RESZNO NYERS

Economic Reform Policy in Hungary between 1957 and 1987

 

N. 4/1987

 

Riassunto — I primi tentativi di riforma economica in Ungheria risalgono alla metà degli anni '50 e sono legati alla figura di Janos Kadar. Il riformismo ungherese è poi proseguito anche durante gli anni '60 e anche nel periodo del recupero del modello stalinista (gli anni '70) l'Ungheria è stata l'unico fra i paesi dell'Est a mantenere relazioni di mercato ed un grado di pluralismo economico piuttosto ampi. Negli anni '80 il processo riformista si è rinvigorito, grazie soprattutto al clima determinato dalla linea Gorbaciov e dalle diffuse esigenze di mutamento in ogni campo. La storia dell'economia ungherese evidenzia caratteristiche organizzative (specie nel settore agricolo) molto più complesse ed articolate rispetto al modello stalinista. Particolarmente evidente soprattutto a partire dagli anni '70, si è manifestata in Ungheria la necessità del pluralismo economico, cioè la centralità di un sistema economico equilibrato ed aperto agli scambi con il mercato mondiale, oltre che con il mondo socialista. La cattiva gestione governativa degli investimenti, successiva alle crisi petrolifere, ha rivelato la persistenza del malessere dell'economia ungherese, soprattutto a causa dei freni di natura politica ed ideologica. Dopo il favorevole periodo di apertura culturale e manageriale della fine degli anni '60, il riaggiustamento economico è risultato in effetti sempre più problematico senza il concorso di riforme anche politiche. L'orientamento verso una effettiva economia di mercato si è fatto così sempre più accentuato, e con esso l'esigenza di una pluralità di gruppi di interesse disposti a collaborare per mediare le istanze della collettività con quelle del governo.