GLI
ANTI-EVOLUZIONISMI IN ITALIA
RASSEGNA STAMPA - dal 1’gennaio 2007 al
31/12/2007
Rassegne stampa degli anni precedenti (2003/2004 - 2005 – 2006 – 2007) – e di quello successivo (2008) Vai ai Documenti per capire le
critiche alla teoria dell’evoluzione
- Mappa dei diversi
creazionismi, vecchi e nuovi CLICCA QUI PER SALTARE SUBITO ALLA NB: Gli articoli sono
disposti in ordine cronologico inverso: in alto i più recenti |
DICEMBRE 2007
30/12/07-IT
|
·
Per finire l’anno in bellezza, un’opinione sul sito web del quotidiano on
line Petrus (“Padre
Amorth torna all'attacco: "Molti Vescovi e preti non credono più
all'esistenza di Satana"), critica sulla
scienza ma anche sulla ... gerarchia cattolica da parte dell’esorcista della
diocesi di Roma, fondatore dell'associazione
internazionale degli esorcisti (!): “padre
Amorth assieme ai tanti colleghi, ''grazie a Dio cresciuti nel corso degli
ultimi anni'', rilancia l'attacco ''all'Italia fortemente materialista, priva
di fede, che crede solo a cio' che scientificamente vede, e agli
uomini di chiesa, che non predicano piu' ne' sull'Inferno ne' sul Paradiso''. Come si legge non è gentile nemmeno con vescovi e preti
troppo razionali e che prudentemente non allargano abbastanza la
ragione …; si lamenta infatti che questi “non
credono piu' all'esistenza del demonio e ignorando la realtà spirituale
negativa non riescono a illuminare le persone bisognose d'aiuto, che, non
avendo risposte ai loro disturbi psichici e alle loro pene esistenziali, si
rifugiano da maghi e cartomanti pensando di trovare risposte, senza
contare coloro che allungano la lista prolifica delle sette sataniche
contribuendo cosi' all'incessante fiorire dell'occultismo”. Sembra che padre Amorth, a differenza dei due ultimi
papi che comunque propongono due soluzioni del tutto contrapposte, non sia
affatto angosciato dalla competizione con … la scienza ma da quella con … maghi e cartomanti … sette sataniche … occultismo. [E pensare che da domani
siamo nel 2008, nel mitico terzo millennio… buona fortuna a tutti …
speriamo che il caso sia favorevole a ben più del 50% dell’umanità …] |
|
28/12/07-IT
|
·
Potrebbe essere divertente ma non lo è affatto, in quanto è la prova di
contrasti o confusione (nel caso peggiore) o di una svolta (nel caso
migliore). Oggi l’Agenzia vaticana Propaganda Fides ha pubblicato un lungo e
articolato documento (“CAMBIAMENTI
CLIMATICI:TRA CATASTROFISMI E BUSINESS“) in cui si criticano le motivazioni che hanno
permesso all’IPCC (il Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici
delle Nazioni Unite ) e ad Al Gore di vincere il premio Nobel per la pace. Da
notare che il documento
trae spunto non da ricerche scientifiche alternative, ma semplicemente da una
sentenza sul film di Al Gore emessa da un tribunale inglese che evidenzia
alcuni errori scientifici in un contesto che viene ritenuto comunque
ragionevole (“Il film di Al Gore, pur essendo un
ottimo prodotto comunicativo e pur tracciando un soddisfacente quadro
d'insieme sul tema dei cambiamenti climatici, contiene delle inesattezze
scientifiche che ne rendono necessaria la visione da parte delle scuole solo
dietro note di accompagnamento aggiornate”.). Da questi difetti del
film di Al Gore l’organismo vaticano trae addirittura la conclusione che “l’IPCC sia un organismo che appare disponibile ad
alimentare i toni catastrofici e, quel che è più grave, a non dare spazio
ad una vasta parte della comunità scientifica che prova ad avere in materia
pensieri diversi”. Alla fine del documento (che spesso cita l’opinione
contraria di quella che sarebbe “una buona parte della comunità
scientifica”, fatta però soprattutto da economisti o magari perfino da un
fisico cattolico non esperto anche di questi problemi …) ci sono citazioni di
esponenti della commissione vaticana “Iustitia et Pax”, a cui non piacciono “forme radicali ed ideologiche di ecologismo … Innanzitutto, perché subordinano l’uomo ad una presunta
centralità della natura; in questa prospettiva tutto, uomo compreso,
deve girare attorno alla natura, considerata come il centro verso cui
tutto deve convergere”. [Non sarà magari il centro oggi, ma -
almeno sulla terra - lo è stato per 3.5 miliardi di anni almeno … e scusate
se non è poco …; le stesse opinoni “non catastrofiste” ammettono che i
mari si alzano e si abbassano … per cui bisognerà almeno spostarsi … e questo
sarebbe appunto comunque … una catastrofe] L’’aspetto “divertente” e
sconcertante è che nel mondo cattolico italiano ci sono oggi ben altre
opinioni! C’è per esempio un’associazione ambientalista cattolica (Greenaccord) che parte da posizioni
ben più basate sulla scienza e quindi sulla ragione, tanto è vero che nel
loro sito web il 15/10/2007 sono lieti di annunciare che il presidente
dell’IPPC, “PACHAURI (SOCIO
ONORARIO GREENACCORD) e l'IPCC VINCE NOBEL 2007”. Nell’articolo si
riporta anche un intervento che il socio onorario Pachauri fece quando aprì il primo Forum Internazionale di Greenaccord che si svolse a
Rapolano Terme (SI) a metà ottobre del 2003. Nell’intervento si citano
fatti che smentiscono quanto scritto nel documento di Propaganda Fides … fatti
contro propaganda? |
“l’IPCC
sia un organismo che appare disponibile ad alimentare i toni catastrofici e,
quel che è più grave, a non dare spazio ad una vasta parte della comunità
scientifica che prova ad avere in materia pensieri diversi” “forme
radicali ed ideologiche di ecologismo
… Innanzitutto, perché subordinano l’uomo ad una presunta centralità della
natura; in questa prospettiva tutto, uomo compreso, deve girare
attorno alla natura, considerata come il centro verso cui tutto deve
convergere”. |
27/12/07-IT
|
·
In un articolo sull’Unità (“Il pianeta delle scimmie è
già qui”) si riportano i risultati di una recente ricerca sulle
abilità matematiche di alcune macache. ·
Un articolo su Repubblica (“Un anno per Galileo”)
informa che l’ONU
ha dichiarato il 2009 l’anno dell’astronomia. Fra centenari di Darwin e di
Lamarck che cadono proprio nel 2009 non sarebbe stato meglio dedicarlo alla
biologia…? Certo che se, come è stato verificato nell’ultima indagine OCSE-PISA,
i ragazzi italiani non sanno a cosa sia dovuta l’alternanza giorno/notte, anche
un ripasso di astronomia sembra proprio necessario… speriamo almeno che
nessuno creda ancora che la terra è piatta … |
|
26/12/07-USA
|
·
L’agenzia APCOM informa (“USA2008/
SCIENZIATI SI RIBELLANO: DIBATTITO ANCHE SU NOSTRI TEMI”) che la biologia evoluzionistica sta cercando di entrare
nella discussione per la scelta del prossimo presidente USA. Il problema e i
rischi connessi sono stati sollevati da uno dei candidati, il repubblicano
Huckabee, che “ha dichiarato di preferire il
creazionismo bibilico alla teoria evoluzionistica di Darwin”.
Ricordiamo che questo avviene in un paese in cui i creazionisti di diverso
tipo sono almeno l’85% (ben il 47% crede addirittura che “God created man pretty much in his present form at one
time within the last 10,000 years” mentre gli altri accettano
l’evoluzione ma solo se “guidata” da un essere superiore). A seguito di questa
dichiarazione [e pensando di saper risolvere in breve tempo il problema di
conoscenza che affligge l’85% degli americani…] un gruppo di scienziati
preoccupati del fatto che a capo degli USA ci possa essere ancora una volta
un presidente con idee irrazionali sulla natura e la scienza, ha lanciato
un’iniziativa pubblica di informazione: “un
gruppo di scienziati ha chiesto che i candidati alle primarie sostengano un
dibattito anche sulla scienza. Il gruppo, ScienceDebate2008,
ha reso noto con un comunicato che gli elettori hanno bisogno di conoscere le
opinioni dei candidati, dato che "scienza e tecnologia sono al centro di
un vasto numero di tematiche fondamentali per il nostro Paese e per il mondo
intero". Punto di partenza
dell’iniziativa è un articolo di L.Krauss sul Wall Street Journal (“Science and the
Candidates”) qui già citato in data 6/12/07. L.Krauss da tempo è impegnato su questi
temi, e possiamo ricordare anche una sua lettera al papa (Text of Open Letter to the Pope on Evolution; scritta con i cattolici
F.Ayala e K.Miller il 07/12/05, e ancora senza risposta) in seguito
all’articolo del card.Schönborn al New York Times. Recente anche una sua lettera al LA Times del
16/12/07 (“Make Science Part of the Debate“) . [Fa decisamente piacere
vedere l’impegno che alcuni scienziati cattolici USA dedicano ad elevare il
livello culturale e la comprensione della scienza e dei suoi meccanismi da
parte degli americani. In Italia invece è evidente che i molti
cattolici esperti di evoluzione, tranne F.Facchini, cerchino di evitare di
collaborare a far chiarezza sull’evoluzione umana … come se temessero di
contraddire il Card.Martino e il direttore dell’Avvenire. E’ infatti assurdo
che nessun esperto cattolico abbia fatto notare al Card.Martino (dopo il suo
intervento al TG2) che anche il Papa e perfino il Card.Schönborn concordano
sull’evoluzione comune di tutti gli esseri viventi] |
|
25/12/07-IT
|
·
Forse per far dimenticare che oggi è anche il compleanno di Newton (un esempio di
indubbio uso ottimale della ragione umana…) sul sito dell’Occidentale (Magna
Carta) un articolo (“Tutte le bugie della religione
ambientalista”) presenta l’ecologia in un’ottica decisamente insolita e la rende
probabilmente irriconoscibile anche agli stessi scienziati esperti di
ecologia. Nessuno di loro immaginerebbe che “Il novecento potrebbe essere descritto
dagli storici del futuro come il secolo dei sacrifici umani … anche per
l’affermarsi di una ideologia che affondando le proprie radici
nell’illuminismo e nel darwinismo, si impone a tutto l’Occidente,
identificandosi nel sogno di una umanità sempre più perfetta e
autodeterminata, libera dal bisogno di Dio … L’ideologia in questione è quella che gli
scienziati chiamano ecologia”. Tutto questo per presentare un libro (non
recentissimo) che presenta la visione
attuale dei problemi ambientali da un punto di vista privilegiato: la
direzione di un Master in Scienze Ambientali cogestito da un’università
pontificia e da un’università privata ma riconosciuta. Il libro “mina alla radice il pensiero ‘Eco’ svelando, attraverso
delle attente analisi, le reali intenzioni dei movimenti ambientalisti celate
dalla loro solo apparente innocenza” |
“Il novecento potrebbe essere descritto dagli
storici del futuro come il secolo dei sacrifici umani … anche per
l’affermarsi di una ideologia che affondando le proprie radici
nell’illuminismo e nel darwinismo, si impone a tutto l’Occidente,
identificandosi nel sogno di una umanità sempre più perfetta e autodeterminata,
libera dal bisogno di Dio … L’ideologia in questione è quella che gli scienziati chiamano ecologia” |
24/12/07-IT
|
·
Sul quotidiano di Piacenza, Libertà, un’intervista («Ecco come l'uomo
aiuta il Divino») a R.AIberoni
sul suo ultimo sconcertante libro. Sconcerta anche l’intervista, in cui si
ipotizza addirittura che l’intera umanita possa un giorno impazzire e
rinunciare al metodo scientifico: “D. Però non si può più ignorare Darwin,
la sua teoria è un patrimonio collettivo. R. «Si può, si
può. Prima di Copernico, per millenni, tutti i popoli pensavano che la terra
fosse piatta. Poi abbiamo scoperto che non era vero. Colombo ha scoperto
l'America, poi è stata scoperta l'Australia, siamo andati sulla luna, ecc.
Non mi stupirei se domani, un altro teorico,
sollevando i vasti veli, che coprono la Creazione, da un altro angolo,
dovesse proporci un'altra teoria sull'origine dell'universo e rettificare
quella dell'origine dell'uomo. Curiosa la definizione di Colombo come “teorico”; non è poi chiaro come “domani“ un teorico potrà “sollevare i vasti veli che coprono la Creazione”. |
|
23/12/07-IT
|
·
Speriamo che un
giorno da qualche intercettazione telefonica realizzata per altri scopi si
riesca a capire anche chi fa i titoli sui problemi dell’evoluzione biologica
per il Corriere; sarebbe anche importante capire il perché; non è infatti la
prima volta che negli articoli su questi temi non ci sia alcuna relazione fra
il testo e il titolo, e inoltre sembra di notare una certa insistenza a
insultare la biologia e a svilire senza motivo il lavoro degli scienziati
(compreso magari l’autore stesso dell’articolo…) . Un titolo non coerente
con il testo era stato messo anche ad un precedente articolo (4/11/07) dello
stesso autore, tanto che aveva dovuto rispondere (deludendoli) a chi aveva
applaudito … più il titolo che l’articolo. ·
Sull’Avvenire oggi ben tre articoli accennano a problemi che
riguardano l’evoluzione; nel più ampio a pag 22 (“Il
piano inclinato del nostro
Universo“) si parla di origine
dell’universo in un’intervista con il professor William Shea che,
all’Università di Padova, occupa la Cattedra Galileiana di Storia della
Scienza. Non sembra gli piacciano le domande a sfondo religioso, a cui non
risponde: “La vita e l’uomo erano attesi? Due miliardi di anni
dopo il bing bang nell’universo c’erano solo idrogeno e un po’ d’elio. Troppo
poco” insomma non dice se la vita e l’uomo erano attesi, ma fa capire che
invece si sono fatti attendere per qualche miliardo di anni; “Sono
migliorati i rapporti fra scienza, filosofia e teologia? La scienza non
può ignorare la dimensione spirituale … i credenti hanno il dovere di
studiare la scienza. Parlare di Galileo è attualissimo. Il suo caso può
insegnarci a prevenire le incomprensioni”. Interessante e insolito un articolo di Amaldi
sulla crisi della scienza e della ricerca in Italia (“In
Italia l’università rimane cenerentola”) nonostante la bravura dei ricercatori:
“Abbiamo quindi capiscuola e gruppi di ricercatori che, nella maggior
parte delle discipline, sono all’avanguardia. Ci sono anche i giovani
entusiasti della bellezza del mondo naturale e pronti a sacrificarsi per
comprenderlo meglio e per utilizzare queste conoscenze. Basterebbe premiare
il merito finanziando adeguatamente i gruppi più citati sulle riviste
internazionali”. Lo stesso discorso
viene ripreso in un altro articolo (“Isole d’eccellenza, l’orgoglio non
basta”): “da molti anni aumenta la forbice tra i finanziamenti
per la ricerca in Italia e negli altri Paesi … la mancanza di mezzi rischia
di minare il futuro della ricerca. Stiamo rischiando tutto. I 'cervelli'
si sentono mortificati, non trovano il rispetto e il sostegno che serve… . La
connessione tra asfissia della ricerca e crisi del Paese è evidente. La
società della conoscenza, la passione della ricerca richiedono – e a loro
volta inducono – una proiezione nel futuro. Se rinunciamo a investire sul
futuro, l’impatto sulla società sarà a cascata.”. Come si
vede ragionamenti abbastanza nuovi per l’Avvenire, di solito interessato a
verificare se si tratta di scienza con fede o scienza senza fede. Dopo
l’ultima enciclica i controlli “ai confini” … saranno più rigorosi. |
“La vita e l’uomo erano attesi? Due
miliardi di anni dopo il bing bang nell’universo c’erano solo idrogeno e un
po’ d’elio. Troppo poco” “Sono migliorati i rapporti fra
scienza, filosofia e teologia? La scienza non può ignorare la dimensione
spirituale … i credenti hanno il dovere di studiare la scienza.
Parlare di Galileo è attualissimo. Il suo caso può insegnarci a prevenire le
incomprensioni”. |
22/12/07-IT
|
·
Curiosamente anche Moni Ovadia in un articolo su l’Unità ritiene
utile l’uso come metafora dell’immagine del lupo e dell’agnello nel
descrivere comportamenti arroganti (“Il
lupo, l’agnello e i diritti”) nel definire i limiti che una visione
ideologica vorrebbe imporre alla normativa che dovrebbe definire le diverse
modalità di convivenza fra individui nella nostra società laica. |
|
21/12/07-IT
|
·
Sull’Espresso un’intervista di Odifreddi a Cavalli Sforza
(“Umani per caso”) in cui
un esperto spera di convincere tutti (anche i vari tipi di creazionisti) di
quali sono i fatti e quali le spiegazioni più convincenti ·
Il Corriere di oggi in un articolo dal titolo non illuminante [né
illuministico] (“IL CREAZIONISMO E'
(QUASI) SCIENZA”, non
dimentichiamo che [nelle redazioni si sa che] troppi lettori si
accontentano del titolo…) racconta dell’assurdo licenziamento della
responsabile dei programmi scolastici di scienze nel Texas. E’ stata
licenziata … per aver svolto correttamente il suo lavoro, non avendo
mantenuto un’equidistanza fra scienza e mito nel caso dell’evoluzione. Aveva
infatti inviato un’email in cui pubblicizzava una conferenza di Barbara
Forrest, una filosofa della
scienza che aveva contribuito alla sconfitta processuale dell’Intelligent
Design ad Harrisburg, avendo dimostrato che l’Intelligent Design non aveva
basi scientifiche ma anzi fosse addirittura basato su una truffa. Mentre il titolo sembra creazionista,
nell’articolo si sostiene erroneamente che “il
darwinismo non viene seriamente contestato ed è accettato anche dalla Chiesa
cattolica che lo considera compatibile con il cristianesimo”. Basta vedere su YouTube un incredibile video (dal TG2 del
29/11, con cardinali e rettori di università pontificie schierati
ideologicamente a fianco di laici inesperti contro Darwin senza nemmeno
conoscerlo) per capire come la situazione sia (con poca serietà e poca ragione) purtroppo ben diversa. Questo servizio del TG2 è una delle migliori
prove incontestabili del sostegno della Chiesa cattolica a iniziative (su
base ideologica in quanto prive di alcuna base culturale, come evidenziato
dall’intervista al card.Martino) contro gli aspetti della cultura scientifica
“che non coincidono con il
mondo descritto dalla Bibbia”. Preoccupa non solo il fatto che sembra di
essere ripiombati ai tempi di Galileo … ma che qualcuno nemmeno se ne accorga
… tranne forse il card Ravasi che qualche settimana fa temeva questo rischio
… |
|
19/12/07-IT
|
·
Sembra che anche il quotidiano Libero arrivi a dar manforte ai due
eroi italiani dell’antievoluzionismo, uno dei quali sostiene addirittura che
ci sia un salto ontologico miracoloso fra una specie e l’altra e non solo nel
caso dell’uomo. Se ne parla nell’articolo "Processo
a Darwin" Perché un'ipotesi è diventata un dogma”. Si pubblicizza un loro libro di 25 anni fa e
si scrive: “L'uno e l'altro, prof. universitari. L'uno e l'altro,
facendo perno sulla propria disciplina, confutano i dogmi darwinisti. A suon
di buoni argomenti scientifici. Ma l'accademia, tranne rare eccezioni,
risponde con un assordante silenzio”. E’ importante dire che sono (o erano, anni
fa …) professori universitari, ma sarebbe ancora più importante però
precisare che centinaia di altri professori universitari (e migliaia nel
mondo) non sono affatto d’accordo con quasi tutte le idee esposte nel loro
libro. L’articolo (e il libro citato) mostrano i loro limiti quando si legge “e non c'è
traccia di anelli di congiunzione tra una specie e l'altra”; è la classica frase
da creazionista biblico che non crede all’origine comune degli esseri
viventi; è una frase inaccettabile per tutti quelli che credono
nell’evoluzione biologica come fatto; pochi oggi la negano, e fra questi non
ci sono né il Papa né i guru dell’Intelligent Design. Come fanno a non
saperlo i difensori del Papa e dell’Intelligent Design? ·
Sulla Stampa un articolo (“EQUIVOCO PD TRA SCIENZA E PARTITO”) di T.Pievani sull’impostazione ben poco laica
del Manifesto dei valori del PD nei punti in cui l documento si avvicina ai
temi della religione e della scienza, che viene presentata addirittura come
un prodotto culturale che deve essere controllato e temuto. Preoccupata la
conclusione: “Una laicità religiosamente fondata,
da cui far discendere una scienza addomesticata. E’ questo ciò che vogliono
davvero gli elettori del PD?”.
·
In un sito degli
evangelici italiani si evidenzia in un articolo (“la fede tra scienza
e ateismo”) il sostegno che viene dato ai profeti USA dell’Intelligent
Design, ignorando i fatti che dimostrano la loro scarsa serietà e le
iniziative truffaldine. Si pubblicizzano un paio di libri (di Dembski e Behe)
di cui una casa editrice evangelica
(!) ha curato la traduzione italiana (!). Probabilmente ignorando i fatti
dimostrati dal processo di Harrisburg e la condanna che arriva addirittura
dalla John Templeton Foundation, si riesce a scrivere audacemente “l'autore espone la sua sfida all'evoluzionismo basata
sulla scienza propriamente detta”. Nello stesso sito evangelico si può trovare una critica del
darwinismo e dell’evoluzionismo, con falsità (“Non
è mai stato trovato nessun fossile che poggi il suo piede su due punti e
mezzo, o che abbia la dentatura che sia una via di mezzo tra le due, per cui,
manca l'anello di congiunzione tra le due specie”), prestando fede a
fatti assolutamente impossibili (“il serpente era il più astuto di tutti gli animali ed esso disse alla donna…”)
anche se con qualche elemento di razionalità (“La
prima ipotesi è che la scienza stia sbagliando tutto; e questo è abbastanza
facile a dirsi, per chi non vi abbia mai avuto che fare. Io però, che ne ho
studiata un po', non me la sento di definire tutti gli scienziati un branco
di pazzi che stanno ingannando se stessi.”) |
|
16/12/07-IT
|
·
Su YouTube un video
in cui T.Pievani presenta il suo ultimo libro scritto con Carla Castellacci.
Un altra videointervista
(del 21/12) si trova nel sito web di P.Ricca e il dibattito sul libro
continua su un blog
·
Anche Scalfari su La Repubblica (“È
difficile essere laici nel paese delle chiese”) riprende il tema
della laicità anche in relazione alle frasi critiche sulla scienza che ci
sono nel Manifesto del PD. |
|
15/12/07-IT
|
·
Deve essere frustrante per i teologi cattolici ripetere per anni che oggi
non bisogna più leggere la Bibbia come se fosse un manuale di scienze e
verificare che invece qualcuno (laico o religioso) continua a far riferimento
ad essa quando deve scrivere o dire qualcosa sugli animali. Per fortuna
quello che viene insegnato nei primi anni di vita (anche i teologi lo sanno
bene) difficilmente si dimentica, tanto è vero che nessuno si lascia poi
convincere nemmeno dal card.Ratzinger, quando personalmente garantisce che
ogni cattolico debba credere con lui nell’evoluzione biologica e nell’origine
comune di tutti gli esseri viventi (2004). Oggi leggiamo (sulla Repubblica) un
articolo (“L'alleanza tradita tra l'uomo e gli animali”) in cui la Genesi viene usata quasi come se fosse un
manuale di scienze; leggendo meglio e con attenzione l’articolo, in realtà
viene il dubbio che la continua citazione del racconto della Genesi sia
comunque solo uno spunto per descrivere soprattutto come l’uomo abbia gestito
(male e con violenza) il potere che Dio gli avrebbe dato sugli animali (oltre
che su altri uomini quando vengono considerati come animali …); lo stesso
discorso si sarebbe forse potuto fare anche senza scomodare la Bibbia, anche
perché non è chiaro se l’autore crede che la distruzione di piante e animali
sia conseguenza del potere sugli animali che secondo la Bibbia Dio avrebbe
dato all’uomo. ·
Da dove vengono oggi preoccupazioni per la scienza? Secondo un articolo
del Foglio (“Pd, si annunciano
problemacci nel dibattito su religione e politica”) e unn altro di
Liberazione (“Fra integralismo e laicità
Il Manifesto del piddì non sceglie”), sembra che nella
stesura del “Manifesto dei valori” del PD compaiano strani intrecci fra piani
culturali che dovrebbero essere autonomi ma che in realtà sembrano un po’
troppo (pericolosamente) mescolati. “di fronte “agli inediti
interrogativi di natura etica posti dai progressi della ricerca biomedica”,
che “solo il dialogo tra diverse concezioni religiose, etiche e culturali può
condurre a soluzioni normative ragionevoli e condivise”, che siano “in grado
di conciliare il valore della libertà di ricerca e di scelta con il principio
per cui non tutto ciò che tecnicamente è possibile è moralmente lecito, e
nemmeno conveniente dal punto di vista sociale ed economico”. Sembrano i soliti
ragionamenti di chi pensa sia sufficiente negare l’evoluzione biologica per evitarne le conseguenze … o di chi
preferisce evitare di parlarne … come è successo nella riforma Fioroni dei
programmi di scienze delle medie. Sembra proprio che ci
siano in giro cattolici laici che pensano di poter convincere anche
Mons.Ravasi (che finora sembra rimasto l’unico esponente autorevole a
muoversi con circospezione e con il rispetto delle competenze e quindi della ragione)
ad abbandonare la prudenza che gli deriva proprio dalla riflessione sui danni
procurati alla Chiesa dalla gestione chiaramente irrazionale e ideologica del
caso Galileo. Per fortuna qualcuno
dei 100 estensori del “Manifesto dei valori” se n’è accorto e
sembra che almeno C.Mancina abbia sostenuto che “Non condivido invece il punto sui
limiti della scienza. La trovo una parola d’ordine così rituale da
significare ormai solo chiusura, la bandiera di qualcosa che ritengo
sbagliato. Così come non ritengo che l’attività scientifica abbia bisogno di
un’autorizzazione che le arrivi, come dice la bozza, dal ‘dialogo tra diverse
concezioni religiose, etiche e culturali’. Non si può concepire la scienza
come bassa cucina, bisognosa di un’etica esterna, e oltretutto non è
realistico.” Probabilmente non ricorda, a
differenza di altri estensori del “Manifesto dei valori”, che nel documento di GP2 del 1996
sull’evoluzione si ricordava che gli scienziati sono sempre esseri umani e
quindi devono essere … controllati dai filosofi e dai teologi: “Questa
pluralità deriva da un lato dalla diversità delle spiegazione che sono state
proposte sul meccanismo dell'evoluzione e dall'altro dalle diverse filosofie
alle quali si fa riferimento. Esistono pertanto letture materialiste e
riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza
propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia” ·
Visto che si parla del Foglio, può essere interessante notare che
continua ad evidenziare, esaltandone l’importanza, documenti firmati da
centinaia di persone sperando di riuscire a convincere che sono più
autorevoli e affidabili di documenti firmati da decine di migliaia di
esperti. L’aveva fatto con il dibattito evoluzionismo/ antievoluzionismo
negli USA, citando un documento di 700 creazionisti non esperti e ignorandone
uno freschissimo di 12000 scienziati evoluzionisti. Oggi invece (“AL CALDO DI BALI”) si cita un documento (“Don't
fight, adapt“) firmato da 100 “scienziati e
professori” che difficilmente potrebbero bilanciare i 2000 esperti
di clima che hanno steso i documenti che sono stati discussi al convegno
mondiale di Bali sul riscaldamento globale. Sembra (per fortuna) che anche il
Vaticano
e gli USA (“Bush: le nostre scelte
di oggi e il futuro dell'ambiente” 28/9/07) stiano lasciando da
solo il Foglio nel ruolo di pubblicizzare le opinioni di chi dice che
l’anidride carbonica è solo “un gas non
inquinante essenziale per la fotosintesi delle piante”. In questa
pagina del National Post canadese si possono leggere alcuni interventi
dei contestatori del global warming … alcuni consigliano addirittura “prepariamo piuttosto i maglioni e gli sci…” |
|
14/12/07-IT
|
·
Ai naturalisti dovrebbe interessare molto, ma all’università non la si
insegna; tranne che alla Pontificia Università della Santa Croce,
dove il 12/12 il Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica ha
parlato su "La legge naturale nella dottrina della Chiesa”. In realtà sembra che
questa legge naturale non sia particolarmente interessante in sè, anche se il
cardinale ritiene che occorra proprio approfittarne: “Penso che
il fatto che gli altri non si interessino al riguardo rappresenti una sfida
per noi”. Una certa
preoccupazione i naturalisti dovrebbero comunque averla, dato che
dall’articolo dell’agenzia Zenit (“Cardinale Grocholewski:
non c'è progresso della scienza senza legge naturale”) si viene a
sapere che “Il Papa ha avvertito sul pericolo della scienza che
trascura la legge naturale” e che “Noi sappiamo che i
risultati delle scienze e della tecnologia sono serviti non soltanto per il
bene ma anche per il male, per le guerre più terribili, per il terrorismo,
per le ingiustizie più raffinate, per le oppressioni più
perfide. Dunque, lo scienziato non può chiudersi sulla scienza, ma deve porsi
la domanda su come questa scienza debba essere usata. Uno scienziato deve
avere l'umiltà di pensare a quali saranno i risvolti, le conseguenze delle
sue ricerche. Oggi è molto importante per lo sviluppo della scienza la
legge naturale, cioè l’etica del comportamento umano”. [Curiosa la
conclusione dell’intervista: di fronte ad una possibile alternativa, chiunque
avrebbe associato i termini “male, guerre, ingiustizie, oppressioni”
più alla chiesa o a una religione che alla scienza … ci sarebbe anche
l’alternativa di attribuire queste brutte cose alla politica, ma
incredibilmente qui non compare nemmeno. Forse si preferisce indirizzare le
ostilità verso i tranquilli scienziati…? Ma l’origine della scienza non
era un merito che la Chiesa cattolica non voleva cedere ad altri? Ha forse
cambiato idea? Si è pentita?] |
|
13/12/07-IT
|
·
Su La Stampa una risposta di Baget Bozzo (“L'apocalisse
oggi, il Papa e Galileo”) all’articolo di Odifreddi del 5/12/07. ·
Oggi una lezione di etologia del direttore dell’Avvenire, che
risponde (“Animali, senza progresso e autocoscienza”) alla
lettera di un sacerdote che allude all’esperimento dello scimpanzè Ai che in
Giappone memorizza una mappa di numeri meglio degli umani (VIDEO, VIDEO BBC);
interessante il criterio che l’autore della lettera utilizza per distiguere
l’uomo dagli animali: “Ebbene, per misurare l’intelligenza degli
esseri c’è una parolina facile ma incontrovertibile: progresso! Niente
intelligenza (quella vera, creativa, autonoma, libera), niente progresso.
Nessuno può smentire quest’evidenza”. Il direttore dell’Avvenire si ferma (per ora) di
fronte alle neuroscienze, a cui si avvicina appoggiandosi però al libro sulla
mente degli animali scritto da un filosofo. Leggiamo quindi che ritiene che “Quella
sedicente ricerca scientifica, rilanciata dalla stampa con acritica
faciloneria, si è presto rivelata per quello che era: poco più di una
boutade, finita in niente” e che ci sono “irriducibili
differenze mentali e spirituali fra l’uomo e l’animale per poterla ridurre a
chiacchiera giornalistica“. Si osserva invece maggior rispetto verso
le riflessioni del filosofo sulla mente umana e animale: ”un atteggiamento veramente morale nei confronti degli
animali non può partire da una presunta
somiglianza tra noi e loro, da un banalizzante egualitarismo ecologista, bensì dalla constatazione di una diversità radicale”, ”l’intelligenza
strumentale anche più evoluta differisce totalmente dall’intelligenza
contemplativa propria dell’uomo, che è capace di pensare l’oggetto in sua
assenza, ovvero di astrarre, di concettualizzare” e che ”l’uomo è l’unico essere in grado di porre se stesso
quale oggetto di riflessione”. Un po’ meno drastica sembra la
valutazione dello stesso libro da parte di A.Oliverio. Ovviamente non si può
negare che le differenze fra la mente umana e quella animale (soprattutto se
si utilizzano i ragni come confronto …) ci siano e notevoli, ma non è il caso
di sottovalutare il fatto che alcune importanti novità si vedono comparire un po’ alla volta nei mammiferi e
poi nei primati e in particolare crescere e diventare sempre più rilevanti
nelle antropomorfe, che ormai sappiamo hanno dimostrato di sapere creare,
accumulare e trasmettere nuove conoscenze (cultura?!) alle generazioni
successive (come si dimostra nel sito web: Chimpanzee cultures). |
|
13/12/07-USA
|
·
Sono disponibili da alcuni giorni i video (in bassa qualità) delle discussioni
avvenute durante il secondo convegno organizzato a fine ottobre da The Science Network “Beyond Belief 07: Enlightenment 2.0”. Interessante anche la conversazione a 4
davanti ad un caminetto avvenuta il 30 settembre scorso fra Dawkins (il suo
libro “The God
delusion” ha venduto finora 1.5 milioni di copie), Dennett, Harris e
Hitchens sui loro comuni interessi… In attesa del DVD si può scaricare un
video a bassa qualità o l’audio MP3 |
|
12/12/07-IT
|
·
Articolo di Repubblica (“L’era
dell’evoluzione record. Cambiamenti mai così veloci”) su una recente
pubblicazione scientifica sulla maggiore variabilità genetica delle
popolazioni umane attuali. Purtroppo rimane l’assurda immagine che nessuno
mai trova per fortuna nei libri e negli articoli seri: una serie lineare di
ominidi bipedi in cammino verso il 2000. A dire il vero si intravede
un’evento di cladogenesi che ha portato all’Homo neanderthalensis, ma è
unico… Per chi volesse
approfondire l’argomento, se ne parla nel blog di uno degli autori |
|
11/12/07-IT
|
·
Mentre a Cavalli Sforza è possibile che succeda, in 3 anni non era mai
successo che nella rassegna stampa della Camera mancasse un articolo di
G.Sermonti... Purtroppo … anche stavolta c’è, nonostante il contenuto,
l’articolo comparso oggi sul Foglio (“LIBRO DEL GENESI E DARWINISMO,
LA BARBA ORIGINARIA E IL SUO IMITATORE“). ·
Un articolo su L’Avanti (“La società che ho sempre sognato“) commenta l’ultima
enciclica del Papa, soprattutto per quanto riguarda la critica
all’Illuminismo, un momento certamente rilevante nell’evoluzione culturale
almeno di una parte degli individui appartenenti alla nostra specie: “Qualche
giorno fa, il Pontefice dei cattolici ha presentato la sua nuova enciclica
“Spe salvi” (nella speranza), nella quale ha accusato l’illuminismo di essere
la causa prima di tutti i mali dell’umanità, perché la Rivoluzione francese –
figlia dell’illuminismo – ha tentato di rendere assoluto il dominio della
ragione e della libertà. Ha detto anche che la scienza e il progresso non
portano alla costruzione di una società perfetta, anzi possono produrre
orrori e sono quindi una minaccia per l’uomo e per l’umanità”. Conclusione
dell’articolo? “L’illuminismo ha fatto sì che il
XVIII secolo – indimenticabile – sia passato alla storia come il secolo dei
lumi. È dovere di tutti gli uomini liberi lottare perché questo nostro secolo
passi alla storia come il “secolo dei lumi spenti”. [sembra che
forse manchi un NON…] |
“L’’Origine delle specie’ è realmente
un’imitazione del Genesi biblico, con alcune varianti e alcune improprietà …
Darwin copre un campo ridotto rispetto a quello del Genesi e si limita ad una
teoria sull’origine dei viventi” (e così viene sistemato il metodo
scientifico!) “la zoologia moderna da’ torto a Darwin e ragione
alla Bibbia” |
10/12/07-USA
|
·
Sta montando negli USA un altro contrasto (che probabilmente finirà in
tribunale) fra creazionisti e comunità scientifica. In Texas è stata
licenziata (per parzialità?!) la responsabile nazionale dei programmi di
scienze delle scuole statali (“State science curriculum director
resigns”). Cosa aveva fatto per
indurre a stendere questa richiesta
di licenziamento su cui poi è stato scritto “employee
resigned”? Il suo lavoro! Aveva inviato una mail per pubblicizzate la
conferenza di una filosofa della scienza, Barbara
Forrest, che aveva con successo difeso la scienza e il neodarwinismo nel
processo di Harrisburg contro i sostenitori dell’ID. Ci sono state subito
alcune proteste,
che rapidamente hanno portato al licenziamento; il 4/12 un editoriale
preoccupato sul New York Times (“Evolution and Texas“) poi il 5 dicembre un intervento
della stessa Barbara
Forrest, che ha evidenziato la presenza di un noto creazionista a capo del Board
of Education del Texas, ha evidenziato la gravità e l’assurdità della
situazione: “the
intelligent design (ID) creationist movement is about politics, religion, and
power. If anyone had any doubts
about how mean-spirited ID politics is, this episode should erase them.” [Ci si potrebbe
chiedere se non sarebbe stata ben peggiore la situazione se la responsabile
dei programmi di scienze …avesse pubblicizzato qualche iniziativa
creazionista?] |
|
9/12/07-IT
|
·
Sul Manifesto un articolo pessimista di F.Gentiloni (“Darwin
fa ancora discutere”) su come sta procedendo la negazione e
l’eliminazione delle novità (non eccezionali, ma comunque c’erano) della
posizione di Giovanni Paolo II sull’evoluzionismo. Senza che nulla sia
cambiato da parte della scienza e nonostante che fino a qualche anno fa
nessuno contestasse alla Chiesa cattolica il diritto di credere a favole e a
miti che un tempo permettevano di spiegare l’astronomia e la vita sulla terra
ma che poi si sono dimostati falsi ma soprattutto non utili se si vuole
campare a lungo, “negli ambienti antidarwiniani
delle chiese cristiane si sottolinea che i risultati delle scienze non sono
sicuri, più che mai l’evoluzionismo con i suoi gradini e passaggi più che
incerti”. Queste critiche e questi dubbi spesso partono da premesse
sbagliate o del tutto assenti e comunque non si deve dimenticare che le
ipotesti e le teorie scientifiche riguardano solo aspetti materiali che
caratterizzano il mondo materiale e proprio non vorrebbero né potrebbero
toccare aspetti che riguardano la religione e la teologia; la chiesa non si è
mai interessata allo studio degli elefanti … nessuno vorrebbe che un elefante
gli schiacciasse un piede … o che un virus lo puntasse. [Giusto questi sono i
dubbi che purtroppo emergono dal blog presente sul Giornale e citato
recentemente (“Darwin,
l’evoluzionismo e l’uomo frutto del caso”) in cui si pretendono dagli
evoluzionisti certezze che nessuno chiederebbe al proprio medico o al proprio
geometra; sarebbe ragionevole anche riflettere sul fatto che al parroco
nessuno chiede mai alcuna certezza su aspetti materiali della vita … un’altra
riflessione sconcertante che deriva dalla lettura del blog è che il testo di
un’intervista al paleoantropologo F.Facchini non frena i partecipanti dal
mescolare piani culturali diversi, mentre vengono accolti con gran commozione
gli interventi di un filosofo antievoluzionista come F.AgnoIi, che addirittura
contesta una mostra sull’evoluzione umana a cui ha collaborato anche
F.Facchini!] Se davvero le richieste non fossero ideologiche
(ad esempio l’idea di voler “scoprire prima tutti
i fossili prima di poter credere all’evoluzione”), non si potrebbe
infatti accettare nemmeno quello che il Papa attuale ha accettato nel 2004. Sembra che la Chiesa non si accorga con le
dichiarazioni del Card.Schönborn in favore dell’Intelligent Design nel 2005 è
iniziato un processo difficile da controllare, sia per le parole d’ordine
false usate e diffuse anche da persone autorevoli (dire “siamo il prodotto del caso” è sbagliato anche
per i biologi evoluzionisti ed è un’offesa alla loro ragione …) ma
soprattutto per la confusione fra i fatti e le spiegazioni. Risulta infatti evidente
e sconcertante che spesso, ad esempio nel blog citato, venga contestato non solo il neodarwinismo ma anche
l’evoluzione, che forse pochi sanno che la Chiesa accetta da lungo tempo! Sarebbe stato indispensabile che Mons.Ravasi
(prima che al card.Schönborn venga in mente di affermare che anche le sue
idee sono “piuttosto vaghe e poco importanti”
come ha già certificato riguardo alle idee di GP2 sull’evoluzione…), avesse
confermato le idee in cui credeva nel 2005: “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati,
i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se
la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe
un campo non suo”.
Purtroppo il suo
testo pubblicato ieri dopo quasi un mese (“Il respiro dell'uomo di carne”), anticipando il
card.Schönborn,
ha confermato che non si concede alla scienza di studiare e scoprire nemmeno
“come” si sia sviluppata la vita sulla terra. [Forse si teme
che si scopra ancora qualcosa?] Sarebbe importante
chiarire che, se un problema non compete al teologo, che si riconosce
ignorante in campi non suoi, non è nemmeno compito di cattolici altrettanto
ignoranti e soprattutto molto meno onesti di Mons.Ravasi nell’ammettere che
purtroppo è costretto a dare direttive che riguardano comunque “un campo non suo”. E’ curioso …: è
in atto (soprattutto da Regensburg in avanti) un
tentativo da parte della Chiesa di superare la competizione fra scienza e
fede per l’uso della ragione; sembra però che ci si dimentichi di
raccomandare ai fedeli di adeguarsi, usando costantemente la ragione … O
forse si sta perdendo il controllo sui molti cattolici vogliosi di invadere
campi altrui, approfittando delle condizioni favorevoli che attualmente
sembrano esserci nel nostro paese? |
“è
ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati,
i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se
la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe
un campo non suo”. Ravasi, 2005 |
8/12/07-IT
|
·
Finalmente viene pubblicato dall’agenzia Zenit l’introduzione di
Mons.Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, al convegno del
15/17 novembre “Ontogenesi
e vita umana” (organizzato nell’ambito del Progetto STOQ, finanziato
anche dalla John
Templeton Foundation): “Il respiro dell'uomo di carne”. Già il primo paragrafo sembra indicare la
consapevolezza dell’esistenza di problemi seri di cui comunque Ravasi già era
conscio: “Una delle lezioni del Caso Galileo, è stata appunto
quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a
lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze naturali
e la teologia. Quell’evento, e altri tristi episodi simili di confronto
ci insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione.”. Il ragionamento di
mons. Ravasi prosegue poi però per altre vie, e lo ammette senza nemmeno spiegarne il motivo (“non abbiamo
voluto entrare nel merito specifico della connessione-collisione tra scienza
e fede”); rendedosi ben conto che i problemi
sono seri e richiederebbero una risposta urgentissima (“i capitoli iniziali della Genesi sembrano
essere in antipodo con la moderna antropologia scientifica: pensiamo solo
all’evoluzionismo e al poligenismo”) ritiene
utile dare comunque almeno una indicazione ai cattolici che dovrebbero
ascoltarlo e adeguarsi: “L’“inerranza”
delle Scritture non riguarda la scienza ma gli asserti religiosi. O meglio,
la “verità” che ci vuole comunicare non è di tipo scientifico ma teologico,
come ha sottolineato il Concilio Vaticano II”. Purtroppo nelle conclusioni si smentisce, citando una
frase di F.Facchini in cui si pongono alcune premesse e che poi vengono
smentite nella sottostante riga con le conclusioni: “Gran parte degli equivoci sul problema delle origini – ha
scritto – è sorta dalla pretesa di negare ciò che la scienza non può dirci
(la dimostrazione dello spirito) o di far dire alla Bibbia quello che essa
non vuol dirci (contenuti di ordine scientifico). Ai due interlocutori vanno
posti quesiti che rientrano nel loro ambito. Alla Bibbia sul perché
dell’esistenza, alla scienza sul dove, come, quando si è formata la vita…
La vera alternativa non è tra evoluzione e
creazione, ma tra visione di un mondo in evoluzione, dipendente da Dio
creatore secondo un suo disegno, e visione di un mondo autosufficiente,
capace di crearsi e di trasformarsi da sé per eventi puramente immanenti”. Come si
legge chiaramente, nonostante le premesse e le sue precedenti dichiarazioni
del 2005,
sembra oggi che alla scienza non sia concesso nemmeno di dimostrare COME si è
sviluppata la vita … subito dopo averle attribuito questo compito. Se, come
ammette onestamente lo stesso Mons.Ravasi in questo testo, "Il teologo
spesso è stato tentato di pronunziare verdetti di tipo scientifico” in
“un campo non suo”. non è corretto dire, come dice sempre il
Mons.Ravasi in questo testo, che “lo scienziato
irride tesi religiose" (che, come conferma lo stesso
Mons.Ravasi, in realtà non lo sono, se dette da un teologo, in quanto
riguardano “un campo non suo”). Conseguenza del
ragionamento è che lo scienziato non “irride
tesi religiose” ma piuttosto contesta “verdetti
di tipo scientifico” pronunziati da teologi “in un campo non loro”. Pur essendone conscio, il Mons.Ravasi non si
preoccupa di apprendere dall’esperienza pur citata all’inizio
dell’intervento: “Una delle lezioni del Caso Galileo, è stata appunto quella di favorire un
maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e
dei risultati altrui”, ·
Piuttosto sconosciuto fra gli scienziati che si occupano di evoluzione,
il teologo Mariano Antigas qui citato un paio di giorni fa per aver invece
studiato le prime reazioni vaticane al darwinismo, sembra invece ben
conosciuto fra gli antievoluzionisti; addirittura oggi viene citato sul Foglio,
nella recensione di un libro contro il darwinismo, per le sue opinioni
critiche verso Darwin. Non è facile e sembra piuttosto originale e segno di
tempi bui il fatto che le scoperte di uno scienziato vengano criticate
citando … le opinioni di un teologo che ha studiato documenti del Vaticano …
[Se qualcuno ci crede …] |
Una delle lezioni del Caso Galileo, è
stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste
troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze
naturali e la teologia. Quell’evento, e altri tristi episodi simili di
confronto ci insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca
incomprensione (Ravasi, 2007) “L’“inerranza” delle Scritture non
riguarda la scienza ma gli asserti religiosi. O meglio, la “verità” che ci
vuole comunicare non è di tipo scientifico ma teologico, come ha sottolineato
il Concilio Vaticano II”. (Ravasi, 2007) “i capitoli iniziali della Genesi sembrano
essere in antipodo con la moderna antropologia scientifica: pensiamo solo
all’evoluzionismo e al poligenismo” (Ravasi, 2007) “Gran parte degli equivoci sul
problema delle origini – ha scritto – è sorta dalla pretesa di negare ciò che
la scienza non può dirci (la dimostrazione dello spirito) o di far dire alla
Bibbia quello che essa non vuol dirci (contenuti di ordine scientifico). Ai
due interlocutori vanno posti quesiti che rientrano nel loro ambito. Alla
Bibbia sul perché dell’esistenza, alla scienza sul dove, come,
quando si è formata la vita (F.Facchini in Ravasi, 2007) |
7/12/07-IT
|
·
Deve essere frustrante per i teologi ripetere per anni che non bisogna
leggere la Bibbia come un manuale di scienze. Purtroppo (…?) sembra che
quello che viene insegnato fin dai primi anni di vita (possibile che i
teologi non lo sappiano?) difficilmente si dimentichi, tanto è vero che
nessuno si lascia poi convincere nemmeno dal Papa quando dice (2004) di credere con
lui nell’evoluzione biologica. Oggi addirittura sul Corriere un
articolo (“Quegli
atei evangelici profeti della miscredenza”) in cui la Genesi viene citata
come se fosse un manuale di scienze o almeno come se criticasse la scienza (“la
storia della Genesi è un mito veritiero. Essa ci insegna che la conoscenza
non sempre dona all’umanità vita o libertà, anzi talvolta rischia di generare
soltanto morte e schiavitù”). L’obbiettivo è la denuncia di “una nuova generazione di missionari che sta tentando di
convertire il mondo. Secondo questi evangelizzatori
della miscredenza, la religione è un
relitto del passato, che intralcia la via del progresso umano”. Nessuno immaginerebbe,
da queste frasi, che l’articolo critica (“missionari
antireligiosi come Dawkins”) il comportamento di chi invece cerca di
difendere la scienza da critiche irrazionali anche se vengono da ambienti
religiosi. Incredibile la frase alla conclusione dell’articolo, che evidenzia
una delle tante opinioni che sembrano contrastare con l’esperienza anche
storica: “mentre i teologi si interrogano da millenni
sulle loro credenze, gli umanisti laici non hanno mai messo in discussione il
loro semplice credo. L’ateismo evangelico è l’immagine speculare della
fede che attacca con tanta acredine, ma priva dei dubbi salvifici di
quest’ultima”. [Dubito che Galileo o Teilhard de Chardin potrebbero
essere d’accordo e ricordo una famosa frase di Leone XIII]. Una frase poi farebbe
arrabbiare Dawkins, che si solito non si riferisce ad una religione in
particolare: “l’ateismo evangelico andrebbe
inteso come eresia cristiana” ·
Un articolo su La Stampa ("Non credo nell'evoluzionismo",
biologo licenziato”) getta un po’ di luce su alcuni fatti che
recentemente fanno notizia negli Stati Uniti, soprattutto in vista
dell’uscita in febbraio di un film (“Expelled”) che cercherà appunto
di presentare i ricercatori antievoluzionisti come delle vittime di
comportamenti scorretti. Il biologo citato (licenziato nel 2004) sembrava si
rifiutasse di svolgere le ricerche per cui era stato assunto e che
implicavano (ovviamente…) aspetti evoluzionistici. Interessanti i commenti
dei lettori che tendono a ritenere assurda la protesta del biologo
antievoluzionista; d’altronde in Italia proprio in questi giorni leggiamo sui
giornali la storia del sacerdote che per un po’ di tempo ha preteso il
diritto di avere una moglie e un figlio; nessuno si scandalizza molto del
fatto che sia stato dimissionato per incoerenza. ·
Se andiamo a frugare nella stampa USA possiamo trovare un altro caso che
sta diventando interessante in quanto coinvolge un ricercatore che sostiene l’Intelligent Design; è un
astronomo che non ha ottenuto un posto fisso (tenure) alla Iowa
University proprio perchè le sue opinioni contro l’evoluzione e contro il
metodo scientifico non sembravano garantire la serietà del suo lavoro ai suoi
colleghi astronomi. Sui blog Pharyngula
e Panda’s Thumb (“More on
Gonzalez tenure denial”) si possono trovare alcune informazioni e
aggiornamenti su questo caso. L’aspetto curioso è dovuto al fatto che le
valutazioni dei colleghi sul suo caso sono divenute pubbliche dopo che il suo
avvocato ha richiesto all’università la copia delle e-mail, dimostrando quindi
che l’adesione a un movimento politico-religioso che negava il metodo
scientifico era stata alla base della decisione presa in facoltà di non
assumerlo come scienziato. [Può essere utile
ricordare che una fondazione USA che finanzia in tutto il mondo (e anche in
Italia) iniziative di ricerca seria sul rapporto fra scienza e religione (un
articolo che presenta i risultati di una ricerca da loro finanziata è stato
recentemente sulla copertina di Nature), la John Templeton Foundation, si premura di
pubblicizzare una valutazione fortemente negativa
sull’Intelligent Design. Forse molti in Italia non lo sanno e poi magari
chiedon finanziamenti alla JTF…] |
“mentre i teologi si
interrogano da millenni sulle loro credenze, gli umanisti laici non hanno mai
messo in discussione il loro semplice credo. L’ateismo evangelico è
l’immagine speculare della fede che attacca con tanta acredine, ma priva dei
dubbi salvifici di quest’ultima” |
6/12/07-IT
|
·
Nel blog Bioetiche si commenta
ancora la sconcertante presentazione del libro di R.AIberoni. [Lo shock
deve essere stato grande… e la foto lo rappresenta bene!] ·
Sull’Avvenire a pag.32 un articolo (“Da
Galileo a Darwin, la Chiesa sotto esame”) che ovviamente non racconta della
Santa Inquisizione e di come la Chiesa abbia evidenti problemi con gli
scienziati che spiegano problemi che prima avevano trovato solo spiegazioni
inefficaci e ideologiche. Curioso il fatto che sembri che ci sia una certa
difficoltà a gestire troppi scienziati insieme e si preferisca demonizzarli
uno alla volta; magari insistendo addirittura a deformare le opinioni di
qualcuno in particolare, come avviene da decenni (15) con Darwin. Si trova
comunque comodo continuare a offenderlo, distorcendo il suo pensiero e
ridicolizzandolo, sapendo che molti cattolici hanno ormai imparato ad associarlo
alle ipotesi stupide che si continua ad attribuirgli, e a reagire
automaticamente solo a sentirlo nominare. Sarebbe utile verificarlo. Quanti
cattolici lo associano alla scoperta dell’evoluzione, che invece era già ben
nota ancora prima della sua nascita? Quanti
cattolici lo associano alla somiglianza dell’uomo con le scimmie
antropomorfe, mentre invece era già evidente nel 1700 a Linneo? Quanti
cattolici lo associano ad un’origine delle zanzare o di altri animali e
piante fondata erroneamente solo su eventi casuali? Quanti
cattolici lo associano ad un’origine dell’uomo fondata erroneamente solo su
eventi casuali? Sono
sicuramente milioni, a cominciare dal Papa che già nel giorno del suo
insediamento aveva alluso alla teoria darwiniana dell’evoluzione, mostrando
di ignorarla, e non pensando che fosse provocatorio e altamente offensivo
attribuire ad uno scienziato ottocentesco un’ipotesi folle, pre-mitica e
pre-religiosa, quasi da “troglodita”. La sua frase “Non
siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione” è stata
infatti interpretata, come d’altronde probabilmente era previsto nelle sue
intenzioni, come una critica alla teoria dell’evoluzione da parte di una
persona evidentemente poco esperta e/o mal consigliata, mentre ne è una
offensiva caricatura, facendo riferimento a modi di pensare precedenti a
qualsiasi tentativo di interpretazione, che fosse mitica o religiosa. Il
neodarwinismo invece è successivo, tanto è vero che ovviamente supera e
risolve molti dei fatti inspiegabili. Solo per questo può portare turbamento
… e si cerca di far credere che siano ipotesi ancora più primitive e stupide
delle fantasiose ipotesi che si basano solo sulla fede. L’articolo tratta
invece di un convegno in memoria di Mariano Artigas, fisico, filosofo, sacerdote,
scomparso esattamente da un anno e che “si è
occupato della vicenda di Galileo Galilei e delle questioni connesse alla
teoria dell’evoluzionismo”. In particolare Antigas ha ricostruito,
grazie all’apertura degli archivi vaticani) le prime reazioni vaticane alle
pubblicazioni di Darwin, in un libro del 2006 (“Vatican
confronts evolution. Negotiating
Darwin. The 1877-1902”) . Sembra che alla fine dell’800 il Vaticanio abbia
dimostrato un interesse e una curiosità maggiore rispetto alle distorsioni e
alle demonizzazioni che ora sembrano invece prevalere, tanto che, lo si è
visto, si modificano, non avendoli capiti, anche i testi dei documenti ufficiali
e originali del papa precedente per negare i giudizi positivi verso il
darwinismo ... e “prudentemente” nessuno se n’è ancora accorto…; pur di evitare Darwin la chiesa cattolica
oggi sembra addirittura cadere nella trappola dei creazionista che manovrano
dell’Intelligent Design, nonostante la critica di F.Facchini sull’autorevole
Osservatore Romano e la condanna di una Fondazione che finanzia molte
iniziative cattoliche critiche verso la scienza. E’ incredibile vedere quanti
in Italia ritengano credibile l’ID mentre la Templeton Foundation, che un
tempo li finanziava, ma ora li ha abbandonati in quanto non fanno ricerca né
scienza: “ |
|
5/12/07-IT
|
·
Su La Stampa un commento di
Odifreddi (“Se il
papa ripassasse Galileo") all’ultima enciclica del papa e in
particolare al punto in cui vorrebbe attribuire alla scienza obbiettivi
improbabili. ·
Nel blog di TornieIIi (vaticanista del Giornale) c’è una
“istruttiva” discussione che permette di capire le conoscenze e i riferimenti
culturali di un gruppo di cattolici lettori di quel quotidiano; la
discussione rimane attiva ancora il 9/12 (le abissali ignoranze di qualcuno
che comunque pensa di aver ragione senza doversi nemmeno informare) sembrano
garantire lunga vita a queste discussioni spesso purtroppo inutili anche per
la difficoltà ad accettare che la scienza si occupi solo di problemi
scientifici; per fortuna si vede finalmente la comparsa di una persona che
finalmente conosce il problema, dopo un fisico che ha mostrato come Zichichi
sia in parte giustificato nella sua difficoltà a capire che la biologia ha
davvero meccanismi diversi da quelli della fisica e in parte simili a quelli
che agiscono nella storia. E’ interessante vedere numerose persone esperte di
religione porre problemi strani e parlare di solito a vuoto (ignorando
infatti i fatti dell’evoluzione … come risulta chiaramente da alcuni
interventi che richiamano conoscenze errate diffuse per esempio da
G.Sermonti) di evoluzionismo e di Darwin (molti non sanno nemmeno che
esistono anche Wallace e altre migliaia di sostenitori competenti…). Già il
titolo (“Darwin,
l’evoluzionismo e l’uomo frutto del caso”) fa capire come si ripetano le
cattive interpretazioni date dai molti antievoluzionisti che ignorano i fatti
dell’evoluzione e disprezzano chi ha capito come spiegerli. Approfittando
dell’assenza del padrone del blog, in viaggio a Lourdes, è da rilevare
l’effetto dell’apparizione nella discussione del filosofo AgnoIi,
esperto in contestazioni a mostre sull’evoluzione umana (nonostante sia
inesperto di biologia); è comunque l'unico che almeno ha letto
qualcosa dei problemi di cui si parla e per i quali si propongono
spiegazioni utilizzando il libero pensiero (la ragione dovrebbe essere uno
strumento comunque migliore di qualsiasi ragionamento del tipo “io penso che
tu sbagli”). Incredibile che
nessuno ringrazi invece per l'intervento che qualcuno
riporta, dell’antropologo F.Facchini (che giustamente cita almeno
la selezione naturale oltre al solito caso che giustamente angoscia i
cattolici come pure gli scienziati). Notevole poi, in una serie di interventi
che criticano la scienza e stigmatizzano i rari tentativi degli scienziati di
reagire (venendo accusati di voler criticare la teologia senza strumenti
seri!), un intervento molto chiaro e semplice che spiega quanto sia difficile
lavorare seriamente utilizzando gli strumenti migliori e più seri, ma anche
quali problemi abbia il papa a farsi capire: "La
scienza, da sempre, credo provi una sorta di invidia nei confronti della
teologia poichè questa riesce a dare risposte a quelle domande che, per
definizione, non potranno mai avere dalla scienza una risposta definitiva.E’
inutile cercare nella scienza, risposte che non potrà mai dare".
[Se non ci si accontenta di quello che la scienza può dare non
rimangono che l'astrologia e i
tarocchi? La teologia davvero può rispondere a qualsiasi domanda come
l'astrologia? Basta rileggere
l’intervento del Papa a Regensburg per capire invece
quanta sia invece l’invidia del Papa-teologo verso uno strumento come la
ragione, che alle scienze permette di ottenere risultati eccezionali ma che
serve poco per giustificare la teologia.] |
|
4/12/07-IT
|
·
Altre citazioni (sconcertate e
preoccupate per iI futuro della cultura umana) del libro dell’AIberoni: qui
nel sito di qlibri,
nel blog L’estinto,
e nel blog di due esperti di biologia ed evoluzione umana, Biondi/Rickards.
|
|
3/12/07-IT
|
·
Ragionevole ma birichino il commento
sull’incontro di presentazione del libro di R.AIberoni che leggiamo nel sito
del blog Bioetiche (Solo
un miracolo può avervi portato dove siete). C’è anche un preziosissimo link alla copia salvata
su YouTube dell’indimenticabile (purtroppo) servizio del TG2 (Darwin, evoluzionismo
secondo il TG2), scomparso dal sito della RAI; è già stato visto 260
volte in 4 giorni!; si può verificare che il Card.Martino come attore non è
molto bravo, ma sicuramente ci ha messo l’anima nel recitare la parte del
vescovo Wilberforce … sembra proprio di essere ripiombati nel 1860, anche se
si lamenta la mancanza della salace risposta di T.Huxley (“Wilberforce and Huxley: A Legendary
Encounter”). Nei commenti
nel sito del blog Bioetica sembra si faccia a gara per alzare il numero
dei partecipanti ad una possibile suddivisione delle eventuali spese
legali… Per ora sono già a 4, e il
primo è uno dei responsabili del blog!! Fra i commenti nel
sito di YouTube una citazione di T.Pievani (“Esiste il
reato di vilipendio della religione, ma non quello di diffamazione della
Scienza”) e un geniale invito a reagire,
adeguato al penoso commento del card.Martino: “Primati di tutto il mondo unitevi!”. (in
realtà potrebbe anche esser scambiato per un invito rivolto ai vescovi…).
·
Anche il Giornale (“Stop ai cattivi maestri”)
cade nella trappola di contestare il Papa attribuendo erroneamente a Darwin
la scoperta dell’evoluzione biologica e quindi dell’origine della nostra
specie da antenati in comune con altre specie animali. Questa è infatti una
scoperta precedente a Darwin (ha più di 200 anni e forse anche perché ben
stagionata da qualche anno è accettata senza problemi dalla Chiesa
Cattolica), e quindi non si capisce perchè anche un quotidiano un tempo
attento alla scienza abbia abboccato. Per fortuna almeno viene salvato il
papa precedente, citato correttamente e autonomamente rispetto alle notizie
che vengono diffuse dalle università vaticane. Anche l’ultima frase dell’articolo cercherebbe di
salvare il ricordo della serietà passata, se non ci fosse un clamoroso
“errore di battitura” (“può anche essere
frutto di un processo evolutivo, ma non causale”). [Curioso! E’ una mutazione casuale o un progetto
intelligente? Come si fa a credere che il caso non esista e non abbia un
ruolo creativo?] ·
Sempre sullo stesso numero del Giornale,
un articolo (“Ma senza un metodo resteremmo tutti al buio”) in cui il
giornalista si pone il problema di che cosa trasmettere a una coppia di
gemelline proprie discendenti riguardo ad una delle più importanti conquiste
della scienza e del pensiero umano dell’ottocento (“Quando verrò interpellato su come è partito lo strepitoso macchinario del
mondo, non farò il soffietto a Darwin, raccontando che lo scimpanzé è il
nonno di tutti noi”); in questo articolo il darwinismo
sembra considerato un prodotto positivo del pensiero umano ma senza una
posizione cronologica ben definita nell’evoluzione culturale (sembra possa stare
anche vicino ai presocratici … in barba al naturale e ovvio processo di
accumulazione delle conoscenze) e praticamente senza sottolineare alcuna
relazione con la realtà che il darinismo ha spiegato e i problemi che ha
risolto …. Per fortuna Darwin come persona si salva più che in
altri articoli (“l’uomo che circumnavigò il globo
sulla Beagle, naturalista «senza paga», voleva solo vederci chiaro negli
ingranaggi della natura, non fu un artefice complice di orrori… «Ho un
ardente desiderio di contribuire alla nobile struttura della scienza
naturale» scrisse il ricercatore nella sua Autobiografia”). Ci
voleva un filosofo cattolico per attribuire a Darwin
(dopo secoli di schiavismo) il razzismo e pure il nazismo.
|
|
2/12/07-IT
|
·
Intervista a F.Facchini nelle pagine
bolognesi dell’Avvenire (“Il
disegno che non c'è”). SI riconferma che l’ID è sbagliato e non
accettabile per i cattolici. Qualcuno alfin lo ascolterà…? ·
Anche nel blog di Beppe Grillo
arriva la notizia della presentazione in un’università vaticana del libro
antievoluzionista di R.AIberoni; non si evidenzia il fatto – certamente
piuttosto assurdo, e che dimostra come ragione e fede non sempre concordino …
soprattutto in un contesto di carenze di informazioni - che nel libro si criticano perfino le
note posizioni del papa (2004) in
favore dell’origine comune degli esseri viventi…; la lettera di T.Pievani
pubblicata nel blog di Grillo (“Vaticano
über alles”) aggiunge a questa notizia
sconcertante (“Libri di violento discredito contro la teoria
dell’evoluzione, ricolmi di falsità, di insulti e di strafalcioni
scientifici, vengono recensiti dal Corriere della Sera e dai canali RAI“) anche un elenco di iniziative che sarebbero prove di
acquiescenza da parte del parlamento italiano. Numerosi i commenti, spesso fuori tema, postati come
reazione a questa mail. ·
La lettera di T.Pievani viene
riportata anche nel
sito della UAAR, dove si possono leggere numerosi commenti un po’
migliori e ben più intelligenti di quelli presenti nel sito di B.Grillo… |
|
1/12/07-IT
|
·
Sul Riformista un
interessantissimo intervento di O.Franceschelli (“Perché il darwinismo è un dono
anche per la religione“) che ha
il merito di ricordare, proprio nei giorni in cui YouTube quasi ci spinge a
ricordare che per fortuna non cè alcun dubbio né che i cardinali sono
infallibili né sempre amano né rispettano la verità. Franceschelli ci fa
sapere che mentre le università vaticane ed ex ministri esaltano libri fuori
dalla realà “Francisco
Ayala, tra i biologi più eminenti e di orientamento cattolico, sia a Dio che
a Darwin suggerisce di accostarsi con ben altra sensibilità. Chiarendo fin
dal titolo del suo ultimo libro – Darwins’s Gift to Science and Religion (J. Henry Press)- che non solo la
scienza, ma anche la teologia deve sapersi confrontare non con la caricatura,
ma con i doni di Darwin”. Certamente
è un libro che è “Una smentita radicale e
autorevole degli attacchi alla teoria dell’evoluzione, che forse gli
antidarwinisti d’assalto si guarderanno bene dal considerare”.
Contrariamente a quanto esce dal Vaticano o dall’Avvenire, “Ayala presenta in modo chiaro ed efficace la teoria darwiniana
«universalmente accettata dai biologi» e di cui la selezione naturale
costituisce l’«assunto centrale». Ciò lo porta a ricordare ai lettori che ne
rimanessero ancora sconvolti, un dato di fatto incontestabile: oggi non
esistono più lacune (gaps) nella conoscenza della «storia evolutiva degli
organismi viventi». Con buona pace di quanti ancora si ostinano ad agitare lo
spettro degli anelli mancanti (missing links).” Abbastanza curioso il fatto che questo libro sia linkato nella homepage
della John Templeton Foundation, una fondazione religiosa cristiana che in
Italia finanzia invece iniziative che ignorano o svalutano o condannano la
teoria dell’evoluzione darwiniana. La situazione non mostra un elevato grado
di coerenza … ·
Fiocco azzurro per un nuovo blog in
italiano che da qualche giorno si occupa con “impareggiabile” competenza …
del rapporto fra religione ed biologia evoluzionistica. Nella home page si
vede una foto dell’intelligente C.Darwin, e si può leggere perfino una
critica all’Intelligent Design che Darwin e i neodarwinisti dovrebbero
considerare offensiva (una banale critica senza alcune ipotesi alternativa
viene pomposamente e impudentemente promossa addirittura a “forma
d'integralismo di segno opposto”!). Un altro intervento sembra scoprire le carte, mostrando
una eccessiva venerazione verso “Un Creatore che usa la selezione naturale
proprio per selezionare le specie che più gli aggradano. Una super
Intelligenza [originale la definizione…!] il cui modo di
lavorare è così immensamente complesso che le nostre piccole menti ci vedono
solo mutazioni "casuali" senza "direzione"”. Come si spiega l’evoluzione biologica? “Un divino architetto, che procede per variazioni, che
noi interpretiamo per "errori" di replicazione del DNA, ma che col
senno del poi, si rivelano "fortuiti accidenti". Una Intelligenza
che provoca volutamente estinzioni di massa, p.es. per licenziare i
dinosauri e fare venire in essere i mammiferi, cioè noi.”. Sembra
ci sia qualche dubbio fra divino architetto e divino macellaio,
ma la soluzione sarebbe quindi “Una evoluzione apparentemente casuale che
è invece finalizzata: un "darwinsimo spirituale". Il
finale dell’intervento è una dichiarazione di infallibilità, inattaccabile “Quale
argomentazione scientifica dovrebbe impedirmi di crederci?”. Davvero diabolica
questa domanda retorica …! non c’è dubbio che siamo proprio di fronte a una
nuova religione … che ben conosce i suoi diritti e i suoi vantaggi di non
dover dimostrare nulla…. Curioso il fatto che questo nuovo “progetto” dimostri
una coerenza e una intelligenza del tutto originali: si criticamo sia il
libro della AIberoni che i criticati dalla AIberoni …. Anzi l’elenco è ancora
più lungo … Unica nota positiva: il link della versione blog del
sito web di Pikaia |
|
30/11/07-IT
|
·
Ancora peggio. Fra i bravi cattolici ci sono il filosofo ButtigIione
(membro del board degli advisors dell’Acton Institute, che evoca
perfino lo spirito di Hitler, sostenendo che “l’ideologia darwinista abbia
generato quelle deformazioni che hanno portato alle teorie razziali diffuse e
praticate dal Nazionalsocialismo di Hitler1”), un
giornalista dell’agenzia Zenit (che gestiva la sezione
ambientale dell’Acton Institute Italia, il cui sito web è chiuso dal
30/6/07) che sostiene che il darwinismo “elimina il Creatore e riduce
l’umano” e un
direttore di TG che usando il suo ruolo e la sua autorevolezza, certifica
un’inesistente cattiva salute del neodarwinismo (“nonostante si dica che il darwinismo e più in generale
l’evoluzionismo goda di diffusa accoglienza, è un fatto che in tutti i
continenti ci sono scienziati di varie discipline che lo contestano”.) …
incredibile … |
|
29/11/07-IT
|
·
Ora si capisce il motivo della
presenza del direttore del TG2 alla presentazione del libro di R.AIberoni
all’Università Lateranense: al TG2 delle 20.30 (audio) va in onda un attacco di un esponente
autorevole della Chiesa Cattolica addirittura all’evoluzione biologica (NB:
il card.Ratzinger nel 2004 aveva accettato l’evoluzione
biologica, che comunque da tempo non era un problema!!). [J Non prevedevo di dover
evidenziare spesso (oltre ad errori nelle critiche alla biologia) anche
errori nella contestazione di documenti vaticani….!!!] J _____________________________________________________________ ·
“Does the Foundation
support I.D.? No. We do not support the political movement
known as “Intelligent Design. This is for three
reasons 1)
we do not believe the science underpinning
the “Intelligent Design” movement is sound, 2)
we do not support research or programs that
deny large areas of well-documented scientific knowledge, and 3)
the Foundation is a non-political entity
and does not engage in, or support, political movements. It is important
to note that in the past we have given grants to scientists who have gone on
to identify themselves as members of the Intelligent Design community. We
understand that this could be misconstrued by some to suggest that we
implicitly support the Intelligent Design movement, but, as outlined above,
this was not our intention at the time nor is it today”. Come si può verificare,
l’iniziativa organizzata oggi certamente esce dai confini accettati dalla
Templeton Foundation, che finanzia il Progetto
STOQ a cui partecipano varie università vaticane fra cui l’Università Lateranense; a parole si dice che “Scopo del Progetto STOQ è quindi di contribuire al
progresso della scienza, a rafforzare le relazioni tra scienza, filosofia e
teologia, in modo da testimoniare che la finalità ultima della scienza è l’umanità e il suo benessere globale” … “il cosiddetto pluralismo culturale e
religioso suscita il bisogno di proporre punti d'incontro che permettano il
dialogo e la ricerca comune della verità”; i fatti
sembrano diversi e soprattutto indicano anche una evidente difficoltà capire
cosa mai la JTF potrebbe intendere per “negare aree di conoscenze
scientifiche ben documentate”). Se andiamo poi a
leggere i consigli
della JTF per chi richiede un finanziamento, verifichiamo che si
pretendono standard di serietà e di scientificità che almeno questa
iniziativa sembra non rispettare “The Foundation is a non-partisan philanthropic
organization and makes funding decisions based on a process of peer
review as is standard practice in scientific research funding and publication.
Our expectation is that the products of Templeton-funded research will appear
in high-quality and peer-reviewed journals. Nella pagina si possono leggere anche documenti che
contestano articoli di quotidiani che avevano sostenuto che la JTF
finanziasse l’ID; come ad esempio si riporta una lettera
di risposta del vicepresidente C.Harper (14 novembre 2005) al Wall Street Journal, dove si
garantisce che: “This is false information. In fact,
quite the opposite is true. C.Harper,
un ex-astronomo ad Harvard, in un altro articolo del 2005 aveva sottolineato
il suo ruolo di rigido controllore sui progetti
che la JTF finanziava: “I am the main quality control guy
in the Foundation. I work like the devil to develop serious scientific
work with top-level rigor. Una prova l’abbiamo nell’elenco dei finanziamenti della
JTF all’editore della rivista “Science”, l’AAAS.
Strano che in Italia finora i finanziamenti vadano in
direzione diversa … forse sarebbe utile che anche gli evoluzionisti e magari
i darwinisti imparino questo indirizzo,
sia per informare sull’uso dei finanziamenti per impreviste iniziative politiche
di cui magari la Chiesa e le Università pontificie nemmeno si accorgono
(come magari è avvenuto in questo caso, gestito da cattolici devoti, amici
dell’Acton Institute di Fr.Sirico, ma incompetenti), che per chiederli … Per che cosa si può chiedere un finanziamento alla JTF?
Uno dei progetti di ricerca più costosi
finanziato finora dalla JTF ha portato ad un risultato probabilmente non
voluto … Qui un articolo del NYT (“Long-Awaited
Medical Study Questions the Power of Prayer “) e qui una sintesi dei risultati
della ricerca. “The study cost $2.4
million, and most of the money came from the John Templeton Foundation, which
supports research into spirituality. The government has spent more than $2.3
million on prayer research since 2000 … At least 10 studies of the effects of
prayer have been carried out in the last six years, with mixed results. The
new study was intended to overcome flaws in the earlier investigations”. Cosa occorre evitare
assolutamente? “In another of the study's findings, a significantly
higher number of the patients who knew that they were being prayed for — 59
percent — suffered complications, compared with 51 percent of those who were
uncertain”. |
|
29/11/07-VA
|
·
Sempre peggio. Sembra davvero che
nell’impossibile difesa del libro antievoluzionista appena pubblicato da
R.AIberoni, oltre all’Università Lateranense sia scesa in campo perfino la Radio
Vaticana. Non c’è alcun dubbio che il libro non sia solo antidarwinista,
dato che si contesta l’origine della nostra specie dall’interno dei primati,
cioè il fatto stesso dell’evoluzione. La posizione è davvero incredibile; non solo perché
anche il Papa (nel 2004) e il Card.Schönborn (nel 2005)
hanno confermato che non c’è alcun dubbio che esista un antenato comune di
tutti gli esseri viventi, e che questo sia vissuto miliardi di anni fa, come
ipotizzato dalla scienza, ma anche perchè questa posizione è stata accettata
perfino da Padre Livio, direttore di Radio Maria (!) … la radio concorrente …; Padre Livio si preoccupa
infatti esclusivamente dell’anima, lasciando agli scienziati tutti gli
aspetti materiali, per i quali anche lui riconosce che abbiano una certa
competenza: «È di fede che l’umanità derivi da una sola coppia. Ma
questo vale soltanto per l’anima. Riguardo all’origine del corpo, la Chiesa
può considerare le più svariate ipotesi. Al riguardo, la scienza è
assolutamente libera nella ricerca»). La Radio Vaticana invece ha un’opinione piuttosto
originale sulle competenze (ricordiamo che Ravasi nel 2005 (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le
scimmie”) disse: “se la teoria
evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo
non suo”) e chiede l’opinione di una
sociologa in un articolo (“Il magistero di Benedetto XVI esalta la
vera ragione di fronte alla deriva scientista”) di
cui fornisce anche l’audio. Non si capisce perchè
l’autrice del libro, invece di proporre e giustificare ipotesi alternative,
ironizzi su improbabili critiche (“i darwinisti, e Darwin stesso sin
dall’inizio, attaccano la Genesi, facendo apparire Dio come un bambino che si
mette lì a fare, uno per uno, tutti gli animali”) superate dal fatto che
anche il Papa abbia accettato l’origine comune degli esseri viventi e quindi
il processo evolutivo, tanto da non proporre più oggi il libro della Genesi
come un manuale di scienze, a differenza di quanto sembra propongano il libro
e i suoi estimatori. Come si sa la scienza,
che ha svelato da secoli che l’evoluzione è un fatto, ha una sua spiegazione
anche dei meccanismi che hanno agito e agiscono, mentre la Bibbia propone la
creazione “ab nihilo” e immediate di tutto, esseri viventi compresi.
La Chiesa, pur avendo abbandonato l’ipotesi biblica (e non certo darwiniana)
che “Dio … si mette lì a fare, uno per uno, tutti gli
animali”, per ora non propone ipotesi alternative a quella
neodarwiniana che rifiuta. Sembra invece che
l’autrice del libro creda ancora che la Bibbia possa essere letta come un
libro scientifico! Se questa è la sua opinione, non si capisce il motivo per
cui l’Università Lateranense la favorisca e si contestino senza validi motivi
le posizioni del Papa e del Card.Schönborn. [Mi sembra che ci si avvii su una
strada che un tempo non poteva che portare al rogo]. Se qualcuno in
Vaticano (don TanzeIIa-Nitti sembra il candidato più adatto a questo ruolo …
qui si può sentire una sua esplicita dichiarazione durante una conferenza il 6/11 a Milano) riuscisse ad
accorgersi e capire quello che sta succedendo probabilmente avvertirebbe
l’esigenza di mandare magari qualcuno dei contestatori del Papa in pensione
anticipata. Posso immaginare soprattutto l’imbarazzo del nuovo responsabile
vaticano della cultura, già messo in difficoltà il 17/9/07, a pochi giorni
dall’insediamento, dal suo Sottosegretario che voleva addirittura negare alla scienza
l’uso della ragione (“para el católico no hay incompatibilidad
entre evolución y doctrina", aseguró para insistir en que "lo que
está en juego en este debate es una opción entre lo irracional y la razón
y, al fin y al cabo, el Cristianismo es la religión del logos, o sea de la
razón, una religión que mira siempre hacia la verdad"); ora sembra
che mons.Ravasi sia scavalcato e contestato nel suo appoggio alla biologia e nel suo
apprezzamento verso la cultura occidentale, la ragione e il lavoro dei
biologi evoluzionisti; la sua posizione era stata recentemente confermata
dalle sue dichiarazioni al recente convegno “Ontogenesi
e vita umana” (organizzato nell’ambito del Progetto STOQ, finanziato
anche dalla John
Templeton Foundation), ma chiaramente delineato soprattutto in un articolo
su La Nazione del 5/10/2005 (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le
scimmie”): “è ovvio che
l'evoluzione esiste,
non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti,
i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva
è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. |
“è
ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati,
i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se
la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe
un campo non suo”. Ravasi, 2005 |
27/11/07-IT
|
·
Sulla rivista BioScience (November 2007; 57 [10]:
885-886) la recensione di un agile libretto “Not in our classrooms. Why ID is wrong for our
schools” per spiegare percè l’ID deve stare lontano dalle ore di scienze
negli USA. ·
Difficile non preoccuparsi seriamente
a leggere un articolo
pubblicato oggi dall’agenzia Zenit, che non appartiene al Vaticano ma
che comunque nella pagina
di presentazione (è importante a questo punto verificare anche le
credenziali…) garantisce ai cattolici (al punto 17) che “vuole
offrire una visione del mondo com'è vista e proposta dalla Santa Sede e …
mantiene relazioni con i vari organismi della Santa Sede, in particolare con
il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali”.
Nonostante (al punto 4) si precisi perfino che “Le
attività del Santo Padre e i suoi interventi vengono riportati con una
particolare attenzione. Le sue parole sono uno stimolo alla riflessione non
solo dei cattolici” oggi leggiamo un articolo che pubblicizza la prossima
presentazione un libro che, su basi esclusivamente ideologiche nega
completamente l’evoluzione biologica, un fatto ormai noto fin dal 1700 (e poi
spiegato da Darwin e confermato finora da tutti gli scienziati che se ne sono
occupati): “Cancellando il Creatore e riducendo l’uomo ad un
derivato delle scimmie, Darwin ed i suoi seguaci, da una teoria scientifica,
hanno tratto una ideologia atea che si basa su un solo comandamento: il
primato del volere individuale che ha un solo scopo saziare i propri impulsi.
E’ un modo subdolo per parificare l’essere umano agli animali”. Dove sta il
problema? Sia il giornalista che l’autrice del libro non sanno che non solo
nei libri di scuola ma anche in un documento firmato dal Card.Ratzinger nel 2004
(par-63/69), c’è scritto che è ormai certo che l’uomo ha avuto origine, prima
che dai primati, da organismi unicellulari vissuti miliardi di anni fa. Per non
parlare delle dichiarazioni in favore dell’autonomia degli scienziati nel
loro campo, più volte ripetute dal responsabile vaticano per la cultura,
prima mons.Poupard e ora anche mons.Ravasi (alcune citazioni di mons.Ravasi
sono qui sotto in data 16/11; una delle migliori è la seguente (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le
scimmie”; La Nazione del 5/10/2005), che
sicuramente all’agenzia Zenit non solo non conoscono ancora ma che forse
nemmeno immaginerebbero: “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i
risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una
oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al
teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo.”. Per
pubblicizzare il libro si fa parlare, invece di mons.Ravasi, il responsabile
della commissione Giustizia e Pace, che sui problemi della scienza non sembra
nè interessato nè molto aggiornato. Sembra evidente, ma sconcerta, che Zenit ignori perfino
il recentissimo articolo del 23/11 di F.Facchini, pubblicato nientedimeno che
sull’Osservatore Romano (“Neodarwinismo
e creazionismo scientifico: attenzione ai salti di corsia”). [Perché l’agenzia Zenit contrasta o ignora voci
autorevoli e responsabili della chiesa cattolica, con il rischio di sbandare
e schiantarsi presentando una visione opposta a quella della santa sede,
risulta certamente un mistero che molti scienziati non riuscirebbero
probabilmente a spiegare. La teoria dell’evoluzione certamente è più facile da spiegare … Anche don TanzeIIa-Nitti, che non crede – l’ha
fatto capire al dibattito a Milano del 6/11/07- all’esistenza di frange anche
“autorevoli” di cattolici creazionisti, potrebbe essere turbato alla lettura
di questo articolo, che chiaramente sponsorizza un libro che presenta idee
che non dovrebbero trovare posto in un’università pontificia, soprattutto se
finanziata anche dalla John Templeton Foundation, che sembra controlli – l’ha
fatto con il Discovery Institute che ormai non finanzia più dal 2000 - la serietà
delle strutture finanziate, come si legge chiaramente qui
nell’intervento dell’attuale vicepresidente C.Harper che scrive chiaramente “I work
like the devil to develop serious scientific work with top-level rigor” ] A questo punto si può tornare a leggere
l’incipit dell’articolo, inaccettabile come base per un qualsiasi dialogo con
qualsiasi persona ragionevole: “E' vero che gli esseri umani discendono
dalla scimmia? E' vero che tutto dipende dal caso e non
esiste un Creatore? E' vero che sopravvive solo il più forte e
che per seguire la legge dell'evoluzione i deboli devono essere lasciati
morire, o addirittura, devono essere soppressi prima che nascano? … Le suggestioni,
il senso, la dimensione dell'umano e del divino … vengono analizzate e
confrontate con l’ideologia che ha cancellato il Creatore e ha ridotto l’uomo
a poco più di una scimmia”.
Un tempo (quando le donne non avevano ancora l’anima e i feti non
avevano ancora alcun valore) ci si chiedeva, ugualmente senza pudore, “è vero
che la terra gira intorno al sole?”] [Possiamo solo sperare che il 29 ci sia in
un’irruzione delle guardie svizzere che scortano ·
il
papa che spiega che, contrariamente a quanto sostiene il card.Martino, "Ci sono
tante prove scientifiche in favore di una evoluzione che appare come una
realtà che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita
e dell'essere in quanto tale", ·
mons.Ravasi
che spiega perché il card. Fisichella è in errore: “è ovvio che
l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli
scienziati “ e che quindi non ci si deve più “sorprendere quando la scienza fa scoperte
che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”, ·
F.Facchini
che spiega al direttore del TG2 che è in errrore: “Nel mondo scientifico l'evoluzione
viene considerata come realmente avvenuta” ·
il card.
Schonborn che concede che “L’evoluzione nel senso di una comune
discendenza può essere vera”, per cui nessuno si deve scandalizzare se
è dimostrato che deriviamo da antenati scimmieschi … ·
Padre Livio, sì anche il direttore della Radio religiosa più
ascoltata anche dalle vecchiette: «… Riguardo all’origine
del corpo, la Chiesa può considerare le più svariate ipotesi. Al riguardo, la
scienza è assolutamente libera nella ricerca» ·
… e magari pure don Giuseppe TanzeIIa
Nitti, venuto per annotare i nomi e le qualifiche di tutti quei cattolici
creazionisti antievoluzionisti che non si accorgono dei suoi continui
tentativi di far usare, se possibile e se funzionante, anche la ragione … ] A questo
punto sembra che anche lo spirito della lettera di
GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne faccia parte di un
lontano passato fatto soprattutto di cultura, rispetto e curiosità per chi
comunque “arricchisce
la nostra conoscenza della vita e dell'essere in quanto tale". [E il dubbio che gli sconcertanti interogativi di Socci (articolo
su Libero del 14 settembre 2007) siano giustificati ritorna… E’ un’aggravente il fatto che in questo caso a
contestare opinioni del Papa siano presenti anche un rettore e un cardinale
che ha pure un ruolo di alta responsabilità (Presidente
del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ) anche se non coerente con il tema in discussione?] |
|
25/11/07-USA
|
·
Negli USA il 13/11/07 è stato
trasmesso un programma televisivo molto ben fatto, prodotto dalla PBS e diffuso dalla rete NOVA (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) |
|
24/11/07-IT
|
·
Sarà una bella idea? Orlando
Franceschelli sul Riformista (“SE IL FEMMINISMO SI ISPIRA A DARWIN “) riprende
un libro di un anno fa in cui si ipotizzava un parallelismo fra
antifemminismo e antidarwinismo, fra paura di Darwin e paura della donne. Non
avendo finora risolto definitivamente nessuno dei due problemi, possiamo solo
sperare che non si crei una collaborazione /sinergia fra chi ha paura di
Darwin e chi ha paura delle donne… |
|
23/11/07-IT
|
·
Sull’Espresso una lunga
intervista di Odifreddi ad Hans Kung (“SE LA SCIENZA IGNORA DIO”) in cui si tocca il problema, che ogni giorno verifichiamo quanto sia
serio, del’allergia della religione cattolica verso alcuni temi di ricerca e
scoperte della scienza. ·
F.Facchini ritorna oggi sull’Osservatore
Romano ·
“Nel mondo
scientifico l'evoluzione viene considerata come realmente avvenuta. In
biologia nulla ha senso, affermava Dobzhansky, se non alla luce
dell'evoluzione. ·
Giovanni Paolo II nel noto messaggio alla Pontifica
Accademia delle Scienze del 22 ottobre 1996
riconosceva che oggi si può parlare di teoria scientifica dell'evoluzione e
non più di ipotesi. ·
Benedetto XVI in un incontro con i sacerdoti delle
diocesi di Belluno e Treviso del luglio scorso, ad Auronzo, così si
esprimeva: "Ci sono tante prove scientifiche in favore
di una evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che
arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell'essere in quanto tale";
nello stesso tempo affermava che la dottrina dell'evoluzione non può rispondere
a tutti i quesiti, soprattutto a quelli di senso” Per chi si occupa professionalmente dei problemi
connessi con l’evoluzione queste dichiarazioni (note da tempo ma spesso
dimenticate o ignorate in quanto non fatte conoscere e non spiegate ai fedeli)
garantiscono l’accettazione almeno del fatto che la nostra specie (che si
inserisce in una storia evolutiva della materia vivente iniziata più di 3
miliardi di anni fa) ha avuto origine 6-8 milioni di anni fa da un antenato
comune anche ad alcune specie di scimmie antropomorfe attualmente viventi.
Proprio quello che verrà contestato il
29/11 da persone, tutte ignare dei fatti dell’evoluzione biologiche
(oltre che delle teorie che la spiegano) ma felici di presenziare ad una
iniziativa per lanciare pomodori contro Darwin. Questo avverrà in una Università, anche se pontificia,
quella Lateranense, che la Templeton
Foundation finanzia in quanto garantirebbe il rispetto di criteri di
serietà e di scientificità adeguata ad un livello universitario. [Sarebbe
interessante capire come questa iniziativa si inserirebbe nel ragionamento
fatto da F.Facchini…; pure interessante sarebbe capire come mai dei laici si
stiano dando tanto da fare per trascinare vescovi e cardinali a contestare
documenti vaticani che sembra che tutti ignorino]. Anche il ragionamento di F.Facchini comunque rischia il
salto di corsia che lo preoccupa quando cerca di incrociare i due livelli che
lui stesso ammette “si sviluppino su due piani diversi, pur
riguardando la medesima realtà”;
strano soprattutto che chieda agli scienziati l’onere della prova
dell’esistenza o meno di meccanismi “superiori” (non è chiaro se più o
meno intelligenti di quelli umani, che sono di solito intelligentissimi) che
le diverse religioni appoggiano, pur senza dimostrazioni e pur avendo
garantita a priori l’impossibilità di verifica. Dopo aver provato a evidenziare i limiti della scienza
e aver citato i dubbi di chi non apprezza il rigore metodologico preteso dal
metodo scientifico (“a livello subatomico, molecolare, cellulare, come nel
moto dei corpi celesti, si rivela una fine sintonia fra la diverse forze che
non può essere casuale. È una conclusione ragionevole, anche se non è
dimostrabile con le metodologie della scienza empirica. In base
alle osservazioni della natura non si può negare la suggestione di un
progetto”). F.Facchini
ritorna comunque ad una sua frase abituale che, pur partendo da deboli
premesse (l’ipotesi che qualcuno possa rifiutare il neodarwinismo), dovrebbe
soddisfare gli scienziati, confermando che “… il rifiuto di questa modalità
evolutiva [quella neodarwiniana], perché non convincente, non implica
che si debba andare a cercare una causa esterna al processo evolutivo
presentandola come spiegazione scientifica. Le cause
vanno ricercate all'interno del sistema della natura. Una causa esterna,
identificabile senza difficoltà nel Creatore, lo configurerebbe come
tappabuchi della nostra ignoranza che può essere provvisoria e colmata da
nuove conoscenze. Il ricorso a una causa esterna che di tanto in tanto
interviene direttamente a orientare l'evoluzione in certe direzioni non
appare corretto e non è scientificamente dimostrabile”. Ammette quindi anche
lui che si tratti di un salto di corsia
e che non è corretto compierlo. E’ difficile riuscire a fare contenti tutti,
ma possiamo sperare che la frase “Di per sé
il darwinismo non obbliga ad essere atei. Vi sono darwinisti convinti che non
lo sono“ serva a calmare le acque, soprattutto fra i
cattolici abituati a leggere frasi (o libri, come quello recente che verrà presentato
il 29/11 addirittura all’Università Lateranense) che sostengono invece
proprio il contrario. ·
Oggi a Bologna comincia
una iniziativa di tre giorni (CRONOBIE)
con dibattiti estremamente interessanti, con scienziati che vengono
intervistati da T.Pievani e da P.Greco. Il programma, molto intenso, si trova
qui. ·
Newton ci informa che dal 29 novembre all’1 dicembre si terrà
a Forlì il VI convegno sulla comunicazione della scienza.
Qui il programma. Positivo verificare come ci siano ormai anche in Italia “spunti
diversi di riflessione sulle molteplici modalità attraverso cui comunicare la
scienza in una società che cambia”. |
|
21/11/07-IT
|
·
Il Gazzettino informa che
anche nella città di Galileo e di studi universitari avanzati (Padova) si
terrà domani 22/11 un’iniziativa pubblica (“Siamo scimmie progredite o linee di
un disegno intelligente?”) contro Darwin
e tutti coloro che negli ultimi 150 anni hanno confermato ed enormemente
ampliato le sue scoperte, organizzata da fondamentalisti cattolici del
triveneto che non accettano alcuni degli aspetti più avanzati della cultura
occidentale…. Visto che anche la
chiesa cattolica e il papa accettano che l’evoluzione umana sia iniziata con
organismi unicellulari, non è chiaro a che pensiero religioso attuale e a quale
secolo faccia riferimento la cultura questi contestatori. Probabilmente, oltre a non conoscere il documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger non conoscono nemmeno le
dichiarazioni in proposito di Mons. Ravasi, novello responsabile della
gestione del problema, che dopo decenni sostituisce il card.Poupard. Certe
iniziative e certe dichiarazioni sembrano infatti organizzate per indurre
mons.Ravasi, nominato a settembre responsabile del settore cultura della
chiesa cattolica, a modificare una dichiarazione precedente sul problema
dell’evoluzione biologica (“E l’uomo in cerca di Dio incontrò le
scimmie”; La Nazione del 5/10/2005): “è ovvio che
l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli
scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida.
Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché
invaderebbe un campo non suo. …. Il compito dei teologi e’ cercare la
verita’ solo attraverso lo spirito, evitando quello che accadde a Galileo”), che
difficilmente qualche cardinale potrà etichettare come “piuttosto
vaga e non importante ·
Altre riflessioni significative di
mons.Ravasi dovrebbero essere più conosciute e ribadite più spesso: una sua
frase recente (Avvenire del 16/11) evidenzia che mons.Ravasi ha coscienza di
un gravissimo problema, che potrà orientare la chiesa cattolica sulla strada verso l’accettazione di fatti
e teorie che le scienze biologiche hanno messo a disposizione della cultura
umana ormai da 150 anni: “c’è chi si sorprende
quando la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla
Bibbia”. E’ una frase che spiega bene non solo la sorpresa di un
cattolico devoto, ma anche lo sconcerto (e perfino l’ironia … di fronte ad
alcuni casi patologici…) che suscitano negli scienziati le dichiarazioni di
chi critica la scienza senza nemmeno conoscere i fatti che la scienza ha
studiato e riesce oggi anche a spiegare. Purtroppo gli scienziati non possono far molto per
evitare che la gente cresca credendo nel “mondo
descritto dalla Bibbia”, anche perché questo mondo viene insegnato
(almeno nelle scuole italiane) addirittura a partire dai tre anni di età, il
periodo in cui nella nostra specie si ha la massima ricettività e il minimo
di verifica razionale delle informazioni, come ben sanno anche le
gerarchie cattoliche. Nello stesso intervento mons.Ravasi ha ricordato
inoltre l’esigenza di dialogo “fra discipline rimaste troppo a
lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui, come sono le scienze
naturali e la teologia”; il
pensiero è certo gentile, e richiama un po’ la lettera
del 1988; certo però che non c’è simmetria
fra le due situazioni: già lo sapeva Galileo 350 anni fa, ma lo sapevano pure
i naturalisti della seconda metà dell’Ottocento che sicuramente si saranno
letti con una certa preoccupazione l’Enciclica di Leone XIII (“Humanum genus”)
contro i naturalisti. A questo proposito non possiamo dimenticare
l’evoluzionista e teologo Teilhard De
Chardin che nella prima metà del ‘900 era stato spedito a scavare fossili
nel posto più lontano dal Vaticano e i cui libri sono stati banditi dalle
biblioteche degli enti religiosi anche per molti anni dopo la sua morte. Si è
cambiato oggi idea su Teilhard, preferendo dimenticare come l‘aveva trattato
il Santo Uffizio, ma su Darwin sembra che la strada sia lunga quasi come
quella di Galileo. C’è spazio per un’altra frase di Ravasi? Eccola: “Il teologo spesso è stato tentato
di pronunziare verdetti di tipo scientifico e lo scienziato di irridere tesi
religiose". Se, ad esempio
nel caso dei fenomeni evolutivi, si definiscono “tesi religiose” le
critiche alla scienza senza proposte alternative migliori o con proposte che
ignorano addirittura i fatti, la seconda parte della frase non è motivata e
può suscitare irrisione di per sé. Occorrerà verificare quanto spazio lascerà
appunto mons.Ravasi a questi critici che non possono difendersi dietro a
sciocchezze che l’esperto Mons.Ravasi difficilmente definirebbe “tesi
religiose”. Sembra promettere che non le accetterebbe se venissero dai
teologi (“Ma se la teoria
evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invederebbe un campo
non suo..”) per cui si può sperare in un prossimo intervento del
Mons.Ravasi per recuperare all’ortodossia cattolica i teologi creazionisti
biblici del Centro Kolbe
(USA).
Nel caso dei
laici la situazione non è facilmente controllabile, come si vede in altri
settori in cui non sempre si rispettano le indicazioni vaticane di controllare
meglio la fantasia e l‘irrisione non giustificata. |
|
20/11/07-USA
|
·
Gli interessati all’ID saranno
contenti di poter assistere in differita ad una conferenza
di Dembsky, tenuta all’Università dell’Oklahoma, disponibile (ovviamente
in inglese) ora anche on line. Interessanti soprattutto le domande cattivelle
degli studenti ad uno dei massimi responsabili del Discovery Institute che
nei primi anni ’90 ha “reinventato” la versione più recente delle idee
creazioniste predarwiniane; il dibattito inizia dalla metà del 3’ video
(l’audio è comunque di scarsa qualità). |
|
20/11/07-IT
|
·
Merita di essere ricordata una frase
comparsa oggi in un articolo dell’Avvenire (“Il
declino dei laici da Croce a Odifreddi”): “studiosi
delle discipline più svariate si ritengano legittimati ad affrontare, senza
la necessaria competenza, argomenti complessi e delicati, come l’esperienza
religiosa e gli uomini”. Concedendo
che “gli uomini” non sia un tema autonomo su cui possano parlare solo i religiosi e le
chiese, ci si può domandare se sia accettabile che mons.Sgreccia (secondo la
sintesi che ne fa l’Avvenire del 16/11) attribuisca agli evoluzionisti, forse senza la
necessaria competenza e magari allo scopo di
deriderli e criticarli meglio, idee stupide ed assurde (“molti
interpretano l’evoluzione come un processo governato esclusivamente dal caso “!!) che qualcuno
fa circolare da tempo nel mondo cattolico, ma che sono estranee all’ambiente
scientifico. |
|
19/11/07-USA
|
·
In occasione della trasmissione negli
USA (il 13/11/07) di un programma televisivo prodotto dalla PBS e diffuso dalla rete NOVA (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) sul processo di Harrisburg che ha visto la sconfitta
dell’Intelligent Design, il Discovery Institute ha pubblicato un
libretto (disponibile in internet) per spiegare l’ID agli insegnanti: “The
theory of intelligent Design. A
briefing racket for educators”. Nel sito web della trasmissione televisiva (Judgment Day: Intelligent Design on Trial) c’è invece una gran quantità di materiale ben fatto e
interessante, con interviste al giudice Jones e ad altri partecipanti. Interessante una frase all’inizio dell’intervista a Ken
Miller, il biologo universitario cattolico che ha difeso il metodo scientifico al processo di Harrisburg: alla
domanda “Why is evolution so
controversial?” risponde: “I think one of the reasons why evolution is
such a contentious issue, quite frankly, is the same reason you can go into a
bar and start a fight by saying something about somebody's mother”. In effetti mi è successo che un biologo cattolico da me sollecitato sui
temi dell’evoluzione rispondesse assurdamente “io non derivo da una scimmia”. [Siamo al punto di contestare anche i sospetti di
Linneo?!] La trasmissione (2 ore) è visibile
(in 12 video) da questa pagina web. Decisamente ben fatta e molto critica
verso l’Intelligent Design |
|
18/11/07-IT
|
·
La notizia non è recente, ma a molti potrà interessare: carenze
informative sull’evoluzione della vita sulla terra si possono risolvere
scaricando un libro on line sull’evoluzione (“Dal big bang a
Dio. Il lungo viaggio
della vita”) messo a disposizione dall’autrice, la prof.di biochimica di Sassari
B.Tavolini, nel suo sito
web: “Il
libro riassume il lungo viaggio che ha permesso alla vita di nascere e di
divenire ciò che conosciamo. Il viaggio si snoda dal Big Bang alla sintesi
delle prime molecole organiche, alla loro organizzazione in un
organismo vivente, all’evoluzione fisica degli organismi viventi, alla
loro evoluzione metafisica cioè all’evoluzione delle sensazioni, dei
sentimenti, della morale, di Dio” ·
Sul Domenicale
del Sole 24 ore una stroncatura ironica (forse mons.Ravasi parlerebbe
di “irrisione”, ma prima dovrebbe verificare
i fatti …) di un libro pieno di informazioni errate utilizzate per criticare
e irridere non solo la teoria dell’evoluzione ma anche il fatto stesso
dell’evoluzione (e siamo nel 2007…). Il fatto che il 29/11 questo libro verrà
presentato a Roma addirittura in un’università pontificia alla presenza del rettore, di un
autorevole cardinale, di un politico autorevole (un tempo ministro ed oggi
all’opposizione) e del direttore del principale telegiornale privato,
aggiungono imbarazzo e pena all’ironia, che è inevitabile di fronte a frasi
assurde che si possono leggere in questo libro (come “Le immagini di Robespierre e Hitler sono state calpestate,
quella di Marx messa in soffitta, mentre quella della scimmia continua a
campeggiare su tutti i media” che viene citata nel corsivo
scandalizzato del Sole 24 Ore di oggi; probabilmente il giornalista
ignora tuttora che, nonostante la sua opinone, fra qualche giorno il libro
verrà comunque presentato e forse “raccomandato ai cattolici” nella sala di
un’Università Pontificia – probabilmente finanziata dai cittadini italiani). [Non è imbarazzante che dei
cardinali pubblicizzino un libro che nega adddirittura l’evoluzione che la
Chiesa cattolica ammette da tempo e
che lo stesso papa attuale ha confermato in un documento del 2004 (al par.63)? Non è imbarazzante
l’appoggio del rettore della Lateranense ad un testo che nega l’evoluzione e
quindi l’origine comune degli esseri viventi che il papa stesso accetta? E
per di più senza dimostrazioni scientifiche serie? La Lateranense partecipa al progetto STOQ (ben finanziato dalla opulenta John Templeton Foundation) che ha l’obiettivo “ di contribuire al progresso
della scienza, a rafforzare le relazioni tra scienza, filosofia e
teologia, in modo da testimoniare che la finalità ultima della scienza è
l’umanità e il suo benessere globale, di cui sono componenti essenziali l’elevazione
intellettuale, etica e religiosa di ogni singola persona”. “Il Progetto STOQ nasce a seguito del Giubileo degli Scienziati nel
gennaio dell’anno 2000, in cui si sono incontrati rappresentanti delle
maggiori Istituzioni mondiali impegnate nel dialogo fra scienza e religione”. La John Templeton Foundation
ha da tempo smesso di finanziare il Discovery Institute che diffonde la
dottrina dell’”Intelligent Design” in quanto viene riconosciuta priva di
fondamenti scientifici, come si legge chiaramente in questo articolo
pubblicato nella loro rivista (What is the problem
with Intelligent Design?, dove si legge “Intelligent Design (ID) theory fails both
scientifically and theologically …. Robbed from restricting itself to
naturalistic explanations, Intelligent Design theory would prevent scientists
from pursuing science as they know it… The
theological failing of ID is that its intelligent designer becomes a trivial
God so lacking in compassion”) . Non si rischiano finanziamenti e autorevoli
collaborazioni? Probabilmente no, dato che la Fondazione crede nella Theistic Evolution: A
Christian Alternative to Atheism, Creationism, and Intelligent Design] |
|
17/11/07-IT
|
·
Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli (“Quando
l’onestà intellettuale è attaccata per creare sterili polemiche ideologiche”)
in risposta all’articolo di F.Facchini sull’Avvenire del 10/11 (“Darwinismo, dibattito oltre le ideologie“) in cui si
dimostrava la tendenza ad etichettare come ideologiche le opinioni di chi
utilizza solo spiegazioni naturalistiche per spiegare la natura …. |
|
17/11/07-IT
|
·
Nel prossimo numero dell’Espresso in edicola ci sarà un’intervista
a Umberto Veronesi (“Il
bisturi e l’etica”): All’inizio manifesta le sue idee sul rapporto fra
scienza, etica e fede, indicando quali sono le sue opinioni come agnostico
(il termine ateo non gli piace…). A parte un po’ di ignoranza sugli scimpanzè
(ha capito bene però che anche gli scimpanzè come l’uomo dimostrano di avere
sviluppato diverse culture; chi non ci credesse, come l’autrice di un recente
libro scritto senza nemmeno salire sulle spalle dei giganti, può visitare il
sito web Chimpanzee
cultures, che lo dimostra),
Sembra proprio di capire che questo non è uno scienziato che pretende
di “far dire alla Bibbia quello che essa non
vuole dire (verità scientifiche)” … anzi! Interessante anche la sua
osservazione che la fede non aiuterebbe a guarire, mentre invece la volontà
conta. Addirittura la sua esperienza come oncologo è che “il non credente soffre meno e muore meglio”. ·
Sul sito web Science and religio in Media si può trovare una maggior
quantità di informazione, anche se non i testi integrali, sul convegno “Ontogenesi
e vita umana” organizzato nell’ambito del Progetto STOQ finanziato anche
dalla John
Templeton Foundation. |
|
16/11/07-IT
|
·
Oggi sull’Avvenire un articolo («L’embrione
nella Bibbia, germe di vita dell’uomo») sull’apertura a
Roma del convegno “Ontogenesi
e vita umana”; un po’ diverso da quello di ieri dell’agenzia
SIR. Forse converrà aspettare il documento originale e
non fidarsi di interpretazioni giornalistiche. Nell’articolo di oggi si
trovano infatti citate frasi nuove, a partire fa quella molto interessante di
mons.Ravasi “c’è chi si sorprende quando la
scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia”;
l‘interesse per la diagnosi della diffusione di una grave patologia
(l’allergia alla scienza) fra i cattolici è notevole e originale, anche se
già lo aveva preannunciato GP2 ben 19 anni fa nella . L’ammissione della
difficoltà a capire le scoperte scientifiche permette di verificare se
coinvolge soprattutto chi nei suoi primi anni ha studiato scienze sulla
Bibbia (come prevedono ancor oggi i programmi scolastici dell’ora di
religione fin dall’asilo,
quando addirittura un terzo del programma riguarda la spiegazione delle meraviglie
della natura), e poi ha proseguito negli studi senza che la scienza venisse
insegnata invece da persone competenti. Il risultato finale sembra essere una
visione biblica del mondo nonostante siamo nel ventunesimo secolo. Molto
interessante. Un’altra
riflessione che suscita questa frase è che lo stupore non sia, come sarebbe
logico, per le scoperte scientifiche, uno dei migliori e più utili prodotti
dell’evoluzione culturale umana, ma per il fatto che le scoperte non
corrispondono a quanto insegnato dalla Chiesa cattolica, che per fortuna
gestisce l’interpretazione della Bibbia,impedendo che ad esempio in Italia i
creazionista biblici siano numerosi come negli USA. Il ragionamento sembra
che prosegua poi sostenendo che “Gli equivoci sulla questione delle
origini, scrive Fiorenzo Facchini citato da Ravasi, nascono dalla pretesa (degli
scienziati) di negare ciò che la scienza non può darci (cioè la
dimostrazione dello spirito) o di far dire alla Bibbia quello che essa non
vuol dire (verità scientifiche)”. [Mi permetto
di dubitare che “gli scienziati” – già Galileo aveva coraggiosamente
cominciato a non farlo - controllino sulla Bibbia le loro scoperte
scientifiche, per cui se la frase fosse davvero di F.Facchini o di
mons.Ravasi avrebbe avuto probabilmente uno o due soggetti diversi. So che a
volte,oltre ai non scienziati, alcuni fisici, matematici o astronomi
controllano sulla Bibbia le scoperte della biologia … ma sarebbe
consigliabile che controllassero prima sui libri di biologia… Verificando il testo originale di F.Facchini,
scritto per il DISF (“Uomo, identità biologica e culturale”), come logico non
fa riferimento agli scienziati se non per la prima frase: “Dalla assolutizzazione di modi parziali
di conoscenza derivano equivoci e incomprensioni che hanno spesso
contraddistinto i rapporti tra scienza e fede nell'epoca moderna, soprattutto
nel XIX e nella prima metà del XX secolo. Non si può
far dire alla scienza quello che “non può” dire, perché esorbita dalla sfera
delle sue conoscenze, né si può far dire alla Bibbia quello che essa “non
vuole” dire, perché non rientra nel suo messaggio religioso.”] Abbastanza strano rimane comunque, anche secondo l’articolo sull’Avvenire
di oggi, l’intervento di Mons.Sgreccia. E’ “curioso” notare che mentre mons.
Ravasi aveva appena ricordato l’esigenza di dialogo “fra
discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui,
come sono le scienze naturali e la teologia”, mons.Sgreccia conferma chi è responsabile della
scarsa collaborazione, presentando la teoria dell’evoluzione come una teoria
che attribuirebbe tutte le meraviglie del mondo vivente addirittura al solo
caso; sono 150 anni ormai che, da Darwin in poi, si ripete continuamente che
il caso da solo non può fare nulla di buono, ma leggiamo “E molti interpretano l’evoluzione come
un processo governato esclusivamente dal caso. «Ma
il caso è soltanto una lacuna della nostra conoscenza, non è una realtà»
replica il presule. «È casuale ciò di cui non possiamo fornire una
spiegazione completa». E poi c’è da chiarire che «molti eventi sono
contingenti, nel senso che potevano non accadere, non nel senso che
avvengono a caso»”; d’altronde anche il Papa sembra pensare nello stesso
modo, sorvolando sul ruolo di fattori che controllano e limitano la
creatività del caso, che introduce le novità. Mons. Sgreccia conferma pure, secondo il giornalista, cosa intende lui
per dialogo fra scienze naturali e teologia: “Quanto al
creazionismo scientifico, Sgreccia è dell’opinione che sia
meglio lasciare la ricerca agli scienziati. Purchè resti nitido il concetto
che è l’uomo il fine di tutto il creato”. [Sembra che il guinzaglio per il
dialogo lo preferisca corto…] ·
E’ possibile a questo punto integrare in quanto già
scritto una lamentela di mons.Ravasi comparsa in un altro articolo che fornisce informazioni diverse (“VATICANO/
RAVASI: TRA EVOLUZIONE E CREAZIONE NON C'E' AUT-AUT”): "Il teologo spesso è stato tentato di pronunziare
verdetti di tipo scientifico e lo scienziato di irridere tesi religiose". La frase è
illuminante, per cui è utile chiarire che, secondo ragione, non è “irrisione di tesi religiose” la difesa di
fronte a critiche non motivate (anche se vengono magari presentate come “verdetti di tipo scientifico” è scorretto
considerarle “tesi religiose”, se non lo
sono) a scoperte che ormai hanno superato 150 anni di verifiche pignole e di
successi. Comprensibile
che chi critica - ma nel bisogno utilizza quotidianamente la medicina moderna
- scoperte di 150 anni fa che riguardano solo gli aspetti materiali
dell’evoluzione dei viventi dovrebbe accettare che sia oggetto di difese
della scienza a volte un po’ ironiche. E’ possibile
però, e sarebbe comprensibile, che, se le critiche non motivate e ridicole
(non “tesi religiose” dato che riguardano problemi materiali dell’evoluzione)
continuassero ancora per qualche decennio, il sorriso scomparirebbe dalla
faccia di chi verrà ancora criticato
… chi non si innervosirebbe
nell’attesa dei 359 anni e rotti che sono stati necessari per la riabilitazione
di Galieo ?? Da notare
inoltre che quest’ultimo articolo comparso su APCOM riporta in modo più
esteso la parte dell’intervento di mons. Ravasi in cui cita F.Facchini; si
nota che in questo testo mons.Ravasi non attribuisce “agli scienziati” una “pretesa”
assurda; anzi alla frase citata in alto si aggiunge una frase, sempre di
F.Facchini (ma non tratta dall’articolo del DISF) che confliggerebbe con
l’aggiunta offensiva verso gli scienziati: “Ai
due interlocutori vanno posti quesiti che rientrano nel loro ambito. Alla
Bibbia sul perché dell'esistenza, alla scienza sul dove, come, quando si è
formata la vita”. ·
Sul Corriere
un interessante articolo (“Scienza e fede nella medicina“) sui rapporti fra fede e medicina; vi si legge
curiosa citazione riguardo agli esperimenti di inoculazione del vaiolo, prima
dei quali si era chiesti vari pareri autorevoli: “Se
l'imperatrice Maria Teresa d'Austria si convinse della liceità dell'innesto,
che considerò un utile mezzo nelle mani del medico e una pratica voluta da
Dio, nel 1763 la facoltà di teologia di Parigi si dichiarava contraria
sentenziando: «È sufficiente che questa inoculazione sia una novità per
essere reputata condannabile»”. [Forse
iniziò in questi anni il peggioranmento dei rapporti fra scienza e fede..?] |
“c’è chi si sorprende quando
la scienza fa scoperte che non coincidono con il mondo descritto dalla Bibbia” Ravasi
2007 |
15/11/07-IT
|
·
L’agenzia
SIR informa infatti che mons.Sgreccia, dopo aver citato l’intervento
peggiore di GPII sull’evoluzione, quello del 1985, e dopo aver cercato di
mettere insieme e conciliare anche l’inconciliabile, cioè sia l’ID - che promuove
addirittura a teoria - che F.Facchini, oltre a Darwin … (“Il dibattito sul rapporto tra
creazionismo ed evoluzionismo è stato rilanciato, ha ricordato Sgreccia,
dalla teoria dell’”Intelligent design” elaborata negli Usa, ma implica
la necessità della presa di coscienza di “un disegno superiore, per arrivare ad una pacificazione tra le istanze
della scienza e quelle della religione”),
decide che la situazione è così poco chiara anche per lui che è giunto il
momento di dire pane non solo al pane e secondo l’agenzia SIR
concluderebbe quindi con la seguente frase, molto chiara (altrimenti non
l’avrebbe detta): “non c’è contraddizione tra creazione ed evoluzione, purché si mantengano alcuni
punti fermi”, prima fra tutte “la differenza ontologica dell’uomo”, la
cui negazione “rende
incompatibili alcune teorie evoluzionistiche con la visione cattolica”. Sembra di capire che
le parole anche autorevoli (ad esempio di Mons.Ravasi nella scorsa primavera,
di P.G.Coyne o di F.Facchini) che sostenevano l’esistenza di piani diversi
che potevano convivere senza entrare in conflitto, facevano parte di quel
“dialogo” a cui sembravano sinceramente interessati ma che ora si
chiude. Sembra si stia andando
proprio verso il punto di non ritorno; Galileo non docuit. Probabilmente il
contrasto farà riferimento comunque alle precedenti posizioni della Chiesa
(favorevoli almeno al fatto dell’evoluzione, già individuato anche da Erasmus
Darwin nel 1794) per cui sarà diverso da quello illustrato nelle pagine
dell’ultimo sconcertante libro di R.AIberoni, che sembra ignori addirittura,
oltre all’esistenza di T.De Chardin, G.Coyne, C.Corrain, R.Parenti e
F.Facchini (scienziati e religiosi noti in Italia, esperti dell’evoluzione
dell’uomo a partire da antenati scimmieschi) perfino quella del documento del
2004 (non citato), firmato
dal card.Ratzinger in cui si riconosce che ci sono “spiegazioni in termine di ragion
sufficiente”per dimostrare la connessione della
nostra specie perfino con LUCA (il “last unique common
ancestor” , vissuto qualche miliardo di anni fa). Data la decisione
unilaterale di dichiarare l’incompatibilità
del neodarwinismo con la visione del mondo proposta dal Vaticano (non ci sono
dubbi che sia questa la teoria evoluzionista che ora Mons.Sgreccia
dichiarerebbe incompatibile…), almeno poteva risparmiarsi la sconcertante
frase “anche chi
accetta l’evoluzione ha l’obbligo di darne spiegazioni in termine di ragion
sufficiente”. Oltre al fatto che le spiegazioni
fornite negli ultimi 150 anni sono oggi più che disponibili – in libreria o
in qualsiasi università del mondo – oltre che comprensibili e ragionevoli,
nessuno oggi si sogna di negare che la creazione sia un problema di fede e
non di ragione, per cui fa sorridere che solo una parte possa pretendere “l’obbligo di darne spiegazioni in
termine di ragion sufficiente”. [Almeno si dovrebbe chiedere “per favore”…]. ·
Simpatico articolo di BandineIIi sul Foglio (“Ping-pong”)
su quella che chiama la schermaglia fra neodarwinisti e neo creazionisti
sull’articolo del Corriere del 4/11. Racconta del suo interesse giovanile per
Darwin e del fatto che non riesce ad essere ostile al darwinismo e alle sue
conseguenze. Non si preoccupa quindi di evidenziare come PiatteIIi PaImarini
ad alcuni è sembrato abbia poi fatto una capriola con il secondo articolo,
spiazzando quelli che non avevano capito bene il primo articolo (un po’
perché anche Cavalli Sforza ammette di non averlo capito, ma anche perchè
l’avevano letto con presupposti tali che le principali affermazioni da loro
fatte sono state poi contestate nella replica). BandineIIi non si preoccupa
nemmeno del fatto che sta scrivendo, un po’ controcorrente, proprio sul quotidiano che aveva accolto
con gioia, e forse cercato, le opinioni degli antineodarwinisti poi spiazzati
dal secondo articolo … ·
Articolo sulla Stampa di T.Pievani (“Darwin si evolve, i suoi nemici no”) a commento della
discussione successiva al primo articolo di PiatteIIi PaImarini (“Darwin”) comparso il 4/11
sul Corriere e che apparentemente sembrava un ulteriore tentativo di
criticare il neo-darwinismo; in realtà nell’articolo non si evidenziavano le
differenze rispetto al darwinismo originale, ben più facilmente – e
oggettivamente – contestabile. [Come hanno già fatto da decenni e fanno
tuttora i suoi eredi…] La confusione era dovuta soprattutto al fatto che
alcune incoerenze mostravano evidente che il titolo e gli occhielli non
rappresentavano una sintesi corretta dell’articolo; ma non era facile
capirlo, come si è visto dall’entusiasmo degli autori di alcuni articoli sul
Foglio. Entusiasmo che sicuramente si è smontato in seguito alle precisazioni
dell’autore (“Tra Dio e Darwin meglio ascoltare la natura”) su alcuni punti che erano stati male
interpretati, e in particolare il
punto che avrebbe distrutto il metodo scientifico, che non ricorre mai a
spiegazioni soprannaturali, nè ad “ampliamenti della ragione”. Nel suo articolo
Pievani evidenzia come l’ignoranza generale sui fatti dell’evoluzione
biologica (in parte anche colpa di chi riesce a influenzare in questo senso i
programmi scolastici…) come si è recentemente evidenziato, è alla base del
fatto che viene dato ampio spazio nei mezzi di comunicazione di massa alla “fila di
coloro che non vedono l'ora di farla finita con Charles Darwin[, che] non
smettono di ingrossarsi”; il fatto grave è che quasi sempre non
“si hanno gli strumenti per farlo, e soprattutto una teoria alternativa
che abbia un maggior potere esplicativo”. Pievani chiarisce poi che non
c’è dubbio che anche “I supposti fattori «non darwiniani» sono
in realtà soggetti a selezione naturale” . Lo stesso articolo originario
poteva sembrare molto ambiguo e incerto sul ruolo della selezione naturale,
tanto che gli inesperti capivano che venisse negato; in realtà si leggeva
perfino una frase che ricordava che “i
portatori di caratteri che accelerano, per un motivo qualunque, il loro
proprio tasso di riproduzione, si diffonderanno, a scapito di coloro che non
li portano. Potranno addirittura,
in certe condizioni, diventare gli unici che si riproducono”. Nella conclusione Pievani ricorda i
rischi della “strumentalizzazioni di simili
controversie in chiave religiosa” (che in effetti hanno costretto PiatteIIi PaImarini a
scrivere immediatamente un secondo articolo per chiarire e per dissociarsi da
alcune interpretazioni) e manifesta la preoccupazione che “un dibattito interno alla comunità
scientifica … venga stravolto ai fini
di una polemica ideologica che nulla ha a che vedere con la ricerca empirica
mostra un lato scivoloso della regredita temperie culturale in cui siamo
immersi”. Fra strumentalizzazioni
religiosi e stravolgimenti ideologici (che rischiano di strizzare
il neoevoluzionismo e di far perdere tempo ai neoevoluzionisti …) ci stiamo
dunque avvicinando al 2009, bicentenario della nascita di Darwin. [Non
sarebbe utile festeggiare prima, nel 2008, il ventennale della lettera di
GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne?] |
|
13/11/07-VA
|
·
La casa editrice dei Dehoniani sembra stia finalmente per pubblicare la
versione italiana del volume in tedesco che raccoglieva gli atti del week end
che il Papa ha passato (a Castelgandolfo, ben un anno fa) con i suoi
vecchi allievi discutendo sull’evoluzione e l’evoluzionismo. Sull’Avvenire
compaiono oggi infatti alcuni articoli e in particolare il rilevante
contributo del pontefice come commento delle quattro relazioni di cui aveva
sentito solo un riassunto, 3 teologiche e una scientifica di un biologo
evoluzionista austriaco, Peter Schuster. Schuster in
un’interessante (era infatti un molto diversa – a cominciare dai titoli che
annacquavano il contenuto - da quella fatta all’Avvenire
il 6/9/06…) ma poco nota intervista (“Interview with Peter Schuster “ al NCR, il
quotidiano dei cattolici USA) aveva dichiarato che le conoscenze attuali
della biologia permettono di spiegare i meccanismi dell’evoluzione biologica
senza ricorrere ad interventi soprannaturali. Probabilmente la sua conferenza
a Castelgandolfo riguardava questi problemi ed arrivava alle stesse
conclusioni; il testo si diceva che corrispondesse ad una sua conferenza
di 74 pagine in Powerpoint, che si trova tuttora disponibile in internet. Non mi sembra utile
riportare qualche frase degli articoli, anche perché potrebbe innervosire le
migliaia di ricercatori che hanno dedicato la loro vita allo studio dell’evoluzione e i religiosi
esperti di scienza e di evoluzione, che spesso hanno cercato personalmente di
convivere con esigenze e strumenti di conoscenza diversi. Penso basti citare un
paio di frasi tratte dall’intervento del papa (“L’evoluzione?
Non esclude il Dio creatore”): la prima frase chiaramente esalta
l’articolo del card.Schonborn che, grazie ad alcuni amici appartenenti al
gruppo dei profeti dell’Intelligent Design aveva scritto (7/7/05: “Finding
Design in Nature”) un famoso articolo su un quotidiano USA: “Ho
l’impressione che sia stata la provvidenza che ha indotto il cardinale
Schönborn a scrivere una glossa sul New York Times”. E’ da
precisare che in quell’articolo,
“sponsorizzato” dalla provvidenza, veniva riportato, stravolgendolo in un
punto chiave citato fin nella prima riga, un documento di GP2 del 1996 che poi, grazie alla
modifica, veniva giudicato non importante. Chi andasse
a leggere il testo originale del 1996, troverebbe esposti quali sono questi “suoi
buoni motivi”; spiace un po’ che non vengano ricordati …[forse quei motivi non erano “indotti dalla provvidenza”?]. La frase comunque ricorda anche la citazione
errata presente in “Finding
Design in Nature” (traduzione
italiana): “Giovanni
Paolo II disse che l’evoluzione (un termine
che non definì) era “più che una mera ipotesi”, Interessante
anche la dimostrazione dell’interesse del papa per la scienza, ma solo per
quella con serie basi matematiche (o geometriche?): “Come
seconda cosa a me è parsa importante un’altra sua affermazione: la
probabilità non equivale a zero ma neppure a uno. Per cui si pone la domanda:
a quale altezza si situa la probabilità? Ciò è importante se vogliamo
interpretare correttamente la frase di Papa Giovanni Paolo II: «La teoria
dell’evoluzione è più di un’ipotesi».”. Da notare che, a differenza del
card.Schonborn, la citazione della frase del 1996 è quasi corretta …
anche se poi non si illustra quali fossero “i
suoi buoni motivi” Altri articoli alle
pagine 26 e 27 dell’Avvenire: “Quando Ratzinger fece il punto con i suoi
allievi”, “Se la scienza si erge a
filosofia prima”- |
|
13/11/07-IT
|
·
Due articoli contro i neodarwinisti ancor oggi sul Foglio,
nonostante le precisazioni nel secondo articolo di PiatteIIi PaImarini: “L’evoluzione, l’autore del libro della
natura e il correttore di bozze” e “I cinque sensi e l’evoluzione in quercia
del seme della quercia”. Il secondo è un
articolo un po’ deprimente, in quanto si rifiuta di attribuire alla scienza
(che avrebbe l’ardire di “determinare senza evidenza di prove che
l’uomo proviene dalla scimmia”) il merito di un uso ottimale e esclusivo della ragione; inevitabile
quindi che sembri inutile il lavoro degli scienziati che hanno dimostrato
l’unitarietà della vita sulla terra. Per fortuna gli evoluzionisti si possono
consolare: almeno i Papi, nel 1996 e nel 2004, hanno riconosciuto la serietà, la validità,
l’utilità e l’importanza di questo lavoro che ha coinvolto migliaia di
scienziati nell’ultimo secolo e mezzo, per cui almeno ai fatti (l’evoluzione
dei viventi), dopo duecentocinquanta anni ci credono; sulle spiegazioni
invece stanno ancora riflettendo, senza fretta; un secolo e mezzo dal 1859 è
un periodo ancora troppo breve per approvare una simile novità. [Che la
chiesa debba sempre riflettere un po’ l’ha sostenuto anche TanzeIIa Nitti al
dibattito a Milano il 6/11/07]. Questo riconoscimento è comunque la
premessa di un atteggiamento verso la scienza meno spaventato di quello che
si evidenzia in questo articolo. [Da notare come gli articoli “critici” verso l’evoluzionismo, e quindi
la ragione, sono di solito ripresi e resi immediatamente disponibili in
Internet….] |
|
11/11/07-IT
|
·
Sul Corriere (“Ateologia, la nuova scienza del bestseller”) si racconta dei
numerosi libri usciti recentemente (da Onfray a Odifreddi, da Hitchens a Dawkins)
e che fanno bella mostra di sé nella zona di religione delle librerie,
accanto ai volumi scritti da religiosi. L’articolo sembra non prevedere che
la ragione da un po’ di decenni sia diventata uno strumento di conoscenza
indispensabile per il successo della nostra cultura “occidentale” e che
quindi ci possano anche essere opere in difesa della scienza (che tutti
ammettono utilizzi al meglio la ragione) dagli attacchi, spesso per nulla
razionali, che arrivano da persone che non necessariamente sono religiosi, ma
che comunque non capiscono fini, mezzi e soprattutto risultati della scienza.
Appunto per questo
motivo preoccupa la prospettiva, rivolta al passato e non alle novità
attuali, presentata nell’articolo (“è da secoli che posizioni scettiche o di ateismo
dottrinale circolano nella cultura occidentale: ma sarebbe sbagliato e perfino
irreverente andare a citare i grandi nomi della filosofia per spiegare questo
fenomeno, che è di livello assai diverso e che ha orizzonti più che altro
commerciali.”). Magari, se si parla di
evoluzione, i critici della biologia non hanno letto né libri di biologia né
il documento di Ratzinger del 2004, in cui si conferma che non ci sono problemi
con l’evoluzione biologica, che oggi è senza dubbio un fatto incontestabile,
proprio come sospettavano gli scienziati (fra cui Erasmus Darwin, il nonno
del ben più “fastidioso” Charles) già fin dalla metà del 700. [Perché si dovrebbe
stare zitti? Se si vede che qualcuno si affida a ignoranti non è buona
educazione avvertirlo? Non si può aiutare qualcuno ad attraversare le strade
della scienza che evidentemente non conosce?] |
|
11/11/07-USA
|
·
[da Pikaia]
Sulla New York Review of Books Allen Orr recensisce tre libri sul rapporto
fra evoluzionismo e fede cristiana. Versione italiana disponibile on line
nella Rivista dei Libri: “Ateismo missionario” ·
Informazioni interessanti sulle strategie attuali
dei neo-creazionisti USA in un articolo pubblicato nel sito del NCSE (“New
Creationist Textbook On the Way (Again)”). Il punto più
rilevante “In
2007, the Discovery Institute plans to release a "supplemental
textbook" entitled Explore Evolution. According
to the document, the textbook and auxiliary materials will teach the students
the Discovery Institute's talking points against evolution. These talking
points will evidently include the standard list of long-refuted creationist
claims promoted by the Discovery Institute Following recent defeats for the "intelligent
design" movement in the Kitzmiller v Dover case, in a February
2006 vote of the Ohio Board of Education, and in the August 2006 Republican
primary election in Kansas … creationists would continue to move toward
their so-called critical analysis of evolution strategy, in
which long-refuted creationist arguments are claimed to be valid scientific
challenges to evolution under the rhetoric of "critical thinking" and "teach the controversy". By
not using the terms "creationism" or "intelligent
design", creationists hope to teach their views in the public
schools while avoiding constitutional challenges from the courts (Matzke and Gross 2006) CHIARO? |
|
11/11/07-IT
|
·
Un corsivo a pag.35 sull’Avvenire (“La natura dice il trascendente“) conferma il pasticcio (sia per i sottotitoli poco
coerenti che per il testo poco chiaro) dei due articoli di PiatteIIi
PaImarini sul Corriere: “Questo titolo del Corriere della sera
(venerdì 9) smentisce quello del primo (domenica 4) di due articoli di Massimo
PiatteIIi PaImarini, cattedratico di scienze cognitive. Il primo diceva: «Le
ultime scoperte smontano la teoria dell’evoluzione» ed è sembrato eccessivo
all’Autore, che ora lo smentisce lui con la scusa di confutare l’affermazione
di Fiorenzo Facchini, antropologo all’Università di Bologna e noto ai lettori
di Avvenire, secondo cui «l’evoluzione non può dimostrare, ma
neppure escludere la sfera trascendente»”. In realtà anche
F.Facchini aveva già detto in altre occasioni, e aveva ripetuto anche
nell’articolo di ieri citato … qualcosa di simile che purtroppo qui oggi non
compare: “Quello che rientra nell’ambito dell’osservazione
scientifica va spiegato utilizzando i metodi della scienza”. |
|
10/11/07-IT
|
·
Sul Riformista articolo di O.Franceschelli in risposta al secondo
articolo di PiatteIIi PaImarini (“MA LA NATURA NON SMENTISCE DARWIN”) ·
Sul Corriere invece un articolo di BoncineIIi (“LA LEGGE DI DARWIN E IL PESO DELLA CASUALITA'”) in
cui cerca di riordinare le idee ai lettori del Corriere dopo i due articoli
di P.PaImarini che hanno scosso un po’ l’albero evolutivo, mandando in
confusione soprattutto i neocreazionisti che hanno preso una sbandata
illudendosi di aver trovato un nuovo autorevole sostenitore dell’ampliamento
della ragione. Un articolo … solo per mettere i puntini sulle i e per
riordinare le idee anche a chi magari aveva letto anche gli articoli sul
Foglio. Niente di particolarmente nuovo, ma è importante anche ricordare,
come ha fatto BoncineIIi, che la scienza procede per scoperte e non con le
discussioni (“Le speculazioni teoriche
appartengoo certamente alla storia delle idee, ma non alla scienza... molti
scambiano per scienza le interpretazioni teoriche della stessa, dando l’impressione che su certi punti ci sia un
dibattito scientifico che invece non c’è”): a differenza dei
neocreazionisti italiani, sembra si stia già preparando a incontrare un
esperto di “teaching the controversy”
…!! “La teoria dell'evoluzione
biologica, nella sua ultima versione chiamata neodarwinismo, rappresenta un
corpo di conoscenze teoriche e sperimentali ormai assodate e ampiamente
corroborate sperimentalmente, che ci danno la migliore spiegazione al momento
possibile della presenza e dell'evoluzione della vita sulla terra. Questa non
spiega tutto perché nessuna teoria scientifica può spiegare tutto, ma ci
fornisce uno strumento interpretativo potentissimo per il lavoro quotidiano
dei biologi di tutto il mondo. Molto utile anche che abbia sottolineato (pochi
lo fanno) il ruolo del caso negli eventi geologici, ecologici e metereologici
che accompagnano l’evoluzione. Chi ha problemi ad accettare il ruolo del caso
tende a non pensare MAI agli eventi non biologici. Perché nessuno contesta il
ruolo del caso in … geologia … ? J Se pensassimo che un ente superiore debba
gestire personalmente anche lo spostamento dei continenti di qualche
centimetro all’anno da qualche miliardo di anni … ci potrebbe venire qualche
serio dubbio sulla nostra razionalità … (o sui creazionismi vecchi e
nuovi) ·
Sull’Avvenire una risposta di F.Facchini (“Darwinismo, dibattito oltre le ideologie“) alle precisazioni e
alle critiche di PiatteIIi PaImarini che aveva chiarito meglio il suo
articolo e rifiutato un’interpretazione di F.Facchini, spiegando che proprio
non intendeva appoggiare un “disegno esterno”
e che quindi “Introdurre
il trascendente violerebbe il patto scientifico, che consiste nello spiegare
la natura restando nel naturale”.
Frasi simili erano già state scritte da F.Facchini, e anche qui sostiene
(coraggiosamente … speriamo che i lettori leggano e capiscano …) che “Quello che
va escluso, a mio modo di vedere, è la introduzione nell’indagine scientifica
di elementi o riferimenti esterni ad essa, di ordine filosofico o religioso. Quello che
rientra nell’ambito dell’osservazione scientifica va spiegato utilizzando i
metodi della scienza.”; conferma quindi coraggiosamente la critica
all’ID, che giustamente non ritiene “scienza”; Pievani e Franceschelli
avevano recentemente dimostrato su Micromega come
fosse invece molto apprezzato ai vertici del Vaticano. Non casuale sembra
quindi l’affiancamento del nome di questi due filosofi della scienza a quello
di un matematico con obiettivi e interessi diversi. Da condividere l’auspicio
finale che di questi argomenti si parli anche a scuola, anche se l’ultimo
articolo di PiatteIIi PaImarini fa sospettare che gli insegnanti di biologia
siano piuttosto critici verso l’evoluzione (o hanno capito poco
dell’articolo; [sarebbe interessante sapere se hanno avuto ulteriori
reazioni al secondo articolo, ben più chiaro del primo]) ·
Molto interessante una reazione sul Foglio (“Niente di personale contro le scimmie antropomorfe”)
alla lettera di un lettore che chiede il motivo per cui sui problemi
dell’evoluzionismo (e perfino sull’origine comune degli esseri viventi) non
si propongano le opinioni degli esperti più autorevoli a livello italiano e
mondiale, che fra l’altro, almeno su questo punto, trovano concorde anche il
Papa (anche se si evita di farlo sapere in giro). Il direttore risponde
che “Grazie
al Corriere e al Foglio, punti di vista diversi … circolano
e chiarificano i termini di una discussione modernissima e ultrasecolare”; in
effetti c’è davvero da trasecolare: si può facilmente verificare come
all’Avvenire qualcuno decida come presentare in modo favorevole ai
lettori del quotidiano le censure alle ovvietà (“Finalmente
un manuale di biologia senza lo schema scimmia-uomo”) o in modo
critico i fondamentali contributi all’evoluzione culturale umana (“Il
darwinismo ha prodotto aberrazioni. Palmarini ne sigla la resa”).
Ovviamente la frase del direttore pubblicata sul quotidiano … vola molto più
alto. |
|
9/11/07-IT
|
·
Sul Corriere è comparsa oggi (“Tra Dio e Darwin meglio ascoltare la
natura”)
una
risposta di Mentre nel primo articolo sembrava ci fosse un po’ di confusione fra
darwinismo e neodarwinismo (e fra dottrina e teoria, che sembra nessuno abbia
notato…) ora si sospetta la confusione fra evoluzione e evoluzionismo. [Ci mancava solo quella … abbiamo già
da gestire la probabile confusione
fra creazione e creazionismo - che inizia a comparire fin dall’asilo, quando
a tre anni
si comincia a insegnare il concetto filosofico di creazione nell’ora di
religione J] Risulta comunque
prevedibile che susciti dibattito un articolo in cui nella stessa pagina si
legge prima che “i portatori di caratteri che accelerano, per un motivo
qualunque, il loro proprio tasso di riproduzione, si diffonderanno, a scapito
di coloro che non li portano. Potranno addirittura, in certe condizioni, diventare gli unici
che si riproducono” [= la selezione naturale basta da sola] e poi che “la classica selezione del più adatto … esiste, ma è una
fonte marginale delle architetture biologiche.” [= la selezione naturale ha un ruolo
marginale]. [Come sempre occorre avere chiari i problemi (e farlo capire anche al
lettore) prima di spiegare come si pensa di risolverli. Troppo spesso quelli
che dubitano della teoria dell’evoluzione … semplicemente non hanno nessuna
idea di quali sono i fatti che devono essere spiegati …; forse nemmeno credono all’evoluzione (=
origine comune degli esseri viventi e loro differenziamento). Quando qualcuno
chiede la loro opinione … già si capisce a cosa si vuole arrivare… sarebbe
indispensabile una dichiarazione iniziale in favore dell’evoluzione biologica
come fatto, anche per verificare se le risposte rispettano appunto l’esigenza
di spiegare i fatti … e anche per poter chiedere se esistono meccanismi
alternativi a quelli NEO-darwiniani … criticati] |
|
9/11/07-IT
|
·
Telmo Pievani e Carla Castellacci mandano in libreria un libro (“Sante ragioni - la politica della Chiesa sulla
vita dei cittadini”).
Se ne parla nel blog Chiarelettere. Secondo il blog di Ricca, si
tratterebbe di una risposta laica al libro del Card.Ruini (“Chiesa contestata”) |
|
8/11/07-USA
|
·
Ottime notizie dal Kentucky; secondo il sito dell’NCSE:
“Fletcher loses Kentucky governorship”: “Fletcher was perhaps the most outspoken
supporter of creationism to serve as a governor anywhere in the country in
recent years… he contended that under Kentucky law, teachers already have
the freedom to teach "intelligent design" in the public schools…”
anche se “according to
a November 2005 survey of the state's 176 school districts, none were
teaching or discussing "intelligent design.". La notizia è tratta dal sito web Evolution Debate News dove si
trova anche un
link a un blog che ne parla. |
|
8/11/07-IT
|
·
Sulla rivista cattolica conservatrice “Tempi” un’ intervista
al teologo Ulrich Lüke, di Aachen
(“Ulrich Luke”) |
|
7/11/07-USA
|
·
Negli USA sta per uscire un film sul processo di Harrisburg all’ID. E’
stato creato un sito web (Judgment Day: Intelligent Design on Trial, nel sito della PDS).
Il film sarà trasmesso il 13 novembre e circa un mese dopo si potrà leggere
nel sito la trascrizione
del video. ). Se ne parla anche nel
sito dell’NCSE dove si fornisce anche un link al trailer
e si apprezza il fatto che non non vengano
giudicati negativamente i cittadini favorevoli all’ID, ma ci si
accontenta di “simply
showing how the protagonists shot themselves in the foot”. Entusiasta anche il giudizio comparso su
Nature (“Television: Dover
trial documentary screens”) . Il sito comunque
contiene già ora materiale molto interessante per approfondire – se
qualcuno non l’avesse già fatto - le posizioni che si sono confrontate al
processo. Uno dei punti didatticamente più utile è la possibilità di sentire direttamente
dalla voce del giudice Jones i motivi per cui ha deciso di condannare la
posizione di chi voleva insegnare l’ID nella scuola; si capisce facilmente
quanto siano assolutamente non motivate le posizioni di chi in Italia, oltre
a non accontentarsi del fatto che il creazionismo viene già insegnato nelle
scuole italiane (nelle scuole pubbliche USA non sarebbe possibile) almeno
nelle ore di religione (nelle scuole pubbliche USA per ora non sono autorizzate)
già fin dall’asilo,
diffonde informazioni imprecise e sbagliate su quanto è avvenuto al processo.
In particolare le parole del giudice evidenziano come le
preoccupazioni del Consiglio d’Europa
siano davvero giustificate e anche il giudice Jones era arrivato ad una
simile preoccupazione: ·
“The goal of the
intelligent-design movement is not to encourage critical thought but to
foment a revolution which
would supplant evolutionary theory with intelligent design. ·
This tactic is
at best disingenuous, and at worst a canard. ·
Intelligent
design, as noted, is grounded in theology, not science. ·
the theory of
evolution represents good science, is overwhelmingly accepted by the
scientific community, and that it in no way conflicts with, nor does it deny,
the existence of a divine creator. ·
intelligent
design is nothing less than the progeny of creationism. What is likely the strongest evidence
supporting the finding of intelligent design's creationist nature is the
history and historical pedigree of the book to which students in Dover's
ninth-grade biology class are referred, Of Pandas and People. Pandas
is published by an organization called FTE, as noted, whose articles of
incorporation and filings with the Internal Revenue Service describe it as a
religious, Christian organization. Pandas was written by Dean
Kenyon and Percival Davis, both acknowledged creationists, and Nancy Pearcey,
a Young Earth Creationist, contributed to the work. E’ molto triste
riflettere sui motivi per cui incredibilmente le opinioni di quasi tutti
quelli che probabilmente non hanno letto (infatti non li citano! Anche se
sono facilmente recuperabili!) i documenti del processo non concordano con i
giudizi, pesantemente negativi ma ben ponderati e frutto di un’indagine
approfondita, del giudice Jones (politicamente conservatore e credente).
Sarebbe necessario e urgente che si prevedesse una traduzione in italiano dei
documenti del processo, facilmente reperibili in inglese (la sentenza, i documenti
del tribunale e le relazioni di chi, come Barbara
Forrest, ha dimostrato che l’ID non ha basi scientifiche). Anche per far capire [in
un periodo di processi in USA e in Italia a imprese fallite che riuscivano a
vendere fino alla fine le loro azioni a milioni di risparmiatori ingenui o
truffati] se è davvero un affare acquistare idee da un’impresa che fa
credere di fare scienza ma non ha mai avuto laboratori e che un giudice USA
ha giudicato basata sul creazionismo (“intelligent design is nothing less than the progeny of
creationism”) e quindi sulla
religione e non sulla scienza (“Intelligent design, as noted, is grounded in theology,
not science”). Nel caso si volesse
conoscere meglio il giudice Jones, membro della Trinity Lutheran Church, sulla rivista luterana USA compare una sua intervista
(“'Not
science': Judge John E. Jones”) in
cui racconta la sua storia personale e la storia del processo: “He concluded from the evidence that intelligent design is creationism
repackaged—not science. Making it part of a public school science curriculum
would be a violation of the U.S. Constitution’s establishment clause, which
bars an alliance between church and state. … ” Molto chiara la frase che fa capire come mai,
nonostante le incaute previsioni dell’Avvenire, nessuno abbia fatto ricorso
contro la sentenza, e perché in altri distretti hanno insistito a chiedere
che si parlasse di ID nelle scuole: “Some critics thought Jones went too
far in ruling on whether intelligent design is science or not. “Both sides
asked me to render a decision on that precise issue,” he said. “Had I not
done so, there was every chance that this same issue would have arisen before
another tribunal. “I didn’t think a school district somewhere else should be exposed to the
costs and fees that the Dover School District ended up paying (more than $1
million) as a result of my ducking that issue.” Sembra chiaro che in Italia ci sia
una “pericolosa” carenza di informazione su quanto stia accadendo REALMENTE
negli USA e sul motivo per cui ora si evita di parlare di “Intelligent
Design”. [Forse sono
più furbi…? E’ già costato troppo?]
|
|
7/11/07-IT
|
·
Continuano sul Foglio i festeggiamenti all’articolo di PiatteIIi
PaImarini; con un articolo di Sermonti (“Il
darwinismo ha prodotto aberrazioni. Palmarini ne sigla la resa”) che
possiamo immaginare con un piede sul cadavere del darwinismo apparentemente
sconfitto da un articolo del Corriere; si affianca a questo anche un articolo
che nel titolo sembra confermare che la cultura creazionista è presente anche
in Italia (“Finalmente
un manuale di biologia senza lo schema scimmia-uomo”);
nell’articolo in realtà non si parla dell’origine dell’uomo dai primati, ma
se l’intenzione è quella di negarlo, prima di lasciarsi andare a complimenti
esagerati è importante andare immediatamente a rileggersi il documento
Vaticano del 2004 che dal par.63 conferma l’origine di tutti i viventi da un antenato comune. Sarebbe quindi il caso di ritornare con i piedi per
terra, riaprire gli occhi, e capire che oggi sembra non ci sia spazio per il
creazionismo biblico nella Chiesa Cattolica, anche perché il documento ha una
firrna molto autorevole: Joseph Ratzinger … Al convegno del 6/11 a
Milano, don TanzeIIa Nitti (che era stato proposto per una rilevante
promozione – promoveatur ut amoveatur….J ?- sia da Cavalli che
da Pievani … lo si può incontrare in internet, dove si presenta come un … “don Giovanni” … qualsiasi) avrebbe
voluto contestare a Pievani l’esistenza di “creazionisti biblici” fra i
cattolici, ma non gli è stata data la parola. [Purtroppo nessuno
sul palco reagiva quando invece il giornalista presentatore usava la versione
distorta dal card. Schonborn delle frasi di GPII e del Consiglio d’Europa …, dimostrando di non aver verificato
il testo originale … ] Prima di rispondere in effetti avrebbe dovuto fare qualche indagine … e
qualcosa di strano avrebbe trovato. Si può cominciare dai cattolici creazionisti biblici
USA del Centro Kolbe (The Kolbe Center for
the Study of Creation, i cui
responsabili nel 2002
sono stati ricevuti in Vaticano da esponenti già allora ma anche oggi molto
autorevoli …) fino ad arrivare a persone che scrivono come cattolici articoli
accettati su un paio di quotidiani italiani o in siti web cattolici USA (come il
nostalgico Living Traditions
che presenta indagini approfondite, fra le quali difficilmente si dimenticano
due lunghi contributi su “Did woman evolve from the beasts?”) ma anche in siti di cattolici “tradizionalisti”
italiani (Alleanza
Cattolica, Amicizia
Cristiana, Leggenda
Nera); in assenza di una capillare diffusione del documento del 2004 moltissimi cattolici italiani si sentono poi
autorizzati ad atti eroici – i cambiamenti dei programmi scolastici non sono
certo dovuti al caso … dato che non ci sono cause biologiche ma umane … - a rifiutare addirittura
l’origine dell’uomo dai primati, nonostante il Papa correttamente accettasse
nel 2004 addirittura l’origine
di tutti gli esseri viventi attuali a partire da un unico essere vivente
unicellulare … ·
Due articoli oggi sull’Avvenire; uno (“Milano,
disputa sull’evoluzione (per fare le pulci a Darwin)”) abbastanza cattivello
(anche contro chi come Cavalli Sforza ha subito autorevolmente condannato le
opinioni razziste di Watson) e anche un po’ criptico sul dibattito che si è
svolto ieri a Milano; si rappresenta una situazione in cui prima la filosofia
giudica la scienza e poi il giudizio finale su filosofia e scienza spetta
alla teologia (che verifica ambedue i livelli inferiori … proprio come
raccomandato nel documento di GPII del 1996); questo per evidenziare come
soprattutto la scienza debba essere tenuta sotto continua verifica da parte
di controllori (anche se di solito evidentemente impreparati); l’autore, per
sottolineare chi deve assumere il ruolo del cattivo, cita anche frasi
pronunciate da Cavalli Sforza al di fuori dell’iniziativa di cui si occupa
l’articolo e perfino da altre persone in altre sedi (Watson). [Se qualcun altro
vuole dialogare e ragionare … sa cosa - e chi - l’aspetta … dietro al
corretto e ragionevole TanzeIIa Nitti] Il secondo (“Se
l’embrione sale in cattedra”) anticipa un prossimo convegno internazionale
'Ontogenesi
e vita umana' (programma) che si
terrà a Roma dal 15 al 17 novembre presso il Pontificio Ateneo 'Regina Apostolorum', nel quadro del Progetto STOQ. Sembra che nella conferenza
stampa di presentazione mons.Ravasi
(novello ministro della cultura del Vaticano, in sostituzione del
card.Poupard, non ostile alla teoria dell’evoluzione) abbia pronunciato
parole favorevoli (ma non troppo chiare) alla ricerca “scientifica”, finora
sacrificata se non inesistente nelle università pontificie: “Invitando ad insegnare ed a
iniziare alla ricerca scientifica nelle facoltà di filosofia e teologia delle
Università Pontificie scienziati provenienti da tutto il mondo, la Chiesa
intende fornire un esempio fattivo di dialogo nelle facoltà scientifiche
delle università private e statali, nel mostrando apertura verso i cultori di
discipline filosofiche e teologiche.” P.R..Pascual preannuncia la realizzazione di un grande
convegno a Roma all’Università Gregoriana su Darwin ("Evoluzione e teorie evolutive"
) nella
primavera del 2009 in occasione del bicentenario della nascita, quando a Roma
ci sarà anche una imponente mostra sull’evoluzione. [Sarà un’occasione
più unica che rara per costringere chiunque ad un confronto con i fatti reali
che devono essere spiegati. L’impressione che infatti si ha leggendo molti
articoli anche di fonte cattolica contro la teoria dell’evoluzione è di
trovarsi di fronte a persone che non hanno problemi “evolutivi” da risolvere,
né conoscono i problemi che i biologi evolutivi cercano di risolvere; tanto è
vero che spesso la settimana prima e quella successiva scrivono su altri
argomenti... Questo fatto ovviamente non autorizza nessuno a pensare che i
biologi evoluzionisti … difendano il loro posto di lavoro e quindi siano in
conflitto di interesse… lo stesso si potrebbe dire anche di chi critica la
teoria dell’evoluzione solo quando capita l’occasione buona… J] |
|
6/11/07-IT
|
·
Sul sito del Dipartimento Formazione
di FI una recensione
dell’ultimo libro contro Darwin di F.AgnoIi; si inizia evidenziando come gli
autori “rintracciano i fondamenti filosofici del neo-darwinismo nel positivismo e
nel progressismo materialista illuminista, ideologie sostanzialmente
anticristiane”,
si prosegue sostenendo che “Il neo-darwinismo è
ben rintracciabile, come cultura di fondo, nel programma politico di certa
sinistra” e la conclusione non può essere che “E' necessario dunque incamminarsi nuovamente sulla via del
finalismo, recuperando la piena fiducia - di matrice cristiana - che il mondo
non è un prodotto assurdo del caso”. Così è (per FI) se vi pare… ·
Sul Foglio grandi festeggiamenti (basta vedere come nel titolo si
usino termini ideologici e di uso comune in ambienti religiosi (“dogmi”!) presenti di solito sul Foglio e assenti
nell’articolo citato …) per l’articolo sul Corriere di PiatteIIi PaImarini: “PiatteIIi PaImarini, un artigiano della mente”, “BoncineIIi Edoardo: "nulla (o quasi) di nuovo", i darwinisti cercano di assorbire
il colpo”, “i dubbi sui dogmi neodarwiniani sono segno di onesta' intellettuale”, “attacco ai darwinisti poco evoluti”, con
- per fortuna - anche le opinioni di Facchini, Pievani e BoncineIIi. Non
essendoci proposte alternative migliori ma solo critiche … il dibattito ma
soprattutto la ricerca potrà continuare, tenendo presente che, come dirà oggi
mons.Ravasi presentando un convegno scientifico, “Una società senza ricerca decade”. ·
Oggi alla Fondazione del Corriere inizia una serie di appuntamenti (“Scienza
e Vita: orizzonti e limiti”) nell’ambito dei Martedì del Corriere della Sera, tavolo di discussione e di approfondimento su
questioni che ogni giorno si propongono sulle pagine del quotidiano. Il
primo incontro (entrata gratuita ma
su prenotazione – sala già completa) è: 6 novembre - Dalla
creazione all'evoluzione: il significato della vita con |
|
4/11/07-IT
|
·
Lungo articolo di PiatteIIi PaImarini (“Le ultime
scoperte «smontano» la teoria dell'evoluzione Darwiniana. Smentiti dalla
natura”) sul Corriere. Non del tutto chiaro, a cominciare dai
sottotitoli, certamente scritti da un creazionista di qualche tipo e
stranamente non sembra che rispecchino il contenuto dell’articolo (“Le ultime scoperte smontano
la teoria dell’evoluzione” … “I
seguaci più ortodossi smentiti dalla natura”
… e quindi dai fatti …? Che scienziati sono…?). Niente di molto nuovo, e anche qualche dubbio di confusione fra darwinismo e neodarwinismo:
sembra di partecipare alla nascita di un nuovo Intelligent Design; anche qui
nessuna novità e nessun fatto nuovo ma solo critiche non motivate
adeguatamente e perfino datate; a differenza dei profeti della dottrina
dell’ID però è evidente l’assenza di interesse a fare una qualche proposta
alternativa. Nemmeno quando si cerca di indurre il lettore a ritenere che
Darwin fosse stupido, avendo lavorato trent’anni senza ottenere risultati
convincenti (“Queste soluzioni ottimali del
mondo biologico non sono certo state selezionate darwinianamente a partire da
tentativi a casaccio”). Forse non si usa più “proteggere la razionalità scientifica”? Curiosa la novità: inizialmente l’obiettivo non sembra essere il solito
ruolo del caso ma - trovandoci in un ambiente più laico - il ruolo della
selezione naturale e dell’adattamento …; nell’articolo si legge - in un
momento in cui addirittura gli evoluzionisti anche neodarwiniani tendono a proporre
e verificare il ruolo di nuovi fattori evolutivi oltre ai principali - che
secondo “la tesi neo-darwiniana questo criterio basti da solo – ripetiamo pure da
solo – a spiegare tutte le forme viventi e
le loro intricate relazioni”. Si critica poi senza motivo, forse perché siamo in un tempo in cui
qualcuno la sente stretta e chiede l’”allargamento della ragione”,
anche chi vorrebbe invece continuare a “proteggere
la razionalità scientifica”. [Perché? non si può?] L’autore cita un libro che sta progettando con il filosofo che ha appena
scritto (18/10/07) un articolo sulla London Review of Books (“Perchè i porci non hanno le ali” – “Why Pigs Don’t Have Wings”); curioso il fatto che questo e gli altri
articoli dello stesso filosofo inglese (Anche gli articoli del 1998 …) riportino in calce la frase “J.Fodor is collaborating with Massimo PiatteIIi PaImarini on a book about evolution without adaptation”. [Sembra strano che siano passati già nove anni…] Verso la fine
dell’articolo, in gran parte dedicato alle ultime scoperte
sull’organizzazione del genoma che dimostrano una connessione a livello del
DNA i fra diversi caratteri fenotipici (geni
hox), compare anche una critica imprevista al ruolo del caso, con una
dichiarazione non dimostrata che sembra tratta da qualche articolo di
predarwiniani o di esponenti dell’ID: “Queste
selezioni ottimali del mondo biologico non
sono certo state selezionate darwinianamente a partire da tentativi a
casaccio”, a cui segue una frase che propone un’idea (“non ci sono state decine di milioni di generazioni di
macachi il cui cervello ha tentato a casaccio tutte le soluzioni possibili”)
che viene proposta impropriamente come “spiegazione”; errata [intenzionalmente?
Per criticare Darwin?] anche se evita, di poco, una delle premesse
darwiniane corrette. Fa piacere ma
sconcerta che a questo punto non si legga nell’articolo chi o che cosa invece del caso abbia gestito
“Queste selezioni ottimali del mondo biologico”. Si
rimane un po’ a bocca asciutta nel non leggere CHI
sia stato. Non sarebbe meglio proseguire con le ricerche utili per
scoprirlo e venire poi a raccontarlo nel caso ci fosse davvero qualche
novità? Non si sa che perfino il Discovery Institute, culla dell’ID, seguendo
giudiziosamente il suggerimento del giudice Jones che harkicordato loro che
non c’è scienza senza ricerca,, ha aperto un laboratorio per cominciare a fare
ricerca? Non dimentichiamo che Darwin aveva atteso trent’anni per dire che
era sicuro di aver scoperto CHE COSA
era stato a gestire “queste selezioni ottimali
del mondo biologico”. Uno degli
elementi fondamentali introdotti già da Darwin 150 anni fa era il ruolo della
variabilità entro le specie. La frase sui macachi citata trasferisce al
lettore l’idea errata che tutti i macachi di ogni generazione siano identici,
innanzitutto ci sono decine di specie di macachi; inoltre ognuno dei macachi
è geneticamente diverso dagli altri macachi della stessa specie … quindi
sarebbe più corretto parlare dei milioni di macachi diversi per ognuna delle
migliaia di generazioni per ognuna delle specie di macachi… PiatteIIi
PaImarini parlerà domani a Genova al Festival della Scienza (“Ripensare
l'evoluzione”). Il riassunto della conferenza genovese
stranamente prospetta un contesto culturale ben diverso e più logico rispetto
a quello dell’articolo, dove si presentano i neodarwiniani come un po’
violenti (“i neo-darwiniani sfoderano, per così dire, il revolver non appena
qualcuno si permette di criticarli”) ma anche un po’ stupidini, fissati come sono ad un unico
fattore evolutivo (…”questo criterio basti da solo – ripetiamo pure da
solo” …) e che quindi per fortuna
non conoscerebbero nemmeno che ci sono anche degli inutili “tentativi a casaccio”; nel riassunto della
conferenza invece si legge che non sono per niente stupidi, dato che
propongono “una rassegna di svariati meccanismi
evolutivi recentemente messi in luce, tutti meccanicistici e complessi: i
principi di ottimizzazione, i diversi livelli di selezione, le
intercambiabilità tra cambiamenti genetici e cambiamenti ontogenetici,
l'epigenetica, lo splicing alternativo”. Strano … chi fa ricerca in questo campo crede che “Queste selezioni ottimali del
mondo biologico … sono
certo state selezionate darwinianamente a partire da tentativi a casaccio”. |
|
2/11/07-IT
|
·
Da un sito web (La voce
di Fiore) si apprende che “È in libreria da ieri a 28 euro «Seconda
navigazione», l’Annuario di filosofia 2007 proposto da Guerini. Il
volume, curato da Vittorio Possenti, è dedicato a «Natura umana,
evoluzione ed etica» e si apre con un’intervista a Martha Nussbaum. Gli
interventi sono firmati da E. Agazzi («Natura ed evoluzione: intrecci fra
scienza e metafisica»), dallo stesso Possenti («Caso,
evoluzione, finalità»), da F.D’Agostino («La filosofia del diritto e la
teoria darwiniana»), G.FederspiI («Teorie dell’evoluzione ed evoluzionismo»),
A.Da Re («Tra naturalismo e antinaturalismo»), B.de Mori («Etica, darwinismo,
evoluzionismo: questioni aperte»), M.lvaIdo («Persona umana e natura umana»),
G.Mura («Esiste ancora un’etica individuale?»), G.Cunico («Legge morale
naturale?»), A. DeIogu («Legge morale e legge civile») e R.Spaemann (“La
natura umana, il cannibale e le pretese metafisiche della "seconda - e
terza - navigazione" (edipico-cattolica))”. I contributi
vengono da filosofi cattolici. La lettura del contributo del curatore,
disponibile in rete, evidenzia come la comparsa di Dawkins e Dennet abbia
facilitato i critici del darwinismo, che possono ora criticare anche “il modo risibile con cui l’autore…” risolve un
problema. E’ davvero
imbarazzante scoprire che un’ipotesi (o meglio una critica) senza uno
straccio di prova (l’ha testimoniato uno dei responsabili al processo di
Harrisburg!) come quella dell’Intelligent Design venga accettata e
addirittura definita da un esperto come “teoria dell’intelligent design” e
ad essa non venga rivolta alcuna delle critiche che si riversano anche in
questo articolo contro il neodarwinismo … curioso verificare con
quanta soddisfazione dopo aver premesso che “L’idea
che da teorie scientifiche fallibili e forse ipotetiche come quelle del Big Bang possa venire una conferma o
una smentita alla verità della creazione riposa su impossibili concordanze”,
concluda con soddisfazione che anche il neodarwinismo a questo punto può
rientrare, anche se recalcitrante, nell’ovile della creazione: “Quanto emerge dalle considerazioni precedenti è la
possibilità di una ‘evoluzione entro la creazione’, o anche l’assunto di una
creazione continua, intesa almeno nel senso di messa in salvo del creato
dall’insidia del nulla, dalla vertibilitas
in nihilum. Creazione ed evoluzione non sono in nessun modo opposte”.
Non si capisce
perchè sia tranquillizzato da una frase ovvia di Darwin che sembra pure una
citazione di una frase ovvia del Papa attuale (“the
Universe is not the result of chance”) e si complimenti con Darwin
per l’ignoranza per le scoperte successive: “Orbene,
la scoperta di Darwin è la selezione naturale, non il ruolo del caso, che
verrà introdotto e amplificato successivamente da seguaci del neodarwinismo.
Darwin era più saggio di vari suoi seguaci che in un modo o nell’altro il
mondo ‘a caso pongono’, senza riflettere che l’idea stessa che
all’origine vi sia il caso o che tutto proviene da un caso originario è
perfettamente contraddittoria”. Solo la scoperta dei meccanismi
ereditari (Mendel) aveva dimostrato infatti il ruolo creativo del caso ed è
comprensibile che ne parlassero senza alcuna prudenza solo i seguaci di
Darwin … Curioso anche il
tentativo di convincere, senza alcuna dimostrazione, che la scelta del sesso
di ogni individuo in realtà non è casuale (!), e che apprezzi il fatto che “L’eclissi è un evento casuale per quanto perfettamente
determinato e calcolabile”, mentre angosciante nel negare il libero
arbitrio è certamente l’affermazione non dimostrata “Il caso esiste per l'uomo, non per Dio: e si può forse sostenere che egli è in certo modo più
immediatamente presente nel caso che nella necessità”. [a questo
punto viene da pensare che se Darwin non fosse esistito … bisognerebbe
davvero inventarlo … nessuno dovrebbe augurare ad un essere superiore di
occuparsi personalmente della scelta dello spermatozoo vincente in ogni atto
riproduttivo di ogni individuo in ogni specie vivente … come lsrael il 24/10
viene spontaneo esclamare … SUVVIA!!]. |
|
1/11/07-IT
|
·
Su Tempi (“Scimpanzè
ci sarà lei “) un’intervista a G.Sermonti sull’origine dell’uomo in coccasione della
pubblicazione del suo ultimo libro, “Il tao della
biologia”. Per confondere un po’, prima conferma “Nessuna filiazione tra uomini e scimmie, dunque, né in una direzione
né nell'altra” e poi invece specifica
(correttamente) che “Uomini e scimmie discendono in
realtà entrambi da una "madre" comune“ . certo poi si
leggono altre frasi discutibili: “Anche Cavalli Sforza ripete come un
mantra le tesi dell'evoluzionismo darwiniano, ma poi non le usa: nei suoi
studi elimina proprio la selezione naturale”. Cerca anche di far credere che Gould “sosteneva che il
capostipite di tutti i primati è il bambino, il bambino umano: «Noi non siamo
evoluti da alcun primate che somigliasse alle forme adulte di scimpanzé o
gorilla», scrive.”. Impressionante anche la frase che solo lui dice: “i più antichi resti di ominidi risalgono a oltre 6 milioni
di anni fa, quelli di scimmia a non più di 500 mila”, ignorando
quello che tutti i paleoprimatologi ben conoscono, cioè che il primo fossile
sulla linea evolutiva dei primati risale a ben 70 milioni di anni. |
|
OTTOBRE 2007
31/10/07-IT
|
·
[Da Pikaia]
Esiste
una relazione tra qualità dell'educazione scolastica ed accettazione della
teoria dell'evoluzione? La rivista Evolution pubblica un interessante articolo relativo
all’esito di una sperimentazione didattica condotta in Sud Africa sulla
comprensione ed accettazione della teoria dell’evoluzione. Una ricerca pubblicata da J. D. Miller nel 2006 indicava
che la percentuale di cittadini che accettavano (o rifiutavano) la teoria
dell’evoluzione variava da nazione a nazione, con la peculiarità che il
numero di americani adulti che rifiutavano la teoria dell’evoluzione era
significativamente più alto rispetto a quanto non accadesse in 32 nazioni
europee studiate ed in Giappone. |
|
30/10/07-USA
|
·
Su Panda’s Thumb la recensione (“The Edge of Creationism”) di |
|
27/10/07-IT
|
·
Sul Riformista un articolo di Orlando Franceschelli in difesa
della risoluzione del Consiglio
d’Europa che invita ad evitare confusioni (in ambito scientifico, fra le
spiegazioni scientifiche degli ultimi secoli e il primitivo creazionismo: “Servono argini europei all'ondata di creazionismo” |
|
26/10/07-IT
|
·
In un sito cattolico (‘Osservatorio Card.Van Thuan) un articolo (“L’evoluzionismo
non e’ una questione politica. Il consiglio d’Europa, il cardinale Schönborn
e noi.”) sulla risoluzione del Consiglio
d’Europa e sulla critica arrivata dal Card.Schönborn in un’intervista (“Penso
che sia un passo molto pericoloso”) a “The Catholic
Herald” del 19/10/07. Ci sono alcune frasi e definizioni del tutto
discutibili, anche tenendo conto che ci sono (e nessuno di quelli che
continuano a citare creato/creazione/creazionismo chiariscono il significato
dei termini) diversi
creazionismi: ·
Il creazionismo non è [ha?] niente a che fare,
quindi, con l’idea – filosofica o religiosa – dell’esistenza di un Creatore
che ha fatto il mondo dal nulla e che lo governa. Il creazionismo pretende di essere una
tesi scientifica, ma non lo é. L’idea di un
Dio Creatore non pretende di essere una tesi scientifica, ma filosofica o
religiosa. Nelle
scuole deve essere possibile parlare di creazione, come ne hanno sempre
parlato tutti i filosofi e come ne parlano le religioni. Ma la Risoluzione del Consiglio
d’Europa non fa questo tipo di distinzioni e quindi crea confusione. [Terribile… La
risoluzione
– basta leggerla personalmente, anche nella versione italiana --
NON dice questo!! Dice invece che non si deve parlare di creazione nell’ora
di scienze!! Lo dice per fortuna
anche F.Facchini!! Anche Schonborn ammette che il suo creazionismo è
filosofia o religione e non scienza («Io non ho mai detto, come sembrano voler fare i teorici del Disegno
intelligente, che attraverso la metodologia scientifica e attraverso le
scienze naturali sia possibile provare un progetto nella natura. Quello che
ho detto, e che continuo a dire, è che è in realtà possibile per
l'intelligenza umana discernere questo progetto. È un'affermazione che va al
di là del metodo scientifico: è una tesi filosofica e, forse, religiosa»). “. Preoccupa che ci sia in giro qualcuno che
cerca chiaramente di imbrogliare i lettori ingenui e per accusare gli esperti
di stupidità] ·
“Anche qui, non spetta ad una istituzione
politica, ma agli scienziati, pronunciarsi sulla validità di una teoria
scientifica. C’è
Darwin e c’è il darwinismo. Si ha darwinismo ogni qualvolta si assegna alla teoria dell’evoluzione
un significato superiore a quello strettamente scientifico. Il Consiglio d’Europa si dimostra qui
darwinista in quanto dà un giudizio politico su
una teoria scientifica”. [Curioso scoprire una nuova definizione di
Darwinismo. Ci saranno altre definizioni su cui non si concorda? Magari
“creazionismo” ???!] ·
Negli
obiettivi della Risoluzione c’è la teoria dell’Intelligent Design, la quale ritiene possibile per la
scienza mostrare un progetto nella natura e che la teoria dell’esistenza di
un progetto nella natura dia maggiormente ragione dei fenomeni naturali che
non la teoria dell’evoluzione. Spetterà alla scienza stabilire se questa teoria è vera o
no. ·
è in
aumento la preoccupazione di un uso improprio delle istituzioni europee che
spesso invadono campi non di loro competenza e che altrettanto spesso
orientano la mentalità utilizzando la confusione o l’ideologia. |
“Il creazionismo pretende di essere una
tesi scientifica, ma non lo é. “ “L’idea di
un Dio Creatore non pretende di essere una tesi scientifica, ma filosofica o
religiosa. “Nelle scuole deve essere possibile parlare
di creazione, come ne hanno sempre parlato tutti i filosofi e come ne parlano
le religioni.” “Si ha darwinismo ogni qualvolta si assegna alla teoria dell’evoluzione
un significato superiore a quello strettamente scientifico. Il Consiglio
d’Europa si dimostra qui darwinista in quanto dà un giudizio politico su una teoria scientifica”
“ “le istituzioni europee spesso
invadono campi non di loro competenza e altrettanto spesso orientano la
mentalità utilizzando la confusione o l’ideologia.” [???!] “Spetterà alla scienza
stabilire se questa teoria [l’Intelligent
Design, ] è vera o no.” |
25/10/07-IT
|
·
Sull’Avvenire a pag.33 un’intervista a Marc Hauser (che il
28 sarà possibile ascoltare direttamente al Festival della Scienza di Genova)
sulla sua ipotesi di origine naturale della morale: “Le norme
morali sono figlie dell’evoluzione”: La
presentazione delle sue ricerche arriva ora in traduzione italiana ( Menti
morali. Le origini naturali del bene e del male, il Saggiatore, pagine
505, euro 24,00). Basandosi su esperimenti, test con migliaia di volontari,
esami di pazienti neurologici e fatti di cronaca, l’autore in sintesi dice
che il senso di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato, evolutosi
nell’uomo per milioni di anni, precede i nostri giudizi coscienti e le
emozioni collegate, dotandoci di una fonte nascosta di intuizioni etiche
universalmente condivise, tanto da poter parlare di una facoltà morale
innata, patrimonio di tutti gli uomini. ·
All’intervista è associato il commento di un filosofo (“Il
filosofo Botturi: «Rimane comunque spazio per la libertà della persona») che non
lo demonizza: “Sebbene la naturalizzazione dell’etica
sfidi pesantemente la riflessione tradizionale, un esponente della filosofia
morale neoclassica non è del tutto ostile a considerare il collegamento tra
struttura bio-psichica e senso etico” |
|
24/10/07-IT
|
·
Oggi sul Foglio una critica davvero ambivalente alla risoluzione
del Consiglio d’Europa (che qui
viene anche confuso una volta con il parlamento della UE) che invita ad
evitare confusioni fra le spiegazioni scientifiche degli ultimi secoli e il
primitivo creazionismo da parte di un matematico spesso incomprensibilmente
critico contro l’uso del metodo scientifico da parte anche della biologia
evoluzionistica: “Il
creazionismo una minaccia per la democrazia? Suvvia!”; impressiona il
fatto che, come al solito, si difende soprattutto il ruolo storico ormai
superato della religione nello spiegare la realtà materiale e ci si rifiuta
di difendere la scienza attuale e di difenderla da attacchi che la criticano
e la limitano. Il suo ragionamento alla fine non puo’ che
essere a favore della risoluzione
del Consiglio d’Europa, che
ovviamente si rivolge alla cultura e all’uomo attuale … Lo sappiamo bene, la
storia della scienza lo mette in evidenza, che l’ignoranza scientifica
precede e stimola la conoscenza scientifica, ma perché continuare a
difenderla oggi? L’ignoranza scientifica, certo anche quella in matematica,
non è una minaccia seria alla cultura? E quindi anche alla democrazia? Se è
d’accordo perché un articolo che qualcuno potrebbe capire al contrario (a
partire da chi ha fatto il titolo)? Curioso l’uso del termine “darwinisti professionali”, nonostante non neghi
il ruolo di questa figura professionale, molto importante nella cultura
attuale, tanto è vero che si legge una dichiarazione che addirittura quasi
conferma una premessa al documento del Consiglio
d’Europa (“potremmo aggiungere che, per quanta acqua faccia la
teoria dell’evoluzione, ciò non basta a motivare un ritorno al
creazionismo”). Appunto il fatto che ammetta che il creazionismo
faccia parte della cultura superata non permette di capire quale sia
l’obiettivo reale di una critica che sembra un’approvazione; purtroppo
nessuno è mai chiaro sul tipo di creazionismo
di cui sta parlando, per cui gli articoli sono comunque incomprensibili.
Nello stesso tempo ben pochi
intervenuti sulla risoluzione
del Consiglio d’Europa sanno
qualcosa di storia della scienza, per cui i ragionamenti (es in: “Perché
l'Europa ha censurato il creazionismo?” per citare un articolo comunque
ostile al creazionismo e anche al’ID … seguendo proprio le indicazioni di
G.lsreaI) sono meno fini di quelli di G.lsraeI e non inseriscono il creazionismo in
una visione storica dell’evoluzione culturale umana. ·
Su Galileo un’intervista a G.Barbujani (“Una,
cento, mille razze”) riguardo all’incredibile intervento del premio Nobel
James Watson il 14/10 sul Guardian (“The
elementary DNA of Dr Watson”) sull’intelligenza delle popolazioni dell’Africa
subsahariana. Sull’intervista era intervenuto criticamente il 18/10 anche Cavalli-Sforza a Radio 3 |
|
24/10/07-IT
|
·
Molto, MOLTO interessante (segno di tempi nuovi?!) un articolo oggi sull’Avvenire
(“Ambientalismo, vizi e virtù”), in cui A.Masullo, docente
universitario di Economia Sostenibile a Camerino e responsabile
scientifico di Greenaccord,
una struttura ambientalista cattolica (si definisce infatti “Associazione culturale per la salvaguardia
del creato”… che
sembra abbia accettato con grande entusiasmo il concetto di Impronta
Ecologica, finora aborrito dagli ambientalisti vaticani); accusa l’Avvenire e
altri quotidiani addirittura di “dileggiare i rapporti scientifici che
riguardano le grandi questioni ambientali”. Precisa inoltre, per chi non la conoscesse, che dalla differenza fra scienza
e libere opinioni (e spesso ne compaiono anche sui problemi
dell’evoluzione …!) deriva la differenza fra informazione e disinformazione “Uso il termine dileggiare in quanto
per confutare una tesi scientifica, soprattutto se largamente condivisa
ai massimi livelli delle istituzioni scientifiche e politiche internazionali,
occorrono argomentazioni scientifiche serie e fondate, del tutto assenti
negli articoli in questione. In tal modo la stampa,
non facendo nessun distinguo fra libere opinioni e testi scientifici,
diviene, da organo di informazione, strumento di disinformazione.” e di conseguenza si scandalizza che “Addirittura, un giornale
autorevole come Avvenire ha ospitato il 14 ottobre un articolo
che con toni estremistici insulta l’ONU trattandolo come un organismo al
servizio di una nuova ideologia post- comunista emergente: 'l’ambientalismo'”. L’articolo che insulta
l’ONU con toni estremistici (”Ambientalismo,
Ideologia del XXI secolo … il nuovo pensiero unico del postmarxismo”) era già stato citato qui sotto in data
14/10, proprio lo stesso giorno in cui un articolo della Stampa (“Il Papa “verde” marcia
sull’Onu”) raccontava di una virata del Vaticano sui problemi ambientali e
addirittura ipotizzava che il papa volesse quais seguire le orme di
Al Gore sul riscaldamento globale …. L’autore dell’articolo è
(giustamente!) inorridito del fatto che
“bastano pochi minuti e nessun obbligo
di dimostrazione per pubblicare sulla stampa quotidiana tesi estremistiche ed
offensive” e insiste a dimostrare che l’autore
dell’articolo del 14/10 faceva disinformazione: “Anche affermare riguardo alle
temperature che «da fine Ottocento ad oggi, l’aumento è stato di poco più di
mezzo grado» fa intendere al lettore che ciò non costituisca un problema … ma
ogni fisico dell’atmosfera sa che un aumento di 0,5° C della temperatura
media terrestre è un valore molto grande che può avere gravi conseguenze
sul clima. Ma la tecnica della disinformazione affligge
anche altri campi...” In proposito si può ricordare che
sempre il 14/10 un articolo sul Foglio (“Né riscaldamento
né globale, la carica e le ragioni degli ecoribelli”) si
riportava la frase di un politologo ancora più tranquillizzante: “ci sono cose peggiori dell’aumento di 1 o 2 gradi della temperatura”. Per concludere “Occorrerebbe invece serietà,
moderazione e responsabilità, soprattutto quando si parla di problemi che
evocano l’ipotesi scientificamente fondata che nei prossimi decenni
centinaia di milioni di esseri umani rischiano la loro stessa sopravvivenza
a causa dei cambiamenti climatici. E quando qualcuno di questi
liberi detrattori della scienza pretende addirittura di interpretare
il pensiero della Santa Sede, come ho sentito dire alla radio
alcuni giorni fa, qualcuno dovrebbe almeno invitarli a
dare una qualche dimostrazione scientifica di ciò che affermano.
Altrimenti si travisa l’umanesimo cristiano assoggettandolo ad una
visione materialista ed utilitarista del creato, come spazio
da conquistare e tiranneggiare, e non da custodire responsabilmente per la
condivisione dei suoi beni con tutta l’umanità attuale e con quella futura”. L’articolo non potrà che suscitare un
dibattito, anche per l’accenno al fatto che la tecnica
della disinformazione affligge anche altri campi. Interessante l’uso dei termini
“dileggiare, estremiste, offensive” che forse alludono
all’osservazione di T.Pievani
sul fatto che “non esiste il reato di diffamazione della scienza”. Questo articolo impressiona anche
perché elenca anche i limiti e gli errori dell’approccio ai problemi
dell’evoluzione e della teoria neodarwiniana che oggi la spiega, come il
dileggio dei rapporti scientifici, il sostegno alle critiche e alle tesi
estremistiche, offensive e non motivate né scientificamente provate ma basate
solo sul libero pensiero a fatti e opinioni diffusi a livello
internazionale). Dovrebbe essere davvero un ottimo esempio
anche per i cattolici che si occupano di biologia e di evoluzione [i cattolici che, anche dopo essersi fatti
riconoscere, ci avevano provato finora sull’Avvenire – un biologo
evoluzionista e un fisico di Torino- si erano sempre “scontrati” con il direttore]. Affiancandosi alle iniziative dei laici,
anche loro potrebbero, con ugual coraggio, criticare i numerosi liberi
detrattori della scienza che negano la teoria neodarwiniana (scientificamente fondata e basata su rapporti scientifici condivisi ai massimi livelli delle istituzioni
scientifiche e politiche internazionali) che spiega i meccanismi
dell’evoluzione biologica. ·
All’articolo molto critico di A.Masullo l’Avvenire affianca due
lettere: o
una di sostegno (“L’ecologismo non è soltanto
postmarxista”) scritto da un altro giornalista dell’Avvenire (… che.
Guarda caso, presto presiederà il
convegno “V forum
internazionale dell’informazione per la salvaguardia della natura “capitalizzare
l’ambiente” organizzato
da Greenaccord
dal prossimo 7 novembre) o
e una, dal titolo apparentemente spiritoso (“Parlare
di mutamento climatico può diventare una moda ridicola”) che all’inizio
prova a dimostrare che l’articolo criticato era forse ironico, ma verso la
fine deve concedere che si è trattato di disinformazione (“Mi pare
si sia persa un’opportunità educativa”); comunque,
nonostante l’opinione critica sul modello economico attuale (“L’incontrastato
modello di sviluppo corrente è basato sulla crescita continua dei consumi”) sembra
utilizzare libere opinioni sia per spiegare come funzionerebbe
“il creato” (“l’anidride carbonica è il denominatore comune di tutto
quanto viene prodotto e dell’energia consumata. Se la demonizziamo, forse
caleremo i consumi”) che per illudersi di difendere l’articolo del
14/10: “la temperatura media è un dato irrilevante per capire le dinamiche
climatiche, mentre i rapporti fra l’anidride carbonica prodotta in natura e
quella da attività umana sono supposizioni”. [Arriverà un’ulteriore
contestazione da A.Masullo? Qualcuno gli ricorderà le ere glaciali? Non
c’erano responsabilità umane, ma 10 gradi in meno non erano un dato
irrilevante ] ·
All’articolo e alle due lettere si affianca anche, nella stessa pagina
dell’Avvenire, la risposta dell’autore dell’articolo del 14/10 (“Ma c’è un
pensiero unico che vuole imporre la sua «verità» in nome di Gaia”) in cui
cerca di fare retromarcia sulla sua critica al risparmio energetico
addrittura terrorizzandoci con la “insostenibilità sul medio termine
del nostro modello di crescita” [non spiega infatti a quanti
giorni/anni/secoli/millenni equivale il medio termine?] e
insistendo sull’”ambientalismo come ideologia”; la difesa
si chiude spaventando ancora il lettore, a cui non si precisa chi siano e
dove si possano incontrare i “pasdaran di Gaia. Di vecchia o nuova
conversione postmarxista, e ben lontani dalla cristiana virtù della cura del
creato”. Le critiche sono state pesanti,
chiare e dettagliate, e soprattutto andavano oltre al problema ambientale
discusso nell’articolo; purtroppo nessuno finora ha capito che l’articolo di
A.Masullo non si rivolgeva solo all’autore dell’articolo del 14/10… né solo
ai problemi ambientali, ma toccava, come nella lettera di
GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne, i rapporti
della chiesa cattolica (ma anche dei laici cattolici che dovrebbero fare
informazione – e non disinformazione - scientifica) con la scienza del XXI
secolo. Per dirla in un modo più chiaro,
questo articolo invita a non procedere con quell’”allargamento della
ragione” che da qualche tempo il Papa richiede. A.Masullo spiega
chiaramente che la scienza usa la ragione e che va bene così; senza
allargarla per comprendere “liberi pensieri … senza obbligo di
dimostrazione”, che forse il Papa chiamerebbe in modo diverso e che
comunque non riuscirebbe a capire (non ci sono le spiegazioni…) né a controllare.
·
Per capire un po’ meglio come qualcosa stia cambiando, si può ricordarlo
leggendo un istruttivo articolo dell’agenzia cattolica Adista (12/5/07: “Il clima
cambia. non il Vaticano. un convegno dà spazio ai ‘negazionisti' dell'effetto
serra”), che il Pontificio
consiglio Giustizia e Pace aveva organizzato in Vaticano il 26 e 27 aprile 2007, un convegno su “Cambiamenti
climatici e sviluppo”, molto criticato perché a senso unico, dato che
avevano partecipato soprattutto negazionisti del “riscaldamento
globale”; Greenaccord
non era presente quando Zichichi ha spiegato che “I cambiamenti climatici hanno origini naturali”. |
“dileggiare i rapporti scientifici che riguardano le grandi questioni
ambientali”. “per confutare una
tesi scientifica, soprattutto se largamente condivisa ai massimi livelli
delle istituzioni scientifiche e politiche internazionali, occorrono
argomentazioni scientifiche serie e fondate, del tutto assenti negli
articoli in questione. In tal modo la stampa, non facendo nessun distinguo fra libere opinioni e testi
scientifici, diviene, da organo di informazione, strumento di
disinformazione.” “bastano pochi minuti e nessun obbligo di dimostrazione per pubblicare
sulla stampa quotidiana tesi estremistiche ed offensive” “quando qualcuno di questi liberi detrattori
della scienza pretende addirittura
di interpretare il pensiero della Santa Sede… , qualcuno dovrebbe almeno invitarli a dare
una qualche dimostrazione scientifica di ciò che affermano. Altrimenti si travisa l’umanesimo cristiano assoggettandolo ad una visione materialista
ed utilitarista del creato, come spazio da
conquistare e tiranneggiare, e non da custodire responsabilmente per la
condivisione dei suoi beni con tutta l’umanità attuale e con quella futura. |
23/10/07-IT
|
·
Inizia dopodomani il Festival
della Scienza di Genova dove si parlerà ovviamente molto anche di Evoluzione. Qui
un elenco dei siti web delle altre iniziative di divulgazione scientifica
realizzate con grande successo di pubblico in tante città italiane. |
|
22/10/07-IT
|
·
A Roma, al Teatro Eliseo, Niles Eldredge
dell'American Museum of Natural History di New York affronterà la logica
dell'evoluzione al tempo di Darwin e oggi. Enrico Alleva mostrerà come in
concreto questo aspetto ha alcuni risvolti nell'etologia animale. Eldredge il
25
ottobre alle 16 nell’Aula Magna di via Ravasi a Varese riceverà
la laurea
Honoris Causa in Scienze Biologiche |
|
20/10/07-IT
|
·
Interessante verificare come l’Avvenire oggi in un suo articolo (“«Sul
creazionismo il Consiglio d'Europa sbaglia due volte»“) omogenizzi e renda
quindi più digeribile per un cattolico italiano l’intervista
di ieri del Card.Schönborn al The Catholic
Herald sulla risoluzione
del Consiglio d’Europa contro
l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle ore di scienze nelle scuole.
In realtà il Card.Schomborn dice cose un po’ diverse, sia nell’intervista
originale che nelle citazioni che si leggono anche qui, per cui ci sono
critiche ma anche approvazioni al documento. Il cardinale infatti nega che la
proposta dell’ID sia scientifica, che lui l’abbia approvata (purtroppo per
lui la distinzione fra dimostrazione scientifica e dimostrazione
razionale potrebbe non essere facile da capire usando solo la ragione
senza tanta fede…) ma soprattutto che la sua idea di creazione sia
scientifica. A questo punto sembra davvero dare anche ragione
alcune volte (nonostante il titolo) al Consiglio d’Europa! Questo risulta
chiaro se analizziamo le dichiarazioni del cardinale (vedi le citazioni qui sotto) alla luce della dell’intelligenza (che il
cardinale cita) ma soprattutto della ragione (usata dalla scienza); anche se
non così chiare e ben spiegate senza inutili polemiche, come nell’articolo
di F.Facchini sull’Avvenire del 16/10. ·
L’agenzia Zenit pubblica uno degli interventi svolti a Norcia al
convegno sul tema “Religione, scienza e la prova della ragione”,
organizzato dalla Fondazione Magna Carta nei giorni 13 e 14 ottobre
2007. Si tratta della relazione (“Discendenza e
“Intelligent Design”) svolta dal prof. R.Spaemann,
docente emerito di Filosofia. Si rimane un po’ perplessi a leggere che si
commenta Darwin principalmente sulla base di filosofi, fra l’altro vissuti
prima di Darwin; nell’intervento si leggono numerose frasi che
richiederebbero dei chiarimenti: ·
“Che cosa significa questo per la
questione relativa alla necessità di completamento del regnum potentiae
della teoria darwinistica attraverso un regnum sapientiae nel quale
entri in gioco una specie di disegno?” ·
“Che cosa capiamo meglio: la vita di una
ameba, cioè di un batterio [?!], oppure
la vita altamente complessa dell’uomo?” ·
“Se vedo un
pipistrello mangiare suppongo che ha fame… Certo, la mia fame è una fame
consapevole di se stessa – e questo probabilmente non vale per la fame del
pipistrello”. ·
“Se non ci fosse una qualche somiglianza
fra l’uomo e il cane, nessun uomo terrebbe un cane”. [e chi invece preferisce
coltivare le piante? O i pesci? Mai vista una scimmia? E uno scimpanzé?
Nessuno comunque lo terrebbe … troppo pericoloso] ·
“E qui vorrei contraddire il Cardinale
Schönborn che ammette errori soltanto per gli esseri liberi. Quando
una lepre nasce con una gamba sola, si tratta di un hamartia tes physeos,
un errore della natura, come diceva giustamente Aristotele”.
[Aristotele!!! Molto … interessante ma …
per fortuna poi è arrivata la scienza
moderna e la biologia moderna…] ·
“Il trucco nell’evoluzione è la selezione,
la quale, con l’aiuto dell’iperciclo, riduce drasticamente l’improbabilità di
determinate figurazioni, e cioè quelle che servono alla sopravvivenza e alla
diffusione. Ma la selezione può favorire soltanto ciò che già c’è. Essa non è
un principio creativo che spiega la formazione di qualcosa di assolutamente
nuovo a livello categoriale”. [Per
fortuna poi sono arrivati i filosofi della scienza…che non pedalano solo
… sull’iperciclo] Apprezzabile invece l’uso (originale!) in negativo della frase
che viene di solito incredibilmente utilizzata come “prova” (?!) del progetto
intelligente (negando in quel caso un ruolo al caso): “Se
prendiamo un sacco con delle lettere, le versiamo per terra ed esse vengono a
formare il prologo del Vangelo di Giovanni, può anche essere un caso”, ma se
non c’è un errore nel testo, comunque è troppo poco per mostrarsi interessati
ad un dialogo (razionale!) con la
scienza. Gli altri interventi principali si possono
leggere nel sito web dell’Osservatorio Van Thuan: Card.Schönborn ( “Fides,
ratio, scientia. Il dibattito sull’evoluzionismo”); D’Agostino (“La
scienza fra etica e religione”):
sembra quasi che conosca la lettera di
GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne; impressionante infatti il ribaltamento (“Quanta etica dovremmo introdurre nel percorso formativo
delle facoltà scientifiche?”) delle preoccupazioni di GP2 sull’ignoranza
scientifica dei teologi (e la relativa paura della scienza) manifestate nella
lettera di
GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne; lsraeI (“Il
rapporto tra scienza e religione di fronte alle sfide della postmodernità”):
interessante il fatto che chiarisca (difendendo addirittura Giordano Bruno)
che agli inizi della scienza moderna i rapporti degli scienziati con la
chiesa cattolica non erano certo idilliaci e poi che i meriti comunque non
sono solo della chiesa cattolica (“le tre religioni hanno avuto, in
periodo medioevale, un ruolo parimenti cruciale nell’affermazione di una
visione razionalista che non poteva non favorire lo sviluppo della scienza
moderna”) . Per chi volesse risentire tutti gli interventi, sul sito web di Radio Radicale sono
disponibili le registrazioni di tutti gli interventi del pomeriggio
del 13 e della mattina
del 14! ·
Sull’Avvenire di oggi un lungo intervento di Mons.Caffarra (Una cultura che «sragiona» - [quando i deep links cominceranno a
funzionare correttamente nel sito aggiornato dell’Avvenire…?]) sui recenti interventi
in cui il papa invita tutti ad utilizzare una definizione e soprattutto un
concetto di ragione diverso da quello solito (contrapposto al concetto di
fede); mons.Caffarra presenta una
interpretazione caricaturale (e ovviamente poi la critica con facilità …) del
ruolo fondamentale dell’ipotesi evoluzionistica per spiegare oggi alcuni
aspetti (ovviamente quelli scientifici e materialistici legati all’evoluzione
biologica) della realtà: “L’elevazione di una teoria scientifica,
quella evoluzionistica, a filosofia prima, a spiegazione di tutta la
realtà, è il segno di ciò che sta accadendo all’esercizio della ragione
in Occidente”. Come si vede si tratta di un
obiettivo ben diverso da quello del papa nei suoi recenti interventi; come ha
spiegato a Regensburg, per il
papa la ragione ha invece dato buoni risultati, ma ha il difetto di non lasciare
alla filosofia e alla teologia tutto lo spazio che avevano prima che nascesse
la scienza moderna; per questo motivo deve essere “allargata” e quindi
non necessariamente basata solo su dimostrazioni evidenti e provate;
mons.Caffarra usa la strada più breve, quella di cercare di far credere … che
se usano la ragione … i laici “sragionano”. NB: Può essere utile far notare che un titolo
e un ragionamento di questo tipo (“Una cultura
che sragiona”), se fosse attribuito ai cristiani protestanti invece
che ai laici italiani, avrebbe richiesto un’immediata smentita e delle scuse,
come è successo il
mese scorso a Sibiu, dopo che i cattolici avevano cercato di costringere
i protestanti ad accettare nella relazione finale una frase inserita di
soppiatto sull’origine della vita individuale al momento del concepimento,
una novità anche per la chiesa cattolica su cui non concordavano affatto.
Come dar torto a Margherita
Hack…e ai protestanti che protestano? |
|
19/10/07-IT
|
·
Il sito web SVIPOP, gestito da un
docente e dal direttore del Master in Scienza Ambientali di un’università
pontificia presenta (“Gore e
IPCC, antologia del pensiero scorretto”) tutti i motivi che
dovrebbe servire per far cambiare idea a chiunque su Al Gore e sull’lPCC, che hanno appena vinto il premio Nobel
per la pace con i loro allarmi sui cambiamenti climatici; … magari
ambirebbero anche a far cambiare idea al papa, che ultimamente sembra invece
molto preoccupato per l’ambiente e quindi intenzionato a interrompere la
tradizione vaticana di ecoscetticismo. |
|
19/10/07-UK
|
·
Intervista
di The Catholic Herald al Card.Schönborn sulla risoluzione
del Consiglio d’Europa contro
l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle ore di scienze nelle scuole.
Esiste anche una traduzione in italiano (“Penso
che sia un passo molto pericoloso”), che permette
(purtroppo) di capire quanti equivoci ci siano nel testo dell’intervista, a
cominciare dalla premessa del giornalista alla domanda iniziale “Il Consiglio d’Europa ha
dichiarato che il creazionismo non dovrebbe essere insegnato nelle scuole in
quanto non scientifico”, che
contrasta con il fatto che la risoluzione,
oltre a chiarire che si vuole garantire ogni libertà a ogni religione, parla di ore di scienze e non di scuole..Interessante
comunque leggere che il cardinale sembra contrario ad insegnare il
creazionismo in ogni luogo e in ogni sede, andando al di la’ della risoluzione
, che quindi dice di approvare… : Prima di tutto, comprendo benissimo che i genitori, gli
insegnanti e le altre persone attente alla situazione dell’Europa siano preoccupati per la crescente
influenza del creazionismo. Hanno ragione a dire che il creazionismo è contrario a quanto la conoscenza scientifica afferma
oggi. Anch’io condivido questa
preoccupazione. Dal
punto di vista cattolico, il creazionismo – ossia la interpretazione
letterale dei primi due capitoli del Genesi e la visione della creazione come
avvenuta in sei giorni – è semplicemente assurdo. Secondo la comprensione cattolica
della Bibbia questi due capitoli sulla creazione del mondo non devono essere
considerati un resoconto scientifico sulle origini del mondo. Per questo motivo concordo con una
presa di distanza dal creazionismo. Questo è solo l’inizio… Come si legge anche nella traduzione in italiano
(“Penso
che sia un passo molto pericoloso”) dell’intervista,
contiene alcune valutazioni positive sulla scienza, sulla sua utilità e
soprattutto sul suo diritto ad occuparsi di alcuni problemi senza essere
succube né della politica “Lasciamo la scienza alla scienza. Non interferiamo con la politica sulla
questione se le teorie darwiniste, o neo-darwiniste o evoluzioniste siano
valide. Non si tratta di questioni politiche. E’ materia per la scienza, e
tale deve rimanere.” né della religione cattolica, che ha qualche problema da chiarirsi e poi
chiarire ai fedeli, molti dei quali sono confusi: “Dal punto di vista cattolico, il creazionismo
– ossia la interpretazione letterale dei primi due capitoli del Genesi e la
visione della creazione come avvenuta in sei giorni – è semplicemente
assurdo. Secondo la comprensione cattolica
della Bibbia questi due capitoli sulla creazione del mondo non devono essere
considerati un resoconto scientifico sulle origini del mondo. Per questo motivo concordo con una presa di distanza dal
creazionismo. E se c’è stato qualche
fraintendimento sulla mia posizione su questa problematica, affermo in tutta chiarezza che dal punto di vita della
Chiesa è molto importante non essere coinvolta nella questione se una teoria
scientifica sia sperimentalmente valida”, “ma non ho detto, come sembra affermare la scuola
dell’Intelligent Design, che mediante il metodo scientifico e le scienze
naturali è possibile dimostrare un disegno nella natura. Quello che ho detto – e che confermo – è che è veramente possibile per l’intelligenza umana discernere
un disegno nella natura. Si tratta di
una affermazione che va oltre il metodo scientifico. E’ una affermazione
filosofica e, tutt’ al più, religiosa. E’ una
affermazione basata sulla intelligenza umana.” ma (almeno in questa intervista non ha molto da dire sulla teoria di
Darwin, anzi sembra davvero preoccupato di fare una qualsiasi critica...: “la teoria di Darwin è una teoria scientifica e
deve essere adoperata come tale. Si è molto sviluppata da quando Darwin la
formulò e si sta sviluppando tuttora. Deve comunque essere discussa come ogni
altra teoria scientifica, e non divenire materia della politica. Non
spetta ai politici o ai leaders religiosi stabilire la sua validità.
Lasciamolo fare alla scienza”. “Per
molti aspetti la teoria evoluzionistica funziona, ma ce ne sono altri che
rappresentano ancora dei problemi. Non
spetta a me, in quanto sacerdote, vescovo o politico stabilire cosa deve fare
la scienza. Gli scienziati devono
continuare le loro ricerche e scoprire nuovi elementi, nuovi aspetti, quindi
essi possono sviluppare una teoria oppure cambiarla, oppure rigettarla un
giorno se ne trovassero una migliore”. “Una
teoria scientifica non è oggetto di fede. Essa funziona oppure non funziona.
Se non funziona la si cambia con una migliore. Manteniamo la teoria dell’evoluzione al suo proprio livello, quello
appunto di una teoria scientifica. Come credente, … non vedo problemi in ulteriori
scoperte sulla vita così come si è sviluppata sulla terra. Non c’è da
preoccuparsi per questo. C’è, piuttosto da meravigliarsi e da ammirare. Amo moltissimo le scienze
naturali, sono molto interessato ad esse e ho letto molto in questo campo. E
sempre più aumenta la mia ammirazione”. |
“il creazionismo è contrario
a quanto la conoscenza scientifica afferma oggi” (Card.Schönborn) “Dal punto di vista
cattolico, il creazionismo – ossia la interpretazione letterale dei primi due
capitoli del Genesi e la visione della creazione come avvenuta in sei giorni
– è semplicemente assurdo.” (Card.Schönborn) “Per questo motivo concordo con una presa
di distanza dal creazionismo.” (Card.Schönborn) |
19/10/07-USA
|
·
Sul blog Pharyngula (How do you teach evolution?) viene pubblicizzato l‘ultimo fascicolo del McGill Journal of Education, tutto dedicato ai problemi dell’insegnamento dell’evoluzione.
Sembra di capire dal blog che l’articolo più interessante sia quello di
Massimo Pigliucci ("The evolution-creation wars: why teaching
more science just is not enough"), che si pone anche il problema serio del
numero minimo di statunitensi che crede nell’evoluzione biologica come
fenomeno naturale. PZMeyer, gestore del blog scrive infatti “I've also been
hacking our introductory
biology class rather radically, a
course that's being taught for the first time this semester. I'm already implementing many of Pigliucci's
recommendations. His conclusion is a
bit long and he throws out a hodge-podge of ideas in no particular order, but
here are his main points in bold, with a few comments from me.” |
|
17/10/07-UK
|
·
Il filosofo della scienza J.Fodor ha scritto un articolo sul
neodarwinismo, pbblicato sulla London Review of Books (“Perchè i porci non hanno le ali” – “Why Pigs Don’t Have Wings”); curioso il fatto che questo e gli altri
articoli dello stesso filosofo inglese riportino in calce la frase “J.Fodor is collaborating with Massimo PiatteIIi PaImarini on a book about evolution without adaptation”. … Anche gli articoli del 1998 … |
|
18/10/07-IT
|
·
Come riferito ieri, il 16 ottobre la UAAR ha inviato al ministro Fioroni
una lettera in cui si chiede
quali iniziative faranno seguito, in Italia, alla risoluzione
approvata dal Consiglio d’Europa: “L’Uaar è pertanto interessata a sapere quali
provvedimenti il suo Ministero abbia adottato o abbia intenzione di adottare
per ottemperare alle indicazioni che provengono sia dall’ Europa sia dal
nostro stesso ordinamento, atti a colmare questa ormai annosa assenza dal
panorama formativo pubblico italiano di una così fondamentale teoria
scientifica”. Anche perché l’Italia nel report allegato (“The dangers of creationism in education”) viene criticata per aver eliminato nel 2004
l’evoluzione umana dai programmi scolastici (e non è ancora ricomparsa
nonostante la parziale marcia indietro del ministro Moratti e nonostante le Nuove
Indicazioni Nazionali – che non citano né evoluzione biologica né Darwin
né evoluzione umana - siano ormai usciti dalla nuova commissione nominata dal
ministro: ·
Con
D.M. del 31.07.07 Ella ha disposto che, a partire dall’anno scolastico
2007-2008, le scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione procedono
all’elaborazione dell’offerta formativa avendo a riferimento le “Indicazioni
per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo
d’istruzione” definite in via sperimentale ed allegate al decreto stesso. Anche
in tali Indicazioni, però, non appare alcun riferimento all’evoluzionismo,
pur affermandosi in esse che “Le conoscenze matematiche, scientifiche e
tecnologiche contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale
delle persone e della comunità …” e che “I principi e le pratiche delle
scienze, della matemati-ca e delle tecnologie sviluppano … le capacità di
critica e di giudizio”. |
|
17/10/07-IT
|
·
Un numero speciale on line di “Resistenza Laica” commenta la risoluzione
(qui la versione
in italiano) del 4/10 del Consiglio d’Europa che raccomanda ai 47 paesi di non permettere
l’insegnamento di ipotesi creazioniste nelle scuole nell’ambito delle
lezioni di scienze. Ci sono alcuni articoli che affrontano problemi
diversi: ·
Homo (poco) Sapiens presentazione del numero speciale. Si racconta
di un comunicato stampa dell’UAAR e di una lettera inviata dall’UAAR al ministro Fioroni per chiedere
quali iniziative intenda proporre per andare nella direzione indicate dal
voto dell’assemblea del Consiglio
d’Europa (4/10/07) ·
La Scuola e il Modello americano:
ministri “creati” ma poco “evoluti” dove si racconta dell’eliminazione dell’evoluzione daiprogrammi
scolastici e di come si sia stato contrastato l’antievoluzionismo
ministeriale e governativo che dominavano fimo al 2005 ·
Perché la Chiesa ha chiesto agli
europarlamentari di votare contro la risoluzione 1580/2007?: si racconta della lettera con l’invito dei vescovi cattolici europei ai
parlamentari del CdE a votare contro la risoluzione, in difesa della “libertà
d’opinione”. ·
Sull'evoluzione dell'evoluzionismo dove si spiega la teoria dell’evoluzione ma
anche cos’è una teoria. ·
Laici e cattolici: uniti o divisi? Sulla lettera del vescovo di Verona a Napolitano
e due interviste, a E.Roccella, cattolica, e a E.Boselli, laico. ·
Tra Darwin e l’Ora di religione: sulla base di questa risoluzione ci si chiede se sia accettabile se il
creazionismo si possa insegnare anche nell’ora di religione e se l’ora di
religione a scuola sia utile o necessaria: “Sembra assurdo gioire per una
censura, eppure la risoluzione del Consiglio d’Europa che mette al bando
l’insegnamento del creazionismo quale disciplina scientifica al pari
dell’evoluzionismo, dovrebbe essere salutata, specie da chi ha a cuore la
crescita dei giovani, con ottimismo.” ·
Documento 11375 “Sui pericoli del
creazionismo nell’educazione” - 12 giugno 2006 (sembra una traduzione automatica
dall’inglese della precedente versione del report e della risoluzione
– il numero dei paragrafi infatti èè diverso!) ·
La scimmia nuda – Storia naturale
dell’umanità (Mostra a
Trento sull’evoluzione dell’uomo; molto strano ed errato il fatto che si
definisca F.Facchini come sostenitore dell’Intelligent design USA; come si
legge anche nel recente articolo sull’Avvenire del 16/10/07, F.Facchini
dichiara (“Il creazionismo non va confuso con la creazione”) di approvare la
risoluzione del Consiglio di’Europa che critica l’ID USA, e di appoggiare
invece il “progetto superiore” cattolico). ·
Margherita Hack:
“Ormai siamo in un regno Vaticano” (intervista video) |
|
16/10/07-IT
|
·
Articolo un po’ strano di PiatteIIi PaImarini sul Corriere (“IL DARWINISMO CARICATURALE”): l’autore, che si dichiara “scienziato ed ateo”, nella prima parte
approva la risoluzione
(qui la versione
in italiano) del 4/10 del Consiglio d’Europa che difende l’insegnamento della teoria
neodarwiniana dell’evoluzione di fronte agli attacchi dei creazionisti che
vorrebbero imporre anche l‘insegnamento dell’ID nell’ora di scienze (“non si deve presentare alla stessa stregua un’ipotesi
scientifica e un’ipotesi teologica”), mentre alla fine sembra cambiare
sponda e riprendere proprio le critiche che i creazionisti rivolgono a
Darwin, tanto è vero che invece di chiarire che son passati 150 anni, scrive
“la teoria darwiniana tradizionale fa acqua da
tutte la parti” … “il tradizionale fumetto
darwiniano, facilmente spiegabile, facilmente assimilabile, ma caricaturale”; a questo punto un
lettore non può che domandarsi angosciato “ma la teoria di Darwin è
un’ipotesi teologica o scientifica?!”.
Uno scienziato dovrebbe riuscire a far capire che la teoria originale di
Darwin è ormai superata ma non era certo un dogma, tanto è vero che le
numerose scoperte successive hanno introdotto grosse novità ma non l’hanno
falsificata; era solo una teoria scientifica che però finora non ha
avuto smentite, come è avvenuto invece per quella di Lamarck. Sconcerta anche che, dopo aver definito “improvvisato
teologo” un matematico che ha deciso di verificare i dogmi della
religione cattolica utilizzando gli strumenti della ragione che hanno portato
al successo delle scienze nell’ultimo secolo, confonde il Parlamento Europeo
(27 paesi membri dell’UE) con il Consiglio
d’Europa (47 paesi membri, come si legge qui
e si verifica qui;
qui si vede l’elenco
dei 18+18 che rappresentano gli italiani … ] Proprio la definizione “improvvisato teologo”
e la presenza di questo articolo (e degli altri numerosi articoli
antidarwinisti) nella rassegna
stampa della Camera, evidenzia come questo servizio a disposizione di
politici e cittadini tenda a riportare tutti gli articoli sull’evoluzione
biologica scritto da “scienziati improvvisati”,
mentre ritiene non meritevoli di diffusione gli articoli scritti da “scienziati non improvvisati”, come ad esempio
addirittura quelli di Cavalli-Sforza: solo 3 sui 9 di una sua recente serie
di articoli sull’evoluzione è presente nella rassegna stampa della Camera;
come meravigliarsi se uno scienziato si improvvisa teologo dopo aver visto
quanto spazio viene dato da un servizio informativo istituzionale a teologi e
politici che si improvvisano scienziati! Questo almeno rende più facile dimostrare
come nessun caporedattore riesca a correggere nemmeno le informazioni
sbagliate che vengono diffuse dagli “scienziati
improvvisati” … come queste che leggiamo qui sotto …. ·
A dire il vero ci sono anche politici che si improvvisano scienziati e
riescono ad essere presenti (non facendo però bella figura … forse non se ne
rendono conto) nella rassegna stampa
della Camera di oggi, pur con frasi sconcertanti e probabilmente non rilette
….; sul Gazzettino di oggi c’è
un articolo del capogruppo UDC alla Camera contro l’iniziativa del Consiglio d’Europa (“L’eurofollia
uccide le radici cristiane”); ci sono un paio di frasi che sembrano
scritte con rabbia, tanto è vero che si legge proprio il contrario di
quello che forse l’autore (improvvisatosi scienziato) avrebbe voluto: “L’assemblea
parlamentare UE, seppur a maggioranza, ha deciso che Darwin è un bandito : le
sue teorie sull’evoluzione costituiscono
una minaccia per l’integrità dei diritti umani” Secondo gli euroburocrati laicisti la
vera emergenza sarebbe la “damnatio memoriae” degli antenati DI Adamo ed
Eva”. Come si vede … VoIontè si è improvvisato
scienziato (mentre come politico stranamente ignora cosa sia il Consiglio d’Europa e lo confonde con
l’Unione Europea) ed ha sentenziato (capovolgendo addirittura la risoluzione
del Consiglio d’Europa che
difficilmente ha letto) che il bandito è Darwin e non invece quelli
dell’Internet Design; non contento, sostiene anche che, contrariamente a
quanto si legge nei sacri testi, sarebbero addirittura esistiti antenati DI
Adamo ed Eva (vivevano anche loro nel paradiso terrestre? Capivano anche
loro il linguaggio dei serpenti tentatori parlanti in cui molti oggi ancora
credono? Apprezzavano le mele? Si ammalavano? Morivano prima del peccato
originale?). Questi due articoli sono un esempio di come
vengano cercati e scelti gli articoli da diffondere attraverso la rassegna
stampa della Camera e come gli articoli non sempre vengano verificati dagli
autori o dalla redazione …. Questo succede spesso a chi vuole, non
richiesto, difendere la Chiesa Cattolica da quello che temono, sbagliando,
sia una minaccia. Sbagliano infatti: se si vuole ritornare nel
mondo reale e leggere una reazione autorevole del mondo cattolico, basta
leggere un giudizio positivo sulla risoluzione
del Consiglio d’Europa nell’articolo
di Facchini pubblicato sull’Avvenire di oggi a pag.23… (“la
risoluzione fa riferimento a un certo creazionismo di marca americana …
giustamente contestato nel documento stesso perché ritenuto fuori da ogni
prospettiva di ordine scientifico, sebbene i suoi sostenitori la rivendichino.
Le tesi dei suddetti creazionisti non possono avere un carattere di
scientificità o essere portate per negare il processo evolutivo, nè
potrebbero trovare posto nell’insegnamento delle scienze in alternativa alla
teoria dell’evoluzione”). Se in Italia non si dà ascolto agli esperti di
religione e di scienza, nemmeno quando sono sacerdoti, lo spazio per i “teologi improvvisati” (ma che usano la ragione)
è certamente enorme e diverrà sempre maggiore … ·
L’Avvenire a pag.19
(“Ravasi: «Tra fede e cultura un dialogo alto»“) informa
dell’insediamento di Mons.Ravasi come nuovo presidente del Pontificio
Consiglio della cultura. In un sito web dei gesuiti viene citata la
differenza rispetto alle opinioni del Card.Schönborn sulla base una sua
dichiarazione sull’evoluzione (“l'evoluzione è innegabile. Ma occorre che gli
scienziati non assumano le loro scoperte come sistema ideologico”), e un’intervista all’Avvenire del 4/11/05: "Il biblista Ravasi: troppa confusione dei ruoli" lo pone in una posizione che richiederebbe dei chiarimenti, soprattutto
per quanto riguarda le critiche ai meccanismi evolutivi che provengono dalla
Chiesa. Non ci dovrebbero essere problemi invece sul fatto dell’evoluzione,
già approvato nel 2004 dal Card.Ratzinger, e così confermato: “è ovvio che
l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza.
Le critiche alla teoria evoluzionista non spettano assolutamente ai
teologi, è un settore che non li riguarda. Il compito dei teologi e dei
credenti è cercare la verità solo attraverso lo spirito, evitando quello che accadde a
Galileo »”). Possiamo
sperare che continui a pensare (finora forse unico fra i religiosi con
elevate responsabilità, che “Le critiche alla teoria evoluzionista non
spettano assolutamente ai teologi”); il problema non è comunque questo: è auspicabile che
anche i teologi capiscano che da loro qualcuno (non i biologi evoluzionisti) aspetta che arrivino, prima che passino 350
anni come con Galileo, approvazioni o almeno accettazioni; in
questo modo si impedisce che le inevitabili difese degli scienziati da accuse
ingiuste possano essere assurdamente stravolte come “l'atteggiamento
dello scienziato che si mette a sbeffeggiare una concezione religiosa del
mondo”. Critiche e concezioni sono cose ben diverse, come già sapevano
l’agnello e il lupo della favola… ·
L’articolo di F.Facchini si riferisce
(è questa, dopo 12 giorni, la prima reazione da parte di un cattolico
autorevole) al documento approvato il 4/10/07 dal Consiglio d’Europa (“The dangers of creationism in education”) ma soprattutto alla risoluzione
dell’Assemblea del Consiglio d’Europa
(qui la versione
in italiano). L’aspetto importante dell’articolo di F.Facchini è
ovviamente il punto in cui si riporta la valutazione positiva al documento “poichè la conciliabilità tra evoluzione e
creazione, più volte affermata nel magistero pontificio anche recentemente,
non poteva essere ignorata dagli estensori del documento, la
risoluzione fa riferimento a un certo creazionismo di marca americana (quello che
si lega a una interpretazione letterale della Bibbia e alla nuova
versione dell’Intelligent Design), giustamente contestato nel
documento stesso perché ritenuto fuori da ogni prospettiva di ordine
scientifico, sebbene i suoi sostenitori la rivendichino. Le tesi dei
suddetti creazionisti non possono avere un carattere di scientificità o
essere portate per negare il processo evolutivo, nè potrebbero trovare posto
nell’insegnamento delle scienze in alternativa alla teoria dell’evoluzione.
Le considerazioni presentate a questo riguardo nella risoluzione sono
condivisibili. Si potrebbe anche aggiungere che un creazionismo di
questo tipo non ha senso neppure fuori dall’ambiente scolastico”. Se il punto centrale dell’articolo è
apprezzabile in quanto approva la sostanza della risoluzione del Consiglio d’Europa, non si
capisce allora su che basi i vescovi italiani abbiano accusato uno scienziato
di sostituirsi a Dio nella sua pretesa di creare una nuova specie di batterio
semplicemente eliminando alcune informazioni contenute in un cromosoma
batterico. Nella parte successiva dell’articolo
si critica che il Consiglio di Europa non abbia ben indicato a quale tipo di
creazionismo si riferisca, ma, a parte la raccomandazione di usare il termine
filosofico “creazione” invece del termine indefinibile “creazionismo”,
non risulta comunque tuttora chiaro come si giustifichino le accuse rivolte a
Craig Venter, che è un biologo e non un filosofo, né si chiarisce comunque
nemmeno qui il significato pratico del termine filosofico “creazione” che
trova tanto spazio nella didattica della religione rivolta a bambini di 3
anni… Qui ad esempio
si possono leggere due articoli, addirittura contrastanti fra di loro,
comparsi sul Corriere della Sera il 6 e l’8 ottobre, sulla risoluzione
del Consiglio d’Europa;
l’articolo del vicedirettore difende ipotesi indifendibili, come quella
dell’Intelligent Design, di cui (ad esempio da parte del prof.Facchini in
questo articolo) viene confermato il carattere non scientifico e quindi la
non compatibilità con altre teorie scientifiche [purtroppo il neodarwinismo
non viene citato esplicitamemente … ma il riferimento è obbligato] che
spiegano l’evoluzione utilizzando il metodo scientifico. Ci sono voluti 350 anni per accettare
di aver sbagliato con Galileo (anche se qualcuno
insiste a difendere la condanna a Galileo!), mentre per Darwin ci vorrà
ancora un po’ di pazienza: in fondo sono passati solo 150 anni… |
|
15/10/07-USA
|
·
|
|
15/10/07-SE
|
·
In
Svezia il governo ha stabilito che gli insegnanti di scienze (anche nelle
scuole private) non possono insegnare il creazionismo o l’Intelligent Design
nelle loro ore: “Creationism to be banished from
Swedish schools”: "Pupils must be
protected from all forms of fundamentalism," said Education Minister Jan Björklund to Dagens Nyheter.” |
|
14/10/07-IT
|
·
La Stampa infatti illustra le iniziative che il Papa ha in programma per
i prossimi mesi e in particolare l’argomento del discorso che terrà
all’Assemblea dell’ONU in aprile. ·
Oggi su Libero un articolo (“Sì, Dio oggi è
morto Però non è quello vero”) di un intellettuale di destra contro i “teofobi che scrivono necrologi su Dio e
organizzano festosi cortei per celebrare la sua inesistenza. Ora nel nome di
Darwin o di Copernico, ora nel segno della Tecnica, a volte nel solco del
Superuomo o dell'Umanità”. Si mettono insieme senza distinzione sia
intellettuali che difendono la scienza dagli attacchi di chi non accetta il
metodo scientifico (se non quando ne ha personalmente bisogno…) che
intellettuali che, dopo un primo tentativo di difendere la scienza da
attacchi irrazionali, avendo capito che era un’impresa impossibile e hanno
cominciato a rispondere applicando alle religioni i metodi che negli ultimi
secoli hanno avuto tanto successo per migliorare le nostre conoscenze sulla
natura. Sconcerta vedere addirittura citati fra i teofobi, per quanto
riguarda gli italiani, Pievani, Galimberti e Franceschelli che fanno
certamente parte del gruppo di intellettuali che si preoccupano soprattutto
di difendere la scienza dagli attacchi ideologici, immotivati e pure
masochisti. Risulta chiaro comunque quale sia il
ruolo che questo cattolico concede all’intelligenza e alla libertà umana: “Ogni nostro atto, pensiero,
sentimento, presuppone una causa e un
effetto, un ordine, una sequenza. Cioè presuppone un’Intelligenza … Non tutto
è spiegabile ma tutto rientra nel segno e nel disegno di un’intelligenza
superiore. … Dio è il nome che diamo
all’Intellligenza e al suo disegno”. Poco giustificata e un po’ anche masochistica nella sua
sincerità la frase “Ho letto in questi giorni dimostrazioni
dell’inesistenza di Dio francamente puerili, presuntuose, non migliori
delle prove miracolistiche o irrazionali della sua esistenza”; se
R.Dawkins dice che nessuno può dimostrare l’inesistenza di Dio forse potremmo
credergli .. almeno su questo … e se poi le prove sono “miracolistiche
o irrazionali” … forse Dawkins ha ragione e quindi non ci sono le condizioni minime né
per discutere né per litigare … ·
Oggi sul Foglio un articolo (“Né riscaldamento
né globale, la carica e le ragioni degli ecoribelli”) molto
critico verso l’attribuzione dei premi Nobel per la pace a chi si è occupato
di diffondere le conoscenze scientifiche sui problemi del cambiamento
climatico; in realtà si oscilla fra atteggiamenti contrastanti: in questo
articolo si sottovalutano spesso gli aspetti legati ai meccanismi evolutivi e
in particolare si ignora completamente il ruolo dell’emissione in atmosfera
di gas che la terra ha impiegato decine di milioni di anni per occultare e
archiviare come combustibile fossile. ·
In occasione dell’attribuzione del premio Nobel per la pace a chi si
preoccupa dei cambiamenti climatici (come Al Gore o l’lPCC, l’organismo dell’ONU che si occupa
istituzionalmente di questi problemi), compaiono sui giornali da tempo
scettici (di solito su basi ideologiche, nonostante il ruolo sempre più
importante acquisito dal metodo scientifico negli ultimi secoli) sull’ipotesi
che l’uomo possa avere influenza sull’ambiente, alcuni articoli che cercano
di demonizzare chi crede che la nostra specie possa influenzare alcuni dei
parametri ambientali e quindi possa creare dei rischi per l’evoluzione futura
degli ecosistemi che ci garantiscono la sopravvivenza. ·
Anche sull’Avvenire oggi ritornano, dopo un breve momento di
preoccupazione, insieme
al papa, per “L’emergenza della fame e quella ecologica [che] stanno
a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se
prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso
sfruttamento del pianeta”, le opinioni degli “ecoribelli”
contro il riscaldamento globale, riprendendo il discorso, molto diffuso in
ambiente cattolico, che l’uomo non può essere un problema per la biosfera (“Le bufale di (mezza) stagione Se l'uomo
è la malattia”). “Ora, che sia
opportuno ridurre la fame di energia, specie di quella non rinnovabile, del
mondo contemporaneo non è una fola dell’ideologia ambientalista. A
suggerircelo, però, sono altre e più prosaiche considerazioni, come
l’evidente insostenibilità sul medio termine di un sistema energetico basato
su petrolio e altri idrocarburi in inevitabile via d’esaurimento. A spingerci
a contenere la nostra fame di elettricità, finora sperperata senza pudore,
potrebbero essere anche considerazioni etiche di alto profilo” ·
Come già scritto, a pag.4 dell’Avvenire di oggi c’è un articolo dal titolo invece … un
po’”allarmistico”, da Robespierre in verde
….: “Cina, la diga anti-clima” ·
Oggi, sempre sul problema del premio Nobel su chi
spinge a preoccuparsi per il clima,
un articolo anche nel sito web di FI RagionPolitica:
“L'antiamericanismo
premia Al Gore, nuovo Nobel per la Pace” e sul Giornale:
(“Il
riscaldamento globale è una minestra riscaldata”) ·
A parte il fatto che non si specifichi a “quale
religione” si riferisca, anche in questo caso sembra evidente non sia giunta
a destinazione la “famosa” lettera di
GP2 spedita nel 1988 proprio a P.Coyne, dove non solo si evidenzia come
non solo dalla scienza si pretenda la scienza e dalla teologia la teologia,
ma si esprime la preoccupazione dei limiti dei teologi, timorosi e incapaci
di dialogare con la scienza. Qui invece uno scienziato sostiene che … i
limiti li abbiano gli scienziati … Non è difficile dimostrare che non è
proprio necessario essere atei per contestare il tentativo di far rientrare
la scienza sotto il controllo della teologia; si può ad esempio citare la conferenza di P.
George Coyne fatta il 30/1/06 a Palm Beach: “Science
Does Not Need God. Or Does
It?”, quando disse: “Please note carefully that I distinguish,
and will continue to do so in this presentation, that science and religion are totally separate human
pursuits. Science is completely neutral with respect to
theistic or atheistic implications which may be drawn from scientific results”). [Possibile che uno scienziato non lo
sappia?] ·
Ancora sull’Avvenire oggi un articolo (“Ragione
contro fede: nell'800 tragedia, oggi commedia?”) racconta del convegno di Norcia già citato qui
sotto. Si racconta della lettura dell’intervento del Card.Schönborn che altri
articoli indicano come inedito ma che qui viene presentato come già
pubblicato sull’Avvenire del 18/4/07. Si racconta anche dell’intervento di
D’Agostino in difesa della scienza e della razionalità (“La
scienza deve in primo luogo rispettare la realtà, diversamente dà luogo all'ideologia,
che è «intrinsecamente non etica e contraddice nello stesso tempo e nel suo
principio la logica del sapere scientifico: essa non è solo falsa conoscenza,
ma è anche falsa coscienza»”) e di
R.Spaeman in difesa della separazione fra scienze naturali e umane (“Robert
Spaemann si è soffermato sulla dualità della concezione del mondo, quella
delle scienze naturali e quella delle scienze umane, che va mantenuta, poiché
qualunque tentativo idealistico o materialistico di superare la dualità,
attraverso la riduzione dell'una all'altra concezione, lascerà insoddisfatta
quelle delle due che risulterebbe esclusa”).
In altre direzioni invece sembrano andare gli interventi del
presidente di Magna Carta che invitava a “superare l'idea illuministica della
ragione a favore di una concezione più ampia che consente al razionale di
accogliere la dimensione spirituale” o di E.Roccella, forse un po’ troppo
relativista …, che addirittura (forse riferendosi all’Avvenire ... e
ignorando le obiezioni dei protestanti alla dichiarazione finale di Sibiu)
sostiene che “È dai media che passa la contrapposizione tra scienza e
fede, e bisognerebbe specificare quale fede: l'attacco è sostanzialmente
riservato alla fede cattolica, anche perché protestanti e anglicani sono
spesso all'inseguimento della modernità tecnoscientifica e non fanno
obiezioni quasi a nulla”.
·
Su un blog (L’estinto)
si legge un resoconto della tavola rotonda su “Scienza e fede: la scienza nel nuovo Millennio” svoltasi oggi nell’ambito di BergamoScienza
con la partecipazione di un preside di un istituto teologico, di un filosofo
e di mons.Sorondo, dell’Accademia Pontificia delle Scienze, che probabilmente
non è stato convincente: Il titolo del resoconto è infatti “Scienza e fede: come diventare atei
ascoltando un vescovo” e
lo si giustifica spiegando come il ruolo dello scienziato sia stato svolto
soprattutto da Mons.Sorondo. |
|
13/10/07-IT
|
·
Oggi a Norcia convegno organizzato dalla Fondazione Magna Carta: “Religione,
scienza e la prova della ragione”. Si incomincia con la prolusione di
lsrael “Il rapporto tra scienza e religione di fronte alle sfide della
postmodernità” e si conclude con la
lettura di un documento del Card.Schonborn: “Fides,
ratio, scientia. Il dibattito sull’evoluzionismo”. Sembra
sia simile alla prolusione – dal titolo molto simile - che il
cardinale Christoph Schönborn ha fatto il 18/4/07 nella Basilica della Salute
a Venezia, in occasione del "dies academicus" dello Studium
Generale Marcianum: «Fides
- ratio - scientia: dove è situato attualmente il dibattito
sull'evoluzionismo?». Si tratta del capitolo d'apertura del libro «Schöpfung und Evolution» che sta per uscire
anche in italiano e che raccoglie gli Atti del seminario del settembre 2006 a
Castel Gandolfo, alla presenza di Benedetto XVI. ·
Oggi a Ravenna il
Circolo UAAR di Ravenna, in collaborazione con la libreria Feltrinelli, con
il patrocinio del Comune di Ravenna ha organizzato una conferenza pubblica
con Guido Barbujani (professore di genetica - Università di
Ferrara): TUTTI PARENTI, TUTTI DIFFERENTI: LA
DIVERSITA’ UMANA |
|
12/10/07-IT
|
·
|
|
11/10/07-IT
|
·
Sulla rivista Darwin un articolo, dal titolo molto esplicito, che
presenta in un modo diverso rispetto ai quotidiani la notizia
sull’esperimento di copiatura parziale di un cromosoma batterico che Venter
ha intenzione di realizzare: “La bufala del mese”. ·
Sull’Avvenire
un articolo (“Craig
Venter, il “mercante del Dna” ci riprova”) commenta, senza la cattiveria dell’articolo su Darwin o di una articolo
sul Foglio di ieri (“Quella di Venter non è vita e non è artificiale”), l’articolo comparso sul Guardian (“I
am creating artificial life, declares US gene pioneer”) riguardo alle
dichiarazioni di C.Venter su una futura possibile scoperta. |
|
9/10/07-IT
|
·
|
|
8/10/07-IT
|
·
[Da Pikaia]
Presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, il prof. Alessandro
Minelli, durante l'adunanza solenne del 10 giugno 2007, ha tenuto il
discorso ufficiale sul tema: La storia evolutiva della vita e i miti delle origini ·
“1. The aim of this
report is not to question or to fight a belief – the right to freedom of
belief does not permit that. The aim is to warn against certain tendencies to pass
off a belief as science. It is necessary to separate belief from science.
It is not a matter of antagonism. Science and belief must be able to
coexist. It is not a matter of opposing belief and science, but it is necessary to prevent belief from
opposing science.”). Anche qui una strumentalizzazione e un ribaltamento (scrive addirittura
di “confessione evoluzionistico-darwiniana”
come se fosse una religione basata sulla fede!) per attaccare la scienza e il
metodo scientifico; se la prende con i “solerti
vigilantes dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che nei giorni
scorsi hanno votato a maggioranza un documento perché da tutte le aule del
continente venga bandito quel pericoloso virus chiamato «creazionismo»” e difende “i più devoti credenti
in un «disegno intelligente», emanazione della volontà divina, contrapposto agli schemi della dottrina evoluzionista”. Incredibile,
anche perchè, al contrario di quel che pensa P.Battista, che probabilmente
non ha approfondito l’argomento, il Disegno Intelligente evita con cura di
citare una qualche divinità per evitare che l’ID venga considerato “non scienza” ma
religione, proprio come P.Battista ingenuamente conferma. L’ID cerca sempre di mimetizzarsi per farsi credere
scienza… ma c’è sempre qualche imprudente, nuovo a trattare l’argomento, che
lo fa scoprire (facendo notare che “il re è nudo”…) … magari scrivendo addirittura una frase che potrebbe avere anche
obiettivi multipli … “La stupidità censoria attraversa ciecamente gli oceani e con il suo zelo
non si accorge di oltrepassare ripetutamente la soglia del ridicolo”. [come avviene appunto ai
creazionisti] E’ anche il caso di ricordare, per evidenziare che
abbiamo in Italia anche papisti che
non seguono il papa ma lo precedono, essendo più creazionisti di lui,
che nel Dizionario di Scienza e Fede (DISF) alla voce “Didattica delle scienze”, oltre a descrizioni che indicano
uno scarso rispetto reale per la distinzione fra scienza e fede (“il
contributo che si chiede agli insegnanti di scienze sta nella capacità di
presentare con chiarezza il pluralismo delle teorie oggi in campo, nel
motivare i pro e i contro e nell’indicare i problemi ancora aperti. Si
eviterebbe in tal modo il verificarsi di ciò che finora è avvenuto quasi
automaticamente nelle scuole: l’insorgere di una convinzione che, se si
accetta il fatto dell’evoluzione, con la sua univoca interpretazione
“scientifica”, si debba rinunciare all’ipotesi della creazione”) si condanna comunque il
creazionismo di origine USA: “Lo scenario è oggi ulteriormente confuso
dalla voce alzata da parte dei cosiddetti “creazionisti” che,
sulla scia della polemica pro o contro il darwinismo, hanno diffuso in modo
quasi aggressivo interpretazioni di tutte le questioni relative alle
“origini” (Cosmo, Terra, Vita, Uomo) che non rendono
un buon servizio alla scienza e neppure al pensiero cristiano. La
questione del creazionismo è strettamente legata al contesto culturale
nordamericano; tuttavia, spesso i termini del dibattito vengono
esportati anche in altre situazioni portando ad uno sbilanciamento e ad un
irrigidimento delle posizioni “ ·
Molto
arrabbiato perfino M.Fini sul Resto del Carlino (“La nuova crociata in nome
di Darwin”) [da
notare la perfida abitudine di sbeffeggiare la scienza utilizzando termini
(come crociata) caratteristici del mondo religioso]. Anche
Fini dimostra di non conoscere non solo i dati scientifici, ma nemmeno i
documenti di quella chiesa che vuole difendere pur non essendone richiesto;
la frase “il
darwinismo, per quanto riguarda l’essere umano, ritiene che sia il prodotto
dell’evoluzione delle specie animali” è una frase simile a quella che troviamo nel
documento firmato dal card.Ratzinger nel 2004 in cui la chiesa accetta l’esistenza di un unico
antenato comune di tutti gli esseri viventi; questa è un’idea che inoltre
aveva già il nonno di Darwin; forse M.Fini riferisce ad Erasmus Darwin?
L’articolo poi prosegue in modo accidentato, accusando gli scienziati di
essere repressori e i cardinali di essere vittime ma ammettendo subito dopo
di … non sapere a chi dare ragione; distingue poi fra scienza e tecnologia e
accomunando le tendenze all’egemonia
culturale manifestate dalla chiesa alle tendenze all’egemonia
culturale (ma soprattutto economica) del capitalismo che pure il papa ha
recentemente condannato parlando a Castel Gandolfo ... ·
Oggi sull’Unità anche un articolo sulla copiatura da parte di
Craig Venter di una parte di un cromosoma batterico per originare un
organismo con un genoma diverso da quello originale; questa notizia ha fatto venire allo
scoperto chi utilizza addirittura il creazionismo per contestare, come suo
diritto, le scoperte scientifiche. Una frase che si è letta in questi giorni
in cui si discute ancora il documento del Consiglio d’Europa è “la scienza vuole sostituirsi a Dio creando un nuovo organismo”. Questo è evidentemente un pensiero che può
venire solo a un creazionista. Pietro Greco sull’Unità (“Craig Venter non ha creato la vita, l’ha
copiata”) cerca di
spiegare come la situazione sia ben diversa, trattandosi comunque di
copiatura parziale più che di creazione: “il dibattito si polarizza intorno a questioni assolute e un po’ astratte:
può l’uomo sostituirsi a Dio e creare la vita? In realtà, entrambi i
presupposti della domanda sono infondati. Sia perché Craig Venter (ammesso
che abbia davvero sintetizzato il cromosoma artificiale di un batterio) non
«ha creato la vita». Sia perché, ove l’avesse creata, non si sarebbe
certamente «sostituito a Dio»”. [P.Greco NON è creazionista] Giustamente P.Greco chiarisce inoltre, per chi lo vuol capire, che: Se intendiamo per questo «creare la vita», allora ne
siamo capaci non solo da alcuni decenni, ma da alcuni millenni: cos’è il
grano o cosa sono i nostri amici cani, se non evoluzione accelerata a opera
dell’uomo di organismi che prima non esistevano in natura? Se nel corso della sua evoluzione l’uomo modifica
l’ambiente pre-esistente non compie nessun «atto contro natura». Se e quando riuscirà a creare un
cromosoma, un organismo o addirittura un’intelligenza davvero artificiali,
non avrà fatto altro che comportarsi «secondo natura». ·
Dello stesso problema si parla anche su Repubblica (“Vita artificiale, accuse a Venter. I
vescovi: "Pensa di essere Dio") che riporta appunto le accuse da parte di chi
sembra manifestare un’impostazione creazionista senza alcuna giustificazione
e senza alcuna spiegazione; su questo – il meccanismo di formazione di una
nuova specie - sia il catechismo del
1992 che il documento del card.Ratzinger del 2004
non forniscono particolari e comunque non attribuiscono nessuna esclusiva a
Dio; anzi nel Catechismo si fa addirittura riferimento proprio al lavoro e ai
metodi della scienza: “283. La
questione delle origini del mondo e dell'uomo è oggetto di numerose ricerche
scientifiche, che hanno straordinariamente arricchito le nostre conoscenze
sull'età e le dimensioni del cosmo, sul divenire delle forme viventi,
sull'apparizione dell'uomo”. Sembra che anche i
vescovi non utilizzino il loro catechismo quando si vedono davanti qualche
scoperta scientifica ... e
dimenticano le “numerose ricerche scientifiche, che hanno
straordinariamente arricchito le nostre conoscenze sull'età e le dimensioni
del cosmo, sul divenire delle forme viventi, sull'apparizione
dell'uomo”. Preoccupante. Senza dimenticare anche che, in realtà, maschi e femmine di milioni di
specie diverse sono quotidianamente coinvolti in attività “creative” senza
dover chiedere il permesso ad alcuno, dato che l’evoluzione biologica già
prevede che l’attività riproduttiva sia finalizzata alla “creazione” di un
nuovo organismo, che di solito negli organismi superiori ha una sua unicità
biologica, come ha evidenziato Darwin.. ·
Notizie più serie sull’esperimento di Venter si possono leggere su The
Scientist, (una rivista che ha Venter fra i membri dell’editorial board):
si confermano infatti i sospetti che la notizia pubblicata dal Guardian
(“I
am creating artificial life, declares US gene pioneer”) e ripresa da tutti i
quotidiani sia purtroppo falsa, tanto è vero che l’ufficio di Venter ha
diffuso un comunicato riportato in un articolo dell’AFP (“US
scientist heralds 'artificial life' breakthrough“) in cui si dice che
non c’è nessun risultato che meriti di essere pubblicato su una rivista
seria: Ancor più chiaro che si dica che se ci fossero novità le si
leggerebbero su qualche rivista scientifica seria: “We have not achieved what some
have speculated we have in synthetic life. When we do so there will be a scientific publication
and we are likely months away from that”. Frasi simili sono state inviate anche al
giornalista K.Zimmer, che ne ha parlato su The Loom: “Talking
to Craig Venter”. |
|
7/10/07-IT
|
·
[da Pikaia]
Interessantissima e davvero illuminante la
lettura di un articolo che cerca di difendere il darwinismo da stupidi
attacchi di critici ignoranti. Il bello è che non si tratta di un articolo
recente, ma di un articolo di più di un secolo fa: “Leggete questo articolo pubblicato
nientemeno che oltre 100 anni fa! L'autore ribadisce l'importanza della
teoria dell'evoluzione con argomenti a sostegno ancora validi oggi! The
Arena, vol. XVIII, n. 93, pp. 15, August 1897: EVOLUTION: WHAT IT IS AND WHAT IT IS NOT.
By DR. DAVID STARR JORDAN, President of Leland Stanford Junior
University. E' sorprendente come il dibattito
sull'evoluzione non cambi registro e impostazione con il passare degli anni”. Purtroppo è una situazione abbastanza normale
quando chi, utilizzando il metodo scientifico per i problemi scientifici,
parte dai fatti e dalle scoperte per trarre le conclusioni si incontra chi,
sulla base delle conclusioni filosofiche o teologche di cui già dispone, deve
semplicemente decidere se i fatti e le scoperte sono accettabili o no. A questo
proposito si può ricordare che la discussione sull’evoluzione che si è svolta
recentemente con il papa a Castel Gandolfo era guidata non da scienziati ma
da … esperti di San Tommaso d’Acquino…. ·
Vengono pubblicate dai giornali le prime notizie della copiatura di parte
del genoma di un batterio allo scopo di inserirlo in un altro batterio di una
specie diversa. Sembra di capire che l’esperimento di cui parla il Guardian
(“I
am creating artificial life, declares US gene pioneer”) che dice di avere
avuto informazioni dirette da Craig Venter, non si sia ancora realizzato e
quindi non si sa come si concluderà; nessuna rivista seria sembra
intenzionata a pubblicare in tempi brevi un articolo sull’argomento La notizia dell’esperimento, gestito da
Craig Venter, un esperto del sequenziamento del genoma umano, viene
raccontata sull’Unità («Creato in laboratorio il primo cromosoma
artificiale ») sul Corriere
(“Creato un cromosoma, più vicini alla vita
ertificiale”) e su Repubblica
(“Né entusiasmo né paura”, “La speranza in un batterio”); già ieri ne aveva parlato il Corriere della Salute (“Genetica
: creato cromosoma di sintesi”) , che riportava anche un giudizio
positivo ma seriamente preoccupato di un genetista cattolico |
|
6/10/07-IT
|
·
Sul Foglio
un lungo articolo
(“Ecco
perché a Ravasi il Papa chiederà molto più di un “Consiglio”: uno strumento
per la sua sfida ai rottweiler dell’ateismo”) sulla nomina di Mons.Ravasi a Presidente del "Pontificio Consiglio della
Cultura". SI parla del suo curriculum e delle sue esperienze. Si nota comunque
che “E’ anche uno che dice: “E’ ovvio che l’evoluzionismo esiste,
non si possono ignorare i risultati della scienza”. Nell’articolo si ricorda che sono comunque
tempi difficili: “di fronte al ritorno in armi
dell’ateismo fideista e ideologizzato – sia nelle versioni pop dei Ken
Follett sia in quelle sublimi e speculative del neoscientismo – che si
propone come alternativa secca a ogni “dialogo di verità”, come invece piace
a Benedetto XVI.”. Un paio di sue frasi qui citate ricordano un po’ le preoccupazioni del
documento del 1988 di GPII: “Il cristianesimo ha sempre bisogno di essere
inculturato, di essere espressivo, di comunicarsi. E anche di confrontarsi
con la cultura contemporanea, senza timori o subalternità”; “La scienza viene talvolta presentata come in opposizione
alla fede. Mi piacerebbe creare un ufficio apposito nel pontificio consiglio
per la Cultura dedicato proprio allo studio e all’approfondimento delle
grandi sfide della scienza”, Sarà quindi possibile che possa
organizzare un festeggiamento per il ventennale?! |
“E’ ovvio che l’evoluzionismo esiste, non si possono ignorare i risultati
della scienza” “Il cristianesimo ha sempre bisogno di essere inculturato, di essere
espressivo, di comunicarsi. E anche di confrontarsi con la cultura contemporanea,
senza timori o subalternità”; “La
scienza viene talvolta presentata come in opposizione alla fede. Mi
piacerebbe creare un ufficio apposito nel pontificio consiglio per la Cultura
dedicato proprio allo studio e all’approfondimento delle grandi sfide della
scienza” |
6/10/07-IT
|
·
Il documento, approvato il 4/10 con 48 voti
contro 25 (e 3 astensioni) esprime preoccupazione per le iniziative che
tentano di far circolare al di fuori dall’ambiente religioso anche in Europa
le idee creazioniste diffuse in USA, che cercano di minare alla base il
metodo scientifico, uno dei principali strumenti che hanno permesso il
successo della cultura umana, mettendo a disposizione della nostra specie
strumenti formidabili per estrarre risorse dal pianeta su cui siamo comparsi
e su viviamo e vivremo come specie; risorse alimentari ed energetiche che
permettono oggi ad alcuni popoli di sganciarsi in parte dai fattori
ambientali che hanno reso sempre molto difficile la sopravvivenza della
nostra specie e di quelle precedenti nelle ultima migliaia di anni “1. The aim of this report
is not to question or to fight a belief – the right to freedom of
belief does not permit that. The aim is to
warn against certain tendencies to pass off a belief as science. It is necessary to separate belief from science. It is not a matter of antagonism. Science and belief must be
able to coexist. It is not a matter of opposing belief and science, but it is necessary to prevent belief from opposing science. 2. For some people the
Creation, as a matter of religious belief, gives a meaning to life.
Nevertheless, the Parliamentary Assembly is worried about the possible
ill-effects of the spread of creationist ideas within our education systems
and about the consequences for our democracies. If we are not careful, creationism could become a threat to
human rights which are a key concern of the Council of Europe. 3.
Creationism, born of the denial of the evolution of species through natural
selection, was for a long time an almost exclusively American phenomenon.
Today creationist ideas are tending to find their way into Europe and their
spread is affecting quite a few Council of Europe member states. 4.
The prime target of present-day creationists,
most of whom are Christian or Muslim, is education. Creationists are bent on
ensuring that their ideas are included in the school science syllabus.
Creationism cannot, however, lay claim to being a scientific discipline.” La notizia viene data dall'agenzia Reuters
("Council of Europe firmly opposes
creationism in school"). La risoluzione non è
comunque vincolante per i 47 stati che compongono il Consiglio d’Europa, anche se esprime
l'autorevole orientamento dell'organismo che si preoccupa della protezione
dei diritti umani negli stati membri. Il documento illustra la diffusione del
creazionismo e il suo uso contro l'evoluzionismo nei paesi membri, con
numerosi esempi per ogni paese. Per quanto riguarda l'Italia, si ricorda
l'incredibile tentativo di eliminare l'insegnamento dell'evoluzione (e in
particolare di quella umana) nella scuola primaria, sostituendolo, in
occasione del rinnovo dei programmi scolastici effettuato nel 2004, con un
incremento dell'insegnamento del creazionismo nell'ambito dell'insegnamento
confessionale della religione cattolica. Un'iniziativa simile realizzata
(anche se con maggiore vigore e senza ritrattazioni) in Serbia aveva portato
alle dimissioni del Ministro responsabile. Tutto questo si può leggere
nell'ultima versione (17/9/2997) dell'interessante e lungo report " Il report prende in esame anche la posizione
delle diverse chiese e riporta documenti in difesa dell’evoluzione come fatto
ma anche del darwinismo sia di fonte cattolica che di fonte islamica. Sembra
a questo punto incomprensibile il fatto che dei 4 voti
italiani ben 3 siano stati contrari alla mozione che pur sottolineava le
posizioni pro-evoluzione della chiesa cattolica... Per fortuna l’unico voto
di San Marino era favorevole..:! Anche questo è una prova evidente di come spesso
questo problema sia gestito più a livello politico che religioso, anche se si
approfitta della non volontà o dell’impossibilità di fermare azioni che si
basano su interpretazioni scorrette di dichiarazioni spesso ambigue o
intenzionalmente poco chiare della chiesa cattolica; il motivo di questa poca
chiarzza è dovuta al fatto che si ha il terrore di mettere in dubbio antiche
credenze che sono diventate dogmi di fede. La notizia di queste indicazioni del Consiglio d’Europa ha raggiunto gli
USA ed è stata accolta favorevolmente dal “National
Center for Science Education” e dal sito “Panda’s
Thumb” dove si possono leggere alcuni interventi. Meno contenti i
siti degli integralisti protestanti.sostenitori dell’Intelligent Design, che
il documento (sulla base della sentenza del giudice Jones di Harrisburg) considera correttamente come una delle
tante varianti del creazionismo, o siti cattolici come il sito Catholic World
News (“Creationism a
threat, Council of Europe says”). In Italia è
comparso un articolo sul Corriere di oggi ("CREAZIONISMO
PERICOLO PER I DIRITTI UMANI. ANCHE IN ITALIA"), sull’Unità di oggi (Il Consiglio d'Europa sul creazionismo:
«Non insegnatelo») e su Aprile dell’8/10
(“Il Consiglio d'Europa contro il Creazionismo”). Come si vede, finora nessun commento è venuto dal mondo cattolico; forse
c’è poco interesse a difendere la scuola italiana dalla pressione del
creazionismo islamico, dimostrato anche dal tentative di diffondare nelle
scuole l’”Atlante della Creazione”. Sembra più probabile che non sia chiaro quale tipo di creazionismo possa
coinvolgere i cattolici, dato che esistono alcuni documenti favorevoli
all’evoluzione che escluderebbero continui interventi creativi per ogni
specie nuova che compare sulla terra; il documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger accetta comunque
l’origine comune degli esseri viventi ma non spiega chiaramente come si
formino nuove specie e nuovi individui geneticamente diversi gli uni dagli
altri. Il papa attuale ha detto ripetutamente che ogni essere umano è voluto
personalmente da Dio, ma non si è espresso nè riguardo agli scarafaggi nè
riguardo ai batteri, per non parlare del trifoglio o dell’AIDS, per cui
sembrerebbe da escludere interventi individuali o a livello di specie per
primati non umani o altri organismi animali e vegetali. |
|
5/10/07-IT
|
·
Intervista o qualcosa di simile a Cacciari sul Foglio (“Il
partito degli atei per Cacciari è una cretinata che nasce vecchia”) per
criticare quella che sembra una caricatura della posizione di Dawkins.
Cacciari sembra non sappia che è in corso (vedi in data 12/9/07) un processo
negli USA perché una prestigiosa università
californiana non accetta studenti ignoranti in scienza, avendo studiato
in scuole superiori private che li hanno preparati in scienze sulla Bibbia. Se questo è un esempio reale ma probabilmente estremo, sembra quindi
strano che Cacciari sostenga che “una scuola
privata autofinanziata avrà diritto di organizzare la didattica come vuole e
non mi pare che in America questo comporti problemi”; problemi negli
USA invece ci sono…Siccome Cacciari si lamenta poi degli studenti ignoranti
in religione, sembra improbabile che possa accettare all’università studenti
preparati in scienze solo sulla Bibbia. Subito dopo dimostra di saper bene che in Italia non si può avere un
insegnamento di religione non confessionale (“la
Chiesa cattolica non accetta che l’insegnamento religioso sia completamente
aconfessionale”). Su questa critica alla chiesa cattolica (e se solo
si ricordasse che di chiese ne sono migliaia – solo in Italia sono 600)
potrebbe trovarsi d’accordo con Dawkins, e invece dice che sarebbe “un ateo cretino se sostiene che non vada acquisita la
tradizione della nostra tradizione religiosa e teologica”. Il discorso poi continua, lasciando perdere questa importante
distinzione, con critiche generiche
all’ateismo che sembrano indipendenti dalla posizione (pur criticabile ma non
così folle) di Dawkins. Curioso che chieda “alla chiesa, o meglio
alle chiese, un esame di coscienza sul perché questo andazzo sia
peculiare dell’occidente”; forse qualche ragionamento sulla posizione
molto critica di una “delle chiese” (non
si sente in colpa per il relativismo…?) rispetto alla scienza e alla
ragione, da qualche secolo sempre rispettate più in occidente che altrove, si
può trovare facilmente nel discorso del papa a Regensburg … |
|
3/10/07-IT
|
·
Sul Foglio oggi ben tre articoli per parlare del viaggio negli USA
di R.Dawkins e di quel che ne pensano i critici e anche altri evoluzionisti
come Lewontin. Già dai titoli sembra di capire come il giornale preferisca
mantenere una certa distanza di sicurezza non solo rispetto a Dawkins, che
sarebbe ragionevole – anche se non morde - , ma anche rispetto alla scienza,
il che è però masochista per ogni comune mortale: “In America il rottweiler
di Darwin fonda la religione atea”, “Ma il rottweiler abbaia
per nobilitare una scienza in difficoltà”, “R.Lewontin,
il genetista che sa tenere a bada il rottweiler”. Negli articoli sembra non si faccia affatto notare come la situazione USA
presenti un panorama di religioni (e quindi di verità di fede di solito
diverse) ben più ampio di quello europeo: se in Italia ci sono, secondo una
fonte vicina alla chiesa cattolica, circa
600
religioni, negli USA ci sono oggi
più di 1500
religioni e non sempre vanno d’accordo, per cui sembra un po’ cieco chi scrive che “lo scientismo ateista fa concorrenza alla religione sul
piano dell’universalità”; certo ogni religione pensa di essere unica
(il relativismo non piace a nessuna religione), ma è difficile negare che se
fosse davvero universale … ne avremmo una sola. Curioso anche leggere di
battaglia di razionalità contro superstizione, un problema che in genere
angoscia soprattutto le religioni, che spesso tendono a non riuscire a
convincere il loro gregge delle apparenti “razionalità”, fondate però non
sulla ragione ma su “tanta” fede. |
|
2/10/07-IT
|
·
Inizia a Padova il 26 ottobre una serie di incontri (“Inattesa Verità in attesa”) fra “uomini
accomunati da una certa concezione del vivere civile e dal medesimo desiderio
di avvicinarsi gradualmente alla verità in ogni ambito del sapere” (?). Venerdì 16 novembre
2007 ore 21 nella Città di Montegrotto Terme (PD), presso il Palazzo del
Turismo in via scavi, 14 Francesco Bandini e Brunetto
Chiarelli si confronteranno su "I miti della creazione e origine della
vita." |
|
1/10/07-IT
|
·
E’ davvero sconcertante scoprire che non c’è
accordo tra i cristiani europei proprio su un problema per cui i laici
italiani vengono continuamente e pesantemente criticati (mentre ai
protestanti non si dice niente): “le diverse traduzioni del
messaggio finale hanno finito per divergere, riportando, alcune solo
l´espressione: “Riteniamo che ogni essere umano sia stato creato a immagine e
somiglianza di Dio (Gn 1, 27) e meriti lo stesso grado di rispetto e amore
nonostante le differenze di credenza, cultura, età, genere, origine etnica”
mentre altre aggiungevano, “dall’inizio della vita alla morte
naturale”, o “dal concepimento alla morte naturale”. La prima espressione
risultava accettabile dai delegati protestanti, mentre l´aggiunta sembrava
sposare più direttamente il punto di vista etico della Chiesa cattolica. Ciò ha impedito per oltre due
settimane la diffusione del testo ufficiale del messaggio, che infine è stato
pubblicato con la soppressione della frase e con l´aggiunta della seguente
nota a piè di pagina: "A questo punto, nel corso della lettura del messaggio all´Assemblea, una
frase – “dal concepimento alla morte naturale” - è stata proposta verbalmente,
tradotta successivamente con “dalla nascita alla morte naturale”, “dall´inizio
della vita alla morte naturale”. Nessuna di queste frasi sono parte del
testo ufficiale del messaggio". “Preoccupati per la creazione di Dio, preghiamo per una
maggiore sensibilità e rispetto per la sua meravigliosa diversità. Lavoriamo per contrastare il suo vergognoso sfruttamento,
a causa del quale tutta la creazione geme aspettando la redenzione (cf. Rm 8,
22-23) e ci impegniamo per la riconciliazione fra l’umanità e la
natura.” Conclusione? Curiosa … Sempre nel sito dell’”Osservatorio
Cardinale Van Thuan” si potrà leggere il 9/10/07 un articolo del suo direttore (“I cristiani si accordano piu’ facilmente
sui cambiamenti climatici che sul diritto alla vita? Ecumenismo e
allargamento della ragione. “) meno preoccupato dei problemi ambientali che del fatto che i
protestanti si sono rivelati un osso più duro dei laici italiani … ·
Invece oggi P.Funes, in un’intervista all’Avvenire (“Alla
specola Vaticana i misteri del cosmo”), non si trattiene più e
conferma il fatto di non essere un biologo: ha infatti il avuto il coraggio
di dire che “come il corpo umano è fatto di
cellule così l’universo è fatto di galassie”. E’ certo positivo
almeno il fatto che dimostri che il problema della comparsa della vita sulla
terra non lo angosci in modo particolare. Forse pensa che non ci sia nessun salto
ontologico fra l’evoluzione della materia [“inanimata”] e l’evoluzione
biologica. Qualcuno magari si ricorderà che circa un anno
fa (“Il Papa
nomina il gesuita argentino José Gabriel Funes nuovo direttore della Specola
Vaticana”) il Vaticano aveva
sostituito P.George Coyne, noto sia come astronomo che come uno dei pochi
scienziati sacerdoti che non avesse paura né della scienza come strumento di
conoscenza in vari campi, nè di manifestarlo apertamente, criticando anche i
cardinali amici del papa; dimostrava inoltre una notevole conoscenza della
biologia e dell’evoluzione, tanto è vero che era estremamente critico contro
l’ID (dal Foglio del 17/8/06: “La scienza è quella che fanno gli scienziati. E gli scienziati
all’unanimità rifiutano il disegno intelligente e dicono che non è scienza“), mentre arrivava a riconoscere che la teoria
neodarwiniana dell’evoluzione fosse ben motivata e quindi (secondo lui)
credibile e compatibile con il cattolicesimo (dal Foglio del 17/8/06: “Schönborn ha detto
che la teoria neodarwinista non è compatibile con la dottrina della Santa
Romana Chiesa: questo non è giusto. Io credo
che quella teoria sia perfettamente compatibile”). Impressionante e chiaro, per chi non lo
conoscesse ancora, il testo originale e completo della conferenza di P.Coyne
fatta il 30/1/06 a Palm Beach: “Science
Does Not Need God. Or Does
It?”: “Please note carefully that I distinguish,
and will continue to do so in this presentation, that science and religion are totally separate
human pursuits. Science is completely neutral with respect to
theistic or atheistic implications which may be drawn from scientific results”).
Dal testo appare chiaro come avesse ben chiaro su che
basi si potesse sviluppare un dialogo fra fede e scienza, per evitare di non
vedere situazioni come quella ben descritta nella favola del lupo e
dell’agnello. Probabilmente
i suoi buoni rapporti con il papa precedente, anche lui abituale
frequentatore di Castel Gandolfo, hanno influenzato sia il riconoscimento
come teoria, nel 1996, della teoria darwiniana dell’evoluzione, che la “famosa” lettera di
GP2 spedita nel 1988 proprio a P.Coyne (apparentemente non ancora giunta a destinazione dopo 19
anni). Purtroppo il papa attuale d’estate frequentava scienziati meno
affidabili… Non per niente al Discovery Institute erano
stati ben contenti (“Vatican
Astronomer Replaced”) che “Pope Benedict XVI has replaced an evangelizing Darwinist,
Dr. George Coyne, as director the Vatican Observatory”. ·
Il sito web del blog Panda’s Thumb riporta il caso di
video naturalistici della BBC (prodotti da D.Attemborough) che sono stati
riprodotti in Olanda censurando alcune parti in cui si dimostra l’evoluzione
biologica. Si possono anche vedere i frammenti di video che dimostrano questa
censura. |
|
30/9\/07-IT
|
·
[Da Pikaia]
Ottobre sembra ormai diventato il mese delle iniziative di divulgazione della
scienza: Genova,
Bergamo, Firenze e tante altre città e comuni ripropongono ad un pubblico
sempre più numeroso i risultati delle ricerche provenienti dal mondo delle
scienze. Ecco un elenco dei primi appuntamenti. ·
Genova: Torna il Festival della
Scienza dal 25 ottobre al 6 novembre, quinta edizione;
numerose iniziative sull’evoluzione. ·
Bergamo: Torna a ottobre BergamoScienza. L’edizione 2007, dal
1 ottobre al 21 ottobre, offrirà 80 appuntamenti gratuiti di divulgazione
scientifica. Un incontro culturalmente omogeneo su scienza
e fede ·
La Toscana si prepara alla nuova edizione 2007 di Pianeta
Galileo, anticipando alcuni dei grandi eventi che, dal 12 ottobre prossimo, per
più di un mese, animeranno l’intera regione. ·
Chivasso: Percorsi tra
scienza e fantascienza ·
Casalecchio di Reno: La Fondazione
Marino Golinelli organizza dal 2005 il festival “La scienza in
piazza”, |
|
29/9/07-IT
|
·
Se la
teiera orbitante di Bertrand Russell è e rimane un’ipotesi non dimostrabile e che
quindi nessuno potrebbe, fino a prova contraria, definire un fatto, leggiamo
oggi che l’autorevole arcivescovo di Bologna in una sua omelia (“La seduzione satanica?
Separare l’uomo da Dio”) considera invece un fatto avvenuto anch’esso in cielo
ma prima del big bang (“un fatto che non è accaduto sulla terra,
ma in cielo e prima ancora della fondazione del mondo”) la creazione di Satana: “Satana è una persona creata e puramente spirituale che possiede un immenso potere
di seduzione”. Sembra incredibile che non si voglia più
distinguere fra gli aspetti materiali, il corpo (di solito lasciato alla
scienza e quindi all’evoluzione biologica) e l’anima, su cui la scienza non
può e non intende pronunciarsi . La frase si configura esattamente come una demonizzazione
dell’evoluzione biologica, in quanto si insiste a ripetere meccanicamente, seguendo cattivi maestri, che sarebbe
basata solo sul caso; proprio in questi decenni in cui si scoprono molti
altri meccanismi che rendono sempre più complesso un modello ormai superato
(migliorandolo) come quello darwiniano, si insiste a demonizzare l’evoluzione
(e chi studia e insegna l’evoluzione … paragonandolo indegnamente e provocatoriamente a satana). Comunque chi, come Peter Schuster, il consulente
chiamato l’anno scorso a Castelgandolfo a spiegare al papa perchè lui e gli
altri biologi evoluzionisti oggi riescono a spiegare l’evoluzione biologica
senza ricorrere a interventi metafisici,
potrebbe essere tranquillizzato dal fatto che l’augurio finale
dell’omelia non fornisce indicazioni operative molto chiare, ma non sembra
particolarmente aggressivo verso chi insidia i cattolici: “È
l’augurio che vi faccio nel Signore: vincete per mezzo del sangue
dell’Agnello e grazie alla testimonianza del vostro martirio”. [Ci si può, o forse sarebbe meglio dire che
ci si deve chiedere perché esponenti anche autorevoli della chiesa
cattolica ritengano utile dimostrare che le loro critiche ad alcuni aspetti
importanti della biologia si basano su conoscenze errate. Se il loro
obiettivo fosse davvero la verità, non sembra che si sia imboccato la strada
giusta; se l’obiettivo fosse la diffamazione o la distruzione della scienza,
ci si può chiedere se davvero secoli fa la chiesa abbia promosso l’utilizzo
del metodo scientifico … e quando se ne sia pentita. Certamente è una
posizione incoerente con gli inviti verbali al dialogo o al dibattito,
evidentemente ritenuti impossibili anche da parte di esponenti della chiesa
cattolica.] |
|
28/9/07-UK
|
·
Il Guardian riferisce (“Creationism
out of the classroom”) delle nuove indicazioni
nazionali inglese sull’insegnamento del creazionismo e dell’Intelligent
Design nelle ore di scienze a scuola. Si dice chiaramente che né il
creazionismo né l’Intrelligent Designn sono teorie scientifiche, ma si
chiarisce che le verità di fede, pur non essendo scienza, non sono
scientificamente contestabili. |
|
28/9/07-VA
|
·
E’ il momento di sintetizzare, dopo qualche giorno, gli aspetti più
interessanti od anomali (sì, ci sono anche quelli….) della reazione alle
parole insolite lette del Papa il 23/9/07 prima a Velletri e
poi all’Angelus a Castelgandolfo (Video R.Vaticana): “L’emergenza
della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza,
che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra
ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”. Se si
cercano in internet con Google
le parole sottolineate, oggi si trovano 873
pagine web. Un grande successo, quindi … anche se non tutti notano qualche
novità, come la somiglianza con una frase simile del ministro Mussi,
di qualche giorno fa. La
Stampa adirittura sostiene che “Poteva dirlo Grillo, quasi con le
stesse parole, magari aggiungendoci solo il suo slogan preferito” Si notano siti web non cattolici che
interpretano l’intervento del papa come se fosse soprattutto contro il
capitalismo (“no alla
logica del profitto”
titolano molti
quotidiani), e siti web cattolici piuttosto infastiditi che cercano
penosamente di criticare non il papa ma i giudizi positivi sulle frasi con
cui il Papa manifesta la sua preoccupazione per i danni che l’uomo può fare
al nostro pianeta: ad esempio secondo l‘Opinione,
“è stato sfruttato da innumerevoli commentatori come l’ennesima
opportunità per presentare la Chiesa quale nemica dell’economia di mercato.
Non è neppure mancato chi ha parlato di un papa “no global”. Ma è davvero
possibile leggere una scomunica del mercato nelle ultime parole del papa?”. [Chi lo
direbbe che … ”rovinoso sfruttamento del pianeta” sia un
complimento?]. Sempre l’Opinione dopo averne
chiarito il reale significato, mette
in dubbio l‘importanza delle parole del papa: “vari
opinionisti hanno quasi voluto vedere un pronunciamento della Chiesa in quanto
tale. Forse ci vorrebbe più equilibrio”. [da parte di chi? Del Papa o di
opinionisti squilibrati?] Si sente una voglia di dialogo
…. J |
|
28/9/07-IT
|
·
Un paio di articoli oggi sul Foglio, uno contro gli scienziati (“La scienza è cosa troppo seria per lasciarla agli
scienziati”) e uno contro un singolo scienziato (“Veronesi garantisce geni ripuliti e buona salute per
120-150 anni”); se l’articolo contro Veronesi, già nel mirino per
altri motivi, potrebbe essere giustificato dalla promesse fatte nell’ultimo libro,
gli scienziati (soprattutto quelli italiani che nel loro paese, anche se
premi Nobel, vengono corretti se scrivono cose che non piacciono agli esperti
del ministero) non avevano proprio bisogno di frasi come quelle tradotte
dall’articolo di M.Schrage (“Science must be more political”) comparso sul Financial
Times del 26/9/07. |
|
26/9/07-EU
|
·
Sembra si stia risolvendo con la vittoria della ragione l’approvazione al
Consiglio d’Europa di un documento (“The dangers of creationism in education”) che la commissione Cultura aveva già approvato l’8/6/07
all’unanimità ma che l’assemblea aveva rinviato (se ne parla qui sotto fra il
20/6/07 e il 26/6/07). Se ne parla nel sito Panda’s thumb, dove vengono
presentati alcuni passi dell’ultima versione del documento, fra cui la
possibilità di parlare di Intelligent Design, ma solo in un contesto
religioso e culturale, e non in un contesto scientifico: “The intelligent design movement would seem to
be anti-science for several reasons. Firstly, the nature of the science
is distorted. Secondly, the objectives of the science are distorted. The
writings of the leaders of this movement show that their motivations and
objectives are not scientific but religious.The creationist ideas could,
however, be presented in an educational context other than that of a
scientific discipline. The Council of Europe has highlighted the
importance of teaching culture and religion. In the name of freedom of
expression and individual belief, creationist ideas, like any other
theological position, could possibly be described in the context of giving
more space to cultural and religious education.” Un articolo dell’Alleanza evangelica Europea
(“Il creazionismo è veramente pericoloso?”) nel sito web di ICNNews ci racconta che
il documento tornerà in assemblea nei prossimi giorni e l’AEE cercherà di
impedirne l’approvazione in quanto “L'AEE ritiene pericoloso non
tanto il creazionismo quanto questo documento. In una democrazia, nessuno
deve imporre dogmi secolari o religiosi… L'AEE ritiene che il rapporto non
sia necessario perchè le varietà di creazionismo non costituiscono una
minaccia.” [In effetti esiste una notevole confusione in
quanto non esistono chiare definizioni per i diversi
livelli (almeno 7) e utilizzi del creazionismo. Certo
questo documento può essere utile per spingere a fare anche su questo termine
la chiarezza che ormai ha il termine “evoluzione
biologica”; finiranno le comode ambiguità e le utili
confusioni che impediscono di fare chiarezza ma che invece permettono di
accusare la scienza di varie nefandezze.] ·
Sconcertante l’attacco alle edizioni Paoline (con toni molto aggressivi e
sarcastici, da santa inquisizione) che compare oggi in un articolo (“Ci mancava il diario cattoambientalista”) del Giornale: “Il diario
scolastico edito da Periodici San Paolo (quelli di Famiglia Fristiana) è
un'accozzaglia di luoghi comuni dell'ideologia ambientalista con
richiami alle teorie malthusiane, alla faccia della dottrina cattolica
per la quale ogni vita umana è sacra. Ma sono ancora cattolici i paolini?”. [Gli stessi autori hanno spesso
dubbi di questo tipo: qui
riguardo ad alcuni politici italiani e qui
riguardo a Blair; per fortuna non si brucia più nessuno da tempo…] |
|
25/9/07-IT
|
·
Sulla Stampa un articolo decisamente trionfalistico ma anche un
po’ terroristico sul futuro biotecnologico che ci aspetterebbe: "Caro Darwin, non servi più. Per
l’evoluzione c’è il biotech". Non si capisce molto a cosa serva citare
l’inutilità attuale di Darwin, dato che l’obbiettivo sembra piuttosto quello
di non far dormire i lettori con figli piccoli: “ci
saranno i giocattoli biotech per bambini, che utilizzeranno uova e semi veri
anziché semplici simulazioni”. E questa è informazione? Clonazione
interspecifica in sala giochi?! ·
Sull’Avvenire un preoccupato articolo di C.Cardia (“Uno spirito antireligioso?”) su quello che a lui sembra un attacco
coordinato contro gli aspetti più irrazionali di qualsiasi religione e quindi
anche di quella cristiana e cattolica. Molte delle critiche che lui cita si
riferiscono a scienziati che giudicano irrazionali, e quindi non motivate e
pericolose per la nostra cultura, le critiche distruttive che vengono in
generale da tutte le religioni. Il problema è proprio questo: la crescita demografica, che anche la chiesa
cattolica ha sempre favorito pur sorvolando su comportamenti ipocriti (basta
vedere il tasso di natalità italiano … il più basso del mondo…), ha portato,
grazie all’evoluzione culturale che ha permesso la sopravvivenza anche per
decine di anni di individui che prima ci lasciavano alla prima infezione, ad
un mondo sovraffollato in cui ormai convivono a stretto contatto, se non
mescolate, centinaia di popolazioni diverse, ognuna con la sua cultura, la
sua lingua e la sua religione. Una situazione decisamente a rischio, soprattutto il giorno in cui molti
si accorgono (e il
papa l’ha fatto proprio domenica scorsa, finalmente) che “L’emergenza
della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza,
che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra
ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”. E’ una situazione la cui gestione
richiede, ovviamente, il massimo di razionalità e la riduzione al minimo
della difesa delle verità indimostrabili che ogni religione tende a difendere (e l’accusa di antireligiosità è
un’arma spuntata nel caso ci siano religioni diverse che non vanno d’accordo,
come è successo recentemente a Sibiu
fra religioni cristiane europee che non concordano affatto su un punto
centrale che – i laici saranno molto contenti di avere altri cristiani come
alleati! - curiosamente è anche un punto di forte contrasto dei cattolici con
i laici italiani). Preoccupa che nell’articolo, per ben due volte, C.Cardia lanci l’allarme
di un calo di razionalità (“caduta verticale
della razionalità” e “un vero e proprio
crollo di razionalità in qualche settore intellettuale”) e purtroppo
non si fa riferimento alle critiche stupide ed irrazionali che dalla chiesa
arrivano continuamente alla scienza e al metodo scientifico su cui essa si
basa, che chiunque considera il modo migliore di usare la ragione …. Non è difficile capire che, in un mondo così sovraffollato, nella
situazione più a rischio sia proprio la cultura/religione che gestisce oggi
la maggior parte delle risorse mondiali (comprese le armi di distruzione di
massa) e che dispone degli strumenti tecnici e culturali che hanno permesso
il veloce e rovinoso sfruttamento del pianeta. Se queste premesse, e le preoccupazioni che sembrano trapelare anche
dall’intervento del
papa a Castelgandolfo, sono ragionevoli, l’articolo perderebbe le sue
giustificazioni e rischierebbe addirittura di proporre come nemici
addirittura degli amici della razionalità e del meodo scientifico. Non si può chiedere di allargare la razionalità per rendere accettabili
verità incompatibili fra loro (di religioni incompatibili fra loro) quando
bisogna risolvere al più presto “L’emergenza della fame e quella ecologica”; non si può
criticare uno dei pilastri della cultura umana (e non solo occidentale…), la
razionalità, usata da tutti gli scienziati ma difesa in ogni modo soprattutto
da Odifreddi, Dawkins, Dennet, ecc. quando c’è chi dice, d’accordo anche
con Beppe Grillo e il ministro
Mussi, che i problemi sono creati dalla “logica del
profitto che incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso
sfruttamento del pianeta” … Preoccupa un po’ anche la frase “Le religioni sono messe sullo
stesso piano, le primordiali e le moderne, il politeismo e il monoteismo”; un tempo poteva essere una premessa
necessaria per raccogliere fondi per organizzare crociate o per organizzare
missioni in lontani paesi, oggi è troppo tardi: troviamo gente che crede
nelle diverse verità eterne e indimostrabili delle diverse religioni non solo
nella stessa città e nello stesso quartiere ma anche sullo
stesso pian[erottol]o. Anche la conclusione sembra sia smentita dall’intervento del papa a
Castelgandolfo, che ha detto parole nuove e allarmate sui seri problemi
di sopravvivenza che oggi incombono sul pianeta e sulla nostra specie; è
quindi poco ragionevole pensare che “si tratti di
una nuova iconoclastia che ogni tanto si ripresenta nella storia, e
che costituisce una prova spirituale per i credenti”; se lo fosse,
sarebbe comunque da considerare che sarebbe l’ultima volta… |
|
23/9/07-VA
|
·
L’evoluzione biologica e la gestione corretta dell’ambiente e delle
risorse sono problemi interconnessi. Soprattutto oggi, quando la pressione
della nostra specie sulle risorse e sugli ambienti naturali minaccia di
estinzione numerose specie animali e perfino di primati (preoccupante,
proprio in qusti giorni, la situazione dei gorilla di montagna:
ne sono rimasti 700 e l’1% di loro è stato ucciso quest’anno senza alcun
motivo, trovandosi in zona di guerra). La situazione si fa ogni decennio più
preoccupante ma per fortuna si diffondono sempre più le ragioni di chi è
molto preoccupato per gli effetti dell’economia occidentale sul mondo nel suo
complesso. Sembra che ormai questa preoccupazione abbia
raggiunto anche ambienti culturali che si pensavano lontani dallo
schieramento spesso definito superficialmente e spesso con disprezzo come “noglobal”.
Nel pomeriggio il concetto è stato ripetuto e ulteriormente chiarito e
arricchito anche a Castelgandolfo, aggiungendo una premessa: Non si deve dimenticare che da tempo invece si
possono leggere, in siti “amici”, e in articoli (“Battaglie
anti-occidentali“) di “amici”, frasi del tutto opposte e incompatibili
come “Le
battaglie d'immagine, quelle che servono a concentrare disprezzo e odio
sull'Occidente, rappresentandolo come la peggiore delle civiltà, le stiamo
perdendo proprio tutte … Lo schieramento no global ha immediatamente trasformato i
numeri di una tragedia reale in ragioni di denuncia del cosiddetto «nord del mondo»,
attingendo come sempre alla scienza di comodo che fornisce il materiale di
consumo per il fronte antioccidentale”. Se il papa non verrà sfiduciato – e si nasconderanno le sue parole -
qualcosa forse cambierà in un master in scienze ambientali, se queste
sono le idee del direttore, che proprio non ama gli “ecologisti iettatori e
catastrofisti”…. Solo due giorni fa, il 20/9, anche il presidente
di Giustizia e Pace (“Il
Cardinal Martino: Né biologismo, né catastrofismo, ma ecologia umana per il
bene comune”) non era d’accordo con chi, come certamente anche Beppe Grillo,
concorderebbe sul “rovinoso sfruttamento del
pianeta”. Qualcun altro che recentemente si è trovato d’accordo
con il papa lo troviamo subito: il ministro
Mussi ha infatti detto qualcosa di davvero molto simile, intervenendo il
13/9/07 alla conferenza sul clima a Roma: [Ora forse anche il papa usa Google
Maps per vedere personalmente il “rovinoso
sfruttamento del pianeta”? O gli è bastato sorvolare
il Brasile ?] |
“L’emergenza della fame e quella ecologica
stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se
prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso
sfruttamento del pianeta” (Benedetto XVI,
23/9/07) "Il
capitalismo nella sua forma attuale è incompatibile con il pianeta Terra" (ministro Mussi, 13/9/07) |
22/9/07-IT
|
·
Sull’Avvenire si riporta (“Da
scimmia a uomo: l'enigma del «salto»”) il dibattito avvenuto a Torino («Evoluzionismo, darwinismo e
Intelligent Design: storie di prospettive e contrasti») fra F.Facchini e G.Barbujani, il primo sacerdote e
esperto di evoluzione umana, il secondo esperto di evoluzione umana… Le imprecisioni presenti suggeriscono sia meglio
limitare i commenti, non essendo certo se attribuirle al giornalista (esperto
di storia) o ai colleghi che di biologia e di evoluzione invece sono esperti.
Un’imprecisione ad esempio è quella che riguarda
i rapporti fra la Chiesa e Teilhard de Chardin, che l’Avvenire dovrebbe
sapere fossero pessimi addirittura DOPO la sua morte (benne onfermata la
proibizione di leggere i suoi libri…); o quella della nascita dell’idea di
rispondere al “progetto intelligente” dei
protestanti USA con un “progetto superiore”;
non è un’idea comparsa per la prima volta nell’articolo di F.Facchini del
2/8/07 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”), come scritto nell’articolo, ma era già presente
nell’articolo sull’Osservatore Romano
del 16/1/06 (“Evoluzione e creazione”). Infatti già allora
aveva provocato la risposta sarcastica di Dembski.(il massimo rappresentante
dell’ID) in quanto da lui ritenuta un semplice sinonimo di “progetto intelligente” (ed è ragionevole, almeno
fino a quando almeno una delle due ipotesi non avrà una spiegazione scientifica
dell’evoluzione migliore di quella del neodarwinismo …): “I
would hope that Dr. Facchini doesn’t think that Catholic though precludes a
design fashioned through an intelligent agent…”. Questo eviterebbe anche un preoccupante
contrasto sull’Intelligent Design, dato che i vertici della Chiesa
attribuiscono addirittura alla Provvidenza (?!) l’articolo del Card.Schönborn
sul New York Times (7/7/05: “Finding
Design in Nature”), quello con l’approvazione del “progetto intelligente”
e la citazione sbagliata – ripetuta sbagliata anche dal giornalista… - della
frase di GPII che poi viene criticata.
Purtroppo sembra non sia stata ripetuta la frase
più esplicita sulla separazione fra scienza e fede, presente invece
nell’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano del 16/1/06: “Ma così non si
fa scienza. Ci portiamo su un
piano diverso da quello scientifico. Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non
sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto dal punto di
vista metodologico portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare
scienza”. Nell’articolo il giornalista non avrebbe potuto
scrivere che l’incontro “ha fatto emergere le differenze che permangono tra la prospettiva
religiosa e quella che non guarda al trascendente”. Se i piani sono diversi, come già disse F.Facchini nel 2006 sull’OR,
le differenze permarranno sempre … e questo risulta evidente dagli
interventi sia di F.Facchini (la Chiesa è meglio che non intervenga su
aspetti materiali che ancora non la scienza non può verificare: “un domani, quando l'indagine umana avrà colmato qualche
lacuna, il divino verrebbe relegato ancor più ai margini”; in
realtà bisogna riconoscere che la Chiesa, sull’evoluzione biologica, contesta
soprattutto quello che man mano si scopre grazie allo sviluppo delle
conoscienze …) che di G.Barbujani (la scienza non è per nulla convinta di
fatti non dimostrabili e poco ragionevoli come la
teiera orbitante di Bertrand Russell, ma non può contestare quello che
propone la Chiesa sul salto ontologico che distinguerebbe l’uomo: “è il campo della filosofia e della teologia”). Il giornalista invece nelle sue frasi
nega questa separazione e pensa esista ancora (come prima che
comparisse la scienza moderna) una “scienza
ispirata al trascendente” … meglio fermarsi qui …. Anche perché ci si
potrebbe chiedere il motivo per cui nelle lezioni di religione si parla di
creazione anche all’asilo, se
davvero è un “evento che si raggiunge non con la
scienza, ma con la filosofia”; ai tempi della riforma Moratti sembrava
che ai bambini fino a 13 anni si dovessero raccontare miti e favole e invece
… si scopre che c’è addirittura filosofia nell’ora di religione …!! Poco chiara anche una definizione negativa di evoluzionismo
proposta da F.Facchini, che ricorda troppo la definizione del prof.Bertagna
in un’intervista il 12/3/04 al Foglio:
“accanto alla conoscenza della teoria dell’evoluzione, ci sarà posto per
la critica della sua degradazione, l’evoluzionismo”. |
|
21/9/07-IT
|
·
Editoriale dell’Avvenire (“Controstampa”) in cui si contesta (“L’affermazione
gli vale la medaglia di fondamentalista della scienza “) che in un articolo
su La Repubblica di C.Augias abbia scritto un’ovvietà come “La
scienza è una e i suoi risultati valgono per tutta l’umanità”. All’altrettanto
ovvia osservazione di C.Augias (“gli dei sono
molti e non tutti chiedono ai loro fedeli le stesse cose“) si risponde accusandolo di “fondamentalismo un po’ rozzo, che nega ogni pluralismo scientifico,
occorre fare molta attenzione, perché rifiuta ogni obiezione ai propri dogmi
(che poi, in genere, gli sviluppi della scienza modificano o smentiscono)”.
Davvero impressionante il palleggiamento fra
scienza e religione delle accuse di pluralismo/relativismo/dogmatismo
... belle anche le frasi “pur di difendere le proprie follie, il fondamentalismo
scientifico manda a quel paese persino le proprie glorie, come Darwin e
l’evoluzionismo” ma soprattutto è impagabile il tentative di
convincere il lettore che dietro ad un meccanismo di speciazione spiegato
appunto da Darwin ci debba essere un progettista intelligente: “primo, l’incrocio asino-cavalla non ha ancora generato
una nuova specie e, secondo, se è «la natura stessa» che blocca
l’evoluzione, qualche motivo intelligente ci sarà pure” ·
Ancora astronomi che manifestano serenamente le loro scarse conoscenze di
biologia. Dove? Sull’Avvenire, in un articolo (“Impronte
digitali di Dio nel cosmo”) in cui si vuol far credere che opinoni non dimostrate
possano avere spazio nella scienza. Si riprende (senza motivarla) l’ovvietà
del principio antropico, non dimostrabile e anche questo senza alternative («Sarebbe bastata una
minima discrepanza in uno solo di questi parametri e avremmo avuto un
universo totalmente inadatto alla vita»). Si prosegue con opinioni dell’astronomo
Gingerich, non dimostrate e quindi accettabili solo come semplici opinoni non
dimostrabili, fra cui anche la poco originale «Sono persuaso della presenza di un Creatore,
dotato di un'intelligenza superiore», che è un atto di fede, una buona
sintesi del vecchissimo mito della Genesi e confermerebbe anche l’ID, o
meglio l’alternativa del “disegno superiore”
di cui ha scritto F.Facchini anche il 2/8/07 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”). Molto divertente: in un articolo che fin
dall’inizio nega il ruolo del caso (“la visione di un mondo frutto del caso ha in sé
qualcosa di assurdo”) si propone
incoerentemente un esempio in cui il caso avrebbe invece un ruolo rilevante
nell’evoluzione («Se un dipnoo preistorico,
strisciando sulla riva, fosse andato a sinistra invece che a destra,
l'evoluzione dei vertebrati avrebbe preso un'altra direzione»);
ovviamente se i dipnoi fossero molti più di uno, andrebbero (casualmente!!)
un po’ a destra e un po’ a sinistra … nel caso di un dipnoo solo o di due di
uguale sesso nella stessa direzione o di due di sesso diverso che vanno in
direzioni diverse … non ci sarebbe stata la linea evolutiva che ha portato
fino all’uomo … in questo caso il caso avrebbe avuto un ruolo molto
importante, no? … perché e come negarlo??!! Divertenti e per nulla riferite al metodo scientifico
altre due frasi che non potrebbero essere giustificate: nella prima leggiamo:
“Gingerich crede nella «creatio
continua». E trova conferma nei fossili di creature estinte milioni di
anni fa. «Non suggeriscono l'idea di un universo progettato per essere
istantaneamente perfetto»”. Non lo
si ammette, ma si accetta che lo sviluppo delle conoscenze grazie al metodo
scientifico abbia costretto la chiesa a rinunciare all’idea di Linneo che nel ‘700 da buon
cristiano scriveva: «species tot enumeramus quot a principio creavit
infinitum ens» (Numeriamo tante specie quante in principio furono
create dall’Ente infinito). Nella seconda (“se l'universo fosse
predeterminato anche nei minimi particolari, l'uomo perderebbe la libertà e
la possibilità di scelta”) sembra si dimentichi che, se la storia
dell’universo fosse compressa in un anno, l’uomo sarebbe comparso solo nelle
ultime ore del 31 dicembre. Da che ora l’uomo agirebbe sull’universo con la
sua libertà e la possibilità di scelta …?
Se fosse stato davvero importante sarebbe stato creato subito, all’inizio dei
15 miliardi di anni invece di aspettare il libero arbitrio per quasi 15
miliardi di anni? |
|
20/9/07-VA
|
·
Qualche giorno fa (1/9/07) sembrava che in Vaticano prevalesse la
tendenza filoambientalista che anche giornalisti autorevoli come J.Allen del
NCR (“For Benedict, environmental movement
promises recovery of natural law tradition”) avevano osservato e
dimostrato un po’ stupiti. |
|
19/9/07-IT
|
·
L’ultimo numero di Scienza
e Paranormale, la rivista del CICAP,
contiene un ampio dossier sull’Intelligent Design, con note storiche e
metodologiche che permettono di capire come non farsi accalappiare da questa
versione restaurata e ben mimetizzata del creazionismo che ci arriva dagli
USA e che sembra abbia un certo appeal negli ambienti cattolici con limitate
conoscenze della scienza e in particolare della biologia. Purtroppo anche
negli strati alti della gerarchia… e ci sono forti dubbi che anche in quelli
più alti ci sia una certa confusione… aspettiamo comunque di sentire qualcosa
riguardo alla riunione svoltasi attorno al papa a Castelgandolfo per parlare
di evoluzione. |
|
18/9/07-IT
|
·
Sull’Avvenire un articolo (“Hitchens
e la fine dell'evoluzione“) su Christopher
Hitchens,
autore del libro Dio
non è grande, con sottotitolo: «La
religione avvelena ogni cosa». La conclusione dell’articolo: “non si può non ammirare la
straordinaria cultura dell'autore e la pertinenza di certe sue critiche.
Peccato che abbia voluto stravincere, rinunciando così a convincere, anche
quando avrebbe potuto farlo, a vantaggio della società e della stessa
religione.” ·
Sul Riformista
si torna a parlare (“DARWIN, IL CORANO E L'INCONFUTABILE TEOREMA DELL'ARINGA“) degli splendidi
(per l’iconografia) volumi creazionisti (“Atlante
della creazione”) inviati dalla Turchia a casa a docenti scolastici e
universitari di biologia in Francia, Germania ed Italia. Sembra che in Italia
ne siano stati distribuiti circa 50000. Se uno (io no, è disponibile anche in
rete) lo volesse comperare, gli costerebbe 75 euro. |
|
18/9/07-USA
|
·
Nel sito del blog ERV si riportano i fatti avvenuti durante la
preannunciata (qui in data 7/9/07) conferenza di Dembski all’Università
dell’Oklahoma: Parte
1 - Parte
2- Parte
3. Non mancano le discussioni (il
pubblico ha potuto fare domande….) e le risate (come quando qualche docente
ha fatto notare che gli 8 articoli peer-reviewed scritti da tutti gli
scienziati favorevoli all’ID in alcuni anni erano meno dei lavori pubblicati ogni
anno da qualcuno dei presenti…. A parte il fatto incredibile che gli
articoli citati… non riguardavano ricerche sull’ID!!! . |
|
17/9/07-VA
|
·
L’agenzia Zenit informa (“Rappresentante vaticano nega l’incompatibilità
tra evoluzionismo e creazionismo”) che all’interno di una settimana
teologica a Jerez de la Frontiera su (“La ragione, la scienza e il futuro
dell’umanità”) si è tenuta una conferenza ( “Progressi
scientifici, sfida alla fede”) del Sottosegretario
del Pontificio
Consiglio per la Cultura. Mons. Sanchez de Toca ha negato
l’incompatibilità tra l’evoluzionismo e il creazionismo come
teorie sull’origine del mondo [da quando l’evoluzionismo si occupa
dell’origine del mondo e non di problemi che riguardano l’evoluzione degli
esseri viventi!?!] che debbano necessariamente
opporsi, e il cui caso ha preso come paradigma di un presunto conflitto dei postulati
della fede e della ragione e ha
sottolineato che “per il cattolico non c’è
incompatibilità tra evoluzione e dottrina … Ciò che è in gioco in questo dibattito è un’opzione tra
l’irrazionale e la ragione”. Non è chiaro se il ragionamento sia
stato riportato correttamente, ma questo “conflitto dei postulati della fede
e della ragione” non esisterebbe per un motivo molto semplice, quasi
banale: subito dopo infatti il Sottosegretario del Pontificio
Consiglio per la Cultura … semplifica la “Fides
et Ratio” e la lezione accademica di Regensburg dicendo
che “il cristianesimo … è la religione della ragione”. Sembra
abbastanza chiaro che alla scienza rimarrebbe (dato che si dice pure che “Ciò che è in
gioco in questo dibattito è un’opzione tra l’irrazionale e la ragione”) solo
l’irrazionalità. Un altro aspetto altrettanto chiaro è che i protestanti
questa volta non dovrebbero innervosirsi, dato che si parla chiaramente di “cristianesimo”, e quindi
non vengono emarginati. Anche un articolo in spagnolo
(IBLNews) sembra fornire conferma che “Lo que está en juego en este debate
es una opción entre lo irracional y la razón”. Lo stesso
si legge sul quotidiano
di Jerez: “para el católico no hay incompatibilidad entre
evolución y doctrina", aseguró para insistir en que "lo que está en
juego en este debate es una opción entre lo irracional y la razón y,
al fin y al cabo, el Cristianismo es la religión del logos, o sea de la
razón, una religión que mira siempre hacia la verdad". [Queste
parole del sottosegretario alla cultura non sembrano proprio un invito
accettabile al “dialogo fra fede e scienza…”! any comments…? J qualcuno
chiederà delle scuse? J Qualcuno
le farà? J] A pochi giorni dalle polemiche fra i
diversi cristianesimi europei emerse all’EEA3 di Sibiu
(e dalle scuse del Card.
Kasper a nome di tutti i cattolici per aver offeso in un colpo solo ben 105
chiese protestanti – un documento
del 29 giugno del Vaticano (“Risposte
a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la Dottrina sulla Chiesa”) infatti ha provato a sostenere che “non sono Chiese nel senso in cui la
Chiesa cattolica si intende per Chiesa”) c’è da preoccuparsi … Sembra ci siano pochi dubbi che questa volta alla scienza (per fortuna ce
n’è una sola e non 105 o 210) si rivolga la
sconcertante accusa di essere … irrazionale in quanto “es una
opción entre lo irracional y la razón” e “el Cristianismo
es la religión del logos, o sea de la razón, una religión que mira siempre
hacia la verdad”. Come si vede
siamo culturalmente ben lontani dal rispetto che caratterizza la lettera di GP2 a P.Coyne
spedita nel 1988 … Certo che ci vuole coraggio (o forse proprio
quell’”ignoranza basata sulla presunzione” di cui i protestanti accusano i cattolici?) a dire a 105 chiese
che non sono chiese e alla scienza che non è razionale …. Le 105 chiese hanno
già protestato e hanno avuto dal Card.Kasper pubbliche scuse
che commuoverebbero chiunque (“La sofferenza ed il dolore dei miei amici è anche il
mio dolore. Non era nelle nostre intenzioni ferire o sminuire chicchessia”) … ora tocca
agli scienziati cattolici, feriti e sminuiti,
seguire la strada tracciata (come si vede con successo) dalle 105 chiese protestanti.
Non lo si vuole fare? Non ci si lamenti se poi, dopo anni di silenzio e
sopportazione di fronte ad accuse e insulti “ideologici” o chiaramente infondati (la scienza
sarebbe irrazionale? Per favore ….! A Regensburg proprio il Papa diceva
il contrario…!!); a questo punto se ne potranno occupare (probabilmente in
modo poco rispettoso) Dawkins, o Dennet, o Hitchens!! Perché anche loro non potrebbero ripetere le
parole del card. Kasper a Sibiu: “un ecumenismo di coccole o di facciata, in cui si
desidera solamente essere gentili gli uni con gli altri, non aiuta a compiere
progressi; solamente il dialogo nella verità e nella chiarezza può sostenerci
nell’andare avanti” Agli scienziati (soprattutto a quelli
non amici) probabilmente non interessano queste evidenti e
ingiustificate sottovalutazioni della scienza da parte del Sottosegretario
del Pontificio
Consiglio per la Cultura (Qualcuno ha informato il novello
responsabile, mons.Ravasi? – E’ in
carica solo dal 3 settembre e … già deve preparare, anche lui, delle scuse?!!). E’ giusto un anno fa che il Papa a Regensburg auspicava
che sui problemi teologici fosse concesso alla Chiesa di utilizzare
maggiormente la ragione (anche se chiedeva che fosse più “elastica”, per
costringerla ad adattarsi a situazioni senza prove sperimentali). Questo non
sembra il modo migliore per dimostrare di saper usare al meglio la ragione….
Anche perchè non è chiaro se si usa la ragione necessaria al metodo
scientifico o una ragione “ampliata” come richiesto appunto dal papa a
Regensburg … [Riguardo al fatto – negato
nell’articolo - che alcuni cattolici sostengano l’incompatibilità
tra l’evoluzionismo e il creazionismo, non è difficile dimostrarlo. A
partire dai creazionisti biblici del Centro Kolbe (che nel 2002 sono stati
ricevuti in Vaticano da esponenti allora ed oggi molto autorevoli …)
fino ad arrivare a persone che scrivono articoli accettati su un paio di
quotidiani italiani o in siti web cattolici USA (come il
patetico Living Traditions)
ma anche in siti di cattolici
tradizionalisti italiani (Alleanza
Cattolica, Amicizia
Cristiana, Leggenda
Nera). Non è quindi sufficiente a parole negare l’incompatibilità tra
l’evoluzionismo e il creazionismo; sarebbe prima necessario intervenire nei
riguardi di questi esponenti del cattolicesimo che o non conoscono o non
capiscono i paragrafi 63/69 del documento del 2004 firmato
dal card.Ratzinger, dove si conferma che l’evoluzione – ma non ancora la
teoria neodarwiniana - è accettata dal Vaticano] |
|
15/9/07-IT
|
·
Viene pubblicato sul Giornale (“LA RESTAURAZIONE TARGATA FIORONI”) una
sintesi dell’articolo della responsabile per la scuola di FI citato e commentato il 9/9/07, sulle Nuove Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni
per il curricolo” del ministro
Fioroni. |
|
14/9/07-VA
|
·
E’ iniziato a Castelgandolfo il weekend dello Schűlerkreis di Papa
Ratzinger, con discussione ancora una volta sull’evoluzione. Gli ospiti sono
già arrivati e il Papa si aggiungerà al gruppo di studenti a partire da
domani. Non ci sono fughe di notizie e anzi si fa circolare la voce che si
affrontino solo discussioni filosofiche su S.Tommaso. A due anni dal bicentenario
della nascita di Darwin e della prima proposta (di Lamarck, sbagliata) per
spiegare l’evoluzione biologica che a quei tempi era già nota e dimostrata
(non dimentichiamolo!), sembra piuttosto improbabile… anche se è auspicabile
che, in assenza quest’anno di consulenti con preparazione scientifica,
nessuno si azzardi a parlare di Darwin in modo poco serio o solo per aver
letto qualcosa magari solo sull’Avvenire. Se ne parla in un articolo (“Incontro su Darwin e creazione con
ex-allievi a C.Gandolfo”) ·
Su Repubblica, nelle lettere a C.Augias un lettore (“IL POVERO DARWIN IN ATTESA DI GIUSTIZIA”) ricorda dell’eliminazione di Darwin dai programmi
scolastici nel 2004 (non è vero, non c’era nemmeno prima, purtroppo;
avevano eliminato invece l’evoluzione umana, ben più osteggiata!);
sostiene erroneamente che il nuovo governo “si è ben
guardato dal riporre mano alla questione”, e non sa
quindi che ci sono Nuove
Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni per il curricolo”, migliori di quelle degli esperti della Moratti,
ma, guarda caso, di Darwin non si parla più e anche l’evoluzione non è
evidenziata in modo adeguato. Anche Augias si dimostra poco informato e nel
ricostruire la filogenesi umana si dimentica una decina di specie almeno e
però ne aggiunge una tutta nuova, H.faber [?], e cita pure il disegno
intelligente senza inquadrarlo. |
|
13/9/07-IT
|
·
Sul’Avvenire un articolo sull’informazione scientifica sui
giornali (“Scienza o magia? Sui giornali non fa
differenza”) ·
Pur non essendo un problema che riguarda il dibattito sull’evoluzione, è
interessante poter verificare se l’auspicato (da qualcuno) dialogo fra
scienza e fede sui problemi dell’evoluzione può essere confrontato con il
dialogo fra fede e fede fra religioni simili. Come già accennato, si è svolto
a Sibiu, in Romania, un incontro fra
le numerose modalità di interpretazione del cristianesimo in Europa. In un
sito cattolico vicino al Vaticano possiamo leggere, oltre al giudizio postivo
dei cattolici (“Da Sibiu, l'impegno dei cristiani a ridare
un'anima all'Europa “) anche le critiche dei protestanti (“Ecumenismo a Sibiu. Le critiche dei protestanti “), non molto soddisfatti
di come i cattolici procedono quando provano a dialogare con le altre fedi religiose: ·
"abbiamo
sperimentato un dialogo
mancante, che dà
per scontati larghi pezzi del discorso, che preferisce ignorare il cammino di altre chiese e le
comprensioni teologiche e di fede di altri credenti'' ·
Sul banco degli
imputati, il documento
del 29/6/07 della Congregazione per la dottrina della fede (“Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la Dottrina sulla
Chiesa”), in base al quale le comunità riformate non possono
definirsi chiesa. Un passo che per la pastora denota "assenza
di ascolto e di comprensione",
una forma di ''ignoranza
basata sulla presunzione che la
propria posizione sia l'unica interpretazione possibile dell'evangelo" ·
"fratture e divisioni profonde, senza saper offrire un sogno e una visione che ci
illuminasse davvero tutti
immergendoci nella luce di Cristo". Come si vede, non
sembrano termini che ci si aspetterebbe da un incontro fra sole religioni
cristiane europee … nemmeno nei confronti fra scienza e fede si arriva ad
accuse di questo tipo alla Chiesa Cattolica….Se la riunione sio è svolta con
questi livelli di incomparibilità, possiamo immaginare la difficoltà di
giungere ad un documento
finale. In effetti c’è stato un vero e proprio "incidente ecumenico", che ha portato addirittura a "testi diversi nelle diverse lingue''. Interessante questa
storia! Questo tipo di “incidente ecumenico” nei documenti finali sembra possa avvenire anche nel contesto di quello
che viene eufemisticamente chiamato “dialogo fra scienza e fede”; testi diversi sono comparsi infatti (ma nella
stessa lingua) anche nel caso del documento finale della Commissione Darwin
nominata dal ministro Moratti ai tempi dell’eliminazione dell’evoluzione
umana dai programmi delle medie! Sconcerta notare poi
che anche nel rapporto fra scienza e fede si manifesta spesso la “presunzione che la propria posizione sia l'unica
interpretazione possibile”; purtroppo nel caso di fedi diverse, come abbiamo visto qui sopra, le
critiche vengono manifestate anche in modo vivace e può succedere addirittura
che la chiesa si scusi, mentre nel rapporto con la scienza, e in particolare
sui problemi dell’evoluzione e dell’evoluzionismo (alla base di qualsiasi
problema che riguarda la biologia), ignoranza e presunzione sono spesso
presenti e utilizzati, tanto è vero che, per evitare di ridere o di fare
brutte figure, o per rispetto all’articolo 33 della Costituzione Italiana, le
critiche all’evoluzione vengono preferibilmente da persone che hanno una
conoscenza limitata o parziale dell’argomento, come filosofi, letterati,
fisici, matematici e anche ingegneri … arruolati come esperti divulgatori
scientifici. Come consolazione sembra
che fra i risultati positivi di Sibiu qualcuno abbia messo il fatto che “le contraddizioni interne di questo cristianesimo così
variegato vengono a galla”. Possiamo immaginare
che, nel caso il dialogo avvenga fra chi si basa su fatti dimostrabili e chi
si accontenta di interpretazioni o di ragionamenti, le contraddizioni non
solo vengono a galla, ma potrebbero
anche esplodere. Si può auspicare che in futuro qualcuno tragga coraggio
dagli esempi che ci sono arrivati da Sibiu e non si abbia paura di contestare
i presuntuosi che pensano che “la propria
posizione sia l'unica interpretazione possibile”; magari a tal punto
che si sentono autorizzati a modificare le opinioni di due premi Nobel che
non si adeguano all’unica interpretazione
possibile. Questo esempio di come
avvenga nella realtà il “confronto” (oltre che il dialogo) fra diverse religioni cristiane
evoca una frase pubblicata in un articolo sul Corriere dell’8/2/07 (“Evoluzione, la
congiura dei fondamentalismi”) da M.Ceruti, responsabile della commissione che ha prodotto
le nuove indicazioni nazionali, quelle che, a differenza delle precedenti)
non parlano né di evoluzione umana né di Darwin: “la scienza deve porsi in una posizione di ascolto reciproco
e di interrogazione permanente con altre tradizioni. E’ questo spirito
che oggi ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”.
Non sarebbe auspicabile che il dialogo fra scienziati e tradizioni
religiose fosse invece serio e rispettoso delle diverse opinioni, come sembra preteso dai protestanti e accettato (molto a malincuore) dai
cattolici alle riunioni della EEA3? Perché gli scienziati non chiedono se per
caso nelle NIN mancano l’evoluzione e il darwinismo solo per "assenza di ascolto e di comprensione"
o ''ignoranza basata sulla presunzione?; per non parlare, riguardo all’evoluzione, delle “contraddizioni interne da far venire a galla”, osservate anche dal vaticanista J.Allen il 27/7/07 sul NCR, quando scrisse
che “for the last couple of years a series of somewhat
confusing statements from senior Catholic officials have created doubt as to
whether the Catholic church accepts the theory of evolution”. [Scusate se è poco…] Ci sono poi siti web che raccontano
da Sibiu il punto di vista dei protestanti italiani: http://dasibiu.blogspot.com/, www.fedevangelica.it/, ·
Sul sito di Articolo21 viene presentato “il nuovo numero di Micromega”; in uno degli articoli
(“L’outing di Ratzinger contro il darwinismo” di Pievani e Franceschelli) si commenta, prima
dell’uscita della versione ufficiale italiana e proprio nei giorni del
secondo incontro a Castelgandolfo, il libro che racconta la discussione
avvenuta sempre a Castelgandolfo un anno fa sull’evoluzione. In un primo
articolo di Franceschelli (26/4/07)
si raccontava come il papa avesse fatto i complimenti alla Provvidenza per
l’articolo di un suo amico cardinale in favore dell’Intelligent Design;: il
presente articolo è frutto di un’analisi più fine della versione originale in
tedesco. Secondo l’articolo si conferma “l’adesione al neocreazionismo delle più alte
gerarchie cattoliche con in testa papa Benedetto XVI”. Interessante anche
un altro articolo (“La dolce morte di Karol
Wojtyla”) in cui si sospetta che Papa GP2 abbia rifiutato il sondino
per l’alimentazione forzata, che proprio in questi giorni un documento
vaticano sostiene faccia parte delle cure che non possono essere sospese
in soggetti ridotti allo stato vegetativo. ·
Su Liberazione un’intervista all'intellettuale britannico autore
del pamphlet "Dio non grande": “Hitchens: l'integralismo è nemico
della sinistra” |
|
12/9/07-IT
|
·
Sull’Avvenire (“Nel discorso di Ratisbona lo spartiacque
della ragione”) si ricorda il primo
anniversario del discorso del Papa a Regensburg. Si ricorda il
discorso come se vi fosse stata una richiesta del Papa di appropriarsi della
ragione, anche se in realtà l’obbiettivo era piuttosto l’utilizzazione comune
della ragione, previo “allargamento”, in modo da “disattivare”,
rendendolo meno “offensivo”, il metodo scientifico, che da tempo metteva in
difficoltà non solo le discipline umanistiche ma soprattutto la teologia. In realtà la teologia è messa in difficoltà
soprattutto dalle altre decine di teologie, tutte con grosse difficoltà, se
non impossibilità, di dialogo per l’assenza di fondamenti dimostrabili
razionalmente... Nell’articolo di oggi invece non si parla più di
scienza (come fece invece correttamente il Papa l’anno scorso) ma la si
ignora, e si suppone che solo lo scientismo abbia oggi interesse a usare la
ragione; in realtà questo interesse viene immediatamente negato in quanto lo
scientismo sosterrebbe l’irrazionalità delle domande più importanti … e così il problema sembrerebbe risolto … e
la ragione non avrebbe altri pretendenti … Questo è solo l’inizio della sintesi della
prolusione di un anno fa; qui però non si cita affatto la scienza, l’unico
strumento di conoscenza allora associato dal Papa alla ragione. [Non ci si
deve meravigliare se anche i musulmani non avessero capito bene il discorso
di Regensburg… e si fossero innervositi] Questa liason fra scienza e ragione la conosceva
bene, già più di un secolo fa, anche Leone XIII; si accontentava di controllare la fede, ma era comunque
indispettito che quei presuntuosi di naturalisti volessero usare la ragione e
non dessero più retta al papa! Anche in “Fides et Ratio” l’interesse per la
ragione, che era utilizzata soprattutto dalla scienza, era limitato, ma si
auspicava di migliorare comunque il dialogo. E’ solo da un anno che il Papa ha chiesto di
poter usare almeno un po’ della ragione che la scienza usava con successo da
qualche secolo ... Leggendo questo articolo sembrerebbe che dopo
solo un anno la scienza, invece di fare solo il passo indietro suggerito da
Mons. Fisichella su Micromega nel 2005, sarebbe
addirittura già scomparsa… abbandonando il guscio vuoto dello scientismo, a
cui qui si propone di togliere il supporto della ragione…… Come al solito non resta che ricordare anche in
questo caso il diverso approccio suggerito e raccomandato nella lettera spedita nel 1988 da GP2 a
P.Coyne, quella sì molto razionale. Che sia anomala e pericolosa la richiesta di
sottrarre la ragione alla scienza lo vediamo riflettendo sull’alternativa fra
le due procedure descritte nella scheda qui sotto; la procedura di Ayala
(rispettosa della ragione, per cui prevale la conoscenza scientifica sui
testi sacri) e quella di mons.Fisichella (indipendentemente dalla ragione, la
fede prevale) . Incompatibili. L’articolo è stato notato anche dal blog Bioetica,
che ha apprezzato la … “chiarezza”, di cui fornisce un esempio, ma non ha
evidenziato che la sintesi non corrisponde comunque all’originale. Forse
pochi hanno capito il vero significato di quel discorso? |
|
12/9/07-USA
|
·
E’ attualmente in corso in California un processo MOLTO interessante per
capire 1. Come il mondo della
cultura cerchi oggi di difendersi dall’ignoranza e dalla stupidità, cercando
di non deprimere gli standard culturali almeno nelle migliori università USA,
che oggi verificano la preparazione degli studenti che vi accedono. 2. il livello e i punti
del contrasto fra creazionisti ed evoluzionisti negli USA 3. la posizione degli
scienziati cattolici USA, e in particolare la partecipazione su sponde
opposte di F.Ayala, un biologo evoluzionista ben conosciuto anche in Italia e
intervistato anche dall’Avvenire in quanto ex-domenicano, e M.Behe, un
biologo creazionista conosciuto anche in Italia e intervistato anche
dall’Avvenire in quanto uno dei pochi biologi USA creazionisti e
propagandisti dell’ID. 4. la posizione dei
propagandisti dell’Intelligent Design (come M.Behe, troppo apprezzato anche
in Italia in ambienti cattolici che non capiscono la biologia) rispetto al
creazionismo biblico e all’attendibilità della Bibbia su questioni che
secondo loro riguarderebbero la biologia (come l’arca di Noè…). 5. attraverso quali vie
le idee condannate dagli scienziati (anche cattolici) USA arrivano da noi, ma
depurati dalle critiche che ricevono dalle università (ma anche dai
tribunali) USA. La storia inizia il giono in cui alcuni licei
religiosi (protestanti) denunciano l’Università della California, che aveva
addirittura rifiutato di ammettere i loro studenti sostenendo che la loro
preparazione scolastica era inadeguata rispetto agli standard di ammissione
richiesti. Gli studenti infatti avevano studiato alcune
materie e alcuni argomenti su libri che facevano riferimento più alla Bibbia
che a quanto oggi la scienza ha dimostrato sperimentalmente. Nel sito in cui l’Università
presenta le informazioni riguardo a questo processo sono consultabili i testi
originali delle analisi e delle deposizioni degli esperti che hanno studiato,
per conto dell’Università, i libri di testo di questi licei religiosi. Si
apre così la possibilità di inorridire di fronte a testi scolastici che
cercano di spremere dalla Bibbia ben più di quanto la Bibbia possa dare.
Interessante notare come alcune delle fesserie che ci sono in questi libri
scolastici (i dinosauri che convivevano con l’uomo, il DNA perfetto di Adamo,
la non discendenza dell’uomo da antenati scimmieschi né di una specie
dall’altra, ecc.) sono state tradotte per il pubblico italiano da volonterosi
creazionisti biblici che purtroppo riescono anche a diffondere le loro
opinioni in siti cattolici che non si accorgono né tanto meno si preoccupano
di quanto stia accadendo. Per la biologia la valutazione della
serietà di questi testi creazionisti l’ha fatta addirittura il genetista
Francisco Ayala, ed è interessante leggere come un ex-religioso cattolico
(oggi professore all’università di Irvine, una delle migliori negli USA)
stronchi in modo drastico i libri di testo utilizzati in questi licei, che
spiegano alcuni argomenti citando soprattutto la Bibbia. Ecco alcune critiche di Ayala alle parti antievoluzioniste dei libri che
ha esaminato e di cui cita molte frasi che evidenziano come i testi facciano
riferimento al creazionismo biblico, che non “interpreta” il testo della
Bibbia: · “To teach biology without explaining evolution deprives students of a powerful concept that brings order and coherence to all biology” (pag.13) · “… students would have been taught knowledge generally rejected by the scientific community” (pag.13) · “ the books use the Bible’s statements instead of scientific evidence to settle scientific issues, and/or conveys information contrary to knowledge generally accepted by the scientific community” (pag.30). ·
“… the
books reject scientific knowledge generally accepted by the scientific
community ….and reject the scientific methodology generally accepted by
the scientific community, by placing the Bible as the ultimate authority when
scientific knowledge is non consistent with the Bible. [chi ha seguito il dibattito italiano non può
che avere un brivido, potendo confrontare questa frase di Ayala con quella
simmetrica di Mons.
Fisichella, rettore della Lateranense, che nel 2005 in un’intervista su Micromega disse: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e
un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo
indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede” Come confronto con le opinioni di Ayala sono
disponibili in rete anche l’expert witness report (2/4/07) e la deposizione in aula (30/5/07) di
uno dei massimi esperti di Intelligent Design, il biologo M.Behe (che già
aveva testimoniato, con poco successo ad Harrisburg, dove aveva perfino
ammesso che, secondo i suoi criteri di scienza un po’ troppo elastici, anche
l’astrologia era scienza). Qui si può scoprire che questo esperto di ID
apprezza anche il creazionismo biblico (da cui in realtà lui e il suo gruppo
provengono); la sua valutazione positiva dei testi è anche purtroppo dovuta
all’assenza dell’arca di Noè fra i requisiti di ammissione all’università; il
fatto che l’argomento sia ampiamente trattato nei libri cattolici non solo
non lo disturba affatto, ma giò permette di riferire al giudice che, essendo
un argomento in più non previsto, non ostacolerebbe l‘accesso all’università.
Mi sembra difficile sostenere che M.Behe crede, come il papa, all’evoluzione
dei vivnti da un antenato comune, dato che approva la storia dell’Arca di
Noè. A questo punto (oltre a far notare che il contrasto irrisolvibile fra
Ayala e mons.Fisichella corrisponde inevitabilmente a quello fra scienza e
fede, dato che è in gioco il ruolo, subordinato o prevalente, del metodo
scientifico che ha portato al successo della cultura “occidentale” attuale),
occorre aggiungere un altro dato importante che per qualcuno potrebbe essere
anche imbarazzante. Premesso che M.Behe è uno dei maggiori “profeti” dell’ID, in difesa del
quale ha già scritto due libri fortemente contestati dagli scienziati, e
premesso che M.Behe viene citato e apprezzato dall’Avvenire (vedi l’intervista recente del 7/7/07, in cui viene presentato come “teorico dell’ID, una via di mezzo fra creazionismo ed
evoluzionismo”), è necessario far notare qui che il giudizio di M.Behe (consulente dei licei cristiani al
porcesso) è invece positivo!: “ … the
Christian text can also be used to meet the general criteria of the U.of
California”. Conseguenza è che M.Behe sostiene non solo l’ID ma anche approva le idée
dei creazionisti biblici (che qui non ho riportato, ma che Ayala elenca nella
sua relazione e che mi ricordano quelle che si insegnava a catechismo fino a
x anni fa anche in Italia). Riporto qui un unico esempio, solo per dimostrare l’incompatibilità di
questi testi apprezzati e difesi da M.Behe (e fortemente contestati da
F.Ayala) perfino con un documento vaticano: fra i fatti, in uno dei libri si
indica come sbagliata l’ipotesi (dimostrata vera dalla scienza) che “Man evolved from an apelike creature” (il libro
adottato nei licei cristiani insegna invece che: “much
variety among human race has developed from the eight people who left the
ark”). Come qualcuno (ma non tutti) sa, la Chiesa cattolica oggi non contesta
più che il corpo dell’uomo abbia origine da un antenato comune con le
antropomorfe attuali, come confermato anche dal card.Ratzinger al punto 63 di
un documento del 2004. Rimane solo da capire se la Chiesa (e l’Avvenire) apprezzerà ancora
M.Behe (e gli altri antievoluzionisti che ospita), ora che anche un
ex-dominicano come Ayala dice chiaramente che è completamente sbagliato “reject the scientific methodology generally accepted by
the scientific community, by placing the Bible as the ultimate authority when
scientific knowledge is non consistent with the Bible” … o la Chiesa sosterrà ancora M.Behe perchè è
d’accordo con mons.Fisichella (2005) e con il Papa del 2007 (“Papa Benedetto
XVI sembra avere manifestato un implicito interesse per la teoria del
progetto intelligente come da Behe e da altri presentata...”) o lo
metteranno all’indice perchè non è d’accordo con quel che ha detto il Papa
nel 2004?! E cosa diranno ad Ayala … che non
è d’accordo con mons.Fisichella? [No … non c’è nulla da ridere. Non sarebbe
urgente che si chiarissero le idee e non uscissero “confusing
statements”? Serve un processo anche in Italia? Chi farà la parte del
cattolico darwinista Ayala? E chi quella del cattolico creazionista Behe? In fondo il furbo J.Allen, da
buon conoscitore anche della realtà americana, aveva descritto bene la
situazione, quando scrisse il 27/7/07 sul NCR che “for the last
couple of years a series of somewhat confusing statements from senior
Catholic officials have created doubt as to whether the Catholic church
accepts the theory of evolution”. Che ci
fosse questa confusione (che è sulla teoria dell’evoluzione, non certo
sull’ID come l’Avvenire vuol far credere!) l’aveva notato ovviamente anche
Ayala, ma la sua lettera aperta al Papa
sembra non abbia avuto mai risposta] La sentenza del processo è attesa per novembre.
Davvero curioso notare che negli USA scienziati cattolici (a Harrisburg era
stato il biologo universitario cattolico, Kenneth Miller, a difendere la
biologia e la teoria dell’evoluzione!) si sono buttati ancora una volta in
prima linea a difendere la teoria dell’evoluzione dai creazionisti e dai
fedeli dell’ID, e lo fanno con dichiarazioni non ambigue che purtroppo in
Italia non è facile escano da contesti culturali e religiosi simili … anzi,
di solito se ne sentono delle belle …
ma nessun esperto cattolico si espone intervenendo a difesa della …
verità. Un esempio? Clamoroso? Ad un articolo contro la
scienza e contro la biologia (e pieno di errori mostruosi che sembrano tratti
dai libri creazionisti USA) scritto da un filosofo e comparso sull’Avvenire
il 14/9/06 (“Venezia, la pazza idea di screditare
l’uomo”), risponde – lo avrebbe dovuto fare un biologo o un medico cattolico -
addirittura un fisico cattolico, che incredibilmente viene strapazzato sia
dal filosofo, che ancora contesta dati di fatto ovvi, non solo per qualsiasi
biologo ma anche per il Papa (l’origine dell’uomo a partire da primati
precedenti), che dall’Avvenire, che nel titolo (“Darwin ideologia più che scienza”) sceglie irragionevolmente di appoggiare la posizione
(ideologica…) del filosofo! Incredibile. Se si vuole ci sono anche esempi meno clamorosi
(non credo ci sia niente di peggio per l’Avvenire che sostenere apertamente
addirittura opinioni opposte a quelle accettate dalla Chiesa Cattolica in un
documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger!!). |
|
11/9/07-IT
|
·
Sul Manifesto un articolo di Gentiloni prende in esame alcuni
aspetti del pensiero del Papa sulla base degli ultimi interventi: “La debolezza della ragione di papa
Ratzinger”. Si prende in
esame un aspetto certamente nuovo per un papa, l’insistenza nel cercare di
appropriarsi della ragione, il cui utilizzo precedentemente non sembrava
interessasse molto alla Chiesa, che si accontentava del monopolio sulla fede. Gentiloni nota che “ …proprio
qui appare la sua debolezza. Non si può parlare al giorno d'oggi di una
ragione universale, accettata da tutti: lo dimostrano non soltanto le
altre culture, dall'islam alla Cina, ma anche le opposizioni molto
forti nello stesso ambito della cultura cristiana europea. Sono aspetti che sono risultati evidenti tutte le volte
che il Papa si è avvicinato al problema dell’evoluzione, sicuramente un luogo
di scontro (e non certo per colpa della scienza) fra la ragione e la fede
(che in questo campo è sempre facilmente riconoscibile per i ragionamenti
irrazionali, anche se qualcuno ci appende un cartello per cercare di far
credere che la ragione sia presente ….). Se si può parlare della debolezza della ragione di Papa
Ratzinger, in questa rassegna stampa sono riportate comunque dichiarazioni
anche di laici che, tutti presi dall’obiettivo papale di “allargare la ragione” non la utilizzano per niente o …
la spezzano nel tentativo di … allargarla troppo. Un esempio può essere la frase detta da un divulgatore
scientifico in un’intervista: “Quel di più che permette di rendere
"visione" le immagini che arrivano dall'esterno è l'anima, cioè
quel substrato non materiale, unico dell'uomo, che rende queste operazioni
che sarebbero solo meccaniche o elettriche o biochimiche e le fa diventare
immagine e stupore” o anche, più poeticamente: “Non si
può elaborare alcuna teoria del vedere senza prendere in considerazione
l’esistenza dell’uomo. Ultimamente l’occhio vede a partire dal cuore”. |
|
10/9/07-IT
|
·
Un articolo sul web (“Con Fioroni siamo tornati alla scuola di regime”) della responsabile
per la scuola di FI commenta criticamente le nuove indicazioni nazionali
proposte dal ministro Fioroni. Sottolinea le sue responsabilità o almeno il
suo interesse nell’eliminazione dell’evoluzione umana dai programmmi
scolastici nel 2004, evidenziando anche che non le risulta ancora chiara la
differenza fra l’evoluzione come fatto (che era nei programmi precedenti) e
la teoria dell’evoluzione (che non c’era): “[le IN] non
contenevano le teorie dell’evoluzione (non era vero, ma la sinistra scatenò
l’autorevolezza della Sen. Montalcini per introdurre l’obbligo di insegnare
solo Darwin e il darwinismo, ovvero per assumere come verità di Stato solo
una delle teorie dell’evoluzione, cosa che poi avvenne dopo un dibattito
al Senato!)”. come si vede ha invece molto chiara l’idea sbagliata che vi siano più
teorie dell’evoluzione, un fatto di cui sono convinti solo i creazionisti e i
vescovi con cui la responsabile ha trattato per i programmi scolastici di
religione (e quindi sa bene che miti – non certo teorie – compaiono spesso
nei programmi di religione . E’ invece giusta la sua sottolineatura del fatto
che “le Indicazioni di Fioroni … tacciono … di
Darwin e dell’evoluzionismo”; oltre ad essere evidente che i vescovi
hanno anche altri amici, non sembra che altri oltre a Panini e a questo sito
abbiano fatto notare la preoccupante novità (che potrebbe far contenta la
responsabile scuola di FI se questa carenza non fosse inserita comunque in un
contesto che comunque valorizza il metodo scientifico e di questo è possibile
che l’ANISN si accontenti). |
|
10/9/07-DK
|
·
Il VII Simposio sull'ambiente 'Artico: Specchio
di vita', promosso dal Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I e dall'Ong
'Religione, Scienza e ambiente', è in corso in Groenlandia: Ecumenismo e ambiente. Scienziati a confronto. La nave con a bordo
150 passeggeri, tra leader religiosi, esperti, scienziati, teologi e
ricercatori naviga lungo le coste della Groenlandia. “Leader
religiosi pregano tra i ghiacciai della Groenlandia per la salvaguardia del
Creato” |
|
9/9/07-IT
|
·
Il 14/9 a Ravenna
un giornalista e divulgatore scientifico, critico sull’evoluzionismo neodarwiniano, parlerà di Dante,
Darwin & Co. – Il fascino della creazione e della evoluzione. Lo studioso condurrà gli
ascoltatori in un viaggio attraverso il dibattito attuale fra evoluzionismo e
creazionismo. La conversazione sarà inframmezzata dalla lettura di testi di
poesia relativi alle origini del monanimado e della vita. (il nome
dell’attore che interpreterà i testi sarà reso noto a fine agosto). ·
THE FUTURE OF
SCIENCE 2007 “The Energy Challenge”, “La
sfida energetica”, è il titolo scelto per la terza edizione del convegno
internazionale “The future of science”, che si terrà a Venezia dal 19
al 22 settembre. ·
Il 9 novembre
a Misano, nell’ambito di un
ciclo di conferenze organizzato dalla Biblioteca di Misano, BoncineIIi e
Facchini discuteranno su “Evoluzione con Dio
e senza Dio” ·
[da Pikaia]
Il 21 settembre a Trento una conferenza di G. Levine, autore di “Darwin
Loves You”, su Darwin e l’etica. Intervista di Levine
a Repubblica il 26/4/07 ·
Dal 19 al 24
settembre a Torino si tiene la manifestazione Torino Spiritualità (programma);
si parlerà di evoluzione con Telmo Pievani (il 20 alle 21 al circolo dei
lettori), che presenterà gli scritti giovanili di Darwin e in un dibattito
fra G.Barbujani e F.Facchini (venerdì 21 alle 17.30 al teatro Gobetti) ·
Sul Manifesto
un articolo su un famoso giornalista inglese che partecipa a Mantova a Festivaletteratura: “Christopher
Hitchens, i guai della provocazione a ogni costo” |
|
8/9/07-IT
|
·
Il Corriere
della Sera ci informa (“Papa:
«Scienza atea minaccia per l'umanità»”) che nel suo intervento in
Austria, a Mariazell, il papa ha fatto “Un duro
attacco alla scienza, inusitato nei toni: Se si perde il riferimento a
Dio, «le grandi e meravigliose conoscenze della scienza diventano
ambigue: possono aprire prospettive importanti per il bene, per la salvezza
dell'uomo, ma anche - lo vediamo - diventare
una terribile minaccia, la distruzione dell'uomo e del mondo». Dopo
aver detto che “«Se per l'uomo non esiste una verità, in fondo, non può
neppure distinguere il bene dal male»”
ha detto che “«La verità … è umile e si dona all'uomo solamente
mediante il potere interiore del suo essere vera”. Purtroppo il fatto che
ci sia ben più di una religione nel mondo (e di conseguenza un numero
spropositato, forse infinito, di verità e di fedi) rende poco credibile che
esista qualcosa come “l’umiltà della verità”;
il papa infatti arriva a lanciare un’accusa terribile contro una scienza che
non segua le direttive della chiesa di Roma: “minaccia
per l’umanità”. Una luce di speranza,
pur minima, comunque la si vede; purtroppo dobbiamo guardare … indietro, ai
tempi del papato precedente: è infatti notevole la differenza rispetto al
documento del 1988 del
papa precedente, dove chiaramente si presentavano teologi e scienziati nella
loro realtà oggettiva di esperti di metodi diversi e ambedue rispettabili di
conoscenza e di azione. Giovanni Paolo
II nella sua autorevole lettera
spedita nel 1988 a P.Coyne, direttore della specola vaticana aveva previsto che la chiesa cattolica avrebbe
rischiato di non capire il mondo delle scienze se non avesse cominciato ad
affrontare in un modo nuovo e serio (e urgentemente) questo problema; prima
di tutto non avendone paura e poi cercando di capire e facendosi coinvolgere,
come aveva fatto Leone XIII alla fine dell’ottocento. Nel 1884 scrisse
un‘enciclica curiosa (e che si spera sia poco attuale, da come viene trattata
la ragione, accusata di voler essere adirittura … “maestra
e sovrana in ogni cosa”) contro i
naturalisti, l’“Humanum genus”:
“Orbene, il caposaldo dei Naturalisti, come col nome
stesso rivelano, consiste nella necessità che l’umana natura e la ragione
umana siano maestre e sovrane in ogni cosa.
Stabilito tale principio, essi poco si curano dei doveri verso Dio, o li
sovvertono con opinioni vaghe ed erronee. Negano infatti che Dio ci abbia
tramandato alcuna verità; non riconoscono alcun dogma religioso, alcuna
verità che l’umana intelligenza non comprenda, alcun maestro a cui si debba
credere per l’autorità dell’incarico.”);
nel 1891 invece, forse pentito, ha dotato la Chiesa di un laboratorio che
permetteva di partecipare alla pari alle ricerche scientifiche nel campo
dell’astronomia: la specola Vaticana, a cui poi si è aggiunto recentemente un
telescopio ben più potente in Arizona. E così vediamo che dopo
19 anni non solo la Chiesa non ha ancora sviluppato autonome ricerche in
biologia, ma continua nella sua difficoltà a capire perchè la cultura
occidentale faccia ormai un uso prevalente del metodo scientifico e della
ragione (intesa nel senso che le dava Leone XIII, senza gli impropri ampliamenti richiesti soprattutto
dal Discovery Institute). E’interessante
osservare che fino a un paio di secoli fa il metodo scientifico e la ragione
(… intesa nel senso che le dava Leone XIII) non erano osteggiato dalla
chiesa, tanto è vero che molti scienziati famosi erano ecclesiastici e non
avevano conflitti di coscienza; lo ricordava anche ieri
l’Avvenire, che ingenuamente evidenziava, con un etc.dopo il nome
dell’abate Mendel (scopritore del ruolo del caso nella riproduzione e dei
meccanismi ereditari che hanno confermato la teoria darwiniana
dell’evoluzione…) come nell’ultimo secolo, a cominciare dal povero Teilhard
de Chardin, non sia facile trovare prove dell’amore della chiesa per la
scienza. Ecco una parte del
documento del 1988, utile per capire subito
la differenza fra un documento molto autocritico, rispettoso e curioso verso
la scienza e l’attuale documento, offensivo verso la scienza anche in quanto
manifesta un’ingiustificata paura verso di essa: 15. Con
l'incoraggiare l'apertura tra la Chiesa e le comunità scientifiche, non ci proponiamo un'unità di contenuti tra teologia e
scienza come quella che esiste nell'ambito di un dato campo scientifico o
della teologia vera e propria. Col crescere del dialogo e della ricerca comune, ci sarà un progresso
verso la mutua comprensione e una
graduale scoperta di interessi comuni che forniranno le basi
per ulteriori ricerche e discussioni. Sta al futuro stabilire in quale forma
questo avverrà. Ciò che è importante, come abbiamo già sottolineato, è che il
dialogo deve continuare e progredire in profondità e in ampiezza. In
questo processo dobbiamo superare ogni
tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di
paura e di autoisolamento. Ciò che è assolutamente
importante è che ciascuna disciplina
continui ad arricchire, nutrire e provocare l'altra ad essere più pienamente ciò che deve essere e a
contribuire alla nostra visione di ciò che siamo e di dove stiamo andando. 16. Potremmo chiederci se siamo pronti per questo sforzo
cruciale. E' pronta la comunità
delle religioni del mondo, la Chiesa inclusa, ad entrare in un dialogo
sempre più approfondito con la comunità scientifica, un dialogo che, salvaguardando l'integrità sia della religione sia
della scienza, promuova allo stesso tempo il progresso di entrambe? E' preparata ora
la comunità scientifica ad aprirsi al cristianesimo e anzi a tutte le grandi
religioni del mondo, per lavorare insieme a costruire una cultura che sia più
umana e in questo modo più divina? Abbiamo l'ardire di rischiare con l'onestà
e col coraggio che tale compito richiede? Dobbiamo chiederci se scienza e religione contribuiranno all'integrazione
della cultura umana più che alla sua frammentazione. E' una scelta obbligata che ci riguarda tutti. Come si vede sembra che
il ragionamento attuale faccia riferimento ad una verità
ben diversa rispetto a quella usata come riferimento solo 19 anni fa da un
altro papa. Minaccia per
l’umanità?! Scienza che fa riferimento a Dio?! Quale Dio? Non si vede il
rischio che l’accusa venga respinta al mittente non solo da Dawkins e da
Odifreddi ma magari anche da Zichichi, che come fisico nucleare di scienza
minacciosa forse se ne intende? Per essere ancora più chiari sul fatto che in 19 anni è tutto cambiato,
ecco un’altra breve frase tratta dal documento del 1988, scritto ovviamente
da un papa diverso: “La Chiesa non propone che la scienza diventi religione
o la religione diventi scienza”: forse già allora il card.Ratzinger non era d’accordo
e ha aspettato per 19 anni il momento buono per dire la sua opinione? Ora che
l’ha detta ci sarà perfino qualche scienziato che la considererà una buona
opinione e la giustificherà? O anche gli scienziati amici dovranno ammettere
(anche se privatamente) che sia sempre e solo una vecchia “forma di
riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamento”? Qualcuno accusava GPII di dare troppo ascolto
agli scienziati; il papa attuale riesce facilmente ad evitare questo sospetto
… facendone sorgere però altri. Viene infatti alla mente questa intrigante
intervista fatta l’anno scorso dall’acuto giornalista J.Allen del NCR al
creazionista Dominique Tassot, in cui si racconta di chi (e come!) anni fa
insegnava “creazionismo scientifico” al card.Ratzinger durante le ferie in
montagna … Noti sono anche i recenti (novembre 2002) incontri di questo
creazionista biblico con il card.Ratzinger durante un convegno creazionista
(!?) svoltosi in Vaticano organizzato dal Kolbe Center for the study of Creation (se
ne parla – con molti riferimenti bibliografici e links - in questa rassegna
in data 28 e 29/8/06). Sarebbe necessario che
qualche autorevole esperto confermasse o smentisse i documenti pubblicati da
questo centro cattolico, dove si conferma che il testo biblico sulle origini
è la verità e la scienza racconta balle. Chi conosce questi testi (questo è
probabilmente il peggiore: “Numerous observations by scientists confirm the reality of dinosaur and
human co-existence”), o sa che
spiavano P.G.Coyne, ex direttore della specola vaticana (“Is the Vatican's Astronomer a Deist?”) non può che ridere quando legge che è ignorante
chi non sa che la chiesa cattolica non crede più a questi miti. In realtà non
esistono altri centri cattolici che si occupino del problema, e nessuno li
critica apertamente (anzi: nel novembre del 2002 hanno organizzato un
convegno in Vaticano e sono stati ricevuti dal papa e dall’allora
card.Ratzinger!); laureati di università vaticane sono addirittura nel loro elenco dei garanti,
fra ingegneri, fisici, ingegneri e fisiologi). ·
Sarebbe
interessante indagare se i toni usati verso la scienza (“minaccia per l’umanità”) siano usati anche verso
le altre religioni che propongono altre verità (e rendono automaticamente
“relativa” quella cattolica). Proprio in questi giorni è in corso a Sibiu, in
Romania, un incontro fra tutte (e sono tante) le verità proposte dalle
numerose religioni cristiane europee. Il clima dovrebbe essere di dialogo e ci sono pure accenni di
autocritica (anzi, addirittura di scuse: “Card.
Kasper su documento dottrina della fede, “non era nelle nostre intenzioni
ferire nessuno”!) da parte del rappresentante del Vaticano per un
documento ("Risposte
riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa" della
Congregazione per la dottrina della fede, datato 29 giugno e reso noto il 10
luglio 2007). Il documento ha avuto un
forte impatto sulle altre confessioni
cristiane, in particolare sulla galassia evangelica, che ha espresso amarezza
e delusione per atti che rallenterebbero il cammino di avvicinamento
intrapreso con il Concilio Vaticano II. in cui si sminuiva l’importanza delle
chiese protestanti, che non hanno per niente apprezzato questa critica (le
chiese nate dalla Riforma non possono essere considerate chiese "in
senso proprio"). In un mondo normale anche gli scienziati
dovrebbero pretendere le scuse per la definizione (che ovviamente non è stata
utilizzata in riferimento alle altre chiese europee) di “minaccia per
l’umanità”? I protestanti si sono arrabbiati infatti per
molto molto meno! |
|
7/9/07-USA
|
·
Curiosa e
abbastanza clamorosa notizia (smentisce infatti che i creazionisti dell’ID
NON abbiano qualcosa a che fare con la religione, coem sostengono) da un blog
(ERV=Indigenous
RetroVirus) contro l’ID gestito da una giovane studentessa che che fa anche
ricerca sull’HIV. Nel suo articolo (“Dembski vs ERV?”) riporta un invito della chiesa battista a
partecipare ad un’iniziativa di proselitismo, ad un “very intense and strategic effort to
present the gospel to the University of Oklahoma. God has given us
incredible mission fields here in Norman with our proximity to a campus that
welcomes thousands of students In our effort
to penetrate the university campus with the gospel, we are bringing Dr.
William Dembski to OU on September 16-17.His presentations will be
open to the public generally but will
specifically target students and professors within several science departments
at OU. In case you are wondering, these departments and their teachings are
not friends of Christianity”. La studentessa promette che sarà presente alla
conferenza di Dembski (“Why Atheism is no Longer Intellectually Fulfilling: The
Challenge of Intelligent Design to Unintelligent Evolution“) e interverrà, anche
approfittando del fatto che l’ID e Dembski non credono che l’HIV evolva…. |
|
7/9/07-IT
|
·
In occasione
dell’uscita del libro di Dawkins sulle religioni l’Avvenire preferisce
censurarlo, presentando invece (“Fede
e scienza, Dawkins fa l'ateologo”) il libro che un giovane teologo
domenicano sta scrivendo per contestare Dawkins. La frase iniziale in realtà
sembra un autogol: dicendo che «Una persona
ragionevole dovrebbe almeno supporre che i fedeli di una certa religione
sappiano ciò in cui credono».ricorda che una delle preoccupazioni
maggiori di Dawkins non è il fatto che ci siano diverse religioni e che ci
siano state troppe “guerre di religione”, ma che i fedeli di queste diverse
religioni oggi, in un mondo molto piccolo e in cui si comincia a stare
stretti, incanalino i propri figli fin da piccoli su percorsi culturali che
riproducono i meccanismi biologici che creano all’interno delle popolazioni
fratture che possono portare alla comparsa di barriere biologiche. Non sembra, almeno
dall’articolo, che la critica a Dawkins trovi una soluzione a questo problema
della creazione di centinaia di confini culturali non adeguatamente motivati
all’interno di una specie biologicamente unica, con il rischio reale di
immotivati ulteriori conflitti. ·
In attesa delle
dichiarazioni del Papa dall’Austria (sulla scienza) e da Castelgandolfo
(sull’evoluzione), oggi dobbiamo accontentarci delle dichiarazioni contro la
scienza e l’evoluzione di M.Pera nell’ambito del Forum economico
internazionale Krynica Zdròj in Polonia. Ce ne parla un articolo sul Velino (“Cosa accade in Europa?
Pera: una crisi morale di civiltà”). All’interno di un discorso preoccupato sulla “Democrazia senza Dio” il “laico” Pera ha trovato
un bel po’ di tempo per criticare addirittura Darwin; dopo aver criticato
l’Europa (anticristiana) anche per aver ritirato le truppe dall’Iraq (ora
anche gli USA si preparano ad abbandonare il paese invaso contro ogni diritto
e sulla base di accuse che oggi sappiamo false!) se la prende con il nuovo
illuminismo: “Il nuovo Illuminismo la pensa diversamente e tradisce il vecchio, facendo
due passi avanti. Il primo consiste nel trasformare la
ragione in sola ragione scientifica. Il secondo
consiste nel trasformare la ragione in uno stile di
pensiero. Con il primo passo si esclude la
dimensione religiosa dalla sfera della ragione. Con il secondo si riduce la
religione a un relitto della storia o dell’evoluzione della specie umana. Il primo passo conduce dal razionalismo allo scientismo. Quando pensatori come Richard Dawkins o Daniel Dennet
considerano la religione superata o confutata dalla scienza, non avanzano
propriamente una pretesa scientifica” “Se uno prende la teoria di Darwin –
ha ragionato Pera – la trasforma nel darwinismo, cerca di spiegare ogni
comportamento umano in termini naturalistici e riduce ogni disposizione
umana a reazioni utili a qualche pressione dell’ambiente circostante,
chiaramente lascia il terreno della scienza sperimentale,
cioè la fisica, e entra in uno diverso, quello della meta-fisica. Entrambi i giochi, ovviamente, sono liberi e uno può praticarli
entrambi, ma non si possono mischiare, ancor meno si possono trasferire le
regole dell’uno nel dominio dell’altro. Seguendo Darwin, si
può dire che le facoltà umane, le inclinazioni, le emozioni, i sentimenti,
risultano da vantaggi del cervello come risposte utili alla pressione
ambientale. Questa può essere la fine della
spiegazione scientifica. Ma non è la fine di tutto. Perché spiegare come
questi comportamenti sono nati non è lo stesso che spiegare quale è il loro
significato”. “la democrazia è nata nell’Europa
cristiana, così come la scienza moderna è figlia dell’Europa cristiana:
perché il modo migliore di scoprire una verità
scientifica della natura è credere nel Dio cristiano che ha creato e dato
ordine all’universo, e il modo
migliore per scoprire una verità morale è credere nel Dio cristiano che ha
generato l’uomo come un padre” “secondo il Papa oggi il gioco rischioso
non è tra cristianesimo e islam, ma tra laicismo, da un lato, e
cristianesimo, giudaismo, islam e ogni altra fede religiosa, dall’altro. E se mai ci sarà uno scontro di civiltà, la responsabailità principale
ricadrà sullo scientismo, che ci rende ciechi alla dimensione spirituale
della vita, e il laicismo, che ci rende insensibili ai fondamenti religiosi
della libertà.” “secondo il Papa, quella stessa cultura
europea che fin dall’inizio aveva alleato la fede giudaico-cristiana con la
ragione dei Greci, e da cui dipende molto della civiltà occidentale, sta ora cercando di sostituire Dio con la scienza e la vita religiosa con
una concezione e una pratica laiciste. Il risultato
complessivo è la “assolutizzazione di un pensare e di un vivere che si
contrapppongono radicalmente, fra l’altro, alle altre culture storiche
dell’umanità” |
|
6/9/07-IT
|
·
Al Festival
dei Saperi a Pavia, intervista a Cavalli Sforza da parte di Telmo
Pievani, alle 21 in Broletto: Cosa abbiamo imparato studiando
l’evoluzione umana?
Cavalli, che non ha l’abitudine di criticare la religione, ha ricordato pero’
i rischi delle critiche ingiustificate e irrazionali fatte alla scienza e
all’evoluzione da parte del Papa e della Chiesa; anche lui quindi non capisce
il motivo di questa offensiva che non ritiene motivata. Sconcertante il fatto
che una persona presente fin dall’inizio della conferenza, dopo più di un’ora di fatti, di dati e di spiegazioni abbia avuto il coraggio
di chiedergli se non pensasse che la teoria dell’evoluzione fosse
un’ideologia! ·
Su La
Repubblica, in occasione dell’uscita della traduzione italiana (“L’illusione
di Dio”) dell’ultimo libro di Richard Dawkins, si può leggere
un’intervista fattagli da Odifreddi (“Se Dio è un’illusione”).
[Non è chiaro se si possa trovare un orologio
biologico su una spiaggia… comunque l’autore sarebbe sicuramente un biologo
che si occupa di filogenesi e non un orologiaio…] ·
Versioni con i
sottotitoli in italiano dei film che Dawkins ha fatto sugli argomenti
trattati nei suoi ultimi libri si possono trovare sul sito italiano di Alice
cercando “Illusione
di Dio” e “Virus
della fede”. Si tratta soprattutto di interviste che dovrebbero
dimostrare alcune delle preoccupazioni di Dawkins |
|
5/9/07-USA
|
·
Non è un articolo
recente, ma è sempre molto utile per orientarsi nel mondo dei creazionisti,
che hanno una tassomia piuttosto complessa e mostrano un’evoluzione continua
e graduale. Può servire per capire le risposte quando si chiede a chi non
crede nell’evoluzione o nella teoria dell’evoluzione si chiede “ma tu che
tipo di creazionista sei?”. E’ stato pubblicato nel dicembre del 2000 e
l’ha scritto la presidentessa dell’NCSE, l’antropologa Eugenie Scott:
“The
Creation/Evolution Continuum”. Utile, ma troppo sintetico e quindi non
autosufficiente, il grafico
che rappresenta l’evoluzione dei creazionisti che preferiscono mantenere una
certa presentabilità, adeguandosi allo sviluppo delle conoscenze. Come
risulta evidente … la tassonomia degli evoluzionisti è decisamente più
semplice. Risulta
evidente come l’ID rappresenti anche un tentativo di unificare creazionismi un po’
troppo eterogenei. |
|
4/9/07-IT
|
·
Su Repubblica
la 10’ puntata della serie di articoli sull’evoluzione scritti da Cavalli
Sforza: “La velocità della luce e
della vita” ·
Sul sito del
Ministero della Pubblica Istruzione compare la versione finale delle Nuove
Indicazioni Nazionali, o ”Indicazioni
per il curricolo”: Scuola dell’infanzia e primo ciclo di
istruzione. Indicazioni per il curricolo: fase sperimentale. (Direttiva
ministeriale n. 68 del 3 agosto 2007) . Nel sito di Retescuole
si trovano anche altri documenti allegati. Se qualcuno non aveva apprezzato
le riforme proposte e iniziate dal ministro Moratti, può trarre un sospiro di
sollievo sapendo del“L’ira
di Forza Italia: Prodi ha affossato le nostre riforme”. E per quanto
riguarda Darwin? come già è stato scritto in data 24/8/07 in un polemico
articolo (“Mamma,
ho riperso Darwin, la memoria storica e tutto il resto”) su un sito di
un’organizzazione di docenti della scuola (Retescuole), Darwin non c’è più:
alla fine dell’articolo si parla delle novità presenti nelle NIN per le
scienze naturali, e qui i giudizi sono taglienti: ·
“non riesco a trovare negli obiettivi
della scuola primaria alcun riferimento alla storia dello sviluppo della vita
sulla terra da un punto di vista scientifico. Vuoi
vedere che è scomparso Darwin ?”, ·
“La Moratti astutamente aveva spostato questo studio
dall’area scientifica ridimensionandolo a quella storico-umanistica. Ma ora
sembra scomparso completamente, la lotta tra “evoluzionisti” e “creazionisti
(ben pochi a dire la verità, solo qualche impacciato insegnante di
religione)” si è conclusa con il vuoto della memoria. Fioroni, uomo del
Vaticano nella scuola pubblica italiana, ha fatto fare piazza pulita?”, ·
“E’ grave che la Commissione abbia avvallato questo
crimine culturale. Dove stava la sinistra? Ma è rimasto desaparecido anche il
Big Bang e il sistema eliocentrico ! Vuoi vedere che, non osando
chiederci di insegnare che la Terra è piatta ed al centro dell’universo,
hanno anche qui cancellato tutta la memoria?”, ·
“In Italia le teorie di Darwin impiegarono 120 anni ad
entrare nei programmi scolastici nel 1978, e dopo trent’anni le hanno
tolte! La nostra classe dirigente non le ha ancora digerite?” Potremmo dire: “tutto
come previsto”: basta ricordare che, appena nominato presidente della
commissione, l’8/2/07 M.Ceruti scrisse un articolo sul Corriere
(“Evoluzione, la
congiura dei fondamentalismi”) su uno, ed uno solo, degli argomenti che stava
per affrontare come responsabile della nuova commissione sulle indicazioni
nazionali: l’evoluzione biologica! Cosa disse? “l’idea di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi … può condurre … al senso del divino e alla creazione”, “la scienza deve porsi in una posizione di ascolto reciproco
e di interrogazione permanente con altre tradizioni. E’ questo spirito
che oggi ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”;
c’è comunque anche una cattiveria contro la posizione del Vaticano e di altre
religioni: “L'irrigidimento
di alcuni scienziati e filosofi va di pari passo con le posizioni di chi
attacca la visione evoluzionista sulla base di una rozza concezione
antropomorfica di un Dio costruttore di robot («disegno
intelligente»).” Sconcerta verificare come il maggior responsabile dei programmi
scolastici dei prossimi anni avesse ben chiara già in febbraio la confusione
esistente!! a cui non intende porre rimedio … per motivi ideologici!! Scrive
di contrapposti fondamentalismi e li lascia in vita! Quella che lui definisce fondamentalista è
forse solo un’idea di evoluzione naturale
che NON conduce
al senso del divino e della creazione? |
|
3/9/07-VA
|
·
Su Radio
Vaticana un’intervista di S.Centofanti a mons.Ravasi, che il 29 sarà
nominato vescovo, da oggi nuovo responsabile del pontificio consiglio per la
cultura (“Mons. Ravasi è il nuovo presidente del
Pontificio Consiglio della Cultura. Oggi la nomina del Papa. Succede al
cardinale Poupard”). Dovrà probabilmente esprimersi, come già fece
anche il card.Poupard, su problemi che riguardano la scienza e l’evoluzione,
problemi di cui come biblista non si è mai occupato. Purtroppo. La sorpresa
manifestata nell’intervistà (“io entro
in un orizzonte che mi è per buona parte ignoto, venendo da un mondo diverso “) non è di buon
auspicio. Già di questi problemi se ne sta occupando da dilettante il Card.
Schonborn … |
|
3/9/07-IT
|
·
Sul numero di
settembre de “Le scienze” si riporta la prima parte della traduzione
di un dibattito (“Scienza
e fede”) fra due scienziati laici, il fisico Krauss e il biologo Dawkins. L'anno scorso, i due si sono confrontati
durante una conferenza al Salk Institute for Biological Studies di San Diego
dedicata proprio allo scontro tra scienza e religione. Nel dialogo qui
ricreato, Krauss e Dawkins illustrano le loro rispettive strategie per
affrontare il nemico, discutendo alcuni degli interrogativi con cui devono
confrontarsi gli scienziati quando decidono se e come parlare di scienza ai
credenti: l'obiettivo è insegnare la scienza, o screditare la religione?
Queste due concezioni del mondo potranno mai arricchirsi a vicenda? La fede
religiosa è intrinsecamente negativa? La discussione, come si
vede, più che la scienza in generale riguarda soprattutto la biologia e
l’evoluzione. Per la seconda parte della discussione occorre comperare la
rivista Nell’articolo si
ricorda, giustamente, che Krauss fu uno dei tre scienziati USA, con Kenneth
Miller e Francis Collins, che il 12/7/05 scrissero subito al papa una lettera aperta
per chiedere spiegazioni sull’articolo del card.Schönborn al New York Times
(7/7/05: “Finding
Design in Nature”), che aveva
bruscamente cambiato rotta sul giudizio negativo sull’Intelligent Design USA,
contro cui loro combattevano da vent’anni. Non mi sembra che sia mai arrivata
una risposta; lo stesso Collins, recentemente passato da Roma e anche
intervistato dall’Avvenire, non ha riferito di aver mai ricevuto una
risposta. Nell’articolo invece si dice che quella lettera avrebbe “spinto il
Vaticano a riaffermare che la Chiesa cattolica accetta la selezione naturale
come teoria scientifica valida”. Se fosse vero, non sarebbe sempre il
card. Schönborn a guidare
la discussione contro il neodarwinismo. Si preferisce non confermare nemmeno
l’origine comune degli esseri viventi continuando a suscitare dubbi, come è
avvenuto recentemente anche al meeting di Rimini, purtroppo anche facendolo
dire da docenti di biologia. Quanto a Dawkins invece, non è il tipo da scrivere
lettere al papa… per cui le posizioni su “scienza e fede” sono proprio
diverse da quelle di Krauss, che comunque non è credente, ma comunque è
preoccupato delle posizioni antiscientifiche della Chiesa cattolica. Fra
l’altro si può ricordare che l’articolo del card.Schönborn a sua volta era stato suscitato proprio da una articolo di Krauss sul New York Times del
17/5/05, dove presentava la posizione della chiesa … in modo troppo
favorevole all’evoluzionismo. |
|
2/9/07-IT
|
·
Sul Manifesto
di oggi un’altra recensione (“I crociati dell'antidarwinismo alla ricerca
del senso, che non c'è “) al libro di T.Pievani “In difesa di Darwin”. Si insiste a ricordare il giallo del documento dei
Nobel che raccomandavano di ripristinare l’insegnamento dell’evoluzione umana
alle medie, corretto da qualcuno (certo non insignito del premio Nobel) dopo
che era stato consegnato al ministro da un premio Nobel (le prove in “L’affare Darwin/Moratti” su Micromega 6/2005) . ·
A conclusione del
suo incontro con i giovani a Loreto e della “Seconda giornata del creato”, il
papa (“Salvate
il Pianeta prima che sia troppo tardi, dice il Papa”) si è mostrato
davvero molto preoccupato per la difesa dell’ambiente e ha approfittato del
fatto di trovarsi di fronte a migliaia di giovani per ricordare loro durante l’omelia
della messa che “Alle nuove generazioni è affidato il futuro del
pianeta, in cui sono evidenti i segni di uno sviluppo che non sempre ha
saputo tutelare i delicati equilibri della natura",
mentre rivolgendosi ai politici li ha invitati ad “adottare
decisioni coraggiose per salvare il Pianeta "prima che sia troppo
tardi". La preoccupazione era evidente anche in altre frasi:
"Serve un sì deciso alla tutela del creato e un impegno forte per
invertire quelle tendenze che rischiano di portare a situazioni di degrado
irreversibile" … "Prima che sia troppo tardi, occorre
adottare scelte coraggiose, che sappiano ricreare una forte alleanza tra
l'uomo e la terra". A queste preoccupazioni il papa ha aggiunto anche un ripetuto invito ad “andare contro la corrente di un mondo che seduce
con modelli di violenza, prepotenza o “successo ad ogni costo” rispetto ai modelli
proposti dai mass media: ““Di quanti
messaggi, che vi giungono soprattutto attraverso i mass media, voi siete
destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!” incoraggiando i ragazzi a non avere “paura di
apparire diversi e di venire criticati per ciò che può sembrare perdente o
fuori moda”. |
|
1/9/07-IT
|
·
Articolo interessante e in linea con quello che
sembra (da quando si intervistano anche esperti metereologi e si fanno
convegni sul riscaldamento globale organizzati dal Vaticano) il nuovo corso sui problemi ambientali
sull’Avvenire: “La
giornata del Creato”, in cui si presenta la seconda Giornata per la salvaguardia del Creato.
[Ricordo che invece sul
sito dell’agenzia Zenit del 17 settembre 2006 si sosteneva che “Il 1° settembre 2006 si
è svolta in tutte le chiese italiane la prima Giornata per la Salvaguardia
dell’Ambiente, indetta dalla CEI”] Sarebbe interessante capire se l’intenzione di questa nuova “giornata”
sia quella di contrastare meglio la teoria dell’evoluzione, che ha qualche
problema ad essere accettata nella chiesa cattolica; non è chiaro come si
pensa che possa essere evitata l’accusa di essere masochisticamente contro la
scienza e in particolare contro scoperte della scienza che semplicemente
descrivono e spiegano i meccanismi che agiscono nel tempo sull’ambiente.. Sembra insolito per l’Avvenire
sia il sottotitolo decisamente molto allarmista (“Stanno
minando la casa dei figli”) che la frase iniziale (che evoca “ … lo scioglimento dei poli … la sete dei campi di
mais … lo scempio della foresta amazzonica … le ceneri del Gargano …”);
ma insolita è soprattutto la conseguente ammissione di colpa “Eppure finora non ce ne rendevamo conto” e
l’apprezzamento per chi invece aveva visto giusto ma non era stato creduto: "… Per
molto tempo, preoccuparsi per l'ambiente è stato il privilegio di élites
ipersensibili, guardate con il sospetto riservato alle avanguardie e,
purtroppo, inclini a derive integraliste e opportunismi politici. Prima di
disporre di un ampio sostrato sociale di sensibilità nei confronti
dell'ambiente ci sono voluti anni di assalti di Greenpeace alle
baleniere, di documentari angoscianti sui cormorani soffocati dagli
scarichi delle navi, di inchieste scioccanti sull'aria che respiriamo. Sotto le
emozioni, nel frattempo, si è fatta strada una cultura della salvaguardia del
Creato, costruita con intelligenza e coraggio da chi crede nella prossimità
del danno ambientale e nella corresponsabilità, due concetti a lungo
sottovalutati. A questa maturazione hanno nei fatti contribuito anche
i cattolici, con il loro impegno personale e i documenti del magistero e la
seconda giornata per la salvaguardia del Creato, che si celebra oggi, è la
prova del lungo percorso compiuto, spesso nel disinteresse generale" Altre
frasi invece evidenziano ancora qualche incoerenza (o qualche dubbio
sull’attribuzione delle … responsabilità): "l'incubo
ricorrente del black out elettrico nelle metropoli e il razionamento
dell'acqua potabile nei piccoli centri, con la loro quotidianità ci spiegano
cosa significhi essere creature inserite in un disegno, che possiamo
proteggere o rovinare con le nostre azioni di tutti i giorni". Da
notare che sembra pericolosamente deresponsabilizzante per la nostra specie
continuare ad usare oggi impropriamente il termine “creato” per
indicare l’insieme del mondo naturale; questo termine infatti, oltre a non
essere ben capito da chi non immaginava proprio che la Bibbia fosse un libro
di scienze, non può che evocare in un cattolico un’immagine di un mondo
immobile, senza evoluzione, in cui tutte le specie oggi esistenti sono
esattamente quelle create, come pensava Linneo quando nel ‘700 scriveva: «species
tot enumeramus quot a principio creavit infinitum ens» (Numeriamo
tante specie quante in principio furono create dall’Ente infinito). Nessuno oggi affronterebbe un
problema con strumenti culturali settecenteschi, per cui, avendo la chiesa
cattolica accettato almeno dal 2004 l’idea dell’evoluzione, cioè che la vita si
sia sviluppata a partire da forme semplici fino ad arrivare a forme anche
sempre più complesse, l’uso del termine creato rischia di “creare”
conflitti o almeno un muro di incomprensione fra una cultura cattolica che
usa termini settecenteschi e quelle “élites
ipersensibili, guardate con il sospetto riservato alle avanguardie”
che sanno bene quanto anche l’uso di termini e impostazioni culturali
settecenteschi impedisca da secoli di arrivare alla consapevolezza dei motivi
validi per preoccuparsi per l'ambiente. Non è chiaramente solo un problema di
terminologia quello che rende difficile il rapporto dei cattolici con un
ambiente in costante evoluzione; c’è infatti la difficoltà ad immaginare un
rapporto equilibrato con una natura non statica (come inevitabilmente pensa
che sia chi usa il termine “creato” avendo ben chiaro che la creazione dal
nulla, come spiega il catechismo, è solo il semplice momento iniziale). Lo
chiarisce bene P.R.Pascual, quando con gli studenti del Master in scienze
ambientali connette evoluzione e ambiente riflettendo sulle implicazioni
dell’evoluzionismo (in realtà queste forse sono solo implicazioni della
consapevolezza dell’evoluzione come fatto): “l’uomo ancora una volta ha perso il suo luogo
privilegiato nella natura … e tutto questo ha delle conseguenze anche nel modo di
vedere il rapporto tra l’uomo e la natura (da lì prende linfa certa
ideologia ecologista e ambientalista)”. La dimostrazione dell’esistenza di grosse novità è ancora più evidente se
verifichiamo le precedenti opinioni sugli ambientalisti; del giudizio da dare
alle “élites
ipersensibili, guardate con il sospetto riservato alle avanguardie” se n’erano occupati docenti laici che si
occupavano di ambiente negli atenei pontifici. Possiamo leggere il libro “Le
bugie degli ambientalisti” scritto nel 2004 proprio da un docente e
addirittura dal direttore di ben DUE Master in Scienze Ambientali (identici
ma di costo ben diverso e perfino ... con requisiti diversi per l’accesso) in
due diverse – ma conviventi sotto lo stesso tetto - università pontificie
romane (UNIER,
pontificia riconosciuta, e UPRA,
pontificia solo); ... un assaggio si ha nella recensione
nel sito della Federparchi, che lascia intuire (ma lo si capiva già dal
titolo) il giudizio sugli “assalti di Greenpeace”
... o sul WWF. Questo per far capire che Greenpeace dovrebbe suonare le campane, ma
perfino le sirene delle sue navi, dopo aver saputo che anche all’Avvenire
riconoscono quanto siano stati utili gli “anni di assalti di Greenpeace alle baleniere, di
documentari angoscianti sui cormorani soffocati dagli scarichi delle navi, di
inchieste scioccanti sull'aria che respiriamo“. Ma anche per dimostrare come da una visione incline a derive integraliste e
opportunismi politici (e
religiosi…) sull’evoluzione non
possa che discendere una visione ideologica anche delle questioni ambientali.
Speriamo quindi che questo interessante cambiamento in atto raggiunga anche
le strutture didattiche pontificie, con una rivalutazione del ruolo delle
scienze naturali e quindi anche dell’evoluzione biologica e magari anche
della teoria dell’evoluzione. Non si può gestire l’ambiente e gli esseri
viventi senza aver capito il motivo per cui Theodosius
Dobzhansky sosteneva che "Nulla ha senso in biologia se non
alla luce dell'evoluzione". Un testo interessante (ma davvero sconcertante)
per confermare come questo sia un grosso cambiamento e che non sia indolore è
un articolo (“Le bufale di (mezza) stagione Se l'uomo
è la malattia”) su un giornaletto della destra cattolica, in cui
però si esprimono le opinioni di docenti dell’unico master in Scienze
Ambientali gestito da un’università pontificia. Per far capire come il
contrasto nella Chiesa sia violento, basta citare una frase: “questa
«ideologia antiumana» che «proclama l'uomo nemico del pianeta, parassita da
eliminare o quanto meno da ridurre ai minimi termini sta penetrando in modo
impressionante anche nella Chiesa. L'ambientalismo cattolico non è una
novità, ma, negli ultimi tempi sembra un'eresia montante. Una concezione
negativa dell'uomo, che il Papa già da arcivescovo di Monaco aveva bollato
come non cattolica, continua a farsi strada nella Chiesa” Incrociamo le dita e aspettiamo il 16 settembre …. Lo Schuelerkreis di
Castelgandolfo magari quest’anno finirà diversamente dall’anno scorso… Per capire come siano repentini e recenti i
cambiamenti di opinione sull’ambiente si può leggere qui sotto quanto scritto
(e linkato) il 27 e il 25 luglio 2007. Sono informazioni poco note in Italia.
Un’altra dimostrazione è che nel sito web che pubblicizza in ogni pagina il
libro citato … si sono dimenticati di
parlare di questa “Giornata del Creato”…!!! E si dimentichano pure di
citare il discorso che il papa ha fatto oggi proprio oggi a Loreto (“Salvate
il Pianeta prima che sia troppo tardi, dice il Papa”), che contiene
l’invito ad “adottare decisioni coraggiose per salvare
il Pianeta "prima che sia troppo tardi", e
la sua omelia.a
Loreto. ·
Sempre a proposito del problema dall’evoluzione rapida della posizione
della Chiesa cattolica sull’ambiente, si può citare (ne parla l’articolo “SALVAGUARDIA
DEL CREATO” in un sito web cattolico) un rapporto sull'impegno per la responsabilità per il creato
delle Conferenze episcopali aderenti al Ccee
(Consiglio delle Conferenze episcopali europee):, intitolato "Responsabilità
per il creato in Europa", e curato dalla Fondazione Lanza (Italia). Il
rapporto è inserito nel volume “Salvaguardia del
creato e sviluppo sostenibile”. Sconcerta verificare che l’interesse per
i problemi ambientali sembra non indurre le università pontificie a mettere a
disposizione docenti esperti in questi settori. Forse l’insistenza
sull’uso del termine “creato” induce a credere che le competenze ci siano
già…? Oggi sul Foglio la recensione di un libro
appena uscito in italiano (“La
creazione della vita”) apparentemente scritto allo scopo di
sostenere l’Intelligent Design (non manca infatti una prefazione del
card.Schönborn) che viene addirittura citato favorevolmente nel sottotitolo
nonostante l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06 (ma anche quello più recente
sull’Avvenire del 2/8/07: “Disegno Intelligente, quali prospettive?”) avesse espresso alcune
serie perplessità sull’importazione di questo prodotto [poco] culturale dagli
USA. L’autore e il recensore sono fra i pochi che hanno avuto il coraggio di
contestare con lettere ai giornali e perfino con un’iniziativa pubblica
addirittura una mostra fatta, a Trento, sull’evoluzione umana; le conseguenze
sono state “terribili” nel senso che oltre alle contestazioni e alle
ironie degli esperti e dei cittadini, sono stati “fulminati” perfino
da un sacerdote (“Sulla
“Scimmia nuda”)
, non solo responsabile dell’Istituto di Scienze religiose di Trento ma anche
docente di teologia in Germania …; lo shock è stato notevole ma meritato …
soprattutto essendo un biologo (docente e preside in un istituto religioso
veronese) l’autore del libro. Il documento scritto dai ricercatori del gruppo
di Autiero, del Centro di studi religiosi (CSR), cerca di capire e spiegare
che la reazione contro la mostra di alcuni cattolici di Trento deriva
soprattutto da un’assurda paura della scienza:
“Ma perché mai dovremmo avere paura di Darwin o
dell’evoluzionismo? Leggendo le cose che sono state scritte nei giorni scorsi
sulla mostra,
colpisce il tono degli interventi, quasi che dall’esposizione di un museo di
storia naturale dipendesse il destino stesso della civiltà occidentale o
della plausibilità della concezione cristiana della vita.”
“Se ci inquieta il fatto che la comunità scientifica ritiene nella sua
stragrande maggioranza che l’uomo derivi dalla scimmia, abbiamo alcune
alternative. La prima è dedicare la propria vita alla ricerca nella speranza di
dimostrare con prove empiriche e validi argomenti che le cose stanno
altrimenti, nella consapevolezza, però, che l’unico giudice abilitato a
stabilire chi ha torto e chi ha ragione sarà pur sempre la comunità
scientifica stessa.”
Si può ricordare che questo centro studi organizzò nel 2006 un
convegno sul darwinismo, con Pievani e Franceschelli (“L’evoluzionismo
che visse due volte”)
Nella recensione si cita come paradosso una idea
(del libro?) che sembra decisamente improbabile oltre che … molto ma molto
originale: “il caso ovviamente non esiste, il caso
è l’assenza di informazione, è il nulla”. Sicuramente una frase così non la direbbero
certo i matematici che insegnano probabilità, né il ministro Padoa-Schioppa
che al caso ci deve credere per forza: solo grazie all’esistenza del caso
riesce a riequilibrare (con preziose lotterie di ogni tipo) il bilancio
italiano. Il caso esiste certamente, in quanto nessuno scommetterebbe
se ci fosse la certezza che o tutti perdono (e lo stato si prende sempre
tutto) o tutti vincono (e quindi vincono solo quello che ogni volta puntano).
Il caso è quindi utile e necessario, per cui non solo ESISTE, ma chi vince è
assolutamente certo che abbia un ruolo CREATIVO, che crei cioè novità. Da
questi assaggi sembra di capire che sia la recensione che il libro siano
ispirati più dalla fede che dalla ragione. Sarebbe comunque interessante un confronto sul
ruolo del “caso” fra l’autore del libro
(che addirittura, forse è il primo - purtroppo per lui - ad aver avuto questa
idea molto originale, di negarne l’esistenza) e il direttore delle Scienze,
che nel numero di questo mese sembra attribuire al solo
ruolo del caso l’evoluzione biologica (“molti sollevano un'obiezione: come è possibile pensare
davvero che l'azione del caso abbia prodotto sia i batteri sia Shakespeare?
Stiamo attenti: ciò che nel senso comune rinvia al caso, in matematica rinvia
invece al calcolo delle probabilità. E nulla di irrazionale o di disumano
risiede in quest'ultimo”) . |
: “questa
«ideologia antiumana» che «proclama l'uomo nemico del pianeta, parassita da
eliminare o quanto meno da ridurre ai minimi termini sta penetrando in modo
impressionante anche nella Chiesa. L'ambientalismo cattolico non è una
novità, ma, negli ultimi tempi sembra un'eresia montante. Una concezione
negativa dell'uomo, che il Papa già da arcivescovo di Monaco aveva bollato
come non cattolica, continua a farsi strada nella Chiesa” “il caso ovviamente non esiste, il caso è l’assenza di
informazione, è il nulla”. |
31/8/07-IT |
·
Su La Repubbica un articolo di Odifreddi sui rapporti fra Einstein
e la fede:: “Dio
secondo Eistein”. L’articolo si
conclude con una lunga citazione, tratta dal saggio del 1931 «Come io vedo il mondo» «Io non posso concepire un Dio che ricompensa e punisce le sue
creature, e che esercita una volontà simile a quella che noi sperimentiamo su
noi stessi. Né so immaginarmi e desiderare un individuo che sopravviva alla
propria morte fisica: lasciate che di tali idee si nutrano, per paura o per
egoismo, le anime fiacche. A me basta il mistero dell'eternità della vita, la
coscienza e il presentimento della mirabile struttura del mondo in cui
viviamo, insieme con lo sforzo incessante per comprendere una particella, per
piccola che sia, della Ragione che si manifesta nella natura». |
|
30/8/07 |
·
Dal 6 al 22 settembre 2007 torna il Perugia Science Fest, la manifestazione
che da cinque anni trasforma il capoluogo umbro in laboratorio scientifico.
Protagonisti - Programma. Si parlerà anche di Darwin
e di evoluzione, con Telmo Pievani e Patrizio Roversi, ormai esperto di
Darwin anche lui, a forza di fare domande intelligenti ... Il Perugia Science
Fest entrerà a far parte del Festival Europeo delle Scienze (Wonders 2007). ·
Continua intanto a
Sarzana il Festival della Mente. Anche qui si parlerà di evoluzione con
Enrico Alleva (Dal pesce al
filosofo: verso un’ecologia della mente ) e di evoluzione umana
(l'argomento era tabù per il precedente ministro dell'istruzione,
che l'aveva abolita, ma lo è anche per il nuovo, che non l'ha nemmeno
ripristinata. Per fortuna c'è Guido Barbujani che, almeno a Sarzana, parlerà
delle razze umane (L’arte di non
diventare razzisti);
possibile che nessuno capisca che anche a scuola bisogna parlare di questi
temi? [E in che contesto, se a scuola i programmi continuano ad
evitare di parlare di evoluzione umana? Anche le bozze della versione di
luglio delle Indicazioni
Nazionali non parlano di evoluzione umana. Forse la commissione non
hanemmeno il tempo di verificare che ci sono anche documenti vaticani del
2004 che riconoscono l’importanza delle scoperte scientifiche che hanno permesso di cambiare le idee
sull’evoluzione e sull’evoluzione umana? E’ questo il problema? Perchè
si cerca di ottenere che non siano italiani i ricercatori che faranno le
future scoperte….?] Ambedue gli interventi sono previsti per la mattina del 2 settembre.
Affrettarsi verso Sarzana
...! |
|
29/8/07-IT |
·
[da Pikaia] Dal 2 al 7 settembre si tiene a Modena
l'edizione 2007 di Documentaria, il Salone di idee, progetti
e servizi per la scuola quest'anno dedicato alle scienze. La
partecipazione a tutte le iniziative è gratuita, ma è vivamente consigliata
l'iscrizione (realizzabile interamente on-line) soprattutto nel caso si
desideri partecipare ai laboratori che sono a numero chiuso. Non è invece
necessario iscriversi per partecipare alle tavole rotonde e agli eventi,
quest'anno numerosi, rivolti a tutta la cittadinanza, che prenderanno il via
domenica con una giornata speciale per i bambini. Il programma completo delle iniziative è presente nel sito del Multicentro Educativo
Memo di Modena e può essere consultato sia per tipologia di evento
(seminario, laboratorio, etc..) che a livello di programma giornaliero. Tra
le numerose iniziative, da segnalare il giorno 4 settembre 2007 alle ore
21.00 presso il Teatro San Carlo di Modena la conferenza dal titolo "Evoluti per caso"
con la partecipazione di Patrizio Roversi, Telmo
Pievani e Renato Fani, e un incontro su Pikaia
(Pikaia: il primo
portale Internet sull'evoluzione) il 4 settembre alle 15.30. ·
Sul Manifesto un
articolo (“L'aragosta
giurassica. Ai fondamentalisti non piace l'evoluzione”) racconta i retroscena dell’invasione delle
cassette postali di docenti di
scienze italiani (anche universitari … tranne me, ma comunque l’ho visto) da
parte del libro creazionista “L’atlante della
creazione”. Si raccontano anche i retroscena e la personalità
dell’autore, a capo di un’impresa che, grazie ai ricchi amici, ha diffuso
questo libro in tutto il mondo. Purtroppo sconcerta il fatto che, mentre il
ministro dell’istruzione francese ha proibito di mettere questo libro nelle
biblioteche scolastiche (e quello belga lo ha condannato come antiscientifico)
il ministro italiano sembra non abbia ancora dato l’indicazione di NON
metterlo a disposizione degli studenti. Era questo certamente l’obiettivo,
dopo che negli USA nel 2005 era successo un putiferio perchè un gruppo di
creazionista era riuscito a mettere a Dover in Pennsylvania, UN volume
creazionista in UNA SOLA scuola (e
questa iniziativa è costata un milione di dollari di spese processuali
agli incauti creazionista che hanno dovuto fare marcia indietro e che hanno
dovuto incassare anche una umiliante condanna, essendo risultato chiaro al
giudice che l’iniziativa era a sfondo religioso e non scientifico come
volevano far credere). |
|
28/8/07-IT |
·
Anche alla CGIL
scuola (PANINI(CGIL):
APERTURA FIORONI PRIVATE LASCIA ESTERREFATTI) sono
un po’ sconcertati per la nuova versione delle indicazioni nazionali senza
l’evoluzione umana e senza nemmeno l’evoluzione biologica (secondo Dobzhansky
è alla base della biologia attuale, ma secondo i pedagogisti della
commissione si può fare a meno di citarla..!) |
|
27/8/07-IT |
·
Si è conclusa oggi
su RAI3 la serie “Evoluti per caso”, con una puntata in cui si saltava
un po’ freneticamente da un lato all’altro dell’America Latina, anche se come
al solito è interessante sentire che finalmente qualcuno propone brani
originali tratti dai testi di Darwin, piuttosto che criticarlo senza nemmeno
far intuire l’enorme lavoro di ricerca e l’enorme curiosità per spiegare la
natura e i suoi meccanismi, elementi utili per favorire giustificate reazioni
di rigetto verso le critiche gratuite ed immotivate. Le 5 puntate si possono rivedere in
un sito web della RAI. Positivo il commento, sia all’inizio, il primo
agosto dopo la prima puntata (“Le vivaci rotte di Blady e Roversi”), che anche alla fine (“La pagella di Mirella” indica
l’unico sette+), della critica
televisiva dell’Avvenire, poco soddisfatta della qualità media dell’estate
televisiva. Buoni gli ascolti di “Evoluti per caso”, nonostante il periodo
estivo, anche se purtroppo avrebbe dovuto trarre vantaggio dall’avere poca
concorrenza seria … o almeno ci si poteva illudere che fosse così … |
|
24/7/07-IT |
·
In un articolo sul
Giornale (”La
differenza sessuale e' nella natura neppure la scienza puo' cancellarla” si commenta una dichiarazione di Veronesi
(definito forse ironicamente "il nuovo
Darwin in materia di sessualità") che in un articolo prospettava
per il futuro una modalità di vivere la sessualità in cui gli aspetti
culturali prevarrebbero su quelli biologici ("un
fenomeno destinato a privilegiare la relazione affettiva a scapito di
quella riproduttiva"). Interessante la frase che non attribuisce agli scienziati, come spesso
avviene, la preferenza per una visione “materialista” della realtà "Una lettura,
comune peraltro a molti uomini di scienza, che tende a provilegiare il
principio di cultura su quello di natura, quasi che quest'ultima fosse
ininfluente nel determinare gli equilibri delle relazioni". Bella la conclusione, che riconosce la potenza dei meccanismi biologici:
"L'essere maschio e femmina attinge la
propria forza dalla natura stessa, che non è nè laica nè clericale. E' il DNA
dell'uomo, il mistero della vita che ha il linguaggio più forte di qualsiasi
cultura alternativa". Con queste premesse è facile capire come
scelte che sottovalutano la natura non siano sempre per l'uomo, anche non “alternativo”,
senza conseguenze; proprio ieri anche sul Giornale si poteva leggere
la storia del parroco
papà. |
|
24/8/07-USA |
·
I creazionisti
negli USA sembra non abbiano problemi finanziari. Oltre ai film contro
l’evoluzione ora ci sono anche i concorsi a premi per i migliori pensierini
sul creazionismo biblico basato sul libro Evolution Exposed pubblicato dal gruppo AiG (Answers
in genesis). I giovani creazionisti possono sperare di vincere una borsa
che permette loro di frequentare un’università (la Virginia’s prestigious
Bible-based Liberty University) senza spendere i 50.000 dollari necessari (il
premio per Miss america è di minore entità…). Nell’università seguiranno poi
un corso di creazionismo di sei mesi. E’ il secondo anno che c’è questo
premio, e per
il 2007 l’ha vinto una
diciassettenne che fa parte del sempre più imponente numero di ragazzi
(il 2.5% circa, 2.5 milioni) che non vanno in una scuola pubblica ma vengono
seguiti in famiglia (homeschoolers);
sembra lo facciano anche … per evitare di incontrare Darwin sulla loro
strada. Se ne parla anche nel sito di Pharyngula
oggi. Di questo premio si parlava un anno fa nel sito
web di Dembsky del Discovery Institute, con una punta di invidia per le
disponibilità finanziarie (“For all the talk
about intelligent design being “incredibly well funded,” we have nowhere near
the resources of these creationist organizations … Answers in Genesis, soon
to open the $25 million Creation Museum near the Cincinnati International
Airport”) ma anche con una certa soddisfazione in quanto questo
concorso evidenzia le differenze fra gli YEC (young earth creationists,
che leggono la Bibbia in modo letterale, e quindi non concedono più di 6
giorni per la creazione – “a strict 6-day
creation view”) e i sostenitori dell’ID (che cercano di credere
invece nei tempi lunghi). Come si capisce bene dal nome stesso del blog del DI (“Uncommon descent”) sconcerta che
il card.Schönborn sostenga l’ID! Oltre all’evidente incompatibilità con gli
evoluzionisti darwiniani rimane infatti anche una poco evidente (per chi
ignora anche le basi minime di biologia) ma grossa incompatibilità dell’ID
con l’ipotesi (l’evoluzionismo teista) della chiesa cattolica, che nel
2004 si era chiaramente espressa a favore
dell’antenato comune e quindi crede invece nel “common
descent”… [Non c’è dubbio che la situazione è un po’ imbarazzante e non facile da
spiegare usando la sola ragione; forse è per questo che vorrebbero allargarla
un po’?] |
|
23/8/07-USA |
·
[da NCSE]
Ogni tanto qualche buona notizia dagli USA sul problema del rapporto fra fede
e scienza in relazione a quella divisione del lavoro, associata al necessario
rispetto delle competenze, che ha permesso l’evoluzione culturale umana.
Interessante vedere come negli USA non ci sia solo la falsa novità della truffa dell’Intelligent
Design, gestita da creazionisti mascherati (tanto è vero che non credono
all’origine comune di tutti gli esseri viventi, a differenza di quanto
propone la Chiesa Cattolica). Un’iniziativa che dovrebbe essere più conosciuta anche in Italia (anche
per smentire le false notizie che in Italia diffondono alcuni quotidiani che
appoggiano gli antievoluzionisti) è quella del Clergy Letter Project, che è arrivato all’obbiettivo di
raccogliere ben 10850 firme di sacerdoti protestanti (appartenenti a chiese
diverse) in calce ad una open
letter in cui si rifiutano di
accettare di dover scegliere fra scienza e religione sul problema
dell’evoluzione (“We the
undersigned, Christian clergy from many different traditions, believe that
the timeless truths of the Bible and the discoveries of modern science may
comfortably coexist. We believe that the theory of evolution is a
foundational scientific truth, one that has stood up to rigorous scrutiny and
upon which much of human knowledge and achievement rests. To reject this
truth or to treat it as “one theory among others” is to deliberately embrace
scientific ignorance and transmit such ignorance to our children. …. We
urge school board members to preserve the integrity of the science curriculum
by affirming the teaching of the theory of evolution as a core component of
human knowledge. We ask that science remain science and that religion
remain religion, two very different, but complementary, forms of truth”) . Di questa iniziativa, che nessuno in Italia racconta, si era già scritto
qui in data 1/2/06). Questo progetto aveva già gestito nel 2006 e nel 2007
iniziative abbastanza interessanti e utili, come l’Evolution
Sunday (una specie di Darwin Day parrocchiale…), per il quale era
stato organizzato in un sito web un archivio di
sermoni già pronti, utilizzato per festeggiare in 618 chiese
l’anniversario della nascita di Darwin (il 12/2/2007). Negli USA ci sono quindi 10850 sacerdoti protestanti favorevoli non
all’evoluzione biologica solo ma alla teoria darwiniana dell’evoluzione
(festeggiano infatti la nascita di Darwin!) sono ben più numerosi e
autorevoli dei pochi esperti o religiosi consapevolmente favorevoli all’ID! [Difficile credere, in questa situazione, a chi dice poi che si ama
ancora la scienza come ai tempi di Spallanzani, di Stoppani o di Mendel…!!
Oggi sembra un amore senza fiducia, senza fede … ] E così mentre negli USA i protestanti chiedono aiuto alla scienza, a metà
settembre il papa si troverà il 15/16 settembre a Castelgandolfo
a parlare di evoluzione ed evoluzionismo neodarwiniano con i suoi colleghi
teologi dello Schuelerkreis, questa volta sembra senza nemmeno Peter Schuster, il chimico evoluzionista e agnostico (perfino!)
che l’anno scorso era stato invitato e che era spesso intervenuto. Non dimentichiamo che al precedente incontro a Castelgandolfo aveva
addirittura attribuito
“ufficialmente” alla Provvidenza (come si legge per ora solo nella
versione tedesca del volume che raccoglie gli atti del convegno: Schöpfung und Evolution) la lettera al New York Times (7/7/05: “Finding
Design in Nature”) del
Card.Schonborn, in cui veniva riportato, stravolgendolo in un punto chiave
citato fin nella prima riga, un documento di GP2 del 1996 che poi
veniva giudicato non importante (… lo sarebbe infatti stato, dopo la modifica
fatta dal cardinale o dai suoi consulenti USA … ). Sembra
che il papa abbia infatti detto “mi sembra che
sia stata la Provvidenza ad averti indotto a scrivere quella chiosa sul New
York Times” Siamo in una situazione in cui in Italia, ma forse anche nella chiesa
cattolica, la creazione di opinioni e anche la stessa comunicazione sui
problemi dell’evoluzione viene gestita autonomamente all’interno della Chiesa
senza alcuna struttura scientifica seria e competente che verifichi la
rispondenza ai fatti oggi noti (basta leggere la diagnosi presente nella lettera autorevole del papa
precedente a P.Coyne, spedita nel 1988…) e senza chiedere collaborazione al mondo
scientifico. Si utilizzano quindi soprattutto le competenze limitate di
alcune strutture formative sorte da poco e che a volte dimostrano di non
riuscire a riconoscere noti creazionisti biblici (quelli della genesi in 6
giorni più il weekend e con improbabili dinosauri che pascolavano attorno
alle capanne preistoriche …), preferendo affidarsi più a loro che ad esperti
di evoluzione. L’uso anche di consulenti non adeguati indica che la situazione
prospettata nel 1988 si sta ulteriormente aggravando … sempre che questo
interessi … E’ per esempio sconcertante trovare in internet, nel sito web di
un’università pontificia, una dispensa per gli studenti di un corso
sull’evoluzione con uno schema della filogenesi umana lineare e vecchio di
qualche decennio; farebbe ridere/piangere mons.Facchini, che questi corsi li
saprebbe fare certamente meglio se solo le competenze (anche quelle presenti
all’interno della Chiesa, in questo caso) venissero verificate, riconosciute
e soprattutto utilizzate, applicando i suggerimenti di GP2. Se non si parte da fatti (che, guarda caso, derivano solo dal lavoro –
non sempre rispettato - degli scienziati …) aggiornati e da tutti conosciuti
… le discussioni non sono produttive. |
|
23/8/07-UK |
·
Una lettera
piuttosto originale è pubblicata oggi su Nature (“Scientists should unite against threat
from religion”) in cui
Sam Harris esprime la sua opinione che “… Nature's coverage of religion has been
unfailingly tactful — to the point of obscurantism”. In
proposito cita l’articolo di uno scienziato islamico sulla razionalità
dell’Islam e la pubblicazione di una dichiarazione di Francis Collins su come
la visione di una cascata di ghiaccio gli fece capire l’esistenza di un
creatore. Conclusione
dell’articolo: “At a time when
Muslim doctors and engineers stand accused of attempting atrocities in the
expectation of supernatural reward, when the Catholic Church still preaches
the sinfulness of condom use in villages devastated by AIDS, when the
president of the United States repeatedly vetoes the most promising medical research
for religious reasons, much depends on the scientific community presenting a
united front against the forces of unreason. There are bridges and there are
gangplanks, and it is the business of journals such as Nature to know
the difference“ Occorre precisare che Sam Harris
è autore di uno dei libri sulle religioni (“Letter to a
christian nation”) oggi più venduto negli USA (mentre in Italia ce ne
sono circa
600, negli USA ci sono oggi più di 1500 religioni e
non sempre vanno d’accordo) |
|
23/8/07-IT |
·
Su Repubblica
la 9’ puntata della serie di articoli sull’evoluzione scritti da Cavalli
Sforza: “Come sono fatte
le idee … e come si trasmettono da un individuo all’altro”.
Sconcerta un po’ notare come solo alcuni degli otto articoli di questa
“Storia dell’evoluzione” finora pubblicati si possono trovare in versione
integrale nella rassegna stampa della Camera, che sembra preferire gli
articoli di antievoluzionisti. ·
Le conseguenze del fatto che la teoria dell’evoluzione non viene
insegnata nelle scuole che formano i filosofi lo si nota nella frase sui “biocentristi”
(ma ominocentrici?) che sembra dimostrare come l’evoluzione biologica
non sia ancora un concetto noto a tutti gli italiani (nonostante il documento
del card.Ratzinger del 2004, che l’accetta
tranquillamente, al punto 63): “Il naturalismo infatti da una parte non
vuole ammettere che nel creato esistano distinzioni di valore, ma dall’altra non
riesce a costruire, al posto dell’odiato specismo, una teoria «biocentrica»
consistente: contro le loro migliori intenzioni, infatti, i biocentristi
alla fin fine, in un modo o nell’altro, riconoscono il primato dell’uomo,
come protagonista assoluto sia della natura, sia, a maggior ragione, della
storia”. Curioso il fatto che si accusino i “biocentristi” di “insistere (anche se a volte con toni
pateticamente esagerati e ossessivi) nel ricordare come gli uomini debbano
sentirsi «responsabili« verso tutto il creato”. Poco motivata e discriminatoria sembra la frase che nega che i
“biocentristi” possano tenere questo atteggiamento, ponendo un presupposto
non necessario (e forse valido solo per i cattolici?): “Solo chi riconosca il primato ontologico
ed assiologico degli esseri umani è in grado di giustificare adeguatamente la
difesa del creato e può
credibilmente attribuire all’uomo questa difesa come suo specifico dovere
morale!”. Non sembra ci si preoccupi troppo che l’uso continuo del termine “creato”
– oltre che a non impostare in modo corretto le nostre relazioni con le altre
specie - rischi di deresponsabilizzare l’uomo nella sua gestione. Non motivata è poi la critica all’opinione che “la natura non è mai stata oggetto di studio esaustivo
da parte della Chiesa”; o almeno non è motivata se guardiamo al
presente, anzi; basta consultare l’elenco
dei docenti delle università pontificie (che spero possa essere
considerato da tutti un indicatore oggettivo e incontestabile dei campi oggi
“oggetto di studio esaustivo da parte della
Chiesa”) per far notare che sui 1600 docenti di livello universitario
delle università pontificie solo 1 insegna, pur avendo solo competenze
mediche, scienze
naturali, mentre un vero docente
universitario (statale) di scienze naturali viene invece tranquillamente
promosso a docente di … filosofia della scienza … La lettera di GP2 a P.Coyne
spedita nel 1988 fa una diagnosi precisa e soprattutto credo abbastanza autorevole (“Mentre
religione e scienza possono e debbono ciascuna appoggiare l'altra come
dimensioni distinte della comune cultura umana, nessuna delle due dovrebbe
pretendere di essere il necessario presupposto per l'altra.”); purtroppo non sembra ancora arrivata … dato che molte
delle sue riflessioni sembra siano pure ignorate:
“Può una prospettiva evoluzionistica
contribuire a far luce sulla teologia antropologica? …. Può il metodo
teologico avvantaggiarsi facendo proprie le intuizioni della metodologia
scientifica e della filosofia della scienza? …. Si potrebbero fare molte
altre domande di questo tipo. Ma per continuare a proporne si
richiederebbe quella specie di intenso dialogo con
la scienza contemporanea che, generalmente parlando, è mancato nei teologi
impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe
che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze per
poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle teorie
meglio affermate. Una tale conoscenza li difenderebbe dalla tentazione di
fare, a scopo apologetico, un uso poco critico ed affrettato delle
nuove teorie cosmologiche come quella del «Big Bang» …. Un
contributo chiave a questo processo di mutuo apprendimento può essere dato da
quei membri della Chiesa che sono scienziati attivi o, in casi
particolari, scienziati e teologi allo stesso tempo“. Questa era la valutazione di GP2 nel 1988 sull’interesse che vedeva nella
Chiesa per la scienza e la natura …; non mancavano comunque pensieri un po’
più ottimisti rispetto a quelli che leggiamo oggi sull’Avvenire, e
suggerimenti all’azione sia per teologi che per scienziati: “Ma si richiede molto di più. Il problema è urgente. Gli
sviluppi odierni della scienza provocano la teologia molto più profondamente di quanto
fece nel XIII secolo l'introduzione di Aristotele nell'Europa occidentale.
Inoltre questi sviluppi offrono alla teologia una risorsa potenziale
importante… perché non potremmo sperare che le scienze di oggi, unitamente a
tutte le forme del sapere umano, possano corroborare e dar forma a quelle
parti della teologia riguardanti i rapporti tra natura, umanità e Dio? … La scienza
può purificare la religione dall'errore e dalla superstizione … ”. Qualcuno (soprattutto se cita i
miti della Genesi invece che testi motivati, recenti e autorevoli come
questi) potrebbe rimanere sconcertato, ma GP2 in quella lettera scrisse
addirittura questa frase: “Gli
scienziati non possono perciò disinteressarsi del tutto di certi argomenti di
cui si occupano filosofi e teologi. Col dedicare a questi argomenti un po' dell'energia e
dell'interesse che essi mettono nelle loro ricerche scientifiche, possono
aiutare altri a scoprire più pienamente le potenzialità umane delle loro scoperte” E’ una frase che non tutti oggi apprezzano, più o
meno spontaneamente: nel sito web di Pikaia un visitatore
– forse cattolico… - ha recentemente scritto: “Mi pare che sia meglio che gli scienziati si occupino di scienza perchè
quando escono dal seminato cominciano a dare giudizi imbarazzanti. A ognuno
il suo campo di attività”. Possiamo sperare che all’Avvenire non siano tutti d’accordo con lui … |
|
22/8/07-IT |
·
Di passaggio in
Italia per il Meeting di Rimini, viene intervistato dall’Avvenire il
fisico premio Nobel G.Smoot
sui “Sussurri
del cosmo”, cioè quei suoni che ai fisici segnalano i fenomeni
avvenuti all’origine dell’universo. Pur premettendo che «le implicazioni religiose della scoperta sono materia
per la teologia» subito dopo certo non aiuta a distinguere fra i fatti
e le spiegazioni quando dice che «Gli esseri
umani hanno avuto l’audacia di concepire una teoria della creazione, e
ora noi siamo in grado di provare questa teoria. Crediamo di aver scoperto i resti fossili
dell’universo giovane, progenitore dell’universo di oggi”. Se uno ha
chiaro la differenza fra fatti e teorie nel caso dell’evoluzione biologica
probabilmente non riesce a capire a quale “teoria della creazione” si
riferisca e quali siano le spiegazioni che vengono dimostrate vere dai “resti fossili” trovati. Tanto più che si dice che invece ha smentito (“Tutta
la ricerca sull’origine e sull’evoluzione dell’universo ha cambiato corso”)
altre conoscenze scientifiche più recenti (“Smoot
ha smentito la tesi comune secondo la quale nell’universo la materia è
uniformemente distribuita”) e
quindi probabilmente più raffinate rispetto alla storia di Adamo ed Eva, che
viene in mente quando si parla di creazione su un quotidiano cattolico. O non
sono loro quelli della “teoria della creazione”
che Smoot dice di aver dimostrato? Probabilmente siamo ancora semplicemente alla descrizione di fatti (“Noi abbiamo trovato le vestigia della Creazione. Siamo tornati indietro al periodo compreso fra i 300
mila e i 400 mila anni dopo il Big Bang”)? La teoria
dell’evoluzione è stata proposta solo molto tempo dopo la scoperta dei primi
fossili! |
|
22/8/07-UK |
·
Su Nature
un articolo (“A
new species of great ape from the late Miocene epoch in Ethiopia”)
presenta alcuni reperti (decisamente molto frammentari) attribuiti ad una
specie simile al gorilla attuale e datati a circa 10 milioni di anni fa e
trovati in Etiopia. We report here the discovery and
recognition of a new species of great ape, Chororapithecus abyssinicus, from
the 10–10.5-Myr-old deposits of the Chorora Formation at the southern margin
of the Afar rift. To the best of our knowledge, these are the first fossils
of a large-bodied Miocene ape from the African continent north of Kenya. They
exhibit a gorilla-sized dentition that combines distinct shearing crests with
thick enamel on its 'functional' side cusps. Visualization of the
enamel–dentine junction by micro-computed tomography reveals shearing crest
features that partly resemble the modern gorilla condition. The teeth, eight molars and a canine, "are collectively
indistinguishable from modern gorilla subspecies" in size, proportion
and scan-revealed internal structure, says Gen Suwa of the University
of Tokyo Museum, Japan, who led the study. Come si legge anche in un articolo di commento sullo stesso fascicolo di
Nature (“Oldest
gorilla ages our joint ancestor. Fossil
teeth from Africa add years to early ape”), non tutti – e Nature stesso lo riporta! - sono
convinti dell’attendibilità dell’interpretazione di reperti così frammentari
(un paleoantropologo dell’Illinois dice: "I'm not convinced it is a gorilla," he says. More fossils, analysis and debate
will be needed to determine whether the specimen is ancestral to hominids”). L’effetto più importante dell’articolo, come chiarito anche dalle news (“New
Fossil Ape May Shatter Human Evolution Theory”) sul sito del National
Geographic, sarà comunque quello di ricordare a tutti che comunque le
conoscenze scientifiche attuali prevedono che: “Between 15 million and 22 million years ago, there were
dozens of primate species across Africa and Euroasia — and apes dominated
the primate scene” [apes sono le scimmie antropomorfe] C’è qualcuno che crede invece a qualcos’altro? Si’,
sono i pochi fedeli italiani convinti da G.Sermonti che esista addirittura
una “teoria” chiamata “Devoluzionismo”
che prevede che “le scimmie” non siano comparse decine milioni di anni fa ma abbiano
avuto origine dall’Homo sapiens … solo 500 mila anni fa. Purtoppo questi fedeli
collaborano alla versione italiana della Wikipedia, dove riportano,
nell’ideologica voce “Antievoluzionismo”,
queste favola, chiaramente smentita dalle frasi (certo non nuove per gli
esperti!) appena citate e tratte dall’articolo di Nature: … una variante dell'antievoluzionismo che ha creato un
certo scalpore [?!] in ambito scientifico: la teoria del devoluzionismo
[?!]. Nel suo libro La luna nel bosco
(1985) sostiene esplicitamente la discendenza delle scimmie dalla linea di
discendenza (filetica) umana. In altre parole, suggerisce che siano le scimmie a discendere dagli uomini,
e non viceversa. Motiva tale ipotesi
sostenendo che è difficile [?!] spiegare come e perché solo una parte delle scimmie si
siano evolute in uomini, mentre è molto più semplice [?!] spiegare come e perché solo una parte degli uomini si siano
devoluti in scimmie.… [?!] Possiamo sperare che adesso, in poche ore, questa
pagina della Wikipedia in italiano ritorni sotto il controllo di editor
volontari più ragionevoli e lettori di riviste scientifiche qualificate… ? |
|
21/8/07-UK |
·
·
A proposito … è
interessante leggere in un articolo su Zenit (“Intervista al consulente scientifico della
mostra”) come i
consulenti scientifici della mostra sulla visione al Meeting di Rimini siano
“ammiratori” del primissimo Darwin, quando ancora sosteneva le idee
creazioniste del reverendo Paley, tanto è vero che ambedue citano, nella
stessa intervista, la stessa frase (“Supporre
che l’occhio possa essersi formato per selezione naturale sembra, lo ammetto
francamente, del tutto assurdo”) che fa riferimento ad un problema che aveva
molto intrigato Darwin, portandolo alla fine a scrivere
nel suo libro “Sulla origine delle specie”
che erano invece le sue supposizioni ad essere assurde 1859 (pur non
potendolo dimostrare fino in fondo). Purtroppo
non continuano spiegando quello che, come perfino Behe
ammette (“Darwin
è riuscito a persuadere la maggior parte delle persone che un moderno occhio
potesse essere prodotto gradualmente a partire da una struttura molto più
semplice”), quasi tutti hanno capito, 150 anni dopo; o forse è
stato il giornalista a pensare che non fosse di interesse per i lettori? Sarebbe
meglio quindi che su Darwin la si raccontasse giusta e soprattutto si
presentassero soprattutto le conoscenze attuali; non lamentiamoci poi che la
scienza venga strapazzata … se non ci fosse stato davvero niente di nuovo
negli ultimi 150 anni (citare le numerose imprecisioni o i dubbi di Darwin è
un abile trucchetto che non dovrebbe essere più usato … ma purtroppo funziona
sempre) e sarebbe davvero urgente chiedersi a cosa serve la biologia e la
scienza...! Infatti BoncineIIi ci spiega
che in questo secolo ormai sappiamo
che i dubbi di Darwin sono superati: “l’occhio è nato indipendentemente 40 volte durante l’evoluzione, in
questi tre miliardi di anni... Perché? Perché l’occhio del moscerino,
l’occhio del polpo e l’occhio di un topo o di un uomo sono, in realtà, organi
completamente diversi. La biologia molecolare ci ha spiegato però che lo
stesso gene, che si chiama pax 6, è in grado di produrre l’occhio in
tutti gli organismi. Questo ci deve un po’ far riflettere su tutto il
discorso. Probabilmente, come la testa si è formata una volta sola tanto
tempo fa, così anche l’occhio, magari un occhio rudimentale, si è formato una
volta sola, quasi perfetto fin dall’inizio”. Insomma: sembra assurdo e non lo è. Strano voler oggi far credere che qualcuno ha
creato l’occhio (solo l’occhio? Solo quello umano?) mentre perfino il papa
già nel 2004 ammetteva (e l’ha ripetuto anche
il 25/7/07 ad Auronzo
nel Veneto) che c’è stata l’evoluzione biologica e che abbiamo come antenati
comuni organismi molto semplici (e quindi privi di occhi). Ancora più strano voler oggi far credere che
l’evoluzione biologica sia piena di eventi esterni, di miracoli inspiegabili
(la ricomparsa del consolante dio tappabuchi semrerebbe infatti l’obiettivo,
anche se non esplicitato chiaramente) quando un docente universitario,
monsignore e biologo evoluzionista umano, avvertiva, in un articolo
sull’Avvenire a fine luglio del 2007 (“Disegno Intelligente, quali prospettive?”): “Non avrebbe però
senso introdurre fattori esterni alla natura per spiegare la formazione di
strutture complesse e il disegno generale sulla creazione, come fa la teoria
dell'Intelligent Design, anche se il Creatore è sempre
all'opera come causa prima delle cose. I sostenitori dell'Intelligent
Design finiscono per favorire un vero equivoco e cioè che il progetto sulla
creazione debba comportare, per così dire, interventi esterni, in corso
d'opera, un'affermazione , che non è dimostrabile sul piano empirico, e apre
problemi più che risolverli.”: Se qualcuno
volesse capire perché è scorretto far credere che la comparsa dell’occhio dei
vertebrati (non solo quello umano!) non possa essere spiegata oggi come un
prodotto dell’evoluzione può leggere alcuni testi che lo dimostrano: ·
“How can the random processes of
evolution produce complex adaptations such as the eye?”, ·
“15 Answers to Creationist Nonsense“ (al punto
14): “Darwin
[already] suggested that even "incomplete" eyes might confer
benefits (such as helping creatures orient toward light) and thereby survive
for further evolutionary refinement. Biology has vindicated Darwin: researchers have identified primitive eyes
and light-sensing organs throughout the animal kingdom and have even tracked
the evolutionary history of eyes through comparative genetics”., ·
“Design Yes, Intelligent
No” di Massimo
Pigliucci: “today biologists know of several examples of intermediate
forms of the eye, and there is evidence that this structure evolved several
times independently during the history of life on Earth (Gehring and Ikeo
1999). The answer to the classical creationist question, "What good is
half an eye?" is "Much better than no eye at all" ·
“Intelligent Design & The Evolution of
the Eye”, con un video in cui R.Dawkins illustra con schemi come si
spiega oggi l’evoluzione dell’occhio. Il video dimostra
come la frase di Darwin citata alla presentazione della mostra di Rimini sia
solo l’inizio di un ragionamento di 3 pagine in cui Darwin cerca di
dimostrare come invece non sia assurdo. Solo che i diversi creazionisti si
fermano invece alla frase iniziale e ignorano (o non raccontano) quello che
Darwin scrive subito dopo! (NB: Il sito archivia molti altri
video sul problema scienza/fede)
·
In un altro articolo sulla mostra il
curatore della mostra, che già aveva stupito con una dichiarazione molto
difficile da dimostrare e forse originale (“Quel di più che permette di rendere
le immagini che arrivano dall'esterno "visione", è l'anima, cioè
quel substrato non materiale, unico dell'uomo, che rende queste operazioni
che sarebbero solo meccaniche o elettriche o biochimiche e le fa diventare
immagine e stupore”) è ancora più poetico: “Non si
può elaborare alcuna teoria del vedere – ha concluso – senza prendere in
considerazione l’esistenza dell’uomo. Ultimamente l’occhio vede a partire dal
cuore”. Sulla prima parte della frase non si può ovviamente che essere
d’accordo, dato che è ovvio che solo l’uomo elabora teorie. |
|
19/8/07-USA |
·
Nei giorni scorsi
si è molto parlato, soprattutto nel blog Pharyngula (1
– 2
– 3),
di un film che uscirà il 12/2/08, non casualmente in occasione del prossimo
Darwin Da, il giorno del compleanno di Darwin: Se ne parla soprattutto sul blog Pharyngula perché il biologo che
gestisce il blog (PZ Meyers) è uno di quelli che è stato truffato … sì molti
scienziati evoluzionisti sono stati intervistati dall’economista che aveva avuto
l’idea del film, con la falsa scusa di un film serio, mentre invece si
troveranno nel ruolo di chi caccia senza validi motivi le nuove idee dal
mondo della “big science”; si troveranno quindi inchiodati nel ruolo che
avevano sempre evitato, quello di dover spiegare in poche parole le
differenze fra la scienza vera (che richiede conoscenze di base, premesse,
prove e dimostrazioni, come i migliori scienziati USA da tempo insegnano al
mondo) e la “wedge strategy” dell’”intelligent design”, che
invece non ha bisogno di spiegare niente e lo puo’ fare in pochi minuti,
durante un dibattito pubblico. Nel trailer, che si può scaricare dal sito del film, si vede un
esponente della “big science” (di cui gli USA vanno di solito fieri, ma forse
la situazione sta cambiando…!) dire che ovviamente non si può accettare come
scienza la teoria dell’”intelligent design”; non ci vuole molto a
giustificare questa dichiarazione (basta ad esempio leggere qui sotto la
Rassegna Stampa in data 18/8/07, 29/5/07 o 23/5/07), ma richiede comunque un
po’ di tempo e un po’ di … ragionamento. Come si vede, negli USA si sta alzando il livello del confronto, e sono
entrate in campo contro la scienza e la ragione altre componenti del mondo
della “cultura”, sicuramente ben finanziate e che riescono a sfruttare i
problemi a cui sono andati incontro due o tre scienziati amici dell’ID, qui
presentati come vittime addirittura della libertà d’espressione.
Impressionante leggere in un articolo
pubblicitario sul film (prima dell’elenco, con relative qualifiche, delle
organizzazioni del mondo dello spettacolo che hanno messo in piedi il film e
che quindi si propongono anche come produttori di conoscenze scintifiche) che
“The creators of Expelled crossed the globe over a
two-year period, interviewing scores of scientists, doctors, philosophers and
public leaders. The result is a startling revelation that freedom of
thought and freedom of inquiry have been expelled from publicly-funded
high schools, universities and research institutions”. Si può ricordare che in Italia si è già realizzato un filmato
pubblicitario sull’ID, "ID
NON VUOL DIRE IDIOTA", presentato in TV da Ferrara
su La7; gli obiettivi per fortuna erano più modesti e soprattutto non c’era
il masochismo che sembra dominare questa iniziativa che, partendo
semplicemente dall’integralismo religioso dei fondamentalisti protestanti,
punta però al cuore della ricerca biomedica USA approfittando del fatto che
il 52% degli americani crede a quanto si legge nel libro della Genesi. Questa volta davvero farebbero tutto da soli, grazie a Premise Media Corporation (“Producing world class media that stirs the heart and
inspires the mind to truth, purpose and hope"), Motive Entertainment (ha gestito
il marketing di Passion di Mel Gibson), Rocky Mountain Pictures. [Il processo di Harrisburg aveva fatto capire al Discovery Institute che
per proporre nuove ipotesi non bastano soldi ma bisogna fare ricerca e
costruire laboratori; e si erano convinti. Questa nuova iniziativa farà loro
capire che di fronte a semplici premi Nobel bastano i soldi, un film e un
sito web che difendono “la libertà di espressione”?]. |
|
18/8/07-USA |
·
Interessante
intervento in un blog USA in cui si precisa “In the early 1987 version of the book, then called Biology
and Origins, they offered this definition: "Creation means that various forms of life
began abruptly through the agency of an intelligent creator with their
distinctive features already intact - fish with fins and scales, birds with
feathers, beaks and wings, etc." In the late 1987 version of the book, then using its
final name Of Pandas and People, they offered this definition: "Intelligent Design means that various forms of life began abruptly through an intelligent agency with their distinctive features already intact: fish with fins and scales, birds with feathers, beaks and wings, etc." |
|
18/8/07-IT |
·
Come sappiamo, in
Italia i programmi scolastici di religione [cattolica], dall’asilo
alle superiori, sembrano garantire in ogni ciclo una posizione centrale al
concetto di creazione, per cui risulterà poi del tutto normale definire
creato tutta la materia, vivente o no, che ci circonda, uomo compreso. Sembra
però che, a differenza che negli USA, non si insista troppo su quali siano le
conseguenze di questa impostazione; succede così che il papa si sia espresso
(come ha fatto nel 2004, ma anche
recentemente) a favore dell’esistenza di un antenato comune di tutti gli
esseri viventi e quindi di forme viventi (classificabili come primati) da cui
l’uomo ha avuto origine e che quindi precedono la comparsa dell’uomo e
muoiono (senza scandalo) anche prima della “creazione” del peccato originale.
Se anche la chiesa cattolica “sembra” accettare
oggi l’evoluzione biologica come un fatto, continua comunque a mantere fra i
suoi insegnamenti la creazione; inevitabile quindi una certa eterogeneità di
opinioni fra i teologi ma soprattutto una notavole confusione fra i fedeli;
inevitabile quindi che sugli aspetti materiali, decisamente rilevanti, che
riguardano l’evoluzione (ma anche la creazione) si preferisce cambiar
discorso o “sorvolare”, con salti logici sconcertanti, come è avvenuto anche
nell’incontro ad Auronzo
il 25/7. La situazione negli USA è invece diversa, tanto
è vero che problemi in Italia del tutto ignorati, come l’ombelico di Adamo,
il progetto e le dimensioni reali dell’arca di Noè (che probabilmente
contenevano anche dinosauri, ma solo quelli piccoli) gli incesti nei primi
discendenti di Adamo, l’esistenza delle malattie e della morte prima del
peccato originale, ecc. sembra facciano consumare molte energie intellettuali
ai cristiani di orientamento evangelico, che non intendono abbandonare
l’interpretazione letterale della Bibbia, economicamente ben foraggiati da
fondazioni fondamentaliste. La questione sarebbe di nessun interesse per gli
italiani, in maggior parte cristiani
cattolici, se non fosse che alcuni settori del mondo cattolico utilizzano e diffondono queste
informazioni e tengono deste queste problematiche; forse senza rendersi conto
che entrano in contrasto con documenti vaticani che probabilmente non
conoscono. E’ utile quindi vistare alcuni siti web in cui i
creazionisti evangelici USA si industriano, senza saltare alcun passaggio
logico (ma introducendo passaggi umoristici …), a convincere che tutto cio’
che si legge sulla Bibbia è vero, alla lettera; conoscere il loro modo di ragionare
permette di capire quando qualcuno cerca di diffondere anche in Italia
posizioni che contrastano con quelle della chiesa cattolica, favorevoli
all’esistenza di un antenato comune per tutti gli esseri viventi: · Creation on the web: http://www.creationontheweb.com/ ·
Creation superlibrary: http://christiananswers.net/creation/home.html
Se puoi si vuole scendere nei dettagli dei
problemi, la lettura di alcuni articoli dimostra la determinazione con cui i
creazionisti USA cercano di dimostrare alcuni fatti particolari anche senza
la necessità di prove: · Kangaroos: God’s amazing craftsmanship: http://www.creationontheweb.com/content/view/755 · Birds: fliers from the beginning: http://www.creationontheweb.com/content/view/5072 · Are look-alikes related?: http://www.creationontheweb.com/content/view/653 · Chimp genome sequence very different from man: http://www.creationontheweb.com/content/view/4229 ·
La novità è che da
qualche giorno sono disponibili – per chi volesse leggerli - decine di
articoli di questo tipo. E’ stato infatti liberalizzato l’accesso ai
fascicoli on line di quella che i creazionisti USA definiscono una rivista di
“creation science”, il Journal of Creation. Anche l’archivio sta
per essere reso disponibile fino ad un anno prima. La lettura degli articoli
chiarisce molto bene come le confutazioni delle ipotesi (non verità!)
scientifiche si basino su ragionamenti (non supportati da prove) e non su
dimostrazioni sperimentali della migliore efficienza/utilità di ipotesi
alternative, come avviene di solito. Vederlo di persona, per chi è abituato
alle esigenza e ai vincoli del metodo scientifico, è abbastanza sconcertante,
e non si capisce come il metodo trovi sostenitori in un contesto culturale
come il nostro, di solito abbastanza diffidente e scettico anche di fronte
alle prove ... Che il processo di
Harrisburg, con il giudice che chiedeva dove fossero i laboratori di ricerca
dei creazionisti, necessari per chiunque pretenda di fare “scienza”, abbia
cambiato qualcosa lo si capisce dalla nuova sensibilità verso le cose fatte
seriamente: in un articolo (“Do Creationists
Publish in Notable Refereed Journals?“) si cerca di far notare che anche
i creazionisti scrivono su riviste scientifiche serie e controllate. [Scrivono
su argomenti che riguardano la creazione? Certo che no!] |
·
\ |
17/8/07-IT |
·
Su Repubblica l’ottava
puntata della serie di articoli di Cavalli Sforza sull’evoluzione umana (“L’invenzione
è la specialità degli umani”). Oggi si parla della capacità di usare ma
soprattutto di creare strumenti. |
|
16/8/07-IT |
·
· Cellule staminali: promesse e realtà (Tavola rotonda con Elena Cattaneo e Giuseppe
Testa | Modera Gianna
Milano) · Il contributo del DNA alla cattura di Provenzano
(Conferenza di
Giuseppe Novelli) · L’antropologia medica (Tavola rotonda con Giulio Cossu, Antonio Guerci
e Vittorio Sironi | Introduce
Gianna Milano) · Cosa abbiamo imparato studiando l’evoluzione
umana? (Telmo Pievani
dialoga con Luigi Luca Cavalli Sforza) ·
Donne e
scienza (Tavola
rotonda con Paola Cicerone, Elisabetta Dejana, Lucia Lopalco e Rossella
Panarese | Modera Gianna Milano) |
|
15/8/07-UK |
Nel suo sito web si riporta anche un
interessante articolo di Peter A. Lawrence (Department of Zoology,
University of Cambridge, and the MRC Laboratory of Molecular Biology,
Cambridge) comparso recentemente su Current Biology, August
7, 2007: 17 (15), r583: “The Mismeasurement of Science” sui rischi legati alla valutazione
quantitativa della ricerca scientifica in UK. P.Lawrence agli inizi del 2006
aveva scritto su PLOS biology un articolo sul ruolo, da ampliare,
delle donne nella scienza (“Men,
Women, and Ghosts in Science”): “Science would be better served if
we gave more opportunity and power to the gentle, the reflective, and the
creative individuals of both sexes” |
|
15/8/07-CK |
·
Nel sito dei rangers del
Virunga invece oggi si racconta la storia della Rugendo family,
così duramente colpita negli ultimi mesi. |
|
15/8/07-USA
|
·
Dell'articolo di Nature sui nuovi fossili di H.habilis
e di H.erectus trovati nel 2000 sul lago Turkana (“Implications
of new early Homo fossils from Ileret, east of Lake Turkana, Kenya”) parla in modo critico
A.Gibbons sull’ultimo fascicolo di Science (“New Fossils Challenge Line of
Descent in Human Family Tree”) [sullo stesso fascicolo si trova anche
un aggiornamento sui reperti fossili trovati a Flores (“The Fellowship of the Hobbit”)]. Critici sulla rilevanza data
alla notizia (ad esempio dal New York
Times
e dall’AP in
articoli in cui molto stranamente si riferiscono alcune ipotesi NON
dimostrate nell’articolo sottoposto a peer-review da Nature) ma anche
sull'articolo stesso, che oggettivamente non porterebbe a cambiamenti così
rilevanti rispetto a quanto gli scienziati sapevano anche prima, sono i
blog Pharyngula (dove PZ Meyer solleva
perfino il dubbio che i paleoantropologi non sappiano bene come funzioni l'evoluzione!), The Questionable Authority, Jason ("The idea of a simple linear progression of species
leading from ape to man was discarded decades ago.", "Fascinating! But I smell a version of
the “If humans evolved from apes, why do we still have apes?” argument here."), Razib; nei
blog degli antropologi, come i blog di J.Hawks, di Anthropology.net (Kambiz) e di Afarensis si leggono critiche anche pesanti, mentre Jeffrey
K. McKee nella sua pagina
web scrive addirittura: "Unfortunately, the sensationalism around the find
has once again resulted in a lot of misunderstanding about the nature of
evolution in general, and human evolution in particular. Even worse, some of the
misunderstanding has been initiated by some of my colleagues who should have
known better"; Eric Michael
Johnson nel suo blog The
Primate Diaries, cita anche un articolo tutto contento nel sito del Discovery
Institute ("Paleoanthropologists Disown Homo habilis
from Our Direct Family Tree") in cui questi creazionisti “mascherati” hanno
subito approfittato di questo articolo (ma soprattutto delle ipotesi non
dimostrate ma riferite ai giornalisti) per sostenere che "the inappropriateness
of such "straight line" depictions of human evolution was one of
Jonathan Wells' main points
in chapter 11 in Icons of Evolution, ….. The Associated Press article [?!] goes on to explain why Homo habilis can no
longer considered a direct ancestor of humans [!!!????]: The old theory was that the first and oldest species in
our family tree, Homo habilis, evolved into Homo erectus, which
then became us, Homo sapiens. ….. . In 2000 Leakey found an old H. erectus
complete skull within walking distance of an upper jaw of the H. habilis,
and both dated from the same general time period. That makes it
unlikely that H. erectus evolved from H. habilis, researchers said.
In other words, habilis can no longer be considered the ancestor to
the rest of the genus Homo. " [nel blog Afarensis
si puo’ leggere una critica a questo articolo, a cominciare dal fatto che non
si dovrebbero commentare gli articoli giornalistici, che in questo caso sono
diversi rispetto al contributo scientifico]. Preoccupa notare che questo
articolo del Discovery Institute contiene informazioni non pubblicate
sulla rivista scientifica ma fornite solo ai giornalisti; in particolare
impressiona il fatto che la frase “That makes
it unlikely that H. erectus evolved from H. habilis” sia oggi presente in 258
pagine web; la frase infattì NON è presente nell’articolo peer-reviewed,
ma è stata detta ai giornalisti da M.Leakey; nell’articolo la frase
corrispondente è ben diversa in quanto fa chiaramente riferimento solo alla
zona del lago Turkana, e non si esclude che l’evoluzione da H.habilis a
H.erectus sia avvenuta altrove. Siccome forme simili a H.habilis sono
comparse 2.33 Mya fa e forme di H.erectus sono comparse 1.9 Mya fa, non si
giustifica proprio perché sia improbabile (unlikely) l’evoluzione da
H.habilis ad H.erectus … e nell’articolo pubblicato su Nature non se ne
parla! E, diciamo la verità…, questa
si’ che sarebbe stata LA notizia rilevante! Che l'evoluzione
umana sia un cespuglio
e non una linea retta lo si sa da decenni anche se spesso al pubblico si
proponevano schemi lineari facili da capire ma che non dovrebbero essere
usati nemmeno per contestarli, altrimenti rischiano pure di finire con
l’essere associati in
internet anche a famosi evoluzionisti ... Non meravigliamoci poi della
confusione che si crea … L’aver trovato un H.habilis
più recente di un H.erectus può essere comunque un’occasione da
utilizzare per eliminare finalmente ogni copia esistente … di schemi lineari
dell’evoluzione umana. A
giustificazione dei giornalisti, bisogna quindi riconoscere che un errore
(rilevato subito ma solo dagli esperti) c’era comunque certamente anche nella
frase di M.Leakey riferita ai giornalisti e riportata nell’articolo
del NYT: “Their co-existence makes it unlikely that
Homo erectus evolved from Homo habilis”. M.Leakey dovrebbe riflettere che in
fondo è abbastanza normale che anche lei coesista oggi con sua figlia Louise …. D’altronde già S.J.Gould
aveva dimostrato che questo è uno dei tre principali preconcetti che
ostacolano la comprensione dell’evoluzione: "I can
testify that three items top the list of puzzlement: (1) evolution seen as
anagenesis rather than branching ('if humans evolved from apes, why are apes
still around'); (2) panselectionism ('what is the adaptive significance of
male nipples'); and (3) Lamarckism and the failure of natural selection ('doesn't
the blindness of cavefishes imply a necessary space for Lamarckian evolution
by disuse')." Da notare che nell’articolo di
Nature i referee avevano letto e accettato invece che conseguenza della
coesistenza fosse semplicemente (e ovviamente) l’inserimento in nicchie
ecologiche diverse: “The long period of sympatry
suggest the existence of some form of niche differentiation…” In settembre un articolo di un
sito dell’Università di Berkeley sulla didattica dell’evoluzione analizza la
storia sospetta di questo articolo, presentato con eccessiva enfasi dagli
stessi autori: “When it
comes to evolution, headlines often get it wrong”. ·
Proprio oggi nasce un sito web (BPR3= Bloggers for Peer-Reviewed Research
Reporting) che propone di identificare con un logo particolare le pagine dei blog
in cui, come nel caso di tutte le pagine web di blog linkate qui sopra, si
citano e si commentano articoli scientifici peer-reviewed. Questa iniziativa
cerca quindi di distinguere vari livelli di credibilità e di validità delle
informazioni scientifiche che si trovano nei blog, alcuni dei quali sono
gestiti da persone con buone se non ottime competenze scientifiche. |
|
14/8/07-USA
|
·
Dal blog
di Massimo Pigliucci (Rationally
speaking, in data 16/7): “Darwin or
Design, the audio book.
An impressive collection of interviews pro and against Intelligent Design has
just been published online as "Darwin
or Design?," curated by Jason Rennie of the sciphi show”. Qui l’indice dei
brani sull’audiolibro. |
|
13/8/07-UK
|
·
Inizia oggi con la
prima puntata su Channel 4 la nuova serie di documentari TV Prof Dawkins says that alternative remedies constitute
little more than a "money-spinning, multi-million pound industry that
impoverishes our culture and throws up new age gurus who exhort us to run
away from reality".The 66-year-old scientist has investigated a
range of gurus and therapists, including faith healers, psychic mediums,
angel therapists, "aura photographers", astrologers, Tarot card
readers and water diviners, and concluded that Britain is gripped by
"an epidemic of superstitious thinking". Più
recente (11/8) l’articolo di commento su The Times: “Richard
Dawkins and the New Age fakers” |
|
13/8/07-AT
|
·
Pellegrinaggio dei
giovani austriaci a Mariazell; è presente il card. Schönborn (“Il
Pellegrinaggio dei giovani a Mariazell”) che sembra abbia ironizzato sulla furbizia dei creazionista biblici: “Il card.
Schönborn ha spiegato per esempio che il racconto biblico della Creazione
non c'entra con le fantasie dei "creazionisti", che pensano
che Dio ha creato il mondo in sei giorni. "Questo sarebbe quasi
assurdo, scusate". [Sarebbe
però necessario che qualcuno raccontasse allora come e in quanto tempo è
avvenuta e se sei giorni sono troppi o troppo pochi . Non è bello fare ironia
su chi non sa la soluzione corretta perché non la trova scritta da nessuna
parte e sa che, se rimane cattolico può arrivare solo da un’interpretazione
vaticana del testo biblico, oggi dichiarato quasi
assurdo da una fonte autorevole come lo stesso cardinale responsabile
dell’attuale catechismo
del 1992, che sui modi e i tempi della creazione non è
molto chiaro, dato che l’insistenza (296) sulla “creazione dal nulla” è evidentemente in
contrasto con l’ammissione che “283. La questione delle origini del
mondo e dell'uomo è oggetto di numerose ricerche scientifiche, che hanno
straordinariamente arricchito le nostre conoscenze sull'età e le dimensioni
del cosmo, sul divenire delle forme viventi, sull'apparizione dell'uomo” ·
Si sa che la
casula che il papa indosserà il 9/9 a Vienna riporta immagini riferite alla
creazione (“Austria
prima della visita papale: il Santo Padre viene addolcito … e vestito”). Non si farà riferimento ai 6 giorni, si spera… |
|
12/8/07-USA
|
·
Se qualcuno si
illudesse che la biologia sia rimasta ancora ferma ai tempi di Darwin,
farebbe bene a fare un giro, se conosce l’inglese, nel sito web del Workshop on molecolar
evolution, conclusosi il 3/8 a Woods Hole, negli USA. Qui potrà
capire quali sono gli strumenti usati oggi per studiare i meccanismi
evolutivi e quali conoscenze sono necessarie non solo per scoprirli,
dimostrarli ed applicarli per fare nuove scoperte … ma anche per contestarli.
Interessante quindi fare anche un giro nel glossario
per verificare quanti termini usati oggi dai biologi evoluzionisti sono noti
e quali invece sconosciuti. Molto importante è anche fermarsi un attimo a guardare
negli occhi chi si esalta per questi argomenti e si impegna
per risolvere questi problemi … anche per capire se ha buone intenzioni. |
|
11/8/07-IT
|
·
Sull’Avvenire un articolo (“Grossatesta,
il Big Bang nel ’200”) di uno storico, antidarwinista nonostante le idee
ancora piuttosto confuse sull’evoluzione, su un libro recentemente pubblicato
su un vescovo del 1200 che avrebbe avuto l’idea del big bang ben prima del
gesuita Lemaitre e di Gamow nel 900. Interessante vedere come secondo lui “La prima domanda che si pone lo
storico della scienza moderna è sicuramente perché essa sia nata in Europa, e
non altrove. Le spiegazioni possibili sono tante, ma sicuramente ve ne è una
che risulta fondamentale: perché solo qui esisteva il concetto di creazione”. [Sembra non consideri che anche per la religione
musulmana, un tempo presente in Europa, il concetto di creazione sia sempre
stato importante]. |
|
10/8/07-USA
|
·
Grande successo di un articolo pubblicato sul suo blog (Lelaps) da un
undergraduate di biologia ed evoluzione della Rutgers University: |
|
10/8/07-IT
|
·
Sul Sole 24 Ore una recensione
dell’ultimo libro di Pievani: L'Evoluzione non c'è' più': Telmo
Pievani "In Difesa di Darwin"; anche qui si ricorda
con sconcerto di quando tre anni fa nei programmi scolastici di scienze fu
abolita l’obbligarietà dello studiio dell’evoluzione umana, per ora destinata
a non essere ripristinata nemmeno nelle nuove indicazioni nazionali (si parla
di “storia … umana”, un concetto ben diverso se non si aggiunge al posto dei
puntini la parola tabù “evolutiva”). |
|
9/8/07-KE
|
·
Dei nuovi fossili trovati sul lago Turkana si parla anche sull’ultimo
fascicolo di Science (“New Fossils Challenge Line of Descent in
Human Family Tree”), dove si
trova anche un aggiornamento sui reperti fossili trovati a Flores (“The Fellowship of the Hobbit”). ·
Sempre su Science
anche un articolo sull’effetto serra e sulle previsioni delle temperature nel
prossimo decennio: “Improved Surface Temperature Prediction for the
Coming Decade from a Global Climate Model”; nello stesso fascicolo troviamo anche
l’articolo “CLIMATE CHANGE: Humans and Nature Duel Over
the Next Decade's Climate”. Riguardo a questo problema sembra interessante
notare come l’Avvenire sembra stia cambiando atteggiamento rispetto
alla posizione forse un po’ troppo negazionista sul problema. Dopo
l’intervista ad un metereologo, che presentava una versione del problema ben
più preoccupata rispetto ai soliti articoli scritti da giornalisti (il 6/7/07
si sospettava perfino: “Il riscaldamento globale solo una grande
bufala?”), anche oggi si trova l’articolo davvero preoccupato di un esperto (“CLIMA IMPAZZITO- Il bilancio annuale
parla di 15mila vittime e almeno un miliardo di dollari di danni materiali”). |
|
9/8/07-IT
|
·
[Da Pikaia] Il nuovo numero di Skeptic (volume 13 numero 2) si presenta con in
copertina una caricatura di Richard Dawkins. Questa edizione della rivista si
focalizza e approfondisce la visione della religione del biologo inglese con
diversi articoli e recensioni in merito. Cover Story Richard Dawkins Dawkins v. Collins Debate: A skeptical analysis of the Time magazine
debate between Richard Dawkins and Francis Collins The Skeptic’s Chaplain: Richard Dawkins as a Fountainhead of
Skepticism Two reviews of Richard Dawkins’ The God Delusion: What a Friend We Have in Dawkins Plus a sidebar: Two Paths to
Skepticism by Norman Levitt The Science Delusion by Deepak Chopra An Elemental Impulse Religion is so Powerful that Even Soviet
Antireligious Policy Failed by Paul Gabel Who Designed That? Creationism’s Doubts About Intelligent Design by
Tom McIver Dev’essere
interessante anche l’articolo: “Science Will
Never Explain Everything — That is Why it is So Useful!” ---! ·
Nella versione on line e gratuita di Sketptic
(eSkeptic, a cui ci si
può abbonare) si può leggere la reazione critica ·
Anche
su Skeptical Inquirer di Luglio/Agosto un articolo di M.Pigliucci con
critiche a Dawkins: “Is
Dawkins deluded?”- Altri articoli di Pigliucci (molti pubblicati su
Skeptical Inquirer) si possono leggere on line nel suo sito
web. |
|
8/8/07-RDC
|
·
Drammatiche notizie dal Parco dei Vulcani sui monti Virunga,
localizzato fra la Repubblica Democratica del Congo e l’Uganda, dove vivono
gli ultimi e unici 700 esemplari di Gorilla di montagna. Ben 5 di loro,
appartenenti alla conosciuta Rugendo family sono stati uccisi per
semplice sadismo, probabilmente da parte di soldati ribelli che fino alla
fine dell’anno scorso bivaccavano nel parco ma che, dopo l’uccisione di due
gorilla già ai primi di gennaio, erano stati invitati a lasciare il parco che
non riuscivano o non volevano proteggere. Molte notizie in diretta
(illustrate anche da drammatiche fotografie dei recupero dei cadaveri, nel sito del blog dei rangers del parco nel sito
web di Wildlife Direct. Se ne parla anche (con un crudo video in cui si
intervista anche il primatologo Mittermaier) nel sito web di Conservation
International. La notizia, giustamente (da almeno un decennio se non da
30 anni non succedeva niente di simile) merita anche un articolo di Newsweek,
addirittura con una copertina e la premessa del direttore. Per fortuna i
rangers sono riusciti a recuperare in tempo due
piccoli a cui era stata uccisa la madre ma che stranamente erano stati
abbandonati, e li hanno affidati al servizio veterinario del parco; uno dei
due è orfano
di una madre uccisa l’8 giugno in questa zona. Questa strage è giunta quasi inaspettata:
in fondo in 10 anni di guerra nel Congo erano morti forse 4 milioni di uomini
ma i gorilla erano stati finora abbastanza rispettati da tutti i contendenti,
tanto è vero che sono passati da 600 a 700 esemplari. Qui un’intervista a Richard
Leakey su Newsweek. Ora i restanti 5 del gruppo di gorilla stanno
cercando di riorganizzarsi senza il maschio dominante. Qui alcuni video sui gorilla
di montagna. |
|
8/8/07-IT
|
·
Su Repubblica il settimo
articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzione; oggi (“In origine c'era solo una lingua“) si parla del linguaggio, una delle principali
caratteristiche che distingue l’uomo dagli altri primati |
|
8/8/07-UK
|
·
Su Nature c’è un interessante
articolo (“Implications
of new early Homo fossils from Ileret, east of Lake Turkana, Kenya”)
che
illustra una recente scoperta di resti fossili di ominidi bipedi (Homo habilis e Homo erectus) databili fra 1,55 e 1,45 milioni di anni fa (con
l’H.habilis più recente!), e ritrovati a Ileret nella zona a nord del lago
Turkana. Here we describe two new cranial
fossils from the Koobi Fora Formation, east of Lake Turkana in Kenya, that
have bearing on the relationship between species of early Homo. A partial
maxilla assigned to H. habilis reliably demonstrates that this species
survived until later than previously recognized, making an anagenetic
relationship with H. erectus unlikely. The discovery of a particularly
small calvaria of H. erectus indicates that this taxon overlapped in
size with H. habilis, and may have shown marked sexual dimorphism. The
new fossils confirm the distinctiveness of H. habilis and
H. erectus, independently of overall cranial size, and suggest that
these two early taxa were living broadly sympatrically in the same lake basin
for almost half a million years. C’è anche un commento della rivista, disponibile
liberamente: “Twin fossil find adds twist to human
evolution”. Per chi volesse entrare un po’ di più nel dettaglio riguardo ai lavori
del Koobi Fora Research Project, esiste un sito web e un blog. Se ne parla anche su Scientific American (“Fossils paint new picture of human
evolution”) e sull’Avvenire (“Scienza,
fossili riscrivono le fasi dell'evoluzione”) , dove però non è
chiara la definizione di “primitivo”. Molto interessante leggere però il commento
sull’articolo e su come è stato presentato sui quotidiani USA nel blog di
J.Hawks (“Man
bites dog”); come si può vedere non ci sono tutte quelle novità che i
quotidiani, ma anche l’articolo stesso, sottolineano!! |
|
7/7/07-UK
|
·
E’ disponibile in rete la registrazione integrale (48MB) del dibattito
tenutosi il 9/7/07 a Londra su |
|
4/8/07-DE
|
·
Un articolo di Franceschelli sul Riformista dimostra come anche in
Germania il creazionismo si stia facendo un po’ troppo spazio (”l'ombra del neocreazionismo sulla Germania; il sistema educativo verso un
vicolo cieco“) nonostante che
anche dal Consiglio d’Europa sia arrivato un
avvertimento a tutti i paesi
affinché non allentino il controllo su queste iniziative contro la cultura
occidentale. ·
Su Repubblica sesto articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzionismo:
“Se usiamo la macchina
del tempo” |
|
2/8/07-IT
|
Mons..Fiorenzo Facchini, docente universitario,
monsignore e biologo evoluzionista umano, avverte, in un articolo sull’Avvenire
(“Disegno Intelligente, quali prospettive?”) che: “Non
avrebbe però senso introdurre fattori esterni alla natura per spiegare la
formazione di strutture complesse e il disegno generale sulla creazione, come
fa la teoria dell'Intelligent Design, anche se il Creatore è sempre
all'opera come causa prima delle cose. I sostenitori dell'Intelligent
Design finiscono per favorire un vero equivoco e cioè che il progetto
sulla creazione debba comportare, per così dire, interventi esterni, in corso
d'opera, un'affermazione , che non è dimostrabile sul piano empirico, e apre
problemi più che risolverli.” L’articolo trae
spunto dal discorso fatto dal Papa ad Auronzo (commentato qui sotto in data
25/7), quando ha toccato il tema dell’evoluzione ed ha fatto anche
affermazioni non motivate e quindi incomprensibili e poco utili anche per i
cattolici … in assenza di un regolamento attuativo (“Non
vi è un’assoluta alternativa fra l’evoluzione e l’opera del Dio creatore”
[?], “L’evoluzione c’è ma non basta una visione
puramente evoluzionistica per rispondere alle grandi domande” [?]),
oltre alla frase dove con un salto logico scavalca un serio dilemma: smentire
il papa precedente o il suo amico cardinale?. Comunque punto
centrale dell’articolo di F.Facchini (in realtà la proposta era già presente
nell’articolo sull’Osservatore Romano del 17/1/06) è il tentativo di proporre un nome diverso per
il “disegno intelligente cattolico”, chiamandolo “progetto
superiore” invece che “disegno
intelligente” come piace ai furbetti del Discovery Institute, che
stanno da tempo aspettando che la chiesa cattolica caschi fra le loro furbe
braccia … Già i ragionamenti
si fanno nebulosi quando nella chiesa si parla di evoluzione; ora i discorsi
rischiano di essere confusi anche quando di nega l’evoluzione … almeno è
chiaro che proprio questo è l’obbiettivo…! Il tutto è
nascosto in questo ragionamento, il cui unico aspetto utile sembra sia la
proposta di mettere in mano a Dio i dadi del caso, Dio diventa il caso? (forse
sarebbe l’unico modo per finirla con questa ostilità con un fattore – il caso
– che incontriamo ogni giorno? In realtà attribuire a Dio la gestione
del caso non farebbe contente le vittime di guai casuali, come tegole o
alberi che cadono … non c’è soluzione alla negazione del ruolo creativo – o
distruttivo – del caso …): L'evoluzione
può essere un modo con cui un disegno superiore si è realizzato? Tutto
fa pensare così.
Per quali cause e fattori? Il darwinismo sostiene come unica modalità la
casualità delle mutazioni e la selezione naturale. Ma non potrebbe essersi
realizzato di fatto un disegno anche con il modello darwiniano? C'è chi
lo pensa, anche perché il disegno si vede a posteriori. Ciò che a noi pare casuale doveva
essere presente e voluto nella mente di Dio che è fuori dal tempo. In ogni caso non si può identificare l'evoluzione
con il modello darwiniano. Ma
non c’era qualcuno che pensava che la chiesa potesse aver accettato il
darwinismo? Sicuramente si sbagliava… qui vediamo che si rischia addirittura
di attribuire a Dio tutte le disgrazie casuali pur di negare il modello
darwiniano … incredibile o coraggioso?Un capolavoro anche l’attacco finale al
Disegno Intelligente: “Progetto superiore è molto più di disegno intelligente”. Non si capisce però se questa sia filosofia o
teologia. Biologia sicuramente no ... ci vorrebbe un minimo di spiegazione …
In un blog si fa dell’ironia in proposito … ironie,
ragionamenti e commenti all’articolo
anche sul sito web dell’UAAR (“Dopo il ‘disegno intelligente’ arriva il
‘progetto superiore’”) |
|
31/7/07-IT
|
·
Su Repubblica quinto articolo di Cavalli Sforza
sull’evoluzionismo: “Chi sono i nemici di Darwin. Cosa c’è dietro il
tentativo di escluderlo dalla scuola. Perché la sua teoria è osteggiata”. Si ricorda il
tremendo tentativo avvenuto tre anni fa – e riuscito nonostante la protesta
degli scienziati e dei cittadini – di eliminare l’evoluzione umana dai
programmi della scuola media (nulla di così masochistico è finora avvenuto in
un paese del mondo occidentale, dove pure di solito non si correggono e
censurano le relazioni che vengono chieste addirittura a premi Nobel). ·
Sul numero di
agosto de Le Scienze un articolo del direttore su “Il caso e le origini della vita”, Si parla del difficile problema scientifico
che riguarda l’origine della vita e si tocca anche lo scottante problema del
ruolo del caso come motore dell’evoluzione. Purtroppo Bellone si ferma solo
al caso e si accontenta di dire “Stiamo attenti:
ciò che nel senso comune rinvia al caso, in matematica rinvia invece al
calcolo delle probabilità. E nulla di irrazionale o di disumano risiede in
quest'ultimo”. E preoccupante che, anche se probabilmente lo si
sottintende, non si faccia mai riferimento nell’articolo al ruolo positivo
della selezione naturale. Il papa invece ha un’opinione opposta: giustamente
dubiterebbe che si possa ottenere un risultato positivo con un processo
casuale … ma non sarebbe il solo: anche qualsiasi biologo evoluzionista …:
anche lui sarebbe poco tranquillo a fidarsi solo del calcolo delle
probabilità … |
|
30/7/07-USA
|
·
Sul numero di luglio-agosto dell’American
Scientist un articolo During the 20th century,
three polls questioned outstanding scientists about their attitudes toward
science and religion. James H. Leuba, a sociologist at Bryn Mawr College,
conducted the first in 1914. He
polled 400 scientists starred as "greater" in the 1910 American
Men of Science on the existence of a "personal God" and
immortality, or life after death. Leuba defined a personal God as a "God
to whom one may pray in the expectation of receiving an answer." He
found that 32 percent of these scientists
believed in a personal God, and 37 percent believed in immortality. Leuba
repeated basically the same
questionnaire in 1933. Belief in a personal God among greater scientists
had dropped to 13 percent and belief
in immortality to 15 percent. In both polls, beliefs in God and immortality were less common among biologists than
among physical scientists. Belief in immortality had dropped to 2 percent
among greater psychologists in the 1933 poll. Leuba predicted in 1916 that
belief in a personal God and in immortality would continue to drop in greater
scientists, a forecast clearly borne out by his second poll in 1933, and he
further predicted that the figures would fall even more in the future. Edward J. Larson, professor
of law and the history of science at the University of Georgia, and science
journalist Larry Witham, both theists, polled National Academy of Sciences
members in 1998 and provided
further confirmation of Leuba's conjecture. Using Leuba's definitions of God
and immortality for direct comparison, they found lower percentages of
believers. Only 10 percent of NAS
scientists believed in God or immortality, with those figures dropping to 5
percent among biologists. Le prime due indagini vengono raccontate in
italiano da S.Fuso del CICAP (“Fides et scientia”) nel suo sito web. Non è facile comunque capire se il crollo della
fede che si dimostra evidente negli scienziati nel corso del secolo sia
dovuto all’avanzata della scienza che ha ridicolizzato le religioni o se
invece sia dovuto allo strano rifiuto delle religioni a riconoscere il nuovo
strumento di conoscenza, continuando a difendere, senza vergognarsi, il ruolo
di tappabuchi che a Dio cominciava ad andare sempre più stretto. |
|
30/7/07-IT
|
·
Articolo di BoncineIIi sul Corriere a commento di un libro recente
sulla vita di Darwin (“Randal Keynes racconta gli ultimi anni di vita del grande scienziato.
Quando Darwin malediva la natura: «L'evoluzione è orribilmente crudele, goffa
e sperperatrice»). |
|
27/7/07-VA
|
·
L’acuto
corrispondente da Roma della National Catholic Review (J.L.Allen)
sembra annusare qualche novità in Vaticano sul modo di valutare i problemi
ambientali, forse anche in connessione con un nuovo modo di valutare
l’evoluzione. Non necessariamente
questo porta comunque a una valutazione positiva della teoria
dell’evoluzione! Infatti c’è una strana dicotomia interpretativa
nell’interpretazione di un concetto banale come la casualità, di solito
spiegata come volontà di Dio o provvidenza – se le cose vanno casualmente
bene (“mi sembra che sia stata la Provvidenza ad
averti indotto a scrivere quella chiosa sul New York Times” disse
il papa al card.Schönborn nel settembre del 2006 a Castelgandolfo); nel caso delle disgrazie o delle
malformazioni genetiche invece si preferisce cambiare rapidamente discorso …
invece di pensare a chi manovra il caso, si passa subito a riflettere
piuttosto sull’utilità del dolore o della sofferenza. L’articolo (“For
Benedict, environmental movement promises recovery of natural law tradition”)
inizia con un giudizio sintetico e chiaro (“One could say that summer 2007 is when the Vatican
decided to go green”) sulla base di alcuni fatti: “First came an announcement in
June that more than 1,000 photovoltaic panels will be installed atop the Paul
VI Audience Hall, allowing the building to utilize solar energy for light,
heating and cooling. A month later, the Vatican became the first state in
Europe to go completely carbon-neutral, signing an agreement with a
Hungarian firm to reforest a sufficiently large swath of Hungary's Bükk
National Park to offset its annual CO2 emissions”. Si dimentica comunque che in aprile
il Vaticano aveva anche organizzato
un convegno sui cambiamenti climatici. Si riportano poi alcune frasi del
discorso del papa, che si possono leggere in italiano nella scheda successive
e si valuta che “Benedict sees in the modern environmental movement the most promising
route for recovery of the natural law tradition. What today's rising
ecological awareness presumes is that there are limits inscribed in nature
beyond which humanity trespasses at its own peril.”. Allen poi pensa addirittura che “To put the pope's point
simplistically, if the world is willing to limit its carbon output on the
basis of the laws of nature, then maybe it will become more willing to accept
limits arising from nature in other spheres of life as well” e fornisce una notizia
interessante: “At the moment, the
International Theological Commission, the main advisory body to the
Congregation for the Doctrine of the Faith, has a sub-commission working on a
document on Natural Law. A draft is expected to be ready for
discussion in October. The project is being led by Dominican Fr. Serge
Bonino, the editor of the Revue Thomist; the American member is Jesuit
Fr. John Michael McDermott of the Pontifical College Josephinum in Columbus,
Ohio. It will be interesting to see if the sub-commission develops this line
of reflection”. Subito dopo Allen, dopo una pepata premessa
su cui non si può che essere d’accordo (“for
the last couple of years a series of somewhat confusing statements from
senior Catholic officials have created doubt as to whether the Catholic
church accepts the theory of evolution”)
cita le frasi sul dibttito evoluzione/creazione riportate qui sotto. Interessanti
le riflessioni, che partono dal fatto che invece nel mondo anglosassone
questo discorso del papa è stato diffuso, in genere, sotto il titolo “Pope Benedict admits evidence for
evolution” anche se
accompaganto da commenti come “His comments appear to be an endorsement of the
doctrine of intelligent design”.
Allen non si fa ingannare e
scrive “but that doesn't seem quite right
Intelligent design theorists question evolution on scientific grounds … his
comments should be read as an endorsement of evolution, not of intelligent
design … Benedict believes in both evolution and creation, each
understood on its own terms”. L’articolo
si chiude facendo notare come forse il viaggio in Brasile, il paese al mondo
con più cattolici e più foreste in pericolo, abbia fatto capire al papa come
la sopravvivenza delle foreste dipenda molto anche da lui. [Per Allen e per il papa rimane
comunque sempre il problema di spiegare COME l’evoluzione biologica sia
avvenuta, nel caso non accettino la teoria neodarwiniana.] . Un testo interessante per confermare come ci sia
un grosso cambiamento e che non sia affatto indolore è un articolo del 23
luglio (“Le bufale di (mezza) stagione Se l'uomo
è la malattia”) su un giornaletto della destra cattolica, in cui
però si espongono le sconcertanti opinioni di docenti dell’unico master in
Scienze Ambientali gestito da un’università pontificia. |
|
27/7/07-IT
|
·
Sul Corriere
un accademico di Francia, Jean d'Ormesson, anticipando i
contenuti del suo prossimo libro «La creazione del mondo» , dice che
ci spiegerà perchè creazionismo ed evoluzione non sono
incompatibili: “E Dio creò il big bang” |
|
25/07/07-IT
|
·
Apprendiamo da un
articolo sul Riformista (“Darwin entra ancora a Castelgandolfo”) che il Papa ritiene di avere ancora qualcosa
da imparare riguardo all’evoluzione e all’evoluzionismo, per cui anche
quest’anno (come l’anno scorso) il tema della Schulerkreis a Castelgandolfo
riguarderà la relazione della chiesa con Darwin e l’evoluzionismo. Sembra che
quest’anno oltre al Card. Schonborn siano previsti Ulrich Lueke teologo sistematico (e un tempo biologo) di
Aachen e R.Schonberger, filosofo di Regensburg esperto solo di San
Tommaso …. Invece di parlare dei problemi di allargamento della ragione su
cui il papa insiste da un po’ di tempo, il giornalista evidenzia invece come il papa creda che vi sia una doppia
razionalità, dell’evoluzione e della materia. ·
La notizia però
più importante è il fatto che il 24/7 il Papa abbia affrontato in modo poco
raffinato un argomento “caldo” come quello dell’evoluzione e
dell’evoluzionismo in un incontro ad Auronzo con i sacerdoti del bellunese (“Non vi è un’assoluta alternativa fra l’evoluzione e
l’opera del Dio creatore”, “L’evoluzione
c’è ma non basta una visione puramente evoluzionistica per rispondere alle
grandi domande”; Visto l’ambiente più rilassato e poco ufficiale, sembra, leggendo la
trascrizione completa e ufficiale, che abbia evidenziato, più chiaramente che
in altre dichiarazioni, come, dopo un inizio che fa sperare che voglia
finalmente ripetere in pubblico il punto del suo documento del 2004 in cui si conferma che anche la Chiesa
Cattolica VEDE l’evoluzione, faccia un po’ di confusione o almeno un salto
logico fra gli aspetti materiali (evitando in modo troppo evidente di
ammettere che la teoria dell'evoluzione - dopo 150 anni - spieghi bene molto
il possibile...) e quelli spirituali (da cui non si pretende nemmeno che
spieghi il possibile…). Con queste premesse sembra difficile che si possa avere opinioni adeguate
sui problemi sollevati dai meccanismi (materiali) che spiegano l’evoluzione
biologica; un fatto – non c’è dubbio e anche lo stesso Card.Ratzinger lo
confermava nel 2004 – che
150 anni fa ha incominciato ad essere capito nei suoi meccanismi, che ora
capirebbero anche i bambini se solo qualcuno non impedisse di insegnarli a scuola. Se la frase riportata nel sito ufficiale fosse completa, il papa sembrerebbe ignorare, a diffenza del
predecessore, che ci sono già da tempo spiegazioni dell’evoluzione che sono
ormai “ben più che ipotesi”… e che
è davvero strano che approvi e riconosca l’evoluzione e poi salti la frase
successiva di approvazione delle spiegazioni materialistiche per passare
subito all’assurda critica che la teoria dell’evoluzione “non risponde alle domande di senso”. Sembra
evidente che chiunque si aspetterebbe di leggere una frase che renderebbe
scorrevole e logico il ragionamento; un giorno il papa forse dirà che “la
dottrina darwiniana dell’evoluzione risponde oggi a tantissimi ma
non a tutti i quesiti…”, uscita in un contesto poco ufficiale
come questo incontro vacanziero, sembra purtroppo rivelatrice della reale
difficoltà (o impossibilità?) a distinguere fra due “piani” (quello materiale
specifico della scienza e quello spirituale specifico della religione) che
molti nello stesso mondo cattolico riconoscono ovvio mantenere separati. E’
giusto criticare la scienza pretendendo che risponda a domande filosofiche
simili? In realtà la scienza ha già risposto ad altro domande un po’ meno
complicate … forse basta aspettare ancora un po’ di tempo …. Curioso comunque
notare come per sostenere il “salto ontologico” che avrebbe portato
alla nostra specie … non si abbia paura di fare “salti logici” … Preoccupante infatti è la dimostrazione che il papa eviti di accettare le
spiegazioni di quell’evoluzione che pure non può rifiutare; dire che la
scienza non risponde a domande quasi impossibili sembra finalizzato solo a
nascondere che esiste, da decenni se non da un secolo e mezzo, una
spiegazione naturalistica dei fenomeni biologici che “creano” il
processo evolutivo. E’ molto strano che il papa non si accorga nemmeno che la sua chiara
frase “ci sono tante prove scientifiche in
favore di un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere”
non è una scoperta recente: è databile almeno al 1794, e da allora tante cose
sono cambiate: ormai l’evoluzione biologica non è più solo da VEDERE ma la si
è SPIEGATA e quindi CAPITA, e oggi siamo arrivati al punto in cui la
UTILIZZIAMO … e i ciechi – qualche volta -vedono, i moribondi sopravvivono
magari fino ad ottanta anni e … gli storpi camminano e magari vorrebbero
vincere pure le olimpiadi … Proprio questo era il punto che preoccupava gia nel 1988 il papa precedente, che aveva capito quanto
fosse necessario studiare prima di poter esprimere poco credibili opinioni
negative o prendere decisioni su una materia così affascinante, complessa, ma
anche utile e anzi indispensabile per l’umanità. Purtroppo quest’anno non
verrà ripetuta l’esperienza dell’altr’anno, con un biologo laico a
indirizzare e correggere - ma soprattutto informare - monsignori e teologi.
Il biologo di quest’anno è invece un teologo e si occupa di teologia
sistematica, per cui è sicuramente meno aggiornato rispetto all’autorevole
Peter Schuster, presidente dell’accademia delle scienza
austriaca, invitato l’anno scorso. Forse non è piaciuto il fatto che, come si
legge nel libro non ancora uscito in traduzione italiana, è ripetutamente
intervenuto per cercare di far capire concetti che nelle università vaticane
proprio non insegnano.
Interessanti invece alcuni riferimenti all’ambiente, che sembrano
contenere importanti novità: “Tutti vediamo oggi
che l’uomo potrebbe distruggere il fondamento della sua esistenza, la sua
terra, e quindi che non possiamo più semplicemente fare con questa nostra
terra, con la realtà affidataci, quanto vogliamo e quanto appare nel momento
utile e promettente, ma dobbiamo rispettare le leggi interiori della
creazione, di questa terra, imparare queste leggi e
obbedire anche a queste leggi, se vogliamo sopravvivere”. [Sembra suggerire di inventare … l’ecologia
… un giorno lo si dirà anche per la biologia evoluzionistica? In effetti
nelle università pontificie non vengono insegnate…] [5/9/07: sembra di poter dire, più di un mese dopo, che queste
riflessioni sull’evoluzione e l’ambiente non abbiano trovato posto sui
giornali e nei siti web. Poche citazioni della frase sull’evoluzione e
nessuna per la frase sul dovere di studiare le leggi che regolano l’ambiente.
Sembra le abbia notate e accostate solo il bravo e acuto J.Allen sulla NCR il 27/7/07. Anche ambienti giornalistici
vicini al Vaticano hanno notato solo la frase, claudicante, sull’evoluzione: Radio vaticana: “I temi dell’evoluzionismo e del
creazionismo e il rapporto tra amore e dolore sono stati al centro
dell’incontro”; lo stesso l’agenzia Zenit con un titolo sconcertante: “L’evoluzione non da’ una risposta a tutte le
domande dell’uomo, riconosce il Papa”: nell’originale
si legge che il papa ha detto invece “la dottrina
dell’evoluzione”, sbagliando, ma molto meno…]. ·
La notizia si
ritrova, quasi con le stesse parole (“Si rinnova l'appuntamento del
"professor Ratzinger" con i suoi ex allievi per discutere di
Creazione “) nel sito di
Petrus (il giornale on line sul pontificato di BXVI); qui si precisa
comunque il probabile scarso interesse per gli scienziati in quanto “lasceranno
la questione dell'evoluzione sullo sfondo e si dedicheranno all'aspetto
teologico e filosofico del tema, a partire dal pensiero di san Tommaso
d'Aquino”; in effetti sembra non siano previsti esperti degli aspetti materiali
di un problema materiale come l’evoluzione biologica. Con queste premesse
possiamo sperare che NON si usi l’aquinate per criticare il lavoro svolto da
migliaia di scienziati a partire dal 1794, quando Erasmus Darwin scrisse
dell’origine comune degli esseri viventi (=l’evoluzione) nel suo libro
Zoonomia: “millions
of ages before the commencement of the history of mankind would it be too
bold to imagine that all warm-blooded animals have arisen from one
living filament”. ·
La notizia si trova anche, in data di ieri, su un blog
sul papa (“Creazionismo
ed Evoluzionismo: ecco il tema dell'incontro di settembre fra il Papa e i
suoi ex allievi”) |
|
25/7/07-USA
|
·
Nel Texas un
creazionista al vertice dello State Board of Education! Si tratta di Don McLeroy, probabilmente un "creazionista
biblico", di quelli che credono realmente nel testo biblico, nell'arca
di Noè e nei 6000 anni da oggi alla creazione delle specie come oggi le
vediamo. Se ne parla nel sito web di Pharyngula. Si può certo ricordare che il
Texas è lo stato del presidente Bush, ma si può ricordare che anche in Italia
con il precedente ministro all'istruzione avevamo ai vertici degli organismi
che decidevano i programmi scolastici moltissimi
antievoluzionisti in ruoli anche rilevanti (basti pensare al
responsabile della riforma morattiana dei programmi dei licei classici - da
cui poi derivavano a cascata anche gli altri programmi - che non aveva paura
a mostrare le sue conoscenze della biologia e dell'evoluzione in pubblico,
per cui era entrato in polemica con Cavalli Sforza) e probabilmente
anche qualche creazionista che di nascosto correggeva relazioni e documenti.
D'altronde basta anche verficare il ruolo rilevante e la ripetuta
insistenza sul ruolo centrale della creazione in tutti i programmi scolastici
di religione. |
|
24/7/07-IT
|
·
Forse un po’ in sordina, ma le La notizia di questa novità compare sul sito di
La Tecnica della Scuola in data 13/7/07: “Arrivano
le Nuove Indicazioni, ma sono sperimentali”, dove si racconta che il
documento è sotto esame del CNPI; viene comunque messo a disposizione la
bozza dell’11 luglio del documento Come qualcuno ha osservato, mancano elenchi
dettagliati e vincolanti di OSA (obiettivi specifici di apprendimenti) e
sembra probabile una maggiore autonomia delle scuole e dei docenti, anche se
si sa che chi scrive i libri di testo ha spesso un’autonomia e un ruolo
ancora maggiore... Rimane qualche curiosità e imprecisione nella
zona che riguarda la biologia, per la quale si insiste con un’impostazione
classificatioria nascondendo il concetto, certo non facile ma oggi necessario
se non indispensabile, che la biologia si spiega bene e si può capire solo
alla luce dell’evoluzione. Sicuramente da evidenziare ed apprezzare il fatto
che mentre la riforma Moratti aveva eliminato il metodo sperimentale alle
elementari (invitando ad apprzzare addirittura la biologia, la chimica e la
fisica imparata in famiglia …), qui osservazione e sperimentazione sono
costantemente presenti nella parte che riguarda le scienze, e pure l’uomo già
nel primo triennio delle elementari viene presentato inserito nel processo
evolutivo, che pur si evita di menzionare esplicitamente, nascondendolo,
sembra, dietro al termine “funzionale”: L’uomo i viventi e l’ambiente (primo triennio elementari) -
Condurre osservazioni sull’anatomia
funzionale del corpo umano, valendosi anche dell’uso di modelli, dando
particolare risalto alle caratteristiche peculiari dell’uomo (stazione
eretta, mano, attività percettive). -
Individuare il rapporto tra strutture
e funzioni negli organismi osservati/osservabili, in quanto
caratteristica peculiare degli organismi viventi in stretta relazioni con il
loro ambiente. -
Osservare e interpretrare le
trasformazioni ambientali sia di tipo stagionale, sia in seguito
all’azione modificatrice dell’uomo. L’uomo i
viventi e l’ambiente (ultimo biennio
elementari) -
Studiare percezioni umane (luminose,
sonore, tattili, di equilibrio, …) e le loro basi biologiche. -
Indagare le relazioni tra organi di
senso, fisiologia complessiva e ambienti di vita (anche confrontando diversi
animali appartenenti a gruppi diversi, quali vermi, insetti, anfibi , ecc). -
Confrontare con i sensori artificiali e
il loro utilizzo nella vita quotidiana. [?!] -
Proseguire lo studio del funzionamento
degli organismi: comparare la riproduzione dell’uomo, degli animali e
delle piante. -
Rispettare il proprio corpo in quanto entità irripetibile (educazione
alla salute, alimentazione, rischi per la salute). Anche per il triennio della scuola media i
programmi di biologia sembrano utilizzabili per fornire una formazione e
informazione minima per comprendere
il ruolo della biologia nel secolo attuale; purtroppo si evita di
parlare di evoluzione biologica (sembra sia una strategia – pedagogica? -
seguita per evitare polemiche da parte di chi inorridisce non appena si parla
di Darwin) e lo stesso strano termine coevoluzione in questo documento perde
il contributo della geologia … e sembra anche che si sia tentato di farlo
scomparire addirittura all’interno della cellula (se il taglia e incolla non
è ancora finito, forse sarebbe il caso che alla coevoluzione fra specie venga
dato … uno spazio fisico un po’ maggiore di una cellula …): Biologia -
Individuare la rete di relazioni e i
processi di cambiamento del vivente introducendo il concetto di
organizzazione microscopica a livello di cellula (per esempio:
respirazione cellulare, alimentazione, fotosintesi; crescita e sviluppo; coevoluzione
tra specie). -
Individuare l’unità e la diversità dei
viventi, effettuando attività a scuola, in laboratorio, sul campo e in musei
scientifico-naturalistici. -
Comprendere il senso delle grandi classificazioni.
-
Riconoscere gli adattamenti e la dimensione
storica della vita, intrecciata con
la storia della Terra e dell’uomo. -
Comparare le idee di storia naturale e di
storia umana. Per ora non sono disponibili i documenti che
riguardano la scuola materna; non c’è quindi per ora occasione di verificare
la compatibilità fra la filosofia (o meglio la teologia) alla base dei
programmi di scienze dell’ora di religione (vedi qui sotto in data 15/7) e le
eventuali diverse (opposte?) impostazioni del modo di presentare l’ambiente e
la natura ai bambini di tre anni nel tempo dedicato ad argomenti di scienze
naturali presentati in modo non scientifico, condizionando un corretto
apprendimento futuro dei medesimi argomenti. |
bozza dell’11 luglio del documento “Indicazioni
per il curricolo”. |
23/7/07-IT
|
·
Un testo interessante per confermare che ci sia in atto un grosso
cambiamento nella politica ambientale della Chiesa Cattolica, e che non sia
afftto indolore, è un articolo (“Le bufale di (mezza) stagione Se l'uomo
è la malattia”) pubblicato su un giornaletto della destra cattolica, in cui
però si esprimono le opinioni di docenti dell’unico master in Scienze
Ambientali gestito da un’università pontificia. Per far capire come il contrasto nella Chiesa
sia “violento”, basta citare una delle frasi con accuse davvero pesanti: “questa
«ideologia antiumana» che «proclama l'uomo nemico del pianeta, parassita da
eliminare o quanto meno da ridurre ai minimi termini sta penetrando in modo
impressionante anche nella Chiesa. L'ambientalismo cattolico non è una
novità, ma, negli ultimi tempi sembra un'eresia montante. Una concezione
negativa dell'uomo, che il Papa già da arcivescovo di Monaco aveva bollato
come non cattolica, continua a farsi strada nella Chiesa” |
|
21/7/07-IT
|
·
Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli dal titolo parecchio
provocatorio (“Anche
un verme marino pensa, alla faccia di Cartesio”). Sinceramente mi sembra
eccessivo ragionare sulla possibilità di attribuire il pensiero ad un verme
quando spesso oggi la possibilità di esprimerlo, anche per l’uomo, è
strettamenente correlato con il censo o con la capacità di incantare o di
agghiacciare… Certo lo studio della mente con gli strumenti della scienza
riempiranno questo secolo pieno di scoperte delle basi materiali di quello
che veniva un tempo considerato non solo assolutamente specifico dell’uomo ma
anche assolutamente senza basi materiali.. Purtroppo quest’ultima valutazione
è da considerare forse prevalente. Ne vedremo delle belle … |
|
20/7/07-USA
|
·
Sul New
Yorker un lungo articolo sui bonobo |
|
20/7/07-IT
|
·
Interessante articolo di T.Pievani nell’inserto Diario di
Repubblica sull’uomo bionico. Il suo articolo “Che cosa ci dice l’evoluzione” è uno dei pochi
che sembra accennare, quando tratta delle strutture artificiali utilizzabili
dall’uomo, ai vantaggi tratti dall’atleta sudafricano che intende utilizzare
il fatto di avere all’estremità dell’arto inferiore una massa molto minore
rispetto ai concorrenti, simulando una struttura specializzata nella corsa
che ritroviamo nei quadrupedi terricoli, in quel caso però ottenuta in
milioni di anni di evoluzione biologica. |
|
19/7/07-USA
|
·
Una pagina molto interessante sul sito del blog Pharyngula: · Gould: Two plus two can equal four, but it can also
equal five. It really depends on the level of twos you use. We all just have
different but non-overlapping values for two. · Idist: 2+2=5, but there's no way it could get that way without a Very
Special Helper that we know nothing about, except that he knows math. And
that he's a he. And there's only one of him. And he set 2+2=5. And he wanted
us to know. And no one could have figured it out without him. And he's very
concerned with our sex lives in addition to math. And the guy who figured
this out is the Isaac Newton of Mathemagics. · Creationist: I fully understand that 1 + 1 = 2 and 2 + 1 = 3... but
no matter how much time you give you can't get to 1000! I fully believe in
micromathmatics but macromathmatics is just a religion. ·
Fundamentalists: believe 2+2 =5 because It Is
Written. [Somewhere. They have a lot of trouble on their tax returns].
(riferimento ad un noto
fondamentalista USA in prigione per allergia alle tassei) · 2+2=4, 2x2=4, 2^2=4, 2/2 x
2(2)=4. "Random coincidence" or divine plan? |
|
19/7/07-IT
|
·
Sul Messaggero un’intervista al vicedirettore della specola
vaticana: “Anche
la Chiesa cerca E.T.”; interessante leggere come per lui la ricerca
scientifica appaia come un lavoro entusiasmante, che citi sigle e dati a
differenza di qualsiasi altro religioso che si mette a parlare di scienza.
Interessante come faccia notare che nonostante l’onnipotenza divina, abbia
ben chiara la scala dei tempi (dice 3,5 miliardi di anni,ma dal big bang ce
ne sono voluti 15 di miliardi di anni) che sono stati necessari prima che si
sentisse la necessità che comparissero forme di vita intelligente ·
Oggi su Repubblica un articolo di Odifreddi (“L’albero della vita”) dedicate al
tricentenario di Linneo, un geniale botanico svedese che, pur
creazionista come tutti a quel tempo, ci fornì uno dei migliori strumenti per
riconoscere e ricostruire la storia evolutiva degli esseri viventi. La sua
classificazione (e i metodi comparativi utilizzati) aprirono la strada ad un
incredibile sviluppo delle conoscenze, tale per cui già nella seconda metà
dell’800 ci fu chi (come Maupertuis ed Erasmus Darwin) cominciò a ipotizzare
l’origine comune degli esseri viventi, in poche parole l’evoluzione
biologica, che poi per primo Charles Darwin un secolo dopo riuscì a capire e
quindi a spiegare correttamente. Impressionante come Linneo classificasse la
nostra specie all’interno delle scimmie antropomorfe, che ancor oggi qualcuno
non riesce a considerare nostre parenti ... anche se molto alla lontana.
Nell’articolo si ricordano i problemi che anche un creazionista come Linneo
ebbe con la chiesa di allora. |
|
18/7/07-IT
|
·
Su
Nature un articolo (“The
case of creation”) di uno degli esperti che ha testimoniato al processo
di Harrisburg (Dover’s trial); Padian recensisce alcuni libri che
commentano il processo (autunno 2005) che ha svelato i trucchi
dell'Intelligent Design. Last year's Dover trial resulted in
intelligent design being removed from the science curriculum.
Kevin Padian reviews The Battle Over the Meaning of Everything:
Evolution, Intelligent Design, and a School Board in Dover, PA by Gordy
Slack and 40 Days and 40 Nights: Darwin, Intelligent Design, God,
OxyContin® and Other Oddities on Trial in Pennsylvania by
Matthew Chapman and Monkey Girl: Evolution, Education, Religion, and the
Battle for America's Soul by Edward Humes ·
Su Repubblica
il terzo intervento di Cavalli Sforza sull’evoluzione (oggi racconta “Come muta e migliora una specie”) ma troviamo qui vicino
anche un lungo articolo sull’origine del bipedismo nell’uomo: “L’uomo camminò su due zampe per
risparmiare energia”. ·
[da Pikaia] In un articolo di commento (“With a Little Help from a Friend”) sull'ultimo numero di Plos biology, il grande primatologo Frans de Waal (voce
di Wikipedia) insiste su un suo cavallo di battaglia. Le differenze tra
uomini e scimpanzé sono veramente poche, e anche tratti che si ritengono
specifici del comportamento umano trovano precedenti in quello dello
scimpanzé. |
|
17/7/07-USA
|
·
Anche negli USA è arrivata qualche tonnellata del
bellissimo (ma solo esteticamente grazie alle foto, e ... lasciando perdere i
testi, accettabili solo per un creazionista – ma non biblico) volumone
"The atlas of Creation". Lo racconta il NewYork Times
("Islamic
Creationist and a Book Sent Round the World"). A me non lo
mandano? |
|
15/7/07-IT
|
·
La documentazione non è recente, ma comunque è piuttosto interessante,
dato che illustra alcuni programmi
didattici di religione utilizzati per bambini torinesi di 3/6 anni. Quello che preoccupa di più è piuttosto l’ottica
con cui a bambini di 3/6 anni vengono presentati gli ambienti naturali e gli esseri
viventi.(e questi non sono concetti filosofici o favole, ma oggetti
materiali e reali, la prova “vivente“ dell’evoluzione biologica); gli
obiettivi formativi sono i seguenti: ·
3 anni: Il bambino scopre la bellezza dei colori che Dio ha
assegnato ad ogni elemento del creato e nell’armonia della natura
intuisce la presenza di Dio creatore ·
4 anni: il bambino riconosce i luoghi naturali che Dio ha
destinato ad ogni creatura e sa collocare al giusto posto ogni
essere vivente ·
5 anni: il bambino intuisce l’importanza del dono che Dio ha fatto all’uomo e
il rispetto che ha chiesto e che dobbiamo avere nei confronti del mondo. A volte all’università ci si chiede come sia
possibile che per gli studenti di biologia e di scienze naturali i concetti
che riguardano l’evoluzione (ma anche i
fatti!) sembrino non penetrare in profondità; spesso si attribuisce la
responsabilità ai docenti del liceo immediatamente precedente o anche della
scuola media. Ci si dimentica del fatto che fin da 3/6 anni già hanno
imparato, nelle ore di religione, a “collocare al giusto posto
ogni essere vivente” ...; è probabile che sarà difficile imparare a porsi le domande … se si
è imparato fin da piccoli a sapere comunque la risposta … prima di porsi le domande … Questi bambini di Torino andranno all’università
solo fra 15 anni. Sceglieranno discipline scientifiche? Non si sa. Quello
che, curiosamente, è molto probabile ... è che crederanno nella creazione
molto meno dei coetanei USA, che la religione e la creazione l’hanno studiata
solo in famiglia, al di fuori delle aule scolastiche ...! |
|
13/7/07-IT
|
·
Cominciano in
questi giorni le iniziative pubblicitarie in vista dell’inizio (il 30 luglio)
delle cinque puntate di “Evoluti per
caso”. Per chi vuole cominciare a conoscere gli esperti che poi
Patrizio Roversi metterà alla prova ma anche prenderà in giro con molta
abilità, si possono vedere alcuni filmati.
Purtroppo non c’è ancora nulla sulla primatologia, che caratterizerà la tappa
brasiliana. ·
Non c’entra molto
con il dibattito attuale sull’evoluzione, ma una frase del precedente presidente
del comitato nazionale italiano di bioetica merita una breve deviazione, dato
che propone una soluzione per rendere meno conflittuali le relazioni fra
popoli con diverse opinioni, lingue, culture e religioni che troviamo oggi
nel mondo. In un articolo sull’Avvenire (“Il
primato dell'unità sulle sacrosante diversificazioni”) D’Agostino motiva
la sua opinione sul primato della chiesa cattolica su ogni religione e ogni
cultura, criticando “... il relativismo antropologico e culturale, che sulle prime ama presentarsi come benevolo e
tollerante, si rivela rapidamente indifferente e ostile nei confronti
della diversità". Anche l’unità ipotizzata sembra a questo punto un po’ troppo relativa
….Niente paura … da qualche giorno esiste un nuovo strumento che porterà la
pace e l’unità fra le culture, le religioni e le lingue del mondo: “L'unità, prima ancora che il contenuto di un appello
morale, è un principio antropologico fondamentale, che si crea la sua strada
in mille modi diversi e imprevedibili, anche attraverso le nuove norme
canoniche sulla liturgia eucaristica”. Si’, lo strumento risolutivo sarà la messa in latino che,
ottenibile a richiesta, porterà unità nel mondo. E’ importante precisare che
questa è proprio l’ultima frase dell’articolo e non si indica una futura continuazione.
Questa frase riprende comunque una recente dichiarazione, poco
diffusa in Italia, secondo cui l’annuncio del Vangelo, fatto 500 anni fa in
latino o spagnolo, non fu un'imposizione di una cultura straniera. |
|
12/7/07-CA
|
·
Anche in Canada un
ricercatore curioso ha indagato sul tasso di antievoluzionismo nei canadesi,
e i dati sono stati presentati in un lungo articolo “Canadians
split on creation/evolution” |
|
12/7/07-IT
|
·
In un periodo in
cui si “svalutano” milioni di pacifici relativisti e milioni di appartenenti
a religioni cristiane ma non cattolici, anche il metodo scientifico ha
diritto di non sentirsi troppo bene … per cui non ci sì può stupire di un
doppio attacco (melius abundare quam deficere?) oggi da parte dell’Avvenire:
·
un primo articolo (“Cari scienziati, non siete guru. La società
civile deve darsi strumenti di controllo davanti al desiderio di onnipotenza
della scienza: parla Enzensberger “) critica l’arroganza degli
scienziati (perchè generalizzare? Perché non pensare che da qualche
parte ci sia qualche scienziato relativista e quindi non arrogante nè
assolutista? Non si dica pero’ che non piacciono i relativisti…) ·
un secondo articolo (“Transumanisti, la nuova utopia dei
«mutanti»”) decisamente
fuori dalle righe, in cui si racconta (riprendendo un articolo di ieri) di
una “nuova utopia che agisce sull'essenza
dell'essere umano, sulla profonda identità di ciascuno, proponendo mutazioni
irreversibili e, per molti versi, spaventose “. Purtroppo una storica senza particolari
competenze biologiche riporta – senza verificarle - vaneggiamenti di altre
persone anche loro senza competenze biologiche, con effetti sicuramente
terrorizzanti per i poveri Iettori cattolici che magari poi credono davvero
che gli ospedali (anche quelli gestiti da enti cattolici?!) sono da evitare
come il demonio dato che sono strutture in cui (forse nessuno lo sapeva
prima?) “Il corpo viene trattato come un
aspirapolvere, la cui efficienza è sempre da migliorare, o come la
carrozzeria di un'automobile, da riparare con pezzi di ricambio”,
per non parlare del fatto che tendono oggi perfino a limitare “la vera felicità, che senza dolore non può esistere”
… [come può ben dimostrare chi usa il cilicio]. Anche in questo
articolo si ritorna all’arroganza degli scienziati: “La realizzazione del paradiso in terra viene oggi promessa
dalla tecnoscienza: attraverso la conquista dell'immortalità, della
felicità perenne, di sanità, bellezza e intelligenza per tutti grazie alle
nuove scoperte scientifiche” facendo credere al lettore che
qualcuno possa addirittura progettare l’immortalità o prometterla! Evidente anche, ma c’è da aspettarsela, la confusione fra biologia (ci
sono organi, cellule e nervi specifici che si occupano del piacere, oltre a
quelli che si occupano di fornire la sofferenza apprezzata da chi crede che “la vera felicità
senza dolore non può esistere”) e cultura, quando scrive “E la via seguita dai fautori della «libertà della
scienza» a ogni costo sarà la difesa dei diritti civili, come già vediamo
dall'allargamento dei diritti umani al piacere sessuale“. Ancora più sconvolgente la frase finale quando, forse non aggiornata
sulle recenti dichiarazioni del papa (13/5/07) sull’unica religione utile (i
poveri ma saggi indios americani aspettavano che
arrivasse Colombo per portare finalmente “il
Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro
ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano
silenziosamente”), in un
impulso del deprecato relativismo
invita a garantire la libertà religiosa, lamentandosi delle “tendenze che nascondono l'abbandono dei primi e più
importanti diritti sanciti dalla dichiarazione del 1948: quello alla libertà
religiosa e soprattutto quello che sancisce la dignità di ogni vita
umana”. ·
Si aggiunge poi,
volendo, anche un terzo articolo che allarga molto il discorso, con la
critica addirittura all’illuminismo
(“Processo all'Illuminismo”), cercando di far credere che il mondo
potrebbe andar meglio se la fede prevalesse sulla ragione. Proprio in questi
giorni un documento
vaticano ha chiarito che quella cattolica è l’unica religione cristiana
ben organizzata, indipendentemente da qualdiasi dialogo. Nell’articolo si
ricorda poi il discorso di Regensburg con la richiesta alla scienza di essere meno “ragionevole” ·
Su Repubblica
il secondo articolo di Cavalli Sforza sull’evoluzione: “La scoperta del monaco Mendel” |
|
11/7/07-USA
|
·
Per gli italiani
non è (per fortuna e per ora) un’esperienza realizzabile, a meno che non si
vada fino ad Interlaken, in Svizzera. Nel sito dell’NCSE
(National Center of Science
Education) in USA un paleontologo, presidente della Kentucky
Paleontological Society racconta
la sua visita ad un museo della Creazione da poco aperto, l’Answers
in Genesis museum in Petersburg, Kentucky. Possiamo consolarci del fatto che in Italia non
dovremmo mai vedere orrori/errori di questo tipo, dato che i creazionisti
biblici sono osteggiati anche dalla chiesa cattolica; a volte però riescono
perfino ad andare in TV. E’ meglio che in televisione non si parli mai di
evoluzione: sembra che nessuno si vergogni a dare spazio in TV per dire
(senza doverlo dimostrare) il contrario di quello che spiegano e possono
dimostrare gli esperti e gil scienziati. Ma è giusto? Gli spettatori lo
capiscono? |
|
11/7/07-IT
|
·
Decisamente
fantascientifico il futuro “transumanista” delineato nell’articolo
dell’Avvenire “Transumanismo, il nuovo incubo”, in cui, coinvolgendo abusivamente anche Darwin e Dawkins, si citano documenti di
questo movimento tratti dai loro siti web (World Transhumanist association, Trans Vision, Future of Humanity Institute, BLTC research, Transhumanist Student Network). Se è vero che i transumanisti masochisticamente sostengono che le nuove
conoscenze scientifiche permetteranno di rendere “l'umanità
attuale del tutto obsoleta” [?!] la preoccupazione è corretta; un po’
strano preoccuparsi invece che “lo scientismo
libertario torni a radicarsi con tenacia nelle università e nei laboratori
della ricerca scientifica come «coraggio laico», libertà di ricerca e
di applicazione”. Un giretto
nei siti web evidenzia come,a partire da leader mondiali come il sociologo
mantovano Campa o il filosofo inglese Bostrom, fra questi
quattro gatti dispersi per tutto il mondo ci siano pochi biologi e invece
molti ingegneri, filosofi, sociologi. Non è il caso di preoccuparsi |
|
10/7/07-UK
|
·
Interessante video,
molto utile anche per far capire la diffenza fra chi la scienza la fa
attraverso esperimenti che mettono alla prova sia la realtà che le nostre
idee e chi invece cerca, potremmo dire (alludendo all’esperimento qui citato)
di svuotare la scienza “con un cucchiaino” e renderla inoffensiva e inutile.
Magari aggiungendo accuse di arroganza (“scienziati
tentati dall’arroganza di conoscere ogni cosa” ) – non contestate dal
giornalista - come quelle che si sono lette il 7/7/07 sull’Avvenire in un
intervista a M.Behe, quello che dovrebbe essere
l’unico biologo del gruppo dell’Intelligent Design. Il video, allegato ad un articolo (“Raising the level: orangutans use water
as a tool“) pubblicato sull’ultimo numero di Biology Letters, mostra la geniale
soluzione adottata da un orango per ottenere una nocciolina depositata dagli
umani sul fondo di uno stretto cilindro fissato al tavolo. Il video presenta
uno dei tanti esperimenti realizzati da scienziati curiosi (non … arroganti!)
per verificare le capacità cognitive nei primati e in particolare nelle
specie a noi più vicine (scimpanzé, gorilla e orango . Uno degli aspetti spesso ignorati è l’incredibile (ma fino a qualche anno
fa) aumento delle capacità cognitive dimostrato nelle specie di primati a noi
più vicine, sia rispetto alle altre specie di primati che rispetto agli altri
mammiferi; solo questa precedente ignoranza permetteva il fatto che spesso si
accettasse l’idea di abissali differenze (ontologiche?) fra la nostra specie
e le altre a noi vicine, differenze che qualcuno pensa associabili ad una
ormai improbabile netta separazione fra istinto e intelligenza. Questo video
dimostra invece come la soluzione dei problemi esplorando strade nuove sia
alla portata delle scimmie antropomorfe. Sarebbe utile creare una pagina web
in cui riportare i link a video di questo tipo, utili per riflettere sui
fatti che, grazie alla curiosità che si manifesta negli scienziati (oltre che
nelle antropomorfe…), hanno portato a rivedere profondamente la valutazione
del concetto di istinto e del suo ruolo in alcune specie filogeneticamente
vicine alla nostra. L’esprimento e il video sono citati anche nel blog
di G.P.Artale. |
|
8/7/07-IT:
|
·
In un sito web
vicino ai Neocatecumenali compare un’intervista
(con video)
a P.R.Pascual, direttore del Master in Scienza e Fede della Univ.Pontificia
Regina Apostolorum. Si parla dei rapporti fra chiesa e scienza (e anche qui
si cerca di evitare se possibile riferimenti al presente, come al solito, per
quanto riguarda la chiesa: si parla quindi del passato, di Galileo e si
ricorda che “non è per caso che la scienza
moderna, come oggi la conosciamo, sia nata proprio nel mondo occidentale, in
cui la fede e la Chiesa erano elementi fondamentali per la cultura
occidentale”. Se si parla della scienza le citazioni riguardano invece il presente –
Odifreddi e Dawkins –… e si cerca di far dimenticare quanto oggi sia invece
la biologia a fornire “elementi
fondamentali per la cultura occidentale”. Non molto chiaro il punto su
creazione/evoluzione: buona la citazione della miglior frase di GP2, quella
del 1996, ma non è chiara (più per i cattolici che per
gli scienziati, che già l’avevano capita così…) la frase riferita a quel
documento del 1996: “Non si
trattava di una conferma, o di una specie di ammissione o di approvazione in
blocco della teoria dell’evoluzione, soprattutto quella darwiniana.
Semplicemente, il papa prendeva atto di quello che la scienza oggi ha a
disposizione”. Credo nessuno si
aspettasse dal papa benedizioni, né verifiche, ma al massimo prese d’atto di
quello che ha scoperto la scienza, e potremmo aspettarci che quando il papa
prende atto gli altri dovrebbero seguirlo … invece sembra che molti cattolici
non vogliano prenderne atto e continuano a manifestare anche confusione e
ignoranza … Il discorso poi però sembra ancora poco chiaro e soprattutto si nega la
possibilità di prese d’atto di non si sa quali teorie (mentre GP2 era stato
chiaro e preciso!): “quelle teorie che escludono la
causalità divina ovviamente non si possono accordare con quello che dice la
Bibbia”.
Evidente però la caduta in una trappola: una teoria scientifica ha
infatti a priori il grosso “difetto” di escludere
la causalità divina, altrimenti non sarebbe una teoria scientifica…;
come (e quando) si uscirà da questa contraddizione? Interessante invece, in riferimento
all’Intelligent Design, l’ammissione del fatto – corretto - che gli
scienziati seri non ci credono per niente: “dal punto di vista degli scienziati la stragrande
maggioranza è a favore della teoria dell’evoluzione e contraria alla teoria del progetto intelligente, o, se
vogliamo, più genericamente, alla proposta del creazionismo”; interessante anche questa ammissione del fatto – anche questo
corretto – che l’ID sia un tipo di creazionismo e l’avvertimento a non fare
confusioni: “… si possono chiarire i diversi livelli e non confondere
i piani. Questo è il problema: si confondo i piani. C’è un piano della
scienza, quello intermedio della filosofia, e finalmente quello della
teologia: bisogna distinguerli, questi tre piani, senza confonderli, ma
nemmeno separarli del tutto, perché ci sono certamente dei rapporti.” E a non spaventarsi
della scienza (“… almeno se vediamo la posizione
dei cristiani, non credo che ci sia un’opposizione riguardo alla scienza,
benché sia vero che ci sono alcuni gruppi minoritari che guardano alla
scienza moderna con un certo sospetto, perché vedono in essa un contrasto con
quello che la Bibbia ci insegna”) … almeno fino a che non
contrasta con la Bibbia (le ipotesi “che dicono che l’uomo è venuto per caso e che non ha
alcuna differenza rispetto agli altri esseri viventi … non si possono
conciliare con quello che dice la Bibbia, perché chiaramente la Bibbia
dice che “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”). Come si vede non è
facile parlare, con S.J.Gould, di NOMA (Non Overlapping MAgisteria) in
un contesto culturale in cui non solo l’overlapping può essere negato e
confermato in uno stesso documento …
ma si può anche dire - senza angosciarsi molto - che “la stragrande maggioranza degli scienziati è a favore della teoria dell’evoluzione”, la quale “non si può
conciliare con quello che dice la Bibbia”. Dai NOMA possono solo derivare
NOCO (“non overlapping conclusions”)? |
“dal punto di vista degli
scienziati la stragrande maggioranza è a favore della teoria dell’evoluzione
e contraria alla teoria del progetto intelligente, o, se vogliamo, più
genericamente, alla proposta del creazionismo”; |
7/7/07-IT
|
·
Finalmente l’Avvenire
cita un’”eroe” della difesa (negli USA) della posizione cattolica
sull’evoluzione, l’evoluzionismo teista, di fronte all’avanzare
dell’Intelligent Design. Oggi nell’articolo “Darwin,
i limiti del caso“ si parla infatti (forse è la prima volta su questo
quotidiano) di un biologo evoluzionista universitario cattolico, Kenneth Miller, che da un
paio di decenni cerca di contrastare il gruppo di creazionisti biblici che
(dopo la sentenza della corte suprema USA
che nel 1987 impedì l’insegnamento del creazionismo nelle scuole
statali USA) hanno furbamente [grafici
e confronti
molto istruttivi] riscoperto
l’idea dell’”Intelligent Design”, che già ai tempi di Darwin era propagandata
dal reverendo Paley ed aveva affascinato anche il giovane Charles. Forse nessuno se l’aspetterebbe, dopo gli
articoli di F.Facchini sull’Osservatore Romano (17/1/06) e di P.Coyne anche sull’Avvenire, ma
l’articolo di oggi fornisce spazio proprio ad un esponente dell’ID facendo
credere ai lettori che si tratti di scienza; non ci si preoccupa infatti di
quel che dicono i suoi colleghi di
dipartimento (“Siamo tutti d’accordo che l’intelligent design non ha
basi scientifiche, non è stato verificato sperimentalmente e non deve quindi
essere considerato scienza”), nè si
considera quello che masochisticamente lo stesso Behe aveva ammesso al processo,
ma si da’ spazio al cattolico Behe per contestare (senza spiegarne le
motivazioni) la critica al suo libro da parte del cattolico K.Miller… Se Miller non l’avesse ancora capito, l’articolo
sull’Avvenire di oggi può essere una risposta negativa (la prima!) alla sua lettera
al papa del 12/7/05, quando, con Francisco Ayala, chiedeva spiegazioni
sul precedente (7/7/05: “Finding
Design in Nature”) inatteso
intervento pro-ID del card.Schönborn pubblicato sul New York Times.. Come si sa, oggi anche il papa sembra allineato
sulle posizioni del card.Schönborn, tanto è vero che ha spiritosamente
dichiarato di aver visto la mano della provvidenza in quell’articolo di
Schönborn, che purtroppo (per lui ma soprattutto per la provvidenza che a
volte è distratta se non addirittura dispettosa) iniziava addirittura –
proprio la prima fase! - con una citazione sbagliata (è impossibile
che nessuno l’abbia ancora notata) di un documento molto importante (del 1996) del papa precedente… ·
Sul Riformista
un articolo di Orlando Franceschelli (“La sfida raccolta dall'ebraismo sulla teoria evoluzionistica”) che informa su un aspetto poco noto, quello
del rapporto fra evoluzionismo e religione ebraica, con aspetti positivi (“invece di essere stato disegnato e creato da Dio nella
sua forma attuale il mondo è il prodotto di un lungo processo di selezione
naturale” e “La verità va accettata da
qualunque parte provenga” dice il rabbino conservatore L.Troster) ma anche con qualche dubbio (molti rabbini
guarderebbero con interesse all’ID). |
|
4/7/07-IT
|
·
[da Pikaia]:
Anisn-News
Speciale evoluzione -
Ritorna prepotentemente alla ribalta, o così sembra, la discussione
sull’evoluzione. L’occasione questa volta viene da lontano: un testo viene
“misteriosamente” e senza richiesta recapitato gratis dall’Ungheria ad una
folta serie di insegnanti di Liceo Scientifico, scelti nel panorama
scolastico italiano in diverse sedi ed in diverse regioni italiane. MOLTO “curioso” notare come invece in siti
cattolici il direttore del Master in Scienza e fede della Regina Apostolorum,
P.R.Pascual, evidenzi
come le scienze naturali si interessino a problemi/piani diversi: “Cosa intende fare la scienza? Trovare la spiegazione
dei fenomeni naturali nella stessa natura. Dunque, non può trovare una
spiegazione soprannaturale della natura, perché non sarebbe più scienza.
Allora, parlare di scienza creazionista o dire che la scienza deve in qualche
modo dimostrare azione di Dio nel mondo, è per me una contraddizione. Non è
questo il compito della scienza”. Davvero curioso
[?] che sia un religioso a dover ricordare ad un naturalista che scienza e
teologia abbiano interessi e obiettivi diversi! |
|
4/7/07-IT
|
·
[da Pikaia]
E' uscito
un nuovo fascicolo della rivista BIOLOGY AND PHILOSOPHY (2007,
vol. 22, n. 2). Contiene numerosi articoli e riflessioni sull'ID,
sul Papa, sulla speciazione, sul concetto di selezione naturale. |
|
2/7/07-IT
|
·
Ben due articoli
sull’evoluzione nell’inserto
di Repubblica con articoli tradotti dal New York Times: “Il genoma umano
continua a cambiare” di N.Wade (in cui si racconta di recenti
mutazioni che hanno favorito la sopravvivenza della nostra specie negli
ultimi 50000 mila anni.e “Molteplici forme di
vita da pochi geni” di C.Kaesuk Yoon |
|
1/7/07-IT
|
·
Anche R.Dawkins
commenta sul New York Times (“Inferior Design”) l’ultimo libro di Behe (“The edge of evolution”). Anche lui come Miller su Nature (Falling over the edge) sottolinea le novità che sicuramente faranno
arrabbiare i creazionisti ma anche molti sostenitori dell’ID che a questi due
fatti non credono o dubitano: l‘origine dell’uomo da antenati scimmieschi e
l’antenato comune di tutti gli esseri viventi. Dawkins poi apprezza che Behe
abbia lasciato un po’ perdere la complessità irriducibile (in effetti molti
critici ma anche costruttori di trappole per topi sono riusciti a dimostrare
che invece non solo la complessità era riducibilema anche i preadattamento
hanno creato strutture impensabili), ma distrugge le sue dimostrazioni
sull’impossibilità che le mutazioni possano essere importanti per
l’evoluzione semplicemente facendo notare quante varietà di cani si sono
formate (grazie ad un disegno intelligente umano) in poche migliaia di anni a
partire dai lupi (“as I incredulously close this
book I seem to hear mocking barks and deep, baying howls of derision from 500
breeds of dogs -- every one descended from a timber wolf within a time frame
so short as to seem, by geological standards, instantaneous.") . Critica anche il fatto che abbia attribuito a
Darwin il ruolo importante per un evento, la mutazione casuale, che Darwin ai
suoi tempi quasi ignorava insieme alla genetica, tanto è vero che attribuiva
un ruolo alla casualità in un meccanismo, la selezione naturale, che in
realtà oggi sapiamo che non lascia tanto spazio proprio al caso. |
|
GIUGNO 2007
30/6/07-IT
|
·
Articolo sul Foglio
(“BEHE TORNA A
OCCUPARSI DI DARWIN E CI RACCONTA "L'ORLO DELL'EVOLUZIONE") giustificato con l’uscita di un secondo libro
di Behe (“The
edge of evolution”)… Nonostante del suo primo libro si dica che è
stato esaminato da un tribunale e non sia riuscito a convincere nemmeno il
giudice, per chi ci crede si scrive che “fece
scalpore” e che fu perfino un “primo
clamoroso successo”. Rispetto ad altri precedenti articoli sul Foglio
in cui si raccontava di un misterioso “batterio
Flagellum” qui si parla di “flagellum batteriale”, un ternine che comunque
indisporrebbe qualunque biologo. Nonostante il giornalista auspichi un “approccio sobrio”, non sembra comprensibile la frase “la
mutazione genetica cresce come la selezione naturale favorisce la discendenza
di coloro che ne beneficiano”. Positivo comunque il fatto che Behe
riconosca, diversamente dal creazionismo islamico che trova estimatori anche
in Italia, l’esistenza di un antenato comune e quindi di un processo
evolutivo (“il Disegno intelligente è compatibile
con l’idea di antenato comune, quella che molti religiosi disdegnano”);
non sa quindi che per i cattolici non ci sono problemi ad ammettere
l’antenato comune, ma non ricorda più che il processo di Harrisburg ha dimostrato
che nel 1987 i suoi predecessori avevano in poco tempo sostituito con “disegno intelligente” ogni ricorrenza di “creazione” nel loro principale testo … [poche
idee ma chiare…?] Già questo riconoscimento dimostra comunque come sia
impossibile qualsiasi collaborazione con il creazionismo biblico protestante
e il creazionismo islamico … anche se non sembra che molti cattolici italiani
se ne rendano sempre conto. Ma questo è anche conseguenza dei programmi
scolastici, che solo del 1979 prevedono (ma qualcuno anche in Italia ha
saltato quel capitolo pur fondamentale) l’insegnamento dei fatti che
giustificano la teoria dell’evoluzione. Iniziano a comparire alcuni commenti e critiche a questo nuovo librio di
Behe: “Quote Mining in EoE”. |
|
29/6/07-IT
|
·
Articolo di
T.Pievani sul Manifesto
(“IL LINGUAGGIO SULLA SOGLIA TRA
UMANO E NON UMANO”) riguardante la recente pubblicazione del libro di
Ferretti “Perché
non siamo speciali” sull’origine naturale del linguaggio umano, un
tema che porta spesso a mettere in dubbio come inadeguati i meccanismi
naturali che secibdi gli evoluzionisti hanno agito nel corso dell’evoluzione.
L’articolo, in cui si trovano anche citazioni dei primi taccuini di Darwin
che illustrano chiaramente quanto fossero alte le montagne (in particolare le
strutture complesse, ma anche quelle strutture che, ad esempio anche
nell’evoluzione umana, hanno avuto origine inizialmente come adattamenti
all’ambiente arboricolo ma poi hanno potuto svolgere anche funzioni diverse)
che ha cercato di spianare, si conclude con una speranza: “L'ipotesi
funzionalista e l'ipotesi strutturalista, avanzate congiuntamente da Darwin
nel 1872 per rispondere al problema della complessità adattativa, sembrano
dunque rincorrersi ancora l'un l'altra. Dal loro riverbero nascerà
probabilmente una «psicologia evoluzionista di seconda generazione» che,
emancipandosi dalle rigidità teoriche della prima, saprà forse avvicinarsi di
un altro passo ancora al mistero delle origini delle nostre più elusive
facoltà.” |
|
29/6/07-IT
|
·
Oggi alle ore
9.30, presso l'Aula Magna del Palazzo Centrale dell'Università di Parma (via
Università, 12) si aprirà il convegno per il 100 anniversario della nascita
di Niko Tinbergen, nato nel 1907 e considerato uno dei padri fondatori
dell'etologia moderna, anche perchè ha formato decine di allievi che hanno
collaborato nella diffusione dell’etologia in tutti i paesi d’Europa, e non
solo. Basti pensare che De Waal, studioso degli scimpanzè e una delle 100
persone più influenti nel mondo secondo Time
2006, è allievo di Van Hoof che è allievo di Desmond Morris, allievo di
Tinbergen. Il convegno, organizzato da Pier Francesco Ferrari, ricercatore
presso la facoltà di Medicina e Chirurgia, e da Paola Palanza, Professore
associato della facoltà di Medicina e Chirurgia, si aprirà con il saluto del
Rettore dell'Università di Parma Gino Ferretti. Seguiranno numerosi e
autorevoli interventi di docenti dell'Università di Parma e di altri
prestigiosi Atenei italiani ed europei. - Programma del convegno. Una delle notizie più curiose raccontate al convegno (oltre agli aneddoti
di D.Mainardi sui suoi primi anni a Parma con Schreiber e il giovane Cavalli
Sforza): anche il fratello di Niko, Jan ha avuto il premio Nobel, ma per
l’economia; sembra sia l’unico caso di 2 premi Nobel in famiglia…. |
|
27/6/07-IT
|
·
Lungo articolo (il
primo di una serie) di L.L.Cavalli Sforza e di suo figlio sull’evoluzione
biologica ed umana su La Repubblica (“L'EVOLUZIONE E L'INCERTO FUTURO
DELL'UOMO”). Cavalli
Sforza recentemente (l’11 giugno) ha ricevuto a Napoli il Premio internazionale alla libertà (sezione Cultura); assegnato a personalità o
istituzioni, che si siano distinte per la valorizzazione degli ideali di
libertà, intesa particolarmente, come responsabilità individuale. La
cerimonia di assegnazione del Premio, promosso sotto l'Alto Patronato del
Presidente della Repubblica, da "Società Libera" in collaborazione
con il Comune di Napoli, si terrà mercoledí 13 al Maschio Angioino e sarà
condotta da Franco Di Mare ed Elisa Isoardi. Lo spettacolo sarà ripreso da
RAI 1 e trasmesso il 14 giugno in seconda serata. I Premiati: Cultura: ·
[Da Pikaia: “Non
siamo gli unici altruisti!”] Dopo la citazione di un articolo di uno
scienziato come Cavalli Sforza è proprio ovvio e necessario inserire la
citazione di un articolo (“Spontaneous altruism by chimpanzees and
young children” = “Altruismo
spontaneo negli scimpanzé e nei bambini”) che presenta i risultati di un
esperimento scientifico (che riguarda quindi “fenomeni osservabili e ripetibili”). Serve per
dimostare come lavorano e cosa scoprono gli scienziati e per far capire come
si distinguono da chi, partendo da presupposti ideologici, ha addirittura
paura a pensare di poter realizzare certi esperimenti … dopo quel che è
successo a quell curioso di Adamo. Tanta paura da auspicare addirittura
che nemmeno altri ricercatori li facciano. Giusto qualche giorno fa si poteva
appunto leggere sull’Avvenire l’articolo di uno dei maggiori esperti italiani di bioetica. Nell’articolo, dal sottotitolo un po’
troppo ostile verso la ragione e la scienza, e quindi non adatto al
quotidiano dei vescovi italiani, che dovrebbero essere prudenti sui problemi
che non conoscono e che nemmeno toccano il delicato problema della vita: “I passi di troppo di certi studiosi”; sembra che si inviti molto chiaramente
gli scienziati a lasciar perdere gli studi sull’altruismo; secondo lui
infatti sarebbe da tempo tutto ben chiaro: non solo esisterebbe un “unico essere "naturale",
in grado di orientarsi consapevolmente al bene”, ma sarebbe anche sbagliato pensare che “i
sentimenti morali sarebbero uno dei prodotti dell'evoluzione”; proprio
per questo gli scienziati dovrebbero lasciar perdere lo studio dell’altruismo
(anche se il 10/6/07 interessava ad altri che scrivono sull’Avvenire) e “studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti
alla nostra dimensione fisica, e nulla di più”. Per fortuna il suo appello, oltre che essere in ritardo di qualche
decennio, non si sente nemmeno in Germania, e da quel paese ci arriva uno dei
tanti risultati interessanti che riguardano appunto il comportamento
altruistico; in questo caso nei primati e addirittura ci si lancia proprio in
un confronto fra scimpanè e cuccioli d’uomo. La ricerca è stata pubblicata su una rivista ad accesso gratuito (PLOS
biology), per cui basta sapere l’inglese per poter fare a meno di “mediatori”
culturali che almeno sperano che nessuno legga i risultati di ricerche che
nessuno dovrebbe fare in quanto sarebbero “passi
di troppo”. Non vorrei fare la parte di un improbabile serpente biblico parlante … ma
inviterei ognuno ad avvicinarsi per rendersi conto personalmente di quello che un semplice essere
umano non vorrebbe che si conoscesse (anche se nessuno comunque ha potuto o
voluto impedire che in Germania lo studiassero) … |
|
27/6/07-USA
|
·
Articolo su Nature (Falling over the edge) di un biologo cellulare statunitense (Kenneth Miller) che da vent’anni da cattolico e credendo
di seguire le indicazioni di santa romana chiesa combatte il creazionismo
mascherato (e lui ben lo sa conoscendo l’ambiente e la storia dell’ID) che sta cercando di sostituirsi al creazionismo
biblico che ormai non è più di moda negli USA, anche se realizza iniziative
costose e grandiose che riescono ad essere pubblicizzate e a stupire anche in
Europa. Miller era stato uno dei testimoni al processo di Harrisburg, dove
aveva fatto capire come fossero sbagliate dal punto di vista biologico le
idee dei sostenitori dell’ID. Lo stesso fa commentando questo libro, evidenziando
alcuni errori, dimostrati da pubblicazioni scientifiche che cita: o
“He then leads his unsuspecting readers to
believe that this spurious calculation is a hard and fast statistical barrier
to the accumulation of enough variation to drive darwinian evolution. It
would be difficult to imagine a more breathtaking abuse of statistical
genetics”, o
“Behe waves away evidence suggesting that
chloroquine resistance may be the result of sequential, not simultaneous,
mutations (Science 298, 74–75;
2002), boosted by the so-called ARMD (accelerated resistance to multiple
drugs) phenotype, which is itself drug induced. A mistake of this
magnitude anywhere in a book on science is bad enough, but Behe has built his
entire thesis on this error.”, o
“Apparently he has not followed recent
studies exploring the evolution of hormone-receptor complexes by sequential
mutations (Science 312, 97–101;
2006), the 'evolvability' of new functions in existing proteins — studies on serum paraxonase (PON1)
traced the evolution of several new catalytic functions (Nature Genet.
37, 73–76; 2005) — or the modular evolution of cellular
signalling circuitry (Annu. Rev. Biochem. 75, 655–680; 2006). Instead, he tells his readers
that there is just one explanation that "encompasses the cellular
foundation of life as a whole". That explanation, of course, is
intelligent design.” Un aspetto
curioso, fatto notare da Miller, è che Behe accetta però alcuni fatti che i
creazionisti di ogni tipo (ID compreso) si rifiutano di accettare: l’origine di
uomo e antropomorfe da una antenato comune, o l’idea di un antenato comune per
tutti gli esseri viventi (gli americani lo chiamano il “common
ancestor”; che la novità possa spiacere a qualcuno è ovvio: il
blog del massimo “profeta” dell’ID, Dembski,
polemicamente si chiama proprio “uncommon descent”). Concludendo:
“What this book actually demonstrates,
however, is the intellectual desperation of the intelligent-design movement
as it struggles to survive in the absence of even a shred of scientific data
in its favour”. Il 7/7/07 leggeremo invece l’opinione del
quotidiano die vescovi italiani e capiremo come valutino “the absence of even a shred of scientific data in its favour”. |
|
26/6/07-CE
|
·
Il comitato per la
cultura del Parlamento del Consiglio
d’Europa protesta (“Creationism in education: committee protests at
sending back of report “) per il rinvio in
commissione della relazione sul creazionismo. In particolare si contesta che il problema sia
religioso e si sostiene che “The committee
wishes to affirm that the problem of creationism in teaching is a
politically topical question which concerns the Council of Europe, and in
particular its Committee on Culture, Science and Education, and which must
therefore be discussed. Freedom of thought and
discussion is a fundamental value of the Council of Europe. The Committee on
Culture, Science and Education believes that it is the duty of the Assembly
to show itself exemplary in this requirement”. |
|
25/6/07-CE
|
·
Notizia
preoccupante dal Consiglio d’Europa; come l’anno scorso sembra non si
possa parlar male del creazionismo. Come citato qui sotto in data 18/6/07 era
previsto che venisse discusso e votato anche nell’assemblea plenaria (PACE)
un documento in cui si esprimeva la preoccupazione che i rigurgiti di
creazionismo che ogni tanto emergevano postessero danneggiare l’approccio
verso la scienza da parte delle istituzioni culturali (ad iniziare dalla
scuola) dei paesi membri del Consiglio
d’Europa. Oggi l’assemblea ha
deciso (“PACE
will not be debating the dangers of creationism in education”) di non discutere il documento ma di rinviarlo
alla commissione che lo aveva steso e che l’aveva approvato quasi all’unanimità.
Il motivo? Non
chiarito: “our group is
convinced that the proposal is unbalanced. We are open to discussing it, but there is in fact a
preliminary question: are we a scientific academy, or are we a political
body? Is this item appropriate? In any case, I ask that the draft resolution
should be referred back to the committee “.
Immediate (ma inutili) le reazioni da parte dei sostenitori del
documento e in particolare del presidente alla commissione che l’aveva
approvato a maggioranza (Guy Lengagne : ‘The makings of a return to the
Middle Ages’: “What we have here is the
makings of a return to the Middle Ages, and too many members of this
human-rights-based assembly fail to see it’). Dichiarazione originale. |
|
22/6/07-USA
|
·
[Da Pikaia]
Nell'ultimo numero di American scientist c'è un
interessante articolo (“Evolution,
Religion and Free Will”) di Gregory W. Graffin, William B. Provine su come i ricercatori statunitensi vedono
il rapporto tra religione ed evoluzione. Dove una breve cronistoria di tutti
gli altri sondaggi sull'argomento, gli autori incentrano la loro attenzione
al Cornell evolution project, che si occupa di come gli evoluzionisti (e solo
loro) vedono la religione. I risultati sono a detta degli autori
sorprendenti.; per esempio la gran maggioranza dei ricercatori hanno dichiarato
di essere "puri naturalisti", cioè di pensare che esista solo il
conoscibile, senza necessità di presupporre l'esistenza del soprannaturale.
Solo due (su 149) hanno dichiarato di essere teisti, di credere cioè in un
Dio "personale". Le sorprese non sono qui, ma nel fatto che
pochissimi sono d'accordo con S.Jay Gould nella sua ipotesi dei NOMA (Non Overlapping MAgisteria), mentre la
maggioranza ha una posizione che si potrebbe definire sociobiologica, un po'
alla Dennet. |
|
21/6/07-USA
|
·
Un nuovo
libro su Darwin e l’evoluzionismo: David Sloan Wilson: Evolution for Everyone: How Darwin's Theory Can Change the Way
We Think About Our Lives. Sembra riesca a rendere semplice, collegandolo con le esperienze quotidiane, anche il
darwinismo: “Evolution is far more than
just dinosaurs and fossils, Wilson says, and he enthusiastically explains,
with a clear and pleasing style, how it affects our everyday lives.
This is Wilson's fourth book on evolution (Darwin's Cathedral, etc.)
and is by far the most accessible account of evolution for a general
audience, as well as the farthest ranging. Building on diverse examples,
Wilson demonstrates that evolution is completely relevant to modern human
affairs, including how we use language, create culture and define morality.
The discussion is as entertaining as it is easy to follow, covering topics as
seemingly unrelated as why the burying beetle commits infanticide and why so many domestic
animals have floppy ears”. |
|
20/6/07-US
|
·
[Da Pikaia] Il numero di giugno della rivista Evolution presenta un articolo
di July Diamond e Margaret Evans (“Museums Teach Evolution “) relativo al progetto Explore
Evolution organizzato da un network di musei americani per
provare ad aiutare in modo sempre più efficace i visitatori a capire
l’evoluzione. Il ruolo dei musei
nell’insegnamento della biologia evoluzionistica viene ad essere oggi più
importante che mai data la crescente presenza di iniziative o eventi
organizzati per dimostrare che la teoria dell’evoluzione non è realmente in
grado di spiegare il mondo che ci circonda. ·
[Da Pikaia] Sempre sull’ultimo numero della rivista Evolution, e sempre
sui problemi della didattica, è interessante anche l’articolo: “Making evolution relevant and exciting
to biology students”
scritto da David M. Hillis (Alfred W. Roark Centennial Professor,
Università del Texas), relativo a possibili strategie per migliorare la
qualità dei libri di testo di biologia per quanto concerne la biologia
evoluzionistica (con una decina di suggerimenti per ottenere questo
obiettivo) |
|
20/6/07-IT
|
·
Nel sito di Pikaia in data 20/6/07 (“Il teologo Moltmann a Torino: cronaca di un
dibattito surreale”) si possono leggere alcune frasi tratte dagli
interventi degli altri partecipanti. (Di Moltmann già si era letto qualcosa
sui giornali - vedi sotto in data 15/6) ·
Se leggendo il
documento del Consiglio d’Europa sul darwinismo
(The dangers of creationism in education - 18/6/07) qualcuno pensasse che si è parlato di Darwin con
un uso eccessivo della ragione, oggi può rilassarsi con questo articolo che
si preoccupa dei rischi di un uso sfrenato della ragione e che mescola
Darwin, Tolkien, Harry Potter … Il titolo dell’articolo? “La
fede ha ragione. Troppo?”; il quotidiano? L’Avvenire. Chi riuscirà
a interpretare correttamente la citazione di Darwin “La
querelle su Darwin è ormai orientata, invece che alla scomunica, ad inglobare
teoria scientifica e dogma” (?!?!) capirà perché l’articolo spieghi “come la Chiesa sia ormai in Italia uno dei più solidi
baluardi della razionalità”. |
|
19/6/07-IT
|
·
Una conferma della
compatibilità solo apparente delle posizioni cattoliche e islamiche
sull’evoluzione arriva da un articolo di F.Facchini sull’Avvenire (“Ma
a chi serve un Corano contro Darwin?”) dove si chiarisce che il volume “Atlante della creazione“, che viene
distribuito gratuitamente in tutte le scuole d’Italia “sostiene una interpretazione della storia
della vita sulla terra fondata sulla creazione, con esclusione di qualunque processo evolutivo. È un'esclusione che prende alla lettera il Corano
dove parla di creazione e fa leva su punti ancora non chiariti intorno
all'evoluzione. Ma in questo modo si
fa un uso distorto della religione. Il concetto di creazione non esclude quello di
evoluzione, come hanno riconosciuto documenti magisteriali della Chiesa
cattolica. Si evolve quello che esiste ed esiste perché creato”;
in realtà l’articolo va un po’ oltre questa distinzione che riguarda
l’evoluzione come fatto: si accenna una critica a chi, come il Card.Schonborn
(insieme ai creazionisti), si aggrappa ad una “presunta
assenza di forme intermedie nel processo evolutivo, , quasi che ogni passaggio di un processo evolutivo
svoltosi in centinaia di milioni di anni debba essere documentato” o a
chi come R.Fondi, un geologo talvolta citato in ambienti cattolici, crede che
“è da ammettersi soltanto un intervento diretto
di Dio nella creazione delle diverse specie, estinte o attuali” (Fondi
scrive
infatti nel 2005 che “i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere
collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero
implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori
antecedenti”; le guardie svizzere non intervengono … ma è proprio
il contrario di quanto scriveva il papa attuale nel 2004…). Interessante la critica a chi “mescola con le
accuse al darwinismo (con cui essa viene erroneamente identificata) per le
nefaste conseguenze che gli vengono attribuite, quali il nazismo, il
comunismo, il terrorismo, il materialismo. Al di là dell'enfasi di tale
affermazione, va notato che si tratta di
derivazioni extrabiologiche o metafisiche del darwinismo che si prestano a
giuste critiche, ma esorbitano dalla teoria scientifica dell'evoluzione”.
Capita spesso che si attribuisca a Darwin e ai darwinisti anche il “darwinismo
sociale”. Non si può che apprezzare il fatto che F.Facchini (l’Avvenire
concorda?) critichi l’associazione che viene spesso fatta fra darwinismo e
materialismo; purtroppo non si fanno, e non li farei io, i nomi di chi invece
propaganda questa “associazione”… Apprezzabile anche la frase iniziale, dove non solo si definisce scientismo la posizione di “qualche corifeo” che in Italia “ritiene che la scienza sia in grado di rispondere a
tutti gli interrogativi dell'uomo, compresi quelli di significato”, ma
si critica anche la posizione simmetrica, di cui pudicamente non viene data
una valutazione quantitativa: “Ma simmetricamente
vi sono persone che dalla religione
vogliono trarre risposte che vanno oltre l'orizzonte religioso e investono la
sfera della scienza”. Per ultimo si può evidenziare come il titolo,
forse per la prima volta, prende perfino le difese di Dawin. Il
direttore è in ferie o di fronte all’Islam la difesa di Darwin è un dovere? Certo non è oggi facile e tranquillo (“Un'«Oasis» per cristiani minacciati“) il rapporto fra fra quste due religioni, ma
un comportamento simile l’abbiamo già visto nella Lega Nord il 9/2/06. Quando si capirà che la scienza fornisce una piattaforma comune di
dialogo e discussione fra culture diverse?
Sarà troppo tardi? |
|
18/6/07-UK
|
·
Simpatico
cruciverba parallelo che evidenzia come le differenze fra creazionisti e
evoluzionisti si basino spesso più sull’anarchia nel rispetto di regole,
procedure e convenzioni, che sulle conoscenze di base utilizzate per capire
al realtà del mondo materiale: If Science Were A Crossword Puzzle |
|
18/6/07-CE
|
·
[Da Pikaia]:
Riporto il
sommario: Per l’Italia si racconta, con
qualche errore non secondario, dell’iniziativa del ministro Moratti (2004) di
abolire addirittura l’evoluzione dai programmi della scuola primaria. Troppo spesso si sottovaluta
che, nonostante sia l’obiettivo principale dei creazionisti, sia stata
l’unica a riuscirci nel panorama mondiale. Si racconta anche del lavoro della
commissione Montalcini, tuttora in gran parte inutilizzato. Nelle conclusioni si trovano frasi molto forti e
decise, come ad esempio: 1)
“Prohibiting the teaching of key theories,
such as evolution, is totally against children’s educational interests”. Ben si adatta a
condannare le iniziative realizzate in Italia nel 2004) 2)
“Basically,
evolution pervades all medical research. How can we consider living in a
world without medicine? That appears absurd, but removing the teaching of
evolution from the curriculum, as advocated by the creationists, could result
in a considerable reduction in, if not the end of, medical research.”.chiarisce dove ci vuole portare chi chiede di non
insegnare l’evoluzionismo nelle scuole, come è avvenuto in Italia nel 2004. Che appoggio ha avuto in commissione il documento? “Draft
Recommendation was adopted by the Committee on 31
May 2007 with one vote against and one abstention”. Il documento sembra debba però passare la settimana
prossima in aula per essere votato dell’assemblea. Lo racconta un articolo
che confonde i 27 con i 47 (“Il creazionismo "preoccupa"
l'Europa”), uscito il 21/6/07. Sarà ineressante sapere come andrà la votazione… Già l’anno scorso il 4/10/2006 un documento (“The dangers of creationism in education”) contro il creazionismo era stato approvato da
alcuni membri dell’assemblea; l’assemblea comunque non aveva discusso nè
votato questo documento, che sosteneva che “the Assembly is concerned at the possible negative
consequences of the promotion of creationism through education and recommends
that the Committee of Ministers assess the situation in the Council of Europe
member countries and propose adequate counter-measures.” |
|
17/6/07-USA
|
·
E’ a disposizione
in internet sia il video che l’audio di un dibattito (22/5/07)
fra Sam Harris e Chris Hedges su “Religion,
politics and the end of the world”. Purtroppo il moderatore sembra
abbastanza parziale, manifestando ostilità verso Harris (autore di “The end
of Faith”/”La
fine della fede”). Riguardo a Chris Hedges, un esperto
giornalista, pur contrastando le posizioni contro le religioni di S.Harris, è
preoccupato dei fondamentalisti cristiani USA, tanto è vero che nel gennaio
del 2007 ha scritto il libro “American
Fascists: The Christian Right and the War On America”. In this book, Hedges
argues that the Christian fundamentalist movement emerging today in the
United States resembles the early fascist movements in Italy and Germany
at the beginning of the last century, and therefore constitutes a gathering
threat to American democracy (da Wikipedia) |
|
16/6/07-IT
|
·
Sul Secolo
d’Italia in un articolo (“Islamici
e cristiani tutti contro Darwin”) si passa in rassegna il momento attuale
di un altalenante andamento dell’attacco al darwinismo a livello mondiale,
dalla Turchia agli USA passando per l’Italia. L’articolo lascia intravedere
la possibilità di un’”un’arrna finale”,
che potrebbe essere costruita da un’alleanza (a dire il vero improbabile e
inattesa…) fra due grandi religioni, che potrebbero concentrare i loro sforzi
contro una teoria che spiegherebbe troppi misteri. In realtà una concordanza
di idee e di azioni riguarda solo il rifiuto del neodarwinismo, dato che c’è
una bella differenza sull’accettazione dell’evoluzione come fatto, punto
nodale di ogni possibile vero accordo. ·
Roma invece si fa
notare per iniziative filodarwiniste: questa
sera al Centro di Cultura Ecologica
(Parco di Aguzzano), alle ore 20.30, andrà in scena lo spettacolo teatrale
"Processo a Darwin", già presentato con successo al Globe Theatre
di Villa Borghese e al Teatro di Tor Bella Monaca, scritto da Giovanni
Carrada e diretto da Riccardo Cavallo. La vicenda narra di un vero e proprio
processo penale: capi d'accusa, dibattiti animati, arringhe, e naturalmente di
un imputato eccellente, Charles Darwin (naturalista e geologo inglese, noto
per aver pubblicato “L’Origine della Specie”), con le sue teorie
rivoluzionarie sull’evoluzione degli esseri viventi. . |
|
15/6/07-IT
|
·
Nel blog “Bioetica”
di Chiara Lalli e Giusepep Regalzi compare un gustoso commento (“AgnoIi,
Gould, Pievani“) allo sconcertante, per tanti motivi che vengono ben chiariti, articolo
del Foglio (14/6/07) contro Pievani (vedi). In particolare è evidente il fatto che viene completamente ribaltata
(tagliando malamente la frase citata) una riflessione di Pievani. Non appare fuori luogo, in questo contesto, ipotizzare
che il permaloso e “feroce” (?!) Pievani citi a proposito una
frase detta da Thomas
Henry Huxley il giorno in cui (30/6/1860) si
confrontò con il vescovo Samuel Wilberforce:
"the Lord hath delivered him unto my
hand". Magari potrebbe cambiare mano
con denti per non sconfessare la recente (ma del tutto immeritata)
definizione di “feroce” … |
|
15/6/07-IT
|
·
L’agenzia
ASCA (“Darwin: Moltmann, lettura capitalista ne
travisa evoluzionismo”) relaziona già oggi sulla conferenza pomeridiana di J.Moltmann, dove sembra si attribuiscano alla biologia
evoluzionistica, che da tempo non è più ferma a Darwin e al darwinismo
originario, gli errori di critici e magari anche ammiratori (spesso con
secondi fini) di Darwin, loro sì ancora impegnai a cercare vecchi “buchi” che per I
neodarwinisti hanno solo un interesse storico; chi avesse letto qui sotto in
data odierna la citazione di un testo di Darwin dove si illustra la “lotta
per l’esistenza” di un … seme difficilmente penserebbe che Darwin fa una “lettura capitalista” della “lotta per
l’esistenza” di questo seme. Nell’articolo si
evidenzia poi come, a differenza di quanto pensa l’ex-presidente della
commisione nazionale di bioetica che proibirebbe la ricerca in questo campo, Moltmann apprezza ed utilizza i
risultati della ricerca sui comportamenti altruistici: ''L'idea
che l'accettazione e il riconoscimento che troviamo presso gli altri sia il
fondamento piu' profondo di ogni motivazione e' emersa negli ultimi cinque o
dieci anni ed e' l'esito di una serie di accurate indagini”. Anche se sembra comunque che
Moltmann abbia posizioni più avanzate di quelle della Chiesa Cattolica (in
particolare sul fatto che l’uomo possa combinare guai ambientali, che la
chiesa cattolica un giorno si e uno no esclude …), non si capisce perchè
faccia riferimento all’immagine che le religioni si sono fatte della biologia
evoluzionistica piuttosto che alla realtà. Forse positiva la connessione
dell’evoluzionismo con il capitalismo, quando di solito ne vengono proposte
altre con connotazione molto negative (a meno che Moltmann non giudichi il
capitalismo peggiore del razzismo, del nazismo e del comunismo…) ·
Sulla Stampa
si riporta (“Lo
dice Darwin, diventeremo dèi”)
parte dell’intervento che terrà oggi a Torino il teologo protestante
J.Moltmann all’incontro “Teologia ed
evoluzionismo”. Interessanti, soprattutto in riferimento al modo di affrontare i problemi
ambientali (apparentemente ben diverso da quello poco preoccupato del
Vaticano oggi) alcune riflessioni sugli aspetti materiali
dell’evoluzione: “Sarebbe
tuttavia molto ingenuo sostenere che l'essere umano sia il coronamento e la conclusione
dell'evoluzione della vita. L'essere umano potrebbe essere anche un
ponte di passaggio a forme di vita superiori. Sebbene il genere umano sia
comparso nella storia della vita piuttosto tardi, è però
anche finito e può nuovamente scomparire a causa di catastrofi naturali, come
accadde un tempo ai dinosauri o - più probabilmente - a causa di
catastrofi che potrebbe provocare lo stesso genere umano, che siano di
tipo nucleare, ecologico o terroristico. Perfezionamento o rovina: il futuro
ha pronte per noi entrambe le possibilità.” Cosa dirà invece il biologo presente all’incontro non lo racconta
nessuno?! Nessuno si preoccupa?Nemmeno la Stampa che giusto ieri pubblicava
un articolo dal titolo preoccupato ed esplicito “Il
paese dell’antiscienza”? ·
Anche l’Avvenire
oggi annuncia in un articolo (“Oltre Darwin: quale teologia?”) l’incontro a Torino fra Moltmann e
TanzeIIa-Nitti per confrontarsi su evoluzione ed evoluzionismo («Teologia ed evoluzionismo»); lascia
perplessi il titolo dell’articolo: forse che la Chiesa Cattolica e l’Avvenire
hanno già accettato Darwin e ora pensano di andare oltre? L’inizio dell’articolo ricorda e conferma le più recenti posizioni della
Chiesa, che accetta l’evoluzione biologica e per l’intervento divino ancora
misterioso (la creazione) si accontenterebbe del breve momento (ben più breve
di 6 giorni +1) che la scienza ancora non riesce a spiegare bene, il big
bang: “L'evoluzione biologica è un fatto. Ma il mondo, per evolvere e per svilupparsi, deve
esistere, deve essere stato creato”.
Fra l’altro il primo a ipotizzare un big bang (da lui chiamato “atomo
primordiale”) è stato proprio un sacerdote astronomo belga (P.Lemaitre; Nature, 1931). Purtroppo questa posizione della Chiesa Cattolica non è molto
pubblicizzata, per cui la confusione è notevole; ci sono quindi ancora
cattolici che credono utile citare ancora i miti di origine babilonese
raccontati nel libro della Genesi; ma questo è comprensibile e non è colpa
loro, dato che altri cattolici, autorevoli, continuano a insegnarlo e a
commentarlo, senza spiegare come sia avvenuta quell’evoluzione biologica che
provocatoriamente viene definita un fatto nell’articolo (“L'evoluzione biologica è un fatto”). Un fatto che non viene insegnato, che
non viene studiato, che non viene spiegato e di cui si lascia ostacolare
l’insegnamento; e senza intervenire. Ma non era un fatto? Avviene quindi che nessuno blocchi i cattolici tradizionalisti che non
sanno ancora che l’evoluzione è un fatto e la contestano, come avviene
in questi giorni a Trento. Speriamo che almeno da oggi cambino idea o almeno
smettano di criticare le posizioni cattoliche che il teologo dell’ITC-ISR di Trento si trova (per ora purtroppo da solo)
a difendere. E’ triste leggere nell’articolo che “Il
teologo tedesco ha maturato l'idea che si debba liberare l'evoluzione dalla
troppo sottolineata prospettiva della «lotta per la vita», della «guerra di
natura», e sia invece ora di mettere in luce anche l'aspetto della
«cooperazione naturale» e del «riconoscimento intersoggettivo».”;
forse il fatto che gli aspetti intraspecifici dell’evoluzione biologica si
basano molto sul successo riproduttivo degli individui impedisce ai teologi,
anche se protestanti, di dimenticare ragionamenti che hanno letto nei testi
dei darwinisti sociali, che non hanno nulla a che fare con i ragionamenti dei
biologi che si occupano di evoluzione, i quali ben sanno che la riproduzione
di solito è da mettere in relazione con la cooperazione
e il riconoscimento, necessari per la cura
e la sopravvivenza della prole; non è quindi un concetto difficile e non è
una novità o una scoperta di J.Moltmann. Triste anche leggere il commento del giornalista, che vede i due teologi
concordi nel “contestare definitivamente che la lotta
per la sopravvivenza (cioè in pratica la violenza) sia il fattore
determinante per la crescita della specie umana”. Forse non si è capito bene un concetto importante che lo stesso Darwin, come
sempre molto previdente e diffidente, personalmente ha voluto chiarire meglio: “Qui io debbo premettere che adopero il
termine lotta per l’esistenza in un senso largo e metaforico,
comprendente le relazioni di mutua dipendenza degli esseri organizzati
e (ciò che piú conta) non solo la vita dell’individuo, ma le probabilità di lasciare
una posterità. Una pianta al confine d’un deserto deve lottare contro la
siccità, anzi piú acconciamente potrebbe dirsi che essa dipende dall’umidità.
Di una pianta che produce annualmente un migliaio di semi, de’ quali in media
uno solo giunge a maturità, può dirsi piú veramente che deve lottare
contro le piante di specie simili o diverse, che già ricoprono il terreno”).
Quel che è peggio, non avendolo capito, il concetto di “lotta per la sopravvivenza” (principalmente
legato al successo riproduttivo, come anche Darwin chiarisce) viene
strapazzato e distorto con un’equivalenza (“in
pratica la violenza”) che è ideologica e fuorviante e che il
giornalista, approfittando del suo ruolo, inserisce nella mente dei pacifici
cattolici italiani, finora ignari della violenza che può esprimere … l’unico
seme che sopravvive delle piante del deserto … Spero sia una prova estremamente chiara e comprensibile di come vengono
distorti e tradotti per i lettori dell’Avvenire anche i semplici concetti di
base della biologia evolutiva, confermando le preoccupazioni sollevate ieri
in un articolo preoccupato su La Stampa (“Il
paese dell’antiscienza”). E’ infatti offensiva per la scienza l’improvvisa applicazione di questa equivalenza sbagliata
all’evoluzione della sola nostra specie, facendo credere che “la violenza sia il
fattore determinante per la crescita della specie umana”; sappiamo
infatti quanto la socialità e la cooperazione abbiano un ruolo sempre più
rilevante nel corso dell’evoluzione dei primati; la comparsa e lo sviluppo
delle specie che ci hanno preceduto sono avvenute proprio grazie al ruolo
rilevante di aspetti comportamentali poco violenti, tanto è vero che si è
sviluppata una capacità di comunicazione verbale estrememente complessa, non
indispensabile per i comportamenti violenti. Sembra che anche Moltmann
concordi, anche se non fornisce le fonti nè da’ indicazioni sulla
percentuale: “il DNA umano contiene anche valori
di altruismo e collaborazione”. Curioso anche il recupero di Teilhard de Chardin: “la sua logica dell'evoluzione orientata verso una
progressiva ascesa”: oggi, avendo forse accettato di limitare al solo
momento iniziale l’intervento creativo divino (“il
mondo, per evolvere … deve essere stato creato”), in Vaticano non è
più oggetto di interesse unicamente da parte dell’ex- Santo Uffizio (la
condanna in vita era stata poi ulteriormente confermata anche 8 anni dopo la
morte di TdC), ma anche di chi si occupa di scienza. Sconcerta trovare che proprio pochi giorni fa (il 21/5/07) su un’agenzia
di stampa messinese un gruppo cattolico (ACDC) accusasse (“Massoneria:
l’attacco a Benedetto XVI e alla Chiesa”) molti teologi protestanti, fra
cui Moltmann) di essere coinvolti con la massoneria in un attacco al papa
attuale; si sospetta che perfino … il teologo Bonhoeffer (chi? Dietrich?!!)
sta ancora tramando!! ·
Anche Sull’Unità
un articolo sull’incontro a Torino con Moltmann: “Che
succede se Darwin incontra Dio?” |
|
14/6/07-IT
|
·
Articolo sul Foglio
Nell’articolo poi si continua la polemica con Pievani, nata sulla mostra
di Trento, che non sopporta proprio, tanto è vero che ipotizza una scomunica
postuma per il feroce (non essendo Veronesi non può essere definito mortifero)
e permaloso Pievani da parte di Gould, che comunque viene ritenuta una
persona interessante, anche se la sua
ipotesi dei “non overlapping magisteria” sembra debba essere un
vincolo solo per chi si occupa di scienza, mentre gli altri possono continare
all’infinito ad esempio a citare gli anelli mancanti (come se gil
scienziati non avessero capito il trucco del raddoppio: per ogni anello
mancante trovato … ne mancheranno infatti poi due …). Orribile (ma sul Foglio spesso viene ato anche con Darwin) e
masochista il fatto che stravolga una
frase copiata (non completamente …) da un libro di Pievani, presentandolo …
come un creazionista che “dimostra palesemente
l’afflato ideologico che lo anima “(avrebbe infatti scritto “il giorno in cui sarà possibile
accettare davvero le origini completamente materiali del nostro corpo e della
nostra mente cadranno i fondamenti non soltanto della fede, ma anche della
morale e della convivenza umana”). |
|
14/6/07-IT
|
·
Sul sito de L’’Opinione informano (“Intervista a Federico Vercellone /
Teologia ed evoluzionismo tra Darwin e il cattolicesimo”) che “Venerdi alle 15 il tempio valdese di Torino ospiterà un incontro sul tema
“Teologia ed evoluzionismo”. Il Centro studi Luigi Pareyson, il centro Arturo
Pascal, due università e l’Associazione italiana per gli studi di filosofia e
teologia hanno organizzato un seminario al quale interverranno Jürgen
Moltmann (tra i più importanti teologi protestanti), il teologo cattolico
Giuseppe TanzeIIa-Nitti (Pontificia università della Santa Croce) e il
biologo Angelo Vianello, docente all’università di Udine. Contrariamente
a quanto è successo in America, in Italia la diatriba sull’evoluzionismo non
è arrivata a livelli di paranoia.”. Il moderatore dell’incontro, che
probabilmente ignora che alcune frange integraliste cattoliche trentine sono
un po’ contestatrici, dice che “finora nessuno è intervenuto a contestare
il dato scientifico dell’evoluzione. Il protestantesimo italiano e la chiesa
cattolica non hanno i tratti fondamentalisti che ci sono in alcuni strati del
protestantesimo americano, i quali derivano da una lettura letteralista dei
testi biblici”. Possiamo stare tranquilli? Non direi,
dato che è probabile che non abbia capito la domanda, che riguardava il
darwinismo e non l’evoluzione: “In Italia c’è il rischio di una
radicalizzazione tra darwinisti e antidarwinisti?”. Sembra comunque
accettato il concetto dei “piani non
sovrapponibili”, concetto poco noto ai contestatori di Trento: “Siamo su un piano diverso da quello scientifico e
darwiniano. Quando si tratta di fede non si entra su un piano descrittivo ma
all’interno di una relazione. I due piani non sono sovrapponibili. L’importante è non fare della religione una descrizione
del mondo e della scienza una metafisica.” |
|
13/6/07-IT
|
·
Sempre vivace la polemica sulla mostra di Trento sull’evoluzione
umana (qui un video
di presentazione). Oggi ben 5 interventi (saranno per fortuna gli
ultimi…) nelle lettere sull’Adige, fra cui quello di un importante politico
locale che invita un teologo trentino (“Autiero sia più cauto nel difendere il
darwinismo”), che è
intervenuto decisamente in difesa della mostra, a non far arrabbiare i
cattolici locali, chiedendogli perché non si preoccupa
“che in
nome della scienza passino contenuti ispirati ad una filosofia materialistica”
e che “si accreditano come scientifiche
spiegazioni sull’origine e la natura dell’uomo che scientifiche non sono” ; per finire una frase che sembra una
scomunica: “vogliono accreditarsi presso coloro
che non stimano ma combattono il messaggio
cristiano sull’origine e la natura dell’uomo; forse presumono di essersi già accreditati presso
coloro che tale messaggio invece stimano o condividono?” . E gli altri 4 interventi? Risposte, anche giustamente sarcastiche,
all’intervento di un altro politico che ieri cercava di spiegare come prima di parlare di
evoluzione bisognerebbe che gli scienziati avessero costruito in laboratorio
“almeno una, sia pur rudimentale, cellula vivente”
(non pretende infatti che venga costruito un “complesso
mammifero o almeno un minuscolo vermiciattolo”). Appunto per questo
faceva notare che non tutti possono definirsi scienziati (“Il mito infondato di Darwin scienziato”); leggendo l’articolo si capisce però che il
titolo è sbagliato: i suoi dubbi sono su Giorgio Celli, più che su Darwin… |
|
10/6/07-IT
|
·
Un’imprevista e
inutile citazione dell’evoluzione compare anche in un articolo dell’Avvenire
che riguarda la morte di un uomo che si era gettato in mare a salvare un
ragazzo in difficoltà (“Salva dal mare uno sconosciuto e muore
da vero eroe”). Che bisogno c’era di far credere (erroneamente, ma è un’idea che “serve”
e viene spesso riproposta) che il comportamento altruistico si possa trovare
solo nell’uomo? Leggiamo infatti: “Cosa mai porta
un uomo, di cui ci ripetono che è al 99 per cento geneticamente uguale a una
scimmia, a violare l'istinto di conservazione?”. Curioso il fatto che
la domanda sia provocatoria: proprio qualche giorno fa, sempre sull’Avvenire,
un autorevole bioetico (La scienza non ci sa dire cos’è il bene”) proibì alla scienza di rispondere a questa
domanda, soddisfacendo una curiosità scientifica lecita, tanto che oggi si
manifesta anche sull’Avvenire; infatti invitò
"gli scienziati a restare fedeli alla loro vocazione, che è quella di
studiare fenomeni osservabili e ripetibili, inerenti alla nostra dimensione
fisica, e nulla di più".
E questo lo si chiede comunque troppo tardi, dopo
decenni di studi sull’altruismo nell’uomo e in
altri animali … Questi studi non servono per capire anche i comportamenti di indifferenza
o di curiosità morbosa pur citati nell’articolo, e pure riferiti ad altri
esseri umani? Non sarebbe utile capire perchè l’altruismo, presente in forme non sempre
solo istintive in molte specie simili alla nostra, non sia sempre presente in tutti gli individui della
nostra specie? |
|
11/6/07-US
|
·
Un nuovo sondaggio
Gallup (“Majority of
Republicans Doubt Theory of Evolution”) ha analizzato la relazione fra le scelte elettorali dei cittadini
statunitensi e l’opinione sull’evoluzione biologica: “Poll: Most GOPers
Don't Believe Evolution”. Come si
vede, una maggiorana di due terzi fra gli elettori repubblicani non crede
nell’evoluzione e nemmeno nella teoria dell’evoluzione (forse non è chiaro
che non è la stessa cosa?! A cosa crede chi propone le domande dei
sondaggi?!), mentre fra gli elettori democratici il 57% (non è tanto …) crede
nell’evoluzione biologica. E’
importante ricordare a questo proposito che tre candidati presidenziali
repubblicani (Sam Brownback, Mike
Huckabee e Tom Tancredo) la settimana scorsa hanno chiarito di non
credere nemmeno nell’evoluzione (o nella teoria dell’evoluzione?). Da notare che anche il giornalista sembra avere le idee unh po’ confuse,
dato che scrive “The theory of evolution has
been especially controversial since the 1859 publication of Charles Darwin's famous "The
Origin of Species." However,
most scientists generally accept evolution as the best theoretical
explanation for diversity in forms of life on Earth.”. Sarebbe stato molto più logico e corretto scrivere invece che … il libro
della Genesi “has been especially controversial
since the 1859” … Ne parlano anche il Washington
Times, The
christian Post, USA ToDay (“Do
positions on evolution really matter in 2008 race?”) e un
blog che presenta alcuni dei dati, fra cui l’interessante incrocio fra le
opinioni individuali sulla probabilità di evoluzione/creazione. |
|
10/6/07-IT
|
·
Conferenza dello
zoologo padovano Alessandro Minelli nella sala dello scrutinio in
Palazzo Ducale in un’adunanza dell’ Istituto
Veneto di scienze Lettere ed Arti: “La storia
evolutiva della vita e i miti delle origini” |
|
9/6/07-IT
|
·
Da quando il 16/5/07 il direttore aveva ringraziato i lettori per “L’autorevolezza che voi, cari lettori, attribuite al
nostro giornale in materia scientifica” sembra che qualcuno confonda
l’Avvenire per una rivista scientifica; dopo l’intervento contro Darwin di un inesperto ma volonteroso monsignore
l’1/6/07, oggi una lettera al direttore (“Evoluzione e interferenza intergenetica”) di un pediatra milanese, esperto di medicina
e alimentazione naturale ma anche poco convinto di poter fare il suo lavoro
meglio di un teologo (“per quello che riguarda l'alimentazione,
tutto era gia' stato detto dalla Bibbia”);
questo pediatra si preoccupa di far notare al teologo S.Jaki (articolo del 22/5/07) che si era dimenticato di parlare (male,
possiamo immaginare …) della sua ipotesi evolutiva non ancora presente nella
Bibbia, “l'«interferenza intergenetica»,
che indusse forme di vita terrestre nella discendenza (lo scheletro da
cartilageno [?] diventò osseo e il
minerale, da calcio, silice, per un processo di trasmutazione secondo Kerwran)”.
Che si può dire? Che si pubblica di tutto. Non sarebbe il caso di
istituire una commissione? No, non di Premi Nobel, che sono poco esperti di “trucchi e trucchetti”! Potrei suggerire di
coinvolgere l’ITC-ISR di Trento, diretto da A.Autiero, pure lui docente di teologia in
Germania, ma conoscitore sia dei problemi del darwinismo che del modo di trattare gli integralisti cattolici che contestano
Darwin senza capirlo, senza temere lo sconcerto del gruppo mariano del Trentino? Forse sarà il caso di ritornare più avanti (a conclusione della
vicenda, dopo aver visto come e se
si esprimeranno le istanze gerarchicamente superiori) sugli interventi
svolti dall’ITC-ISR e dal
suo direttore, A.Autiero, in difesa della mostra di Trento. E’ forse la prima volta in Italia che, davanti ad una critica da parte di
cattolici, una struttura cattolica non solo prende le difese di una mostra sull’evoluzione (“non è sicuramente Darwin il problema principale nel
nostro travagliato mondo”), ma si sente anche in dovere di contestare integralisti cattolici che accusano la scienza
e in particolare la biologia senza capirne i metodi e i problemi: “Leggendo le cose che sono state
scritte nei giorni scorsi sulla mostra colpisce il tono degli interventi,
quasi che dall’esposizione un museo di storia naturale dipendesse il destino
della società occidentale”. Qualcosa di simile era
successo con il documento dell’Osservatore Romano che criticava la posizione
del Card.Schönborn in favore dell’Intelligent Design (“Finding
Design in Nature”), ma in quel caso l’”attrito”
era stato sicuramente minore, anche perché si concordava comunque sul “disegno
superiore”. Purtroppo gli
integralisti cattolici qui citati non trovano ostacoli a pubblicare articoli
contro importanti scoperte della società occidentale, raggiungendo perfino
quotidiani nazionali molto diffusi fra i cattolici, come Il Foglio o
l’Avvenire, che purtroppo non dispongono delle competenze che invece l’ITC-ISR dimostra di avere. Non sembra poi che
utilizzino la “strategia del cuneo” (proposta dal Discovery Institute
ma apparentemente utilizzata anche dal card.Schönborn), ma quella della Durlindana … |
|
8/6/07-IT
|
·
Un articolo sull’Unità
(“Se la Digos difende Darwin”) ci informa che anche la polizia si occupa
della diffusione a tappeto del volume giunto dalla Turchia contro
l’evoluzionismo darwiniano. Dopo l’articolo sul Corriere di M.Allam, la Digos si è presentata nel liceo
di Novara citato per sequestrare il volume contro l’evoluzionismo darwiniano
(!!). L’articolo comunque non è del tutto tranquillizzante per chi si preoccupa
che vi sia una corretta percezione dei concetti di base sull’evoluzione e per
chi si preoccupa di come la scuola riesca a gestire tentativi di introdurre
ipotesi religiose come spiegazioni alternative a quelle proposte da secoli di
ricerca scientifica. Prima si legge che “negli
ultimi decenni si è assistito a tentativi di proporre, nei piani di studio di
alcune scuole, l'idea di un 'creazionismo scientifico'. Ma per fortuna la
classe insegnante del nostro Paese appare preparata ad affrontare la
questione con equilibrio e serenità”. Poi il preside del liceo rende evidente la sua
chiave di lettura dell’iniziativa (una competizione fra religioni) informando
il giornalista che “Abbiamo ricevuto questo
Atlante della creazione come un dono non gradito … sono stato ben
felice di sbarazzarmene, dandolo ai carabinieri e alla polizia che me
l'hanno chiesto. Un po' come quando si riceve certa pubblicità non gradita”.
Le conclusioni lasciano però un po’ perplessi:
pur avendo prima ricordato che “Pietro Greco
mostrava come attacchi al darwinismo non siano nuovi neanche nel
cristianissimo Occidente” il giornalista ha qualche
difficoltà a riportare in modo chiaro il pensiero del preside, che avrebbe
detto: “Da cattolico non ho alcuna difficoltà a conciliare l'idea biblica di un 'disegno intelligente' con
quella dell'evoluzionismo. Anzi quest'ultima
teoria [intende l’evoluzionismo?!] mi
sembra più rispettosa nei confronti dell'idea che possiamo avere di Dio: non
un'entità antropomorfa che scende sulla terra per insufflare un fantoccio di
terra creato simile a sé, ma un'intelligenza
che opera nel tempo per vie complesse e misteriose, capaci di comprendere l'arco lungo dell'evoluzione”.
Dalle sue parole sembra di capire che stia
invece alludendo a una terza ipotesi ancora da dimostrare, l'evoluzionismo
teista (diverso dal disegno intelligente…), contrariamente a quanto si
leggeva qualche riga sopra; sembra quasi che abbia letto il libro sequestrato
dalla Digos!!! Avrà letto l’articolo di F.Facchini sull’Osservatore
Romano del 17/1/06, critico verso il disegno intelligente
USA? Possiamo auspicare, come avvenne già nel 2004, un intervento chiarificatore da parte di P.Greco, che conosce meglio il
contesto, per rendere più chiaro l'articolo? O di fronte a un confronto con interazioni
complesse (fra due religioni e fra religione e scienza) … si crea facilmente
un cortocircuito? Esiste un esempio di questo cortocircuito; anche
se il preside di Novara non lo capirebbe e potrebbe rimanere a bocca aperta
per un bel po’; invito a cliccare qui, nella pagina web della libreria islamica che
pubblica “L'inganno dell'evoluzione”, il primo libro in italiano dello
stesso autore che ha scritto l’Atlante sequestrato. Come si vede, quel libro ha la prefazione scritta da un biologo cattolico italiano da più
di vent’anni in pensione (G.Sermonti) che (ma solo fino all’anno scorso)
veniva ospitato dall’Avvenire quando c’era da trovare qualcuno che criticasse
l’evoluzionismo darwiniano (e magari anche l’origine dell’uomo da antenati
scimmieschi). Sembrerebbe quindi scorretta la chiave di lettura applicata dal
preside… Nel caso qualcuno
(preside, insegnante o normale cittadino) volesse informazioni affidabili e
più approfondite - su come il Disegno Intelligente USA sia nato in
pochi mesi nel 1987, da un gruppo di creazionisti biblici (= la terra ha 6000
anni) che hanno corretto in fretta i loro testi - su come non sia una teoria, e nemmeno
un’ipotesi, ma solo un dubbio ripetuto continuamente (fin dal 1800…) - su come nemmeno i suoi principali esponenti
riescano a essere convincenti sul fatto che abbia basi scientifiche e che
rispetti i normali criteri previsti per le scienze, può trovare i link ad alcuni documenti (non opinioni!) molto convincenti qui. Fra l’altro questi documenti dimostrano che il processo di Harrisburg
intendeva impedire che i creazionisti mettessero a disposizione in un’unica
scuola USA un libro contro l’evoluzione. Che fare ora che TUTTE le scuole italiane e francesi hanno a disposizione un bellissimo ma falso
volume sull’evoluzione? E’ importante sapere: Quante scuole lo metteranno
in biblioteca a disposizione degli studenti? Che dirà il ministro (quello
francese sembra li abbia fatti ritirare)? Che dirà l’Avvenire che pure ha
criticato il libro? |
|
8/6/07-IT
|
·
Sull'Avvenire un'intervista
("I
«buchi» di Darwin")
alla genetista israeliana Eva Jablonka, che il 26/4 era a Milano a presentare il suo ultimo libro "L'evoluzione in 4
dimensioni";
nell'intervista viene sintetizzata l’idea delle 4 dimensioni dell'evoluzione
proposta nel suo libro, con la quarta dimensione, che apparterrebbe solo
all'uomo e che riguarderebbe la trasmissione di informazioni culturali,
ovviamente con meccanismi più lamarckiani che darwiniani. Mentre in un precedente
articolo sul libro della
Jablonka una giornalista del Foglio si preoccupava di fornire al
lettore una quantificazione del peso relativo delle 4 dimensioni
(attribuendo il 98% alla prima dimensione nel caso del confronto fra l'uomo e
lo scimpanzé), qui si preferisce evitare di dare un'idea del peso
delle prime 3 componenti, quelle che competono alla biologia.
Sembrerebbe utile aggiungere però almeno una quinta dimensione per
sottolineare il ruolo fondamentale dei meccanismi di isolamento geografico, a
volte creati da eventi geologici imponenti come la deriva dei continenti.
D’altronde non c’è nulla di nuovo: lo stesso Darwin, per non parlare di
Wallace, aveva ben chiaro il ruolo della biogeografia nei fenomeni di
speciazione. Non c'è stato però bisogno di alcun tappabuchi divino (a cui
probabilmente il titolo allude), perché nei decenni successivi molti di
questi buchi sono stati progressivamente riempiti, per cui oggi chi si occupa
di evoluzione non si preoccupa troppo dei ben noti e numerosi buchi di
Darwin; oppure li usa strumentalmente, come in questo caso, per negare 150
anni di ricerche e scoperte che hanno cambiato le conoscenze umane;
contribuendo proprio a creare quell'enorme quantità di informazioni culturali
che la Jablonka correttamente ritiene abbiano fornito un rilevante contributo
al grande successo della nostra specie. Lo si può verificare contando le società scientifiche che nel mondo raccolgono gli
esperti di biologia evolutiva, o i convegni e le conferenze di diverso livello che ogni anno (riunendo
migliaia di ricercatori) forniscono occasioni di verifica e di controllo
dell'utilità delle nuove idee che emergono dallo studio degli eventi naturali
che si sono sviluppati nel corso di milioni di anni di evoluzione. La maggior parte dei ricercatori è ben poco interessata ai buchi di Darwin,
poiché sanno che migliaia di ricercatori hanno già chiuso i suoi buchi, tanto
e vero che quasi tutti concordano con T.Dobzhanski: " in biologia nulla ha senso se non alla luce
dell'evoluzione"... Ovviamente di buchi ce ne sono ancora tantissimi … e se ne riaprono ogni
giorno altri nuovi … il lavoro continua … e continuerà a lungo …
dato che nella scienza non esiste la verità e non esistono dogmi |
|
7/6/07-IT:
|
·
A Pavia
al Collegio Ghislieri inizia questa sera un ciclo di conferenze ("viviamo nell'era della scienza"); il primo incontro è con Piero Angela ("Energia: cosa fare?”), poi il 19 giugno ci sarà Enzo
Bellone ("Immagini della scienza e
immagini della natura") e si chiuderà il 26/6 con P.Blasi,
A.Piazzoli e S.Borutti (“Uomo, scienza e
religioni”). Corretto e non scontato l'uso del plurale per
"religione". |
|
6/6/07-USA
|
·
[da Pikaia ] |
|
6/6/07-IT:
|
·
Sul Foglio
un'intera pagina per criticare la biologia evoluzionistica; oggi
si cimenta anche un "giornalista
esperto di geopolitica e geoeconomia, si occupa con particolare interesse
dell’America Latina, dell’Africa e dell’Estremo Oriente"; nessuno
pensa di controllare quanti mesi abbia studiato la biologia. E in effetti, purtroppo per i lettori, nel suo articolo ("Le balle di Newton e della scienza") se ne
leggono delle belle, a cominciare dal mettere la sua firma
di laureato in Scienze politiche sotto un articolo contro le scienze...
(forse le altre ...); divertente quando, pensando di criticare le truffe
scientifiche, sceglie proprio una
truffa organizzata per dimostrare che il Lamarckismo funziona
...; sapere che l'esperimento non ha funzionato e che lo
sperimentatore ha dovuto intervenire manualmente non può che far piacere
a chi sa che per ora non ci sono prove serie in favore del ruolo rilevante
dei meccanismi evolutivi proposti da Lamarck. Spiace che, scoperta la truffa, questo scienziato che non è riuscito a
dimostrare utili le ipotesi di Lamarck, si sia poi suicidato. Altre morti … dovute a Lamarck le troviamo anche altrove: che non
funzionino proprio le sue ipotesi lo hanno verificato a loro spese
anche i sovietici, che negli anni dal 1930 al 1950 hanno pagato con
la rovina della loro agricoltura gli esperimenti "poltically correct" di Lysenko. L'istituto di genetica di Mosca porta oggi il
nome di Vavilov, il genetista darwiniano che morì in
carcere dopo una condanna per aver cercato di contrastare Lysenko. Oggi
non c'è più Stalin a giudicare i darwinisti, ma suscita comunque
qualche brivido leggere nella biografia di Lysenko che "Furono
celebri le sue battaglie contro la scienza accademica, i principi classici
della genetica e le leggi di Mendel. Sosteneva, con l'appoggio di Stalin, una teoria neolamarckista" ·
Possiamo verificare subito che nella stessa pagina del Foglio,
in un altro articolo (“Il
devozionismo darwinista e l'epistolario laico tra il materialista
Lima-de-Faria e il card. Schoenborn” di G.Sermonti), si
vuol far credere che, nonostante gli esperimenti senza trucchi e senza
inganni falliscano ..."a due secoli da
Lamarck proprio quest'idea sta riguadagnando credito". Facile a
dirsi ma non altrettanto facile dimostrarlo ... Molto istruttivo anche verificare che il giornalista ha copiato e
capito male le informazioni su un'altra truffa; il caso di Piltdown; più che un esempio di truffa è
l'esempio di come anche gli scienziati non si accorgano di uno
scherzo se risponde alle loro attese (anche se sbagliate). Agli inizi del secolo i primi paleoantropologi
credevano infatti, sbagliando, che si dovessero cercare gli "anelli mancanti" (ancora oggi molta gente inesperta
ragiona così ... e l'uso di questo termine - loro non lo sanno - li smaschera
facilmente) e che, nel caso dell'evoluzione umana, si cercava appunto un
reperto che avesse il cervello di dimensioni umane e la mandibola
scimmiesca. Oggi gli esperti sanno bene invece che prima si è modificata la
dentatura (e la locomozione eretta) e solo dopo vari milioni di anni è
iniziato l'aumento di dimensioni del cervello. Che la frase nell'articolo racconti il contrario dimostra la non
comprensione del problema e del contesto culturale, purtroppo. "... era stato assemblato montando la mascella di un
uomo moderno sul cranio di un orango. E' un caso spesso rinfacciato ai
sostenitori dell'evoluzionismo" Interessante anche il secondo articolo, di G.Sermonti: "Il devozionismo darwinista e l'epistolario laico fra il
materialista Lima de Faria e il card.Schonborn". Da notare con
quanta cura, sia nel titolo che nel testo, si cerchi di far passare per
religiosi i laici e per laici i religiosi ... mandando i neuroni in
cortocircuito ...; c'è comunque qualche spunto positivo, ad esempio quando si
viene a sapere che, diversamente da quanto dice qualche critico di
Darwin che gli attribuisce anche colpe per fenomeni culturali preesistenti, "la teosofia blavatskiana è alle fondamente
del razzismo e c'è certamente un nesso tra la sua mistica del capo e quella
del Fuehrer". Dopo aver chiarito come Darwin
non avesse un gran feeling per Marx e come non sarebbe di Marx una
lettera a Darwin che viene spesso citata, si legge una frase decisamente
molto originale "la biologia moderna si ricollega di più a Marx che
a Darwin", una frase un po' paradossale, ma che possiamo concedere ad un
antidarwiniano, e che anticipa la citazione di un articolo di Lima
de Faria (che propone la sua ipotesi di autoevoluzione) pubblicato sulla
rivista Atrium, uscita in maggio con un
fascicolo dedicato all'evoluzionismo; l'ambiente culturale è quello un
po' esoterico del sito web di Airesis. |
|
5/6/07-IT
|
·
Sul Foglio una pagina intera con la traduzione dell'articolo di Le
Figaro citato il giorno 2/6, con l'intervista a J..Staune e ad A.Comte
Sponville ·
Sull’Unità un articolo di P.Greco (”Oriente
e Occidente uniti contro Darwin?”) sul volume creazionista ”L’atlante della creazione”, inviato
gratuitamente nelle scuole. Nell’articolo si ricorda che vi sono tanti
antievoluzionisti soprattutto in Europa e negli USA, per cui non ci son
minacce da oriente … |
|
4/6/07-IT:
|
·
Oggi
è il giorno in cui l'antidarwinismo di matrice cattolica viene in qualche
modo offuscato (ma solo nelle news..) dall' antidarwinismo di
matrice islamica, che definisce "semi-evoluzionisti" gli esponenti dell' antidarwinismo a
volte un po' confuso e incerto che esce dal mondo cattolico; esce in
particolare dalla frange conservatrici o semplicemente ignoranti, che
purtroppo non ricevono dall'alto informazioni adeguate e
comprensibili che porterebbero tutti ad allinearsi almeno sulle posizioni del
vaticano; purtroppo si nasconde o addirittura si critica un documento molto
ufficiale del 2004 che almeno conferma di
riconoscere il fatto dell'evoluzione che tanti, poco informati, continuano a
contestare, senza nemmeno sapere di non avere l' imprimatur. La curiosa e forse originale definizione di "semi-evoluzionisti"
riferita ai cattolici la troviamo nel sito di un libro che il Giornale racconta che alcuni genitori
musulmani vorrebbero far adottare nelle scuole per non costringere i
propri figli a rinunciare alla loro cultura scientifica (che però, si sa, non
è più all'avanguardia come un tempo). Da notare che le frasi che si leggono nel sito web non sembrano
particolarmente nuove per un cattolico: La teoria dell’evoluzione
fa parte di una visione ateistica del mondo e, pur essendo soltanto
una ipotesi, viene insegnata, dogmaticamente, come verità
assoluta, nei programmi scolastici di scienze. E’ necessario, quindi, che i Musulmani siano in grado di contrapporre la
verità alle ipotesi degli atei evoluzionisti e dei non atei
semi-evoluzionisti ·
L'altro articolo, di M.Allam sul Corriere ("DONO ISLAMICO ALLE SCUOLE: UN LIBRO ANTI DARWIN") si riferisce invece all'inondazione delle scuole e dei docenti di
scienze e di religione con uno splendido libro di 800 pagine in grande
formato stampato in Turchia e che spiega la visione creazionista secondo
l'ottica islamica. Allam sembra preoccupato che tutti possano risultare perdenti,
di fronte a questo accerchiamento della cultura europea da parte
dell'integralismo cristiano di fonte protestante e da parte delle
posizioni, in parte simili, che vengono dal mondo
islamico. La differenza sta nel fatto che il documento [“semi-evoluzionista”] del 2004 ammette quello
che invece nel testo citato si nega: l’origine dell’uomo dalla “bestia”, una
differenza fondamentale, dato che si rifiuta addirittura quello
che l'uomo sapeva già alla fine del 1700 (Maupertuis e Erasmus
Darwin), più di 200 anni fa, e che la Chiesa Cattolica oggi accetta (anche se
non tutti lo sanno). "il primo organismo ha abitato questo
pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che
tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi
tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo
primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze
fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria
dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita
sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi
e ai meccanismi dell’evoluzione.". |
|
3/6/07-IT:
|
·
Articolo
sul Manifesto ("La
scimmia può attendere") sulle posizioni della chiesa cattolica
sull'evoluzione e sul darwinismo. Come esempio delle recenti posizioni della
chiesa, si cita un articolo di De Rosa dell'agosto 2006 ("L'EVOLUZIONE DEI VIVENTI. Il fatto e i
meccanismi ") in parte
riportato in un articolo sull'Espresso (11/8/06) di S.Magister
("Creazione od evoluzione? La Chiesa di
Roma risponde così"); da notare: è l'unica
pagina in internet in cui si possono leggere, uno dopo l'altro, l'articolo
del card.Schonborn sul New York Times (eccezionalmente in italiano!) e del
Prof.Facchini sull'Osservatore Romano. Esiste qui anche la versione
inglese di ambedue gli articoli. Sono posizioni evidentemente un po'
diverse ... |
|
3/6/07-IT:
|
·
Preoccupato
articolo (con un titolo redazionale impreciso - " sa" invece
di "deve", che sarebbe più coerente con il testo dell’articolo)
sull'Avvenire di oggi: “La scienza non ci sa dire cos’è il bene”. Nell'articolo, pur dopo aver scritto che non si vogliono creare steccati,
si "invitano gli scienziati a restare fedeli
alla loro vocazione, che è quella di studiare fenomeni osservabili e
ripetibili, inerenti alla nostra dimensione fisica, e nulla di più".
Non si dovrebbe quindi cercare di spiegare comportamenti che
coinvolgono la scelta fra il bene e il male?! Come negare che queste
scelte coinvolgano non solo effetti positivi o negativi su altre persone ma
anche attività cerebrali osservabili e ripetibili? Inoltre hanno effetti sul
successo riproduttivo e quindi questi comportamenti (altruismo ed egoismo, ad
esempio) sono stati studiati da sempre, sia sull'uomo che sulle
altre specie animali. Per quale motivo la ricerca dovrebbe fermarsi di fronte ad
uno steccato che finora non c'era? La spiegazione fornita per questo divieto è decisamente
sconvolgente e comunque la conosce già chi si occupa di evoluzione
biologica: si spiega che se si facessero questi studi, "Le spiegazioni metafisiche dei sentimenti morali,
il riferimento a una "sostanza spirituale", come l'anima, l'ipotesi
di un Dio, in cui l'essere e il bene coinciderebbero nel loro principio e
che, creando l'uomo a sua immagine, avrebbe così creato l'unico essere "naturale", in grado di
orientarsi consapevolmente al bene, sarebbero da ritenere oramai tutte obsolete. La generosità, l'altruismo, la
solidarietà, la compassione, lo spirito di sacrificio sarebbero il mero
prodotto di istanze "empatetiche" radicate nel nostro cervello e che produrrebbero un effetto
semplice, ma decisivo: quello di farci "star bene"". Non si possano studiare i fenomeni dietro a cui qualcuno decide che
potrebbe agire Dio...? Inutile stupirsi, non è una novità: lo si era capito già ai tempi di
Galileo che le stelle e i pianeti erano un terreno minato ... ma papa Leone
XIII nel 1891 aveva comunque fatto costruire l'osservatorio astronomico di
Castelgandolfo. Dobbiamo ancora capire perché la biologia
(soprattutto quella evolutiva) non è simpatica ... ed ora scoppia
questa allergia alla neurobiologia?! Sono decenni che si studia l'altruismo
negli animali ... e lo si dice solo adesso che dietro all'altruismo c'è Dio?
Anche nei polli!? Sconvolgente è soprattutto il fatto che sia addirittura
uno dei massimi esperti italiani di bio-etica a condannare alla
cattiveria e alla ferocia, e quindi all'inferno, tutti gli
esseri viventi che non conoscono Dio. Ovviamente a cominciare dagli
animali, nei quali è ben dimostrata (da decenni!) la presenza di
comportamenti come quelli elencati nell'ultimo paragrafo (e sembra
che gli etologi che li studiano non abbiano mai capito che
fosse una dimostrazione dell'intervento divino ...; sembrava che Dio si
occupasse solo degli aspetti riproduttivi connessi con il processo evolutivo …
e invece). Poi ovviamente ci sono gli uomini, sia quelli che credono in un altro Dio
che quelli che credono a tanti o a nessun Dio. Tutti cattivi? Nel
sito web delle parrocchie italiane c'è un lungo documento in cui si
spiega sia l'evoluzione dell'altruismo (R.Remotti: L'altruismo e il
comportamento umano con ampie connessioni con il mondo animale) che
l'evoluzione umana (F.Facchini: L'uomo, identità biologica e culturale), a
dimostrazione che non ci sono mai stati problemi finora. Sconcerta anche la citazione dell'evoluzione biologica:
"Sembra in
conclusione che ci aspetti un futuro meraviglioso, nel quale tutti gli uomini
diventeranno "naturalmente" buoni: basta dare all'evoluzione il
tempo che le è necessario per attrezzare tutti i cervelli umani nel modo
adeguato". E' evidente che non si capisce come la variabilità
e non l'omogeneità sia il risultato finale migliore di un processo evolutivo,
ma soprattutto che non è la bontà ma (forse a qualcuno non piacerà) il
successo riproduttivo il criterio principale del successo di una popolazione
... come verificheremo fra qualche decennio anche in Italia. |
"… creando l'uomo a sua immagine, avrebbe così creato l'unico essere "naturale", in grado di orientarsi
consapevolmente al bene. La generosità, l'altruismo, la solidarietà, la compassione, lo spirito di
sacrificio [non] sarebbero il mero prodotto di istanze "empatetiche"
radicate nel nostro cervello" si "invitano gli scienziati a restare fedeli alla loro
vocazione, che è quella di studiare fenomeni osservabili e ripetibili,
inerenti alla nostra dimensione fisica, e
nulla di più" |
2/6/07-IT:
|
·
Purtroppo per i due oratori principali c'è solo una piccola parte
dell'intervento; uno di questi due interventi tagliati (6'49" dei 40'
previsti) è quello di F.Facchini,
nonostante sia stato presentato da Ferrari
come "uno dei più esperti a livello mondiale"
e nonostante non sia stato tagliato il punto in cui lo
stesso preannuncia un suo intervento per dimostrare la "debolezza del Disegno Intelligente" (per
fortuna nel video si vede a questo punto prima un sollevamento di
sopracciglia - quando si parla dell'esistenza di alcuni scienziati che
credono al Disegno Intelligente - e poi, con una faccia molto perplessa, una
richiesta di chiarimento al direttore del Master; non sembra quindi
ragionevole sospettare una censura per il fatto che nel suo intervento
non ci sia proprio traccia di Disegno Intelligente..). L'intervento di
F.Facchini era comunque troppo scientifico, e richiedeva conoscenze
avanzate che, sappiamo, per ora non vengono fornite nemmeno nei
corsi universitari di base pontifici ... Curioso comunque sentire il prof.W.Binni (l'intervento
è ridotto a 10') che spiega che "a questi
illustri scienziati bisogna dirlo, anche oggi, che il panteismo è dietro
l'angolo ... la condanna di Galileo c'è ancora ... c'è ancora"
(ma si scopre ora che è una condanna ... per panteismo...?! E’ grave?) o
che "usare Galileo per parlare di Genesi o
usare Darwin per parlare di Genesi è assolutamente fuori luogo ... purtroppo
noi cristiani abbiamo timidezza culturale,... a cui si ponga un attimino
fine". Ma su Galileo si riapre quindi il processo sul nuovo capo
d'accusa, poco dopo che la Chiesa si era scusata per la condanna per
eliocentrismo?! Credo comunque siano ben pochi gli scienziati (panteisti
anche loro?) che usano Darwin per parlare di Genesi ... sembra che altri
invece usino la Genesi per parlare (male) di Darwin ... e
magari ci si chiede perché diminuiscano i fedeli fedeli ... Interessante il fatto che l'SRM intenda
in futuro "far una sorta di contro-informazione ... nel
nostro piccolo cercheremo di evidenziare i trucchi e trucchetti, o
le situazioni in cui l'informazione non è corretta ... ci spacciano come
informazione molte pubblicazioni anche sui giornali che dal nostro punto di
vista o sono distorte, volontariamente o involontariamente ... o delle
vere e proprie azioni e campagne di comunicazione il cui obiettivo è demolire
la credibilità della chiesa e delle posizioni cattoliche". Sperano poi di avere in futuro più visibilità sui media ... visibilità in
ambiti televisivi e di stampa .. per far sentire la voce di persone che
reputiamo abbiano meriti per parlare ed essere ascoltate"; sanno bene infatti che: "... serve per darsi visibilità e
autorevolezza ... gli ospiti televisivi hanno esposizione e sovrapposizione
[?] mediatica e quindi autorevolezza ...
andare ospiti in televisione può comportare compensi anche dell'ordine di
qualche migliaia di euro ... è un sistema che traina se stesso, la
visibilità permette di diventare ancora più visibili, permette di diventare
ancora più autorevole, di essere più ascoltato ... e il tutto amplifica
ulteriormente. Fa molto riflettere anche un punto in cui si è
ironizzato, dando però involontariamente un giudizio positivo, sul
fatto che Odifreddi avesse studiato per qualche mese i sacri testi
prima di esporre le sue critiche. Cosa avrebbero detto, certo senza
ironia, se Odifreddi non avesse letto nessun testo sacro? Sarebbe bello trovare sempre traccia di
un equivalente impegno in alcuni " proselitisti
antiscientifici" che riescono a trovare incredibilmente spazio sulla
stampa cattolica per criticare (lo si può dire?) fatti e idee che non
pensano nemmeno di dover prima studiare e capire. E nessuno lo verifica
e lo pretende, come abbiamo visto anche ieri, quando si è arrivati
addirittura a criticare le posizioni attuali della chiesa sull'evoluzione
come fatto, citando un documento di 80 anni fa (che comunque non sembra sia
stato capito, dato che potrebbe mettere in difficoltà il punto 63 del
documento vaticano del 2004, firmato dal Card.Ratzinger. Più che di timidezza culturale
parlerei di spudoratezza... potrebbe essere uno di quelli scelti per andare
in televisione, una delle "persone che abbiano meriti per
parlare ed essere ascoltate"? Per ora sull'Avvenire c'è arrivato .. Come già detto altrove .. la lettera del 1988 ... era profetica .. e
l'anno prossimo compirebbe (se fosse arrivata a destinazione) vent'anni.
|
|
2/6/07-FR:
|
·
Su Le
Figaro oggi un articolo ("André Comte-Sponville -
Jean Staune : la science va-t-elle réfuter l'athéisme?) con l'intervento di A.Comte Sponville e J.Staune, un personaggio
eclettico che ha recentemente scritto un grosso libro su una domanda che accompagna la vita di ogni essere
umano. |
|
1/6/07-IT:
|
·
Su
un settimanale di Trento (Questo
Trentino) il
Centro di Studi Religiosi diretto da Autiero, un teologo che insegna teologia
in Germania, prende una forte posizione (“Sulla
“Scimmia nuda”)
in difesa della mostra, condannando il comportamento infantile dei
contestatori che pensano di poter contestare quanto crede la maggior parte
degli scienziati che si occupano di evoluzione umana.
·
Invito a leggere e
a confrontare tre articoli sull’Avvenire di oggi, che sembrano poco
coerenti sia fra di loro che (almeno uno di questi articoli) con quanto
sembrava essere il pensiero della Chiesa Cattolica fino ad oggi (come si legge
in un documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger). Il primo articolo ("Il docente senza
qualità non scalfito dall'aumento") espone la giusta preoccupazione
del quotidiano per la svalutazione del ruolo degli insegnanti nella scuola: "Forse mai come in questo momento l'immagine
dell'insegnante è stata, nell'immaginario collettivo, svalutata e avvilita.
Siamo solo all'ultimo stadio di un processo che dura ormai da anni. I professori,
in Italia, sono sempre stati mal pagati. Ma, fino a quarant'anni fa, avevano
un prestigio sociale che derivava dal loro ruolo culturale ed educativo. I
titoli di cultura non contano nulla. La creatività didattica, l'impegno nel
dialogo educativo, sono diventati fattori secondari, rispetto al
coinvolgimento in ruoli burocratici e alla gestione di progetti di ogni
tipo". Nel secondo articolo ("Quell'Enciclopedia? È politically
correct") e nel terzo ("La verità non
esiste, per Darwin si può fare un'eccezione")
invece si svalutano i titoli di cultura degli
insegnanti di scienze (probabilmente tutti) che di solito insegnano le stesse
informazioni che sono presenti anche sull'Enciclopedia dei Ragazzi
Treccani, di cui vengono criticate alcune voci (e, guarda caso, la lingua
batte dove il dente duole, per cui si sono cercate voci sospette fino al settimo
volume...). "il pupo avrà
tutte le dritte necessarie per non sfigurare anche su temi caldi come la
nascita e lo sviluppo della vita sulla terra: apprenderà che Darwin «intuì perfettamente», niente meno, «i meccanismi dell'evoluzione di
tutti i viventi e dell'uomo», dando all'umanità la «certezza scientifica dell'evoluzione». Del dibattito internazionale
sull'attendibilità della spiegazione darwiniana dell'evoluzione, nulla". Infatti nulla di dimostrato (e quindi
di utile per l'uomo) è finora uscito da un vivace dibattito
internazionale che alla scienza, che ha bisogno di fatti, interessa
poco ... ma all'Avvenire molto. Nel terzo articolo invece, scritto da un esperto in
dichiarazioni di fede, si evidenzia, oltre alla negazione dell'evoluzione,
una chiara confusione fra verità e certezza scientifica Oltre a ricordare che anche il Papa è favorevole all' ipotesi evoluzionista (anche se non chiarisce
perché non accetti la spiegazione proposta da Darwin) faccio notare che uno
degli argomenti tagliati, e non ancora ripristinati, nel 2004 dai programmi
scolastici delle elementari è stato eliminato dal programma
anche l'insegnamento del "metodo
scientifico", che permette di capire l'enorme differenza fra verità e certezza
scientifica, differenza purtroppo non chiara neppure a chi ha
proposto e approvato il titolo per l'articolo. "«Che le specie siano derivate le une dalle altre non è deduzione che si
fonda sui fatti, perché i fatti possono essere contestati e soprattutto
interpretati in modo diverso, ma è una nozione che si impone al nostro
spirito come la sola accettabile, dal momento che noi abbiamo abbandonato la
teoria della creazione soprannaturale»". Ricordo un punto importante del documento di Ratzinger del 2004 in cui si accetta la certezza scientifica
(non significa verità!) dell'evoluzione biologica: "il primo organismo ha abitato questo
pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che
tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi
tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo
primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze
fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria
dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita
sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi
e ai meccanismi dell’evoluzione.". Un suggerimento: visto che
sull'Avvenire anche gli esperti di verità di fede (come il Credo) riescono
a far sapere a tutti le loro "conoscenze" su Darwin
e addirittura le loro idee contro l'evoluzione, per evitare umiliazioni
ulteriori ad alcuni insegnanti scolastici forse sarebbe utile che, magari in
occasione dell'auspicabile convegno per commemorare il ventennale della
lettera di GPII a P.Coyne, si suggerisca l'inserimento nel Credo di
una frase che riguarda anche l'evoluzione o almeno il fatto che è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi
della Terra sono geneticamente connessi tra loro. |
|
MAGGIO 2007
31/5/07-IT: |
·
Continuiamo a venire
a conoscenza delle opinioni dei contestatori della mostra del Museo di Trento; un gruppo cattolico locale ha infatti difficoltà a
comprendere i concetti di base presentati dalla mostra; e lo si capisce da
interventi che certificano un’intrepida e orgogliosa ignoranza non solo degli
argomenti trattati (la biologia evolutiva ma anche i meccanismi alla base
dell’evoluzione culturale umana) ma financo dei documenti della chiesa
cattolica a favore dell’evoluzione, come quello recente del card. Ratzinger
nel 2004). Una rassegna stampa con le critiche alla mostra e le risposte si trova
nel sito web del museo, mentre nel
sito dell’associazione si possono leggere i loro interventi
e si possono conoscere le loro fissazioni e i loro limiti. Interessante leggere
in questo sito anche i commenti dei lettori, che inviano non solo
apprezzamenti o critiche loro stessi, ma anche corretti suggerimenti su come
avvenga, attraverso la dimostrazione della maggiore efficacia di ipotesi
alternative e non con inutili semplici critiche infondate, il miglioramento
delle conoscenze scientifiche alla base oggi dell’accelerazione
dell’evoluzione culturale umana. Purtroppo tutti gli interventi in cui si
toccano argomenti di biologia evoluzionista o di genetica evidenziano
l’incapacità di capire concetti che pure la mostra cerca di spiegare. Un semplice problema
che spesso sconvolge le menti con limitate conoscenza di biologia è come mai
sopravvivano ancora altre scimmie
oltre a quelle che considerano “più evolute”, come ad esempio l’uomo; o la difficoltà a capire il ruolo del caso e
i meccanismi di variabilità e di ereditarietà connessi alla diploidia (che capiva anche l’abate Mendel nella seconda
metà dell’800!) … sconcertante il fatto che rifiutino di accettare diagnosi
di parentela fatte sulla base del DNA, mentre sappiano (almeno noi) che oggi
queste diagnosi hanno il potere di condannare qualcuno all’ergastolo. Perché
non contestano anche questo? L’aspetto più sconcertante è il fatto che dicono di accettare
l’evoluzione … proprio mentre … ripetono le critiche dei creazionisti; e
tutto questo senza accorgersi che da
150 anni sono proprio gli evoluzionisti che cercano di trovare dei difetti
nella teoria dell’evoluzione; per ora nessuna critica distruttiva ma tanti
miglioramenti e precisazioni nell’ambito di un quadro generale di continua
conferma. In data 26/4 ho presentato,
fianco a fianco, le opinioni di un esponente di questo gruppo e quelle del
Card.Ratzinger. E chiaramente non concordano! Comunque qualcosa dinteressante
sembra sia successo, e converrà ragionarci bene quando la storia sarà
finita. Sembra che, per la prima
volta, un centro di ricerca cattolico di Trento abbia deciso (direi “finalmente”)
di stoppare integralisti cattolici che (in nome della Chiesa Cattolica)
offendono la scienza e addirittura ignorano le posizioni posizioni della
Chiesa (che purtroppo non sono né chiare, né ben note …). |
|
30/5/07-CZ |
·
[In questa scheda si può trovare un’informazione
utile per chi conosce poco i primati ma è sinceramente interessato a saperne
di più e soprattutto non ha paura a verificare le somiglianze che abbiamo con
le specie a noi vicine; ad esempio in aspetti estremamente interessanti e
importanti come quelli del comportamento sociale, o del comportamento
materno, spesso idealizzato e ideologicizzato. Questa nota interessa
moltissimo chi pensa ancora che i primati siano guidati solo dall’istinto o
che non abbiano comportamento sociale o complesse modalità di comunicazione.] I primatologi sanno bene come molte
delle caratteristiche che quasi tutti credono presenti solo nella specie
umana inizino invece a svilupparsi già nei primati (soprattutto grazie agli stimoli
che provengono dai diversi ambienti arboricoli a cui si sono adattati nel
corso di milioni di anni); uno dei tanti preadattamenti (o exaptations) che
troviamo ben sviluppato nelle antropomorfe è un lungo periodo di cure
parentali, che ha un ruolo fondamentale in quanto crea le condizioni che
favoriscono la trasmissione di informazioni non genetiche (=culturali) da una
generazione all’altra. Chi volesse può quindi, se ha tempo sufficiente,
verificare come nei gorilla le cure parentali si prolunghino anche per 4/5 anni e quali siano gli effetti di
questo contatto costante fra madre e figlio che quasi tutti pensano esista
solo nella specie umana. Oltre alle webcam (una delle quali
sembra spesso puntata sul piccolo), nel sito ci sono, archiviati, anche decine
di filmati di questo gruppo di gorilla: si vede un esperimento con lo specchio (che
non sembra abbia successo come negli scimpanzé) e tutta una serie di video
girati quando il gruppo di gorilla ha partecipato a una specie di “reality
del grande cugino”; l’ultimo video riguarda invece proprio la nascita
oggi del piccolo, ancora senza nome (non si sa ancora nemmeno se sia maschio
o femmina, dato che i veterinari non sono dovuti intervenire). ·
Sull’Avvenire un importante teologo chiarisce (“Ma Dio non si
nasconde”) il vero
motivo per cui si vede il creato ma non il creatore, criticando l’ipotesi “affascinante ma superata” che “immagina un Divino auto-limitato per lasciar spazio al
creato”. Speriamo che il fatto che nell’articolo “il mondo” sia citato 14 volte, mentre “l’universo” non sia affatto nominato non derivi
da un’autolimitazione o da una semplificazione, ma alla citazione di
una parte per il tutto. E’ utile comunque ricordare che almeno gli scienziati
ricordano che il primo a proporre l’ipotesi di qualcosa che oggi chiamiamo big
bang – citato come fatto reale anche nel documento prepapale del 2004 - è stato un sacerdote cattolico belga astronomo di
professione, P.Lemaitre,
che però nel suo articolo del 1931 su Nature parlava di “atomo primordiale”). |
|
29/5/07-IT |
·
La Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele
sta svolgendo un Ciclo di
incontri filosofici, a Milano presso il Salone d’Onore della Triennale.
Domani alle 18.15 si terrà un incontro dal titolo “L’evoluzione,
Darwin e l’anima” (L’immagine dell’uomo contemporaneo è segnata dal racconto delle origini della specie. Quasi 150 dopo, quale immagine ci rimandano le teorie di Darwin?) a cui partecipano E.BoncineIIi, M.Di Francesco, V.Mancuso e T. Pievani.
L’intervento del teologo V.Mancuso è pubblicato oggi su Il Giornale (“UN DISEGNO
INTELLIGENTE CHE SALE DAL BASSO”) e contiene alcune novità: sembra
di vedere una rivalutazione della selezione naturale, che non viene vista
come un fattore casuale (come la mutazione), come capita spesso in ambiente
cattolico (es. Spaemann sul Foglio del 5/4/07: “La
teoria neodarwinistica insiste sul fatto che gli unici fattori
dell’evoluzione siano una mutazione e una selezione casuale di ciò che
serve alla sopravvivenza”); si manterrebbe comunque un’improbabile
accezione negativa anche per la selezione naturale, che si vorrebbe addolcire
introducendo la “relazione” (?) come
fattore evolutivo positivo ma la cui modalità di azione non viene ipotizzata.
Molto originale anche l’idea di un’evoluzione non governata dall’alto,
seguendo un “disegno intelligente dal basso”
con leggi di cui nemmeno si suggerisce (infatti “non
c’è alcuna possibilità di rispondere in base alla sola ragione”!) se
sono “poste dal caso o da Dio” (e il
dubbio … non è da poco…). Qualcosa di ben diverso rispetto al ragionamento di
F.Facchini sull’Osservatore Romano del 17/1/06 (“Evoluzione
e creazione”): “L'osservazione empirica coglie l'armonia dell'universo
che si basa su leggi e proprietà della materia e rimanda necessariamente a
una causa superiore, non con dimostrazioni scientifiche, ma in base a
un retto ragionare. Negarlo sarebbe un'affermazione ideologica e non
scientifica“. In questo caso sembra si
ipotizzi quindi una causa … “inferiore”. E’ aperta (e necessaria) la
discussione… ·
Nei giorni
successivi si parlerà ancora di evoluzione alla Facoltà di filosofia del San
Raffaele: il 31 maggio e il 1 giugno si terrà infatti un Workshop Internazionale su Evolution, Culture and Cognition,
e ci si chiederà anche se “Does a coevolution between genes and
culture exist?” ·
Sul Foglio
un articolo (“SULLO SPIEGEL
IMPAZZANO I NUOVI ATEISTI”) cita un articolo dello Spiegel
che racconta dei pochi casi di scienziati che muovono accuse verso le
religioni; si parla male quindi (ovviamente) di R.Dawkins ma anche di
Hitchens, Odifreddi e Onfray; poco si spiega delle loro proposte, che non
sono solo provocatorie o (come dice Il giornalista) “l’unico
modo per combattere un evidente ritorno alla spiritualità, una necessità
sempre più sentita di ancorare la vita non solo alla ragione. L’unico modo
per combattere la paura che infine l’illuminismo soccomba nella lotta
titanica contro Dio”; vista l’alternativa proposta
(spiritualità/ragione), non è chiaro se nell’epica prosa il termine “spiritualità” sia da intendersi come sinonimo di “irrazionalità”. Curioso il fatto che il giornalista segua
poco il dibattito attuale, dato che non sembra aver problemi a lasciare la
ragione alla scienza. |
|
29/5/07-USA |
·
[dal NCSE] For those who missed the BBC
World Service's two-part program on creationism featuring NCSE's executive
director Eugenie C. Scott and Henry M. Morris III of the
Institute of Creation Research, “In the beginning”
is now available on the Templeton-Cambridge
Journalism Fellowships in Science & Religion website. In the first part,
Scott interviews atheist Richard Dawkins, non-theistic cosmologist Paul
Davies, old-earth creationist Hugh Ross of Reasons to Believe,
theistic evolutionist and Lutheran theologian Ted Peters from the
Pacific School of Religion, and young-earth creationist Ken Ham of
Answers in Genesis. In the second segment, Morris interviews atheist David
Seaborg, evangelical pastor John MacArthur of The Master's College
and Grace Community Church, and Presbyterian biologist Margaret Towne.
Finally, Scott and Morris rendevous at the edge of the Grand Canyon to share
their awe at the canyon's beauty as well as to discuss the diversity of
religious reactions to evolution they encountered while conducting their
interviews. ·
[dal NCSE]
Negli USA è uscito un documento scritto da Barbara Forrest, una
filosofa della scienza che da tempo segue e analizza l‘”Intelligent Design”
USA: “Understanding the intelligent design
creationist movement" . Il documento, liberamente scaricabile, permette di
capire bene il ruolo oggi dell’ID negli USA. |
|
28/5/07-IT |
§
La Repubblica ci informa (“Tutte le invenzioni per usare al meglio
la Rete”) che “A vincere l’edizione 2007 del Premio Pirelli per l'Italia è stato La Bussola della Conoscenza, un progetto didattico multimediale
ideato e prodotto dalla Federico Motta Editore, premiato per l'utilizzo di un
approccio informale e ludico alla comunicazione della scienza. «La Bussola
della Conoscenza è un viaggio virtuale che ripercorre idealmente quello compiuto
in Sud America da Charles Darwin nel 1831 a bordo del brigantino Beagle” §
Qui ci sono i link a tutti i siti web dei finalisti del Premio Pirelli 2007
nei vari campi della scienza. Molti dei siti web sono liberamente
utilizzabili. |
|
27/5/07-IT: |
·
Qualcuno non ci crederà, ma oggi in un articolo sulla
colonizzazione dell’Australia si riesce a dimostrare che l’Avvenire ha
proprio un’ossessione per Darwin, tanto da attribuirgli anche colpe che
proprio non può avere! In un articolo con un titolo che fa intuire quanto sia
stata violenta verso gli aborigeni la colonizzazione dell’Australia (“il
mito nefasto dell’«anello mancante»”) si legge che “Dopo il 1850 i principi del darwinismo sociale avevano
conquistato influenti settori dell'opinione pubblica australiana, fornendo una patina pseudo-scientifica alla
convinzione popolare per la quale gli aborigeni erano creature subumane, l'anello
mancante fra la scimmia e l'uomo”. Se il giornalista si fosse informato, saprebbe che Darwin, la
cui opera principale – in cui nemmeno si parla nell’uomo - verrà scritta solo
nel 1859, non è proprio responsabile del darwinismo sociale, proposto e
propagandato nel decennio dal 1870 da un filosofo inglese, Herbert Spencer,
che fra l’altro coniò una definizione non “darwiniana” di “selezione naturale” che molti però erroneamente
attribuiscono a Darwin: “la sopravvivenza del più
adatto” Per dimostrare come non tutte le colonizzazioni siano uguali, una
settimana fa abbiamo letto un discorso del Papa ad
Aparecida che dipinge come una liberazione da tempo attesa la nefasta (per
gli amerindiani, che sono morti a milioni) colonizzazione delle Americhe: Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede
cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha
significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro
antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose.
Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente … l'annuncio di
Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione
delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera.
Le autentiche culture non sono chiuse in se stesse né pietrificate in un
determinato momento della storia, ma sono aperte, più ancora, cercano
l'incontro con altre culture, sperano di raggiungere l'universalità
nell'incontro e nel dialogo con altre forme di vita e con gli elementi
che possono portare ad una nuova sintesi nella quale si rispetti sempre la
diversità delle espressioni e della loro realizzazione culturale concreta. Sembrerebbe di capire che senza il darwinismo sociale (e magari anche
senza gli anglicani) la colonizzazione delle Americhe si sia svolta senza “imposizione di una cultura straniera”, tanto è
vero che le popolazioni precolombiane avrebbero trovato proprio quello che “cercavano senza saperlo”. Sulla parte del
discorso che riguarda il fatto che “Le
autentiche culture non sono chiuse in se stesse né pietrificate in un determinato momento della storia
” e che “cercano l'incontro con altre culture” l’Italia e
l’Europa avranno la possibilità di verificarlo sempre più nei prossimi
decenni, anche se per ora si vede una notevole paura, sia verso la cultura
scientifica che verso la cultura islamica. La nostra cultura sarà una “cultura autentica”?
O potrà solo “anelare silenziosamente”, un
atteggiamento che potrebbe però non solo rendere complici e consenzienti le
vittime di un genocidio, ma anche giustificare quelli che, altrettanto
limitati nel capire la realtà, collaborano a macchine belliche destinate a
compiere genocidi. |
|
27/5/07-USA: |
·
L’Institute of Creation
research fornisce on line un corso interattivo di formazione dal
titolo Creationist Worldview: “The Creationist Worldview studies will engage students
in biblical apologetics, scientific evidences of creation, medical ethics,
applications of the biblical worldview in business, and much more. Far from a
topical survey, this program of study is an intensive exposure to critical
thinking designed to challenge and motivate men and women toward personal and
cultural change” Il totale di cinque moduli ha un costo di 895$ |
|
26/5/07-IT: |
·
In una pagina sulla Turchia, il Sole 24 Ore in
un articolo (“E NELLE SCUOLE E'
SCONTRO SU DARWIN”) ci ricorda che
l’insegnamento dell’evoluzione sta andando incontro a problemi ben più seri
rispetto all’Italia, grazie ad un ente islamico, il BAV, che spinge per
l’insegnamento del creazionismo nelle scuole anche nelle ore di scienze e non
solo in quelle di religione, come avviene da tempo in Italia |
|
25/5/07-IT: |
·
Anche sul Corriere un articolo (“UN SUPER MUSEO ANTI
DARWIN LA RIVINCITA DEL CREAZIONISMO“) pubblicizza
lo zoosafari creazionista che si aprirà lunedì nel Kentucky (ovviamente con
dinosauri e uomini che convivono). Qui
i commenti raccolti dal NCSE (National
Center for Science Education) |
|
24/5/07-IT: |
§
Dopo aver “turbato” la Francia, sta invadendo l’Italia (sembra che arrivi nelle scuole e a tutti i
docenti di biologia!!) un libro di propaganda religiosa islamica, l’”Atlante
della creazione” finanziato da qualche ricchissima fondazione
islamica. Si propaganda la creazione biblica come spiegazione dell’attuale
varietà degli esseri viventi e si spiega che tanta meraviglia è dovuta ad
Allah. Ovviamente quasi tutti coloro che vivono già da molto tempo in Italia
avrebbero qualche perplessità ad accettare questa spiegazione dei fatti, ma
si potrebbero trovare d’accordo sui dubbi sull’evoluzione biologica. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra
sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi
discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di
numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria
dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita
sulla Terra Il documento vaticano dice proprio il
contrario di quello che racconta questo libro che nega l’evoluzione, che si
offre quindi come un’occasione unica e irripetibile per una campagna in
difesa dell’evoluzione biologica che veda per la prima volta insieme sia gli
evoluzionisti laici che gli evoluzionisti teisti cattolici che avrebbero
finalmente l’occasione buona per far sapere che non sono contro l’evoluzione
come gli islamici, confermando anche quanto è stato detto il 26/10/05 a Roma ad un convegno antievoluzionista a cui partecipavano anche esperti
islamici e creazionisti biblici italiani: “Il Magistero della Chiesa, di per sé, non
si oppone all'evoluzione come teoria scientifica”. E’ arrivata l’occasione per un’insolita “nuova alleanza” …? |
|
23/5/07-IT |
§
Su Tuttoscienze della Stampa un editoriale di
T.Pievani (“I creazionisti si scatenano anche in Italia”)
cita recenti episodi di
antievoluzionismo provenienti dal mondo cattolico (a Trento) e da quello
islamico (uno splendido e costoso libro contro il darwinismo che viene
regalato in Italia da un’organizzazione antievoluzionista turca, che già
aveva inondato la Francia con la versione francese del libro), L’articolo si
conclude con un invito a non dare troppa importanza a queste manifestazioni,
raccomandando però che “le autorità religiose siano meno
indulgenti verso queste forme di ostilità alla scienza”;
possiamo sperare
che l’invito sia raccolto anche da chi è indulgente, dando spazio, autorevolezza e visibilità a improbabili e inesistenti “commissioni
scientifiche” [?] di creazionisti biblici che criticano Pievani
semplicemente per le sue iniziative in difesa della scienza e del darwinismo.
Consola il fatto che in quest’ultimo articolo del 21/1/07 si ammetta
sinceramente e onestamente che quelle di Pievani siano iniziative di
difesa (e non di attacco come a volte qualcuno cerca di far credere), di
fronte a chi altrettanto sinceramente e onestamente ammette di essere, come
abbiamo letto anche ieri, senza alcun motivo serio, “in opposizione al darwinismo”. Probabilmente in buona fede, per ignoranza, tanto è vero che troviamo
anche l’incapacità di distinguere gli scienziati veri da inesistenti e
improbabili “commissioni scientifiche”. §
Oggi a Milano un
convegno sui 300 anni di Linneo: “TANTI AUGURI DOTTOR LINNEO”.
Locandina. |
|
23/5/07-USA Se si passa dal
creazionismo all’intelligent design … usando
WinWord al posto della ricerca scientifica … si può essere
scoperti ... D’altronde si sa: “The devil is in the details = il diavolo fa le pentole ma non i coperchi” [immagini tratte dall’articolo su PNAS citato –
cliccare per ingrandirle. Qualcuno
ancora non le conosce?] |
·
[dal NCSE]
Although
evolutionary biology is replete with explanations for complex biological
structures, scientists concerned about evolution education have been forced
to confront "intelligent design" (ID), which rejects a natural
origin for biological complexity. The content of ID is a subset of the claims
made by the older "creation science" movement. Both creationist
views contend that highly complex biological adaptations and even organisms
categorically cannot result from natural causes but require a supernatural
creative agent. Historically, ID arose from efforts to produce a form of
creationism that would be less vulnerable to legal challenges and that would
not overtly rely upon biblical literalism. Scientists do not use ID to
explain nature, but because it has support from outside the scientific
community, ID is nonetheless contributing substantially to a long-standing
assault on the integrity of science education. §
[dal NCSE]
|
|
22/5/07-IT |
§
Difficile trovare un intervistato che critichi
qualunque opinione (pro o contro non importa) sull’evoluzione biologica.
Sembra che ci provi il teologo S.Jaki oggi sull’Avvenire in
un’intervista (“La
disfida dei darwinisti”). Non si può non far notare il sottotitolo: sembra piuttosto spiritoso che
l’Avvenire si presenti come un osservatore esterno di una “battaglia tra evoluzionisti e creazionisti” e
che ne presenti le posizioni come «Due eccessi».
Difficile infatti negare che “Tra le basi
della fede cristiana c'è la dottrina della creazione”, dato che lo
dice S.Jaki stesso proprio qualche riga più sotto, come pure è impossibile
negare che lo stesso direttore del quotidiano il 20/11/05 ritenesse
erroneamente “vecchio
e superato il Darwinismo”), §
Sempre sull’Avvenire un articolo, senza commento
e di scarsa utilità per chi nel weekend dovesse portare i bambini a vedere i
dinosauri: “E
il Kentucky vara il museo della Creazione”. Nel museo si dimostra come “uomini
e dinosauri si rifugiarono insieme sull'arca di Noè”. Per fortuna sono
pochi in Italia a credere che uomini e dinosauri convivessero e facessero
addirittura crociere insieme nonostante gli enormi intestini dei dinosauri….
Spiace che questi pochi, che nel loro sito web
scrivono addirittura “Crediamo
che i dinosauri siano esistiti in abbondanza prima del Diluvio, dopo il quale
si sono estinti a causa delle mutate condizioni ambientali. La
convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche problema, ma fino ad
un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori. Anche oggi, comunque,
conviviamo con animali molto grandi (elefanti) e pericolosi (leoni, tigri,
serpenti tropicali, ecc.)”, vengano ospitati
con i loro testi antievoluzionisti anche in siti cattolici che aspirano al
dialogo con una scienza che però non sanno riconoscere. |
|
21/5/07-USA |
§
Sull’ultimo fascicolo di Science (18/5/07) una
eccezionale Special Online Collection, dedicata a Oltre al poster stampabile c'è anche
un interactive
poster. Ci sono poi anche articoli e altro materiale
didattico. Scopo dell'iniziativa è di far capire ai giovani anche
l'importanza dei primati, ai quali siamo filogeneticamente ben connessi...,
soprattutto per la medicina: “ …a Research Article and four
Reports, as well as two News stories, detail the biomedical and evolutionary
insights gained from the macaque genome, only the third primate genome to be
completed after human and chimpanzee. Online, an interactive poster enhanced
with images, discussions, and videos explores the significance of the rhesus
macaque and its draft genome sequence to studies of primate biology and
evolution. Accompanying the online feature is an educational resource for
high school biology teachers, which includes teacher background information, a lesson plan, and student
worksheet. [Note: All articles in the Science rhesus macaque special section,
as well as the interactive poster and
teaching resource, are free to all site visitors.” §
Sullo stesso numero di Science un articolo di Paul Bloom and Deena Skolnick Weisberg “beliefs
that become established early in life, especially about topics where
detailed understanding is practically impossible to achieve directly,
contribute to an adult proclivity that renders much of modern science
counter-intuitive and hence less readily accepted” |
|
20/5/07-IT |
·
Si è chiusa oggi a Trieste la Fiera dell’Editoria
Scientifica (FEST). Grande partecipazione e grande successo. Sono a disposizione nel sito
dell’ICTP i video delle iniziative pubbliche che si
sono svolte (Programma). Interessante la conferenza
di Lazcano sull’origine della vita, un argomento molto problematico che
spesso viene associato all’evoluzione biologica e ai suoi meccanismi |
|
18/5/07-IT |
A Brescia conferenza serale al Franciscanum dall’orribile titolo “Creazione dell'universo: la teoria del
'disegno intelligente' contro le nefaste conseguenze dell'evoluzionismo
neodarwinista” nell’ambito di un ciclo dal
titolo “Fede e ragione”; la conferenza si è svolta poco dopo un’altra conferenza … dedicata
(il 4/5) ad apparizioni miracolose [!?]. Il termine “nefasto” attribuito a un
prodotto dell’evoluzione culturale umana risulta quanto meno offensivo verso
l’evoluzione culturale della nostra specie, e ricorda un po’ il termine “mortifero”
(che per un medico non è un complimento) rivolto dallo stesso filosofo
integralista a Veronesi. Orribile e scientificamente scorretto (se
interessa saperlo …) anche l’uso del termine “teoria”,
impropriamente attribuito (lo stesso Behe al processo di Harrisburg ha
confermato che forse sarebbe meglio chiamarla ipotesi, anche perché non si
sostiene su dubbi piuttosto che su fatti che propongono teorie alternative) Strano poi che ci sia ancora qualcuno che non
capisca come l’origine della vita sia un problema che Darwin non ha
affrontato (e non avrebbe avuto nessuno strumento per farlo) e su cui anche
il neodarwinismo ha poco da dire, non avendo la possibilità di usare gli
strumenti che hanno invece permesso di ipotizzare, dimostrare e ripetutamente
confermare i principali meccanismi dell’evoluzione. Non è difficile capire la
differenza! Se proprio si vuole, il “mistero” che tuttora aleggia intorno
all’origine della vita può essere ancora utilizzato per sostenere la
necessità/possibità di un intervento divino, mentre è masochista insistere a
non credere (cercando di estendere il raggio d’azione del “mistero”) che i
meccanismi proposti dall’evoluzionismo neodarwiniano siano ben dimostrati e
prevalenti; che siano esclusivi nessuno ci può giurare, trattandosi di un
problema scientifico. Più che masochista ovviamente è illudersi che
anche la Chiesa Cattolica sbagli quando ammette (come ha fatto ufficialmente
nel documento del 2004) che i fatti che dimostrano la storia dell’evoluzione biologica siano
ormai difficilmente contestabili. Che nessuno abbia mai visto una specie che
si trasforma nell’altra è un fatto, ma le somiglianze genetiche che oggi
possiamo analizzare sono pure un fatto,
che permette di dimostrare le relazioni di parentela. Oggi tutti sanno
che l’analisi del DNA permette diagnosi incontestabili di paternità (con
tutte le conseguenze che questo può comportare) anche se non si è assistito
al concepimento. I confronti fra specie si fanno nello stesso modo, e sono
quindi incontestabili le diagnosi di somiglianza e di differenza; se qualcuno
poi crede che da una antenato della specie umana possano essere derivate
anche specie di primati, invece del contrario, il dato scientifico non lo
contesta, ma forse la ragione e la fede sì… L’uso della ragione è
difeso anche dal papa, perché qualcuno lo contesta cercando di usare la fede
anche dove non serve..:? |
|
17/5/07-IT |
§
Oggi sull’Avvenire un articolo abbastanza
shockante ma molto illuminante per chi avesse seguito negli ultimi anni il
dibattito su Fede/Ragione, Fides/Ratio: “Se
fede e ragione si alleano nella ricerca della verità”. Impressionante
vedere con quanta rapidità stia evolvendo la chiesa cattolica nel suo
rapporto con la scienza e quanto possa cambiare rapidamente
l’interesse/disinteresse verso la scienza. In questi due ultimi anni la situazione è un po’ cambiata: si è cercato
di chiedere di “ampliare la definizione di
scienza” (e per questo ci sono stati tentativi di intesa con i
fondamentalisti protestanti dell’Intelligent Design che sono ben finanziati e
stanno lavorando molto bene). In questi ultimi due anni si è messo in
discussione, in varie occasioni anche da parte del Papa, quella che non
sembrava più un’ovvietà ma un’insopportabile appropriazione “esclusiva” della
ragione da parte della scienza. Ci sono state anche alcune dichiarazioni di
insofferenza, non proprio gentili e rispettose dell’autonomia della scienza
(nel 2005 su Micromega
Mons. Fisichella, rettore della Lateranense disse: “Se c’è veramente incompatibilità
tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve
inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la
scienza, non la fede”). “ Fides et Ratio. Non solo un'enciclica di Giovanni Paolo
II ma una duplice condizione che guida da secoli lo sviluppo del pensiero
cristiano. La distinzione tra fede e ragione e la necessità del loro accordo
contraddistingue l'indagine di due dimensioni del pensiero umano, entrambe
alla ricerca della verità: la
filosofia e la teologia. Se un filosofo argomenta cercando
nella ragione le sue motivazioni, un teologo le cerca nella Rivelazione. La ragione diventa quindi lo strumento utile a chiarire
le verità della fede e una via privilegiata è rappresentata
dai cosiddetti praeambula fidei, ossia quelle verità preliminari la cui dimostrazione non può
prescindere dalla fede.” [Diciamo la verità? Non viene un qualche dubbio su chi abbia davvero
fatto un passo indietro? Sembra che sia la “fede” ad aver rinunciato alla competizione con la
scienza per l’uso della “ragione” …] |
|
16/5/07-IT |
§
Ancora un intervento del direttore dell’Avvenire
sul tema a lui caro del “vecchio e superato Darwinismo”. Anche se nel titolo dell’articolo si parla solo di
scienza “Se
la scienza si arrende al materialismo”, la lingua batte dove il dente
duole … e più che di scienza si parla (male) dell’evoluzionismo … usando come
spunto due lettere di lettori, uno dei quali stranamente si lamenta del fatto
che una rivista scientifica autorevole come “Le Scienze” sia un po’ troppo
“materialista”. La risposta del direttore è abbastanza indipendente dalle
domande. Non sembra che sia infatti giustificata la frase iniziale: L’autorevolezza che voi, cari lettori, attribuite al
nostro giornale in materia scientifica è – crediamo – la migliore risposta a coloro che
sospettano i cattolici di oscurantismo certo, di totale ostilità alla
ricerca, al metodo e allo spirito della modernità. La prima lettera parlava infatti solo di “novità scientifiche autorevolmente
illustrate”
dall’Avvenire, nessuno aveva pensato di fare i complimenti per una “autorevolezza in materia scientifica”. Curioso anche leggere del legame (di cui domani 17/5 si
perderà improvvisamente traccia…) fra ragione e scienza, quando si cita : il secolare patrocinio che la Chiesa ha esercitato nei
confronti dei vari saperi – filosofici, artistici, scientifici – in quanto
espressioni non solo della «ratio» che caratterizza la creatura umana,
immagine di Dio, ma anche della «fides», della ragione illuminata dalla
Rivelazione E’ evidente come anche qui, e non mi sembra la prima volta…, si ricorra
al passato (“secolare patrocinio”) per
evitare di rispondere a critiche sulla difficile posizione attuale della
Chiesa di fronte alla scienza , “al metodo e allo
spirito della modernità”, ma soprattutto all’evoluzione. Piuttosto originale anche la lettura dell’intervento di Schönborn contro
il darwinismo, presentato come se il cardinale avesse sottoposto “al vaglio razionale sia la tesi darwinista
dell’evoluzionismo sia quella dell’«intelligent design», denunciando i limiti
di entrambe le teorie”. Dato che l’ID è solo una critica al darwinismo
senza ancora nessuna prova e quindi senza alcuna ipotesi alternativa su cui
si potrebbe magari basare una teoria alternativa, sembra abbastanza
improbabile che qualcuno possa criticare una teoria inesistente. |
|
15/5/07-USA |
§
[da NCSE] A performance of the L.A. Theatre Works production The Great Tennessee Monkey Trial is now available on-line as a podcast. The play, written by Peter
Goodchild and based on the transcripts of the Scopes trial in 1925, was
originally broadcast by LATW in 1992; it was revived in 2005 to commemorate
the eightieth anniversary of the trial. |
|
14/5/07-IT |
§
Un commento al
libro di Telmo Pievani “In
difesa di Darwin” e un giudizio su questo sito si trova nel blog “L’estinto” (“Bestiario antidarwiniano”);
il commento pecca di incongruenza, o meglio fa capire come sia difficile
districarsi dai preconcetti ma alla fine magari ci si riesce: si inizia
infatti dicendo che “i pamphlet: per quanto interessanti
e ben scritti possano essere, possiedono solo la pars destruens” e si
conclude riconoscendo “la certezza che Telmo
Pievani non si è inventato nulla”. Accusando qualcuno? No, “In
difesa di Darwin”! La “pars destruens”
è quindi da cercare altrove! |
|
13/5/07-IT |
§
Bellissimo. Un articolo (“God
Tube. Fa discutere la costola cristiana di Youtube “) sull’Avvenire preoccupato
per i nuovi strumenti di propaganda che utilizzano i cristiani protestanti
USA (“In molti, in questo breve
periodo di vita del sito, si sono scagliati contro l'ideatore, Wyatt,
accusandolo di essere un «creazionista»”) e per lo spazio che si prendono anche in internet i
telepredicatori USA di cui proprio non si sente la mancanza in Italia.
Proprio lo stesso argomento trattato qui sotto in data 11/5! Addirittura si
cita, senza entrare però troppo nel dettaglio, il famoso video della banana
come prova del creazionismo biblico (“Ci
sembra assurdo stare davanti al monitor guardando un signore che dimostra la
grandezza di Dio illustrando tutte le mirabolanti caratteristiche della
banana (si tratta di uno dei video più visti e scaricati, dove ci viene fatto
notare che il paradisiaco frutto ha tre lati sul dorso e due nell'altro lato,
proprio come si configurano le dita quando si chiude la mano per impugnarla).“.
Curioso il fatto che l’Avvenire non sospetti nemmeno che possa essere uno
scherzo.(infatti esiste anche l’anguria, che è meno comoda da prendere in
mano e non si sbuccia altrettanto facilmente); uno scherzo comunque non è: lo
stesso predicatore Comfort si era è infatti presentato 3 giorni fa a un talk
show sulla rete ABC, quando ha inutilmente cercato di dimostrare l’esistenza
di Dio (con argomenti inadeguati) e l’inesistenza dell’evoluzione (con
argomenti inadeguati, risibili e falsi). L’articolo sembra preoccuparsi che
il sito Godtube abbia successo solo per “lo spettacolo di un predicatore che trova Dio nella
banana”. Sicuramente
sarebbe stato meglio che Godtube venisse inventato prima; in quel modo tutti
avremmo potuto vedere in faccia per tempo gli amici USA del Card.Schönborn e
scoprire che non sono solo contro l’evoluzionismo darwiniano ma anche contro
l’evoluzione! Su Godtube ci sono infatti ben 100 video contro l’evoluzione; qui ad esempio un video per
smentire che l’uomo abbia avuto origine all’interno dei primati. Come si sa
la Chiesa Cattolica ammette (addirittura in un documento del 2004 firmato dal Card.Ratzinger) che l’uomo abbia avuto origine da altre
specie precedenti, le quali a loro volta hanno avuto origine da altre specie
ora scomparse, fino ad arrivare ad un essere vivente iniziale che possiamo
considerare un nostro antenato. Nessun cattolico dovrebbe avere problemi con
l’evoluzione biologica. O forse no? Non tutti hanno letto il documento del 2004? In un’altro articolo sull’Avvenire (“Un
incontro in videoconferenza”) si preannuncia un dibattito “sul tema «Evoluzione e Creazione nei media, tra
informazione e comunicazione» che si terrà in videoconferenza …venerdì 18
maggio. La presentazione sarà
affidata a P.R.Pascual, decano della Facoltà di Filosofia e direttore
del Master in Scienza e Fede e a P. Centofanti, direttore Srm.
Relatori monsignor F.Facchini dell'Università di Bologna («Evoluzione
e Creazione, tra caso e progetto») e il professor W.Binni del Gris di
Bologna («Creazione ed evoluzione: il "racconto" della Creazione e
i "racconti" dei media»)”. §
Piuttosto
interessanti alcune dichiarazioni di quest’ultimo partecipante, illustrate in
un altro
articolo, probabilmente non verificato dall’autore; prima si lamenta che
“Il testo biblico non dice quello che i media
sostengono che affermi”.semplicemente per il fatto che “Quando parlano della Creazione o ne parlano senza
spiegare che nella Bibbia ve ne sono più racconti, cercano di trattarli tutti
insieme e tendono così alla banalizzazione. Tendono a ridicolizzare ad
esempio il discorso della «creazione dalla costola», quando basterebbe fare
un'analisi un po' tecnica del discorso per capire che la traduzione di
«costola» poteva essere differente … Quando parlano poi dei «giorni» si
chiedono se siano ere o giorni veri. Non è possibile”. Sembra che
attribuisca ai “media” responsabilità della Chiesa. Quanti cattolici
conoscono “la giusta specificazione tra racconto
sacerdotale (Genesi I) e quello eloista della Creazione”? Sembra poi
non sapere che anche la Chiesa crede all’origine da un antenato comune, per
cui sarebbe meglio sorvolare sulle costole. |
|
12/5/07-IT |
§
Sul Riformista un articolo (“Una
testimonianza di neointegralismo“) di O.Franceschelli
in risposta all’Avvenire che chiedeva chiarimenti su un precedente articolo
di Franceschelli (“Darwin e DICO lo stesso rifiuto”) §
Sull’Avvenire
si riporta il lungo intervento di Ruini alla fiera del Libro di Torino (“Teologia
e cultura, terre di confine”). Qualche accenno anche all’evoluzionismo
(connotato molto negativamente dopo averlo trascinato al di fuori dei suoi
ambiti scientifici e quindi materialisti: “sulla
base di un’assolutizzazione dell’interpretazione evoluzionistica
dell’universo, come se essa fosse ben più di una teoria scientifica”). Con questa premessa (l’insistere a negare che l’interpretazione
evoluzionistica dell’universo sia prima di tutto, se non solo, una
teoria scientifica che spiega una sequenza di eventi materiali) è evidente
che non ci sia alcun interesse a confrontare la solidità scientifica della
teoria dell’evoluzione … con una interpretazione
creazionista dell’universo, da
secoli presentata come se essa fosse ben più di
un mito. Lo si capisce anche dal sottotitolo
(che contiene una mutazione - una delezione -nella versione on line), dove si
evidenzia come si intenda dare un grande risalto all’evocazione di parole che
spaventano il lettore e, demonizzando il legame fra evoluzione/evoluzionismo/ateismo,
si chiuda qualsivoglia possibilità di dialogo: “«Oggi la "morte di Dio"
si fa strada in forme diverse: accanto all'ateismo che assolutizza [l’interpretazione]
evoluzionistica dell'universo, ancor più diffusa è un'idea agnostica
di verità come inattingibile»”. Questa chiusura al dialogo può essere logica con gli atei, ma è
masochistica invece con gli evoluzionisti. Soprattutto perché si ripeterebbe il caso Galileo (il legame allora era
ateismo/eliocentrismo), con rilevanti differenze: non si può nascondere
infatti che in questo caso ci sia voluto un secolo e mezzo per capire il
problema non è bastato però un secolo e mezzo per ammettere che la teoria
evoluzionista è solo una teoria scientifica che prima o poi si dovrà
accettare. Ci sono però anche somiglianze.
Infatti non si può nè piangere nè ridere mentre si ascoltano dichiarazioni
ridicole e spesso offensive, dato che “non esiste il reato di diffamazione della
scienza” |
|
12/5/07-USA |
§
3 giorni fa, il 9 maggio si commentava qui la visita di
Francisco Ayala in Italia e la sua conferenza contro l’Intelligent
Design. Pikaia
ci informa che proprio nell’ultimo fascicolo di PNAS,
nella sezione COLLOQUIUM, sono pubblicati numerosi articoli sull'evoluzione,
fra cui ne spiccano addirittura due proprio di F.Ayala: In the light of evolution I: Adaptation and
complex design e Darwin's greatest discovery: Design without
designer. Sembra di capire dai titoli che questi
articoli, ora consultabili integralmente e liberamente on line, potrebbero
sostituire la partecipazione alla conferenza del 7/ a Roma… |
|
12/5/07-IT |
§
Un istruttivo articolo dell’agenzia cattolica Adista
(12/5/07: “Il clima
cambia. non il Vaticano. un convegno dà spazio ai ‘negazionisti' dell'effetto
serra”), che il Pontificio
consiglio Giustizia e Pace aveva organizzato in Vaticano il 26 e 27 aprile 2007, un convegno su “Cambiamenti
climatici e sviluppo”, molto criticato perché a senso unico, dato che
avevano partecipato soprattutto negazionisti del “riscaldamento
globale”; per esempio al convegno Zichichi ha spiegato che “I cambiamenti climatici hanno origini naturali”. |
|
11/5/07-USA |
§
Oggi un curioso articolo su un quotidiano cristiano
evangelico USA, The Christian Post. Nell’articolo si racconta di un
confronto televisivo ("Does God Exist?") avvenuto ieri sulla rete televisiva ABC (qui i
video originali della trasmissione, qui la versione
editata e qui
altre versioni meglio organizzate dei video del dibattito) fra due cristiani (appartenenti al mondo dello
spettacolo) che avrebbero dovuto dimostrare l’esistenza di Dio e due “atei”
che avrebbero dovuto invece contestarli; questi due sono molto attivi con il
loro provocatorio sito web Rational
Response Squad e su You-Tube, dove hanno scatenato una campagna di dichiarazioni video … anche loro
provocatorie. Anche se non sembrerebbe necessario,
il dibattito ha coinvolto anche l’evoluzione e l’evoluzionismo; nei video del
confronto si può ben verificare il livello culturale degli antievoluzionisti
protestanti USA; se le loro imprese fossero più conosciute, nessuna persona
responsabile penserebbe di importare il format in Italia E’ curioso che nell’articolo “Comfort and Cameron Well-Intentioned but
Unprepared, Christians Say “, dopo aver
criticato alcuni errori fatti dai due appassionati difensori dell’esistenza di Dio (“the two were not
prepared well enough to be a part of the apologetics discussion“; “They lost credibility from the beginning when they used
faith and the bible, which was not to be used”), si elencano alcuni
oratori che avrebbero potuto essere più convincenti. Come si sa Behe e Dembski credono che
esista un “progettista intelligente”, ma preferiscono evitare di dire
pubblicamente che si tratti di Dio. Curioso che un quotidiano cristiano li
consideri invece fra gli oratori più adatti proprio …per dimostrare
l’esistenza di Dio. Tanto più dopo che, come testimone sotto giuramento al
processo di Harrisburg, Behe ha ammesso che secondo i criteri di scienza che
usa, anche l’astrologia sarebbe una scienza… [Lo sapranno i sui supporter
italiani? Se lo sapessero … gli interesserebbe?] Interessante sarebbe però capire
perché il dibattito abbia toccato pesantemente anche i problemi
dell’evoluzione, trascinando una visione caricaturale di Darwin addirittura
al centro del dibattito; sconcerta notare la
somiglianza con le critiche fatte al neodarwinismo del
card.Schönborn anche nella sua recente conferenza a Castelgandolfo (… non
ci sono prove del passaggio da una
specie all’altra …. ancora non hanno trovato forme di transizione fra una
specie e l’altra, ecc ….); deprimente pure l’idea di presentare immagini che dovrebbero rappresentare animali che gli evoluzionisti starebbero
cercando da decenni ma non trovano, a cominciare dal … croco-duck
(un incrocio fra un rettile e un uccello!). Come si capisce [abbastanza]
facilmente, si riciclano contro il neodarwinismo vecchie critiche
all’evoluzione biologica come fatto e quindi si finisce con lo sconfessare
addirittura il documento firmato dal card,.Ratzinger nel 2004 dove invece si dimostra che la chiesa cattolica crede nell’evoluzione
biologica, confermando e non “distruggendo
un bagaglio di civiltà conquistato faticosamente dai nostri padri”. Penoso
anche il tentativo di non spiegare (rumorosamente sottolineato dal pubblico
in sala) la causa del cancro, dato che non hanno altra spiegazione … che il
peccato originale: per colpa di Adamo ed Eva si sarebbe perduta la perfezione
originaria dell’uomo, creato senza né malattie né cancro (…nonostante tutti sappiano che i tumori
colpiscano anche gli animali e le piante) …
Come si può vedere la situazione USA
presenta una radicalizzazione fra posizioni alternative che porta a
confrontarsi anche sui temi dell’evoluzione, dove è però assolutamente
evidente l’inadeguatezza e l’ignoranza culturale di chi contrasta il
neodarwinismo su basi religiose; l’aspetto più triste è comunque il successo
di questi ignoranti, date le elevate percentuali di chi negli USA non crede
nell’evoluzione biologica nemmeno come un fatto. Un articolo su Slate (“Kirk
Cameron Proves That God Exists”) presenta anche la
foto del crocoduck, una visione che ha fatto perdere il controllo anche
all’ateo della Rational
Response Squad, che si è lasciato sfuggire un improbabile “Oh my
God!” NB: alcuni video del dibattito "Does God Exist?" sono disponibili (disordinatamente) anche su YouTube, qui e qui. Sembra che siano già state migliaia, in due giorni, le visite al sito
dei video. In effetti … si consiglia di vederli …, sperando che i recenti
sbandamenti e le incoerenze come quella di contestare un documento del 2004 firmato dal papa attuale, non ci portino verso un futuro simile. Un’altra nota a margine: il video “Kirk
Cameron And Bananas” disponibile su YouTube, che
avevo citato come una stupida e provocatoria ironia contro i creazionisti,
era invece proprio un capolavoro della stessa coppia (Cameron e Comfort) di
propagandisti dell’esistenza di Dio. Spiritoso un commento lasciato nella
pagina web del video: “ed ora fateci vedere se la prova del disegno
intelligente si può fare anche con un’anguria!”; qualcuno propone invece di
provare con ananas., patate, cipolle. Una versione
critica del video si trova qui: “Ray Comfort banana argument
gets pawned”, dove si dimostra anche che la forma attuale della
banana … non è quella originaria … ma è un effetto dell’intervento
intelligente dell’uomo. [Risulta comunque incomprensibile e rischioso questo continuo
riferirsi a fatti materiali che riguardano la biologia e l’evoluzione per
cercare di convincere dell’esistenza di entità superiori. Sarebbe molto
meglio per i biologi e gli evoluzionisti che non si usassero improbabili
spiegazioni “materialistiche”; in questo modo potrebbero fare tranquillamente
il loro lavoro senza rischiare di toccare ogni giorno invisibili “fili
scoperti” che rischiano di fulminarli]. |
|
10/5/07-IT |
§
Sul Riformista un articolo (“IL DIO DEGLI SPAGHETTI
VALE QUANTO QUELLO DI BUSH”) recensisce gli ultimi due libri di Telmo Pievani, e in particolare
l’ultimo (“In
difesa di Darwin”). Come si capisce, forse il titolo avrebbe dovuto
piuttosto far riferimento alla difficile situazione dei neodarwinisti
italiani, costretti a difendersi da critiche che il libro (usando anche
l’arma dell’ironia, quando proprio la ragione si rifiuta di procedere e deve
arrendersi…) dimostra basate sull’ignoranza dei fatti oltre che assolutamente
indifendibili per la loro indimostrabilità, proprio quella indimostrabilità
che le rende, come la teiera orbitante di Bertrand Russell, addirittura
incontestabili, condannando alla frustrazione e all’umiliazione chiunque
cedesse agli inviti ad un impossibile “dialogo”. Non per niente il sottotitolo del libro è “Piccolo
bestiario dell'antievoluzionismo all'italiana”.. Nella recensione si evidenzia uno dei principali
problemi sollevati dal libro: “non esiste il
reato di diffamazione della scienza”; la diffamazione in realtà è una
conseguenza del calpestamento della ragione e dell’evoluzione culturale
umana, un “reato” che forse dovrebbe essere considerato più grave se compiuto
da un “umano”. Il libro non riesce a fornire tutta l’enorme documentazione di
questi “reati di diffamazione della scienza”,
che invece ognuno più trovare qui.
|
|
§
Un paio di articoli sull’Avvenire sul convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia con F.Ayala su un argomento interessante e molto
aperto alla speculazione e alla comparazione dell’uomo con le specie più
vicine: “Etica
e Altruismo nella storia evolutiva dell'uomo”; sono presenti
esperti ed anche primatologi; qui il documento
di presentazione del Convegno, il programma
e gli Abstracts
degli interventi. L’articolo che parla del convegno (“Etica
nell'Homo Sapiens”) sottolinea parte dell’intervento di F.Facchini, che
evidenzia come nei primati “il nucleo familiare,
l'educazione della prole, la cooperazione, il vivere sociale” non
sarebbero “coscienti e liberi” come invece
avviene solo nell’uomo. Poiché si dice che “I requisiti del comportamento etico sono quindi antichi
quanto l'uomo” rimane senza una spiegazione che vada al di là della
biologia e della biochimica e la domanda posta proprio come prima frase “Come possono essere spiegati i comportamenti
"altruistici" tra i primati?”. Il secondo articolo è un’intervista a Molto decisa e sicura anche la chiara e corretta illustrazione fatta da
Ayala sui tempi evolutivi e sull’origine della nostra specie, che non è
facile leggere sull’Avvenire (si può verificare infatti che questo articolo
del 2006
racconta proprio il contrario) “Il genoma umano è fatto di 3 miliardi di
"lettere". E così pure il genoma delle scimmie bonobo. Il 99% del
genoma è identico nell'uomo e nei bonobo; le due specie lo hanno ereditato
dal loro ultimo antenato, un primate vissuto circa sette milioni di anni fa”. Errate invece le sue informazioni sulla presenza di sepolture in Homo
habilis, mentre comunque è la prima volta che si legge sull’Avvenire che
l’aumento dell’encefalo è avvenuto in una fase successiva dell’evoluzione
dall’antenato che abbiamo in comune con le antropomorfe; nuova anche la
corretta sottolineatura dell’importanza dell’ovulazione criptica.
"Recentemente i creazionisti hanno
pubblicato due o tre libri. In questi saggi puntano sui meccanismi
dell'occhio umano e della coagulazione del sangue. Sono tanto complessi,
sostengono, che debbono necessariamente essere stati progettati e realizzati,
così come sono, da un essere superiore. Secondo me, questa posizione non solo non è scientificamente corretta
ma può addirittura rivelarsi blasfema., perché il corpo umano non è tutto
perfetto. Dire che, così come sono,
tutti i nostri organi rappresentano l'opera diretta del Creatore equivarrebbe
ad affermare che è stata creata un'opera imperfetta. Questi organi e meccanismi sono soltanto il risultato
dell'evoluzione e della selezione". [E pensare che sono passati solo 7 anni! Ora c’è però un altro papa.
Certo è bello che qualcuno al convegno ci abbia ricordato che, grazie alla
nostra intelligenza sviluppatasi nel corso di milioni di anni, siamo unici e
molto diversi dagli animali … e possiamo cambiare idea anche molto
rapidamente, non essendo legati a quanto sta scritto nei nostri geni. Solo nella
nostra specie “il vivere sociale, la
cooperazione e il comportamento etico sono coscienti e liberi” …]. Dopo aver evidenziato e commentato le
due interviste ad Ayala a soli 7 anni di distanza, dopo aver citato etica e
libertà come caratteristiche specifiche della nostra specie, dopo aver
verificato che è stato censurata la conferenza (il 7 maggio a Roma) del
biologo universitario cattolico (già … non è stato fatto notare, come pure si
è preferito sorvolare sul fatto che fosse anche stato un domenicano) sull’ID,
credo non sia il caso di commentare l’articolo presente sull’Avvenire
di oggi dal titolo ”Il
cardinale Poupard: «È del tutto falso che la Chiesa sia contro la scienza e
la ricerca”. Basta far notare
che, nonostante la richiesta del papa a Regensburg di modificare, rendendoli più elastici, i criteri
della scienza per non dequalificare tutto ciò che si basa sulla fede, il
card. Poupard sostiene che “non esiste … nemmeno
antagonismo tra le scienze umane e naturali”, “per un“nuovo
dialogo tra scienze naturali, filosofia e teologia su tutti i temi di
attualità, dalla bioetica alla discussione sulla Creazione” (di
evoluzione non si vuol sentir parlare?), e propone, con valutazioni
critiche quanto meno opinabili “la necessità di integrare
ragione e fede, per evitare che la prima pretenda di essere assoluto,
diventando perciò motivo di oppressione e di libertà negata all’umanità, e
che la seconda scada nella superstizione”. §
Un’altra iniziativa interessante al Festival
della Filosofia di Roma (a dimostrazione del grande
interesse del Festival per Darwin, che pure vi parteciperà per interposta
persona…!) il giorno dopo: venerdì
11 maggio Sala Sinopoli ore 21,30: Io, Charles Darwin tracce e
voci dalla mia vita (ingresso 10 euro) Viaggio nella scienza
attraverso dialoghi, immagini, suoni e la partecipazione straordinaria di
Edoardo BoncineIIi, Giulio Giorello, Pier Luigi Luisi. Progetto, testo e
regia Valeria Patera, musiche originali Francesco Rampichini,
videoinstallazione Valeria Spera, light designer Trui Malten, con gli attori:
Roberto Visconti (Darwin), Alessandro D’Ambrosi (Capitano FitzRoy) Produzione
esecutiva TIMOS teatro-eventi con il sostegno di EMBO European Molecolar
Biology Organization – Science & Society
Programme e Università di Roma 3. |
||
8/5/07-IT |
§
a Roma il 10 maggio alle
10 nell’ambito del Festival
della Filosofia, dibattito con Pievani, mons.Coda,
Scalfari e (conduce) Franceschelli: “Fede
e ragione”.
Pievani parteciperà poi anche ad un altro dibattito nel pomeriggio
alle 16: “Scienze sul confine:
potenzialità, limiti, garanzie”, con Enrico Bellone, Francesco De Martini, Paolo
Zellini, conduce Felice Cimatti. Purtroppo molti dei partecipanti avrebbero
potuto essere interessati anche a seguire il convegno che si terrà ai Lincei
la stessa mattina, dalle 9 alle 14: SCIMMIE
UNO (S)COMODO SPECCHIO (ROMA - PALAZZO CORSINI - VIA DELLA LUNGARA, 10), . |
|
7/5/07-IT |
§
Mercoledì 9
maggio 2007 La Fondazione Rudh
e la Casa della Cultura di Milano presentano: Aperitivo con i Filosofi.
Il sapere e le sfide del passaggio di secolo. Libertà, giustizia, religione, scienza nelle riflessioni di
Telmo Pievani: "Le nuove forme
della cultura antiscientifica italiana".
alle ore 18.00 presso la
sala conferenze |
|
6/5/07-IT |
§
Articolo sul Messaggero (“Noi
tra realtà e mistero”) in cui si parla del nuovo libro di
Fernando Savater (“La vida eterna”) che tocca il problema del rapporto fra
scienza e fede. Si annuncia anche la presenza di Savater a Roma il 10
maggio alle 10 nell’ambito del Festival
della Filosofia. |
|
5/5/07-IT |
§
L‘8 maggio a
Roma convegno organizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia con F.Ayala su un argomento interessante e molto
aperto alla speculazione: “Etica e Altruismo nella
storia evolutiva dell'uomo”. Sicuramente
la primatologia avrà comunque un ruolo rilevante sugli aspetti documentabili
e analizzabili, tanto è vero che ben 3 sono i primatologi presenti: Enrico
Alleva (Istituto Superiore di Sanita') Antonello La Vergata (Universita' di
Modena e Reggio Emilia) Cristiano Castelfranchi (C.N.R. - Universita' di
Siena) Bonaventura Majolo (University of Lincoln, UK) Fiorenzo
Facchini (Universita' di Bologna) Alberto Oliverio (Universita' di Roma
"La Sapienza") Orlando Franceschelli (Filosofo) Gabriele Schino
(Consiglio Nazionale delle Ricerche) Augusto Vitale (Istituto Superiore di
Sanita') |
|
3/5/07-IT |
§
La graduatoria dei vincitori al Premio Galileo ha visto ai primi
posti della classifica tre libri che presentavano argomenti di biologia
(genetica, antropologia ed evoluzione): “L'accoppiata
padre e figlio Cavalli-Sforza vincitrice del Premio letterario Galileo,
bandito dal Comune di Padova. Al secondo posto Barbujani, al terzo Pievani,
al quarto Visconti e al quinto Bondì” Oggi a Padova avverrà la “Grande
cerimonia finale e premiazione del vincitore del Premio Galileo” per
la divulgazione scientifica.
Dopo una prima valutazione che ha scelto i
cinque libri migliori, una giuria popolare di ragazzi oggi proclamerà il
libro scritto dal vincitore, scelto fra Pievani, Visconti, Bondi,
Cavalli-Sforza e Barbujani. Come si capisce l’evoluzione è al centro
dell’interesse di questi premi, e ben tre sono gli autori che approfondiscono
gli aspetti biologici. Forse per questo il “madrino” della premiazione sarà
Patrizio Roversi, reduce da un giro per il Sudamerica sulle tracce di Darwin
(“Evoluti per caso”) §
Un’occasione
eccezionale per tutti i romani che credono che l’Intelligent Design USA sia
un cosa seria. Il Prof. Francisco J. AYALA, della University of
California di Irvine, USA, terrà a Roma alla Sapienza lunedì 7 maggio p.v.
alle 12.00 (Aula Montalenti, ex-istituto di Genetica) un seminario sul
tema "Darwin, Evolution and the Intelligent Design
Movement". Ayala, docente universitario di biologia,
esperto di evoluzione, filosofo della scienza e pure ex domenicano è uno dei
biologi universitari cattolici che da anni cerca di contrastare l’avanzata
dell’Intelligent Design, ben finanziata da ambienti conservatori protestanti
ma contrastata dai cattolici USA. “It is vitally important, however, that in these
difficult and contentious times the Catholic Church not build a new
divide, long ago eradicated, between the scientific method and religious
belief. We are writing to you today to request that you
clarify once again the Church's position on Evolution and Science, that
you reaffirm the remarkable statements of Pope John Paul II and the
International Theological Commission, so that it will be clear that Cardinal
Schšnborn's remarks do not reflect the views of the Holy See. We
thank you for your consideration to this request, and wish you continued
strength and wisdom as you continue to lead the Catholic Church in these
difficult times.”. Non mi sembra che il papa abbia mai risposto finora a
questa lettera, ma chi andrà a sentire Ayala lo verrà sicuramente a sapere.
Come si vede il modo di gestire il tema dell’evoluzione da parte della chiesa
cattolica è stato criticato anche da autorevoli biologi cattolici che ben
conoscono cosa si nasconde dietro a semplici critiche prive di proposte
alternative serie che però hanno affascinato altri cattolici meno esperti di
biologia ma più autorevoli. Come sappiamo,
una risposta è venuta dal libro che riporta il pensiero del Papa
sull’editoriale del Card. Schönborn sul New York Times: “Mi sembra sia stata la Provvidenza ad averti indotto a
scrivere l’articolo al New York Times”. Il 7 maggio a Roma si potrà sentire la reazione di
Francisco Ayala; magari anche sulla Provvidenza. Se qualcuno volesse approfondire il pensiero di questi
cattolici USA anti-ID, un altro degli autorevoli firmatari della lettera
prima citata, Kenneth
Miller gestisce una pagina web personale sull’evoluzione che raccoglie i suoi
interventi degli ultimi decenni contro l’Intelligent Design e in favore di
quello che pensava fosse il pensiero cattolico sull’evoluzione. Da notare che
K.Miller era l’autore del libro di testo sull’evoluzione adottato proprio
nella scuola superiore di Dover in Pennsylvania; anche per questo si è presentato come testimone al processo che
si è svolto poi ad Harrisburg contro i sostenitori dell’ID. Forse anche lui
avrebbe qualcosa da dire sulla Provvidenza. Nel suo sito c’è anche il testo
di una lettera del 10/7/2005 sul documento del Card.Schönborn (“The
Cardinal's Mistake”) e della lettera al Papa; non ci sono le due risposte. ·
Su Repubblica
un paio di lettere (“La
scienza conferma la teoria di Darwin”), fra cui una di Stefano della Casa
che contesta la dichiarazione del Papa («La
teoria sull' evoluzionismo non è completamente dimostrabile perché mutazioni
di centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio») |
|
2/5/07-IT |
§
Uscirà nei
prossimi giorni presso la casa editrice Bompiani un libro di Telmo
Pievani (“ln
difesa di Darwin. PiccoIo bestiario
dell'antievoIuzionismo all'itaIiana”) che racconta e commenta
alcuni degli aspetti più strani (e talvolta anche tristi o divertenti, data
l’eterogeneità e le diverse competenze di chi manifesta pubblicamente le sue conoscenze sull’evoluzione)
della battaglia che da anni si svolge, anche in Italia, contro ipotesi
scientifiche che ormai sono ben consolidate e indispensabili per capire e
utilizzare, per il bene dell’umanità, i meccanismi che agiscono in biologia,
come verifichiamo ogni giorno. Non dimentichiamo comunque che l’obiettivo non è tanto la biologia o
l’evoluzione biologica, ma lo stretto legame, sempre esistito ed apprezzato,
fra ragione e scienza e il metodo scientifico che ancora aspetta di tornare
ad essere, anche formalmente, uno degli elementi caratterizzanti della
formazione scolastica nei primi anni di vita, dopo esser stato eliminato nel
2004 dai programmi delle scuole elementari italiane. Per inciso, sta avvenendo proprio il contrario di quanto raccomandava un
quasi dimenticato ma preoccupato documento papale del 1988,
di cui si dovrebbe l’anno prossimo celebrare il ventennale, giusto in tempo
per poi festeggiare con maggiore serenità e rispetto reciproco il
bicentenario di Darwin del 2009. |
|
1/5/07-IT |
§
Il 6 maggio a
Gallarate alle ore 16.30 al Teatro del
Popolo uno spettacolo teatrale
per ragazzi che “ripercorre il viaggio del brigantino Beagle e il
percorso intuitivo dello scienziato inglese. Il ventenne Charles Darwin imbarcato
sul brigantino Beagle, compie uno straordinario viaggio naturalistico in
Sud America tra Brasile, Argentina, Ande e infine le Galapagos.”: “Il
naso di Darwin”. Sicuramente un
esempio di ventenne che può essere un modello molto stimolante per i giovani
d’oggi. |
30/4/07-IT |
·
Articolo sul Corriere
(“Il
darwinismo sfida la religione. Ma non smentisce l'esistenza di Dio“) sull’ultimo libro di Franceschelli. |
|||||
29/4/07-IT |
·
Articolo di
F.Bacchini sull’Unità (“Chiesa
e scienza: la carota e il bastone”) sul nuovo responsabile della CEI, il
card.Bagnasco. Si ricorda il suo primo intervento, critico verso una scienza
non subalterna alla religione cattolica, l’anno scorso a Genova in occasione
del Festival della Scienza (si veda questa Rassegna Stampa in data 31/10/06).
Nell’articolo si parla anche dell’impari confronto fra scienza e fede; si
esclude qualsiasi possibilità di confronto o di dialogo, anche criticando la
posizione di scienziati cattolici che cercano di illudere sulla possibilità
di dialogo nonostante le diverse competenze in ambiti del tutto diversi e
nonostante che il dialogo sia a senso unico. Si sostiene infatti che sia
sbagliato pensare che “la scienza e la religione,
sul terreno di cosa sia vero e falso abbiano la stessa autorità … dato che in questo campo la scienza ha
un autorità immensamente più alta della religione …. Non è augurabile nessuna
sintesi, nessun dialogo alla pari, nessun incontro compromissorio .. Non
dobbiamo trattare scienza e cattolicesimo come se fossero due partiti
antagonisti”. Prove recenti di questa impossibilità di dialogo, in particolare sul tema
dell’evoluzione, le troviamo nell’intervento di Schönborn a Castelgandolfo,
riportato dall’Avvenire il 18/4/07 (“Darwin,
mancano prove”). Già avevo notato che, rifiutandosi di capire le
scoperte, le ragioni e i metodi della biologia evolutiva si arrivava
addirittura a contestare, probabilmente senza accorgersene, anche … il poco
noto documento del 2004 firmato dal card.Ratzinger; ma il fatto che è più
incomprensibile è che il card.
Schönborn, negando l’evoluzione biologica (“i missing
links … anche dopo centocinquant'anni di intense ricerche semplicemente non
esistono” è una classica frase che identifica chi crede, come qualche
secolo fa, che tutte le specie siano state create come appaiono attualmente)
avrebbe problemi anche a dialogare con l’autore dell’intervento del 2005 sul
New York Times, dove si legge “Evolution in the
sense of common ancestry might be true”; questa frase, che leggiamo
simile anche nel documento del Vaticano del 2004,. ammette l’evoluzione biologica come fatto, è ora
certo che il cardinale dovrebbe prima verificare se riesce prima a dialogare
con se stesso. |
|||||
28/4/07-IT |
·
[da Pikaia]
E’ uscito il nuovo numero della rivista dell’UAAR (L’Ateo n. 2/2007) con alcuni articoli che riguardano il
dibattito attuale sull’evoluzionismo: ·
Chi ha bisogno
delle cause finali? - Telmo Pievan (articolo on line) ·
L’Evoluzione è Maschio o Femmina? - Felicita Scapini ·
Antropologia culturale e antropologia biologica: una
storia di destini incrociati - Carlo
Talenti, ·
La Chiesa contro
Darwin. Parola di papa - Francesco D’Alpa |
|||||
27/4/07-IT |
·
Un articolo
piuttosto triste, a cominciare dal titolo “LA HACK NON CREDE A
NIENTE HA FEDE SOLO NEI MARZIANI” compare oggi su Libero.
Ovviamente i marziani non esistono e non c’entrano per niente e ovviamente la
Hack ha ragione e senza dubbio crede a qualcosa (anche se forse non a quello
in cui crede il giornalista…). Si critica il fatto che Margherita Hack
(accusata addirittura di appoggiare i Darwin Days… nonostante “non creda a niente”) pensi che sia estremamente
probabile che esistano altri esseri intelligenti in qualcuno delle altre
migliaia di pianeti con caratteristiche simili a quelle della terra. In
realtà la Hack aveva parlato di certezza, e su questo si basa, per
criticarla, il giornalista che non ha dubbi (sempre che non glielo dica la
Hack) a trasformare in certezze (e purtroppo anche a propagandarle) anche
fatti che al contrario sono altamente improbabili per chi non ha la sua fede
che lo porta a credere a tutto (a differenza della Hack). |
|||||
27/4/07-VA Scioglimento
di un ghiacciaio USA dal 1850 fino solo al 1980. Scioglimento
del Pasterze (Austria) dal 1940 al 2003 |
·
Si è concluso il
convegno scientifico “Cambiamenti climatici e sviluppo”, svoltosi a
porte chiuse in Vaticano in una sede forse poco adatta (il Pontificio
Consiglio della Giustizia e della Pace invece dell’Accademia delle Scienze
Pontificia, probabilmente giudicata un’assise poco gradita) per verificare se davvero i cambiamenti climatici
previsti dalla recente relazione pubblicata dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) a pochi anni dalla stesura del Protocollo di Kyoto
siano una minaccia per la nostra specie e per la religione cattolica. ·
Se ne parla
anche in un articolo dell’agenzia Zenit (“Sui cambiamenti
climatici, la Chiesa respinge previsioni catastrofiche e misure contro lo
sviluppo”) in cui si riferisce delle conclusioni del Card.Martino, che
ricorda che “l’uomo ha una indiscussa superiorità sul creato
e, in virtù del suo essere persona dotata di un’anima importante, non può essere equiparato agli altri esseri viventi, né
tanto meno considerato elemento di disturbo dell’equilibrio ecologico
naturalistico” ma dimentica di come in alcuni paesi, ad esempio l’Italia, sede del
papato, si sia da anni arrivati all’innaturale, egoistica e masochistica “crescita
zero”, mentre in altri si sia riusciti a far regredire, anche con metodi
innaturali che lui condanna, la crescita demografica mondiale (che è quindi,
lei sì, in regressione): “alla
Conferenza internazionale del Cairo su Popolazione e Sviluppo nel 1994 la
Santa Sede ha dovuto contrastare, assieme a molti paesi del terzo mondo,
l’idea secondo cui l’aumento della popolazione nei prossimi decenni sarebbe
stata tale da portare al collasso gli equilibri naturali del pianeta e
impedirne lo sviluppo. Queste tesi sono state ormai confutate e, per fortuna,
sono in regressione. Nel contempo però – ha aggiunto – gli stessi che
proponevano questa visione, sostenevano quale mezzo per impedire il supposto
disastro ambientale, strumenti tutt’altro che naturali, come il ricorso
all’aborto e alla sterilizzazione di massa nei paesi poveri ad alta natalità”. ·
Di un punto
sollevato dal Card.Martino nella conferenza stampa si parla anche in un
recente sito web che si dovrebbe occupare (in modo “accurate,
authoritative and accessible”) dei problemi globali: “Earth Portal”. Si cita infatti (“Cardinal Says Pope
Should Talk Climate Change with Bush”) l’auspicio “I imagine and I hope they will discuss climate change“che
in giugno, nel prossimo incontro del Papa con Bush, si discuta anche di
riscaldamento globale e dei suoi effetti sulla nostra specie. In realtà
sembra abbiano posizioni abbastanza simili, anche se magari per motivi
diversi (a partire dal fatto che i consumi energetici del Vaticano non
destano particolari preoccupazioni almeno per un millennio, né si deve
preoccupare di ghiacciai che si sciolgono…) ·
Preoccupante il
fatto che in un altro articolo, in una pagina vicina (“I
ghiacciai «in ritirata»: soffrono i fiumi del Nord“) vengano “abbelliti”
i dati reali per confermare qua le previste conclusioni del convegno in
Vaticano; si legge infatti che i ghiacciai, la cui continua riduzione a
partire dal secolo scorso è al 90% (secondo l’IPCC) un indicatore del
riscaldamento globale, si sarebbero invece espansi fino al 1980 e solo da
allora sia iniziata la riduzione: “L'emergenza ghiacciai si è manifestata all'incirca venti
anni fa, dopo una fase
di sensibile avanzata, il cui apice è stato raggiunto negli anni '80. Da allora si è presentata un'improvvisa quanto
intensa fase di riduzione generalizzata, che per rapidità e misura è difficilmente
spiegabile, anche considerando l'ormai noto incremento dell'effetto
serra”. Se qualcuno non avesse capito bene il
concetto, lo si evidenzia, stravolgendolo ancora di più, nel sottotitolo: “Da vent’anni le grandi riserve solide di acqua delle nostre
montagne si stanno riducendo a ritmi elevati, con un improvviso
rovesciamento della tendenza, che fino
all’inizio degli anni Ottanta era di progressiva espansione”. Le prove per contestare questo tentativo di fornire dati e idee errati ai
lettori (senza comunque escludere la possibilità che gli effetti
dell’attività umana, però già visibili dal 1800, abbiano un ruolo limitato)
si trovano nel sito del World Glacier Monitoring
Service, che fornisce tabelle per il periodo 1959-2000. Per avere
comunque un quadro delle fluttuazioni negli ultimi 45 anni, alcuni dati più
limitati ma evidenti si possono osservare qui: un grafico
(1960/2007) del ritiro dei ghiacciai mostrato nella pagina web “State of
the Cryosphere” nel sito del NSDIC (National
Snow and Ice Data Center) è sufficiente per far capire come l’aumento, dal 1950 e fino al 1980,
riguardasse un numero limitato di ghiacciai, con effetti limitati sulla
situazione globale. La stessa immagine qui a sinistra mostra un caso di
riduzione chiaramente precedente al 1980, dato che si riferisce proprio a
quell’anno. Cliccando
l’immagine si apre la pagina con un’informazione più completa. Impressionante
anche vedere come si sia cercato di far scendere i turisti sul ghiacciaio Pasterze, in
Austria, nonostante la sua continua riduzione. 60 anni fa era a livello del
parcheggio, poi hanno costruito una funicolare a cremagliera che nel 1963 (il
ghiacciaio si era già abbassato di parecchie decine di metri…) portava i
turisti al livello del ghiacciaio; e ora c’è da fare a piedi quasi il doppio
del dislivello attrezzato con la funicolare; il percorso pedonale è
arricchito da cartelli che indicano la successiva posizione della superficie
del ghiacciaio nei diversi anni. Altri ghiacciai alpini in
un secolo sono quasi scomparsi, e per quelli svizzeri si ha
il grafico annuale a volte anche per un secolo, che evidenzia il diverso
comportamento di quelli sul versante sud delle Alpi, gli unici che hanno
avuto incrementi ma solo fra il 1950 e il 1980. |
|||||
26/4/07-IT |
Possiamo sperare (i cattolici “devono sperare”)
che sia stata una battuta spiritosa … che la lettera maiuscola non fosse
quindi nella frase pronunciata ma sia solo nel testo scritto …: infatti nel
2005 il Card.Schönborn, con la collaborazione della Provvidenza, aveva
modificato il punto fondamentale del testo di GPII; per poterlo criticare meglio: scriveva infatti “l’evoluzione (il termine non lo aveva definito) era “più di
una semplice ipotesi” invece di
“teoria dell’evoluzione”
come risulta chiaramente da un banale controllo che finora nessuno ha fatto,
sul documento del 1996 “nuove conoscenze conducono a non
considerare più la teoria dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di
nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta
all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte
nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né
provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli
altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa
teoria.”. Non si capisce la necessità di coinvolgere anche la
Provvidenza per blindare un semplice errore di copiatura di un documento
papale!! A parte questa accusa alla Provvidenza, si potrebbero
anche fare molte riflessioni, tentando un’analisi quantitativa comparativa
dell’impegno, del ruolo relativo e degli effetti della Provvidenza. La
domanda più angosciante è forse la seguente: chi c’era allora invece dietro
all’articolo
pubblicato sull’Osservatore Romano il 17/1/2006 in cui F.Facchini (forse
l’unico religioso oggi esperto sia di evoluzione umana che dei trucchetti
usati per far nascere e crescere l’ID USA) criticava la posizione del
Card.Schönborn (“Finding
Design in Nature”), decisamente a favore dell’Intelligent Design modello
USA e difendeva la posizione della chiesa cattolica? Un’altra domanda intelligente potrebbe essere: come ha
potuto Darwin sopravvivere ai 5 anni di un viaggio intorno al mondo e ai
molti anni successivi pieni di acciacchi ma anche di lavoro per contestare le
idee del Reverendo Paley, che sosteneva la versione ottocentesca dell’ID?
Sembra difficile escludere un costante eccezionale appoggio della
Provvidenza! Altri che hanno cercato di imitare Darwin, lanciandosi in
ardimentosi viaggi di esplorazione naturalistica intorno al mondo, come ad
esempio De Filippi, uno dei primi zoologi ammiratori italiani di Darwin, non
sono stati molto aiutati dalla Provvidenza e, non essendo arrivati vivi
nemmeno a metà del loro viaggio, riposano ora in terra straniera senza aver
lasciato tracce scritte delle loro scoperte … Un aspetto bisogna comunque farlo notare, per integrare
la battuta spiritosa del Pontefice: se, secondo il Papa, fu la Provvidenza ad
indurre il cardinale a prendere la penna in favore dell’ID, sappiamo però chi
fu a far pubblicare l’articolo sul New York Times: non la Provvidenza, ma,
come ha chiarito lo stesso New York Times in un successivo articolo IL 9/7/05
(Leading
Cardinal Redefines Church's View on Evolution), un’agenzia
pubblicitaria che gestisce “l’immagine” dell’ID per conto del Discovery
Institute (“The cardinal's essay was submitted
to The Times by a Virginia public relations firm, Creative Response Concepts,
which also represents the Discovery Institute”).
Possiamo sperare che chi dubita dell’esistenza o dei poteri della
Provvidenza sia confortato almeno dal fatto che, anche in questo caso, la
Provvidenza abbia avuto bisogno di un aiutino
da parte di un essere
intelligente … Per ritornare al libro, l’articolo evidenzia la scelta
di “presentare la teoria dell’evoluzione come non
scientificamente verificata e addirittura come non provabile per via
sperimentale in molti suoi aspetti, al punto che la comunità dei biologi non
saprebbe neppure di cosa parla quando si appella alla natura o all’evoluzione
che avrebbero fatto questo o quello” e conclude che si riconferma,
negando anche alcuni aspetti leggermente positivi che hanno caratterizzato il
precedente papa, “la sostanziale riproposizione
di una teologia naturale e di un finalismo bio-cosmico da cui non solo la
scienza e la filosofia, ma anche larga parte della teologia moderna si è da
tempo emancipata”. Lascia comunque perplessi il fatto che si ritengano
insufficienti le basi scientifiche di scienze come la biologia e la
climatologia e si pretenda poi di “ampliare i
limiti della ragione” in modo da far accettare anche i criteri su cui
si reggono le “scienze” che amano la matematica e la fisica ancor meno
della biologia. ·
Sempre oggi su Repubblica
un articolo (“IL SACRO IN DARWIN”) con un’ intervista a George Levine,
che cerca di presentarci Darwin in una forma migliore; è infatti l’autore di
un libro “Darwin loves you” che allude
alla battaglia di etichette sui paraurti delle auto in USA, che spesso
pubblicizzano il rilassante (ma non per tutti) messaggio “Jesus loves you”.
·
Un articolo sul Foglio
(“Evoluzionisti spiegano
perche' Tarzan, credente, non e' un orango“) presenta
l’incontro avvenuto a Milano per presentare il volume di Jablonka e Lamb “L’evoluzione in quattro dimensioni”, dove
vengono illustrate ipotesi che prevedono che nell’evoluzione biologica ci sia
un ruolo maggiore di meccanismi evolutivi non darwiniani, come ad esempio
l’epigenesi, la trasmissione di pattern comportamentali e (sarebbe la quarta
forma di ereditabilità) la trasmissione di informazioni culturali, che
farebbero parte integrante dell’evoluzione. Niente di nuovo, almeno su
quest’ultimo punto, ma non riguarda molto la biologia. Questa quarta
componente riguarda ovviamente soprattutto l’evoluzione umana, come ammette
la giornalista (che premette: “la dimensione DNA-
centrica dei neodarwinisti non è sufficiente a racchiudere la complessità
dell’evoluzione umana”). E’ un’ovvietà; d’altronde la stessa
giornalista poche righe sopra aveva evidenziato il ruolo della prima
componente, quella legata al DNA, confermandone l’importanza maggiore: “gli scimpanzé sono per il 98% geneticamente identici
agli esseri umani”. Importante ricordare che questo è un dato molto
recente e dovrebbe avere certamente un peso rilevante come informazione
culturale compresa nella quarta forma di ereditabilità cita nel libro… o no? ·
Sempre sul Foglio
anche un altro articolo Lascio qui in fondo il commento alla
frase che conferma che l’allergia può riguardare addirittura un recente
documento vaticano, di cui viene messo seriamente in dubbio (con una frase
sconcertante) un punto, che riporto qui a fianco:
Come si vede, uno non crede
nell’evoluzione biologica e nell’origine comune degli esseri viventi … e
l’altro invece non ha problemi a credere a quanto fin dalla fine del 1700 la
scienza ha dimostrato sull’evoluzione biologica. Strano che ambedue abbiano
facile accesso alle pagine dell’Avvenire …
e comunque non sono le poszioni più estreme che possiamo trovare nella
chiesa cattolica; sono solo gli estremi della posizione antidarwiniana,
all’interno della quale troviamo gente che non crede nell’origine comune
degli esseri viventi (nonostante Spallanzani) e papi che invece ci credono ma
non sanno dirci il perché, non volendo ancora accettare, dopo 150 anni,
l’unica spiegazione che finora ha trovato migliaia di conferme (Giovanni
Paolo II sul darwinismo disse chiaramente che “È degno di
nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta
all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte
nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né
provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli
altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa
teoria”, ma non andò molto oltre) Sconcerta anche questa dicotomia, che
viene falsamente presentata come alternativa, mentre sono semplici problemi
di velocità nell’evoluzione, non necessariamente sempre costante: “secondo alcuni vi fu "un
grande balzo in avanti dell'evoluzione", perché altrimenti non si
spiegherebbe nulla; secondo altri, invece, ci sarebbe stata una
"evoluzione graduale". Due tesi esattamente opposte”. [Deve dare una grande soddisfazione
pretendere prove inoppugnabili e incontestabili alla scienza mentre si nega
la possibilità di dubitare di fatti improbabili (e spesso mutevoli da un
secolo all’altro…) che sono credibili solo per chi ha una paticolare fede (e
spesso ne è richiesta una molto grande)]. Un ottimo commento di Chiara Lalli e Giuseppe Regalzi (“Francesco
AgnoIi e l’albero della vita”) a questo soncertante articolo lo si
trova anche nel blog “Bioetica” in data 27/4/07, che cura in modo
particolare questo “antievoluzionista
preferito”; splendida la conclusione: “L’origine comune di tutti i viventi trova nell’albero filogenetico della
vita la sua espressione grafica più immediata. Del frutto di quest’albero
Francesco AgnoIi non sembra volersi nutrire; cosa aspettarsi, del resto, da
quest’Adamo innocente, che non ha voluto mai stendere la mano neanche
all’albero della conoscenza?/“ ·
Sul Corriere un articolo di G.Giorello (“Dio
e democrazia”) in cui si riporta
uan famosa dichiarazione di P.G.Coyne sulla teoria dell’evoluzione e la sua
compatibilità con la religione cattolica. “l' astrofisico George Coyne, gesuita ed ex direttore
dell' Osservatorio Vaticano, ha dichiarato (in un' intervista pubblicata in
America, 23 ottobre 2006): «Il mio punto di vista è questo: Dio non vuole
avere tutto sotto controllo, vuole che l' Universo abbia la sua autonomia e
il suo dinamismo Ho dovuto affrontare il cardinal Schönborn: ha detto
che l' evoluzione neodarwiniana non è compatibile con la dottrina cattolica. È
sbagliato. Quando lo dico, molti mi chiedono: come hai potuto
contraddire un cardinale? Rispondo che essere un cardinale, o persino un
Papa, non significa che tutto quel che uno dice sia giusto». |
|||||
26/4/07-VA |
·
Si apre in Vaticano
un convegno sul tema “Cambiamenti climatici e
sviluppo”. L’agenzia
vaticana Zenit, per prevenire discussioni, illustra solo la posizione
di un importante fisico nucleare (“I cambiamenti climatici hanno origini
naturali”, sostiene il professor Zichichi”) che anticipa le
conclusioni; nell’articolo anche gli evoluzionisti troveranno un motivo di
consolazione … (anche loro avevano la colpa di credere in una scienza che non
può usare la matematica per prevedere il futuro … mal comune mezzo gaudio …):
“L'illustre
scienziato ha infatti sottolineato che l’intervento delle attività umane
influisce per meno del 10% e che i modelli utilizzati dall’lPCC
(Intergovernmental Panel on Climate Change, Commissione ONU fondata nel 1988)
per simulare e prevedere i cambiamenti climatici sono incoerenti e non
validi dal punto di vista scientifico. Altri contributi del prof.Zichichi
al dibattito attuale, riferiti nell’articolo: “Lo stesso polo nord 280 milioni di anni fa copriva zone dove adesso si trova il canale di Suez,
Lhasa in India e Houston in Nord America. Nello stesso tempo però bisogna
ricordare che in mezzo milione di anni la terra ha perso per quattro volte il polo nord ed il
polo sud. Per quattro volte i poli sono scomparsi e poi si sono riformati”. [NB: A parte il fatto che sarebbe interessante scoprire la
differenza fra quel che ha veramente detto Zichichi e quello che hanno capito
il giornalista e poi i lettori …è evidente
che sono note rilevanti modificazioni del clima legate alla dinamica degli oceani e
delle zolle continentali, ma non riguardano affatto i problemi attuali né
le relative soluzioni in tempi che si possano considerare compatibili con
la durata della vita umana; lo stesso dicasi per quanto riguarda le
modificazioni del magnetismo
terrestre; in questo caso i tempi sembrano più umani e meno “divini”,
anche se l’ultima inversione è comunque avvenuta ben 700.000 anni fa] E’ veramente consolante sapere che anche la climatologia, come la
biologia, non corrisponde ai criteri che caratterizzano le discipline
scientifiche secondo il presidente … della World Federation of Scientists; è
drammatico notare che qualcuno evidentemente non ha ancora capito che il
nuovo papa vorrebbe che anche i criteri su cui si fonda la teologia venissero
ritenuti almeno un po’ “scientifici” … non ha ancora letto i documenti di Regensburg? Mai sentito parlare di “ampliamento
della ragione”…? Come si può immaginare, però, la World Federation of
Scientist comprende anche i climatologi! C’è addirittura un “Permanent
Monitoring Panel – Climatology” pieno di esperti (Zichichi no, non c’è…)
preoccupati per i cambiamenti climatici. L’aspetto comico è che mentre
il presidente racconta in Vaticano che “i
cambiamenti climatici dipendono in maniera più significativa dal flusso di
raggi cosmici” questi esperti, oltre ad illudersi di essere
scienziati (nel sito del Panel si legge “Panel Members are a community of scientists”), non citano MAI i raggi cosmici!
Ci sarà qualche cosmico refuso? |
|||||
21/4/07-IT |
·
Anche l’Avvenire
informa oggi dell’abolizione del limbo (“Niente
Limbo per i bambini non battezzati“), ma non allega le spiegazioni citate
ieri degli “esperti vaticani”. Si chiarisce però che l’inesistenza del
limbo sia stata “fino a pochi mesi fa solo una
teoria di singoli teologi”, abbia avuto poi “una
importante conferma dalla Commissione teologica internazionale” che ha
deciso che “ci sono ragioni per sperare che il
limbo non esista“, e il tutto è stato poi “approvato
anche dal Papa”. “Il testo (40 pagine più
una premessa riassuntiva) non è stato diffuso come di consueto dalla Sala
stampa vaticana, ma è stato pubblicato dalla rivista americana Origin
e a maggio apparirà in italiano anche sulla Civiltà Cattolica.” |
|||||
20/4/07-VA |
·
Curiosa ma
significativa coincidenza; proprio due giorni fa l’Avvenire titolava “Darwin,
mancano prove” il confuso e pasticciato intervento non solo contro
un’immagine sbagliata e superata del darwinismo (eppure già nel 1988
GPII aveva raccomandato ai suoi teologi e ai suoi cardinali di essere
prudenti, di studiare e rispettare le scienze per evitare di fare cattive, o
magari pessime figure) ma anche contro un documento della Commissione
Teologica Internazionale presieduta ai tempi dal Card.Ratzinger. Oggi invece viene approvato dal pontefice e pubblicato il documento con
cui la stessa Commissione Teologica Internazionale che nel 2004 aveva approvato l’evoluzione come fatto, oggi ritiene
giusto abolire il limbo (“Limbo
addio: la misericordia di Dio è più grande del peccato originale”). Se Darwin continua a vedere confermato il nucleo centrale della sua
teoria anche dopo 150 anni, è proprio perché la sua teoria è stata poi sempre
migliorata, confermata e aggiornata e il suo successo è stato tale che ha
fatto capire come l’evoluzione sia un fatto, come riconosciuto anche dalla
CTI; il limbo invece è stato abolito. Probabilmente non ci sono mai state verifiche e dimostrazioni
dell’esistenza o meno del limbo, quello che è certo è che non esisterà più;
non è stato precisato che fine farà chi per 8 secoli era stato confinato in
quel luogo (o in quello stato?), in una condizione non certo
desiderabile: è facile dimostrare che, proprio per evitare il limbo, il
personale sanitario veniva addestrato ad effettuare la procedura del
battesimo nel caso di rischi per la vita del neonato. Il limbo fu proposto nel 1200 da S.Tommaso d’Aquino per evitare quello
che prevedeva -lettera 217- S.Agostino: i neonati non battezzati “subiranno gli effetti della sentenza pronunciata contro
quanti non hanno creduto e saranno, quindi, condannati" e che poi
aveva confermato il concilio di Cartagine del 418: "Se qualcuno dice […] che esiste nel regno dei cieli o
altrove un luogo intermedio dove i bambini morti senza battesimo vivono
felici sia scomunicato". Già il Catechismo del 1992 (di cui fu responsabile il
card.Schönborn) non
prevedeva l’esistenza del limbo, che pure lo stesso card.Ratzinger nel
1994 non riteneva utile (nel libro Rapporto sulla fede). Curiosa e in parte sconcertante la spiegazione
dell’abolizione fornita dall’articolo, pubblicato da un sito cattolico: “Gli esperti vaticani
spiegano che l'abolizione del limbo non è un fatto solo teorico bensì
"un problema pastorale urgente", perché il
numero dei bimbi morti senza battesimo è in aumento sia perché molti genitori non sono cattolici sia perché molti piccoli sono "vittime di aborti".
Oggi, argomenta la Commissione teologica, “la
gente trova sempre più difficile accettare
che Dio sia giusto e misericordioso e che escluda i bambini che non hanno
peccati personali dalla felicità eterna" Come è evidente dalle motivazioni indicate
si capisce che, rispetto al 1200, oggi ci si è finalmente accorti che al
mondo non c’è solo qualche milione di cattolici, per cui è ovvio che sono
milioni ogni anno i bambini (e gli adulti?!) non battezzati che vanno ad
affollare il limbo. Non è chiaro se questo affollamento crea qualche
problema, ma l’aumento certamente sì, dato che viene citato dagli “esperti
vaticani” fra i motivi che hanno portato all’abolizione. Incuriosisce invece
l’insolito accenno alla “gente che trova sempre più difficile accettare…”;
se davvero si volesse andare incontro alle richieste della “gente”,
avrebbe sicuramente molto più successo … l’abolizione dell’inferno. |
|||||
20/4/07-IT |
·
Interessante
anche (a cominciare dal titolo) un articolo comparso il 07/10/2006 sempre nello stesso sito cattolico Korazym: “Abolito il Limbo? Anzi mai
esistito. Era solo un'ipotesi teologica ....”. Sembra che
vogliano scherzare sulle ipotesi teologiche…! ·
|
|||||
19/4/07-UK |
· Sull’Economist
un lungo articolo (“In
the beginning”) racconta di come si stia diffondendo dagli USA agli altri
paesi l’attacco dei creazionisti, di vecchio e di nuovo tipo, all’evoluzionismo
darwiniano. |
|||||
19/4/07-IT |
Poco chiara la ricostruzione della giornalista, secondo la quale “il cardinale definisce un «fondamentalismo primitivo»
di matrice protestante, che pretende di leggere la Genesi come una cronaca
puntuale della creazione” che si confronterebbe con la richiesta di “vietare nell'insegnamento delle scienze a scuola la
questione di Dio, senza chiedersi se alla teoria darwiniana più stretta non
si associ invece una visione del mondo materialista”. Di fronte a queste due alternative l’articolo sembra indicare che il
cardinale propone “una terza via, nella quale «teoria
scientifica della evoluzione e fede in un Dio creatore sono compatibili. Non
ogni variante dell'evoluzionismo è conciliabile con la fede nella creazione,
ma la possibilità che il Creatore si serva anche degli strumenti
dell'evoluzione è accettabile per la fede cattolica»”. La
ricostruzione sembra scorretta, dato che si attribuisce ai “creazionisti
biblici”, che negli USA sono quasi scomparsi dal 1987 (quando si sono visti
sbarrare la strada verso le scuole) quelle che invece sono le iniziative e le
idee dei teorici dell’ID (che sembra male citato nell’articolo, in cui non
manca anche un refuso che rende poco chiara la frase che renderebbe
vincolanti soprattutto le leggi posteriori “Se un
caso cieco regge l'universo, si è liberi da ogni legge anteriore”). E verso la fine dell’articolo i ribaltamenti delle colpe sulla scienza: “integralismo evoluzionista che non tollera che nemmeno
i punti deboli del darwinismo siano messi in discussione. Come si trattasse
di un dogma”, “«darwinismo ideologico» che
tende a farsi «surrogato della religione» operando qualcosa di simile alla
censura di cui per tanti secoli è stata accusata la Chiesa”. Censura!?
Già … la censura. Capita a proposito questa accusa ribaltata… Tutti
ricordiamo come nel 2004 anche la chiesa cattolica abbia appoggiato e difeso
l’eliminazione dello studio della semplice evoluzione biologica nella scuola
dell’obbligo; addirittura in televisione, nella trasmissione di Gad
Lerner un sacerdote disse di non preoccuparsi,
tanto l’evoluzione la insegnavano già loro … nell’ora di religione insieme alla creazione … Alla fine dell’articolo comunque, oltre al ribaltamento
delle accuse si evidenzia però qualcosa di più preoccupante: dato che una
delle posizioni alternative e contrastanti è quella (oggi in realtà
inesistente) del “creazionismo biblico” … questa terza via non può essere che
corrispondente alla posizione USA dell’ID, che pure il processo di Harrisburg
ha mostrato essere ancora una mutazione del “creazionismo biblico”. Possiamo sperare che la confusione sia della
giornalista, non abituata a trattare questi problemi? ·
Una buona
notizia per chi pensa che il darwinismo sia superato. Sperando che non
cambino idea, nel 2009 verrà stampato in Italia un francobollo commemorativo
per i 200 anni dalla nascita
di Darwin: “Per l’anno 2009, oltre alle emissioni di
rito (Europa 2009, che avrà per tema la Astronomia, Giornata della Filatelia,
Manifestazione filatelica Nazionale) ricevono
il parere favorevole della Consulta anche proposte dedicate al centenario
della nascita del teorico dell’evoluzione
della specie
Charles Darwin, al 50° anniversario della morte di Don Luigi Sturzo,
e all’insurrezione delle donne carraresi, un episodio di determinante
partecipazione delle donne alla resistenza all’occupazione nazista nella
città di Carrara.”. Da notare l’incredibile errore “evoluzione della
specie”. [Visto come
hanno strapazzato Darwin i consulenti del ministero dell’Istruzione del
precedente governo, possiamo supporre che
i consulenti di questo ministero abbiano una preparazione scientifica
solo un po’ migliore…speriamo di non leggere evoluzione della specie anche sul
francobollo!!]. |
|||||
18/4/07-IT |
Il testo pubblicato si
riferisce ad “alcuni stralci della
prolusione che il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna,
pronuncerà oggi, alle ore 10.00, nella Basilica della Salute a Venezia, in
occasione del "dies academicus" dello Studium Generale Marcianum,
alla presenza del cardinale Angelo Scola. Titolo dell'intervento: «Fides -
ratio - scientia: dove è situato attualmente il dibattito
sull'evoluzionismo?». Si tratta del
capitolo d'apertura del libro «Schöpfung und Evolution» appena uscito in
Germania e che raccoglie gli Atti del seminario dello scorso settembre a
Castel Gandolfo, alla presenza di Benedetto XVI. Atti che usciranno anche
in italiano presso le Edizioni Dehoniane di Bologna.” Forse sarà il caso di mostrare di nuovo qui il
paragrafo 69 del documento “Comunione e Servizio “ per rendere evidente che le obiezioni del card. Schönborn contestano fatti accettati tre anni
fa dalla commissione presieduta dal card.Ratzinger:. 63. Secondo la tesi
scientifica più accreditata, 15 miliardi di anni fa l’universo ha conosciuto
un’esplosione che va sotto il nome di Big
Bang, e da allora continua a espandersi e a raffreddarsi.
Successivamente sono andate verificandosi le condizioni necessarie per la
formazione degli atomi e, in epoca ancora successiva, si è avuta la
condensazione delle galassie e delle stelle, seguita circa 10 miliardi di
anni più tardi dalla formazione dei pianeti. Nel nostro sistema solare e
sulla Terra (formatasi circa 4,5 miliardi di anni fa) si sono create le condizioni favorevoli all’apparizione della vita.
Se, da un lato, gli scienziati sono divisi sulla spiegazione da dare
all’origine di questa prima vita microscopica, la maggior parte di essi è
invece concorde nell’asserire che il primo organismo ha abitato questo
pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra
sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi
discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di
numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria
dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita
sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai
tempi e ai meccanismi dell’evoluzione. Certo, la storia delle origini umane è
complessa e passibile di revisioni, ma l’antropologia fisica e la biologia
molecolare fanno entrambe ritenere che
l’origine della specie umana vada ricercata in Africa circa 150.000 anni fa
in una popolazione umanoide di comune ascendenza genetica. Non ci sono nuove prove né proposte alternative a quelle darwiniane, ma
si ripetono ancora le obiezioni all’evoluzione che venivano fatte un tempo
dai creazionisti biblici, che ritenevano (contrariamente a quanto illustrato
nel documento del 2004) che tutte le specie fossero state create proprio come le vediamo oggi, per cui il passaggio
da una specie all’altra non esisterebbe e quindi non si sarebbe possibile
trovare forme intermedie fra una specie e l’altra (i missing link di cui non si parla più, seriamente, dagli inizi del
1900!) In attesa di una smentita o di una precisazione sul residuo valore
attuale del contestato (dal Card.Schönborn) paragrafo 63 del documento del 2004 che certifica l’accettazione dell’evoluzione
biologica, non elencherei tutte le contestazioni che colpiscono non solo
Darwin ma addirittura anche il documento del 2004 della Commissione Teologica internazionale. L’aspetto paradossale è che forse nessuno si accorge del “fuoco amico”
dimostrato dalla frase: “i missing links,
le numerose forme intermedie mancanti fra le specie, che anche dopo
centocinquant'anni di intense ricerche semplicemente non esistono”;
è questa una classica obiezione dei
creazionisti biblici che contestavano l’origine comune degli esseri viventi
accettata dal Card.Ratzinger. E’ un’obiezione che comunque c’era già in precedenti interventi del Card.Schönborn … possibile che nessuno gli abbia consigliato che non era prudente
contestare anche quello che il card.Ratzinger aveva approvato solo 3 anni
fa….? Incredibile la sfortuna: questo astrofisico ha progettato perfino una
mostra teologicamente corrette sull’evoluzione umana che comunque smentisce
il Card.Schönborn … dimostrando come nell’evoluzione
degli ominidi bipedi ci sono specie che scompaiono e specie che si
trasformano in altre specie!!) Ma soprattutto è incredibile e perfino ridicolo che non ci si accorga
dell’incoerenza: … si contesta di solito Darwin perché non si sopporta che
attribuisca un particolare ruolo (importante ma non esclusivo, nonostante
quanto sostengono in Vaticano e a Varenna in questi giorni) al caso nell’evoluzione
… e poi si accusa di aver sottovalutato il ruolo del caso? Anzi, si pretende
che il caso debba avere un ruolo ancora più importante?! GPII diceva nel 1996 che la
biologia può svolgere il suo lavoro, ma che questo però poi deve essere
controllato prima dalla filosofia e poi dalla teologia. E’ corretto suggerire
che, se questo, come sembra, è un esempio di un controllo da parte della
teologia, sembra utile un controllino finale da parte di qualche ente
intelligente …? Cosa succederà adesso? Si difenderà l’errore compiuto
peggiorando la situazione e la dimostrazione di conoscere poco il documento
del 2004? Il testo pubblicato oggi corrisponde all’intervento al seminario di
Castelgandolfo, che è inserito nel volume già pubblicato in tedesco da una
settimana, per cui credo ci sia poco da fare per evitare una brutta figura.
Magari qualcosa si può migliorare nella traduzione in italiano … Si può solo sperare che finalmente qualcuno esperto anche
di biologia riesca a fare aprire gli
occhi a chi non crede che una specie si possa trasformare in un’altra (sì …
non volevo dirlo ma c’è scritto anche quello! “finora
non è mai stata realmente dimostrata un'unica forma di evoluzione da una
specie all'altra”). Incredibile. Cita l’astrofisico e non è mai
andato a vedere la mostra di CL sull’evoluzione umana (a cui lui ha
collaborato)! Dato che nel sito del museo di
storia naturale di Lecco si sono “dimenticati” di indicare le date e gli
orari della mostra, presentata una prima volta al meeting di CL a Rimini del
2002, che illustra appunto “l’evoluzione da
una specie all’altra” avvenuta
nel corso dell’evoluzione umana, gliele ricordo: la mostra è aperta sino al 3 giugno 2007 tutti i
giorni, eccetto il lunedì, dalle ore h. 9,30 alle ore 14,00. Palazzo
Belgiojoso rimarrà inoltre chiuso il 1 maggio. La visita è gratuita. Per i
gruppi necessaria la prenotazione. Per ogni informazione e prenotazione
rivolgersi a Musei Civici di Lecco -Villa Manzoni, Via Don Guanella, 1 -
23900 LECCO Tel. 0341.481247/49 - Fax 0341.369251 Dopo aver visto questa mostra (a Pavia era stata autorevolmente ospitata
non in Università ma … in prefettura!), consiglierei comunque un confronto
con una mostra più completa. In attesa che arrivi a Roma la grande mostra su
Darwin nel 2009, ci si può accontentare dell’esposizione (una delle migliori
d’Italia) presente al Museo
Pigorini, all’EUR. Anche a Vienna comunque la sezione
antropologica e quella primatologica del Naturhistorisches
Museum meritano una
visita (i primati in pelle sono davvero ricostruiti bene). ·
Anche sul blog di F.Carlini un articolo (“L’evoluzione di Papa Ratzinger”) in cui si commenta l’uscita in Germania del
libro «Schöpfung und Evolution». Si cita la critica
alla scienza ma anche la “critica specifica alla teoria dell’evoluzione e dice che essa non è
completamente provabile «perché mutazioni che si sviluppino attraverso
centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio».”; come chiarisce bene un commento a questo
articolo, il ragionamento (“non è completamente
provabile “) sembra un po’ troppo masochista: una critica di questo
tipo affonda anche il creazionismo ( … assolutamente non provabile …) e apre
la strada all’”odiato relativismo”, nonostante le intenzioni di difendere una
particolare “verità” … ·
E’ oggi in
edicola un numero speciale di Newton
dedicato all’evoluzione umana; è stato curato da esperti dell’evoluzione
umana, per cui non dovrebbe smentire il paragrafo 63 del documento del card.
Ratzinger del 2004, né presentare altre ipotesi scientificamente non
dimostrabili. In fondo il fatto che la scienza si occupi soprattutto di
aspetti “materiali” e dimostrabili … non dovrebbe sempre dispiacere… |
|||||
17/4/07-IT |
·
Un convegno
organizzato a Varenna (“Evolvibilità:
l’Evoluzione dell’Evoluzione”) con un solo oratore italiano (un
ottimo fisico di Padova) e finanziato dalla Templeton Foundation (una
fondazione protestante USA che da tempo sostiene le iniziative Vaticane e
cattoliche in favore dell’evoluzionismo teista e quindi per contrastare il
darwinismo, con fondi USA ma anche con il sostegno economico degli enti
locali) si chiude questa sera a Lecco con una conferenza pubblica
sull’evoluzione umana tenuta da F.Facchini. Nella locandina di presentazione del convegno si legge chiaramente
la loro impostazione (e il loro giudizio sulla scarsa intelligenza dei
biologi evoluzionisti…) : “L’ortodossia
darwiniana non solo presuppone
dei meccanismi casuali, come le mutazioni, ma anche degli esiti casuali. Per quanto riguarda questi ultimi, tuttavia, l’evidenza di una convergenza
evolutiva suggerisce particolarmente che i punti d’arrivo siano molto più determinati di quanto si possa immaginare. In
particolare, il paradigma darwiniano non è molto bene equipaggiato per
rendere conto dell’emergenza di sistemi complessi. Vi è infatti un crescente
sospetto che l’evoluzione stessa impari come evolvere in modo più efficace. Questo fatto è racchiuso nel concetto di evolvibilità,
secondo cui lo schema attuale permette ai sistemi organici di prepararsi, con
un passo forse crescente. Perciò l’evolvibilità riapre la questione di come i
sistemi organici non solo lavorino, ma anche mostrino una sorprendente
robustezza nei riguardi delle insidie
ambientali. Mentre le analogie meccanicistiche sono largamente utilizzate per
descrivere la forma e la funzione degli organismi, la realtà è che i
meccanismi di integrazione, crescita, auto-riparazione degli organismi sono
molto al di là di quanto possano raggiungere le attuali tecnologie. Non ci si
dovrebbe perciò sorprendere se i sistemi biologici hanno mostrato sia una
tendenza verso l’ottimizzazione sia la capacità di sviluppare procedure che
facilitino non solo gli stessi meccanismi evolutivi ma anche processi quali
l’omeostasi e il controllo dello sviluppo. Questo campo generale dell’evolvibilità è
al momento mal definito e aperto e va oltre i confini e le discipline
attuali. Ciò nondimeno è un campo che
è molto ‘nell’aria’ e noi riteniamo che il momento sia molto opportuno per
radunare assieme un gruppo interdisciplinare per esplorare alcune delle
implicazioni”. In coincidenza con il convegno si è anche aperta a Lecco una mostra
sull’evoluzione umana (“L’Alba
dell’Uomo”, A cura di Euresis. Coordinamento
generale di un astrofisico, di un fisico e un antropologo; consulenza
scientifica di un ottimo genetista USA) probabilmente in un’ottica accettata dalla Templeton Foundation: l’ingresso
è gratuito (anche il convegno era a partecipazione gratuita!) e la mostra non
è affatto pubblicizzata nel sito web
del museo. ·
Sull’Avvenire due articoli su questo
convegno. Il primo, "Vita:
più del Dna poté la geometria” mostra fin dall’inizio la difficoltà di
rapportarsi alla specificità della biologia (e il fatto che l’articolo non
sia stato rivisto da Zichichi, che non ha mai trovato matematica e fisica
nella biologia): “Nella biologia evolutiva
post-darwiniana c’è tanto posto per le scienze cosiddette "dure",
come la matematica e la fisica. Al punto che molti si aspettano i maggiori avanzamenti
nella comprensione delle "trame dell’evoluzione" proprio da
discipline come la fisica statistica o la geometria” [strano …
chiunque avrebbe detto “la biologia”…] ·
Sul blog Bioetica
si elencano gli errori in cui incorre il card.Schönborn quando critica il
neodarwinismo e si conclude in questo modo: “Non sfuggirà a chi si intende un minimo di queste cose
che le ‘prove’ di Schönborn sono tratte pari pari dalla propaganda
creazionistica americana: spazzatura intellettuale, insomma. Si può
valutare da questo la statura intellettuale dell’eminente cardinale, e di chi
ai piani alti della Chiesa gli riserva credito, e paragonarla a coloro,
Darwin in testa, che questa gente pretenderebbe di confutare. I nani,
oggi, non salgono più sulle spalle dei giganti, ma gli danno invece
rabbiosamente calci negli stinchi.” Come si evidenzia in un commento alla pagina, è andata abbastanza bene,
in quanto il cardinale ha solo 2 delle cinque “misconceptions
about evolution” elencate nel sito Talk Origins |
|||||
16/4/07-IT |
|
|||||
15/4/07-IT |
Leggiamo così che F.Facchini riporta le frasi meno critiche contro le
scienze naturali, anche se sorvola su cosa succede se la scienza pretende di
raccontare (senza una preventiva verifica di compatibilità e di eccessivo
“naturalismo”) quello che ha scoperto nello svolgimento dei suoi compiti di “esplorazione”:
“C'è una razionalità nella natura, nelle sue
proprietà e leggi, come ha osservato Benedetto XVI, che rimanda a una
mente ordinatrice e creatrice. È la conclusione di un buon ragionamento, anche se non
è oggetto di dimostrazioni empiriche.
Il modo poi con cui la razionalità ha improntato il sistema della natura e lo
fa funzionare, è compito delle scienze
esplorarlo”. Un po’ sospetta e poco giustificata la frase “Oggi si avverte
l'esigenza di aggiornare la teoria di Darwin; essa viene ancora
accettata, specialmente per la microevoluzione”. Interessante (due giorni dopo che abbiamo letto alcune critiche al
darwinismo) la domanda sulla sua pericolosità: “Vi
sono pericoli nel darwinismo, per cui
è guardato con sospetto da tanti credenti?”, a cui segue una
risposta che non sembra approvare né la posizione critica del Papa né tanto
meno quelle ancor più critiche del card.Schönborn e dell’Avvenire (il cui
direttore parlava nel 2005 addirittura di “vecchio
e superato darwinismo”), che usano ogni scusa per evitare di
ammettere che non ci sono oggi alternative al neodarwinismo: “I pericoli vengono soprattutto da quelli che
dal darwinismo traggono una visione naturalistica chiusa alla dimensione
spirituale e trascendente: una posizione
che però non è richiesta dalla teoria di Darwin. … Questa posizione è in realtà di tipo
fondamentalista, simmetrica a quella dei sostenitori dell'«Intelligent Design», che introducono
nel corso dell'evoluzione interventi superiori di tipo miracolistico
facendoli passare come teoria scientifica” Nella parte finale, dedicata all’uomo, ci sono valutazioni sulla dimensione
spirituale e trascendente di numerosi fatti che non sono oggetto di
dimostrazioni empiriche, come per esempio “la
scintilla dell'intelligenza“ o “il salto
ontologico”, o che “l'anima non può
derivare dai cromosomi dei genitori” (questa ipotesi non oggetto di
dimostrazioni empiriche, non l’avevo mai sentita e non è chiaro se si esclude
la presenza nei mitocondri dell’oocita). |
|||||
14/4/07-IT |
·
Un intera pagina
del Foglio per presentare (“Il primate di Dio”) l’ultimo libro di una
primatologa americana, Barbara J.King “Evolving
God: a provocative view on the origins of religion”. Secondo il
sottotitolo l’antropologa darwiniana spiegherebbe “perché
anche la teoria dell’evoluzione non può che partire dal creatore”.
Come prevedibile, nessuna prova o dimostrazione di quanto vogliono che dica;
qualche dubbio viene anche dal fatto che dice che “si
basa su quello che conosce delle scimmie per affermare che …” |
|||||
13/4/07-IT |
·
Un articolo sul Foglio racconta (“AL
CAFFE' DELL'ATEISMO “) uno scoppiettante confronto svoltosi a
Londra nei giorni scorsi fra Dawkins, Scruton e Hitchens sul ruolo, l’utilità
e i rischi delle religioni (forse sarebbe diverso se ce ne fosse solo una)
nel mondo attuale. ·
Anche sull’Unità un lungo e articolato commento
(pur ammettendo di non aver letto il testo ma di rifarsi alle notizie che
circolano) di P.Greco (“L'ORIGINE DELLA FEDE“) sul volume che riporta
il dibattito voltosi a Castelgandolfo sull’evoluzione. Vengono citati i tre
principali punti sollevati a Castelgandolfo; alla fine si evoca il papa
precedente e l’affaire Galileo (“un conflitto fra
scienza e religione che a 400 anni di distanza non sembra essere ancora
sanato”). Fa un po’ effetto leggere un giudizio critico su una teoria
che da 150 anni non è mai stata smentita, viene continuamente confermata e
soprattutto utilizzata a vantaggio dell’umanità. Questa teoria spiega
addirittura fatti accettati dal Papa nel 2004, come la somiglianza con il genoma umano al 97.5%
(recentemente calcolata) del genoma della Macaca e al 98.5% (un’altra recente
scoperta) del genoma dello scimpanzè. ·
Ulteriore
annuncio su un quotidiano italiano sulla pubblicazione del libro (a cui ha
contribuito anche il Papa ) che riporta la discussione sulla teoria
dell’evoluzione organizzata alla fine dell’agosto 2006 a Castelgandolfo.
Sull’Avvenire solo una breve nota (“Darwinismo
gli «atti» di Castel Gandolfo“) informa della pubblicazione del libro (in
tedesco dato che era la lingua dei partecipanti; viene evidenziato che del
Papa sono solo alcuni commenti alle relazioni svolte dai partecipanti
all’incontro. La frase iniziale della nota sembra sminuire la serietà e
l’importanza del dibattito riferito dal libro, dato che si dice che “Darwin «non è sufficiente a spiegare l'origine della
vita»”, una frase che è solo un’ovvietà, dato che Darwin si è
occupato di tutt’altro, cioè dei meccanismi dell’evoluzione biologica.
|
|||||
13/4/07-US |
·
Un gran numero
di articoli sui giornali
USA cita oggi il recente libro a cui ha collaborato il Papa. Possiamo leggere titoli come “Pope says science too narrow to
explain creation” (Reuters
11/4), “Pope says evolution can't be
proven”, “'Science can't explain creation'”, “Pope sees 'gaps' in theory of
evolution”, “Pope stresses evolution not
finally proven”, “Pope Says Evolution Cannot Be
Scientifically Proven”, “About Creation, Pope Melds Faith
With Science”, “Pope: Science can't rule out God”, “Pope writes on evolution, limits
of scientific reason”; come
già citato ieri, nessuna soddisfazione nemmeno per i sostenitori dell’ID: “Pope slates intelligent design”. ·
Curioso
notare come in Europa e in Italia (eccetto Die
Presse e La
Repubblica il 12/4) sembra che si stia ancora studiando il problema (o il
tedesco?): la notizia infatti (data dalla Reuters addirittura l’11/4, due
giorni fa) non trova ancora spazio nei quotidiani…! |
|||||
12/4/07-US |
|
|||||
12/4/07-VA |
Non è chiaro se nel libro verrà pubblicato anche l’intervento didascalico
(che il Papa non ha ascoltato in quanto era assente) del biologo molecolare
austriaco Peter
Schuster; intervenne il primo giorno e disse chiaramente che la biologia
attuale non ha più bisogno di ricorrere ad un ente superiore per spiegare le
meraviglie del mondo vivente, dato che tutto viene spiegato con la teoria
dell’evoluzione di Darwin, ovviamente aggiornata grazie al contributo di
migliaia di scienziati e anche di qualche religioso intelligente. L’abate
Mendel infatti scoprì i meccanismi della genetica e sperava di far capire a
Darwin che i meccanismi ereditari da lui scoperti (e in cui anche il caso
aveva un ruolo creativo fondamentale) permettevano di spiegare fatti che
Darwin non poteva ancora capire. ·
L’intervento di
Peter Schuster a Castelgandolfo dovrebbe essere stato questo,
come si racconta nell’interessantissima intervista
alla NCR (che sarebbe da tradurre in italiano… dato che nell’intervista
concessa negli stessi giorni all’Avvenire
sembrava che la pensasse … molto diversamente…); una conferenza certamente
difficile da capire per qualsiasi persona inesperta di biologia (come sono di
solito i laureati delle università pontificie dato che questo insegnamento non è affatto previsto e sembra
anche interessi poco: fra i docenti esterni c’è un docente statale
universitario di biologia, ma viene utilizzato per insegnare filosofia della
scienza); Peter Schuster ha chiaramente confermato il neodarwinismo come la
migliore spiegazione attuale per i fatti dell’evoluzione e ha smentito
l’utilità di ricorrere oggi ad un qualsiasi progetto intelligente. ·
Dell’uscita del
libro, preannunciata un paio di giorni fa dal Foglio, parla anche La
Repubblica oggi nell’articolo “Benedetto
XVI rilegge Darwin”. Preoccupanti alcune dichiarazioni riportate
nell’articolo, soprattutto perché è dubbio che davvero il Papa abbia letto (e
magari anche riletto) Darwin, che non ha proposto ipotesi di spiegazione
della creazione ma dell’evoluzione biologica, un fatto durato centinaia di
milioni di anni che anche il Papa nel 2004 ha accettato;
anche se solo come fatto di cui conosce il motivo ma di cui non sa [e,
ponendo un limite alla ragione, nemmeno interessa] spiegare le modalità. E’
quindi improbabile che si possa trovare finalmente in questo libro una
qualche ipotesi alternativa alla teoria neodarwiniana, che aveva quasi
convinto anche il suo predecessore oltre a tanti religiosi che, frequentando
la scienza, ne conoscono ed apprezzano i metodi (e ne accettano anche gli ovvi
limiti). Perché dare così platealmente conferma ai dubbi di Dawkins sui limiti
delle religioni? Perché appoggiare l’idea della eccessiva complessità del
mondo vivente, cavallo di battaglia del Discovery Institute che è appena
stato sconfitto al processo di Harrisburg, dove ha dimostrato di aver
imbrogliato? Che uso si vuol far della ragione che fino a pochi anni fa
veniva trascurata e lasciata agli scienziati perché ne facessero pure l’uso
che preferivano? Preoccupano soprattutto alcune frasi riportate nell’articolo “La teoria dell’evoluzione non è completamente dimostrabile
perché mutazioni di centinaia di migliaia di anni non possono essere
riprodotte in laboratorio” [originale ma inapplicabile la
proposta di allevare dinosauri in laboratorio] e “Gli interrogativi sull’origine della vita stanno sempre più
reclamando una dimensione della ragione che abbiamo perso”;
sembrano infatti indicare la tendenza ad una riduzione della ragione (invece
dell’ampliamento su cui si insiste), anche perché sembra si tenda ad un
recupero di “dimensioni della ragione” a
cui i suoi predecessori hanno ritenuto invece utile rinunciare (come si è
visto con la riflessione ai tempi di GPII, con l‘ammissione degli errori del
processo a Galileo…). La domanda più interessante potrebbe però essere quella sul masochismo
evidente dietro all’insistenza nel negare il neodarwinismo come spiegazione
dell’evoluzione biologica. Potrebbe essere magari facile accettare che non ci sia il caso ma la
volontà divina dietro a eventi geologici e metereologici devastanti e letali
come terremoti, frane, caduta di meteoriti, tsunami, uragani, ecc, che non sempre la scienza riesce a
spiegare e prevedere … ma che vantaggio c’è ad attribuire a Dio anche
disgrazie che colpiscono un singolo individuo, come le malattie genetiche
ereditarie (ad esempio la malaria o la talassemia) che la teoria
dell’evoluzione spiega come conseguenza della selezione naturale (che non è
affatto cieca!) che favorisce l’adattamento delle popolazioni umane
all’ambiente malarico? Conviene attribuire queste ed altre malattie genetiche
a Dio? Non sarebbe meglio affrettarsi a confermare che eventi tragici siano
conseguenza di meccanismi molto poco intelligenti ma molto efficienti nel
garantire il miglior adattamento di una specie al suo ambiente? Vogliamo
attribuire questi guai al peccato originale? Conviene? ·
Speriamo che non
serva, nei prossimi giorni, un invito/appello come quello comparso oggi sulla
prima pagina di Liberazione. E’ improbabile
che nella scienza si rinunci seriamente a credere nelle teorie che si
utilizzano quotidianamente, almeno fino a quando si dimostrano valide e
quindi utili e necessarie. Non dogmi ma teorie; sono solo teorie ma sono a
volte più utili delle verità non dimostrate e non dimostrabili.. |
|||||
11/4/07-IT |
·
Sull’Avvenire
ancora un articolo non sempre corretto sul darwinismo, con un ‘intervista ad
un teologo gesuita, Vincenzo D’Ascenzi (“Sfoglia
Darwin, ritrovi Dio”). Ci sono aspetti nuovi forse un po’ disturbati da
domande non sempre coerenti con il discorso (come la richiesta di spiegare la
“creatio continua” o il principio
antropico, che nulla hanno a che fare con il darwinismo, o quando si
chiede al teologo che ne ha appena parlato bene un consiglio su come … “rispondere alla teoria darwiniana”); queste
domande sembra cerchino di allontanare il lettore dalle dichiarazioni che
invece sembrerebbe interessante approfondire, dato che difficilmente si
leggono frasi simili sull’Avvenire: ·
“La
scienza analizza e stabilisce relazioni fisiche o fisico-chimiche; formula
ipotesi, teorie, come quella darwiniana. Di altra natura sono le riflessioni
filosofiche e teologiche che possono riferirsi alla "realtà" messa
in luce dalle scoperte scientifiche”
o anche ·
“la
teoria darwiniana appartiene all’ambito scientifico, e in tale contesto
dovrebbe rimanere”, ·
“Io
sostengo che si può ritenere valido il neodarwinismo e, al tempo stesso,
credere in Dio”, ·
“L’uomo
è tuttavia libero di pensare che sia la natura a possedere le caratteristiche
di Dio (eternità e intelligenza creativa)”; Le novità presenti in queste dichiarazioni dell’intervistato sembra non
siano abbastanza interessanti e si vuole invece, nonostante la premessa,
uscire dall’”ambito scientifico” … a tal
punto che leggiamo un sottotitolo (“è arbitrario
fondare un ateismo sul darwinismo”) che sembra dimostrare che forse
anche la certezza presentata nel titolo è
… un po’ “arbitraria”.. |
“La
scienza analizza e stabilisce relazioni fisiche o fisico-chimiche; formula
ipotesi, teorie, come quella darwiniana. Di altra natura sono le riflessioni
filosofiche e teologiche che possono riferirsi alla "realtà" messa
in luce dalle scoperte scientifiche”
o anche “la teoria darwiniana appartiene all’ambito
scientifico, e in tale contesto dovrebbe rimanere”, “Io sostengo che si può ritenere valido il
neodarwinismo e, al tempo stesso,
credere in Dio”, |
||||
11/4/07-US |
·
[da Pikaia]
E’ in rete il sito ufficiale dell’archivio di Stephen Jay Gould. Collegatevi all'indirizzo web sjgarchive e
sfogliate le sezioni ancora in costruzione ma già ricche di documenti, testi
e informazioni su Gould. Potete iniziare a sfogliare una breve biografia.
Nella sezione cyberOFFICE potete sfogliare e seguire le
lezioni del corso di Harvard, History of Earth and Life (B16). Nella sezione cyberAUDITORIUM
potete assistere a 20 Lectures del 2002. Nella sezione cyberLIBRARY
sono attualmente disponibili integralmente due suoi libri: Ontogeny
and Phylogeny e Time's Arrow Time's Cycle. E infine
segnalo la sezione News Headlines con, ovviamente, gli
annunci di news scientifiche pubblicate su riviste e quotidiani americani. |
|||||
7/4/07-US |
·
Ancora contro il
recente libro di grande successo di R.Dawkins sulla religione. Questa
volta però è uno scienziato che si occupa di evoluzione, Massimo Pigliucci,
autore di una conferenza
ad un recente convegno a Seattle in cui spiega su quali punti concorda e su
quali punti invece ritiene che Dawkins sbagli. Le slide della conferenza “Is Dawkins deluded?”
sono consultabili in una interessante pagina
web che contiene anche altri documenti che testimoniano il contributo di
Pigliucci al dibattito sull’evoluzione, sicuramente più vivace negli USA,
dove solo il 13% (un valore che è circa 1/3 di quello che risulta in Italia)
crede che l’evoluzione sia avvenuta senza interventi divini. Come si può
leggere, Pigliucci non ritiene accettabili le idee di Dawkins sul considerare
un abuso l’indottrinamento religioso dei bambini, né quelle sulla possibilità
che la scienza abbia gli strumenti
per confutare l’ipotesi dell’esistenza di Dio, ed ha qualche dubbio
sul fatto che il fondamentalismo religioso sia inevitabile oltre che
pericoloso. Pigliucci invece apprezza il fatto che Dawkins sostenga che si
possano criticare le religioni e che si debba evidenziarne i lati oscuri. “Why did Dawkins write his book to begin
with? Because he has a passion for science and reason, and because he
passionately feels that religion is a pernicious influence on society. I
agree with him, and I'm equally passionate about it. But that doesn't give us
license to pretend that science can do more than is within its power, nor to
ignore that fact that we will win hearts and minds only with a balanced
combination of reason and empathy, not by showing off our scientistic
arrogance.” |
|||||
6/4/07-IT |
·
Oggi alle ore
18, presso Atrium
Torino, Telmo Pievani e Patrizio Roversi illustrano a Torino, Capitale
Mondiale del Libro, Evoluti per caso, il viaggio di Velisti per caso
partito nel mese di dicembre 2006 alla scoperta dei luoghi di Darwin. l’avventura
terminerà nel mese di maggio 2007. ·
Nel sito web di
una rivista di scienza alternativa viene ripreso l’articolo citato il 30/3/07
“IL
DARWINISMO VINCE. ANZI RIVINCE” che cerca di
dimostrare che Nature pubblica articoli (come quello sulla nuova cronologia
del differenziamento dei mammiferi nel Cenozoico) … che smentirebbero non
solo il darwinismo ma anche l’evoluzione biologica ·
Simpatico e appassionato intervento (“Se
operassimo tutti insieme per rianimare l'umanità!”) di un sacerdote su LibertàOnLine, la versione online del quotidiano di Piacenza. Si preoccupa che ·
“oggi numerose persone - scienziati, filosofi,
scrittori, giornalisti, opinionisti - si diano tanto da fare per denigrare o
dichiarare assurda la Fede cristiana e qualsiasi religione” anche se ammette: ·
“Per
onestà dobbiamo riconoscere che spesso siamo noi cristiani a provocare
l'atteggiamento ostile di chi si scaglia contro la religione, ma è davvero
giustificata questa specie di tiro al bersaglio contro la Fede, cui
assistiamo oggi?” ·
“Ci
sono scienziati decisamente atei
che nel mondo e in Italia combattono la fede
con argomenti basati su di un evoluzionismo fondamentalista di gran lunga
peggiore del fondamentalismo religioso che vorrebbero combattere, trattando
con ingiurioso disprezzo sia Dio che i credenti. Ma questa non è più scienza,
è ideologia della peggior specie, è spavalderia priva della indispensabile
serenità per un giudizio equo. ·
“Passi
per gli scienziati e filosofi atei che comunicano su riviste specializzate,
ma non va sottovalutata la propaganda anti-religiosa di chi anche a casa
nostra scrive sui quotidiani di provincia, impegnandosi a denigrare la fede dei credenti,
dichiarare vano il sentimento religioso, quasi la scienza bastasse a spiegare
tutto”. Sinceramente
sembra difficile vedere tutta questa attività propagandistica contro la fede,
che certo non teme gli strumenti della scienza, che si occupa solo di
questioni molto materiali; vero è che invece è abbastanza costante (e in
questa rassegna stampa se ne ha una prova almeno per la parte che riguarda la
teoria dell’evoluzione) una critica insistente alla scienza da parte della
religione; quello che forse non risulta sempre evidente a chi si ferma ai
titoli, è che le critiche rivolte alla scienza sono di solito critiche
fondate sull’ignoranza o su conoscenze spesso datate, ma soprattutto anche
senza un serio fondamento; quel che è peggio è che non tengono conto del
fatto che la scienza, a differenza della filosofia e della teologia, pretende
di confrontarsi con proposte alternative migliori e verificate (le uniche che
possono avere degli effetti) A dire il vero sui quotidiani di provincia si possono anche leggere
notizie che su qualche miliardo di esseri umani potrebbero avere un effetto
deprimente (ma potrebbero anche arrabbiarsi). All’inizio di questo articolo
si dice infatti chiaramente e senza dubbi che un tempo l’uomo viveva come in
un paradiso, “quando Dio passeggiava
per il giardino alla brezza del giorno" con Adamo ed Eva felici prima
del peccato originale”, poi si
ricorda che l’incontro con uno strano serpente (parlante!!) ha rovinato
tutto e sono iniziati i guai, dato che “Quella
colpa ha appannato la gioia”. C’è qualche
motivo di ottimismo? Si’ ma solo per qualche centinaia di milioni di esseri
umani, dato che “Gesù
ha riportato la gioia nel mondo”. In realtà poi di
gioia si parla poco: l’articolo continua infatti con un tragico e lungo
elenco dei guai (tristezze, angosce, stenti, malattie, AIDS, fame, droga,
alcool, violenze, ecc) che capitano a uomini, donne, vecchi e bambini e si
conclude poi con un appello finale rivolto anche agli scienziati. Un appello a
risolvere i problemi, come fanno da tempo e con ottimi risultati gli
scienziati, fra cui ci sono anche quelli che si occupano di biologia e quindi
di curare le malattie? No! L’appello li invita a non aggiungere ulteriori
guai! “Scienziati o cittadini comuni che parlate o scrivete, è
troppo chiedervi di riflettere sui danni che potete causare a tanta gente,
già così povera di serenità e fiducia?“. [Non
sembra che traspaia un atteggiamento ostile verso la scienza? Crede anche lui
come i gesuiti che “il genesi è un mito "cosmogonico"
ossia rappresenta come gli antichi hanno spiegato l'origine dell'universo”] |
|||||
5/4/07-IT |
·
Con la
consulenza di E.Alleva finalmente sul Foglio un articolo (“Un
darwiniano spiega che il darwinismo di Dawkins è caricaturale”) in cui
non si parla male del neodarwinismo in generale; ci si limita infatti a
criticare un neodarwiniano come R.Dawkins. Dawkins sicuramente ha attirato le
critiche di altri neodarwiniani di rango; spesso inoltre esagera; soprattutto quando, abusando del fatto che le
religioni non hanno bisogno di prove oggettive, mette in dubbio le numerose
critiche stupide o ingiustificate che le religioni rivolgono verso la
scienza, ma addirittura insinua dei dubbi sulle verità di fede, di solito
diverse nelle diverse religioni. Nell’articolo si sottolinea anche come le sue ricerche non riguardino
direttamente l’evoluzione biologica. La critica è piuttosto sospetta.
L’evoluzione è alla base della biologia, come ha ben detto Dobzhansky;
inoltre non è difficile dimostrare come quasi tutti quelli che criticano
l’evoluzione e il darwinismo … ne capiscano ben poco … ma nessuno se ne
preoccupa e sembra pure che sia un titolo di merito…. Strano quindi dubitare del fatto che Dawkins ne capisca sicuramente di
più di molti che criticano l’evoluzione da ignoranti. Speriamo di non leggere
in un prossimo articolo che anche un filosofo come D.Dennett non ha diritto
di intervenire in quanto è un filosofo della scienza e non uno scienziato che
fa ricerca sull’evoluzione! NB: Non so se verrà notato che proprio oggi questo
stesso quotidiano (dove si dubita della competenza di Dawkins) intervista
sull’evoluzione (senza insinuare dubbi sulle competenze e senza contestare
gli errori di biologia) un filosofo allievo di Ratzinger (Spaemann)! E si
mette a nudo la sua limitata “competenza” (d’altronde prevedibile, non
avendo mai fatto ricerche sull’argomento) su mutazione e selezione
naturale, ambedue incredibilmente presentate come fattori casuali! [Che dire?! Dobbiamo sperare che sul Foglio non
parlino mai bene del neodarwinismo … se poi si allega una lezione di biologia
da parte di un filosofo]. E Alleva poi riferisce, senza però essere troppo chiaro sul termine “evoluzionisti”,
un fatto che è noto (soprattutto perché sappiamo che anche il Papa nel 2004
credeva nell’evoluzione): “alcuni degli evoluzionisti italiani più raffinati sono stati
e sono credenti e sacerdoti”; noto e non evidenziato è però anche il
fatto (curioso? o è una coincidenza casuale?) che nello stesso tempo [anche
questa rassegna stampa lo evidenzia] 1) anche alcuni antievoluzionisti (ma soprattutto
antidarwinisti) italiani sono credenti e sacerdoti, fra l’altro stranamente
impegnati, anche se poco preparati e poco attrezzati sull’evoluzione e sulla
biologia, a cercare di contestare anche i fatti più evidenti e dimostrati
dell’evoluzione. E questo avviene talvolta anche a livello di diocesi o di
parrocchia. 2) Inoltre “evoluzionisti”
è troppo vago: i cattolici sarebbero invitati a credere (l’ha detto GPII nel 1996 e recentemente l’ha ripetuto anche il teologo TanzeIIa
Nitti in un’intervista
all’Avvenire il 15/3/06) che ci sia “una
pluralità di teorie dell’evoluzione” e non solo quella
neodarwiniana. Sarebbe quindi utile capire se quando Alleva parla di “alcuni evoluzionisti
cattolici” si riferisce a qualcuno che
accetta l’evoluzionismo neodarwiniano o se si riferisce a chi crede in
un’altra teoria dell’evoluzione; probabilmente non si riferiva a chi si limita ad accettare l’evoluzione come
fatto, altrimenti avrebbe citato direttamente il Vaticano. La differenza è notevole e la faccenda si presta quindi a molti equivoci
… e ad una discussione che, se non si inizia a chiarire la differenza fra i
fatti e le spiegazioni, potrebbe andare aventi ancora per 350 anni … as
usual .. ·
Sempre sul Foglio
anche un lungo articolo con un’intervista al filosofo Spaemann (“Bach
e le note della creazione”) sull’intervento di Zagrebelsky
ieri sulla Repubblica sul diritto naturale. L’intervista tocca soprattutto
problemi legati all’evoluzione e alla creazione: “Credere
nella creazione significa credere … che il bene è più potente del male e che
ciò che è basso deriva da qualcosa di più alto e non viceversa”;
questa frase sembrerebbe una critica alla frase presente nel documento del 2004
firmato dl card.Ratzinger, dove al punto 63 si conferma proprio l’origine
degli organismi attuali da organismi precedenti più semplici: “Sulla Terra (formatasi circa 4,5 miliardi di
anni fa) si sono create le condizioni favorevoli all’apparizione della vita.
Se, da un lato, gli scienziati sono divisi sulla spiegazione da dare
all’origine di questa prima vita microscopica, la maggior parte di essi è
invece concorde nell’asserire che il primo organismo ha abitato questo
pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti
gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è
praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I
risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche
inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per
spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci
sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione”. Ci sarebbe molto da dire, soprattutto dopo aver appena letto le critiche
a Dawkins, sulla prova che il filosofo Spaemann non conosce alcuni aspetti
fondamentali della biologia e alcune delle conoscenze acquisite dalla nostra
specie grazie alle sue capacità intellettuali. D’altronde non è un esperto
come Dawkins e non sa che nessuno oggi può dire, senza farsi riconoscere “La teoria neodarwinistica insiste sul fatto che gli unici
fattori dell’evoluzione siano una mutazione e una selezione casuale di ciò
che serve alla sopravvivenza. Una rappresentazione errata anche da una
prospettiva puramente scientifica, da quando riviste come Nature e Science
hanno pubblicato scoperte di un’evoluzione adattativa, mirata ed ereditaria,
in piante e mammiferi”. Questa sì è una rappresentazione sbagliata (la
selezione non può essere casuale!) e “caricaturale” di una teoria
scientifica. Facile e convincente ne è poi la critica… apparentemente … Nell’articolo si fornisce anche la notizia che sta per essere pubblicato
il volume sulle discussioni sull’evoluzione avvenute quest’estate a
Castelgandolfo e di cui purtroppo si sa che il papa ha perso la lezione
introduttiva di un evoluzionista, un chimico austriaco docente di biologia
evolutiva. A questo proposito si può ricordare che, nell’illuminante
intervista al quotidiano cattolico USA National Catholic Review, il
22/8/06 un creazionista biblico francese (D.Tassot) aveva fornito
dettagli su passati numerosi contatti del papa con scienziati creazionisti.
D’altronde si sa che nel 2002 aveva ricevuto
in visita, dopo il loro congresso in Vaticano, i creazionisti biblici del Centro Kolbe.(“On
Thursday these scientists attended the Pope’s private Mass, and yesterday met
with Cardinal Joseph Ratzinger, Prefect of the Congregation for the Doctrine
of the Faith”). |
|||||
4/4/07-IT |
·
La presentazione
ieri a Roma, alla presenza del presidente della commissione (M.Ceruti) e di
Edgar Morin, delle linee guida che porteranno alle nuove Indicazioni
Nazionali che indirizzeranno i prossimi programmi scolastici per
sostituire quelli ben poco apprezzati proposti dagli esperti del precedente
ministro, è l’argomento di alcuni articoli comparsi oggi: Tuttoscuola (“Cultura,
scuola, persona. Verso le nuove Indicazioni Nazionali”), Unità (“Morin:
gli insegnanti? Educhiamoli all’incertezza”), Repubblica (“A
scuola senza amore”), ScuolaOggi (“Edgar
Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili”) ·
Su Repubblica un lungo articolo di G.Zagrebelsky su “Le false risposte del diritto naturale” |
|||||
3/4/07-IT |
·
Quatto quatto
anche il materiale di propaganda sul creazionismo islamico prodotto e
distribuito in tutto il mondo da H.Yaa inizia ad arrivare anche
in Italia, grazie alle notevoli disponibilità finanziarie che già
permettevano di gestire siti web con materiale di buona qualità ed
accattivante, anche se solo in lingua inglese. Ora, dopo il primo libro in
italiano (con hyaprefazione
di G.Sermonti e liberamente disponibile in rete e talvolta in parte
depositato da qualche fan anche in forum accessibili dagli utenti) hanno
aperto anche un
sito direttamente in italiano con le traduzioni dei video, che vengono
deposte da anonimi volontari nei siti web che vivono raccogliendo per la rete
qualsiasi video autoprodotto o comunque privo di copyright. Così dal 10/10/06 sul sito dei video di Libero si possono vedere,
tradotti in italiano, alcuni dei ben curati filmati di H.Yaa Certo possiamo pensare che sia materiale religioso utile agli islamici di
seconda generazione che vivono in Italia e che vogliono mantenere lo stesso
livello di conoscenza scientifica, non adeguandosi alla cultura italiana. Per
evitare una cattiva pubblicità al sito sarebbe meglio che però venisse
identificato come tale, togliendo innanzitutto al più presto “scienza”
dalle keyword (islam e scienza) attribuite a questi tre filmati; se la
responsabilità del contenuto dei video è degli autori di religione islamica,
la codifica scorretta danneggia però soprattutto i responsabili italiani
dell’archivio, gli unici che hanno il controllo sulla qualità e l’efficienza
delle procedure di selezione. Da evidenziare poi che la “creazione distinta” delle diverse
specie, pubblicizzata in questi video, non è accettata dalla dottrina
cattolica: non solo l’Italia è la patria di Francesco Redi e dell’abate
Spallanzani (che hanno escluso la “creazione distinta”), ma un
documento della Congregazione per Dottrina della Fede del 2004 conferma (con la firma, oggi è ancor più autorevole,
del card.Ratzinger) quello che la scienza ha ripetutamente dimostrato (e che
è il fatto spiegato dalla teoria dell’evoluzione neodarwiniana), l’esistenza
di una connessione genetica fra i primi esseri viventi e quelli attuali. A
voler essere pignoli, c’è comunque almeno un cattolico che pubblicizza la “creazione
distinta” in Italia; ma è un geologo. Per controbilanciare la presenza di video gratuiti
antievoluzionisti in internet, possiamo ricordare che ci sono a disposizione
anche video “evoluzionisti”. Pur essendo
soprattutto in inglese, ci sono molti video disponibili in rete che
chiariscono il pensiero di Richard
Dawkins, di Daniel
Dennet. Purtroppo misteriosamente non sono più visibili in Google Video (due mesi fa erano anche
liberamente registrabili…!) 4 video della BBC abbastanza ben fatti
sull’evoluzione umana (“Walking with the cavemen” in
4 puntate, ora non disponibili nemmeno nel sito della BBC ) mentre alcuni
video sono consultabili nel sito della PBS).
In italiano sembra ci siano per ora solo un video sul Neandertal
e uno sulla Vita
sulla terra. Comunque, cercando bene, qualcosa di interessante, anche se
non accattivante, lo si trova in Google
Video, come i 3 video (5 ore!) dello "Stony
Brook Human Evolution Symposium" del 2005 o (nel sito del convegno)
i video degli interventi al convegno Beyond Belief del 2006. |
|||||
2/4/07-IT |
·
Il testo non è
datato, ma probabilmente è recente, dato che è in alto. Si tratta di una
risposta, nella pagina delle FAQ del sito web
dei Gesuiti, a un visitatore che chiede aggiornamenti sul dibattito
creazione/evoluzione. Oltre a chiarire [ma
sarà d’accordo un esperto della Genesi come l’attuale papa, che lo studia dal
1969?] che “il Genesi è un mito
"cosmogonico" ossia rappresenta come gli antichi hanno spiegato
l'origine dell'universo” nella risposta si precisa inoltre che “dire che la creazione è contro l'evoluzione è una
fallacia, perché le due convivono su piani diversissimi” e
curiosamente si indica chi è fuori dal coro: “L'unico
che pare dissociarsi sembra essere Schönborn, arcivescovo di Vienna, ma credo
che Benedetto XVI sia ampiamente sulla scia di GP II”. L’unica
preoccupazione risulterebbe da una citazione di Mons.Ravasi: “Dice inoltre mons. Ravasi che l'evoluzione è innegabile.
Ma occorre che gli scienziati non assumano le loro scoperte come sistema
ideologico”. Curioso verificare sul sito dei Gesuiti la correttezza e
la comprensibilità della sigla GPII, mentre sembrano sconsigliare l’uso di
B16 (forse un po’ minaccioso)
e di BXVI. ·
Sull’Unità
un articolo di P.Greco: “Secondo natura, contro natura dopo
Darwin sono parole senza senso” a commento dell’ultimo libro di
O=,Francescheli “Natura senza DIO” |
MARZO 2007
31/3/07-IT |
·
Oggi tre articoli, due su Liberazione (“DARWIN E MARX: IL NATURALISMO” e “DARWIN E L'ATTUALITA' DELLO SCONTRO INCONCILIABILE TRA CHIESA
E SCIENZA” di L.Menapace) e uno sul Corriere (“CATTOLICI, NON USATE DIO PER FONDARE POLITICA E LEGGE”). Come si vede, anche al di fuori del mondo
scientifico ci si sta accorgendo che, nonostante l’importante contributo
dell’abate Mendel che ha dimostrato il ruolo creativo del caso
nell’evoluzione biologica, su Darwin la chiesa sembra proprio non voler
capire, e la situazione sembra farsi più tesa con il nuovo papa, nonostante
nel 2004 sia stato il primo a riconoscere in un documento
ufficiale al più alto livello l’origine comune di tutti gli esseri viventi,
il fatto che poi finora solo il neodarwinismo, anche grazie a Mendel, è
riuscito a spiegare. Interessanti le preoccupazioni esposte nel terzo articolo, dove si
presenta l’ultimo libro (“Sullo
spirito e l'ideologia. Lettera ai cristiani”) della filosofa De Monticelli, esperta di S.Agostino e
docente al S.Raffaele; si citano alcuni sui commenti ad alcune recenti
sconcertanti dichiarazioni della chiesa contro la coscienza umana e il libero
arbitrio.(“Come, ora neppure il volere appartiene
alla persona?”, “Quale autorità ultima è
più ultima della coscienza?”, “alcune
volontà sono più autonome o moralmente superiori ad altre; quella del medico,
ad esempio, rispetto al paziente; anche se fosse nazista?”); si cita
anche il discorso del papa a Ratisbona e le sconcertanti dichiarazioni di
molti teocon, in particolare quelle pubblicate sul Foglio; anche lei è stata
molto colpita dalla frase di Mons.Fisichella su Micromega contro la scienza: “Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della
scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a
mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”. [a questo proposito si può ricordare – anche se il
contest è certo diverso - quanto invece disse il Dalai Lama
nel 2005: “Qualora
la scienza dimostrasse che qualche principio del buddismo è sbagliato, allora
il buddismo dovrebbe cambiare”; per non parlare della situazione imbarazzante del confronto fra due
fedi. Quale delle due arretrerebbe? E con quali motivazioni?] Nell’articolo della Menapace si parla ancora dello scontro su Darwin e si
sostiene che per la Chiesa non sia considerato uno scontro “episodico o specifico, ma totale” |
|
30/3/07-IT |
·
Con un articolo dal titolo (“Il
darwinsimo vince. Anzi rivince“) poco
coerente con il contenuto, un giornalista esperto di antidarwinismo racconta
ai suoi lettori come l’articolo su Nature, che modifica i tempi
dell’evoluzione dei mammiferi analizzando in maggior dettaglio i tempi di
differenziamento dei diversi gruppi di mammiferi cerca di criticare non si sa
bene se l’evoluzione come fatto o la scienza come strumento umano di
conoscenza e non come fonte di verità.
L’inizio dell’articolo può gettare gli evoluzionisti nella
disperazione (“La rivista «Nature» ha pubblicato uno studio che, a rigor di termini, decreta
la fine della teoria evoluzionista”). Per fortuna poi ci si può tranquillizzare: secondo il giornalista
(che probabilmente non sapeva che i mammiferi sono comparsi sulla terra 200
milioni di anni fa) “il nuovo studio ha
stabilito senza ombra di dubbio che la maggior parte dei mammiferi oggi
esistenti già esistevano «molto prima dell'estinzione dei dinosauri»”;
come si vede non è stata capita la novità presente nell’articolo e si è preso
per novità un fatto già noto..Tanto è vero che la conclusione diventa
addirittura: “Non c'è stata dunque alcuna
«evoluzione», né tantomeno
alcuna «discendenza» da animali più primitivi a più evoluti”;
a questo punto possiamo immaginare lo sconcerto in Vaticano, in quanto si
smentirebbe il documento del 2004
che parla proprio dell’origine degli organismi attuali da organismi più
semplici. Oggi quindi su Nature ci sarebbe scritto che “tutta una quantità di specie compaiono tutte insieme,
già «evolute» o senza apparente «storia evolutiva», e
permangono immutate, finchè non intervengono estinzioni più o meno di massa”.
Contrariamente a quanto scritto prima (“praticamente
tutti i mammiferi che conosciamo
vissero «insieme» ai dinosauri”) poi si legge nello
stesso articolo “i mammiferi paiono subire la
stessa «esplosione» (apparire simultaneo di varietà o varianti) che
già aveva portato alla comparsa di «tutti» gli invertebrati nella
esplosione del Cambriano”. Del tutto incomprensibile è la frase “l'evoluzione
darwiniana, c'è stato detto, è avvenuta tanto, tanto, tantissimo tempo prima,
e bisognerà andare a cercare quando”. Chiunque infatti si chiederebbe
“evoluzione darwiniana? … ma di quale specie?”. Un po’ fuori posto l’ironia
sull’evoluzione delle balene; fuori posto e immersi nel grasso sono infatti
anche i due arti inferiori che testimoniano che le balene sono proprio
derivate da un mammifero terrestre, nonostante l’articolo tenti di negare
questa origine, insistendo pure nella nota 3 che “la
balena è - come ogni altro essere - un animale perfettamente specializzato
per vivere nella sua nicchia ecologica”. Solo alla fine si evidenzia che l’obiettivo non è solo il darwinismo citato
nel titolo ma addirittura l’evoluzione stessa, d’accordo con la visione
islamica che si consiglia di studiare. Quando si scrive che “… insomma, si dà per
scontata l'evoluzione, ossia proprio il fatto che l'orologio molecolare
dovrebbe dimostrare e misurare… Un giorno, nostri discendenti rideranno di
una scienza che credeva a una tale congerie di favole e giurava su tali
trucchetti para-logici… Questi moderni sono trucchi in malafede” nel
mirino non c’è solo la scienza ma addirittura il Vaticano, che almeno
sull’evoluzione biologica non ha più dubbi, come si legge nel documento del 2004. |
|
28/3/07-IT |
·
Oggi ben due articoli su importanti quotidiani italiani
mettono in dubbio, a freddo, senza nessuna giustificazione, la teoria
dell'evoluzione! Si tratta di due articoli che semplicemente riferiscono di
una particolare ricerca (fra l'altro una simulazione al calcolatore) sui
vantaggi o gli svantaggi di una mutazione in presenza di selezione sessuale.
Sul Corriere l'articolo ("Il
mutevole mondo dell’evoluzionismo" [?!?!])
inizia proprio con un preoccupante "Se è valida la teoria di Darwin sull'evoluzione…"; decisamente più impegnativa (si ipotizza
addirittura il fallimento delle teorie di Darwin!) la frase che troviamo
nell'articolo su Repubblica
("Quali
uomini piacciono alle donne? Quelli che hanno il Dna "difettoso"),
sempre a proposito della stessa simulazione al calcolatore: "Quello della grande differenziazione genetica dell'uomo
è un tema che spesso ricorre nel
dibattito tra evoluzionisti e creazionisti, con i secondi che lo prendono
a esempio di fallimento delle teorie
di Darwin". [??!] A
parte il fatto che si cita un inesistente dibattito fra creazionisti (che non
facendo ricerca non hanno proposte alternative credibili) ed evoluzionisti,
come è possibile che si vogliano diffondere questi dubbi? Una spiegazione può
essere che sia molto (troppo) diffusa l'idea che le teorie scientifiche siano
dogmi o verità non contestabili e non dimostrabili né studiabili, imposte
dall'alto come fossero verità di fede e quindi sempre a rischio di smentita.
Sono invece appunto "teorie", costantemente studiate, verificate e
applicate ogni giorno da migliaia di ricercatori nel mondo, spesso
altrettanto critici dei creazionisti…; se davvero M Petrie and
G Roberts avessero scoperto qualche minaccia alla teoria
dell'evoluzione, il titolo della ricerca di cui si parla oggi non sarebbe
stato certo così poco accattivante: "Sexual
selection and the evolution of evolvability" … Ulteriore sorpresa: leggendo il
testo completo dell’articolo … si verifica che il modello teorico
considerato per la simulazione non è nemmeno la nostra specie … |
|
27/3/07-IT |
·
Sul Foglio un articolo agiografico sul
Card.Schönborn (“La
scala di Darwin e quella di Giacobbe. A lezione del Card.Schönborn”) in
occasione di un articolo (“Reasonable
Science, Reasonable Faith“) pubblicato sul numero di aprile di “First
Things” e in cui il cardinale
probabilmente rivede, anche alla luce del convegno di Castelgandolfo a fine
agosto 2006, la sua posizione sull’evoluzionismo e sull’intelligent Design di
cui improvvisamente l’anno scorso, in un articolo sul New York Times, si era
dimostrato un appassionato ammiratore.
Nell’articolo troviamo una sintesi
del pensiero del cardinale (che già dispone di un ampio sito web – attualmente non
molto aggiornato - dedicato al suo pensiero e anche alle sue conferenze
sull’evoluzione) contro quelle che sono oggi, anche indipendentemente da
Darwin e nonostante il giudizio del cardinale (“L’evoluzione
va scissa dal darwinismo”), le migliori spiegazioni dei fatti. Nell’articolo però, il giornalista
laico non aiuta il lettore a individuare quali, fra le critiche che il
cardinale muove alla teoria dell’evoluzione, siano ovviamente oggi
inaccettabili, in quanto critiche ai fondamenti comuni a tutte le scienze, e
quindi critiche al metodo scientifico a cui sarebbe estremamente pericoloso
oggi rinunciare.. Già il fatto che riporti una critica
di Schönborn al fatto, abbastanza ovvio, che la biologia (Darwin) sia diversa
(abbia, se vogliamo,“leggi naturali”
diverse) dalla fisica (Newton) evidenzia la difficoltà a non lasciarsi
trascinare dal cardinale, tanto è vero che riporta una frase “dobbiamo consentire il criticismo contro gli aspetti
riduzionisti del darwinismo” che in realtà apre la strada ad un
attacco all’applicazione del metodo scientifico in generale, alla base del
successo della scienza fin dai tempi di Galileo. Originale e non documentata la frase
in cui il giornalista sostiene “la possibilità
che nella creazione sia previsto il processo evolutivo è parte della dottrina
cattolica”, in cui si mescola una realtà (“l’evoluzione biologica”,
dimostrata dalla scienza e accettata anche dalla chiesa, ma di cui non si è
discusso in alcun concilio) con un concetto teologico che nessuno difende
come evento reale (tranne i creazionisti biblici USA): “la creazione”. Se la strana idea che “nella creazione sia previsto il processo evolutivo“
fosse vera, ci aspetteremmo di avere anche la dimostrazione (teologica e
magari anche teleologica) di come avvenga il passaggio da una specie
all’altra e di come e perché alcune specie (di solito tutte, prima o poi)
scompaiano. Proprio il card.Schönborn è l’autore dell’attuale “Catechismo della
Chiesa Cattolica”, ma si può verificare che nella PARTE PRIMA, SEZIONE SECONDA, CAPITOLO PRIMO, Articolo
1, Paragrafo 4 (IL
CREATORE) proprio non si parla, nemmeno in modo “poetico” o “teologico”,
di un processo che è stato confermato solo 150 anni fa e che quindi non è
stato ancora accettato dal catechismo, che sottovaluta alcuni importanti
aspetti materiali necessari per la vita. Secondo
il catechismo, compito degli scienziati sarebbe solo di scoprire le leggi e
di “ammirarle”:
al punto 341 del paragrafo successivo si legge infatti “L'ordine e l'armonia del mondo creato risultano dalla diversità degli
esseri e dalle relazioni esistenti tra loro. L'uomo le scopre
progressivamente come leggi della natura. Esse sono oggetto dell'ammirazione
degli scienziati”. Come si vede
nessun accenno al fatto che il mondo rinnova continuamente le sue specie
animali e vegetali. Per fortuna [ma stranamente non
sembra che al catechismo interessi evidenziare un’importante differenza
rispetto alle altre specie animali] la nostra specie si distingue dalle altre
soprattutto perché non si ferma qui;
l’aspetto più interessante e utile viene infatti solo dopo la scoperta
e l’ammirazione. E’ la fase di verifica e soprattutto di utilizzazione
di quelle che il catechismo chiama “leggi di
natura”, l’unico momento che permette di “separare
il grano dal loglio” e che potrebbe giustificare il fatto che
l’ammirazione coinvolga poi anche gli scienziati... Darwin, la cui teoria non ha trovato
che conferme e miglioramenti, oltre che utilizzazioni vantaggiose per la
nostra specie, non merita quindi i giudizi negativi del cardinale riportati
nell’articolo, e soprattutto quelli generici contro la scienza (come ad
esempio: “una scienza che si confina alle
condizioni materiali perde di vista ciò che rende tale l’essere umano: il
dono di elevarsi con la ragione sopra le condizioni materiali”). PS: L’articolo comparso su First
Things è il quarto di un confronto sull’evoluzione con il fisico Stephen
Barr, iniziato nel 2005: 1) The Design of Evolution; 2) The Designs of Science; 3) The Design of Evolution |
|
25/3/07-IT |
·
Sull’Avvenire si può leggere un commento
piuttosto acido all'ultimo numero di Micromega,
dedicato al dibattito sull'evoluzione. Il titolo eloquente ("Se
l'evoluzionismo diventa superfluo") si riferisce soprattutto alle
idee di Dennett e Dawkins, certo decisamente radicali, ma non del tutto
ingiustificate di fronte ai continui e ormai secolari tentativi non di
criticare ma di negare o distorcere fatti evidenti e relative ipotesi
intelligenti di spiegazione; e questo perché si pensa di poter ancora negare
la teoria neodarwiniana, inseguendo un progetto che dovrebbe essere
altrettanto se non più intelligente ma di cui non si prevede di fornire prove
verificabili dall’intelligenza umana. Il giudizio è quindi drastico: "Sono amici e amano servirsi di Dio e dei credenti per i
loro giochi, trattando con ingiurioso disprezzo sia il Primo che i secondi.
Pensano che, per mettere Dio fuori causa, basti considerarlo e trattarlo come
ipotesi scientifica, anche se l'idea di un dio è in se stessa indipendente
dalla scienza. Dennett concede, però, che le religioni siano «fenomeni
del tutto naturali, prodotto anch'esse dell'evoluzione»". Strana l'interpretazione di una frase
("Entrambi dicono
risibile l'idea di un «progetto intelligente», ma parlano dei «progetti
dell'evoluzione», dunque riconoscendo a questa una mente") anche se si
vede un po' di speranza di fronte all'osservazione (certo non nuova) che
"Dennett ammette che «l'origine della vita
[...] potremmo non sapere mai come è avvenuta»". Stupisce leggere su
un blog di biologia evoluzionistica la seguente critica: “quando Dawkins o Dennett scrivono un
articolo sul perché quasi certamente
Dio non esiste mi sembra che attacchino in modo molto diretto la sfera
credente…ergo.. io mi aspetto una risposta di eguale forza contro la
scienza”; forse non a tutti è evidente che
questa di Dennett e Dawkins è solo una risposta, forse non tutti notano la
continua e ormai secolare negazione di importanti scoperte che hanno permesso di risolvere i
principali problemi dell’evoluzione
biologica… forse, in attesa dei biologi pontifici, sarebbe più prudente per
la scienza occuparsi solo di astronomia, dove i problemi sono già stati
risolti … e da più di un secolo ci sono anche gli astronomi pontifici). Non è
comunque difficile verificare il sospetto esplicitato dal titolo: che davvero
l’evoluzionismo sia considerato superfluo e che le scoperte che migliaia di
scienziati hanno fatto negli ultimi decenni studiando i meccanismi evolutivi
(già da tempo utilizzati con soddisfazione della specie umana) aspettino
ancora di essere verificate e validate da parte dei teologi e dei fiosofi;
senza fretta. Basta andare a leggere una frase dal documento apparentemente
più favorevole alla teoria dell'evoluzione, quello scritto da GP2 nel 1996:
dopo aver riconosciuto come teoria quella di Darwin, il documento comunque
conclude dicendo che dell'evoluzione biologica "Esistono
letture materialiste e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è
qui di competenza propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia". Nello stesso documento si trova anche una frase che
oggi dovrebbe essere meglio precisata in seguito alle novità messe in luce
dalle ultime scoperte sulle scimmie antropomorfe (“L'etica
al tempo degli scimpanzé. Morale ereditata dai primati"): "Il momento del passaggio all’ambito
spirituale non è oggetto di un’osservazione di questo tipo, che comunque
può rivelare, a livello sperimentale, una serie di segni molto preziosi della
specificità dell’essere umano. L’esperienza del sapere metafisico, della
coscienza di sé e della propria riflessività, della coscienza
morale, della libertà e anche l’esperienza estetica e religiosa, sono
però di competenza dell’analisi e della riflessione filosofiche, mentre la
teologia ne coglie il senso ultimo". |
|
24/3/07-IT |
·
L’Avvenire informa che l’Istituto di Scienze
Religiose dell’Università di Urbino organizza seminari su “«Scienza e fede
nel dibattito attuale» (“Urbino:
Darwin in un ciclo su scienza e fede“). Oggi
parlerà Larrey (insegna come esterno alla Pontificia Università Lateranense)
sul Disegno Intelligente [le sue
idee, che possiamo leggere sull’Avvenire del 21/3/06 ( “Ma
i darwinisti hanno paura di un creatore?”) non sembravano aggiornate
come quelle di Facchini, o di P.Coyne, o di Arnould]; poi interverranno nei prossimi
mesi L.GaIIeni
(docente all’università di Pisa e alla Pontificia Università Gregoriana). ·
La citazione di questo convegno invita ad allargare lo
sguardo (e la ragione) per verificare se nei convegni organizzati in ambito
cattolico si invitano esperti che siano sicuramente aggiornati sulle continue
novità che riguardano le conoscenze materiali che prima o poi verranno
accettate da chiunque sia interessato al dialogo con la scienza. Sicuramente omogenei sono i relatori
scelti per il ciclo di conferenze "Fede, Cultura e Scienza"
che si conclude a Roma in maggio, o quelli del convegno di Tortona, mentre
per altre iniziative si vede la presenza di esperti laici, anche se non
sempre esperti di materie scientifiche connesse con l’evoluzione biologica od
umana. Interessante
il fatto che nella homepage del DISF ci sia attualmente una scheda su “Creazione ed
evoluzione” con il link ad alcune voci del dizionario, ad alcuni articoli di
Facchini e De Rosa e a una bibliografia
sull’evoluzione umana (poco aggiornata tranne che per un paio di volumi
di religiosi che si occupano di evoluzione umana). C’è anche l’articolo di GP2 del 1996
(che al card.Schönborn proprio non piaceva)
e l’articolo di Facchini
contro l’ID USA pubblicato sull’Osservatore Romano all’inizio del 2006; manca
il tuttora quasi sconosciuto documento del Card.Ratzinger che nel 2004 aveva confermato la connessione genetica fra le prime
cellule e l’uomo attuale, passando per i primati e in particolare per gli
antenati che avremmo in comune con le antropomorfe. Il
riconoscimento di questa connessione, cioè del fatto che l’evoluzione biologica
è una realtà, non ha niente di sconvolgente (l’ipotesi inizia a comparire
nella cultura umana nel 1700 e viene confermata nel secolo successivo) ma
ricorda costantemente che ancora non si è deciso se accettare le spiegazioni
che la scienza propone ormai da 150 anni.
|
|
23/3/07-IT |
·
Interessante e anche divertente (si capisce che le
risposte talvolta non siano quelle attese…) intervista sull’Avvenire
(“Dio
e Darwin, a ciascuno il suo“) a padre Jacques Arnould, teologo domenicano, storico
della scienza e ingegnere, che lavora al CNES (Centre nationale d'Etudes
spatiales) e che l’1/2/07 era stato intervistato per un articolo («Complot contre
Darwin») su Le Nouvel Observateur (“nous sommes en droit de refuser toute revendication de type intégriste. Mon premier souci est de rendre à Dieu ce
qui est à Dieu et à Darwin ce qui est à Darwin”) . Ad esempio a una domanda sul
card.Schönborn, ammiratore dell’ID e “minimizzatore” della dichiarazione
fatta nel 1996 da GP2, Arnould risponde sicuro: “«Io
mi colloco risolutamente nella prospettiva aperta da Giovanni Paolo II
nell'ottobre 1996, quando, davanti alla Pontificia accademia delle Scienze,
giudicò fondate le ricerche che sono state condotte sviluppando, secondo il
metodo scientifico, i lavori di Darwin. Io non dico che Darwin abbia definitivamente
ragione. Constato soltanto che la
scienza si costruisce oggi in un contesto darwiniano, anche se in futuro dovrà cambiare sia il contesto che
i fondamenti.”. E se il giornalista si preoccupa del “materialismo”?
Ecco la risposta inattesa: “La teoria dell'evoluzione
è prima di tutto un magnifico prodotto della ricerca biologica. Darwin merita certamente di trovarsi nell'abbazia di
Westminster, accanto a Newton. Tuttavia queste
teorie sono prodotti dell'intelligenza umana, possono essere influenzate da ideologie umane. È
impossibile elaborare una scienza perfettamente neutra. Dunque non bisogna dire che la teoria dell'evoluzione è
diventata un'ideologia materialista”. “Anche perduto su un pianeta di un
sistema solare qualunque, in mezzo a miliardi di galassie, cugino delle grandi scimmie e discendente come gli
altri viventi da un'unica cellula primordiale, l'uomo è una specie vivente molto singolare.” Come se non bastasse, è stata scelta
bene la foto
allegata all’articolo; non la solita errata sfilata a senso unico di
ominidi bipedi sempre più bipedi, dallo scimpanzé (che comunque non è
estinto, come l’immagine dimostrerebbe, e soprattutto non è un quadrupede,
come l’immagine dimostra) all’Homo sapiens, ma il cespuglio di specie
dal quale l’Homo sapiens è uscito. Proprio quel che ci voleva per
illustrare la frase di Arnaud “Va rifiutata …anche una forma di determinismo secondo
il quale la storia si svolgerebbe in modo meccanico, in base a un piano che
non lascerebbe spazio all'agire libero di Dio e dell'uomo”. Un’intervista ad Arnaud si può
sentire qui. Dato che si parla di Francia, si può
citare anche un articolo su La-Croix del 19/3 (“Les nouvelles offensives contre le
darwinisme en débat”). |
|
22/3/07-IT |
·
Il 10 maggio a Roma, in occasione della GIORNATA LINCEA GOLGI si parlerà di primati ai
Lincei: “Scimmie
uno (s)comodo specchio”, l’iniziativa
è organizzata da Giovanni Berlucchi, Lamberto Maffei, Alfredo Margreth,
Elisabetta Visalberghi. Si parlerà di Somiglianze e
differenze genetiche nei primati e loro implicazioni, Evoluzione
dell'organizzazione cerebrale dei primati e le implicazioni a livello
comportamentale e cognitivo, La necessità di sentirci diversi e l'inevitabile
antropomorfizzazione: alcuni casi paradigmatici; Complessità della vita
sociale e cognizione. ·
Di argomenti simili ma ancora più “audaci” si
parla oggi in un articolo su Repubblica (“L'etica
al tempo degli scimpanzé. Morale ereditata dai primati") che riprende un articolo del New York Times del 20/3 (“Scientist
Finds the Beginnings of Morality in Primate Behavior” con allegato slideshow)
che parla delle ricerche ma soprattutto dell’ultimo libro di Frans De Waal (“Primates
and Philosophers”), che segue a breve distanza di tempo un libro simile
di Marc Hauser (“Moral minds”). Tema è (e scusate se è poco…) la
dimostrazione che “anche i
primati agiscono in base ad una sorta di "moralità", da cui per via
evolutiva discenderebbe quella umana. Anche per il primatologo Frans de Waal
della Emory University le radici della moralità umana possono essere
rintracciate nei comportamenti delle scimmie. Se
è difficile parlare di una vera e propria moralità nelle azioni dei primati,
per de Waal il nostro senso etico discende direttamente da una serie di
comportamenti sociali evolutisi nel tempo negli animali come conseguenza del
vivere in gruppo. Senza questi "passaggi" precedenti,
riscontrabili negli scimpanzé e nelle scimmie, il nostro senso etico sarebbe
inspiegabile, sostiene lo scienziato”. L’articolo del New York Times ha
sviluppato un [molto] ampio dibattito
che possiamo seguire anche in alcuni blog: Street
Prophets, Seed
(“Morality and war” ... come i primati pongono fine ai contrasti è un tema
ancor più interessante … a 4 anni dall’inizio della guerra in Iraq, di cui
non si vede ancora una fine, Agnostic
atheism). Per far capire il livello di
conoscenza attuale di troppi italiani, possiamo rileggere l’intervento di un
filosofo che sul Foglio del 14/9/06; dopo aver accettato che abbiamo il 98%
del DNA in comune con gli scimpanzé, scriveva: “Nel
2 per cento del DNA dobbiamo dunque metterci l’amore, la libertà, la
creatività, il pensiero, la moralità, il linguaggio”. Come si vede, le ricerche citate da De
Waal ci dimostrano come anche le precondizioni per queste belle cose trovano
posto, almeno in parte, nel 98% di
DNA che abbiamo in comune… ·
Leggendo l'articolo comparso sul Sole 24 ore ("Rifiuto il dogma del diritto naturale") sembra
che il giornalista non abbia ancora letto gli articoli di cui si parla
proprio qui sopra, e che abbia un'idea di "diritto naturale" forse
un po' parziale (“biologia, zoologia, etologia
non lasciano dubbi a proposito del mondo animale: in natura vige l’ordine immobile degli istinti di
predazione e di sopravvivenza … a
proposito dell’essere umano … prima del
cristianesimo e poi dell’illuminismo era considerato naturale, dunque normale
farsi la guerra e sposarsi fra parenti”), come se ignorasse (purtroppo
la divulgazione in questo campo è spesso lasciata soprattutto a Piero AngeIa)
che gli etologi e soprattutto gli etologi che studiano i primati stanno da
anni insistentemente cercando di far notare che i primati non sono animali
come gli altri. Speriamo
che prossimamente ci sia tempo (ma soprattutto quello che manca è la
conoscenza scientifica di base) per fare aprire gli occhi anche a coloro che
proprio non vogliono guardare. |
|
22/3/07-USA |
·
Interessante notizia
("Sisters
fires biology teacher ")
dagli USA, che dimostra come non sempre sui quotidiani italiani si
racconti correttamente quello che avviene negli USA riguardo all'insegnamento
dell'evoluzione e in particolare della teoria dell'evoluzione. In una
cittadina dell'Oregon (Sisters) non è stato confermato l'incarico di supplenza
ad un insegnante di biologia delle scuole superiori dopo soli 10 giorni. I
genitori avevano infatti immediatamente protestato per il fatto che questo
supplente insegnasse soprattutto l'Intelligent Design e distribuisse
materiale informativo proveniente da un sito web che in realtà è decisamente
creazionista (Answers in Genesis). Essendo stato dimostrato che non veniva
rispettato il programma di biologia previsto, il supplente è stato licenziato
con una decisione a maggioranza del comitato di gestione della scuola. Con un
articolo dal titolo sbagliato e provocatorio (il problema era infatti che l'insegnante di scienze in realtà non
insegnava scienze, come hanno fatto notare tutti i genitori …) ne parla anche
la CNN. |
|
21/3/07-IT: |
·
Sul Foglio un articolo (“J’accuse di René
Girard”) in cui si presenta il pensiero di questo antropologo culturale.
Si parla anche del rapporto fra religione e scienza (“A partire dall’illuminismo, la religione è stata concepita come puro non
sense”) e
quindi Darwin non può mancare (“La teoria rivoluzionaria di Charles Darwin sperava di aver dimostrato
l’inutilità di una istituzione antica quindicimila anni come la religione”) anche
se .quest’accusa sembra
potesse essere valida anche per Galileo.
Non compare una visone positiva dell’uomo, che sembra riscattabile
solo dalla religione (“la religione è invece necessaria a reprimere la violenza. L’uomo è una specie unica al mondo: l’unica che minacci la propria
sopravvivenza attraverso la violenza. Gli animali durante la gelosia sessuale
non si uccidono a vicenda. Gli esseri umani sì. Gli animali non conoscono la
vendetta, la distruzione della vittima sacrificale legata alla natura
mimetica delle moltitudini plaudenti”) |
|
21/3/07-USA: |
o
[da Pikaia] articolo
di Elliott Sober “WHAT IS WRONG WITH INTELLIGENT DESIGN?” The Quarterly Review of Biology,
March 2007, Vol. 82, No. 1, pp. 3-8; pubblicato nel
fascicolo di Marzo del The Quarterly Review of Biology. Abstract: This article reviews two standard
criticisms of creationism/intelligent design (ID): it is unfalsifiable, and
it is refuted by the many imperfect adaptations found in nature. Problems
with both criticisms are discussed. A conception of testability is described
that avoids the defects in Karl Popper’s falsifiability criterion. Although
ID comes in multiple forms, which call for different criticisms, it emerges
that ID fails to constitute a serious alternative to evolutionary theory. ID
proponents have high hopes for what it will achieve. According to the
Discovery Institute’s “Wedge Strategy” (available here), which was leaked on the internet in 2001,
“[d]esign theory promises to reverse the stifling dominance of the
materialist worldview, and to replace it with a science consonant with
Christian and theistic convictions.” The Discovery Institute is the flagship
ID think tank, and the “Wedge Strategy” is its political manifesto. So much
for questions about religious motivation and political context (Forrest and
Gross 2004). What about the evidence? A questo articolo Discovery institute
risponde il con vari
articoli di confutazione, fra cui 4 scritti da un biologo del gruppo.: |
|
20/3/07-USA |
o
Articolo
del New York Times (“Scientist Finds the Beginnings of
Morality in Primate Behavior”) sull'ultimo libro di
Frans de Waal (“Primates and Philosophers”). Il
libro ha suscitato un amplissimo dibattito nel mondo: qui
le migliaia di pagine web che lo citano (e qui
le poche per ora in italiano). Probabilmente è solo l'inizio di un
dibattito, che in Italia sarà sicuramente interessante anche perché mette al
centro un settore della conoscenza scientifica finora rimasto un po' troppo
in ombra, ostacolando la riflessione sull'origine di aspetti comportamentali
(come la coscienza di sé, la comprensione del pensiero altrui, l'altruismo e
la reciprocità) che quasi tutti pensano esclusivi della nostra specie e di
cui si vorrebbero negare le basi naturalistiche proprio sulla base di questa
presunta esclusività. |
|
19/3/07-IT |
o
[da Pikaia] Nel
quadro del ciclo di incontri Pensare il presente delle
scienze. Filosofi e scienziati a confronto (a
cura del Gabinetto
Vieusseux, dall’Istituto Gramsci
Toscano, dalla Biblioteca Filosofica e dalla Società Italiana per lo
studio dei rapporti tra Scienza e Letteratura) il 22 marzo, ore 17
(Sala Ferri, Palazzo Strozzi, Firenze) si chiederanno Che cos’è
l’evoluzione? |
|
18/3/07-IT |
o
Avendo letto nei mesi scorsi sull’Avvenire molti
articoli in cui, pur su aspetti “materiali” come quelli di cui si occupa
normalmente la scienza, sembrava si preferissero spiegazioni metafisiche che
spesso non facevano necessariamente riferimento ai fatti oggettivi che si
volevano spiegare, fa piacere leggere un articolo in cui è invece evidente
una coerenza fra i fatti e le ipotesi interpretative, pur toccando un
problema su cui era invece il governo precedente a fare a volte un po’ di
metafisica. Non si può quindi che
sperare che sia promosso alla prestigiosa redazione scientifica il
giornalista che ha scritto l’articolo “I
porti pieni di barche e nessuno si denuncia ricco”. |
|
17/3/06-IT |
o
LA
SCIMMIA NUDA - Storia naturale dell’Umanità è la nuova mostra temporanea (del 7 aprile 2007al 6 gennaio
2008) del Museo Tridentino di Storia Naturale, pensata come un viaggio
lungo il cammino evolutivo dell’uomo, alla luce delle più recenti teorie. Il
percorso alterna manufatti e strumentazioni storiche, reperti antropologici e
preistorici, video, documentazioni fotografiche, exhibit interattivi
(prestati dai più noti musei scientifici o appositamente realizzati per la
mostra), e opere e installazioni d’arte contemporanea, realizzate da
grandi nomi del panorama internazionale. Tra queste “The Human Race Machine”
di Nancy Bruston, per la prima volta in Europa. Non solo la mostra utilizza diversi mezzi di comunicazione, ma
mette così in relazione anche ambiti di ricerca normalmente distinti, facendo
incontrare cultura scientifica e umanistica: antropologia, archeologia,
paleontologia, zoologia, genetica, filosofia ed arte. La mostra è realizzata in collaborazione
con il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine e il Museo Regionale di
Scienze Naturali di Torino (che ospiteranno la mostra nel 2008); è curata da
Claudia Lauro, con la direzione scientifica di Michele Lanzinger. Nel
comitato scientifico: Guido Barbujani, Camperio Ciani, Aldo Fasolo, Giacomo
Giacobini, Giuseppe Leopardi, Giorgio Manzi, Telmo Pievani, Jean-Jacques
Hublin, Frans de Waal, Ian Tattersall, la collaborazione speciale di Desmond
Morris e la partecipazione di Jared Diamond. Inaugurazione giovedì 5 aprile 2007
ore 18.00 Museo Tridentino di Scienze Naturali - Trento, via Calepina 14 ·
Scivolone creazionista pure in un articolo di
Repubblica (“Messina,
nel terremoto il mistero del Dna”) in cui si parla di una ricerca sul DNA
che verrebbe svolta a Messina riesumando scheletri delle vittime del
terremoto del 1908: “E dato
che la mutazione del Dna si presenta "graduale e ordinata" a
partire proprio dall'area dello Stretto, secondo gli studiosi non si può
attribuire a "fluttuazioni casuali o a deriva genetica". È un'ipotesi che, se accertata, avvalorerebbe le tesi
"creazioniste", secondo cui l'ambiente può incidere sulle modifiche
genetiche. Tesi finora rigettate dalla
gran parte della scienza ufficiale. Ma
nessuno dei ricercatori vuole aprire dibattiti di merito”. Non è chiaro in quale mente sia nata
l’idea che si potrebbero (e sarebbe una prima mondiale se si riuscisse …)
avvalorare tesi creazioniste (tra l’altro piuttosto strane in quanto i
creazionisti standard, per coerenza, non si dovrebbero preoccupare degli
effetti che potrebbe avere l’ambiente …) |
|
15/3/07-UK |
o
Un attore inglese (Robin Ince) spiega
(in "Comedy Cuts",
trasmessa il 2007/03/15 da ITV in UK ) la differenza fra il creazionismo
biblico e l'Intelligent Design. Forse non è molto spiritoso, ma la
spiegazione è ragionevole … interessante anche il mimo alle sue spalle, che ben evidenzia come sui fatti
dell'evoluzione vi è una precisa corrispondenza fra le idee della scienza e
quelle dei sostenitori dell'ID; come si vede, non si concorda però sulla
spiegazione … che rimane proprio identica ("Magic man did it") a
quella dei creazionisti … Il nucleo centrale anche dell'ID rimane comunque
l'ipotesi ben sintetizzata nella semplice frase "OUR theory is that YOUR theory is totally
wrong".(la NOSTRA
teoria è che la VOSTRA teoria sia completamente sbagliata” |
|
15/3/07-IT |
o
In due articoli sull’Avvenire di oggi si
racconta non solo che il matrimonio esisteva già nel neolitico (“Il
«matrimonio» invenzione del neolitico”), ma che nella preistoria fosse
ammesso solo il matrimonio religioso
(“Il
matrimonio? Viene dalle caverne”). La prova sarebbe nelle numerose
raffigurazioni che rappresentano insieme una figura maschile e una femminile.
Difficile negare che i due articoli abbiano una certa impostazione ideologica
… che possiamo immaginare legata al dibattito che avviene anche oggi, in “un'epoca di derive
scientiste e tecniche” (cosa c’entra?) : “può sorprendere come l'«istituzione di diritto
naturale» della famiglia sia comprovata senza equivoci persino da
certe sepolture del Neolitico … C'è un'immagine che richiami, più di questa
coppia mantovana, il vincolo sponsale dell'unione tra un uomo e una donna? ..
tornano alla mente le parole adamitiche che, rivolte alla donna, affermano:
«osso delle mie ossa». Ma sarebbe un eccesso di sentimentalismo pensare che
l'istituzione familiare sia rappresentata soltanto da un abbraccio amoroso
che sopravvive anche dopo la scomparsa degli amanti” A
proposito dell’invenzione del matrimonio, può essere interessante
ricordare che si possono trovare esempi di monogamia sia in alcuni mammiferi
che nei primati
e in particolare anche in primati
tassonomicamente vicini alla nostra specie. Mentre nelle grandi
antropomorfe (orango, gorilla e scimpanzé) ci sono modalità di organizzazione
sociale diverse dalla famiglia monogamica, nei gibboni (le antropomorfe
minori, come vengono definite in inglese) sembra proprio questa la
modalità di organizzazione sociale migliore per una specie che vive negli
strati più alti delle foreste tropicale del sud-est asiatico, un ambiente che
certo non favorisce gruppi sociali più ampi. Recenti
ricerche sembrano però mettere in dubbio che la monogamia sia presente in
tutte le specie di gibbone; indagini genetiche hanno evidenziato anche che,
come nella nostra specie, nella realtà non esiste un rispetto rigoroso della
monogamia, per cui non sempre i piccoli sono davvero figli del maschio della
coppia. Per
quanto riguarda i nostri primi antenati bipedi originatisi da specie simili
alle attuali grandi antropomorfe, è interessante l’ipotesi
del 1981 di Owen Lovejoy che associa la scomparsa dell’estro, presente in
tutte le specie di primati e anche nelle antropomorfe, alla ricettività
continua delle femmine che avrebbe favorito la formazione di un legame di
coppia pur all’interno di un gruppo; questa condizione avrebbe favorito la
sopravvivenza della prole, indifesa e bisognosa di cure parentali, in un
ambiente come la savana, ricco di risorse alimentari ma anche di
predatori. . |
|
14/3/07-IT |
o
Su Repubblica un’articolo (“Caro
Diario. Ecco i segreti della moglie di Darwin”) di G.Barbujani a commento
della recente pubblicazione
in internet dei diari della moglie di Darwin. C’e’ anche un articolo di
Franceschini (“Evoluzione
di una coppia, i diari della signora Darwin”) o
Interessante articolo di G.Sermonti sul Foglio
(“L’ultimo
stadio dell’evoluzionismo, la creazione del creatore”). E’ un
commento ad un articolo di S.Modeo sul Corriere del 5/3, che ipotizza un
valore selettivo darwiniano all’idea di Dio, che avvantaggerebbe i credenti
in caso di dolore o di paura. Rispetto alle solite idee e alle solite
critiche si aggiunge qui la conferma del sospetto che stia diventando un po’
troppo antievoluzionista (fatto che prima aveva vivacemente negato anche
perché si addice poco ad un genetista di successo – anni fa): nell’articolo critica ripetutamente l’evoluzione invece
del darwinismo o della teoria dell’evoluzione
(“L’evoluzione non è più una mera teoria ma è più che un’ipotesi, per
citare una locuzione di Giovanni Paolo II”). Come si vede si parla di
evoluzione, e si cita, SBAGLIATA COME FANNO TUTTI a partire dalla citazione
sbagliata del Card.Schönborn,
la frase di GP2 che chiaramente
specifica “teoria dell’evoluzione”. E’
davvero strano come tutti facciano finta di non essersi accorti che il
cardinale aveva criticato una frase di GP2 dopo averla prima stravolta. o
Interessante accostamento (casuale?)
fra un articolo dell’Avvenire (“Libero
Arbitrio?”:) e gli articoli dell’Avvenire - ma anche di tutti i
quotidiani di oggi che riferiscono delle indicazioni dettate dal papa agli
eletti (liberamente dai cittadini) nel parlamento italiano. o
Articolo di Corbellini sul Riformista (“Tra
normalità sessuale e genetica; la sinistra non fa i conti con Darwin”) in
cui si commenta, nell’ottica del ritardo culturale della sinistra italiana
sui problemi connessi con la biologia, uno scambio fra A.Meldolesi e
L.Profeti sulle basi genetiche dell’omosessualità. |
|
13/3/07-IT |
o
Sull’Avvenire (“Dopo
Voltaire, anche Pascal. Sicuro di aver scritto bene”) risposta all’articolo preoccupato di Scalfari (“La
Chiesa di Pascal che piace a noi laici”) sull’invadenza della chiesa (n
particolare con gli ultimi due papi) su questioni che non riguardano problemi
di fede ma questioni “materiali” che riguardano altre competenze, dalla
scienza allo stato. Della risposta si occupa il precedente presidente del
comitato di bioetica. Curioso il
sottotitolo “Eugenio Scalfari annette e respinge,
sempre aut-aut mai et-et” e la frase “Sfugge
al fondatore di Repubblica la specificità dell'apporto cattolico alla lettura
delle cose, che in pagine insuperate Jean Guitton riassunse nella logica
dell'et-et, ben diversa appunto da quella dell'aut-aut“; questa
bacchettata arriva proprio nel giorno in cui leggiamo su giornali di aut-aut
ai parlamentari affinché non votino per leggi “contro
natura” (?!). |
|
11/3/07-IT |
o
Si viene finalmente a sapere dal sito ProteoFareSapere
che con decreto in data 22/1/07 era stata nominata dal ministro Fioroni la
commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali. Presidente della
commissione è Mauro Ceruti dell'università di Bergamo. Una grande differenza
rispetto alla precedente commissione nominata dalla Moratti è che i nomi dei
componenti non sono segreti. La pubblicazione
del decreto fa sapere che la commissione era stata nominata dal ministro
Fioroni il 22/1/07. Non si viene invece a sapere il motivo per cui, proprio
pochi giorni dopo la nomina, l’8/2/07, il presidente aveva ritenuto
necessario ed urgente far sapere al mondo qual’era il suo giudizio sul
darwinismo e quindi sulla biologia e quindi sulla scienza. L’articolo
(“Evoluzione, la congiura dei fondamentalismi”)
è stato commentato qui sotto in quella data; per fortuna, rispetto al
precedente presidente che ne era attirato, il nuovo presidente è critico
rispetto alla truffa
dell’Intelligent Design USA, che intende reintrodurre, come ai tempi di
Galileo, la metafisica nella scienza. Riguardo
alla sua posizione sul creazionismo, ritiene che “l’idea
di evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può
condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione”. Cercando
di essere ottimisti: sulla base di una lettura puntuale di questa opinione
del presidente … sarebbe logico chiedersi se intende modificare la sequenza
attuale di insegnamento dell’evoluzione e della creazione, rendendola
pedagogicamente più corretta: infatti avrà notato che, secondo i programmi
attuali, l’insegnamento della creazione inizia nel momento più ricettivo, a
partire dai 3 anni per arrivare ininterrottamente fino alla maturità; per “condurre per una via assai interessante al senso del
divino e alla creazione” dovrebbe invece slittare in un momento successivo
all’insegnamento dell’”idea di evoluzione
naturale” in modo da poter introdurre
problemi certo più complessi e difficili da spiegare bene. Si dovrebbe quindi
anticipare l’insegnamento dell’”idea di
evoluzione naturale”, che oggi inizia un po’ troppo tardi, a 13 anni.
Speriamo che la commissione non impedisca la realizzazione di questo
cambiamento, suggerito (anche se con un’urgenza un po’ sospetta) da un
autorevole pedagogista. o
Decisamente interessante l’articolo di Eugenio
Scalfari oggi su La Repubblica: “La
Chiesa di Pascal che piace a noi laici”.
La frase centrale è la seguente: Gli ultimi due papi
scavalcando a piedi pari gran parte delle conclusioni e dello spirito del
Vaticano II e di fatto cancellando i due pontificati precedenti, quello di
Giovanni XXIII e quello di Paolo VI, hanno fatto dell'accusa di
liberalismo e di Come si vede manca solo
Darwin, e forse manca la conoscenza della lettera di GP2 a P.Coyne
del 1988; l’argomento dell’evoluzionismo è certamente ostico per la maggioranza
della gente (sappiamo bene che viene artificiosamente mantenuto basso il
livello di conoscenza su questo argomento … e addirittura recentemente si è
perfino riusciti a ridurlo ulteriormente nonostante le proteste di migliaia
di italiani) ed è quindi il più adatto per scardinare il metodo scientifico,
pretendendo che si introducano spiegazioni metafisiche come alternativa più
economica al finanziamento ulteriore della ricerca necessaria per spiegare
gli aspetti oggi ancora poco chiari. Anche per questo
Scalfari, come tanti altri, probabilmente ignora o capisce poco gli errori –
a volte intenzionali ma a volte no - e le confusioni (dovute soprattutto alla
scarsa conoscenza della materia) contenute in molte delle dichiarazioni di
fonte religiosa, alcune delle quali si ritrovano raccolte tutte insieme in
questa rassegna stampa, talvolta evidenziate nella colonna a destra. Questo permette di capire
perché si è arrivati una strana (almeno per chi ha verificato come l’ID sia
un bluff, se non una truffa costruita a tavolino dai
creazionisti USA 15 anni fa) convergenza fra ID e chiesa cattolica
(evidenziata dall’intervento del card.Schönborn sul New York Times il 7/7/06)
nell’utilizzare come cuneo contro la scienza proprio il problema
dell’evoluzione; ecco la “Wedge Strategy” o “Strategia del
Cuneo”, inventata dagli ex-creazionisti dell’ID! Qui altri spunti
interessanti delle riflessioni di Eugenio Scalfari: o
Se dunque Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, pur dotati di diversa
portanza e di diverso linguaggio, hanno deciso di eleggere come nemico numero
uno della cattolicità il relativismo e l'Illuminismo e lo hanno ripetuto in
gran parte delle loro pubbliche allocuzioni e delle più solenni encicliche;
e se Ratzinger appena insediato sulla cattedra petrina, nella sua prolusione
all'università di Ratisbona ebbe nei confronti del fondamentalismo
islamico accenti addirittura meno severi di quelli riservati al pensiero
moderno dell'Occidente, non è purtroppo lontano dal vero parlare oggi
d'uno scontro in atto tra cattolicesimo e modernità. La Chiesa lo
nega tenacemente. o
Il nemico è insomma il relativismo, la rivendicazione dell'autonomia o
Il pensiero laico è stato lungamente silente su questa diabolizzazione |
|
9/3/07-IT |
o
Interessante per alcuni aspetti anche se un po’
impreciso, probabilmente a causa dell’ottica parziale, un articolo sull’Avvenire
in cui si cerca di spiegare i limiti della ragione ristretta tipica (seguendo
le recenti indicazioni del papa) della scienza (“Scienza,
ragione «ristretta»“): se non ci sono grosse novità (“Una concezione riduttiva della razionalità vorrebbe
ricondurre le attività cerebrali a reazioni chimiche. Ma non funziona. Le
nostre azioni non sono una mera conseguenza meccanica degli antecedenti
fisici attivati nel cervello“) nell’incapacità di ipotizzare che le
cellule ma anche le molecole che sicuramente ci sono nel cervello siano
davvero necessarie (facciano parte cioè di un progetto più o meno
intelligente che le ha messe in quel posto invece che, ad esempio, nello
stomaco), qualche novità la possiamo cogliere nella seconda parte
dell’articolo, soprattutto se lo colleghiamo alle novità sul comportamento
dei primati (se ne parla in data 21 e il 22/3). Leggiamo
infatti “esistono delle aree di corteccia
cerebrale che si attivano durante il pensiero razionale, esteso agli elementi
emotivi e affettivi. Certamente non è un caso se queste aree cerebrali sono
praticamente esclusive dell'uomo, essendo quasi assenti o minime persino
negli animali a noi più simili: le scimmie antropomorfe”. Come si
vede non c’è scritto assenti, per cui sembra si possa ipotizzare anche
per le antropomorfe “che l'attività correlata
fisico-chimica e mentale in queste aree sia il substrato della libertà di
decisione …, del libero arbitrio.”. Interessante anche la frase “L'idea di non prendere in considerazione l'esistenza di
un'attività mentale correlata ai parametri fisico-chimici del cervello è un
esempio di restrizione ingiustificata della ragione” anche se sembra
poco coerente con l’inizio della successiva “Ancor
più illogica è un'altra posizione …” |
|
8/3/07-IT |
o
Sull'Avvenire
un altra risposta, dopo quella del card.Ruini, all'intervento di Habermas sul
discorso del papa a Regensburg,
quello nel quale ha posto il problema dell'ampliamento della ragione,
suggerendo di tornare alla situazione precedente (pregalileiana?!), quando la
metafisica aveva ancora un ruolo importante nel definire la razionalità.
L'articolo ("Habermas
davanti a Socrate e Mosè") si conclude con "Il significato decisivo di deellenizzazione consiste
nella rottura dell'alleanza socratico-mosaica, ossia dell'accordo tra fede e
ragione (e metafisica)." o
Ritorna a parlare di Darwin anche il
filosofo antievoluzionista del Foglio (“Attacco a Freud”); pur cambiando obiettivo delle sue crociate, non si
dimentica di Darwin: “Accanto alla pseudo-scienza darwinista,
la modernità, culturalmente malata di riduzionismo, ha prodotto il pensiero
di Freud”. Sembra che nemmeno l’incontro con
Pievani e Alleva a La7 lo abbiano convinto a inserire nelle scienze (ma ne
ammette qualcuna?) anche la biologia! Fa pure qualche confusione fra Darwin e
Freud “se Darwin avesse ragione, e con lui i
materialisti, psicologia e psicoanalisi sarebbero delle scienze “esatte” [Leggendo queste (legittime) valutazioni su scienza e pseudoscienza, ci
si può chiedere perché nessuno avverta la commissione dei premi Nobel che è
ormai un secolo che stanno dando i premi a pseudoscienziati….] |
|
7/3/07-IT |
o
[Da Pikaia]
Il 13 marzo alle 21 alla Casa della
Cultura presentazione del libro di T.Pievani “Creazione
senza Dio” o
Su Repubblica
articolo di Navarro-VaIIs ("Natura e ordine nell'universo"); traendo
spunto dalle nuove splendide foto di Saturno e dallo "stupore" di
fronte ad una normale eclisse di luna, fra una citazione di Darwin, una
critica a Monod, una citazione di Aristotele, una di Platone e financo una di
Kant e un'altra di Einstein, Navarro-VaIIs cerca di arrivare alfine ai soliti esempi che oggi
vengono fatti dai profeti dell'ID, secondo i quali la realtà naturale è
troppo complessa per essere spiegata senza ricorrere a un progettista
intelligente. Anche lui, e c'è da meravigliarsi, dato che a differenza dei
teologi e dei matematici o filosofi dell’ID ha una formazione scientifica di
base (e pure 3 lauree
recenti honoris causa in Scienze della Comunicazione!), invita il lettore
a dubitare con lui che il mondo sia esclusivamente "frutto del caso". E' triste vedere che anche un medico esperto in
comunicazione si aggiunge alla lunga lista di chi diffama la scienza facendo
credere che dal solo caso possa addirittura derivare qualcosa di positivo; è
triste che anche lui (che pure nel 2004 era di casa in Vaticano) sembri non
collegare le sue antiche conoscenze mediche e biologiche con il
documento del card. Ratzinger che in quell'anno riconosceva non
sconveniente ma anzi necessario per un cattolico ammettere che le forme
attualmente viventi derivino da forme simili preesistenti. Se si fosse
informato avrebbe evitato di fare la brutta figura di indurre in errore i
lettori de La Repubblica facendo credere che "ritenere
che il mondo è il frutto del caso sia un po' come se volessimo aprire una busta che contiene tutte le
lettere dell'alfabeto, riversare il contenuto per terra e pretendere che
spontaneamente si componesse la Divina Commedia". Questo esempio, con migliaia di eventi contemporanei
assolutamente casuali e indipendenti fra di loro, è sicuramente pessimo e per
fortuna originale: è infatti uno dei peggiori che sia mai stato proposto per
criticare l'evoluzione biologica per selezione naturale; l’esempio induce a
credere che sia impossibile, mentre solo l’esempio è inspiegabile e davvero
impossibile. Si dimostra piuttosto (a migliaia di lettori) che non
la si è studiata né capita e la si vuole insegnare; purtroppo si dimostra
anche di avere ben poca stima dell'intelligenza umana, a cominciare da quella
di Darwin, che pure viene citato a proposito delle "motivazione che spinge l'uomo a scoprire e ricercare
sempre meglio, cioè con maggiore perfezione, i segreti del mondo naturale".
Perché usare
la propria autorità in altri campi per far credere che Darwin avrebbe
proposto – per la comparsa di ogni specie - un meccanismo puramente casuale e
indipendente dalle forme precedenti come quello citato nell'esempio?! Se
anche fosse vero … come si può pensare che qualcuno gli avrebbe mai creduto?
Sarà difficile ammetterlo, ma l'esempio è evidentemente sbagliato e pure
offensivo per milioni di scienziati! Paradossalmente se avesse proposto un
esempio corretto, avrebbe fatto capire quanto la spiegazione darwiniana sia
la più semplice e ragionevole]. Per far capire meglio dove stia il grave errore di
questo esempio basta ricordare che anche sui libri di scuola si legge che
Darwin aveva spiegato che le forme viventi hanno origine da modificazioni di
forme viventi precedenti (come nel 2004
riconosce anche il card.Ratzinger!); quindi non esistono buste piene di
lettere dell'alfabeto che dovrebbero comporre un qualsiasi testo: ogni nuova
forma deriva da una forma vivente precedente molto simile, la cui
informazione genetica deve solo essere leggermente modificata. Se vogliamo poi adeguarci al lessico e alle conoscenze
attuali della biologia molecolare, è ancora più facile dimostrare l'errore:
non abbiamo infatti dubbi che le informazioni genetiche contenute nel DNA di
ogni essere vivente corrispondano a qualcosa di simile alla citata Divina
Commedia, con le "lettere" del DNA che corrispondono alle lettere
dell'alfabeto citate nell'esempio. Volendo essere più precisi, è grave anche non ricordare
che normalmente in ogni essere vivente ci sono ben due copie
dell’informazione genetica (due
Divine Commedie…) leggermente diverse e incredibilmente piene di errori,
e Navarro-VaIIs dovrebbe saperlo, dato che la
medicina si occupa anche di malattie genetiche. A questo punto è molto facile capire che, come già ben
sanno da tempo i biologi evoluzionisti, non si parte ogni volta da zero (la
miracolosa busta intelligente di Navarro-VaIIs, piena di lettere dell’alfabeto…) ma da una versione
precedente della Divina Commedia… che verrà solo modificata. ·
Sull’Herald Tribune un articolo (“Atheists and their impious critics”)
racconta di alcune pesanti critiche al libro di R.Dawkins: Terry Eagleton
nell’ottobre scorso sulla LRB e H.Allen Wood sul TNYRB dell’11 gennaio non
sono esperti appartenenti al mondo religioso ma a quello laico. Fra le
critiche che vengon rivolte a Dawkins, una importante è la messa in dubbio
dello stretto legame fra ragione e scienza. ·
Sull’Avvenire un componente del comitato
nazionale di bioetica commenta (“I
«revisionisti» dell’eugenetica “) i tre articoli sull’eugenetica comparsi
su Repubblica. In particolare si critica l’articolo di Cavalli Sforza e lo si
usa per criticare la legge sull’aborto che offre la possibilità di “aborto terapeutico dei feti «affetti da malattie gravi
e incurabili»”; avendo già esaltato l’utilità della sofferenza dei
genitori in un altro intervento
recente («nella cultura contemporanea emerge il
progetto di cancellare la sofferenza, esemplificato dall'eugenetica, che
viene vista in senso positivo”), qui sottolinea il diritto alla
possibile – anche se non certa - futura sofferenza di feti che “sarebbero vissuti, e avrebbero perfino potuto essere
contenti di vivere, come cercano di far capire oggi molte organizzazioni di
disabili”. Non è
sufficiente quindi scrivere che “Si possono dire
tante cose, ma alla fine il problema è solo questo, chiaro e semplice nella
sua drammatica realtà.”, Ci sono altre drammatiche realtà da gestire. |
|
6/3/07-US |
o
[da Pikaia]
Sul New York Times un articolo sul perché ultimamente i libri sul
pensiero dei diversamente credenti stiano a lungo ai vertici delle
classifiche: Books on
Atheism Are Raising Hackles in Unlikely Places |
|
5/3/07-IT |
o
Nel sito di un quindicinale on line (La Lente) si può leggere un lungo
commento all'ultimo libro di Pievani ("Creazione senza Dio");
inizia con la citazione di una frase del libro (pag.102) che evidenzia
l'asimmetria di potere facilmente verificabile sfogliando (virtualmente…)
questa rassegna stampa: "Esiste il reato di vilipendio della religione, ma non quello di
diffamazione della scienza”. Le poche tracce di una seria preoccupazione ai livelli più
alti della chiesa si ritrovano nella lettera di GP2 a P.Coyne
del 1988 (“I cristiani non potranno non assimilare
le idee prevalenti riguardanti il mondo, idee che oggi vengono influenzate
profondamente dalla scienza…. dal momento in cui questi risultati
diventano patrimonio della cultura intellettuale del tempo, i teologi
devono comprenderli e metterne alla prova il valore … si richiederebbe quella
specie di intenso dialogo con la scienza contemporanea che è mancato nei
teologi impegnati nella ricerca e nell'insegnamento. Ciò comporterebbe
che almeno alcuni teologi fossero sufficientemente competenti nelle scienze
per poter fare un uso genuino e creativo delle risorse offerte loro dalle
teorie meglio affermate.”) e
nell’ultimo discorso del card.Ruini (“Se
«restiamo ai margini della cultura, se ci rassegniamo in qualche modo ad
essere una subcultura, allora umanamente parlando - e a prescindere dalla
grazia di Dio che può far tutto - niente ci salverà”). |
|
4/3/07-IT: |
·
[Da Pikaia]
Interessanti alcuni fascicoli di riviste oggi o prossimamente in edicola con
articoli sull’evoluzione: Darwin (in edicola dal 12/3) e uno speciale allegato alla rivista Newton
che contiene una serie
di articoli su Darwin e l’evoluzione. NB: L’allegato del prossimo mese
riguarderà l’evoluzione umana; purtroppo sembra che useranno l’immagine che
propone un’ipotesi lineare, completamente errata dell’evoluzione umana a
partire dall’antenato comune. Difficile negare che un’immagine così fa
proprio pensare che l’uomo abbia avuto origine dallo scimpanzé attuale, per
cui anche un bambino può far osservare che l’immagine è errata: lo scimpanzé
infatti non si è estinto … ·
[Da Pikaia]
Sul New York Times di oggi un
articolo ("Darwin's
God") sulle ricerche di un antropologo culturale dell'University of Michigan, Scott Atran, che da
anni studia come si forma il pensiero religioso, partendo dal fatto che
"there seems an inherent human drive to
believe in something transcendent, unfathomable and otherworldly, something
beyond the reach or understanding of science". Nel 2002 ha
scritto il libro “In Gods We Trust: The Evolutionary Landscape of Religion” ·
Oggi sull’Avvenire altri
articoli sui lavori dell’Ottavo
Forum (su La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio nazionale per il Progetto
culturale. Nel primo (“Ragione,
scienza e civiltà: quale futuro? “) ci
sono altri interventi, non di scienziati però, in cui sembra (sarebbe meglio disporre degli interventi originali
e non fidarsi troppo della sintesi…) che si pensi che “allargare gli spazi della ragione significa «salvare la scienza, la
politica e l'economia da derive autoreferenziali che le portano
paradossalmente a configurarsi con le caratteristiche delle religioni» ” [e
non è chiaro se questo sia un vantaggio o un danno per la scienza]. ·
C’è poi sull'Avvenire lo strano ed originale intervento di Ruini (“Ruini:
«Un nuovo impegno per non essere subalterni»”) a conclusione del Forum (su La ragione, le scienze e
il futuro delle civiltà) (“Ruini:
«Un nuovo impegno per non essere subalterni»”), con alcune preoccupazioni
interessanti (“Non è l'unica sfida, quella della
cultura, per i cattolici. Ma è certamente quella «ineludibile». Non
raccoglierla significherebbe, infatti, condannarsi alla subalternità e alla
marginalità rispetto al panorama attuale.”) che sembrano riecheggiare
(“temo che la fede cristiana possa restare
subalterna nell'attuale contesto culturale“) un po’ le preoccupazioni
espresse nella lettera di GP2 a P.Coyne
del 1988. Purtroppo se
si parte dalla premessa che “la questione del
rapporto con la razionalità non è tutto” è difficile “stare dentro alle dinamiche della comunicazione e del
fare cultura … senza limitarsi al gioco di rimessa”. Questo "gioco di rimessa" è inevitabile se ci si
riduce a correre dietro alla scienza senza contribuirvi e senza capirne i
metodi di lavoro. Se la frase appena evidenziata di Ruini sembra interessante,
anche se non sembra molto coerente con altre sue precedenti dichiarazioni [anche
quelle dell’altro
ieri? Lascio valutare ad altri], apparentemente più allineate con
l‘impostazione del nuovo papa, può essere utile ricordare che il futuro
presidente della CEI pochi mesi fa
non sembrava affatto preoccupato di poter “restare
ai margini della cultura”. Sull’Avvenire
del 31/10/06 possiamo infatti
leggere (accanto ad una foto del ministro Mussi che al Festival della Scienza
di Genova prende il volo nonostante la forza di gravità …) che il card.
Bagnasco – all’opposto del card.Ruini di oggi – dubitava invece della
sopravvivenza della scienza: “ la fede non ha
bisogno di festival … il programma [del festival della scienza di
Genova] mi sembra impostato secondo un indirizzo
unilaterale laicistico; mi pare che così non vada … una scienza del tutto
libera, senza alcun vincolo, è destinata all’autodistruzione”.
Come si vede, se c’è una subcultura, lui voterebbe per quella scientifica… |
|
3/3/07-VA: |
·
Si ritorna a parlare di Ratisbona.
Oggi sull'Avvenire ("Ruini
e la ragione rivelata a se stessa ") il card.Ruini commenta alcune riflessioni del filosofo tedesco
Habermas riguardo al discorso del papa a Ratisbona. Ruini, presidente della
CEI, ha aperto ieri i lavori dell’Ottavo
Forum (su La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio
nazionale per il Progetto culturale e nel suo discorso riprende il tema
centrale del discorso del papa a Ratisbona: il "vero
tema di quel discorso, è … l'affermazione che «non agire secondo ragione è
contrario alla natura di Dio» e sfocia nel programma di allargare gli spazi della razionalità, proponendo così un
dialogo, anzi un nuovo incontro della fede cristiana con la ragione del
nostro tempo." Spunto per
Ruini è un intervento di Habermas comparso il 10/2/07 ("Ein
Bewusstsein von dem, was fehlt") sul quotidiano Neue Zürcher
Zeitung "pubblicato parzialmente su Il
Sole 24 Ore del 18 febbraio con il titolo «Alleati
contro i disfattisti», che uscirà integralmente nel prossimo numero della
rivista Teoria politica". Il filosofo tedesco proporrebbe
"un'alleanza tra la ragione illuminata, ossia «la
coscienza rischiarata della modernità» e «la coscienza teologica delle
religioni mondiali», al fine di «mobilitare la ragione moderna contro il
disfattismo che le cova dentro» e che si manifesta «sia nella declinazione
post moderna della "dialettica dell'illuminismo" sia nello
scientismo positivistico»." Il punto critico secondo Ruini, che anche stavolta
illustra il pensiero del papa, è che "Se le due ragioni o coscienze vogliono davvero parlare l'una con l'altra (e
non solo l'una dell'altra), le
religioni devono riconoscere l'autorità della ragione "naturale"
(le virgolette sono di Habermas), vale
a dire i fallibili risultati delle scienze nonché i principi
universalistici dell'egualitarismo giuridico, mentre la ragione secolare non
deve impancarsi a giudice delle verità religiose, anche se resta vero che
essa, «da ultimo, accetta per
"ragionevole" soltanto ciò che si mostra traducibile nei suoi
discorsi», che devono essere, almeno idealmente, accessibili a tutti. In
concreto si tratta di una
ragione che la scienza moderna ha costretto
a sbarazzarsi per sempre della metafisica, limitando la filosofia «alle sole
competenze generali dei soggetti di conoscenza, linguaggio e azione».". Sembra si dica chiaramente che non si propone solo un
impreciso "allargamento della ragione"
ma una retromarcia, un ritorno ad una ragione pregalileiana che si appoggia
sulla metafisica … il papa era stato meno esplicito, non aveva chiesto
espressamente un ritorno alla ragione bellarminiana ....! Sembra difficile e masochistico concordare con questa
impostazione che porterebbe ad eliminare gran parte delle scoperte
scientifiche che hanno permesso all'occidente … di essere … l'occidente che
quasi tutti gli occidentali apprezzano. Se ci si vuole accontentare,
qualcosa comunque sembra che Ruini voglia lasciarci ancora usare: la
matematica: gli piace infatti "… la corrispondenza che non può non
sussistere tra la matematica - che è
una creazione della nostra intelligenza - e le strutture reali
dell'universo, dato che, se questa corrispondenza non ci fosse, le nostre
previsioni matematiche e le nostre tecnologie non potrebbero funzionare: tale
corrispondenza implica però che
l'universo stesso sia strutturato in maniera razionale e pone la grande
domanda se non debba esservi un'intelligenza originaria, fonte comune di
questa realtà "razionale" e della nostra razionalità.". Se si può apprezzare che
Ruini apprezzi la matematica come "creazione della nostra intelligenza" non si capisce però perché a questo punto si inchiodi
e si rifiuti di procedere: non ci spiega infatti da dove vengano e perché non
ritenga un prodotto dell’intelligenza umana anche la fisica, la biologia, per
non parlare delle altre scienze umane e magari … anche delle religioni. Non
ci spiega perché non siano anch'esse, come la matematica, una "creazione
della nostra intelligenza", come molti scienziati, tra cui
anche Richard Dawkins e Daniel Dennett, credono, supportati anche dal fatto
che di religioni ce ne sono tante e non una sola (in Italia sono
circa … 600) Curioso comunque verificare come il grande impegno del
prof. Zichichi a spiegare che non sono scienze la biologia e l'evoluzione
biologica a causa della loro mancanza di basi matematiche abbia portato gli
amici del Vaticano ad eliminare anche la fisica dalle discipline riconosciute
come aventi basi matematiche (forse qualcuno, invidioso di Zichichi, avrà
spiegato che c'era un conflitto di interessi dietro al fatto che insisteva a
far notare il ruolo del caso in biologia ma si dimenticava di raccontare che
in fisica esiste il principio
di indeterminazione di Heisenberg …). Lascia perplessi il punto del ragionamento (ragione ristretta o allargata?) in cui
si distinguono gli esseri umani (tutti e 6.500.000.000?) in credenti, atei e
agnostici; sembra che gli atei siano oggi un po' in ribasso, mentre gli
agnostici ("che sospendono il giudizio
riguardo a Dio in quanto razionalmente non conoscibile") siano
oggi i più diffusi fra i non credenti, forse perché ignari dei rischi che
corrono: Ruini informa infatti che il papa pensa che "l'agnosticismo non è concretamente vivibile, è un programma non realizzabile per la vita umana: il
motivo è che la questione di Dio non è soltanto teorica ma eminentemente
pratica, ha conseguenze cioè in tutti gli ambiti della vita". [Non
sarebbe il caso di diffondere l'informazione? O potrebbe far lievitare il
costo delle polizze sulla vita per gli agnostici?] Poi il discorso di Ruini si avvia alla conclusione:
"In questa "assolutizzazione"
della ragione secolare abbiamo in qualche modo il corrispettivo, a livello
teoretico, di quella "dittatura" o assolutizzazione del relativismo
che si verifica quanto la libertà
individuale, per la quale tutto è finalmente relativo al soggetto, viene
eretta a criterio ultimo al quale ogni altra posizione deve subordinarsi". [Quanto o quando? Il
testo è identico anche nell’originale in
word, e nel sito dell’agenzia Zenit] Accettabili o meno che siano queste ultime riflessioni,
è chiara l'assenza di un giudizio positivo sulla scienza, a cominciare da
quel "fallibile" che noi
sappiamo essere forse uno dei suoi maggiori meriti: non ci sono verità
assolute, non ci sono dogmi, tutto risulta essere una "creazione
della nostra intelligenza" collettiva; Ruini, che chiede un "allargamento della ragione" definisce questo "assolutizzazione del relativismo". Con
queste premesse il dialogo non sembra né
facile … né desiderato. La versione integrale della prolusione di Ruini la si
può trovare QUI.
Ci sono infatti punti non presenti nella versione pubblicata sull'Avvenire. E
in particolare una parte finale di riflessioni personali, fra cui l'opinione
che "la riflessione sulle condizioni di
possibilità del sapere scientifico rimanga anche oggi un compito fondamentale
della filosofia". Una frase che manca è anche quella in cui
sembra che Ruini si preoccupi che "in questo
modo si ritorna a prima di Kant e tendenzialmente si rifiutano gli sviluppi
della cultura degli ultimi due secoli.". Per i miliardi di esseri
umani che considerano che oltre a
Kant anche le scienze facciano parte del percorso unidirezionale
dell'evoluzione culturale umana (e che quindi sarebbe folle pensare ad una
retromarcia), il rischio che qualcuno voglia il ritorno alla scienza
pregalileiana per annullare lo "scientismo
positivistico" sarebbe ben più sconcertante e doloroso … ·
Altri articoli dell’Avvenire
presentano i sunti delle relazioni al Forum
(La ragione, le scienze e il futuro delle civiltà) del Servizio
nazionale per il Progetto culturale (“Una
nuova civiltà per domani”) al convegno
(il matematico Boffi (“Alcune
riflessioni sulle scienze”), lo storico
Raimondi e il teologo Coda) e due parole per altri interventi (“Educazione
al centro, per superare gli steccati”); da notare qui la presenza anche
di due esperti dell’evoluzione e sembra evidente che non sottolineino
l’aspetto dell’”allargamento della ragione”.
Anzi: “Avverte l'antropologo Fiorenzo Facchini, «
No ai fondamentalismi di segno opposto che non giovano a nessuno. No al
pensiero laico che pretende di spiegare tutto prescindendo da ogni
trascendenza. E no a quel pensiero cattolico intimorito dalla convinzione
che l'evoluzionismo possa minare le certezze della fede. Invece:
osservazione del reale, apertura al trascendente. Insieme».” ·
Fa qualche confusione fra Darwin e Froid [c’è
scritto così…è fortunato ad avere una segretaria, ma … non ci sono più le
segretarie di una volta …?] un neoantidarwiniano nel suo recente (3/3/07)
sconcertante articolo contro Darwin (“Un nuovo modello del mondo:
perché Darwin sbaglia”).e in favore di alcune sue idee un po’ fantasiose su
una materia di cui dimostra di non sapere usare nemmeno i termini (e se ne
vanta). ·
Su Repubblica O.Franceschelli
(L'
importanza del dialogo tra atei e credenti) commenta l’articolo di Enzo Bianchi (“La
spiritualità degli atei”) del 28/2/07 |
|
2/3/07-IT |
·
Inserto di Repubblica
(in Diario)
in cui si parla di origine della vita umane e di eugenetica, 3 articoli, di
cui uno di Cavalli Sforza ("Eugenismo si puo' scegliere come nascere?") in cui si racconta la storia dell'eugenetica da Galton
ai giorni nostri. Parte dalla storia dell'eugenetica anche F.Cassata ("quando l'eugenetica e' diventata un tabu'"), ma cerca di evidenziare il rischio reale di una "reductio al Hitlerum", cioè di
approfittare della storia tragica del razzismo nazista e fascista per fare un
uso strumentale ed ideologico del termine, considerando eugenetica anche la
regolazione delle nascite o le scelte individuali (come quelle utilizzate
senza particolari problemi per contenere gli effetti della talassemia) che
dovrebbero essere nettamente da distinguere rispetto a pratiche gestite
centralmente da autorità politiche. Nel terzo articolo ("Dove comincia la vita umana?") scritto da
un docente di teologia alla Cattolica, la difesa del diritto dell'embrione è
totale, e qualsiasi intervento su di esso viene condannato. Ovviamente non si
cita l'elevata mortalità naturale (50%? Difficile avere dati certi) degli
embrioni, probabilmente dovuta in gran parte a fenomeni di selezione
naturale. Non si citano nemmeno le diverse tecniche, legali in gran parte dei
paesi del mondo di qualsiasi cultura e religione, ma ovviamente basate su
scelte individuali (e quindi qualsiasi riferimento alle politiche razziali naziste
è provocatorio) che permettono di interrompere la gravidanza alle persone che
comunque non intendono interrompere il flusso della vita imponendo o
imponendosi scelte di vita contrarie (impossibile contestarlo) alla legge
naturale. Si cerca quindi di far dimenticare come anche nella
nostra cultura, anche prima del nazismo e anche per la chiesa cattolica, lo
status dell'embrione fosse ben diverso. Preoccupa la frase "Dal punto di vista morale (solo cattolica o
universale?) va ribadita la condanna di tutte le pratiche uccisive degli
embrioni", soprattutto se ci ricordiamo che in Italia l'aborto è
oggi legale (e nessuno è pentito, soprattutto perché è ipocrita e impossibile
impedirlo…) e se si dimentica che gli embrioni non avevano mai avuto
particolari protezioni da parte della religione cattolica; dato che la morale
cattolica è sicuramente variata nel tempo, è poi inutile e inopportuno
chiedersi se potrebbe essere universale o no … La risposta sarebbe ovviamente no, dato il relativismo
dimostrabile anche solo in ambito cattolico. ·
Molto bello l'intervento di
Boncinelli sul Corriere ("EVOLUZIONE. NON SEMPRE C'E' UN DISEGNO INTELLIGENTE:
L'UNIVERSO AVANZA ANCHE PER CASUALITA' " ), l'ultimo di
una serie di vari esperti sull'evoluzione. Molto chiara la frase "In più di trenta anni di lavoro sperimentale non mi è
mai passato per la testa eppure per un momento che il neodarwinismo non
spiegasse i fenomeni biologici che stavo studiando, e ogni nuovo esperimento si rivelava una nuova conferma della teoria.
Gli ultimi anni poi, segnati dall'esplorazione dei genomi delle specie più
diverse, non hanno fatto che portare nuove
lampanti prove a favore della teoria dell'evoluzione".
Deprimente pensare che ci sono quotidiani italiani in cui non si è mai
pubblicata una frase simile detta da un qualche scienziato, ma si continuano
ad ospitare incompetenti che sospettano (senza nemmeno esserne sicuri loro…)
il contrario. Poi Boncinelli (avendo lavorato per anni al S.Raffaele conosce
l'ambiente) spiega il motivo per cui alcuni non capiscono e non possono
capire i meccanismi dell'evoluzione biologica: "il
nostro cervello non si è evoluto per comprendere ed apprezzare cose del
genere … (fenomeni che hanno richiesto 4
miliardi di anni) … ma il nostro clima culturale ci permette di superare le
nostre limitazioni individuali grazie alla forza del collettivo umano".
Ora è tutto chiaro... almeno per chi, potendo scegliere, sceglie di salire sulle spalle dei giganti. |
|
1/3/07-IT: |
·
Interessantissimo il fascicolo di Micromega
oggi in edicola, con molti articoli
(Richard Dawkins - Daniel
Dennett - Massimo Pigliucci - Ian
Tattersall - Telmo Pievani - Antonio
R. Damasio - Steven Pinker - Guido Barbujani - Stephen
J. Gould - Michael Gazzaniga - Marc Hauser) su problemi attuali
connessi al dibattito sull’evoluzione e l’evoluzionismo. I primi autori trattano della relazione
fra i cattolici (soprattutto) e i
diversamente credenti quando ci si avvicina alle tematiche della biologia
evolutiva. Se ne parla anche nel sito
web di Pikaia |
27/2/07-IT: |
·
Articolo su Repubblica (“La
spiritualità degli atei”) scritto dal priore della comunità di Bose, Enzo
Bianchi. ·
Sull'Avvenire
la seconda puntata dell'indagine FEDE E FUTURO. Oggi
si intervista un filosofo dell’università di Pisa, evidentemente cattolico.
Non è chiaro il motivo per cui quando sull’Avvenire si parla di scienza
spesso si inalberano titoli un po' forti e tendenziosi, soprattutto non
giustificati da quanto poi si legge, come avviene nell'articolo con titolo
"Contro
il pensiero unico scientista". Continua qui la discussione sul
rapporto fra scienze umane e scienze vere e proprie, e su dove mettere la
ragione, che di solito preferisce stare vicino alle scienze. E’
triste e forse pericoloso che ci si lasci dominare dal timore di "un progetto di egemonia da parte del sapere
scientifico, nonostante la parzialità del suo approccio". Si ritorna invece indietro, alla
richiesta che accomuna il papa ai sostenitori dell'ID: "… vanno allargati i
confini della razionalità, risemantizzando le nozioni di "ragione" e
di "intelligenza", come peraltro stanno facendo oggi alcune scienze
umane". Di
fronte alla chiara richiesta di " allargare
i confini della razionalità" stupisce leggere nell'articolo ,
sotto ad un titolo "Contro il
pensiero unico scientista", che invece "La Chiesa … difende la nobiltà e l'altissima capacità della ragione
umana", principale strumento di lavoro della scienza... Certo
nell'articolo si sottolinea (e lo capiva fin dal titolo…) che "prevale la volontà di contrapporsi", ma non
si ha quindi paura di scagliare una prima “pietra” (“scientista”),
indicativa della difficoltà di dialogo, fin dal titolo…. [Purtroppo
"quando l'argomentazione è sostituita
dall'insulto o dall'invettiva, c'è poco da stare allegri. Perché questa è la
situazione del dibattito italiano attuale sulla" valutazione
della relazione fra ragione, fede e scienza. "Da
una parte c'è chi insulta …" confondendo intenzionalmente scienza
con scientismo, "dall'altra c'è chi con
pazienza riflette ed argomenta. Saremmo felicissimi, invece di essere
insultati, di ascoltare almeno una volta, da parte di chi non è d'accordo con
loro, argomenti veramente alternativi, dotati di consistenza". [queste frasi, che sembrano pertinenti,
sono tratte però da un altro articolo sull'Avvenire di oggi , scritto da
Francesco D'Agostino ("Il
vezzo di insultare i «pirla» che qualche argomento lo portano")] |
|
25/2/07-IT: |
·
Iniziative per festeggiare Darwin anche ai confini con
la Svizzera: un articolo su un giornale on line riferisce dei festeggiamenti
a Tirano: "Evoluzione
in Valtellina!". Un articolo del novembre scorso (“Scuola
e Diritti”. Con Darwiniana pazienza…") linkato a questa pagina
illustra le iniziative di un'associazione che si impegna per diffondere la
conoscenza dell'evoluzione
biologica nelle scuole dell'alta Valtellina. |
|
23/2/07-RU: |
·
L'Avvenire (unico
quotidiano di oggi che riporta la notizia) informa ("Russia,
i giudici: «Darwin non offende la fede» ") che il
tribunale di S.Pietroburgo ha rigettato la richiesta di una giovane
studentessa che riteneva le studio dell'evoluzione fosse sconveniente per una
giovane credente. Il tribunale ha infatti sostenuto che nel darwinismo non ci
fosse nulla di sconveniente o di offensivo per la religione ortodossa: "«Non sono state
trovate prove sufficienti - si legge nella disposizione dei giudici - per
dimostrare che la teoria dell'evoluzionismo abbia violato i diritti della
querelante o rappresenti una offesa alle sue convinzioni religiose»." ·
Sembra inizi oggi
(con FEDE E FUTURO/1) sull'Avvenire
una serie di articoli o interviste a scienziati sul tema piuttosto cruciale
del posizionamento, fra scienza e fede, della ragione. Come si sa, il papa ha
spiegato a Regensburg che
non ci sta concedere l'uso della ragione solo alla scienza. Oggi ("Un
nuovo patto tra scienza e società") si
intervista un fisico, Ugo Amaldi. Interessante la difesa di Amaldi del ruolo
della scienza e del metodo scientifico, che – in
contrasto con le idee del nuovo papa - non lascia affatto lo spazio di
irrazionalità richiesto ("Sono sotto gli
occhi di tutti gli effetti delle scoperte
rese possibili dall'applicazione dei metodi rigorosi della razionalità
scientifica alla cura delle malattie e all'aumento del benessere
materiale. La biologia e la medicina molecolare, la fisica e l'ingegneria
energetica, la fisica dell'atmosfera, l'astronomia e la cosmologia, appaiono
regolarmente in televisione e sui quotidiani: superficialmente diventano
attori della vita di tutti. E le prospettive sono grandiose. ") e
sulle modalità necessarie per controllarla
("non bisogna lasciare le scelte ai soli
scienziati; ma perché le opinioni dei
non scienziati siano ascoltate è necessario che essi sappiano almeno di che
cosa si parla …Gli scienziati debbono aprire i loro
laboratori e le loro idee alla discussione pubblica preventiva, … i cittadini
si devono impegnare ad acquisire e mantenere una conoscenza essenziale sui
temi scientifici”), Speriamo
che sia utile che Amaldi abbia difeso sull'Avvenire i metodi rigorosi della
razionalità scientifica e l'esigenza di non ostacolare più la diffusione
delle conoscenze scientifiche nei giovani; speriamo anche che sull'Avvenire
si preferisca far parlare e scrivere di scienza chi "sappia almeno di che cosa si parla".
Speriamo che questa intervista sia indicativa di un cambiamento di rotta e
magari qualcuno noti anche che le parole di Amaldi riecheggiano (anche se
probabilmente nemmeno lui la conosce)
la lettera
di GP2 a P.Coyne del 1988, dove
il papa si preoccupava molto di are in modo che i teologi, quando parlano di
scienza, "sappiano almeno di che cosa si
parla". ·
Da Pikaia: Padre e
figlio per aiutare a insegnare al meglio Darwin a scuola. Niles e Greg Eldredge, cioè uno dei più famosi biologi evoluzionisti
contemporanei e suo figlio, brillante professore nella high school americana, insieme per
assicurare un adeguato insegnamento dell'evoluzione nelle scuole di tutto il
mondo. Springer, uno dei più famosi editori mondiali in campo medico,
scientifico e tecnologico, annuncia attraverso la sua vice-presidente Amelia
McNamara che a partire dal Marzo del prossimo anno il panorama delle sue
pubblicazioni si arricchirà di una nuova rivista, dal titolo Outreach and Education in Evolution. La nuova pubblicazione vuole essere
il ponte che congiunge le pio moderne scoperte in campo evoluzionistico con
l'insegnamento quotidiano dell'evoluzione nelle scuole di ogni ordine e grado. ·
Poco si sa di come arrivano le informazioni
scientifiche sull'evoluzione negli ambienti cattolici lontani dal Vaticano o
dall'Avvenire; è quindi interessantissimo leggere su un quotidiano di destra
(in prima pagina si dà ampio rilievo a prossime iniziative di P.Rauti) di
Benevento come un ex-senatore del CCD/UDEUR
introduce un dibattito sull'evoluzione
che si svolgerà il 26/2. Nel suo articolo ("Creazione ed
evoluzionismo" comparso oggi su "Benevento — La libera voce del
Sannio" si può leggere
come, con un abile uso delle notevoli potenzialità espressive della lingua
italiana, venga presentata ai sanniti una della migliori conquiste
dell'evoluzione culturale umana e come si confermi che il creazionismo
biblico trovi tuttora degli estimatori nel mondo cattolico, nonostante quanto
si legga nei documenti più controllati: Charles Darwin, in "L’origine
dell’uomo" del 1859, irrompe in questi percorsi del dialogo, della
ricerca, della formazione, della fede, con la devastante teoria evoluzionistica: I primi tre capitoli della Genesi _
all’inizio della Sacra Scrittura _ rivelano il mistero di verità della Creazione dal nulla di tutte le cose visibili e invisibili e, quindi,
anche del genere umano. "Dio creò l’uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò"(Gn.1,27) e da uno solo, Adamo, creò tutte
le nazioni degli uomini. Nella Creazione c’è la promessa della Divinizzazione
dell’umano, che compiutamente sarà trasfigurato nella somiglianza con Dio. L’uomo è uscito perfetto dalle mani di Dio, costituito in uno stato di santità e di
giustizia, di partecipazione alla vita divina, senza annuncio di sofferenza e
di morte. La grande disobbedienza
introduce l’infedeltà, la schiavitù, la morte, si
oscurano le ragioni universali della Verità, della Libertà e dell’Amore: lo
stesso processo genetico umano è alterato e sconvolto, vulnerato nel suo
"logos biologico-spirituale", nella sua storicità deiforme. Il re
del creato viene asservito al tempo, al mondo e alla morte: il cuore stesso
dell’umanità decade dentro l’esperienza disordinata della trasgressione della
legge dell’Amore. L’autobiografia umana,conservata,
trasmessa e sempre rivissuta nel complesso e ininterrotto divenire del "seme
primordiale", lungo i percorsi terribili, miserabili, sconcertanti,
grandiosi della convivenza planetaria trattiene in sé il marchio della sconfitta. Ora perché le numerose
tracce di crani subumani, di scheletri lontani dai parametri della bellezza e
dello splendore, di esseri schiacciati dal peso avvilente e mostruoso di una
animalità protostorica? Sarà
un dettaglio, ma la conferenza del 26/2 così introdotta sarà tenuta da un
preside di scuola media e lo stesso autore dell'articolo, prima di essere
senatore, era stato anche lui preside di scuola media. Sembra quasi
incredibile che, con questo livello del dibattito sull’evoluzione nel paese,
dall'università italiana riescano ad uscire ancora ottimi biologi, che
trovano facilmente lavoro nel mondo della ricerca; comprensibile forse invece
il fatto che, con questi politici, il lavoro lo trovino all'estero. Da
notare anche la strana e originale citazione delle poco note ma spiritose
fantasie notturne di don G.Bortoluzzi
sui meccanismi dell'evoluzione biologica; pochi per fortuna – soprattutto in
un momento in cui il papa raccomanda l'uso della ragione anche in campi in
cui funziona bene solo la fede - hanno il coraggio di pubblicizzare l'unica
proposta di meccanismo evolutivo uscita negli ultimi 150 anni dal mondo
cattolico … NB: Certo ognuno può dire (a chi ci crede) quello che
vuole sull’evoluzione; se però si imbroglia la gente presentando la propria ignoranza
come la posizione della chiesa cattolica, qualcuno deve smentire;
sappiamo infatti che il documento vaticano del 2004 firmato dal Card.Ratzinger racconta il contrario di
quanto asserito in questo articolo, dato che si conferma di credere
nell’evoluzione e quindi anche nell’origine dell’uomo a partire dai primati. E che non si dica poi che sono gli evoluzionisti a contestare e criticare
quello che dice il Vaticano! |
La teoria darwiniana pone la ragione contro la Fede e induce alla
negazione di Dio Creatore e Redentore, all’agnosticismo e all’ateismo. |
22/2/07-IT: |
·
Sarà stato un errore di stampa, un equivoco o una risposta
alle critiche dell’Osservatore Romano (del 17/1/06)
alla posizione favorevole all’ID USA tenuta anche dall’Avvenire, ma è
successo qualcosa di strano: sull’Avvenire di oggi si può leggere la
seguente frase testuale Ovviamente non ci sarebbero novità se
invece il giornalista avesse sbagliato, scrivendo “teoria
di Darwin” al posto di “evoluzione”
[come si legge sotto
in data precedente, gli era infatti già successo nell’articolo del 6/2/07 ma
nessun lettore se n’era nemmeno accorto…]; difficile però giustificare
una simile confusione all’autore di un articolo di soli 15 giorni fa che fin
dal titolo è poco … darwiniano “La
vita e l'universo hanno un designer”.
[Chi critica il darwinismo
dovrebbe sapere che l'evoluzione era già evidente prima che Darwin nascesse …
non si può accusare Darwin anche di questo!!] Si potrebbe anche sospettare una
conversione ... magari avvenuta dopo aver confrontato il libro del matematico
Dembski (ben valutato nel precedente articolo) con l’ultimo libro del ben più
competente zoologo evoluzionista Richard Dawkins… Mentre
appare diversa (un altro refuso?!)
da quella che leggiamo nel sito del DISF
la sua definizione di “principio antropico” (=“riconosce
all'essere umano un ruolo preminente nel mondo e nell'universo”) è
apprezzabile il rifiuto di illustrare ai suoi lettori il “creazionismo ante litteram (Dio avrebbe creato il mondo
cinquemila o diecimila anni fa) perché palesemente non razionale in quanto
ignora dati scientifici ormai inconfutabili”. Strano che invece altri (come il sito
pontificio SRM
e la rete LA7 – a L’Infedele) pur di trovare qualcuno che è contro Darwin non
verifichino le credenziali di “creazionisti ante
litteram”. ·
Oggi F.Facchini scrive un articolo sul Corriere
(“Nel
cosmo e nella coscienza dell’uomo il segno di un progetto divino”.
Mancando riferimenti specifici alla scienza e alla biologia e dichiarando che
“le considerazioni si sviluppano sul piano
filosofico” c’è poco da commentare. Positivo
comunque il fatto che F.Facchini confermi ancor una volta (avendo letto la sentenza del
giudice Jones) che “il disegno intelligente
sia la nuova veste del creazionismo”, nonostante sia allarmante
che promuova a “teoria del disegno intelligente” quella che anche lui
sembra ritenere, nella frase appena citata, un po’ una truffa; neanche quelli del Discovery Institute
parlano senza arrossire di teoria …, soprattutto dopo che il
giudice Jones ha svelato i loro trucchetti e ha fatto ammettere che loro non
usano affatto il metodo scientifico, tanto è vero che non avevano laboratori
fino ad un paio di mesi fa, quando il giudice ha fatto capire che erano
necessari se volevano fare scienza e non le solite riflessioni; per non
parlare del documento di Giovanni Paolo II del 1996,
secondo cui quella darwiniana era invece definibile come teoria. Subito dopo Facchini conferma però –
anche senza rinunciare alla definizione di teoria - la confusione fra
piano scientifico e piano religioso); aggiunge poi (ma il card.Schönborn l’aveva
notato subito... non evitando la trappola che il Discovery Institute aveva
preparato per il papa e tutti i cattolici) che “l’idea
di disegno appartiene alla dottrina cattolica”, aggiungendo poi
che però non si può “dimostrarlo con le
metodologie scientifiche”. A
questo punto la prima parte dell’articolo si
conclude; forse per evitare di incagliarsi in una situazione
problematica e non facilmente gestibile, essendo dimostrabile che un’idea
(non dimostrabile) di un disegno – fra l’altro non certo lo stesso -
appartenga, oltre che a quella cattolica – l’unica da lui espressamente
citata - anche ad altre religioni, anche non cristiane. In
effetti l’articolo cambia strada, anche se si incontra un altro ragionamento
in cui forse chiunque – anche per non considerare ancor oggi le due versioni
della Genesi un testo scientifico poco coerente - riterrebbe un atto di
fede piuttosto che un atto di ragione (=“ragionevole”) “postulare una intenzionalità
superiore che ha voluto l’universo con proprietà e leggi che lo fanno
evolvere con qualche significato finalististico”. Sono
secoli che ci si arrovella con la ragione su questi problemi, ma non si
riesce proprio a raggiungere i risultati che con la fede si ottengono in
pochi secondi. Usando solo la ragione è di solito quasi impossibile
convincere qualunque essere umano che l'unica religione
"ragionevole" non è quella prevalente nella famiglia o nella città
in cui uno nasce. Di
scienza e di biologia si parla solo verso la fine dell’articolo. Strano però
che l’uomo venga qui definito “non comparabile con altre specie”, quando
tutti sanno che l’evoluzione umana oggi viene studiata e insegnata dagli
antropologi come un percorso di alcuni milioni di anni piuttosto
"accidentato", in cui si vede la comparsa e la successiva scomparsa
di almeno una decina di specie di ominidi bipedi non facilmente distinguibili
da noi Homo sapiens, per non parlare delle centinaia di specie di
primati con cui vengono costantemente comparate (con risultati interessanti)
le caratteristiche biologiche della nostra specie. Nessun
dubbio che le differenze ci siano, ma sono migliaia i lavori scientifici, a
partire dalla classificazione fatta da Linneo, che si permettono di
comparare la nostra specie sia con quelle precedenti e ormai scomparse che
con quelle imparentate e tuttora viventi. A
questo proposito sembra importante che i primatologi italiani (se non di
tutto il mondo) chiedano il bando immediato di quello stupido schemino che
presenta l'evoluzione dell'uomo all’interno dei primati come un percorso
lineare e facendo addirittura credere che quando una specie si trasforma in
un’altra le forme precedenti scompaiono. Questo
schema ha tratto e trae in inganno non solo gli antievoluzionisti (poco
stimolati ad usare la ragione), ma
perfino il coordinatore del gruppo di lavoro per la
riforma dell'insegnamento dell'ex-ministro Moratti che
giustamente se la prendeva con "certi schemini che i libri hanno spacciato come
verità acquisita per decenni, quelli per capirci con la scimmia che si
trasforma in essere umano". [E’
necessario precisare che questo schemino però non l'hanno progettato né tanto
meno lo diffondono gli esperti di evoluzione, ma quelli che non la conoscono
né la capiscono… gli esperti sanno
bene – e lo si vede nei loro testi - che l’unico schema corretto è uno schema
ad albero o a cespuglio, con molti nodi e molti rami, alla fine di uno solo
dei quali vediamo sbocciare il fiore dell’Homo sapiens. ]. o
Notizia molto interessante e speriamo utile a ridurre
il nervosismo e l’aggressività ingiustificata che spesso si nota negli
ambienti cattolici: nel sito web SRM - Scienza e Religione nei Media si riferisce che “Francis
Collins ha trovato Dio in laboratorio”: “Francis Collins, il famoso
genetista, che con il controverso Human Genome Project è arrivato nel 2003 a
mappare le sequenze del genoma umano, e in passato acceso contestatore della
religione, è adesso giunto alla conclusione che "Dio si può trovare in
laboratorio”. Questa la sua affermazione lo scorso martedi alla Purdue
University. L’autore di “Il linguaggio di Dio” (“The Language of God”), ha
parlato di “evoluzione teistica”, e quindi dell’ipotesi che Dio abbia creato
l’universo ed abbia utilizzato l’evoluzione per creare l’essere umano.”. Si può anche leggere l’articolo
originale (“Author: God and science co-exist”)
sull’intervento di Collins all’università di Purdue: “… the famed geneticist isn't a poster child
for religious conservatives either, when he claims "God is also
something you can find in a laboratory," as he did at Purdue
University Tuesday night. Collins was hesitant to
talk about "religion" because he said the institutions have gotten
too muddied by recent debate. But he described a faith he called
"theistic evolution," which means he believes God could have
created the universe and then used evolution to create humans. .. Collins
believes his work in science has brought him closer to God. With every
discovery, he said, he gets a glimpse into God's mind. And he could hardly be
offended if our puny minds discovered just a little bit" about how the
world works, he said”. Se
Collins è l’esempio di un importante biologo evoluzionista che dimostra come
Dio possa essere trovato anche in laboratorio, è decisamente strano
verificare come invece molti non vogliano che qualcuno possa incontrare la
scienza in chiesa. Anzi…. L’aggressività
contro la scienza (e in particolare contro quei settori che si occupano della
biologia e dell’evoluzione dei viventi) è facilmente dimostrabile non solo
leggendo alcuni degli articoli che vengono pubblicati da quotidiani
religiosi, ma osservando che addirittura, in periferia, ci sono diocesi e
parrocchie che ritengono che sia importante utilizzare i loro bollettini
locali pubblicati sul web per portare nelle case attacchi alla scienza e per
diffondere capillarmente, senza che si possa contrastarlo, una pericolosa
ignoranza scientifica. Il punto di vista su scienza e fede
che si può leggere (“Riceviamo e Pubblichiamo-Un punto di vista su Scienza e
fede: Alcune riflessioni scientifiche per non vergognarsi di
appartenere al piccolo gregge di Cristo”) nel
sito web della diocesi
di Alife-Caiazzo – ammetto che non sapevo dove fosse - è
decisamente diverso dal contributo
sullo stesso tema del fisico Amaldi, che si leggerà sull’Avvenire di
domani, e da quanto si leggeva il 22/2 sempre sull’Avvenire (“La teoria di Darwin è accettata dai cattolici”);
non si capisce perché i fedeli di questa diocesi vengano indotti a credere ad
un articolo anonimo in cui si racconta che “La scienza moderna
smentisce la teoria dell'evoluzione di Darwin”. Qualsiasi libro di scuola e qualsiasi
enciclopedia a fascicoli comperata nelle edicole racconta esattamente il
contrario! Se
passiamo alle parrocchie, possiamo trovare (certo sono casi isolati) che una
parrocchia (Parrocchia
dell’Ascensione di Correggio).diffonde nei suo sito web
l’intervento (Preti
evoluzionisti e scienziati creazionisti) di un creazionista
biblico che critica un articolo pubblicato su Civiltà Cattolica del gesuita De Rosa (secondo cui il “racconto [della Genesi] è una «favola per bambini, da
non prendersi sul serio»). Nel sito web di questa parrocchia ci sono
anche altri
articoli contro l’evoluzione, e una critica all’ultimo libro di Dawkins
finisce stranamente con la seguente frase:
“la «religione» imperante [negli USA] è quella dei «cristiani rinati» e dei loro
telepredicatori, per cui essere cristiani significa sterminare i musulmani e
aiutare Israele a ricostruire il Tempio”. |
|
21/2/07-IT |
·
Su Repubblica oggi un articolo (“Quando l’ateismo diventa un bestseller”) in cui
si racconta del caso editoriale dei tre libri, due in inglese e uno in
italiano, in cui si cerca di guardare con occhi diversi e in un mondo sempre
più piccolo e affollato (… anche di religioni) al problema dei credenti. Uno degli autori citati è Richard Dawkins, uno zoologo
britannico che ha scritto ”The God delusion”,
che presto verrà tradotto anche in italiano. Non si
cita un quarto libro, anch’esso di successo e anch’esso in via di
pubblicazione in italiano, quello di Daniel Dennett: “Rompere l’incantesimo” (R.Cortina Ed.). D.Dennett è stato
recentemente in Italia, e ha parlato il 7/2 al Darwin Day di Milano, dopo la
originale presentazione da parte dell’assessore alla cultura della sua
ipotesi di relazione fra Bossi, Darwin e l’evoluzione; di lui parla su Pikaia
Chiara Ceci, che lo ha anche intervistato
per Jekyll, il 9/2/07e si può leggere un’intervista
fatta per Panorama (7/2/07) da Luca Sciortino. Qui la home page
di D.Dennett, con molti suoi testi e qui alcune sue interviste
in video. o
Sul Riformista in prima
pagina inizia con l’incipit la citazione di alcuni passi dell’ultimo
libro di Orlando Franceschelli (“La natura dopo
Darwin”). |
|
18/2/07-IT |
·
Su Le Monde Diplomatique in italiano si può
leggere un interessante articolo di un esperto USA di legislazione che da
tempo cerca di capire se la legge serve nl momnto in cui si cerca di
distinguere fra uomini e animali. Gary L.Francione della Rutgers
University scrive infatti su “Umanità,
animalità, quali frontiere?”. L’articolo ovviamente tocca il problema
sollevato da anni dal “Progetto Grande scimmia”, che,
pur in mezzo a indifferenza se non ostilità, sta cercando di trovare la
strada migliore per proteggere le scimmie antropomorfe; le specie più vicine
alla nostra sono infatti minacciate, da chi, con la scusa che l’uomo è molto
diverso anche dalle scimmie antropomorfe, rimane indifferente anche davanti
alla prossima scomparsa di questi incredibili primati che costantemente
dimostrano (a chi non gira lo sguardo) da dove hanno avuto origine le nostre
caratteristiche fisiche e mentali. |
|
17/2/07-IT |
·
Articolo sul mensile della UAAR:
“Antropologia
culturale e antropologia biologica: pro e contro Darwin”. Partendo dalla premessa secondo cui “l’argomento che più inasprisce i temi del contendere è
certamente la mancata saldatura tra le scienze umane e le scienze biologiche
e, in sintesi, tra l’antropologia culturale e l’antropologia biologica, che
nella terminologia accademica figura ancora col nome di antropologia fisica”
e passando per un’interpretazione errata di alcune dichiarazioni ambigue mal
interpretate non solo dagli organi di stampa ma anche da componenti
autorevoli dell’Accademia Pontificia (“la chiesa
cattolica mostra di muoversi con maggiore abilità e sottigliezza, accettando
– per esplicita dichiarazione dei più autorevoli responsabili della sua
funzione docente – la scientificità della nuova sintesi del darwinismo”)
si descrive la posizione attuale della chiesa cattolica sull’evoluzione, che
sarebbe alternativa sia al creazionismo biblico che alla inconsistente (non
rientra infatti nei criteri previsti dal metodo scientifico, come ammesso dallo
stesso Behe al processo di Harrisburg) ipotesi
del disegno intelligente. “la
chiesa cattolica lascia alle seconde e alle terze file dei suoi militanti il
compito di portare abilmente discredito contro il darwinismo .. per decretare il
crollo finale della teoria dell’evoluzione … Insieme a qualche biologo devoto
o prudente troviamo sempre molti psicologi, sociologi e antropologi culturali
brillantemente impegnati a fornire spericolate riflessioni filosofiche per
far emergere nobilmente l’uomo dal suo retaggio animale. Del resto i termini
“bestiale” e “animalesco” sono per uso comune peggiorativi, e come tali
tradiscono un antico discredito contro il “riduzionismo biologico”. ·
Di Darwin si parla anche in uno degli articoli più
confusi sull’argomento comparsi negli ultimi mesi sui giornali (“Viva la scienza
senza la religione” da Il Domenicale); per questo articolo diviso
in due parti abbastanza indipendenti; nella prima si commenta un articolo di Le
Scienze di febbraio (“La
piccola Lucy”) sul piccolo di A.afarensis recentemente scoperto,
mentre nella seconda (“E vada pure per la creazione, ma per favore toglieteci dai piedi ‘sta
questione di Dio“) si commenta l’ultimo libro di T.Pievani: “E' possibile un dissenso scientifico al
neodarwinismo? Pare proprio di no. Chi critica il darwinismo, infatti, «non
lo fa per amore di verit໓; “Un volume decisamente utile, insomma, per
ben comprendere l’importanza del neodarwinismo non soltanto per la biologia,
ma pure per il suo tracimare nell’etica e, non ultimo, nella bioetica”. Nella prima parte dell’articolo ci
sono molte affermazioni – apparentemente indipendenti dall’articolo delle
Scienze…) che richiederebbero la penna rossa (o meglio blu); certo questo
settimanale ha il suo centro di interesse nella politica più che nella
scienza (e lo dimostra): ·
L’evoluzionismo
è di gran moda, ma resta sempre e solo una teoria. Il concetto di
“selezione naturale”, poi, cuore del darwinismo ortodosso, è il
dogma più indimostrato di tutti. E quindi diventa una fede. Che
ficca il naso dove non deve, disturbando la ricerca vera o
Si
vede bene, insomma, come la “selezione naturale”, mai osservata
empiricamente, sia oltre che il perno del darwinismo anche il suo tallone
d’Achille. Di quanto sia imbarazzante il suo ingombro si rendono peraltro
conto per primi gli stessi neodarwinisti, una parte dei quali cerca da tempo
di liberarsene con eleganza senza dare troppo nell’occhio soprattutto
perché senza di esso è piuttosto difficile continuare a dirsi darwinisti. o
Se
già è assurdo che quella che ancora è e rimane una teoria – qui si
sfida apertamente chi sostiene il contrario a farsi avanti – venga
spacciato per fatto acclarato, ciò che oltre che assurdo è pure irritante
è che gli adepti di una ipotesi maltravestita da certezza
confondano la scienza (la conoscenza empirica) con la religione. [sembra che non siano
informati dell’interesse della chiesa ad ampliare la definizione di scienza
al di là delle conoscenze empiriche, con il rischio di confusione qui
temuto…] o
Davvero,
in questo ambito, l’urgenza maggiore è oggi quella di preservare la
scienza da ogni ingerenza religiosa, la vera ricerca dai voli pindarici
di quei maneggioni che tirano sempre in ballo Dio. [DI NUOVO: sembra che non
siano informati dell’interesse della chiesa ad ampliare la definizione di
scienza al di là delle conoscenze empiriche, con il rischio di confusione qui
temuto…] |
|
16/2/07-IT |
·
In un sito che contiene un’altra
rassegna stampa sull’evoluzione (alternativa a questa, nonostante riporti
solo gli articoli comparsi sul Foglio e sull’Avvenire), si può leggere
l’articolo (“L’orango
dello zoo di Londra usa un utensile. Ma non è detto che abbia antenati in
comune con noi”) comparso sul Foglio. Curioso come prima il giornalista
illustri un comportamento complesso osservato in diverse specie di primati e
poi cerchi ripetutamente di presentarlo come originato da meccanismi su base
genetica; lo si capisce dalla impropria ripetizione del riferimento ad un “antenato comune” nella descrizione di comportamenti
chiaramente NON associabili a meccanismi ereditari. Possiamo immaginare che
il giornalista sarebbe davvero sorpreso di sapere che diverse popolazioni della
stessa specie possono mostrare comportamenti diversi, culture diverse e non
solo comportamenti istintivi biologicamente determinati. |
|
15/2/07-IT |
·
Oggi inizia un Convegno sull’evoluzione di tre giorni
all’accademia dei Lincei: «EVOLUZIONE
OGGI», organizzato da E. Capanna, M. Coluzzi, G.A. Danieli, G. Forti, C.A.
Redi |
|
13/2/07-IT: |
·
Sul Foglio o
“Per la suddivisione del
tempo in ere, per la successione della flora e delle faune, per la finale
comparsa dell’uomo, la sua derivazione dal Genesi 1 è incontestabile“ [oltre alla confusione fra evoluzione e darwinismo,
il disprezzo per il lavoro di milioni di ricercatori mai è stato così ben
sintetizzato; si sorvola poi sul fatto che c’è anche Genesi 2….ben diversa da
Genesi 1!! o
“Genesi 1 è stato scritto come un resoconto
scientifico“ [non c’era più nessuno che aveva il coraggio di
scrivere una frase così netta!] o
L’evoluzionismo, per la mancanza di formulazione
teorica e di riscontro fattuale nella realtà ha la natura di un mito; non si
trova fra le materie del corso di laurea in scienze naturali. o
“L’evoluzionismo è una sorta di prolusione
obbligatoria ai libri di storia naturale… che poi si interessano d’altro“. o
“Le asserzioni centrali
del darwinismo (puro caso all’origine dell’evoluzione [??!!], progressivo e graduale trasformarsi delle specie, uomo che discende
dalle scimmie) non hanno alcun fondamento fattuale) Da tempo hanno abbandonato la pubblicistica scientifica, ma
ancora imperano nei testi scolastici medi, nella divulgazione metropolitana,
nella pubblicità commerciale e nella filosofia dei nostri tempi“. o
“L’evoluzione è il processo per cui un orso
polare, a forza di spalancar la bocca, si trasforma in balena“. [finalmente una frase in cui si trova una definizione –
non molto chiara, però - del concetto di evoluzione…] ·
Anche il Corriere si adegua – e il fatto è
insolito, anche se si è ripetuto negli ultimi giorni - a questo modo un po’
ottocentesco di fare la festa a Darwin; e lo fa con un articolo (“E
Mosca attaccò Darwin”) simile a quello già incontrato sull’Avvenire;
si da infatti ampio rilievo (Mosca attaccherebbe Darwin!? Il fatto
strumentalizzato riguarda invece solo una ragazzina di S.Pietroburgo!) ad
un evento del tutto marginale; sconcerta piuttosto il fatto che anche in
questo articolo si ignora completamente il fatto che, rifiutando il
darwinismo e ritornando al lamarkismo sotto la guida dell’agronomo Lysenko ai tempi di
Stalin, la Russia ha pagò a caro prezzo il fatto di andare dietro a
interpretazioni ideologiche dei meccanismi evolutivi. |
|
12/2/07-USA |
·
Sul New York
Times un articolo ("Believing Scripture but Playing by
Science’s Rules")
racconta la storia di come sia difficile impedire che dei creazionisti e
addirittura dei YEC (young earth
creationists, che credono che l'universo sia stato creato meno di 10000 anni
fa) ottengano titoli accademici anche di alto livello se accettano di
pubblicare dati scientifici in contrasto rispetto alle loro opinioni. In
questo caso nella tesi di dottorato presso l'università di Rhode Island un
YEC ha accettato di riportare datazioni di milioni di anni. |
|
12/2/07-IT: |
·
Sul sito web de La
Stampa trova posto un'intervista a Pievani che non c'è stata nella versione
cartacea: "Darwin,
E.T. e Benedetto XVI. Parliamone con Telmo Pievani". Si parla di principio
antropico e di disegno intelligente, ma soprattutto Pievani ricorda che non
sono affatto giustificate le continue accuse alla scienza che fa il suo
lavoro con i suoi strumenti di indagine: "…la
scienza non può dimostrare la non esistenza di Dio. Con l’evoluzione la
scienza offre una spiegazione della vita molto plausibile. Ci dà una
opportunità. Chi vuole, può trovare nell’evoluzionismo una risposta
esaustiva. Ma altri potranno, se vogliono, integrarla con un credo
religioso.»" |
|
11/2/07-IT: |
·
o
“La teoria darwiniana oppone, all’antica
idea dell’angelo decaduto [??!!], la teoria zoologica dell’uomo inteso come
una scimmia progredita” o
“In alcuni paesi evoluti come gli Stati
Uniti, comincia a serpeggiare il reato di creazionismo, considerato un
oltraggio alla scienza e alla scimmia, e va punito col carcere”. [??!!] o
“Le peggiori ideologie dell’umanità
discendono da Darwin” o
“Nell’euforia dei Darwin day si
dimenticano alcune tremende eredità del darwinismo”. o
“Mi ribello all’idea di essere solo una
versione più aggiornata di una macchina zoologica”. o
“Non so se discendiamo dalle scimmie, ma
ho l’impressione che stiamo risalendo alle origini. Non so se fummo scimmie,
ma presto lo diventeremo”. ·
Sull'Unità intervista a Telmo Pievani ("Ma
Darwin non è un anti Dio") sui festeggiamenti per il Darwin Day.
Nell'intervista vengono anche spiati i rapporti fra evoluzionisti,
creazionisti, Intelligent Design e religione cattolica cercando di far capire
chi usa e chi senza motivo (e senza successo) rifiuta di utilizzare i criteri
richiesti dal metodo scientifico, sperando che la gente si accontenti di
inferenze logiche non dimostrabili. ·
Un articolo anche sulla Stampa, di Piero
Bianucci ("Darwin
la specie fa storia") dove si ricordano le iniziative in corso per
il prossimo Darwin Day. |
|
·
Un articolo sul Corriere apre invece un discorso
decisamente interessante, quelle delle somiglianze e differenze fra le
religioni, alcune delle quali sembra facciano riferimento agli stessi testi
sacri e allo stesso Dio: viene infatti intervistato un rabbino che spiega il
creazionismo nell’ottica della religione ebraica (“SE DIO HA POSTO
L'EVOLUZIONE ALL'INIZIO DEL MONDO”) o
si parla di origine dell’universo “alcune migliaia di anni fa” senza specificare
meglio quante sono queste “alcune migliaia di
anni fa”; si cita il disegno intelligente senza chiarire a quale
disegno intelligente ci si riferisce; si parla di Dio come se fosse anche
quello dei cristiani senza porsi il problema di spiegare come pensasse di
poter gestire poi religioni diverse con regole diverse e con la quasi
certezza che poi non sarebbero andate
d’accordo fra di loro; e nel secolo scorso un cattolico austriaco un po’
fanatico lo ha dimostrato. o
Molto bello e utile il fatto che il rabbino elenchi
tutto quello che sa: che “in un‘ottica
scientifica non si può far riscorso ad agenti esterni”, che “scienza e religione si collocano e si muovono lungo
piani differenti” e che “non bisogna
pretendere di ricavare dalla Bibbia insegnamenti concernenti la scienza”,
né “dalla scienza conclusioni valevoli in campo
religioso”. o
Peccato che, come capita normalmente anche in ambito
cattolico, se ne dimentichi subito, e approfitti del fatto che la scienza non
possa dimostrare nulla contro nessuna religione … per criticare ed attaccare
la scienza che non può reagire né può lasciarsi trascinare “lungo piani differenti”. o
Il rabbino è riuscito a mostrare chiaramente in questo
articolo come si possa, non rispettando le premesse pur chiaramente elencate,
provocare una reazione da parte di qualche scienziato più nervoso o più
intelligente di altri… |
||
9/2/07-IT |
·
Sul Messaggero un paio di interessanti articoli;
il primo è un’intervista a Dawkins (“DAWKINS E L'ILLUSIONE
DI DIO”), recentemente citato da Mathieu sull’Avvenire
senza avere il coraggio di spiegare ai lettori perché veniva messo fra i
cattivi maestri. Qui invece Dawkins spiega alcune delle conclusioni a cui è
arrivato nelle sue osservazioni e nelle sue riflessioni sull’interazione fra
scienza e religioni come prodotti culturali utili come strumenti di
conoscenza ed azione. L’altro articolo, di Alberto Oliverio, racconta (“NOI, VINCITORI PER UN
PUGNO DI GENI”) della competizione fra Neandertal e Homo
sapiens, conclusasi 30000 anni fa con la vittoria della nostra specie.
Sembra chiaro come il Messaggero intenda festeggiare Darwin in modo diverso
rispetto all’Avvenire… |
|
8/2/07-IT |
·
Un articolo sul Giornale (“Darwin? Un terrorista
anti-islamico”) racconta
di come migliaia di libri di Yaahya contro Darwin e l’evoluzionismo abbiano
invaso, inviati per posta dalla Turchia, la Francia, e in particolare il
mondo della scuola. Già ne avevano parlato l’Avvenire e La Repubblica il 3/2.
Ricorda un po’ l’articolo
(9/2/06) di un leghista che dimostrava come alcune persone diventano
improvvisamente e inaspettatamente difensori di uno scienziato europeo
(foss’anche Darwin) quando si vede che viene attaccato dal mondo islamico… ·
Articolo di Odifreddi su Repubblica (“I
fringuelli di Darwin”) in cui si parla di un‘iniziativa connessa con il
progetto gestito dai “Velisti per caso”: il viaggio di 8 bambini italiani
alle Galapagos ·
Dopo l’articolo di Sermonti sul Foglio del 30/1 (“L'evoluzionismo s'e'
fatto dottrina dogmatica e Darwin e' il suo profeta”),
ecco un altro articolo oggi sul Corriere (“Evoluzione, la
congiura dei fondamentalismi”) in cui si usano termini
simili (scientismo, fondamentalismo, creazionismo …) e si immagina una scienza come piacerebbe al papa, simile ad
un’arca di Noè in cui c’è posto per tutti, fisici e metafisici, biologi e
metabiologi ….e come al solito ci si dimentica di stringersi per fare spazio
alle altre religioni. In un articolo in cui si invita a fare domande
intelligenti compare imprevisto ed imprevedibile perfino un dubbio inutile,
un dubbio che troverà risposta, se ci saremo ancora, forse fra migliaia di
anni: “se si incontrasse un’altra specie
intelligente, le sue teorie fisiche e matematiche potrebbero essere
assai differenti dalle nostre”;
strano che si pongano domande retoriche quando ce n’è una simile molto più
angosciante e che non coinvolge la scienza; sappiamo infatti bene quali
problemi sorgano dal fatto che l’incremento demografico porta oggi a
convivere molte e diverse religioni: sappiamo che, mentre le “teorie fisiche e matematiche” sono uguali,
purtroppo sono piuttosto le metafisiche ad
“essere assai differenti dalle nostre”.
Lascia sconcertati anche la frase “l’idea di
evoluzione naturale è consonante con le tradizioni spirituali, anzi ci può
condurre per una via assai interessante al senso del divino e alla creazione”;
questa frase andrebbe proprio rivolta a chi ha eliminato non la teoria della
selezione naturale ma l’evoluzione stessa dai programmi scolastici; e a chi
continua a diffondere idee errate sulla biologia e sull’evoluzione (e in
questo archivio se ne trovano tutti i mesi se non tutte le settimane e
nessuno in Italia protesta … almeno per ora). L’autore dell’articolo “Evoluzione, la
congiura dei fondamentalismi” (M.Ceruti) da pochi
giorni dirige la commissione per le nuove indicazioni nazionali che
dovrebbero sostituire quelle definite da poco dal ministro Moratti. Non
scatta nessuna incompatibilità, nessun conflitto di interesse, a questo punto?
O forse la nomina richiedeva proprio che scrivesse qualcosa di corretto su
quest’unica questione, che ammettesse che “l’idea
di evoluzione naturale … può condurre … al senso del divino e alla creazione”?
O che scrivesse che “la scienza deve porsi in una
posizione di ascolto reciproco e di interrogazione permanente con altre
tradizioni. E’ questo spirito che oggi
ispira il dialogo fra scienziati e tradizioni religiose”. Dal contesto
sembra che la scienza debba dialogare con le scienze alternative? O con la
religione? Quale? Cristiana? Quale? |
|
6/2/06-IT |
·
Inizia la festa per il compleanno di Darwin. Oggi è la
volta dell’Avvenire, con ben tre articoli: in testa alla pagina si
sentenzia che “La
vita e l'universo hanno un designer”; niente di nuovo; anzi il
sottotitolo sembra indicare che, forse per un rifiuto pregiudiziale, pochi
altri oltre a F.Facchini e P.Coyne hanno letto la sentenza del
processo di Harrisburg, che dimostra la malafede dei sostenitori dell’ID e
l’assenza di metodo scientifico nelle loro “deduzioni” fatte su basi non
scientifiche (come ha appunto dimostrato il processo di Harrisburg) :
“Continua in America e in Europa il dibattito sul
«disegno intelligente»: una teoria scientifica o solo filosofica? Gli
studiosi si dividono, ma in molti prevale una chiusura pregiudiziale”
(Il processo ha ben dimostrato che è invece un’ipotesi religiosa, per cui
semplicemente non può e non deve interessare gli scienziati). Già dalla prima
riga si inizia a offendere: “il progresso
scientifico abbia spiazzato la prospettiva antropocentrica, togliendo
all'uomo quella posizione dominante, nella natura, che gli era stata assegnata
per almeno venti secoli dalla religione e, più in generale, dalla cultura”. Perché
non pensare che l’evoluzione culturale e il progresso scientifico sia
piuttosto, anche indipendentemente dalle cause, una prova della posizione
dominante dell’uomo …, come dimostra il controllo sull’ambiente e anche i
danni all’ambiente? Altre
frasi curiose qua e là: o “Il «disegno intelligente»
… Una teoria che non ha nulla a che vedere con il creazionismo, con il quale
viene troppo spesso confuso (anche da parte di scienziati o studiosi
«illuminati»). [illuminati? Sì. Dal giudice Jones che ha dimostrato
come si sia passati dal Creazionismo biblico all’ID subito dopo una sentenza
contro il creazionismo nel 1987!! - qui grafici
e confronti
molto istruttivi] o “è possibile considerare il grande
percorso della vita fino all'uomo come un processo guidato dal puro caso?” (anche le “sciocchezze” sono immortali?
Il caso, soprattutto se puro, è meglio che non guidi), o “Il creazionismo si fonda su un'interpretazione letterale della Genesi,
ignora dati incontrovertibili oppure li spiega in modo non razionale. E
perciò viene nettamente rifiutato anche dagli scienziati cattolici” (ci sono tanti creazionismi; sul
sito cattolico di livello universitario SRM hanno appena ripubblicato un articolo
del responsabile del sito creazionista italiano, ancora non depurato del
creazionismo biblico …; comunque, sembra di capire, evoluzione sì! [Creazionismo
anche, soprattutto a scuola…] Manca SOLO un dettaglio: la spiegazione di
COME sarebbe avvenuta; se gli scienziati cattolici avessero una proposta …) ,
o “rintracciare nuovi spunti per comprendere meglio il problema. Che non si
riduce a una disputa «evoluzione-sì evoluzione no».” (ma non si era appena scritto che tutti
oggi concordano su evoluzione si ...?!!), o “William Dembski, matematico e filosofo, uno dei principali teorici del
«disegno intelligente», riceve crescenti consensi da esperti di ingegneria
genetica, i quali vedono nella natura vivente strutture complesse, che
risultano frutto di un «disegno» e quindi possono essere studiate e
modificate secondo parametri «intelligenti»” (questo è solo uno spot pubblicitario per l’ID USA; senza prove, come
l’ID USA), o “Questi scienziati non si chiedono chi o che cosa abbia
prodotto le strutture complesse” (scienziati poco curiosi?!), o “presuppongono l'esistenza di un disegno, per poter
procedere nelle loro ricerche” (addirittura! no, allora non sono
scienziati), o “L'antropologo Fiorenzo Facchini reputa
anche lui compatibili evoluzione e fede” (in effetti sono “piani” diversi, solo uno dei quali però usa il metodo
scientifico e quindi la verifica è costante e tutti possono verificare, senza
che nessuno si offenda; un dubbio: l’autore
dell’articolo confonde ancora “evoluzione”
e “teoria dell’evoluzione”?), o “La fine sintonia delle diverse forze della natura esprime una razionalità
che non può essere effetto di puri eventi casuali” (ancora il puro caso?! anche le “sciocchezze”
ripetute sono immortali? Non è poi chiaro cosa si intenda per razionalità; ci
hanno preceduto negli ultimi 6 milioni di anni e si sono estinte almeno una
quindicina di specie di ominidi bipedi; dobbiamo pensare che fossero venute
male? Anche Homo sapiens sarà venuto male? Quando lo sapremo?), o “non va concepita come «visione assoluta e vincolante della realtà,
ideologia che esclude ulteriori domande sull'origine e la natura delle cose»” (non si capisce bene se il papa si
riferisce alla teoria di Darwin o ad un’ipotesi proposta da un’altra
religione; il problema sono però soprattutto le
risposte!), o “il «disegno intelligente» (nato oltreoceano, nel mondo protestante, ma presto
differenziatosi dal creazionismo ante litteram e dal creazionismo
scientifico)” (è vero! E’ infatti
dimostrato che hanno fatto prestissimo – qui grafici
e confronti
molto istruttivi: si vede che quelli -
furbi - ci hanno messo davvero pochi giorni … dopo la sentenza del 1987,
quando la Corte Suprema bandì il creazionismo biblico dalle scuole USA …;
come si vede ci sono poi tanti modi di interpretare la creazione)… Nel
secondo articolo “E
il filosofo ateo David Stove ci ripensa: il darwinismo crolla se si parla
dell'uomo” si racconta la recente pubblicazione di scritti antidarwiniani
(soprattutto antimalthusiani) di un filosofo australiano. Del giornalista è
invece la frase (chiaramente conseguenza di uno “sguardo” ideologico) “La visione
belluina dell'uomo fornita da Darwin -
e da infiniti altri prima e dopo di lui - troverebbe spiegazione in uno
sguardo tanto poco scientifico quanto ideologico”. [Sembra una mossa
psicologica astuta. … assisteremo alla sostituzione di materialista
con belluino? Si farà leva sul fatto che a nessuno piace sentirsi chiamare
belluino? … ma quanti capiscono il
termine belluino?] Un
terzo articolo (“Russia,
a scuola cresce l'opposizione al monopolio dell'evoluzionismo”) insiste (sull’Avvenire se ne era già parlato giusto un
mese fa) a toccare un tasto molto delicato: si riferisce che in Russia alcuni
ambienti religiosi ortodossi contestino il fatto che nelle scuole si insegni
solo la teoria neodarwiniana come
spiegazione dei fenomeni evolutivi: “Dall'epoca
sovietica, solo questa visione degli esseri viventi sul nostro pianeta è
insegnata e riconosciuta nelle scuole russe.” Dato che lo stesso avviene in tutti i
paesi economicamente sviluppati, dagli USA all’Europa, sembra probabile che
far credere che il problema sia specifico della Russia nasconda intenti
ideologici. Purtroppo
sembra evidente che il giornalista ignori che proprio l’Unione Sovietica
abbia subito gravissimi danni economici in un periodo in cui, ai tempi di
Stalin e seguendo un’impostazione ideologica (forse anche allora si rifiutava
la “visione belluina dell'uomo fornita da
Darwin”?), si era arrivati a ottenere con la violenza quello che la chiesa
cattolica chiede oggi pacificamente ma con sospetta insistenza: il rifiuto (e senza offrire alcuna
alternativa seria!) del neodarwinismo come spiegazione dell’evoluzione
biologica. Quello
che sconvolge qualsiasi scienziato (ma sconvolgerebbe chiunque se solo ci
pensasse un momento) è il fatto che non si capisca che nessuno è così scemo
da rinunciare ad uno strumento di interpretazione e di azione se non ne viene
proposto uno alternativo (e migliore).
Anche quando ci si lamenta del governo … qualsiasi persona di
intelligenza normale si preoccupa sempre anche di quali sono le alternative.
Sappiamo anche che la gente furba (e adesso sembra che anche in Cina,
potendoselo permettere, inizino a farsi furbi… e a pretendere che la sanità
usi metodi certificati) preferisce rinunciare alla medicina alternativa (che
si distingue soprattutto per il fatto che non vuole fornire prove della sua
efficacia); anzi, sappiamo bene che se qualcuno ha soldi, rinunci volentieri
anche alla medicina non alternativa italiana … Chi
non conosce la storia [di Trofim Lysenko e del lysenkoismo] deve
assolutamente studiarla al più presto, per evitare il triste destino di
ripeterla. Proprio in Russia, e proprio in epoca sovietica, negli anni 30,
hanno cercato di mettere in pratica l’obiettivo, che a qualcuno oggi in
Italia sembra attuale, di “Dimenticare Darwin”, provando a “modificare le strutture complesse secondo i parametri
che … interessano”. Per alcuni anni, seguendo le indicazioni di
Lysenko (basate su un concetto di scienza più ampio, rispettoso anche
dell’ideologia allora dominante), in Unione Sovietica licenziarono,
imprigionarono e uccisero i genetisti darwiniani. Dopo pochi anni se ne
pentirono amaramente (ecco perché questo è un tasto delicato…) anche
se i danni furono “solo” materiali (per alcuni anni si distrusse
l’agricoltura e quindi anche l’economia). A
questo punto dovrebbe essere chiaro che chi, bulgaro o tedesco che sia, vuol
“fare come la Russia” pensando che “la teoria di Darwin non vada concepita come «visione
assoluta e vincolante della realtà, ideologia che esclude ulteriori domande
sull'origine e la natura delle cose»”, inseguendo improbabili progetti
intelligenti ci sta riportando su strade già percorse e che le persone
intelligenti sanno che hanno già condotto un altro paese al disastro
economico. Togliere l’evoluzione dai programmi scolastici nel 2004 forse non
sembrava un grosso danno, ma era un primo passo; e certamente su questa
strada. |
|
5/2/06-IT |
·
Sono tante anche in Italia le iniziative previste in
connessione con il Darwin Day 2007. In attesa che si attivi il centro informativo
nazionale, molte delle iniziative sono elencate nel sito di Pikaia, il portale dell’evoluzione,
cliccando su Darwin Day. Fra le iniziative più vicine nello spazio ma soprattutto
(per i non lombardi) nel tempo, La conferenza
di F.Focher a Pavia (locandina) il 7/2 sera
quando si parlerà dell’unico scienziato che spaventò Darwin … solo per il
fatto di esser giunto – indipendentemente - agli stessi risultati. ·
Sul Corriere oggi un articolo di G.Giorello (“SANTO DARWIN NEGARE IL CREAZIONISMO NON ESCLUDE L'IDEA
DI DIO”) a commento
del recente articolo di C.Magris (“Miseria
del creazionismo”) del 25/1. ·
Articolo di V.Mathieu (“L’evoluzione nel
nome di Dio”) sul Giornale per commentare/contestare
l’ultimo libro di T.Pievani (“Creazione senza Dio”) dal
punto di vista di un filosofo abile a riconoscere le qualità letterarie di un
testo ma con ancora qualche difficoltà ad accettare, nonostante le passate
discussioni con Cavalli Sforza, che quando si discute di biologia e di
evoluzione occorre verificarne innanzitutto le qualità scientifiche; le quali
sono pretese da quel rigore metodologico che, come ha ammesso anche il card.Ruini
il 15/12/06, ha portato la biologia e le altre scienze sperimentali a
quegli “incessanti sviluppi” che ora
mettono un po’ difficoltà sia la teologia (e il papa, responsabile di una
delle teologie messe in difficoltà, lo riconosce con sincera preoccupazione
nel discorso di Regensburg) che
la filosofia. |
|
4/2/06-VA |
·
Sul sito SRM si
ritorna a parlare (“Evoluzione,
creazione ed Intelligent Design nell’ ”Inchiesta su Dio” a Otto e Mezzo”)
della puntata di 8 e mezzo del
26/1/07 su Darwin per precisare un paio di punti che riguardano l’intervista
a P.Coyne. L’articolo inizia con una inutilmente dettagliata (ma errata e
basata su preconcetti) descrizione dei fatti che avevano portato sotto processo
la commissione didattica della contea di Dover: “alcuni
genitori del liceo Dover rifiutavano le ipotesi di insegnamento dell’I.D. e
che la teoria di Darwin venisse presentata proprio come una teoria, e non
come una legge naturale “perfetta”, scientificamente ed incontrovertibilmente
dimostrata”. La ricostruzione è errata: non c’era infatti nel liceo
di Dover nessuno che avesse chiesto di poter insegnare l’ID in classe
e la teoria di Darwin veniva insegnata proprio per quel che è, una teoria.
L’unica cosa che i creazionisti della commissione didattica avevano chiesto e
ottenuto era di far leggere, prima di iniziare a studiare l’evoluzione (sul
libro del biologo universitario
cattolico Kenneth
Miller), un avvertimento sul fatto che era una teoria e un invito a
leggere un libro che era stato regalato in numerose copie ed era disponibile
in biblioteca. Siccome gli insegnanti di scienze si erano rifiutati di
leggere in classe questo avvertimento, era un membro della commissione a
rendersi volontariamente disponibile. Un dettaglio interessante, almeno per gli esperti
dell’SRM: Il libro di testo utilizzato in quel liceo era stato scritto da un
docente universitario di biologia (Kenneth Miller)
piuttosto particolare: cattolico ed evoluzionista, da una decina di anni
contrastava proprio come cattolico e insieme ad altri biologi evoluzionisti
come F.Ayala quella che lui riteneva solo una truffa gestita da creazionisti; al processo aveva perfino
testimoniato volentieri contro la commissione scolastica e a favore dei
genitori che l’avevano denunciata! Se non erro nessuno nell’ambiente
cattolico italiano l’ha mai fatto notare … E’ un altro dettaglio importante,
che gli esperti dell’SRM dovrebbero capire e spiegare … Un po’ crudele (per chi pagherà il conto del primo
processo di Harrisburg) la precisazione che ci sarebbe la “possibilità di un ricorso alla Corte di Appello ed
eventuali successivi appelli, portando l’istanza anche alla Corte Suprema”
…: dopo aver dovuto pagare un milione di dollari di spese processuali
… dopo che uno dei principali esponenti dell’ID (Behe)
aveva ammesso sotto giuramento che l’ID non si basava sulle normali
definizioni di scienza … a nessuno era ovviamente venuta l’idea di fare
alcun ricorso ... e comunque NESSUNO
dei componenti antievoluzionisti della commissione didattica è stato poi
rieletto (la sentenza aveva infatti evidenziato e quindi criticato anche
comportamenti scorretti e bugiardi della commissione didattica, che non
vengono riferiti da chi racconta agli italiani solo alcune notizie; ma che
sono costati la loro rielezione). Se qualche decennio fa si poteva anche dire di non
sapere quel che avveniva oltre i confini nazionali (ed era difficile
contestarlo) ora chi parla o scrive del processo di Harrisburg senza aver
letto la sentenza, i documenti
del tribunale e le relazioni di chi, come Barbara
Forrest, ha dimostrato che l’ID non ha basi scientifiche, non può essere
giustificato. |
|
3/2/07-FR |
·
L’Avvenire (“Francia,
vietato libro islamico contro Darwin”) e La Repubblica ci
informano che sta cominciando a muoversi anche in Europa la grande macchina
gestita da H.Yaahya
(pseudonimo di A.Oktar,
anche se che alcuni pensano essere lo pseudonimo di un gruppo), un pubblicista che da anni gestisce con grande
abilità e con grandi disponibilità finanziarie la macchina informativa sulla
“biologia creazionistica” nel mondo musulmano. ·
Già
che siamo in Francia: in francese si può leggere un Dossier
sull’Evoluzione gestito dal CNRS (il CNR francese) ·
Interessante
un altro articolo oggi sull’Avvenire
(“La
Chiesa non impone. Se insiste è per convincere”); vi si possono leggere
continui richiami a documenti vaticani che garantiscono “l’autonomia della sfera civile e politica da quella
religiosa ed ecclesiastica”, invitando a “non
confondere ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio”, a rispettare “la distinzione tra le competenze della religione e
quelle della società politica” e sostenendo che “la chiesa non vuole imporre a coloro che non
condividono la fede prospettive e modi di comportamento che appartengono a
questa”. ·
Per rimanere
nell’ambito del dibattito sull’evoluzione, giusto pochi giorni fa, il
26/1/2007, un articolo dell’Avvenire
distorceva (per ignoranza o intenzionalmente?) un punto cruciale che riguarda
quanto la biologia ha scoperto sui meccanismi evolutivi, invitando (siamo nel
2007!) migliaia di fedeli lettori a disprezzare “l'ideologia
di certi evoluzionisti di oggi, che pretendono di vedere nel caso l'unico
e assoluto motore dell'evoluzione”. |
|
2/2/07-IT |
·
Un libro recente
(Una
lunga pazienza cieca, di G.Barsanti) racconta la storia di come negli
ultimi secoli si sono compresi un po’ alla volta i meccanismi dell’evoluzione
biologica; dimostrando quante e quali preconoscenze (solo negli ultimi secoli
molti – purtroppo non tutti - hanno capito che esistono i milioni di anni, i
miliardi di eventi biologici, i miliardi di eventi geologici) fossero
indispensabili per poter capire il ruolo creativo di un meccanismo
apparentemente “cieco”, non guidato da quell’intelligenza che noi attribuiamo
senza problemi solo agli individui (e non sempre a tutti…) della nostra
specie. ·
Da ieri alle 17
l’intera puntata di “Otto e mezzo” è disponibile in internet. ·
Su Panorama
è uscita un’intervista
di L.Sciortino a Daniel Dennett, che si può leggere integralmente su Pikaia
. D.Dennet l’8 febbraio parteciperà al convegno organizzato a Milano per il
Darwin Day |
31/1/07-IT |
·
Articolo molto
interessante sul Foglio (“Il
relativismo biologico fa dell’evoluzione un “ismo”, dice il prof. Erbrich”),
in cui si presentano le riflessioni di uno degli esperti (è un gesuita e
filosofo) presenti al brainstorming
organizzato dal papa a Castelgandolfo ai primi di settembre. Sembra che dopo
un secolo e mezzo e dopo l’enciclica
contro i naturalisti di più di un secolo fa la chiesa sia finalmente interessata
a “comprendere
cosa i naturalisti fanno e perché essi diano tanto affidamento al caso”.
Interessata? Erbrich conferma che “il Papa ha potuto partecipare solo alla
seconda giornata e quindi si è perso un po’ di tempo per spiegare al Santo
Padre ciò che era stato trattato il primo giorno”. Per quanto
riguarda le definizioni dei termini che usa, Erbrich dice che “Per evoluzione s’intende l’origine della
discendenza senza voler stabilire nulla su questa, mentre con il concetto di
evoluzionismo si fa riferimento non solo al senso dell’evoluzione della
realtà, ma anche l’affermazione del caso (oltre alla selezione) come
origine decisiva, causa di quanto di nuovo ed evoluto c’è nell’evoluzione.
In questo senso evoluzionismo è una specie di relativismo, secondo cui la
natura fisica e spirituale dell’uomo sarebbe prioritariamente prodotto del
caso e della selezione con la conseguenza che la natura umana non sia in
grado di dire nulla delle intenzioni di Dio come suo creatore” E’ certo apprezzabile che almeno Erbrich (a differenza del papa e dell’Avvenire) si
ricordi sempre della selezione naturale. Non si capisce perché
l’intervistatore insista a banalizzare quanto dice sintetizzando il tutto in
un brutale “degenerazione della teoria
dell’evoluzione a evoluzionismo”. Erbrich
osserva che “nella sua forma originaria,
come nei suoi successivi sviluppi ha il potenziale di far sbiadire la fede in
Dio quale creatore del mondo. Darwin stesso scrive in una lettera di essere
diventato poco a poco e in maniera indolore un agnostico, e precisamente
sotto l’influsso della teoria da lui sviluppata”. “C’è una differenza tra il fatto di una connessione
di discendenza che abbraccia tutti i viventi, dai più semplici e antichi fino
ai più recenti e più complessi, uomo compreso, e la causa o le cause di
questo fatto. Si può essere a favore dell’evoluzione, ma al tempo stesso contro
il ruolo eminente del ‘meccanismo’ di Darwin”. A questo punto è inevitabile tirare in
ballo Dio: di fronte alla geniale proposta (per aumentare i biologi credenti)
di … far vedere buchi inesistenti o magari creare altri e nuovi
buchi dove si riesce a farli; viene infatti in mente il detto “Dio
acceca chi vuol far perdere” … E non solo: se la terapia proposta è di
rifiutare l’evidenza che i buchi sono ormai tappati, è difficile pensare che
non ci fosse qualche ammiratore del Dio tappabuchi fra chi nel 1974
eliminando lo studio dell’evoluzione dalla scuola italiana ha ricreato un bel
buco che solo nel 1976 era stato chiuso … ·
Deprimenti,
anche dopo aver letto un po’ dello sconcertante (per l’ignoranza scientifica
che lo permea) forum
sulla trasmissione su Darwin trasmessa da LA7, due
lettere comparse sul Foglio per fare i complimenti per la
trasmissione contro Darwin. In particolare la prima; partendo come
presupposto da un’opinione letta in un precedente articolo sul Foglio (“le uniche scienze sono la matematica e la fisica; la
biologia e le materie ad essa correlate non sono scienza”), si
sostiene che … non bisognerebbe dare ascolto ai biologi che dicono che l’ID
non è scienza. E anzi nella lettera ci si lamenta che nella trasmissione
mancassero … matematici e fisici a confermare quello che sappiamo essere
purtroppo un argomento abituale di ben pochi matematici e fisici. [L’assenza
di esperti in quelle che oggi vengono spesso chiamate ... scienze religiose
non ha permesso di capire se anche loro sono contrari a considerare che la
biologia sia una scienza…]. |
|
30/1/07-IT |
·
Due interventi
oggi, ambedue di Sermonti, sul Secolo d’Italia (“bio - ingegneria, la
rivoluzione e' fallita”, sul problema della bioetica) e
sul Foglio (“L'evoluzionismo s'e'
fatto dottrina dogmatica e Darwin e' il suo profeta“, in cui insiste sull’idea che un’idea scientifica
utile e sempre confermata e migliorata possa essere considerata
un’ideologia.). ·
C’è anche qualcun altro, oltre a Sermonti, a Ferrara e al Discovery
Institute preoccupato per il diffondersi delle idee di Darwin e del
neo-illuminismo. Su una rivista finanziaria (Wall Street Italia, probabilmente
vicina al gruppo di Repubblica) leggiamo un articolo (”Neo-illuminismo:
l’Italia degli atei si mobilita nel nome di Darwin”) che il Vaticano
(!?) avrebbe lanciato un allerta “arriva anche da
noi il Darwin Day”. Deprimente venire a sapere, per gli evoluzionisti
italiani, che “Per l’Italia è una novità recente,
introdotta nel 2004 su iniziativa dell’UAAR e delle Librerie Feltrinelli.” |
|
29/1/07-IT |
·
Probabilmente in
Italia ci sono milioni di persone a cui sarebbe piaciuto partecipare ai
dibattiti sull’evoluzione che si sono svolti due settimane fa in occasione
del Festival della Scienza di Roma. Se anche gli interessati fossero
solo decine (a cui dovremmo aggiungere, obbligati a partecipare anche solo
per capire quante cose dovrebbero sapere, anche molti dei partecipanti alla
trasmissione su Darwin trasmessa da La 7 il 26/1/07) la loro curiosità può
essere soddisfatta in questa
pagina web di Pikaia che elenca i filmati disponibili dei dibattiti
sull’argomento. Quanto alla trasmissione citata si potrebbero fare ancora
altre riflessioni, magari riguardo all’incredibile attacco del conduttore
alla scienza, sostenendo gli scarsi risultati della biologia e della medicina
nel prolungamento della vita umana (con Alleva in sottofondo che lo invitava
a non usare farmaci, per coerenza). |
|
28/1/07-IT |
·
Articolo di
G.Corbellini (“Improbabile
Disegno”) sul Sole24Ore. Si accenna alla situazione attuale del
dibattito sull’evoluzione negli USA e in Italia e al comportamento che gli
scienziati evoluzionisti dovrebbero tenere per contrastare meglio l‘ondata
antiscientifica che ha preso di mira soprattutto la biologia e in particolare
l’evoluzione biologica. Si accenna alla penosa trasmissione su LA7 e alla
debolezza dell’antievoluzionismo italiano, e in particolare al ruolo che il
Foglio si è assunto. ·
Intervento del
Papa all’Angelus
che riprende brevemente il problema che angoscia lui ma anche molti altri che
da tempo usano correttamente la ragione (di solito non ulteriormente
illuminata), quello del rapporto fra fede e ragione e in particolare il fatto
che “Quando invece l'uomo si riduce a pensare
soltanto ad oggetti materiali e sperimentabili e si chiude ai grandi
interrogativi sulla vita, su se stesso e su Dio, si impoverisce”. Per essere più chiaro: “In realtà, lo sviluppo moderno delle
scienze reca innumerevoli effetti positivi, come noi tutti vediamo; essi
vanno sempre riconosciuti. Al tempo stesso, però, occorre ammettere che la
tendenza a considerare vero soltanto ciò che è sperimentabile costituisce una
limitazione della ragione umana e produce una terribile schizofrenia, ormai
conclamata, per cui convivono razionalismo e materialismo, ipertecnologia e
istintività sfrenata. È urgente, pertanto, riscoprire in modo nuovo la
razionalità umana aperta alla luce del Logos divino”. |
|
27/1/07-IT |
·
Consegna oggi
del premio Nonin al paleoantropologo
Yves Coppens. Interviste sul Messaggero
Veneto e sull’Espresso ·
Nella bergamasca
invece si va in senso contrario: ieri oggi e domani un ingegnere nei locali
messi a disposizione dalla comunità montana presenterà le sue idee su “Evoluzionismo: mito o
realtà?”. Vista la fonte della notizia (il sito dell’A.l.S.O.) ci si
meraviglia un po’ di leggere nel programma (lo stesso svolto gli anni scorsi
a Vimercate e Bovisio Masciago) che “Si vogliono solo fornire elementi nuovi
per non escludere che alla base della nostra esistenza vi sia un progetto
intelligente, in grado di rispondere ai perché della vita”. [Anche in Italia si comincia a sostituire creazione
con progetto intelligente? Il papa autorizza questa americanata dopo
che anche i programmi scolastici di religione appena approvati citano sempre
e comunque, dall’asilo alle superiori, la creazione? Saranno cattolici?] ·
Articolo
umoristico dell’Unità (“A Fini il resto“) in cui si cita la domanda con cui Ferrara
aveva iniziato lo speciale contro Darwin: «Il mondo è stato creato in vista di
Fini?» ·
Sul sito web SRM si può leggere un giudizio sul
Festival delle Scienze di Roma. Sembra strano, ma il giudizio sembra simile, anche
se migliore del giudizio dato sul Festival Di Genova: “Un evento molto interessante, ben
organizzato e ben comunicato, con un buon successo di pubblico; ha avuto il
solo limite di essere apparso in alcuni momenti sbilanciato su posizioni
laiche, con un contraddittorio incompleto con le posizioni cattoliche o
comunque religiose.” |
|
26/1/07-IT |
·
Poco da dire di
positivo sulla puntata di Otto
e mezzo Per chi non l’avesse ancora letta, questo è il momento
adatto per leggerla per
verificare di persona come il giudice Jones abbia saputo provare
che oggettivamente l'ID in quel momento non poteva essere definita scienza ma
religione. Il Discovery Institute ha dovuto adeguarsi, tanto è vero – ma
sembra che gli amici italiani dell’ID non se ne siano nemmeno accorti - che solo qualche giorno fa (“Intelligent design: The God
Lab”) è stato inaugurato il
loro primo laboratorio di ricerca;
qualcuno
sospetta che si sia creato qualcosa di simile al “Tobacco Institute”,
organizzato dai produttori di sigarette… Strano comunque che i giornalisti
del Foglio, l’unico quotidiano che ha seguito direttamente il processo,
evitino di parlare di come è finito e di citare la sentenza; anzi, ad una
domanda precisa (ma poco ragionevole, dato che sembra piuttosto sospetto che
sia rilevante l’opinione di un giornalista su un argomento che non conosce)
delle conduttrice il giornalista che aveva seguito il processo ha dimostrato
che quelli dell’ID non avevano convinto il giudice ma lui sì…). A questo punto sarebbe davvero importante capire su quali basi
(culturali? politiche? religiose?) i tre giornalisti del Foglio (uno dei due
quotidiani italiani che stanno conducendo da anni una battaglia contro il
darwinismo, ma anche contro l’evoluzione, come si è visto qui negli ultimi
due anni) non si siano convinti a cambiare idea nemmeno dopo aver sentito le
parole chiare e documentate di ben due che, almeno dal loro punto di vista,
avrebbero potuto considerare ben più esperti di altri, P.Coyne e F.Facchini,
in quanto contemporaneamente religiosi e scienziati. ·
Curiosi alcuni
interventi nell’animatissimo forum
gestito dalla trasmissione, come quello di un giovane e sconcertato
naturalista torinese che avrebbe voluto correggere in diretta la valanga di
errori che usciva dalla bocca di molti dei partecipanti al dibattito (…è
perfettamente condivisibile il fatto che gli risultasse “fisicamente”
fastidioso sentirli…come è successo anche a un
partecipante al forum della SIBE …)
…; un altro partecipante
fornisce l’indirizzo
di un blog dove si presentano alcuni pezzi tradotti di “The God
delusion” di Dawkins. Nella maggioranza gli interventi mostrano comunque
un’enorme confusione fra evoluzione biologica ed evoluzione culturale e sono
comunque (purtroppo) di approvazione alle idee dei conduttori e degli altri
giornalisti presenti in studio; d’altronde non dovremmo meravigliarci: i
partecipanti sono quasi tutti frequentatori abituali del forum, come si
capisce dal numero progressivo dell’intervento, spesso sopra il 100. Speriamo
che non siano rappresentativi del modo di pensare l’evoluzione che
caratterizza la popolazione italiana. In quel caso le uniche cose importanti
da fare riguardano la formazione scolastica. Di evoluzione si potrà
discutere con i giornalisti solo fra vent’anni ….? ·
Uno strano breve
articolo sull’Avvenire (“Magris:
«Il senso del divino dietro l'evoluzione» “) in cui si critica e si
approva (ragione e fede non sembrano avere qui confini chiari…) un articolo
di C.Magris comparso ieri sul Corriere e citato in data 15/1 (“Miseria
del creazionismo”); si può leggere che “Magris
ha sferrato un duro attacco al creazionismo [che] offende il senso religioso
cui si appella” ma anche che “Magris non
ha voluto affatto appiattirsi sull'ideologia di certi evoluzionisti di oggi,
che pretendono di vedere nel caso l'unico e assoluto motore dell'evoluzione”
[ovviamente è triste notare che, e l’Avvenire lo dimostra, solo i
creazionisti posso credere alla folle idea che il “caso
[sia] l'unico e assoluto motore
dell'evoluzione”]; si parla poi male di Croce, che “rigetta la contaminazione tra Spirito e materia”
e si rifiuta subito dopo la “contaminazione tra
Spirito e materia” … “difendendo l'unicità
dell'uomo, non riducibile a specie animale tra le tante”. [E’ senza
dubbio un articolo molto acrobatico]. ·
Un commento
all’articolo di Magris sul Corriere anche sul Foglio ("Magris
new age") |
|
25/1/07-IT |
·
Il 27/1 presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Ud) verranno
consegnati i premi
Nonino: Uno di questi premierà il lavoro di Yves Coppens, francese, uno
dei maggiori paleoantropologi viventi e uno degli scopritori di Lucy (il
primo Australopithecus afarensis) nel 1974. Ce ne parla un articolo di
Claudio Magris (uno dei componenti della giuria) sul Corriere della Sera
(“Miseria
del creazionismo”) in cui, oltre a ricordare i meriti di chi lavora per
chiarire la storia evolutiva dell’uomo, si condanna la stupidità e la scarsa
curiosità di chi per motivi religiosi o politici nega l’importanza delle
ricerche che negli ultimi 150 anni hanno permesso di contribuire con nuove
conoscenze all’evoluzione culturale umana. |
|
24/1/07-USA |
o
L’NCSE (National Center for Science Education)
informa (“Kent
Hovind sentenced to ten years”) che ·
“the
evangelist who styles himself "Dr. Dino" and runs the Creation
Science Evangelism ministry as well as Dinosaur Adventure Land, a small
creationist theme park in Pensacola, Florida, was sentenced to ten years in
federal prison on January 19, 2007. In November 2006, a federal jury
found Hovind guilty of fifty-eight charges, including failing to pay
payroll taxes for his employees, structuring financial transactions to avoid
reporting requirements, and "corruptly endeavor[ing] to obstruct and
impede the due administration of the internal revenue laws" in a number
of ways. He was detained in jail until his sentencing, although his wife Jo
Hovind, who was found guilty of forty-four charges, was allowed to remain
free.” |
|
23/1/07-IT |
o
Italia oggi in due articoli cerca di illustrare un’iniziativa
diretta del ministro Fioroni sugli editori per modificare i libri di testo
della scuola primaria. In un primo articolo (“Fioroni
riscrive i libri della Moratti”) si forniscono le informazioni su una
lettera riservata che il ministro avrebbe scritto in gennaio a Federico
Motta, presidente degli editori. Nell’articolo si racconta che “Con una nota del 31 agosto scorso, Fioroni
aveva annunciato alle scuole del primo ciclo che le indicazioni nazionali
allegate al decreto n. 59 sarebbero state riviste. Ma la commissione
incaricata di farlo è ancora ferma la palo. Intanto, i docenti entro fine
maggio adotteranno i nuovi libri di testo, e si troverebbero a dover adottare
sempre gli stessi, quelli decisi dalla Moratti. E così, anche Fioroni è
ricorso al dialogo con gli editori. In una missiva riservata, il ministro
chiede aiuto a Federico Motta, presidente dell'Aie, l'associazione italiana
editori per bloccare la stampa dei volume ancien regime. …. Il ministro
spiega che è sua intenzione restituire alle scuole e ai docenti la piena
autonomia nella didattica, autonomia che non sempre le indicazioni nazionali
in vigore, argomenta il ministro, sembrano tenere nell'adeguata
considerazione …. Fioroni chiede a Motta, e agli altri editori che
rappresenta, di mandare in stampa libri per il primo ciclo di scuola più
attenti alla qualità culturale e al rigore scientifico che non a ´una mera
adesione ai vincoli prescrittivi delle indicazioni nazionali e alla
nomenclatura, talvolta artificiosa in essa presente'. L'appello ai prof a
prendere atto dell'innovazione, a questo punto, dovrebbe arrivare con la
solita circolare primaverile per la scelta dei libri di testo.” o
Il secondo
articolo (“Fioroni,
blitz sui libri di testo”) è invece un invito a … ritirare questa lettera
(“Con un blitz che ha ben pochi precedenti il
ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha chiesto agli editori
italiani di riscrivere i libri di testo per la scuola primaria prima che i
nuovi programmi siano stabiliti da norme legislative.”). Errore! In
realtà il blitz ha recenti precedenti: i precedenti programmi del ministro
Moratti sono stati approvati (senza un’ampia discussione in parlamento come
era sempre avvenuto prima, anche in tempi di forti contrasti ideologici) il 19
febbraio del 2004, mentre la riunione per fornire i nuovi programmi agli
editori per adeguare i libri di testo si era svolta l’8 ottobre
2003. Anche il finale dell’articolo sembra ignorare o sottovalutare il
non rispetto delle procedure da parte del precedente ministro: “Su questione delicata come quella dei libri di testo,
che oltre alla politica coinvolge gli insegnanti e le famiglie e un bene
primario come il diritto all'educazione, ci si sarebbe attesi ben altra
trasparenza. Anzi, che tutto questo avvenga alla luce del sole è diritto
primario di ogni famiglia e ogni insegnante che in quella scuola deve vivere
e crescere. Quella lettera umma-umma è un brutto precedente, e speriamo che
torni subito nel cassetto...”. [Per chiunque
conosca i fatti oggettivi che dimostrano il precedente mancato rispetto delle
procedure, potrebbe invece essere ragionevolmente [sì,
è una situazione in cui occorre usare la ragione, non la fede]
ritenuto urgente il ripristino, appena possibile, di una situazione
comparabile a quella degli altri paesi con cui dobbiamo confrontarci, a
cominciare dalla rivalutazione del metodo scientifico]. |
|
22/1/07-IT: |
·
[Da Pikaia]
Per il 26/1 LA7 ha organizzato una puntata televisiva di 8½… contro
l’evoluzione. Sembra davvero che argomento
della puntata sia l’Intelligent Design e che partecipino solo filosofi e
giornalisti; fra l’altro solo uno dei partecipanti (T.Pievani) si occupa a
tempo pieno del problema dell’evoluzione, mentre gli altri per loro
ammissione sono in gran parte dilettanti (su questo argomento) che la TV
trasforma in esperti (con un progetto davvero poco intelligente). Non c’è
nemmeno uno scienziato esperto di evoluzione biologica. Il fatto che l’ultima
pagina del Foglio in cui si parlasse bene dell’evoluzione e del darwinismo
sia stata stampata il 3/4/04 (poi è seguito un biennio di pagine intere
contro la teoria dell’evoluzione, come documentato da questo sito web) non è
davvero di buon auspicio …. |
|
21/1/07-IT |
·
Oggi nel blog
del sito SRM (Scienza e Religione nei Media) viene citato e interamente
riportato un articolo comparso nel sito dell’
A.l.S.O. e citato qui sotto
in data 11/1. L’argomento è la critica all’articolo di Pievani sul discorso
del papa a Regensburg, pubblicato su Micromega e diffuso dal sito di Pikaia,
il portale dell’evoluzione. |
|
20/1/07-CH: |
·
[Da Pikaia]
E’ decisamente impegnativo il programma
di celebrazioni darwiniane “In viaggio con Darwin” che dura tutto
il 2007 ed è organizzato a Lugano dalla Società Ticinese di Scienze Naturali.
Si comincia il 12 febbraio con
G.Giorello. Il programma si dovrebbe anche trovare nel sito web della STSN |
|
19/1/07-IT: |
·
[Da Pikaia]
Interessante e importante il nuovo sito web organizzato dalla Fondazione
Veronesi e del Ministero della Pubblica Istruzione: I giorni della scienza.
Commovente vedere fra i percorsi didattici
proposti (non si capisce se sono per l’asilo, le elementari o le medie) anche
uno (Darwinianamente)
in cui, in una pagina con il logo del Ministero della Pubblica Istruzione, si
leggono tranquillamente parole un tempo negate o censurate come “teoria darwiniana” (fino a pochi mesi fa
inesperti consulenti ministeriali imitavano alcuni religiosi inesperti che
amano tuttora chiamarla “ideologia darwiniana”,
come se facesse parte della concorrenza). |
|
17/1/07-IT: |
·
Si è verificato
qui sotto (in data di ieri) cosa pensi della scienza e del modo (scorretto e
riduzionista) in cui si utilizzerebbe oggi la scienza nel mondo universitario
il giornalista che si trova a dirigere una struttura didattica universitaria
(un Master) in un’università pontificia che è stata accreditata come
università che fornisce titoli riconosciuti dallo stato italiano. Non è probabilmente una situazione unica; cosa
succederà a molte di queste nuove università private approvate negli ultimi
anni dal CNVSU, a volte prima ancora di
avere un numero minimo di docenti - quasi solo perché respiravano, quando
saranno sottoposte ad un controllo basato sui criteri internazionali che il
nuovo governo continuamente cita?
Come si può verificare, per ora sembra che sia tutto tranquillo; anzi:
almeno da una di queste (accettata due anni fa ma tuttora con un solo docente
… forse nessuno controlla nemmeno questo….) escono addirittura critiche verso
la serietà delle altre, verso “il pantano in cui in alcuni casi è la scienza oggi”. Un ragionamento
interessante può essere fatto in riferimento a queste critiche alla scienza
fatte dal direttore di una struttura didattica di livello universitario in
ambito scientifico (un Master in Scienze Ambientali); bisogna innanzitutto
notare che questa struttura non svolge ricerca scientifica sperimentale sul
campo ma fornisce comunque titoli che sono riconosciuti in un contesto
lavorativo (il Master – ottenibile anche da non laureati - è espressamente
riconosciuto dal ministero dell’Ambiente) in cui prevale il ruolo di
controllo sull’attività degli scienziati; ci troviamo di fronte a una
situazione fortemente asimmetrica, con una struttura che non contribuisce
allo sviluppo della conoscenza scientifica ma potrebbe invece – e il
direttore lo conferma - facilmente contribuire allo sviluppo delle critiche. E’ evidente il
vantaggio di chi non può essere criticato per la qualità e la originalità del
contributo che dà allo sviluppo delle conoscenza scientifiche. Negli USA le
chiamano “teaching university”, ma di solito il loro nome non esce al di
fuori della contea, né vengono inaugurate
dalle massime autorità statali e religiose. Quello che risulta irragionevole
è che da una struttura di questo tipo escano critiche (ovviamente
ideologiche) invece che contributi scientifici. |
|
16/1/07-IT: |
·
Interessante e preoccupato
intervento del premio Nobel Rita Levi Montalcini ieri all’apertura del festival della Scienza a Roma.
Come riporta l’ANSA,
“Rita
Levi Montalcini ha invitato i giovani a "rifiutare qualunque attacco
alla scienza perché - ha detto davanti a un pubblico di giovani - sarebbe
anche un attacco all'homo sapiens". Secondo il Nobel è anche sbagliato
pensare che la scienza non abbia un'etica. "Non è vero - ha aggiunto
- che la scienza sia agnostica perché la scienza è di per sé ricerca della
verità e questo è già un principio etico". Qui
in un blog si trovano altri punti dell’appassionato intervento, che
potrebbe essere considerato anche un po’ provocatorio, visti i recenti tagli
finanziari che continuano sulla linea di precedenti iniziative politiche e
culturali contro la scienza. Per gli aspetti politici basta solo ricordare
il premio
speciale della presidenza del consiglio per la ricerca, dato nel 2004 al
più noto evoluzionista antidarwiniano italiano, proprio per la sua battaglia contro il darwinismo. Difficile
non considerare questa iniziativa, finora unica nel mondo occidentale, come
un attacco alla scienza. Per gli aspetti
culturali si può notare come talvolta eviti di rispondere e si tuffi
nel passato (“quanti erano gli scienziati che
erano sacerdoti…”) chi smentisce che la chiesa cattolica oggi non
sopporti alcuni aspetti centrali del metodo scientifico (altrimenti non si
sarebbe angosciati del fatto che “la teologia non
viene più riconosciuta come scienza” e che la scienza sia troppo “riduzionista”) e non accetta il fatto che abbia
avuto successo grazie un'utilizzazione corretta e rigorosa della ragione
(altro che “il pantano in cui in alcuni casi è la
scienza oggi”…). |
|
12/1/07-IT |
·
Se guardiamo non
il termometro ma il calendario ci possiamo accorgere che è in arrivo un
importante compleanno. Quello che interessa a Schroeder? No, quello di
Darwin, il 12 febbraio. Cominciano a comparire quindi i programmi delle
iniziative che, soprattutto in gennaio e febbraio ci ricorderanno del ruolo
delle scoperte della biologia nell’evoluzione culturale umana, e questo
soprattutto negli ultimi due o tre secoli. Alcuni aspetti dell’evoluzione
verranno toccati questa settimana durante il “Festival della scienza” che inizia a Roma dal 15
gennaio, dal titolo “Le
età della vita”. Ci sono poi iniziative a Ferrara
e qui comparirà man mano il calendario
delle iniziative sponsorizzate dalla UAAR. |
|
11/1/07-IT |
·
Sulla New York Review of Books una recensione (“A Mission to
Convert “) del libro “The God
delusion” di R.Dawkins. ·
Sul sito dell’
A.l.S.O. (i creazionisti
biblici italiani, oggi non più a rischio di estinzione dato che, come già da decenni
molti di loro hanno fatto negli USA, stanno cercando di riciclarsi come
evoluzionisti) si leggono talvolta informazioni davvero curiose – e per
fortuna tenute nascoste - sull’interazione pacifica fra uomini e dinosauri (“i dinosauri siano esistiti in abbondanza prima del
Diluvio, dopo il quale si sono estinti a causa delle mutate condizioni
ambientali. La convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche
problema, ma fino ad un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori.”) e sul progressivo peggioramento qualitativo del DNA da
Adamo in poi (“Caino sposò una sua sorella …. Questo tipo
di matrimonio sarà in seguito proibito …la pericolosità biologica del
matrimonio fra consanguinei è andata aumentando via via che il nostro
patrimonio genetico si è degenerato”).
Oggi è comparso un articolo (“Da Ratisbona a Milano: in
difesa di Darwin contro l’attacco cattolico”) in cui si discute l’articolo di Telmo Pievani comparso su
Micromega.(“Il papa e
l’eretico: la strana alleanza dei teologi tedeschi”, dal sito di Pikaia);
curioso il richiamo anche qui alla degenerazione del genoma, che davvero
preoccupa da tempo i responsabili del sito web: “come specie, [andiamo] verso la
progressiva riduzione della vitalità e la conseguente estinzione … ed è
dovuto all’inesorabile accumulo di mutazioni che nessuna selezione, né
naturale né artificiale, è in grado di bloccare. Le stesse mutazioni che per
la scienza immaginaria darwiniana portano all’evoluzione, ma per la biologia
- scienza vera e non immaginaria - portano all’esatto contrario, cioè alla
degenerazione del genoma”. Sarà rispettoso della par condicio, ma è poco chiaro e forse anche
poco ragionevole il fatto che a Darwin, che già ebbe numerosi figli, si
attribuisca anche la paternità di quasi tutte le ideologie, del novecento ma
anche dei secoli precedenti: “…. l’ideologia evoluzionistica darwiniana
– madre del razzismo, del comunismo, del nazismo e del capitalismo selvaggio
…”. [La
frase non è originale, ma di solito la frase finiva prima con un punto, e si
evitava di inserire proprio tutto …] [E’ importante ricordare che se l’
A.l.S.O. intende ora adeguarsi all’impostazione favorevole
all’origine comune di tutti gli esseri viventi, secondo le indicazioni della
chiesa cattolica, dovrebbe, come hanno fatto i creazionisti USA che si sono
riconvertiti all’intelligent design dei primi del 1800, eliminare o depurare
molte pagine web. Dovranno però anche ricordarsi di chiedere la
disattivazione degli archivi che hanno memorizzato ripetutamente il contenuto
del loro sito nel 2004, 2005 e 2006. Sarebbe infatti imbarazzante se, come è
stato fatto dal giudice nel processo di Harrisburg, si potesse dimostrare che
da un giorno all’altro hanno eliminato la parola “creazionismo”. Prima di
allora sarebbe anche utile che qualcuno informasse il papa sulle opinioni non
ancora ben allineate con le sue di questi nuovi defensores fidei ] ·
La Fondazione
Faraggiana, con il patrocinio del Comune di Novara e la collaborazione della
Società Filosofica di Novara, organizza una serie di brevi corsi sul tema
"Che fine ha fatto Charles Darwin?". L'ultimo corso
rispetterà il seguente calendario: · Martedì 16 - 23 - 30 gennaio
2007: "La
scimmia, l'uomo e gli altri animali". Relatori Prof. Giuseppe Ardito, Ordinario di Antropologia
all'Università di Firenze, Prof. Giacomo Giacobini,
Ordinario di Anatomia umana all'Università di Torino, Prof.ssa Luisa Battaglia, Ordinario di Filosofia morale
all'Università di Genova. Tutti gli
incontri si terranno alle ore 18 nella Saletta della Fondazione Faraggiana
(sita al pianterreno del Museo di Scienze naturali Faraggiana, in via Bescapé
12) che è stata inaugurata il 14 novembre. |
“i dinosauri sono esistiti in abbondanza prima del
Diluvio, dopo il quale si sono estinti a causa delle mutate condizioni
ambientali. La convivenza dell'uomo con loro poteva comportare qualche
problema, ma fino ad un certo punto, essendo essi quasi tutti erbivori.” |
10/1/07-IT |
·
Festival della scienza a Roma dal 15 gennaio, dal titolo “Le età della vita”: “La seconda edizione del Festival delle
Scienze di Roma definisce il suo percorso narrativo attraverso le fasi
dell'arco temporale del ciclo di vita, affrontando alcuni dei temi più
interessanti che emergono dallo studio scientifico e filosofico dello
sviluppo dell'individuo. |
|
9/1/07-IT |
·
Sull’Unità un articolo di Pietro Greco ("L'evoluzione non ha
bisogno di Dio”): Si parla dell’ultimo libro di T.Pievani: “Ci
sono almeno tre tesi di fondo in «Creazione senza Dio», il libro che
Telmo Pievani ha da poco affidato ai tipi della Einaudi. La prima è che è in
atto un attacco gratuito al darwinismo, ovvero all´unica teoria scientifica
oggi in grado di spiegare i fatti dell´evoluzione biologica. La seconda tesi
è che l´attacco a Darwin è la punta emergente di assalto più generale alla
scienza stessa. La terza tesi di Telmo Pievani è che si tratta di attacchi
molto pericolosi, da non sottovalutare”. ·
Oggi a Roma, all’UPRA, una strana conferenza (infatti il relatore è un
medico universitario che non lavora su temi evoluzionisti e che non risulta
avere pubblicazioni né libri sull’argomento) su “Actual problems of evolution and evolutionism”
in un ateneo, anche se pontificio. Il fatto è curioso: siamo in un periodo in
cui sembra che tutti vogliano verificare il livello di serietà degli atenei e
in cui dal papa vengono appelli sia ad ampliare il concetto di scienza che a
dimostrare che la fede usa la ragione invece di evitarla avendone paura.
Forse tutti questi discorsi non riguardano le università pontificie? Forse
basta aver letto il Genesi per poter parlare di evoluzione? Il fatto che
ultimamente si siano organizzati molti convegni sull’argomento convocando
soprattutto teologi sembra lo dimostri, ma allora sarebbe meglio evitare di
chiedere serietà solo agli scienziati ma soprattutto di pensare che qualcuno
possa credere che si sia interessati all’uso della ragione. Solo, con la fede
lo si potrebbe credere … ·
“Dal sito del GRIS
leggiamo che: “Il Progetto triennale
SRM "Science and Religion in Media" si fonda sull'attività di un
Gruppo di Studio del Master in Scienza e Fede, su Scienza e Religione nei
Media, costituito presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Il Progetto
SRM si svolge in collaborazione con il Progetto STOQ - Science Theology and
the Ontological Quest, fondato sulla collaborazione di sei Università
Pontificie di Roma (Lateranense, Gregoriana, Regina Apostolorum, Santa Croce,
Salesiana, Angelicum) e coordinato dal Pontificio Consiglio della Cultura con
il supporto della John Templeton Foundation. Gli obiettivi del Project SRM
sono: Dal sito web è possibile l’accesso e
la consultazione dell’interessante Archivio del Pontifical Council for Culture
che contiene molti documenti, libri e interventi sul tema del rapporto
Scienza/Fede e sui cambiamenti di ruolo intervenuti nel corso del tempo. Si
possono trovare in questo archivio ad esempio la lettera
di GP2 a P.Coyne del 1988, che ancora non sembra proprio arrivata a
destinazione, e il documento
all’Accademia Pontificia del 1996, contestato (sarebbe addirittura “piuttosto vago e ininfluente”) da chi, non
avendo studiato molto la biologia, si lascia ammaliare dal Disegno
Intelligente. |
|
8/1/07-USA |
·
In questi giorni di assenza in Italia di discussioni fresche
sull’evoluzione, si va a cercare negli USA, dove non mancano mai… e così si
fanno interessanti scoperte fra le reazioni al recente libro (“The
language of God”) di Francis Collins, un genetista che ha diretto l’Human
Genome Project; nel libro chiarisce le sue idee da evoluzionista teista (come
“non-Catholic
evangelical Christian”) e contesta con
argomenti seri e documentati le opinioni degli antievoluzionisti e di chi
diffonde l’Intelligent Design, la nuova forma USA di creazionismo, mascherato
ma non troppo. Nel loro sito internet (Living Traditions) in cui da
una decina di anni pubblicano decine di documenti abbastanza elaborati, molti
dei quali evidenziano l’interesse a confutare non solo la teoria darwiniana
che spiega l’evoluzione biologica ma addirittura l’evoluzione biologica
stessa. Non c’è da meravigliarsi come siano molti gli articoli in cui si analizza
il libro della Genesi, cercando quindi si convincere che il Genesi racconti
fatti avvenuti e non un mito, mentre secondo loro sarebbe invece l’evoluzione
ad essere un mito, e via delirando, certo in modo non molto diverso da quanto
sostengono alcuni antievoluzionisti italiani, che però da qualche anno non
cercano più tanto di difendere la lettura letterale della Genesi. Quello che appare strana è soprattutto la contestazione della posizione
attuale della chiesa cattolica sull’evoluzione come una fatto; strano e
assolutamente incredibile, dato che è accettata anche dal documento del 2004
firmato dall’attuale papa. Gli articoli più recenti inseriti nel sito Living Traditions, per ora un
paio, sono dedicati appunto a cercare di contestare (e l’impresa non è per
niente facile, anzi risulta penosa ...) le idee e soprattutto i fatti citati
da F.Collins per negare che il Genesi sia una descrizione di fatti avvenuti e
per contestare che l’Intelligent Design USA sia più che una truffa. Patetici i
tentativi di contestare le argomentate e documentate dichiarazioni di
Collins, che accetta i meccanismi evolutivi proposti da Darwin, utilizzando
dichiarazioni, ovviamente finora non dimostrate, di sostenitori dell’ID. Gli articoli probabilmente più intriganti del sito sono quelli che
cercano di rispondere (addirittura in due puntate) alla domanda “Did Woman Evolve from the Beasts?”.
[… No,no, non li ho letti; tutti sanno che anche l’uomo – non solo la
donna - è derivato dalle bestie, per cui non mi aspetterei, come tutti,
grandi novità….] |
|
7/1/07-IT: |
·
Riprendono a Milano gli Happy Hours evoluzionistici; il primo
incontro sarà l’11 gennaio, e poi ci si
troverà il 2° e il 4° giovedì del mese alle ore 18,30 nel caffè del Museo di
Storia Naturale di Milano. Qui il programma,
che si può recuperare anche nel sito web di Pikaia.
Si raccomanda di prenotare (si può fare fino al giorno prima). |
|
6/1/07-IT: |
·
Articolo sul Foglio con un titolo sconcertante se lo pensiamo
riferito ad un prodotto dell’evoluzione culturale umana (“Scruton
dice che la scienza senza saggezza renderà l’uomo superfluo”), “uomo
superfluo”? in effetti il titolo riprende una frase dell’articolo…! Si citano
alcune opinioni di un filosofo inglese (Scruton, apprezzato anche
dall’Avvenire) che forse in questo caso non troverebbero posto nemmeno
sull’Avvenire |
|
5/1/07-IT: |
·
Articolo sull’Avvenire sull’insufficienza del metodo scientifico
(“Se
la scienza funziona solo a metà”): “Il
riduzionismo non può pretendere di coprire il ruolo della filosofia, ma non
può nemmeno pretendere di essere l’unico metodo della ricerca scientifica.”,
“Esso è senza dubbio il più preciso ed efficiente nell’ambito del puramente fisico”.
Accontentiamoci quindi di quest’ultima frase, interessante e condivisibile …
in attesa dell’articolo su Scruton di domani, che dirà il contrario… Poco chiara anche la frase che sembra non voler approfittare
positivamente del ruolo del caso, probabilmente non sapendo distinguere fra
le diverse scienze: dopo aver detto che al riduzionismo occorre aggiungere “altri
metodi e altri paradigmi come l’olismo, la teoria della complessità, la
teoria del caos, l’emergentismo“ si fa notare che “Certamente, queste teorie impallidiscono
quanto a rigore di leggi e di previsioni nei confronti del metodo
riduzionista, tuttavia hanno la prerogativa di guardare ai fenomeni complessi
nella loro integrità e sono libere dal principio pregiudiziale per cui
necessariamente tutto è diretto in modo deterministico dalle costitutive
componenti materiali“. Chi ha mai detto che c’è determinismo nei problemi
di cui si occupa la scienza, e in particolare in biologia? Sarà stato qualche
matematico o qualche famoso fisico…? |
|
4/1/07-IT |
·
Sul Foglio un articolo “Una
scoperta di Piero Angela” in cui si criticano le scoperte sul ruolo degli
ormoni nel comportamento sessuale umano. La conclusione dell’articolo? “... anche
… i relativisti assoluti, si rendono conto che devono aggrapparsi a … una base reale, condivisibile, per
giustificare … le loro evidenti devianze soggettive. Così
in nome della natura animale, istintiva, esclusivamente corporale,
contraddicono la natura umana, animale ed intellettuale ad un tempo, che è
anche esigenza spirituale di fedeltà, di amore, di relazione duratura, di
sacrificio, di responsabilità”. Sembra evidente che non si voglia capire
quanto sia stato dimostrato che sono ragionevoli
e giustificabili in quanto seri i problemi di chi non
sopporta il celibato, una condizione che sicuramente “contraddice
la natura umana, animale ed intellettuale ad un tempo”, per cui non si
può trattare come se fosse “devianza soggettiva”.
|
|
3/1/07-USA: |
·
Nel sito di “Sense
about science” si analizzano e si contestano gli errori presenti in
alcune dichiarazioni di celebrità su problemi scientifici. Qui una sintesi, |
|
2/1/07-IT: |
·
No, purtroppo non è come si poteva sperare tre giorni fa: sembra che non
tutti al Foglio abbiano letto l'articolo
del Foglio del 30/12 in cui si racconta che Francis Collins sull'ID
"si preoccupa personalmente di smontare alcuni capisaldi dottrinali a
cominciare dall’“irriducibile complessità” e alla cui dottrina rimprovera il
ridimensionamento della figura di Dio e la pericolosità di alcuni assunti
che, se sconfitti in modo flagrante da
tesi contrarie, porterebbero a fondo con loro la fede di tante persone che li
hanno adottati per contrapporsi all’ateismo". E così oggi si può leggere un articolo ("Elementare
Watson, è soltanto un disegno intelligente") in cui un
giornalista, ovviamente diverso dal precedente, racconta, citando un articolo
del Sunday Times (“Creationism
gains foothold in schools”) che un
ministro sta valutando l’utilità di inserire l'ID nei programmi scolastici di
religione in Gran Bretagna, ritenendo che “Intelligent design can be explored in religious
education as part of developing an understanding of different beliefs”. Il giornalista crede ancora che l'ID sia scienza nonostante il parere
fortemente contrario di un esperto come Collins da poco recensito sul Foglio
e soprattutto la sentenza al processo di
Harrisburg, dove il giudice Jones ha provato la truffa organizzata dai
creazionisti USA dimostrando che l'ID non poteva essere definita scienza;
tanto è vero – ma sembra che gli amici italiani dell’ID non se ne siano
nemmeno accorti - che solo qualche
giorno fa (“Intelligent
design: The God Lab”) è stato inaugurato il
primo laboratorio di ricerca; qualcuno sospetta
che sia qualcosa di simile al “Tobacco Institute” dei produttori di
sigarette… Il giornalista si stupisce quindi che non si preveda di parlare delle
scoperte (?) dell’ID nella lezione di scienze ma in quella religione ("riguarda l'insegnamento religioso e non i piani di
studio scientifici"); il giornalista poi si stupisce anche che il
Sunday Times citi il creazionismo
nel titolo dell'articolo ("Creationism
gains foothold in schools"). Si stupisce anche delle critiche che arrivano dalla chiesa anglicana
("non vedo problemi a far procedere assieme
fede cristiana e darwinismo"), tanto è vero che, per sminuirle,
ritiene utile sottolineare che le critiche vengono da esponenti che definisce
“ultraliberal”. Non sospetta che la sua “obiettività” possa essere smentita
da una notizia che era stata citata anche in questa rassegna stampa in data
21/3/05: avrebbe potuto infatti citare invece l'arcivescovo di Canterbury (la
massima autorità religiosa degli anglicani), le cui idee contro
l'insegnamento dell'ID e del creazionismo a scuola sono uguali e si possono
leggere nell’intervista originale del 21/3/06
ma anche sull'Avvenire
del 22/3/2006 ("L'arcivescovo di
Canterbury, massima autorità spirituale per ottanta milioni di anglicani nel
mondo, non ritiene che il creazionismo debba essere insegnato a scuola. In
un'intervista al "Guardian",
Rowan Williams esprime dubbi sulla stessa ipotesi"). Last but not
least, è davvero strano che il giornalista dimentichi che l'Italia non ha
bisogno di imparare né dagli USA né dalla Gran Bretagna: il creazionismo a
scuola viene insegnato da sempre, come in Turchia, e talvolta non solo
nelle ore di religione, dove è espressamente previsto dai programmi
fin dall’asilo.
E' sufficiente controllarli (ci sono anche in internet) per …
"tranquillizzarsi" … e scrivere invece qualche articolo sul grave
problema dell'ignoranza scientifica dell'italiano medio e sui rischi che
questo comporta … magari nel confronto con i cinesi. L'Italia purtroppo ha un problema diverso: qualcuno ha approfittato del
ministro Moratti (che se n'è accorto troppo tardi) per eliminare
l'insegnamento del metodo scientifico e dell'evoluzione umana dai programmi
della scuola dell'obbligo, per evitare interferenze con l'insegnamento del
creazionismo ... Non è sufficiente che non sia ancora stato reintrodotto?
Dove si vuol portare la cultura scientifica italiana? |
|
1/1/07-IT: |
·
Un pensiero in questi giorni di festa va a chi in questi giorni, nell'emisfero
australe, sta partecipando alle diverse iniziative del progetto "Evoluti per caso" ed in
particolare a chi è imbarcato su Adriatica, in navigazione sulla rotta di
Darwin dalle parti delle Galapagos. Il progetto è sponsorizzato da alcune
ditte e vede il coinvolgimento di scienziati di alcune università
italiane. Qui il sito del
progetto, una presentazione (articolo di T.Pievani
su Micromega 6/2006), le dichiarazioni in video di alcuni docenti che
spiegano Perché
Darwin aveva ragione ed è attuale e il diario di
bordo. |
|