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Documento Villa ACR A/65 4/6

Alcune note sull’origine e gli scopi del COMBONI COLLEGE di Khartoum

In questo documento, conservato presso l'Archivio Centrale dei Missionari Comboniani di Roma (ACR), P. Pietro Villa (poi Mons., def. Roma, 1970), descrive le tappe che portarono alla fondazione del Comboni College.
ACR A/65 4/7 [1932?]

La missione di Khartoum ebbe fin dai primi anni della sua esistenza una scuola maschile nei locali della Missione stessa sulla riva del Nilo: tale scuola, che si limitava ai corsi elementari, ebbe ottimo successo sia presso l’elemento indigeno che presso quello immigrato, europeo o asiatico. Solo dopo gli anni della guerra si ebbe a lamentare qualche difficoltà finanziaria dovuta al fatto che le risorse del Vicariato non bastavano a supplire alle riduzioni di retta praticate per i meno abbienti e specialmente cattolici; inoltre il cambio di tutto il personale della missione, dovuto alla divisione della parte tedesca dei missionari, portò anche qualche sconcerto nell’andamento didattico della scuola e di questo approfittarono i facili critici per insinuare nella popolazione e presso gli ambienti governativi che la scuola della Missione non era più all’altezza del suo compito e si richiedeva una riforma.
Fu questa la situazione che presentava la scuola all’arrivo del nuovo Vicario Mons. Silvestri e precisamente nel 1925. Il nuovo Vicario impressionato da queste dicerie più o meno interessate e fondandosi su un suo errato concetto che tutte le forze si dovessero rivolgere preferibilmente alla conversione degli indigeni pagani dell’interno, decise immediatamente la chiusura della scuola, contro il parere dei Superiori dell’Istituto, ai quali aveva fatto credere che si trattava solo di rimodernarla e di trasportarla in nuovi locali (la casa delle suore posta nel centro della città). Infatti fece sgombrare dalle Suore la loro casa e le fece alloggiare nei locali della Missione che così si trovò ristretta alla sola residenza di Monsignore, ma non si parlò più di aprire la scuola maschile. Questo fatto fu visto con molto dispiacere dalle famiglie e così il lavoro della Missione di Khartoum rimase interamente paralizzato e si ridusse alla sola cura spirituale dei pochi cattolici stranieri residenti.
Rimaneva ancora libera la casa di S. Anna e si sperava di avere il personale per aprirvi di nuovo la scuola, ma mentre si cercava appunto una via di uscita Mons. trovò occasione di affittare tutto l’immobile e così non si poté più sperare nemmeno in questa soluzione.
Intanto si era arrivati al 1928 e fu appunto in questo anno che l’Istituto credette opportuno inviare un visitatore nella persona del Rev.mo P. Bini per giudicare di presenza di questa e di altre questioni di grande importanza.

Il Rev.mo P. Bini fu a Khartoum in maggio del 1928 e trattò con Mons. e col P. Villa intorno alla necessità della scuola e alla possibilità di riaprirla. Quanto alla necessità questa era troppo evidente per non lasciare dubbio: si trattava dunque solo della possibilità e su questo punto furono queste le considerazioni fatte e accettate. Per aprire nuovamente una scuola a Khartoum dopo quattro anni durante i quali le diverse comunità avevano già provveduto a scuole proprie confessionali e nazionali, non si poteva più parlare di scuola elementare alla quale sarebbero ormai mancati gli elementi, mentre invece si poteva avere buone speranze per una scuola superiore alla quale avrebbero potuto convenire dalle diverse scuole gli allievi delle classi più influenti: questo avrebbe facilitato anche il compito dei maestri per i quali bastava avere perfetta cognizione della lingua inglese che sarebbe stata la lingua corrente di insegnamento.
Posto questo principio, che fu riconosciuto unanimemente fondato, rimanevano due problemi da risolvere, e cioè la sede e il personale adatto. Quanto alla sede Mons. Vicario si dichiarò subito fuori questione perché il locale si S. Anna (ex casa delle Suore) era ormai impegnato in una affittanza di cinque anni, né il Vicariato aveva risorse sufficienti per pensare ad una fabbrica nuova. Fu dunque tra il P. Bini e P. Villa che si cercò di trovare una soluzione i termini della quale furono che la Congregazione avrebbe dovuto costruire in nome e con mezzi propri un fabbricato adatto sul terreno di Victoria Avenue che allora passava come proprietà del Vicariato. Mons. Silvestri si impegnò allora a concedere gratuitamente il terreno e per allora non si concluse altro. Per il personale invece P. Bini si sarebbe interessato a richiedere il concorso di una Congregazione di Frères di lingua inglese nel senso che essi avrebbero dovuto cooperare colla Congregazione nostra al funzionamento della scuola: bene inteso che la proprietà e la direzione amministrativa della scuola sarebbe spettata alla nostra Congregazione.

 

Bisogna premettere che vero la fine dell’anno precedente la Congregazione era venuta in possesso di alcuni stabili situati a Khartoum già proprietà della Sig. Vittoria Tramba del valore di circa Leg/7000, per un contratto di vitalizio firmato nel 1924 e concluso colla morte della Sig. stessa avvenuta il 10 dicembre 1927. Per quanto la somma rappresentata da questi beni non fosse immediatamente realizzabile sarebbe stato in seguito un buon appoggio per la costruzione della scuola.

 

P. Bini tornato in Italia nell’agosto del 1928 fece subito colla Direzione le pratiche necessarie per avere il personale dei freres e già nel novembre il Sup. Generale P. Meroni avvertiva P. Villa con sua lettera del 15/11/28 che i freres erano assicurati per il prossimo anno e che la Congregazione era decisa a costruire in Victoria Av. Però siccome si supponeva che per la mancanza di mezzi e per il breve spazio di tempo fosse impossibile costruire subito, suggeriva di trovare una casa in affitto per alloggiarvi la scuola e freres per il primo anno mentre si sarebbe provveduto alla fornitura dei mezzi colla liquidazione dei beni Tramba e si sarebbe fatta la costruzione.
A questa lettera il P. Villa rispondeva in data 5/12/28 proponendo la immediata costruzione di una parte almeno del fabbricato progettato nella speranza che si potesse vendere almeno uno dei fabbricati Tramba: suggeriva anche che l’amministrazione di Cairo anticipasse una somma da restituirsi appena avvenuta la vendita per attendere la migliore occasione.
Questa proposta venne accettata e in massima si stabilì di procedere al più presto alla costruzione in Victoria Av. L’Econome Gen. della Congregazione P. Capovilla, nel gennaio 1929 venne in Cairo e potè mettere a disposizione della costruzione Leg. 1500 almeno per incominciare. Del resto si trattò alla sua venuta a Khartoum in occasione della istruzione del Processo informativo per la Causa di beatificazione di Mons. Comboni.
Qui incominciano le maggiori difficoltà. La questione del terreno di Victoria Av. non era stata trattata a fondo ancora con Mons. Silvestri e quando si venne a prendere una decisione si vide che Mons. metteva delle condizioni che forse avrebbero compromesso in seguito il regolare andamento della scuola. Trattandosi di fare una spesa non indifferente, la Congregazione voleva avere fin da principio la situazione chiara e questa non si sarebbe potuta avere finchè Mons. dichiarava che la proprietà del terreno doveva rimanere al Vicariato. Si parlò allora di fare una convenzione con Mons. che assicurasse i diritti della Congregazione, ma mentre ancora si trattava si vide che a torto il terreno in questione si diceva di proprietà del Vicariato: infatti tutti i terreni e stabili che la Missione possiede a Khartoum furono acquistati non colle risorse del Vicariato, ma con somme inviate espressamente da Cairo dal Sup. Generale di allora P. A. Colombaroli. Né esisteva nessun documento nel quale si potesse dimostrare che detti beni fossero passati in possesso del Vicariato per quanto in Vicariato li avesse finora amministrati e riscosso i frutti. Per risolvere in modo soddisfacente e per sempre la questione, si venne ad un accordo fra il P. Capovilla in rappresentanza dell’Istituto e Mons. Silvestri col quale venne fatta una divisione dei beni stessi come risulta dal relativo documento che venne approvato dalla S. Congr. di Propaganda.

Il terreno di Victoria Av. venne così dichiarato di proprietà della Congregazione e si poté pensare allora seriamente alla fabbrica. Intanto si facevano le pratiche per ottenere dal Governo la approvazione per la nuova scuola e si preparavano i disegni e si studiavano i mezzi. L’approvazione governativa si fece aspettare fino al Giugno 1929 mentre la scuola si voleva aprire in ottobre e non si era ancora incominciato a costruire. Per i mezzi si pensò di fare un prestito su ipoteca dei beni Tramba di Leg. 3500 che aggiunte alle Leg. 1500 avute da Cairo e ad una piccola somma proveniente dai frutti dei beni stessi accumulati nell’anno, poteva dare speranze di arrivare a buono punto.Decisa la costruzione il Comm. Dentamaro risolse le ultime difficoltà affermando che per il resto della somma delle spese che non avremmo potuto pagare subito avrebbe atteso anche un anno. E così si incominciò la fabbrica ai primi di luglio.
Intanto il P. Villa per assicurarsi i mezzi di poter pagare anche le ultime rate della liquidazione dei conti, ottenne dal P. Generale di poter impegnare il Comitato di Milano a pensare interamente alla chiesa con una somma di Leg. 1000, cosa che fu facilmente ottenuta.

A maggior facilitazione il costruttore Comm. Dentamaro si offerse a ridurre ancora il suo avere in vista di una onorificenza che il P. Villa gli poté ottenere come risulta dai conti di liquidazione allegati.

In tre mesi e mezzo la scuola fu terminata e incominciò a funzionare il 1 novembre 1929 essendo arrivati a Khartoum i Freres il 17 ottobre.
Dai conti allegati risulta quanto è stato pagato e quanto ancora rimane di debito: questo ormai si crede fondatamente che si potrà estinguerlo colle risorse della scuola stessa e con gli interessi annui dei Beni Trampa. Così senza sottrarre nessuna attività alla Missione si poté realizzare questa opera di assoluta necessità che ora conta tre anni di vita e che è in continuo sviluppo.
 
 

P. P. Villa

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