Un po' di religioni
OPERE GENERALI:
Chiesa Cattolica: DISF
(Dizionario interdisciplinare di Scienza e fede)
DISF Documenti di TN
Dispense
progetto STOQ: Università
Lateranense, Università Gregoriana
DOCUMENTI
1884 Leone XIII:
“Humanum genus” (enciclica del 1884 contro massoni e ... naturalisti)
1893 Un’enciclica
d’altri tempi (1893): la Providentissimus
Deus (English)
di Leone XIII, dove troviamo riflessioni utili al riguardo: «Se poi
dissentiranno [il fisico e il teologo], lo stesso Agostino detta in sintesi
la regola di comportamento per il teologo: “Tutto ciò che i fisici
potranno dimostrare con documenti certi, dovremo provare che non è
contrario alle nostre Lettere; qualunque cosa, poi,
presentassero nei loro scritti contrario alle nostre Lettere, cioè alla
fede cattolica, o noi dimostriamo con qualche argomento che esso è falso,
oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo” (De Gen.
ad litt., I, 21, 41)». [il testo è tratto dalle dispense del
corso “Teorie
evoluzionistiche e magistero della Chiesa” di P.R.Pascual nel Master
di Sc.Ambientali (2002/03) dell’Ateneo
Regina Apostolorum
1907/1950 ·
Documenti
papali su Evoluzione e Evoluzionismo dal 1907 fino al 1950
1950 · Encliclica
"Humani generis" di Pio XII (1950): "Chiunque
osservi il mondo odierno, che è fuori dell'ovile di Cristo, facilmente potrà
vedere le principali vie per le quali i dotti si sono incamminati. Alcuni, senza prudenza né discernimento, ammettono e
fanno valere per origine di tutte le cose il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato
nel campo stesso delle scienze naturali, e con
temerarietà sostengono l'ipotesi
monistica e panteistica dell'universo soggetto a continua
evoluzione. Di quest’ipotesi volentieri si
servono i fautori del comunismo per farsi difensori e
propagandisti del loro materialismo dialettico e togliere dalle menti ogni
nozione di Dio. Le false affermazioni di siffatto
evoluzionismo, per cui viene ripudiato quanto vi è di assoluto,
fermo ed immutabile, hanno preparato la strada alle aberrazioni di una
nuova filosofia che, facendo concorrenza all'idealismo, all'immanentismo e
al pragmatismo, ha preso il nome di "esistenzialismo" perché,
ripudiate le essenze immutabili delle cose, si preoccupa solo della
"esistenza" dei singoli individui......
Rimane ora da parlare di quelle questioni che, pur appartenendo alle
scienze positive, sono più o meno connesse con le verità della fede
cristiana. Non pochi chiedono instantemente che la religione cattolica
tenga massimo conto di quelle scienze. Il che è senza dubbio cosa lodevole,
quando si tratta di fatti realmente dimostrati; ma bisogna andar cauti
quando si tratta piuttosto di ipotesi, benché in qualche modo fondate
scientificamente, nelle quali si tocca la dottrina contenuta nella Sacra
Scrittura o anche nella tradizione. Se tali
ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata,
non possono ammettersi in alcun modo. Per queste ragioni il
Magistero della Chiesa non proibisce che in
conformità dell'attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto
di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i
campi, la dottrina dell'evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche
sull'origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica
preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime
sono state create immediatamente sia Dio). Però questo
deve essere fatto in tale modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di
quella favorevole e di quella contraria all'evoluzionismo, siano ponderate
e giudicate con la necessaria serietà, moderazione e misura e purché
tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa, alla
quale Cristo ha affidato l'ufficio di interpretare autenticamente la Sacra
Scrittura e di difendere i dogmi della fede (Cfr. Allocuzione Pont. ai
membri dell'Accademia delle Scienze, 30 novembre 1941; A. A. S. Vol. , p.
506). Però alcuni oltrepassano questa libertà di
discussione, agendo in modo come fosse già dimostrata con totale certezza
la stessa origine del corpo umano dalla materia organica preesistente,
valendosi di dati indiziali finora raccolti e di ragionamenti basati sui
medesimi indizi; e ciò come se nelle fonti della divina Rivelazione non vi
fosse nulla che esiga in questa materia la più grande moderazione e cautela
..... I fedeli non possono abbracciare quell'opinione i cui assertori
insegnano che dopo Adamo sono esistiti qui sulla terra veri uomini che non
hanno avuto origine, per generazione naturale, dal medesimo come da
progenitore di tutti gli uomini .... Come nelle
scienze biologiche ed antropologiche, cosi pure in quelle storiche vi sono
coloro che audacemente oltrepassano i limiti e le cautele stabilite dalla
Chiesa. In modo particolare si deve deplorare un certo sistema
di interpretazione troppo libera dei libri storici del Vecchio Testamento;
..... ordiniamo ai Vescovi e ai Superiori Generali degli Ordini e
Congregazioni religiose, onerata in maniera gravissima la loro coscienza,
di curare con ogni diligenza che opinioni di tal
genere non siano sostenute nelle scuole o nelle adunanze e conferenze, né
con scritti di qualsiasi genere e nemmeno siano insegnate, in qualsivoglia
maniera, ai chierici o ai fedeli. Gli insegnanti degli Istituti
ecclesiastici sappiano che essi non possono esercitare con tranquilla
coscienza l'ufficio di insegnare che è stato loro affidato, se non
accettano religiosamente le norme che abbiamo stabilite e non le osservano
esattamente nell'insegnamento delle loro materie.
Che non ci sia volontà
di dialogo lo si capisce soprattutto dal punto in cui nell’enciclica si
legge:
Ora queste tendenze, che più
o meno deviano dalla retta strada, non possono essere ignorate o trascurate
dai filosofi e dai teologi cattolici, che hanno il grave còmpito di
difendere le verità divine ed umane e di farle penetrare nelle menti degli
uomini. Anzi, essi devono conoscere bene queste opinioni, sia perché le
malattie non si possono curare se prima non sono bene conosciute, sia
perché qualche volta nelle stesse false affermazioni si nasconde un po' di
verità, sia infine, perché gli stessi errori spingono la mente nostra a
investigare e a scrutare con più diligenza alcune verità sia filosofiche
che teologiche.
1950/96 Testi del magistero
della chiesa (1950-1996) sull’argomento dell’evoluzione (più completo,
ma manca comunque “Fides
et Ratio” del 1998 - English).
Si trova anche qui.
1976: Intervista a Jérôme
Lejeune (1926-1994) sulla teoria dell'evoluzione e i suoi rapporti con
la Rivelazione biblica (1976).
1985 Interessante
l’intervento nel 1985 di Giovanni Paolo II, Al simposio «Fede ed
evoluzione» - Città del Vaticano (Roma), "Retta
fede nella creazione, retto insegnamento dell'evoluzione", Venerdì
26 Aprile 1985:
Il concetto polivalente e considerato sotto il profilo filosofico di
«evoluzione» si sta da tempo sviluppando sempre più nel senso di un ampio
paradigma della conoscenza del presente. Pretende di integrare la fisica,
la biologia, l'antropologia, l'etica e la sociologia in una logica di
spiegazione scientifica generale. Il paradigma dell'evoluzione si sviluppa,
non ultimo, attraverso una letteratura in continua crescita, per diventare
una specie di concezione del mondo chiusa, un'«immagine del mondo
evoluzionistica».
Questa concezione del mondo
si differenzia dall'immagine materialistica del mondo, che fu propagata
alla svolta del secolo, per una vasta elaborazione e per una grande
capacità d'integrare dimensioni apparentemente incommensurabili. Mentre
il materialismo tradizionale cercava di smascherare come illusione la
coscienza morale e religiosa dell'uomo e, talvolta, la combatteva
attivamente, l'evoluzionismo biologico si sente abbastanza forte per
motivare questa coscienza funzionalmente con i vantaggi della selezione ad
essa legati e integrarla nel suo concetto generale. La conseguenza pratica
ne è che i fautori di questa concezione del mondo evoluzionaria hanno
imposto una nuova definizione dei rapporti con la religione, che si
differenzia notevolmente da quella del passato più recente e di quello più
remoto.
Per
quanto riguarda l'aspetto puramente naturalistico della questione, già il
mio indimenticato predecessore papa Pio XII richiamava l'attenzione del
1950, nella sua enciclica «Humani Generis», sul fatto che il dibattito sul
modello esplicativo di «evoluzione» non viene ostacolato dalla fede se
questa discussione rimane nel contesto del metodo naturalistico e delle
sue possibilità. Egli sottolinea il limite della portata di questo metodo
quando afferma che il magistero della Chiesa non vieta «che in conformità
dell'attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche
e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la
dottrina dell'evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche
sull'origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica
preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono
state create immediatamente da Dio). Però questo deve essere fatto in tale
modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di
quella contraria all'evoluzionismo, siano ponderate e giudicate con la
necessaria serietà, moderazione e misura» (cfr. DS 3896). In base a queste
considerazioni del mio predecessore, non creano ostacoli una fede rettamente
compresa nella creazione o un insegnamento rettamente inteso
dell'evoluzione: l'evoluzione infatti presuppone la creazione; la
creazione si pone nella luce dell'evoluzione come un avvenimento che si
estende nel tempo - come una «creatio continua» - in cui Dio diventa
visibile agli occhi del credente come Creatore del cielo e della terra.
(...).
E' evidente che questo problema grave e urgente non può essere
risolto senza filosofia. Spetta proprio alla filosofia sottoporre a un
esame critico la maniera in cui i risultati e le ipotesi vengono acquisiti,
differenziare da estrapolazioni ideologiche il rapporto tra teorie e
affermazioni singole, la collocazione delle affermazioni naturalistiche e
la loro portata, in particolare il contenuto proprio delle asserzioni
naturalistiche.
1986 Importante
anche questo documento, sempre del papa GP2: L'uomo, immagine di Dio, è un essere
spirituale e corporeo, 16 aprile 1986:
7. Nei tempi moderni una difficoltà
particolare contro la dottrina rivelata circa la creazione dell'uomo, quale
essere composto di anima e corpo, è stata sollevata dalla teoria
dell'evoluzione. Molti cultori delle scienze naturali che, con metodi loro
propri, studiano il problema dell'inizio della vita umana sulla terra,
sostengono - contro altri loro colleghi - l'esistenza non soltanto di un
legame dell'uomo con l'insieme della natura, ma anche la derivazione delle
specie animali superiori. Questo problema, che sin dal secolo scorso, ha
occupato gli scienziati, coinvolge vasti strati dell'opinione pubblica. La
risposta del magistero è stata offerta dall'enciclica «Humani generis» di
Pio XII nell'anno 1950. In essa leggiamo: «Il magistero della Chiesa non ha
nulla in contrario a che la dottrina dell'«evoluzionismo», in quanto esso
indaga circa l'origine del corpo umano derivante da una Materia
preesistente e viva - la fede cattolica infatti ci obbliga a tenere fermo
che le anime sono state create immediatamente da Dio - sia oggetto di
investigazione e discussione da parte degli esperti...» [3] .Si può dunque
dire che, dal punto di vista della dottrina della fede, non si vedono
difficoltà nello spiegare l'origine dell'uomo, in quanto corpo, mediante
l'ipotesi dell'evoluzionismo. Bisogna tuttavia aggiungere che l'ipotesi propone
soltanto una probabilità, non una certezza scientifica. La dottrina della
fede invece afferma invariabilmente che l'anima spirituale dell'uomo è
creata direttamente da Dio. E cioè possibile secondo l'ipotesi accennata,
che il corpo umano, seguendo l'ordine impresso dal Creatore nelle energie
della vita, sia stato gradatamente preparato nelle forme di esseri viventi
antecedenti. L'anima umana, però, da cui dipende in definitiva l'umanità
dell'uomo, essendo spirituale, non può essere emersa dalla materia.
1986 Card.J.Ratzinger (1986) riflessioni tratte
da "In
the Beginning...." : A Catholic Understanding of the Story of Creation
and the Fall. A
commentary on Genesis 1-3
1988 Lettera (su
distinti ruoli scienza e religione) al rev. George Coyne Direttore
della Specola Vaticana 1 giugno 1988
(GPII):
14. Anche nelle scienze della vita è accaduto qualcosa di simile. I
biologi molecolari hanno studiato la struttura della materia vivente, le
sue funzioni e i suoi processi di moltiplicazione. Essi hanno scoperto che
tutti gli organismi della terra hanno alla base gli stessi costituenti i
quali compongono sia i geni sia le proteine da essi codificate. E'
un'altra impressionante manifestazione dell'unità della natura.
19. Per essere più chiari, sia la religione,
sia la scienza devono conservare la loro autonomia e la loro distinzione.
La religione non si fonda sulla scienza né la scienza è un'estensione della
religione. Ciascuna ha i suoi
principi, il suo modo di procedere, le sue differenti interpretazioni e le
proprie conclusioni. Il cristianesimo ha in se stesso la
sorgente della propria giustificazione e non pretende di fare la sua
apologia appoggiandosi primariamente sulla scienza. La scienza deve dare
testimonianza a se stessa.
24. Come le antiche cosmologie del vicino Oriente poterono essere
purificate e assimilate nei primi capitoli del Genesi, non potrebbe la
cosmologia contemporanea avere qualcosa da offrire alle nostre riflessioni
sulla creazione? Può una prospettiva evoluzionistica contribuire a far luce
sulla teologia antropologica, sul significato della persona umana come
«imago Dei», sul problema della cristologia – e anche sullo sviluppo della
dottrina stessa? Quali sono, se ve ne sono, le implicazioni escatologiche
della cosmologia contemporanea, specialmente alla luce dell'immenso futuro
del nostro universo? Può il metodo teologico avvantaggiarsi facendo proprie
le intuizioni della metodologia scientifica e della filosofia della
scienza?
25. Si potrebbero fare molte altre domande di questo tipo. Ma per
continuare a proporne si richiederebbe quella
specie di intenso dialogo con la
scienza contemporanea che, generalmente parlando, è mancato nei teologi
impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe che almeno alcuni teologi fossero
sufficientemente competenti nelle scienze per poter fare un uso genuino e
creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio affermate. Una
tale conoscenza li difenderebbe dalla tentazione di fare, a scopo
apologetico, un uso poco critico ed affrettato delle nuove teorie
cosmologiche come quella del «Big Bang». Così pure li tratterrebbe dal non
prendere affatto in considerazione il contributo che tali teorie possono
dare all'approfondimento della conoscenza nei campi tradizionali della
ricerca teologica.
26. Un contributo chiave a questo
processo di mutuo apprendimento può essere dato da quei membri della Chiesa
che sono scienziati attivi o, in casi particolari, scienziati e teologi
allo stesso tempo. Essi inoltre possono fornire un grande aiuto
a tutti gli altri che lottano per integrare nella loro vita intellettuale e
spirituale i mondi della scienza e della religione, come pure a coloro che
si trovano a dover affrontare difficili decisioni morali nei campi della
ricerca e delle applicazioni tecnologiche. Servizi di mediazione come
questi devono essere favoriti e incoraggiati. La Chiesa da lungo tempo ne
ha riconosciuto l'importanza fondando la Pontificia Accademia delle
Scienze, nella quale scienziati di fama mondiale si incontrano regolarmente
per discutere sulle loro ricerche e per comunicare alla comunità più ampia
in quali direzioni vanno le ricerche. Ma si richiede molto di più.
1992 Catechismo della Chiesa Cattolica presentato dal cardinale Ratzinger e Papa Giovanni Paolo II nel 1992 a proposito della Creazione:
I. La
catechesi sulla creazione
282 La catechesi sulla creazione è di capitale importanza.
Concerne i fondamenti
stessi della vita umana e cristiana: infatti esplicita la
risposta della fede cristiana agli
interrogativi fondamentali che gli uomini di ogni tempo si sono posti: « Da dove veniamo? », « Dove andiamo?
», « Qual è la nostra
origine? », « Quale il nostro fine? », « Da dove viene e dove va
tutto ciò che esiste? ». Le due
questioni, quella dell'origine e quella del fine, sono inseparabili. Sono decisive per il senso e l'orientamento
della nostra vita e del nostro agire.
283 La questione delle origini del mondo e dell'uomo è oggetto
di numerose ricerche
scientifiche, che hanno straordinariamente arricchito le nostre
conoscenze sull'età e le dimensioni del
cosmo, sul divenire delle forme viventi, sull'apparizione dell'uomo. Tali scoperte ci invitano ad
una sempre maggiore
ammirazione per la grandezza del Creatore, e a ringraziarlo per
tutte le sue opere e per l'intelligenza e
la sapienza di cui fa dono agli studiosi e ai ricercatori. Con Salomone costoro possono dire: « Egli
mi ha concesso la
conoscenza infallibile delle cose, per comprendere la struttura
del mondo e la forza degli elementi
[...]; perché mi ha istruito la Sapienza, artefice di tutte le cose » (Sap 7,17-21).
284 Il grande interesse di cui sono
oggetto queste ricerche è fortemente stimolato da una questione di altro ordine, che oltrepassa il campo
proprio delle scienze naturali. Non si tratta soltanto di sapere quando e
come sia sorto materialmente il cosmo, né quando sia apparso l'uomo, quanto
piuttosto di scoprire quale sia il senso di tale origine: se cioè sia
governata dal caso, da un destino cieco, da una necessità anonima, oppure
da un Essere trascendente, intelligente e buono, chiamato Dio. E se il mondo proviene dalla sapienza e dalla bontà di
Dio, perché il male? Da dove viene? Chi ne è responsabile? C'è una
liberazione da esso?
Di creazione si parla poi fino al punto 314, alla
fne della Sez.2, Cap.1, Art.1,
Par.4
1996 ·
Documento
di Giovanni Paolo II (1996) (Ai Membri della Pontificia Accademia delle Scienze riuniti in
Assemblea Plenaria, 22 Ottobre 1996).
Versione
inglese.
"Oggi, circa mezzo secolo dopo la pubblicazione dell'Enciclica [Humani
generis], nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria
dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa
teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a
seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere.
La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori
condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un
argomento significativo a favore di questa teoria"; "A dire
il vero, più che della teoria dell'evoluzione, conviene parlare delle
teorie dell'evoluzione.[…] Questa pluralità deriva da un lato dalla
diversità delle spiegazione che sono state proposte sul meccanismo
dell'evoluzione e dall'altro dalle diverse filosofie alle quali si fa
riferimento. Esistono pertanto letture materialiste e riduttive e letture
spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza propria della
filosofia e, ancora oltre, della teologia. […] 6. Con l'uomo ci troviamo dunque dinanzi a una differenza di ordine
ontologico, dinanzi a un salto ontologico, potremmo dire. Tuttavia
proporre una tale discontinuità ontologica non significa opporsi a quella
continuità fisica che sembra essere il filo conduttore delle ricerche
sull'evoluzione dal piano della fisica e della chimica? La
considerazione del metodo utilizzato nei diversi ordini del sapere consente
di conciliare due punti di vista apparentemente inconciliabili. Le
scienze dell'osservazione descrivono e valutano con sempre maggiore
precisione le molteplici manifestazioni della vita e le iscrivono nella
linea del tempo. Il momento del passaggio all'ambito spirituale non è
oggetto di un'osservazione di questo tipo, che comunque può rivelare, a
livello sperimentale una serie di segni molto preziosi della specificità
dell'essere umano. L'esperienza del sapere metafisico, della coscienza
di sé e della propria riflessività, della coscienza morale, della libertà e
anche l'esperienza estetica e religiosa, sono però di competenza
dell'analisi e della riflessione filosofiche, mentre la teologia ne coglie
il senso ultimo secondo il disegno del Creatore."
1998: Ma c'è anche, non dimentichiamola,
l'enciclica (vale di più...) "Fides et Ratio" del 1998: "[54] .... Successivamente,
il Papa Pio XII fece sentire la sua voce quando, nella Lettera
enciclica Humani generis, mise in guardia contro interpretazioni
erronee, collegate con le tesi dell'evoluzionismo, dell'esistenzialismo e
dello storicismo. Egli precisava che queste tesi erano state elaborate e
venivano proposte non da teologi, avendo la loro origine "fuori
dall'ovile di Cristo "; (68) aggiungeva, comunque, che tali
deviazioni non erano semplicemente da rigettare, ma da esaminare
criticamente: " Ora queste tendenze, che più o meno deviano dalla
retta strada, non possono essere ignorate o trascurate dai filosofi o dai
teologi cattolici, che hanno il grave compito di difendere la verità divina
ed umana e di farla penetrare nelle menti degli uomini. Anzi, essi devono conoscere bene queste opinioni, sia
perché le malattie non si possono curare se prima non sono ben conosciute,
sia perché qualche volta nelle stesse false affermazioni si nasconde un po'
di verità, sia, infine, perché gli
stessi errori spingono la mente nostra a investigare e a scrutare con più
diligenza alcune verità sia filosofiche sia teologiche ".
1996: Cantoni:
Dottrina della Chiesa, ipotesi evoluzionistica e teoria dell’evoluzione
(con citazione di un commento di Ratzinger: "La dottrina
dell’evoluzione è per certo un’ipotesi importante, che però presenta
decisamente molti problemi, i quali necessitano ancora di un’ampia
discussione"); appare chiara la non separazione fra scienza e
religione; anzi si sostiene che la scienza deve sottostare ad una review
(non peer...) prima dai filosofi e poi dai teologi.
1998
enciclica “Fides et Ratio” di GP2 del 1998 - English
1983· Card.Siri
su fede ed evoluzione (1983)
1998 · M.
Gargantini - Evoluzione e Creazione
2005 – M.Gargantini
Uomini per caso?
2006 M.Gargantini Come è nato il mondo? Non
certo a suon di “-ismi”
M.Gargantini: Mendel – Teilhard - Darwin
2000 Evolution and Faith
(Concilium 284/2000)
by H.Haring and C.Theobald. Editorial
2000· Analisi
libri di testo di scienze su evoluzione (2000); con Trascrizione
dell’incontro tenutosi al Meeting di CL a Rimini nel 2000 sul tema: “
Le scienze naturali e la scuola: informazione e disinformazione nei
libri di testo”. Interventi del prof. G. Grotti, del prof. E. Brogi,
del dott. A. Bartelloni (responsabile dell'Osservatorio Permanente sui
Libri di Testo e autore della ricerca
presentata anche al Congresso
Creazionista Europeo nel 2003, al quale ha partecipato insieme al
responsabile del Centro Studi Creazionismo) e del prof. G. Sermonti, guest
star dell'incontro.
2002·
Jacques Arnould : Dalla
scimmia alle tracce di Dio (Da "Avvenire" del 2/2/2002)
·
Creazione (DISF - Giuseppe
Tanzella-Nitti)
·
Evoluzione (DISF - Galleni)
2002· Intervista
a F.Facchini da Il Timone (All’origine c’è un progetto) [set.2002]
·
Programma del corso sull'evoluzione
di L.Galleni (Pisa)
·
Il principio antropico (DISF)
di Tanzella-Nitti
2002· P.R.Pascual (Ateneo Regina Apostolorum - Master
in Scienze Ambientali [materiale didattico]
2002/2004 offerto anche dall’Università
di Cassino). Modulo di Teorie
evoluzionistiche e magistero della chiesa. Interessantissimo.
Chiarisce i limiti del documento papale del 1996. L’Ateno RA offre anche un
Master
in Scienza e Fede dedicato in buona parte all’antievoluzionismo.
2002: L'UNIVERSO
E LA FEDE. Un'Intervista a Padre Coyne, Direttore della Specola
Vaticana (Avvenire 29 settembre 2002)
2002· "L´Evoluzione:
crocevia di scienza, filosofia e teologia", convegno il 23 e
24 aprile 2002, presso l´Ateneo Pontificio Regina Apostolorum – Libro con Atti -
·
Nel sito web 'Amicizia
cristiana' alcuni articoli sull'evoluzionismo, fra cui uno che
chiarisce meglio la (pseudo) ‘riabilitazione’ del'96 (DARWIN NON E' STATO
RIABILITATO)
·
Articoli contro l'Evoluzionismo pubblicati su 'Cristianità' e disponibili
nel sito di 'Alleanza
Cattolica': LUCIANO BENASSI, Mistificazioni
evoluzionistiche e matematica, GIOVANNI CANTONI, Dottrina
della Chiesa, ipotesi evoluzionistica e teoria dell'evoluzione, ERMANNO
PAVESI, "Le scienze
naturali non conoscono l'evoluzione",
·
Molti articoli 'critici' sull'Evoluzionismo (di Barra, Blondet, Scaraffia,
Sermonti, Cammilleri, Bruti, Boccenti), spesso ripresi dall'Avvenire (!) e
da Il Timone, sono stati raccolti nel sito web http://www.kattoliko.it/leggendanera/;
recente l'articolo Evoluzionismo
e Neodarwinismo sono ideologie di Danilo Saccoccioni.
Molti (troppi) articoli
critici sull’evoluzione (dal 1987 al 2006) si trovano anche in un sito
web creazionista biblico USA degli Oblates of Wisdom (in inglese): Living Traditions; a
parte un divertente Did Woman
Evolve from the Beasts?, c’è un interessante articolo (comunque del
creazionista che ha scritto il precedente articolo!): Early Vatican Responses To
Evolutionist Theology ; è davverointeressante scoprire che già a fine
ottocento qualcuno aveva intuito che sarebbe finito come con Galileo, cioè
la chiesa in qualche modo avrebbe ceduto (non Darwin)
2002 · ottobre 2002: Convegno creazionista (BIBLICO) in
Vaticano (!!!) organizzato dal Kolbe
Center for the Study of Creation che sostiene la creazione speciale (c.
biblico) - intervento
di un vescovo - in
spagnolo - in
inglese - 27/10/2002 - (da Il Tempo) - Un
gruppo di scienziati e teologi cattolici provenienti dall'estero, nel corso
di un convegno organizzato a Roma per iniziativa del "Centro Kolbe di
studi sulla Creazione", hanno dichiarato di voler avviare un
contrattacco cattolico all'evoluzionismo. Secondo il professor Dominique
Tassot, presidente del "Centro francese di Studi e di Prospettive
sulla Scienza" «ciò che la scienza afferma non è la verità assoluta, a
cui si deve piegare anche la religione... per cui è meglio partire dalla
premessa che l'autore della Bibbia è anche autore della Creazione e quindi
il libro della Genesi non può contenere falsità». Il gruppo ha partecipato
giovedì alla messa privata del Papa e ieri ha incontrato il cardinale Joseph
Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
·
Centro studi Creazionismo
(C.biblico) - Dichiarazione
di fede - Confronto
fra i creazionismi - Archivio storico di
articoli creazionisti
2002: Pontificia Università Lateranense: IRAFS (intl research area on Foundation of the
sciences); sembra un progetto
alle origini del progetto STOQ (direttore è Basti) molto materiale, fra cui
i documenti di un convegno: Proceedings of the International Conference
"Foundations and
the Ontological Quest. Prospects
for the New Millennium"
2003: La mano di Dio sul
mondo di Darwin Il Corriere della Sera-21 GENNAIO 2003
2003· DNA, LA CATENA DI
DIO (Peacocke, biochimico, anglicano) 1/4/2003
"mancano nelle facoltà di teologia le cattedre dedicate allo studio
della scienza"; "Dio non è intervenuto direttamente, con il suo
dito, a dare origine alla vita, ma ha creato le condizioni, spazio e tempo
per esempio, perché la generazione dei primi esseri viventi diventasse
possibile"; "Anche i gemelli monozigotici, che sembrano
identici tra di loro, in realtà sono diversi, possiedono un diverso
patrimonio genetico [?]"; "La scienza non può risolvere
moltissimi problemi, come in biologia per esempio"
2003· F.Facchini
sull'evoluzione (e altri articoli del 2003 dall'Avvenire)
2005 Creazione ed evoluzione: chi ha
rimescolato le carte? DISF
set 2005 (Tanzella Nitti)
·
Le origini
dell'uomo: dall'evoluzione alla cultura DISF (F.Facchini)
·
Man,
Origin And Nature DISF (F.Facchini)
·
Creation DISF (Tanzella
Nitti)
·
Il concetto di natura
tra scienza e teologia (R.Martinez)
"non sembra facile per la scienza e la teologia portare a termine
un dialogo sul concetto di natura"; "il ruolo di
mediazione svolto dalla filosofia all'interno del dialogo scienza-teologia.
Sarà nell'ambito filosofico, e più particolarmente in quello
epistemologico, dove scienza e teologia potranno incontrare i punti di
collegamento fra le rispettive visione della natura"
·
Fede
e scienza - Intervista al card. Poupard; "Oggi, come scrive il
santo Padre, piu' che della teoria dell'evoluzione conviene parlare delle
teorie dell'evoluzione."; "il rapporto dell'uomo con la
natura puo' essere illuminato dalla visione evoluzionistica della vita e
dell'universo"
2004· Associazione Italiana Studi
sulle Origini
(AISO) fondata ... il 23/4/04!
·
Come la scimmia
[?!] derivò dall'uomo (GS), 100.000 anni fa
(GS).
·
L'antidarwinismo in
Italia (nel sito del CICAP) di S.Fuso - English version
·
Antidarwinisti
e creazionisti (nel sito della SISSA) – di S.Fuso molto più
completo.
2004 Comunione
e servizio: La persona umana creata a immagine di Dio -
documento approvato dalla Commissione
Teologica Internazionale e dal card. Ratzinger nel luglio del 2004
La scienza e l’amministrazione della
conoscenza
62. La cultura umana, in
ogni sua epoca e in quasi tutte le società, è stata caratterizzata dal
tentativo di comprendere l’universo. Nella prospettiva della fede
cristiana, questo sforzo è proprio un esempio del servizio che gli esseri
umani svolgono in accordo con il piano di Dio. Senza abbracciare uno
screditato concordismo, i cristiani hanno la responsabilità di collocare le
moderne conoscenze scientifiche dell’universo all’interno della teologia
della creazione. La posizione degli esseri umani nella storia di questo
universo in continua evoluzione, così come è stata ricostruita dalle
scienze moderne, può essere vista nella sua realtà completa soltanto alla
luce della fede, come una storia personale dell’impegno di Dio uno e trino
con le persone sue creature.
63. Secondo la tesi
scientifica più accreditata, 15 miliardi di anni fa l’universo ha
conosciuto un’esplosione che va sotto il nome di Big Bang, e da allora
continua a espandersi e a raffreddarsi. Successivamente sono andate
verificandosi le condizioni necessarie per la formazione degli atomi e, in
epoca ancora successiva, si è avuta la condensazione delle galassie e delle
stelle, seguita circa 10 miliardi di anni più tardi dalla formazione dei
pianeti. Nel nostro sistema solare e sulla Terra (formatasi circa 4,5
miliardi di anni fa) si sono create le condizioni favorevoli
all’apparizione della vita. Se, da un lato, gli scienziati sono divisi
sulla spiegazione da dare all’origine di questa prima vita microscopica, la
maggior parte di essi è invece concorde nell’asserire che il primo
organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché
è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono
geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono
tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi
nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una
qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la
diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze
di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione. Certo, la
storia delle origini umane è complessa e passibile di revisioni, ma
l’antropologia fisica e la biologia molecolare fanno entrambe ritenere che
l’origine della specie umana vada ricercata in Africa circa 150.000 anni fa
in una popolazione umanoide di comune ascendenza genetica. Qualunque ne sia
la spiegazione, il fattore decisivo nelle origini dell’uomo è stato il
continuo aumento delle dimensioni del cervello, che ha condotto infine
all’homo sapiens. Con lo sviluppo del cervello umano, la natura e la
velocità dell’evoluzione sono state alterate per sempre: con l’introduzione
di fattori unicamente umani quali la coscienza, l’intenzionalità, la
libertà e la creatività, l’evoluzione biologica ha assunto la nuova veste
di un’evoluzione di tipo sociale e culturale.
64. Papa Giovanni Paolo II
ha affermato alcuni anni fa che «nuove conoscenze conducono a non
considerare più la teoria dell’evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota
il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all’attenzione
dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse
discipline del sapere» (Messaggio alla Pontificia Accademia delle Scienze
sull’evoluzione, 1996). In linea con quanto già affermato dal magistero
pontificio del XX secolo in materia di evoluzione (in particolare
l’enciclica Humani
generis di Pio XII), il messaggio del Santo Padre riconosce che
esistono «diverse teorie dell’evoluzione» che sono «materialiste, riduzioniste
e spiritualiste» e quindi incompatibili con la fede cattolica. Ne consegue
che il messaggio di Giovanni Paolo II non può essere letto come
un’approvazione generale di tutte le teorie dell’evoluzione, incluse quelle
di provenienza neodarwinista, che negano esplicitamente che la divina
Provvidenza possa avere avuto qualunque ruolo veramente causale nello
sviluppo della vita dell’universo. Focalizzandosi principalmente
sull’evoluzione, in quanto «concerne la concezione dell’uomo», il messaggio
di Giovanni Paolo II è tuttavia specificatamente critico nei confronti
delle teorie materialiste delle origini dell’uomo, e insiste
sull’importanza della filosofia e della teologia per una corretta
comprensione del «salto ontologico» all’umano, che non può essere spiegato
in termini puramente scientifici. L’interesse della Chiesa per l’evoluzione
si concentra quindi in particolare sulla «concezione dell’uomo», che, in
quanto creato a immagine di Dio, «non deve essere subordinato come un puro
mezzo o come un mero strumento né alla specie né alla società». In quanto
persona creata a immagine di Dio, l’essere umano è capace di intessere
rapporti di comunione con altre persone e con il Dio uno e trino, nonché di
esercitare signoria e servizio nell’universo creato. Queste affermazioni
mostrano che le teorie dell’evoluzione e dell’origine dell’universo
rivestono un particolare interesse teologico quando toccano le dottrine
della creazione ex nihilo e la creazione dell’uomo a immagine di Dio.
68. Con riferimento all’evoluzione
di condizioni favorevoli alla comparsa della vita, la tradizione cattolica
afferma che, in quanto causa trascendente universale, Dio è causa non solo
dell’esistenza, ma anche causa delle cause. L’azione di Dio non si
sostituisce all’attività delle cause creaturali, ma fa sì che queste
possano agire secondo la loro natura e, ciononostante, conseguire le
finalità da lui volute. Nell’avere voluto liberamente creare e conservare
l’universo, Dio vuole attivare e sostenere tutte quelle cause secondarie la
cui attività contribuisce al dispiegamento dell’ordine naturale che egli
intende produrre. Attraverso l’attività delle cause naturali, Dio provoca
il verificarsi di quelle condizioni necessarie alla comparsa e
all’esistenza degli organismi viventi e, inoltre, alla loro riproduzione e
differenziazione. Nonostante che sia in corso un dibattito scientifico sul
grado di progettualità o intenzionalità empiricamente osservabile in questi
sviluppi, essi hanno de facto favorito la comparsa e lo sviluppo della vita.
I teologi cattolici possono vedere in un tale ragionamento un sostegno alle
affermazioni derivanti dalla fede nella divina creazione e nella divina
Provvidenza. Nel disegno provvidenziale della creazione, il Dio uno e trino
ha voluto non solo creare un posto per gli esseri umani nell’universo, ma
anche, e in ultima analisi, riservare ad essi uno spazio nella sua stessa
vita trinitaria. Inoltre, operando come cause reali anche se secondarie,
gli esseri umani contribuiscono a trasformare e a dare una nuova forma
all’universo.
69. L’attuale dibattito
scientifico sui meccanismi dell’evoluzione sembra talvolta partire da
un’errata concezione della natura della causalità divina e necessita quindi
di un commento teologico. Molti scienziati neodarwinisti, e alcuni dei loro
critici, hanno concluso che se l’evoluzione è un processo materialistico
radicalmente contingente, guidato dalla selezione naturale e da variazioni
genetiche casuali, allora in essa non può esserci posto per una causalità
provvidenziale divina. Una compagine sempre più ampia di scienziati critici
del neodarwinismo segnala invece le evidenze di un disegno (ad esempio,
nelle strutture biologiche che mostrano una complessità specifica) che
secondo loro non può essere spiegato in termini di un processo puramente
contingente, e che è stato ignorato o mal interpretato dai neodarwinisti.
Il nocciolo di questo acceso dibattito concerne l’osservazione scientifica
e la generalizzazione, in quanto ci si domanda se i dati disponibili
possono far propendere a favore del disegno o del caso: è una controversia
che non può essere risolta attraverso la teologia. È tuttavia importante
notare che, secondo la concezione cattolica della causalità divina, la vera
contingenza nell’ordine creato non è incompatibile con una Provvidenza
divina intenzionale. La causalità divina e la causalità creata differiscono
radicalmente in natura e non soltanto in grado. Quindi, persino l’esito di
un processo naturale veramente contingente può ugualmente rientrare nel
piano provvidenziale di Dio per la creazione. Secondo san Tommaso d’Aquino:
«Effetto della divina Provvidenza non è soltanto che una cosa avvenga in un
modo qualsiasi; ma che avvenga in modo contingente, o necessario. Perciò
quello che la divina Provvidenza dispone che avvenga infallibilmente e
necessariamente, avviene infallibilmente e necessariamente; quello che il
piano della divina Provvidenza esige che avvenga in modo contingente,
avviene in modo contingente» (Summa Theol. I, 22, 4 ad 1). Nella
prospettiva cattolica, i neodarwinisti che si appellano alla variazione
genetica casuale e alla selezione naturale per sostenere la tesi che
l’evoluzione è un processo completamente privo di guida vanno al di là di
quello che è dimostrabile dalla scienza. La causalità divina può essere
attiva in un processo che è sia contingente sia guidato. Qualsiasi
meccanismo evolutivo contingente può esserlo soltanto perché fatto così da
Dio. Un processo evolutivo privo di guida — un processo che quindi non
rientra nei confini della divina Provvidenza — semplicemente non può
esistere poiché «la causalità di Dio, il quale è l’agente primo, si estende
a tutti gli esseri, non solo quanto ai princìpi della specie, ma anche
quanto ai princìpi individuali […]. È necessario che tutte le cose siano
soggette alla divina Provvidenza, nella misura della loro partecipazione
all’essere» (Summa Theol. I, 22, 2).
1991/93 Statistiche sulle
credenze religiose in vari paesi del mondo.. Dati anche su quanti
credono nella creazione. Ulteriore sondaggio di
Newsweek nel dicembre 2004
riguardante solo gli USA.
C. Susanne: The
teaching of biology and (human) evolution in danger? – Italian - French
Religioni
& Teoetotomie di Roberto Verolini
Meglio
l'argilla o il gorilla? di Giovanni Pellegri (dottore in
biologia molecolare)
Dopo la pubblicazione nel 1859 delle tesi sull'evoluzionismo, il mondo
cattolico si schierò contro le ipotesi di Darwin. Nel 1871 sulla Civiltà
Cattolica si poteva leggere: "Gli errori dei darwiniani sono vari. Il
primo è intorno alle origini dell'uomo, che essi confondono con quella de'
bruti e delle piante (...). II secondo errore riguarda l'antichità de'
primi uomini, i quali apparvero sulla terra 60 o 70 secoli fa. I darwinisti
non si appagano di questi 6'000 o 7'000 anni, ora ne vogliono ventimila, ora
centomila, ed ora, stimando insufficienti anche i centomila, chiedono un
tempo indefinitamente più lungo". In un clima generale di critiche
dove non si esitava a definire la teoria di Darwin "un vile ammasso di
spropositi e deliri" anche il Magistero della Chiesa nel Concilio di
Colonia del 1860 dichiarò "del tutto contrarie alle Sacre Scritture e
alla Fede la sentenza di coloro i quali ardiscono asserire che l'uomo,
quanto al corpo, è derivato per spontanea trasformazione da una natura
imperfetta, che di continuo migliorò fino a raggiungere l'umana
attuale".
2005 Creazione,
evoluzione e Magistero della Chiesa Cattolica (2/12/05; Intervista al professor
Rafael Pascual, LC)
Evoluzione sì,
evoluzionismo no?
Pascual:
L´evoluzione intesa come teoria scientifica, fondata su dati empirici,
sembra abbastanza ben affermata, sebbene non è del tutto vero che
ormai non ci sia niente da aggiungere o completare, soprattutto
riguardo ai meccanismi che la regolano. Invece, non mi sembra
ammissibile l’evoluzionismo come ideologia, che nega il finalismo, e
sostiene che tutto è dovuto a caso e necessità, come fa presente Jacques
Monod nel suo libro Il caso e la necessità, (Mondadori, Milano 1971) e
sostiene il materialismo ateo. Questo evoluzionismo non è sostenibile né
come verità scientifica né come conseguenza necessaria della teoria
scientifica dell’evoluzione, come taluni sostengono.
Creazione sì,
creazionismo no?
Pascual: La
creazione è una verità accessibile alla ragione, in particolare alla
filosofia, ma anche una verità rivelata. D’altra parte, il cosiddetto
creazionismo è anch’esso, come l’evoluzionismo, un’ideologia, fondata
spesso, peraltro, su una teologia sbagliata, cioè su un’interpretazione
letteralista di certi passaggi della Bibbia, la quale, secondo i suoi
fautori, riguardo l’origine delle specie sosterrebbe il “fissismo”, cioè la
creazione immediata di ogni singola specie da parte di Dio, e
l’immutabilità di ciascuna specie nel trascorrere del tempo.
Evoluzione e
creazione sono compatibili?
Pascual:
Evoluzione e creazione di per sé possono essere compatibili; si può parlare
infatti, senza cadere in una contradictio in terminis, di una “creazione
evolutiva”, mentre evoluzionismo e creazionismo sono necessariamente
incompatibili.
D’altra parte, un
disegno intelligente sicuramente c’è stato, ma a mio avviso non si tratta
di una teoria scientifica alternativa alla teoria dell’evoluzione. Ma allo
stesso tempo bisogna far presente che nemmeno l’evoluzionismo, inteso come
ideologia materialistica e atea, è scientifico.
1992 a 350 anni dalla morte di Galileo, la
Chiesa cambiò idea e ammise che la sentenza
era sbagliata.
·
F.Facchini (Pontificia Accademia Pro Vita):Evoluzione,
emergenza e trascendenza dell'uomo; in inglese: EVOLUTION,
EMERGENCE AND TRASCENDENCE OF MAN
·
Cornell evolution/religion project;
il pensiero religioso negli evoluzionisti. Indagine
·
Articles by Jonathan
Wells
·
Controevoluzione;
Sito web recente in un sito web cattolico (http://www.storialibera.it/) diretto
da don Beniamino DI MARTINO, di Sorrento, che il 9/4/06 pubblica, facendo
credere di interpretare e chiarire le parole del Papa, un accorato
appello a votare Forza Italia; Nel sito sembra che i tempi
dell'evoluzione e la
successione dei fossili sia accettata, ma, concordando anche con l'opinione
di Fondi, non ci sarebbe connessione fra una specie e l'altra. A differenza
di Fondi, che parla di interventi miracolosi, qui non si propongono
spiegazioni alternative. Giusto il contrario di quanto ha garantito
Ratzinger nel 2004, chiarendo che per la chiesa la generazione spontanea, o
qualcosa di simile, non esiste; come secoli fa anche un prete-scienziato
come Spallanzani aveva dimostrato.
·
Sito web creazionista CESHE e Fernand Crombette.
·
Sito cattolico (Università di Navarra) su scienza e
fede Grupo de Investigación sobre Ciencia, Razón
y Fe (CRYF) :
·
Sito laico (Fisicamente) che
raccoglie numerosi articoli di fonte cattolica sull’evoluzione.
·
Impressionante
la raffinata spazzatura presente in un sito web creazionista biblico
cattolico USA: nel sito nostalgico del CAI (Catholic apologetic International):
ad esempio un articolo del
creazionista biblico Sungenis (del Kolbe Center on Creation): "Dialogue on Evolution vs. Creationism" (in risposta
di un evoluzionista ateistico Phil
Porvaznik (“Theistic Evolution vs.
Six-Day Creation”)). Interessante la discussione sul documento di GP2
del 1996; Sungenis attacca l’Accademia Pontificia delle Scienze) e suppone
che il documento sia stato scritto dagli Accademici e non dal Papa. Non è
la stessa cose, ma P.Coyne in un’intervista contro il Card.Schönborn fa
capire che non si può definire poco importante la lettera del 1996 perchè è
stata in qualche modo discussa
con gli accademici. Non poteva mancare nel sito una lettera al papa
(“A
Letter to Pope Benedict About Evolution”, del 6/11/05) per ricordargli di sostenere il creazionismo biblico, né
una contestazione puntuale di un articolo dell’evoluzionista cattolico
Kenneth Miller (“Kenneth
Miller: Scientist or Opportunist?”)
·
Proiezioni
(sito antievoluzionista di De Angelis); aggiornamento sull’”antievoluzionismo
cattolico in crescita”
2006:
Articoli di P.De Rosa su Civiltà Cattolica (2005/2006):
2/4/05:
19/11/05: L’origine dell’uomo secondo la Bibbia (abstract)
La Civiltà Cattolica, quaderno 3730, pp. 319, 325
xx/07/06: L’origine dell’uomo: evoluzione e creazione (abstract)
02/8/06: L’evoluzione dei viventi. il fatto e i meccanismi (abstract)
16/9/06: Caso o finalismo nell’evoluzione dei
viventi?
21/10/06: Evoluzione
dei viventi e fede cristiana creazione ed evoluzione
2006
(15/3): I buchi neri del darwinismo - intervista a Giuseppe
Tanzella-Nitti (Avvenire)
2006 Michele Marchetto, "Newman, pace fatta tra fede e
ragione" (Avvenire, 23.05.2006)
2006 "La questione antropologica e il nostro rapporto con
la natura e la società" - intervista a Michel Serres (Avvenire, 16.05.
2006)
2006 "Nostro nonno si chiamava Neanderthal?" di F.
Facchini (Avvenire, 14.05.2006)
2006 "Freud,
genio senza mistero" - intervista a Giancarlo Cesana (Avvenire,
20.04.2006)
2006 "Teorie scientifiche e domande filosofiche" -
intervista a Philip Larrey (Avvenire, 21.03.2006)
2006 I buchi neri del darwinismo - intervista a Giuseppe
Tanzella-Nitti (Avvenire, 15.03.2006)
2006 E L'uomo saltò la scimmia - intervista ad Evandro Agazzi
(Avvenire, 11.03.2006)
2006 Fiorenzo Facchini, “Evoluzione e creazione” (L’Osservatore
Romano, 17.01.2006)
2005 Joseph
Ratzinger, Il creatore dell'evoluzione (1969) (Il Foglio, 23.12.2005)
2005 F. Quilici, Inculturazione e scienza in un film su Padre
Matteo Ricci (Avvenire, 21.12.2005)
2005 Gli scienziati ci credono, di G. O. Longo (Avvenire,
8.11.2005)
2005 Religione
e Scienza: tramonta il "secolo lungo", di Ernesto Galli Della
Loggia (Corriere 31.10.2005)
2005 L'universo? Resta un mistero - intervista a Duccio
Macchetto (Avvenire, 30.10.2005)
2005 Intervista a René Girard sugli scenari futuri del pianeta
(Avvenire, 31 05 2005)
2005 “L’embrione è vita. Parola di filosofo” di Romano Guardini
(Avvenire, 7.05.2005)
2005 “La verità? Unisce fede e scienza”. La critica al
relativismo di Benedetto XVI (Avvenire, 25.04.2005)
2005 “Wojtyla e le verità della ricerca” Giovanni Paolo II e la
scienza da Galileo a Darwin (Avvenire, 7.04.2005)
2005 “Nella scienza c’è più fede”, colloquio con William Shea
(Avvenire, 12.3.2005)
2002-2006:
Rassegna stampa di Identità Europea (DARWINISMO: Giuseppe Sermonti e il dibattito
sulla crisi del darwinismo)
Arcidiocesi di Torino Scienza e fede
2008
“La
questione evoluzionista nel magistero e nella teologia cattolica” Settimana di aggiornamento
preti di Torino (Diano Marina – 9 gennaio 2008)
La questione evoluzionista (aspetti scientifici)
(prof.
Carlo Cirotto).
L'anima e il corpo alla luce delle neuroscienze (prof.
Giorgio Bonaccorso)
Fede e scienza: scontro, incontro, dialogo? -
parte 1 - parte 2 (prof.
don Valter Danna).
Traccia: Evoluzione e creazione, aspetti pastorali e catechistici
(prof.
don Geppe Coha).
Fascino,
interesse, problematicità del rapporto tra scienza e fede (don
Alberto Sartori)
Scienza
e fede. Binari per la vita dell'uomo (Gualberto
Gismondi, ofm).
Fede,
ragione, scienza (don
Alberto Sartori)
2009 Civiltà
Cattolica: 7 e 21 febbraio febbraio Serre e Sonnet
Siti cattolici contro la scienza:
Diocesi
Alife-Caiazzo: La teoria cosmologica del “Big Bang” è una
conquista scientifica della Chiesa Cattolica - La scienza moderna smentisce
la teoria dell'evoluzione di Darwin. [Nell’articolo si difende
l’Intelligent Design!!]
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