Fondata da Bruno Leoni
a cura del Dipartimento di Scienze politiche e sociali
dell'Università degli Studi di Pavia
Editrice Giuffrè (fino al 2005)
dal 2006 Editrice Rubbettino
dal 2019 Editrice PAGEPress

Abstract


Autore:
Osculati Franco, Zatti Andrea

Titolo:
"The Services of General Economic Interest. The Case of Local Public Transport in Italy"

Verso la metà degli anni ´90 del secolo scorso il Parlamento italiano ha approvato un vasto programma di privatizzazioni e deregolamentazioni. Per un certo numero di servizi a rete, si è deciso di passare dalla regolamentazione interna (attuata mediante la proprietà pubblica degli enti gestori e il comando e controllo di ministeri e assessorati= alla regolamentazione esterna(affidata quando possibile al mercato e altrimenti a meccanismi di regolazione in grado di simulare il mercato). I governi locali (Regioni, Province e Comuni), ai quali era stata affidata la liberalizzazione di servizi pubblici importanti (quali acqua, gas, rifiuti e trasporti), si sono attivati in modo molto discontinuo: spesso hanno ritardato l´applicazione delle riforme, in alcuni casi le hanno ignorate e in altri hanno spinto il legislatore nazionale a fare marcia indietro. Le motivazioni di tale atteggiamento non sono di carattere ideologico, ma sembrano piuttosto riconducibili ad una trasversale ricerca di ruolo del ceto politico. Il caso dei trasporti urbani ed extraurbani va inquadrato nella politica europea di tutela della concorrenza anche in materia di servizi pubblici di interesse economico generale. Andando al di là delle prescrizioni europee sui trasporti, il legislatore nazionale italiano ha compiuto la scelta molto netta di ammettere l´affidamento del servizio soltanto mediante procedure competitive. Di fatto, dopo anni, sull´intero territorio nazionale a tali procedure si è fatto ricorso in misura limitata e sovente facendo in modo di depotenziarne il significato. Sul piano analitico, l´impiego scorretto o elusivo delle procedure concorrenziali costituisce un elemento a favore della tesi della privatizzazione