ORESTE FOPPIANI The World Cruise of the US Navy in 1907-1909
211 Gennaio-Aprile 2006 Anno LXXI n. 1
Riassunto
- Durante
il suo secondo mandato (1905-1909), il presidente Theodore Roosevelt si impegnò
a fondo per rendere operativo il suo ambizioso progetto di riforma della marina
militare statunitense: la costruzione di una marina fatta esclusivamente di
corazzate di prima classe. Per una strana combinazione di fortuna e calcolo
politico, il percorso della “riforma Roosevelt” coincise con problemi di
politica domestica e internazionale (tensioni razziali in California, la sfida
tra Giappone e Stati Uniti nell’Oceano Pacifico e la competizione navale
europea). Per mettere in atto la sua riforma, Roosevelt dovette convincere
deputati e senatori della bontà del suo grandioso progetto navale. Tramite una
campagna di marketing politico, il presidente esaltò le virtù di una grande e
potente forza armata oceanica tra la popolazione, con l’intenzione di creare
il necessario sostegno pubblico per spingere il Congresso ad autorizzare una
tale flotta. Roosevelt mise in piedi un evento mediatico estremamente
controverso. Nell’estate del 1907, dopo aver sentito i responsabili dei
Ministeri della Guerra e della Marina (e tenuto all’oscuro il Ministero degli
Affari Esteri), annunciò che nel dicembre di quello stesso anno sedici
corazzate sarebbero partite da Hampton Roads (Virginia) e avrebbero
circumnavigato le Americhe. In termini di numero di navi coinvolte e di distanza
da coprire, questo viaggio rappresentava un record per la marina da guerra
americana. L’annuncio di Roosevelt fu accolto quasi universalmente con una
certa disapprovazione. Infatti, il Congresso dichiarò subito che non avrebbe
votato lo stanziamento finanziario per sponsorizzare la “crociera del
presidente.” Addirittura, alcuni giornali si alternarono in una serie di
articoli sulla messa in stato d’accusa (impeachment)
del presidente e sulla speculazione relativa alla distruzione delle città
statunitensi,
lasciate
senza protezione dalla marina (le sedici navi rappresentavano praticamente la
totalità della “flotta” atlantica della U.S. Navy). Nonostante tutti questi
segnali negativi, la crociera intorno al mondo divenne un evento epocale. La
crociera fu un successo personale del ventiseiesimo presidente: una crociera a
mo’ di “fiera galleggiante” degli Stati Uniti che suggellò l’avvento di
una nuova era imperialista-navalista, sulla scia della potenza navale britannica.
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