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Vista notturna del College, anni '50 F1/28/143 |
Nel 1954 il College festeggiò i 25 anni di attività. Il bilancio non poteva essere che positivo visto che la scuola aveva fama di essere una delle migliori strutture del paese. A livello politico l'imminenza dell'indipendenza faceva sorgere qualche riserva. Le relazioni fra Sudan indipendente e chiesa cattolica come sarebbero state? |
Il Primo Ministro Al-Azhari in visita al Comboni College, 6 aprile 1954 |
Inizialmente le due parti
optarono per una linea distensiva evitando prese di posizione troppo polemiche.
Il governo aveva bisogno di scuole qualificate e quindi non aveva nessuna
convenienza ad ostacolare una fra le più efficienti scuole del paese.
Tra l’altro alcuni ministri e politici sudanesi erano ex alunni del Comboni
College, un piccolo legame affettivo che sembrò in qualche situazione
favorire la moderazione.
In questo periodo la sostanziale cordialità dei rapporti e il reciproco rispetto venne sottolineato da ricorrenti visite dei massimi rappresentanti sudanesi in occasione delle principali festività del College. Nel 1954 il primo ministro del Sudan, Sayyid Ismail al-Azhari, visitò il Comboni College in due occasioni, a gennaio durante lo Sport Day e poi, in visita ufficiale alla scuola, il 6 aprile. Un anno dopo fu la volta di Ali Abd Al Rahman, ministro dell’educazione e poi ancora di Al-Azhari. |
Ma queste iniziative non
riuscirono a frenare la diffidenza che gradualmente cominciò a separare
i due campi. Da una parte il governo sudanese riteneva la Chiesa la principale
ispiratrice dei disordini nel Sud. I missionari erano considerati come
la manifestazione di un neocolonialismo che, fomentando vecchi rancori
e creandone di nuovi, tentava di impedire la naturale tendenza del paese
ad unirsi ed orientarsi in senso arabo-islamico. Dall’altro lato la Chiesa
riteneva che il governo mirasse all’eliminazione dell’elemento e dell’influenza
cristiana.
Con il governo militare del generale Abbud la situazione degenerò e il 22 febbraio 1964 tutti i missionari stranieri nelle regioni meridionali furono espulsi. |
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La Biblioteca del College (anni '70 ca., foto P. P. Boffelli), F1/28p2/255 P.
G. Antonini sui disordini al C. College di Khartum, Dic. 1964
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Questo provvedimento invece
di arrestare i combattimenti nel Sud finì per intensificarli, fatto
che venne aspramente rinfacciato ad Abbud e che contribuì a fargli
rassegnare le proprie dimissioni.
Verso la fine del 1964 un ritardo nell’arrivo dell’aereo di Clement Mboro, leader sudista e Ministro degli Interni, scatenò la folla che lo stava attendendo. Una violenta manifestazione, che degenerò anche in atti di teppismo, portò la popolazione di Khartum a confrontarsi con i rifugiati sudisti. In alcune zone della capitale si assistette ad una vera e propria caccia al sudista. Alle 19:30 del 6 dicembre l’American Mission, vicino al Comboni College, venne attaccata dalla folla e messa a fuoco perché aveva dato rifugio ad alcuni manifestanti. Numerosi sudisti furono linciati. Poi la folla si mosse alla volta del Comboni College. Intanto all’interno della scuola il personale sudista era stato nascosto negli scantinati e nelle soffitte. I manifestanti cominciarono a lanciare sassi contro le finestre dell’edificio e una porta secondaria venne incendiata. In questo frangente fu solo il coraggioso intervento degli studenti musulmani dell’internato a scongiurare il peggio. Scesi in strada seppero persuadere la folla a desistere dall’attacco. Alle 3 di mattina arrivarono i rinforzi della polizia e l’emergenza rientrò. Ma a parte la drammaticità di questo momento l’anno scolastico 1964-65 fu marcato da continue manifestazioni degli studenti che determinarono la chiusura precauzionale del College in più occasioni. L’ondata della contestazione non risparmiò neppure le sedi periferiche del Comboni College: ad Atbara il preside dovette essere richiamato d’urgenza perché minacciato di morte dagli studenti. A Port Sudan si verificarono numerosi scioperi. Difficile non pensare ad una qualche forma di coordinamento in queste manifestazioni; il governo, ad esempio, contribuì ad esacerbare gli animi non ostacolando la circolazione di notizie che accusavano la Chiesa di appoggiare la guerriglia nel Sud. Tra l’altro i disordini erano intervenuti
in un momento in cui il College stava preparandosi ad inaugurare forme
di insegnamento universitario. I piani in questo senso erano ad uno stadio
avanzato. Lo shock patito interruppe il progetto e sembrò, a tratti,
mettere in dubbio la stessa presenza missionaria nel paese. Il corpo insegnante
del Comboni College, duramente provato, dovette essere in più casi
sostituito.
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Storia
del Comboni College
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