ANNE-MARIE
SAHLI
La
population du bassin méditerranéen
n.
1/1984
Riassunto – Il bacino mediterraneo è un vasto focolare di
popolazioni che conoscono da lungo tempo una grande mobilità. Le
caratteristiche economiche sono assai eterogenee, paesi ricchi e paesi poveri
sono fianco a fianco, gli uni alternandosi agli altri lungo la storia. In
termini di PNB (prodotto nazionale lordo) alcuni paesi poveri non appaiono più
tali dopo l’aumento dei prezzi del petrolio e dei combustibili ma gli effetti
di questa nuova situazione economica non si sono ancora tradotti in dati
demografici più favorevoli ai paesi produttori, sia che si tratti di movimento
della popolazione sia delle migrazioni. Le principali caratteristiche
demografiche forniscono una visione più coerente delle reali condizioni di vita
delle popolazioni attorno al Mediterraneo. Il ventaglio è ampio, la speranza di
vita alla nascita va da meno di 50 a più di 70 anni, la mortalità infantile
fra i bambini di età inferiore ad un anno oscilla fra il 150 e il 10 per mille,
la percentuale di giovani sotto i 15 anni va da circa il 50% a meno del 25%.
Quale l’avvenire? L’Europa si batte per fare aumentare la natalità,
l’Africa e l’Asia per farla diminuire; nei paesi meridionali del bacino
mediterraneo ogni donna procrea in media 7 figli mentre i paesi settentrionali
mantengono a mala pena la soglia di 2, situazione difficile sia per gli uni che
per gli altri. C’è una speranza? L’aumento progressivo del livello di
istruzione delle popolazioni meridionali del Mediterraneo potrebbe determinare
da qui a non molto una diminuzione della fecondità, ma la diminuzione delle
nascite non si verificherebbe prima dell’inizio del ventunesimo secolo: le
donne in età di procreare da qui a 20 anni sono infatti già nate e sono assai
numerose.