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Amedeo Marini
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	| Ruolo | 
		Professore ordinario altro dipartimento
                    	  curriculum vitae
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    | Settore | 
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		Recapiti / Indirizzi | 
	 
	| Sede | 
		Dipartimento di Chimica, Sezione di Chimica Fisica 
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	| Ufficio | 
		Dipartimento di Chimica, Sezione di Chimica Fisica, 1° piano, camera n. 6 | 
	 
	| Tel. | 
		0382 987207 | 
	 
	| Fax | 
		 | 
	 
	| E-mail | 
		amedeo.marini@unipv.it | 
	 
	| Web | 
		
	        
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		Ricerca | 
	 
	| Ambiti | 
		Sintesi e caratterizzazione chimico fisica di materiali di interesse in campo elettronico, catalitico ed energetico (in particolare materiali catodici per celle a combustibile). Grande attenzione è attualmente dedicata, nell’ambito di questa linea, a un importante progetto di ricerca finalizzato all’individuazione, caratterizzazione e ottimizzazione di materiali idonei allo stoccaggio di idrogeno nel settore dell’autotrazione. La questione energetica, di eccezionale importanza economica e sociale, è oggetto di grande attenzione in tutti i Paesi sviluppati. La sostituzione dei combustibili fossili, ad un tempo fonti primarie e vettori energetici, richiede – oltre all’individuazione e alla messa in produzione di fonti primarie alternative – un vettore flessibile ed efficiente in grado di rendere disponibile l’energia presso l’utente finale per i diversi usi da questo previsti. L’idrogeno presenta tutte le caratteristiche di flessibilità e efficienza desiderate ma il suo uso nel settore dell’autotrazione è ostacolato dal suo stato di aggregazione (gassoso) e dalla sua bassa densità, limiti che rendono attualmente impossibile stoccare a bordo la quantità di idrogeno necessaria a conferire al veicolo un’autonomia accettabile. Il più importante problema scientifico che si frappone all’uso generalizzato dell’idrogeno nel campo dell’autotrazione è dunque quello dello stoccaggio e l’obiettivo della ricerca, assai attiva in tutti i Paesi sviluppati, è quello di impaccare l’idrogeno fino a raggiungere densità gravimetriche (massa di idrogeno per unità di massa del serbatoio) e volumetriche (massa di idrogeno per unità di volume del serbatoio) tali da garantire l’autonomia desiderata con serbatoi di volume e massa accettabili. La ricerca condotta in questo ambito ha già prodotto, su scala di laboratorio e a livello di serbatoio prototipo, risultati di notevole interesse. | 
	 
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