Bruxelles (1515) - Zante (1564)
Medico fiammingo nato a Bruxelles nel 1515, Andrea Vesalio studia medicina a Lovanio, a Parigi e a Montpellier per poi trasferirsi a Padova, dove è chirurgo e lettore di anatomia presso l'Università dal 1537 al 1543. Sono di questo periodo le sei tavole anatomiche Tabulae sex (1537) e il De humani corporis fabrica (1543), opera di fondamentale importanza nella storia dell'anatomia.
Si trasferisce poi in Spagna, dove diviene medico di Carlo V e di suo figlio Filippo II. Nel 1562 lascia questa carica, accusato di aver praticato la vivisezione ed è condannato a morte. Ma la pena è commutata dal monarca ad una condanna ad esser pellegrino a Gerusalemme. Due anni più tardi, di ritorno da questo pellegrinaggio, la sua imbarcazione fa naufragio nei pressi di Zante (odierna Zacinto). Tratto in salvo dagli abitanti del luogo, colà muore per aver contratto il tifo.
Convinto della necessità che, nella medicina, teoria e osservazione diretta dovessero convergere, Vesalio fa tesoro della sua pratica di anatomico e chirurgo per proporre una nuova visione del corpo umano e dei suoi meccanismi, rompendo decisamente con l'anatomia tradizionale.
È anche tra i primi a riconoscere l'importanza scientifica, didattica e dimostrativa delle immagini: la sua Fabrica, opera di fondamentale importanza anche per la storia dell'illustrazione libraria, è, infatti, corredata di tavole anatomiche di grande valore artistico e scientifico, opera di Giovanni Stefano von Calcar, allievo di Tiziano; di Venezia sono gli incisori.
Il frontespizio è tra i più belli del Cinquecento: sala anatomica con folla di individui attenti, che assiste alla dissezione di un cadavere di donna ad opera dello stesso Vesalio; su tutto sovrasta la Morte. In alto, sopra la targa che indica autore e titolo, lo stemma araldico del Vesalio; in basso, una scritta afferma di essere l'opera fornita del privilegio dell'imperatore, del re di Francia e del Senato veneto.