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Negli ultimi anni una
migliore comprensione dei meccanismi fisiopatologici
dello sviluppo del diabete e la disponibilità di nuove classi di farmaci
e di nuove insuline ha radicalmente modificato l’approccio terapeutico al
paziente diabetico.
Il diabete mellito di tipo
1 e il LADA (Latent Autoimmune
Diabetes of the Adult),
caratterizzati dalla distruzione delle cellule beta del pancreas a
seguito di un processo autoimmune, oggi possono
essere controllati in maniera particolarmente efficace grazie alla
disponibilità di nuove insuline e di strumenti per la somministrazione
delle insuline. Le nuove insuline, come gli analoghi a breve e lunga emivita, riescono rispettivamente a mimare la
secrezione insulinica fisiologica in risposta al pasto e a vicariare
la produzione basale di insulina. Inoltre l’ utilizzo
di nuovi e più affidabili microinfusori permette un più razionale
trattamento del diabete di tipo 1. Promettenti sono inoltre le insuline
per via inalatoria o orale.
Nello sviluppo
dell’iperglicemia del diabete mellito di tipo 2
svolgono un ruolo rilevante sia l’insulino-resistenza
che l’incapacità del pancreas a produrre quantità di insulina adeguate a
ripristinare una condizione di euglicemia. L’insulino-resistenza sovente è associata a iperinsulinemia, soprattutto lontano dai pasti. Al
contrario, l’incapacità del pancreas a produrre congrue quantità di
insulina è deleteria soprattutto nella fase post-prandiale, favorendo i
cosiddetti picchi iperglicemici. L’insulino-resistenza, l’iperinsulinemia
e i picchi iperglicemici post-prandiali sono
potenti fattori di rischio per le complicanze del diabete. Le nuove linee
guida per la terapia del diabete mellito di tipo 2
tendono a privilegiare la correzione dei fattori fisiopatologici
coinvolti nella genesi dell’iperglicemia. La disponibilità di nuovi
farmaci consente la cura del diabete di tipo 2 in maniera più
efficace e mirata. Infatti essi consentono non solo un controllo
glicemico più stretto, ma anche la correzione dei meccanismi fisiopatologici alla base del diabete e probabilmente
anche una più efficace prevenzione delle complicanze. Di particolare
interesse in tale ottica sono le sulfaniluree
di nuova generazione, le glinidi, le biguanidi, i tiazolidinedioni,
gli inibitori dell’alfa glicosidasi, gli incretino-mimetici, le insuline, specie quelle di
nuova generazione. In un’ottica di prevenzione del diabete grande
rilevanza viene riservata alla modificazione
dello stile di vita e alla classe dei bloccanti dei recettori degli endocannabinoidi, che svolgono un ruolo cruciale
nella riduzione dell’insulino-resistenza.
L’obiettivo del corso è
pertanto quello di fornire ai farmacisti un aggiornamento sui nuovi
farmaci da poco disponibili o di imminente introduzione sul mercato per
la prevenzione e la cura del diabete mellito.
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