WILLIAM O. OLDSON

Italy and the Question of Romanian Independence

 

N. 150

 

Riassunto — Allo scoppio della guerra Russo-Ottomana del 1877-1878 i Romeni dei Principati Uniti di Valacchia e di Moldavia si trovarono in una situazione promettente ma pericolosa. Costretti ad unirsi all’Impero russo da una convenzione militare, essi ebbero da questo, come dalle altre grandi potenze, poco appoggio una volta dichiarata la loro indipendenza. Solo il governo italiano, che fece di tutto per mettere in rilievo il comune retaggio latino dei due Paesi, sostenne i loro obiettivi diplomatici. Ma Roma perseguì questa politica solo con la massima prudenza avendo cura di non contrariare i desideri delle nazioni più potenti. Così, malgrado le reiterate dichiarazioni dell’Italia che la Romania era un "secondo Piemonte", essa non potè dare all’inizio alcun sostanziale appoggio allo sforzo dello Stato danubiano di ottenere il riconoscimento internazionale. Esclusi dalle discussioni di armistizio come pure dalle deliberazioni che avrebbero portato al Trattato di Santo Stefano, ai delegati romeni fu concesso una breve, inefficace presenza al Congresso di Berlino. In questo contesto gli Italiani diedero realmente un importante contributo ad un eventuale ottenimento dell’indipendenza romena col loro consiglio di adattare la legge romena agli standards europei in materia di diritti delle minoranze. Fin dagli inizi degli anni ‘70 il governo di Roma faceva presente a Bucarest la inopportunità del suo sistema di discriminazioni anti-ebraiche. Mentre si occupavano delle preoccupazioni italiane nei loro riguardi, i Romeni iniziarono una linea logico-retorica che avrebbe finito con l’essere la loro difesa contro l’interferenza straniera nei loro affari interni. Inoltre colsero l’occasione del consenso italiano a limitate restrizioni nei confronti della comunità ebraica romena per evitare la "germanizzazione" della loro cultura "latina". Alla fine, nonostante tutte le loro proteste e resistenze, i Romeni furono costretti ad accettare le clausole dell’art. XLIV del Congresso di Berlino che abolivano le qualificazioni religiose riguardo alla cittadinanza. Col 1880 l’Italia assieme alle altre grandi potenze riconobbe ufficialmente l’indipendenza della Romania. Ma, anche se i Romeni riuscirono ad evitare di tener fede al loro impegno sui diritti delle minoranze, essi non riuscirono, come gli Italiani avevano previsto, ad ottenere uno status neutrale o ad impedire la presa di possesso della Bessarabia da parte della Russia zarista.