Camillo Golgi

Bartolomeo Camillo Golgi nacque, terzo di tre figli, a Corteno (oggi Corteno Golgi), un piccolo villaggio dell'alta Valcamonica, il 7 luglio 1843.

Suo padre, Alessandro, originario di Pavia, era stato assunto come medico condotto a Corteno nel 1838 e Golgi crebbe con l'esempio concreto di quel genitore che vedeva svegliarsi al mattino per partire con la sua borsa verso una qualche remota cascina spersa nelle montagne, dove ci fosse un moribondo da assistere o un bimbo da aiutare a nascere. Studiò anch'egli medicina, con la "sola aspirazione di conseguire regolarmente il […] diploma professionale", all'Università di Pavia, dove si laureò nel 1865 all'età di 22 anni. Dopo la laurea cominciò la sua attività clinica all'Ospedale S. Matteo in vari reparti di medicina, chirurgia e dermatologia. Divenne però ben presto assistente alla Clinica psichiatrica diretta dall’illustre psichiatra Cesare Lombroso grazie al quale nacque in Golgi l’interesse per lo studio del cervello. Sulla scorta della dottrina della filosofia scientifica positivista, le caratteristiche anatomiche e antropologiche divennero, a quel tempo, gli strumenti attraverso i quali la biologia poteva esplorare le malattie neuropsichiatriche. Così Golgi, in collaborazione con Lombroso, cominciò a dedicarsi alla ricerca sull’eziologia delle malattie mentali e neurologiche da un punto di vista sperimentale e antimetafisico.

Frattanto, nel tempo libero dagli impegno ospedalieri, Golgi frequentava l'istituto di Patologia Generale, diretto da Giulio Bizzozero, un esponente di punta della nuova medicina sperimentale. Da Bizzozero Golgi acquisì la passione per la ricerca istologica come mezzo per penetrare lo straordinario mistero dell'architettura del sistema nervoso, la cui "struttura nascosta" racchiudeva il segreto di tutti i fenomeni fisici e comportamentali. Benché fosse di tre anni più giovane di Golgi, Bizzozero divenne il suo insegnante, il suo protettore, e il "‘catalizzatore" della sua mente.

Sotto la direzione di Bizzozero, Golgi, tra il 1870 e il 1872, cominciò a pubblicare alcuni lavori, il più importante dei quali fu dedicato allo studio della neuroglia e che venne accolto in modo lusinghiero dalla letteratura internazionale. Verso il 1872 Golgi aveva acquistato una solida reputazione come clinico e come istopatologo ma tutto ciò non era ancora sufficiente a guadagnargli una posizione soddisfacente all'Università.

Nel 1872, sollecitato dal padre, Golgi partecipò ad un concorso per il posto di primario al Pio Luogo degli Incurabili, un ospedale per malati cronici ad Abbiategrasso, vicino a Milano.

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