Fondata da Bruno Leoni
a cura del Dipartimento di Scienze politiche e sociali
dell'Università degli Studi di Pavia
Editrice Giuffrè (fino al 2005)
dal 2006 Editrice Rubbettino
dal 2019 Editrice PAGEPress

Abstract


Autore:
Birtek Faruk

Titolo:
"From Durkheim to Hardy: a possible hypothesis on rereading the new politics of localism. A Post-Script to Durkheim and Labriola"

L’articolo avanza la proposta di un approccio alternativo al tema dei rapporti centro-periferia e dei nuovi fenomeni di localismo politico, inteso come una rivisitazione del paradigma Durkheimiano a partire dall’interpretazione della mobilitazione politica delle nuove città, come formazioni economiche e sociali distinte sia dal villaggio che dalla città metropolitana e delle quali né il paradigma durkheimiano della modernizzazione, né il marxismo di Labriola, riescono a dar adeguatamente conto. Questa nuova realtà sociale, prodotto di processi di modernizzazione che possono essere letti nei termini della visione di Durkheim e ne riflettono l’influenza, costituisce una forma sociale in transizione che si definisce per una relazione "tangenziale" rispetto alla realtà metropolitana, ed è stata descritta efficacemente nelle opere di Thomas Hardy: essa rappresenta un fenomeno di crescente importanza ed è matrice di nuovi conflitti. La sua mobilitazione politica assume il modello che Birtek definisce della "nuova assabiyah", un´effervescenza comunitaria che combina elementi moderni e tradizionali, che ridefinisce le identità politiche reinventando la tradizione alla luce delle opportunità economiche (rese possibili da un modello di industrializzazione definito da bassa intensità di capitale, elevato know-how e espansione del settore informale) e può dunque definirsi una politica di "relativa affluenza" piuttosto che di "privazione relativa". Un’analisi dei processi di modernizzazione socioeconomica e di sviluppo politico in Turchia, che hanno generato un elevato grado di frammentazione e eterogeneità della comunità locale, testimonia della necessità di una nuova antropologia politica, che dia conto della varietà di forme del processo politico nei contesti fondamentalmente diversi del villaggio, delle aree metropolitane e delle città "centroperiferiche", assumendo la fenomenologia politica di queste ultime come proprio nucleo metodologico.