Fondata da Bruno Leoni
a cura del Dipartimento di Scienze politiche e sociali
dell'Università degli Studi di Pavia
Editrice Giuffrè (fino al 2005)
dal 2006 Editrice Rubbettino
dal 2019 Editrice PAGEPress

Abstract


Autore:
Indeo Fabio

Titolo:
"Independent Turkmenistan in the Reshaped Geopolitical Scenario: Foreign Policy, Energy Strategy and Security Issues"

Il saggio esamina le vicende storiche, politico-economiche e strategiche del Turkmenistan, paese il cui ruolo di area di transito dei commerci lungo la Via della Seta risale a molti secoli orsono, e che ha inoltre visto dominare in alcune delle proprie regioni grandi imperi “stranieri”, dai Parti ai Sassanidi ad Alessandro il Grande, ma anche dinastie “locali”, come quella dei Selgiuchidi. Vengono poi trattate estesamente le vicende politiche del Turkmenistan dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, con particolare riferimento alla figura del presidente Niyazov e agli sviluppi costituzionali che ne hanno caratterizzato il lungo dominio sul paese. La struttura economica è inoltre caratterizzata dalla netta prevalenza del settore energetico (soprattutto gas, del quale il Turkmenistan è il quarto produttore mondiale) che ne condiziona anche le relazioni internazionali, tanto quelle con la Russia quanto quelle (prevalenti) con la Cina. Ampio risalto è inoltre dato alle novità costituzionali e di politica estera introdotte dal successore di Niyazov, Berdymukhammedov, salito al potere nel 2006. In materia di relazioni internazionali, in particolare, il “nuovo corso” appare orientato ad attenuare l’isolamento del Paese, pur mantenendone inalterato lo status di neutralità; sul piano interno sono innegabili i progressi nella direzione della democratizzazione del sistema costituzionale e in generale delle riforme. Anche sul piano delle relazioni commerciali, la diversificazione dei mercati e la ricerca di opportune alternative di sbocco costituiscono linee-guida dell’odierno Turkmenistan, pur permanendo difficoltà rilevanti, dovute soprattutto all’instabilità dello scenario geopolitico: la prossimità del confine afghano costituisce infatti un serio, permanente fattore di tensione.