MINTON F. GOLDMAN
President Carter and Afghanistan.
A Reassement of American Responses in 1980 to the Soviet Invasion
N.4/1986
Riassunto - Nei confronti delloccupazione sovietica dellAfghanistan la Amministrazione Carter ebbe come obiettivo il contenimento, la punizione e il ritiro militare Tali scopi non furono pienamente messi in atto sia perché essi erano contraddittori e controproducenti, sia perché gli Stati Uniti non godevano del pieno appoggio dei loro alleati dellEuropa occidentale e degli altri paesi dellAsia centrale. Le sanzioni dellAmministrazione contro i sovietici ebbero il solo effetto di spingerli a consolidare la loro penetrazione in Afghanistan. La concessione di basi in Oman, Somalia e Kenya, laiuto allArabia Saudita, e la Costituzione di una forza di pronto impiego per prevenire una prevista espansione sovietica a sud dellAfghanistan verso il Golfo persico erano difficili da attuare e non si può dire che abbiano costituito un deterrente efficace nel 1980. I paesi ai quali gli Stati Uniti si rivolsero per aiuto contro la politica sovietica furono riluttanti a cooperare per i propri interessi politici, economici e strategici. I vantaggi per questi paesi del mantenere buone relazioni con lUnione Sovietica, o il timore di provocare il Cremlino cooperando con la politica anti-afghana del presidente Carter superarono ogni propensione che essi potevano aver avuto a opporsi alla presenza militare sovietica in Afghanistan in accordo con gli Stati Uniti. Inoltre, le difficoltà che Washington aveva avuto in passato con alcuni paesi il cui appoggio il presidente Carter ricercava lavorarono contro la sua politica fornendo un altro disincentivo alla cooperazione con gli Stati Uniti in occasione della crisi afghana.