DONALD J. PUCHALA

Reforming the European Communities: «Airy Fairy» or  «Gruyère Cheese?»  

N. 2/1987

 

Riassunto - Il saggio individua le origini dell’Atto Unico Europeo nella lunga e ininterrotta storia dei tentativi di riforma delle Comunità Europee. L’autore sostiene che l’Atto Unico Europeo dovrebbe essere preso più seriamente degli sforzi precedenti perché il contesto politico della riforma delle Comunità Europee è mutato. Il nuovo contesto politico era chiaramente in evidenza durante i sei mesi fra il vertice di Milano del giugno 1985 e il vertice del Lussemburgo del dicembre seguente. Elementi di questo contesto comprendevano un mutato e più positivo atteggiamento inglese verso le Comunità, rinnovate aspirazioni francesi alla leadership "europea", nuove pressanti spinte cooperative in Germania e continui forti incitamenti italiani al progresso verso una più grande unità. Ognuna di queste posizioni nazionali era sostenuta da potenti forze politiche interne. Vi era anche una diffusa opinione che l'Europa si trovasse di fronte ad alternative economiche contrastanti, e che se non si fossero fatti passi avanti dal punto di vista tecnologico e da altri punti dì vista, l’Europa sarebbe sicuramente arretrata.

L’Atto Unico Europeo fu il risultato di queste nuove forze politiche che stavano dietro alla riforma delle Comunità Europee. Esso rappresenta un piano assai ambizioso in quanto estende le prerogative delle istituzioni comunitarie, rafforza la sovranazionalità mutando i requisiti di voto, spinge la Comunità entro nuovi ambiti politici e traccia chiaramente il sentiero verso un vero mercato comune e una possibile unione economica in futuro. Se l’Atto Unico Europeo sarà reso operativo, o se subirà la stessa sorte della maggior parte degli altri progetti di riforma delle Comunità Europee, rimane una questione aperta.