Palazzo del Maino, attuale sede dell'Area Servizi Tecnici dell'Università di Pavia, di proprietà Bottigella nel secolo XV, passato alla famiglia Busca nella prima metà del secolo XVIII, fu acquistato nel 1750 dal marchese Giason del Mayno (omonimo dell'altro più famoso giureconsulto) che nel 1863 lo cedette all'Ospedale San Matteo. In tempi più recenti (era il gennaio 1997) l'Amministrazione dell'Ente ospedaliero lo cedeva in comodato all'Università, in attesa di poter stipulare l'atto di compravendita, cosa possibile solo dopo il parere favorevole del Ministero dei Beni culturali, trattandosi di un edificio sottoposto a vincolo di tutela. E a ben ragione. Il Palazzo è infatti esempio della miglior architettura della Pavia settecentesca, ma ingloba strutture preesistenti delle quali si conservano non poche tracce, a partire dalle volte a vela del tardo Quattrocento o dei primi del Cinquecento; per non dire delle terracotte decorative conservate nell'atrio porticato o dello splendido portale marmoreo riconducibile, pare, al Bramante. Vi è inglobata anche una porzione di torre romanica, ancora abbastanza ben conservata.Il complesso dell'edificio ha la struttura del classico palazzo gentilizio comprendente in ingresso monumentale, un cortile d'onore e un giardino chiuso. Si sottolinea che l'ingresso principale non era in origine da Via Mentana ma dalla piazzetta creata proprio per dare respiro all'entrata, con un porticato adorno di nicchie, chiuso da una balaustra che consentiva una veduta parziale dall'esterno dell'elemento scenografico del cortile. E proprio l'ingresso originario sarà a breve ripristinato. A un piano terra, con sale voltate e affrescate, si accompagna un piano nobile con un grande salone di rappresentanza, cui si accede attraverso un imponente corridoio fino a qualche tempo impreziosito dalla quadreria dell'ospedale, con i ritratti dei più importanti benefattori del San Matteo.