M.GIOVANNA MERLI

The past, present and future of China's birth planning policy

 

 

 

 

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Settembre-Dicembre 2006

Anno LXXI    n. 3

 

 

Riassunto - In Cina, la visione maltusiana secondo la quale una crescita incontrollata della popolazione determina un deterioramento degli standard di vita è stata alla base degli interventi di controllo delle nascite iniziati nella prima metà degli anni Settanta e inaspriti con la draconiana “politica del figlio unico” nel 1979.  Oggi, la politica  della pianificazione delle nascite in Cina si trova ad un crocevia. Da un lato, il governo cinese continua a dimostrare un forte sostegno a questa politica, pur avendo diminuito il controllo statale in numerosi ambiti della vita sociale ed economica. Dall’altro, si registra una crescente preoccupazione per i costi sociali, politici ed economici di questo approccio nell’ affrontare i problemi demografici del paese. Tale preoccupazione ha determinato una transizione da una politica basata su targets demografici incentrati su un forte ricorso alla sterilizzazione femminile ad una caratterizzata dall’offerta di un’ampia gamma di mezzi contraccettivi e dall’accesso ai servizi di salute riproduttiva e sessuale di alta qualità. La questione rimane se questa transizione “qualitativa” determinerà un abbandono dei limiti “quantitativi” sul numero di figli per coppia. L’analisi di dati qualitativi e quantitativi da noi raccolti in alcune regioni della Cina del nord nell’arco di un decennio ci permette di dimostrare che è in atto una convergenza tra le preferenze individuali sul numero dei figli e quelle dello stato e che la strategia dei policy makers dovrà in un prossimo futuro affrontare la sfida di conciliare i programmi demografici con le esigenze dello sviluppo economico.