CONTESTAZIONE DELL'EVOLUZIONISMO IN ITALIA
RASSEGNA
STAMPA del 2006
Rassegne stampa precedenti (2003/2004
- 2005) e successiva (2007)
Documenti
per capire il dibattito sulla teoria dell’evoluzione |
NB: In questa rassegna stampa le date sono IN ORDINE CRONOLOGICO, con il 1’ gennaio all’inizio
4/1/06-USA: |
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E’ finito ieri senza particolari cerimonie o rimpianti il primo e
unico tentativo di parlare di ID in una scuola USA. La nuova commissione
scolastica di Dover (Penn.) ha infatti approvato ieri all’unanimità la
decisione di non iniziare la lezione sull’evoluzione biologica con un
avvertimento imposto dagli ignoranti ammiratori dell’ID che costituivano la
maggioranza della precedente commissione; proprio la loro folle iniziativa ha
portato alla completa scomparsa degli antievoluzionisti nella nuova
commissione…la notizia viene data dall’AP (“Pa.
school board rescinds intelligent-design policy”: “On a voice vote, and
with no discussion beforehand, the newly elected Dover Area School Board
unanimously rescinded the policy. Two weeks earlier, a judge ruled the policy
unconstitutional. “This is it,” new school board president Bernadette
Reinking said yesterday, indicating the vote was final and the case was
closed”. Da questo articolo si può andare
ad un articolo che presenta la breve dichiarazione (Text
of Dover schools' statement) che gli insegnanti dovevano leggere
prima di iniziare a parlare di evoluzione.
Curiosa anche la procedura, introdotta nel gennaio 2005, che prevedeva
l’obiezione di coscienza da parte degli insegnanti e perfino da parte degli
studenti: “District makes 'intelligent design' statement
optional”: “The Dover Area School District agreed on Jan. 7 to
exempt science teachers temporarily from having to read the statement, after
seven of them signed a letter objecting to the policy on grounds that it
would violate Pennsylvania's professional standards and practices code for
teachers. Instead, administrators will read the statement on Jan. 13, when
ninth-graders at Dover High School are expected to learn about evolution in
their biology classes. Students can also be excused from hearing the
statement being read if their parents object, According to a letter to
parents that the district posted on its Web site. It was unclear whether the
letter was also mailed to individual families. The Dover district is
believed to be the only one in the nation to require teachers to mention
intelligent design in the classroom”. Certamente l’ID sta avanzando
nella cultura USA ma, come si legge chiaramente nell’ultima frase, è falso
far credere che l’ID abbia però una qualche presenza ufficiale nella
formazione scolastica negli USA. C’e’ chi lo dice in Italia, ma è solo una
pia illusione. Da oggi l’ID è scomparso anche dal liceo di Dover ... ed è ben
difficile che possa ritornarci… data la nuova (e molto omogenea) composizione
della commissione didattica del distretto scolastico di Dover. |
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4/1/06-IT: |
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E’
in edicola Micromega
1/2006; contiene interessanti articoli sull’evoluzione: Steven Pinker
e Steven Rose: Mente, cervello e libero arbitrio (presentazione di
Daniele Fanelli); Stephen Jay Gould e Richard C. Lewontin: I
pennacchi di San Marco e il paradigma di Pangloss (presentazione di Telmo
Pievani); Alberto Piazza: La Babele delle origini; Steve Jones Scienza
darwiniana e fantascienza biblica (presentazione di Daniele Fanelli). E
“scienza o filosofia?” è la polemica alternativa del lungo dialogo fra
Gianni Vattimo e Luigi Luca e Francesco Cavalli Sforza. |
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5/1/06- USA: |
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Ancora
un’intervista del card.Schönborn … questa volta sul sito web Beliefnet:
“Catholics and
Evolution: Interview with Cardinal Christoph Schönborn”; strano che
continui a diffondere riflessioni su un argomento che evidentemente non
conosce e sul quale non si è degnato di informarsi nemmeno dopo il suo
intervento del 7/7/05 che “spiazzò” perfino i biologi cattolici USA, di
solito evoluzionisti darwiniani…; basta riportare questa frase iniziale per
far capire quanto sia inutile proseguire nella lettura e per immaginare la
faccia dei biologi cattolici USA: “Evolution is a
scientific theory. What I call
evolutionism is an ideological view that says evolution can explain
everything in the whole development of the cosmos, from the Big Bang to
Beethoven’s Ninth Symphony. I consider that an ideology. It’s not good for
science if it becomes ideological, because it leaves it own field and enters
the area of philosophy, of world views, maybe of religion”.
Chi ha letto gli
interventi del precedente Papa (GPII) sa bene che, anche se le conclusioni
erano di solito discutibili, i ragionamenti erano di ben altro livello e
spessore, e i termini e i concetti erano usati in modo corretto. GPII sapeva
che, se voleva essere letto, non avrebbe potuto dire “quello che io chiamo evoluzionismo …”. Da notare
inoltre che Schönborn sembra ignorare che comunque GPII sottolineava sempre
che non c’era un solo evoluzionismo e quindi preferiva parlare di “evoluzionismi”. Siamo tornati ad un unico
“evoluzionismo” o sono parole non troppo meditate? Altri punti preoccupanti dell’intervista sono quelli in
cui il cardinale approva l’attività dell’ente ben finanziato che diffonde
l’ID (il Discovery (?) Inst., che alcuni biologi universitari cattolici USA
contrastano da anni…!) o quello in cui attribuisce deprecabili meccanismi
(che lui ritiene addirittura darwiniani!) all’economia occidentale;
probabilmente cerca di dimenticare che le ipotesi e i meccanismi che
interessavano Darwin riguardavano quasi esclusivamente le modalità di
trasmissione dell’informazione genetica alle generazioni future (=sesso…). ·
Negli USA si
sta aprendo un altro problema riguardante la didattica dell’evoluzione nelle
scuole superiori; stavolta non in quelle statali ma in quelle private, in cui
è possibile anche fornire un insegnamento confessionale sull’evoluzione:
anche qui c’e’ in corso un processo, che non ha precedenti noti, dato che
l’Università non accetta iscrizioni di studenti provenienti da questa scuola
in cui non si insegna l’evoluzione biologica; ne parla in un articolo dell’AP
(“Court considers
unusual clash between creed, curriculum”: In an unusual clash between creed and curriculum,
students from an evangelical day school are suing the prestigious University
of California system, charging that it's biased against conservative
Christian viewpoints. The suit was prompted by UC's refusal to approve
courses at Calvary Chapel Christian School in Murrieta, Calif., where
textbooks, among other things, endorse the Bible's absolute authority and
challenge the theory of evolution. U.S. District Judge S. James Otero in
Los Angeles is expected to rule soon on the university's motion to kill the
lawsuit. If the case proceeds, it will be unique. Neither UC nor the
Association of Christian Schools International, Calvary's partner in the
lawsuit, knows of any parallel. "This is potentially a very serious
lawsuit," said University of Akron political scientist John C. Green,
that has "important implications for the broader set of relations
between religious groups and universities |
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6/1/06-USA |
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Nel
sito cattolico conservatore USA Vivificat,
apparentemente favorevole all’ID, tanto a rimanere piuttosto sconvolto
dall’intervento di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06, si valuta
(“Fideism
as Evolutionism: Cardinal Schönborn on neo-Darwinism, Randomness in Nature,
and Intelligent Design”) la risposta
del card.Schönborn all’articolo del fisico
Barr pubblicato su First Things riguardo al documento del 7/7. |
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6/1/06-IT |
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Anche
a Roma parte un festival della Scienza, dal 16 al 22 gennaio.
Ad aprire la kermesse scientifica, animata da dibattiti con
scienziati ed esperti, ma anche da spettacoli, percorsi didattici e mostre
interattive, sarà alle 10 di lunedì 16 gennaio
il premio Nobel Rita Levi Montalcini
insieme al sindaco capitolino Walter Veltroni e a Luigi
Luca Cavalli Sforza. Il filo conduttore è la mente umana, come
evidenziato dal nome: “SconfinataMente”. Qui il programma e un articolo
illustrativo. Sembra molto limitato (al 22, con Piattelli Palmarini e M.Hauser)
l’interesse per la mente delle specie a noi vicine, mentre la mattina del 21,
.con Evan Thompson, Richard Baker Roshi, Pier Luigi Luisi e Telmo Pievani
(moderatore) si parlerà delle modificazioni fisiologiche indotte dalla
meditazione orientale. |
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7/1/06-IT: |
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[da Pikaia] MILANO: Happy Hours dedicati
all’evoluzione.
Cominceranno giovedì prossimo 12 gennaio 2006 e si
protrarranno ogni due settimane (sempre il giovedì) fino a Giugno 2006.
Giovedì il prof.Ferraguti parlerà dei numeri di Fibonacci e le leggi
naturali: dalle 18,30 potremo consumare un leggero pasto a soli 5
Euro e intanto chiacchierare, discutere, scambiare opinioni in modo
informale, fino alle 22,30. Tutto si svolgerà periodicamente all’ ultimo
piano dell’edificio del Museo di Storia Naturale di Milano, presso
il Bar del Museo. Se ne parla sul Giornale del 10/1/05. |
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8/1/06-IT: |
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[da Pikaia] ROMA- Conferenza Lincea di Luca
Cavalli Sforza: Giovedì 12 gennaio 2006, alle ore 17.30, il Prof. Luigi Luca
Cavalli-Sforza terrà, nell’ambito delle Conferenze Lincee, la
“Conferenza Croce” sul tema: VEDUTE
MODERNE SULL’EVOLUZIONE UMANA. Roma, Palazzo Corsini,
Via della Lungara, 10. Un esauriente riassunto è pubblicato sul Sole24Ore
di domenica 8 gennaio 2006 a pag. 36, dal titolo “Chi ha paura della
vita?” ·
Sull’Avvenire di oggi due
interventi di lettori che dovrebbero essere qualificati su tematiche
culturali e anche scientifiche (ma non molto su quelle evoluzionistiche): “Il
«disegno intelligente» è da considerare seriamente” e “Creazionismo:
sia corretto il confronto scientifico”; intervengono due docenti
universitari, un biologo presidente di un corso di laurea
specialistico ad agraria a Firenze e un docente di immunologia a medicina
(Dip. di fisiologia a Trieste). Il primo critica P.Coyne (intervista
su “Le Scienze” – o Micromega?) la presunta che non crede alla serietà e alla
scientificità del “progetto intelligente”, proprio quello che il mese
scorso un giudice USA, grazie anche all’appassionato e documentato intervento
di uno scienziato cattolico (K.Miller,
docente universitario di biologia ed autore di libri di testo di biologia e
di una lunga battaglia contro l’ID) ha ritenuto fosse religione e non
scienza, e quindi da non ammettere a scuola. Il collega è sconcertato dal fatto
che P.Coyne non abbia alcun rispetto per l’ID. Forse non sa che P.Coyne
vive per 6 mesi negli USA e quindi, non dovendosi basare solo su quanto
racconta l’Avvenire, conosce più di lui (e di Schönborn) la reale situazione
dell’ID negli USA e sa da quanto tempo e con che difficoltà anche interne i
cattolici USA stavano contrastando l’ID. Sconcertanti alcune frasi: · “io vorrei sapere quale livello di dimostrabilità di
laboratorio può avere l'idea di un evoluzione, prima della materia e poi
degli organismi viventi, esclusivamente guidata dal caso”. Come biologo dovrebbe sapere che è zero. Spesso
una frase simile si legge in testi scritti da inesperti che presentano (per
criticarla senza bisogno di capirla) una caricatura della teoria
dell’evoluzione, nessuno scienziato potrebbe mai aver sostenuto che
l’evoluzione sia “esclusivamente guidata dal
caso” (visti i risultati, se fosse vero sarebbe meglio passare il
tempo al casinò…e magari azzardare anche qualche tiro alla roulette russa…).
· “L'Intelligent Design è sicuramente una risposta
ottimistica e cristiana al nichilismo arido e pseudoscientifico del
materialismo ateo”. Se questo –
composto da sole 5 parole ma tutte connotate negativamente! - è un giudizio
dell’evoluzionismo darwiniano da parte di un biologo del XXI secolo, bisogna
ammettere che è per lo meno originale … · “nessuno, tra i suoi sostenitori [dell’ID], si sogna di
mettere in discussione l'evoluzionismo”: se
avesse letto la sentenza di
Harrisburg saprebbe che il giudice ha scoperto con notevole stupore che hanno
cambiato idea solo dopo una sentenza della Corte Suprema USA che bandiva il
creazionismo dalle scuole USA; prima ERANO tutti creazionisti, tanto è vero
che il giudice nella sentenza dimostra che se si confrontano edizioni
successive dello stesso libro è evidente la sostituzione della parola creazionismo
con la parola “progetto intelligente” nelle numerose frasi, che per il
resto rimangono identiche. Questa non è irrisione (anche se comunque ci
sarebbe da ridere), né dietrologia, dato che i libri sono stampati; sono
fatti dimostrati dalle indagini di un giudice scrupoloso. Ecco per
esempio cosa dice il consulente del giudice che ha esaminato le successive versioni
del libro consigliato agli studenti, Barbara
Forrest: “various forms of that term (creation,
creator, creationist) are pervasive throughout all the early drafts and even
in the 1987 draft of Pandas. Not only are “creation” and its cognates used pervasively, but they
are used in the same documents where the term “intelligent design” is also
used, indicating that “creation” was used” not as a placeholder for
“intelligent design” (the term of choice in the published Pandas), but
as a synonym for it, as, for example, in the “Introduction to Summary
Chapter”. Indeed, in this document, “creation” is defined in terms of
intelligent design: “Creation is the theory that certain phenomena must be
explained by intelligent causes”. Materiale informativo e tutti i
documenti sul processo di Harrisburg, comprese le trascrizioni delle
testimonianze, si può trovare nel sito web dell’NCSE (National
Center for Science Education). · “È comprensibile perciò che da parte di settori
laicisti e intolleranti l'ID sia visto come il fumo negli occhi”. Chi
come P.Coyne frequenta gli USA come cattolico sa che ci sono scienziati
cattolici che da anni combattono l’ID. Basterebbe vedere la pagina web anti-ID
di K.Miller…. autore proprio del libro di testo (ovviamente
evoluzionista) di biologia adottato nei licei e testimone dell’accusa al processo
di Harrisburg. · “Mi piacerebbe sapere,
da questo illustre scienziato Gesuita, che pretende di liquidare l'ID come
favoletta messa in piedi da settori battisti ed evangelici americani, … se
davvero conosce il complesso delle teorie alla base dell'Intelligent
Design”: ci sono
numerosi testi
che smontano le idee (per carità! non si possono chiamare certo
ipotesi, né tanto meno teorie) alla base dell’ID. si può anche citare il bel
parallelismo (nell’articolo “Disegno maligno”) di una persona questa sì
intelligente, Noam Chomsky, fra le teorie alla base dell’ID e
un banale “non capisco” Il secondo docente universitario interviene per criticare
l’ultimo numero di Micromega, e in particolare un intervista di P.Coyne
(sempre lui…) e la sua critica (ma anche molti cattolici USA sono rimasti
sconcertati e spiazzati) contro le impreviste dichiarazioni di Schönborn
anche contro GPII. Una frase commentabile è quella che accenna alla “scorretta strumentalizzazione delle parole di Giovanni
Paolo II sulla compatibilità dell'evoluzionismo con la dottrina della
Chiesa”. Se si legge nella sua interezza la dichiarazione di GPII del 1996
non si può che ammirare il coraggio del papa nel dover ammettere che lo
status di “teoria” è reso necessario proprio a causa del fatto che la “convergenza, non ricercata né provocata, dei risultati
dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per
sé un argomento significativo a favore di questa teoria”; questa ammissione, forse sofferta a causa dei problemi
che secondo alcuni potrebbe creare alla dottrina della chiesa, dovrebbe
commuovere qualsiasi scienziato (che riconosce in questa frase alcuni
principi del metodo scientifico) e soprattutto qualsiasi biologo. E’ inoltre
importante ricordare che il documento di GP2 aveva un titolo profetico (o
ironico?): “La verità non può contraddire la verità” Da notare poi che di “scorretta
strumentalizzazione delle parole di Giovanni Paolo II” dovrebbe essere
accusato e condannato il Card.Schönborn, che, dimostrando di non aver capito
il problema, ha cambiato in peggio il testo di GP2 prima di criticarlo ... e
così ha criticato l’evoluzione (che la chiesa ammette) con l’evoluzionismo
(che la chiea prima o poi dovrà ammettere non avendo trovato in 150 anni
alternative da proporre. Certo … rispetto ai 350 anni di Galileo … 150 anni
sono ancora pochi …. ·
Sempre sull’Avvenire di oggi un
curioso intervento “Ma
il «caso» chi lo ha creato?” (come al solito critico contro
l’evoluzionismo ovviamente ateo…). La frase iniziale è la seguente : “Un certo evoluzionismo ateo mostra tutto il suo
contenuto dogmatico sia quando si scontra con il fondamentalismo
dei creazionisti (che prendono la Bibbia come un libro di scienze) sia
di fronte all'obiezione di un «disegno intelligente», che presiede
all'evoluzione”. L’aggettivo “dogmatico” è probabilmente uscito
autonomamente dalla tastiera, dato che nell’articolo si parla continuamente
dei dubbi che attanagliano i poveri scienziati; altro che dogmi!. Una frase
strana è la seguente: “L'evoluzione non è che una sequenza di casi (stranamente
tutti tesi alla perfezione e mai al degrado)“.
La forma è originale (forse sarebbe meglio sostituire “casi” con “eventi
casuali”, ma è la solita frase, che troviamo in una forma standard perfino
nella lettera scritta oggi da un biologo che mette in bocca agli
evoluzionisti che tutto avviene solo per caso). L’articolo si conclude
proprio con la stranissima domanda indicata nel titolo: “Come si vede, anche la scienza casual, con i suoi
dogmi, è a rischio. Per salvarla c'è una sola strada: giacché il caso è una delle componenti dell'universo,
perché non chiedersi chi l'ha creato?
La risposta metterebbe tutti d'accordo.”. Sembra di capire che,
secondo il giornalista, Dio avrebbe creato il caso. [Sarebbe l’uovo di
Colombo! Perché non averci pensato prima?! Se si ammettesse che il caso fosse
creato (… creato? Forse sarebbe meglio dire gestito?) da Dio non verrebbe più
demonizzato e la teoria darwiniana dell’evoluzione potrebbe andare in giro a
testa alta e nessuno più l’importunerebbe…E’ questa la risposta che il
giornalista prevede e suggerisce?] |
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9/1/06-IT: |
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MILANO: Iniziano oggi (Università di
Milano, via Golgi 19 o Via Celoria 23) e si concluderanno il 12/1 alcune
lezioni di Massimo Pigliucci, biologo evoluzionista di origini romane
ma ormai stabilmente al Department of Ecology & Evolution. State
University NY, Stony Brook; questi I titoli: Come si studia l'evoluzione dei caratteri
complessi: introduzione alla genetica quantitativa; Selezione naturale: idee
& sperimentazione; Geni o ambienti? Una risposta dalla biologia di
popolazioni; Il concetto di spazio fenotipico in biologia evoluzionistica;
Come un filosofo risolve il problema del concetto di specie. Un programma dettagliato, con ore ed aule, si
trova su Pikaia. |
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10/1/06-IT: |
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Un
articolo sul Riformista (“Per
il Time è solo un papa di transizione”) racconta cosa scrive Time
su come vedono il nuovo Papa negli USA. Si racconta anche della discussione
suscitata dal card.Schönborn con il suo articolo del 7/7/05 in favore dell’ID
e si racconta della discussione con un fisico (Stephen.Barr) che lo aveva
contestato con un articolo in ottobre su First Things (“The Design
of Evolution”; traduzione italiana qui: “Il disegno
dell'evoluzione”) a cui poi Schönborn ha recentemente risposto (gennaio
2006: “The
Designs of Science”). Barr risponderà nel numero di febbraio della
rivista. Interessante la possibilità di trovare tutto il materiale che
riguarda il card. Schönborn … nel sito web del
card.Schönborn. |
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12/1/06-USA: |
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Un
altro processo contro l’ID è stato messo in moto ieri sulla base della denuncia di
un gruppo di genitori di un distretto scolastico californiano, appoggiati dal
gruppo Americans United for Separation of
Church and State. Il primo gennaio infatti un distretto
scolastico ha attivato un corso chiamato "Philosophy of Design" at Frazier Mountain High
School in the town of Lebec. Americans United for Separation of Church and
State filed suit Jan. 11 in federal court on behalf of 11 parents in
California's El Tejon Unified School District, saying the course is not
simply teaching intelligent design but teaching it from a specifically
religious viewpoint. A course description, which was given to district
parents in December, said the class would "take a close look at
evolution as a theory and will discuss the scientific, biological, and
biblical aspects that suggest why Darwin's philosophy is not rock solid….
Physical and chemical evidence will be presented suggesting the earth is
thousands of years old, not billions.". Da notare che questa volta si
prova a far passare l’ID per filosofia (come biologia finora non riesce a
passare...). Articoli: “California
lawsuit opens new front in battle over 'intelligent design'”; “Calif.
Sets Stage for First Intelligent Design Legal Battle”; “Americans
United Sues California School District Over 'Intelligent Design' Class” E’decisamente impressionante leggere la pagina web in cui l’AUSCS
elenca le possibili violazioni che i cittadini sono invitati a denunciare a loro in modo da iniziare una
procedura di conciliazione o di denuncia di iniziative pubbliche che violano
la separazione fra chiesa e stato:: “If you are
aware of a government action that you believe violates the Constitution's
requirement that church and state be kept separate, please e-mail us at
madison@au.org or report the violation through our online form”. Le iniziative da
denunciare infatti sono: o Government funding of religious schools or religious social service
providers o Religious activity in the public schools o Religious displays on government property o Other violations - Some other
constitutional violations include: “prayer breakfasts” endorsed by government officials and/or
financed with government funds formal proclamations by government officials exhorting citizens to pray explicitly sectarian prayers at the openings of meetings of government
bodies government funding of religious hospitals that refuse to provide certain
kinds of reproductive health care services for religious reasons [in
Italia si sono addirittura ospedali pubblici in cui è impossibile garantire
alcuni servizi con il solo personale interno…] statutory exemptions that allow religious organizations to discriminate
in employment based on criteria other than religion with respect to
non-religious positions tax exemptions for religious organizations that are not also applicable
to secular non-profit organizations [in Italia è recente la legge
sull’esenzione dall’ICI] government refusals to give persons religious exemptions from government
regulations in cases where the government provides non-religious exemptions
from the same regulations. Da questa pagina web si possono consultare gli elenchi di processi
e degli accordi
che hanno portato a far rispettare il diritto costituzionale (negli USA…) di
separazione fra lo stato e la religione (o meglio le religioni) . ·
Di
questo nuovo processo parla in un breve articolo anche l’Avvenire (“Usa,
il disegno intelligente torna alla sbarra”), che quindi segue con
interesse queste problematiche. |
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12/1/06-IT: |
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Grande
successo (tanto che ad un certo momento si sono dovuti bloccare gli accessi)
per la prima serata degli Happy hours evoluzionistici al bar del Museo
Civico di Storia Naturale di Milano. Ecco il programma delle
prossime serate (2 giovedì al mese fino a giugno). Si
consiglia di arrivare prima che la sala sia piena. ·
Di
evoluzione si parla anche sul Foglio.
Male, come al solito. Si parla della trasmissione televisiva su Channel 4 in
cui Dawkins parla delle sue idee sull’evoluzione e sulla religione: “Dawkins,
il rotttweiler di Darwin, spiega in TV il virus della fede) ·
Oggi alle ore 17.30, il Prof. Luigi Luca
Cavalli-Sforza ha tenuto, nell’ambito delle Conferenze Lincee, la “Conferenza
Croce” sul tema: VEDUTE MODERNE SULL’EVOLUZIONE UMANA. Riassunto “Negli ultimi due anni abbiamo assistito in Italia ad attacchi
alle teorie dell’evoluzione (il cosiddetto darwinismo), da parte di pedagoghi
che hanno richiesto e ottenuto di modificare in base a queste loro idee i
programmi delle scuole primarie e secondarie. Si tratta di una chiara
congiura su un fronte abbastanza vasto che fa parte di un movimento più
generale contrario alla scienza, ed al suo insegnamento prima dei quindici
anni di età. Questo programma è particolarmente pericoloso in un periodo in
cui il mondo ha il massimo bisogno della scienza per porre rimedio ai danni
creati da sviluppi tecnologici potenzialmente dannosi, e per utilizzare nel
migliore dei modi i contributi che le conoscenze sul genoma da poco raggiunte
possono dare alla medicina.” Gli autori della
campagna contro l’evoluzione e la scienza mostrano una totale ignoranza o
incomprensione della teoria moderna dell’evoluzione. La campagna si scaglia
contro teorie superate da un secolo come il “darwinismo sociale”, un
movimento filosofico e politico che giustificava in pratica qualunque
egoismo, cui Darwin non ha dato origine, né ha mai aderito. Nessuno degli
aderenti alla campagna è al corrente delle teorie moderne, che hanno
raggiunto un notevole grado di sviluppo teorico, osservativo e sperimentale,
e non rappresentano alcun pericolo sociale ed etico. |
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13/1/06-IT: |
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Si
sta delineando il programma della Second World Conference on the
Future of Science, organizzata dalla
Fondazione
di Umberto Veronesi:: It will be held in Venice in September 2006,and will focus on
Evolution. In the pursuit of the objectives set by the First Venice
Conference, we have chosen to explore a theme that is crucial for science
itself and for society as a whole. Evolution is at the forefront of
discussion in several spheres, ranging from astrophysics and genetics to
theology and philosophy. Reflection about evolution is in fact reflection
about ourselves, our future, and our place in the universe. The Conference
will last three days and will gather together in Venice personalities of
international renown from various disciplines: physicists, astrophysicists,
biologists, anthropologists, geneticists, philosophers, psychologists, and
theologians. However the Conference is addressed not only to researchers and
experts in these fields, but also to politicians, economists, managers,
journalists and all men and women of culture, who wish to explore the impact
of scientific knowledge on our lives and take part in delineating a new role
for science in tomorrow ’s society. The Conference programme will explore three main areas: The Universe from the Big Bang to the Present Day: Theories on the birth and expansion of the universe
will be discussed and hypotheses on the future evolution of the solar system
and the galaxies will be analysed and compared. Biological Evolution: The origin of life and its development and differentiation in time and
space will also be examined, with particular focus on the appearance of
humans on Earth and the stages of human evolution. Evolution of Ethical Thinking: This will begin with an analysis of brain activity
in animals, of the origin of “magical ” thought in humans, to proceed to the
birth and development of religious sensitivity. Based on a study of the
concepts of good and evil in various cultures, different value systems will
be discussed. ·
Qui
si possono sentire le relazioni della prima conferenza: http://www.thefutureofscience.org/veniceconference2005/index.asp |
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14/1/06-USA: |
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Notizia
veramente divertente Allo stesso modo dei creazionisti, che vorrebbero
appiccicare su tutti i libri di biologia uno "stick" che avverte
dei dubbi sull'evoluzione darwiniana e quindi sul suo non essere scienza
(secondo loro), così un dipartimento di biologia USA ha messo uno
"stick" (Department position
on evolution and ID) sulla sua homepage,
in cui avverte che all'intero della struttura si può incontrare un docente
(uno solo) su cui tutti i colleghi hanno dei dubbi: si tratta del
biochimico Prof.Behe, uno dei più famosi promotori dell'ID; il dipartimento
suggerisce quindi, se possibile, di non contarlo nelle valutazioni della
serietà scientifica del dipartimento di biologia a cui appartiene. (It is our collective position that intelligent design
has no basis in science, has not been tested experimentally, and should not
be regarded as scientific. )...
[Siamo
tutti d’accordo che l’intelligent design non ha basi scientifiche, non è
stato verificato sperimentalmente e non deve quindi essere considerato
scienza] La notizia potrebbe avere un
interesse anche per l'Italia ....! Sappiamo da un articolo
dell'Avvenire dell'8/1 che ci sono in Italia almeno 2 Dipartimenti e
(soprattutto) corsi di laurea che richiederebbero un simile warning, anche se
sui numeri e quindi sui rapporti (1:(n-1) ... o peggiori?) non abbiamo
stime .... E’ probabile che Behe non sia
molto contento che lo "stick" sia stato messo sulla sua porta e non
su quella di Darwin.... anche se probabilmente sospetta che il suo nucleo di
valutazione non sia troppo contento ... del suo Impact Factor
scientifico. |
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16/1/06-IT: |
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A
Roma all’inaugurazione del Festival della
Scienza Luca Luigi Cavalli
Sforza apprezza il ruolo dei sindaci che, organizzando e finanziando in
varie città i Festival della Scienza, compiono il lavoro di rilancio e
sostegno della cultura scientifica che sembra interessare poco il governo. “Finora, ha aggiunto, ''in Italia si sono fatti
investimenti nella scienza basati su favoritismi ingiustificati'' . Il fatto
che si organizzano Festival della Scienza ''e' incoraggiante'', ha osservato
il genetista riferendosi alle iniziative organizzate a Genova e Roma. ''Sono
iniziative - ha rilevato - partite dai sindaci, che fanno quello che
dovrebbero fare altri esponenti governativi per non fare piu' dell'Italia il
fanalino di coda della scienza''. Cita
come esempio il barbarico tentativo (riuscito) di eliminare l’evoluzione
umana dai programmi scolastici prima dei licei. Nonostante si sia realizzata
un’iniziativa imponente, si è infatti riusciti a recuperare solo Darwin … e
solo nel programma di geologia di terza media. E’ auspicabile che gli
insegnanti mantengano comunque l’argomento nel loro programma, aiutati in
questo dagli autori dei libri di testo delle medie che, come Cavalli Sforza,
si rifiutano di eliminare questo argomento dai loro libri: “Il genetista ha infine difeso la teoria
dell'evoluzione naturale dagli attacchi che sta subendo negli Stati Uniti e
che ha subito recentemente anche in Italia, dopo la proposta di escluderla
dai programmi scolastici: ''chi dice che l'evoluzione non esiste e' ignorante
o incapace di ragionamento''. Negli ultimi tre milioni di anni, ha concluso,
l'evoluzione umana non e' stata solo biologica: ''quella che ha cambiato
l'uomo e' stata l'evoluzione culturale''. Sono stati i nostri geni a
permetterlo e proprio per questo ''sarebbe una barbarie cercare di
sminuire l'importanza di Darwin''. Dello stesso avviso il Premio
Nobel Rita
Levi Montalcini (Accademica
delle Scienze anche in Vaticano) secondo la quale "l'evoluzione non e' frutto di un disegno intelligente”. |
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16/1/06-UK: |
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Non
ci spaventa un articolo MOLTO pessimista sulle prossime tappe
dell’evoluzione, anche umana? Se non ci spaventa … possiamo leggere
l’articolo scritto da chi un tempo ha proposto l’ipotesi di Gaia, James
Lovelock? La versione inglese (“The Earth is about to catch a morbid
fever that may last as long as 100,000 years”) è comparsa sull’Independent,
mentre la versione italiana è stata pubblicata nel sito di Peacelink.( “La nostra
unica casa”). Decisamente è insolito e preoccupante leggere che Lovelock
ha un idea oggi MOLTO meno gaia della terra: “Ci
troviamo all'interno di un delirio climatico, casualmente mantenuto freddo
dai fumi. Prima che questo secolo finisca miliardi di noi moriranno e i pochi
che sopravvivranno vivranno nell'Artico dove il clima resterà tollerabile” |
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17/1/06-IT: |
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Importantissimo
articolo oggi (“Evoluzione
e creazione”) di un sacerdote e antropologo universitario, F.Facchini
sull’Osservatore Romano; il discorso è estremamente lungo e complesso, ed
è piacevole trovare un ragionamento, pur critico sull’uso ideologico
dell’evoluzionismo darwiniano, che, partendo dalla conoscenza dei fatti
scoperti e dimostrati dalla scienza negli ultimi 150 anni, spiega il motivo
che porta a condannare il ”Progetto Intelligente” come cattiva scienza
ma anche come cattiva teologia; purtroppo l’ID sembra piacere anche a molti
cattolici italiani, che però sono accomunati soprattutto dal fatto che non
conoscono le scienze e la biologia come il prof.Facchini. Certo è il minimo
che ci si può aspettare da uno scienziato, ma è strano come molti direttori
di giornali accettino invece di pubblicare articoli critici scritti da chi
riesce perfino a fare a meno della conoscenza dei fatti che critica. Nel
presente articolo è decisamente apprezzabile, anche per la fonte, la critica
a chi pretende di fare scienza con strumenti che vanno al di là della
scienza, introducendo cause superiori per spiegare eventi che ora non
conosciamo ma che in futuro potremmo conoscere (Galileo docet…). Il fatto che ci sia molta ignoranza e molta confusione
alla base dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi scolastici deve
confermarlo anche lui: “Molte volte si ha l'impressione che la
confusione regni sovrana. Anche la vicenda dei nuovi programmi di scienze
nelle scuole italiane, in cui in un primo tempo l'evoluzione è stata cassata
e poi riammessa, è il segno di qualche disorientamento derivante da
conoscenze non adeguate del problema.” Nella seconda parte dell’articolo, confermando quanto
detto all’inizio sulla separazione di metodi e competenze, mons.Facchini e,
sottolineando l’importanza di “una visione che va
oltre l'orizzonte empirico” e conferma la sua opinione che “non siamo uomini per caso e neppure per necessità, e
che la vicenda umana ha un senso e una direzione segnate da un disegno
superiore”. La frase più clamorosa, destinata ad essere ripetutamente
citata e che rischia pure di innervosire la gerarchia cattolica (forse non
era previsto…) è la seguente: “Ma così non si fa scienza. Ci
portiamo su un piano diverso da quello scientifico. Se il modello proposto
da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è
corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal campo della
scienza pretendendo di fare scienza”. Che in inglese
diventa: “In doing so though, what we are engaged
in can no longer be called science but is something that goes beyond it.
Despite shortcomings in Darwin’s model, it is a methodological fallacy to
look for another model outside the realm of science while pretending to do
science” Interessante anche la seguente critica all’ID,
non facile da trovare, in cui viene evidenziato che ci sono milioni di
specie, animali e vegetali, che interagiscono con l’ambiente che è in
continuo movimento, per cui ogni singolo cambiamento morfologico NON è affatto
rilevante: ”in ogni caso non basterebbero mutazioni
delle strutture biologiche, perché occorrono anche cambiamenti ambientali,
con il ricorso a interventi esterni suppletivi o correttivi rispetto alle
cause naturali viene introdotta negli eventi della natura una causa superiore
per spiegare cose che ancora non conosciamo, ma che potremmo conoscere”. Farà discutere, anche per il possibile riferimento alla
religione cattolica, la frase in cui mette in relazione l’ID con i numerosi
disastri ambientali che hanno caratterizzato l’evoluzione anche biologica: “Se si esce dall'economia divina che agisce
attraverso le cause seconde (quasi ritraendosi dalla sua opera di creatore),
non si capisce perché certi eventi catastrofici della natura o linee o
strutture evolutive senza significato o mutazioni genetiche dannose non siano
state evitate in un progetto intelligente” Ma è nel finale che con un’accelerata improvvisa,
abbandonando il linguaggio e il rigore scientifico, mons.Facchini fa
trionfare la religione e la teologia, mentre la scienza mangia la polvere,
non sapendo spiegare adeguatamente l’osservazione empirica con il suo
ragionare un po’ storto: L'osservazione empirica coglie l'armonia
dell'universo che si basa su leggi e proprietà della materia e rimanda necessariamente
a una causa superiore, non con dimostrazioni scientifiche, ma in base
a un retto ragionare. Negarlo sarebbe un'affermazione ideologica e
non scientifica. La scienza in quanto tale, con i suoi metodi, non può
dimostrare, ma neppure escludere che un disegno superiore si sia
realizzato, quali che siano le cause, all'apparenza anche casuali o
rientranti nella natura. Quando poi si passa all’uomo, la situazione cambia
drasticamente, e il linguaggio si adegua: L'altro punto delicato è rappresentato
dall'uomo che non può considerarsi un prodotto, necessario e naturale della
evoluzione. L'elemento spirituale che lo caratterizza non può emergere
dalle potenzialità della materia. E il salto ontologico, la discontinuità che
il magistero ha sempre riaffermato per la comparsa dell'uomo. Essa suppone
una volontà positiva di Dio. La frase finale conferma definitivamente che non può
esistere … un “progetto intelligente” in
un mondo in cui già agisce un “disegno
superiore”: Per concludere, in una visione che va oltre
l'orizzonte empirico, possiamo dire che non siamo uomini per caso e neppure
per necessità, e che la vicenda umana ha un senso e una direzione segnate da un
disegno superiore. Chiaro? L’articolo si trova in copia anche nel sito
dell’agenzia cattolica Zenit, nel
sito del DISF
e in quello dell’UNIGRE. ·
Articolo
di V.Mathieu sul Giornale (“Darwin tra demagogia e dogmatismo”) sulla conferenza tenuta il 12/1 ai
Lincei da Cavalli Sforza all’Accademia dei Lincei. Critica l’introduzione
alla conferenza, in cui Cavalli condannava l’eliminazione dell’evoluzione dal
programma delle scuole medie. mi fermo sulla
polemica iniziale e conclusiva contro i detrattori del darwinismo, perché
questa è d’attualità tra noi, e ancor più in America, a causa della levata di
scudi dei sostenitori del «progetto intelligente», cioè del
tradizionale creazionismo. A parte la strana equivalenza fra creazionismo e ID (molti
si potrebbero arrabbiare anche in Italia, anche se gli evoluzionisti
sarebbero d’accordo…), è tristissimo il fatto che V.Mathieu, oltre a
contrastare Cavalli Sforza su problemi che non conosce bene (come aveva già
mostrato in un articolo dell’anno scorso), racconti cose non vere per
giustificare meglio le sue critiche. Non è assolutamente vero che si parlasse di evoluzionismo
nella scuola elementare; non è nemmeno vero che Buttiglione volesse far
partire la teoria dell’evoluzione dalla terza media, dato che quasi non si
parla nemmeno di evoluzione in quella classe. Per fortuna ha qualche riserva
sul progetto intelligente, anche se sembra avere obiezioni intelligenti
al darwinismo; nella seconda parte dell’articolo ci fa conoscere, invece
delle idee di un esperto come Cavalli Sforza … le sue obiezioni. Come se non
fossero già state pubblicate l’anno scorso; spiace che un uomo di cultura non
accetti di imparare qualcosa nemmeno da uno dei massimi esperti italiani dei
problemi dell’evoluzione biologica. ·
V.Mathieu, accademico dei Lincei, ha coordinato la seconda fase della riforma
dei programmi per il liceo classico (da cui sono derivati a cascata anche gli
altri programmi delle superiori). Qualcuno è intervenuto fra il maggio e il
settembre del 2005, forse sulla base della relazione della commissione
Darwin, a correggere (se non quelli delle elementari e delle medie) almeno i
programmi di biologia del liceo classico e degli altri licei, per cui i
programmi delle superiori finalmente hanno visto l’inserimento in extremis
dell’evoluzione umana, che prima della riforma Moratti incredibilmente si
studiava … già 5 anni prima. E’ scomparsa alle medie ma almeno ci si è
accorti in extremis che non si poteva eliminarla anche alle superiori. Se
fosse stato merito suo bisognerebbe fargli i complimenti… ·
Sul Messaggero
articolo (dal titolo incomprensibile) sull’apertura del Festival della
scienza a Roma: “Siate
egoisti: salvatevi”. Si parla degli interventi della Levi Montalcini e di
Cavalli Sforza alla cerimonia di apertura. |
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17/1/06-F: |
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Ampio
dossier su Le
Nouvel Observateur sul dibattito sull’evoluzionismo in Francia; la
situazione è più tranquilla rispetto all’Italia (dove anche scienziati
autorevoli vengono messi in situazioni imbarazzanti di fronte ad attacchi
all’evoluzionismo che provengono un po’ da tutte le parti e con le più
diverse motivazioni, e addirittura in una situazione in cui in ambito
religioso si possono addirittura esprimere – apparentemente senza problemi -
anche opinioni contrapposte) e quindi anche rispetto a quanto avviene negli
USA, ma qualche provocazione è sorta anche in Francia. Del dossier (non
disponibile on line) si parla su Pikaia
e viene citato anche in un sito web francese (Science et
pseudo-science) in cui sono recuperabili e leggibili alcuni commenti
che permettono di avere comunque un’idea della situazione in Francia. Il 29
ottobre c’e’ stata una forte contestazione del mondo scientifico per la
diffusione sulla rete ARTE di un documentario (“Homo
Sapiens - Une nouvelle histoire de l'homme”) in cui una
paleoantropologa del CNRS (autrice nel 2000 di un libro decisamente
antidarwinano: “La
légende maudite du vingtième siècle - pour en finir avec le néo-darwinisme”)
presentava una ipotesi di evoluzione umana non ortodossa. La protesta degli
scienziati aveva ottenuto che venisse trasmessa una puntata riparatrice. Il13/1/06
è comparsa un’intervista a questa paleoantropologa/archeologa (Anne Dambricourt):
“Une nouvelle
théorie scientifique de l’évolution de la lignée humaine ».. ·
Per
mantenersi aggiornati sul creazionismo in Francia si può consultare questa pagina
web. Del dossier si parla su Pikaia. |
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18/1/06-USA: |
E’ stato bloccato il corso di
“Filosofia del progetto intelligente” che stava per iniziare in una scuola
della California ma era stato denunciato da alcuni genitori (vedi sopra in
data 12/1/06); dato che non si riusciva a farlo passare come biologia, ci
hanno provato come filosofia, ma è andata male anche così : No More Class on Intelligent Design |
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19/1/06-IT/USA: |
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Le
prime reazioni all’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano vengono dagli USA (cliccando qui
escono decine di link ad articoli): ·
un articolo sul New York Times (“In
'Design' vs. Darwinism, Darwin Wins Point in Rome”); è un articolo da
leggere in quanto si evidenzia l’enorme interesse in relazione proprio al
dibattito sollevato grazie all’editoriale del 7/7/05 del card. Schönborn in
favore dell’ID e del processo di Harrisburg. Nell’articolo vengono pubblicate
le prime reazioni di molte persone coinvolte. Si raccoglie ad esempio
l’opinione di K.Miller, che dice "that is my
own view as well”; sembra quindi di capire che lui, come pure Ayala (“He is emphasizing that there is no need to see a
contradiction between Catholic teachings and evolution") ,
siano abbastanza soddisfatti di come si sta chiarendo la situazione, dopo le
confusioni degli ultimi interventi vaticani. Anche il
terzo autore della lettera al papa
sembra soddisfatto: “Lawrence M. Krauss, a
professor of physics and astronomy at Case Western Reserve University, said
Dr. Facchini's article was important because it made the case that people did
not have to abandon religious faith in order to accept the theory of
evolution.”. Gli
unici decisamene sconcertati sembrano quelli del Discovery (?) Institute, che
forse pensavano fosse stato sufficiente convincere il Card.Schönborn. Il giornalista scrive poi che avrebbe voluto chiarire
alcune frasi che gli sembravano poco chiare, ma sembra non siano riusciti a
mettersi in contato né con F.Facchini né con l’Osservatore Romano; sono
quindi incerti anche sul ruolo da dare, soprattutto negli USA a questo
articolo e si limitano a indicare che "the
article was not presented as an official church position. But in the subtle and purposely ambiguous world of
the Vatican, the comments seemed notable, given their strength on a
delicate question much debated under the new pope, Benedict XVI."”: The official Vatican
newspaper published an article this week labeling as "correct"
the recent decision by a judge in Pennsylvania that intelligent design should
not be taught as a scientific alternative to evolution. "If the model
proposed by Darwin is not considered sufficient, one should search for
another," Fiorenzo Facchini, a professor of evolutionary biology at the
University of Bologna, wrote in the Jan. 16-17 edition of the paper,
L'Osservatore Romano. "But it is not
correct from a methodological point of view to stray from the field of
science while pretending to do science," he wrote, calling intelligent
design unscientific. "It only creates confusion between the scientific
plane and those that are philosophical or religious." The article was not
presented as an official church position. But in the subtle and purposely
ambiguous world of the Vatican, the comments seemed notable, given their
strength on a delicate question much debated under the new pope, Benedict
XVI. E’ evidente la condanna
inequivocabile dell’ID come NON scienza. E’evidente anche l’approvazione
della sentenza
di Harrisburg. Questi sono i due più importanti punti dell’articolo, secondo
i quotidiani americani, come si vede qui sotto: ·
Nota sul Sun di Baltimora: Vatican
article debunks 'design' : VATICAN CITY // The Vatican newspaper has published an article
saying that "intelligent design" is not science and that
teaching it alongside evolutionary theory in school classrooms only creates
confusion. The article in Tuesday's editions of L'Osservatore Romano was
the latest in a series of interventions by Vatican officials, including the
pope, on an issue that has made headlines in the United States. The writer,
Fiorenzo Facchini, a professor of evolutionary biology at the University of
Bologna, in Italy, laid out the scientific rationale for Darwin's theory of
evolution, saying that in the scientific world, biological evolution
"represents the interpretative key of the history of life on Earth." ·
La
reazione del Discovery (?) Institute (“New
York Times Reports on Differing Opinions on Intelligent Design ...”) è
piuttosto lunga e complessa; non evidenzia troppo l’approvazione per i
risultati del processo e contesta violentemente il giudizio che l’ID non sia
scienza. Giostra con tutte le altre opinioni provenienti dal mondo cattolico
sull’ID. Non rispetta molto l’autore dell’articolo e evidenzia i punti più delicati
del documento, quelli in cui, allontanandosi dalla scienza, si rischia il
contatto, contestandoli: - Not surprisingly, The New York
Times did not the cover the Pope’s approving mention of intelligent design in
one of his Wednesday speeches last November, yet it seems to take seriously
as Vatican policy an op-ed by a little known writer published in the
L'Osservatore Romano. - ''If the model proposed by
Darwin is not considered sufficient, one should search for another,'' writes
evolutionary biologist Fiorenzo Facchini” I’m not sure if Dr.
Facchini understands that this is exactly what the Center for Science
& Culture is doing in researching intelligent design and related science
issues. We don’t think Darwin’s model is sufficient, and some of our
scientists are advocating an alternative theory. They are not
“pretending to do science,” they are doing science, and we certainly don’t think they are straying
from the field of science. Molto
spiritosa la battuta finale. Complimenti! The Times also reports that Dr.
Facchini said “Catholic thought did not preclude a design fashioned through
an evolutionary process.” I would hope that
Dr. Facchini doesn’t think that Catholic though precludes a design fashioned
through an intelligent agent. · Vatican gives a nod to evolution
(International Herald Tribune) · intelligent design will confuse
children (Telegraph.co.uk, United
Kingdom) · Rome Weighs in (Gently) on
Intelligent Design (TIME) · Vatican Paper Hits 'Intelligent
Design' ABC News · Vatican paper article says
'intelligent design' not science USA
Today · The Daily Dose: ID dismissed in Vatican
newspaper Science
& Theology News · Vatican Paper Hits 'Intelligent
Design' Washington
Post · Vatican slams fake science
Calgary Sun · Vatican newspaper article hits
intelligent design Boston
Globe · Vatican Paper Hits 'Intelligent
Design' San
Francisco Chronicle · Vatican Paper Hits 'Intelligent
Design' CBS News · Vatican newspaper backs ruling on intelligent
design Los
Angeles Daily News · Intelligent
design not science, says Vatican newspaper article (By John Thavis)
Catholic News Service · Vatican newspaper says
intelligent design not science Catholic News ·
Intelligent
design no science, not to be taught, Vatican newspaper says (By John
Thavis) Catholic on line ·
Vatican paper raps ‘intelligent design’ MSNBC ·
Vatican newspaper gives "thumbs
down" to Intelligent Design Sito web cattolico conservatore USA Vivificat
(perplessi, tanto è vero che nel commento si trova un Ouch!, che credo
corrisponda, nei fumetti, a un colpo ricevuto in pancia) ·
"Intelligent
design" not science: Vatican paper Wired
·
L´
Osservatore Romano, a favor de la teoría de Darwin Clarin (Buenos Aires) ·
Commenti
anche nel sito web del
card.Schönborn e nel suo blog. Interessante la possibilità di
comperare magliette
nello stesso sito web USA in cui si comperano le magliette dello ... Spaghetti
Monster ·
www.biox.cn: sì, in
Cina! milioni di cinesi leggono: Vatican gives nod to Darwin, not Design ·
In
Italia per ora pochi sembra leggano l’Osservatore Romano, e la notizia arriva
indirettamente o passa quasi sotto silenzio: ne parlano il sito web della
Città della Scienza di Napoli (“L'Osservatore
Romano si schiera con Darwin contro l'Intelligent Design”); il sito della rivista Darwin (“Darwin tra Roma e
New York”; dove non si accontentano della condanna degli attacchi
alla scienza, dato che si continuerebbe comunque ad accettare risposte non
verificabili dalle religioni) a cui
si aggiungono due citazioni indirette, sul Corriere
e Repubblica che stranamente fanno riferimento indiretto all’articolo
sul New York Times, |
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20/1/06-IT: |
·
Cominciano
ad arrivare, stranamente con un giorno di ritardo (!?) rispetto agli USA, le
reazioni italiane all’importante articolo del prof. (e monsignore) F.Facchini
sull’Osservatore Romano del 17/1. Primi sono arrivati il Foglio (critico, era
prevedibile; sorge solo ora l’atroce dubbio di non aver avuto il sostegno del
quotidiano pontificio quando si era attribuito il ruolo di defensor fidei
… contrastando la diffusione delle idee evoluzioniste, giustamente oggi
dominanti) e Il Riformista, che invece apprezza parecchio la posizione
anti-ID di F.Facchini. ·
Il Riformista, nell’articolo dal bel titolo “L'Osservatore
Intelligente” dopo un’inizio in cui già si preannuncia la grossa novità “L'Osservatore
romano martedì ha elogiato la sentenza del tribunale della Pennsylvania che
ha proibito l'insegnamento nelle scuole della teoria detta del «disegno
intelligente», che i militanti cristiani americani più conservatori avrebbero
voluto contrapporre a Darwin, appellandosi a una sorta di pluralismo
scientifico-religioso“ viene in particolare evidenziata la frase centrale di
F.Facchini “«Il disegno intelligente
non appartiene alla scienza e non c'è giustificazione per chiedere che sia
insegnato nelle scuole come fosse una teoria scientifica» sullo stesso piano
del darwinismo” di cui si sottolinea l’importanza: “ Perché
abbiamo riportato queste - ci si perdoni il banale doppio senso - sacrosante
parole? Perché ci sembra abbiano la loro importanza anche dal punto di vista
politico”. ·
Anche un giornalista del Foglio
commenta (“Il disegno
intelligente crea un po’ di confusione fra i cattolici”), questo
articolo che aggiunge un’altra autorevole opinione abbastanza simile a quella
esposta da Padre Coyne, che però era stata diffusa da organi di stampa meno
“autorevoli” oltre che più “laici”, come l’Unità, Micromega o, recentemente,
Le Scienze. Anche qui vediamo evidenziata la frase: “Il disegno intelligente non appartiene alla scienza”.
Il giornalista non capisce (avrà letto, come ha fatto F.Facchini, la sentenza
di Harrisburg, che spiega e dimostra proprio questo concetto?) e cerca di
contestare F.Facchini (di cui sbaglia il nome e di cui ignora lo status di
religioso) usando sue frasi precedenti tratte però da un contesto
teologico/filosofico e non scientifico (come in questo caso). Strano che non
si capisca la differenza. Gli scappa anche una curiosa frase quasi in prima
persona “siamo sempre più confusi”.
Speriamo non sia infettivo … ·
La
notizia arriva anche alle associazioni che stanno combattendo l’ID negli USA;
sono contenti nel sito nella NCSE (National
Cener for Science Education): "Intelligent
design" criticized in Vatican newspaper. E evidenziano uno dei punti
centrali dell’articolo, la relazione fra scienza e filosofia: In his L'Osservatore Romano article,
Facchini wrote, "If the model proposed by Darwin is not considered
sufficient, one should search for another ... But it is not correct from a
methodological point of view to stray from the field of science while
pretending to do science ... It only creates confusion between the scientific
plane and those that are philosophical or religious." Accepting
evolution is not incompatible with believing in divine creation, he
explained: "God's project of creation can be carried out through
secondary causes in the natural course of events, without having to think of
miraculous interventions that point in this or that direction." |
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20/1/06-IT: |
·
Commento,
un po’ perplesso.., dell’articolo di F.Facchini (che sembra non sia
ancora disponibile in inglese in versione integrale, sull’Osservatore Romano
nel sito cattolico conservatore USA Vivificat: On
Intelligent Design and Natural Selection: Teach all or Nothing. Forse non
l’hanno letto, o negli USA circola una versione a cura del Disc.Institute,
dato che iniziano cosi’ Intelligent design is the basis of our understanding
of the origins of human and other physical existence with a basis and
reliance on God as the author and prime mover. What seems as an opposing
belief is now being espoused as the only teachable truth in the form of
natural selection. In natural selection we find continuation of the most fit
to survive and the continual evolution over time of those who succeed in
living. |
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21/1/06-IT: |
·
Il documento
del prof.Facchini è stato ripreso
e diffuso dal sito web dei Salesiani
del Triveneto, che mettono anche a disposizione uno spazio di discussione,
per ora vuoto. Commenti anche in un sito cattolico conservatore (Kattoliko pensiero)
che riporta il documento, pur incredibilmente intenzionalmente censurato
della parte iniziale con i tutti i dati (che sempre mancano negli articoli
critici) sull’evoluzione biologica; solo questi dati permettono di far capire
le conclusioni anche a chi è ignorante, magari per colpa di alcuni docenti della
scuola italiana; patetico e presuntuoso uno dei commenti: “Per quanto riguarda Facchini, finché rimane nel suo
ambito è un bravo professore. Quando vuole fare il filosofo o il teologo ha
gravi pecche”. Sembra di capire che sia orientata in questo senso la rassegna
stampa sull’evoluzionismo del sito web Totus Tuus, Per ora (l’ultimo è dell’11
gennaio) l’articolo di F.Facchini non è stato inserito, mentre ci sono quelli
di G.Sermonti. Non sembra ancora reagire un sito antidarwiniano personale in
cui sono presentate le opinioni dei massimi esperti dell’ID accompagnate
dalle certificazioni di ortodossia che sarebbero costituite da precedenti
interventi di F.Facchini. Probabilmente il sito richiederà ora una scelta di
campo e quindi una ristrutturazione… ·
Articolo
piuttosto arrogante in un sito web USA di “creazionisti biblici cattolici”
(Christ or Chaos) apparentemente da tempo critico verso alcune posizioni del
Vaticano…: “Apologists for Unintelligence (er, Stupidity)”;
basta citare alcune frasi
di commento a quello che definisce “a truly stupid article”: Yes, we believe in miracles. Why, then, is it so
difficult for so many "sophisticated" Catholic intellectuals to
believe that it was possible for God, Who suspends the laws of
nature of which He is the Author when a miracle is performed, to have
created the world exactly as is recorded in The Book of Genesis? Why is it so
difficult for these intellectuals to believe that God, Who is pure
Intelligence, to have willed into existence each of the species that exist in
the world today exactly as we see them? Why is it the case that thes
intellectuals doubt that God Himself willed into existence all of the laws of
nature that He suspends when a miracle is performed in His Holy Name and by
His power? Why is it the case that these intellectuals are so ready to
subordinate Divinely Revealed truths to the precepts of a disproved thesis,
namely, Darwinism and all of its variants? |
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22/1/06-IT: |
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L’anno
scorso si è tenuta presso l’istituto Stensen (gesuiti) di Firenze un serie di
conferenze dal titolo “Evoluzionismo e
antievoluzionismo”, organizzato in collaborazione con il CD in
Scienze Biologiche di Firenze (il CD di scienze biologiche concorda su quanto
detto al convegno?). Sono ora disponibili
le registrazioni di tutte le conferenze a 3 euro. Nel web si trova anche la
conferenza di Don Gianni Colzani: “Teologia
cristiana ed evoluzionismo”, forse inserita nella stessa serie di
conferenze. Alcune registrazioni e trascrizioni sono comunque disponibili
anche gratuitamente. |
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22/1/06-USA: |
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Articolo
sul NYTimes di Judith Shulevitz (“When
Cosmologies Collide”); si racconta del dibattito dopo la sentenza
di Harrisburg. Si riportano le dichiarazioni di E.Scott e di M.Ruse. Daniel
Dennett vuole commentare le dichiarazioni di Ruse e scrive al NYTimes, che
però non pubblica la lettera. Verrà pubblicata invece da un sito web
inglese; Dennett critica la tendenza di M.Ruse a mescolare religione e
scienza su un tema che invece richiede chiarezza e separazione di competenze
e soprattutto di metodi. |
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23/1/06-USA: |
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Simpatico
editoriale sullo Huston Chronicle (tratto da The
Philadelphia Inquirer del 20/1) dal titolo “Vatican
supports science”; la frase iniziale è “What
if God spoke, and said: "What's this
intelligent design stuff? That ain't
science!" mentre quella finale è “Give them credit. It takes courage to put words in
God's mouth.”. Ambedue si riferiscono all’accusa del Discovery Institute secondo cui
… F.Facchini vuole mettere le parole in bocca al Vaticano. |
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24/1/06-A: |
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Si
scopre che proprio la sera del 17/1, il giorno dell’articolo di F.Facchini,
il card.Schönborn aveva partecipato ad un programma televisivo di
filosofia in cui aveva discusso il problema dell’evoluzione ("Schönborn,
Darwin: the controversy over the evolution-theory”). E’ possibile,
dal sito
web della ORF, vedere la registrazione del dibattito
(95MB in tedesco…) e momenti del backstage (35MB).
L’unico evoluzionista presente insieme al cardinale e a due filosofi era ,TJucker.
Qui un articolo
dell’agenzia vaticana Zenit (in tedesco pure quello… ma c’e una improbabile traduzione
automatica in inglese) |
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26/1/06-UK: |
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Sondaggio, presentato dalla BBC,
sull’opinione degli inglesi riguardo all’origine della vita (Britons unconvinced on evolution);
la situazione è diversa da quella USA, e il 22% sono favorevoli al
creazionismo “biblico”, il 17% crede nella nuova idea di un Intelligent Design
e ben il 48% crede nell’evoluzionismo darwiniano; saranno un po’
nazionalisti, ma la percentuale di evoluzionisti è maggiore a quella che
abbiamo in Italia (da un sondaggio
effettuato nel nord-est nel novembre 2005 risulterebbero rispettivamente
percentuali del 15%, 43% e 32%). Il 39% in GB e 58% in Italia sono fiduciosi,
nonostante il 99,9% (circa) delle specie comparse sulla terra sia oggi
estinta, che alla guida dell’evoluzione biologica (e quindi da 3,5 miliardi
di anni - circa) ci sia qualcuno che sa … quel che sta facendo e che non si
distrae mai. Incrociamo le dita e facciamo gli scongiuri …. Per fortuna, se al campione
inglese viene però chiesto che cosa si debba insegnare a scuola, il 44%
chiede che si insegni il creazionismo, il 41% l’ID e il 69% l’evoluzionismo. The findings
prompted surprise from the scientific community. Lord Martin Rees, President
of the Royal Society, said: "It is surprising that many should still be
sceptical of Darwinian evolution. Darwin proposed his theory nearly 150 years
ago, and it is now supported by an immense weight of evidence. "We are,
however, fortunate compared to the US in that no major segment of UK
religious or cultural life opposes the inclusion of evolution in the school
science curriculum." Preoccupano sempre i risultati di sondaggi in cui si
chiede di mettere in relazione l’evoluzione biologica con l’origine della
vita (“what best described their view of the
origin and development of life”). E’
infatti ovvio che sono due problemi ben diversi (Darwin non aveva proprio
nulla da dimostrare sull’origine della vita e anche noi oggi non
abbiamo molto di più di qualche buona idea e qualche esperimento che riguarda
più la fisica e la chimica che la biologia) sarebbe molto interessante capire
come faccia la gente … a far comunque contento l’intervistatore, rispondendo
in un modo che sembri intelligente … a domande assurde. Interessante confrontare questo sondaggio con uno
realizzato quasi due anni fa (16/2/04) negli USA dall’ABC (“Six
in 10 Take Bible Stories Literally”) per capire quanto le diverse
religioni presenti negli USA riescano a convincere in percentuale diversa i
fedeli sul fatto che siano veri i fatti raccontatati nella Bibbia. Il valore
medio del 60% variava poi sia in relazione ai diversi fatti (Creazione, Arca
di Noè, passaggio del Mar Rosso) che in relazione alla religione (cattolica,
protestante – evangelici o no -, atei). In particolare i cattolici USA
oscillavano su valori intorno al 50% mentre i protestanti avevano
complessivamente valori attorno al 75%; il dato però più interessante è che
anche il 30% degli atei credeva alla lettera a quanto raccontato nella
Bibbia.. E’ curioso e impressionante vedere quanta gente è convinta
che nel passato siano avvenuti fatti che oggi risulterebbero a chiunque
altamente improbabili; impressiona anche le diverse percentuali di opinione
nelle diverse religioni, ma soprattutto la fede degli atei in questi fatti. Sarebbe interessante a questo punto verificare le
percentuali di persone che credono in fatti sicuramente avvenuti (o in
datazioni ormai certe) che vengono insegnati a scuola nelle ore di scienze;
sarebbe interessante verificare per esempio se 10000 anni di storia
dell’universo sembrino pochi o tanti all’italiano medio. Si potrebbe quindi capire il ruolo dell’insegnamento
religioso nel diffondere e sedimentare (magari involontariamente!) nella
testa della gente (atei compresi…) informazioni sbagliate che non hanno alcun
ruolo nella formazione religiosa, tanto che non sono più sostenute dai
documenti ufficiali della Chiesa (si veda ad esempio il documento del Card.Ratzinger
del 2004 in cui si accettano i miliardi di anni di storia della vita sulla
terra, dimostrati dalla scienza solo negli ultimi 70 anni; quanti sacerdoti
lo conoscono? Quanti cattolici lo conoscono? Quanti lo sanno inserire e
“datare” nell’evoluzione culturale umana?) ma con potenziali gravi
conseguenze … magari anche sulla gestione razionale delle risorse alimentari
ed energetiche da parte della popolazione. Che uno creda o no nell’arca di Noè o nel passaggio del
Mar Rosso non ha infatti alcuna importanza per la sopravvivenza dell’umanità;
più gravi possono essere gli effetti dell’idea di una breve durata della
storia della vita o dell’universo. Se davvero percentuali elevate di persone
credono in una durata dell’universo di 10000 anni (come è dimostrato avvenga
negli USA) non c’e’ più spazio (ma soprattutto tempo) per rendere accettabile
una qualsiasi spiegazione scientifica dell’evoluzione della vita… |
|
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27/1/06-IT: |
·
Rimangono
sempre in ambito “scientifico” (tranne nel caso del Foglio …) le citazioni
dell’articolo di F.Facchini in Italia. Oggi compare una breve notizia (“Anche
l'Osservatore romano contro il cosiddetto "progetto intelligente"),
riferita come le altre all’articolo sul New York Times, firmata dall’agenzia
Zadig, che probabilmente potrebbe fare di meglio… ·
Oggi ad Asti convegno sulla figura di Teilhard de Chardin. Nel parla
l’Avvenire (“Padre
Teilhard ad Asti”): Il Centro culturale San Secondo ospita oggi dalle 14.30 «Evoluzionismo e fede cristiana», convegno a 50 anni dalla morte di padre Pierre Teilhard de Chardin. Dopo la presentazione di Francesco Scalfari, intervengono Silvana Procacci («Storia dei rapporti tra evoluzionismo e Chiesa»), Vittorio Croce («La Gaudium et Spes e Teilhard de Chardin»), Orlando Franceschelli («Dio e Darwin»), Fabio Mantovani («Teilhard de Chardin: il quadro generale dell'opera»), Michele Sarà («Evoluzione e cristianesimo») e Lodovico Galleni («Teilhard de Chardin: la sintesi tra scienza e fede»). L'appuntamento partecipa al ciclo di incontri dedicato allo scienziato astigiano Giuseppe Montalenti. ·
Sempre
oggi ma a Siena, una giornata di studio in occasione del Darwin
Day: Evoluzione
e preistoria dell'uomo, organizzato dal Dottorato in "Storia,
archeologia e antropologia del mondo antico (Curriculum: Preistoria e
archeologia)" presso il Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti
– Sezione di Preistoria Università degli Studi di Siena; All’incontro
interverranno: P. Omodeo (emerito Un. Siena), G. Giacobini (Un. Torino), F.
Mallegni (Un. Pisa), O. Rickards (Un. Roma), C. Peretto (Un. Ferrara), F.
Martini (Un. Firenze), P. G. Solinas (Un. Siena), A. Brusa (Un. Bari), M.
Lanzinger (Museo Scienze Naturali Trento), T. Di Fraia (Un. Pisa), B. Danesi
(Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali), C. Dal Maso
(giornalista) |
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28/1/06-A: |
·
Viene
pubblicata oggi la 3’ conferenza del Card.Schönborn sull’evoluzione
(tenuta in tedesco il 5/12/05): "He
created each thing according to its kind" |
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28/1/06-IT: |
·
Darwin
Day della Scuola 2006 - Nell'ambito del Protocollo d'intesa tra il MIUR - Dipartimento per
lo Sviluppo dell'Istruzione e l'Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze
Naturali (A.N.I.S.N.), stipulato il 22/04/2002, l'ANISN indice nel corrente
anno scolastico 2005-2006 un bando di Concorso per insegnanti di Scienze,
delle scuole di ogni ordine e grado sul tema dell'insegnamento
dell'evoluzione biologica. Il termine di presentazione della domanda è il 3
maggio 2006. Allegati: Lettera di Presentazione
- Bando |
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29/1/06-IT: |
·
Nell’inserto
bolognese dell’Avvenire (Bologna7) intervista a F.Facchini (“L'antropologo
Fiorenzo Facchini interviene su «L'Osservatore Romano». E il «New York Times»
legge e rilancia“) riguardo all’articolo
pubblicato il 17/1 sull’Osservatore
Romano contro l’Intelligent Design, nuova versione USA del creazionismo,
a cui da anni è stato proibito ‘ingresso nelle scuole. Già nel titolo si
evidenzia l’enorme interesse ottenuto negli USA, mentre sarebbe stato meglio
sottolineare l’aspetto più rilevante: in Italia l’articolo è stato ignorato.
Certo l’ID non è un problema serio in Italia, ma lo potrebbe senza dubbio
diventare, dato che su molti quotidiani (l’Avvenire, Il Foglio, il Giornale,
ecc. ) viene incredibilmente pubblicizzato come una proposta seria o
addirittura “scientifica”, mentre proprio l’articolo di Facchini, che cita la
sentenza
del giudice di Harrisburg, evidenzia come sia una scatola vuota, o meglio
piena di vecchie idee. Facchini, da scienziato, mette seriamente in guardia
contro il rischio di far credere che dietro e dentro l’ID ci sia il metodo
scientifico, sostenendo e dimostrando che l‘ID non è scienza.. |
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31/1/06-IT: |
·
Nel
sito web del Card.Schönborn si racconta di una conferenza tenuta oggi a Palm
Beach, in Florida, da uno degli scienziati/sacerdoti che finora ha condannato
con maggior nettezza l’antiscientificità dell’ID, P.Coyne: “Director
of the Vatican Observatory criticizes Cardinal Schönborn's position”.
Dalla pagina web si può andare a leggere il testo della conferenza di P.Coyne
“Science
Does Not Need God, or Does It? A Catholic Scientist Looks at Evolution”. Ci
sono anche link ad alcuni articoli che commentano il chiaro contrasto fra
P.Coyne e il card.Schönborn, che gira attorno alla diversa valutazione del
ruolo della scienza e sulla distinzione tra scienza e religione. In
data di ieri si trovano alcuni articoli di commento in siti web religiosi,
come Ignatius
Insight (“Vatican
Observatory Director Jesuit Father George V. Coyne equates ID to "crude
creationism" ) o Catholic onLine (“Intelligent
Design belittles God, Vatican director says”) o in siti web laici come
Tucson.com (“Evolution, religion focus of
upcoming talk”). Ecco alcuni pezzi della conferenza: To my estimation, the cardinal is in error on at least five
fundamental issues, among others: (1) the scientific theory of evolution,
as all scientific theories, is completely neutral with respect to religious
thinking; (2) the message of John Paul II, which I
have just referred to and which is dismissed by the cardinal as "rather
vague and unimportant," is a fundamental church teaching which
significantly advances the evolution debate; (3) neo-Darwinian evolution is not in
the words of the cardinal: "an unguided, unplanned process of random
variation and natural selection"; (4) the apparent directionality seen by science
in the evolutionary process does not require a designer; (5) Intelligent Design is not science
despite the cardinal’s statement that "neo-Darwinism and the multiverse
hypothesis in cosmology [were] invented to avoid the overwhelming evidence
for purpose and design found in modern science." Approvingly quoting John Henry Newman's comment that "[T]he
theory of Darwin, true or not, is not necessarily atheistic; on the contrary,
it may simply be suggesting a larger idea of divine providence and skill,"
Coyne also explored what he sees as the implications of modern science for
religious belief, writing, "One gets the impression from certain
religious believers that they fondly hope for the durability of certain gaps
in our scientific knowledge of evolution, so that they can fill them with
God. This is the exact opposite of what human intelligence is all
about." P.Coyne è anche molto chiaro nel distruggere una
convinzione molto diffusa nel mondo religioso e cattolico: Despite what is commonly thought, it was not Charles Darwin who caused
problems for the theologians with the implications that might be drawn from
the theory of evolution. About one hundred
years before Darwin the College de Sorbonne in Paris (a kind of French Holy
Office or Inquisition) condemned the great French naturalist, Georges Buffon,
for having proposed, from both the cooling rate and the sequence of
geological strata, that it took billion of years to form the crust of the
earth. Darwin’s great contribution to the growing scientific evidence for
evolution was not so much evolution as such but rather the adaptation
of living organisms to the environment, only one of the two great pillars
of evolutionary theory: internal mutations in an organism and natural
selection. Ovviamente
l’attacco di P.Coyne (un articolo sull’agomento nel sito del NCSE
scrive che “Coyne described Schoenborn's op-ed as
a "tragic" episode in the relationship of the Catholic Church to
science”). Ovviamente
la critica al cardinale non è piaciuta a tutti, anche perché richiede una
riflessione e un cambiamento di impostazione culturale, e ci sono alcuni
articoli di critica all’intervento di P.Coyne contro il card.Schönborn: “Catholic
Scientism?” e “As
a theologian, he's a great astronomer” · L’enorme interesse dell’articolo
di F.Facchini in USA è dimostrabile dall’enorme numero di pagine web (circa
11000) che oggi citano tale articolo; le 20 pagine web in italiano indicano
lo scarso interesse per l’argomento in Italia: solo circa 20 pagine
web.xNel sito web del Card.Schönborn si
racconta di una conferenza tenuta oggi a Palm Beach, in Florida, da uno degli
scienziati/sacerdoti che finora ha condannato con maggior nettezza
l’antiscientificità dell’ID, P.Coyne: “Director
of the Vatican Observatory criticizes Cardinal Schönborn's position”.
Dalla pagina web si può andare a leggere il testo della conferenza di P.Coyne
“Science
Does Not Need God, or Does It? A Catholic Scientist Looks at Evolution”. Ci
sono anche link ad alcuni articoli che commentano il chiaro contrasto fra
P.Coyne e il card.Schönborn, che gira attorno alla diversa valutazione del
ruolo della scienza e sulla distinzione tra scienza e religione. In
data di ieri si trovano alcuni articoli di commento in siti web religiosi,
come Ignatius
Insight (“Vatican
Observatory Director Jesuit Father George V. Coyne equates ID to "crude
creationism" ) o Catholic ondine (“Intelligent
Design belittles God, Vatican director says”) o in siti web laici come
Tucson.com (“Evolution, religion focus of
upcoming talk”). Ecco alcuni pezzi della conferenza: To my estimation, the cardinal is in error on at least five
fundamental issues, among others: (1) the scientific theory of evolution,
as all scientific theories, is completely neutral with respect to religious
thinking; (2) the message of John Paul II, which I
have just referred to and which is dismissed by the cardinal as "rather
vague and unimportant," is a fundamental church teaching which
significantly advances the evolution debate; (3) neo-Darwinian evolution is not in
the words of the cardinal: "an unguided, unplanned process of random
variation and natural selection"; (4) the apparent directionality seen by
science in the evolutionary process does not require a designer; (5) Intelligent Design is not science
despite the cardinal’s statement that "neo-Darwinism and the multiverse
hypothesis in cosmology [were] invented to avoid the overwhelming evidence
for purpose and design found in modern science." Approvingly quoting John Henry Newman's comment that "[T]he theory
of Darwin, true or not, is not necessarily atheistic; on the contrary, it may
simply be suggesting a larger idea of divine providence and skill,"
Coyne also explored what he sees as the implications of modern science for
religious belief, writing, "One gets the impression from certain
religious believers that they fondly hope for the durability of certain gaps
in our scientific knowledge of evolution, so that they can fill them with
God. This is the exact opposite of what human intelligence is all about." P.Coyne è anche molto chiaro nel distruggere una
convinzione molto diffusa nel mondo religioso e cattolico: Despite what is commonly thought, it was not Charles Darwin who caused
problems for the theologians with the implications that might be drawn from
the theory of evolution. About one hundred
years before Darwin the College de Sorbonne in Paris (a kind of French Holy
Office or Inquisition) condemned the great French naturalist, Georges Buffon,
for having proposed, from both the cooling rate and the sequence of
geological strata, that it took billion of years to form the crust of the
earth. Darwin’s great contribution to the growing scientific evidence for
evolution was not so much evolution as such but rather the adaptation
of living organisms to the environment, only one of the two great pillars
of evolutionary theory: internal mutations in an organism and natural
selection. Ovviamente
l’attacco di P.Coyne (un articolo sull’agomento nel sito del NCSE
scrive che “Coyne described Schoenborn's op-ed
as a "tragic" episode in the relationship of the Catholic Church to
science”). Ovviamente
la critica al cardinale non è piaciuta a tutti, anche perché richiede una
riflessione e un cambiamento di impostazione culturale, e ci sono alcuni
articoli di critica all’intervento di P.Coyne contro il card.Schönborn: “Catholic
Scientism?” e “As
a theologian, he's a great astronomer” L’enorme interesse dell’articolo
di F.Facchini in USA è dimostrabile dall’enorme numero di pagine web (circa
11000) che oggi citano tale articolo; le 20 pagine web in italiano indicano
lo scarso interesse per l’argomento in Italia: solo circa 20 pagine
web. |
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1/2/06-USA: |
·
Non
è una novità di oggi ma è comunque una buona notizia dagli USA: esiste
un Clergy Letter
Project
che è arrivato all’obbiettivo di raccogliere ben 10000 firme di
religiosi cristiani (protestanti appartenenti a chiese diverse) che non accettano di dover
scegliere fra scienza e religione sul problema dell’evoluzione. Leggiamo
un pezzo di questo documento: “We the undersigned, Christian
clergy from many different traditions, believe that the timeless truths of
the Bible and the discoveries of modern science may comfortably coexist. We
believe that the theory of evolution is a foundational scientific truth, one
that has stood up to rigorous scrutiny and upon which much of human knowledge
and achievement rests. To reject this truth or to treat it as ‘one theory
among others’ is to deliberately embrace scientific ignorance and transmit
such ignorance to our children.” Sono quindi favorevoli alla scienza e
credono che le migliori spiegazioni dell’evoluzione biologica siano quelle
degli evoluzionisti darwiniani. La notizia è certamente in contrasto con
quanto ci raccontano alcuni quotidiani italiani sul successo
dell’antidarwinismo negli USA. Vediamo se e quando questi quotidiani ne
parleranno…. Per il 12/2 organizzeranno un Evolution
sunday in occasione dell’anniversario della nascita di Darwin.
Interessante il fatto che il sito web gestisce anche i testi di decine
di prediche ed articoli scritti da questo gruppo di religiosi, testi che
potranno essere utili per informare i fedeli durante questo Evolution Sunday. |
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2/2/05-IT: |
·
E’
arrivata la risposta del giornale cattolico l’Avvenire (“A
Darwin le specie. Ma l’uomo?”) all’intervento di F.Facchini che dal
pulpito del quotidiano cattolico del Vaticano, l’Osservatore Romano, il 17/1
condannava senza appello l’idea dell’”Intelligent Design”, molto cara ai
protestanti USA (ma non a tutti)
e che il quotidiano della CEI aveva spesso sponsorizzato, l’ultima volta
pubblicando l’8/1/05, senza commento, due
lettere di scienziati favorevoli all’ID come scienza (pur senza essersi
adeguatamente informati). Il tema del dibattito è certamente di alto livello,
in quanto riguarda il rapporto fra scienza e fede, sull’uso alternativo dei
metodi della scienza o della religione per risolvere problemi spinosi ma
estremamente importanti come la storia e l’origine della vita, delle specie
animali e in ultimo anche dell’uomo. A chi viene affidata dall’Avvenire il commento
all’articolo dell’Osservatore Romano? Ad un componente
del comitato scientifico di una rivista di
astrologia, il quale espone
sue ipotesi che non sono ne’ scientifiche, né di fede sulla relazione della
nostra specie con le specie di primati a noi vicine, le antropomorfe (che lui
si ostina a chiamare da tempo in modo generico “scimmioni”, con il rischio di
far innervosire i primatologi italiani …). Infatti contesta decisamente la
frase di Facchini “Intorno a 6 milioni di anni fa
viene vista la divergenza fra la direzione evolutiva che ha portato alle
scimmie antropomorfe e la direzione che ha portato a un cespuglio di forme,
gli Ominidi, fra cui intorno a due milioni di anni fa si individua la linea
evolutiva umana”, che potrebbe essere confermata da tutti i
paleontologi umani attuali. E’ probabilmente positivo il fatto che non abbia invece
qui nemmeno accennato alla sua opinione favorevole all’ID modello USA, tanto
che è stato uno degli due unici testimoni non USA che ha partecipato una
recente audizione
per decidere se introdurre l’ID nei programmi scolastici del Kansas (qui il
sito web dei dinamici – per fortuna - “Kansas
citizens for science”) ; inoltre ha appena pubblicato presso il Discovery Institute la traduzione
inglese di un suo
libro. Non è quindi chiaro se lui e il quotidiano continuino quindi a
sostenere il progetto che la recente sentenza di
Harrisburg ha dimostrato essere praticamente una truffa (il vecchio
creazionismo riscaldato e mascherato, e quindi senza le pretese basi
scientifiche che avrebbero dovuto fare la differenza); secondo alcuni l’“Intelligent Design isn't just bad science, it's bad
religion”. Non dimentichiamo che molti scienziati cattolici
USA autorevoli (come Kenneth
Miller) da anni combattono l’ID. Sicuramente è invece molto positivo che sull’Avvenire si
critichi finalmente un vizio degli antievoluzionisti (e di molti articoli
comparsi anche sull’Avvenire, che ci aveva abituato ad interviste a fisici e
a chimici, i quali sceglievano l’argomento a loro più facile anche se
non riguardava l’evoluzione biologica): “È da
tempo invalso l'uso di estendere il campo della teoria dell'evoluzione dalla
comparsa, tre miliardi e mezzo di anni fa, delle prime forme elementari di
vita, sino ad oggi. Anzi, qualcuno anticipa la teoria all'origine del cosmo,
10-15 miliardi di anni fa. In realtà la teoria di Darwin si limitò più
modestamente a L'origine delle specie, cioè a un fenomeno di portata
limitata,”. Gli evoluzionisti non possono che essere contenti del
fatto che si cominci a ragionare, anche se con la nostra specie si continua a
voler fare delle distinzioni che gli scienziati non fanno: “Fu proprio di fronte al problema dell'origine
dell'uomo che la teoria variazione-selezione entrò in crisi”.
Rimangono errate (sulla base di quanto si sa oggi) le informazioni
sull’origine della nostra specie: “fossili di
ominidi sono fatti risalire a due-tre milioni di anni fa. L'andatura bipede
degli ominidi precede di milioni di anni quella sulle nocche dei Pongidi.”.
I fossili di ominidi infatti oggi arrivano fino a 5/6 milioni di anni, ed è
poco logico oltre che indimostrabile che le antropomorfe attuali derivino da
antenati bipedi. Nell’articolo poi non si chiarisce
che l’autore è decisamente critico contro i metodi della scienza occidentale,
tanto è vero che fa parte di un comitato
europeo per una nuova scienza. |
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2/2/06-USA: |
·
Articolo sul documento di F.Facchini su The Christian Century:
“Vatican
newspaper rejects ID as science”: “The Vatican has moved to clarify its
position in the intelligent-design debate, publishing an article in its
newspaper that dismisses ID on scientific grounds and embraces a recent court
ruling in Pennsylvania keeping the theory out of classrooms. |
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3/2/06-IT: |
·
Strano
il silenzio (o sarebbe meglio dire la censura?) in Italia sul documento di
F.Facchini pubblicato dall’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano:
oggi se si cerca con Google
nelle News italiane si trova 1 articolo che lo cita, nelle Google
News USA sono invece 29 le citazioni, mentre se si cerca nel
web mondiale si trovano (oggi) ben 13100 citazioni, alcune delle
quali (solo 10) su pagine web scritte in Italiano: di queste 10 pagine web 4
sono in ambito religioso (agenzia Zenit,
Univ.gregoriana,
Salesiani
del Nord Est, l’articolo è riportato anche nel sito delle
DISF – Scienza e Fede), 5 in ambito di divulgazione scientifica e 1 in un
forum.
Dobbiamo comunque aggiungere l’articolo dell’Avvenire, non
linkato dai motori di ricerca. Fa anche una certa impressione trovare che ben 559
pagine web (e 10
pagine nei forum) citano la frase "If
the model proposed by Darwin is not considered sufficient" e 8
pagine citano insieme anche un’altra frase (“no
credible scientific challenge to the idea that evolution explains”) E’ possibile che, dopo l’articolo critico
sull’Avvenire di ieri, la censura possa finire la prossima settimana, quando
si svolgeranno in molte città d’Italia iniziative legate allo svolgimento dei
Darwin Days.
E’ ben possibile però che anche i vari oratori dei Darwin Days non abbiano
ancora sentito parlare di questo documento. ·
Sul Giornale
articolo informativo e positivo sul Darwin Day 2006 a Milano, fra il 9 e il
12 febbraio (“Spettacoli,
lezioni, laboratori e giochi per riscoprire l’evoluzione di Darwin”). Qui il programma. |
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5/2/06-IT: |
·
Su Panorama
del 9/2 comparirà un intervista a Niles Eldredge di Luca Sciortino; qui la
versione integrale. Interessante la frase in cui si dice contento
dell’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano: “Il fatto che la nostra specie
sia sorta e si sia evoluta né più e né meno come le altre forme di vita
contraddice quanto la Bibbia racconta sulla creazione. In effetti, la maggior
parte dei cristiani non hanno visto un conflitto perché si può sempre pensare
che Dio, pur avendo creato il cielo, le terra e la vita, abbia le leggi
naturali come strumento per l’evoluzione. Io ho letto recentemente un
articolo sull’Osservatore Romano che aveva proprio questa posizione e me ne
sono rallegrato.” |
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8/2/06-IT: |
·
Oggi
sull’Avvenire è lo stesso F.Facchini (“Darwinisti,
lasciate spazio all'anima”) che commenta l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano. Sotto – in un riquadro non firmato (“I
discussi confini di una teoria affascinante“) - fanno inoltre capolino
alcune fantasiose idee (come quella che siano state le scimmie antropomorfe
ad aver avuto origine dall’uomo in tempi estremamente recenti, idea che
Facchini può facilmente smentire, dato che nei suoi testi pubblicati dalla
cattolica Jaka Book - ma anche dal cattolico Avvenire e a pochi centimetri di
distanza - scrive proprio il contrario); la scienza forse avrà dalla
sua parte il caso, ma non ha la stessa fantasia che è concessa a chi
preferisce non utilizzare il metodo scientifico nemmeno quando è l‘unico
utile, riportando idee altrui che non sono nemmeno ipotesi, dato che non
hanno né dati che le suscitano né alcuna prova che le sostenga. “Curioso” il fatto che F.Facchini, ma soprattutto
l’anonimo commentatore, mettano in dubbio alcune informazioni che si possono
trovare nei testi di scienze e di biologia, la valutazione del “caso” per
esempio: “L'enfasi sul caso non è una implicita
ammissione della nostra ignoranza su un argomento in cui pretendiamo di
sapere tutto?”: sembra quasi si stia parlando della provvidenza, o
dell’ID … e invece sappiamo che il caso ha ruoli ben precisi (come ha
dimostrato anche l’abate Mendel più di 100 anni fa…), anche se ovviamente non
controllabili, su molti aspetti della vita e della biologia; non si può far
passare solo come ignoranza nostra i miliardi di eventi che hanno portato
l’influenza aviaria a sbarcare in un particolare posto dell’Italia.. meno
chiara rispetto al precedente articolo sembra anche la distinzione (c’è
alternativa o sinergia?) fra il piano empirico e il piano filosofico: compare
qui infatti, al posto della netta separazione invocata nel precedente
articolo, il dubbio se “…mantenersi correttamente
nell'ordine delle cause naturali” o credere che “… l'idea di un disegno generale, sulla quale concordo, può
armonizzarsi con un insieme di fattori naturali, anche con modalità che
ancora non conosciamo”, per cui risulta meno chiara la precedente
distinzione fra “Progetto Intelligente” (che non andava bene) e “disegno
superiore” (che invece era accettabile). Riguardo all’intervento critico della redazione c’e’ poi
da notare che si ribalta la realtà, mettendo in guardia gli scienziati da un
uso ideologico del Darwin Day (“rischiano di
ideologizzare un confronto al quale, negli ultimi mesi, "Avvenire"
ha dedicato ampio spazio”); strano che questa richiesta venga proprio
da chi in una frase successiva contesta (su basi ideologiche) una frase
scientificamente corretta di F.Facchini; strano che questa richiesta venga da
un ambiente culturale e politico che ha certamente chiesto ed ottenuto che a
scuola non si fornissero conoscenze scientifiche (non ideologiche!) che da
200 anni mettono in difficoltà assieme a migliaia di idee che il progresso
delle conoscenze ha dimostrato false, i precedenti miti sull’evoluzione
biologica umana; proprio il successo di queste iniziative ideologiche,
appoggiate anche dal governo, rendono necessario che di evoluzione e di
evoluzione umana si parli sempre di più almeno fuori dalla scuola, e non solo
una volta all’anno nei Darwin Days. Siamo nel terzo millennio e non si
possono mettere all’indice e bruciare solo alcune delle conoscenze e dei
libri acquisiti negli ultimi 200 anni. Proprio questo commento allegato, in cui si sostiene senza
prove il contrario di quanto risulta a tutti gli scienziati che si occupano
di evoluzione (cominciando proprio dall’autore dello scritto soprastante,
F.Facchini) dimostra quanto sia facile ripetere lo stesso errore fatto con
Galileo, quanto sia difficile cercare di ragionare con chi cambia (o crea dal
nulla) nuove carte in tavola, e purtroppo, come spesso avviene in questi
casi, quanto diventi scomoda se non rischiosa la posizione delle poche
persone con le conoscenze più adeguate per favorire questo dialogo. Se non
fosse nemmeno stato informato a priori dell’intervento riparatore, e se
potessi farlo, gli consiglierei di ripetere ancora una volta sull’Avvenire (o
meglio sull’Osservatore Romano, dove ha evitato l’omaggio di una
contestazione immediata e ingiustificata) quanto scrive nei suoi libri (e ha
già detto in interviste e articoli sull’Avvenire probabilmente non letti da
molti) riguardo alla relazione fra l’uomo e gli altri primati. Potrebbe facilmente spiegare all’autore dell’articolo
impropriamente allegato come sia del tutto illogico e irrazionale che da una
specie con un cervello di 1200 cc (queste erano le dimensioni del
cervello negli ominidi di 500.000 anni fa) e con una cultura litica elaborata
possano derivare specie con un cervello grande un terzo, 450 cc (come le
attuali antropomorfe). Se
non ci sono limiti alla fantasia, è difficile pensare che non ci siano limiti
alla credulità della gente. Probabilmente non solo i diavoli hanno problemi
nel coordinare pentole e coperchi e prima o poi ci si accorgerà degli errori.
Nel caso di Galileo ci sono voluti 350 anni per arrivare
ad un’ammissione dell’errore e per capire che Galileo non aveva certamente
l’intenzione di “ideologizzare un confronto”,
anzi ne avrebbe fatto a meno se solo si fosse ammesso che Copernico aveva
visto giusto. [A proposito di Copernico può essere utile ricordare che nei
nuovi programmi scolastici corretti non è stata accolta una segnalazione
sconcertata e sarcastica della commissione Darwin, e la
teoria Copernicana dal 2004 e solo per l’Italia è stata degradata a ipotesi!
Qualcuno al ministero non si accontenta di 350 anni? O vuole un giudizio di
appello nonostante l’ammissione di colpa della Chiesa e l’assoluzione di
Galileo?] Non è meglio evitarlo? Perché insistere a ricordare,
proprio in fianco all’articolo, che la posizione dell’Avvenire recentemente (lettere
di scienziati dell’8/1 e articolo
del 2/2) era chiaramente favorevole all’ID modello USA, che Facchini nel
suo articolo sull’OR aveva dimostrato essere non solo cattiva scienza ma
anche cattiva teologia? Perché contestare nella stessa pagina la frase “… un tempo di sei milioni di anni separa la linea che
ha portato agli ominidi, da quella delle antropomorfe a partire da un antenato
comune”, contrapponendo ipotesi fantasiose pubblicate il 2/2
sull’Avvenire da un collega non esperto del problema: ma che sostiene “l'infondatezza empirica della vulgata che vuole
che l'uomo discenda da scimmie. Al più, argomenta il genetista, sono le
scimmie antropomorfe a venire dall'evoluzione degli antichi ominidi.”? Non si può chiedere a F.Facchini di regalare a tutti i
giornalisti dell’Avvenire (e agli esperti che ci scrivono) un suo libro che, secondo il
sito web della DISF (Documentazione interdisciplinare di Scienza e Fede)
potrebbe essere decisamente utile in quanto è “una
trattazione completa, seppure facilmente accessibile per lettori non
esperti, del percorso evolutivo che ha portato all’uomo, a partire
dalla separazione della linea degli Ominidi dalle altre scimmie antropomorfe.
Il processo fu complesso e il raggiungimento dei
caratteri fisio-morfologici tipici dell’uomo moderno (tra cui soprattutto la
maggiore capacità del neurocranio) fu segnato da importanti adattamenti
evolutivi; tra questi, particolare attenzione si deve dare al bipedismo, che
permise di liberare le mani da una funzione prettamente locomotoria e di
utilizzarle per scopi per cui maggiori capacità intellettive rappresentavano
un vantaggio evolutivo.”. Sempre F.Facchini sull’Avvenire, in un’intervista
del 29/4/04, parlando del fossile di Toumai, di 7 milioni di anni fa,
scriveva “Potrebbe essere un antenato comune alle
linee che hanno portato alle antropomorfe e all'uomo”. In realtà
forse non serve regalare o comperare libri: ancora più chiaro è l’articolo di
F.Facchini che si legge in rete sull’Avvenire
del 16/12/04: “Molto vicini alla divergenza
fra Antropomorfe africane e Ominidi potrebbero essere stati i reperti di
Toumai e l'Orrorin del Kenya di circa 6 milioni di anni fa”. Visto che
il redattore probabilmente non sa nulla del reperto di Toumai e dell’Orrorin,
sarebbe interessante capire su quali basi ha deciso che le idee di Facchini
(“… un tempo di sei milioni di anni separa la
linea che ha portato agli ominidi, da quella delle antropomorfe a partire da
un antenato comune”) sull’evoluzione da primati (già pubblicate anche
sull’Avvenire) sono sbagliate e richiedevano un’immediata contestazione? Se si può far notare un aspetto involontariamente “umoristico”,
nell’articolo si legge: “Negli Stati Uniti da
vario tempo si ricorre al tribunale per stabilire che cosa deve essere
insegnato nelle scuole”; visti i risultati di questa procedura
(un’ottima sentenza,
chiara, documentata e subito leggibile in internet) è sicuramente meglio di
una commissione di Nobel che non si sa ancora bene che cosa abbia davvero
deciso e il cui documento, a differenza della sentenza, è
stato applicato solo in minima parte (soprattutto grazie al fatto incredibile che addirittura non è stato pubblicato; quasi un anno di lavoro … e i risultati sono segreti!!). Aspetti umoristici si possono notare anche in due punti
del breve articoletto critico allegato: sarebbe meglio scrivere
“deideologicizzare” nella frase contro i Darwin Days che “rischiano di ideologizzare un confronto al quale,
negli ultimi mesi, "Avvenire" ha dedicato ampio spazio”. Pure
umoristica, ma con una puntina di tragico, la frase in cui il giornalista,
forte dell’articolo di G.Sermonti (che però purtroppo aveva confuso fra le
antropomorfe e le altre scimmie), critica “l'infondatezza
empirica della vulgata che vuole che l'uomo discenda da scimmie”.
Sembra strano ma pochi (e forse anche all’Avvenire) conoscono la seguente
frase tratta da un documento firmato anche dal Card.Ratzinger
nel 2004: “Poiché è stato dimostrato che tutti
gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è
praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”.
Possiamo immaginare che il giornalista del quotidiano cattolico, se e quando
leggerà questo documento, potrebbe avere un certo turbamento nello scoprire
che anche il papa crede alla vulgata. ·
Articolo
sul Darwin Day su Tuttoscienze della Stampa: “Dio
o Darwin? Il creazionismo non è più di moda”. ·
Sul Corriere
articolo sul Darwin Day di Milano: “Darwin
Day, la festa continua” |
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9/2/06-IT: |
·
Galileo
si rivolterà nella tomba: l’Avvenire insiste a non capire, dopo 350
anni, che c’è differenza fra il mondo materiale e quello delle idee, della
filosofia e della religione; in un articolo (“Atei
d'Italia in festa per «san Darwin»”) vede lo zampino dell’UAAR dietro
alle iniziative culturali (che, forse non immaginano, sono diffuse in tutto il mondo –
vedere per credere!) in corrispondenza dell’anniversario della nascita di
Darwin. Forse all‘Avvenire, oltre al documento del 2004 del Card.Ratzinger,
ignorano il programma
completo delle iniziative, per cui non si sono magari accorti che alle
iniziative parteciperà quest’anno anche un sacerdote, intervenendo a Ferrara.
O forse era meglio non farlo sapere…? ·
Intervista
(“Evoluzione,
creazione e disegno intelligente: dov’è la verità?”), nel sito
dell’Agenzia cattolica Zenit, a un teologo, il professore Armin Schwibach
docente di Epistemologia, Metafisica, Filosofia della Natura, Filosofia
moderna e contemporanea all’Ateneo Pontificio S. Anselmo e all’Ateneo
Pontificio “Regina ApostoIorum”. Anche il finale un po’ pirotecnico
dell’intervista è tutta una difesa, forse troppo “bellicosa” e acritica, alla
posizione del card.Schönborn. L’inizio dell’intervista (con la risposta provocatoria e
sbagliata alla richiesta di spiegare cos’è l’ID) dimostra subito una buona
predisposizione a credere e far credere che, a differenza di quanto ha
scritto Facchini sull’OR, l’ID sia scienza: “Da
venti anni circa l’espressione “progetto intelligente” è diventata, all’interno
della scienza, sinonimo di una “alternativa” al modello evolutivo della
realtà biologica” [è importante ricordare qui che nella sentenza
di Harrrisburg viene dimostrato chiaramente che i creazionisti USA sono
passati all’ID solo perché una sentenza del
1987 della Corte Suprema USA aveva impedito al creazionismo l’accesso
alle scuole in quanto legato ad una particolare religione; non è quindi nato
come progetto scientifico ma come stratagemma per poter entrare nelle scuole;
c’e poi il lungo discorso sulla “Wedge Strategy”
che rende ancora più chiaro il tutto]; nonostante i vari peccati
originali dell’ID (che sono bastati ad un giudice per una sentenza di
condanna!), si dichiara comunque disponibile a verificare in futuro se l’ID
rispetta i criteri della scientificità, per evitare di cadere “sotto la scure
della ragione quanto l’evoluzionismo neodarwinista”. [Schwibach non
chiarisce se l’evoluzionismo neodarwinista è già caduto o rischia solo;
dev’essere bello e tranquillizzante essere esperti di una disciplina che non
rischia questa scure; ancor più tranquillizzante essere professori in
un’università a cui è stato concesso, nonostante fosse stato contrario
l’obbligatorio parere della regione, di creare un’università parificata; è
pure tranquillizzante far parte di un’università privata confessionale che
rientra in un accordo di scambi e riconoscimenti reciproci dei titoli fra
tutte le università del Lazio; tutto questo mentre le università pubbliche
vedono avanzare la scure della verifica della produttività]. Ci sono comunque altre frasi un po’ preoccupanti: 2) Approfittando del momento e del lessico preelettorale
ci sta bene questa citazione di un’enciclica per far scendere un po’ la scure
sopra l’evoluzionismo darwiniano: “Di quest’ipotesi
volentieri si servono i fautori del comunismo per farsi difensori e
propagandisti del loro materialismo dialettico e togliere dalle menti ogni
nozione di Dio". L’enciclica citata è l’Humani
generis (1950) di “Pio XII, grande
estimatore delle scienze e delle loro potenzialità”. 3) Appena prima si legge “Nell’enciclica
Humani
generis (1950), Pio XII ammonisce riguardo a un certo evoluzionismo:
“Alcuni, senza prudenza né discernimento, ammettono
e fanno valere per origine di tutte le cose il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato nel
campo stesso delle scienze naturali, e con
temerarietà sostengono l'ipotesi monistica e panteistica dell'universo
soggetto a continua evoluzione”.
[Ma non ha letto il documento del 2004 del Card.Ratzinger? E
l’intervistatore non protesta? E i lettori?] Questa citazione di un testo del 1950 è decisamente
superata, fuori posto e pure minacciosa, spero sia chiaro a chiunque. La
citazione sembra messa li’ per ricordare a Ratzinger che non avrebbe dovuto
scrivere nel 2004
che è “praticamente certo che essi (=gli
individui oggi viventi di ogni specie animale e vegetale) discendono tutti da questo primo organismo”.
Appare estremamente preoccupante che Schwibach inserisca (non
può essere un errore!) una critica proprio all’evoluzione, e non
alla teoria dell’evoluzione. Questo argomento viene ripreso più avanti,
dove ancora viene messa in dubbio l’evoluzione stessa: “Non si contesta dunque a priori la possibilità di una
dottrina della discendenza (comune)”; se si confronta con la frase
di Ratzinger nel 2004,
è evidente che Schwibach ha cercato di allontanarsi il massimo possibile
…. (spero sia inutile ricordare che già alla fine del 1700 era ovvio a
tutti gli esperti che fosse un fatto, anche se non era ancora dimostrabile
nei dettagli; oggi lo sanno anche i bambini che i dinosauri non ci sono più…) 4) “Non esiste una teoria
evoluzionista. Esistono vari modelli
che esplicano reali, possibili o ipotetiche evoluzioni su diversi livelli”.
Né F.Facchini né P.Coyne sarebbero d’accordo. 5) “L’evoluzione riguarda un
limitato fenomeno osservabile nella natura”. Limitato?! E
lo dice uno che vivrà sicuramente meno di …120 anni? Forse anche la
sopravvivenza o meno di una singola specie è un problema limitato … nella
scala del tempo biologico? 6) Una volta usavano il rogo, ora preferiscono minacciare
l'ID (ma soprattutto il darwinismo) con la scure: "se vuole essere scienza, deve adempiere ai criteri di
scientificità. C’è il rischio che tale “progetto intelligente” diventi esso
stesso ideologia fondamentalista..Se dovesse essere così, cadrebbe sotto la scure della ragione quanto
l’evoluzionismo neodarwinista". Si nota anche una certa presunzione
di onnipotenza nel dare quasi già condannato e decapitato anche
l’evoluzionismo darwinista. “La scure della
ragione”?! Ma non è la scienza che la tiene in mano? 7) “Schönborn constata l’evidente
“progetto” nella natura. Negarlo non è scienza, ma ideologia”. Non
si deve pensare che gli scienziati siano scemi. Che ci fosse una relazione
fra gli organismi viventi che faceva pensare ad un progetto lo si vedeva
anche da prima, tanto è vero che tutte le religioni hanno inventato delle
favole per giustificare le somiglianze. Grazie all’uso della ragione da parte
di migliaia di uomini e donne negli ultimi 250 anni, i meccanismi principali
dell’evoluzione degli esseri viventi sono stati dimostrati e possiamo quindi
usare a beneficio dell’umanità le conoscenze che abbiamo delle relazioni fra
le specie viventi. E’ quindi ben più ragionevole dire ora che negarlo non è scienza ma ideologia. 8) “La vita complessa non è un
prodotto del caso” anche Darwin sarebbe d’accordo, e se non fosse
stato d’accordo lui … avrebbe avuto invece ragione, lo stesso anno, Wallace e
la teoria dell’evoluzione avrebbe solo un nome più difficile. I teologi
dovrebbero imparare anche che, a differenza dei meccanismi spesso piuttosto
“rigidi” che gestiscono le religioni, il meccanismo che gestisce l’evoluzione
biologica è quasi simile al meccanismo che gestisce l’evoluzione della
cultura: quando le scoperte sono mature (sulla base delle conoscenze
accumulate precedentemente) prima o poi qualcuno le stacca.dall’albero della
conoscenza 9) Verso la fine si passa anche alle minacce; sembra
infatti molto minacciosa la citazione dell’enciclica Humani
generis (1950): “Se tali ipotesi
vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono
ammettersi in alcun modo”. Sarebbe stata però peggiore,
anche se sembra descrivere meglio il tono della presente intervista, la
citazione della meno “educata” enciclica Providentissimus
Deus di Leone XIII “Tutto ciò
che i fisici potranno dimostrare con documenti certi, dovremo provare che non
è contrario alle nostre Lettere; qualunque cosa, poi, presentassero nei loro
scritti contrario alle nostre Lettere, cioè alla fede cattolica, o noi
dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo”.
Effettivamente la frase tratta dall’ Humani
generis deve essere sembrata un po’ debole, dato che il
teologo (ed epistemologo) aggiunge la seguente “traduzione”: “Ciò non
significa che la Chiesa stabilisce ciò che può essere scientificamente
valido. Significa una cosa molto più importante: la Chiesa afferma una dimensione di verità, con la quale
verità di altri ordini di conoscenza non possono entrare in conflitto. Se i conflitti nascono in quanto orchestrati da
certe intenzioni non scientifiche, la Chiesa ha il dovere, derivante dalla
verità della ragione e dall’essere della ragione, di opporsi. La Chiesa opera, quindi, una ragionevole e razionale
ponderazione di ipotesi, della loro portata e delle loro aperte o taciute
intenzioni”. Oltre al dubbio che sia in previsione un ritorno di Castel
S.Angelo alle sue antiche funzioni carcerarie, la domanda più angosciante è
“ma con chi ce l’ha? Chi ha (forse taciute) intenzioni non scientifiche e
l’ha fatto arrabbiare a tal punto?” Dobbiamo sperare che quest’attacco sia
diretto verso il giovane dottorando di Torino che ha scritto una lettera
all’Avvenire e che è stato bacchettato dal direttore, che ha evidenziato
proprio le sue cattive taciute intenzioni (“Sulla
legittimità o meno dell’insegnamento scolastico della teoria evoluzionistica
è stata innescata una questione gratuita e diseducativa”).
Speriamo non verso chi ha contestato l’editoriale pieno di errori scientifici
del Card.Schönborn. Sarebbe stato difficile (tranne che per i fedeli dell’ID
che probabilmente gliel’hanno scritta) non essere sconcertati, più che
contestatori. Si possono fare anche altre
riflessioni, magari a partire dall’ultima frase che un tempo, quando il mondo
era molto più grande, avrebbe potuto evocare colonne corazzate: "La complessità necessita di un principio d’ordine".
Ora, in un mondo molto ma molto più piccolo la frase suggerisce invece
timidamente all’umanità intera la necessità di concordare fra tutti i popoli
e le culture (ma soprattutto le religioni, che quando sono in difficoltà non
hanno vergogna a mostrare che hanno disponibilità al dialogo solo in teoria:
“Se tali ipotesi vanno direttamente o
indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun
modo”) un “principio d’ordine”
comune. L’intervista evidenzia quindi non
solo un contrasto interno alla religione cattolica di fronte all’avanzare
della scienza che in alcuni campi “materialistici” si è facilmente rivelata
migliore della religione come strumento sia di conoscenza che (soprattutto)
di azione (chi ne dubita - ed è coerente rifiutando le terapie - ha oggi meno
probabilità di vivere a lungo …) un contrasto pesantissimo fra strutture
portanti della cultura dei paesi economicamente avanzati, come la scienza
(che è unica dovunque) e le religioni (che invece sono tantissime e
concordano quasi solo sul fatto che le ipotesi che “ …vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non
possono ammettersi in alcun modo”). Se ci sono difficoltà a risolvere
questi contrasti all’interno dei paesi sviluppati possiamo immaginare come si
possano concordare soluzioni fra culture (ma soprattutto religioni) diverse. Che il problema sia
soprattutto “fra religioni diverse” è evidenziato anche da alcuni passi di
questa intervista, quando si punta il dito sul nucleo del contrasto fra la
scienza e qualsiasi religione: “Dio diventa
quindi espressione mitologica per ciò che ancora non si “sa”, che ancora non
si è potuto esprimere nel modo della presunta razionalità scientifica”.
Questa frase evidenzia un vecchio
problema che avrebbe già dovuto essere risolto per non creare attriti e
scontri; è certamente il punto critico del contrasto fra due diversi
strumenti di conoscenza; diversi, dato che uno, e solo uno, si limita a
spiegazioni materiali, ripetibili e dimostrabili, e questo è stato il motivo
del suo successo; questo strumento non si pone il problema di valutare se
siano meglio le preghiere o gli antibiotici; ognuno può scegliere; se un
sacerdote si ammala nessuno oggi si meraviglia che prenda un antibiotico,
fidandosi quindi della “presunta razionalità
scientifica” e accetti “una visione del
mondo riduttiva e riduzionista, materiale e materialista, trascinando nella
relatività di un progetto culturale antagonista rispetto ad altri”;
quel sacerdote prima di prendere l’antibiotico non si pone il problema che “una scienza positiva
pensa di potersi esprimere in un ambito tradizionalmente riservato alla
filosofia e alla religione. E lo fa
mettendo in discussione un assunto teorico, cioè quello filosofico o
teologico, che però si muove su un livello diverso di razionalità.”;
perché quel sacerdote non ha il dubbio che la scienza (che ha prodotto
l’antibiotico) dovrebbe solo “configurarsi come
ipotesi interpretativa, individuando le cui regole si possa creare un sistema
coerente, che aiuti a comprendere meglio. Purtroppo, invece, si impone come
visione del mondo materialista” … e fornisce le formule per produrre
antibiotici che allontanano i fedeli malati dall’uso terapeutico della
preghiera e li rendono magari anche diffidenti di fronte ai miracoli. Il punto importante non è però la facile dimostrazione
(con frasi tratte dal finale pirotecnico pro- Schönborn) che questo teologo
vive in un mondo beato e forse un po’ irreale (con tutti quei dubbi prima di
prendere un antibiotico … gli verrebbe anche un bel mal di testa…), ma il
pensiero di cosa può accadere se si confrontassero non un teologo e uno
scienziato (il quale non è matto e sa bene che “se
afferma di poter comprendere tutta la realtà, allora pecca di un illecito
sconfinamento di competenza”, ma non ha problemi nel suo campo a
superare anche le verifiche del teologo che, finché non gli servono,
disprezza le cose materiali) ma due teologi di due religioni diverse; ambedue
sanno che nessuno dei due ha l’esigenza di dimostrare alcunché con prove
materiali, ma che ambedue utilizzeranno solo la loro “ragione capace di metafisica, [che] si pone la domanda di senso, [e]
oltrepassa il limite dell’osservabile, del numericamente misurabile.”;
il rischio, e la storia purtroppo lo dimostra, è che qualcosa di materiale
possa alla fine comparire nelle mani loro o dei loro fedeli … oggi il mondo è
così affollato che non dovremmo più permettercelo. La domanda finale è quindi “Vale di più questa intervista
su Zenit o un articolo sull'Osservatore
Romano?” Personalmente spero proprio la seconda che ho detto ... è
allucinante e dogmatica la visione della scienza di questo epistemologo (che
comunque non credo che nel privato sia “antimaterialista” fino alle estreme
conseguenze), comunque il fatto che tutta questa agitazione contro
l’evoluzionismo (ma ogni tanto, per errore o per ignoranza se la prendono
anche con l’evoluzione, come si è visto, con la certezza – fuoco amico?
- di contestare anche il papa!) lascia molto perplesso .... · E qui una notizia
tranquillizzante; la Lega, si sa, ama molto il papa e la religione
cattolica ma è favorevole o no all’evoluzionismo? Sembra proprio di sì e
magari sorgeranno problemi con FI che sembra invece del tutto schierata
dietro a G.Sermonti (a cui il presidente del consiglio ha dato un premio
anche per questa attività antidarwiniana: “per le
sue ricerche di genetica e per le sue critiche al darwinismo è stato
recentemente insignito del premio speciale della cultura della presidenza
del consiglio, conferito da una commissione di esperti [ma
quali!?]) contro l’evoluzionismo (come si legge in una pagina del settore culturale di
FI: “la teoria dell'evoluzione non ci veniva
presentata come una favola (una delle poche realtà che ancora ammette
l'esistenza dei miracoli e dei prodigi), ma come un'indubitabile e freddo
dogma scientifico cui prestar fede, un po' come si prestava fede alla maestra
del catechismo. Così chi oggi si azzarda a mettere in discussione siffatto
"dogma" si trova, non di rado, ad essere pubblicamente deriso o
guardato con una certa aria di compatimento o di scherno, considerato alla
stregua di un ingenuo, uno sprovveduto, un oscurantista.“). In un’intervista
alla Padania di oggi del capogruppo alla Camera sui
pericoli della penetrazione della cultura islamica nella nostra cultura
infatti si legge: “… si diffonde l’iconoclastia e
si nega l’evoluzionismo scientifico perché è contro Dio”. |
|
11/2/06-IT: |
·
In
anni di gravi attacchi terroristici è ovvio che circolino per il mondo teorie
che seducono qualcuno e che fanno paura a qualcun altro; se un articolo di un
quotidiano ha quindi un sottotitolo “Domani la
giornata mondiale dedicata all’inventore dell’XY, una teoria che seduce
e fa paura..L’ossessione si fa fiction, da Wells a Kubrick”
nessuno potrebbe immaginare che XY corrisponda all’evoluzione
(NB: non “la teoria dell’evoluzione”!) e che il titolo di una pagina
intera del Foglio di oggi è “Ciao Darwin”:
A questo punto è chiaro che oggi tocca a GPII di rivoltarsi nella
tomba, dato che lui si era dato molto da fare affinché i cattolici
imparassero a distinguere fra evoluzione (come fatto) e la teoria
dell’evoluzione (come spiegazione). Facile anche immaginarsi un papa
Ratzinger furioso, dato che proprio l’anno scorso, prima della promozione, il
Card.Ratzinger
aveva firmato un documento uscito dal suo ufficio che certificava (dal
paragrafo 63) che la chiesa cattolica accettava l’evoluzione biologica
e ripudiava (se qualcuno avesse ancora qualche dubbio dopo 300 anni) la
generazione spontanea. Anche per accettare le idee del card.Ratzinger ci
vorranno 350 anni come con Galileo? Un minimo di furbizia serve anche
quando si vuol fare andare il mondo all’indietro ... riportandolo alle idee
di 200 anni fa.] Per quanto riguarda il contenuto
dell’intera pagina dedicata dal Foglio a Darwin, oltre a questo articolo ce
n’è uno di G.Sermonti, che ancora evita (dopo l’articolo dell’OR) di parlare
di Intelligent Design e del giornalista di Harrisburg che racconta della
prossima uscita di un libro di un filosofo tedesco sull’evoluzione; anche
questo filosofo (Robert Spaemann) sembra purtroppo ignorare che nel documento
del 2004
era chiaro che la chiesa accettava che tutti gli esseri viventi attuali
derivassero da un antenato comune. E’ quindi inutile scrivere una riga (o
addirittura un libro) per dire che “…prima di
essere quello che siamo semplicemente non c’eravamo” o anche “le scimmie sono i precursori delle scimmie che si sono
trasformati e così via: non arriviamo mai all’ente”; per non parlare
della frase “Per l’evoluzionismo non vi è
cessazione dell’essere di qualcosa, ma solo cambiamento”; chi ha anche
una conoscenza minima dei fatti dell’evoluzione sa che il 99,9% delle specie
si sono estinte; anche molte specie di ominidi si sono estinte. Se
avesse scritto “origine” (non “creazione”, che ha un significato “filosofico”
nonostante quello che la gente dimostra di aver capito …), la frase sarebbe stata
invece corretta e anche più coerente con il documento del 2004.
·
·Intervista
alla Moratti sull’Espresso: si tocca anche la questione
dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi di scienze nelle medie per
inserirla nei programmi di religione; e la Moratti si sbaglia (si sa
un ministro non si può ricordare tutto …. Per fortuna la scrittura è stata
inventata anche per quello…) ed è facilmente dimostrabile: lei ha saputo del
problema ai primi di aprile del 2004; per lei non era un problema da
risolvere ma una meditata decisione politica (e non culturale): nel suo intervento
al senato il 16/4/04 ha infatti spiegato PERCHE’ SI DOVEVA ELIMINARE
l’evoluzione dai programmi: “Infatti, i
programmi precedenti, trattando dell'uomo e dell'ambiente, con riferimento
alle popolazioni, fornivano, a titolo esemplificativo, esclusivamente indicazioni
di lavoro circa l'origine e l'evoluzione biologica e culturale della specie
umana. Tali generiche indicazioni hanno portato gli autori dei
testi scolastici a trattare diffusamente i contenuti di questo tema,
sistematizzando i vari principi sull'evoluzione della specie umana,
ricomprendendo anche la teoria di Darwin”) e svela che su Darwin qualcuno ha cercato di
approfittare del fatto che lei non può controllare tutto, togliendo
l’evoluzione dal programma della nuova media (NON DARWIN, che non c’era ma di
cui gli insegnanti poi comunque parlavano a scuola per colpa degli autori dei
libri di testo, come il ministro aveva ingenuamente chiarito il 16/4).
Appena saputo .. che nel sito web web di Repubblica si erano raccolte in
pochi giorni quasi 50000 firme (un record, e non si vedeva ancora la fine) il
ministro ha deciso
di dare ascolto finalmente alla ragione; la storia è quindi un po’ diversa da
come viene idealizzata nell’intervista: “Un bel fulmine a
ciel sereno [4] per il mio ministero! Forse la gente non sa che un
ministro non controlla tutto. Appena l'ho saputo [1] ho nominato una
commissione presieduta da Rita Levi Montalcini che ha ristabilito [2] i
programmi. Ma la cosa era troppo gustosa per i giornali che hanno
continuato a far polemica [3]”. [1] La reazione del ministro non è
scattata immediatamente, come dice, ma dopo quasi un mese (dal 4 al 28
aprile), dopo aver giustificato il suo operato (16/4)
ma soprattutto dopo un appello
di scienziati che raccoglie in breve tempo 47000
firme di italiani inorriditi. [2] Un'altra dimenticanza è che sia
stata ripristinata la situazione precedente, dato che l'evoluzione
biologica e culturale della specie umana (citata come esistente
anche nella frase del ministro) era l’obiettivo principale ed è scomparsa, e
nemmeno “La discussione delle teorie
darwiniane, fondamento della moderna scienza biologica, è assicurata nella
formazione di tutti i ragazzi dai 6
ai 18 anni, secondo criteri didattici graduali.” come chiaramente promesso nel comunicato del mistero del 28/4/04 (è proprio
lei che stranamente ha insistito su questo punto: chi aveva protestato lo
aveva fatto soprattutto in riferimento alla scuola media). [3] Una terza dimenticanza è il
riferimento ai giornali che fanno polemica: nessuna polemica ma l’inutile
tentativo di far capire al ministro (che ilo 28 aprile del 2004 aveva
alla fine ascoltato le suppliche degli scienziati e degli italiani) cos’era
successo e cosa c’era sotto una modifica che il ministro non poteva
capire; perché non si può ancora sapere quale sia fra le due (pubblicate da
chi non fa polemica ma cerca la verità) la vera versione finale del
documento della commissione Montalcini, in modo da poter capire perché NON
è stata ripristinata la situazione precedente e non si sono messe in atto le
modifiche suggerite dalla commissione? [4] C’e’ un'altra dimenticanza? Forse
sì: si potrebbe anche discutere se davvero l’abolizione dell’evoluzione fosse
stato un “fulmine a ciel sereno per il mio
ministero”. Magari il ministro non lo sapeva, ma al ministero è
certo che qualcuno lo sapesse; probabilmente il responsabile dei programmi,
che ha
dimostrato di non essere favorevole a riconoscere che il cervello di
molti scienziati di livello mondiale fosse stato attivato; o qualcuno del
livello politico. E’ infatti possibile che (senza che il ministro lo
sapesse…) dietro ci sia lo zampino di qualche sottosegretario, forse quello
che si era già dato da fare per censurare i libri di storia (e per fortuna era
stato “fulminato” da Buttiglione e Giovanardi, addirittura dopo
aver quasi raggiunto il suo obiettivo, con le parole non equivoche “queste cose le facevano Stalin e Hitler”).
Molti siti web da quel giorno raccontano di questa famosa “baggianata
sesquipedale” (Follini) organizzata da un sottosegretario che il 16/10/02
ha tratto in inganno una commissione parlamentare raccontando (secondo
Buttiglione) qualcosa che è agli atti
parlamentari: “precisa infine che il parere
del governo sulla risoluzione è comunque favorevole”). ·
Articolo
su Liberazione in occasione del Darwin Day: “Buon compleanno
Darwin, noi ti festeggiamo”. |
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12/2/06-IT: |
·
Piccolo
(solo perché, per fortuna, l’articolo è di poche righe) infortunio
dell’Avvenire nel commentare brevemente (Caos
scientifico) un’intervista a
Niles Eldredge comparsa su Panorama; purtroppo il giornalista
(forse confuso dalla domanda che fa riferimento al linguaggio limitato dei
fedeli dell’ID in tutto il mondo) ha confuso l’evoluzione biologica (un
meccanismo in cui non agisce solo il caso come sostengono, sbagliando
grossolanamente, i sostenitori USA e italiani dell’ID, e come riportato
dall’intervistatore per adeguarsi) con il caos. L’Avvenire continua quindi a
ragionare come i sostenitori USA dell’ID, smentendo ancora una volta sia le
dichiarazioni di GPII nel 1996 che il recente articolo
di F.Facchini sull’OR; questo il testo della notizia comparsa oggi: Oggi è il Darwin Day e Panorama (del 9)
titola «Evoluzione
batte Bibbia». Il valore (o la stupidità) di questo titolo è
misurabile con uno scambio di battute tra l'intervistatore del settimanale e
Niles Eldredge, paleontologo e biologo: «Che dice del cosiddetto disegno
intelligente, secondo cui un meccanismo cieco guidato dal caso non può
spiegare la complessità della vita?». Risposta: «Il disegno intelligente non
fa predizioni su ciò che dovremmo osservare in natura. Perciò non è scienza».
Il caos, invece, è scienza. Una risposta a questo corsivo
comparirà successivamente su Panorama (“Disegno
Intelligente senza Avvenire”), scritta da L.Sciortino, che ha
intervistato Eldredge, Molto preoccupante (anche se ci
sarebbe la conferma di un contrasto interno ai cattolici italiani) il fatto
che questo commento non informi i lettori dell’Avvenire che nell’intervista
non solo c‘è anche un complimento di Eldredge alla posizione sull’evoluzione
dei cattolici USA, contraria all’ID (”la maggior
parte dei cristiani non hanno visto un conflitto perché si può sempre pensare
che Dio, pur avendo creato il cielo, le terra e la vita, abbia le leggi
naturali come strumento per l’evoluzione”) ma anche un complimento …
all’articolo di F.Facchini comparso sul quotidiano del Vaticano: “Io ho letto recentemente un articolo
sull’Osservatore Romano che aveva proprio questa posizione e me ne sono
rallegrato”).. Spero sia chiaro che non si
dovrebbe distorcere la scienza scrivendo che
si pensa che
“Il caos, invece, è scienza”. L’ha detto anche GPII nel 1996: “La verità non può contraddire la verità”.
Questa frase vale anche per i cattolici … [Non potendo continuare a cambiare i giornalisti che
si occupano di evoluzione, l’Avvenire potrebbe comunque scegliere meglio i
consulenti … magari noleggiandoli dall’Osservatore Romano. Sarebbe però
meglio evitare di far criticare gli articoli da gente meno esperta
dell’esperto…] · Interessante il fatto che l’ANSA
ha ripreso (anche se non del tutto correttamente) una notizia riportata qui
sotto nella RS in data 1/2: l’esistenza del Clergy Letter
Project: NEW
YORK, 12 FEB - Oltre 400 chiese cristiane celebrano oggi il 197esimo
compleanno di Charles Darwin, il padre della teoria dell'evoluzione. In
programma sermoni e iniziative per sottolineare che l'evoluzionismo non fa a
pugni con la fede e che i cristiani non devono scegliere tra religione e
scienza. L’ANSA non precisa (spero in buona fede) che sono tutti
pastori protestanti, dato che i cattolici USA non hanno problemi con
l’evoluzione, come ha riferito anche Eldredge, confermando che la posizione
di F.Facchini trova d’accordo anche i cattolici USA. Almeno finora, prima
dell’editoriale del Card.Schönborn… ·
Riguardo
al Darwin Day
in Italia o
Articolo
un po’ esagerato (“arrivati a Milano da ogni
università del mondo”) su Libero sul Darwin Day di Milano: “Darwin,
ci ha insegnato il metodo che permette i progressi della scienza”. o
Articolo
di Corbellini sul Sole 24 Ore, con critiche ad un po’ di
antievoluzonisti: “Darwin
superstar, ma non è una fede”. Si cita il sondaggio già citato dalla
Stampa, che indica al 31%, rispetto al 12% negli USA e al 48% in GB la
percentuale di evoluzionisti. Particolarmente birichino il finale, quando
cita e critica il documento di F.Facchini sull’Osservatore
Romano: “Non ci si può aspettare che le
religioni riconoscano che la loro esistenza dipende dal fatto … che la nostra
specie ha sviluppato … una capacità sofisticata di autoingannarsi” |
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12/2/06-USA: |
·
Un
articolo sul Denver Post ci proietta in un’atmosfera un po’
futuristica (almeno per l’Italia); magari è un’americanata, ma l’iniziativa
di festeggiare il compleanno di Darwin con un Evolution Sunday è
decisamente originale. Interessante il fatto che questo Evolution Sunday si è
celebrato in ben 450 chiese cristiane protestanti USA, dove si è ringraziato
Dio … per l’evoluzione biologica. Heads bowed, the congregation
thanked God for science. They sang praises for "tall boiling test
tubes" and "classrooms and labs." It was "Evolution
Sunday," celebrated on Charles Darwin's birthday at Christian churches
across the country that say evolution does not conflict with biblical
creation stories. Almost 450 churches, including
11 in Colorado, held adult education and Sunday school classes on evolution,
and ministers preached that followers of Christ do not have to choose between
creationism and evolution. At the progressive Sixth Avenue
United Church of Christ in Denver, a congregation seven pews deep followed a
creation reading from Genesis with a contemporary hymn marveling at how God
works through science. "Engines and steel. Jack
hammers pounding. Classrooms and labs. Tall boiling test tubes. Sing unto God
a new song," they sang. Later, Pastor Dan Geslin led
them in prayer: "Whether you created in an instant or the evolution
of the eons, we are grateful for the gift of life." Evolution Sunday, organized by
University of Wisconsin-Oshkosh biology professor and dean Michael Zimmerman,
is a collaborative push against those who say Christianity and modern science
clash. La fede è davvero potente! C’e’ anche un articolo, ovviamente
molto critico, nel sito dei sostenitori dell’ID: “Evolution
Sunday” Can 10,000 clergymen be wrong? It’s happened before”. In un altro sito web integralista
cristiano (Right
Faith) c’è qualcuno ancora più furioso, tanto che accusa i 10000
sacerdoti apostati di essersi lasciati trascinare dalla… tolleranza (come può
un cristiano accusare un altro cristiano di tolleranza? Forse è la prima
volta che succede?): Beginning with the Bible, it is simply impossible to
arrive at evolution. These 10,200 pastors arrogantly or ignorantly deviate
from Christian tradition and orthodoxy by claiming their opinions trump the
thousands of years of tradition and the plain reading of the Bible. The
relativistic language, "forms of truth," confirms that this is an
appeal to pastors duped by the cultural influence of tolerance. ·
Articoli da
tutto il mondo sull’Evolution Sunday.
Se ne parla anche su Pharyngula.
L’anno prossimo comunque cosa faranno? Un Evolution Monday o aspetteranno che
sia di nuovo di domenica? |
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13/2/06-USA: |
·
[Da Pikaia]: lunghissima intervista a Niles
Eldredge pubblicata sul The Virginia Quarterly Review.
Il testo si intitola Confessions of a Darwinist
e fa parte di un prossimo dossier che sarà pubblicato in Aprile: Why Darwin is Still Right (and Intelligent Design is
Wrong). |
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14/2/06-USA. |
·
[Da Pikaia]: Su Logos, rivista
dell’Università Cattolica di St.Thomas (Minnesota-USA) articolo su GPII e
l’evoluzione: Józef M. Zycinski, “Evolution and Christian
Thought in Dialog according to the Teaching of John Paul II”. |
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15/2/05-IT: |
·
Articolo
sulla Tribuna di Treviso: Così
la scuola nasconde Darwin; è un po’ di tempo che nessuno
raccontava la triste conclusione della … Commissione Darwin, a cui hanno
censurato la relazione finale e di cui hanno accolto, come viene qui
spiegato, solo in minima parte i suggerimenti (è “curioso” ricordare che le
organizzazioni degli insegnanti nel 2004 avevano detto che per quella non
serviva disturbare i premi Nobel; vediamo ora che se non ci fossero stati
premi Nobel sarebbe stato difficile impedire che i programmi … peggiorassero
ulteriormente … come si vede. in Italia oggi è perfino difficile conoscere i
motivi per cui protestare …. anche solo l’eliminazione dell’evoluzione e il
successivo difficile ripristino parziale (oltre alle recenti anomale modalità
di modifica dei programmi scolastici) son pieni di false dichiarazioni,
“dimenticanze” e censure che pochi riescono scoprire e raccontare … a pochi
altri): Darwin è tornato, ma è meglio se sta un po’
nascosto. Questa, in estrema sintesi, la condizione della teoria
evoluzionista nella scuola italiana. La polemica è nata quasi due anni fa,
quando si è scoperto che nei programmi delle scuole elementari e medie
riformate non c’era più spazio per le teorie darwiniane. Dimenticanza? No,
prudenza. Sono teorie che i bambini non possono capire bene - dissero gli
esperti della Moratti - che possono indurre a semplificazioni, e così via. Di
fronte alla levata di scudi della comunità scientifica la Moratti ha
incaricato una commissione di saggi, guidata dai premi Nobel Rubbia e Levi
Montalcini, di valutare le scelte fatte ed eventualmente correggerle. Se si fa il confronto con i programmi
precedenti alla riforma, si scopre un abisso. Lì si parlava,
senza mezzi termini di insegnare: «Struttura, funzione ed evoluzione dei
viventi» e «Origine ed evoluzione biologica e culturale della specie umana».
Ora, invece, si parla di una confusa coevoluzione che è concetto
scientificamente ambiguo. Un passo indietro, secondo gli scienziati e gli
insegnanti di scienze. Ma fino adesso tutta la polemica è rimasta sulla
carta. Ora si tratta di vedere che volto concretamente prenderà. |
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16/2/06-IT: |
·
Uscirà
sul prossimo numero di Civiltà Cattolica, il quindicinale dei gesuiti,
un articolo a firma del gesuita Emmanuel Carreira Perez sul rapporto tra
scienza e fede in cui si prendono le distanze dalle tesi
dei fondamentalisti americani sull’evoluzionismo. ·
Come prova del notevole impegno della chiesa cattolica
italiana sul tema scienza-fede l’Avvenire di oggi ci racconta di un
convegno interno: “«Scienza
e fede, la ricerca della verità»: al via oggi a Jesi un ciclo di incontri“;
l’impegno della chiesa nel campo della scienza si è fatto sempe più rilevante
(e l’aggiornamento degli insegnanti alle scoperte scientifiche degli ultimi
secoli più necessario) con il passaggio, grazie all’ultima riforma dei
programmi scolastici, di alcuni argomenti dei programmi di scienze nelle ore
di religione; basti pensare che nei programmi
di religione per i tre anni della scuola materna sono previsti solo tre
temi; uno di questi è “Osservare
il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi
dono di Dio Creatore“; appare evidente (oltre alla probabile difficoltà
di inserire in queste giovani menti un concetto filosofico-teologico come
cercano di illudere sia quello della creazione) l’esigenza di fornire anche
competenze naturalistiche e scientifiche agli insegnanti di religione, le cui
conoscenze scientifiche sono inspiegabilmente bloccate al 1700 per tematiche
come quelle che riguardano le idee fondamentali della biologia, che da allora
è abbastanza cambiata. Per parlare più seriamente …non si capisce poi perché il
convegno dovrebbe servire “per riflettere sul
legame fra due orizzonti spesso ritenuti inconciliabili”. Se i due
orizzonti sono su due piani diversi (uno scientifico e l’altro
filosofico-teologico) SONO inconciliabili; le persone meno serie lo sanno ma
non lo dicono e ne approfittano invece per accettare solo i fatti che non
possono negare e per lanciare, sulla base di assunti indimostrabili, inutili
accuse di materialismo a quello che oggi è, pur con i suoi limiti, il
migliore strumento di conoscenza ed azione. E questo è facilmente dimostrabile
verificando che ogni decennio cambiano, con l’avanzamento delle conoscenze, i
fatti che non possono negare. E’ triste adeguarsi … brontolando continuamente
… per decenni o addirittura secoli … illudendosi che “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede
e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un
passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”. ·
E
cosa dice sulla questione un teologo spesso discusso come Hans Kung? Ce
lo racconta un articolo di Science & technology News: “Hans Küng, the Vatican and intelligent design”;
"There's no use casting doubt on
(scientific) results with some little problems, as the intelligent design
people or the creationists do," Kueng told Reuters in a telephone
interview from his office at Tuebingen University in Germany. "What’s
there is there. A theologian should not cast doubt on a scientific consensus,
but see how he can deal with it." |
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17/2/06-IT: |
·
Nel
sito di Zadig
è consultabile (e scaricabile) una interessantissima ricerca finanziata dal
MIUR e realizzata da Zadigroma su “Le immagini e le
pratiche della scienza nei libri di testo della scuola primaria e della
scuola secondaria di primo grado”. Si analizzano alcuni testi
anche per quanto riguarda la parte sull’evoluzione. Si evidenzia come non
venga dato spazio a spiegazioni non sicnetifiche, ma come ci siano pure
differenze fra i vari testi. Per la parte dell’evoluzione il testo migliore
risulta quello scritto da un esperto dell’argomento… Nella stessa pagina si
può consultare Sperimentare
la scienza, una ricerca valutativa sull'offerta didattica del
Life Learning Center di Bologna, un ponte tra l'università e la scuola, a
cura di: Paola Rodari, Francesca Conti e Eva Benelli. |
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18/2/06-IT: |
·
Anche
l’Avvenire cita brevemente (“Civiltà
cattolica: Darwin e fede, nessuna antitesi“) l’articolo di Emmanuel M.
Carreira Perez sull’evoluzionismo comparso su Civiltà Cattolica, la rivista
dei gesuiti, in cui si direbbe che “Tra la
concezione darwiniana dell'evoluzione e la tesi di un progetto finalizzato,
di un Intelligent design, non c'è antitesi. Si tratta di punti di vista
complementari, appartenenti ad ambiti diversi, la scienza e la
filosofia-teologia”. Le due frasi non sono coerenti se non si
precisa se per “Intelligent design” si intende una spiegazione dimostrabile
in ambito scientifico (come dicono i protestanti USA e spesso anche
l’Avvenire) o una spiegazione indimostrabile in ambito filosofico-teologico
come dicono quelli che amano la scienza e il metodo scientifico. Le due frasi
sono coerenti solo nel secondo caso. Rimane comunque da capire perché,
se davvero non c’è antitesi, si rivolgano poi critiche “ad un ambito diverso”. Incoerenza? C’è un ambito
dominante? Questa dominanza vale per tutte le culture e le religioni del
mondo? |
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18/2/06-AT: |
·
Viene
pubblicata nel sito web del card.Schönborn anche la quarta
catechesi sull’evoluzione, tradotta in inglese: "He upholds the universe by His word and power".
Qui un
indice di tutti gli
interventi di Schönborn, ma c’è anche una pagina sintetica sul dibattito,
dove si confondono le idee, dato che per “evoluzione” si indicano sia i fatti
che le ipotesi di spiegazione, non lasciando spazio alle teorie che
dovrebbero spiegare l’evoluzione biologica: “Evolution: scientific theory that seeks to determine
the stages and to discern the mechanism of the development of life”;
nella pagina si dice che il cardinale concorda con l’”evoluzione” ma ritiene
che la teoria dell’evoluzione sia ideologia. Si lamenta
anche di equivoci che sorgono in campo biologico: “Mainstream
biologists will often use the word "Evolution" when they really
mean "Neo-Darwinism." So, when the Church accepts the possibility
of Evolution, they claim that She is also accepting Neo-Darwinism. This
confusion continues to be present in the debate that has followed”. Sembra che si dovebbe cercare di
concordare prima sulle definizioni dei termini che si usano, anche per
evitare inutile conflitti basati su equivoci. Stranamente in questa pagina
non si chiarisce che il contrasto, ad esempio con P.Coyne, è soprattutto
sull’approvazione dell’ID USA, che i cattolici USA da tempo contrastano. |
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19/2/06-USA: |
·
Sul New
York Times oggi c’è una recensione (“The
God genome”) dell’ultimo libero di Daniel Dennet: 'Breaking the
Spell: Religion as a Natural Phenomenon”. |
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19/2/06-IT: |
·
Mentre
ai piani alti del cattolicesimo italiano (L’Avvenire, Civiltà Cattolica, Osservatore
Romano) si discute sui diversi tipi di Progetto Intelligente
(scientifico? Filosofico? Teologico?), cosa succede nelle canoniche e nelle
parrocchie? Ovviamente non ha rilevanza statistica e per fortuna neppure
teologica, ma è curioso come il vecchio creazionismo biblico (sì, proprio!)
si mescoli con le critiche ai gesuiti di Civiltà Cattolica (sì, perfino!) e
alla “beatificazione” di G.Sermonti nel sito web di una parrocchia dell’Emilia
(sì, saremmo addirittura in Emilia!); in questa
pagina web di un sito chiaramente parrocchiale dove si vedono link ad
articoli (citati, ripresi dal sito dei creazionisti biblici italiani o
apparentemente scritti in proprio) contro l’evoluzionismo darwiniani; nella
stessa pagina vengono riportati anche articoli contro la guerra in Iraq e
contro le armi e contro gli OGM (a cui invece, ma forse non è troppo
noto, la Chiesa è favorevole); curioso un recente articolo di approvazione al
documento di Schönborn a favore dell’ID: “evoluzione
darwinista, la chiesa dice di no!”; come se non bastasse, da questo
articolo si rimanda ad un sito web
che pubblicizza un libro (“Genesi
Biblica”) di un sacerdote italiano ora defunto che propone la sua idea
MOLTO originale (da dimenticare subito…) di “creazione mediata”,
realizzata cioè con tecniche da OGM ma gestite da un entità superiore; in
realtà l’idea non è proprio prodotta dalle sue conoscenze o riflessioni: si
racconta nel sito che “tra il 1968 e il 1974
riceve dal Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo”.
Probabilmente pochi finora avevano incontrato l’ipotesi evolutiva di Don
Guido Bortoluzzi, che cercò di risolvere il problema dell’origine dell’uomo e
delle diverse altre specie in tempi diversi, superando il testo della Genesi
e il prospettato creazionismo biblico fissista con un fantasioso creazionismo
biblico dinamico: “Non spiega come creò la vita ai suoi albori
ma, mostrando come operò per creare il primo Uomo e la prima Donna,
suggerisce di estendere questo principio anche alla creazione di tutte le
altre specie più evolute. Quindi, anche il primo Uomo e la prima Donna non
furono creati già adulti, come vorrebbero i creazionisti fondamentalisti,
né in via di evoluzione come vorrebbero gli evoluzionisti, ma vennero creati
nella loro prima cellula e già nella loro perfezione assoluta. E dove mai
avrebbe potuto svilupparsi la vita in embrione se non nell'utero di una
femmina di una specie già esistente? A questo scopo, come ‘mezzo' per la
creazione dell'Uomo e della Donna, il Signore si servì di una femmina di
una specie ora estinta. Perciò questo processo è stato chiamato ‘creazione
mediata' perché, come dice il termine, Dio ha usato come ‘mezzo' o
supporto ciò che era già stato creato. Regola questa usata, prima ancora, per
la creazione di qualsiasi altra nuova specie“ E’ importante notare che sembra la prima ipotesi originale
uscita (per sbaglio?) da un ambiente cattolico che cerca di spiegare
(comunque senza bisogno di alcuna prova) come da un unico antenato comune
siano derivate tutte le diverse specie attuali. Non credo che questo
meccanismo di speciazione sia facilmente dimostrabile, ma almeno è un’ipotesi
di spiegazione dei fatti (l’evoluzione biologica) accettati (ma senza una
spiegazione alternativa a quella darwinista) anche dal Card.Ratzinger
nel 2004.
Dal sito parrocchiale si arriva anche facilmente
(purtroppo) ad un sito di Profezie on line sul creazionismo,
sul quale non ritengo il caso di dilungarmi … e oltre al quale penso non sia
utile proseguire … non è il caso di fare pubblicità ad alcune strane idee di
un francese di cui per fortuna in Italia nessuno parla… ·
Iniziativa a
Roma per il Darwin Day organizzata dai DS: “Chi
ha paura di Charles Darwin?”; Programma · Sull’Avvenire si pubblicizza un’iniziativa che la chiesa
cattolica realizzerà a Roma il 4 aprile sul tema “Il
mondo creato: visione biblica e teorie scientifiche”. Un po’ aggressivo
il commento del coordinatore dell’incontro: “«Tra
le aggressioni che la cultura contemporanea compie in maniera chiara o
subdola nei confronti della cultura cristiana, figura anche la
contrapposizione tra evoluzionismo e Sacra Scrittura - rileva monsignor
Sergio Lanza, coordinatore degli incontri -. Vengono messi a confronto Bibbia
e Darwin, di cui quest'anno si sta ricordando la nascita, polemizzando sui
programmi scolastici che toccano questi argomenti»”. Sembra che
sottintenda un appoggio, per fortuna frustrato, all’eliminazione
dell’evoluzione dai programmi della scuola media. |
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20/2/06-IT: |
·
Notiziola
interessante sul Giorno: il ministro che ha prima abolito l’evoluzione
umana nella scuola media e poi (dando ascolto solo in minima parte ai premi
Nobel della commissione) ripristinato solo quella delle altre specie, dovrà
invece continuare a dare ascolto all’ex-parlamentare esperto nelle battaglie
contro il darwinismo: verrà
infatti affiancata nella campagna elettorale milanese proprio dal politico
di AN più abile nel realizzare regressioni culturali seguendo le idee
antievoluzioniste. Giusto quello di cui il paese ha bisogno … |
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21/2/06-USA: |
·
Dovendo
confrontarsi con petizioni in favore
dell’evoluzione ben appoggiate e spesso qualificate (10000 pastori
evangelici USA [??!!!], 12000
ricercatori nel settore della biologia, 720
ricercatori nel settore della biologia di nome Stefano/Steve/Stephan -
come Gould) sarebbe meglio che anche la petizione in favore
dell’Intelligent Design sostenuta dal Discovery Institute sia appoggiata
da persone competenti su quanto garantiscono. Un articolo del New York Times
(“Few
Biologists but Many Evangelicals Sign Anti-Evolution Petition“) invece
svela che dietro alla petizione firmata fino ad oggi in tre anni da circa 500
persone contro l’evoluzionismo darwiniano sono solo 120 le persone competenti
in biologia: “even the petition's sponsor, the
Discovery Institute in Seattle, says that only a quarter of the signers are
biologists, whose field is most directly concerned with evolution. The other signers include 76 chemists, 75 engineers,
63 physicists and 24 professors of medicine.” |
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22/2/06-IT: |
·
Si
sa quanto una parte di AN sia interessata alla scomparsa dell’evoluzionismo
darwiniano dalla sezione italiana della cultura occidentale; oltre ad
organizzare iniziative e a cercare di eliminare l’insegnamento
dell’evoluzionismo dalla scuola italiana, tengono anche un occhio su quanto
avviene fuori dai confini nazionali. Si sono quindi accorti, e compare un
articolo sul Secolo d’Italia di oggi. “Creazionisti
all'attacco nelle universita' inglesi” |
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23/2/06-IT: |
Sull’ultimo numero, di gennaio,
della rivista “L’Ateo” ci
sono numerosi e interessanti articoli sul darwinismo e sullo strano attacco a
cui è costantemente sottoposto nonostante sia alla base di qualsiasi scoperta
della biologia e della medicina da più di 100 anni; purtroppo è difficile
anche reagire pacatamente a questi continui attacchi dato che è sicura non
solo un’accusa di lesa religione (quale?) ma anche il tentativo di
accaparrarsi senza alcun motivo la “ragione” e la “razionalità” che sono
ovviamente alla base dell’enorme sviluppo della biologia e di tutte le
scienze negli ultimi secoli e non alla base delle diverse religioni (non ce
ne sarebbe infatti che una sola). Davvero non si capisce la difficoltà ad
accettare una teoria su cui si basa tutta la biologia attuale. Difficile
credere che si accettino solo gli aspetti utili se non economicamente vantaggiosi
per la sanità… o siamo ancora nella situazione di emergenza prevista da Leone
XIII alla fine dell’800 e descritta l’anno scorso da Mons.Fisichella? Sembra
infatti possibile che la reazione (che non si può negare … basta leggere
alcuni recenti nervosi
interventi anche del direttore dell’Avvenire in risposta ad un giovane fisico
che cercava di farlo ragionare…!) faccia riferimento al protocollo illustrato
da mons.Fisichella: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della
fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un
passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”.
Sembra chiaro che tutti i meravigliosi prodotti del processo evolutivo che la
scienza ha scoperto sono veri e utili per uomini di tutte le religioni,
mentre falsissimo deve essere (e questo
per i cattolici solo) il processo evolutivo … e la razionalità dove la
mettiamo? Comunque questi
sono gli articoli che si possono leggere: Alcune osservazioni sul
passato e il presente dell’evoluzionismo (Lucio Russo); Cattiva
scienza, cattiva teologia (Michael McGough), I nemici del
darwinismo e le ipotesi scientifiche (Paolo Turco), Darwin
censurato. MicroMega e i misteri dei ministeri (Maria
Turchetto), Darwinismi: La disputa tra Dawkins e Gould sui meccanismi
dell’evoluzione (Andrea Cavazzini). Come si vede, articoli molto
interessanti. ·
Su Liberazione
oggi G.Giorello cita in un’intervista (“Contro
il fondamentalismo? L’esempio di Trotsky”) la polemica recente
sull’evoluzionismo; Giorello infatti applaude al “bell’esempio
di coraggio scientifico e morale” fornito da P.Coyne, un astrofisico e
gesuita che ha difeso la teoria dell’evoluzione anche da attacchi provenienti
da ambienti cattolici. |
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24/2/06-USA: |
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L’ultima
newsletter
dell’Entomological Society of America riporta una dichiarazione di
sostegno all’evoluzionismo darwiniano, approvata nel corso dell’ultimo
congresso. Questa iniziativa, insieme ad altre, come un’indagine svolta
presso i dipartimenti di biologia delle università USA (“Turn
out the lights, the “Teach the controversy” party’s over“) è estremamente
importante per far capire come sia completamente ingiustificata la richiesta,
spinta dai creazionisti USA, di “Teach the
controversy”; in realtà si sa che non esiste nessuna controversia e
nessun dubbio che (come dicono i membri dell’ESA) …. No meaningful or significant controversy exists within the
biological sciences—entomology included—about the centrality and legitimacy
of evolutionary theory. Ongoing study and refinement of evolutionary theory
are reflections of the manner in which all areas of science advance. In
contrast, intelligent design is neither predictive nor falsifiable and
therefore does not meet the standards of science. Accordingly, intelligent
design has no utility in entomology and – for the same reason – has no
legitimate place in science classrooms at any level of instruction. .… for the United States to remain intellectually and
economically competitive in the 21st century, its science must be conducted
according to time-tested and globally acceptable standards. Evolutionary
theory meets those standards and provides the foundation on which the
biological sciences can most productively continue to advance. We should
expect no less in the quality of science education in this country. Ovviamente, almeno in questo campo… , quello che va
bene per gli USA dovrebbe andar bene anche per l’Italia. Magari si potrebbe
anche in Italia verificare se davvero le diverse società scientifiche
firmerebbero un simile documento. |
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25/2/06-IT: |
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Articolo
su Repubblica di Francesco e Luca Cavalli Sforza che si inseriscono
nel dibattito sull’eugenetica nel 900 (suscitato dalla pubblicazione del
libero di F.Cassata “Molti, sani e forti”) : “I
Cattolici, la ricerca e le malattie da curare”.
In particolare gli autori intendono spiegare e difendere le procedure di
profilassi da tempo applicate per evitare la nascita di individui talassemici
in Itala |
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26/2/06-USA: |
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Si
parlerà ancora a lungo del processo di Harrisburg, che ha svelato la
truffa dietro alla scientificità dell’Intelligent Design. Oggi per esempio
compare una splendida intervista
al giudice Jones, che ha gestito il processo; racconta come lui,
conservatore, repubblicano ed anche religioso, non sapesse niente dell’ID
prima del processo, per cui ha cercato di capire tutto e bene esclusivamente
nell’aula delle udienze. Per questo motivo tutti gli aspetti e i punti di
vista del problema erano passati sotto l’occhio vigile di un giudice e le
dichiarazioni delle due parti venivano immediatamente verificate e
contestate, se necessario, dalla parte avversa. Un altro punto molto
importante sottolineato dal giudice nell’intervista è il fatto che, dati i
costi di qualsiasi processo, aveva ritenuto importante che la sentenza
fosse decisiva per dirimere la questione, non lasciando spazio ad ulteriori
sperperi di danaro pubblico. Questo lo si era ben capito dalla stessa sentenza,
quando il giudice, dopo aver dimostrato che l’ID era una truffa, condannava
la commissione scolastica, che risultava consapevole dell’aspetto
antiscientifico e ideologico dell’ID, anche per l’inutile spreco di denaro
pubblico. Se possiamo sperare che la sentenza
abbia messo una pietra bella pesante sopra l’ID (almeno come ipotesi
scientifica) negli USA, dovremmo sperare che questa sentenza venga
“applicata” anche negli altri paesi; dato che l’ID (come ipotesi scientifica)
è una truffa e quindi qualsiasi iniziativa che ne favorisce la diffusione si
risolve inevitabilmente in sprechi economici oltre che in danni culturali, le
motivazioni della sentenza
dovrebbero essere note e utilizzate per fermare prima del nascere qualsiasi
altra iniziativa simile al di fuori degli USA. Tutto è cambiato, dopo la sentenza;
qualcuno però ancora non lo sa….. e anche in Italia si continua a
criticare Darwin. Stranamente però non viene più citato sempre l’ID modello
USA. Probabilmente il giunco si piega in attesa che passi la tempesta …
ed il tempo. Estremamente utile, per il giudice Jones ma anche per
tutti quelli che sono interessati a capire perché l’ID è una truffa,
la lettura della testimonianza al processo di una filosofa della scienza (Barbara
Forrest). La Forrest ha esaminato tutte le basi culturali che negli ani
hanno sorretto l’ID e ha dimostrato come sia semplicemente una mutazione
(avvenuta agli inizi degli anni ’90) del vecchio “creazionismo scientifico”,
i cui portabandiera erano Douane Gish and Henry
Morris (morto
proprio ieri, 25/2) , di cui non si sente più parlare da tempo. La
deposizione della Forrest al processo si può leggere qui.
Dopo il processo solo l’ignoranza e la malafede (ormai vanno solo insieme, su
questo tema) possono giustificare la difesa dell’ID come un’ipotesi
scientifica e non religiosa. Risulta infatti molto difficile difendere ancora
l’ID dopo aver letto la testimonianza della Forrest… anche perché … la sua
indagine è molto convincente …. Il giudice Jones nell’intervista parla ripetutamente degli
aspetti economici, oltre che culturali, della discussione sull’ID e in
particolare del processo di Harrisburg. Qualcuno li ha quantificati?
Certamente! Il giudice! Oggi tutti dovrebbero sapere quanto il
distretto scolastico di Dover e i cittadini di Dover dovranno pagare per le
spese del processo (“Legal bill could halt imitators” e “Dover gets a million-dollar bill”). Le spese legali (gentilmente
scontate del 50%, in considerazione del fatto che per fortuna nessuno del
vecchio comitato è stato più rieletto nel nuovo - dopo che il processo ha
dimostrato la loro ignoranza e la loro malafede …), sono di ben un milione di
dollari. Sarebbe utile ricordarlo a chi continua (FORSE utilizzando contro la
scienza e la cultura anche soldi che, come l’8 per mille, vengono delle tasse
di - quasi - tutti i cittadini italiani …) a difendere l’ID come
ipotesi scientifica (non avendo letto la sentenza
del giudice Jones che lo smentisce). Richard
Katskee, assistant legal director for Americans United for Separation of
Church and State, worked on the Dover parents' case. "I
don't know whether $1 million in legal fees is enough to deter a board
determined to violate the Constitution," he said. He said
Dover's bill should have been more than $2 million, but attorneys cut the
district a break because residents were "willing to clean (their) own
house" by voting the former school board out of office. Riguardo alla lettura della sentenza
(che dovrebbe essere resa obbligatoria nelle scuole…), magari qualcuno
considera eccessive le 139 pagine in inglese? Nel sito del Creation
& Intelligent Design Watch ci sono ottime sintesi della sentenza:
Why
is it Unconstitutional to Teach Intelligent Design? O ci sono
dimostrazioni della onnessione fra creazionismo e ID: Are there any important differences between
intelligent design and creationism?. Forse sarebbe indispensabile e urgente fornire
una traduzione per il pubblico italiano, anche per evitare inutili dibattiti
(come spesso avvengono) fra persone con conoscenze di base incompatibili e
posizioni inconciliabili. |
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28/2/06-IT: |
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Notevole il dinamismo
che mostra recentemente il principale sito
creazionista (biblico) italiano; oltre alla strana presenza di un
antidarwinista (ma ovviamente anche anticreazionista biblico) come
G.Sermonti, la cui rivisitazione e interpretazione dei 2 diversi miti della
Genesi che troviamo nella Bibbia, si gode di un recente sondaggio (pubblicato
sulla rivista Quark di febbraio) secondo il quale in Italia consono
tantissimi (come negli USA) i creazionisti biblici (27%) si aggiungono o i
favorevoli all’ID, 24%, anche se la confusione è massima ni quanto la domanda
non distingue fra all’ID su base scientifica (dei protestanti USA) o all’ID
su base filosofica-teologica (dei cattolici italiani e USA). Per capire
meglio cosa frulla nella testa dei creazionisti e quali fatti ammettono, ora
possiamo consultare anche, in un altro sito, un Dizionario.
Non dobbiamo stupirci della difficoltà a discutere con i creazionisti … se in
un loro dizionario non è chiaro nemmeno se, come Ratzinger, credono
all’origine comune di tutti gli esseri viventi o a una qualhe forma di
creazione spontanea delle diverse specie. Si stupiscono che il 27% degli
italiani si credano creazionisti biblici. In realtà non c’e’ da stupirsi
troppo: la creazione era il primo argomento del programma di religione per i
bambini di tre anni degli asili pubblici fino al 2004 (basta vedere il programma:
“i segni e le esperienze della presenza di Dio nella creazione, nella
natura e nelle sue stagioni, nella vita e nelle opere degli uomini”); nei nuovi programmi (dal 2004) si osserva non
solo un notevole aumento, dato che un un terzo del programma
dei tre anni di asilo riguarda “Osservare il mondo che viene
riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore” ma che anche nel programma non di religione è
previsto di “Soffermarsi sul senso della nascita e della morte, delle
origini della vita e del cosmo, della malattia e del dolore, del ruolo
dell’uomo nell’universo, dell’esistenza di Dio…”. Ci
si stupisce sempre di trovare frequentemente in questo sito web frasi contro
la discendenza comune di tutti gli esseri viventi E’ ormai una certezza
scientifica dalla fine del 1700 e forse pochi pii cattolici sanno che anche
il Card.Ratzinger
nel 2004 aveva ammesso in un documento della
Congregazione della Fede che era ormai un dato che la chiesa ormai non poteva
non accettare. Probabilmente nessuno controlla l’ortodossia di questi siti
web che si presentano come reali interpreti del magistero.. Articolo sull’Avvenire che
tocca (in modo molto brusco) il problema del darwinismo; piuttosto macabro il
titolo: “La
vera scienza antidoto alla cultura della morte”; prima di leggere
l’articolo chiunque penserebbe che la vera scienza sia quella, basata sul
darwinismo, che ha permesso di migliorare a tal punto le nostre conoscenze
biologiche da permettere una maggiore e migliore sopravvivenza per gli
individui della nostra specie. E’ vero invece il contrario, e lo si
capisce bene dalla seguente frase: “Il porporato ha messo in guardia
anche contro una concezione darwinistica dell'esistenza che giustifica
odio, eliminazione dei deboli, tanto come individui che collettività. Insomma
un altro aspetto della "cultura della morte". Se qualche
biologo si sente da oggi un po’ kapò, ne ha il motivo….come purè a validi
motivi per valutare negativamente chi distrugge in questo modo il sistema di
conoscenze di cui fa parte e che ha permesso gli incredibili miglioramenti
(di conoscenze e parcelle) di cui ha beneficiato il mondo della sanità
grazie al suo lavoro. |
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28/2/06-RU: |
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Proprio
in uno dei paesi che più ha più sofferto i danni anche materiali, oltre che
culturali, dovuti all’antievoluzionismo e all’antidarwinismo (ricordiamo la
tragica storia di Lysenko)
… ci riprovano! In un articolo su Mosnews (“Russian
Schoolgirl’s Parents Fight to Ban Darwin from Curriculum“) si
informa che i genitori di una quindicenne russa richiedono che anche il
creazionismo sia insegnato insieme all’evoluzionismo darwiniano: Parents
of a 15-year-old Russian schoolgirl have filed a suit against the Education
Ministry, demanding to ban Darwin’s theory of evolution from the school
program. La
notizia arriverà il 2/3/06 anche su un sito web islamico;
sembra che la denuncia verrà infatti gestita in modo comunitario: “The
Russian father and his daughter are being assisted in their lawsuit by three
lawyers representing the Russian Orthodox, Muslim and Jewish communities,
according to the newspaper” |
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2/3/06-RU: |
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Articolo
su Repubblica sul triste inizio della battaglia contro Darwin a scuola
in Russia: “Basta
con i libri dell’URSS, anche la Russia processa Darwin”; come già scritto
(28/2), dopo solo 60 anni si stanno già dimenticando dei guai creati da Lysenko. |
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3/3/06-IT: |
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L’Avvenire
di oggi preannuncia (“Da
Darwin a Bandung”) un dibattito
sull’evoluzione che comparirà su "Vita
e pensiero" in uscita martedì 7 marzo, con partecipanti ben
selezionati anche se eterogenei (non tutti loro infatti “se
basent sur des faits admis par l'ensemble de la communauté scientifique”):
Facchini, Boncinelli, Galleni e G.Sermonti. |
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4/3/06-IT: |
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Articolo
sul Foglio (“Il
fantasma di Darwin aleggia anche sul virus dei polli, ma non c’entra”)
per tranquillizzare sul fatto che la teoria dell’evoluzione (e forse la
stessa evoluzione biologica?) c’entrino con le mutazioni che coinvolgono il
virus dell’influenza aviaria e il rischio di un passaggio all’uomo che tanto
preoccupa gli umani in questi mesi. Queste cose le può sostenere solo il
biologo italiano che tiene una rubrica di scienza alternativa sulla rivista
Astra. Forse è meglio fidarsi dei biologi che scrivono invece su Science e su
Nature. Almeno … così fan tutti. L’articolo ha in realtà l’obiettivo di
contestare il Darwin Day di Roma, giusto centrato sul rischio che l’aviaria
possa trovare un accordo con la biologia della nostra specie. Comunque è
apprezzabile il fatto che, dopo la sentenza di
Harrisburg e l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano, non si sente ancora una difesa dell’ID in alternativa al
darwinismo… anzi alla fine dell’articolo compare una frase che sembra
riconoscere un ruolo (anche se sembra solo negativo) alla selezione naturale,
definita erroneamente “lotta per la vita”. |
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7/3/06-IT: |
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Un
articolo di M.Piattelli Palmarini sul Corriere di oggi (“Uomini
quadrupedi in un villaggio turco”) riprende e amplifica la strana ipotesi
di mettere in relazione una malattia genetica che impedisce la deambulazione
eretta in una famiglia turca. Peccato che la nostra specie non abbia visto il
passaggio del quadrupedismo al bipedismo ma dalla brachiazione al bipedismo,
tanto è vero che la forma delle falangi porta ad un’andatura sulle nocche
negli scimpanzè. Sembra strano quindi qualsiasi ipotesi di attribuire a
questa situazione patologica una semplice “retromarcia” lungo il percorso
evolutivo che ha portato dalla brachiazione al bipedismo umano. Sicuramente
decine di altre patologie umane potrebbero far pensare, come in questo caso,
a far resuscitare la folle idea dell’anello mancante o a far pensare alla “natura divergente delle rispettive tesi
evoluzionistiche”. Qui una versione in PDF della
pubblicazione sulla patologia genetica. |
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11/3/06-IT: |
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Intervista
ad un filosofo della Scienza, E.Agazzi, sull’Avvenire: “E
l'uomo saltò la scimmia”. Il filosofo gioca sul creazionismo come
concetto filosofico-teologico (e quindi non confrontabile con l’accezione
scientifica e materialistica dell’evoluzionismo) che diventa però appena sotto
anche concetto scientifico. Sembra che voglia far credere che ai tempi di
Lamarck la biologia escludesse l’ereditarietà dei caratteri acquisiti
(fondamento del lamarckismo..), mentre ai tempi nostri questa modalità di
trasmissione dei caratteri genetici sarebbe invece dimostrata, condannando
quindi i darwinisti ad essere “fermi al passato,
cioè alla genetica di 50 anni fa”. Ai tempi di Lamarck, tuttavia, la biologia
sembrava assolutamente escludere l'ereditabilità dei caratteri acquisiti. Oggi sappiamo che
il vivente interagisce con il proprio ambiente, e le interazioni operano non
soltanto sul suo "fenotipo", ossia sulla sua costituzione esterna e
visibile, ma anche a livello genetico. L'ambiente può cioè indurre negli
organismi modificazioni ereditarie. Si capisce dunque come siano
possibili anche oggi, e di fatto esistano, varie teorie dell'evoluzione, e
non solo quella neodarwiniana. A questo punto, c'è chi fa addirittura notare
che semmai sono i darwinisti a restare fermi al passato, cioè alla genetica
di 50 anni fa. Possiamo immaginare la gioia [postuma] di Lysenko, finora
accusato di aver distrutto, giusto 50 anni fa, la genetica sovietica
promuovendo il Lamarckismo a dottrina di stato e trascinando la genetica (e
l’agricoltura) sovietica nel baratro. Interessante (allucinante…) anche la spiegazione
(apparentemente filosofica e poco scientifica) dell’evoluzione: «Secondo molti, prima c'è una fase lamarckiana nella quale gli individui cercano di adattarsi all'ambiente e le variazioni vengono via via acquisite dai discendenti; poi entra in gioco anche la selezione naturale darwiniana e le due fasi si integrano. In seguito, dopo la comparsa dell'uomo, comincia l'evoluzione culturale. E' anch'essa di tipo lamarckiano e non richiede neanche la trasmissione biologica di padre in figlio: la cultura viene acquisita per apprendimento. Insomma il fenomeno dell'evoluzione è così complesso che non regge la pretesa di spiegarlo semplicemente con mutazioni casuali e selezione naturale». Non facilmente giudicabile
l’ardito confronto che E.Agazzi fa fra il “caso” e il “progetto
intelligente”: Tra l'ammettere il disegno e l'ammettere il
puro caso non c'è, in fondo, grande differenza dal punto di vista strettamente
scientifico, trattandosi in entrambi i casi di una lettura filosofica. Il ragionamento, sempre che sia riportato correttamente,
si conclude con quella che sembra l’ipotesi che ci sia in giro per il mondo
qualcuno che sostiene … l’origine casuale del disegno intelligente; difficile
giustificare in altro modo l’angoscia di E.Agazzi per le “non poche difficoltà logiche ed empiriche che
sorgono quando si sostiene l'origine casuale del ‘disegno’” Sembra logico che l’Avvenire,
dopo il processo e la illuminante (sull’ID) sentenza
di Harrisburg, e dopo l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano abbia una certa difficoltà a trovare, senza finire fra filosofi
lamarckiani e magari un po’ lysenkoisti, chi abbia ancora il coraggio di
difendere l‘Intelligent Design. Vedremo a chi toccherà prossimamente… |
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13/3/06-IT: |
A Torino e in Piemonte iniziano
oggi le Settimane della
Scienza. Fra le iniziative organizzate alcune riguardano
l’evoluzione:
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14-15/3/06-IT: |
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A
Trento si svolge, all’Istituto Trentino di
Cultura, il seminario “Che cos’è “la natura
umana”? evoluzionismo versus creazionismo”. Partecipano
Franceschelli, D’Agostino, Costa, Pievani, Betrti, Boniolo, Caprile, Zecca,
Luzatto, Michelini. Qui i comunicati stampa sulla giornata del 14 e del 15. |
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15/3/06-IT: |
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Ultimamente
sembrava abbastanza poco produttivo cercare di capire il progetto che segue
l’Avvenire nel pubblicare interventi spesso discordanti (anche
rispetto a pezzi pubblicati nella stessa pagina!) sul problema
dell’evoluzione biologica; probabilmente gli articoli rispecchiano l’“ampio
spettro di opinioni” (non si capisce se e quando supportate da adeguate
conoscenze biologiche di base) presente all’interno della chiesa cattolica,
come si può verificare leggendo i numerosi e vari interventi recenti,
rintracciabili talvolta in extenso (con CTRL-F) anche in questa pagina web
(Schönborn, Facchini, Coyne, Ravasi, De Rosa, Tanzella Nitti, Fisichella,
Ratzinger, Carriera Perez, R.PascuaI, Basti, Lanza, Poupard, Schwibach ,
ecc.); oggi c’è una lunga intervista ad un astronomo-teologo,
Tanzella-Nitti (“I
buchi neri del darwinismo”); è (relativamente) positivo che nella
premessa l’intervistatore accetti l’idea (settecentesca! … per cui il
rassegnato ‘ormai’ è
decisamente sospetto) che “l'evoluzione come
fatto, ormai non [è] contestabile“, ma già la domanda iniziale del
giornalista è “strana”, dato che oggi esiste un’unica teoria dell’evoluzione…;
chiede infatti a Tanzella Nitti “quali fra le
teorie dell'evoluzione possono essere accettate da un teologo?”. Se
vogliamo cercare di dimenticare la recente dichiarazione (tranchant e
calata un po’ troppo dall’alto, proprio come una ghigliottina…) di mons.Fisichella (“Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede
e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un
passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”)
… possiamo ricordare che si erano letti anche interventi di altri teologi (De Rosa o Ravasi,
per non parlare di un altro astronomo, Coyne)
che dicevano chiaramente che l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione sono un
problema dei biologi e non dei teologi. Il teologo spiega finalmente (dopo che il documento del Card.Ratzinger
del 2004
lo aveva reso necessario ed urgente) con quale meccanismo (uguale o
alternativo a quello darwiniano) dovrebbe essere avvenuta la discendenza
comune da un unico essere vivente ancestrale; prima di dare una sua risposta
mette però in guardia gli scienziati, avvertendoli preventivamente che non
possono contestare … qualcosa che gli scienziati non si sognano affatto di
contestare (anche perché i teologi non si erano sognati affatto di
dimostrarlo … ): «L'essenziale è che la
teoria non neghi che ogni essere umano è voluto personalmente dal suo
Creatore, scelto e chiamato all'esistenza con il suo nome; cioè non neghi la
risposta all'interrogativo più importante: "perché nell'universo ci sono
io?"»). Molto
interessante invece il punto successivo, cioè l’ammissione dell’importanza
del ruolo del caso nella biologia e nell’evoluzione; interessantissimo anche
l’esempio che propone e che fa riflettere su quanto sarebbe defatigante e
impegnativa qualsiasi attività “intelligente”, e quindi alternativa al caso,
che agisca sulla materia vivente. Il processo biologico casuale che Tanzella
Nitti proporrebbe di sostituire con un processo biologico “intelligente” fa
ben capire la drammatica differenza fra un meccanismo creativo controllato da
qualcuno e un meccanismo (sempre creativo ma) casuale. Chi potrebbe negare, ad esempio, che anche
ciò che ai nostri occhi appare come puro gioco d'azzardo segua lo scopo
nascosto di chi possiede tutte le regole del gioco, cioè di un Creatore? Nel
processo di fecondazione, ad esempio, è casualmente solo una delle tante
cellule maschili a raggiungere l'unica cellula femminile. Ma questo non ci
autorizza a concludere che la ragione ultima di una nuova vita umana sia il
caso puro e semplice. L’alternativa
(a cui probabilmente non crede nemmeno lui ma che fa balenare nell’esempio
che - forse ingenuamente – propone) riguarda infatti il ruolo del caso nella
fusione di un oocita con uno qualsiasi dei milioni di spermatozoi al momento
di ogni fecondazione nelle specie con riproduzione sessuata. E’
un’alternativa sicuramente sconvolgente, se riguardasse il mondo reale (la
biologia) e non la filosofia o la teologia. Se
considerassimo che questo evento (che coinvolge in modo probabilmente
limitato le migliaia di teologi) non riguarderebbe comunque solo i miliardi
di esseri umani passati e presenti ma anche i miliardi di individui dei milioni
di specie sessuate animali e vegetali che oggi vivono e che sono vissute
sulla terra negli ultimi miliardi di anni … potremmo immaginare come una
gestione di questo evento non appaltata ad un meccanismo automatico (il caso,
cioè semplicemente una sequenza di numerosi eventi imprevedibili anche se
probabili) getterebbe nel caos e nella disperazione qualsiasi persona o ente
(superiore? Non certo se dovesse fare quel lavoro ….”da bestia”) o struttura
incaricata della gestione (che si auspica controllata ed oculata) di tutti
questi miliardi di fusioni di gameti che avvengono e sono avvenuti in ogni
momento negli ultimi miliardi di anni…. Ovviamente
basterebbe che il teologo sostenesse con maggiore decisione che “Dio agisce
attraverso il caso” … e tutto si risolverebbe (a cominciare dalla fine della
demonizzazione del caso… con grande gioia da parte dei biologi…). Si
eviterebbe anche il rischio di pensare che i molti guai che capitano
(dall’estinzione delle specie alle più banali martellate sulle dita…) possano
dipendere dalla distrazione
o dalla stanchezza di chi deve occuparsi per miliardi di anni anche di
dirigere, lavorando in ambienti umidi e talvolta angusti e malsani e pure
spesso affollati, il traffico degli spermatozoi… Preoccupa poi però la presentazione iniziale dell’ID come
ipotesi con qualche base scientifica; aggiungendo infatti anche un pizzico di
cattiveria, informa (credo sia il primo a sottolinearlo!) che i
sostenitori dell’ID sono biologi (“I
sostenitori sono biologi e dunque,
almeno nell'intenzione di chi la promuove, questa lettura della vita parrebbe
partire da premesse scientifiche.”). Forse è a questo punto che però gli sorge qualche dubbio,
che lo porta forse a leggere l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano o la sentenza di
Harrisburg, (dimostrano che l’ID non ha basi scientifiche!) o l’indagine
svolta nei dipartimenti di biologia USA (dimostra che l’ID non ha alcun
sostenitore fra i biologi universitari!); infatti da questo punto Tanzella
Nitti ritiene necessario distinguere chiaramente fra scienza e filosofia,
riconoscendo (“Almeno per il momento”!!) che “l'intelligent disegn non ha, al momento,
alcun potere predittivo in biologia. A differenza del darwinismo o di altri
meccanismi evolutivi, l'intelligent design non spiega
scientificamente perché appaia una morfologia o una specie piuttosto che
un'altra. Se poi con intelligent design si vuol dire che l'universo
risponde al progetto intelligente di un Creatore, allora abbiamo a che
fare con una conclusione filosofica che potrebbe essere insegnata in una
lezione di filosofia, al pari del materialismo o dell'ateismo, ma non in una
lezione di biologia.”. Molto interessante quindi la conclusione,
fornita però solo a chi arriva a leggere fino in fondo l’articolo: la
teoria darwiniana dell’evoluzione ha una capacità predittiva e quindi è
scienza, mentre l’ID no, ed è quindi filosofia. Concorda quindi con
la sentenza
del giudice Jones e con l’articolo di F.Facchini. ·
Nella
stessa pagina dell’Avvenire un articolo (a favore dell’ID fin dal
titolo: “La
teoria del «disegno intelligente» si oppone a caso e materialismo “) cita
una serie di interventi sull’evoluzionismo pubblicati sulla rivista “Vita
e Pensiero” dell’Università Cattolica. Non sembra che tutti gli
autori concordino sul giudizio da dare all’ID o al darwinismo; sicuramente
non concordano nemmeno su alcuni fatti importanti dell’evoluzione (come la
relazione filogenetica fra l’uomo e le antropomorfe, sulla quale c’è uno scienziato, forse
unico al mondo che ha un’opinione diversa dagli altri … certo ignorando
che ci sono almeno altre 300 specie diverse di scimmie che dovrebbe comunque
sistemare sistemare nella filogenesi). Che non tutti abbiano letto (e capito)
l’articolo di Facchini o l’intervista a Tanzella Nitti è evidente da una
frase dell’articolo “Il cosiddetto «Disegno
intelligente» è una posizione che mette in discussione i fondamenti
darwiniani, contestando la casualità dell'intero processo biotico”.
Infatti, come evidenziato qui sopra, Tanzella Nitti nega la “scientificità”
dell’ID (“Se poi con intelligent design si
vuol dire che l'universo risponde al progetto intelligente di un Creatore,
allora abbiamo a che fare con una conclusione filosofica che potrebbe essere
insegnata in una lezione di filosofia, al pari del materialismo o
dell'ateismo, ma non in una lezione di biologia.”); il teologo
esclude quindi che l’ID, essendo una posizione filosofica, possa “mettere in discussione i fondamenti darwiniani”
insegnati nell’ora di scienze. Dobbiamo credere ai giornalisti o ai teologi?
Magari un giorno i giornalisti convinceranno i teologi che il darwinismo è
filosofia…? |
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16/3/06-IT: |
·
Sul Messaggero
Veneto intervista a Orlando Franceschelli prima di una conferenza:
“Franceschelli: «Necessario confrontare Dio e Darwin».”. Si parla del
difficile rapporto in Italia con la Chiesa cattolica sul problema
dell’evoluzione, anche per la eccessiva varietà e incostanza delle posizioni
espresse da diversi esponenti della chiesa cattolica. |
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18/3/06-IT: |
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Esce
come anticipazione sul Domenicale (?!) forse in versione ridotta (“Anticipazione da Vita e Pensiero, il bimestrale di
cultura e dibattito dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”)
il dibattito sull’evoluzionismo (con Facchini, Boncinelli, Galleni e
G.Sermonti) che dovrebbe essere stato pubblicato sul numero 1/2006
della rivista Vita
e Pensiero. Una evidente collaborazione, probabilmente indicativa di
una concordanza ideale, fra la rivista dell’Università Cattolica e quella
dell’on.Dell’Utri. Nell’articolo “Scimmia o
disegno intelligente?“ viene presentato il dibattito fra questi 4 esperti
di biologia e di evoluzione. Sono evidenti le tre diverse principali
posizioni ed è chiaro il contrasto soprattutto fra Boncinelli e G.Sermonti “sua proposta organicista, preferita a quella
geocentrica, non ha mai prodotto niente se non, sia detto senza offesa,
chiacchiere. Quanto poi al fatto «che l’enorme complessità della vita non può
essere stata raggiunta per puro caso», mi piacerebbe sapere perché. Sarebbe
interessante sapere in base a quali principi si fanno affermazioni del genere.”.
L’interesse del Domericale per l’argomento è evidenziato sia dal fatto che
non solo l’articolo è disponibile a tutti, ma è stata creata un’intera
sezione “aperta” (carinamente intitolata “Darwin
a-dieu”, di circa 30 pagine Times 12) in cui si aggiungono altri
articoli (tutti contrari all’evoluzionismo!) precedentemente apparsi sul
Domenicale, a partire dalle due intere pagine pubblicate il 4
ottobre 2003 in uno dei primi numeri (il 40’) del settimanale. Magari a
qualcuno interessa sapere quale sia la posizione del candidato al parlamento
sull’evoluzionismo? Probabilmente è la stessa diffusa dal Domenicale
…d’altronde si racconta
che gli interessi culturali dell’onorevole non sono prevalentemente in ambito
scientifico. |
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21/3/06-UK |
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Intervista
al Guardian dell’Arcivescovo di Canterbury; Rowan Williams; si è toccato
anche il tasto dell’insegnamento dell’ID o del creazionismo: “Are you
comfortable with teaching creationism?” “Ahh, not very. Not very. I think creationism is, in a sense, a kind
of category mistake, as if the Bible were a theory like other theories.
Whatever the biblical account of creation is, it's not a theory alongside
theories. It's not as if the writer of Genesis or whatever sat down and said
well, how am I going to explain all this.... I know ' In the beginning God
created the heavens and the earth. And for most of the history of
Christianity, and I think this is fair enough, most of the history of the
Christianity there's been an awareness that a belief that everything depends
on the creative act of God, is quite compatible with a degree of uncertainty
or latitude about how precisely that unfolds in creative time.” “So it
shouldn't be taught?” “I don't think it should, actually. No, no. And that's different from
saying - different from discussing, teaching about what creation means. For
that matter, it's not even the same as saying that Darwinism is - is the only
thing that ought to be taught. My worry is creationism can end up reducing
the doctrine of creation rather than enhancing it.” La notizia è riportata anche dalla BBC. Qui si può
consultare il curriculum
di Scienze previsto in UK ·
Recentemente
(10/3/06) la BBC aveva pubblicato la seguente notizia: .” Creationism to be in
GCSE papers”: “Creationist theories about how
the world was made are to be debated in GCSE science lessons in mainstream
secondary schools in England. The subject has been included in a new syllabus
for biology produced by the OCR exam board, due out in September. Critics
say the matter should only be discussed in R.E. because there is a danger of
elevating religious theories to the status of scientific ones. The
government insists creationism is not being taught as a subject. The exam
board says students need to understand the background to theories. Its new
"Gateway to Science" curriculum asks pupils to examine how
organisms become fossilised. Teachers are asked to "explain that the
fossil record has been interpreted differently over time (e.g. creationist
interpretation)". |
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21/3/06-IT: |
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Continua
l’impegno dell’Avvenire nello stimolare il dibattito
sull’evoluzionismo all’interno della chiesa cattolica italiana. Non si
intravede però un progetto intelligente, Oggi infatti si intervista un
filosofo e teologo dell’Università Lateranense, Philip Larrey: “Ma
i darwinisti hanno paura di un creatore?”; dato che la domanda del titolo
è posta male (non tiene affatto conto dell’imbarazzo dei darwinisti, che si
trovano oggi di fronte a tanti creatori, nessuno dei quali certificato o
distinguibile dagli altri, per cui rimane il serio dubbio su quale sia
l’unico vero creatore, probabilmente quello che è ovviamente arrivato prima
degli altri a creare il mondo…) non ci possono essere risposte interessanti,
ma comunque si trovano molte frasi e idee strane che derivano dalla
confusione fra strumenti di conoscenza del tutto diversi: “Il problema del male non si può certo ridurre ai
meccanismi della biologia”. Si nota poi una conoscenza limitata
dell’ID e della sua storia, tanto che si ripetono e si difendono perfino le
frasi dei suoi esponenti che il giudice Jones ha dimostrato false
nella sua sentenza:
“bisogna
ribadire che il disegno intelligente non ha niente a che vedere con il
creazionismo. Gli esponenti principali della teoria lo hanno spiegato
innumerevoli volte.” E c‘è anche chi ci crede e lo dice in giro
approfittando della ”fede”! “i
fautori di questa teoria non sono affatto interessati a progetti politici.
Non desiderano che la teoria sia cooptata dai partiti, non intendono
confondersi con la politica”, “ai
sostenitori del disegno intelligente non interessa affatto che la loro teoria
sia insegnata nelle scuole pubbliche” (sappiamo invece che è
l’obiettivo principale!), “quella
sentenza è stata una decisione più politica che scientifica” (?!), “Il
disegno intelligente vuole spiegare come si forma ciò che il mondo biologico
ci offre. Non è affatto antiscientifico supporre che una "causa
naturale" possa includere l'esistenza di un disegno” (?!). Molto delicato il punto in cui il teologo Philip Larrey
accenna in termini negativi alla possibile esistenza della discendenza comune
da un unico organismo ancestrale: “Il disegno
intelligente non esclude il concetto di common descent”, “L'idea del common descent non viene necessariamente
respinta da chi afferma che l'evolversi degli organismi vitali più
complessi presuppone un disegno“. Non si capisce proprio perché non
sembri strano che l’idea del common descent non sia centrale per
quelli dell’ID. Visto che è un concetto settecentesco accettato nel 2004
anche dal Card.Ratzinger, sarebbe necessaria una maggiore prudenza
nell’appoggio all’ID, probabilmente il più acritico finora incontrato
sull’Avvenire, e d’altronde è ragionevole: il teologo ha scritto un libro dal
titolo “Solo un disegno intelligente può spiegare
l’universo”. Ormai possiamo quasi aspettarci una pagina su o di
Dembski … Non hanno lasciato traccia (come previsto) né l‘intervento
di Tanzella Nitti né quello del prof..Facchini, ambedue impegnati a
distinguere (soprattutto quando parlano di “Progetto Intelligente”) fra
scienza e filosofia e a sostenere che l’ID non utilizza le procedure della
scienza. E’ possibile che in ambito teologico ci sia discussione
sul problema dell’adesione alla Wedge Strategy?
La domanda è ragionevole. Sembra giustificata, in questo caso, da un paio di
strani attacchi alla scienza alla fine dell’articolo. Piuttosto originale è infatti il
modo utilizzato (non è però chiaro se dal giornalista o dal filosofo) per criticare
la scienza cercando di farle fare un passo
indietro (come suggerito recentemente su Micromega da
Mons.Fisichella): la si accusa … di non saper spiegare … i problemi sollevati
… dai teologi…!! Ecco i due curiosi esempi: “alla
domanda "Perché l'universo è imperfetto, nonostante corrisponda a un
disegno?", la scienza non può certo rispondere” e “Gli scienziati cattolici che ammettono l'evoluzione
ribadiscono comunque che «non siamo uomini per caso». La scienza può fare di
più per arrivare a provarlo?”. In quale posto del mondo reale l’onere
della prova non compete a chi fa proposte non dimostrabili ma proprio a chi
le critica in quanto indimostrabili?. |
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21/3/06-US: |
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[da
Pikaia]
Anche Edward
Wilson, padre della sociobiologia, dice la sua sui rapporti tra
evoluzione e religione. Intervistato da Steve Paulson del
sito web Salon:
Religious belief itself is an
adaptation. L’ultimo numero di MicroMega in edicola
riporta un dibattito a due voci tra Daniel Dennett e Richard
Swinburne dal titolo “Dio di fronte
al tribunale della scienza”. Dal sito web riporto: C’è una
buona ragione per credere in Dio? La religione non dovrebbe forse essere
studiata come semplice fenomeno naturale ? Daniel Dennett, filosofo della
mente e studioso di neuroscienze e il teologo Richard Swinburne in un
carteggio appassionante ed essenziale |
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22/3/06-IT: |
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Anche
il Corriere (“Londra,
la Chiesa difende Darwin”) riporta la notizia dell’articolo sul Guardian
riguardo all’opinione della religione anglicana sull’ID. Triste che come
immagine rappresentativa dell’evoluzionismo darwiniano (anche perché
purtroppo come al solito il pensiero cade inevitabilmente sull’evoluzione
dell’unica specie che i interessa!) venga presentata la solita immagine con
la fila di ometti sempre meno scimmieschi che rappresenta perfettamente
l’ipotesi dell’ID. Il giorno in cui questa immagine irreale verrà sostituita
perfino nei quotidiani con un’immagine dell’evoluzione umana a cespuglio
(come quelle che ci sono nei libri scolastici) bisognerà intonare un … Te
Deum di ringraziamento…. ·
Una
breve citazione dell’intervista, stranamente non commentata nonostante il
comportamento della chiesa cattolica italiana sia diverso, anche sull’Avvenire:
“Gli
anglicani: «In classe niente creazionismo»”. |
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24/3/06-IT: |
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Per
cercare di salvarsi dall’ira del governo olandese infuriato per la sua gaffe
(l’attribuzione della qualifica di nazista alla legge olandese
sull’eutanasia) il ministro sembra cerchi di salvarsi travolgendo gli
evoluzionisti; secondo un articolo di Repubblica di oggi (“Eutanasia,
alla UE il caso Giovanardi”), a pag.14, avrebbe detto: “chiamiamola pure legge darwiniana e non nazista, ma la
questione non cambia”. Come si vede, si continua a pagare, e
duramente, il fatto che a scuola non si sia insegnato il darwinismo per
decenni, e quindi anche i ministri dimostrano … di non sapere usare
correttamente la terminologia scientifica. Stranissima e contro natura questa
associazione fra darwinismo e nazismo, che infatti è rifiutata dai gruppi
neofascisti italiani, che tanto fanno invece per eliminare Darwin dalla
cultura occidentale. Non si può che sperare che il ministro da aprile abbia
più tempo e possa approfondire l’argomento presso una vicina università della
terza età. In alternativa potrebbe chiedere informazioni anche agli alleati
dell’estrema destra, esperti di questi argomenti. ·
Martedì
28/3 ci sarà un
dibattito su "Creazione
ed evoluzione: compatibilità o alternativa" a Fiorenzuola
nel teatro Verdi riaperto dopo 43 anni; partecipano teologi (Tonini e
Facchini) e filosofi (Orlandini e Franceschelli); come esperto degli aspetti
materialistici dell’evoluzione biologica c’è (part time? conflitto di
interessi?) mons.Facchini, autorevole esperto in quanto antropologo
universitario..Penso sia impossibile, con gli attuali limitati livelli di
conoscenza sul problema, un dibattito sull’evoluzione (sospetto che si
parlerà anche di evoluzione umana… anche se non è specificato nel titolo….)
senza sussidi audiovisivi, ma purtroppo sembra probabile che ne faranno a
meno… |
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25/3/06-IT: |
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Ieri
e oggi a Pisa, alla Domus Galileiana, organizzato dal CISSC (Centro
Interdisciplinare per lo Studio dei Sistemi Complessi), un workshop
di due giorni sul tema “Tra
natura e cultura: concetti, linguaggi, saperi”; Oggi in particolare era
la “Giornata su Darwin: i concetti di evoluzione e sviluppo tra biologia e
scienze sociali”. |
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27/3/06-IT: |
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La
trasmissione Il
Baco del Millennio su Radio 1 questa
settimana (dalle 10:37 alle 11:45) di occupa di scienza e di evoluzione (Il corpo perfetto e immortale. Conversazioni sulle
scienze - Conduce Giorgio Zanchini); Oggi la puntata si
intitola: Darwin ha ragione?
E si potrà risentire qui; successivamente:
Martedì 28/03/2006: Le frontiere della scienza; Mercoledì
29/03/2006: Scienza e filosofia: il libero arbitrio ed altro; Giovedì
30/03/2006: Scienza e religioni; Venerdì 31/03/2006: Scienza e politica. ·
L’agenzia
vaticana Zenit pubblica oggi un articolo “Darwin e la
domanda sull'uomo. Un libro di Robert Spaemann”: Si pubblicizza
l’uscita del libro “Natura e Ragione",
che contiene saggi del teologo Speamann sul darwinismo. Esperto di ideologia,
dalla recensione non sembra riesca ad allontanarsene: “Dietro gli sforzi per la diffusione dell'evoluzionismo,
secondo Spaemann c’è una motivazione di carattere ideologico. “Per
l'evoluzionismo non vi è cessazione dell'essere di qualcosa, ma soltanto
cambiamento. Allora è chiaro che noi siamo scimmie trasformate e naturalmente
questo crea delle difficoltà all'immagine che noi abbiamo di noi stessi.
D'altra parte le scimmie sono i precursori delle scimmie che si sono
trasformati e così via: non arriviamo mai all'ente. Quello che esiste è
soltanto il processo del divenire”. Un articolo on line di Spaemann si trova nell’ultimo
numero di Communio: “Rationality
and Faith in God”; si spazia sulle idee di molti filosofi e
teologi, ma pochi scienziati; interessante, vicino ad una citazione di
Darwin, una frase che non demonizza il caso, ipotizzando perfino che possa
avere magari pure un ruolo creativo: “it is not
necessary to deny that the generator of novelty in this process is chance. Something that occurs by chance, when seen from the
perspective of science, can be as much the divine intention as something
recognizable by us as a process ordered to a goal. God works as much through
chance as through the laws of nature”. In quest’ottica,
apparentemente poco rispettosa della ragione, è possibile che anche oggi
sembri ideologica la battaglia condotta, a suo tempo, contro il papa da
Galileo. Il documento del Card.Ratzinger
del 2004
sembrava invece ben più rispettoso dei fatti dell’evoluzione (e della ragione
che ha permesso di scoprirli) che venivano ammessi, anche se si aspetta
ancora di sapere come vengano spiegati (ma non sono passati ancora nemmeno
150 anni…) . |
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28/3/06-IT: |
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Strano
articolo sul Giornale (“Crociati
del laicismo”); difficile non attribuire ad una fase dell’evoluzione
culturale databile a qualche centinaia di anni fa una frase come “c’e’ molto materialismo ed ateismo nel voler introdurre
nella scuola al posto dell’ora di religione in nome della scienza le teorie
di Darwin e le scoperte sul Big Bang (da cui è nato l’Universo)”.
Nessun laico vuole sostituire la religione con la scienza; sappiamo, e
Galileo e migliaia di altri scienziati prima e dopo di lui lo hanno ben
dimostrato, che la religione oggi non può (ma nemmeno vorrebbe) dare come
faceva secoli fa le risposte a tutto. Se un tempo tutto era compreso nelle
lezioni di religione, da alcuni secoli a scuola si insegnano anche altre
materie. Chiaro il ribaltamento della
verità: sappiamo infatti che in Italia nel 2004 è avvenuto proprio
esattamente il contrario: l’evoluzione umana è stata tolta dai programmi di
scienze ed è stata inserita nei programmi di religione, incredibilmente
riproponendo una situazione che era normale fino a qualche secolo fa. Nulla
si è potuto fare per ripristinare la situazione precedente. Visto che
migliaia di scienziati e di italiani non sono riusciti a farsi ascoltare e
sono stati anche presi in giro, ora possiamo solo sperare che almeno … i
leghisti abbiano maggiore successo; in un’intervista
alla Padania (del 9/2/06) il capogruppo alla Camera,
nell’illustrare i pericoli della penetrazione della cultura islamica ha
infatti l’audacia di dire proprio che la cultura islamica “…nega l’evoluzionismo scientifico perché è contro
Dio”. Se lo sentissero G.Sermonti (che scrive prefazioni
ai libri antievoluzionisti dei musulmani) …. o Letta (che premia
l’antievoluzionismo di G.Sermonti) tratterebbero il capogruppo leghista …
come uno scienziato laicista ed evoluzionista! |
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30/3/06-IT: |
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Un articolo su Libertà (“Cercatori
della verità a confronto”) racconta come è andato il dibattito a
Fiorenzuola fra un filosofo laico e i due monsignori (un cardinale e un
“vicecardinale” .. ma antropologo universitario di mestiere) su "Creazione
ed evoluzione: compatibilità o alternativa". · Articolo su “Il Corriere del Sud” (“Il card. Cristoph Schönborn dà la sveglia ai cattolici”) in cui si sintetizza la novità costituit dal Card.Schönborn che, dopo l’articolo sul New York Times il 7/7/05 (ricordiamo: in favore dell’ID dei protestanti USA!) “battere in breccia il tema evoluzionismo. E non lo fa come la stragrande maggioranza dei religiosi cattolici che cercano in tutte le maniere di battezzare Darwin e convincerci che le sue teorie siano compatibili con l’esistenza di Dio, ma sostenendo di rifiutare il darwinismo in nome della ragione, cioè della filosofia”. Credo che ci si possa fermare qui …? Ancora un’ultima citazione: “E qui sta la novità: si entra nel merito di una teoria che non sta in piedi razionalmente a meno di non cercare quel disegno, specialmente nelle strutture biologiche più complesse, che gli evoluzionisti hanno ignorato o mal interpretato appellandosi alla variazione genetica casuale e alla selezione naturale” |
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31/3/06-IT: |
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Continua
l’interesse dell’Avvenire a confrontare problemi, idee e soluzioni
sull’evoluzione biologica e in particolare sulla teoria darwiniana che, pur
ritenuta oggi la migliore anche da molti scienziati cattolici, ancora proprio
non piace alla chiesa cattolica; pur avendo ben chiari i problemi e il fatto
che da tempo il darwinismo riesce in buona parte a spiegarli, non riesce ad
andare oltre alle critiche (a volte pure non fondate o fondate sull’ignoranza),
proponendo soluzioni alternative. Accanto ad un’ampia intervista (“L'evoluzione
secondo Mosé“) a Lodovico
Galleni (che almeno è un biologo e quindi uno dei pochi esperti finora
intervistati dal quotidiano a conoscere bene i fatti dell’evoluzione di cui
parla), si piazza un articolo che cita le riflessioni del teologo Spaemann (“Spaemann:
natura sì, ma senza «riduzioni»”), per niente benevolo verso
l’evoluzione culturale umana, caratterizzata soprattutto negli ultimi secoli
dalle scoperte della scienza: “La scienza moderna
si è proposta di considerare ogni realtà naturale semplicemente come oggetto,
per sottomettere ogni cosa al potere dell'uomo. Ma dopo aver tolto alla
natura ogni somiglianza con l'umano, lo scientismo pretende di dire all'uomo
che anche lui è solo una parte di quella stessa natura”; nel caso
avesse bisogno di un medico (per contrastare quello che chi non gli vuol bene
potrebbe considerare inserito in un progetto divino non benevolo nei suoi
confronti) sarebbe utile che gli chiarisse se almeno in quel caso intende
utilizzare le scoperte … che si sono rivelate valide purtroppo solo per
l’uomo come oggetto. Strano poi attribuire alla scienza l’intenzione di “sottomettere ogni cosa al potere dell’uomo”;
sembra infatti una frase tratta piuttosto dal libro della Genesi… Riguardo all’intervista di
Galleni, si fa notare subito lo strano sottotitolo, che indicherebbe
l’accettazione di uno degli elementi importanti della teoria
dell’evoluzionismo darwiniano, la selezione naturale. In realtà chi ha
scritto il sottotitolo probabilmente ha sbagliato, non sapendo che “selezione naturale” non è proprio sinonimo del
termine “evoluzione”, citato da Galleni (nella
frase che si è cercato, senza capirla, di riproporre nel sottotitolo): «La selezione naturale è un fatto, come l'Impero romano. Ma non implica la negazione di
Dio, che troppo spesso abbiamo scomodato per spiegare i misteri della vita».
La seconda parte del sottotitolo riporta correttamente il pensiero di Galleni
su un punto su cui probabilmente nella chiesa cattolica ben pochi sono
d’accordo con lui (e che quindi forse non era il caso di evidenziare nel
sottotitolo…) : “Troppo spesso abbiamo pagato l'errore
di scomodare Dio per spiegare certi passaggi e meccanismi che poi la scienza
ha imparato a spiegare da sola descrivendone le leggi”. Visto quello
che è successo, soprattutto da Galileo in poi, questa frase appare molto
critica sul comportamento finora tenuto dalla chiesa cattolica, ma non solo.
Anche Facchini si preoccupa di questo rischio. Lasciano perplessi alcune frasi di
Galleni: “gli stessi meccanismi che, per esempio,
creano la geometria perfetta di un fiocco di neve” che lascia intuire
la possibilità che il DNA non abbia un ruolo così rilevante da permettere di
distinguere fra materiale biologico e abiologico per le “modalità di
funzionamento”; questo secondo Galleni potrebbe anche giustificare un
atteggiamento più “rilassato” e discontinuo della selezione naturale,
che “compare in certe fasi dell'evoluzione ma non
è continuamente al lavoro per controllare ogni passaggio”.. Nel finale compaiono frasi non
giustificate e anche false e caricaturali contro l’opinione di molti
scienziati: “Il materialista dice che alla fine
tutto è caso “, “il caso è la guida
fondamentale dell'Universo“, “ha
significato soltanto ciò che può essere oggetto di indagine scientifica”,
“Dio non ha più significato e perciò non esiste” Critico verso alcune posizioni
antiscientifiche della gerarchia, ma piuttosto rivolto al futuro, anche il
finale di Galleni: “oggi è profondamente
sbagliato chiedersi se e quanto Dio sia intervenuto nel montaggio della
cellula, per mettere tutte le molecole al posto giusto. Deve importarci soprattutto
il progetto di Dio sull'uomo, sul suo destino, sulla sua salvezza”. Come si vede, anche oggi, se li
guardiamo complessivamente, i due contributi sul problema dell’evoluzione
proposti dall’Avvenire sono in contrasto fra di loro. Il dubbio è: … ma se ne
accorgono?! Visti i sottotitoli… probabilmente no… ·
“Probabilmente
no” lo si sospetta anche dall’occhiello che richiama in copertina
l’intervista a Galleni: “il
biologo Galleni: «una terza via tra Darwin e l'ID»: Dato che
Galleni risponde poi ad una domanda, evidentemente orientata favorevolmente
all’ID (“E non basta per affermare l'esistenza
del «disegno intelligente»?”) con la seguente dichiarazione,
che pone chiaramente la via dell’ID in un contesto diverso rispetto alla via
del darwinismo: “il disegno intelligente non è
una teoria scientifica: inserisce Dio per spiegare l'origine diretta di
strutture biologiche complesse, come quelle della cellula”; non c’è
quindi spazio per far passare una terza via, di cui Galleni proprio non parla… |
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1/4/06-IT: |
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[da
Pikaia]:
Nell’ambito della
manifestazione Vedere la scienza. La scienza va al cinema si
svolgeranno due iniziative a Milano e Torino. |
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5/4/06-IT: |
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[da
Pikaia] Nuovo fascicolo della
rivista L'Ateo
dell'UAAR e Darwin. E’ disponibile il nuovo fascicolo
della rivista di cultura laica della Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR):
L’Ateo n. 2, 2006. Eccovi una selezione degli articoli
riguardanti il tema evocato dalla copertina: Buon compleanno Darwin! |
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6/4/06-IT: |
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Sull’Avvenire
si conclude con la quinta puntata (“Dove
va la Creazione”) la consultazione di esperti, soprattutto di teologia
però, sul problema dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (comunque affrontato
anche dal punto di vista della scienza). Purtroppo l’inchiesta finisce prima
di chiarire bene ai lettori la distinzione fra evoluzione e teoria
dell’evoluzione, fra fatti e spiegazioni. Sui fatti sappiamo che la chiesa,
come viene confermato anche in questo articolo, ormai accetta le idee di
Erasmus Darwin (risalenti al 1794) sulla discendenza comune di tutti gli
organismi viventi. L‘inizio dell’intervista potrebbe essere davvero molto
stimolante in quanto l’intervistato, il teologo Colzani, porge al giornalista
su un patto d’argento la possibilità di ricevere una domanda decisamente
difficile, se non impossibile; cita infatti la seconda parte della poco nota
frase del documento “Comunione
e servizio” approvato dal card. Ratzinger nel 2004
(proprio quando in Italia l’evoluzione veniva eliminata dai programmi
scolastici delle medie! Sarà stato casuale?): “I
risultati convergenti di numerosi studi, nelle scienze fisiche e biologiche,
inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell'evoluzione
per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita”. Non
citando l’inizio della frase (“Poiché è stato
dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente
connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo
primo organismo”) il giornalista non è aiutato a ricordarsi la
differenza fra evoluzione e teoria dell’evoluzione, fra fatti e teorie; la
sua domanda quindi sbaglia il bersaglio grosso: non riguarda purtroppo il
problema (evidente ma spinosissimo e non ancora risolto) di quale teoria
dell’evoluzione sia accettabile secondo la chiesa cattolica, ma il banale
problema del dibattito fra evoluzionismo e creazionismo (“se tutto è così chiaro, perché è scoppiata la disputa?”)
che interessa soprattutto chi ha difficoltà ad accettare l’evoluzione
biologica come un fatto e le inevitabili conseguenze; il giornalista non
riesce a far capire se gli è chiara la differenza fra fatti e teorie su
questo tema. Senza chiarire i concetti ai lettori poi si salta (anche qui
senza seguire gli stimoli e gli spunti via via forniti dal teologo, che per
esempio piazza chiaramente l’ID all’interno del creazionismo biblico USA,
nonostante gli articoli più recenti dell’Avvenire cerchino di fare pubblicità
all’ID negandone l’anima creazionista) dall’ID (su cui il teologo non
risponde né chiarisce se sia scienza o teologia) al principio antropico, per
finire a parlare del rapporto fra la scienza e la teologia e della presenza o
meno di un non dimostrabile finalismo nell’evoluzione. ·
A
fianco dell’intervista, un altro articolo (“E
il «disegno intelligente» sbarca anche in Russia”) informa sulla presenza
anche in Russia di richieste di fedeli ortodossi di prevedere nelle scuole “l’insegnamento della creazione ad opera di Dio” e
sulla reazione (una veemente lettera in difesa del darwinismo da parte di
alcuni scienziati in una lettera al quotidiano Izvestija del 21 marzo). Anche oggi sull’Avvenire è evidente un forte contrasto fra
articoli affiancati: il teologo dice: “La
teologia non pone limiti all'elaborazione scientifica dell'evoluzione”
e “Bisogna evitare che il teologo si improvvisi
scienziato”; nell’articolo a fianco l’opinione degli scienziati
evoluzionisti darwinisti (oggi il 99%) viene invece un po’ strapazzata: “i neo-darwinisti pretendono d’includere le proprie
concezioni del mondo all’interno del quadro scientifico”; “i neo-darwinisti sono
accusati di «dogmatismo» perché difendono a denti stretti la loro concezione
indebitamente calata sul piano scientifico (ove sarebbe corretto dire che le
mutazioni sono apparentemente casuali!). Il loro arroccamento ideologico
suscita le assurde pretese dei creazionisti e impoverisce il dibattito
scientifico”; “dogma filosofico-metafisico delle mutazioni casuali”;
certo un giornalista non è un teologo, forse però, se scrive
sull’Avvenire…potrebbe tenere in considerazione i suggerimenti dei teologi
della colonna a fianco…. In questo secondo articolo viene presentato anche un libro
di Michele Sarà sull’”evoluzione costruttiva”, che sembra colpire
favorevolmente il giornalista, che probabilmente aveva un’idea stranamente
negativa dell’evoluzione biologica di cui noi siamo uno dei prodotti… ·
C’è
poi un terzo articolo (“Usa,
i crociati anti-Darwin”) che parla dell’ultimo numero della rivista Communio (della Jaca Book), che
contiene articoli sul tema evoluzione/creazione. |
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8/4/06-IT: |
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La
notizia non riguarda tanto l’evoluzione, ma evidenzia comunque qualche
problema nel rapporto fra l’Avvenire e la biologia: l’articolo
pubblicato oggi di Lodovico Galleni sui problemi della formazione scientifica
in generale e sulla difficoltà a far lavorare in Italia i giovani con un
forte interesse per la scienza viene titolato: “L'Italia
senza numeri Matematici addio”. Nell’articolo (a differenza dell’articolo
principale dedicato ai problemi della matematica e della chimica nelle
pagine centrali dell’Avvenire) non si parla affatto di matematica e Galleni è
un biologo evoluzionista, come ben sanno all’Avvenire dato che spesso viene
consultato, ad esempio giusto la settimana scorsa (“L'evoluzione
secondo Mosé“)…. |
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9/4/06-IT: |
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Sull’ultimo
numero (636 | 7/13 aprile 2006) di Internazionale la
traduzione di un articolo su “Daniel Dennett. Il filosofo brillante”. Uno dei maggiori intellettuali d'America guida una
crociata contro il creazionismo. Si definisce bright: ateo, agnostico
e difensore di Darwin. E spiega che oggi la religione non ha più motivo di
esistere |
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11/4/06-IT: |
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I
risultati elettorali fanno prevedere che non si parlerà più con tanta
arroganza contro il darwinismo, che nessuno eliminerà più l’evoluzionismo dai
programmi scolastici e che non premieranno più i donchisciotte che cercano di
fermare i mulini a vento o il vento stesso. |
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23/4/06-IT: |
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Come
previsto erano quasi 20 giorni che nessuno scriveva sui giornali di
evoluzione (e per fortuna nemmeno contro Darwin). Riprende oggi l’Avvenire
con una pagina sulla biologia scritta da uno psichiatra, AndreoIi: “Biologia.
Gli scienziati a caccia del mistero della vita”, Un articolo un po’
strano, in cui si parla più di filosofi che di biologi, in cui ci si lamenta
quasi della perfida Albione, sostenendo che: “il
mito di Darwin … è un po’ anche frutto del potere coloniale inglese del
tempo, che finì per imporsi anche in campo culturale. Operazione, questa, che
fa ingiustamente scomparire dalla scena del sapere tanti pensatori e studiosi
che pure vi avevano contribuito”. Nessuno potrebbe immaginare
che AndreoIi si dolga che come precursore sia stato dimenticato … Kant (che
probabilmente riportava comunque le idee di qualche biologo quando ipotizzava
che anche lo scimpanzé potesse trasformarsi in futuro in un uomo …!).
AndreoIi si duole inoltre che Darwin sia considerato l’inventore
dell’evoluzione, il che è vero, ma non perchè … l’evoluzione “era già presente, nella forma intuitiva di evoluzione
cosmica, nel taoismo e nel buddhismo, come pure in molti presocratici, negli
gnostici, e in particolare, con differente collocazione storica, in san
Gregorio Magno e in sant’Agostino, nell’interpretazione allegorica dei sei
giorni del Genesi.”. In realtà sappiamo bene che già l‘anno stesso
della nascita di Darwin Lamarck (nemmeno citato nell’articolo!) aveva
proposto una sua teoria per spiegare l’evoluzione, che quindi era già
evidente e necessaria prima che Darwin nascesse, Molto preoccupante la confusione
fra il fatto dell’evoluzione (che nel testo viene chiamato evoluzionismo) e
la teoria che spiega l’evoluzione (o evoluzionismo, che il testo ignora); la
confusione è clamorosamente evidente nella frase “l’evoluzionismo
va dalle specie più semplici e indifferenziate a quelle più complesse e
differenziate“. Impressiona il fatto che nei suoi scritti fu invece
preciso nell’uso dei termini papa GP2, che quindi forse non sempre viene
letto, compreso e citato nemmeno da chi scrive sul quotidiano dei vescovi
italiani. Sembra che recentemente non ci sia un controllo su quel che si
scrive sull’evoluzione … Curiosa la sua del tutto originale
(richiede addirittura l’invenzione di un neologismo!) preoccupazione per le
cosiddette “involuzioni”: “non mancano
talora le degenerazioni, nel passaggio – ad esempio – da una specie
indipendente a una parassita: in questi casi si dovrebbe semmai parlare di
involuzione.”; possiamo immaginare quale sconcerto lo coglierebbe il
giorno in cui lo informassero che almeno il 99% delle specie animali e
vegetali è oggi estinta …. Grave però soprattutto diffondere
la notizia che la selezione naturale non favorisce “i
migliori, né i più forti o intelligenti o abili, ma coloro che hanno
caratteri per imporsi sui deboli e eliminarli”; è solo dal 1976 che a
scuola si parla di evoluzione e talvolta di evoluzionismo darwiniano, per cui
sembra strano solo ai biologi che ci sia qualcuno che non abbia ancora capito
che Darwin si riferiva invece semplicemente al successo riproduttivo. Strano
inoltre che non capisca quanto sia inopportuno e poco costruttivo oggi (a
soli 60 anni dalla fine del nazismo e del fascismo che intendevano appunto
favorire i migliori - secondo loro - anche con mezzi non leciti)
stimolare (e pure su un quotidiano cattolico) ostilità contro popolazioni
che, magari solo a causa della minor penetrazione o qualità dei loro
programmi TV, hanno un tasso riproduttivo maggiore del nostro. Saranno
infatti le popolazioni con tasso riproduttivo più elevato a sostituirsi agli
europei in molti paesi… e sarebbe meglio capirlo in fretta. Dopo queste critiche e
rappresentazioni imprecise e datate della biologia fa una certa impressione
leggere l’ultima frase: “dopo la pars costruens,
ci siamo abituati ad affrontare quella destruens. Alla prossima, quindi”.
Dobbiamo quindi attendere domenica prossima per leggere la parte distruttiva
del ragionamento sulla biologia …. consolandoci comunque che non sia affatto
prevista una “pars instruens” ·
Una
piccola consolazione: sull’Avvenire di ieri (22/4/06) nell’articolo “Torna
«Ulisse» degli Angela: «Faremo un viaggio tra le Ande e il Medioevo»”
si pubblicizza il fatto che in una prossima trasmissione di Ulisse AndreoIi
avrebbe l’occasione di apprendere qualcosa di utile sul conto di Darwin: “Con sei puntate monotematiche, dedicate all'Isola di
Pasqua, alla Cordigliera delle Ande, al Medioevo, a Charles Darwin, alla
forza di gravità e al naufragio dell'Andrea Doria, torna oggi, in prima
serata, su Raitre Ulisse: il piacere della scoperta, il programma di
Piero e Alberto Angela che si occupa di grandi periodi storici, scienza, arte
e archeologia.”. Sicuramente avrebbe occasione di acquisire
informazioni utili per rivedere la sua opinione piuttosto originale sulla
localizzazione cronologica del momento migliore per la biologia: “… per valutare a modo questa caduta, occorre prendere
le mosse dal punto più alto toccato dalla ricerca in tale ambito, insomma dal
suo apogeo, che si colloca anche qui nel Seicento, e poi nel Settecento”. |
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24/4/06-IT |
·
[da Pikaia]_
Volentieri segnaliamo questo articolo (completo) apparso sul Notiziario
d’Ateneo dell’Università degli Studi di Milano, Interventi
(n. 2 Anno IV, Aprile 2006) dal titolo: In
lode di Charles Darwin di Marco Ferraguti,
Dipartimento di Biologia, Università degli Studi di Milano e Telmo
Pievani, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo
Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca. Un breve articolo che però
presenta le motivazioni politiche, culturali e religiose che spingono anche
persone intelligenti a contestare, di solito in modo disordinato e con
ragionamenti scritti sulla sabbia, le idee di Darwin sull’evoluzione. Una
battaglia di retroguardia, una difesa di vecchie idee che oggi sappiamo
sbagliate. Purtroppo questi antivoluzionisti sono riusciti ad ottenere
che dai programmi scolastici delle medie (criticati da quasi tutte le
strutture di controllo ed approvati senza una verifica parlamentare) fosse
abolita l’evoluzione umana. Per fortuna c’e’ scritto che i programmi
sono sperimentali, per cui nessuno si dovrebbe arrabbiare se si inizia il
processo di verifica (che finora era stato evitato) che potrebbe portare a
modifiche anche importanti. |
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25/4/06-USA: |
·
Da
leggere con il precedente di Ferraguti e Pievani, sul numero di maggio di
PLOS biology è comparso un articolo: “Scientific
Illiteracy and the Partisan Takeover of Biology”. Qui si parla,
riferendosi alla situazione USA, di come vi sia sempre più una gestione
politica dell’insegnamento della scienza e in particolare della biologia e in
particolare dell’evoluzione. E’ una situazione che i biologi non sanno ben
gestire, ma che dovranno imparare a farlo soprattutto in un momento in cui
sta aumentando la pressione (anche ben finanziata) per abolire l’insegnamento
della biologia e dell’evoluzione nelle scuole. L’articolo spiega come
l’ambiente creazionista sia inoltre piuttosto irritato per il fatto che
alcune leggi hanno portato, anche contro la volontà di Bush, ad introdurre
l’insegnamento dell’evoluzione anche dove si riusciva a non fornirlo.
Nell’articolo si ragiona poi sull’inutile miglioramento della “scientific
literacy” negli USA negli ultimi anni. Ben diversa rispetto alla nostra la
situazione USA, in cui 17000 distretti scolastici potrebbero decidere
autonomamente i programmi scolastici, ma devono far riferimento agli standard
nazionali per rispettare il “No child left behind” act. |
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26/4/06-E: |
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Sembra
che abbia destato un certo scandalo in Spagna (soprattutto negli ambienti
cattolici) la proposta di riconoscere alle scimmie antropomorfe diritti
superiori a quelli che vengono concessi agli altri animali. Che questa idea
venga per primi agli spagnoli, in Europa, ci può un po’ stupire, dato che
siamo nella patria della corrida… La richiesta di una legge specifica è partita dal gruppo
spagnolo che coordina il Proyecto Gran Simio, associato con il Great
Ape Project (Progetto Grande Scimmia) coordinato a livello mondiale da Peter
Singer (un bioetico di Princeton molto sensibile ai diritti di alcune
specie animali) e da Paola Cavalieri che in proposito hanno scritto anni fa
un libro di successo ("The
Great Ape Project: Equality Beyond Humanity" St. Martin's
Press, 1994); già la Nuova Zelanda ha legiferato in questa direzione, e forse
il secondo paese sarà la Spagna. Sappiamo con quanta rapidità l’umanità si sia messa
d’accordo per bloccare la produzione e il consumo dei CFC che foravano il
buco dell’ozono e minacciavano la salute della nostra specie. Forse che la
difficoltà a riconoscere l’evidente somiglianza con queste specie ci deve
rendere timorosi di fronte ai processi economici che stanno portando alla
scomparsa di queste specie a noi molto simili (già Linneo se n’era accorto
qualche secolo fa!) attraverso la distruzione del loro habitat? Già
il mondo della ricerca negli ultimi anni aveva capito il problema e cercava
autonomamente di evitare quando possibile l’uso delle antropomorfe nella
ricerca scientifica; la scoperta della loro inutilità nelle ricerche
sull’AIDS evita che siano indispensabili per almeno una patologia. In questi
anni molti primatologi hanno inoltre dimostrato la loro (delle
antropomorfe!) intelligenza e la loro capacità di creare ed usare
strumenti e di comunicare anche con l’uomo oltre che con i loro simili.
Davvero non si può più negare che siano animali un po’ speciali, molto simili
a noi ma soprattutto, e questo viene sicuramente trascurato dai critici, con
la quasi certezza di scomparire entro pochi decenni (sono rimaste poche
migliaia di esemplari rispetto a una situazione relativamente florida pochi
anni fa). Bisogna intervenire rapidamente; non si può aspettare che tutti
studino e capiscano la teoria dell’evoluzione, ma si dovrebbe comunque
evitare che ditte spagnole, italiane, francesi, ecc. eliminino impunemente le
ultime foreste in cui queste specie vivono. E’ necessario che spagnoli,
italiani, francesi, ecc. se ne rendano conto! Ci sono idee migliori? In Italia è comparso un articolo su Repubblica (“La
Spagna si mobilita per le scimmie "Diritti fondamentali anche per
loro"”). In Spagna sono tantissimi
i giornali che riportano la discussione, che vede all’attacco del PSOE, il
partito che appoggia questa richiesta, soprattutto alcuni esponenti della
chiesa cattolica. ·
In
questo contesto sembra quasi incredibile che si sia riusciti a trovare
l’accordo per non peggiorare la situazione del buco dell’ozono ..
Ci sono poi anche articoli sul Giornale (“La Spagna di Zapatero tutela
i diritti «umani» delle scimmie”) e sul Corriere (“Spagna,
«diritti umani alle scimmie»”). Il 27 compare anche un commento nel sito
di formazione politica di Forza Italia (“Zapatero vuole estendere
i diritti umani alle scimmie”): vi si leggono frasi come: “siamo di fronte a un tentativo di imporre come
pensiero unico una questione ideologica”; ma anche frasi un po’
ideologiche come “la fede è poco toccata da chi
prega ancor oggi San Darwin” |
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29/4/06-IT: |
·
[da Pikaia]:
Mentre non si parla già più del Projecto Gran Simio in Spagna, a Bari il 3
maggio ci sarà un Darwin Day:
Iniziativa che si terrà a Bari il prossimo 3 maggio, con il patrocinio
di università e ufficio scolastico regionale. E' la terza edizione del Darwin
Day barese. L'intento di questa iniziativa è la realizzazione di un legame
tra università/enti di ricerca e scuola su tematiche inerenti la cultura
scientifica (e in particolare la teoria dell'evoluzione), al di là della
singola giornata celebrativa. Giornata
di studio promossa dall’Associazione Nazionale degli Insegnanti di Scienze
Naturali (ANISN) con il Patrocinio dell’Università di Bari e dell’USR per la
Puglia |
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30/4/05-IT: |
·
E’
comparsa in rete il 2/5 la paginona dell’Avvenire del 30/4 con una
serie di articoli sulla biologia. Il nucleo centrale è il secondo articolo di
V.AndreoIi (“L'enigma
della vita”), quello preannunciato come “par destruens” di un
ragionamento sulla biologia iniziato il 23/4 (e comunque già ne parlava
male…: “Biologia.
Gli scienziati a caccia del mistero della vita”) . Già l’idea guida che
oggi saremmo nella fase discendente della biologia è certamente originale.
Ancora più discutibili sono altre affermazioni, di cui forse la più surreale
è "le scimmie non sarebbero altro che
prodotti derivati dall’umanità imbestialitasi"; si nota che tutto
il ragionamento fa riferimento a testi di cui più recente è del 1953, proprio
dell’anno in cui Watson e Crick, con la scoperta della struttura del DNA,
diedero inizio alla fase di crescita esponenziale delle conoscenze della
biologia. Gli stessi esponenti USA dell’Intelligent Design, pur critici
contro alcuni aspetti della biologia, non si presentano in pubblico con
conoscenze ed idee così datate. |
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1/5/06-IT: |
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[da BUR]. In viaggio con
Darwin: Patrizio Roversi e l'università sulla rotta del Beagle |
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2/5/06-IT: |
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Venerdì 5 alle ore 12
a Torino alla fiera del libro un ex-storico della scienza (G.A.Ferrari)
racconterà qualcosa su Charles Darwin in occasione della pubblicazione del
volume “Fossili,
fringuelli e fuegini” di Richard Keynes. Programma. E’
un periodo decisamente tranquillo e forse sarà il caso di chiudere questa
rassegna stampa: da un po’ di giorni infatti non si trovano più bancari o
filosofi (non della scienza!) o giornalisti o teologi o psichiatri a cui i
direttori dei giornali lasciano spazio per insegnare fatti e concetti che
ancora debbono studiare o per indurre in errore gli inesperti dicendo che
negli USA ormai non credono più all’evoluzione (avviene con una certa
insistenza da un paio di anni, come è stato dimostrato in questa pagina);
sembra che sull’evoluzione si lascino finalmente parlare gli esperti (come
dovrebbe essere naturale) e non solo politici amici. |
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7/5/06-IT: |
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Continua
la serie di articoli di AndreoIi sulla scienza nell’inserto domenicale dell’Avvenire:
questa volta la critica riguarda la scienza in generale. In questo articolo
(“La
scienza magra”) viene ribadito più volte (e anche più chiaramente che
negli articoli precedenti) che AndreoIi sta parlando della scienza dei primi
del novecento, anche se non esclusivamente; infatti non riesce a trattenersi
… ”poiché da lì comincia il grande declino che
oggi, nel terzo millennio, appare in tutta la sua drammaticità, fino a fare
del presente un tempo dominato dalla stupidità, da un’involuzione che sembra
apocalittica non tanto per ordine di un dio stanco, ma di un uomo che si è
perso”. Ecco perché ci sono frequenti riferimenti ma anche improvvisi
e continui salti alla scienza attuale; come negli altri articoli si mescola
il passato con il presente, inducendo facilmente in confusione il lettore che
probabilmente sa che, a differenza di quanto avviene nelle religioni, esiste
un continuo cambiamento delle conoscenze e dei paradigmi scientifici, e di
questo occorre tenere conto, evitando questi salti. Preoccupa un po’ che
venga affidata una serie di articoli sulla scienza a chi pensa che “A partire da quel primo decennio del Novecento si può
individuare una serie continua di catastrofi e procedere a un elenco
senza fine dei rischi di morte legati alla scienza, rischi che insidiano
il singolo ma anche le masse. Con la tecnologia infatti, la scienza passa dal
bacino ristretto degli scienziati a quello assai più ampio delle popolazioni,
che magari non percepiscono la profondità e la specializzazione delle singole
ricerche, ma ne avvertono il senso generale e il pericolo per la loro vita.”.
Strana, e molto triste, la sua visione negativa perfino della biologia: “E qui non si possono non ricordare i problemi legati
non solo alla biologia ma anche alla tecnologia sugli embrioni, e quindi agli
strumenti per impedire che si origini la vita oppure per
interromperla mentre si sviluppa”. Ma anche “da disciplina che produce certezze, la scienza diventa
una via per conoscere i dubbi, fino alla teorizzazione che essa non può
produrre altro che dubbi…. la scienza
appare come una modalità faticosa per ricercare la verità, senza incontrarla
poi mai, anzi sbagliando per il solo pensiero di riuscire a scoprirla. La
scienza apporta, semmai, correzioni a errori, mentre però ne veicola altri”
In questa analisi di una scienza
al di fuori del tempo non poteva mancare anche un necrologio prima del tempo:
“Il mistero però non è più un primitivismo che
aspetta di essere superato dalla civiltà della ragione, come sognava
Giambattista Vico, ma una dimensione sopravvissuta alla scienza, che nel
frattempo è morta”. Con queste premesse, l’ultima frase non può
che evocare la fine, magari giustificandosi per un articolo in cui tutto
appare con colori un po’ troppo scuri: “Che le
civiltà finiscano, del resto, non è un delirio di qualche profeta di sventura”. |
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8/5/06-IT: |
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Decisamente
in contrasto con le opinioni di AndreoIi quelle esposte in un articolo sul
settimanale L’Opinione; nell’articolo “Una
assurda e ridicola menzogna”; si inizia subito con una frase molto chiara
riguardo al dibattito sulle radici cristiane dell’Europa: “Siamo seri. Come si fa a sostenere che le origini
religiose dell’Europa sono cristiane? Il cristianesimo ha duemila anni,
mentre il paganesimo ha le radici nella notte dei tempi”. Non si può che concludere quindi con “da qualche tempo è in atto una offensiva cattolica,
mentre un’altra religione sta, anche con il terrorismo, minacciando il mondo.
Come sarebbe bello se il mondo ritornasse ad un sano paganesimo. Naturalmente
ad un paganesimo moderno, attuale, in cui la ragione, la medicina e la
scienza possano giocare il ruolo delle nuove divinità con eroi nuovi come
Darwin, Pasteur e Einstein”. E’ evidente
nell’articolo il riconoscimento alla scienza come modalità di conoscenza ed
azione che può unire un mondo che (i cattolici non se ne accorgono? O se ne
accorgono e trattano la scienza come abbiamo letto ieri?); le religioni spesso
dividono, e si ha una certa difficoltà ad ammetterlo prima di un certo numero
di morti…. |
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9/5/06-IT |
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Su
Identità Europea, un sito web di un’associazione cattolica molto
conservatrice, un articolo (“Evoluzionismo
di Cristo“) contro
un gesuita, astronomo vaticano, per il modo in cui crede a quel che gli
scienziati hanno dimostrato sull’evoluzione biologica. Ci vuole un po’ di
fegato a leggere l’articolo (contro la scienza ma anche contro chi fa un uso
personale eccessivo della ragione, Questo giornalista per fortuna è molto chiaro con i lettori… non ha timore a premettere che per lui “Purtroppo, lo scienziato oggi non ha bisogno di essere intelligente”. Il
mondo [anche quello di internet] è bello perché è vario… |
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10/5/06-IT: |
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Da
non perdere! Darwin
ospite di Ulisse: RAI 3 sabato 13 maggio h.21.15 |
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14/5/06-IT: |
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Continua
sull’Avvenire la serie di interventi domenicali di V.AndreoIi; questa
settimana si parla di “Uomo,
animale sociale”; strano il rilievo dato all’istinto, all’interno del
quale vengono fatte rientrare elementari esigenze di sopravvivenza e di
riproduzione che hanno sicuramente banali basi biologiche (“Non siamo affatto diversi dalle altre specie per quanto
riguarda, per dire, l'istinto a nutrirsi, il quale può diventare talmente
imperativo che, per soddisfarlo, si è persino pronti a rubare con violenza il
cibo ad altri.”). Rimangono imprecisioni su concetti semplici di
biologia evoluzionistica (“… Charles Darwin ha
parlato di legge del più forte, del più dotato che elimina il più debole: la
lotta per la sopravvivenza per cui chi non ha nulla tende ad appropriarsi di
cose che appartengono ad altri, abbondanti o scarse che siano”).
Interessante la riflessione che fa sui bisogni nei paesi economicamente
sviluppati (“Il bisogno cioè sembra concentrarsi
sull'inutile, su un nulla rispetto a ciò che è indispensabile per
sopravvivere, ma non per "vivere" in una società fondata sul
successo e sull'affermazione narcisistica”); correttamente ne deriva
come conseguenza un giudizio negativo: “Una
dimensione che sa di follia se solo si pensa alle condizioni generali
dell'umanità in cui non c'è cibo sufficiente per fare sopravvivere bambini e
vecchi” e una previsione di un futuro di incomprensione fra
popolazioni con diverse e contrastanti) esigenze primarie. Curiosa ed
audace la riflessione finale, che sembra far riferimento ad avvenimenti
italiani recenti: “ormai ci sono tiranni che
pretendono di essere democratici semplicemente perché hanno il consenso da
fette di società composte da piccoli imbroglioni e grandi sprovveduti, che
nemmeno sanno cosa sia il rispetto per legge. Un mondo in cui tutto si misura
sull'essere bello o meno, sull'essere simpatico o divertente.” ·
Sempre
oggi e sempre sull’Avvenire una intera pagina di F.Facchini
sull’evoluzione umana, e in particolare sul Neandertal e la sua parentela con
noi: “Nostro
nonno si chiamava Neandertal?”; come articoli di contorno, uno sulla
storia della scoperta (“Quelle
strane ossa trovate per caso in una valle tedesca”) e uno sul rapporto
fra Neandertal e cultura attuale (“Da
uomo preistorico a tormentone rock”); c’e anche un articolo non firmato …
con un po’ di fantascienza… (“E se
esistesse ancora?”) |
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16/5/06-DE: |
·
UOMO
NEANDERTAL, SEQUENZIATO PER PRIMA VOLTA IL SUO DNA NUCLEARE L'isolamento dei campioni di Dna
e' stato realizzato da Svante Paabo, un paleontologo finlandese del Max
Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia che da due anni ha
avviato uno specifico programma di ricerca, il Neanderthal Genome Project,
avente come obiettivo il sequenziamento dell'intero genoma di un Neanderthal
e la costituzione di una banca dati del Dna di questi ominidi. BBC:Neanderthal yields nuclear DNA. So far, Paabo and colleagues have managed
to sequence around a million base-pairs, which comprises 0.03% of the
Neanderthal's entire DNA "catalogue", or genome. Base-pairs are the
simplest bonded chemical units which hold together the DNA double helix. |
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17-18/5/06: |
·
Incredibili
ottime notizie (anche se non tutte del tutto convincenti) sull'evoluzione
umana e su primati sul numero di Nature
uscito oggi e negli articoli on line usciti il 18/5: Per cominciare un lungo
articolo free sul cromosoma umano 1: "The
DNA sequence and biological annotation of human chromosome 1";
qui si trova un commento
alla notizia del completamento del sequenziamento del genoma umano,
già altre volte annunciato… ; il 27/4 era uscito sempre su Nature l'articolo
"The
DNA sequence, annotation and analysis of human chromosome 3";
di primati attuali e del loro linguaggio si parla in "Language
evolution: Semantic combinations in primate calls", di
Kate Arnold and Klaus Zuberbühler; l'articolo (qui materiale
supplementare, fra cui le vocalizzazioni) viene commentato in
"Shouting
monkeys show surprising eloquence", dove si racconta come
"Researchers working in Nigeria have found that putty-nosed monkeys
(Cercopithecus nictitans) can use their two warning calls as 'building
blocks' to create a third call with a different meaning. It's
the first example of this outside humans, say the researchers. Different
predators require different warnings because the treetops are generally the
safest place to hide from a leopard, but staying under cover is more
advisable when an eagle is around. These two calls seem to be the only sounds
in the putty-nosed monkey's repertoire. Researchers had observed that the
monkeys sometimes use these calls in an apparently non-meaningful way: to
yell at a fellow monkey, for example, without communicating a specific
message". Frasi “curiose” si leggono in un articolo di Repubblica
che racconta di questa scoperta: “Il linguaggio, dunque, non sembra essere
più soltanto una peculiarità degli esseri umani.” Certo c’è ancora
tantissimo da scoprire, ma non certo che i primati e molti altri animali “hanno
un linguaggio” ·
Sempre
oggi è uscito anche un altro articolo di analisi e confronto delle sequenze
del DNA nucleare di uomo e scimpanzé allo scopo di estrarre il massimo di
informazione sul momento della divergenza (Innan H, Watanabe H. 2006. The
effect of gene flow on the coalescent time in the human-chimpanzee ancestral
population. Mol Biol
Evol 23:1040-1047); un commento si trova nel blog
di Hawke, che contiene pure un commento
molto critico sull’articolo precedentemente citato sugli
improbabili ibridi uomo scimpanzé. |
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19/5/06-IT: |
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E’
in rete il video di un’intero dibattito su Darwin realizzato lo scorso 29
ottobre all’Università di Bologna: “Sulle tracce di Darwin”,
con P.Roversi, G.Barbujani, S.Tinti, M.Passamonti, G.Pancaldi. |
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20/5/06-IT: |
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Dal 23 maggio al 12 dicembre 2006, si terrà alle 16.30 nell’Aula
Magna della Facoltà di Agraria di Perugia (San Pietro – Borgo XX
Giugno, 74) un ciclo di incontri sul tema “Pagine di storia naturale. I ‘grandi naturalisti’
letti e raccontati da…”; Il primo, martedì 23
maggio, sarà dedicato a ”Charles Darwin geologo”; relatore Guido
Chiesura, geologo, traduttore e divulgatore. Il calendario degli incontri
prevede inoltre: 20 giugno Manlio Bonati (storico e bibliofilo):
“Orazio Antinori ‘Viaggio nei Bogos’”; 19 settembre: Giulio Barsanti
(storico della scienza - Università degli Studi di Firenze) “Lamarck:
ambiente, evoluzione, ambientalismo”; 24 ottobre: Benedetto Sala
(paleontologo - Università degli Studi di Ferrara) “Georges Cuvier,
paleontologo dei vertebrati, e la sua influenza nel mondo scientifico
illuminista”; 21 novembre: Spartaco Gippoliti (primatologo -
Giardino Zoologico di Pistoia e Istituto Italiano di Antropologia): “Gorge
B. Schaller, Diane Fossey e alcune riflessioni sulla biologia della
conservazione tra globalizzazione e sviluppo sostenibile”; 12 dicembre: Giovanni
Pinna (paleontologo, già direttore del Museo di Storia Naturale di
Milano): “L’antievoluzionismo reazionario di Antonio Stoppani,
paleontologo”. |
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24/5/06-IT: |
·
A
Parma, all’interno di una serie di conferenze “sulla paura”, si è
tenuta oggi una conferenza di Guido Barbujani sulla “Paura
dell’evoluzionismo”. Ne parla un articolo tratto dalla rivista online
NonSoloCinema anno II n. 16. Interessante il ounto in cui Barbujani
sottolinea che anche Darwin … aveva paura dell’evoluzionismo…: “Barbujani si chiede se anche lo stesso Darwin fosse, in
qualche modo, spaventato dall’evoluzione e risponde affermativamente,
sottolineando il lungo periodo di gestazione che attraversarono le scoperte
dello studioso prima di divenire ‘bene comune’, a disposizione di addetti e
non addetti ai lavori”. |
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25/5/06-IT: |
·
Sull’Avvenire
un articolo di F.AgnoIi (“Siamo
uomini o scimmie? In Spagna un'idea c'è”)
sull’intenzione del governo spagnolo di fornire protezione alle antropomorfe.
Un commento lo si trova in un blog. |
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26/5/06-IT: |
·
E’
stato pubblicato un volume “Laboratori Didattici-Ipotesi di percorso" sui
laboratori didattici organizzati in parallelo al corso “Evoluzionismo
e Antievoluzionismo” realizzato dall’Istituto Stensen di Firenze
nell’autunno scorso. |
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27/5/06-IT: |
·
Arte, scienza, letteratura e musica saranno gli ingredienti
della seconda edizione di “Oltre
i giardini”, la rassegna di happy hour in programma negli ultimi due
weekend di giugno e nei primi due di luglio ai Giardini ducali di Modena. Il
secondo weekend (dal 23 al 25 giugno) sarà invece dedicato alla
scienza con la partecipazione del geologo Mario Tozzi, del teologo don
Giuseppe Tanzella Nitti, del fisico Carlo Bernardini e dell’antropologo
francese Marc Augè. Patrizio Roversi e Piergiorgio Odifreddi condurranno
un talk show sull’evoluzionismo. L’iniziativa è pubblicizzata
anche qui
e qui. |
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28/5/06-IT: |
·
Domande
banali ma anche non banali in due articoli sull’Avvenire. Un articolo
di F.Facchini (“Il
tema delle origini dell'uomo continua a suscitare grande interesse”)
analizza l’interesse che lui vede nella gente sulla storia evolutiva
dell’uomo e la sua comparsa a partire da altre forme animali. Riguardo alle
differenze fra l’uomo e gli animali Facchini sottolinea quanto fosse stato
soggettivo il giudizio di Darwin sul dubbio che si trattasse di differenze
qualitative o solo quantitative. Sconcerta un po’ quindi la sua scelta
(soggettiva) di non saper/voler distinguere fra il cane e la scimmia per
quanto riguarda gli aspetti conoscitivi e comportamentali: “L'orizzonte conoscitivo dell'animale, scimmia o
cane che sia, resta limitato alla sfera che lo ha interessato, almeno a
giudicare da quello che manifesta nel comportamento”. Sappiamo che ci
sono centinaia di specie di “scimmia”, e che fra queste centinaia ci sono
specie di scimmie simili ai cani e specie invece relativamente simili
all’uomo; c’è stato ed è in azione quindi un processo evolutivo che ha un
ruolo rilevante e che sarebbe necessario considerare far conoscere, se si
vogliono fornire gli strumenti per ragionare (la fede è un’altra cosa) su
differenze qualitative/quantitative; perché tiene per sé dati così
interessanti e non li racconta anche agli altri? Curioso il confronto con un altro
articolo a pag.35 (Forum) sullo stesso numero dell’Avvenire; purtroppo
nella versione elettronica non si riesce a leggere l’articolo ma solo il
titolo: “Il vuoto, il nulla; chi li ha creati?”.
A parte l’interesse – direi minimo - per una risposta (quanto affidabile?) a
questa domanda, sembra si affrontino problemi ben più semplici rispetto a
quelli affrontati da F.Facchini; viene il dubbio che … si tratti di un
articolo affidato ad un seminarista del I anno... O ci si riferisce alla
visita del papa in questi giorni ad Auschwitz, un posto in cui i nazisti
avevano cercato di realizzare con cura maniacale imponenti fenomeni di
annullamento …? Gli argomenti trattati nell’articolo
probabilmente sono stati trattati nella conferenza del 26/5 “Siamo uomini per
caso? Evoluzione e creazione” all’istituto Veritatis Splendor di Bologna,
e saranno ripresi nel dibattito «Origini
dell'uomo tra evoluzione e creazione» a cui Facchini interverrà il 31/5,
alle ore 21, presso l'Oratorio di San Filippo Neri a Bologna (via Manzoni,
5). ·
Sembra
sia partita da Viterbo la presentazione di un nuovo libro antievoluzionista,
probabilmente anche creazionista ("Il
mistero delle origini dell'universo e dell'uomo"). Ne parla un
articolo del Tempo (“Cultura
cattolica Nell’ultimo incontro si parla di evoluzionismo”) che
cita le competenze dell’oratore e autore della prefazione al libro (ricercatore di Matematica, esperto di topologia
algebrica, una branca della matematica con la quale si sono costruiti modelli
geometrici dell'universo). |
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1/6/06-IT: |
·
L.Galleni
informa,
con un messaggio in una lista di discussione sull’evoluzione biologica, che
dai primi di maggio è attivo nel sito dell’università Gregoriana (Specializzazione
in Scienza e Filosofia della Facoltà di Filosofia) un Forum sulla teoria
dell’Evoluzione; per ora c’è un intervento
suo e ce ne sono un paio di P.Coyne (“L’attuale atteggiamento
della Chiesa sull’evoluzione neo-darwiniana” e “Science Does
Not Need God Or Does It?” – il titolo mi sembra strano,
data l’ovvietà della risposta con le attuali definizioni di “scienza”; non
sarebbe forse meglio sostituire Science con Humankind..?).
Commenti critici a questo dibattito, pur appena iniziato, li troviamo in successivi
messaggi sulla stessa lista, dove si può leggere:”Il punto dolente
qui, e spero che nessuno la prenda male, è che molte di queste questioni sono
state GIA' affrontate in campo e in laboratorio, con risultati talvolta anche
molto buoni e (per quanto il meccanismo autorevisionante delle scienze lo
permetta) al di sopra di ogni sospetto. E' divertente parlare di
filosofia, ma non ripartiamo sempre da zero, ormai di code ai topi ne
hanno tagliate abbastanza per vedere che continuano a nascere topi con la
coda”, oppure
anche: “Francamente trovo imbarazzanti i suoi
spunti di discussione … Io non capisco proprio di cosa volete discutere. Se
la scienza è in accordo con le scritture? La risposta è no!….. la teoria
dell'evoluzione darwiniana non è la maggiormente accreditata, è l'unica
teoria disponibile … le teorie scientifiche sono quelle e quelle rimangono.
Non possono essere contrattate …” Bisogna evidenziare un aspetto interessante del
sito web appena citato della Specializzazione
in Scienza e Filosofia: viene messa a disposizione di chiunque (per ora) un’ampia
documentazione su come, ai livelli culturali più elevati della Chiesa
cattolica, ci si prepari al dibattito con scienziati e filosofi sulla scienza
e sull’evoluzione biologica. Sembra evidente che la preparazione di livello
universitario sul tema dell’evoluzione sia limitata e non sempre aggiornata,
almeno per l’ambito scientifico; sarebbe quindi utile, magari approfittando
di un recente accordo,
sviluppare una maggiore collaborazione con gli esperti delle vicine
università romane o con religiosi esperti di altre università, se Roma non
potesse fornire competenze che la Gregoriana ritiene adeguate. Lo sviluppo della scienza e in particolare della
biologia è stato esplosivo negli ultimi 50 anni; questo crea problemi non
solo agli scienziati (che hanno difficoltà a mantenersi aggiornati su temi
vicini a quelli di cui si occupano), ma anche a chi cerca di verificare la
compatibilità con la dottrina (ad es.cattolica) di ogni novità scientifica, come
avveniva senza problemi … ai tempi di S.Agostino. Quello che sconcerta è
l’incapacità di capire che se decine di problemi vengono risolti ogni giorno
nei laboratori di tutto il mondo in cui si utilizza il paradigma
evoluzionistico … vuol dire che è utile e necessario per l’umanità e che
quindi solo un intervento armato o un taglio dei finanziamenti alla ricerca,
o un taglio ai programmi scolastici potrebbe impedirne o rallentarne
l’utilizzo. Il livello di preparazione scientifica dei corsi
risulta evidente spulciando i programmi
disponibili; sembra che vengano evitati gli argomenti più spinosi: ad esempio
è stranissimo che l’evoluzione umana - l’unica evoluzione che interessa in
questo ambiente culturale ...- venga presentata
senza evidenziare l’importanza della connessione con l’evoluzione delle
caratteristiche morfologiche e comportamentali dei primati, nonostante si
ricordi che proprio Teilhard de Chardin aveva un enorme interesse per questi
temi); o spulciando le numerose dispense
(lascia perplessi che nell’unica dispensa
di evoluzione biologica a pag.19 si parli – senza citare la specie – del
polimorfismo cromatico di una specie di farfalla dopo aver preannunciato … un
esempio di selezione naturale nell’uomo…, per cui si rimane perplessi nel
leggere l’improbabile notizia che “in alcune
parti dell’Inghilterra rischiava di sparire il gene colore del corpo chiaro”!).
Sembra poi un po’ strana l’insistenza sulla
meccanica quantistica, che ha ben poche relazioni con l’evoluzione biologica
(non è presente nei programmi di formazione dei biologi), ma che interessa al
direttore scientifico della scuola, un filosofo che coltiva questo interesse
di ricerca.. Abbastanza “interessanti” le dispense di J.Staune,
fondatore e segretario dell’Università UIP
di Parigi, plurilaureato, gestore di un ampio sito web su scienza e fede dove sono
in evidenza anche testi di esponenti dell’ID USA contro
biologi evoluzionisti universitari cattolici USA come Ken Miller (che
mai è stato difeso nella sua intelligente battaglia contro i creazionisti e
l’Intelligent Design!), ma che si dimostra fieramente contrario all’idea USA
dell’ID, come conferma in questo articolo: “Darwinism
Design and Purpose: A European Perspective”, in cui evidenzia come
facciano un grave errore nel negare (non lo fa solo M.Behe) l’antenato
comune, di cui nessuno dubitava seriamente da tempo, anche perché era già
chiaro e noto ai tempi di Lamarck se non di Erasmus Darwin; anche perché
ammettere l’antenato comune vuol dire semplicemente ammettere l’evoluzione,
come dicono di fare a parole proprio quelli dell’ID. In 2 dispense del 2006 sull’evoluzione vengono
presentati schemi dell’evoluzione umana un po’ datati (risalgono forse a
20/30 anni fa, quando si discutevano le ipotesi di Louis Leakey): nella dispensa
1 si mostrano già presenti addirittura 20 milioni di anni fa 4 linee
evolutive indipendenti: 1) Oreopithecus, 2) Australopithecus,
3) Homo erectus ed heidelbergensis, 4) Homo habilis e
poi Homo sapiens; le antropomorfe si sarebbero separate addirittura 22
milioni di anni fa! Facile poi dire che le scimmie sono molto diverse…;
sarebbe poi interessante sapere la reazione di G.Sermonti, che, forse ignora
che ci sono circa 300 specie di primati, crede
che “Queste
forme sono, per quanto ne sappiamo, molto più recenti della forma umana” e cerca nei rettili l’origine
del bipedismo umano Strane
sono le conclusione della dispensa
1: “Based on many different works by biologists, paleontologists,
embryologists and geneticians from different schools of thinking, non-Darwinian
Biology will predictably be one of the predominant research areas in the
XXIst century. That is if its development is not being blocked for
several decades by a tacit union between fanatical darwinian materialists,
or «crazy creationnists“);
lascia perplessi questo enorme credito fornito agli antidarwinisti alla fine
di un corso in cui non vengono forniti strumenti per far capire bene agli
studenti cosa e quanto abbiano scoperto e dimostrato da 150 anni i
darwinisti; ma viene detto chiaramente che questo punto non è rilevante;
infatti si legge nella slide finale della dispensa 2
(Evolution and purpose): “Therefore it
seems to me that the theories that are most compatible with Christian
theology are those of scientists such as Michael Denton, Remy Chauvin, Rosine
Chandebois, Anne Dambricourt. God willing (!) we can hope that
their work will be encouraged and strengthened by progress in our
knowledge. Though we should not expect them to provide any sort of proof,
nor that they should attain hegemonic status in the field of evolutionary
biology. What is important is that they continue to exist and provide a
credible alternative to philosophical naturalism based on neo-Darwinism”.
Una frase così, chiara ammissione di impotenza (ma
soprattutto di cecità) di fronte al successo e alle continue conferme dei
progetti di ricerca fondati invece sull’evoluzionismo darwiniano, non è
facile da trovare altrove, ed è quindi difficile da commentare educatamente;
la prima domanda che sorge spontanea è “Non sarebbe meglio proteggere queste
dispense con una password, come fa la R.ApostoIorum per le dispense del
Master in Sc. Ambientali (che però sono in parte accessibili
altrove…)?”. Infatti sarebbe come dire ai quattro eroi, novelli
crociati: “Grazie di esistere e di avere il coraggio di sostenere e
diffondere – magari con l’aiuto degli amici – un’ipotesi indimostrabile che
però tutti i cattolici possono essere indotti/costretti a credere vera (non
dicendo loro che l’ipotesi non spiega niente di utile ed è pure
indimostrabile … e quindi che si richiede un atto di fede verso le idee di
quei quattro umani)”. Rimane inoltre una stridente incoerenza fra le due
conclusioni; … come possiamo accettare che la ragione si arrenda … e che si
debba ricorrere alla fede. Nel sito, a disposizione degli studenti, si trovano
raccolti anche testi di conferenze
(del card.Poupard
su Galilei e di Chatelier sul
clero e le scienze nel XVIII secolo). Interessante e utile la pagina con
i documenti: ci
sono le encicliche che toccano il tema dell’evoluzione, fra cui perfino la
mai sufficientemente citata … Providentissimus
Deus di Leone XIII del 1893, con la sconcertante frase (siamo più o meno
negli anni in cui molti scienziati, fra cui Darwin, si davano da fare,
lavorando duramente per decenni per rivoluzionare il panorama delle
conoscenze): “bisogna combattere coloro
che, abusando della propria scienza di fisici, indagano in ogni modo i libri
sacri, per rimproverare ai loro autori la loro imperizia in tali cose ….la
cognizione perciò delle cose naturali sarà un valido sussidio per il dottore
in sacra scrittura, per scoprire facilmente e confutare anche siffatti
cavilli addotti contro i libri divini” a cui segue, sempre nella
stessa enciclica, la citazione di una frase sbrigativa di S.Agostino: “Tutto ciò che i
fisici potranno dimostrare con documenti certi, dovremo provare che non è
contrario alle nostre Lettere; qualunque cosa, poi, presentassero nei loro
scritti contrario alle nostre Lettere, cioè alla fede cattolica, o noi
dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna
esitazione lo dichiariamo falsissimo”. Ci sono poi alcuni documenti
pontifici sull’evoluzione, fra cui la lettera di GP2
del 1996 (da notare e apprezzare il fatto che anche qui si ritenga
inutile citare la dichiarazione del 1985, che solo Schönborn riteneva più
rilevante…) e documenti
vari, fra cui la recentissima (17/1/06) pagina
di F.Facchini sull’Osservatore Romano contro l’Intelligent Design
(modello USA), molto discussa negli USA ma stranamente quasi ignorata in
Italia (anche se ha reso più silenziosi un paio di quotidiani particolarmente
impegnati da mesi contro l’evoluzionismo darwiniano…). Per quanto riguarda il sito dell’università Gregoriana,
è anche interessante vedere, in un periodo di crisi finanziaria e di ostilità
contro le università pubbliche italiane, la disponibilità di accesso a
decine di banche dati e di CD ROM on line. Per confronto possiamo vedere
le situazioni (anche se pure fra loro ben diverse) di Pavia o di Roma La Sapienza. o di Roma 2 Per fortuna il recente accordo
di collaborazione fra le università statali e pontificie laziali (cioè fra
la CRUL e la CRUPR) permette almeno agli studenti e ai docenti di Roma 1+2+3
di accedere anche a queste banche dati… E’ però strano che nella lista delle banche dati per materie non esista proprio niente che riguardi la scienza. D’altronde probabilmente si sentono tranquilli: uno dei più famosi filosofi e pedagogisti italiani, E.Agazzi (che ha chiarito le sue opinioni sulla scienza in molte recenti occasioni pubbliche e con la presenza nel comitato “scientifico” di un sito web) il 7 aprile 2006 avrà forse risposto NO al workshop: “The Controversial Relationships Between Science and Philosophy” alla domanda presente nel titolo della sua comunicazione: “Can Science Get Rid of Philosophy?”; nella stesso workshop c’era anche una conferenza di W.Shea, che insegna storia della scienza a Padova) dal titolo (che certo sorprenderà molti scienziati … che si scoprono improvvisamente scippati addirittura della razionalità) “The Rationality of Religion and the Irrationality of Science", che ricorda come sia estremamente variabile il posizionamento della ragione negli ambienti cattolici; qui abbiamo infatti un esempio del posizionamento ad una estremità, mentre in altri interventi la ragione viene posizionata chiaramente all’estremità opposta, come fanno ad esempio il gesuita De Rosa o R.PascuaI (dell’Univ. Regina ApostoIorum): “non ci può essere un vero contrasto o conflitto tra una verità di fede - o rivelata -, e una verità di ragione -cioè naturale“. Ci possiamo chiedere preoccupati se è questo il modo
migliore per preparare teologi pronti a discutere di scienza, di evoluzione
biologica e di evoluzione umana e soprattutto capaci di riconoscere che tutti
i programmi di ricerca basati sull’evoluzionismo darwiniano forniscono
continuamente scoperte interessanti e nuove ma soprattutto utili all’umanità. Il sito web solleva il dubbio che non possa bastare un 5% di conoscenze di biologia (ma forse è meno…) per 1) avere le conoscenze di base necessarie per capire l’evoluzionismo darwiniano (preoccupa il dubbio che la chiesa abbia contribuito alla sua eliminazione dalla scuola pubblica obbligatoria) e 2) pensare di essere sicuri, credibili e convincenti quando lo si contesta; si capirebbe anche che contestarlo senza ipotesi alternative purtroppo non è concesso dal metodo scientifico e non è utile per l’evoluzione culturale umana. |
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6/6/06-IT: |
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Il
12/6 ci sarà a Milano la conferenza stampa di presentazione del convegno
organizzato a Venezia dalla Fondazione Veronesi in settembre, la II World Conf. on the Future of
Science: Evolution. [Per chi fosse interessato, nell’attesa
dell’inizio, si possono vedere tutti i video della conferenza dell’anno scorso.]
SI può vedere una prima bozza del programma;
Non sembrano presenti esponenti della chiesa, che erano presenti l’anno
scorso, con un tema diverso e più adatto. D’altronde alcuni di loro
erano invece presenti al congresso “contro l’evoluzionismo” svoltosi
recentemente a Roma, il 26/10/05, su "Evoluzionismo
e religioni. Darwinismo e visione teistica", organizzato … dagli
Hare Khrisna; sono intervenuti esperti del Vaticano e
dell’AISO. |
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9/6/06-IT: |
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Sul Foglio
una critica cattivella al prof.Boncinelli (“Una
vita di studi per dire che l’altruismo è una pulsione biochimica”) sul
problema dell’evoluzione, nell’ambito di una polemica recensione al suo
ultimo libro, “Le forme della vita”. Si tocca anche il problema
dell’insegnamento dell’evoluzione nella scuola italiana: Boncinelli dice che
è assente;il giornalista dice che è egemone. Dove stia la verità lo sa bene
chi ha seguito la storia del contrasto, non ancora risolto, fra scienziati ed
esperti del ministro Moratti che hanno modificato i programmi scolastici
seguendo le indicazioni di alcuni gruppi culturali e religiosi, marginali ma
creazionisti. ·
Sul Diario
di oggi viene ripreso (“gli
ayatollah di Washington”) un libro abbastanza impressionante (“Kingdom coming”) che racconta
del viaggio di una giornalista di Salon.com (Michelle Golldberg) nel
mondo dell’integralismo cristiano protestante USA, dove si rifiuta la scuola
pubblica (e si crea la potente organizzazione dei “Christian
home Educators” che organizzano l’Home schooling che gestisce oggi
milioni di studenti) e si propaganda, con abbondanti mezzi economici, il
creazionismo e l’intelligent design.. Qui un breve estratto
da Salon.com. Sarà il successo di questi movimenti a favorire la
disponibilità di posti per i ricercatori stranieri negli USA…? |
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11/6/06-IT: |
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Sembra
molto migliorato rispetto al 27/5 (sono finalmente comparsi anche esperti di
evoluzione biologica) il programma del secondo week-end
dedicato alla Scienza, a Modena: dal 23 al 25 giugno Patrizio Roversi
condurrà un talk show sull'evoluzionismo e leggerà pagine di Charles Darwin
mettendo a confronto il matematico Piergiorgio Odifreddi, il filosofo Orlando
Franceschelli, i genetisti Guido Barbujani e Francesco Cavalli Sforza,
l'epistemologo Telmo Pievani e il teologo don Giuseppe Tanzella Nitti. Il
geologo Mario Tozzi, conduttore del programma di RaiTre "Gaia"
modererà un dibattito sullo smaltimento dei rifiuti e proporrà, in
collaborazione con Hera, uno spettacolo sul riciclaggio e la materia
energetica. Al disastro che è verificato vent'anni fa alla centrale nucleare
di Chernobyl sono dedicati un dibattito sull'energia nucleare, la
presentazione dei libri di Giancarlo Sturloni e Igor Kostin e una narrazione
per ragazzi. Sempre dal 23 al 25 giugno saranno presentati i libri di Tullio
Berlenghi, Roberto Rizzo, Orlando Franceschelli, Piergiorgio Odifreddi, Marc
Augé e Stefano Bartezzaghi. |
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12/6/06-IT: |
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In
un articolo su Repubblica (“La
vita e le sue forme”) Telmo Pievani presenta il prossimo convegno
sull’Evoluzione organizzato dalla Fondazione Veronesi, che si terrà a Venezia
in settembre, la II World
Conference on the Future of Science: Evolution. C’e’ anche qualche info
sul programma, che comunque si trova completo qui. |
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13/6/06-IT: |
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Roma: venerdì 23 e sabato 24 giugno alle ore 21.30, organizzato dalla Fondazione
Bioparco, si terrà presso il teatro Globe di Villa Borghese a · Alcuni articoli raccontano della conferenza stampa di presentazione del prossimo convegno a Venezia sull’evoluzione (con annesso imprevisto intervento di soccorso sanitario del dott.Veronesi): Il Giornale (“Il futuro visto dalla scienza”), Metro (“Ricerca: Bazoli, non frenare scienza ma controllare rischi “) ·
Sull’Avvenire di oggi (“O
di qui o di là: sulla vita non si tratta”) sembra interessante una frase di D’Agostino, presidente del comitato
nazionale di bioetica, che interviene nel dibattito seguito all’intervento di
Mussi a Bruxelles per non bloccare la ricerca europea sulle staminali: “si impone una domanda: è lecito o no aprire alla
ricerca sperimentale sulla vita umana, in un contesto bioetico in cui si
cerca addirittura di frenare la ricerca sugli animali, in cui troviamo una
Spagna che vuole riconoscere ai primati dei diritti fondamentali. Questo è il
discorso di merito che bisogna fare. A me pare che la tutela della vita umana
rispetto al suo possibile uso per la ricerca abbia una sua legittimità e
pregnanza”. Sembra (stranamente) non sia chiaro che la sperimentazione
sull’uomo, ovviamente controllata e a fin di bene, è una pratica quotidiana
nelle strutture sanitarie, dato che ogni essere umano è diverso dagli altri,
anche biologicamente. La frase sembra quasi un invito a non firmare le
dichiarazioni che vengono proposte ai pazienti sui rischi che sono nascosti
dietro a molte delle moderne (e utilissime) tecniche diagnostiche.
Sembra addirittura un invito a spostarsi verso terapie alternative, quelle
che, si sa, “…magari non servono a niente, ma male comunque non fanno”
(se non al portafoglio…). L‘accenno al valore per la biosfera e per l‘umanità
attribuito alle altre specie animali sembra lasciar intravedere un ruolo non
autonomo ma di servizio (almeno per le specie utili all’uomo…; che ne sarà
delle altre? Sarebbe interessante che il comitato di bioetica ne facesse
l’elenco…). Addirittura si potrebbe intravedere dietro questa fra frase una
non accettazione dell’unità e dell’origine comune di tutti gli esseri
viventi, confermata un paio di anni fa (2004)
proprio dal Card.Ratzinger. |
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14/6/06-IT: |
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Visita
(virtuale, ovviamente, ma molto istruttiva) ad alcune università
pontificie. Non siamo fuori tema… alla fine, seguendo un percorso logico,
si ritornerà a citare anche l’evoluzione e Darwin… E’ possibile oggi incontrare un
invito a visitarle addirittura nelle pagine di Repubblica sulla scuola; un
banner porta verso una pagina web pubblicitaria collettiva (webmarketing
culturale…) che elenca “Le
università del Lazio 2006/07” (ci sono ancora in rete le versioni di 3
anni precedenti, con meno
università…). Difficile riconoscere fra le 14
elencate le 5 università statali, ma ancora più difficile è capire perché
manchino l’Univ. "Campus Bio-Medico"
e l’Università di Viterbo, che
sulla base delle proprie conoscenze di geografia ognuno localizzerebbe nel
Lazio al pari di Cassino; mancano anche
le nuove università telematiche, fra cui alcune romane e alcune stranamente …
senza indirizzo internet ("Giustino FORTUNATO", E-Campus, Marconi, IUL,
Pegaso, TELMA, UNINETTUNO, "LEONARDO da VINCI",
Universitas Mercatorum, Unitel, UNISU; la mancanza di indirizzo web la si
verifica nel sito del
ministero cercando “telematiche come parola chiave) ma quello è un
discorso diverso, anche se pochi le conoscono… dato che alcune di queste sono
state approvate dal ministro (Moratti!) in aprile/maggio; ci sono invece 2
autorevoli università pontificie (Lateranense
e Gregoriana), 3 private riconosciute e
elencate nel sito web
del ministero (S.M.Assunta, S.Pio V e la neonata Univ. Europea, un’università pontificia ma
formalmente “civile”
creata da un anno all’altro – addirittura contro il necessario parere della
regione Lazio a quel tempo gestita da Storace – e inserita nello stesso
edificio di una delle 22 università pontificie mondiali dei Legionari di Cristo, molto amati da Fazio e
G.Letta); c’è poi 1 università privata estera riconosciuta (Link Campus di Malta, con rettore Vincenzo
Scotti, che pochi ricordano come rettore universitario ma nemmeno come
professore universitario), 1 privata … “spiritosa” (J.Cabot Univ., che promette addirittura
di scontare
1 anno a chi si presenta con … la maturità italiana (“Gli studenti in possesso della maturità italiana
(ottenuta dopo cinque anni di scuola media superiore) accedono al secondo
anno di corso di studi universitari “) – è davvero difficile
trovare chi valuti così tanto la maturità italiana … e forse il ministro
Mussi ancora non lo sa) e un paio di Accademie artistiche. Sarà un dettaglio, ma l’Università
Europea, in funzione da un anno, non risulta
avere docenti, a differenza delle 2 università private simili, LUMSA e
LUSPIO. E’ comunque in buona compagnia con le università telematiche, che
però sono comparse come funghi solo negli ultimi mesi (autorizzazioni firmate
dalla Moratti in aprile e maggio 2006!!). Fra le università laziali
riconosciute, nella lista
manca inoltre anche la LUISS, una privata
riconosciuta da anni. Girando per le università
pontificie è possibile scoprire che non sono solo 2, ma ce n’è una ventina;
molto interessante consultare l’annuario
con i titoli accademici dei 1500 professori (hanno un sistema diverso da
quello pubblico: ordinari, straordinari, aggiunti, invitati e incaricati – i
ricercatori sembra non esistano, forse prevale la funzione didattica) e
leggere anche una lunga relazione del
rettore della Gregoriana sul loro percorso verso una migliore
inte[g]razione con le università italiane ed europee; la relazione illustra
anche gli altri tentativi di rendere un po’ più trasparente la gestione e la
selezione del personale dell’università, il cui avanzamento di carriera non è
chiaro (non si trovano nei siti web “uffici concorsi” come nei siti delle
altre università, per cui non si capisce chi vede e provvede alle carriere);
probabilmente si tratta sempre di cooptazione, ma non si perde tempo in
formalità e procedure (anche se non sempre democratiche) come nelle
università pubbliche. Magari in questo ambiente che si definisce
“universitario” si parla poco di concorsi a cattedre, di libertà di ricerca,
di uguali opportunità o di quote rosa (ci sono comunque circa 150
professoresse sui 1500 professori, un 10%, in gran parte laiche dato che
sappiamo come sia ancora non ben garantito il ruolo della donna nella
gerarchia ecclesiastica); rispetto all’università italiana è invece molto
positivo che siano in genere dotate di un corpo docente e studentesco
sicuramente internazionale. Sembra anche più facile far
carriera nelle università vaticane…: docenti che sono solo associati
in un’università statale risultano già ordinari in quella pontificia … non è
chiaro comunque come sia possibile un doppio ruolo; possiamo sperare che
almeno i docenti universitari statali presenti in questo database siano in
regola con i nulla osta. Interessantissima la possibilità
di effettuare un’analisi quantitativa per area
disciplinare del corpo docente delle università pontificie (Master esclusi, sembrerebbe) . E’ davvero impressionante notare
come su 1500 docenti che forniscono 1800 corsi nelle 25 università pontificie
ben pochi tengano corsi su argomenti che riguardano le scienze (si esclude
ovviamente ‘scienze religiose’; solo 1 corso è nell’area di scienze naturali,
o di medicina, una decina sono i corsi in filosofia della scienza o della
natura. Null’altro. Non sembra proprio di essere nel terzo millennio,
necessariamente caratterizzato da un ruolo rilevante della scienza. Che deve
essere conosciuta prima di poter essere criticata. O no? Viene quasi
immediato a questo proposito ricordarsi che GPII in una lettera a
P.Coyne nel 1988 aveva lanciato un appello (ma era soprattutto un
allarme) sul problema del rapporto fra la scienza e la chiesa, che avrebbe
voluto meno conflittuale e timoroso (per ignoranza) di quello allora
esistente: “Non si dice che la teologia debba
assimilare indiscriminatamente ogni nuova teoria filosofica o scientifica.
Tuttavia, dal momento in cui questi risultati diventano patrimonio della
cultura intellettuale del tempo, i teologi devono comprenderli e metterne
alla prova il valore coll'esplicitare alcune virtualità della fede cristiana
che non sono state ancora espresse.”. Per questo “si richiederebbe quella specie di intenso dialogo con
la scienza contemporanea che, generalmente parlando, è mancato nei teologi
impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe che almeno
alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per poter
fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie meglio
affermate.”. Molto chiaro. Sembra
che la situazione non sia certo migliorata, ma non dovrebbe essere tutta
colpa di P.Coyne se la chiesa tende a fare due passi in avanti invece di uno
indietro di fronte alle novità certamente angoscianti, come GP2 stesso notava
nel 1988: “… non potrebbe la cosmologia
contemporanea avere qualcosa da offrire alle nostre riflessioni sulla
creazione? Può una prospettiva evoluzionistica contribuire a far luce sulla
teologia antropologica, sul significato della persona umana come «imago Dei»
e anche sullo sviluppo della dottrina stessa?”. La lettera è
davvero piena di riflessioni e domande simili a queste, e sembra addirittura
trasparire l’angoscia per una preparazione inadeguata della gerarchia e delle
università pontificie nei riguardi del progresso scientifico. GPII fa
capire chiaramente di non avere gente capace di dirgli se la scienza può
fornire nuove idee e strumenti di lavoro ai teologi. Sembra abbastanza chiaro, dato che
GPII non parla solo di quello, che non si tratta di un problema di “dialogo”
(o di quella frase fatta spesso inutilmente ripetuta come una giaculatoria: “dialogo
fra scienza e fede”), ma che è richiesto qualcosa di più, per non
illudersi di poter fermare i nuovi “Attila” brandendo, come di solito
avviene, la cultura “scientifica” dei tempi di S.Agostino. Poter dimostrare, a vent’anni di
distanza, la rilevante indifferenza di tutto l’apparato che gestisce la
formazione culturale della gerarchia cattolica verso i problemi scientifici
che ormai si accumulano da decenni (se non da secoli) non può che
preoccupare, sia per l’evidente sottovalutazione dell’allarme di GPII nel
1988, ma anche per il fatto di vedere questa struttura spesso alla testa di
battaglie in cui, in carenza di cultura scientifica, spesso si usano
informazioni inadeguate e non tratte dal mondo “materiale”, spesso
incomprensibilmente e inutilmente disprezzato. Il dubbio, un altro e
preoccupante, che può sorgere a questo punto è che la stessa conoscenza di
queste novità potrebbe essere davvero difficile da gestire … tanto è vero
che, anche per questo, si cerca di appoggiare chi cerca di bloccare, quando e
dove qualcuno lo permette, anche la stessa trasmissione delle conoscenze nel
mondo “civile”. Se fosse vero (ammetto che se lo
fosse non potremmo che dare un giudizio negativo sull’adeguatezza del livello
culturale della gerarchia cattolica … ma, non c’è dubbio, … proprio questa
preoccupazione traspariva dalle domande di
GPII nel 1988…:” Può una prospettiva
evoluzionistica contribuire a far luce sulla teologia antropologica?”),
le indicazioni di GPII sarebbero state seguite, ma al contrario:
ostacolando e cercando disperatamente di evitare che si creassero le
condizioni per cui alcuni “risultati
diventino patrimonio della cultura intellettuale del tempo”. Possibile?! Andreotti direbbe che a pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca … e qui ci sono indicazioni in quel senso …
Possibile? Possibile che la chiesa
si sia mossa al contrario rispetto alle preoccupazioni di GPII del 1988?
Sarebbe importante discuterne, anche se è evidente che la preparazione
culturale dei 1500 docenti delle università pontificie sembra giustificare
l’impossibilità di capire gli argomenti in discussione nel previsto “dialogo
fra scienza e fede”. Una conferma viene anche da uno dei rettori,
mons.Fisichella, che su Micromega 6/2005 ha recentemente scritto: (“Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e
un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo
indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”);
sembra proprio di essere tornati ai tempi dell’enciclica Providentissimus
Deus del 18/11/1893. Non c’è assolutamente possibilità di
“dialogo” a queste condizioni, dato che, se non si “dialogasse” a
vuoto, si chiederebbe subito, ad esempio, di togliere l’aggettivo casuale
da tutti i testi di genetica in cui si parla di mutazioni (magari letali). Che ne penserà oggi il principale
destinatario della pesante eredità contenuta nella lettera, P.Coyne? Penserà magari anche lui che si
vuole evitare che “i teologi debbano comprenderli
e metterne alla prova il valore”? (dei risultati scientifici) Sarebbe comunque
piuttosto interessante arrivare al bicentenario di Darwin dopo un convegno,
organizzato in ambiente laico, in occasione del ventennale della lettera a
P.Coyne. Il 1’ giugno 2008 si potrebbe verificare, magari insieme a P.Coyne, se in
20 anni la chiesa ha accolto l’invito di GP2 a “superare
ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale,
di paura e di autoisolamento”. Se in quella sede si
verificasse che l’invito di GPII non è stato accolto, o che addirittura non
si è voluti attrezzarsi per accoglierlo … i festeggiamenti del
bicentenario darwiniano sarebbero senza rimorsi per un dialogo che
evidentemente non interessa … ma non per colpa degli scienziati. E finora non
era risultato così chiaro. |
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16/6/06-USA: |
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Il
numero primaverile della rivista The
Virginia Quarterly Review è dedicato in parte alla recente sentenza di
Harrisburg contro l’ID. Alcuni articoli sono anche
leggibili on line: Ted Genoways — Most Beautiful and Most Wonderful:
Why Darwin Is Still Right, Niles Eldredge’s “Confessions of a Darwinist.”,
Robert M. Sapolsky — The Olfactory Lives of Primates, Thomas Eisner
— Scales: On the Wings of
Butterflies and Moths, David Quammen on “Mr. Darwin’s Abominable Volume”
, Michael Ruse explains the origins and flaws of Intelligent Design, Lawrence
Weschler offers a A Final Thought on Intelligent
Design—and a Modest Proposal. |
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17/6/06-IT: |
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Tenendo
d’occhio l’Avvenire per i termini, come “caso”, che possono
avere connessione con l’evoluzione, a volte si possono raccogliere informazioni
anche sugli interessi e le attività sportive di Dio. Gli evoluzionisti hanno
spesso citato, pur non avendolo ancora incontrato, un Dio che gioca a dadi,
alludendo con questa metafora al ruolo del caso nell’evoluzione biologica.
Oggi invece nell’articolo “Quando
c'è una partita Dio in qualche modo c'entra” veniamo a sapere da una
fonte autorevole come l’Avvenire che invece “…
sul campo, a un certo punto, entra anche Lui. Dio,
che sicuramente ama il calcio, si "diverte" a intrufolarsi anche lì”.;
sembra che l’articolo voglia suggerire l’efficacia dei frequenti segni di
croce dei giocatori durante le partite. … non è serio illudere chiunque che
si possa confondere il caso con un intervento divino … certamente non in
questo caso e in questi mesi … tanto più che l’intervento divino sembra
mancare anche in questioni ben più serie… non sarebbe meglio insegnare che
comunque Dio può agire solo attraverso gli uomini? E magari ricordare, come
ha fatto recentemente C.Augias su Repubblica, la ragionevole frase del
filosofo Hans Jonas: “Dopo la Shoah dobbiamo
rinunciare o all’idea della benevolenza divina o a quella della sua
onnipotenza” |
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21/6/06-IT: |
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[da Pikaia]
E’ uscito oggi il nuovo numero on line di JCOM, Journal
of Science Communication della SISSA di Trieste (numero 2,
volume 5, giugno 2006) con un commentario a cura di Telmo Pievani
su "evoluzione e creazione, le strategie di
comunicazione nei due fronti", con interventi di Niles
Eldredge (Two stories
about evolution on The New York Times and a strange “editorial balance”),
Massimo Pigliucci (Fundamentalism
and science) e i redattori del nostro portale Pikaia, Carla Castellacci
(The
disease and the treatment: some remarks on the Darwin issue Italian school
curricula), Astrid Pizzo (The
communication strategies of neocreationism between the United States and
Europe ) e Marco Ferrari (Not all
Americans are creationists. Not
all creationists are American). |
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22/6/06-IT: |
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Sull’Avvenire
di oggi R.Colombo risponde (“La
tendenza a ridurre l'umano dell'uomo”) ad un articolo sul Corriere di
U.Veronesi sul prossimo convegno
di Venezia.sull’evoluzione. R.Colombo comincia chiedendosi se “Il genoma umano sta diventando l'equivalente moderno e
secolare dell'anima spirituale?”. La domanda è decisamente strana per
l’incomparabilità dei due elementi del confronto: il genoma lo si studia da
qualche decennio, è qualcosa di reale e materiale, tanto è vero che ogni anno
si scopre qualcosa di nuovo e utile per l’umanità; l’anima invece non viene
studiata (non è facile con i modesti strumenti a nostra disposizione, utili
solo per gli oggetti materiali), e quindi non ci sono grosse novità da qualche
secolo); s forse un tempo sembrava altrettanto ragionevole una preoccupazione
simile: “gli antibiotici sostituiranno le preghiere?”. I ragionamenti
successivi partono dalla premessa che la scienza non possa interferire con la
religione nemmeno sugli aspetti materiali, gli unici di cui si occupi la
scienza, e su cui le religioni hanno poco da dire e solo molto da imparare e
poi commentare. ·
Ritorna
G.Sermonti oggi sul Foglio:
“La
scienza non si accontenta di curare, vuol creare un nuovo mondo”; è
un articolo sulle cellule staminali; dopo aver spiegato la notevole
differenza fra le embrionali e le adulte, si chiede perché non ci si
accontenti di quelle adulte; alla fine se la prende perfino con “i ricercatori senza Dio” (allude a U.Veronesi,
di cui in molti hanno un’opinione migliore…) |
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23/6/06-IT: |
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E’
stato presentato il programma del prossimo Meeting di CL a Rimini;
non si sa ancora se continueranno a criticare, come hanno fatto in anni
recenti con la consulenza di G.Sermonti, i libri di scienze in cui si
insegna l’evoluzione, ma di evoluzione si parlerà; è previsto pero’
solo l’intervento del Card. Schönborn,
i cui recenti interventi
favorevoli anche all’ID USA (di cui probabilmente ignora alcuni aspetti) non
trovano sempre sostegno in tutta chiesa cattolica. “Purtroppo” è però molto
legato all’attuale Papa, per non parlare ... della sua amicizia anche con
Prodi… qui si possono comperare le T-short adatte
all’incontro… |
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25/6/06-USA: |
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[da Pikaia]:
Carla Castellacci informa sulla interessatissima dichiarazione
sull'insegnamento dell'evoluzione, sottoscritta dalle principali accademie
delle scienze di tutto il mondo sostenute dall’IAP: STATEMENT “ON THE
TEACHING OF EVOLUTION. IAP
(the interacademy panel) is a global network of the world's science
academies, launched in 1993. Its primary goal is to help member academies
work together to advise citizens and public officials on the scientific
aspects of critical global issues. IAP is particularly interested in
assisting young and small academies achieve these goals and, through the
communication links and networks created by IAP activities, all academies
will be able to raise both their public profile among citizens and their
influence among policy makers. Questa dichiarazione certo non chiude il
dibattito fra creazionismo ed evoluzionismo; chiarisce bene però quali
dovrebbero essere le basi per un confronto; innanzitutto si raccomanda il
riconoscimento dei limiti e delle competenze delle diverse componenti della
cultura umana (scienza, filosofia, religione, ecc.). Pur non citando
l’evoluzione più che la teoria dell’evoluzione, le Accademie delle Scienze di
decine di paesi riconoscono l’evoluzione come fatto e il metodo scientifico
come unico possibile strumento di conoscenza dei meccanismi alla base del
processo evolutivo. |
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27/6/06-IT: |
E’ uscito l’ultimo libro di Telmo
Pievani: La teoria dell’evoluzione, ed.
Il Mulino, 2006, pp.136 |
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28/6/06-USA: |
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[da Pikaia]:
Il New York Times ritorna con un interessante ed ampio dossier sul
tema dell’evoluzione, comprendente testi e qualche video. Per poter visionare
la documentazione occorre registrarsi. Il dossier si intitola The
Evolution Debate. Complete Coverage. ·
interessante
articolo oggi sempre sul NYTimes (“Evolution's
Lonely Battle in a Georgia Classroom”) in cui si racconta della dura vita
di un’insegnante di scienze che insiste a insegnare l’evoluzione in una
scuola media della Georgia, con gli standard nazionali come unica difesa di
fronte all’insistenza di alcuni genitori e dirigenti scolastici |
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29/6/06-IT: |
·
Sarà
forse dovuto al fatto che si può oggi verificare che il programma del convegno di
Venezia sull’evoluzione non lascia spazio … all’antievoluzionismo e in
particolare all’antidarwinismo, ma qualcosa torna a muoversi nel campo di chi
è allergico al darwinismo. Oggi sul Foglio compare un incredibile
articolo di G.Sermonti, che probabilmente ha perso la pazienza. Con chi? con
gli evoluzionisti darwiniani? No, questa volta con la chiesa cattolica! E
quindi il suo articolo contiene addirittura fin dal titolo un rimprovero al
papa: “Caro Ratzinger, lei con Darwin e' troppo tenero”
e per rispondere alla sua domanda iniziale “Perché
la chiesa romana, negli ultimi 50 anni, non ha preso posizione contro la
teoria dell’evoluzione darwiniana?” cita perfino un passo di un
testo di Ratzinger in cui, secondo G.Sermonti, il papa si “avvicina alla visione darwiniana, che si focalizza sul
quotidiano”. Originale anche la frase “oggi
accade che, mentre la Chiesa rivolge la sua benevolenza alla evoluzione
storica dei viventi, la biologia se ne sta allontanando delusa, preferendo
dedicare il suo impegno alla manipolazione artificiale della vita e dello
stesso uomo” Sembra che si stia preparando …
una scomunica al papa..… (articolo
in formato testo) |
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30/06/06-IT: |
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Articolo
dal titolo un po’ tendenzioso (“Evoluzione, si riapre il processo a Darwin”)
sul Corriere sul recente libro dell’unico giornalista che ha seguito
in diretta il processo di Harrisburg, quello in cui una approfondita e
memorabile (speriamo anche per i sostenitori dell’ID) sentenza
del giudice (per giunta profondamente religioso e politicamente conservatore)
ha dimostrato in modo semplice anche gli inganni che utilizza, per chi ci
casca, il movimento politico che utilizza ora l’ID contro l’evoluzionismo
darwiniano. Nei suoi numerosi articoli in settembre/ottobre 2005 il
giornalista non ha saputo descrivere oggettivamente il ruolo del tutto
marginale dell’ID nel panorama culturale e scientifico degli USA, né ha
raccontato ai suoi lettori i trucchi scoperti dal giudice nella sua sentenza.
Memorabile l’articolo in cui quasi si lamentava di non riuscire a trovare
scienziati disposti a parlare (a favore) dell’ID (“uno
dei pochi pensatori laici favorevoli all’ID”) ; proprio in quei giorni
12000 scienziati firmavano contro l’ID e sarebbero stati invece ben contenti
di farsi intervistare. Nell’articolo si citano alcune posizioni sconcertanti,
dato che l’autore vede nel darwinismo “un nemico
spietato dell’uomo”, che “non ha mai esaurito la sua carica di morte”.
Nell’articolo, focalizzato sulla relazione fra darwinismo ed eugenetica,
intervengono poi con commenti Franceschelli, Barsanti, Cassata e Facchini. Il
processo sembra quindi fatto più al giornalista che a Darwin … |
Il darwinismo:
“un nemico spietato dell’uomo”, che “non ha mai
esaurito la sua carica di morte” |
1/7/06-IT: |
·
Alla
ripresa del dibattito sull’evoluzionismo ritroviamo anche un contributo di
Orlando Franceschelli con un articolo sul Riformista (“In
difesa della laicità. E del dialogo”), nel quale accenna anche alla
recente ipotesi di fonte cattolica di mettere in campo nuove strategie contro
l’aborto, non certo il peggiore fra i mali del mondo attuale, e problema un
tempo quasi ignorato dalla chiesa (quando poneva l’inizio della vita
individuale al momento della nascita); sembra infatti che la chiesa si
predisponga ad avanzare (nel caso dell’aborto, per ora..) anche a colpi di
scomunica, l’arma più “letale” di cui la chiesa dispone (a differenza del
fuoco, distrugge infatti anche entità immateriali, come ciò che si ritiene
più prezioso e specifico della sola specie umana, l’anima). |
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2/7/06-IT: |
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E’
bello verificare che ogni tanto qualcuno non si dimentica di come era stato
cacciato dalla scuola media lo studio dell’evoluzione e in particolare
dell’evoluzione umana, da molti citata erroneamente come la cacciata di
Darwin e del darwinismo. Nel sito “A scuola di bugie” si ricorda oggi
al ministro Fioroni anche questo problema da risolvere, in un intervento ben
documentato; si citano Sgaramella, Pievani, Micromega, la Montalcini e un
articolo di Sapere di febbraio (Darwin: una soluzione a perdere, di Lucia
Orlando, citato anche dal
blog “Il Volturino”
il 3/7/06). Ricordare che il problema non è già stato
risolto, contrariamente a quello che pensa chi ha creduto al ministro e a
quasi tutti i giornalisti che lo hanno raccontato, è un presupposto
necessario per la soluzione definitiva, e non parziale, del vulnus alla
cultura occidentale. |
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3/7/06-IT: |
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Sul
blog citato ieri il dibattito su Darwin continua con un intervento (“EVOLUZIONE:
PER ALCUNI E' SOLO TEORIA...”) anche questo ben documentato. |
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7/7/06-USA: |
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Sta
riprendendo la competizione fra DI e NCSE per il controllo deila formazione
scientifica nel Kansas: “Discovery
Institute Launches Public Education Campaign, Stand Up for Science, Stand Up
for Kansas” Leggendo l’articolo non si capisce
bene quale gruppo sia quello contro il metodo scientifico… non è facile
capire chi sia la vittima … comunque il fatto importante è che ai primi
di agosto ci saranno le elezioni per il comitato di 10 membri che deve
approvare gli standard formativi anche riguardo alla biologia e
all’evoluzione. |
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12/7/06-IT: |
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[Da Pikaia]:
La rivista Confronti di giugno,
una pubblicazione mensile di “fede, politica e vita quotidiana” e centro
culturale (che raccoglie l’eredità di Com-Nuovi Tempi) impegnato sui
temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione
alla pace, pubblica nel fascicolo di giugno 2006 il dossier dal titolo: |
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14/7/06-IT: |
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[Dal
sito di LeScienze Web News]: L’eredità di Darwin nelle scienze di oggi e nel loro
futuro è il filo conduttore del ciclo "Baxter Lectures 2006-09"
organizzato dall’Università di Pisa con l’illuminata sponsorizzazione
della Baxter Italia. Le "Baxter Lectures" si svolgeranno
annualmente dal 2006 al 2009 (anno darwiniano) attraverso una serie di
conferenze e attività culturali articolate secondo le linee di organizzazione
della materia vivente, e cioè: nel 2006 il tema centrale attorno a cui
ruoteranno le conferenze –previste per novembre- sarà l’individuo, nel 2007
le specie nei diversi organismi, nel 2008 l’ecosistema, e infine nel 2009
sarà al centro dei lavori il tema dell’uomo. L’intero ciclo delle
"Baxter Lectures" è stato presentato giovedì
6 luglio alle ore 17 nell’Aula Magna Nuova della Sapienza. |
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19/7/06-USA: |
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Una curiosa notizia dagli USA: Kent Hovind, the
evangelist who styles himself "Dr. Dino" and runs the Creation
Science Evangelism ministry as well as Dinosaur Adventure Land, a
small creationist theme park in Pensacola, Florida, was
arrested on July 13, 2006, on fifty-eight federal charges. Pochi europei probabilmente (per
fortuna loro) conoscono questo predicatore evangelico, che ha avuto un
momento di “notorietà” quando offrì 250.000 dollari (poi diventati un
milione) a chi gli sapesse dimostrare non solo l’evoluzione ma anche
l’origine della vita sulla terra. Purtroppo è nei guai perché non riesce a
dimostrare di aver pagato le tasse e i contributi ai dipendenti e di non
avere chiesto la licenza edilizia per il suo parco sulla creazione recente e
quindi sulla convivenza fra uomo e dinosauri (che ora rischiano …
l’estinzione…). Se ci si vuole divertire si può approfondire ulteriormente
l’argomento: 1) scheda
dettagliata su Wikipedia 2) se non basta si possono seguire i links che
portano alle citazioni
(non quelle del giudice… ma le sue frasi famose). Non basta? E allora ci sono
gli audio e i video delle sue
conferenze. Comunque sconsiglierei una visione non controllata nel tempo
e non mediata delle idee e dell’eloquio di un Young Earth Creationist.molto
convincente come lui…. Anche Gould e Dawkins si sono sempre rifiutati di
incontrarlo … Ci sono poi il suo sito
web e quello del suo parco tematico, e un sito contro di lui. Riguardo al premio da un milione
di dollari, possiamo osservare che corrisponde proprio alla cifra che ha
dovuto spendere il comitato scolastico di Dover, che aveva perso il processo
ad Harrisburg perché non era riuscito a invece dimostrare che … l’Intelligent
Design è scienza. |
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27/7/06-DE: |
·
In
occasione del centocinquantenario della scoperta dell’uomo di Neandertal, si
è svolto il congresso 150 YEARS OF NEANDERTHAL
DISCOVERIES (Bonn, Germany) di cui sono disponibili gli ABSTRACT,
messi a disposizione dagli organizzatori del convegno [non sono però
definitivi, e contengono alcuni errori]. Altre iniziative sono
in corso: 1) al Neanderthal Museum, presso
Duesseldorf e vicino al sito della scoperta da maggio a settembre 2006 è
aperta la mostra "Close Encounters. Neanderthals“
- 2) La mostra "Climate and man – living in
eXtremes” [sito web] presenta
prospettive sorprendenti: i visitatori potranno camminare attraverso gli
ultimi 6 milioni di anni (Maggio, 30 2006 - Maggio, 30 2007)- 3) Neanderthal
e i loro antenati, riuniti insieme da tutte le parti del mondo, racconteranno
la storia dell origini dell’umanità nella mostra "Roots of
humankind" (07.07.2006 - 19.11.2006) |
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28/7/06-IT |
·
E’ uscito
Micromega 6/2006. Contiene una rticolo di T.Pievani (“Naturalisti per caso,
sulle tracce di Darwin”) in cui si racconta anche del progetto che
coinvolge la trasmissione di Patrizio Roversi “Velisti per caso” e la barca
Adriatica, che ripercorrerà parte del viaggio di Darwin. |
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AGOSTO
1/8/06-IT: |
·
Inizia oggi sul Foglio una serie di
articoli (o meglio “paginate”) scritti da S.PistoIini sul dibattito attuale
sull’evoluzionismo; è cambiato il giornalista, e quello nuovo mostra
interesse ad andare al nocciolo del problema. Oggi il giornalista, esperto
degli Stati Uniti ma non di scienza (e correttamente lo ammette), parla de “Il sogno americano del disegno intelligente”.
Si inquadra il progetto di inchiesta, si promette di “decifrare il
potere e lo strapotere della scienza … rapportarsi con chi ostinatamente
antepone alle teorie dimostrabili e alle domande ancora senza risposta, un
senso di trascendenza recepito in modo irresistibile – questo sì senza aver
mai la speranza di poterlo dimostrare“. Un primo
approccio, dopo aver chiarito che il processo di Harrisburg si era svolto
diversamente da come era stato raccontato a suo tempo sul Foglio, viene fatto
consultandosi innanzitutto con Pievani e Franceschelli, che gli introducono
il problema in modo corretto. |
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2/08/06-IT: |
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E’ ripreso alla grande (anche se soprattutto su
“fogli piccoli”) il dibattito in questo periodo in cui si avvicina il
convegno di Venezia sull’evoluzione organizzato da Veronesi. Prima di Venezia
si terrà però, secondo il vaticanista (S.Magister) dell’Espresso, un
convegno, o meglio un corso, sull’evoluzione anche a Castelgandolfo: “Il professor
Ratzinger torna a scuola. Un anno fa l’islam, quest’anno Darwin”,
Nulla di “materiale”, almeno nelle intenzioni; si dovrebbe parlare
soprattutto di teologia dell’evoluzione, anche se c‘è una novità: il tutto
avverrà sotto gli occhi di uno scienziato esperto di evoluzione molecolare
come Peter Schuster. ·
La terra potrebbe
infatti girare attorno al sole per altri 350 anni senza crearci problemi
anche se (come è già avvenuto per migliaia di anni) qualcuno si ostinasse a
credere che avvenga il contrario. Oggi è diverso; non c'è tempo da perdere.
Non possiamo aspettare forse nemmeno pochi anni per ripristinare una visione
il più possibile corretta del rapporto fra l'uomo e la natura, dato che in
questo caso la nostra azione può allontanare od avvicinare nel tempo
addirittura la distruzione della natura (qualcuno già parla - senza nemmeno
tanta angoscia, dato che non è la prima - di sesta estinzione) e quindi anche
della nostra specie. Proprio per questo sarà indispensabile il 2 settembre la
presenza di Peter Schuster a Castelgandolfo. Speriamo solo che venga
ascoltato ... pur non essendo un premio Nobel come la Montalcini ... ·
Oggi sul Foglio l’articolo si intitola “La stoffa della natura e un sarto
intelligente”. Molto interessante in questo articolo il confronto
a distanza fra F.Facchini (presentato come “antropologo” e “padre”), del
quale viene analizzato ed apprezzato l’articolo sull’ Osservatore Romano, e
G.Sermonti, presentato come un simpatico sovversivo della biologia e del
metodo scientifico. Molto azzeccata, forse involontariamente, la domanda a
F.Facchini, riferita ad una frase nel famoso articolo di gennaio sull’OR: “Non equivale a riazzerare il dibattito, riaffermando la
priorità della teologia sulla scienza?”. In effetti questa gerarchia
con la teologia che prevale prima sulla filosofia e poi sulla scienza è
chiaramente indicata in molti documenti di GP2, tra cui anche in quello del 1996, ma si preferisce non
evidenziarlo; e appunto Facchini riesce a non far notare che le cose
starebbero proprio così. Come spesso non è chiaro l’uso dei termini evoluzione e teoria dell’evoluzione, anche
nell’articolo di oggi non sempre si riesce a distinguere fra creazione e creazionismo; almeno possiamo sperare che siano tutti e due
termini filosofici o teologici, e che davvero nessuno creda che siano un
fatto come l’evoluzione…. ;-) comunque rimane evidente che non
c’è concordanza di opinioni fra cattolici e fautori dell’ID, che F.Facchini
definisce comunque “creazionisti americani, che
scambiano il piano scientifico con quello religioso”; l’unica cosa
chiara è che solo negli USA ritengono che la creazione sia un fatto
reale. Si spera che ai lettori sia risultato chiaro che per la chiesa
cattolica è un concetto solo filosofico e teologico. [Qualcuno l’aveva capita
diversamente? Pensava che fosse un fatto in alternativa all’evoluzione?
Si sbagliava] ·
Il discorso sull’evoluzionismo inizia oggi anche
sul Riformista, con un articolo di O.Franceschelli (“Mister Charles Darwin e noi.
Contro i colpi di sole”). |
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2/8/06-USA: |
·
E’ interessante l’articolo in cui Barbara Forrest,
la filosofa della scienza che ha analizzato i documenti del Discovery
Institute come consulente del giudice Jones di Harrisburg racconta quello che
ha fatto in un articolo comparso nel sito del Committee for
the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal, CSICOP (in Italia
corrisponde al CICAP): The “Vise Strategy” Undone: Kitzmiller et
al. v. Dover Area School District . ll giudice ha accettato,
inserendole nella sentenza, tutte le deposizioni e
le analisi scritte dalla Forrest (rapporto e allegati), che hanno permesso di
smascherare scientificamente la strategia (truffaldina) del Discovery
Institute. E’ molto interessante sentirlo raccontare dalla protagonista. |
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3/8/06-IT: |
·
L’articolo del Foglio di oggi, il terzo, si
intitola “Gli eretici chic del disegno intelligente”;
contiene un’intervista al filosofo e politico B.Chapman, presidente del
Discovery Institute. Interessante il fatto che nell’articolo si ripete (già
lo si era detto nel primo articolo) che il processo di Harrisburg ha
costituito un disastro giudiziario, politico e culturale per il D.I. (si
spera non economico, anche se Bill Gates sembra possa mettere in dubbio I
suoi finanziamenti forniti al DI, anche se per altre e diverse iniziative);
il giudice ha dimostrato che l’ID era in buona parte una truffa: senza basi
scientifiche ma soprattutto era esattamente il vecchio creazionismo già cacciato
dalle scuole dalla sentenza della Cotrte Suprema del 1987,
solo riscaldato e un po’, non troppo, mimetizzato. Chi ha letto la sentenza
ha ben capito che c’era più metodo scientifico nella sentenza che nei soldi
dei miliardari integralisti (come H.Ahmanson) che finanziano il DI. Più o
meno lo ammette, Chapman (a cui il giornalista vuol chiedere se dietro c’e’
una strategia teistica) ma lo riconosce anche il giornalista del Foglio,
fermato poi da un articolo di F.Facchini, che dall’Osservatore Romano |
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4/8/06-USA: |
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Su TCS-Daily un articolo (“Intelligent Debate”) racconta
che negli USA sta riprendendo il dibattito sull’evoluzionismo: innanzitutto
un biologo marino (R.Olson), forse anticipando un giornalista italiano, si è
buttato a girare un film proprio sul dibattito fra ID e scienziati; il film
si intitola Flock of Dodos; se qualcuno,
incuriosito del link, lo ha ciccato, si sarà divertito ma anche preoccupato a
vedere il divertente trailer …; come si legge anche in questa recensione (“Endangered Evolutionists”) , infatti, il film sembra
(purtroppo) segnare un punto a favore dei propagandisti dell’ID: le loro idee
sono quelle che molti americani sentono in chiesa fin da bambini, e sono poi
facili da capire; e poi, ammettiamolo, sono più belli, più bravi e più
ricchi…; come ben sappiamo in Italia, dispongono delle caratteristiche
che favoriscono il successo … indipendentemente dalle idee; secondo Olson gli
scienziati, pur avendo ragione … rischiano di fare la fine dei Dodo; in
realtà il messaggio non è proprio corretto, in quanto sarebbe l’intera specie
umana a rischiare di fare la fine dei Dodo, non i soli scienziati …].
Sul film anche un articolo sul NYTimes: “Eager to Tell
the Stories of Science, a Biologist Evolves”,
linkato alla pagina del NYTimes sull’evoluzione
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4/8/06-IT: |
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L’articolo sul Foglio si intitola “Il platonismo high tech della scuola di
Seattle”; oggi viene intervistato Casey Luskin, un biologo del Discovery
Institute che ha curato anche il volume con cui il DI contesta il
giudice Jones: “Traipsing Into Evolution” Legal Experts
Analyze the Impact of the Dover Intelligent Design Trial” (qui
alcuni links con commenti al libro;
occhio ai siti creazionisti!). Nonostante ormai
dovrebbe aver capito che non c’è certo nessuna teoria, forse nemmeno
un’ipotesi seria ma probabilmente solo una fede e un mazzo di dubbi dietro al
Progetto Intelligente, che non ci siano migliaia di scienziati ma un piccolo
gruppo che ha problemi di identità (ma non di finanziamento) l’articolo
inizia presentando il contrasto fra quelle che vengono definite due teorie, una
appoggiata da quasi tutti gli scienziati del mondo, e l’altra che ha a
disposizione solo “una scalpitante ultima
generazione degli attivisti” (quanti
sono?). Incuriosisce l’introduzione di Luskin alla spiegazione dell’ID: “una teoria che sostiene che alcuni aspetti della vita e
della natura possono essere meglio spiegati attraverso una causa intelligente”; interessante … e si ferma soddisfatto ma poi non
dice altro…! Una persona intelligente può credere a una teoria … che si ferma
alla premessa …? Strano e masochista anche il punto in cui Luskin lega
l’ID alla libertà di culto, e pretende che poi venga accettato a scuola.
Strano che si esprima così: Sia Chapman che il giudice avevano ben spiegato
che si sapeva a priori che era il modo migliore per perdere il processo. La
scuola pubblica USA, per non favorire nessuna delle decine di religioni, non
accetta insegnamenti religiosi a scuola. Un altro punto in cui Luskin
svicola clamorosamente è quando evidenzia che “L’ID dice che molta della complessità della vita è il risultato di
processi intenzionali, non casuali e guidati da intelligenza. C’è quindi una
distinzione profonda tra le due teorie”; correttamente evidenzia il
punto di massimo contrasto fra la teoria dell’evoluzione e le sue ipotesi non
dimostrate o non dimostrabili (scelga lui, ma siamo al punto in cui la
scienza si distingue dal resto); e poi anche qui non conlude il discorso. |
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5/8/06-IT: |
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Continua la serie di articoli di O.Franceschelli
sul Riformista; oggi il suo terzo contributo al dibattito si intitola “L'odissea evolutiva non esclude Dio, ma gli pone domande” |
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7/8/06-IT: |
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Nel sito del Master in Scienza e Fede della Regina
Apostolorum si annuncia che a Rimini il 22/8/06, al Meeting di CL, si terrà
la presentazione del libro che contiene gli atti di un convegno tenutosi nel
2003 dal titolo “L´evoluzione:
crocevia di scienza, filosofia e teologia”. Sapremo, dalla lettura di
quel libro “Qual è lo statuto epistemologico
dell’evoluzionismo. [Capiremo se] dobbiamo considerare l’evoluzione un fatto,
un fenomeno della natura, o piuttosto un’ipotesi, una teoria, una legge”. [Non sarebbe
meglio a queusto scopo, usare un buon dizionario o il DISF?] |
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7/8/06-USA: |
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Francis S. Collins, ex direttore dell’Human Genome
Project e ora direttore del National Human Genome Research Institute racconta il suo
percorso di vita personale, da ateo a cattolico, nel libro appena uscito
"The Language of God: A Scientist Presents Evidence for Belief"
(Free Press, July 2006). Ne parla in questa intervista
su SFGate |
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8/8/06-IT: |
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Sul Foglio
il quinto articolo dell’indagine sull’ID (“Cercare l’evoluzione e trovare Dio in un batterio”).
Oggi si intervista uno dei migliori cervelli del Discovery Institute, Stephen Meyer. Nessuna domanda cattiva (nonostante nel
primo articolo si parlasse correttamente della sonora sconfitta al processo,
che aveva messo in luce come nella Wedge Strategy |
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9/8/06-IT: |
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Siamo ormai al sesto articolo del Foglio sul
dibattito [pro e] contro l’evoluzionismo, e nonostante si citino alcuni
dubbi, e lo stesso intervistato confermi la correttezza e la inevitabilità
della condanna delle posizioni del Discovery Institute al processo di Harrisburg,
il giornalista procede…. L’articolo è intitolato “L’ora di religione di
Darwin e la fonte dell’esistenza”; nel sottotitolo si notano termini (come
“totalitarismo scientista”) che non fanno molto riferimento al testo e tanto
meno alle promesse di imparzialità iniziali, ma che fanno sospettare la
frequente presenza in redazione di .. qualche anziano scienziato col chiodo
fisso dello scientismo. del giudice Jones la dimostrazione!) l’esperto
conferma ancora che sono spinti da motivazioni religiose; già lo aveva
infatti detto prima, quando si era limitato a pensare che la sentenza
di condanna fosse inevitabile, ma che il giudice non avrebbe dovuto
inchiodarli con una dimostrazione che non lasciava speranze di redenzione
futura. |
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9/8/06-USA: |
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L’AAAS (American Association for the Advancement of Science,
editor della rivista Science) ha realizzato un’iniziativa estremamente
interessante ed originale: ….. |
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10/8/06-IT: |
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Settimo articolo sul Foglio, con ancora un’intervista
ad uno di quelli dell’ID! Oggi tocca a uno scienziato, il biochimico M.Behe
(“L’universo e il DNA
sono una perfetta trappola per topi” [??]); gentilmente il giornalista
ricorda che nel sito web del suo dipartimento di biologia i suoi colleghi
fanno trovare ai visitatori una chiara condanna (“Department Position
on Evolution and "Intelligent Design" ( |
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10/8/06-USA: |
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Sembra che per la prima volta qualcuno abbia
proposto di istituire anche un Darwin Award collettivo (“Congregation Narrowly Misses
"Large Ensemble Darwin Award"): è
crollata una chiesa metodista costruita senza permessi nè controlli. Grazie a
Dio … non c’era nessuno al momento del crollo… |
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11/8/06-USA: |
Articolo nel NCR (The pope's Schülerkreis takes on 'Creation
and Evolution') |
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11/8/06-IT: |
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Dopo aver proposto alcune citazioni tratte dalla
Wikipedia, mi sembra utile commentare alcune stranezze notate nella parte che
riguarda l’evoluzione, l’evoluzionismo ma soprattutto l’antievoluzionismo. Rispetto alle enciclopedie a stampa
sembra certo che, soprattutto nella versione italiana, ci sia dietro le
quinte un dibattito poco controllato che comunque lascia passare anche
aspetti di nessuna importanza che vengono addirittura dal mondo del
“creazionismo biblico”, che nessuno si sente oggi di poter seriamente
difendere (nemmeno il Discovery Institute, che comunque un po’ ci prova oltre
ad avere un passato chiaramente creazionista). Anche la voce che riguarda il Disegno Intelligente USA di
origine protestante sembra esagerata (è più ampia della stessa voce nella
Wikipedia USA …!), nonostante siano presenti anche molte critiche; è sospetto
che si ignori il fatto che perfino l’Osservatore Romano il 17/1/06
abbia condannato le posizioni sostenute dal Discovery Institute. (Discussione sull’ID). C’e’ pure
una voce, Creazionismo religioso, con
citazioni esclusivamente di un giornalista che tempo fa lavorava al
quotidiano della CEI. Dato che comunque si parla (incomprensibilmente) solo
della religione cattolica ... tanto varrebbe citare qualche documento
vaticano? |
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11/8/06-IT: |
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Ottavo articolo sul Foglio, con l’intervista al
giudice Jones: “Il
disegno intelligente cancellato dalla toga di W.” ; nonostante una
presentazione un po' poco rispettosa del suo ruolo e del suo impegno (si
critica anche il cognome!), l'intervista è interessante in quanto il giudice
spiega il suo punto di vista su alcuni aspetti del processo e alcune delle
convinzioni che si è fatto; quello che risulta subito evidente è che, a
differenza di molti altri inesperti (e magari pure conservatori e religiosi)
come lui che hanno affrontato il problema, si è impegnato a fondo e riesce a
dimostrare competenza nell’uso dei termini scientifici. Le frasi più
interessanti: |
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11/8/06-IT: |
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L’articolo di S.Magister comparso oggi
sull’Espresso (“Creazione od
evoluzione? La Chiesa di Roma risponde così” |
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12/8/06-IT: |
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Oggi sul Riformista articolo di O.Franceschelli (“Homo ancora poco sapiens “)
su due ottimi e chiari libri recentemente pubblicati dal Mulino che trattano
la teoria dell’evoluzione (T.Pievani: La
teoria dell’evoluzione. Attualità di una rivoluzione scientifica) e
l’evoluzione umana (Giorgio Manzi: Homo
sapiens. Breve storia naturale della nostra specie). Regno, una
rivista dei padri Dehoniani di Bologna, in cui prendendo lo spunto da
D.Dennett si cerca di riflettere sull’evoluzione … e sembra lo si faccia
davvero seriamente, senza “demonizzare”: |
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12/8/06-KE: |
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Speriamo sia solo una notizia curiosa senza
conseguenze: sul Telegraph di oggi è comparsa la notizia “Evangelicals
urge museum to hide man's ancestors”; sembra che in Kenya ai Pentecostali
non piaccia che si evidenzi, con tutte quelle ossa fossili esposte al museo
di Nairobi, che il Kenya è ritenuto la culla dell’umanità, il paese in cui
forse è avvenuta le comparsa dei primi ominidi bipedi; sembra che per fortuna
non richiedano che le ossa vengano seppellite, ma almeno preferirebbero non
fossero considerati i pezzi più importanti conservati nel Kenya National
Museum. |
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13/8/06-IT: |
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Del dibattito sull’evoluzionismo nella chiesa cattolica
(seminario del 2/9, articolo di S.Magister sull’Espresso dell’11/8, articolo
di De
Rosa del 2/8/06 su Civiltà Cattolica, ecc.) si parla nel sito web della
UAAR (“Creazione
o evoluzione? Le posizioni cattoliche”). Ieri l’articolo di
S.Magister è stato ricopiato nel sito web di Italialaica
e nel sito web (in data 12/8) di un forum di fan del papa (PAPA
RATZINGER FORUM) dove, oltre ad esser riportata la versione
inglese dell’articolo di S.Magister, si presenta e si commenta la versione
integrale di un articolo del National Catholic Reporter dell’11/8/06 (The
pope's Schülerkreis takes on 'Creation and Evolution' |
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13/8/06-USA: |
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Interessantissimo articolo sull’ultimo numero di
Science. Ogni tanto è utile che qualcuno ci ricordi quali sono le conoscenze
e le competenze di chi sta guidando il mondo verso un futuro che molti
cominciano a ritenere incerto o quanto meno difficile da gestire senza
accordi globali. Il risultato è però un po’ shockante. Un articolo su Science
di Jon D. Miller, Eugenie C. Scott, Shinji Okamoto (Public Acceptance of Evolution mostra
un’analisi comparativa e diacronica su alcune ipotesi che riguardano
l’evoluzione biologica e l’evoluzione umana; una delle domande più
“critiche” e utile per capire uno dei punti caldi è quale sull’origine
dell’uomo da altre specie. |
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13/8/06-AU: |
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Il ministro della Scienza australiano ha ovviamente
chiuso la porta in faccia alla richiesta di insegnamento dell’ID nelle
scuole: “Christian theory not science”.
Riguardo all’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole, una notizia
interessante, e magari utile come stimolo per riprendere in Italia il
discorso della revisione dei programmi scolastici, che ha visto finora solo
un misero recupero di Darwin, almeno come geologo, nella scuola media. In
Grecia, racconta il quotidiano Kathimerini del 12/8/06 nell’articolo “Schools shun
evolution; |
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15/8/06-UK: |
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L’indagine pubblicata su Science di Jon Miller e
Eugenie Scott (la dinamica animatrice dell’NCSE) citata il 13/8 ci dice che
in UK solo il 15% non crede nell’evoluzione (anche qui come negli USA il problema
è soprattutto quella umana?), un’indagine svolta il mese scorso e citata dal
Guardian di oggi (How did we get here?) presenta
numeri diversi e più preoccupanti, anche perché in questo caso l’indagine
riguarderebbe solo il mondo della scuola: fra creazionismo e ID si
arriverebbe ben al 30%; un peggiorameno anche in UK? Solo fra quelli che
studiano? Anche qui come negli USA il livello di scolarità è ininfluente?
Andiamo bene!!. [Non trovo
l’originale dell’indagine] |
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16/8/06-IT: |
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Impressionante; vale davvero la pena di essere
letto: è uscito oggi il 9’ articolo del Foglio [purtroppo in archivio mancano proprio le pagine del 16; protestate!]
sul processo di Harrisburg; ha un titolo un po’ strano (“Duemila anni fa un uomo è morto sulla croce…”)
in cui si riporta il grido di battaglia con cui il comitato scolastico di
Dover aveva deciso nel 2004 di dare l’assalto alle mura del darwinismo,
abbinando la fede ai rapporti di forza e non la ragione per introdurre il
creazionismo a fianco dell’evoluzionismo, almeno nella contea di Dover; in
realtà sembra in parte strano anche il sottotitolo “La
genesi del processo al disegno intelligente nella ricostruzione di due
giovani reporter dello York Daily Record. Finiti in tribunale”; finiti in tribunale?! in tribunale
c’erano andati per seguire il processo; è normale per un giornalista che deve
coprire un processo, altrimenti si perde qualcosa di importante! |
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17/8/06-IT: |
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Interessante anche l’ultimo articolo del Foglio (“Come lo studio della natura fa di un ateo
un panteista“ |
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17/8/06-IT: |
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Oggi il Foglio [problemi nella gestione delle date in archivio?! Chiedere il 16/8 per
avere il 17] intende monopolizzare la discussione sull’evoluzione e la
religione? C’è infatti un secondo articolo (“Darwin si salva”) di
A.Bandinelli che corregge alcuni errori di suo articolo uscito sempre sul
Foglio il 10/8 e citato qui sotto. Anche questo articolo cita e mette in risalto
l’intervento di F.Facchini sull’Osservatore Romano; che viene
analizzato e in parte ripreso, e si sottolinea, magari con un certo stupore
come oltre Tevere non ci si sia lasciati affascinare dall’ID (alla fine però
nell’articolo ci si dimentica che è importante anche quello che pensa un
cardinale presso il Danubio….). L’aspetto più preoccupante è comunque il
fatto che il sottotitolo racconta il contrario dell’articolo, come se fosse
stato scritto prima !!! “Nel duello fra
evoluzionismo e disegno intelligente la chiesa preferisce non schierarsi”;
se si pensa che oggi proprio sul Foglio ci sono ben due articoli che dicono
(e lo spiegano pure!) il contrario (P.Coyne in modo più vivace, chiaro e
netto di Facchini…)! |
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18/8/06-USA: |
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Articolo sul National Catholic Reporter con un’intervista a Peter Schuster |
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19/8/06-VA: |
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Il Papa sostituisce P.Gorge Coyne, l’astronomo
direttore della Specola Vaticana. Lo comunica il sito della Radio Vaticana (“Il Papa nomina il gesuita argentino José
Gabriel Funes nuovo direttore della Specola Vaticana”). Nulla si
dice delle sue dichiarazioni chiaramente filodarwiniane e filoevoluzioniste
(e di critica al card.Schönborn) pubblicate il 17/8, due giorni fa. Certo,
P.Coyne ha 73 anni... Non si parla però purtroppo neanche della lettera a P.Coyne del 1988,
scritta dal papa GP2. Questo è più strano. Si chiude l’argomento? |
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20/8/06-USA; |
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Se qualcuno ha trovato stimolante ma non del tutto
convincente l’articolo (citato qui sotto il 2/8/06) scritto da Barbara
Forrest, la filosofa che, analizzando per il tribunale di Harrisburg i testi
del Discovery Institute aveva certificato che erano creazionisti biblici
riciclati all’Intelligent Design… può essere stimolato ad andare a leggere i
documenti e i testi delle testimonianze della
Forrest; in particolare dimostra, anche con grafici e confronti, come il creazionismo
(dopo una sentenza del 1987!) sia diventato ID in pochi giorni semplicemente
sostituendo dovunque la parola nel testo del libro [incredibile, vero?, ma è successo così!].
Certo è commovente leggere la dimostrazione di come negli USA le centinaia di
gruppi religiosi cristiani, senza gerarchie e senza papi, debbano darsi da
fare autonomamente per difendere quello in cui credono ... . [Strano poi che (mentre i
cattolici USA hanno le idee un po’ più chiare) in Italia ci sia qualche
cattolico che si lascia convincere da questa truffa. Comunque sarebbe meglio
e urgente che vengano loro fornite indicazioni serie e chiare...]. |
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20/8/06-VA: |
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La notizia della sostituzione di P.Gorge Coyne
viene data oggi dall’agenzia Zenit (“Nominato il nuovo Direttore
dell’Osservatorio Astronomico Vaticano) e dall’Avvenire (“Funes nuovo direttore della Specola
Vaticana”); nell’articolo, invece delle frasi davvero molto ardite
in favore dell’evoluzione e dell’evoluzionismo di tre giorni fa (“Schönborn ha detto che la teoria neodarwinista non è
compatibile con la dottrina della Santa Romana Chiesa: questo non è giusto.
Io credo che quella teoria sia perfettamente compatibile”, “La scienza
è quella che fanno gli scienziati. E gli scienziati all’unanimità
rifiutano il disegno intelligente e dicono che non è scienza“)
viene citata una frase del 2002 sulla vita extraterrestre in cui conclude “La scienza per un credente, comunque, non demolisce la
fede ma la sprona”; purtroppo sembra che la frase non sia ribaltabile:
non c’è dubbio che molto spesso invece la fede viene usata dai credenti per
cercare di demolire la scienza, nonostante quanto auspicato da GP2 nel 1988 [GIA’: Sentiremo
ancora parlare della lettera a P.Coyne del 1988?
Ormai sono 18 anni, e anche la frase citata del 2002 non sembra una risposta.
Ormai sono 18 anni … si festeggia il ventennale o no?] |
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21/8/06-VA: |
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La notizia della sostituzione del settantatreenne
P.Gorge Coyne raggiunge gli USA. La comunicano infatti l’agenzia USA Catholic
News Service (“Pope appoints Argentine Jesuit to head
Vatican Observatory”), la rete USA Beliefnet (“Pope Replaces Intelligent Design Critic at
Observatory”), Lifesite (“Vatican Dumps Darwinist-Boosting Astronomer”);
piuttosto contento il sito del Catholic World News (“Controversial Jesuit astronomer replaced at
Vatican observatory”), come si capisce anche dai commenti dei
lettori. |
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21/8/06-IT: |
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Nel sito del Meeting di Rimini si puo’ leggere l’intervista ad un astrofisico,
responsabile dell’organizzazione degli aspetti scientifici del Meeting di
Rimini. Interessante la sua strana e nnon molto chiara reazione, comunque
critica verso l’uso del termine “Disegno Intelligente”, che pure viene
propagandato proprio a Rimini da una persona autorevole come il
card.Schönborn: “preferisco evitare
quest’espressione, perché ambigua. Essa è stata assunta da un particolare
movimento di opinione statunitense che vorrebbe dimostrare su base empirica
la necessità di qualcosa che sfugge all’indagine scientifica stessa. È
ambigua perché mina il concetto che la ragione è amica del mistero, e rischia
di produrre una riduzione di Dio a tappabuchi della ragione. In realtà,
quando ‘spieghiamo’ un fenomeno con una legge, non allontaniamo il mistero,
ma lo rendiamo più presente” |
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22/8/06-IT: |
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Sul Riformista articolo di O.Franceschelli
sulla conferenza del Card. Schönborn oggi a Rimini sull’evoluzione: “Anche Darwin al crocevia di Rimini?”. Si
recensisce un libro (“L’evoluzione:
crocevia di scienza filosofia e teologia” ) che raccoglie gli
interventi di un convegno sull’evoluzione svoltosi un paio di anni fa presso
l’università pontificia Regina Apostolorum. Sembra che solo un intervento,
quello di Ayala, sia chiaramente contrario a separare in sezioni separate
l’evoluzione dell’universo, non accettando né la separazione fra vivente e
non vivente e nemmeno quella fra l’uomo e le altre specie animali. |
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23/8/06-IT: |
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Nel sito web giornalistico cattolico Zenit sono
comparsi un paio di articoli sull’intervento e sulla conferenza stampa del
Card. Schönborn ieri a Rimini sull’evoluzione: nel primo “Il Cardinale Schönborn auspica un dibattito
più libero sulla teoria evoluzionista” ci sono alcune interessanti
risposte del cardinale durante la conferenza stampa; per esempio quando si
lamenta che “a distanza di 150 anni dalla teoria
di Darwin mancano sempre gli anelli mancanti, non c’è evidenza negli strati
geologici delle specie intermedie che dovrebbero esistere per la teoria di
Darwin” è chiaro che 1) non sa quanti milioni di anelli mancanti sono
stati nel frattempo trovati, 2) ripete le contestazioni dei “creazionisti
biblici” (che contesta e che non sono nemmeno più di moda negli USA dal
1987), in quanto 3) questo oggi è un dubbio che manifesta chi non crede
nell’evoluzione, non chi non crede nella teoria dell’evoluzione darwiniana. |
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24/8/06-US: |
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Articolo anche sul Catholic News Service in USA (“Austrian cardinal says Darwinism should be
studied as science”); impressionante: già nel titolo si
vede come I cattolici USA sono fortemente orientati in senso
favorevole all’evoluzione … P.Coyne li ha ben educati … i titoli dei giornali
italiani, invece … |
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24/8/06-IT: |
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Sulla conferenza del Card. Schönborn a Rimini
sull’evoluzione interviene oggi anche il Foglio: “Le
scale di Darwin e Giacobbe secondo Schönborn”. Anche qui poche
novità e poche informazioni positive; sembra che non ci sarà un biologo
molecolare (P.Schuster) ma … un ingegnere
edile (H.Mang) come unico scienziato a
discutere di evoluzione con filosofi e teologi a Castelgandolfo; se fosse
vero, si potrebbe pensare che il DI si affanni ben di più per dimostrare un
maggiore rispetto per la cultura umana e le competenze; chi può credere che
manchino esperti di biologia e di evoluzione umana di lingua tedesca? Uno
spirito santo suggerirebbe di chiedere aiuto al Max
Planck Institute for Evolutionary Anthropology, dove ci sono anche
esperti delle culture dei primati non umani, i migliori.
Sono molto preparati, val davvero la pena di telefonare (+49 (341) 3550-0). ·
Sul giornale del Meeting di Rimini: “L’evoluzione da Darwin a Cristo”. |
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25/8/06-USA: |
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Negli USA assistiamo in questi giorni ad un altro
tentativo, particolarmente squallido, di mettere in cattiva luce Darwin e il
darwinismo; questa volta non associandolo con Marx, come ha fatto
recentemente anche il Card.Schönborn. E’ stato realizzato anche questa volta
da gruppi religiosi fondamentalisti e creazionisti, che con l’aiuto del Discovery Institute
hanno realizzato un filmato che verrà trasmesso nei
prossimi giorni in molte TV USA. |
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25/8/06-IT: |
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La notizia della sostituzione di P.Gorge Coyne
raggiunge un quotidiano italiano dopo 4 giorni. Il Corriere, riferisce
infatti la notizia del pensionamento di P.Coyne (“Giallo in Vaticano, via l'astronomo del
Papa”). Forse questo è l’unico articolo di quotidiano
italiano che riferisce che il cardinale aveva detto, probabilmente come
buonuscita per P.Coyne, che “uno scienziato che è
anche un teologo” non può assumere una
posizione favorevole al darwinismo. |
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26/8/06-ES: |
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Articolo su El Pais: “El creacionismo gana terreno en el Vaticano
frente al evoluzionismo”, si parla del pensionamento di P.Coyne,
fra l’altro criticato (possiamo considerarla eufemisticamente una
“buonuscita”? o riguarda anche GP2?) dal card.Schönborn a Rimini: “No comprendo cómo un científico con formación teológica
puede defender el darwinismo".
Per darwinismo intende magari anche solo l’evoluzione? Alla parola darwinismo
intende attribuire un significato scientifico (come dovrebbe essere ma allora
non sono affari suoi) o filosofico? |
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26/8/06-USA: |
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E’ uscito un nuovo libro di Jonathan Wells, (qui la sua pagina web nel sito
della chiesa di Moon… sì, è un affiliato di questa setta!) teologo (della
chiesa di Moon?!) e biologo del Discovery
Institute: “The
Politically Incorrect Guide to Darwinism and Intelligent Design.” (fra i darwinisti USA si usa l’acronimo PIG…). Nel
sito Panda’s Thumb si sono divisi il lavoro per una guida
commentata, che dovrebbero iniziare a pubblicare domani. Per ora la notizia
più interessante è in questa frase, tratta da una recensione, dove si
chiarisce che ancora manca quello che promettevano e che tutti attendono: “it is fat with specious criticisms of modern biology
but nearly emaciated when it comes to “intelligent design”. Nowhere can one find any
information on when a designing agent might have designed or how a designing
agent manufactured its designs in matter and energy. In fact there is not a single, clear statement of what was and
wasn’t designed”; ancora nulla di scientifico da gente
che vuole essere considerata un lavoratore della scienza, quindi. Strano che sono anni che molti credono che ci sia qualcosa di
serio, a cominciare dal card.Schönborn, che addirittura, senza degnarsi di
informarsi sui fatti, si arrabbia se qualcuno li strapazza o li condanna in
tribunale. |
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26/8/06-IT: |
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Lungo articolo di C.Cardia sul Foglio di oggi, a
commento dell’ultima serie di articoli sul processo di Harrisburg: “Un disegno, due intelligenze”. Gran parte dell’intervento
di C.Cardia fa riferimento al problema dell’orinine dell’universo e della
vita, che negli articoli era stato citato solo da chi sapeva meglio
quell’argomento e che non interessa molto al Discovery Istitute, tutto
concentrato contro la teoria dell’evoluzione; anche questa confusione è
l’indicazione che non si distingue l’evoluzione biologica dalla teoria
dell’evoluzione darwiniana; se poi si confonde il tutto anche con l’origine
dell’universo e della vita … bisogna ammirare i teorici dell’ID, che almeno
sanno orientarsi bene, anche se poi non sanno cosa sia la scienza che
vorrebbero imitare [una delle più grosse sfide all’ID che si presenta come
scienza è la richiesta di var vedere una foto di un qualche laboratorio
scientifico, ovunque nel mondo]. |
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27/8/06-IT: |
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Articolo sull’Avvenire di
F.Facchini: “L'antropologo Fiorenzo Facchini commenta
l'intervento del cardinale Schönborn al Meeting di Rimini” in cui
viene presentata la conferenza del card.Schönborn; evidenzia anche lui, come
han fatto altri giornalisti, una fusione fra evoluzione ed evoluzionismo (“l'alternativa alla storia darwiniana non è il
creazionismo”): come si sa la “storia”
la si sapeva anche prima di Darwin, potremmo quasi dire (ma la battuta è per
pochi…) che gliela raccontava già il nonno Erasmus, che gia’ la sapeva già
dal 1894, ben prima che il piccolo Charles nascesse; Darwin ha fornito la
spiegazione, il come e quindi anche il perché c’è stata l’evoluzione
biologica. La storia la si sapeva già. |
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28/8/06-US: |
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Una notizia un po’ preoccupante, diffusa dal
Guardian [potrebbe essere “sponsorizzata”; il settimanale NCR però il 2/9
smentirà che questa sia un’interpretazione corretta]; i presupposti c’erano
però un po’ tutti, e può non essere sbagliato pensare che ci sia una
relazione anche con il cambio della guardia avvenuto in Vaticano: “Pope prepares to embrace theory of
intelligent design” No al darwinismo:
scienziati cattolici difendono la Bibbia In una pagina web della Kolbe
Foundation si legge perfino questo: Over the past thirty years, increasing
numbers of Catholics have been concerned to counter the atheistic
evolutionary myths with sound doctrines and Biblical interpretation. This has
culminated in the International Symposium on Creation held in Rome in October
2002, when members of the Kolbe Center for the Study of Creation were
welcomed and blessed by Pope John Paul II and met Cardinal Ratzinger. The
proceedings show the consensus of the Fathers and Doctors of the Church with
the authoritative statements of the Councils, which strongly support special
creation and the global flood within a young earth framework. Bishop Andreas
Laun has concluded from his recent studies on the subject: "Theologians
should take leave of the theory of evolution 'acceptable to Catholics' and in
consequence write a new presentation of the teaching of creation - without
being caught up in an antiquated theory and without philosophically untenable
fantasies." Saranno stati in pochi (non
c’erano italiani) ma non si può dire che il loro orgoglio non sia stato
premiato: sono entrati in Vaticano e stati accolti dalle massime autorità
passate e future, pur dopo aver ascoltato discorsi come quello del vescovo
Andreas Laun (Evolution and Creationism - Theological
Considerations) e spacciato per approvate dalla Chiesa idee tratte
direttamente dalla Genesi (“What Does the Catholic Church Teach about
Origins?“). |
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29/8/06-US: |
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E’ consultabile in rete l’intervista di D.Tassot |
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29/8/06-IT |
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[Da Pikaia]: Oggi a Radio3Scienza Fabio Pagan ha
intervistato in diretta Federico Focher, l'autore del libro su Wallace
pubblicato da Bollati Boringhieri: L’uomo che gettò nel panico Darwin. La vita e le
scoperte di Alfred Russel Wallace. Ora è già
disponibile l’audio
dell’intervista. |
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30/8/06-IT: |
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Su Repubblica articolo sul prossimo
brain-storming a Castelgandolfo sulla teoria dell’evoluzione: “Gli ex allievi a lezione dal Papa:
"Così riapriremo il caso Darwin". Sembra per
fortuna confermata la presenza di P.Schuster (anche se è certamente in
minoranza e con un forte handicap: avrebbe bisogno di almeno un mese per
spiegare i concetti di base più importanti necessari per capire bene la
teoria dell’evoluzione; purtroppo si sa che nei seminari e negli atenei
pontifici si studia poca scienza e ancora meno biologia, che è più
complicata) che dovrebbe fare una presentazione in Powerpoint
che il card.Schönborn aveva già visto. |
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31/8/06-US: |
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Sembra che negli USA l’interesse per il
brain-storming dal papa sia decisamente maggiore che in Italia; c’è un
articolo del Time (“The Pope
and Darwin”); ieri
un articolo uguale su ABC e sulla Reuters (“Pope to debate evolution with former students”).
[Fa un certo effetto trovare nella pagina
dell’articolo del Time alcuni link a siti web che pagano per essere visibili
nelle pagine in cui si parla di evoluzione e di Darwin; trovare in questa pagina
link a siti web che pubblicizzano l’ID fa un po’ sentire il fiato sul collo
di qualcuno che dispone di tanti soldi per diffondere l’idea che il
darwinismo è falsissimo …; ovviamente, soprattutto noi italiani, sappiamo che
il sistema funziona … e quindi non dobbiamo meravigliarci che più della metà
degli americani non credano nell’evoluzione]
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31/8/06-IT: |
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Articolo dell’agenzia Zenit: “Creazione ed
evoluzione si integrano, non si escludono”, spiega un Decano di Filosofia”
che riferisce quanto ha affermato padre Pascual, intervenendo il 22 agosto al
Meeting di Rimini per la presentazione del volume “L’evoluzione crocevia di
scienza, filosofia e teologia”, che raccoglie gli atti di un Congresso
Internazionale sul tema svoltosi nel 2002. “Il dibattito sull’evoluzione è aperto. Bisogna
distinguere i diversi piani: scientifico-filosofico-teologico senza né
confonderli né separarli del tutto”. |
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1/9/06-IT: |
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Oggi inizierà a Castelgandolfo il brain-storming
con il papa sull’evoluzionismo; si spera che non abbiano dubbi
sull’evoluzione come fatto e che il Prof.P.Schuster controlli che tutti
sappiano anche distinguere fra i fatti e le spiegazioni, fra il come e il
perché (che ne deriva); ma pensino finalmente (per dirlo c’e’ tempo) come la
Chiesa cattolica spiega (e se lo fa in modo diverso rispetto al darwinismo)
come sia possibile materialmente che tutte le specie abbiano un antenato
comune e come quindi anche l’uomo
(almeno nel suo aspetto fisico) abbia avuto origine da un antenato
all’interno dei primati. Se la filosofia e poi la teologia vogliono
controllare la scienza, almeno questa deve essere conosciuta! Sul Riformista di oggi c’è un articolo in proposito di
O.Franceschelli (“L'insostenibile
futilità del disegno intelligente”); già nel titolo si capisce che
auspica un giudizio negativo sull’ID, un’ipotesi non seria e non scientifica
che ha trovato molti sostenitori ingenui ma anche molti critici fra gli
esperti cattolici; l’articolo inizia con una citazione della reazione
sgomenta del primo teologo anglicano che, suo malgrado, fu trascinato da
Darwin nella discussione sulla teoria dell’evoluzione: “… se lei ha
ragione, dovrò rinunciare a molte delle cose in cui ho creduto”. La
chiesa cattolica, oltre a non informare con ragionevole frequenza e chiarezza
i semplici fedeli (e i cardinali) che l’evoluzione biologica è un fatto, una
frase così non l’ha ancora detta, ma dovrà pensare che prima o poi DOVRA’
dirla, come ha fatto per quanto riguarda i movimenti dei corpi celesti, un
lavoro pesante che ormai non compete più ad alcun ente superiore; non c’è
niente di nuovo, se non gli attori; le accuse di ostilità che vengono oggi
rivolte a molti biologi evoluzionisti un tempo venivano rivolte agli
astronomi, che ora vivono (… solo quelli attuali!) finalmente in pace. [sappiamo invece che nel 1894 ai cattolici l’enciclica Providentissimus Deus di Leone XIII proporrà, appoggiandosi sulle ultime proposte di S.Agostino, una reazione ben diversa per situazioni analoghe che creavano qualche problema alla teologia: “o noi dimostriamo con qualche argomento che esso è falso, oppure senza alcuna esitazione lo dichiariamo falsissimo”; … è tragico che, dopo 150 anni di continue conferme e aggiornamenti del darwinismo, purtroppo una reazione molto simile la che vediamo proporre oggi anche da esponenti della gerarchia; ci sarà qualche novità in futuro o si dovrà aspettare ancora altri 200 anni, come è successo con Galileo?] |
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1/9/06-US: |
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Lettera aperta al papa, pubblicata dal Guardian, scritta da Kenneth Miller (“A
design for life”), uno dei testimoni chiave contro l’ID ad Harrisburg
(anche perché è l’autore del libro di scienze utilizzato a Dover) ma
soprattutto un biologo da vent’anni sulle “barricate” per difendere quella
che credeva l’idea sostenuta dalla chiesa cattolica, “l’evoluzione teistica”,
contro gli attacchi da parte dell’Intelligent Design. Completamente
smentito nella sua battaglia ventennale dalla lettera del card,Schönborn al
New York Times, con altri scienziati (fra cui Ayala, un biologo
ex-domenicano) aveva subito (13/7/05) inviato al papa una lettera per chiedere se e quando
fosse cambiato qualcosa e chi l’aveva deciso; chiedeva quindi se lui dovesse
rimanere o meno in una posizione così imbarazzante, a difesa di un’ipotesi
che non sembrava più da difendere. Visto che nessuno sembra abbia risposto
alla sua lettera mentre si è continuato a fare l’occhiolino all’ID, ci
riprova con un’altra lettera, questa volta pubblica. Avrà più fortuna? La lettera inizia sottolineando
che è stato un anno davvero disastroso per l’ID e per i suoi amici: “Advocates of American-style "intelligent design"
(ID) have had a tough year. “; ricorda poi che “Seattle's Discovery Institute, which orchestrated a prominent cardinal's pro-ID
op-ed piece in the New York Times last year, is abuzz with speculation that the
Catholic Church is about to take an ID-friendly position rejecting Darwinian
evolution.”. Riguardo ai risultati del brainstorming, nonostante
tutto e nonostante la presenza del card. Schönborn (che non ha mai smentito il suo intervento
pro-ID) sembra ottimista: “There is indeed a design to life - and
the name of that design is evolution. Look deeply enough, and I am sure that
the Holy Father and his students will come to the same conclusion.” Il
Discovery Institute è uscito con un nuovo libro, che nel titolo richiama il
“blind watchmaker” di Dawkins: A
Meaningful World, co-authored by Benjamin Wiker and . Sembra che, nonostante sia chiaro che I giudici non
li amino, facciano affidamento sulle scarse conoscenze di scienze e di
biologia nella popolazione, sull’appoggio dei media di tutto il mondo e sulla
propaganda che farà chi non sopporta Darwin. Utile e ampio articolo di J.Allen
sul National Catholic Reporter (“Benedict's
thinking on creation and evolution”) in cui si sintetizza in 4 punti quel
che il papa pensa sull’evoluzione. Si smentisce anche la notizia del Guardian
(e poi ulteriorment diffusa), tratta proprio da una sua intervista a D.Tassot,
secondo il quale il papa si preparerebbe ad approvare l’ID. Si conferma però che la citazione
errata usata dal card.Schönborn viene purtroppo usata anche da questo
giornalista: “With respect to
Pope John Paul II's famous 1996
formula that evolution is "more than a hypothesis" therefore,
it's meaningless to ask whether Benedict XVI agrees or disagrees”! Ci vorrà un’enciclica per ammettere
l’errore e tornare alla versione originale! (1) Whatever the findings of the natural sciences, they will not
contradict Christian faith, since ultimately the truth is one. (2) As a scientific matter, the evidence for "micro-evolution"
seems beyond doubt; the case for "macro-evolution" is less
persuasive (3) Evolution has become a kind of "first philosophy" for
enlightened thinkers, ruling out the possibility that life has any ultimate
meaning. Here Christianity must draw the line. (4) On the moral level, the widespread acceptance of evolution as a
"first philosophy" is dangerous. In
conclusione: “To put this in a formula, he doesn't
want to repeat the Galileo case, but neither does he want to surrender to
Auguste Comte - who predicted a "physics of man" that would render
religion obsolete” Partire da una citazione errata
(o forse non capìta…) non sembra un buon inizio per evitare errori che, si sa,
già sono stati fatti … |
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2/9/06-FR: |
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Sembra
che in Francia ci sia più interesse che in Italia per il brainstorming che il
papa sta facendo in questi giorni a Castelgandolfo con i suoi ex-allievi. Speriamo che ne approfitti e cerchi di capire perché l’allievo
ha criticato, dicendo P.Schuster gli ha successivamente chiarito, lo dice nell’intervista
al NCR, che non è assolutamente possibile parlare di dogma, e gli ha
spiegato perché: “Every biologist has the
obligation to change his ideas when experiments contradict what he thought”.
P.Coyne nella sua intervista
del 22/7/05 al NCR smentisce il cardinale
ricordando invece con quanta cura fosse stato preparato, anche con la
collaborazione di scienziati, quel documento che oggi sembra si voglia far
dimenticare (“Coyne said the pope's 1996 message
was carefully considered."The
academy had brought together the world's best researchers to study the
origins and early development of life, along with some philosophers and
theologians") Se ne occupano sia Le Monde (“De la
théologie naturelle au "dessein intelligent") che Le Figaro (“Benoît
XVI plonge dans le débat sur la création et l'évolution”) che Le Courier International (“Benoît XVI se rapproche des créationnistes
américains“); recentemente
(29/8/06) un titolo simile c’era anche sul Sidney Morning Herald (“Meeting could move Vatican closer to
theory of intelligent design”) non sembra, soprattutto dagli
ultimi titoli, che ci sia molto ottimismo, e sembra lo confermi anche Le
Monde, che, descrivendo i neocreazionisti francesi (“Le
jeu de masques du néocréationnisme français”), si dedica in particolare
ad approfondire il ruolo di un dinamico e multiforme francese, rettore della
sua università privata e presente come docente anche nelle università
pontificie, che si pone un po’ al crocevia fra l’intelligent Design USA, che
comunque critica, e il “disegno superiore” sostenuto invece dal Vaticano,
dove è inserito all’interno del progetto
STOQ sostenuto dalla Templeton Foundation. Sembra
strano che non sia diffusa l’informazione sul grosso colpo che il processo di
Harrisburg ha portato all’Intelligent Design modello USA. Sarà il caso di
diffondere gli indirizzi web che custodiscono la preziosa documentazione del
costoso (per chi ha perso, soprattutto!) processo? Talk
Origins e Wikipedia
sono due archivi ben forniti. La sentenza e le dettagliate analisi
della Forrest, la filosofa che ha seguito e analizzato il lavoro negli
anni del Discovery Institute; il suo lavoro è stato fondamentale (oltre alle
interviste dei sostenitori dell’ID) per arrivare alla sentenza di condanna
del giudice Jones. Fondamentale
infatti è stata anche la deposizione del biologo M.Behe, del DI, quando ammette che l’ID non è scienza, o
meglio che è scienza SOLO se si usa una definizione più ampia e che di solito
è pericoloso usare, e ha chiarito inoltre che con “the definition that sweeps in intelligent design, astrology
is also a scientific theory”, o quando
riconosce che al DI non sanno decidersi sull’antenato comune di tutti gli
esseri viventi, mentre sappiamo che anche
la chiesa cattolica nel documento del 2004 riconosce che la scienza ne ha dimostrato l’esistenza.. Per
quanto riguarda il Vaticano … per ora l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano del 17/1/06, pur poco pubblicizzzato
in italia e apparentemente dimenticato, sembra rimanga ancora, per quel che
vale, il documento più ufficiale, ma alcuni giornali, come si vede qui sopra,
cominciano a sospettare che possa resistere ancora per poco. |
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2/9/06-IT: |
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Su Europa un articolo (“Darwin, il Papa e un
dibattito un po' piu' evoluto“) un po’ polemico contro Micromega e
contro chi sembra voglia impedire al Papa ed ai cattolici di esprimersi; in
realtà la preoccupazione è che chiunque si esprima abbia un minimo di
conoscenze (e su questo si può facilmente dimostrare purtroppo una certa
confusione; come ad esempio la confusione fra i fatti e le teorie, ben
dimostrabile anche nei diversi interventi del card.Schönborn – esemplare la
recente obiezione sugli anelli mancanti, che può essere usata solo dagli
antievoluzionisti e quindi è assolutamente incompatibile perfino con il
documento del Card. Ratzinger del 2004, che riconosce il fatto
dell’evoluzione) e che non si confondano strumenti di conoscenza diversi,
come la fede e la ragione (e anche su questo non c’è dubbio che si voglia
ampliare la definizione di scienza inserendo, come un tempo era normale e
inevitabile, spiegazioni soprannaturali). E’ inevitabile, in questa situazione, “lanciare anatemi” senza nemmeno rendersene conto
e suscitare quindi polemiche che però, se ci si riflette, evidenziano gli
aspetti positivi della scienza e dell’evoluzione culturale, che ormai trae
vantaggio non solo dal contributo intellettuale di S.Agostino, ma anche da
quello di migliaia di oneste intelligenze di qualsiasi regione, religione e
cultura. E molte di queste oneste intelligenze hanno capito che,
dopo essersi disincagliata del tutto dal secolare problema di Galileo (la cui
soluzione ha messo a disposizione di cosmologi, astronomi e geologi ben 4
giorni della Genesi), la chiesa dovrà per forza trovare il modo di
disincagliarsi anche da Darwin, lui sì inserito in un evidente progetto
intelligente di evoluzione culturale umana che sembra strano qualcuno non voglia vedere (anche se avrebbe il piacere
di poterlo attribuire – se davvero lo vuole e senza essere facilmente
smentibile – a un “disegno superiore” …) ;
da quel giorno anche lo studio dell’evoluzione sarà a disposizione della
ragione. ·
Sull’Avvenire articolo (“Darwin
& Giacobbe“)
sul brainstorming di Castelgandolfo su “Creazione e Evoluzione”; discutibile
il sottotitolo: “Si discute la compatibilità delle teorie evoluzionistiche con
la fede cristiana. Il cardinale Schönborn: «Purché non si veda il percorso
della vita fino all’uomo come un processo guidato dal puro caso»”.
Viene un po’ di stupore a pensare all’articolo, un po’ diverso anche se
sempre dello stesso giornalista, del 12/8. Forse gli articoli del Regno erano
più stimolanti …? Nella prima frase [… non ricorda un po’ troppo l’impostazione del processo a
Galileo…?] sarebbe stato
meglio sostituire “i fatti” alle parole “la
fede cristiana”, in quanto si rischia di far pensare che si intenda
confrontare le mele (spiegazioni razionali di fatti materiali) con le pere
(verità di fede che non richiedono né permettono alcuna veifica); il pericolo
è evidente, ed è quello di illudersi che si possa fare a meno di una parte
importante (150 anni, e non è poco…) dell’evoluzione culturale umana: e se non fosse compatibile … che si fa? E’ probabile che ci
spaventerebbe di più rimanere senza automobili o televisori che senza la
teoria dell’evoluzione; non è però un buon motivo per cercare di abolire … i
prodotti dell’evoluzione culturale che non fanno scendere in piazza le masse. A questo proposito, se ci si
pensa bene, sembra un controsenso che proprio chi non ha dubbi che
l’evoluzione biologica e culturale, cioè “la vicenda
umana”, “ha un senso e una direzione segnate da un disegno superiore“
(Osservatore
Romano del 17/1/06) possa venire in mente di fare … verifiche di
compatibilità. Non sarebbe più corretto … un ringraziamento? E’ un rischio questa confusione
… anche Padre Livio di Radio Maria sembra
lo dica (certo lui non è il vangelo, ma ci sono comunque anche scienziati
cattolici, in abito talare e non, che lo confermano, a cominciare da
P.Coyne). La seconda frase, forse troppo
sintetica, ma purtroppo chiara (e ripetuta spesso, e non solo dal cardinale),
è offensiva per la ragione, e non solo quella di chi lo dice: chi può credere
e far credere che il “puro caso” da
solo possa portare chiunque … vivo oltre la prima curva …? Ci sarà quindi
qualcos’altro, come ben sa chi si interessa del problema e che interpreta
questa frase come ideologica e pure di un’ideologia errata o almeno
ignorante. L’articolo presenta alcune delle
opinioni del cardinale fra cui quella, davvero imbarazzante, che fa
riferimento alla scarsità di fossili di cui si lamentava Darwin 150 anni fa;
imbarazzante, perché dovrebbe essere del tutto ovvio che questa obiezione NON
è assolutamente utiilzzabile da parte di chi certamente ben conosce e accetta
il punto 63 del documento del 2004 del
Card.Ratzinger: è infatti una classica obiezione da “creazionista biblico” o
da supporter dell’ID, che all’evoluzione e all’antenato comune proprio non
crede; be’, sono infatt passati 150 anni e di anelli mancanti ne sono
stati trovati una gran quantità, come certamente gli avrà spiegato a cena il
prof.Facchini il 22/8; se qualche novello S.Tommaso poi pensa che si debbano
trovare TUTTI … prima di riuscire a convincersi, sta certamente scherzando,
anche perché è una “trappola”: lo sappiamo tutti che per ogni anello mancante
trovato … poi ne mancano altri due, uno prima e uno dopo … : “Ironically, the
response of anti-evolutionists to such discoveries is frequently to claim
that things have only gotten worse for evolution. Where previously there had
been just one gap, as a result of the transitional fossil, now there are two
(one on either side of the newly-discovered specimen)” (Kennet
Miller) Ci sono milioni di persone che
hanno lavorato e lavorano con e sull’evoluzione, e non stanno certo solo a
cercare anelli mancanti ma utilizzano le loro conoscenze di questo
meraviglioso meccanismo per risolvere i problemi dell’umanità, avendo ben
verificato che la teoria dell’evoluzione è perfettamente compatibile con i
fatti materiali che deve spiegare.
Questo anche Peter Schuster, agnostico ma consulente del papa, l’ha
detto mollto chiaramente nella recente intervista al
National Catholic Reporter: tutti devono rendersi conto che oggi siamo
arrivati al punto che un consulente chiamato per un brainstorming a
Castelgandolfo dal papa entra con queste certezze e quindi probabilmente
racconterà queste sue certezze; probabilmente la presenza di P.Schuster
porterà il consesso lontano dall’ID e dal creazionismo, ma soprattutto farà
capire quanto sia grande la distanza fra la fede e la ragione (e quindi con
quanta prudenza il papa debba muoversi, soprattutto evitando la continua
confusione creata anche dall’uso ambiguo di termini scientifici, filosofici e
teologici; se si confonde così spesso e facilmente un cardinale – e/o chi ne
riferisce il pensiero - figuriamoci un semplice fedele…): “we do not need the intervention of an
intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see. We
cannot draw conclusions that go beyond the observations that we have … Biology by no means disproves the idea of
a Creator. But the point is that we
don’t need a Creator to explain what we see … there’s no evidence that can’t be explained within this general
framework.”. Non molto diverse sono state le
parole di P.Coyne, per cui queste sono oggi le premesse di ogni ragionamento
(e P.Schuster quindi non teme di
essere rinchiuso né a Castel S.Angelo né … nella Specola Vaticana).
Probabilmente molti non sono aggiornati e sono rimasti a qualche secolo fa? L’articolo poi vorrebbe fare
chiarezza fra i vari … progetti intelligenti; preoccupa che nelle parole del
cardinale non ci sia però traccia che sia stato recepito (in una Sede
autorevole e di solito estremamente prudente come il Vaticano, con le
responsabilità, terrene e no, che deve gestire) l’ottimo lavoro distruttivo
(sull’Intelligent Design modello USA) fatto dalla sentenza
del giudice Jones; purtroppo sembra che nessuno quindi abbia ancora letto
in quella Sede le testimonianze
della Forrest, una filosofa della scienza che al processo di Harrisburg ha
dimostrato chiaramente come l’ID USA sia una truffa (… basta dire che hanno
corretto tutte le occorrenze di “creazionism”
in “intelligent design” da un giorno
all’altro nel loro testo? Incredibile? Attenzione: chi vede questi grafici
e questi confronti che hanno convinto un giudice USA potrebbe
cambiare idea sull’Intelligent Design modello USA e sui suoi adepti in Europa
e in Italia); questi dati
dimostrano che non sia né scienza con un minimo di serietà, e nemmeno
filosofia. Che non sia teologia, il giudice non era competente a dirlo, e
lasciava quindi aperta questa possibilità (che comunque precludeva l’accesso
alla scuola pubblica USA). Che non sia teologia lo dimostra
invece la Templeton Foundation, in
alcuni articoli citati qui sotto. A questo punto come è possibile
che si continuino a citare i testi del Discovery Institute [fondamentalisti
evangelico] e nello stesso tempo si critichi, come è avvenuto a Rimini,
P.Coyne, che invece è un gesuita [cattolico] che ben conosce l’ambiente
culturale e religioso USA? Strano poi che nell’articolo si
dica (ma forse la citazione è precedente alla sentenza e forse non riguarda
nemmeno l’Italia) che l’Intelligent Design (quello USA del Discovery
Institute?) “dovrebbe trovare posto
nell'insegnamento della religione e della filosofia” … a meno che non
si chiarisca quanti, quali e di chi sono i progetti intelligenti o i “disegni superiori” … Brutto il finale dell’articolo,
che lascia il lettore con una domanda che sembra retorica ma è solo
decisamente stupida, di un adepto dell’ID: “«Ma
se pure quella di Darwin è, in fondo, un'inferenza logica, cioè una deduzione
- si chiede Larrey - perché l'inferenza darwiniana viene considerata
scientifica mentre quella del "disegno intelligente" no?».
Perchè non aggiungere che la risposta sta tutta nella definizione di scienza?
La definizione di scienza del Discovery Institute comprende anche l’astrologia
(come hanno dichiarato al processo), quella di Darwin, degli scienziati e dei
medici proprio no … forse l’Avvenire intende difendere gli astrologi? Una delle preoccupazioni, come dicono chiaramente da tempo molti cattolici
(anche scienziati) USA e la Templeton Foundation, è che
l’ID modello USA arrechi prima o poi un grave danno o almeno confusione nei
fedeli delle diverse religioni cristiane e il rischio maggiore lo corre
quella in cui c’è un’autorita centrale, Strano che nessuno sia
solleticato dai titoli a leggere gli articoli della Templeton
Foundation: Theistic
Evolution: A Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent
Design (è abbastanza chiaro?), What is the problem with Intelligent Design? (non
con il darwinismo!). NB: la Templeton FoundationFINORA
finanzia importanti
e magari costose iniziative delle università pontificie romane … già si
fidano … ci si può fidare … ci si deve fidare … Nell’articolo invece si
presentano in modo positivo o per lo meno non critico le solite cose dell’ID,
e si legge anche qui che il flagellum è un organismo unicellulare invece che
un organulo di alcune cellule batteriche.
Anche in questo caso si copia male, forse anche dalle dispense di M.Behe fornite al giudice, dove il
flagello (in italiano si chiama così) viene chiaramente mostrato in uno
schema. Se proprio si volesse esere
seri, qui
il biologo evoluzionista cattolico Kenneth Miller
spiega come sia meglio smettere di usare la storia del flagello per difendere
l’ID. OK.
Ecco una dimostrazione degli effetti che un pugno di creazionisti mascherati
(Wells,
Dembski, Behe, Chapman e gli altri) sono riusciti a fare anche in casa
d’altri. Non c’è che dire, sono e sono stati abilissimi … e sembra abbiano
molti amici in giro per il mondo: chi ha raccontato in Italia del processo e
della condanna senza possibilità di appello del loro progetto? Chi lo racconta oggi? Per fortuna al brainstorming di
Castelgandolfo c’è eccezionalmente anche un biologo molecolare. Che
l’agnostico ed evoluzionista Peter Schuster (il quale, come racconta
perplesso nell’intervista al NCR,
ha subito l’assalto alla sua casella postale elettronica universitaria da
parte dei creazionisti biblici cattolici e degli antidarwinisti …: “These people wrote
letters in favor of Schönborn’s position, though I have the impression he was
not pleased with these letters. I think he may be a
little reluctant to enjoy their support ... There was an anti-intellectual
element to these letters”) tenga un occhio sul gruppo … controlli le loro letture …
(ma anche le loro email…). Un altro articolo breve dell’Avvenire (forse è l’unico quotidiano italiano a riprendere la
notizia): si cita una trasmissione televisiva USA andata in onda nell’ultimo
weekend, basata sul libro di uno storico USA che ha studiato l’influenza
(postuma, ovviamente) di Darwin su Hitler ma soprattutto sugli scienziati nazisti,
in attesa che qualcuno proponga una connessione magari con Al Quaeda (dopo la
connessione con Marx e con il liberalismo mancherebbe solo quella …); per
fortuna sulle loro fibbie le SS NON avevano la scritta “Darwin mit uns” …
certamente Hitler ha tanti padri … e Darwin non era probabilmente il più
rilevante. Se si pensa a come, anche per semplice ma in qualche caso
colpevole o interessata ignoranza, Darwin viene citato e tirato in ballo
spesso a sproposito anche oggi, e come la sua teoria dell’evoluzione fosse
comunque chiaramente già nell’aria (tanto che l’avrebbe potuta scoprire
qualcun altro, come in realtà è successo con Wallace) possiamo immaginare
come queste connessioni siano in gran parte arbitrarie e scorrette. Qualcuno potrebbe dimostrare che Wallace abbia influenzato
Hitler? Forse qualcuno potrebbe provarci …? Nessuno pero’ … J avrebbe dubbi se si spargesse la
voce che “Hitler
copiò” dagli esperimenti di un pio frate boemo (un paese che
confinava pure con l’Austria …!): nell’orto del convento aveva creato infatti
un regime di apartheid, tenendo separati i piselli gialli da quelli verdi e a
volte, non soddisfatto, pure quelli rugosi da quelli lisci. Come se non
bastasse, ... li incrociava fra di loro ripetutamente e in tutte le
combinazioni possibili per dimostrare che la segregazione e la dominanza sono
leggi naturali … leggi che per anni poterono essere approfondite, per motivi
di lingua, soprattutto nei paesi di lingua tedesca. Saranno indizi di
paternità o di affinità sufficienti…?! J ·
“anche il successo evolutivo della
specie umana è dovuto in buona parte alla comunicazione tra individui, che
consente di affrontare compiti complessi mediante la collaborazione.”, “La
strategia si ispira alla circostanza che i raffinati comportamenti collettivi
degli insetti si manifestano in assenza di controllo centralizzato”, “Nella costruzione dei robot gli ingegneri cominciano a
ispirarsi al comportamento degli insetti sociali”, “a proposito dell'umanità qualcuno ha cominciato a
parlare di intelligenza collettiva”. No, forse in questo caso
(formiche, robot) non si tratta di un’intelligenza che ci interessa molto …
né gli esempi sono molto utili, in giorni in cui si discute di progetto
intelligente … vediamo di studiare un po’ di più i primati e soprattutto le
specie per le quali si parla ormai di “evoluzione culturale”? ·
Su La Stampa un articolo (“Scuola
Moratti, colpo di grazia”) elenca tutte le novità introdotte dalla
Moratti che verranno abolite; non verranno invece abolite ma comunque
riviste, le indicazioni nazionali che hanno portato allo stravolgimento delle
buone basi che nella scuola elementare venivano fornite soprattutto nel campo
scientifico. Sarà molto contento il presidente dell’ANISN che sembrava
rassegnato sia alla perdita di Darwin che alla perdita del metodo
scientifico, sostituito dalla trasmissione ereditaria dei saperi familiari (e
dell’oratorio). Senza bisogno di clamorosi processi, e quindi non buttando
via inutilmente soldi, sembra che la scuola italiana riesca a recuperare la
sterzata impressa dal precedente governo. Anche su altri quotidiani si parla delle iniziative del
ministro, ma mancano citazioni della clamorosa esclusione dell’evoluzione
umana dai programmi delle medie, tuttora non ricomparsa nei programmi ma
probabilmente rimasta nei testi e nelle lezioni scolastiche, anche per
controbilanciare (solo in minima parte e troppo tardivamente) il creazionismo
insegnato nelle ore di religione cattolica fin dall’asilo (è uno dei soli tre
argomenti del programma
di religione/filosofia dei tre anni di asilo …) |
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2/9/06-US: |
·
Articolo
sul New York Times: “Professor-Turned-Pope
Leads a Seminar on Evolution”; si racconta del brainstorming a
Castelgandolfo, si citano i documenti vaticani del 1996 (GP2),
del 2004
(Ratzinger) e del 2005
(Schönborn); si citano inoltre D.Tassot e F.Facchini e si intervista un
americano, P.Fessio, che esclude che possa uscire un’approvazione per l’ID. Articolo molto breve sul Washington Times (“Pope considers evolution at seminar”) , che intervista sempre P.Fessio: “he thought the pope would avoid any endorsement of
intelligent design or Biblical literalism. He believes that the pope is more
concerned with those who believe that accepting evolution is incompatible
with belief in God”. L’articolo è stato criticato il 3/9 dal presidente
del DI, Chapman. |
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3/9/06-VA: |
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Dalla
Reuters le prime indiscrezioni sui
risultati del seminario di Castelgandolfo: “Pope
and former students ponder evolution, not ‘ID’”; se è vero quello che
racconta uno dei partecipanti (P.Fessio) che comunque … non fa altro che
confermare quanto aveva detto entrando: non hanno parlato né di ID né di
creazionismo (gli argomenti invece citati oggi dall’Avvenire!!), il papa non
ha detto niente di nuovo e non hanno lasciato sul tavolo nessun documento
scritto. Bene. Dopo quanto si è letto negli ultimi mesi è davvero meglio
riflettere … soprattutto sullo sconcertante appoggio ai furbetti dell’ID che
dicono di far scienza pur senza laboratori; si legge “dobbiamo verificare la compatibilità …”? La compatibilità?!
Prima si verifichi la serietà!
Magari con l’aiuto di Peter
Shuster, che ormai è conosciuto … Comportamenti poco seri, come andar dietro
a persone di dubbia competenza ed affidabilità (i cattolici, solo quelli USA
pero’, hanno letto come sia facile entrare in contatto con il papa da parte
di persone che cambiano idea nel tempo di un intervista … e che suggeriscono
di chiudere l’Accademia delle Scienze Pontificia …!!). Serietà e onestà …! Non si accorgono che il
Discovery Institute non aspetta altro che qualcuno chieda una verifica della
compatibilità? Li attendono al varco! Nulla oggi è più compatibile della loro
ipotesi dell'ID, che in effetti non sembra facile distinguere facilmente dal
"disegno superiore"! Non hanno
superato la verifica di serietà e onestà fatta dal giudice Jones … e sembra
invece possano superare la verifica di compatibilità? Come si legge qui
sotto, oggi quella dell'Avvenire sembra già superata a pieni voti … se non di
più … dato che attribuiscono anche prove evidenti che non hanno mai
vantato! ·
Articolo
sul Corriere della Sera: “La
creazione e Darwin, teologi riuniti con il Papa”, in cui si racconta del
seminario. Viene evidenziata (è l’unico quotidiano che lo fa?) la frase di
Peter Schuster, l’unico scienziato presente “nel
corso dell’evoluzione non è necessario l’intervento divino”, che aveva
già “provocatoriamente” ripetuto in varie forme nell’intervista
al NCR. Il segretario (Horn) riferisce che “in
nessun modo il papa tende verso il creazionismo, piuttosto è convinto
dell’accordo di creazione ed evoluzione” [e
quale sarebbe?]; nulla di nuovo, soprattutto per chi conosce il
documento del 2004, in cui si aggiorna al 1794 il
pensiero della chiesa sull’evoluzione: viene riconosciuta come fatto
semplicemente ammettendo che tutti gli organismi viventi hanno un antenato
comune. Il passo successivo da fare è più complesso e doloroso: spiegarne il
meccanismo; occorre quindi decidere se accettare le spiegazioni fornite dalla
scienza e quindi, come è successo nel caso di Galilei, bisognerà affidare ad
altre competenze un’altra parte delle scienze naturali. E’ ben chiaro a tutti che non ci sono le alternative un
tempo possibili: non è più infatti il momento (e lo si capisce anche leggendo
la frase di Peter Schuster che pubblica solo il Corriere e che è certamente
risuonata anche nel palazzo papale di Castelgandolfo) di prendere tempo
promulgando encicliche per cercare di fermare i naturalisti (come si poteva
fare nel secolo scorso con l’Officio
Sanctissimo del 1887). Sono passati ormai 200 anni almeno dalla scoperta
dell’evoluzione e 150 anni dalla scoperta dei meccanismi che la rendono
assolutamente plausibile (come conferma il consulente del papa presente a
Castelgandolfo) … sarebbe utile che la decisione possa arrivare in pochi
decenni, e magari passasse attraverso una revisione di tutto il rapporto fra
chiesa e scienza, fra fede e ragione, come auspicato nella lettera a
P.Coyne del 1988 che tutti sembrano aver dimenticato, forse per il ruolo
rilevante e autonomo che la chiesa dovrebbe riconoscere alla scienza e ai
suoi metodi, oggi i migliori strumenti per la conoscenza e la gestione del
mondo da parte di 6 miliardi e rotti di individui di diverse culture e
religioni. ·
Una
intera pagina dell’Avvenire sul
seminario di Castelgandolfo, con una sconcertante novità
nell’articoletto in fondo: “Secondo la teoria del «disegno
intelligente» … esistono prove evidenti che l’universo
e gli esseri viventi sono stati creati da una causa o un agente
intelligente” Nella testata della pagina si
legge: “Un processo pro o contro Darwin. Così è
stato descritto il seminario di studio convocato dal Papa a Castel Gandolfo …
Ma davvero la fede cristiana richiede
un’alternativa così secca?” in effetti è strano
un sottotitolo che, anche se non si capisce bene a chi si riferisce
l’opinione (anche se è quello che al DI speravano si facesse a Castelgandolfo
…), fa ripensare a Galileo quando non esistono le condizioni di allora …;
solo gli antievoluzionisti possono pensare di inquadrare in questo modo il
problema, e non dovrebbero essercene in giro, almeno così dovrebbe
essere. Sembra piuttosto che il
problema sia un altro, quello toccato dalla dichiarazione di Peter Schuster
evidenziata dal Corriere. In realtà qualcuno che pone
l’alternativa in modo così secco sembra ci sia; l’Avvenire di due giorni fa
titolava infatti “Si discute la compatibilità
delle teorie evoluzionistiche con la fede cristiana”; detta così non
sembra un’alternativa secca? O ci sono più teorie evoluzionistiche diverse? E
se decidessero che non sono compatibili? O che sono compatibili quei burloni
dell’ID e il darwinismo, su cui sono d’acordo almeno il 95 degil sienziati,
come dice Schuster, no? Che si fa? Un giudizio d’appello sarà poi concesso?
Dove? TAR? Giudice Jones? Sacra Rota? La Congregazione per la dottrina della
fede? Il problema non sembra semplice da risolvere … perché porre alternative
secche come al tempo di Galileo? In un articolo (“Oltre
la materia. La vita ha un codice segreto”), scritto da uno dei teologi presenti al
brainstorming di Castelgandolfo, R.Spaemann pubblica già una sintesi della sua
relazione; spiega anche che “Chi si apre alla dimensione di un Dio
creatore non è affatto intimorito dalla possibilità di trovare razionalmente
l’origine delle forme viventi, uomo compreso”; certo, la vita è
estremamente complessa, ci sono migliaia di problemi, di domande a cui si è
risposto e per per un numero ancor maggiore si stanno ancora cercando le
risposte, le quali a loro volta probabilmente apriranno ulteriori domande. E’
un processo conoscitivo enorme, a cui la chiesa non partecipa attivamente, ma
di cui ne gode i frutti e ne utilizza le conoscenze per rivedere
costantemente il suo modo di pensare e di operare; così è avvenuto negli
ultimi secoli. Dopo Galileo è difficile che si possa pensare di mettere sotto
accusa qualcuno che ha contribuito invece attivamente a questa incredibile
evoluzione culturale, successiva ad una evoluzione biologica che sembra aver
fornito alla nostra specie strumenti conoscitivi migliori di quelli di cui le
altre specie dispongono. ·
Un‘altro articolo presenta il meeting in modo quasi
bucolico (“Basta
«guerre», insieme alla ricerca di una sintesi”), anche se poi si
sottolinea una frase (“Una teoria che … [è] divenuta «una storia alternativa della Creazione»”) in cui il card.Schönborn continua a non apprezzare
che un organo prodotto dall’evoluzione biologica e culturale della nostra
specie possa essere usato anche per studiare e spiegare gli aspetti materiali
del mondo in cui viviamo, che alla Chiesa sembra non interessino, dato che
non li studia se nonh a livello teorico.
Qualcosa certamente cambierà in futuro; l’unico settore di ricerca
scientifica in cui si impegna attivamente oggi infatti è l’evoluzione
cosmica, comunque connessa e necessaria premessa dell’evoluzione biologica.
Visto che probabilmente questo interesse è una ricaduta del processo a
Galileo … l’idea del processo forse non è così peregrina e potrebbe dare una
scossa. Darwin è morto? perché non processare … Veronesi … o Dawkins? Per quanto riguarda gli altri
articoli della pagina (“Ratzinger:
il problema è ideologico” [ma l’accusa
non è più di ‘eccessivo materialismo’?] e “E
la teoria del disegno conquista adepti”), rientrano nella propaganda
addirittura contro l’evoluzione (non solo la teoria dell’evoluzione).
Basta già il fatto che qualcuno
osi, soprattutto dopo il processo
di Harrisburg, scrivere “teoria
del ‘disegno intelligente’” per qualificare l’articolo; probabilmente non
si pensa al fatto che per Darwin ci sono voluti più di 140 anni perché gli si
concedesse – ma molti non sono ancora d’accordo – la definizione di “più che un’ipotesi”… e non tutti ammettono che
corrisponda ovviamente a “teoria” (come si
legge anche poche parole dopo la frase “più che un’ipotesi”….. ) Oggi invece
leggiamo “perplessi” (si può dire? È
sufficiente?) “Secondo la teoria del «disegno intelligente», nata negli anni Novanta negli
Stati Uniti, esistono prove
evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono stati creati
da una causa o un agente intelligente” e “Affermano
inoltre che la loro teoria ha pari dignità rispetto alle tesi puramente naturalistiche riguardo
all’origine della vita e dell’universo”. “ESISTONO PROVE EVIDENTI”? WOW! Credo che nessuno dei fellows
del Discovery Institute (che giusto nel 1987 hanno abbandonato in pochi
giorni il creazionismo biblico – quello dei 6000 anni e dei 6 giorni + il
riposo - e sono passati all’ID solo a causa di una sentenza della corte
suprema …) abbia mai osato né potuto parlare di “prove evidenti”; per cui sembra che in questo caso, al contrario
di quanto avviene per Darwin, l’entusiasmo trascini i nuovi “adepti” perfino MOLTO al di là di quanto
potrebbero mai sperare di poter dire un giorno al Discovery Institute. Basta leggere la deposizione
di Behe al processo di Harrisburg per capire che se avesse avuto un
simile asso nella manica il processo sarebbe andato ben diversamente. Loro
provano a dire semplicemente che certe cose non si riescono a spiegare con i
meccanismi darwiniani: i darwinisti rispondono più o meno “‘embè’? sono anni
che scopriamo cose nuove e ce ne sono ancora tantissime da studiare!”. Senza
laboratori (forse pochi lo hanno notato, ma loro, come anche il Vaticano, non
ne hanno affatto!) c’è poco da scoprire, si può solo criticare e le
possibilità sono infinite. Per fare una citazione che possa
essere accettabile per l’Avvenire, e per consigliare un minimo di coordinamento
dentro e fuori le mura vaticane, si può ricordare che l’Osservatore Romano (articolo di
F.Facchini del 17/1/06) avrebbe affrontato in modo BEN diverso il
problema se le cose stessero davvero così …; ben diversa sarebbe stata anche
la posizione espressa qualche giorno fa (31/8) da un
accademico pontificio, direttore di un Master in Scienza e Fede; invece in
queste dichiarazioni leggiamo che, NON essendoci “prove
evidenti”, ambedue approvano
la condanna di chi ha cercato di introdurre a scuola l’ID: il giudice Jones
ha dimostrato chiaramente nella
sentenza che non è scienza (e
quindi NON ci sono prove evidenti). F.Facchini scriveva: “Se
il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un
altro, ma non è corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dal
campo della scienza pretendendo di fare scienza. La decisione del giudice
della Pennsylvania appare dunque corretta.
L'ID non appartiene alla scienza e non si giustifica la pretesa che sia
insegnato come teoria scientifica accanto alla spiegazione darwiniana” P.Pascual conferma che “sembra sbagliato
presentare l’intelligent design come una teoria scientifica alternativa
alla teoria dell’evoluzione”; sarebbe meglio che all’Avvenire
cerchino di capire in che direzione stanno andando e perchè P.Pascual e
F.Facchini stiano apparentemente viaggiando contromano. A questo proposito, e per
ritornare ai problemi seri e reali, non sarebbe più importante invece far
sapere anche ai cattolici italiani cosa disse nell’intervista al NCR il
consulente scientifico convocato del papa a Castelgandolfo? Sconcerta il
fatto che invece … i cattolici USA lo sannno già (e sanno anche, dopo l’intervista a D.Tassot,
come siano volubili i creazionisti, capaci di smentire di esserlo subito dopo
averlo confermato): “I believe that 95
percent of biologists would say the same thing, that there’s no evidence for
the intervention of an intelligent designer during the course of evolution…. the point is that we don’t
need a Creator to explain what we see. One hundred years ago, it was
the common belief of Christians that God directly created every new species
that exists. Darwin showed how natural development can lead to new species.
Today we understand this much better, and there’s no evidence that can’t be
explained within this general framework”. E’ molto probabile invece che nel brainstorming ci si
confrontasse con questi dati oggettivi; non si potrebbe e dovrebbe mantenere
il dibattito ad un livello simile anche all’esterno dei palazzi pontifici? Si eviterebbero poi magari delle probabili
sorprese e delusioni … Probabilmente qualcuno avrà
notato come sia ben diversa la frase di P. Schuster (“we don’t need a
Creator”) rispetto all’accusa che invece
viene rivolta agli scienziati di “voler eliminare Dio dall’evoluzione” o
anche solo di insegnare che si può dimostrare «una storia
alternativa della Creazione»? C’e’ voluto il processo a Galileo, ma grazie a
ciò da tempo l’astronomia e l’evoluzione cosmica “don’t need a
Creator”. E ci potrebbe esere anche questo
problema: se alla Templeton Foundation si
rendessero conto che a Roma non si leggono le loro analisi e non si capiscono
i loro allarmi? Nel sito di Wikipedia del Discovery Institute
si racconta come e perché da tempo non collaborano più con loro. PS: per quanto riguarda le prove di cui parlano i profeti
dell’ID, forse è il caso di far notare ai nuovi adepti un dettaglio non da
poco: loro parlano solo di prove logiche evidenti … le stesse per
cui, e M.Behe lo ha dovuto ammettere al processo, anche l’astrologia deve
essere considerata scienza ... ecco perché ci vuole molta prudenza prima di
accodarsi a loro … una ragionevole distanza di sicurezza è davvero
obbligatoria e… allacciare le cinture … |
|
||
4/9/06-IT: |
·
Apparentemente
nessuna ulteriore notizia né commento, né sul brainstorming a Castelgandolfo,
né su quello che hanno scritto sull’Avvenire (sulle “prove
evidenti che l’universo e gli esseri viventi sono
stati creati da una causa o un agente intelligente”). ·
In
realtà qualcosa compare in data 4/9 sul blog di S.Magister (“Il professor Ratzinger mette in pubblico i segreti
dei suoi allievi”
riportato anche qui)
che racconta come si è svolto il brainstorming (il papa non era presente al
momento delle relazionii che gli sono poi state sintetizzate) e annuncia che
le relazioni verranno pubblicate, forse accompagnate anche da parti della
discussione. |
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4/9/06-US: |
·
Niente
di nuovo nemmeno negli USA, né altrove; si ritrova in alcuni siti
giornalistici l’ipotesi che possano essere pubblicati gli appunti delle
discussioni, come si legge su Scientific
American, ABC,
Reuters
e altre fonti meno importanti. Non avendo ancora letto in italiano (se non
sul Corriere) nessuna delle frasi dette da Peter Schuster (l’unico vero
scienziato ammesso a Castelgandolfo) nell’intervista
al NCR, e avendo letto invece le pesanti critiche fatte a Rimini a
P.Coyne (che aveva detto, da ecclesiastico, concetti simili) penso che sia
improbabile che si pubblichino in italiano gli appunti di una discusione a
cui ha partecipato anche Peter Schuster, esprimendo ovviamente le micidiali
opinioni che solo i cattolici USA hanno finora potuto leggere. |
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5/9/06-US: |
·
Sul National Catholic Report il
giornalista J.Allen [che ultimamente ha realizzato intriganti interviste (a Peter
Schuster, P.Coyne,
D.Tassot, N.Cabibbo,
P.Horn)
che sarebbe utile tradurre per i cattolici italiani] continua a illustrare in
un interessantissimo articolo (datato 8/9) l’evoluzione del pensiero del papa
sull’evoluzione: “Benedict's
evolving thought on evolution”. Molto interessanti alcune
citazioni di vecchi testi del papa sull’evoluzione e sulla differenza fra
microevoluzione e macroevoluzione. Sconcerta che non venga citato il
fondamentale documento del 2004 (addirittura citato dal Card.Schönborn e quindi
difficile da trascurare); ma soprattutto fa rabbia leggere che anche Allen
ripete la traduzione sbagliata e assurda fatta dal Card.Schönborn del testo
di GP2; anche lui non è andato a verificare il testo originale e quindi segue
il cardinale nella trappola della impossibile critica all’evoluzione, il modo
più ingenuo per dimostrare la propria incolpevole ignoranza. Leggendo invece i titoli di altri quotidiani
cattolici nel mondo, salta all’occhio un problema, previsto e temuto da alcuni dei cattolici USA che finora
han fatto da cavie: la probabile difficoltà per il Vaticano di
distinguersi ora e in futuro (dato che sembra non approfitti della condanna
per ripetere che sono truffatori) dal gruppetto di creazionisti mascherati
del Discovery Institute, in prevalenza cristiani non cattolici ma evangelici
integralisti. Il fatto che nei
titoli dei giornali cattolici di oggi si legga spesso qualcosa di simile: “Pope's closed seminar said not to focus on intelligent
design” (Catholic
on line, Indian Catholic,
Catholic
News Service) non favorisce affatto la
chiarezza; se nei cattolici USA la frase risulta chiara, nei paesi europei o
in India si rischia che i cattolici pensino che non ci siano problemi con il
“progetto intelligente USA”, e questo senza che magari abbiano mai sentito
parlare di Dembski e soci ... Questa posizione poco chiara è espressa
chiaramente anche da P.Fessio: su Catholic
OnLine: "the whole American
debate on intelligent design did not occur at all here."; nonostante che a Castelgandolfo l’argomento
fosse ignorato, sembra che sull’Avvenire invece non si parli di altro…: si
arriva al punto che appaiano (il 3/9) addirittura
certificazioni di serietà e si citi che qualcuno avrebbe presentato (?) “prove evidenti di creazione di esseri viventi” (non è chiaro se avvenuta con il metodo di creazione
mediata proposto dal padano Don
Bortoluzzi o con le creazioni miracolose per ogni evento di speciazione
proposte da un altro italiano spesso citato dagli antidarwinisti) dimostrano
che si rischia di finire in una grande frittata o, forse più probabilmente,
in una grande risata. In tale situazione è
inevitabile che sia sempre più difficile la distinzione fra quello che è
ormai un marchio depositato (l‘intelligent design) e il “progetto superiore” che F.Facchini
sull’Osservatore
Romano del 17/1/06 presenta alla fine
dell’articolo come la posizione dei cattolici. L’intelligent
design USA ha messo in soffitta dal 1987 (ma ogni tanto fa capolino, come
quando si parla di anelli mancanti…) il creazionismo biblico originale per
continuare la battaglia sia contro l’evoluzione che contro il darwinismo.
Sicuramente la propaganda dell’ID crea problemi fra le persone con conoscenze
di base della biologia insufficienti o disordinate, tanto da non saper
distinguere ad esempio fra “l’evoluzione” e i suoi meccanismi (che
costituiscono la “teoria dell’evoluzione”); quello che diventa invece sempre
più evidente è la possibilità che l’ID crei seri problemi anche a chi non sa
distinguere chiaramente fra “progetto intelligente”, “disegno
superiore” e “creazione”
(nonostante in Italia venga insegnata fin dai tre anni di età, non è un
concetto semplice: è un concetto
filosofico/teologico e quindi non equivale alla vecchia e più
spettacolare “creatio ex-nihilo” che insegnavano all’asilo 50 anni fa…). |
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5/9/05-FR: |
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Interessante articolo su un sito cattolico
francese,che illustra “Des
interventions à huis clos autour du pape Benoît XVI” in gran parte
riprende l’articolo di S.Magister.
Una valutazione sintetica è: “Après avoir longtemps combattu Darwin, l’Eglise
catholique considère aujourd'hui, avec quelques réserves, que la théorie de
l’évolution n’est pas incompatible avec son enseignement. Elle s’inquiète
pourtant de l’influence du darwinisme social et des théories sur
l’évolutionnisme économique en matière d’éthique sociale et médicale. La
“sélection naturelle“ est inacceptable pour la doctrine sociale de l’Eglise.”. In realtà credo che
sia il caso ben più inaccettabile, ma solo perche non viene affatto capito
che svolge un ruolo limitato, anche se molto “creativo”. |
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6/9/06-IT: |
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La
prevedibile e pericolosa confusione fra “progetto superiore” e “intelligent
design mod.USA” ·
Si legge infatti oggi in un articolo sull’Avvenire, in cui si intervista
finalmente Peter Schuster, una coppia di domande, la prima (“Qual è la sua posizione sulla teoria dell'«Intelligent
Design»?”), per l’uso del termine in inglese si riferisce chiaramente
all’ID USA (che, secondo precedenti recenti articoli sull’Avvenire dovrebbe
essere scienza) e la seconda, che è messa immediatamente dopo, senza far
notare la differenza, riguarda la possibilità di “un
intervento "speciale" di Dio in certe fasi dell'evoluzione”
(e questo sembra riguardi la chiesa cattolica e quindi non la
scienza). Le due risposte … non sono molto diverse ... Una certa confusione la si nota
(nel sito web in cui viene presentato l’articolo) anche dal progressivo
annacquamento (sarebbe meglio dire stravolgimento…) all’origine del titolo:
qui sotto si vedono le tre frasi che sono ben diverse, probabilmente con tre
autori diversi (l’ultima è fra virgolette e quindi è la frase detta
dall’intervistato) che si trovano: 1) in “copertina web”, 2) nel titolo
in testa all’articolo e 4) nel testo
dell’intervista: Schuster: disegno
intelligente, la scienza lo ammette; Disegno
intelligente, la scienza non obietta, e “le scienze
naturali non riscontrano un intervento di Dio nel corso dell'evoluzione”. Nella pagina
in formato PDF c’e’ poi un’altro titolo, ancora diverso!, su questo
problema: “è del tutto legittimo scorgere un
Creatore dietro alle leggi naturali”, che riporta però la frase monca,
dato che, nell’originale, nella prima parte si chiariva bene che “le scienze naturali non riscontrano un intervento di
Dio nel corso dell’evoluzione” … per cui si capiva che era legittimo
solo se qualcuno accetta di credere in eventi (materiali) non dimostrati... Se a qualcuno sembrasse che
l’unica frase fra virgolette (la terza) si possa considerare uguale alle
precedenti, a questo punto entriamo allora nella seconda confusione (dopo
quella fra i diversi progetti o disegni), quella fra i metodi della scienza e
i metodi della fede. Schuster dice chiaramente che la scienza non trova prove
dell’intervento di Dio e non ne ha bisogno per spiegare gli aspetti materiali della vita e
dell’evoluzione biologica. La seconda “traduzione” ha un significato diverso,
nel senso che sembra che la scienza non possa obiettare se qualcuno dice che
ci sia dietro a tutto un entità superiore (che potrebbe a questo punto però
essere anche il Flying Spaghetti Monster …). Per quanto riguarda la prima
frase … è il contrario di quanto dice Peter Schuster, no? Dire “la scienza
ammette che la terra è rotonda” e dire “la scienza ammette il disegno
intelligente” non indicherebbe una simile conferma sperimentale delle due
dichiarazioni? In tanto evidente imbarazzo che
trapela dall’articolo, comunque qualche speranza sembra emergere
dall’intervista: sembra che dal brainstorming non sia uscita alcuna critica
valida alla “teoria dell’evoluzione”. L’unica critica sembra che sia il fatto
che non gli scienziati ma ALTRI la usino male in altri contesti, soprattutto
nel sociale. Oltre all’asssenza di critiche, P.Schuster riferisce che il cardinale
(che comunque in un’altra intervista a Rimini sembrava non lo ammettesse - “riscriverei l’articolo tale e quale”) abbia
cambiato idea rispetto alla lettera al NYTimes; inoltre il cardinale
ribadisce il rispetto per la scienza e il suo metodo, e su questo ha avuto
l’impressione che anche gli altri concordassero. L’articolo, se lasciamo
perdere i titoli, ad uso interno, evidenzia quindi l’assenza di proposte
alternative alla “teoria dell’evoluzione” (nessuna citazione al riguardo … e
questo è prevedibile ma comunque davvero importantissimo
per quanto ne può e ne dovrebbe derivare
…) il riconoscimento della validità
delle scoperte che da 150 anni confermano la teoria dell’evoluzione, e del
metodo scientifico (e quindi, per chi non lo avesse ancora capito, dell’esclusione di spiegazioni che fanno
ricorso ad eventi soprannaturali per
spiegare il mondo reale, e quindi della differenza sostanziale rispetto
ai metodi della fede) (“Ho avuto l'impressione di
un generale rispetto per il metodo scientifico e per gli attuali risultati
della ricerca nel campo dell'evoluzione.”) l’unica critica riguarda l’uso
scorretto (su cui ovviamente gli scienziati sono i primi ad obiettare!) della
teoria dell’evoluzione nel campo delle scienze sociali (e questo avviene solo
in un’unica specie, la nostra) e non nel settore del’evoluzione biologica. (“Le critiche sono andate semmai all'applicazione della
teoria evoluzionista in campi che non
le competono, come quello sociale. Giustamente, perché non si possono
applicare i risultati di una scienza in ambiti che non hanno nulla a che fare
con essa”). Se la racconta giusta, sembra evidente che P.Schuster è
riuscito addirittura a far capire che non sono gli scienziati quelli che
usano la teoria dell’evoluzione in modo ideologico! Complimenti! Finora si
sparava nel mucchio … e si colpivano però soprattutto gli scienziati e in
particolare, è ovvio, Darwin! Pochi scienziati, anche italiani, ne erano
esclusi, e non è deto che fossero i migliori. Che non si parla più di teorie
dell’evoluzione ma ci si riferisce all’unica oggi valida, l’unica che si
occupa solo di spiegare l’evoluzione biologica. La dizione che piaceva a GP2
(spesso citata in ambienti cattolici) invece permetteva e favoriva confusioni
con le diverse visioni ideologiche. Quindi da questa intervista emergerebbe una chiara impressione che ci
possa mancare molto poco a una dichiarazione della chiesa cattolica che, con
l’accettazione della teoria dell’evoluzione, concluderebbe in tempi rapidi la
riflessione iniziata con le dichiarazioni che si leggono nel documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger (e che i cattolici dovrebbero conoscere) in
cui semplicemente si conferma che si crede nell’evoluzione biologica. Sembra
quindi prevedibile, anche se nell’articolo non viene evidenziato, quel che si
può leggere fra le righe dell’intervista, che alla scienza e ai suoi metodi
di indagine verranno messi a disposizione (come già avvenuto per la
cosmologia, l’astronomia e la geologia dei primi 4 giorni) anche gli ultimi
due giorni della Genesi … Anche P.Schuster parla della
probabile pubblicazione degli atti del seminario. Prima di questa intervista
mi sembrava improbabile, proprio perché sarebbero state pubblicizzate le sue
opinioni (basta vedere come hanno stravolto i titoli dell’Avvenire per capire
che c’è qualche problema a capirle ... e/o a volerle far conoscere), mentre
ora la ritengo possibile, ovviamente perché l’intervista fa intuire che si
potrebbero accettare proprio le conseguenze che ho evidenziato … Se qualcuno volesse leggerla, l’intervista
di J.Allen a P.Schuster nel sito del National Catholic Report è più netta
nell’esporre il pensiero dello scienziato austriaco (che sicuramente con
quelle idee avrà avuto un ruolo centrale nel brainstorming), ma è precedente
al brainstorming. C’è poi, sempre sull’Avvenire un altro articolo “Darwin,
soltanto un inizio” con il sottotitolo che sembra autoironico in un
contesto in cui non si riesce sempre a capire la differenza fra il metodo
scientifico e il metodo della teologia (che si pretenderebbe di usare anche per verificare la compatibilità
delle scoperte scientifiche!); «Giusto criticare
l'estensione della teoria evoluzionista ad altri campi, come quello sociale.
Ogni disciplina ha il proprio ambito di applicazione»; le
dichiarazioni del cardinal Kaspers sembrano poi in contrasto con quanto dice
P.Schuster sui cambiamenti di opinione del card.Schönborn e sull’opinione sul
darwinismo: “L' evoluzionismo è una teoria
arbitraria. Per questo il cardinale Schönborn ha scritto quel famoso articolo
sul New York Times precisando cosa vuol dire l'ideologia dell'evoluzione” [da Pikaia] Si apre il 6
settembre il primo Festival dei Saperi
a Pavia (6-10 settembre 2006). Programma. Particolarmente interessante l’installazione di un laboratorio in piazza che permette ai visitatori di entrare in contatto diretto con scienziati che lavorano sul DNA e che fanno vedere come si ottiene il DNA utilizzando materiale biologico : “Laboratorio: Cellule, genomi e cloni” |
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6/9/06-US: |
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In alcuni giornali USA (Scientific
American /Reuters: “Pope's
debate group to publish evolution talks”) compaiono dichiarazioni che
speriamo non portino a scontri armati … fra i marines e le guardie svizzere
...; riguarda il fatto che P.Fessio (uno dei partecipanti al brainstorming di
Castelgandolfo), per spiegare il motivo per cui l’ID è un problema solo degli
USA e non dell’Europa (nonostante ci siano tanti promoters…), la spiega così:
premettendo che “Catholic church use
philosophical reasoning to conclude that God created the world, not arguments
which intelligent design supporters claim can be proven scientifically”
non ha dubbi che "there's a controversy in
the United States because there is a
lack of awareness of a thing called philosophy. Evangelicals and creationists generally lack it and Catholics have it. When you look at the world and
see what appears to be order and design, the conclusion that
there is a designer is not a scientific conclusion, it's
a philosophical one.” Se questo è il modo di discutere
i problemi (con il rischio che chi è privo o comunque un po’ deficiente in
filosofia sia magari anche più nervosetto … e si offenda), è giusto che si
arrivi al più presto ad utilizzare strumenti di comunicazione che si basino
su patrimoni culturali comuni e universali … cominciando a dare il via libera
alla teoria dell’evoluzione. Molto importante che in questo
articolo venga confermato il fatto che la creazione e l’esistenza di un
creatore sono deduzioni non scientifiche ma filosofiche; almeno in Italia in
realtà tutti dovrebbero ben saperlo fin dall’asilo, dato che si comincia a
parlare del concetto filosofico di creazione fin dai tre anni: Religione: vecchi
programmi delle scuole materne: segni e le esperienze della presenza di Dio
nella creazione, nella natura e nelle sue stagioni, nella vita e nelle opere
degli uomini e nuovi
programmi del 2004: Osservare il mondo che
viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio
Creatore. Sinceramente sembrano più programmi di scienze che di
filosofia ... Val la
pena di riflettere anche sulla frase “When you look at the world and see
what appears to be order and design, the conclusion that there is a designer
is not a scientific conclusion, it's a philosophical one”? E’ sicuramente una frase che il
cardinal Bellarmino, della commissione che doveva occuparsi di Galileo, non
avrebbe mai pronunciato a proposito del movimento “apparente” del sole
attorno alla terra. Peccato che non tutti oggi abbiano le idee così chiare
sulle caratteristiche e la differenza di applicabilità e di valore di un
ragionamento scientfico e di uno filosofico. |
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7/9/06-IT: |
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Interessante
ed esemplare come in un articolo sul Foglio
(“Monogenesi”) si dimostri (solo ‘logicamente’
però) che alcune scoperte scientifiche dimostrano che Dio esista (la
generazione spontanea si è dimostrata falsa, sconfessando … i materialisti
che la sostenevano [?!]), la Bibbia dice il vero (dato che la genetica ha
dimostrato che … tutti gli uomini attuali deriverebbero proprio da sdue che
si chiamavano Adamo ed Eva [?!!] – strano che non si precisi se avessero lo
stesso numero di costole) … “Dopo
aver illustrato l’importanza del concetto di creazione per lo sviluppo della
scienza moderna, e la compatibilità tra Big Bang, relatività e creazione
biblica, è utile ricordare un’altra grande scoperta scientifica, che ha
segnato un enorme smacco per le
concezioni materialistiche e panteiste del mondo. Intendo la demolizione,
ad opera del galileiano Francesco Redi e del sacerdote reggiano Lazzaro
Spallanzani, della teoria pagana della
“generazione spontanea”. I fatti sono questi. Non ammettendo l’idea di un inizio e di un Dio creatore, gli antichi
dovevano presupporre l’esistenza di una nascita spontanea delle forme di vita” “… Se
infatti la vita si genera da sé, l’esistenza di un Dio trascendente e di una
creazione perdono di senso ... Ebbene Redi e Spallanzani dimostrarono che
nulla si autogenera, neppure un povero verme: un colpo enorme per quelle
dottrine, materialistiche o magico-panteiste che fossero, che speravano di
fare a meno del Creatore, e di un inizio del mondo!” “Oggi
la scienza sembra dirci che la Bibbia aveva ragione e che gli uomini
sono veramente, cristianamente, geneticamente, fratelli: sono in molti
infatti a sostenere, in base al DNA, e cioè all’incredibile somiglianza
genetica tra tutti gli uomini, l’ipotesi del monogenismo. Di più. Quasi a
conferma della biblica Torre di Babele, moltissimi linguisti, e genetisti
come Luca Cavalli Sforza, ritengono che si possa parlare anche di una
lingua madre originaria, ulteriore conferma della nostra comune
discendenza. Non siamo figli della Madre Terra, né di scimmie – evolute,
se bianchi, perverse, se negri– bensì di Dio”. Ecco che viene quindi dall’Italia
e non dagli USA un bell’esempio delle “prove
evidenti” (di cui parlava l’Avvenire il 3/9,
attribuendole erroneamente all’intelligent design USA) dell’esistenza
di un creatore; è chiaro dal testo che non sono prove evidenti
“scientifiche” (quelle che uno magari si aspetterebbe e che vorrebbe
verificare prima di salire su un’auto o su un aereo e prima di entrare in
sala operatoria) ma sono solo prove logiche
(proprio come quelle dell’ID); anzi, in questo caso sono anche un po’
“acrobatiche” dato che si salta un punto e non si verifica affatto che i
genetisti e Cavalli Sforza non citano gli stessi nomi anagrafici presenti
nella Bibbia …; volendo essere positivi, si può invece concordare con
l’autore che una coppia, o un piccolo gruppo di individui, abbiano con
elevata probabilità una lingua comune
…; volendo essere negativi, un ragujionamento logico onesto non ci nasconderebbe
che Adamo ed Eva NON vivevano circa 150.000 anni fa e NON derivavano da forme
bipedi precedenti. Per una critica più autorevole,
proprio qui sotto si legge che un partecipante al brainstorming di
Castelgandolfo si sente invece autorizzato a smentire il filosofo, in quanto
dice “the conclusion
that there is a designer is not a scientific conclusion, it's a philosophical
one” e si permette pure di accusare gli americani sostenendo,
pur essendo americano, che dalle loro parti “there is a lack of awareness of a thing
called philosophy”. Come la mettiamo? Peccato che l’autore di
questo articolo non fosse a Castelgandolfo … non solo Peter Schuster, ma
anche P. Fessio avrebbero potuto dargli qualche buon suggerimento. |
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7/9/06-US: |
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Discussione su EvolutionBlog (“Is
Evolution Practical?“) sulla recensione scritta da Jerry Coyne su Nature di un nuovo libro (The
Evolving World: Evolution in Everyday Life, by David Mindell): la frase
“if truth be told, evolution hasn't yielded
many practical or commercial benefits”, che è piaciuta molto alla
gente dell’ID ha portato a interventi che elencano I benefici
dell’evoluzione; in realtà nello stesso commento J.Coyne citava, subito dopo,
un paio di buoni esempi; chi si fermava alla frase prima si perdeva già una
prima smentita … nella discussione interviene anche l’autore del libro. ·
Articolo
del 7/9 su Nature (“When science and theology meet”; “Catholic Church
ready to reject intelligent design” il sottotitolo) che riporta un
giudizio di Peter Schuster moderatamente ottimista sul futuro della posizione
della chiesa, attualmente ferma a metà del guado con il suo “evoluzionismo
teistico”; P.Schuster sosterrebbe che “La teoria
evoluzionistica viene ora considerata scienza e non più solo un'ipotesi e su
di essa nel mondo cattolico sembra esserci accordo generale”: “But discussions at the meeting suggest
that the Church will probably affirm a form of theistic evolution, which
posits the general principle that biological evolution is valid, although set
in motion by God. At the same time, it seems likely to reject the fundamental
intelligent-design principle that God was a watchmaker, intervening in the
details. "Intelligent design as an intervention of God during
evolution will not be an outcome," predicts Schuster. "I got
the impression that there was general agreement that evolutionary biology is
a undeniable science and not a hypothesis." |
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8/9/06-IT: |
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Articolo
di Veronesi sull’Espresso (“Nostra
madre scimmia”) per presentare il prossimo convegno di Venezia sull’evoluzione
organizzato dalla sua Fondazione e che comincia il prossimo 20 settembre
(tenersi liberi da giovedì a sabato…) . Qui il sito web. Nel sito si
possono trovare il programma
dettagliato e i video
della precedente conferenza (che
si occupava del ruolo e del potere della scienza). E’ importante sapere che non ci sarà bisogno di andare a
Venezia per seguire il convegno, dato che sarà trasmesso in diretta su
Internet dal sito di Alice. E’ noto che
molti hanno installato l’ADSL per vedere le partite; qualcuno correrà a
chiedere l’ADSL per seguire la conferenza di Venezia … ? Possiamo sperarlo … Per quanto riguarda l’articolo, tratta ovviamente
dell’evoluzione e delle tre fasi principali (che coinvolgono la materia, la
vita e la mente) che verranno seguiti nella loro evoluzione nei tre giorni di
Venezia: probabilmente il giorno più interessante sarà venerdì, quando si
parlerà dell’evoluzione della vita; a questo fa riferimento il titolo, un po’
provocatorio in quanto ricorda quanto è stata criticata una frase di Veronesi
che ricordava che noi deriviamo da antenati sorti all’interno dell’evoluzione
dei primati. Proprio non si capiscono le critiche, dato che per evoluzione si
intende l’origine comune di tutti gli esseri viventi, che partecipano tutti
ad una storia iniziata 3.5 miliardi di anni con i primi organismi viventi;
questi FATTI erano citati e spiegati anche un documento del 2004 firmato dal papa, che ribadivaa
concetti che forse prima non erano stati esposti in modo così chiaro
(distinguedo molto bene fra la parte scientifica e la parte teologica o
filosofica); forse pochi conoscono questo documento, altrimenti eviterebbero
di contestare (come cattolici ma anche come laici) addirittura un documento
uscito dall’ex-Santo Uffizio; vero, oggi non c’è nulla da temere, se non il
ridicolo di trovarsi improvvisamente sorpassati dalla visione della scienza
della chiesa attuale … e la preoccupazione di doverne spiegare il vero motivo
(e le alternative sono: integralismo cosciente o ignoranza incosciente).
In realtà basta vedere i programmi del catechismo e i programmi di religione
nelle scuole per capire che il documento del 2004 è poco noto anche all’interno
della chiesa. Veronesi cita, forse per far contento il card.Schönborn
che su questo aveva cercato di creare una ridicola polemica, un anello
mancante recentemente trovato, risalente ad un periodo in cui dai pesci
cominciavano a prodursi (per tentativi ed errori) forme capaci di uscire
dall’acqua e colonizzare gli ambienti asciutti. Sconcertante trovare purtroppo ripetuto anche qui, nella
dichiarazione di uno scienziato, la confusione del testo del card.Schönborn (2005), che aveva copiato male il testo
di GP2: anche Veronesi cita in modo ERRATO (“L’evoluzione
non è più un ipotesi”) la frase di GP2, del 1996 che trattava
della “teoria dell’evoluzione” e non di “evoluzione”; Veronesi non fa nemmeno notare che
subito dopo GP2 si riferiva a “questa teoria”
(era così ben chiaro cose intendesse per “più che
un’ipotesi”. Sarà difficile che il semplice cittadino capisca concetti
che vengono continuamente confusi da chi polemizza e da chi pure dovrebbe
fornire idee chiare. Sembra incredibile e demoralizzante, e non basta pensare
che Veronesi non si occupi molto di evoluzione … è duro ma consolante dover
ammettere che … invece GP2 NON aveva sbagliato! Veronesi cita poi un pezzo
del documento del 2004, ma non il punto in cui si parla
dell’antenato comune, sicuramente il più convincente per far accettare
l’evoluzione come un fatto incontestabile. Prudentemente Veronesi accetta poi di ripetere quanto
dicono i teologi sul fatto che alla scienza non interessa il “perché”
dell’evoluzione della vita ma il “come”; non chiarisce come possono
interagire dei “come” senza “perché” con dei “perché” senza “come”; questi
perchè non dimostrabili, a loro volta, andranno a confrontarsi – non si sa …
“come” - con altri “perché” “orfani” di culture diverse. [Non so se sia chiaro…]. Se il disegno intelligente viene criticato da Veronesi
come spiegazione dell’evoluzione (purtroppo anche lui non ricorda che il
processo di un anno fa aveva dimostrato che l’ID è una truffa) , qualcosa di
intelligente lo si analizzerà nella terza giornata (il 23/9), in cui si tratterà delll’evoluzione della
mente. Articolo sull’Espresso
(“E
papa Ratzinger disse: non abbiate paura di Darwin”) che riferisce sul brainstorming di
Castelgandolfo. Si comincia
riportando in modo errato la frase di uno dei partecipanti, l’americano
P.Fessio: avrebbe detto che non si era parlato della “controversia fra le due scuole di pensiero dei darwiniani e
dei creazionisti”; siccome era presente un darwiniano (Peter Schuster)
e Fessio stesso, questa frase è sbagliata. MA: Fessio
ha detto che non si era parlato né di ID nè di creazionismo, come si può
verificare sulla Reuters
(“We did not really speak much about intelligent design. In fact, that particular controversy
did not arise“,“Creationism -- the view that God
created the world in six days as described in the Bible -- was "almost
off the radar screen of the people in this group”). Errori purtroppo anche quando si parla dei fatti
avvenuti in Italia; quello che preoccupa non sono però gli errori, ma il
fatto che si continui a minimizzare la gravità di quello che è avvenuto (gli
integralisti USA mai immaginerebbero di poter ottenere quello che si è invece
ottenuto in Italia grazie alla scarsità di anticorpi, e che si è riuscito a
ribaltare solo perché alcuni scienziati hanno deciso che non si poteva
ritornare al livello culturale di 200 anni fa, quando ancora non si sapeva
dell’evoluzione biologica): la Moratti non ha mai tolto la
teoria dell’evoluzione dalle elementari (dove non c’era mai stata) Il mondo scientifico non è
insorto dopo la presentazione dei risultati della commissione, che ha
evidenziato gravi carenze nella formazione scientifica (e non solo per il
problema dell’evoluzione), come si può ben verificare dalla relazione della
commissione Montalcini (purtroppo ci sono tuttora due versioni, una probabilmente
originale e una che si sospetta sia stato modificata fuori tempo massimo, come
viene raccontatao qui: “L’affare Darwin/Moratti” MA: la
frase citata fra virgolette, molto ragionevole e corretta, comunque, NON è di
uno scienziato, ma è tratta dall’articolo di un bravo giornalista
scientifico, in
data 25/2/05. Come si sa, solo 7 mesi dopo si sono approvate
definitivamente minime modifiche al programma di scienze della terza media,
Darwin è tornato soprattutto come geologo, di teoria dell’evoluzione nei
programmi ancora non si parla smentendo le promesse del ministro (documento
del 28/4/04: "L'insegnamento delle teorie di Darwin verrà assicurato
sin dalle elementari”); l’evoluzione umana che, quella
si’, era stata eliminata è invece clamorosamente rimasta ancora fuori dalle
aule delle medie. Negli USA non ci sono scuole (se
non quelle private confessionali) che hanno introdotto il disegno
intelligente; Peccato che non sia noto come
sono andate veramente le cose in Italia e come ci sia ancora molto da fare
prima di ritornare ad una situazione adeguata all’evoluzione culturale
attuale; quel che è peggio è che pochi si accorgono che, a differenza che
negli USA dove gli integralisti religiosi cercano di affiancare il racconto
biblico allo studio dell’evoluzionismo darwiniano, … da noi il racconto
biblico non solo è da tempo ben “affiancato”, ma precede per almeno dieci
anni lo studio dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (che si fa solo alle
superiori … quando lo si insegna…). Possibile che pochi abbiano
capito che con la riforma Moratti il racconto biblico rimaneva l’unica
spiegazione possibile fino a circa 15 anni? Ecco perché si legge con sgomento
una frase polemica e non vera come “… ma il mondo
scientifico è insorto lo stesso”, |
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8/9/06-US: |
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Articolo
meno ottimistico di quello su Nature del 7/9 lo si legge l’8/9/06 su Science:
“Vatican
Policy: Not Evolving”. Insomma, di ottimista c’è solo P.Schuster, ma avrà
presto una grossa delusione … […quando leggerà i
discorsi del papa a Regensburg il 12-13/9; d’altronde l’assenza del papa alla
sua conferenza a Castelgandolfo non faceva ben sperare; poteva aspettarselo:
la sua intervista al NCR era un po’ provocatoria] |
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9/9/06-IT: |
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Questa
sera ore
20:50 – RAITRE Sveva Sagramola e l'etologo Giorgio Celli introducono la nona
puntata di Timbuctu
parlando di Darwin e dell'evoluzionismo
e presentano la parola che caratterizza la serata: PROGRESSO. Il tema verrà sviluppato attraverso due chiavi di
lettura: quella naturalistica che
conduce proprio alla teoria dell'evoluzione e quella umana che riguarda le grandi conquiste scientifiche e
tecnologiche. ·
Articolo
sul Riformista di O.Franceschelli (“Le lezioni di Boniolo sulla vera laicità “) |
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10/9/06-IT: |
·
Il
tema del rapporto ma anche del mutevole confine
fra uomo e animale (che pochi si accorgono di quanto le scoperte della
primatologia degli ultimi decenni abbiano messo in discussione, sconsigliando
soprattutto l’uso eccessivo e acritico dell’istinto che i filosofi
continuano a usare impropriamente come confine fra l’uomo e “l’animale” – es.
Galimberti la sera del 7/9 a Pavia
al Festival dei Saperi…) sarà toccato al Festival della filosofia di
Modena, Carpi e Sassuolo (15-17 settembre). Per fortuna la discussione coinvolgerà anche Cavalli Sforza (L'uomo:
animale genetico o culturale?) e Boncinelli
(Ma
che razza di animali siamo?) che saranno a Modena il 16 settembre alle 10
(Boncinelli, Collegio S.Carlo) e alle 15 (Cavalli, piazza Grande). Anche qui, come avvenuto probabilmente per la prima volta
in questi giorni a Pavia al Festival dei Saperi, sarà allestito un laboratorio in
piazza per estrarre il DNA … ai passanti. Un altro festival della scienza invece a Bergamo, BERGAMOSCIENZA apre il 28
settembre e chiude il 15 ottobre. Fra
le iniziative interessanti che riguardano l’evoluzione: Domenica 1 OTT – ore 9:30 - Ex Chiesa
S.Agostino via Fara - Città Alta - Chi siamo e da dove veniamo: la storia dell’umanità
con Luigi Luca Cavalli Sforza - Enrico Bellone Domenica 1 OTT - ore
18:00 Seminario Vescovile via Arena -
Città Alta I
neuroni specchio
C.Rizzolatti e R.Levi Montalcini Mercoledì 4 OTT ore 21: Civico Museo Archeologico piazza
Cittadella, 9 - Città Alta: I risultati antropologici
della necropoli longobarda di Bolgare (BG) con Cristina Cattaneo e Alessandra Mazzucchi Sabato 7 OTT: ore 21 - Museo Civico Di Scienze Naturali E.
Caffi Conversazione intorno all’evoluzione Mercoledì 11 OTT: ore 21 - L'ERA
DELL'ANTROPOCENE Relatore: Paul Crutzen Giovedi 12 OTT: ore 21 - Sala Curò – Istituto Di Geologia
GEOLOGIA… Eredita’ della natura Sabato 14 OTT: ore 11 - Museo Civico Archeologico: Evoluzione
tra tecnicismo e cultura. (Carlo Peretto) Domenica 15 OTT: I limiti
della conoscenza scientifica. Relatore:
John Casti. Moderatore: Giovanni Caparra |
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10/9/06-VA: |
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Essendosi
aperti da pochi anni gli archivi vaticani per gli anni 1877/1902 uscirà
questo mese un libro cche esamina le prime reazioni al darwinismo sulla base
dei nuovi documenti: Negotiating Darwin: The
Vatican Confronts Evolution, 1877--1902 (Medicine, Science, and Religion in
Historical Context) by Mariano Artigas,
Thomas F. Glick, and Rafael A. Martínez (Sep 22,
2006). Qualcosa su questi documenti era già stato pubblicato da un
ecclesiastico creazionista statunitense nel 2001: Early vatican responses to evolutionist theology |
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10/9/06-US: |
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Molto interessante per alcuni [se non tutti i]
cattolici italiani la discussione suscitata da una conferenza sull’evoluzione
tenuta il 7/9/06 alla Kansas University da Kenneth Miller,
un cattolico docente universitario di biologia molto attivo da anni contro
l’ID (è stato anche testimone in favore dell’evoluzione al processo di
Harrisburg); si sta svolgendo su due blog scientifici, Pharyngula (Conversations with Ken Miller”, “More on that Miller guy”, due
articoli molto critici) e Panda’s Thumb (“Ken
Miller's talks at KU” dove si raccontano i fatti, “Ken
Miller at Kansas” e “Kenneth
Miller through a magnifying glass” dove si raccolgono critiche).
Nella conferenza, di cui è disponibile una registrazione audio, spiegava agli
ascoltatori cosa intende lui, biologo evoluzionista cattolico da sempre
contrario all’ID, per “evoluzionismo teista”, l’unico certificato
dalla chiesa cattolica; forse lui sarebbe più comprensibile (conoscendo bene
la differenza fra I fatti e le teorie, e non confonde fra l’evoluzione e la
teoria che la spiega) di tanti che cercano di spiegare ai cattolici italiani
come possono convivere il creazionismo filosofico/teologico insegnato fin
dall’asilo
e l’evoluzionismo scientifico; diciamo pure che è un’impresa impossibile,
trattandosi di piani diversi e in competizione, come la chiesa cattolica
italiana ben sa, sia per la storia di Galileo (i nuovi programmi scolastici
certificano che c’è ancora qualche incomprensione ...) che per il fatto che
direttamente o indirettamente ha ostacolato - e continua a farlo anche negli
ultimi anni - perfino l’insegnamento nella scuola dell’evoluzione; basta
sfogliare l’Avvenire degi ultimi anni per rendersi conto della confusione
comunque quasi sempre ostile. Gli articoli citati presentano
spesso lunghi commenti, di solito molto critici verso Kenneth Miller, che non
tutti accettano senza problemi nel “campo” degli evoluzionisti. Fra le
critiche: “He has been and will be a
reliable opponent of bad science. Unfortunately, I think that in this case he
is guilty of sowing some confusion with a muddled proposal for changing the
terms of the debate”, “His strategy involves simply throwing a rather large subset of the
evolutionary biology community to the wolves; not literally, of course, but
let's redirect the political pressure they're using to silence evolution to
silencing atheists“, “Instead, it's singling
atheists out as the reprehensible Other, held to account for creationists'
dislike of evolution.”, “He believes that evolution
is insufficient to explain our existence, and has to postulate a mysterious
intelligent entity that just happens to be the Christian god as an active
agent in our history, and further, he believes he can make common cause with
more overt creationists by highlighting his religious beliefs”. Kenneth Miller ha scritto un libro in cui espone le sue idee sulla religione e la
scienza: “Finding
Darwin's God”: un ampio commento critico nel sito web di Amiel
Rossow: Yin and Yang of Kenneth
Miller e da parte di A. S. Lodge |
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11/9/06-IT: |
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Nel sito della rivista Darwin una pagina web (“Incontri ravvicinati del terzo
tipo”) in cui si racconta del brainstorming
di Castelgandolfo. Si cita un recente articolo del 7/9 su Nature (“When
science and theology meet”; “Catholic Church ready to reject intelligent design”
il sottotitolo, certo troppo ottimista …) che riporta un giudizio di Peter
Schuster moderatamente ottimista sul futuro della posizione della chiesa,
attualmente ferma a metà del guado con il suo “evoluzionismo teistico”;
P.Schuster sosterrebbe che “La teoria evoluzionistica
viene ora considerata scienza e non più solo un'ipotesi e su di essa nel
mondo cattolico sembra esserci accordo generale” [P.Schuster … presto dovrà ricredersi] L’articolo
su Darwin cita anche il presente sito web e una pagina di
critica alle posizioni del card.Schönborn in un blog
sull’evoluzione. |
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12/9/06-IT: |
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Le notizie che giungono da Regensburg
sui discorsi del papa non sono tranquillizzanti … nemmeno per l’abate Mendel,
che ora viene quasi presentato come un “collaborazionista” ... (da Repubblica:
“Durante la messa
celebrata a Ratisbona il Papa attacca la scienza. Si impegna a rendere
inutile Dio, ma senza di Lui i conti non tornano”, dal Corriere:
“Papa: "Scienza mostra
Dio come superfluo");
indicano purtroppo che Peter Schuster a
Castelgandolfo non è stato abbastanza convincente e che ha invece scatenato
una reazione di rigetto non solo verso di lui, un evoluzionista agnostico
eccezionalmente ospite del papa a Castelgandolfo, ma addirittura verso tutta
la scienza; la frase che ha ripetuto nella sua interessante intervista
al National Catholic Report e che probabilmente ha sconvolto il papa indicava
un concetto che sembra simile ma che è abbastanza diverso: “la scienza non ha bisogno di Dio per spiegare
l’evoluzione”; già lo avevamo visto con
Galileo, per cui non c’è proprio niente di nuovo. Sembra infatti che
si approfitti del problema dell’evoluzione per attribuire a tutta la scienza,
magari anche all’astronomia e alla geologia (discipline che da secoli grazie
appunto a Galileo non davano più reazioni allergiche), l’intenzione di
intralciare la religione: "Fin
dall'illuminismo, almeno una parte della scienza s'impegna con solerzia a
cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi superfluo e inutile
anche per la nostra vita". Strano, c’è anche un
ribaltamento di impostazione che sembra nuovo: di solito si sosteneva invece
con veemenza una prospettiva opposta, cioè che la Chiesa si attribuisse il
merito di aver fatto nascere e fatto crescere la scienza. Oggi siamo al
ripudio? Ricorda quasi l’enciclica contro i Naturalisti di Leone XIII (l’Officio
Sanctissimo del 1887, curiosamente anche
questa indirizzata dal papa … ai bavaresi): “Coloro che si chiamano Razionalisti, così come i Naturalisti, non si
peritano di chiamare questo pervertimento dei massimi principi col falso nome
di progresso della scienza e progresso della società umana; al contrario,
tutto ciò prepara la rovina e la distruzione dell’una e dell’altra”). Sembra che dopo P.Coyne il
papa intenda mandare, se non in pensione almeno in soffitta, anche gli abati
Spallanzani e Mendel, che tanto hanno contribuito a farci capire il mondo e
la vita. Ci saranno problemi
di traduzione dal tedesco…?! A che scopo si confondono i due piani, quello
materiale e quello spirituale che anche Padre
Livio di Radio Maria sembra sappia che devono stare ben separati? Quale
motivo valido ci sarebbe oggi per accontentarsi delle “spiegazioni semplici”, non usando la ragione e
l’intelligenza umana, prodotto (“voluto” o “non voluto” non è molto importante) dell’evoluzione biologica e
culturale per vedere, studiare e risolvere i problemi? Le cose sono troppo
difficili e complicate? Proprio in questi giorni si è scoperto che anche un
organismo unicellulare come un semplice (almeno così si pensava…) ciliato ha
27.000 geni trascritti in proteine, circa come l’uomo. Le riflessioni del
papa? “Benedetto XVI ha
contrapposto la difficoltà delle teorie (anche quella evoluzionistica,
dunque) alla semplicità del credere in Dio”. Sinceramente non è certo la
scienza a creare angoscia nei cittadini in molte parti del mondo; i problemi
seri e complessi sono ben altri, fra cui anche i conflitti fra diverse
immagini delle divinità, come avviene in molte zone dell’Africa e dell’Asia,
dove anche Dio è non superfluo ma pericoloso per la propria vita. L’uso di
Dio come tappabuchi sembra comunque non sia terminato; certo fornisce una
spiegazione semplice e facile da ricordare, che non si preoccupa troppo della
“irriducibile complessità” che il darwinismo invece non riuscirebbe spiegare
(l’ID lo dice … ma non è vero …).
Purtroppo nella confezione occorre aggiungere anche una certa
“durezza” intellettuale, necessaria per resistere all’impulso di attivare la
ragione nel caso si ascoltino obiezioni che oltrepasserebbero con facilità
questa barriera di semplicità ignorante. Per chi si accontenta di questa “semplicità” però non ci
sono le lodi del papa, che sono riservate invece a chi, usando la ragione
solo insieme al metodo scientifico, ha permesso di ampliare le conoscenze, la
capacità di controllo sul mondo, il miglioramento delle condizioni di vita e
del benessere; infatti “Questo tentativo di critica della ragione moderna dal suo
interno, non include assolutamente l’opinione che ora si debba ritornare
indietro, a prima dell’illuminismo, rigettando le convinzioni dell’età
moderna: tutti siamo grati per le
grandiose possibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nel campo
umano che ci sono stati donati”. Non è molto chiaro se
l’evoluzione culturale viene apprezzata o no. Non ricorda un po’ i tempi in
cui era proibito insegnare a leggere e scrivere agli schiavi ...? ora invece
si cerca di rallentare l’evoluzione culturale sconsigliando di insegnare
almeno la scienza e il metodo scientifico, come abbiamo visto succede oggi
anche in Italia,. Solo 2 anni fa (in "Comunione
e servizio" ) il card.Ratzinger aveva
illustrato ai cattolici (usando le ipotesi e i testi scientifici) quanto
fosse complesso il processo (l’evoluzione biologica) che aveva portato dagli
organismi unicellulari all’uomo attuale, ma non aveva spiegato come. Ora
dovremmo invece accontentarci di spiegazioni semplici? Per l’omelia è
disponibile il testo
integrale, da cui risulta come sia stato minimo in quella sede
l’interesse per il problema dell’evoluzione, mentre per il discorso tenuto
all’università, in cui il tema scienza-fede-islam è stato più centrale, per
ora ci sono solo ritagli di fonte giornalistica, e quindi un po’ a rischio di
incomprensione (considerando anche il fatto che il papa non conosce gli
aspetti scientifici del problema non essendo nemmeno stato presente alla
lezione del Prof.Schuster a Castelgandolfo).
Si può sperare che domani compaia qualche testo più completo se non
integrale, che permetta di capire se davvero si accettano addirittura le
proposte dell’ID (l’ampliamento del concetto di scienza per considerare
validi anche gli interventi soprannaturali) mentre si accettano invece le
premesse degli evoluzionisti darwiniani (l’evoluzione e l’antenato comune –
che l’ID non accetta). E la lettera di
GP2 a P.Coyne del 1988? A questo punto [sembra incredibile ma solo in questa pagina è stata ricordata, quando
P.Coyne è andato in pensione un mese fa …] è morta e sepolta,
ormai, nonostante rimanga oggetto di studio in qualche università pontificia.
Era giusta la preoccupazione di GP2 di aver scoperto un punto critico: il
rapporto con uno strumento di conoscenza e di azione che difficilmente può
essere demonizzato senza perdere la credibilità e … la ragione (che, se fosse
per lei …, preferirebbe collaborare con la scienza: la sa valorizzare e non
la umilia; purtroppo tutti la vogliono e la tirano per la giacchetta …). ·
Un articolo su Repubblica “Anche
gli animali hanno un'anima Lo sostiene un italiano su due” preannuncia
con un sondaggio l‘inizio del Festival della filosofia di Modena; ridimostra come basti la
somiglianza del nome (… lo dice la parola stessa … anima-le) per trovare
improbabili contatti fra il mondo reale e la metafisica. L’articolo,
purtroppo ma prevedibilmente, orienta molto il discorso verso gli animali
domestici, anche se sembra che nelle risposte al sondaggio ci sia una
presenza non trascurabile anche dei primati come possibili destinatari di
un’anima; un po‘ trascurato invece nell’articolo il discorso sui diritti
degli animali, che pur sembra raccogliere un elevato interesse nel sondaggio;
ricordo che qualche mese fa (26/4/06) ci fu una
protesta o per lo meno una reazione ironica quando si seppe che in Spagna il
governo si stava preparando a garantire per legge qualche maggior diritto
alle specie di primati simili all’uomo (gorilla, orango e le due specie di
scimpanzè) che permettesse una migliore sopravvivenza alle ultime migliaia di
individui a serio rischio di estinzione entro pochi decenni. Forse non tutti sanno che le armi e i proiettili usati
in Africa per la caccia a questi primati vengono prodotti in Europa … sarà
poco, ma il parlamento europeo è intervenuto per bloccare l’esportazione di
queste munizioni; sarebbe stato e sarebbe meglio se in parallelo alle
iniziative del parlamento europeo rimanesse continuamente vivo nche fra gli
europei l’interesse per queste iniziative, necessarie per garantire i diritti
di queste specie in cui si possono riconoscere le prime tracce di evoluzione
culturale e che sono a rischio di estinizione. ·
Un articolo
in inglese dell’ANSA (“Vatican: Pope
Slams Evolution”) sembra vada oltre le
intenzioni del papa e in effetti verrà apprezzato
nel blog del Discovery Intitute, nonostante il rischio di non poter più dire
che non si sa chi ci sia dietro all’ID; vi si legge infatti : “The homily appeared to throw the Catholic Church’s full
weight behind the theory of intelligent design (ID) - a subject of massive
controversy in the United States”. |
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12/9/06-KE: |
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Ricompare
sul Guardian (tradotta nel sito
ProteoFareSapere) la notizia che i reperti fossili conservati al Museo
Nazionale del Kenya dovrebbero essere tenuti nascosti e non esposti in unn
museo, secondo un vescovo evangelico: “Anche in Africa l’evoluzione è sotto
attacco “ |
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13/9/06-IT: |
·
Umberto
Veronesi presenta la Conferenza di Venezia sull’evoluzione biologica anche
sull’inserto Tuttoscienze della Stampa:
Straordinario
Darwin: con lui rivoluzioniamo il futuro ·
Compaiono
oggi maggiori informazioni e commenti al discorso del papa all’università di
Regensburg, dove, dopo aver citato ancora il problema dell’Islam (in un
modo che anche ai giornalisti sembra un bel po’ diverso - "Il
Papa ha ragione, l'occidente difenda i suoi valori" - rispetto a domenica quando il papa diceva che, come il cattolicesimo,
anche l’Islam aveva paura di un occidente senza Dio: "Islam spaventato
dal nostro disprezzo di Dio") è ritornato a parlare di
evoluzione ma soprattutto di origine della vita: o
Il Corriere (“Il
papa: la guerra santa dell’Islam è contro Dio”), o
Il Giornale (“Non
c’è uomo senza Dio: il mondo non si è creato da solo”), o
Aprile (“L'anatema
contro Darwin”), o
l’Avvenire (“Chiamata
ai semplici e ai colti”) riferiscono di un lungo discorso, 12 cartelle; il papa
ha annunciato che fornirà il testo con note e citazioni. o
Il
Messaggero intervista Maurizio Mori, del comitato di Bioetica: La razionalità si
mostra vincente sui risultati o
Su
Repubblica una reazione di scienziati (Hack e Odifreddi) alle accuse
rivolte dal papa: Con noi scienziati
il Papa sta sbagliando o
Su La
Stampa intervista a Margherita Hack: Hack: La scienza è
senza fedi e salva l`uomo dal fanatismo o
Sul Manifesto
(“l'Islam violento
interpretato da papa Ratzinger“) una
valutazione dei giudizi sia sull’Islam che sull’evoluzionismo. Se ci si limita alla parte che
riguarda l’evoluzione, preoccupa un po’ una certa confusione nell’uso dei
termini e la retromarcia rispetto alle posizioni di GP2; fa comunque piacere
notare quello che sembra un’autolimitazione, cioè la concentrazione delle
critiche (quando si cita il problema dell’evoluzione) sul momento dell’origine
della vita; sembra di capire che a Castelgandolfo, invece di convincerlo,
Peter Schuster l’ha fatto arrabbiare semplicemente dicendogli la verità, cioè
che non è affatto vero che la scienza sia contro Dio, come si continua a
ripetere, ma che semplicemente “la scienza non ha bisogno di Dio per
spiegare l’evoluzione”, mentre l’origine della vita per la scienza è un problema
diverso; ha fatto quindi capire che, se il papa intende usare Dio come
tappabuchi, ci sono aspetti che saranno sicuramente oscuri ancora per molti
anni se non decenni …; intervistato dal Giornale
un genetista dell’università Cattolica evidenzia chiaramente questa novità: “mi pare che il punto cruciale
del discorso riguardi proprio l’origine delle cose, la causa prima. La chiesa ha accettato la teoria
biologica dell’evoluzione che non è però in grado di spiegare l’origine prima
dell’universo”. Purtroppo l’autolimitazione
sull’evoluzione è controbilanciata da una tendenza a criticare globalmente
tutta la scienza (= il metodo scientifico), ribaltando su di essa le critiche
che prima si concentravano strumentalmente soprattutto sull’evoluzione e
sull’evoluzionismo, pur con qualche mitigazione che però non è molto
convincente e che sembra piuttosto umiliante per i cattolici che sembrano
quasi invitati a non utilizzare la scienza per cercare di capire le cose
complicate. Un po’ di confusione anche fra i
commentatori, sia giornalisti che scienziati (non escludendo una sinergia o
interazione…) la si trova concentrata nell’articolo sul Giornale
Il giornalista scrive che “le
parole del pontefice non rappresentano in realtà una condanna
dell’evoluzione, ma di quelle teorie evoluzionistiche ….” [e chi potrebbe “condannare l’evoluzione”? Forse pochi
capiscono che il documento del 2004 è una conferma
dell’evoluzione come fatto] Boncinelli dice “Finalmente il papa si è pronunciato apertamente;
non ho mai creduto che la Chiesa potesse
ammettere l’evoluzione” [è la teoria
dell’evoluzione che la chiesa non ammette esplicitamente, anche se ce l’ha
sulla punta della lingua! Anche lui non conosce ancora il documento di
Ratzinger del 2004] Anche un genetista della
Cattolica equivoca e dice che “La chiesa ha
accettato la teoria biologica dell’evoluzione”
[la teoria dell’evoluzione non sembra
proprio, basta leggere l’Avvenire di domani…; certo GP2 si era espresso in
questa direzione – preferiva comunque parlare di non meglio identificate
“teorie dell’evoluzione” -, ma sembra che il successore e i suoi amici non
concordino]
Certo queste sono probabilmente colpe meno gravi rispetto
a chi ha criticato e svalutato un documento papale dopo averlo modificato
(con l’effetto non secondario di aver fatto dimenticare qual’era la versione
originale …). Ma anche su Aprile
forse si confonde ancora fra l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione: “abbiamo molte conferme
empiriche della teoria dell’evoluzione che vengono dalla parentela genetica
esistente tra tutti gli animali e l’uomo. L’uomo e lo scimpanzè per esempio,
condividono più del 95% del Dna.” [questi sono fatti che richiedono una teoria che li spieghi] Bella anche questa domanda: “Esiste secondo lei
una compatibilità fra i due modelli di spiegazione, cioè
l’evoluzionismo-darwinismo e il creazionismo?” [sembra chiaro che negli ultimi anni ci sono
stati tanti tentativi autonomi di alternative alla teoria dell’evoluzione;
ridurle a due favorisce l’idea alternativa, qualunque sia quella in quel
momento presente nella testa dell’intervistatore o dell’intervistato o dei 25
lettori; nessuno di loro ha la minima intenzione e capacità di illustrare la
sua ipotesi alternativa, ma sa solo che è meglio di quella di Darwin, che
probabilmente non conosce o non ha capito. Le ipotesi alternative non hanno mai la massa
di conferme sperimentali che invece supportano la teoria dell’evoluzione, ma
hanno il supporto di milioni di persone con le idee poco chiare ma la
certezza che da quel momento la sua ipotesi ha il grande merito di essere
quella alternativa; le percentuali bnalerine di molti sondaggi confermano questo
proliferare di ipotesi alternative che nessuno ha mai avuto il coraggio di
contare]. ·
Finalmente
compare il testo integrale del
lungo intervento papale all’università di Regensburg. Sul sito dell’agenzia
cattolica Zenit (“Fede, ragione e università”) ma anche sul Foglio,
con un titolo (“Il nostro Dio è diverso da Allah”)
che certamente farà arrabbiare qualcuno, e con una impaginazione un po’
speciale e tre colonne di caldo sostegno da parte del direttore, che apprezza
la difesa dell’identità ebraica greca e cristiana di fronte ai Mori che
(anche se alla spicciolata) tornano a circolare per l’Europa. Si può subito
dire che sembra strano che con questa impostazione, che ricorda un po’ le crociate
e la lotta alle eresie, ci si lamenti che l’Islam si possa diffondere usando,
ancor oggi, la spada. Certo, ognuno usa le carte che ha in mano … se anche la
briscola oggi è sempre … denari, chi ha solo spade cerca comunque di usarle
al meglio …
Per quanto riguarda scienza ed evoluzione, la frase più
preoccupante dell’intero discorso agli universitari è forse questa: “se superiamo la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile
nell’esperimento, e dischiudiamo ad essa nuovamente
tutta la sua ampiezza, la teologia, non soltanto come disciplina storica e
umano-scientifica, ma come … interrogativo sulla ragione della fede, deve avere il suo posto nell’università e
nel vasto dialogo delle scienze”. E’ chiaramente la richiesta di
un allargamento del concetto di scienza e dei criteri utilizzati dal metodo
scientifico in modo da poter accettare spiegazioni che fanno uso del
soprannaturale; strano che questa richiesta arrivi subito dopo i risultati
fallimentari di una impegnativa, serissima e costosissima (2,4M di $)
indagine scientifica sugli effetti terapeutici delle preghiere (The
Deity in the Data) finanziata dalla Templeton
Foundation (che sostiene anche il progetto STOQ di tre università
pontificie). La richiesta è inoltre identica
a quella prevista dalla strategia del Discovery Institute, la “Wedge Strategy” (che viene tenuta nascosta ma
che il processo di Harrisburg ha confermato). Già da anni comunque il termine
“scienze religiose” viene spesso utilizzato nelle scuole e negli atenei
pontifici; sarebbe interessante fare qualche statistica dei tempi di questa
terminologia. A questa richiesta il papa
arriva dopo una elaborata critica a secoli di successo delle scienze e del
metodo scientifico (nonostante la chiesa si attribuisca il merito di aver
contribuito con idee e persone al progresso scientifico) che rischiano di
ridurre il ruolo della teologia (che non utilizza certo il metodo scientifico
per verificare le sue riflessioni e le sue imposizioni): “Da una parte si presuppone la
struttura matematica della materia … che rende possibile comprenderla ed
usarla nella sua efficacia operativa … Dall’altra parte, si tratta della
utilizzabilità funzionale della natura per i nostri scopi, dove solo la
possibilità di controllare verità o falsità mediante l’esperimento fornisce
la certezza decisiva … Soltanto il tipo di certezza derivante dalla sinergia di
matematica ed empiria ci permette di parlare di scientificità. Ciò che pretende di
essere scienza deve confrontarsi con questo criterio … anche le
scienze che riguardano le cose umane, come la storia, la psicologia, la
sociologia e la filosofia, cercano di avvicinarsi a questo canone della
scientificità … il metodo come tale esclude il problema Dio, facendolo
apparire come problema ascientifico o pre-scientifico … ci troviamo
davanti ad una riduzione del raggio di scienza e ragione che è doveroso
mettere in questione … alla luce di
questa prospettiva di conservare alla teologia il carattere di disciplina
“scientifica”, del cristianesimo resterebbe solo un misero
frammento. Ma dobbiamo dire di più: è l’uomo stesso che con ciò subisce una
riduzione… gli interrogativi della religione e dell’ethos, non possono
trovare posto nello spazio della comune ragione descritta dalla “scienza” e
devono essere spostati nell’ambito del soggettivo” Sembra di capire
che GP2 ha fatto un bello scherzo al suo successore intitolando un’enciclica “Fides
et Ratio”… ora è difficile negare che i due termini siano antitetici … Il
papa cerca di rispondere, ma non è molto convincente, anche alla rilevante
obiezione che oggi, in un mondo sempre più piccolo e spezzettato per motivi
sia politici che religiosi, solo la scienza proponga un linguaggio
universale: “Nel
mondo occidentale domina largamente l’opinione, che soltanto la ragione positivista e le forme di filosofia da
essa derivanti siano universali. Ma le
culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione
del divino dall’universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni
più intime. Una ragione, che di fronte al
divino è sorda e respinge la religione nell’ambito delle sottoculture, è
incapace di inserirsi nel dialogo delle culture” o
Articolo antievoluzionista e anticattolico in un
sito di destra: “La follia evoluzionista”: forse è una puntata
di una serie di articoli. Frasi ovviamente senza riferimenti culturali
precisi, nemmeno alla chiesa cattolica, nonostante i riferimenti a Dio: o
Con questo articolo si cercherà, senza
inoltrarsi nei meandri delle scienze biologiche, di analizzare la
tendenziosa teoria evoluzionistica dell'uomo, dagli albori della vita fino ad
oggi, sovvertitrice di un ordine primordiale che nulla ha a che fare con le
scimmie e con qualsivoglia aberrazione pseudoscientifica alla
"Jurassic Park". o
“dell'oscuro progetto di minare alle basi le
Leggi Eterne della Tradizione. La scienza moderna escludeva, perché
antiscientifica, la creazione speciale o la guida Divina nella formazione di
tutte le specie, compresa quella umana”, o
“poter dimostrare la derivazione
dell'uomo dall'animale, in seguito a casuali quanto improbabili mutazioni e
sviluppi di organi. Questo mirava ad abbattere definitivamente tutto ciò che
la Tradizione insegna”; o
“Gli scienziati,
inoltre, sostenevano e sostengono tuttora che, nel corso dell'evoluzione, gli
animali superiori sono derivati dagli animali inferiori, dal punto di vista
politico tutto ciò si andava a concretizzare sconfessando l'origine divina
dell'Autorità” o
“Ammettere
che l'uomo derivi dalla scimmia è secondo la visione tradizionale, e di tutte
le vie che ne fanno riferimento, un'autentica bestemmia, in quanto nega
l'origine divina dell'uomo. Semmai è
l'uomo che degenerando può assumere le caratteristiche fisiche, psichiche e
spirituali di una povera scimmia.” o
Gli scienziati, inoltre, sostenevano e sostengono tuttora che, nel
corso dell'evoluzione, gli animali superiori sono derivati dagli animali
inferiori, dal punto di vista politico tutto ciò si andava a concretizzare
sconfessando l'origine divina dell'Autorità. [oggi anche il papa
accetta che gli animali superiori sono derivati dagli
animali inferiori!!] o
“Ovviamente per gli evoluzionisti le
teorie propugnate erano valide anche per l'uomo. Darwin dichiarava infatti
che prima o poi l'uomo più evoluto sterminerà e si sostituirà all'uomo meno
evoluto, in seguito ad un processo da attribuire alla selezione naturale. Questo legittimò il colonialismo e la
sopraffazione da parte delle potenze europee nei confronti dei popoli
indigeni dell'America e dell'Africa.” [?!?!]
Darwin era nato nel 1809!! |
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13/9/06-US: |
o
Ecco
che arrivano al papa i primi complimenti (discreti) dal Discovery Institute
dopo il discorso all’università di Regensburg: nel sito del blog di Dembsky
(“Uncommon
Descent”; il titolo evidenzia che non accettano l’evoluzione come fatto,
a differenza della chiesa cattolica). Dal loro punto di vista le prospettive di
sviluppo sono notevoli: come
si legge qui, dopo aver creato un marchio depositato (“intelligent
design”) stanno solo aspettando che tutte le religioni del mondo lo utilizzino:
“The universe and life forms show evidence of intelligent
design in principle. That is not something the
Catholic Church can oppose. The entire Bible depends on that idea. Jews and Muslims
agree with it, and so did key Greek philosophers, as indeed have most
philosophers throughout history”.
Sarebbe consigliabile
nascondere il loro creazionismo: basterebbe correggere, nel nome della pagina
web, in “common descent” anche l’”uncommon descent”, che si adatta soprattutto
alla religione islamica; già nel 1987
hanno corretto “creationism” in “intelligent design”, per cui non dovrebbe essere
un problema serio, se non di coerenza). |
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14/9/06-IT: |
o
Sull'Avvenire
interviene (“Fede
e ragione, parole da teologo“) padre Lombardi, il direttore della Sala
Stampa della Santa Sede, per cercare di chiarire ulteriormente il ragionamento
del papa sulla Ragione: "il Papa ha
«difeso con coraggio e chiarezza l'armonia
tra la fede e la ragione, anzi, la necessità
vicendevole della fede e della ragione, proprio per il bene dell'umanità
di oggi. Un'idea di ragione ridotta
semplicemente ai criteri delle scienze naturali o del positivismo - ha
proseguito -, non può rispondere alle grandi necessità dell'uomo di oggi,
ai grandi interrogativi che rimangono sempre fondamentali per l'umanità: il
"da dove veniamo", "dove andiamo", come dominare la
potenza della tecnica che sta crescendo nelle nostre mani. Ecco - ha aggiunto
-, ci vuole un'idea di ragione ampia,
in cui anche il contributo della fede, il dialogo tra la fede e la ragione,
abbiano un posto essenziale». o
Sul Riformista
un articolo critico sulle dichiarazioni del papa a Regensburg (“Il dialogo impossibile”):
o
“manca la saggezza
umana e pedagogica capace di predisporre a riconoscere le possibili ragioni
degli altri”, o
“ogni dialogo autentico
richiede una condizione paritaria”. o
“il confronto con la
scienza e la ragionevolezza del dubbio costituiscono una grandezza della
ragione che nessuna fede polemica o esibita, nessuna postura teocon o
fondamentalista può eguagliare” [Che
GP2 fosse sincero o meno, è interessante ricordare che tutti questi elementi
trasparivano invece dalla lettera a P.Coyne del
1988; una bella differenza … un grosso peggioramento in 18 anni, facilmente
dimostrabile e non contestabile]. ·
Su Libero
un articolo sul convegno di
Venezia sull'evoluzionismo: "A Venezia scienziati e
filosofi a confronto sull'evoluzionismo" ·
Sul Foglio il primo articolo di oggi di F.AgnoIi (“Scimpanzé pelosi/2”), commentato in
un blog: “Se c’è una cosa molesta, è l’ironia degli
ignoranti sulle cose che non hanno capito … siamo tutti ignoranti riguardo a
qualcosa, ma in genere non ne diamo pubblico spettacolo – oltretutto
facendoci pagare per l’esibizione” ·
Sotto
il titolo “Venezia,
la pazza idea di screditare l’uomo”, l’Avvenire risponde con alcuni imprevedibili e sconcertanti articoli
all’intervento di Veronesi sull’Espresso
(“Nostra
madre scimmia”), in cui presentava il prossimo convegno di Venezia sull’evoluzione
organizzato dalla sua Fondazione. Proprio nel giorno in cui il papa aveva
qualcosa da dire sull’Islam e sull’evoluzione/evoluzionismo (qualcuno dovrà
aiutarlo a capire la differenza, avendo lui perso la lezione di P.Schuster il
2/9), l’articolo attacca con incredibile acrimonia la scienza e soprattutto
il darwinismo; dalla furia iconoclasta, e questo è davvero incredibile, non si salva neppure un dato scientifico
accettato da anni dalla religione cattolica, l’evoluzione biologica, che solo
i creazionisti rifiutano; la cosa più sconcertante è che il dato criticato è
stato confermato proprio dal Card.Ratzinger che, in un famoso documento di
soli due anni fa (2004), ribadiva
come l’ex-Santo Uffizio accettasse il concetto di antenato comune e quindi
l’evoluzione e quindi il fatto che la nostra specie avesse avuto origine
all’interno dei primati. L’incredibile articolo è di un docente di filosofia
confessionale di un Istituto Tecnico privato, che scrive di solito sul
Foglio; ha un sottotitolo [sarà dovuto a un nuovo giornalista che non legge i libri
della Jaka Book?] che gronda ideologia e disprezzo ma soprattutto ignoranza verso la scienza: “Perché un medico come Umberto Veronesi si impegna a diffondere
il darwinismo attraverso un grande convegno? Perché se gli esseri umani non sono altro che
scimmie più evolute tutto diventa accettabile: ricerca sugli embrioni, eutanasia, aborto... “;
l’ignoranza ovviamente è certificata dal fatto che non sa che la chiesa è favorevole all’uso dei
primati nella ricerca, motivato proprio dal fatto che siamo appunto scimmie “più evolute”; non sa nemmeno che nel 1984 in
un convegno in Vaticano – a cui sembra abbia partecipato anche G.Sermonti -
si è svolta una discussione sui tempi dell’evoluzione umana a partire dagli
antenati comuni con i primati (e la notizia era anche citata sul Foglio del
3/4/04 in un articolo di S.Gould, che era allora presente); come si vede
sarebbe pericoloso, anche solo per le brutte figure che si faranno poi da
grandi … mantenere l’abolizione dello studio dell’evoluzione umana nelle
scuole. Il filosofo poi continua e comunque con toni ben diversi da
quelli che si trovavano nella lettera di GP2 a P.Coyne: “C'è qualcosa di terribilmente ideologico nella
continua lotta intrapresa da Umberto Veronesi per la consacrazione del darwinismo”; [consacrazione?!!] Per quanto riguarda il giudizio
personale su un medico oncologo, non capisce come: “abbia
accompagnato da tempo questo suo impegno,
per così dire mortifero, con analogo sforzo di promozione della visione
darwiniana della vita”; l’articolo continua con un’impostazione di
rifiuto dell’evoluzione; che dire? [ecco un altro
cattolico che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004! Ma non solo, non conosce nemmeno il documento di GP2 del 1996, ma nemmeno la conferenza dell’altro giorno all’universita di Regensburg, dove il papa
sorvola sull’evoluzione, si concentra sull’origine della vita e dice che la
scienza non gli piace troppo ma comunque è contento di quanto è stato
scoperto e non ha intenzione di farne a meno per tornare nel medioevo.
Sinceramente non si capisce cosa vorrebbe salvare della scienza questo
filosofo, né se abbia capito che il papa chiede di poter aggiungere alla
scienza un po’ di metafisica qua e là, in modo da evitare che, con tutta la
sua ragionevolezza …, la scienza si distingua troppo dalla teologia.] Altre frasi citabili (ma difficilmente commentabili in
modo pacato):
Commenti a questo
articolo (l’autore ha pubblicato proprio in questi giorni un libro “Contro Darwin e i
suoi sostenitori”) si trovano nel
sito dell’UAAR, che lo ha ripreso e lo ha dato … in pasto ai visitatori. ·
Nell’articolo
“«Nostra madre scimmia». L'oncologo e il
darwinismo fai da te” si intervista invece
G.Sermonti [no … i due non sono esperti del DISF …
l’interdisciplinarietà proprio non si nota … nè dell’Accademia Pontificia
delle Scienze], chiedendogli un giudizio su quanto detto da Veronesi. [Curioso che nel sito della rassegna
stampa della Camera l‘operatore abbia indicato “Int. a VERONESI UMBERTO” -una
citazione in più – anche se masochistica – per l’oncologo?!] “Interessanti” i seguente pezzi
dell’intervista: o
“Un virus ha alcune
migliaia di nucleotidi, un batterio ne ha alcuni milioni, un organismo
superiore ne ha alcuni miliardi.” o
«Trovare una forma che ha qualche
cosa del pesce e allo stesso tempo del tetrapode non significa nulla. Ne sono
stati trovati tanti. [ma non c’era un problema di anelli
mancanti…? Hanno trovato il colpevole? Non è meglio se ce ne sono troppi?] o
“l'anello intermedio [il
celacanto] era in realtà … una specie vivente. [se
l’anello manca si lamentano … e se c’è … pure? Non sono mai contenti….!] o
“… D'altra parte questo
non dimostrerebbe l'evoluzione, semmai l'origine comune delle forme viventi”.
[se c’è origine comune di diverse specie significa
che c’è stata evoluzione con vari eventi di speciazione; è evidente. O no?] o
[Domanda:]La studio del Dna non costringe ad
ammettere Darwin? o
«L'evoluzione come selezione a caso è una battuta
comica. Pensare che un organismo come l'uomo, ma anche come una pulce, possa
essere il risultato di una serie di eventi assolutamente casuali, e che sono
stati selezionati perché vantaggiosi, è una convinzione insostenibile”. [selezione casuale è certo una battuta comica. Concordo
perfettamente con … l’autore] ·
In un altro articolo (“Benedetto
XVI: l'evoluzione? Irragionevole pensare al caso”) si riferisce
quanto detto dal papa sull’origine della vita durante l’omelia della
messa a Regensburg: o
Benedetto XVI ha invitato a porsi una
domanda: «che cosa esiste all'origine?». Le possibilità di risposta, ha
spiegato il Papa, sono solo due: o «è la Ragione creatrice, lo Spirito che
opera tutto e suscita lo sviluppo o è l'Irrazionalità che, priva di ogni
ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l'
uomo e la sua ragione». Se così fosse, sarebbe allora «il risultato casuale
dell'evoluzione e quindi in fondo anche una cosa irragionevole». [“se così fosse” o “così è”? Non è la stessa cosa, dato la
rilevante conseguenza che ne trae. Certo, ricorda un po’ una frase che è
tratta dalla saggezza popolare “Se mio nonno aveva le ruote era un tramvai”
ma che non credo aspiri a diventare modello per un ragionamento, nemmeno
teologico] o
Si cita anche quanto scritto dal papa in un volume
del 2004 (“Fede, Verità, Tolleranza”, Cantagalli): “«la
teoria evoluzionistica si è andata cristallizzando come la strada per far
sparire definitivamente la metafisica, per rendere superflua l'"ipotesi
di Dio" (Laplace) e formulare una spiegazione del mondo rigorosamente
"scientifica"» [questa frase
chiarisce il fatto che la metafisica vorrebbe tornare ai tempi pre-Galileiani
e spiegare anche i fatti materiali, gli unici che la scienza cerca di
spiegare, e con ottimi risultati; e con prestigiosi riconoscimenti: non si
capisce proprio perché nella stessa conferenza il papa abbia detto che “tutti
siamo grati per le grandiose possibilità che essa ha aperto all’uomo e per i
progressi nel campo umano che ci sono stati donati”; quello che comunque
non viene mai detto è COME pensa SERIAMENTE di poter eliminare 150 anni di
spiegazioni del mondo fornite dalla biologia? Bruciando i libri? I biologi? I
medici? I pazienti che guariscono? Sarà duro da ammettere ma ormai siamo nel
2006 – e proprio lui potrebbe, o meglio dovrebbe, dire che è stata la volontà
di Dio; è deprimente notare, andando a leggere con pazienza i testi
originali, che c’è anche qualcosa di strano in questi ragionamenti …] |
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15/9/06-IT: |
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Sul Messaggero un articolo (“Homo
sapiens e mister Hyde”) sui temi discussi in questi giorni al Festival della filosofia di
Modena, con un intervista a Remo Bodei,
il supervisore scientifico. Si toccano, ovviamente dal punto di vista della
filosofia, molti temi che coinvolgono anche gli aspetti biologici
dell’evoluzione umana, che verrano trattati purtroppo quasi esclusivamente
dal punto di vista della filosofia (ad esempio sarà un prete a parlare a
Modena del rapporto fra l’uomo e i “Fratelli animali”). Si parla anche dei
contrasti attuali, magari con qualche imprecisione. Bella la frase “L’uomo non
ascolta sempre la ragione, bisogna che gli sia costretto”); una frase
simile ma riferita alla fede potrebbe sintetizzare alcuni ragionamenti del
papa a Regensburg
e sarebbe interessante una discussione su questo contrasto al festival
dell’anno prossimo. Purtroppo riconosce che “neppure
la filosofia può cambiare gli individui e trasformarli con la bacchetta
magica in razionali”. E il solco che divide la fede e la ragione si approfondisce
ulteriormente … è evidente che la ragione e la fede per Bodei, come per GP2,
sono decisamente alternative, mentre l’attuale papa non è per niente
d’accordo e vuole un po’ di Ragione, anche per evitare che la fede
diventi sempre meno attraente e utile nella vita …; d’altronde la recente
(aprile 2006) conclusione di una serissima ricerca (2,4M di $ e 1,7M di
preghiere - The
Deity in the Data) sull’efficacia (risultata nulla o addirittura negativa) delle
preghiere con funzione terapeutica in ambito sanitario deve essere suonata
come un preoccupante campanello di allarme, nonostante la ricerca fosse
finanziata da una ricchissima fondazione USA che sperava invece di dimostrare
l’efficacia delle preghiere. |
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16/9/06-IT: |
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L’Agenzia Zenit pubblica un’intervista (“Monsignor Crepaldi spiega
il rapporto tra l’insegnamento del Magistero e la salvaguardia dell’ambiente“) al Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della
Pace sul tema della prima Giornata per la Salvaguardia dell’Ambiente, indetta
dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Interessanti le opinioni sulla
natura e soprattutto il chiarimento sul fatt che la “Chiesa si occupa della “natura”, ma non la intende
naturalisticamente. Essa considera sempre la natura in rapporto a Dio e
all’uomo e non la tratta solo come un insieme di “cose”, ma anche di
“significati”.” Sconcerta soprattutto la sicurezza con cui dichiara che “l’uomo ha una indiscussa superiorità sul creato e, in virtù del
suo essere persona dotata di un’anima immortale, non può essere equiparato
agli altri esseri viventi, né tanto meno va considerato come elemento di
disturbo dell’equilibrio ecologico naturalistico.”. Visto che recententemente si è dovuto intervenire a livello
planetario per chiudere il buco dell’ozono, la dichiarazione sembra tardiva o
comunque non aggiornata. Si potrebbe anche ragionare a lungo sulla frase “la natura, così come non è tutto non è nemmeno niente e l’uomo non
ha un diritto assoluto su di essa, ma un mandato di cura, conservazione e
sviluppo in una logica di universale destinazione dei beni della terra
che é, come noto, uno dei principi fondamentali della dottrina sociale della
Chiesa.”; sappiamo infatti che i “beni della terra” non sono attualmente
gestiti secondo “uno dei principi fondamentali della
dottrina sociale della Chiesa.”, la “logica di
universale destinazione”. Dato che i beni (anche quelli esistenti in altri
paesi) sono oggi gestiti soprattutto da paesi che si definiscono cristiani,
sarebbe interessante anche qualche giudizio e qualche commento sulla
“sostenibilità” di questa situazione da parte del Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace. Informazioni
riservate (?) ma non provate (!) fanno dire a mons.Crepaldi che … tutto
procede come previsto: “l’ingente sforzo individuale e collettivo
dell’umanità per migliorare le proprie condizioni di vita “corrisponde al
progetto di Dio”. In questo contesto i risultati della scienza e della
tecnica sono in se stessi positivi, e i cristiani “sono convinti che le
vittorie dell’umanità sono segno della grandezza di Dio e del suo ineffabile
progetto”; subito dopo invece dice che finora non si è
proceduto come sarebbe stato giusto ma che possiamo sperare che in futuro “la tecnologia che inquina può anche disinquinare, la
produzione che accumula può distribuire equamente”. Non è chiaro come il concetto verrà spiegato ai popoli asiatici
ed africani. Non si capisce poi perchè si
parli di “Giornata per la Salvaguardia dell’Ambiente”
mentre si tratta della “Giornata per la Salvaguardia del Creato” ·
Articolo di O.Franceschelli sul Riformista ("La scienza al riparo degli strateghi teo-con");
si parla del convegno di Venezia
sull'evoluzione e della conferma della strana convergenza fra la posizione
della chiesa cattolica e le posizioni dell'ID USA, come risulta sia dai
recenti interventi del card.Schönborn che dalle dichiarazioni del
papa a Regensburg. [Ricordo che la concordanza
non riguarda affatto le opinioni sull'evoluzione, tuttora distanti a causa
dell'accettazione dell'antenato comune solo da parte della chiesa cattolica
(anche se molti cattolici - e storici - non lo sanno), ma per l'obiettivo:
ampliare la definizione di scienza – o di ragione - in modo da farci stare
comodamente anche la teologia e qualsiasi ragionamento basato su prove che
fanno ricorso al soprannaturale] ·
Sul Foglio Cardia, Israel, Cesana e AgnoIi, cercano di spiegarci in 4
articoli perché il papa avrebbe ragione a portar via la Ragione alla scienza
per cercare di far avere un po' più di Ragione alla fede, oggi in difficoltà
proprio perchè anche il papa ha capito che avere dalla propria parte la
Ragione rende molto più facile avere ragione: o
"La
radice araba della parola ragione è incarcerare" (Cesana), o
"Il
nemico dell’occidente è l’occidente stesso" (AgnoIi), o
"L’occidente è nemico di se
stesso quando imbriglia la ragione, imponendogli dei confini (il regno delle
cose materiali), e spacciandoli per orizzonti. E’ incredibile come sia stato
notato poco spesso questo paradosso: l’illuminismo
non nasce come esaltazione della ragione, ma come limitazione della stessa al
fenomenico, al tangibile, ai singoli e piccolissimi perché, in una
parola, a ciò che all’uomo interessa meno" [se
all’uomo “interessa meno”, perché il papa direbbe che “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha
aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”?
Interessano solo a lui?] o
"Il
divorzio dell’islam dalla scienza è palese" (lsraeI), o
"Ma l’oggettivismo è andato
troppo in là, con un peccato di hybris che ha incluso ogni forma di
conoscenza nella scienza della natura e ha ridotto la ragione alla
razionalità scientifica. In tal modo, l’occidente ha eroso le basi stesse
della sua grandezza e ha aperto la via a un declino drammatico. Verranno le
solite accuse al Papa di oscurantismo antiscientifico". [forse
nessuno ha capito la frase del papa “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha
aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”?
dove starebbe l’erosione e il declino di cui parla IsraeI? Forse è un
problema che riguarda la teologia più che la cultura umana?] o
"La fede
è una cosa semplice proprio perché razionale" (Cardia) o
"Benedetto XVI riserva una di
quelle battute che valgono più di tanti ragionamenti, quando chiede: cosa c’è che sia più irragionevole del
caso, e dell’arbitrio, quelli che la scienza atea vuol mettere a base
dell’uomo e dell’universo? Così facendo, si dimezza l’uomo, e se ne
esclude una gran parte, quella interiore," o
"L’intervento del Papa si conclude con un
riconoscimento forte alla razionalità e all’illuminismo. Perché riconosce
“senza riserve” tutto ciò che nello sviluppo moderno dello spirito è valido,
e perché “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che esso ha
aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati”.
… E aggiunge che occorre tornare ad un allargamento del nostro concetto di
ragione e dell’uso che se ne fa." ·
Sul Giornale una pagina con un'ampia recensione del
libro di Focher ("L’uomo che gettò nel panico Darwin. La vita e le scoperte di Alfred
Russell Wallace") ·
Sul Domenicale
del 16/9/06
(occorre iscrizione gratuita al sito) un articolo di due pagine contro
l’evoluzionismo: “Il caso il caos e certi
chierici del darwinismo”; di contorno un articolo in cui si parla
dell’intervento del Card.Schönborn e si sostiene abbia sempre confermato la
sua posizione iniziale. ·
Su Civiltà
Cattolica un altro articolo di De Rosa sull’evoluzione; “Caso o finalismo nell’evoluzione dei
viventi?”. Il tema è certamente spinoso… |
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17/9/06-IT: |
·
Mentre non si è ancora conclusa la protesta nel
mondo islamico per la brutta frase di un imperatore bizantino citata (ma poi
criticata quasi subito) dal papa nel suo discorso
all'università di Regensburg, non si è invece ancora aperta la
discussione sulla sua ipotesi di modificare la definizione di scienza,
davvero molto simile alla "Wedge strategy" che negli USA
"viaggia" insieme all'ID; sembra anzi che nessuno protesti, e
piuttosto si può trovare chi insiste a modificare la "posizione"
della ragione nell'ambito dell’ampio spazio che separa e distingue la scienza
dalla fede. ·
Sul Resto
del Carlino di oggi troviamo infatti un intervento di mons.Maggiolini ("Non
c'è dialogo senza ragione") che
inizialmente riporta (senza però trascrivere il periodo successivo, che
chiarirebbe meglio la posizione del papa) la frase di Manuele II Paleologo: "Maometto
ha portato nella cultura del suo tempo e del suo ambiente «soltanto delle
cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della
spada le fede che egli predicava». Poi
mons.Maggiolini ripete con parole sue, anche se un po' più "forti"
("depravazione della ragione"
[!!!]) il concetto che dovrebbe invece fare arrabbiare soprattutto gli
scienziati (ma non solo) per come rappresenta l'evoluzione culturale recente
nella nostra specie: "Benedetto
XVI compie una carrellata storica che registra anche la depravazione della ragione: dal positivismo biblico al metodo storico della conoscenza con l’esclusione di ogni metafisica, fino alla
condizione attuale ripresentata come pericolo di un assolutismo relativistico"; [saremmo
passati in 2000 anni dal positivismo biblico all’assolutismo relativistico?!;
sarebbe proprio un bel guaio … J] come se non bastasse, continua
più avanti sostenendo addirittura che "la
cultura occidentale … rifiuta la ragione, il logos". [per
fortuna non è andato lui a Regensburg … sarebbe certo peggio oggi avere
contro … tutto il mondo occidentale …] Riguardo alla polemica con
l'Islam, è davvero curioso notare come l’argomento che ha suscitato le
proteste nel mondo musulmano fosse previsto solo come " punto di
partenza" per l'attacco alla scienza e in particolare alle
scienze naturali …: "Vorrei
toccare in questa lezione solo un argomento … che, nel contesto del tema
«fede e ragione», mi ha affascinato e che mi servirà come punto di partenza per le mie riflessioni su questo
tema." ·
Romagna
oggi racconta ("Studenti ravennati partecipano a 'Velisti
per caso' ") come
l'università di Bologna abbia bandito borse di studio per studenti che
intendano partecipare "alla crociera di 'Velisti per caso' che dal
prossimo dicembre fino al giugno del 2007 porterà Patrizio Roversi a solcare
i mari del mondo sulle tracce del Beagle di Darwin, in particolare lung le
coste sudamericane e alle isole Galapagos". "La selezione verrà
effettuata entro il 29 ottobre, data in cui avverrà la presentazione
ufficiale del Progetto Darwin in occasione del Festival della
Scienza di Genova." |
Mons.Maggiolini |
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18/9/06-IT: |
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Curioso articolo sul prossimo Scientific American di
ottobre, scritto da un collaboratore del sito USA degli "scettici":
"Darwin
on the Right; Why Christians and
conservatives should accept evolution". Dopo aver citato un
po' di recenti statistiche che mettono in relazione politica/ religione/
creazionismo, vengono elencati 6 buoni motivi per cui perfino i conservatori
con una fede religiosa … dovrebbero preferire l'evoluzionismo invece del
creazionismo. Davvero originale e interessante… e speriamo che funzioni con
qualcuno del 50% creazionista degli americani … L'autore, Michael Shermer is
publisher of Skeptic (www.skeptic.com).
His new book is Why
Darwin Matters. ·
Il sito degli scettici appena citato ha
una sottosezione specifica titolata “Creation &
Intelligent Design Watch”, che contiene decine di articoli molto
interessanti e che magari potrebbero essere di interesse pure per l’Italia,
nonostante le differenze rispetto agli USA (da noi si insegna costantemente
un qualche creazionismo nelle scuole statali, ma poi sembra che la gente ci
creda molto meno… forse si potrebbe consigliare all’NCSE di lasciar perdere
la loro battaglia? Suggeriamo che forse … sarebbe meglio ….); molto
interessante l’articolo “How Do You
Spot A Bad Scientific Argument?” che davvero richiederebbe una traduzione
in italiano, in quanto spiega appunto come accorgersi che certe critiche alla
teoria dell’evoluzione sono
evidentemente false nonostante l’uso di termini scientifici che illudono gli
ignoranti. L’articolo
fa capire subito che il problema più serio è il fatto che gli
antievoluzionisti e gli antidarwinisti sono inevitabilmente sempre i più convincenti in qualsiasi confronto pubblico, dato che loro non
devono spiegare niente ma si limitano a spargere dubbi secondo uno schema ben
collaudato; oltre a questo, hanno addirittura il vantaggio di poter scegliere
fra i milioni di dubbi di milioni di ricercatori (se i dubbi fossero di
meno, sarebbero di meno anche gli articoli sulle riviste scientifiche…) con
la certezza che difficilmente uno (=1) scienziato presente al dibattito
sappia la risposta (e nel caso fortuito in cui la sapesse … difficilmente
riuscirebbe a convincere di ciò anche gli spettatori …; è facile capire come
ogni confronto di questo tipo si risolva di solito in un passo indietro verso
il medioevo, se non addirittura verso il paleolitico, quando ognuno era
sempre solo davanti alle sfide della natura); sembra che oggi solo quello di
antievoluzionista sia un lavoro facile che non richiede né grandi competenze
né grandi gruppi di esperti (è questa la “semplicità”
che ha esaltato il papa a Regensburg?): “If your goal is to understand
precisely why creationist arguments are incorrect, you simply have to invest some time studying science in a serious
way. For most people, however, such study is impractical. Time issues
aside, most scientific disciplines are difficult to learn on one's own. The
result is that many people grow frustrated trying to sort out the various
claims and counter-claims made by the two sides”. L’articolo cerca almeno di
fornire un vaccino per proteggersi, anche se ignoranti, dalle bugie e dai
trucchi più evidenti e le principali raccomandazioni sono 4: Any argument based on the premise that
professional scientists have overlooked an elementary flaw in their theory is
almost certainly incorrect. Any assertion that anti-evolutionists
cannot get a fair hearing because the scientific community conspires to
suppress their views can be dismissed out of hand. Any argument based on the premise of
major conceptual holes in evolutionary theory should be rejected. Any assertion to the effect that
scholars from fields other than biology are better placed to see the flaws in
evolution than are biologists themselves should be disregarded Avendo letto molti testi scritti da antievoluzionisti,
posso confermare che anche in Italia questi avvertimenti sarebbero utili.
Interessante anche la conclusione, che conferma la “Wedge
strategy”, cioè che l’obbiettivo sia la
scienza, non l’evoluzionismo…: Professional scientists are highly
competent and work under a system that makes censorship virtually impossible.
They are not going to be systematically guilty of crude errors in logic, and
they are not going to base their research on a theory that has no answers to
the fundamental questions that are put to it. And the details of given
scientific topics are best understood and assessed by the people working in
that area, and not by outsiders with axes to grind. Grant these assumptions,
and virtually everything anti-evolutionists say provokes deep suspicion. And if you reject these assumptions?
Well, then I suspect you have issues
with science unrelated to the merits of evolutionary theory. La notizia non è recente ma è
certamente interessante, anche per verificare se davvero, come dicono i
responsabili del mondo cattolico, in Italia i “creazionisti biblici” (quelli
che credono addirittura che uomini e dinosauri vivessero contemporaneamente e
in tempi abbastanza recenti) si siano estinti senza lasciare rimpianti nel
mondo politico o religioso. Come si vede non sono estinti e trovano politici
che li sostengono e responsabili scolastici che li fanno entrare a parlare
senza contraddittorio … E' una pagina web del 2002 dove si
racconta come 3 creazionisti biblici
del CSC siano stati invitati a parlare il 24 ottobre 2002 in un liceo
scientifico milanese. L' incontro era stato
promosso da AS ed è stato il primo
(e speriamo l’unico) in Italia ad aver avuto luogo in una scuola pubblica e
con un notevole coinvolgimento di giovani (900), confermando così come in
quegli anni si cercasse di fare di Milano il centro dell'antievoluzionismo in
Italia (addirittura quello ‘biblico’, che piace ad AS dato che si evita di
doversi differenziare da antenati scimmieschi; al papa in realtà non
dispiace, ma a loro sì, e lo sottolineano nelle loro folkloristiche
contestazioni milanesi; una foto sattata durante una
loro contestazione di pochi mesi fa, nel febbraio del 2006 che evidenzia
appunto il loro impossibile rifiuto dell’evoluzione da antenati scimmieschi
che perfino il papa oggi accetta). E così gli studenti del liceo
scientifico hanno potuto sentire risuonare nelle loro aule frasi incredibili
ed assurde come le seguenti, che difficilmente si sono finora sentite nelle
scuole pubbliche USA … ma che probabilmente (e purtroppo) non sono per loro
una novità (sono anni che in Italia nelle ore di religione si parla di
creazione anche come fatto): " si è fatto
rilevare che la teoria di Darwin è superata nel mondo accademico anche
evoluzionista, e che non è eticamente corretto continuare a diffonderla
attraverso i libri di testo e i media nella veste di una verità scientifica
assodata." " perché non
vagliare l'ipotesi di un Dio creatore? Non ci sono prove scientifiche che
possano dimostrare la non esistenza di una divinità creatrice. Dunque, perché
escludere a priori lo studio della teoria creazionista dai testi scientifici
solitamente adottati a scuola?" " con uno
spirito di autentico pluralismo culturale, è corretto sapere che credere in
un Dio creatore non è affatto antiscientifico" Nel sito web del CSC si leggono
sui dinosauri le seguenti frasi: "I dinosauri
e gli uomini sono vissuti nello stesso periodo” " Uomini e
dinosauri sarebbero perciò vissuti nello stesso periodo ma in luoghi diversi
e con diverse possibilità di fuga dal fenomeno diluvio. Perciò non li
troviamo insieme." Per venire a tempi e
problemi più recenti, nello stesso sito
del CSC si leggono i complimenti per la chiesa e il card.Schönborn (2005): "Con
l’editoriale e la successiva intervista del cardinale Schönborn, la Chiesa
cattolica per la prima volta sembra concedere il proprio patrocinio al
movimento “Intelligent Design”, nato negli USA nei primi anni novanta. Per molti decenni, infatti, la Chiesa
cattolica non ha fatto parte attiva del dibattito creazione/evoluzione, ma è
rimasta nel ruolo dello spettatore. Ora il vento sembra cambiato e la Chiesa
sembra pronta ad entrare nel dibattito". |
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20/09/06-IT: |
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Sul Foglio
continuano i commenti alla lezione
universitaria del papa a Regensburg. Nell’articolo “Un papa illuminista” si esalta il fatto che,
scippata forse la Ragione alla scienza (nel lungo discorso il papa si
lamentava infatti che alla teologia oggi non sia rimasta più molta Ragione da
usare … per cui non è chiaro dove l’abbia presa per diventare un illuminista)
“Questa era la vera notizia: che abbiamo un Papa
illuminista, che in Vaticano c’è un capo religioso che mette sotto severa
critica le religioni, a partire dalla sua, in nome della ragione” e il
papa diventerebbe così “l’ultimo vero illuminista rimasto in
occidente e che l’occidente non vuole ascoltare“. Non a tutti, per fortuna, era
risultato così chiaro il discorso del papa, tanto che si ammette che “a leggere i giornali non si capisce se il Papa difende
l’illuminismo oppure è un oscuro anti-illuminista“; la risposta più
razionale sembra proprio la seconda, visto che il discorso era soprattutto un
attacco al metodo scientifico post-illuminista che secondo lui sta
emarginando la teologia dopo aver allineato ai suoi criteri di scientificità
anche altre scienze umane; se non fosse anti-illuminista non avrebbe bisogno
di tranquillizzare il pubblico del XXI secolo dicendo che “tutti siamo grati per le grandiose possibilità che … ha
aperto all’uomo e per i progressi nel campo umano che ci sono stati donati” |
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20/9/06-IT: |
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Si comincia a parlare del convegno di
Venezia sull’evoluzione, che inizia oggi: sul Gazzettino un articolo (“Evoluzione, un campo di battaglia”)
che riferisce sugli sconcertanti articoli comparsi sull’Avvenire a firma di uno storico che non sopporta (ma soprattutto
non capisce) Darwin, che forse conosce come teologo; ma questo è niente:
ignora (e glielo lasciano scrivere sull’Avvenire) perfino i documenti della
chiesa chiaramente in favore dell’evoluzione [ormai
mi son stufato di citarlo e ricitarlo …. il documento di Ratzinger del 2004… J], come
se per l’Avvenire anche le
certezze divenissero incertezze e nulla rimanesse stabile nel tempo. ·
[Da Pikaia]
Evoluzionismo fra scienza e religione:
gli Italiani e Darwin Observa – Science in Society è un’associazione
culturale che si occupa dei rapporti tra scienza e società In
collaborazione con Tuttoscienzetecnologia de La Stampa, Quark
e Superquark hanno realizzato un sondaggio sul tema (datato
gennaio 2006): Evoluzionismo fra scienza e religione: gli Italiani e
Darwin. L’articolo di Federico Neresini su Observa commenta i
risultati che potete leggere presso il sito web di Tuttoscienzetecnologia Annuario Scienza e Società 2006 Communicating
science in the real context of society Giovani donne e scienza. Percezioni e
immagini della scienza tra ragazzi e ragazze |
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20/9/06-ET: |
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Dedichiamo un po’ di
righe a una notizia seria, a una scoperta scientifica, ad un dato materiale,
un reperto che non mette in discussione ma conferma quello che già sappiamo
aggiungendo ulteriori informazioni utili, per cui le nostra conoscenze
diventano ogni anno sempre più robuste. Fra tanti vaneggiamenti è necessario qualche
dato serio che permetta di dimostrare
come le nostre conoscenze aumentano e migliorano da un secolo
all’altro ma anche da un giorno all’altro; utile anche la coincidenza del convegno di Venezia con l’articolo
su Nature: “Trovato
in Etiopia lo scheletro di una bimba di 3 milioni di anni fa”; la bimba, essendo stata attribuita ad “Australopithecus
afarensis” è diventata subito “la figlia di Lucy” … Sembra che la
scoperta sia del 2000 ma che si sia attesa la pubblicazione su una rivista
qualificata; questo è il modo di funzionare della scienza. Lo stato di conservazione sembra buono, l’età di 3
anni. ·
Nature: A juvenile early hominin skeleton from
Dikika, Ethiopia, 443, 296-301; Geological and palaeontological context
of a Pliocene juvenile hominin at Dikika, Ethiopia, 443,
332-336 (21 September 2006); inoltre: MSNBC; Video: How ''Lucy's Baby'' Was
Discovered; Nat.Geogr.News; NG
Lucy; Scientific
American e poi tutti gli altri
articoli sui quotidiani |
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21/9/06-IT: |
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Su Repubblica
una discussione fra Veronesi e Galimberti sulle recenti (e diciamo pure molto
confuse) posizioni della chiesa cattolica sull’evoluzione e l’evoluzionismo:
“Se
la scienza combatte con la Chiesa”); interessante il ragionamento di
Veronesi su un punto su cui la chiesa di solito attacca: “Esce
dall’orizzonte della scienza chiedersi un perché.. Perché deve esserci un
perché? Le cose avvengono e non ci interessa sapere perché avvengono. Non c’è
bisogno di chiedersi perché esisono lo spazio e il tempo.” Un altro punto
critico toccato da Veronesi è quello delle mutazioni e della loro casualità
(facilmente dimostrabile) e prevede che la chiesa non potrà che adeguarsi.
Purtroppo sappiamo che ci può mettere anche qualche secolo. ·
[Da Pikaia]
Qualcuno si chiede cosa fanno dopo il convegno di Venezia i relatori? Qualcuno andrà alla PordenoneLegge,
la "Festa del libro" che si tiene a Pordenone da oggi, giovedì 21
settembre a domenica 24, Ci saranno anche quest'anno vari
momenti dedicati alla scienza, e alcuni legati in un modo o nell'altro
all'evoluzione. sabato 23 sett ore 19.30 /
Convento San Francesco Bentornato Mr.
Darwin Spettacolo con Fabio Pagan e Giuseppe O.Longo e il sax di Gaspare
Pasini, regia di Enrico Agapito dom 24 sett ore 10.30 / Convento
San Francesco L'avventura di un
ricercatore Incontro con Francesco Cavalli-Sforza e Luigi Luca Cavalli-Sforza dom 24 sett ore 11.30 / Piazza
San Marco Chi ha paura di Charles
Darwin? Dialogo con Daniel Dennett
e Giulio Giorello dom 24 sett ore 15.30 / Palazzo
Montereale Mantica Approcci
multidisciplinari all'evoluzione umana Lezione magistrale di Luigi Luca Cavalli-Sforza dom 24 sett ore 18.30 / Convento
San Francesco The Domestication of the Wild Memes of Religion Lezione
magistrale di Daniel Dennett ·
Si parla del convegno di Venezia nel sito
Greenreport.it: Senza (bio)diversità non c´è evoluzione,
dove si cita un articolo di Galimberti oggi su Repubblica.
Si nota nell’articolo una ricostruzione non precisa dell’intervento della
Moratti, accusata di aver tentato di “togliere la storia
dell’evoluzionismo dai programmi scolastici” Del convegno di Venezia (ricordo la diretta
video con traduzione in italiano…!) si parla sul Giornale; c’è anche un articolo (“L’eterno dibattito tra
scienza e fede“) in cui senza aver paura di mettere in crisi il
direttore dell’Avvenire o anche il papa, dopo aver definito in modo riduttivo
il creazionismo (“è un variegato movimento che ha
come obiettivo la difesa della credibilità del racconto biblico della
creazione, così come descritto nei primi capitoli della Genesi”) si
scrive che “L'evoluzionismo, invece, sostiene che
tutte le forme viventi derivano da una o poche specie ancestrali. Così l'uomo
deriverebbe da primati ancestrali, progenitori anche delle scimmie”;
sembra una citazione del documento del 2004 … in
cui la chiesa ammette però solo l’evoluzione come fatto. L’articoletto precedente è
inserito in un articolo di mezza pagina (“«Io, maestro punito perché ho parlato del creazionismo»”)
abbastanza sconcertante, dato che siamo in Italia, dove la chiesa
cattolica accetta l’evoluzione (anche se non la teoria dell’evoluzione); si
parla di un un maestro spostato a insegnare inglese perché, non seguendo
nemmeno il programma previsto anche dalla Moratti, insegnava in una classe
elementare il creazionismo pensando di seguire le idee del papa e di un
evoluzionista, anche se piuttosto originale, come Sermonti (non accetta di
passare per creazionista,alcuni credoo che sia l’unico devoluzionista … e
comunque è l’unico al mondo che – forse senza svelare il trucco della
possibile rotazione ai nodi degli aberi filogenetici - sostiene che sono le
scimmie a derivare dall’uomo ma non chiarisce se questo riguarda TUTTE le
circa 300 specie o solo le poche – quante? - che conosce). Sembra evidente che ci sia in
giro gente che pensa, sbagliando, che Sermonti e il papa non credano
all’evoluzione e all’antenato comune, ma questo maestro è finito sul
giornale; qualcuno dovrà raccontargli la “triste” realtà: non siamo negli USA
e in Italia c’è la religione cattolica e ci sono sacerdoti che insegnano
l’evoluzione e quindi insegnano anche che un pesce (non un delfino, come dice
lui, mostrando qualche carenza anche in scienze …) può essere l’antenato di
un cane. E nell’articolo c’è pure una
foto del papa come sponsor! [ecco un altro cattolico
che non ha letto il documento di Ratzinger del 2004].
Sembra di capire che la notizia sia stata in qualche modo preparata: questo
maestro è infatti noto per aver messo i imbarazzo lo stesso quotidiano in
un’altra occasione: nella edizione di Genova gli avevano pubblicato un
articolo con critiche a Margherita Hack che avrebbe partecipato ad un
dibattito pubblico; la Hack però quella sera non si era presentata … e il Giornale aveva dovuto pubblicare la rettifica); sospetto
anche il fatto che l’impaginazione dell’articolo indichi una rilevanza che
questo caso probabilmente non merita (mezza pagina, grande foto con il papa,
errori tassonomici non controllati, attribuzioni errate della qualifica di
creazionista perfino a chi crede nell’antenato comune, anche queste non
controllate – e Sermonti si arrabbia! …); c’è addirittura un richiamo in
prima pagina, Speriamo che non si voglia creare una vittima e che anche
questa volta il Giornale sia costretto a scusarsi con sostenitori
dell’evoluzione come il papa o Sermonti, e a correggersi per l’errore sul
delfino. Comunque il maestro e il giornalista dovrebbe seguire corsi di
aggiornamento in scienze … ·
Anche sull’Unità
si cita Darwin in prima pagina, ma possiamo stare tranquilli: è un articolo
di P.Greco (“Da
Bush al Papa il fantasma di Darwin”) ·
Sull’Avvenire
si trova invece un articolo (“Darwin
ideologia più che scienza”) che contiene un intervento di G.Sironi che
reagisce sconcertato (“oltre a sostenere
posizioni per lo meno opinabili, è scritto con tale astio da provocare
polemiche”) ai banali errori di biologia contenuti in un articolo di
AgnoIi di una settimana fa sull’Avvenire; Sironi in particolare è
(giustamente) inorridito dal fatto che AgnoIi abbia negato che l’uomo sia
derivato da preesistenti specie di primati. Subito sotto leggiamo una
risposta in cui AgnoIi ripete le accuse a Veronesi ma soprattutto continua a
dimostrare – senza alcun pudore - di ignorare conoscenze di base della
biologia: insiste a dire che il caso non può costruire nulla di ordinato … (bella
scoperta! Molto strano che pensi che gli evoluzionisti siano scemi come li
rappresentano coloro che scrivono che credono che il caso da solo possa
combinare qualcosa di buono?), che non ci son tracce degli anelli
mancanti (questo lo dicevano 150 anni fa!), che non ci sono tracce
fossili del passaggio dalle scimmie all’uomo (non ha letto ancora nulla di
F.Facchini, chiaramente …, né conosce il documento di Ratzinger del 2004 che il
card.Schönborn cercava di nascondere …), di non avere nessuna
idea dei fatti incontestabili, dei tempi e dei modi dell’evoluzione (“Darwin credeva erroneamente che la selezione naturale
potesse produrre uomini da scimmie” … “non
è logicamente credibile che delle scimmie abbiano ad un certo punto imparato
a pensare e a parlare da sole”); nessuno gli ha raccontato che ci sono
stati dei mammiferi che hanno perfino imparato (col tempo, ovviamente!) a
nuotare e a vivere nell’acqua! Triste … vedere anche nella
risposta la conferma non solo delle critiche che Sironi gli ha fatto per le
informazioni errate contenute nell’articolo precdente (“l’autore sembra condannare l’evoluzione dell’uomo da
specie inferiori”) ma anche di quella che non gli ha fatto [ecco un altro cattolico che non ha letto il documento di
Ratzinger del 2004!], cioè
di smentire quanto scriveva il card.Ratzinger nel 2004 (che
ammetteva l’origine di TUTTE le specie attuali da forme primitive molto più
semplici). Sarebbe consigliabile un certo
coordinamento, per evitare di disorientare i cattolici italiani, con i Papi
che credono, chi più e chi meno, nella scienza mentre chi scrive
sull’Avvenire preferisce invece ignorare i fatti e importare le idee diffuse
dal gruppetto di fondamentalisti USA che nal 1990 hanno inventato l’ID. Da li’ infatti vengono le idee che si
leggono oggi sull’Avvenire e che fanno inorridire anche gli esperti della Templeton
Foundation (che ancora finanzia anche iniziative di università
pontificie…). Certo che tutti gli articoli che
F.Facchini nel 2002/2003 scriveva sull’Avvenire per spiegare l’evoluzione e
l’evoluzione umana non hanno lasciato molte tracce. Chi li volesse rileggere,
li
trova ancora qui. Certo è un po’ “scorretto”
(quasi una porcheria) che il titolo dato dall’Avvenire allo scambio di
lettere (“Darwin
ideologia più che scienza”) faccia capire come la posizione ideologica
non sia quella di AgnoIi ma quella di Darwin (e di Sironi) … Triste invece è
che sia un fisico a spiegare semplici concetti di biologia ad un filosofo, a
cui viene dato troppo spazio su argomenti che non conosce, senza capire i
danni che provoca. ·
Sempre sull’Avvenire
un articolo sull’inaugurazione del convegno
di Venezia: “A
Venezia la scienza scommette tutto sul tecno-ottimismo”. Si inizia con
una domanda che (forse non vorrebbe esserlo) ma sembra proprio retorica: “Sarà la scienza a salvare il mondo?”. Non sono
piaciute alcune parole di Veronesi sulla razionalità, talmente contrastanti
con quelle del Papa a Regensburg da sembrare proprio una risposta indiretta:
“La razionalità della ricerca - ha sottolineato
Veronesi - è un linguaggio universale, capace di superare le differenze tra
popoli e Paesi, il miglior strumento per il dialogo. È intrinseco alla
scienza un principio di tolleranza, che è incompatibile con qualunque forma
di assolutismo”. Sembra che il discorso del ministro Mussi abbia
toccato anche il problema dell’eliminazione dell’evoluzione nei programmi
scolastici italiani e dei rigurgiti creazionisti in Italia. |
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22/9/06-IT: |
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Sull’Unità
un articolo che riporta l’indagine del centro Observa presentata a Venezia: “Ma
che fatica credere a Darwin”. Certo la situazione italiana (17%) è
decisamente migliore di quella USA (con un 53% di creazionisti), ma rimane
elevata la percentuale di chi crede, come mons.Sorondo, che si possano
insegnare a scuola anche alternative non scientifiche, con un’evidente “confusione di piani”. C’e’ anche un articolo che illustra gli
interventi della prima giornata del convegno di Venezia: “Galassie,
pianeti, stelle: un Universo di domande”) ·
Sull’Avvenire
due articoli sul convegno di Venezia, non astiosi come l’articolo del 14/9 ma
ambedue non ben disposti verso la scienza, fin dal titolo (“Ma
anche l'evoluzionista può essere cieco”, “Darwin
e fede, per gli italiani l'intesa c'è già”). Se i sottotitoli
possono essere considerati rivelatori, già il sottotitolo del secondo
articolo evidenzia idee confuse o l’intenzione di indurle. Sembra strano
leggere “al centro il dibattito sul «disegno
intelligente»” quando pochi giorni fa avevamo letto che a
Castelgandolfo non si era parlato di “disegno intelligente” … è quanto meno
improbabile che non se ne parli in Vaticano mentre se ne parlerebbe fra gli
scienziati; è invece probabile che a Castelgandolfo ne abbiano parlato, ma
non lo dicono… mentre a Venezia se ne hanno parlato … ne hanno parlato solo
male … Nel primo articolo si comincia
davvero male: “Chissà mai
perché molti cattolici sono impacciati e quasi intimiditi di fronte al mito dell’evoluzione darwinista. Non si tratta infatti di negare l’evoluzione.
L’evoluzione è la continuazione della creazione, lo sviluppo della vita
avviata dal Creatore nel mondo vegetale e animale e sublimata con il
conferimento di qualità e tratti specifici – anima e corpo – a una Persona,
all’Homo sapiens, ormai diverso e distante dal primate, nonostante la
condivisione di larga parte del genoma.”. La
definizione di mito attribuita
all’ipotesi darwiniana è davvero sconcertante e provocatoria. Si sa infatti
che è piuttosto il racconto della Genesi che ormai si accetta di riconoscere
come un mito anche in ambito religioso, come si legge tranquillamente in
questo testo (Breve corso introduttivo
S.Scrittura, utilizzato dall’Istituto di
Scienze Religiose 'Unus Magister' - Crotone) nei corsi per gli
insegnanti di religione nelle scuole; anche i lettori dell’Avvenire
potrebbero sapere che il racconto della Genesi non ne verrebbe sminuito, in
quanto: “Mito non è sinonimo di favola, ma è un
modo arcaico, pre filosofíco di esprimere una verità profonda Interpreta in
modo intuitivo la realtà. Si occupa dei profondi perché dell'uomo, di Dio e
della sua azione nella storia, dell'origine dei mondo, dell'uomo della
famiglia ecc. Tenta di rispondere a questi problemi mediante la narrazione che non è storica in senso
stretto e non vuole esserlo, ma che è vera. Il mito pone il simbolo come strumento per una comprensione della realtà.
Il mito è scritto per riflettere.
E' una intuizione e un atto di fede”… Nella
frase subito dopo si cita cosa non è accettabile. Ma nessuno ha capito cosa
invece sia accettabile, dato che non viene né citato né spiegato un
meccanismo alternativo! Ma se si dice che l’ipotesi darwinaiana è un mito …
ovviamente non ce n’è bisogno. Questa frase vorrebbe essere una pietra
tombale sull’evoluzionismo darwiniano, a cui si aggiungono poi anche le
critiche, invece di spiegare quello che ognuno a questo punto si aspetta
venga spiegato: come una specie si
trasformi nell’altra. E
le critiche quali sono? Strepitose o spiritose! La prima è che l’evoluzionismo
darwiniano è ateo; non si capisce cosa serva Dio per spiegare il problema
appena evidenziato senza spiegarlo: come una specie si trasformi in un’altra.
E’ un meccanismo biologico, non diverso dai meccanismi biologici che
gestiscono il funzionamento dei nostri organi. Non esitono manuali di
cardiologia atei e manuali non atei, tanto è vero che nessuno si preoccupa di
controllare se il manuale del suo cardiologo di fiducia ha l’imprimatur. La seconda critica è che mancano
solide basi scientifiche. Dopo 150 anni di conferme è proprio la classica
frase critica da “creazionista” senza solide basi scientifiche … come
dimostra pubblicamente piu’ avanti quando scrive “la selezione naturale, cioè la legge del più
forte”! Strano trovare ancora qualcuno che si dimentica che l’idea
geniale di Darwin e di Wallace era arrivata dopo aver letto Malthus; in
questo modo non si ha subito chiaro che la selezione naturale favorisce chi è
più fertile! (NON chi è più forte!) … e poi si notano altri problemi, ma è molto interessante confrontare con l’intervista
del Nat.Cath.Rep. a Peter Schuster (lo scienziato chiamato dal papa a
Castelgandolfo) la frase: “Proprio questo
filone ateo spiega il «rilancio» continuo di una «teoria», che altrimenti
apparterrebbe all’archivio. La scienza obiettiva non segue la metafisica
atea, in cui si rifugiano gli intolleranti della retroguardia darwiniana”. Peter Schuster al papa ha
raccontato il contrario di quanto viene raccontatato ai cattolici italiani, e
certamente non ha altrettanto disprezzo verso l’evoluzione culturale umana. Molto bella, ma un po’ ingenua,
anche la frase del giornalista “Sembra un riconoscimento del disegno intelligente!”,
a conclusione della citazione di una frase di Darwin, meravigliato della
biodiversità che vedeva intorno a sè e che si originerebbe da un meccanismo
automatico semplice come quello della selezione naturale, che lui per primo
vide e propose … il commento ricorda un po’ quello che tutti probabilmente
dicevano secoli fa, ai tempi di Galileo: “Sembra che il sole giri intorno alla terra”. Nel secondo articolo (“Darwin
e fede, per gli italiani l'intesa c'è già”) sembra che, pur di non
accettare quanto dice la scienza, ci si aggrappi addirittura ai sondaggi di
opinione, probabilmente influenzati da quanto appreso soprattutto nei primi
anni di vita su un argomento complesso (l’evoluzione e l’evoluzione
dell’uomo) che anche la chiesa cerca di non far insegnare a scuola al di
fuori delle ore di religione e, se possibile, prima della maggiore età. Visto
che l’argomento è strettamente connesso, come si è varie volte dimostrato,
potremmo immaginare quali sarebbero stati 350 anni fa i risultati di un
sondaggio di opinione sul sole che ruota attorno alla terra [dobbiamo ovviamente immaginare che fosse anonimo,
altrimenti il 100% sarebbe stato garantito. Non
sembra che si stia ragionando seriamente] E’ incomprensibile che si
insista a difendere quello che non si riesce a presentare in modo diverso e a
contrapporre al fallimentare e truffaldino “intelligent design” USA; ricordo
che molti che hanno analizzato le origini, la storia e le basi teoriche,
addirittura antievoluzioniste, dell’intelligent design USA (dalla Templeton
Foundation a P.Coyne, a Kenneth Miller, fino ad arrivare all’articolo
sull’Osservatore Romano di F.Facchini il 17/1/06 e a Peter Schuster
quest’estate) abbiano lanciato un grido d’allarme molto preoccupato
soprattutto per i rischi che comporta un allineamento della chiesa cattolica
dietro a questo gruppo di furbetti (magari influenzati da qualche giornalista
che dagli USA non la racconta giusta). Nonostante le informazioni siano
abbondanti e disponibili, non vengono studiate: sentiamo e leggiamo che dalla
chiesa arrivano dichiarazioni in favore del progetto intelligente, ma
basterrebbe aprire gli occhi (… davanti ai documenti che hanno motivato la sentenza
di Harrisburg che ha condannato l’ID come falsa scienza) per vedere
che l’ID USA non crede all’antenato
comune, mentre la chiesa cattolica, in un documento del 2004
(firmato dal card.Ratzinger) ritiene invece che un antenato comune di tutti
gli esseri viventi, animali e vegetali, esista, come la biologia ha
dimostrato. Conseguenza di ciò è che anche la nostra specie deriva
necessariamente da una specie preesistente (ed oggi estinta) nell’ambito
dei primati. Fa venire davvero i brividi
leggere sull’Avvenire nel 2006 articoli scritti da chi, oltre ad ignorare
anche semplici conoscenze di base di biologia, non conosce nemmeno questo
documento ufficiale della chiesa cattolica e, approfittando dell’ignoranza
certificata dai sondaggi, cerca di suscitare orrore di fronte all’idea di
evoluzione da tempo accettatata dalla chiesa; diffonde anche la notizia che “a
sostenere questa aberrante teoria, erano stati alcuni libertini, vicini a posizioni scettiche, materialiste-atee
o deiste. Costoro avevano
ereditato la teoria pagana ed
antiscientifica della generazione spontanea, per affermare che in realtà la vita si genera da sé, senza bisogno di
nessun Creatore”. [Che
orrore … cosa ci racconterebbe se venisse a sapere cosa combinava con i
piselli l’abate Mendel nel suo convento?! La sua clamorosa conferma del
meccanismo di trasmissione ereditaria previsto da Darwin e basato – orrore… -
su un evento casuale che produce però percentuali
evidentemente molto intelligenti – 25%, 50%, 75% - avrebbe meritato
almeno una scomunica per lui e … la condanna al pentolone per i piselli …] Altri brividi
vengono se si pensa al titolo (“La
verità non può contraddire la verità”) della lettera con cui papa GP2 nel 1996, dopo quasi 150 anni di continue conferme e
miglioramenti, aveva accettato di definire come “teoria” quella che fino ad
allora si definiva solo come ipotesi; Ricordo che questa lettera era stata
criticata nel 2005
dal Card. Schönborn; dopo averla modificata – e nessuno l’ha ancora notato,
anzi c’è chi ripete la versione modificata dal cardinale - per renderla
davvero inutile se non stupida. Oggi sembra che si cerchi di
contrastare con propaganda e non con ragionamenti non una verità (che
nella scienza non esiste), ma una delle più grandi, importanti e utili
scoperte fatte dall’intelligenza della nostra specie. [Non si capisce perché
non si voglia inserire anche questa scoperta in un “disegno superiore”; non posso
garantire, ma forse … anche gli scienziati potrebbero essere d’accordo … se
non altro capirebbero che si è imparato qualcosa dall’esperienza di Galileo]. Certamente il contesto è molto
diverso rispetto ai tempi di Galileo; oggi ci sono anche i sondaggi che
permettono di quantificare sia la conoscenza che l’ignoranza, anche quella
voluta da chi ancora sottovaluta – basta leggere i programmi scolastici del
2004 – le teorie di Galieo, Newton e di Einstein); sembra però di rivivere,
dopo 350 anni, l’errore fatto con Galileo di usare la metafisica per contrastare,
con grande ipocrisia, proprio le scoperte della scienza che comunque si
utilizzano. Gli articoli di oggi (e dei
giorni scorsi) dell’Avvenire sembrano purtroppo dimostrarlo. Quello che proprio non si capisce
invece è il motivo; si può solo escludere, soprattutto per l’ipocrisia e
l’incoerenza, che dietro ci sia un progetto intelligente guidato dalla
ragione. Mal si comprende quindi la richiesta alla Ragione, chiaramente
espressa in questi giorni a Regensburg,
di abbandonare il logico connubio con la Scienza per trasferirsi a sostenere
la Fede e la Teologia, oggi un po’ in crisi di certezze e di strumenti di
certificazione accettabili secondo i criteri attuali. ·
Sempre sull’Avvenire e sempre nella
stassa pagina, un terzo articolo (“L’astrofisico
Bignami: «Ignoriamo quasi tutto»”); come si
vede, già nel titolo si evidenzia con gioia una caratteristica interessante
che normalmente distingue gli scienziati dai teologi (anche se non si ritiene
utile chiarire se le poche cose che gli scienziati sanno sono dimostrabili e
soprattutto utili; lo stesso controllo si potrebbe fare con tutto quello che
sanno i teologi). Come già notato, questa è una buona idea che ha suggerito
probabilmente Peter Schuster, l’evoluzionista esperto chiamato come
consulente a Castelgandolfo: concentrarsi in futuro solo su argomenti per i
quali per un po’ di anni la scienza riuscirà a dire ben poco, riducendo man
mano le contestazioni sulla teoria dell’evoluzione che verrebbe poi lasciata
agli scienziati, come si è già fato con l’astronomia dopo Galileo. Sarebbe invece
urgente far sapere a tutti che almeno dal 2004 l’evoluzione (il concetto di discendenza con modificazioni da
antenati comuni e quindi la derivazione di una specie dall’altra - con
meccanismi che pero’ solo gli scienziati ammettono) dovrebbe essere un fatto
incontestabile (perfino per l’Avvenire). |
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23/9/06-IT: |
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Due lunghi articoli sull’Unità: “Ma alla fine non ci resta che
Darwin” e
un’intervista a Cavalli Sforza: “L’intelligent
design? Un’invenzione politica” ·
Un articolo di O.Franceschelli sul Riformista (“Neuroni
specchio: la mente si evolve condividendo pensieri ed emozioni altrui”)
ci ricorda una recente eccezionale scoperta italiana, quello dei neuroni
specchio, che si attivano in egual modo sia quando facciamo qualcosa che
quando ci mettiamo nei panni di qualcuno che sta facendo la stessa cosa. Di
questi neuroni dovremmo ricordarci tutti i giorni, proprio perché, e
Franceschelli citando Ramachandran
lo sottolinea, “saranno per la psicologia
quello che il DNA è stato per la biologia”, avvicinandoci “ai confini della mente”. L’Avvenire segue con interesse il convegno di Venezia
sull’evoluzione, forse più di altri quotidiani, ma non riesce a nascondere
vivaci reazioni allergiche (e non possiamo negare che la presenza di Daniel
Dennett le favorisce, dato che un filosofo non può essere strapazzato … come
si fa con gli scienziati …). Oltre a quanto esposto dai
relatori, nell’articolo si aggiungono commenti di religiosi: F.Facchini
condivide il giudizio di Tattersall sulla separazione fra scienza e religione
“senza confusione di piani” e di
L.L.Cavalli Sforza molto critico sull’ID, dicendo che “non è il disegno intelligente che può spiegare
quello che non riesce a fare la teoria evoluzionista”. Certo riprende il suo articolo
sull’Osservatore Romano, ma cosa capiranno i lettori? F.Facchini certo si
riferisce all’ID USA …, ma finora su questo quotidiano si parlava sempre bene
dell’ID (senza specifiche ulteriori)!
Meno chiara la frase “sbaglia chi esclude ogni componente spirituale o progetto
creatore per comprendere la realtà. Così come chi estende alla vita
morale le teorie di Darwin»” in cui si sospetta che il “progetto creatore” non sia solo spirituale, con
un’evidente rischio di confusione di piani che si dice di non dover
confondere. Poco chiara e ostile (riprende
infatti, senza giustificarli, memi diffusi da ambienti antiscientifici e
antievoluzionisti e che spesso vengono diffusi, certi dell’effetto) è
soprattutto la dichiarazione di “Marcelo Sanchez
Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia per le scienze, [che]
puntualizza che la teoria di Darwin è
«solo una delle possibili spiegazioni, non condivisa pienamente da tutti gli
scienziati. E non ancora
dimostrata da un modello matematico che spieghi come dalla non vita si passa
alla vita»”. Non sembra di sentire P.Schuster (che ha detto al
papa che praticamente tutti gli scienziati sono d’accordo sull’unica spiegazione la cui prima
formulazione risale a Darwin!) ma sembra di sentire Zichichi, uno dei pochi
che, approfittando del rilevante (ma non esclusivo!) ruolo del caso in
biologia, risolve il problema alla base, addirittura non riconoscendo la
biologia come scienza; i meccanismi casuali non possono infatti essere
facilmente ingabbiati in formule matematiche … Comunque è davero spiritoso che
sia proprio un sacerdote a pretendere certificazioni e formule matematiche …
e poi faccia il misterioso su quali sono le altre “possibili
spiegazioni”, che né F.Facchini nè Peter Schuster conoscono e che
nessun giornalista dell’Avvenire gli chiede mai di illustrare. Anche lui
approfitta di quanto ha detto al convegno il prof.Boncinelli sui misteri
attuali dell’origine della vita e sull’inutilità della teoria di Darwin a
questo livello dell’evoluzione dell’Universo (tutti sanno che la teoria
darwiniana si occupa SOLO dell’evoluzione della vita - anche se qualcuno
cerca inutilmente di usarla per spiegare le onde che si creano quando cade una
goccia di latte!); se anche l’autore avesse le idee chiare, certamente i
lettori non riescono a capire che la frase in questo contesto è inappropriata
o almeno ambigua. ·
Articolo su Europa
(“Scienza
evoluzionismo e Popper alla conferenza mondiale di Venezia”) ·
Articolo sulla Stampa, con intervista a
Poggio, presente al convegno di Venezia (“Capire
come funziona il cervello è la sfida più grande del XXI secolo”) |
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24/9/06-IT: |
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Sull’Espresso
si può leggere oggi un lungo articolo sul convegno di Venezia: “Padre
nostro Darwin”; Si intervista Francis Collins, il biologo
molecolare cattolico, direttore del progetto genoma, e si preannuncia la
prossima uscita del libro di Darwin “L’origine delle specie”, allegato al
prossimo numero dell’Espresso.
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Sull’Opinione
un articolo (“La scienza: unico pilastro per l’umanità”) in
difesa di Darwin, in riferimento all’aggressivo discorso del papa all’università di
Regensburg: “la chiesa
cattolica vuol mettere a tacere la scienza, non solo, vuole addomesticarla
indicando “la modernità e l’attualità della teologia come bussola per la
scienza”; “Si chiede
(contro la scienza), l’insegnamento teologico nelle scuole e negli atenei,
perché “è tempo di togliere la teologia dal frigorifero dove è stata
consegnata per far arrivare il suo messaggio agli uomini di oggi. Allora la
scienza comprenderà i suoi limiti”. ·
Anche oggi molti articoli da Venezia sull’Avvenire, di cui uno con una parte
iniziale molto interessante e una parte finale invece abbastanza
“standard”: “Il
cervello dello scimpanzé simile al nostro? No, quello umano ha
caratteristiche uniche”, in cui si presenta e si commenta la
comunicazione di Michael Gazzaniga sulle differenze fra i cervelli dell’uomo
e dei primati. “Se
anche l'evoluzionismo evolve” in cui si critica un articolo di P.Greco
sull’Unità del 21/9 (“Da
Bush al Papa il fantasma di Darwin”) e un articolo di Repubblica del 21/9
(“Se
la scienza combatte con la Chiesa”), negando il buon senso ai due che
discutevano (Veronesi e Galimberti) e di cui vengono citate alcune frasi, fra
cui alcune del tutto ovvie per chi ha un minimo di conoscenze scientifiche.
Non ne consegue così necessariamente l’angosciante (e deprimente) frase
conclusiva: “Queste insanabili
contraddizioni, però, conseguono alla trasformazione della "teoria"
dell'evoluzione, in qualche modo
plausibile, in una ideologia,
che con tutta evidenza finisce per diventare, sorry, per evolversi in un
ulteriore tipo di fondamentalismo
integralista e laicista“. Perché angosciante? Perche
questa visione distorta della scienza è offensiva verso i milioni di
ricercatori che nell’ultimo secolo e mezzo hanno verificato ed usato la
teoria dell’evoluzione per capire la biologia degli organismi viventi e per
risolvere migliaia di problemi medici per la nostra specie; se proprio
volessimo, potrebbe essere difficilmente confrontabile con la visione della
scienza che emerge dalla lettera di GP2 a P.Coyne del
1988. La teoria dell’evoluzione è oggi uno strumento di lavoro, una base di
partenza e un quadro di riferimento per tutte le scoperte biologiche di
questi ultimi 150 anni, e quindi anche per la medicina, NON un’ideologia.
Ogni nuova scoperta deve essere spiegabile e ragionevole e nessuno può usare
una citazione di Aristotele o di S.Agostino per giustificare una propria
scoperta. Comunque ci può consolare il fatto che la teoria dell’evoluzione ha
ottenuto oggi anche la qualifica positiva di “plausibile”. Curioso anche il seguente
ragionamento: “Improbabile anche una «fine», perché sarebbe una regressione, cioè
l'esatto contrario dell'evoluzione” [per
fortuna i dinosauri non erano molto intelligenti e non saranno rimasti delusi
quando gli è arrivato in testa un meteorite, 65 milioni di anni fa!] P.S.: Mistero? L’articolo (solo
questo) è scomparso del sito web dell’Avvenire, ma lo si intravede nell’immagine
ridotta della pagina. “Le
emozioni il nostro scudo” in
cui si raccontano le comunicazioni di Damasio e di Hauser “Evoluzionismo,
il muro degli scienziati esclude le grandi domande” [si
trova anche qui] in cui si affronta e si discute il problema di chi
ancora oggi non riesce a capire o ad accettare la teoria dell’evoluzione: “Perché l'evoluzionismo accende gli animi e crea
blocchi contrapposti? Che cosa esso comporta perché spesso lo si difenda o lo
si attacchi con tanta foga?” Le domande sembrerebbero del
tutto ragionevoli ma inducono in errore; infatti si dovrebbe sempre far
notare (soprattutto in un momento in cui si cerca di convincere che la fede è
razionale e la scienza … irrazionale…) che la difesa della teoria
dell’evoluzione è un comportamento razionale (in quanto basato su milioni di
fatti che la giustificano) mentre l’attacco è un comportamento irrazionale
(non ci sono motivi validi per contestare NEL SUO COMPLESSO una teoria che è
verificata, controllata e confermata da quasi 150 anni!). Il giornalista,
probabilmente abituato alla confusione di idee sull’evoluzionismo che
caraterizza l’Avvenire, confessa di essere rimasto sconcertato dall’ambiente
omogeneo (in favore dell’evoluzionismo) in cui si è trovato immerso a Venezia
(certamente diverso dall’ambiente degli antievoluzionisti italiani) e scrive:
“Fra gli oltre
trenta relatori, tutti ricercatori di fama mondiale, nessuno ovviamente era avverso al paradigma dominante, nel folto
pubblico prevalevano in larghissima misura i simpatizzanti; anche tra i giornalisti quasi assenti le
voci di "dissenso". [Curioso pensare quanto
poterbbero essere utili, per la scienza e l’evoluzione culturale, gli
auspicati dissensi dei giornalisti. Ci si accontenterebbe di così poco?] Per gli scienziati è una
situazione normale, e più o meno era quello che Peter
Schuster aveva raccontato prima nella sua intervista al giornalista del
NCR e poi al papa a Castelgandolfo, ma forse il giornalista non lo sapeva e magari
non conosceva nemmeno il documento di Ratzinger del 2004
(l’evoluzione e quindi l’origine comune di tutti gli esseri viventi e i
milioni di eventi di speciazione sono un fatto che deve essere spiegato da
una teoria SERIA) né quello di Facchini del 2006 sull’Osservatore
Romano (l’ID USA è il vecchio creazionismo biblico cammuffato, come ben
dimostrato soprattutto dalle testimonianze
e dai grafici
di una filosofa esperta dell’ID, Barbara Forrest: non è scienza e non è
nemmeno religione, ed è ben diverso dal “disegno
superiore” della chiesa cattolica), tanto che manifesta alcune
(ingenue) perplessità notando che “durante
i lavori, peraltro improntati al massimo rigore, non sono mancate ripetute
frecciate a presunti oscurantismi che allignerebbero ancora in Italia e negli
Stati Uniti (patria di molti dei partecipanti), alla "chiusura" di
cui sarebbe responsabile la Chiesa e al cosiddetto Intelligent
Design (il progetto intelligente), posizione
parzialmente alternativa al darwinismo, sostenuta da molti credenti“.
[Mi sembrava di ricordare che l’Osservatore Romano il 17/1/06 ne parlasse
male….] Subito dopo, come fulminato
sulla strada di Venezia (ma forse anche dalla lettura del documento del 2004?), pur
premettendo che è “Impossibile riassumere la
controversia scientifica“ prova a riassumere la visione attuale dal
punto di vista della scienza con frasi “normali”, non astiose, che
ultimamente non era facile trovare sul suo giornale; pur inciampando in
qualche imprecisione (secondo la sintesi che fa del processo evolutivo, non
ci dovrebbero oggi essere più virus e batteri… né inutili, né ostili ma
nemmeno utili), si forniscono informazioni che temo rischino di “accendere gli animi e creare blocchi contrapposti”.
Dove? Nella redazione! Basta confrontare questo articolo con gli altri della
giornata o meglio con gli articoli del 14/9
e del 21/9
per capire che un accordo sembra impossibile, dato che questo giornalista
torna da Venezia dopo aver scritto frasi che altri colleghi avrebbero magari
citato oggi come prove … dell’assenza di buon senso. Non voglio elencare queste frasi
tranne una, la frase “con conseguente maggior
tasso riproduttivo“ in cui fa intuire di aver capito (ed è
giustissimo) che per Darwin viene premiata la fertilità e non la violenza o “la
legge del più forte” (come proprio l’Avvenire voleva far credere il
22/9 L); certo
questa non è una bella notizia in un ambiente in cui invece la castità è
considerata una virtù o addirittura un obbligo (con qualche problema a causa
del DNA e quindi delle basi biologiche sottostanti, che Darwin e i biologi
ben conoscono e studiano… ), ma è scienza … Avendo capito un concetto
importante, il giornalista ha diritto a stupirsi che “la maggioranza della popolazione rifiuti il darwinismo”; una
spiegazione possibile è che ci sia in giro qualcuno che disorienta la gente,
fornendo informazioni apparentemente semplici ma profondamente sbagliate
sull’evoluzione e sulla teoria che oggi la spiega (e un buon esempio è
l’articolo del 22/9
sull’Avvenire, che presenta informazioni diverse rispetto al presente
articolo, come pure l’articolo del 21/9,
per non parlare di quello del 14/9
e di tanti altri … da anni L). Un discorso a parte meriterebbe
un argomento evocato dalla frase seguente che, essendo una descrizione abbastanza
corretta delle caratteristiche della scienza e dei suoi metodi, non era
facile incontrare recentemente su questo quotidiano: "Se
si rimane nell'ambito scientifico, queste acquisizioni sono da considerare provvisorie e rivedibili, nello
spirito della ricerca che si sa sempre
pronta a correzioni, consapevole che con i propri strumenti non copre
ogni ambito della conoscenza"
Si può notare che assomiglia
molto alla motivazione ("Every biologist has
the obligation to change his ideas when experiments contradict what he
thought") con cui Peter
Schuster spiegava perchè non permetteva al card.Schönborn di accusare la
scienza di volersi/potersi trasformare in ideologia; questa frase smentisce
quindi tutti i tentativi di applicare il marchio dell’ideoogia sui metodi
della scienza. L'argomento evocato è proprio il
fatto che il metodo scientifico ha decisamente un approccio diverso alla
realtà; da notare che non avviene solo rispetto ad UNA religione, ma rispetto
a tutte le numerose religioni presenti oggi nelle diverse zone del mondo,
religioni che un tempo erano ben distanti ed isolate e non si pestavano i
piedi con le loro diverse verità, mentre oggi (come ben sappiamo lo
stesso avviene anche per le lingue) si incontrano ed intrecciano e purtroppo
hanno il grosso difetto che NON sono "sempre
pronte a correzioni, consapevoli che con i propri strumenti non coprono ogni
ambito della conoscenza"; polemiche recenti indicano come questo
sia un terreno … minato. ll discorso potrebbe ovviamente
proseguire a lungo, proprio a partire da questo apprezzamento fatto alla
scienza dal giornalista dell'Avvenire che (e anche questo è curioso e forse
non casuale) proprio nella frase successiva evoca anche un altro merito (e
limite) della scienza,: "Con tale scienza non vi è urto della
religione o della fede, non estranee
ad alcun aspetto dell'esistenza tuttavia senza
la pretesa di indagare la realtà fisica" (si attribuisce però
alla religione l'intenzione, che sappiamo quanto non sia vera - né ai tempi
di Galileo, né tanto meno oggi - di non occuparsi della realtà fisica, che è
invece il principale se non l'unico campo di azione di molte scienze) Se questa separazione fra "piani diversi" (spesso citati anche da
F.Facchini) fosse rispettata, non vi sarebbero contrasti fra le religioni e
la scienza, decisamente sconsigliabili in un mondo in cui la scienza nelle
diverse zone del mondo deve già da decenni confrontarsi non solo con diverse
fedi religiose, ma anche con diverse percentuali di fedeli delle diverse
religioni, percentuali probabilmente originatesi … casualmente (non credo che
qualcuno si azzarderebbe a proporre … un progetto intelligente..?) No, un articolo sull’intervento
a Venezia di D.Dennett oggi non c’è. |
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25/9/06-IT: |
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Sull’Unità
un articolo sulla terza giornata del convegno di Venezia: “Prove
ed errori. Così nacque la mente umana”; viene anche riprodotto, e non è
facile trovarlo su un quotidiano, un albero evolutivo degli Ominidi negli
ultimi 6 milioni di anni, che dovrebbe rappresentare fatti che sono
accettabili anche dalla chiesa cattolica, che preferisce (ambiguamente e
prudentemente?) non entrare in questi dettagli ma accetta l’antenato comune e
quindi l’evoluzione come fatto. ·
[Da Pikaia]:
Conferenze in
evoluzione a Yale: Presso il sito delle Dwight H. Terry lectures, che si
tengono alla Yale university, è possibile vedere le conferenze del 2006.
Molto dotte, e interessanti, hanno per argomento il rapporto spesso
conflittuale tra scienza e religione. Le Conferenze sono organizzate
dall'università per mettere e confronto filosofi, scienziati e religiosi. Gli
ospiti dell'anno scorso sono stati Robert Wuthhnow, professore di sociologia
e direttore del Center for the Study of Religion della Princeton University, Lawrence Krauss, fisico alla Case Western Reserve University, Alvin Plantinga, filosofo
della University of Notre Dame, Ken Miller, professore di biologia
della Brown University, Ronald Numbers, professore di storia della scienza
alla University of Wisconsin-Madison e la giornalista Margaret Warner. Le
conferenze sono state tutte filmate ed è possibile vederle una per una. Nel
2001, Francisco Ayala ha tenuto alcune conferenze. [Si può
ricordare che Miller, Ayala e Krauss sono gli autori di una lettera al papa
per chiedere, dopo la lettera del Card.Schönborn al NYTimes, se fosse
cambiato qualcosa, dato che veniva apprezzato l’ID che loro da anni
combattevano], |
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28/9/06-IT: |
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Sul Foglio
un filosofo stronca Veronesi (“S’aggira
per le librerie il saggio del Dan Brown degli studi scientifici: Umberto
Veronesi”) e il direttore invia alcuni suggerimenti al Papa (“Perché
la chiesa non deve vergognarsi della parola creazione “) da
per continuare la sua lotta contro la “vulgata
scientista” che contesta che la creazione sia il “vero illuminismo”. Unico punto interessante in
qust’ultimo articolo è una citazione da un ciclo di prediche del
card.Ratzinger nel 1985 sulla creazione: “La fisica, la biologia, le
scienze naturali in genere, ci hanno fornito un racconto della creazione
nuovo, inaudito, con immagini grandiose e nuove…”; oltre ai meritati complimenti per il lavoro svolto
da migliaia di scienziati negli ultimi secoli, si intravede come sia di uso
comune il termine“il racconto della creazione” che il papa e i cattolici di
solito preferiscono in alternativa al termine usato dagli scienziati: “evoluzione
biologica” e che anche i cattolici prima o poi dovranno usare (dato che
dal 2004 non ci devono essere dubbi nel mondo cattolico
sull’evoluzione biologica come fatto, sull’origine comune degli esseri
viventi e sull’evoluzione dell’anatomia umana – almeno quello non si può
contestare - dai primati). Per
quanto riguarda l’articolo del filosofo, intende rinfacciare a Veronesi
l’opinione espressa nel suo ultimo libro che la chiesa abbia ostacolato la
scienza per secoli; è curioso notare come non si renda conto che non sia
molto convincente quando cerca di dimostrare che i cattolici amano moltissimo
gli scienziati, e in particolare quelli che sono anche ministri della chiesa.
Come esempi possiamo ricordare Mendel
(giocando con i piselli dell’orto del convento dimostrò il ruolo fondamentale del caso in biologia … ma non fu
fatto santo … se non dagli evoluzionisti) o Copernico (un altro che non diventò santo nonostante per primo
avesse scoperto che la Bibbia non era un libro di astronomia; non diventò
nemmeno martire probabilmente grazie alla sua prudenza e al suo attaccamento
alla vita, molto maggiore rispetto a quello dello scapestrato Giordano
Bruno). L’articolo
si dimentica di spiegare perché Copernico avesse preferito tenere nel
cassetto dal 1530 al 1543 il libro contro il geocentrismo, pubblicandolo solo
al momento della morte. Di come la chiesa amasse Galileo (ben 90 anni dopo la
morte di Copernico!!) ne sappiamo invece di più, dato che sopravvisse sia
alla pubblicazione del suo libro che al processo e (grazie all’abiura)
perfino alla condanna: il 22 giugno 1633 Galileo fu infatti riconosciuto
colpevole di eresia per "aver tenuto e
creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il Sole
[...] non si muova da oriente ad occidente, e che la Terra si muova e non sia
centro del mondo"). Poi ci
sarebbe anche Teilhard de Chardin … [in realtà, di
fronte a questi dati, forse nessuno sarebbe convincente nel contestare
Veronesi … 370 anni per ammettere l’errore fatto con Galileo sono tanti,
anche di fronte ai tempi dell’evoluzione] Insomma,
l’articolo scritto contro Veronesi non riesce a raggiungere l’obbiettivo. Come si vede dai link, questi
articoli del Foglio sono
apprezzati, copiati e diffusi da siti cattolici (I segni dei tempi, in
questo caso). Interessante scoprire che nei dintorni si trovano anche
articoli che informano su aspetti su cui la scienza è molto impegnata nella
soluzione dei problemi. Sconcertante leggere per esempio (non stavamo
parlando di Veronesi?) le informazioni che un monsignore fornisce sulla
malattia (“Da dove ha origine la malattia?”). Molto
interessante l’inizio, che fra l’altro evidenzia uno dei motivi (sconosciuto
quasi a tutti ma accennato qualche anno fa dal teologo Tanzella Nitti, che si
poneva lo sconcertante [eufemismo]
problema: “La morte …
esisteva anche prima della comparsa dell’uomo?“). C’è
infatti un motivo serio dal punto di vista teologico, ma ridicolo e
imbarazzante da altri punti di vista;
e il monsignore ce lo svela: “La Fede cristiana afferma che Dio non ha creato la malattia. Essa è entrata nel mondo a causa del primo peccato, commesso dall’uomo Adamo e dalla donna Eva … Dio quindi non vuole la malattia; non ha creato il male e la morte. Ma, dal momento in cui queste, a causa del peccato, sono entrate nel mondo, il suo amore è tutto proteso a risanare l’uomo, a guarirlo dal peccato e da ogni male e a colmarlo di vita, di pace e di gioia”. Come viene qui chiarito (anche
con citazioni dal catechismo) prima del peccato originale nessun uomo e
nessun animale avrebbe potuto ammalarsi o morire (!?): né un parassita patogeno, né un virus
letale [o forse questi sono comparsi dopo, come
ulteriori punizioni?!] né un dinosauro … [no, non è facile accettare l’evoluzione biologica …].
Evidente che ciò renderebbe l’evoluzione biologica
semplicemente addirittura incompatibile con la teologia cattolica… Risulta quindi chiaro che Darwin
non ha proprio creato nessun nuovo problema. L’evoluzione biologica era già
un fatto evidente prima che lui nascesse. Darwin, svelando la potenzialità
creativa fornita dai meccanismi interni che lui cominciò ad illustrare, l’ha
solo resa inattaccabile. In un altro articolo
dello stesso sito si commenta (“I
dati saranno certamente funzionali al progetto demoniaco di far passare la
legge, ma comunque un fondo di verità c'è …”) un sondaggio del 26/9/06 che indica come
ben il 45% di chi “va a messa almeno una volta al
mese” sarebbe favorevole all’eutanasia. Il titolo (ma anche il testo)
dell’articolo evidenziano come in
Italia nemmeno i cattolici siano per niente convinti di quanto dicono e
scrivono le autorità ecclesiastiche … Domani in edicola con l’Espresso
o Repubblica si potrà acquistare (€8.90) anche il primo di una serie di
volumi con i più importanti e fondamentali saggi del pensiero
contemporaneo. Il primo di
tali saggi riproporrà Darwin con l'opera L'ORIGINE
DELLE SPECIE. Se ne parla oggi su Repubblica, che riporta parte
della prefazione di L.Cavalli Sforza: “La Bibbia
di Darwin” |
· Dopo il convegno principale svoltosi in Germania (21-26/7/06) per i 150 anni del Neanderthal (vedi notizie in data 27/7/06), presto si terranno due convegni internazionali anche in Italia: · il primo, organizzato da G.Manzi, si svolgerà il 21/22 ottobre a Sabaudia (NOSTRO FRATELLO NEANDERTHAL - quando non eravamo soli ...) con la partecipazione di numerosi esperti dei Neandertaliani europei e italiani (Giacobini, Barbujani, Caramelli, Pesce Delfino, Vacca, Coppa, Boscato, Gambassini, D.Frayer, Segre, Macchiarelli, Tattersall). · il 23/24 novembre a Bologna, organizzato da F.Facchini e M.G.Belcastro: “NEANDERTHAL 1856-2006: 150 YEARS FROM THE DISCOVERIES: BIOLOGY AND CULTURE”. Il programma è per ora provvisorio. Parteciperanno esperti dei Neandertal come Condemi, Vandermeersch, Manzi, Caramelli, Giacobini, Freyer, D’Errico, Gambassini, Ullrich, Radovcic, Bermudez de Castro. · Esce la traduzione in italiano (“Darwin, il disegno intelligente» e la scienza“) di un’intervista al premio nobel francese (Christian de Duve, di 88 anni): “Bush, Ratzinger & C contre Darwin” pubblicata il 20/9/06 · Articolo sul Domenicale a commento del discorso del papa a Regensburg; pur negando che ci fosse una certa aggressività del papa verso i musulmani, la si evidenzia (e con un termine che per i musulmani è inequivocabile) nel titolo “Il Papa ha lanciato la crociata” … Nell’articolo poi, pur esaltando – usando anche le parole del papa - la ragione, ci si lamenta che “In Europa oggi prevalgono il relativismo e lo scientismo, ovvero l’assolutizzazione della ragione a regola del mondo (mentre dovrebbe esserne lo specchio) e il “totalitarismo debole” delle mille morali soggettive e intolleranti. Sicché il nostro stile di vita si riduce a un deplorevole minestrone di compromessi e d’ipocrisie” e si esalta il cristianesimo come “certezza di ragionamento e di rapporto causa-effetto; tangibile prossimità tra le leggi della fisica e quelle della metafisica. È anche dipendenza dell’etica dalla metafisica, vale a dire deduzione delle leggi relative all’agire a partire dalle leggi che governano l’essere”. In queste condizioni non sembra facile il dialogo con i “molti Stati islamici che sono teocrazie più o meno esplicite e intendono obbligarci con la forza a osservare ciò che loro intendono per “legge coranica”, né sembra chiaro come possano interagire due mondi così irrazionali e apparentemente non disposti “a un deplorevole minestrone di compromessi e d’ipocrisie”. [Quello che dovrebbe risultare un po’ incoerente, ma che l’articolo non nota, è che il mondo “occidentale” privilegia proprio questi stati teocratici. O forse è più importante che siano anche “petroliferi”?] |
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· Davvero curiosa una lettera (di un lettore) comparsa sull’Avvenire (“Dalla teoria di Darwin agli errori di Veronesi”); inizia con l’obiettivo dichiarato di voler contestare alcune dichiarazioni di Umberto Veronesi, anche se non è proprio chiara la logica insita nella frase “L'ex ministro della Sanità vede nell'evoluzionismo la base teoretica per sostenere la assoluta animalità e materialità degli uomini e quindi il libero impiego dei loro corpi e degli embrioni umani a scopo di ricerca”; sembra più logico pensare che l’effetto della materialità sia che, indipendentemente dagli effetti positivi o negativi sulla salute dell’anima, igiene e medicina avrebbero potuto raddoppiare la durata naturale della vita umana, come in effetti è successo …; poi invece il lettore, pur iniziando con la frase “L'uomo non deriva dalle scimmie … perché la scienza lo ha già dimostrato da tempo” si dilunga a spiegare abbastanza correttamente … come l’uomo derivi proprio dalle scimmie anche se “il distacco c'è stato almeno 10 milioni di anni fa”; possiamo immaginare lo stupore di chi sull’Avvenire ignora e contesta quanto scrisse il card.Ratzinger nel 2004 (e che il lettore, senza purtroppo nemmeno accorgersene, conferma). [Personalmente mi lascia perplesso non capire più, a questo, punto cosa l’”italiano medio” capisca quando si dice che la nostra specie “deriva dalle scimmie”, sembrandomi ovvio che per scimmie in questo caso si intendano comunque gli antenati delle scimmie attuali e non LE scimmie attuali]. |
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· [Da Pikaia]:Su Time Magazine si racconta delle somiglianze/differenze fra uomo e scimpanzé (“What Makes us Different?”) |
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11/10/06-EU |
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Sconcertante iniziativa dei creazionisti al
Parlamento Europeo: una conferenza dal titolo "Teaching evolutionary
theory in Europe. Is your child being
indoctrinated in the classroom?". Se ne parla in un articolo nella
rivista dell’NCSE USA. Si citano gli intervenuti, che sono alcuni dei pochi
ricercatori creazionisti, tanto è vero che li hanno raccolti da tutto il
mondo: un botanico polacco (M.Giertych),
un ingegnere USA (Mastropaolo),
un ingegnere idraulico francese (G.Berthault) e un ingegnere edile tedesco (Zimmer). Se ne parla nel sito
web del cattolico Kolbe Center for the Study of Creation |
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· [Da Pikaia]: Esce in libreria il 17 ottobre l'attesissimo libro di Richard Dawkins, Il racconto dell'antenato. La grande storia dell'evoluzione (Mondadori, pp.648. Collana Saggi). Su Dawkins c’è un articolo di L.Sciortino su Panorama. Su Pikaia si trova invece una lunga recensione di Paola NardiSempre su Pikaia si trovano informazioni sull’ultimo libro di Dawkins, appena uscito (“The God Delusion”). Su Dawkins si trovano anche molti filmati (interviste) sia in Google Video che in YouTube. Divertente un filmato con una discussione con un famoso predicatore evangelico creazionista USA ... con una dentatura piuttosto aggressiva … non solo quando alla fine caccia Dawkins dalla sua contea, ma anche quando sorride ... [in novembre la carriera di questo famoso predicatore evangelico antievoluzionista finirà, travolta da accuse di un comportamento personale indegno di un predicatore] |
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· Sul Riformista un articolo di Franceschelli (“Disegno intelligente? Così si torna al finalismo”) sull’intervista a De Duve citata anche qui sotto in data 6/10/06. Si sottolinea il ritardo con cui seguono l’evoluzione culturale umana i fautori un tempo del finalismo ed ora del cosiddetto “progetto intelligente” (l’ID, sponsorizzato dal Discovery Institute). Comunque non è solo un problema di ritardo, in quanto tante, troppe, sono le carte false dei sostenitori dell’ID (fra i quali De Duve mette anche la gerarchia cattolica, che quindi avrebbe deciso di ignorare gli allarmi di di P.Coyne e addirittura di F.Facchini sull’Osservatore Romano), il cui unico risultato sarà di “danneggiare sia la scienza che la teologia”. |
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[Da APINN] Probabilmente
molti conoscono il programma Google
Earth, che permette di vedere sul proprio monitor un'immagine
tridimensionale (con la possibilità di scegliere anche la distanza, la
rotazione e l'inclinazione del punto di vista) di qualsiasi località del
mondo, favorendo la ricostruzione mentale di ambienti e luoghi anche molto
diversi da quelli che conosciamo; probabilmente molti sanno cos'è un blog,
cioè la narrazione continua delle esperienze che quotidianamente affronta il
blogger, l'autore di questo diario quotidiano chiamato blog; non è sempre
facile mettersi nei panni di qualcun altro, per cui la lettura di un blog non
sempre permette di ricostruire l'ambiente, soprattutto se lontano ed esotico,
in cui si inserisce l'esperienza quotidiana del blogger. Proprio un
primatologo (Emily Wroblewski) che lavora a Gombe (in Tanzania, sulle sponde
del lago Tanganika, dove vivono gli scimpanzé studiati per anni da Jane
Goodall) sta provando l'integrazione di questi due strumenti di
comunicazione, per cui possiamo ammirare un blog georefereziato (Gombe Chimpanzee Blog), in
cui ogni
evento è collocato nel punto in cui si è svolto. |
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· [Da Pikaia]:Sono già disponibili i video degli interventi al convegno di Venezia sull’evoluzione (21/23 settembre 2006 |
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· [da Pikaia] Si è aperta a Napoli una mostra sull’evoluzione: Evoluzione: ripercorrendo l’odissea della vita, che resterà aperta fino al mese di ottobre del 2007. Per saperne di più e avere informazioni su orari e giorni di apertura della mostra, visitate il sito internet della Città della Scienza. |
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· Fra dieci giorni inizierà a Genova il Festival della Scienza: ecco alcune iniziative sul tema dell’evoluzione umana: 28 ottobre, alle 14:00 Aula Polivalente San Salvatore Piazza Sarzano La biologia molecolare e la teoria dell’evoluzione http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=107 29 ottobre, alle 15:00 Aula Polivalente San Salvatore Piazza Sarzano Buon compleanno, Neanderthal! Giacomo Giacobini, Giorgio Manzi, Cristopher Stringer; modera Claudio Tuniz http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=189 30 ottobre, alle 15:00 Histoire Cafè Garibaldi via Ai Quattro Canti di S.Francesco 40 Homo sapiens Caffé scientifico Giorgio Manzi http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=180 2 novembre, alle 18:00 Palazzo Ducale - Sala del Minor Consiglio P.zza Matteotti 9 Quando Ercole è un genio con la coda Uso di strumenti nel cebo, una scimmia sudamericana. Elsa Addessi, Daniela De Donno Mannini, Elisabetta Visalberghi http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=60 3 novembre, alle 20:30 Museo Archeologico del Finale Ligure - Finale Ligure Borgo (SV) Chiostri di S. Caterina, Borgo Finale Ligure Ritorno alle origini: l'Uomo di Neanderthal nel Finalese Giacomo Giacobini http://www.festivalscienza.it/it/programma/evento.php?id=384 |
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· Su Galileo una recensione di Carla Castellacci di un recente libro, curato da A.Minelli, che riporta gli interventi ad un convegno tenutosi a Padova sul darwinismo (Attualità di Darwin; Il Poligrafo, 2006, pp. 84, euro 15,00). ·
Una buona notizia oggi dal Foglio: il
filosofo che interviene talvolta contro Darwin come se fosse un suo
contemporaneo stupido ed ignorante sembra che intenda chiudere con oggi
questa tematica, come scrive nell’articolo intitolato, con poco garbo dato
che sembra riferito a Darwin, “Il
disegno idiota”. Non avremo più la possibilità di verificare come
potrebbero interagire oggi due persone che ignorano quasi tutta la biologia
degli ultimi 150 anni, uno solo dei quali per motivi anagrafici. Per esempio
fa davvero “tenerezza” leggere nell’articolo di oggi (si parla
dell’evoluzione dell’uomo) l’accusa a Darwin di non aver considerato nella
sua analisi le prove paleontologiche “che in
un’ottica scientifica dovrebbero avere il loro peso”; l’osservazione è
certo corretta, ma …. permette di scoprire che … non tutti oggi sanno che a
quei tempi NON c’erano prove paleontologiche dell’evoluzione umana; oggi
invece ci sono, e numerose, per cui solo Darwin è pienamente giustificabile e
solo Darwin manifesta la sua indubbia genialità: si dovrebbe ammirare chi ha
capito l’evoluzione umana anche senza bisogno di prove paleontologiche,
mentre oggi o non conoscono o non credono nemmeno alle numerosissime prove
paleontologiche?!
· Un convegno (“Il sacro e la sua ombra”) dal 19 al 21 ottobre ad Ancona (“Il ciclo di incontri gode del patrocinio dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Ancona, dell’Università Politecnica delle Marche”) in un contesto religioso (il Centro Studi Oriente Occidente) permette di mantenersi aggiornati e di non perdere il filo delle “originali” riflessioni di G.Sermonti sull’evoluzionismo: ''In questo momento l'evoluzionismo sta un po' cadendo d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare, l'ingegneria genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera dell'uomo in laboratorio” - ha affermato Sermonti- “se con questi mezzi si riesce a costruire una nuova specie, una nuova forma, questa e' una dimostrazione della naturalità dei processi vitali migliore che non l'evoluzione, che e' un processo che dura miliardi e miliardi di anni, che non può essere riprodotto, di cui mancano molte testimonianze”. Sembra di capire che possiamo star tranquilli: l’evoluzione oggi è stata superata dalla possibilità di elaborare materia vivente per costruire nuove specie in laboratorio; e pure rapidamente nel caso si abbia fretta. Forse sarebbe il caso di dire in coro … arridatece … Darwin…! Qualche
articolo sull’iniziativa: “Con il patrocinio
del Consiglio regionale un ciclo di conversazioni sul sacro e sulle sue
distorsioni“, “Il genetista
Sermonti a “Il Sacro e la sua Ombra”, “Ciò che la stampa non vi ha
detto sull’intervento del vescovo Luigi Negri” (dal sito UAAR), RdC: “Mons.Negri
e la laicità” foto
e rassegna
stampa. “All’incontro è intervenuto Marco
Pacetti, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, che ha voluto
testimoniare con la sua presenza il rapporto di stima reciproca e di
collaborazione con il Centro studi Oriente Occidente”. o A fine novembre si terrà un altro convegno (Esiste una finalità nella natura?) per verificare la serietà e la scientificità dell’”Intelligent Design”. Come viene spiegato nella presentazione (che sembra volontariamente confondere l’intelligent Design” USA con il “Progetto superiore” di cui invece parlava Facchini sull’Osservatore Romano il 17/1/06!). Davvero impressionante vedere, in momenti di forti tagli all’università e alla ricerca scientifica e soprattutto in momenti in cui tutti chiedono una continua verifica della produttività, della serietà e della competitività internazionale dei docenti universitari italiani, come tutti gli enti locali della zona di Ancona (regione, provincia e magari anche il comune) e la stessa Università delle Marche sostengano e finanzino questa iniziativa che si propone espressamente di trovare improbabili e soprattutto indimostrabili alternative (evidentemente “non materialistiche”) alla scienza e al metodo scientifico, le uniche strategie che si sono dimostrate capaci di ottenere risultati utili per aumentare conoscenze, produttività, competitività e serietà: “il Disegno Intelligente ha titolo per essere inquadrato nella categoria “scienza”, oppure rappresenta un “vicolo cieco”, la fine della scienza in quanto, rinviando la causa di alcuni fenomeni al di fuori della natura, renderebbe pigra la mente dell'investigatore scientifico? E se questo titolo il Disegno Intelligente non ce l'ha, quale potrebbe essere, allora, l'approccio più valido all'indagine scientifica, alternativo al naturalismo metodologico, ovvero a quell'attitudine di base (= filosofica) materialista che oggi sembra rappresentare il presupposto, l' “a-priori” dell'attività' di ricerca svolta dalla maggior parte degli scienziati?” Davvero impressionante vedere come una regione ed una provincia forniscano i mezzi e il supporto logistico (pur non avendo certamente la competenza per verificare se viene rispettato l’equilibrio delle posizioni culturali o le competenze – non sembra per esempio che siano presenti biologi esperti dei processi evolutivi, mentre di evoluzione biologica parlerà, dopo G.Sermonti anche il geologo R.Fondi) per analizzare. “la dialettica che contrappone le due principali interpretazioni, antitetiche, dell'evoluzione: quella materialista, che oggi appare prevalente, secondo cui l'evoluzione e' un processo che avviene e si esaurisce all'interno di una natura completamente autoreferenziale e, quindi, un processo cieco, non orientato, inconsapevole, di mutamenti più o meno lenti e graduali, comunque del tutto fortuiti; e l'interpretazione secondo cui, invece, l'evoluzione e' un processo che - seppure dispiegandosi in un modo del tutto libero, che perciò può effettivamente sembrare casuale, impersonale e indifferente alla sofferenza e al dolore che causa nei viventi - volge in realtà verso uno scopo la cui origine e' da ricercarsi all'esterno della natura e del cosmo che evolvono”. Sembra evidente l’interesse a discutere il ruolo degli enti locali (e della loro disponibilità finanziaria) nell’orientare, magari sostituendosi agli enti di ricerca e di formazione avanzata che dovrebbero essere (e dovrebbero veder difeso da tutti questo ruolo) la punta più avanzata della ricerca e della cultura in un paese. Queste informazioni dimostrano che questo ruolo lo stanno invece assumendo in alcuni casi gli assessori alla cultura, che però normalmente seguono priorità ben diverse e possono essere convinti anche a contrastare le priorità di ricerca e culturali che un paese ritiene più utili oggettivamente o nella competizione con gli altri. Difficilmente i temi e le impostazioni qui riportati (es.: contestare spiegazioni oggettive, dimostrate e confermate da 150 anni di esperimenti per cercare di dimostrare che esiste invece uno scopo la cui origine è esterna alla natura) verrebbero ritenuti finanziabili su fondi di ricerca statali sottoposti a rigidi controlli di qualità. Probabilmente potrebbero essere finanziati solo con l’8 per mille. E invece si trovano anche regioni e province disponibili a fornire carta moneta ma soprattutto anche carta bianca; e senza nessuna di quelle verifiche che tutti giustamente chiedono sulle università. E’ proprio una pacchia … |
''In questo momento l'evoluzionismo sta un
po' cadendo d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare,
l'ingegneria genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera
dell'uomo in laboratorio” - ha affermato Sermonti- “se con questi mezzi
si riesce a costruire una nuova specie, una nuova forma, questa e' una
dimostrazione della naturalità dei processi vitali migliore che non
l'evoluzione, che e' un processo che dura miliardi e miliardi di anni, che
non può essere riprodotto, di cui mancano molte testimonianze” la dialettica che contrappone le due
principali interpretazioni, antitetiche, dell'evoluzione: quella
materialista, che oggi appare prevalente, secondo cui l'evoluzione e' un
processo che avviene e si esaurisce all'interno di una natura completamente
autoreferenziale e, quindi, un processo cieco, non orientato, inconsapevole,
di mutamenti piu' o meno lenti e graduali, comunque del tutto fortuiti; e
l'interpretazione secondo cui, invece, l'evoluzione e' un processo che -
seppure dispiegandosi in un modo del tutto libero, che percio' puo'
effettivamente sembrare casuale, impersonale e indifferente alla sofferenza e
al dolore che causa nei viventi - volge in realta' verso uno scopo la cui
origine e' da ricercarsi all'esterno della natura e del cosmo che evolvono.
Nell'ambito di questa seconda concezione, assumono preminente rilievo due
aspetti: quello relativo al significato, al contenuto di tale finalita'; e, a
un livello piu' empirico, l'aspetto legato all'esigenza di saggiare, dal
punto di vista epistemologico scientifico, la validita' o meno di quella
concezione - detta del “Disegno Intelligente” - secondo la quale certi
fenomeni fisici e biologici si spiegano meglio come effetti di un progetto
(“design”) pensato da una Mente cosciente e intelligente, piuttosto che come prodotti
di cieca, impersonale e non guidata selezione naturale darwiniana. |
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· In contemporanea con l’uscita in GB dell’ultimo libro di Dawkins (“The God delusion”, in cui sostiene l’ipotesi della scarsa utilità della religione nella spiegazione della realtà [soprattutto] materiale) esce in Italia il libro Dio e l'evoluzione (Rubbettino, pagine 206, euro 15,00) di Alister McGrath, uno dei teologi riformati più in vista nel mondo anglosassone, docente di storia della teologia all'università di Oxford - la stessa dove Dawkins ricopre la cattedra di “Public understanding of science” - e ormai considerato da più parti come, appunto, l'«anti-Dawkins»”. Se ne parla oggi in un articolo sull’Avvenire (“L'evoluzione non è «atea»”), dove vengono presentate le obiezioni di McGrath, che un tempo era ateo e biologo molecolare, alle idee di Dawkins. La constatazione e la conseguente domanda centrale del teologo è però sconcertante (almeno in relazione all’obbiettivo dichiarato): “«Dawkins ha senz'altro dimostrato che si può fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi. Ma perché ciò dovrebbe portarci a concludere che Dio non esiste?». Come si vede risulta chiaramente (e lo si riconosce addirittura!: “Dawkins ha senz'altro dimostrato che si può fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi”), che la biologia spiega oggi fatti che un tempo solo la religione cercava di spiegare; a questo punto non si capisce perché non sia giusta l’idea di Dawkins di verificare la necessità e l’utilità di mantenere in vita spiegazioni ormai inadeguate; magari si trova il modo di fare meglio qualcosa … o di risparmiare qualcosa. In modo molto simile (ma senza chiedere la verifica…) poneva il problema un mese fa anche il prof. Peter Schuster, lo scienziato viennese agnostico chiamato dal papa come esperto dell’evoluzione a Castelgandolfo ai primi di settembre. In un’intervista quasi censurata in Italia (solo il Corriere ha accennato alla dichiarazione più sconcertante) ma pubblicata sul NCR, il giornale dei cattolici USA, ha spiegato che “we do not need the intervention of an intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see”. Purtroppo si sa che il papa era assente alla conferenza di P.Schuster a Castelgandolfo, avendo preferito visitare un santuario mariano; speriamo che almeno abbia letto quella frase sull’Avvenire. · No … finora sembra di no. Nel discorso di ieri a Verona il papa ha criticato ancora una volta la biologia e l’evoluzione; in questo caso per contestarne addirittura la scientificità, riproponendo lo strano ragionamento che oggi nel mondo propone forse solo Zichichi: dopo aver infatti esaltato il rapporto fra scienza e ragione (“… la ragione che ha dato vita alle scienze moderne e alle relative tecnologie“ il papa arriva a strumentalizzare una frase del povero Galileo per farci credere addirittura che senza matematica non c’è scienza né razionalità (“l’impiego sistematico degli strumenti della matematica per poter operare con la natura e mettere al nostro servizio le sue immense energie. La matematica come tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le strutture reali dell’universo – che è il presupposto di tutti i moderni sviluppi scientifici e tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei con la celebre affermazione che il libro della natura è scritto in linguaggio matematico“); alla biologia e all’evoluzione sono invece destinate le critiche ma soprattutto l’assurda e irragionevole accusa di irrazionalità (“Così proprio la riflessione sullo sviluppo delle scienze ci riporta verso il Logos creatore. Viene capovolta la tendenza a dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità, a ricondurre ad esso anche la nostra intelligenza e la nostra libertà“). Questa incredibile critica (per cui sostanzialmente i matematici sarebbero razionali e i biologi irrazionali – senza rendersi conto, che, se ci fosse una logica in questo strano ragionamento masochista, non sarebbe facile trovare spazio per i chierici se non MOLTO ma molto lontano dalla ragione) ovviamente sembra distruggere anche la frase del teologo “riformato” inglese McGrath che proprio oggi l’Avvenire schiera contro Dawkins (è la frase, incompatibile con quanto ha detto ieri il papa, in cui si sottolinea come oggi si possa [razionalmente!!] addirittura “fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi”). Sembra strano che non si veda che la pagliuzza nell’occhio di Dawkins è anche una “ragionevole” [lo concediamo?] reazione alle travi (e alle false accuse) che vengono costantemente lanciate addosso alle scienze che pur hanno permesso di “fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della storia e dello stato presente degli esseri viventi” come ammette anche il teologo Alister McGrath, che l’Avvenire sembra tenere in grande considerazione nonostante i complimenti alla biologia e al darwinismo (anche se non certo a Dawkins…). Notevole la concordanza con gli obbiettivo della “Wedge strategy”; la frase “allargare gli spazi della nostra razionalità” la ritroviamo molto simile nei documenti dei teorici del Discovery Insitute, ma era l’obiettivo primario del discorso del papa all’università di Regensburg e dell’omelia durante la messa a Regensburg: Fin
dall'illuminismo, almeno una parte della scienza s'impegna
con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in cui Dio diventi
superfluo. E così Egli dovrebbe diventare inutile
anche per la nostra vita. Ma ogniqualvolta poteva sembrare che ci si fosse
quasi riusciti – sempre di nuovo appariva evidente: i conti non tornano! I
conti sull'uomo, senza Dio,non tornano, e i conti sul mondo, su tutto il
vasto universo, senza di Lui non tornano. In fin dei conti, resta
l'alternativa: che cosa esiste all'origine? La Ragione creatrice, lo Spirito
che opera tutto e suscita lo sviluppo, o l'Irrazionalità
che, priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo
matematico e anche l'uomo, la sua ragione. Questa,
però, sarebbe allora soltanto un risultato casuale dell'evoluzione e quindi,
in fondo, anche una cosa irragionevole. Noi cristiani diciamo: "Credo in
Dio Padre, Creatore del cielo e della terra" – credo nello Spirito
Creatore. Noi crediamo che all'origine c'è il Verbo eterno, la Ragione e non
l'Irrazionalità. E il concetto viene
continuamente ripetuto, anche oggi a Verona. Non siamo più alla polarità (per
non parlare di contrasto) fra “Fides et ratio”. Il concetto è stato
ripreso anche nel discorso di Ruini
oggi a Verona. · Alcuni quotidiani italiani in questi giorni hanno riferito il fatto che da poco presso l’Università di Cambridge sono on line tutti gli scritti di Charles Darwin: il Giornale, la Stampa,. Reuters, webnews, Sembra che siano a disposizione ben 50000 pagine e 40000 immagini |
“«Dawkins ha senz'altro dimostrato che si
può fornire una descrizione puramente naturale di ciò che è conosciuto della
storia e dello stato presente degli esseri viventi” “a matematica come
tale è una creazione della nostra intelligenza: la corrispondenza tra le sue strutture e le
strutture reali dell’universo – che è il presupposto di tutti i moderni
sviluppi scientifici e tecnologici, già espressamente formulato da Galileo Galilei con la celebre affermazione che il
libro della natura è scritto in linguaggio matematico“ “Così proprio la riflessione sullo sviluppo delle scienze ci riporta
verso il Logos creatore. Viene capovolta la
tendenza a dare il primato all’irrazionale, al caso e alla necessità, a
ricondurre ad esso anche la nostra intelligenza e la nostra libertà“. “almeno una parte
della scienza s'impegna con solerzia a cercare una spiegazione del mondo, in
cui Dio diventi superfluo” “l'Irrazionalità
che, priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo
matematico e anche l'uomo, la sua ragione” (Benedetto XVI)
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· FORLI' - Nell'ambito del Progetto Scienza e Fede, l'Associazione Culturale San Mercuriale organizza sabato 21 ottobre un incontro sul tema: Scienza e fede: frontiere. Con Belardinelli, Boffi, Boncinelli, Colombo e Facchini. · Su Repubblica (versione cartacea) un articolo che riferisce della scoperta di ciottoli scheggiati che dimostrano la presenza umana sul Gargano fra 1.700.000 e 1.500.000 anni fa: Nessun reperto fossile umano, purtroppo. Non sembra ci siano comunque ancora pubblicazioni scientifiche, anche se uscirà un articolo sul prossimo fascicolo del National Geographic edizione Italiana: Si anticiperebbe almeno di 700.000 anni la dimostrazione della presenza di ominidi in Italia! Tracce di presenza umana intorno agli 800.000 anni si sono trovate presso Forlì e nel centro e sud dell’Italia. Da sottolineare il fatto che, se la datazione fosse confermata, sarebbe anche una delle tracce più antiche della presenza di ominidi in Europa. · Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli (“La profetica filosofia della storia di Karl è inattuale rispetto alla sobrietà di Charles” per fortuna inserito anche lui nella rassegna stampa della Camera dei Deputati…); come chiaramente non si capisce dal titolo, si spiega quali problemi ha creato a Darwin, ma soprattutto al darwinismo, il fatto che Marx abbia riportato nella sua scienza dello sviluppo della storia umana proprio quel teleologismo che Darwin era riuscito per primo e con difficoltà ad eliminare dalla storia biologica dell’uomo. · Sul Foglio un lettore obietta sull’impostazione degli articoli pubblicati contro Darwin, “in primo luogo, il voler appiattire la portata dell’evoluzionismo alla discendenza scimmiesca dell’uomo”. Non sembra però una contestazione che viene da qualcuno con competenze biologiche, dato che non si contestano alcune carenze informative (oltre al notare che non è corretto “valutare la scienza darwiniana con i criteri della scienza attuale”). La frase finale conferma questa impressione: “Non potremmo semplicemente pensarlo [Darwin] come colui che ha mostrato che le specie animali evolvono (nel senso di mutano) nel corso del tempo?”. Come si sa Darwin ha spiegato piuttosto (con le limitate conoscenze del tempo) COME (e un po’ anche PERCHE’) “le specie animali evolvono”. Che le specie animali evolvessero, lo si sapeva anche ben prima che Darwin nascesse. Purtroppo ancor oggi ci sono milioni di persone che non lo sanno ancora …. e tanti altri milioni che si rifiutano anche solo di immaginarlo … oltre ai milioni a cui raccomandano di non provarci nemmeno ad immaginarlo.... ·
Su Civiltà Cattolica un altro articolo di
P.De Rosa sull’evoluzione: “Evoluzione dei viventi e fede cristiana - creazione ed
evoluzione”. Fa abbastanza tenerezza un
pensiero iniziale (“In altre parole, la teoria
dell’evoluzione sembrava favorire l’ateismo e il materialismo”). In
realà siamo di nuovo di fronte a una spiegazione naturalistica, come quella
Copernicana. Nulla di nuovo, solo che oramai non si può bruciare nessuno e
quindi si è dovuto reagire in modo diverso, per esempio con una bella
enciclica contro i naturalisti. Sembra che De Rosa pensi sia risolutiva la
frase “Ma la causalità divina e la sua azione di
guida dell’ordine creato non sono attingibili dalla scienza. Lo scienziato
perciò non può né affermarle né negarlo”. E’ ovvio infatti che esiste la
terza possibilità, che non sia necessario affermarlo o negarlo dato che
comunque non ce n’è bisogno. Lo ha detto chiaramente Peter Schuster: questa è
la situazione attuale. Falsa, oggi sappiamo dell’esistenza di estinzioni di
massa. è una frase successiva: “Può soltanto
constatare che il processo evolutivo dei viventi, nonostante mutazioni
genetiche non sempre favorevoli e, anzi, dannose, nonostante eventi
disastrosi e distruttivi, va verso il «meglio», producendo esseri viventi
sempre più complessi e diversificati”. Presuntuosa e non
dimostrabile la frase “soltanto l’essere umano —
materiale e spirituale — può dare senso all’immenso sforzo creativo
dell’evoluzione dei viventi”; rischia di non far vedere all’uomo I
rischi di estinzione anche della sua specie. |
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22/10/06-IT: |
· Anche se almeno oggi non ha toccato in modo particolare il tema dell’evoluzione, nel discorso tenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Laterano (in un ambiente favorevole, dato che non ci sono facoltà scientifiche) il papa ci è comunque andato vicino: infatti è ritornato a criticare la scienza, fra l’altro utilizzando miti antichi basati su ipotesi (come quella sulla tragica fine di Icaro) poi rivelatesi sbagliate, come la cosmologia geocentrica. Oggi sappiamo infatti che, volando verso il sole, nei primi chilometri le temperature (e la portanza delle ali) si abbassano progressivamente, per cui i rischi maggiori lo correrebbe Icaro, non le sue ali, che quindi dovrebbero essere state recuperate ancora intatte e complete. Interessante invece il suo appello ai docenti universitari che lo stavano ascoltando: “Il docente universitario ha il compito non solo di indagare la verità e di suscitarne perenne stupore, ma anche di promuoverne la conoscenza in ogni sfaccettatura e di difenderla da interpretazioni riduttive e distorte”. Se verità e stupore sono termini che si addicono più alla fede (e si trovano quindi anche in quella islamica) che ad un ambiente di ricerca universitaria, si può concordare sulla seconda parte della frase. Nell’inserto domenicale di Repubblica, disponibile in rete (a pagina 9), due pagine di Stefano Malatesta su un libro di H.Bredekamp (intitolato “Il corallo di Darwin”, come l’articolo) in cui si evidenzia come Darwin preferisse il corallo all’albero come modello da suggerire per schematizzare e immaginare il processo evolutivo. C’è anche un articolo di Telmo Pievani: “L’albero della vita, metafora vincente”. |
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23/10/06-USA |
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Eccezionale intervista di P.George Coyne,
ex-astronomo pontificio, al giornale dei gesuiti USA, America: “THE
FERTILE UNIVERSE”. Ne esistono anche traduzioni in italiano, come questa
(“La fertilità
dell’universo”), su un giornalino della ACLI. Molte frasi decisamente originali: ·
Non vi è nulla nella scienza che si opponga
a qualsiasi credenza religiosa di cui io abbia conoscenza. Nulla. E, infatti, io la metto sempre in questo modo: se – ed è un se
maiuscolo – oltre ad essere uno scienziato, sono anche un credente, perché
non dovrei usare la mia conoscenza scientifica per guardare alle mie
convinzioni di fede? ·
[Dio] Ha creato un universo che ha
dinamismo, creatività propria. Ha condiviso la sua creatività con l'universo
che ha prodotto. ·
La vita è nata in un modo tanto necessario che
all'inizio dell'espansione Dio può aver previsto che sarebbe nata? È una
questione aperta, ma io propendo per il no, non poteva, perché non era certo che
nascesse. Vi erano implicati
alcuni processi casuali. Non è stato solo caso, ma vi sono stati eventi casuali
nell'evoluzione della vita. ·
La vita è nata, invece, perché Dio ha
fatto un universo nel quale sperava e pensava che la vita nascesse a
sua immagine e somiglianza ·
… c'è qualcosa nella Chiesa che mi dà
sui nervi. È questo sospetto, cominciando da Galileo e proseguendo con
Darwin, che la scienza sia contaminata dall'ateismo. ·
Ho dovuto affrontare il cardinal
Schönborn su questo. Ha detto che l'evoluzione neo-darwinista non è
compatibile con la dottrina cattolica (The New York Times, 8/7/05). È
sbagliato. È semplicemente sbagliato. ·
Un credente può dire immediatamente che
l'ha fatto Dio. Ma uno scienziato non può andare al di fuori del fenomeno
naturale che osserva. |
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25/10/06-IT: |
· Articolo del Corriere (“Dio e Darwin non sono in contrapposizione”) che cita un recente libro di Hans Kung (“L’inizio di tutte le cose”) che cercherebbe di riabilitare Teilhard de Chardin per aiutare il papa a risolvere i contrasti con la scienza sul problema dell’evoluzione. Si cita però che proprio l’attuale papa avrebbe avuto una parte nella persecuzione di TdC o almeno nella sua mancata (per ora) riabilitazione; si ricorda anche come il papa abbia già da tempo espresso un giudizio negativo sulla teoria dell’evoluzione, di recente più volte confermato, come ad esempio all’università di Regensburg, dove si doleva della maggiore capacità esplicativa della scienza e del fatto che si volesse utilizzare questa capacità come riferimento anche in campi in cui difficilmente si poteva utilizzare il metodo scientifico . Sembra quindi improbabile che sia di qualche utilità un eventuale riutilizzo di un’ipotesi, come quella di TdC, che era stata condannata quasi come eresia proprio per ipotizzare che lo spirito potesse addirittura nascere da un processo evolutivo della materia. |
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26/10/06-IT: |
·
Sul Foglio anche oggi (“Secondo
Darwin” – e la rassegna stampa della Camera lo riporta) evidenziano
anche oggi i punti dell’opera di Darwin che permettono di sostenere che “… con tali considerazioni Darwin
travalica l’ambito scientifico, il regno del misurabile, per sconfinare
ancora una volta nella filosofia e nella psicologia, cioè là dove la scienza,
con i suoi limitati strumenti, non riesce realmente a penetrare”. Curioso attribuire limitati strumenti alla
scienza quando si occupa di filosofia e psicologia; non è chiaro quali
sarebbero invece gli strumenti oggettivi e potenti che permettono di
penetrare la filosofia e la psicologia. Per sottolineare come la biologia
giudichi il comportamento degli animali e come non si possano comparare gli
uomini con gli animali si cita una frase di Grassè tratta da un recente libro
di Facchini. La frase citata del Grassè, un famoso zoologo francese (1895-1985)
neo-lamarckiano, citava forse le antropomorfe
o i primati? No; certamente; non conosceva nemmeno le novità recenti
evidenziate dallo studio del loro comportamento: “Negli
insetti più evoluti psichicamente – scrive Grassé – le condotte sono
innate e programmate dalle molecole di DNA contenute nei cromosomi”.
Era certo difficile trovare un modo migliore per sottolineare una dicotomia
fra istinto e intelligenza…! |
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27/10/06-IT: |
· [da Pikaia] La SIBE (Società Italiana Di Biologia Evoluzionistica) ha curato la traduzione di un documento (Evoluzione, Scienza e Società) prodotto e firmato da molte società scientifiche USA che si occupano dello studio dell’evoluzione. Il documento si propone come un manifesto che evidenzia il ruolo centrale dell’evoluzione biologica all’interno della biologia moderna e quindi sostiene la necessità che l’evoluzione non possa avere che un ruolo corrispondente anche nella formazione scientifica. |
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28/10/06-IT: |
·
Anche oggi sul Foglio numerosi
articoli contro l’evoluzione, forse per farsi perdonare un articolo di
qualche giorno fa di L.Sofri in cui si citavano D.Dennett e Dawkins come atei
senza nemmeno approfittarne per evidenziare che sono soprattutto
evoluzionisti darwiniani (uno è zoologo e l’altro un filosofo). Lasciando
perdere l’articolo di un umorista (che sembrerebbe addirittura ispirato da un
famoso genetista di Firenze ma che anche la rassegna della Camera preferisce
non riportare) sembrano citabili due articoli posizionati addirittura in
prima pagina: “Morte di
un’anima” dove si racconta dei tentativi che si fanno
a La Jolla nel laboratorio del Neurosciences Institute di Edelman e di Jones per
cercare di chiarire il funzionamento del cervello umano, uno dei grandi
misteri che si cerca di svelare in questo secolo. Leggere però qui
nell’articolo termini come “anima”, “persona”, “coscienza”, sembra un po’
precorrere i tempi e probabilmente anche sbagliare gli obiettivi reali delle
indagini… ·
Sul Riformista
troviamo invece un articolo di O.Franceschelli (“Küng
e l’eccessivo aut-aut del papa al naturalismo”)
che commenta l’ultimo libro di H.Küng (“L’inizio di tutte le cose”) sul rapporto scienza/fede soprattutto in
relazione allo spinosissimo problema della creazione, che si teme gli
scienziati riescano un giorno o l’altro a sfilare con effetti rovinosi dalla
base che sostiene un po’ tutte le religioni attuali, che proprio solo partendo
da una spiegazione dell’origine dell’universo in genere riescono ad apparire
utili e convincenti. |
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29/10/06-IT: |
·
Afnews.info, una rivista on line del mondo dei
fumetti, ci fornisce oggi in copertina un’intervista a Luca Novelli, un famoso disegnatore di
fumetti scientifici per ragazzi (ma non solo…) che sta scrivendo alcuni libri
ripercorrendo il
viaggio di Darwin attorno al mondo in vista del bicentenario della
nascita e del 150ario della pubblicazione dell’”Origine delle specie”. Un primo
libro è già uscito e riguarda la prima parte del viaggio, fino alla
Patagonia. La presentazione della prima edizione del libro In Viaggio con Darwin, Fabbri/rcs si terrà martedì 14
novembre 2006, alla Libreria Rizzoli in Galleria Vittorio Emanuele di Milano.
Alle ore 18.00. ·
Sicuramente oggi il papa
non avrebbe voluto parlare dell’evoluzione; ma in realtà con i
vescovi irlandesi ha fatto numerosi riferimenti alla biologia e alle
forze biologiche, non sempre facilmente controllabili, che muovono gli
organismi viventi e la loro evoluzione. L’esistenza di queste forze e di
ormoni progettati a scopi riproduttivi non può che fare enormi danni in chi
li sottovaluta o li nega, anche se certamente i danni peggiori ricadono sulle
vittime di chi non riesce a controllare questi meccanismi naturali; da
condannare anche chi non vigila sul comportamento di chi forse è stato illuso
che i processi biologici utilizzati dal processo evolutivo (fra cui il sesso)
non possono autonomamente essere considerate forze creative. |
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30/10/06-IT: |
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Una buona notizia su Netwon: “Come diffondere
nelle scuole la cultura scientifica e tecnologica”: si annuncia infatti la creazione di "Gruppo
di lavoro interministeriale per lo sviluppo della cultura scientifica e
tecnologica" che sarà presentato in una conferenza stampa a Roma il
2 novembre prossimo, con la collaborazione di quattro ministeri. Il Gruppo di lavoro è composto dall'ex ministro per
l'Università e la Ricerca Luigi Berlinguer, dal fisico Carlo Bernardini,
dalla storico della scienza Enrico Bellone, dal genetista Edoardo Boncinelli,
dall'informatico Luigina Carlucci Ajello, dall'ingegnere informatico Mario
Fierli, dal direttore del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia di
Milano Fiorenzo Galli, dal direttore del Museo di Storia della Scienza di
Firenze Paolo Galluzzi, dall'informatico Andrea Granelli, dal giornalista
scientifico Pietro Greco, dall'astrofisico Franco Pacini, dal sociologo
Giancarlo Quaranta, dal chimico Enrico Rizzarelli, dal docente Carla
Romagnino, dal matematico Carlo Sbordone, dal docente Rita Serafini, dal
fisico Vittorio Silvestrini, dal vicepresidente di Confindustria Gianfelice
Rocca, dal rappresentante del Murst Soccorsa Le Moli, dall'ispettore Gaetano
Cannizzaro e da Francesca Burgos. Il decreto assegna al Gruppo di Lavoro una gamma abbastanza ampia
e varia di compiti, che includono proposte sia di linee di azione e politiche
generali, sia di progetti specifici. Per discutere delle attività del Gruppo
di Lavoro conviene partire da alcune grandi aree tematiche identificando i
problemi e i criteri-guida per affrontarli. Le aree sono quelle della
formazione (formazione scolastica, formazione superiore, formazione degli
adulti), della divulgazione, delle risorse disponibili (produttori di scienza
e tecnologia, musei e science centers, mezzi di comunicazione di massa,
mobilitazione di risorse private e non governative, collaborazione fra
scuole, istituzioni scientifiche e culturali, imprese).
“Non ci può essere progresso, in questo campo, senza sintesi”, “un nuovo dialogo in cui fede e ragione si incontrano davvero. La sfida dev`essere quella di un`intelligenza che cerca il senso delle cose, anche alla luce dei valori della fede”, “una grande sollecitazione all`uomo di scienza, perché lavori per far compenetrare i due mondi in maniera concreta” |
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30/10/06-RO: |
·
Le certezze sulla interfecondità o meno dei
Neandertal e dei sapiens ricordano ormai quasi le incertezze della
finanziaria 2007: ogni giorno c’è qualche novità (a cui magari si aggiunge
qualche errore dei giornalisti, come quello che ha alzato da 3 a 30 i milioni
di auto con superbollo!!) che fa traballare certezze che sembravano
acquisite…. Un recente lavoro su reperti scheletrici trovati in Romania,
pubblicato su PNAS da un esperto di Neandertal come Trinkaus, rilancia
l’ipotesi di una possibile ibridazione, che sembrava da qualche anno esclusa
(ma certo non definitivamente) dalla dimostrazione che il DNA mitocondriale
indicava una separazione a livello di specie. In questo caso si ritorna
invece a parlare di ibridazione utilizzando caratteri morfologici connessi
con l’anatomia del cranio. L’articolo
viene citato anche su Nature (“Did Neanderthals and modern humans get it
together?”), su Yahoo news (“Modern Humans, Neanderthals May Have Interbred”) |
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31/10/06-US: |
· Negli Stati Uniti un sondaggio di opinione (“Nearly half of Americans uncertain God exists: poll”) ha cercato di capire meglio cosa davvero pensino di Dio gli americani. Sono sicuri che esista? Pensano sia maschio o femmina? Controlla tutto o osserva distrattamente? Sembra che solo l’1% pensi che Dio sia una femmina. Strano, ma sembra si siano dimenticati di chiedere se pensano sia africano o asiatico. Sarebbe stato utile saperlo, data l’eterogeneità del popolo USA… ma forse si sarebbe rischiato l‘ammutinamento… Diversi i dati del sondaggio di tre anni fa. |
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31/10/06-IT: |
·
Sull’Avvenire compare, successivamente alle
reazioni ad un intervento critico fatto a Sanremo dal vescovo di Genova, un’intera
pagina con alcuni articoli che esprimono perplessità sul Festival della Scienza di Genova. La
critica principale sembra quella di aver considerato più importante, in un
festival della scienza, la scienza rispetto alla fede. Questo non sembra
comunque subito evidente nel titolo dell’articolo principale, dove non si
cita né la scienza né la fede (“Festival
laicista, polemica a Genova”, “Un'estrapolazione maldestra di una «lectio magistralis» per
tacciare la curia di scarsa apertura nei confronti dell'iniziativa. Ma
l'atteggiamento unidirezionale è di altri”); negli altri due si citano alcuni aspetti che non sono
stati graditi: “La
ricerca ha bandito la parola «mistero». Però non spiega tutto”; Martinoia: «Per noi conoscere significa stupore».
Coviello:«Non si può ridurre l’uomo a qualche reazione chimica»” e “Sulla
bioetica la kermesse è proprio a senso unico”; “350 appuntamenti, 58 laboratori, 400 animatori, tre
premi Nobel... E il 7 novembre Giornata Unesco della «Scienza per la Pace»”.
Sembra
comunque che iniziative gestite in ambiente cattolico non riescano proprio a
nascondere quell’ostilità
alla scienza che in questi articoli sembra invece meglio mascherata …
certo al festival di Genova non si sentirà qualcuno illudere la gente dicendo
“In questo momento l'evoluzionismo sta un po' cadendo
d'interesse perché si sta affermando la biologia molecolare, l'ingegneria
genetica, l'elaborazione della materia vivente ad opera dell'uomo in
laboratorio. Se con questi mezzi si riesce a costruire una nuova
specie, una nuova forma, questa e' una dimostrazione della naturalità dei
processi vitali migliore che non l'evoluzione” Probabilmente a Genova non si sente la
mancanza di dichiarazioni “critiche” di questo tipo, che certo non si leggono
sull’Avvenire di oggi, ma purtroppo si sono sentite (il 19
ottobre 2006), nella Sala del Rettorato dell’Università
Politecnica delle Marche di Ancona, alla presenza del rettore Pacetti,
durante un convegno organizzato a un’associazione cattolica e finanziato
dagli enti locali della zona. Suona comunque
male, sempre nella stessa pagina dell’Avvenire, un breve articoletto che
ripropone dopo pochi giorni il monito papale verso gli scienziati, che
tengano ben presente una storia improbabile della mitologia greca, quello di
Icaro. In questo contesto sembra quasi un invito a non dimenticarsi che la
terra gira intorno al sole! Oggi sappiamo infatti che la temperatura
diminuisce progressivamente man mano ci si allontana dalla superficie
terrestre, a causa della rarefazione dell’atmosfera. Chiunque abbia preso un
aereo dovrebbe saperlo, con buona pace di chi si lascia ancora convincere
anche dai miti greci.
.. l'atteggiamento globale verso la scienza non migliora, se
addirittura non peggiora. Non più tardi di ieri, infatti, il vescovo di
Genova, ha criticato il Festival della Scienza perché «troppo a senso
unico», e indirettamente la scienza «che non può essere del tutto
libera, senza alcun vincolo». In un paese che destina le briciole del suo
bilancio alla ricerca e ai suoi operatori, ci si potrebbe almeno aspettare un
atteggiamento positivo e di apprezzamento nei riguardi della scienza, ché
tanto non costa nulla. Ma non è così. L'attacco viene da più parti ed è
frontale: la scienza viene criticata nei suoi presupposti, nei suoi
risultati e nelle sue applicazioni, il tutto nella patria di Galileo!La
scienza produce conoscenza, applicazioni pratiche e cultura ed è portatrice
di un particolare atteggiamento mentale. Per quanto riguarda la conoscenza,
il progresso scientifico ci ha permesso di comprendere cose inimmaginabili,
del cielo, della terra, degli esseri viventi e della mente. Ma secondo
alcuni questa non è vera conoscenza: si tratta di verità parziali, temporanee
e settoriali. Come se esistesse un'altra attività umana che ci dà verità
globali, eterne e universali. La scienza ha portato, in concorso con la tecnica o
indipendentemente da quella, uno stuolo di applicazioni pratiche in tutti i
campi, che tutti, senza eccezione, utilizzano. Ma è vezzo comune parlarne
solo male, evidenziandone i rischi e la potenza disumanizzante. Si dice
che la scienza abbandonata a se stessa potrebbe portare guasti infiniti e
addirittura autodistruggersi.. [L’ultima
frase, probabilmente non chiara per tutti, è una risposta diretta al papa, che
qualche giorno fa, citando il falso mito di Icaro, aveva messo in guardia la
scienza affinché non ci portasse all’autodistruzione!] Ma non sarà certo la scienza quella che correrebbe più velocemente
verso il disastro una volta abbandonata a se stessa, essendo opera di
pochissimi individui, che sono per giunta scontrosi e individualisti per
natura. In secondo luogo, se davvero si ravvisa questo pericolo, non
lasciamola sola: studiamola, frequentiamola, esploriamola, tentiamola. E
magari facciamola. [Micidiale
anche quest’ultima frase di Boncinelli, che nessuno probabilmente ha capito,
oltre al papa. Sembra infatti chiaro il richiamo alla famosa lettera di
Giovanni Paolo II a P.Coyne del 1988, in cui il precedente papa invitava la
chiesa ad occuparsi direttamente di scienza e in particolare della biologia e
dell’evoluzione, per evitare errori come conn Galileo; non
diversamente da quanto aveva fatto Leone XIII alla fine del 1800, quando
aveva deciso che la chiesa dovesse occuparsi direttamente di astronomia e
aveva creato la specola vaticana]. Di questa polemica ci sono tracce oggi sul Sole 24 Ore (“Chiesa, laicismo e critiche eccessive”), in cui si ritiene esagerata la reazione del vescovo che mostra una certa allergia per il Festival della Scienza; interviene anche Buttiglione sul Tempo a fianco del vescovo (“Non spacciate la scienza per scientismo”) e P.Greco sull’Unità a sostegno di Boncinelli (“L’arcivescovo: vade retro scienza” – si trova pure qui) ma anche citando alcune opinioni ragionevoli di Carlo Maria Martini. L’articolo più importante è però la risposta sull’Avvenire di F.D’Agostino (“Ok alla scienza Rispettiamone però i limiti”) che trascina la scienza al di fuori dalle sue competenze per poterla chiamare “scientismo” e strapazzarla impunemente. |
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1/11/06-IT: |
·
Ancora interventi nel dibattito seguito all’intervento
di Boncinelli sul Corriere del 30/10. Un altro intervento di
Boncinelli oggi sul Corriere (“Forza
della scienza e forze dell’ignoto”), dove risponde all’articolo
di D’Agostino sull’Avvenire di ieri e all’intervento di un ricercatore
cattolico che, sempre sull’Avvenire di ieri, si esaltava forse troppo per il
mistero; c’è poi invece sull’Unità un preoccupato intervento
pacificatore del presidente del Gruppo di Lavoro Interministeriale
(apparentemente privo dei pedagogisti che prima abbondavano…) che verrà
presentato domani, Luigi Berlinguer (“Basta
scontri ideologici: con i cattolici un patto per la scienza”; “serve rispetto, una risorsa i ricercatori credenti”). ·
Arriva proprio a puntino un articolo su Repubblica
(“Vivere
senza Dio”) che racconta dell’ultimo libro di R.Dawkins (“The
God delusion”, L’illusione di Dio), uno dei pochi che uno
scienziato abbia scritto contro la religione, proprio a partire
dall’obiettivo di verificarne l’utilità nel mondo attuale ma anche
l’adeguamento alle esigenze e agli interessi dell’umanità attuale, sempre
all’interno di una situazione decisamente rischiosa in cui c’è una
competizione che non fa presagire nulla di buono per il prossimo futuro, con
un mondo sempre più stretto e la continua dimostrazione che alcune religioni
si sono dimostrate finora capaci di creare situazioni che il mondo
occidentale si dimostra assolutamente incapace a gestire, anche perché si
trova in uno stadio di evoluzione culturale ben diverso e che non vuole
spartire con gli altri; anzi, ne approfitta. L’unica speranza sembra sia
quella di riuscire a fare in tempo a creare una situazione più omogenea nel
mondo occidentale, in modo da “spuntare” molti dei punti di contrasto.
Purtroppo non è facile da risolvere il problema del petrolio …. Di cui molte
religioni quasi riescono a farne a meno. |
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2/11/06-IT: |
·
Sull’Avvenire una controreplica di
D’Agostino (“D'accordo,
snidiamo l'ignoto Ma ci sono misteri più misteriosi “)
all’intervento di ieri di
Boncinelli. Oltre a cercare ancora di trascinare la scienza al di fuori
del suo campo per rispondere a critiche che riguardano invece l’uscita della
religione dal suo campo, riesce anche ad accusare di ostilità alla religione
anche la maggioranza degli scienziati, quelli che, a differenza di Dawkins o
di Odifreddi, non utilizzano le loro conoscenze per criticare l’attacco alla
scienza da parte della religione. Pretenderebbe infatti che chi non
attaccasse o almeno non condannasse Dawkins od Odifreddi … sia contro la
religione (“Dovrebbero essere gli stessi
scienziati a esplicitare questo punto, ma il loro silenzio sembra, tranne
qualche meritevole eccezione, assordante”). Sicuramente positivo
comunque il fatto, credo sia una grande novità in interventi di questo tipo,
che D’Agostino prenda atto di un fatto evidente per molti scienziati: che ci
sono diverse religioni e quindi anche la critica di Dawkins non è specifica
ma è rivolta verso “ogni religione!”.
Positivo anche il fatto che attribuisca agli scienziati (e forse il papa non
concorderebbe) “l’uso formale della ragione”.
Molto poetico il finale, contro l’idolatria della scienza. Per fortuna la
religione cattolica, negli ultimi secoli, è più tollerante di altre… ma l’uso
dei termini ricorda un po’ altri tempi … o altre culture attuali … Strano comunque il fatto che si faccia davvero
finta di ignorare come sia praticamente quotidiana, continua e massiccia
(certo, ci siamo abituati e qualcuno più di altri) la critica alla scienza da
parte del clero, anche cattolico. Come dimostrare che ci siamo abituati e non ci
facciamo nemmeno caso (e nemmeno loro)? Basta pensare che In Italia ce lo
sogniamo un gruppo combattivo come The Clergy Letter Project, che
invece c’è negli Stati Uniti. Più di un migliaio di ministri della chiesa che
hanno festeggiato l’Evolution
Sunday 2006, mentre per l’Evolution
Sunday 2007 si stanno già organizzando. Non solo
credono nell’evoluzione ma ne parlano anche spesso e volentieri nei loro sermoni che
mettono a disposizione dei colleghi; per il 2007 già “101
Congregations from 36 States are currently scheduled to participate in
Evolution Sunday 2007”. [In Italia invece leggiamo lettere di scienziati
che nemmeno si accorgono che la chiesa sta sbagliando clamorosamente
(purtroppo non è una novità) anche sull’evoluzione biologica, che non vuole
capire! Sembra difficile pensare che sia Odifreddi a dover convincere la
chiesa dell’errore … è già utile che almeno lui lo veda…Una definizione molto
usata negli USA e accettata dall’accademia delle Scienze USA è molto chiara e
semplice e dice: “Science is a way of knowing
about the natural world. It is limited to explaining the
natural world through natural causes. Science can say nothing about the
supernatural. Whether God exists or not is a question about which science is
neutral”. Sarebbe
utile capire se è concesso reagire in caso di invasione di campo da parte di
esperti in supernatural e inesperti in natural. Chi ammette solo che si possa dar
manforte agli scientisti – loro sì esperti di
supernatural - difficilmente aiuta la scienza, ma certo non aiuta
nemmeno la chiesa a muoversi in un ambiente che senza dubbio – lo dimostrava
la lettera di GP2 del 1988 - non conosce …] ·
Su Liberazione un’intervista (“Guido Barbujiani:"le razze esistono solo nel nostro
cervello") ad un genetista sul problema del darwinismo e
della impossibilità di classificare con certezza ogni uomo all’interno di una
razza, un problema che Barbujani ha affrontato anche in un suo recente libro,
“L’invenzione delle razze”, Bompiani. Occasione per l’incontro la presentazione
al Festival della scienza di Genova del progetto di P.Roversi di organizzare,
insieme ad alcune università italiane, un viaggio per mare sulle tracce di
Darwin. ·
Sul Foglio un clamoroso autogoal di un
editorialista, a Bandinelli che in un articolo (“Il
sublime”) teme che “i creazionisti
e quelli del disegno intelligente … riescano a utilizzare la pistola che
imprudentemente gli ho messo tra le mani”. Come si capisce anche dall’ingenuo sottotitolo (“Corsivista laico offre un argomento
umanistico ai fautori del disegno intelligente”) la pistola può essere
utilizzata da “quelli del disegno intelligente“ solo
contro se stessi o contro l’autore dell’articolo, dato che non capisce uno
dei punti centrali della novità del disegno intelligente USA: il disegno intelligente
NON usa argomenti umanistici ma scientifici, proprio per distinguersi dai
creazionisti. Purtroppo non hanno ancora
trovato argomenti scientifici (ma solo umanistici) contro l’evoluzionismo darwiniano e in favore
della loro ipotesi. |
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3/11/06-IT: |
·
Oggi a Rovigo l’ultima iniziativa sul tema “Uno
sguardo alle carte di Dio – Scienza e fede oggi”
organizzata dalla diocesi di Adria Rovigo. Conferenza di Tanzella-Nitti,
astronomo e teologo, sul tema “Creazione ed
evoluzione” ·
L’articolo di oggi sull’Avvenire (“Incoraggiamo
la scienza non mitizziamo gli scienziati”) cade proprio a
proposito di questa iniziativa di Rovigo e dell’altra che viene realizzata ad
Ancona in questi mesi (dove stranamente si parla di evoluzione biologica e
gli esperti “vengono messi da parte per sancire
che esiste una frattura tra scienza e fede”). In realtà l’articolo si
riferisce al Festival
della Scienza di Genova, dove per fortuna gli esperti sono presenti.. C’è una parte dell’articolo apprezzabile: ed è
dove, raccontando come la gente apprezzi gli scienziati, si parla di “benemerenze della scienza moderna”, “scienziati … dipinti come eroi del bene, mossi solo dal
desiderio di conoscere la natura e le condizioni di vita per migliorarle, immuni
da ambizioni, da progetti di affermazione personale e da desiderio di
notorietà”; meno apprezzabile il tentativo di allontanare dal
cristianesimo e di avvicinare al darwinismo le forme di razzismo e di
eugenetica che hanno insanguinato il ventesimo secolo sotto la guida di un
cattolico austriaco. Anche se interessante e utile è la rivalutazione
dell’interesse per la scienza della chiesa medioevale; sembra però difficile
accettare le accuse alla scienza come se fosse colpevole per il progressivo richiudersi
della chiesa nell’ideologia e nel soprannaturale, abbandonando sempre più
metodi e interessi scientifici (tranne l’astronomia che però negli ultimi
secoli non è sufficiente e serve solo a farsi perdonare la tragica e
umiliante condanna di Galileo, dovuta proprio all’impossibile convivenza
dell’infallibilità con il metodo scientifico). E’ difficile dimenticare che c’è stata addirittura
un’enciclica
contro i naturalisti (Leone XIII, seconda metà dell’ottocento) e le
disavventure di Teilhard de Chardin (a metà del novecento; non ancora
considerate risolte per la chiesa): forniscono prove non contestabili di
questo allontanamento ormai definitivo e senza rimpianti né volontà di
riconciliazione: una conferma la si trova proprio nella preoccupata lettera di GP2
a P.Coyne del 1988, dove si propongono anche soluzioni finora però non
applicate, ma anzi contrastate senza il supporto della conoscenza. In questo contesto una soluzione non può certo
essere quella proposta dall’articolo di oggi, che nella parte conclusiva
sembra richiamarsi all’intervento del papa all’università di Regensburg, quando
chiedeva di allargare le rigide maglie del metodo scientifico per permettere
anche agli esperti di soprannaturale di raccogliere il consenso popolare di
cui sembra circondata la scienza; e questo nonostante le continue accuse di scientismo
e di laicismo spesso rivolte contro chi ben sa che le preghiere non
curavano e non curano tuttora, mentre le conoscenze biologiche utilizzate
dalla medicina si (come dimostrato anche dalle interessanti ricerche
dalle Templeton Foundation che hanno appunto dimostrato
l’inefficienza del soprannaturale nel portare un po’ di salute e quindi di
felicità in questo mondo, anche per chi si accontenta solo di questo). L’unica soluzione seria è che sia invece la chiesa
cattolica a riprendere la strada abbandonata almeno un paio di secoli fa
(senza rimpianti e senza lasciare nemmeno un buon ricordo), ritornando ad
utilizzare, in un diverso contesto, i metodi che insegnava ed utilizzava nel
medioevo. Non molto chiara né logica la proposta finale: dopo
aver sostenuto che “la responsabilità di questa
mitizzazione dello scienziato - che supporta la trasformazione della scienza
in ideologia che spiega tutto e vuole condurci alla felicità in terra - è
quasi totalmente opera della divulgazione scientifica“(?) si lancia un
appello agli scienziati cattolici e non solo a “mobilitarsi
per infrangere questa mitizzazione”. Forse allora il problema non è così serio e grave?
Si risolverebbe semplicemente fornendo … una scorta a Piero Angela…? Non sembra un finale degno per chi aveva iniziato
scrivendo “scienza e fede hanno camminato
insieme, quasi mano nella mano“, “molti
ecclesiastici sono stati scienziati di vaglia“, “la Chiesa ha contribuito con cospicui investimenti al
progresso delle conoscenze dell'essere umano e della natura”. ·
Sul Foglio un articolo (“The
Dawkins delusion”, un ateo che non riesce a fare a meno di Dio“) che
fa capire bene quello che ignorano e che pensano alcuni critici di Dawkins,
ma poco di quello che pensa Dawkins, anche perché nessuno di loro ha un’idea
chiara dell’evoluzione biologica e del fatto che la scienza oggi riesce a
spiegarla mentre gli ignoranti non conoscendola nemmeno non hanno idea di
quali domande abbia posto e quali soluzioni siano state date. Sconcerta il
fatto che, nonostante il titolo, si veda chiaramente come sia piuttosto il
giornalista a non riuscire a fare a meno di Dio anche per questioni che non
lo riguardano. Ora si tratta della biologia, 350 anni fa dell’astronomia, ma
poco è cambiato. Fra l’altro sembra che nemmeno lui conosca il documento di
Ratzinger del 2004,
dove si chiarisce che anche l’uomo è una specie animale. Sembra quasi gli
faccia ribrezzo… Preoccupa la frase di Eagleton “la cristianità dà valore alla vita umana, per questo il
martire è diverso dal suicida” che è utile ricordare potrebbe essere detta, sostituendo
il soggetto, anche da fedeli di altre religioni e probabilmente meriterebbe
altrettanto rispetto, pur prospettando lutti. |
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4/11/06-IT: |
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Quasi due paginone (6 e 7;
consultabili liberamente) del Foglio di oggi sono usate per una recensione
(“Il biologo Darwin cercava Dio ma ha cambiato
la scienza grazie a Bach”) di un recente libro sulla vita di
Darwin (“The reluctant Mr.Darwin” di
D.Quanmen). ·
Interessante, anche se si interrompe quando
dovrebbe iniziare la parte più difficile da chiarire, la recensione sull’Avvenire
(“Senza
Dio anche l'etica è debole“) del libro di Eugenio Le
Caldano “Un'etica senza Dio”. Si inizia
dicendo che l’opinione “L'etica è possibile solo per
coloro che credono in Dio” è “malamente
attribuita ai credenti che negherebbero agli altri la possibilità stessa di
una vita morale” … e si finisce cercando invece di dimostrare, con una
citazione di Lenin, che chi non crede in Dio … non ha un’etica deboluccia…;
come finale sembra decisamente un po’ monco, dato ci si interrompe proprio
dopo una parte che considera il mondo e l’etica “etsi Hitler non daretur”;
sarebbe utile invece considerare le conseguenze di un periodo storico gestito
da un cattolico che effettivamente pochi avrebbero il coraggio di citare in
un articolo sull’etica o magari per criticare l’etica dei non cattolici. ·
Sempre sull’Avvenire un articolo di un
fisico (“I fisici di
fronte al mistero di vita e morte“) degno allievo di Zichichi.
Leggiamo infatti dichiarazioni molto poetiche sulla vita, di cui si negano
gli aspetti banalmente materiali che invece interessano molto ai biologi e
per fortuna anche ai medici, le cui conoscenze sembrano uhnn po’
sottovalutate: “Se la vita avesse una origine
materiale, e cioè nascesse nelle viscere della materia stessa, essa non
potrebbe non essere soggetta al degrado entropico come avviene per tutta la
materia, ma essa stessa si estinguerebbe … la
vita quindi non può avere una origine materiale, come molti esperimenti hanno
mostrato, anche se sono giunti a
produrre frammenti di molecole caratteristiche del Dna. Ma il Dna non è la
molecola della vita, come arrogantemente e comunemente si dice, il Dna
è solo il programma con cui la vita plasma una determinata materia.
L'evoluzione darwiniana modifica i programmi, i Dna, adattandoli
all'ambiente, per meglio perpetuare la vita, ma la vita è e resta un soffio immateriale che esce dal tempo
scandito dalla irreversibilità degli eventi entropici.”. Sembra che anche il metodo scientifico non
sia molto apprezzato… ·
Interessante articolo di L.Cavalli Sforza su Repubblica
a commento dell’intervento
del papa di qualche giorno fa all’inaugurazione dell’anno
accademico dell’università del Laterano: “Dove sbaglia il papa” (che si legge pure qui); il
discorso più importante, articolato e chiaro era stato però quello
all’università di Regensburg.
Purtroppo ci si è fissati su un dettaglio non importante, quello che ha
creato la polemica con i musulmani, ma il tema principale era la richiesta
che non fosse solo la scienza a gestire … la Ragione, che di solito si
preferisce non utilizzare per il “soprannaturale”, che per definizione
caratterizza la religione. |
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5/11/06-IT: |
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Quasi un’intera pagina dell’Avvenire
dedicata alla seduta dell’Accademia delle Scienze Pontificia che si riunisce
in questi giorni per discutere della interessantissima relazione fra scienza
e prevedibilità («Predictability in
science:accuracy and limitations»). Forse la sede non era la migliore per verificare le
credenziali delle diverse scienze, ma è chiaro che se non si prevedesse un
risultato almeno qualche volta corrispondente a quello desiderato, non solo
il gioco d’azzardo (su cui letteralmente “conta” anche il nostro ministro
delle finanze) o le diverse religioni, ma neppure la medicina o la scienza
potrebbero avere successo. Erano invitati anche oratori esterni, come
Veronesi, nonostante fosse recentemente citato in una lista
(speriamo non ufficiale anche se non ci dovrebbero essere conseguenze, almeno
fino a che si dialoga) di scienziati che “in
passato non hanno dato prova di particolare attenzione alle ragioni della
fede”, che non “si fanno interpreti di una visione realmente scientifica
della scienza stessa” (un capolavoro !!!), e che addirittura “travisano la scienza
confondendo opportunisticamente ricerca, teologia e metafisica per trarne una
dimensione programmaticamente di conflitto”). Tutto questo se l’è meritato per la sua tendenza ad
occuparsi anche di questioni che da un paio di secoli almeno la chiesa cerca,
dialogando, di far intuire che preferirebbe non venissero messe in
discussione da altri, come il racconto della creazione, che purtroppo sembra
sia un punto fondamentale per la fede, proprio come un tempo lo era la teoria
geocentrica, prima che (come informa mons.Sorondo nell’intervista di oggi)
quel “genio di Galileo” diventasse “il più illustre membro della prima generazione della nostra
Accademia”. [qualcuno sa che cos’è successo alla
generazione precedente?] Sembra chiaro l’obiettivo dell’intervento di un
filosofo (S.Jaki: “Scienza, esatta ma non troppo”)
che in parte mette in dubbio quello che il Presidente dell’Accademia
asserisce proprio nella colonna a fianco. Mons.Sorondo nell’intervista “Non c’è scontro fra chiesa e ricercatori purché si rispetti
l’uomo” dice infatti “Oggi più che mai esistono le
condizioni per una pacifica convivenza tra scienza e fede. La fede ha stimolato e continua a stimolare lo sviluppo della
scienza. La Chiesa vuole e ritiene utilissimo il
dialogo”. S.Jaki invece spiega che la scienza
per essere una scienza credibile deve saper “prevedere”, per
cui ritiene (?!) che se non si riesce a prevedere le scoperte che si faranno
nei prossimi giorni non si tratterebbe di vera scienza; è il solito
ragionamento che piace ai matematici e ad alcuni fisici (“dove sono le
formule?”), ed è il ragionamento che cerca di mettere fuori gioco
soprattutto la biologia e in particolare l’evoluzionismo che ne costituisce
la base, come viene espressamente indicato in una frase in parte chiara (quando
si ha il notevole coraggio di presentare nel 2006 solo in negativo una delle
maggiori scoperte della cultura umana, in questo modo negandola) e in parte
imprecisa se non errata (“anche Charles Darwin paga pegno: non
era riuscito a prevedere future forme di specie. La lacuna è un fatto
interessante perché il carattere scientifico della teoria darwiniana poggia
sul fatto (non pienamente riconosciuto dallo stesso Darwin) che esiste una
differenza, quantitativamente misurabile, tra genitori e prole, e che
l’impatto dell’ambiente deve essere diverso sui genitori e sulla prole”). (??) Allude forse alla genetica, che Darwin non
conosceva? Allora dovrebbe parlare di cambiamento di frequenze geniche fra
generazioni, non di singoli casi di genitori e figli. Tutto il ragionamento di S.Jaki sembra comunque un
modo un po’ complicato per riconfermare quanto si diceva già qualche secolo
fa, ancora prima che anche la chiesa cattolica contribuisse allo sviluppo
della scienza: tutto sta già scritto nella Bibbia, è sufficiente credere,
obbedire e non perdere tempo a fare scoperte che verranno smentite e
superate; perché vivere nell’incertezza, o meglio nella certezza di fare un
lavoro inutile? Perché cercare di scoprire adesso quello che poi i posteri
scopriranno meglio e magari diverso? Quale sarebbe altrimenti il senso della
curiosa frase “oggi nessuno sa per certo se, nel
2050, più di qualche storico, si ricorderà della teoria delle stringhe e
delle discussioni sugli universi multipli e paralleli”. E questo
sarebbe lo “stimolare lo sviluppo della scienza” di cui parla Mons.Sorondo!? Sembra che si stimoli invece
la depressione della scienza, fra l’altro dimenticando quanto solo due
giorni fa si leggeva proprio sull’Avvenire: “chiunque conosca la storia medievale
e moderna sa che scienza e fede hanno camminato insieme, quasi mano nella
mano - come dimostra tra l'altro il fatto che molti ecclesiastici sono
stati scienziati di vaglia”. Riguardo a questa citazione e al dialogo citato da
Mons.Sorondo (e per allargare un po’ la visuale) si dovrebbe ricordare che
negli ultimi decenni anche ad un ecclesiastico scienziato di vaglia esperto
di biologia e di evoluzione umana sono state verificate le credenziali, come
succede alla scienza in questi giorni. Se il fantasioso Don Bortoluzzi non ha
mai avuto problemi, lo stesso non può dirsi con Teilhard
de Chardin, che non ha superato i controlli nemmeno per
un’ipotesi ben più rispettosa del soprannaturale rispetto a quella di Darwin.
La condanna del S.Ufficio del 1962 è stata infatti confermata
anche nel 1981 (Osservatore Romano dell’11 luglio 1981), in
occasione del centenario della nascita. Sarebbe utile sapere se, finché
rimane logica e valida la condanna da parte della chiesa dell’idea di
Teilhard che lo spirito possa nascere dalla materia, sia possibile un dialogo
sul problema dell’evoluzione. Curioso il
fatto che, nonostante la condanna lo insegua quindi anche dove non può più
raggiungerlo, rischia di diventare comunque, per la sua idea della Noosfera ... il
patrono (certo non “santo”) di internet … Un po’ masochista o forse solo ingenua (e quindi
inevitabilmente spiritosa) la frase “Poi ci sono le altre
attività, chiamate impropriamente scienze, per esempio la scienza politica.
E, quanto a previsioni, non reggono il confronto con le scienze esatte”. Su questo
si può concordare, ma forse nessuno gli ha detto che adesso ci sono perfino
(anche loro impropriamente?) le “scienze
religiose” (250.000
links su Google!)… qualcuno dell’Accademia avrà il coraggio di
fargli notare che non è il caso di evidenziare il rischio di ossimori
nell’uso del termine “scienza”? [Certo viene il dubbio che, nonostante pochi
scienziati (e raramente) si occupino di cose soprannaturali di cui proprio
non sono competenti, l’attacco invece è continuo e spesso “a salve”; non è
difficile dimostrare che non ci si fermi davanti a niente – ora anche una
verifica della ‘predictability’ delle diverse scienze in un contesto in cui
la fede permette di escludere a priori certe verifiche! - pur di parlar male
di Darwin, dell’evoluzione e della biologia invadendo campi che, nonostante
la lettera di GP2
a P.Coyne, sono evidentemente ancora sconosciuti ai più … Che si
fa? Non sarebbe meglio mettersi prima d’accordo, per evitare brutte figure?
Prima però si rimetta sul tavolo la lettera a
P.Coyne del 1988 e si valuti se davvero non sia il caso di studiare, di
aumentare il numero di docenti
di scienze naturali (ora c’è il solo V.Polizzi,
contro 8 di scienze religiose e 77 di Teologia su 1500) nelle università vaticane;
del problema dell’ignoranza e della conseguente paura; se ne era onestamente
accorto anche GP2 nella lettera del
1988 ... non si può pensare che gli scienziati, almeno quelli
sinceri, non se ne siano accorti. Anche Cavalli Sforza ieri cercava di dare
suggerimenti non richiesti proprio per scongiurare questo chiaro scivolamento
indietro proprio adesso che l’umanità ha bisogno che non si chiudano gli
occhi di fronte ai problemi di gestione dell'ambiente con gli strumenti
disponibili … magari gli scienziati amici sono timidi?] |
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6/11/06-VA |
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7/11/06-IT: |
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L’agenzia Zenit presenta l’intervento del papa
all’Accademia delle Scienze: “La
scienza non può spiegare tutto, afferma Benedetto XVI”. Certo
la scienza non può spiegare quello che nemmeno altre discipline possono
dimostrare: non è chiara quindi la frase evidenziata nel sottotitolo (“E chiede un’apertura alla filosofia e alla teologia”).
Forse il papa pensa che la scienza debba accettare e utilizzare spiegazioni
teologiche quando non riesce a raggiungere spiegazioni scientifiche basandosi
solo sull’osservazione dei fatti materiali? Davvero
sembra che si stia ironizzando sulla scienza e sull’evoluzione culturale
umana: che ne facciamo di Galileo? Questa volta lo bruciamo davvero? Buttiamo
via almeno tre secoli di scienza (che un tempo si sosteneva con vigore che
fosse nata solo grazie alla chiesa cattolica)? Per chi lo volesse leggere,
qui il documento
integrale e qui alcuni commenti, tutti
decisamente positivi, di scienziati ammirati e entusiasti. C’è poi anche un articolo nel sito della Radio
Vaticana. Con un titolo molto poco chiaro, non tratto da una frase
del papa e quasi minaccioso, in cui si chiede che “il progresso scientifico rispetti la dignità umana e non
pretenda di sostituirsi a Dio”. [Tremenda la minaccia e
inevitabile la condanna: è sicuro che respirando non pretendo di sostituirmi a
Dio?]. Per non “sostituirsi a Dio”, nemmeno per sbaglio, sarebbe necessario
poter consultare alla bisogna un elenco certificato o almeno autorevole di
attività esclusivamente divine, che credo non esista, per escludere il
rischio di incorrere inavvertitamente in errori che un tempo potevano costare
anche molto cari (anche dalle nostre parti). Fra le
frasi più interessanti: · Questa
frase evidenzia la preoccupazione ben chiarita nel discorso all’università di
Regensburg, in
cui si chiede espressamente (a chi?) la disattivazione almeno parziale del
metodo scientifico per risolvere il problema del ridotto appeal attuale della
teologia. Sembra improbabile che i problemi attuali del mondo lo permettano …
se non per pochi minuti …. ·
· il cristianesimo non presuppone un conflitto inevitabile
tra la fede soprannaturale e il progresso scientifico. [Qui si mantiene una distinzione fra fede e ragione? Il
conflitto sembra comunque evidente nelle altre frasi qui citate, però] ·
potremmo dire che il lavoro di prevedere, controllare e governare la natura,
che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al passato, è di per se
stesso parte del piano del Creatore. [Buona idea … se la si attuasse davvero, molti problemi non
esisterebbero o sarebbero automaticamente risolti, dato che la scienza ha
dimostrato di saper fare nel suo campo meglio della fede; rimane quindi
l’incertezza sulla reale autonomia umana rispetto al piano del Creatore; quando si saprà qualcosa di
più preciso?] ·
Piuttosto
curioso trovare una copia del discorso del papa, che contiene anche la frase
che ricorda le “continue minacce all’ambiente che
coinvolgono interi popoli” in un sito
internet in cui viene affiancata dalla pubblicità di un libro appena
uscito sulle bugie degli ambientalisti.e in cui i due autori, giornalisti che
lavorano in un’agenzia di stampa cattolica, negano l’esistenza di “continue minacce all’ambiente che coinvolgono interi popoli”, anche se certificate da organizzazioni internazionali. |
“La crescente "avanzata" della scienza,
e specialmente la sua capacità di controllare la natura attraverso la
tecnologia, talvolta è stata collegata a una corrispondente
"ritirata" della filosofia, della religione e perfino della fede
cristiana. In effetti, alcuni hanno visto nel progresso della scienza e
della tecnologia moderna una delle principali cause della secolarizzazione e
del materialismo: perché invocare il controllo di Dio su questi
fenomeni quando la scienza si è dimostrata capace di fare lo stesso?” potremmo dire che il lavoro di prevedere, controllare e governare la natura, che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al passato, è di per se stesso parte del piano del Creatore |
8/11/06- IT: |
·
Articolo sul Foglio (Il mondo
diviene ed evolve, ma piu' grazie a Dio che grazie a Darwin); già l’inizio, con l’immagine di Darwin che scruta dal Beagle
le scimmie delle Galapagos, fa capire che l’autore non ha alcun interesse per
Darwin e l’evoluzione (né per la verità). ·
Articolo di F.Facchini sull’Avvenire
(“La vera
scienza non è mai astiosa”) in cui si criticano gli “scienziati che rivendicano la libertà della scienza”, e
si evidenzia che “non si deve pensare che la
scienza sia l'unica forma valida di conoscenza o possa rispondere alle
domande di senso che l'uomo si pone” |
|
11/11/06-IT: |
·
Sul Riformista di oggi un articolo di
O.Franceschelli (E la
Chiesa si allea con l’Islam contro il creazionismo) dove si indicano i sintomi di una
possibile alleanza contro una visione scientifica e non finalistica che
permette oggi di giustificare l’evoluzione degli esseri viventi.. · L’agenzia Zenit diffonde il testo del discorso (“Scienza ed etica: quale risposta alla domanda di senso e di limite?”) pronunciato giovedì 9 novembre dalla professoressa Maria Luisa Di Pietro, Presidente dell'Associazione “Scienza & Vita”, presso l'Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” di Roma, in occasione della lezione inaugurale del Master di Bioetica. La prima parte è un continuo attacco alla scienza, anche utilizzando argomenti terrorizzanti tratti da romanzi di fantascienza (!); poco dopo la metà se ne rende conto anche l’autrice, costretta ad un certo punto a cambiare il passo per cercare di arrivare ad una conclusione diversa dalla … condanna a morte per la scienza: “Se le conquiste scientifiche rappresentano anche un rischio, sarebbe, allora, meglio non conoscere? Certamente no: la conoscenza è sempre preferibile all’ignoranza e il progresso è una ricchezza per l’uomo, ma è urgente interrogarsi sulla strada che si vuole seguire e sulla qualità della verità che si vuole cercare.” |
“Se le conquiste scientifiche rappresentano anche un
rischio, sarebbe, allora, meglio non conoscere? Certamente no: la conoscenza è sempre preferibile
all’ignoranza e il progresso è una ricchezza per l’uomo, ma è urgente
interrogarsi sulla strada che si vuole seguire e sulla qualità della verità
che si vuole cercare |
12/11/06-IT: |
·
Sull’Avvenire edizione di Bologna una recensione
all’ultimo libro di F.Facchini («L' avventura
dell' uomo. caso o progetto?» ed. San Paolo, 2006). Poco chiara la
frase in cui l’autrice cita “il Creazionismo e l'
Evoluzionismo, due movimenti il primo cristiano e il secondo materialista ma
altrettanto fondamentalisti che si mascherano dietro ad una presunta
scientificità”. Curioso come tutte le conoscenze recentemente
accumulate e che riguardano e confermano l’evoluzione, anche umana (dalle
scimmie alle tracce fossili) “dall' esame acuto
di Facchini, risultano di segno opposto: … sono
tutti punti che dicono dell' esistenza di Dio”. Sinceramente appare
invece molto strano che si cerchi di evitare che queste informazioni, che
confermerebbero l’esistenza di Dio, non vengano fornite dalla scuola proprio
negli anni in cui nell’ora di religione invece si propaganda un “fondamentalismo che si maschera dietro ad una presunta
scientificità”, cioè il “creazionismo”. Meraviglia un po’ il fatto che
compaiano anche sull’Avvenire, nella recensione, le critiche all’ID che
avevamo letto in gennaio nell’articolo di Facchini sull’Osservatore
Romano: “per l' applicazione errata di
metodo, i movimenti fondamentalisti, e in particolare i sostenitori di un
filone dei creazionisti: l' Intelligent Design (il Disegno Intelligente),
rendano Dio una sorta di tappabuchi nella storia dell' uomo”.
Finora i giornalisti dell’Avvenire non avevano mai definito così chiaramente
l’ID come un “filone dei creazionisti”,
anzi si era sostenuto il contrario rispetto ai risultati del processo di
Harrisburg (costato ben un milione di dollari ai creazionisti protestanti
USA). Qualcuno interverrà nei prossimi giorni per contestare questa ardita
frase? Sarebbe logico che contribuisse alle spese del processo … dove si è
dimostrato il contrario. |
“il Creazionismo e l' Evoluzionismo, due movimenti il primo
cristiano e il secondo materialista ma altrettanto fondamentalisti che si
mascherano dietro ad una presunta scientificità” “per l' applicazione errata di metodo, i
movimenti fondamentalisti, e in particolare i sostenitori di un filone dei
creazionisti: l' Intelligent Design (il Disegno Intelligente), rendano Dio una sorta di tappabuchi nella storia dell' uomo” |
13/11/06-IT: |
·
Un articolo sul Corriere
di Novara informa che la fondazione Faraggiana
di Novara organizza un corso dal titolo “Che fine ha fatto Charles Darwin?”, in risposta alla “nuova ondata di
creazionismo appena rimodernato cui stiamo assistendo. Se sul piano
scientifico ci sono pochi dubbi e la spiegazione evoluzionistica della vita è
un dato acquisito, c’è qualcuno che si appella invece al creazionismo.
Dunque, è quanto mai opportuno affrontare il tema dell’evoluzionismo in tutte
le sue sfaccettature». I corsi rispetteranno il
seguente calendario: ·
Martedì 14 - 21- 28 novembre: "La filosofia e la
teoria dell'evoluzione". Relatore Prof. Carlo Sini, Ordinario di
Filosofia Teoretica all'Università di Milano ·
Martedì 5 - 12- 19 dicembre: "L'evoluzione
dell'evoluzionismo". Relatore Prof. Aldo Fasolo, Ordinario di Biologia
dello sviluppo all'Università di Torino ·
Martedì 16 - 23 - 30 gennaio 2007: "La
scimmia, l'uomo e gli altri animali". Relatori Prof. Giuseppe Ardito,
Ordinario di Antropologia all'Università di Firenze, Prof. Giacomo Giacobini,
Ordinario di Anatomia umana all'Università di Torino, Prof.ssa Luisa
Battaglia, Ordinario di Filosofia morale all'Università di Genova. Tutti gli incontri si
terranno alle ore 18 nella Saletta della Fondazione Faraggiana (sita al
pianterreno del Museo di Scienze naturali Faraggiana, in via Bescapé 12) che
sarà inaugurata il 14 novembre 2006 alle ore 17.30. ·
Un articolo dell’Osservatore Romano (“Il
neo-illuminismo è una sub cultura sconfitta”) sull’intervento del
papa al convegno di Verona viene pubblicato sul sito dell’agenzia Zenit. Dal
titolo NON sembrerebbe proprio un articolo del filone di moda fino a qualche
tempo fa “dialogo fra scienza e fede”… Frasi interessanti: ·
Il nichilismo che abbiamo di fronte è la
malattia senile dell'illuminismo. Il frutto non voluto e avvelenato di una presunzione legata
all'idea che le società occidentali, dopo la caduta delle tragiche ideologie
totalitarie del '900, avrebbero potuto sostituire Dio con una scienza
autosufficiente; all'interno di una realtà virtuale libera da ogni
morale e perciò propizia ad essere governata esclusivamente dalle leggi
del profitto e della produzione. ·
ha luogo una radicale riduzione
dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non
realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro
animale". … L'ateismo non contiene risposte positive
alle questioni decisive del nostro tempo. In una parola, è una sub cultura
sconfitta. ·
Nessuna occasione viene tralasciata dal papa per dialogare
su fede e ragione; secondo un articolo dell’agenzia Zenit: “La fede
è “amica della ragione”, sostiene il Pontefice“ |
Il nichilismo che abbiamo di fronte è la
malattia senile dell'illuminismo. Il frutto non voluto e avvelenato di una presunzione legata
all'idea che le società occidentali, dopo la caduta delle tragiche ideologie
totalitarie del '900, avrebbero potuto sostituire Dio con una scienza
autosufficiente; all'interno di una realtà virtuale libera da ogni
morale e perciò propizia ad essere governata esclusivamente dalle leggi
del profitto e della produzione. ha luogo una radicale riduzione dell'uomo, considerato un semplice prodotto della natura, come tale non realmente libero e di per sé suscettibile di essere trattato come ogni altro animale". … L'ateismo non contiene risposte positive alle questioni decisive del nostro tempo. In una parola, è una sub cultura sconfitta. |
14/11/06-IT: |
·
Sul Corriere di oggi un articolo di
G.Giorello (“Tra fede
e progresso c`è una terza via La vera sfida: imparare a essere eretici”) in cui vengono presentati alcuni
elementi interessanti, come il riferimento al “dibattito sul cosiddetto «relativismo»: stando alla
maggioranza dei suoi detrattori, esso sarebbe il peggior nemico della verità” |
|
15/11/06-IT: |
·
Sull’Avvenire risposta (“Il
relativista in regola a cui piace scandalizzare”) all’articolo di ieri
di G.Giorello sul Corriere, presentato addirittura come un “manifesto dei relativisti". Non è chiaro
come un eventuale dialogo fra religioni e fra religioni e scienza possa
partire da una condanna a priori del relativismo, cioè della possibile
esistenza, lecita ed accettata, di opinioni diverse; tanto più quando queste
opinioni diverse, come nel caso della scienza, possono e magari devono essere
basate su prove “materiali” ·
Sul numero 3 di Nuova Secondaria
alcuni articoli di autori cattolici coordinati da E.Agazzi sulla teoria
dell’evoluzione: E.Agazzi: “La polemica e le nuove frontiere del problema”,
M-Zatti: “Evoluzione ma non darwinismo filosofico”, M-Sarà: “Un nuovo
paradigma evolutivo: l’evoluzione costruttiva” e M.Zatti: “Evoluzione e
disegno intelligente: il problema del dolore nel creato”. |
|
16/11/06-UK: |
·
Su Nature oggi molto materiale disponibile sul DNA del
Neandertal, in seguito alla pubblicazione di due articoli contenenti
informazioni nuove (la sequenza di un
milione di coppie di basi) che forniscono materiale di discussione sia per
chi crede all’evoluzione che per chi purtroppo ancora non ha basi culturali
sufficienti per credere all’evoluzione, e ni particolare all’evoluzione
umana. ·
Oggi su Nature si riesce però anche a
leggere una lettera in cui
si ipotizza addirittura la convivenza fra uomini e dinosauri, un tema caro ai
creazionisti USA, ma che ora sappiamo interessa anche addirittura almeno uno
scienziato polacchi, che ha scritto una lettera in cui, senza offrire
alternative ragionevoli e giustificate, si mettono in dubbio addirittura i
fatti dell’evoluzione. “Creationism,
evolution: nothing has been proved” è scritta da un botanico,
membro anche del parlamento europeo, che critica l’evoluzione senza alcun
interesse religioso. La storia era comparsa su Nature una prima volta un mese
fa nel numero del 26/10/06: “Polish
scientists fight creationism”, dove si racconta come il
ministro dell’istruzione (appartenente al partito LPR guidato dal figlio
dello scienziato autore della presente lettera, Maciej
Giertych) avesse dichiarato che “the theory of evolution is a lie, It is an error we have
legalized as a common truth”. ·
Qualcosa di diverso sta
avvenendo in Russia (“Creationists
attack secular education in Russia”), dove
la presenza di 22000 organizzazioni religiose soprattutto ortodosse e la
reazione al regime precedente (favorevole al darwinismo dopo il disastro
causato ai tempi di Stalin dal tentativo di Lysenko di condannare
politicamente il darwinismo sostituendolo con il lamarckismo, tendono a
stimolare iniziative contro il darwinismo: . |
|
17/11/06-IT: |
o
Articolo di E.Agazzi sull’Avvenire riguardo
al neo-illuminismo che tanto disturba per il ruolo che si attribuisce ad una
scienza che ultimamente si è dimostrata capace di risolvere moltissimi
problemi: “Scienza,
meno superbia”; si tratta di parte del discorso per il
conferimento di una laurea
HC ad Urbino (“Ripensare oggi la filosofia
della scienza”). o
Sempre sull’Avvenire di oggi un altro
articolo critico contro la scienza (un intervento di Mons.Caffarra tenuto il 15/11/06
nell’ambito di Un ciclo
di lezioni rivolto ai docenti universitari a Bologna: “Fede e
ragione parlano in greco”); l’articolo contiene una frase rivelatrice, che
chiarisce un punto dolente (e li’ infatti la lingua batte). A
partire dai due discorsi di Regensburg (all’università e l’omelia) ormai
è un continuo attacco [sarebbe utile raccogliere la documentazione per
capire chi è il lupo e chi l’agnello…] ai fondamenti del metodo
scientifico, pur continuando a far credere che si vuole il dialogo (un
termine che a volte si trova però solo nel titolo dell’articolo). Strumentali
sembrano anche le false accuse alla scienza di voler attaccare la religione o
di voler contestare modi di pensare che si basano su presupporti non
dimostrabili e che quindi non possono interessare alla scienza. Quello a cui
si assiste è invece appunto il contrario, ma sembra che anche gli scienziati
abbiano una qualche difficoltà a difendersi semplicemente evocando la favola
del lupo e dell’agnello. Questa
favola infatti, pur non avendo avuto origine in ambito religioso, sembra ben
conosciuta e spudoratamente applicata … e nonostante il fatto che l’agnello
sia a valle e sia tutto impegnato nelle sue ricerche, lo si accusa e lo si
minaccia ben sapendo che la ragione di fronte alla fede è un’arma spuntata e
che può solo difendersi (tranne che dall’accusa principale … quella di
materialismo).. La frase di Mons.Caffarra preoccupata e rivelatrice
del mal di denti (incurabile) è la seguente: “anche la ragione come tale incontra la
fede cristiana, a meno che essa, la ragione, non decreti … un’autolimitazione
del suo esercizio al verificabile nel senso stretto del termine. Ovviamente, se
non superiamo questa limitazione autodecretata della ragione, questa non avrà
alcuna possibilità di incontrarsi colla fede”. E’ evidente come sia
preoccupato, in relazione alle novità del discorso del papa a Regensburg, del fatto che tutti sanno che la fede, da qualche
decennio se non da qualche secolo, viene considerata (anche se non da tutti)
uno strumento di conoscenza che non solo preferisce non utilizzare né la
verificabilità né la ragione, ma di cui anzi cerca di fare a meno. Tutti sanno anche che un
tempo, prima di Galileo, la fede aveva strumenti di controllo molto
convincenti su chi cercava di utilizzare un po’ troppo la ragione, che –
anche per questi motivi - a quel tempo non riusciva ad allontanarsi molto dalla
fede. Sembra abbastanza chiaro che, mentre il papa precedente si era scusato
per l’errore che la chiesa aveva fatto con Galileo, il papa attuale forse non
si pente nemmeno della condanna ancora valida contro un gesuita scienziato,
Teilhard de Chardin, che credeva troppo nella ragione e cercava davvero di
farla dialogare con la fede. Dopo Regensburg non troviamo e non troveremo più gli interventi di
numerosi religiosi che ammettono che la ragione viene più apprezzata dalla
scienza. Ora vediamo infatti che anche i laici devoti, come proprio oggi
Agazzi, hanno capito che occorre riportare ai piedi della fede anche la
ragione, magari approfittando del fatto che credono che “superior stat fides”. [Comunque, con una coerenza
probabilmente guidata … dalla fede, in altre pagine del quotidiano si continuano a riconoscere i
successi del metodo scientifico e della scienza, ad esempio nell’aver reso in
pochi anni l’India e il Vietnam autosufficienti dal punto di vista
alimentare, magari utilizzando gli OGM che non si ottengono certo nei
seminari o nelle sagrestie] Qualche giorno fa il papa
davanti agli Accademici Pontifici della Scienza apprezzava il fatto che “la scienza moderna, prevedendo i fenomeni naturali, ha
contribuito alla protezione dell'ambiente, al progresso dei Paesi in via di
sviluppo, alla lotta contro le epidemie e all'aumento della speranza di vita”; curioso e strano il fatto che, mentre il papa riconosceva che “non vi è conflitto tra la Provvidenza di Dio e l'impresa umana” e che “il lavoro di prevedere, controllare e
governare la natura, che la scienza oggi rende più attuabile rispetto al
passato, è di per se stesso parte del piano del Creatore” … nel titolo
dell’articolo nel sito della Radio Vaticana si metta invece soprattutto in
guardia contro una scienza che “pretende di sostituirsi a Dio”);
l’accusa è gravissima e imprecisa, dato che non sono chiari i confini: se Dio
controllasse tutto – come talvolta si legge - è assolutamente probabile che
chiunque (anche chi “lotta contro le epidemie”)
dovrebbe essere accusato di volersi “sostituire a Dio” …. Questa
“accusa” di “sostituzione a Dio” era già tranquillamemente prevista
già dalla Gaudium et Spes (una citazione dal papa forse non notata o non
capita): “33 … oggi ottiene per sua stessa iniziativa vantaggi un tempo
richiesti a poteri celesti”. ·
Anche oggi sull’Avvenire una recensione (“Darwin
sì Darwin no: scelta che non tocca ipotesi di un Creatore“) all’ultimo libro di F.Facchini (“L'avventura dell'uomo, caso o progetto?”) in cui
si amplia l’intervento del 16/1/06 sull’Osservatore
Romano. Balza all’occhio, nella recensione, come la ragione
venga inserita in contesti in cui ci si aspetterebbe invece di trovare un
richiamo alla fede; a cominciare dalla prima frase: “Dio è una conclusione ragionevole”.
Questa recensione, rispetto alla precedente, non esplicita chiaramente il
punto centrale della distinzione fra ID USA e “gli
insegnamenti della fede cristiana”, ma mette in primo piano solo la “disputa tra neo-darwinisti,
per i quali in sostanza l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non
esiste, e i sostenitori del «progetto intelligente», che ritengono
dimostrabile l'intervento di Dio in alcune fasi dell'evoluzione”. Si ritrova
anche qui una frase del recensore che rappresenta in modo molto
scorretto la posizione della scienza dicendo addirittura che “l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non
esiste”. Come ha precisato in un’intervista alla
NCR Peter Schuster, lo scienziato presente al brain storming di
Castelgandolfo alla presenza del papa, la frase corretta è completamente
diversa (per chi lo vuol capire) ed è “la
scienza oggi non ha bisogno di ricorrere ad un progettista intelligente per
spiegare l’evoluzione”; la situazione è quindi tristemente simile
a quella già vissuta ai tempi di Galileo, quando la chiesa aveva difficoltà a
capire che l’astronomia aveva sue leggi autonome rispetto a quanto si poteva
leggere sulla Bibbia; la differenza è solo che ora al centro della questione
c’è la biologia, e gli esseri viventi invece dei corpi celesti. Questa frase di
P.Schuster però è abbastanza sconosciuta ai cattolici italiani: la troviamo
solo nell’intervista che è
stata fatta a Peter Schuster dal National Catholic Review, il quotidiano dei
cattolici USA, da anni abituati a distinguere fra la truffa dell’
“intelligent design”, che hanno visto crescere negli anni sotto la spinta di
potenti e ben finanziati gruppi politici vicini ai conservatori protestanti,
e la posizione dei cattolici. L’unica citazione in italiano è in un
sottotitolo di un articolo sul Corriere il 3/9/06, mentre l’Avvenire nei titoli
dell’intervista pubblicata il 6/9/06 aveva capovolto completamente la frase
(utilizzando il solito ragionamento che non utilizza per nulla la ragione): “E’ del tutto
legittimo scorgere un creatore dietro alle leggi naturali”. A dimostrare il
limitato uso della ragione ma anche della logica, nel testo dell’intervista
invece si legge una frase ben diversa e davvero simile a quella che si trova
nell’intervista alla NCR: “le scienze naturali non riscontrano un intervento di Dio
nel corso dell’evoluzione”; comunque è chiaro che nessuno potrebbe dimostrare la
non esistenza di Dio, tanto è vero che nel sottotitolo si può “correttamente”
approfittarne per ribaltare la dichiarazione di Peter Schuster. In Italia
invece vediamo che solo una delle due recensioni pubblicate sull’Avvenire
sullo stesso libro evidenzia che le posizioni sono 3 e non solo 2. E’ la
recensione scritta dalla persona che dimostra maggiori competenze
scientifiche (e che ha la correttezza di non citare mai la ragione in
riferimento a questioni di fede). Il problema serio rimane quindi quello
della formazione scientifica fornita dalla scuola sul problema
dell’evoluzione, che rimane ancora fortemente monca in seguito
all’eliminazione (non ancora sanata) dell’insegnamento dell’evoluzione umana
prima dei 18 anni. E’ comunque
attiva un’iniziativa (PETIZIONE NAZIONALE: Per il rapido e definitivo
superamento delle "Indicazioni Nazionali transitorie") per
riportare l’insegnamento dell’evoluzione umana nella scuola media, e qui si
trova la pagina
web che cita anche una vecchia versione del confronto fra i
vecchi e i nuovi programmi di scienze/biologia. |
“anche la ragione come tale incontra la fede
cristiana, a meno che essa, la ragione, non decreti … un’autolimitazione del
suo esercizio al verificabile nel senso stretto del termine. Ovviamente, se
non superiamo questa limitazione autodecretata della ragione, questa non avrà
alcuna possibilità di incontrarsi colla fede” “disputa tra neo-darwinisti,
per i quali in sostanza l'evoluzione naturale sarebbe la prova che Dio non
esiste, e i sostenitori del «progetto intelligente», che ritengono
dimostrabile l'intervento di Dio in alcune fasi dell'evoluzione”. |
18/11/06-IT: |
·
Non ci si deve dimenticare che questa rassegna
stampa è iniziata per riaccompagnare Darwin fra i banchi di scuola; per ora
sembra sia ritornato, soprattutto come geologo, grazie a una mobilitazione di
italiani scandalizzati per il salto all’indietro di duecento anni, a prima
che si dimostrasse che l’evoluzione delle specie era un fatto e non certo
solo un’opinione. Purtroppo ancor oggi Darwin non sembra ben associato ad
argomenti come l’evoluzione biologica o soprattutto l’evoluzione umana, che
non viene insegnata fino all’ultimo anno delle superiori (e quindi NON è
prevista per tutti gli studenti) nonostante siano ormai 150
(#centocinquanta#) anni che l’evoluzione e l’evoluzione umana vengono
insegnate nelle università, a dimostrazione che sono cose serie. Positivo il fatto che, dopo aver sentito alcuni
impegni del ministro Fioroni a dare inizio alla verifica delle Indicazioni
Nazionali, si sta sviluppando nella scuola un movimento per richiedere di
ridiscutere le Indicazioni Nazionali (i nuovi programmi) imposti dal governo
precedente, per la prima volta incredibilmente senza una discussione
che coinvolgesse non solo gli ambienti culturali di destra. Un gruppo di insegnanti che fanno riferimento
all’associazione ProteoFareSapere ha
lanciato una petizione per
ridiscutere le Indicazioni Nazionali, che dovevano essere provvisorie e
modificabili, ma ben si è visto come anche per la questione dell’insegnamento
dell’evoluzione, non si era riusciti ad ottenere programmi simili a quelli
che ci sono in altri paesi civili. Nella pagina web della petizione (23000 firme
finora raccolte) è presente anche la pagina web con il confronto fra i
programmi prima e dopo la riforma Moratti (purtroppo non aggiornata con le
modifiche introdotte nel settembre 2005 e purtroppo con vari link non
funzionanti al sito
originale del ministero, ora incompleto, che conteneva gli allegati con le
Indicazioni Nazionali per i vari livelli di scuola). Occorre andare a cercarli in un sito secondario (RIFORMA DELLA SCUOLA DEL 2003) in cui
hanno messo il materiale del ministro precedente: Scuola
dell’infanzia - Scuola elementare (S.Primaria
di II grado) – Scuola Media (Sc.secondaria
di I grado) o
Anche l‘agenzia Zenit diffonde oggi la
versione integrale della prima conferenza di Mons.Caffarra a Bologna, dallo
strano titolo “Fede e
ragione: una difficile ma necessaria convivenza”; [dato che si dimostra che è chiaramente una convivenza
conflittuale, perché insistere…] |
|
19/11/06-IT: |
·
Due articoli sull’evoluzione umana sull’Avvenire
oggi: uno per annunciare il prossimo convegno
sul Neandertal (23/23 novembre a Bologna) e l’altro per
informare, con un’intervista a Facchini e Belcastro (“Neandertal
è ancora tra noi“); interessanti le domande che indicano le
curiosità del giornalista: “Erano uomini come
noi? Avevano un'anima?”; alla seconda domanda, indicativa della
capacità di non ammettere i limiti della scienza, ancora piuttosto legata per
fortuna al “materialismo”, non verrà data risposta; se un tempo
c’erano dubbi sull’attribuzione dell’anima alle donne o alle popolazioni
primitive, oggi si preferisce essere prudenti e non dare indicazioni neppure
riguardo al Neandertal, che pur non potrebbe contestare, non essendo più tra
di noi. Bella e audace invece la domanda “Si
ritiene che siano un ramo estinto dell'evoluzione?”; c’è infatti
qualcuno che dubita che prima del peccato originale ci potesse essere la
morte; qui si ipotizza addirittura la scomparsa di una specie di ominide,
aprendo uno squarcio su una storia evolutiva che quindi non sarebbe quel
percorso lineare verso l’uomo a cui purtroppo moltissimi credono. Non molto chiara invece la frase finale, che sembra
da attribuire all’antropologa: “aldilà degli
aspetti filogenetici e tassonomici … i
Neandertaliani erano uomini nel senso più ampio del
termine” che sembra ritenere labili i confini di specie, gli
unici che la biologia cerca di riconoscere, a meno che ominidi e
uomini possano essere considerati quasi sinonimi. Anche altre frasi “i Neandertaliani abbiano contribuito per nulla o poco
al DNA dell'uomo attuale” e “alcuni tratti
del DNA sarebbero comuni a quelli dell'uomo moderno” potrebbero
risultare poco chiare ai lettori che già dovrebbero sapere del 95-98% di DNA
in comune con lo scimpanzé. In effetti gli articoli comparsi negli ultimi
giorni su Nature e Science parlano di 99,5% di somiglianza, quindi ben più di
“alcuni tratti del DNA”. |
|
21/11/06-IT |
·
L’agenzia Zenit riporta oggi (“Cardinal
Ruini: “L’interpretazione naturalistica dell’uomo è incompatibile con la
nostra fede“) un intervento del Card.Ruini che, “Intervenendo a Roma, venerdì
17 novembre, alla Conferenza internazionale “Università e Dottrina sociale
della Chiesa”, il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza
Episcopale Italiana (CEI), ha spiegato che “la negazione della Trascendenza
cancella la speranza” e per questo “l’interpretazione naturalistica
dell’uomo è incompatibile con la nostra fede”. Ruini ha
“invitato poi tutti “ad allargare gli spazi della
nostra razionalità”, secondo quanto già detto dal Pontefice a Verona”.
“Il Vicario di Roma ha criticato anche quella
specie “di scientismo di ritorno” che “considera l’uomo come oggetto
conoscibile e misurabile attraverso forme di indagine sperimentale” negando o
dimenticando che “l’uomo è anzitutto e irriducibilmente soggetto” ·
Ma ora ci anche laici che danno ragione a chi
invece di “dialogare” critica la scienza sulla base di motivazioni
religiose… Sul Velino si racconta (Islam,
Pera: Grati al Papa, esorta a un dialogo senza ambiguità) come
M.Pera a New York in una conferenza su “Dio del Logos -
Benedetto XVI e la crisi della cultura moderna” riesca a dire
(evidenziando e certificando qualche secolo di contrasti fra la chiesa e la
scienza …) che “all’epoca di
Galileo l’astronomia moderna era considerata incompatibile con la
religione. Poi venne Darwin e si disse lo stesso per la biologia.
Oggi la storia si ripete. Con una differenza cruciale: mentre Galileo
sosteneva esplicitamente che l’eliocentrismo non era avverso alla religione,
e Darwin non disse mai che l’evoluzione era contraria alla religione, alcuni
cosmologi e biologi moderni invece professano la tesi dell’incompatibilità”. Forse (non avendo la certezza che
l’articolo dia una rappresentazione fedele del pensiero di Pera!) è un
ragionamento del tutto monco (oltre all’errore di pensare addirittura che un
fatto come “l’evoluzione sia contraria alla religione” – e
all’indelicatezza di sottolineare l’assurdità del fatto che Darwin e Galileo
dovessero difendersi da accuse assurde rivolte loro dalla chiesa) non viene evidenziato a sufficienza nell’articolo un
elemento essenziale ... MANCANO (a meno che non sia tutto impacchettato nella
frase un po’ criptica “si disse lo stesso
per la biologia” [per i successivi 150 anni …!?] i 150 anni di contestazioni e di attacchi (anche della
chiesa cattolica) verso l’evoluzione prima e poi verso la teoria di Darwin
che la spiega. Sono questi 150 anni di critiche basate
sull’ignoranza dei metodi di lavoro e delle continue scoperte della scienza o
la paura della ragione (in cui ben si inserisce anche la condanna, tuttora
valida, e raramente citata a questo proposito, di Teilhard de Chardin) che
possono portare a conclusioni, giustificate se non ragionevoli, come quelle
che traggono Dennett o Dawkins, giustamente preoccupati che nel 2009 si
rischi di festeggiare soprattutto i 150 di contestazione di una teoria che
dovremmo conoscere, accettare e utilizzare non solo per perdere tempo con chi
non la conosce e la rifiuta, ma per progettare un futuro migliore per i
nostri figli, che avverrà in un ambiente caratterizzato da un processo
evolutivo che si svolgerà in una situazione di risorse alimentari ed energetiche
non omogeneamente distribuite e sempre più limitate. Sembra poco corretto e strumentale
approfittare, come fa Pera, delle opinioni di 2 scienziati (ormai
spazientiti) per nascondere ed assolvere chi per anni ha sostenuto che “l’evoluzione (?) era contraria
alla religione” (?!) e per condannare milioni di ricercatori
che non si preoccupano di interferire con le religioni né di perdere tempo a
difendere la biologia, l’evoluzione e l’evoluzionismo dalle continue
critiche. Non è difficile raccogliere la
documentazione di decenni di critiche all’evoluzionismo o magari anche alla
scienza in generale, quasi sempre non giustificate. Anche solo nei 3 anni di
vita di questa rassegna stampa se ne sono lette delle belle, sia in documenti
ufficiali che in interventi di utili fedeli (ma anche di laici fedeli come
M.Pera). Se rimaniamo in Italia, abbiamo un
esempio clamoroso (nulla di simile è mai avvenuto in altri paesi
industrializzati) e incontestabile (si è dovuto infatti far finta di
rimettere le cose a posto, una volta scoperti), a dimostrazione che se “Darwin non disse mai che l’evoluzione era contraria alla
religione”, per 150 anni si è cercato di ostacolare la diffusione del
sapere scientifico (iniziando addirittura con un’enciclica contro … i
naturalisti). Impossibile spiegare altrimenti
l’eliminazione non del darwinismo ma addirittura dell’evoluzione (un fatto) e
dell’evoluzione umana (anche questa un fatto, come da anni cerca senza troppo
successo di far capire anche F.Facchini con i suoi numerosi libri) dai
programmi scolastici nel 2004? Poche (solo 2) furono le voci autorevoli
uscite dalla chiesa per ammettere che l’eliminazione dell’evoluzione dai
programmi scolastici fosse stato un grave errore. Recentemente si è anche
fatto ricorso ad una strana ironia contro la scienza: “perché invocare il controllo di Dio su questi fenomeni
[naturali] quando la scienza si è dimostrata capace di fare lo stesso?” PS:
dall’articolo sembrerebbe che nemmeno un amico (… del papa) come Pera conosca
il documento di Ratzinger del 2004,
dove si chiarisce (ai punti 63/69) come non sia l’evoluzione (ma la teoria
dell’evoluzione) ad essere tuttora considerata (Galileo non docuit) “contraria alla religione” |
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21/11/06-USA: |
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Sul New York Times un articolo ("A
Free-for-All on Science and Religion") su un convegno organizzato al Salk
Institute for Biological Studies in La Jolla per discutere (nei giorni 5/7
novembre) di scienza e religione ("Beyond Belief: Science, Religion,
Reason and Survival”). Ovviamente la presenza di R.Dawkins ha infiammato il dibattito, a
cui comunque hanno partecipato anche molti altri scienziati, alcuni con posizioni diverse se non contrapposte
come Ayala. C'erano molti altri partecipanti, fra cui alcuni noti: S.Weiberg,
L.Krauss, P.Davies. Come capita spesso, non ci si deve
mangiare le mani se non si è potuto partecipare o se non si è stati invitati:
la discussione può comunque essere seguita nel sito web in cui sono a
disposizioni le registrazioni video (che sono archiviate in 10 file
MP4 di grosse dimensioni) La conferenza è stata organizzata
da "The Science Network" che si pone come organizzazione alternativa alla Templeton Foundation, un'organizzazione USA con fondi apparentemente
illimitati che organizza iniziative su Scienza e Fede dal punto di vista
religioso; è positivo comunque che la TF mostri una forte ostilità verso l'ID
USA; finanzia anche iniziative vaticane, anche se il Vaticano ultimamente non
mostra affatto avere una simile ostilità verso l'ID USA, a parte l'intervento
di F.Facchini sull'Osservatore Romano in gennaio e il suo ultimo libro. Il
vicepresidente della TF era comunque presente a La Jolla. Altri
commenti sul convegno si trovano sul New
Scientist ("Can secular
science ever oust religious belief - and should it even try?"). Durante le discussioni ci sono
stati contrasti anche molto vivaci e le posizioni di Dawkins (autore del
recente libro "The God delusion") sono state spesso contestate.
Ayala per esempio ha invitato i colleghi ad essere "realistici"
anche nel valutare il ruolo attuale delle fedi nel mondo: “There are six billion people in the world. If we think that we are going to persuade them to
live a rational life based on scientific knowledge, we are not only dreaming
— it is like believing in the fairy godmother.” |
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22/11/06-IT |
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Sulla Stampa
un articolo di Anna Ferraris ("Altruisti
come le scimmie") commenta l'ultimo libro di Frans de Waal (“Primates
and Philosophers”). |
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25/11/06-IT: |
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Articolo di O.Franceschelli sul Riformista:
“Biologos, restyling del teo-evoluzionismo”; si
racconta della posizione contraria all’ID di Collins, ex direttore del
Progetto Genoma e autore di un libro recente in cui presenta la sua visione
dell’evoluzione, da biologo molecolare cattolico. Chiara la sua posizione
contro il “God of the gaps” che piace molto al movimento che sostiene l’ID;
comunque critiche ci sono anche per il naturalismo evoluzionista, che prima
della conversione anche Collins probabilmente approvava. |
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26/11/06-IT: |
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L'Avvenire pubblica un articolo con il
secondo e penultimo intervento di Mons.Caffarra, tenuto il 22/11/06 su Fede e Ragione davanti ai
docenti universitari bolognesi: "L'uomo, ragione desiderante". Fin dall'inizio dell'intervento si aggredisce il punto centrale,
quello su cui si basa il metodo scientifico che tanti vantaggi (basta pensare
alla riduzione della mortalità e all’allungamento della durata della vita nei
paesi che utilizzano il metodo scientifico) ha portato all’umanità: "Perché l'uomo possa colla sua ragione muoversi verso la
fede cristiana deve guarire la sua ragione da quell'uso positivistico in
cui essa ha deciso di imprigionarsi". Per cercare di far capire ai docenti universitari la
differenza fra due diversi tipi di ragione (?) fa un esempio per
dimostrare che "Le questioni metafisiche, etiche e
religiose esigono un uso della ragione profondamente diverso da quello
esigito dalle questioni scientifiche". Si ritorna alla differenza (che sembra ritenuta piuttosto
importante) fra il COME e il PERCHE' e si usa in modo molto rischioso un
esempio che fa riferimento alla malattia e quindi anche alla morte. L'arcivescovo spiega come di fronte alla malattia lo
scienziato avrebbe un approccio "spersonalizzato",
tanto è vero che si chiede solo "quali sono
state le cause che spiegano l'insorgere nel mio organismo di quel fenomeno
morboso in ordine alla scelta della terapia" e non si chiede
invece … "che senso ha nella vita la
sofferenza" e ritiene che "La
malattia è un problema da risolvere"; secondo l'arcivescovo
per il cattolico invece "La malattia cessa di essere un problema da risolvere e diventa un mistero da decifrare"
(?!). Sarebbe interessante vedere i risultati di un sondaggio in Italia su
queste due definizioni di malattia! Il primo modo di intendere la ragione sarebbe da
condannare e addirittura: "Chi continua a
ritenere che merita il nome di ragione solamente quella espressa dal primo
paradigma (la «razionalità neutra»), si preclude definitivamente
l'ingresso nell'universo della fede". (si insiste anche in
questa seconda conferenza sull'incompatibilità fra fede e ragione?!) Non ricordo dichiarazioni così nette di rifiuto della
scienza, delle sue scoperte e dei vantaggi che ne derivano all’umanità. Anche
recenti interventi del papa (all’accademia delle scienze pontificia) vanno
(decisamente?) nell’altro senso. Sarebbe interessate sapere quanti sono stati
gli scienziati bolognesi che hanno applaudito sentendo che in un nuovo modo
(certamente non “neutro” ma forse anche un po’ “letale”) di usare la ragione
"La malattia cessa di essere un problema da
risolvere e diventa un mistero da decifrare". Purtroppo non si indica quali sono
le competenze richieste per decifrare questo mistero. Detto così, la
prima professionalità che viene in mente è quella dello sciamano, anche se
sembra piuttosto difficile associargli qualsiasi tipo di “razionalità”. Sarebbe interessante conoscere le
valutazioni delle strutture sanitarie gestite da religiosi, a cominciare dal
San Raffaele, dove sembra che il metodo scientifico sia pesantemente
utilizzato; non c'è comunque alcun dubbio (basta vedere i bilanci in rosso
delle ASL) che invece per i cattolici italiani la malattia da qualche
decennio sia soprattutto "un problema da
risolvere" (dato che spesso lo si può fare, come ripete un
agnostico come U.Veronesi), mentre ben pochi sono seriamente interessati a
verificare soprattutto "che senso ha
nella sua vita la sofferenza". |
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29/11/06-IT |
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Oggi
a Bologna la terza e ultima conferenza di mons. Caffarra
su fede e ragione e in particolare sulla ragionevolezza di chi ha fede |
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30/11/06-IT: |
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Un articolo sul Giornale (“Piace alle scuole inglesi il
disegno intelligente”) riporta la notizia data dal Guardian del
27/11/06: “Revealed:
rise of creationism in UK schools”. Purtroppo bisogna notare che
il titolo e anche il sottotitolo
esaltano l’ID ben più di quanto faccia l’articolo originale: “Un’inchiesta rivela:in Inghilterra e nel Galles sempre più
insegnanti spiegano la nascita della vita usando la teoria religiosa, benché
bandita dalle linee del governo“. Mentre il
Guardian sembra abbastanza prudente, se non confuso, nel presentare le notizie
interessate che si leggono troppo facilmente nel sito web del gruppo “Truth in Science” che
pubblicizza l’ID in UK (leggiamo “Dozens of schools are using creationist teaching
materials condemned by the government as "not appropriate to support the
science curriculum", the Guardian has learned” ma più sotto anche
la ritrattazione “It is not clear
exactly how many schools are using the Truth in Science material, or how it
is being used”); nell’articolo sul Giornale non
vengono inseriti dubbi ed anzi nel testo e nei titoli si leggono solo
certezze e si fa credere perfino che l’insegnamento dell’ID sia “inserito nel programma scolastico liceale di alcuni
istituti degli Stati Uniti” (mentre nell’articolo sul Guardian si
parla correttamente dei (finora inutili) “concerted
efforts to promote ID and insert it into high school science lessons in the
US”. Infatti l’unico tentativo,
realizzato per un breve periodo di tempo a Dover, di inserire non
l’insegnamento ma solo il suggerimento di andare leggere un libro a
disposizione nella biblioteca scolastica, ha portato ad un processo che si è
concluso con la completa sconfitta dei sostenitori dell’ID: il processo ha
svelato addirittura i trucchi e le bugie, e quindi per la loro evidente
malafede sono stati condannati e dovranno anche rifondere un milione di
dollari di spese processuali. Se il Guardian affianca la notizia con un
articolo sull’iniziativa di Dawkins di istituire una fondazione per sostenere
l’insegnamento delle scienze, e una spiegazione sull’ID (“The
theories behind intelligent design“) nulla di simile avviene sul Giornale. Molto imprudente (ma lo fa anche il Guardian) riportare
la frase di un esponente dell’organizzazione inglese che ha distribuito il
materiale dell’ID USA nelle scuole: sostiene infatti che l’ID proponga “la prova empirica dell’esistenza di un creatore”.
ll processo di Harrisburg sarebbe finito molto diversamente se davvero fosse
stata presentata una qualche prova empirica. Le stesse diverse religioni
avrebbero meno problemi, potendo essere più convincenti. Basterebbe poi aver
letto gli atti del processo per non dare risalto senza commento anche ad
un’altra frase (“il disegno intelligente non ha
implicazioni religiose”). Non dimostrata, e non tratta dall’articolo
del Guardian, e quindi ancor più sospetta anche la seguente frase della
giornalista (che non indica la fonte): “Anche un
buon numero di docenti universitari in Gran Bretagna sta introducendo la
teoria creazionista e il disegno intelligente nei propri programmi” Curiosa la lettura del blog di un
ricercatore inglese che cerca di coinvolgere il suo deputato contro
l’iniziativa di questo gruppo inglese che ha inviato materiale
propagandistico sull’ID di origine USA a tutte le scuole inglesi; il suo
deputato gli chiede di dimostrare prima che il creazionismo è falso, e il
ricercatore provvede subito a dimostrare al suo deputato i pericoli di
credere nel creazionismo… ·
Sull’Avvenire oggi quasi una pagina su un
convegno (“Esiste
una finalità nella natura?”) che inizia oggi ad Ancona
(organizzato dal Centro
Studi Oriente Occidente, finanziato dalla regione Marche, dal Ministero
per i Beni Culturali, dalla provincia di Ancona e dalla Templeton Foundation – che negli USA invece critica anche i sostenitori
dell’ID - e ed ospitato dall’Università delle Marche); sull’Avvenire i titoli
degli interventi di due oratori indicano chiaramente che l’impostazione non
ha molto a che fare con il metodo scientifico né con quello che pensa la
maggior parte degli scienziati nel mondo (“Il mondo
segue una freccia che indica Dio” e “L’uomo
sa fare progetti; questo indica che esiste un fine” [?!]).
In realtà, se si va poi a leggere per esempio il secondo articolo, si capisce
come il titolo illustri un concetto ben diverso se non opposto rispetto al
pensiero del fisiologo intervistato; la frase originale infatti sarebbe (se
riportata correttamente fra virgolette) “… l’uomo
si crea i propri fini ed è in grado di proiettarli nel futuro. L’uomo è
l’unico essere vivente ad avere progetti”; è evidente come questa
frase, più che certificare che “esiste un fine”
dovrebbe essere utilizzata per sostenere che un fisiologo cattolico pensa che
l’uomo sarebbe capace anche di creare una o più religioni, con un significato
certo diverso rispetto a quello che ci aspetteremmo di leggere sull’Avvenire…
Sconcertante (e lo sarebbe di più se fosse detta da un biologo invece che da
un medico che probabilmente non ha studiato i meccanismi evolutivi e il ruolo
non onnipotente del caso) la frase “La forza del
caso viene imbrigliata in un piano di costruzione per cui dallo zigote umano
esce sempre soltanto un uomo e dallo zigote di un cavallo esce un cavallo“:
non si capisce proprio come possa pensare di negare con questa frase assurda
il ruolo del caso, anche se l’osservazione … certo tranquillizzerà molte
partorienti. I biologi conoscono bene i limiti del caso; questa frase di un
medico fa capire quale confusione ci sia in persone che ne sanno ancora meno
di biologia. Poco chiara e forse addirittura preoccupante invece
la frase finale dell’intervista: “In un universo
governato da un Dio "orologiaio", non ci sarebbe posto per la
libertà. Facciamo un esempio classico:
Tizio vuole che Caio e Sempronio s’incontrino ma pensino che l’incontro sia
fortuito. Tizio prega Caio di andare al mercato a comprargli delle arance. E
subito dopo, separatamente, chiede la stessa cosa a Sempronio. I due, quando si vedono, crederanno che il loro incontro sia casuale.
Certi eventi appaiono casuali a un certo livello, ma a un livello superiore
risultano frutto di un’intenzione”; non è
chiaro se il fisiologo intervistato sia favorevole o no al fatto che l’uomo abbia
la possibilità e la libertà di spiegare l’evoluzione biologica senza
ricorrere appunto a quel “Dio orologiaio”
che qui sembra (ma solo all’inizio del ragionamento!) criticato in quanto non ci sarebbe posto per la libertà. Nella
seconda parte del ragionamento sembra invece si voglia dimostrare che Dio
potrebbe essere un orologiaio … ma invisibile …. In questo caso dovremmo però credere che anche un
incontro frontale con un camion non sia casuale ma che “a un livello superiore risultano frutto di un’intenzione”
(di qualcuno che ovviamente non può pretendere poi di essere molto
popolare…). Tocca poi un punto centrale del problema una frase
dell’articolo di presentazione del convegno (“Darwin
ad Ancona”): “L'evoluzione esclude
l'esistenza di un progetto intelligente nella formazione del mondo?”.
Ovviamente gli organizzatori del convegno e tutti gli oratori (sembra infatti
che non ci siano né Darwin né darwinisti, nonostante i fondi pubblici
utilizzati) certo non possono né sostenere né dimostrare “la prova empirica dell’esistenza di un creatore”.
Non è chiara quindi l’utilità di iniziative che semplicemente vanno nella
direzione di contestare il metodo scientifico (più che i suoi prodotti spesso
molto utili e utilizzati), l’evoluzione culturale umana e la libertà
dell’uomo per sostenere l’esistenza, magari prima criticata, di un “Dio orologiaio”. Nel sito dell’Associazione
Oriente-Occidente, così ben introdotta ed influente ad Ancona, si trovano
foto
e rassegna
stampa dell’iniziativa. |
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1/12/06-IT: |
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Riguarda l’evoluzione, anche se è vecchia di
qualche mese, la pagina web della rassegna stampa di un
sito cattolico conservatore pisano (Totus tuus network) che anticipava una pagina del
libro Risulta
abbastanza improbabile l’immagine di un sacerdote e antropologo travestito da
Belzebù, ma a questo punto si intuisce improvvisamente il motivo per cui
nella chiesa cattolica, visto il livello culturale anche di fedeli a cui
pubblicano libri, abbiano ritenuto fosse più facile attaccare ed eliminare
(quando e dove possibile) lo studio dell’evoluzione piuttosto che spiegare ai
propri fedeli che l’evoluzione è un fatto confermato anche da un documento
del 2004
in cui il card.Ratzinger riconosce (ai punti 63/69) che “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi
viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente
certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”. E
invece in questo libro leggiamo il consiglio di
spiegare “al pupo di non preoccuparsi, gli parli
anche di Darwin, e gli dici che oggi molti scienziati non sono d’accordo con
lui. Che resti pure ancorato ad Adamo ed Eva, come tu gli hai insegnato” (non
si dica poi che in Italia non ci sono “creazionisti biblici”; ce ne sono almeno
due …gli autori di questo libro!). [In
un momento in cui si leggono spesso (per esempio nei siti web indicati nelle
prossime righe) accuse di laicismo e di scientismo rivolte verso laici e
scienziati, è indispensabile dimostrare che anche religiosi che si occupano
di scienza verrebbero accusati di laicismo e di essere ispirati dal demonio].
Nel sito
web pisano si trova poi anche un’indagine sui libri di scienze
nelle scuole (ufficialmente datata 2005, ma i prezzi dei libri
ancora in lire suscitano qualche dubbio ...); particolare interesse viene
dedicato a come viene trattata l’evoluzione, cercando di evidenziare i libri
“laicisti” e “scientisti”. Si riporta anche un documento presentato
ufficialmente al Meeting di Rimini del 2000, in cui si cerca addirittura di
far passare Sermonti per l’antievoluzionista che certo non è e che
vivacemente nega sempre di essere (“Questa
evoluzione c’è o non c’è? I libri di testo la danno come sicura, Sermonti non
l’ha mai inghiottita”). E così
abbiamo trovato un altro cattolico che non solo non conosce il documento
papale del 2004,
ma anzi dice senza timore (e soprattutto senza alcuna prova oggettiva di
tutti i miracoli che ipotizza!) proprio il contrario! Per non parlare della
ricomparsa della generazione spontanea che ben 3 scienziati (fra cui l’abate
Spallanzani) hanno dimostrato falsa.[A quando l’abiura? Per capire
quale sia il ruolo attribuito oggi alla ragione, si può verificare che questo
contestatore del documento di Ratzinger del 2004 è uno degli oratori al
convegno (“Esiste una finalità nella
natura?”) iniziato ieri ad Ancona (organizzato dal Centro Studi Oriente
Occidente, finanziato dalla regione Marche, dal Ministero
per i Beni Culturali, dalla provincia di Ancona e dalla Templeton Foundation – che negli USA invece
critica anche i sostenitori dell’ID - ed ospitato dall’Università delle
Marche) Quello che dobbiamo
assolutamente sperare è che i miracoli che portano alla creazione di nuove
specie non vengano poi utilizzati anche per la beatificazione di Sermonti! ·
Quello che si può trovare (evidentemente poco
razionale e molto ideologico) in un piccolo sito web cattolico pisano può
essere facilmente ricollegato al discorso del papa all’Università di Regensburg. Nel lungo e complesso ragionamento
contro l’eccessiva razionalità pretesa dalla scienza e dai suoi metodi di
lavoro, il papa aveva accennato al presunto diverso ruolo della violenza e
della razionalità (citando anche un giudizio medioevale “non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio”) come strumenti di proselitismo nella religione islamica e nella
religione cattolica. Nei paesi islamici la reazione era
stata decisamente vivace, tanto che aveva fatto dimenticare che l’attacco
principale era contro l’uso ottimale della ragione fatto dal metodo
scientifico, che ha permesso il progresso culturale avvenuto in molti campi
negli ultimi secoli. Secondo il papa questo aveva portato a conseguenze
dannose per l’immagine delle discipline in cui la ragione era comunque ben
poco utilizzata o veniva magari umiliata, rendendo sempre più difficile
convincere che la ragione potesse essere anche uno strumento di avvicinamento
alla fede. Il papa a Regensburg aveva fatto notare con evidente preoccupazione
come oggi molte discipline “a rischio” cerchino disperatamente di
accreditarsi, utilizzando appena possibile il metodo scientifico; ben poco
poteva fare a questo proposito la teologia, lasciata sola e senza metodo
scientifico, se non chiedere che si potesse ogni tanto far chiudere un occhio
al metodo scientifico … ed era ciò appunto quello che il papa chiedeva
esplicitamente a Regensburg: Un accenno a questi problemi lo si
trova in un articolo (“Continuare a credere nel dialogo”) di P.B.Sorge su Aggiornamenti
Sociali del 4 novembre 2006… anche se nell’articolo sembra di capire che sia
difficile un dialogo con relativisti, illuministi e fondamentalisti…) Il gran Muftì della Turchia, pur
avendo apprezzato che il papa avesse poi riconosciuto anche ai
musulmani l’uso della ragione come strumento di proselitismo, ricorda con
durezza che “quando una
religione perde le sue basi, allora comincia ad attaccare altre fedi … i leader religiosi non dovrebbero accrescere la
tensione e le reazioni emotive … se i
leader religiosi criticano altre fedi, mettendone in discussione i valori
sacri, allora si otterrà solo alta tensione e le differenze tra i due sistemi
diventeranno cosa certa … il legame fatto tra fede e irrazionalità è stato
un altro errore", “Purtroppo” non esiste un Gran
Muftì della scienza e senza un’autorità centrale non è sempre facile muovere
le masse (che siano non violente ma comunque minacciose …) in difesa del metodo
scientifico o dell’evoluzione; per questo motivo non è ancora successo che
qualcuno (Luigi Luca I? Rita I? Umberto I?) in nome della scienza abbia già
avuto il compito e l’autorità di spiegare al papa che proprio non è possibile
rendere più irrazionale il metodo scientifico e quindi abbia invitato il papa a “risolvere i problemi dell’umanità impegnandosi di comune
accordo senza dover necessariamente riconoscere o giudicare le altrui dottrine”. Mancano quindi strumenti per modificare la situazione:
oggi possiamo dimostrare facilmente come immotivati giudizi negativi sulla
scienza purtroppo abbondino in alcuni ambienti e siti web cattolici … che tra
l’altro (anche a causa del modo con cui è stata trascurata l’interessante e
sincera lettera del 1988 di GP2 a P.Coyne che evidenziava
l’impreparazione della chiesa al confronto con la scienza) nonostante le
parole del papa non sembrano molto interessati ad utilizzare anche la ragione come
strumento di proselitismo. [Si può anche dire, senza tema di contestazione, che
alcuni cattolici esaltano l’ignoranza. E’ facile infatti dimostrare come
molti ignorino il documento del Card.Ratzinger del 2004
che autorevolmente ammette i fatti dell’evoluzione … Per il futuro sarà utile
verificare se, senza prima mettere in atto le iniziative previste dalla
lettera di quasi vent’anni fa, qualcuno avrà raccolto l’invito fatto a Regensburg di usare maggiormente la riconosciuta universalità della ragione] ·
Oggi e domani a Pisa il convegno
“Teilhard de Chardin pensatore universale:
un bilancio del cinquantenario (1955-2005)” organizzato da
L.Galleni e citato anche nel database del sito del DISF. Il convegno è stato organizzato in
collaborazione con il Metanexus Institute, un’istituzione di
Philadelphia (USA) che sembra impegnata anche nella difesa dell’Intelligent
Design USA. Sembra che gestisca progetti finanziati dalla Templeton Foundation. Qui si trovano informazioni sui suoi obiettivi
all’interno del solito tema … che ormai comincia a diventare sospetto “dialogo fra scienza e fede”. Riguardo
all’evoluzione ma soprattutto riguardo all’Intelligent Design e alla
creazione il Metanxus Institute purtroppo NON SI ESPRIME CHIARAMENTE: pur di fronte ad una
domanda precisa (Where does Metanexus stand on
evolution/Intelligent Design/creationism?) si gira ripetutamente
intorno al problema usando purtroppo i concetti che troviamo regolarmente nei
testi che sostengono l’Intelligent Design:
Leggendo
[quasi] a caso fra le decine di documenti del sito la recensione (2004)
di un libro (“Unintellligent design”) critico contro l’ID risulta
chiaro come ci sia un giudizio positivo sull’ID: "Unintelligent
Design is a full-frontal assault
on the writings of a broad group of well-known writers whom Perakh
feels are creationists. The book is primarily a point-by-point
'scientific' refutation of the assertions in those books. Well-known
authors include Michael Behe, William Dembski and Gerald Schroeder, whose
book, The Hidden Face of God, was recently reviewed here favorably”.
Se il
recensore nel 2004 non poteva sapere che il processo di Harrisburg del 2005
avrebbe dimostrato chiaramente che il gruppo del DI era stato creazionista
fino al 198, le virgolette attorno a scientific sono sospette e il
giudizio sul libro del gruppo del DI esplicito. A questo
punto risulta però poco coerente la collaborazione (dipendenza?) con la Templeton Foundation,
chiaramente ostile oggi al DI (che comunque un tempo finanziava) come si
capisce da un articolo che dovrebbe essere più conosciuto in Italia (What is the problem with
Intelligent Design?) pubblicato sulla loro rivista
Counterbalance il 14/11/05. Per chi volesse approfondire le opinioni della Templeton Foundation, esiste
poi una ricchissima Counterbalance Meta Library . In questa metalibrary si nota immediatamente, e sembra
incredibile, lo scarsità di testi/video che riguardano i
problemi meglio conosciuti sull’evoluzione; c’è molto sull’origine
della vita (di cui non sappiamo niente di certo), qualcosa sull’evoluzione
biologica (di cui sappiamo qualcosa) e niente sull’evoluzione dei primati,
sui primati attuali e sull’evoluzione umana (tutti argomenti di cui oggi sappiamo
molto). Purtroppo questo è normale negli ambienti che hanno timore
dell’evoluzione e dei suoi meccanismi, e avviene anche in presenza di fornite
metalibrerie come questa. Sconcerta soprattutto
la carenza assoluta di interesse per i primati e per le antropomorfe in
particolare. Sarebbe urgente che qualcuno scrivesse un libro dal
titolo “Primatologia per i creazionisti” e un altro dal titolo “Paleoantropologia
per creazionisti” … qualcosa fa in questo senso un famoso sito web USA E’
strano che non si capisca che NON ESISTE possibilità di dialogo
sull’evoluzione se si mostra di voler ignorare … l’EVOLUZIONE. Tutti i
testi di evoluzione, anche quelli di Mons.Facchini, iniziano infatti parlando
di biologia e di cultura nei primati e in particolare nelle scimmie
antropomorfe, quelle da cui 6/8 milioni di anni fa ha avuto origine la linea
evolutiva che ha portato prima alle numerose specie di ominidi e poi all’uomo
attuale. Se si accetta l’evoluzione bisogna poter discutere tranquillamente
delle specie attuali più vicine a noi e di quando ci siamo separati dagli
antenati comuni. Non dobbiamo dimenticare che un tempo, con il papa
precedente, (1984) anche in Vaticano si discuteva dei primati; ora che sono i
protestanti USA a finanziare e organizzare tutto anche in Europa, i primati
sembrano scomparsi. E’
davvero un peccato, dato che da qualche anno ci sono interessantissime e
nuovissime informazioni sulla loro diverse culture, sull’organizzazione
sociale, sulla cura e l’educazione dei piccoli, sugli strumenti di
comunicazione e sulla trasmissione di informazioni non genetiche (=culturali)
fra una generazione e l’altra… ·
Decisamente sconcertante un lancio di agenzia
(Adnkronos: Ancona: all'universita' dibattito sulle finalita'
della natura) riferito al convegno di Ancona appena finito.
Purtroppo il testo completo sembra non facilmente recuperabile, ma la sintesi
sembra sufficiente…: “Ancona, 1 dic. (Adnkronos/Adnkronos
Cultura) - Al bando il neo darwinismo, perche' nella natura e' scritto un
'disegno intelligente', armonioso. L'argomento e' stato affrontato da Pedro
Barrajon del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, durante la
seconda sessione del convegno ‘'Esiste una finalità nella
Natura?’”. E questo
sarebbe un esempio di dialogo?! C’è davvero qualcuno oggi che pensa davvero
di poter distruggere (a parole...) 150 anni di scienza e di cultura umana?
Sembra di essere nel 1600! |
“Il laicismo, come il suo sulfureo
ispiratore, non dorme mai. E si serve di tutto pur di stringere d’assedio il
povero battezzato di normale cilindrata, ovverosia ortodosso quanto basta”. i vari gruppi di
viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami
di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o
ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti (R.Fondi) |
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2/12/06-IT: |
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Sull’Avvenire articolo di F.Facchini in
chiusura del convegno sull’ Homo neanderthalensis da lui organizzato
recentemente a Bologna: “Neanderthal, non fu un
ramo secco”. Si raccontano alcune novità recenti sul
Neanderthal, in particolare l’arretramento nel tempo del momento della
nascita (a partire probabilmente dall’Homo heidelbergensis) e le nuove
conoscenze sugli aspetti più interessanti delle sue manifestazioni culturali.
·
Sempre sull’Avvenire oggi si commenta un
recente libro («Talento e potere») di
Antonio Beltran Marí, docente di Storia all'università di Barcellona,
dedicato al rapporto non sempre felice e spensierato fra G.Galilei e la
chiesa cattolica. ·
Sul quotidiano Libertà di Piacenza si legge:
“La religione incontra la scienza: oggi un convegno a
Tortona” [purtroppo l’articolo non è più liberamente disponibile in
rete], dalle ore 9 alle
ore 13 nel Teatro Comunale, come ultimo appuntamento 2006 del Progetto "Tortona Religioni", promosso dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Tortona in sinergia con la Curia vescovile di Tortona, con la
città di Tortona, con la Piccola opera Divina provvidenza di Don Orione, con
la Provincia di Alessandria e con la Regione Piemonte”. Enti locali finanziano iniziative
che “offrono al pubblico
la testimonianza di scienziati che non vivono la loro attività come
dissociata dalla loro religiosità, ma sanno unire rigore e creatività
della ricerca di laboratorio con la capacità di vedere nelle leggi della
natura il segno, come dice Einstein, «di una mente così superiore che tutta
l'intelligenza messa dagli uomini nei loro pensieri non è al cospetto di essa
che un riflesso assolutamente nullo»”. Si capisce quindi perché “I lavori saranno presieduti dal Vescovo
mons. Martino Vanessa”. La religione viene “ridotta ad errore” quando, come nel caso di Galileo e ora di Darwin,
pretende di imporre soluzioni a problemi che non può e non sa affrontare con gli
strumenti di cui dispone (come si sa quasi non ci sono docenti di scienze
nelle università vaticane): se gli astronomi vaticani sono inseriti nella
ricerca astronomica è perché hanno studiato altrove la materia e stanno
facendo ricerca in laboratori attrezzati; quando ci saranno anche i
laboratori in cui lavorano evoluzionisti vaticani (come auspicato da GP2
nella lettera qui troppe volte citata) se ne potrà riparlare … ma per ora non
si dovrebbe ignorare o sottovalutare così tanto il contributo che SOLO la
scienza ha dato (ovviamente nel suo campo, limitato alla spiegazione del
funzionamento delle diverse modalità di organizzazione della materia)
dall’ottocento ad ora. Questo contributo di conoscenza è
ovviamente utilizzabile da chiunque, anche dai teologi, che ne approfittano
per aggiornare continuamente e gratuitamente la loro conoscenza di un mondo
reale di cui talvolta è evidente che non capiscono i meccanismi … che
criticano. Perché negarlo così chiaramente? Perché far credere che ci sia
contrasto fra strumenti che davvero si occupano di piani di conoscenza e di
azione del tutto diversi? Già la Bibbia era inutile nel 600, per capire la
biologia e l’evoluzione; figuriamoci oggi! Tanto è vero che la chiesa
cattolica, magari brontolando, ma accetta e utilizza le nuove conoscenze.
Addirittura, e lo vediamo in questi giorni di contrasti sul caso Welby,
paradossalmente addirittura obbliga all’utilizzo delle conoscenze
scientifiche, anche andando contro la volontà del paziente garantita dalla
stessa Costituzione Italiana, in evidente contrasto con la possibilità di
scelta che, ricordiamo, è stata invece giustamente lasciata a GPII – anche lui come Welby senza speranza che l’uso di metodi non naturali
(=artificiali…) fornisse significativi miglioramenti; e senza che nessuno si
scandalizzasse! Il mondo e l’Italia sono pieni di ospedali gestiti da
religiosi che non usano più conoscenze scientifiche “di stampo ottocentesco … ormai superate”! Quale malato oggi sarebbe contento se si accorgesse che
un’ambulanza lo sta portando in parrocchia o in Vaticano? Solo quelli che volontariamente chiedono (ma non sempre
vengono accontentati) di por fine a inutili terapie, come Welby o GPII (“Lasciatemi andare alla casa del Padre”) … PS: Significativa (oltre alla
frase precedente, che non sembra proprio scritta nel 2006 e che sia
successiva al documento del Card.Ratzinger del 2004
una frase dell’articolo scritto dall’organizzatore: “Emblematico di questo clima di dialogo era
il dibattito sull'evoluzionismo, che, se vedeva la Chiesa riconoscere
la validità della sintesi operata dal gesuita Teilhard de Chardin nel
conciliare darwinismo e fede cristiana, vedeva pure la parte laica riconoscere la positività di tale
impostazione”. Gli oratori (o almeno
mons.Facchini, forse l’oratore che conosce meglio l’argomento, anche per aver
partecipato proprio ieri a un convegno su Teilhard a Pisa) lo avranno poi sicuramente preso da parte e
informato che Teilhard era stato indagato dal Santo Ufficio ed era stato
allontanato dall’Europa, con il divieto anche di parlare con chiunque dei
temi che gli interessavano; e non solo: la condanna venne ulteriormente
confermata nel 1962, ben 7 anni dopo la sua morte, con un Monitum del Santo Ufficio diretto allora dal Card.Ottaviani. Nulla invece è mai
successo al padano Don Bortoluzzi, che “Tra il 1968 e il 1974 riceve dal
Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo”, fra
cui la spiritosissima e davvero fantasiosa ipotesi di creazione mediata (che prevedrebbe proprio una
sorpresa al momento del parto, non diversa da quella ipotizzata e temuta da
un fisiologo sull’Avvenire del 30/11/06…). Qui il programma della serie di convegni che si sono svolti a Tortona nel 2006,
mentre il programma di quest’ultima iniziativa sembra che ora si trovi solo
nel sito degli eventi della Documentazione
Interdisciplinare di Scienza e Fede (DISF). ·
Sul Corriere un articolo (“Il ritorno degli atei”) che
commenta alcuni libri appena usciti (di Viano, Onfray, Giorello, Lecaldano e
Pievani) e ne preannuncia un paio di prossima uscita ancora più interessanti
se non esplosivi (di Dennett e di Dawkins, per i quali il ragionamento contro
le religioni inizia dalla scienza, dall’evoluzione e da Darwin). Tutti questi
libri cercano di annullare l’uso di frasi stupide ma spesso ripetute (come “se Dio non esiste tutto è permesso”) molto
pericolose in un mondo sempre più piccolo e in cui le diverse religioni non
hanno nessuna intenzione di fondersi per arrivare ad un unico Dio e quindi ad
un unico codice di condotta, mantenendo in vita differenze su sottili
questioni non dimostrabili (con la certezza poi di litigare su quello che un
Dio permette e l’altro no) … anche se non si smette di ripetere che si vuole
un dialogo. “Purtroppo” molti (anche se non tutti) i
ragionamenti scettici sull’utilità delle diverse religioni tendono a partire
dal fatto che ormai gli eventi astronomici, metereologici, geologici ed ora
soprattutto biologici (e in particolare l’evoluzione e i suoi meccanismi) da
secoli rientrano sempre meno nelle competenze del parroco; ma purtroppo … non
sempre rientrano in quelle degli scienziati ormai sempre più specializzati.
Ecco perché quasi tutti gli scienziati oggi si trovano spesso nella
situazione imbarazzante di essere accusati di scientismo o dover spiegare
fenomeni naturali sconosciuti, per i quali personalmente magari non si era
mai dubitato della spiegazione del parroco o del vescovo o del cardinale di
Vienna. Ecco come nascono le imbarazzanti dichiarazioni di
Zichichi su argomenti a lui sconosciuti e per i quali forse non ha motivo di
dubitare di quanto gli hanno raccontato in parrocchia, o la dichiarazione recente
(davvero originale) ai lettori dell’Avvenire di un medico fisiologo per il
quale il “caso” non controllato da un’intelligenza “superiore” permetterebbe
addirittura … la nascita di un cavallo da uno zigote umano. La scienza, e la
biologia in particolare, si trovano oggi quindi a giocare un ruolo per il
quale scienziati e biologi spesso sono ignoranti o indifferenti o comunque
non interessati. La difficoltà in cui la scienza negli ultimi secoli
ha messo la religione, lasciata libera di maneggiare solo informazioni non
dimostrabili e che richiedono proprio tanta fede, oggi si ritorce contro la
scienza e soprattutto su singoli scienziati che rischiano di passare per
ignoranti, non essendo addestrati a spiegare ogni cosa senza doverla
dimostrare e senza convincere in primo luogo se stessi (per evitare
un’espressione imbarazzata…)
Questi “esperti” del dialogo sono talvolta
ostili verso la scienza e la biologia, anche perché di solito ignorano come
molte scoperte siano venute da scienziati come Darwin, l’abate Mendel,
l’abate Spallanzani (qui a lato un’epigrafe su una stele all’ingresso del
Dip.di Biologia Animale di Pavia), l’abate Stoppani, Galileo, per il quali la
ragione e la fede “autonomamente collaboravano” in modo costruttivo; fra di
loro, ma soprattutto rispettando il metodo scientifico. … e si ritorna, magari senza volerlo, ad alludere
alle inutili raccomandazioni presenti nella lettera di
GP2, spedita nel 1988 …. E ancora non arrivata … |
“stupiti nel constatare il ritorno, in questi
ultimi anni, di argomentazioni di stampo ottocentesco e positivistico, che si
pensava ormai superate.
Appare infatti radicalmente mutato l'atteggiamento della cultura laica,
quando, come è in voga in questi anni, si tende a liquidare il rapporto tra
religione e scienza, col dilatare la scienza a unica forma di ragione,
in contrasto, e non più in dialogo, con una religione che si vorrebbe ridotta
a non senso o errore”. |
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3/12/06-IT: |
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Decisamente interessante un articolo (“Un progetto divino
nell’evoluzione”) del Quotidiano di Ascoli Piceno che
racconta qualcosa del convegno antidarwinista tenutosi ad Ancona, alla
presenza di uno scienziato italiano che non crede nemmeno al processo
evolutivo che ormai anche il papa ha accettato e di un docente (esterno, in
quanto del clero diocesano) dell’Università Lateranense. Molto interessante
quello che viene riferito su quanto detto da questo docente pontificio (P.Larrey), che ha approfondito il tema del “disegno intelligente”. “Questa
teoria – ha spiegato padre Larrey – sostiene che la capacità di rilevare la
presenza di un agente intelligente cade dentro una prospettiva
rigorosamente scientifica per spiegare certi fenomeni del mondo fisico,
con il solo uso della ragione, cioè, in base a osservazioni ed esperimenti,
insieme a ragionamenti logici. Il mondo cattolico offre varie opinioni
sulla validità dell’inferenza del “disegno intelligente”, ma la dottrina
ufficiale della Chiesa è che la natura si dà evidenza di essere stata creata
da Dio, anche se non necessariamente secondo i canoni della teoria del
disegno intelligente”. La citazione, se fedele, è molto
interessante in quanto riproduce esattamente le risposte date da un esponente
dell’Intelligent Design al giudice Jones al processo di Harrisburg. Solo che
al processo, il testimone Behe,
biologo antidarwinista, non riesce assolutamente a portare prove (“osservazioni ed esperimenti”) che convincano il
giudice ed è costretto
quindi a infilarsi nella trappola dei “ragionamenti
logici”. Ne’ per gli
scienziati, ma nemmeno per il giudice Jones questi “ragionamenti logici” sono scienza: Che diventino scienza sono però
un obiettivo sia dei sostenitori dell’ID che del papa. Per ora sembra che ad
Ancona il pubblico (in assenza di ipotesi alternative e di scienziati) si sia
purtroppo fatto imbrogliare. Questo uso dei “ragionamenti logici”, che i teologi sono abituati a ritenere
sufficienti anche per dimostrare delle verità assolute, lo incontreremo
spesso e ripetutamente. Strano che si riesca a convincere tanta gente, che
ormai dovrebbe aver imparato ad essere piuttosto scettica, nonostante
l’ignoranza e la diffidenza che anche la chiesa, che pure un tempo sosteneva
la ricerca scientifica anche in biologia, cerca di coltivare riguardo al
metodo scientifico. Una prova di come si adeguano le
idee di questo docente esterno la troviamo in questa sua lettera di pieno
appoggio all’ID, di cui certifica addirittura l’asserita scientificità (“la nozione dell'Intelligent Design deve essere intesa tanto
scientifica come quella di Darwin. Se fosse
soltanto un'appendice al creazionismo, non ci sarebbe tanta polemica”) contestando
i dubbi di Rocco Buttiglione! Essendo
un documento del 22 novembre 2005, prima della sentenza di
Harrisburg (che dimostrava come l’ID fosse proprio un’”appendice del creazionismo”) e dell’articolo di
Facchini contro l’ID USA, è evidente come oggi sia meno sicuro ... e anche lui abbia bisogno come Behe di
affidarsi alla scientificità dei “ragionamenti
logici”. Purtroppo non è
sempre facile contestare i “ragionamenti
logici” … come si fa a dire
a chiunque, magari a un monsignore, che i suoi ragionamenti sono ILLOGICI?
Tanto è vero che ad Ancona sarà stato molto convincente …. ·
[da Pikaia] Su il
Manifesto è apparso il saggio di Telmo Pievani dal titolo: “Ognuno di noi una razza a
sé”. Pievani commenta lo sconcertante
articolo di Nature del 23/11/06, dal titolo “Global variation in copy
number in the human genome”, firmato da 43 ricercatori
appartenenti a 13 istituzioni scientifiche sparse fra Nordamerica, Europa e
Giappone. L’articolo di Nature presenta la prima mappa globale del genoma
umano basata sulla variazione nel numero di copie di sequenze è stata
realizzata esaminando il corredo genetico di 270 individui provenienti da
popolazioni europee, africane e asiatiche. Il dato più impressionante è che
circa il 12% del genoma è costituito da regioni di DNA che presentano
variazioni nel numero di copie di sequenze. |
“disegno intelligente”. “Questa teoria – ha spiegato
padre Larrey – sostiene che la capacità di rilevare la presenza di un agente
intelligente cade dentro una prospettiva rigorosamente scientifica per
spiegare certi fenomeni del mondo fisico, con il solo uso della ragione,
cioè, in base a osservazioni ed esperimenti, insieme a ragionamenti
logici. Il mondo cattolico offre varie opinioni sulla validità
dell’inferenza del “disegno intelligente”, ma la dottrina ufficiale della
Chiesa è che la natura si dà evidenza di essere stata creata da Dio, anche se
non necessariamente secondo i canoni della teoria del disegno intelligente”. (“la nozione dell'Intelligent Design deve essere intesa tanto
scientifica come quella di Darwin. Se fosse
soltanto un'appendice al creazionismo, non ci sarebbe tanta polemica”) |
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4/12/06-IT: |
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Su Repubblica di oggi si racconta
(nell’inserto sul NYTimes “Gli scienziati:
basta cortesie per la religione”) del convegno su ·
[da Pikaia] |
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5/12/06: |
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All’Università pontificia Regina Apostolorum
conferenza del Master in Scienza e Fede di Mons. Fiorenzo Facchini
(Università di Bologna) su L’ominizzazione: aspetti
scientifici (trasmesso per videoconferenza
dalla sede di Bologna … ecco un’università ben attrezzata!) |
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7/12/06: |
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A
Roma presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum nell'ambito del Master in
Scienza e Fede, si terranno oggi ben due conferenze su "Evoluzione e Creazione". Alle 15,30: "L'evoluzionismo
sperimentale tra darwinismo e finalismo". Parlerà Julio
Moreno-Davila, professore dell'American Graduate School of Business. Alle
17,10: "Evolution for Believers" (L’evoluzione per i
credenti). Parlerà P.Stanley L.Jaki, della Seton Hall University (New
Jersey). |
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11/12/06-IT |
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Corrado Augias intervista Telmo Pievani a Le Storie
sul suo libro "Creazione senza Dio": “C'è scimmia e scimmia”. VIDEO |
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14/12/06-IT: |
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Probabilmente
l’informazione finora diffusa dall’agenzia Zenit è piuttosto parziale, ma
suscitano perplessità e curiosità alcuni riferimenti del card.Ruini alla
teoria darwiniana dell’evoluzione, del tutto negativi anche se riferiti ad
aspetti che certamente non ne indeboliscono l’importante ruolo nella cultura
umana. Se
fa immenso piacere che finalmente un cardinale, dopo i dubbi manifestati dal
card.Schönborn, usi senza remore il termine “teoria”,
non risulta chiaro quali novità lo spingano a criticare “la teoria dell’evoluzione delle specie dei viventi proposta
da Darwin, perché “tenta di capovolgere l’affermazione che
“in principio era il Lógos” ponendo all’origine di tutto “la materia-energia,
il caso e la necessità”. Certamente ricordiamo bene che il papa precedente
nel 1996 “ragionava”
addirittura in questo modo (questa frase di solito non viene citata, e anche
il card.Schönborn si è
fermato prima ed ha addirittura modificato in modo maldestro e pure
masochistico il testo originale di GP2…): “È degno di nota il fatto che questa teoria si sia
progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una
serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata
né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni
dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa
teoria” Oltre a
chiedersi quanti cattolici capiscano il significato di questa affermazione,
non sembra ragionevole pensare che una persona pia come Darwin intendesse “capovolgere l’affermazione che ‘in principio era il Lógos’”. Altre
erano le curiosità che lo hanno spinto a cercare (usando, lui sì, la ragione
in abbondanza, e nessuno può dubitarne) di capire come avevano avuto origine
le specie nel corso del processo evolutivo che il card.Ruini nemmeno ammette
di conoscere e riconoscere (come aveva invece fatto il Card.Ratzinger nel 2004.
A proposito del card Schönborn appena
citato, può essere curioso notare come una frase cruciale del suo documento
sul NYT in favore dell’ID (“Any system of thought
that denies or seeks to explain away the overwhelming evidence for design in
biology is ideology, not science”) avesse una smentita già più di un
secolo prima nelle ricerche dell’abate Mendel sui meccanismi ereditari nei
piselli, che dimostrano il ruolo del caso e l’assenza di un progetto … almeno
nei piselli la cui genetica è simile a quella della nostra specie. [La
conoscenza e il rispetto dell’uomo e soprattutto della sua lunga, faticosa e
sofferta evoluzione culturale e l’uso della ragione certo non sono
indispensabili … ma spesso aiutano e talvolta sono necessari, soprattutto se
si accusa qualcuno di “capovolgere l’affermazione che ‘in principio
era il Lógos’”]. L’articolo (“Il Cardinale Ruini al
clero”) pubblicato dall’agenzia Zenit non permette di capire se
il card.Ruini utilizzi anche argomenti razionali (che il Papa a Regensburg ha raccomandato di
utilizzare maggiormente a supporto della fede per evitare che la scienza
pretenda poi di monopolizzarla) per criticare una teoria che, non
dimentichiamolo, ha trovato solo nelle fondamentali scoperte successive
dell’abate Mendel la dimostrazione proprio del ruolo del tanto bistrattato
CASO nei meccanismi riproduttivi che forse il cardinale, a differenza di
Darwin, non ritiene sufficientemente interessanti, pur essendo il prodotto di
un lungo processo biologico che ha interrotto ma che è iniziato centinaia di
milioni di anni fa. Se Galileo ha avuto almeno diritto ad un regolare
processo che ha permesso di capire dove fossero le ragioni, i torti ma
soprattutto le ignoranze e le ideologie, qui sembra che per Darwin ma anche
Mendel (per la dimostrazione del ruolo del caso) si voglia invece solo
indicare la direzione che dovrebbe seguire chi ne capisse qualcosa di più e
volesse intervenire per far sembrare ragionevole una critica che invece non
lo è (almeno leggendo l’articolo) Molte altre potrebbero essere le osservazioni da
fare (anche per decidere se ridere o se piangere di fronte ad ulteriore
attacco ingiustificato e immotivato alla cultura umana e al metodo scientifico)
e i documenti anche vaticani precedenti che potrebbero essere citati per
indicare come proceda in modo disordinato e confuso il rapporto sempre
travagliato con la scienza e con la biologia (di cui l’evoluzione e la teoria
che la spiega sono il fondamento), ma una delle due ragioni identificate il
26/11/06 da mons.Caffarra (3’
conferenza su scienza e fede) suggerisce di verificare il testo originale,
senza la mediazione giornalistica (che quando si parla di Darwin e di scienza
è di solito sospetta). |
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15/12/06-IT: |
·
Oggi
sull’Avvenire infatti compare la versione integrale (“L’Occidente? Ha bisogno
della Verità”) del lungo intervento del
Card.Ruini all’assemblea del clero romano e la situazione risulta un po’ più
complessa e delicata. Se ieri si leggeva per esempio “Il Presidente della CEI ha quindi criticato la teoria
dell’evoluzione delle specie dei viventi proposta da Darwin” oggi
invece si capisce bene che era una sintesi giornalistica: il card.Ruini in
realtà ha sintetizzato al clero romano il pensiero del papa come risulta
dai libri da lui recentemente ripubblicati. Si parla quindi del pensiero
del papa (come teologo, essendo soprattutto testi risalenti a quando era
cardinale e quini senza il certificato di infallibilità) sulle diverse
esigenze (fra scienza e fede) nella gestione della ragione e sulla necessita
di riappropriarsene come ai bei tempi, prima dell’illuminismo e prima che la
stessa chiesa stimolasse e facesse crescere (incautamente, visto che ora
sembra un po’ pentita?) la ricerca scientifica. La novità è che il card.Ruini svela come in Vaticano, nonostante le
migliaia di docenti delle loro università, sia stato capito male uno dei
concetti fondamentali della teoria dell’evoluzione. Già si sapeva che non si
era capito come fosse evidente (ma sotto controllo per evitare che facesse i
soliti e prevedibili guai) il ruolo del caso in biologia (fra l’altro
la sua modalità di azione era stata chiaramente dimostrata dagli esperimenti
fatti più di un secolo fa dall’abate Mendel, “padre” della genetica in quanto
scopritore delle leggi dell’ereditarietà); ora sappiamo anche che si usa una
definizione di selezione naturale (la vittoria del più forte) che non sta né in cielo né tanto
meno in terra (al massimo sta nella eccessiva, imprecisa e preoccupante voce
sull’antievoluzionismo della versione italiana di Wikipedia, luogo in cui sono
stranamente accampati più crociati che scienziati). Si
sa da 150 anni che la selezione naturale prevede invece la vittoria degli
individui più prolifici ... e possiamo immaginare come questa scoperta non
possa far piacere al clero cattolico. E’
facilmente dimostrabile (basta consultare il database dei docenti) come la formazione
scientifica di base fornita dalle università vaticane sia molto scarsa se non
assente, nonostante la preoccupata lettera di GP2 a P.Coyne nel 1988; grave
che lo sia fino a questo punto e che si pensi addirittura che sia stato utile
seguire al contrario le indicazioni di GP2, cioè eliminando lo studio del
metodo scientifico e dell’evoluzione anche dalla scuola pubblica. Risulta
importante quindi una verifica costante delle fonti di conoscenza prima di
ogni “dialogo”. Lo stesso intervento del card.Ruini evidenzia come il
giudizio sull’evoluzione sia inquinato dal giudizio di Zichichi sul ruolo
necessario della matematica nella scienza, senza capire che in un meccanismo
evolutivo in cui il caso ha un ruolo importante come creatore di variabilità,
la prevedibilità del futuro che deriverebbe dall’uso di formule matematiche è
inapplicabile. Come risulta chiaro da quanto si legge
sull’Avvenire, nell’intervento del card.Ruini ha un ruolo centrale il recente
complesso intervento del papa all’università di Regensburg. Per riappropriarsi almeno in parte della ragione
sembra che si cerchi di ridefinire l’uso che ha fatto e fa della ragione,
nonostante che il papa riconosca i meriti della scienza come ricorda anche
Ruini spiegandone il motivo: “La limitazione
della ragione a ciò che è sperimentabile e controllabile è infatti utile,
esatta e necessaria nell’ambito specifico delle scienze naturali e
costituisce la chiave dei loro incessanti sviluppi”.. Sembra non si ammetta però che il motivo del
successo siano proprio questi limiti che l’evoluzione culturale umana (non
certo gli scienziati, che anzi spesso fanno finta di non vedere questi
limiti…) raccomanda alla ragione, soprattutto oggi, in un mondo in cui vivono
a stretto contato persone con formazioni ma soprattutto religioni e culture
ben diverse. Preoccupa quindi che il papa sembri voler cambiare
la rotta precedente, per dirigersi verso l’incerto obiettivo di «allargare gli spazi della razionalità» per far
accettare da una nuova e diversa “ragione” anche le spiegazioni che
utilizzano il soprannaturale; il discorso del cardinale (che cita testi del
papa) tende però ad abbandonare la razionalità: non è infatti evidente a
tutti perché “la ragione sarebbe mutilata”
se la si usasse solo con “ciò che è
sperimentabile e controllabile”, o che “la
religione staccata dalla razionalità, facilmente degenera nella
superstizione, nel fanatismo e nel fondamentalismo”, o che “la pretesa che l’unica realtà sia quella che è
sperimentabile e calcolabile porta del resto fatalmente a ridurre il soggetto
umano a un prodotto della natura, come tale non libero e suscettibile di
essere trattato come ogni altro animale: si ha così un capovolgimento
totale del punto di partenza della cultura moderna, che consisteva nella
rivendicazione dell’uomo e della sua libertà”. Quando però ci si accorge che la
critica alla scienza e in particolare alla biologia e all’evoluzione si basa
su affermazioni poco corrette e attribuibili al card.Ratzinger, sembra sia
più prudente trattenersi dal commento e limitarsi a presentare queste
affermazioni: ·
·
questa riflessione “non
si oppone alla teoria dell’evoluzione, finché questa rimane nell’ambito
scientifico” [di solito la teoria dell’evoluzione non esce
dall’ambito scientifico, spiega eventi materiali e dimostrabili, come ha
fatto a suo tempo anche Galileo … e appunto per questo non si capisce su il
motivo delle critiche] ·
Dato che si continua a dare
ampia pubblicità ai discorsi del papa sull’evoluzione ma precedenti al
convegno di Castelgandolfo, a questo punto sembra improbabile che vengano
pubblicati i testi delle discussioni avvenute a Castelgandolfo, come
promesso. Una riflessione finale potrebbe
riguardare il titolo, probabilmente redazionale, in cui spiccano due
sostantivi, Occidente e verità; sull’interesse per la verità,
già si è commentato a sufficienza; sull’occidente: non è chiaro se
comprende anche … il medio oriente, luogo di origine delle “religioni del
libro” Si potrebbe anche fare una
riflessione più generale, sul fatto che sia poco credibile che ci possa
essere un dialogo se (come si vede chiaramente) non si accettano meccanismi
e processi ben dimostrati e ripetutamente confermati della scienza e si
attribuiscono addirittura etiche connotabili negativamente sulla base
di ignoranza o di interpretazioni errate; e non solo: con queste premesse è
probabilmente illusorio pensare di riuscire a convincere anche solo gli
stessi cattolici su meccanismi e ipotesi (che hanno un ruolo senza dubbio
importante nella cultura attuale) che comunque non sono supportati da una
dimostrazione razionale. Ecco come potrebbe spiegarsi l’“allontanarsi dal cristianesimo” dell’Occidente,
la preoccupazione principale del papa secondo il card. Ruini; l’Occidente,
più che “vittima di uno strano «odio di sé»”
è invece giustamente preoccupato di non riuscire a trovare al più presto un
linguaggio comune, con una base oggettiva e razionale, per dialogare davvero
con tutte le culture di un mondo sempre più piccolo. Non si possono aspettar
secoli … non c’è più tempo. Come si vede abbastanza bene in molti dei
documenti citati in questa rassegna stampa (che riguarda comunque solo
il dibattito sull’evoluzione biologica) la religione cattolica sembra avere
dei problemi di comunicazione anche all’interno della stessa cultura
occidentale … anche perché è assolutamente evidente che ne rifiuta (a volte
magari per alcuni secoli …) alcune importanti scoperte, difendendo purtroppo
un improbabile Dio tappabuchi e non sopportando che oggi si possa dire, come
è stato detto anche a Castelgandolfo da Peter Schuster: “la
biologia non può smentire l’esistenza di un creatore, ma non ne abbiamo
bisogno per spiegare quello che vediamo. … non c’è nulla di quel che
vediamo che non possa trovare una spiegazione nella teoria darwiniana
dell’evoluzione”. [Testo originale dell’intervista sulla National
Catholic Review “Biology by no means
disproves the idea of a Creator. But the point is that we don’t need a
Creator to explain what we see. One hundred years ago, it was the common
belief of Christians that God directly created every new species that exists.
Darwin showed how natural development can lead to new species. Today we
understand this much better, and there’s no evidence that can’t be explained
within this general framework.”] Per quasi tutti è evidente che
il rifiuto di accettare il darwinismo (dopo aver accettato ma non
pubblicizzato affatto l’accettazione del “fatto” dell’evoluzione) non
è molto diverso dal precedente rifiuto dell’eliocentrismo (che ora ben
sappiamo quanto fosse errato e quanto sia stato dannoso). Solo che ora non
si possono aspettare i 350 anni che sembrano necessari (i 150 già passati
infatti non sono bastati…) per studiare e capire la mutazione casuale e la
selezione naturale, di cui si da ancor oggi (e purtroppo viene diffusa anche
fra il clero e i fedeli) una definizione sbagliata e negativa (e dopo 150
anni la buonafede non la si può né chiedere né concedere…). Queste
osservazioni su un atteggiamento inutilmente irrazionale indurrebbero perfino
a sospettare che non sia l’Occidente ad essere “vittima di uno strano «odio di sé»”… o ad
aver “bisogno della verità”. |
Ruini: “La limitazione
della ragione a ciò che è sperimentabile e controllabile è infatti utile,
esatta e necessaria nell’ambito specifico delle scienze naturali e
costituisce la chiave dei loro incessanti sviluppi” il processo evolutivo avrebbe “la
tendenza a dare il primato all’irrazionale “la biologia non può
smentire l’esistenza di un creatore, ma non ne abbiamo bisogno per
spiegare quello che vediamo. … non c’è nulla di quel che vediamo che non
possa trovare una spiegazione nella teoria darwiniana dell’evoluzione”. selezione
naturale= la vittoria del più forte [card. Ruini] |
|
15/12/06-IT: |
·
E
solo una “ciliegina” su questa giornata strana: purtroppo solo l’Avvenire
sembra dia rilevanza alla notizia (“In Russia al via processo
a Darwin”) dell’inizio di un processo che vede il ministero russo dell’Istruzione
accusato da una studentessa che ·
“si sente offesa nelle sue convinzioni
religiose dalle teorie del grande naturalista ottocentesco inglese”; ·
“ha chiamato a testimoni i più noti
teologi di varie confessioni religiose e chiede al ministero di abolire lo
studio obbligatorio del darwinismo: l'idea di discendere da una scimmia
«insulta i miei sentimenti religiosi - si legge nella querela - e mi impone una percezione delle origini umane
contraria al mio credo”. Non
sarebbe costato molto aggiungere una frase per ricordare che i teologi non
sono testimoni adeguati e che la chiesa cattolica oggi, a differenza della
studentessa russa, sa distinguere fra la teoria darwiniana dell’evoluzione e
la discendenza da antenati scimmieschi, che è un fatto indiscutibile: il
documento del Card. Ratzinger del 2004
accetta infatti non solo la discendenza scimmiesca dell’uomo (chiede solo che
si faccia almeno un misterioso “salto ontologico”)
ma anche la discendenza da forme animali ben più stupide. Avendo
dato una notizia poco interessante (anche se serve a ricordare che è
certamente venuto da ambienti cattolici che non hanno timore di manifestare
apertamente la loro ignoranza la manovra che ha portato all’eliminazione –
per ora mantenuta – dell’evoluzione umana dai programmi scolastici delle
medie), sarebbe stato utile almeno far capire che il quotidiano della CEI non
appoggia chi ignora i documenti vaticani firmati solo un paio di anni fa
dall’attuale papa. . |
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19/12/06-USA: |
·
Un’ottima notizia dagli USA: In the agreement, Cobb County
school officials state that they will not order the placement of “any
stickers, labels, stamps, inscriptions, or other warnings or disclaimers
bearing language substantially similar to that used on the sticker that is
the subject of this action.” School officials also agreed not to take other
actions that would undermine the teaching of evolution in biology classes. Dopo 15 giorni la
buona notizia non era arrivata sui quotidiani italiani … ·
Comincia
a venire alla luce la nuova strategia del Discovery Institute negli USA. Ce
ne parla Massimo Pigliucci nel suo blog: “The next step of
Intelligent Design theory” raccontando di
un articolo comparso il 15/12 sul New Scientist (“Intelligent design: The
God Lab”). Dopo la clamorosa e pesante
sconfitta al processo di Harrisburg, il Discovery Institute deve cercare di
risolvere uno dei problemi più seri evidenziati nella sentenza: “[in addition to its religious
undertones, ID has not] been the subject of testing and research [and it has
not] generated peer-reviewed publications.”. Si erano fatti
condannare da un giudice che aveva dovuto spiegare loro che non stavano
seguendo il metodo scientifico. Era abbastanza probabile che questo fosse
dovuto al fatto che tutto il lavoro era un lavoro fatto da gente (avvocati e
filosofi) che proprio non capivano che non fosse molto utile dire
semplicemente che la loro era scienza e quella degli altri invece era
ideologia. Il giudice e il metodo scientifico pretendono dimostrazioni,
verifiche sperimentali e pubblicazioni su riviste controllate dagli esperti.
E così il Discovery Institute ha creato un laboratorio, chiamato Biologic,
attorno al quale però preferiscono essere misteriosi, contrariamente a quanto
avviene di solito in campo scientifico pubblico. E’ sufficiente sapere che il
laboratorio scientifico che dovrebbe dimostrare che la teoria dell’evoluzione
darwiniana è sbagliata è diretto da un sociologo creazionista? Così racconta
infatti il New scientist, che ha avuto parecchie difficoltà a trovare qualcuno da
intervistare. Certo
sembra che anche in Italia chi contesta la teoria dell’evoluzione non si
preoccupi affatto di mostrare ignoranza dei fatti e dei metodi per
distruggere un’ipotesi che dopo 150 anni è ormai diventata una teoria
scientifica robusta. E così troviamo giornalisti e cardinali che si illudono
di poter convincere (razionalmente), mentre invece utilizzano soprattutto
l’autorità che deriva dall’interazione fra il ruolo che ricoprono e
l’ignoranza della maggior parte della gente sul metodo scientifico e sul
ruolo delle “peer-reviewed publications” che il
giudice Jones invece ha imparato a conoscere e apprezzare. La
prima linea di difesa (la diffidenza della gente rispetto all’ignoranza)
infatti in Italia è debole, e lo sarà ancora di più in futuro a causa delle
iniziative del precedente governo: dal 2004 l’insegnamento del
metodo scientifico è infatti scomparso dai programmi delle scuole elementari
insieme allo studio dell’evoluzione umana, e non sono ancora stati
ripristinati.(vogliamo fare un confronto? In questi giorni sono bastati due
giorni al ministro per ripristinare il presepe nelle scuole statali di
Bolzano che si illudevano di avere dei buoni motivi per farne a meno!). Anche
se gli effetti negativi sulle professioni scientifiche si vedranno comunque
più avanti … sarà per questo motivo che l’ex presidente del consiglio ha
preferito già adesso, nel dubbio, sottoporsi a un banale intervento
chirurgico addirittura negli USA? |
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19/12/06-IT: |
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Dopo
5 giorni nessuno ha ancora ripreso l’accenno critico al darwinismo e
all’evoluzione fatto dal Card.Ruini il 14/12 nel discorso al clero romano
rilanciato il 15 dall’Avvenire (“L’Occidente? Ha bisogno
della Verità”). |
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20/12/06-IT: |
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Sull’Avvenire
articolo di F.Facchini (che viene presentato solo come antropologo e non come
religioso … “voluta omissione del suo ruolo?”). Il titolo redazionale (“Liberare Darwin
dall'ideologia”) ricorda che proprio qualche giorno fa si è
potuto verificare quanto l’appello sia necessario: perfino per un concetto
scientifico fondamentale come “selezione naturale” il card.Ruini usa
infatti una definizione errata e che quindi fa (magari senza accorgersene ma
qualche esperto dovrebbe avvertirlo) una lettura ideologica delle scoperte
scientifiche di Darwin, che nessuno dovrebbe applicare a contesti estranei
alla biologia. L’articolo trae spunto da un recente articolo di T.Pievani,
che su Micromega (“Il papa e l’eretico: la
strana alleanza dei teologi tedeschi”) criticava
proprio questa visione ideologica di una teoria scientifica dimostrata e
accettata da tutto il mondo scientifico. Interessanti alcune osservazioni di
F.Facchini, che sembrano in qualche modo un’integrazione e una conferma al
suo articolo sull’Osservatore Romano del 16
gennaio in cui condannava l’Intelligent Design (aggiungendosi a tutti gli
altri scienziati ma anche alla benemerita – nei confronti del Vaticano - Templeton Foundation): ·
“In realtà vi sono
darwinisti convinti che sono anche persone di fede religiosa”. ·
“…il modello di Darwin
è considerato insufficiente da non pochi scienziati (e anche chi
scrive, pur condividendolo, ritiene che non sia l'ultima parola della
scienza sull'evoluzione)”. [Insufficiente non è lo
stesso che verità; la prima parte della frase si riferisce
alle obiezioni dei neocreazionisti, la seconda è la normale opinione di chi
fa ricerca e non ha dubbi di poter scoprire qualcosa di nuovo … anche lui.
Comunque ben diverse, di assoluta condanna del darwinismo ( “Al bando il neo darwinismo, perche' nella natura
e' scritto un 'disegno intelligente'”), sono state le frasi dette da
un teologo di un’università pontificia - che certamente non acquisterebbe dal
prof. F.Facchini un giudizio sull’ID - al convegno apparentemente
antidarwinista svoltosi ad Ancona un mese
fa e finanziato anche con fondi pubblici] Sembra comunque corretta poi la sua osservazione,
che però “copre” più i teologi che non sembra conoscano meriti e limiti dei “metodi empirici della scienza”, rispetto agli
scienziati (che invece li conoscono): ”sembrerebbe che non sia possibile scindere la teoria scientifica
di Darwin sulla evoluzione dalla ideologia
totalizzante che molti ne traggono
escludendo valori e modi di vedere che vanno oltre
i metodi empirici della scienza”. Non è per nulla chiaro se questa osservazione sia
giustificata, né chi siano questi ‘molti’. Frasi simili si leggono spesso, ma
sempre senza far capire se questi ‘molti’ esistono, se sono scienziati o se
sono più probabilmente inesperti che comunque sono molto utili per
giustificare l’intervento contro la scienza di esperti di ideologie che non
amano la scienza e i suoi metodi. Certo almeno da quest’anno si possono fare
anche i nomi di Dennet e di Dawkins, e Pera ne ha
subito approfittato, il 21/11 a New York. Nell’articolo sembra di intravedere comunque
un’insistenza sui meriti dei metodi empirici della scienza e sulla differenza
rispetto ad una improbabile caricatura del darwinismo presentato
(probabilmente ad uso dei fedeli che ci dovranno credere ciecamente, mancando
qualsiasi spiegazione della definizione) “come visione che vuole spiegare ogni espressione della vita,
spirituale, morale e sociale, in termini puramente naturalistici”.
Dovrebbe essere evidente perché è una caricatura.
Perché si vuol far credere che i meccanismi dimostratisi utili per spiegare
l’evoluzione biologica trovino applicazione anche in altri campi
dell'evoluzione culturale umana, che con la biologia hanno poco a che vedere;
forse per giustificare l’ingiustificabile invadenza della fede (fino a quando
non arretra…) su argomenti scientifici che non conosce. Il problema è però ben diverso: oggi molti
scienziati ammettono che “ogni espressione della
vita” (intesa come vita “biologica”) può essere spiegata “in termini puramente naturalistici”! Perfino Peter Schuster,
invitato a Castelgandolfo, lo aveva detto al papa e aveva spiegato che 150
anni dopo la grande scoperta di Darwin le conoscenze erano migliorate e più
salde. ·
Si deve ridere per non piangere leggendo poi,
sempre sull’Avvenire, un breve articoletto inserito proprio
nell’articolo di F.Facchini. Possiamo anche immaginarci F.Facchini con le
mani nei capelli per l’”accostamento indebito”
e forse anche un po’ provocatorio al suo articolo in cui veniva presentato
come scienziato. L’articoletto è intitolato ·
Oggi
solo S.Magister sull’Espresso (“R&R, Inc. Il vicario di Cristo spiegato dal suo
vicario”) racconta
(e ne riporta il testo integrale) della presentazione del pensiero di
Benedetto 16’ fatta dal card.Ruini. Sembra non si accorga del grave errore
sulla definizione di selezione naturale (già si sapeva che si sbagliava anche
sul ruolo del caso, dimostrato dall’abate Mendel, morto prima che qualcuno si
accorgesse dell’importanza fondamentale della sua scoperta delle serie basi
scientifiche del ruolo del caso); non è ben chiaro se questo errore sia da
attribuire al papa o al cardinale che lo spiega al clero che spiegherà poi ai
fedeli quello che si è capito. |
“visione che vuole spiegare ogni espressione della vita,
spirituale, morale e sociale, in termini puramente naturalistici” |
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21/12/06IT: |
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Curioso
ma ragionevole e polemico commento sul Tirreno (“Va bene Gesù Bambino, ma Charles Darwni?”) sul tentativo fallito di
abolire le canzoni natalizie in un asilo di Bolzano, per rispetto verso i
bambini di altre religioni. L’articolo racconta come, senza bisogno di
costituire commissioni di esperti che a volte fanno passare tanto di quel
tempo che poi si può anche affossare il loro lavoro senza che nessuno poi
protesti, ci sia stato un intervento fulmineo del ministro, dopo un appello
di FI al presidente Napolitano contro “l’espulsione
del Natale e di Gesù Bambino dalle scuole pubbliche italiane”. Giustamente
l’articolista si chiede fino a quando invece Darwin e l’evoluzione
(nonostante la commissione Montalcini e anche il cambio di governo) verranno
lasciati nella stalla dopo l’espulsione dalla scuola avvenuta ormai quasi tre
anni fa. La domanda è spiritosa, ma c’è molto poco da ridere, anche perché
l’eliminazione dell’evoluzione è stata solo la punta dell’iceberg: l’eliminazione
del metodo scientifico, che ora, soprattutto dopo il discorso preoccupato
ma rivelatore di Regensburg, possiamo dimostrare quanto sia “malvisto” dal
Vaticano, che (insieme ai sostenitori dell’ID) vorrebbe eliminarlo non
solo dalle scuole, proprio perché dimostra il successo che deriva da un
uso corretto della ragione umana. |
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23/12/06-USA: |
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In
questi giorni cade il primo anniversario della sentenza di condanna e di smascheramento
dei trucchi e delle bugie su cui si basa l’ID, scritta ad Harrisburg dal
giudice Jones. Qualcuno festeggia, altri invece, come il gruppo del Discovery
Institute di cui è stata sconfessata la strategia che avevano messo in atto
per sostituire con qualcosa di più credibile il creazionismo biblico
affossato dalla sentenza della Corte Suprema nel 1987, sta cercando di adeguarsi –
realizzando il primo laboratorio dove poter fare qualche esperimento … - alle
critiche per non aver rispettato il metodo scientifico, presenti nella sentenza. Possiamo leggere un commento
sull’anniversario sul The York Dispatch (“Behind the bench with the intelligent design
judge, one year later“) ma anche nel sito del Discovery Institute, che
ovviamente minimizza la sconfitta e continua a fare propaganda ben sapendo
che pochi hanno letto e capito la sentenza e che gli ambienti conservatori non hanno comunque
altri cavalli su cui puntare le grosse cifre di cui dispongono (“A year after Dover, the
scientific debate over Darwin is as vigorous as ever”). |
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24/12/06-UK: |
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Lo
scienziato attualmente più impegnato nel dibattito sull’evoluzione è
sicuramente Richard Dawkins, che ha venduto già 200.000 copie del suo ultimo
libro (“The God delusion”), in cui contesta tutte le
religioni che l'uomo possa immaginare, passate, presenti e future. Il Sunday
Telegraph gli ha dedicato ieri un intervista (“Dawkins and the missionary
position”) pubblicata anche da altri quotidiani, mentre il
18 dicembre uno scandalizzato ateo cristiano (!?) critica su Spiked la
sua pregiudiziale polemica contro la religione (“The Dawkins delusion”). L’intervento più autorevole lo
leggiamo però oggi sul Sunday
Times (“A Christmas thunderbolt
for the arch-enemy of religion”), in forma di lettera aperta - probabilmente falsa -
inviata a Dawkins da un lettore; la lettera si conclude abbastanza
minacciosamente (“For now I bid you farewell. But be assured: you have not heard the
last of Me. Till then I
remain yours affectionately, and faithfully”) e risulta scritta materialmente da John Cornwell
anche se la firma in fondo all’articolo risulta essere … di Dio. ·
Su creazione, evoluzione, ragione, fede, religione,
scienza ed eutanasia interessante articolo che farà scalpore, con
l’intervista a un neurofisiologo torinese, P.G.Strata sul Manifesto (“Eutanasia clandestina, una
verità che fa scandalo”): “La
scienza ha allungato la vita ma non
si possono adottare questi progressi per torturare una persona”, “La mente umana è frutto dell’evoluzione del cervello”,
“Il codice etico è scritto nei nostri geni”,
“Nell’evoluzione si sono stabiliti dei codici di
comportamento”, “L’etica si basa sulla
razionalità”, “Quelli che chiedono di
mettere in galera chi ha aiutato Welby sono dei fanatici” |
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29/12/06-IT: |
o
Per
non dimenticarsi che ci sono ancora da riformare i programmi scolastici dopo
la parentesi Moratti, un articolo di M.Tiriticco che
illustra la situazione attuale: Verso le nuove Indicazioni
nazionali |
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30/12/06-IT: |
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Sul Foglio
un’intera pagina (“IL DIO DELLA BIBBIA E DEL
GENOMA - La
terza via di Francis Collins è un disegno intelligente in cui la scienza non
può far altro che avere fede“) sul recente libro di Francis Collins (“The language
of God”). Non era facile trovare sul Foglio un articolo in cui uno scienziato
evoluzionista venisse presentato in modo così positivo, nonostante il
sottotitolo e una premessa in cui si parla di una “contrapposizione acre come quella che oggi mette di fronte gli
scienziati naturalisti
e il Disegno Intelligente” (dato che il riferimento è alla truffa dell’ID USA, non si capisce perchè F.Collins dovrebbe
proporre un’improbabile terza via ...). Come viene chiarito nell’articolo,
la posizione di F.Collins
(un’evoluzionismo teistico non certo nuovo ed originale) è invece decisamente
contraria all’ID USA, dato che ovviamente accetta le principali scoperte
della scienza moderna: “1. L’universo è nato dal nulla 14
miliardi di anni fa. 2. A dispetto della robusta improbabilità, le proprietà
dell’universo appaiono impostate esattamente per la vita. 3. Una volta che la vita s’è manifestata il processo
dell’evoluzione e della selezione naturale hanno permesso lo sviluppo della
diversità e della complessità biologica in un lungo lasso di tempo. 4. Una
volta che l’evoluzione ha preso le mosse, non ha avuto luogo alcun intervento
sovrannaturale. 5. Gli esseri umani sono parte di questo processo,
condividendo un antenato comune con le grandi scimmie”. A questi
punti [sul punto 2 ci sarebbe comunque
da discutere e sarebbe anche meglio verificare quel che Collins scrive, dato
che non è facile dalla terra essere certi delle "proprietà dell’universo"] poi
Collins ne aggiunge un 6°, che però sa bene essere un atto di fede e non un
dato scientifico (tanto è vero che
inizia con “SE”): “6. Se Dio esiste,
dev’essere fuori dal mondo naturale e perciò gli strumenti della scienza
non sono adatti a ricercarlo. L’evidenza della sua esistenza viene da
altre fonti e la nostra convinzione finale è basata sulla fede, non su
prove”. Chiara ed evidente la smentita sia
della posizione dei sostenitori dell’ID (non si fidano degli scienziati e non
accettano per ignoranza i primi punti, elencati e accettati da un
evoluzionista teistico come Collins)
che della posizione del papa (che cerca invece di convincere che non è la
fede ma la ragione che ci porterebbe a credere ad un processo evolutivo
eterodiretto che però nemmeno lui poi sa spiegarci usando la ragione).
Sappiamo che il papa nel 2004
ha accettato i punti 1 e 5 ma sugli altri non ha certezze; anzi, sul 6°
avrebbe delle modifiche da introdurre urgentemente, e ne ha appunto parlato
nel preoccupato discorso all'università di Regensburg (preferirebbe che la convinzione avesse basi più
serie, e … metterebbe ragione al posto di fede). E' importate
sottolineare la critica di Collins all'ID, "di
cui si preoccupa personalmente di smontare
alcuni capisaldi dottrinali a cominciare dall’“irriducibile complessità” e
alla cui dottrina rimprovera il ridimensionamento della figura di Dio e la
pericolosità di alcuni assunti che, se
sconfitti in modo flagrante da tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro
la fede di tante persone che li hanno adottati per contrapporsi all’ateismo". Sono le stesse critiche che
vengono anche dalla Templeton Foundation ma incredibilmente vengono ignorate
dai teocon italiani e perfino da alcuni ambienti all'intero della stessa
chiesa cattolica. Collins evidenzia come non si tratti solo di una truffa ma sia anche una posizione pericolosa Quello che ci si può augurare è
che da oggi almeno i giornalisti del Foglio si fidino di F.Collins e
accettino soprattutto le indicazioni presenti nei punti 4 e 5, che purtroppo
vediamo spesso contestate e negate anche in Italia (Collins certifica infatti
che l’eliminazione dell’insegnamento dell’evoluzione nel 2004 in Italia è
stato il frutto dell’ignoranza e dei condizionamenti ideologici o religiosi
dei consulenti del ministro Moratti, talmente potenti da far modificare anche
i risultati della commissione Montalcini).
Interessante anche
la citazione del libro di un ”umanista secolare” come O.E.Wilson (“The creation: an appeal to save life on earth”)
che auspica una accordo fra scienziati e cristiani almeno per “salvare la vita sulla terra”, che sembra in
pericolo; l’appello riecheggia l’appello recente del papa a “salvare il creato dal degrado” anche se sembra
che alcuni esperti vaticani non siano molto d’accordo con le preoccupazioni
del papa e di E.O.Wilson (qui alcune dispense del master in scienze ambientali di un’università pontificia e gli
articoli del suo direttore nel sito di una fondazione religiosa che ritiene che “un’economia forte e vivace e la tenace difesa dei diritti di
proprietà siano principi essenziali affinché si abbiano gli incentivi che
favoriscono la sollecitudine per la pratica ecologica”). |
la
critica di Collins all'ID "di cui si
preoccupa personalmente di smontare
alcuni capisaldi dottrinali a cominciare dall’“irriducibile complessità” e
alla cui dottrina rimprovera il ridimensionamento della figura di Dio e la
pericolosità di alcuni assunti che, se
sconfitti in modo flagrante da tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro
la fede di tante persone che li hanno adottati per contrapporsi all’ateismo". |
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31/12/06-UK: |
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Per la BBC Richard Dawkins è “Person of the year 2006”. Motivazioni? Tante e …
contrastanti: o
For being
everywhere this year, with the publication of his global bestseller, The God
Delusion. o
For proving that
scientists can still change the way people think. o
For writing a
book (The God Delusion) which enabled Terry Eagleton to write the most negative review ever published. o
For thinking
clearly in a world that doesn't much value clear thinking anymore. o
For saying what
he thinks. o
For defending the
delusion that science and religious faith are incompatible. o
For creating the
Richard Dawkins Foundation
for Reason &
Science. o
For writing the
most overrated book of the year (in the judgment of Prospect magazine). o
For making
people talk about the dangers of religious fundamentalism. o
For lobbying
atheism and humanism into the headlines more than anyone else has done
before. o
For being the
face of science on television across the western world. o
For not having
been given an honour by the Queen, while being a recipient of the Medal of
the Presidency of the Italian Republic and many scientific and literary
prizes. o
For marrying the
actress who played Romana in Doctor Who. o
For raising
questions that need to be answered by any intelligent religious believer
wishing to develop a coherent worldview. o
For being a scientific
fundamentalist and the worst advert for atheism currently doing a book tour. o
For raising a
debate about the nature of "science" and how future generations of
schoolchildren should be pretected from "pseudo-science". o
For being rude
and getting away with it. |
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