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Breve storia dell’educazione in Sudan

Dal 1983 ad oggi

Il periodo Turco-Egiziano 
Il Sudan Anglo-Egiziano
L'indipendenza
Dal 1983 ad oggi
 

 

 

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The Juba University Act, 
1975

L’inaugurazione nel 1977 a Juba, la capitale dell’Equatoria, di una università non servì a modificare di molto la situazione. Quando iniziò l’assedio della città da parte delle forze ribelli, assedio che tuttora permane, l’università venne trasferita a Khartum. Questa vicenda riassume perfettamente la fragilità del tentativo. Dopo quasi quarant’anni di lotta ininterrotta nel sud del paese buona parte della locale struttura educativa è stata cancellata. Il Sud sta sperimentando una evidente mancanza di quadri e personale qualificato a tutti i livelli. Quale che sia l’esito di questo conflitto la sconfitta del Sud si è già consumata a livello educativo.

Malgrado il Sudan, negli anni ‘80 e ‘90, abbia sofferto di un evidente isolamento internazionale, a livello educativo si è cercato di minimizzare le conseguenze di questa situazione. Il periodo è stato marcato da una netta espansionen dell’insegnamento universitario con la comparsa di numerose istituzioni, alcune delle quali particolarmente interessanti.

 

 


College of Technological Sciences, Omdurman
1995
 

 

 

La Riforma del 1991
Rassegna stampa e  valutazione della Chiesa

 

 


Computer Man College
1991
 
 
 

 

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Bayan Science and Technology College, 1997

Dopo la Juba University (1977) è stata inaugurata la El Gezira University a Wad Medani. La Cairo University, Khartum Branch si è trasformata nella El Nilein Univesity (nel 1990 aveva 13.000 studenti). Ad Omdurman ha cominciato le proprie attività la Omdurman Islamic University a cui si è affiancata, come abbiamo visto, la Ahfad University, laica, privata e riservata all’insegnamento femminile. Nel 1982 è stata aperta la Omdurman Ahlia University, una istituzione privata orientata verso il mercato del lavoro e che nel 1990 aveva già 1.800 studenti. Nello stesso anno diverse scuole secondarie sono state promosse a College; di queste alcune sono entrate a far parte della rete della Khartum Institute of Technical College, conosciuta anche come Khartum Politechnic. Una struttura che, creata nel 1975, raggruppa diverse scuole professionali specialmente del settore agricolo ed tecnico. Alcune delle istituzioni affiliate sono fuori dal distretto di Khartum, come il College of Mechanical Engineering di Atbara e la Al Jazirah College of Agriculture and National Resources di Abu Naamah a Al Aswat. Sempre del settore privato fa parte il Bayan Science and Technology College di Khartum, inaugurato nel 1997, che si occupa del settore informatico e tecnologico.
L’Università di Khartum, nel 1990, aveva 12.000 iscritti; iniziali frizioni con l’attuale regime hanno portato all’allontanamento di circa 60 docenti.

L’ultima importante riforma educativa è stata presentata dall’attuale governo nel 1991. La riforma ha voluto riportare l’accento sull’importanza della formazione etica degli studenti, formazione che si è ritenuto di conseguire mediante una accentuazione dell’importanza dell’insegnamento religioso. Se questa componente nei periodi precedenti non è mai stata trascurata, era però la prima volta che finiva per figurare fra le priorità del Ministero.
Dal 1991 l’accesso all’università è riservato solo a coloro che abbiamo dimostrato di possedere la preparazione necessaria e che abbiamo prestato regolare servizio presso la Popular Defence Force. Si è poi proceduto a fare dell'arabo l'unica lingua d'insegnamento del paese. Questa scelta, benchè presentata dai suoi sostenitori come neutra, ha contribuito a riaffermare l'identità musulmana del Sudan, aumentando  la distanza con quei settori della società che non rivendicano questa identità. Solo la retorica politica e religiosa dei promotori di questa svolta riesce ad attenuare i tratti inquietanti legati alla scelta di un paese che si professa multietnico e multiculturale pur affermando la prevalenza/superiorità di una componente sulle altre.

Se la sfida ideale degli anni ‘90 è il grado di arabizzazione del sistema educativo, quella pratica rimane la diffusione dell’istruzione nelle aree meno favorite del paese e in quelle in guerra. Le chiese sudanesi, fin dalla metà degli anni '80, hanno rivolto la loro attenzione alle masse di rifugiati interni presenti nelle principali città sudanesi. Solo a Khartum i rifugiati superano il milione. In questa realtà sono state create una serie di scuole elementari che in molti casi forniscono l'unica opportunità educativa per la popolazione. Il successo di questi progetti ha attirato anche l'attenzione governativa. Gli ultimi anni sono stati infatti marcati da una maggiore attenzione del governo verso questo problema. La tendenza è stata però quella di sostituirsi alla chisa, evitando ogni forma di collaborazione ed, anzi, in più casi si sono avuti dei momenti di tensione. Diverse scuole rete dalla Diocesi di Khartum sono state distrutte con vari pretesti, mentre le voci che il governo avrebbe intenzione di rilevare tutte le scuole per rifugiati della Chiesa sono ricorrrenti.
Anche in questo settore sono quindi evidenti le difficoltà legate al rapporto fra la Chiesa e lo Stato sudanese.

 

 


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