|
Beh ecco, allora adesso che ci siamo
avvinati all’Africa... lei stando qui si era fatto una certa idea d’Africa
e poi dopo c’è andato effettivamente e l’idea che aveva qui in Italia...
qual’è stata la differenza. Si ricorda ancora il primo giorno che
lei è arrivato giù, oppure...
[203]
Io, vede, ciascuno sa come ... io
mi sono sempre sentito portato all’insegnamento, io insegnavo già
inglese ai nostri scolastici. Ho insegnato che non ero neanche sacerdote
a quel tempo lì mi hanno proprio preparato perchè questo
College Comboni di Khartum era uno delle opere più grandi a quel
tempo. Oggigiorno è più in sordina. Allora aveva un grande
valore perchè era una delle poche scuole che c’erano ed ha formato
tanta gente e tutti dicono che se nel ‘64 i missionari nono sono stati
espulsi dal nord questo è dovuto proprio al College Comboni, di
farsi prendere nella stima. Quando si dice College Comboni dicono tutte
le scuole, a cominciare dall’asilo, che avevano le suore, asilo, maternità,
tutte queste cose, tutte sono utili, anche Abbud che pure faceva combattere
nel sud, le sue figlie le mandava dalle suore. Questo spiega tutto, si
sentono molto più sicuri, anche i loro bambini li mandano più
volentieri dove ci sono le suore. Han capito bene che le suore sono donne
che veramente, che amano ecco quindi... e questo lo capiscono, a parte
ogni religione, a parte ... che poi il musulmanesimo non è che sia
molto lontano, per me il musulmanisimo è una setta cristiana, un’eresia
cristiana, praticamente, sullo strascico di Ario, di tutte quante quelle
controversie di quei secoli. Dal quarto, al sesto secolo, Maometto è
vissuto in quell’ambiente lì; ha conservato molti valori che ci
sono anche da noi, però purtroppo scompaiono, non a causa della
religione cristiana, ma dell’ambiente che c’è. In quel tempo lì
sentivo portato e ho accettato molto volentieri, anche se il mio professore
a Londra, rimase scontento perchè interruppi il lavoro che mi aveva
dato; ho detto sono missionario [...] [245]
Io vedo la vita missionaria, l’evangelizzazione
nel suo campo completo, nel suo orizzonte completo, di tutto... si lavora
per trasformare l’uomo ... l’educazione si prende come base ... quindi
ho accettato molto volentieri questo lavoro, anche se era un lavoro duro
perchè in quel tempo si faceva tanta lezione, avevano un orario
ricordo che nei primi anni alla sera eravamo stanchi morti, [...] un orario
molto intenso di lezioni anche se io ho fatto sei lezioni su sette, nella
mattinata. C’era P. Castelletti di Matematica, ne ha fatto anche sette
su sette, là in quell’ambiente, con quel caldo che faceva, e quindi
lavoro duro però avevamo anche l’internato e l’internato è
stato molto bello perchè l’internato, nell’internato aiutavamo per
l’assistenza, gioco, ha permesso di venire in contatto con i giovani in
modo molto più intimo, che non la scuola. Tante, tante nazionalità,
tante lingue, è stata un’esperienza bellissima.
Ma Khartum quando lei è arrivato
era una città cosmopolita, c’erano tantissimi inglesi, armeni, siriani...
[272]
Si, era piccola allora ancora, non
era la Khartum di oggi...
Però, io mi domando, il successo
del Comboni College, perchè anche gli altri, gli inglesi ad esempio,
avevano le loro scuole, c’erano altre scuole private, secondo lei da che
cosa dipende questo successo del Comboni College?
[277]
Primo perchè erano poche le
scuole, erano molto poche ancora le scuole, poi perchè le altre
scuole private erano, come si dice, molto particolari, ci andavano solamente
certi gruppi. Dovevano pagare molto, tasse molto alte. Da noi invece c’era
la possibilità per tanti e tante che non erano proprio poverissimi
che però non avrebbero potuto pagare.
Quali erano queste altre scuole
private?
[285]
C’era quella vicino a noi, proprio
di fronte a noi, la Girls School che c’è ancora adesso. Dove andava
solamente gente molto altolocata
Ma sudanesi oppure stranieri che
erano in Sudan?
[292]
No, sudanesi, gli stranieri andavano
all’estero. Si gli stranieri ... per gli stranieri, vale a dire i greci,
gli armeni, gli italiani che c’erano, siriani, copti egiziani questi qui
gravitavano soprattutto da noi...
Perchè guardando le fotografie
del Comboni di quegli anni le classi sono molto più bianche
[298]
Perchè queste comunità...
Perchè la maggior parte di questa comunità avevano la loro
scuola elementare, tutte le avevano. Avevano la scuola greca, gli armeni...
però dopo non avevano scuole superiori. Allora erano tutti riconoscenti
a questa scuola.
Ma il Comboni riusciva a coprire
le spese, ci stava dentro, oppure era una spesa per la congregazione
[305]
No ci stavamo dentro perchè
era l’inizio, eravamo tutti quanti noi, dopo ha dovuto alzare le tasse.
Adesso pagano molto. Però c’era anche gradatamente [qualche studente
del sud]. Allora erano pochi quelli del sud, adesso Khartum è piena.
Fino al ‘60 pochissimi,. c’era qualche nero che dopo è diventato
importante. |
|