FELIKS GROSS

Limits and Limitations of Pluralism 

N. 2/1986

Riassunto – Il problema dell’unità è soprattutto un problema di differenza. Come unire, come integrare la varietà di culture, di gruppi etnici, di movimenti politici, di persone e gruppi di differenti orientamenti di valore, e in rari casi di differenti nazioni, all’interno di una politica, come portarli sotto un solo tetto; trovare un comune denominatore è una questione essenziale per costruire un’unità o una comunità culturale, politica o economica. Preservare, da una parte, le differenze culturali e politiche che dopotutto sono una conseguenza di secoli di sviluppo storico e costruire, dall’altra, un’unità o meglio una libera comunità è una questione fondamentale.

Il pluralismo etnico senza più vaste libertà di pluralismo politico, culturale ed anche economico non crea le condizioni per un necessario incontro ed una reciproca crescita culturale.

Il pluralismo non è una ideologia rigida, è piuttosto una prassi tollerante e flessibile nella sua applicazione. Un atteggiamento ed una politica generali di rispetto per la diversità, la tolleranza per differenti religioni, idee, sistemi ed obiettivi economici, un atteggiamento benevolo verso l’uomo e le sue attività influenzano le nostre istituzioni e creano le condizioni dell’universalità. Noi possiamo constatare attualmente questa tendenza verso una civiltà universale che si riscontra soprattutto nella comunità scientifica e filosofica. Ma nell’umanità c’è bisogno di un proprio focolare culturale, di un tetto dove poterci sentire a nostro agio con coloro coi quali dividiamo una tradizione comune di particolari valori. L’umanità è veramente un concetto ampio. Al suo interno il pluralismo - un atteggiamento ed una politica di rispetto per gli individui, per una persona e per la sua comunità - può suggerire una risposta.