NORMAN BARRY

The Philosophy and Politics of Welfare Reform in the United States 

 

N. 197

 

Riassunto — Questo articolo, che analizza il lungo dibattito sul welfare avvenuto negli ultimi vent’anni negli Stati Uniti, descrive in maniera critica alcune delle misure di riforma ispirate dalle discussioni sull’argomento. Il dibattito viene esaminato soprattutto in una prospettiva liberale e conservatrice dal momento che i pił attivi nel movimento di riforma sono stati autori provenienti da queste due diverse correnti, insistendo nel contempo sulle differenti opinioni sul ruolo dello stato nella politica di welfare. Attenzione particolare viene prestata alle idee dello studioso di sinistra William Julius Wilson.

Una distinzione fondamentale viene fatta fra coloro che assumono che i problemi di welfare sparirebbero se solo lo stato si astenesse dall’intervenire nel campo del welfare. Si postula che non si verificherebbero disfunzioni sociali se la gente fosse stimolata a rivolgersi alla societą civile attraverso i normali sistemi di mercato. Alcuni conservatori comunque sostengono che ci sia un ruolo per lo stato nel sensibilizzare ed educare la gente al mercato del lavoro e alla disciplina delle assicurazioni. Al momento i fruitori del welfare sono " incompetenti ". Qualche forma di welfare dovrebbe rimanere ma prestato sotto regole strettamente paternalistiche. Le scuole rivali sono in disaccordo sul ruolo e l’importanza della libertą nella politica di welfare. Le analisi e le ricette di Charles Murray e Lawrence Mead sono utilizzate per illustrare la logica di queste due posizioni. L’articolo si conclude con una descrizione empirica e un’analisi teoretica della pił significativa riforma di welfare del ventesimo secolo in America, introdotta nel 1996.