Oggi in Pavia, alle ore 15.00, presso la Sala Riunioni del Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica, si riunisce il Nucleo di Valutazione dell'Ateneo.
Il Nucleo è stato convocato dal Coordinatore con lettera del 26/1/2000.
Risultano presenti i componenti: Mario Stefanelli (Coordinatore); Egle Becchi; Giovanni Desimoni; Carlo Magni; Alessandra Marinoni. Assenti: Giovanni Colucci; Roberto Moscati.
Presiede il Coordinatore, svolge le funzioni di Segretario verbalizzante la responsabile dell'Ufficio per gli Studi di Valutazione, Emma Varasio.
ORDINE DEL GIORNO
1. Comunicazioni.
2. Approvazione del verbale della riunione del 13 Dicembre 1999.
3. Modifiche al regolamento del Nucleo in relazione alle disposizioni della L.370/99.
4. Relazione del NuV sulla qualità della didattica.
5. Criteri di distribuzione della relazione annuale.
6. Organizzazione della giornata di presentazione del S.I.R.
7. Varie ed eventuali.
1) Comunicazioni.
Il Coordinatore riferisce in merito al proprio intervento effettuato in occasione della recente visita del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica, on. Ortensio Zecchino. Il Coordinatore sottolinea il grande rilievo attribuito al tema della valutazione nell’ambito della manifestazione organizzata dall’Ateneo ed evidenzia il positivo riscontro ottenuto presso l’intera comunità accademica. L’Ufficio Relazioni Esterne dell’Ateneo curerà una pubblicazione nella quale verranno riportati i testi degli interventi.
Il Coordinatore illustra il materiale che la Confederazione delle Conferenze dei Rettori Europei ha inviato in relazione al progetto internazionale per la valutazione della ricerca per il quale l’Ateneo di Pavia è stato prescelto come una delle due università italiane partecipanti. Il Coordinatore sottolinea come l’obiettivo del progetto non sia la valutazione delle attività di ricerca dell’Ateneo ma l’analisi delle attività di valutazione ed autovalutazione ad oggi implementate nelle sedi universitarie.
2) Approvazione del verbale della seduta del 13 Dicembre 1999.
Il verbale viene approvato all'unanimità.
3) Modifiche al regolamento del Nucleo in relazione
alle disposizioni della Legge n. 370/99.
Le modifiche
al regolamento per il funzionamento del Nucleo di Valutazione dell’Università
di Pavia si impongono e si giustificano sulla base della recente normativa di
riordino dei sistemi di controllo interni, sia nel più generale ambito delle Pubbliche Amministrazioni che, in
particolare, nel settore universitario.
Nel corso dell’ultimo decennio, la legislazione in materia di gestione nelle Pubbliche Amministrazioni ha sviluppato, in particolare, due temi: la verifica dei risultati e l’introduzione di strumenti di tipo aziendalistico. Entrambi i temi, hanno trovato concreta attuazione legislativa nel D.lgs. 29/93 e, per i settori della scuola e dell’università, nella legge 537/93 che, in correlazione a nuovi ambiti di autonomia, ha previsto forme e organi di valutazione.
Il D.lgs 29/93 ha espresso le linee fondamentali di separazione tra i compiti di direzione politica e quelli di direzione amministrativa ed ha individuato una nuova configurazione del sistema dei controlli. Il problema dei controlli sull'operato delle pubbliche amministrazioni rappresenta, da sempre, materia di grande rilievo. Infatti, l'esigenza di sorvegliare e vigilare affinché l'azione degli organi amministrativi risponda ai fini che le sono propri e che si svolga con perfetta regolarità ha indotto il legislatore ad instaurare un complesso sistema di controlli, interni ed esterni, che, peraltro, si sono rilevati inadeguati all'ottenimento di risultati soddisfacenti, in termini di funzionamento delle pubbliche amministrazioni. Si è posta, quindi, la necessità di utilizzare nuovi strumenti di verifica, per individuare non solo la non conformità dei singoli atti alla disciplina contenuta nelle fonti normative, ma anche lo scostamento dagli obiettivi prefissati, nell'ottica di attuazione dei principi di efficacia, efficienza ed economicità. L’attività di controllo-valutazione, delineata già dalla 537/1993, dà vita ad uno strumento strategico innovativo che si inserisce in un nuovo modo di concepire il governo dei servizi pubblici. La permanenza di un organo di controllo contabile non può essere certamente messo in dubbio ma accanto a questo diventa necessario individuare un organo interno di collaborazione e non di riscontro repressivo e sanzionatorio.
Il D.lgs 29, nonostante la portata fortemente innovativa, presentava una carenza strutturale in tema di controlli di gestione, non solo in quanto non prevedeva alcuna sanzione per le Amministrazioni che non avessero istituito i servizi di controllo interno o i nuclei di valutazione nel termine previsto del 1° febbraio 1994, ma soprattutto in quanto ha ingenerato quelle confusioni logiche e terminologiche su cui è intervenuto poi il decreto legislativo di riordino dei sistemi di controllo interni, ovvero il D.lgs 286/99.
Il Decreto Legislativo del 30 luglio 1999, n.286
definisce, infatti, quattro diverse tipologie di valutazione-controllo cui far
corrispondere l’attuazione di adeguati strumenti attuativi.
L'art. 1 del suddetto decreto prevede quattro distinte
tipologie di attività che dovranno essere esercitate dalle Amministrazioni
Pubbliche:
1.
il
controllo di regolarità amministrativa e contabile, che comprende anche i
controlli sulla legittimità e correttezza dell'azione amministrativa;
2.
il
controllo di gestione, finalizzato ad ottimizzare il rapporto tra costi e
risultati attraverso verifiche ed interventi correttivi sull'efficacia,
efficienza ed economicità dell'azione amministrativa;
3.
l'attività
di valutazione del personale con qualifica dirigenziale;
4.
l'attività
di valutazione e controllo strategico, intesa a supportare l'attività degli
organi di indirizzo e controllo politico e a valutare l'adeguatezza delle
scelte attuative adottate dal management in termini di congruenza tra risultati
conseguiti e obiettivi prefissati.
In realtà, è ancora aperto il dibattito tra chi sostiene che la legge si applichi anche alle università in quanto il decreto si riferisce alle Amministrazioni Pubbliche (e le università in forza del decreto 29/93 ne sono espressamente comprese) e chi invece lo esclude argomentando che per le università si applichi solo la Legge 370/99, emanata a distanza di pochi mesi.
La Legge n.370 detta disposizioni generali in materia universitaria e di ricerca scientifica e tecnologica. I primi articoli della legge sono interamente dedicati alla valutazione del sistema universitario e definiscono in modo puntuale il ruolo dei NuV degli Atenei, del Comitato Nazionale per la Valutazione del sistema universitario (che sostituisce l’Osservatorio istituito dalla 537/93). La legge introduce anche forme di incentivazione per i professori e ricercatori universitari subordinate ai risultati ottenuti nell'ambito dei programmi di valutazione della didattica che devono essere resi pubblici in un'apposita relazione del Nucleo di Valutazione da trasmettere al MURST entro il 30 aprile di ogni anno. Alla luce di tale provvedimento, i NuV si configurano sempre più come uno strumento necessario per l’autonomia e di supporto strategico agli atenei nel processo di miglioramento, quantitativo e qualitativo, dell'offerta formativa. Nello stesso tempo sono chiamati ad assumere un ruolo più chiaro di collegamento con gli organi centrali, Ministero e Comitato Nazionale per la Valutazione del sistema universitario, ai fini della raccolta e trasmissione dei dati. Essi mantengono, infatti, le attribuzioni che erano loro affidate dalla 537 ed inoltre viene loro esplicitamente affidato il compito di acquisire le opinioni degli studenti sulla qualità della didattica.
Indipendentemente dalla posizione che potrà prevalere in relazione all’applicabilità della D.lgs. 286 alle università, non vi è dubbio che la struttura dei controlli interni delineata dalle recenti leggi sia completamente diversa da quella del passato e che gli strumenti di controllo di cui le P.A. si dovranno dotare siano prevalentemente impostati su uffici o servizi interni.
La proposta di un organico sistema di controlli, costringe tutti gli enti pubblici a ripensare la strutturazione ed il ruolo delle diverse funzioni di controllo e ad apportare quelle modifiche regolamentari necessarie per eliminare ogni equivoco sui compiti e a stabilire chiaramente la natura delle funzioni attribuite all’organo di valutazione e di definire quali debbano essere i rapporti istituzionali con gli organi decisionali e quali i rispettivi ambiti di competenza.
Il Nucleo dell’Università di Pavia
ritiene che la propria attività possa senz’altro rientrare, in pieno accordo
con quanto stabilito dalla L.370, nell'attività di valutazione e controllo strategico, prevista al punto 4)
dell’art.1 del D.lgs. 286/99.
Il compito di presiedere al controllo strategico fa del NuV un organo di consulenza interna per gli amministratori in materia di programmazione (intendendo con ciò sia la pianificazione strategica che la programmazione operativa ed esecutiva) e di controllo inteso non come controllo di gestione in senso stretto ma come progettazione e verifica di funzionalità del complessivo sistema circolare che parte dalla definizione degli obiettivi generali per arrivare alla verifica dei risultati.
Un’analisi effettuata dall’Osservatorio Nazionale[1] conferma tale interpretazione in relazione alla natura dell’organo di valutazione. Anche in assenza di una precisa regolamentazione, gli Atenei hanno costituito i nuclei con prevalenza di interni, cioè di dipendenti dell'ateneo cui il nucleo appartiene: 231 membri sul totale di 368, pari al 63%. Ancora più elevata appare la quota complessiva di personale universitario, pari al 79%, comprendente personale tecnico e amministrativo e docenti sia interni che esterni (si veda Tab.1). L’esperienza ha chiaramente insegnato che, se da un lato è molto opportuno che siano previsti membri esterni all’Ateneo nella composizione dei NuV, dall’altro per garantire loro una reale capacità di azione è necessario avvalersi della professionalità del personale interno in tema di valutazione. Solo in questo modo, si può conseguire l’obiettivo di creare una struttura capace di favorire il cambiamento in cooperazione con tutte le strutture dell’Ateneo.
Tabella 1 - Composizione dei membri dei nuclei di valutazione
Professione |
Interni |
Esterni |
Stranieri |
Totale |
% |
Professori ordinari |
134 |
43 |
8 |
185 |
50,3 |
Professori associati |
49 |
7 |
1 |
57 |
15,5 |
Ricercatori |
8 |
1 |
- |
9 |
2,4 |
Totale docenti |
191 |
51 |
9 |
251 |
68,2 |
Personale
tecnico-amministrativo |
40 |
- |
- |
40 |
10,9 |
Totale universitari |
231 |
51 |
9 |
291 |
79,1 |
Rappresentante degli
studenti |
- |
11 |
- |
11 |
3,0 |
Esterno privato |
- |
30 |
- |
30 |
8,1 |
Esterno pubblico |
- |
36 |
- |
36 |
9,8 |
Totale non universitari |
- |
77 |
- |
77 |
20,9 |
Totale |
231 |
128 |
9 |
368 |
100,0 |
Percentuale |
62,8 |
34,8 |
2,4 |
100,0 |
|
Alla luce
delle considerazioni sopra esposte, il NuV propone all’unanimità di sottoporre
all’approvazione del Senato Accademico il testo modificato del Regolamento per
il funzionamento del Nucleo di Valutazione di Ateneo come da allegato.
(Allegato 1).
4) Relazione del
NuV sulla qualità della didattica
Il Coordinatore ricorda che la legge n. 370, “Disposizioni in materia di università e di ricerca scientifica e tecnologica”, approvata il 19 ottobre 1999, ha introdotto un preciso vincolo agli organi interni di valutazione degli Atenei: i risultati ottenuti nell'ambito dei programmi di valutazione della didattica unitamente alle informazioni e ai dati determinati ogni triennio dal Comitato Nazionale devono essere oggetto di un'apposita relazione del NuV trasmessa al MURST entro il 30 aprile di ogni anno. Le università inadempienti saranno escluse per un triennio dal riparto di alcune tipologie di finanziamenti. Per essere in grado di rispondere efficacemente alle nuove esigenze informative poste dal Ministero, il NuV ha promosso ed avviato il progetto INDIA (INdagine sulla DIdattica d’Ateneo). Il progetto, che prevede il coinvolgimento di tutte le facoltà dell’Ateneo, si propone di valutare il parere degli studenti circa la qualità della didattica offerta dalle strutture dell’Ateneo. Sono stati predisposti due questionari, uguali per tutte le Facoltà che verranno ogni anno distribuiti agli studenti. Il primo questionario è stato predisposto per valutare la qualità dei corsi di insegnamento, mentre il secondo si propone di valutare le modalità di svolgimento delle prove d’esame e il lavoro di preparazione a questo scopo richiesto allo studente. L’analisi statistica delle risposte alle domande dei questionari sarà effettuata dal personale della Sezione Statistica del Centro di Calcolo e i risultati saranno inviati, in via riservata, ai Presidi di Facoltà perché predispongano, a loro volta, una relazione annuale di autovalutazione. Tali relazioni saranno oggetto di valutazione da parte del NuV che effettuerà anche un monitoraggio dell’intero processo e preparerà a sua volta la relazione da inviare al MURST e al Comitato Nazionale di Valutazione del sistema universitario.
Il prof. Magni, che ha partecipato in qualità di rappresentante del NuV dell’Ateneo al convegno sul tema della valutazione della qualità della didattica organizzato dal Politecnico di Torino in data 27 Gennaio 2000, riferisce in merito agli argomenti di interesse emersi dall’incontro. Evidenzia, inoltre, l’intenzione dell’Osservatorio di proporre che la valutazione della qualità dei corsi di insegnamento sia effettuata sulla base di un modello di questionario omogeneo che dovrà essere adottato da tutte le sedi universitarie italiane.
Il NuV
incarica il prof. Magni di predisporre un documento che possa essere utilizzato
dalle Facoltà dell’Ateneo quale schema di riferimento per predisporre la
propria relazione di autovalutazione.
5)
Criteri di
distribuzione della relazione annuale
Il Coordinatore introduce preliminarmente la discussione in merito alle modalità di diffusione della relazione NuV all'interno dell'Ateneo. Le precedenti relazioni sono state consegnate a tutto il personale in organico dell'Ateneo per coinvolgere progressivamente un sempre maggior numero di persone e per consentire l’avvio di un processo di crescita della 'cultura' di valutazione. Tuttavia, data la necessità di contenere i costi connessi alla stampa di un numero molto rilevante di copie, si ritiene corretto modificare le modalità di distribuzione della relazione attualmente in stampa. Si stabilisce, pertanto, di sperimentare un decentramento della distribuzione inviando a tutti i responsabili di struttura (Presidi, Direttori di Dipartimento, Dirigenti e Capi Ripartizione) un numero di copie proporzionale al numero di persone afferenti la struttura da consegnare a chi ne faccia espressamente richiesta. La relazione sarà ovviamente consegnata anche a tutti i componenti degli organi istituzionali dell’Ateneo
6) Organizzazione della giornata di presentazione del S.I.R.
La rilevanza dell’attuale fase evolutiva del sistema universitario evidenza l’utilità di creare occasioni di dibattito e di riflessione cui sia chiamata a partecipare tutta la comunità accademica. Per questo motivo, si ritiene importante organizzare una giornata di presentazione del Sistema Informativo per la Ricerca (SIR) e dei risultati ottenuti nei due anni di implementazione del prodotto stesso. L’iniziativa tende a favorire un ampio confronto in merito ad una possibile definizione della ricerca e dei suoi prodotti nei diversi settori scientifico-disciplinari e di quali siano le possibili metodologie di valutazione ed autovalutazione delle attività di ricerca. La manifestazione dovrebbe, inoltre, essere funzionale allo sviluppo di un dibattito interno in merito agli aspetti pregnanti in tema di valutazione della ricerca, dei suoi prodotti nei diversi settori scientifico-disciplinari e dell’impatto delle attività di valutazione sulle politiche dell’Ateneo. Un preliminare confronto interno su questi aspetti risulta utile anche in considerazione della visita del team di esperti prevista dal progetto internazionale per la valutazione della ricerca cui l’Ateneo di Pavia partecipa. Si ritiene fondamentale che il dibattito si svolga alla presenza e con il contributo di coloro cui istituzionalmente sono affidate le responsabilità politico-gestionali delle attività di ricerca. Pertanto, verranno invitati a fornire il loro indispensabile contributo il Presidente della Commissione Ricerca dell’Ateneo, (prof.ssa Paola Vita Finzi, pro-rettore), il Presidente del Collegio dei Direttori di Dipartimento (prof. Gianmario Frigo) e il Presidente della Commissione Dottorati (prof. Vittorio Degiorgio).
7) Varie ed eventuali
La prof. Egle Becchi illustra il contenuto del documento ‘India due: idee per un’analisi della domanda e dell’offerta culturaldidattica di alcune facoltà dell’Università di Pavia’ (Allegato 2). Il documento propone l’avvio di un progetto di ricerca teso a rilevare alcuni importanti aspetti della didattica e a stimolare riflessioni sulla condotta pedagogica del corpo docente e sulle motivazioni connesse al processo di acculturazione superiore degli studenti individuando una serie di analisi su settori specifici. L’obiettivo è quello di identificare una metodologia di indagine innovativa della didattica che esamini in modo completo le attività inerenti e i cui risultati possano essere utilizzati a corredo di quelli ottenuti dalle analisi statistiche sui questionari compilati dagli studenti, al fine di una migliore comprensione dei processi complessivi.
Terminata l’esposizione della prof. Becchi, si apre un’ampia ed articolata discussione in merito alla rilevanza delle analisi previste nell’ambito progetto proposto cui partecipano tutti i presenti. In particolare, la prof. Marinoni osserva che i modelli di questionari oggi proposti agli studenti si riferiscono ad una rappresentazione della didattica superata rispetto a quella che si configura con l’introduzione dei Decreti d’Area ed esprime un vivo interesse in relazione alla sperimentazione di analisi innovative delle modalità di insegnamento che consentano di meglio interpretare un importante elemento di cambiamento che oggi interessa il mondo universitario italiano: il crescente livello di contenuti professionalizzanti che deve caratterizzare i processi di trasmissione delle conoscenze.
Sulla base delle osservazioni e dei commenti effettuati, il Nucleo decide di finanziare una prima sperimentazione sulle facoltà dell’Ateneo che volontariamente decideranno di aderire al progetto e si propone, in un momento successivo e sulla base dei risultati ottenuti localmente, di promuovere l’iniziativa anche in ambito nazionale.
La seduta termina alle ore 18.00 circa.
[1] Ruolo, organizzazione e attività dei Nuclei di valutazione interna delle università , Anno 1997. Doc. 10/98 – novembre 1998.