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Mons. A. Baroni nel 1936, quando era preside del Comboni College. Alla sua destra Mons. Francis Xavier Bini, mentre, ultimo a destra è P. Zanini
Mons. A. Baroni (1906) è stato ordinato sacerdote nel 1930. Nel 1932 fu inviato a Khartum dove rimase al Comboni College fino al 1951. Dapprima insegnante fu poi preside del College. Dal 1953 al 1981 è stato vescovo di Khartum. Dall’81 all’85 ha occupato varie posizioni all’interno della chiesa sudanese. E’ rientrato in Italia nel 1985.
(Intervista effettuata in data 17 dicembre 1998 a Bologna)

E qual’è stato il momento più difficile nella storia del Comboni College?

[059]
Beh ci sono stati momenti di patriottismo. Ma noi ci siamo tenuti sempre fuori, ma naturalmente la scolaresca era un po’ influenzata dall’ambiente cittadino e allora...

In che anni...

[066]
Non ricordo. Per esempio nel 56 è cessato il colonialismo. Naturalmente questo cambiamento ha portato subito un po’ di nervosismo in tutta la popolazione. Gioiosi di essere indipendenti ma poi son diventati in situazioni molto difficili

Cioè?

[071]
Naturalmente il modo di reggere degli inglesi era tutto diverso, molto democratico avevano nominati i capi delle diverse regioni quindi gente interessata, membri delle tribù. E questo rendeva il lavoro molto più facile, c’era più quiete, più tranquillità. Quando sono venuti gli arabi al posto degli inglesi ha fanno tutto il contrario. Invece dei locali mettevano i loro arabi. E questo ha causato malumori, ingiustizie, tante difficoltà

C’è stato un momento un po’ difficile immediatamente dopo l’indipendenza e poi altri momenti difficili quando si sono verificati?

[085]
Dopo ci sono stati i cambiamenti di governo. Ce ne sono stati diversi. L’unico periodo un po’ facile è stato dal 75-76 all’80. Quando ci fu il periodo di pace di Nimeyri. Nimeyri fu il presidente del paese. Durante questo periodo ci fu anche la partecipazione del popolo sudanese del sud, di fu il parlamento e in parlamento c’era anche una rappresentanza del sud che ha portato un po’ di tranquillità ma allo stesso tempo anche una discussione continua. Separazione o unione.

Però nel Comboni College questo si sentiva oppure no?

[097]
No, non ci interessavamo.

E invece le soddisfazioni più grosse che ha avuto col Comboni College quali sono state?

[099]
I successi del collegio, poi la partecipazione della popolazione. Naturalmente i genitori erano tutti interessati. 

Ma perchè gli altri non andavano al Gordon College?

Si, ci andavano

Allora qual’era la differenza fra il Gordon 

[104]
Quello dipendeva poi dai genitori; a noi mandavano soprattutto per l’educazione.

Perchè al Gordon non la davano?

Il Gordon era una scuola pubblica, nessuno si interessava dell’educazione; loro insegnavano e basta. Noi avevamo un regolamento da seguire.

E al Gordon College non c’era questo?

[110]
Un po’ come le nostre scuole italiane, c’è poca differenza. Parlano tanto delle scuole ma non capiscono le differenze.

Io ho visto i regolamenti del Comboni College, i primi quelli degli anni ‘30, ed erano in stile inglese; chi li aveva ideati, chi aveva avuto l’idea di fare un Comboni College molto simile ad una scuola inglese. Chi era stata la mente?

[115]
Sono stato io. Tutti i regolamenti li ho approvati io.

Perchè era una scuola molto simile ad un college inglese, ad una scuola inglese

[118]
Io sono andato ad Oxford apposta. Poi io andavo all’Università di Londra per rendermi conto dell’andamento delle scuole inglesi. Io ho fatto un corso presso l’Università di Londra, un corso serale per insegnare tutto il programma scolastico. Naturalmente il mio primo scopo era la lingua ma poi anche i programmi. E difatti fui io a scrivere la prima volta a Oxford per avere la possibilità di fare questi esami per corrispondenza.

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