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P. Antonino Orlando (1919), è stato ordinato nel 1943. Dal 1950 al 1962  ha insegnato lingua e letteratura inglese e francese, storia e religione al Comboni College di Khartum. Nel periodo 1962-72 e 1973-83 è stato insegnante e direttore presso il Comboni College di Asmara, Khartum e Port Sudan.

Intervista effettuata in data 1 ottobre 1998 a Verona

 

Beh ecco, allora adesso che ci siamo avvinati all’Africa... lei stando qui si era fatto una certa idea d’Africa e poi dopo c’è andato effettivamente e l’idea che aveva qui in Italia... qual’è stata la differenza. Si ricorda ancora il primo giorno che lei è arrivato giù, oppure...

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Io, vede, ciascuno sa come ... io mi sono sempre sentito portato all’insegnamento, io insegnavo già inglese ai nostri scolastici. Ho insegnato che non ero neanche sacerdote a quel tempo lì mi hanno proprio preparato perchè questo College Comboni di Khartum era uno delle opere più grandi a quel tempo. Oggigiorno è più in sordina. Allora aveva un grande valore perchè era una delle poche scuole che c’erano ed ha formato tanta gente e tutti dicono che se nel ‘64 i missionari nono sono stati espulsi dal nord questo è dovuto proprio al College Comboni, di farsi prendere nella stima. Quando si dice College Comboni dicono tutte le scuole, a cominciare dall’asilo, che avevano le suore, asilo, maternità, tutte queste cose, tutte sono utili, anche Abbud che pure faceva combattere nel sud, le sue figlie le mandava dalle suore. Questo spiega tutto, si sentono molto più sicuri, anche i loro bambini li mandano più volentieri dove ci sono le suore. Han capito bene che le suore sono donne che veramente, che amano ecco quindi... e questo lo capiscono, a parte ogni religione, a parte ... che poi il musulmanesimo non è che sia molto lontano, per me il musulmanisimo è una setta cristiana, un’eresia cristiana, praticamente, sullo strascico di Ario, di tutte quante quelle controversie di quei secoli. Dal quarto, al sesto secolo, Maometto è vissuto in quell’ambiente lì; ha conservato molti valori che ci sono anche da noi, però purtroppo scompaiono, non a causa della religione cristiana, ma dell’ambiente che c’è. In quel tempo lì sentivo portato e ho accettato molto volentieri, anche se il mio professore a Londra, rimase scontento perchè interruppi il lavoro che mi aveva dato; ho detto sono missionario [...] [245]
Io vedo la vita missionaria, l’evangelizzazione nel suo campo completo, nel suo orizzonte completo, di tutto... si lavora per trasformare l’uomo ... l’educazione si prende come base ... quindi ho accettato molto volentieri questo lavoro, anche se era un lavoro duro perchè in quel tempo si faceva tanta lezione, avevano un orario ricordo che nei primi anni alla sera eravamo stanchi morti, [...] un orario molto intenso di lezioni anche se io ho fatto sei lezioni su sette, nella mattinata. C’era P. Castelletti di Matematica, ne ha fatto anche sette su sette, là in quell’ambiente, con quel caldo che faceva, e quindi lavoro duro però avevamo anche l’internato e l’internato è stato molto bello perchè l’internato, nell’internato aiutavamo per l’assistenza, gioco, ha permesso di venire in contatto con i giovani in modo molto più intimo, che non la scuola. Tante, tante nazionalità, tante lingue, è stata un’esperienza bellissima.

Ma Khartum quando lei è arrivato era una città cosmopolita, c’erano tantissimi inglesi, armeni, siriani...

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Si, era piccola allora ancora, non era la Khartum di oggi...

Però, io mi domando, il successo del Comboni College, perchè anche gli altri, gli inglesi ad esempio, avevano le loro scuole, c’erano altre scuole private, secondo lei da che cosa dipende questo successo del Comboni College?

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Primo perchè erano poche le scuole, erano molto poche ancora le scuole, poi perchè le altre scuole private erano, come si dice, molto particolari, ci andavano solamente certi gruppi. Dovevano pagare molto, tasse molto alte. Da noi invece c’era la possibilità per tanti e tante che non erano proprio poverissimi che però non avrebbero potuto pagare.

Quali erano queste altre scuole private?

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C’era quella vicino a noi, proprio di fronte a noi, la Girls School che c’è ancora adesso. Dove andava solamente gente molto altolocata

Ma sudanesi oppure stranieri che erano in Sudan?

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No, sudanesi, gli stranieri andavano all’estero. Si gli stranieri ... per gli stranieri, vale a dire i greci, gli armeni, gli italiani che c’erano, siriani, copti egiziani questi qui gravitavano soprattutto da noi...

Perchè guardando le fotografie del Comboni di quegli anni le classi sono molto più bianche

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Perchè queste comunità... Perchè la maggior parte di questa comunità avevano la loro scuola elementare, tutte le avevano. Avevano la scuola greca, gli armeni... però dopo non avevano scuole superiori. Allora erano tutti riconoscenti a questa scuola.

Ma il Comboni riusciva a coprire le spese, ci stava dentro, oppure era una spesa per la congregazione

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No ci stavamo dentro perchè era l’inizio, eravamo tutti quanti noi, dopo ha dovuto alzare le tasse. Adesso pagano molto. Però c’era anche gradatamente [qualche studente del sud]. Allora erano pochi quelli del sud, adesso Khartum è piena. Fino al ‘60 pochissimi,. c’era qualche nero che dopo è diventato importante.

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