SELIM KUNERALP
Joining the European Union: a Process Underway
N. 194
Riassunto Da quando, nel processo riformistico iniziato in Turchia nell800, modernizzazione e occidentalizzazione divennero sinonimi, la Turchia ha scelto i valori dellOccidente e quelli dellEuropa in particolare. Di qui il suo precoce interesse negli sforzi per costruire unEuropa unita.
Il suo diritto ad appartenervi è stato sancito nellart. 28 dellAccordo di associazione del 1963 ed è ormai parte dell"acquis communautaire". Il Protocollo Addizionale firmato dalla Turchia e dalla Comunità nel 1970 (in vigore dal 1973) prevedeva lunione doganale tra le parti, primo passo verso la piena integrazione, suscettibile di dimostrare la capacità delleconomia turca di sostenere la competitività con lindustria europea. Fase non fine a se stessa dunque, ma intermedia del processo di integrazione, della durata di 22 anni, dopo la quale lAssociazione tra la Turchia e la Comunità avrebbe dato il via allo status di membro.
Larga parte dellacquis communautaire venne adottato dalla Turchia nel processo di completamento dellUnione doganale concluso nel 1995. Con favore fu considerata dalla Turchia lintegrazione dei paesi del blocco sovietico che ebbe luogo alla fine della Guerra Fredda; di fronte ai criteri di Copenhagen (Summit EU del 1993) e alle precise condizioni politiche che essi comportavano, la Turchia non chiese ladesione ma il semplice riconoscimento dello status di candidato. Ferendola profondamente, la riunione dei Lussemburgo del dicembre 1997 gliela negò, segnando il nadir nelle sue relazioni con lUE. Sarà il Consiglio di Helsinki del dicembre 1999 a incaricarsi di correggere gli errori commessi e a a qualificare dello status di candidato una Turchia che ha già recepito interamente il 10% e parzialmente il 25% dellacquis e che sotto il profilo più propriamente politico sta realizzando importanti riforme peraltro richieste dal suo stesso elettorato nel settore legale, nel sistema politico e nel campo dei diritti umani. La sistemazione negoziale dello stesso problema di Cipro dovrebbe avvantaggiarsi dello status di candidato, oggi sostenuto anche dalla Grecia.
Il difficile compito che fronteggia la Turchia nel processo di accesso alla UE sarà comunque reso più facile se lUE le darà quel sostegno (in un nuovo Piano Marshall?) spesso promesso ma raramente concesso. In ogni caso Helsisnki, assicurando alla Turchia le più ampie prospettive europee, ha anche dimostrato che lUE non intende essere una fortezza chiusa in se stessa ma al contrario, intende aprirsi alle diverse culture, arricchendosi nelle sue diversità.