Abstract
Autore:
Malle Silvana
Titolo:
"Militant Russia Moving to the East "
L’ articolo analizza le iniziative promosse
dall’amministrazione Putin nel Far East russo, con
l’obiettivo non solo di favorire lo sviluppo economico ma
anche di realizzare quell’ “eurasian bridge” che punta ad
instaurare rapporti di complementarità economica e
commerciale della Russia e dell’Unione Europea (se i
conflitti in corso lo permetteranno) con la Cina e con le
altre forti economie dell’Estremo Oriente e del Sud Est
asiatico. Ciò rientra nel quadro di una strategia
geopolitica più complessa e ambiziosa, che consiste nel
privilegiare la nuova vocazione euroasiatica della Russia in
alternativa alle più instabili relazioni con gli Stati Uniti
e l’Unione Europea. L’a. sottolinea come le nuove iniziative
messe in campo dal governo russo contengano apprezzabili
elementi di novità consistenti nella creazione di nuovi
organismi (sul modello italiano dell’IRI) e procedure di
intervento che hanno contribuito a sostituire, almeno in
parte, l’immobile e inaffidabile burocrazia federale e
periferica e a rendere più veloci ed efficienti gli
interventi sul territorio. I risultati del nuovo corso che
guarda ad Oriente sono tuttavia controversi, poiché alcuni
obiettivi qualificanti continuano a incontrare seri ostacoli
nelle pratiche semimonopolistiche delle grandi imprese
legate allo Stato e nelle difficoltà economiche causate
dalla crisi finanziaria globale e dalle sanzioni. Un
obiettivo, in particolare, sembra disattendere i propositi
del Cremlino e degli economisti riformatori che supportano
l’azione di Putin: quello che riguarda la creazione di un
più ampio tessuto di piccole e medie imprese, la cui
debolezza costituisce da sempre l’anello debole della
modernizzazione dell’economia russa e che, nel contesto
delle politiche di sviluppo del Far East, avrebbe dovuto
ricevere una robusta spinta.