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08/01/2008

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    PRESENTAZIONE RISULTATI ANNO 2007  
    INQUADRAMENTO TERRITORIALE E IDRAULICO

Il Mincio nasce dal lago di Garda e scorre nella pianura padana con un forte dislivello da Peschiera a Goito, 34 metri in circa 28 chilometri, bagnando poi la città di Mantova e dando origine ai tre laghi: Superiore, di Mezzo e Inferiore. A sud della città, il Mincio finisce il proprio tragitto entrando nel Po come affluente di sinistra presso Governolo, dove viene regolato da un sistema di dighe che ne permettono l’immissione.

 Il Mincio ha un regime idraulico omogeneo poichè, oltre ad essere regolato dallo sbarramento di Salionze, scorre in zona pianeggiante in particolar modo nel suo ultimo tratto Mantova-Governolo, con portata media di 56,8 metri cubi al secondo (da un minimo di 30 ad un massimo di 150 m3/sec). Tali dati misurati all’uscita dal lago di Garda, sono praticamente gli stessi di quelli misurati alla foce, questo
sottolinea come il fiume sia piuttosto regolare, anzi il più regolare fra gli affluenti di sinistra del Po, con scarti di sole cinque volte fra la portata massima e quella minima.

L’idraulica del fiume è piuttosto articolata; se ne riportano qui solo le componenti  principali utili per la comprensione di quanto trattato successivamente:

all' uscita dal lago di Garda il Mincio è regolato dallo sbarramento di Salionze, che governa le portate defluenti e definisce il regime idraulico del corso d'acqua in relazione alla laminazione degli afflussi di monte operata dal lago. All'altezza di Pozzolo vi è una prima opera di regolazione che da origine allo scaricatore Pozzolo-Maglio. Nei pressi di Maglio un secondo partitore immette nello scolmatore Diversivo Mincio, in cui, un poco più a valle si immette anche lo scaricatore Pozzolo-Maglio. L'opera svolge la funzione di fare defluire a valle della città i deflussi di monte, comprensivi degli apporti della rete minore in sinistra.

In prossimità di Mantova il Mincio si immette nel sistema dei laghi di Mantova (Superiore, di Mezzo ed Inferiore) che circondano a nord-est la città e i cui livelli sono regolati da tre dighe:

-la diga dei Molini, che separa il lago Superiore e quello di Mezzo,

-la diga di S. Giorgio, che separa il lago di Mezzo da quello Inferiore

-la diga Masetti, che separa il lago Inferiore dalla Vallazza.

Dalla Vallazza si diparte tramite un manufatto regolatore lo scaricatore Vallazza-Fissero, che si collega con il canale Fissero-Tartaro. Poco dopo lo scaricatore dalla Vallazza è ubicato lo sbarramento Fornice di Formigosa, che permette di disconnettere il livello idrico da quello del Mincio di valle e quindi del Po. A Fornice oltre allo scaricatore della Vallazza può entrare in funzione, per lo smaltimento delle acque meteoriche afferenti al sistema dei laghi, l'impianto di sollevamento di Valdaro. A valle di Formigosa un'ultima funzione di regolazione rispetto ai livelli di piena del Po è costituita dall'opera di “Sostegno” di Governolo mentre la “Conca” permette il passaggio delle imbarcazioni dal Mincio al Po e viceversa.

 Il bacino del fiume Mincio sublacuale, come la maggior parte del territorio della pianura padana, è caratterizzato dalla presenza di un buon numero di affluenti naturali originati da risorgive e di una fittissima rete di canali di bonifica che caratterizzano il paesaggio mantovano, garantiscono l’irrigazione, drenano un intero territorio e costituiscono il principale corridoio-reticolo ecologico indispensabile alla salvaguardia  della biodiversità. Contemporaneamente le acque che scorrono nei canali di bonifica sono spesso utilizzate a fini industriali e proprio questi canali sono usati come corpo idrico ricettore degli scarichi degli impianti di depurazione oggetto della presente ricerca. Negli stessi canali spesso vengono riversati scarichi industriali e civili, non sempre dopo opportune operazioni di depurazione.

Tutte queste acque dunque, dopo aver attraversato da nord a sud il territorio della provincia di Mantova, arrivano immancabilmente ad alimentare il fiume Mincio riversando in esso non solo la propria portata ma anche tutto ciò che è stato raccolto nel proprio cammino.

Risulta quindi evidente come non sia possibile effettuare uno studio sul fiume Mincio senza contemporaneamente considerare anche la rete di corsi naturali e canali di bonifica e irrigazione che ricade nel proprio bacino.

 

 
    GLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE NEL BACINO DEL MINCIO  
    LE VERIFICHE DI FUNZIONALITA'  
    LUNGO LE RIVE DELLA SERIOLA MARCHIONALE E DEL CANALE PAIOLO  
    RINGRAZIAMENTI E RICONOSCIMENTI ATTIVITA' 2007  
    CONCLUSIONI ATTIVITA' ANNO 2007