Dipartimento di Farmacologia Sperimentale e Applicata

Facoltà di Farmacia

Università di Pavia


Unità operativa di Microbiologia ed igiene

Tematiche di ricerca:
Il laboratorio di microbiologia è impegnato nella realizzazione di ricerche aventi due differenti obiettivi. Studi a carattere igienico-sanitario sono rivolti alla valutazione della diffusione dei microrganismi negli ambienti di lavoro; altre ricerche sono invece indirizzate alla valutazione di attività biologiche di sostanze di origine naturale, di forme farmaceutiche a rilascio modificato e di piante utilizzate nella medicina tradizionale, utilizzando saggi di tipo microbiologico. La valutazione della qualità dell'aria negli ambienti di lavoro ha assunto notevole importanza in seguito ad evidenze che mettono in relazione la prolungata permanenza in ambienti confinati con l’insorgenza di patologie nei lavoratori esposti. La maggior parte della popolazione dei paesi industrializzati trascorre circa l'80% del proprio tempo in ambienti confinati, ossia in luoghi di lavoro, abitazioni, scuole, ecc., molti dei quali sono situati in edifici dotati di sistemi di ventilazione forzata. Recenti studi hanno evidenziato che, negli ambienti interni, le concentrazioni di inquinanti di natura chimica, fisica e biologica, possono essere superiori a quelle misurabili nell'aria esterna, determinando un accumulo di potenziali agenti di rischio che provocano un progressivo peggioramento della qualità dell’aria (IAQ, Indoor Air Quality); la suscettibilità degli individui esposti può essere inoltre influenzata dalla concomitante presenza nell’ambiente di rilevanti alterazioni dei parametri microclimatici, quali temperatura ed umidità relativa. Gli effetti avversi descritti negli addetti ad attività che si svolgono in ambienti indoor sono state classificate come "Sick/Related Building Syndrome". Lo scopo delle ricerche è quello di individuare e misurare l’entità della diffusione degli agenti biologici che concorrono alla definizione della salubrità dell’aria e alla classificazione delle tipologie di rischio nei vari ambienti di lavoro, anche in relazione all’entrata in vigore del D.Lgs. 626/94 che riguarda il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. La valutazione delle attività biologiche di sostanze di origine naturale viene attualmente rivolta allo studio dell’attività antibatterica di composti presenti nel caffè, nel caffè d'orzo, nel vino e dell'attività antiossidante di estratti e centrifugati ottenuti da vegetali utilizzati nell'alimentazione; viene valutata, inoltre, l'attività antimicrobica di nuove forme farmaceutiche a rilascio modificato e i piante medicinali usate nella medicina tradizionale del Camerun. Questi saggi vengono realizzati in vitro utilizzando differenti ceppi microbici.

Responsabile della ricerca: Dacarro Cesare

Studiosi partecipanti alla ricerca: Dacarro Cesare, Grisoli Pietro

Finanziamenti: F.A.R.; Prestazioni a pagamento.

Principali risultati conseguiti:

Le ricerche sulla valutazione della diffusione dei microrganismi nell’ambiente di lavoro hanno consentito di proporre protocolli di indagine rivolti alla valutazione della contaminazione dell’aria in ambienti non industriali e ospedalieri. In particolare sono state condotte ricerche presso uffici e sale operatorie e sono stati proposti indici di valutazione basati su misure di contaminazione batteriologica e micetica aventi lo scopo di consentire la valutazione del rischio derivante dall’esposizione ad agenti microbiologici. Le ricerche rivolte alla valutazione dell’attività biologica di sostanze naturali hanno consentito di individuare composti antibatterici presenti nel caffè, nel caffè d'orzo e nel vino e di mettere a punto saggi per la valutazione dell’attività antiossidante di composti di origine vegetale utilizzando batteri Gram positivi e negativi. È stata verificata l’attività antimicrobica di gel termosensibili a base di trimetilchitosano e benzidamina, formulazioni che potrebbero trovare impiego per applicazioni sulla mucosa buccale soprattutto per la terapia e per la prevenzione di mucositi indotte da radio-chemioterapia; è stata inoltre dimostrata l’attività antimicrobica di medicazioni a base di chitosano cloridrato (HCS), 5-metil-pirrolidinone chitosano (MPC) caricate con composti antibatterici come la clorexidina.Queste medicazioni “sponge-like” sembrano possedere caratteristiche idonee alla loro utilizzazione per la veicolazione di farmaci antimicrobici e potrebbero trovare applicazione nella cura delle ulcere da decubito. Infine lo studio preliminare di alcune piante del Camerun come Bridelia grandis (Euphorbiaceae) ha evidenziato l’attività antimicrobica contro batteri del cavo orale come Streptococcus mutans, agente eziologico della carie.

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