[Prof.Daniele Formenti]  - NB: Articoli disposti in ordine cronologico inverso: in alto i più recenti

 

L’ANTI-EVOLUZIONISMO IN ITALIA.
(Wallace e C.Darwin fanno ancora paura? Anche la nuova sintesi?
O semplicemente prevalgono  ignoranze e confusioni?)
RASSEGNA STAMPA – del 2008

[I testi originali completi sono linkati, se disponibili, anche per una verifica immediata di eventuali commenti]

Rassegne stampa degli anni precedenti (2003/2004 - 200520062007)

e successivi (2009)

 

 

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settembre

Ottobre

Novembre

Dicembre

 

 

DICEMBRE  2008

 

31/12/08-IT

·         Non c’è modo migliore per festeggiare l’arrivo del “Darwin Year” che far notare come molti, anche in Italia, abbiano assolutamente un bisogno urgente di un bagno rinfrescante nella razionalità.
Un intero anno di ragionamenti e aggiornamenti sulla biologia evolutiva non può che far bene a chi arriva al 1 gennaio 2009 ancora non ben preparato e con un po’ di confusione, probabilmente dovuta alla presenza di interferenze ideologiche ben illustrate nella vignetta consigliata qui sotto in data 29/12 e “smontata” nel blog Pharyngula
 (“False equivalence”).
Per smontare l’ipotesi, che anche PZ Myers dimostra errata, che creazionisti (di vario tipo) ed evoluzionisti vedono e analizzano gli stessi fatti, possiamo anche verificare la coerenza fra due articoli (uno di un giorno dispari e uno del successivo giorno, ovviamente pari) in cui due responsabili del sito web dei creazionisti biblici italiani dimostrano di vedere fatti ben diversi; questo li porta a rispondere sulla base di presupposti ideologici ad una semplicissima domanda: gli evoluzionisti attuali sono “darwinisti dogmatici” o verificano, aggiornandoli,  gran parte di quelli che i creazionisti amano chiamare, con un termine tratto dalla teologia, “dogmi darwiniani”?
Questa coppia di articoli che arrivano a conclusioni opposte è certamente la prova di un missing link (redazionale…) altrettanto “esplicativo” come quello che dimostra come l’origine dell’Intelligent Design USA non vada cercata in antichi filosofi ignari di biologia ma in filosofi recenti non molto esperti né di biologia né (e questo è più grave perché conferma le loro frenetica attività di mimetizzazione) delle procedure di taglia/incolla dei programmi di gestione dei testi. Il “miracolo” della nascita dell’Intelligent Design nel 1987 è spiegato in un video e dimostrato in un eloquente grafico.
Che spesso il problema dei creazionisti sia anche dovuto al fatto che davvero loro semplicemente NON VEDONO (per tornare alla falsa vignetta citata prima) gli stessi fatti che vedono gli evoluzionisti, è verificabile leggendo qualsiasi libro di biologia che circola nelle scuole e nelle università. Per i diffidenti c’è anche quello scritto da un biologo cattolico americano (F.Ayala: Darwin's Gift: to Science and Religion, è invitato al convegno in Vaticano a marzo, chiuso agli esponento del creazionismo e dell’Intelligent Design
) che si può scaricare on line in 10 minuti (per circa 20$). F.Ayala è un credente, filosofo e docente di biologia molecolare in prestigiose università USA, e da anni contrasta l’Intelligent Design insieme a tanti altri biologi universitari statunitensi cattolici (e non), difendendo la teoria dell’evoluzione.
Come alcuni altri biologi cattolici USA si è anche ribellato alla sterzata pro-ID impressa nel 2005 dal Card.Schonborn, che in Italia purtroppo ha visto solo la reazione critica di F.Facchini (ospitata dall’Osservatore Romano) e il sostegno acritico di alcuni biologi cattolici, pubblicato sull’Avvenire.

 

29/12/08-UK

·         Sul Guardian si può leggere oggi un intervento preoccupato di una giornalista (M.Bunting) su alcuni rischi che sarebbe meglio evitare nei prossimi festeggiamenti per i 200 anni dalla nascita di Darwin:  Darwin shouldn't be hijacked by New Atheists - he is an ethical inspiration”. Se è evidente l’orgoglio per il fatto che “He is, Newton apart, the greatest British scientist ever, so it makes good sense for the British Council, among others, to use this as an opportunity to flag up the prestigious history of British science”, non si capisce perchè qualcuno non dovrebbe farsi troppo notare durante i festeggiamenti previsti.
La preoccupazione, ben nota comunque anche in Italia, che ogni festeggiamento all’evoluzione biologica e alla teoria che la spiega possa far venire il mal di pancia a qualcuno (in realtà la chiesa anglicana si è già giustamente scusata di non aver capito le novità fatte notare e proposte da Darwin) … non dovrebbe arrivare a questi livelli patologici.
Molti dei lettori hanno inviato numerosi commenti, fra cui alcuni che dovrebbero tranquillizzare l’autrice dell’articolo (“personally I'd be quite happy if people just accepted the truth of evolution by natural selection, regardless of their religious views.
As far as I can see, it is religious people who have made this an issue, not scientists”).
Sempre sul Guardian si aggiungono altri commenti (“Myths, religion and scientific rationality”) all’indagine (23/12/08) sul 23% di docenti di scienze britannici che vorrebbero insegnare anche il creazionismo nell’ora di scienze.

·         Un po’ più polemico invece il commento di PZ Myers sul blog Pharyngula dove ricorda  (“Another atheist bashing”) come Darwin “well knew himself that evolution stripped the need for a creator as a guiding force in the history of life — it's one of the reasons he hesitated to publish, and he knew that it would be detested by the clergy. He felt that revealing his secret was "like confessing a murder,". E conclude dicendo (anche come ateo) che  “he knew that evolution was fully compatible with atheism but in conflict with many interpretations of religious belief …. He expected us, even as he feared the consequences. Darwin removed one of the last obstacles to dispensing altogether with the notion of gods, and he knew it. Well? Should Dawkins and Dennett stay home this year? Should only professing Christians who are scientists be allowed to speak in praise of Darwin in public?”.

 

29/12/08-USA

·         Piuttosto interessante leggere un post  (“False equivalence”) nel blog Pharyngula, in cui il biologo PZ Myers commenta e smonta un ragionamento proposto in un sito web di creazionisti biblici (Answers in Genesis, diretto da K:Ham).
Probabilmente un presupposto simile sembra sia alla base anche di molti ragionamenti che vengono talora esposti nei siti web da numerosi cattolici che, pur non accettando la scala dei tempi breve dei creazionisti biblici, hanno comunque la stessa difficoltà a capire che l’evoluzione biologica è un fatto noto già da prima della nascita di Darwin (e accettato anche dal Card.Ratzinger nel 2004) e quindi non può proprio essere considerata una minaccia per nessuna religione; purtroppo questi stessi cattolici spesso pensano che il “Darwin Day” (che è festeggiato anche nell’università cattolica di Notre Dame negli USA) sia solo un’iniziativa anticattolica e minacciosa.
Lo si è letto in un articolo di un’agenzia di stampa vaticana di tre anni fa e perfino in un articolo forse poco noto (dal titolo fin troppo esplicito:
 A New Arms Race: ‘Evolutionism’ is now an ideological weapon”) pubblicato due anni fa nel sito web dell’Università Gregoriana dal direttore del progetto STOQ (in cui si inserisce anche il convegno di marzo sul centenario di Darwin).
Il ragionamento dei creazionisti biblici USA (ma anche dei tanti cattolici che pensano che la teoria dell’evoluzione sia semplicemente … un’altra religione) è illustrato con una vignetta facilmente comprensibile. La vignetta mostra che creazionisti ed evoluzionisti, dovendo interpretare gli stessi dati e gli stessi fatti (ad esempio i fossili), userebbero “software” diversi: in un caso la Bibbia e nell’altro il libro di Darwin, che vengono presentati come assiomi o presupposti diversi che portano a conclusioni contrapposte (“i fossili sono la prova della creazione”/ “i fossili sono la prova dell’evoluzione”).
Come leggiamo nell’articolo di PZ Myers su Pharyngula
 (“False equivalence”), il ragionamento è del tutto errato: non si tratterebbe infatti di una “War of the worldviews”, come dice il titolo del recente libro di questo gruppo di creazionisti, ma di un diverso approccio all’interpretazine dei dati.
PZ Myers, conferma che si parta davvero da presupposti diversi, ma da una parte sono soprattutto presupposti di fede basati davvero solo su un libro, mentre dall’altra parte si tratta invece di presupposti razionali; non ci si basa su un libro, ma si cercano spiegazioni coerenti e esplicative di fatti (che non presentino contraddizioni interne e contrasti con altri fatti che conosciamo); chi usa il metodo scientifico cerca inoltre spiegazioni che permettano anche di fare predizioni verificabili, e quindi utili per fare nuove scoperte e per creare nuovi strumenti adatti per conoscere meglio e modificare il mondo in cui viviamo.
PZ Myers chiarisce che Darwin a suo tenpo aveva trovato spiegazioni che soddisfacevano i criteri razionali che gli scienziati usano, da G.Galilei in poi, ma che è pronto a buttare Darwin (come in parte è stato fatto negli ultimi 150 anni, come incredibilmente ammettono anche i creazionisti – ovviamente non nella stessa riga in cui accusano gli evoluzionisti di dogmatismo …) quando si trovano spiegazioni migliori.
Non è però pronto a battare la logica e la coerenza, come fanno i creazionisti.
Ipotizza poi che nella vignetta si possa mettere anche il Corano o Star Trek o Star Wars come “software” al posto di Darwin.
Si invitano poi questi creazionisti biblici USA che (come quelli italiani) credono assurdamente alla contemporanea esistenza di uomini e dinosauri, a fare ipotesi verificabili sulla base delle poche righe, fra l’altro incoerenti, in cui si raccontano due diverse versioni della creazione.
In effetti sarebbe sicuramente meglio che anche i cattolici, invece di dedicarsi all’analisi di testi scientifici che hanno spesso difficoltà a comprendere (e il card.Martino e il direttore scientifico del progetto STOQ lo hanno dimostrato) si chiudessero in una stanza per riflettere seriamente sul da farsi.
E qui decidano se continuare a illudersi e illuderci che le poche righe, pure contraddittorie, in cui si ripete una visione poetica dell’origine del mondo (che oggi sappiamo non essere molto diversa anche in altre religioni) possano essere davvero ancora credibilmente usate allo scopo di riportare, come sembrerebbe,  il mondo ad una situazione prescientifica.
Si puo’ ricordare che la chiesa anglicana si è già scusata in settembre per gli errori di comprensione cosi’ ben descritti anche dal direttore del progetto STOQ:

Almost as soon as Darwin’s theory of evolution was formulated, a number of thinkers saw it as an ideological manifesto that could be used to attack religion as well as a number of moral and philosophical tenets of the day”

 

29/12/08-IT

·         Anche in Italia si parla di Darwin, ma si evita l’orgoglio nazionale che è presente negli articoli pubblicati in UK. Oggi anche su Repubblica, dopo il Sunday Times (“Charles Darwin and the theory of copycats”) si dà spazio ad un avvocato indonesiano che vuole contestare che Darwin fosse stato il primo a intuire la grande scoperta della teoria dell’evoluzione per selezione naturale; si sospetta perfino che abbia copiato alcune idee da A.R.Wallace (“Darwin "copione" ultimo round contro Wallace”).
Certo non c’è dubbio che Darwin mantenne troppo a lungo un segreto che lo preoccupava, ma la documentazione del suo percorso intellettuale ha poi confermato la sua primogenitura, del resto riconosciuta dallo stesso A.R.Wallace, certo non consultato dall’avvocato indonesiano che sta cercando di difendere i suoi interessi. Per fortuna … sembra che almeno si smetta di contestare che la teoria dell’evoluzione fosse stata già allora un’ottima idea, anche se continuamente poi perfezionata e migliorata. 

 

28/12/08-IT

·         [M.Mandrioli da Pikaia] Adelphi pubblica in  italiano il saggio intitolato "Creazione" scritto dall’entomologo E. O. Wilson per unire scienza e religione nella salvaguardia dell'ambiente. Il testo è un accorato appello che Wilson rivolge a tutti affinché la conservazione della natura divenga obiettivo comune attraverso la realizzazione di una “alleanza per la vita” che ci veda tutti coinvolti. Sebbene per tutto il libro si rivolga ad un ideale reverendo, in rappresentanza delle religioni che assieme alla scienza costituiscono una delle forze più potenti al mondo, Wilson parla a tanti lettori (insegnanti e docenti, scienziati ed appassionati di scienze, religiosi ed umanisti) che in modo diverso, come professionisti o come semplici abitanti del terra, devono dare il proprio contributo per salvare il pianeta.
L’introduzione al libro è stata pubblicata il 2/11/08 dal Sole 24 ore
 (“Salviamo la creazione”).  

 

26/12/08-USA

·         Santo Stefano?! E’ il giorno più adatto per ricordare il  progetto Steve, ormai arrivato a raccogliere 991 firme; sono le firme di 991 laureati USA in discipline scientifiche (e con un PhD su tematiche biologiche ed evoluzionistiche) di nome Steve* che hanno firmato un documento in favore della teoria dell’evoluzione. La raccolta di firme del progetto Steve si contrappone alla “discutibile” raccolta di 600 firme di laureati (quasi tutti poco esperti di evoluzione) che la negano.
Da non dimenticare nemmeno (siamo in un periodo di feste religiose) il Clergy Letter Project, che riunisce ben 12300 fra pastori protestanti (e quindi cristiani) e rabbini (500) che si preparano a festeggiare nelle loro chiese il 12 febbraio il bicentenario della nascita di Darwin con un bel Evolution weekend.

  [No, i sacerdoti cattolici ancora non si sono aggiunti … si aspettano indicazioni dall’alto; aspettano che mons.Ravasi faccia sapere chi si sceglierà fra il card.Martino e P.G.Coyne; incredibile che in Italia non ci sia alcuna discussione fra i biologi cattolici, che lasciano la difesa della teoria dell’evoluzione al’ex astronomo pontificio.
Per quanto riguarda il convegno di marzo, mons.Ravasi ha addirittura dovuto chiedere la collaborazione a biologi cattolici evoluzionisti … di un’università cattolica USA (quella di Notre Dame), forse colpito dal fatto che fin da subito (insieme a mons.F.Facchini ma con più decisione) avevano contestato
(“Darwinism and Catholicism should be compatible”) le dichiarazioni del Card.Schoenborn
New York Times del 7/7/05 favorevoli all’Intelligent Design. Le università cattoliche italiane invece non sembrano affatto interessate a competere con Yale o Harvard e preferisono altre tematiche meno “di punta”.

Per far capire meglio il problema, nell’Università di Notre Dame a metà febbraio si festeggia … il compleanno di Darwin (“Happy belated birthday, Darwin!”) mentre in Italia, un’agenzia di stampa vaticana arriva addirittura al punto di ritenere proprio il “Darwin Day”  … “un’iniziativa anticattolica”]

·         [da The Loom]  Ecco qualcosa che in Italia manca, e che sarebbe utile, soprattutto per contrastare iniziative che presentano la scienza in modo poco corretto, magari addirittura dimenticandosi che si basa sul metodo scientifico: la Coalition on the Public Understanding of Science (COPUS). COPUS is a grassroots effort whose goal is to engage sectors of the public in science to increase their understanding of the nature of science and its value to society. A key objective of COPUS is to create new forums for communication and to develop new opportunities for engaging the public with science”. Per il prossimo anno è prevista l’iniziativa YoS09 (Year of Science 2009)

·         Nel blog Panda’s Thumb si sottolinea come anche il mondo universitario USA sia colpito dal peggioramento della situazione economica (“It’s not just General Motors”). Si cita anche un preoccupato articolo di Nature sui tagli al Chicago Field Museum.

 

26/12/08-ITA

·         Pikaia invece ieri era aperto, e ha lasciato in regalo ai visitatori un testo di Pietro Omodeo: "L'origine del creazionismo e dell'evoluzionismo".

 

25/12/08

·         No evolution problems to-day…

 

24/12/08-IT

·         Sull’Unità un commento (DARWIN NON PIACE AI TEXANI) all’articolo comparso sul Corriere del 21/12  (“ANCHE IL LAICISMO EREDE DEL CRISTIANESIMO”). Si cerca di dimostare come alcune affermazioni rovescino la realtà, come quando Stark critica che “la teoria dell’evoluzione venga insegnata come verità eterna” proprio quando, lo sanno tutti, sono proprio le verità eterne che credono di essere minacciate da scoperte scientifiche costantemente sottoposte a pignoli controlli.
Si critica anche la frase sulla ragione come fondamento del cristianesimo, ricordando l’esistenza di dogmi su dettagli apparentemente poco importanti, ma che è sempre stato pericoloso (e anche letale) contestare. Viene criticata anche la frase in cui Stark, a proposito del “dialogo” fra religioni, sostiene che “non c’è nulla da discutere visto che non ci si può accordare su alcunché”. Questa frase è comunque una conferma alla posizione indicata dal Papa nell’articolo sul Corriere del 23/11 (“
Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi”, che ripropone la sua prefazione all’ultimo libro di Pera).

 

24/12/08-USA

·         Buone notizie dal fronte della resistenza alla pressione dei creazionisti USA, che ora cercano di far inserire nelle linee guida dei diversi stati la libertà per i docenti di scienze di insegnare “i punti di forza e di debolezza” (“strengths and weaknesses”) della teoria dell’evoluzione. Questa strategia eviterebbe rischi per quei docenti di scienze che, come ha dimostrato un sondaggio del 20/5/08, non vedono l’ora di poter manifestare le loro idee creazioniste senza rischi giudiziari. 
Nel sito dell’NCSE si illustra (
"Strengths and weaknesses" nixed in Texas) come nel Texas questa definizione fosse stata inserita nel 2003 ma sia stata eliminata (grazie a Texas Freedom Network, Texas Citizens for Science, e al 21st Century Science Coalition) nell’attuale versione degli standards per l’insegnamento della scienze, che verrà discussa in gennaio. La frase attualmente presente è la seguente, che lascia evidentemente fuori dalla scuola le critiche non basate sul metodo scientifico: "The student is expected to analyze and evaluate scientific explanations using empirical evidence, logical reasoning, and experimental and observational testing". Interessante un’indagine (del “Texas Freedom Network Education Fund”) svolta fra i docenti universitari del Texas che insegnano biologia o antropologia: “Evolutionism, creationism & public school”; vi si dimostra come nessuno pensi che sia utile insegnare le “debolezze” della teoria dell’evoluzione e che la maggioranza di loro non crede ci debbano essere incompatibilità fra teoria dell’evoluzione e le diverse religioni. 

·         Sempre nel sito dell’NCSE il 19 si raccontava cosa fosse successo nel Michigan (“Antievolution bills dead in Michigan”).

 

24/12/08-UK

·         The Lancet dedica in dicembre un numero speciale  (“Darwin’s gift”) all’anniversario di Darwin. E’ ovvio ma certamente importante il fatto che una rivista medica sottolinei quanto rilevante sia stata per la medicina (e quindi per il benessere dell’umanità) la grande idea unificante proposta per primo da Darwin 150 anni fa.
Questo l’indice dei contributi (purtroppo sono accessibili a tutti solo I riassuntini, in quanto l’accesso è riservato agli abbonati al sito): Darwinism's fantastic voyage, The Origin of Species, Art and evolution, Evolution: medicine's most basic science, The evolution of fruit-fly biology, Socioeconomic inequalities in ageing and health, Forebears and heirs: a sketch, Synthetic biology, Darwin's charm, Bold flights of a speculative mind, Darwin and the philosophers, Darwin's writing, Race, genetics, and medicine at a crossroads, Epigenetics in evolution and disease, Antibiotic resistance: adaptive evolution, 21st century eugenics?

·         Continua anche in UK la discussione sulle parole del Papa del 22/12. Sul Time interviene un giornalista scientifico che spiega “Why the Pope is right - and wrong”. Sempre sul Times un altro articolo in proposito (“Faith, Science and Nature”). Sembra che il clero anglicano, da tempo impegnato sul problema dell’omosessualità, non abbia molto apprezzato le parole del Papa; lo nota un articolo sul Telegraph (“Pope's remarks on sexuality 'will widen Anglican rift'”), che ricorda anche recenti rilevanti interventi: “This month the Vatican opposed a proposed UN declaration, backed by all 27 European Union states, calling for an end to the practice of criminalising and punishing people for their sexual orientation”.

 

23/12/08-UK

·         [da Pikaia] Sul Guardian oggi numerosi articoli sul tema dell’evoluzione e della infinita discussione che suscita la possibile connessione, che qualcuno dice di vedere, con precedenti spiegazioni soprannaturali di fatti materiali che ormai da lungo tempo sono spiegati dalla scienza:

·        MORI poll: 29% of science teachers believe creationism should be taught

·       Background: Michael Reiss resigns over call to discuss creationism in lessons

·       Would you Adam and Eve it? Quarter of science teachers would teach creationism

·        Richard Dawkins and Steve Jones give their views on creationism teaching poll

·        Darwin and creationism do not belong in the same classroom

 

22/12/08-IT

·         Su Repubblica un veloce commento ("MA LA VERA RIVOLUZIONE SAREBBE ELOGIARE DARWIN") di G.Corbellini alle parole del Papa all’Angelus del 21/12, quando aveva citato brevemente G.Galilei. Secondo G.Corbellini “la scienza viene elogata finchè resta nei binari della religione ma attaccata quando si esprime su temi che costituiscono un progresso per la qualità della vita umana”. 

 

22/12/08-USA

·         Carl Zimmer, ottimo giornalista scientifico USA, mette a disposizione nel suo blog sia il testo che l’audio di una sua conferenza  (“Darwin and Linneaus and the Web of Life

·         Il 20/12 si è festeggiato (“Three Years Already? Merry Kitzmas!”) il terzo anniversario della sentenza del tribunale di Harrisburg che ha chiuso (con una condanna e con una rilevantissima pena pecuniaria) il processo “Kitzmiller vs.Dover area school district” (resoconto sintetico del processo).

E’ quindi il momento giusto per fare un bilancio e verificare quali siano stati gli effetti di una sentenza che ha dimostrato che l’Intelligent Design non solo non è scienza, ma è rimasto sempre un movimento creazionista e con forti motivazioni religiose. Lo si fa nel blog USA (The evolution list) con un articolo  (“The "Intelligent Design" Movement on College and University Campuses is Dead”). Allen MacNeill riesce facilmente a dimostrare la “sentenza” del titolo, visitando i siti web dei 39 circoli IDEA, creati dal Discovery Institute in molte strutture universitarie. E’ piuttosto malfermo in salute anche il sito web del centro nazionale dei centri IDEA
Anche questa è una prova dei disastrosi effetti della sentenza di Harrisburg/Dover sul movimento antievoluzionista USA, che oggi preferisce utilizzare la strategia illustrata con le parole chiave “
Strengths and Weaknesses“, con l’obiettivo di fornire ai docenti la libertà di insegnare anche (fra le weakness) le obiezioni dei creazionisti, ma senza rischi per la carriera. In Italia invece siamo rimasti ancora a riciclare il “Disegno Intelligente”, certamente favoriti da una situazione in cui il creazionismo e la religione a scuola circolano senza i problemi che ci sono negli USA.
Il 25/11 era inoltre comparsa una
risposta di W.Dembski ad un articolo del matematico P.Oloffson (“Probability, Statistics, Evolution, and Intelligent Design”)

citato anche qui sotto in data 24/11. Un blog USA (“Dembski Concedes the Obvious”) fa notare (“Dembski, it seems, now admits that he has been wasting everyone's time for quite a while”) un commento alla discussione scritto dallo stesso Dembski, che ammette alcune imprecisioni serie presenti in alcuni suoi testi precedenti.  

·         [da Pikaia] Nel sito della rivista "Evolution: Education and Outreach” sono disponibili numerosi articoli on line (liberamente accessibili) su problemi della didattica dell’evoluzione. Per chi non li avesse letti, molto interessanti sono gli articoli del numero precedente, di ottobre, tutto dedicato  (“Special Issue: The Evolution of Eyes“) a coloro che continuano a ripetere, ancora dopo un secolo, le posizioni di chi, come l’abate Paley ancora prima di Darwin, pensava che l’occhio fosse una struttura troppo complessa per poterne spiegare l’evoluzione solo con meccanismi  biologici. Il problema degli antievoluzionisti di oggi è che non leggono abbastanza e si illudono perfino di poter convincere anche gli altri a imitarli.

 

22/12/08-UK

·         Nel blog del Guardian un’intervista al creazionista turco che ha invaso l’Europa di costosi ma non sempre corretti libroni contro l’evoluzione (basta vedere le esche da pesca presentate come specie animali a pag 241 e 244 dl suo primo volume)

 

22/12/08-VA

·         Riguardo all’intervento  (“Auguri natalizi del Papa ai Cardinali e ai membri della Curia”) del Papa sulle questioni di genere e a quello che sembra un uso della “creazione” non solo come semplice concetto teologico ma anche come spiegazione magari “scientifica” [“l’ordine della creazione”, “il linguaggio della creazione”, “il sacramento della creazione”, “il soffio di Dio nel mattino della creazione aveva trasformato la polvere del suolo nell'uomo vivente”, “la materia porta in sé una struttura matematica, è piena di spirito, è il fondamento sul quale poggiano le moderne scienze della natura. Solo perché la materia è strutturata in modo intelligente, il nostro spirito è in grado di interpretarla e di attivamente rimodellarla”] di un in-probabile “ordine della creazione” che prevede la separazione netta fra i sessi (che anche l’agenzia Apcom ha brutalmente tradotto in: “Solo Dio decide chi è uomo e chi è donna”), non si può che consigliare una visita urgente all’Università di Genova.

Potrebbe così aggiungere anche una visita, prima della chiusura prevista per il 7 gennaio, alla mostra Contro natura?” aperta, nel contesto del Festival della Scienza 2008, presso il Museo di Storia Naturale di Genova.
La mostra presenta le prove dell’esistenza di una evidente naturale varietà e complessità di comportamenti sessuali in numerosissime specie animali oltre che nell’uomo, confermando come la natura che noi ammiriamo sia quindi il prodotto di un processo evolutivo estremamente complesso; tale complessità non sembra corrispondere alla visione semplicistica di un atto creativo che secondo il Papa dovrebbe addirittura negare proprio quella variabilità biologica che si trova nella realtà naturale. I biologi sanno bene come la variabilità sia invece la fonte e il motore primario dell’evoluzione biologica, un processo fondato su miliardi di eventi casuali più che sulla matematica citata dal Papa (forse su suggerimento di A.Zichichi, che però non avrebbe mai osato aggiungere che la matematica … rende la materia … “piena di spirito”).
La mostra, realizzata dal Museo di Scienze Naturali di Oslo, presenta 1500 specie animali nelle quali sono dimostrati comportamenti (ovviamente da considerare “naturali”) che la chiesa definirebbe invece contro-natura.
Uno dei ricercatori citati nella mostra, Magnus Enquist, etologo dell’Università di Stoccolma, ha opinioni originali e interessanti su quello che dovrebbe essere invece considerato “contro natura”.
Se fosse ormai troppo tardi per organizzare la visita, si può consigliare un buon libro: “Biological Exuberance: Animal Homosexuality and Natural Diversity”; chi sa che si possa parlare di creazione anche in modo “diverso”, prevedendo anche qualcosa di meno “ordinato” ...
Ritornando all’intervento natalizio del Papa, un altra riflessione si potrebbe fare anche sulla frase molto critica sull’"autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal Creatore"; partendo da un problema di sesso che coinvolge persone che non riproducendosi non contribuiscono all’evoluzione, sembra che si critichi addirittura l’importanza della faticosissima evoluzione culturale umana, il fattore principale che anche per la chiesa cattolica distinguerebbe la nostra specie dalle altre.
Scoprire che "sarebbero un'autodistruzione dell'uomo e quindi una distruzione dell'opera stessa di Dio" proprio quelle caratteristiche che avevano permesso di considerare l’uomo (in una in-probabile visione teleologica dell’evoluzione) il prodotto finale di un’evoluzione biologica prevista proprio per lui … lascia davvero sconcertati.
Pure sconcertante è l‘associazione fra matematica e teologia allo scopo di concludere che “la materia porta in sé una struttura matematica, è piena di spirito, è il fondamento sul quale poggiano le moderne scienze della natura, forse un tentativo di imitare e contrastare i ragionamenti critici verso la teologia, ben più elaborati e motivati, del matematico P.G. Odifreddi, che ovviamente sa che sono soprattutto i processi stocastici ad avere un ruolo rilevante per le scienze naturali …
L’intervento papale è stato ripreso anche da centinaia di fonti informative estere, non tutte benevole; BBC: “
Pope attacks blurring of gender”: “Pope Benedict XVI has said that saving humanity from homosexual or transsexual behaviour is just as important as saving the rainforest from destruction”, blog di G.Laden, J.Allen su NCR; originali ma corretti i titoli nel blog del Guardian (“Pope urges defence of heterosexuality”) e sul Telegraph (“More sex please, says Pope”), mentre è po’ troppo caustico quello nel blog di PZ Myers.
Speriamo che nessuno chieda di approfondire e spiegare queste dichiarazioni razionalmente poco motivate; davvero è un po’ troppo allargare la ragione a tal punto da associare in questo modo di materia, di strutture matematiche e di scienze della naturaspirito…; sconcertante anche l’associazione fra deforestazione,  omossessualità, estinzione della specie umana … ed ecologia umana.

[Per affrontare correttamente questi problemi “materiali” ci vuole un minimo di competenza, e sono al lavoro migliaia di esperti che dovrebbero essere rispettati. Anche nel caso ci fosse Dio al lavoro su questi problemi – da secoli si sa che la creazione è una metafora - … un minimo di fiducia gliela si dovrebbe concedere…].

 

21/12/08-IT

·         Sul Corriere si può leggere l’intervista (“ANCHE IL LAICISMO EREDE DEL CRISTIANESIMO”) ad un sociologo della religione, R.Stark, che dichiara di non essere “né uomo di fede né ateo”; alcune delle sue dichiarazioni sembrano in realtà altrettanti paradossi; si dichiara d’accordo con l’intervento del Papa sul Corriere del 23/11/08 (“Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi”) in difesa delle verità di fede, assolute e immodificabili, ma critica il laicismo che si illude di essere indipendente dal cristianesimo … che sarebbe la fonte della ragione, che ritiene addirittura “essenziale per la fede”, anche se la frase “Dio è visto come estremamente razionale” fa sorgere il serio sospetto che Dio sia in realtà un’ottima idea di un essere razionale come l’uomo, che “estende la sua conoscenza di Dio ragionando e non attraverso la meditazione e il misticismo” [irrazionali?], in modo da concentrarsi sull’”esistenza e le intezioni di Dio”. Illuminante la frase che illustra come ad un certo momento avvenne la … creazione della scienza : “Quando questa concezione razionale si estese alla creazione di Dio, nacque la scienza 
Curioso anche l’invito ai cristiani, ma non è molto originale, a occupare il mondo dell’informazione in modo da far prevalere le loro verità, e di contrastare con maggior efficacia il relativismo ... la frase “i cristiani più abbienti dovrebbero comprare o fondare nuove tv o giornali” non è chiaro se faccia riferimento a uno dei Vangeli o piuttosto a qualche passo del Vecchio Testamento con suggerimenti su una migliore gestione del popolo eletto.  

 

21/12/08-USA

·         Nel blog Panda’s Thumb si evidenzia (“Mark Frank on “fine tuning” argument“) un articolo del matematico M.Frank (“The Fine-Tuned Universe -- the insignificance of very small numbers”) che contesta il “fine tuning”, quella regolazione fine che, secondo anche il principio antropico, dovrebbe essere la prova che l’universo sarebbe stato creato da qualcuno per creare le condizioni (le costanti fisiche ottimali) per lo sviluppo della vita umana sul pianeta terra … dopo 15 miliardi di anni di inutile attesa.
L’articolo è inserito in un sito (Talk Reason) che contiene molti altri interessanti autorevoli contributi, suddivisi per argomento, che contestano gli errori o le semplificazioni che i creazionisti e gli antievoluzionisti diffondono approfittando della complessità degli argomenti e della scarsa competenza della maggioranza della popolazione:
Critique of Intelligent Design, Evolution vs. Creationism, The Art of ID Stuntmen, Faith vs Reason, Anthropic Principle, Science and Religion, Historical Notes, Counter-Apologetics, Serious Notions With a Smile; si aggiunge poi una sezione di Links e di Letters.

Particolarmente interessanti i contributi inseriti nella cartella dedicata all’Intelligent Design, che chiariscono gli argomenti i cui titoli spesso vengono citati anche dai rari sostenitori italiani dell’Intelligent Design. Per fortuna la posizione della Chiesa cattolica impedisce la diffusione, comunque in ritardo, dell’Intelligent Design in Italia.
Come sanno gli esperti, ora negli USA si è infatti cambiata strategia: ora si cerca di introdurre nelle scuole la possibilità di discutere le “strengths and weaknesses of evolution”. La condanna al processo di Harrisburg/Dover ha costretto i creazionisti evoluti USA a cambiare strategia; si cerca di evitare scontri frontali, cercando di garantire per legge la libertà di scelta di argomenti e testi da parte dei singoli docenti di scienze. Il Discovery Institute, che era contrario alla strategia “suicida”, scelta dalla commissione didattica di Dover, che aveva portato al disastroso processo di Harrisburg/Dover, sta ora cercando di riprendere il controllo della situazione.

 

21/12/08-VA

·         Secondo alcune fonti di informazione oggi il Papa all’Angelus oltre ad aver manifestato la sua ammirazione per gli uomini e le donne che si impegnano nella ricerca scientifica contribuendo a "far capire sempre meglio le leggi della natura", avrebbe dichiarato che l’attività di G.Galilei “non era un’opera contro la fede; così riporta l’agenzia Reuters e altre fonti, come Repubblica (G.Galilei, l'omaggio di Ratzinger "La scienza ci insegna la natura"); anche l’AGI ("Papa: la scienza non e' contro la fede“) riporta che il Papa avrebbe detto che “la sua ricerca non era contro la fede ma finalizzata a comprendere meglio le leggi della Natura creata da Dio”. La frase che lascia perpessi non si legge nell’articolo della Radio Vaticana, e tanto meno la si legge nella trascrizione, né la si sente nel podcast dell’intervento papale  per cui deve essere una libera interpretazione giornalistica.
Se la frase non era un’opera contro la fedefosse stata detta, un minimo di spiegazione del comportamento della chiesa sarebbe a questo punto doverosa; non tanto per ritornare a parlare ancora e solo di G.Galilei, ma soprattutto per capire come sia possibile che tanti programmi di ricerca siano tuttora sospettati o accusati anche recentemente – Teilhard de Chardin è morto solo da pochi decenni ma è ancora colpito dal Monitum del Santo Uffizio del 1962 … - di essere contro la fede solo perché indagano su spiegazioni di eventi “materiali” che qualcuno migliaia di anni fa ha deciso fossero alla base della fede.
Se la frase fosse stata vera, avremmo dovuto sapere se si era trattato di un’incomprensione dovuta all’ignoranza (e quindi molto simile a quella sul darwinismo per cui si era scusata in settembre la Chiesa anglicana).

Di questa frase non parla nemmeno l’articolo del TG5, né quello sul Messaggero o sull’ANSA o dell’agenzia Zenit. Dell’intervento del Papa si parla anche nel sito della UAAR ma correttamente si propone il testo ufficiale presente nel sito del Vaticano.
Certo che si deve almeno sottolineare che il Papa abbia apprezzato il lavoro di “tanti uomini e donne di scienza che nel corso dei secoli ci hanno fatto capire sempre meglio le leggi della natura” … anche se è noto che non sono pochi quelli hanno creato problemi; non ci sono stati infatti solo i ben noti Galilei e Teilhard de Chardin … basta ricordare
l’enciclica contro i naturalisti del 1893

 

20/12/08-IT

·         Come si sa alcuni ambienti politici o religiosi cercano di “migliorare” la scuola italiana, magari suggerendo di aggiungere un po’ di creazionismo anche nelle ore di scienze. Sono quindi importanti tutte le verifiche e le analisi comparative che permettono di confrontare l’efficienza dei vari livelli della scuola italiana rispetto alle scuole degli altri paesi. E’ stato pubblicato in questi giorni il volume che raccoglie i risultati di un’indagine internazionale (Trends in International Mathematics and Science Study at the Fourth and Eighth Grades) che nel 2007 ha valutato la preparazione in matematica e in scienze tra i bambini di molte scuole elementari e medie di diversi paesi (36 per le classi corrispondenti alla 4’ elementare e 48 per la terza media). 
Se ne parla oggi in un articolo su Repubblica (“Scuola, il primato dei bimbi italiani figli delle 'vecchie' elementari”) che fornisce i link sia per la struttura del ministero che ha gestito la parte italiana del progetto (INVALSI) che per la struttura che l’ha gestita a livello mondiale e che fornisce i rapporti in inglese (TIMSS 2007); qui il rapporto sulla valutazione della preparazione in scienze.
Nel sito USA ci sono ulteriori relazioni e confronti anche con altri indagini.
Dal febbraio 2009 dovrebbe essere disponibile anche il database dei risultati.

 

16/12/08-USA

·         [da NCSE] Il prossimo fascicolo (di gennaio) di Scientific American è tutto dedicato all’evoluzione biologica, con molti articoli interessanti (e l’aspetto più interessante è comunque il fatto che sono tutti consultabili in internet…):

·        Evolution of the Mind: 4 Fallacies of Psychology

·        Testing Natural Selection with Genetics

·        Diversity Revealed: From Atoms to Traits

·        The Evolutionary Origins of Hiccups and Hernias

·        The Future of Man--How Will Evolution Change Humans?

·        The Human Pedigree: A Timeline of Hominid Evolution

·        The Science of Spore--The "Evolution" of Gaming

·        The Latest Face of Creationism in the Classroom

·        Putting Evolution to Use in the Everyday World

·        Darwin's Living Legacy--Evolutionary Theory 150 Years Later

Da notare l’articolo di G.Branch e E.Scott sull’evoluzione delle strategie degli antievoluzionisti USA, con le nuove tattiche per superare la strategia basata sull’Intelligent Design, oggi poco presentabile dopo la condanna del 2005 al processo di Harrisburg/Dover: “creationists are increasingly retreating to their standard fallback strategy for undermining the teaching of evolution: misrepresenting evolution as scientifically controversial while remaining silent about what they regard as the alternative”. Ormai, dopo il processo di Harrisburg/Dover e l’intervista di Medved (6/8/08: “One on One: Broadcast views”) si è scoperto che hanno truccato – e anche male - le carte (o meglio il libro) e se la gente è solo un po’ curiosa e si informa, non ci casca più come prima.

·         Sempre nuovi problemi da risolvere per i creazionisti (soprattutto quelli biblici); non solo si riducono i buchi di conoscenza che si possono ancora riempire con fantasiose, facili e incontestabili spiegazioni soprannaturali; ora in un colpo solo sembra che nell’arca di Noè si debba fare improvvisamente ancora un bel po’ di spazio per contenere le 1000 nuove specie scoperte negli ultimi 10 anni lungo il corso del fiume Mekong in Indocina. Se ne parla nel blog Zooillogix ma anche sul National Geographic. Con tutte le specie scoperte negli ultimi anni ci sarebbe proprio bisogno che le arche fossero state almeno 2 …
Per fortuna almeno un’arca è in questi giorni reale, almeno per i bambini di Milano, ma si chiama però …
Arca di Noël.

 

15/12/08-IT

·         E’ stato pubblicato l’ottimo programma delle due giornate (13 e 14 febbraio 2009) dedicate al Darwin Day 2009 dal circolo UAAR di Venezia. Da notare la folta partecipazione di esperti astrofisici, biologi, filosofi e anche etologi dei primati. Originale l’idea di un premio di poesia scientifica dedicato a C.Darwin.

 

13/12/08-ONU

·         Si è chiusa a Poznan la quattordicesima Conferenza mondiale dell'Onu sui cambiamenti climatici. Fra le decisioni adottate non sembra che si siano grandi novità nel percorso fra Bali (2007) e Copenaghen (2012), ma il risultato delle elezioni negli USA ha suggerito di attendere il probabile ribaltamento della posizione USA, che finora non ha ratificato il Protocollo di Kyoto (insieme al Kazakhstan). Qui i video della conferenza.
Interessante notare come l’Osservatore Romano in un articolo
 (“Scarsi risultati a Poznan dalla Conferenza sul clima”) evidenzi come queste limitate novità contrastino con il fatto che “Intanto, è sempre più emergenza clima nel mondo”, sottolineando il fatto che secondo un recente documento dell’UNEP “dal 1980 i fenomeni pericolosi legati al clima, come maggiori inondazioni, sono aumentati addirittura del trecentocinquanta per cento” e che “il maggior numero di disastri significativi è stato legato al clima in nove casi su dieci”. Qualche novità c’è, come sottolinea anche l’Osservatore Romano, l’organo di stampa ufficiale di uno dei paesi che lodevolmente (anche se con relativa faciltà…) si impegnano di più (a differenza dell’Italia) per ridurre i consumi energetici, nonostante non sia fra i firmatari protocollo di Kyoto.

 

12/12/08-VA

·         Presentata oggi in Sala Stampa in Vaticano, e pubblicata dall’agenzia Zenit, l'Istruzione “Dignitas personae. Su alcune questioni di bioetica”, a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ci sono parecchi punti discutibili, come quando si inorridisce di fronte all’ipotesi di “mescolanza di elementi genetici umani ed animali capaci di turbare l’identità specifica dell’uomo(ignorando forse i processi evolutivi e quindi la presenza di elementi genetici antichi anche nel menoma dell’animale uomo) o quando, come nella prima frase (“Ad ogni essere umano, dal concepimento alla morte naturale, va riconosciuta la dignità di persona”), si conferma che sono usati riferimenti “alla luce sia della ragione sia della fede”. Sarebbe importante sapere quanto di queste definizioni, alcune delle quali contrastano con posizioni sempre di fede ma di qualche decennio fa, siano discutibili incontrando esponenti di diversa formazione culturale o religiose. Che alcune di queste indicazioni, a cominciare dalla frase iniziale citata, siano in contrasto con posizioni di altre religioni cristiane non c’è alcun dubbio, dopo quel che è successo con i protestanti a Sibiu nel settembre 2007… quando la chiesa cattolica ha cercato (inutilmente) di far passare la sua proposta mentre i protestanti erano distratti.
Molto strano che, nonostante il riferimento alla ragione, non si trovi poi alcun riferimento alla fisiologica e rilevante perdita di embrioni che avviene dal concepimento alla nascita nel corso del normale processo riproduttivo; sembra che, secondo il documento e nonostante “un gran numero di esperti si siano confrontati con i principi dell’antropologia cristiana”, perdite di embrioni avvengano solo a causa di interventi di riproduzione artificiale.

 

12/12/08-USA

·         Sul blog Pharyngula, approfittando dell’aggiornamento sulle tappe del prossimo viaggio di R.Dawkins negli USA  (“Mark your calendars, Minnesotans!”), PZ Meyer fornisce il link ai video che mostrano  l’intervista di R.Dawkins a P.George Coyne, il gesuita ed ex astronomo pontificio che è probabilmente l’unico religioso e scienziato cattolico che, pur non entrando nei dettagli ed evitando che il ragionamento si soffermi sui punti in cui si sfiorano (o si mettono in dubbio) problemi già apparentemente risolti dalla sua fede, si dichiara favorevole all’attuale teoria dell’evoluzione.
Curioso il fatto che questa intervista non sia stata utilizzata da R.Dawkins, che l’aveva registrata per inserirla nel programma "The Genius of Charles Darwin" in onda su Channel 4 (in UK). Forse per la competenza, la simpatia e la ragionevolezza che dimostra P.Coyne su un tema che è stato recentemente affrontato in modo molto diverso, ad esempio, dal card.Martino?
Nei commenti qualcuno crede a questa spiegazione “This kind is the most dangerous theist to debate with. He seems so reasonable, and yet it all comes down to him believing because of what he was indoctrinated with as a child, and subsequently reinforced as an adult. As others have said it's remarkable to watch an intelligent trained scientist deluding himself like this.

·         Su Science un articolo (accessibile solo a chi è riconosciuto) di S.Hameed su un problema decisamente interessante e stimolante:  SCIENCE AND RELIGION: Bracing for Islamic Creationism”; se ne parla nel blog di J.Hawks (“Islam, creationism and evolution”), che cita alcune frasi dell’articolo che evidenziano come il problema sia relativamente recente e ci sia una confusione, anche se molto minore rispetto a quella che troviamo nelle diverse religioni cristiane; sconcertante comunque ritrovare frasi non razionalmente motivate (ma che conosciamo …) che evidenziano una preconcetta allergia, su base ideologica, verso la scienza:

·        “Just as there is no monolithic Islam, there is no "official" opinion on evolution. There are indeed verses in the Koran that talk about the creation of the universe and of the living beings on Earth, but specific details are often not laid out. For example, the Koranic narrative of creation includes a 6-day account of creation”.

·        “Some prominent Islamic scholars teaching in Western institutions also reject evolution. For example, Seyyed Hossein Nasr, a professor of Islamic studies at George Washington University, does not consider evolutionary theory to be more than an ideology: "The theory of evolution is the peg of the tent of modernism. If it were to fall down, the whole tent would fall on top of the head of modernism. And therefore it is kept as an ideology and not as a scientific theory which has been proven".

·        Maurice Bucaille, famous in the Islamic world for his book claiming that many of the modern scientific discoveries were already mentioned in the Koran, accepts animal evolution up to early hominid species and then posits a separate hominid evolution leading to modern humans.

·        “Asghar and Alters recently interviewed 18 science schoolteachers in Pakistani schools located in Karachi and Lahore and found that all favored using religious explanations about the creation of life, but most presented both scientific and religious perspectives while teaching biological evolution (10). Most (14 out of 18) accepted, or at least held as possible, the evolution of organisms; but at the same time, 15 out of 18 rejected human evolution”.

·        “All agreed that there is no contradiction between Islam and science”.

A proposito dell’articolo di Ashgar e Alters, è disponibile gratuitamente in internet il fascicolo 154 di “Humanist perspectives” (2005) dedicato a “Darwin and the Evangelicals”. Essendo esaurito, il fascicolo è disponibile gratuitamente. Oltre ad un articolo di Ashgar e Alters (“Evolution Education Research Centre” che racconta dell’insegnamento in Canada e nel mondo islamico) ci sono articoli sul creazionismo USA e sulla posizione molto critica dei protestanti USA verso la teoria dell’evoluzione.

 

11/12/08-USA

·         Sul numero di dicembre del National Geographic un articolo di D.Quammen (“The Man Who Wasn't Darwin”) su Alfred Russell Wallace, il naturalista che sarebbe subentrato a Darwin nel caso gli fosse successo qualcosa. In realtà il suo ruolo fu comunque importante in quanto costrinse Darwin a manifestare (prima che gli succedesse qualcosa…)  il segreto che da un ventennio aveva paura di confessare, come ammise in una lettera (“Pubblicare questa idea mi sembrerebbe come confessare un delitto”) .

 

11/12/08-IT

·         Inizia oggi a Spoleto presso la Sala Conferenze della Sede del Laboratorio di Scienze della Terra, il progetto didattico "Per Darwin", un percorso formativo rivolto ai docenti delle scuole smedie e superiori mirato allo sviluppo della conoscenza dei temi darwiniani in particolare per quanto riguarda la geologia. Il percorso di formazione, che proseguirà nei prossimi mesi, mira a migliorare la conoscenza e la competenza dei docenti sulle tecniche di comunicazione e sulla produzione audiovisiva e multimediale.

 

11/12/08-VA

·         Un articolo di S.Magister sull’Espresso  (“La vera storia del peccato originale secondo Benedetto XVI“) raccoglie oggi tre diversi interventi recenti del Papa su un tema che crea non pochi problemi per l’accettazione da parte dei cattolici non solo della teoria dell’evoluzione ma della stessa evoluzione. Questo problema, il dogma del peccato originale (quando “a causa di un solo uomo è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte”; Romani 5, 12), viene chiaramente presentato dal Papa come un ostacolo ad accettare addirittura l’evoluzione come un fatto.
L’articolo riporta il testo originale di 3 distinti interventi del Papa:

·         udienza generale di mercoledì 10 dicembre, quando ha spiegato che “la nostra storia umana dagli inizi è inquinata dall'abuso della libertà creata, che intende emanciparsi dalla volontà divina”.

·         lunedì 8 dicembre, all'Angelus della festa dell'Immacolata, il Papa ha ricordato che la situazione era ben diversa prima del peccato del primo uomo raccontato nella Genesi: “Dio ha creato tutto per l’esistenza, in particolare ha creato l’essere umano a propria immagine; non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo

·         catechesi del 3 dicembre, quella più diffusamente dedicata al tema.

Soprattutto in questo intervento è evidente come non lo preoccupi affatto né Darwin né il darwinismo, né la teoria dell’evoluzione, tanto che espone il problema con questa frase:  che cosa è questo peccato originale? Che cosa insegna san Paolo, che cosa insegna la Chiesa? È ancora oggi sostenibile questa dottrina? Molti pensano che, alla luce della storia dell'evoluzione, non ci sarebbe più posto per la dottrina di un primo peccato, che poi si diffonderebbe in tutta la storia dell'umanità … Dunque, esiste il peccato originale o no?”. Pur criticando evoluzionisti e politici anche tutti gli appartenenti alla nostra specie devono scontare le colpe di Adamo: “Il male non viene dalla fonte dell'essere stesso, non è ugualmente originario. Il male viene da una libertà creata, da una libertà abusata. Vogliamo sapere “Come è stato possibile, come è successo?. La risposta è “Questo rimane oscuro … non si può spiegare quanto è in se stesso illogico”. L’unica risposta fornita è “Le visioni dualiste, anche il monismo dell'evoluzionismo, non possono dire che l'uomo sia sanabile; ma se il male viene solo da una fonte subordinata, rimane vero che l'uomo è sanabile .. Cristo crocifisso e risorto, nuovo Adamo, oppone al fiume sporco del male un fiume di luce.”.
Nulla si dice per spiegare se e come sono “sanabili” le interferenze con la storia dell’evoluzione citate all’inizio del ragionamento; l’evoluzione, anche solo come fatto, ovviamente prevede (e lo leggiamo anche nel documento firmato dal card.Ratzinger nel 2004) che praticamente tutti gli esseri viventi presenti sulla terra a partire da 3,5 miliardi di anni siano morti ben prima della comparsa della nostra specie.
La morte era quindi evidentemente presente prima della comparsa dell’uomo. Inoltre bisogna ricordare che nessun biologo ovviamente definirebbe la morte come un male, dato che è un momento che caratterizza la vita di qualsiasi essere vivente, ma l’opinione che la morte sia una punizione divina ereditata sembra confermata anche da questi recenti discorsi papali.
Indicazioni più precise dovrebbero quindi essere date su che cosa si può insegnare a scuola a questo proposito, per non suscitare imbarazzo o reazioni emotive.  

 

8/12/08-USA

·         [da NCSE] Su PLOS Genetics è comparsa un’intervista al giudice del processo di Harrisburg/Dover, John E. Jones III: “Taken to School: An Interview with the Honorable Judge John E. Jones, III“. Sul risultato del processo, il giudice ritiene che “I don't think that the concept of ID itself has a lot of vitality going forward. The Dover trial discredited that thing that is ID”, ma si rende conto che comunque “this is not something that will be settled in my time or even in my grandchildren's lifetimes. It's an enduring, quintessentially American, dispute".

 

7/12/08-IT

·         [da Pikaia] La Codice Edizioni pubblica "L'evoluzionista riluttante. Il ritratto privato di Charles Darwin e la nascita della teoria dell'evoluzione" di David Quammen. Traduzione di Silvia Vivan.

 

5/12/08-VA

·         Un articolo dell’agenzia vaticana Zenit  (“G.Galilei proposto come patrono del dialogo tra fede e scienza”) riporta, forse un po’ in ritardo (dato che il convegno si è chiuso una settimana fa) che

·        monsignor Ravasi, nel contesto del congresso, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla "Radio Vaticana" proponendo G.Galilei come "patrono ideale per un dialogo tra scienza e fede”

·        “Secondo Ravasi, "compito di scienziati e teologi è quello di cominciare a guardare reciprocamente nei rispettivi altrui terreni, vedendo che esistono dei punti di intersezione"

·         I due settori non sono del tutto estranei l'uno all'altro, ma hanno dei punti di incontro e uno stesso oggetto che è l'uomo e il cosmo. L'unica differenza è che la 'lettura' è fatta da prospettive differenti".

La proposta non può che suscitare qualche perplessita, almeno in chi – seguendo la strada aperta da G.Galilei - si occupa di scienza, dato che non sono affatto chiari alcuni aspetti, che possono rivelarsi critici, soprattutto perché mancano pochi giorni al 2009, l’anno del bicentenario di Darwin:

·        Il rispetto delle competenze e delle autonomie delle “prospettive differenti”.
Già GP2 nel 1996 aveva chiarito che “
Esistono pertanto letture materialiste e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia”, quasi confermando quanto detto ben più schiettamente da Pio XII nell’enciclica “Humani generis” del 1950, quando chiariva che le “ragioni delle due opinioni non erano affatto ugualmente rispettabili (“le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all'evoluzionismo, siano ponderate e giudicate con la necessaria serietà, moderazione e misura e purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa”)

·        I tempi.
Lo stesso articolo di oggi ci ricorda che non sono un dettaglio, soprattutto se si deve “sottostare al giudizio della Chiesa” e ai suoi tempi; leggiamo infatti che “il 31 ottobre 1992 Giovanni Paolo II ha riconosciuto pubblicamente gli errori commessi dal tribunale ecclesiastico che ha giudicato gli insegnamenti scientifici di Galilei”. La storia dei rapporti di G.Galilei con l’evoluzione del pensiero della Chiesa lo renderebbe quindi più adatto a ricoprire la figura di martire più che di patrono, per cui sarebbe allora meglio scegliere chi, come Teilhard de Chardin, trarrebbe almeno qualche vantaggio da una riabilitazione [ben più] precoce …; un vantaggio maggiore ne trarrebbe forse anche la Chiesa cattolica, stupendo tutti con tempi di reazione di solo poco più di mezzo secolo. 

·        Il rispetto del metodo scientifico.
Da una parte lo stesso mons.Ravasi il 5/10/2005 confermò che la verifica della teoria dell’evoluzione non era un problema che riguardasse i teologi (“Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda … Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”.).

Dall’altra invece le recenti dichiarazioni papali (“Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi”) confermano invece autorevolmente la non disponibilità al dialogo (e l’inutilità dell’“ecumenismo di coccole o di facciata”) su questioni che toccassero aspetti di fede [e sarebbero quindi gli scienziati a doversi mettere la ragione in un posto certamente non adeguato].
La situazione è indubbiamente a rischio, come ben sa chi riconosce (e lo stesso Papa lo ha ammesso a Regensburg) che si tratti di “piani” e “metodi” diversi, che utilizzano molto diversamente la ragione e la fede.
Sarebbe quindi assolutamente indispensabile sapere a priori se il dialogo coinvolgerebbe anche problemi che toccano questioni di fede, e che quindi impedirebbero il dialogo, come è successo un anno fa a Sibiu, quando la Chiesa cattolica, non riuscendo ad imporsi ai protestanti, si è bloccata e ha materialmente cancellato la sua “verità” inserita nel documento finale.
Gli scienziati hanno il serio sospetto che ci siano (o si possano comunque proporre) questioni di fede … e che quindi il “dialogo” sia probabilmente impossibile. 

·         Un articolo (“Benedetto XVI presenta la legge naturale come base dell'etica universale”) dell’agenzia Zenit informa che è quasi pronto per la pubblicazione un documento vaticano di rilevanza … universale. Il documento ("Alla ricerca di un'etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale") è stato preparato dalla Commissione Teologica Internazionale (esclusivamente “composta da teologi di diverse scuole e Nazioni, eminenti per scienza e fedeltà al Magistero della Chiesa cattolica”). 
Il documento dovrebbe chiarire meglio quanto già indicato in modo vago ma molto ottimista al punto 1954 del catechismo del 1992: “la legge naturale esprime il senso morale originale che permette all'uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male, la verità e la menzogna … Presente nel cuore di ogni uomo e stabilita dalla ragione, la legge naturale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini". Secondo il Papa, che ha ricevuto ieri i componenti della commissione, “risulterà chiaro che la legge naturale costituisce la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero e rispettato nella sua dignità di persona, e per sentirsi difeso da qualsivoglia manipolazione ideologica e da ogni sopruso perpetrato in base alla legge del più forte".
Visti i contrasti su molte verità fra le molte religioni e anche fra le molte religioni cristiane (come è successo a Sibiu quando si è cercato - senza successo - proprio di imporre ai protestanti una verità che coinvolge “la natura”), sarà interessante valutare se i limiti della prevista universalità si estenderanno molto oltre il nostro paese, pronto a credere come verità indiscutibili anche proposte che i protestanti rifiutano senza problemi.

 

4/12/08-SA

·         Impressionante editoriale  (“The cost of silence?”) sull’ultimo numero di Nature, in cui si quantifica in vite umane il danno dovuto al rifiuto dei politici del Sudafrica (e in primo luogo del premier Mbeki, deposto in settembre) di accettare le raccomandazioni degli scienziati per combattere la diffusione dell’AIDS.
L’articolo citato (“Estimating the Lost Benefits of Antiretroviral Drug Use in South Africa”, pubblicato sul Journal of Acquired Immune Deficiency Syndromes) dimostra come il rifiuto del governo in carica negli anni 2000/2005 di accettare i risultati della ricerca scientifica, sostenendo invece che l’HIV non fosse la causa dell’AIDS, ha ostacolato (anche se alcune regioni non hanno seguito le indicazioni nazionali) l’utilizzo massiccio di farmaci antiretrovirali (ARV) che altri paesi avrebbero messo a disposizione, e l’uso di trattamenti sanitari preventivi per evitare la trasmissione dell’AIDS da madre a figlio.
Queste scelte politiche irrazionali (a dir poco…) avrebbero causato l’inutile perdita di 330.000 vite umane e la nascita di 35.000 bambini con l’AIDS. Ancora nel 2006 il ministero della sanità sudafricano presentava alla conferenza internazionale dell’AIDS ricette tradizionali (barbabietola, aglio, limone) come soluzione all’epidemia di AIDS, continuando a negare il ruolo del virus HIV.
L’editoriale di Nature si conclude con una raccomandazione per il futuro: che le istituzioni scientifiche non solo difendano fieramente la loro indipendenza, ma superino con la loro voce il servilismo verso chi sostiene gli aspetti più irrazionali irrazionali della cultura tradizionale.

[Per fortuna quando si parla di evoluzione biologica il rispetto di impostazioni tradizionali non supportate dalla ricerca scientifica non sembra avere costi così drammatici (più che della perdita di vite umane, si parlerebbe di conseguenze sui cervelli: i danni consistono soprattutto in una visione non corretta della realtà e in un intralcio alla diffusione di conoscenze aggiornate e razionali nella popolazione), ma è assurdo che qualcuno tragga vantaggi con critiche non motivate e con strategie simili a quelle che hanno avuto successo per alcuni anni in un contesto culturale ancora meno rispettoso della ragione].

 

4/12/08-iT

·         Articolo sul Sussidiario (“L'alba di una nuova idea di evoluzione: se anche Nature cerca una scienza de-ideologizzata“) in cui si presentano e si commentano alcuni auspici per il 2009, l’anno di Darwin, pubblicati nel numero del 20 novembre di Nature nell’articolo “Great expectations”.
Nel commento non si apprezzano gli auspici degli evoluzionisti esperti per una maggiore e migliore conoscenza di massa dei complessi meccanismi alla base dell’evoluzione biologica, in quanto criticano il ruolo negativo dei vari creazionismi; curioso che lo stesso commentatore ammetta sinceramente essere poco convincenti, in quanto … “più o meno scientifici” ...
Dopo questa ammissione della difficile compatibilità fra due diversi strumenti di conoscenza ed azione, si critica la richiesta, spesso presente nelle interviste di Nature, di tenere separati dalla religione i fatti scientifici.
Stranamente si apprezza poi l’intervento di un creazionista (non biblico!) turco; era stato  consulente pro Intelligent Design per il
Kansas Board of Education insieme a G.Sermonti nel 2005, e fu autore anche di un lungo articolo (“Under God or under Darwin?”) comparso nel 2005 sulla National Review in difesa dell’ID. Questo scrittore, che si occupa del problema ammettendo di non avere particolari competenze scientifiche,  chiede la deideologizzazione del Darwinismo  [… o della teoria sintetica dell’evoluzione? Dovrebbe spiegare cosa intende a un biologo molecolare come l’evangelico Francis Collins, direttore dell’Human Genome Project … che ai primi di novembre sembra abbia criticato il card.Schünborn al convegno organizzato dall’accademia pontificia].
Come risposta alla frase dell’articolo “il grande pubblico continua a sentir parlare di evoluzione dai soliti paladini dell'ateismo, che spesso suggeriscono indebite derivazioni dalla scienza delle loro scelte filosofiche” si può comunque citare anche una
risposta (un po’ meno ideologica, nonostante non abbia una laurea in fisica) data dallo stesso scrittore turco alla commissione didattica in Kansas nel 2005: “Chi studia scienze, chi cerca risposte naturalistiche ai processi naturali che ci circondano non è necessariamente ateo. La scienza deve cercare cause naturali; se però è chiaramente evidente che qualcosa in natura non è prodotto da cause naturali, che c’è una causa intelligente, … la scienza deve capire che c’è dietro un disegno intelligente”.

[E’ chiaro dal ragionamento come si dimentichi (o si sorvoli sul fatto) che secolo dopo secolo, anno dopo anno ci sia stato sempre meno spazio per fatti che non hanno una spiegazione “naturalistica” o “materialistica” … che diventa automaticamente una spiegazioni “atea”, se l’ignoranza precedente prevedeva di tappare il buco con un provvidenziale intervento divino..].

Riguardo all’invito finale al dialogo (“il dibattito è aperto: l'importante è che resti il più possibile “aperto””) ovviamente sarebbe importante sapere se per chi ha fede in una delle centinaia di religioni attuali ci potrebbe essere un impedimento a questo dialogo; questa impossibilità al dialogo è prevista dal recente intervento papale (molto apprezzato anche da esponenti di altre religioni) se sono coinvolti aspetti di fede, come è normale nel confronto fra religioni.

La scienza cerca spiegazioni naturali per fenomeni naturali, come ben sa non solo mons.Ravasi, ma anche lo scrittore turco Aykol, che pure non ha alcun preparazione scientifica; è possibile però che la ricerca scientifica senza volerlo si avvicini a spiegare “naturalisticamente” argomenti che già da tempo sono “spiegati” da dogmi di fede? Che si fa? Le si tappa la bocca?

 

3/12/08-WORLD

·         Oggi alcuni articoli riferiscono del “Manifesto di Uppsala”, un documento “interfedi” preoccupato sul cambiamento climatico, firmato da esponenti di diverse religioni mondiali, invitati a Uppsala dall’ "Alleanza delle Religioni e della Conservazione” – una fondazione laica fondata da Filippo di Edinburgo nel 1995  e affiliata al WWF che dispone di un sito web davvero sconcertante per i continui riferimenti alla creazione e a molte e diverse religioni. La conferenza ha visto la partecipazione di un migliaio di persone provenienti da tutto il mondo (rappresentanti delle tre grandi religioni monoteiste, buddisti, induisti, baha’i, scintoisti, sikh), tutti a favore della lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo sostenibile. La conferenza si è conclusa con la firma del “Manifesto di Uppsala” sottoscritto da una trentina di leader religiosi, con lo scopo di lanciare un appello soprattutto al mondo della politica, a favore di una rapida e vasta riduzione delle emissioni di CO2, in particolare nelle parti più sviluppate del pianeta.
ll manifesto, elaborato soprattutto in vista della Conferenza internazionale di Copenaghen di fine 2009 che dovrà proporre un protocollo post-Kyoto, è stato presentato il 1° dicembre a Prozen in Polonia in occasione della Conferenza sul clima dell’ONU. (dal sito della federazione delle chiese evangeliche italiane)
Il documento ricorda un po’ il documento firmato alla terza assemblea ecumenica europea a Sibiu (4-9/9/07) durante un incontro fra le numerose religioni critiane europee. Anche lì la preoccupazione per il cambiamento climatico riguardava molti dei punti del documento.

 

3/12/08-IT

·         Nel sito web della regione Val d’Aosta si pubblicizza un’iniziativa didattica sull’evoluzione: “Una mostra-laboratorio itinerante nelle scuole valdostane in occasione dell'anno dedicato a Charles Darwin. L'iniziativa, ribattezzata “Buon compleanno Mr. Darwin un viaggio di approfondimento sulle teorie dell'evoluzione e la valorizzazione della biodiversita", si svolgerà dal 17 dicembre al 14 febbraio prossimi in quattro scuole valdostane ed è organizzata dall'assessorato regionale all'istruzione.
La mostra-laboratorio è costituita da un percorso espositivo 'Aux origines de la vie' a cura del Centre Sciences di Orleans, da alcuni exhibit interattivi provenienti della Mostra 'La scimmia nuda' del Museo Tridentino di scienze naturali, e da numerose esposizioni sul tema, in parte realizzate in collaborazione con le istituzioni scolastiche della regione
. ".

La mostra sarà allestita: a Courmayeur dal 17 dicembre al 5 gennaio, a Verres dal 7 al 16 gennaio, a Chatillon dal 19 al 29 gennaio, ad Aosta dal 2 al 14 febbraio. (ANSA).

·         In alcuni siti web italiani, fra cui oggi il sito della UAAR, si cita un articolo (“Romania removes theory of evolution from school curriculum”) di origine montenegrina (forse) che sostiene che in Romania si sia abolito in questi giorni  l’insegnamento della teoria dell’evoluzione. La notizia non è però recente: in Romania si sono da poco svolte le elezioni e non è ancora chiaro chi abbia vinto, per cui in questi giorni hanno altro a cui pensare.
Le notizie riportate fanno infatti riferimento ad un paio di articoli della scorsa primavera (“
MECT: Evoluţionismul este integrat în programa de biologie de la liceu”, “The Romanian Ministry of Education, Research and Youth misinforms the public opinion”) che ricordavano comunque come la teoria dell’evoluzione fosse già stata eliminata da alcuni programmi scolastici già nel 2006 (due anni dopo che la stessa manovra era stata realizzata con successo in Italia) forse sostituita con altre ipotesi meno dimostrate e dimostrabili.

 

3/12/08-USA

·         Un importante critico cinematografico USA (Roger Ebert) finalmente recensisce nel suo blog il film antievoluzionista “Expelled” di Ben Stein:  Win Ben Stein's mind”. Questa una frase dalla “recensione”: “This film is cheerfully ignorant, manipulative, slanted, cherry-picks quotations, draws unwarranted conclusions, makes outrageous juxtapositions (Soviet marching troops representing opponents of ID), pussy-foots around religion (not a single identified believer among the ID people), segues between quotes that are not about the same thing, tells bald-faced lies, and makes a completely baseless association between freedom of speech and freedom to teach religion in a university class that is not about religion”.
Sembra di capire il motivo per cui questo documentario poco documentato non ha avuto troppo successo negli USA e a nessuno è venuto in mente di distribuirlo in Europa.

 

2/12/08-IT

·         Come segnalato su Pikaia, è da poco uscito il nuovo libro di Guido Barbujani (Università di Ferrara) intitolato "Europei senza se e senza ma" (Bompiani, 2008). Per chi fosse ancora indeciso se leggere o meno il libro, a Radio3 Scienza Pietro Greco discute con Barbujani di Europa ed Europei: fatta l'Europa, cosa ci vuole per fare un Europeo? e chi sono i veri  Europei? (audio nell’ultimo terzo). Chi ancora non lo sapesse, apprenderebbe da questo libro da quale continente è arrivato l’Homo sapiens e che fine hanno fatto le popolazioni che fino ad allora vivevano tranquille in Europa.  

 

1/12/08-IT

·         A Pisa, presso la Scuola Normale Superiore, dal 3 al 12 dicembre il Prof. Bernard Comrie del Max Plank Institute for Evolutionary Anthropology di Leipzig svolgerà un ciclo di lezioni dal titolo Languages and genes in occasione dell’annuale, prestigiosa Cattedra Galileiana. L’ingresso è libero.

 

 

 

NOVEMBRE  2008

                                                                                                                                                             

30/11/08-USA

·         Succede anche questo … il blog Pharyngula informa che lo Zoo di Cincinnati ha concordato con il Creation Museum di Answer in Genesis un biglietto di ingresso unico scontato!! La protesta dei visitatori d Pharyngula ha costretto lo zoo a sospendere questo assurdo accordo commerciale fra scienza e un museo che promuoveva informazioni senza basi scientifiche. Ne parla il Cincinnati Enquirer.

·         Nel blog di Pigliucci si riferisce (“The Vatican and evolution: the usual crap”) di un articolo di Science (“Vatican Science Conference Offers an Ambiguous Message”), in cui John Bohannon riferisce di acuni momenti del convegno in Vaticano sull’evoluzione dell’universo e della vita, con un intervento di F.Collins per contestare alcune dichiarazioni del card.Schonborn.

 

28/11/08-IT

·         [da Pikaia] A duecento anni esatti dalla nascita del grande scienziato e a centocinquanta dalla pubblicazione dellOrigine delle specie, la mostra  Darwin 1809 - 2009 sarà inaugurata l’11 febbraio del 2009 a Roma nella splendida cornice ritrovata del Palazzo delle Esposizioni. Ora online il sito ufficiale della mostra: seguitene l'evoluzione aspettando l'apertura della mostra!

·         Un altro famoso centenario, dopo Ernst Meyr, morto nel 2005. Oggi compie 100 anni Claude Levi Strauss.

·         Incontro a Pavia in ricordo di Franco Scudo. Oggi, dalle ore 15, presso il collegio Cairoli. Parteciperanno: Silvano Riva, Pietro Omodeo, Luigi Luca Cavalli Sforza, Arturo Falaschi, Danilo Mainardi, Giorgio Nebbia, Marino Gatto, Carlo Matessi, Luciano Sacchi, Giulio Giorello.

 

28/11/08-VA

·         Sull’Osservatore Romano un articolo (“Consigli per la mente di uomini seri”) sintetizza i risultati del recente convegno sui 400 anni da G.Galilei. Nell’articolo si evidenzia, e un po’ lo si intuiva, che mons.Ravasi ben conoscesse la lettera scritta giusto 20 anni fa dal GPII a P.G.Coyne, l’ex-astronomo pontificio presente al convegno. Ne cita infatti una frase, anche se non delle più interessanti (“la scienza può purificare la religione dalla superstizione e la religione può purificare la scienza dai falsi assoluti").
Risulta oggi un po’ sospetto leggere in tanti interventi al convegno il continuo riferimento al dialogo fra la scienza e la fede. Dopo l’intervento del Papa sul Corriere del 23/11/08 (“
Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi”) sembra evidente che se qualcuno pensasse che qualche aspetto della scienza (che per definzione si occupa di questioni materiali per studiare spiegazioni materiali) toccasse qualche questione di fede, il dialogo sarebbe impossibile.
La questione, come è noto esiste da tempo (circa 150 anni…) sui temi dell’evoluzione biologica. Basta leggere qualsiasi dichiarazione degli ultimi 50 anni, a cominciare dall’enciclica "Humani generis"  (1950)  passando per la stessa dichiarazione di GP2 del 1996, di cui si solito si cita solo la prima parte e si salta la frase che chiarisce che comunque la filosofia e la teologia prevalgono su qualsiasi aspetto scientifico (“
Esistono pertanto letture materialiste e riduttive e letture spiritualistiche. Il giudizio è qui di competenza propria della filosofia e, ancora oltre, della teologia.”) .
Dopo la precisazione del Papa sarebbe indispensabile capire se il frequente uso di termini religiosi (come verita, dogma, ecc. e la distorsione dei termini - caos invece di caso) nei riferimenti alla teoria scientifica dell’evoluzione faccia sospettare che siano coinvolte verità di fede, per cui il dialogo – pur ripetutamente auspicato - sia in realtà impossibile come quello fra le religioni.
Se le parole del Papa hanno chiarito cosa si pensi oggi dello “spirito di Assisi” coltivato dal suo predecessore, sarebbe urgente chiarire se le parole di mons. Ravasi solo 3 anni fa (5/10/2005) siano ancora da considerare la necessaria premessa ad un possibile “dialogo”: “Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda … Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”.

Purtroppo questo concetto non è più stato ripetuto, né da mons.Ravasi, né da altri.

Sarebbe almeno utile capire perché mons.Ravasi abbia evidentemente cambiato idea sulla competenza dei teologi sulla teoria dell’evoluzione … e se non sia invece preoccupante il fatto che l’abbiano convinto che sia più utile … il “dialogo” nonostante sia un “settore che non li riguarda”.     

 

27/11/08-USA

·         Interessante una pagina (in un blog citato dal blog Panda’s Thumb) dal titolo “Teaching the Controversy”. Per un confronto rivelatore con la strategia attuale dei creazionisti USA, si riporta la frase tratta da un  documento del 1969 in cui un dirigente dell’industria del tabacco spiega la loro strategia commerciale per negare i risultati scientifici che dimostrano la letalità delle sigarette: (“Doubt is our product since it is the best means of competing with the "body of fact" that exists in the mind of the general public. It is also the means of establishing a controversy. Within the business we recognise that a controversy exists. However, with the general public the consensus is that cigarettes are in some way harmful to the health. If we are successful in establishing a controversy at the public level, then there is an opportunity to put across the real facts about smoking and health”).
Come si vede è decisamente impressionante la somiglianza con la strategia usata dai creazionisti e dall’ID per contrastare con alternative non dimostrate e non dimostrabili (e quindi non sostenute affatto dagli esperti) la teoria dell’evoluzione: (“When two groups of experts disagree about a controversial subject that intersects the public school curriculum students should learn about both perspectives. In such cases teachers should not teach as true only one competing view, just the Republican or Democratic view of the New Deal in a history class, for example. Instead, teachers should describe competing views to students and explain the arguments for and against these views as made by their chief proponents”).
Qualche tendenza a confrontare addirittura mele con pere pur di non sembrare parziali sembra ci sia anche nel mondo dell’informazione.

Splendida e logica anche la riflessione conclusiva, che mette in evidente difficoltà gli antievoluzionisti su base religiosa, che non possono non riconoscersi (“But with all that said, the idea of teaching the controversy isn’t an intrinsically bad one. There are plenty of subjects that have legitimate controversies where this commendable call for fairness could be better applied. For example, how about sex ed? A great many religious conservatives - many of the same ones who call for teaching the controversy on evolution, I don’t doubt - change their tune when it comes to public-school health classes, demanding that students be taught an “abstinence-only” program that omits contraception, or mentions it only to discuss its failure rates. How strange. Whatever happened to fairness? Whatever happened to learning about all sides? Why can students make up their own minds about evolution, but not about how to protect themselves from STDs? [sexual transmitted deseases]“) .

“If we are successful in establishing a controversy at the public level, then there is an opportunity to put across the real facts about smoking and health”.

Tobacco Industry

 

When two groups of experts disagree about a controversial subject that intersects the public school curriculum students should learn about both perspectives”

Discovery Insititute

27/11/08-VA

·         Vengono pubblicati oggi altri interventi fatti al  convegno vaticano sui 400 anni di G.Galilei. L’Osservatore Romano pubblica (“Grazie, G.Galilei”) parte dell’intervento di P.J.G.Funes, l’attuale astronomo pontificio. Anche lui come mons.Ravasi ritiene importante citare una frase della lettera scritta giusto 20 anni fa dal GPII a P.G.Coyne: “Credo che Giovanni Paolo II abbia dato qui una regola d'oro che dobbiamo sempre avere presente, avvertendo i teologi che è un dovere "tenersi regolarmente informati sulle acquisizioni scientifiche per esaminare, all'occorrenza, se è il caso o meno di tenerne conto nella loro riflessione o di operare delle revisioni nel loro insegnamento".
Sembra quindi che qualcuno abbia voluto ricordare il ventennale di quell’importante documento.

·         Sempre l’Osservatore Romano pubblica anche gli interventi del fisico Ugo Amaldi (“L'universo si gonfia come un palloncino “, del Card.Bertone (“Due ali per volare verso la verità”) e un articolo in cui presentano la frasi principali di alcuni interventi (“G.Galilei e Chiesa processi finiti”). 

 

26/11/08-UK

·         Tre interessanti notizie su Nature, oggi.

·  La prima riguarda un commento alle elezioni che si stanno svolgendo in Groenlandia, dove si sta marciando rapidamente verso l’indipendenza dakla Danimarca. L’articolo  (“Greenland gambles on warmer, richer climate”) spiega chiaramente come in quel paese si stiano alzando le temperature medie a grande velocità, per cui la terra sta diventando coltivabile (crescono patate che dieci anni fa non avrebbero pensato di poter piantare) e si stanno liberando dai ghiacci molte aree, esponendo alla vita e all’attività umana zone probabilmente anche ricche di minerali ma ancora da analizzare. Mentre altrove sul riscaldamento di discute, qui già lo si utilizza per introdurre miglioramenti nella vita degli abitanti di questo territorio di 410.000 kmq, un terzo più dell’Italia. Quanti sono gli abitanti? 57.000, poco meno di Pavia.

·  A questo proposito un altro articolo  (“Obama's win refreshes key climate talks“) prospetta un grande cambiamento nell’atteggiamento degli USA alla prossima United Nations Climate Change Conference che inizia lunedì a Poznan in Polonia. Obama ha infatti delle idee ben diverse rispetto al suo predecessore, ed è probabile che ciò porti a importanti cambiamenti nel paese che (con il 36% delle emissioni globali di CO2) è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale e del rifiuto al rispetto del protocollo di Kyoto, che trova oggi resistenze anche in alrti paesi. Anche qui si spera in una visione meno politico-ideologica su un problema la cui soluzione è rilevante per la sopravivenza della vita  e della nostra specie su questo pianeta.

·  La seconda notizia  (“How the turtle got its shell”) è riferita ad una scoperta importantissima fatta in Cina, che rischia di portare all’estinzione i creazionisti; non sapendo leggere il grande e complicatissimo libro della natura, fanno sempre domande non sempre intelligenti a chi invece il libro della natura lo sa leggere.
Una delle domande più sciocche è quella sugli anelli mancanti, cioè sulle forme intermedie. Nell’articolo non liberamente disponibile (“Palaeontology: Turtle origins out to sea“) si racconta che l’Odontochelys semitestacea, di cui è stato scoperto un fossile molto ben conservato, sia una tartaruga marina di 220 milioni di anni fa che dispone solo della metà inferiore del guscio, il piastrone, mentre manca la parte superiore, il carapace.
Non c’è dubbio, lo si sottolinea anche nell’articolo, che sia un importante anello mancante, uno dei tanti che i paleontologi scoprono da decenni, alcuni più importanti (ad esempio il
Tiktaalik del 2006 è davvero impressionante) ed altri meno.
Il recente ritrovamento di ben due anelli mancanti importanti è senz’altro un duro colpo per i creazionisti ragionevoli.
Gli altri saranno invece molto contenti del fatto che invece di due ora i fossili di transizione che mancano nelle pagine del grande libro della natura sono raddoppiati; sono infatti diventati quattro ... e …. festeggiano … probabilmente non capendo nemmeno che ogni nuovo fossile trovato E’ (o meglio ERA) evidentemente un  anello prima mancante. Trovarne altri è semplicemente il risultato di chi per cerca tuto quello che ancora manca....
Per fortuna i cinesi stanno riprendendo le attività di ricerca anche in campo paleontolgico … e ci presentareanno molte soprese nei prossimi anni.

 

26/11/08-IT

·         L’Avvenire riporta il testo di una conferenza fatta a Padova  (“Dio, designer dell'universo”) di J.PoIkinghorne, un fisico e teologo anglicano che spesso in Italia ama parlare di biologia evoluzionistica e spiegare come funziona l’Intelligent Design … sì, proprio il modello USA proposto dal Discovery lnstitute.
Coraggiosamente J.PoIkinghorne prima chiarisce il reale significato delle dichiarazioni spesso prudenti e ambigue dei profeti dell’ID, svelando chiaramente come siano proprio dei creazionisti (anche se non più biblici) che sostengono l’importanza degli “effetti specieli”: “il loro quadro dell'e­volversi della storia della vita porta la chiara implicazione che sia dissemi­nato da numerosi interventi miraco­losi, atti discontinui nei quali entità nuove vengono create in modo spe­ciale. In quale altro modo si potreb­be supporre il sorgere nell'esistenza di sistemi disegnati complessi se non attraverso un'azione diretta dell'in­tervento divino compiuta da un'a­gente disegnatore intelligente?”; non ancora contento, spiega che W.Dembski … “ha avviato le ricerche” … Siamo oggi solo all’avvio? Ricerche per provare quello che sostiene?
Si e no… secondo PoIkinghorne si tratterebbe solo di “ricerche per identificare il ti­po di prova in grado di soste­nere in modo logico e convincente la presenza di un disegno intelligente”. Per ora non si sa nemmeno quale sia il tipo di prova che stanno cercando …

Non si capisce quindi perchè nell’articolo poi si illustrino le riflessioni dei sostenitori dell’ID, che – lo ha appena detto - non hanno (per ora) alcun valore esplicativo e quindi nessuna utilità pratica.  
Sembra che non si tengano presenti gli articoli con cui F.Facchini sull’Osservatore Romano da tempo cerca di spiegare ai cattolici che si deve attribuire solo un significato teologico al termine “creazione” (“Creazionismo ed evoluzionismo: Non solo conciliabilità ma armonia”).

Né si tiene conto del fatto fondamentale che mons.Ravasi il 16/9 avesse detto molto chiaramente che gli “esperti” dell’Intelligent Design non verranno invitati al convegno del marzo 2009 sull’evoluzione biologica (finanziato dalla Templeton Foundation): “Speakers invited to attend a Vatican-sponsored congress on the evolution debate will not include proponents of creationism and intelligent design, organizers said.

Né ci si chiede perchè al recente convegno (finanziato dalla Templeton Foundation) sull’evoluzione dell’universo (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) organizzato dal fisico N.Cabibbo (presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia) i creazionisti siano stati tenuti fuori (A.Zichichi però c’era).
Soprattutto l’esclusione a quest’ultimo convegno è in effetti poco chiara: lo stesso prof.N.Cabibbo, nell’invito, aveva chiesto espressamente ai relatori di portare
un contributo scientifico che possa confermare o, al contrario, confutare le teorie sull’evoluzione… e poi non si è permessa la partecipazione proprio ai creazionisti, oggi i più esperti nel credere a simili confutazioni.
Ci sono rimasti ovviamente davvero male (confessano infatti che “originariamente avevano cercato di partecipare alla conferenza PAS”) e sono stati quindi costretti a organizzare in contemporanea un
 congresso creazionista per conto loro, il 4/11/08 all’università “La Sapienza” di Roma.
Qui probabilmente non avrebbero comunque avuto occasione di incontrare il papa attuale, come era avvenuto invece 6 anni fa, nell’ottobre del 2002.  [Bisogna far notare le novità positive …! ]

Da notare anche che c’è stato anche un buona “collaborazione” della stampa, che ha ignorato l’iniziativa, alternativa al convegno vaticano, organizzata dai creazionisti francesi con la collaborazione dall’Università di Roma [?!].

 

Sembra che J.Polkinghorne non abbia letto gli atti del processo di Dover/Harrisburg in cui si dimostra che l’ID è nato con una truffa costruita con il copia/incolla esistente in Word (come si vede esiste SOLO QUI, un … anello di congiunzione … per chi lo vuol vedere…). Hanno semplicemente sostuito, subito dopo la sentenza che escludeva il creazionismo dalle scuole in quanto idea religiosa, tutte le ricorrenze dei termini riferiti al creazionismo, correggendoli automaticamente in “intelligent design”, confermando in questo modo che non c’era differenze rispetto al creazionismo

Né sa che 2 mesi fa uno degli esponenti dell’ID ha confermato in un’intervista (Medved, 6/8/08: “One on One: Broadcast views”) che davvero dietro all’ID non c’era nulla di nuovo né di serio.
Che ci sia poco di più del solito creazionismo, d’altronde è sinceramente impossibile negarlo, dato che lo ammettono tranquillamente anche loro, nel famoso documento programmatico (“Wedge document”)
in cui nel 1999 progettavano l’assalto (in nome di Dio) alla scienza e alla cultura occidentale, per spingerle ad usare almeno un po’ di sana irrazionalità e buone dosi di soprannaturale anche per spiegare in modo rapido, semplice ed economico fatti naturali, proprio come si faceva (non avendo alternative) già nella preistoria.
E’ impressionante come il teologo cerchi di spiegare “come Dio interagisce incessantemente con la creazione per mezzo di un'azione continua che ha sede all'interno divinamente ordi­nato della natura”; e lo faccia senza prove ma utilizzando proprio le ipotesi settecentesche e gli stessi esempi dei profeti dell’ID, anche se con una competenza apparentemente migliore di quella mostrata dal card.Schönborn nell’editoriale del 7/7/2005 sul NYT.
Peccato che sia evidente che, come Darwin, anche lui ignori Mendel, la genetica e la riproduzione sessuata, per cui non sa capire né spiegare come si conservi e si diffonda, senza necessariamente manifestarsi, la variabilità biologica che pur cerca di spiegare.
Un momento di razionalità (che in quel contesto fa sorridere …) si manifesta quando usa (masochisticamente o distrattamente?) anche un argomento che si trova di solito … CONTRO l’ID: si preoccupa infatti del mal di schiena, forse dimenticando che la soluzione da lui proposta non è affatto condivisa né dagli esperti né dai primatologi, a cui la natura e l’evoluzione forniscono spiegazioni molto più semplici e ragionevoli: “lo scheletro umano non è disegnato in modo per­fetto e intelligente per la deambula­zione bipede”.
Se una simile spiegazione fosse accettabile, l’umanità dovrebbe smettere di spendere tante risorse nella ricerca scientifica ...!
Come si vede, per J.Polkinghorne il termine “creazione” fa riferimento ad aspetti certamente non associabile ai significati teologici (si parla dello scheletro umano), ed è qundi impossibile negare il contrasto con F.Facchini, che correttamente insiste a sostenere che gli aspetti materiali deve sempre cercare di spiegarli la scienza; [ci sarà una cena chiarificatrice al meeting 2009?]
E pensare che ai primi di settembre la chiesa anglicana aveva chiesto scusa (“Good religion needs good science”) per non aver capito a suo tempo cosa Darwin avesse scoperto di così importante …!

L’aspetto comunque più sconcertante è che un vincitore (nel 2002) del ricco (1.6M$) e ambito premio Templeton non sembri rispettoso delle indicazioni che proprio la Templeton Foundation pubblica in una pagina web (dedicata proprio all’“Intelligent Design”.. ) per raccomandare a chi volesse vincere il premio di rispettare standard diversi da quelli dell’ID, ora non più accettabili (e infatti l’ID - pubblicizzato da Polkinghorne - non viene più finanziato). In un documento specifico  (“Does the John Templeton Foundation support intelligent design?”) si raccomanda anche di stare attenti che “The John Templeton Foundation does not support research or programs that deny large areas of well-documented scientific knowledge”.

 

26/11/08-VA

·         Inizia oggi in Vaticano un convegno … (senza pagina web ?; anche la Finmeccanica non lo pubblicizza?) su ''La scienza 400 anni dopo G.Galilei. Il valore e la complessita' etica della ricerca tecno-scientifica contemporanea''.
Parteciperà anche P.G.Coyne, l’ex-astronomo pontificio che rimane uno dei pochi esponenti dell’ala proevoluzionista (= favorevole alla teoria dell’evoluzione) della Chiesa Cattolica. In una conferenza stampa fatta ieri si è saputo (ASCA)  che ad aprire l'incontro sara' il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, mentre dopo di lui prenderanno la parola l'ex-direttore della Specola vaticana, il gesuita p.G.Coyne, P.F.Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, i professori U.Amaldi e E.Vesentini, e il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, mons. G.Ravasi.
Galilei, ha spiegato Ravasi ieri, ''non fu mai condannato dal tribunale ecclesiastico che lo indago' per le sue affermazioni scientifiche''. Un dato storico ''poco conosciuto 'nonostante Papa Giovanni Paolo II abbia pronunciato un 'mea culpa' considerato da molti osservatori la parola definitiva sulla secolare questione. Tanto che, per fare ulteriore chiarezza, in Vaticano si pensa ad una nuova edizione degli atti processuali che riproponga e aggiorni quelli di trent'anni fa''. Speriamo sia pubblicato l’intervento di P.G.Coyne … anche se si limitasse a parlare di astronomia…

·         Anche l’Avvenire presenta in un articolo (“Ravasi: nell'«anno di G.Galilei», scienza e teologia tornino a operare insieme”) alcune frasi dette ieri da mons.Ravasi alla conferenza stampa di presentazione. Fra cui la notizia abbastanza sconcertante secondo cui il Vaticano si sarebbe dimenticato per tanti anni di dire che la condanna di G.Galilei era in realtà tutto uno scherzo (“«G.Galilei non fu mai condannato» e il Vaticano vuole far ripubblicare gli atti del processo per «rinfrescare la memoria» di quanti attendono ancora «pentimenti» che non avrebbero ragion d'essere”).
Ricorda un po’ la storia del falso di Piltdown, solo che gli antropologi dopo “solo” 50 anni avevano già scoperto che era stato uno scherzo di pessimo gusto. Cosa sia questo, se è uno scherzo o se alla condanna mancava una firma o un timbro o un sigillo di ceralacca, non è ben chiaro, anche perché c’erano state addirittura le scuse di GP2. Possibile che non si sapesse ancora/già la verità?
A questo punto viene anche il dubbio che il Monitum del Santo Uffizio (postumo, 1962!) contro Teilhard de Chardin abbia qualche vizio di forma che lo inficia … trasformandolo in un buffetto …

·         L’Osservatore Romano anticipa l’intervento di mons.Ravasi (“Nel dialogo fra scienza e teologia La verità non richiede salti di frontiera”) mentre l’agenzia Zenit riporta quello del card.Bertone (“Fede e scienza, due ali per volare verso la verità”), che sintetizza in una frase il motivo per cui la scienza crea qualce problema: “la ragione si costituisce su nuove basi e viene concepita come un modo di pensare matematico; la scienza della natura cessa di essere un'opera di contemplazione, come per secoli era stata concepita, e diventa un attento lavoro di decifrazione; la ragione si struttura su basi matematiche sostituendo al mondo reale dell'esperienza quotidiana un mondo geometrico astratto. Si tratta di un sapere fondato sulla verità sperimentale, che va a scontrarsi con la concezione della verità basata sulle certezze della tradizione. Da ciò scaturisce una nuova mentalità, una nuova logica e un mutamento dell'atteggiamento dell'uomo nei confronti della natura e del modo di interpretarla, descriverla e comprenderla”. “si impone oggi un'attenta e profonda riflessione sulla natura, sulle finalità e sui limiti della ricerca tecnica e scientifica”.

Decisamente coraggiosa la citazione da parte del card.Bertone di una frase di G.Galilei, che ci e gli ricorda ricorda bene come quasi nulla sia cambiato, nella testa di molti - religiosi e laici - da quasi 4 secoli ….:  Mi par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorità di luoghi delle Scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie.

 

25/11/08-VA

·         Il Master in Scienza e Fede dell’UPRA organizza oggi un incontro con un internista padovano su “Problemi attuali dell’evoluzione e dell’evoluzionismo”, nell’ambito della serie di conferenze "Evoluzione e creazione"

 

24/11/08-VA

·         All’articolo di ieri del Papa arriva qualche risposta da parte di responsabili di altre religioni, che confermano e rafforzano l’inviolabilità dei confini esistenti fra le diverse verità religiose: in un articolo sul Corriere (“Il rabbino capo con Ratzinger: dialogo solo tra le culture“) il rabbino Di Segni precisa che "Ci sono dei limiti insuperabili di ciascuna fede che vanno rispettati”, mentre il portavoce dell’Ucoii ritiene utile precisare, nel caso ci fossero dubbi, che “non dialoghiamo sulle nostre fedi, perchè ognuno crede in ciò che crede”; l’ex segretario dell’Ucoii invece, pur concordando che "il dialogo è un dialogo fra credenti, non fra le religioni” ritiene importante precisare un dettaglio non secondario e decisamente molto preoccupante: “in un sistema di valori, le religioni propongono dei valori universali". Lo preoccupazione deriva semplicemente dal fatto che in Italia sono censite 600 diverse religioni che “propongono dei valori universali".

 

24/11/08-USA

·         Il Blog Panda’s Thumb invita (“Professor Olofsson on probability, statistics, and intelligent design”) a leggere l’articolo  (“Probability, Statistics, Evolution, and Intelligent Design”) comparso sulla rivista Chance, di Peter Oloffson, un matematico esperto di statistica che analizza i tentativi, presenti in alcuni libri di esponenti dell’ID, di utilizzare potenti strumenti matematici per sostenere le critiche dell’ID alla teoria dell’evoluzione. L’articolo si trova anche nel sito web Talk Reason e vIene discusso, anche con l’autore nell’articolo del blog citato all’inizio. Curioso il motivo per cui, secondo Oloffson, il creazionismo sarebbe più scientifico dell’ID: il creazionismo ha una spiegazione alternativa.
Curioso anche il dibattito se sia corretto definire creazionisti gli esponenti dell’ID. Oloffson non vorrebbe definirli creazionisti, altri analizzano l’elasticità eccessiva del termine creazionismo, non necessariamente limitato al creazionismo biblico che oggi gli esponenti dell’ID negano, pur negando anche l’origine comune degli esseri viventi.
Altri citano SEMPLICEMENTE uno dei più famosi documenti prodotti dal DI, quello che descrive la
 Wedge strategy”, dove si autodefiniscono creazionisti loro stessi, quando si pongono come obiettivo di “sostituire spiegazioni materialistiche con la proposta teista che la natura e gli esseri umani sono creati da Dio”. Il concetto sembra in effetti abbastanza chiaro. Strano che non se lo ricodino. Il documento è del 1999.

 

23/11/08-IT

·         Sul Sole 24 Ore un articolo di P.Rossi (Dialogo senza scomuniche) commenta il libro di Chiaberge con il dialogo su fede e scienza di P.G.Coyne (l’ex-astronomo pontificio, un gesuita che crede anche nella teoria dell’evoluzione) e A.Pentzias (un fisico agnostico). Nel commento si parla molto di fede e poco di scienza, tanto che anche qui ritorna stramente, nella conclusione, proprio il tema presente nelle letture bibliche di oggi, il giudizio universale. I laici dovrebbero essere tristi e depressi inin quanto “non avere la certezza che i malvagi vengano un giorno puniti e i giusti premiati provoca ovviamente, anche nei laici, una notevole dose di angoscia”. Sinceramente non si vede una gran gioia per l’attesa della giustizia divina, né si capisce perché si accosti a P.Coyne il l’opinione che “la visione del mondo che è stata di … Darwin, Freud non ha nulla di eccitante”. Comunque si coglie un aspetto positivo del libro, che “mostra come possano discutere tra loro persone che si ispirano a visioni del mondo molto diverse, talora  decisamente e irrimediabilmente opposte. Fa vedere che il rispetto per le idee altrui, la stima, la simpatia umana possono nascere su un terreno che ha a che fare più con i modi in cui le idee vengono affermate e difese che non con il loro contenuto. Quel rispetto è soprattutto legato all'idea che la varietà e il dissenso e la molteplicità delle visioni del mondo non sono mai e in nessun caso interpretabili come una pericolosa e dannosa (e pertanto eliminabile) forma di patologia”.

·         Un po’ diverso l’articolo pubblicato sul Corriere con un'autorevole recensione a un recente libro di M.Pera (“Perché dobbiamo dirci cristiani”); si concorda con lui che alcuni dialoghini possono fare, ma non quelli fra le religioni  (“Sulla decisione religiosa di fondo un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, [mentre] occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo”) e che quindi in alcuni casi il rischio di scomunica non è da escludere (“Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi”) .
Che anche solo fra le diverse religioni cristiane il dialogo non sia facile lo si è visto un anno fa: un convegno a Sibiu fra religioni cristiane si è concluso solo dopo che i cattolici hanno ceduto, tacendo su un problema che di solito definiscono “non negoziabile” e accettando anche obiettivi e impegni che non sembrano condividere tutti (“promozione di stili di vita sostenibili per contribuire a invertire la tendenza del cambiamento climatico”). Stupisce che non si valuti il possibile rischio nel gestire un dialogo mantenendo la distinzione fra i due livelli, anche perché sorge il dubbio che il dialogo con la scienza avvenga considerandola un’altra religione. Un po’ tranquillizza il fatto che nel discorso di
Regensburg si sia evidenziata un’invidia (per il metodo di lavoro diverso e più soddisfacente per l’umanità) che non sembra si provi affatto verso le altre religioni.

[Non è ben chiaro, con tutti questi paletti, quali spazi potrebbero rimanere ancora disponibili nell’universo … per i valori universali dei laici … (sempre che esistano)]

 

21/11/08-IT

·         Torino. La Stampa informa che al Museo Regionale di Storia Naturale continuano alcuni incontri connessi con il bicentenario darwiniano (I Darwin, storie di un pensatore ricercato). Lunedì 24 novembre (“Perissinotto ricerca l'investigatore razionale in E.A. Poe”)  si esamineranno le associazioni fra i contemporanei Darwin e Poe, poi nei prossimi incontri saranno presenti Michele Luzzatto (editor per la saggistica scientifica presso Einaudi), Michele Marangi (critico cinematografico) Gabriele Beccaria (giornalista).

 

21/11/08-USA/D

·         E’ uscito l’ultimo fascicolo (n.28/1) della rivista (Reports of the National Center for Science Education) del NCSE (The National Center for Science Education) e alcuni articoli sono liberamente consultabili.
Un articolo
 (“The German Anti-Darwin Industry”) riferisce sul rilancio dell’antievoluzionismo (e in particolare del creazionismo) in Germania. Uno dei centri di produzione di cultura e di materiale didattico creazionista è il Studiengemeinschaft Wort und Wissen (Word and Knowledge Society) con il sito web annesso in più lingue: http://www.genesisnet.info/. Fra gli esperti che animano questi gruppi e questi siti ci sono Scherer e il genetista Wolf-Ekkehard Lönnig, che sostengono che "non c’è la prova della macroevoluzione".
Oltre alla Bibbia questi siti pubblicizzano il libro di R.Junker and S.Scherer (Evolution — Ein kritisches Lehrbuch=Evolution — A Critical Textbook) ormai alla sesta edizione. La prima edizione del libro (uscita 20 anni fa) presentava la versione biblica del creazionismo, in difficoltà anche negli USA e mai troppo apprezzata in Europa, mentre le edizioni più recenti, come è avvenuto negli USA, hanno inserito l’Intelligent Design. Questo testo è stato tradotto in varie lingue, fra cui l’italiano, e vorrebbe diventare il principale strumento di disinformazione sull’evoluzione biologica in Europa, approfittando della complessità dei problemi [speriamo che nessuno cominci a insinuare dei dubbi sulla ben più complessa teoria della relatività, o sul dogma della trinità; non ci sono oggi più dimostrazioni faciili…].
Il libro era stato addirittura notato dallo stesso card.Ratzinger che lo citava in un intervento contro l’evoluzionismo a Parigi alla Sorbona nel 1999. Curioso il fatto che uno degli argomenti centrali sia la distinzione fra micro e macroevoluzione, come se agissero meccanismi biologici diversi. Sarebbero contenti se gli evoluzionisti decidessero di abolire questa distinzione piuttosto artificiale e non molto utile?

 

21/11/08-VA

·         E’ abbastanza interessante leggere il testo dell’omelia di domenica prossima di P.Cantalamessa, anticipata dall’agenzia Zenit (“Il giudizio universale è la risposta alla sete di giustizia”); permette infatti di conoscere i vantaggi a cui non avrebbe diritto un evoluzionista ateo come Dawkins.
P.Cantalamessa è da ricordare con simpatia in quanto è il predicatore della Casa Pontificia che, dopo aver letto un libro del biologo molecolare evangelico F.Collins (direttore del progetto menoma USA), in una sua predica aveva subito messo in allarme il Papa in persona (il 7/3/08) del pericolo di spingere i cattolici a negare la teoria dell’evoluzione, ormai confermata da tutti i biologi evoluzionisti del mondo.
Oggi invece P.Cantalamessa approfitta di uno dei temi delle letture di domenica prossima (il previsto giudizio universale …) per parlare di una sua intervista proprio a F.Collins, realizzata a Roma un mese fa in occasione del convegno sull’evoluzione.
Leggiamo quindi che F.Collins conferma che "Darwin aveva ragione nel formulare la sua teoria secondo cui discendiamo da un antenato comune e ci sono stati cambiamenti graduali nel corso di lunghi periodi di tempo” ma sembra ignorare (è un biologo molecolare e non un etologo) che “compiere sacrifici che non sono dettati dalle leggi dell'evoluzione” non indica che Dio esiste”, né dimostra “aspetti dell'umanità che non sono facilmente spiegabili, quali il nostro senso morale, la cognizione del bene e del male”, dato che sono fenomeni che avvengono (raramente, ma è così anche nell’uomo…) in tante specie animali.
Dopo aver svalutato l’ateismo di Dawkins (“se Dio non esiste il credente non ha perso quasi niente, se invece esiste il non credente ha perso tutto”) chiarisce cosa il non credente rischia di perdere se Dio esistesse.

Propone infatti come principale vantaggio per il credente, rispetto al masochismo del non credente, il fatto che di fronte all’assurdità e alla tragicità del male e dell’ingiustizia, esistenti e disponibili per tutti nel mondo, ci sarebbe una sola risposta risolutiva: il giudizio universale: “l'uomo si è assuefatto a tutto; si è adattato a ogni clima, immunizzato da ogni malattia. A una cosa non si è assuefatto mai: all'ingiustizia. Continua a sentirla come intollerabile. Ed è a questa sete di giustizia che risponderà il giudizio universale”. Per fortuna, dato che si sta parlando della “tragicità del male” un accenno alla medicina c’è …

[Comunque si apre uno spiraglio … se il giudizio universale fosse obiettivo, anche gli atei onesti trarrebbero vantaggio dalla punizione degli ingiusti …; perché dire che “il non credente ha perso tutto”? Forse non verrà informato che gli ingiusti sono stati puniti?
Spiace poi verificare che la biologia sia un tema ormai così ampio e specializzato che ogni singolo esperto presenta e difende le novità del suo campo, che ben conosce, e ripete invece notizie vecchie sciocchezze per gli altri campi, togliendo gran parte del valore conoscitivo anche alle notizie che fornisce e che dovrebbero far cambiare opinione. E’ assurdo pensare che tutto abbia una spiegazione materialista, ma è forse più assurdo illudersi che ce ne siano poche – solo quelle che conosce ll’esperto intervistato quel giorno - rispetto alle spiegazioni che devono fanno ricorso al soprannaturale
]

 

20/11/08-USA

 

·         Nel Texas, ad Austin, sta procedendo, con una grande partecipazione di consulenti (evoluzionisti e antievoluzionisti) la discussione dei nuovi standard nazionali per i programmi di scienze nella scuola, che rimarranno validi per 10 anni dopo la loro approvazione. Un articolo del Dallas News (“State education panel hears evolution debate”) racconta della grande partecipazione a questo evento.

Come da noi giravano per Milano contestatori dell’evoluzione (non solo della teoria dell’evoluzione!) vestiti da gorilla, così ad Austin vicino alla sede della commissione scolastica nazionale si sono visti sostenitori dell’evoluzionismo vestiti da dinosauri; è infatti noto che i creazionisti (almeno quelli “biblici”) hanno l’imbarazzante e insolubile problema di dover spiegare come i dinosauri potessero convivere con l’uomo o partecipare all’unica e decisiva crociera sull’arca di Noè. Per l’origine dei cetacei invece c’è una vignetta davvero spiritosa, dove si allude al fatto che, essendo stati lasciati fuori dall’arca per problemi di spazio, avessero dovuto adattarsi, imparando … a nuotare … 

 

19/11/08-USA

·         Ancora risorse educative di eccezionale interesse … soprattutto se l’archivio aumenterà di dimensioni! Uno dei segreti che gli etologi non avrebbero voluto nascondere … era il fatto che in natura i primati, e in particolare le scimmie antropomorfe, avessero comportamenti tali da dimostrare la trasmissione di informazioni non genetiche da una generazione all’altra.
Queste informazioni, che costituiscono le conoscenze culturali che distinguono una popolazione umana dalle altre, mostrano differenze evidenziabili anche fra popolazioni diverse di scimpanzè.
30 anni di ricerche su questi comportamenti appresi dai genitori e dagli altri adulti del gruppo hanno permesso di pubblicare nel 1999 su Nature l’articolo
 Cultures in chimpanzee”, che ovviamente contiene informazioni che possono sconvolgere chi non sapeva che anche nelle antropomorfe ci fossero comportamenti complessi e trasmessi da una generazione all’altra, proprio come avviene nella nostra specie.

I risultati delle ricerche sugli scimpanzé si possono anche analizzare in un sito web  (Chimpanzee cultures), ma oggi finalmente alcuni di questi comportamenti possono essere visualizzati sul proprio PC grazie all’archivio di foto e video (Arkive) di centinaia di specie diverse di animali.

Molto interessati sono ovviamente le pagine di video sugli scimpanzé comuni, sui bonobo, sui gorilla e sugli oranghi. Molto più ampio l’archivio di video dei primati in generale, con ben 100 video. Ci sono anche video che mostrano i processi di deforestazione in Africa e i minerali che minacciano di favorire l’estinzione dei gorilla di montagna. Sempre commoceventi i video che presentano la presenza di cure parentali prolungate già nelle proscimmie (Indri).
Alcuni di questi brevi video mostrano alcune antropomorfe impegnate nella costruzione e nell’uso intelligente di strumenti per procurarsi il cibo o per rompere le noci; interessante anche una lezione a un piccolo … senza verifica finale.
Ora che gli etologi dei primati lasciano accedere ai loro segreti … sarà imbarazzante per chiunque provare ancora a sostenere che i primati mostrino solo un comportamento “istintivo”; aumenteranno sempre più infatti le persone curiose che avranno visto queste dimostrazioni dell’esistenza di comportamenti razionali e di progettualità non solo nella nostra specie.
Anzi … a qualcuno può anche cominciare a venire il dubbio che nella … nostra specie i comportamenti non siano sempre razionali… 

 

19/11/08-IT

·         Su La Stampa un’intervista ("A noi sapiens restano ancora 800mila anni") al paleoantropologo Bernard Wood, in occasione dell’uscita del suo ultimo libro (“Evoluzione umana”). Come si capisce dal titolo, Wood cerca di far notare che non c’è solo il problema dell’origine della nostra specie da una specie precedente, ma che si sta avvicinando (mancano … 800.000 anni) anche il possibile momento della sua scomparsa o del suo passaggio ad un’altra specie. Non c’è comunque da preoccuparsi … la durata di una specie non è detto che sia necessariamente la media di un milione di anni, in quanto è noto che ci sono anche specie la cui durata è stata ben maggiore.
Sappiamo poi bene che la nostra specie, grazie all’evoluzione culturale, si è in parte sganciata dai vincoli ambientali che ossessionano le altre specie. Sappiamo quanto questo fenomeno sia stato finora estremamente positivo, permettendo una crescita demografica esplosiva nell’ultimo secolo, con un aumento della durata della vita e un conseguente raddoppio della popolazione umana negli ultimi 50 anni. Questa però non è una buona notizia, e molti aspetti collaterali all’esplosione demografica e all’aumento dei consumi energetici non sono una garanzia che la nostra specie possa sopravvivere ancora per 800.000 anni … a meno che non intervengano altri rilevanti cambiamenti, ancora non tutti prevedibili.

 

19/11/08-UK

·         L’ultimo numero di Nature inizia a celebrare l’anniversario di Darwin. Invece di uno sguardo verso il passato, la prima iniziativa (“Beyond the origin”) lancia uno sguardo indagatore verso l’anno del 200’ anniversario dell’origine delle specie, il 2059.

Un modo utile, guardare al futuro, per non accontentarsi degli enormi successi che la biologia ha potuto fare dopo che si è dimostrato che “nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione”. Oltre alla presentazione dell’iniziativa, nell’articolo  Beyond the origin” accessibile a tutti, ci sono altri contributi, fra cui i risultati di un’indagine fra i lettori di Nature sulle attese per il prossimo anno (“Darwin 200: Great expectations”). Accessibile a tutti è il contributo sulla futura possibilità di clonare un mammuth (“Let’s make a mammoth”). 

·         Sempre su Nature in un articolo (“DNA sequencing: Mammoth genomics”) si riportano i primi risultati di un’indagine che ha permesso di sequenziare parte del DNA estratto dai peli di un baby mammuth trovato surgelato nella taiga siberiana; l’argomento è decisamente intrigante, anche se per ora vengono fatti solo confronti con la sequenza del DNA degli attuali elefanti; se ne parla anche sul Guardian (“Hair from frozen carcasses used to reconstruct woolly mammoth's genome”; bella la foto del mammutino…) e la notizia arriva anche in Italia, anche se un po’ gonfiata (ANSA: “GENOMA: COMPLETATA MAPPA DNA MAMMUTH”, Repubblica; all’erta è anche la Sentinella del Canavese…; qualche imprecisione, ma prevedibile per la scelta dell’intervistato, nell’intervista pubblicata su Il Sussidiario, dato che non si tratta di DNA estratto da fossili ma da un babymammuth surgelato di cui esistono anche fotografie); e pensare che solo nel giugno scorso si pubblicavano dati sulla variabilità del suo DNA mitocondriale…!

 

18/11/08-F

·         Anche in Francia con l’avvicinarsi del 2009 aumenta l’interesse per i problemi dell’evoluzione. E si discute quindi dell’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole, pur sapendo che quel paese ha investito una gran quantità di risorse nell’insegnamento delle scienze, come se ne accorge chiunque abbia visitato negli ultimi anni un qualche museo scientifico francese.

Se ne parla in un paio di articoli su Le Monde; nel primo si dimostra come anche in Francia ci siano gruppi creazionisti o almeno antievoluzionisti (« Le créationnisme étend son influence en Europe»), mentre nel secondo si parla delle iniziative per mantenere alta l’attenzione contro uno scadimento del livello della formazione culturale nel paese (“En France, un collectif d'enseignants-chercheurs tire la sonnette d'alarme»).

Consola un po’ vedere che anche in Francia c’è chi scrive dei “prêtres de l’Eglise darwiniste”)
Nei giorni scorsi (13/14 novembre) si è svolto a Parigi un convegno (Enseigner l’évolution) proprio su questi temi, e in vista del 2009.  

 

18/11/08-IT

·         L’Avvenire cita oggi con un articolo dal titolo un po’ truculento (“Così Dawkins tradisce Darwin”) un vecchio articolo pubblicato l’8/8/08 sul Guardian, evidentemente non troppo  … in difesa di Darwin (“God and evolution can coexist”). L’autore (J.Thacker) è un teologo della chiesa evangelica che ritiene che R.Dawkins, influenzato dalla sua visione antireligiosa, con il suo recente documentario abbia fatto un cattivo servizio a chi avrebbe voluto capire meglio l’evoluzione [qui chi sa l’inglese può verificare personalmente se ha ragione: “The Genius of Charles Darwin].
Secondo il teologo (che purtroppo non chiarisce bene se stia pensando all’evoluzione o alla teoria che ne spiega in meccanismi) Dawkins avrebbe squalificato sia la scienza che le persone che lo ascoltano. Peccato che nell’articolo non sia affatto chiaro quali posizioni abbia verso Darwin il capo del dipartimento di Teologia dell’Alleanza Evangelica inglese …

Chiarissima invece è la confusione (forse in buonafede ma non si capisce perché non lo abbiano corretto) fra evoluzione biologica … ed evoluzione culturale; lo si capisce dal significato che attribuisce al termine “life” (vita), usato da Dawkins (e da Darwin) per indicare gli aspetti biologici dell’esistenza.
Il teologo infatti fonda tutta la critica a Dawkins (e forse anche a Darwin) su una diversa definizione di “vita”, che comprende “Music, art, literature, love, beauty and ethics” … e giustamente non riesce a trovare Dawkins convincente; spiace che lo racconti in giro e stupisce che purtroppo l’Avvenire non abbia notato questa confusione, né abbia dubitato che lo stesso Darwin … non sarebbe stato d’accordo.

E’ deprimente trovare un simile misunderstanding [gli anglicani si sono già scusati … per quelli del secolo scorso] in un quotidiano, il Guardian, che ha una pagina speciale su Darwin, per cui dovrebbero conoscerlo. Da questa pagina si raggiunge materiale informativo interessante, come alcune immagini della nuova mostra che si è aperta il 14/11/08 al National History Museum, dal titolo “Darwin's Big Idea .
Nella pagina del Guardian su Darwin si ricorda anche come la chiesa anglicana abbia appunto chiesto scusa per il misunderstanding, per non aver capito fin da subito che Darwin aveva ragione, e si possono leggere i documenti che spiegano  il motivo di un atteggiamento diverso rispetto a quello tenuto da altre religioni, che per ora non capiscono nemmeno di avere idee spesso varie e piuttosto confuse, ed a volte anche qualche scheletro di evoluzionista … in esilio.

 

17/11/08-IT

·         Venerdì 21 novembre 2008 presso il Museo Civico di Storia Naturale “G. Doria”, Via Brigata Liguria, 9 – 16121, GENOVA, convegno "Darwin 2009". L'ANP - Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola - propone uno speciale progetto dedicato a quanti intendono riservare alla ricerca scientifica un posto importante nell'offerta formativa delle scuole, anche perché la scienza può rappresentare uno strumento d'integrazione tra scuola e territorio, occasione per l'orientamento e lo sviluppo dell'autonomia scolastica e serie opportunità per valorizzare competenze e professionalità.
Una precedente iniziativa del progetto “Darwin 2009” si era svolta a Roma il 6/10/08

 

16/11/08-IT

·         [da Pikaia]  Nei giorni 27 e 28 novembre, presso la Biblioteca Universitaria di via Zambon 35, Bologna, si terrà il meeting internazionale "100 anni di antropologia a Bologna. Nuove prospettive di ricerca". Numerosi gli ospiti di spicco, che parleranno di evoluzione umana, antropologia molecolare, antropometria e altro ancora. Qui il programma.

 

15/11/08-IT

·         In un blog viene oggi pubblicato il contributo di Ian Tattersall ("L’evoluzione e il futuro della scienza”) inserito nel libro di Boncinelli e Tonelli “Dal Moscerino all’uomo” (2007). Molto utile per capire il ruolo della scienza e le fondamentali differenze fra le religioni (che fra altro sono tante e diverse) e la scienza nello studio della natura. Il mondo forse sarebbe migliore e più tranquillo se molti di più concordassero con lui che  

Fare scienza significa osservare il mondo, elaborare ipotesi ed esprimerle in modo tale che si possa, tramite esperimenti, verificarne l'esattezza oppure scartarle se sono errate. Qualsiasi stimolo intellettuale che provochi riflessioni e interrogativi è utile, anche se alla fine si rivela sbagliato. La scienza di per sé non è un prodotto, anche se ha prodotto per noi un mondo di sicurezza e comodità materiali senza precedenti. La scienza è un processo, che continuerà a modificare e perfezionare le nostre idee sul mondo sino a quando esisteranno esseri umani sulla Terra.

Infatti

Questo rende le modalità di conoscenza religiose e scientifiche completamente diverse e assolutamente inconciliabili nei principi e nei metodi; in realtà non solo sono inconciliabili, ma non sono neppure in competizione tra loro. Nonostante mirino entrambe ad affermare e difendere la dignità e l'identità dell'uomo, scienza e religione affrontano e spiegano aspetti differenti dell'esperienza umana. La scienza ha a che fare con ciò che è materiale, verificabile; la religione con ciò che è immateriale, spirituale. La scienza si occupa delle cause vicine; la religione della causa ultima”.

Come ricorda Tattersall, la scienza è uno strumento che possiamo facilmente riconoscere ed accettare come tipicamente umano, in quanto “La scienza è un continuo processo di scoperta”.

L’introduzione al libro, di E.Boncinelli, si trova qui.

 

14/11/08-UK

·         Articolo del Guardian (“Confusing creation with creationism”) in cui si cerca di spiegare come non confondere il concetto teologico di creazione con il creazionismo. Si cerca di far capiure perchè “Intelligent design and young Earth creationism are both false” ma nonostante ciò … that does not discount the notion of creation

 

14/11/08-USA

·         Sempre apprezzato il documentario della PBS sul processo di Dover (Judgment Day: Intelligent Design on Trial). E’ stato intatti uno dei vincitori dei “2008 Science Journalism Awards” attribuiti dall’”American Association for the Advancement of Science

 

14/11/08-IT

·         Cercando risorse educative … si rischia di trovare purtroppo anche risorse diseducative. Lamentandosi che le risorse educative migliori si trovino spesso solo in inglese, dispiace trovare che quelle diseducative … sono già state tradotte in italiano. Si scopre anche che in Francia (non solo in Turchia o negli USA) ci sono mecenati disposti a finanziare la realizzazione di iniziative critiche verso la scienza, addirittura su base religiosa [difficile poi lamentarsi se qualcuno prova a verificare la serietà delle ipotesi teologiche con gli stessi criteri, anche se non con la stessa malafede].

Certo è positivo poter verificare che in Vaticano stiano cominciando a capire quanto fosse pericoloso e masochista questo modo di procedere e abbiano chiuso ora, forse dopo l’arrivo di mons.Ravasi, quelle porte che fino all’ottobre del 2002  (solo sei anni fa!) erano ancora BEN aperte ai creazionisti biblici.

Qualche giorno fa (“Una critica scientifica all'evoluzione”) un gruppo di creazionisti cattolici francesi che non erano stati né invitati né accettati (anche se “originariamente avevano cercato di partecipare“) al convegno in Vaticano sull’evoluzione dell’universo e della vita (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) si era riunito con alcuni creazionisti italiani in un ambiente che molti cattolici ritenevano ostile (l’Università di Roma I…). Questi creazionisti francesi fanno tutti riferimento al Centre d’Etude et de Prospectives sur la Science”, presentato dal suo direttore D.Tassot in questa illuminante intervista (22/8/06) fatta dal curioso J.Allen, giornalista della National Catholic Review [qui la versione in francese].
Nell’intervista si legge chiaramente come si contestasse proprio l’Accademia Pontificia delle Scienze … al cui convegno si voleva partecipare (“
it’s not a Catholic academy. Instead, it’s the place where the scientific worldview can enter inside the Catholic Church”) ...
Il CEP si era fatto notare anche per un’iniziativa creazionista  realizzata l’11/10/06 al parlamento europeo e raccontata nel sito web dell’NCSE  (“The Anti-Evolution Seminar in the European Parliament”). Curioso il fatto che

Scopro oggi che questo gruppo di creazionisti francesi, in collaborazione con un altro gruppo di creazionisti biblici francesi che fa riferimento al http://digilander.libero.it/crombette/ CESHE (un circolo creato attorno alla venerazione verso il fantasioso geografo e storico cattolico F.Crombette - esperto di Egitto ma anche … di Atlantide e di Genesi - morto nel 1970) aveva realizzato una videocassetta che i creazionisti biblici italiani vendono a caro prezzo (32€) [NB: alla Casa della Bibbia di Vicenza costa meno!? E c’è anche in DVD!].

Il sito del CESHE esiste anche in versione italiana, e qui sono consultabili molti articoli utili per capire cosa pensa (e magari non ama confessarlo …) un creazionista biblico cattolico italiano.
Questo video francese
 (“Evoluzione: fatto o credo”) è ora disponibile gratuitamente anche in versione italiana, sia nei siti web a lui dedicati (come Noevolution) che in siti web cattolici (!?); ciò aiuterà don Tanzella Nitti e mons.Ravasi ad accorgersi di quali e quanti creazionisti di tipo diverso ci siano oggi in Italia e di quanti cattolici non siano affatto pronti a seguire la nuova indicazione di una fede compatibile con la teoria dell’evoluzione.

Il 16/9/08 mons.Ravasi aveva proclamato una generica compatibilità, ma senza fornire spiegazioni utili a convincere chi da sempre sapeva che solo un qualche creazionismo – più o meno biblico – fosse apprezzato dal Vaticano; comunque non si apprezzava certo la teoria dell’evoluzione che, essendo appunto teoria scientifica, non può che riguardare la spiegazione di fatti materiali (e questo sembra sufficiente per definirla … materialista). Purtroppo questa idea l’aveva capita anche chi, pur avendo studiato (almeno all’università) i fatti dell’evoluzione e la teoria dell’evoluzione, aveva imparato a tenerseli per sé, memore di quanto era successo a Teilhard de Chardin, tuttora non riabilitato.
C’è poco da dire sul video, se non che permette di sentire le opinioni dei più noti creazionisti biblici e ammirare il grande impegno che hanno messo 5 soli ricercatori a spiegare, senza il supporto di risultati sperimentali (hanno agito come se si trattasse di problemi filosofici), fatti importanti (e confermati da centinaia di esperti) ma spesso al di là delle loro conoscenze e competenze.

E tutto questo per far capire (senza rispondere chiaramente perfino a domande precise sui tempi dell’evoluzione) come la terra abbia poche migliaia di anni; ma soprattutto che il diluvio universale [!?!] abbia creato in un paio di giorni tutti gli sconquassi che vediamo sulla crosta terrestre; forse quando hanno tolto il tappo … e le acque sono miracolosamente scomparse chissà dove … Questo e non altro era il risultato del ragionamento del sedimentologo creazionista francese G.BerthauIdt, la cui serietà e il reale significato del suo esperimento [che NON riguarda affatto l’evoluzione dei viventi, che non è provata solo dalle datazioni!] sono contestati nell’articolo di un libro, riportato nel sito francese … Charlatans info; vengono criticate anche le citazioni apparentemente autorevoli che si leggono alla fine del video. Altre contestazioni alle sue ricerche si trovano qui.

[Non dimentichiamo un invito alla coerenza: in un articolo del 3/11/08 sull’Osservatore Romano (“Divulgazione scientifica o arte della persuasione?”) cui si racconta di un convegno in Vaticano in cui in un intervento si rimproverava a uno scienziato come U.Veronesi di essere uscito dalle proprie competenze parlando di altro che non fosse il tumore al seno…]

Conclusione: questi creazionisti biblici (soprattutto francesi) ora si sono sentiti traditi e saranno piuttosto depressi, come si è subito capito il 4/11/08 da un articolo su effedieffe che aveva un titolo davvero molto efficace:  Vaticano: la lobby evoluzionista ha vinto”.
Certo lo avrebbero già capito anche loro, se solo mons.Ravasi avesse detto esattamente quella frase per primo. Dire, come ha detto il 16/9/08, che “non c’è incompatibilità” … non è proprio lo stesso … tanto è vero che dopo pochi giorni qualcuno che era seduto alla stessa mensa ha cercato di ricordare che qualcuno più autorevole non poteva essere d’accordo.
Stupisce comunque vedere che uno dei 5 ricercatori che racconta sciocchezze sui primati nel video creazionista francese e che non è stato invitato al convegno del progetto  STOQ fa addirittura parte del gruppo dei docenti del progetto STOQ, finanziato dalla Templeton Foundation … che non sopporta i creazionisti.
Auguri di buon lavoro a mons. Ravasi …

 

13/11/08-CONGO

·         Drammatiche le notizie che giungono oggi dal Nord Kivu, nella RD del Congo; sia per quanto riguarda gli esseri umani che per quanto riguarda il gruppo di 200 gorilla di montagna (su 700, gli ultimi oggi esistenti) del Parco dei Vulcani, dopo la cacciata dei ranger che li proteggevano.

Ormai dal settembre 2007 anche il parco è zona di guerra, in gran parte sotto controllo dei ribelli e già 10 gorilla sono stati uccisi. I ranger erano riusciti fino a un mese fa a fare il loro lavoro anche se con difficoltà (negli ultimi 10 anni ben 150 rangers erano stati uccisi in quella zona). Se i gorilla non sono un obiettivo particolare, lo sono comunque insieme agli altri mammiferi della foresta in quanto possibile fonte di cibo (40 elefanti del parco sono stati uccisi solo quest’anno). 2

Triste leggere nelle mail di solidarietà allegate alla pagina web che l’auspicio più ricorrente sia che avvenga un “miracolo”. D’altronde l’articolo evidenzia come i ribelli stiano avanzando verso Goma, dove già si sono rifugiate 200.000 persone in fuga.
Inutile ricordare che la zona è ricca di risorse minerarie vendute poi in Europa, come ha dimostrato un servizio di Report del giugno scorso (video della puntata). I miracoli quindi dovranno avvenire in Europa … e al più presto. Qui un video di Medici senza Frontiere.

·         In Asia non va meglio: si è svolta oggi un’iniziativa di Greenpeace in Malesia, allo scopo di far conoscere chi sta deforestando l’isola del Borneo (Kalimantan). Alcuni attivisti di Greenpeace hanno ostacolato la partenza di una nave che trasportava olio di palma verso l’Olanda. L’olio di palma proviene dalle piantagioni di palma da olio che hanno sostituito la foresta tropicale. Come si racconta nell’articolo (“Olio di palma imbroglione”), gran parte dell’olio vegetale utilizzato nell’industria alimentare, dolciaria e cosmetica è costituita dall’olio di palma, ormai al 21%. Greenpeace contesta lo scarso controllo per i nuovi certificati che dovrebber5o garantire i consumatori che (si spera) in Europa controlleranno i prodotti che consumano (video e trascrizioni sulla deforestazione in Kalimantan).

 

13/11/08-UK

·         Sempre per rimanere nell’ambito delle risorse a disposizione di chi vuole conoscere i fatti che dimostrano l’evoluzione e l’evoluzione umana, nel sito della rivista scientifica Nature si possono vedere gratuitamente alcuni video anche su tematiche legate all’evoluzione (qui purtroppo lo spagnolo non basta…):

·         Platypus genome

·         Language evolution

·         Neanderthal DNA

·         Hominid evolution and development

·         The human genome

·        Early humans in Europe

·         Un altro sito interessante con molti video è quello della PBS (Public Broadcasting Service, una rete TV USA specializzata nella didattica), usando la parola chiave Human Evolution (o anche Bipedalism | Brain size, language, and social behavior | Primates | Tool use). Questi link ed altri sono raccolti in una pagina web con link decine di video sull’evoluzione e in una pagina web con links anche a testi che aiutano a capire come vengono interpretati e spiegati i fatti dell’evoluzione.

·         Se invece qualcuno cercasse libri scientifici importanti da leggere gratuitamente (… che non vuole però dire comodamente … a cominciare dal fatto che sono in inglese …) farebbe bene ad abbonarsi al bollettino delle National Academies Press USA (NAP). Oppure può scorrere l’elenco dei libri sull’evoluzione (alcuni sono davvero interessanti, come quelli che riportano gli standard educativi USA o quelli sull’educazione o sul contrasto col creazionismo USA). Molto interessante ed intrigante un libro appena uscito, che ci può permettere di capire se i pochissimi umani che forse un giorno arriveranno su Marte potranno almeno … trovare anche da mangiare (“An Astrobiology Strategy for the Exploration of Mars”). Già dicono infatti che l’acqua ci sia … e pure fresca

 

12/11/08-USA

·         Davvero impressionante un sito web (Evidence) organizzato dall’Exploratorium di S.Francisco in collaborazione con il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, grazie ad alcuni sponsor.
Il sito web si propone di spiegare cos’è la scienza e quali sono i metodi utilizzati dagli scienziati, cercando di dimostrare “come si è scoperto quel che conosciamo” (“For most of us, science arrives in our lives packaged neatly as fact.
But how did it get that way? How do we know what we know?”). Per raggiungere questi obiettivi il sito utilizza (ci sono testi, interviste a ricercatori e alcuni video) i programmi di ricerca attualmente in corso a Lipsia sui primati e sull’evoluzione umana, cioè proprio su temi di ricerca e su risultati recenti a volte anche sconcertanti che qualcuno prova ad ignorare, a contestare o negare senza nemmeno conoscerli. Il sito web accompagna il visitatore attraverso i fatti che pemettono di capire l’importanza fondamentale del lavoro di ricerca che ha permesso di ricostruire la storia evolutiva della nostra specie, realizzatasi all’interno dell’ordine dei primati. Purtroppo una buona conoscenza dell’inglese è un necessario prerequisito. Anche questo sito richiederebbe una traduzione … e per fortuna esiste, ma è in spagnolo.  

 

11/11/08-USA

·         E’ disponibie il video della confenza tenuta oggi da Barbara Forrest, la filosofa della scienza che ha scoperto che l’intelligent design è nato banalmente con un taglia/incolla (di cui è stato dimostrato anche un clamoroso anello di congiunzione – missing link) alla Southern Methodist University, nel Texas, dove si è recata per spiegare ai cittadini “Why Texans shouldn’t let creationists mess  with science education”.

 

11/11/08-UK

·         Dopo aver chiesto scusa il 14 settembre 2008 per non aver ben capito a suo tempo e nei decenni successivi quanto fosse furbo e intelligente Darwin nell’aver capito i meccanismi che permettono di spiegare l’evoluzione degli esseri viventi (“Good religion needs good science”), sembra che in una diocesi della chiesa anglicana stiano esagerando con una visione fin troppo materialista della realtà: hanno infatti bandito dai cimiteri le rappresentazioni di personaggi “innaturali”, che cioè non esistono in natura: “There is no such thing as a real gnome so why should we have such unnatural creatures in churchyards?". Lo si racconta, non nascondendo un certo stupore, in un articolo sul Telegraph.

 

10/11/08-IT

·         [da Pikaia] Lunedì 10/11/2008 le facoltà scientifiche dell'Università di Milano hanno sospeso la didattica per realizzare una intera giornata di lezioni all'aperto, come protesta contro la legge 133 (legge finanziaria) e la legge 126 (da non dimenticare, sull’abolizione dell’ICI) che tagliano in modo drammatico, ma soprattutto indiscriminatamente, i fondi a tutte le università, che pur sono state recentemente valutate dal ministero. Alle 12 sarà tenuta una lezione anche da Luigi Luca Cavalli Sforza ('La genetica di popolazione e la teoria matematica dell’evoluzione'), ma ecco il programma completo.

 

9/11/08-USA

·         [Da NCSE] Nel sito della Società Americana di Paleontologia dei Vertebrati si può vedere una serie di video che spiegano quali sono gli obbiettivi e gli interessi della società. Ci sono anche video che presentano le posizioni della società o dei suoi soci sulla teoria dell’evoluzione e sul creazionismo; nel capitolo 4 c’è un intervento di Kevin Padian - uno dei responsabili, con la sua documentatissima testimonianza, della sconfitta dei creazionisti al processo di Dover. Molto belli i video che illustrano l’attività didattica svolta con i bambini (…che da grandi magari contribuiranno a invertire le percentuali attuali di creazionisti negli USA …). Il video principale, di 33 minuti e ben 400MB, è We Are SVP e cerca di spiegare perché uno diventa paleontologo, quali motivazioni lo spingono alla ricerca e quali sono le sue attività quotidiane.
[Sarebbe interessante una versione tradotta o sottotitolata…. ]

Nel sito della SVP si trova anche una dichiarazione sull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole, che inizia con una conferma che l’evoluzione è oggi un fatto oggettivo:

The fossil record of vertebrates unequivocally supports the hypothesis that vertebrates have evolved through time, from their first records in the early Paleozoic Era about 500 million years ago to the great diversity we see in the world today. The hypothesis has been strengthened by so many independent observations of fossil sequences that it has come to be regarded as a confirmed fact, as certain as the drift of continents through time or the lawful operation of gravity”.

 

8/11/08-IT

·         [da Pikaia] E' in edicola il nuovo numero della rivista Darwin (Darwin - Numero 28 - Anno 4). Da qui si accede al sommario.

·         Un articolo di F.Facchini sull’Avvenire (“Ben venga il mea culpa di Dawkins”) fa riferimento all’articolo (“Il sacerdote dell’ateismo: ho fallito”) del Guardian pubblicata anche sul Corriere di ieri, in cui Dawkins fa un bilancio, che non ritiene affatto soddisfacente, del suo impegno non certo dedicato all’impossibile impresa di “voler dimostrare in base alla scienza che Dio non esiste” come si legge sull’Avvenire.
In parte ma non del tutto vera è invece la seconda ipotesi (“convincere che di Dio non c’è bisogno, perché la scienza è in grado di spiegare tutto”), datto che l’atteggiamento aggressivo e scostante di Dawkins è spesso più una reazione alle assurde e ingiustificate critiche che alcune religioni rivolgono a ipotesi scientifiche che non  vogliono capire.
Ben più rilevante è invece il contrasto fra il diverso uso della ragione, con i rischi connessi all’uso di motivazioni irrazionali in un mondo sempre più piccolo ed affollato e pieno di religioni diverse che davvero non riescono a trovare denominatori comuni.
Appunto per questo il problema non è semplicemente quello “dell’autonomia della scienza e della religione che, anche quando affrontano temi comuni, lo fanno sotto angoli visuali e con metodi diversi”. In presenza di tanti fondamentalismi (e non di uno solo, come si legge nell’articolo) non si può semplificare dicendo che “la posizione che critica è analoga e simmetrica alla sua”.
Anche il semplice e limitato convegno di Sibiu del settembre 2007 (c’erano solo esponenti delle diverse e numerose religioni cristiane dell’Europa) ha evidenziato critiche e contrasti (non sempre … asimmetrici) che separavano cattolici ed evangelici.
E’ stato impressionante verificare come contrasti su quelle che in Italia si definiscono verità non negoziabili siano stati nascosti sotto il tappeto per non litigare pubblicamente su un punto che agli italiani sembra “non negoziabile” per la Chiesa Cattolica.
La lettura del documento finale di Sibiu permette anche di verificare come, a parte forse alcune dichiarazioni del Papa poco pubblicizzate (Castelgandolfo, 23/9/07), sui problemi ambientali la linea dell’Avvenire e delle università pontificie sia un po’ discordante, non permettendo di verificare quale sia il ruolo della ragione.
Soprattutto questo, il diverso ruolo attribuito alla ragione) è il problema che preoccupa Dawkins, a cui purtroppo dispiace doversi arrendere davanti alla sola osservazione che, a differenza della scienza che è di pochi secoli fa, “il senso religioso è antico quanto l’uomo”.
Sembra poco chiaro, a meno che non si riferisca al deprimente convegno organizzato dai creazionisti francesi alla Sapienza (invece che in Vaticano come nel 2002), il riferimento al fatto che “non sono mancate critiche, anche in campo cattolico, alla Pontificia Accademia delle Scienze che ha trattato nei giorni scorsi il tema delle origini”.
Dopo l’intervento sulla compatibilità fra scienza e fede di mons.Ravasi (il 16/9/08), in realtà un po’ sbrigativo e non ben supportato da adeguate dimostrazioni, davvero non ci si aspetterebbe che proprio in un convegno scientifico possano sorgere critiche.
Non sappiamo però se qualcuno si aspettasse davvero che in qualche relazione si fosse riusciti a dimostrare la “creazione ab nihilo”, come il prof.Cabibbo aveva auspicato nel documento di presentazione del convegno.

 

8/11/08-VA

·         L'ultimo numero della rivista bimestrale "Vita e Pensiero" - che uscirà la prossima settimana - interviene nel dibattito sul tema del rapporto tra scienza e religione con un articolo (“Le goffe contraddizioni dello scientismo “) che L’Osservatore Romano pubblica quasi integralmente. L'autore (John Polkinghorne) è un ministro della Chiesa anglicana, ma è anche un fisico che ha vinto nel 2002 il Premio Templeton, proprio per i suoi studi sulla materia trattata in questo articolo. Forse dal titolo non si capisce che ha lasciato le sue ricerche di fisica per dedicarsi a tempo pieno a scoprire “come la scienza e la fede possono collaborare fra loro”. Sembra abbia anche lui qualche problema ad accettare le opinioni di Dawkins, anche se preferisce non rispondere a una ragionevole “domanda di Dawkins - può esistere un Dio che consente all'uomo di commettere il male e le peggiori nefandezze?” e ragionare sull’altruismo disinteressato, che è però presente talvolta anche negli animali superiori.

·         L’11 novembre si terrà all’ateneo pontificio UPRA una conferenza organizzata nel contesto del master in “Scienza e fede”. Don E.GentiIi (direttore di un museo naturalistico inserito in un seminario vescovile…) parlerà di un tema impegnativo come “L´origine dell’uomo dal punto di vista scientifico”. Un medico internista padovano parlerà invece il 25/11 di “Problemi attuali dell’evoluzione e dell’evoluzionismo”; successivamente sono previsti interventi di F.Facchini e L.Galleni. Docenti universitari di antropologia ed evoluzione umana con un valido curriculum scientifico verranno invitati a partecipare al convegno organizzato da mons.Ravasi nel marzo 2009. [Effetto della mobilitazione nelle università per una corretta valutazione delle competenze e della serietà nella ricerca a livello internazionale? In effetti il numero di invitati sta aumentando rispetto ai primi elenchi]

 

7/11/08-IT

·         Anche su G.Galilei una recensione (“Difficile da credere”, di S.Fuso) al libro “Nati per credere”. Lo stesso Darwin era ben consapevole di quale sfida fosse per la mente umana la sua teoria: “Sarà una lunga battaglia, anche dopo che saremo morti e sepolti… grande è il potere del fraintendimento”. Ricordiamo come in settembre la  chiesa anglicana chiese perdono per i “misunderstanding”/fraintendimenti delle idee di Darwin, una dichiarazione “provvidenziale” in quanto ha stimolato anche in Italia qualche chiarimento o puntualizzazione (mons.Ravasi) ma anche qualche reazione stizzita. Questo per ricordare che non si sono solo i problemi della mente umana di cui si parla nel libro reecensito; ci sono anche le conseguenze di condizionamenti precoci ben difficili da quantificare e valutare a posteriori. Non sempre, nella nostra specie, la biologia si può spiegare solo con le conoscenze di cui già disponiamo. Darwin lo ha ben dimostrato.

 

7/11/08-UK

·         Sul Corriere si riporta un’intervista del Guardian a Dawkins in occasione del suo pensionamento, a 67 anni. Interessanti le domande e le risposte, probabilmente non ben sintetizzate nel titolo dell’articolo (“Il sacerdote dell’ateismo: ho fallito”) anche perché è evidente l’uso improprio (e forse provocatorio) di un termine evidentemente religioso, poco adatto per definire chi critica la religione. Una frase sconcertante comunque nell’articolo la si trova; non si capise perché sia negativo per la giornalista il fatto che “il numero di studenti che si iscrivono alle facoltà di matematica e di scienze è in aumento”; forse si sospetta che aumentino gli adulti scettici verso la religione? Strano anche che ci si preoccupi che si possano in futuro estromettere i vescovi anglicani dalla Camera dei Lord!!

Interessante invece il ragionamento di Dawkins su ignoranza o stupidità come cause alternative dell’insofferenza verso la teoria dell’evoluzione… e sul modo  di risolvere il problema.

·         [Da Pikaia] Si avvicina il 2009, l'anno di Darwin, e continuano le offensive dei creazionisti. Oggi si scopre che in Inghilterra circa un terzo dei professori (srebbero compresi anche quelli di scienze!?) dichiara che il creazionismo dovrebbe essere insegnato nelle ore di scienze. Se ne parla in un articolo del Guardian (“Creationism should be taught as science, say 29% of teachers”) e in un video (“The creationism controversy in the classroom“) sempre nel sito del Guardian.

 

6/11/08-IT

·         Iniziano oggi, con una conferenza di E.Serrelli, le iniziative organizzate a Massa in occasione del centenario darwiniano ("MS - Massa Scienza - In viaggio con Darwin"). Prossimamente anche un’intervento di F.Focher sull’evoluzionista Wallace.

 

5/11/08-IT

·         In un lungo articolo sull’Avvenire (“Ma il cervello è fatto per credere?”) si presenta e si commenta un libro recentemente pubblicato (“Nati per credere”) in cui si confronta la facilità del credere nel soprannaturale e la difficoltà di credere invece in teorie complesse come quella dell’evoluzione. Una frase dell’articolo che sembra una descrizione del reale   stupisce un po’, e mette un po’ in difficoltà gli autori del libro: “moltissimi cattolici accettano i principi generali della teoria neodarwiniana dell’evoluzione e rifiutano il Disegno Intelligente”; strana anche l’ipotesi che … “il cervello degli autori sia diverso da quello dei credenti”.

·         Come si poteva notare, l’impostazione del recente convegno in Vaticano sull’evoluzione del materia e della vita non sembrava del tutto corretta nei riguardi della teoria dell’evoluzione. Ne approfitta un po’ l’Avvenire per ricordare a mons.Ravasi di non correre troppo, come aveva fatto il 16/9/08 nella conferenza stampa di presentazione del convegno su Darwin nel prossimo marzo 2009. Oggi un articolo (“Se il teorema darwiniano non fosse materialista”) riporta una relazione svolta al convegno da un teologo laureato in fisica. Piuttosto strane le critiche alla teoria dell’evoluzione e a Darwin; basta ricordare la seguente frase: “Il pen­siero di Darwin - in particolare il concetto di lotta per la vita e di so­pravvivenza del più adatto - è sta­to spesso usato per giustificare le guerre e le spietate competizioni economiche e perfino il liberti­naggio, che francamente non ha nulla a che vedere con l'evoluzio­ne.

Molti sospettano che le guerre, ovviamente, ma anche il libertinaggio ci fossero anche prima: la Bibbia (e il vecchio testamento in particolare) contiene resoconti crudi e crudeli che confermano che nessuno attendeva la nascita di Darwin per cominciare. Qualcuno quindi, ben prima di Darwin, e siamo nei periodi in cui ha avuto origine il pensiero religioso alla base della cultura occidentale, aveva stimolato la crescita di pensieri criminogeni.

[Mi sembra invece necessario ricordare che solo 2 giorni fa in un articolo sull’Osservatore Romano (“Divulgazione scientifica o arte della persuasione?”) si sosteneva il grande rispetto dovuto, nella scienza, alla competenza, tanto da sostenere che un biologo e medico come Veronesi non avesse alcuna competenza specifica per parlare ed essere ascoltato su argomenti di fisica…]. 

 

4/11/08-IT

UN CONVEGNO DI CREAZIONISTI BIBLICI ALLA SAPIENZA!!

 

·         Un articolo (“Una critica scientifica all'evoluzione”) comparso in un newsgroup l’1/11/08 preannuncia, spiegandone i motivi,  un’iniziativa di creazionisti francesi (dell’“Association Pour la Connaissance de la Science”), che si contrappone e contesta il convegno organizzato in Vaticano dal 30/10 al 4 novembre sull’Evoluzione dell’universo e della Vita: “«Abbiamo chiesto di partecipare anche noi, ma siamo stati lasciati fuori», sospira il professor G.BerthauIt.  
E’ davvero deprimente leggere il programma dell’iniziativa organizzata da geologi (c’è  solo un esperto di biologia di popolazioni, un noto creazionista polacco) in collaborazione [?!]
con l’Università della Sapienza di Roma [?!] che sembra voglia insistere con iniziative che contestano le posizioni, in questo caso non più creazioniste (!), del Vaticano. Fa invece quasi piacere leggere come questi creazionisti siano rimasti molto sconcertati e dispiaciuti di non essere più ben accolti in Vaticano; solo 6 anni fa, nell’ottobre del 2002, vennero infatti ricevuti volentieri anche dal già autorevole card.Ratzinger.
Un evidente segno che il tempo non sempre passa inutilmente e che, contrariamente a quanto qualcuno sostiene, alcuni cambiamenti ci sono stati e che sono molto recenti … alcune incompatibilità non si possono nascondere sotto il tappeto o la tonaca. Anche i creazionisti oggi provano a negare di esserlo (“questi scienziati non sono dei «creazionisti»”) anche se afferivano tutti, solo sei anni fa, al cattolico … “Kolbe Center for the study of Creation”, tuttora esistente ed attivo anche se poco noto.
I “recenti esperimenti di laboratorio” citati nell’articolo, sono gli stessi illustrati nell’articolo leggibile nel
sito web Charlatans Info (“Le créationnisme sous la Coupole? Autopsie d’une imposture”). E’ importante poi far sapere che questi esperimenti intendono solo dimostrare che il Gran Canyon è stato realizzato in un solo giorno durante il diluvio universale e che quindi anche la creazione possa essere avvenuta in 6+1 giorni … solo un tentativo di provare, con un esperimento sui tempi di sedimentazione, il creazionismo biblico; nulla, assolutamente nulla, che riguardi l’evoluzione biologica, come vorrebbero far credere!!

·         Anche un articolo del 30/10/08 comparso su effedieffe  (“Una critica scientifica all’evoluzione”) conferma che l’Università di Roma [?!] ha organizzato un’iniziativa antievoluzionista in collaborazione con l’associazione creazionista francese Center for Studies and Prospectives on Science”, stupita che, nonostante le premesse e gli obiettivi comuni, il Vaticano non abbia accettato che al convegno sull’evoluzione dell’universo e della vita conclusosi ieri (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) partecipasse anche chi all’evoluzione non ci crede, come il geologo G.BerthauIt che un tempo dava ripetizioni estive di creazionismo scientifico (in particolare geologico) al giovane Joseph Ratzinger. Sembra che il direttore della rivista sia l’unico italiano  partecipante all’iniziativa [e non è certo un biologo nemmeno lui ...].

Questa frequentazione giovanile, riferita in un’intervista fatta il 22/8/06 al creazionista francese D.Tassot da J.Allen e pubblicata sul quotidiano cattolico USA National Catholic Review, è confermata dallo stesso geologo creazionista G.BerthauIt, citato in un articolo su effediffe (“Vaticano: la lobby evoluzionista ha vinto”, 4/11/08) in cui si critica la inspiegabile esclusione dal convegno, organizzato dall’Accademia delle Scienze Pontificia.

[Inspiegabile? Nelle premesse del convegno scritte da N.Cabibbo (“Approcci scientifici sull’evoluzione dell’universo e della vita”) si invita infatti “audacemente”, ma ingenuamente, a presentare “un contributo scientifico che possa confermare o, al contrario, confutare le teorie sull’evoluzione”; chi meglio di loro avrebbe potuto fornire una confutazione? Perché escluderli? E’ ragionevole che abbia posto il veto la Templeton Foundation, che finanzia l’iniziativa: è NOTO che non sopporta chi, come i sostenitori dell’ID, non pubblica su riviste scientifiche serie e/o contesta teorie scientifiche ripetutamente confermate]

D.Tassot è il responsabile dell’associazione creazionista cattolica francese Center for Studies and Prospectives on Science”, che nel 2006 pretendeva di proporsi come alternativa all’Accademia delle Scienze Pontificia, come si legge nell’intervista al NCR, in cui aveva avuto anche il coraggio di indicare in G.BerthauIt l’esponente più autorevole del gruppo di creazionisti francesi. 
L’esperimento di G.BerthauIt viene “presentato” in un articolo, tratto dal volume significativamente intitolato “
Intrusions spiritualistes et impostures intellectuelles en sciences” (2001) e pubblicato sul sito web (… dal significativo nome) Charlatans Info: “Le créationnisme sous la Coupole ? Autopsie d’une imposture”.
Non dobbiamo dimenticare che Tassot e BerthauIt 6 anni fa, nel 2002, hanno partecipato ad un convegno dei creazionisti cattolici del “Kolbe Center for the study of Creation” realizzato non in una sede prestigiosa come la Sapienza (come quest’anno) ma addirittura in Vaticano, come racconta un articolo de Il Tempo (27/10/08).

La lettura dell’articolo dimostra come in 6 anni sia molto cambiata la posizione del Vaticano e del Papa verso il creazionismo definito in questo modo dal cattolico Kolbe Centrum:
 The creation of the world, and of Adam and Eve,  just as the Bible tells it, is to be taken literally as absolute truth, and not read as fantasy or myth. This is what a group of Catholic scientists and theologians have affirmed at a symposium organized in Rome. They have exhorted the Church to react more decisively against evolutionary theories, and not to succumb to scientific fashions of the moment..
E’ molto istruttivo leggere nel bollettino del Kolbe Center del 14/7/05 con che entusiasmo avessero festeggiato la lettera del Card.Schönborn (sul
New York Times del 5/7/05) in favore dell’Intelligent Design:  This action may be the first positive step by the Vatican leadership on the origins front since the monitum against the writings of Teilhard de Chardin in the 1960's. But much work remains to be done”. Se qualcuno nega che sia stato fatto qualche errore … qui è espressamente apprezzata la condanna di TdC da parte del Santo Uffizio nel 1962, 7 anni dopo la morte.  Sembra logico che una vera  conversione della Chiesa non può che prevedere una revisione della condanna di TdC.

Qui il sito web del convegno, e qui la pagina degli abstracts, con il logo dell’Università pubblica italiana “La Sapienza” di Roma. Cosa dirà il ministro dell’Università di un’Università che organizza perfino convegni in contrapposizione al Vaticano? La metterà in mano ad una fondazione pontificia per i necessari atti riparatori?

 

4/11/08-IT

·         Sul Foglio una specie di risposta collettiva al teologo V.Mancuso, che due giorni fa sospettava (“Una Chiesa malata di biologismo”) una improbabile convergenza fra un biologo evoluzionista come Cavalli Sforza e teodem che non apprezzano la biologia evoluzionistica.  In un articolo (“Glosse erudite a un teologo provocatore sospettato di spiritualismo”)  si riportano i commenti, genealmente critici, di altri teologi e filosofi, che escludono questa convergenza stranamente definita “neodarwinisti-magistero”. Davvero impressionanti i ripetuti riferimenti ad Aristotele, Platone e S.Tommaso per una discussione attuale e su scoperte scientifiche recenti.

·         [da Pikaia] Nei mesi di novembre e dicembre presso la Biblioteca biologico-medica Vallisneri dell'Università di Padova quattro studiosi - Alessandro Minelli, Andrea Pilastro, Telmo Pievani e Guido Barbujani - parleranno di evoluzione con uno stile divulgativo e in relazione a temi che riscuotono in genere grande interesse: il sesso, la genetica, la religione, i rapporti con l'altro.

Ecco il programma:

Mercoledì 5 novembre: Alessandro Minelli presenta "Forme del divenire. Evo-devo: la biologia evolutiva dello sviluppo" (Einaudi, 2007)

Mercoledì 19 novembre: Andrea Pilastro presenta "Sesso ed evoluzione. La straordinaria storia evolutiva della riproduzione sessuale" (Bompiani, 2007)

Giovedì 4 dicembre: Telmo Pievani presenta "Charles Darwin, Taccuini. 1836-1844" (Laterza, 2008)

Giovedì 19 dicembre: Guido Barbujani presenta "Europei senza se e senza ma. Storie di Neandertaliani e di immigrati" (Bompiani, 2008)

 

3/11/08-IT

·         Su Mente Locale (giornale on line ligure) si riporta (“Il diavolo e l'acquasanta al Festival“) la discusione avvenuta al Festival di Genova fra P.Binetti e P.Odifreddi, un confronto frizzante fra fede e ragione.

·         Con uno strano articolo (“La par condicio lasciamola alla politica, scienza e fede cerchino la verità “) su Il Sussidiario un fisico diffonde le parole dette il 31/10 dal Papa sul continuo e costante controllo divino sul processo evolutivo, una situazione che, se fosse vera e dimostrabile, annullerebbe la compatibilità fra fede e scienza proclamata da mons.Ravasi il 16/9/08. Sembra ben strano sostenere che un intervento del Papa che contesta in questo modo la teoria dell’evoluzione (che solo un mese e mezzo fa Mons.Ravasi credeva stranamente compatibile con la fede) “salti a più pari ogni contrapposizione polemica” o addirittura “offra riflessioni di grande utilità per coloro che sono impegnati nel lavoro scientifico”.
E’ evidente l’atteggiamento da divulgatore della fede più che da divulgatore scientifico in missione fra fedeli che non capiscono gli elementi di base della scienza.

Strana coincidenza: proprio l’altro ieri sull’Osservatore Romano un articolo sullo stesso tema  (“Divulgazione scientifica o arte della persuasione?”) evidenziava la differenza fra i due organi di informazione: si sosteneva infatti il grande rispetto dovuto, nella scienza, alla competenza, tanto da sostenere a ragione che Veronesi non avesse alcuna competenza specifica quando parlava di argomenti … di fisica. [Sorge inevitabilmente un dubbio: Veronesi può essere considerato autorevole almeno quanto un fisico se parla di evoluzione biologica?]

·         Sempre a proposito di competenze: in un sito web si informa che al master in Scienza e Fede dell’UPRA un matematico dell’American school of Business [!?] il 4/11 terrà una conferenza su “L’evoluzionismo sperimentale fra dawinismo e finalismo”. Non so se è noto a tutti che la fissazione per Darwin e il darwinismo raggiunge i suoi massimi livelli fra gli antievoluzionisti e i creazionisti, che preferiscono evitare di doversi confrontare con le scoperte più recenti, ben più solide e incontestabili di quelle, in parte datate e oggi anche in parte superate, di Charles Darwin, che possono anche essere ricoperte più facilmente con uno spesso strato di filosofia.

·         Ancora a proposito di competenze: un fisico e divulgatore cattolicissimo e che sembra conoscere fin troppo bene le critiche all’evoluzionismo e le meraviglie dell’Intelligent Design, prova a spiegare la posizione della Chiesa e quella degli evoluzionisti sulla teoria dell’evoluzione in un intervista che gli fa Radio Formigoni: “Creazionismo, Intelligent Design, Darwinismo : i termini della questione

 

2/11/08-USA

·         [da Pikaia] Sull'ultimo numero della rivista Biology Letters, della Royal Society, è disponibile un'intera sezione di articoli (liberamente accessibili) dedicati ai cambiamenti climatici e alle conseguenze sulla biodiversità. Se a qualche scettico sui rischi dei cambiamenti climatici non bastassero gli allermi degli autori della Red List dell’IUCN o gli allarmi del Living Planet Report 2008 del WWF (qui è scaricabile il volume in inglese e qui ci sono i video), pure qui possono trovare la prova di come ricerche scientifiche serie dimostrano come i cambiamenti climatici influenzino la biologia (e in particolare l’ecologia) di molte altre specie animali.
Sembrerebbe a questo punto strano che solo la nostra specie non debba preoccuparsi degli effetti dei cambiamenti climatici che mettono in difficoltà la sopravivenza delle altre specie.
Negare che vi sia una qualche colpa anche da parte della nostra specie, per il “rovinoso sfruttamento del pianeta” (Castelgandolfo, 23/9/07) … farebbe sorridere (o meglio arrabbiare) anche un Papa.

·         Una strana convergenza – ma la situazione è grave - anche negli USA fra scienza e religione; anche in questo caso, come nell’articolo del Foglio di oggi  (“Una Chiesa malata di biologismo”), sui problemi della vita. Chissà cosa penserà V.Mancuso della lettera, scritta dallo zoologo E.O.Wilson (preoccupatissimo non tanto per le sue indistruttibili formiche, quanto per il futuro delle altre specie animali e vegetali che vivono sulla terra) a un pastore della chiesa battista americana.
Dal titolo della lettera
 (“Salviamo la creazione”)  si capisce che si tratta di un appello ad unire le forze (quelle della scienza e della religione, che sono senza dubbio notevoli oggi nel mondo, come ammette Wilson) per salvare il nostro pianeta.
La lettera, pubblicata sul Sole 24 Ore, costituisce il primo capitolo del nuovo libro di E.O.Wilson (“Creazione”).

E’ possibile che l’appello di E.O.Wilson nasca da recenti allarmi, come quelli del WWF o dell’IUCN che mostrano una situazione oggettivamente grave, che mette a rischio la stessa sopravvivenza della nostra specie; è possibile che nasca anche da situazioni drammatiche che riguardano anche solo la nostra specie nella quale aumentano i conflitti per la conquista e il controllo anche di semplici risorse alimentari, energetiche o anche solo minerarie, come nel Congo, dove si combatte e si muore per controllare le miniere necessarie per la produzione di computer, telefonini e IPOD …

 

2/11/08-IT

·         Sull’Unità un articolo (“Democrazia difficile”) di un medico e bioeticista che ritorna sulla critica del Papa (16/10/08) agli scienziati arroganti, avidi e senza etica. Nell’articolo si sottolinea invece il fatto che l’intervento del Papa non abbia toccato il tema della partecipazione democratica all’innovazione scientifica.

·         Su Repubblica un articolo sul convegno in Vaticano (“L'universo spiegato al Papa”) con la descrizione dell’incontro fra Hawkins e il Papa.

·         Sul Foglio un articolo  (“Una Chiesa malata di biologismo”) del teologo del San Raffaele, Vito Mancuso, che nota sconcertanti affinità fra la biologia evoluzionistica esposta da L.L.Cavalli Sforza all’inaugurazione dell’anno accademico al San Raffaele e la biologia non evoluzionistica alla base delle opinioni degli esponenti del comitato integralista cattolico “Scienza e Vita”. Strane convergenze davvero … preoccupa che qualcuno non abbia le conoscenze necessarie per notare le differenze …

·         E’ indipendente dal convegno in Vaticano, ma riguarda l’evoluzione (soprattutto – ma non solo - dell’uomo e quindi soprattutto culturale) un articolo di F.Facchini sull’Avvenire (“Quando l'Homo sapiens inventò la cultura”).
Da apprezzare, dato il contesto, l’inserimento dell’evoluzione umana, pur con le sue peculiarità (soprattutto per quanto riguarda la cultura) nella storia evolutiva dei mammiferi e dei primati: “Il processo di cerebralizzazione rappresenta un trend evolutivo riconoscibile nei Mammiferi e, nel loro ambito, alla direzione evolutiva dei Primati che si afferma negli Ominoidei, poi negli Ominidi per raggiungere la sua espressione più alta in Homo sapiens.
Meno apprezzabile il fatto che siano evidenti comunque i vincoli dovuti alla necessità di confermare precedenti dichiarazioni papali, punti di passaggio obbligati per qualsiasi ragionamento (“In modo particolare lo psichismo riflesso, il linguaggio simbolico, la libertà sono tipici ed esclusivi dell'uomo. Essi sono da considerarsi proprietà extrabiologiche. … La natura della discontinuità, rappresentata dalla intelligenza astrattiva, dall'autocoscienza e dalla libertà, chiama in causa la dimensione spirituale. … Giovanni Paolo II parla di ' salto ontologico' nella comparsa dell'uomo”).  
Possiamo sperare che l’osservazione fatta proprio oggi da N.Cabibbo (presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze) sul fatto che “Il problema dell’imbarazzo di alcuni ambienti religiosi verso la teoria dell’evoluzione va risolto a livello teologico” possa trovare presto una soluzione in interventi dei rarissimi esperti competenti.
Qualcuno infatti dovrà spiegargli se ha ragione o torto a pensare, contestando appunto il Papa, che “Risolvere il problema dicendo che dopo tutto Darwin non è veramente dimostrato e che esistono passi evolutivi che non si possono spiegare sembra una lotta di retroguardia destinata a fallire”. Il salto ontologico di cui parla GP2 è certamente uno dei “passi evolutivi che non si possono spiegare”, secondo la Chiesa.
Ovviamente angosciante è il dubbio finale (“L'uomo troppo sapiens diventa ipso facto demens, ha osservato Morin”)  e la domanda senza risposta (“Ma questo non sarebbe un cambiamento di rotta rispetto al corso dell'evoluzione?”).
L’angoscia deriva anche dal dubbio sulla reale volontà/possibilità della nostra specie di affrontare senza schemi ideologici e senza fughe verso le favole le sfide che dovrà affrontare. Leggere che “Sembriamo geneticamente attrezzati per trovare molto facile accettare il creazionismo: al contrario del darwinismo, ben più difficile da digerire” non è certo tranquillizzante …

 

2/11/08-VA

·         Oggi sui quotidiani compaiono altri articoli sul convegno vaticano sull’evoluzione dell’universo e della vita. Purtroppo non si trovano testi integrali degli interventi, ma agli abstract presenti sul sito del convegno si aggiungono solo citazioni riportate da giornalisti (probabilmente per via indiretta, dato che il convegno è previsto si svolga a porte chiuse)

·         Da segnalare soprattutto il testo di N.Cabibbo, presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, organizzatrice del convegno, pubblicato dal Sole 24 Ore:  “Non esiste la fisica di Dio”. L’intervento riguarda soprattutto l’evoluzione biologica; più che in altri suoi interventi precedenti, si evidenzia la chiara condanna dell’Intelligent Design, ritenuto correttamente una gemmazione del creazionismo USA (“anche la recente ipotesi del disegno intelligente è una branca del creazionismo”). Molto chiara anche al coscienza dell’”imbarazzo di alcuni ambienti religiosi verso la teoria dell’evoluzione … che ricorda l’atteggiamento seicentesco nei riguardi della terra che si muove e … l’imbarazzo più antico verso la terra sferica”. Bella e chiara la frase di Cabibbo che indica la responsabilità e che condanna le critiche verso la biologia evoluzionistica: “Il problema dell’imbarazzo va risolto a livello teologico. Non può essere risolto a livello scientifico”. La frase successiva è ancora più cattiva in quanto sembra criticare con grande precisione alcune recenti frasi del Papa, tratte dal volume “Evoluzione e Creazione”; dice infatti “Risolvere il problema dicendo che dopo tutto Darwin non è veramente dimostrato e che esistono passi evolutivi che non si possono spiegare sembra una lotta di retroguardia destinata a fallire”. Molto chiara anche l’ultima frase, che sembra diretta invece contro una nota frase di GP2 (26.4.1985) spesso ripresa anche da F.Facchini nonostante precisi che fa riferimento a piani diversi (“L’evoluzione presuppone la creazione”) oltre che contro l’insegnamento della Genesi a bambini di tre/cinque anni: “La creazione in senso religioso non è un fatto scientifico. Pretendere di costruire una fisica di Dio mi sembra blasfemo

·         Sull’Avvenire un articolo (“Bibbia ed evoluzione, l'accordo è possibile”) in cui si riferiscono gli interventi di S.Hawkins, e dei cardinali C.M.Martini e Schönborn. Da notare come il titolo non corrisponda né a quanto detto da Hawkins, né a quanto detto il 29/10 da N.Cabibbo, organizzatore del convegno; ambedue infatti tendono con pignoleria a distinguere fra le diverse competenze.

 

1/11/08-VA

·         Sull’Osservatore Romano un articolo    (“Divulgazione scientifica o arte della persuasione?”) che riferisce su una giornata di studio sulla divulgazione scientifica, organizzata dal premio Sapio per la ricerca italiana 2008, giunto alla decima edizione. Si esaminano alcuni problemi che riguardano la competenza dei giornalisti ma anche quella degli scienziati: “Data, invece, la cieca fiducia che ormai nutriamo verso gli uomini di scienza, prescindendo dall'ambito in cui intervengono, il rischio è che nelle decisioni scientifiche "si finisca per scegliere in modo emotivo" (prendendo come esempio Veronesi:  se parla di cancro al seno è la massima autorità in materia, ma quando si pronuncia sull'energia nucleare non ha alcuna competenza specifica)”.
Sappiamo quanto il problema evidenziato nella tavola rotonda sia particolarmente grave e preoccupante quando si parla di evoluzione biologica; basta seguire i quotidiani in questi giorni per verificare che alcuni fisici parlino senza imbarazzo di evoluzione biologica a sproposito, per non parlare del vizio che hanno tutti gli esperti di creazione di credersi esperti di evoluzione biologica nonostante siano evidentemente (basta sentire le imbarazzanti sciocchezze che dicono) discipline che richiedono competenze diverse. Di questo sembra che ci si ricordi solo quando esperti di evoluzione biologica (o di matematica…) si azzardano a mettere in dubbio la creazione o anche solo a citarla. Strano che non si pensi che anche gli scienziati abbiano reazioni simili …

·         Nel sito della Radio Vaticana un’intervista con mons.Sorondo e una sintesi dell’intervento del Card.Schönborn, che integra l’intervento piuttosto vago del Papa: Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze. Mons. Sorondo: nessuna incompatibilità tra la teoria dell'evoluzione e la Creazione. L'intervento del cardinale Schönborn”. La risposta all’ultima domanda lascia veramente a bocca aperta, dato che non solo non è chiaro che definizione dia della teoria dell’evoluzione, ma soprattutto è evidente che il cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze attribuisce un valore scientifico al racconto della Genesi:

D. – Dunque, la teoria dell’evoluzione non è incompatibile con il progetto di Dio che ha creato l’uomo…
R. – Non solo non è incompatibile, ma è più vicina a quanto leggiamo nella Bibbia di tante altre teorie, per esempio alla teoria che avevano i greci, che pensavano ad un mondo eterno e ciclico. Evidentemente è più vicina, pensando al fatto che la Bibbia ci presenta Dio che crea il mondo in sette giorni, e evidentemente ogni giorno lo fa progredire: la luce, poi gli astri e poi la vita con le piante, gli animali e poi finalmente l’uomo: c’è dunque un progredire. …. . Naturalmente questa teoria scientifica sconfina nella filosofia e quindi noi abbiamo delle filosofie che si rifanno all'evoluzionismo e sono materialistiche e dicono che esiste solo la materia. Ma questa non è scienza, è filosofia. Quindi qualcuno può utilizzare alcune teorie scientifiche per fare interpretazioni filosofiche o, se si vuole atee
, asserendo che tutto è caos. Ma ripeto questa è un’opinione filosofica e comunque un’ideologia che può stare dietro a certe presentazioni che si fanno sul tema dell’evoluzione. Ma a dire la verità, non appartiene ai grandi scienziati, i quali, quasi tutti, sono credenti.

·         Come seguendo uno schema pianificato, dopo l’intervento di ieri del Papa compare oggi un articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano  (“Creazionismo ed evoluzionismo: Non solo conciliabilità ma armonia”) dove si cerca di dare ai cattolici qualche indicazione più chiara; F.Facchini ripete qui le sue valutazioni sull’Intelligent Design modello USA, che già presentò sull’Osservatore Romano il 16/1/06, quando da una sede autorevole criticò le indicazioni favorevoli del card.Schönborn, presentate per la prima volta sul New York Times del 5/7/05 e spesso riprese nel mondo cattolico (dallo stesso F.Facchini il 16/1/08).
La critica all’ID è inserita in un ragionamento che evidenzia l’eterogeneità delle posizioni del mondo cattolico di fronte all’evoluzione e in particolare alla teoria dell’evoluzione, con ragionamenti a volte scientificamente non motivati che non permettono che il confronto delle opinioni avvenga sotto il controllo della ragione; F.Facchin ritiene infatti che non sia accettabile oggi che “
per affermare il principio della creazione, vengono contestate le vedute evoluzionistiche della scienza”.
Da notare che una critica rivolta agli evoluzionisti (“Secondo alcuni il darwinismo emancipa la natura dall'ipotesi-Dio, di cui non c'è più bisogno”) potrebbe contribuire a evitare a Dio il ruolo spiacevole di tappabuchi, a cui sembra che molti cattolici non vogliano rinunciare.
Che si possa fare a meno di questa ipotesi lo sosteneva anche Peter Schuster (“As molecular biologists, we do not need the intervention of an intelligent designer as the cause of evolution to explain what we see“), che era l’esperto evoluzionista invitato al convegno papale di Castelgandolfo del settembre 2006: anche per lui i meccanismi previsti (e dimostrati) dall’attuale teoria sintetica dell’evoluzione possono evitare l’uso e l’abuso di un’ipotesi oggi non più necessaria.

·         Molti altri articoli riportano e a volte commentano oggi l’intervento del Papa:

·         Un articolo di APCOM  (“Il Papa cita G.Galilei: "fede e scienza non sono in opposizione") conferma che non ci sono novità particolari nell’intervento del Papa (“il Papa si è tenuto alla larga dal dibattito politico, affrontando solo le questioni di fondo”), che in realtà si è tenuto lontano anche dal dibattito scientifico, non proponendo altro che un’immagine della natura come se fosse solo un libro che racconta una storia già scritta.
In realtà potrebbe essere una sconcertante nuova ipotesi scientifica, se solo fosse stata motivata, quella contenuta in una frase
 (“la creazione non ha a che fare soltanto con l'inizio della storia del mondo e della vita. Ciò implica, piuttosto, che il Creatore fonda questi sviluppi e li sostiene, li fissa e li mantiene costantemente") in cui si propone un continuo controllo soprannaturale … dei costanti e quotidiani processi riproduttivi di miliardi di animali e vegetali [?!!]; questa idea trova probabilmente diffidenti anche alcuni biologi cattolici, che, in assenza di indicazioni, pensavano fosse preferibile (ma non lo potrebbero certo dimostrare) che l’evoluzione proseguisse secondo regole certe e predefinite, ma definite solo inizialmente, senza il controllo divino costante che oggi il Papa propone ai cattolici come ipotesi in cui credere.
Strano e incomprensibile che alcuni siti cattolici abbiano del tutto ignorato questa “ipotesi”; forse perché senza dubbio sarebbe un’ipotesi incompatibile con la teoria dell’evoluzione (smentendo quel che pensa mons.Ravasi ma confermando quanto già sostenuto anche dal Card.Schönborn).

·        Anche in un sito cattolico l’articolo di un fisico e teologo (R.Martinez, che collaborerà e parteciperà al convegno di marzo su Darwin) evidenzia il fatto che non ci siano novità, ma lo si dice in un modo peggiore: nell’articolo comparso su Il Sussidiario (“Benedetto XVI: creazione ed evoluzione sono compatibili, la sfida è comprendere il "libro" della realtà”) invece di scrivere semplicemente che il Papa non ha fornito chiarimenti sulla posizione attuale della Chiesa (è apprezzabile notare che lo stesso teologo aveva appena precisato che “ci si attendeva una qualche presa di posizione”!!) si scrive invece che “sembrerebbe quasi che le parole di Benedetto XVI, nella loro brevità, non abbiamo voluto entrare nella polemica”.  [Polemica!?!? Un modo quanto meno strano per dimostrare la propria delusione … o per riferirsi ad un tema sul quale il 16/9/08 mons.Ravasi aveva fatto credere ci fosse “compatibilità” fra la posizione della Chiesa e quella della scienza…]
Il teologo comunque non è solo: anche molti altri da 150 anni aspettano “una qualche presa di posizione”!! E’ chiaro che la situazione sembri imbarazzante anche per questo teologo che ha studiato le prime reazioni negative, nell’800, della Chiesa cattolica al darwinismo; spiace che cerchi di nascondere questo imbarazzo sospettando che questa imprevista mancanza di indicazioni “Forse potrà essere utilizzata a scopo polemico da una o dall’altra parte”.

Con queste premesse non sembra coerente che nella conclusione il Papa dica che “La Chiesa ringrazia la scienza “di questo mutuo arrichimento nella ricerca della verità e del benessere dell’umanità”. E’ infatti solo la citazione di una frase presa da GP2 … che sulla teoria dell’evoluzione aveva espresso un’opinione un po’ più favorevole e rispettosa dell’automia della scienza.
Stranamente manca qualsiasi accenno di questo teologo e fisico all’ipotesi del controllo costante di Dio sul processo evolutivo.

·        Su Repubblica un articolo (“L'UNIVERSO SPIEGATO AL PAPA”) racconta l’intervento al convegno del fisico Hawkins, che spiega al Papa che la creazione, secondo lui, non è mai esistita.

·        Sul Mattino un’intervista al filosofo e matematico  G.Giorello ("ANCORA TROPPI PREGIUDIZI SUL DARWINISMO"), in cui si cita anche un libro recentemente scritto insieme al teologo Bruno Forte, affianca un articolo con l’intervento del Papa al convegno (“RATZINGER: LA SCIENZA NON ESCLUDE DIO”)

·        Sul Corriere si racconta (“CREAZIONE, IL PAPA CITA G.GALILEI "COMPATIBILI SCIENZA E FEDE") dell’incontro del Papa con Hawkins e della citazione che iI Papa ha fatto, dopo quella S.Tommaso, di una frase di G.Galilei. Nessuna citazione di autori o scienziati recenti. Si cita la frase del Papa sul continuo controllo divino del processo evolutivo e la frase in cui sostiene, senza dimostrazione, che “Il processo è razionale nella misura in cui rivela un ordine di evidenti corrispondenze e innegabili finalità”. Nello stesso articolo si racconta anche dell’intervento di F.Facchini sull’Osservatore Romano contro l’Intelligent Design USA.
In un altro articolo (“La creazione del mondo? La spiegheremo noi”) una sintesi dell’intervento del fisico S.Hawkins, che non crede nella creazione ma pensa che la scienza possa un giorno spiegare anche il resto.

·        In un articolo che sembra tratto dal sito del Messaggero una delle frasi citate dell’intervento papale è proprio quella in cui il Papa propone l’ipotesi che ci sia un costante controllo divino sul processo evolutivo, rendendo quindi del tutto superflua – forse non se ne rende conto - la teoria dell’evoluzione. Vedremo se mons.Ravasi riuscirà a citare questa ipotesi senza negare la compatibilità da lui affermata fra scienza e fede proprio sull’evoluzione biologica

·        Un articolo su Libero (“Tra il Papa e l'eretico la spunta G.Galilei”)  riporta l’incontro fra il Papa (che cita G.Galilei) e il fisico S.Hawkins

·        Un articolo sull’Avvenire presenta un’intervista («Sulle tracce di Dio fra le galassie») a P.G.Funes, il gesuita astronomo che ha sostituito da più di un anno il precedente astronomo pontificio, P.Coynes, e che aveva promesso di non rispondere a domande sull’evoluzione biologica in quanto non competente. Forse non si ricordava dell’impegno preso nella sua prima intervista, e comunque non poteva avere ancora letto l’articolo comparso oggi sull’Osservatore Romano riguardo all’importanza della competenza, ma (dopo aver già detto in maggio che non escludeva l’esistenza delgli extraterrestri) risponde a una domanda sulla teoria dell’evoluzione biologica parlando invece dell’evoluzione dell’universo come fatto. Il resto dell’intervista riguarda il suo lavoro di astronomo, di cui invece è ovviamente competente.

 

 

OTTOBRE 2008

                                                                                                                                                                         

31/10/08-USA

·         Proprio in coincidenza con il convegno in Vaticano sull’origine dell’universo, il cattolico The Kolbe Center for the Study of Creation pubblica un lungo contributo (“Days of Creation”, di ben 46 pagine) per “dimostrare” come secondo i padri della Chiesa, i 6 giorni della creazione fossero durati proprio 24 ore ognuno (si chiude un occhio solo su S.Agostino…): “In light of all of the evidence presented here, there can no longer be any reasonable doubt that the sacred writer(s) of Genesis intended to assert that the creation days were six 24-hour days. (Or, according to the speculation of St. Augustine, a single instantaneous act of Creation, revealed to the angels under the figure of six days). [La longa manus del Vaticano sembra che non arrivi fino a questo centro di studio che smentisce le dichiarazioni di mons.Ravasi sull’amore della Chiesa amnche solo per l’evoluzione]. Recentemente (14 settembre) erano stati pubblicati contribuiti teologici su problemi di evoluzione (“Reflection on Macroevolution”) e … precisazioni teologiche su fatti non dimostrabili (“2241 BC The Date of the Flood”).  

 

31/10/08-VA

·         Oggi i partecipanti al convegno in Vaticano sono stati ricevuti in udienza dal Papa, che ha rivolto loro un breve discorso  (“Non c'è opposizione tra fede nella creazione e scienza”); volendo si potrebbero citare le parole con cui il Card.Schönborn aveva criticato sul New York Times del 5/7/05 un intervento di GP2 del 1996 in favore della teoria dell’evoluzione, definito: piuttosto vaga e poco importante:rather vague and uninportant 1996 letter about evolution””.
Si può invece cogliere anche un aspetto positivo, evidenziando il contrasto fra la citazione di San Tommaso, utile solo se ci si potesse limitare a discutere della creazione, ma inutile per capire se davvero l’evoluzione, come propone il Papa, sia solo uno “srotolamento”; un processo di questo tipo  giustificherebbe la sua idea, del tutto non dimostrabile, di “ordine di corrispondenze evidenti e finalità innegabili”, proprio come diceva anche il Card.Schönborn, che non pensava che qualcuno pretendesse poi da lui un’impossibile spiegazione (“by the light of reason the human intellect can readily and clearly discern purpose and design in the natural world, including the world of living things”).
In questa situazione di impotenza si inserisce quindi, come se fosse un appello rivolto agli intellettuali presenti, la riproposizione dell’invito fatto da GP2 nel 2003 di “aiutare la filosofia e la teologia a comprendere sempre più pienamente la persona umana” e “il posto dell'umanità nel cosmo”; questa frase sembra un invito agli scienziati cattolici a smettere con le stupide polemiche verso i colleghi non cattolici per dedicarsi invece a spiegare come funziona l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione ai filosofi e ai teologi, che non ci capiscono nulla e sono spaventati (come spiegava GP2 nella sua famosa lettera del 1988 a P.Coyne e come ha capito recentemente anche mons.Ravasi).  

·         L’intervento del Papa è presentato anche in un articolo della radio Vaticana che sottolinea un clamoroso misunderstanding molto frequente, la confusione fra caos distruttivo e caso creativo  (“Benedetto XVI alla Pontificia Accademia delle Scienze: il cosmo non è un caos, ma un ordine fondato dal Creatore che la scienza può progressivamente indagare”. Nello stesso articolo un’intervista con un premio nobel per la medicina, W.Arber, che conferma che “sia una sciocchezza cercare di provare scientificamente l’esistenza di Dioma chela scienza debba avere un grande rispetto nei confronti della fede”. [Un rispetto quindi necessariamente basato solo sulla fede; è evidente che ciò possa procurare qualche disturbo, almeno di digestione, ad uno scienziato].

·         L’intervento del Papa è riportato anche nell’articolo dell’Agenzia ZenitIl Papa: nessuna opposizione tra Creazione e scienze empiriche”. Il continuo riferimento del Papa al caos invece invece che al caso rende improbabile che, con queste premesse culturali, si possa giungere in tempi ragionevoli alla “scoperta” della teoria dell’evoluzione anche da parte del Vaticano. Questo non può che far capire la genialità dell’intuizione di Darwin, basata comunque sulle migliori conoscenze del tempo, che gli derivavano da un supporto della comunità scientifica che invece il Papa proprio non riesce ad ottenere. Strano che nessuno abbia da obiettare a frasi come “studi scientifici arricchiscono in modo considerevole le nostre conoscenze della realtà naturale, ma sollevano anche degli interrogativi”; nessuno si chiede e verifica se gli interrogativi sono influenzati da questi studi o se sono gli stessi che avevano S.Agostino e S.Tommaso, spesso citati più degli autori di questi studi scientifici?

 

31/10/08-IT

·         E’ uscito oggi l’Almanacco di filosofia di Micromega con alcuni articoli dedicati al tema “Dio, nichilismo, democrazia”; la discussione è aperta da un articolo di Flores d’Arcais sull’atesmo metodologico, a cui seguono alcune riposte.

·         La risposta di T.Pievani viane pubblicata in parte oggi su la Stampa in un articolo (“MA IL NOSTRO CERVELLO NON CREDE A DARWIN”) in cui si riprendono gli interessanti argomenti presenti nel volume Nati per credere. Che dimostrano come il processo di maturazione del sistema nervoso umano favorisca l’accettazione precoce di spiegazioni mitiche e fantastiche, come già diceva qualche anno fa anche il prof.Bertagna, autore della riforma dei programmi scolastici che abolì l’insegnamento di concetti complicati in giovane età, sostituendoli con favole, meglio accettate; purtroppo quelli scoperti degli ultimi secoli grazie all’enorme massa di conoscenze accumulate precedentemente sono di solito … concetti complicati.

·         E’ disponibile il programma dell’iniziativa (“1809-2009 Il futuro di Darwin – Ecosistema”) prevista per il prossimo 22 novembre a Pisa e inserita nelle Baxter Lectures 2006/09. 

·         Sempre in riferimento al convegno in Vaticano sull’evoluzione della materia e della vita (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”), un articolo (“L'evoluzione tra scienza e ideologia”) sul Sussidiario presenta alcune frasi non spiegate e anche poco giustificate, che non chiariscono quale sia l’obiettivo reale dell’articolo: “Darwin introduce il meccanismo dell'evoluzione come interazione fra la differenza fra genitori e figli e il differente impatto dell'ambiente fisico su tale differenza. Questo meccanismo in linea di principio può diventare una scienza esatta, ossia misurabile in maniera quantitativa. Il fatto che possa essere misurato non implica che sia stato effettivamente misurato. Questa distinzione viene spesso trascurata dai darwinisti”. [sembra che I darwinisti siano dei teorici… a cui non piace misurare …]; “C'è una differenza enorme fra quello che il darwinismo inteso come scienza ha finora dimostrato, e quello che promette come ideologia”; ”Il proposito di Darwin, come emerge dai suoi Taccuini è quello di screditare la fissità delle specie, che secondo lui era insegnata dalla Bibbia”; la frase più sconcertante è però “Il primo capitolo della Genesi riguarda principalmente l'importanza dell'osservanza del Sabato”. [Quindi sbaglia chi avesse mai pensato – o insegnato ai bambini - che fossero più importanti invece la creazione o il peccato originale?]. Lascia comunque anche perplessi leggere che “Le derive ideologiche del darwinismo, usato per giustificare il libertinismo, la competizione più spietata o addirittura la guerra, sono ovviamente da rifiutare”. [Sembra strano trovare qualcuno che pensi che guerra, competizione e … libertinismo [?] siano novità così recenti …].

Assurda poi la frase “Affermare, come qualcuno di loro fa, che, dato il tempo necessario, le termiti potrebbero costruire un telescopio significa … ignorare il dovere del rispetto incondizionato dovuto ai fatti”; anche il card.Ratzinger nel 2004 confermò di credere nell’evoluzione dell’uomo da forme molto semplici e molto antiche, accettando quell che credeva anche Erasmus Darwin nel 1794. Anche lui quindi potrebbe essere d’accordo, che dopo decine di milioni di anni, ci siano anche discendenti delle termiti che sono capaci di leggere e di criticare certe sciocchezze.

·         A proposito del Convegno in Vaticano sull’evoluzione, un articolo del Corriere sull’intervento del fisico S.Hawkins, contrario a ritenere la creazione un evento reale (“IL FISICO HAWKING DAL PAPA PER DIFENDERE L'EVOLUZIONISMO”).

 

30/10/08-IT

·         [da Pikaia] Iniziano in novembre e dureranno fino al Darwin Day del 12 febbraio 2009 le numerose iniziative dedicate dal comune di Massa al bicentenario darwiniano. Il cumine sarà quindi la settimana darwiniana finale, del 6 febbraio 2009

·         Alcuni articoli annunciano l’inizio in Vaticano del convegno sull’evoluzione della materia e della vita (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”), organizzato dall’Accademia delle Scienze pontificia. Un articolo sul Sussidiario (“L’evoluzione dell’universo e della vita, una questione sempre aperta”)  fa notare come i titoli di alcune relazioni spieghino quale sia “l’origine di molte delle incomprensioni della possibilità di conciliare scienza e fede”; Le comunicazioni  Superare la falsa opposizione tra il caso e la creazione” e “L’essere umano: piano di Dio o strana coincidenza?” dimostrano infatti fin dal titolo come sia facile ridicolizzare gli scienziati attribuendole ipotesi sciocche oltre che assurde. Bisogna peronare perché non sanno quello che dicono?

·         Sul convegno si può leggere un’intervista della Radio Vaticana all’organizzatore, il fisico Nicola Cabibbo, presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia (“L'evoluzionismo al centro della plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze. Intervista con il prof. Cabibbo”); la prima domanda è abbastanza difficile e i giornalisti di solito cercano di essere più specifici: quali sono gli ultimi apporti della ricerca scientifica sulle origini e l’evoluzione dell’universo, della materia e della vita?”: Sostenendo la necessità che la Chiesa “dia un suo apporto alla ricerca scientifica perché in qualche modo il futuro dell’umanità dipende dalla ricerca scientifica” cita come esempio l’esigenza di “controllare gli eventi connessi ai cambiamenti climatici”; forse N.Cabibbo ignora che su questi temi è in atto un confronto fra le posizioni del Papa e di alcune strutture universitarie pontificie che negano che ci sia alcunché da controllare.

 

29/10/08-VA

·         Sull’Avvenire un’intervista (“Il boomerang di Einstein“) a N.Cabibbo, presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, che organizza il convegno in Vaticano sull’evoluzione della materia e della vita (Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) che si aprirà nei prossimi giorni. Divertente vedere come sia evidente dalle domande il fatto che il giornalista abbia una posizione diversa e cerchi incosciamente di orientare le risposte.
Per fortuna N.Cabibbo resiste e ribatte; evita soprattutto di confermare che F.Facchini (come noto antropologo cattolico) ritenga la “creatio continua” (che poi il 31/10 verrà confermata dal Papa…) compatibile con l’evoluzione …; curioso vedere che, dopo che N.Cabibbo ha confermato che “
La creazione è un atto di fede, non è da indagare come evento scientifico”, nella domanda successiva il giornalista, passi ad un argomento in cui “il clima della discussione è più sereno” …
Da notare come il giornalista sia sempre stato un grande sostenitore di quella “teoria” dell’Intelligent Design che N.Cabibbo nell’intervista gli distrugge come ipotesi scientifica (“Da alcuni anni il creazionismo ha cercato di darsi un'impostazione scientifica e si è trasformato nel 'disegno intelligente”). E pensare che da due anni anche F.Facchini sull’Osservatore Romano nega che ci possa essere qualche interesse dei cattolici verso l’ID! Possibile che all’Avvenire non lo leggano? Forse preferiscono ancora leggere Sermonti …

 

29/10/08-WORLD

·         Presentato anche a Roma il Living Planet Report 2008 del WWF (qui è scaricabile il volume in inglese e qui ci sono i video). Stimola realmente il dubbio che vi sia una qualche colpa anche da parte della nostra specie, per il “rovinoso sfruttamento del pianeta” (Castelgandolfo, 23/9/07).

 

28/10/08-IT

·         Sull’Avvenire oggi nella rubrica delle lettere si trovano interventi che evidenziano i disagi che si vivono nell’università in questi mesi; un primo intervento (“Il dissenso non è un crimine”), da Padova, è contro i tagli generalizzati che puniscono anche le università, approvati dal Parlamento annullando la discussione con il voto di fiducia. L’altro (“Quando lo scienziato non conosce il dato”), da Pavia, di  un ricercatore che difende “i manovali sottopagati della ricerca” e  gli onesti coltivatori quotidiani della ricerca, onerati da tante altre incombenze”.
In realtà l’intervento è soprattutto per esprimere il suo sostegno alle dichiarazioni generiche fatte dal papa il 16/10/08 contro alcuni scienziati che “a volte” cercherebbero “Il facile guadagno o, peggio ancora, l'arroganza di sostituirsi al Creatore”.
Nella lettera si riporta integralmente una sintetica mail di un collega (critica verso il Papa ma probabilmente non destinata a circolare oltre il gruppo di colleghi) per criticare chi “estrapola pezzi di frase e titoli di giornale per dare addosso alla Chiesa reazionaria e contraria al progresso” e si accusano “ricercatori anche di fama mondiale che discutono elaborazioni e sintesi di altri senza conoscere il dato”.
In realtà, in una mail di risposta, circolata anch’essa solo fra i colleghi, il ricercatore estrapolava le frasi “migliori” e più note di dichiarazioni papali solo parzialmente in favore dell’evoluzione ("Humani generis" ,1950) o della teoria dell’evoluzione (dichiarazione di GP2 del 1996), evitando di riportare le parti dei documenti in cui si confermava il potere e il diritto della Chiesa di giudicare l’accettabilità delle scoperte scientifiche. L’esilio e il Monitum
che ha colpito Teilhard de Chardin nel 1962, addirittura dopo la morte (e che vale tuttora) è la migliore prova che la Chiesa ha ancora qualche problema da risolvere prima di accusare alcuni scienziati.
Stupisce che molti ricercatori cattolici non capiscano che le loro competenze e il loro ruolo potrebbero essere utilizzati forse in modo migliore; magari appoggiando le richieste di annullare il Monitum contro Teilhard de Chardin e di garantire una sepoltura migliore, 53 anni dopo, ad un gesuita che, lui sì, riteneva suo dovere di contribuire con le sue competenze a sfatare l’idea di una “
Chiesa reazionaria e contraria al progresso” e alla scienza. Non mi sembra di ricordare di aver letto che TdC perdesse tempo a far la predica a colleghi scienziati.
Purtroppo il permettere che tuttora alti esponenti della gerarchia manifestino pubblicamente idee settecentesche non sembra l’uso migliore e più ragionevole dei talenti di cui dispongono e che preferiscono tenere sepolti, configurando probabilmente un peccato di omissione di soccorso.

·         Sul Tempo un’intervista a G.VaIIortigara, autore con T.Pievani e V.Girotto del libro “Nati per credere”, che affronta un tema simile a quello proposto da P.Boyer nell’articolo di Nature citato qui sotto (25/10/08): la predisposizione del cervello umano “a credere nel soprannaturale, e, primo su tutti, al creazionismo, come spiegazione del mondo. Sembriamo geneticamente attrezzati per trovare molto facile accettare il creazionismo: al contrario del darwinismo, ben più difficile da digerire”.
Sembra di capire dall’intervista come una dimostrazione di ciò la si possa ottenere analizzando quali spiegazioni i bambini danno a fenomeni che non conoscono o di cui hanno avuto spiegazioni per loro non comprensibili o non convincenti. Il fatto che si tenda a “riempire” i buchi con spiegazioni soprannaturali sembra una prova della tendenza innata a ricorrere appena possibile al soprannaturale più che una dimostrazione dei limiti della comprensione umana quando non è supportata da adeguate conoscenze, proprio come successe – un esempio casuale … - anche a Darwin o a Wallace, che pure erano cresciutelli, prima che gettassero l’occhio (ma soprattutto il cervello) su realtà che ignoravano.
Ad una precisa domanda, sembra però che VaIIortigara contesti questo dubbio: “
Non si riduce così la religione a pensiero infantile, immaturo? «No. Si parte dai bambini solo perché, in loro, certi meccanismi sono più riconoscibili. Ma questi fanno parte di tutti noi.”.

Il tema è intrigante … sarà necessario approfondire…. E lo si potrà fare, dato che 

il libro verrà presentato il 2 novembre a Genova, al Festival della Scienza.

 

28/10/08-COSTA d’AVORIO

·         Su Antrocom si citano alcuni recenti articoli (come “Alarming decline of West African chimpanzees in Côte d'Ivoire” su Current Biology) che dimostrano il drammatico calo del numero di scimpanzé nell’Africa Occidentale (il Pan troglodytes verus) e in particolare in Costa d’Avorio: “Pericolo di estinzione per lo scimpanzè dell'Africa Occidentale”; una riduzione del 90% rispetto a 18 anni fa è chiaramente una catastrofe e si capisce bene che le prospettive sono l’estinzione di questa sottospecie di Pan. ”I pochi scimpanzè rimasti sono sparsi in nuclei separati tra loro. L'unica popolazione di una certa consistenza si trova nel Taï National Park. Probabilmente, la causa del declino in questo paese è imputabile all'aumento della popolazione umana, che negli ultimi 18 anni, infatti, è cresciuta di circa il 50%”.

 

26/10/08-R.D.CONGO

·         I ribelli che già controllavano, nella zona orientale della Repubblica Dem. Del Congo, parte del parco dei Vulcani Virunga dove vivono i gorilla di montagna oggi hanno occupato un campo dell’esercito (“DR Congo rebels seize army camp “) ma anche la caserma di Rumangabo, sede dei rangers che proteggevano i gorilla del Parco. I rangers sono riusciti a fuggire, ma ora il Parco e i gorilla sono sotto il controllo dei ribelli comandati dal Gen. Laurent Nkunda e controllati dal Rwanda. In giugno Report (video della puntata) aveva raccontato della situazione nelle foreste del parco dei Virunga in cui vivono i gorilla, dove si estrae, sotto il controllo dei ribelli, anche il coltan, un minerale necessario per l’industria elettronica.
Poco si sa in Europa (ne ha parlato comunque un articolo su Repubblica) di quello che sta avvenendo nella zona e dei rischi che corrono le ultime centinaia di gorilla di montagna. Le forze ONU nella zona non riescono a controllare la situazione.

 

26/10/08-IT

·         Un articolo poco chiaro sul Foglio (“IL LIBERO ARBITRIO E LA GRAMIGNA SCIENTISTA”; sottotitolo “L’obbedienza alle leggi di natura è diversa dal determinismo antiumano”). Fra le frasi più ragionevoli, nonostante il sospetto di un crossing-over: “C.Darwin non è responsabile del razzismo nazista cme i fondatori della sociologia non hanno niente a che fare con la genetica statalista dei vari Lissenko”. Più profonda la frase “la ricerca delle leggi della natura viene trasformata in determinazione delle leggi del comportamento umano”.  

 

25/10/08-UK

·         [da Pikaia] Interessante articolo su Nature. Pascal Boyer (“Being human: Religion: Bound to believe?”) propone che l'evoluzione del nostro cervello possa avere favorito indirettamente l'evoluzione della religiosità  e di conseguenza delle religioni. M.Mandrioli racconta e commenta:

In questo caso non si parla però di conflitto tra il modo di percepire il mondo proprio della scienza e della religione, ma dell’origine della religione: possiamo considerare la religione un prodotto della nostra cultura tanto quanto la musica, la politica e le relazioni famigliari?

La risposta di Boyer è affermativa: la religione è un prodotto del nostro cervello nel senso che il modo in cui il nostro cervello funziona sembrerebbe favorire la ricerca di progetti e finalità nella natura e quindi facilitare il sorgere ed il successivo diffondersi di numerose religioni. Si inserisce quindi in questo nuovo scenario evolutivo la ricerca dell’origine delle religioni
ed in particolare della religiosità, che diventa quindi un oggetto di studio delle neuroscienze, delle scienze cognitive e dell’antropologia culturale. La religiosità (e non quindi le religioni) potrebbe essere il frutto dell’evoluzione poiché sebbene le religioni differiscano l’una dall’altra, in comune hanno il fatto che chi crede è disposto ad accettare la presenza nella propria vita di divinità prive di corpo (e quindi non tangibili né visibili) e con caratteristiche assolutamente contro-intuitive quali l’onnipotenza, la capacità di creare e distruggere, etc…

·         [da Pikaia] da Verona un’idea interessante viene da un’iniziativa gestita da una naturalista autrice di libri didattici; si tratta di una serie di letture di testi di Darwin organizzata nell’ambito dei gruppi di lettura organizzati dal Circolo dei Lettori di Verona: “viaggiando attraverso libri, diari, lettere e taccuini scritti dal grande naturalista inglese nel corso della sua lunga vita, scopriremo chi era Charles Darwin, che cosa ha veramente detto e perché la sua teoria dell'evoluzione risulta ancora così rivoluzionaria, valida e attuale”. 

 

24/10/08-IT

·         Ormai, pur ben sapendo quanto la biologia attuale (ma anche la teoria dell’evoluzione attuale) siano ben cambiate da allora, sono iniziati i festeggiamenti per i 200/150 anni di Darwin che si festeggeranno nel 2009. Una nutrita serie di iniziative su Darwin viene organizzata da lunedì prossimo fino a Natale dal Museo Regionale di Storia Naturale di Torino. Se ne parla in un articolo sulla Stampa (“Darwin, storie di un ricercatore”).

Ecco il programma degli appuntamenti:
Lunedì 27 ottobre, ore 21: alcuni fatti salienti della biografia di Darwin, messi in scena da Jacopo Masini, Mariano Pirrello, Marco Fubini con l'aiuto dei burattini di Gianluca Di Matteo.
Lunedì 10 novembre, ore 21: Telmo Pievani, saggista e docente di Filosofia della scienza, racconta la gestazione della grande teoria dell'evoluzione.
Lunedì 24 novembre, ore 21: Alessandro Perissinotto, scrittore, analizza la nascita della figura dell'investigatore razionale in Edgar Allan Poe, curiosamente coincidente con l'uscita dell'Origine della specie.
Lunedì 1 dicembre, ore 21: Michele Luzzato, editor per la saggistica scientifica presso Einaudi, racconta la storia (e le storie) dell'evoluzionismo in Italia.
Lunedì 15 dicembre, ore 21: Michele Marangi, critico cinematografico, e Gabriele Beccaria, direttore di Tuttoscienze, si addentrano nel pensiero di Darwin e ne analizzano l'impatto sull'immaginario contemporaneo.

 

24/10/08-UK-USA

·         Se tutto andrà come previsto, una nuova HMS Beagle solcherà gli oceani nel prossimo anno. Qualcosa di molto diverso rispetto al viaggio originale di Darwin comunque ci sarà , un ottimo indicatore dei decenni che sono passati per chi procede rivolto all’indietro e ancora pensa che Darwin sia stato addirittura un “cattivo maestro”: sarà un collegamento costante con la International Space Station che la seguirà dall’alto (da molto in alto) grazie a un accordo fra The Beagle Project e la NASA.

·         [Da Pikaia] Alcuni termini (quali “paradigm shift”, "tipping point", cellule staminali, epigenetica, razza, complessità e coscienza) sono spesso usati quando si parla di scienza e pure di evoluzione, ma qual è oggi il loro significato? Un articolo sull'ultimo fascicolo di Nature ci aiuta (o per lo meno cerca di aiutarci) a capirne l'attuale valenza. Non si dovrebbe più usare il termine “razza” (l’UNESCO ha proposto di bandirlo decenni fa, essendo stato male utilizzato), ma, anche in Italia e soprattutto recentemente  sappiamo di non poter fare ancora a meno del termine “razzismo”….

 

23/10/08-IT

·         Si è aperto oggi a Genova, con una conferenza (“La diversità è il fulcro della storia umana”) di L.L.Cavalli Sforza, il Festival della Scienza di Genova. Durante il Festival sono previste mostre e iniziative sul tema dell’evoluzione, organizzati assieme a ADM – Associazione Didattica Museale di Milano.

 

22/10/08-IT

·         [da Humanitas Salute] Oggi dalle 13.00 alle 14.30 presso il COMPA, salone della Comunicazione pubblica-Fiera/Rho, avrà luogo l'incontro dal titolo "Comunicare la passione per la scienza ai giovani". L'obiettivo dell'iniziativa è raccontare alcune esperienze di eccellenza relative al coinvolgimento e alla sensibilizzazione del pubblico giovane sui temi della scienza (strumenti, attività, benchmark internazionale e risultati ottenuti). Saranno presenti Telmo Pievani, coordinatore del Festival della Scienza di Genova, Emanuela Properzj, Direttrice della Comunicazione Airc, Elisabetta Dejana, Direttrice Programma di angiogenesi IFOM - Fondazione Istituto Firc di Oncologia Molecolare, e Vittoria Cinquini, coordinatrice dei Dirigenti Tecnici della Lombardia Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Il moderatore della tavola rotonda sarà Walter Bruno, responsabile della comunicazione dell’Istituto Clinico Humanitas.
L'incontro si inserisce nella seconda giornata del COMPA, salone della Comunicazione pubblica (www.compa.it) che si svolge per la prima volta a Milano e dedicato, nella giornata del 22 ottobre, al tema Connettere pubblico-privato.

 

22/10/08-USA

·         Un articolo su New Scientist (“Creationists declare war over the brain”) illustra l’interesse dei creazionisti anche per un’imterpretazione non materialista del rapporto fra mente e cervello, dimostrato dalla partecipazione ad un recente convegno organizzato l’11 settembre dall’ONU (“Beyond the Mind-Body Problem: New Paradigms in the Science of Consciousness”, di cui è disponibile anche il video) e dalla presenza di neuscienziati che hanno firmato la petizione "Scientific dissent from Darwinism" al 4th Annual Discovery Society Insiders Briefing on Intelligent Design, svoltosi l’8-9 agosto 2008 a Seattle.

 

21/10/08

·         [da Pikaia] Sul sito di Videoscienza sono disponibili alcuni video del convegno “Scienza e Democrazia” che si è tenuto il 9 e 10 ottrobre presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Troverete i video degli interventi di Giorgio Narducci, Pietro Greco, Sylvie Coyaud, Enrico Bellone e Telmo Pievani.
Molto interessante, nell’intervento in video di T.Pievani, la riproposizione della frase (pubblicata nel volume “Creazione ed Evoluzione”) con cui il Papa il 1’ settembre 2006 a Castelgandolfo aveva chiarito che per lui quella dell’evoluzione non era ancora una teoria … e che gli sono sorti perfino dei dubbi sull’evoluzione stessa, che pur aveva accettato in un suo documento del
2004 (che il card.Schönborn aveva poi cercato addirittura di svalutare nel 2005):

La teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa e scientificamente verificata; in gran parte essa non è affatto dimostrabile per via sperimentale in modo tanto facile semplicemente perché noi non potremmo riprodurre in laboratorio 10000 generazioni; il che significa che ci sono rilevanti lacune nella verificabilità e nella falsificabilità sperimentale a causa dello sterminato periodo di tempo a cui la teoria fa riferimento.
Le lacune sono 3:

·         le numerose mancanti forme intermedie fra le specie che anche dopo 150 anni di intense ricerche semplicemente non esistono;

·         il fatto, spesso ammesso, che finora non è stata mai realmente dimostrata neppure un’unica forma di evoluzione da una specie ad un’altra;

·         la terza che non è possibile che un sistema vivente, per esempio i rettili, possa trasformarsi in un diverso sistema vivente, per esempio gli uccelli, mediante mutazioni genetiche. 

Un testo simile è recuperabile in un articolo (“L’evoluzione? Non esclude il Dio creatore”)  sull’Avvenire del 13/11/07, riportato anche in un blog.

[Questo è un esempio di una dichiarazione critica verso un secolo di biologia che non ha suscitato alcuna reazione nei biologi cattolici (che a questo punto sembra si possa dubitare che esistano); certo stupisce il rigore con cui si esaminano tutti gli aspetti critici della teoria dell’evoluzione che GP2 aveva ritenuto ormai dimostrata]  

·         Il circolo UAAR di Verona chiede una via per Darwin.

 

20/10/08-IT

·         Preoccupato delle reazioni vivaci di alcuni scienziati alle offese generiche rivolte dal Papa agli scienziati (e un po’ meno alla scienza), Il sussidiario pubblica un articolo in cui si chiedono lumi ad un ex-rettore (“La maturità della ricerca è capire che esistono realtà inconoscibili con metodi scientifici”). Già dal titolo si intuisce un’altra critica…

La prima domanda è sulle strane preoccupazioni del Papa che dai tempi di G.Galilei la cultura occidentale abbia sempre più preferito il metodo scientifico alla teologia e alla filosofia (“Benedetto XVI parla del verificarsi nella cultura moderna di «uno slittamento da un pensiero prevalentemente speculativo a uno maggiormente sperimentale») e sul suo stupore che le scoperte scientifiche servano a risolvere problemi vitali e non siano solo belle a vedersi («il desiderio di conoscere la natura si è poi trasformato nella volontà di riprodurla »); ottiene una risposta che sembra in parte paradossale soprattutto per un fisico, dato che dice che solo fino ai primi del Novecento “l’uomo ha pensato di poter risolvere tutti i problemi attraverso la scienza”, mentre poi si è accorto che “la scienza non può andare al di là del mondo naturale. I sentimenti o la bellezza sono cose che non si possono ricondurre al metodo sperimentale”.

Forse il fisico ha preferito non citare i successi ottenuti dalla fisica atomica successivamente, verso e dopo la metà del ‘900, e ignorare l’esistenza degli ormoni, della neurofisiologia e dei neuroni specchio, sicuramente utili per cominciare a capire qualcosa di più delle basi evolutive e fisiologiche dei sentimenti.
Alla seconda domanda sulla tentazione della «arroganza di sostituirsi al Creatore», pur premettendo che “Sostituirsi al Creatore è sbagliato” conclude invece: “non ho nessun tipo di remora laddove si interviene nel mondo naturale, per esempio per fare delle modifiche di carattere genetico nelle piante, come nel caso dei famosi OGM. L'importante è assicurarsi che non danneggino l'uomo; questo è il punto fondamentale”. Sembra quasi che lo preoccupi anche la nota associazione fra la creazione e il peccato originale, fonte di tanti guai.

La terza domanda riguarda un altro punto criticabile e criticato dell’intervento del Papa, l’illusione che in un mondo con migliaia di culture e di religioni ci sia solo la sua etica, e che questa sia la migliore anche se invitasse a fidarsi di interventi soprannaturali pur essendo più efficaci gli interventi basati sulla conoscenza della natura e ripetutamente verificati. 

Nella risposta si ricorda che “la dignità della persona umana è un principio etico che deve essere rispettato” [cioè non si dovrebbero offendere gli scienziati?]; non si capisce però il motivo per cui si ritenga utile aggiungere all’accusa del papa (“Scienziati arroganti e avidi”), pudicamente non citata in nessun punto dell’intervista, … anche “la tentazione di far dire agli esperimenti quello che uno vorrebbe che dicessero”.

[Il pensiero va ora ai suoi colleghi scienziati … sempre più indifesi di fronte a chi non ha vincoli di questo tipo e che da oggi è cosciente di un nuovo rilevante vantaggio della speculazione rispetto alla sperimentalità…(nessuno può dimostrarne la falsità…). L’aspetto più sconcertante è comunque il fatto che sembri normale che di fronte a critiche dalla Chiesa verso la scienza … spesso si trovino scienziati cattolici che … ne aggiungano altre … mentre di fronte a sciocchezze dette da religiosi su problemi scientifici … nessuno apra bocca.
Non stupisce quindi che nessuno per due anni abbia almeno appoggiato F.Facchini nella sua contestazione alle posizioni del card.Schonborn favorevoli all’Intelligent Design; è incredibile che sia dovuto arrivare mons.Ravasi a spazzare via quella che, anche per scienziati cattolici che ne hanno scritto sull’Avvenire, doveva essere non solo un’ipotesi seria ma pure scienza, nonostante le critiche di F.Facchini che ne capiva più di loro
]

 

19/10/08-IT

·         Ancora un intervento a proposito delle dichiarazioni del Papa contro alcuni difetti della scienza e in particolare di alcuni scienziati. In questo caso l’articolo è di un matematico che scrive sull’Osservatore Romano (“La ricerca asservita agli interessi economici); anche qui si leggono tentativi di interpretare quel che il Papa avrebbe voluto dire, tentativi di svalutare il ruolo conoscitivo della scienza proprio ora che si affrontano problemi biologici estremamente complessi come il funzionamento del cervello e in particolare di quello umano, tentativi perfino di criticare la ricerca e l’uso degli OGM che … la chiesa invece difende con grande vigore. Spiace poi leggere nelle premesse un intreccio fra l’etica e le eterne ma vaghe risposte alle domande sul significato del mondo e della vita: “Dire che "è assurdo cercare nella Scienza le norme della vita" è solo un modo più forte di dire che "la scienza non è in grado di elaborare principi etici". Non è nella scienza che possiamo trovare il senso del mondo e dell'esistenza“.
Come già ha evidenziato ieri un medico sul Corriere, la scienza medica, per esempio, non ha nulla da imparare per quanto riguarda l’etica [in effetti chi invitasse oggi a risolvere con la preghiera problemi di salute sarebbe meglio ottenesse l’autorizzazione da uno dei tanti comitati di bioetica, dimostrando le differenze rispetto ad un placebo o ad una magia].

Preoccupa un po’ la conclusione: “Siamo così di fronte alla più evidente conferma che è in atto da parte di taluni uno sforzo accanito per erigere un muro tra scienza e religione, nell'intento di negare a quest'ultima qualsiasi funzione nelle scelte umane e sociali. Alla scienza soltanto viene riservato il diritto di giudicare e giudicarsi e di dettare norme peraltro di carattere assolutamente relativo“.
Preoccupa perché, su alcuni temi e in alcuni casi chi è nel torto mostra la motivazione ideologica e polemica ma soprattutto l’ignoranza, inaccettabile in chi vuol partecipare alle scelte.
Che la scienza non abbia verità assolute da proporre non dovrebbe stupire un matematico, che pure dovrebbe conoscere la debolezza o la scarsa dimostrabilità di improbabili verità assolute che invece, su problemi di scienza, cambiano con grande facilità da un cardinale all’altro.
Certo i tempi cambiano, ma davvero sconcerta lo stupore di fronte a una preoccupazione del Papa con cui sembra concordare: “
le cose sono cambiate da quando la scienza come attività conoscitiva ha progressivamente perduto il suo primato nei confronti degli scopi utilitari”; anche la scienza, come le migliaia di religioni e di culture, non è mai stata solo strumento di conoscenza; sono migliaia di anni che viene sempre meglio utilizzata, in alternativa alle soluzioni proposte dalla tradizione o dalle religioni, per migliorare la vita degli uomini, sempre giustamente molto interessati agli “scopi utilitari” di ogni cosa; il mondo poi … esisteva anche prima che noi nascessimo ... e il cervello umano ha centinaia di migliaia di anni …  la durata della nostra vita non può essere un parametro temporale da usare come riferimento.

·         Sull’Avvenire un lungo intervento del teologo protestante J.Moltmann che collabora, apparentemente non con mons.Ravasi, nel preparare i festeggiamenti a Darwin nel prossimo anno. Già dal titolo (“Moltmann: Darwin, cattivo maestro”) si capisce come gli aspetti scientifici saranno probabilmente secondari e ci si prepari invece ad attribuirgli le colpe per il nazismo o per lo stalinismo. Questo infatti avviene (quando Moltmann sostiene che “non si può non partire da una critica agli esiti mortali che ha avuto la teoria della selezione. Dalla medicina nazista all'eugenetica che si riaffaccia oggi“ e si riferisce alle “conseguenze pratiche che la teoria dell'evoluzione ha avuto sul darwinismo razzista [?] e sul darwinismo sociale”). In realtà si va anche oltre, attribuendogli, come già avvenuto recentemente anche per lo schiavismo, responsabilità perfino per eventi precedenti; una frase come “viviamo però ancora in una società dei vincenti e dei perdenti, e «il vincente si prende tutto»” è innegabile che descriva molto bene quanto avvenuto nel passato per migliaia di anni, e ben poco il pensiero di Darwin verso la nostra specie (“Noi non potremmo ostacolare la nostra simpatia, anche se ce lo suggerisse la dura ragione, senza deteriorare la parte più nobile della nostra natura”). Tutto l’articolo poi sembra ignorare che Darwin non si riferisse quasi mai alla nostra specie nella sua opera principale, e che spesso parlasse di “razze” per indicare specie diverse.
Una prova è il fatto che si ipotizza un’incoerenza grave di Darwin proprio basandosi su una confusione fra specie e “razze”: “Illogicamente, Darwin è contrario alla guerra fra esseri umani e contraddice così il suo proprio fondamentale presupposto di una «guerra di natura» che favorisca l'evoluzione”. Nell’articolo sembra non quindi avere spazio né la distinzione fra evoluzione biologica e culturale, caratteristica dell’uomo e ben nota a Darwin, né la distinzione fra la selezione naturale e quella artificiale, anche questa ben nota a Darwin.
Curiosa anche questa frase, che non sembra presentare nè argomenti né prove ragionevoli:  La conclusione che specie estinte come i dinosauri debbano essere state soppresse da specie più forti come gli esseri umani è falsa“. [Difficile applaudire…]
Nella parte successiva l’articolo riferisce su una conferenza sull’eugenetica tenutasi nel 1962 e avente scarsi riferimenti a Darwin e alla teoria dell’evoluzione per selezione naturale.
Interessante notare che, nella parte conclusiva dell’articolo, si riporta senza commenti che “Un ovulo fecondato è in potenza un essere umano e null'altro”; sulla potenzialità escluderei che i cattolici possano essere d’accordo con J.Moltmann e con i biologi, tanto è vero che giusto un anno fa c’è stato a Sibiu uno scontro su questo tema con le cosiddette chiese protestanti … e qui i cattolici avevano negoziato, cedendo proprio su ciò che in Italia viene proposto addirittura come un “principio non negoziabile”.
Evidente prova di una confusione fra il livello intraspecifico (magari considerando esclusivamente l’uomo) e quello interspecifico è l’ipotesi poco realistica e poco dimostrabile: “Il principio fondamentale per la costruzione dei sistemi biologici è piuttosto la cooperazione”; sarebbe un principio utile solo se le altre specie non fossero la fonte primaria di energia per qualsiasi specie animale.
[Sconcerta ovviamente verificare come anche le frasi di commento a questo articolo tratto dal fascicolo pubblicato dalla 

·         Curiosa nella stessa pagina la presentazione di Galton con la seguente definizione di eugenetica, che riesce ad accoppiare, contro natura, la teoria dell’evoluzione con il darwinismo sociale: “L’eugenetica rappresenta l’ulteriore sviluppo del darwinismo sociale, ovvero della teoria dell’evoluzionismo e della lotta per la sopravvivenza – grazie alla quale le razze più forti sopravvivono alle più deboli – applicato alla realtà umana. A coniare questo termine (dal greco eu, buono, e genos, razza, specie), gia alla fine dell’800 fu il britannico Francis Galton (1822-1911), cugino e discepolo di Charles Darwin (1809-1882). Galton si dedica agli studi su ereditarietà e intelligenza, portando alle estreme conseguenze il pensiero darwiniano sulla selezione naturale.  Secondo Darwin, infatti, gli uomini – come gli animali – tendono a riprodursi oltre i limiti fino a generare una lotta per la sopravvivenza, che vede vincitori i più forti e intelligenti, mentre le razze [?] più deboli vengono lentamente spazzate via”. [?]

·         Sempre sull’Avvenire anche un editoriale (“Critiche quanto mai esasperate su un discorso costruttivo”) contro M.Hack e di T.Regge, che si erano permessi di commentare sui quotidiani le critiche del Papa verso gli scienziati. Da notare che anche qui si punta il dito verso le biotecnologie ma nulla si dice sugli amati [anche dalla chiesa cattolica!] OGM, proprio il settore della biologia applicata in cui ci costruiscono organismi viventi dotati di caratteristiche inesistenti in natura; da notare poi che per creare gli OGM si utilizza anche l’”odiato” caso come strumento per creare le novità.

·         Il 20/10, lunedì, alle ore 18.30, allo Spazio Oberdan (viale Vittorio Veneto 2 a Milano) viene presentato il libro “La variabile Dio. In cosa credono gli scienziati?” di Riccardo Chiaberge (Longanesi). Con l’autore intervengono la storica L.Scaraffia, che ha già dimostrato le sue conoscenze di biologia evoluzionistica in articoli e trasmissioni radio, e il filosofo Giulio Giorello. Nel libro un astronomo (gesuita, cattolico e perfino credente nella teoria sintetica dell’evoluzione…) e un fisico (ebreo, ma agnostico) vengono interrogati da un giornalista sull’Intelligent Design e sulla teoria dell’evoluzione biologica in relazione alla fede. [Forse nessuno lo nota … ma forse un biologo evoluzionista sarebbe utile…].

·         Altre iniziative su Fede e Scienza prossimamente a Faenza presso la Biblioteca 'Zucchini': il 20 ottobre si troveranno al tavolo Vincenzo Balzani e Vito Mancuso (“l’uomo fra scienza e tecnica”); il 27 Fiorenzo Facchini e Orlando Franceschelli su “la scienza fra Dio e Darwin” ; il 3 novembre Evandro Agazzi e Edoardo Boncinelli parleranno di “etica e scienze della vita”, mentre il 10 novembre chiuderanno la serie Giulio Giorello ed Elio Sindoni discutendo di “orizzonti e limiti della conoscenza”.

·         Sempre in Emilia dalle parti di Bologna, sta proseguendo l’iniziativa (iniziata il 9 ottobre)  La scienza in piazza: tante piazze per la scienza”. Le piazze sono quelle di Casalecchio di Reno, Budrio, Sasso Marconi, S.Giorgio di Piano, S.Lazzaro di Savena, Castel S.Pietro Terme, Medicina, S.Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese. Verranno proposte sperimentazioni didattiche nell’ambito dell’iniziativa ideata e realizzata dalla Fondazione Marino Golinelli (Fmg) in collaborazione con il Life Learning Center dell’Università di Bologna.

 

18/10/08-USA

·         [da Pikaia] La riscoperta casuale, nel 2007, dell’attrezzatura usata nel 1953 da Stanley Miller e Harold Ureyz per il famoso esperimento con cui, ricreando l’ambiente gassoso presente nelle fasi iniziali dell’evoluzione chimica, erano riusciti a produrre alcune molecole di interesse biologico (Science: "A Production of Amino Acids Under Possible Primitive Earth Conditions") ha stimolato alcuni ricercatori della sua università a rifare e proseguire nei suoi esperimenti. “Da una miscela di ammoniaca, idrogeno, metano e vapore acqueo, con l'energia di una scintilla, Miller e Urey ottennero la sintesi di numerosi acidi organici, ammine e 5 aminoacidi. Per la prima volta è stato mostrato che la vita sulla Terra potrebbe essersi originata a partire da molecole inorganiche, senza chiamare in causa un'origine extraterrestre”. Riferisce dei risultati del recente esperimento un articolo pubblicato su Science: “Come segnalato in un articolo sull'ultimo numero di Science, Miller, scomparso il 20 maggio dello scorso anno, non si fermò qui. Sembra infatti che il grande biochimico statunitense eseguì ulteriori esperimenti dello stesso tipo, ottenendo risultati ancora più straordinari, ma mai pubblicati”.
Se ne parla in un articolo su Repubblica (“
NEI GAS DEI VULCANI IN ERUZIONE IL SEGRETO DEL "BRODO PRIMORDIALE")  

 

18/10/08-IT

·         Ancora sulle sconcertanti parole del Papa critiche verso alcuni scienziati, c’è un’intervento di TanzeIIa-Nitti sull’Avvenire (“La scienza onorata e restituita alla verità”) in cui si cerca di addolcire alcuni punti che sarebbero risultati imprecisi, cercando anche di indicare cosa il Papa sarebbe stato meglio precisasse su quel che era solo “in primis” e cosa doveva invece essere “in toto”; non si commenta, e forse si nega poi il tentativo di distinguere in ragione amica e nemica. Ritroviamo elencati anche qui i meriti della Chiesa verso lo sviluppo iniziale delle scienze [ormai tutti hanno notatato come siano curiosamente comunque sempre e solo meriti passati e non si capisce quindi che rilevanza possano avere oggi …] e non presenta in modo chiaro ed esauriente la relazione fra scienza, verità, speculazione, sperimentalità e, già che ci siamo, anche quale relazione esista con la terribile accusa di “fomentare una hybris che spinge l’uomo a volersi sostituire al Creatore” [per chi ci crede e si spaventa per un‘accusa valida teoricamente per qualsiasi iniziativa umana che sposti anche solo un atomo nell’universo].

·         Tutti quelli che davvero condividessero l’offensiva e sconcertante accusa del Papa agli scienziati e alla scienza di non essere “in grado di elaborare principi etici” dovrebbero leggersi (a cominciare da TanzeIIa-Nitti, che non spiega cosa avrebbe voluto dire il papa in proposito) l’articolo comparso oggi sul Corriere  (“In difesa degli scienziati: non dimenticano l'etica”) dove G.Remuzzi sembra quasi voler mettere in difficoltà il Papa dimostrando come sia soprattutto la scienza, e in particolare la biologia e la medicina a risolvere i problemi che angosciano gli esseri umani, facendosene carico e cercando di risolverli molto meglio di quanto si potesse fare con gli strumenti prima previsti e approvati dalle diverse religioni; G.Remuzzi pudicamente non fa notare come quasi tutte le terapie proposte in un contesto prescientifico … di etico avessero ben poco, per cui difficilmente avrebbero superato il filtro che oggi compete ai “comitati etici”.  Molto ragionevole la proposta finale, che parte proprio dalla paura della scienza e degli scienziati che angosciava GP2 nella lettera del 1988:

In molti hanno paura dei passi avanti della ricerca, ma se avessero più familiarità con le cose della scienza capirebbero che gli scienziati sono i primi a cercare soluzioni ai problemi etici. Ma forse continuare a discuterne non aiuta a venire a capo di nulla. Perché non proviamo noi, medici e ricercatori, a fare il primo passo? Potremmo chiedere a chi ha paura del progresso di venire nei nostri laboratori o nei nostri ospedali, vedere quello che facciamo, come lo facciamo, come funziona la scienza e le sue regole e i controlli che ci sono e come gli altri scienziati ci giudicano, quasi ogni giorno e tutte le volte che scriviamo qualcosa”.

[ è davvero impressionante notare come G.Remuzzi sembri citare un documento papale … che probabilmente non conosceva … ma che contiene la sua stessa diagnosi:qui qualcuno ha paura della scienza]

 

17/10/08-EU

·         In Italia i giornali non ne hanno parlato, ma sembra che al vertice di Bruxelles sull’ambiente i ministri dell’Unione Europea stiano cominciando a rendersi conto della necessità di fermare i danni creati al mondo anche da molte imprese europee; è il dramma della deforestazione, che aggrava contemporaneamente sia i problemi dell’aumento dell’anidride carbonica che quelli della biodiversità, massima proprio in questi ambienti tropicali.
Lo racconta una notizia di agenzia della Reuters (“EU steps up battle to halt deforestation by 2030”): “Speaking at a news conference on Friday, EU Environment Commissioner Stavros Dimas said he wanted to reduce gross tropical deforestation by at least 50 percent by 2020 and halt global forest cover loss by 2030 at the latest. "We are not going to have effective tackling of global warming if we do not take care of this type of activity," he said. "Without stopping deforestation, the biodiversity loss will continue ... in 10 square kilometers' of tropical rainforest, there are more species than in the entire EU". Niente di nuovo per ora, ma almeno ora si è preso coscienza di un problema che si inserisce nell’evidente “rovinoso sfruttamento del pianeta” che angosciava anche il Papa circa un anno fa, il 23/9/07.
[Si attende ora la reazione di chi pensa invece che le foreste tropicali stiano benissimo ed anzi siano eccessive e stiano crescendo troppo a beneficio dello delle scimmie che non forniscono [più] alcun contributo alla nostra specie …]

 

17/10/08-IT

·         Qualche reazione alle parole del Papa contro alcuni scienziati c’è stata; forse non in sala, ma sui giornali sì; sul Giornale il fisico T.Regge risulta decisamente sconcertato e il titolo lo sottolinea nel modo giornalisticamente più efficace (“Stiamo tornando ai tempi di G.Galilei”).

·         Sempre sul Giornale interviene anche A.Zichichi (“Non c’è ricerca senza umiltà”), che cerca anche lui come il Papa di distinguere fra due diverse forme di ragione (una per esplorare il trascendente e l’altra per esaminare l’immanente), nonostante dica all’inizio che solo la scienza è una grande conquista della ragione.

·         Sulla Stampa invece si intervista Odifreddi ("RATZINGER HA PAURA DELLA NOSTRA ETICA LAICA"), che ricorda come un’etica laica ci sia sempre stata e che sull’etica cattolica non c’è prova che non origini in realtà dal Vaticano, anche perché ogni tanto viene modificata. Odifreddi critica poi il fatto, invero curioso, che chi accusa altri di sostituirsi a Dio in realtà parli sempre dal Vaticano proprio in nome di Dio…; mentre “chi sta in laboratorio può fare solo ciò che la natura gli permette di fare” e non si proponga affatto come surrogato.

·         Interessante anche l’articolo su Liberazione (“Il papa cntro gli scienziati: tracotanza della ragione”; il giornalista è perplesso e riporta non solo le ragionevoli opinioni di qualche scienziato (“Temo che il papa non conosca bene la scienza», replica Elena Cattaneo, tra le maggiori esperte di cellule staminali. E a proposito di "facili guadagni", l'astrofisica Margherita Hack invita a tenere conto piuttosto della condizione dei ricercatori precari”) ma anche esempi di incoerenza (“Diversa è l'atmosfera che si respira nel messaggio che il Papa ha inviato alla Fao per la giornata mondiale dell'alimentazione. Ratzinger scrive che «bisogna mettere un freno all'egoismo di Stati e gruppi di paesi», alla «speculazione sfrenata», al consumismo e alla corruzione. Nel mondo, ricorda, le risorse sarebbero sufficienti a sfamare tutti. Perciò «nella comunità mondiale l'indirizzo economico deve essere orientato verso la condivisione dei beni» - Qui una sintesi del messaggio papale)

·         Anche sull’Avvenire troviamo all’inizio di un articolo ("Zichichi: non bastano i numeri per leggere il libro della natura“) un commento preoccupato: «In questi ultimi tempi troppe persone si sono messe a parlare di scienza senza avere al loro attivo scoperte o invenzioni tec­nologiche. Non hanno nessun titolo per parlare. E invece par­lano»: sembra quasi un riferimento al Papa, ma, visto che l’autore è un fisico cattolico, si deve concludere che sia invece … una critica a scienziati, come il fisico T.Regge, che cercano di difendere i fisici e gli altri scienziati da ingiuste accuse.
Una frase simile (“Persone che non hanno mai scoperto né inventato alcunché, diceva Enrico Fermi, non hanno alcun titolo per parlare in nome della Scienza”) purtroppo c’era anche nell’articolo dello stesso autore per il Giornale.

[Purtroppo anche troppi cattolici che “hanno scoperto o inventato alcunché” non aiutano i vertici religiosi ad orientarsi in un settore in cui si muovono alla cieca … ma provano a far credere, senza molto successo, che - anche se sbattono - ci vedono benissimo].

 

16/10/08-USA

·         Risultato abbastanza incredibile di una votazione avvenuta nel “board of education“ statale del Texas per la nomina di consulenti per valutare la bozza della proposta dei programmi scolastici di scienze: 3 dei 6 membri della commissione di verifica sono .. antievoluzionisti! Si può leggere la notizia sul Dallas Morning News; per approfondimenti c’è anche un articolo nel sito del NCSE.

 

16/10/08-VA

·         In attesa dei festeggiamenti per Darwin, sembra che finalmente si sia svolta la festa per i 20 anni della lettera spedita da GP2 nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne, una lettera che pochi conoscono e in cui GP2 denunciava con notevole lucidità i ritardi nella comprensione delle novità introdotte negli ultimi secoli dal metodo scientifico nella cultura umana. Nella lettera c’era l’invito a non aver paura della scienza e si spiegava che per arrivare a ciò era indispensabile cominciare a rispettare il lavoro degli scienziati e gli scienziati stessi. Per arrivare a ciò, secondo GP2, la Chiesa avrebbe dovuto impegnarsi finalmente a studiare e capire i problemi di cui si occupano gli scienziati, come finora era stato fatto solo con l’astronomia già dai tempi di Leone XIII.
Il risultato? Questo è l’organico dei docenti delle università pontificie dopo 20 anni, e quasi non c’è traccia che si sia fatto qualcosa per risolvere i drammatici problemi evidenziati da GP2 nel 1988 (troviamo anche un biologo universitario utilizzato come docente di filosofia della scienza …). Se andiamo a leggere nel sito dell’agenzia Zenit l’articolo (“
Il Papa agli scienziati: non siate arroganti o mossi dal “facile guadagno””) che riporta il discorso del Papa, troviamo davvero valutazioni diverse rispetto a quelle di 20 anni fa, anche se si deve subito apprezzare che non si parli, come alcuni fanno in ambiente cattolico, di “scientisti”.
Impossibile pensare che ci sia un miglioramento, né che qualcuno si sia preoccupato di dar vita a iniziative per risolvere quello che angosciava GP2 20 anni fa: la permanente paura della scienza nonostante secoli di impegno e di successi nel far progredire la conoscenza del mondo e dei processi vitali (alcuni dei quali, finalmente compresi dopo migliaia di anni, hanno permesso di raddoppiare la durata media della vita umana, permettendo, fra l’altro, di evitare il crollo del numero di religiosi oggi in servizio).
Qui oggi la paura per la scienza si manifesta con parole e con un’aggressività ben diverse da quelle di GP2 20 anni fa: si parla di
facile guadagno” e di “arroganza di sostituirsi a Dio”, e queste parole sono state dette davanti ad una platea che comprendeva anche scienziati devoti, di cui non si conosce la reazione.
E’ impressionante, ma nello stesso tempo curioso e anche un po’ ingenuo, leggere che il motivo di tale contestazione di un elemento fondamentale della cultura umana attuale è che “
nel corso dei tempi si è assistito a uno “slittamento” non del tutto “indolore” da “un pensiero prevalentemente speculativo a uno maggiormente sperimentale”, che ha portato a un divario tra fede e ragione”. [Certo che oggi un invito a rilanciare la speculazione potrebbe essere apprezzato soprattutto … in ambito finanziario …]
Interessante anche il tentativo di recuperare, a costo di spezzettarla ed amputarla, almeno una parte della ragione, che da tempo non riesce più a supportare le diverse fedi religiose presenti oggi nel mondo: “
La conquista scientifica e tecnologica [...] ha emarginato la ragione che ricercava la verità ultima delle cose per fare spazio ad una ragione paga di scoprire la verità contingente delle leggi della natura”.
Abbastanza ironica suona, sopratutto in Italia, la frase “
Il facile guadagno o, peggio ancora, l'arroganza di sostituirsi al Creatore svolgono, a volte, un ruolo determinante, sottolineando le “caratteristiche pericolose per la stessa umanità” che tale mentalità puo' assumere.”
Una certa ironia la si coglie anche se andiamo a verificare che questo discorso è stato rivolto ai partecipanti al Congresso Internazionale, che si tiene presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, dal 16 al 18 ottobre, sul tema “
Fiducia nella ragione”. Forse non sono stati capaci di convincere il Papa ad essere, come GP2, fiducioso nella ragione umana quando è usata nel migliore contesto: la scoperta del funzionamento del mondo e dei processi vitali. La ragione ha poche probabilità di essere convincente in ambiti in cui non vi è alcuna possibilità di verifica. 

 

15/10/08-IT

·         [da Pikaia] Dal 23 ottobre al 4 novembre si terrà a Genova il Festival della Scienza: l'edizione di quest'anno è interamente dedicata al tema chiave della Diversità, elemento essenziale dell’evoluzione biologica e di quela culturale che caratterizza l’uomo. Da qui si accede al programma completo dell’iniziativa. Si ricorda la necessità di penotare ma anche di iscriversi alle diverse iniziative.

 

14/10/08-IT

·         In occasione di una conferenza prevista per domani a La Spezia, Odifreddi viene intervistato dal Il Secolo XIX (“Odifreddi: «I politici papisti fanno il male dello Stato laico»”). Esprime alcune opinioni sul rapporto fra la chiesa cattolica e la scienza e in particolare sulle evidenti differenze fra gli ultimi due papi sul problema della teoria dell’evoluzione: “Siamo lontani dai tempi in cui Giovanni Paolo II aveva concesso una seppur minima apertura nei confronti dell’evoluzionismo. Papa Benedetto XVI si è schierato decisamente contro il darwinismo.”

·         In un corsivo sull’Avvenire si contesta, in modo scorretto, l’articolo con cui l’11/10 Odifreddi (“CON DARWIN IN PANCIA”) aveva contestato al Papa di aver ignorato (il 1 settembre 2006 a Castelgandolfo, secondo quanto risulta dal libro “Creazione ed Evoluzione”) l’esistenza di un esperimento che gli era appena stato raccontato; il sospetto è che l’abbia fatto per poter presentare ai fedeli e criticare in pace una teoria dell’evouzione diversa da quella originale. La risposta di oggi riguarda infatti un punto della frase del Papa diverso rispetto a quello contestato da Odifreddi; spiace che questo trucchetto serva poi per concludere che sarebbe INVECE Odifreddi a voler creare “barriere fra laici e cattolici”. Già il fatto che in questo commento si confonda anche fra teoria dell’evoluzione ed evoluzione come fatto (che, attenzione, “nessun cattolico serio oggi nega” –  tranne qualche … cardinale o rettore universitario che ancora pochi mesi fa insisteva a negarlo … ) dimostra come anche un libro di biologia possa essere utilizzato come un’invalicabile “barriere fra i laici e i cattolici” [che non intendono accettare la teoria dell’evoluzione…].

[Da notare che il corsivo evidenzi comunque [masochisticamente ma senza volerlo…] come a nessun cattolico oggi sia permesso trovare conforto in un documento approvato dalla Chiesa contenente una spiegazione di come sia avvenuta l’evoluzione biologica, che ormai non può più nemmeno negare come fatto; se vuole essere considerato più serio di alcuni cardinali … è costretto a rimanere tuttora in silenzio, senza insistere e senza protestare [TdC e P.Coyne docunt], in attesa di una improbabile “verità” sui meccanismi. Sembra che l’unica frase concessagli sia “l’evoluzione presuppone la creazione”, ripetuta spesso, citando un intervento di GP2 del 26/4/85, da F.Facchini e ripresa anche da altri religiosi; non dice nulla sulla teoria dell’evoluzione ma nessuno se ne accorge …].

·         Mi sembra che ultimamente si semplifichi un po’ troppo (inducendo anche i lettori in grave errore) il contributo di Darwin e dei suoi successori all’evoluzione culturale umana. Perfino lo psichiatra L.Cancrini in un articolo sull’Unità (“I bambini e lo sport”) associa banalmente “la selezione naturale di Darwin” con la spiegazione “sopravvive il più forte”; frasi di questo tipo si trovano troppo spesso ultimamente. Non è detto che sia solo una pubblicità alla Mafia o al clan dei casalesi. Sicuramente distrae comunque dal fattore principale, che è invece quello della fertilità, come i biologi evoluzionisti – a partire da Darwin - evidenziano senza difficoltà; questo indicatore vede l’Italia, e il mondo occidentale in generale, in grossa difficoltà, tanto da aver disperato bisogno dell’immmigrazione.
Se pure si volesse trovare un altro parametro, quello della “coltivazione” delle capacità intellettuali giovanili, anch’esso ben più utile della forza fisica anche per il successo riproduttivo, anche qui grosse novità vengono dall’Asia e dall’Italia; purtroppo novità contrapposte, con enormi investimenti nella scuola in alcuni paesi asiatici e masochistici tagli invece alla formazione in Italia. Proprio in questi giorni si legge sui quotidiani italiani di tagli alla scuola e all’università e di fondi illimitati messi invece a disposizione di banche e imprese. Ambedue sarebbero diventate necessità e sembra che solo i giovani comincino a temere per il futuro loro ma anche del paese.

·         [da Pikaia] M.Sala commenta su Pikaia (“L’Homo nero non fa evoluzione”) l’abuso della famigerata immagine che rappresenta l’evoluzione umana come un percorso lineare che connetterebbe un primate troppo simile all’attuale scimpanzé, attraverso successivi passaggi intermedi, all’uomo attuale; è un’immagine usata talmente spesso (nonostante non compaia affatto nei libri sull’evoluzione umana!) da indurre ad una visione errata dei processi evolutivi (e non solo di quelli umani).

La critica di M.Sala si concentra, oltre che sull’assurda linearità (che lascia intuire l’esistenza di un percorso previsto e programmata) sul colore scuro della pelle dello stadio terminale; in realtà il colore scuro della pelle sicuramente caratterizza le prime popolazioni, africane, di Homo sapiens; l’articolo sottolinea anche il fatto che l’ultimo quotidiano a pubblicare quest’immagine sia Repubblica. Ci possiamo consolare pensando che altri quotidiani, sicuramente con una tiratura inferiore, spesso contribuiscono maggiormente alla disinformazione su questo tema.

Raramente viene notato un altro aspetto negativo dell’immagine della “marcia/corsa verso il progresso”: l’immagine [di]mostra una derivazione (sbagliata) del bipedismo dal quadrupedismo, che riesce a indurre in errore perfino gli studenti dei corsi di antropologia a cui viene spiegata la modalità intermedia di locomozione, la brachiazione, un preadattamento necessario per arrivare al biopedismo: la perdita della coda e per l’eccezionale mobilità dell’arto superiore, che noi troviamo solo nelle antropomorfe e nell’uomo. Tantissime sono inaffyi le specie du primati che sono passati senza problema dal quadrupedismo arboricolo al quadrupedismo terricolo

 

13/10/08-IT

·         Sul Sussidiario un articolo (“Soave: la nuova frontiera evolutiva non è genetica, ma culturale”) presenta, commentando le originali idee di Steve Jones sul rallentamento dell’evoluzione biologica nell’uomo, alcune altre novità evolutive, una delle quali può sconcertare i colleghi che sostengono, senza poterlo dimostrare, l’esistenza di un salto ontologico che distinguerebbe l’uomo da tutte le altre specie. Qui invece un genetista italiano sostiene non solo che esista una “scala evolutiva” (un antico termine oggi talvolta utilizzato in contesto ideologico, come già avvenuto in una conferenza del 22/11/2005; rappresenta bene l’orribile immagine del “marcia del progresso  che imperverserà e vedremo comparire sempre più spesso fino al 31/12/2009, è stata scelta per ribadire il concetto nel caso qualcuno avesse invece le idee più chiare), ma che l’evoluzione diventa sempre più culturale: “quanto più si sale nella scala evolutiva e massimamente nel caso dell'uomo, l'evoluzione sia essenzialmente di tipo culturale. Purtroppo non viene specificato quante specie ci stiano in cima alla scala, per cui non si capisce se l’evoluzione culturale riguardi soprattutto i primati o comprenda anche mammiferi.

Dopo questo imprevisto ampliamento dell’evoluzione culturale a tantissime specie (proprio il 29/9 un teologo dei legionari vedeva solo “istinto” subito al di là del “salto ontologico” …), sembra facile concludere che “non corrisponde alla realtà che l'evoluzione è dovuta solo a fattori genetici”; purtropppo la non distinzione fra i due tipi di evoluzione invita ad una conclusione un po’ azzardata dell’articolo; premettendo comunque che esista una netta separazione della nostra specie dalle altre, si propone che “Le trasformazioni [culturalmente determinate] appena citate, possono far cambiare le sequenze geniche, secondo meccanismi un tempo ritenuti impraticabili ma oggi sempre più considerati possibili, andando quindi ad incidere, sui tempi lunghi, anche sulla stessa evoluzione genetica”.
Proporre che “la conoscenza delle mutazioni genetiche non ci dica gran che [sul]la capacità di adattamento all'ambiente …  mentre invece l’adattamento all’ambiente “possa far cambiare le sequenze geniche, secondo meccanismi un tempo ritenuti impraticabili”, non è una novità: ci ha già provatoTrofim Lysenko nella Russia stalianiana, dimostrandone però le prospettive suicide di una scienza che si muove seguendo un’ideologia e non il metodo scientifico.

·         Non è sempre chiaro se faccia piacere ai biologi evoluzionisti che gli esperti di Scienze Religiose scrivano volentieri su Darwin, presentandolo come un filosofo, ma oggi un articolo sulla Stampa ci spiega anche il perchè … ll fatto che “l’eredità di Darwin attraversa come un filo conduttore vari settori della filosofia e della psicologia, collocandosi al centro del dibattito contemporaneo sul tema della “natura umana”, sui rapporti tra biologico e mentale, tra mente e corpo, mente e cervello” permette, a chi ne ha le competenze, di fornire “un interessante contributo all’analisi della dimensione filosofica di Darwin”.

Un articolo sulla Stampa (“ L'eredità filosofica di Darwin”) commenta un saggio di un anno fa (“Un’idea di umanità. Etica e natura dopo Darwin” ) di un antropologo filosofico del Centro per le Scienze Religiose di Trento [benemerito per un poco noto ma chiaro e ben motivato intervento a difesa della mostra sull’evoluzione “La scimmia nuda”, criticata da un gruppo di cattolici antievoluzionisti di Trento; questo è stato forse l’unica situazione in cui si è evidenziato localmente un conflitto fra gruppi cattolici favorevoli e contrari all’insegnamento di una teoria scientifica d dei fatti che la dimostrano].
Una frase citata nell’articolo chiarisce e conferma un dubbio che assillava gli evoluzionisti che leggevano gli acrobatici interventi di alcuni filosofi e teologi che evidentemente non avevano capito alcuni concetti centrali della teoria di Darwin:
 Le questioni filosofiche scaturite dalle teorie di Darwin non entrano dunque nel merito del valore scientifico (se egli avesse o meno ragione), quanto piuttosto sulle possibili ricadute dell’immagine della natura e dell’uomo sui processi di autocomprensione che coinvolgono i concetti di natura umana”. Ora si capisce perchè molti filosofi (ma anche teologi più che autorevoli e di successo) continuano a criticare Darwin come se avesse detto che tutto si basa sul caso (“Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell'evoluzione" è una ben nota critica a Darwin che però … troverebbe anche Darwin d’accordo: una frase così non l’avrebbe mai detta); oggi si scopre che i biologi evoluzionisti dovrebbero anche confrontarsi con chi non è interessato alle sue scoperte: “se egli avesse o meno ragione” oggi scopriamo essere … un dettaglio.

[Deprimente!! Soprattutto perchè non sempre i filosofi hanno collaborato a far ragionare tutti quelli che da tempo insistono sugli errori o sull’incompatibilità della teoria dell’evoluzione con la fede cristiana !!]

 

12/10/08-IT

·         Articolo (“Evoluzione e creazione, terreno d'incontro tra la scienza e la fede”) di F.Facchini sull’Avvenire. Non si può negare che il 2009, più che l’anno di Darwin, sia l’anno mondiale dell’astronomia. Questo giustifica che l’articolo sia centrato sul problema della creazione.
Si prepara proprio una bella festa per la teoria dell’evoluzione che, lo sanno tutti, non ha niente da dire sulla creazione. Forse in futuro magari “dovrebbero integrarsi in una visione unitaria delle conoscenze”; per ora “i metodi scientifici non possono né provare e neppure contestare la creazione”, per cui associare creazione ed evoluzione e farlo proprio nell’anno di Darwin è un modo per favorire ... una fuga nella creazione per non parlare di [teoria dell’]evoluzione.

Confrontare un’ipotesi oggi non dimostrabile con una teoria scientifica è una competizione OVVIAMENTE persa in partenza se il confronto avviene sul piano della ragione; se invece fosse sul piano della fede è ovvio che le idee più semplici e quelle più familiari ai nostri neuroni più nascosti … vincono senza problemi senza la necessità/possibilità di attivare la ragione.
Spiace che F.Facchini, di solito abituato più di altri a distinguere fra i diversi piani e fra i diversi strumenti di conoscenza per il fisico e il metafisico, preferisca oggi pensare che  possano “coabitare” problemi che sono su piani diversi, proponendo perfino un improbabile (almeno oggi) terreno d’incontro; se si alza l’asicella per rendere sempre più difficile il confronto, non bisogna poi che uno dei contedenti … possa passarci sotto …: se su un qualsiasi problema si può citare, senza sorridere, San Tommaso … l’incontro è su un terreno evidentemente impossibile.
Non si può ignorare o sottovalutare il fatto che nulla possono controbattere gli articoli e le scoperte basate sul peer-review, se si risponde con riferimenti che si basano sul saint-review.
Prima di procedere bisogna quindi risolvere questa incompatibilità fra il metodo scientifico e quello teologico, che impedisce un incontro ad “armi pari”. E non è escluso che sia impossibile …
Per fortuna a parole la Templeton Foundation è [o sembra …?] dalla parte della scienza, se si vanno a leggere le raccomandazioni nel loro sito internet; si precisa infatti di voler finanziare progetti i cui risultati si prevede di pubblicare su riviste che utilizzano il peer-review.

E’ quindi importante che i ricercatori, abituati a questo sistema che cerca di garantire il successo del metodo scientifico, verifichino che tutti rispettino davvero i criteri che la TF raccomanda (a difesa della biologia evoluzionistica, ma soprattutto della serietà) nella sua pagina di critica all’Intelligent Design (i cui progetti non vengono più finanziati in quanto evidentemente non rientrano nei criteri qui sotto indicati):

·         we do not support research or programs that deny large areas of well-documented scientific knowledge …”

·         the Foundation does not generally support theologically-motivated critiques of evolutionary science 

·         Our expectation is that the products of Templeton-funded research will appear in high-quality and peer-reviewed journals. If your project takes an anti-evolutionist position scientifically, or seeks to engage in political advocacy concerning evolution or anti-evolution, it is unlikely to pass through the initial filters and external expert review process of the John Templeton Foundation”.

[Sembra evidente che non si possa contestare la teoria dell’evoluzione – lo sapeva anche Darwin - sulla base del fatto che non possa dire nulla sulla creazione.

E’ corretto sfoderare una citazione di San Tommaso per criticare la biologia evolutiva … o è una “critica teologicamente motivata” e quindi non accettabile?

Ci si dovrebbe anche chiedere il motivo per cui due università pontificie inserite nel progetto STOQ sostengano ripetutamente, senza imbarazzo e senza conseguenze il libro di R.AIberoni che nega lo stesso fatto dell’evoluzione]

 

11/10/08-IT

·         Articolo di Odifreddi su Repubblica (“CON DARWIN IN PANCIA”) in cui dimostra come il 1’ settembre del 2006 il Papa a Castelgandolfo in un suo intervento abbia negato («la teoria dell' evoluzione in gran parte non è dimostrabile sperimentalmente in modo tanto facile perché non possiamo introdurre in laboratorio 10.000 generazioni») l’esistenza di un esperimento scientifico che aveva seguito per 40000 generazioni la storia di un batterio, nonostante il prof.Peter Schuster lo avesse appena spiegato. Il commento: “Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”.

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10/10/08-USA

·         Durante il mese di settembre si svolto un contrasto fra un ingenuo creazionista che aveva riempito YouTube di sciocchi filmati e l’autore di una serie di ben 26 brevi video dal titolo “Why do people laugh at creationists? molto ben fatti ma non apprezzati per niente dall’ingenuo creazionista che era talvolta preso di mira per le sue affermazioni.
La reazione del creazionista ha superato i limiti del contratto che lo lega a YouTube e anche i limiti di legge, per cui è stato costretto, per evitare guai giudiziari peggiori, a una pubblica autocritica molto imbarazzante. Ovviamente tutta la storia e il finale sono disponibili su YouTube… nella pagina di chi lo ha costretto ad arrendersi. Da questa pagina si può passare alla sua lista di video preferiti; per chi volesse evitare la TV o istruirsi sulla teoria dell’evoluzione, in questa pagina
c’è anche il link ad un elenco di 197 video su “evolutionism vs. creazionism”. Buona visione…

 

9/10/08-IT

·         Un’incredibile “sciocchezza” contro Darwin si legge oggi nella risposta ad una domanda sul razzismo rivolta da una ragazza di origine africana a “Don Tonino” nella pagina 7 dell’inserto per i ragazzi dell’Avvenire (“Popotus”). Nella risposta (“Quante sciocchezze se si parla di razza”)  si parla di sapientoni che, interpretando in maniera rozza gli studi di Darwin, affermavano che gli europei sono uomini e donne al cento per cento, mentre gli altri sono ancora scimmie, quindi è giusto sfruttarli e renderli schiavi. Gli facciamo un favore [?!]”. Questa pretestuosa citazione di Darwin – pochi finora avevano cercato di attribuirgli anche la responsabilità di eventi precedenti alla sua nascita … - è connessa con una distorta sequenza di eventi proposta ai bambini a cui sono dedicate le pagine di “Popotus”. Lo schiavismo infatti non è iniziato dal 1859, e nemmeno dal 1809, l’anno della nascita di Darwin; anzi divenne illegale proprio negli anni della giovinezza di Darwin, fra il 1807 (primo paese ad abolirlo fu proprio proprio l’Inghilterra, due anni prima che Darwin nascesse) e il 1830 (la Francia cedette per ultima).
La frase finale, profetica e masochistica, non fa però riferimento ad eventuali aggravanti nel caso si approfitti dell’ingenuità e dell’innocenza dei giovani o si ostacoli il lavoro di mons.Ravasi, che si sta movendo, come anche lui avrà notato, in presenza di fuoco soprattutto “amico”: “Gli sciocchi, purtroppo, non scompariranno mai. Però dovranno rassegnarsi a essere considerati tali”.   
Purtroppo non è la prima volta che “Popotus” inserisce frasi antievoluzioniste nelle sue pagine, come è avvenuto quando è stata aggiunta una frase ad una pagina (scritta e firmata da altri) su un’iniziativa sul viaggio di Darwin, appoggiata anche da Popotus. Dopo la protesta dell’autore, la frase aggiunta è stata almeno spostata sotto alla firma (nella versione online). 
DI questa “sciocchezza” si parla già nel blog “Razionalismo vs Religione”, dove riferiscono un’aggravente:  questo inserto viene diffuso in 14000 scuole grazie al finanziamento di una banca.

·         Sul Foglio di oggi un articolo di F.AgnoIi (“Ciao ciao Darwin”); se si riesce a procedere oltre l’ostacolo iniziale della spiegazione sui “limiti della scienza” (l'evoluzionismo materialista può essere utilizzato per spiegare ogni cosa, quasi fosse una metafisica alternativa”) si potranno trovare negazioni dell’altruismo (“cioè di spiritualità[?]) abbondantemente dimostrato dagli etologi negli animali, affermazioni dell’esistenza di una presunta infallibilità [?] di Darwin [?!] che gli evoluzionisti difenderebbero [?]; certo non manca la solita “evoluzione casuale della scimmia nell’uomo” e l’importanza data al  numero uscito dalla roulette”. Insomma una concentrazione da Guinness, difficile da trovare altrove, oltre a spiegazioni curiose “Che la materia si evolva è per il credente del tutto possibile: ciò che evolve deve esistere, e per esistere … necessita di un atto creativo all'origine.
In un altro sito di ammiratori si cita (“
Come Socrate, Gesù e lo scimpanzé“) un paragrafo di un volume di De Waal che riporta proprio di una morte conseguenza del tentativo di salvare un piccolo che stava annegando, raccontata da Jane Goodall. Purtroppo per AgnoIi, si trattava di scimpanzé … e il commento di De Waal è “È assai […] probabile […] che questi tentativi di salvataggio siano guidati dalle emozioni, perché la paura dell’acqua può essere superata solo da una motivazione irresistibile” [spiritualità?]

 

8/10/08-WORLD

·         In questi giorni, e fino al 14/10, è ancora in corso a Barcellona il World Conservation Congress dellIUCN, già citato in data 6/10. In quella data era stata riferita come una buona notizia il fatto che molte licenze di sfruttamento forestale concesse a ditte europee erano state annullate dal governo della DR del Congo. Un’iniziativa sicuramente anche a difesa delle grandi scimmie (gorilla e scimpanzé) che vivono solo in queste zone.
Molto interessente anche un’altra [piccola, per ora, ma crescerà] buona notizia, recente e che riguarda sempre quel paese, dove ai confini con il Ruanda è in atto un conflitto armato con forze ribelli che - come vedremo - sanno bene come finanziarsi.
Sul sito web dei rangers che cercano di garantire, a rischio della vita, la sopravvivenza dei gorilla che vivono in queste zone, si illustrano (“
Conflict Coltan and Cassiterite”) fatti terribili ma poco noti altrove e facilmente dimenticati (in Italia ne aveva comunque parlato una puntata di Reporter - video della puntata).
Non è il caso di riportare qui lunghi testi in inglese, basta l’inizio, sufficiente a far drizzare le antenne e a stimolare la lettura del resto dell’articolo: “If you have a cell phone, DVD player or use a computer then chances are that some part of these devices are made of  Coltan.
Coltan and Cassiterite are minerals found mainly in the Congo where it’s exploitation has been linked to the deadly conflicts and human abuses”.
La buona notizia è che “U.S. Senators Sam Brownback (R-KS) and Dick Durbin (D-IL) have introduced the Conflict Coltan and Cassiterite Act, legislation which would require certification of minerals imported from the Democratic Republic of Congo”.
Come risulta evidente, un maggiore interesse per la difesa delle specie e degli ambienti a rischio è necessario per impedire quel “rovinoso sfruttamento del pianeta” di cui era preoccupato anche il Papa un anno fa, il 23/9/07. Che in questo caso si possa parlare di “rovinoso sfruttamento” l’articolo lo dimostra chiaramente, citando il possibile ruolo perfino di iniziative in difesa delle specie animali e del loro ambiente se continua l’indifferenza davanti al fatto alle continue stragi di esseri umani: “every day in Congo, 1,500 people die as a direct or indirect result of the conflict over the mining of minerals like cassiterite and coltan; to date, the conflict has displaced more than 1.3 million Congolese and has resulted in over 5.4 million deaths”. Ovviamente i morti non è facile vederli, ma i profughi si, e la fotografia è del 12/10
Per chi avrebbe avuto piacere di assistere al salvataggio degli orsi bianchi (che forse non erano in pericolo e se lo fossero stati non sarebbe stato per colpa dell’uomo…) c’è l’occasione di vedere le fotografie del salvataggio di un gorilla che era sicuramente in pericolo di vita, ferito da una trappola [messa dall’uomo] per catturare animali selvatici protetti. Sì, nella RD del Congo ci sono anche i gorilla doctors, oltre a chi non ama le grandi scimmie. Qui un intervento simile di pochi giorni fa, il 1/10/08. Probabilmente gli ultimi …
Dove vivono questi gorilla? Nel Parco dei monti Virunga. Chi li protegge? I rangers del parco Virunga. E chi protegge i rangers? Non si sa. Il governo spagnolo?
Queste sono le notizie di oggi (“Congo rebel attack threatens gorilla park rangers”): “KINSHASA, Oct 8 (Reuters) - Congolese wildlife guards prepared to evacuate from Africa's oldest national park on Wednesday as Tutsi rebels advanced on a ranger station protecting rare mountain gorillas, park officials said”.

 

8/10/08-USA

·         Si è concluso, con la rinuncia alla causa (“Yoko Ono, EMI drop suits over Lennon song”) il tentativo degli eredi di John Lennon di impedire l’uso di 15 secondi di “Imagine” in un polemico e impreciso film (“Expelled”) contro la teoria dell’evoluzione e in favore dell’Intelligent Design. In realtà una corte federale aveva da pochi giorni assolto la casa diproduzione del film (che aveva chiesto l’autorizzazione per l’uso di tutti gli altri pezzi musicali). Il film è uscito solo negli USA e in Canada e il successo è stato modesto. Sembra stia avendo un successo maggiore un film  appena uscito nelle sale, che in parte cerca di rispondere al film precedente, “Religolous”, di Bill Mahler.

 

8/10/08-IT

·         Mentre sembra che nessuno si sia accorto delle improbabili dichiarazioni choc fatte a Bergamo da Boncinelli, dell’intervento di S.Jones parla anche un articolo (“Teoria choc di un genetista inglese "L'uomo ha finito di evolversi") su Repubblica, dove ci sono solo brevi accenni alle spiegazioni più problematiche, che erano invece prevalenti nell’articolo sul Times on Line poi ripreso in tutto il mondo. Le spiegazioni elencate in questo articolo, che sembra avere altre fonti nel presentare i fatti, sono certamente migliori e più ragionevoli, oltre che dimostrate. Anche qui però non si evidenzia chiaramente che alla base del rallentamento (qualcuno riferisce che sia questo il termine usato realmente da Jones) dell’evoluzione biologica ci sia un’evoluzione culturale, che purtroppo si intuisce solo.

·         Sempre su Repubblica un articolo di F. e L.L.Cavalli Sforza (“Lo scienziato che teorizza la fine dell’evoluzione”); anche loro sono perplessi per alcune affermazioni di questo stimato collega. Fanno riferimento al sito del Times, che ha raccolto molte delle critiche all’articolo della giornalista che riferisce della conferenza, e in particolare ad un commento che elenca con precisione i motivi per cui alcune ipotesi sarebbero immotivate, fra cui il fatto che gran parte dell’umanità un tempo perdeva la capacità riproduttiva, insieme alla vita, ben prima dei 30 anni.

·         Un blog cattolico un creazionista biblico critica (LA REPUBBLICA” TRASFORMA PIO XII IN UN EVOLUZIONISTA”) un paio di articoli di Repubblica sui rapporti fra evoluzionismo e chiesa cattolica. Curioso che l’autore cerchi di far credere che le posizioni attuali della Chiesa cattolica siano, come le sue, da creazionista biblico! C’è poi da ricordare che (ben prima di Repubblica) anche mons.Ravasi avesse cercato di far credere il 16/9/08 che Pio XII nell’enciclica "Humani generis"  (1950) fosse addirittura favorevole alla teoria dell’evoluzione …

 

7/10/08-IT

·         Da Arezzo Notizie: Al Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino il 22 febbraio 2009 verrà rappresentato lo spettacolo teatrale “IL DIARIO DI EVA o come Darwin ci cacciò dall’Eden” testo e regia di Angelo Savelli che trae l’idea dagli scritti di Mark Twain e Charles Darwin, l’interpretazione è affidata a Lucia Poli che con ironia e intelligenza tutta femminile propone punti di vista e accostamenti inusuali, in chiave polemica e allo stesso tempo umoristica dell’evoluzionismo darwiniano; con l’attrice anche Stefano Gragnani e Simone Faucci

·         Secondo un articolo dell’Eco di Bergamo (“Bergamo, tra scienza e ignoranza”), anche a Bergamo nelle manifestazioni come BergamoScienza (qui il programma), sembra che si parli troppo bene della scienza; in realtà è lo stesso giornalista a farne inizialmente  l’elogio: “la scienza, e la tecnologia, sono la nostra cultura. Sono cioè il vero sfondo su cui noi collochiamo tutto ciò che di nuovo veniamo a sapere”, “all'uomo contemporaneo la scienza appare come la forma di conoscenza che dice cose vere, certe; gli altri chiacchierano”, “La scienza modifica, anno dopo anno, il nostro modo di vivere, la filosofia l'arte e la letteratura no”. Poi però comincia ad accennare a “le cieche forze dell'evoluzione - caso, mutazione, selezione” [forse ignora che la selezione invece ci vede benissimo … se vogliamo proprio antropomorfizzare perfino la selezione naturale] e a trasmettere le sue angosce per fatti naturali e dimostrati che la scienze cerca di spiegare, come “la nostra esistenza su una scala di eventi - come i 13,8 miliardi di anni che ha l'universo - che sgomenta” e “questa dispersione della nostra modesta vicenda negli spazi di un cosmo immenso e freddo, questa detronizzazione dell'uomo dal suo centro”. Rispetto alle premesse iniziali e ad un’iniziativa che ha avvicinato i cittadinin alla scienza anche aprendo le porte di tanti laboratori sia a Bergamo che al San Raffaele, conclude che la scienza “è una forma di ignoranza rispetto a ciò che è la complessità umana”. Forse non ha notato che alla complessità umana è proprio dedicata la giornata del18 ottobre, che si svolgerà nei laboratori di neuroscienze del San Raffaele, una struttura che nessuno può acusare di non considerare la complessità umana. Certo la scienza ha dei limiti, ma definirla “una forma di ignoranza” forse è originale, soprattutto a commento diun’iniziativa come questa, ma anche eccessivo.

 

7/10/08-UK

·         Una situazione simile a quella capitata ieri a Boncinelli a Bergamo (un articolo propone alcune sue – improbabili - sciocchezze sulla teoria dell’evoluzione) sembra sia avvenuta oggi anche altrove … non è infatti del tutto chiara nemmeno l’accuratezza di un articolo del Times on line, che riporta una conferenza (“lecture”) del prof. Steve Jones (University College di Londra), un autorevole e rispettabilissimo ricercatore di genetica. Secondo quanto si legge in un articolo pubblicato sul Times on lineLeading geneticist Steve Jones says human evolution is over”, l’evoluzione umana (biologica!) sarebbe finite. Lascia perplessi un accenno al tasso di mutazione che sarebbe stato rivelato direttamente e forse solo alla giornalista (“Quite unexpectedly, we have dropped the human mutation rate because of a change in reproductive patterns,” Professor Jones told The Times), e anche: For a 50-year-old father, the figure [il numero di divisioni cellulari potenziali fonti di mutazioni] is well over a thousand. A drop in the number of older fathers will thus have a major effect on the rate of mutation“.
Non c’è alcun accenno al fatto che nella nostra specie abbia avuto un ruolo rilevante, soprattutto in tempi recenti, l’evoluzione culturale; anche quella è un prodotto dell’evoluzione biologica, pur sviluppandosi in parte con meccanismi evolutivi ben diversi; lo si dimostra anche in un articolo di oggi su SEED: “How we evolve”, dove si ricorda come la diffusione del gene che permette di metabolizzare il lattosio, e quindi il latte bovino, sia tuttora in atto nel mondo, con una tendenza all’aumento.

Il problema è che molti quotidiani e agenzie in Italia e nel mondo hanno riportato le notizie tratte dall’articolo del Times che riferiva non di una pubblicazione, ma di una conferenza (“lecture”), un contesto in cui spesso si fa uso di artifici retorici e di immagini utili per tener alta l’attenzione e sveglio il pubblico, di solito non necessarie né richieste nelle pubblicazioni scientifiche.

Ad esempio il Corriere (“L'evoluzione dell'uomo? Finita”, … e si indica che la fonte sarebbe  una pubblicazione e non una conferenza!), La Stampa (“Gli studiosi inglesi: l'evoluzione è finita”, e qui la dichiarazione sarebbe dovuta – dopo correzione - a “uno studio dell’University College di Londra…!), AGI (“Ricercatore GB, l'evoluzione umana si e' completata”).
La notizia è stata ripresa anche in altri paesi: curioso ma realista il Times of India che preferirebbe che la fine dell’evoluzione non riguardasse anche gli indiani ma solo all’uomo “occidentale” (“
Western man has stopped evolving”); mentre la BBC evidenzia l’improbabile aspetto della prevedibilità (“What will we look like in the future?”) il Daily Mail … la esclude (“Evolution stops here: Future Man will look the same, says scientist”)!!! 

Fra le affermazioni improbabili se non assurde il fatto che l’evoluzione sarebbe favorita dall’aumento del numero di mutazioni, e questo succederebbe “solo se ci si riproduce oltre i 35 anni”; altrettanto improbabile è che “possiamo fare delle previsioni su quello che potrebbe accadere in futuro”… Se ne parla anche sul Telegraph (“Evolution is complete: so where do we go from here?”) 

Come molti ricercatori hanno indicato oggi nei loro blog in internet, e come ogni studente di biologia umana dovrebbe sapere, un’aspettativa di vita oltre i 35 anni è una conquista recente, per cui sembrerebbe ovvio che se davvero Jones avesse detto quanto riportato dal Times l’evoluzione umana … sarebbe stata IMPOSSIBILE finora e sarebbe divenuta possibile solo da pochi secoli, se non decenni ...! 

Se ne parla nel blog Pharyngula (“Very peculiar”), dove si indica nell’articolo del Times la fonte della probabile confusione e si propongono due spiegazioni (“It's either a massive example of misreporting, or Jones has a solid grip on everyone's ankles and he's straining to pull our legs right off”), ma PZ Myers sospetta che la più probabile sia una terza ipotesi “I'm thinking Jones must be making some colossal joke here, or maybe he's testing his audience to see how much illogic and absurdity they will accept. That's the only way I can explain these strange claims”.
Se ne parla anche nel blog Sandwalk, con toni preoccupati (“There's so much wrong with this article by Steve Jones that I don't know where to begin. So I'll leave it up to Sandwalk readers to comment”)  e nel sito di R.Dawkins.

[Se questo è l’inizio, nel 2009 se ne leggeranno delle belle sull’evoluzione.

Cosa potranno fare i biologi evoluzionisti per chiarire senza rischi le improbabili dichiarazioni che spesso circolano prima di giornalista in giornalista e poi riempiono senza verifica i neuroni dei lettori? Come potranno fare per evitare che si preferisca spingere la discussione lontano dai veri problemi per concentrarla su informazioni se non false almeno imprecise?

Il problema è davvero serio perchè non si riesce ad abbattere recinti e stereotipi in cui viene rinchiusa la scienza soprattutto per le scoperte che riguardano la nostra specie e la sua eoluzione, con la sua complessa ma splendida interazione fra biologia – fondamentale – e cultura – … fondamentale pure lei.
Un primo passo, in assenza di giornalisti specializzati, sarebbe l’accesso diretto ai lettori; per parlare di biologia ed evoluzione ce l’hanno giornalisti, filosofi e teologi … perchè per gli evoluzionisti è più difficile? La risposta è troppo facile ma non troppo soddisfacente: loro hanno altro da fare; i ricercatori sono pagati solo per fare il loro mestiere, fare ricerca ed esprimersi con gli strumenti dei ricercatori, le pubblicazioni scientifiche … Tutto giusto, ma comunque, quando gli articoli sono firmati dai ricercatori la differenza si vede, anche se … non è sempre detto che tutti i lettori abbiano capito ….
J
E si ritorna alla fonte di ogni problema: i buchi intenzionali e le carenze nella formazione scolastica … di cui qualcuno qualcuno/molti approfitta[no] … anche per bacchettare gli evoluzionisti … che pochi sanno comprendere e difendere. Nei paesi con maggior rispetto per la cultura scientifica si inizia a parlare di evoluzione nei primi anni di scuola; in Italia ci vorranno ancora decenni prima di vederne gli effetti …
].

 

6/10/08-WORLD

·         Ogni tanto è utile tornare a riveder … i dati scientifici che devono sostenere qualsiasi ragionamento sull’evoluzione, sull’ecologia e sull’interazione delle specie animali e vegetali con l’ambiente; ovviamente senza dimenticare il ruolo straordinariamente rilevante della nostra specie, molto apprezzata anche da chi avrebbe la tendenza a distinguere, come si faceva nei tempi prescientifici e preevoluzionistici, fra popolazioni umane con caratteristiche anche solo leggermente diverse.
Oggi che sappiamo delle nostre somiglianze con altre specie, dovremmo essere più tolleranti e ragionevoli.
Si è aperto ieri a Barcellona il
World Conservation Congress dellIUCN; è un evento atteso da chi vuole monitorare costantemente la reale situazione dell’ambiente sull’unica terra che abbiamo; inutile illudersi che sarà la luna a salvarci; dobbiamo piuttosto avere i piedi per terra e monitorare costantemente gli equilibri ambientali del nostro pianeta. Per chi si preoccupava solo degli orsi polari, ma soprattutto per chi ironizzava sulla scarsa pericolosità dello scioglimento dei ghiacci artici non vengono buone notizie dagli aggiornamenti della Red List degli animali a rischio. Già sapere che c’è una lista e che questa lista è molto lunga ed è pure rossa può stupire e shockare: “Overall, the IUCN Red List now includes 44,838 species, of which 16,928 are threatened with extinction (38 percent). Of these, 3,246 are in the highest category of threat, Critically Endangered, 4,770 are Endangered and 8,912 are Vulnerable to extinction.
Sarà infatti scoraggiante per molti non trovare in questo elenco SOLO gli orsi polari che hanno occupato le pagine dei giornali qualche settimana fa, ma centinaia di specie animali e vegetali che spesso nemmeno conoscono; potranno quindi scegliere di contribuire alla sopravvivenza di altre specie, lasciando ad altri più interessati all’artico il compito di occuparsi degli orsi polari. Se per la responsabilità del riscaldamento globale qualcuno può avere dei dubbi sulle colpe dell’uomo, queste sono evidenti per le specie minacciate dalle desertificazioni e dalle deforestazioni che stanno facendo scomparire interi ambienti con le loro specie animali e vegetali; i rapporti del’IUCN forniranno loro convincenti spiegazioni del motivo per cui in quasi tutti i casi è ben difficile negare il ruolo dell’uomo, anche se i motivi possono essere diverse e magari pure nobili.
Un particolare allarme c’è quest’anno per molte specie di
mammiferi, sensibili ai cambiamenti ambientali e facili [per le loro dimensioni…] e appetibili obbiettivi della caccia a scopo alimentare. I mammiferi minacciati sono il 36% delle specie!:

The reality is that the number of threatened mammals could be as high as 36 percent,” says Jan Schipper, of Conservation International and lead author in a forthcoming article in Science. “This indicates that conservation action backed by research is a clear priority for the future, not only to improve the data so that we can evaluate threats to these poorly known species, but to investigate means to recover threatened species and populations.” The results show 188 mammals are in the highest threat category of Critically Endangered. Moreover Nearly 450 mammals have been listed as Endangered.

Preoccupano alcuni recenti sospetti di guardiaparco africani coinvolti in queste attività e allarmano le fotografie di soldati arrestati oggi in Congo per aver distrutto un territorio che dovrebbero proteggere.
Interessante la proposta dell’IUCN di utilizzare la Red List anche per creare un nuovo indicatore ambientale:

The IUCN Sampled Red List Index (SRLI) is a new initiative of the IUCN Red List, developed in collaboration with the Zoological Society of London. It is set to revolutionize our understanding of the conservation status of the world’s species. The approach takes a randomized sample of species from a taxonomic group to calculate the trends in extinction risk within that group, in much the same way that an exit poll from a polling station can be used to calculate voting trends. This means that it is possible to track the fate of these species, in the same way as the Dow Jones Index tracks the movement of the financial markets.

Ogni tanto comunque qualche buona notizia per le specie animali e vegetali arriva dalle zone in cui l’ambiente è più minacciato; questa è una buona notizia proprio di oggi (“DR Congo to cancel two-thirds of logging contracts”); i primatologi e gli ambientalisti sono ovviamente contenti che qualcuno sia riuscito a convincere il governo della DR Congo che

The central African state is home to the world's second-largest tropical forest after the Amazon; illegal logging is depleting a valuable resource and damaging the environment” e che era necessario arrivare al punto che “In partial results of the review of 156 contracts released in Kinshasa on Monday, a government panel found only 46 deals lived up to minimum legal standards and international norms”.
E chi sono i responsabili di contratti incompatibili con gli standards? Imprese europee di cui pochi probabilmente in Europa conoscono le attività di cui comunque molti beneficiano: “experts evaluating the legal and technical aspects of the Congo timber deals recommended that contracts belonging to a subsidiary of Germany's Danzer Group and to Portuguese-owned Sodefor should be revoked. A third company, Safbois, also saw its agreements slotted for cancellation. Together the three firms account for more than 66 percent of all timber exported from Congo, researchers say”.
A questo punto anche chi non concordava con la difesa degli orsi polari minacciati da interventi forse soprannaturali, ha tutte le informazioni necessarie per occuparsi delle altre 188+450-1 specie; può iniziare chiedendo a queste ditte europee interessate alle foreste africane se è vero che i loro contratti di sfruttamento di risorse forestali non riprisinabili rientrano negli standard minimi anche in altri paesi meno organizzati della RD Congo.
Lascino perdere gli orsi polari … se ne occuperà qualcun altro …

 

6/10/08-USA

·         Si chiude oggi la terza serie di conferenze “Beyond Belief” organizzate da The Science Network. Qui il programma e qui i partecipanti all’iniziativa di quest’anno dal titolo “Candle in the darks”. Come per le iniziative precedenti, saranno presto disponibili in rete i video delle conferenze. Alcune conferenze recenti sono disponibili qui, mentre i video delle iniziative precedenti (come BB1 e BB2) sono disponibili qui. Interessanti, sull’evoluzione  umana, anche i video dello “Stony Brook Human Evolution Symposium” con interventi di Lahr, M.Leakey. R.Leakey, J.Shea, M.Lordkipanidze, Anton, Hou, Potts.

 

6/10/08-IT

·         Sull’Eco di Bergamo un resoconto (“Mano tesa dalla teologia: ma la scienza dorme”) di quanto si è discusso a Bergamoscienza in un incontro fra il filosofo Fanceschelli, il fisico/biologo molecolare Boncinelli e il filosofo Epis per una discussione sul tema «Religione naturale e religione rivelata».
Non è evidente dall’articolo verso chi sia tesa la mano della teologia, ma è probabile che qualcuno dormisse o almeno preferisse seguire i suoi pensieri: dall’articolo sembra addirittura che il prof.Boncinelli proponga una nuova teoria dell’evoluzione che non sarebbe basata sui meccanismi tradizionalmente accettati dagli evoluzionisti attuali; curiosamente sarebbe molto simile alle caricature che alcuni fanno della eoria dell’evoluzione, per poi dimostrarne meglio l’assurdità.
Leggiamo infatti nell’articolo: “
Se la natura si evolve - dice Boncinelli - è per virtù del caso, associato a un altro fattore importantissimo: l'errore ...”; o anche “il darwinismo, una rivoluzione che oggi è «l'unica teoria valida per la scienza»” [per favore non fatelo sapere al suo collega del San Raffaele, PiatteIIi PaImarini, che invece sostiene con molta foga il contrario!!!]. 
Curiosa anche, verso la fine, la frase “
gli scienziati non capiscono molto di teologia”. Non si capisce perchè dovrebbero, dato che non forniscono contributi culturali alla teologia (e per nessuna delle centinaia di religioni che la cultura umana ha prodotto), e nessuno lo pretende …; è invece sconcertante notare che, ben  20 anni dopo la lettera spedita da GP2 nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne, di evoluzione e di teoria dell’evoluzione non si parla ancora nelle scuole che formano i teologi che parlano invece spesso di evoluzione; forse non se ne parla nemmeno in quelle che formano molti giornalisti  (anche loro amano – o devono - scrivere sull’evoluzione…), per cui probabilmente hanno tutti qualche difficoltà a seguire e capire quello che raccontano i biologi … e ad ammettere queste carenze..   

·         Orizzonte scuola informa che sta per partire una grande iniziativa organizzata dall’ ANP-Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della scuola: “in stretto contatto con l'Università di Pisa e l'Università della Tuscia di Viterbo e con la collaborazione dell'Accademia internazionale di scienze e tecniche subacquee di Ustica, Accademia Kronos, FIDAE [la federazione italiana delle scuole private cattoliche], in occasione del bicentenario della nascita di Charles Darwin si propone il primo di una serie di Seminari che si terranno in tutto il territorio nazionale in cui si approfondiscono le tematiche relative ai percorsi didattici e scientifici correlati alle varie branche in cui si articola la cultura e la ricerca”.
Di questo si parlerà giovedì 16 ottobre 2008 in un seminario dal titolo "Uomo, Scienza e Natura nel lavoro educativo a scuola" nell'ambito della 44^ Edizione della SEVICOL - Settimana della vita collettiva, programmata nei giorni 16/19 ottobre 2008, nel Palazzo dei Congressi EUR di Roma. Al seminario parteciperanno, oltre a docenti esperti di didattica deell’evoluzione, anche docenti universitari come il filosofo G.AuIetta, docente alla Gregoriana, direttore del progetto STOQ ed esponente di un’area del mondo cattolico decisamente angosciata dalle novità che hanno iniziato a comparire 150 anni fa (indimenticabile una sua angosciata riflessione di soli due anni fa: “Evolutionism’ is now an ideological weapon”).

·         F.Facchini riesce a tornare a essere apprezzato dal Foglio; in un editoriale ("Le sfide della evoluzione in armonia tra scienza e fede" di Fiorenzo Faccini [sic]) si fa intuire nell’incipit quella che potrebbe essere un probabile cambiamento di rotta del quotidiano, finora sostenitore dell’Intelligent Design in Italia, per adeguarsi in qualche modo, anche accettando le insistenti critiche di F.Facchini all’ID, ai cambiamenti che mons.Ravasi sta cercando (prudentemente e in presenza perfino di fuoco “amico”) di introdurre nell’approccio della Chiesa ai problemi dell’evoluzione. L’inizio dell’articolo sembra riportarci all’entusiasmo che prese molti biologi nel 1859, nell’anno in cui è stata annunciata una delle più grandi scoperte della cultura occidentale:

Viviamo in un mondo in cui quel che sembrava un dato scontato, sicuro fino a qualche decennio fa, viene messo in discussione, criticato come limitante, approssimativo, non in grado di comprendere e/o di spiegare la realtà. Fin qui niente di strano: uno dei cardini del paradigma culturale occidentale degli ultimi secoli è proprio l’idea che la scienza e il conseguente progresso non potessero che procedere sempre, liberando così l’umanità dalle sciocchezze, dagli sbagli, dalle superstizioni del passato”.

La frase successiva raffredda però le illusioni, capovolgendo la prospettiva che si intravedeva nel titolo e nell’incipit: “La cosa in qualche modo imprevista…, è che oggi sia proprio questo tipo di razionalismo scientifico a essere criticato in nome di una dimensione trascendente”.

Il ragionamento dell’editorialista poi tocca alcuni dei punti che l’hanno colpito mentre leggeva l’ultimo librio di F.Facchini “dopo Darwin l’uomo non può essere considerato al centro della natura”, “la teoria darwiniana continua ad avere una validità” [ma non c’era P.PaImarini che diceva che era morta anche se per fortuna confermava che la nuova sintesi era “sacrosanta”?], “alcuni aspetti necessitano di integrazione e riconsiderazione” [è appunto per quello da 150 anni non si abbia ancora smesso di lavorarci sopra per migliorarla e integrarla…], “rimangono interrogativi che richiedono di rapportare la teoria scientifica con le risultanze e le pertinenze di altri ambiti della ricerca” [ricerca scientifica? No. E qui avviene un salto ontologico:] “Ecco dunque il cuore problematico del rapporto scienza-fede”.

[E a questo punto davvero non si spiegano però più quali siano “le sciocchezze, gli sbagli, le superstizioni del passato].

 

                                                                                                                                                                         

5/10/08-IT

·         L’agenzia Zenit pubblica oggi un lungo intervento del card.Caffarra per commemorare i 40 anni dell’”Humanae vitae”, l’enciclica che contiene le indicazioni della Chiesa sul controllo delle nascite: “Intervento del Card. Caffarra al Congresso internazionale sull'Enciclica”. Non si trova alcun accenno né alle certezze del card.Martini di dover chiedere scusa per aver preteso troppo né ai dubbi del Papa sul fatto che una nazione apparentemente così cattolica riesca a mantenere ai minimi mondiali il tasso di natalità. Nell’intervento non si accenna ad un eventuale diverso atteggiamento verso le politiche scientificamente dimostratesi più efficienti nel ridurre la drammatica diffusione dell’HIV, soprattutto nell’Africa subsahariana, dove ci sono milioni di vittime e di nuovi casi di HIV ogni anno, con imponenti effetti demografici ma anche culturali.  

 

                                                                                                                                                                         

4/10/08-IT

·         Non è chiaro quanto sia ponderato l’articolo che compare sull’Avvenire per criticare lo scarso rispetto dei metodi naturali su un problema di biologia umana serio come il controllo della fertilità: “Il bio iper-idolatrato Ma non nei metodi fecondativi”, una reazione alla tardiva ma ragionevole osservazione del Papa che quasi nessuno rispetta questa enciclica. E non certo perché l’enciclica si occupa di ecologismo o dei tempi della natura o del rispetto del corpo come si suggerisce qui al Papa e a cattolici che sarebbero incoerenti. Il card.Martini ha saputo dare indicazioni migliori rispetto al dubbio che “attorno ai credenti è scesa da lungo tempo una cappa di conformismo, che ha allungato le sue spire anche attorno alla loro vita coniugale e al quale sembra quasi impossibile sottrarsi.
Qui non sorge nemmeno il dubbio che anche un Papa non si accontenti dei metodi naturali quando sono in gioco questioni che possono avere effetti rilevanti per la sua vita, né si ricorda che i metodi naturali non sono accettabili dalla Chiesa s abbreviano la durata della vita (anche se si potrebbe discutere sull’effcacia dei metodi naturali per frenare o imjpeduire la diffusione dell’HIV in alcune zone del mondo ci si limita a raccomandare la castità … come agli italiani)
Come ha chiarito recentemente il card.Bertone, per prolungare la vita sono infatti obbligatori gli interventi artificiali, anche se si tratta solo di alimentazione; il “bio” in quel caso non basta, quindi.
A ragione si potrebbe ribaltare il ragionamento, per dire che oggi il naturale è concesso solo … per il controllo delle nascite. E’ noto quanto la Chiesa sia favorevole agli OGM, di cui è difficile negare la naturalità …

·         Su Repubblica (“Con troppi divieti la gente fugge la Chiesa dovrebbe chiedere scusa") si riferisce di un libro (per ora uscito solo in tedesco) in cui il card.Martini ritorna sull’argomento dell’” Humanae vitae”, facendo capire che non basta lo stupore manifestato ieri del Papa per il comportamento dei cattolici, indifferenti alle indicazioni della Chiesa su aspetti della biologia umana, come per esempio sul controllo della fertilità; e molto ragionevolmente non si accontenta come il Papa di stupirsi di un fenomeno che dura da qualche decennio, ma propone anche una soluzione, facendo una proposta operativa che ricorda molto il passo fatto dalla chiesa anglicana su un altro tema che riguarda la scienza e la biologia :

La cosa più triste è che l´enciclica è corresponsabile del fatto che molti non prendono più sul serio la Chiesa come interlocutrice o come maestra - si rammarica - Soprattutto la gioventù nelle nostre nazioni occidentali non pensa ormai affatto di rivolgersi a rappresentanti della Chiesa per questioni che hanno a che fare con la pianificazione familiare o con la sessualità. Molte persone si sono allontanate dalla Chiesa e la Chiesa si è allontanata dagli uomini. … Non possiamo lasciare soli i giovani. Hanno diritto a parole chiarificatrici relative ai temi del corpo, del matrimonio e della famiglia. Cerchiamo una via per parlare in modo più accurato del matrimonio, del controllo delle nascite, dell´inseminazione artificiale e della contraccezione …  Nessun vescovo o sacerdote ignora che la prossimità corporea delle persone prima del matrimonio è un dato di fatto - spiega il cardinale - Oggi dobbiamo cambiare il modo di pensare se vogliamo proteggere la famiglia e promuovere la fedeltà coniugale. Con elusioni o divieti non si può guadagnare nulla … È segno di grandezza e di coscienza di sé, se qualcuno è capace di ammettere i propri errori e le proprie ristrettezze di vedute.

Ricordo comunque un precursore, P.Cantalamessa, che il 7/3/08 nella sua predica davanti al papa aveva messo in allarme il papa in persona del ritardo e degli sbagli della Chiesa Cattolica, ripetendo ingenuamente nella predica quel che aveva letto in un libro  dello scienziato cattolico USA, Francis Collins (e che forse non era mai stato ricordato nelle selezionate Schülerkreis organizzate a Castelgandolfo) :
Non c’è da meravigliarsi se molti di questi giovani voltano le spalle alla fede, concludendo di non potere credere in un Dio che chiede loro di rigettare ciò che la scienza insegna loro con tanta evidenza intorno all’universo naturale”.

·         Già … c’è anche il problema complessivo dell’evoluzione biologica. Speriamo che P.Coyne dia il via alla discussione interna su questo tema … i biologi cattolici italiani sembra che siano ancora timidi … e nel clero non ci siano ancora molti teologi competenti, nonostante siano già passati 20 anni dalla  lettera di GP2 spedita nel 1988 proprio all’astronomo gesuita P.Coyne. 

Come si vede alcuni problemi che riguardano direttamente la biologia, la demografia e l’evoluzione umana sono in questi giorni all’attenzione di una Chiesa cattolica che mostra alcuni segni di imbarazzo e un po’ di ritardi nel ritirarsi negli ambiti delle sue competenze, non più così ampie come un tempo, per evitare quanto previsto da F.Collins.
Curioso il fatto che vi siano contrapposizioni (fra persone molto autorevoli) che sembrano prevedere la necessità di seri adeguamenti a quanto la scienza racconta da secoli.
Le scuse ovviamente servono poco, se si continua ad esempio a pensare che la lotta contro l’AIDS in Africa possa essere fatta con metodi che anche il Papa oggi ammette che siano da sempre inefficaci con i cattolici italiani.
Questa dichiarazione non è un’ammissione banale, ma deve far cambiare immediatamente le indicazioni per la lotta all’AIDS nel terzo mondo, se si vogliono evitare accuse gravissime … e non sembra che qualcuno l’abbia finora notato …
Il fatto importante ma preoccupante è che questi contrasti siano circoscritti all’interno della chiesa. E’ auspicabile che il comportamento coraggioso (coraggioso? Semplicemente ragionevole …) del teologo valdese o della De Monticelli o del Card.Martini possa essere di esempio a tutti gli scienziati [soprattutto se cattolici … come possono non vedere quello che vedono la De Ponticelli, il teologo D.Garrone e perfino  il card.Martini?] per interventi all’altezza del rispetto che la cultura scientifica ha … fuori dai palazzi vaticani.

[Spero che, oltre a ricordare i vantaggiosi limiti del metodo scientifico, almeno ricordino il ruolo indispensabile della madre: in quell’ambiente culturale spesso negano, lo sappiamo, che l’evoluzione sia un fatto, e raggiungono livelli pericolosi di riduzionismo biologico; sarà importante ma facile ricordare che noi siamo mammiferi e non pesci, e questo vorrà pur dire qualcosa. Ricordino anche che non si può dire “individualizzata” in quanto non solo gli zigoti vanno incontro a una durissima e difficilmente quantificabile selezione naturale, ma soprattutto si possono ancora produrre gemelli, ognuno dei quali ha diritto a una sua individualità. Si potrebbe anche chiedere se questo vale anche per altre specie animali e quali differenze hanno dimostrato le ricerche della PAV fra le specie].

 

                                                                                                                                                                         

3/10/08-VA

·         Sembra che il modo di affrontare in modo un po’ troppo approssimativo ma soprattutto ideologico e non suffragato da molta esperienza i problemi biologici da parte della Chiesa, ben inquadrato oggi nell’articolo abbastanza polemico del teologo valdese (D.Garrone: “Contro natura?”) si stia allargando sempre più oggi ad altri temi;  non poteva poi mancare perfino il botto finale di un cardinale [non anglicano …] che suggerisce … di chiedere scusa ai cattolici che non obbediscono … per non voler capire, dopo quarant’anni, i loro problemi (!!).

·         Si è conclusa 2 giorni fa, con una lettera sul Foglio del 2/10/08  (“Abiura di una cristiana laica”) una polemica iniziata con una netta dichiarazione del card.Betori il 30/9/08 contro la libertà di chiunque in Italia sul problema biologico della fine della vita (“Chiuso il consiglio permanente della Cei. Mons. Betori a tutto campo): “Questo è un addio. E’ un addio a qualunque collaborazione che abbia una diretta o indiretta relazione alla Chiesa italiana. Monsignor Betori nega la coscienza e la libertà ultima di essere una persona. Si rende conto?”. La risposta del card. Betori, che ha appena finito il mandato di segretario della CEI, compare ieri sull’Avvenire (“Chiedo anch’io la libertà di coscienza. Altra cosa dall’auto-determinazione”).

·         Se la vita [individuale] ha una fine, si può pensare che avrà ovviamente un’inizio, e così il papa approfitta del quarantennale dell’”Humanae vitae” per una commemorazione che non può che prendere atto che la bassissima fertilità degli italiani (che lui crede siano tutti cattolici) è un po’ sospetta; anche lui deve ammettere (“Il Papa: la Humanae vitae è un grande "sì" alla bellezza dell'amore “) che pochi rispettano le indicazioni della Chiesa di usare imprecisi e complessi metodi che i teologi esperti hanno dichiarato essere naturali  ("come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale"), rifiutando le possibilità offerte dal progresso della scienza e in particolare della biologia della riproduzione e della contraccezione.
Si può aggiungere che la bassissima fertilità della popolazione italiana [addirittura una delle più basse del mondo … prima dell’arrivo degli immigrati] è un problema “banale” (anche se richiede e stimola un incremento del numero di immigrati per garantire almeno la crescita zero e il funzionamento dell’economia) rispetto agli effetti delle iniziative contro la contraccezione, che favoriscono il dilagare dell’AIDS nei paesi del terzo mondo, dove l’aspettativa di vita si è ridotta in alcune zone anche a 35 anni.
Il Papa non sottolinea infatti che, se in Italia i cattolici non obbediscono, come ammette, in quelle zone è terribile, soprattutto se si sottovalutano i motivi del fatto che “nell’Africa sub-sahariana vive il 70% di tutti i sieropositivi. Si è calcolato che nel 2003, in questa stessa regione,ci siano state 3 milioni di nuove infezioni e 2.2 milioni di decessi dovuti a questa malattia, cioè il 75% del totale mondiale
: “Mancanza di informazione, sistema sanitario inadeguato e una dieta povera – il tutto collegato ad una estrema ed endemica povertà – rendono i più poveri dei paesi più svantaggiati, le persone più vulnerabili all’HIV/AIDS” (Pontificia Accademia di Scienza e Vita). [Ovviamente la vulnerabilità individuale non è un problema di “mala aria” o di povertà se c’è di mezzo un virus; la scienza lo dice da tempo]

 

                                                                                                                                                                         

3/10/08-IT

·         In una rassegna stampa cattolica è comparsa la citazione di un articolo del decano della facoltà valdese di teologia di Roma (D.Garrone: “Contro natura?”); è tratto da un numero monografico della rivista “Confronti”, gestito dalla cooperativa COM Nuovi Tempi, sul tema “Le religioni e l’ambiente in cui si sono confrontate le diverse opinioni di religioni diverse sul problema della relazione fra le verità rivelate e il rapporto da instaurare con la natura.
Questo confronto si inserisce probabilmente nel percorso programmato dalle diverse religioni cristiane europee al convegno di
Sibiu conclusosi l’8/9/09; avviene inoltre in un momento in cui sembra comincino a diventare collettivi alcuni problemi che gli scienziati sospettano che possano condizionare perfino la sopravvivenza della nostra specie, che si è progressivamente sottratta ai vincoli “naturali”.

D.Garrone comincia il suo intervento evidenziando come (proprio in un periodo in cui una chiesa cristiana si scusa di aver capito poco delle regole del tutto autonome che gestiscono la natura) altre invece di scusarsi credono di poter parlare in nome di una natura che non studiano e non conoscono :

In modo martellante, le gerarchie cattoliche ripetono che la famiglia è un istituto naturale e che la vita deve essere difesa dal concepimento alla sua conclusione naturale. Per alcuni, l'eterosessualità sarebbe naturale, l'omosessualità contro natura. C'è chi oppone i rimedi naturali ai ritrovati della scienza e della tecnologia. Il progresso tecnologico e l'impatto della moderna civiltà industriale, che non riconoscono la natura come limite, portano all'esaurimento di risorse naturali e alterano alcuni equilibri naturali, come ad esempio la temperatura globale del pianeta, con conseguenze prevedibilmente disastrose. La natura umana può essere usata per giustificare comportamenti (ad esempio sessuali) che paiono moralmente inaccettabili ai sostenitori di una etica naturale. Gli esempi potrebbero moltiplicarsi, ma è evidente che dovremmo riprendere una riflessione critica sulla nozione di natura e sulla sua affidabilità in etica.

   Questa è solo la premessa per una critica all’uso ideologico del concetto di natura :

“L'idea che saremo tra pochi decenni qualcosa come oltre 25 miliardi sembra non spaventare nessuno, eppure agghiacciante. … Eppure il problema è rimosso, per molte ragioni. Qui da noi, pesa l'ideologia romana della vita, che sotto il suo manto di virtuosismo cela a mio avviso un estremo cinismo. In nome di una idea astratta della Vita, inventata e propugnata da una ristretta gerarchia di maschi celibi: meglio che popolazioni intere siano decimate dall'Aids, meglio che si nasca solo per morire poco dopo di stenti, piuttosto che ammettere la contraccezione, considerata contraria alla legge naturale. C'è il cinismo di chi vede nelle masse disperate la principale arma di cui può disporre: tanti bambini sono tanti soldati a basso costo, facilmente rimpiazzabili.

    Questo caso ricorda un po’ quel che è successo a Sibiu, dove si è dovuto ritirare la parte del documento finale dell’8/9/07 in cui si definiva il momento di inizio della vita; questo avvenne perché i protestanti non accettarono quella che il teologo valdese indica come “l'ideologia romana della vita” mentre in Italia si chiamano spesso “principi non negoziabili”.

·         Sembra che anche altri si sentano oggi in diritto di esprimere le loro idee su che cosa è pro e che cosa è invece contro natura: per l’attrice “Scarlett Johansson, la monogamia
è contro natura
”; in realtà il pensiero originale della fanciulla è più articolato e tocca un punto che stimola anche i teologi, che preferirebbero una figura umana più angelicata: “
non ritengo che la monogamia appartenga agli istinti naturali dell’essere umano”.
Come si vede dimostra di conoscere
il ruolo di fattori naturali come gli “eccitanti organici”, che proprio il 29/9 un teologo dei legionari sembrava voler negare con grande sicurezza che esistessero nell’uomo: “la differenza tra l’animale e l’uomo non potrebbe essere più evidente: l’animale è condotto dall’istinto, che a sua volta è mosso dagli eccitanti organici che reagiscono di fronte agli stimoli ambientali; l’uomo, al contrario, si conduce con la ragione che propone motivi alla volontà, per mezzo della quale egli governa se stesso”.
[In effetti uno si chiede a cosa servano i ricercatori … non riescono nemmeno a far sapere che cosa fanno … decenni di ricerca etologica e fisiologica annullati da questa frase … non viene il dubbio che non esista … un patrono dei ricercatori?].

 

                                                                                                                                                                         

2/10/08-IT

·         Inizia oggi ad Alghero il 3' Congresso della società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE).

·         Una buona notizia da Milano. Viene finalmente ripristinato un corso di antropologia biologica in quella che qualcuno sperava diventasse  la capitale italiana dell'antievoluzionismo”. Il corso, chiamato Genetica e Antropologia, non sarà nella facoltà di Scienze (dove pochi anni fa non si era ritenuto utile evitare la disattivazione dell'unico corso a Milano in cui si parlava di evoluzione umana, ma alla Facoltà di Filosofia dell'Università san Raffaele.

Interessante la posizione: nel primo anno di una laurea in Filosofia. Sarà seguito, nella specialistica, dal corso di Antropologia [Culturale] tenuto da F.La Cecla. 

Il docente, uno dei massimi esperti dello studio dell'evoluzione biologica e culturale  recente della nostra specie è Luca Luigi Cavalli Sforza, milanese di origine, da giovane docente a Parma e poi a Pavia, è poi volato negli USA, dove ha trovato una cultura (e i fondi) che hanno permesso di realizzare le sue idee e di sviluppare le sue ricerche.
Cavalli Sforza, oggi anche presidente onorario dell'Associazione Antropologica Italiana, è stato anche invitato a parlare prossimamente dell'evoluzione umana ad un convegno organizzato in Vaticano nel prossimo mese di novembre (
Scientific insights into the evolution of the universe and of life”), in un contesto in cui nonh tutti ritengono che anche l'evoluzione biologica sia studiabile con il metodo scientifico.
Si può auspicare che, se la svolta annunciata da mons.Ravasi solo quindici giorni fa riuscirà a travolgere gli ostacoli che arrivano quasi quotidianamente da quegli stessi ambienti, anche l'insegnamento dell'evoluzione biologica umana verrà rilanciato sia nelle università pontificie, finora terrorizzate dalla possibilità che l'evoluzione biologica riguardi anche la nostra specie (per ora studiano il concetto di specie e gli Afroteri...) , che in quelle statali. Tutto dovrebbe cambiare da marzo, per cui serve ... poca fede ma ancora un po' di pazienza.

Il problema è che non basta dire che è o non è compatibile: come la storia della scienza ha dimostrato, molto deve cambiare se cambia l’impostazione e la prospettiva. E l’asserita compatibilità della teoria dell’evoluzione DEVE modificare il rapporto della teologia con la biologia e con la teoria dell’evoluzione che la spiega; non si può più non trarne le conseguenze quand si tocca qualsiasi argomento di biologia. 

·         Inizia domani a Gorizia, organizzato da una rete internazionale di filosofi (SOPHIAEUROPA) finanziata dal Metanexus Institute e in collaborazione con lo “Xavier Tilliette International Institute , un convegno internazionale su problemi al confine fra scienza e teologia sul tema: “Human Beings: philosophical, theological and scientific perspectives”, finanziato, come avviene frequentemente su questi temi, da ricchissime fondazioni USA come la Templeton Foundation e la Metanexus. Si aggiungono anche generosi (così c'è scritto) finanziamenti da parte di banche ed enti locali, in modo che i nunerosi “Accepted participants are welcome to be our guest for the entirety of the conference. Furthermore, we can cover their travel expenses o and accommodations in Gorizia”. Oltre a decine di partecipanti, ci sarà anche il nostro ministro degli esteri ...
Se ne parla in un articolo dell'agenzia vaticana Zenit (“
Cos'è l'essere umano? Filosofi, teologi e scienziati a confronto“), che il 29/9 ha presentato il libro di un teologo spagnolo che affronta problemi evolutivi legati alle differenze fra l'uomo e le le altre specie senza evidenziare se il volume considera l'evoluzione, un'impostazione che seguirebbe le indicazioni che l'evoluzione è un fatto (secondo il card.Ratzinger nel 2004); inoltre non sembra che si sia adottata quella prudenza nell'affrontare problemi scientifici già raccomandata ai teologi giusto 20 anni fa da GP2 e ripetuta recentemente anche da mons.Ravasi il 16/9.

Sarebbe interessante capire come uno “studioso del Pittsburgh Theological Seminary, cercherà invece di rispondere alla domanda su come tracciare un confine netto tra l’uomo e l’animale, in un’epoca in cui l’ingegneria genetica si appresta a rendere tale confine sempre più sfumato“; interessante l'idea di un confine netto, che sicuramente esiste però anche fra i milioni di specie che dal tempo di Linneo i tassonomi riescono a distinguere in quello che al teologo appare dopo 3 secoli solo un unico “animale” indistinto

Per fortuna la scienza ha strumenti un po' più fini, e si riesce a distinguere, per nostra fortuna, anche fra specie diverse di virus e di batteri. I confini fra le diverse categorie tassonomiche hanno comunque diversi tipi di “sfumature” proprio perché tutti gli esseri viventi hanno un'origine comune. Non sembra comunque di notare nomi di esperti di primatologia in un convegno su un tema che li coinvolge direttamente.

Esaminando un po' il sito web di Sophiaeuropa sembra che si affrontino problemi di biologia come “Nature, Intentionality and Finality” quasi esclusivamente fra filosofi e teologi, con al massimo contributi di psicologi, neurofisiologi e matematici:  The investigation will start from a philosophy-of-science point of view as a common framework for natural science and theology. To overcome these difficulties the groups will work on the relation of mathematics to theology [?]. In addition, the one of the societies will take up the on-going, neuro-scientific, philosophical debate with a new theological perspective”. E’ nel loro diritto scegliere le competenze necessarie, ma I finanziatori potrebbero verificare che probabilmente altre competenze potrebbero fornire contributi più adatti, sopratutto se si fanno proposte di “confini da tracciare” fra specie diverse.

[I biologi hanno certamente migliaia di temi interessanti da discutere, ma … perché non  chiedono alla TF finanziamenti per riunire biologi che discutono … di filosofia …]

Come scritto più sopra, l’asserita compatibilità della teoria dell’evoluzione DEVE modificare il rapporto della teologia con la biologia e con l’evoluzione che la spiega. Ma non si vedono ancora tracce di ciò.

Ci vorranno anni? Secoli? Compatibilità è e rimarrà una parola vuota? Propaganda?
Forse di peggio…
Un commento all’intervista all’AIberoni riportata in un sito cattolico informa (1/10/08) in che direzione ci si sta in realtà movendo, e che cosa si sta espugnando, “mentre a Roma [mons.Ravasi] discute”: approfittando del fatto che l’insegnamento dell’evoluzione nella scuola dell’obbligo non esiste come argomento …, almeno nella scuola dell’autore del commento, lo si fa in storia, come aveva previsto la riforma della Moratti del 2004, che gli storici avevano contestato, sospettando che si volesse arrivare proprio a questo:  Mi piace far notare che nelle scuole, almeno nella mia, si torna lentamente a parlare di creazionismo. nella programmazione per il corrente anno scolastico, ad esempio, è previsto un lavoro interdisciplinare con l'insegnante di storia con l'intento di mettere a confronto le diverse teorie sull'origine dell'universo e dell'uomo. Non è molto, ma qualcosa si sta muovendo; una collaborazione del genere sarebbe stata impensabile solo qualche anno addietro”. Povera Italia …  

 

                                                                                                                                                                         

1/10/08-IT

·         [Da Pikaia] A breve sarà in libreria la versione italiana di un altro "capitolo" della grande opera di Stephen J. Gould: “Exaptation. Il bricolage dell'evoluzione”. Della traduzione si è occupata Chiara Ceci, ma sembra sia dimenticata ... di un pezzo del titolo. Se si deve evitare di usare il termine darwiniano di “preadattamento” per passare a quello gouldiano … sarebbe utile sapere se è meglio tradurlo in “exattazione” o in “exattamento” ...

Il tema è estremamente interessante, anche perché questo meccanismo è del tutto  ignoto agli anti evoluzionisti un po’ sempliciotti, che non saprebbero nemmeno come usarlo.
Lo vediamo in questi giorni in un'intervista a un teologo che cerca di spiegare, seguendo le idee di G.Sermonti, che l'uomo è “un essere molto più primitivo” e le antropomorfe sarebbero invece forme meno primitive; purtroppo la premessa
(“se la mancanza di specializzazione riveste sempre un carattere primitivo”) è errata.

Se si affronta il problema usando l'exaptation risulta invece evidente come solo attraverso la lunghissima fase di adattamento alle diverse nicchie ecologiche presenti negli ambienti arboricoli si siano sviluppate tutte le caratteristiche che poi, ulteriormente modificate dall'adattamento all'ambiente aperto della savana, sono diventate ottime premesse per l’evoluzione culturale che caratterizza la nostra specie.
Come si legge giustamente nel sito web del libro: “ll concetto di exaptation è inoltre il miglior antidoto contro gran parte delle argomentazioni neocreazioniste relative alla presenza in natura di un presunto «progetto intelligente».

E' davvero poco noto come questo complesso meccanismo certamente non inseribile in una visione “finalistica”, e che ricorda un po’ il “bricolage” di F.Jacob, sia rilevabile anche per altre modificazioni anatomiche che portano alla morfologia umana a partire dalle diverse forme scimmiesche preesistenti.

Certo le vignette che schematizzano come l'evoluzione umana come un processo lineare fra quadrupedismo e bipedismo sono decisamente difficili da dimenticare, tanto sono ubiquitarie  ... (un po' come è difficile contestare il fatto evidente che sia il sole a girare intorno alla terra ...); purtroppo a chi è abituato a quell’immagine è estremamente laborioso far capire che la locomozione bipede non può che derivare dalla brachiazione delle antropomorfe … e non dal quadrupedismo illustrato in quello schema.
Se si pensa al fatto che un adattamento alla brachiazione è la perdita della coda ..., si capisce come la perdita della coda, comune alle antropomorfe e all’uomo, sia stato conseguenza non di un progetto intelligente, ma di un utile fenomeno di “exattazione” ...

E come questo esempio ce ne sono tanti altri, connessi con la struttura degli organi per la prensione e la manipolazione, con la vista, con il numero dei figli, con la socialità, ecc.; se confrontiamo la nostra specie con gli antenati arboricoli risulta evidente come le migliori caratteristiche della nostra specie, quelle che hanno permesso l'evoluzione culturale, sono quasi tutte exaptations, ciò un uso diverso di caratteristiche sviluppate per aver migliore successo in un ambiente (quello arboricolo) che ormai abbiamo abbandonato.

 

 

SETTEMBRE 2008

                                                                                                                                                              

30/9/08-USA

·         Sul blog Pharyngula si parla dell'esistenza nel mondo di un paese in cui i biologi evoluzionisti sarebbero felici di vivere: la Nuova Zelanda. Sulla base di un recente sondaggio non solo I neozelandesi che credono negli oroscopi sono solo il 14%, ma la stessa percentuale vale anche per chi proprio non crede all'evoluzione biologica; quelli che ci credono sono il 79% e gli incerti sono il 6%. Per fortuna percentuali così elevate non ci sono solo agli antipodi, ma anche in Scandinavia.

 

30/9/08-IT

·         Quasi divertente, ma non lo è. All’agenzia vaticana Zenit, dopo aver riportato le novità uscite dalla bocca di mons.Ravasi nella conferenza stampa del 16/9/08 (“Non esiste “a priori” incompatibilità tra Darwin e la Bibbia) si accorgono che sono novità davvero troppo nuove per i loro lettori e, "per cercare di comprendere quali siano i veri termini del dibattitoincaricano il direttore di un master pontificio scientifico di raccogliere dalla bocca di R.AIberoni, ex-docente universitaria e loro consulente (in quanto scrittice di un libro sull'evoluzionismo molto apprezzato anche da alcuni amici cardinali) le sue opinioni sugli esperti convocati da mons.Ravasi.
Forse non le hanno spiegato il contesto dell’intervista; certo che, con quel titolo ("Quando la darwinolatria diventa intollerante") non passa inosservata ... e se ne accorgono in tanti, almeno fuori dai palazzi vaticani .... anche se non spiegano il contesto in cui si inserisce questa sfida
. L’articolo non può che essere poi ripreso e diffuso nella galassia dei siti web cattolici antievoluzionisti che proprio non credono alla novità della “compatibilità”.
Certo che, se consideriamo che forse anche l’incompatibilità “a posteriori” possa avere un ruolo rilevante, è giusto che mons.Ravasi sappia – se non lo sapeva già prima - che qualcuno, negli stessi palazzi e nelle stesse università che lui frequenta, conosce il modo migliore per chiedere (e chiedergli, come massimo responsabile vaticano per la cultura) se sono impazziti tutti e cosa stia succedendo
:

Perché una teoria viene parificata alla realtà? La Creazione non è una teoria, è una realtà, una realtà certificata da tutto il creato, che è misterioso e sconfinata … Per confutare la teoria darwinista basta il buon senso.

perché la civiltà ebraico-cristiana ha permesso che una teoria s’installasse nelle scuole e sui media come realtà? Perché tale appare ai nostri figli: viene loro insegnato sin dall’asilo che l’uomo proviene dalla scimmia”. [in realtà dai tre anni si insegna solo la teologia della creazione, che viene presentata, senza contestazione, come “una realtà certificata da tutto il creato”]

…. …… ….. .. …

      A conclusione di una serie di angosciose domande e riflessioni, alcune molto originali,  … non ha una sola spiegazione “migliore”, ma ne propone due a scelta:  o siamo diventati più ottusi della scimmia oppure Satana sta facendo un buon lavoro”. Insomma, un intervento simile, anche se più raffinato, a quello dell'ingenuo don Umberto sull'Avvenire del 9/8/08.. Viene fatta anche, da docente universitaria, una drastica, ma curiosa, proposta operativa (forse per non danneggiare gli ex-colleghi universitari?):

      Solo una decisione drastica, presa da tutti i Governi delle Nazioni appartenenti alla civiltà cristiana, potrebbe ristabilire la verità: decretare che la teoria darwinista venga collocata accanto a tutte le altre teorie dell’evoluzione … e diventi materia di interesse per gli studenti universitari”.

 

29/9/08-IT

·         Se appena ieri si evidenziava come anche la Chiesa intenda considerare gli effetti di un fatto così importante come evoluzione biologica, nell’intervista pubblicata oggi dall’agenzia Zenit (“L’uomo e l’animale: cosa li accomuna e cosa li differenzia“) sembra che dell’evoluzione si possa fare tranquillamente a meno e che si possa fare a meno anche della biologia e degli ormoni.
Nell’articolo si presenta l’ultimo libro pubblicato da un docente di filosofia dell’UPRA. Il libro è in spagnolo (“El hombre y el animal: nuevas fronteras de la antropología”, BAC, Madrid 2008) e si evidenziano, sembra di capire dall’intervista, soprattutto le differenze, proprio in un periodo in cui è stata dimostrata l’esistenza di diverse culture negli scimpanzé in natura.
Nell’intervista ci sono riferimenti iniziali ad un evento che ha innervosito gli ambienti religiosi spagnoli e italiani: la richiesta fatta al governo spagnolo di impegnarsi per garantire la sopravvivenza delle antropomorfe, oggi seriamente minacciate di estinzione.
Nell’intervista non si considera l’evoluzione biologica come un fatto rilevante anche per la formazione della struttura biologica e morfologica umana, cosa che già un osservatore acuto come Linneo aveva trovato ovvia. Per sottolineare le differenze fra l’uomo e l’animale si tende a tenere in ombra quello che accomuna l’uomo alle antropomorfe (spiace quindi leggere riferimenti ad un indistinto “animale”, come se non ci fosse stato un processo evolutivo alla base della comparsa dell’uomo). Forse le nuove frontiere dell’antropologia sono troppo nuove e troppo complesse, e non è facile capire che l’evoluzione biologica abbia un ruolo rilevante anche per noi.
Certo se i riferimenti anche nel libro fossero solo ad Aristotele … ignorando secoli di ricerca, è evidente che non è difficile negare la presenza degli istinti nell’uomo e sostenere che sia una sua caratteristica unica la non specializzazione morfologica; essa invece caratterizza già i primati come ordine, con progressivi miglioramenti in relazione all’adattamento ai diversi ambienti arboricoli; proprio questi ambienti, come oggi sappiamo, hanno favorito la non specializzazione, creando preadattamenti che poi hanno favorito la comparsa di caratteristiche morfologiche uniche già nei nostri antenati.
Certo non si può sottovalutare che queste caratteristiche hanno permesso nell’uomo una rlevantissima evoluzione culturale che certamente lo caratterizza e lo distingue, ma è difficile negare che anche l’uomo è “mosso dagli eccitanti organici che reagiscono di fronte agli stimoli ambientali”.
La stessa rilevante recente scoperta dei neuroni specchio nelle macache dimostra come la struttura nervosa presenti già nelle scimmie le basi biologiche anche per l’imitazione e l’apprendimento; il laboratorio di Parma che li ha scoperti sembra collaborare già con i progetti di ricerca della Lateranense, per cui non deve essere un problema che si inserisca anche l’UPRA, per approfondire un aspetto così rilevante delle somiglianze fra l’uomo e alcuni degli animali più vicini a noi.
Discutibile e originale l’idea dell’uomo come “essere molto più primitivo [delle antropomorfe]”; una simile sottovalutazione del ruolo dell’encefalo non è facile trovarla; il riferimento a una struttura biologica di rilevanti dimensioni, triplicate rispetto alle specie oggi filogeneticamente più simili, fa sospettare la preoccupazione che contenga anche tanti “eccitanti organici”.
Il rispetto per il metodo scientifico risalta nella frase “Autori rinomati del mondo scientifico hanno affermato che la filogenia delle scimmie antropoide è consistita in una “scimmiazione” crescente, a partire da forme arcaiche più simili a quelle umane”; purtroppo sappiamo poco degli antenati comuni, anche perché vivevano in ambientui non favorevoli alla fossilizzazione; l’unico riferimento possibile è ad libretto (“La luna nel bosco”) senza adeguati riferimenti a scoperte scientifiche  di G.Sermonti, che risulta essere tuttora un docente del progetto STOQ finanziato dalla Templeton Foundation.  

 

28/9/08-IT

·         Sul Foglio un articolo (“La parola del Darwin cattolico“) in cui non si parla bene di Darwin (forse l’ultima volta è stato il 3/4/04 ... quando perfino S.J.Gould scriveva sul Foglio …) ma di qualcuno che ha fatto di tutto per cercare di conciliare la biologia evolutiva con la teologia cattolica. Il teologo V.Mancuso riprende infatti la sua richiesta (fatta sul Corriere del 20/9/08) di confermare il cambiamento di rotta che mons.Ravasi ha fatto intravedere con la conseguente riabilitazione di Teilhard de Chardin, uno che aveva sottovalutato la presenza di alcuni limiti e vincoli oltre al permesso contenuto nell’enciclica "Humani generis"  (1950) di studiare la teoria dell’evoluzione, un argomento un po’ ai limiti della legalità (cattolica). Come previsto dall’enciclica, la Chiesa prevedeva infatti il diritto di verificare l’operato di questi studiosi …; fu così che TdC si prese prima, nel 1925, 30 anni di esilio e poi, dopo la sua morte, nel 1962, anche un bel Monitum per tenere lontani i cattolici dai suoi testi che ormai venivano pubblicati e avevano successo.
Mancuso illustra le posizioni di TdC e aggiunge che, oltre a una sua riabilitazione a 53 anni dalla morte, si potrebbe anche far contento qualcuno che è vivo; e suggerisce di invitare a parlare al convegno un teologo che, a causa dell’affinità con TdC, è stato allontanato dall’insegnamento ed emarginato alla fine degli anni 70, C.Molari, tuttora in vita.

·         Su La Stampa si anticipa l’intervento di Odifreddi ad un convegno oggi a Torino: “Darwin e la Chiesa: eppur si evolve”. Odifreddi ricorda come la sbandata del Card.Schönborn per l’Intelligent Design USA – che dal 16/9 diventa piuttosto imbarazzante - fosse stata appoggiata dal papa (difficile dimenticare la frase che anche Odifreddi ricorda: “il Papa ha ringraziato il cardinale «per aver non solo illuminato la nostra mente, ma anche toccato il cuore» e ha manifestato «l’impressione che sia stata la provvidenza ad averlo indotto a scrivere l’articolo sul New York Times»”).
Si ricorda anche che P.Coyne già il mese dopo l’articolo del cardinale lo contestò con un articolo su “The Tablet”, lo stesso articolo è linkato nella pagina della Templeton Foundation contro l’Intelligent Design, insieme a quello di un teologo cattolico USA, a monito per chi chiede loro finanziamenti.
Lo spunto per la conferenza è la pubblicazione di un libro di Chiaberge (“La variabile Dio”, sottotitolo: «In cosa credono gli scienziati?») sul problema del rapporto fra Dio e gli scienziati, affrontato insieme un ad cattolico del tutto particolare e anomalo (il gesuita P.Gorge Coyne, ex astronomo pontificio e per fortuna sempre in buona salute) e un ebreo agnostico (il fisico Arno Penzias, premio Nobel 30 anni fa) su scienza e fede. Odifreddi comunque chiarisce subito che

“Si tratta di due menti talmente anticonvenzionali da non poter affatto essere ritenute rappresentative delle rispettive religioni. Penzias è infatti ebreo per usi e costumi, ma non per credenze. Quanto a padre Coyne, non solo non vede Dio come la spiegazione dei fenomeni naturali, ma addirittura non crede che Egli potesse sapere che sarebbero comparsi gli esseri umani: poteva solo sperarlo, e pregare affinché noi diventassimo realtà”.

·         Anche sul Corriere (“La fede e la scienza: le strade parallele in cerca della verità“) si parla decisamente bene del libro di Chiaberge; si racconta un po’ di più dell’Intelligent Design e di come il Card.Schönborn sia ingenuamente caduto nel 2005 in una trappola da cui sembra che la Chiesa cattolica sia uscita (forse) solo in questi giorni, nonostante i tanti allarmi lanciati in questi tre anni.
E’ comunque curioso notare come, pur cominciando a comparire, come in questo articolo, critiche alle recenti  “sbandate” con il cardinale alla guida, si eviti di evidenziare come alla base delle secolari allergie alla teoria dell’evoluzione ci siano clamorosi “misunderstanding” … a volte anche indotti da “laici devoti ma inesperti”. Stupisce comunque che due fisici vengano messi a confronto e interrogati su problemi di evoluzione biologica … [?!]. Sappiamo che P.Coyne era abbastanza esperto del problema ed era intervenuto ripetutamente in difesa della scienza e della ragione; mentre l’attuale astronomo pontificio evita accuratamente il problema; nulla si sa della competenza di Penzias. 

·         Sempre del libro di Chiaberge si scrive in un articolo sul Giornale (“Quando fede e ragione parlano la stessa lingua”). Se non fosse un libro in cui si intervista P.Coyne … il titolo sarebbe probabilmente molto diverso… avendo decisamente una posizione tuttora unica. Non è detto che qualcosa non cambi in positivo, dopo il 16/9/2008 … e che anche questo libro possa consolidare i passi che portano verso il rispetto per la cultura scientifica, anche indipendentemente dal fatto che la compatibilità della teoria dell’evoluzione con la teologia venga innanzitutto spiegata (e solo dopo eventualmente confermata). 

·         Si continua poi sul Giornale con un’intervista al fisico Penzias («G.Galilei? Un furbo che tirò a indovinare») in cui si spiega a quali condizioni scienza e religione possono andare d’accordo.

 

27/9/08-VA

·         Si è concluso oggi un convegno di due giorni organizzato a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana dalla Fondazione Carl Friedrich von Weizsäcker, dall'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania presso la Santa Sede e dall'Associazione Carl Friedrich von Weizsäcker "Conoscenza e responsabilità”. Poco si sa dei risultati; qualche commento e dichiarazione sono riportati in un sito di SRM (“L'importanza della scienza oggi - fede e religione sul banco di prova“ he riporta un paio di links al sito della R.Vaticana) se non un giudizio questa volta quasi positivo verso la scienza … quando non c’è di mezzo la teoria dell’evoluzione:

“Mons. Rino Fisichella, in apertura del convegno, ha affermato che la ricerca scientifica deve essere libera, ma non libertaria. “La scienza è “una conquista positiva”, e “per definizione, è conoscenza certa”, e può rendere “la vita più umana”. “Il problema – ha spiegato - non è la scienza in quanto tale, ma l’uso che si fa delle sue scoperte”. D’altra parte, è necessario che la scienza ponga “l’uomo al centro del suo investigare” e che comprenda che “la ricerca della verità, che piaccia o no, è lo scopo di ogni ricerca scientifica.

 

                                                                                                                                                                         

26/9/08-IT

·         Fa riflettere un articolo comparso sul Sussidiario (“Un convegno all'insegna della ragionevolezza e non del fanatismo”) sulla presentazione del prossimo convegno vaticano sull’evoluzione. Bello il titolo (che sintetizza come l'arrivo di mons.Ravasi al ministero vaticano della cultura preannunci un modo di affrontare il problema ben diverso rispetto all’approccio del Card.Schönborn, che è visibile dal 2005 in poi) e bella la frase iniziale sulla non evoluzione nei rapporti fra evoluzionismo e Chiesa Cattolica. In effetti è importante evidenziare che un rilevante cambiamento di rotta sembra avvenuto SOLO ALL’INTERNO della Chiesa in questi giorni.

L'articolo infatti dimostra come, abbandonando le posizioni non chiare e i "misunderstanding" presenti nelle dichiarazioni del Card.Schönborn (che nel 2005 era chiaramente favorevole all'ID USA, anche se poi è diventato un po’ più prudente) si voglia passare ad una posizione in cui viene attribuita più importanza e autonomia alla ragione e al ruolo della biologia nella cultura attuale.
Fa quasi piacere leggere una frase come
 Certo, ci sono i guastatori, i tifosi del creazionismo e dell’Intelligent Design, che vorrebbero ammainare del tutto quella bandiera. Ma non è questa la posizione della Chiesa”. Fa piacere perché lo scrive un ammiratore (fino al mese scorso) del Card.Schönborn come “esperto di evoluzione”, e dimostra che c’è stato un cambiamento importante, e che ciò è avvenuto proprio in questi giorni, e non 150 o 50 anni fa. Pochi lo evidenziano in questi giorni così chiaramente.
Curioso: c’è chi cerca di dimostrare che non è cambiato niente (il filosofo G.AuIetta, direttore scientifico del progetto STOQ, che il 23/9 ha elencato problemi e incompatibilità, la difficoltà a distinguere fra le competenze della biologia e quelle della teologia, e a concedere autonomia alla biologia) e chi oggi scrive che invece era cambiato già tutto 50 anni fa (il fisico, e teologo, F.Martinez, vicino a mons.Ravasi nell’organizzazione del congresso); quest’altro fisico conferma invece che secondo lui il cambiamento è avvenuto proprio adesso; e lo dimostra.

[Mons.Ravasi il 5/10/2005 e il 16/9 ha invitato i teologi alla prudenza e a non essere invadenti, rispettando le competenze; purtroppo non ha dato indicazioni anche a fisici e filosofi che volessero esprimersi … ] 

Infatti in un suo precedente articolo (“Creazionismo e darwinismo sono incompatibili?“ [titolo profetico!]) pubblicato sulla stesso quotidiano on line giusto un mese fa (il 27/4/08) e riferito alla conferenza del Card.Schönborn a Sydney, presentava come un esperto di evoluzionismo ( … “ormai uno specialista di questi temi”…) proprio chi aveva certificato solo 3 anni fa, sul New York Times del 5/7/05, proprio l’incompatibilità in questi giorni negata dal card.Ravasi (senza indicazioni cronologiche sul momento di cambiamento).
Il 16 settembre è diventata quindi una data importante, la definizione di un confine temporale oltre al quale si sconsiglia di applicare l‘etichetta “teologia” anche a scoperte scientifiche che riguardano questioni materiali, una situazione che sconcerta e sconcerterà chi era abituato a fare “incursioni” da guastatore.
Ne abbiamo appunto la conferma da questo articolo, che ipotizza l’esistenza dei “guastatori e tifosi dell’Intelligent Design”; non è citato, ma in questo gruppo si tutti inserirebbero anche il
Card.Schönborn, dopo il suo articolo del 2005 e i numerosi interventi successivi sull’argomento.
Questa categoria esisterebbe solo da oggi, adeguandosi a quanto detto dal prof.Leclerc il 16/9/08 … anche se lo stesso concetto era già stato ripetuto più volte da altri (come P.Coyne) fin dal 2005 e perfino sull’Osservatore Romano dal prof. F.Facchini fin dal 2006 …

E’ una vittoria importante anche per quei pochissimi che, come alcuni scienziati cattolici USA (F.Ayala, K.Miller, L.Krauss e P.Coyne) e P.Cantalamessa e F.Facchini in Italia, anche se con maggiore prudenza, hanno cercato almeno di far capire che un esponente autorevole stava trascinando su una strada ancora più sbagliata chi comunque, da 150 anni, non si decideva ad accettare quella giusta.

Curioso notare come la Chiesa abbia sempre autorevolmente detto (nel 1950 e nel 1996) che su questa questione vuole avere l’ultima parola; peccato che non abbia mai detto quando l’avrebbe detta …; e ormai siamo a 150 anni dalla nascita del problema (per lei) … e non sembra accetti solleciti … 

 

26/9/08-VA

·         E’ interessante leggere sul Sussidiario l’articolo di un fisico, teologo e filosofo della scienza dell'Università della S.Croce, organizzatore e relatore del prossimo convegno vaticano sull’evoluzione, e autore di un libro (“The Vatican Confronts Evolution 1877-1902“) in cui si ricostruisce la storia iniziale dei difficili rapporti fra la Chiesa cattolica e la teoria dell’evoluzione (dal 1877 al 1902).

Già il titolo (“La Chiesa è l'unica realtà non ideologica nei confronti del darwinismo“) non sarà suo, ma non è proprio giustificato – anzi - da alcuna frase nell’articolo; è evidente quanto la novità della “compatibilità”, annunciata da mons.Ravasi nella conferenza stampa del 16/9, sia stata affermata (ma non ancora ben spiegata) e sia evidentemente in contrasto con quanto detto anche recentememente. Anche da esponenti molto autorevoli, che confermavano da anni anche alcuni gravi “misunderstanding” usati a sostegno invece dell’incompatibilità: si diceva che l’evoluzione era dovuta solo al caso e quindi [su questo non c’è dubbio] era un’assurdità, o che l’evoluzione (come fatto) non era dimostrata nè dimostrabile … perché non si può ricostruire in laboratorio [no, non si possono allevare i dinosauri in laboratorio …]. Strano che un teologo non sappia che non tutto si può dimostrare sperimentalmente; chi si occupa di problemi scientifici dispone di solito di laboratori, ma non si può verificare tutto; certo è difficile credere che questo possa essere un  motivo per impedire il dialogo dei teologi … con chi cerca di verificare tutto il verificabile.

Ovviamente il teologo autore dell'articolo non avrebbe fatto errori di questo tipo, essendo anche un fisico.  Fra l’altro è apprezzabile che sottolinei un aspetto che appunto smentisce il titolo e anche tutti coloro che non riescono a trattenersi da critiche “ideologiche” alla teoria darwiniana e alla teoria sintetica dell’evoluzione e dal ritenere prevalente l’aspetto filosofico solo per poter intervenire (magari a sproposito):  Se è vero che una visione “ideologizzata” delle teorie darwiniste può risultare in contrasto con la fede, ciò non è da attribuire al contenuto scientifico della biologia evolutiva”.
Sarà da questa frase che dovrà partire mons.Ravasi a spiegare, il 3 marzo 2009, come sia compatibile la biologia evolutiva con il finalismo che caratterizza e accomuna le diverse religioni; potrebbe addirittura risolvere subito il problema se si accontentasse di incorporare questo finalismo nel ruolo rilevante ed evidente del caso (che sicuramente agisce su scale molto diverse: dalla deriva dei continanti alle mutazioni e alla determinazione del sesso i cui meccanismi sono stati scoperti solo dopo la morte di Darwin).

Ovviamente da quel momento si dovrebbero interpretare come interventi divini intenzionali … proprio tutti i casi della vita, non sempre piacevoli. 

Non si capisce però perchè solo pochi (laici o religiosi) avessero cercato, in modo cosciente o meno, di avvertire chi di dovere dei pericolosi [o cercati e meritati?] "misunderstanding" attuali sulla teoria dell'evoluzione.

 

- Purtroppo non si può dimenticare che deve trovare una fine e una soluzione anche la storia di Teilhard de Chardin la cui condanna (infatti non ritrattò, come fece G.Galilei, e accettò le conseguenze di un processo, gestito dalla stessa Chiesa che oggi non ne accetta) dura tuttora, dopo ben 53 anni; forse si preferisce evitare valutazioni autonome prima che arrivino indicazioni su verità alternative alle teorie proposte dalla scienza.

Solo verso la fine dell’articolo si ricordano i contrasti [ovviamente ideologici, nonostante il titolo dell’articolo] all’interno della Chiesa cattolica; mai si ricorda poi un aspetto fondamentale: esistono pure, e gli scienziati se ne ricordano sempre, differenze (ideologiche o teologiche) fra le centinaia di religioni diverse, e non si può pensare che uno strumento universale come il metodo scientifico possa tenerne conto.
Sarebbe importante, se fosse vera e dimostrata, anche la frase in cui si indica, usando correttamente i termini che “
È noto che dalla metà del XX secolo, quando la sintesi moderna dell’evoluzione si è definitivamente affermata, la sua piena compatibilità con la dottrina teologica è stata ripetutamente affermata”; la data indicata sembra corrispondere esattamente all’enciclica “Humani generis” del 1950, che però dice proprio il contrario e non sembra spinta dalla ricerca della verità :

·  Alcuni, senza prudenza né discernimento, ammettono e fanno valere per origine di tutte le cose il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato nel campo stesso delle scienze naturali, e con temerarietà sostengono l'ipotesi monistica e panteistica dell'universo soggetto a continua evoluzione. Di quest’ipotesi volentieri si servono i fautori del comunismo per farsi difensori e propagandisti del loro materialismo dialettico e togliere dalle menti ogni nozione di Dio“) e al massimo concede di fare ricerca ma purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa”. [è importante ricordare che in Russia i “darwinisti” a quel tempo erano finiti nei gulag in quanto la teoria dell’evoluzione anche lì non piaceva … per motivi ideologici. Erano gli anni dela riscoperta ideologica del lamarckismo da parte di Lysenko, appoggiato da Stalin]

·              Ora queste tendenze, che più o meno deviano dalla retta strada, non possono essere ignorate o trascurate dai filosofi o dai teologi cattolici, che hanno il grave compito di difendere la verità divina ed umana e di farla penetrare nelle menti degli uomini. Anzi, essi devono conoscere bene queste opinioni, sia perché le malattie non si possono curare se prima non sono ben conosciute, sia perché qualche volta nelle stesse false affermazioni si nasconde un po' di verità, sia, infine, perché gli stessi errori spingono la mente nostra a investigare e a scrutare con più diligenza alcune verità sia filosofiche sia teologiche "

 

- Per venire a tempi più recenti, non è difficile verificare come perfino la dichiarazione di GP2 del 1996 presenti un simile veleno nella coda. La frase nell’articolo è comunque chiaramente e pienamente smentita dalla dichiarazione del Card.Schönborn in favore dell’Intelligent Design USA. La sede scelta (il New York Times del 5/7/05) è un po’ irrituale per una questione così teologicamente rilevante, ma era il modo migliore per far capire a milioni di cattolici statunitensi che si doveva sostenere l’Intelligent Design USA contro la teoria sintetica, confermata incompatibile con la fede. Secondo il cardinale, che lo raccontò a un giornalista del NYT che due giorni dopo svelò gli strani retroscena in un altro articolo, aveva informato il futuro papa della sua iniziativa per chiarire pubblicamente (dopo alcuni articoli, come quello di L.Krauss in maggio, comparsi negli USA) l’incompatibilità dell’ “idea of evolution as a random process[sic, “misunderstanding”, sorry] e per frenare gli scienziati cattolici USA (come F.Ayala e K.Miller) che dal 1990 contrastavano efficacemente le bugie e le falsità dell’Intelligent Design :

“… the cardinal said that his essay had not been approved by the Vatican, but that two or three weeks before Pope Benedict XVI's election in April, he spoke with the pope, then Cardinal Joseph Ratzinger, about the church's position on evolution. "I said I would like to have a more explicit statement about that, and he encouraged me to go on," said Cardinal Schönborn.

He said that he had been "angry" for years about writers and theologians, many Catholics, who he said had "misrepresented" the church's position as endorsing the idea of evolution as a random [?!?] process.

Mark Ryland, a vice president of the Discovery Institute, said in an interview that he had urged the cardinal to write the essay. [?!?]
Both Mr. Ryland and Cardinal Schönborn said that an essay in May in The Times about the compatibility of religion and evolutionary theory by Lawrence M. Krauss, a physicist at Case Western Reserve University in Cleveland, suggested to them that it was time to clarify the church's position on evolution.

Sembra evidente che il cardinale lo avrebbe ben saputo, se davvero già da 50 anni “la piena compatibilità [della teoria dell’evoluzione] con la dottrina teologica è stata ripetutamente affermata”. Ed era proprio lui il maggior esperto: tanto da avere il ruolo rilevante di coordinare il lavoro per la stesura del nuovo catechismo del 1992.

Dirò di più, anche qui è facilmente dimostrabile che c’è stato un “misunderstanding” …: l’articolo di L.Krauss che ha innervosito il Cardinale è poco noto ma è questo, comparso sul New York Times del 17/5/05: “School Boards Want to 'Teach the Controversy.' What Controversy?”; e le frasi che hanno spinto a reagire sono le seguenti, in cui L.Krauss sosteneva proprio l’esistenza della compatibilità, anche se riferita soprattutto all’evoluzione come fatto e NON alla teoria dell’evoluzione :

The Roman Catholic Church, …, apparently has no problem with the notion of evolution as it is currently studied by biologists, including supposedly "controversial" ideas like common ancestry of all life forms.

Popes from Pius XII to John Paul II have reaffirmed that the process of evolution in no way violates the teachings of the church. Pope Benedict XVI, when he was Cardinal Joseph Ratzinger, presided over the church's International Theological Commission, which stated that "since it has been demonstrated that all living organisms on earth are genetically related, it is virtually certain that all living organisms have descended from this first organism."

Bisognerà poi valutare se sia giusto che su un argomento, che nell’articolo sul Sussidiario sembra così importante ed è perfino compatibile con la teologia, si continui a preferire che in Italia nella scuola dell'obbligo non si parli più di evoluzione dopo le lezioni di teologia fatte ai bambini di tre anni …

C’è infatti il rischio che queste idee poi rimangano nel tempo e suscitino poi in tarda età reazioni come quelle che abbiamo letto sull’Avvenire del 9/8/2008 (nella rubrica delle lettere) e nell’articolo sul Corriere del 16/9/08 (“Scuse a Darwin, cattolici divisi“).

 

- Proprio qui, fra gli intervistati, troviamo un’altra testimonianza utile: intervistato dal Corriere, sembra evidente che il vicepresidente del nostro massimo istituto di ricerca, il CNR, IL QUINDICI  SETTEMBRE 2008 non sapeva ancora niente della sconvolgente novità che sarebbe stata annunciata da mons.Ravasi solo poche ore dopo, cioè che la teoria dell’evoluzione è scienza e che, nonostante questo, è addirittura compatibile con la sua (innegabile) ideologia di riferimento; e si esprime in un modo che fa davvero riflettere: “«L'evoluzione è solo un'ipotesi filosofica, che non ha ancora trovato un serio supporto da parte della ricerca empirica e ha avuto traduzioni catastrofiche sul piano politico con i regimi totalitari”.  [viene voglia di chiedere scusa per lui…]
Ecco un altro che smentisce che da 50 anni non ci fossero problemi nell’accettare  questa che autorevolmente, da ex-vicedirettore del CNR, definirebbe (in modo del tutto originale) come “ipotesi filosofica non supportata dalla ricerca”.
Ecco un altra delle vittime (nel suo caso non senza colpa, visto che mostra di avere le idee chiare, nonostante il CNR che dirige abbia sempre finanziato le ricerche di biologia evoluzionistica) di un secolare “misunderstanding” a cui si deve porre rimedio con una urgente campagna di alfabetizzazione di massa … [e modificando al più presto i programmi di teologia all’asilo; per coerenza].

- Un’altra testimonianza utile la troviamo qualche mese fa, in un articolo dell’agenzia pontificia Zenit del 10/4/2008 in cui si racconta di un dibattito avvenuto in un’università pontificia aderente al progetto STOQ, dove si sono chiesti se “Si può credere in Dio e nell’evoluzione?
Era sicuramente un problema ancora aperto in quella data, nonostante a fine novembre del 2007 se ne fosse già discusso in un’altra università pontificia aderente al progetto STOQ (finanziato dalla Templeton Foundation); allora erano  presenti due cardinali e un giornalista che ha aggiornato sul fatto che
 siamo di fronte ad una teoria che travalica i confini della scienza e diviene essa stessa ideologia”, mentre un filosofo cattolico ha integrato la dichiarazione di un cardinale (“il darwinismo è un’ideologia figlia del comunismo”) sostenendo che  l’ideologia darwinista abbia generato quelle deformazioni che hanno portato alle teorie razziali diffuse e praticate dal Nazionalsocialismo di Hitler. In quella stessa occasione il direttore di un master pontificio ha evidenziato  quanto pericolosa sia un ideologia come quella darwiniana che elimina il Creatore e riduce l’umano”.

- Se poi vogliamo andare a vedere nelle parrocchie, nei cattolici di base, troviamo a Correggio degli irrazionali sostenitori del Card.Schönborn, che gli ricordano da una pagina web della parrocchia quello che loro hanno capito (anche grazie al sito del creazionismo biblico italiano!) dell’iniziativa del cardinale CONTRO LA COMPATIBILITA’:

 Il Card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, qualche mese fa ha attaccato la teoria dell'evoluzione in un editoriale pubblicato dal New York Times, (7 luglio 2005), definendola solo un dogma, ovvero una teoria senza alcuna prova scientifica. Questo per sgombrare l'idea di una “accettazione - o quanto meno acquiescenza da parte della Chiesa cattolica nei confronti della teoria dell’evoluzione... la Chiesa cattolica per la prima volta sembra concedere il proprio patrocinio al movimento «Intelligent Design», nato negli USA nei primi anni novanta. Per molti decenni, infatti, la Chiesa cattolica non ha fatto parte attiva del dibattito creazione/evoluzione, ma è rimasta nel ruolo dello spettatore. Ora il vento sembra cambiato e la Chiesa sembra pronta ad entrare nel dibattito".

- Se vogliamo poi esagerare, troviamo pure un centro cattolico che diffonde creazionismo biblico senza pudore. Si chiama The Kolbe Center for the Study of Creation, si trova negli USA, ha un sito web in difesa della lettura letterale della Bibbia e della Genesi in particolare, e solo l’anno scorso aveva pubblicato un libro dal titolo molto esplicito: “The Doctrines of Genesis 1-11: A Compendium and Defense of Traditional Catholic Theology on Origins”):

·        so many of [catholic] influential thinkers have abandoned the sound creation theology of the Fathers and Doctors of the Church and have embraced instead the false principles of evolutionism. The purpose of this book is to help restore traditional Catholic theology on origins to its rightful place in the belief of Catholics.

Indimenticabile il congresso in Vaticano del Centro Kolbe nel 2002 (solo 6 anni fa!) con messa con il Papa e visita al futuro Papa …, saltando il responsabile di allora per la cultura (il card.Poupard, che difficilmente li avrebbe ricevuti). Fra i consulenti di questo centro troviamo anche un geologo creazionista biblico, Guy BerthauIt, che da giovane insegnava le basi scientifiche della creazione in 6 giorni 6 all’attuale Papa nei momenti di ferie in comune, e che nel 2002 tenta di riprendere i contatti con lui al congresso di Roma.   

[Perché mons.Ravasi ha parlato di COMPATIBILITA’?! Per non chiedere scusa?]

 

25/9/08-IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

·         Su Europa un articolo (“Bibbia e Darwin. Il disegno intelligente della Chiesa”)  informa dell’annuncio di Mons. Ravasi del convegno sull’evoluzione.
A differenza di altri articoli, qui si sottolinea che è davvero una grossa svolta. Forse questo giornalista conosce bene le recenti posizioni del Card.
Schönborn e del Papa, che non facevano prevedere certo una dichiarazione di questo tipo sulla compatibilità fra teoria dell’evoluzione e le sacre scritture ma soprattutto la teologia.
Anche questo articolo però evita di sottolineare il fatto che nessuno ha spiegato il motivo di questo cambiamento, che sembra fatto in sordina per non ammettere ...  che prima non si era capito bene la teoria dell’evoluzione e si erano indotti in errore milioni di fedeli.
Sembra sia anche l’unico articolo comparso in questi giorni in cui l’autore ricorda come l’Intelligent Design, criticato dal prof.Leclerc, piaccia oltroceano ma anche … oltre Tevere …
L’articolo evidenzia inoltre una dichiarazione di mons.Ravasi, importante e poco citata, ma che era già stata notata nel commento presente nel sito della UAAR:
 Certamente il creazionismo fa parte della dottrina teologica, e come tale ha una sua elaborazione in ambito strettamente teologico. Se uso però questo materiale, e lo uso ideologicamente in campo scientifico, diventa impraticabile, diventa un elemento fuori contesto”.

La dichiarazione non è certo da sottovalutare, dato che il restringere così chiaramente il racconto della creazione al campo solo teologico crea un grave e urgente problema: se non è un fatto (come crede anche l’ingenuo don Umberto di Vicenza) ma è teologia, non è nemmeno una favola da raccontare ai bambini prima di una certa età; è ragionevole quindi riflettere [per carità, nessuno processo, ma una scelta autonoma; come quella fatta dalla chiesa anglicana] sul motivo per cui si insegna teologia ai bambini di tre anni, leggendo la Genesi e facendo vedere più volte le videocassette delle Paoline sulla creazione e sull’arca di Noè? 

 

24/9/08-USA

·         Buone notizie dagli USA: secondo l’agenzia AGI (“USA 2008: OBAMA A FAVORE INSEGNAMENTO TEORIA EVOLUZIONE“). Almeno uno dei candidati alla presidenza si è espresso a favore dalla teoria dell’evoluzione, sulla base di un ragionamento molto semplice, razionale, che garantisce di non sentirsi poi in dovere di chiedere scusa anche se non te lo chiedono: “Credo nella teoria dell'evoluzione", afferma Obama, "visto l'ampio consenso che riscuote nella comunita' scientifica. Non penso sia utile per i nostri studenti confondere il dibattito sulla scienza parlando di altre teorie, come il disegno intelligente, che non sono state provate scientificamente". 
Da notare come sia positivo quando si ridiscute, come è successo all’Università Gregoriana (ma forse non si è finito), la posizione di quelli che non credono a “l'ampio consenso che riscuote nella comunita' scientifica” la teoria dell’evoluzione e vengono invece aperte le porte ai veri esperti, quelli che anche Obama rispetta e ascolta.
C’è comunque ancora molto lavoro da fare, in quanto sono molti gli inesperti che cercano di farsi ascoltare e di orientare verso posizioni ideologiche accusando invece la scienza di essere “ideologia”. E’ auspicabile che quando finamente verrà spiegato il motivo per cui dal 16/9 si ammetterebbe la compatibilità fra la teoria dell’evoluzione e la teologia cattolica, mons.Ravasi tenga presente quello che disse nell’intervista alla Nazione del 5/10/2005, in occasione della presentazione del “novembre Stenseniano 2005”, sull’autonomia dei ricercatori che si occupano di evoluzionismo e sull’incompetenza dei teologi.

Purtroppo finora le spiegazioni migliori e più complete sono quelle contrarie, ripetutamente espresse e spiegate anche solo due mesi fa nella conferenza a Sydney dal card.Schonborn, o dallo stesso Papa che si era pronunciato a favore dell’Intelligent Design USA nel libro “Creazione ed Evoluzione”; qualcuno ha annunciato addirittura questo libro coll’improbabile titolo “L’evoluzione non può essere provata”; improbabile perché già nel 2004 il card.Ratzinger aveva confermato  l’origine comune di tutti gli esseri, animali e vegetali oggi viventi (=l’evoluzione); i dubbi ormai sarebbero tardivi …

 


 

23/9/08-VA

·         Lascia un po’ MOLTO perplessi la lettura di un articolo comparso sul sito web del sito SRM (“La riflessione di Joseph Ratzinger sull’evoluzione”), scritto da un filosofo esperto di meccanica quantistica ma che (certamente fino al 2006) aveva, come molti altri, dei problemi con la biologia evoluzionistica, G.AuIetta, che è il direttore scientifico del progetto STOQ, in cui si inserisce il convegno vaticano di marzo.
Sente davvero il bisogno urgente di intervenire per raccomandare a mons.Ravasi di non correre troppo, mettendogli qualche macigno fra i piedi; non dice nulla – anche lui, ma è comprensibile - sulla “compatibilità”, ma ricorda come il Papa abbia delle posizioni un po’ diverse dalle sue, di cui forse il prossimo convegno dovrebbe tenere conto.
Si ricorda quindi un suo precedente discorso alla Sorbona nel 1999 e altri interventi successivi fino al libro (“Creazione ed Evoluzione”) che riporta gli atti del convegno di Castelgandolfo del 2006 (nulla si sa di che cosa si siano detti nel 2007, quando non c’erano evoluzionisti come esperti). 
Come si vede dal programma del convegno di marzo, non è previsto un incontro con il papa, a differenza del convegno di novembre (
Scientific insights into the evolution of the universe and of life”) organizzato dai fisici dall’Accademia delle Scienze pontificia e a cui partecipano anche il card.Schönborn e il prof.Zichichi (che trova la biologia evolutiva [il Papa e il card.Schönborn lo sospettano, ma è meglio non dirlo a mons.Ravasi …] incompatibile … anche con la scienza …).

·        Conferenza del Prof.Zichichi del 23/4/2007:Un altro momento molto interessante della conferenza è stato quando il professore ha distrutto uno dei dogmi più ferrei della cultura dominante: l’evoluzionismo. Questa teoria pseudo-scientifica, infatti, non ha né il rigore matematico né la riproducibilità sperimentale: in altre parole, non è scienza. L’evoluzionismo viene insegnato nelle scuole ricorrendo ad una tautologia: "E’ così perché è così". Ad un convegno internazionale in cui alcuni sostenevano la teoria darwinista, Zichichi chiese che scrivessero la formula matematica di ciò che stavano dicendo: nessuno è mai stato in grado di farlo, perché appunto non si tratta di scienza, ma siamo al livello di romanzo, cioè sono solo chiacchiere. Buone per chi le beve perché dette in televisione, ma non per un convegno scientifico dove contano le equazioni e gli esperimenti riproducibili”. 

·        Inoltre La cultura dominante ha posto il tema dell’evoluzione biologica della specie umana sul piedistallo di una grande verità scientifica in contrasto totale con la Fede

·        InoltreGli oscurantisti sono coloro che pretendono di fare assurgere al rango di verità scientifica una teoria priva di una pur elementare struttura matematica e senza alcuna prova sperimentale di stampo galileano.

[Ecco un altro che non sapeva né della compatibilità … né che fosse scienza; è probabile che questi “misunderstanding” siano convincenti ]

L’articolo di G.AuIetta lasca perplessi proprio perché appoggia l’idea della centralità (=la prevalenza …) della filosofia nel valutare una teoria scientifica materialistica, mentre mons.Ravasi ha organizzato un convegno in cui i diversi piani sono giustamente separati, e lo ha fatto ben notare.

Questo articolo evidenzia chiaramente come qualcosa si stia movendo e che non è forse piaciuto che l’incompatibilità fede/scienza sia stata improvvisamente negata. Fino al 16/9 le posizioni ufficiali della chiesa non erano certo quelle di mons.Ravasi … e non è ancora detto che sia facile che cambino.

PS: è importante rileggere, a conferma del fatto che, se ci fossero e durassero (a novembre ci sarà il convegno con Zichichi), le novità sono recenti, si dovrebbe leggere anche questo testo di G.AuIetta, consultabile nel sito dell’università Gregoriana; è del 3/8/2006, solo di due anni fa. Titolo? “A New Arms Race” [?!]; sottotitolo?:  Evolutionism’ is now an ideological weapon [?!], but Darwin’s own formulation was far more sophisticated”.
Si inizia bellicosamente con un’accusa al precedente responsabile vaticano per la cultura, il card.Poupard … colpevole solo di aver accettato il pensiero espresso da GP2 nel
1996:  Poupard’s concern was to recognize the importance of the theory of natural selection in understanding life without acknowledging the theory’s transformation into an ideological weapon[?!].
L’articolo continua con questa incredibile frase  It is not by chance that such a doctrine was eventually incorporated into the official propaganda machine of communist countries. It is also not uncommon that novel scientific ideas are taken by some as ideological weapons“, che ignora i guai combinati da Lysenko in Russia e gli enormi vantaggi ottenuti nel mondo occidentale per non aver perso tempo resuscitando il lamarckismo.
Si potrebbe fermarsi qui, ma è utile anche leggere la dimostrazione di alcuni suoimisunderstanding” sulla teoria dell’evoluzione, cominciando da  Random genetic mutations are coupled with blind selection [sorry] by the environment of those individuals most fit to survive — notwithstanding the fact that the genetic heritage is, in general, well-conserved” per finire con “Using evolution as evidence for blind chance is ideology [sorry], not pure science”.

NB: Il fatto più preoccupante è che, partendo da queste … “premesse”, lo scritto di oggi concentra in una pagina sola … critiche teologicamente motivate e “misunderstandingaltrui che erano prima dispersi in vari documenti, dal 1999 ad oggi …

[E’ davvero imbarazzante …; proprio nel momento in cui mons.Ravasi sta cercando di risolvere razionalmente problemi secolari …; probabilmente non ce la farà … ma non sembra che trovi collaborazione, né che sia di aiuto chi manifesta – senza nemmeno accorgersene - problemi di “misunderstanding”; e … proprio adesso … che la chiesa anglicana si scusa proprio per quello].

Si puo’ anche ricordare che la Fondazione Templeton dà molta importanza al rispetto delle teorie scientifiche consolidate: “the Foundation does not generally support theologically-motivated critiques of evolutionary science; If your project takes an anti-evolutionist position scientifically, or seeks to engage in political advocacy concerning evolution or anti-evolution, it is unlikely to pass through the initial filters and external expert review process. Pretende poi che “products of Templeton-funded research will appear in high-quality and peer-reviewed journals”. [Ovviamente non si può dire che l’evoluzione si basa sul caso, cieco o no …]
Nella sua pagina web della Templeton Foundation sull’Intelligent Design ci sono quindi anche le critiche di un teologo cattolico USA e di P.Coyne alle posizioni del card.Schonborn, di cui si ricordano i contatti con il Discovery Institute.

·         L’articolo di G.AuIetta non è ripreso da altri che non sia il blog Eroici Furori.

 

23/9/08-IT

·         Curioso e un po’ inatteso un articolo sul Sussidiario sul riscaldamento globale, con una splendida foto di un tricheco isolato su quello che forse un tempo era un iceberg [?],  con una nave di Greenpeace sullo sfondo. L‘articolo è allarmistico fin dal titolo (“Allarme surriscaldamento: il metano sotto l'Artico peggio dell'anidride”) e forse è una conseguenza di preoccupazioni suscitate dalla mostra sul riscaldamento globale recentemente presentata al Meeting di Rimini.
Qui si parla di un fenomeno nuovo, e forse imprevisto, conseguenza dello scioglimento del permafrost. C’è perfino un video del National Geographic.

·         Un articolo sul Foglio di oggi (“Eminenza, qui la cosa non funziona”) ricorda un po’, nelle sue critiche al card.Bagnasco per alcune dichiarazioni sul testamento biologico, un  articolo del 29/6/2006, sempre sul Foglio  (“Caro Ratzinger, lei con Darwin è troppo tenero”) in cui G.Sermonti criticava la Chiesa perché non si decideva a condannare la teoria dell’evoluzione …
Curioso notare come si attivino anche meccanismi di controllo sull’evoluzione culturale da parte di laici che non si rendono conto del loro ruolo di difensori della tradizione più che della fede ...; e internet è pieno di questi esempi che possono ingannare chi non sa che la cultura evolve nelle biblioteche; qui vediamo un esempio recente (10/8/08) e un paio recentissimi (28/8/08, 28/8/08) di come persone inesperte cerchino, per motivi religiosi e/o politici, di indurre in errore la Chiesa, sapendo - purtroppo – che finora erano più ascoltati degli esperti [basta leggere le ultime annate dell’Avvenire per capire quanta carta è stata usata per questo].

Purtroppo gli esperti, forse memori di cosa è successo a Teilhard de Chardin evitavano di fare “sintesi” ardite e pericolose… e lasciano che apra la strada … mons.Ravasi, senza nemmeno sostenerlo adeguatamente, aiutandolo magari anche a spiegare PERCHE’ (se è vero …) c’è questa compatibilità che lui dice …; anche se il dubbio è che non ci siano tanti esperti di evoluzione fra i fedeli … [nessun biologo genetista ha infatti firmato il documento degli universitari cattolici in difesa del papa per gli equivoci che hanno fatto annullare la sua visita alla Sapienza].
Per fortuna dopo la chiara dichiarazione di mons.Ravasi sulla compatibilità della fede con la teoria dell’evoluzione sembra che non ci siano ancora reazioni negative o critiche, né da parte di G.Sermonti, né da parte di altri ben più inesperti di lui. Probabilmente stanno ancora cercando di capire perché solo 3 anni fa il card.Schönborn aveva detto chiaramente proprio il contrario ... che loro avevano apprezzato.
Fra l’altro è molto importante notare come nel programma del convegno di marzo "L'evoluzione biologica: fatti e teorie" non vengano presentate proposte alternative per quanto riguarda gli aspetti scientifici, gli unici che realmente contano.  Non si capisce quindi come si pensi di contestare, senza proporre alternative, una teoria ben consolidata e dimostrata; spero non si pensi come Dembski, che l’ha scritto il 21/9 senza pudore sul suo blog “Uncommon descent” che “What we need now are good legal and political strategies”. Contro una teoria scientifica occorre ben altro …
Si accenna, solo in un paio di interventi negli ultimi giorni, al finalismo e a Teilhard de Chardin (di cui molti aspettano da tempo una riabilitazione, ma per gli aspetti teologici ed è quindi un problema che non riguarda la scienza); per fortuna non si presenta l’unica ipotesi alternativa uscita finora dal mondo cattolico, quella di
don G.Bortoluzzi [c’è da notare, sempre che sia ritenuto importante, che anche lui come Darwin non è mai stato condannato, né il suo “libro” è all’indice, come lo erano invece quelli ben più seri di Teilhard de Chardin].

·         Sull’Avvenire un articolo (Udine: la scimmia è nuda, però la differenza resta) di F.Facchini che, prendendo spunto dalla mostra di Udine “La scimmia nuda” [il 21/9 hanno chiuso la mostra … ma anche il sito internet! La mostra riaprirà presto a Torino], sottolinea come la mostra tenda a presentare come troppo simili e troppo vicini l’uomo e lo scimpanzè, secondo le indicazioni di Linneo prima che quelle della teoria dell’evoluzione (di solito altri testi preferiscono sottolineare improbabili somiglianze con i cani o con i gatti, specie che da tempo si sono lasciate addomesticare ma che, anche Linneo concorderebbe, non ci assomigliano per niente).
Non viene invece commentata la dichiarazione del Card.Martino del 29/11/07 (che sicuramente conferma e “accresce i pregiudizi verso l’evoluzione”) pur offrendo l’articolo un’ottimo spunto per inquadrare e confrontare approcci diversi e qualcuno chiaramente più esagerato e più ideologico dell’altro, oltre che purtroppo più diffuso nella popolazione.
Sarebbe meglio che nel mondo cattolico chi può e chi ha le competenze collaborasse con mons.Ravasi nel far “digerire” quello che G.Sermonti e il card.Schönborn temevano che succedesse e “sembra” che sia successo: che la teoria dell’evoluzione venisse un giorno definita con una pudica doppia negazione “non incompatibile con la fede”, e che questo avvenisse prima che loro ne capissero il motivo.
La reazione rabbiosa di don Umberto di Vicenza e la pubblicazione della sua lettera sull’Avvenire del 9/8/08, solo per un piccola precisazione sulla Genesi fatta da un cardinale, sono un sintomo di un problema che richiederebbe che la mostra circolasse ancora per anni in tutta Italia e non si fermasse a Torino.

E’giusto fare seminari di biologia evoluzionistica di alto livello (e che presuppongono l’accettazione della teoria dell’evoluzione) anche all’Università Gregoriana, per far capire ai teologi come sia necessario che finalmente si attivino anche nelle università pontificie sia insegnamenti che laboratori, oggi inesistenti, che permettano di capire perchè la teoria dell’evoluzione è oggi uno strumento insostituibile di lettura della realtà biologica, ma il problema è soprattutto nelle diocesi; qualcuno potrebbe appunto suggerire alle diocesi di ospitare questa mostra in una delle tante strutture a loro disposizione, magari ristrutturata o costruita con fondi pubblici. 

 

22/9/08-IT

·         [da Pikaia] Riprendono dal 9 ottobre gli Happy Hours evoluzionistici all’ultimo piano del Museo di Storia Naturale di Milano. Qui il programma e la raccomandazione di prenotare entro il giorno prima.

·         Sul Foglio un articolo (“I prof. britannici vogliono insegnare il creazionismo, per amor di scienza”) presenta i risultari di un sondaggio fatto tra gli insegnanti inglesi sul ruolo di Dio nell’evoluzione umana, comparsa sul DailyTelegraph. Si raccontano anche le conclusioni delle polemiche all’interno della Royal Society dopo che il biologo (e pastore anglicano) responsabile per l’educazione aveva manifestato alcune idee sull’insegnamento del creazionismo nelle scuole.

 

22/9/08-CA

·         Il  National Center for Science Education informa che la Federazione Canadese di Scienze della Terra ha preso posizione con documenti specifici sul problema del riscaldamento globale e su quello dell’insegnamento del creazionismo nelle scuole. Ambedue i problemi stanno cominciando a preoccupare i canadesi, a causa della vicinanza con l’Oceano Glaciale Artico da una parte e degli Stati Uniti da due parti. Queste iniziative delle società scientifiche si spera siano utili per orientare almeno la gente che attribuisce al metodo scientifico un ruolo positivo nell’evoluzione culturale umana.

 

21/9/08-IT

·         Sul Manifesto un articolo di Gentiloni (“Darwin, niente scuse ma neanche ostilita'“) sulla posizione di Mons.Ravasi su Darwin. Anche in questo articolo (solo la Repubblica non ha sbagliato [forse solo quel giornalista ha letto il documento originale?]) si usano le parole di chi non ha capito il motivo per cui la chiesa anglicana chiede scusa: non per averlo condannato ma per non averlo capito … che è un po’ diverso …
Si citano anche qui le parole di mons.Ravasi che dimostrano il “misunderstanding”: “E’ tempo di smetterla di considerare la storia come un tribunale in continuo allestimento”; basta leggere le dichiarazioni dei biologi evoluzionisti della Notre-Dame University per capire che se 150 anni non sono bastati per accorgersi dei propri errori di comprensione, è possibile che altri li facciano notare; qualcuno lo fa con molta delicatezza, altri hanno meno pazienza. Purtroppo biologi evoluzionisti cattolici come quelli che il 12/7/2005 scrivono una lettera preoccupata al Papa ci sono solo negli Stati Uniti (F.Ayala e  K.Miller); e comunque non hanno avuto risposta …

·         Le lettere con le riflessioni di alcuni lettori del Foglio sulla teoria dell’evoluzione citate qui sotto in data 20/9 dimostrano come siano diffuse fra alcuni cattolici italiani alcuni dei 10-15 errori o miti (che gli anglicani chiamano “misunderstanding”) sulla teoria dell’evoluzione. Questi errori si possono trovare elencati e spiegati o in un libro appena tradotto in italiano (Cameron M. Smith, Charles Sullivan “I falsi miti dell'evoluzione. Top ten degli errori più comuni”, Dedalo 2008, pp. 200, euro 11,90) o in un vecchio articolo in inglese di Scientific American accessibile gratuitamente: “15 Answers to Creationist Nonsense” o in un più preoccupato articolo su New Scientist (“Evolution 24 myths and misconceptions”).
A questo punto più che il problema della responsabilità e della fonte di questi errori, residuo di un passato da cui ancora non si è usciti bene, si pone il problema di cosa fare, di come portare gradualmente ma rapidamente ad accettare che fra la fede e la teoria dell’evoluzione (quella vera, non quella creata per deridere gli evoluzionisti) “
non ci sia incompatibilità”.

Ormai la frase è stata detta e bisogna procedere da ora su quella strada.
E rapidamente, dato che la frase verrà probabilmente ripetuta altre volte in futuro e si dovrà dimostare di aver capito bene che il caso ha solo un ruolo parziale, per evitare che qualcuno pensi autonomamente di dover poi chiedere scusa.
Mons.Ravasi ha probabilmente fatto una buona scelta ricorrendo alla consulenza degli scienziati cattolici dell’Università cattolica Notre-Dame; sono più moderni e più coraggiosi (già nel 2005 scrivevano che “Darwinism and Catholicism should be compatible” per rispondere alla provocazione del card.Schonborn sul NYT) dei biologi cattolici italiani; sono stati poi temprati dal contrasto con i creazionisti USA, sanno bene come funziona la teoria dell’evoluzione, e non lesinano critiche a chi non l’ha capita, fosse anche il card.Schönborn … che in Italia veniva apprezzato ancora il 27/8/08 per essere stato favorevole all'incompatibilità.
Rimane il problema di provvedere con delicatezza all’aggiornamento di tutti i cattolici nelle parrocchie e nelle diocesi, anche per evitare letteracce all’Avvenire.

·         Un suggerimento per organizzare processo di aggiornamento autogestito puo’ venire dal “The Clergy Letter Project ), che raccoglie 11000 pastori protestanti USA che credono nella teoria dell’evoluzione e festeggiano ogni anno anche il Darwin Day (che loro definiscono “Evolution Sunday” o “Evolution Weekend”. [Sono anche furbi! Sanno che gli scienziati ormai non sono più così ossessionati da Darwin, a differenza degli antievoluzionisti…]
Il progetto sta anche diffondendosi in altre religioni, come racconta proprio oggi (guarda caso!) il Chicago Tribune in un articolo (“Rabbis' open letter backs teaching of evolution in public schools”)  in cui si racconta che al progetto si sono uniti da poco anche 250 rabbini riformati che hanno firmato una Rabbi Letter a sostegno dell’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole.
A questo punto mancano quasi solo i cattolici per riunire tutti coloro che, pur di religioni diverse, ritengono la loro religione “compatibile” con la teoria dell’evoluzione, uno dei fattori del successo della cultura occidentale.
Interessante a questo punto far notare che gli 11000 pastori protestanti del CLP hanno capito bene che non hanno affatto competenza su questi problemi, per cui nella stesura dei sermoni e per preparare meglio i loro fedeli, spesso condizionati da altre chiese protestanti creazioniste, fanno ricorso agli esperti, anche per evitare di fare e anche di diffondere qualche “misunderstanding” di cui poi potrebbero pentirsi; hanno quindi una bel database in rete con gli indirizzi di circa 600 consulenti che si sono messi a disposizione negli USA e nel mondo (in Italia finora non c’è nessuno).
Per le diocesi e le parrocchie una convenzione con gli esperti può essere il modo migliore per p
repararsi a capire quel che dirà mons.Ravasi il 3 marzo.
All’apertura del
convegno "L'evoluzione biologica: fatti e teorie", in cui si era previsto di fare una bella “revisione critica” a Darwin, dovrà invece spiegare in dettaglio un concetto che finora per tanti (come don Umberto di Vicenza) è solo un’eresia o un’idiozia: come e PERCHE’  possa essere compatibile una teoria materialista e non finalista (lo dicono e lo ripetono tutti, ed è vero, anche perché si tratta di scienza ...) con un progetto finalista che sembra debba essere assolutamente evidente.

 

20/9/08-IT

·         Sul Corriere la preannunciata lettera aperta («Salvate il teologo di Darwin») inviata dal teologo V.Mancuso a mons.Ravasi per chiedergli, viste le novità da lui comunicate il 16/9, di rivedere al più presto la condanna della Chiesa a Teilhard de Chardin:

“A chi le chiedeva se anche la Chiesa cattolica avrebbe dovuto compiere un gesto simile, Lei ha risposto di no, perché non ci sarebbe nulla da farsi perdonare, in quanto mai nessuna condanna è stata emessa contro Darwin e le sue opere. Mi permetto di dire che si tratta di un' affermazione che corrisponde a verità, ma non a tutta la verità del dossier sull' evoluzionismo. Lei sa bene infatti a quali persecuzioni fu sottoposto dalla nostra Chiesa il gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), paleontologo e teologo, significativamente chiamato all' epoca «il Darwin cattolico» per aver introdotto il metodo evolutivo anche nel ragionamento teologico”. 

·                                 Su Pikaia (“Il Corriere della Sera: un nuovo modello didattico per spiegare i concetti di selezione ed adattamento “) un po’ di ironia sulle recenti posizioni equilibriste del Corriere sulla teoria dell’evoluzione.

·                                 MOLTO istruttive un paio di lettere inviate oggi al Foglio. Nella prima si legge che “Darwin non forniva una distribuzione di probabilità per le mutazioni genetiche”, mentre “in fisica tutte le volte che si tira fuori la parola "caso" si dovrebbe allegare una opportuna distribuzione di probabilità, con un centro [?!] e una larghezza [?!] normalizzata a 1”; può essere un suggerimento (non per Darwin, che aveva studiato teologia ma non capiva  niente di … genetica… per motivi anagrafici) ma per Mendel, che però compilava tabelle di frequenza e non “centri” e “larghezze” … [nel caso dell’alternativa geneticamente determinata fra maschio e femmina … dove starebbe … il “centro”?].
Nella seconda un ingegnere e dottorando ci fa conoscere con poche parole l’idea che si è fatta di “fatti”, “ipotesi” e “teorie”, e parla di scienza occupandosi “Ancora su Darwin e Disegno Intelligente”. Ci sono frasi che contengono concetti errati e talvolta davvero originali (“non riesco a capire come si possa considerare tale teoria ‘un fatto’ e non solo un’ipotesi“ [nessuno riuscirebbe a spiegarglielo],  teoria del ‘Disegno Intelligente’ “ [Tanti dubbi su Darwin … e nessun dubbio su DI=teoria?!], “la mia esistenza sarebbe dovuta al caso se la teoria dell’evoluzione fosse corretta” [ma poi cita la selezione naturale! Quindi sa che esiste ma non pensa di averne avuto bisogno? Si vuol definire “Nato senza selezione naturale”?], “non posso che considerare l’attuale teoria dell’evoluzione quantomeno troppo vaga, se non del tutto falsa”); ma ce ne sono anche altre che sono chiaramente vere e dimostrate (e valide probabilmente anche per altri che scrivono audacemente di evoluzionismo con background culturali inadeguati): “Confesso la mia grande ignoranza della biologia evoluzionistica”, “nella mia grande ignoranza della biologia questa seconda ipotesi mi sembra quasi certa” [che dice il responsabile del dottorando??], “Per sventura di alcuni studenti universitari, lo scorso anno mi sono trovato a impartire loro alcune lezioni”.

[Per fortuna invece ogni tanto qualcuno è sincero e fornisce spontaneamente i criteri per la valutazione!].

-          Interessante anche una terza lettera, che evidenzia che su un campione casuale di tre lettere c’è anche una persona che non ha avuto la pazienza di aspettare di ricevere le scuse della Chiesa Cattolica. E’ infatti un lettore che cerca di far ragionare l’autore di una precedente lettera (del 17/9), un cattolico, anche lui come tanti altri indotti in errore, che dimostra senza pudore un grave “misunderstanding” sulla teoria dell’evoluzione, lo stesso che troviamo anche nella conferenza tenuta a Sydney dal card.Schonborn solo due mesi fa.

Questo lettore del Foglio scriveva infatti che “La teoria darwiniana non è una teoria scientifica. Affermare che le cose avvengono “per caso” non è una affermazione scientifica. Il caso non è sperimentabile: si sperimenta che un evento avviene, in quale modo e conformemente a quale legge matematicamente espressa, se essa è stata formulata: ma non si può sperimentare se questo avviene “per caso” o per qualsiasi altra causa”; sbeffeggia poi gli evoluzionisti scrivendo che “non si conosce altro caso di scoperta scientifica che consistesse nel dire che le cose avvengono “per caso”.
In questa terza lettera di oggi si spiega che nella teoria dell’evoluzione il caso ha un ruolo importante, ma non certo il ruolo unico che quel cattolico gli attribuiva, e propone quello che potrebbe essere il nucleo centrale di un’enciclica il giorno in cui anche il Papa accettasse di riconoscere al caso un ruolo … non solo “casuale” ma anche creativo, associandolo finalmente alla selezione naturale: “Così, se le mutazioni genetiche risultassero governate da leggi al momento sconosciute o dalla volontà di Dio se si preferisce, non per questo il principio della selezione naturale risulterebbe inevitabilmente inficiato”.

[Ovviamente nessun biologo crederebbe mai che un qualunque essere intelligente o superiore accetterebbe il lavoro di creare mutazioni solo in una certa frazione del DNA e solo in alcuni dei milioni di gameti maschili (quasi tutti dispersi poi quotidianamente nell’ambiente) in milioni di esser viventi animali e vegetali ogni giorno; sarebbe comunque solo una sua opinione e non potrebbe mai dimostrarlo scientificamente]. 

 

19/9/08-IT

·         Sarà una coincidenza casuale? Proprio in questi giorni viene da un articolo sul BMJ di Otto Cars, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un allarme sulle pericolose conseguenze dei meccanismi (che non tutti riescono a vedere) previsti dalla teoria dell’evoluzione. Si stanno infatti sviluppano batteri resistenti agli antibiotici, utilizzati spesso  con leggerezza e senza pensare appunto a meccanismi evolutivi (mutazione casuale e selezione naturale) che anche i batteri ignorano ma sanno utilizzare a loro vantaggio.

Molti degli articoli che raccontano di questa ricerca lo dicono espressamente e lo spiegano anche in modo comprensibile per chiunque ancora non lo sapesse:

Ogni volta che utilizziamo un antibiotico infatti poniamo i batteri davanti ad uno stress selettivo. Esattamente come descritto da Darwin nella sua teoria sulla evoluzione delle specie, alcuni (pochi) individui hanno caratteristiche genetiche casuali che li rendono immuni all'antibiotico. Possono per questo moltiplicarsi velocemente e portare avanti il carattere di resistenza rendendo inefficace il farmaco utilizzato”.

Come si vede, non c’è niente che possa interessare un filosofo o un teologo, ma solo scienza, e anche ben dimostrata. Si parla di oggetti materiali, e tutti gli esseri viventi lo sono.

 

19/9/08-VA

·         Nel sito SRM (Science and Religion and Media) sono stati inseriti 3 video (38MB in totale) caricati su YouTube, con la conferenza stampa di Mons.Ravasi (in italiano sottotitolata). Tutti gli altri video degli oratori (fra cui Minelli, AuIetta, Sloan e Leclerc) sono stati messi in rete solo successivamente, prima della fine di settembre, in un canale di YouTube. Mancano le eventuali domande dei giornalisti e le relative risposte.

 

18/9/08-IT

·         Sul Foglio un articolo (“CONTRORDINE ROYAL SOCIETY, LA PORTA SI RICHIUDE IN FACCIA AL CREAZIONISMO”) che racconta di come la Royal Society abbia risolto un problema con i suo responsabile dell’educazione, un pastore protestante, che si era espresso in modo poco chiaro sul rispetto dei criteri di scientificità per gli argomenti che vengono discussi a scuola nelle ore di scienze. Curioso che l’apertura al creazionismo avvenga proprio nei giorni in cui la chiesa anglicana chiede scusa per non aver mai capito bene che cosa veramente Darwin volesse dire. Dell’articolo, e della retromarcia rispetto ad un precedente articolo del 13/9, si scrive nel blog Bioetica (“Palinodia al Foglio”)

 

18/9/08-VA

·         Ripensando alle differenze fra alcuni documenti citati ieri, come la conferenza stampa con Mons.Ravasi, la conferenza del Card.Schönborn a Sydney o la sua lettera sul New York Times del 7/7/05, e le dichiarazioni del card.Martino del 29/11/08 risulta immediatamente evidente dalle differenti impostazioni che sicuramente qualcuno di loro non ha capito né Darwin, né la sua teoria dell’evoluzione ma nemmeno ha un’idea dei convetti principali di quella accettata oggi; secondo la logica (che non è difficile da capire) usata dagli anglicani dovrebbe quindi chiedere scusa … di non aver capito.

[Forse una delle imprese umane più difficili, se non impossibili, è il convincere (se lo si fa solo con molto tatto) chi non ha capito qualcosa ... ad ammettere di  non aver capito … ; è evidente che chi lo ha fatto un po’ brutalmente e spazientito (sapendo magari che non può aspettare ancora 150 anni) non ottiene nessun risultato e scatena vittimismo invece dell’auspicata razionalità. Curioso vedere chiaramente che non ci siano soluzion possibilii, se non scatta la disponibilità all’ascolto e al dialogo …]

Inutile però chiedere scusa solo a Darwin (che, poverino, aveva fatto di tutto per farsi capire da tutti, come ognuno può verificare sui suoi libri, oggi addirittura gratuiti o in qualche sito web dove si spiega tutto) ma soprattutto a chi per anni ha seguito indicazioni sbagliate fornite da persone di cui si fidavano; non è infatti possibile, viste le enormi differenze fra i testi citati, che contengono valutazioni molto diverse e inconciliabili della teoria dell’evoluzione, che lo abbiano capito tutti.
Ognuno ha una sua opinione, e non è vero che sia uguale a quelle degli altri ...!
Viene perfino il dubbio che qualcuno debba anche chiedere scusa (a se stesso e ai fedeli) per non aver capito nemmeno che gli anglicani chiedono scusa solo per non aver capito Darwin; e non per averlo trattato male! Di questo gli anglicani non si scusano proprio, se non per il 1860).

Si legge infatti chiaramente “la Chiesa d’Inghilterra chiede scusa per non averti capito e per aver incoraggiato gli altri a non capirti” (“the Church of England owes you [Charles Darwin!] an apology for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still”).

Non è chiarissimo il motivo? O forse il ragionamento è un po’ contorto e non facile da capire? Comunque si scusa anche per avere fornito indicazioni errate a milioni di fedeli fiduciosi.
Anche dire che "le teorie evoluzioniste delle origini non sono incompatibili a priori con il messaggio della Bibbia e della teologia, né con il magistero della Chiesa” è comunque una novità: dato che appena 3 anni fa, il 7/7/2005, il card.Schönborn (che è stato addirittura il redattore del catechismo del 1992 della Chiesa cattolica…)  ha autorevolmente detto proprio il contrario già nelle prime righe della famosa lettera al New York Times: “essi [gli evoluzionisti] difendono la loro teoria come qualcosa di compatibile con la fede cristiana. Ma ciò non è vero”.  [Forse che “a priori” o “delle origini” cambia qualcosa?]. Il problema è proprio che il vertice non si esprime, e non è chiaro se si deve ascoltare mons.Ravasi o l’autore del Catechismo del 1992.

·         Ma su questo basta  andiamo invece altrove a respirare un’aria diversa?
Dove DAVVERO c’è quella “compatibilità” (che in Italia nel 2005 non c’era ancora) che forse disturbava i programmmi degli amici dell’Intelligent Design (“Mark Ryland, a vice president of the Discovery Institute, said in an interview that he had urged the cardinal to write the essay. Both Mr. Ryland and Cardinal Schönborn said that an
essay in May in The Times about the compatibility of religion and evolutionary theory by Lawrence M. Krauss suggested to them that it was time to clarify the church's position on evolution“) del card.Schönborn e l’hanno convinto a  pubblicare, usando per comodità la loro stessa agenzia (Creative Response Concepts), un articolo contro la teoria dell’evoluzione e in favore dell’Intelligent Design modello USA su un importante quotidiano USA? …

[qui un altro articolo del NYT con tutti questi retroscena, alcuni dei quali sorprendenti e ben poco noti, come la dichiarazione del cardinale di credere che Darwin e  gli evoluzionisti proponessero scioccamente il caso come unico motore dell’evoluzione; chi dovrebbe scusarsi per averlo indotto in un così clamoroso e dimostrabile errore di “misunderstanding”? Gli evoluzionisti? Basta scorrere un corso introduttivo sull’evoluzione per capire davvero COME funziona l’evoluzione. Non ci sono molti dubbi che sia errato quel che pensa … purtroppo non è l’unico a pensarla così, e a sbeffeggiare gli evoluzionisti facendoli passare per stupidotti che credono che l’evoluzione biologica  sia controllata solo dal caso … incredibile].

Istruttiva e forse sconcertante risulta quindi una visita ad alcuni testi favorevoli all’attuale  teoria dell’evoluzione scelti “a caso” nel sito web dell’Università Cattolica USA di Notre Dame, che collabora all’organizzazione del congresso di marzo. A Roma era presente Phillip Sloan, che presenta un ricco curriculum da oceanografo con esperienze di ricerca e poi da storico della teoria dell’evoluzione.
In effetti sembra davvero un ambiente di esperti della teoria dell’evoluzione e della biologia evolutiva, con competenze non facilmente recuperabili in Italia, dove non è facile per un cattolico e tanto meno per un religioso esprimere le sue opinoni sulla teoria dell’evoluzione, con il rischio di non azzeccare le definizioni certificate.  
Impressionante vedere che in questa università ci sono corsi sull’evoluzione e sull’evoluzione umana (che sarebbero indispensabili e urgenti per chi propaganda il libro di R.AIberoni..) e ci sono pagine davvero istruttive come questa del 2005 (“Darwinism and Catholicism should be compatible”), in cui un docente (“an evolutionary biologist who is Catholic, professor of biological sciences and Director of the Environmental Research Center“) in un chiaro e preocupato articolo il mese dopo spiega perché il card.
Schönborn aveva torto a dire sul New York Times che “Neo-Darwinian evolution is contrary to Christian faith. Particularly disturbing is the cardinal’s disregard of overwhelming scientific evidence that supports Neo-Darwinian evolution and his dismissal of Pope John Paul’s acknowledgment (in a 1996 letter to the Pontifical Academy of Sciences) that evolution is not a hypothesis (untested proposition), but a theory (proposition tested many times over, never refuted and considered fact)”.

Frasi simili in italiano forse le ha dette solo P.Coyne, ma nessun biologo cattolico!

Impressionante la sincerità con cui questo docente mostra gli effetti nel caso il cardinale avesse continuato ad avere successo: “no Catholic university could maintain a reputable biology or science program, because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming evidence supports Neo-Darwinian evolution—Notre Dame could no longer stand with Harvard, Stanford and other world-class institutions of learning”.  Il ragionamento è di una logica impressionante e si legge la preoccupazione di un condizionamento alla libertà di ricerca e il rischio di riprecipitare nell’800. Curioso anche l’interesse a competere con Harvard e Stanford …
La diagnosi finale è che “the depth of their misunderstanding of modern evolutionary science must be illustrated“, per cui l’autore si prepara a spiegare in parole semplici la teoria dell’evoluzione … al Cardinale.
[Da notare l’uso di parole identiche – misunderstanding - a quelle usate della chiesa anglicana per giustificare le scuse!!!]
Penso sia evidente quindi che o il Card. Schönborn deve chiedere scusa come gli anglicani, anche semplicemente per quello che forse non gli sembra ancora un errore: per non aver capito né Darwin né la ”moderna scienza evoluzionistica” e per aver ripetutamente indotto altri in errore, come gli viene spiegato bene da questo evoluzionista cattolico; oppure si manda un ispettore in questa università che non può fare a meno della teoria dell’evoluzione di cui devono fare invece tranquillamente a meno tutte le università pontificie, che comunque vogliono competere solo con le università laziali e non con Harvard …
Se guardiamo infatti il data base dei docenti di tutte le università pontificie, se ne trova al massimo uno – ma è stato “assunto” per insegnare filosofia della scienza… - che possa insegnare (con competenza!) l’evoluzione o la teoria dell’evoluzione, per cui è facile capire lo stupore e l’angoscia del povero biologo cattolico USA per “il livello abissale della loro incomprensione verso la teoria dell’evoluzione”.
A questo punto non dobbiamo nemmeno meravigliarci quindi di vedere che nell’Università di Notre Dame a metà febbraio si festeggia … il compleanno di Darwin (“Happy belated birthday, Darwin”); non sanno che in Italia, in ambienti cattolici, si ritiene il “Darwin Day”  … “un’iniziativa anticattolica
Nell’articolo si ricorda anche come un’ovvietà (forse l’ingenuo don Umberto di Vicenza la ignorava) che “Sant’Agostino di Ippona leggeva la Genesi come una metafora già nel quarto secolo” … e si propone una diagnosi preoccupante: “There are both Christian and Islamic fundamentalists in the world today (whom some people have recently taken to calling Christanists and Islamists, respectively.)
Each of these groups speaks with increasing strength, political power and occasionally violence. If only for this fact, the rise of fundamentalism in our world should be troubling to many”.
Nel sito dell’Università ci sono anche testi di conferenze intriganti (gennaio 2008: Geoge V. Coyne , “Science Does Not Need God. Or Does It?”) di noti (e discussi) evoluzionisti cattolici come l’ex astronomo pontificio; ci sono anche semplici spiegazioni per far capire a qualsiasi cardinale o direttore di quotidiano che l’Intelligent Design non è una teoria scientifica ma non è neppure una novità né una cosa seria: è solo “an old theory in a new package, says Notre Dame historian of science Phillip Sloan. In fact, Intelligent Design was the reigning principle at the time Darwin published The Origin of Species in 1859. The argument that a Designer (God) can be deduced from observing order in the universe is a form of natural theology dating back to the 17th century British philosopher John Ray, with even earlier roots going back to antiquity, Sloan observes”.

E’ incredibile quante frasi che turberebbero molti cattolici italiani (forse innocenti, tranne i biologi, in quanto indotti in errore avendo sentito spesso che “l’esistenza di un progettista può essere dedotto osservando l’ordine esitente nell’universo”…) si trovano … nel sito web di un’università cattolica USA … giustamente coinvolta da Mons.Ravasi nell’organizazione del prossimo convegno "L'evoluzione biologica: fatti e teorie.
Qualcuno deve davvero stare in guardia … e cercare di utilizzare al meglio il prossimo convegno di novembre (
SCIENTIFIC INSIGHTS INTO THE EVOLUTION OF THE UNIVERSE AND OF LIFE”), dove se ne vedranno delle belle:

·         si auspica, altresì, di poter trarre, dalla Sessione Plenaria, conclusioni che siano rilevanti per quanto riguarda il tema della creazione di qualcosa dal nulla e le varie forme – comprese quelle evolutive – nelle quali questa partecipazione dell’essere, causata dall’Essere per essenza, viene realizzata. Infatti, per San Tommaso d’Aquino, dal punto di vista filosofico, tutto ciò che è per partecipazione è (o è causato) dall’Essere per essenza, perciò non si possono ritenere esclusi dal derivare dal principio universale dell’essere neanche i processi evolutivi dell’universo e della vita.

[Speriamo che non si  formino buchi neri durante queste creazioni da nulla! Comunque c’è da fare i complimenti a Mons.Ravasi per la precisazione che il suo è un convegno scientifico e per l’invito a mantenere distinte scienza, filosofia e teologia… ]

·         We will argue that at some time in the biological evolutionary course divine intervention with the introduction of a soul/spirit was required to create the unique human species. We will further argue that with the infusion of a soul/spirit at the time of human conception we are, in a sense, witnessing a replication of the creation process of mankind itself.

·          The latest advances in molecular genetics and neuro-imaging will be presented to support the thesis that divine intervention was necessary in the origin and development of man emphasizing that: ‘we are created in the image and likeness of God’

·         the intelligent design community’s claim that their concept is scientific and that the definition of science needs to be changed to allow other than natural explanations of  natural phenomena. If they were to prevail, science as we know it would be destroyed.

 

17/9/08-VA

·         E’ uscito con un certo ritardo il testo ufficiale della CONFERENZA STAMPA di presentazione del convegno internazionale "L'evoluzione biologica: fatti e teorie" (ROMA, 3-7 MARZO 2009).

Nel testo diffuso dal Vaticano  mancano comunque le risposte alle domande dei giornalisti, che forse sono quelle che hanno creato problemi di interpretazione e di comprensione in alcuni degli articoli di ieri.

In effetti Teilhard de Chardin negli interventi scritti è stato nominato una sola volta e non si fa riferimento ai problemi di un'eventuale riabilitazione a 53 anni dalla morte, citati solo sui quotidiani.

L’intervento di mons.Ravasi è stato inserito solo dopo le 21 ed è stranamente solo in inglese (anche lui ha parlato in italiano), e  viene citato l’interesse anche recente per Teilhard De Chardin del Papa, che si era già occupato di lui in un’ottica diversa.
Un confronto con i resoconti giornalistici (non tutti, ma soprattutto quelli di ieri, probabilmente on line) evidenzia una certa difficoltà dei giornalisti che seguono i problemi religiosi ad affrontare  e capire anche quelli scientifici, tanto è vero che quando tentavano una sintesi con parole loro si allontanavano anche di molto dal (probabile) pensiero degli oratori.
Un’imprecisione di una certa importanza c’è nell’intervento di Leclerc, quando dice che i profeti dell’Intelligent design, che vengono per fortuna criticati e tenuti lontani da questo convegno, “ammettono il fatto massiccio dell’evoluzione delle specie”; in realtà è quasi solo il biologo Behe che è favorevole e che sa di che cosa parla; gli altri sono tutti ex-creazionisti biblici e preferiscono non chiarire il loro pensiero; si tenga comunque presente che il loro blog principale, quello di Dembski, si chiama “Uncommon descent” [no, il link non lo metto…], giusto per far capire che non credono che tutti gli esseri viventi derivino da un’unica forma primitiva.
La Chiesa cattolica all’evoluzione come fatto e alla discendenza comune (già quasi certa per gli esperti nel 1700) dopo 300 anni invece ci crede (come ha confrmato nel
2004, anche se ci sono autorevoli cardinali dissenzienti) ma si è dimenticata di  spiegare come sia avvenuto; e nemmeno lo vuole fare. Peccato che non ci provi nemmeno.
Darwin per primo ha capito come avvenisse … e lo ha raccontato a tutti. La chiesa sembra preferisca occuparsi del perché, probabilmente più facile e non verificabile; sul come, molto più costoso e difficile da verificare, lascia fare alla scienza per poi criticarla … ancora 150 anni dopo.
E qui sta il punto: la chiesa anglicana ha capito finalmente che non ci sono alternative al fidarsi della scienza e degli scienziati, mentre la chiesa cattolica ancora non capito che non le bastano altri 150 anni se non si attrezza con strumenti adeguati.
Farlo notare non è un “processo” (come quello che ha portato alla condanna di Teilhard de Chardin), ma un semplice invito a ragionare, e a riflettere sulle conseguenze della scelta di fronte alla verifica razionale e di fronte al rischio di indurre anche gli altri a non capire (l’epidemia di “misunderstanding” che la Chiesa d’Inghilterra ha finalmente notato).
In uno dei punti che sono confermati anche dal testo originale, Mons.Ravasi ha detto chiaramente che "Le teorie evoluzioniste delle origini non sono incompatibili a priori con il messaggio della Bibbia e della teologia, né con il magistero della Chiesa”, e che la Chiesa non ha condannato, né messo all’indice le opere di Darwin.

La frase secondo cui questo è il motivo per cui la Chiesa non chiederà scusa, che i giornalisti avevano riportato, in realtà nel testo messo in rete dal Vaticano non c’è, per cui sarà stata detta nella discussione finale.

Da notare che la chiesa anglicana non si scusa per aver contrastato e combattuto le scoperte di Darwin, ma per non averle capite ("for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still"); solo ora si rende conto che era un comportamento assurdo e ingiustificabile, dovuto al fatto che allora non avevano capito niente.
E stupisce che qualcuno non si sia ancora accorto (spero in buona "fede") del motivo per le scuse … e forse non si accorge nemmeno quanto sia facile capire … se si è capita la teoria dell’evoluzione.

Per esempio chiunque dicesse che, secondo Darwin o gli evoluzionisti, "siamo il prodotto del caso", è evidente che non ha capito e dovrebbe scusarsi. O almeno non deve meravigliarsi se qualcuno alla fine si stufa di scusare chi si crea da sè una nuova teoria assurda e ridicola per criticare più facilmente gli sciocchi evoluzionisti.

Strano poi che non si racconti correttamente che Pio XII nel 1950 (nella "Humani generis"), dopo aver ben condannato la teoria dell'evoluzione e aver precisato che Adamo non si poteva discutere, aveva dichiarato che "il Magistero della Chiesa non proibisce che in conformità dell'attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell'evoluzionismo ... purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa"; l’ultima frase è stata sostituita da mons.Ravasi con un provvidenziale “e così via…” … censurante; il gesuita Teilhard de Chardin (un vero esperto in ambedue i campi) proprio per aver cercato di conciliare la fede con l’evoluzionismo è stato giudicato dal tribunale del Santo Uffizio [lui sì] e condannato, zittito e messo all’indice; e la condanna rimane tuttora valida, a 53 anni dalla morte, come confermato nel 2007 dal card.Poupard.  

Oltre alla condanna di Teilhard de Chardin da parte del Santo Uffizio, ci sono comunque stati anche molti altri modi per far capire come la si pensava su Darwin … e la chiesa ha indubbiamente impiegato in più di un secolo e molte risorse anche economiche per contrastare la diffusione di una delle principali idee alla base del successo anche della cultura occidentale, di solito apprezzata e di cui a volte si rivendicano le radici, dimenticando che oggi sono ben più importanti i rami, e la condanna di Teilhard de Chardin fa notare che le radici ormai contano poco, se poi si rifiutano.
Se poi l’influenza della chiesa sui programmi scolastici ha portato a un’elevata incidenza di carenze formative nel settore della biologia evoluzionistica in adulti che non hanno continuato ad occuparsi di questo argomento, sembra anche che ne soffra le conseguenze … con giornalisti che riferiscono, magari su punti critici, a volte il contrario di quel che viene detto (come l’evidenziare che “G.Galilei a Darwin sono stati considerati per secoli portatori di teorie in contrasto con la fede”…).

Leggendo i testi integrali degli interventi effettuati alla conferenza stampa sembra di intuire che invece negli organizzatori del convegno "L'evoluzione biologica: fatti e teorie" sia presente sia una conoscenza dei diversi livelli del problema, sia l’ammissione dei guai che sono stati fatti; si parla infatti dell’esigenza di distinguere chiaramente gli aspetti scientifici da quelli filosofici, si ricorda l’imbarazzante invadenza dei teologi su questioni che tra l’altro non conoscono, si invita all’ottimismo verso la scienza, senza complessi di inferiorità, ma migliorando le conoscenze; notevole, nonostante gli sforzi del card.Schönborn, il rifiuto di accettare al congresso esperti di Intelligent Design o addirittura creazionisti; probabilmente non li vogliono rivedere più dopo il congresso a Roma del vivace ed attivo Kolbe Center for the study of Creation e il successivo ricevimento in Vaticano nel 2002, quando ancora qualcuno credeva all’incompatibilità. 
Sembra anche di sentire nell’intervento di Mons.Ravasi le raccomandazioni allo studio dei problemi prima di parlare e al rispetto della scienza che sembrava di non sentire dal lontano
1988, come pure il rispetto delle competenze che lui stesso aveva già raccomandato in un’intervista alla Nazione il 5/10/2005:

se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo... è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda.


Purtroppo le conseguenze di un comportamento per cui non son previste scuse sono evidenti, già sono state ricordate, e sicuramente continueranno ancora nel tempo.
Anzi: si comincia già domani! Chi volesse può andare infatti domani 18/9 a Terni, dove continua il giro di presentazione, sostenuto e forse finanziato dalla chiesa cattolica (l’incontro è infatti promosso non dalla Rizzoli ma dall’Istituto di studi teologici e storico sociali della diocesi di Terni) dell’imbarazzante libro di R.AIberoni contro l’evoluzione (anche come fatto, oltre che contro la teoria che la spiega!).
Questo libro ha trovato l’anno scorso l’imbarazzante sostegno pubblico di due cardinali con ruoli importanti, uno dei quali rettore proprio di una della università che partecipano … al progetto STOQ (nato per migliorare le relazioni con la scienza, finanziato anche dalla Templeton Foundation, che non sopporta e non finanzia i creazionisti). Lo stesso cardinale è noto per una valutazione dell’autonomia della scienza (intervista  a Micromega nel 2005) ben diversa da quella presentato da mons.Ravasi e da quella che auspicava GP2 nella lettera a P.Coyne del
1988, mai arrivata finora a destinazione.
Lo stesso libello contro Darwin e tutti gli evoluzionisti è sostenuto anche da un’agenzia di stampa vicina al Vaticano che lo propaganda con anche titoli e testi
("Si può credere in Dio e nell'evoluzione?" e "Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin") che alludono anche all’incompatibilità che ieri era stata negata.
Non di può dimenticare che l’incompatibilità era stata confermata, fin dalle prime righe, anche dal card.Schönborn il 7/7/2005, in un articolo sul New York Times in cui chiaramente sosteneva l’Intelligent Design USA e in cui svalutava (definendola “piuttosto vaga e non importante“,
"rather vague and unimportant") la timida parte inziale di una dichiarazione di GP2 del 1996, che ieri è stata finalmente promossa a prova inconfutabile … di una Chiesa filoevoluzionista già dal 1996:

Oggi … nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria” (GP2, 1996).

Il card.Schönborn due mesi fa a Sydney alla GMG ha ripreso e sostanzialmente confermato (“Creazionismo ed evoluzionismo senza ideologie possono incontrarsi“) le sue posizioni pessimiste sulla biologia evoluzionistica espresse il 7/7/2005 e la difficoltà a distinguere i criteri su cui si fondano i diversi strumenti di conoscenza e azione a disposizione dell’uomo; è in realtà mancata la dichiarazione di netta incompatibilità, evidente nel 2005, anche se l’ha sfiorata:

Alcuni fenomeni particolarmente complessi non depongono nettamente a favore di un «disegno intelligente» nella natura?”,

non resta dubbio alcuno sul fatto che Darwin, con la sua teoria, intendesse favorire la vittoria scientifica del materialismo.”,

Occorre separare Darwin dal darwinismo, liberarlo dalle sue catene ideologiche e da una filosofia implicitamente riduzionista caratteristica di «tutta» la scienza moderna

le lezioni di biologia non vengano sovraccaricate ideologicamente di elementi estranei alla materia

Evidentemente è la teologia che rischia di invadere campi altrui, più che la biologia.

Sembra quindi difficile che il cardinale possa rientrare nei rigidi criteri di scelta degli oratori (ottimisti, che non rimescolano scienza, filosofia e teologia e che non accettano l’ID USA) previsti per il convegno "L'evoluzione biologica: fatti e teorie" nel marzo 2009.

L’unico articolo precedente che evidenzia la compatibilità è quello del 17/9/07 che resoconta un’intervento del sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, la struttura allora da qualche giorno diretta da mons.Ravasi. L’intevento di mons. Sanchez de Toca è avvenuto a Jerez de la Frontiera, e il titolo dell’articolo dell’agenzia Zenit era chiaro “Rappresentante vaticano nega l’incompatibilità tra evoluzionismo e creazionismo”. Ovviamente l’articolo era stato citato e apprezzato in questa rassegna stampa in quella data … anche se è evidente che si faccia solo riferimento all’origine del mondo, su cui nulla ha da dire la teoria dell’evoluzione, e che sia irrazionale la frase “Ciò che è in gioco in questo dibattito è un’opzione tra l’irrazionale e la ragione e, alla fin fine, il cristianesimo è la religione del Logos, ossia della ragione” …

·         PS: A questo punto però sorge un problema.
Bisognerà però che qualcuno si preoccupi di chiedere scusa, se non a Darwin, almeno a ad un paio di persone che si trovano davvero spiazzate da queste novità, e oggi abbiamo la conferma che non hanno nemmeno la speranza di un futuro migliore.
Prima di tutto all’ingenuo don Umberto di Vicenza che si è davvero infuriato quando il card.Lorizio ha scritto chiaramente sull’Avvenire del 5/8/08 che solo gli ingenui come lui credono che la storia della Genesi che si racconta ai bambini sia corretta (avvicinandosi molto al nocciolo del problema, negato da mons.Ravasi, ha infatti scritto:
Se infatti Dio avesse creato le salamandre ed ogni singola specie animale o vegetale, allora certamente avrebbe ragione chi attribuisce ai credenti una ingenuità imperdonabile”). Forse si deve chiedere scusa anche al direttore dell’Avvenire che avrà avuto i suoi buoni motivi per pubblicare il 9/8/08 (ma non erano anni che fede ed evoluzionismo erano compatibili?) la sua lettera un po’ sopra le righe ma che evidenzia l’opinione di qualche esponente del clero sulla compatibilità (ma solo “a priori”…) che ieri sembrerebbe stata confermata e certificata:

·         Io mi meraviglio di come un saldo teologo, per sfuggire all’accusa di Hitchens che ogni fede in Dio è frutto di 'crassa idiozia', abbia potuto pubblicare simili idiozie ed eresie sul quotidiano dei Vescovi

·         per salvare la teoria dell’evoluzione e per salvarsi dalle critiche del mondo, egli butta a mare la nostra Fede tradizionale come se fosse ingenuità

·         Dunque, quel Dio che si prende cura dei passeri del cielo e dei gigli del campo e financo dei capelli del nostro capo, non avrebbe avuto tempo, sapienza, potenza per creare le singole specie animali e vegetali che sarebbero invece frutto della evoluzione?“.

Forse c’è, oggettivamente, qualche problema con la compatibilità “a posteriori”? O con i limiti fino a cui si stende la Fede, rischiando di dover segnalare la presenza di buchi da tappare anche dove la scienza riesce a spiegare sia il come che il perché?

 

17/9/08-IT

·         Numerosi oggi gli articoli che riferiscono sulla conferenza stampa in Vaticano di ieri, scritti un po’ meglio rispetto a quelli online:

·         Avvenire: Patti chiari sull'evoluzione

·         Oss.Romano: Darwin? Un'occasione di dialogo

·         Giornale: Scuse a Darwin? No, grazie

·         Corriere della Sera: “Ravasi: dai cattolici nessuna scusa a Darwin”

·         Repubblica: "Niente scuse" per Darwin; sembra l’unico articolo italiano che fa notare (a chi lo vuol vedere…) il motivo reale delle scuse della chiesa anglicana: “non aver capito Darwin; è noto che la chiesa aveva cercato invece di capire G.Galilei, che però non era stato convincente; Darwin invece è stato ben più convincente, ma molte religioni hanno voluto vedere solo gli aspetti ideologici … e li hanno rifiutati.

·         Nature’s blog: No Vatican apology for Darwin

·         Blog Panda’s Thumb: Vatican evolution congress to exclude creationism, intelligent design

·         Pharyngula: Science is not your merkin (vi si legge il giudizio più critico sulla conferenza, ma anche sugli scienziati che partecipano ad una conferenza presentata come scientifica ma a cui partecipano anche i teologi…; sembra che PZ Myers non abbia notato la novità della compatibilità - forse non ci crede – ma è disposto ad accogliere tutti coloro che accettano il metodo scientifico)

·         AFP: Vatican to host meeting on evolutionary theory

·         TimesOnLine: Catholic Church to hold debate on God and evolution

·         Catholic News Service: Vatican evolution congress to exclude creationism, intelligent design: “Speakers invited to attend a Vatican-sponsored congress on the evolution debate will not include proponents of creationism and intelligent design, organizers said

·         Catholic News Agency: Evolutionary theory ‘not incompatible’ with Catholicism, Vatican official says

·         Catholic culture: Vatican conference seeks clarity on Darwin's theory

·         The Christian Post: Apologize to Charles Darwin?

·         Zenit: Non esiste “a priori” incompatibilità tra Darwin e la Bibbia

·         Chronicle of Higher Education: Vatican Sets Conference on Evolution
Una bella idea regalata da un lettore dell’articolo: “I would say that rather than there being an absense of a “Catholic theological presence” in the so-called debate over evolution, there has been a weak, if not absence of voice within Roman Catholic communities to assist their adult members to understand the compatibility between “science and faith.”

Si potrebbe fare una precisazione:

·         mons.Ravasi (probabilmente nelle risposte alle domande) sembra abbia dichiarato che la Chiesa si sente sotto “processo” (forse avendo interpretato male il motivo delle scuse degli anglicani, che non hanno certo detto di sentirsi sotto processo), e che non bisogna doversi sempre scusare.
In realtà dovrebbe preoccuparsi di più di quello che sospetta il commento appena citato: troppi scienziati esperti cattolici preferiscono non avvertire il manovratore di quello che si è scoperto in questi secoli e che loro (come Teilhard de Chardin e i docenti dell’università di Notre Dame) ben conoscono.
Si può sospettare che molti di loro sappiano cosa è successo a Teilhard de Chardin dopo l’enciclica  "Humani generis" del 1950; avevano magari letto fino in fondo anche l’unica frase non di condanna della teoria dell’evoluzione: "il Magistero della Chiesa non proibisce che in conformità dell'attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell'evoluzionismo ... purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa”.
Strano che ci sia stato solo uno scienziato e religioso, guarda caso statunitense, a “processare” cercare di far capire alla Chiesa che non poteva continuare a non capire la teoria dell’evoluzione 

 

17/9/08-UK

·         Sul Times On Line un florilegio di frasi di Darwin sulla religione: “God, Evolution and Charles Darwin”.

 

16/9/08-UK

·         La rivista Scientist informa (“Royal Society prof resigns over comments”) della risoluzione del contrasto sorto all’interno della Royal Society di Londra a causa di alcune discutibili dichiarazioni del responsabile del settore educativo sul ruolo non esclusivo del metodo scientifico nelle ore scolastiche dedicate all’insegnamento della scienza: “"Some of Professor Michael Reiss's recent comments, on the issue of creationism in schools … were open to misinterpretation. While it was not his intention, this has led to damage to the Society's reputation. As a result, Professor Reiss and the Royal Society have agreed that, in the best interests of the Society, he will step down immediately as Director of Education."

 

16/9/08-USA

·         Articolo di Scientific American (“Better late than never? Clergyman says church owes Darwin an apology”) sull’iniziativa della Chiesa d’Inghilterra. Si cita anche la conferenza stampa di mons.Ravasi: “The Vatican says Darwin's theories are compatible with the Bible, and doesn't plan any apology like the one a Church of England spokesman suggests the Anglican Church should offer” … Darwin's theories, he said, were "never condemned by the Catholic Church nor was his book ever banned".

 

16/9/08-VA

·         Oggi la prevista conferenza stampa di presentazione del convegno L’Evoluzione biologica: fatti e teorie – Una valutazione critica 150 anni dopo l’ ‘Origine delle specie’ ”, che si terrà nel prossimo marzo in Vaticano sulle “valutazioni critiche” a 150 anni dalla pubblicazione del volume di Darwin “L’origine delle specie”, un libro che anche recentemente la Chiesa cattolica ha dimostrato di non ritenere accettabile, nonostante sia uno dei più interessanti, ben documentati e importanti testi scientifici, alla base di una delle più grandi scoperte scientifiche.
Dichiarazioni recenti del card.Schönborn, autorevole anche perché ha redatto il catechismo del 1992 della chiesa cattolica, sono state molto critiche sia sulla serietà e l’accettabilità del lavoro di Darwin
(“attualmente non c’è probabilmente un’altra teoria scientifica, come quella darwiniana, contro cui esistano altrettante gravi obiezioni”, Avvenire, 29/4/2007), ma sopratutto sulla incompatibilità con la fede cristiana in un suo documento a favore dell’Intelligent Design USA (“i difensori del dogma [?] neodarwiano hanno spesso invocato la supposta accettazione – o almeno l’acquiescenza – della Chiesa cattolica romana quando essi difendono la loro teoria come qualcosa di compatibile con la fede cristiana. Ma ciò non è vero.”, New York Times, 7/7/2005).
Nella conferenza stampa di oggi sembra che i giornalisti non abbiano saputo nulla di quel che era previsto avrebbero saputo sul workshop (
Evoluzione: nuove metodologie e vecchie teorie”) iniziato l’11 settembre, ma si è parlato del congresso di marzo e ovviamente parte della conferenza stampa ha impegnato l’organizzatore, mons.Ravasi a chiarire la posizione della Chiesa Cattolica sulla decisione della Chiesa d’Inghilterra di aver fatto una valutazione errata sulla teoria dell’evoluzione e di aver indotto in errore per 150 anni i suoi fedeli.   
Molti sono gli articoli on line che riferiscono della conferenza stampa, ctando soprattutto dichiarazioni di mons.Ravasi; alcuni giornalisti comunque devono aver capito male:

·          ANSA (ecco cosa ha sentito il giornalista: “Il Vaticano tende la mano alla scienza proponendo un dialogo in passato non sempre riuscito, ma senza avvertire la necessità di 'scuse' a quelli che sono stati considerati per secoli portatori di teorie in contrasto con la fede, da G.Galilei a Darwin”; “La Santa sede si appresta a celebrare entrambi gli eventi con convegni ed appuntamenti, aperti anche a scienziati non credenti o di altre confessioni”, “Ravasi anticipa la risposta ad un appello del teologo Vito Mancuso volto, in sostanza, a far "assolvere" l'evoluzionismoLa chiesa cattolica non ci pensa per nulla: "l' iniziativa degli anglicani non è priva di interesse ma è nel loro stile, che è diverso dal nostro”, “Benedetto XVI ne parla in un suo testo scritto da cardinale, citando quel gesuita francese, Pierre Teilhard de Chardin, che aveva tentato di conciliare evoluzionismo e creazionismo ricavandone un monito dal Sant'Uffizio” … [quest’ultima frase è chiaramente in contrasto con la prossima…su cui il card.Schönborn però fino al 2005 non concordava]
Mons.Ravasi fra virgolette invece: "Le teorie evoluzioniste delle origini non sono incompatibili a priori con il messaggio della Bibbia e della teologia, né con il magistero della Chiesa tanto che Darwin non è mai stato né condannato né messo all'indice")

·         ANSA inglese:
Giornalista: “
The Catholic Church has for over 50 years accepted Darwin's theory of random selection [?!!] as the most probable cause of development, but has always stressed God's role.”, “Pope Benedict XVI last September issued his strongest criticism yet of evolutionary theory during a speech in Germany, saying that according to theories derived from Darwin's work, the universe is ''the random result of evolution and therefore, at bottom, something unreasonable [?]''”. [le due frasi evidenziano troppo il solito errore sul caso come unico fattore evolutivo; addirittura si legge di una impossibile e originale ”selezione casuale”]
mons.Ravasi“
'Evolutionary theory is not incompatible a priori with the teaching of the Catholic Church, with the message of the Bible and theology, and in actual fact it was never condemned,'' Ravasi said.”, “''The Catholic Church never condemned Darwin Ravasi explained”, “''We should stop thinking of history as a court of law that is continuously in session'”

·         Reuters: giornalista: “Creationism is the belief that God created the world in six days as described in the Bible. The Catholic Church does not read the Genesis account of creation literally, saying it is an allegory for the way God created the world. Some other Christians, mostly conservative Protestants in the United States, read Genesis literally and object to evolution being taught in biology class in public high schools. The Catholic Church teaches "theistic evolution," a stand that accepts evolution as a scientific theory and sees no reason why God could not have used a natural evolutionary process in the forming of the human species. [L’ha spiegato appunto Darwin … chissà come commenterà questa frase la gente dell’ID, se qualcuno l’ha detta davvero]. It objects to using evolution as the basis for an atheist philosophy that denies God's existence or any divine role in creation. It also objects to using Genesis as a scientific text. [nella scuola materna la ripetuta lettura della Genesi con allegate videocassette è possibile e coerente con il programma di religione, salvo improbabile emarginazione … : “Lettura dei passi biblici della creazione e del diluvio (3-4-5 a.);  Visione delle videocassette "la creazione", "l'arca di Noè"(tutti)]

·         Radio Vaticana: una bella sorpresa: nell’articolo non ci sono proprio due parole,  revisione” e “critica” stranamente presenti invece nel titolo del convegno; nel sito web però ci ci sono ancora. Mons. Ravasi poi rievoca la lettera di GP2 del 1988: ci vuole un atto di umiltà anche da parte del teologo, che deve ascoltare e imparare  e precisa che "Io vorrei ribadire la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della [?] specie' non è all'indice”. [sembra invece lo fosse “Zoonomia” del nonno Erasmus Darwin]

·         Altri articoli su “Toscana Oggi”, Korazym (il prof.Leclerc, docente alla Gregoriana sospetta che “pur ammettendo il fatto massiccio dell'evoluzione delle specie, coloro che creano confusione intendono fare leva sulle insufficienze della teoria neodarwiniana per proporsi in qualche modo in spiegazione alternativa"), ASCA (qui si svela che il prof.Leclerc non ama chi pensa che “solo il 'disegno intelligente' di Dio possa spiegare i processi dell'evoluzione, confondendo i ''due piani distinti'' della ''finalita''' e del ''meccanismo'' e fa furbamente notare anche un altro aspetto importante, che sarà evidente a chi ha letto alcune di queste citazioni: “C'e' oggi molta ''confusione'' nei rapporti tra scienza, in particolare la teoria dell'evoluzione, e la fede”).

[Come si è visto l’uso di molti termini scientifici (caso, selezione naturale, teoria dell’evoluzione, evoluzione, evoluzionismo, evoluzionismo come filosofia, arroganza degli scienziati e/o dei teologi, evoluzionismo teista,disegno intelligente) sembra approssimativo, e questo non crea condizioni minime per comprendersi. Bisogna poi chiarire che la teoria dell’evoluzione attuale è solo in in seconda battuta un problema filosofico, per cui non è necessariamente alla portata di “qualsiasi” teologo o filosofo … e gli “altri” se ne accorgono subito …]

 

16/9/08-IT

·         Un articolo sul Corriere (“Scuse a Darwin, cattolici divisi“) evidenzia purtroppo che la mossa della chiesa anglicana mette in difficoltà i cattolici, alcuni dei quali continuano a ripetere le vecchie critiche (ch non sempr esi capisce se siano davvero rivolte all’evoluzione come fatto o alla teoria della selezione naturale. Purtroppo, a differenza della chiesa anglicana (che non sembra abbia scheletri nell’armadio in quanto non ha condotto recentemente battaglie frontali su questo problema) si ritrova fra i piedi il problema ancor irrisolto di Teilhard de Chardin, tuttora colpito (sì, sono 53 anni che è morto) dalla condanna delle sue idee da parte del Sant’Uffizio.
Non ha avuto la massima punizione, né il rogo oggi è una punizione ragionevole, ma comunque è un Monitum che macchia l’unico tentativo serio di vero “dialogo” fra scienza e fede da parte di un gesuita che era anche un esperto dell’evoluzione come TdC.
Nel caso di TdC il problema non era sull’origine comune degli esseri viventi (l’evoluzione come fatto, che comunque è ancora un serio problema anche per autorevoli cardinali che pensano di poterla ancora rifiutare) ma sui meccanismi che potrebbero rendere l’evoluzione un processo automatico che non necessita di un Dio tappabuchi, come ritiene in genere chi conosce bene la materia, a cominciare dall’esperto chiamato come consulente a Castelgandolfo dal Papa due anni fa, un biologo molecolare.
L’articolo di oggi mette bene in evidenza come gli esponenti cattolici intervistatati non siano omogenei, anche se quelli laici sembrano scelti nelle frange polticamente orientate ed estremamente reattive verso la scienza e la biologia evolutiva in particolare; già da tempo avevano dimostrato pubblicamente di non capire come funzionasse l’evoluzione (“la scoperta del DNA e dei cromosomi smentisce Darwin” è un esempio clamoroso di una frase detta da uno di questi cattolici, evidentemente inesperti); sarebbe il caso di intervistarne altri...
Da evidenziare anche l’incredibile valutazione (tratta da Zichichi) della biologia (che ovviamente si fonda sull’evoluzione…) come non scienza di De Mattei (“L'evoluzione è solo un'ipotesi filosofica, che non ha ancora trovato un serio supporto da parte della ricerca empirica e ha avuto traduzioni catastrofiche sul piano politico con i regimi totalitari”), vicepresidente del massimo ente di ricerca italiano, il CNR, che ovviamente finanziava ricerche di biologia evolutiva … nonostante la sua opinione …
Corretta l’osservazione di V.Mancuso di come un punto centrale e urgente per la Chiesa cattolica sia capire che deve riabilitare Teilhard de Chardin; anche Mancuso potrebbe unirsi a chi chiede una sistemazione migliore della sua tomba, magari in una chiesa romana, al posto di un delinquente benefattore, invece che in un lontano cimitero di gesuiti negli USA, dove morì dopo decenni di esilio, inseguito dalla condanna a non diffondere le sue pericolose idee, forse il primo e unico “dialogo” fra fede e biologia evolutiva.

[Qui vediamo un secondo tentativo di “dialogo” sconosciuto ai più … anche al Santo Uffizio; è forse l’unica spiegazione alternativa uscita dal mondo cattolico per spiegarel’evoluzione delle specie. Nel sito si può leggere integralmente il fantasioso libro di don G.Bortoluzzi e ci sono numerosi link a siti creazionisti cattolici italiani che evidentemente finora non creavano problemi. Non è facile oggi nascondere i creazionisti di cui don Giuseppe nega l’esistenza o l’importanza; occorrerebbe invece convertirli. Qui le illuminanti opinioni sull’evoluzione di uno dei tanti cattolici creazionisti di base.].

Per quanto riguarda l’intervento F.Facchini, cerca di difendere sia il condannato – lo conferma nel 2007 il card.Poupard - Teilhard de Chardin che la Chiesa, evidenziando però solo una vaga dichiarazione a difesa dell’evoluzione come fatto (però già noto nel 1700). Addirittura, proprio lui, dichiara che “tra Darwin e la Chiesa cattolica non ci sono conti in sospeso”. Lui infatti ben sa che il problema di Darwin è ormai un problema di storia, mentre i problemi sono quelli di come valutare oggi la teoria dell’evoluzione.

Come dimenticare un titolo dell’Avvenire del 29/4/08 (“Processo a Darwin: teoria scientifica o mitologia pop?”) per la recensione di un libro di un antievoluzionista che fornisce  un’apertura di credito alla bistrattata scuola dell’«Intelligent Design»” e viene presentato come “Una chiarificazione introduttiva su cosa sia da intendersi con gli (spesso abusati) concetti di «scienza» e «metodo scientifico», un «ripasso» della genesi storica della teoria evoluzionistica prima e darwiniana poi, una collezione delle incongruenze interne a quest’ultima, dei falsi della paleontologia moderna e delle prove che i discepoli elaborarono ad hoc per comprovare le posizioni del maestro.”

In realtà sembra proporre come dichiarazione in difesa dell’evoluzione (come fatto) anche una ambigua dichiarazione fatta dal Papa un mese fa, il 9 agosto a Bressanone in difesa della “teoria dell’evoluzione”, quando è sembrato che dicesse che è verità ma non tutta la verità (la teoria dell’evoluzione vede la verità, ma ne vede soltanto metà”); potremmo accontentarci, se anche i cattolici laici (oltre a F.Facchini) capiscono cosa volesse davvero dire riguardo sia a Darwin (ma ormai è un problema superato) ma soprattutto riguardo alla ricerca scientifica attuale sulla biologia evolutiva che con Darwin è iniziata; tutti all’inferno?
Tutti gli interventi che insistono a criticare la teoria dell’evoluzione evidenziano inoltre chiaramente che pochi conoscano (o forse pensano che valga solo per i teologi … e non per gli storici) le dichiarazioni di Mons.Ravasi del 2005 in difesa della scienza e delle competenze (“Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda. Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”), e si esprimono volentieri e senza pudore su argomenti che quasi tutti hanno già dimostrato di voler affrontare senza conoscere.
Si può anche ricordare, ma l’elenco è lunghissimo ed è indicativo un’impegno serio di “educazione” dei cattolici, un articolo sull’Avvenire del 18/4/07 dal titolo “Darwin, mancano prove”, scritto dall’autorevole card.
Christoph Schönborn. [No … il compito di mons.Ravasi … non sembra affatto semplice, anche perché risulta difficile dimostrare che siano gli scienziati a essere “invadenti”; se hanno cominciato da poco a farlo, è per difendendere la cultura “occidentale” da queste evidenti accuse assurde].
Sono i pericolosi effetti anche della sottovalutazione della lettera di GP2 a P.Coyne del 1988; purtroppo non solo i teologi, come temeva GP2, ma anche i laici sono stati trascinati a comportamenti poco rispettosi di quella competenza che il Papa allora auspicava e un po’ anche rispettava, mentre adesso assistiamo anche a manifestazioni imbarazzanti e dannose che forse richiederebbero un piccolo Monitum.
Globalmente l’articolo, pur con una scelta un abbastanza “provocatoria” degli intervistati [forse altri cattolici competenti sono ancora turbati e non si sono espressi?] … evidenzia che il problema era molto serio da tempo … e rimarrà serio soprattutto se non lo si vuole vedere.
Ora tocca al più prudente mons.Ravasi, che potrebbe cominciare ripetendo quanto disse nel 2005 (e non ha più ripetuto in modo così chiaro), senza lasciarsi influenzare da dichiarazioni come quelle che si sono lette qui [sempre che siano state riportate correttamente, dato che alcune sono davvero incredibili se riferite a una delle più grandi idee che l’umanità abbia mai prodotto come strumento di conoscenza della realtà].
Non è detto che sarà facile per mons.Ravasi far cambiare idea a laici cattolici che dimostrano di essere così ben “orientati” fin da piccoli sulla biologia evoluzionistica, che non conoscono, … ma dovrebbe provarci.
Gli anglicani hanno aperto una via che a loro non crea troppi problemi, e nel loro sito web hanno spiegato il motivo per cui chiedono scusa; risulterebbe masochista non seguirli, dopo aver cercato di capire le loro motivazioni, e seguire in alternativa invece addirittura alcuni propri fedeli integralisti… ancora meno competenti.

 

15/9/08-UK

·         Articolo del Guardian (“Church owes Darwin apology over evolution, says senior Anglican”)  in cui si riferisce, inh fondo, che A Church of England spokesman said Brown's piece was a "personal view" of Darwin's contribution to science and did not amount to an official apology by the church”. In realtà nella pagina di presentazione del sito UFFICIALE su Darwin compariva già ieri questa precisazione “A new essay by the Revd Dr Malcolm Brown, Director of Mission and Public Affairs, gives a personal view of Darwin’s contribution to science, whilst warning of social misapplications of his theories”. Quindi siamo di fronte al responsabile dei “Public Affairs” che scrive le sue opinioni personali nel sito ufficiale della Chiesa d’Inghilterra, certamente con il permesso del responsabile . [Ci si potrebbe accontentare, no?]

 


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15/9/08-IT

·         Su Radio3 scienza Pietro Greco discute con un filosofo sulla chiesa anglicana che si scusa con Charles Darwin. [audio]

·         L’articolo sul Corriere (“La chiesa anglicana fa mea culpa su Darwin”) chiarisce che le scuse sono fatte per non averlo capito, non per averlo criticato … e evidenzia la frase molto chiara i cui spiegano perché avevao preferito non capire…: «la gente e le istituzioni commettono errori e i cristiani e le Chiese non fanno  eccezione... si sentono sotto attacco quando emergono nuove idee che cambiano il modo di vedere il mondo»

·         L’articolo su La Stampa online (“"Non abbiamo compreso la sua teoria" scuse della Chiesa anglicana a Darwin“) rielabora quanto offerto dall’agenzia AGI, che cerca di minimizzare l’importanza di questa ammissione di aver indotto i fedeli in errore per ben 126 anni.

·         L’articolo su Repubblica (“La chiesa anglicana chiede scusa a Charles Darwin”) sembra un po’ migliore della notizia dell’agenzia AGI presente nel sito online (dove si leggeva l’ingiustificata frase “il Vaticano batte sul tempo i cugini scismatici: gia' nel 2005 il cardinale Paul Poppard [?], presidente del Consiglio Pontifico per la Cultura, dichiaro' la teoria evoluzionista "perfettamente compatibile" con le scritture”; se si va a rileggere le notizie di allora la situazione era ben diversa: ci si riferiva in quella occasione all’evoluzione come fatto, cioè a qualcosa di precedente alla nascita di Darwin, e quindi non riguarda proprio le spiegazioni fornite da Darwin).  Si sosteneva anche che Genesi ed evoluzione non erano compatibili ma erano su piani diversi (Quella di Darwin è una "teoria scientifica abbastanza consolidata". La conclusione è senza ombre: "Il principio di evoluzione e il principio di creazione possono convivere, essendo su due piani completamente diversi".

·         La notizia del pentimento della chiesa d’Inghilterra arriva anche in Italia, ma un po’ “raffreddata” nei primi flash di agenzia. In particolare l’AGI, che riprende, e depura dai giudizi positivi, l’articolo comparso sul Daily Mail. Non si riporta infatti il giudizio positivo di un parente di Darwin meno pessimista di quello citato (“Darwin was very concerned about offending other people as his wife Emma was a committed Christian. So I think this apology would have pleased him”), né si riporta il fatto che comunque Darwin è sepolto a Westminster (“They buried him in Westminster Abbey, which I suppose was an apology of sorts”).
Lascia poi almeno perplessi la citazione di una parlamentare cattolica inglese che confronta questa ammissione di errore della chiesa anglicana con la responsabilità [?] degli italiani attuali [?] sul comportamento di Ponzio Pilato [credo nessun popolo abbia finora chiesto danni per quel che hanno fatto le legioni romane in mezzo mondo!!].
Questa citazione sarebbe anche stato meglio censurarla, dato che l’accusa di deicidio, andata in prescrizione solo nel 1965 (Concilio Vaticano II-Dichiarazione “Nostra Aetate”- 28.10.1965) … non riguardava affatto P.Pilato e i suoi discendenti (“E se autorità ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo, tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo. “) … e ha creato qualche problema per qualche secolo … ma non agli italiani.
Appunto per questo la Chiesa dovette chiedere scusa (“La Chiesa inoltre, che esecra tutte le persecuzioni contro qualsiasi uomo, memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque.”) .
Un po’ imprecisa anche la conclusione, non tratta dal Daily Mail, ma che si riferisce a una dichiarazione del card.Poupard – che qui risulta incomprensibile - del 4/11/2005, probabilmente tratta da un articolo di Repubblica (“Paul Poppard [sic], presidente del Consiglio Pontifico per la Cultura, dichiaro' la teoria evoluzionista "perfettamente compatibile" con le scritture”). [Il nome errato è presente in tutti gli articoli on line!]

Nell’articolo di Repubblica del 4/11/05 (La Chiesa difende l'evoluzionismo "Darwin non nega la creazione") che riferisce delle dichiarazioni del card.Poupard ad un convegno sull’infinito inserito nel progetto STOQ, era evidente che c’era qualche problema e qualche imprecisione nell’uso dei termini, sia da parte del giornalista che da parte del card. Poupard; non si fa oggi notare che in questo stesso articolo si ricorda come invece il card.Schonborn sul New York Times del 5/7/05 … avesse invece chiaramente escluso pochi mesi prima la compatibilità fra teoria dell’evoluzione e fede con queste chiare parole:

“I difensori del dogma neodarwiano hanno spesso invocato la supposta accettazione – o almeno l’acquiescenza – della Chiesa cattolica romana quando essi difendono la loro teoria come qualcosa di compatibile con la fede cristiana. Ma ciò non è vero. La Chiesa cattolica, mentre lascia alla scienza molti dettagli circa la storia della vita sulla terra, proclama che alla luce della ragione l’umano intelletto può facilmente e chiaramente discernere una finalità e un disegno nel mondo maturale, incluso il mondo degli esseri viventi.”

Curioso quel “lascia alla scienza”, quando è noto che negli ultimi secoli si sono sempre più ridotti i problemi che si pensa di risolvere con le preghiera, come pure l’attribuire alla ragione un ruolo che è invece specifico della fede, che comunque non pretende più di spingere i fedeli a dire con convinzione “credo quia absurdum”.

Il card.Poupard e mons.Basti si riferivano solo alla compatibilità fra evoluzione e Genesi, facendo capire bene che molto della Genesi non è oggi più  credibile [e probabilmente non si riferiscono al peccato originale…]:

La Chiesa difende l´evoluzionismo: "Darwin non nega la creazione"

Il cardinal Poupard: sbagliano i neo-fondamentalisti

Vade retro creazionista! Nel dibattito che sta spaccando scuole e università statunitensi sotto la spinta dei gruppi evangelici fondamentalisti, desiderosi di imporre il creazionismo come «ipotesi alternativa» da insegnare obbligatoriamente negli istituti pubblici, la Chiesa cattolica prende le difese di Darwin.

«I fondamentalisti vogliono prendere alla lettera le parole della Bibbia», che non hanno «finalità scientifica», dichiara il cardinale Paul Poupard”.

Molto interessante anche un’altra frase detta dal card.Poupard in quella occasione: “bisogna rendersi conto che scienza e teologia agiscono in campi diversi”; nello stesso periodo (in un’intervista a La Nazione il 5/10/2005) è stata detta una frase molto simile anche dal suo successore, mons.Ravasi: Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda … Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”. Simile ma ben più impegnativa; sta ora organizzando un convegno nel marzo 2009, che preannuncia nel titolo una “valutazione critica” del darwinismo.

P.Coyne, nell’intervista a T.Pievani del 28/11/05 su Micromega, dimostra chiaramente che c’è una bella differenza fra le idee del card.Poupard e quelle del card. Schonborn, che critica:

Non c'è dubbio che il cardinal Schönborn abbia sbagliato negando che l'evoluzione neo-darwiniana sia compatibile con le dottrine della Santa Romana Chiesa. Si tratta di una dichiarazione erronea. Inoltre ha sbagliato grosso a dire che Giovanni Paolo II è stato vago e che il suo messaggio non era importante. Se fosse stato vivo il Santo Padre, in quel momento!”;

è invece d’accordo con Poupard quando ha detto che

negare la scienza per motivi religiosi è in ogni senso una forma di fondamentalismo” e ha aggiunto che è anche “d’accordo con il cardinal Poupard quando pensa che i teologi e i filosofi che non rispettano e non conoscono minimamente le scienze corrono il rischio di scadere nel fondamentalismo, sia esso cattolico o evangelico”.

Interessante anche un'altra frase che trae le conseguenze del fatto che il racconto della Genesi non sia affatto una descrizione di quanto avvenuto realmente:

A parer mio [la teoria dell’evoluzione] dovrebbe essere insegnata sin dall'asilo, giacchè si tratta di una teoria scientifica ben consolidata”.

Come spero ben sappiamo, oggi all’asilo si racconta “alla lettera” una delle due mitologie sull’origine del mondo e della vita che si trroano nella Genesi; i programmi sono stati cambiati nel 2004, ma forse non si è consultato il cardinale; avrebbe avuto qualche preferenza e non credo avrebbe detto di insegnare quel che si voleva dato che “la teoria evoluzionista è perfettamente compatibile con le scritture”.
Probabilmente non si è capito cosa pensasse davvero il Card.Poupard nel 2005:

la Chiesa cattolica prende le difese di Darwin. «I fondamentalisti vogliono prendere alla lettera le parole della Bibbia», che non hanno «finalità scientifica», dichiara il cardinale Paul Poupard”. 

 [Cosa vorrà dire “perfettamente compatibile”? Qui il card.Poupard disse  cose ben diverse dalla sintesi fatta oggi dall’agenzia … o no?]

 

Non è comunque difficile dimostrare che, escludendo P.Coyne che sapeva di cosa parlava pur essendo un astronomo, anche queste frasi che sembrano di apprezzamento per la teoria dell’evoluzione sono purtroppo di solito false, in quanto sono frasi non motivate e ambigue; non è difficile capire che di solito (escludendo probabilmente GP2) si riferiscono al solo fatto dell’evoluzione, un problema che quindi non riguarda affatto Darwin in quanto era già noto nel 1700 (tanto è vero che proprio nell’anno in cui nacque Darwin, il 1809, Lamarck propose la prima ipotesi, poi rivelatasi errata); la novità di Darwin è il meccanismo non casuale (il principale, ma non l’unico) della selezione naturale, che gestisce e indirizza questo processo.

Purtroppo (e per fortuna) è molto facile capire chi confonde il fatto con la teoria o dimostra di non conoscere i meccanismi che giustificano quella teoria, che GP2 nel 1996 ha apprezzato usando stranamente una terminologia forse poco teologica ma corretta e indicatrice di un reale interesse per il metodo scientifico e per la sua terminologia:

È degno di nota il fatto che questa teoria [dell’evoluzione] si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”.

Sono tante infatti le imbarazzanti dimostrazioni che molti nella chiesa pensano erroneamente (a cominciare dalla dichiarazione dell’attuale papa nella cerimonia di insediamento - “noi non siamo un  prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione”) che la teoria dell’evoluzione sia talmente assurda da considerare il caso come l’unica forza che la guida (sul “senso”, ovviamente, la scienza non si può esprimere, ma nessun evoluzionista pensa che il caso da solo possa combinare qualcosa di buono). Ovviamente né Darwin né gli evoluzionisti sono così stupidi; leggono e comprendono i testi e avendo come principale impegno e interesse – a differenza di altri che non sono preparati e non lo sanno apprezzare - lo studio del “libro della natura”. Da 150 anni.
Il 2009 sarebbe l’anno buono per cercare di capire.
Per concludere: se vogliamo capire se ci possiamo accontentare di queste frasi e di queste persone ragionevoli, occorre analizzare molte altre dichiarazioni; un punto fermo sono queste dichiarazioni del card.Martino di qualche mese fa (29/11/07), che sicuramente avranno fatto capire cosa pensa oggi la Chiesa sull’evoluzione a milioni di italiani che non conoscono mons.Ravasi o P.Coyne o mons. Poupard [che non sembra conosciuto nemmeno dai giornalisti… NESSUNO rilegge le notizie di agenzia prima di metterla in rete??  Perfino il computer di Google sospetta che si sia un errore nel nome! ].

 

14/9/08-UK

·         Un’altra notizia (un po’ meno sconcertante, ma solo perché gli effetti saranno limitati…) dimostra anche che la svolta della chiesa anglicana sulla teoria dell’evoluzione non era stata ben preparata: c’è un po’ di agitazione nella Royal Society, la più importante società scientifica, dove un paio di soci premio Nobel hanno chiesto di far dimettere da responsabile del settore educativo Michael Reiss, biologo e pastore della chiesa d’Inghilterra, che la scorsa settimana aveva proposto (sembra) di … insegnare il creazionismo a scuola nell’ora di scienze …
Se ne parla in un articolo del Guardian (“
Creationism call divides Royal Society“), che riporta anche un commento di R.Dawkins: “'A clergyman in charge of education for the country's leading scientific organisation - it's a Monty Python sketch.”. Se ne parla anche sul Telegraph, che riporta (“Creationism and the advance of counterknowledge”) una sconcertante dichiarazione difensiva di questo biologo e pastore: "just because something lacks scientific support does not seem a sufficient reason to omit it from a science lesson". Non l’avrà certamente aiutato a difendersi … forse era meglio dire che alle domande degli studenti bisogna sempre rispondere, se fosse stato quello il problema

Se ne parla anche nel blog di Nature che  cita le parole dette e linka anche un articolo di M.Reiss e un’intervista al Guardian nel 2006.

M.Reiss verrà condannato a vedere più volte la conferenza alla Royal Society dell’11/04/06 (“Why creationism is wrong and evolution is right”)?

·         Mi era sfuggito a questo proposito l’articolo un po’ troppo ideologico comparso ieri sul Foglio (“SCANDALOSA ROYAL SOCIETY,LA CASA DI DARWIN APRE AL CREAZIONISMO”).
Nel blog Bioetiche si dimostra inoltre che dietro a questro articolo ci sono anche operazioni (taglia e cuci…) un po’ disinvolte …
L’incidente comunque si era già chiuso quasi subito: una dichiarazione della Royal Society del 12/9 chiarisce la loro posizione (“The Royal Society is opposed to creationism being taught as science. 
Some media reports have misrepresented the views of Professor Michael Reiss, Director of Education at the Society expressed in a speech yesterday”) e riferisce la seguente frase di M.Reiss: “Some of my comments about the teaching of creationism have been misinterpreted as suggesting that creationism should be taught in science classes. Creationism has no scientific basis”.
Anche al Manifesto (“COM'E' LA VITA IN ALASKA”) non sembra sia piaciuto l’articolo del Foglio, anche se non è chiaro quale sarebbe il  vantaggio ad avere gratuitamente  questo quotidiano ...

 

14/9/08-UK

 

 

 

 

     Questa è davvero una (BUONA) notizia sconcertante.

      Qualcuno … vuole chiedere scusa direttamente a Darwin, morto da un pezzo,  per aver parlato male di lui per 126 anni! Non sarebbe meglio chiedere scusa ai milioni di fedeli per averli indotti in errore … ? Alcuni milioni ormai sono morti, ma molti altri immagino che adesso … si sentano un po’ meno bene rispetto a prima.

L’idea di chiedere scusa a Darwin, davvero coraggiosa anche se forse improvvisa e precoce, è della Chiesa d’Inghilterra, a cui aderiva anche Charles Darwin, essendogli capitato di nascere … in inghilterra.

Nel documento si dice chiaramente che si è deciso di fare un gesto simile a quello che la Chiesa Cattolica, dopo 350 anni, ha fatto scusandosi per l’errore commesso con G.Galilei.

Forse non è sufficiente chiedere scusa, soprattutto se si ammette la colpa di avere anche, per più di un secolo, “incoraggiato altri ad una falsa interpretazione del darwinismo“ (“encouraging others to misunderstand you still”) ; la riparazione di un errore di questo tipo richiederebbe infatti almeno una beatificazione, l’unico sistema pubblico di riabilitazione adeguato.
Darwin era un suo fedele, ma la Chiesa d’Inghilterra, a cominciare dal vescovo Samuel Wilberforce, lo aveva criticato e probabilmente aveva trascinato in questo clamoroso errore di valutazione anche altre religioni e altri milioni di fedeli. Ora ci ripensa e indirettamente invita anche le altre religioni (con cui però non si scusa) a rivedere urgentemente la loro posizione.
Sinceramente non si capisce perché non ne abbiano parlato l’anno scorso nella riunione di Sibiu delle diverse chiese cristiane europee, dato che il problema dovrebbe essere comune anche ad altre chiese cristiane europee, che rischiano ora di essere davvero spiazzate (non è facile modificare il titolo di un convegno, critico verso il festeggiato ...), abituate come sono a continuare a negare l’importanza di Darwin ... e, quel che è peggio, a pretendere tale atteggiamento irrazionale anche dai loro fedeli [e, quel che è ancora peggio, dai fedeli che sono scienziati e che preferiscono avere problemi con i colleghi che con gli altri fedeli].

Vista la rilevanza della questione, la Chiesa d’Inghilterra ha deciso di istituire una specie di numero verde d’emergenza, un sito web che cerca di spiegare la svolta ai fedeli.
Se ne parla da ieri in alcuni articoli (su Times, DailyMail, The Telegraph) e in notizie di agenzie italiane (“
Chiesa Inghilterra chiede 'scusa' a Darwin;nipote: ridicolo”, ANSA 17:15 di oggi: “LA CHIESA ANGLICANA CHIEDE SCUSA A DARWIN).
La notizia sta ovviamente facendo, anche se molto lentamente…, il giro del mondo (Pakistan, Australia, Italia, Spagna).
L’idea di scusarsi per l’antidarwinismo “per incomprensione” comunque non è malvagia e avrà sicuramente un effetto dirompente, anche se ardite “capriole logiche” saranno inevitabili da parte di chi già prima non apprezzava la ragione che sosteneva le scoperte di Darwin e di chi lo ha seguito e poi sotituito nelle sue ricerche.
Le scuse però non andrebbero indirizzate solo a Darwin o ai parenti, ma soprattutto a ai miliardi di esseri umani che sono stati indotti in errore.
 
Il Telegraph scrive ” The apology, which has been written by the Rev Dr Malcolm Brown, the Church's director of mission and public affairs, says that Christians, in their response to Darwin's theory of natural selection, repeated the mistakes they made in doubting G.Galilei's astronomy in the 17th century.
Ecco quanto si legge nella pagina web con le scuse a Darwin (“Good religion needs good science– il cui titolo è imbarazzante in Italia, dato che non concorda con una nota frase detta nel 2005 da mons.Fisichella, rettore dell’università Gregoriana) :

 “Charles Darwin: 200 years from your birth, the Church of England owes you [Charles Darwin!] an apology for misunderstanding you and, by getting our first reaction wrong, encouraging others to misunderstand you still. We try to practise the old virtues of 'faith seeking understanding' and hope that makes some amends." Opposition to evolutionary theories is still "a litmus test of faithfulness" for some Christian movements, the Church will admit. It will say that such attitudes owe much to a fear of perceived threats to Christianity. The comments are included on a Church of England website promoting the views of Charles Darwin to be launched on Monday.

Molto bella e corretta anche, nella stessa pagina, l’ammissione della somiglianza con l’errore che la chiesa fece 350 anni fa con G.Galilei:The church made that mistake with G.Galilei’s astronomy, and has since realised its error. Some church people did it again in the 1860s with Charles Darwin’s theory of natural selection. So it is important to think again about Darwin’s impact on religious thinking, then and now – and the bicentenary of Darwin’s birth in 1809 is a good time to do so.”

Ecco qui il sito web che la Chiesa d’Inghilterra ha organizzato per festeggiare i 200 anni dalla nascita di Charles Darwin e per fare ammenda dei suoi errori nel passato. Si ricorda la storia della sua vita e i suoi rapporti con la chiesa e la fede.
Incredibile l’invito ad andare a leggere on line le sue opere (
The Complete Work of Charles Darwin Online). 
Incredibile anche (sembra di essere nel sito di Pikaia sui Darwin Days …) una pagina con i link alle iniziative scientifiche per festeggiare i 150/200 anni di Darwin. Un certo contrasto rispetto alla chiesa cattolica, che ha organizzato impegnativa iniziative autonome in un’ottica apparentemente (ma potranno cambiare orientamento…) critica più che autocritica. D’altronde la recente posizione di autorevoli cardinali sulla semplice dicendenza comune di tutti gli esseri viventi è fin troppo nota, tanto da finire persino su un video di successo in YouTube.
Da notare che nel sito darwinano della Chiesa d’Inghilterra non si parla ovviamente di una “valutazione critica” di Darwin (come si propone il convegno organizzato in Vaticano in marzo), ma di una valutazione critica del grave errore compiuto in questi 150 anni dalla chiesa d’Inghilterra, il cui comportamento ha forse influenzato il comportamento della Chiesa Cattolica (si può ricordare l’enciclica contro i naturalisti,
Humanum genus” del 1893).
Certo il 2009 non sarebbe l’occasione migliore per le valutazioni critiche … sono cose che, se fatte ai compleanni, sono sempre di cattivo gusto e indicano una scelta dei tempi scorretta. Altre iniziative  invece sarebbero auspicabili…
Mi sembra importante suggerire che anche la chiesa cattolica possa programmare un segno evidente di riconciliazione, per far capire ai suoi fedeli che è sbagliato umiliare la ragione e imporre alla scienza di ritrarsi di fronte alla teologia.
Oltre a togliere la parola “critiche” al sottotitolo del convegno [a meno di non  di aggiungere “della Chiesa” per adeguarsi in extremis alla posizione anglicana], potrebbe, come segno di  riparazione per una critica estrema e durata anche troppo a lungo – è stata confermata anche nel 2007! - sostituire con quello di Teilhard de Chardin il corpo del delinquente sepolto nella chiesa romana di Sant’Apollinare. Una prevalenza dei meriti culturali rispetto a quelli economici verrebbe apprezzata da molti, oltre che da quelli che sono tuttora angosciati per la sepoltura in esilio (in un modesto cimitero, a Poughkeepsie negli USA) di uno dei pochi religiosi che hanno cercato davvero di conciliare la fede con la scienza paleoantropologica di cui era esperto (un tentativo senza successo, non avendo –giustamente, la sua era un’ipotesi finalista - convinto la scienza ma tanto meno la chiesa, che mantiene attivo il Monitum del Santo Uffizio del 1962). Il 2009 potrebbe anche essere l’occasione per cestinare il Monitum.

Comunque si vedrà nei prossimi giorni/mesi/anni se e come il messaggio verrà recepito dai cattolici, molti dei quali (anche cardinali, per cui non si può far finta di non aver sbagliato!) rifiutano perfino di accettare l’origine comune degli esseri viventi nonostante il documento del card.Ratzinger del 2004.
Difficile quindi sostenere come un fatto la creazione di tutte le specie viventi raccontata nella Genesi; dovrebbe quindi scomparire dai programmi di religione per l’asilo e le elementari, trattandosi di filosofia e non di spiegazioni di fatti realmente avvenuti, come ovviamente credono i bambini di 3/10 anni.

 

13/9/08-IT

·         Questa sera nella trasmissione Ulisse (RAI3), verrà messo in onda un altro viaggio per mare, ancora più importante per la cultura occidentale, quello di Darwin (“Darwin: un viaggio lungo quattro miliardi di anni”). La puntata era già stata trasmessa il 13/5/06.
Si capirà come la giovane età e la curiosità di Darwin gli abbiano permesso di utilizzare al meglio la possibilità di interpretare l’enorme variabilità di esseri viventi e di ambienti che osservò e analizzo in cinque anni intorno al mondo. Si capirà anche come proprio gli anni successivi, in cui analizzò i suoi dati e li confrontò con tutte le conoscenze della biologia di allora, e ricercò una spiegazione razionale abbia portato a intuire e poi a dimostrare i meccanismi che spiegano come si fosse creata naturalmente, senza interventi magici, la variabilità degli esseri viventi. 

 

11/9/08-IT

·         Inizia oggi a Firenze il convegno “Evoluzione e Biodiversità Umana Comunicare la Storia Naturale dell'Uomo”.

 

11/9/08-VA

·         Inizia oggi il workshop “Evoluzione: nuove metodologie e vecchie teorie  organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana  [Strano, il titolo... Quali saranno queste vecchie teorie? La speranza è che mons.Ravasi abbia deciso di approvare la teoria dell’evoluzione in occasione dei 150 anni, invece di aspettare i 350?].

PS: Solo successivamente è stato messo in rete il programma, che indica come l’inziativa fosse davvero di alto livello scientifico e, anche per i tempi non ristretti, ha permesso un approfondimento e una discussione su temi … che ovviamente presuppongono la teoria dell’evoluzione! Gli argomenti sono stati 3: quello della classificazione degli afroteri (Eizirik, Stanyon e Seiffert), dell’evo-devo (Minelli e Gilbert) e della biologia molecolare (Buiatti, Barsacchi, Pesole e Hurlbut).

·         Il 16 settembre 2008, alle ore 11.00, presso la Sala Stampa Vaticana, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del Convegno STOQ 2009 ( 3/7 marzo 2009: L’Evoluzione biologica: fatti e teorie – Una valutazione critica 150 anni dopo l’ ‘Origine delle specie’ ”). Comunicato stampa.

[Anche qui il titolo è un po’ sospetto, anche se spunti interessanti ci sono nella pagina web con l’Argumentum del convegno.
In realtà la Chiesa non ha certo aspettato un’eternità prima di fare una “valutazione critica”, anzi non aveva mai smesso, senza pensare che, dai tempi di G.Galilei, non basta “pensare” per scalfire una teoria scientifica. I biologi invece per 150 anni hanno messo alla prova una scoperta così sensazionale. Sarebbe stato quindi meglio leggere oggi, dopo 150 anni di successi e conferme, che finalmente si fa anche “… una valutazione NON critica”, pur sapendo che la valutazione delle scoperte di Darwin, dopo 150, prevede anche tante critiche. Sarebbe importante però che non si usi Darwin come un alibi per disprezzare anche le scoperte, le smentite e le conferme successive - e di continuare a non capire la differenza fra le scoperte e le idee.
Sembra comunque che il titolo faccia sospettare che una svolta ci sia stata veramente negli ultimi anni, in quanto:
- dopo 137 anni, nel
1996, GP2 aveva detto chiaramente che “
Oggi … nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”. 

- dopo 145 anni, nel 2004, il card.Ratzinger aveva scritto che “Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione
- dopo 146 anni, nel2005; ecco cosa disse l’organizzatore del convegno che prevede già dal titolo che il Vaticano si occuperà di una “valutazione critica” di Darwin: “Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda. Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”  (Mons.Ravasi, 2005).].

·         In collaborazione con l'associazione Carl Friedrich von Weizsäcker, l'Ambasciata di Germania presso la Santa Sede organizza il convegno "L'importanza della scienza oggi - fede e ragione sul banco di prova" che si svolgerà nei giorni 26 e 27 settembre 2008 alla Pontificia Università Gregoriana. (Qui Programma e Interventi).
Lo spazio lasciato alla scienza sembra piuttosto limitato. L’apertura del convegno verrà fatta da mons.Fisichella, che speriamo abbia cambiato idea: si era mobilitato meno di un anno fa -
TG2 del 29/11/07 - per pubblicizzare l’incredibile libro contro l’evoluzione come fatto di R.AIberoni, mettendo in atto una sua dichiarazione del 2005 (“Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede”; MicroMega, giugno 2005)”, ben poco in linea con le opinioni di GP2 nel 1988.
I successivi quattro interventi iniziali sono di un economista, un filosofo e un teologo, a cui si aggiunge il fisico Zichichi nelle vesti di “naturalista”. L’unico altro “scienziato” al convegno (a meno che non si intenda ampliare il termine “scienza”  fino a comprendere anche le “scienze religiose) sembra essere V.Sgaramella, che già ha sperimentato, suo malgrado, come si fanno “passi indietro” …

 

9/9/08-USA

·         Su PNAS un articolo di Mann (“Proxy-based reconstructions of hemispheric and global surface temperature variations over the past two millennia“) sui cambiamenti della temperatura terrestre negli ultimi duemila anni. Si evidenzia il fatto che se la temperatura attuale non è certo una novità (qualche decina di milioni di anni fa faceva ben più caldo e qualche decina di migliaia di anni fa faceva ben più freddo …) l’incremento di 0.7 gradi in un secolo – che sembra preoccupi meno nonostante i tempi lunghi e l’inerzia di un processo planetario - è invece una novità, almeno negli ultimi 2000 anni. Come possiamo immaginare, l’argomento è molto seguito soprattutto dagli olandesi (metà del paese è già oggi sotto il livello del mare), molto preoccupati di doversi un giorno spostare in qualche paese o continente vicino se non spendono un sacco di soldi per alzare o proteggere tutto. Stesse angosce anche negli stati USA del golfo del Messico, per non parlare del Bangladesh …
Qualche giorno fa (5/9/08) un articolo di Scientific American (“How Much Will Vanishing Glaciers Raise Sea Levels?”), accompagnato da immagini e simulazioni, commentava un articolo su Science di Tad Pfeffer. E’ importante ricordare, quando si leggono certi titoli e certi articoli in cui si parla di “metri”, che l’innalzamento marino previsto in un secolo dal  4’ report dell’IPCC (2007), che alcuni criticano come catastrofista, è di 18 (minimo)-60 (massimo) centimetri …

 

8/9/08-VA

·         Oggi è il primo anniversario di un documento, firmato nel 2007 a Sibiu, che avrebbe voluto coordinare il lavoro delle diverse decine di chiese cristiane europee attorno a problemi e valori comuni. Appunto perché si cercava di non litigare, sull’aborto e sul momento di inizio della vita – un problema su cui in Italia con i laici sembra non si possa proprio discutere - si era preferito addirittura non scrivere nulla per non scendere a compromessi con i le chiese protestanti, favorevoli alle leggi sull’aborto. 
Il documento era invece stranamente molto chiaro e deciso sull’allarme per il degrado ambientale e per i pericoli del riscaldamento globale.
Forse qualcuno ha notato cosa si è fatto in questi ultimi giorni per seguire la decima raccomandazione (“Raccomandiamo che il periodo che va dal 1 settembre al 4 ottobre venga dedicato a pregare per la salvaguardia del creato e alla promozione di stili di vita sostenibili per contribuire a invertire la tendenza del cambiamento climatico”) o l’ottava che invita a valutare la “responsabilità europea nei confronti della giustizia ecologica, davanti alla minaccia dei cambiamenti climatici”?.
Meglio non ricordare la nona raccomandazione: “Lavoriamo per contrastare il suo vergognoso sfruttamento, a causa del quale tutta la creazione geme aspettando la redenzione (cf. Rm 8, 22-23) e ci impegniamo  per la riconciliazione fra l’umanità e la natura.” Da notare che il termine utilizzato ricorda un po’ la denuncia ben poco citata del papa (Velletri e Castelgandolfo, 23/9/08) per il “rovinoso sfruttamento” “denunciato con crescente evidenza” dalla “emergenza della fame e da quella ecologica
Alcune iniziative papali immediatamente successive a questa decisione (la Stampa, 14/10/07) erano un chiaro invito a seguire il Vaticano nel rispetto delle decisioni di Kyoto ( “La nostra sfida è che lo Stato della Città del Vaticano raggiunga gli obiettivi europei prima dell'Europa”), come l’acquisto di quote per “compensare la quantità di gas tossici che la città pontificia immette ogni anno nell'atmosfera terrestre”. Anche queste notizie (chiaramente indicative dell’accettazione del criterio dell’impronta ecologica e del protocollo di Kyoto) hanno avuto vita un po’ clandestina.
Come avviene per l’evoluzione biologica, sembra che anche per quanto riguarda i problemi ambientali, e dopo solo un anno, non ci siano molti disposti a seguire il papa nelle sue preoccupazioni per gli effetti negativi anche sull’ambiente della logica del profitto.

[Sembra di capire che i problemi dell’evoluzione, dell’ambiente e dell’origine e fine della vita umana siano problemi che non possono essere lasciati solo agli scienziati, ma penso sia facile dimostrare che senza un po’ di scienza, coscienza e coerenza … la ragione non può che mostrare sbandamenti … e bastano 366 giorni per dimenticare le promesse e gli impegni presi].

 

8/9/08-IT

·         Questa sera a Cremaappuntamenti con il Caffè Filosofico, con un incontro dal titolo La teoria dell’evoluzione: nuove scoperte e antichi nemici; relatore della serata il professor Telmo Pievani. L’incontro serale è il primo di un progetto che vedrà tre appuntamenti, tra settembre e novembre, dedicati al dibattito tra creazionismo ed evoluzionismo, sempre vivo in ambito accademico”

·         Qualcuno si era davvero infuriato, altri un po’ meno, quando a fine giugno si era scoperto che, fra le altre novità, nel partito di Zapatero c’era qualcuno che voleva riconoscere i diritti delle scimmie antropomorfe, la cui sopravvivenza era davvero ben più minacciata di quella degli orsi polari. Si viene oggi a sapere (“Ecuador Constitution Would Grant Inalienable Rights To Nature”) che a fine mese (nel referendum del 28 che sembra preannunciare un risultato favorevole) verrà approvata la nuova costituzione dell’Ecuador, che presenta addirittura una parte sui diritti della natura, il cui primo articolo prevede che “1- Nature or Pachamama, where life is reproduced and exists, has the right to exist, persist, maintain and regenerate its vital cycles, structure, functions and its processes in evolution.”
Ci sono poi altri 5 articoli sul tema. La natura, associata al nome di Dio, è presente anche nel Preambolo: “Nosotras y nosotros, el pueblo soberano del Ecuador, reconociendo nuestras raíces milenarias, forjadas por mujeres y hombres de distintos pueblos, celebrando a la naturaleza, la Pacha Mama, de la que somos parte y que es vital para nuestra existencia, invocando el nombre de Dios y reconociendo nuestras diversas formas de religiosidad y espiritualidad, apelando a la sabiduría de todas las culturas que nos enriquecen como sociedad.”

[Per chi non la conoscesse, qui si può scoprire “Ques es la pachamama?” (interessante verificare come fra gli equadoregni questo culto di madre natura riesca a convivere con una religione importata solo da qualche secolo – si, certo, la stavano già cercando “nelle loro ricche tradizioni religiose” … - e tradizionalmente meno rispettosa della natura)].

 

7/9/08-IT

·         Articolo del Foglio sul riscaldamento globale (“Perché ogni nuova previsione sul global warming rischia di essere sballata”); curioso notare come le frasi dette da un ricercatore del CNR alla presentazione di una mostra per il Meeting di Rimini (“la temperatura media degli ultimi anni non è in aumento”, ”non ci sono prove certe di un fenomeno di riscaldamento globale”, “l’aumento delle temperature degli oceani è di 0,1 gradi centigradi ma la temperatura media globale è scesa”, “con riferimento al periodo 1960-1990 si è osservato un aumento delle temperature”) trovino una sintesi un po’ troppo autorevole, dopo un processo di selezione (“ll Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Italia rende noto che la "temperatura media degli ultimi anni non è in aumento") e che si renda addirittura innocua (“il più catastrofico scenario dell'IPCC prevede un innalzamento dei mari di dieci centimetri in cento anni”) una previsione dell’IPCC (2007) sull’innalzamento di mari in un secolo (18-60 cm) … Curioso che una sintesi simile a quella del Foglio si trovi anche in un articolo – più corretto su questo punto - dell’agenzia Zenit del 30/8 (“Il Meeting si scalda sul cambiamento climatico”), dove si legge che “secondo il ricercatore del CNR non ci sono prove certe di un fenomeno di riscaldamento globale".
Come punti di riferimento abbiamo comunque Lindzen, l’esperto convocato per il Meeting di Rimini ha confermato che “c'è un aumento accertato di qualche decimo di grado” (lui pensa siano 0,5 in un secolo, mentre l’IPCC dice 0,6±0,2); lo stesso avevano pensato collettivamente (ma l’articolo … è firmato dallo stesso ricercatore) ai primi di agosto gli organizzatori della mostra al Meeting (“la temperatura media del nostro pianeta è, negli ultimi decenni, in aumento”, “Ci sono indicazioni, non certezze, che il fattore delle attività umane, tra gli altri fattori, possa contribuire al cambiamento del clima.”, “Buona parte di questi scienziati - non tutti-  sono portati a pensare dalle loro analisi che le attività umane giochino un ruolo importante nel cambiamento in corso”).
Un altro punto di riferimento non meno importante e stabile è che … i 2600 esperti che hanno firmato il  4’ report dell’IPCC (2007) … sono riusciti a mettersi d’accordo …

 

7/9/08-USA

·         Si conclude oggi con la quarta puntata, il racconto di un paio di fanciulle (non certo antievoluzioniste…) che arditamente si sono introdotte di persona nella sede del Discovery Institute semplicemente suonando il campanello; mostrando – senza ridere di fronte a nessuna sciocchezza - una grande fede creazionista sono riuscite anche a farsi ricevere e a intrattenersi in “artificiose” discussioni con uno dei responsabili (il biologo Luskin), (Parte 1, Parte 2, parte 3, parte 4 del loro rapporto in internet sull’incursione). Curioso il fatto che a nessuno fosse venuto prima in mente di andare a suonare al campanello al DI di Seattle per vedere se davvero al Discovery Institute ci fosse qualcuno che faceva ricerca. In effetti le fanciulle hanno scoperto che almeno Luskin si qualifica come ricercatore … Incredibile che questo ufficio riesca a produrre materiale propagandistico capace di ostacolare il progresso scientifico nonostante le sconfitte e le confessioni continuino a creare crepe nel loro progetto culturale. Purtroppo, si sa, non tutti lo sanno o le vedono.

 

6/9/08-IT

·         Un’altra notizia divertente … in un blog italiano ignoravano – tra le altre cose - il fatto che Onion fosse un giornale umoristico (qui un loro splendido articolo su un’alternativa “intelligente” alla teoria della gravità …) … e alcuni lettori ci sono cascati … deprimente …  Nella voce di Wikipedia “Poe’s law” (una legge recente, nata sul web l’11/8/05 … poco nota in Italia) si mette giustamente un link alla rivista “The Onion” che abilmente gioca un po’ sulle diverse varianti di questa legge.
Da non trascurare è l’”interessante” frase “
Anche perché di cani-quaglia fossili non ce ne sono”; dimostra infatti l’arrivo (forse è il primo avvistamento in Italia) di un errore di interpretazione della teoria dell’evoluzione estremamente raro, finora avvistato solo fra i creazionisti più tosti degli Stati Uniti; anche grazie a questa manifestazione del suo pensiero l’autore, un attore che si batte e si sbatte per la causa creazionista, Kirk Cameron, è diventato giustamente famoso e l’impresa è stata archiviata a futura memoria su YouTube.
Da notare (molto bravo il regista a non perdere la scena …) la reazione dei due evoluzionisti presenti al dibattito alla vista del disegno di un improbabile coccodrillo-anatra (crocoduck, se qualcuno vuole cercare altro materiale su internet…) che smentirebbe Darwin in quanto nessuno l’ha mai visto: il maschietto perde completamente il controllo in quanto si vede bene che non riesce a trattenere un “MY GOD!”, poco adatto al suo ruolo di scienziato materialista. La sua collega abbassando velocemente la testa cerca di evitare che le sue emozioni e i movimenti delle labbra possano essere registrate e diffuse.
Non sembra invece ancora arrivata in Italia la dimostrazione – già per questo erano diventati famosi sempre quei due - di come la banana sia stata “progettata” per la mano e la bocca dell’uomo; anche questa impresa è stata immortalata su YouTube. Oltre al video sono spassosi (ma meno …) anche i commenti (uno giustamente chiede di sapere chi abbia invece progettato l’anguria …).
Questo video è una buona conferma della
Poe’s law”; non è stata un’idea sbagliata.

·         NB: Nel sito del blog compaiono comunque tante altre frasi “significative” che pretenderebbero una riflessione, anche se gli effetti comunque sono da tempo evidenti nel degrado culturale del nostro paese.
Una per esempio è “
si usano soldi di tutti per fare cose che molti non approvano o comunque sono disinteressati a sapere”.
Sembra quindi che non tutti apprezzino l’uscita dal medioevo, l’aumento della durata della vita (e magari pretendono anche l’antibiotico o l’anestesia!?) e che altri sappiano molto meglio – e insistono pure a spiegargliela …! - una cosa inutile (“
che molti non approvano o comunque sono disinteressati a sapere”) come l’unitarietà dei meccanismi che influenzano l’evoluzione del mondo vivente, alla base anche della medicina attuale. Insomma usare sì ma sapere perché, NO.
In effetti è vero: cosa cambia se non si sa se è il sole o la terra che fanno il giro più lungo o se la terra è piatta ...  per fortuna sta arrivando in Italia tanta gente interessata anche a far imparare ai propri figli tutto quello che il mondo occidentale ha scoperto negli ultimi secoli  … ma che per molto tempo non voleva o non permetteva che loro imparassero.

 

6/9/08-TR

·         La notizia è divertente, anche se non recente. A pag.244 dell’”Atlante della creazione”, il libro del creazionista turco (ora in prigione per tre anni) che è arrivato in tante scuole italiane (e possiamo solo sperare che non sia stato messo in biblioteca!), oltre alle altre falsità, è stata usata la foto di un’esca per pesci, allo scopo di mostrare la somiglianza con un fossile! Viene illustrato qui in questo sito internet, dove viene mostrato anche il link al sito di un bravissimo “creatore” (… di esche da pesca…)

 

5/9/08-IT

·         Di Darwin, di teoria dell’evoluzione e forse anche di antievoluzionismo si parlerà oggi a Udine, alle 18.30. In occasione della mostra “La scimmia nuda” (prolungata fino al 21 settembre) ci sarà un dibattito con T.Pievani, di cui parla un suo articolo oggi sul  Messaggero Veneto (“L’umanità, Darwin e il Neocreazionismo”). Nell’articolo si parla anche della truffa dell’Intelliget Design modello USA e del processo di Harrisburg/Dover, che nel 2005 ha permesso di dimostrare che l’ID era appunto una truffa, ma non si cita ancora la recente intervista in cui uno dei suoi “profeti”  (Medved, 6/8/08: “One on One: Broadcast views”) incredibilmente lo conferma.

·         Articolo del Foglio sul riscaldamento globale (“Perché ogni nuova previsione sul global warming rischia di essere sballata”); curioso notare come le frasi dette da un ricercatore del CNR alla presentazione di una mostra per il Meeting di Rimini (“la temperatura media degli ultimi anni non è in aumento”, ”non ci sono prove certe di un fenomeno di riscaldamento globale”, “l’aumento delle temperature degli oceani è di 0,1 gradi centigradi ma la temperatura media globale è scesa”, “con riferimento al periodo 1960-1990 si è osservato un aumento delle temperature”) si trasformino dopo un processo di selezione (“ll Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Italia rende noto che la "temperatura media degli ultimi anni non è in aumento") e che si renda addirittura innocua (“il più catastrofico scenario dell'IPCC prevede un innalzamento dei mari di dieci centimetri in cento anni”) una previsione dell’IPCC sull’innalzamento di mari in un secolo (18-60 cm) …

 

5/9/08-USA

·         Sul sito movieplayer informano che stanno iniziando a girare un film sulla vita di C.Darwin, mettendo a fuoco soprattutto il suo rapporto con la moglie Emma, semre molto preoccupata per la sorte dell’anima del marito …

·         Nel blog Evolving Thoughts si discute (“Darwin, God and chance”) del ruolo del caso (in relazione o in alternativa a Dio), a partire da un articolo (“Darwin was wrong!”) di PhiI Dowe.

·         E si è arrivati finalmente al 900’ “Steve del NCSE”. Solo leggendo questo articolo (“Project Steve: n = 900”)  nel sito del National Center for Science Education (che ce la mette tutta per difendere la cultura occidentale ostacolando l’insegnamento del creazionismo nelle scuole USA) si può capire perché sono tutti contenti della tappa raggiunta e sperano di raccogliere altri Steve favorevoli alla teoria dell’evoluzione. Le firme dei 900 Steve (o altri scienziati con PhD e con un nome simile a quello di Gould …) contrastano un elenco di firme, per ora fermo a 600 nomi, di creazionisti che hanno però un nome qualsiasi e non hanno PhD in materie biologiche o scientifiche. Il successo di questa raccolta di firme è quindi schiacciante. Qui la mascotte del progetto …  il prof.Steve Steve.

 

4/9/08-CH

·         Viene presentato oggi a Ginevra nella sede dell’IUCN, per la prima volta in Europa, un film “Hotspot revisited” prodotto dalla Dancing Star Foundation in collaborazione con Conservation International e sostenuto dall’IUCN. Il film si basa sul  libro “HOTSPOTS Revisited: Earth's Biologically Richest And Most Endangered Terrestrial Ecoregions, di Russell A. Mittermeier, et.al. e segue Russell Mittermaier (presidente di CI e in alcuni di questi hotspots (in Madagascar, Brasile, Peru, Cile, U.S. e New Zealand) meritevoli di conservazione per mantenere la biodiversità. PDF FILE: "HOTSPOTS" Flyer. View Trailer.
Un altro film della DSF,No vacancy (View Trailer, sito web, testo) è tratto dal libro “No Vacancy: Global Responses to the Human Population Explosion”, e riguarda l’incremento demografico e le soluzioni possibili ai problemi che crea.
Questo film sarà presentato a Torino al Cinemambiente Environmental Film Festival dal 16 al 21/10
A proposito … in ottobre, dal 5 al 14, ci sarà a Barcellona “The IUCN World Conservation Congress”.

 

4/9/08-IT

·         Interessante iniziativa di una società scientifica, la World Society of Vertebrate Paleontology, che oggi invita i “Louisiana citizens and legislators to repeal the “Louisiana Science Education Act” and to prohibit the injection of religious content in America’s public school classrooms. The SVP added its voice to those of other leading scientific societies, scientists and citizens concerned about Louisiana’s new “Science Education Act” (the Act). SVP says the Act intends to garner support and legal protection for the introduction of religious, creationist concepts, including intelligent design, in public school science curricula. By permitting instructional materials that are not reviewed by the state’s science standards committees, the Louisiana Act and those like it encourage teachers and administrators to work outside these standards”. La notizia nel sito della WSVP.

 

3/9/08-IT

·         Si parlerà di Darwin anche al Festival della Letteratura di Mantova. Se ne parlerà sabato 6 alle 10.30 con T. Pievani e un recente entusiasta ammiratore di Darwin, di cui ha ripercorso in modo originale una parte del glorioso viaggio intorno al mondo, P.Roversi [che poi dovrà fare rotta verso Pavia, dove lo aspetta alle 18 un’altra iniziativa e una premiazione al “Festival dei Saperi”].

 

2/9/08-IT

·         Su G.Galilei una recensione di C.Castellacci del libro di Cameron M. Smith, Charles Sullivan “I falsi miti dell'evoluzione. Top ten degli errori più comuni” (Dedalo 2008, pp. 200, euro 11,90). “La lista dei falsi miti dell'evoluzione potrebbe essere lunga. Cameron Smith e Charles Sullivan, un archeologo e un filosofo, l'hanno passata in rassegna selezionando una "top ten" degli errori più comuni. Nonostante la diversità tra gli Stati Uniti e il nostro paese, soprattutto per ciò che riguarda la diversa forza del creazionismo come fenomeno politico organizzato, quelli discussi dagli autori sono miti familiari anche a noi: chi non ha mai sentito dire, per esempio, che l'evoluzione è "la sopravvivenza del più adatto", che "è basata sul caso", o che "è solo una teoria"?”

 

2/908-USA

·         Sul New York Times un articolo di C.Zimmer (“Gaming Evolves“) su un nuovo gioco di simulazione per computer (Spores) che vorrebbe riprodurre i meccanismi del processo evolutivo (anche se si concentra soprattutto i meccanismi di adattamento all’ambiente e sui vincoli forma/funzione). Che la somiglianza non sia tanta, lo chiarisce anche J.Hawks nel suo blog.

 

1/9/08-UK

·         Importante articolo pubblicato su Nature (“Genes mirror geography within Europe“) da John Novembre e altri ricercatori che hanno analizzato 500.000 singole mutazioni nel DNA (SNP) di circa 3000 europei provenienti da varie nazioni. Utilizzando il metodo della PCA per l’analisi e la rappresentazione grafica dei dati, ottengono un’impressionante mappa di somiglianze/distanze fra i 1300 DNA, abbastanza sovrapponibile alla mappa dell’Europa.
Giusto un argomento interessante da discutere al prossimo convegno a Firenze (“Evoluzione e biodiversità umana”). In particolare sconcerta il fatto che in un continente in cui le popolazioni nei secoli e millenni passati spesso si sono spostate “The map was so accurate that when Novembre's team placed a geopolitical map over their genetic "map", half of the genomes landed within 310 kilometres of their country of origin, while 90% fell within 700 km.
Purtroppo in Italia se ne può discutere ancora poco su internet.
Negli USA invece sono molti i blog che stanno rilanciando la discussione anche fra i lettori, utilizzando lo srtrumento web per migliorare la “public understanding of science”, la capacità del pubblico di comprendere e quindi di apprezzare quello che gli scienziati scoprono e il metodo di lavoro che usano per arrivare a queste scoperte, che certamente agli antievoluzionisti di diverso tipo non interessano.
Se ne parla quindi in “
Race/history evolution notes”,  Prometheus Untenured, chisblassternardone”,  Gene expression”. Qui altre figure e dati supplementari.
Da ricordare che un articolo di Lao et.al, simile, ma con risultati e immagini meno impressionanti, era uscito da poco, a metà agosto (“Correlation between Genetic and Geographic Structure in Europe”) e presentava dati su 500K SNP del DNA nucleare di 2500 individui di 26 diverse popolazioni europee. L’articolo era stato anche discusso su diversi blog (Dienekes, Gene  expression, Anthropology net)

 

1/9/08-VA

·         A proposito di un chiarimento che sembrerebbe assolutamente necessario su una frase che il Papa ha detto a Bressanone il 9/8/08 (R.Vaticana) in un incontro con i sacerdoti della diocesi, un sito vaticano l’1/9/08 cita questa iniziativa di Bressanone (“L’importanza della teologia della creazione”). Pensate che abbiano citato e spiegato meglio questa frase del Papa sulla teoria dell’evoluzione: la teoria dell’evoluzione vede la verità, ma ne vede soltanto metà: non vede che dietro c’è lo Spirito della creazione? Forse è importante notare che il sito (osservatorio Van Tuan) è vicino al Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace? Sì, giusto, è proprio quello diretto dal card.Martino… sembra che in internet siano, dopo un mese, solo 9 le pagine web indicizzate da Google che la riportano; qualcuno censura il Papa…? Le frasi degli antievoluzionisti cattolici – forse non ortodossi … - invece dilagano – e già il giorno dopo … qualcuno se ne  preoccupa? Il responsabile del progresso culturale, Mons.Ravasi, viene informato? Possibile che solo F.Facchini ieri (“Evoluzione, mezza verità”) se ne sia accorto? E’ l’unico, oltre a questa pagina, che cerca di commentare la frase; gli altri siti la riportano solo. Forse anche loro sono giustamente perplessi?]

 

1/9/08-IT

·         Dev’essere il momento buono per il dinamico mons.Sebastiano del Veneto. Oggi anche il direttore del Gazzettino ha ritenuto meritevole di pubblicazione (in Veneto) la lettera (“Odifreddi tra Darwin e Einstein”), già comparsa sull’Avvenire due giorni fa, che contesta la presenza di Odifreddi a Sarzana (in Toscana). Un paio di frasi (già un altro paio erano state citate due giorni fa, fanno capire perché il direttore non gli risponde … ma non fanno capire perché o per chi abbia pubblicato la lettera:

·       Odifreddi potrebbe essere creativo in qualche ramo della matematica dacché l'antropologia si evolve in biologia genetica, in cui basta un cromosoma per segnare i limiti di una specie. Trasferito al regno vegetativo l'evoluzionismo rimare [sic]; da un innesto si può fare un ibrido, mentre la rosa originaria bianca o rossa, rimane tale”.

·       “… E' un problema di numeri ordinali (primo, secondo) e non solo cardinali quantici (uno,due). Dopo la matematica fisica, viene la metafisica. Se l'epifenomeno è spirituale, l'uomo è uomo, per struttura di intenzionalità ordinale anche quando per imperfezione cardinale non dice la parola Dio o meglio il Primo. Odifreddi con l'onestà di Einstein, dovrebbe riconoscere che la relatività sta al di qua di una porta chiusa, la cui chiave è la ordinalità.

[Ci sarebbero dei miglioramenti … se anche per i quotidiani  si prevedesse la “peer review”… ltre al controllo dei direttori?]

·         Anche sul Domenicale si leggono frasi un po’ sconcertanti e in libertà sulla proposta della commissione Cultura spagnola di rafforzare la protezione alle antropomorfe.  ormai in estinzione (“Shock the monkey, Zapatero-style”); dopo ragionamenti che non riguardano afffatto la raccomandazione della commissione al governo spagnolo, si elencano i “misfatti” di Zapatero e dei laicisti. Curiosa l’accusa all’innocente Zapatero [… e non ad alcuni autorevoli italiani, che sarebbero testimonial ben più adatti] di voler negare alcuni principi morali come l’indissolubilità del matrimonio …; ci si dimentica poi di ricordare ai lettori che in Italia la legge da tempo prevede il divorzio, che nessuno – a parte forse quelli che hanno scelto il celibato - vuole abolirlo, e che la Sacra Rota si occupa spesso di problemi simili …
L’articolo si conclude con una visione che vorrebbe essere apocalittica: “No, qui ricorre a una nuova metafisica. Per legge non c’è più Dio, non c’è più creazione: c’è Darwin e c’è l’evoluzionismo a spiegare tutti i perché del nostro essere sulla Terra”.
Non credo che una legge possa abolire la creazione, né che ci sia alcun rapporto con la difesa delle antropomorfe.
Curioso il fatto che nell’articolo si ricordi che un “Papa moderno, Paolo VI, si domandò se non si possa riconoscere agli animali un qualche tipo di anima. In realtà la Bibbia non eleva steccati tra i vari regni del creato”.
Se la stessa idea fosse venuta anche a Zapatero, sarebbe stato difficile sostenere che “sono due ordini diversi del creato a ciascuno dei quali è dovuto il rispetto che si deve ad ogni creatura. È questa la visione del mondo contro la quale si schiera la legge di Zapatero sulle scimmie”.

 

 

 

 

AGOSTO 2008                                                                                                                                                   

31/8/08-IT

·         Nell’edizione di Bologna dell’Avvenire viene intervistato F.Facchini (“Evoluzione, mezza verità”) in occasione della presentazione al Meeting di Rimini del suo ultimo libro “Le sfide dell’evoluzione. In armonia fra scienza e fede”. La frase più importante, che probabilmente farà contenti molti cattolici è quella in cui rimuove un problema che da 150 anni li angoscia alcuni, non tanti …). Dice infatti, immagino rivolgendosi ai lettori cattolici, che “è possibile sostenere la teoria dell’evoluzione senza essere darwinisti”, spiegandolo con il fatto che i cattolici avevano in testa una concezione sbagliata del mondo, una concezione non evolutiva ma conseguenza di una visione statica della creazione.

[Non è comunque chiaro a questo punto se vale anche il ragionamento contrario, se chi critica le scoperte fatte da Darwin e dai neodarwinisti (selezione naturale, mutazioni casuali, leggi della genetica basate sul caso, ecc.) deve essere considerato favorevole o contrario alla teoria dell’evoluzione … e non è nemmeno chiaro cosa questo significhi per i cattolici; l’unica cosa chiara è che comunque sembra avessero interpretato male la creazione, immaginandola statica….
O forse semplicemente intendeva riferirsi all’evoluzione come fatto, che però era già intuita anche dal nonno di Darwin ..
. ]

Nonostante questa spiegazione, il giornalista insiste con le critiche e propone una domanda in cui la teoria di Darwin risulterebbe complessa [?] e (spesso) poco soddisfacente.
Nella risposta F.Facchini cita la recente ambigua dichiarazione del Papa a Bressanone (
la teoria dell’evoluzione vede la verità, ma ne vede soltanto metà: non vede che dietro c’è lo Spirito della creazione”) in cui sembrava dicesse [ma la mia interpretazione DEVE essere scorretta…] che la teoria dell’evoluzione attuale è al 100% vera ma che spiega solo il 50% della verità, non considerando il rimanente 50% di verità: lo “spirito della creazione”. Anche F.Facchini sembra confermare però questa interpretazione, ma precisa che non c’è niente da fare, ma “alla scienza è preclusa quella parte di verità inerente il significato delle cose, accessibile solo attraverso forme di conoscenza come la filosofia [quale?] e la fede [quale?]”.

[Se è preclusa non significa che la scienza ha fatto il massimo possibile? Perché non applaudire, allora? Perchè negare questa soddisfazione a chi ha scoperto il meccanismo - caso e selezione naturale … oltre a tutti i movimenti dei continenti e tantissimi altri geniali effetti speciali difficili da scoprire … – attraverso cui Dio agirebbe?]

Ripete poi, e non è una novità (ma moltissimi, come il card.Martino, il card.Lorizio o mons.Fisichella, non sono affatto d’accordo … e quando glielo si chiede lo dimostrano) che “non bisogna ricavare dalla scienza quello che non può dire né far dire alla fede quello che essa non vuole dire in quanto estranea alla sua competenza, come i problemi di ordine scientifico”.

Curioso il fatto che in realtà si fa dire spesso alla scienza quello che NON VUOLE dire e si fa dire alla fede quello che NON PUO’ dire…e che comunque il più autorevole mons.Fisichella era personalmente di opinione nettamente contraria a questa idea dei magisteri non sovrapposti che sembrava piacere – ma solo nel 2005 -  anche a mons.Ravasi: Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede(Mons,.Fisichella, MicroMega, giugno 2005)

·         A Firenze nei giorni 11/12 settembre si terrà nel Palazzo Nonfinito in Via del Proconsolo 12 il convegno “Evoluzione e biodiversità umana” (Comunicare la Storia Naturale dell'Uomo). PROGRAMMA. RIASSUNTI degli interventi.
Il tema dell’origine della specie umana e della sua evoluzione, così come quello della diversità biologica delle popolazioni umane viventi (la ‘biodiversità umana’) rivestono un grande interesse nella società attuale, in quanto sono argomenti dai quali ci sentiamo coinvolti in maniera diretta. Molto spesso, tuttavia, la percezione che l’opinione pubblica ha dell’evoluzione umana (ma anche della diversità) è condizionata da pregiudizi e influenzata da luoghi comuni che rischiano di falsarne la corretta interpretazione deformandone  il reale significato.

Questo è tanto più vero per quello che riguarda il tema della diversità biologica delle popolazioni umane viventi, che, aldilà degli aspetti di interesse scientifico che può suscitare, influenza anche aspetti del vivere quotidiano nella nostra società sempre più multiculturale.

I protagonisti che, da prospettive diverse anche se spesso in interazione, si occupano di aspetti della comunicazione al pubblico si possono identificare nelle istituzioni universitarie, dove i temi sono oggetto di didattica e di ricerca; nei musei scientifici (musei di antropologia o esposizioni tematiche in musei naturalistici, mostre, …); nella scuola (nonostante la recente ‘revisione’ dei programmi scolastici). Inoltre questi temi sono argomento di libri, articoli di riviste e di giornali ma anche di comunicazione a livello di radio e televisione. L’Associazione Nazionale Musei Scientifici (ANMS), insieme al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, e con la compartecipazione dell’Istituto Italiano di Antropologia (IsITA), organizza un convegno nazionale per discutere di questi temi”.

 

30/8/08-IT

·         Curiosa davvero la lettera di un monsignore (e teologo) del Veneto, che il direttore dell’Avvenire ha ritenuto importante pubblicare oggi a pag.35 come terzo intervento contro le tre presenze di Odifreddi a Sarzana, dove leggerà per ben tre serate testi –sempre diversi … - di Charles Darwin (“ODIFREDDI E DARWIN AL FESTIVAL DI SARZANA”).
Proprio domani sull’Avvenire si leggerà un intervista di mons.F.Facchini con una frase che dovrebbe finalmente porre termine immediatamente all’anacronistico “antidarwinismo” cattolico; scriverà infatti che: “
è possibile sostenere la teoria dell’evoluzione senza essere darwinisti”.
Speriamo che l’intervento “antidarwinista” di oggi sia quindi l’ultimo, anche perché … provate a leggere come risolverebbe il contrasto fra scienza e Genesi … con una originale doppia creazione della stessa specie! :

Non vi sarebbe difficoltà per chi crede nell'onnipotenza di Dio, supporre una doppia creazione dal fango o dalla scimmia. Spiegherebbe la memoria storica ontogenetica che ripete la filogenetica, donde la preferenza per l'una o l'altra ipotesi. Il problema più a monte (non tanto questa o quella), é se l'anima è epifenomeno energetico della materia (molto suggestivo attualmente per la vacuità dell'atomo), oppure se è infusione, slancio vitale, quindi spirito che come in un pentagono invertito, investe dalla cima il quadrato della vita vegetativo-sensitiva”.

·         A Pavia dal 3 al 7 settembre si svolgerà il “Festival dei Saperi” che quest’anno è dedicato al tema dei “Linguaggi della creatività: Matematica e Musica”. Come si vede dal programma, solo un piccolo spazio sarà dedicato alla biologia (Conferenze sulle molecole e la vita, e sulle biotecnologie) e all’evoluzione (sabato 6 alle 6 verrà infatti consegnato, al teatro Fraschini, un premio per la divulgazione scientifica a Patrizio Roversi, certamente dovuto al suo programma su Darwin.

 

29/8/09-VA

·         Proprio non si capisce bene cosa stia succedendo nel mondo cattolico sui problemi ambientali. Proprio in questi giorni alcuni scienziati cattolici da Rimini invitano gli italiani (e immagino anche la chiesa cattolica) a lasciar perdere le preoccupazioni della maggioranza degli scienziati per il riscaldamento globale e perfino il protocollo di Kyoto (“Per fare quello che chiede, dovremmo tornare al 1900”).
Nel contempo proprio il Vaticano (“Progetti per installare pannelli fotovoltaici in Vaticano”) procede imperturbabile secondo le indicazioni dell’anno scorso (documento di Sibiu dell’8/9/07 e discorso del papa a Gastelgandolfo  del 23/9/07) per mettersi in regola … col protocollo di Kyoto; e addirittura senza nascondere la sfida con gli altri paesi europei, per i quali ovviamente la strada è ben più lunga e complicata, e lo diventa ancor di più se ci si mette anche un esperto che dica addirittura che
«Se il modello [climatico] fosse realistico vorrebbe dire che Dio non è stato un buon progettista, che la macchina-clima funziona male” [non sembra nemmeno una frase del card.Ballarmino, se è vero che la Chiesa usava la ragione più di G.Galilei…]. Secondo mons.Ravasi, in questa frase ci sarebbe una confusione fra due piani diversi, “i piani della scienza da una parte, e della fede o della teologia dall’altra”.
Per non parlare della frase del papa scelta in modo da sostenere che “dalla scienza non possiamo aspettarci i criteri per intervenire, quando si tratta di affrontare i problemi connessi al clima stesso», criteri suggeriti invece dalle parole del Santo Padre”. Anche su questo mons.Ravasi nel 2005 sarebbe rimasto perplesso, dato che crede che la climatologia sia “…
un settore che non lo riguarda. Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”.
Comunque, e lo leggiamo oggi, il Vaticano sfida i paesi europei sul protocollo di Kyoto. [Che voglia tornare all’800 per quanto riguarda l’evoluzionismo … non c’è dubbio…]

 

29/8/08-IT

·         Sul Giornale un articolo, in positivo fin dal titolo (“Sarzana è creatività: 60 eventi in tre giorni“), sul “Festival della mente” di Sarzana. Non compare nessuno degli appunti polemici che sono stati pubblicati dal Corriere e dall’Avvenire, e Odifreddi è presentato in modo positivo: Sold out per Odifreddi Già tutto esaurito per le tre letture di Piergiorgio Odifreddi, ospite affezionato del Festival fin dalle prime edizioni, che dopo G.Galilei ed Einstein quest’anno affronterà la figura di Darwin.”

·         Immediata replica di F.Facchini sull’Avvenire (“Ma evitiamo steccati tra Darwin e Dio”) all’articolo di ieri di Odifreddi su Repubblica. Stranamente sembra che non abbia apprezzato il fatto che Odifreddi abbia semplicemente ricordato che c’erano “momenti e personaggi del mondo cattolico dell'800 critici del darwinismo e più in generale dell'idea di una parentela tra l'uomo e le scimmiee critica il fatto che La maggiore preoccupazione sembra quella di evidenziare le opposizioni che nel mondo cattolico ha avuto la teoria evolutiva. Che ci siano state difficoltà e preoccupazioni nell'ambito cattolico per accogliere l'idea di evoluzione non sorprende. Curioso il riferimento all’800, quando anche lui sa, e ha dimostrato, che ci sono tuttora grossi problemi; dubito che nessuno gli abbia mai chiesto un’opinione sull’intervista al Card.Martino al TG2 del 29/11/07. Posso immaginare la sua opinione, visto che da anni scrive libri sull’argomento, ma finora non si è espresso; comunque NON era solo  un problema dell’800 … e nemmeno del ‘900.

Stupisce anche un po’ la citazione della “coraggiosa visione di Pierre Teilhard de Chardin che tanto ha contribuito al dialogo tra scienza fede su questi temi”.
Basta ricordare il Monitum del Santo Uffizio del 1962
(“i testi del gesuita «racchiudono tali ambiguità ed anche errori tanto gravi che offendono la dottrina cattolica» per cui si imponeva al clero di allertarsi per «difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Theilard de Chardin e dei suoi discepoli»), l’allontanamento di TdC dall’Europa, prima per decenni a scavare fossili in Cina e poi l’esilio finale negli USA, a cui si aggiungeva la proibizione di pubblicare e addirittura di far leggere il suo pensiero. I libri di TdC sono infatti stati pubblicati solo dopo la sua morte.
Tutti sanno che si può consultare Wikipedia; si sa anche che si deve usare con prudenza, ma si può comunque capire anche solo da questo articolo quanto TdC abbia pagato il suo tentativo appunto di “dialogo” e non è da escludere che la sua tragica storia possa aver indotto altri sacerdoti scienziati a pensarci due volte prima di proporre “sintesi” o a “dialoghi” sulla base delle loro competenze. Proprio il contrario di quanto invece proponeva GP2 nel documento sempre più dimenticato del 1988.
F.Facchini, mentre Odifreddi per gli ultimi decenni riportava dichiarazioni solo di cattolici/scienziati, allarga il discorso a tutto il mondo cattolico attuale: conferma la confusione che aveva già presentato nell’articolo del 13/7/08
(“Il darwinismo da diversi punti di vista”), ma propone di fare una distinzione (mentre Odifreddi faceva finta di vedere solo le posizioni di “frange oscurantiste cattoliche”):  Che anche attualmente l'evoluzione possa suscitare nel mondo cattolico reazioni diverse e si registrino ritardi e paure è un dato di fatto. Occorre però distinguere tra le posizioni espresse dal magistero e quelle di singoli cattolici”.
E, per distinguere … cita come “
Molto significativo e illuminante il documento «Comunione servizio» della Commissione Teologica Internazionale a firma del cardinale Ratzinger (2004) “.
Basta leggere il paragrafo 63 per capire che in quel testo (su cui il Card.Martino, come anche Odifreddi e tantissimi altri, non sarebbero d’accordo) si accetta senza problemi solo l’evoluzione come fatto, per cui il documento in realtà “
evidenzia le opposizioni che nel mondo cattolico” HA OGGI “la teoria evolutiva”, basata su vari fattori non solo biologici che producono una variabilità controllata a posteriori dalla selezione naturale:

il primo organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione.” (card.Ratzinger, 2004)

Su questo punto comunque una soluzione ci sarebbe: potremmo concordare (TUTTI!) con l’opinione di un altro alto esponente del Vaticano, che nel 2005 scrisse “se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda. Compito dei teologi è solo cercare la verità attraverso lo spirito”  (Mons.Ravasi, 2005).

 

28/8/08-USA

·         Un articolo ("Eroding Evolution") comparso sulla rivista "Church and State" riflette sulla nuova legge approvata in Louisiana per coprire eventuali docenti che volessero presentare a scuola ipotesi non scientifiche sull’evoluzione biologica (“Supporters of the new law clearly hope that teachers and administrators who wish to raise alternatives to evolution in science classes will feel protected if they do so. The law expressly permits the use of 'supplemental' classroom materials in addition to state-approved textbooks."). Se ne parla nel sito del NCSE, dove viene fornito anche un link al sito della Louisiana Coalition for Science, che mette a disposizione alcuni video dei dibattiti avvenuti nel loro parlamento e anche il video (molto bello e assolutamente indispensabile per capire il problema e le dimensioni della sconfitta dell’Intelligent Design) che racconta del processo di Dover/Harrisburg: “JUDGMENT DAY: INTELLIGENT DESIGN ON TRIAL

·         [da Pikaia] Sul sito http://www.edge.org/ potrete trovare commenti e l'intera trascrizione di una recente intervista (“Daniel Dennett's Darwinian Mind: An Interview with a 'Dangerous' Man”)  rilasciata da Daniel Dennett alla rivista Science & Spirit.

 

28/8/08-IT

·         Sulla Repubblica un articolo (“DARWIN QUANTI NEMICI“) in cui Odifreddi anticipa alcuni dei commenti che esporrà quando a Sarzana, al “Festival della mente,  leggerà alcuni passi dei testi di Darwin. Descrive un po’ l’antidarwinismo, anche su base religiosa, esploso quando in Italia, nell’Ottocento, arrivò la notizia delle scoperte di Darwin, subito bene accolte dai naturalisti italiani, fra cui De Filippi; cita anche alcuni esempi di antievoluzionismo recente che riguardano “scienziati che, nell'Italia di oggi, continuano a prestarsi alla causa delle frange oscurantiste cattoliche di cui riporta dichiarazioni oggettivamente non motivate se non poco sensate.
Non insiste affatto su dichiarazioni peggiori uscite talvolta da esponenti di grado anche elevato nella Chiesa cattolica, né fa alcun accenno alle posizioni per lo meno poco chiare del Vaticano, che in modo esplicito non concede molto più che l’evoluzione come fatto, già noto dalla fine del 1700. Insomma un intervento pacato e documentato che non si discosta molto da quanto già esposto anche recentemente da F.Facchini il 13/7/08 (“
Il darwinismo da diversi punti di vista”), che illustrava, criticandole, alcune delle diverse posizioni antievoluzionistiche presenti nella Chiesa.

[Non sono affatto convinto che un genetista possa pronunciare  la frase “… penso che il caos non può compiere cose tanto mirabili quanto quelle che vediamo ogni giorno” che Odifreddi gli attribuisce e chesi trova anche qui. Non tanto per il congiuntivo … quanto perché sospetto che ci sia una inversione CAOS/CASO.

A pensarci bene … in realtà … forse sarebbe peggio! L’abate Mendel ha dimostrato più di un secolo fa come il caso abbia un ruolo creativo fondamentale nei meccanismi … genetici!!!]  

·         Abbastanza curioso che l’Avvenire riprenda in un breve corsivo (“Ma al Festival della Mente va in scena il pensiero unico”)  la critica già comparsa sul Corriere il 19/8 (“Scienza a senso unico”) sul “Festival della mente” di Sarzana. In realtà aggiunge inspiegati marchi (“scientisti” e “laicisti” … per non dimenticare lo “scientismo laicista”) verso scienziati, laici e teologi la cui biografia ognuno può leggere dal programma, se non si accontenta della diagnosi del quotidiano della CEI.
In particolar modo si evidenzia, anche qui, che non si sopporta che si pubblicizzino, leggendoli, i testi di Darwin, che non credo siano sconsigliati da alcuno (tranne Hitler e Stalin), a differenza di quelli di Teilhard de Chardin.

Sono passati vent’anni dalla lettera spedita da GP2 nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne, in cui metteva in guardia dai guai che potevano derivare dalla paura della scienza e della teoria dell’evoluzione.

Spiace che addirittura una lettura dei testi di Darwin, uno dei più grandi scienziati dell’occidente [apprezzabile … che non venga mai considerato – mi sembra - uno scientista …] possa scatenare reazioni allergiche, solo perché ha trovato il modo di superare, con un’ipotesi che poi, dimostrata dai fatti, è diventata una teoria scientifica, i diversi miti che da millenni spiegavano in modo errato e fantasioso i fatti materiali che costituiscono l’evoluzione della vita sulla terra.

Da anni ormai qualunque esperto di Bibbia ammette che il racconto della Genesi ha origine da due ben diversi miti in parte di origine babilonese, ma ci si rifiuta comunque di accettare chiaramente la spiegazione che la curiosità e l’intelligenza umana [perché disprezzarle continuamente?] ha scoperto negli ultimi secoli, perfezionando e verificando le intuizioni ma soprattutto le ricerche e le scoperte di Darwin.

Incredibile che i secoli non passino per tutti allo stesso modo, a tal punto che anche la lettura di testi di 150 anni fa scattare vivaci (e rivelatrici) reazioni allergiche, proprio come è successo al buon don Umberto di Vicenza quando un cardinale ha scritto chiaramente che solo gli ingenui come lui credono che la storia della Genesi raccontata ai bambini all’asilo o a catechismo sia corretta.
Sembra abbastanza chiaro comunque che da un po’ di tempo anche in Italia, come negli USA, più che di critiche alla teoria dell’evoluzione sostenute da proposte alternative serie, ci si limiti a critiche vaghe (“io non sono d’accordo …”) sperando che siano ancora molti a crederci per fede, senza pensarci; un tempo si credeva alla Genesi, come ancora capita a don Umberto e ai suoi allievi, ora si ha un po’ di pudore e ci si accontenta di dire che Darwin non piace.
L’evoluzione biologica, si sa, non sempre porta  a miglioramenti. Spiace poterlo dimostrare anche per quella culturale …
Questo brontolare contro “laicisti” e “scientisti” indica un notevole peggioramento rispetto a frasi come quelle pubblicate da mons. F.Facchini, paleoantropologo,  sull’Oss.Romano solo un paio di anni fa, il 16/1/06
(“Evoluzione e creazione”):

con il ricorso a interventi esterni suppletivi o correttivi rispetto alle cause naturali viene introdotto negli eventi della natura una causa superiore per spiegare cose che ancora non conosciamo ma che potremmo conoscere. Ma così non si fa scienza. Ci portiamo su un piano diverso da quello scientifico. Se il modello proposto da Darwin viene ritenuto non sufficiente, se ne cerchi un altro, ma non è corretto portarsi fuori dal campo della scienza pretendendo di fare scienza”.

[Spero che chiunque sappia notare una certa differenza anche fra due persone che scrivono sull’Avvenire … ]

 

27/8/08-IT

·         Su Sussidiario.net un articolo (“Creazionismo e darwinismo sono incompatibili?“) che sintetizza in modo un po’ schematico, ma anche polemico verso uno dei pilastri della cultura occidentale, le attuali discussioni e le critiche sulla teoria dell’evoluzione; proprio nei giorni in cui anche il Papa scopre che nella teoria dell’evoluzione c’è la verità (anche se non c’è ancora tutta) possiamo leggere qui che secondo l'autore dell'articolo P.PaImarini avrebbe detto solo che “il darwinismo è ormai defunto” [in realtà P.PaImarini esprime un concetto diverso e non difficile da capire né da spiegare ai lettori: avverte che non si deve confondere e generare confusione nei lettori tra la moderna teoria dell' evoluzione, sacrosanta, e il darwinismo, ormai largamente defunto”. Come si legge, per P.PaImarini c’è un’importante distinzione da fare: il neo-darwinismo (probabilmente si riferisce alla “nuova sintesi”, essendo Darwin ormai già morto da un po’) infatti non solo è vero, ma è pure … “sacrosanto” (!!??)]
Dopo aver citato alcuni esempi di cattiva critica alla teoria dell’evoluzione (sconcertante – a dir poco - la citazione di una inesistente “
teoria dell’Intelligent Design” proprio pochi giorni dopo che anche uno dei suoi profeti lo nega: basta leggere la sincera e sconcertante intervista a Medved del 6/8/08: “One on One: Broadcast views”), presenta alcuni esempi da imitare, tratti … da giornali cattolici; curiosa la definizione del card.Schonborn come “ormai uno specialista di questi temi”, forse ignorando che aveva preso una sbandata per i truffatori dell’ID USA, poi smascherati al processo di  Harrisburg/Dover e perfino rei confessi nemmeno un mese fa grazie all’ingenuo ma sincero Medved …
Si parla poi della presentazione a Rimini dell’ultimo libro di F.Facchini, che
come Schönborn e lo stesso Benedetto XVI, considera fondamentale riporre al centro l’idea di creazione”.
Può suscitare qualche perplessità la frase finale (“Creazione che non si pone come alternativa all’evoluzione, anzi ne è la condizione basilare”); come F.Facchini riconoscerà, la frase dimostra quello che non si vorrebbe far vedere, che non solo è facile  e possibile “evidenziare le opposizioni che nell’800 nel mondo cattolico ha avuto la teoria evolutiva”, ma che questa opposizione soprattutto alla “teoria dell’evoluzionecontinua ancora, due secoli dopo...

 

27/8/08-UK

·         Su Nature è comparsa una lettera di Matthew Cobb & Jerry Coyne a commento (“Atheism could be science's contribution to religion”) di un precedente articolo su Nature (Templeton's legacy”) in cui si presentava in modo positivo (“The Templeton Foundation's exploration of science and faith merits tolerance, not outright rejection.”) la Templeton Foundation, una ricchissima fondazione USA che sostiene le ricerche nella scivolosa zona di interfaccia fra la scienza e la fede (memorabile una costosissima (2,4 milioni di $) e serissima ricerca ("Study of the Therapeutic Effects of Intercessory Prayer") - che non ha dato i risultati attesi … - in cui si dimostrava scientificamente l’inefficacia delle preghiere sulla sopravvivenza di soggetti operati di bypass al cuore.

[Anche se ha dato il risultato che uno scienziato si aspetterebbe, la ricerca è un po’ sciocca, dato che la medicina e la chirurgia, molto più costose, non avrebbe potuto competere con rimedi più economici … nel caso funzionassero…; visto che qualcuno l’ha fatta e qualcun altro l’ha finanziata, tanto vale approfittarne … e andare a leggere quali sono stati i risultati pubblicati su Am Heart J. 2006 Apr;151(4):934-42. ]).

 

25/8/08-USA

·         In attesa che qualcuno inventi un hard disk esterno direttamente interfacciabile con il nostro cervello, è necessario un computer per scaricare ed archiviare la quantità davvero impressionante di video, di libri e di testi che possono essere ottenuti gratuitamente dal sito http://atheistmovies.blogspot.com/. Negli ultimi giorni sono strati messi a disposizione (in inglese…) anche dei  volumi in PDF (ad es. il "Cambridge Dictionary of Scientists” e l’”Oxford dictionary of sciences”…)

·         In Italia l’interesse per Bigfoot, un improbabile nostro parente scimmiesco che secondo alcuni si nasconderebbe tuttora nelle foreste degli Stati Uniti, è vicino allo zero. Pochi quindi hanno letto una notizia che negli USA era su quasi tutti i quotidiani:  “esperti di Bigfoot” hanno comperato da “cacciatori di bigfoot”, a caro prezzo, una carcassa di questo presunto “animale”, conservata sotto ghiaccio. Una volta scongelato si sono accorti che sarebbe stato inutile fare l’analisi del DNA, a cui si erano scrupolosamente preparati, trattandosi di un costume di carnevale in gomma comperato on line.
Qui la relazione sulla truffa  … Se ne parla perfino su Newsweek

 

25/8/08-IT

·         In un’intervista a un giornale locale (Mente Locale) P.Odifreddi spiega il suo interesse per le scoperte di Chrles Darwin, di cui leggerà alcuni brani al “Festival della Mente” di Sarzana: “Odifreddi: «la mia passione per Darwin»

 

24/8/08-IT

·         Si apre oggi a Firenze una conferenza internazionale sull’origine della vita (ISSOL’08). Impressionante il programma, che permetterà di ascoltare  e discutere le opinioni di circa 350 scienziati che si occupano dello studio dell’origine della vita; come si sa è un argomento sul quale le certezze sono per ora ancora poche rispetto a quelle che abbiamo invece sull’evoluzione biologica, che proprio dalla comparsa della vita sulla terra, ha iniziato ad animare e colorare il nostro pianeta.
Qui il programma e i riassunti delle conferenze, utili anche per capire meglio come questo problema è legato più all’evolzione dell’universo che a quello della vita.
Ci sono anche iniziative pubbliche, fra cui (a Palazzo Vecchio il 27/8/08 alle 17 la conferenza del premio nobel 1974 Christian de Duve (“From the past of life to its future”).  La conferenza si chiuderà il 29/8.

 

24/8/08-USA

·         Uno dei migliori interventi di un biologo evoluzionista al processo di Harrisburg/Dover è stato quello del paleontologo Kevin Padian, che oggi è anche presidente dell’NCSE. Il blog Panda’s Thumb informa che la sua testimonianza ora è stata pubblicata in un sito web arricchita da tutte le immagini presentate al processo: “The testimony of Kevin Padian in Kitzmiller v. Dover”. Il materiale è utilizzabile gratuitamente per fini non commerciali.

·         Uno degli scienziati cattolici USA sostenitore e consulente del NCSE, molto impegnato nella difesa della teoria dell’evoluzione anche nei tribunali, Francisco Ayala, ben noto anche in Italia, è stato intervistato su evoluzione e creazionismo per il numero di agosto 2008 del HHMI Bulletin, pubblicato dal Howard Hughes Medical Institute.

·         Un articolo sul New York Times racconta la battaglia di un insegnante di scienze in prima linea in Florida: “A Teacher on the Front Line as Faith and Science Clash“. In Florida solo da qualche mese (febbraio 2008) l’evoluzione è stata riconosciuta com principio fondamentale nelle scienze della vita, e quindi viene insegnata nelle scuole superiori (anche se i conservatori hanno preteso l’aggiunta di una modifica (“teoria dell’evoluzione” invece di “evoluzione”).
L’articolo è accompagnato da una mappa degli stati in cui si insegna l’evoluzione e da una mappa, ben diversa, degli stati USA in cui non si insegna l’evoluzione umana. Un po’ di miglioramento sembra notarsi, anche se è evidente che anche negli USA si sorvola davvero troppo sull’evoluzione umana.

 

23/8/08-IT

·         Sull’Avvenire oggi un’intervista (“«Fede ed evoluzione, binomio possibile»”) a suor Ilia Delio, ­docente alla Washington Theological Union, già vincitrice di un corso Templeton su Scienza e Religione – che ha tracciato nel recente Christ in Evolution una sua ipotesi secondo cui, “Recuperando il pensiero di Teilhard de Chardin è plausibile conciliare il darwinismo con la creazione divina”. Forse non è chiarissima nell’esposizione degli argomenti teologici che caratterizzano il suo ragionamento, ma sembra interessata a conciliare Darwin con Teilhard de Chardin; con l’aiuto magari di Bonaventura, Duns Scoto e Th.Merton; non le piace per niente invece il neodarwinista Dawkins.
Su Dawkins sicuramente troverebbe molti appoggi nella chiesa, ma non è chiaro chi troverebbe al suo fianco se davvero volesse recuperare il pensiero di TdC (il Monitum contro di lui da parte del Santo Uffizio sembra sia stato confermato in buona salute ancora nel 2004 e nel 2007 dal card.Poupard …) per conciliare l’inconciliabile: la teoria dell’evoluzione con l’idea non dimostrata della creazione divina …
Curioso il punto in cui, dopo aver stroncato senza appello il disegno intelligente (“
L'idea di un 'disegno intelligente' come immissione di informazioni dall'esterno non ha senso, né scientificamente né teologicamente. L'uso di tale termine da parte dei creazionisti riflette una teologia debole e non segue una visione teologica trinitaria”) si appropria del termine: “Io sostengo che l'evoluzione è compatibile con il disegno intelligente perché uso tali termini come teologa” [?!]. Che il suo mestiere garantisca poteri e certezze particolari in ogni campo delle conoscenze [altrui], lo conferma in una frase successiva “Il problema di Dawkins è che la sua scienza evoluzionistica è miope e i suoi argomenti contro la religione sono banali”.
[Sembra facile capire cosa le risponderebbe Dawkins, soprattutto per quanto riguarda la valutazione negativa, non motivata, della sua professionalità come evoluzionista…].

 

22/8/08-IT

·         Ora che anche dalla RAI (nella trasmissione storica “La croce e la svastica”) in ben due momenti, vengono suggerite impossibili influenze darwiniane sulla crudeltà nazista verso i deboli (già su questo folle accostamento aveva cercato di imbrogliare il pubblico USA Ben Stein nel suo film “Expelled”), può essere utile far conoscere anche in Italia una (falsa!) lettera di C.Darwin alla madre di Hitler, Clara Pölzl (che nel 1881 non era ancora diventata Frau Hitler …), invitandola a far leggere il libro inviatole in allegato al giovane Adolf quando avrebbe raggiunto l’età della ragione … la si trova nel blog Panda’s Thumb (“Shocking new Darwin letter discovered…I’m not sure what to think“).
Strano che i curatori di una trasmissione storica non sappiano o non evidenzino affatto che già da millenni i deboli avevano torto e quindi venivano sterminati [o forse … venivano sterminati e quindi avevano torto…?], mentre i potenti avevano sempre ragione e avevano anche gli dei a favore; né che in molte civiltà antiche (Roma, Sparta, ecc.) si eliminassero i soggetti che non potevano contribuire alla sopravvivenza del gruppo, senza dover aspettare la nascita di  Darwin e la sua idea della selezione naturale.
Cosa c’entra Darwin con fatti, molto simili, precedenti – anche di molto - alla sua nascita?! Nello spezzone di un video nazista (“
Opfer der Vergangenheit”) che viene spiegato con l’assurdo coinvolgimento di Darwin si vede chiaramente che gli esempi proposti erano di selezione naturale, per di più fra specie diverse, non di una  selezione artificiale e interna alla specie, come quella in cui i nazisti si sono specializzati!!!!  [Speriamo che sia la solita ignoranza e non una provocazione …!].

Può essere utile ricordare anche che Darwin era ben conscio che la specie umana agisse prevalentemente utilizzando meccanismi culturali; ancora non sapeva, ma noi oggi lo sappiamo, che molte popolazioni preistoriche garantivano la sopravvivenza a individui anziani e handicappati (ci sono crani di anziani privi di denti già fra i Neandertal, e famoso è il caso di nanismo condrodistrofico scoperto in un diciottenne trovato nella grotta del Romito in Calabria (“A case of chondrodystrophic dwarfism in the Italian late Upper Paleolithic”); questa scoperta è importante: “the fact that this individual reached late adolescence attests to tolerance of Upper Paleolithic groups for severely abnormal individuals and their ability to support members who were of limited economic value to the social group”.

Qui l’audio e il testo delle due frasi di commento:

1   “… un’interpretazione drammaticamente perversa del darwinismo: solo chi è forte e si adatta ha diritto di sopravvivere; il dovere di essere sani è un imperativo irremovibile per ogni buon nazional-socialista

2 -  questa insana esaltazione del darwinismo e della selezione dei perfetti seminerà morte

Probabilmente sarebbe stato importante far notare che Hitler nei suoi testi ideologici non citò MAI Darwin, e, per quanto riguarda l’antisemitismo, l’ispirazione certamente  viene più dalla storia dei cristiani e di Lutero, anche se nel programma non se ne parla mai!
Qui (“The Christianity of Hitler revealed in his speeches and proclamations“) e qui si possono leggere decine di dichiarazioni di Hitler (ufficiali e private) in favore del cristianesimo e contro l’ateismo, mentre questo libro del 2003 (“The Holy Reich: Nazi Conceptions of Christianity, 1919-1945”) illustra che i legami stretti e le reciproche influenze non erano certo con i darwinisti…; come si può seriamente pensare di associare Hitler a Darwin? O Darwin all’antisemitismo? Come si sa, l’antisemitismo esisteva ed era rimasto in buona salute per secoli già ben prima di Darwin
Come se non bastasse, si può consultare un documento (Die Bücherei 2:6 (1935), p. 279 ) che indica come libri nella lista nera dei nazisti anche i

6. Writings of a philosophical and social nature whose content deals with the false scientific enlightenment of primitive Darwinism and Monism (Häckel).”

Che vogliamo di più? Spiace, ma non stupisce, che questa pesante accusa a Darwin sveli una matrice ideologica di tipo religioso; forse per non sottolineare quanto il cristianesimo ma anche il cattolicesimo avessero invece avuto un ruolo sicuramente rilevante nella formazione culturale di Hitler. E questo viene confermato anche dalla trasmissione, dove si racconta che la chiesa cattolica, pur meno accomodante di quella protestante, forse grazie alla promessa di Hitler di voler difendere le tanto amate “radici cristiane dell’Europa” non fosse mai riuscita a rompere veramente i legami con il nazionalsocialismo; e questo nonostante alcuni atti di eroismo individuali o comunque geograficamente limitati (e come tali appaiono nella trasmissione). Fra l’altro è interessante la dimostrazione di come il  coraggioso vescovo von Galen riuscisse a comunicare con un suo sacerdote rinchiuso in un lager assieme a migliaia di altri religiosi. Curisoso inoltre il fatto sconcertante che in altre occasioni si è sentito perfino un cardinale, ma non è l’unico, che accostava invece, senza coerenza, Darwin a totalitarismi opposti. 

 

22/8/08-USA

·         Il blog Pharyngula riporta una notizia curiosa ma preoccupante, l’avvistamento di dirigenti scolastici creazionisti biblici ai confini del nostro paese, in una scuola privata di Malta. Ovviamente interessante l'ipotesi di questo preside, evidenziata fin nel titolo dell’articolo di Malta ToDay (“Dinosaurs helped build the pyramids, school director says“); rimane però da spiegare l'assenza di questi utili dinosauri da lavoro nei geroglifici ...

 

21/8/08-UK

·         La rete TV inglese Channel Four continua la diffusione delle puntate dell'interessante video su Darwin curato da Richard Dawkins (“The Genius of Charles Darwin“). Nel sito web di R.Dawkins oggi sono disponibili le versioni gratuite delle prime tre puntate.
Nel sito del blog
Laelaps si può seguire il video della prima puntata accompagnandosi con i commenti, a volte critici, di Brian Switek che critica il ruolo eccessivo dato da Dawkins ai processi adattativi. Qui alcuni altri video sull'evoluzione, nel sito di Channel Four.

 

20/8/08-IT

·         Sul Manifesto in un articolo (“E DIO CREO' IL CORSERA”) si mette in evidenza il corsivo citato in data di ieri, chiedendosi se Darwin sarebbe letto meglio dalla voce imparziale di un vescovo …

 


 

19/8/08-USA

·         Non è facile assistere ad una conferenza internazionale di creazionisti né in Italia né in Europa. Interessante quindi leggere il resoconto della Sesta, che si è svolta dal 3 al 7 agosto negli USA a Pittsburgh, in due articoli scritti da un evoluzionista infiltrato, autore dell’EvolutionBolog : Parte 1,  Parte 2, Parte 3 e Parte 4.
Interessanti soprattutto la conclusione e in articolare una riflessione (“On Hanging Out With Creationists“) dell’autore di questo reportage sul fatto che i creazionisti sono simpatici ma sono nostalgici, nemici del sapere e della cultura, da contrastare; da qui si sono sviluppati alcuni commenti dei lettori, che si sono concentrati poi sul misterioso problema … della quasi impossibilità di far cambiare idea ai creazionisti..:

o                     Russell, you wrote:"Evolution is not so different in nature from other scientific theories." I don't disagree, but then adults don't understand other scientific theories either. My point is not about the special difficulty of evolution but about the resistance of grown-ups to learning. Of course, confronted with scientific notions that don't upset their religious or political feelings, people are likely to say, "OK, whatever." That doesn't mean they comprehend what they're hearing. Scientists routinely overestimate their intelligibility to others, especially when the others are obviously intelligent people.

o                     I don't believe that "Evolution involves incorporating an entirely new way of thinking". Evolution is not so different in nature from other scientific theories. Does learning thermodynamics require "incorporating an entirely new way of thinking"? Valence theory of chemistry? Plate tectonics? Yes, evolution is neck-and-neck with quantum mechanics in being one of the two most fundamental theories of modern science. But it doesn't strike me as all that different from other kinds of science”.

o                     I think understanding evolution requires a way of thinking that is strange for (most) humans. It requires thinking in terms of diversity within populations and productive variability rather than in terms of crisp types with some pesky noise. Understanding evolutionary biology requires that we pay the most attention to the variability within classes rather than to the central tendency of the class. Like linear statistics, it's all in the variance, and dealing with variance is a weak point in human cognition.”

 

19/8/08-IT

·         Curiosa protesta di L.Scaraffia sul Corriere (“Scienza a senso unico”), in una rubrica di solito gestita dal marito, contro la partecipazione di Piergiorgio Odifreddi al “Festival della mente” di Sarzana; solo il fatto che sia previsto che legga alcuni passi degli scritti di Darwin fa dubitare che abbia una voce imparziale. Di parzialità viene accusata anche l'amministrazione comunale, “persone che non desiderano ascoltare chi la pensa diversamente da loro”; non è chiaro, visto che si ascolterebbero le idee geniali di Darwin, uno degli scienziati che più ha contribuito al progresso della cultura occidentale, se avrebbe voluto che si leggesse anche qualche passo del meno laico e meno progressista Wallace, per avere “un confronto con chiunque non condivida un'idea sedicente laica e progressista”.

Si nota, ed è strano ma molto apprezzabile, che non contesti che Odifreddi non abbia particolari competenze in biologia, dato che tuttora molti si ricordano delle sue esperienze di storica nei panni di divulgatrice della biologia evolutiva.

E' sufficiente ricordare la sconcertante e inspiegabile (letteralmente) frase “la scoperta del Dna è un forte ostacolo alle ipotesi del cambiamento evolutivo“ (Avvenire del 22/1/04), che dimostra il ruolo rilevante di antievoluzionisti ignoranti nella sua formazione biologica; o si possono risentire le puntate di “L'evoluzione permanente” su Radio3, dove, con una collega, criticava – pur avendo premmeso di occuparsi solo degli aspetti sociali - anche aspetti scientifici ben dimostrati dalla “nuova sintesi”, puntate che agli esperti di evoluzione non sono piaciute).

·         Anche F.Facchini interviene sull'Avvenire (“Nell’evoluzione quale posto per lo spirito?“) nella discussione suscitata dall'articolo del card.Lorizio sull'Avvenire del 5/8/08 (“DARWIN E LE SALAMANDRE: QUANDO LA SCIENZA DIVENTA CIECA“). Spiace che cerchi di presentare quasi come “opposti” I teologi che partano di biologia evoluzionistica e I biologi che parlano di biologia evoluzionistica; come già notava GP2 nel 1988, prima parlare di biologia evoluzionistica i teologi dovrebbero studiarla fino a quando non la capiscono  [... anche per non stimolare biologi (e matematici) a ficcare il naso nella teologia per capire da dove vengano tutte quelle certezze e verità assolute]. Inoltre potranno finalmente capire come mai i biologi evoluzionisti  hanno di solito ragione quando parlano di … biologia evoluzionistica … Sarebbe stato meglio che avesse invece spiegato allo scandalizzato don Umberto se deve credere o meno a quello che probabilmente lui stesso racconta ai bambini sulla creazione, dato che il card. Lorizio nella sua replica ha criticato ancora chi insegna ancora la Genesi in un’ottica …. “predarwiniana” (Erasmus … Darwin!).  Anche F.Facchini come me ha notato e citato la recente frase detta dal papa a Bressanone il 9/8/08, quando dichiarò che la teoria dell’evoluzione vede la verità, ma ….” solo al 50% (senza spiegare come fosse arrivato a calcolare questa frazione -  magari … siamo già all’80-90%!?).

In realtà l’aspetto più interessante e “curioso” … è che uno si aspetterebbe che poi il Papa avesse detto che la teoria dell’evoluzione è al 50% sbagliata, mentre invece ha detto inaspettatamente che ci manca ancora il 50% di verità da scoprire. Se è un modo per dire che la teoria dell’evoluzione FINORA è dimostrata vera (=”vede la verità”) e LO CONVINCE ma si aspetta altro … avrebbe potuto/dovuto essere più chiaro. NESSUNO l’aveva capito … ci sono problemi di traduzione? O forse nessuno crederebbe a un Papa che dicesse che le prove della teoria dell’evoluzione sono convincenti ma la ricerca deve continuare …? Si potrebbe anche cavillare sulla poco papale definizione di “teoria dell’evoluzione” (finora preferivano parlare di “teorie dell’evoluzione”…), ma questa citazione meriterebbe davvero che gli arrivasse un invito a spiegarla e discuterla all’Università della Sapienza o in qualsiasi altra Università, per confermare o meno la novità.

 

15/8/08-Niger

·         Una spedizione paleontologica che cercava dinosauri nel Niger ha trovato invece  le sepolture di 200 scheletri umani appartenenti a due popolazioni diverse che vissero fra 9000 e 4500 anni fa. Nella pagina del blog Pharyngula che riporta la notizia è linkato anche il video di una sepoltura con una madre e i suoi due figli. Qui l'articolo originale, free, pubblicato su Plos One: “Lakeside Cemeteries in the Sahara: 5000 Years of Holocene Population and Environmental Change

 

14/8/08-IT

·         Si parlerà anche di Darwin al “Festival della mente” che si svolgerà a Sarzana dal 29 al 31 agosto. Anzi, sarà lo stesso Darwin ... a parlare, attraverso la voce di Pierluigi Odifreddi, che leggerà alcuni passi dei capolavori di Darwin.
Un'occasione unica per chi ancora insiste (masochisticamente) a parlare male di Darwin dimostrando 1) di non averlo mai letto 2) di non aver capito – non avendolo letto - che oggi ormai è stato confermato ... ma in parte superato oltre che ampliato.

A questo proposito ricordo che per gli anglofoni esiste anche il sito (“The complete work of C.Darwin online”) con tutti i testi originali di Darwin.

 

12/8/08-USA

·         Oggi un altro splendido breve articolo di Olivia Judson sul New York Times (“Optimism in Evolution“) ; la premessa da cui la Judson parte è la seguente, che probabilmente riempie di soddisfazione i creazionisti di diverso tipo: “evolution is treated as an abstract subject that deals with the age of the earth or how fish first flopped onto land. It’s discussed as though it were an optional, quaint and largely irrelevant part of biology. And a common consequence of the arguments is that evolution gets dropped from the curriculum entirely.” La Judson sostiene invece che l’evoluzione ha un ruolo centrale nella didattica della biologia, e ne propone tre ragioni particolari:

·         First, it provides a powerful framework for investigating the world we live in. Without evolution, biology is merely a collection of disconnected facts, a set of descriptions. The astonishing variety of nature, from the tree shrew that guzzles vast quantities of alcohol every night to the lichens that grow in the Antarctic wastes, cannot be probed and understood. Add evolution — and it becomes possible to make inferences and predictions and (sometimes) to do experiments to test those predictions. All of a sudden patterns emerge everywhere, and apparently trivial details become interesting”.

·         “The second reason for teaching evolution is that the subject is immediately relevant here and now. The impact we are having on the planet is causing other organisms to evolve — and fast.”.

·         “The third reason to teach evolution is more philosophical. It concerns the development of an attitude toward evidence. Moreover, since the science classroom is where a contempt for evidence is often first encountered, it is also arguably where it first begins to be cultivated. A society where ideology is a substitute for evidence can go badly awry.”

·         “But for me, the most important thing about studying evolution is something less tangible. It’s that the endeavor contains a profound optimism. It means that when we encounter something in nature that is complicated or mysterious, such as the flagellum of a bacteria or the light made by a firefly, we don’t have to shrug our shoulders in bewilderment.

 

11/8/08-USA

·         Una bella vittoria in tribunale (anche se la storia non finisce qui…) da parte dell’Università della California che non vuole accettare studenti che non abbiano una preparazione adeguata in scienze (“University of California can reject Christian school classes”) . Forse non pretendevano nemmeno troppo (che non si studiasse scienze sulla Bibbia o poco più) ma sono stati denunciati da alcuni licei privati cattolici, che, per ora hanno perso il primo round.

·         Un articolo di Lao et.al (“Correlation between Genetic and Geographic Structure in Europe”) presenta con dati su SNP analizzato su 500K basi del DNA nucleare di 2500 individui di 26 diverse popolazioni europee. L’articolo era stato anche discusso su diversi blog (Dienekes, Gene  expression, Anthropology net)

 

9/8/08-VA

·         Oggi incontro del Papa con il clero di Bressanone. Il testo delle sue risposte alle domande è recuperabile sull'Avvenire, sulla R.Vaticana o dall’agenzia vaticana Zenit. In una domanda si tocca il problema dell'ambiente e del clima in relazione al tema della Creazione. Il Papa risponde dicendo che “fino a quando la terra è stata considerata creazione di Dio, il compito di soggiogarla non è mai stato inteso come un ordine di renderla schiava, ma piuttosto come compito di essere custodi della creazione e di svilupparne i doni; di collaborare noi stessi in modo attivo all’opera di Dio, all’evoluzione che Egli ha posto nel mondo, così che i doni della creazione siano valorizzati e non calpestati e distrutti.”. Ad un'altra domanda risponde con una frase un po' sconcertante e che richiederebbe di chiarire meglio il significato dei termini per non sembrare il primo papa che non solo accetta la “nuova sintesi” delal teoria dell’evoluzione, ma (come Massimo Pigliucci e i 16 di Altenberg) vorrebbe andare oltre: “la teoria dell’evoluzione vede la verità, ma ne vede soltanto metà: non vede che dietro c’è lo Spirito della creazione”. Cosa vuol dire? Quale teoria dell'evoluzione è “vera” ma migliorabile? Sta diventando post-neo-darwiniano anche lui?

Prego chiarire meglio e urgentemente …. Magari! A proposito di chiarimento, un sito vaticano l’1/9/08 cita questo dibattito di Bressanone (“L’importanza della teologia della creazione”). Pensate che abbiano citato questa frase del Papa sulla teoria dell’evoluzione? Forse è importante notare che il sito è vicino al Pontificio Consiglio della Giustizia e Pace? Sì, giusto, è proprio quello diretto dal card.Martino…]

 

9/8/08-IT

·         Non mi era mai successo di leggere sull'Avvenire la lettera di un sacerdote che accusa un cardinale, docente alla Lateranense, di eresia e idiozia. E' successo oggi quando nella rubrica delle lettere (a pag.31) si legge una lettera (“CREAZIONISMO E PRESUNTE ERESIE”) di critica al commento contro l’evoluzionismo pubblicato dal card. Lorizio il 5/8/08; la lettera finisce con la frase  Io mi meraviglio di come un saldo teologo, per sfuggire all’accusa di Hitchens che ogni fede in Dio è frutto di 'crassa idiozia', abbia potuto pubblicare simili idiozie ed eresie sul quotidiano dei Vescovi.
Un altra frase non meno critica è la seguente: “per salvare la teoria dell’evoluzione e per salvarsi dalle critiche del mondo, egli butta a mare la nostra Fede tradizionale come se fosse ingenuità”.
Tutto questo succede solo perchè al sacerdote non è piaciuta affatto (“Dunque, quel Dio che si prende cura dei passeri del cielo e dei gigli del campo e financo dei capelli del nostro capo, non avrebbe avuto tempo, sapienza, potenza per creare le singole specie animali e vegetali che sarebbero invece frutto della evoluzione“) la frase “eretica” in cui il cardinale nega che Dio sia intervenuto nella creazione di ogni specie: “Se infatti Dio avesse creato le salamandre ed ogni singola specie animale o vegetale, allora certamente avrebbe ragione chi attribuisce ai credenti una ingenuità imperdonabile”. 
[In effetti in un commento di un paio di anni fa avevo sollevato qualche dubbio sulla possibilità (e la realizzabilità) di un controllo diretto da parte di chicchessia delle copule di ogni individuo in tutte le specie animali e vegetali negli ultimi miliardi di anni, anche perché c’è da correre dietro anche ai gameti dispersi nell’ambiente da tutte le specie, e sono e erano a maggioranza, che hanno fecondazione esterna … oltre ad avere una strategia r che moltiplica i gameti. Il cardinale sembra convenire…].
Aveva certo ragione F.Facchini che il 13/7/08
(“Il darwinismo da diversi punti di vista”) svelava sull’Oss.Romano l'esistenza di confusione (e quindi ignoranza) all'interno della Chiesa sull'evoluzione e sui fatti che dimostrano la teoria dell’evoluzione.
Questa lettera è rivelatrice e lo aiuterà anche a capire il motivo di questa reazione un po’ fuori dalle righe: è infatti la prova che molti nella Chiesa credono che tutto avvenga sempre sotto il controllo di un essere superiore, tanto da perdere un po' il controllo delle emozioni (e della fede) se qualche superiore più colto e aggiornato lo mette in dubbio e non ha paura di lasciare un po' di spazio al ruolo del caso [che, però, anche il Papa non apprezza affatto…].
[Molto interessante questa lettera scritta da un sacerdote piuttosto pugnace e pronto a “combattere contro la modernità, contro “la dittatura del relativismo” e perfino contro “l’autodistruzione della chiesa”!!! Qualcun altro dovrebbe analizzarla .... oltre al Card.Lorizio, che ha subito risposto, e a mons.Facchini che “risponderà” il 19/8.]
Stupisce che il direttore dell’Avvenire abbia pubblicato questa lettera così brutale, ma forse anche lui è sconcertato del fatto che, a 149 anni dalla scoperta che si può spiegare l'origine di ogni specie animale e vegetale senza ricorrere a divinità diverse per ogni religione, si lasci la Chiesa nella confusione che F.Facchini ha svelato il 13/7/08 sull'Oss.Romano e nell'”ingenuità imperdonabile”che il [... darwinista? ... darwinista ateo?] Card.Lorizio ha diagnosticato il 5/8/08 sull'Avvenire.

[Come si può immaginare, nessun sito cattolico ripropone questa lettera (Google risponde infatti:  Nessun risultato trovato per "abbia potuto pubblicare simili idiozie ed eresie sul quotidiano dei Vescovi") o la replica – pacata – in cui il card.Lorizio riconferma che le specie non sono state create una per una; purtroppo il cardinale non precisa se lo stesso avviene anche per gli individui ]

A proposito di questa protesta di don Umberto di Vicenza si può ricordare che il 24/7/07 il Papa, proprio in un incontro con i sacerdoti delle vicine diocesi di Treviso e Belluno disse, senza spiegare se questo cambiamento, dopo anni di paura verso l’evoluzione, comportasse cambiamenti nella dottrina della Chiesa: “ci sono tante prove scientifiche in favore di un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell’essere come tale”. Sarebbe meglio cha anche i numerosi don Umbertro capissero meglio cosa volesse dire.

 

8/8/08-CA

·           In Canada è stato realizzato un sondaggio per quantificare il peso delle diverse opinioni sull’evoluzione biologica ed umana. Se ne parla nel sito dell’NCSE (“Polling creationism in Canada“). Qui i risultati dei sondaggio: “Canadians Choose Evolution Over Creationism

 

8/8/08-IT

·           Su Repubblica un articolo di M.Ammaniti sulle nuove conoscenze sulle basi biologiche delle emozioni, una delle frontiere della ricerca biologica e fisiologica dei prossimi decenni (“Quanto pesa una emozione”); a qualcuno non piace troppo che le emozioni possano essere analizzate e quantificate, anche perché ne possono derivare metodi di alterazione del comportamento più selettivi e precisi di quelli attualmente disponibili.

 

7/8/08-IT

·           L’Avvenire informa (“Darwin e Dio, incroci su «Humanitas»”) di un numero speciale della rivista Humanitas dedicato a «Evoluzionismo e teologia», curato da Federico Vercellone. Ci sono articoli di G.Tanzella-Nitti, J.Moltmann, Angelo Vianello e Simone Morandini.

 

6/8/08-USA

·         Nel blog Quintessence of Dust, gestito da un evoluzionista teista, si presenta la figura di M.Behe (“Why I'm not a Behe fan, Part I“ e “Why I'm not a Behe fan, Part IIA: the malaria scam“), un esponente dell'ID che si distingue un po' dai creazionisti riciclati che costituiscono la gran parte dei fedeli del dogma dell'Intelligent Design (ad esempio è l'unico biologo ed è l'unico che crede all'origine comune degli esseri viventi).

·         Sempre per parlare degli esponenti dell’ID, uno che ha sostituito J.Schloss che se ne è andato nel 2005 dal Discovery Institute è Michael Medved, di religione ebraica, che oggi spiega in un’intervista sul Jerusalem Post cosa è e cosa non è l’Intelligent Design (“One on One: Broadcast views”). Le sue dichiarazioni avranno sicuramente gettato nella disperazione i suoi colleghi, dato che conferma esattamente le critiche degli evoluzionisti, ma è anche l’ultima di una serie di disastri.

Val la pena di leggere due rispote dell’intervista:

you are a senior fellow at the Discovery Institute that studies and believes in Intelligent Design. How do you, as an Orthodox Jew, reconcile with this kind of generality - with the view of their being a hierarchy with a chief "designer" - while believing in and praying to a very specific God?

 The important thing about Intelligent Design is that it is not a theory - which is something I think they need to make more clear. Nor is Intelligent Design an explanation. Intelligent Design is a challenge. It's a challenge to evolution. It does not replace evolution with something else.

The question is not whether it replaces evolution, but whether it replaces God.

No, you see, Intelligent Design doesn't tell you what is true; it tells you what is not true. It tells you that it cannot be that this whole process was random.

Traduco per gli amici italiani dell’ID, che si vedranno crollare il cielo in testa e dovranno ammettere la loro “ingenuità imperdonabile (v.sotto il card.Lorizio…) e smentire quanto hanno scritto finora:  L’aspetto importante dell’Intelligent Design è che NON E’ UNA TEORIA, e vorrei che fosse spiegato più chiaramente. Non è nemmeno una spiegazione di qualcosa, ma una sfida all’evoluzione. Non sostituisce l’evoluzione con qualcosa d’altro. L’Intelligent Design non ti fornisce una verità, ma ti dice che cosa non è vero, che non è possibile che l’evoluzione sia un processo casuale .

Chiaramente è un ragazzo che sembra vivere all’inizio dell’800 … anche Darwin a 18 anni la pensava così, ma poi si è messo a studiare con rigore e diligenza (ma soprattutto con curiosita) il libro della natura …

Divertente anche immaginare che qualcosa che non è una teoria né una spiegazione di alcunché possa sfidare una teoria consolidata! E sconcerta che qualcuno ci creda!

Gli evoluzionsti a questo punto sperano di non dover essere loro a spiegare perché l’Intelligent Design è una boiata pazzesca … (e pure una truffa, come ha spiegato in questa intervista uno dei suoi dirigenti). Sarà interessante vedere le reazioni al Foglio e all’Avvenire 

Di questa storia sconcertante si parla nel blog Panda’s Thumb in data 10/8/08

 

5/8/09-IT

·         Sull'Avvenire compare l'articolo (“DARWIN E LE SALAMANDRE: QUANDO LA SCIENZA DIVENTA CIECA“) un po' confuso, a causa del mescolamento di argomenti scientifici e teologici, del cardinal Lorizio, docente all'università Lateranense, in risposta ad un articolo pubblicato sul Corriere (“LA SALAMANDRA SALVA DARWIN ) l'1/8/08, scritto dal noto giornalista ateo Christopher Hitchens. Una frase dell'articolo (Se infatti Dio avesse creato le salamandre ed ogni singola specie animale o vegetale, allora certamente avrebbe ragione chi attribuisce ai credenti una ingenuità imperdonabile”) farà arrabbiare un sacerdote, don Umberto di un paesino della provincia di Vicenza, che il 9/8 si permetterà di gridare all'eresia .....
Certo questa frase del card.Lorizio risulta poco conseguente a quanto molti hanno capito dalla lettura e dalle spiegazioni della Genesi, e sappiamo benissimo come il racconto della Genesi in Italia venga presentato a scuola a bambini di tre/quattro anni, nel momento di massima ricettività, come unica spiegazione della varietà della biosfera, dell’origine delle diverse specie e addirittura dei diversi colori di animali e piante (“Obbiettivo didattico: comprendere che DIO è all’origine di ogni creatura, di ogni cosa, del Mondo intero. Scoprire che il mondo è stato creato da DIO.”).
Se uno poi continua la sua formazione solo in seminario è probabile che rischi di considerare il mito della Genesi come se fosse “vangelo”, anche dopo i quattro anni. In realtà non dovrebbe essere così: già nel settembre del 2005 nel sito del DISF si legge chiaramente (in un articolo di Tanzella-Nitti) che Dio non creò le singole specie: “il
creazionismo (Dio creerebbe ogni specie animale simultaneamente) non interpreta la verità più profonda della creazione”; purtroppo la verità, che leggiamo nella frase successiva, risulta difficile poi da ricordare e ripetere (e da distinguere dalla definizione precedente…): “il mondo dipende in tutto da un Creatore, che lo ha posto in essere con le sue leggi e i suoi tempi, e lo sostiene in ogni istante”. [Nello stesso articolo purtroppo l’autore risulta ancora un sostenitore degli “scienziati” (?!) dell’”Intelligent Design”; per fortuna i vari interventi di F.Facchini gli hanno poi fatto  cambiare idea…]

 

4/8/08-IT

·         Nel blog Paleofox (il portale della paleontologia italiana) si pubblica un resoconto sulle ultime novità per quanto riguarda le iniziative politico-religiose contro la teoria dell’evoluzione, negli USA e in Italia. Si parla dela Louisiana, del convegno di Altemberg, e dell’Intelligent Design. Ma soprattutto è strano verificare come vengano messi sullo stesso piano gli evoluzionisti e gli antievouzionisti, come se non fossimo in un contesto dedicato proprio all’evoluzione biologica. Se i paleontologi studiano le ossa fossili forse si dimenticano che un tempo erano ossa di animali … nell’articolo in realtà sembra si pensi che solo per i biologi e ui medici la difesa dell’evoluzione sia logica e necessaria … dato che loro hanno a che fare con la sperimentazione medica e farmaceutica.
Per fortuna negli USA la situazione è ben diversa. Si vada per esempio a vedere il sito web della Società Americana di Paleontologia dei Vertebrati… molti sono i paleontologi coinvolti nella difesa della teoria dell’evoluzione.

[ … a pensarci bene anche i biologi che pensano sia loro compito anche sostituire la frequente assenza (per vari motivi) della teoria dell’evoluzione nella scuola italiana … sono ben pochi].

 

2/8/08-IT

·         Anche su Effedieffe (“L’evoluzionismo si evolve. Ancora.“) si parla del convegno di Altenberg, presso Vienna, organizzato dal Konrad Lorenz Intitute e a cui hanno partecipato alcuni dei migliori biologi evoluzionisti attuali. In siti seri in cui si parla di questo convegno, si sottolineava come la teoria dell'evoluzione goda oggi di ottima salute ma come secondo alcuni forse era possibile cercare di integrarla anche con nuove idee ed ipotesi  su meccanismi che sembra si aggiungano a quelli ben noti. Anche il documento finale di Altenberg confermava il dinamismo e le conferme della teoria dell’evoluzione.
La traduzione in italiano proposta da questo sito antievoluzionista è invece “16 scienziati di fama mondiale si sono riuniti ad Altenberg (Austria) per accordarsi su come restaurare il decrepito motore darwiniano, che continua a perdere i pezzi”. [Che sia una traduzione automatica... in effetti i “pezzi“ stanno piuttosto aumentando, creando problemi soprattutto agli antievoluzionisti ... che devono studiare di più...].

L'articolo svela anche pseudosegreti nascosti che nessuno conoscerebbe: “i bio-evoluzionisti sanno da decenni - anche se cercano di non dirlo troppo in giro - che la selezione naturale non ha nulla a che vedere con l’evoluzione“.

Penosa anche la discussione dove nessuno riuscirebbe a capire la differenza fra il metodo scientifico e una verità biblica di migliaia di anni fa ...

[Come se non godessero dei vantaggi del  progresso della scienza... gli abati Spallanzani, Scopoli e Mendel, per non dire del gesuita Teilhard de Chardin ... si rivolterebbero nella loro tomba se sapessero del livello culturale dei loro correligionari attuali, anche ai massimi livelli; per fortuna F.Facchini sembra intenzionato a mostrare la realtà. Abbastanza impressionante come l'articolo sia stato rapidamente ripreso, non sempre citando la fonte, da molti siti cattolici e di destra, probabilmente interessati al sapere scientifico indipendentemente dalle competenze  dell'autore dell'articolo; l’articolo di F.Facchini del 13/7/08 (“Il darwinismo da diversi punti di vista”), dove spiega con onestà la confusione nella Chiesa sul problema dell’evoluzione e della teoria dell’evoluzione, è stato ripreso solo da un sito di CL… D’altronde negarlo, dopo l’intervento del Card.Martino al TG2 del 29/11/07, o dopo l’esaltazione dell’Intelligent Design USA da parte del Card. Schönborn è proprio impossibile; e qualcuno doveva dirlo].

·         Non meravigliamoci se le università americane ora sono ben contente di prendere a Teheran, Seul o Dubai i nuovi studenti per le loro università (Newsweek del 9/8/08 : “Build It And They Will Learn“). Con investimenti calanti nella formazione noi produciamo soprattutto telespettatori ben addestrati, capaci di sopportare ... ore quotidiane di pubblicità... non si capisce più bene quale sia il terzo mondo ... [e non è affatto una soluzione prendersela con gli insegnanti che agiscono nelle zone economicamente e culturalmente più disastrate, affrontando problemi che non spettano a loro].

Qualcuno non ci crede? Vada allora a vedere i risultati delle Olimpiadi della Matematica che si sono svolte a Madrid a fine luglio [qualcuno ne ha parlato in Italia?]: dopo la Cina, la Russia e gli Stati Uniti (e si vadanoz a vedere i cognomi dei componenti la squadra USA …!) i risultati migliori sono quelli delle squadre di Corea del Sud, Iran, Tailandia e perfino della Corea del Nord… E l’Italia? Una posizione dignitosa: 24’, dopo Germania (20’) e Regno Unito (23’) ma prima della Francia (30’). Il massimo  punteggio è stato realizzato solo da due cinesi e da uno statunitense (Alex Lin Zhai …) su 535 concorrenti.

 

1/8/08-IT

·                               Sul Corriere un articolo scritto dal noto e bravo giornalista ateo USA Christopher Hitchens (“LA SALAMANDRA SALVA DARWIN). Si presenta come una smentita del creazionismo il fatto che una specie di salamandra adattata ad ambiente sotterraneo, sembri “peggiorare” le proprie caratteristiche fenotipiche, perdendo la vista. Gli antievoluzionisti infatti non si vergognano di far sapere che credono che l’evoluzione sia una marcia continua verso il progresso e il miglioramento; è un’ulteriore prova della loro ignoranza dei fatti.

·                               Sull'Avvenire un articolo (“Usa, neo-atei sotto scacco”) racconta del contropiede organizzato dai cattolici per riprendere il controllo di una situazione che, nell’editoria, sembra attualmente dominata da atei evoluzionisti come Dawkins, Harris, Hitchens. Non si dice se la riscossa avrà come obiettivo anche i cattolici Ayala e K.Miller, che sono evoluzionisti non atei ottimi collaboratori dell'NCSE, che coordina la difesa della teoria dell’evoluzione dagli attacchi degli integralisti protestanti. [Kenneth Miller ed Francisco Ayala dovrebbero essere citati più spesso in Italia... soprattutto Ayala ha molti amici qui, ma non gli fanno affatto pubblicità].  
In realtà negli USA in questi ultimi tempi sembra oggettivamente più rilevante la crisi dell'Intelligent Design dopo il processo di Harrisburg, con Dembski spesso contestato o comunque criticato quando parla in pubblico e un alto esponente (il biologo
Jeffrey P Schloss , Ph.D. Ecology & Evolutionary Biology,Washington University in St. Louis, Missouri) uscito dal 2005 e  che ha scritto la miglior stroncatura (“The Expelled Controversy: Overcoming or Raising Walls of Division? “) del film “Expelled” di Ben Stein ...  appoggiato dall’ID.

 

 

 


LUGLIO 2008

24/7/08-USA

·         In occasione del suo recente viaggio negli USA R.Dawkins ha registrato alcune discussioni che lui ha avuto con alcuni  scienziati USA interessati al dibattito sull’evoluzionismo. E’ uscito in questi giorni il DVD che raccoglie queste chiacchierate con PZ Myers, L.Krauss, S.Weinberg e D.Buss. Per i navigatori di internet ci sono delle versioni ridotte (100MB circa ognuna) di tre chiacchierate

 

22/7/09-USA

·         Un altro articolo piacevole articolo (“A natural selection”) di Olivia Judson sul suo blog; presenta alcuni dei numerosi esempi che sono utili per capire quello che chi non conosce questi esempi non può proprio capire, e in particolare il legame indissolubile che collega la realtà con le teorie che la spiegano; non si può capie il perché indipendentemente dai fatti.

 

21/7/08-IT

·         Pacato e meglio documentato, rispetto a De Mattei …, ma comunque preoccupatissimo l’articolo di Ferrara sul Foglio (“LE SCIMMIE, LA PERSONA UMANA E LO ZOOLOGICAMENTE CORRETTO”) sulla decisione della commissione ambiente del parlamento spagnolo di invitare il governo a garantire la sopravvivenza e condizioni di benessere adeguate alle grandi scimmie antropomorfe.

In tutto l’articolo, come è purtroppo normale per chi critica l’iniziativa, non si forniscono dati utili per capire qual’è stata la condizione oggettiva in cui sono state mantenute per decenni le antropomorfe allontanate dall’ambiente in cui vivevano e oggi in possesso dell’uomo, né i rischi che stanno correndo, sempre più vicine al rischio di estinzione, le antropomorfe in natura. Poche iniziative finora sono riuscite ad invertire decisamente la tendenza all’estinzione, anche se qualche miglioramento c’è stato, Ebola permettendo.

Bisogna fare di più e trovare il modo migliore per farlo meglio. Non è detto che il Progetto Grande Scimmia sia oggi l’idea migliore; è certo però che anche le altre iniziative non sono sufficientemente sostenute ed efficaci a contrastare la distruzione degli habitat delle antropomorfe.

Se lo sapesse … non c’è dubbio che Ferrara saprebbe organizzare qualcosa di clamoroso …
Prima però deve mettere un po’ di ordine nelle sue idee; se solo sapesse che anche il papa (
2004) è d’accordo, si metterebbe sull’attenti, invece di scrivere che le antropomorfe sono “animali non umani dai quali secondo Darwin l’uomo discende”; forse allude a Erasmus Darwin, che già lo sospettava ne 1794, e l’errore è grave nel 2008, anche perchè le conseguenze che ne trae nella seconda parte dell’articolo poteva risparmiarsele, a cominciare dal fatto che sembra ignorare come molto si cerchi di cambiare negli ultimi anni riguardo alla regolamentazione della stabulazione degli animali utilizzati a scopo alimentare e come sia falso che “l’amore portato al concetto di animalità o di vivente non umano … è direttamente proporzionale al disprezzo per la persona umana“. E non è comunque un argomento valido se l’obiettivo è di salvaguardare le antropomorfe (e ovviamente anche gli umani che vivono in quei luoghi e che non vengono trascurati ma stanno MOLTO a cuore a chi protegge gorilla e scimpanzè).
C’è MOLTO SPAZIO anche per Ferrara in queste iniziative in difesa dell’uomo e delle antropomorfe in Africa centrale … tranne lui tutti sanno che la protezione degli ambienti in cui vivono le antropomorfe non può che passare attraverso la stabilità almeno alimentare delle deboli popolazioni locali.

 

19/7/07-VA

·         Interessante la preoccupazione dell’Osservatore Romano per lo stato dei ghiacci artici … oggi compare infatti un secondo articolo inviato da una giornalista a bordo di un rompighiaccio canadese che naviga nella zona del passaggio a Nord Ovest, una rotta le cui condizioni sembra interessino parecchio … i cattolici italiani che però sembrano avere idee diverse.
Questo articolo (“
I serbatoi del freddo sembrano in riserva)  segue un articolo del 3/7/08 (“Un'oasi tra i ghiacci nella baia di Baffin “) e mostra un’evidente elevata preoccupazione per i rischi che corre il mondo a causa dell’evidente scioglimento dei ghiacci negli ultimi anni per il riscaldamento nell’Artico: “La previsione su questo cambiamento mostra un Artico libero dai ghiacci tra il 2013 e il 2030". Ciò è preoccupante, essendo enorme il ruolo della banchisa artica nella ventilazione degli oceani Pacifico e Atlantico e perché lo scioglimento avverrà a ritmo sempre più accelerato per un meccanismo di retroazione positiva”.
Sembra incerto fra il … raffreddamento dell’Artico e i vantaggi dello scioglimento dei deprimenti ghiacci artici invece chi scrive quest’altro articolo recente, comparso sempre in ambito cattolico (“quando gli iceberg arrivavano alla latitudine di Napoli e nessuno si angosciava per il cambiamento climatico”).
L’anno scorso in aprile si era tenuto in Vaticano un convegno orientato nella stessa direzione (“
Si è aperto in Vaticano il Seminario internazionale sul tema “Cambiamenti climatici e sviluppo”); lo stesso era successo sempre l’anno scorso a giugno (“A Ferrara, dibattito su cambiamenti climatici ed ecologia umana”).
Poi qualcuno ha deciso di inviare una giornalista a verificare direttamente nell’Oceano Artico cosa dicono invece le migliaia di scienziati che analizzano i cambiamenti climatici … e i risultati, depurati dall’ideologia, si leggono oggi anche sull’Oss.Romano.   

 

19/7/08-IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiropotes satanas

·         Inutile commentare questo articolo pubblicato da "Radici cristiane" (“ANIMALISMO: le aberrazioni di Zapatero “); si affrontano problemi che riguardano l’evoluzione e i primati a partire dall’invito - fatto dal parlamento spagnolo al governo - a preoccuparsi della sopravvivenza delle scimmie antropomorfe, oggi seriamente minacciate insieme all’ambiente in cui vivono. Non si capisce quali siano le fonti utilizzate, per cui   apparentemente (l’autore è docente universitario sia presso una università statale che presso una università pontificia …) sembra piuttosto un’esperimento scientifico per verificare fino a che punto si riesce ad “ampliare la ragione”.
E’ sufficiente riportare il finale pirotecnico, sorvolando sulle tracimazioni precedenti, poco adatte a un pubblico generico:

La bestialità, che ancora oggi suscita ribrezzo, inizia ad essere indirettamente accolta dalle istituzioni europee, per entrare anch'essa un giorno nelle abitudini e nella mentalità Sopravviverà l'Europa a questo scempio morale?
Sarà l'Islam lo strumento di cui la Divina Provvidenza si servirà, per purificare, attraverso profonde sofferenze, l'Occidente infedele?
Non si troveranno uomini di buona volontà che, corrispondendo alla Grazia, siano autori di una rinascita religiosa e morale che dal fango faccia risorgere una civiltà? Solo il Signore conosce la risposta a queste inquietanti domande incise a lettere di fuoco sul nostro futuro
.”

Può essere di un certo interesse evidenziare come l’autore, che coraggiosamente ipotizza l’Islam come … prossima punizione divina (… come se non fossero bastati il peccato originale e il primo genocidio effettuato per annegamento) sia un docente universitario di scienze della formazione.
Certamente mons.Ravasi, da poco responsabile vaticano per la cultura e quindi anche per la scienza, non immaginava di dover tenere presente che nel mondo cattolico fossero presenti anche queste posizioni.
Lo stesso dovrà fare mons.F.Facchini, che nel suo recente panorama del disorientamento e nella confusione nel mondo cattolico sull’evoluzione e l’evoluzionismo, si era probabilmente dimenticato che esistevano anche posizioni ai confini della razionalità.
Per  quanto riguarda il mondo della scienza e dell’evoluzionismo, l’autore si merita un biglietto gratis per la mostra darwiniana di Roma, come pure la verifica finale del corretto apprendimento.
E’ indispensabile però che (se è prevista una sezione di primatologia per far capire non solo l’origine dei nostri antenati dai primati ma soprattutto il ruolo fondamentale del preadattamento all’ambiente arboricolo) gli organizzatori evitino di citare il Chiropotes satanas 

 

18/7/08-EU

·         [da Pikaia] Il sito di Pikaia riporta due documenti dell’ ECSITE (European Network of Science Centres and Museums) in difesa della scienza e sull’evoluzione. All'indirizzo http://www.ecsite.net/new/newsletter_archive.asp troverete tutte le iniziative, i convegni e le conferenze promosse da ECSITE che si terranno in tutta Europa tra luglio e la fine del 2008.

 

17/7/07-AT

·         Sul suo blog (Rationally Speaking) Massimo Pigliucci pubblica il documento finale uscito dal workshop ad Altenberg vicino a Vienna a cui hanno partecipato 16 biologi evoluzionisti:

“A group of 16 evolutionary biologists and philosophers of science convened at the Konrad Lorenz Institute for Evolution and Cognition Research in Altenberg (Austria) on July 11-13 to discuss the current status of evolutionary theory, and in particular a series of exciting empirical and conceptual advances that have marked the field in recent times.

The new information includes findings from the continuing molecular biology revolution, as well as a large body of empirical knowledge on genetic variation in natural populations, phenotypic plasticity, phylogenetics, species-level stasis and punctuational evolution, and developmental biology, among others.

The new concepts include (but are not limited to): evolvability, developmental plasticity, phenotypic and genetic accommodation, punctuated evolution, phenotypic innovation, facilitated variation, epigenetic inheritance, and multi-level selection.

By incorporating these new results and insights into our understanding of evolution, we believe that the explanatory power of evolutionary theory is greatly expanded within biology and beyond. As is the nature of science, some of the new ideas will stand the test of time, while others will be significantly modified. Nonetheless, there is much justified excitement in evolutionary biology these days. This is a propitious time to engage the scientific community in a vast interdisciplinary effort to further our understanding of how life evolves”.

Qui un testo che M.Pigliucci aveva scritto il 2/7/08 per chiarire gli scopi del convegno e per contestare alcune presentazioni distorte che serviavano solo a far mettere in luce alcuni giornalisti.
Ovviamente i creazionisti del Discovery Institute ogni volta si illudono che ogni discussione fra evoluzionisti sia la prova della fine della teoria dell’evoluzione: “
Starting to Explain the Mysterious "Altenberg 16"“. Anche loro cercano di farsi notare a spese del progresso scientifico che pur contestano…

 

17/7/08-VA

·               Sul problema creazione/evoluzione e sul ruolo dell’ideologia oggi un’articolo dell’agenzia cattolica Fides (“Ecologia, fede ed ateismo “) cita alcune parole dette ieri dal Papa in Australia sulla “difesa del creato”. Nell’articolo si descrive un mondo in pericolo per “Il disastro ecologico verso cui si cammina”, frutto di una concezione del mondo  antropocentrica, che vede solo l’uomo al centro, e che ha escluso, o vuole escludere Dio, dall’orizzonte di significato del tutto”. Mentre il Papa il 23/9/07 a Castelgandolfo non aveva avuto paura a citare le responsabilità della “logica del profitto” (audio) che caratterizza il mondo occidentale per il “rovinoso sfruttamento del pianeta”, qui invece si cerca di far credere, senza dimostrazine, che “L’ateismo ha un ruolo non irrilevante, nella contemporanea situazione ecologica!”.

Sembra evidente che non solo sull’evoluzionismo ma anche sui problemi ecologici ci sia bisogno di qualche persona esperta che indichi la direzione migliore … .
Sconcertante ma notevole (anche perché si conferma, senza probabilmente ricordarlo, il problema dell’ignoranza scientifica dei cattolici evidenziato da GP2 nella
lettera spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne) la frase  non è tollerabile l’ingenuità di tanti cristiani, che si trovano totalmente disorientati di fronte alle più elementari obiezioni del darwinismo o della teoria del big bang”. In realtà sconcerta anche che non si spieghi perché si sia deciso di scrivere “cristiani” invece che “italiani”o “europei” o “esseri umani”, dato che la biologia evoluzionista non è una questione di fede e a proposta che tutti possono capire ed accettare. C’è forse qualche proposta religiosa alternativa su un problema scientifico? In fondo il Vaticano ha solo laboratori di astronomia…

·         Nel sito SRM compaiono notizie non datate ma riferite al seminario estivo (Scuola Estiva sull'Evoluzionismo: “Definire l’indefinibile”) organizzato dalla Gregoriana nel monastero di Poblet per discutere con gli esperti e con gli studenti di dottorato, dalle varie università pontificie il concetto di specie.; se ne parla in un articolo sul sito di SRM (“Verso un nuovo concetto di specie?“) e in un’intervista (forse del 15/7/2008) al filosofo G.AuIetta. direttore scientifico del progetto STOQ (“Poblet: ipotesi per un nuovo concetto di specie”).
Sembra di capire che da questa settimana di meditazioni (soprattutto di teologi e filosofi) sul concetto di specie sia uscita una nuova definizione di specie che viene proposta alla discussione di tutti: la definizione di Poblet (di cui non sembra sia ancora disponibile un articolo pubblicato su una rivista peer-reviewed, come solitamente i finanziatori e gli scienziati richiedono per non rischiare di perdere tempo); il filosofo comunque precisa: “
non voglio affermare che abbiamo fatto una scoperta rivoluzionaria”. L’importante è però che venga pubblicata da una rivista seria di zoologia o di botanica, dato l’argomento. Seria significa che sia valutabile secondo standard internazionali di validazione, quelli che si cerca di introdurre in tutte le università italiane. Curioso il riferimento a misteriose “teorie evolutive della Chiesa” non meglio precisate; si fa notare che un gruppo nutrito di docenti laici … “non le seguivano per nulla” [forse semplicenente le ignoravano …!].
Nell’intervista si sottolinea anche un problema facilmente risolvibile, anche grazie ad un suo recente articolo: “
Le persone in genere, anche buoni cattolici, ritengono che la teoria dell'evoluzione sia tutto sommato incompatibile con le posizioni della Chiesa cattolica e con la nostra fede. Questo è un problema serio, perché le cose non stanno affatto così”; stupisce parecchio il suo stupore: forse qualcuno ha letto un suo articolo di due anni fa disponibile ancora oggi nel sito web di una università pontificia: Evolutionism’ is now an ideological weapon. [Curioso poter dimostrare come sembra che l’emisfero destro non sempre sappia cosa fa l’emisfero sinistro …, dato che in quell’articolo la sua critica al predecessore di Mons.Ravasi era abbastanza pesante]. Che ci sia una certa difficoltà nei rapporti con la biologia evoluzionistica proprio non riesce a nasconderlo: “Noi cattolici non dobbiamo fare l'errore gravissimo di prendere ciò che questi signori ci dicono come se fosse “la teoria dell'evoluzione”. Questo è proprio l'errore che noi a volte compiamo, cioè prendere sostanzialmente per buono quello che i nostri avversari ci dicono, come se fossero teorie definitive, e come se la loro interpretazione ideologica fosse “la teoria”.
Verso la fine dell’intervista una dichiarazione un po’ sconcertante, poco coerente per chiunque oggi raggiunga un’età anagrafica elevata e poco dimostrabile (almeno dopo G.Galilei): “Le cose che si possono effettivamente dimostrare in scienza sono molto poche. [Credo che sia però più facile comunque sostenere che “Le cose che si possono effettivamente dimostrare in teologia sono molto poche”; purtroppo non gli è stata fatta una domanda in proposito]

 

16/7/08-IT

·         Dopo l’intervento non firmato (I cattolici su darwinismo ed evoluzione: quale teoria?”) che il 14/7/08 immediatamnte riproponeva e commentava l’articolo del 13/7/08 sull’Osservatore Romano in cui F.Facchini dimostrava come la scarsa competenza scientifica produceva un’inevitabile e oggettiva confusione nella chiesa sui problemi della teoria dell’evoluzione, oggi su Zenit compare (un atto riparatorio?!) un lunghissimo intervento del card.Schönborn  (“Creazionismo ed evoluzionismo senza ideologie possono incontrarsi“).

Già il titolo dell’articolo su Zenit è un capolavoro, e un invito a non perdere tempo: se togliamo l’ideologia al creazionismo di qualsiasi religione … cosa rimane? Non certo la possibilità di dialogo.

[Da notare che in alcune versioni l’articolo ha come inizio del titolo “Creazione ed evoluzionismo…]
In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, si è tenuta a Sydney una conferenza del Cardinale Arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn su “Tutta la creazione geme: il dibattito su creazione ed evoluzione”, pubblicato dall'Osservatore Romano.
La conferenza sembra corrisponda alla relazione che aveva pronunciato durante la tre giorni di studio che si era svolta a Castel Gandolfo due anni fa, dal primo al tre settembre 2006, in occasione dell'incontro annuale dei “Ratzinger Schülerkreis”., recentemente pubblicato dalal casa editrice Dehoniana
[Strano. Sembrava che già all’incontro con F.Facchini al meeting di Rimini del 2007 avesse ammorbidito qualcuna delle sue certezze del 2006 in un campo molto poco noto  … e ora le ripropone …]
Tutto l’articolo permette di verificare che non sono state seguite le indicazioni della
lettera spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne!, e se ne dimostrano le conseguenze; in particolare la scarsa distinzinoe fra la fisica (che occupa metà dell’articolo) e la biologia (utilizzano infatti criteri diversi), e la valutazione della scienza con i criteri molto elastici della teologia.
Se la scienza si occupa di fatti materiali e cerca di spiegarli con altri fatti materiali, non è né utile né valido dire che:

·       Darwin era «ossessionato» dall'idea di fornire una spiegazione scientifica plausibile dell'origine delle specie che potesse interamente fare a meno dell'atto separato della creazione divina” o che

·       la teoria dell'evoluzione, era una lunga argomentazione a favore di una spiegazione «intramondana», ossia puramente materiale, meccanica, dell'«origine delle specie»” o

·       Darwin, con la sua teoria, intendesse favorire la vittoria scientifica del materialismo”?

[Quelle che sembrano accuse sono da considerare come meriti!] Da queste premesse il cardinale deriva l’illusione molto masochista di poter far crollare non solo Darwin ma anche tutta la scienza moderna “Occorre separare Darwin dal darwinismo, liberarlo dalle sue catene ideologiche e da una filosofia implicitamente riduzionista caratteristica di «tutta» la scienza moderna” per arrivare infine alla chiusura dei laboratori di ricerca materialista e al trionfo della teologia e delal metafisica: “Sono sempre più convinto che i progressi decisivi nel dibattito sulla teoria dell'evoluzione avverranno nella filosofia della natura, in ultima analisi nella metafisica”.
Sorpresa finale: solo verso la fine, improvvisamente, il cardinale evoca alcuni fatti a cui sembra concedere un ruolo (anche se non è chiaro se sia più o meno “reale” del “giudizio universale” citato precedentemente come princiale (?!) garanzia di giustizia).
Si citano qui, ma solo alla fine, i fatti che mettono in crisi proprio l’interpretazione ideologica proposta da qualsiasi religione:

Perché i suoi innumerevoli tentativi, i suoi vicoli ciechi, i suoi miliardi e miliardi di anni e di espansione dell'universo? Perché le esplosioni gigantesche delle supernovae, gli elementi che si amalgamano nella fusione nucleare delle stelle, la macina instancabile dell'evoluzione biologica con i suoi infiniti inizi e estinzioni, le sue catastrofi e crudeltà, fino ad arrivare alle indicibili brutalità della vita odierna e della sopravvivenza?”).

Il Card. Schönborn cita solo qui in fondo all’articolo le estinzioni di massa, le fusioni delle stelle (il sole fonderà?!), le catastrofi, la morte, ecc. e coraggiosamente si chiede “Non è forse più sensato considerare il tutto come il gioco cieco della casualità di una natura priva di progetto?”.
E a questo punto, davanti a queste domande molto serie, “materialistiche” e ragionevoli che hanno guidato molti scienziati anche religiosi e che, anche a rigor di logica, avrebbe dovuto mettere all’inizio dell’intervento, il cardinale incredibilmente … cambia argomento … e inizia a parlare della resurrezione …
Sembra che anche lui, come già fece Darwin, non abbia ancora aperto il libro dell’abate Mendel … Darwin però era giustificato: … a differenza del card. Schönborn … non conosceva il tedesco …

L’articolo fa anche riflettere sulle possibili conseguenze per l’evoluzione culturale umana se Darwin avesse seguito la carriera ecclesiastica …; invece girò il mondo con il Beagle e anche lui, prima di Benedetto XVI si stupì di come le barriere geografiche, oltre alla biologia, abbiamo pesantemente influenzato la distribuzione delle specie viventi. Darwin fu uno dei primi ad osservare e capire le caratteristiche uniche presentate dai marsupiali australiani, che lo stimolarono a porsi domande intelligenti che richiedevano risposte altrettanto intelligenti. Certo non basta fare scalo a Darwin o accarezzare un marsupiale senza conoscere le originali caratteristiche genetiche e fenotipiche, ma ambedue le esperienze possono essere di stimolo alla riflessione su alcuni fatti che influenzerebbero la stesura dei prossimi discorsi …

·         Su La Stampa articolo sulle ultime novità sulle estizioni di massa e sulle loro cause (“L'evoluzione puzza di uova marce”)

·         Su La Repubblica articolo di Cavalli Sforza su “Evoluzione un futuro complicato”; riguarda le possibili risposte alla domanda sul futuro dell’evoluzione umana. Siamo abituati a chiedere alla scienza di predire il futuro; nel caso della biologia purtroppo è impossibiile  avere risposte affidabili … e utili a chi ascolta la risposta … i tempi di azione della biologia vanno ben oltre la durata della vita umana …

 

15/7/08-IT

·         [Da Pikaia] Numero di luglio di Evolution: Education and Outreach. La rivista di Niles e Gregory Eldredge è di nuovo online con il suo terzo numero. Ovviamente tutti gli articoli sono liberamente accessibili. Da qui si accede al sommario.

·         Il prossimo anno accademico sarà  attivato un Master annuale di II livello in Comunicazione della Scienza (http://mcs.sc.unica.it). Il   Master, diretto da Elisabetta Marini, è progettato e realizzato dalla Facoltà  di Scienze M.F.N. dell’Università  di Cagliari in collaborazione con:

·       l'Ordine dei Giornalisti della Sardegna;

·       l'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) ­ Osservatorio Astronomico   di  Cagliari;

·       il CRS4 (Centro di Ricerca Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna).

 

15/7/08-USA

·                   Sul New York Times la terza puntata (“Let’s Get Rid of Darwinism”) di una serie di interessanti articoli sulla teoria dell’evoluzione oggi, scritti da Olivia Judson. Il primo, pubblicato il 15 giugno, si intitolava “Darwinmania!”, mentre il secondo aveva il titolo “An Original Confession. I tre articoli sono  inseriti anche nel blog dell’autrice: “The Wild Side

 

14/7/08-IT

·                   I pifferai dell’ID possono raccontare tutto quello che vogliono, (giusto o sbagliato che sia) ma trovano sempre qualche ingenuo che non si accorge della loro ignoranza. Oggi in alcuni blog di evoluzionisti USA si cita un errore fatto da uno dei loro “esperti” che ha criticato una publicazone scientifica senza averla capita… Se ne parla nel blog Panda’s thumb (“I guess ‘eponymous’ wasn’t on the LSAT”) e The Loom (“Missing The Wrist”) dove si dimostra l’errore di interpretazione della pubblicazione scientifica criticata.

 

14/7/08-IT

·                   MOLTO interessante il fatto che, di fronte all’assenza di citazioni e di riproposizione nei siti cattolici dell’articolo di F.Facchini (La falsa contrapposizione tra scienza e fede. Creazione ed evoluzione concetti complementari“) comparso il 4/7/08 sull’Osservatore Romano, oggi l’agenzia Zenit immediatamente riprenda e  riassuma (I cattolici su darwinismo ed evoluzione: quale teoria?”) quello comparso ieri, con una frase iniziale che è davvero illuminante in quanto accetta la diagnosi di F.Facchini sulla confusione oggi esistente nella chiesa cattolica sui temi dell’evoluzione.
L’illuminazione, e la conferma all’osservazione (invero ben documentata anche nell’articolo di F.Facchini del 4/7/08) che “
In tema di darwinismo ed evoluzione i cattolici hanno punti di vista assai diversificati” risulta subito evidente e verificabile se sulla destra si cliccano i link a due articoli precedenti della stessa agenzia Zenit ("Si può credere in Dio e nell'evoluzione?" e "Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin"), in cui si appoggiano iniziative ideologiche, antiscientifiche e anche poco serie contro l’origine comune degli esseri viventi e l’evoluzionismo; da notare che ambedue gli articoli sono firmati da un giornalista autorevole di Zenit, direttore di un master scientifico in un’università pontificia.
L’articolo di F.Facchini aveva anche cercato di far notare molto delicatamente che posizioni diverse risultavano perfino dalle dichiarazioni dei due ultimi papi.
Anche in questa pagina web si dimostra ripetutamente che non ci può essere un dialogo serio sui problemi suscitati dalla biologia evolutiva se non si studiano prima i problemi (come sostenuto anche da GP2 nella
lettera spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne!)

 

13/7/07-VA

·                   Articolo piuttosto importante (e forse sofferto) di F.Facchini sull’Osservatore Romano sui misteriosi e incredibili problemi che le conoscenze scientifiche sull’evoluzione e la teoria dell’evoluzione sembrano creare anche all’interno dei cattolici  (“Il darwinismo da diversi punti di vista”) .
Oltre ad evidenziare anche qui, come nell’articolo del 4/708, la varietà di posizioni (“
Più variegato si presenta il pensiero dei cattolici, laici e teologi, che può riguardare anche le modalità e il significato della evoluzione della vita … si manifestano delle diversità che riguardano soprattutto il diverso modo di porsi di fronte al darwinismo che, come sappiamo, offre una particolare spiegazione dei meccanismi evolutivi …”), F.Facchini cerca di spiegare questa stranezza con il “timore che ammettendo l'evoluzione possa venire intaccata la dottrina sulla creazione e si tolga spazio all'azione di Dio. [Certo  il timore è più che giustificato, soprattutto per chi, come nella preistoria, usa Dio come tappabuchi….].

In realtà è ben più probabile che la colpa sia dovuta all’ignoranza (che ad un naturaklsta e antropologo come F.Facchini non può passare inosservata …) unita alla presunzione di poter far discendere ancor oggi tutto, come qualche secolo fa, dalla competenza teologica.
Non è ben chiaro il significato della frase “
Da una teoria scientifica si passa a una ideologia materialista”, come se da una teoria scientifica fosse possibile passare facilmente (e senza abbandonare il metodo scientifico) ad una ideologia non materialista.
Che ci siano dei problemi abbastanza seri lo si capisce però dalle frasi successive, che sottolineano come nel mondo cattolico non solo ci siano problemi a vedere e ad accettare i vantaggi ottenuti grazie al metodo scientifico, ma si creino situazioni conflittuali interne alla stessa chiesa che ostacolano il “dialogo” con la scienza (creando seri problemi addirittura alle persone più competenti …):

Non si tiene conto di tante osservazioni del mondo della scienza, non si accetta che la vita possa essersi evoluta attraverso tappe e processi biologici, come si ammette nella teoria evolutiva. Ci si aggrappa a tutto pur di contestare il fatto evolutivo, per esempio le lacune nelle serie evolutive. Le aperture del magistero vengono viste come concessioni non motivate e superabili. Posizioni di questo tipo ignorano non solo il progresso della ricerca scientifica, ma anche gli approfondimenti della teologia. Si distaccano sensibilmente dal magistero, non aiutano il necessario dialogo tra scienza e fede, tra scienza e teologia, e piuttosto favoriscono lo scontro.

F.Facchini ricorda poi che di evoluzione non si occupano solo il card.Schönborn o il creativo card.Martino, ma anche il cardinale Avery Dulles che su "Vita e Pensiero" scrive che “L'evoluzionismo teistico, come il darwinismo classico, si astiene dal propugnare un qualsiasi intervento divino nel processo evolutivo. Ammette che la comparsa degli esseri viventi, tra i quali l'uomo, possa a livello empirico essere spiegata con mutazioni casuali e la sopravvivenza del più adatto",
Si mette poi con altri cattolici come Teilhard de Chardin:Posizioni parzialmente concilianti con la teoria darwiniana, ma critiche, sono espresse da coloro che ammettono la teoria di Darwin, ma non la ritengono sufficiente. A livello microevolutivo nessun problema, ma per la formazione di raggruppamenti superiori e delle grandi direzioni dei viventi occorre pensare ad altro.”

Criticando come il solito l’ID USA, F.Facchini ripete poi  (cercando di ricordare e di far capire ai cattolici, che la scienza per definizione  si occupa solo di aspetti materiali …) alcune frasi del suo primo articolo sull’Osservatore Romano del 16/1/06 (“Evoluzione e creazione”):  Se non si è soddisfatti delle attuali spiegazioni è meglio riconoscerlo e adoperarsi per trovarne altre, rimanendo nel campo delle scienze naturali”. E’ probabile che anche questa sua frase non piaccia a molti cattolici … anche se dubito che sia chiara a tutti, in particolare poichè sembra escludere l’esistenza di più di una teoria dell’evoluzione.

 

13/7/08-IT

·                   Ecco un sito internet davvero interessante. Si tratta di un progetto internazionale per la didattica dell’evoluzione: “Evolution Megalab”. Referente italiano è il presidente della SIBE

 

12/7/08/A

·                   Da Altemberg, dove si sta svolgendo nella sede del KLI un incontro al vertice fra 16 biologi evoluzionisti alcuni dei quali sembrano desiderosi di “andare oltre” alla “nuova sintesi” prima ancora  … che tutti ‘abbiano ben capita … Massimo Pigliucci invia in internet nel suo blog i resioconoti quotidiani della discussione:

·             Notes from Altenberg, part I

·             Notes from Altenberg, part II

·             Notes from Altenberg, part III

 

11/7/08-IT

·         [Da Pikaia] Si è concluso il convegno a San Rossore (“Di razza ce n’è una sola, quella umana”). Nella puntata di venerdì 11 luglio di Radio3 Scienza, Pietro Greco e Marcello Buiatti hanno discusso del contro-manifesto sulle razze presentato a San Rossore alcuni giorni or sono. Per chi fosse interessato ad avere qualche informazione in più sul "manifesto degli scienziati antirazzisti" presentato a San Rossore, è possibile vederne la presentazione fatta da Claudio Martini (Presidente Regione Toscana) e scaricabile da YouTube. Su questo stesso argomento è da non perdere l'ultimo libro di Guido Barbujani (Università di Ferrara) e Pietro Cheli  dal titolo "Sono razzista ma sto cercando di smettere" (Laterza, 2008), che segue un precedente libro pubblicato da Barbujani dal titolo "L'invenzione delle razze" (Bompiani, 2006).

 

10-11/7/08-IT

·                               A San Rossore un convegno di due giorni organizzato dalla Regione toscana:  Di razza ce n’è una sola, quella umana”. Durante questo convegno è stato pubblicizzato il “manifesto antirazzista”, che opportunamente riprende e contesta i 10 punti del vergognoso “manifesto della razza” che alcuni scienziati firmarono il 14  luglio 1934, giusto 70 anni fa.
Di fronte all’atteggiamento di molti italiani verso persone disperate che, come un tempo fecero i nostri stessi parenti, cercarono di fuggire la fame - o anche solo la discoccupazione, è utile ricordare e confrontare.
Di solito gli esseri umani hanno memoria soprattutto della loro storia personale e difficilmente ripetono errori precedenti; strabismo e amnesie invece colpiscono più facilmente i popoli, a cui è utile ogni tanto rinfrescare la storia e le esperienze che si sono dimostrate negative.
Se di razze ce n’è una sola, le lingue sono sempre tantissime, circa 6000 secondo gli esperti che gestiscono il sito web Titus che fornisce anche interessanti mappe delle lingue del mondo. Il problema non quindi la comunicazione biologica, quanto quella verbale; per collaborare è necessario capirsi e dialogare, ma è importante parlare la stessa lingua, e questo non sempre è possibile …
Interessante notare come proprio qualche giorno fa, se ne parla su La Stampa del 7/7/08 (“
Il monito del Papa: “Stop a chi specula su cibo ed energia”), il Papa abbia suggerito ai grandi della terra riuniti a Tokio alcune cause, che ben conoscono, di queste rischiose migrazioni epocali che creano qualche fastidio ai benestanti; non è difficile dimostrare che anche nella chiesa non siano tutti d’accordo sul ruolo degli speculatori, anzi ...

 

10/7/08-UK

·                   Inizia oggi, presso il Ian Ramsey Centre for science and religion dell’Università di Oxford un convegno di storici e filosofi della scienza dal titolo  God, Nature and Design - Historical and  Contemporary Perspectives”. Sembra che R.Swinburne, uno dei relatori al convegno, voglia dialogare su basi un po’ scettiche verso la scienza, oltre che superficiali nelle critiche o nelle ipotesi [due teorie evolutive, una per i mammiferi bassi e l’altra per quelli … più alti… J!?! altri critici dell’evoluzionismo sembra che invece si preoccupino solo di escludere l’uomo; la situazione è estremamente imbarazzante, forse sarebbe meglio che prima dialogassero un po’ fra di loro, prima di dialogare con chi studia e conosce i mammiferi]: “While Darwinian mechanisms may explain why some mental-physical connections are preserved and others eliminated, it seems virtually impossible to have a scientific theory of why these connections arose in the first place and so to have a scientific theory of the evolution of humans (or the higher mammals)”. 

 

9/7/08-USA

·                   Forse è più facile incuriosirsi degli aspetti e dei meccanismi ancora da scoprire della vita e di come funzionano gli esseri viventi guardando le animazioni digitali che vengono realizzate negli ultimi anni. Qui, citata da Pharyngula, c’è n’è una molto bella. Dietro all’animazione c’è sicuramente un progetto intelligente, ma appunto per questo è certamente umano.    

 

9/7/08-UK

·                   E’ morto Sir John Templeton, fondatore della John Templeton Foundation che distribuisce premi a chi, soprattutto fra i teologi, si occupa di ricerche che favoriscano l’accettazione della religione da parte della scienza. Vista l’entità notevole del premio, e la collaborazione della corona inglese, che mette a disposizione i locali in cui si svolge la cerimonia, il successo è notevole. Molte sono le iniziative della chiesa cattolica finanziate  in Italia anche da questa fondazione, come ad esempio i prossimi  oonvegni sull’evoluzione biologica e dell’universo gestiti dal Vaticano.
Positivo il fatto che la JTF, a differenza di alcuni enti da loro finanziati, non sopporti chi imbroglia o cerca di “ampliare la ragione”, per cui non sostiene né finanzia più la gente dell’Intelligent Design, e lo dice e ne spiega chiaramente i motivi. Si vedrà se suo figlio, che gestirà prossimamente il patrimonio economico e culturale della famiglia, sarà d’accordo …  
Una delle ricerche più curiose (e costose) finanziate della JTF riguardava la verifica dell’utilità delle preghiere sui problemi di salute. Qui un articolo del NYT  (“
Long-Awaited Medical Study Questions the Power of Prayer “) e qui una sintesi dei risultati della ricerca.

I risultati hanno confermato qualcosa che si sarebbe potuto verificare anche in altro modo: sarebbe stato sufficiente verificare che i responsabili delle diverse religioni preferiscano di solito le strutture sanitarie migliori ai luoghi in cui si pensa che avvengano i miracoli. Questa ricerca (costata ben 2.4 milioni di dollari, ha dimostrato che la preghiera non aveva effetti terapeutici paragonabili a quelli che si ottengono grazie a interventi specifici in seguito all’analisi scientifica dei dati reali); purtroppo i risultati non sono piaciuti, non se ne sono tratte le conseguenze, e si sono quindi sprecati soldi che avrebbero potuto essere utilizzati in modo migliore. Il metodo scientifico procede in effetti in modo diverso, non casuale.

 

8/7/08-IT

·                               Sull’Unità un articolo di P.Greco (“La bufala delle razze umane”) presenta un documento preparato da scienziati con competenze molto diverse (Rita Levi Montalcini, Enrico Alleva, Guido Barbujani, Laura Dalla Ragione, Elena Gagliasso Luoni, Massimo Livi Bacci, Alberto Piazza, Agostino Pirella, Francesco Remotti, Filippo Tempia, Flavia Zucco ) per risvegliare il ricordo, che in molti italiani sembra troppo affievolito, di come 70 anni  fa (14/7/1934) il “manifesto della razza”, firmato da scienziati fascisti, aprì la strada alla proclamazione in novembre delle leggi razziali che diedero inizio alle sofferenze e alle deportazioni nei lager anche degli ebrei italiani.

Il “manifesto antirazzista” verrà presentato il 10 luglio a San Rossore nell’ambito di una tradizionale manifestazione della Regione Toscana, dedicata quest’anno (“Capire gli altri”) alla mobilitazione «contro ogni razzismo».Quello di San Rossore è un vero e proprio “contro-manifesto” in termini letterali. Perché a ciascuna delle dieci tesi del famigerato “manifesto della razza” oppone una tesi diversa, alla luce delle moderne conoscenze scientifiche. Dimostrando che con quel famigerato atto gli scienziati fascisti tradirono insieme la scienza, i valori della comunità scientifica e la loro stessa umanità

·                               [da Pikaia] Quali sono gli errori più comuni in materia di evoluzione? Cameron M. Smith e Charles Sullivan cercano di identificarli nel loro libro "I falsi miti dell'evoluzione"  (Edizioni Dedalo, 2008). Il libro identifica i dieci errori più comuni fornendo non solo l'interpretazione corretta, ma anche una spiegazione sul perchè alcuni concetti siano frequentemente male interpretati.

 

7/7/08-UK

·                               Nel sito di Dawkins è disponibile l’audio (52’) di una Conversation between Richard Dawkins and John Lennox  (uno scienziato credente) su argomenti come la realtà dei miracoli e del racconto della Genesi. Citazione e commenti nel blog Pharyngula (“Dawkins/Lennox round 2”)..

 

7/7/08-USA

·                               Su Scientific American un ottimo articolo, con contorno di schede illustrative,  su “The Migration History of Humans: DNA Study Traces Human Origins Across the Continents

 

6/7/08-UK

·                               Come notizia, si riferisce ad un evento un po’ datato (1995), ma qualche novità c’è ed è interessante sottolinearlo: sono disponibili perfino su su YouTube (anche la scienza seria dovrebbe usare sempre più questo canale di comunicazione?)  6  video che mostrano il Royal Institution Discourse tenuto da John Maynard Smith, nel lontano 1995, sull’Origine della Vita. Ne aveva già parlato anche Paolo Coccia sul suo blog nel 2005, presentando però, un video di qualità un po’ migliore.

 

5/7/08-USA

·                               Su Pharyngula un post in cui PZ Myers cita (“Altenberg meeting next week: expect evolution to simply evolve slightly“) il prossimo convegno ad Altenberg , vicino a Vienna,organizzato dal Konrad Lorentz Institute (KLI) e a cui partecipano 16 biologi evoluzionisti da tutto il mondo; pur ricordando che la biologia avanza solo con nuove scoperte, di che cosa si discuterà lo si può intravedere in un post di M.Pigliucci nel suo blog (“Is there fundamental scientific disagreement about evolutionary theory?“) e da un suo articolo del dicembre scorso su Evolution sull’ipotesi dell’utilità di un ulteriore perfezionamento della teoria dell’evoluzione e della Modern Synthesis (MS) con la Extended Evolutionary Synthesis (EES)

 

5/7/08-IT

·                                 Si è conclusa oggi al Monastero di Poblet la Scuola Estiva sull'Evoluzionismo, dove alcuni filosofi della scienza hanno discusso (fra vespri, messe,compiete e collazioni) un tema che da tempo suscita interesse anche fra i biologi: “La specie: definire l'indefinibile”. La scuola è stata organizzata dalla Specializzazione in "Scienza e Filosofia" della Pontificia Università Gregoriana e dal Master in "Scienza e Fede" del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum. Purtroppo il link al programma non funziona, ma Google ricorda ancora quella pagina … Strano che la SIBE non sia stata invitata; d’altronde è meglio non stupirsi: è corretto e indispensabile che i cattolici prima di “dialogare” chiariscano le idee al loro interno (evoluzione? Si o no? Evoluzionismo? Si o no? Antenato comune? Si o no?) e decidano quale proposta sia la migliore.

Già ce ne sono tante e diverse: si dovrebbe scegliere fra quelle proposte da Schönborn, De Rosa, Facchini, P.Coyne, J.Ratzinger, F.Collins, K.Miller, ID, creazionisti USA, G.Sermonti, R.Fondi, F.AgnoIi, ecc. magari lasciando perdere le strabilianti fantasie notturne di don G.Bortoluzzi, utili solo per capire dove si finisce quando si cerca di spiegare anche “il come” senza un metodo di ricerca e senza un laboratorio. E’ urgente uscire da una situazione anacronistica e ogni minuto sempre più imbarazzante.
E’ strano che si continui a rifiutare una parte importante della scienza che pur, come esseri umani materiali, anche loro usano quotidianamente per sopravvivere. Il teologo B.Forte nel suo intervento il 22/5/08 all’Università di Chieti in cui chiedeva di “porre un limite alle pretese della scienza“ e si preoccupava dei rischi della “sfasatura fra i velocissimi tempi della tecnologia e i lentissimi tempi della biologia”. [Come definirà i tempi della teologia?]
Un’uguale preoccupazione si dovrebbe avere anche verso la sfasatura dei tempi della teologia rispetto alla biologia, anche se è possibile che oggi il problema principale sia invece più serio: il contrasto fra l’unicità della scienza (a volte solo teorica … ci sono pur sempre tante culture ed economie diverse) e la molteplicità  (questa invece oggettiva) delle teologie in un mondo sempre più “piccolo” e in difficoltà.

·                                 L’anno scorso la Scuola estiva sull’evoluzionismo” si era occupata del  Rapporto tra Evoluzione e Sviluppo

 

4/7/08-IT

·                   F.Facchini, sacerdote e prof.universitario di antropologia continua nella sua discreta opera di preparazione, dalle autorevoli pagine che l’Osservatore Romano gli mette a disposizione, della chiesa cattolica al bicentenario di Darwin; nell’articolo  La falsa contrapposizione tra scienza e fede. Creazione ed evoluzione concetti complementari“ purtroppo già fin dall’inizio non è ben chiara (né sincera) l’autonomia concessa alla scienza (“il riconoscimento da parte della Chiesa della legittima autonomia della scienza quando si muove nel suo campo e con i suoi metodi“) che non resiste per più di mezza riga di testo (“le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Iddio”); e senza nemmeno sentire l’esigenza di dare alcuna spiegazione sulla subordinazione della scienza alla filosofia e poi alla teologia, già confermata chiaramente anche da GP2 nel documento del 1996 in cui pur ammetteva (e F.Facchini qui lo conferma, in contrasto con il Card.Schönborn) di riconoscere finalmente che quella di Darwin non era solo un’ipotesi, ma era una teoria valida (anche se non accettabile dalla chiesa cattolica) per spiegare l’evoluzione degli esseri viventi a partire da un organismo primitivo.
Dopo aver negato l’autonomia della scienza ... la si mette anche in guardia (“va riconosciuta da parte della scienza analoga autonomia agli insegnamenti della fede”); sembra corretto e utile che da un po’ di tempo qualcuno provi a fare analisi di tipo naturalistico anche sulle diverse religioni.
Non è chiaro più avanti il motivo per cui si distingua fra la “teoria dell’evoluzione” (riconosciuta ma non accettata da GP2 nel 1996) e il fatto dell’“evoluzione”, ammesso molto chiaramente anche nel 2004 dall’attuale papa; in questo modo però si evidenzia, per chi lo capisce, il contrasto fra le posizioni dei due ultimi papi uno dei quali non cita la teoria dell’evoluzione, forse cercando di impedire che “spetti alla scienza indagare sulla formazione dell'universo e della vita, compresa la forma umana”.
Da apprezzare e appoggiare un invito rivolto presumibilmente al Papa (anche se quello di F.Collins riferito al Papa da
P.Cantalamessa era più chiaro e perfino quasi minaccioso):

Non sarebbe corretto rifiutare una teoria scientifica - ad esempio il darwinismo - perché non si condividono le deduzioni che alcuni vorrebbero trarne in campo filosofico

C’è poi addirittura una citazione importante e rarissima della  lettera spedita nel 1988 da GP2 all’astronomo gesuita P.Coyne, cosi sintetizzata: “il Papa si soffermava sulle possibilità e sul significato di un dialogo fecondo tra scienza e teologia”; in realtà il Papa faceva notare invece come queste possibilità fossero ben scarse senza importanti cambiamenti nella cultura della chiesa (“dobbiamo superare ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamentoe nel modo di vedere la scienza:

Gli sviluppi odierni della scienza provocano la teologia molto … profondamente … questi sviluppi offrono alla teologia una risorsa potenziale importante … perché non potremmo sperare che le scienze di oggi, unitamente a tutte le forme del sapere umano, possano corroborare e dar forma a quelle parti della teologia riguardanti i rapporti tra natura, umanità e Dio?”.

E’ impressionante notare come in quel documento di 20 anni fa si sottolineassero i pregi e non i “limiti della scienza”; GP2 non apprezzava che la teologia potesse trarre vantaggio dal fatto che ”le scienze empiriche … non possano rispondere a tutti gli interrogativi che si pongono circa la realtà che ci circonda”.
Nel’articolo ci sono poi frasi che troviamo ripetute anche dai profeti dell’Intelligent Design, come Behe, a cui il metodo scientifico va stretto e vorrebbero anche loro una ragione un po’ allargata: “La struttura della materia, l'armonia delle leggi e delle proprietà degli esseri viventi rimandano a una ragione creatrice e ordinatrice. Ciò può essere affermato come conclusione logica, anche se non ha i caratteri di una dimostrazione scientifica.
Il Papa a
Regensburg aveva fatto capire che invece la “robustezza” delle “dimostrazioni scientifiche” lo preoccupava, essendo alla base della debolezza attuale della filosofia e della teologia rispetto ai successi della scienza, e disse che si sarebbe impegnato a criticarle per far rifiorire queste discipline fondamentali per il benessere delle religioni.
Sul problema, poi affrontato, della creazione, F.Facchini suggerisce correttamente di escludere dalle discussioni sull’evoluzione; forse sarebbe allora più corretto, più che un confronto con la scienza, che per ora ha proposte serie solo per quanto riguarda l’evoluzione e i suoi meccanismi, un confronto con le altre religioni, che sono ben più preparate a discuterne.
Curioso a questo proposito l’invito (contenuto nel programma del prossimo convegno in Vaticano in novembre sull’evoluzione dell’universo e della vita
SCIENTIFIC INSIGHTS INTO THE EVOLUTION OF THE UNIVERSE AND OF LIFE”) a presentare comunicazioni sulla creazione “ab nihilo.
Probabilmente l’abate Spallanzani non potrà presentare i risultati delle sue ricerche, ma sarà presente Cavalli Sforza e potrà raccontare qualcosa anche sulle precedenti ricerche di Redi e sulle successive conferme di Pasteur … [i secoli passano inutilmente? Bisogna invitare anche Randi ai convegni per controllare le prove di creazione?]
Molte affermazioni presenti nell’articolo spesso purtroppo non vengono spiegate; sarebbe molto utile nel caso qualcuno, magari diffidente e curioso come uno scienziato, volesse sapere perché si è certi di quello che si dice, quali prove ci sono. Probabilmente chiunque vorrebbe sapere perché:

·         “La struttura della materia, l'armonia delle leggi e delle proprietà degli esseri viventi rimandano a una ragione creatrice e ordinatrice”

·         “il concetto di creazione, che, come si è visto, non è una categoria scientifica, ma filosofica e teologica.” [viene quindi insegnata filosofia ai bambini di tre/quattro anni!? Chi ci crede?] 

·         “l'uomo non [è] riducibile a un primate superiore”

·         “la religione può purificare la scienza dall'idolatria”

·         “il mondo, anche quello che si è venuto formando nel tempo per processi evolutivi, ha un senso nel suo insieme e risponde a un disegno del Creatore”

Apprezzabile comunque il tentativo di Facchini di separare il più possibile creazione da evoluzione; della prima si occuperebbe la teologia e della seconda la scienza. E senza interferenze e critiche ideologiche prive di un precedente lavoro sperimentale.
Allora è quindi probabilmente un auspicio mascherato quello contenuto nella frase “il magistero della Chiesa ha evitato ed evita la spiegazione delle modalità con cui può essersi realizzata nel tempo l'evoluzione, le sue cause e i suoi meccanismi. Spetta alla scienza indagare sulla formazione dell'universo e della vita, compresa la forma umana”.

Non si può che essere contenti se, nonostante i tempi dei verbi usati, questa è la situazione che vivremo in futuro, o se queste saranno le conclusioni che F.Facchini anticipa del prossimo convegno del marzo 2009 organizzato da mons.Ravasi,. L’esperienza passata è infatti diversa e si è visto uno strano interesse incontrollabile alle critiche alle “spiegazioni delle modalità”; basta pensare all’insofferenza viscerale verso il ruolo del caso, nonostante l’abate Mendel abbia dato un notevole contributo a dimostrarne l’importanza come meccanismo evolutivo, o il credere che ci sia qualcuno che pensi che il caso da solo possa avere un ruolo positivo.
Curiosa ma anche preoccupante l’ultima frase “La creazione viene affermata, nella Bibbia, come nel magistero, specialmente nel catechismo della Chiesa Cattolica, ma non si dice come sia avvenuta”.

E’ forse la frase finale più adatta per un articolo che coraggiosamente cita la lettera a P.Coyne - sull’inadeguatezza e l’impreparazione della chiesa che impedisce di trarre vantaggio  dal confronto con la scienza - e perfino la separazione prevista dai “non overlappinga magisteria” di Stephen J. Gould.

In effetti le utime parole, come sospese nel vuoto, evocano il ricordo dei bei tempi in cui tutti si accontentavano dei PERCHE’ senza i COME … G.Galilei non era ancor nato … il metodo scientifico non aveva ancora dimostrato quanto fosse più facile e vantaggioso spiegare i PERCHE’ solo dopo aver dimostrato i COME. 

[Si può qui ricitare le speranze (e non solo le critiche) presenti nella lettera di GP2 a P.Coyne? “perché non potremmo sperare che le scienze di oggi, unitamente a tutte le forme del sapere umano, possano corroborare e dar forma a quelle parti della teologia riguardanti i rapporti tra natura, umanità e Dio?”. O è meglio citare Lc:9,60?].

Certo che leggendo altri articoli dell’Osservatore Romano  come questo del 26/6/08, pochi giorni fa (“mons. Marini spiega le decisioni di Benedetto XVI in materia liturgica”), non sembra che ci sia interesse per le novità del ruolo della scienza oggi, probabilmente troppo difficile da capire senza basi e rispetto adeguato all’importanza attuale della scienza, proprio come lamentava GP2.  Ecco spiegato perché (l’11/7) il confronto fra le citazioni dei due articoli su Google è impari: 10 contro 3 citazioni di F.Facchini (più una riferita a questa pagina web..,)

 

2/7/08-IT

·                   [da Pikaia] Un nuovo sito web su Darwin,  Darwingeologo.com. Curato e gestito dal geologo Guido Chiesura presenterà materiale sull’attività e le scoperte di Darwin come geologo. Soprattuttto permette di leggere integralmente il libro del gestore del sito web:  Isole di Darwin”. Viene inoltre presentato il più recente libro di G.Chiesura “Charles Darwin geologo”.

·                   [da Pikaia] Spesso pensando all’evoluzione biologica il pensiero degli esperti si rivolge ai nostri antenati africani, o ai cugini primati. Per gli inesperti in genere il pensiero non sa su chi o cosa posarsi e anche per questo l’evoluzione rimane talvolta un’idea vaga e che non sembra riguardarci direttamente. Un recente articolo su Science invece ci ricorda (o ci fa sapere) che il nostro pensiero non deve vagare così lontano e può posarsi su oggetti di produzione quotidiana (o quasi):

Nel report (“Evolution of Mammals and Their Gut Microbes”) presentato su Science da Ley e colleghi, viene condotta un’analisi di network sulle sequenze del RNA ribosomiale 16S proveniente da campioni fecali umani e di 56 altre specie di mammiferi di diversa provenienza. Le sequenze sono state confrontate fra loro, per mappare le varie popolazioni microbiche rispetto alla dieta degli organismi ed alla loro filogenesi. I risultati dimostrano che organismi appartenenti alla stessa specie, anche se provenienti da località separate, ospitano comunità microbiche molto più simili rispetto ad organismi non conspecifici”. 

·                   L’Espresso riporta oggi due recensioni librarie comparese su Le Scienze: “Storia naturale dell'occhio” di Simon Ings (Einaudi Torino, 2008) e  Al di la di ogni ragionevole dubbio. La teoria dell'evoluzione alla prova dell'esperienzaSean B. Carroll (Codice Edizioni, Torino, 2008)

 

2/7/08-USA

·                               Un sito creazionista USA permette di capire come mai gli evoluzionisti abbiano una qualche difficoltà ad orientarsi fra i diversi tipi di creazionismo. Il sito pubblicizza una prossima conferenza (“The Beginning and the End of the Universe”).
In questo sito (e anche alla conferenza) si trovano solo creazionisti del tipo YEC (“young earth creationists”; come circa la metà dei cittadini americani, che credono che l’universo sia stato creato meno di 10’000 anni fa da un essere superiore).
Nel sito si possono trovare le dimostrazioni (?) della giovane età della terra (non si capisce proprio perché “To accept millions of years of animal death before the creation and fall of man contradicts and destroys the Bible’s teachings on death “) ed è disponibile anche un sondaggio in favore o contro l’insegnamento del creazionismo (insieme all’evoluzionismo) nella scuola pubblica. Per ora quelli contrari vincono con 97.6%; come si sa in Italia il creazionismo (senza chiarire se si accetta il modello YEC o no)  viene insegnato, da solo, nelle ore di religione già ai bambini di
tre/quattro anni nelle scuole publiche, mentre l’evoluzionismo viene insegnato solo a partire dai 12 anni (forse per questo in Italia ci sono meno YEC, il 30%, rispetto agli USA?). La domanda del sondaggio, in Italia, dovrebbe essere quindi ribaltata 

·                               Un po’ fuori tema questa notizia tratta dal blog Pharyngula , ma si mostra come un poliedrico scrittore che si è occupato anche di evoluzione e che recentemente è diventato famoso in quanto politicamente conservatore ma critico verso le religioni (C.Hitchens, autore di “Dio non è grande”) abbia cambiato idea in pochi secondi sui metodi usati dagli USA per estorcere informazioni; forse qualcuno che vorrebbe torturare questo scrittore sarà interessato a vedere i pochi secondi del video dell’esperienza personale di waterboarding che gli ha fatto cambiare idea: “You may have read by now the official lie about this treatment, which is that it "simulates" the feeling of drowning. This is not the case. You feel that you are drowning because you are drowning. I find I don't want to tell you how little time I lastedI apply the Abraham Lincoln test for moral casuistry: "If slavery is not wrong, nothing is wrong." Well, then, if waterboarding does not constitute torture, then there is no such thing as torture
Si cita questo esperimento volontario di tortura (dati I rischi di vita ha dovuto anche presentare un certificate medico e firmare una liberatoria) anche sul Corriere
 (“Hitchens prova il waterboarding «È una forma di tortura»“) e anche qui c’è un link al video. Qualche tempo fa Amnesty International aveva presentato un video sull’argomento, ma .

 

1/7/08-USA

·                   Su Pharyngula un commento ad un’intervista (su Salon: “Can't Darwin and God get along?”) a K.Giberson, un fisico e teologo autore di un libro ("Saving Darwin: How to Be a Christian and Believe in Evolution" ) che sembra presentare alcune posizioni originali rispetto a quello di altri cristiani; in realtà non si stupisce chi sa già dell’esistenza negli USA [di solito nessuno ne parla…] di circa 10000 pastori protestanti convinti sostenitori dell’evoluzionismo (si riconoscono nel progetto “The Clergy Letter Project ) al punto da festeggiare ogni anno il Darwin Day con un apposito sermone tratto da una banca dati di sermoni in onore dell’evoluzionismo.
Leggiamo nell’intervista che

Giberson believes in evolutionary theory as adamantly as he does in God. For Giberson, evolution and Christianity are not in competition but complement one another. Holding equal disdain for creationists who read the Bible literally and scientists who disregard God altogether, Giberson seeks a middle way, and attempts to resuscitate Darwin's reputation as both a religious man and a scientist”.

PZ Myers sembra rimanere un po’ perplesso di fronte a questo strano cristiano darwinista; interessante la riflessione finale sugli effetti sulle culture umane della “spiacevole” scoperta dell’evoluzione come spiegazione (naturalistica e alternativa ai diversi miti arcaici) dell’origine della nostra specie:

Bible tells us that we are fractious, arrogant, scrappy people who sometimes accomplish great things and more often cause grief and pain to one another.We want to be special in a universe that is uncaring and cold, and in which the nature of our existence is a transient flicker, so we invent these strange stories of grand beginnings, like every orphan dreaming that they are the children of kings who will one day ride up on a white horse and take them away to a beautiful palace and a rich and healthy family that will love them forever. We are not princes of the earth, we are the descendants of worms, and any nobility must be earned

 

1/7/08-UK

 

The Beagle Project Blog (ma non solo lui) festeggia oggi i 150 anni di una delle migliori idee comparse finora sulla terra, quella che Dawkins ha chiamato “...the most momentous idea ever to occur to a human mind". Si tratta dell’idea della selezione naturale: il 1’ luglio 1858 alla riunione della Linnean Society Darwin e Wallace fanno presentare due comunicazioni in cui spiegano come fosse possibile che da un organismo primitivo semplice (un “vermicello” lo chiamava il nonno di Darwin, Erasmus, nel 1794) fossero derivati tutti gli organismi viventi presenti sulla terra. Ambedue avevano letto Malthus e quindi erano indipendentemente arrivati a pensare alla selezione naturale, essendo ben consci di un fatto che ancor oggi (a meno che non si abbia la casa piena di pulci o pidocchi) non tutti hanno ancora capito: la capacità riproduttiva è eccessiva (rispetto alle esigenze e alla possibilità di sopravvivenza) in tutti gli esseri viventi.

Festa anche al National Hystory Museum di Londra, dove si apre domani, come prima attività in un anno molto ricco di iniziative, un International Student Summit di 3 giorni per discutere le scoperte di Darwin. (Programma). Anche in Italia i musei hannio programmato iniziative per diffondere in modo corretto le idee che sono alla base soprattutto della biologia e della medicina moderna. Invece di rimanere fermi a pensare a quanto fosse ignorante Darwin i musei  si preoccuperanno di far uscire visitatori più informati e coscienti di quali sono i fatti noti e qual invece quelli (e sono ancora tanti)  che LORO dovranno prepararsi a risolvere, ovviamente “salendo sulle spalle” dei curiosi scienziati che li hanno preceduti. I temi di ricerca attuali sono spesso nuovi ed entusiasmanti, come ad esempio quelli che riguardano lo studio del nostro cervello nella sua relazione con la mente; proprio oggi su PLOS Biology un lavoro di mappatura delle connessioni fra aree diverse del cervello: “Mapping the Structural Core of Human Cerebral Cortex

·         Quando c’è una festa qualcuno porta anche i regali. Qui si offre un podcast che spiega l’eredità di Darwin 50 anni dopo.

·         Nature Network organizza per il 30 agosto 2008 a Londra un congresso dei “Science Bloggers”, Science Blogging 2008:

The science blogging community is growing rapidly and reaching larger audiences. At Science Blogging 2008, science bloggers from around the world will have the opportunity to meet and discuss the pressing issues in science, science communication, publishing and education.
What can science bloggers do to maximise their impact?
Can blogging contribute to scientific research and careers?
How can blogs be used to help educate the public about science?
Readers and writers of science blogs, those who follow trends in online scientific communication and anyone else interested in learning more about science blogging will benefit from the discussions.

Per ora nell’elenco degli iscritti ci sono solo due Italiani.

 

1/7/08-IT

·         [da Pikaia] La Codice Edizioni pubblica l'edizione italiana di "L'equilibrio punteggiato" di Stephen Jay Gould, curata Telmo Pievani.

·         Molto interessante e didatticamente valido è il sito web del Progetto GEA,  gestito da F.Cavalli Sforza, soprattutto per la presentazione delle connessioni fra tre problemi che, pur presentati secondo percorsi autonomi, dovranno trovare al più presto una sintesi che però ci farà sicuramente dannare (e speriamo non ‘scannare’).
I tre problemi sono gli aspetti biologici della nostra specie che si modificano nel tempo (Evoluzione umana) all’interno di un “movimento” collettivo e con complesse interazioni fra la nostra specie e il pianeta in cui viviamo (Ambiente); queste interazioni cominciano a mostrare dei limiti e delle criticità, soprattutto per le elevatissime esigenze energetiche (Energia) necessarie per  mantenere efficiente (se non ci arriva un meteorite…) l’evoluzione culturale che ha caratterizzato la nostra specie negli ultimi secoli.

 
 
 


GIUGNO 2008
                                                                                                                              

30/6/08-RU

·         Esattamente 100 anni fa, il 30 giugno 1908, è avvenuta (per fortuna nel centro della Siberia) l’esplosione di un asteroide (o di una cometa) a pochi chilometri dalla superficie terrestre, un evento probabilmente già avvenuto precedentemente altre volte sulla terra e sicuramente associabile a sconvolgenti modificazioni ambientali sia a livello locale che globale che hanno avuto ripercussioni devastanti sull’evoluzione biologica.
L’evento e gli effetti vengono descritti in alcuni video:
"L'Eredità di Tunguska" (in parte in italiano), “Se piovono sassi...” (in italiano) e in altri in inglese: "A visit to the site of the Tunguska explosion" e in "Tunguska Explosion 30 June 1908" con immagini video della visita fatta nel 1938. Ci sono poi altri tre video: “Tunguska explosion” (123) e anche qui si possono vedere vecchi video del 1938 che documentano, trent’anni dopo, le tracce dell’impatto con il nostro pianeta. L’università di Bologna (prof.Longo, che pubblica un articolo anche su Le Scienze di luglio) ha anche creato una pagina con informazioni su questo evento, con immagini delle foreste piegate riprese nel 1938, quando per la prima volta una spedizione cercò di documentare e spiegare quell’evento.
Ovviamente è probabile che un evento simile possa ripetersi in futuro (basta guardare al numero evelato di impatti di cui vediamo le tracce sulla luna o su alcuni pianeti), e non è prevedibile né il momento né il punto della terra che riceverà l’asteroide…
Come già avvenuto, un evento imprevisto e casuale come questo può influenzare motissimo l’evoluzione biologica, tanto è vero che la scomparsa dei dinosauri è attribuita proprio ai cambiamenti climatici conseguenti alla caduta di un meteorite, avvenuta circa 65  mlioni di anni fa.  

 

28/6/08-IT

·         Conferenza su Scienza e Fede da parte del teologo B.Forte a Chieti il 22 maggio 2008. Il testo è pubblicato solo oggi dall’agenzia vaticana Zenit (“Fede e scienza in dialogo”)

 

28/6/08-USA

·         [da Pikaia] Grosse novità da ricerche genetiche (“Early Bird Assembling the Tree-of-Life Research“) sulla filogenesi degli uccelli. Un esempio di come solo nuove scoperte, frutto del lavoro si ricerca “materialistica” (e la natura lo è da sempre e lo sarà per sempre…) possano contribuire a modificare, e anche di molto, le conoscenze precedenti: “l'ultimo numero di Science (“A Phylogenomic Study of Birds Reveals Their Evolutionary History”) riporta i risultati di un approfondito studio filogenomico che ha avuto come oggetto gli uccelli e le loro parentele evolutive. Mediante il confronto di più di 32 kilobasi di DNA, sequenziate da 19 differenti loci genomici di 169 specie di uccelli rappresentanti tutti i principali taxa, i ricercatori del Field Museum annunciano che l'albero filogenetico di questi animali andrebbe in molte parti rivisitato”.

 

27/6/08-IT

 

 

VIDEO (engl)

·    Chimpanzees in Cameroun

·    Chimpanzee Diary: New Born Babies

·    Chimp hunts with a spear

·    Chimpanzees of Mahale Mountains

·    Baby chimpanzee 
Chimpanzees beat humans
 

·    Kanzi with lexigram

·    Babies Gorilla and Human Babies Playing

·    Bonobos

·    Chimpanzees: An Unnatural History

·    4 Gorilla killed in Virunga Park

·    Africa's endangered mountain gorillas -  2 - 3

·    Saving the Mountain Gorillas

·    Helping the world by preserving biodiversity

·    Help STOP the Mountain Gorilla Massacre

·    Pygmies and Gorillas at War

·    Gorilla trekking

·    Mountain Gorilla Veterinary Project

·    Gorilla Trekking in Bwindi

·    Rendez-Vous With Wild Gorillas of Uganda

·    Rwanda Gorilla Tracking

·    Ways to Save Mountain Gorillas

·    Apes that write, start fires and play

·     

 

 

·         Sull’Avvenire un’articolo di M.Corradi a commento di un provvedimento legislativo preso in Spagna (dalla commissione ambiente e agricoltura del Congresso dei deputati) grazie alle pressioni del gruppo di sostegno del “Proyecto Gran Simio” (PGS); purtroppo l’articolo presenta un’impostazione che porta spesso ad allontanarsi dai fatti.
Questa legge dovrebbe, secondo la giornalista ma devvero non si capisce perchè, allarmare molto gli ambienti cattolici, che, almeno secondo lei, non sono ancora abituati ad avere vicini (filogeneticamente) un po’ pelosi; addirittura la giornalista fa capire che secondo lei le antropomorfe potrebbero scomparire senza problemi (… perché ci preoccupiamo di questi animali, quando c’è gente che muore di fame, ci sono gli embrioni clonati, per non parlare degli aborti  …); se Dio (o meglio il caso) l’avesse fatta nascere in questo posto cosa farebbe? Cosa penserebbe …? lascerebbe abbattere la foresta dell’unico parco al mondo in cui vivono gli ultimi gorilla di montagna o ordinerebbe di rischiare la loro vita umana ai rangers che difendono loro e la foresta in cui vivono? Non dimentichiamo che un centinaio di loro sono già morti negli ultimi anni, a causa di uno dei lavori più pericolosi al mondo per difendere questi animali da gente che muore di fame e forse anche abortisce o abortirebbe se potesse.

Qui un recente VIDEO del National Geographic sui 4 GORILLA uccisi un anno fa nel Parco dei monti Virunga in Congo [le immagini possono disturbare chi pensa che i gorilla abbiano il diritto di non essere uccisi inutilmente e impunemente; gli altri hanno la possibilità invece di cambiare idea]. Anche qui si vedono le facce di chi a rischio della vita (sua, e umana) difende dall’estinzione queste grandi antropomorfe.

Qui invece altre facce (e voci gioiose) di gente che lavora volontariamente per segnare i confini del parco e proteggere i gorilla.
Una posizione così drastica, in un momento in cui queste specie sono, come si è visto, davvero a rischio, fa sospettare che si abbia una conoscenza limitata sia di quanto avviene oggi nel “mondo dei primati” ma anche del processo evolutivo e dell’interdipendenza fra le specie viventi; e quindi della necessità, per una specie intelligente come la nostra, di difendere gli ambienti in cui vivono le ultime antropomorfe e l’equilibrio della biosfera, che permette anche la sopravvivenza della nostra specie.

Questo è il principale obiettivo del PGS, che in Spagna è riuscito ad ottenere leggi che intendono favorire ulteriori iniziative di difesa dell’ambiente proprio nei paesi in cui avviene la distruzione degli ultimi ambienti (Africa Centrale, Kalimantan, Sumatra) in cui vivono le ultime migliaia di antropomorfe.

Proprio in questi paesi le multinazionali occidentali (anche europee, soprattutto in Africa) si sono dimostrate molto più veloci ad intervenire rispetto ai cambiamenti culturali che chiede il PGS; i fatti veri mettono quindi in difficoltà la giornalista, che sarebbe infatti d’accordo con leggi (quali? questa è la prima!) per difendere la vita di questi primati (“Si trattasse solo di imporre rispetto della vita per gli oranghi, beh, d’accordo”); purtroppo ignora come sia sempre troppo tardi per approvare leggi che limitano (spesso solo in teoria) la capacità della nostra specie di sfruttare in modo incontrollato le risorse ambientali.

Proposte migliori rispetto a quelle degli ultimi decenni sarebbero ovviamente molto utili; prima però bisogna conoscere i fatti.
Certo, questi primati molto intelligenti e morfologicamente molto simili a noi, sono la prova vivente (per ora, vivente) della gradualità e delle tappe della nostra storia evolutiva; si cerca forse di nasconderla?

Si preferirebbe che scomparissero le antropomorfe, forse sperando di poter nascondere sotto il tappeto un problema che non si vuole affrontare, quello dei meccanismi naturali che avrebbero portato alla comparsa dell’uomo? (e che potrebbero portare alla sua scomparsa…).
L’articolo purtroppo sottovaluta che i gravissimi rischi di estinzione di queste specie dipendono soprattutto da come vengono considerate le antropomorfe nella nostra cultura; some si sa, vengono anche sfruttate a scopo commerciale, come si vede all’inizio di questo video della PBS: “Chimpanzees: An Unnatural History”
Sembra strano, ma l’articolo sembra poi ignorare, oltre a Darwin e a S.Francesco, anche testi vaticani recenti; ci sono ad esempio quelli che lanciano un “autorevole” allarme sui rischi che l’uomo stia davvero tagliando l’unico ramo su cui può vivere, seguendo poltiche che portano alla distruzione delle condizioni ambientali della terra, le uniche in tutto l’universo che permettano la sopravvivenza della nostra specie.

Ci sono anche quelli che finalmente riconoscono, apprezzano e diffondono quello che il metodo scientifico ha da tempo dimostrato: l’estrema vicinanza e somiglianza con noi di questi primati molto intelligenti; molto importante il documento del card.Ratzinger del 2004 dove si conferma l’origine comune di tutti gli esseri  viventi e quindi la presenza di una connessione genetica non solo con i primati attuali più vicini a noi (con il 5% di differenza nel DNA) ma anche con altri nostri antenati “intermedi” (un tempo erano chiamati anelli mancanti, ma ora sono stati trovati …) con differenze al 4%, al 3%, all’1% , allo 0,1% e magari anche allo 0,001%, fino ad arrivare alla “scintilla”, che M.Corradi sembra ignorare; dovrebbe però essere un fatto noto, dato che di questa “scintilla” ne parla il prof.F.Facchini (“Lapalissiano: l'anima spirituale non può derivare dalla materia“), un sacerdote esperto di evoluzione umana [cosa vogliamo di più autorevole (almeno per un cattolico)?], sull’Osservatore Romano [cosa vogliamo di più “fedele”?] del 5/6 maggio 2008 [cosa vogliamo di più recente?]. 
Vista la fonte, non so se un cattolico capace di pensare e decidere liberamente pretenderebbe una spiegazione o magari una dimostrazione scientifica di come ha funzionato questa “scintilla” o una prova di quando e dove è scoccata; M.Corradi si dovrebbe comunque accontentare che mons.F.Facchini scriva “si potrebbe meglio dire che
in un ominide non umano in un certo momento si è accesa la scintilla dell'intelligenza per volontà di Dio ed è esistito l'uomo come persona, come soggetto capace di pensare e di decidere liberamente”. Finora nessun cattolico capace di pensare e decidere liberamente ha infatti preteso una spiegazione o magari una dimostrazione scientifica di come funziona questa novità di un ominide non umano identico a noi che diventa improvvisamente intelligente. [In realtà sembra che l’articolo sia stato bellamente ignorato. O deriso] Tanto più che sappiamo quanto già i bonobo siano ben più intelligenti del nostro gatto, tanto da saper comunicare un po’ meglio con l’uomo.
Certo M.Corradi lo ammette, di dover studiare ancora un po’ il problema per avere maggiori certezze (“così pare a noi ignoranti”), per cui è utile suggerire di approfondire alcuni aspetti importanti che, fatte salve le opinioni, sembrano un po’ diversi dalla realtà:

·     illustri scienziati a partire da Umberto Veronesi“: Non è affatto Veronesi  (il “mortifero Veronesi” secondo un articolo dell’Avvenire) che ha dimostrato che condividiamo il 95% del patrimonio genetico: lui riporta le scoperte delle analisi effettuate dai biologi molecolari.

·     un orango non è esattamente un uomo: Anche per gli esperti un orango non è un uomo; ma sanno che l’uomo sta ora distruggendo le foreste del Kalimantan (Borneo) e di Sumatra; forse garantire un minimo di diritto alla vita può servire a non distruggere un pezzo del pianeta.

·     La domanda “le sperimentazioni dei farmaci oggi testati su questi animali, come avverranno?” è superata; non si fa più sulle antropomorfe; qualche anno fa si pensava di usare gli scimpanzé per studiare l’HIV, ma si è scoperto che a loro … non fa niente, per cui la sperimentazione finale può avvenire solo sull’uomo.  .

·     Non è credibile e nessuno vuole, nemmeno il PGS, una “sostanziale equiparazione del bonobo all’homo sapiensma bisogna impedire che scompaia, e le altre strade finora non hanno impedito la distruzione degli ambienti in cui queste soecie vivono.

·     Siamo tutti grandi scimmie” non è una novità e non è folklore, lo aveva capito e detto anche Linneo nel 1700, quando aveva pubblicato la sua classificazione di tutti gli esseri viventi.

·     E’ pericoloso ironizzare (“un ecologismo disposto a tutto per i pinguini“) su chi difende l’ambiente in cui vive la nostra specie, insieme alle altre. Vedere la somiglianza con le antropomorfe non è una negazione dell’uomo; anzi nega l’uomo (l’intelligenza umana) chi non riesce a inserire la nostra specie in una visione del mondo in evoluzione e non ideologica.

·     Ci sono differenze fra le altre scimmie e le scimmie antropomorfe, e fra le antropomorfe e l’uomo, per cui ci sono due errori (intenzionali?! ) nella frase: “La comunità dei soggetti aventi diritto ai Diritti dell’uomo si amplia alle scimmie”; è grave spaventare i lettori facendo credere che qualcuno chieda di fornire i diritti dell’uomo a tutte le scimmie. Si può solo sperare che i lettori siano più informati … e non si spaventino. 

Sarebbe utile per la giornalista leggere (e capire) la precisazione, che smentisce i fatti da lei presentati, nel sito web del PGS:

Ante la manipulación o ignorancia de algunas personas, deseamos aclarar que Proyecto Gran Simio NO pretende que se considere a chimpancés, gorilas, orangutanes y bonobos como HUMANOS, que NO son, si no como HOMÍNIDOS que SI son.”

[ulteriore chiarimento: le antropomorfe sono ominidi, le altre scimmie NO; gli ominidi sono primati, ma non tutti i primati sono ominidi ]

Forse sarebbe indispensabile scrivere all’Avvenire una lettera di rettifica, ma è meglio aspettare che entri in vigore … la legge che impedisce … la replica da parte dei giornalisti, recentemente proposta dal nuovo governo, un provvedimento probabilmente urgente [?] per risolvere emergenze [?] in atto.
Per inquadrare comunque meglio il problema, non dimentichiamo comunque che la
Dichiarazione universale dei diritti degli animali, approvata dall’UNESCO nel 1972, pur non avendo valore di legge, fornirebbe a tutti gli animali una quantità di diritti ancora maggiore.

·         Decisamente migliore, meno ideologico e meno timoroso della scienza (anche se si parla erroneamente di una legge), l’articolo comparso invece ieri sul Giornale (“Zapatero: diritti umani anche agli scimpanzé”), dove addirittura si riconosce che si tratta di “una legge di per sé giustae si ironizza sulla reazione eccessiva della Chiesa cattolica spagnola. Sulla valutazione dei primati, il giornalista del Giornale sembra decisamente meno “ignorante”, dato che gli sembra ragionevole: “difendere i diritti dei questi animali, in grado di pensare, di conoscersi, di migliorare le proprie capacità cognitive”. Il Giornale invece diffida perfino della reazione titubante dei Popolari spagnoli (“hanno detto che "non è un progetto né serio né pertinente", ma hanno votato le mozioni relative all’estinzione, astenendosi sulle altre) e quella irrazionale della Chiesa spagnola: (“il clero spagnolo non sembra riuscire ad andare oltre lo sdegno. "Per eccesso di progressismo si cade nel ridicolo", il commento dell’Arcivescovo di Pamplona”). Strano però il commento “usare questi termini per formulare una legge di per sé giusta, significa cercare uno scontro fra le due anime del Paese

[“cercare lo scontro con una legge di per se giusta”? E’ sbagliato o solo ragionevole approvare una legge giusta? E a chi cerca lo scontro con leggi ingiuste … cosa dovremmo dire ?]

·         Corretta anche la presentazione su La Stampa (“Riconosciuto diritto alla vita e libertà dei grandi primati”) dove si chiarisce che questa iniziativa è un passo necessario per ricordare al governo spagnolo che deve “impegnarsi a lavorare nei consessi internazionali per garantire la protezione dei grandi primati, preservandoli dai maltrattamenti, dalla schiavitù, dalla tortura, dalla morte e dalla estinzione”.

 

27/6/08-E

·         Un articolo da El Pais (¡Qué mona soy!) racconta del giorno in cui il Parlamento spagnolo (o meglio la sua Commisione Ambiente) ha invitato  il governo ad aderire al “Progetto Grande Scimmia”, che prevede la difesa di alcuni diritti delle scimmie antropomorfe, come orango, gorilla, scimpanzé e bonobo. In particolare il diritto alla vita e alla difesa dell’habitat, ambedue molto minacciati.
Questo, se da una parte (come si legge nell’articolo…) contribuirà a risolvere alcuni seri problemi di immagine (“España dejará de ser relacionada en el resto del mundo únicamente con un país que tortura toros”) favorirà la realizzazione dei costosissimi santuari (ce ne sono già due, uno vicino a Gerona e uno vicino ad Alicante) per il pensionamento, anche per decenni, di antropomorfe un tempo usate in Europa per la sperimentazione.
Il problema più serio, ora che la sperimentazione sugli scimpanzé in Europa è finita, sarà comunque quello di sostenere gli sforzi, finora assolutamente inadeguati, per difendere gli habitat in cui vivono le antropomorfe, seriamente minacciati da iniziative commerciali gestite in buona parte dai paesi europei. Molto acido il giudizio di El Pais sul comportamento del Partito Popolare (“
El PP, claro, ha votado en contra, como viene siendo habitual en ellos cuando se trata de acabar con el dolor y la discriminación de los otros. Esa es su principal distinción”)

·         Ecco da un sito ambientalista  (“La conservación y protección de Los Grandes Simios a debate en el Congreso de los Diputados”) il testo delle delibera approvata dalla commmissione (che è importante conoscere per capire se sono adeguate e corrette alcune reazioni in Italia):

“PROPOSICION NO DE LEY
El Congreso de los Diputados insta al Gobierno a:
1. Declarar, en el plazo màximo de 4 meses, su adhesion al Proyecto Gran Simio, asì como su impulso en el resto de paìses de la Uniòn Europea.
2. Llevar a cabo, en el plazo màximo de un mes a partir de la adhesiòn al Proyecto Gran Simio, los tràmites necesarios para la adecuaciòn de la legislaciòn espaola a los principios del Proyecto Gran Simio.
3.
Impulsar y emprender las acciones necesarias en los foros y organismos internacionales que procedan para la protecciòn de los grandes simios del maltrato, la esclavitud, la tortura, la muerte y extinciòn.”
Palacio del Congreso de los Diputados

·         Un paio di settimane fa Report (video della puntata) aveva raccontato della situazione nelle foreste del parco dei Virunga in cui vivono gorilla, dove si estrae anche il coltan, un minerale necessario per l’industria elettronica; anche il commercio di legname tropicale o la produzione di olio di palma (in Indonesia) sta distruggendo gli unici ambienti in cui vivono le antropomorfe; finora i governi europei avevano fatto poco per sembrare più intelligenti e più informati dei loro cittadini, che non possono verificare personalmente i rischi che corrono gli ultimi gorilla di montagna, che devono sopravvivere fra eserciti in guerra nel loro territorio.
E’ possibile che quando il governo spagnolo metterà in atto le proposte del Parlamento, anche negli altri paesi europei si possano affrontare i problemi che riguardano la sopravvivenza e il benessere di questi primati, a cominciare appunto dai problemi di gestione degli scimpanzè (soprattutto loro) che vengono sequestrati a privati che li detenevano illegalmente ma che non vengono poi costretti a contribuire al loro mantenimento nelle strutture che sono costrette a gestirli dopo il sequestro.
E’ chiaramente un atteggiamento che non considera che la gestione di questi primati è estremamente complessa e costosa, proprio per le esigenze di queste specie dotate di grande intelligenza.

·         Qui tanti altri articoli dalla stampa spagnola, che tende a evidenziare che i diritti riconosciuti sono essenzialmente quelli alla vita, alla libertà e alla protezione dell’habitat. Sono problemi seri che qualcuno che non li vede cerca anche di non far vedere agli altri.

 

26/7/08-USA

·         Un articolo della filosofa della Scienza esperta in Intelligent Design, Barbara Forrest, cerca di spiegare come in Louisiana (sempre lì ci sono problemi agli argini…?!) si sia aperta una grave falla nella barriera che difende la scienza e l’evoluzionismo dagli attacchi dei creazionisti fondamentalisti USA (“The Discovery Institute, the LA Family Forum, and the "LA Science Education Act").
Ormai il governatore della Louisiana ha firmato quella legge che furbamente ma ipocritamente si presenta solo come utile strumento in difesa della “libertà accademica”.
Interessante vedere come il mondo politico, controllato dal LAFF, non abbia minimamente contrastato l’introduzione di questa legge, nonostante insegnanti e scienziati avessero cercato di farli ragionare.
Qui si spiega come funzionerà la legge in pratica; uno degli articoli principali continua a preoccuparsi del ruolo del comitato scolastico locale e di mantenere la religione lontana dalla scuola:

Provides that a teacher shall teach material presented in the standard textbook supplied by the school system and thereafter may use textbooks and other instructional materials to help students understand, analyze, critique, and review scientific theories in an objective manner, as permitted by the local school board. Provides that proposed law shall not be construed to promote any religious doctrine, promote discrimination for or against a particular set of religious beliefs, or promote discrimination for or against religion or nonreligion

L’articolo della Forrest dimostra come il Discovery Institute stia sperimentando nuove strategie, abbandonando per ora quella basata sull’Intelligent Design, decisamente distrutta dal processo di Harrisburg, che ne ha dimostrato l’origine truffaldina e comunque l’assenza di qualsiasi base scientifica.
A prova del cambiamento di strategia basta vedere che anche il film che propagandava l’ID ora difende la “libertà accademica”; non preoccupiamoci … anche negli USA ci cascano … anche oltre oceano l’intelligenza non sempre scintilla … e non sempre controllano se gli slogan siano propaganda o realtà.

 

25/6/08-USA

·         Un sondaggio Gallup, il solito, ripetuto identico ormai da decenni, ci informa che l’indice di creazionismo continua a rimanere stabile fra la popolazione americana, con un 44% di creazionisti biblici (come nel 1982) mentre chi crede nell’evoluzione biologica senza interventi esterni e soprannaturali sale solo dal 9% al 14% nello stesso periodo. Ne parla il blog dell’antropologo Greg Laden (The Gallup Creationism Index Continues to Flatline), che fornisce anche il link al sito originale. 

 

23/6/08-IT

·         Sul Corriere della Sera c’è un articolo in cui Boncinelli racconta come la maggiore variabilità della nostra specie sia una conseguenza dell’allentamento della selezione naturale dovuta all’evoluzione culturale: “Merito della civilta', non dei geni cosi' la selezione frena”.  

·         Si è concluso ieri a Pistoia il V FORUM DELL’INFORMAZIONE CATTOLICA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO, organizzato da Greenaccord. Qui iI programma. Si può rimanere inizialmente  sconcertati di fronte al fatto che qualcuno debba oggi evitare di parlare di un processo che, secondo l’evoluzionismo teista accettato dalla chiesa cattolica è iniziato con la creazione, cioè l’evoluzione biologica che ha portato alla varietà attuale di esseri viventi a partire da un unico organismo originario (come ha ammesso anche il card.Ratzinger nel 2004).
Una visione “dinamica”di un mondo in costante evoluzione e una valutazione corretta dei tempi dell’evoluzione – più che “biblici”, si potrebbe dire… - sembra infatti indispensabile per giustificare meglio la preoccupazione che Greenaccord mostra per il futuro dell’ambiente di fronte ai rischi che attribuisce all’invadenza e all’imprevidenza della nostra specie. Sta infatti organizzando iniziative di mobilitazione a livello di base (come l’analisi dell’impronta ecologica di un campione di parrocchie italiane) che non possono che dare fastidio ad altre strutture cattoliche, finora più autorevoli, che ritengono errata un’impostazione che tenderebbe a colpevolizzare la specie prediletta da Dio, che la pose ai vertici e a cui diede iI compito di “dominare” la natura, messa al suo servizio …; interessante vedere come il convegno abbia dato voce anche ad un vescovo brasiliano testimone diretto di politiche di rapina che distruggono l’ambiente e la vita di molti a vantaggio di pochi:

La distruzione dell'Amazzonia - ha denunciato il vescovo - è finanziata dagli stessi che combattono il disboscamento: come la Banca mondiale, che nel 2007 ha destinato 9 milioni di dollari per i mattatoi dell'Amazzonia, dove vengono allevati 74 milioni di capi bovini, la stessa cifra di tutti i Paesi Ue". Secondo dom Possamai "il governo Lula è prigioniero dell'offensiva del capitale straniero, e intanto la foresta si trasforma in cenere e i popoli indigeni vengono massacrati". Dai dati forniti dal vescovo, se continuerà il disboscamento a questo ritmo si passerà dai 5.300.000 km quadrati attuali ai 3.200.000 nel 2050, con un processo di "savanizzazione della foresta".

Una impostazione quindi  diversa da quella di chi non accetta che l’uomo possa essere considerato un pericolo per la sopravvivenza dell’unico pianeta che abbiamo …
Preoccupato e originale anche l’allarme lanciato al convegno per i conflitti conseguenza dei cambiamenti climatici che qualcuno continua a negare: “Darfur, Amazzonia, Uganda. Il legame tra peggioramento delle condizioni climatiche e povertà, nelle parole di un vescovo brasiliano, di un osservatore della comunità di Sant'Egidio e dell'ex viceministro degli Esteri”.

·         Anche Famiglia Cristiana fornisce appoggio alle denunce del Vescovo (“L’amazzonia  muore”):  In questi 24 anni, nella diocesi di Ji-Paraná, ho visto folle di poveri immigrati in arrivo per ottenere un po’ di terra, e ho visto l’opera devastante dei latifondisti. È davvero una catastrofe. È la morte che avanza»”, “Il furto del patrimonio naturale dell’Amazzonia viene fatto col sangue degli indios. Tenete conto che il nemico numero uno della foresta è il capitalismo selvaggio, la globalizzazione senza regole che esclude ed emargina»”, “Il profitto è stato posto al di sopra del lavoro e della dignità delle persone”, “l’industria agroalimentare incoraggia la coltivazione della canna da zucchero per produrre alcol da esportare”. Queste parole ricordano parecchio quelle, non riportate nel testo sul sito della Radio Vaticana e mai più citate successivamente, che il Papa (qui il video da Sky24) lesse da un foglio il 23/9/07 prima a Velletri e poi a Castelgandolfo: “La logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra poveri e ricchi, come pure un rovinoso sfruttamento del pianeta” (audio). [La Stampa allora vide perfino concordanze con Beppe Grillo (“Poteva dirlo Grillo, quasi con le stesse parole, magari aggiungendoci solo il suo slogan preferito, quel vaffanculo che certo il Papa non solo non dice ma forse nemmeno può pensare …”) anche se in realtà riprendeva con parole simili una frase detta pochi giorni prima dal ministro Mussi, alla Conferenza sul clima in corso alla FAO il 13/9]

·         Quando lo si guarda bene, sia da satellite che andando a verificare sul tereno, tra la gente, è difficile negare che il mondo stia cambiando ... e in peggio, come sostengono in molti (fra cui sembra di notare anche Greenaccord, Famiglia Cristiana e qualche volta anche il Papa).
Certo sconcerta poter dimostrare come negli ambienti cattolici ci sono perfino associazioni cattoliche autorevoli che stanno cercando di tirare la tonaca al Papa da un’altra parte e che non sembrano apprezzare nè quello che mostrano i satelliti nè la voce di chi, come Zanotelli, dopo contrasti con i commercianti di armi, ha preferito vivere nel terzo mondo in una discarica in mezzo agli “ultimi”. Il fatto che uno degli animatori sia il card.Martino, che ama pubblicizzare le sue competenze scientifiche anche attraverso i TG, rende improbabile che possano conservare le loro posizioni se rimangono anacronistiche e inadeguate.

 

23/6/08-USA

·         Nuovo sito web della NASA sui “Cambiamenti climatici globali”. Il sito ha obiettivi didattici e utilizza tutte le informazioni che la NASA e il JPL raccolgono sulla terra.
Utilizzando semplici strumenti grafici vengono visualizzati su una mappa del mondo, seguendone l’evoluzione nel tempo, i cambiamenti che coinvolgono tutta la terra.
Decisamente impressionante verificare personalmente (usando la
Climate Time Machine) come chi critica il “riscaldamento globale in realtà presenta in modo intenzionalmente errato un problema che così si può poi più facilmente negare. Impressionante vedere come dal 1885 ci siano state sulla terra situazioni locali molto diverse per quanto riguarda la temperatura, con zone che si riscaldano (la maggioranza) ma anche  zone che si raffreddano; il termine corretto usato dagli esperti è quindi “cambiamento climatico globale”, per cui talvolta bisogna diffidare di chi parla solo di “riscaldamento globlale”.
Si può verificare anche l’andamento nel tempo dei ghiacci nell’Artico, della CO2 e del livello dei mari.
Dopo aver verificato i dati, certi articoli sembrano negazionisti, e pure certe ipotesi di soluzione non sembrano proprio logiche e adeguate. C’è anche nel sito una serie di
video (GLOBAL CHANGE THEATER) che cercano di aiutare a comprendere problemi estremamente complessi.
Non è detto che rendersi conto di quel che avviene a livello globale possa portare ad una consapevolezza dei problemi tale da favorirne una soluzione, che non può essere che collettiva, ma nessuno potrà dire che non era informato del problema; il tempo in cui si ignorava l’esistenza dei forni crematori ormai è passato da tempo… 

·         Preoccupante (molto) un articolo sul New York Times di oggi, dove si racconta dei festeggiamenti per il bicentenario di Darwin a Philadelphia. Come fa notare il paleontologo Brian Switek nel suo blog  un’occasione in cui “Philadelphia Set to Honor Darwin and Evolution” per il giornalista del New York Times sembra soprattutto un’occasione per “insegnare la controversia”, per dare uno spazio preziosissimo e che assolutamente non merita ad un ignorante di biologia come il creazionista biblico Ken Ham, che occupa buona parte dell’articolo. Terribile la prima frase: “In the long-running culture war between evolution and creationism, Philadelphia is firing the latest shot”. Anche PZ Myers nel blog Pharyngula (“What is wrong with journalists?“) inorridisce e ci propone una similitudine imbarazzante che mette allo scoperto lo strabismo culturale di molti: I'm wondering…when St Patrick's Cathedral opens its doors on Sunday morning, will there be journalists there covering the latest assault in the war on reason? Would they even think to phrase it that way? When scientists gather, though, and try to present their work to the community … that's fighting a war
Il giornalista del NYT forse pensa che quando ci sono due posizioni culturali sia utile presentarle ambedue, segnalando gli aspetti positivi; purtroppo questa strategia è masochista se una delle due posizioni è assurda (come in questo caso) o quando ci sono più ipotesti diverse (e anche questo è il caso). Altrettanto assurdo, ma sarebbe almeno didatticamente utile, confrontrare l’ipotesi darwiniana con l’ipotesi precedente che Darwin ha confutato, quella del lamarkismo. Certo si capisce il motivo per cui Ken Ham è contento che inizi un anno di festeggiamenti: “he expected to see more pro-evolution events as the Darwin anniversary approaches. The culture war is definitely heating up. Più eventi celebrativi ci saranno e più i giornalisti daranno spazio alle sue assurdità. Ken Ham e gli alri creazionisti sanno bene che molti giornalisti saranno costretti a scrivere qualcosa contro Darwin … e si rivolgeranno a loro …
E’ probabile che in Italia la situazione si avvii a diventare ancora più grave e incontrollabile; già senza festeggiamanenti a Darwin  si fanno convegni sull’evoluzione in cui gli evoluzionisti neodarwiniani non sono nemmeno invitati (Ancona e Tortona sono esempi recenti, caratterizzati anche dalla presenza di antidarwinisti poco aggiornati e perfino di creazionisti biblici); possiamo quindi temere di leggere articoli in cui il neodarwinismo finirà dietro la lavagna e diversi tipi di antievoluzionismo occuperanno le pagine che son previste per festeggiare Darwin… sarebbe allucinante … converrà sospendere i festeggiamenti?!
Si sa infatti come il creazionismo biblico in Italia fino al 2002 venisse bene accolto anche in Vaticano anche ai massimi livelli … anche se incompatibile con le diverse varietà di quell’evoluzionismo teista e quindi finalista che oggi il Vaticano sembra preferire; purtroppo questa ipotesi non si riesce a dimostrare se non si permette di “ampliare la ragione” per rendere scienza tutto quello che passa per la testa di qualcuno autorevole.
Comunque se cominceremo a vedere citate negli articoli per festeggiare Darwin anche ipotesi irragionevoli e non dimostrate di   esponenti dell’antievoluzionismo, capiremo di stare perdendo un’altra battaglia culturale, quella contro  l’allargamento della ragione” che permette a qualunque
idea non dimostrabile ma espressa da una persona autorevole di acquistare la pericolosa dignità di teoria scientifica alternativa degna di essere citata invece che dimenticata. Sembra poi che ci si dimentichi che l’evoluzionismo teista era un’ipotesi che già Lamarck aveva contestato e dimostrato scientificamente non valida.  E poi era arrivato Darwin, che ha potuto utilizzare le maggiori conoscenze della biologia dell’ottocento e che ha smentito l’ipotesi di Lamarck.
Riguardo alle iniziative organizzate a Philadelphia fa sorridere notare la presenza del giudice (molto religioso e pure conservatore) Jones; è lui infatti che ha gestito il processo che ha messo in gravi difficoltà l’Intelligent Design USA, avendo dimostrato con prove oggetive che non era scienza in quanto non usava metodi scientifici (e addirittura non aveva nemmeno un laboratorio!). Se una cosa simile accadesse in Italia, sarebbe uno dei pochi casi in cui, trattandosi di un giudice, lo si accuserebbe di ”conflitto di interessi”….

·         Sempre nel blog Pharyngula (“What is wrong with journalists?“) viene citato un altro incredibile articolo di Gordy Slack (“What neo-creationists get right “) contro la scienza comparso addirittura su …. The scientist, dove si cerca di giustificare l’Intelligent Design senza nemmeno conoscerlo e senza nemmeno conoscere bene il metodo scientifico: “This article tries to give credit to the Intelligent Design creationists for some discoveries or interpretations. It's wrong from top to bottom. Here's his list, with my brief rebuttal; Jeffrey Shallit has a more thorough dissection. There is nothing in this mess that Gordy Slack credits to creationists that is actually something that they have done first.”. Incredibile anche il finale dell’articolo:  Should IDers be allowed to pursue their still very eccentric and outlying theory?"; come dice chiaramente Myers, nessuno ha mai impedito all’ID di far ricerca, ma non ne hanno mai fatta e quindi non hanno nessun motivo valido per presentare alcuna teoria. Sono concetti elementari….

·         Curiosi anche alcuni commenti del post (“Oh, the Inanity! Slack in The Scientist “) appena citato da PZ Myers nel blog Insanity di J.Shallit.  Un commentatore anonimo che sostiene masochisticamente che le persone religiose siano meno propense al crimine stimola un dibattito: mentre uno fornisce il testo di una ricerca (“Does religion really reduce crime?”), un altro ricorda che negli USA il 95% dei carcerati si qualifichi come religioso mentre solo lo 0,2% si definisca ateo (rispetto al 15% della popolazione USA) ….
Certo noi italiani ben sappiamo come il modesto locale in cui è stato trovato dopo 40 anni di latitanza il boss della mafia Provenzano contenese un numero esagerato di santini, padri pii e libri sacri, non usati solo per crittografare i pizzini…

Ue 

22/6/08-USA

·         Come si sa ogni tanto salta fuori qualcuno che ritiene di poter accusare Darwin di essere responsabile di qualche nefandezza avvenuta magari anche nei secoli successivi … e non solo nel campo della biologia. Qualcuno lo ha indicato addirittura fra I responsabili del nazismo, anche se Darwin rispettava tanto i libri e la cultura che, a differenza dei nazisti, non ha bruciato nel caminetto (per fortuna) nemmeno i suoi preziosissimi quaderni di appunti, su cui aveva comunque scritto, per scoraggiare i curiosi …, “qui dentro non c’è nulla di interessante da leggere”…
Nel sito
Panda’s Thumb si fa vivo un pastore metodista responsabile della produzione e diffusione di libri e video sui rapporti amichevoli fra le chiese (protestanti e cattolica) con il Nazismo. Nel suo sito (http://www.vitalvisuals.com/) sono disponibili alcuni trailer dei loro DVD, fra cui uno su un’eroina cristiana antinazista, Elisabeth Schmitz; qualche eroe lo si trova sempre, peccato che sia “one of the only voices of resistance to the Nazis in the church”. C’è comunque sempre da imparare qualcosa…

·         Nel sito Alter.net c’è un’intervista a Lauri Lebo, la giornalista che ha appena scritto un libro (sito web:  The Devil in Dover”)sul processo di Harrisburg/Dover: “What Happens When a School Board of Religious Zealots Will 'Lie for Jesus'?”. Il titolo del libro fa riferimento a tutte le bugie raccontate in tribunale dal comitato didattico che aveva suggerito agli insegnanti recalcitranti di far leggere ai ragazzi un libro creazionisto che avevano messo  in biblioteca. Nessuno di questi creazionisti del comitato è stato poi rieletto, e quacuno ha dovuto pagare un milione di dollari di spese processuali.

[Curioso che non si pensi mai ai soldi buttati via; certo anche in Italia c’è qualcuno che paga per contestare ed umiliare la biologia e i biologi evoluzionisti che non hanno ne’ il tempo – l’aggiornamento ormai è quasi quotidiano e non c’è tempo di studiare anche Aristotele che sicuramente qualcuno citerà - né i soldi – e qui non serve alcuna motivazione - per poter controbattere in modo adeguato.
Con la scusa di “
insegnare la controversia” anche in Italia, banche ed enti religiosi o locali spesso finanziano convegni appositamente organizzati senza contraddittorio per evitare che qualcuno parli bene della biologia evoluzionistica. Per fortuna ci sono molti scienziati in pensione che forniscono il loro contributo culturale ed economico … per la difesa della cultura occidentale].

Interessante rileggere un’intervista a Lauri Lebo fatta nel 2006 dal giornalista del Foglio che, unico giornalista italiano, aveva seguito il processo di Harrisburg: “La genesi del processo al disegno intelligente” (Il Foglio, 11/8/06) . Peccato che lui non abbia scritto un libro simile ma abbia solo fatto un video sul processo che però sorvola sulla parte più importante del processo: la sentenza di condanna!.
Forse era più furbo o meno curioso di L.Lebo, che nell’intervista ricorda che: “At one point, I know that [a senior fellow at the Discovery Institute] Jonathan West said to me, "I don't get it. Other reporters get this. You don't. Why are you so obtuse?". [Finalmente si capisce perchè molti giornalisti italiani parlano bene dell’ID...] 
Un sito utile per informarsi sul processo che ha distrutto l’Intelligent Design USA, dimostrando che in realtà si basa solo su documenti e libri creazionisti contraffatti, è questo. Purtroppo in italiano per ora c’è molto poco. Speriamo che per il 2009 si traduca qualcuna delle pagine dei documenti processuali, o questo libro, o il libro di B.Forrest, consulente molto abile e molto apprezzata dal giudice 

·         Umorismo un po’ triste quello di una parodia del film antievoluzionista e antiscientifico “Expelled” che si può trovare in YouTube. In questo video non si tratta più di ipotesi alternative rispetto a quello che la scienza propone per spiegare la nascita (che si erano viste in un altro video umoristico - Sexpelled- no intercourse allowed  - dedicato appunto ad una rivalutazione del ruolo alternativo delle cicogne e dei cavoli), ma si confronta il successo [richiama audience … si o no? Serve a indicare chi procede e chi si ferma … no?] di astrologi e astronomi. Il link, fornito dal blog Pharyngula, dove ci sono anche commenti, rimanda a You Tube: “Suspended: No Astrology Allowed trailer”. 
Spiritosa soprattutto la frase “astronomy kills people” che ricorda chiaramente l’intervista di Pat Robertson a Ben Stein, quando ebbe il coraggio di dire che “science is dangerous and can kill you  [Molto bella la solidarietà alla biologia evoluzionistica proveniente da altre discipline e in particolare dalla fisica e dall’astronomia … qualcuno comincia a capire che non è solo un problema di stuoidi attacchi alla biologia evoluzionistica … sono attacchi al metodo scientifico e chi lo capisce e lo usa per la sua disciplina dovrebbe preoccuparsi, invece di amplificare le critiche alla biologia evoluzionistica o all’ecologia … per fortuna nello stesso contesto culturale altri sanno dar voce a chi paga per un progresso che oggi beneficia solo alcuni paesi]

 

21/6/08-USA

·         Articolo sul New York Times (“Louisiana’s Latest Assault on Darwin”) che invita il governatore della Louisiana, che ha seguito corsi di biologia, a non firmare una legge che permetterebbe ai creazionisti religiosi di insegnare senza pericoli ipotesi non dimostrare in alternativa a ipotesi scientifiche.

 

21/6/08-IT

·         Nell’allegato di Repubblica per il pubblico femminile si legge un articolo abbastanza critico verso la scienza in generale fin dal titolo (“I nuovi atei? Fondamentalisti!”); presenta le reazioni dei fondamentalisti religiosi contro i tentativi recenti di analizzare le numerosissime religioni oggi esistenti (e oggi finalmente facilmente visibili a tutti e comparabili senza intermediazioni, anche grazie ad internet) con strumenti “naturalistici”; di qui la critica verso la scienza in generale, verso il metodo scientifico, e quindi verso i tentativi di trovare spiegazioni “naturalistiche” almeno degli aspetti “materiali” che riguardano il mondo.
Nell’articolo si parla comunque poco di evoluzione, ma si citano, a partire da un articolo di J.Gray pubblicato sul Guardian il 15/3/08 (“
The atheist delusion”) le opinioni di filosofi e scienziati che comunque hanno ragionato sulle scoperte effettuate in questo campo in tempi recenti e sugli enormi effetti sulla cultura e sulla vita umana (la durata media è raddoppiata e anche la qualità è migliorata, almeno per chi si può permettere di utilizzare queste scoperte…) e sull’ambiente.
Curioso il termine di “atei evangelici” riferito a coloro che, manifestando un comportamento certo poco originale raccontano in giro le loro opinioni critiche verso la possibilità che una religione possa fornire spiegazioni materiali alternative e migliori, invece di tenersele per sé.
Nell’articolo curiosamente non si fa notare nemmeno che – almeno loro - non hanno la possibilità di far conoscere le loro opinioni ai bambini di tre anni … ma non possono impedire che altri “evangelizzino” senza incontrare ostacoli né dubbi né domande bambini non ancora giunti all’età della ragione.
Sarebbe intellettualmente corretto almeno distinguere fra fondamentalisti religiosi che indottrinano i bambini (insieme ai religiosi non fondamentalisti), e fondamentalisti non religiosi non interessati a indottrinare chi non ha ancora l’età della ragione.
La sproporzione degli stumenti utilizzabili permette di dubitare di alcune critiche di Gray che vengono riprese ed sottolineate anche nell’articolo di Repubblica: “Zealous atheism renews some of the worst features of Christianity and Islam”, “this is a type of atheism that mirrors the faith it rejects.”, “like most varieties of atheism today, Pullman's is a derivative of Christianity”.  [Come evidenziato sopra, il differente interesse verso i bambini piccoli e  indifesi non è una differenza che può essere ignorata in questo modo … troppo facile  - e sospetto - rivolgersi soprattutto a chi crede ancora alle favole]

Dopo l’articolo, che si caratterizza anche per il fatto che si parla sempre di “religione e scienza” invece di un più obiettivo, corretto e ragionevole (non siamo più nell’ottica geograficamente e culturalmente ristretta del medioevo europeo) “religioni e scienza”, un’intervista a C.Hedges sul suo ultimo libro “I don’t believe in atheists”; la sua esperienza è quella di corrispondente di guerra, a capo per 7 anni dell’ufficio del New York Times per il Medio Oriente. E’ poi figlio di un ministro della chiesa presbiteriana. Di integralisti di diverse religioni quindi è certamente un esperto … ma preferisce criticare gli atei …

·         Sull’Avvenire un articolo “Il primo esploratore? Fu l’homo sapiens  recensisce il li­bro di Felipe Fernandez Armesto “Esploratori. Dai popoli cacciatori alla civiltà globale”, che racconta quel che sappiamo oggi sugli effetti della curiosità dei nostri antenati, che li ha portati a colonizzare praticamente tutte le terre emerse nonostante i diversi ambienti non fossero tutti altrettanto adatti alla sopravvivenza.  Si parla di come Homo sapiens sia comparso in africa circa 150000 anni fa, per cui è superfluo far notare che l’autore “scardina il pregiudizio eu­rocentrico rispetto alle esplorazioni”. Molto apprezzabile il fatto che anche la recensione evidenzi l’ovvia ma non sempre nota relazione fra situazioni ambientali diverse e caratteristiche fisiche diverse ma soprattutto che, con la stanzializzazione e la divisione del lavoro conseguente alla “scoperta” dell’agricoltura, si siano create le condizioni favorevoli allo sviluppo di culture diverse: “Realizzata la co­lonizzazione e introdotta l’agricoltura stanzia­le - tra i 9.000 e gli 11.000 anni fa - la differenza tra le culture si fa signifi­cativa, perché ciascun gruppo provvede in modo diverso al proprio mante­nimento e sviluppa cultu­re differenti”. 

Il relativismo culturale ha quindi un’origine, profonde giustificazioni e una lunga storia; è importante anche che si sottolineino i vantaggi dovuti allo svilupparsi di “scambi com­merciali tra le diverse cul­ture  che hanno spintogli uomini ad en­trare in contatto tra loroconfrontando, rimescolamdo e integrando le diverse culture e religioni. Si sottolinea infine anche quale sia stata la carta vincente per la cultura occidentale: quelconnubio tra scienza e tecnica caratterizzato dall’uso corretto della ragione e del metodo scientifico che altre culture avevano in parte abbandonato pur dopo averlo utilizzato ancor prima delle popolazioni europee e pur dopo aver raggiunto importanti sviluppi delle conoscenze.

 

19/6/08-USA

·         Domani inizia il convegno Evolution 2008 all’Università del Minnesota a Minneapolis. Bello il logo. Non bisogna innaffiarlo…

 

18/6/08-USA

·         Ogni tanto è utile mettere anche qui qualche link al lavoro serio degli scienziati seri; è indispensabile soprattutto quando dimostrano con il loro lavoro quanto sia difficile tracciare un confine fra due specie filogeneticamente simili, come l’uomo e lo scimpanzè; e non solo per quanto riguarda caratteri che tutti possono ritenere fenotipici.
Sul
New York Times si racconta oggi nella pagina della scienza (“Chimp’s Sex Calls May Reflect Calculation”) di una ricerca di Simon Townsend, Tobias Deschner and Klaus Zuberbühler, che le femmine di scimpanzè fanno ragionamenti estremamente complessi per garantire la sopravvivenza alla loro futura prole già nel momento in cui il problema principale è la scelta del futuro padre. [Se non si disturba nessuno e non ci sono maschi di scimpanzé in giro, dopo aver letto della diabolica (o umana?) intelligenza di queste future madri alle prese con un ruolo sociale da difendere e migliorare, si può ascoltare the Copulation Call of a Female Chimpanzee].

[Forse qualcuno pensa che queste ricerche siano poco utili; in realtà hanno indirettamente anche un secondo fine: grazie alla loro curiosità i ricercatori continuano a spostare, giorno per giorno, quel confine che separa l’area del “mistero” dall’area delle conoscenze scientifiche utili, proprio come hanno fatto i nostri antenati esploratori che hanno condotto la nostra specie a sfruttare ambienti molto diversi, anche quelli più ostili.
Ogni anno che passa aumentano le conoscenze utili per la nostra specie e si riduce la necessità di tappare i buchi di conoscenza con spiegazioni a volte fantasiose ma comunque non verificabili e quindi non utilizzabili e ininfluenti per il progresso umano.
Misterioso il fatto che nelle diverse parti del mondo i misteri vengano spiegati da miti, spesso diversi e non concordanti; speriamo solo che nessuno litighi sui misteri … ma che abbiano fede che un giorno si troverà una spiegazione non certo per tutti i misteri, ma per molti si potrà trovare una spiegazione che sia utile e che metta tutti d’accordo; il metodo scientifico non fa miracoli, ma ha dimostrato di saper spiegare uno dopo l’altro e uno grazie all’altro, molti di quelli che una volta erano considerati solo misteri utili per i maghi
]

·         Anche in un altro blog, Laelaps, del giovane paleontologo USA  Brian Switek, si preannuncia un Darwin overload? Anche lui sottolinea un aspetto importante di Darwin, che sicuramente gli permette di oscurare quasi tutti gli altri scienziati degli ultimi due secoli (ma soprattutto azzera molto facilmente il ruolo e l’importanza di qualsiasi dilettante che lo critica senza conoscerlo bene):

         There is no student of nature in all of history who is as well-documented as Charles Darwin. While the paper trail that chronicles the private thoughts of important researchers like Georges Cuvier and Richard Owen is often frustratingly thin, reading the entirety of Darwin's books, papers, and correspondence could easily become a full-time job. Beyond the importance of his ideas we celebrate Darwin because his life is open for us to examine, the story of how a young believer in Creation set sail for a journey around the world that would ultimately spark a scientific revolution. There is scarcely a more romantic narrative about the scientific journey of discovery than Darwin's, a reality that makes his accomplishments all the easier to celebrate.”
 [Libri di Darwin on line in Italiano]

L’utilità di questa enorme quantità di materiale documentario è evidente quando Darwin vienen presentato in modo scorretto o caricaturale; a differenza di quanto avviene con quasi tutti gli altri scienziati, abbiamo il materiale documentario più che sufficiente non solo per smentire le false rappresentazioni, ma soprattutto per dimostrare che chi le fa … non si è preoccupato di documentarsi.  

Anche B.Switek come O.Judson raccomanda di non dimenticare che il 1’ luglio 1858, davanti alla Società Linneiana di Londra si è sentito parlare per la prima volta, in due comunicazioni, una di Darwin e una meglio confezionata di Wallace, della teoria della selezione naturale come probabile spiegazione dell’evoluzione biologica. 

·             Sul suo blog associato al sito del New York Times (no, non siamo in Italia…) si può leggere oggi un articolo della brava Olivia Judson (research fellow in biologia all’Imperial College di Londra)  che riesce, annunciando la Darwinmania che arriverà nei prossimi mesi e ricordando quel che avvenne il 1’ luglio 1858, a raccontare alcuni fatti poco noti che riguardano Darwin, e in particolare il fatto che l’idea della selezione naturale fosse venuta a qualcun altro prima di Darwin e di Wallace: a William Wells nel 1818 e a Patrick Matthew nel 1831. 
E’ molto importante ricordare come e perché né il 1818, né il 1831 ma nemmeno il 1858, l’anno della comunicazione alla Società Linneiana) siano diventate date importanti per l’evoluzione culturale umana: permette di spiegare perché nessuna delle idee che circolano ancor oggi (come ad esempio l’idea ottocentesca - riciclata - dell’Intelligent Design) possano illudersi di scalfire l’impianto teorico e sperimentale del neodarwinismo.
Infatti solo la pubblicazione del volume di Darwin del 1859 ha sconvolto la cultura del tempo: l’analisi dettagliata fatta da Darwin dopo 30 anni di raccolta di dati e di informazioni ha permesso infatti di capire e  spiegare i fatti che già tutti conoscevano ma non sapevano spiegarsi. Una prova di questo?
La leggiamo nella relazione finale per il 1858 della Società Linneiana: “The year which has passed has not, indeed, been marked by any of those striking discoveries which at once revolutionize, so to speak, the department of science on which they bear.”.

[Senza la pubblicazione del libro di Darwin anche il 1859 sarebbe quindi passato inosservato …]

L’articolo chiarisce quindi molto bene il motivo per cui è inutile che qualcuno chieda e cerchi magari di imporre l’”ampliamento della ragione”, in modo da accettare anche ragionamenti senza alcuna prova o dimostrabilità; ormai l’evoluzione culturale è arrivata al punto che si accettano – ovviamente escludendo impazzimenti collettivi sempre possibili con gli attuali srumenti di comunicazione di massa … -  solo spiegazioni utili per l’azione e basate sui dati sperimentali. 
Nessuna delle idee non dimostrate che circolano oggi hanno la possibilità di spiegare meglio dell’attuale teoria dell’evoluzione i fatti dell’evoluzione biologica, e per questo nessuno [scienziato competente] le considera seriamente; rimaniamo comunque sempre in attesa che davvero in futuro si possa avere una spiegazione migliore di quegli stessi fatti …

·         Dopo aver verificato sul campo come forse il Pentagono aveva raccolto molte informazioni sbagliate sui pericoli che potevano venire agli USA dall’Iraq, qualcuno si può giustamente chiedere quanto siano abili nella scelta delle fonti informative. Oggi al Pentagono, per un “prayer breakfast” [?] è stato invitato (“Speaking at the Pentagon“) Ken Ham, un creazionista biblico (“Answer in Genesis”) proprietario di un parco dei divertimenti (”Creation Museum”) in cui vengono presentati insieme esseri umani e dinosauri, nonostante la scienza lo smentisca e nemmeno la Bibbia ne parli. Ci sarà da fidarsi di quello che racconterà Ken Ham agli uomini del Pentagono?

 

 

17/6/08-UK

·             Articolo di Steve Jones sul Telegraph in vista dei festeggiamenti per il 200’ anniversario del 1/7/1858: “Charles Darwin: 'Is man an ape or an angel?'. L’articolo inizia con una citazione dell’opinione della regina Vitoria su un orango: “In 1842, Queen Victoria went to London Zoo. She was not amused: "The orang-outang is too wonderful… he is frightfully, and painfully, and disagreeably human". [Sembra fosse più obiettiva di chi nega oggi certe somiglianze…].
L’articolo si conclude con una frase che spiega la novità della scoperta  The idea that all animal life is related had been around since classical Greek times, but Darwin and Wallace suggested, for the first time, a mechanism by which that came about. The two arrived at the idea in very different ways: Darwin worked methodically, using his remarkable ability to make sense of a vast amount of data; Wallace had a brainwave while suffering from fever. He acknowledged the evidence accumulated by Darwin, which ensured the idea would be taken seriously”. Come sappiamo però non bastò questa comunicazione alla Società Linneiana. Per far arrivare la teoria dell’evoluzione nelle teste di tutti fu necessaria la publicazione, l’anno dopo, del volume di Darwin che spiegava tutto in dettaglio.

·             Nell’articolo si linka anche un breve Video di Attenborough sugli articoli di Darwin e Fallace, presentati l’1 luglio 1858, 200 anni fa, alla Linnean Society di Londra. Qualcuno citerà questo anniversario anche in Italia?

 

17/6/08-IT

·             E’ probabilmente perdonabile chi prende lucciole per lanterne, non si sa davvero come reagire quando invece un quotidiano prende bufale per draghi (Corriere della Sera: “Iraq: avvistato un «drago»“), sperando forse di fare concorrenza a Voyager o di distrarre gli italiani dalla preoccupante situazione economica e politica (ben altri mostri preistorici circolano anche in Italia). L’articolo verrà ripreso domani sembra solo da un quotidiano on line che si definisce “il quotidiano approfondito”, di area cattolica. Direi che forse “sprofondato” suonerebbe meglio … Gli altri numerosi siti che lo citano sono solo italiani e fanno riferimento all’articolo del Corriere. Ormai sembra un centro di produzione  di false notizie scientifiche…

·             Passando a cose più serie: è in internet, raggiungibile dal sito di Pikaia (il portale italiano per l’evoluzionismo) il  calendario delle iniziative previste per commemorare i 200 anni della nascita di Darwin (e della pubblicazione del libro del conte di Lamarck ...) e i 150 anni della pubblicazione del libro di Darwin (“Sull’origine delle Specie”) che ha finalmente permesso di capire chi siamo e da dove veniamo. (Dove andremo … dipenderà solo da noi)

 

17/6/08-USA

·             Incalzante intervista a Ken Miller, che si difende bene…, sul suo ultimo libro in una trasmissione TV USA: “Miller on Colbert“; difficile concentrare tutto in pochi minuti … ma il sempre entusiasta Miller è sempre molto convincente quando deve convincere sull’evoluzionismo, come si vede dal video.

·             Il sito dell’NCSE informa (“Louisiana creationism bill is on Governor's desk”) che ormai in Louisiana la legge contro l’evoluzionismo come scienza è sul tavolo del governatore, che quasi certamente la firmerà. Ieri infatti anche il Senato l’ha approvata senza discuterla (36-0). Siamo quindi ormai agli appelli al governatore; interessante che c’è perfino quello … del suo professore di genetica:

·                               Professor Arthur Landy is University Professor at Brown University, and taught Jindal genetics. He reminded Jindal that "Without evolution, modern biology, including medicine and biotechnology, wouldn't make sense. In order for today's students in Louisiana to succeed in college and beyond, in order for them to take the fullest advantages of all that the 21st century will offer, they need a solid grounding in genetics and evolution. Governor Jindal was a good student in my class when he was thinking about becoming a doctor, and I hope he doesn't do anything that would hold back the next generation of Louisiana's doctors." NCSE board member Barbara Forrest added, "Governor Jindal surely knows that evolution is not controversial in the mainstream scientific community. He majored in biology at Brown University, and he belongs to a church that considers evolution to be established science and approves of its being taught in its own parochial schools. The LA Family Forum is pushing this bill over the objections of scientists and teachers across the state. The governor has a moral responsibility to Louisiana children to veto this bill."

 

16/6/08-USA

·             Nel blog Evolving Thoughts si cita un punto di un’intervista di Attenborough on creationism. Qui l’intervista completa al pioniere dei documentari naturlistici, con (prossimamente?) parti del video. 

·             Nel blog Pharyngula (Those theistic evolutionists keep picking on poor Billy) si evidenzia l’importantissima novità che il capo dei profeti dell’ID USA (W.Dembski nel suo blog Theistic Evolutionists Close Ranks — Let the Bloodletting Begin!) si è reso finalmente conto (dopo gli ultimi due libri di F.Collins e di K.Miller) che davvero tutti gli evoluzionisti (sia quelli cristiani che quelli atei) sono contro di lui, magari solo perchè non capisce nulla di evoluzione ma soprattutto di metodo scientifico …
A questo punto gli manca solo che anche la Chiesa cattolica si accorga della truffa e lo tradisca … e può chiudere il suo ufficio a Seattle e il nuovo laboratorio che era appena entrato in funzione e che aveva appena prodotto il suo primo lavoro.
Finora il Vaticano sembra orientato a tradirlo, se ci accontentiamo dei comunque ambigui articoli di F.Facchini sull’Osservatore Romano; sono però previste iniziative,come i prossimi due convegni sull’evoluzione, che destano qualche preoccupazione, anche per una certa confusione fra fisica, chimica e biologia. PZ Myers dice infatti:

 Those theistic evolutionists may not like us mean atheists much, but we both agree 100% on the evidence for evolution. Dembski is baffled by the fact that theistic evolutionists "shaft the ID community," but he shouldn't be — it's because the ID community abandons common standards of evidence and wants to redefine all of science. Scientists, both atheist and Christian, easily find common cause in opposing IDiocy”.

I can picture both Miller and Dembski as being in the same boat with religious foolishness, but Miller has several saving graces that Dembski lacks: Miller is not trying to poison public education in this country, he's actually very knowledgeable about biology, and he can give a coherent and accurate talk about real important issues.”

Come sappiamo, una certa ansia di ridefinire la scienza e di stiracchiare la ragione attira però purtroppo – soprattutto recentemente - anche la Chiesa cattolica, nonostante la  lettera spedita nel 1988 da GP2 all’astronomo gesuita P.Coyne; proprio quello che simmetricamente proprio anche K.Miller e F.Collins le hanno rimproverato: K.Miller nella lettera di F.Ayala, L.M.Krauss e K.Miller al Papa (del 12/7/2005, che non ha mai avuto risposta) e F.Collins nel suo ultimo libro

La Chiesa abbandonerà davvero W.Dembski al suo destino? E’ già molto tardi e si è creata confusione (soprattutto con la lettera sul New York Times del 7/7/2005,chiaramente un appoggio all’ID da parte del card.Schönborn), ma entro un anno mons.Ravasi e il Papa dovranno decidere se davvero considerano che sia solo Dembski che nel mondo sta dalla parte della scienza galileiana …

Sarebbe meglio che non chiedessero consiglio a Zichichi, ma il suo intervento ad un prossimo convegno sull’evoluzione dell’universo e biologica è già previsto per il 31 ottobre e sarà sulla “Rigorous Logic in the Theory of Evolution”; essendo una sessione di Fisica è sperabile che non ripeta (come disse il 3/5/08) che l’evoluzionismo non è scienza galileiana … ci sarebbe il rischio che qualcuno gli creda; un mese fa disse infatti:

 Per fare Scienza c’è bisogno di rigore matematico e riproducibilità sperimentale. È G.Galilei a insegnarci questo, altrimenti si resta fuori dalla Scienza di stampo galileiano […] Sarebbe formidabile se qualcuno riuscisse a far diventare l’evoluzionismo Scienza.

Certo è divertente immaginare che uno scienziato come Zichichi potrebbe mai consigliare al Papa di consideare più “galileiano” Dembski, che ragiona e riflette quasi da solo per difendere il suo ID, rispetto alle migliaia di biologi evoluzionisti che nel mondo [quasi] tutti i paesi pagano per ricercare, sperimentare, dimostrare, confermare e applicare.
Tragico e masochistico invece è il fatto che, stando così le cose, la teologia non abbia permesso ancora, dopo 150 anni, di fare una scelta necessaria. F.Collins nel suo libro ha ragione ad essere furioso … e di raccomandare al Papa di non “costringere i giovani alla terribile e inutile scelta di condannare il neodarwinismo, ormai confermato da una schiacciante evidenza scientifica”. L’”ingenuo”  (?)
P.Cantalamessa ha fatto bene ad accorgersi del problema e ad avvertire subito il Papa di questa situazione assurda e che dimostra chiaramente che non si è imparato nulla dalla tragica esperienza fatta 350 anni fa nella gestione dell’indisciplinato G.Galilei, né che siano diffuse le preoccupazioni di GP2 sull’inaccettabile e pericolosa ignoranza e paura della scienza (ma in particolare dell’evoluzionismo) da parte della Chiesa.

 

16/6/08-IT

·       Si svolge in questi giorni a Roma il convegno “Strategie per un pianeta sostenibile“. E’ una conferenza internazionale nell'occasione del centenario della nascita di Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma, e del 40° anniversario del Club di Roma. Nel sito web sono disponibili le registrazioni video e audio che possono essere visualizzate e anche scaricate (per un periodo di tempo limitatati).

 

15/6/08-USA

·             Il blog Pharyngula propone un bel video  (“The Origin of Life - Abiogenesis”) prodotto dal laboratorio di un genetista USA (Jack Szostak) sull’origine della vita.
Importanti le slide iniziali, dove si spiega (anche a tutti quelli che preferiscono non ammetterlo) che l’origine della vita è un problema certamente complesso e di difficile soluzione ma che comunque non ha nulla a che fare con l’evoluzione biologica e le teorie che la spiegano (“l’abiogenesi non ha nulla a che fare con la teoria dell’evoluzione”). Chiunque mescoli i due problemi è certamente da guardare con sospetto (“chiunque sostenga che la teoria dell’evoluzione è sbagliata perchè non spiega l’origine della vita è come se criticasse l’ombrello solo perchè non prevede gli uragani”).

Pregevole anche la musica di sottofondo, creata da un essere intelligente (e quindi un umano).
A questo proposito può essere interessante notare come questa confusione fra evoluzione ed abiogenesi è purtroppo costante nei creazionisti USA e italiani ma è purtroppo evidente anche in una citazione nella prima pagina del libretto di presentazione del prossimo convegno 
Scientific insights into the evolution of the universe and of life organizzato in novembre dall’Accademia Pontificia delle Scienze: “the doctrine of evolution does not answer every query, especially the great philosophical question: where does everything come from?“.  [GPII aveva raccomandato 20 anni fa di studiare i problemi che non si conoscono, in modo da non fare brutta figura quando ci si confronta con gli scienziati! Si è davvero perso tempo prezioso … e si fa la figura di chi crede che la teoria dell’evoluzione possa rispondere a “every query”, a ogni domanda, proprio come può fare solo una qualsiasi fede [?!?],]
Sempre al convegno A.Enschenmoser chiarirà comunque la questione, spiegando (e certo qualcuno rimarrà sorpreso!) che non è un problema della biologia, ma “it is chemistry that is supposed to play the central role in the interdisciplinary effort to pursue the challenge of scrutinizing the scientific view of life’s origin experimentally”. [Non è quindi un problema che riguarda Darwin o gli evoluzionisti. Cambierà qualcosa? Ci crederanno? Ne dubito].
Gli organizzatori del convegno coraggiosamente chiedono
contributi scientifici che possano confermare o, al contrario, confutare le teorie sull’evoluzione“ [NB: negli abstract degli esperti che la citano, si parla sempre e solo di 1 (una) “teoria dell’evoluzione”! Forse non li hanno letti?] e “auspicano, altresì, di poter trarre, dalla Sessione Plenaria, conclusioni che siano rilevanti per quanto riguarda il tema della creazione di qualcosa dal nulla

[Forse non si crede nemmeno all’abate Spallanzani …?].

Su questo sembra che solo R.J.White (“Origin of the Human Species (Mind) Requires Divine Intervention“) prometta qualche notizia sensazionale che potrebbe, se dimostrata, risolvere definitivamente l’1/11/08 la questione dell’evoluzione umana: “The latest advances in molecular genetics and neuro-imaging will be presented to support the thesis that divine intervention was necessary in the origin and development of man“.
Sarà divertente vedere la faccia di L.L.Cavali Sforza, che proprio quel giorno avrà appena finito di dimostrare proprio il contrario (“
Human Evolution as a Historical Process, and the Forces that Drive it” ): sarà molto difficile per lui essere più convincente …non potendo – soprattutto trovandosi a parlare in una università pontificia - dimostrare l’inesistenza di Dio …  Si vedrà!

 

14/6/08-VA

·             Molti ricordano che il Card.Poupard si era occupato per lunghi anni del Dicastero Vaticano per la Cultura e i suoi interventi prudenti (non sufficienti per gli evoluzionisti ma talvolta irritanti per molti creazionisti). Forse di più (gli invitati erano 350, fra cui il presidente del consiglio, uno dei pochi non autorizzato a fare la comunione per motivi formali) saranno quelli che si ricorderanno di lui come celebrante del matrimonio religioso fra il signor Briatore e a signorina Gregoraci. Probabilmente nessuno riuscirebbe ad associare il card.Poupard ad ambedue questi ruoli.

 

12/6/08-USA

·             Articolo di W.Dembski nel suo blog dal titolo assurdo (“Uncommon Descent” [?!]: Theistic Evolutionists Close Ranks — Let the Bloodletting Begin!) in risposta al recente libro di Ken Miller contro l’Intelligent Design: “Only a Theory: Evolution and the Battle for America's Soul” (se ne parla sotto in data 8/6/08).
Decisamente Dembski, forse per la prima volta, sembra furioso: si sente spiazzato dal libro di Ken Miller, da questo attacco (“
They are now charging ID with undermining the very fabric of civilization and even the Christian religion itself “) da parte dell’evoluzionismo teista per mano di un biologo evoluzionista cattolico e reagisce in modo davvero aggressivo (la frase finale un po’ presuntuosa ed esagerata “they need to be defeatednon sembra lasciare dubbi … sulla sua vocazione al martirio …).
Dembski è infuriato giustamente anche con
Francis Collins che, nel commento favorevole al libro di Ken Miller, scrive addirittura che “ID is not only bad science but is potentially threatening in other deeper ways to America’s future”.  (e scusate se è poco…)
W.Dembski si sta insomma rendendo finalmente conto anche lui dei danni arrecati dal processo di Harrisburg: nono stante abbiano licenziato Behe, responsabile del fallimento al processo, difficilmente riuscirà a procedere con la sua Wedge Strategy verso il suo principale obiettivo: convincere i cattolici, con cui pensava di poter fare un fronte comune, a seguirlo.

Pensava sarebe stato facile e non aspettava altro. Ha infatti una fede comune in un essere soprannaturale e un obiettivo comune, l’ampliamento della ragione in modo da rendere accettabili e “scientifici”, come era sempre stato senza contestazioni dalla preistoria all’illuminismo, anche le spiegazioni che prevedono, alla biisogna, anche qualche intervento soprannaturale.

Certo che sembra strano che non sappia che i cattolici sono da tempo favorevoli (forse tranne Fondi…) al “common descent”, cioè all’origine comune di tutti gli esseri viventi, approvata anche dal card Ratzinger nel 2004. Come può illudersi che cambino idea e si alleino con chi crede nell’”uncommon descent”?!

Ancora più interessante un’altra frase in cui Dembski manifesta di essere ben consapevole che anche chi collabora con la ricca Templeton Foundation (che finanzia anche molte iniziative vaticane critiche verso la teoria dell’evoluzione) è loro ostile (da anni infatti non li finanzia più come faceva un tempo, ed è molto interessante scoprire perchè):

 Theistic evolutionists are implacably opposed to ID (Denis Alexander, head of a Templeton funded science-religion center in Oxford recently admitted, in these very terms, that this is his view toward ID when he asked for my consent to use and edit a video of me — and you wonder why I didn’t give my permission). They are happy to jump in bed with Richard Dawkins if it means defeating ID. They are on the wrong side of the culture war. And they need to be defeated.

Sembra probabile che all’Avvenire o al Foglio qualcuno faccia a questo punto un salto non nel letto ma sulla sedia (insieme al Card. Schönborn).
Non farà proprio piacere poi che il massimo profeta dell’ID li accomuni a Richard Dawkins! (e se ne chiederanno magari il motivo… visto che hanno sempre difeso l’ID USA , probabilmente senza conoscerlo, anche recentemente).

L’articolo di Dembski ha poi tantissimi commenti, probabilmente il punto toccato è rilevante! 

·             Nel sito web della “Louisiana Coalition for science” si possono trovare tutte le informazioni su quanto sta avvenendo nella Camera e nel Senato di quello stato USA, dove con percentuali vicine al 100% si approvano leggi che aprono la strada all’utilizzazione a scuola di materiale informativo non adeguato per presentare le ipotesi alternative (o meglio le critiche) rispetto alle scoperte della  scienza occidentale; come si può immaginare questo riguarda in particolare il problema dell’evoluzione biologica.
Certo in Louisiana queste iniziative si realizzano più facilmente, dato che il governatore, uno dei possibili vice di McCain, è un accanito sostenitore di queste battaglie contro la scienza, come racconta il New York Times.
La legge è stata approvata oggi alla Camera e, a causa di lievi modifiche, dovrà ritornare al Senato, dove comunque era già uscita con l’approvazione del … 100% dei votanti. 
Questi sono gli effetti della nuova strategia dei creazionisti, che utilizza i parlamentari invece dei docenti presenti nelle commissioni scolastiche, alcuni dei quali, almeno, capiscono qualcosa di più dei problemi in discussione.
Certo non è detto che poi i docenti a scuola approfitteranno tutti di questo salvacondotto per insegnare non solo le conoscenze basate sull’evidenza ma anche quelle basate su idee che nessuno può discutere in quanto non dimostrabili né difendibili.
Si apre comunque la possibilità di poterlo fare senza alcun pericolo, evitando i rischi che finora impedivano di parlare di religione (e di creazionismo su base religiosa) nelle scuole USA.
Certo negli USA non c’è una situazione come quella italiana; sappiamo bene che nell’ora di religione (praticamente obbligatoria a quell’età) si insegna  la creazione a bambini di 3 anni anche negli asili comunali … (come fatto e non come mito, possiamo infatti leggere che L’educazione religiosa  nell’eta’ dai 3 ai 6 anni risponde al bisogno del bambino di dare un significato  alle leggi della natura [?], al desiderio di capire che cosa  e chi  sta al di sopra dei cieli [!?] per arrivare [!] a scoprire l’esistenza di un Dio Creatore [!?]) :” Viene letto il racconto della creazione mediante il testo biblico [!]. Si introduce poi la figura di Noe’   mediante l’ausilio di immagini”.
Negli USA i creazionisti sarebbero molto invidiosi se sapessero cosa si può fare in Italia nelle scuole pubbliche su bambini che ancora non possono fare domande intelligenti su eventuali alternative ad uno dei due diversi racconti della Genesi o almeno sull’origine comune degli esseri viventi …

Certo ci sono altre differenze con gli USA, ma …. visti i risultati finali raggiunti all’età della ragione … forse è meglio come si agisce in Italia …?!

·         Sembra che negli USA ci sia anche qualche creazionista che si chiede angosciato: “Should evolutionists be allowed to vote?”. Forse dovremmo esportare più cervelli dall’Europa verso gli USA….?!

 

11/6/08-IT

·         [Riguarderà o no il dibattito sull’evoluzione?]

L’UNEP (United Nations Environmental Program) dimostra, pubblicando un volume di immagini satellitari riprese in decenni diversi, che in Africa negli ultimi tempi sono avvenute distruzioni ambientali che hanno pesantemente modificato la flora e la fauna e quindi le relazioni fra le specie e quindi l’evoluzione biologica.
[Cambiamenti dell’ambiente avvenuti in pochi anni e dimostrati riguarderanno o no l’evoluzione? Chi è che dice che l’evoluzione non riesce proprio a vederla? Scompariono le foreste… scompaiono ler specie …cosa si pretende di vedere più di questo …? ]
Rendersi conto dei cambiamenti può servire a capire che l’evoluzione è in corso sotto i nostri occhi [elettronici].
I meccanismi che agiscono sono casuali?
O magari è uomo che distrugge l’ambiente e influenza l’evoluzione?
Di  chi è la colpa se stanno scomparendo, oltre a migliaia di altre specie meno “visibili” anche alcune specie di scimmie?
Si parla quindi di una ”sesta estinzione di massa” che è oggi in  corso (
C.Zimmer sulla sesta esinzione il 17/01/2008, libro di R.Leakey).

Queste foto dell’UNEP la dimostrano in modo inequivocabile.

Visto che l’argomento riguarda direttamente i primati, chi ritiene che la distruzione dell’ambiente possa riguardare l’evoluzione biologica, e ha interesse a vedere immagini impressionanti che dimostrano come possono scomparire specie animali e vegetali, rimando ai link inseriti nel sito delle news dell’API.
E’ sconcertante, per chi conosce la realtà e i problemi attuali dell’evoluzione biologica, sapere che invece c’è chi, con gli occhi chiusi o rivolti altrove, pensa che molto spesso l'interesse della teoria darwiniana risiede proprio nel confronto o scontro con le concezioni filosofiche e religiose” …

·         Su La Stampa un articolo (“Il gene è diventato altruista”) in cui si presentano alcune recenti ricerche (di Hauser, Damasio, Pinker, Haidt) che sembrano presentare almeno l’uomo (più che i suoi geni) sotto una luce un po’ migliore e positiva. Certo sembra piuttosto azzardato confrontare e contrapporre l’ipotesi di Dawkins sul gene egoista con i risultati di ricerche di psicologia comportamentale …
Improbabile comunque che Dawkins possa concordare con questa affermazione poco lusinghiera per la ragione: “
la sola ragione ci spinge alla rozza avidità alla Dawkins (e all’estremo anche all’assassinio)
La frase iniziale dell’articolo contribuisce comunque a mettere gli scienziati in una luce positiva (“
Il bello degli scienziati è che sono le uniche persone disposte a cambiare idea”) in tempi in cui si leggono spesso improbabili accuse di dogmatismo;  curioso il fatto che in genere critiche di questo tipo arrivino da persone che altri dogmi invece li apprezzano, per cui il conflitto di interessi – ma  pure l’incoerenza - sono molto probabili  ….

·         E’ uscita in questi giorni la guida CENSIS-La Repubblica delle Università Italiane. Leggendo l’articolo su Repubblica non sembra che Pisa sia citata fra le prime università italiane. Non sembra citata nemmeno l’AISI e la sua università (UPI) con sede a Ponsacco (PI). Forse la collaborazione viene sviluppata con l’intenzione di scalare altre graduatorie, ma il 12 giugno alle 18 presso la Facoltà di Lettere della Università Statale di Pisa (Palazzo Ricci, Via Collegio Ricci 10) un geologo creazionista parlerà su “La scienza di fronte al mistero delle origini - Le attuali teorie evoluzioniste spiegano veramente l'evoluzione dei viventi?“. E’ uno dei pochi in Italia e forse nel mondo a pensare che la comparsa di ogni specie animale e vegetale richieda un intervento soprannaturale specifico: “i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti”.
Le altre iniziative organizzate dall’UPI saranno più convenienti di questa; nel sito web si legge infatti che per i prossimi Master “accreditati presso le Università statali” [?] le condizioni saranno migliori: “Sia i professori, sia coloro che li seguono resteranno nei loro luoghi di residenza e questo permetterà di ridurre i costi enormemente”.
In una precedente iniziativa, svolta il 25/1/08 sempre con una collaborazione fra l’Università di Pisa e l’Università di Ponsacco, tenutasi presso l’aula magna della Facoltà di Medicina, G.Damiani aveva sostenuto che “
Molte delle posizioni critiche verso la teoria neo-darwiniana sono basate su pregiudizi religiosi che hanno ben poco di scientifico: gli oppositori del darwinismo non sono quasi mai disponibili ad un sereno dibattito in quanto si propongono come obbiettivo quello di distruggere una teoria considerata atea e materialista. In realtà, l’evoluzionismo non è in contrasto con una interpretazione non letterale di diverse cosmogonie del passato come quelle della Bibbia e del Corano”. Sarà interessante verificare se anche il paleontologo creazionista Fondi sarà d’accordo (anche su queste modalità per superare i pregiudizi fra scienza e religione che portano a litigare magari sui tempi … dell’origine dell’universo?).

Il titolo di una precedente iniziativa sui cambiamenti climatici,  svoltasi l’8 maggio 2008, fa capire che all’Università di Ponsacco non si considerano negazionisti e quindi sono piuttosto preoccupati: Cambiamenti climatici: potrebbe già essere troppo tardi 

 

10/6/08-IT

·         Sul Corriere un articolo (“L’enigma dell’intelligenza umana”)  che presenta un confronto indiretto (come già era avvenuto nella mostra sull’evoluzione di Trento, ora a Udine) fra le opinioni di T.Pievanie e quelle di F.Facchini. In questo articolo si confronta la visione di chi su un tema così sensibile introduce il trascendente quando si esauriscono gli strumenti di conoscenza della scienza, con la visione di chi ripone invece maggiori speranze nella spiegazione naturalistica, anche se non sono ancora disponibili strumenti di indagine adeguati. 

·         Bene bene, nessuno sfugge .. di evoluzionismo e in particolare di evo-devo si parlerà il 12/6/08 anche a Fiesso d'Artico, nella Sala Consiliare del Palazzo Municipale, con un luminare del settore, il professor Alessandro Minelli: "All'origine delle forme viventi”.

 

10/6/08-VA

·         Poteva succedere ed è successo. Oggi mons.Ravasi ha smentito la frase molto ragionevole (e quindi qui spesso … e volentieri citata auspicando che preludesse a decisioni vaticane nello stesso senso) detta dallo stesso mons.Ravasi nel 2005: disse infatti in un’intervista una frase talmente ragionevole che sarebbe molto piaciuta anche a S.J.Gould: 

 se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”…

Più che smentirla, in realtà oggi sull’Osservatore Romano (“Evoluzione e creazione: Una falsa antinomia“) mons. Ravasi è riuscito nell’impresa di parlare di Darwin, SENZA esprimersi sulla teoria darwiniana dell’evoluzione [ma… non è per questo che Darwin nel 2009 verrà celebrato e festeggiato anche in Vaticano?]; critica invece chi la difende – solo se e quando viene attaccata – smentendo la sua impostazione del 2005 ( … prima che diventasse responsabile vaticano per la cultura…).
L’occasione è la recensione dell’ultimo libro di F.Facchini  (“Le sfide dell'evoluzione. In armonia tra scienza e fede - Milano, Jaca Book, 2008, pagine 176, euro 16).
Nell’articolo si parla quindi quasi solo di evoluzione (come fatto, noto già dal 1700…), mentre per quanto riguarda la teoria dell’evoluzione (darwinismo e “nuova sintesi”) invade proprio un campo non suo sostenendo (esprimendo solo il punto di vista dei teologi …) che  Molto spesso, infatti, l'interesse della teoria darwiniana risiede proprio nel confronto o scontro con le concezioni filosofiche e religiose”.  Come si vede  lancia una grave accusa non argomentata contro una teoria scientifica e purtroppo addirittura nega al neodarwinismo quella scientificità che il Papa vorrebbe invece valesse anche per la teologia;  e torna anche indietro rispetto alle sue precedenti opinioni, sostenendo addirittura che  l'evoluzione  [?] fu ed è ancora brandita spesso   [?] come arma  [?] contro l'antropologia teologica”. [l’evoluzione è un fatto
J non può diventare un’arma L!]
Sappiamo bene, come lo sapeva lui nel 2005, che invece il problema è opposto: ha origine dall’”antropologia teologica”, che “invade un campo non suo quando nega che
la teoria dell’evoluzione abbia esclusivamente un ruolo di spiegazione scientifica (e naturalistica) di quel fenomeno, l’evoluzione biologica, su cui si insiste ripetutamente nell’articolo e che non si può certo negare.
Proprio in vista di un convegno da lui organizzato su Darwin e sulla teoria dell’evoluzione, e di cui è apprezzabile l’impostazione e anche la scelta degli oratori, è strano che in questo articolo eviti di giudicare, e addirittura di citare, i meccanismi evolutivi scoperti da Darwin ma ripetutamente confermati nei successivi 150 anni.
Prima o poi comunque il problema centrale del prossimo convegno … dovrà affrontarlo; spiace osservare che questo articolo sia anche poco coerente con sue precedenti dichiarazioni.
Imbarazzante per F.Facchini, uno dei pochi religiosi che conosce anche i documenti che screditano l’ID USA, è invece la frase
la teoria dell'Intelligent Design che egli preferisce riclassificare come "progetto superiore"”, non è bello definire riclassificazione quella che invece era, o avrebbe voluto essere – basta leggere gli articoli pubblicati dall’Osservatore Romano (il 17/1/06 e il 14/2/08) - una contestazione (magari poco convincente, come aveva subito fatto notare anche Dembski prima di mons.Ravasi) della truffa dell’ID USA.
Questa impostazione sembra prospettare purtroppo che si realizzi ”Uno dei rischi maggiori: che si producano derive da teorie scientifiche a opzioni ideologiche o da tesi teologiche a pronunciamenti apologetici”.
Curioso che solo in questa frase si parli del problema principale:  quando si parla di Darwin siamo di fronte a una “teoria scientifica, e le teorie  scientifiche possono essere confutate solo da altre teorie scientifiche che forniscono spiegazioni migliori e più utili; non basta dire “non ci credo  o “non mi piace”. Bisogna farlo capire … ai lettori dell’Osservatore Romano …

[A questo proposito: se qualcuno non lo ricorda o non lo conosce, ripassi o legga in una pagina dell’agenzia Zenit il gustoso episodio che ha portato invece, il 7/3/08, P.Cantalamessa a stimolare ingenuamente il Papa a rivedere urgentemente la posizione, che Collins ritiene masochistica, della Chiesa sul neodarwinismo …]

·          Sempre sull’Osservatore Romano di oggi un articolo di A.Pessina (“Se è il progresso scientifico a definire il bene e il male“) in cui si presentano quelle che il Papa (di cui viene citato il discorso di Regensburg che sarebbe ... sulla “malattia della scienza” invece che su quella della teologia, oggi sempre meno credibile e convincente) considera “devastanti conseguenze della "fede nel progresso"” e per le quali propone alternative alle attuali tecniche biomediche, che ci illudono di superare “l'impotenza di fronte al dolore e al male. Esperienza che si può negare solo ricorrendo alla illusione irrazionale che si tratti di una condizione transitoria che la scienza e la tecnologia saranno in grado di eliminare”. [condizione transitoria … è il dolore o la vita? Da quando è irrazionale cercare di eliminare il dolore? Qualcuno concorda?]
Un consiglio sarebbe di rendersi conto che "Non è la scienza che redime l'uomo. L'uomo viene redento mediante l'amore”.
Giusta invece la preoccupazione sulla destinazione dei fondi (“si promettono (domani) soluzioni a tutto e intanto si sottraggono fondi a quelle ricerche e a quegli interventi che, più realisticamente, potrebbero almeno migliorare in poco tempo molta pratica medica”) mentre sembra eccessiva (e poco condivisa dai milioni che – magari ben disposti pure a pagare per questo - ne traggono un vantaggio) la sua preoccupazione per le “devastanti conseguenze della "fede nel progresso". [L’Oss.Romano invita a dire basta anche ai telefonini oltre agli anestetici e ai calmanti?]

 

10/6/08-USA

·         I documenti del processo di Harrisburg che ha distrutto il castello di carte (false!) dell’Intelligent Design sono certo molto interessanti ma un po’ pesanti da leggere. Per chi volesse qualcosa di più semplice, uno dei giornalisti (Lauri Lebo) che aveva seguito il processo ha scritto un libro (sito web:  The Devil in Dover”) che aiuta anche i più svogliati (ma comunque curiosi…) a sfogliare le carte di un processo ben gestito dal giudice Jones, che voleva ottenere una risposta chiara e definitiva alla domanda “l’Intelligent Design è scienza o religione?”.
L’obiettivo era di fare sì che, nel caso si fosse dimostrato che non era scienza,  nessuno più facesse perdere tempo e dollari per quello che sembrava solo un ulteriore tentativo di introdurre la religione nelle scuole pubbliche USA.
Il processo è andato oltre le migliori aspettative (degli scienziati) in quanto non solo i creazionisti (mascherati come fedli dell’ID) hanno dovuto pagare un milione di dollari di spese processuali…, ma è stato dimostrato chiaramente che l’Intelligent Design non solo non ha alcuna base scientifica, ma si fonda invece se tante truffe e tante bugie che il processo ha per la prima volta smascherato.
Appunto per questo ora negli USA i creazionisti stanno cercando disperatamente altre strade ed altre strategie. Una maggiore inerzia si trova nei paesi in cui si ignorano i risultati del processo e quindi si continua a incontrare facilmente chi non è stato avvertito delle novità e tuttora insiste a difendere l’ID come un pappagallo.

Per fortuna in Italia l’ID è difesa solo dai creazionisti biblici, dato che la Chiesa, almeno pubblicamente, condanna ormai l’ID USA, seguendo anche le direttive della Templeton Foundation.
Qui tutti i link  di pagine web che fanno riferimento al libro

·         In Europa i parchi creazionisti probabilmente non arriveranno mai (anche se qualcosa di simile si trova in Svizzera e pure in Svizzera sembra abbiano qualche idea per crearne uno in futuro), per cui è interessante farsi un’idea da lontano, via internet. Qui c’è una visita (commentata) a quello di Ken Ham, uno dei creazionisti biblici più abili dal punto di vista commerciale, fiscale e morale … (molti predicatori creazionisti hanno avuto infatti problemi con il fisco o con l’antidroga e la buon costume USA).

 

9/6/08-IT

·         Sul Corriere un articolo (“La vita, una strada già segnata“) di S.Modeo con una recensione del libro di De Duve “Alle origini della vita”. Un titolo (siamo sul Corriere…) abbastanza sospetto anche perché nel testo, in cui non ci sono concessioni a spiegazioni soprannaturali o a invocazioni al Padreterno (… che hanno caratterizzato recenti articoli) il concetto è ben diverso: “Il ventaglio di mutazioni sottoposte al setaccio selettivo è infatti elevato ma non infinito”.
Si può ricordare che qualche anno fa un medico aveva già fatto notare che ci dovevano essere dei limiti alla casualità, dato che non aveva mai visto nascere cavalli … da una femmina umana. “una strada già segnata” era magari una frase scelta dal redattore per far credere ad un progetto intelligente? Sarebbe stato più ragionevole e corretto invece scrivere “condizionata”.

 

9/6/08-VA

·         Sul sito della Radio Vaticana si cita l’intervento conclusivo di mons.Ravasi (“L'intervento di mons. Ravasi conclude il Simposio europeo dei docenti universitari”) al convegno vaticano su Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per la filosofia”. Niente di particolare se non una ripetizione delle raccomandazioni del papa all’udienza e un invito a far prevalere la ragione sulla fede, evidente dalla citazione tratta da O.Wilde (“le risposte sono capaci di darle tutti, tante volte, ma per fare le vere domande ci vuole un genio). Qualche dubbio comunque viene leggendo altre frasi meno ragionevoli in altri siti web (“MONS. RAVASI, «CONOSCERE È UN ATTO RELIGIOSO»”) : “le università devono tornare ad essere “i luoghi in cui si respira con una ragione allargata”. La filosofia deve tornare a “inquietare, senza trasformarsi in ideologia”. Fede e ragione hanno “bisogno di nuove sintesi”. E “il Cristianesimo ha molto da offrire per allargare gli orizzonti della ragione”. Fino ad arrivare a una frase le cui basi razionali non sono evidenti, dato che si esaltano caratteristiche non esclusive della nostra specie: “Non ci sono soltanto i neuroni del cervello, ma anche i battiti del cuore, il battere delle mani”.

 

8/6/08-VA

·         Nel sito SRM (Scienza e Religione nei Media) ci sono alcuni link a siti che informano sul “VI Simposio europeo dei docenti universitari“, tenutosi all’Università Lateranense su Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per la filosofia.
Qui sotto, in data 6/6, c’è il link all’intervento introduttivo del card.Ruini, che cita il confronto sul Corriere fra Bertorelle e P.PaImarini.
Ieri invece c’è stata l’udienza papale, con l’invito del Papa a “Innanzitutto promuovere centri accademici di alto profilo, in cui la filosofia possa dialogare con le altre discipline”.
Sembra di capire che qualcuno gli abbia riferito che il 17/4/08 un’altra università pontificia (dopo l’Università Lateranense, che giustamente è finita per questa iniziativa anche su YouTube) per prudenza ha scelto di mantenere un basso profilo, invitando solo la sociologa R.AIberoni (interessata a promuovere il suo ultimo libro) a “dialogare” su tematiche (“Evoluzionismo e creazionismo a confronto”) che lei ha ammesso in TV, con grande sincerità, non solo di non conoscere, ma anche di non avere nessun interesse a conoscere! [ forse per solidarietà … nella stessa trasmissione, si ascolta il commento al suo libro da parte di una ragazza che ammette altrettanto sinceramente di non averlo letto …] 
Sembra quindi giungere opportuno l’invito a ”promuovere centri accademici di alto profilo” che favoriscano il dialogo scegliendo di invitare almeno 2 persone, magari di opinioni diverse (e magari anche competenti).

Interessante e rivelatrice anche la frase del Papa la fede cristiana non può essere rinchiusa nel mondo astratto delle teorie, ma deve essere calata in un’esperienza storica concreta che raggiunga l’uomo nella verità più profonda della sua esistenza”; una lettura del libro di Ken Miller  (“Only a Theory: Evolution and the Battle for America's Soul”) potrebbe chiarire che per la scienza una ”teoria” non vive affatto in un “mondo astratto”; sarebbe grave che un semplice equivoco sul significato da attribuire a una parola fosse alla base delle attuali incomprensioni e ostilità verso uno strumento di conoscenza ed azione oggi insostituibile (e appunto basato “solo“ su teorie….).
Il convegno è stato chiuso questa mattina da mons.Ravasi.

 

8/6/08-USA

·         Sta uscendo negli USA un libro che prende di petto, fin dal titolo, uno degli equivoci che si trovano in OGNI discussione (anche su internet) fra persone ignoranti di teoria dell’evoluzione ma anche solo di scienza e di metodo scientifico. In qualsiasi discussione sull’evoluzione si trova infatti inevitabilmente qualcuno che pensa di risolvere il problema della credibilità del neodawinismo dicendo o scrivendo “ma è solo una teoria!” … ed è difficile che poi qualcuno sappia controbattere che per la scienza una teoria è quanto di meglio si possa sperare di utilizzare.
Kenneth Miller , biologo evoluzionista cattolico ma neodarwinista, forgiato da 15 anni di contrasti – anche in tribunale oltre che nei teatri e in TV - con i profeti dell’Intelligent Design, ha scritto un libro dal titolo  
Only a Theory: Evolution and the Battle for America's Soul”, che uscirà il 12/6 negli USA. Una delle preoccupazioni di Ken Miller è che, se non si sviluppa una reazione di rigetto verso le idee antievoluzioniste (come quella dell’Intelligent Design), gli USA potrebbero presto perdere il ruolo leader che oggi hanno nel mondo nel settore della ricerca biologica e medica. 

·         Il 12/6/08 arriverà una risposta aggressiva da parte del responsabile della diffusione dell’Inteligent Design negli USA, Dembsy:  Theistic Evolutionists Close Ranks — Let the Bloodletting Begin!

 

7/6/08-USA

·         Originale il tentativo, pubblicizzato su Pharyngula, di presentare la storia dell’universo e l’evoluzione biologica in modo adeguato alle conoscenze attuali ma usando un linguaggio comprensibile anche per pastori babilonesi, in modo da poter fare un confronto fra due versioni destinate ad un pubblico simile.
La mancanza finora di una versione aggiornata alle conoscenze più recenti - e arricchita anche da diapositive per far capire meglio i concetti - rendeva difficile il dialogo con chi, ignorando le novità, faceva riferimento solo a una delle due versioni (fra l’altro contrastanti) presenti nella Bibbia.

·         Un altro editoriale sul New York Times (“The Cons of Creationism“) informa sulle ultime strategie dei creazionisti USA. Si racconta quello che sta avvenendo in Texas, dove sembra evidente che i creazionisti stiano cercando nuove strade, avendo capito quanto sia masochista insistere ulteriormente sull’ID. Infatti (forse in Italia nessuno lo ha fatto notare, ma per i creazionisti USA seri e per il Discovery Institute è un incubo…) il processo di Harrisburg è costato circa un milione di dollari di spese processuali (… il giudice Jones ha fatto le cose molto seriamente …) e addirittura chi aveva sbagliato non era più stato rieletto nelle commissione didattica.

Come si vede, i giornali USA più importanti non hanno dubbi sullo schieramento da scegliere … diversamente da quanto avviene in Italia. Speriamo poi che anche in Italia, dove si ignora come l’ID USA sia uscito in barella dal processo, non si intenda insistere su quella che il processo ha dimostrato essere una truffa. 

·         Interessante la notizia che il Biologic Institute (creato dal Discovery Institute per fare ricerca sull’Intelligent Design dopo che il giudice Jones aveva spiegato loro ad Harrisburg un concetto semplice …. che non esiste scienza senza ricerca) ha pubblicato un suo primo articolo su una rivista scientifica peer-reviewed, PLOS One, dal titolo Stylus: A System for Evolutionary Experimentation Based on a Protein/Proteome Model with Non-Arbitrary Functional Constraints”. Strano che ci sia voluto un giudice per spiegare loro come funziona la scienza.
Per ora comunque niente di rilevante: si presenta un  nuovo programma per l’analisi della struttura delle proteine, e lo si applica anche alla descrizione della struttura, pur diversa in quanto rigida, dei ideogrammi cinesi; nulla che riguardi l’Intelligent Design come alternativa
alla teoria dell’evoluzione, e nel loro sito web correttamente non provano nemmeno a sostenerlo.

 

6/6/08-VA

·         Sull’Osservatore Romano un articolo del card. C.Ruini  (“Allargare gli orizzonti della razionalità”) in occasione di un importantissimo convegno (“VI Simposio europeo dei docenti universitari“) con lo stesso titolo (“Allargare gli orizzonti della razionalità. Prospettive per la filosofia”). L’importanza del convegno è evidente fin dalle prime frasi, in quanto “Allargare gli spazi, o gli oriz­zonti, della razionalità è un obiettivo centrale e decisi­vo dell'opera teologica e del Pon­tificato di Joseph Ratzinger-Bene­detto XVI”. Anche Ruini cita la polemica fra P.PaImarini e G.Bertorelle e anche lui sembra arrabbiato con P.Palmarini, in particolare per la frase che sembra bloccare la strada a chi chiede di rendere più elastica la razionalità, in modo da poter essere utilizzata financo dalla teologia. Sembra infatti che P.Palmarini abbia chiuso la porta del metodo scientifico in faccia alla teologia, scrivendo, nella replica in cui di solito precisa alcuni concetti, che “io e gli altri eminenti evoluzioni­sti americani, inglesi e tedeschi siamo tutti biologi con credenzia­li scientifiche inattac­cabili, tutti perfetta­mente materialisti, tut­ti indefettibilmente te­si allo sviluppo di una teoria dell'evoluzione biologica naturalisti­ca. Ruini non apprezza il fatto che si dica così’ chiaramente che “per avere cre­denziali scientifiche inattaccabili occorra essere perfettamente ma­terialisti e indefettibilmente natu­ralisti”; forse non sa che tanti altri scienziati, anche religiosi, che si occupano di problemi delle scienze naturali (come P.G.Coyne, P.F.Facchini, P.R.Pascual) hanno sempre sostenuto senza problemi che la scienza deve e può cercare solo spiegazioni naturalistiche.
Non è quindi una soluzione il fatto di apprezzare invece l’articolo che un matematico ha scritto il 24/5/08 sull’Osservatore Romano (“
La realtà ridotta a calcoli ma­tematici e probabilistici. Ma l'uo­mo non è un dado”); il card.Ruini è contento di “ri­trovarsi cordialmente in esso”, ma purtroppo non capisce che la matematica non deve e non può spiegare i problemi dell’evoluzione biologica, che sono (basta guardarsi allo specchio) problemi di strutture materiali in cui anche il caso gioca unn qualche ruolo. Visto il contesto in cui parla, sottolinea che “la filosofia, e anche la teologia, non possono porsi credibilmente l'o­biettivo di allargare gli spazi della razionalità se non si impegnano in un dialogo approfondito con le scienze”.  Purtoppo non si accorge che per dialogare prima è necessario studiare i problemi, come aveva già capito GP2 ben venti anni fa.

·         Qui articoli di Roma7 sul convegno e sulla giornata di apertura del convegno, alla presenza delle autorità cittadine e statali 

 

6/6/08-IT

·         Nel blog di Massimo Pigliucci si racconta oggi di un suo incontro con D.Dennett alla New York Society for Ethical Culture. Pigliucci indica i punti su cui ci sono concordanze e discordanze rispetto alla posizione di Dennet, espressa in numerosi libri.

·         Interessante verificare quali siano i concetti che permangono in una classe a cui viene spiegato che evoluzione e creazione vanno d’accordo; nel loro sito web, e nel settimanale della diocesi di Faenza (il 16/5/08), si vede cos’hanno capito gli studenti del liceo cattolico S. Umiltà (dove “gli argomenti sono trattati in sintonia col magistero di Papa Benedetto”) dopo un paio di lezioni su "Evoluzione e creazione, una sintesi necessaria", tenute da uno zoologo universitario di Pisa (docente anche di filosofia della scienza alla Univ.Gregoriana):

·         L'essenza dell'uomo è, infatti, la libertà e una creatura libera non può muoversi in un universo strettamente determinato, dunque il "caso darwiniano", forse l'elemento che può sembrare in apparenza maggiormente in contrasto con la teologia, diviene una risorsa. L'uomo, infatti, s'inserisce nella storia dell'universo, il quale "muove verso la complessità e la coscienza". Esso si muove dunque verso l'alleanza con il Creatore, la redenzione e la salvezza, verso quello che Pierre Teilhard de Chardin chiama "Punto Omega", vale a dire il momento della seconda venuta di Cristo. Questa è una delle intuizioni fondamentali di Pierre Teilhard de Chardin, gesuita, studioso della teoria dell'evoluzione. Questa intuizione diviene quindi il primo passo verso l'affermazione della sintesi tra scienza e fede”.

·         Nel sito web del liceo si leggono, oltre all’articolo, anche alcuni appunti scritti dal sacerdote che ha insegnato l’origine dell’universo e la relazione fra scienza e fede: “Esiste da entrambe le parti, dalla parte scientifica che  , sulla base di una certa corrente di pensiero e quindi su basi metafisiche improprie alla scienza sperimentale, affermerebbe che al di là della logica non esiste nulla . Secondo lo schema che dalla logica risale alla mente, da questa al cervello, e da questo terminerebbe nei neuroni e nelle loro connessioni. L’altra è quello di stampo religioso che vorrebbe riconoscere alla Bibbia una valenza scientica che non ha . La Bibbia infatti è Parola di Dio che passa attraverso la mente umana , tramite l’incarnazione.” […].

Purtroppo non si può verificare sul settimanale della diocesi se e come anche questi concetti siano stati capiti dagli studenti; davvero apprezzabile comunque la presentazione dell’ID USA come integralismo cristiano. Anche questo docente non ritiene che l’ID USA sia pessima scienza, come credono talvolta quelli che non conoscono l’origine dell’ID.

 

6/6/08-USA

·         In un blog USA si fa notare un interessante articolo (The great opportunity: Evolutionary applications to medicine and public health“) tratto dal primo numero, uscito a febbraio, di una nuova rivista, Evolutionary Applications. L’aspetto interessante è soprattutto il fatto che si cerca di evidenziare il ruolo importante della teoria dell’evoluzione in campi in cui queste conoscenze sono fondamenntali per garantire il benessere della nostra specie… ma pochi se ne rendono conto, anche fra gli stessi esperti.
E’ motivo di preoccupazione che pochi biologi abbiano serie basi culturali per quanto riguarda l’evoluzione, ma la situazione è ancora peggiore in campo medico sanitario, proprio per il ruolo e gli effetti estremamente rilevanti che derivano dall’applicazione di conoscenze ottenute grazie al fatto che anche la nostra specie è inserita nel processo evolutivo.
Certo i medici conoscono poco di antropologia e di primatologia, ma usano conoscenze che derivano anche da ricerche svolte in questi settori, che chiariscono le connessioni con le specie a noi vicine.
Se sentiamo anche i genetisti lamentarsi che oggi tutta la biologia sembra ormai ridotta a biologia molecolare, possiamo ben capire quanto possa essere frustrante contribuire allo sviluppo delle conoscenze in settori della biologia sfavoriti da un basso… Impact Factor …; questo articolo cerca un po’ di riequilibrare la situazione …  facendo notare quanto sia fondamentale conoscere meglio l’evoluzione anche per il benessere sanitario della nostra specie …

Evolutionary biology is an essential basic science for medicine, but few doctors and medical researchers are familiar with its most relevant principles. Most medical schools have geneticists who understand evolution, but few have even one evolutionary biologist to suggest other possible applications. The canyon between evolutionary biology and medicine is wide. The question is whether they offer each other enough to make bridge building worthwhile. What benefits could be expected if evolution were brought fully to bear on the problems of medicine? How would studying medical problems advance evolutionary research? Do doctors need to learn evolution, or is it valuable mainly for researchers? What practical steps will promote the application of evolutionary biology in the areas of medicine where it offers the most? To address these questions, we review current and potential applications of evolutionary biology to medicine and public health”.

Ovviamente l’articolo merita di essere conosciuto, per evitare che si allarghi ulteriormente il canyon (metafora riferibile anche alla quantità di finanziamenti…) fra le conoscenze di base e le applicazioni pratiche di tali conoscenze.

·         Nel sito del NCSE informano che, mentre nella S.Carolina la legge contro l’insegnamento dell’evoluzione è decaduta, nel Michigan invece sta procedendo una legge, anche questa ipocritamente in difesa della “libertà accademica”, secondo la nuova strategia.

·         Articolo di Michael Ruse sul Free-Lance Star (“Why Darwin is remarkable”)

 

5/6/08-USA

·         Su Science intervista a Francis Collins alla fine dei suoi 15 anni di direzione dell’US Genome Institute.

·         Sondaggio negli USA sul ruolo delle attività umane sui cambiamenti  climatici. Impressionante l’influenza dell’ideologia politica (anche se le differenze sono relativamente limitate, trattandosi degli USA) sulle valutazioni dei cambiamenti climatici (che pur vengono direttamente sperimentati anche lì: l’anno scorso i tornado negli USA sono stati il doppio rispetto all’anno precedente…).
Evidente anche il ruolo della diffusione di conoscenze ambientali connesse con l’attivismo di Al Gore, anche se si nota un “recupero” man mano si affievolisce la pressione sui media da parte dei sostenitori dell’influenza umana.
Questo si vede in particolare nel grafico che esprime i cambiamenti di opinione negli ultimi 10 anni sul ruolo di eventuali esagerati allarmismi sui media. Impressiona il fatto che i repubblicani critici verso l’allarmismo eccessivo dei  media siano passati da 1/3 a 2/3. Sarebbe interessante capire su quali basi tanti repubblicani abbiano cambiato opinione in così poco tempo. I democratici infastiditi dal ruolo dei media sono invece diminuiti, da ¼ a 1/5. Interessante comunque che sono comunque in maggioranza convinti, sia repubblicani (56%) che democratici (74%), che la maggior parte degli scienziati crede nei cambiamenti climatici.
Qui i risultati del sondaggio dal sito web della Gallup.  Bisogna comunque considerare – oltre che al fatto che negli USA I consumi energetici sono oggettivamente eccessivi - che il candidato presidenziale repubblicano USA, “
John McCain has been a leader in the U.S. Senate in terms of recognizing the seriousness of global warming and proposing legislation designed to reduce carbon emissions”. Una situazione quindi ben diversa da qualla italiana, con la maggioranza scettica sui cambiamenti climatici e la Chiesa decisamente spaccata su questo problema (il Papa è piuttosto preoccupato, le chiese europee pure, mentre nelle università pontificie gli esperti ambientali pensano che i problemi saranno risolti quando tutto il mondo … avrà un livello di consumi paragonabile … a quello degli USA…

 

5/6/08-IT

·         Pikaia importa in Italia un clip che si trova dal 17 aprile nel sito di R.Dawkins e che è una parodia strepitosa del film antiscientifico e creazionista “Expelled – no intelligence allowed”. Si chiama “Sexpelled- no intercourse allowed” e cerca di dimostrare la validità di ipotesi alternative al sesso nella produzione dei bebè. Non si capisce perché venga trascurata un’altra ipotesi alternativa, quella dei cavoli, ma ci si concentri sull’ipotesi delle cicogne. Giustamente R.Dawkins in persona alla fine del clip si chiede “ma allora chi ha portato le cicogne?

·         E’ on line da qualche giorno (29/5) tutto il fascicolo di Micromega dedicato a diversi aspetti della laicità (Per una riscossa laica”). T.Pievani e C.Castellacci toccano anche problemi che riguardano la scienza e la scuola, mentre L.Ravanelli ragiona sull’eutanasia, traendo spunto da quanto avvenuto in occasione della morte di GP2.

 

4/6/08-IT

·         Dovremmo essere contenti? Prossimamente inizierà su LA7 un programma dal titolo “La Teoria di Darwin”, che darà vita a spunti, discussioni e approfondimenti sul calcio.

??!?!?!?! : Conterrà infatti l’editoriale dell’opinionista sportivo di LA7 Darwin Pastorin.

[Si vuole approfittare del bicentenario?! Qualcuno si ricorderà ancora di … Charles?!]

·              Di ornitorinco e PiatteIIi PaImarini si parla oggi anche nel blog Bioetica (“PiatteIIi e il platipo: una polemica sull'evoluzionismo“); peccato che abbiano tolto i riferimenti all’altra fase polemica del Corriere, quella dei primi di novembre, anche lì con critiche e giustificazioni a causa del successo dell’articolo fra gli antidarwinisti … anche il quel caso l’articolo del 4/11/07 anticipava di poco una sua conferenza a Genova. [Quando sarà la prossima che meriterà due articoli sul Corriere? Chi contribuirà di più alla pubblicità? L’altra volta furono soprattutto gli antievoluzionisti a cascare nella trappola, con G.Sermonti contento di partecipare al funerale di Darwin ... ]

 

4/6/08-USA

·         Stanno cambiando ancora una volta strategia i creazionisti USA per contrastare l’insegnamento dell’evoluzionismo? PZ Myers, del blog Pharyngula, in visita a Seattle, la città del Discovery Institute, sembra quasi ottimista sulla fine della  Wedge Strategya causa della difficoltà dell’Intelligent Design a presentarsi come una “teoria” (?) seria, “scientifica”, e senza “esseri soprannaturali”, soprattutto dopo la netta sconfitta e il disvelamento della truffa al processo di Harrisburg. Hanno infatti sempre un maggiore successo (e anche loro tanti dollari) i telepredicatori battisti che costruiscono parchi con ricostruzioni del mondo ai tempi della Genesi (nei week end i parchi creazionisti USA sono pieni di bambini e famigliole che ammco scene di dinosauri che pascolano nei prati mentre Adamo ed Eva si intrattengono con una strana specie di serpente parlante …).

In un articolo in cui si riferisce delle ultima conferenze di PZ Myers (“THE EXPELLED EVOLUTIONIST”) e in un articolo sul New York Times (“Opponents of Evolution Adopting a New Strategy“) si parla della nuova strategia che si sta sperimentando in Texas, chiamata strengths and weaknesses”. Forza e debolezza di che cosa? Ovviamente della teoria dell’evoluzione. La nuova strategia viene utilizzata da Don McLeroy, un ingegnere elettrico e dentista creazionista presidente della commissione didattica nazionale del Texas che sta esaminando in questo periodo i programmi scolastici. Se riuscissero ad imporre che nei testi scolastici si debba parlare estesamente anche delle critiche alla teoria dell’evoluzione sarebbe un bel colpo, dato che gli editori dei libri di scienze pretenderebbero che anche gli altri stati si adeguassero a queste modifiche dei libri (il Texas è lo stato con la maggiore popolazione scolastica).
Nelle sue conferenze a Seattle Myers ha spiegato invece le strategie per contrastare il creazionismo, basate soprattutto sui seguenti punti:

·         Show passion and personality.

·         Be a patient instructor.

·         Be an advocate, and shun caution.

·         Be positive.

·         Argue, argue, argue.

Myers pensa che strumenti come i blog dovrebbero essere maggiormente utilizzati per fornire e diffondere sempre più risposte corrette alla curiosità scientifica (“Myers urged scientists who felt they had something worth saying to start up their own blogs. The software makes it easy to write a blog entry, he said: "Any idiot can do it."”); per ora la situazione Italiana, soprattutto per quanto riguarda i temi evolutivi, presenta un panorama decisamente eterogeneo, con tanti blog di gente che proprio non ha niente di utile e interessante da dire e che non riesce a distinguersi molto rispetto ai visitatori del loro sito.

 

3/6/08-USA

·         I figli di John Lennon e la vedova Yoko Ono hanno perso ieri il primo round una battaglia legale intentata per impedire l'uso della canzone "Imagine" nel film di propaganda antievoluzionista "Expelled: No Intelligence allowed". Il contenzioso non è ancora concluso, ma in prima istanza il giudice ha riconosciuto che una citazione di 15 secondi, seguita poi da una critica alle frasi citate, non richiedeva un’autorizzazione (che prevedibilmente, dato l’obiettivo, forse non sarebbe stata data…)

 

3/6/08-IT

·              Strano vedere qualcuno che tenta di “bloccare” i festeggiamenti che si preparano in Italia per il bicentenario della nascita di Darwin. Sembra ci stia provando (“defunto”, “smentito”, “smontato”, “superato ….) il Corriere, con articoli critici e soprattutto dai titoli “negazionisti: La teoria dell'evoluzione e il (defunto) darwinismodel 23/5/08,Anche l’ornitorinco smentisce Darwindell’11/5/08,  Gli scienziati? Straparlanodel 23/12/07, ““il creazionismo e' (quasi) scienzadel 21/12/07, “Tra Dio e Darwin meglio ascoltare la natura. «Ma superare l'evoluzionismo non vuol dire credere a un disegno esterno»” …
Sarebbe interessante capire quali siano stati gli effetti sui lettori  … di un articolo su una ricerca sull’evoluzione biologica impacchettato fra due frasi apparentemente antievoluzioniste, sempre che siano comprensibili (nessuno oggi attribuisce valore se non storico alla
teoria darwiniana classica, per cui è lecito chiedersi se l’ultima frase magari cambierebbe di significato se il riferimento fosse ai meccanismi evolutivi neodarwiniani… J).

Preoccupano un po’ gli errori (di traduzione?) che riguardano gli uccelli, che l’articolo originale indica chiaramente (anche in un grafico!) come comparsi  in un momento diverso e su un’altra linea evolutiva!: “Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli”.

Speriamo che, come è successo con l’articolo del 4/11/07, le aggiunte antidarwiniane di un fisico che comunque nell’evoluzione ci crede non attirino commenti di ammiratori esaltati da tanto coraggio; interventi  che poi richiedono, come era successo l’anno scorso dopo un articolo osannante di Sermonti, un ulteriore articolo per spiegare … che non era stato capito bene   

[Spiace anche vedere così sminuiti i risultati di ricerche costosissime, anche se, pensando a come vengono distribuiti ad altre categorie (camionisti, Alitalia, ecc.) i fondi inizialmente previsti per la ricerca, ricorda la favola della volpe e dell’uva (acerba)].

Dell’articolo di Nature e di quello sul Corriere si parla anche nei blog Leucophea e Progetto G.Galilei, con alcuni commenti (e un link ad una recente intervista – 9/5/08 - con PiatteIIi PaImarini).

Qui l’articolo sul blog Pharyngula, con alcune delle migliori immagini dell’articolo su Nature.

 


                               
                                                                                                                 

2/6/08-IT

·         La storia che l’ornitorinco secondo qualcuno possa creare problemi alla teoria dell’evoluzione arriva anche nel sito web di Oca sapiens, Silvie Coyaud. Qui si racconta dell’articolo iniziale sul Corriere (12/5/08) e della lettera al Corriere del presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica, G.Bertorelle, che spiegava come fosse sbagliato far credere non solo che il neodarwinismo fosse superato ma anche che un articolo scientifico dicesse il contrario di quello che ci stava scritto.
Di fronte ad una risposta non soddisfacente, un gruppo di esperti di biologia, di evoluzione e di biologia evoluzionistica (fra cui alcuni presidenti di autorevoli società scientifiche e M.Pigliucci, che ne aveva scritto nel suo blog) aveva firmato un documento che avrebbe dovuto contribuire a chiarire che le opinioni di G.Bertorelle non erano solo quelle dei biologi evoluzionisti italiani, ma che erano condivise ai massimi livelli della cultura scientifica … “occidentale”, e non solo in Italia.
Sull’improvvisa ma immotivata crisi
della teoria dell’evoluzione, di cui parla solo il Corriere,  si esprime anche il sito web della rivista Darwin: “L'ornitorinco manda in tilt l'evoluzionismo”.
Per ulteriori spiegazioni sulla posizione filogenetica dell’ornitorinco, è molto interessante questo contributo (ne parla nel suo blog Adaptive Complexity) di un ricercatore … del laboratorio … del piano di sopra: What The Platypus Genome Is and Isn't   

 

1/2/08-ITA

·         Sul Sole 24Ore G.Barbujani recensisce (“Il sacerdote darwinista”) l‘ultimo libro di F.Facchini («Le sfide dell'evoluzione. In armonia tra scienza e fede»).

 

1/6/08-USA

·         Ecco una lettura che potrebbe illuminare molti di coloro che nel sito antievoluzionista citato qui sotto evidenziano la loro diffidenza verso la nuova visione del mondo che da 200 anni ci offre la biologia evoluzionistica, di cui sembra non riescano a vedere gli effetti nelle loro vita quotidiana, e che sembra non utilizzino per posizionarsi all’interno di una visione evolutiva del mondo vivente. E’ un articolo, scritto da un fisico e pubblicato sul New York Times (Put a Little Science in Your Life”):

·      As every parent knows, children begin life as uninhibited, unabashed explorers of the unknown. From the time we can walk and talk, we want to know what things are and how they work — we begin life as little scientists. But most of us quickly lose our intrinsic scientific passion. And it’s a profound loss

·      “Science is the greatest of all adventure stories, one that’s been unfolding for thousands of years as we have sought to understand ourselves and our surroundings. Science needs to be taught to the young and communicated to the mature in a manner that captures this drama. We must embark on a cultural shift that places science in its rightful place alongside music, art and literature as an indispensable part of what makes life worth living.”

·      It’s the birthright of every child, it’s a necessity for every adult, to look out on the world and see that the wonder of the cosmos transcends everything that divides us”.

 

1/6/08-IT

·         Guido Barbujani scrive sul Sole 24 Ore una recensione dal titolo sia imbarazzante – per un religioso cattolico - che un po’ anacronistica (“Il sacerdote darwinista”) all’ultimo libro sull’evoluzione umana di F.Facchini “Le sfide dell'evoluzione. In armonia tra scienza e fede“ (che verrà presentato al Meeting di CL a Rimini il 27/8/08 alle ore 11.15 nella sala A2).
All’inizio del’articolo Barbujani cita la sua esperienza del fatto che col nuovo Papa qualcosa stia cambiando, e in peggio, nel rapporto fra la chiesa e la biologia evoluzionistica (“
Negli anni di Giovanni Paolo II non mi è mai capitato un interlocutore che dal suo essere cattolico facesse discendere un qualche pregiudizio o difficoltà nei confronti di Darwin”). Barbujani aggiunge poi il dato preoccupante che ci si trova in “un contesto in cui la teoria dell'evoluzione non è più un insieme di ipotesi scientifiche e il vasto corpo di dati che queste ipotesi permettono di comprendere, ma è diventata una pedina in un complesso gioco politico” e capisec I problemi di un sacerdote antropologo costretto a gestire il fatto che “Benedetto XVI e di Schönborn si sono posti in contrapposizione frontale con la moderna biologia Evoluzionistica”.
Un complimento alla fine, oltre alla sua “prudenza”, anche al fatto che “
il suo testo documenterà che nel mondo cattolico c'è chi non ha voluto partecipare a una battaglia di retroguardia contro una delle figure-cardine della modernità”.

·         Dibattito senza limiti né freni né ragione sull’evoluzione e l’evoluzionismo in un sito antievoluzionista, cattolico ma soprattutto incredibilmente molto critico verso F.Facchini, paleoantropologo e sacerdote  (“Secondo Facchini, tutto è andato proprio come dice la teoria evoluzionista”), il Papa (che almeno nel 2004 credeva - come tutti i biologi evoluzionisti - all’origine comune di tutti gli esseri viventi; qui invece si teme addirittura “l’involuzione darwiniana della sapienza vaticana [!!] , e una certa qual ignoranza dei principi dell’evoluzionismo” [??]), mons.Ravasi e pure il suo predecessore, mons.Poupard … a suo tempo.

[I commenti allegati dovrebbero interessare chi si occupa di PUS, public UN-understanding of science; il lavoro sarà lungo e impegnativo….come si leggerà domani sul NYT, la curiosità infantile troppo spesso si perde per strada ed è quasi impossibile resuscitarla]

 
 
 

 

MAGGIO 2008                     

31/5/08-IT

Tragicamente dilaga come un virus in molti piccoli siti internet personali italiani la falsa (e pure improbabile) notizia dell’impronta “umana” di 15 milioni di anni fa (!?) trovata in Bolivia; triste vedere come magari  questi siti riproducono la foto di una impronta falsa utilizzata nel sito del Corriere o le foto di quella vera, ma australiana!, del sito web dell’ANSA.
Sconcerta il fatto che tutti sembrano credere a quello che leggono sul Corriere, forse anche perché alle notizie originali l’articolista del Corriere ha sentito il bisogno di aggiungere una cattiveria: la certificazione da parte di improbabilii
esperti paleontologi e antropologi” (tutti gli esperti di questo tipo sanno infatti che oggi l’impronta più antica ha 3,6 milioni di anni; forse sono gli archeologi che conoscono invece solo quella egiziana di due milioni di anni fa trovata da Zaki Hawass!!).
Solo un centro ufologico, pur riportando l’articolo del Corriere,  cerca, trova e mostra la foto originale boliviana.
E solo in un sito web dilettantistico si dubita della notizia, mettendo anche a confronto varie impronte umane; peccato che il poveretto [meglio che sostituisca ‘giornalismo’ ad ‘antropologia’ nel titolo del post!!] abbia fatto un lavoro inutile: usa infatti la foto (offerta però dall’agenzia ANSA…) che raffigura un’impronta VERA trovata però in Australia nel Mungo Nat. Park, sulle sponde del Lago Willandra, nel 2005 assieme ad altre 450 impronte…); è quindi diversa (miracolo?!) da quella boliviana che compare in foto assieme allo scopritore…! 
 Il Corriere usa una foto diversa da quella originale dell’impronta boliviana. Il piede è infatti anche in questo caso quello destro (invece di quello sinistro trovato in Bolivia) ….(miracolo?!) . Da quale archivio creazionista hanno preso la foto? Quella mostrata dal Corriere sembra sia proprio l’impronta di Burdik, trovata nel Texas vicino ad impronte di dinosauri, e datata dai creazionisti 100 milioni di anni [?!?].
Anche in Italia c’è chi fa scherzi? E si permette di fare scherzi imbarazzanti addirittura anche al Corriere, proprio mentre il direttore era impegnato in TV da Santoro?
Qualcuno darà qualche spiegazione o si teme che la discussione diventi infinita?
Si intende procedere in questo modo, illudendosi ancora di essere autosufficienti e di saper  valutare i consulenti per i testi e le immagini, o si offrirà alla SIBE un contratto di 18 mesi - almeno fino al termine delle celebrazioni darwiniane - per certificare tutto ciò che riguardasse anche alla lontana il tema dell’evoluzione?
Questa certificazione impedirebbe anche il dilagare in tutti i siti web – perfino in quelli degli astrologi, degli ufologi e dei cultori dei misteri, di fantasy ed horror – di notizie false ma presentate come verificate dal Corriere.

Positivo solo il panorama mondiale: sembra che nessun altro nel mondo ci sia cascato. Sembra proprio che in Italia ci sia una concentrazione di ingenui, ma soprattutto di gente disposta a tutto per poter scrivere che “bisognerebbe riscrivere l’evoluzione umana” o che ci sono molte questioni che il darwinismo sembra non riesca ancora a spiegare.

 [Purtroppo anche protestare non serve molto e rischia di essere controproducente, soprattutto perché poi sono pronti quelli che chiedono che si “discuta la controversia (“teaching the controversy” è un punto specifico previsto dalla “Wedge Strategy” del Discovery Institute … niente di nuovo, solo che siamo indietro di qualche anno in questo percorso che prevede di “ampliare la ragione” in modo che si facciano accettare anche spiegazioni sovrannaturali per fenomeni naturali]

·         Interessante leggere su Il sussidiario un fisico (che di solito non si accontenta delle spiegazioni naturalistiche dell’evoluzione degli esseri viventi) che intervista un altro fisico che invece si accontenta (come è giusto che sia, per ogni scienziato … come si legge). Nell’articolo “Cosa accadrebbe se si scoprissero forme di vita sul Pianeta Rosso?” l’esobiologo CheIa-FIores dice infatti chiaramente che

·             Noi pensiamo che anche la biologia come la conosciamo oggi, e in particolare la teoria di Darwin, debba essere universale. In questo momento la teoria di Darwin è una teoria valida in biologia come lo è la teoria di Einstein in fisica; perciò noi cerchiamo la vita extraterrestre con un modello darwiniano”,

·              Mi arrabbio un po’ quando qualche mio collega che vuole generalizzare dicendo che con il darwinismo tutto è ridotto al caso e non c'è posto per Dio e la fede; la scienza ha i suoi limiti, il suo campo di applicazione e come scienziati professionisti possiamo spingerci fin dove le osservazioni e gli esperimenti appoggiano le nostre affermazioni

Certo che sembra un po’ di impazzire: sul Corriere scrivono scienziati che sostengono che il darwinismo è defunto, mentre –negli stessi giorni sul sito di CL - lasciano parlare scienziati che usano [“ancoraJ] il modello darwiniano … cose da pazzi … divertente anche il fatto che l’articolo precedente firmato dallo  stesso autore (del 12/5/08) fosse intitolato “Anche l’ornitorinco smentisce Darwin”.
Davvero curioso: un esobiologo smentisce … un ornitorinco…

[Sembra di capire che forse è meglio credere agli umani più che agli ornitorinchi … possiamo sperare che Chela-Flores, anche se è un fisico, sia stato più convincente di M.PiatteIIi PaImarini, anche se è un fisico… nel convincere il fisico autore dei due articoli su Il Sussidiario]

 

30/5/08-USA

·          Anche Pigliucci dagli USA nel suo blog  Rationally speaking” riprende e spiega oggi ai suoi colleghi USA (“The Platypus, evolution, and why PiatteIIi-PaImarini is wrong”) l’articolo del Corrriere in cui P.PaImarini cerca di spiegare perché mai l’ornitorinco smentirebbe Darwin. Pigliucci conclude con un appello, che dovrebbe essere tenuto presente dagli scienziati (fisici magari) a cui qualcuno chiedesse opinioni su problemi di biologia evoluzionistica di cui non sono esperti o commenti su articoli in cui c’è scritto magari il contrario di quello che vorrebbero: “We have enough trouble defending science from religiously inspired know-nothings and from ignorant and presumptuous postmodernists, do we have to guard our rear from our own colleagues too?

·          Anche Francis Collins esprime la sua opinione contro l’Intelligent Design (assieme ad altri scienziati che credono nell’evoluzionismo teista) in un video prodotto dalla AAAS (American Association for the Advancement of Scienze) e diffuso su YouTube  (“Evolution, education and the integrity of science”):

·     Science only has to do with the natural world”,

·     ID invokes supernatural explanations, it is not science”,

·     Evolution is a and incredible well supported way to understand everything in biology.

·     Evolution is here to stay, Darwin was right”,

·     Agnosticism, atheism, creationism, intelligent design, Theistic evolution … a young person interested in discussing all those questions must have a chanche to discuss about them, but NOT IN THE SCIENCE CLASS” .

E’ una sintesi di un video più ampio, del 2006, diffuso in questi giorni per contrastare il film “Expelled” diffuso dai sostenitori dell’Intelligent Design. Certo ci sono altri colleghi che sono ben più radicali nelle loro opinioni, come Jerry Coyne che si può ascoltare nel suo intervento (introdotto da Eugene Scott del NCSE) fatto ai primi di maggio al simposio sull’evoluzione alla Rockefeller University.
Sconcerta che in Italia ci possa essere chi non ha problemi a sostenere il contrario rispetto a quanto dice Francis Collins (cristiano e direttore del programma Human Genome da 15 anni), e pensi di aver ragione.
Soprattutto sconcerta che gli esperti abbiano difficoltà a contribuire a diffondere le conoscenze corrette in Italia, in modo che nessuno più, nemmeno i redattori del Corriere, come è successo oggi, lo trascinino (fra i pochi quotidiani al mondo!) in una delle numerose trappole che i creazionisti preparano per gli altri creazionisti, che ovviamente non se ne accorgono.

[Non sarebbe urgente trattare in modo diverso Bertorelle e chiedergli un bel corso di aggiornamento in cambio di un articolo serio sulla teoria dell’evoluzione? E’ evidente come negli ultimi mesi sul tema dell’evoluzione biologica il Corriere stia imitando le posizioni del Foglio e dell’Avvenire]

 

30/5/08-IT

·              Oggi si capisce un po’ meglio perchè il Corriere non voglia lasciare troppo spazio a ricercatori esperti di evoluzione biologica quando si parla di … evoluzione biologica.
Purtroppo non è facile ragionare con chi parte da presupposti ideologici, che di solito vengono negati, ma inevitabilmente ogni tanto trapelano: sul sito on line del Corriere compare infatti una notizia gustosissima e incredibile, perfino con un titolo che dimostra come in Italia (speriamo solo a Milano … che qualcuno un tempo aveva definito “la capitale dell’antievoluzionismo” … almeno fino alla comparsa di Pikaia…) ci sia chi si beve qualsiasi falsa notizia sull’evoluzione  (“
Bolivia: scoperta impronta umana che potrebbe risalire a 15 milioni di anni fa”). L’articolo informa (il condizionale è un artificio retorico che nessuno di solito nota…) anche gli italiani che il podologo  (il Corriere per non smentire quanto scritto prima, traduce “podologo” in “studioso”!!) consultato dalla “Comunidad Sabiduría Ancestral” (la Comunità della Sapienza Ancestralenon un’università qualsiasi…!!) che ha sede a Sullkatiti (presso il lago Titicaca in Bolivia) ha infatto certificato che l’impronta, scoperta nel settembre 2007 e chiamata dai locali “La pisada del Inca” non solo è umana ma è antichissima.
Non si dice chi l’abbia certificato, ma sembra che sul lago Titicaca siano molto impressionati del fatto che  l’impronta sarebbe datata
7, 15 o 30 o 65-15 milioni di anni fa (a seconda della “competenza” del giornalista boliviano che racconta il fatto sulle versioni in internet dei quotidiani di ieri…).
Da notare che traspare in alcuni articoli la grande soddisfazione dei boliviani di vedersi promossi da nuovo mondo a vecchio mondo, un [altro] aspetto su cui forse al Corriere non hanno ancora riflettuto. Comunque su “
El Diario” di ieri si legge anche che “Los siguientes pasos consistieron en una evaluación antropóloga a cargo de Danilo Villamor, antropólogo físico con especialidad en Antropología Forense de UNAR, y otra geóloga, realizada por Germán Núñez, que comenzaron en febrero del 2008”.
In un articolo c’è un’informazione che (se l’hanno letta e tradotta) dovrebbe almeno far fermare le rotative del Corriere …: “las fotografías fueron estudiadas por científicos de distintas disciplinas que estimaron no sólo su antigüedad sino también las características morfológicas a partir de la cual se plantean nuevas teorías sobre la aparición humana en el planeta”; questa frase fa perfino dubitare, visto che svela il livello di serietà della scoperta, che si tratti di una notizia
dell’Agenzia ANSA latinoamericana.
Per pudore questa frase non viene ripresa dal Corriere, anche se viene tradotta la frase che racconta il falso sull’impronta più antica precedentemente conosciuta, che è invece quella datata 3,6 milioni di anni, appartenente all’Australopithecus afarensis e trovata in Tanzania, a Laetoli.
Qui un paio di foto delle ridicole impronte sullo sfondo, mentre qui in un sito informativo brasiliano ce ne sono molte di più; speriamo solo che a Milano, futura sede dell’Expo 2015, nessuno si accorga che in una didascalia si legge: “nega a teoria da evolução humana. 
Per ora sul Corriere leggiamo solo (ma è comunque troppo, anche se avrà fatto la felicità per un giorno di tanta gente creazionista ed ignorante):  andrebbe riscritta la storia dell'evoluzione umana[2015!? …  meglio -2015?]
Mentre sembra che nessun quotidiano al mondo (tranne che nella Svizzera italiana) abbia avuto il coraggio di citare la notizia, un paleontologo USA (“
Footprint Fraud in South America”) finalmente ne conferma la grossolanda falsità (“At best it's a modified feature in the rock, at worst a complete sculpture, but either way it looks like a cartoon version of a foot”), soprattutto svelando che uno degli scopritori (Freddy Arce)  è già stato coinvolto in un’altra scoperta quanto meno discutibile (una stele con iscrizioni … in sumero trovata proprio nella stessa zona).

Per fortuna sembra che in Italia finora nessun altro ci sia cascato … speriamo che il responsabile (che difende la notizia in prima pagina ancora alle 18.00 e con una foto di impronta perfino diversa da quella presente nei siti web boliviani o brasiliani…) non riesca a inserire la notizia anche stanotte nella versione a stampa del 31/5/08. Rimarrà comunque in archivio a memoria di una settimana – speriamo l’ultima, dopo quello che è successo oggi – in cui si diffidava ancora di biologi evoluzionisti seri …
Come non detto: dopo qualche ora è arrivata anche 
La Stampa
, (con una modifica originale: un eccesso di lettere che fa sospettare altre carenze: “L’orma dell’Incaz” invece che “L’orma dell’Inca”). Domani arriverà anche Liberazione.

·              Non si capisce se sia un’altra notizia o semplicemente da qualche parte in Bolivia c’è anche gente furba che almeno sospetta che ci sia un errore di datazione e corregge il numero in un valore più accettabile: “Bolivia: científicos prensentarán huella humana de 15.000 años de antigüedad“.

·              Un consiglio comunque per il collega Giorgio Bertorelle… NO, non quello di andare all’estero; non bisogna arrendersi … ma … invece di chiamarsi “Società di Biologia Evoluzionistica”, perché non turarsi il naso e chiamarsi “Comunità della Sapienza Ancestrale”?
 GLI CORREREBBERO DIETRO!! Anche se si nascondesse sul Titicaca o sull’Aconcagua!! E soprattutto … gli crederebbero ciecamente … senza nemmeno verificare qual è l’impronta umana attualmente più antica!!
La prova? Basta verificare che nel testo del Corriere c’è scritto che la scoperta è stata presentata da “
esperti paleontologi e antropologi”, mentre negli articoli originali si legge chiaramente che si tratta di un archeologo e di un podologo. Diffondere una notizia falsa e attribuirla intenzionalmente a esperti modificando il testo originale della notizia ha come risultato (e lo si vede nei blog che hanno ripreso la notizia) distruggere la loro immagine.

·              Per rimanere fra gli antievoluzionisti, un posto speciale ed originale lo occupa l’antievoluzionista cattolico che ha scritto l’articolo    Non proprio darwinismo” commentando la scoperta del fossile di pesce di 380 milioni di anni fa con cordone ombelicale e quindi viviparo; non è infatti facile, ma avrà i suoi buoni motivi, trovare un cattolico che non sopporti l’evoluzionismo teista proposto dal Vaticano ed esposto quindi ad esempio sull’Osservatore Romano il 5 maggio (“Lapalissiano: l'anima spirituale non può derivare dalla materia“)  da F.Facchini, sacerdote e paleoantropologo: “ora l’evoluzionismo è una Verità non solo di ragione, ma anche di Fede. Ce lo ha spiegato, e in modo definitivo, l’Osservatore Romano del 5-6 maggio, per bocca di un biologo evoluzionista italiano, Fiorenzo Facchini. Secondo Facchini, tutto è andato proprio come dice la teoria evoluzionista”. Leggiamo che “il Facchini ritiene di aver escogitato un evoluzionismo per cristiani, accettabile dalle anime semplici, così come esistono le automobiline per bambini. …”, “Che una simile teoria sia accolta dall’Osservatore Romano pare denunciare una certa involuzione darwiniana della sapienza vaticana, e una certa qual ignoranza dei principi dell’evoluzionismo. L’ipotesi evoluzionista - che presume una salita  [?] da forme di vita semplici e primitive a forme complesse e superiori [?] a forza di caso e necessità  - esiste apposta per negare ogni intervento divino [?]. Tutto è cieco caso [?], questo è il principio basilare della «scienza».”La supposizione di Facchini è peggio che un’intrusione teologica indebita: è un dogmatismo puro e semplice. Che la teoria del progetto intelligente (intelligent design) sia un’intrusione della teologia nella scienza è un’opinione piuttosto involutiva del Facchini, che evidentemente non l’ha  studiata [?!!?]”.

Ma l’obiezione principale alla posizione “equilibrista” di

F. Facchini, difficilmente contestabile, è certo: “Una volta che si ammetta l’intervento di Dio in un momento supremo della catena evolutiva, tutta la teoria darwinista cade. Non c’è infatti più ragione per negare l’intervento di Dio anche in tutte le fasi precedenti”.

Che l’autore comunque non conosca, oltre alla biologia evoluzionista, nemmeno l’intelligent Design (che invece F.Facchini so che conosce, avendo letto anche lui alcuni dei  documenti del processo di Harrisburg) lo si capisce dalla seguente frase: “E [l’ID] tende ad aderire al «fissismo» - le specie non trapassano dall’una all’altra - in ciò aderendo più strettamente a ciò che risulta dallo studio dei fossili; nell’ID ci sono infatti 2 posizioni, e quella, meno da ignoranti, del biologo Behe prevede l’origine comune degli esseri viventi, già accettata dal card.Ratzinger nel 2004…, quando accettava la discendenza di tutti gli esseri viventi da un antenato comune unico.  Ipotesi (o meglio fatto) che qui BIondet contesta, inserendosi quindi – e la conferma la si legge nella frase sui fossili che sembra tratta dall’”Atlante del Creazione” - nella posizione caratteristica degli islamici o dei fondamentalisti protestanti.

Tremendo il dubbio conclusivo di un verace defensor fidei alternativo (nel caso, che per fortuna non sembra comunque attuale secondo lui, che l’evoluzionismo non si accontenti più di essere una teoria ma voglia trasformarsi in una verità … con la complicità della Chiesa…): “Sicchè non si vorrebbe che un giorno la teoria di Facchini ci venga imposta come un dogma, da qualche enciclica di qualche Papa evoluzionista; che l’evoluzionismo, vistosi alle corde, non cerchi di proteggersi sotto l’Autorità dogmatica contro ogni critica e obiezione.”

Curioso anche, allegato all’articolo, il dibattito, con molti creazionisti ostili alla scienza, anche se, soprattutto vero la fine sembra che compaia qualche utilizzatore della ragione e qualche dato interessante sulla conoscenza del documento di Ratzinger del 2004 (“Ho chiesto molte volte a diversi sacerdoti che sembravano preparati....ma credono nell'evoluzione della scimmia e sostengono che la Genesi è una parodia...Anche loro confondono le idee.”) .

A proposito, nello stesso sito un articolo dal titolo “G.Galilei aveva torto”. Si rivedrà la revisione del processo?! Qualcuno ha scoperto che il sole non è più al centro dell’universo?

·         Oggi su Libero si presenta il libro in cui anche G.Sermonti  fornisce la sua opinione sulla scienza e su quel metodo scientifico della cui utilità e dei cui successi il Papa sembrava molto invidioso nei suoi discorsi a Regensburg: “Sermonti, genetista "pentito" «La scienza è contro l'uomo»”.  [Forse non riesce ad essere convincente solo con gli scienziati…]

 

                                                                                                                                                 

29/5/08-IT

·              La saga dell’ornitorinco sembra voglia continuare all’infinito; ma non coinvolgendo persone esperte (nessuno immaginerebbe che questo possa avvenire nel secolo della biologia; sembra che il Corriere abbia ammesso di essere comunque costretto a lasciare l’ultima parola a una persona non esperta … [un rischio che i biologi evoluzionisti non possono e non vogliono assolutamente correre…]). Oggi così dobbiamo cercare di apprezzare almeno un po’ un articolo sul Foglio  (“L'ANCA SBILENCA”); farà molto piacere (soprattutto a G.Bertorelle che non aveva avuto il piacere di chidere lui in persona una spiegazione di una tale assurdità che pure il Corriere non ha notato né contestato) il fatto che quel birichino di BandineIIi faccia notare che l’articolo di replica sul Corriere ignorava tranquillamente proprio il punto centrale dell’obiezione di Bertorelle: in uno degli articoli scientifici citati era espressamente scritto che i fatti dimostrati non potevano servire a contestare Darwin (contrariamente agli obiettivi di PiatteIIi PaImarini, che sembra che ora anche il Corriere abbia fatto propri).

Per difendere un po’ Darwin da questa critica assolutamente non giustificata (in questo caso!) BandineIIi poi però comincia a sbandare: oltre a fare i complimenti a mons.Ravasi per aver ignorato i “fondamentalisti dell’ID”, non invitati al suo convegno del marzo 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES), ipotizza che questo dibattito lo faccia gongolare in quanto “indebolisce il fronte delle certezze scientiste”; probabilmente ignora quanto mons.Ravasi nel 2005 si mostrasse rispettoso delle competenze della scienza (“Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”). 

[NB: non sembra che da quando è responsabile della cultura mons.Ravasi abbia confermato questa originale opinione, … anche se possiamo continuare ad illuderci, non essendo ancora arrivata una chiara smentita]

Poi inizia un lungo discorso sugli acciacchi … della sua anca, senza immaginare che in realtà il bacino umano deriva da antenati scimmieschi brachiatori (che si muovono sospesi, senza caricarare troppo l’articolazione dell’anca) e non da quadrupedi o quadrumani, per cui la sua conclusione avrebe potuto essere ancora più critica non solo verso l’ipotesi dell’ID ma anche verso la “leggerezza irresponsabile” e l’”ironia diabolica” [?!!] di un eventuale Dio creatore di un bacino mal progettato.
I danni peggiori sembrano però destinati allo stomaco, alle capacità intellettuali e alla ragione umana: “così da indurre il poveretto a impegolarsi, nella sua presunzione scientista, in false iopotesi evoluzioniste da smentire poi con elucubrazioni aristotelico-fideiste. Troppo per lo stomaco di un credente, meglio l’evoluzionismo”.

[Certo non c’è da meravigliarsi se i biologi hanno qualche difficoltà a capire. Non essere capaci di “ampliare la ragione” senza mettersi a ridere è certamente un grave handicap]. 

 

28/5/08-VA

·              Sull’Osservatore Romano un articolo di G.lsrael Ma l’uomo non è un dado” con alcuni consigli su come migliorare l’educazione scientifica. Consiglia un uso prudente della scienza, forse timoroso che possa fare qualche guaio: “Oggigiorno predomina una versione forte del naturalismo: un materialismo metafisico che attribuisce alla scienza il compito di mostrare che ogni aspetto della realtà consiste di processi materiali. Ed è così che l’esilio di Dio dalla natura predicato da Cartesio e da Leibniz – e tanto criticato dai filosofi newtoniani, come Clarke – diventa un esilio totale, ateismo radicale e la scienza viene investita del compito di distruggere la “superstizione” religiosa. Anzi – a leggere certi testi e a seguire certi dibattiti – sembra quasi che la sua attività si riduca esclusivamente a questo fine”. A differenza di Zichichi, che non ne vede la presenza, lui ne vede forse troppa: “Il Novecento segna il dilagare della matematica in ogni campo ed oggi questo processo assume contorni parossistici la biologia si ripartisce tra un approccio sperimentale volto ossessivamente a ricercare le basi materiali della vita e del pensiero e un approccio matematico modellistico

 

28/5/08-USA

·              Splendido sito web con video e immagini sull’origine della vita sulla terra: “Exploring life’s origin”.

·              Francis Collins, direttore per 15 anni del National Human Genome Research Institute andrà in pensione dal 1’ agosto. Qui alcune idee sul successore.

 

28/5/08-IT

·                  Sull’Avvenire un articolo (“Dio, i quanti e l'ordine del cosmo Un convegno s'interroga sulle leggi della natura”)  sul convegno a Padova, finanziato dalla Templeton Foundation, su “Dio e le leggi della natura”, con astronomi, fisici, astrofisici, teologi, tutti credenti, Pur avendo chiari alcuni confini disciplinari («Perché se la scienza non può dire alla teologia come costruire la dottrina della Creazione, la teologia non può costruire una dottrina della Creazione ignorando l'età dell'Universo»), come altri fisici, non si fanno comunque problemi di fronte alla biologia evoluzionistica (“la peculiarità dell'uomo scaturisce dalla capacità di concepire pensieri astratti. L'ha acquisita 200 mila anni fa, grazie al linguaggio”, “tutto si è svolto come se il cervello umano fosse stato predisposto per compiere questo passo cruciale”). Ovviamente non hanno invitato mons.Ravasi, forse temendo che ripetesse il suo pensiero, magari aggiungendo i fisici ai teologi…: “Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”)

·          Mercoledì 4 giugno alla Bicocca convegno su Biodiversità ed evoluzione.”, inserito nel Festival della Biodiversità in corso a Milano. Partecipano alla tavola rotonda:

o        Renato Massa, Professore di Zoologia presso l'Università di Milano-Bicocca

o        Telmo Pievani, Professore di Logica e Filosofia della scienza presso l'Università di Milano-Bicocca

o        Gabriele Rinaldi, Botanico sistematico, Direttore dell'Orto Botanico di Bergamo "Lorenzo Rota"

Modera Annastella Gambini

·         Nei programmi 2009 del Piccolo di Milano compare uno spettacolo su Darwin, in cartellone del 4 febbraio al 1’ marzo: “Darwin... tra le nuvoledi Giulio Giorello e Luca Boschi, regia Stefano de Luca. Se ne parla su Repubblica (“PICCOLO, IL TEATRO FORMATO EXPO'”) e sull’Avvenire.

·         Un quotidiano on line di Genova informa di un dibattito (“«La fuga dei cervelli è inarrestabile»“ che si terrà venerdi’ 30 a Genova, con PiatteIIi PaImarini; il tema principale della serata sarà sul ruolo della mente in relazione al cervello. Nell’articolo anche un’intervista che riprende i temi toccati nell’articolo sull’ornitorinco; insiste ancora a ritenerlo un esempio utile per contestare Darwin sul punto su cui lui sfidava i critici (dimostratemi che l’evoluzione non è graduale) prendendo forse l’esempio – in realtà non si conoscono nemmeno i fatti - peggiore: una specie in cui non si sa nulla dell’evoluzione durata ben 166 millioni di anni. Se pensiamo alle migliaia di specie di mammiferi comparse in 60 milioni di anni, troveremmo forse esempi migliori… 

 

26/5//08-IT

·              Articolo dell’agenzia vaticana Zenit del tutto tranquillizzante sui problemi ambiententali; si dice addirittura che

·      una petizione sottoscritta da oltre 31.000 docenti universitari e scienziati americani e non, in cui si chiede al governo USA di rifiutare gli accordi di Kyoto sul riscaldamento globale, perché dannosi all’ambiente, all’economia e allo sviluppo.”,

·      un esame attento della serie storica delle temperature non induce a pensare che sia in atto un riscaldamento senza precedenti.”,

·      ogni tentativo di negare il primato dell’uomo sulle altre creature inevitabilmente porta non solo alla distruzione dell’uomo, ma anche dell’ambiente.”,

·      nei Paesi sviluppati tutti gli indicatori ambientali sono migliorati in questi decenni,…. La strada migliore sarebbe dunque che tutti i Paesi raggiungessero lo stesso livello di benessere. Invece il Protocollo di Kyoto va esattamente nella direzione opposta, imputando allo sviluppo la possibile distruzione del pianeta.”

Non sembra che siano informati sulle parole del Papa dette il 23/9/07 prima a Velletri e poi a Castelgandolfo: “La logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra poveri e ricchi, come pure un rovinoso sfruttamento del pianeta (audio). Il Papa sembava un po’ meno tranquillo 10 mesi fa… e non è cambiato molto da allora….

 

25/5/08-IT

·         Su Avvenire una articolo sulla 194 (“ LEGGE 194: CELEBRAZIONE CON "KILLERAGGIO" INCORPORATO”) che cita anche il dibattito scatenatosi su alcuni punto poco chiari di un articolo del Corriere in cui si commentava la posizione filogenetica dell’ornitorinco che ha coinvolto anche il povero Darwin (su quel problema forse si poteva citare pure suo nonno Erasmus…). Il giornalista sembra rispettoso del giudizio critico di Bertorelle, ma poi si vede che fa soprattutto il suo gioco; usa quindi non solo il contrasto fra la visione di Bertorelle e quella di PiatteIIi, apparentemente vicina alla religione - con critica a freddo verso le ipotesi darwiniane e neodarwiniane (anche se forse solo apparentemente, come fece anche nell’articolo del 4/11/07, ma questa volta davvero senza giustificazione, anzi; Poi ci rimane male se qualcuno lo fa notare con un “ma che c’entra!” …) – e quella.

A questo aggiunge una frase di Boncinelli tratta da un articolo su Micromega N.3/08 (“la natura non ragiona con la nostra testa … l’evoluzionismo mal si adatta al nostro modo di vedere e di pensare") per negare che vi siano problemi fra scienza e fede in quanto i problemi sarebbero … “fra scienza e ragione” …; l’originalità è ai massimi livelli … in realtà lo sanno tutti che non sempre la razionalità prevale, soprattutto allorquando si pensa di risolvere problemi materiali partendo da verità assolute che necessariamente condizionano l’uso della ragione…

La questione non è semplice da risolvere, e lo si vede bene se guardiamo ai diversi e contrastanti approcci ai problemi evolutivi da parte di esponenti autorevoli della Chiesa cattolica. 

E non è un problema di ragione, ma di strumenti di analisi inadeguati e più o meno rispettosi del metodo scientifico. Non è quindi giusto pensare che “il contrasto non sarebbe fra scienza e fede o fra fede e ragione, come dicono i razionalisti evoluzionisti, ma fra scienza e ragione”.  Conseguenza (di comodo e non motivata)? “il razionalismo non sa evoluzionarsi”.

La frase infatti è decisamente provocatoria, perché sembra voglia far venire il dubbio che … invece la fede “sa evoluzionarsi”….. non si capirebbe più però  l’insistenza con cui si pretende l’”ampliamento della ragione” …
PS: Viene comunque il dubbio che Boncinelli alludesse solo a un evidente problema: non è facile gestire razionalmente processi che durano centinaia di milioni di anni. C’è chi si rifiuta di pensare ad una tale scala dei tempi e non ha problemi ad immaginare un modo immobile …  e chi ha qualche problema nell’immaginare tempi così lunghi e una realtà in contimua evoluzione …

·         [da Pikaia] In questi giorni il paleoantropologo Bernard Wood (nel suo sito all’Università di Washington sono disponibili molti dei suoi articoli), sta tenendo una serie di lezioni sull’evoluzione umana all’Università di Firenze.

Il penultimo fascicolo (APRILE 2008) del Journal of Anatomy è tutto dedicato a un convegno sull’evoluzione dell’uomo e delle attuali scimmie antropomorfe (‘Human evolution: ancestors and relatives’), organizzato appunto da Bernard Wood.

E’ un’occasione per verificare quello che ognuno sa sull’origine del lungo e complesso percorso, iniziato circa 6/7 milioni di anni fa quando una specie di antropomorfa si è specializzata sempre più per la locomozione bipede che ha favorito la conquista della savana.

Tutti gli articoli del convegno sono disponibili gratuitamente on linem, anche se sono in inglese, per cui è un’ottima occasione gratuita per aggiornarsi, e per imparare a verificare le competenze di tutti coloro che parleranno di evoluzione umana in occasione del bicentenario della nascita di Darwin.

Se si preferisce qualcosa in italiano, di specialistico ma gratuito, non si trova molto in internet sull’evoluzione umana, ma sull’evoluzione biologica sì, grazie alla gentilezza e alla competenza degli zoologi Pesce e Omodeo, che lasciano libero accesso a testi scritti da loro sull’evoluzione.

Quasi mai l’evoluzione viene insegnata a scuola (mai nella scuola dell’obbligo e poco anche all’università); è quindi molto facile che chi parla o scrive di evoluzione non conosca l’argomento, e purtroppo non sempre vengono effettuate verifiche preventive prima della diffusione delle notizie.

Per cui prima c’è chi ne crea di sbagliate, magari pure ammettendo l’ignoranza, ma poi ci sono decine di persone che le ripetono e le diffondono ulteriormente senza alcuna verifica, rovinando la reputazione loro e quella della struttura che rappresentano (oltre alla cultura di un paese). Imporrtante quindi che anche il lettore o l’ascoltatore verifichino l’informazione per non farsi imbrogliare, anche perché non si sa fino a quando le persone competenti che contestano errori e semplificazioni potranno (o avranno il coraggio, ma soprattutto il masochismo) di chiedere che non si confondano i lettori.

Spiace molto vedere reazioni eccessive se un biologo evoluzionista difende la biologia evoluzionistica presentata non correttamente da un fisico che con un recente articolo sull’evoluzione ha già creato oggettivi problemi di interpretazione: infatti un articolo del 4/11/07 ha richiesto che alcune questioni non piccole venissero chiarite nell’articolo del 9/11/07: Introdurre il trascendente violerebbe il patto scientifico, che consiste nello spiegare la natura restando nel naturale”; [qualcuno aveva capito il contrario]!  Questa volta, a differenza della precedente, la richiesta di maggiore chiarezza (su quale teoria dell’evoluzione negasse) non è stata apprezzata …

 

24/5/08-VA

·         Articolo di G.lsrael sull’Osservatore Romano (“Ma l'uomo non è un dado”)

 

24/5/08-IT

·         Commento di Sandro Modeo sul Corriere (“L'approccio manicheo fa male all'evoluzionismo”) allo scambio sul problema dell’ornitorinco, ma soprattutto dei titoli del primo articolo e della evidente strumentalizzazione antidarwiniana dell’articolo (che ha stimolato un titolo drammatico (dobbiamo forse sospendere i festeggiamenti per i 200 anni dalla nascita di Darwin?). Il dramma sembra sempre però quellodi chi si chiede se vale la pena di rischiare cercando di ristabilire una visione problematica e corretta della scienza. Sembra che in Italia manchi negli scienziati la capacità di scrivere critiche senza rimetterci la mano e magari anche la stima dei colleghi… e propria… A proposito: a cosa si riferisce il termine manicheo del titolo? Alla posizione di PiatteIIi PaImarini che aveva definito antidarwiniano un articolo in cui c’era chiaramente l’invito a non farlo? O riguarda le posizioni dei i due scienziati?

·         Tremendo articolo sul Domenicale (“L’ornitorinco questo sconosciuto”) contro l’intervento di Bertorelle (del 21/5) a chiarimento di alcuni punti poco chiari e imprecisi nell’articolo di P.PaImarini sul Corriere. Cosa ci vuole a scrivere che l’intervento è un esempio di “teologia talebana”, una “fatwa”? L’articolo è pieno di disprezzo verso il metodo scientifico utilizzato dalla biologia (e di cui ognuno ne trae parecchi vantaggi rispetto al dover andare spesso dallo stregone o a Lourdes), presentata come religione con i suoi dogmi. Non che per questo settimanale sia una novità, ma ci manca solo che anche qui si esalti, come si fa spesso altrove in alternativa alla “religione dell’evoluzionismo” …  la “teoria del Disegno Intelligente” 

 

24/5/08-USA

·         Nel sito di Pharyngula (A weird poll to crash) un ridicolo appello alle popolazioni dei piccoli stati a partecipare ad un patetico sondaggio che potrebbe permettere loro “to wield greater unrepresentative power!”. E’ un sondaggio fasullo che vorrebbe misurare la fede in Dio. Molti paesi del mondo avrebbero il 100% di atei e altri invece lo 0% … curioso il risultato molto equilibrato (?) del Vaticano … J D’altronde è prevedibile: hanno risposto solo in due … un numero maggiore di partecipanti si nota nei paesi  densamente abitati, religiosamente eterogenei e culturalmente  vivaci… e il Vaticano non rientra certo fra questi.

·         Più seriamente: sul New York Times un articolo di M.Tomasello (Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology) su alcune importanti differenze che lui ha osservato fra bambini e scimpanzé: “How Are Humans Unique?“. Fra le differenze:

·  children, but not chimpanzees, expect and even demand that others who have committed themselves to a joint activity stay involved and not shirk their duties.

·  human infants, but not chimpanzees, put their heads together in pretense. This seemingly useless play activity is in fact a first baby step toward the creation of distinctively human social institutions.

·  The great apes — chimpanzees, bonobos, gorillas and orangutans — communicate almost exclusively for the purpose of getting others to do what they want. Human infants, in addition, gesture and talk in order to share information with others

 

23/5/08-VA

·         Nel sito SRM - Science and Religion in Media compare (Teorie evolutive e creazione a dialogo in un convegno del Progetto STOQ e del Pontificio Consiglio della Cultura “) un altro avviso sul prossimo convegno sull’evoluzionismo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES), che si terrà in marzo 2009 alla Gregoriana.
Si citano 2 altri precedenti articoli che parlano del convegno, uno del 6/4/08 sul Sole24Ore scritto da organizzatori del convegno e e uno piuttosto duro di Boncinelli sul Corriere dell’11/4/08 (“
Charles Darwin, ultimo processo”).
Nell’articolo di oggi si chiarisce (!?) che “
Papa Benedetto XVI, seguendo le orme di Papa Giovanni Paolo II, ha sempre dichiarato possibile e plausibile l'evoluzione; resterebbero però da chiarire molte questioni che il darwinismo sembra non riesca ancora a spiegare”.

Questo ragionamento (in realtà è una frase fatta, vuota e pure masochistica, in quanto di solito si allude al fatto che la teoria dell’evoluzione non spiega – come potrebbe? - l’abiogenesi) non è convincente e anzi evidenzia un fatto su cui si discute troppo poco: quanto siano diversi i livelli di conoscenza e di razionalità su questo problema, certo non facile, anche e soprattutto entro la chiesa; basta leggere l’intervista a Peter Schuster, l’evoluzionista invitato 2 anni fa a Castelgandolfo dal Papa per spiegargli l’evoluzione per rendersi conto quanto questo ragionamento sia criticabile. Altri errori si possono capire se si legge l’articolo di oggi sul Corriere (La teoria dell'evoluzione e il (defunto) darwinismo”), ma per capire gli errori più gravi di questa frase è meglio rileggere un documento di GPII del 1988 

Come mi sembra evidente, questa frase

1)       Inutilmente sottolinea che l’evoluzione sia un fatto (sono almeno 200 anni, almeno da Erasmus Darwin, che lo si sospettava … meglio sorvolare ... e passare al problema serio!)

2)       preannuncia una verifica da parte del Papa (!) su questioni scientifiche (“resterebbero però da chiarire molte questioni”)

3)       presenta in modo negativo il darwinismo, nonostante PiatteIIi PaImarini cerchi da anni di spiegare che è defunto e che oggi c’è al suo posto la nuova sintesi”. D’altronde si parla ancora di Archimede, altrettanto defunto, come pure di Galilei, di Newton e di centinaia di altri che permettono oggi a chiunque oggi sia curioso di “salire sulle spalle dei giganti”.

4)       Insiste a chiedere che questo darwinismo defunto chiarisca delle questioni che … “sembra non riesca ancora a spiegare”.

Insomma sembrerebbe quasi che stiano preparando per il marzo 2009 una bella festa di compleanno con 200 petardi al posto delle 200 candeline.

E invece [forse] non è così.

Ben diversa e non così ostile è infatti la paginetta che nel sito internet presenta l’Argumentum del convegno; non si fanno inutili riferimenti all’evoluzione come fatto, non si parla di darwinismo, certamente superato e trasformatosi in 150 anni in una teoria che ha enormi capacità esplicative, ma di teoria sintetica dell’evoluzione, o “neodarwinismo”,. Soprattutto:  non preannuncia esami né si azzarda a ripetere …  che qualcuno non si è spiegato...

Addirittura, nella breve paginetta dell’Argumentum (meglio leggerla tutta!) si notano almeno 4/5 frasi che sottolineano l’autonomia ma anche la dignità dei diversi “piani” e delle diverse competenze:

1.      Il primo piano da analizzare, in perfetta autonomia rispetto ad ogni altra considerazione, è il piano stesso delle scienze.

2.      In un secondo tempo bisogna studiare le varie teorie scientifiche che provano a spiegare tale fatto.

3.      A questo livello, è essenziale considerare la teoria neo-darwiniana così come è, una teoria scientifica che evolve sempre, cercando di integrare sempre più elementi. Come ogni altra teoria scientifica, va sottomessa a critica e discussione. Per tale ragione, non va considerata né come una verità definitiva, …  né … come se fosse direttamente contrapposta ad una verità d’ordine religioso, per esempio.

4.      il secondo piano da considerare attentamente, ben distinto dal piano delle scienze positive, è quello della riflessione filosofica

5.      solo un’adeguata riflessione filosofica può articolare, senza confonderli, i piani della scienza da una parte, e della fede o della teologia dall’altra.

Risulta abbastanza facile dimostrare, confrontando l’impostazione che viene attribuita al Papa (?) e quella attribuibile al responsabile del convegno mons.Ravasi (?), che la frase “sembra non riesca ancora a spiegare” possa essere considerata masochistica (come alcuni scienziati sospettavano); l’Argumentum infatti suggerisce che qualcun altro abbia capito che il problema non sia tanto quello della INCAPACITA’ di SPIEGAZIONE  … ma quello dell’INCAPACITA’ di COMPRENSIONE.  Per non parlare della seconda frase evidenziata nel punto 3, la prova dell’esistenza di un progetto intelligente dietro a questo testo … (e dell’esistenza di posizioni culturali – non verità – molto diverse verso il metodo e la cultura scientifica). [Chi prevarrà in questi mesi?]
A questo punto risulta necessario il riferimento alla 
lettera spedita nel 1988 da GP2 all’astronomo gesuita P.Coyne; si può anche ricordare che il problema della ignoranza e della conseguente paura verso la scienza e la biologia evoluzionistica è un tema a cui mons.Ravasi ha già fatto qualche significativo e originale riferimento.

Questa frase quindi non può certo tranquillizzare Boncinelli, che nel suo articolo era preoccupato – e proprio qui trova la migliore conferma - per “certi atteggiamenti critici del Papa nei confronti delle teorie di Darwin”; sarebbe infatti importante, per dimostrare che è “presunta” e non oggettiva quella “conflittualità irriducibile tra Chiesa cattolica e scienza” che si confermi che la posizione corretta su quelle “molte questioni che il darwinismo sembra non riesca ancora a spiegare” sia solo quella di mons.Ravasi, che profeticamente già nel 2005 – forse ispirato da un idraulico che gli risolse con successo una perdita d’acqua nell’appartamento …? -scrisse   se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”..

Occorrerebbe insomma a questo punto dimostrare se è “riducibile” il contrasto di opinione fra il Papa e mons.Ravasi, che incomprensibilmente (forse non sa il tedesco?) non non è mai stato invitato alle riunioni  estive nei “wochen ende” sull’evoluzionismo a Castelgandolfo negli ultimi due anni.

Spero ora sia chiaro (ma non è detto che il messaggo sia chiaro - o sia stato capito ….J ) che la frase “resterebbero però da chiarire molte questioni che il darwinismo sembra non riesca ancora a spiegareoggettivamente giustifica pienamente lo “sconforto” di Boncinelli, che prima sembrava reagire troppo duramente rispetto alle premesse, ben diverse, che si leggono nel sito web del convegno.
Consiglierei quindi di eliminare al più presto la frase che, oltre a  contestare mons.Ravasi, è pure abbastanza masochista (almeno per me).

Un consiglio? In attesa che qualcuno – non la teoria sintetica dell’evoluzione! – riesca a spiegare come mai tanta sapienza e preveggenza sia a volte concentrata in un solo teologo (che incerdibilmente nel 2005 aveva negato la parola proprio ai teologi e proprio sull’evoluzionismo!), sostituirei la frase con quella di mons. Ravasi … o, meglio, scriverei che:

 “dopo aver letto il nuovo libro di Francis Collins, suggerito a sorpresa dal predicatore del papa, il cappuccino filo-neo-darwinista P.Cantalamessa, e dopo gli illuminanti chiarimenti sulla ormai antica differenza fra il darwinismo e la moderna, sacrosanta, teoria dell’evoluzione letti oggi sul Corriere abbiamo finalmente il sospetto che dopo 150 anni il darwinismo, che non è una verità eterna, ormai “collassato e defunto”, si è estinto.

Siamo contenti di informare che invece le convincenti spiegazioni dei “biologi materialisti, tutti indefettibilmente tesi allo sviluppo di una teoria dell'evoluzione biologica naturalistica” hanno finalmente convinto che [i meccanismi evolutivi osservati] sono «interamente compatibili con la moderna teoria dell'evoluzione » perché sono essi stessi la moderna teoria dell'evoluzione.

Avendo capito tutte le chiare spiegazioni che ci sono state fornite, e non essendoci (per ora! Mons.Ravasi nell’Argumentum è stato chiaro quando ha spiegato che anche la teoria sintetica dell’evoluzione è una teoria e che si evolve) altre questioni da capire, nel prossimo convegno si annuncerà che “la teoria di Darwin sarebbe stata confermata nell'essenziale da quanto gli scienziati oggi sanno”., come suggerito da P.PaImarini

Cercheremo inoltre di comportarci allo stesso modo e di fidarci non dei teologi ma soprattutto degli esperti nel caso di altri problemi od eventi che avessero una migliore spiegazione materialistica, come nel caso di perdite d’acqua, seguendo i suggerimenti di mons.Ravasi, basati più sulla ragione che sulla fede: sono problemi su cui lui ha idee un po’ strane … tre anni fa diceva “che non spettano assolutamente ai teologi … è un settore che non li riguarda”. Oggi non si sa se abbia cambiato idea o no ….

 

Potrebbero essere poche parole, ma finalmente chiare [anche se tratte da questo articolo del Corriere…]; non ci vuole molto a far contento, oltre a mons.Ravasi (è evidente, ma forse non a tutti, che si fida poco degli altri teologi per questo tipo di riparazioni di “conflittualità irriducibili”) anche Boncinelli e gli altri del benemerito – difficile negarlo - San Raffaele del monte Tabor.

 

Probabilmente tutto questo fantasioso “scenario” sarebbe meno doloroso rispetto all’aver accettato nel 2007 nel documento finale di Sibiu il compromesso [l’argomento è stato saltato dopo che si sono accorti del tentativo di imbrogliarli] con i protestanti sul momento di inizio della vita …  i protestanti erano forse talmente sicuri delle loro ragioni da far venire il dubbio che il problema fosse stato spiegato … ma non capito? [Altrimenti perchè rinviare sine die la decisione su un problema che in Italia non si accetta nemmeno di discutere con i laici?]

 

 

 

 

 

 

23/5/08-IT

·         E’ pubblicata dal Corriere la risposta di PiatteIIi PaImarini a G.Bertorelle; nonostante l’impostazione sia più corretta e chiara e si sostenga l‘esistenza di una teoria evolutiva proposta dai neodarwinisti (“tutti perfettamente materialisti, tutti indefettibilmente tesi allo sviluppo di una teoria dell'evoluzione biologica naturalistica”), anche questo contributo farà contenti gli antievoluzionisti visto che nel titolo si legge una semplificazione   La teoria dell'evoluzione e il (defunto) darwinismo; nell’ultima frase si sostiene che il presidente della SIBE vedrebbe addirittura “immaginari assalti alla razionalità scientifica”; sappiamo bene che gli assalti alla razionalità sono diversi e comunque per quanto riguarda l’evoluzionismo … sono 150 anni. L’articolo poi non aiutava i lettori (e nemmeno chi fa i titoli …) a distinguere fra darwinismo e la teoria sintetica dell’evoluzione (in momenti in cui si difende ancora il lamarckismo nonostante Lysenko); inoltre nelle frasi precedenti si legge che :

·        il grande pubblico non ne sa niente, mi creda, e non solo in Italia. Certo che [i meccanismi evolutivi citati] sono «interamente compatibili con la moderna teoria dell'evoluzione » perché sono essi stessi la moderna teoria dell'evoluzione, come da me esplicitamente sostenuto in quell'articolo.

·        le molte meraviglie della biologia degli ultimi venti anni potevano venire «integrate » nella sua [di Darwin] teoria, e che la sua teoria sarebbe stata confermata nell'essenziale da quanto oggi sappiamo. [che ci azzecca il “defunto” nel titolo?]

·        Sono molti anni che le scoperte della genetica e della biologia dello sviluppo hanno fatto «collassare assolutamente » la teoria darwiniana.

A questo punto viene spontaneo  chiedersi se è proprio Bertorelle che “genera confusione nei lettori tra la moderna teoria dell'evoluzione, sacrosanta [?!?!], e il darwinismo, ormai largamente defunto”. Basta verificare le reazioni agli articoli del 4/11/07 (“Le ultime scoperte «smontano» la teoria dell'evoluzione Darwiniana) e a quest’ultimo dell’11/5/08, per verificare che certamente ambedue gli articoli hanno creato problemi, in quanto hanno avuto un grande successo (imprevisto?) fra chi nega non solo il darwinismo (evidentemente superato, anche se forse è troppo definirlo “defunto” (lui stesso poi scrive che “la sua teoria sarebbe stata confermata nell'essenziale da quanto oggi sappiamo”!) – che c’è un sacco di gente che pensa sia ancora utile rivalutare il superatissimo eliocentrismo galileiano!!) ma anche la “moderna teoria dell'evoluzione”.
Riguardo alla qualità e alle competenze di chi
ha apprezzato e diffuso in vari siti web i due articoli, si può manifestare qualche perplessità (sono istruttivi i “migliori” commenti dei lettori…): Nexus, Mysterium (“il tuo blog è molto carino e lo seguo da un po'. però evita di metterci ste robe che sono allucinanti”, “L'articolo in questione - basta che fai una ricerca su Internet - è stato riportato da una miriade di siti anche molto autorevoli, oltre che dal nostro”, “non contesto lo studio ma l'articolo che con lo studio ha poco e nulla a che fare”), Meldolesi (“Forse avrebbe dovuto segnalare che la sua opinione diverge da quella degli stessi autori della ricerca... ”, “io che ho letto l'articolo per intero vi posso dire che non si fa alcun riferimento a problemi nella teoria dell'evoluzione. E' tutta una invezione personale”, “la questione non e' se l'ornitorinco abbia o meno un certo numero di cromosomi: la questione e' se l'ornitorinco postula l'esistenza di Dio.”); è un problema che si spera venga valutato dell’autore, anche per evitare che siano solo gli altri a capire se le frasi sono critiche solo verso il darwinismo o anche – come lui escluderebbe - verso la teoria sintetica dell’evoluzione. E se ci sono o no frasi critiche verso altre ipotesi diffuse ma senza alcuna base scientifica (e la sua esperienza USA verrebbe certo apprezzata … si sente la mancanza perfino di P.Coyne, che ben conosceva l’ambiente USA…).

E’ evidente che certi apprezzamenti all’articolo del 4/11/07 sono stati rifiutati; in quel caso infatti aveva capito dalle reazioni (quelle positive “venivano soprattutto dai professori di liceo” …!) che l’articolo aveva “generato confusione nei lettori“ e addirittura aveva scritto il bell’articolo del 9/11/07 (“Tra Dio e Darwin meglio ascoltare la natura “) per farsi capire meglio (e in particolare per mettere a posto Facchini e Sermonti che avevano forse capito male il punto importante, ben spiegato solo nel secondo articolo: quando si resta in ambito scientifico. Introdurre il trascendente violerebbe il patto scientifico, che consiste nello spiegare la natura restando nel naturale”. ).
Possibile che adesso sia stato solo Bertorelle a capire male? Cosa dicono i professori universitari ora lo sappiamo … cosa gli hanno scritto questa volta i professori di liceo,?

Fa un po’ ridere comunque che sembra abbia preso il primo spunto che gli è capitato fra le mani per sostenere l’ipotesi che l’evoluzione non sia avvenuta per piccoli cambiamenti ma per grandi salti, come sottolinea anche nella risposta (dove si cita una delle tante frasi intelligenti di Darwin).

Gli è infatto capitato l’esempio peggiore: la linea evolutiva dell’ornitorinco è lunga infatti ben 166 milioni di anni (!), e non si sa praticamente niente. Ha dovuto quindi evitare di evidenziare come TUTTI i mammiferi placentati (dal topolino alle balene acquatiche comprese …) si siano sviluppati negli ultimi, SOLI, 60 milioni di anni, e a partire da animaletti simili ai topi attuali.

Un periodo che corrisponde a circa un terzo rispetto ai tempi evolutivi dell’attuale ornitorinco … che quindi è l’unico mammifero … che ha potuto prendersela comoda, senza dovere fare salti, fino a prova contraria …

La citazione di Darwin proprio non era adeguata a questa situazione in cui il tempo non mancava certo!

 

21/5/08-IT

·         Una lettera di Giorgio Bertorelle, presidente della SIBE, al direttore del Corriere per smentire sia alcuni punti del testo di M.PiatteIIi PaImarini che il titolo dell’articolo comparso sul Corriere di qualche giorno fa riguardo al darwinismo o alla teoria sintetica dell’evoluzione.
Questa è la risposta di un biologo esperto di evoluzione, arrivata dopo 10 giorni; probabilmente avrà anche meno successo mediatico rispetto all’articolo originale; anche nel sito del blog Mysterium sono rimasti impressionati dal numero dei siti web che hanno ripreso l’articolo originale, che quindi è diventato automaticamente autorevole - anche per loro abituati a ben altri standard di autorevolezza.

Vedremo nei prossimi giorni se questa lettera di chiarimento verrà ripresa in altri siti internet o se sarà annullata da una risposta dell’autore, utile soprattutto per chiarire se ha visto che in uno degli articoli citati c’era scritto chiaramente che non si metteva affatto in discussione Darwin! Per ora la lettera è stato ripresa solo qui. Sarebbe utile che anche altre società scientifiche decidano come comportarsi in eventuali situazioni simili (il 2009 sta avvicinandosi…).

 

21/5/08-USA

·         In una serata senza nulla di interessante alla TV  as usual… , sicuramente internet ha qualcosa di meglio da offrire. Basta cercarlo e oggi si trova qualcosa che può riempire ben più di una serata: da oggi sono infatti in internet i video degli interventi ad un convegno svoltosi l’1 e 2 maggio presso la Rockefeller University:  From RNA to Humans: A symposium on evolution”.
Anche se purtroppo sembra che non siano scaricabili (per visualizzarli anche offline) i video delle conferenze sono ben fatti (anche se non sempre i testi delle diapositive prevedono la registrazione video …) e coprono la maggior parte dei problemi recenti affrontati da chi studia l’evoluzione; vengono quindi presentati i fatti, le scoperte, tutto ciò che rende utile, importante e necessaria la ricerca biologica “
for the benefit of humanity”, come si legge in alto nella pagina.
I 16 contributi sono suddivisi nei 4 seguenti argomenti:

·        Archaean Chemistry and Earliest Fossils 

·        Cells, Cellular Evolution and Protein History

·        Development of Eukaryotic Genetic Capacity and Multicellularity

·        Human Evolution through the Lens of DNA Sequences

Non può che far piacere notare che, nonostante siamo negli USA, un quarto degli oratori siano europei (di cui 1 italiano, Cavalli Sforza); S.Pääbo e Cavalli hanno presentato 2 delle comunicazioni sull’evoluzione umana:

·         Evolution of Human Populations

·         Accelerated Evolution in the Human Genome

·         Probing Human Brain Evolution at the Genetic Level

·         A Neanderthal Perspective on Human Origins

Oltre alle 16 comunicazioni sulle scoperte scientifiche più recenti, la sera dell’1 maggio si è parlato un po’ anche di problemi politici, religiosi e culturali; la mente umana infatti è molto complessa e non tutti credono a chi è scuro che la terra non sia piatta come sembra, o a chi sa che il sole non gira attorno alla terra come sembra, o che le specie, anche se non sembrerebbe,  hanno avuto davvero tutte un’origine comune da un “vermicello” come già sospettava anche uno furbo come Erasmus Darwin … nel 1794 (bisogna avvertire Ben Stein che ha sbagliato Darwinsembra che Erasmus, il nonno,  abbia davvero dato qualche buona idea a un nazista … ma si trattava di Von Braun … per un motore per razzi).
Eugenie C. Scott, l’antropologa che dirige l’NCSE (il National Center for Science Education, che negli ultimi mesi ha ottenuto importanti successi) ha presentato Jerry Coyne, che ha parlato di come il neocreazionismo cerchi di ostacolare l’evoluzione culturale negli Stati Uniti (Feeding and Gloating for More: The Challenge of the New Creationism).

J.Coyne ha parlato dei problemi di diffusione della cultura scientifica che in qualche modo preoccupano anche i biologi evoluzionisti in Italia, anche se in modo diverso: negli USA ci sono infatti biologi evoluzionisti ai massimi livelli, mentre in Italia ai massimi livelli ci sono soprattutto le autorità religiose; purtroppo sull’evoluzione biologica hanno opinioni estremamente varie e confuse (essendo non razionalmente motivate) su come affrontare (spesso solo con l’aiuto di S.Agostino) un argomento relativamente nuovo (è solo un secolo e mezzo che se ne parla  … per ora ci sono solo “teorie  … e … ancora non si vedono “verità che possano essere “comparate” con le “verità” di fede).
Utili anche per l’Italia sono quindi le raccomandazioni di J.Coyne (“
Che cosa possiamo fare?”):

·         Insegnare l’evidenza dell’evoluzione

·         Insegnare il significato di “teoria” per la scienza

·         Sottolineare la differenza fra spiegazioni naturali e soprannaturali, di solito oggettivamente meno utili e quindi meno apprezzate

·         Rendersi conto e far capire che se si parla di scienza gli scienziati sono i più qualificati a fornire contributi utili.

·         Imparare a gestire discussioni su questioni controverse.

[Come al solito manca la raccomandazione più importante: l’invito a far studiare l’inglese, per poter capire immediatamente tutti questi video, evitando che debbano essere tradotti o sottotitolati ... J]

·         Ormai sta diventando una video-enciclopedia. E’ infatti arrivato a 24 il numero di video (tutti purtroppo in inglese) scaricabili da YouTube e inseriti in una serie dal titolo “Perché i creazionisti fanno ridere - Why do people laugh at creationists?”. 

·         Anche l’NCSE (il National Center for Science Education, diretto dall’antropologa Eugenie C. Scott e sostenuto dalle società scientifiche USA) ha iniziato a produrre una serie di video per  difendere l’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole USA.
L’ultimo della serie dimostra i meccanismi mimetici utilizzati dal sempre vitale creazionismo USA, ed è presente insieme agli altri 3 video nel sito web “Expelled exposed  gestito dall’NCSE. Dimostra infatti la nascita truffaldina dell’Intelligent Design USA – con un taglia/incolla in Word fatto nel 1987, di cui è rimasta una imbarazzante traccia scientificamente dimostrabile – un vero e proprio “
missing link” / “anello mancante” a causa della fretta e dell’inesperienza degli autori.

Nel video la facile dimostrazione di quello che può essere verificato, anche se con maggior impegno, ma con maggiore soddisfazione intellettuale, sui testi originali, che non lasciano dubbi irrisolti.

Spiace che qualcuno, anche in Italia, abbia il coraggio di attribuire particolare importanza e significato a questa truffa, che non ha basi scientifiche ma nemmeno religiose, come dimostrano varie prese di posizione della Chiesa cattolica ma come anche conferma questo documento di un organismo religioso interconfessionale (ISSR sull’Intelligent Design):

·        We believe that intelligent design is neither sound science nor good theology. Although the boundaries of science are open to change, allowing supernatural explanations to count as science undercuts the very purpose of science, which is to explain the workings of nature without recourse to religious language.  Attributing complexity to the interruption of natural law by a divine designer is, as some critics have claimed, a science stopper. Besides, ID has not yet opened up a new research program. In the opinion of the overwhelming majority of research biologists, it has not provided examples of "irreducible complexity" in biological evolution that could not be explained as well by normal scientifically understood processes”.

 

20/5/08-VA

L’agenzia Zenit (“Presentato il sito del Forum Cattolico Europeo per l'Ecologia”) informa di un nuovo sito web cattolico sui problemi ambientali, il sito "Forum Cattolico Europeo per l'Ecologia" (www.cefe.ch).
Si sa che nel mondo cattolico su questi problemi c’è attualmente un contrasto fra chi concorda con i principali risultati della ricerca scientifica e chi invece – come i partecipanti, domani a Bologna, ad un incontro sul tema "Ambiente: i motivi della speranza" - ha evidentemente una posizione opposta, quasi “negazionista”, e per questo evita di riportare certe frasi troppo audaci del Papa o certe iniziative, pur stimolate dal papa, per ridurre l’”impronta ecologica” del Vaticano (qui ad esempio un PDF che presenta le iniziative in corso a Pordenone per ridurre l’impronta ecologica, con riferimenti a iniziative a livello europeo).
Una visita al sito europeo del
CEFE permette di capire subito che non solo il CEFE è rispettoso dei risultati delle ricerche scientifiche sui rischi ambientali che incombono sulle prossime generazioni, ma riporta anche spesso (e volentieri, dato che a volte si esagera …) le più forti e preoccupate dichiarazioni papali, come quelle del 23/9/07 a Velletri e a Castelgandolfo (audio), di solito non citate.
Addirittura si fa capire chiaramente che nel discorso fatto all’ONU dal Papa in aprile erano previste (e quindi sarebbero state poieliminate?) alcune frasi molto più preoccupate di quanto in realtà sia avvenuto (“
The Independent - Pope to make climate action a moral obligation on 22/9/07 reports that his speech to the United Nations is likely to contain an appeal for sustainable development. Vatican diplomatic sources reveal it will follow an unprecedented Encyclical on the subject.The speech will act as the centrepiece of a US visit scheduled for next April. It will round off an environmental blitz at the Vatican. “).
Un articolo con le stesse ipotesi – smentite poi dai fatti - era comparso anche in Italia, su La Stampa il
14/10/07 (“Il Papa “verde” marcia sull’Onu”) .
Nel sito del
CEFE si parla poi bene anche di iniziative vaticane (“Vaticano, un bosco anti-inquinamento quindici ettari per compensare le emissioni“) che sembrano dimostare l’interesse per il concetto di ”impronta ecologica”.
Invece ai negazionisti non piacciono per nulla iniziative scientificamente fondate (infatti non si vergognano a far capire nel loro
sito web che preferirebbero gestire i problemi ambientali con iniziative economiche anche se decisamente inutili e ben poco scientifiche …).
Nell’articolo sul CEFE  si ricorda anche l’importanza dell’incontro interconfessinale avvenuto a
Sibiu nel settembre scorso (anche questo criticato dai negazionisti), durante il quale è stato concordato fra tutti i cristiani europei un documento finale decisamente avanzato sia sui temi etici (basti pensare che non si indica quale sia il momento di inizio della vita umana, per rispetto della posizione dei protestanti, favorevoli all’aborto) che ambientali (ci sono ben 3 raccomandazioni sui problemi dell’ambiente, l’8’, il 9’ e il 10’).

Strano che il documento finale di Sibiu non sia molto pubblicizzato in Italia negli ambienti cattolici … il fatto che non si sia ritenuto necessario e importante (per favorire il dialogo con i protestanti) definire il momento iniziale della vita umana è una novità rilevante, che sicuramente potrebbe migliorare molto anche il dialogo fra laici e cattolici in Italia, forse altrettanto importante.

 

20/5/08-UK

·         Sull’ultimo numero dell’autorevole rivista Behavioral and Brain Science una discussione interessante sull’articolo (interessante anche lui, qui in un preprint free) “Darwin's mistake: Explaining the discontinuity between human and nonhuman minds“ di Derek C. Penn, Keith J. Holyoak and Daniel J. Povinelli

Alla fine dei commenti la risposta degli autori, che dovrebbe bloccare la “festa” che qualcuno potrebbe fare dopo aver letto il titolo del primo articolo… : “Darwin's triumph: Explaining the uniqueness of the human mind without a deus ex machina”.
Gli articoli sono commentati nel blog di John Wilkins, dove si cita Fodor, per cui fra poco è comunque probabile che leggeremo qualche titolo antidarwiniano sul Corriere della Sera …
J
La discussione su questi interventi su BBS comunque continuerà certamente anche sul web e nei blog.

 

20/5/08-USA

·         Una notizia preoccupante dagli USA: nel suo blog Pharyngula, PZ Myers invita a leggere subito i risultati (pubblicati oggi su PLOS:  Evolution and Creationism in America's Classrooms: A National Portrait”) di un sondaggio su creazionismo/evoluzionismo; le domande sono le solite, ma di nuovo c’è un confronto fra il campione complessivo nazionale e un campione di soli docenti di scienze/biologia. La premessa del’articolo è senza dubbio incoraggiante, in quanto si chiarisce che nelle scuole statali non si può insegnare ilk creazionismo o l’ID, a differenza dell’Italia: “At this time, not a single state uses its content standards to explicitly promote ID or creationism [12–14]. School boards are monitored by organizations like the National Center for Science Education…. . As a result, few state school boards can formally consider measures like the one adopted in Dover without scrutiny and challenge from organizations representing the scientific profession.”
La situazione dentro alle classi in realtà è un po’ diversa: la ricerca dimostra come rispetto alla popolazione in generale, i risultati delle opinioni sull’evoluzione siano certo migliori fra i docenti di scienze/biologia, ma risulta comunque che addirittura il 16% di loro è un creazionista biblico, cioè ritiene che che le specie viventi siano state create esattamente uguali alle forme attuali e che questo sia avvenuto poco tempo fa, dato che la terra secondo loro ha meno di 10000 anni.
Nell’articolo si riflette sull’importanza dell’educazione degli insegnanti e della collaborazione che dovrebbero ricevere dagli esperti di evoluzione nella preparazione del materiale didattico.
E’ inutile che si cerchi di bloccare leggi che permettano di insegnare il creazionismo quando in realtà ci sono insegnanti creazionisti o che ignorano o non insegnano i meccanismi evolutivi:  il 23% pensa infatti che non sia necessario insegnarli ...
Certo ora si capisce meglio perché il 48% degli americani sono contro un’evoluzione non gestita da una divinità! Ci si preoccupava delle leggi, ma quello che avviene nelle aule è ben diverso.

Dalle tabelle si vede che il 17% degli insegnanti non insegna l’evoluzione umana [e in Italia? Non lo sappiamo, anche se sappiamo che hanno cercato di impedire perfino che lo facessero] e il 75% non dice nulla dell’Intelligent Design (mentre il 18% riesce a occupare una o due ore con questo argomento che non c’entra con la scienza …).

·         L’articolo viene discusso nel blog Panda’Thumb.

·         L’articolo viene discusso anche nel blog dell’antropologo J.Hawks, che ragiona un po’ sulla preparazioe “evoluzionistica” che viene fornita nei corsi delle scuole superiori (“What really does concern me is the absolute minimal amount of time that high school biology courses spend on evolution. Without evolution, biology really lacks any mechanism to talk about cause and variation”)  evidenziando anche i limiti dellinsegnamento dell’evoluzione umana (“But significantly fewer teachers covered human evolution, which is not included as an NSES benchmark. Of teachers surveyed, 17% did not cover human evolution at all in their biology class, while a majority of teachers (60%) spent between one and five hours of class time on it.”)
Hawks non dimentica però quanto poco di evoluzione si faccia anche nei corsi universitari di biologia: “What actually scares me is the number of practicing biologists -- especially geneticists -- who are working only on the knowledge of evolution they got in high school biology. Because university genetics, biochemistry, and biology curricula often require no coursework in evolutionary biology. They need no coursework at all in human evolution. So you wonder how they get to be practicing researchers.

E quindi il grido d’allarme, che come ho notato, vale anche per l’Italia: “There are a large group of "science-friendly" people who do not understand evolutionary biology, and who do not have a practical idea of its importance. These people are without a doubt against teaching creationism in science courses, but they cannot be for evolution except in the most nebulous sense, because they have no more than a nebulous idea of what evolution is. Unfortunately, some professional biologists, geneticists, and other scientists are among this group”. 

Anche negli USA ci sono quindi probabilmente docenti universitari di biologia che “non capiscono” perché Dobzhansky un giorno avesse evidenziato che “nulla ha senso in biologia se non alla luce dell'evoluzione"

·         Sul Washington Post un articolo (“Creationism's Latest Mutation“) sulla nuova strategia, gestita questa volta direttamente e abilmente dal Discovery Institute, dopo la tragica esperienza del processo di Harrisburg, a cui si era arrivati (trascinando in tribunale controvoglia anche il Discovery Institute che aveva cercato di defilarsi da questa iniziativa, perdente in partenza) per colpa di una gestione locale ed emotiva della battaglia contro l’evoluzione. La nuova strategia non sta per ora ottenendo grandi successi, come si vede qui sotto, ma i rischi sono comunque minimi e la possibilità di successo sui tempi lunghi è molto elevata, anche perché le parole d’ordine, false, sembrano scelte da esperti della comunicazione:

What's insidious about these measures is that at first blush they appear so harmless. Isn't everyone in favor of academic freedom? What's so wrong about allowing all sides of an issue to be heard? Why should teachers be punished for speaking their minds? Those arguments might have standing if there were any doubt about the reality of evolution, but, as an official with the National Academy of Sciences told the Wall Street Journal, "There's no controversy." Consider, also, that there really is no such thing as academic freedom in elementary and secondary education. A teacher can't deviate from the accepted curriculum to present alternative lesson plans or to offer his or her own notions”.

·         Comunque dagli USA anche qualche buona notizia:
- continua a ridursi il pubblico al film di propaganda antiscientifica ed antievoluzionista “
Expelled”, il cui successo, pur significativo, non è elevato come previsto. 
- La
chiesa metodista USA, oltre ad aver chiesto scusa (An Apology for Support of Eugenics“) per il suo supporto per decenni all’eugenismo USA iniziato i primi del 1900, dichiara di essere contraria all’insegnamento del creazionismo e dell’Intelligent Design come alternativi alla formazione scientifica. I metodisti ritengono che debbano rientrare nella formazione religiosa, che negli USA non può avvenire all’interno dell’orario scolastico a causa del primo emendamento della Costituzione: “THEREFORE BE IT RESOLVED that the General Conference of the United Methodist Church go on record as opposing the introduction of any faith-based theories such as Creationism or Intelligent Design into the science curriculum of our public schools.”.
- le iniziative di legge per fornire una copertura politica (e non solo religiosa, dato che questa si è rivelata inefficiente e pure pericolosa e costosa) all’introduzione dell’ID nelle scuole USA sono fallite anche in Missouri, dopo i recenti fallimenti in Florida e in Alabama, a causa della fine della legislatura. Probabilmente lo stesso avverrà anche in S.Carolina, dove son partiti con ritardo.

 

20/5/08-IT

·         E’ in arrivo in libreria un nuovo libro di G.Sermonti, sempre attivo e battagliero: “Una scienza senz’anima”. Se ne parla nel sito web degli Avventisti.

·         In assenza di iniziative serie dei biologi evoluzionisti cattolici, che preferiscono non contribuire con le loro competenze e le loro ragioni, lo spazio viene occupato da dilettanti di solito ideologicamente motivati.
Questa volta si tratta di cattolici e protestanti curiosamente uniti in favore dell’ID. Chi passasse da Caltanissetta il 24/5, alle 17.30 potrebbe partecipare a un convegno (“
Dal caos all'ordine: causa o caso? Darwin aveva ragione?”) all’istituto Testasecca per pubblicizzare in un’iniziativa interconfessionale alcuni recenti volumi (fra cui l’ultimo libro di Dembski, appena tradotto dalla casa editrice evangelica  Alfa e Omega di Caltanissetta, che presenterebbe le ragioni [?] dell’Intelligent Design).
Sarebbe più istruttivo leggere, dagli atti del processo di Harrisburg recuperabili da qui, i retroscena della nascita di una teoria che nessuno si prende la briga di riconoscere come propria, anche perché nessuno saprebbe dire su quali esperimenti scientifici o su quale scoperta si baserebbe ...  su che cosa in realtà si basi l’invenzione dell’Intelligent Design, avvenuta nel 1987, lo si scopre appunto negli atti del processo, grazie al lavoro di Barbara Forrest.

 

19/5/08-CINA

·         Dall’Università di Zurigo, alla fine di una ricerca svolta da Thomas Geissman nelle foreste dello Yunnan, nel sud della Cina ai confini con il Myanmar, giunge la notizia (“White-handed gibbons extinct in China “) che è scomparsa una sottospecie di primati, il Gibbone dalle mani bianche cinese (Hylobates lar yunnanensis, Yunnan white-handed gibbon); le sue ultime tracce risalgono al 1992. Sembra che sia ormai la seconda sottospecie di primati scomparsa in questo secolo. La prima era stata, nel 2000, il Colobo rosso di Miss Waldron. Per ulteriori informazioni sui gibboni, che in inglese vengono chiamati Lesser Apes (in quanto simili alle antropomorfe ma di piccole dimensioni): Gibbon Conservation Alliance.
Sul problema del significato oggi del termine specie (anche e soprattutto in relazione a una notizia come questa, in cui si parla dell’estinzione di una sottospecie), un articolo su Scientific American di Karl Zimmer (“What Is a Species?“): “The debate over species definition is far from over and is more than a mere academic spat. Proper classification is essential for designating the endangered list”; ne parla anche uno dei suoi consulenti nel suo blog, “Evolving Thoughts

 

19/5/08-IT

·         Su Sussidiario.net un pediatra, approfittando della latitanza dei biologi evoluzionisti cattolici, in un articolo orientato alla bioetica, si prova a spiegare con parole semplici (anche se a volte un po’ in libertà…) un po’ di evoluzione e di epigenetica (“Quanto conta l'ambiente per lo sviluppo dell'embrione?”): “il meccanismo dell’ereditarietà dei caratteri non è più solo legato [!?!] alla selezione naturale casuale, come voleva Darwin, ma anche all’interazione con l’ambiente. [questo concetto deve essere nuovo… o forse bisognerebbe spiegare che la selezione naturale non casuale è l’interazione con l’ambiente di qualcosa che sarebbe importante venisse indicato; nessun rapporto poi fra ereditarietà e selezione naturale!]
”Già
tutta la teoria dell’evoluzionismo casuale  [!!?] zoppica  [!?] per tanti motivi [?!]. Nelle scuole si insegna che noi deriviamo per una casualità [!!!] dalle scimmie, che la giraffa ha allungato il collo perché a un certo punto non c’erano più le pianticelle basse e sono sopravissuti solo gli animali col collo lungo, e che in fondo c’è intrinseco nella natura un criterio di sopravvivenza del più adatto o del più forte [?], che poi ha anche dei risvolti sociali nel maltusianesimo  [?!] e via dicendo  [?]. Questa teoria comincia però a scricchiolare  [?] anche sotto i colpi di queste nuove conoscenze, perché sapere che anche l’ambiente può dare dei messaggi al DNA e che questi possono essere ereditari, dà la chiara impressione che l’evoluzione non avviene soltanto perché casualmente avviene una mutazione del DNA e tra le diecimila mutazioni possibili sopravvive casualmente [NOOO!] quella che si integra meglio con l’ambiente, ma che è invece l’ambiente stesso a indurre l’alterazione all’espressione del DNA e non ai suoi geni”  [….]

“…. vari ecologisti [?] ormai stanno spiegando che su questa base si incomincia a intravedere che questo scambio di informazioni tra ambiente e DNA ha quasi una valenza finalistica [?]. Non arrivano a parlare di creazione [!!], ma arrivano a capire però che le cose si dirigono comunque verso un progresso [?], verso un qualche scopo [?] che non riescono a identificare [!]. Parlo di ecologisti importantissimi, il premio nobel Prigogine per esempio, oppure Enzo Tiezzi, che ha recentemente preso il premio nobel [?] col gruppo di Al Gore. Costoro arrivano a dire che la vita si è evoluta sulla terra non in una forma casuale, [?]  ma in una forma stocastica [!?!], cioè in una forma in cui tanti cambiamenti casuali “inspiegabilmente” [?] tendono verso un obiettivo ideale [?].
E l’ambiente, l’interazione tra DNA e ambiente avrebbe proprio questa valenza: quella di
comunicare reciprocamente verso un progresso reale, verso una finalità [?] reale dell’evoluzione della vita”.

Ma la frase più bella è quella finale, in cui si spiega con parole diverse dalle solite che una teoria scientifica è il massimo della conoscenza “oggi” possibile, se si preferisce non fidarsi  delle verità (queste sì probabilmente casuali) delle diverse religioni:nella scienza esistono le teorie, che saranno pur più o meno accreditate, ma rimangono sempre teorie  [!!!] e quindi discutibili alla luce di nuovi fatti”.

[Forse non è chiaro che il Papa a Regensburg aveva auspicato che anche la teologia possa certificare le sue conoscenze non solo usando la fede ma anche dimostrandole con la ragione, come avviene con il metodo scientifico; invidiava infatti il grande successo ottenuto grazie al metodo scientifico, che ha dimostrato di saper usare la ragione in modo più efficace.

 

Appunto per questo sarebbe importante che i laici cattolici esperti di biologia collaboassero, per evitare alla Chiesa di sbagliare strada ancora una volta. E’ stato quasi commovente vedere come perfino un cappuccino, P.Cantalamessa, il 7/3/08 ci abbia provato, con una citazione a tradimento di un appello al Papa del biologo molecolare cattolico F.Collins, tratto dal suo ultimo libro; ma non basta … ci vuole un impegno costante, e non basta che si agiti solo chi di mestiere fa le prediche al Papa.  
Fa riflettere – ma sconcerta - scoprire che
esistano biologi  esperti di evoluzione che (certamente  ignorando ancora – nonostante il chiaro e noto appello di Regensburg -  come il nuovo Papa apprezzerebbe tantissimo che qualcuno l’aiutasse nell’uso della ragione e sia invidioso del metodo scientifico) non mettono a sua disposizione le loro competenze, indispensabili per evitare alla Chiesa errori gravi e oggettivamente umilianti come quelli fatti con Galilei o, più recentemente, con Teilhard de Chardin.

Forse al Papa non interessa molto conoscere anche l’evoluzione di altre specie, oltre a quella umana (i cui esperti sembra non siano sempre apprezzati…), ma almeno avrebbe la conferma che ai biologi evoluzionisti cattolici non risultano nei meccanismi evolutivi che riguardano l’uomo quelle differenze su cui i teologi tanto insistono da secoli.
Stupisce poi che,
oltre a non voler condividere le loro competenze, siano contrari – solo invidia? - al fatto che altri esperti di evoluzione avvertano e correggano il Papa (ma anche vescovi e cardinali) nel caso manifestino ingenuamente o involontariamente – come ad es. il card.Martino - opinioni errate o ridicole su problemi che dovrebbero essere discussi da persone competenti; loro lo sanno bene; mons. Ravasi sembra sospettarlo; ma nessuno lo aiuta! Possibile che nessun cattolico abbia contestato le dichiarazioni del card.Martino!? 

Strano che pensino che il Papa possa dire quello che vuole su temi di biologia, senza che nessuno lo corregga; e questo anche se ignora o nega fatti che anche loro ben conoscono.
Stupisce che giustifichino in questo modo il fatto di non mettere a disposizione le loro conoscenze e competenze, come se il Papa non avesse detto più volte di correggerlo se sbaglia su temi non di fede (è improbabile che chiunque pensi che la biologia evoluzionistica lo sia).
Purtroppo non si accorgono né si preoccupano delle conseguenze:
lasciano infatti il campo a persone ideologicamente motivate ma non competenti, talvolta anche a dei fisici, che creano un ambiente culturale certo non favorevole a una corretta visione evolutiva degli esseri viventi.
Non si accorgono nemmeno che
questo rischia di danneggiare i giovani biologi e naturalisti che dovranno poi muoversi e lavorare in contesti culturali non favorevoli].  

 

18/5/08-UK

·         Su Nature un articolo interessante su un tema che secondo alcuni deve essere controverso e in parte sottratto alla scienza, un po’ come succede con l’evoluzione (Imeson A. (2008) Attributing physical and biological impacts to anthropogenic climate change. Nature, 453(7193), 353-357. DOI: 10.1038/nature06937).
Mentre per l’evoluzione, a parte la Templeton Foundation, non ci sono poteri forti che intendano indirizzare il dibattito e magari anche i governi, per il problema dei cambiamenti climatici ci sono invece in gioco anche interessi delle grandi compagnie che sono cresciute sulla disponibilità di energia di tipo diverso e finora a basso costo. Abbiamo così convegni di dubbia obiettività sui cambiamenti climatici finanziati dai petrolieri e libri di altrettanto dubbia serietà scritti da inesperti del clima.
L’articolo di Nature introduce nuovi elementi e nuovi parametri non facilmente contestabili: i cambiamenti climatici vengono infatti confrontati con i risultati di ricerche che osservano i cambiamenti nel tempo nei sistemi biologici in varie zone del mondo.
Da questa indagine risulta l’esistenza di situazioni locali diverse che comunque contribuiscono ad un panorama complessivo di un cambiamento dei sistemi biologici in varie zone; se è discutibile che le temperature dell’aria e dell’acqua siano cambiate (siamo abituati a oscillazioni annuali ben più elevate…) , decisamente più convincente è la dimostrazione che alcune specie vegatali o animali non amano più stare in certe zone o a certe latitudini o a certe altezze e si spostano quindi verso zone in cui, lo possiamo dimostrare MAI erano state presenti.

L‘evidenza con cui si dimostrano situazioni diverse e contrapposte in varie zone del mondo sconsiglia l’uso del termine “riscaldamento globale” in alternativa a “cambiamento globale”, più corretto e oggettivo … ma non meno preoccupante; anche perché sono evidenti le concordanze fra cambiamenti del clima e cambiamenti della biologia e dell’ambiente. Interessante il confronto fatto sui laghi della Siberia che documentano su amplissima scala geografica gli effetti dello scioglimento del permafrost in aree enormi nelle zone artiche.
Se ne parla nel blog USA di un antropologo ma anche in un blog italiano (Leucophea). Una sintesi anche nello stesso fascicolo di Nature (“
The next big climate challenge“) .

·         Uno splendido video distribuito dal NASA GISS evidenzia i cambiamenti nel tempo (dal 1884!) delle temperature medie sulla terra in più di un secolo. Interessante il fatto che mostri differenze fra diverse zone della terra, evidenziando immediatamente il motivo per cui, con tecniche da prestigiatore, si possono evidenziare solo le zone di raffredddamento per negare un problema evidente e che sembra si sia aggravato soprattutto negli ultimi 15 anni.

 

18/5/08-IT

·         Il sito del WWF Italia informa che è stato pubblicato un report del WWF sulla perdita di biodiversità nel mondo: “I dati, contenuti nel report “WWF 2010 and Beyond: Rising to the Biodiversity Challenge realizzato in occasione dell’apertura della nona riunione della Conferenza degli stati firmatari della Convenzione sulla diversità biologica (CBD) che si apre oggi a Bonn, fino al 30 maggio. Secondo i dati del Living Planet Index (l'indice del pianeta vivente), tra il 1970 e il 2007 si è perso il 25% delle specie terrestri, il 28% di quelle marine e il 29% di quelle che vivono nelle acque dolci. I numeri sono destinati a peggiorare a causa del riscaldamento globale”. In italiano è consultabile il “Living Planet 2006

·         Martedì 20 maggio alle 20.30, dopo una messa (?), all’Auditorio San Carlo in Corso Matteotti 14, a Milano il teologo P.R.Pascual parlerà di “LA QUESTIONE DELLE ORIGINI - Origine dell´universo e della vita.  P.Pascual è Decano della Facoltà di Filosofia e Direttore del Master in Scienza e Fede dell´Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, che rientra nel quadro del Progetto STOQ  finanziato dalla Templeton Foundation (una fondazione religiosa USA decisamente ostile all’ID USA - che invece sembra a volte apprezzato in Vaticano) e sotto gli auspici del Pontificio Consiglio della Cultura, diretto da Mons.Ravasi, un biblista che nel 2005  disse chiaramente che se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”). 
Nello stresso anno si legge invece in una complessa intervista a P.R.Pascual anche chel’evoluzionismo, inteso come ideologia materialistica e atea, non è scientifico.
Essendo che la biologia evoluzionistica da qualche secolo si occupa di solito - e con grande successo - di spiegare fatti materiali evitando di dover far ricorso a improbabili e apparentemente casuali interventi divini (un tempo ci si accontentava di questo, ma nemmeno ai cattolici piaceva questo “Dio tappabuchi”, che ormai considerato superato) speriamo di sapere al più presto quale linea prevarrà e se si riuscirà ad ottenere che nel 2009 mons.Ravasi al suo convegno sull’evoluzione confermi almeno quanto detto nel 2005.

Sarebbe comunque meglio se a quel convegno se ne traessero anche le conseguenze … ormai 150 anni sono passati … e si potrebbe trovare un accordo onorevole, magari anche rispettoso di un’improbabile e discutibile infallibilità.
Non sarebbe ormai più necessario accettare
la teoria sintetica dell’evoluzione, che alla chiesa non è mai piaciuta: c’è stata anche nel 1893 un’enciclica contro i naturalisti… che è un po’ superata, ma potrebbe avere ancora qualcosa da dire: “Nessuna vera contraddizione potrà interporsi tra il teologo e lo studioso delle scienze naturali, finché l'uno e l'altro si manterranno nel propri confini, guardandosi bene, secondo il monito di sant'Agostino di "non asserire nulla temerariamente, né di presentare una cosa certa come incerta" [sulla frase successiva dell’enciclica è meglio non infierire…].

Oggi sarebbe sufficiente accettare la teoria sintetica dell’evoluzione … cominciando con ammettere una cosa certa per tanta gente competente: che è scientifico  senza dubbio..

 

17/5/08-USA

·         E dopo l’umorismo le cose serie (e tristi, per chi è invitato da questa notizia a cambiare idea – non è mai troppo tardi - rispetto alla scienza e forse anche – è sempre troppo tardi - rispetto alle donne). Talvolta qualcuno [di quelli che potrebbero cambiare idea] ci vuole far credere che negli USA ormai nessuno crede più nella scienza e quindi nella curiosità che caratterizza i primati in generale e la specie umana in particolare.
Chi invita a raccontare favole per i primi anni di scuola, invece di stimolare la curiosità scientifica fin dalla giovane età, non sarà contento di  sapere che un sistema educativo che (nel 2004) ha eliminato il metodo scientifico dalle elementari difficilmente potrà competere con i sistemi educativi che oggi sono in gara fra loro all’ISEF 2008 (
Intel International Science and Engineering Fair) di Atlanta e prossimamente all’ European Union Contest for Young Scientists” che si svolgerà in Danimarca in settembre e la cui deadline per iscriversi è fissata al 3 giugno.

Qui un articolo da Scientific Amertican sull’ISEF 2008

Qui l’elenco dei vincitori dei premi ad Atlanta; come si può verificare, fra i 1500 finalisti comunque ci sono stati anche 3 ragazzi di una scuola di Cremona, che hanno proposto un modello per simulare il traffico.

Nel sito del blog SCIENCEWOMEN, gestito da una ricercatrice scientifica che ha svolto anche la funzione di giudice all’ISEF 2008, si scopre un fatto interessante: “I'm absolutely thrilled to tears to announce that the top three prize winners are all girls!”. Ovviamente la frase successiva è: One more nail in the coffin for those who say that girls can't do science, math, and engineering”. [Forse per loro, escluse dalla carriera religiosa, è positivo il fatto che sviluppino fin da piccole interessi diversi?]

Sicuramente impressionanti sono i titoli delle ricerche che hanno fatto vincere i premi: Se solo leggiamo i titoli delle tre principali vincitrici ci possiamo chiedere se queste tre 17enni vengano dal nostro pianeta…:

·         “The Ability to Learn: Learning and Communication between Comet Goldfish” (Ohio, USA)

·         “Real-Time Water Wave Simulation with Surface Advection” (South Korea)

·         “Engineering a Novel Gram-Negative Effective Efflux Pump Inhibitor” (New Yersey, USA)

·         Un’iniziativa simile (ma il prodotto finale doveva essere solo un tema), rivolta agli studenti delle scuole ma di interesse solo nazionale, si è chiusa sempre oggi, organizzata da Alliance for Science: For our second annual National High School Essay Contest we invited students to submit essays of not more than 1,000 words on one of two topics -- "Climate and Evolution" or "Agriculture and Evolution."  Click on the links below for more information.” Per l’anno prossimo il tema del premio sarà ovviamente legata al bicentenario darwiniano: In Darwin’s Footsteps

·         In alcuni blog USA di antropologia o di evoluzione si leggono commenti inorriditi ad un articolo scritto da un esponente del Discovery Institute (quello che diffonde l’Intelligent Design USA) il 14/5 (“Respecting - And Recognizing - American D.N.A.”) dove si apprezza troppo un libro di un paio di medici USA che decantano i vantaggi del DNA degli americani, ovviamente riferendosi a quello dei primi immigrati europei che avevano via via sottratto le terre alle popolazioni autoctone e che poi avevano gestito la tratta degli schiavi dall’Africa: “The idea of a distinctive, unifying, risk-taking American DNA might also help to explain our most persistent and painful racial divide – between the progeny of every immigrant nationality that chose to come here, and the one significant group that exercised no choice in making their journey to the U.S. Se ne parla nei blog di Greg Laden, di PZ Myers, di Amused Muse e di Afarensis. Molte idee intelligenti anche nei commenti, come i riferimenti all’origine criminale dei coloni australiani o ai rimescolamenti genetici avvenuti negli Stati Uniti negli ultimi secoli. Interessanti anche i riferimenti alle differenze fra le migrazioni dall’Europa (definitive) e quelle verso l’Europa (definitive anch’esse … ma gli Europei – lo vediamo in questi giorni in Italia - fanno finta di non capirne i motivi ... nonostante la loro secolare esperienza …),   

 

16/5/08-USA

·         Davvero divertente questa vignetta su un signore che non si fida (giustamente) del ruolo del caso nella sua vita … e chiede un ulteriore aiutino (che spera fiduciosamente non sia altrettanto casuale …). “Sicuramente” sarebbe più tranquillo se fosse  … Dio in persona a tirare quella specie di dado al posto suo … ma è ovviamente impossibile …

[sembra che in Italia questo gioco d’azzardo a cui si attribuisce il ruolo di “consulente” non sia diffuso … è una buona notizia…].

·         Oggi è il giorno dell’umorismo che chi ha difficoltà o paura o diffidenza verso la scienza può non capire. La seconda vignetta è linkata dal sito di Pharyngula e mostra come un coniglio [intelligente quasi più di alcuni umani] possa [illudersi di] fare scoperte scientifiche. Lo spunto per questa vignetta ben azzeccata (il coniglio cerca di dimostrare con un esperimento la sua ipotesi sulla causa della forza di gravità) viene da un’ennesima intervista stupida a Ben Stein, protagonista del film creazionista “Expelled”; oggi è scandalizzato del fatto che la biologia evoluzionista non spieghi … la forza di gravità. [Decine di commenti molto critici all’intervista… ]

E PZ Myers è inorridito: “He claims Darwin said gravity was intelligently designed!. He keeps making these insane assertions in interview after interview, too; does he ever think, or notice that gravity is not a product of biological processes? Did someone tell him gravity was produced by sucking or something?”. 
Il post si conclude con l’invito a notare che anche il coniglio della vignetta pensa, come Ben Stein, che “science is dangerous and can kill you” … e a  non far vedere la vignetta a Ben Stein, Bisognerebbe aggiungere è meglio che anche G.Sermonti non la veda: in alcune interviste aveva sostenuto, senza che i giornalisti svenissero e con gravi rischi per l’autostima dei lettori, che le onde create da una goccia di acqua che cade in un bicchiere con altra acqua non vengono spiegate dalla teoria sintetica dell’evoluzione

 

16/5/08-IT

·         Su Liberazione un articolo (“DARWIN, UN ARCHIVIO CHE RIAPRE IL DIBATTITO SULLE ORIGINI DELLA VITA“) sul nuovo sito web dell’Università di Cambridge che dovrebbe permette anche agli antievoluzionisti di capire come Darwin abbia usato la ragione per arrivare, nonostante la scarsa collaborazione dei suoi colleghi …, a scoprire, insiema a Wallace, come poteva funzionare l’evoluzione biologica, un processo talmente creativo da non richiedere alcun essere intelligente. Saranno sicuramente impressionati nello scoprire come non abbia aperto bocca prima di aver avuto il massimo delle informazioni allora disponibili. ALLORA studiò tutti i dati allora disponibili per più di vent’anni prima di azzardarsi a contestare quello che allora sostenevano quasi tutti i naturalisti …  ma soprattutto i dogmi della Chiesa.
Per fortuna oggi non bisogna aspettare 20 anni prima di aprir bocca: basta leggere qualche libro per poter vedere, dalle spalle degli scienziati che ci hanno preceduto e hanno criticato e migliorato gran parte delle conoscenze di Darwin, quello che OGGI vedono e studiano tutti i biologi evoluzionisti del mondo.

Ora che la maggior parte dei documenti su Darwin sono gratuitamente disponibili, la pazienza degli evoluzionisti  verso i critici che rimangono ignoranti … probabilmente si ridurrà …; e non per cattiveria … pochi apprezzano l’ignoranza, e gli evoluzionisti, come tutti gli scienziati, usano e apprezzano molto le ragione… come anche il Papa ha riconosciuto, un po’ invidioso,  a Regensburg.

Peccato che in quel discorso abbia prospettato una strategia opposta a quella, decisamente più … ragionevole … timidamente e indirettamente proposta nel 1988 dal suo predecessore; GP2 si era dimostrato più rispettoso delle competenze e consapevole, come già Darwin a suo tempo, che non si può aprire bocca prima di aver studiato a fondo un problema. Soprattutto aveva capito che non si possono fare proposte distruttive e vaghe come l’”allargamento della ragione” (?) senza una giustificazione più seria del fatto che una teologia sia oggi in difficoltà nei confronti del metodo scientifico; è difficile negare che il metodo scientifico sia giustamente molto apprezzato perché permette di vivere più a lungo, meglio e soprattutto riducendo quelle sofferenze che un tempo invece erano apprezzate solo come fonte di meriti che sarebbero stati utilizzabili solo in una eventuale seconda fase della propria vita.

Apparentemente, per fortuna, sembra che i cristiani siano meno attirati degli islamici dalle promesse su quel che ci aspetta dopo la morte…

 

15/5/08-USA

·         Inizierà questa settimana in un tribunale californiano il processo all’eccellente sito web sull’evoluzione (Understanding Evolution) dell’Università di Berkeley:

The lawsuit, filed by Pacific Justice Institute in 2005, centers around a website designed by UC Berkeley to help teachers combat so-called misconceptions about evolution. The website tackles the "misconception" that religion and evolution are incompatible by claiming that "most" religious groups have no problem with evolution, and by directing visitors to statements from selected religious groups that support evolution.  …. . PJI is arguing that the taxpayer-funded UC Berkeley website unconstitutionally promotes certain religious groups at the expense of others”. 

Come si vede gli americani non sono impazziti, nonostante il titolo della pagina web (Madness? This is America!) che riporta la notizia …

Non si tratta infatti di un attacco alla libertà di espressione o all’evoluzione culturale umana … la parte contestata del sito web è infatti solo quella in cui, dopo aver indicato che non c’è incompatibilità fra religione ed evoluzione, un link permette di verificare, in un sito dell’NCSE con link a testi di diverse religioni, quello che forse deve rimanere un segreto: che ci sono opinioni ben diverse sull’evoluzione fra le diverse religioni. Abbiamo appena potuto verificare come in Italia ci siano  enormi differenze, che nessuno pensa a nascondere, anche solo  fra i cattolici: in mezzo fra i “coraggiosi”  (e scienziati) P.Coyne (“the apparent directionality seen by science in the evolutionary process does not require a designer”) e P.Heller (“l’obiezione dei creazionisti all’insegnamento della teoria evoluzionista di Darwin è “un grave errore”) da un lato e  il card.Martino dall’altro c’è spazio per molte combinazioni di percentuali diverse di creazionismo/evoluzionismo); abbiamo verificato inoltre che ci sono opinioni probabilmente diverse anche all’interno di una sola organizzazione cattolica lombarda …

Nel sito web del NCSE consigliato (“Statements from Religious Organizations”) si può consolarsi: la religione cattolica non è comunque l’unica a richiedere due righe per due opinioni diverse.

 

15/5/08-IT

·         Mentre sul quotidiano online di CL si criticano senza motivo i meccanismi dell’evoluzione biologica, a Sestri Levante viene premiato un libro sull’evoluzione umana pubblicato dalla Jaka Book, la casa editrice di CL; infatti quest’anno si aggiudica il premio Andersen per il miglior libro di divulgazione Yves Coppens, paleoantropologo francese, autore del volume Le origini dell'uomo. La premiazione avverrà domani 16 maggio. Se ne parla su Mente Locale. Per fortuna sui fatti non si discute … spero non si discuta sulll’origin all’inerno dei primati. Nel caso qualcuno avesse dei dubbi, penso sia utile suggerire un altro libro di Coppens, anche questo pubblicato da Jaca Book, che dovrebbe chiarire le idee sulle specie da cui ha avuto origine l’uomo: La scimmia, l'Africa e l'uomo(Jaca Book).

[E’ ovviamente un indispensabile “cibo per la mente” per chi, soprattutto se in sintonia con CL, volesse criticare l’evoluzione e i suoi meccanismi, forse sottovalutando l’invito papale ad usare maggiormente la ragione].

 

14/5/08-IT

·         Il Centro Ecumenico  Universitario “S. Martino”, l'Etruscan Local Group e il Dipartimento di Filosofia (Università di Perugia) organizzano una conferenza su "Evoluzione e creazione: da Darwin a Teilhard de Chardin". Perugia, 14 Maggio 2008, ore 16.00, presso il Centro Ecumenico Universitario “S. Martino”, via del Verzaro, 23. Relatore: prof. Lodovico Galleni dell'Università di Pisa

·         Agli articoli già citati che riportano solo la parte più fantasiosa e quindi meno “razionale” e meno interessante dell’intervista al gesuita P.J.G.Funes, astronomo papale, si aggiunge il commento comparso sulla Stampa (“FRATELLO E.T. SORELLA SCIMMIA”) dove si cerca di trascinare P.Funes a dire cose che non ha detto, in particolare su Darwin e sull’evoluzione biologica, che è un argomento che ha sempre intenzionalmente evitato fin dal momento della sua nomina.
Infatti nell’intervista di oggi all’O.R,. pur stimolato su Darwin, ha parlato bene solo dell’evoluzione delle stelle, senza nemmeno accennare a problemi che possano portarlo a parlar bene di Darwin, come già faceva prima, anche se non stimolato, il suo predecessore. Non si può certo parlare di “
Darwin riabilitato” o addirittura di “stessa linea del predecessore” (inteso come l’astronomo P.Coyne): “Dopo l’apertura all’evoluzionismo di Giovanni Paolo II c’è stato il passo indietro di Benedetto XVI, a supporto della forte ripresa del creazinismmo negli USA, sia pure nella forma più raffinata dell’Inteligent Design’
Spiace vedere infilato qui a tradimento dal giornalista un giudizio che sembra positivo sull’Intelligent Design. La
ragione consiglierebbe l’uso del termine “truffaldina”, piuttosto che “raffinata”.

Di evoluzione biologica come fatto aveva comunque parlato anche il card.Ratzinger in un documento del 2004, in cui accettava la discendenza di tutti gli esseri viventi da un antenato comune unico. Un’idea certo più raffinata di quella che hanno i sostenitori dell’ID; se hanno un blog intitolato “uncommon descent” è evidente che hanno idee ben più arretrate di quelle del Papa. Strano che qualcuno li appoggi senza nemmeno informarsi!

[Si prega di usare la ragione … Lo raccomanda anche il Papa…]

 

14/5/08-VA

·         Intervista all’Osservatore Romano (“L'extraterrestre è mio fratello”) di J.Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana da un paio di anni. Secondo quanto si legge nelle numerosissime sintesi diffuse (ANSA, Repubblica, Corriere, Stampa, Alice, La Voce, AGI, L’Avvenire) non ci sarebbe molto di nuovo rispetto a quanto detto in precedenti interviste già 2 anni fa (26/8/06 a Korazym, 24/8/06 al CNS, 26/8/06 all’Avvenire) su questioni che non si possono né si potranno mai conoscere meglio. Ipotizza ancora fratelli extraterrestri che è certo (?) siano inseriti anche loro nella “creazione”.
Due anni fa nell’intervista all’Avvenire aveva risposto, ad una domanda su un problema che ammetteva di non aveva studiato (l’evoluzione biologica e
la teoria sintetica dell’evoluzione …): ”Qualunque cosa dicessi sarebbe senza fondamento. Per me è fuori tema”.

Oggi risponde invece quasi a qualsiasi domanda (Darwin lo evita sempre…), anche al “terribile” dubbio – non studiabile né ora né mai - che, diversamente da quel birichino di Homo sapiens [cristiano], gli extraterrestri possano … non avere peccato (“se anche esistessero altri esseri intelligenti, non è detto che essi debbano aver bisogno della redenzione“) e la conseguente certezza: “sono sicuro che anche loro, in qualche modo, avrebbero la possibilità di godere della misericordia di Dio, così come è stato per noi uomini".

[Deve essere difficile inventare in pochi secondi una risposta inattaccabile a certe curiosità assurde dei giornalisti pignoli dell’OR (“Insisto:  se invece fossero peccatori, sarebbe possibile una redenzione anche per loro? “)…! E ancora più difficile accettare che te lo scrivano poi su un un giornale! Il catechismo del 1992 infatti non dice nulla sugli extraterrestri – forse a qualcuno viene a questo punto il dubbio su altre certezze del Catechismo?]

Chi invece legge TUTTO l’articolo originale, qualche novità la trova anche se nessuno poi ne parla!

Nuova è infatti la critica all’ignoranza scientifica dei cattolici, che rimarrebbero fermi addirittura a quanto viene raccontato a catechismo; come è noto, è una posizione opposta rispetto a quanto si è sentito dal card.Martino nel TG2 del 29/11/07; opposta anche rispetto all’opinione della “beata” R.AIberoni che appunto si lamenta che non ci si accontenti del buon vecchio catechismo ma che dilaghino le pericolose curiosità indotte della scienza ….

Funes lo presenta come un problema serio e da risolvere [lo sappiamo bene] ma questa sua preoccupazione viene censurata e non viene evidenziata nelle sintesi giornalistiche, che si fermano ai pensieri in libertà sugli extraterrestri, non dimostrabili e non confutabili.

Quello che invece Funes dice è davvero illuminante e dovrebbe essere discutibile e confutabile:

 Credo che uno dei problemi del rapporto tra scienza e fede sia l'ignoranza. Da una parte, gli scienziati dovrebbero imparare a leggere correttamente la Bibbia e a comprendere le verità della nostra fede.

 Dall'altra, i teologi e gli uomini di Chiesa dovrebbero aggiornarsi sui progressi della scienza, per riuscire a dare risposte efficaci alle questioni che essa pone continuamente. Purtroppo anche nelle scuole e nelle parrocchie manca un percorso che aiuti a integrare fede e scienza [?!].

 I cattolici spesso rimangono fermi alle conoscenze apprese al tempo del catechismo[?!]. Credo che questa sia una vera e propria sfida dal punto di vista pastorale”. 

In realtà questa sottoutilizzazione delle potenzialità intellettuali della nostra specie è soprattutto una sfida alla cultura umana!

Sconvolge un po’ pensare che il catechismo (che fornisce verità di fede ad alcuni credenti) si occupi di questioni scientifiche (che non sono verità e cambiano continuamente); preoccupa davvero che un astronomo, se pontificio, confonda scienza e teologia (nel catechismo non si parla di problemi di scienza!), che sono strumenti di conoscenza ben diversi e applicabili solo a contesti diversi.

Certo anche questo dimostra che non sono più i discorsi audaci del suo predecessore, P.Gorge Coyne, che difendeva l’evoluzionismo senza problemi, ma sembra comunque di intuire una critica all’invadenza del catechismo che condizionerebbe l’approccio ai problemi scientifici anche dopo l’età della ragione.
Ai pochi che la ricordano, queste frasi riportano alla memoria la
lettera spedita nel 1988 da GP2 all’astronomo gesuita P.Coyne. Anche lì si parlava con angoscia dell’ignoranza dei teologi e dei cattolici e si invitava i teologi ad aggiornarsi. Funes è forse il primo che sembra  riprendere in mano questa lettera … e nessuno lo apprezza!!!

[Gliel’avrà passata P.Coyne assieme alle mappe stellari? O è rimasta appesa al telescopio di Castelgandolfo? o a quello sul monte Graham in Arizona?]

Piuttosto interessante anche quando riprende, sia da questa lettera che dal recente pensiero di mons.Ravasi, il tema (scottantissimo) della PAURA della Chiesa di  fronte alla scienza, che pochi hanno l’oggettività e l’umiltà di ammettere:Ci possono essere tensioni o conflitti, ma non dobbiamo averne paura. La Chiesa non deve temere la scienza e le sue scoperte”. Onesto e coraggioso quindi anche P.Funes, oltre a mons.Ravasi … ma son solo in due (GP2 non c’è più ma le sue parole di 20 anni fa rimangono: “dobbiamo superare ogni tendenza regressiva che porti verso forme di riduzionismo unilaterale, di paura e di autoisolamento”).

Certo se pensiamo come la posizione di P.Funes sia comunque in contrasto con l’intervento ieri dell’altro fisico … ci possiamo chiedere quale sia la direzione che mons.Ravasi e il Vaticano stanno indicando ai cattolici italiani … ma soprattutto … troveranno qualcuno che li capirà e li seguirà? I giornalisti collaboreranno?

Ricordo, preoccupato, che mons.Ravasi nel 2005 aveva detto chiaramente  se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”.

Spiace verificare che il biblista attualmente responsabile vaticano per la cultura ha fede anche negli evoluzionisti, mentre un fisico no, e nemmeno auspica, come Funes e GP2, che i fisici e i teologi si debbano aggiornare prima di criticare … tanto che non riesce nemmeno a convincere dell’esistenza di una contraddizione un suo lettore, che su Darwin ha pure una posizione critica …., ma che ha letto l’articolo originale e smentisce la catena di interpretazioni ideologiche! Imbarazzante davvero ... comunque non è il primo: qualche mese fa era stato Sermonti a cadere nella trappola …

Proprio questo fatto lascia quindi parecchi dubbi sul seguito che avrebbero le posizioni che si intuiscono dietro la frase di P.Funes (Non c'è contraddizione tra quello che noi sappiamo attraverso la fede e quello che apprendiamo attraverso la scienza”) che dovrebbe essere una premessa necessaria per quel dialogo che P.Funes sostiene sia non solo possibile: Direi che anzi è necessario”.

Credo che uno dei problemi del rapporto tra scienza e fede sia l'ignoranza.

i teologi e gli uomini di Chiesa dovrebbero aggiornarsi sui progressi della scienza,

I cattolici spesso rimangono fermi alle conoscenze apprese al tempo del catechismo

P.Funes, Osservatore Romano, 14/5/08

12/5/08-USA

·         Chi ha seguito un po’ le iniziative sull’ID organizzate dal Discovery Institute negli USA sa come la struttura del flagello batterico e la presunta impossibilità che abbia avuto origine per selezione naturale è uno dei principali cavalli di battaglia utilizzati dai creazionisti dell’Intelligent Design. E’ in realtà il secondo, dato che prima usavano la complessità dell’occhio, che però è durata solo il tempo per organizzare una spiegazione ben fatta della falsità di questa ipotesi (che non ha nemmeno avuto origine da una qualche scoperta scientifica ma che era già nota ai tempi di Darwin…). Sul flagello batterico allora può essere interessante vedere le risposte della scienza a partire da un post di oggi nel blog Panda’s Thumb (“Flagella - Real and Fictional“).

 

12/5/08-IT

 

 

INFO UTILI:

Spiace che, nell’articolo citato, all’apprezzabile ricononoscimento dell’evoluzione come fatto (già però era noto  nel 1700 …!), si aggiunga il tentativo, non motivato (e nemmeno giustificato dal’articolo su Nature!), di criticare una delle teorie su cui si basa la cultura, la scienza e la medicina occidentale.
Spiace vedere che anche persone intelligenti approfittino di notizie che riguardano la bologia pur di parlare male  del
la teoria sintetica dell’evoluzione.

Purtroppo succede troppo spesso … perchè non aiutarli a migliorare le loro conoscenze anche in quiesto campo?

Non è difficile!
Qui l’articolo originale su Nature e qui un video su questo straordinario prodotto dell’evoluzione biologica (
Streaming video: Platypus genome). Nell’articolo su Nature c’è lo schema dell’albero filogenetico, che evidenzia come gli uccelli abbiano percorso proprio un’altra strada.

Che i mammiferi derivassero dai rettili forse non tutti sono contenti di saperlo; già si rifiutavano di pensare che l’uomo facesse parte dai primati (come pensava anche Linneo, già nel 1700)

Qui (“Top billing for platypus at end of evolution tree”) alcune notizie divulgative sempre da Nature; da notare lo schema con i genomi già studiati e noti e quelli in corso di realizzazione, dall’ape all’uomo.

Se qualcuna di queste ricerche avesse davvero smentito l’evoluzione come fatto, certamente sarebbe una notizia importante e lo sapremmo…; lo stesso se si fosse smentito Darwin!
Altri video si trovano con
YouTube. Ad esempio questo del Nat.Geographic è ben fatto.

·         Come previsto, qualcuno (non Sermonti questa volta…) ha abboccato alla “trappola” involontariamente preparata ieri da PiatteIIi PaImarini, ma soprattutto da chi ha “creato” i titoli e il sottotitolo provocatoriamente e inutilmente antidarwnista (“L'ornitorinco sconfigge Darwin”). 
[Forse è lo stesso che ideò i titoli anche il 4/11/07 per un precedente articolo: “
Le ultime scoperte «smontano» la teoria dell'evoluzione Darwiniana)?].

Sulla rivista online “Il Sussidiario” compare infatti l’articolo di un fisico che usa il sottotitolo redazionale del Corriere per far credere pure qui che “Anche l’ornitorinco smentisce Darwin”.

[Qualcuno aveva suggerito tempo fa di far riposare Darwin per qualche anno, dando tutta la colpa a Wallace, che aveva avuto proprio le stesse idee (L'uomo che gettò nel panico Darwin. La vita e le scoperte di Alfred Russel Wallace). Prima o poi … si farà, anche per far capire che i biologi proprio non riescono a capire questa ossessione irrazionale per Darwin e soprattutto l’idea (ancor più irrazionale ma la vediamo proprio confermata dai titoli dei due articoli citati oggi) che qualcuno possa accontentarsi di smentire Darwin dimenticandosi di smentire anche Wallace e  qualche migliaio di ricercatori che hanno modificato e migliorato la biologia in questi 150 anni.]

Se è estremamente positivo il fatto che si prenda almeno atto dell’opinione dei biologi che dal settecento son sempre più convinti che l’evoluzione biologica sia un fatto e che i mammiferi derivino da forme rettiliane preesistenti, la prima osservazione da fare è che l’articolo di Nature (e l’ornitorinco stesso con il suo genoma) non solo non giustificano le riflessioni ideologiche, ma smentiscono anche i punti non ideologici di questo articolo.

E’ infatti “sospetto” dire che “la composizione del suo genoma lo indica come esito di un insieme di discendenze evolutive non solo dai mammiferi ma anche dagli uccelli e dai rettili”;  l’ornitorinco è certo un mammifero, ma è il prodotto attuale di una lunga linea evolutiva ancestrale, autonoma da ben 166 milioni di anni, quando avvenne la separazione fra i mammiferi Teri e quelli Prototeri, rappresentati oggi solo da Monotremi come l’ornitorinco.
Da 166 milioni di anni questa linea rimase in buona parte indipendente rispetto a quella che ha portato ai mammiferi più noti e diffusi, aventi caratteristiche morfologiche e fisiologiche più avanzate, comparsi molto più recentemente.
Mammiferi che non erano stati ancora “inventati” (o creati… ?) nel momento (200 milioni di anni fa) in cui dai rettili Terapsidi si svilupparono i primi antenati degli attuali mammiferi (che poi si suddivideranno nelle linee evolutive che in cui inseriamo gli attuali Monotremi, Marsupiali e Placentati).

Per quanto riguarda gli uccelli, l’errore non viene da Nature (dove è ben evidenziato un albero filogenetico illuminante) ma dall’articolo sul Corriere di ieri, come dimostrato qui sotto …

[la biologia (evolutiva) è complessa … non tutti possono/dovrebbero spiegarla; sorge il dubbio che vogliano usarla per propri o altrui scopi; in questo caso non viene il dubbio che ci sia qualcuno dietro?]

Altre frasi invece sono originali … nessun biologo direbbe oggi, senza prove sperimentali, che “Un animale così strutturato non può essere la conseguenza di tante piccole mutazioni casuali  che si sono via via perfezionate per meglio adattarsi all'ambiente  né che “L'ornitorinco, nella sua originalità e stranezza, è una falsificazione vivente del gradualismo darwiniano e della selezione naturale considerata come "motore dell'evoluzione". 

Poco o nulla si sa dei 166 milioni di storia evolutiva dei monotremi, … delle loro gioie e dei loro dolori. Meglio si conosce la filogenesi dei mammiferi negli ultimi 70 milioni di anni e l’incredibile radiazione adattativa che ha permesso loro di colonizzare in poche decine di milioni di anni (…!) tutti gli ambienti terrestri abbandonati dai grandi rettili ...

Nell’articolo su Nature non si dimostra né si dice nulla di tutto ciò, anche se certo chi legge l’articolo del Sussidiario potrebbe attribuire a Nature le critiche al darwinismo che legge qui.

E se queste frasi venissero attribuite a PiatteIIi PaImarini, anche questa volta dovrebbe riprendere in mano la penna, come successe per il discusso articolo del 4/11/07 (“Le ultime scoperte «smontano» la teoria dell'evoluzione Darwiniana”) che trasse in inganno altri antievoluzionisti  … e richiese quindi una precisazione.
Sembra esagerata anche la frase “
dopo anni di sordina, il nome di Darwin riemerge prepotentemente sulla stampa specializzata e viene immediatamente rilanciato da quella divulgativa”.

La dichiarazione del biologo evoluzionista Dobzhansky impedisce ai biologi di dimenticarsi di Darwin,l nonostante sia in gran parte superato, in quanto “nulla ha senso in biologia se non alla luce dell'evoluzione"
Corretto è invece dire
che “nelle scienze un evento falsificatore è più potente di tante verifiche” e che “si devono esplorare nuove piste per capire cosa produce la variabilità nelle forme viventi, fornendo poi alla selezione il materiale su cui , eventualmente, operare”.
La  biologia però non ha mai smesso di criticare Darwin, ma nonostante il grande impegno di migliaia di ricercatori, finora le sue principali ipotesi non sono stati falsificate ma piuttosto arricchite e ampliate, rendendo sempre più robusta la teoria evolutiva neodarwiniana.

Di questo si dovrebbe rendere conto il primo commentatore, il toscano Carlo, che sembra un sostenitore dell’ID USA, tanto che cita l’editoriale del Card. Schönborn sul New York Times (7/7/2005), criticato da molti scienziati, anche inseriti come religiosi nella stessa chiesa cattolica (P.Coyne, P.F.Facchini sull’Osservatore Romano il 17/1/06 e il 14/2/08, F.Ayala, K.Miller).
Sconcertato invece (o forse ironico?: “
Peccato, mi aspetto sempre molto da Il Sussidiario!”) appare Luca, il secondo commentatore, a cui l’autore è costretto a rispondere invitandolo a provare a capire gli articoli originali e a “non dare per scontati criteri come il gradualismo evolutivo [e Gould?!] e la selezione naturale come "motore dell'evoluzione".

Se è onesto ma soprattutto se riuscirà a leggere e capire l’articolo di Nature e i riferimenti bibliografici citati, Luca dovrebbe tornare sul sito a dire che …. nessuno dei punti principali sollevati nei due commenti si basa sull’articolo degli scienziati che hanno studiato l’ornitorinco! 

 [L’HA FATTO!!! Grazie!! Bravo!! Non si devono lasciare soli gli evoluzionisti! Ha confermato che le parti importanti dell’articolo non riportavano l’articolo originale su Nature o sul Corriere, ma erano dettati da preconcetti ideologici antievoluzionista: “qualsiasi lettore imparziale non può non ravvisare in questo commento una sostanziale opacità del rapporto tra fatti documentati, titolo ed obiettivo reale.”]. 

Che la citazione degli uccelli sia errata già nell’articolo sul Corriere di ieri è evidente, dato che nell’articolo originale si legge proprio: “We report here that sequence characteristics of the platypus genome show features of reptiles as well as mammals” ma anche, nell’abstract iniziale, “This monotreme exhibits a fascinating combination of reptilian and mammalian characters”; gli uccelli infatti sono una fase evolutiva originata da un’altra linea evolutiva dei rettili.

[E’ poi sempre importante invitare tutti quelli che discutono di evoluzione e di intelligent design USA  a verificare alla fonte e personalmente come abbiano dimostrato che l’ID non è affatto scienza in quanto si basa su una strategia contro la scienza e il progresso delle conoscenze e su una truffa].

PS: L’occasione dell’articolo su Nature è eccezionalmente utile per stimolare alla conoscenza del processo in cui si inserisce anche questo incredibile animale, che è infatti una delle tantissime prove viventi della potenza creativa dei processi evolutivi scoperti e dimostrati dalla cultura occidentale in cui siamo inseriti e da cui traiamo quotidianamente enormi vantaggi.
E’ importante sottolineare ancora positivamente il fatto che
 l’articolo su “Il Sussidiario” non nega il fatto dell’evoluzione (non è facile per tutti scrivere “la composizione del suo genoma lo indica come esito di un insieme di discendenze evolutive” …); senza dimenticare che comunque un documento vaticano (dal paragrafo 63) lo confermava già nel 2004 [nessun cattolico lo cita e sembra conoscerlo … nonostante sia archiviato e consultabile nei siti web vaticani].

Ricordo inoltre, ed è sconcertante, che mons.Ravasi nel 2005 aveva detto chiaramente   se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”.

·         PPS: questo articolo viene ripreso (senza i commenti allegati) anche in un altro sito cattolico, come qui

 

11/5/08-IT

·         Sul Corriere un articolo di PiatteIIi PaImarini  (“Natura Appena conclusa la mappatura del genoma. Ecco le sorprese dell'animale più strano”).  Uno cerca di chiudere un occhio sul sottotitolo (“L'ornitorinco sconfigge Darwin”) poco coerente ma soprattutto offensivo per un commento ad un articolo (“The platypus genome”) che ha richiesto un sacco di lavoro e di soldi e che è comparso addirittura sulla rivista Nature; quando poi si incontra la prima frase (“L'ornitorinco è la dimostrazione che perfino il Padreterno ha un sense of humour”) proprio non si riesce a capire se si tratta della presentazione al pubblico inesperto di un articolo originariamente pubblicato da Nature o dall’Osservatore Romano.
Per fortuna l’umorismo (?) poi lascia il campo alla descrizione dei risultati della ricerca, pubblicata su una delle maggiori e più autorevoli riviste scientifiche.
Strano però anche il finale, purtroppo, che sembra riprendere la frase iniziale e il sottotitolo, ma che sembra non fare riferimento agli articoli commentati:
 Il segreto, ancora largamente [?] misterioso, risiede senz'altro in proprietà interne, nell'organizzazione dei sistemi genetici, non nella selezione naturale. La selezione naturale della teoria darwiniana classica può agire solo su quello che le complesse interazioni della fisica, la chimica, l'organizzazione interna dei sistemi genetici e le leggi dello sviluppo corporeo possono offrire” …
Sarebbe interessante capire quali siano stati gli effetti sui lettori  … di un articolo su una ricerca sull’evoluzione biologica impacchettato fra due frasi apparentemente antievoluzioniste, sempre che siano comprensibili (nessuno oggi attribuisce valore se non storico alla
teoria darwiniana classica, per cui è lecito chiedersi se l’ultima frase magari cambierebbe di significato se il riferimento fosse ai meccanismi evolutivi neodarwiniani… J).

Preoccupano un po’ gli errori (di traduzione?) che riguardano gli uccelli, che l’articolo originale indica chiaramente (anche in un grafico!) come comparsi  in un momento diverso e su un’altra linea evolutiva!: “Anche al livello genetico fine, si identifica un misto di discendenze, da altri mammiferi, certo, ma anche dai rettili e dagli uccelli. I cromosomi sessuali, per esempio, sono derivati evolutivamente dagli uccelli”.

Speriamo che, come è successo con l’articolo del 4/11/07, le aggiunte antidarwiniane di un fisico che comunque nell’evoluzione ci crede non attirino commenti di ammiratori esaltati da tanto coraggio; interventi  che poi richiedono, come era successo l’anno scorso dopo un articolo osannante di Sermonti, un ulteriore articolo per spiegare … che non era stato capito bene   

[Spiace anche vedere così sminuiti i risultati di ricerche costosissime, anche se, pensando a come vengono distribuiti ad altre categorie (camionisti, Alitalia, ecc.) i fondi inizialmente previsti per la ricerca, ricorda la favola della volpe e dell’uva (acerba)].

Dell’articolo di Nature e di quello sul Corriere si parla anche nei blog Leucophea e Progetto G.Galilei, con alcuni commenti (e un link ad una recente intervista – 9/5/08 - con PiatteIIi PaImarini).

Qui l’articolo sul blog Pharyngula, con alcune delle migliori immagini dell’articolo su Nature.

 

10/5/08-IT

·         Sul Manifesto un articolo (“... E DIO RICREO' SATANA UN FILM CONTRO SCIENZA“) sintetizza quello che sta avvenendo negli USA sul problema del creazionismo. In particolare si racconta del tentativo fallito in Florida di far passare una legge che avrebbe voluto difendere il diritto (?!) di un docente di scienze di insegnare anche il creazionismo, e il fatto che sia uscito nelle sale il film creazionista “Expelled”.

 

9/5/08-UK

·         E’ inevitabile rimanere senza parole di fronte alla efficace contestazione fatta da R.Dawkins ad un giornalista inglese, John Humphrys, che avrebbe voluto avere la sua opinione su una dichiarazione su fede e ragione (in verità non proprio aggiornata alle ultime tendenze vaticane …) fatta dal cardinale cattolico inglese Murphy-O’Connor in una precedente intervista alla BBC.
L’audio delle due interviste è disponibile nel sito web di R.Dawkins (“
Richard Dawkins interviewed by John Humphrys on Cardinal Murphy O'Connor”) e merita davvero di essere ascoltato.
Il cardinale inglese (CATTOLICO!) aveva sostenuto (audio) che “if you go just by reason, I think, without faith, without belief in God, you can imagine, for instance in the last century, some of the faith(less), or supposedly faithless societies - people, whether it's like Hitler or Stalin, bringing up - having a country in which, if you like, a God free zone, a dictatorship ruled by reason, and where does it lead? To terror and oppression”.

·         Dawkins (audio) si rifiuta di esprimere la sua opinone su un’intervista in cui si presentano concetti poco chiari, non dimostrati e nemmeno contestati ("I'm astonished that somebody could spend 5,000 words saying absolutely nothing at all") e insiste sul fatto che il giornalista, noto per un atteggiamento di solito aggressivo verso i politici, a cui chiede di motivare le loro opinioni, non si sia comportato allo stesso modo con il cardinale. Dawkins riesce addirittura a far ammettere al giornalista che queste domande curiose non si fanno a chi ha la fede; l’affondo finale di Dawkins (giustamente ben contento che il giornalista si sia scavata la fossa ammettendo di accettare come normale che un religioso dica “io credo perché io credo” “I believe it because I believe it”) imbarazza il giornalista, che non può rispondere e interrompe l’intervista …

·         [ln’Italia la situazione è comunque peggiore: possiamo ricordare come la giornalista intervistatrice (?) non abbia contestato una dichiarazione addirittura antievoluzionista del card.Martino nel TG2 del 29/11/07] o come Marzullo a fine marzo 2008 non fosse imbarazzato a fare lui stesso terribili dichiarazioni antievoluzioniste (“lavaggio del cervello”!!) come premessa alla domanda da fare alla AIberoni]

·         Nel sito della BBC si trova anche un articolo “Respect atheists', says cardinal“; un commento alle dichiarazioni del cardinale anche sul sito del Guardian.

 

9/5/08-TR

·         Ottime notizie dalla Turchia: dovrebbe finire il “bombardamento” dell’Europa con libri creazionisti diffusi gratuitamente nelle scuole sperando che qualche distratto li metta in biblioteca (sono troppo belli e grandi per il cestino..!). 

Il creazionista turco A.Oktar che li scrive e li pubblica (più noto in Europa e nel mondo con il nome di battaglia creazionista di  H.Yah ya) ha avuto infatti una condanna a  tre anni di prigione.

Non è la prima volta: aveva già avuto una condanna a 9 mesi di carcere, scontata secondo lui in un settore sbagliato (“I am a writer and researcher, and I still cannot understand why I was among psychiatric patients”) .
Lo riferisce un articolo della
Reuters (“Turkish Islamic author given 3-year jail sentence”) senza fornire però spiegazioni utili per  capire quali siano le accuse; un quotidiano spagnolo riporta notizie sul fatto che gestisse con metodi discutibili una setta con efficienti, ma poco islamiche, procedure di reclutamento.

Improbabile invece, trattandosi di un paese musulmano, che le accuse riguardassero il creazionismo, che nel suo paese non è certo malvisto (come in Italia, anche qui ne è previsto l’insegnamento nelle scuole fin dai primi anni; solo che non è facoltativo come da noi).

Strano che solo un mese fa la Turchia avesse bloccato  (“Ban on Google Groups”) alcuni settori di Google e YouTube dove si criticava proprio Adnan Oktar! D’altronde l’anno scorso A.Oktar riceveva i giornalisti sul suo yacht nel Bosforo.

 

9/5/08-ITA

·         Dall’Italia alcune notizie:

·                                   un governo con molti avvocati e con pochi “cattolici doc” rispetto a quanto qualche cattolico si sarebbe aspettato (Famiglia Cristiana addirittura sottolinea che sarebbe la prima volta che succede: “Non era mai accaduto nella storia della Repubblica, da De Gasperi a Prodi”, mentre CL non se ne preoccupa). Questa forse potrebbe essere una buona notizia per chi si occupa di scienza e di evoluzione biologica: l’esperienza con il ministro Fioroni e soprattutto con i suoi consulenti ha permesso di verificare che avevano paura, più della Moratti, di citare Darwin; avevano tolto anche il nome di altri grandi scienziati dai programmi scolastici …
Ci mancava solo, e lo stesso direttore di Avvenire rimane spiazzato (“
E adesso che cosa c’entra Capezzone col partito azzurro?”) la nomina a portavoce di FI dell’ex-segretario radicale.

·                                   una conferenza seria oggi alle 14 sulla scienza a Torino alla Fiera del Libro  (A che punto è la scienza italiana?, con Pievani, Boncinelli, Bellone, Nowotny) e un’altra altrettanto seria domenica 11 a San Benedetto del Tronto con Roversi e Cianciullo (“Sulle tracce di Darwin: l’evoluzione del paesaggio”)

·                                   Il direttore dell'INMM (Pietro Calissano) parteciperà anche al seminario "Sulle tracce di Darwin" (13 maggio ore 19,00, Bioparco Roma con Manzi, Roversi, Bozzoni), per rispondere alle grandi domande sulla teoria dell'evoluzione, nell’ambito delliniziativa regionale “Apriamo la mente. Festival del pensiero scientifico”

·                                   una conferenza creazionista (“Darwin e l’evoluzionismo. Verità scientifica o superstizione?) sempre a Torino il 17 maggio, dopo altre recenti iniziative simili a Milano, Varese (in una sala parrocchiale?! “se non sei ancora rassegnato a discendere da una scimmia è necessario partecipare alla conferenza”?! ), Rimini (qui la pubblicità in un sito leghista), Trento. [Superstizione? Ma come si permettono?]

 

9/5/08-USA

·             Dopo la Florida anche l’Alabama ha perso per strada la legge che doveva proteggere la libertà dei docenti di insegnare anche il creazionismo come ipotesi alternativa a quella evoluzionista basata sulla selezione naturale.

·             Dopo l’ottima recensione negativa di Ken Miller sul Boston Globe di due giorni fa (“Trouble ahead for science“) è uscita anche una dettagliatissima recensione di 33 pagine di Jeffrey P. Schloss del Center for Faith, Ethics, and Life Sciences e una di Frank Percival, Professor of Biology; ambedue sono docenti in un college privato cristiano, il Westmont College. La recensione di Schloss non è piaciuta affatto (“I am afraid Jeff Schloss’ contribution seems designed to confuse people of faith”) a quelli del Discovery Institute, che però forse lo conoscevano bene (“Discovery exFellow weighs in lightly on Expelled”); probabilmente anche Schloss conosceva bene quelli del Discovery Institute! 

·             negli USA  c’è qualcuno che anche ai piani alti (culturalmente parlando) comincia a preoccuparsi. Un articolo su Science (“States Push Academic Freedom Bills“) infatti riassume gli eventi che riguardano la nuova strategia messa in atto dai creazionisti negli stati della Bible Belt: si passa per i paramenti invece di passare in modo istintivo per i distretti scolastici, con la certezza di finire in tribunale, come è successo per i creazionisti dilettanti del distretto scolastico di Dover (un milione di dollari di spese processuali a causa della causa persa … non avendo seguito i consigli del Discovery Institute).
Ora la strategia passa quindi dall’alto, dalla politica: approfittando dell’ignoranza dei deputati dei singoli stati, si fanno approvare leggi ipocritamente riferite alla “libertà accademica” di insegnare ipotesi alternative …

Non si parla più come prima di religione o di libertà religiosa … ma queste leggi (che sembra passino con molta facilità e perfino con maggioranze elevate) servono proprio per poter insegnare a scuola come scienza anche ipotesi indimostrabili e inverificabili come il creazionismo; e senza il rischio di essere accusati di introdurre temi religiosi.

NB: Questa iniziativa rientra nella strategia ventennale dei creazionisti USA (la famosa “wedge strategy”, delineata nei primi anni 90 dal Discovery Institute … e il risultato sembra ora meno lontano. Avendo trovato il punto in cui inserire questo cuneo anche gli obbiettivi sembrano loro più vicini… e non è improbabile che possano trovare anche in Europa qualcuno che sl lascia convertire alle loro idee…:

Governing Goals

·   To defeat scientific materialism and its destructive moral, cultural and political legacies.

·   To replace materialistic explanations with the theistic understanding that nature and hurnan beings are created by God.

Tutte le leggi comunque prevedono una verifica dei testi adottabili a livello dei distretti; non è quindi automatico che dappertutto si creino maggioranze a favore della “libertà accademica  (?) di insegnare il creazionismo, ma sicuramente sarà difficile, con questa copertura legislativa, finire in tribunale ed essere condannati per aver introdotto temi religiosi nella scuola…
Se le preoccupazioni di Ken Miller esposte ieri nell’articolo sul
Boston Globe (“Trouble ahead for science“) si materializzeranno, ci sarebbero buone prospettive per la biologia europea…J
Visto però che i fondi per la ricerca in Europa (e soprattutto in Italia) sono scarsi, le buone prospettive potranno riguardare soprattutto … i biologi europei, che potranno approfittare dello scarso interesse e dell’ignoranza per la biologia nei giovani USA. [Si consiglia quindi di studiare bene l’inglese…]

 

8/5/08-IT

·         Sul Manifesto un articolo di Massimo Pigliucci, biologo evoluzionista ma anche filosofo (romano di origine, ma ormai da tempo a Stony Brook, New York) sul rapporto fra religione e scienza: (“Caso, proiezione o evoluzione? All'origine dell'homo religiosus).

·         Un altro articolo, sempre oggi sul Manifesto, parla di un progetto di ricerca europeo ben finanziato (“due milioni di euro della Comunità europea, appena stanziati per il progetto  Explaining Religion”) e alla ricerca di una spiegazione scientifica del fenomeno religioso (“Quegli scienziati alla ricerca di dio”). Il progetto, coordinato da Harvey Whitehouse del Centre for Anthropology and Mind del’Università di Oxford coinvolge una decina di dipatimenti universitari di Antropologia e Filosofia di varie università europee. Interessante vedere i progetti di ricerca e leggere gli articoli che parlano del progetto, comparsi su New Scientist e sull’Economist. In quest’ultimo articolo, prima si ricorda quanti lilioni di euro costa il CERN e poi si evidenzia come:

 The €2m, by contrast, will be spent on the search for God Himself—or, rather, for the biological reasons why so many people believe in God, gods and religion in general. “Explaining Religion”, as the project is known, is the largest-ever scientific study of the subject. It began last September, will run for three years, and involves scholars from 14 universities and a range of disciplines from psychology to economics. And it is merely the latest manifestation of a growing tendency for science to poke its nose into the God business. Religion cries out for a biological explanation. It is a ubiquitous phenomenon— arguably one of the species markers of Homo sapiens—but a puzzling one. It has none of the obvious benefits of that other marker of humanity, language. Nevertheless, it consumes huge amounts of resources. Moreover, unlike language, it is the subject of violent disagreements. Science has, however, made significant progress in understanding the biology of language, from where it is processed in the brain to exactly how it communicates. meaning. Time, therefore, to put religion under the microscope as well”.

Da notare che, pur essendo il progetto di ricerca coordinato dall’università di Oxford, R.Dawkins noto “evangelista” dell’evoluzionismo della stessa università, secondo l’ICR, non è fra i partecipanti, tuti esperti di filosofia o di antropologia culturale; è auspicabile che qualcun altro impari però da lui come farsi notare dai mezzi di comunicazione di massa …

 

8/5/08-USA

·         Che invidia … come si divertono ultimamente negli USA … il modesto risultato commerciale del film “Expelled”, le incredibili gaffe dell’interprete che pensa che gli scienziati siano solo quei nazisti che gli hanno ucciso i parenti, e il successo mediatico imprevisto di alcuni contrasti di successo fra coraggiosi evoluzionisti e gli autori del film hanno stimolano ad aumentare il livello di creatività nel comportamento degli evoluzionisti.
Jason, un matematico gestore di un blog chiaramente evoluzionista (EvolutionBlog) approfitta del fatto che il film “
Expelled” insista su un’inesistente penalizzazione dei creazionisti in ambito scientifico universitario (si penalizzano infatti da soli …) simula un outing da creazionista (“What I Really Think”) in seguito al raggiungimento  di un posto di ruolo  (“Tenure!”) all’università …  Jason cambia anche per un giorno il nome al suo blog in !!!CreationBlog!!!

Oggi informa (anche chi ci aveva davvero creduto) … che “Okay, Joke's Over...”. La pagina in cui finalmente può dire quello che pensa dei cattivi atei darwinisti che l’hanno costretto a recitare il ruolo dell’evoluzionista per fare carriera … è davvero impagabile (e sarebbe da tradurre …).
Peccato che in Italia, con tutti i creazionisti/evoluzionisti poco convinti che ci sono perfino nelle facoltà di scienze (dove non c’è solo biologia…) … non c’è molto da ridere …

·         Evocato da uno dei produttori del film, che nell’intervista (14/4/08: “A Conversation with Expelled's Associate Producer Mark Mathis.”) con la redazione di Scientific American aveva spiegato ingenuamente come la sua presenza avrebbe rovinato il film (“Ken Miller would have confused the film unnecessarily”), interviene con un bell’articolo anche Kenneth Miller, un cattolico biologo evoluzionista universitario.
Pochi ma chiari sono i concetto i concetti che evidenzia nel preoccupato articolo sul
Boston Globe (“Trouble ahead for science“); le sue preoccupazioni, note da tempo, dovrebbero preoccupare anche in Italia, dato che anche qui c’è chi segue la stessa strategia dell’Intelligent Design USA, ed anzi continua a raccontare bugie.

La preoccupazione di Miller (simile a quella di F.Ayala e di F.Collins!) è che a causa della strategia del Discovery Institute “Popular culture is gradually turning against science”. Il biologo evoluzionista sa bene che "Intelligent Design," the relabeled, repackaged form of American creationism, has always had a problem. It just can't seem to produce any evidence. No data, no science, no experiments, just an attempt to sneak a narrow set of religious views into US classrooms.  Non è difficile da tradurre:  nessun dato, nessun esperimento: questa non è scienza, ma ragionamenti non dimostrati e non dimostrabili che solo un “ampliamento della ragione” può ritenere utili.

Addirittura, come  Ken Miller dimostra, anche molti dei fatti che dovrebbero giustificare il film sono falsi: nessuno è stato espulso dall’università a causa delle critiche all’evoluzionismo (come facilmente dimostra la permanenza di Behe all’università).
Piuttosto, e Miller lo ricorda, “neither Steinberg nor any of the other people featured as martyrs in "Expelled" lost jobs as a result of their advocacy of Intelligent Design, while many others who supported evolution have”.
Miller dimostra anche molto bene come R.Dawkins (un evoluzionista  ateo) sia stato usato provocatoriamente per nascondere il fatto che negli USA ci siano, oltre ai tre evoluzionisti cattolici (citati qui ma non nel film), almeno 50000 scienziati che la pensano diversamente:

40 percent of the members of the American Association for the Advancement of Science profess belief in a personal God. Stein, avoiding these 50,000 people, tells viewers that "Darwinists" don't allow scientists to even think of God”.

Miller dimostra anche la falsità della connessione fra Darwin e Nazismo, e invita a non dimenticare l’antisemitismo di Martin Lutero e dei popoli europei che per secoli hanno isolato gli ebrei nei ghetti.
Miller poi riprende la spaventosa dichiarazione di Ben Stein in un’
intervista (al minuto 28 si sente: “Science leads you to killing people”) e conclude con una preoccupazione:

Stein is doing nothing less than helping turn a generation of American youth away from science. If we actually come to believe that science leads to murder, then we deserve to lose world leadership in science. In that sense, the word "expelled" may have a different and more tragic connotation for our country than Stein intended.”

Il fatto che in Italia ci sono propagandisti dell’Intelligent Design che sembrano ignorare questi fatti e questi imbrogli ben documentati fa sorgere il dubbio che anche qui da noi si vogliano contrapporre alla scienza idee “senza dati, senza ricerca, senza esperimenti, senza scienza”, semplicemente chiedendo che si smetta con la separazione fra scienza/ragione e religione/fede, che fino a poco fa andava bene.

Come? Indebolendo la ragione, allargandola un po’, in modo da poter far diventare “ragionevoli” anche pensieri e fatti non verificabili, come la famosa teiera orbitante di Bertrand Russell!. Behe al processo di Harrisburg nel 2005 era  stato molto chiaro: secondo la sua definizione di scienza anche l’astrologia lo era.

PS: sembra proprio che Ken Miller ignori che lo stesso Ben Stein nel 2002 avesse scritto per Forbes un articolo (davvero profetico!) How to Ruin American Enterprise”. Se ne parla, sconcertati da tanta incoerenza, nel blog Pharyngula.

 

Okay, Joke's Over...

 

7/5/08-IT

·         Interessante articolo su Lab Times dal titolo Evolutionary Biology in Europe. Vengono presentate le graduatorie dei paesi europei per quanto riguarda il numero di articoli e le citazioni nel campo della biologia evolutiva. L’Italia, al nono posto, non se la passa male, ma  comunque sconcerta il confronto con la Spagna, un tempo su livelli comparabili ma ora al quarto posto. Una migliore gestione della ricerca, ma anche investimenti…
Ci sono graduatorie anche dei 30 più importanti ricercatori europei. Interessante vedere un paio di ricercatori di Antropologia evoluzionistica, Pääbo e Stoneking, ambedue del Max Planck-Inst. Evol. Anthropol. di Leipzig, una struttura recente che, grazie ad ampi finanziamenti, ha raccolto alcuni dei migliori ricercatori del mondo in questo campo.   

Più imporante comunque far notare cosa significhi la ricerca scientifica in campo evolutivo: migliaia di articoli che contribuiscono al progresso scientifico, migliaia di tasselli per creare il mosaico della scienza attuale, con contributi che arrivano da vari paesi e varie generazioni di ricercatori, ognuno dei quali fornisce un suo contributo allo sviluppo delle conoscenze, ottenuto criticando, verificando, integrando e modificando le scoperte dei ricercatori precedenti. Non ci sono dogmi né verità da difendere, soprattutto quando non risultano più necessarie o utili.

 

7/5/08-IT

·         [da Zena News]: Oggi, alle 17 alla Sala di Letture e Conversazioni Scientifiche di Palazzo Ducale di Genova si terra’ il terzo e ultimo appuntamento con la rassegna "Intervista con la Scienza"
organizzata dall’Associazione Amici del Festival della Scienza. Il filosofo della scienza ed epistemologo T.Pievani (Universita’ di Milano Bicocca) presentera’ al pubblico il libro da lui curato e recentemente pubblicato da Laterza "I taccuini di Darwin". Le domande saranno a cura di Dino Moretti dell’Associazione Amici del Festival della Scienza.

 

7/5/08-VA

·         Oggi viene consegnato il favoloso (820.000 sterline!)  Premio Templeton (il Nobel della Teologia …) ad un teologo e fisico cosmologo polacco, P.Michal Heller. La Radio Vaticana (“Le congratulazioni del Papa al sacerdote polacco Michal Heller insignito del premio Templeton 2008”) informa degli auguri papali (rivolti anche agli altri scienziati, almeno a quelli che si dedicano alla ricerca scientifica nel contesto del credo religioso”) e presenta, forse senza rendersi ben conto del significato delle parole usate, alcune opinioni di P.M.Heller, sostenendo che: ha più volte argomentato contro l’atteggiamento di chi ricorre a Dio per spiegare quanto sfugge alla scienza. Heller sostiene, ad esempio, che  l’obiezione dei creazionisti all’insegnamento della teoria evoluzionista di Darwin è “un grave errore”, poiché introduce un’opposizione “manichea” fra Dio e la casualità. Gran parte dei suoi scritti sono rivolti a sostenere la possibilità di conciliare conoscenza scientifica e religione”.
Non è ben chiaro se P.Heller sia stato informato del grave erroredell’intervento al TG2 del 29/11/07 di una autorevolissimo cardinale control’insegnamento della teoria evoluzionista di Darwin o della contrapposizione manichea” fra Dio e la casualità” citata spesso anche in dichiarazioni vaticane anche moolto autorevoli ma che presentano ancor oggi rappresentazioni caricaturali ed errate di una scoperta di ben 150 anni fa. Che il caso abbia nell’evoluzione un ruolo, che il papa nega, lo afferma, anche se senza cercare di darne una chiara dimostrazione, P.Heller nella sua intervista all’Avvenire del 5/4/08.
Interessante anche notare, nella breve
intervista, che secondo P.Heller (“Se qualcuno sostiene che i limiti della razionalità coincidono con i limiti del metodo scientifico, certo non c’è posto per la teologia, per la religione ed anche la filosofia”) la scienza non ha la subordinazione (alla filosofia e alla teologia) che comunque caratterizzava anche le dichiarazioni di GP2 nel 1996, pur favorevoli all’evoluzionismo:. Sia nel documento del 1996 che nel messaggio di oggi è evidente come i papi non considerino una scienza fuori al contesto religioso, nonostante questo obblighi a “ricorrere a Dio per spiegare quanto sfugge alla scienza”.   

 

6/5/08-IT

·         [da Pikaia]

Dal 21 al 30 maggio, cinque lezioni su diversi aspetti dell'evoluzione umana tenute dal prof. Bernard Wood presso il Lab.di Antropologia dell'Università di Firenze. Programma:

·     Mer 21 maggio – Evolutionary context of Homo sapiens

·     Ven 23 maggio – Hominin fossils: analytical methods

·     Lun 26 maggio – Taxonomy and systematics

·     Mer 28 maggio – Time and context

·     Ven 30 maggio – Reconstructing hominin phylogeny

 

6/5/08-USA

·         Nel sito del NCSEExpelled exposed” creato per contrastare la diffusione dello stupido film antievoluzionista “Expelled”, è comparso un altro video informativo, semplice  e chiaro, nell’ottica dell’approccio scientifico ad una realtà materiale come questa: "Look at the evidence". Questa volta si tratta della spiegazione, che già aveva dato addirittura Darwin, di come la sua teoria poteva spiegare anche la comparsa di strutture complesse come l’occhio, che i creazionisti e i seguaci della dottrina dell’ID, per ignoranza, pensano non possa svilupparsi da strutture precedenti.  O forse non lo pensano ma sanno che non ci vuole molto a farlo capire a chi non ha conoscenze di biologia. Questo video dimostra come non sono necessarie conoscenze molto approfondite per capire come non farsi truffare.

·         Su Catholic News Service un commento  (“God made pre-humans into people, Vatican newspaper says “) all’articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano di ieri

 

5/5/08-VA

·         Articolo di F.Facchini sull’Osservatore Romano (“Lapalissiano: l'anima spirituale non può derivare dalla materia“) sulle modalità e i tempi di intervento di Dio nell’evoluzione biologica, in particolare nella gestione dell’anima nell’ontogenesi e nella filogenesi umana.
E’ un estratto dell’ultimo libro pubblicato da F.Facchini: “
Le sfide dell'evoluzione. In armonia tra scienza e fede” (Milano, Jaca Book, 2008, pagine 176, euro 16). In questo estratto alcune opinioni interessanti, indimostrate e discutibilissime riguardano la gestione dell’anima sia per quanto riguarda la nostra specie o una specie nostra antenata (non si chiarisce bene come e quando sia successo, anche se è chiaro che alla Chiesa non interessa precisarlo: “occorre un concorso particolare di Dio nella formazione dell'essere umano, pur rimanendo le cause naturali che portano alla sua emergenza.”) che per quanto riguarda il singolo essere umano “Qualcosa di analogo avviene nella generazione umana con l'animazione che comporta un concorso di Dio creatore nella procreazione, non essendo l'anima trasmessa dai cromosomi dei genitori.  Qui la questione è ben più complessa in quanto non si chiarisce se anche in altre religioni l’anima non è nei cromosomi e se possono convivere anime di religioni diverse nello stesso individuo.
Angosciante davvero la frase “
In questa prospettiva la comparsa dell'uomo non può essere vista come un evento necessario, richiesto dal processo evolutivo”.   
Mi sembrava di aver capito dal Catechismo del 1992 che i 15 miliardi di anni fossero serviti per arrivare, attraverso un giro un po’ lunghetto (lo dicono sempre le mamme oneste e sincere che “non si può avere tutto e subito”) all’obiettivo finale, l’uomo. Pensare che qualcuno possa cambiare idea e premere il pulsante di STOP dopo 15 miliardi di anni non mi sembra molto ragionevole … anche se non è facile mettersi nei suoi panni …
Positivo, anche se non molto chiaro nel contesto, il giudizio critico verso l’ID (“Il ricorso a un intervento superiore non rappresenta una intrusione indebita nel campo della scienza - come nel caso dell'Id - ma è richiesto per spiegare la presenza dello spirito nell'uomo, che non può rientrare negli orizzonti e nei metodi di studio delle scienze empiriche
”)
Esiste anche una versione in inglese (“
An Interdisciplinary Look at Evolution”).

 

5/5/08-IT

·         E' da pochi giorni in edicola l'ultimo numero di Micromega, in due fascicoli, di cui il secondo esclusivamente dedicato alla biologia evolutiva e alla teoria dell'evoluzione. Tra gli articoli e i saggi pubblicati troverete un testo di Stephen J. Gould inedito in Italia.

 

4/5/08-IT

·         [da Pikaia] Venerdì 16 maggio a Reggio Emilia si terrà la conferenza di Mauro Mandrioli, ricercatore in Genetica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, dal titolo "Un disegno non molto intelligente. Il nuovo confronto di Darwin con il creazionismo".

Per arivare preparati (o in alternativa alla conferenza se Modena fosse scomoda - per pigrizia o per distanza), questa pagina web fornisce le informazioni necessarie a chiunque fosse davvero curioso di capire perchè (e da quando - esattamente dal 1987) dietro al Disegno Intelligente USA si nasconde solo il vecchio creazionismo biblico.

Consigliabile anche la visione (purtroppo in inglese) di un ottimo video sul processo e sulle davvero imbarazzanti scoperte che sono state fatte e dimostrate nel corso del processo (… libri corretti in pochi giomi con il programma Word, improbabili definizioni di scienza e di biologia, ecc.).

 

3/5/08-IT

·         In un blog si trova in data di oggi una strana intervista (privata?) a Zichichi (Tra Fede e Scienza - Intervista al Prof. Antonino Zichichi) , in cui si notano alcune frasi già presenti in un articolo sul Giornale del 20/1/08 e in un’intervista all’agenzia Zenit del 30/1/08, ma in cui sono presenti anche frasi originali,fra cui alcune che riguardano il suo giudizio piuttosto originale sulla biologia evoluzionistica e sulla teoria sintetica dell’evoluzione (infatti anche il Papa, a Regensburg, pensava che la biologia fosse  scienza … tanto che ne era molto invidioso!):

·        Per fare Scienza c’è bisogno di rigore matematico e riproducibilità sperimentale. È G.Galilei a insegnarci questo, altrimenti si resta fuori dalla Scienza di stampo galileiano. L’evoluzionismo esiste in molte specie viventi, ma non lo si può estendere all’uomo. Esistono centinaia di migliaia di forme di materia vivente. Una e una sola però risulta dotata di Ragione. L’evoluzionismo non sa descrivere come dalle innumerevoli forme di materia vivente prive di Ragione, com’è un albero o un’aquila, sia venuta fuori l’unica forma di materia vivente dotata di Ragione, cioè Noi. Sarebbe formidabile se qualcuno riuscisse a far diventare l’evoluzionismo Scienza

·        Tre big bang sono stati necessari per arrivare a noi. Il primo è quello che dal Nulla produce la materia inerte. Il secondo è necessario per passare dalla materia inerte a quella vivente. Il terzo Big-Bang deve spiegare come si passa dalla Vita alla Ragione. Che l’evoluzionismo esista in moltissime forme di materia vivente non autorizza ad estendere questa proprietà (evoluzione) a Noi in quanto abbiamo una proprietà (la Ragione) che non esiste in nessuna altra forma di materia vivente. Noi siamo esempio unico. Se dalla rondine passiamo all’uomo entra in gioco la sfera trascendentale della nostra esistenza”.

 

3/5/08-USA

·         La frase di Ben Stein sulla scienza assassina la si può leggere anche in un’intervista a un giornale cattolico USA, Christianity ToDay, nella sezione cinema, con un titolo che preannuncia il suo futuro ma anche il premio che riceverà oggi dalla rete TV MSNBC; “Ben Stein Is Expelled!;  è il minimo che gli può succedere: nell’intervista insiste su un concetto che permette di dubitare non solo della sua definizione di scienza, già usata nella sua intervista precedente:

And it doesn't scare me at all when scientists say, "Oh, but that can't be proved," because neither can any of the Darwinian hypotheses about how life began be proved. Anyway, I couldn't give a [profanity] whether a person calls himself a scientist. It doesn't earn any extra respect from me, because it's not as if science has covered itself with glory, morally,  in my time. Scientists were the people in Germany telling Hitler that it was a good idea to kill all the Jews. Scientists were telling Stalin it was a good idea to wipe out the middle-class peasants. Scientists were telling Mao Tse-Tung it was fine to kill 50 million people in order to further the revolution.

Sconcerta un po’ che l’intervistatore non cerchi di mettere ordine in tanta confusione. Fra l’altro, nei giorni scorsi in un blog USA era circolato l’elenco di chi a suo tempo aveva approvato la soluzione finale; e nessuno scienziato era presente nemmeno li’.

·         Ed arriviamo al premio: questa idea di Ben Stein della scienza mortifera sembra sia stata notata e non sia proprio piaciuta: in una trasmissione della rete MSNBC grazie a queste dichiarazioni riesce ad arrivare secondo fra i peggiori  del mondo (non si capisce se del giorno, della settimana o dell’anno…). Bella la faccia inorridita del giornalista che ripete la frase sulla scienza mortifera …

·         Come previsto, in Florida (lo raccontano i combattivi Florida Citizens for Science nel loro sito web) è decaduta per colpa di errori degli stessi promotori la legge che prevedeva di introdurre l’insegnamento del creazionismo biblico nelle scuole nell’ora di scienze. Sembra però difficile che questa proposta di legge riposi in pace definitivamente; prima o poi ricomparirà, come dicono nel loro blog : “I doubt they will rest in peace, though.” …; in Luisiana invece la legge avanza come previsto verso l’approvazione … se non succede … qualche miracolo J

 

2/5/08-USA

·         Nel sito del blog Pharyngula si trova il link ad un orribile fumetto in cui alla fine si condanna alle pene dell’inferno il protagonista, un ragazzo che crede all’evoluzione, insieme a “billion of others who believe we evolved fromm monkeys”.
Viene subito il dubbio che la condanna possa valere anche per i cattolici che credono all’evoluzione … una ricerca nel sito (probabilmente di un fanatico più che di una setta protestante…) permette di trovare anche un fumetto in cui si racconta come i cattolici, evoluzionisti o no, sono comunque condannati in quanto seguaci di “un falso sistema religioso”; il fumetto, anche in italiano, è intitolato “I cattolici sono cristiani?”. Chi volesse può informarsi meglio su questo fanatico molto poco ecumenico…  ma molto interessato al creazionismo biblico. Qui un libro (“The evolution handbook”) che verrà magari usato come supporto didattico se e dove la commissione didattica distrettuale lo concede.

 

1/5/08-IT

·         [da Pikaia] Un'interessante recensione del libro "Edge of Evolution: Search for the Limits of Darwinism" di Michael J. Behe, l'ultimo manifesto dell'Intelligent Design. Se si vuole leggere una splendida smentita di una certezza esposta da Behe nel suo libro, si vada a leggere il post di una giovane esperta di HIV, dove si fa notare che Behe usa nel libro proprio un’immagine che dimostra il contrrario di quanto stava scrivendo!

 

 


APRILE 2008                                                                                                                              

30/4/08-USA

·         Interessante documento ( An Apology for Support of Eugenics“) approvato dalla chiesa metodista USA per scusarsi dell’impegno davvero notevole che era stato messo ai primi del 1900 per sostenere pratiche eugenetiche che, ben prima della comparsa del nazismo, arrivavano fino alla sterilizzazione:

 as the Eugenics movement came to the United States, the churches, especially the Methodists, the Presbyterians, and the Episcopalians, embraced it. Methodist churches around the country promoted the American Eugenics Society “Fitter Family Contests” wherein the fittest families were invariably fair skinned and well off“).

Come si legge nella dichiarazione approvata oggi (e anche nella frase appena citata), il razzismo – che nessuno … sano di mente può certamente attribuire alla teoria sintetica dell’evoluzione - era una componente sempre presente, nonostante le premesse:

 Indiana passed the first forced sterilization law in 1907; eventually 33 states passed similar laws. Most used Harry Laughlin’s model law that provided for the sterilization of “feeble minded, insane, criminalistic, epileptic, diseased, blind, deaf, deformed, and dependent” including “orphans, ne’er do wells, tramps, homeless, and paupers.” Virginia passed in 1924 a sterilization law based on the Laughlin model and on the same day passed a law making marriage between a white person and a non-white person a felony”.

Riguardo alla relazione fra darwinismo e nazismo, questo documento sembra indicare invece diverse connessioni e quindi sembra attribuire responsabilità a scelte politiche fatte negli USA con un forte appoggio delle diverse chiese protestanti:

In 1933, Hitler’s Nazi government used Laughlin’s Model Law as the basis for their sterilization law that led to the sterilization of some 350,000 people”.

Impressiona leggere che le pratiche sono continuate fino in tempi recenti e quanto ampio sia stato il numero di persone coinvolte (e danneggiate dalle politiche eugenetiche):

   Sterilization of the allegedly mentally ill continued into the 1970s in several states, by which time about 60,000 Americans had been involuntarily sterilized”.

Per chi volesse approfondire: Image archive on the American Eugenics Movement

·         Sempre peggio con le dichiarazioni fatte nelle interviste da Ben Stein, autore e protagonista del film antievoluzionista  “Expelled”: “In an interview with the Trinity Broadcasting Network, Ben Stein said the following amazing thing in an interview with Paul Crouch, Jr.

Stein:   … I was thinking to myself the last time any of my relatives saw scientists telling them what to do they were telling them to go to the showers to get gassed … that was horrifying beyond words, and that’s where science — in my opinion, this is just an opinion — that’s where science leads you.

Sembra difficile credere che nessun familiare di Ben Stein abbia mai avuto bisogno di incontrare un qualche medico. E comunque gli scienziati di solito hanno camici bianchi e non camicie brune o nere.

Sembra difficile credere che queste dichiarazioni possano portare qualcuno a vedere il suo film.
Chi volesse sentire la frase con la sua opinione
 science leads you to killing people” la trova in questa intervista (al minuto 28); ricorda un po’ la definizione di “mortifero” attribuita a U.Veronesi in un indimenticabile articolo, poi contestato da uno scienziato cattolico, comparso sull’Avvenire il 14/9/06

·         Sempre riguardo al film “Expelled” su un blog ci si chiede come sia possibile che sia stato tagliato fuori dal film Michael Behe, l’unico biologo (biochimico) universitario presente nel gruppo dei principali esperti di Intelligent Design (“Why was Michael Behe expelled from Ben Stein's movie?”). Nelle risposte dei visitatori ci sono alcune possibili spiegazioni; forse è rilevante che lui creda nella dicendenza comune di tutti gli esseri viventi, mentre gli altri non ci credono (il blog di Dembski si chiama “Uncommon descent”, un titolo improbabile per chi nega di essere creazionista). 

Più probabile il fatto che in realtà lui rovinerebbe il principale messaggio del film: Behe infatti NON è stato espulso (expelled) ma mantiene il suo posto di ruolo nell’università … anche se i colleghi manifestano qualche perplessità nel sito web del dipartimento  ...:

The department faculty, then, are unequivocal in their support of evolutionary theory, which has its roots in the seminal work of Charles Darwin and has been supported by findings accumulated over 140 years. The sole dissenter from this position, Prof. Michael Behe, is a well-known proponent of "intelligent design." While we respect Prof. Behe's right to express his views, they are his alone and are in no way endorsed by the department. It is our collective position that intelligent design has no basis in science, has not been tested experimentally, and should not be regarded as scientific”. 

·         Sta avanzando con successo negli stati USA della Bible Belt la strategia dei creazionisti (coordinati del Discovery Institute) di usare una strada già usata, ma finora in modo scoordinato, contro l’insegnamento nelle scuole della teoria dell’evoluzione.
Dopo aver verificato sulla loro pelle che è stato pericoloso e costoso (un milione di dollari è costato il processo perso ad Harrisburg!) agire impulsivamente e in modo scoordinato (e senza consulenti esperti!) attraverso le commissioni che decidono i programmi scolastici a livello statale o distrettuale; ora fanno prima approvare dalle camere e dai senati dei diversi stati USA leggi che, nonostante il nome, dovrebbero invece garantire “la libertà di insegnamento”, o
academic freedom. 
Certo nei parlamenti statali è difficile incontrare qualcuno che, come capita ovviamente nelle scuole e nei comitati che si occupano di programmi, conosce il problema della didattica dell’evoluzione. I cittadini poi non possono certo denunciare (come è successo a Dover con la commissione didattica distrettuale) i loro deputati, dato che li hanno eletti.
Certo poi bisognerà agire localmente a livello dei distretti, ma si potrà lavorare con una copertura politica che eviterà almeno i danni economici, avendo trasformato una questione di scienza e di ignoranza in una questione politica.
L’obiettivo di queste leggi è di garantire, oltre all’uso dei testi scolastici approvati dalle commissioni didattiche, anche l’uso di testi che permettano di “presentare ipotesi alternative”, magari promettendo  che anche questi testi verranno approvati dalle commissioni didattiche distrettuali. Curioso il fatto che queste leggi indicano chiaramente che sono solo 3 i problemi scientifici che richiedono questa copertura politica: l’evoluzione biologica  i cambiamenti climatici e la clonazione.
Iniziative di questo tipo stanno avanzando quasi indisturbate (i sondaggi indicano una rassegnazione del 70% della popolazioni verso l’insegnamento di
tutte le ipotesi… e i deputati si adeguano)  in

·         Florida le procedure legislative sono iniziate ai primi di marzo; ora però la legislatura si sta concludendo e i conservatori hanno fatto un pasticcio, modificando alla camera un testo già approvato dal senato della Florida in un’altra forma, per cui probabilmente per ora non se ne farà niente, e i Florida citizens for science sono contenti.  La notizia nel sito del NCSE

·         Alabama: La notizia nel sito del NCSE

·         Michigan. House Bill 6027, La notizia nel sito del NCSE

·         Missouri:  Missouri's HB 2554. La notizia nel sito del NCSE

·         Louisiana: Senate Bill 733 (PDF), the so-called Louisiana Science Education Act, was unanimously passed by the Louisiana Senate on April 28 (dal sito del NCSE). Ad esempio qui si dice chiaramente c he: “A teacher shall teach the material presented in the standard textbook supplied by the school system and thereafter may use supplemental textbooks and other instructional materials to help students understand, analyze, critique, and review scientific theories in an objective manner, as permitted by the city, parish, or other local public school board.” Esi chiede che si discutano le “theories being studied including, but not limited to, evolution, the origins of life, global warming, and human cloning”.

Sembra di capire che comunque le autorizzazioni saranno poi gestite a livello locale, anche se scompaiono i rischi di processi e condanne in tribunale per chi vuole insegnare il creazionismo o il raffreddamento globale … Le leggi eliminano soprattutto il rischio che le proposte di iniziative per insegnare il creazionismo siano etichettate come in iziative religione;diventereanno infatti iniziative per spiegare meglio i dubbi nel caso si teorie discusse… La legge della Louisiana comunque prevede l’obbligo di definire le iniziative locali entro l’inizio dell’anno scolastico. Necessariamente.
Il giudice Jones aveva fatto unn processo esemplare per evitare che si spendessero soldi per altri processi; con questo trucco si dovrebbero comunque evitare i processi ma aumenteranno le discussioni nelle varie strutture decisionali locali.

·         Quello che sembra MOLTO spiritoso è che il meccanismo rischia  (il 50% degli americani è creazionista!) di mettere in moto un processo che Ben Stein, si’, proprio lui, aveva presentato come la peggior minaccia in un articolo del 2002 su Forbes: “How to ruin American Enterprise”. Vengono elencati 10 pericoli. Nel testo del primo si legge:

Do not expect students to know the basics of mathematics, chemistry and physics. Destroy the knowledge base on which all of mankind's scientific progress has been built by guaranteeing that such learning is confined to only a few, and spread ignorance and complacency among the many. Watch America lose its scientific and competitive edge to other nations that make a comprehensive knowledge base a rule of the society.”

L’ultima frase del decimo pericolo è la seguente:

As children learn to be stupid instead of smart, the national intelligence base needed for innovation will simply vanish into MTV-land”.

Difficile negare quanto questo articolo fosse profetico. Non si capisce però perché sia proprio Ben Stein a trovarsi a fare il lavoro sporco e che si metta insieme ai creazionisti a “Destroy the knowledge base on which all of mankind's scientific progress has been built “ e a fare in modo che “children learn to be stupid instead of smart “…

 

29/4/08-IT

·         Sull’Avvenire la recensione di un libro contro l’evoluzione e l’evoluzionismo che permette di capire quanto sia importante la mancanza dell’insegnamento dell’evoluzionismo nella scuola italiana. Già il titolo della recenzione fa accapponare la pelle, anche pensando che ilo titolo coinvolge responsabilità di altri oltre all’autore della recensione:  Processo a Darwin: teoria scientifica o mitologia pop?”. La recensione dimostra come il libro sia convincente per chi non ha probabilmente alcuna possibilità di verifica. Per questo si ritiene che la frase del libro più adatta al quotidiano della CEI come sintesi sia  L’ipotesi evoluzionistica è cioè una grande, colossale Chiesa che per essere creduta chiede costantemente di rinunciare alla ragione. Strenuamente la difende un nugolo di chierici dogmatici e clericali. Per questo noi non smettiamo mai di dirci fieramente laici, cioè liberi di guardare e valutare, e responsabili nel farlo.”. Valutazione del recensore è invece la frase “Una chiarificazione introduttiva su cosa sia da intendersi con gli (spesso abusati) concetti di «scienza» e «metodo scientifico», un «ripasso» della genesi storica della teoria evoluzionistica prima e darwiniana poi, una collezione delle incongruenze interne a quest’ultima, dei falsi della paleontologia moderna e delle prove che i discepoli elaborarono ad hoc per comprovare le posizioni del maestro.” 

Possiamo immaginare che cosa succederebbe se si dovessero recensire i Vangeli … probabilmente molti sarebbero i dubbi sulle “incongruenze interne”, sui “falsi” e sulle “prove che i discepoli elaborarono ad hoc per comprovare le posizioni del maestro”…
[Ancora auguri a mons.Ravasi, che sta preparandosi a festeggiare anche lui Darwin nel 2009 ... per fortuna sua sembra che lo faccia con una compagnia diversa …

Davvero “curioso” anche il fatto che solo pochi giorni fa (il 17/4/08) sempre sull’Avvenire ci fosse invece un articolo con un testo del teologo valdese F.Ferrario che difendeva Darwin… incoerenza o semplice ignoranza per colpa della scuola?]

[ Quello che davvero sconcerta è che nessuno scienziato o biologo cattolico si azzardi a protestare. Sarà una “Chiesa che per essere creduta chiede costantemente di rinunciare alla ragione”?]

L’ipotesi evoluzionistica è cioè una grande, colossale Chiesa che per essere creduta chiede costantemente di rinunciare alla ragione. Strenuamente la difende un nugolo di chierici dogmatici e clericali. Per questo noi non smettiamo mai di dirci fieramente laici, cioè liberi di guardare e valutare, e responsabili nel farlo.

29/4/08-USA

·         Fra i sempre più numerosi critici del film “Expelled” mancava l’Anti Defamation League (“the world's leading organization fighting anti-Semitism through programs and services that counteract hatred, prejudice and bigotry”).
Sorvolando sulla situazione abbastanza paradossale (Ben Stein, il principale interprete, animatore e difensore del film, è – o era - di religione ebraica… ), l’ADL sostiene che

The film Expelled: No Intelligence Allowed misappropriates the Holocaust and its imagery as a part of its political effort to discredit the scientific community which rejects so-called intelligent design theory. Hitler did not need Darwin to devise his heinous plan to exterminate the Jewish people and Darwin and evolutionary theory cannot explain Hitler's genocidal madness.

Using the Holocaust in order to tarnish those who promote the theory of evolution is outrageous and trivializes the complex factors that led to the mass extermination of European Jewry.

·         Sul New York Times un interessantissimo articolo (“Roving Defender of Evolution, and of Room for God“) su Francisco Ayala, biologo evoluzionista della prestigiosa Irvine University, con un passato da teologo domenicano spagnolo; attualmente, a 74 anni, è anche molto impegnato nella difesa dei meccanismi evolutivi accettati oggi da tutti i biologi evoluzionisti (anche se inserito in un contesto in cui l’evoluzionismo teista sembra comunque prevalere al momento opportuno…), con conferenze in molti ambienti diversi sia negli USA che in altre parti del mondo. Circola anche in Europa e in Italia dove tornerà (come biologo cattolico o come biologo evoluzionista?) in occasione del prossimo convegno sulla teoria sintetica dell’evoluzione nel marzo del 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
Il suo ultimo libro del 2007
(“Darwin’s Gift to Science and Religion”; qui il sito di Amazon con commenti e critiche) il suio evoluzionismo teista convive con giudizi favorevoli a Darwin e ai meccanismi evolutivi da lui scoperti, e farà certamente discutere se e quando arriverà in Italia. Basti pensare che ripropone l’idea di S.J.Gould (che però sembra meno convincente, se proposta da un teologo … rimane il dubbio che un vero teologo non ci possa credere)  dei due magisteri che non si sovrappongono  (NOMA: “Non Overlapping Magisteria”); contiene molti ragionamenti semplici ma comunque sconcertanti per una cultura cattolica a cui la biologia fa ancora paura; e questo nonostante fornisca le basi scientifiche della medicina, uno “strumento” che solo pochi provano masochisticamente a rifiutare (rischiando pure di essere giustamente accusati di omicidio! E questo nonostante la legge sembri giustificarli …).
Quel che più “preoccuperebbe” i cattolici in Ayala – se lo capissero… - è che, a differenza di molti altri, ha una indiscutibile preparazione teologica che impedisce di usare contro di lui le critiche che dovrebbero bloccare qualsiasi biologo che intenda difendere la scienza da obiezioni non dimostrabili ma ricoperte di teologia (come esempio si veda anche il recente articolo sull’Avvenire sulla conferenza del teologo valdese F.Ferrario a Torino; pur favorevole all’evoluzionismo darwiniano – e forse per questo nessun sito cattolico ha riprodotto finora questo articolo dell’Avvenire sull’evoluzione! - non accetta a priori le difese della biologia da parte di … teologi dilettanti; confermerebbe il dubbio che forse mai un cristiano potrà accettare quella non sovrapposizione, che lo stesso GP2 nega chiaramente anche nel documento del 1996 spesso citato, dove sostiene che la teologia deve poter certificare tutto, anche la scienza, come capitava ai tempi di Galilei).
Come si legge nel libro, Ayala negli ultimi 15 anni è comunque sempre stato in prima fila nella difesa dei meccanismi evolutivi scoperti e proposti inizialmente da Darwin, sia che si trattasse di processi negli USA (per i quali è spesso stato un ottimo e deciso testimone in difesa della scienza di fronte ad attacchi da parte di scuole private religiose; il caso più recente, tuttora aperto, è in California) che di attacchi da parte della chiesa cattolica, come l’articolo sul NYT (7/7/2005)
del card.Schönborn in favore della truffa dell’Intelligent Design; questo articolo suscitò una lettera di F.Ayala, L.M.Krauss e K.Miller al Papa (12/7/2005), che non ha mai avuto risposta.
Questo fatto ricorda come non riesca affatto a far capire ai cattolici che stanno seguendo una strada simile a quella percorsa masochisticamente nel caso di G.Galilei; il fatto che convinca solo altri scienziati risulta quindi abbastanza sospetto oltre che inutile.
L’articolo di oggi evidenzia l’arditezza di alcuni dei ragionamenti di Ayala, a cominciare da quello che consegue all’osservazione che sicuramente almeno il 20% degli embrioni viene abortito spontaneamente; forse è troppo pensare come lui che Dio sia il massimo abortista (“
Consider, he said, that at least 20 percent of pregnancies are known to end in spontaneous abortion. If that results from divinely inspired anatomy, Dr. Ayala said, “God is the greatest abortionist of them all. “), ma certo dimostra molto bene che la biologia dei cattolici (per i quali ogni zigote è un essere umano non solo potenziale) su alcuni punti cruciali abbia una base ideologica più che scientifica.
L’articolo mostra poi come distrugga – sono almeno quindici anni che lo fa – tutti i dubbi dei creazionisti che oggi si aggrappano all’Intelligent Design; un semplice dubbio su una teoria che è diventato, secondo alcuni, a sua volta una teoria (… però strana … è l’unica a non avere nemmeno un essere intelligente che ne rivendica la paternità).

” Dr. Ayala said he remained surprised at how many Americans believe the theory of evolution is contrary to belief in God, or that the theory is erroneous or even fraudulent.”
” And he dismisses the argument that it is only fair to
teach both sides of the evolution/creationism controversy. “We don’t teach alchemy along with chemistry,” he said. “We don’t teach witchcraft along with medicine. We don’t teach astrology with astronomy.”
Neither the existence nor nonexistence of God is susceptible to scientific proof, Dr. Ayala said, and equating science with the abandonment of religion “fits the prejudices” of advocates of intelligent design and other creationist ideas.”
Science and religion concern nonoverlapping realms of knowledge,” he writes in the new book. “It is only when assertions are made beyond their legitimate boundaries that evolutionary theory and religious belief appear to be antithetical.”

Interessante e intrigante anche l’ultima frase dell’articolo, che non chiarisce una domanda importante che qualcuno potrebbe farsi (anche e soprattutto il Papa) nei riguardi di questo ex-domenicano: Nevertheless, Dr. Ayala will not say whether he remains a religious believer. I don’t want to be tagged,” he said. “By one side or the other.”  [Speriamo che all’Avvenire non se ne accorgano…]

Molti dubbi comunque rimangono sulla sua intenzione di affidare ad una divinità aspetti importanti di un processo che la richiede, anche se depone a suo favore il fatto di non essersi reso disponibile, in un ambiente religioso integralista, per un’iniziativa che lo vedeva associato alla presentazione del film “Expelled”, alla presenza addirittura del protagonista, Ben Stein.

L’intervista permette di capire perché le interviste  a biologi evoluzionisti cattolici come F.Ayala e K.Miller non interessavano agli autori del film “Expelled; chi non lo capisse da questo articolo (ci sono anche esperti di comunicazione che notano il problema ma non se lo spiegano), può sentirsi o leggersi il dialogo fra uno dei produttori (Mathis) e la redazione di Scientific American (14/4/08: “A Conversation with Expelled's Associate Producer Mark Mathis.”). Mathis risponde infatti con ingenuita e sincerità alla domanda che gli pone un redattore “ma perché non avete intervistato Ken Miller?”.  La risposta dimostra come il film non sia affatto un documentario, come gli autori pretendono, ma un film politico con un chiaro marchio ideologico religioso e conservatore, ma soprattutto antiscientifico.

Un commento critico a quest’ultima intervista ad Ayala lo troviamo anche in un blog (“Ayala on Evolution and the Problem of Evil”).
Il problema del male e della morte – oltre ai tempi incredibili impiegati da un essere onnipotente per arrivare a creare quello che si dice avrebbe dovuto essere l’obiettivo iniziale…  non riesce infatti a convincere che ci sia un progetto, nè che questo progetto (questo sì “mortifero”…) possa essere gestito da un entità qualsiasi, nè che questa entità possa essere caratterizzata da sentimenti di benevolenza. Sicuramente sembrerebbe la pazienza la caratteristica che dovrebbe essere sottolineata maggiormente; difficilmente un essere (soprattutto se onnipotente) aspetterebbe 3,5 miliardi di anni per evitare di lasciare una prova evidente che “natura facit saltus”.  Forse non tutti hanno notato che I tempi dell’evoluzione biologica sono arrivati a questa scala dei tempi solo dopo gli anni ‘40, dopo la scoperta degli elementi radioattivi. 

Qui un commento di Massimo Pigliucci all’articolo.

Qui un’intervista a F.Ayala del NYT nel 1999.

·         Sulla National Review Online un articolo  (“A Blood Libel on Our Civilization; Can I expell Expelled?”)  sul film “Expelled” che viene interpretato come la prova di un impazzimento non solo del protagonista, Ben Stein, che un tempo l’articolista apprezzava, ma di tutto il creazionismo USA: “So what’s going on here with this stupid Expelled movie?”.
Viene fatto tutto l’elenco delle bugie e delle truffe legate a questo film, diligentemente tratte anche dal sito dell’NCSE (“Expelled exposed”) che viene assolutamente raccomandato. Si cita anche il libro
Creationisms Trojan Horse (di B.Forrest e Gross), che riporta anche la notizia poco nota di un falso convegno scientifico organizzato dal Discovery Institute nel 1999 in Cina, dove erano stati invitati veri paleontologi che avrebbero dovuto essere miscelati ai creazionisti del DI per  mimetizzarli e pubblicare insieme un volume.
Verso la fine la recensione mette a fuoco il problema, presentando da una parte la scienza

Our scientific theories are the crowning adornments of our civilization, towering monuments of intellectual effort, built from untold millions of hours of observation, measurement, classification, discussion, and deliberation. This is quite apart from their wonderful utility — from the light, heat, and mobility they give us, the drugs and the gadgets and the media. Simply as intellectual constructs, our well-established scientific theories are awe-inspiring

e dall’altra il film “Expelled”, rappresentato da Ben Stein

And now here is Ben Stein, sneering and scoffing at Darwin, a man who spent decades observing and pondering the natural world — that world Stein glimpses through the window of his automobile now and then, when he’s not chattering into his cell phone. Stein claims to be doing it in the name of an alternative theory of the origin of species: Yet no such alternative theory has ever been presented, nor is one presented in the movie, nor even hinted at. There is only a gaggle of fools and fraudsters, gaping and pointing like Apaches on seeing their first locomotive: “Look! It moves! There must be a ghost inside making it move!”The “intelligent design” hoax is not merely non-science, nor even merely anti-science; it is anti-civilization. It is an appeal to barbarism, to the sensibilities of those Apaches, made by people who lack the imaginative power to know the horrors of true barbarism. (A thing that cannot be said of Darwin. See Chapter X of Voyage of the Beagle.

E dopo un ultimo grido di allarme

And yes: When our greatest achievements are blamed for our greatest moral failures, that is a blood libel against Western civilization itself. What next, Ben?

l’articolo conclude con l’invito a Ben Stein a disertare, abbandonando i creazionisti e la loro masochistica battaglia contro la cultura occidentale:

For shame, Ben Stein, for shame. Stand up for your civilization, man! and all its glories. The barbarians are at the gate, as they always have been. Come man the defenses with us, leaving the liars and fools to their lies and folly.

Il continuo riferimento ai fanatici dell’Intelligent Design come “barbari” non può che ricordare che sul Corriere della Sera pochi giorni fa (il il 15/4/08) era invece Darwin ad essere chiamato “barbaro” da un filosofo cattolico (“ANTISERI: "INTESA POSSIBILE LA SCIENZA NON E' DOGMA")!

·         Il sondaggio infettato da 419.000 darwinisti è stato eliminato dal sito di “Expelled” su myspace; rimane pero’ nel sito dei sondaggi, dove si può ancora votare (!) e si legge un risultato molto apprezzabile: il 98% sono contrari all’insegnamento dell’Intelligent Design!!; in questo sito sono rimasti anche alcuni commenti invece  non apprezzabili da chi ha masochisticamente lanciato il sondaggio.

 

27/4/08-USA

·         Si conferma la richiesta di danni, da parte di Yoko Ono, a Premise Media, la casa  cinematografica che ha prodotto “Expelled”, per aver utilizzato una parte della canzone “Imagine” di John Lennon.
Che per un film creazionista non si siano fatti controlli seri delle procedure seguite forse non stupisce più di tanto...

Certo è che, dopo gli scherzi umilianti (anche se non dannosi) fatti dagli evoluzionisti, e in particolare da PZ Myers, autore del blog Pharyngula, la denuncia di Yoko Ono proprio non sarà stata apprezzata (“Ono! Another Lennon Lawsuit”).
Già il film va male e probabilmente verrà ritirato prima del tempo … ci manca solo che non raccolga abbastanza dollari da pagare i danni. Sembra che per altre canzoni usate nel film si sia richiesto e pagato l’uso, mentre questa procedura non è stata seguita nel caso di “Imagine” (forse pensavano che per una canzone anche contro i diritti di proprietà – “imagine no possessions” - non fosse necessario pagarli …? O sembra che davvero non ci siano problemi a riprodurla liberamente).
Qui (“
EXPELLED Producers to Yoko Ono: Let It Be”) la risposta a Yoko Ono dei produttori del film. Possiamo augurarci che, grazie a tutte queste disavventure, questo film non abbia la forza di attraversare l’oceano?

·         Sul Riformista in un articolo si racconta di come negli USA abbia successo un museo di storia … soprannaturale in cui si spiega come la terra sia stata creata 6400 anni fa, uguale a quella che noi vediamo oggi : “Il museo creazionista, dove la storia è soprannaturale“. Speriamo che l’Europa e l’Italia riescano a continuare a tenere i nervi (o meglio i neuroni) ben saldi e vitali … e non si lascino influenzare.

 

26/4/08-USA

·         [Dal blog di Dembski] Sulla rivista dell’Università di Stanford si può leggere la trascrizione di un dibattito fra Michael Ruse (“Darwinism has had a largely positive impact on society”) e  Richard Weikart (“Darwinism has had a largely negative impact on society”).
Weikart aveva scritto un grosso libro per attribuire a Darwin la colpa del nazismo, per cui la discussione arriva a parlare di questo problema. Purtroppo le opinioni sono quasi sempre contrastanti e non sembra che i due partecipanti al dibattito fossero nella stessa stanza, dato che non si vede traccia di un tentativo di trovare compromessi o di confrontarsi.

 

25/4/08-USA

·         I dispetti degli evoluzionisti agli autori del film “Expelled” continuano; l’ultimo riguarda un sondaggio on line inserito nel sito del film su myspace. Inizialmente, all’alba di oggi, quando c’erano un migliaio di voti, le risposte alla domanda proposta “l’ID deve essere insegnato nelle scuole?” aveva avuto il 75% di riposte positive (come si legge nella pagina “Crash this poll!” nel blog Pharyngula); dopo solo 10 ore dall’invito … le risposte positive su 370000 voti sono l’1,83; il 2,5% chiede cosa sia l’ID… il 95,5% è contrario… E la percentuale continua ad aumentare a vista d’occhio...  Al mattino del giorno 26/4 il sondaggio è stato bloccato con il seguente risultato: 410000 NO (98.51%) e 855 SI (0,20%) all’insegnamento dell’ID nelle scuole USA… J

·         Buone notizie anche dal Texas, come ci informa il sito del NCSE (“ICR fails to obtain certification in Texas“): “At its April 24, 2008, meeting, the Texas Higher Education Coordination Board unanimously voted to deny the Institute for Creation Research's request for a state certificate of authority to offer a master's degree in science education through its graduate school”. Un’indagine nelle università del Texas aveva dimostrato che il 95% degli universitari contattati era contraria all’autorizzazione al master dell’ICR. L’ICR potrà comunque fare appello e ripetere la richiesta.

 

24/4/08-ONU

·         Il giorno dopo che il geologo M.Tozzi sulla Stampa (“Noi dinosauri del pianeta dimenticato”) ha cercato di far capire in poche righe la relazione fra evoluzione biologica, ambiente e sopravvivenza della nostra specie, l’UNEP, l’organizzazione dell’ONU che si occupa di ambiente, presenta una relazione  Sustaining Life, How Human Health Depends on Biodiversity", in cui  si dimostra con decine di esempi quali rischi corre la nostra specie se si continuano a distruggere ambienti ancora poco conosciuti e in cui vivono specie animali e vegetali ancora poco conosciute; il libro, che uscirà in maggio, dimostra come queste specie animali e vegetali saranno certamente utili per garantire la nostra sopravvivenza … ma prima dobbiamo studiarle e per studiarle devono poter sopravvivere,
Si possono leggere alcuni esempi (
in inglese o in italiano) delle conseguenze future per la nostra salute dei danni che già oggi la nostra specie sta procurando alla biodiversità.
Spesso si parla della responsabilità della nostra specie verso la sesta estinzione di massa, in corso attualmente; se per le prime 5 estinzioni di massa si ipotizzano ovviamente solo cause naturali, per quella in corso è difficile chiudere gli occhi; solo non guardando, magari anche solo con il nostro pc, come sta cambiando la geografia e l’ecologia in tante parti del mondo si può ignorare quel che sta avvenendo. Questo documento dimostra come gli effetti potranno danneggiare anche la nostra specie.
I coordinatori della relazione vengono dalla Harvard Medical School, che ha creato un
sito web in cui si presenta la ricerca. L’ultimo capitolo è un appello all’azione rivolto ad ogni essere umano: “What Each of Us Can Do to Help Conserve Biodiversity”; da un po’ di tempo dai ricercatori che si occupano di problemi ambientali giungono appelli alla collaborazione per la gestione collettiva dei problemi e per fare pressioni sui governi affinché anche loro coordinino queste iniziative a difesa della biodiversità, moltiplicando i controlli sul commercio di prodotti che distruggono la biodiversità 
Purtroppo siamo (noi, ma anche i governi..) più abituati a rispondere agli appelli di chi guadagna sui consumi dei prodotti che distruggono molti degli ambienti che ancor oggi riproducono e conservano gran parte della biodiversità.
Informazioni su quanto la salute umana dipenda dalla biodiversità lo si può trovare anche nel sito web “Biodiversity and Human Health

 

24/4/08-IT

·         La notizia del film ideologico “Expelled“, antievoluzionista e filo-ID  arriva ancora una volta in Italia; in questo caso si tratta però della denuncia (“Yoko Ono contro un film per l'uso della canzone 'Imagine'”) degli eredi di Lennon per l’uso abusivo della canzone Imagine … possiamo immaginare che gli incassi del film, già non molto soddisfacenti e molto inferiori all’atteso, saranno destinati in parte a spese processuali e magari a ripagare i danni … non solo alla cultura “occidentale” ma anche a John Lennon.

 

24/4/08-USA

·         Continuano le polemiche attorno all’uscita del film di propaganda antiscientifica “Expelled”, che cerca di attribuire a Darwin addirittura la responsabilità del nazismo (come si sa sono sempre stati ben più favorevoli all’evoluzionismo gli inglesi … che invece il nazismo l’hanno combattuto …).  [Curioso in proposito scoprire che esiste anche la legge di Godwin (o reductio at Nazium) che predice guai per chi per primo faccia confronti con il nazismo (“The Comparison That Ends the Conversation“) …]. In proposito in un blog proprio oggi si confronta il testo originale di Darwin con quello presentato nel film per spiegare I trucchi usati per sostenere questa assurda responsabilità (“An Exemplar Of Exactitude”)

[Oltre alle denunce riguardo all’uso non autorizzato di video e musiche altrui, è interessante vedere come nel mondo scientifico USA si stia cercando di creare una reazione ragionevole ma efficace, che permetta ad ognuno di valutare l’intelligenza (scarsa) che sta dietro la dottrina dell’ID; rispetto all’Italia sembra che gli scienziati USA cerchino di non lasciare passare senza commenti, critiche e contestazioni i tentativi di passare alla popolazioni concetti superati o sbagliati o assurdi che riguardano problemi che gli scienziati ben conoscono; sembra che questo film stia fornendo una buona occasione ].

Il sito del NCSE presenta oggi anche un paio di video su come la realtà sia ben diversa rispetto ad uno dei temi centrali del film. Uno di questi video infatti riguarda il licenziamento della responsabile dei programmi di scienze del Texas, colpevole solo di non essere imparziale ma di aver … difeso la scienza: aveva inviato ad alcuni colleghi dell’ufficio un’e-mail che informava sulla prossima conferenza di una filosofa della scienza che aveva dimostrato come l’Intelligent Design fosse una truffa, Barbara Forrest!

·         Un elenco di recensioni sul film si trovano in una pagina del blog Panda’s Thumb, oltre che nel sito del NCSE.. Molte sono prevedibili (simplistic, heavy-handed” (The Hollywood Reporter); “bizarre, hysterical” (The Village Voice); “one-sided, narrow minded and intellectually dishonest” (Slant Magazine) , meno quella del Christianity Today: “The film shows that Intelligent Design should be on the table for discussion. But if you’re looking for ammo to argue your Darwinist friends under the table, look elsewhere.”.
Complessivamente le recensioni sembrano quasi tutte negative. Particolarmente autorevole e distruttiva sembra quella comparsa nel sito dell’MSNBC e scritta dal direttore del Center for Bioethics at the University of Pennsylvania (quindi ben informato sul processo di Harrisburg): tutta la recensione è una contestazione ai tanti punti falsi del film. Già il titolo dell’articolo è molto esplicito: “Intelligent design film far worse than stupid. Ben Stein's so-called documentary ‘Expelled’ isn't just bad, it's immoral“. In particolare l’autore nota il fatto sconcertante che in tutto il film non si spieghi mai che cosa sia l’ID … che il film difende, né si indichi – e questo fatto è davvero inaccettabile -chi sarebbe l’autore di questa inesistente teoria.
Non manca un avvertimento ai vari papi nel mondo: “Faith is faith.
Those who would save faith by arguing that it is ultimately to be treated as a branch of science are recommending saving the patient by killing him. That is exactly what "Expelled" wants you to do. And that is why mainstream religion should ignore this film.”
Ben fatta anche la recensione di L.Lebo (“Intelligent Design Propaganda Is Coming to a Theater Near You”) su Alternet, grazie anche al fatto che L.Lebo ha seguito come giornalista il processo di Harrisburg, che ha smascherato l’ID. 
Per  quanto riguarda l’Italia, per ora c’è stata solo una citazione della prossima uscita del film sul Foglio e sull’Avvenire, ma non sembrano ancora comparse valutazioni da parte di qualcuno che l’abbia visto.

 

23/4/08-IT

·         A Pavia, in vescovado, c’è stato oggi un incontro fra fisici di opinioni religiose diverse sul problema del rapporto fra scienza e fede. Amaldi, Piazzoli e Goggi (mentre il vescovo faceva – inizialmente – solo il moderatore e il distributore di bevande) hanno confrontato le loro opinoni sul ruolo (e il successo, non dimentichiamolo) attuale della scienza.
Per fortuna, nonostante una domanda provocatoria di Piazzoli, la biologia non è stata  usata dagli oratori invitati, in un contesto culturale poco adatto e in assenza di relatori competenti (le esperienze con Zichichi invitano infatti alla prudenza e al rispetto delle conoscenze e delle competenze).
Sconcertante pero’ il fatto che Amaldi abbia evidenziato come i fisici abbiano meno problemi con la religione (la fede) rispetto ai biologi. Ovviamente il problema così non è posto correttamente, per cui la soluzione non risulta subito evidente: infatti è il contrario!

E’ la Chiesa che ha molti più problemi con la biologia e l’evoluzione, che strapazza continuamente e in modo anche sgangherato e scoordinato; questo fatto è evidente quasi in ogni pagina di questa rassegna stampa, che dimostra, oltre ad una buona dose di paura, livelli individuali di conoscenza tendenzialmente scarsi ma anche altamente variabili.
E’ quindi molto più ragionevole supporre (ma è divertente notare che i teologi e i fisici non vedono nemmeno il problema) che alle orecchie dei biologi i ragionamenti dei teologi non risuonino affatto come musiche celestiali … e preferiscano appunto … starne lontani. Il biologo molecolare Francis Collins lo ha capito (e nel suo ultimo libro in favore
della teoria sintetica dell’evoluzione lancia un pressante invito alla Chiesa a  non “costringere i giovani alla terribile e inutile scelta di condannare il neodarwinismo, ormai confermato da una schiacciante evidenza scientifica”);  … un suo estimatore in Vaticano, P.Cantalamessa, lo ha subito fatto sapere al Papa inserendo questa frase nell’omelia. Nel novembre 2008 (al convegno vaticano SCIENTIFIC INSIGHTS INTO THE EVOLUTION OF THE UNIVERSE AND OF LIFE”).cominceremo a capire se è servito a qualcosa.
Il momento forse più emozionante del dibattito di Pavia è stato all’inizio, quando nelle parole di Amaldi (soprattutto) usate nella risposta alla prima domanda in discussione (quella sul motivo del rapporto un po’ disturbato fra scienza e fede cattolica) sono risuonate – probabilmente senza che nessuno le riconoscesse – le angosce che Giovanni Paolo II espose nella preoccupata
lettera spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne.
In quella lettera si proponevano però anche soluzioni ma, oltre ai contenuti della lettera, anche il ventennale, quest’anno, è stato bellamente dimenticato.

Potrebbero togliere questa lettera ormai inutile e imbarazzante dal sito della DISF. L’interesse è tale che ormai sembra addirittura essere l’unico sito web indicizzato che permette di leggerla. [Se e quando l’internauta don Giuseppe la toglierà … ci sono ancora un paio di siti vaticani che ne permettono la lettura … ma ne ho comunque una copia…]

Peccato.

L’aver seguito i suggerimenti presenti in quella lettera avrebbe aiutato molto mons.Ravasi sulla strada verso il convegno sulla teoria sintetica dell’evoluzione (marzo 2009).
Avrebbe aiutato molto anche gli evoluzionisti, che continuano a trovarsi fra i piedi improbabili ragionamenti (?) attribuiti (provocatoriamente?)  a “cattolici” come quelli pubblicati sul Corriere il 15/4/08: accusare Darwin di darwinismo … sembra un po’ eccessivo (o troppo facile?).
Poco chiara l’ipotesi sulle tre ragioni esposta a Pavia da Amaldi, che comunque non ha fatto capire quale delle tre sia la ragione che il Papa vorrebbe “allargare” per infilarci dentro anche i ragionamenti della teologia. Strano che nessuno dei partecipanti mostrasse di sapere di questa richiesta urgente e anche un po’ angosciata …
Sembra non abbia suscitato reazioni (forse appunto non è stata ben capito il recente tentativo del Papa di iniziare ad utilizzare maggiormente la ragione insieme alla fede …) nemmeno la proposta di Piazzoli di associare la ragione solo con la scienza e la fede solo con la religione. In effetti questa è la posizione tradizionale che il Papa vorrebbe modificare, ma forse non tutti l’hanno capito.
Nessuna reazione nemmeno davanti al consiglio di Amaldi di leggere il libro sull’anima del teologo laico Mancuso (che invece non era piaciuto per niente ai gesuiti che l’hanno criticato su Civiltà Cattolica: “
L’assenza quasi totale di una teologia biblica e della recente letteratura teologica non italiana, oltre all’assunzione più o meno esplicita di numerose premesse filosoficamente erronee o perlomeno fantasiose, conduce l’Autore a negare o perlomeno svuotare di significato circa una dozzina di dogmi della Chiesa cattolica.”)

·         Sul Corriere un dibattito (Scienza e morale, l'utopia del dialogo) fra Boncinelli e Severino sul rapporto fra scienza ed etica ma anche fra scienza e filosofia. Dialogo forse è un po’ troppo, per Boncinelli: “Oggi si parla tanto di dialogare. Ma un vero dialogo, non formale e con pieno intendimento delle ragioni dell'uno da parte dell'altro, è raro e difficile. Forse appartiene alle tante favole della modernità. Si parla in particolare di dialogo fra scienza e filosofia. Non so se la scienza possa dialogare con la filosofia, ma certo io non posso dialogare con i filosofi, anche i più vicini a me per formazione e convinzione, almeno con quelli che conosco, salvo pochissime eccezioni.”. Interessante il motivo (il successo della scienza) per cui Boncinelli dubita della possibilità di dialogo: “Ma se oggi nemmeno a uno scienziato è consentito dominare l'intera ricchezza della propria disciplina, come può pretendere la filosofia di comprendere addirittura il fenomeno scienza nel suo insieme?”

·         Sulla Stampa un breve ma bell’articolo di M.Tozzi   (“Noi dinosauri del pianeta dimenticato”) che riesce a legare fra di loro in un mix preoccupante (ma probabilmente solo per i miliardi di Homo sapiens delle future generazioni, che avranno qualche problema in più a sopravvivere senza alcune risorse indispensabili …) la tendenza della nostre specie a sottovalutare sempre più che è una specie quasi come la altre e che quindi rischia, come il 99% delle specie passate ... di passare a miglior vita, e i problemi dell’ambiente. Le frasi migliori:

·           Unica fra le specie viventi, quella umana ha tagliato il cordone ombelicale che l’aveva legata alla madre Terra almeno fino a diecimila anni fa

·           Ci illudiamo di costituire il vertice di una piramide che partendo dalle scimmie arriva inevitabilmente a noi, e solo in pochi si rendono conto che stiamo parlando di una storia che è fatta soprattutto di batteri e che dura, invece, da quattro miliardi e mezzo di anni, un tempo così profondo da non poter essere facilmente immaginato.”

·           Quello che si autoreferenzia come l’animale più intelligente di tutti non mostra particolare attenzione verso la propria origine (e il proprio sostentamento) e non conserva nessuna memoria della sua storia. Ma siamo sicuri che sia il «nostro» pianeta a rischiare qualcosa? O non è piuttosto un disastro per noi quello che si annuncia?”

·           Sono gli uomini, semmai, che possono condannarsi a una vita infelice privandosi della straordinaria ricchezza ambientale e biologica del pianeta. Sono gli uomini che si illudono di poter forzare all’infinito una crescita economica ormai fisicamente e biologicamente impossibile

·           Così ci troviamo a fronteggiare sfide di portata planetaria come se fossero di natura economica e non, come invece sono, di natura soprattutto fisica. Le risorse finiscono perché la Terra opera su tempi lunghissimi, senza curarsi se gli uomini hanno bisogno ora di petrolio o di suolo fertile. Ed è certo che il pianeta vedrà passare gli uomini come ha visto passare i dinosauri o le trilobiti senza scomporsi più di tanto.”

·           l’uomo non è più misura di tutte le cose e non dovrebbe coltivare la pericolosa illusione di sentirsi al centro di un universo di cui sa ancora meno di quanto conosca il pianeta che ha sotto i piedi

Davvero preoccupante la frase in cui si evidenzia una banalità (agli occhi di un biologo, meglio se ecologo) come il fatto che l’economia riguarda l’ambiente e le risorse che condizionano la nostra sopravvivenza come specie, più che gli gnomi di Zurigo o i reati di falso in bilancio.
Drammatica anche l’evocazione del fatto che da tempo in Italia, anche nelle università,
non si mostra particolare attenzione verso la propria origine (e il proprio sostentamento) e non si conserva nessuna memoria della sua storia.  

La riduzione dei tempi dedicati all’insegnamento della storia dell’evoluzione umana e dei fattori biologici che l’hanno portata all’attuale successo sta procedendo rapidamente. Ormai questi argomenti in Italia vengono trasmessi alle generazioni future solo in alcune università e solo nei corsi di Biologia e di Scienze Naturali meno frequentati, quelli delle lauree specialistiche … fa piacere notare che qualcuno se ne accorga.

 

22/4/08-IT

·         E’ ormai un po’ di giorni che sono on line migliaia di documenti su Darwin. Sembra che anche in questo caso l‘interesse per le curiosità se non per il gossip sia quello prevalente. In attesa che qualcuno abbia finito di leggere e confrontare le successive versioni dell’”Origin of the species  …per  ora il documento più citato è il foglio diviso in due colonne con cui Darwin aveva fatto una valutazione comparativa fra le motivazioni favorevoli e quelle contrarie al matrimonio; in particolare sembra abbia colpito i giornalisti la riga con la valutazione che, come compagnia, una moglie fosse meglio di un cane: “Object to be beloved and played with. Better than a dog anyhow”.

Per ora gli animalisti rimangono in silenzio … contrariamente ai creazionisti, loro comunque rispettano le opinioni di uno dei massimi e più geniali esperti di biologia J

Si sa comunque che le valutazioni positive hanno poi prevalso … e i dieci figli hanno confermato non solo il successo della sua scelta finale (e che, last but not least) ma anche un invidiabile appoggio divino: nella valutazione comparativa si legge infatti, fra i vantaggi del matrimonio, “Children (if it Please God)”. Anche se tre figli sono poi morti, 10 è un bel numero!

·         Sul’Avvenire TanzeIIa Nitti commenta (“Fede & neutrini quale accordo?ferra”)  il nuovo libro di un fisico, Frank Tipler, attratto dal cattolicesimo, che cerca di  spiegare anche gli inspiegabili dogmi di fede con la fisica. Anche qui la richiesta di un teologo agli scienziati che ragionano su verità di fede: ffatevi aiutare per favore da un teologo…!  Interessante e da approvare l’osservazione critica anche sul fatto che questo fisico parli di genetica senza esserne esperto!

 

21/4/08-IT

·         Interessante l’articolo (“OGM: minaccia o speranza?”) che parla delle discussioni avvenute ad un convegno a S.Marino in favore degli OGM. Vi si leggono frasi molto positive nei riguardi della scienza e dei risultati raggiunti nel campo della biologia e in  particolare dell’ingegneria genetica applicata al miglioramento dei genomi delle specie vegetali di interesse alimentare. Sono quindi ricerche e scoperta che si inseriscono in una biologia che utilizza necessariamente la visione evoluzionistica della vita sulla terra. Si sono sentite frasi come

·     la necessità di mettere la cultura a servizio del bene comune”,

·     le tecniche di miglioramento genetico sono presenti in tutta la storia dell’agricoltura”,

·     attraverso la selezione genetica è possibile produrre elementi più salubri”,

·     sono importanti le biotecnologie per migliorare la qualità delle piante, e l’incremento della produttività favorisce l’ambiente perché permette di utilizzare gli spazi agricoli per altri usi”,

·     è grave “l’inquinamento informativo sugli OGM, che impedisce alle persone di conoscere le argomentazioni scientifiche sulla questione”.

·     la dottrina sociale della Chiesa, già nella Gaudium et Spes, indica nella promozione e utilizzo della scienza il compito dell’umanità per l'edificazione del regno di Dio sulla terra”,

L’articolo che riporta queste valutazioni estremamente positive sul ruolo delle scoperte scientifiche è comparso sul sito dell’agenzia vaticana Zenit e riferisce di un convegno che ha visto la partecipazione soprattutto da biologi e agronomi provenienti dal mondo cattolico.

Non si capisce proprio come in altri contesti la biologia venga invece mal sopportata e si contestino addirittura scoperte di secoli fa …

 

20/4/08-IT

·         Anche il Foglio annuncia (“Darwin alla prova dei fatti. Un convegno alla Gregoriana nel 2009”) il prossimo convegno in Vaticano, nel marzo 2009.
Stupisce il fatto che proprio in un articolo sul Foglio si noti con dispiacere che (da quell’“almeno per ora” sembra che sperino che mons.Ravasi si ricreda sull’autorevolezza degli scienziati che si occupano di evoluzione …) mancano completamente esponenti dell’Intelligent Design. Il Foglio è stato infatti uno dei pochi quotidiani ad avere un giornalista che seguiva il processo di Harrisburg alla fine del 2005, che ha permesso di evidenziare che l’ID è una truffa, ma sembra che non lo abbiano capito o se ne siano dimenticati. Si lamentano anche del comportamento ambiguo del Vaticano, con un cardinale favorevole (7/7/2005) e un sacerdote e antropologo che ne parla male addirittura sull’Osservatore Romano
(17/1/06 e 14/2/08); anche questo è stato dimenticato, sembra.
Purtroppo il titolo sembra – ma gli interventi di mons.Ravasi non andavano certo in questa direzione - che preannunci un processo, e anche nell’articolo si parla di “valutazione critica dopo 150 anni”; purtroppo il Vaticano (da cui all’evoluzionismo vengono critiche ingiustificate proprio da 150 anni, non sembra certo una sede neutrale, né la sede adatta per convocare esperti dei fatti materiali spiegati dall0’evoluzionismo!).

Decisamente curioso il fatto che prima si cita una frase di F.Facchini che indica come creare contrapposizione: (“Può esserci contraddizione quando si vuol far dire alla Bibbia … la spiegazione dell’origine delle specie viventi”) e poi si sostiene invece che secondo GP2 che la Bibbia parla di una “creazione di un universo con proprietà e leggi che consentono la sua evoluzione, compresa la creazione della forma umana”. Si parla di complementarietà e non di contrapposizione ma poi si attribuisce solo agli evoluzionisti la colpa di aver traformato la discussione, facendola diventare “ideologica e antireligiosa“ … proprio “mentre cresceva, soprattutto negli USA, la corrente dell’Intelligent Design”. Visto che il processo di Harrisburg ha dimostrato che la dottrina dell’ID aveva cercato di trasformare in “ideologica e religiosa” una discussione scientifica … sembra evidente dove sta la pagliuzza e dove stanno le travi …
Certo l’impostazione dell’articolo è abbastanza in contrasto con le opinioni dell’organizzatore del conegno, che nel 2005 disse chiaramente
 se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”.

[E’ impressionante vedere quanti, su questo tema, suggeriscano a mons.Ravasi, oggi massimo responsabile vaticano per la cultura, di modificare la sua opinione sul rispetto della cultura e delle competenza … Piuttosto pesante e non giustificato il termine “POLEMICO” utilizzato in questo articolo per etichettare un intervento non meglio precisato di P.Coyne, il destinatario di una importante lettera di GP2 spedita nel 1988. Forse si riferisce all’intervista di Telmo Pievani del 28/11/05 pubblicata su Micromega 7/2005? O alla conferenza tenuta a Palm Beach il 30/1/06? O alla conferenza a Padova del 29/5/06? O all’intervista all’Unità del 19/11/05 (quando dice “La teoria darwiniana dell’evoluzione biologica è la migliore che abbiamo”)?
In fondo P.Coyne sull’evoluzione non esprimeva concetti molto diversi da quelli espressi da mons.Ravasi, meno esperto del problema ma ugualmente ragionevole e prudente, già nell’intervista del
2005. Come si fa a chiedere fiducia se si disprezza il lavoro e si negano le competenze altrui? La collaborazione e il dialogo richiedono un minimo di ascolto … è meglio non dimostrare che la certezza di possedere una verità impedisce il dialogo!]

Positivo il fatto che finalmente il Foglio abbia rivalutato F.Facchini; si cita positivamente un articolo del 3/4/04 (uno degli ultimi articoli scientificamente corretti comparsi sul Foglio) quando Facchini sosteneva non solo che “l’uomo si è sviluppato sul ceppo di Primati molto diversi da quelli che conosciamo oggi.“ e che l’evoluzione deve essere insegnata anche ai bambini (“perché si dovrebbe tacere su questi problemi nelle classi del primo ciclo?”); e si dimentica l’articolo del Foglio del 20/1/06 in cui si criticava Lorenzo (?) Facchini per aver detto correttamente che “Il disegno intelligente non appartiene alla scienza”. In quell’articolo F.Facchini, mons.Poupard e P.Coyne venivano presentati come filodarwinisti (magari anche poco coerenti) e la conclusione era … “Noi cattolici siamo sempre più confusi  

·         Oggi è uscito il numero 2 della rivista della UAAR (l’Ateo), tutto dedicato all’attualità di Darwin (Poi l’uomo creò Dio a sua immagine e somiglianza… come sembra ipotizzare questo video sull’evoluzione delle religioni).
Ci sono anche un paio di articoli consultabili gratuitamente: Darwin oggi: biologia evolutiva dello sviluppo (EVO-DEVO) e genoma (Carlo Alberto Redi) e Vanità: la più pericolosa nemica di Darwin, (Federica T. Colonna).
Redi cita un interessantissimo paragrafo di Stephen J.Gould (da Evolution as Fact and Theory, 1981) che è fondamentale per capire che il concetto di teoria scientifica usato da molti critici dell’evoluzionismo è purtroppo profondamente sbagliato:

“«L’evoluzione è una teoria. Ma è anche un fatto. E fatti e teorie sono cose ben diverse. I fatti sono i dati del mondo. Le teorie sono strutture concettuali, di idee, che spiegano e interpretano i fatti. E i fatti non si dissolvono quando gli scienziati dibattono teorie che rivaleggiano nello spiegarli. […..] Gli evoluzionisti non hanno mai preteso di aver raggiunto verità con validità perpetua; al contrario i creazionisti regolarmente fanno ciò e poi falsamente accusano gli evoluzionisti di impiegare questo stile di argomentazione che essi stessi favoriscono. Nell’ambito scientifico “fatti” può significare solo conferme a un grado di certezza cui sarebbe perverso rifiutare di concedere un provvisorio consenso [. ..]. Gli evoluzionisti hanno sempre ammesso di sapere quanto lontani noi si sia da una completa conoscenza dei meccanismi (la teoria) attraverso i quali l’evoluzione (il fatto) occorre. Darwin ha sempre sottolineato la differenza tra questi due aspetti: da un lato stabilire il fatto evolutivo e dall’altro proporre una teoria, la selezione naturale, per spiegare il meccanismo dell’evoluzione»”.

Per chi volesse approfondire: Evolution is a Fact and a Theory, un articolo dallo splendido e documentatissimo sito web (in inglese…) The TalkOrigins Archive

 

19/4/08-USA

·         Sembra che il film “Expelled” non abbia avuto nel suo primo giorno di programmazione, il successo previsto. Curioso un sito web (Creation, Power and Violence) con l’elenco delle persone che negli USA (ma anche altrove) hanno avuto problemi in quanto si erano rifiutati di accettare il creazionismo. Come prevedibile, ci sono quindi più “expelled” nel campo degli evoluzionisti che nel campo dei creazionisti! Proprio il contrario della tesi che il film voleva sostenere…! 
Sembra inoltre che siano in arrivo anche querele da parte degli eredi di John Lennon, a cui non era stato chiesto il permesso per l’uso della  canzone “Imagine”.

 

19/4/08-IT

·         Sull’Avvenire un po’ di esegesi biblica e alcune riflessioni teologiche di mons.Ravasi sulla creazione (“il big bang di Dio”). Anche qui l’articolo serve per annunciare il prossimo convegno in Vaticano sull’evoluzionismo nel marzo del 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), gestito proprio dalla struttura di mons.Ravasi.

[NB: L’articolo del teologo valdese F.Ferrario sull’Avvenire del 17/4, in cui si giustificano le critiche di Dawkins alle religioni non è ancora stato ripreso da nessun sito web… questo articolo di Ravasi è comparso invece già il giorno dopo…]

 

18/4/08-IT

·         Per dimostrare quanto nel mondo cattolico il concetto di “creazione” sia ampio, vago e indifferente rispetto all’evoluzione culturale, sempre nell’Avvenire di oggi si legge un articolo  (“La vera ecologia? Riconoscere il Creatore”) su un convegno in cui si parla di ecologia e di ambiente in un’ottica che sembra tanto quella del mondo immutabile dipinto nel creazionismo biblico, senza alcuna traccia di quel processo evolutivo che viene ben evidenziato nell’articolo di F.Facchini e che ormai da più di 200 anni è uno dei pilastri della cultura occidentale. Invece di invitare a scoprire le dinamiche che hanno portato al mondo attuale a partire da un mondo popolato fino a 70 milioni di anni fa da dinosauri, lo stesso segretario della CEI così si esprime ad un convegno cattolico suii problemi ambientali, svoltosi in provincia di Brescia: “<una vera coscienza ecologica, una concreta difesa della natura passa attraverso la riscoperta del ruolo creatore di Dio. «La concezione illuministica della totale autonomia dell’uomo, ha di fatto cancellato l’idea stessa di un Creatore, riducendo la creazione stessa a mera natura nelle mani dell’uomo che la vuole plasmare a proprio piacimento, senza regole o limiti etici»”. [?!]
Strano! Non era invece la Bibbia a mettere la “creazione” nelle mani dell’uomo, destinato a … “dominarla”?! E’ invece b en noto che la concezione illuministica ha invece ridotto l’uomo da dominatore della natura ad una specie inserita nel processo evolutivo, una specie certo “speciale”, ma nelle mani della natura …

Qualche novità c’è, comunque, dato che il card.Betori corregge la Bibbia: si spiega infatti che ci deve essere un equivoco: “«l’uomo non è il padrone, ma il custode della terra. Il verbo dominare equivale a gestire la creazione secondo l’idea di Dio. E anche il termine soggiogare, che troviamo nella Bibbia, non è quello di sfruttare, bensì di valorizzare la bellezza del Creato»”. In effetti il lessico della Bibbia può trarre facilmente in inganno i laici che non se la fanno spiegare.
Sarebbe bello comunque che si spiegasse che queste modifiche non sono solo lessicali, ma derivano da un profondo cambiamento nelle nostre conoscenze scientifiche avvenuto nell’ultimo secolo e da una conseguente profonda preoccupazione per il futuro dei nostri discendenti.
La stessa
espressa anche dal Papa il 23/9/07 quando a Castelgandolfo pronunciò una frase raramente poi citata: L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”.
La frase originale del Papa dev’essere sembrata un po’ forte già allora, dato che la Radio Vaticana stessa la censura nell’articolo relativo a questo discorso …Il video della Radio Vaticana riportava invece … solo quella frase, che era stata già pronunciata identica quel giorno anche a Velletri, ma non è più disponibile gratuitamente in internet
(audio). 
L’impostazione di mons.Betori nell’articolo di oggi sembra non alludere al “
rovinoso sfruttamento del pianeta”. Non sembra però nemmeno voler diffondere fra i cattolici le preoccupazioni concordate con le altre religioni cristiane europee nell’incontro di Sibiu che si è concluso il 8/9/07 con questo documento finale, davvero molto preoccupato per i problemi ambientali, come si vede nei punti 8, 9 e 10.

·         Del convegno parla anche un articolo dell’agenzia Zenit: Tra ecologia umana ed ecologia dell’ambiente

·         Secondo articolo sull’Avvenire sul convegno a Torino (“Torino:  Ragione e fede, circolo virtuoso”); oggi si sottolineano gli aspetti che, obbligando la ragione a inginocchiarsi, impediscono la comunicazione: da una parte il laico Zagrebelski che vede come “nodo problematico insito nella democrazia «la disponibilità a modificare le proprie posizioni» e per questo ha sottolineato come «bisognerebbe restringere il campo dei valori non negoziabili» per ridurre le occasioni di conflitto, tenendo saldi i principi di un dialogo che «non alza i muri – ha ribadito – e che non attribuisce privilegi» e dall’altra invece il laico “Ciancio, dell’Università del Piemonte Orientale, che dopo aver evidenziato le povertà del relativismo ha ricordato come non si debba mai trascurare il valore di un «dialogo aperto, in cui la verità si può configurare in molteplici interlocutori»

·         Forse anche come risposta urgente all’intervento un po’ provocatorio (non sempre piace sentirsi definiti come “am­bienti religiosi reazionari“) di un teologo valdese pubblicato ieri, oggi compare sull’Avvenire un articolo  (“Ridisegnare l’evoluzione”) tratto dall’introduzione dell’ultimo libro dell’antropologo mons.F.Facchini, uscito oggi in libreria: “Le sfide dell’evoluzione”.
Certo non si può valutare dalla sola introduzione fin dove si spingerà F.Facchini nel dar ragione o torto al teologo valdese F.Ferrario (
I nuovi «liberi pensatori»? Dilettanti di esegesi e teologia”, l’Avvenire del 17/4/08) su un problema che, se non risolto correttamente e in tempi brevi, rischia di trascinarsi ancora per centinaia di anni, come è successo per G.Galilei; non certo per decine di anni, come è successo a Teilhard de Chardin, dato che 150 anni sono già passati; inutilmente.

[Certo è MOLTO difficile confrontare questo testo con la chiarissima e importantissima intervista a F.Collins, un biologo molecolare spesso citato dell’Avvenire, comparsa ieri negli USA (“The 'Evidence for Belief': An Interview with Francis Collins“) e commentata qui sotto in data di ieri].

Ad esempio non è chiara l’utilità di evidenziare all’inizio che negli ultimi decenni … la biologia è andata oltre alla teoria di Darwin e si sono scoperti nuovi meccanismi; ma è ovvio … la scienza non è una religione e quindi la conoscenza si espende continuamente, e questa espansione porta a superare TUTTI gli scienziati e le loro scoperte, non solo Darwin!
Un naturalista lo sa bene e dovrebbe far capire anche agli altri che questi sono i normali effetti (positivi!) della curiosità umana e dell’uso della ragione per migliorare le nostre conoscenze, dubitando delle conoscenze e delle verità precedenti; è semplicemente il meccanismo culturale che ha permesso il successo della nostra specie; grazie alla potenza del cervello, sappiamo scegliere i migliori strumenti per conoscere la realtà e decidere le strategie d’azione.

Un naturalista sa anche che la scienza, a differenza di ogni religione, non ha verità né dogmi e tutti gli scienziati sanno (lo stesso Darwin lo ha dimostrato nei suoi diari e oggi lo possiamo verificare) che il metodo prevede di dover cambiare idea se altre sono più convincenti e utili.
Un naturalista dovrebbe quindi insegnarlo agli altri e far capire che l’uso ottimale della ragione richiede oggi proprio questa procedura di ricerca della soluzione ottimale; certo è un metodo poco adatto per le religioni, che d’altronde trovano la loro miglioferrarre applicazione in altri contesti, ben lontani dalle scienze naturali.
Se queste ovvie premesse fossero presenti nell’introduzione e nell’intero libro, si potrebbe informare F.Ferrario che il libro non collabora ai “
tentativi di delegittima­re il darwinismo”.
Purtroppo alcune frasi sembrano sospette; è davvero sospetto che per presentare un concetto ovvio (la scienza non propone mai verità né dogmi) si usi proprio una citazione di Darwin “
Darwin stesso si è espresso sulla «necessità di mantenere la mente libera in modo da poter abbandonare qualsiasi ipotesi a prescindere da quanto amata...»“; questa frase non viene presentata, come sarebbe più logico, come un invito ai teologi ad utilizzare gli strumenti del metodo scientifico e ad abbandonare ipotesi ideologiche indimostrate e indimostrabili per accettare invece teorie che spiegano il mondo e che ogni giorno (pensiamo alla medicina e all’accumulazione quotidiana di conoscenze nella ricerca biologica) vengono utilizzate con successo in favore dell’umanità.

Questa citazione potrebbe essere usata per giustificare le preoccupazioni del Papa a Regensburg, che non faceva notare come fosse questa “semplice” differenza a creare il problema che metteva in difficoltà filosofia e teologia rispetto alla scienza.
La citazione viene purtroppo usata al contrario, contro la scienza che invece ben conosce il metodo che utilizza.

Sconcerta che, in una  situazione in cui nessuno saprebbe ripondere sempre nello stesso modo ad UNA QUALSIASI domanda sui molti tipi di creazione proposti, si puntino invece i riflettori sul fatto che “non si deve indurre a ritenere che sia­no definite tutte le risposte alle nu­merose domande che si pongono sulla evoluzione della vita”.

Spiace leggere poi anche una brutta frase finale in cui, contraddicendo quanto detto all’inizio sui molteplici meccanismi evolutivi (“il pensiero di Darwin non era affatto ispirato a schemi troppo semplificati. Egli ammetteva che le selezione naturale non è l’unico processo di modificazione”), si induce a credere che l’evoluzione verrebbe spiegata dal solo caso (“Inter­pretare in termini di pura casualità la formazione delle condizioni fisi­che, chimiche, astronomiche, geolo­giche che rendono possibile la vita sulla terra … appare del tutto incongruente e arbitrario). Questa frase potrebbe essere ragionevolmente valutata anche da F.Ferrario come la prova di un tentativo poco corretto di “delegittima­re il darwinismo”?.
Tralasciando anche altre prove di questa impostazione critica verso un metodo ben più autocritico di quello usato dalla teologia, si deve però mettere in evidenza
una frase ragionevole e corretta, che però dovrebbe essere la conclusione del ragionamento piuttosto che l’inizio del lungo elenco di dubbi (ormai inutili se questa affermazione fosse vera): “La spiegazione darwiniana non è smentita”.
Ogni scienziato sa che questa condizione garantisce il successo e l’utilità di una teoria scientifica e sa quanto la ragione DEBBA fidarsi e DEBBA utilizzare una teoria fino al momento in cui fosse smentita …

E’ quindi importantissimo, anche se pochi forse l’hanno capito, che F.Facchini abbia confermato sull’Avvenire che finora non ci sono spiegazioni alternative altrettanto dimostrate, e quindi utili.
Sappiamo inoltre bene quanto il Papa attuale ritenga importante che anche la Chiesa faccia costantemente uso della ragione in ogni occasione e ad ogni livello. regens
E’ necessario infatti non discostarsi troppo dal metodo scientifico; anche a
Regensburg si è sottolineato come oggi sia considerato una garanzia [anche negli spot pubblicitari è più facile vedere un camice bianco più che una tonaca nera]; purtroppo in questo articolo la ragione non viene citata, mentre i riferimenti non mancano nell’intervento a Torino di F.Ferrario. 

Per evitare agli scienziati laici tutte le critiche che F.Ferrario rivolge alla loro ignoranza e inesperienza teologica, sarebbe molto utile che uno scienziato cattolico come F.Facchini, invece di aggiungere altre critiche alle migliaia che negli ultimi 150 anni hanno permesso di perfezionare la teoria sintetica dell’evoluzione o, si dedicasse a verificare, con la sua certificata preparazione teologica ed esegetica, le critiche della chiesa cattolica all’evoluzionismo negli ultimi 150 anni.

Già ha contribuito molto a spiegare addirittura sull’Osservatore Romano (17/1/06 e 14/2/08) gli errori scientifici ma anche teologici dell’Intelligent Design USA, aggiungendosi ad altri come F.Ayala, F.Collins e K.Miller, l’ISSR (International Society for Science and Religion) e la stessa potente, ricca e influente Templeton Foundation.
Ora sarebbe utile che chiarisse, usando la ragione, come il Papa raccomanda, se le dottrine della creazione attualmemente prevalenti anche solo in Italia (andiamo dagli ormai rari creazionisti biblici che però pubblicano interventi anche in siti web accademici vaticani (o sono accompagnati in TV da cardinali e rettori universitari vaticani), al biologo e naturalista  Don Scalmana che ritiene invece che Adamo ed Eva sono personaggi mitologici che vogliono significare l'unità dell'umanità”) suscitano almeno 1 domanda o hanno almeno 1 punto oscuro.   

[PS: a differenza del solito, un articolo dell’Avvenire sull’evoluzionismo non ricompare rapidamente in molti siti cattolici con rassegna stampa. Quello di F.Facchini è già oggi linkabile in internet altrove; quello del teologo valdese F.Ferrario, che giustifica l’anticlericalismo di R.Dawkins con i tentativi di ambienti religiosi reazionari di delegittimare Darwin, invece non compare ancora,  dopo ben due giorni. Forse la selezione è più rigida di quella dell’Avvenire? Forse si teme che parte del 5x1000 vada verso i valdesi?].

 

18/4/08-USA

·         Nel giorno in cui in 1000 cinema USA dovrebbe essere proiettato il film  antievoluzionista “Expelled”, favorevole all’ID ma anche  al creazionismo biblico, il NCSE (National Center for Science Education ) inaugura un sito web  (Expelled Exposed) in cui pubblica le informazioni necessarie per capire i trucchi e gli imbrogli che sono stati fatti per costruire questo film. Sembra fra l’altro che ci siano incorso anche iniziative legali riguardo all’uso non autorizzato della canzone “mmagine” nel film, per non parlare della denuncia di XVIVO per l’uso abusivo di uno splendido video digitale sull’attività degli organuli cellulari.

 

18/4/08-IT

·         Sempre più difficile la vita per chi critica Darwin in modo serio e non ideologico, informandosi prima sulle ricerche che hanno portato Darwin a confermare in alcuni decenni (era scrupolosissimo, a differenza di chi magari lo critica per sentito dire…) le sue intuizioni iniziali sui processi che spiegano l’evoluzione biologica con molti e diversi meccanismi dimostrabili, verificabili e quindi inseribili nella sua teoria scientifica dell’evoluzione.
L’ANSA infatti informa che
     La prima bozza della teoria sull’evoluzione e altre migliaia di documenti di Darwin sono da oggi consultabili gratuitamente su Internet. E’ possibile grazie a un’iniziativa dell’universita’ di Cambridge il cui obiettivo e’ far meglio conoscere su scala planetaria il pensiero di uno scienziato che ‘ha cambiato la nostra comprensione della natura’. Oltre ai 20mila documenti d’archivio il sito http://www.darwin-online.org.uk/ consente l’accesso a 90mila foto su Darwin e la sua opera”.

E’ importante il gratuitamente su Internet. Non ci sono più scuse all’ignoranza (per chi sa l’inglese…!). Si può sperare di non sentir più parlare del Disegno Intelligente USA, ma nemmeno dovremmo leggere,  tanto meno sul Corriere della Sera  (di tre giorni fa!), frasi come Darwin si prestò a far da supporto ad un’ideologia barbara, il darwinismo appunto  [!!?], che giustificava come una legge il fatto che il forte dovesse sopraffare il debole  [?]”.
Che Darwin sostenesse il darwinismo può essere un’osservazione abbastanza banale (soprattutto per un filosofo) ma è sostanzialmente, scientificamente e filosoficamente corretta (e soprattutto un’accusa incontestabilmente vera e dimostrabile), ma che la “sopraffazione del forte sul debole” fosse un elemento presente della sua teoria è un falso, dato che la sua teoria era facilmente collegabile con l’amore più che con la violenza …
per il ruolo rilevante attribuito al successo riproduttivo individuale …
Per chi volesse criticare Darwin e non lo avesse ancora fatto … prima si istruisca … buona lettura … invece di 20 documenti ne dovrà leggere 20mila, che sono tanti … gli esperti sapevano già quanto Darwin fosse stato pignolo e rigoroso … e ben più autocritico … dei suoi critici.
Ora lo sapranno anche gli inesperti ..  e speriamo che lo ammettano. 

La notizia si diffonde anche in Italia in modo abbastanza capillare: ne parla il sito di Repubblica (“L’evoluzione è per tutti Darwin a portata di click”) ma anche il sito della Biblioteca di Garlasco.

 

17/4/08-USA

·         Sul Seattle Times un interessante articolo del direttore del Discovery Institute in occasione dell’uscita del film “Expelled”: “An intelligent discussion about life”. Meglio leggere l’articolo però nel sito del DI, dove ci sono i link agli articoli citati. Un punto interessante è quando critica l’evoluzionismo teista, cioè quela che a volte sembra la posizione “migliore” espressa della chiesa cattolica:

Scholars seeking a compromise that brings religion directly into the scientific discussion have offered the comforting possibility that God did the creating, but did it through Darwinian evolution. Guidance of an unguided process is the idea. But this vague proposition contradicts what almost all leading Darwinist scientists, including Dawkins, emphatically contend. In Darwin's universe, natural selection is blind, mutations are undirected and humanity is an unintended outcome. If the evolutionary process is guided, then it no longer is Darwinian. And if the evolutionary process is unguided, it allows no room for God. Logically, not even God can guide an unguided process.

A questo proposito si cita una dichiarazione (la Nobel laureate initiative) inviata il 9/9/05 al Kansas State Board of Education da 38 premi Nobel che invitavano ad evitare l’errore di introdurre l’insegnamento dell’Intelligent Design oltre a quello del neodarwinismo.  Punto centrale del documento è la seguente frase che esclude l’evoluzionismo teista:

Evolution is understood to be the result of an unguided, unplanned process of random variation and natural selection. As the foundation of modern biology, its indispensable role has been further strengthened by the capacity to study DNA. In contrast, intelligent design is fundamentally unscientific; it cannot be tested as scientific theory because its central conclusion is based on belief in the intervention of a supernatural agent.
Differences exist between scientific and spiritual world views, but there is no need to blur the distinction between the two. Nor is there need for conflict between the theory of evolution and religious faith. Science and faith are not mutually exclusive. Neither should feel threatened by the other.

Interessante anche la citazione di un indagine, gestita dalla Cornell University, che ha permesso di valutare la percentuale di non credenti in Dio fra i biologi evoluzionisti, che sarebbe sull’80% (in realtà i risultati indicano che gli atei sarebbero solo il 42%, nonostante l’87% citato nell’articolo). Sarebbe interessante sapere anche la percentuale di evoluzionisti fra gli atei, che potrebbe evidenziare come più probabilmente l’ateismo non dipenda solo dalle conoscenze biologiche, per cui sarebbe meglio cercare anche altre cause. F.Collins per esempio (citato anche nel paragrafo successivo) ha il sospetto che anche la chiesa cattolica abbia qualche responsabilità (nel suo ultimo libro in favore del neodarwinismo lancia un pressante invito alla Chiesa a  non “costringere i giovani alla terribile e inutile scelta di condannare il neodarwinismo, ormai confermato da una schiacciante evidenza scientifica”);  … un suo estimatore in Vaticano, P.Cantalamessa, lo ha subito fatto sapere al Papa inserendo questa frase nell’omelia. 

·         Con tutti i ragionamenti (a volte acrobatici e non sempre razionali ma convincenti per chi ignora la biologia) che si leggono in questi giorni negli ambienti cattolici sull’evoluzionismo e il darwinismo, può essere utile (indispensabile!) respirare un po’ di razionalità leggendo questa intervista a Francis Collins, cristiano evangelico e direttore del Progetto Genoma negli USA  (“The 'Evidence for Belief': An Interview with Francis Collins“), nel sito del Pew Forum on Religion & Public Life.
L’intervista inizia dimostrando in modo semplice, quasi banale, l’impossibilità di considerare, come molti cristiani fanno, la Bibbia un libro di scienze:

One can look at Genesis 1-2, for instance, and see that there is not just one but two stories of the creation of humanity, and those stories do not quite agree with each other. … Otherwise, the Bible is contradicting itself.”.

Questo è solo l’inizio dell’intervista … molti sono i problemi che Collins affronta e chiarisce grazie alla sua competenza, ma il punto centrale è la risposta alla domanda sulla paura dell’evoluzionismo che manda in confusione molti cristiani, quando Collins cerca di spiegare perchè è difficile far capire il darwinismo alla gente ma soprattutto alle persone religiose … purtroppo non sembra proprio un problema che interessa oggi alla chiesa cattolica, che quindi Collins critica per il suo conservatorismo:

 And the third problem, of course, is that in some faith traditions, evolution seems to be a threat to the idea that God did it. I don’t actually see it as a threat at all; I see this as answering the question of how God did it. But certainly, some conservative Christian churches have had trouble embracing that conclusion, as it does seem to contradict a number of their views about how humanity came to be. Thus, people who have natural skepticism about the overall process, who have not had a decent science education to teach them why evolution actually makes sense and who have heard in Sunday school or from the pulpit that this theory is actually a threat to their faith, have a very hard time accepting, even after 150 years, that evolution is true

Eccezionale e coinvolgente il punto in cui evidenzia l’estrema difficoltà di spiegare la realtà alle persone che fin da piccole sono state abituate ad accettare quanto viene raccontato, anche se fantasioso e indimostrato, senza porre e porsi domande, disattivando la ragione, come è ovvio quando si hanno 3 o 5 anni:

 That’s a very difficult challenge. And I don’t think we should underestimate just how threatening it is to someone who has been raised in a creationist environment to give that up. They have heard many times since they first came to church as a child that the creationist view is part and parcel of belief in God. And, they’ve been told, if you even for a moment begin to allow the possibility that evolution is true, you are on a certain path toward loss of your faith and probably worse, eternal damnation. So we have to recognize that in that circumstance, a simple logical argument and presentation of the data is not going to be sufficient in one sitting to change somebody’s mind. And in fact, there will be strong resistance to even looking closely at that information because of the fear of what it might lead to.”

Riguardo al futuro si augura che, come oggi nessuno più crede che sia il sole che gira intorno alla terra, quanto prima anche i cristiani riescano a credere all’evoluzione e all’evoluzionismo:

 But I’m an optimist. Just as very few people now insist that the sun has to go around the earth in order to fulfill their expectations of what the Bible says, I would like to believe that in a few more decades, this battle will be seen as just as unnecessary and just as readily resolved in favor of saying that evolution is true and God is true.” 

   Sembra quindi credere che non serviranno altri 200 anni (come è sucesso con G.Galilei) ma ne basteranno poche decine per convincere i cristiani ad avere un approccio razionale almeno ai fatti dimostrabili.
E’ molto difficile considerare questa una visione ottimista, data la relazione esistente fra l’ottica evoluzionista e la visione dinamica corretta dell’interazione della nostra specie con l’ambiente. Speriamo solo che la nostra specie abbia abbastanza tempo davanti, anche se i continui interventi correttivi (buco dell’ozono e CFC, effetto serra e CO2, ecc.) spingono al dubbio e alla preoccupazione. Spiace che Collins non indichi per quali vie si possa arrivare ad accettare l’evoluzione, magari in tempi ridotti rispetto a “in a few more decades”.

[Se pensiamo con quanta cura in Italia si difende l’insegnamento ideologico di una natura immutabile ed eterna – il creato - nelle ore di religione fin dai 3 anni, non solo Collins non scopre niente di nuovo, ma il suo ottimismo è difficilmente applicabile all’Italia … è terribile comunque verificare quanta distanza, e soprattutto quanto contrasto ci sia con la posizione dei cattolici e quanta affinità con quella degli evoluzionisti ] 

L’intervista viene pubblicizzata nel blog (Framing Science) di Matthew C. Nisbet, che fornisce anche link ad altre pagine web interessanti sul problema delle relazioni fra scienza e religione.

 

17/4/08-IT

·         Anche l’Università Europea (privata ma riconosciuta dallo stato) pubblicizza un’iniziativa sconcertante dell’Università Pontificia Regina Apostolorum e del suo Centro Pascal. Oggi infatti verrà presentato l’ultimo libro di R.AIberoni all’interno di un’iniziativa dal titolo provocatorio “Evoluzionismo e creazionismo a confronto”. La provocazione sta nel fatto che la stessa AIberoni ripete che lei di evoluzione e di evoluzionismo non sa niente e proprio non le interessa. Non le piace l’idea che qualcuno contesti la Genesi e ci scrive sopra addirittura un libro…  chissà che divertimento qando, come previsto, “Dopo la conferenza, sarà data la parola al pubblico per un dibattito sugli argomenti presentati.”. Che dice di iniziative di questo tipo il direttore del Master in Scienza e Fede della stessa Università?  Lo sapeva? Ha fatto davvero tutto da solo il Centro Pascal? D’altronde a dispetto dell'obiettivo di “organizzare dibattiti formativi e ragionare su temi d'attualità con uno spirito critico e costruttivo ha inaugurato le sue attività il 4 marzo scorso presso l'Università Europea di Roma, con una conferenza-discussione su "Le ragioni dell'ateismo odierno", tenuta da Padre Alfonso Aguilar, docente di Filosofia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum”. Forse non sanno cosa sia un “dibattito”!?

·         A Torino inizia oggi un convegno interreligioso dal titolo «Laicità della ragione, razionalità della fede?», a cui partecipano teologi cattolici e valdesi. L’Avvenire pubblica stralci di un paio di interventi. Nonostante il titolo redazionale (“I nuovi «liberi pensatori»? Dilettanti di esegesi e teologia”) non colga gli aspetti più sconcertanti per un cristiano, sono interessantissimi gli stralci dell’intervento del teologo valdese F.Ferrario; se non meraviglia il fastidio del teologo verso le posizioni di alcuni scienziati come R.Dawkins, molto critiche verso la religione, sconcertano (favorevolmente) un paio di frasi molto chiare e nette, forse mai lette sulla stampa cattolica italiana, che tendono a giustificare il comportamento aggressivo proprio di R.Dawkins e di altri “liberi pensatori”; sconcertante, ma logico, anche il suggerimento finale, che ricorda, non dimentichiamo, un invito simile di GP2 fatto nel 1988:

   La riflessione di Dawkins, tutta­via, si inserisce in un quadro caratterizza­to dall’ennesimo tentativo, da parte di am­bienti religiosi reazionari, di delegittima­re il darwinismo, questa volta con la teo­ria pseudoscientifica del cosiddetto «di­segno intelligente»: Dawkins espone con­vincenti ragioni che confutano l’ideologia del «disegno intelligente» già prima che essa venisse esplicitamente formulata. Non fosse che per tale ragione, le sue opere divulgative costituiscono una lettura im­portante anche per filosofi e teologi.”

Dopo aver criticato l’ignoranza teologica di alcuni laici che scrivono di religione senza competenze di teologia, di esegesi e financo di lessico religioso (sarà compreso anche il teologo Mancuso, recentemente criticato?), un’altra frase che colpisce molto favorevolmente, in quanto evidenzia un problema altrettanto reale ma soprattutto renderebbe utile il lavoro di chi con costanza e pazienza evidenzia questi problemi archiviando le fonti, è questa:

   Se una persona di formazione non scientifica osasse esprimersi su questioni come l’evoluzione o l’odierna cosmologia a un simile livello di di­sinformazione, verrebbe immediatamente, e giu­stamente, squalificata

Sembra davvero un teologo molto intelligente … finora forse l’unico che ha notato questo problema (forse anche lui ha visto il Card.Martino al TG2 del 29/11/07? O ha letto la lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne?) … anche se non spiega (e forse potrebbe e dovrebbe farlo al più presto, prima del 2009) perché esiste questa frenesia masochistica, da parte di persone “di formazione non scientificae “di am­bienti religiosi reazionari, di delegittima­re il darwinismo”, magari usando masochisticamente come grimaldello quella che, da protestante non “reazionario”, lui giustamente definisce  la teo­ria pseudoscientifica del cosiddetto «di­segno intelligente (che ha ricevuto numerosi apprezzamenti in Italia sul Foglio e sull’Avvenire…)  

Non resta che attendere con ansia il prossimo intervento (risolutivo?) del teologo F.Ferrario. Anche per capire se davvero gli ambienti religiosi non reazionari non intendono “delegittima­re il darwinismo”.

Più avanti il teologo cerca di aiutare i teologi cattolici a capire le serie preoccupazioni del messaggio del Papa a Regensburg:

Il pensiero cristia­no si è abituato a rendersi la vita facile nei confronti del modello critico neopositivi­sta: si rileva, giustamente, che l’orizzonte circoscritto dal binomio «esperienza sen­sibile o strumentale – logica formale» non può esaurire l’orizzonte del reale; even­tualmente si aggiunge che l’autocom­prensione attuale delle scienze empiriche ritiene superato il paradigma positivista e si ritiene di avere, con ciò, sostanzialmen­te liquidato il problema. Non è così. Al di là dei singoli argomenti, l’obiettivo della critica positivista è la plausibilità di fondo, la «ragionevolezza» del messaggio cristia­no.

Preoccupazioni simili (con lo stesso invito a studiare i problemi e a leggere i libri degli scienziati prima di parlare!) si trovavano già nella lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne, in cui si insisteva sull’esigenza di non arrivare, come invece è successo, al momento in cui si nota (e ora perfino un teologo - valdese - lo ha notato … e ce lo fa sapere)  la reazione negativa che suscita “una persona di formazione non scientifica [che] osasse esprimersi su questioni come l’evoluzione”.

Che il 2009 dovesse arrivare, e arrivasse 21 giri [della terra attorno al sole!] dopo quella lettera, era inevitabile e quindi prevedibile.

Non è il caso di innervosirsi se non ci si è preparati a sufficienza all’evento … nonostante l’invito a farlo fosse giunto anche da GP2 20 anni fa.

Comunque non è colpa dei neodarwinisti, né degli “scientisti” [?].

E’ il momento di smetterla con il “tentativo, da parte di am­bienti religiosi reazionari, di delegittima­re il darwinismo”.

E sia chiaro (come lo è): ora NON è il “neo-barbaro” Dawkins che lo chiede, né il … “darwinista Darwin”, ma un teologo valdese.

Se si è ceduto già una volta, a Sibiu, ai teologi protestanti (e addirittura su una questione di vita o di morte … sì, proprio una di quelle questioni su cui la chiesa - e Ferrara! - dichiarano che in Italia non si può discutere!), sarà meno doloroso dare ancora loro ascolto.

 

16/4/08-USA

·         Su New Scientist un ottimo articolo (“Evolution 24 myths and misconceptions”) che dovrebbe essere tradotto anche in italiano. Lo stimolo a questo articolo viene da datioggettivi preoccupanti: “yet despite an ever-growing mountain of evidence, most people around the world are not taught the truth about evolution, if they are taught about it at all. Even in the UK, the birthplace of Darwin with an educated and increasingly secular population, one recent poll suggests less than half the population accepts evolution

Pur sottolineando che there are already several good and comprehensive guides out there. But there can't be too many” si elencano le Shared misconceptions e i Creationist myths.

 

16/4/08-IT

·         Da oggi al 20 a Trieste la mostra sull’editoria scientifica (FEST), con decne di iniziative fondamentali per la divulgazione della scienza. Si possono seguire gli eventi di FEST dal sito e viverne l'atmosfera con l'officina...

 

16/4/08-UK

·         In Gran Bretagna sembrano decisi a difendere la scienza dalle critiche più assurde, come quelle che riguardano i fatti dell’evoluzioni o le loro spiegazioni scientifiche. Ci sono quindi iniziative, da parte delle società scientifiche, e in particolare di quelle coinvolte nello studio dei fenomeni evolutivi. In questi giorni c’è stata una dichiarazione dei geologi (“The Geological Society of London adds its voice for evolution”) In UK e negli USA sembra diano molta importanza a queste dichiarazioni in difesa dell’evoluzione.

 

15/4/08-IT

·         Anche sul Corriere oggi leggiamo interventi che pubblicizzano il prossimo convegno Vaticano sull’evoluzionismo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”). Sconcerta davvero, e parecchio, il fatto che i laici che pubblicizzano questo convegno lo facciano con modalità offensive e distruttive verso la scienza; in particolare si nota che le frasi usate sono assolutamente in contrasto con le frasi di presentazione del convegno che sono finora uscite dalla bocca del responsabile, mons.Ravasi, e che possono essere verificate anche negli articoli citati e linkati in questa pagina web, che permette di leggere molte delle dichiarazioni di mons.Ravasi, sia quelle più recenti ma anche quelle del 2005, che anche uno scienziato (escludendo Zichichi la cui posizione è già ben nota) può condividere: “se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo ….  è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda. Purtroppo sembra che queste parole non vengano ben diffuse fra i credenti, per cui si giustifica il fatto che, rispetto alla prudenza del Vaticano e del suo responsabile alla cultura, altri invece si danno da fare per ostacolarlo …
Nel primo articolo
   (“ANTISERI: "INTESA POSSIBILE LA SCIENZA NON E' DOGMA") leggiamo infatti che  Darwin si prestò a far da supporto ad un’ideologia barbara, il darwinismo appunto  [!!?], che giustificava come una legge il fatto che il forte dovesse sopraffare il debole  [?]”.

[Sembra evidente che chi mangia al ristorante o fa la spesa al supermercato non si rende forse nemmeno conto che si ciba di esseri viventi (piante ed animali) che altri hanno ucciso per lui e che altri gli hanno preparato e cucinato … E questo avviene probabilmente da parecchio tempo, ben prima che il “barbaro” Darwin nascesse. La sua teoria infatti si riferiva non alla forza, come molti credono erroneamente, ma al successo riproduttivo. Bisogna ammettere che forse i cinesi conoscono e capiscono Darwin meglio di noi…?!].

Come si vede, esistono evidentemente modalità ideologiche di presentare non solo un’esigenza assolutamente fondamentale per la vita - che tutti difendono - (mangiare individui di altre specie…) ma anche una delle più grandi acquisizioni della cultura occidentale, la teoria dell’evoluzione, uno dei migliori risultati ottenuti grazie alle capacità del nostro cervello, se ben usato a collegare e spiegare i fatti!
Tremenda anche la frase:
 La teoria darwiniana serve a spiegare una grande quantità di fatti. Proprio per questo va insegnata come una teoria [?]; però non assoluta, ma tenuta sempre sotto assedio dalla ragione [?]”; oltre a fornire una definizione errata di “teoria”, sembra che sia un invito a tenere sotto controllo della ragione le diverse “verità” delle diverse religioni, che si fondano su atti di fede quasi mai dimostrabili ma anche nemmeno concordanti … invece si riferisce ad una scienza che, come ha ammesso chiaramente ma a malincuore e con invidia anche il Papa a Regensburg, utilizza al meglio e con risultati eccezionali proprio la ragione … !

E meno male che l’articolo parla di un convegno di “pacificazione”; curiosa anche l’indicazione di un contrasto fra “darwinismo evoluzionista e disegno intelligente di Dio”, fra una teoria scientifica ben dimostrata e utilizzata e una verità di fede, proprio come se si potesse fare un confronto o una pacificazione fra una terapia antibiotica basata su sperimentazione e motivazioni scientifiche, e una preghiera basata sulla fede!
Anche il clero  e lo stesso Papa oggi sanno bene che la terapia antibiotica o i by-pass non hanno alternative serie (come si dimostra ogni giorno negli ospedali cattolici che nella terapia non ricorrono certo ai miracoli, ma nemmeno alle preghiere).

[Comunque è davvero sconcertante il confronto fra le posizioni e i ragionamenti di mons.Ravasi e quelle di chi e usa termini (“ideologia barbara” !?!?!) che oggettivament rendono più difficile il dialogo e l’uso della ragione nella realizzazione del prossimo convegno sul neodarwinismo!].

Anche nel secondo articolo (“Bibbia e Corano contro Darwin”) si presentano come fatti rilevanti episodi marginali (anche se ben finanziati dai petrodollari) che cercano di approfittare di credenze religiose molto simili in due religioni che ormai competono a livello planetario (e non è più tempo di crociate …). Lo spunto viene dato da iniziative realizzate in Belgio per favorire (ma il ministro non è d’accordo) l’utilizzazione dei volumi di un creazionista biblico turco che hanno inondato le scuole del Belgio francofono (oltre che, ma sembra non noto, dell’Italia e della Francia).

Quello che sconcerta nell’articolo è che si pubblicizzino questi volumi e si dia spazio solo alle dichiarazioni dell’autore, senza contradditorio ma soprattutto senza dire in nessun punto del lungo articolo che questo volume NON accetta l’evoluzione stessa come un fatto (a differenza della posizione della religione cattolica, tuttora religione prevalente nel nostro paese!): il volume pubblicizzato diffonde appunto il creazionismo biblico, la lettura letterale della Genesi che la Chiesa  cattolica stessa nega e talvolta pure deride, mentre la religione musulmana, come si evidenzia nel libro, lo difende con ostinazione.
Questo articolo sul Corriere quindi pubblicizza, senza spiegarne i motivi e forse senza nemmeno rendersene conto, posizioni che la Chiesa dice di contrastare e mons.Ravasi quindi rifiuterebbe.  Certo, questo era quello che ogni italiano ha imparato all’asilo … ma perchè continuare a ripeterlo e a pubblicizzarlo, mettendo in imbarazzo la ragione?

 

14/4/08-BE

·         In Belgio sarebbero in corso iniziative per permettere l’uso didattico nella scuola del libro “L’atlante della creazione” che è stato distribuito gratuitamente da un’organizzazione creazionista musulmana turca. Se ne parla su Le Soir (“Quand Darwin dérange»)  e su RTL INFO (« De futurs enseignants rejettent Darwin par conviction religieuse! »)

 

14/4/08-IT

·         Probabilmente senza aver letto un articolo in difesa dell’evoluzione pubblicato sullo stesso sito evangelico solo tre giorni fa (“Germania. Creazionismo a scuola? No grazie”), il responsabile dell’ufficio stampa dell’Università Pontificia (ma un po’ anfibia ….) Regina Apostolorum invita (“Si puo' credere in Dio e nell'evoluzione?”) i fedeli evangelici (italiani) a partecipare ad un’iniziativa … contro l’evoluzione e in favore del creazionismo biblico che in Italia dovrebbe essere estinto da tempo: la presentazione del fantasioso libro di cui si parla anche qui sotto in data 12/4 …. Si cerca di distrarli da quanto avviene in Germania?
Strano l’invito ai giornalisti a contattare il responsabile dell’ufficio stampa. Sarebbe curioso che per informarsi telefonassero magari i pastori darwinisti che aderiscono al Clergy Letter Project. Meglio ancora sarebbe se telefonasse, per illuminare l’evidente oscurità scientifica che permane in alcuni locali di quell’università, e per fare magari omaggio di uno dei suoi tanti libri sull’evoluzione dei primati e dell’uomo, Mons.Facchini, che pure ha spesso cercato di far ragionare studenti e docenti proprio in quell’università, dove tiene infatti un corso nel Master in Scienza e Fede, che forse il giornalista dell’ufficio stampa non ha ancora seguito 

Qui, per gli iscritti al sito di R.Maria, la versione integrale dell’intervista, in cui si vede che (solo per l’intervistata!) non solo la zoologia ma addirittura la geografia (come ai tempi del sole che girava intorno alla terra) sarebbe una possibile minaccia per la fede …  (“Lo stesso accade nella geografia…nella geografia non si parla più, come un tempo, dei fiumi, dei laghi, i confini, la terra… no, no, no, si parla degli animali, di quello che c’è. “) [avvertire mons.Ravasi, affinché indaghi … su chi ha fatto sapere che in effetti Alfred Russell Wallace – un compare di Darwin - è stato proprio il fondatore della biogeografia]

auguri ancora a mons. Ravasi, il suo lavoro proprio non trova sostenitori ma soprattutto contestatori poco informati (…: non possono ignorare quello che avviene nell’università in cui sono responsabili dell’informazione).  Ogni giorno che passa sembra che aumentino i contestatori della sua linea aperta in parte al dialogo … ma soprattutto alla ragione … forse solo lui sa che c’è il rischio di perdere i finanziamenti della Templeton Foundation per chi contesta “scoperte scientifiche ormai consolidate”?

 

12/4/08-IT

·         Nuova incursione di R.AIberoni nei mass media (a Radio Maria) per presentare il suo ultimo libro contro il neodarwinismo. Se ne parla in un blog (“Comprate il mio libro, fatelo per Cristo!”) e i commenti dei lettori sono sempre adeguati alla situazione. In questa intervista, sembra di capire, anche la zoologia sembra minacciare la religione …:  tutti i libri nelle scuole elementari non fanno che mostrare immagini colorate di animali, tanto è vero che il bambino piccolo ti dice che gli piacciono anche i serpenti? Ma perché non li ha mai visti! Li ha visti sul libro. Li vede in televisione. Non ci è inciampata dentro con i piedi, come accadeva a me da bambina! E di esserne terrorizzata.
Strepitosa anche questa frase ostile verso la cultura occidentale:
 Io con questo non voglio dire che non si debba più insegnare la zoologia o la “teoria” dell’evoluzione, dico solo che un ragazzo per capire la differenza fra realtà e teoria, forse la teoria bisognerebbe spostarla al penultimo anno di liceo [!?!]. E poi andare nelle università nelle facoltà appropriate, per esempio a biologia. Ma non portarle nelle scuole elementari!”.
Difficile trovare in letteratura … una frase come questa, in cui si propone che la scuola italiana si trasformi una madrassa … difficile anche trovare un ragionamento in cui si evidenzi così chiaramente il problema della PAURA verso la scienza (oltre che verso i serpenti) [la diagnosi di GP2 nel
1988 e quella più recente di mons.Ravasi (“Senza paura in mare aperto) sembra quindi corretta…].
Sembra si ignori che una teoria scientifica è la migliore spiegazione al momento disponibile. Imbarazzante soprattutto però il fatto che consideri Adamo ed Eva la realtà e l’evoluzione biologica una teoria (se possibile da imparare il più tardi possibile, meglio se dopo la scuola dell’obbligo)!  Evidente anche che non ritiene che l’evoluzione sia anche e soprattutto un fatto, una realtà; il termine teoria va riferito, se proprio, all’ipotesi di spiegazione di questo fatto…!
Fa capire molte cose il confronto di queste dichiarazioni con quelle di un sacerdote naturalista, Don Scalmana, che invece non ha dubbi sul fatto che “Adamo ed Eva sono personaggi mitologici che vogliono significare l'unità dell'umanità”.
Da approvare invece (e da sostenere con decisione) la sua idea che all’Università anche a Biologia si debba insegnare l’evoluzione umana … sembra che non tutti siano d’accordo con lei, dato che è un argomento che negli ultimi anni è stato eliminato senza problemi né rimpianti dai programmi di Biologia triennale in tutte le università italiane; ormai solo in Scienze Naturali (e non in tutte le Università)  si insegna l’evoluzione umana. Ora almeno sappiamo chi non sarebbe contenta se si proseguisse ulteriormente in questa direzione ....
J

·         Qui una collezione di commenti all’ultimo libro di R.AIberoni.

 

11/4/08-IT

·         Articolo non molto chiaro, con molte citazioni poco attuali e non riferibili a Darwin e al neodarwinismo, sul Corriere (“Charles Darwin, l’ultimo processo”). Si parla del bicentenario di Darwin in arrivo, ma è solo una scusa per parlare quasi solo del darwinismo sociale e del prossimo convegno su Darwin organizzato dal Vaticano. Per fortuna una filosofa intervistata evidenzia che il problema non sta in Darwin ma in come è stato utilizzato (e certo si continuano a vedere usi strumentali e distorsione delle sue scoperte).
Secondo l’articolo si dovrebbe fare, durante il convegno, una sintesi fra “evoluzione” (?) e “disegno intelligente (?). Forse si vuole alludere all’Intelligent Design USA? Si ignora che non piace affatto (lo considera un movimento politico, per niente serio scientificamente) alla Templeton Foundation che finanzia il convegno? Probabilmente non piace nemmeno a mons.Ravasi, dato che anche l’Osseratore Romano è stato  anche molto critico, a differenza del Papa e dei suoi consiglieri.

Per fortuna l’intervento di Boncinelli cerca di riportare la discussione nei termini coretti, cominciando banalmente con il precisare che ”il neodarwinismo è una teoria scientifica” mentre “l’idea di un disegno intelligente divino è metafisica della peggior specie”. 
Sembra concordare sull’incomparabilità dei due metodi (i “nonorverlapping magisteria” di S.J.Gould…), ma  lo nega, un teologo di religione ebraica, che dice che “è conciliabile ’incontro fra una concezione mitica – nel senso di un racconto fondato sulle categorie culturali dell’epoca - e una scientifica, che come tale poggia sempre su ipotesi e non su certezze defintive”.
Brutto il finale, contro il metodo scientifico (comunque mal presentato) e nemmeno coerente con la frase appena citata, dove si negano le “verità scientifiche” (“la difesa di una verità scientifica suscita a volte la medesima passione di un articolo di fede”), ma Boncinelli sembra provare a sviare altrove il colpo (“l’uomo ha bisogno di odiare”).
Da notare che il sottotitolo (“Il Vaticano prepara un convegno. Mentre si discute di selezione sociale e di totalitarismo”) evoca le tematiche su cui fa leva il polemico film dei creazionisti USA, “Expelled”.

 

11/4/08-D

·         Il sito degli evangelici italiani (ICN News) racconta in un articolo (“Germania. Creazionismo a scuola? No grazie”) come certo mons.Ravasi avrebbe la vita più facile oltralpe. Infatti “La Chiesa evangelica tedesca (EKD), con uno studio pubblicato martedì 1 aprile "Creazione del mondo, teoria dell'evoluzione e fede nella creazione nella scuola" (Weltentstehung, Evolutionstheorie und Schöpfungsglaube in der Schule), respinge la scientificità delle teorie del creazionismo, secondo le quali Dio avrebbe creato il cielo e la terra in sette giorni. La EKD si inserisce così nel dibattito intorno all'opportunità di offrire nelle scuole lezioni di creazionismo a scapito dell'evoluzionismo.”

·         In un altro sito evangelico italiano (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia) la notizia è accompagnata da una intelligente scheda sul Disegno Intelligente; dopo averne parlato abbastanza male (spiace che non si citino le truffe che sono state svelate nel corso del processo di Harrisburg) si conclude con una mappa delle posizioni delle diverse fedi protestanti: “in linea di massima quelle storiche e di tradizione “liberal” come quella presbiteriana, metodista o episcopale ribadiscono il principio di autonomia tra fede e scienza e si dichiarano evoluzioniste; al contrario quelle di matrice evangelical e di teologia fondamentalista guardano con simpatia al disegno intelligente.”. Sembra che la chiesa cattolica si posizioni fra i fondamentalisti …, forse approvando il fatto che “i teorici del disegno intelligente … negli anni dell'amministrazione Bush hanno avuto importanti alleati politici soprattutto nell'ambito della “destra religiosa””…
In Germania del problema si parlerà ancora il 2/12/2008, allo Schülerforum di Hannover.
Possiamo sperare che queste iniziative, in cui si nota il tentativo di usare in modo ottimale la ragione, possano far capire che le sfuriate ideologiche e irragionevoli contro la scienza sono iniziative masochiste; già abbiamo visto che a Sibiu i cattolici accettavano che i protestanti avessero un’opinione diversa addirittura sul momento di inizio della vita, un argomento che in Italia viene fatto credere sia assolutamente indiscutibile (“non negoziabile”); forse bisogna mandare avanti i protestanti anche nelle contestazioni alla teoria dell’evoluzione? Come valuterebbero i protestanti tedeschi alcuni articoli antiscientifici che sono stati recentemente proposti ai cattolici italiani (“«Expelled», film su scienza e fede“, “
Si può credere in Dio e nell’evoluzione?”)? 

 

11/4/08-USA

·         In data di ieri (ultima riga) è stata citata la discussione sul film “Expelled”, avvenuta nella redazione di Scientific American dopo la visione privata del film, che era stato portato da Mark Mathis, uno dei produttori  (“A Conversation with Expelled's Associate Producer Mark Mathis.”).
Questa discussione ha attirato l’attenzione di
Chris Heard, Associate Professor of Religion at Pepperdine University, che ne ha parlato nel suo blog in cui evidenzia fin dal titolo una domanda MOLTO “cattiva” e interessante, che sembrava necessaria anche a me, fatta a Mathis da uno dei redattori:  Why Ken Miller isn't in Expelled? Ancora più interessante è la sconcertante risposta di Mathis, che Heard ha trovato nell’audio – non ottimale - della discussione avvenuta nella redazione di Scientific American.
K.Miller è un biologo universitario cattolico che da decenni contrasta l’Intelligent Design ed è (con prudenza) favorevole al darwnismo insieme ad altri biologi, cattolici come
F.Ayala, F.Collins (evangelico) e K.Miller, o a fisici cattolici  come Howard van Till e J.Polkinghorne. Molti di questi sono presenti nell’ISSR (International Society for Science and Religion), che ha pubblicato recentemente un breve documento (“ISSR Statement on the Concept of 'Intelligent Design'”) che intende far chiarezza sulla questione della serietà (nessuna) e dell’utilità (pericolosa) della dottrina dell’Intelligent Design.
Il produttore dice chiaramente che per Ken Miller non c’era posto nel film in quanto avrebbe distrutto  la falsa dicotomia fra scienza e fede , fra evoluzionismo neodarwiniano e creazionismo su cui si basa il film e che il film intende propagandare:

 Ken Miller would have confused the film unnecessarily. I don’t agree with Ken Miller. I think that when you look at this issue and this debate, that really there’s, there’s one side of the line or the other, and you, it’s hard to stay, I don’t think you can honestly intellectually stand on a line that I don’t think exists”. 

Questa frase viene “tradotta” da Head nel blog in questo modo:

“…would have put paid to the film’s dichotomy between religious believers who entertain Intelligent Design on the one hand and atheistic, philosophically materialistic scientists who affirm evolution on the other hand

Questa confessione è impressionante anche perché dovrebbe far riflettere sul fatto che sembra che questa falsa dicotomia sia molto diffusa anche a vari livelli della Chiesa Cattolica, o almeno di quella italiana, dato che il suo quotidiano non ha evidenziato a sufficienza che la posizione di molti influenti biologici cattolici USA fosse contraria all’ID e che quindi si trovassero su una linea che, come dice Mathis, non esiste.
Anche recentemente l’Avvenire appoggiava questa falsa ed errata dicontomia proposta dal film: nell’articolo del 26/3/08 dal titolo “«Expelled», film su scienza e fede“ si legge che

 Il film, lanciato dallo slogan «Siamo ancora liberi di dissentire sul significato della vita?», sottolinea il valore del creazionismo e il diritto di studiarlo nelle scuole americane, parallelamente all'evoluzionismo (l'insieme delle teorie filosofiche e scientifiche che sostengono la graduale mutazione degli esseri viventi da forme primitive verso forme più complesse, uomo compreso). Il documentario, in particolare, denuncia la «soppressione del dibattito scientifico» sul tema”). [notare la definizione di evoluzionismo… che sarebbe più adatta per il fatto dell’evoluzione…; non si capisce poi a quale dei tanti creazionismi si faccia qui riferimento, e il film fa riferimento a quello biblico!]

Per chi volesse maggiori informazioni su cose pensa chi sta su questa linea che non esiste… può leggere il libro di Ken Miller (“Finding Darwin's God: A Scientist's Search for Common Ground Between God and Evolution”), visitare il suo sito web per conoscere quanto si sia dato da fare per difendere l’evoluzionismo, come si vede anche dai suoi numerosi video che mettono in evidenza le sue notevoli capacità didattiche. Interessantissimo è anche scoprire che esiste  il sito evangelico del Clergy Letter Project, che raccoglie ben 11000 pastori protestanti che pensano anche loro che la posizione “sulla linea” sia la migliore: 

For too long, the misperception that science and religion are inevitably in conflict has created unnecessary division and confusion, especially concerning the teaching of evolution. I wanted to let the public know that numerous clergy from most denominations have tremendous respect for evolutionary theory and have embraced it as a core component of human knowledge, fully harmonious with religious faith  

Manca ancora la traduzione italiana del loro documento… e l’elenco dei sacerdoti favorevoli all’evoluzione e magari anche alla teoria neodarwiniana, che è scienza e non filosofia …

Certo che non sembra che, in vista dei convegni darwiniani del 2009, mons.Ravasi disponga di “pastori” e di biologi evoluzionisti cattolici così scatenati … e pronti a contestare magari anche Zichichi … sarà dura …  sarebbe meglio riuscire a coordinarli … sempre che in Italia esistano …

 

10/4/08-USA

·         Anche il settimanale Time (“Ben Stein Dukes it Out with Darwin”) critica pesantemente il film “Expelled”; dopo aver evidenziato come le domande che nel film vengono fatte agli scienziati sono tipiche di chi non conosce e non capisce la scienza ma si mostra comunque ideologicamente prevenuto (“He makes all the usual mistakes nonscientists make whenever they try to take down evolution”) usa una curiosa e originale metafora che fa riferimento alla continua insistenza dei critici del neodarwnismo sui “buchi” tuttora presenti nella teoria. Time scrive che non si può essere tanto disonesti da usare le carenze e i “buchi “ per sostenere che il darwinismo è una teoria sbagliata: “More dishonestly, Stein employs the common dodge of enumerating all the admittedly unanswered questions in evolutionary theory and using this to refute the whole idea. But all scientific knowledge is built this way.  Fishnet is made up of a lot more holes than strings, but you can't therefore argue that the net doesn't exist. Just ask the fish”.
E’ comunque curioso il fatto che la dottrina dell’Intelligent Design cerca di mimetizzare l’idea di associare ad una divinità questo ID, mentre la rete di pubblicizzazione e distribuzione del film si appoggia pesantemente sulla rete dei protestanti della Bible Belt USA. D’altronde sembra che anche in Italia abbia trovato ammiratori negli ambienti cattolici.

·         Nuovi guai in vista, anche legali, per il provocatorio film in favore dell’Intelligent Design, “Expelled”. Ormai si spera in un clamoroso fiasco nel giorno in cui, il 18 aprile, finalmente alcuni cinema USA dovrebbero iniziare a trasmettere il film; interessante notare che dietro a questo film ci sono i produttori che hanno avuto un incredibile successo anche economico con un precedente film, anche quello a sfondo religioso, “La passione di Cristo”, a cui ha appunto collaborato anche il regista di “Expelled”.
Continuano infatti a comparire recensioni molto critiche sul film di propaganda antiscientifica: in particolare si sottolinea come sia assurda e provocatoria la continua associazione fra razzismo, nazismo e darwinismo che pure anche in Italia piace a qualche cattolico.
Inoltre  gli autori di uno splendido video digitale sulla vita della cellula (“The inner life of the cell”) hanno invitato gli autori del film a tagliare, prima di qualsiasi proiezione pubblica, la parte in cui si usa una evidente imitazione del loro video.

·         Su Scientific American è comparsa una serie di articoli molto critici di alcuni redattori a cui è stata offerta una visione privata del film “Expelled”:

·     Expelled: No Intelligence Allowed—Scientific American's Take
John Rennie, Michael Shermer and Steve Mirsky all watched Ben Stein's new antievolution movie. Here's what they had to say about its design flaws.

·     Micheal Shermer's Review: Ben Stein Launches a Science-free Attack on Darwin. In a new documentary film, actor, game show host and financial columnist Ben Stein falls for the pseudoscience of intelligent design

·     John Rennie's Review: Ben Stein's Expelled: No Integrity Displayed. A shameful antievolution film tries to blame Darwin for the Holocaust

·     Science Talk Podcast Expelled Explained: Scientific American's editor-in-chief, John Rennie, and podcast host Steve Mirsky discuss the movie.

Audio: A Conversation with Expelled's Associate Producer Mark Mathis. “A roundtable discussion with the Scientific American staff

 

10/4/08-USA/VA

·         Difficile riuscire a misurare nello stesso giorno quanta distanza ci sia fra diversi cattolici nell’uso della ragione sui problemi di biologia evolutiva; oggi lo si è potuto fare…

·         Da una parte possiamo ammirare il video di un seminario tenuto da un biologo universitario cattolico, K.Miller, in cui lui racconta in modo molto vivace come abbia collaborato a smascherare i trucchi, le truffe e le bugie dei sostenitori dell’Intelligent Design USA. Miller infatti è stato uno dei testimoni dell’accusa al processo di Harrisburg, realizzato contro il comitato scolastico che aveva cercato di bloccare l’insegnamento della teoria dell’evoluzione in un liceo della Pennsylvania, a Dover. Nel video, realizzato il 4/4/08 durante la conferenza in un’università del Texas, K.Miller dimostra con chiari esempi come nel processo di Harrisburg, grazie alla collaborazione di diversi esperti nell’analisi anche di materiale che il tribunale è riuscito ad ottenere, sia stata smascherata la trasformazione di creazionisti biblici (per definizione contrari alla scienza e in particolare alla biologia evoluzionistica, come avviene anche in Italia) in adepti di una nuova dottrina che con grande furbizia è stata chiamata Intelligent Design. Ammirevole la sua capacità didattica e l’ironia, che attraggono e trascinano il pubblico in questo viaggio nell’irrazionalità della dottrina dell’Intelligent Design. Da ricordare che purtroppo l’ID  viene propagandato anche in Italia, certo ignorando la condanna da parte della Fondazione Templeton, che non finanzia l’ID ma continua a finanziare molte iniziative della sui problemi dell’evoluzione e anche molti convegni organizzati dalla Chiesa Cattolica italiana!

Assolutamente raccomandabile la visione di questo video, soprattutto perché è indispensabile per capire bene perché persino mons.Facchini, antropologo universitario, abbia già scritto un paio di articoli contro l’ID addirittura sull’Osservatore Romano (17/1/06 e 14/2/08).

·         L’altro esempio, in una situazione di ignoranza che troviamo di solito solo nei creazionisti biblici (Don TanzeIIa Nitti il 29/11/07 pensava che in Italia non esistessero ...), lo vediamo in un articolo  (“Si può credere in Dio e nell’evoluzione?”) dell’agenzia vaticana Zenit che pubblicizza un’ulteriore presentazione di un libro che è non solo contro il darwinismo ma persino contro l’evoluzione, certo ignorando che già da tempo il Vaticano (possiamo ricordare ancora il documento del 2004?) non ha problemi con il fatto dell’evoluzione e quindi con il fatto che la nostra specie (come ben dimostra - confrontando i cromosomi - anche Ken Miller, che utilizza pure una battuta micidiale…) non sia stata creata ab nihilo, ma abbia avuto origine da ominidi bipedi i quali a loro volta hanno avuto origine da antenati scimmieschi, i quali a loro volta hanno avuto origine da forme viventi sempre più semplici ed arcaiche. E questo è avvenuto, ma finora la chiesa cattolica si rifiuta di ammetterlo, utilizzando i meccanismi che Darwin ha iniziato a scoprire 150 anni fa e che si sono dimostrati validi e utili, pur con i miglioramenti introdotti dall’avanzare delle conoscenze in biologia.

A questo punto non si può che pensare con preoccupazione a come, l’anno prossimo al convegno sull’evoluzione, verrà accolto il biologo Francisco Ayala, che con K.Miller da anni contrasta l’ID e che con Miller il 12/7/2005 ha scritto una lettera al Papa chiedendo che spiegasse perché alcuni cardinali (ma ci sono anche alcuni quotidiani… negli USA non lo sanno) cercassero di modificare le indicazioni precedenti e appoggiassero la truffa dell’ID USA.
Mons.Ravasi ha ancora meno di un anno di lavoro per cercare di risolvere quello che lui stesso ha ammesso essere la paura della Chiesa cattolica verso alcuni aspetti della scienza (“
Senza paura in mare aperto).
Se negli USA alcuni biologi cattolici (K.Miller, F.Ayala) hanno cercato di far sentire la loro protesta fino a Roma, è sconcertante (a dir poco) che solo 2 biologi italiani cattolici abbiano finora espresso una critica sulle assurde accuse a Darwin che, come fa l’ID negli USA, un’agenzia vaticana amplifica e sostiene: “
è dal Darwinismo e dalla teoria della supremazia del più forte che sono nate le ideologie barbare come il darwinismo sociale, il razzismo, l’eugenismo, la selezione della razza, la soppressione dei deboli e dei malati...”. Forse perché la gerarchia e il TG2 del 29/11/07 credono in queste assurdità?
Che queste siano accuse assurde, basta ricordare che il colonialismo e il suo modo un po’ troppo vivace di portare “la civiltà” nel mondo preceda, e di molto, la stessa nascita di Darwin, e che ha quasi sempre avuto l’appoggio delle diverse Chiese cristiane coinvolte. Difficile negare anche che per troppi anni il nazismo, nato con innegabili connessioni con il pensiero religioso  ha goduto dell’appoggio della Chiesa; addirittura anche dopo la disfatta per merito degli eserciti alleati (si veda l’operazione Odessa, che ha garantito con le sue Ratlines una via di fuga sicura e decenni di impunità a capi nazisti).
La stessa idea di “popolo eletto” … non è certo un’idea originale dei nazisti … come pure il genocidio: il primo olocausto (e quello che, se non fosse una leggenda, avrebbe avuto la massima letalità) viene insegnato anche ai bambini: lo si legge infatti nella Bibbia, dove viene chiamato eufemisticamente diluvio universale. Ci vuole davvero una grande “fantasia” (eufemismo) per collegare Darwin (sicuramente antirazzista e anticolonialista) al nazismo.

 

8/4/08-IT

·         Si è costituito oggi “Ambiente &´ Sviluppo", il Forum delle associazioni per l´ecologia umana, che raccoglie 12 associazioni cattoliche, per le quali è necessaria

una nuova cultura d´ambiente, un´ecologia fondata su un idea più ottimista della comunità umana e delle sue attività. Un´umanità che non è maledizione ma medicina del pianeta, non è impoverimento ma ricchezza per il mondo”. Si “intende presentare un programma culturale e di comunicazione  al fine di rendere possibile la realizzazione di impianti nucleari per la generazione di energia elettrica, la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, la realizzazione di porti, strade, autostrade, metropolitane, parcheggi, ferrovie e linee ad alta velocità per rendere più agevole ed economico il trasporto di persone e merci.  "Ambiente &´ Sviluppo" intende inoltre liberare l´Italia dalla dittatura anti-OGM“ … “superare la dittatura dell´ecologismo catastrofista, proponendo l´ecologia umana in cui la crescita demografica e lo sviluppo economico e civile suscitino speranza e non disperazione. L´uomo non è "il cancro del pianeta" né "lo sviluppo la causa dell´inquinamento".”

 

6/04/08-IT

·         Sul Sole 24 Ore un articolo di G.AuIetta e T.Trafny (“L’evoluzione del dialogo “) per presentare il convegno sull’evoluzione che si terrà nel prossimo mese di marzo, nel 2009. Le intenzioni sembrano piuttosto bellicose, o meglio dimostrano come il rapporto del Vaticano con la scienza sia ben diverso da quello prospettato da GP2 nella sua lettera a P.Coyne del 1988, 30 anni fa. Lo si capisce non solo dal fatto che non ci si fida ancora a lasciare gestire questo problema da qualcuno esperto di scienza, ma soprattutto dalla prima frase (non giustificabile nel 2008 se non da un sentimento di timore irrazionale) che sembra tratta da un documento del Santo Uffizio: “La Teoria dell'Evoluzione, e in particolare la sintesi neodarwiniana, è sempre stata vista come il bastione più inespugnabile di un atteggiamento non soltanto materialista e antireligioso, ma anche profondamente antiumanistico”. Dopo aver spiegato che però si prevede di dialogare, l’articolo si conclude con la speranza che si riesca a “mantenere una costante apertura e disponibilità a un dialogo sereno, libero da risposte preconfezionate o ideologizzate”.

 

6/04/08-UK

·         [da Pikaia] Quando è dovuto, non ci si deve fermare di fronte ai complimenti e ai festeggiamenti da dedicare ad uno scienziato creazionista. Pikaia informa che l’ultimo numero di Philosophical Transactions è dedicato alla pubblicazione degli atti di un convegno in occasione del tricentenario di Linneo.
Certo, a quei tempi erano tutti creazionisti, ma ce n’era qualcuno che è riuscito a contribuire in modo determinante all’evoluzione culturale umana e in particolare allo sviluppo della biologia; a differenza dei creazionisti attuali, era curioso e non si era spaventato né di fronte all’impresa di classificare tutti gli organismi viventi né di fronte alla necessità di sottolineare con un’adeguata classificazione in specie vicine l’evidente somiglianza fra le scimmie antropomorfe e l’uomo, che oggi qualcuno addirittura cerca di nascondere non potendo negarla.

E’ liberamente leggibile l’articolo introduttivo (“The evolution of the animals: introduction to a Linnean tercentenary celebration”)

 

5/4/08-RO

·         Anche in Romania sembra che non amino troppo la teoria dell’evoluzione. Il quotidiano Romania Libera (in una pagina che coerentemente contiene anche l’oroscopo…!) pubblica l’articolo “Teoria evolutiei, cenzurata racconta qualcosa che sembra preoccupante per la cultura occidentale (di cui il neodawinismo è certo uno dei pilastri), ma è comunque molto poco chiaro per chi non conosce il rumeno.

 

5/4/08-IT

·         Sul Foglio viene riproposto ("LA NATURA AGISCE SECONDO UN PROGETTO". ECCO CHE COSA SCRISSE IL CARDINAL SCHÖNBORN”) un pezzo di un precedente (12/10/07) articolo del card.Schönborn, quello, tratto dal recente volume “Creazione ed Evoluzione”, in cui si lanciava a spiegare quali erano gli errori della teoria dawiniana dell’evoluzione. Solo mons.Ravasi ha l’onestà di scrivere che “se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo” (2005). Non si capisce … perché ci siano anche “laici” che fanno pubblicità ad idee che contrastano decisamente con quelle del responsabile vaticano della cultura …
L’articolo di
Schönborn si affianca ad uno (“
Evoluzione è creazione continua “) del teologo laico V.Mancuso, il cui il ultimo libro sull’anima non è troppo piaciuto negli ambienti vaticani. Quest’articolo, in cui sembra voler accontentare tutti (“la mia tesi è: creazione come evoluzione; creazione come "creatio continua", come un processo che ogni momento si fa e che si fa mediante evoluzione”) difficilmente potrebbe piacere ai naturalisti … curiosa anche una visione della natura quasi come “paesaggio”, come se non ci fossero perfino documeti pontifici che spiegano che l’evoluzione significa antenato commune unico per tutti gli esseri viventi, cioè qualcosa di un po’ diverso …
Sconcerta un po’ che venga chiaramente definita la metodologia utilizzata da un teologo per discutere un problema scientifico,  il rigoroso procedimento in uso nelle dispute accademiche delle facoltà teologiche medievali”; nessun teologo di solito lo specificava, ma qualche sospetto era inevitabile … dopo aver evidenziato come di difficile soluzione il problema del contrasto fra l’idea di creazione (quale tipo? ce ne sono infatti tante
tipologie diverse!) ed il fatto dell’evoluzione, passa ad analizzare il contrasto fra creazionismo ed evoluzionismo, dove purtroppo attribuisce un connotato negativo al termine selezione naturale, che (in una realtà in cui oggettivamente altri animali e piante sono l’unica fonte di energia utilizzabile, non dimentichiamolo…), è anche un meccanismo premiante le migliori novità.
Originale, di solito i teologi si riferiscono solo alla nostra specie (per semplicità o perchè si rifiutano di proporre spiegazioni che riguardino anche farfalle e mosche …) la citazione di farfalle e mosche e l’ipotesi che tutto quindi sia stato pensato e voluto per se stesso”.

·         Sull’Avvenire un’intervista (“Una teologia dell'universo“) al recente vincitore del premio individuale il cui ammontare oggi è il più elevato al mondo, il premio della Fondadazione Templeton che premia le ricerche ai confini fra scienza e fede. Quest’anno ha vinto il matematico Padre Michal Heller, professore all'Uni­versità di Cracovia.  La Templeton Foundation finanzia ogni anno anche migliaia di ricercatori, e qui sotto in data 29/3 sono indicati i criteri rigidi che devono rispettare i ricercatori finanziati dalla Templeton, che è molto critica verso l’ID (We do not support the political movement known as “Intelligent Design”). e richiede di pubblicare “in high-quality and peer-reviewed journals” (giornali che non hanno mai pubblicato nulla sull’Intelligent Design, su cui non si fa ricerca di laboratorio!).
Certo nell’intervista ci sono dichiarazioni che dovrebbero essere meglio dimostrate, anche per evitare effetti negativi sulla nostra economia:
«Il mondo è ma­tematico perché Dio pensa in maniera analoga al nostro pen­siero matematico»” (forse al posto di matematico potrei mettere qualche altro aggettivo? Fisico? Biologico? Geologico?), “La definizione più ovvia è che l'e­vento casuale è un evento di bas­sa probabilità che si verifica no­nostante abbia una bassa proba­bilità di verificarsi”, ma anche “Quelli che noi chiamiamo eventi casuali si col­locano nel progetto dell'Univer­so” (e chi giocherebbe più al totocalcio…? Anche del libero arbitrio a questo punto che ne è…? Perché rischiare di attraversare la strada se si ignorano i progetti dell’universo?).
Fra le domande, invece, le migliori sono “Perché ha de­finito 'errore teologico' la teoria dell'intelligent design” [a questa domanda esplicita, fondamentale per la redazione dell’Avvenire, sembra non corrisponda una risposta altrettanto esplicita; strano, dato che un suo documento recente era invece MOLTO chiaro] e “Come giudica la RECENTE [?] tenden­za a negare all'uomo una posi­zione al vertice dell'evoluzione della vita?”. Da notare che forse pochi (nessuno?) si accorgono che “recente” vuol dire 150 anni fa …
Se è certo ottimista Heller nel dire che “i limiti del metodo scientifico sono i limiti dell'Universo”, sembra un po’ azzardato aggiungere che “i teologi comprendono tutto ciò che è stato creato da Dio”. Visto che i teologi  aggiornano costantemente (e gratuitamente) le loro conoscenze sulla base dello sviluppo, che recentemente si è fatto esplosivo, delle conoscenze scientifiche, sembra ne derivi che sempre meno spazio viene lasciato loro per raccontare tutto quello che hanno compreso ....; insistono però nel criticare però solo gli aspetti che non rientrano nella loro competenze

Si rimane alla fine un po’ perplessi da una frase in cui, magari pensando a Galilei che ha fondato la scienza sperimentale, non si capisce più chi in realtà si occupi degli aspetti materiali: “Grazie all'Universo, i teologi comprendono tutto ciò che è stato creato da Dio…. E l''Universo materiale', così come è contem­plato dalla teologia, è più ricco dell'Universo visto da una pro­spettiva puramente scientifica»” [non è più chiaro a questo punto se la scienza si occupi del lato materiale o di quello spirituale]

Un chiaro esempio di un articolo dell’Avvenire favorevole all’ID, è un’intervista di due anni fa (“Intervista sulla teoria del “Disegno intelligente” con il prof. Philip Larrey del 21/3/06) dello stesso giornalista ad un “esperto” (ma ammiratore dell’ID) Padre Philip Larrey un teologo che a Roma è docente alle Pontificia università Lateranense nell'area della filosofia della conoscenza. Vi si leggono concetti ben diversi rispetto al recente documento (se ne parla qui sotto in data  20/3 e 14/3) di Padre Michal Heller contro l’Intelligent Design (“STATEMENT BY PROFESSOR MICHAEL (MICHAŁ) HELLER At The Templeton Prize News Conference, March 12, 2008“); in quel documento (qui c’è anche il video della conferenza) si legge non solo la frase   (“Adherents of the so-called intelligent design ideology commit a grave theological error, implicitly reviving the old manicheistic error postulating the existence of two forces acting against each other: God and an inert matter; in this case, chance and intelligent design”) che ha preoccupato il giornalista, che ha chiesto chiarimenti che sembra non abbia avuto. Questi chiarimenti sembra invece che ci siano in quel documento, in cui risulta che il caso non verrebbe più demonizzato, anzi verrebbe addirittura quasi eliminato: “Within the all-comprising Mind of God what we call chance and random events is well composed into the symphony of creation”.
Curioso il fatto che Heller, è un matematico…, insiste sulla “scientificità” delle leggi del caso (“
the calculus of probability is a mathematical theory as good as any other mathematical theory”) ma evita di dire chiaramente che una conseguenza è che in biologia il caso significa variabilità, creatività, a cominciare dalla scelta casuale del sesso o delle caratteristiche genetiche dei figli, come ci ha spiegato il pio abate Mendel. Evidente che poi i cattolici sono confusi e spaventati … non sapendo quando gli cadrà in testa la tegola che qualcuno (the mind of God, come propone Heller?) ha già prepato per loro: “Within the all-comprising Mind of God what we call chance and random events is well composed into the symphony of creation.  A questo punto sarebbe logico chiedere a Heller se valuta corretta e chiara una frase come “Non siamo il prodotto casuale e senza senso dell’evoluzione. Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio”.

 

4/4/08-USA

·         Il sito del NCSE informa del fatto che il documentario della NOVA sul processo di Harrisburg, in Pennsylvania (“Judgment Day: Intelligent Design on Trial”), ha vinto un premio. Qui si può vedere tutto il video, se non si vuole la qualità del DVD. 

·         Sempre nel sito dell’NCSE si può leggere  (“Interim victory in California creationism case “) che si è conclusa la prima fase del processo intentato da alcuni licei cattolici (Association of Christian Schools International ) contro la University of California che aveva rifiutato l’iscrizione a studenti che non avevano una sufficiente preparazione scientifica, avendo studiato su libri che fornivano una formazione che l’università riteneva inadeguata. La University of California ha vinto la prima fase del processo, dimostrando che riteneva insufficienti solo le preparazioni di alcune scuole, e dopo aver analizzatoi testi utilizzati. Una serie di esperti, fra cui F.Ayala hannio esaminato i testi non accettati e hanno confermato che erano anomale alcune premesse di un paio di questi libri usati dagli studenti rifiutati dall’università. In uno si legge: “"If [scientific] conclusions contradict the Word of God, the conclusions are wrong, no matter how many scientific facts may appear to back them," e "Christians must disregard [scientific hypotheses or theories] that contradict the Bible.". Per approfondimenti, molto materiale è disponibile nel sito dell’Università della California, ma anche nel sito dell’ACSI. L’ACSI, associazione che riunisce migliaia di scuole evangeliche, in Europa è diffusa quasi solo nella parte orientale. Qui si vedono i testi consigliati per l’insegnamento delle scienze.

 

3/4/05

·         [da Pikaia] L'11 aprile a Milano si terrà, nell’ambito del progetto EST,  la Conferenza Internazionale "Questa è Scienza! Educare alla scienza e alla tecnologia. Per un nuovo rapporto tra scuola e museo." Numerosi sono i relatori di spicco, italiani e stranieri. Ecco programma e informazioni (la principale è che non ci sono più posti disponibili..).

 

2/4/08-IT

·         Sul  Foglio un articolo di G.Sermonti (”ORRORI(N) SCIENTIFICI) critica un dettaglio di un articolo di T.Pievani comparso sul CdS del 29/3 (“L' uomo si alzò su due piedi per proteggersi dal Sole“) riguardo alla postura dei primi ominidi. Si ritorna alle solite critiche sui modi e sui tempi della separazione fra le antropomorfe e gli ominidi bipedi e su Darwin (che in questo contesto proprio non c’entra) dicendo “La recente scoperta non suggerisce affatto che Darwin avesse ragione. Al contrario, seppellisce per sempre l’idea che l’uomo sia derivato dagli scimmioni”. Credo sia l‘unico al mondo che crede nell’evoluzione ma è convinto che le antropomorfe si siano separate dalla linea evolutiva degli ominidi bipedi 500.000 anni fa … il problema è che non ci dice nulla riguardo alle evidenti relazioni filogenetiche delal nostra specie con le altre 300 specie di Primati … in realtà i paleoprimatologi sanno da tempo che la storia evolutiva degli “scimmioni” è ben dimostrata e ben più antica, tanto è vero che la separazione fra i Pongidi asiatici (Orango) e quelli africani (gorilla e scimpanzé) è avvenuta 16 milioni di anni fa. Da ricordare inoltre che un vero “scimmione”, il Gigantopihecus, è vissuto in Asia fra 6 milioni e 300.000 anni fa, smentendo quanto scritto sul Foglio.
Quel “seppellisce per sempre l’idea che l’uomo sia derivato dagli scimmioni” conferma come ci sia qualcuno anche in Italia che sostiene (senza dimostrarlo) che la linea evolutiva umana sia derivata da antenati che abbiamo in comune con le antropomorfe; poco chiara risulta quindi, più avanti, la frase “non sto affatto affermando che la scimmia sia derivata dall’uomo”; che abbia le idee poco chiare è comunque evidente … dato che non solo aveva scritto che gli scimmioni sarebbero comparsi dopo “la scimmia” (“Dopo l’uomo la scimmia” sembra un titolo sufficientemente esplicito …) , ma a questo punto non rimangono davvero altre spiegazioni possibili … Molto originale (troppo) l’idea che ilbipedismo umano si sia originato dal bipedismo dei rettili … i misteriosi labirinti della ragione ….

·         Una pagina completa dell’Avvenire mescola diversi problemi e diversi modi di affrontare la scienza e l’evoluzione. Si va da un articolo che presenta la diffusione del creazionismo biblico in UK (“In Gran Bretagna sbarca il il Museo del creazionismo”; a quando una puntata sull’Italia?) a un articolo (“«Dio e Big Bang? Vanno d'accordo») con un intervista a un teologo anglicano e matematico (John Polkinghorne), contro il creazionismo biblico ma decisamente in favore dell’evoluzione biologica come fatto (“Abbiamo eccellenti ragioni per credere che la Terra abbia 4,5 miliardi di anni e che la vita sia iniziata circa 3,5 miliardi di anni fa, inizialmente in forma molto semplice (i batteri) quindi crescendo in complessità tramite i processi di evoluzione. “).
Non è affatto chiaro se sia davvero positivo il suo giudizio sulla teoria dell’evoluzione; forse ci sono problemi di traduzione? Pur essendo autore di un libro sulla “Teoria dei quanti” qui Polkinghorne parla della teoria dell’evoluzione come se fosse una “visione” dell’evoluzione ... come se parlasse di Fatima. Non è credibile! Inoltre chiaramente evita di rispondere alla domanda, davvero non neutrale [!!] se non provocatoria, sugli “effetti disastrosi della teoria dell’evoluzione”; risponde infatti: “
«Credo che questa visione [?] debba essere presa in seria considerazione dai credenti perché chi cerca di servire il Dio della verità dovrebbe accogliere volentieri la verità da qualunque parte essa provenga. Dio agisce tramite la natura, così come in altri modi”.

Di Polkinghorne non si dice che è anche uno dei presidenti dell’ISSR (International Society for Science and Religion)  che ha pubblicato recentemente un breve documento (“ISSR Statement on the Concept of 'Intelligent Design'”) in cui si condanna senza appello l’Intelligent Design. E non solo! In questo documento si può leggere il motivo per cui alla scienza non si deve chiedere che accetti “supernatural explanations”:

The ISSR greatly values modern science, while deploring efforts to drive a wedge between science and religion. Science operates with a common set of methodological approaches that gives freedom to scientists from a range of religious backgrounds to unite in a common endeavor. This approach does not deny the existence of a metaphysical realm but rather opens up the natural world to a range of explorations that have been incredibly productive, especially over the last 400 years or so. 

We believe that intelligent design is neither sound science nor good theology. Although the boundaries of science are open to change, allowing supernatural explanations to count as science undercuts the very purpose of science, which is to explain the workings of nature without recourse to religious language.  Attributing complexity to the interruption of natural law by a divine designer is, as some critics have claimed, a science stopper.”

Concetti e dichiarazioni abbastanza chiare che sarebbero indispensabili per i lettori ma che proprio non si trovano nell’intervista all’Avvenire …

 

1/4/08-IT

·         In verità anche questo articolo comparso sul Foglio (“Darwinismi”) sembra un po’ adatto per un pesce d’aprile ... : racconta infatti che “R.Dawkins sbarca in Gran Bretagna per una serie di conferenze e trova subito ad accoglierlo la protesta del pastore presbiteriano …”; in verità era invece negli USA che era “sbarcato” qualche giorno prima R.Dawkins, che di mestiere fa il professore di PUS a Oxford (una università abbastanza nota … ma è da sempre in UK).
Quando era negli USA, il 20/3 a Minneapolis aveva fatto un bello scherzo agli autori del film “Expelled” che lo vedeva, suo malgrado, protagonista principale … ; era infatti entrato a vedere una proiezione di “Expelled” da cui era stato espulso un altro biologo evoluzionista (PZ Myers, autore del blog Pharyngula), che aveva contribuito anche lui al film.
Curiosa anche la sintesi del pensiero di R.Dawkins, dato che sembra piuttosto una sintesi del pensiero di Rosa AIberoni (“ragione e fede sono non solo incompatibili ma necessariamente ostili”) e comunque non sarebbe che una semplice conseguenza (comprensibile e giustificabile) del pensiero piuttosto arrogante di mons.Fisichella, rettore della pontificia università Lateranense:
Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede(MicroMega, giugno 2005). Se questa fosse anche la posizione ufficiale della Chiesa, l’ostilità verso la scienza è evidente.   
Si parla poi del convegno che il pontificio consiglio della cultura diretto da mons.Ravasi sta organizzando per il 2009, e si dice, citando proprio Ravasi, che “l’obiettivo sarà di guardare ognuno di noi al di là della nostra frontiera. Lo scienziato che si interroga e ascolta anche l’interrogazione della teologia e il filosofo e il teologo che ascoltano e vedono i percorsi della scienza“. Insomma il contrario del metodo Dawkins“.  Ovviamente nella frase finale ci starebbe bene (o forse “meglio”) anche il nome di mons.Fisichella, per la sua intransigente e netta dichiarazione del 2005, davvero contrastante con quella di mons.Ravasi, che in realtà ha una posizione abbastanza anomala.

 

1/4/08-USA/UK

·         Anche negli USA e in UK usano divertirsi un po’ in occasione dell’April Fools’ Day. E si ironizza anche su problemi seri che minacciano l’evoluzione culturale umana.

o        Nel blog inglese Newhumanist (Local council in shock challenge to Catholic dogma) si ironizza sul fatto che, come i creazionisti (negli USA ma anche in UK) pretendono che prima di spiegare l’evoluzione gli insegnanti avvertano che ci sono ancora fatti non dimostrati scientificamente, anche nei rapporti fra le diverse religioni cristiane si debbano rispettare le diverse opinioni; si ipotizza quindi che un fantomatico “comitato protestante metropolitano” proponga di leggere in chiesa questo avviso nelle chiese cattoliche inglesi: “Congregants should be aware of the gaps and/or problems in the Catholic theory of transubstantiation, including, but not limited to, the Protestant notion that the bread and wine are merely symbolic, the opinions of other religions on the life of Christ, and the lack of conclusive scientific evidence available to support this theory.” La procedura dovrebbe garantire il rispetto verso chi ha una fede diversa: “The council feel it is important that borough residents realise that the Catholic version of Christianity is only a theory and not written in stone. This is not an attempt to cause offence, but equally we shouldn’t offend those members of the congregation who hold alternative views on the nature of bread and wine.”

o        Nel blog USA si ironizza invece (“Stein is right: Darwinism causes antisemitism”) sull’eccessiva insistenza con cui il nuovo film dei creazionisti (“Expelled”) prova a convincere gli spettatori che il darwinismo sia responsabile del nazismo e perfino dell’antisemitismo nazista. In questo articolo si ripercorre la drammatica storia dell’antisemitismo che è iniziata … nel 38 AD (che per ovvi motivi non vuol dire “Anno Darwin” …J ); si dimostra in questo modo che l’antisemitismo (darwinista?!) agirebbe già da 2000 anni… J.

o        D’altronde già altri hanno verificato che ad Hitler Darwin proprio non interessava, mentre aveva dimostrato interesse verso il cristianesimo e una grande capacità di approfittare dei suoi punti deboli (come il fidarsi anche allora di chiunque promettesse di difendere le radici cristiane dell’Europa) e delle sue illusioni di gestire un’ideologia criminale che però ci si ailludeva di utilizzare contro il comunismo. Hitler, a differenza ad esempio di R.Dawkins ma anche del gesuita Teilhard de Chardin, non ha mai avuto seri problemi con la chiesa cattolica: non è mai stato scomunicato né ha avuto moniti (come Teilhard de Chardin) né i suoi libri hanno mai avuto problemi (come quelli di Teilhard de Chardin, pubblicati postumi); anche i vescovi avevano imparato a salutare i suoi amici e colleghi nel suo stesso modo.

 

 

 

MARZO

30/3/08-USA

·                          Sembra che non finiscano le umiliazioni e le figuracce per gli autori e i produttori del film  propagandistico “Expelled” che cerca di far passare gli evoluzionisti per nazisti. Ormai, come scrivono su un blog, guarderanno sotto il letto prima di andare a dormire. Infatti PZ Myers è riuscito ancora a beffarli pubblicamente, partecipando ad una conferenza stampa telefonica in diretta a cui la redazione di Pharyngula (blog diretto da PZ Myers…) era stata invitata ma a cui i giornalisti non avrebbero dovuto parlare ma solo are domande via email. Essendosi collegato molto presto alla conferenza stampa telefonica era però riuscito a sentire da uno di loro i codici che permettevano la telefonata bidirezionale. Ha quindin richiamato usando questi codici e poi per un po’ ha ascoltato in silenzio ma alla fine è scoppiato e ha fatto sentire la sua voce, che ha gettato nello sconforto gli autori, già beffati una volta da PZ Myers (che loro avevano beffato quando gli avevano chiesto un’intervista senza chiarirgli che il film era invece in difesa dell’Intelligent Design). Non hanno potuto far altro che ESPELLERE PZ Myers ancora una volta!!!
E’ “miracolosamente” (!?) disponibile in rete sia l’audio che la trascrizione dell’intervento di Myers.Purtroppo non esiste un video che mostri le facce sconcertate degli autori del film!!!
Dell’imbarazzante (per chi l’ha convocata) conferenza stampa telefonica si parla anche nei blog Evolved and Rational e Life without faith.

 

30/3/08-IT

·                          Terribile … ma ormai sembra quasi che ci sia un piano per una preparazione alternativa al 2009 e ai convegni (soprattutto cattolici) su Darwin. R.AIberoni è comparsa qualche giorno fa perfino in una trasmissione di RAI1, quella con Gigi Marzullo, un po’ strapazzato forse perché angosciato dal “lavaggio … del cervello a cui i giovani sono sottoposti in alcune scuole e in qualche università” [?!?!]; R.AIberoni è andata da Marzullo a spiegare perché ha scritto un libro per contrastare una teoria che, lo ripete due volte, non le interessa per niente capire … e in effetti il suo sembrava più un intervento preelettorale …
Di questa incredibile apparizione se ne parla in un paio di blog, in
Razionalismo e religione, il primo blog a inorridire, e poi nel recente blog in difesa della scienza, Progetto G.Galilei. E’ terribile, come si fa notare in questo blog, che

Alla RAI viene fatta parlare una persona che spara a zero contro la scienza, accusando i biologi di essere manipolatori di menti innocenti, definendo l’evoluzionismo come un complotto teso a istupidire le masse e il cui scopo è l’annientamento della visione religiosa; e tutto questo da una persona che ammette più volte la sua ignoranza nel campo della biologia e dell’evoluzionismo, all’interno di un servizio pubblico senza contradditorio ed anzi con cinque o sei giornalisti che annuiscono e a malapena riescono a spiccicare parola, a parte lodi sperticate per l’autrice”.

Per fortuna esiste la registrazione, che può essere vista (con prudenza… da chiunque …); qualcuno che accusa la scienza di voler ritornare all’età delle caverne (per fortuna non ha detto all’età delle scimmie”!) non è facile trovarlo, tanto meno uno immaginerebbe di sentire ciò da una  docente universitaria …. per cui conviene verificare, ascoltando e riflettendo sulle sue parole …
Il momento più divertente è quando Marzullo chiede un commento al libro (… scritto contro Darwin senza aver nemmeno letto Darwin e dicendo un paio di volte che non è necessario …) da parte di una studentessa che non aveva letto il libro…; speriamo che nessuno abbia tratto vantaggi da attività intellettuali di questo tipo …    :-)  sarebbe un pessimo esempio per chi magari fosse reduce da un lavaggio del cervello ...
Curioso e sottoscrivibile, in quanto di solito viene dagli scienziati più che dai credenti, anche l’invito al dubbio; in un suo recente intervento su Pharyngula, PZ Myers rifiuta la critica di allontanare i suoi studenti dalla fede; se qualcuno ha insegnato ai suoi studenti fatti irreali, non è certo il suo invito al dubbio, ad aprire gli occhi e verificare i fatti ad allontanare i ragazzi dalla fede…

·         Sempre oggi, ma sul Corriere (“Astronomo iracheno: «La Terra? È piatta»“) il link a un video che mostra un astronomo irakeno che sostiene che la terra è senza dubbio piatta e che la luna ha una dimensione ce è la metà di quella del sole. Da notare che, per fortuna, la TV irakena, a differenza di come ha fatto recentemente RAI1 su argomenti scientifici altrettanto contestabili, presenta anche le opinioni di chi crede che la terra sia sferica, nonostante si dica chiaramente che non ci sono dubbi, essendo basata sul Corano l’opinione dell’astronomo.  

·         Articolo sul Giornale ("La scuola è in mano all'Anticristo") con intervista a maestro elementare di Genova che non accetta che a scuola si insegni il pensiero critico.

 

29/3/08-VA

 

·              Credo sia il caso di chiarire meglio quali siano le questioni dietro al contrasto che si intravede fra le posizioni del Pontificio Consiglio della Cultura gestito da mons.Ravasi, che prepara il convegno del 2009 sull’evoluzionismo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) e le posizioni favorevoli all’Intelligent Design che emergono in molti articoli soprattutto, ma non solo, sull’Avvenire. L’ultimo articolo (“«Expelled», film su scienza e fede”) è stato pubblicato 3 giorni fa, e, commentando uno squallido film ideologico dei creazionisti USA, si difendono i “ricercatori” amici dell’ID che sono stati emarginati dalla comunità scientifica. 

Sembra evidente (e la situazione è certamente strana) che

·                     Da tempo l’Avvenire difende l’Intelligent Design USA

·               Il card. Schönborn negli anni scorsi ha platealmente appoggiato l’Intelligent Design USA in un articolo sul New York Times del 5/7/2005

·               Sull’Osservatore Romano (17/1/06 e 14/2/08) sono apparsi due articoli di condanna dell’ID, scritti dall’antropologo mons.Facchini.

·               Gli organizzatori del convegno del 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) sono abbastanza espliciti nella loro condanna dell’ID e delle posizioni che invece spesso si leggono sull’Avvenire: (“Intendiamo in questo modo evitare ogni opposizione frontale tra creazione ed evoluzione, nonché le polemiche suscitate per esempio dallo “Intelligent Design”, come se fosse una teoria scientifica alternativa al neodarwinismo. Un cristiano può credere nel disegno provvidenziale di Dio nella Creazione, senza farne una “teoria scientifica” concorrente ad un’altra: stiamo decisamente su un altro piano d’interpretazione”. La frase evidenzia inoltre che si eviti di parlare di altre teorie dell’evoluzione; quella daerwiniana  quindi viene presentata come UNICA e SENZA ALTERNATIVE SERIE.

·               La J.Templeton Foundation, una ricchissima fondazione USA che per il Vaticano finanzia non solo questo convegno, ma anche il progetto STOQ (gestito da varie università pontificie e in cui questo convegno si inserisce) e molte altre iniziative sui problemi delle relazioni fra scienza e fede, ha invece una posizione ben più negativa (e molto chiara) verso l’ID e quindi non finanzia iniziative favorevoli all’Intelligent Design USA, emarginando i ricercatori del Discovery Institute.
Impressionante (e molto più chiara delle premesse al convegno) la pagina web ma soprattutto il documento in cui la JTF giustifica la condanna dell’ID e il non finanziamento delle loro “riflessioni” (che l’articolo sull’Avvenire del 26/3 invece difende!). In sintesi la JF dice chiaramente che

We do not support the political movement known as “Intelligent Design”. This is for three reasons

1)                    we do not believe the science underpinning the “Intelligent Design” movement is sound,

2)                    we do not support research or programs that deny large areas of well-documented scientific knowledge, and

3)                    the Foundation is a non-political entity and does not engage in, or support, political movements”.

In altri documenti nel sito della JTF si aggiungono altri due motivi:

4)                    the Foundation does not generally support theologically-motivated critiques of evolutionary science.

5)                    Our expectation is that the products of Templeton-funded research will appear in high-quality and peer-reviewed journals. If your project takes an anti-evolutionist position scientifically, or seeks to engage in political advocacy concerning evolution or anti-evolution, it is unlikely to pass through the initial filters and external expert review process of the JTF.

·     Un documento interessantissimo (“STATEMENT BY PROFESSOR MICHAEL (MICHAŁ) HELLER At The Templeton Prize News Conference, March 12, 2008“) del recente vincitore del Premio Templeton (se ne parla qui sotto in data  20/3 e 14/3), spiega i motivi del giudizio negativo sull’Intelligent Design, in gran parte dovuto a una valutazione del caso (e del suo ruolo) ben diversa da quella (negativa) dei fedeli dell’ID

·     Si potrebbe pensare che l’uso del logo della J.Templeton Foundation nelle pagine web delle diverse iniziative da loro finanziate anche in Italia dovrebbe quindi garantire il rispetto delle posizioni della Fondazione. Invece, ad esempio, il logo è presente nella pagina web del progetto STOQ dell’Università Lateranense, che ha recentemente ospitato e dato ampio risalto alla presentazione di un libro che senza dubbio “deny large areas of well-documented scientific knowledge” e in cui vengono presentate, per ammissione esplicita dell’autore in questa intervista, solotheologically-motivated critiques of evolutionary science”. [Mons. Ravasi lo sa? La Templeton Foundation lo sa?]

 

28/3/08-IT

·              Mercoledi 2 aprile (ore 16.30) al Collegio Universitario S. Caterina da Siena di Pavia: 6° Incontro di fede e culture (Fede, ragione, scienza) con Benedetto Carucci Viterbi (Scuola Rabbinica di Roma), Giulio Giorello (Università Statale di Milano), Bruno Abd al-Haqq Ismail Guiderdoni (Observatoire Astronomique di Lione) e Giuseppe Tanzella-Nitti (Pontificia Università della Santa Croce, Roma).

 

27/3/08-IT

·              Sembra peggiorare continuamente il modo di presentare la biologia evoluzionistica al pubblico, rendendo molto difficile il lavoro di mons.Ravasi, che sta diligentemente e prudentemente preparando un convegno in Vaticano sull’evoluzionismo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”); ormai bisogna solo sperare che non se ne parli più. Sinceramente non ricordo di aver mai letto in tempi recenti una frase ottocentesca come “se Dio non c’è, l’uomo discende dalla scimmia, e in ogni caso la seconda constatazione conduce alla prima[???!!!].
Questa frase è stampata in un articolo sul Giornale (“
CHI E' SENZA DIO SCAGLI IL PRIMO LIBRO”) in cui si cerca di mescolare, confondendole, situazioni assolutamente diverse se non contrapposte, scienza e fede, ateismo ed evoluzionismo (“l’ateismo da banco [?] si pasce [?] anche di un corollario inevitabile [?], il darwinismo [!]). Stiamo riprecipitando alla cultura dei tempi di Galilei!?
Sappiamo bene (ma forse siamo in pochi?) che da almeno due secoli l’evoluzione è un fatto e che questo fatto è stato ormai accettato dalla Chiesa cattolica (nel 1984 in Vaticano si è tenuto un convegno sull’origine dell’uomo a partire da antenati scimmieschi!) e un documento vaticano firmato dal card.Ratzinger nel
2004 lo spiega chiaramente; sappiamo bene (ma forse siamo in pochi?) che da tempo (dai tempi di Teilhard de Chardin) ci sono stati anche religiosi più o meno famosi (anche italiani!) che studiano l’evoluzione.e quindi sanno bene che l’uomo ha avuto origine da antenati simili alle scimmie antropomorfe attuali. Fino a quando  persone che ignorano questi fatti abuserano dell’ignoranza dei lettori, purtroppo diffusa, su questi fatti? 
Nell’articolo si presenta un elenco di libri recenti in cui “è tutto uno sgomitare di tesi che invocano a proprio sostegno il ‘pensiero razionale’ contrapposto a quello religioso che deve essere per forza contrario alla ragione”; forse sarebbe utile rileggere il discorso di
Regensburg, nel punto in cui il Papa spiega quali siano e perchè lo preoccupino le notevoli differenze, sempre più evidenti, fra il pensiero razionale e quello religioso … se lo ammette il Papa, qualche problema ci deve pur essere … perchè nasconderlo?
Dalla condanna di … “ateologia” non si salva nemmeno il libro curato da T.Pievani …

·              Un po’ migliore (salva T.Pievani!) ma non troppo l’altro articolo nella stessa pagina del Giornale (“FRA OSSESSIONI, PARANOIE E MANIE DI PERSECUZIONE”), scrito da uno psichiatra. Purtroppo anche qui ci si azzarda a proporre drastiche, sconcertanti e impossibili alternative tra scienza e religione (“Dio è sostituito dall’evoluzione”[?]), e qui solo Telmo Pievani si salva dal calderone in cui tutto viene buttato insieme … al romanzo “Il codice Da Vinci”: Una parte di questi libri, però, esce dal filone dei sequel del Codice Da Vinci, e fornisce informazioni originali. È quello più direttamente scientifico, e meno visibilmente tormentato dalla (antichissima) ansia antireligiosa.”.
Curiosa e provocatoria anche la frase “L’ateologia non fa altro che confermare lo smisurato interesse dell’uomo postmoderno per le questioni religiose”; sembra non venga il dubbio che, rispetto a qualche secolo fa, l’evoluzione culturale umana abbia chiarito che molti problemi si risolvono meglio con un medico (o uno psichiatra …) o un farmaco più che con una preghiera, come si faceva secoli fa; se qualcuno insiste a negare che questi sono i prodotti dell’evoluzione culturale è importante che qualcun altro lo faccia presente [… anche se poi magari incontra uno psichiatra che gli diagnostica “uno smisurato interesse …  per le questioni religiose”]. Non è detto poi che le critiche abbiano lo stesso significato e lo stesso valore; interessante vedere COME un film antievoluzionista USA sia stato molto citato in internet negli ultimi mesi; il grafico dimostra come sia stato citato negativamente, dato che il sito del film è praticamente trascurato ripetto ai siti che ne parlano male…    

·              Decisamente incredibile un articolo comparso oggi (siamo nel 2008…!) sull’Avvenire, sia per l’autore che per il contenuto, che appare decisamente contrastare e contestare le posizioni e la strategia che mons. Ravasi cerca di proporre per preparare la Chiesa al confronto con la scienza su molti temi strategici e in particolare sui temi dell’evoluzione e della teoria che la biologia da più di un secolo (149 anni) propone come spiegazione ragionevole, confermata e ricca di applicazioni utili, ma che la Chiesa non riesce e non vuole prima studiare e poi capire.
Nell’articolo del sociologo S.Acquaviva (“
Darwinismo, polemisti cattolici al contrattacco”) si ha il coraggio di difendere e di presentare addirittura come l’inizio di “un nuovo stile nelle polemiche contro gli assalti laicisti” l’ultimo sconcertante libro di R.AIberoni contro il neodarwinismo e i neodarwinisti. Qui alcuni pepati “commenti” al livello culturale del libro e all’autrice e qui l’imbarazzante pezzo del TG2 che lo pubblicizza.
Che l’obiettivo sia in realtà la strategia proposta da mons.Ravasi (che probabilmente ha ben presente la lettera di GP2 che nel
1988 era seriamente preoccupato per l’ignoranza e la paura verso la scienza) lo si capisce dal fatto che si ritenga superata la strategia degli esponenti di “un cristianesimo più tradizionale, molto disponibile al dialogo … sempre sulla difensiva, molto prudente e spesso in diplomatico silenzio” e che si pubblicizzino invece i cattolici pronti a reagire anche senza capire (questo sarebbe “un cristianesimo, anche cattolico, di battaglia”):

Questi due libri, a mio modo di vedere, rappresentano una svolta nell’atteggiamento e nelle scelte politico culturali di buona parte dell’intellighenzia [?] cattolica italiana, fin qui quasi sempre sulla difensiva, molto prudente e spesso in diplomatico silenzio [?] di fronte ad attacchi come quelli, numerosi e circostanziati, ad esempio contenuti nell’ultimo numero di Micromega dal titolo «Per una riscossa laica». È dunque possibile che a un cristianesimo più tradizionale, molto disponibile al dialogo, si affianchi, come d’altronde è già accaduto in America, un cristianesimo, anche cattolico, di battaglia, che mi sembra si vada coagulando anche come risposta a un anticlericalismo che nei decenni alle nostre spalle era poco consistente, ma oggi è molto più virulento e aggressivo.

Sembra che questi “ragionamenti” siano ben lontani dalle proposte di mons.Ravasi (la cui impostazione “difensiva” si evidenzia anche nell’articolo comparso due giorni fa su Famiglia Cristiana: Senza paura in mare aperto) e certamente all’opposto rispetto alla frase del biologo cattolico F.Collins che P.Cantalamessa ha avuto il coraggio di ripetere daventi al Papa durante una predica

Nell’articolo di S.Acquaviva, bisogna ammetterlo, c’è anche una frase che è spiritosa in quanto rivelatrice del fatto che il contrasto principale è fra conoscere e ignorare i problemi di cui si parla: “In questo libro siamo molto lontani dal pensiero di Teilhard de Chardin”!! [non c’è da meravigliarsi! Teilhard era infatti uno studioso, un paleontologo umano esperto dell’evoluzione biologica (che sia Acquaviva che la AIberoni sembra purtroppo che considerino solo uno strumento per mettere in difficoltà la religione!)].

Fa anche impressione confrontare la contestazione al neodarwinismo negli USA, dove si cerca di nascondere le motivazioni religiose ma soprattutto l’ignoranza dei problemi e addirittura si cerca di proporre improbabili teorie alternative (in realtà sono solo dottrine che non hanno nè cercano giustificazioni o prove …) con quella che c’è (quando c’è) in Italia, piena di ideologia e ignoranza, oggettivamente una situazione imbarazzante, come mons.Ravasi sembra quasi ammettere.  

·         Sempre sull’Avvenire si racconta l’intervista di mons.Ravasi a Famiglia Cristiana di ieri, senza nascondere il tema principale di quell’intervista, la paura ma soprattutto l’ignoranza verso la scienza a cui già si riferiva GP2 nella sua preoccupata lettera del 1988, giusto 20 anni fa:

o        La Chiesa non deve temere «il confronto diretto con la scienza, tenendo conto anche delle posizioni alternative alle nostre.”

o        «Dobbiamo discutere le teorie dell’evoluzione e del rapporto tra la conoscenza e la teologia. Non possiamo far finta che non esistano. Al riguardo, stiamo organizzando un convegno non solo su Charles Darwin, come hanno semplificato i giornali, ma sul complesso della filosofia dell’evoluzionismo. La Chiesa fatica a farsi comprendere, abbiamo linguaggi troppo paludati e a volte curiali. Non si capisce invece che oggi non si può fare catechesi senza cultura»

o        La Chiesa, per il prelato vaticano, «tende a ritirarsi, perché spesso non vuole entrare in polemica con chi rappresenta oggi la cultura laica. Tra i non credenti oggi va di moda il modello ironico-sarcastico alla Piergiorgio Odifreddi, che funziona in televisione. La scena mediatica tende così a rappresentare il rapporto tra scienza e fede come quello tra due fondamentalismi. Dobbiamo uscire da questa trappola e tornare a dialogare con intellettuali di alto profilo, abbandonando polemiche spicciole e immediate, che fanno ascolti in Tv»

 

27/3/08-E

·              Ogni tanto una notizia di tipo diverso bisogna darla, anche solo per far capire che centinaia di dipartimenti e migliaia di laboratori che fanno ricerche (che costano milioni di euro) non possono competere con le risorse a disposizione di alcuni filosofi e matematici che occupano le poche stanze del Discovery Institute di Seattle, dove è stata inventata la dottrina dell’Intelligent Design confidando nel fatto che molti non distinguono i fatti (e le scoperte scientifiche lo sono) dalle parole o dalle dottrine.
Oggi leggiamo una importante
notizia su Nature: la scoperta ad Atapuerca, in Spagna, dei resti fossili dell’ominide bipede più antico trovato in Europa (“The first hominin of Europe”), datato fra 1.1 e 1.2 milioni di anni fa; ovviamente se ne parla anche in altri siti web, come nel blog di J.Hawks.  
Gli ignoranti (per fortuna in Italia sono molto pochi…) che sostengono che l’evoluzione biologica non sia credibile fino a che non si trovano tutti gli anelli mancanti … sarà contento: infatti per ogni anello mancante trovato (come ad esempio questo fossile) si creano immediatamente … due nuovi anelli mancanti … uno prima e uno dopo ….
J

 

26/3/08-IT

·              Sull’Avvenire un articolo (“«Expelled», film su scienza e fede”) da parte di un giornalista che non solo ha un’impostazione culturale diversa da quella mostrata ieri da mons.Ravasi nell’intervista (“Senza paura in mare aperto“) a Famiglia Cristiana, ma sembra muoversi con difficoltà in un terreno forse nuovo per lui. Purtroppo non solo sembra sconosciuto quello che sta avvenendo negli USA, ma si ignora anche che la chiesa non ha oggi alcun problema con l’evoluzione, cioè l’origine comune degli esseri viventi (accettata dal card.Ratzinger nel 2004 e più recentemente (2005) anche dal card. Schönborn), che nell’articolo invece viene fatto corrispondere “all'evoluzionismo (l'insieme delle teorie filosofiche e scientifiche che sostengono la graduale mutazione degli esseri viventi da forme primitive verso forme più complesse, uomo compreso)”. La Chiesa invece, questo sì, non accetta ancora le spiegazioni che la scienza ha scoperto un po’ alla volta, cominciando con Darwin, e ha sempre confermato e migliorato negli ultimi 150 anni. Purtroppo la Chiesa cattolica non ha proposte alternative serie (e nemmeno le cerca) e quindi non riesce a togliersi da una situazione decisamente imbarazzante (soprattutto nei confronti della ragione..).
Fa “sorridere”, pensando agli articoli di F.Facchini sull’Osservatore Romano (17/1/06 e 14/2/08) in cui critica l’Intelligent Design (ma ci sono anche tante autorevoli dichiarazioni di esperti anche cattolici che concordano), leggere invece sull’Avvenire che alcuni scienziati USA “sarebbero stati licenziati, ridicolizzati o contestati per aver sostenuto il «disegno intelligente» (corrente di pensiero secondo cui alcune caratteristiche dell'universo e degli esseri viventi sono spiegabili meglio attraverso una causa intelligente che con un processo non pilotato come la selezione naturale)”.

Oltre alle critiche all’ID che si possono leggere anche sull’Oss.Romano (e che incredibilmente qui vengono ignorate) ci sono ovviamente anche le critiche, ben più motivate, di quasi tutti gli scienziati che si occupano di evoluzione, per non parlare della condanna dell’ID al processo di Harrisburg, dove è stato dimostrato che l’ID è nato con una truffa e soprattutto che non è (e non pretende di essere) una teoria scientifica ma solo una dottrina.
Nell’articolo non si citano nemmeno i biologi evoluzionisti cattolici USA (come F.Ayala,
F.Collins e K.Miller) che da più di 15 anni combattono attivamente e con successo l’ID, anche nei tribunali, e che da tempo chiedono al Vaticano (lettera al papa del 12/7/2005) di non aspettare ancora qualche secolo prima di riconoscere che non ci sono teorie alternative migliori e più verificate di quelle neodarwiniane.

Molto divertente anche leggere in questo articolo che i sostenitori dell’ID sarebbero “creazionisti” … dato che in realtà questi lo negano disperatamente, da sempre, e dicono che all’evoluzione ci credono; purtroppo per loro però quello che si legge nell’articolo è vero. Non possono infatti negare di essere stati creazionisti (biblici, YEC) fino a qualche anno fa, tanto è vero che al processo di Harrisburg è stata mostrata la prova del momento in cui hanno improvvisamente smesso di essere creazionisti e hanno corretto (con semplice copia/incolla al computer) tutto il loro libro di riferimento, che ha progressivamente cambiato anche il titolo (ovviamente) nei punti in cui si parlava di creazione. In un paragrafo del libro stampato purtroppo per loro la correzione non è stata … controllata:

o               Creation Biology (1983), p. 3-34:
“Evolutionists think the former is correct;
creationists because of all the evidence discussed in this book, conclude the latter is correct.”

o               Biology and Creation (1986), p. 3-33:
“Evolutionists think the former is correct,
creationists accept the latter view.”

o               Biology and Origins (1987), p. 3-38:
“Evolutionists think the former is correct,
creationists accept the latter view.”

o               Of Pandas and People (1987, creationist version), p. 3-40:
“Evolutionists think the former is correct,
creationists accept the latter view.”

o               Of Pandas and People (1987, “intelligent design” version), p. 3-41:
“Evolutionists think the former is correct,
cdesign proponentsists accept the latter view.”

Divertente? Serio?

Che gli autori del film siano invece creazionisti biblici è invece certo, dato che è noto un recente incontro amichevole con Ken Ham, il creazionista biblico proprietario di “Answer in Genesis”, un museo in cui presentano dinosauri che convivono con l’uomo, proprio quello in cui credono anche i pochi creazionisti biblici italiani.

 

25/3/08-IT

·              Su Famiglia Cristiana c’è un’intervista a mons.Ravasi (“Senza paura in mare aperto“) sul prossimo convegno sul darwinismo ma anche sul rapporto della chiesa con la cultura. Sembra che almeno lui abbia ben presente (“La frase che torna più spesso nel colloquio è «non temere» “) la lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne e lo faccia capire chiaramente all’intervistatore, che audacemente inserisce proprio il tema della paura (davvero insolito …) anche nel titolo. Ravasi nell’intervista sembra rifarsi molto a quella lettera, tanto è vero che, come GP2, punta il dito sull’inadeguatezza della Chiesa:

«La Chiesa fatica a farsi comprendere. Abbiamo linguaggi troppo paludati e a volte curiali. Oltre la siepe della comunità ecclesiale il linguaggio ha toni diversi, usa molte più risorse delle nostre, è più diretto, tempestivo, più adeguato agli stili della modernità. Ma vale anche all’interno della Chiesa. I preti sono spesso superficiali, i dibattiti culturali sono considerati secondari. Non si capisce invece che oggi non si può fare catechesi senza cultura»”. [Viene ovviamente in mente il penoso servizio del TG2 del 29/11/07].
Discutibile comunque, anche se giustificata, un’altra sua frase: “La scena mediatica tende così a rappresentare il rapporto tra scienza e fede come quello tra due fondamentalismi. Dobbiamo uscire da questa trappola e tornare a dialogare con intellettuali di alto profilo, abbandonando polemiche spicciole e immediate, che fanno ascolti in Tv”.  Se la soluzione sembra corretta, la premessa non è facimente accettabile da parte degli scienziati.

Comunque anche mons.Ravasi non dovrebbe dare la colpa ai “linguaggi paludati e curiali” o alla “superficialità”, ma all’ignoranza o all’inadeguatezza (di cui ben più  coraggiosamente parlava GP2 nella lettera del 1988 e che ben si evidenzia nell’intervista trasmessa dal citato TG2 del 29/11/07), che ben dimostra la paura dell’ignoto.

Poi dovrebbe capire che il ragionamento sull’allargamento della ragione non può convincere chi sa quanto sia difficile ma indispensabile (in quanto utile) poter dimostrare con prove oggettive quello che si sostiene. Indebolire questo criterio, solo perchè mette in difficoltà la filosofia e la teologia (discorso di  Regensburg), non può che portare alla rovina della cultura umana.

·          L‘intervista viene ripresa dall’agenzia APCOM (“MONS.RAVASI: CHIESA NON TEMA SCIENZA,CONFRONTO E DIALOGO”), che evidenzia gli stessi punti evidenziati qui: "Dobbiamo discutere le teorie dell'evoluzione e del rapporto tra la conoscenza e la teologia. Non possiamo far finta che non esistano. Al riguardo, stiamo organizzando un convegno non solo su Charles Darwin - annuncia - come hanno semplificato i giornali, ma sul complesso della filosofia dell'evoluzionismo"

 

24/3/08-USA

·              Un’esperienza davvero unica e originale, impossibile in Italia e in Europa: una visita al museo di storia naturale di Denver negli USA, ma con ciceroni speciali: una coppia di creazionisti biblici (quelli che credono che dalla creazione ad oggi siano passati 6000 anni!). Qui nel blog Pharyngula (“Miseducation by the creationists”) si può vedere personalmente come si educano alcuni pupi negli USA!

 

23/3/08-USA

·              Nel sito web di R.Dawkins compare oggi una lunga relazione (“Lying for Jesus?“) scritta dallo stesso R.Dawkins su quanto avvenuto a Minneapolis il 20/3, quando partecipò, ospite non invitato e inatteso, ad una presentazione del film “Expelled” che vede lo stesso Dawkins come uno dei principali interpreti del film  (anche se viene messo alla berlina insieme ad altri biologi evoluzionisti).

L’articolo, oltre a chiarire alcuni dettagli dell’”impresa” (come il fatto che il nome di R.Dawkins non fosse presente nell’elenco degli spettatori in quanto non era affatto richiesto dalla procedura di iscrizione degli “ospiti” alla proiezione), offre alcuni esempi del livello misero e della propaganda religiosa presente nel film. R.Dawkins chiarisce che “The alleged association between Darwinism and Nazism is harped on for what seems like hours, and it is quite simply an outrage” ma precisa che

As I have often said before, as a scientist I am a passionate Darwinian. But as a citizen and a human being, I want to construct a society which is about as un-Darwinian as we can make it. I approve of looking after the poor (very un-Darwinian). I approve of universal medical care (very un-Darwinian). It is one of the classic philosophical fallacies to derive an 'ought' from an 'is'. Stein (or whoever wrote his script for him) is implying that Hitler committed that fallacy with respect to Darwinism. If we look at more recent history, the closest representatives you'll find to Darwinian politics are uncompassionate conservatives like Margaret Thatcher, George W Bush, or Ben Stein's own hero, Richard Nixon”.

·         Sembra abbiano modificato la modalità di iscrizione alle ultime proiezioni riservate (probabilmente si pensa di limitare il pubblico ai gruppi conservatori cristiani) al film “Expelled”, che dovrebbe iniziare ad uscire nelle sale dal 18/4/08 (sconcerta il confronto con la versione precedente della pagina web per iscriversi alle proiezioni previste nei vari stati USA). O forse hanno addirittura  sospeso queste presentazioni, temendo che altre situazioni imbarazzanti e umilianti come quella di Minneapolis possa creare seri problemi alla diffusione del film negli USA.

C’è un blog con links informativi sulla gaffe di Minneapolis, mentre in questo blog si evidenziano anche dubbi di plagio – probabilmente oggi risolto - su un video didattico prodotto dall’Univ.di Harvard già usato in una conferenza del DI e forse ancora presente in una versione recente (dicembre 2007) del film.
Anche il NCSE ha creato un sito web (http://www.expelledexposed.com/) per linkare le reazioni a questo film.  Lo stesso ha fatto il sito Colorado Confidential, che riporta anche la stroncatura del film (16/12/07) scritta da un giornalista che era stato invitato a vederlo e che fece anche un paio di osservazioni interessanti:

·     sulla precedente sconfitta dell’ID: “One likely reason that "Expelled" ignored the definition of ID from Of Pandas and People is that the book was thoroughly discredited in the 2005 trial of ID curriculum in Dover, Pennsylvania. They probably want to distance themselves from this devastating defeat of creationism and ID in the courts”.  

·     sull’assenza di qualsiasi definizione/spiegazione dell’ID nel film (già Behe al processo non era affatto riuscito a spiegarne le basi scientifiche in modo convincente): “But you'll stay awake through the one-hour-and-forty-five-minute film … without ever hearing  … any … definition of intelligent design. This seems a curious omission in a movie seeking to poke holes in evolutionary theory and by doing so establish some scientific credentials for ID.

·     Sulla liceità dell’uso delle scoperte della biologia: “The National Academy of Sciences recently issued a … report [that] cites successes in combating the SARS virus, development of drought and pest resistant crops, and the creation of enzymes to make corn-based ethanol, as recent developments to which evolutionary theory was indispensable. If evolution inspires as much evil as your film argues that it does, should we refuse to use these technologies until they can be replicated by an intelligent-design-based research program?

Non manca però chi come M.Nisbet, docente universitario in comunicazione della scienza, nel suo blog (“Framing science”) si preoccupa che l’attività di R.Dawkins e Myers avvantaggi il campo avverso (“Why the PZ Myers Affair is Really, Really Bad for Science”) e sostiene che questi due farebbero meglio a lasciare spazio a idee e persone diverse (“So Richard and PZ, when it comes to Expelled, it's time to let other people be the messengers for science”). M.Nisbet ritiene altresì (e le sue idee sono state pubblicate un anno fa su Science) che alcuni settori della scienza (come evoluzione, cellule staminali e climatologia) debbano essere presentati al pubblico (soprattutto in periodo elettorale!) con grande prudenza e che le informazioni debbano essere filtrate:

Issues at the intersection of science and politics, such as climate change, evolution, and embryonic stem cell research, receive considerable public attention, which is likely to grow, especially in the United States as the 2008 presidential election heats up. Without misrepresenting scientific information on highly contested issues, scientists must learn to actively "frame" information to make it relevant to different audiences.

Una frase estremamente rivelatrice, oggi nel blog di M.Nisbet, è la seguente: “Let others play the role of communicator, most importantly the National Center for Science Education, AAAS, the National Academies or scientists such as Francis Ayala or Ken Miller”. 

A questi due nomi potremmo aggiungere quello di Francis Collins, che ha rivolto nel suo ultimo libro un appello alla chiesa cattolica ad accettare la teoria neodarwiniana dell’evoluzione, finora raccolto solo da P.Cantalamessa. Sono cattolici che conoscono molto bene la biologia, ci lavorano ai massimi livelli, ma non vengono ascoltati né dai cattolici né dai cristiani.

Ovviamente nessuno ha pensato di strumentalizzarli per la realizzatione del film propagandistico “Expelled”, che, per difendere l’ID, associava provocatoriamente l’evoluzionismo al nazismo e all’ateismo e non certo al cattolicesimo o alla religione.

Perché non li hanno coinvolti? Perché Ayala e Miller  sono razionalmente contrari da anni all’ID, che ben conoscono, e hanno perfino partecipato attivamente ai processi contro l’ID, difendendo l’evoluzionismo e contribuendo al successo della scienza di cui fanno certo parte …; che non abbiano contribuito al film è una prova degli obiettivi e della scelta ideologica degli autori di “Expelled”.

“Expelled” ha intenzionalmente sfruttato le posizioni culturali di R.Dawkins e Myers, distorcendole; anche se non tutti sono d’accordo con le loro idee, non sembra quindi il momento giusto per chiedere loro di star zitti e di “let others play the role of communicator”...

Fra l’altro è importante ricordare che proprio Ayala e Miller sono la prova che le strategie “dolci” e l’uso della ragione non sempre funzionano. Forse M.Nisbet non lo sapeva, altrimenti non avrebbe toccato un tasto dolente… Infatti proprio questi due biologi evoluzionisti cattolici, Ayala e Miller, nel 2005 avevano scritto addirittura una lettera al Papa chiedendo che “la Chiesa Cattolica non innalzasse un nuovo muro, da tempo abbattuto, fra metodo scientifico e fede religiosa”; non hanno avuto risposta e hanno visto continuare il sostegno immotivato all’ID in varie parti del mondo cattolico. Forse avrà più successo e ascolto chi sceglie strategie diverse e meno “dolci”?

Francisco Ayala  ha anche scritto un breve ma illuminante saggio  (“Science, evolution, and creationism”), pubblicato all’inizio del 2008 sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, dove si espongono le ragioni della teoria dell'evoluzione ed i conflitti con le molte forme moderne di creazionismo.

 

22/3/08-IT

·              [da Pikaia] Venerdì 28 marzo 2008 alle ore 17.00 presso la Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio (Piazza Maggiore, 6 - Bologna) si terrà la conferenza dal titolo Geni e Bit: i nuovi traguardi per la genetica e l'informatica dopo il Progetto Genoma Umano, che vedrà Craig Venter (Presidente del Craig Venter Institute) e Rino Rappuoli (Capo della Ricerca Vaccini di Novartis) come speakers. L'evento sarà tradotto simultaneamente in italiano e sarà trasmesso in webcasting in lingua inglese per poter essere visto in diretta da tutti coloro che si collegheranno al sito www.eurogene.org. La registrazione sarà disponibile nel sito dal 1’ aprile.

 

21/3/08-IT

·              [da Pikaia] Sul Corriere un articolo di E.Boncinelli (“IL COMPLICATO PARTO DELL' EVOLUZIONISMO”) sulla pubblicazione in italiano (a cura di T.Pievani) di alcuni dei Taccuini (1836-1844) di Darwin.

·              Su La Stampa una recensione (“Darwin come Giacobbe”) del recente libro di M.Luzzatto “Preghiera darwiniana

 

21/3/08-USA

·              Nel blog dell’antropologo Greg Laden un elenco completo degli articoli in rete sulla presenza (che è sbagliato dire abusiva…) di R.Dawkins a Minneapolis alla proiezione (a cui forse non avrebbe dovuto partecipare) del film (“Expelled: No Intelligence Allowed”) di cui è suo malgrado il principale interprete…. e dell’espulsione di P.Z.Myers, anche lui interprete (pure lui … suo malgrado) e non ammesso alla proiezione (per la quale aveva avuto l’accettazione …).
Su questa espulsione Dawkins e Myers hanno fatto la sera stessa … un video che si può vedere qui su
You Tube.
Di questa incredibile e divertentissima (ma imbarazzante – viene espulso proprio uno scienziato accusato di … espellere i biologi che non amano il neodarwinismo…!) storia, avvenuta il 20/3, si parla qui sotto, in data di ieri. [Speriamo che questo non aumenti il numero di spettatori del film antievoluzionista e pro-ID!]
Comunque in questi giorni si parla di questo fatto in molti dei migliori blog scientifici USA…; se ne parla, con grande imbarazzo per le falsità raccontate fin dal titolo (“
Dawkins Crashes 'Expelled' Party”) nell’articolo iniziale … perfino in un blog di cristiani evangelici.

Positivo ma imbarazzante per il blog il fatto che molti dei commenti contestano l’articolo iniziale e il titolo, dimostrando una conoscenza dei fatti basata su altre fonti più obiettive…; sono soprattutto sconcertati dal fatto che non abbia potuto assistere al film proprio uno che aveva contribuito alla sua realizzazione e che … viene ringraziato nei titoli di coda … Lo sconcerto riguarda anche il termine “crashed”; molti dei commentatori erano informati del fatto che la proiezione era privata ma che era possibile iscriversi facilmente via internet (e il prof. P.Z. Myers si era appunto iscritto con il suo nome…).

Articolo anche sul New York Times (“No Admission for Evolutionary Biologist at Creationist Film”).

Un commento al film si può leggere anche nel blog della figlia di PZ Myers, che invece è entrata nella sala con la madre e R.Dawkins.

·              L’IUCN ha pubblicato il 17/3 un report sugli effetti futuri dei cambiamenti climatici per le popolazioni più indifese e meno responsabili di eventi che porteranno ad esempio all’innalzamento del livello dei mari nei prossimi 30 anni:  Indigenous and Traditional Peoples and Climate Change“. Audio e foto sono recuperabili qui.

qui

20/3/08-USA

·              Un documento interessantissimo (“STATEMENT BY PROFESSOR MICHAEL (MICHAŁ) HELLER At The Templeton Prize News Conference, March 12, 2008“) del recente vincitore del Premio Templeton (se ne parla qui sotto in data 14/3), spiega i motivi del suo giudizio negativo sull’Intelligent Design, in gran parte dovuto a una valutazione del caso (e del suo ruolo) ben diversa da quella (negativa) dei fedeli dell’ID:

Adherents of the so-called intelligent design ideology commit a grave theological error. They claim that scientific theories, that ascribe the great role to chance and random events in the evolutionary processes, should be replaced, or 

supplemented, by theories acknowledging the thread of intelligent design in the universe. Such views are theologically erroneous. They implicitly revive the old manicheistic error postulating the existence of two forces acting against each other: God and an inert matter; in this case, chance and intelligent design. There is no opposition here. Within the all-comprising Mind of God what we call chance and random events is well composed into the symphony of creation”.

Bisogna comunque ricordare che una valutazione negativa o un disprezzo del caso è comunemente presente oggi nel mondo cattolico. Qualche grande cambiamento sarebbe quindi urgente e indispensabile, anche per evitare di sentire ancora che qualcuno cerca di far credere che il caso da solo possa avere un qualche ruolo nell’evoluzione biologica.

Un’altra bellissima frase del documento è la seguente, che permette di capire come sia “scorretto” (e masochista verso la propria intelligenza) qualsiasi “ragionamento” che invita a disprezzare la scienza o a disprezzare i prodotti della ragione umana:

we should not forget that science is also a collective product of human brains, and the human brain is itself the most complex and sophisticated product of the universe. It is in the human brain that the world's structure has reached its focal point – the ability to reflect upon itself. Science is but a collective effort of the Human Mind to read the Mind of God from question marks out of which we and the world around us seem to be made”.

Parzialmente in conflitto appaiono due importanti frasi del documento:

·         Science gives us Knowledge, and religion gives us Meaning. Both are prerequisites of the decent existence. The paradox is that these two great values seem often to be in conflict”.

·         It is clear that causal explanations are a vital part of the scientific method. Various processes in the universe can be displayed as a succession of states in such a way that the preceding state is a cause of the succeeding one. If we look deeper at such processes, we see that there is always a dynamical law prescribing how one state should generate another state.”

[Perchè escludere che il significato (meaning) sia insito nelle cause (causal explanations)?Positivo comunque il fatto che Heller dia un’importanza che altri non danno alla connessione di eventi nel tempo. Abbiamo anche medici (Avvenire del 30/11/06) che non lo capiscono, facendo credere che da una coppia di esseri umani potrebbe casualmente nascere anche un cavallo…]

·         Parlando degli Stati Uniti, può essere utile ricordare che in Florida continua il dibattito dopo l’approvazione dei nuovi standard con un testo che ha introdotto l’insegnamento dell’evoluzione anche se c’è stata una battaglia sull’introduzione del termine “teoria”, che putroppo solo per gli scienziati è un termine che è molto vicinò al massimo della certezza (non potendo usare il termine verità, specifico invece del mondo religioso). Qui una visione religiosa (battista) della discussione in Florida, e qui la posizione degli scienziati del NCSE. 

Come si vede nel sito battista, la discussione dei problemi didattici si intreccia con le manovre che precedono l’uscita (il 18 aprile) del film “Expelled: No Intelligence Allowed” girato da un eeconomista repubblicano vicino a Nixon ed ex-attore, Ben Stein, con l’intento di fare propaganda all’Intelligent Design mettendo in cattiva luce la versione della scienza sulla teoria dell’evoluzione.

Purtroppo il film è estremamente ideologico quando cerca di politicizzare il neodarwinismo; ci sono continui riferimenti a Stalin (“I lost track of the number of times Stalin's image hit the screen, and in the ways the movie equated science with Darwinism with atheism with Hitler or Stalin. Subtle, it's not.”), certo ignorando come Stalin abbia sostenuto per motivi politici il genetista Lysenko, antidarwinista…; è  estremamente ideologico anche quando insiste sugli aspetti religiosi che invece il movimento dell’ID ha sempre cercato di nascondere per evitare l’accusa di creazionismo.

·         Sul blog Panda’s Thumb l’11/3 si racconta  (“NY Times: Expelled from “Expelled”?”) di come un critico cinematografico (Roger Moore), a cui era stato annullato l’invito a vedere il film in anteprima, sia riuscito ad infiltrarsi in una proiezione riservata a pastori battisti, e ne abbia poi tratto una stroncatura inserita nel suo blog (“Is Ben Stein the new face of Creationism?”); di questa storia si parla anche in un articolo sul NYT del 10/3 (“Disinvited to a Screening, a Critic Ends Up in a Faith-Based Crossfire”) che certo mette in cattiva luce questa iniziativa ideologica. 

·         Divertentissimo anche il racconto (con decine di commenti agli eventi, in diretta) di P.Z.Myers sul blog  Pharyngula (“Expelled”), a cui OGGI è stato impedito, sotto la minaccia di arresto da parte di un poliziotto (privato?), di assistere a Minneapolis ad un’altra proiezione privata del film. Nessuno ha però riconosciuto … R.Dawkins (come P.Z.Myers è un “interprete” del film) che ha potuto entrare con la moglie di P.Z.Myers, come si legge anche sul N.York Times del 21/3 (“No Admission for Evolutionary Biologist at Creationist Film”), nel diario dei fatti a cura di uno studente presente (contestato da P.Z.Myers e da altri presenti quella sera …), nel blog di un sostenitore del film, che propone alcuni clip, e in un altro blog.  Nel sito di Dawkins P.Z.Myers racconta di come la sua partecipazione (come vittima) al film sia frutto di un inganno ben organizzato.

 

20/3/08-USA

·              [da Pikaia] Un breve ma illuminante saggio di Francisco Ayala (“Science, evolution, and creationism”), pubblicato all’inizio dell’anno sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, tratta le ragioni della teoria dell'evoluzione ed i conflitti con le forme moderne di creazionismo. In particolare F.Ayala ricorda gli effetti devastanti della sentenza al processo di Harrisburg sulla dottrina dell’Intelligent Design, quando il giudice Jones scrisse che "The overwhelming evidence at trial established that ID [intelligent design] is a religious view, a mere re-labeling of creationism, and not a scientific theory ... ID is not supported by any peer-reviewed research, data, or publications".

E’ importante ricordare che F.Ayala, biologo cattolico, per anni ha contrastato l’ID negli USA, ha scritto una lettera al Papa per chiedere se l’articolo del card. Schönborn sul New York Times (2005) in favore dell’ID era dovuto a inesperienza o ad ignoranza. E’ anche importante ricordare che è uno degli esperti del comitato scientifico che sta prepando il convegno su Darwin che il Vaticano (e in particolare il responsabile del Pontificio Consiglio della Cultura, mons.Ravasi) sta organizzando per il marzo 2009.

L’articolo di Ayala, recentemente citato da un articolo di Jay B. Labov e Barbara Kline Pope  (“Understanding Our Audiences: The Design and Evolution of Science, Evolution, and Creationism”) pubblicato su CBE Life Sci Educ l’1/3/08, cita anche un fondamentale documento in difesa della teoria dell’evoluzione (di cui si parla anche qui in data 3/1/08 e 4/1/08), pubblicato all’inizio dell’anno dall’Accademia delle Scienze USA: “Science, Evolution, and Creationism .

[ Inutile dire che, essendo Ayala nel comitato scientifico del prossimo convegno in Vaticano su Darwin, i suoi testi (ma anche i testi che Ayala consiglia) dovrebbero essere già da tempo sulle scrivanie di chi all’Avvenire gestisce gli articoli sull’evoluzione e su quello che fino a qualche secolo fa i filosofi definivano “confusione fra uomini e bestie]

 

19/3/08-IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

video orango

altri video con madri/piccoli di orango

Cultura negli scimpanzè

·              Non sembra che l’Avvenire aiuti i suoi lettori a prepararsi serenamente e adeguatamente per il 2009 e per il convegno (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) che mons.Ravasi  sta organizzando in Vaticano in occasione dei festeggiamenti per i 200 anni dalla nascita di Darwin e per i 150 anni della teoria dell’evoluzione, la grande idea che ha riposizionato la nostra specie rispetto alle altre specie animali, accorciando le distanze fra la nostra specie e le altre e in particolare fra la nostra specie e quelle con cui abbiamo antenati comuni.
Non c’è stato solo Darwin, ovviamente: 150 anni di ricerche lungo la prospettiva aperta da Darwin hanno dimostrato come le somiglianze fra la nostra specie e le scimmie antropomorfe siano talvolta sconcertanti.

E l’Avvenire che fa?

Un’intervista  (“Attenti al cane (e ad altri animali) ad un filosofo (Jean-Marie Meyer, che insegna in un istituto probabilmente poco ben disposto verso le altre specie, dato che si chiama “Philanthropos) che nell’intervista cita esclusivamente antichi filosofi (Avicenna …) e crede che

o        i mammiferi “a­giscano secondo il programma in­nato della specie e questo è com­pletamente diverso dal perseguire scopi al tempo stesso oggettivi e per­sonali, come fa l’uomo

o        … una scimmia non è capace di comuni­care un messaggio con espressioni diverse mantenendone inalterato il senso, anche se può reagire a se­gnali e magari emetterne, dando co­sì l’impressione di 'comunicare'

o        Tra animali può esserci trasmis­sione per imprin­ting, ma essa non fa scaturire domande o curiosità riguardo all’ambiente. E dun­que non è cultura­le

o        una scimmia femmina non guarda mai il proprio cucciolo profonda­mente negli occhi [?!], come fa spessis­simo una madre con il suo poppan­te.  [certamente ignora che un piccolo di scimpanzé/orango/gorilla sta con la madre circa 5 anni - senza mai guardarsi negli occhi !!?? - e che ormai si parla di cultura negli scimpanzè …]

Una sua frase, se modificata farebbe capire a lui e ai suoi lettori che cosa è cambiato, di molto importante, dai tempi della scoperta dell’evoluzione e soprattutto dei meccanismi che la gestiscono, e che (nell’intervista!) sembra ignorare tranquillamente. Da 150 anni infatti non si dovrebbe più dire “se non sappiamo più distingue­re tra umano e animale siamo sul­l’orlo del caos mentale”; da 150 anni sarebbe infatti più corretto dire che “se non sappiamo ancora distingue­re tra animale e animale siamo sul­l’orlo del caos mentale”; questa è la grande novità: nessuno può più parlare in modo indistinto di “animale e soprattutto non può ignorare il processo evolutivo, 150 anni dopo che Darwin ha iniziato a scoprire i misteri dei suoi meccanismi.

Predarwiniana e precedente ad una visione evolutiva della vita è chiaramente anche la frase “se, ad esempio, si arriva a pro­teggere le balene lo si fa in nome del­le generazioni umane future che, co­me noi, hanno diritto di godere di u­na natura animale il più possibile di­versificata”. [E la natura vegetale?]

Deprimente anche, dopo aver letto tutte le spiegazioni del filosofo sulle caratteristiche che lui attribuisce agli “animali”, la frase finale dell’intervista: “Comunque definire il 'proprio del­l’uomo' (o negarne l’esistenza) non è compito della zoologia ma, al tem­po stesso, dell’antropologia, della fi­losofia e della spiritualità»”.

Cosa devono fare ancora, per farsi notare da chi parla di animali senza conoscerli, gli zoologi e gli etologi, oltre che scrivere articoli su Nature e creare siti internet che dimostrano la “Cultura degli scimpanzè”, per evitare di dover leggere nei sottotitoli “Aumenta la confusione tra uomini e bestie, proprio mentre bisognerebbe ristabilire le giuste distanze? [Forse manca solo di scrivere ad Avicenna invitandolo a  correggere le sue idee ormai superate].

·              Non è molto meglio un articolo di contorno all’intervista (“Il ragionamento che fa specie. Pensatori sull’arca di Noé”); anche qui solo filosofi, con riferimenti a San Tommaso e Schopenauer. Sembra proprio di capire che la buona volontà di mons.Ravasi avrà qualche problema a gestire l’eterogeneità culturale del prossimo convegno sull’evoluzione (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) nel 2009; avendo già chiesto agli scienziati diessere disponibili a confrontarsi con l'altro modello rigoroso teologico loro proposto”, avrebbe il diritto e il dovere di rivolgere anche ai non scienziati un invito a confrontarsi con il ben più rigoroso (come ha dovuto ammettere con preoccupazione anche il Papa a Regensburg) modello scientifico, anche per evitare i pregiudizi della scienza nei confronti della religioneche tanto lo preoccupano.

 

18/3/08-UK

·         Secondo una giornalista del Times on Line L’Arcivescovo di Canterbury, la massima autorità religiosa anglicana, avrebbe manifestato la sua opinione (“Archbishop of Canterbury attacks Creationism”) contraria sul creazionismo e sul neodarwinismo:

Dr Rowan Williams, said "Neo Darwinism and Creationist science deserve each other. Creationism is a version of slightly questionable science pretending to be theology, and Neo Darwinism is a questionable theology pretending to be science."The Archbishop hit out against the "two extremes" in the range of theories of how the world began in his Holy Week lecture on Faith and Science last night. He said "Science has more to do than is simply covered by these theories."

Ovviamente i creazionisti biblici USA di “Answers in Genesis” si sono molto arrabbiati.

 

17/3/08-USA

·         [da Pikaia] L'ultimo fascicolo della rivista Evolution: Education and Outreach pubblica una guida introduttiva agli alberi filogenetici (“Understanding Evolutionary Trees“) scritta da Ryan T. Gregory, in cui l'autore spiega cosa sono gli alberi filogenetici, illustrandone le diverse tipologie e mostrando come estrapolare correttamente le informazioni contenute. Particolarmente interessante è, infine, la seconda parte dell'articolo in cui sono illustrati i dieci errori più comunemente commessi nell'interpretazione di alberi filogenetici.

 

16/3/08.-IT

·         [da Pikaia] L'Assessorato alla Cultura Comune di Ravenna e il Planetario di Ravenna organizzano due giorni (4 e 5 aprile) di conferenze e dibattiti sul tema "L'evoluzionismo e l'uomo". Parteciperano P.Rossi, A.Benini, T.Pievani, F.Facchini, A.La Vergata, G.Corbellini, B.Fantini, C.A.Viano.

 

15/3/08-UK

·         Sul Guardian un articolo (“The atheist delusion”) tratta della grande diffusione di libri, soprattutto di filosofi, molto critici sul ruolo attuale delle religioni; si cita anche una recente intervista del filosofo USA D.Dennett (autore di Rompere l’incantesimo; video con D.Dennett)

that appears on the website of the Edge Foundation (edge.org) under the title "The Evaporation of the Powerful Mystique of Religion"; he predicts that "in about 25 years almost all religions will have evolved into very different phenomena, so much so that in most quarters religion will no longer command the awe that it does today".

·         Si è conclusa oggi a Barcellona la “2008 Evolang Conference” sull’evoluzione del linguaggio. Sono disponibili i testi non ufficiali delle conferenze e un diario nel sito del blog di E.Blair Bolles sull’origine del linguaggio. Questi siti meritano una deviazione, anche per scoprire perché D’Errico sia stato convincente nel dimostrare che i Neandertaliani disponessero di un linguaggio complesso come il nostro.

 

14/3/08-SE

·         [da Pikaia] E' stata completata la prima parte del programma di digitalizzazione delle opere e delle collezioni di Linneo. Sono dunque finalmente disponibili e accessibili gratuitamente online le prime preziose collezioni di specie, i manoscritti e la corrispondenza del grande naturalista svedese. Sono dunque finalmente disponibili e accessibili gratuitamente online le prime preziose collezioni di specie, i manoscritti e la corrispondenza del grande naturalista svedese. Il solo erbario, conservato alla Linnean Society of London, costituisce la più importante collezione singola di specie vegetali, oltre che la più grande per numero di esemplari presenti.

 

14/3/08-VA

·         Il prestigioso e danaroso premio Templeton, assegnato da una ricca fondazione USA a ricercatori che  hanno fatto grandi scoperte sulle realtà spirituali è stato assegnato per il 2008 a un teologo polacco, Heller, che ha anche una sua idea, nonostante le sue competenze sulla biologia evoluzionistica siano molto limitate rispetto a quelle matematiche e fisiche, sul manicheismo della Chiesa nei confronti del neodarwinismo. Lo dice la stessa R.Vaticana oggi in un articolo (“Stati Uniti Premio Templeton 2008 al cosmologo polacco padre Michael Heller”):

Gran parte dei suoi studi sono stati rivolti a sostenere la possibilità di conciliare conoscenza scientifica e religione. In questa prospettiva ha più volte argomentato contro l'atteggiamento di chi ricorre a Dio per spiegare quanto sfugge alla scienza. Heller sostiene, ad esempio, che l'obiezione dei creazionisti all'insegnamento della teoria evoluzionista di Darwin è “un grave errore”, poiché introduce un'opposizione “manichea” fra Dio e la casualità.

Anche quando affronta problemi vicini alla biologia, come le idee di Teilhard de Chardin, il suo interesse si concentra sugli aspetti cosmologici.

Heller è uno degli oratori previsti al prossimo convegno in novembre sull’evoluzione dell’universo (SCIENTIFIC INSIGHTS INTO THE EVOLUTION OF THE UNIVERSE AND OF LIFE”).

 

13/3/08-USA

·         Dal b log evoluzionista Panda’s Thumb si viene a sapere di un’iniziativa interessante presa dagli scienziati dell’Università del Nuovo Messico; mentre in Italia si regalano lauree honoris causa a noti intrattenitori e a sportivi, l’”UNM Awards Genie Scott with Honorary Doctorate of Science”. Eugenie Scott è un’antropologa che ha lasciato la carriera universitaria per dedicarsi alla difesa della scienza e della teoria dell’evoluzione in un contesto culturale in cui si dava troppo spesso spazio ai creazionisti. Attualmente è la presidentessa del National Center for Science Education, che coordina (e vince anche nei tribunali) le battaglie in difesa della Scienza.
[A quando una simile laurea honoris causa in Italia? Almeno per far capire che anche in Italia si inizia ad apprezzare ed applaudire la scienza ed la conoscenza più che l’evasione fiscale o la furbizia].

 

13/3/08-IT

·         [da Pikaia] E' uscito l'ultimo libro di Vittorio Parisi, intotolato "Discutere l’evoluzione biologica" (Pubblicazioni del Museo di Storia Naturale di Parma 13, 1-132, 2008). Dalla prefazione: “Gli incontri proposti dal Museo sono stati tenuti da Vittorio Parisi il 13 e 14 marzo 2006 in due conferenze, “Nascita e sviluppo dell’idea di evoluzione biologica” e “La sfida dell’evoluzionismo oggi”, che hanno illustrato l’attuale stato delle teorie evoluzionistiche e il 16 marzo in una conferenza itinerante nelle sale del Museo, avente come tema “Leggere nel corpo umano la sua storia evolutiva” durante la quale il pubblico ha potuto constatare la realtà dell’evoluzione biologica e valutare l’attendibilità delle teorie proposte per spiegarne i meccanismi.

 

12/3/08-IT

·         Dopo aver presentato alcuni esempi di articoli sulla biologia e sull’evoluzione scritti da persone evidentemente poco competenti che pontificano in ambiti sconosciuti, è curioso trovare oggi sullo stesso quotidiano a pag.37 la lettera al direttore di un sacerdote che, dopo aver sentito U.Veronesi sostenere che “il credente non può non essere integralista, perché in lui manca la critica alla fede, aderendovi ciecamente, fa sapere (senza spiegare se e perché l’opinione di U.Veronesi sarebbe sbagliata…) che “teme uomini di cul­tura, privi di adeguata formazione fi­losofico- teologica, che si improvvisa­no maestri e giudici, pontificando in ambiti a loro sconosciuti“, e invita “U.Veronesi e i laicisti [?] ad operare responsabilmente nel loro ambito di competenza professionale”; suggerisce educatamente anche un libro da leggere, la “Logica della Fede” [qualcuno ricorda l’articolo in cui nel 2006 il medico Veronesi venne indicato come “mortifero” su questioni che riguardavano invece proprio le sue competenze? L’articolo è qui!]. Come è noto la fede crea molti piu problemi alla ragione che alla logica; come anche il Papa sa, un ricercatore come U.Veronesi è un esperto (invidiato) nell’uso della ragione, per cui può essere utile sentire la sua opinione sull’uso della ragione da parte di chi crede ciecamente in una fede religiosa.

Il credente (ma curioso e coraggioso) predicatore P.Cantalamessa (e con lui i biologi evoluzionisti cattolici) possono ricambiare, suggerendo a chi “pontifica in ambiti [scientifici] a loro sconosciuti [e fuori dalla loro] competenza professionale” di leggersi almeno l’ultimo libro di F.Collins (Il linguaggio di Dio”).
Non diventeranno laicisti, ma eviteranno di suscitare dubbi sulla “competenza professionale e di richiedere ai lettori credenti una (malriposta) fiducia cieca. 

·         Nell’ambito degli incontri “I mercoledì della scienza” organizzati a Piacenza oggi si parlerà di “Archeologia dell’Universo” con P.De Bernardis, mentre il 19 marzo, sempre alle 17.30 nello splendido Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano a Piacenza, T.Pievani si preoccuperà di spiegare “La teoria dell’evoluzione oggi e i suoi nuovi nemici“. La notizia si trova su “libertàOnLine”. 

·         Meno culturalmente valida la serata a Crema, dove èstato presentato l’ultimo contributo al sapere umano di R.AIberoni. Per fortuna l’articolo (su CremaOnLine) precisa che era “assente invece il pubblico delle grandi occasioni”.

 

11/3/08-UK

·         Una notizia che, in vista dei prossimi festeggiamenti a Darwin, dovrebbe essere accolta come un contributo culturale fondamentale in Vaticano e nelle redazioni dell’Avvenire e del Foglio (che hanno fatto incomprensibilmente pubblicità positiva a una dottrina che è nata purtroppo su una truffa): l’ISSR (International Society for Science and Religion) ha pubblicato recentemente un breve documento (“ISSR Statement on the Concept of 'Intelligent Design'”) che intende far chiarezza sulla questione della serietà e dell’utilità della dottrina dell’Intelligent Design, che da qualche anno dagli USA cerca di diffondersi nel mondo, dove trova spesso, come in Italia, propagandisti poco informati su quello che diffondono.

Innanzitutto è importante chiarire che (stranamente) molti dei principali esponenti dell’ISSR sono ben noti e ben considerati in Italia e in Vaticano, e vengono citati o sono stati intervistati almeno una volta anche dall’Avvenire: Dr. Francis S. Collins (che P.Cantalamessa ha recentemente scoperto e il cui pensiero ha fatto conoscere al Papa), Rev.Prof. George Coyne (per lunghi anni astronomo papale e destinatario di una lettera mai arrivata a destinazione), Professor Lodovico Galleni (docente di filosofia della scienza alla Gregoriana), Revd. Prof. Alister McGrath, Revd. Dr. John Polkinghorne (uno dei presidenti), Professor Michael Ruse, Professor William R. Shea (attualmente docente a Padova).  Si può ricordare anche Arthur Peacocke, biochimico a Oxford e pastore anglicano, recentemente scomparso, anche lui intervistato ripetutamente dall’Avvenire.

Questo ISSR, che anche la Chiesa italiana potrebbe considerare autorevole, (magari più della Fondazione Templeton che però ha il grosso vantaggio di fornire finanziamenti) ha dunque istituito una commissione per valutare l’ID USA

La frase centrale del documento è certamente la seguente: “We believe that intelligent design is neither sound science nor good theology” ma è interessante anche la motivazione di questo drastica condanna:

Although the boundaries of science are open to change, allowing supernatural explanations to count as science undercuts the very purpose of science, which is to explain the workings of nature without recourse to religious language.  Attributing complexity to the interruption of natural law by a divine designer is, as some critics have claimed, a science stopper. Besides, ID has not yet opened up a new research program. In the opinion of the overwhelming majority of research biologists, it has not provided examples of "irreducible complexity" in biological evolution that could not be explained as well by normal scientifically understood processes. Students of nature once considered the vertebrate eye to be too complex to explain naturally, but subsequent research has led to the conclusion that this remarkable structure can be readily understood as a product of natural selection. This shows that what may appear to be "irreducibly complex" today may be explained naturalistically tomorrow.

Purtroppo sembra che la notizia di questo documento non sia comparsa in Italia, tanto meno sull’Avvenire. Il fatto che Galleni sia presente fra i membri dell’ISSR fa ben sperare che alla prima intervista che gli farà l’Avvenire ne approfitti per contestare chi in Italia propaganda l’ID come una cosa seria solo perché si critica la biologia e l’evoluzione.

[La frase più interessante del documento è certo quella evidenziata in verde: si cita senza scandalizzarsi il meccanimo evolutivo alla base dell’ipotesi neodarwiniana. Darwin in Vaticano non è ancora entrato … ma all’ISSR sì].

 

11/3/08-IT

·         Sull’Unità oggi Enrico Alleva racconta (“Mosè e King Kong discutono di Darwin”) di come, grazie al dinamismo del Museo di Storia Naturale ormai nessuno più può ripetere che Milano sia la capitale dell’antievoluzionismo; ha fatto un certo effetto anche venire a sapere direttamente dall’assessore, in occasione dell’apertura dell’ultimo Darwin Day di febbraio, che l’assessore alla cultura era stato informato da poche ore che era responsabile (come responsabile del finanziamento) del miglior museo di storia naturale italiano.  Alleva parla appunto delle ulime iniziative svoltesi nel Museo, fra cui la lettura da parte di Lella Costa della “preghiera darwiniana” scritta da M.Luzzatto e si augura “… che questo saggio, da recitare ad alta voce e tutto di un fiato, venga utilizzato per le incipienti celebrazioni del bicentenario darwiniano. O che possa essere letto nei tanti Darwin day che si terranno in giro per l’Italia nella data fatidica del compleanno darwiniano”. Consiglia poi altri due libri recenti sull’evoluzione, quello di G.Manzi (“L’evoluzione umana “) e quello di T.Pievani (“In difesa di Darwin. Piccolo bestiario dell'antievoluzionismo all'italiana).

 

10/3/08-USA

·         Vittoria nel Texas nel rinnovo di uno (su 15) dei componenti dello state board of education; per fortuna è andata bene: un esponente favorevole all’evoluzionismo ha vinto il confronto elettorale, battendo un urologo da tempo consulente per i creazionisti biblici. Rimangono quindi 7 su 15 i componenti del board contrari all’insegnamento del neodarwinismo. Come si vede, si è corso il serio rischio di avere per la prima volta una maggioranza creazionista, che avrebbe potuto decidere sui libri di testo da adottare nel Texas…  

·         E’ uscito il secondo fascicolo della rivista di Eldredge “Evolution: Education and Outreach”. Come al solito, gli articoli sono consultabili  liberamente da parte di chiunque. Buona (e impegnativa) lettura.
Bisogna prepararsi al 2009.
P.Cantalamessa, il predicatore del Papa ha già iniziato a prepararsi, leggendo l’ultimo libro di F.Collins (
Il linguaggio di Dio”); per fortuna ha capito subito quale sarebbe stata la frase migliore da leggere al Papa per fargli fare … una bella riflessione su quel che gli racconta il card. Schönborn e gli raccontava, quand’era in ferie da giovane, il creazionista G.BerthauIt. Speriamo che in Vaticano non sia l’unico e trovi qualche imitatore … e che gli passi subito i libri che ha già letto …

 

9/3/08-IT

·         Incompetenza e supponenza (ma forse anche fede acriticamente mal riposta?) in un brevissimo corsivo a pag.33 dell’Avvenire (“Sorprese vane: incompetenza e malafede”) nel criticare soprattutto il titolo (del tutto corretto: Darwin e il darwinismo, ma perfino il neodarwinismo, in Vaticano non sono mai stati visti di buon occhio, anzi!) di un recente articolo di Repubblica (“Charles Darwin arriva in Vaticano”).

In poche righe si conferma come persista il problema dell’ignoranza sui problemi dell’evoluzione soprattutto all’Avvenire, dove dovrebbero organizzare in fretta corsi di aggiornamento, dati i rischi dovuti al rapido avvicinarsi del 2009. Non dimentichiamo che i ricercatori esperti di evoluzione sono gli unici autorizzati, e lo ha confermato anche mons.Ravasi nel 2005, a valutare se la teoria dell’evoluzione è oggi la migliore o no.

Sarebbe importante anche per evitare imbarazzi a mons.Ravasi, sempre estremamente prudente e disponibile, anche se forse non ripeterebbe più le molto ragionevoli dichiarazioni fatte nel 2005.

Magari all’Avvenire potrebbero chiedere la consulenza di P.Cantalamessa, che si è dimostrato recentemente una persona molto curiosa e che usa la [sua] ragione in modo molto corretto, come dimostra la sua scelta della splendida frase del libro di F.Collins da leggere improvvisamente (nella Terza predica di Quaresima: “Accogliete la parola") proprio al Papa.

1.  Purtroppo (o per fortuna?) la teoria neodarwiniana (e eventuali migliori teorie che la sostituiranno) era, è, e sempre sarà una spiegazione “materialista atea”; come d’altronde tutte quelle scientifiche; lo sanno bene i medici (a cui nessuno richiede una particolare fede religiosa per guarire la gente, per fortuna … o per disperazione…) e ogni tanto anche l’Avvenire, che qualche giorno fa metteva seriamente in dubbio, evitando di scomodare santi o miracoli, che l’omeopatia servisse a qualcosa se uno non ci credeva. Non dimentichiamoci poi che nessuno si è mai preoccupato di scovare una relazione logica fra Dio e i virus e i batteri … soprattutto se patogeni; anche loro fanno parte del processo evolutivo, come ben sanno i farmacologi che devono modificare continuamente gli strumenti per controllare la loro proliferazione.
Non è quindi giustificata nè convincente (dove sono le prove?) la frase “
da molti decenni l’evoluzionismo, purché non inteso come materialismo ateo, ha casa nella Chiesa”, in quanto non fa riferimento a Darwin né a una teoria scientifica dell’evoluzione, ma ad un aggiornamento del creazionismo, che si chiama evoluzione teistica, che accetta (oggi!)i tempi evolutivi scoperti dagli esperti di evoluzione ma non ne accetta le spiegazioni, né propone meccanismi alternativi che agiscano ad esempio nell’evoluzione dei batteri o degli scarafaggi. Ovvio che l’ipotesi alternativa non è quindi adeguata né utile per spiegare l’evoluzione, né per orientarne la ricerca.

2.  E’ corretto citare i gesuiti come i religiosi che più di ogni altro si sono occupati del problema (anche recentemente alcuni di loro hanno riflettuto da teologi sul problema dell’evoluzione biologica, che però la teologia non ha gli stumenti per spiegare); sembra però esagerato scrivere che “Teilhard de Chardin ha avuto casa nella chiesa”; quasiasi biografia, perfino quella su Wikipedia (che riferisce il testo del “monito” della Chiesa: “i testi del gesuita «racchiudono tali ambiguità ed anche errori tanto gravi che offendono la dottrina cattolica» per cui si imponeva al clero di allertarsi per «difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Theilard de Chardin e dei suoi discepoli»”) può dimostrare che in Vaticano, come G.Galilei, questo gesuita scienziato ha potuto frequentare, quand’era in vita, solo alcune stanze, quelle del Santo Uffizio; la condanna è continuata ed è stata riconfermata addirittura alcuni anni dopo la sua morte. I suoi libri adirittura sono stati pubblicati solo dopo la sua morte. Non era certo … uno che in Vaticano era di casa …

3.  L’errore peggiore, e qui il “peccato” potrebbe essere più grave e forse oltrepassare la malafede, è quando si rende sciocca (probabilmente senza averne contezza…) una frase storica pronunciata dal papa precedente, GP2, che non era tanto ignorante di scienza da scrivere (nel 1996) una banalità come “l’evoluzione era ben più di «una mera ipotesi»”, come leggiamo nel corsivo
Scrisse invece, nel documento dal titolo ironicamente profetico (“La verità non può contraddire la verità”), una frase che in Vaticano da anni molti, a cominciare dal card.
Schönborn, non sanno nemmeno citare correttamente, ma che si legge chiaramente nel documento originale, dove si cita RIPETUTAMENTE solo la TEORIA DELL’EVOLUZIONE (e non l’evoluzione; la Chiesa non aveva aspettato certo GP2 per riconoscerla, essendo un fatto e quindi un’ovvietà già dal 1700 … forse qualcuno ha ancora qualche dubbio, e di questo si deve ringraziare chi evita da decenni che se ne parli nella scuola italiana e chi non pubblicizza fra i cattolici il documento del 2004 del Card.Ratzinger).
E’ imbarazzante fare ironia senza conoscere i fatti … modificare una dichiarazione del papa sembra però anche un po’ masochista … almeno per un quotidiano come l’Avvenire. Comunque è meglio non fidarsi troppo dei cardinali (che a volte delegano ad altri, magari meno affidabili e con secondi fini, i testi che firmano) e verificare i testi originali …

4.  Nel 2009 chi lo conosce, e ne apprezza la genialità e il rigore scientifico,  festeggerà il bicentenario di Darwin e i 150 anni della sua  teoria che spiega il fatto dell’evoluzione, già noto da tempo. Chi lo festeggia in buona fede sa bene che molti altri erano pronti a proporre la stessa spiegazione … per cui l’unico problema sarebbe oggi quello del nome dello scopritore. 
Per fortuna (degli scienziati seri di oggi) Darwin fu così rigoroso e prudente, e nel corso della sua vita scrisse tutto quello che pensava; ecco perché la vita di chi vorrebbe contestarlo risulta oggi estremamente difficile e a rischio di smentite … ; per loro sarebbe stato ben più facile contestare altri evoluzionisti suoi seguaci.
Perché non provare asd esempio a contestare il meno loquace abate Mendel, scopritore del ruolo fondamentale e creativo del caso nell’evoluzione? Forse perché nessuno negherebbe che i figli sono maschi e femmine casualmente al 50%? Prove altrettanto chiare ci sono anche per i meccanismi scoperti da Darwin; strano che si dubiti soprattutto dei meccanismi casuali – che agiscono in genetica e Darwin nemmeno conosceva - scoperti dall’abate Mendel.
Per ora sembra che solo il predicatore papale P.Cantalamessa (e lo dimostra nella
Terza predica di Quaresima: “Accogliete la parola") abbia iniziato a prepararsi in modo corretto all’avvenimento, con letture (il nuovo libro di F.Collins) che gli hanno fatto scoprire le paure della Chiesa, ingenuamente presentate al Papa in un contesto, la messa, in cui nemmeno un Papa può instaurare quel “dialogo” che anche alla Sapienza sarebbe stato impossibile.
Qualcuno invece non si sta prepando per niente: sconcerta scoprire che secondo questo corsivo dell’Avvenire, invece di F.Collins, P.Cantalamessa avrebbe dovuto leggersi vecchi testi di persone poco esperte del problema: “dai gesuiti Teilhard De Chardin e Vittorio Marcozzi a Pio XII nell’
"Humani generis" (1950)”. Per fortuna i suggerimenti sono stati tardivi.
[Speriamo che, magari grazie all’intervento del ragionevole mons.Ravasi, l’incauto P.Cantalamessa, che legge testi di scienziati cattolici aggiornati ma non raccomandati dall’Avvenire, non venga mandato per trent’anni a cercar fossili in Cina come successe a Teilhard de Chardin…!]

 

9/3/08-VA

·         Intervento papale all’incontro con i partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura. Dopo aver manifestato la sua critica alla secolarizzazione (“che spesso si muta in secolarismo abbandonando l'accezione positiva di secolarità”, “che si presenta nelle culture come impostazione del mondo e dell'umanità senza riferimento alla Trascendenza, invade ogni aspetto della vita quotidiana e sviluppa una mentalità in cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dall'esistenza e dalla coscienza umana”, che “non è soltanto una minaccia esterna per i credenti, ma si manifesta già da tempo in seno alla Chiesa stessa”) , dopo aver dato merito al suo predecessore (“consapevole dei cambiamenti radicali e rapidi delle società, con insistenza richiamò l'urgenza di incontrare l'uomo sul terreno della cultura”, “[mise] in risalto il fatto che la rivoluzione industriale e le scoperte scientifiche hanno permesso di rispondere a domande che prima erano parzialmente soddisfatte solo dalla religione”) ipotizza che “La conseguenza è stata che l'uomo contemporaneo ha spesso l'impressione di non aver più bisogno di nessuno per comprendere, spiegare e dominare l'universo; si sente il centro di tutto, la misura di tutto”.

Sempre ambiguo rimane il giudizio sulla ragione, amata ma temuta soprattutto se in mano a chi la usa meglio per il bene (magari solo materiale … ma moltissimi si accontentano…) dell’umanità: “Sempre più la formula "Etsi Deus non daretur" diventa un modo di vivere che trae origine da una specie di "superbia" della ragione - realtà pur creata e amata da Dio - la quale si ritiene sufficiente a se stessa e si chiude alla contemplazione e alla ricerca di una Verità che la supera. La luce della ragione, esaltata, ma in realtà impoverita, dall'Illuminismo, si sostituisce radicalmente alla luce della fede

Purtroppo del ventennale della lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne nessuno si è ricordato…  nonostante nella lettera già da 20 anni si trovi una soluzione ai problemi che angosciano anche Benedetto XVI fin da Regensburg (“la rivoluzione industriale e le scoperte scientifiche hanno permesso di rispondere a domande che prima erano parzialmente soddisfatte solo dalla religione”).

 

9/3/08-IT

·         Il 14/15 marzo a Napoli, convegno, in un contesto filosofico e religioso, su Tra Dio e Darwin. Religioni e scienza in dialogo”. Di scienza comunque se ne vede poca nel programma, e l’interesse sembra comunque molto rivolto … ai programmi scolastici … anche di religione.

 

8/3/08-VA

·         Sul sito dell’agenzia Zenit compare oggi una sintesi della predica al Papa di P.Cantalamessa (Padre Cantalamessa: la Parola di Dio è un “cammino di santificazione”) . Sembra strano, ma nella sintesi … manca proprio la parte più interessante … quando P.Cantalamessa cita F.Collins che raccomanda di non “costringere i giovani alla terribile e inutile scelta di condannare il neodarwinismo, ormai confermato da una schiacciante evidenza scientifica”. Censura?
Come si potrà arrivare a una diversa conclusione al prossimo convegno del 2009
(“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”)?

P.Cantalamessa sarà invitato ad aprirlo? F.Collins non ci sarà, ma si potrà contare su F.Ayala; certo che uno che è tutti i giorni in Vaticano … sarebbe ben più utile…

·         E’ uscita anche la versione inglese della predica di P.Cantalamessa (“3rd Lenten Sermon of Father Cantalamessa”), impressionante la frase, non presente nella versione italiana, tratta dal libro originale di F.Collins (The Language of God,” Free Press 2006, pp. 177 s.)  What a terrible and unnecessary choice they face! To adhere to the faith of their childhood, they are required to reject a broad and rigorous body of scientific data, effectively committing intellectual suicide”.
Anche nelle versioni francese, portoghese, spagnola e tedesca della predica pubblicate su Zenit non si parla del pericolo di un “suicidio intellettuale”. Vista l’importanza che si vorrebbe dare alla ragione … si dovrebbero diffondere maggiormente le opinioni di uno scienziato cattolico e sicuramente esperto del problema, come F.Collins. Mons. Ravasi nel 2005 aveva un grande rispetto per le persone competenti di evoluzione biologica: è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. …. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo

Del libro di F.Collins è appena uscita (Sperling & Kupfer, 2007) la versione italiana: Il linguaggio di Dio   

 

7/3/08-FR

·              [da Pikaia] Tra il 18 ed il 21 settembre 2007 si è tenuto a Marsiglia l'undicesimo Evolutionary Biology Meeting in cui sono state affrontate numerose tematiche di biologia evoluzionistica. E' possibile scaricare gratuitamente molte delle conferenze (in inglese) dal sito Télé Campus Provence.

 

7/03/08-IT

·              Le perplessità suscitate dallo strano articolo di oggi sul sito cattolico Korazym e commentato qui sotto (“Darwin ed evoluzione. Convegno internazionale in Vaticano“) non si dissolvono verificando i fatti e le opinioni che si trovano nell’articolo sullo stesso tema pubblicato invece su Repubblica (“Charles Darwin arriva in Vaticano”); nella parte iniziale dell’articolo si conferma la valutazione presente nella parte iniziale dell’articolo pubblicato su Korazym (“Darwin ed evoluzione. Convegno internazionale in Vaticano“), compreso il peggioramento della situazione rispetto al papa precedente:

Il progetto sembra anche avere lo scopo di ricucire i rapporti fra chiesa e mondo scientifico, rimasti turbati dai ripetuti attacchi di Benedetto XVI alle teorie di Darwin; sin dall’inizio del suo pontificato Ratzinger ha dato l’impressione di voler rimettere in discussione la questione, che GP2 aveva in certo qual modo chiusa, con la dichiarazione che la teoria di Darwin ‘è più che una mera ipotesi’”.

Poi inizia il commento del giornalista: si citano altri contrasti riguardo alla teoria dell’evoluzione, come l’intervento del papa a Regensburg e l’articolo del 2005 del card. Schönborn in favore dell’ID USA. Si accenna anche [in Italia non era stata citata dai quotidiani, nemmeno quando due anni dopo Ayala in persona era venuto in Italia il 9/5/07] la lettera (del 12/7/2005) di tre scienziati USA (Krauss, Ayala e Miller) per chiedere al Papa se davvero non si dovesse più contrastare, come i cattolici USA facevano da 10 anni, la truffa che qualcuno pensava di poter chiamare “Intelligent Design”.

Alla lettera del 2005 in cui si chiedeva che “la Chiesa Cattolica non innalzasse un nuovo muro, da tempo abbattuto, fra metodo scientifico e fede religiosa” non solo il Papa non sembra abbia dato risposta, ma si è agito in senso contrario; oltre al sostegno all’ID, ad esempio in Italia il metodo scientifico è stato eliminato dai programmi delle elementari  approvati nel 2004 e l’evoluzione umana avrebbe dovuto essere insegnata solo … nell’ora di religione, prima delle superiori.

Nelle conclusioni dell’articolo, anche qui, continuano le opinioni del giornalista, che sembrano però ben diverse rispetto a quelle che troviamo nell’articolo su Korazym, in cui si provocano gli evoluzionisti con citazioni di Schönborn e Zichichi…; qui invece si legge una valutazione che sembra quasi … concordata con la frase di F.Collins che aveva (giustamente) colpito P.Cantalamessa: “il Vaticano si è reso conto che mettere in questione l’evoluzionismo – ormai definitivamente verificato in campo biologico – condurrebbe la Chiesa cattolica in un vicolo cieco” [questo era  il ragionamento di F.Collins, ripreso davanti al Papa da P.Cantalamessa…”Non c'è da meravigliarsi se molti di questi giovani voltano le spalle alla fede, concludendo di non potere credere in un Dio che chiede loro di rigettare ciò che la scienza insegna loro con tanta evidenza intorno all'universo naturale"]

Nell’articolo non si nasconde comunque che il Papa tema che si arrivi a stabilire – non potendo fornire prove valide del contrario - che “la creazione del mondo non ha bisogno di Dio e ubbidisce a leggi o mutamenti intrinseci alla materia”. Anche se la scienza comunque non può certo contestare il racconto biblico, è ovvio che “non può accettare a priori che vi sia un intelletto trascendente che gida le sorti dell’universo”.

 

7/03/08-VA

Le perplessità suscitate dall’articolo sul sito cattolico Korazym commentato qui sotto non si dissolvono ma si illuminano di una luce un po’ “torbida” se leggiamo l’articolo comparso su APCOM (“Vaticano/ predicatore papa: su Darwin evitare fondamentalismo”), dove si racconta della predica (testo integrale: “Terza predica di Quaresima: “Accogliete la parola") che è stata fatta “alla presenza di Benedetto XVI dal cappuccino Raniero Cantalamessa, O.F.M. Cap.

In un passaggio di questa terza predica di Quaresima tenuta al Papa e alla curia romana P.Cantalamessa ha infatti presentato un quadro del dibattito attuale sul darwinismo del tutto diverso rispetto a quello a cui il papa era stato abituato fin da giovane, quando durante le vacanze veniva istruito sull’evoluzione da creazionisti ignoranti di biologia. Questo fatto, che risale a molti anni fa, è stato raccontato in un’intervista forse non nota in Italia alla National Catholic Review nel 2006 da un creazionista francese, Tassot, che il Card. Ratzinger incontrò anche nel 2003 in occasione di un convegno in Vaticano (!?!) di creazionisti biblici americani.

Nell’intervista si dimostra come i creazionisti biblici abbiano curato a lungo (e forse in modo eccessivamente insistente …) il Card. Schönborn e lo stesso Papa nei mesi prima del convegno di Castelgandolfo del 2006 sull’evoluzione.

Cantalamessa durante la predica ha costretto il papa ad ascoltare l’opinione di un biologo cattolico evoluzionista di altissimo livello scientifico come F.Collins (ha diretto il progetto genoma umano negli USA) e ha messo in guardia il Papa con un discorso del tutto originale (per il contesto) anche se piuttosto semplice:

Secondo Cantalamessa, "quelli che difendono la lettura letterale della Genesi (il mondo creato qualche migliaio di anni fa, in sei giorni, così come è ora) recano un danno immenso alla fede". Il predicatore papale ha citato, al proposito, lo scienziato Francis Collins, direttore del progetto che ha portato alla scoperta del genoma umano "e sincero credente: "I giovani cresciuti in famiglie e in chiese che insistono in questa forma di creazionismo presto o tardi scoprono la schiacciante evidenza scientifica in favore di un universo assai più vecchio e la connessione tra loro di tutte le creature viventi per il processo di evoluzione e di selezione naturale. Quale terribile e inutile scelta si trovano davanti!...Non c'è da meravigliarsi se molti di questi giovani voltano le spalle alla fede, concludendo di non potere credere in un Dio che chiede loro di rigettare ciò che la scienza insegna loro con tanta evidenza intorno all'universo naturale".

Oltre alla allusione al documento del Card.Ratzinger del 2004 (che già accettava la “connessione fra loro di tutte le creature viventi”) davvero sconcertante è soprattutto far sentire al Papa una valutazione positiva della selezione naturale, attribuendo l’evoluzione a un meccanismo diverso dal solito (e “odiato”) caso, contestando perfino dichiarazioni papali anche recenti che ripetutamente lo citano – erroneamente – come unico fattore evolutivo). Nella sua lettera al New York Times del 2005 il card. Schönborn era invece drastico e senza dubbi: "L’evoluzionismo nel senso di una comune discendenza può essere vera – scriveva l’arcivescovo di Vienna - ma l’evoluzione nel senso neo-darwiniano, intesa cioè come un processo di variazione casuale e selezione materiale, non lo è".

Il discorso è certamente un’importante novità, soprattutto se si pensa che non solo F.Collins, ma molti altri evoluzionisti cattolici italiani e americani da anni cercavano disperatamente di lanciare segnali di allarme di questo tipo, mai finora raccolti ed anzi sbeffeggiati (basta pensare alla “sbandata” del card. Schönborn per l’ID USA (2005), che poi si è rivelato una truffa – grazie anche al biologo cattolico K.Miller! - e non una teoria scientifica come di solito leggiamo sull’Avvenire o sul Foglio).

Fra questi biologi e scienziati seri (e seriamente preoccupati) possiamo ricordare Kenneth Miller e Francisco Ayala (e la loro inutile lettera al papa del 12/7/2005) o Padre Coyne, astronomo papale fino a qualche anno fa, destinatario della famosissima lettera di vent’anni fa inviata da GP2 e mai arrivata alla sua vera destinazione.

Se P.Cantalamessa ignorasse questa lettera, sarebbe sconvolto dal sapere che già vent’anni fa GP2 aveva esattamente le stesse preoccupazioni di F.Collins di fronte a una chiesa ignorante, paurosa di fronte alla scienza e quindi inadeguata. P.Cantalamessa sarebbe anche contento, probabilmente, che si approfittasse del ventennale (ormai sta scadendo ma nessuno se n’è ricordato, nonostante sarebbe una fondamentale premessa, prima di decidere come “festeggiare” Darwin) per segnalare che la lettera non è stata persa dalle Poste Vaticane …   

Si potrebbe anche ricordare in proposito [mai se n’è parlato in Italia, se non in queste pagine!] che non tutti i pastori protestanti USA sono sostenitori dell’ID, tanto è vero che ci sono migliaia (ben 11.188!!) di pastori protestanti riuniti in “ammirazione” di Darwin nel “The Clergy Letter Project”; qui si può consultare l’agenda dell’Evolution weekend 2008.  P.Cantalamessa, in quanto predicatore del papa, dovrebbe segnarsi questo indirizzo (Resources for Evolution Weekend) utile in futuro per preparare il Papa al convegno del 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”). Vi si trovano decine di sermoni usati nelle chiese protestanti in USA per l’Evolution weekend 2008, tenutosi la domenica vicina al 12 febbraio, il Darwin Day.

 [E’ deprimente pensare che in Italia il Darwin Day viene considerata quasi una festa pagana dalla destra religiosa e politica italiana: ORA LA SINISTRA INVENTERA' LA FESTA DELLA SCIMMIA  …!!]

Possiamo quindi capire come non tutta la chiesa protestante USA sia favorevole all’ID, ma che forse anche la Chiesa cattolica, come scriveva GP2 e come dice P.Cantalamessa, su alcuni problemi avrebbe bisogno di usare maggiormente la ragione, purchè sia quella del metodo scientifico e non quella “allargata”.   

Non sappiamo se questa “predica” di P.Cantalamessa al Papa sulle sue critiche sbagliate al neodarwinismo avrà un’accoglienza positiva, ma in quel caso le conseguenze sarebbero sicuramente visibili: il Vaticano potrebbe prendere le distanze dai molti pii “anti-neo-darwinisti” (di solito non sono biologi ma vengono stimolati a parlare di biologia e di evoluzione …) finora apprezzati e coccolati nei siti internet, negli organi di stampa cattolici e addirittura nelle strutture formative.

Dovranno necessariamente aumentare anche i docenti di scienze naturali nelle università pontificie? Per ora, si sa, è solo uno (organico delle università vaticane)? … e gli effetti si vedono.

·              L’articolo sul sito della Radio Vaticana (“La Parola di Dio, come "cammino di santificazione personale", al centro della terza predica di Quaresima di padre Raniero Cantalamessa”) preferisce ignorare il passo della predica dove si parla di Darwin

·              Su Korazym (“Darwin ed evoluzione. Convegno internazionale in Vaticano “) la presentazione da parte del responsabile vaticano alla Cultura, mons.Ravasi, del prossimo convegno su Darwin, nel marzo del 2009,

all'Università Gregoriana e sotto il nostro patrocinio, da un lato figure altissime della scienza (ci saranno anche dei Premi Nobel), e dall'altra parte dei grandi teologi e filosofi". Obiettivo: "Guardare ciascuno di noi al di là della nostra frontiera: lo scienziato che si interroga e ascolta anche l'interrogazione della teologia e il teologo e il filosofo che ascoltano e che vedono i percorsi della scienza.

L’articolo conferma chiaramente e senza nemmeno giri di parole l’arretramento della posizione vaticana rispetto alla posizione di GP2 (purtroppo senza alcuna giustificazione e senza nemmeno il rispetto che mons.Ravasi sollecitava nel 2005 verso l’autonomia della scienza, ma facendo proprie addirittura – a Castelgandolfo nel 2006, tratte dal libro “Creazione ed Evoluzione” - le assurde critiche di un fisico ostile al neodarwinismo):

Il concetto di evoluzione teorizzato da Charles Darwin (1809-1882) è generalmente condiviso, seppur tra molti distinguo. Giovanni Paolo II, nel 1996, spiegò che la teoria è "più di una ipotesi", mentre Benedetto XVI, proprio nell'incontro di Castel Gandolfo, usò toni più critici. "La teoria sull'evoluzionismo - sostenne il papa - non è completamente dimostrabile perché mutazioni di centinaia di migliaia di anni non possono essere riprodotte in laboratorio".

Sarebbe preoccupante se il convegno partisse da queste premesse inconciliabili e assurde rispetto alle conoscenze scientifiche accumulatesi in veri secoli. L’ultima frase citata ovviamente evidenzia un serio problema di asimmetria e di diverso uso della ragione (o di una diversa ragione…?) da parte della scienza e della fede; la frase viene usata pur sapendo che un uso corretto della ragione (più a suo agio quando le dimostrazioni sono oggettive e incontestabili e quando non ci sono verità eterne) metterebbe invece in serie difficoltà il metodo teologico nei confronti del metodo scientifico, come appunto confermava con grande onestà e con imbarazzo il Papa nel discorso di Regensburg e nell’omelia a Regensburg.

La frase successiva dell’articolo, nonostante la non aggiornata citazione dell’attuale sapiens come sottospecie di Homo sapiens, ha il merito di spazzare via qualsiasi tentativo di utilizzare la fantasiosa ricostruzione dell’evoluzione umana proposta continuamente ad esempio da G.Sermonti, riportata in Wikipedia (antievoluzionismo) e citata un mese fa anche da un articolo su “Liberal” (“I miracoli di Darwin”):

In ogni caso, la nascita della Terra deve essere fatta risalire a 4,4 miliardi di anni fa, l’inizio della vita animale a 1 miliardo di anni fa, lo sviluppo dei primi primati a 60 milioni di anni fa, la nascita dei primi ominidi a 6 milioni di anni fa, lo sviluppo del genere Homo a 2,5 milioni di anni fa, con l’Homo Erectus 1,8 milioni di anni fa, l’Homo Sapiens 200 mila anni fa e in conclusione, finalmente, l’Homo Sapiens Sapiens.

Non ci sono novità (già nel convegno in Vaticano nel 1984 le ipotesi erano più o meno queste) ma almeno possiamo riprendere a sperare di non leggere ancora ipotesi alternative su base ideologica, né su Wikipedia, né sul Foglio, né sull’Avvenire, né su Liberal …

Più problematica e preoccupante la seconda parte dell’articolo, che sembra provocatoria, prospettando un convegno ostile verso gli esperti di evoluzione; se l’articolo davvero fosse stato controllato e autorizzato da mons. Ravasi, il clima si prospetterebbe conflittuale, ben diverso da quello del convegno tenutosi in Vaticano nel 1984 sull’evoluzione dei primati  e di cui racconta (ricordando la curiosità e l’interesse per la scienza dei cardinali che aveva incontrato in mensa) lo stesso Stephen J. Gould, in una articolo riportato dal Foglio del 3/4/04.

E’ sospetto il fatto che dopo le prime righe nell’articolo non si citi più mons.Ravasi, ma si preannunci addirittura che al convegno (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), che si terrà alla Università Gregoriana nel marzo 2009, gli scienziati ospiti si dovranno confrontare sia con il Catechismo del 1992 … che (e questo è ancora meno credibile) con una ricostruzione provocatoria (in quanto falsa e caricaturale) dell’ipotesi evoluzionista neodarwiniana:  non per una serie infinita di mutazioni casuali, avvenute per caso, per errore o per coincidenza è nato l’uomo sulla Terra (neo-darwinismo), ma per volontà del creatore”. La ricostruzione dell’ipotesi neodarwiniana è assolutamente falsa (ci si dimentica di moltissimi altri meccanismi come quelli geologici, per non parlare della selezione naturale, che NON è affatto un meccanismo casuale), come è sbagliato dire che   “l’evoluzionismo neo-darwiniano a differenza dello stesso Darwin esclude qualsiasi presenza soprannaturale”.

Per non parlare della riproposizione sia dell’accusa del Card. Schönborn (“la scienza negherebbe l’esistenza di un "progetto" divino che ha guidato la nascita della vita sulla terra”, mentre è il contrario: la biologia evoluzionistica ha una spiegazione ragionevole, che attende con pazienza, se esiste e se qualcuno la vuole cercare, una contestazione altrettanto ragionevole) ; si riferisce anche l’opinione distruttiva di Zichichi, che comunque – nonostante si riferisca solo al Darwin di 150 anni fa … - è stata fatta propria dal Papa, che purtroppo recentemente l’ha citata: "quella di Darwin è una teoria affascinante ma non è scienza perché manca di due requisiti essenziali: l’esistenza di una struttura matematica e la riproducibilità sperimentale".

[Si deve sperare che la seconda parte dell’articolo e soprattutto la citazione di questa frase di Zichichi non sia responsabilità di mons.Ravasi, ma sia un dispetto fattogli dai due giornalisti …? Quale biologo evoluzionista andrebbe in un’università vaticana per farsi dire che la biologia evoluzionista non è scienza!! Non potrebbe che rispondere per le rime …]

E’ d’uopo infatti a questo punto ricordare ancora una volta che nel 2005 mons.Ravasi (non prevedeva ancora di diventare responsabile vaticano alla cultura …) disse chiaramente e ragionevolmente che la valutazione doveva spettare agli esperti: “è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. Ovviamente il ragionamento sul “campo non suo” dovrebbe escludere anche i fisici … non siamo sul blog di G.CarIucci … dove Zichichi avrebbe la possibilità di intervenire fornendo la sua competenza sulle particelle elementari di cui si ironizza su quel blog negli ultimi giorni.

Un dialogo può forse partire forse solo dalle parole del teologo B.Forte: (“… mi trovo a mio agio di fronte all’evoluzione e non sono affatto tenuto a negarla, purché non smarrisca il filo rosso dell’intenzionalità divina che la informa”) purchè non intenda poi negare, in assenza di alternative scientifiche più credibili, che la teoria darwiniana ha finora ricevuto solo conferme.

Forse non sa che i diversi meccanismi funzionano e hanno continue dimostrazioni per tutte le specie animali e vegetali che ai teologi interessano poco … Forse al teologo non interessano le altre specie oltre all’uomo, ma non dovrebbe negare che almeno per gli scarafaggi, i virus e i batteri la spiegazione neodarwiniana sia utile.

Forse qualcuno farebbe a meno di queste “bestiacce” …? E’ vero … non c’è dubbio che gli inesperti … pensano che siano inutili, che non rientrino bene in nessun progetto intelligente!  Non è un problema per il neodarwinismo … ma per qualcun altro   J

·         Del prossimo convegno del 2009 su Darwin si parla, senza tanti dettagli e senza antievoluzionismo, anche in un articolo dell’agenzia Zenit di ieri (6/3/08) (“Annunciato un Convegno internazionale su “Le teorie dell’evoluzione”) che riferisce del contesto, l’apertura dell'Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura sul tema “La chiesa davanti alla sfida della secolarizzazione”, che si svolgerà a Roma fino all'8 marzo.

·         Qui un’intervista  a mons.Ravasi alla Radio Vaticana in cui non si parla molto del convegno su Darwin. Lo stesso in una lunga intervista all’Osservatore Romano (“Fede e cultura in banda larga”) che inizia piuttosto bene “Abbiamo generato negli altri la convinzione che a noi non interessi la conoscenza, perchè possediamo già una verità data una volta per tutte. Invece per sua natura il sapere, se vuole essere fecondo, deve avere come meta la ricerca della verità, deve sempre andare ‘verso’” [il Papa e i cattolici saranno d’accordo con il relativismo, con la “ricerca della verità”, e con l’esistenza di verità altrui con cui confrontarsi? Se a Sibiu i cattolici si hanno dovuto accettare le diverse opinion in un contrasto con i protestanti, con gli scienziati italiani, sullo stesso problema, la rigidità e la difesa della loro verità ha prevalso], niente chiusure o integralismi, ma dialogo a tutto campo con la scienza, la filosofia e l’economia” e a volte “si parla di tutto senza sapere quasi niente”.

Certo bisogna poi scegliere se dialogare con chi si affolla intorno o con chi è invece autorevole in ogni campo del sapere … se si torna a citare il Papa che riporta le opinioni distruttive [“non è scienza”!] di Zichichi sull’evoluzione biologica, come è successo, non è bello…

·         L’assemblea era stato preannunciata da un precedente articolo dell’agenzia Zenit del 5/3/08 (“Si apre giovedì la Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura”). 

[Sembra di capire che l’articolo su Korazym è davvero sospetto… forse qualcuno dovrebbe avvertire mons.Ravasi non gli stanno facendo una buona pubblicità … Non viene a nessun altro il dubbio che questo articolo non può che confermare le perplessità dei 67 fisici della “Sapienza” sulla serietà del modello rigoroso teologico utilizzato dal Vaticano [e dai vaticanisti che si pensano  amici] …?]

 

6/3/08-IT

·              Sul Corriere un articolo (“Scienza, il nuovo tabù”) riferisce sulla reazione di Giorello e Pievani a un recente libro di G.lsraeI (“Chi sono i nemici della scienza?”) .

 

5/3/08-IT

·              Nel sito di Liberal un articolo (“Salvateci dalla scuola dei mediocri “) che riprende le critiche alla scuola italiana presenti nel recente libro di G.lsraeI (“Chi sono i nemici della scienza?”):

la scuola italiana “ha ridotto la cultura, scientifica e non, e il modo di trasmetterla, a una baggiana kermesse carnevalesca infarcita di lustrini hi-tech e ciancie salottiere ispirate all' infotainment.”,

Torturata da pinze e martelletti di ogni genere, la cultura è ormai il cadavre exquis che la modernità insolentisce, limitandosi a vellicarne l'epidermide a titolo ludico, e lasciandone morire frattanto i fluidi vitali, che tanta parte hanno avuto, nel nutrire i piccoli e i grandi uomini di ogni tempo.”

Il libro di G.lsraeI farebbe un'analisi originale e impietosa di alcune tra le più grandi e troppo spesso taciute aberrazioni ideologiche che hanno tramutato la scuola in una creatura, acefala e deforme, che oggi rappresenta fedelmente quella stessa fallimentare pervicacia che l'ha alimentata a dispetto dei risultati.

·              Terribilmente imbarazzante il confronto che si può fare fra le “aberrazioni ideologiche” qui sopra attribuite alla scuola italiana dell’obbligo e le “aberrazioni ideologiche” che vengono invece presentate, sempre nello stesso sito di Liberal, in un articolo di pochi giorni fa, il 16/2  (“I miracoli di Darwin”), contenente davvero aberrazioni ideologiche, informazioni errate e pure una descrizione incompleta della ricostruzione (errata) dell’evoluzione umana fatta da G.Sermonti, qui citato citando un articolo … di Wikipedia (dopo la citazione imprecisa e incompleta del Papa … sarebbe utile essere prudenti con questa enciclopedia autogestita …).
Sermonti propone infatti (lo si legge perfino su Wikipedia – si veda alla patetica voce “antievoluzionismo” … da cui è appunto tratto il paragrafo iniziale dell’articolo) anche che i primati (“gli scimmioni”) siano derivati dall’Homo sapiens meno di 500.000 anni fa e a questo nell’articolo non si fa cenno … raccontando che da Homo sapiens abbiano avuto origine solo quelli che tutti ritengono invece i suoi antenati.

[Come già evidenziato in data 3/3/08 … che invidia per come viene trattato chi si permette di parlare di fisica delle particelle senza capirci niente … e di trattar male i fisici …; come si legge chiaramente qui – l’articolo merita di essere “assaporato” per intero… la biologia e l’evoluzione sono evidentemente terreno di caccia libera … e nessuno ha il coraggio di dire (come alla Carlucci) “Per favore non continui a voler parlare di cose che non capisce…” :  

Questa riflessione di Giuseppe Sermonti – la cui critica al darwinismo inizia nel 1970 appare all’ortodossia scientista una pura e semplice eresia. Perchè mette in discussione un dogma, un assunto a priori: e cioè che la biologia debba accettare come assioma la teoria dell’evoluzione della specie malgrado le sue aporie le sue contraddizioni, i suoi anelli di congiunzione mancanti. Bisogna ammettere che è un modo molto curioso di intendere la ricerca scientifica questo, più vicino al fondamentalismo religioso che alla metodologia laica sperimentale. Ma è proprio sull’imposizione di un paradigma specifico, quello molecolare e meccanicistico, che la cosiddetta scienza dell’evoluzione, fa valere i suoi principi astratti finendo col mettere in disparte, nell’esplicito disinteresse per le forme, persino le osservazioni naturalistiche.”

«Arrivati all’homo sapiens neaderthalensis (centomila anni fa circa) con un cervello di volume superiore al nostro», nota lo scienziato Antonio Zichichi, «la teoria dell’evoluzione biologica della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, l’homo sapiens neaderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare infine, in modo altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l’homo sapiens, sapiens. Cioè noi. Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili estinzioni, improvvise scomparse. Questa non è scienza galileiana». [peccato che non la racconti giusta]

Non è fuor di luogo ricordare (per dimostrare che è solo un problema di ignoranza e non riguarda affatto la religione o la politica) che non solo ci sono molti libri di un sacerdote italiano, docente universitario di evoluzione umana, che raccontano in modo corretto i fatti dell’evoluzione umana, ma lo stesso Benedetto XVI nel 2004 aveva firmato un documento che ammetteva quello che qui si cerca di negare o almeno nascondere: l’origine comune di tutti gli esseri viventi. Questo documento del 2004, anche se con 200 anni di ritardo, riconosceva valide le ipotesi che gli scienziati (fra cui Erasmus Darwin, il nonno del più noto Charles) facevano già dal 1700 e che poi nell’800 sono state dimostrate sperimentalmente.

Questo articolo (ignorando perfino quanto lo stesso Vaticano oggi ammette come ampiamente dimostrato, cioè l’origine della nostra specie da forme scimmiesche precedenti ) fa quindi un pessimo servizio a G.IsraeI, anche lui, come Sermonti, esaltato nella stessa rivista pochi giorni dopo.

Sconcerta che (oltre ai fantasiosi riferimenti scientifici) anche i riferimenti dottrinali (“COMUNIONE E SERVIZIO. La persona umana creata a immagine di Dio”) sembrino ignoti a una struttura che si propone di diffondere cultura (Liberal) e che sembra far riferimento agli stessi simboli religiosi e politici e che sembra supportare gli stessi valori. 

 

4/3/08-IT

·              Sul Riformista un articolo (“Laicità. Il rapporto tra fede e ragione”) che evidenzia i problemi del rapporto della Chiesa con i problemi ma soprattutto con le soluzioni ai problemi che la scienza oggi, e soprattutto la biologia, propone e offre come nuovi strumenti culturali a disposizione della nostra specie per continuare il lungo processo di evoluzione culturale che dura ininterrottamente (almeno finora) da un paio di milioni di anni, anche se l’accelezazione impressa nell’ultimo secolo è certamente capace di mettere a dura prova tutti i tradizionali modelli religiosi ma anche culturali (ed etici) oggi presenti sulla terra.

L'attacco della Chiesa al relativismo, alla «cultura basata su una razionalità puramente funzionale» (la sensata experientia Galileiana), apre, a ben vedere, oltre a un conflitto politico più o meno contingente con il mondo laico, un conflitto culturale ancora più profondo con il mondo scientifico: conflitto di enorme portata e con implicazioni generali su tutti i piani e senza confini. Karol Wojtyla aveva cercato di chiudere la ferita aperta di Galilei, riconoscendo l'autonomia della ricerca scientifica, ponendo però allo stesso tempo due limiti: le applicazioni della conoscenza scientifica (vedi ad esempio le politiche di controllo demografico) e soprattutto la ricerca intorno all'uomo.

Ma se la scienza che si occupa dell'uomo, è a sua volta una delle manifestazioni più grandi della scienza prodotta dall'uomo, ricostruire «una pace autentica tra ragione e fede» non sarà un compito semplice per Papa Ratzinger: sta infatti soprattutto qui - nel secolo biotech - il nodo da sciogliere e la stessa possibilità di traghettare la Chiesa nella società della conoscenza, Chiesa che ha metabolizzato Maritain ma non De Chardin

 

3/3/08-IT

·              Che invidia …!  Davvero impressionante vedere una travolgente e compatta difesa della cultura e della scienza nei commenti ad alcune pagine del sito web in cui l’on.G.Carlucci, componente della commissione cultura della Camera, insiste a criticare, con una battaglia solitaria e indomita contro i massimi esperti di invisibili (anche se elementari) particelle, la scelta del nuovo autorevolissimo direttore del CNR.

In particolare la pagina (“Ecco l’errore di Maiani“) in cui si cerca di dimostrare che con Maiani è stata fatta una cattiva scelta, ha raccolto in pochi giorni centinaia di critiche (“184 commenti tutti contro, niente a suo favore. La cosa non può non consolare”) di gente, spesso ricercatori e fisici ma anche comuni cittadini, inorriditi dal modo in cui vengono trattati i nostri migliori scienziati e addirittura un premio Nobel che difende la scelta fatta [“ma come cavolo ci si può permettere di contraddire un premio Nobel (per di più sul suo campo)?”].

Nessuno nemmeno prova a verificare, con gli stessi criteri utilizzati per la nomina di Maiani, le referenze del precedente presidente.

Che invidia …! In questi commenti si leggono frasi molto ragionevoli:

“… E’ esattamente perche’ gente impreparata si permette di mettere bocca in cose su cui non ha la minima competenza, che tutto va in vacca”

“… C’è da mettersi le mani nei capelli, in un paese in cui chi fa politica si permette di “mettere la bocca” su argomenti dei quali non ha una minima conoscenza. Questo è tutto. Non ci resta che piangere. Amaramente.”

“… Even our greatest heroes, G.Galilei, Newton and Einstein, have published speculations that turned out to be quite false. I
can supply citations, should you wish to to question their scientific competence.”
(fa lo spiritoso … ma se lo può permettere … è il premio Nobel S.L.Glashow…)

“…si tirano in ballo in contumacia e a sproposito scienziati di calibro internazionale solo per venir poi pubblicamente sbugiardati dagli stessi,”

“Adesso dobbiamo farci insegnare la fisica da G.Carlucci; ma roba da matti!”

“Per favore non continui a voler parlare di cose che non capisce…”

Che invidia …! Una tale compattezza e omogeneità di interventi in difesa della scienza e del metodo scientifico (e di critica contro chi parla senza competenza) purtroppo non è altrettanto spontanea quando si discute di biologia e soprattutto di evoluzione … in questo caso non solo nessuno ha il coraggio di far notare che chi non capisce i problemi farebbe meglio a non insegnarli, ma è possibile che anche gli stessi biologi abbiano paura a difendere quello che pochi oltre a loro capiscono fino in fondo.

E non solo: addirittura, a volte succede perfino che … dei fisici intervengano … magari anche solo per negare che la biologia sia scienza … o un filosofo trovi chi gli pubblica un’“ANTOLOGIA RAGIONATA DEL DOTTOR UMBERTO V., NICHILISTA DI TENDENZA”.

Ed è possibile che non ci si fermi qui: può perfino capitare che … qualche solerte impiegato o consulente del ministero si sia permesso (nel 2004) di correggere documenti ufficiali consegnati al ministro da tutti e due i nostri premi Nobel scientifici viventi …; a quel tempo nessuno si scandalizzò né chiese serie indagini nonostante l’intervento fosse ben dimostrato (“L’affare Darwin/Moratti”).

Che invidia verso i fisici … i biologi evoluzionisti non riescono ancora a dimenticare questo capolavoro di confusione antievoluzionista

(“Se per alcuni la specie umana discenda dalle scimmie, non è così per molti altri: tanto che la teoria oggi più accreditata in ambito scientifico internazionale, non è la discendenza diretta dell'uomo dalla scimmia, ma la derivazione di uomo e scimmia da un ceppo comune, da cui poi sono scaturite le due specie: l'uomo e la scimmia. … Si tratta solamente di un mito che, nel clima di tardo positivismo che ammorba la cultura italiana, è ancora duro a morire

scritto sul Tempo nel 2005 (il 15/9) da un onorevole bancario presidente della commissione finanze del senato, un contributo “giustamente” ritenuto rilevante anche per il sito web dei creazionisti biblici italiani …

Per chi avesse qualche dubbio, ci sono almeno 200 specie di scimmia!!!

 

2/3/08-IT

·              Si è aperta a Udine la mostra La Scimmia Nuda, aperta precedentemente a Trento. Si è aperta con un dibattito che ha visto la partecipazione di G.Barbujani, T.Pievani e P.Roversi. La mostra rimarrà aperta fino a settembre, per trasferirsi poi a Torino.

 

 

FEBBRAIO 2008                                                                                                                 

28/2/08-IT

Nel sito del Progetto G.Galilei compare un post (L’evoluzionismo non è una ideologia politica) che racconta (con citazioni tratte anche dai quotidiani locali) di alcuni consiglieri comunali di Verona (AN e Lega) che hanno contestato una conferenza su Darwin sostenendo che (Lega) … “la mancanza di contraddittorio, su un argomento che fa discutere l’ambiente scientifico, sia «espressione di una presa di posizione ideologica»”. [Si’,… è una notizia del 2008 … sì … siamo a Verona…]

 

27/2/08-IT

·         Sul Foglio compare ogni un’antologia “ragionata” (…) del pensiero di U.Veronesi (“ANTOLOGIA RAGIONATA DEL DOTTOR UMBERTO V., NICHILISTA DI TENDENZA”) a cura del suo maggior critico attualmente vivente. Non manca tutta una parte che riguarda un tema ricorrente come la teoria darwiana dell’evoluzione, a cui questo filosofo è da tempo evidentemente allergico. Qualche novità la si capisce dal riconoscimento all’evoluzione come fatto (probabilmente è stato in fondo utile il trovarsi una mostra sull’evoluzione umana sotto casa …), anche se non sembra ci siano molti aggiornamenti rispetto alle conoscenze degli ultimi 150 anni (a parte quanto riflesso citando il pensiero di U.Veronesi).  

 

26/2/08-IT

·                         Interessante documento che stimola riflessioni sui diversi criteri  utilizzabili per progettare un sempre miglior rapporto fra la nostra specie e l’ambiente; interessantissima anche la possibilità di confronto fra le diverse modalità di uso della ragione, con o senza l’ausilio delle dimostrazioni e delle verfiche sperimentali che la scienza prevede ormai dai tempi di G.Galilei, ma che alla Chiesa e alla teologia ultimamente sembra andare un po’ stretto, tanto e vero che chiede sempre più spesso di poterlo “allargare”. E’ pubblicato oggi dall’agenzia Zenit, vicina al  Vaticano: “I limiti dell’ecologismo e le opportunità dell’ecologia umana”.

L’articolo evidenzia quale importanza venga attribuita al lavoro di migliaia di ecologi che monitorizzano costantemente milioni di parametri ambientali per cercare di capire se essere o meno ottimisti sul futuro.

Se un tempo si ironizzava senza timore su quante fossero le divisioni disponibili, oggi vediamo che un lavoro egregio in campo ambientale si pensa di poterlo fare anche in modo economico, con un unico docente vaticano esperto di scienze naturali; dall’0articolo sembra di capire che gran parte del lavoro degli scienziati che studiano l’ambiente sia lacunoso, in quanto non si sono accorti che guardano dalla parte sbagliata:

 la lacuna principale delle più diffuse ideologie ecologiste è di voler salvare la natura concentrandosi sulla natura stessa”. “Per riuscire ad ottenere dei buoni risultati – ha precisato il presule – bisogna concentrarsi non sulla natura materialmente intesa, ma sull’uomo e sulla sua vocazione e su Dio, che ha voluto associare l’uomo alla sua creazione”.

Evidente anche l’ottimismo che pervade il “ragionamento”:

L’uomo non è il nemico della natura”, così come “il progresso e lo sviluppo, l’aumento della popolazione non sono nemici della natura” e “non è con il pauperismo o con la decrescita che si limita il degrado ambientale, ma con una nuova assunzione di responsabilità e ricostruendo l’ecologia umana, la coscienza morale delle persone e i veri valori dello stare assieme”.

L’articolo evidenzia anche che il Segretario della commissione pontificia Giustizia e Pace ha notato un’altra lacuna: i fautori dell’ecologismo come ideologia spesso sono solerti nel rispetto della natura fino a bloccare lo sviluppo economico ma poi non battono ciglio quando la tecnica e la bioingegneria invadono l’uomo stesso e lo fabbricano in laboratorio”.

Certo sono opinioni assolutamente rispettabili, si possono condividere o no, ma è meglio chiedersi (dato che si tratta di problemi davvero seri che da qualche secolo, dopo Galilei e con l’inizio della scienza moderna, si preferisce gestire con il metodo scientifico) quali sono le giustificazioni o meglio le prove su cui si basano le diverse rispettabili opnioni.

E’ però sconcertante soprattutto scoprire come molti “fautori dell’ecologismo … solerti nel rispetto della natura fino a bloccare lo sviluppo economico” si annidino perfino all’interno della … stessa Chiesa Cattolica …: un articolo sempre dell’agenzia Zenit di qualche giorno fa (il 13/2/08) presenta infatti come i “fautori dell’ecologismo” anche i … vescovi italiani: sono molto preoccupati e addirittura “chiedono una “conversione ecologica”;  probabilmente richiamandosi alle forti ma a volte dimenticate parole del papa da Castelgandolfo il 23/9/07  (“L’emergenza della fame e quella ecologica stanno a denunciare, con crescente evidenza, che la logica del profitto, se prevalente, incrementa la sproporzione tra ricchi e poveri e un rovinoso sfruttamento del pianeta”) se la prendono proprio con “un sistema economico che, più che a soddisfare bisogni vitali, mira a suscitare e incentivare il desiderio di beni diversi e sempre nuovi” proponendo come alternativa “un profondo rinnovamento delle nostre forme di consumo”: “una vera e propria 'conversione ecologica'”, cioè “uno sguardo rinnovato sulle nostre esistenze e sui beni che le caratterizzano”.  Se molti vedono in questa dinamica “un segno di benessere, che arricchisce le esistenze di coloro che ne beneficiano”, è innegabile che “il suo impatto ambientale sta diventando insopportabile per il pianeta e per l’umanità che lo abita, imponendone il ripensamlento radicale”.

Sembra proprio che l’unico docente di scienze naturali delle università pontificie abbia qualche problema a farsi seguire dal resto della Chiesa lungo strade poco studiate… evidentemente non tutti percorrono le stesse vie … ma la domanda drammatica è “perché percorrono vie così diverse? Chi li guida? Con che mappe? Con quali strumenti? Verso quali obiettivi?. Il 23/2 sull’Osservatore Romano (Ontogenesi, evoluzione, cosmologia: il dialogo non fa paura”) mons.Ravasi invita (sfida?) gli scienziati aessere disponibili a confrontarsi con l'altro modello rigoroso teologico loro proposto. Ma la Chiesa non si attribuiva un ruolo fondamentale nella comparsa e nello sviluppo delle scienze? Perché allora oggi pensa di essere credibile nel riproporre un “modello rigoroso teologico per analizzare e risolvere problemi scientifici? E’ pentita?

Lo stesso discorso di Regensburg manifestava le evidenti preoccupazioni del Papa per il futuro della filosofia e della teologia di frone al successo e la maggiore utilità del metodo scientifico … e adesso si invitano gli scienziati a “confrontarsi con l'altro modello rigoroso teologico loro proposto”? C’è davvero da rimanere perplessi … e con qualche dubbio sulla serietà e l’onestà della richiesta.

 

25/2/08-IT

·                                                                                         Venerdì 7 marzo alle 16 presso la Facoltà di Biologia Animale e  dell’Uomo Via Accademia Albertina n°13, Aula “De Filippi” Incontro/dibattito dal titolo: “Che fine ha fatto Darwin? Un’etica laica per ritrovarlo e ritrovarsi”
Con la partecipazione di:

·                       Aldo Fasolo (Docente di Biologia animale e dell’uomo – Università di Torino)

·                       Carlo Augusto Viano (Docente di Filosofia – Università di Torino – Socio nazionale Accademia delle Scienze Di Torino)
Modera:
Tullio Monti (Coordinatore Consulta torinese per la Laicità delle Istituzioni)

 

24/2/08-IT

·        Molto interessante e quindi da segnare sul calendario l’iniziativa che si terrà il 29/2 a Parma in occasione dei festeggiamenti per il Darwin Day. Ci saranno Grasso, Ferraguti, Pettener, Franceschelli, Manzi, Caramelli. Più numerosi del solito, quindi, gli esperti di evoluzione umana.

·         Sconcertanti le critiche rivolte da esponenti della maggioranza politica che governa Verona ad un’iniziativa inserita nel Darwin Day organizzato a Verona dal locale circolo UAAR (“Ciascuno a Verona libero di dire ci che vuole e di organizzare convegni a spese proprie dove preferisce, ma non lo faccia in una istituzione che riceve finanziamenti dall’amministrazione comunale e soprattutto non senza garantire il pluralismo”, mentre L.Fontana (Lega) “sottolinea come la mancanza di contraddittorio, su un argomento che fa discutere l’ambiente scientifico, sia «espressione di una presa di posizione ideologica»”); se ne parla nel blog Progetto G.Galilei (“L’evoluzionismo non è una ideologia politica”), e nel sito della UAAR (“Verona: il Darwin Day UAAR indigna il centrodestra” e “Verona: la Letteraria difende il Darwin Day”) .

 

23/02/08-VA

·         Sull’ Osservatore Romano un articolo (con un’intervista a Mons.Ravasi, da poco responsabile della cultura per il Vaticano) sul progetto STOQ e sul previsto convegno sull’evoluzione del 2009: “Ontogenesi, evoluzione, cosmologia: il dialogo non fa paura”.

Apprezzabile l’invito al rigore, rivolto (necessariamente?) solo agli scienziati (che devono essere prima certificati come senza esasperazioni scientiste o sbavature di tipo apologeticoe devono accettare il confronto con il “modello rigoroso teologico loro proposto” …) e alle altre religioni:

 Gli scienziati debbono sentirsi rispettati e tutelati nella loro libertà di ricerca, ma dovrebbero anche essere disponibili a confrontarsi con l'altro modello rigoroso teologico loro proposto. Per quanto riguarda il dialogo interreligioso, quest'aspetto potrà essere costruito ove anche le altre religioni siano disponibili ad adottare un metodo altrettanto rigoroso”.

Purtroppo è evidente che sarà un confronto impari: non sembra si preannunci ai teologi la necessità di “essere disponibili a confrontarsi” con il ben più rigoroso metodo scientifico, per cui se ne vedranno delle belle …

Mons.Ravasi si preoccupa solo della necessità dievitare i pregiudizi della scienza nei confronti della religione, spesso vista soltanto come un residuo mitico e irrazionale, e la diffidenza da parte della teologia verso la scienza nel momento in cui essa sembra voler ridurre l'uomo alla materia soltanto. Nella sua pienezza, invece, la scienza dev'essere autonoma e non prevaricatrice”.

Preoccupa anche che riprenda l’idea, che non viene dalla scienza ma dalla teologia (e in particolare così pensavano gli ultimi due papi), che vi sianomolteplici teorie dell'evoluzione”. 

Questa frase è purtroppo in evidente contrasto con una precedente dichiarazione dello stesso mons. Ravasi, quando (solo pochi anni fa, nel 2005) pensava giustamente – rispettando la scienza - che ci fosse solo un teoria evolutiva e che solo la scienza avesse il diritto di certificarla:Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”.

[Sembra  chiaro, a questo punto, che non ci si devono aspettare sorprese “ragionevoli” nel 2009,  in occasione del convegno alla Gregoriana sui 150 anni di Darwin. Anche qui, come con G.Galilei, ci sia avvia verso altri e più lontani anniversari... se mai arriveranno].

 

23/2/08-IT

·         La recensione del libro sul caso di ieri ha sollecitato una risposta sull’Avvenire (“Dio, il caso e i dadi della scienza”); in particolare non è piaciuto affatto che si modificasse il prologo del Vangelo di Giovanni arrivando all’ipotesi che il “caso sia Dio”. Probabilment non sarà nemmeno piaciuta la frase in cui si esprimeva meraviglia sull’”ostinazione con cui sfidiamo certe leggi fino al masochismo”.

Il ragionamento però purtroppo prosegue nel campo ignoto della biologia attribuendo, erroneamente, al caso un ruolo addirittura da protagonista unico, nell’evoluzione biologica; con questa falsa premessa si arriva addirittura a concludere (?) in due righe che l’evoluzione sia … inspiegabile …

“… per realizzarsi a caso impiegherebbe 10 alla 77esima anni e che la molecola proteica del Citocromo-C ne impiegherebbe ben 10 alla 120esima, ma sappiamo anche che l’età dell’Universo è di solo 10 alla decima anni. Come si spiega allora l’esistenza del Citocromo-C? Ma poi, se fosse il Caso a gestire tutti gli eventi del mondo, come mai finora con le sue infinite libertà di azione non ha mai fatto resuscitare neppure una foglia? Come mai non riesce, combinando casualmente atomi e molecole come hanno fatto innumerevoli tentativi scientifici, a costruire un barlume di vita? Ma cosa è la Vita, e non parlo del Dna, se non quel grande mistero contro cui l’uomo si accanisce per trovarne il segreto che non troverà mai?”

[I biologi invece sanno bene che ci sono alberi filogenetici che ricostruiscono la storia evolutiva del Citocromo-C, che ovviamente non deve essere creato casualmente ed ex-nihilo per ogni nuova specie. Non si capisce perchè i lettori dell’Avvenire non debbano vedere questo grafico che dimostra come il Citocromo C non solo esista ma sia anche una dei milioni di prove dell’evoluzione, essendosi modificato nel tempo].

Un ragionamento simile si era già letto con stupore qualche anno fa (Avvenire, 30/11/06), quando qualcuno si meravigliava del fatto che [per fortuna…!] dalle donne nascessero sempre e solo … esseri umani e non cavalli … qualche passaggio del ragionamento (forse l’infinita libertà di azione?) sicuramente è difettoso … e utilizza una ragione certo troppo “allargata”.

Il ragionamento si conclude comunque proponendo come migliore  definizione “il Caso è il Soffio del Dio Nascosto” (invece che “il caso è Dio”).

[Dato il successo economico del gioco d’azzardo basato sul caso, queste definizioni sembrano ambedue un tantino fuori luogo; qualcuno le potrebbe magari definire blasfeme…]

L’immagine del soffio era già stata utilizzata da questo ingegnere (Avvenire, 4/11/06) per indicare la vita: “la vita è e resta un soffio immateriale che esce dal tempo.

[Si potrebbe discutere a lungo su quanto sia immateriale un soffio, ma – si sa – l’aria non si vede … finchè non manca ].

 

22/2/08-IT

·         Addirittura un confronto fra il caso e le fede in un articolo sul Corriere (“La teoria del caso contro la fede”); nel titolo si parla di “teoria del casomentre non si ritiene utile definire la fede.  Si commenta il volumeLe leggi del caso(Utet).dello statistico B.Everitt. Impressionante e preoccupante la parte dell’articolo in cui si evidenzia quanto sia difficile sperare che la ragione (non troppo allargata….) sia l’unico o almeno ili principale strumento che guida l’azione di ogni uomo:

Se continuiamo a puntare in un ippodromo o in un casinò sapendo di arricchire gli allibratori o il banco, è per una forma di addiction, di dipendenza, in cui il rischio fine a se stesso scatena maggior piacere persino della vincita. Se vediamo coincidenze dappertutto, è perché il nostro cervello è programmato per scremare ordine dal caos e senso dal nonsenso. E se giochiamo alla lotteria pur avendo chances quasi nulle di successo, è perché immaginarsi una vita più agiata aiuta a sopportare l' opacità di quella che conduciamo. In fondo, anche nei nostri comportamenti più complessi, siamo guidati da pulsioni adattative: per vivere o solo per sopravvivere, dobbiamo ricorrere all' illusione e al sogno; qualche volta, anche alla menzogna.”

 

22/2/08-USA

·         Su Science un articolo sul percorso culturale di un evoluzionista cresciuto in una famiglia creazionista: “EVOLUTION: Crossing the Divide

 

21/2/08-IT

·         [da Pikaia] Un breve articolo di Edoardo Boncinelli a proposito dell'ultimo libro di Michele Luzzatto "Preghiera Darwiniana" e sulle implicazioni della teoria darwiniana nel campo socio-politico, filosofico e teologico, pubblicato sul numero di ieri del Corriere della Sera (“Con Dio e con Darwin ovvero se evoluzione fa rima con religione”). L’articolo si conclude con la preoccupazione che

il bisogno di una rassicurante trascendenza è ancora troppo forte in noi, creature di luce che affondiamo i piedi nelle tenebre del tempo, anche se rappresentiamo il più «glorioso accidente della storia».”

 

20/02/08-UK

·         [da Pikaia] Interessante dossier della prestigiosa rivista Nature sull'evo–devo: una review su nuovi studi e metodologie innovative per la comprensione di come lo sviluppo embrionale sia in grado di influenzare i processi evolutivi:

Evo–devo: extending the evolutionary synthesis
Gerd B. Müller
 Written in stone: fossils, genes and evo–devo
Rudolf A. Raff
Evolutionary developmental biology and genomics
Cristian Cañestro, Hayato Yokoi & John H. Postlethwait
The road to modularity
Günter P. Wagner, Mihaela Pavlicev & James M. Cheverud

 

15/2/08-IT

·         Oggi pomeriggio c’è stata l’apertura dei convegno di tre giorni (“La Natura Addomesticata”) in occasione dei Darwin Days organizzati a Milano nell’ambito del Museo di Storia Naturale per festeggiare il 199’ compleanno di Darwin. Il convegno si apre con il riconoscimento del fatto che da oggi quello di Milano sarebbe (se le informazioni sono corrette) il miglior Museo di storia naturale italiano. Nonostante qualche intervento (anche dal pubblico) un po’ sopra le righe, come quello del sedicente filosofo che ha evocato un Darwin che si sarebbe rivoltato nella tomba e imputava ai cambiamenti climatici e ai politici italiani l’attuale “involuzione” o di chi, nel tentativo di fare una nuovissima sitesi, proponeva che l’evoluzionismo non fosse altro che “una branchia del creazionismo, un suo modo di essere”, in modo da evitare ogni contrapposizione fra Darwin e le tante [tante?! Tante quante?] opzioni teologiche; dubitava inoltre che “fosse proprio la scienza il modo più scientifico di comprendere il mondo”, anche se doveva ammettere che “il pensiero scientifico è il pensiero dominante, e in questo coincide perfettamente con il pensiero divino.

·         Sull’Avvenire un articolo che racconta una storia di successo nel “dialogo” fra scienza e fede;  si racconta infatti di un convegno in cui si confrontano le posizioni della chiesa e quelle della psichiatria sul tema della lotta al maligno. Come si vede dal titolo, sembra di capire comunque che anche qui, come nel caso dell’evoluzione biologica, l’Avvenire rimanga scettico sull’efficacia del metodo scientifico per combattere satana  (“Preghiera e catechesi armi contro il Maligno”) e insista con i metodi tradizionali utilizzati dagli esorcisti, che in fondo erano i protagonisti del convegno. Si nota comunque che “I due universi apparentemente così lontani, in realtà camminano a braccetto. Concordano sul fatto, per esempio, che su cento persone afflitte da dissociazione, allucinazioni, sdoppiamenti di personalità, che si rivolgono disperate agli esorcisti, solo due risultano veramente possedute dal diavolo”. Merito del timore verso un comune nemico? Infatti si chiarisce che “l’alternativa sarebbe il ricorso a maghi e fattucchieri”.

[Si sfottono maghi e fattucchiere … ma sarà interessante vedere la faccia stupita di qualcuno il giorno – che si spera possa non essere lontano, magari l’anno prossimo sarebbe un’ottima occasione -  in cui il papa informerà che il creazionismo non è più un’alternativa valida all’evoluzionismo … ]

 

14/2/08-IT

·         Per festeggiare il 199’ compleanno di Darwin l’Avvenire sceglie, con un articolo di F.Facchini (“Darwin tradito?”), di evidenziare le differenze fra il metodo scientifico (usato dalla scienza, che utilizza la ragione, richiede verifiche sperimentali e rispetta – non tradendo Darwin - il “naturalismo darwiniano che esclude qualunque riferimento al trascendente) e il metodo usato dalla teologia (che invece pensa di poterne fare volentieri a meno). Essendo diversi i metodi si conclude che la scienza non può fare né quel che fa (trovare “una certa visione della realtà, così da escludere il trascendente”) né quello che non fa (“negare ogni idea di progetto superiore tirando in ballo la posizione espressa dai sostenitori della teoria dell’Intelligent Design”); di converso il Papa puà continuare a non dire quello che non dice (“il Papa non ha mai detto come si sia realizzato in termini scientifici il disegno di Dio sulla creazione, una dottrina costantemente insegnata nel magistero della Chiesa”) e a protestare contro chi “esclude la sfera trascendente solo perché non è dimostrabile empiricamente”.

Un tradimento forse si intuisce nelle frasi “Quello che va evitato in un pensiero veramente laico è trarre non dalla ragione, ma da dogmi o verità rivelate argomenti per spiegare eventi della natura che possono essere indagati dalle metodologie delle scienze”, “l’evoluzione è venuta avanti per delle potenzialità della materia creata, una posizione condivisibile”.

Stupisce un po’ che esistono e vengoo apprezzati biologi evoluzionisti neodarwinisti come Kenneth Miller (finora non adeguatamente citato dall’Avvenire), che per più di un decennio ha contrastato da cattolico l’ID negli USA, dove si accenna ai “convinti evoluzionisti, anche di marca darwinista, che si dichiarano credenti. 

Oltre all’apprezzamento per il ruolo di cattolici biologi evoluzionisti darwiniani  leggiamo un altolà: non solo si critica chi “invoca per le modalità del processo evolutivo interventi di un agente soprannaturale lungo il corso dell’evoluzione. Essi prestano così il fianco alle critiche di un progetto intelligente che rivela imperfezioni e insuccessi” ma lo si avverte  E’ arbitrario, non plausibile trasferire in un ambito diverso per natura i metodi delle scienze. Un salto di corsia come quello dei sostenitori dell’Intelligent Design”.

Sembrerebbero, ma forse non sono, frasi rivolte a chi avrebbe “tradito Darwin” …  non sono rivolte invece a chi vuole usare in contesti impropri la razionalità che ha portato al successo le scienza? Il riferimento alla richiesta di “allargare la razionalità” proprio per avere la stessa autorevolezza acquisita negli ultimi secoli dalla scienza (grazie al metodo scientifico che utilizza al meglio la razionalità) è infatti il punto centrale del famoso discorso di Regensburg. La frase “E’ arbitrario, non plausibile trasferire in un ambito diverso per natura i metodi delle scienze” sembra proprio un invito a riflettere su questa richiesta; sembra improbabile che sia qualche scienziato a pretendere il metodo scientifico dove mancano le condizioni minime richieste, e lo ammette lo stesso F.Facchini, quando “certifica” che la scienza non esce dai suoi confini, tanto è vero che il naturalismo darwiniano esclude qualunque riferimento al trascendente”.

E’ arbitrario, non plausibile trasferire in un ambito diverso per natura i metodi delle scienze. Un salto di corsia come quello dei sostenitori dell’Intelligent Design”. (F.Facchini)

12/2/08-UK

·         Davvero splendido il numero speciale del Guardian on line su Darwin  (“On the origin of species” ) in vista del bicentenario della nascita

 

12/2/08-IT

·         Semplice ma chiarissimo articolo di T.Pievani sulla Stampa  (“Gli anti-Darwin fanno autogol”); sicuramente è originale e (speriamo) risolutiva l’idea che, oltre gli irrazionali attacchi (a Darwin) e le razionali difese (di Darwin), una soluzione possa arrivare piuttosto dalla dimostrazione (e dalla elencazione) degli imbarazzanti irrazionali autogol di chi attacca Darwin.
Se vogliamo solo ricordare I principali, si può cominciare dalla

·  dichiarazione del testimone a difesa dell’Intelligent Design al processo di Harrisburg, il biochimico Behe, che il 30/5/07 ammise candidamente che non solo l’Intelligent Design non aveva prove sperimentali di alcun tipo che giustificassero le loro critiche alle spiegazioni dei neodarwinisti, ma anche che secondo la sua definizione di scienza anche l’astrologia lo era, o la

·  dimostrazione che nel 1987 il passaggio dal creazionismo USA all’Intelligent Design USA era stato incredibilmente più un lavoro di taglia/incolla di segretarie che un lavoro di filosofi o addirittura di scienziati; non per niente è utile citare il famosissimo – non in Italia - anello mancante (cdesign proponentsists”) e il grafico che illustra la scomparsa catastrofica e improvvisa del creazionismo dopo una sentenza di un tribunale supremo USA.

Questi due autogol – già precedentemente citati e citati in queste pagine - non hanno bisogno di moviole, tanto sono evidenti. Serve invece un filosofo per provare a far capire che

“Analizzando la letteratura prodotta dai sostenitori dell'Intelligent Design con i criteri solitamente adottati per le teorie scientifiche, è facile constatare come questa dottrina violi tutte le minimali regole che la comunità scientifica si è data per costruire correttamente i propri programmi di ricerca. …”

“… la dottrina del disegno intelligente non individua alcun punto realmente fallace del programma di ricerca in uso. È quindi una forma di dissenso inutile e sterile, motivata da ragioni ideologiche e politiche. Infine, completando l'analisi con un semplice ragionamento per assurdo, vediamo chiaramente che se esistesse davvero un «progetto» insito nella natura esso non sarebbe affatto intelligente né direzionato, poiché è assai difficile riscontrare nella storia naturale una linea universale di progresso, una finalità cosciente o una perfezione intrinseca. Al contrario, come molti scienziati credenti hanno denunciato, la teoria [?!] del disegno intelligente crea un grande imbarazzo soprattutto a livello teologico, poiché radicalizza e drammatizza il problema del male nel mondo: come può un Dio, che ha progettato questa storia naturale piena di morte, di sofferenza e di violenza, essere al contempo onnipotente e infinitamente buono?[...]”.

Le ultime parole citate alludono forse ad uno dei problemi di cui meno si parla ma che fa riferimento ad un altro possibile autogol, l’inesistenza della morte prima del peccato originale, prima del primo uomo … nonostamte Ia scomparsa di milioni di esseri viventi [fra cui quella dei dinosauri … che non è passata inosservata].

Il finale dell’articolo comunque non è del tutto ottimista, anche se risulta evidente dove stanno i problemi di coerenza e di uso ottimale della ragione, un altro tema che viene spesso evocato, soprattutto a partire dal discorso di Regensburg e passando anche per il discorso previsto alla Sapienza:

“Si profila un duplice diniego, quindi, in terra europea: del creazionismo d'oltreoceano, ma anche della possibilità filosofica che ci ha lasciato Darwin, ovvero la sfida del naturalismo e l'emancipazione dalla tutela coatta di qualsiasi sapere forte che imponga i propri principi alla libera crescita della conoscenza”.

 

10/2/08-IT

·         A Milano anche l’UAAR organizza per il 20 febbraio una giornata per ricordare il 199’ anniversario della nascita di Darwin. L’incontro inizierà con un contributo (“Evoluzionismo e creazionismo: prospettive storiche”) di uno dei più noti biologi evoluzionisti italiani, Pietro Omodeo; si continuerà poi analizzando l’evoluzione di un carattere biologico, il linguaggio, che tanto ha contribuito all’evoluzione culturale umana. Qui un volantino dell’iniziativa. A proposito di P.Omodeo, a qualcuno può interessare il fatto che ha messo a disposizione di tutti un suo libro di biologia da cui è stato tratto un ipertesto consultabile gratuitamente da chiunque voglia capire meglio la biologia se non ha avuto la fortuna di studiarla all’università:

Il testo qui presentato è frutto di un volume redatto dal professor Pietro Omodeo e pensato per la scuola media superiore. L’opera, mai pubblicata, è stata generosamente donata dal professore all'ANISN, perché ne ricavasse un ipertesto che potesse liberamente circolare in rete con la speranza di contribuire allo sviluppo della cultura scientifica in Italia. Il libro è stato scomposto in numerose pagine web (2268 file), è corredato di 1762 immagini e di 7768 link, in modo da favorire percorsi di studio personalizzati.”.

Nel 2004 il professor Omodeo ha rilasciato un'intervista a Naturalmente (mensile dell’ANISN), in cui racconta la sua esperienza umana. 

Forse qualcuno (fra i commenti del sito Bioetiche…) pensa che ci sia un po’ di fanatismo o di idolatria nel festeggiare il compleanno di Darwin tutti gli anni; sicuramente preoccupa, dopo 150 anni di attacchi a Darwin e al darwinismo, che lo stesso pensi addirittura che “questa fissazione delle organizzazioni di non credenti per Darwin mi sembra ossessiva”; non sempre è facile distinguere fra difesa ed attacco, ma in questo caso dovrebbe essere evidente chi è il lupo e chi l’agnello.

Non è facile invece capire che chi lo festeggia sa benissimo che il 12 febbraio si festeggiano soprattutto le migliaia di intelligenze umane (e Omodeo è una di queste…) che sulla geniale idea iniziale di Darwin (e ovviamente anche di Wallace) hanno costruito una “cattedrale”, l’attuale conoscenza dei milioni di fatti che hanno costituto l’evoluzione biologica.

Forse nessuno dei critici al darwinismo si rende conto che le critiche a Darwin ormai, dopo un secolo e mezzo di conferme e di ampliamenti, sono solo critiche al lavoro ma soprattutto all’intelligenza di migliaia di uomini che negli ultimi 150 anni hanno sottoposto, loro sì erano sospettosi ma seri e responsabili, a continua verifica le idee certamente in parte errate e imprecise di Darwin, arrivando a spiegare come funziona nei dettagli e come si spiega, senza ricorrere a continui improbabili eventi soprannaturali, la storia della vita sulla terra.

 

9/2/08-IT

·         Sul Foglio un articolo  (“IL CREAZIONISMO DI HUCKABEE E IL DARWINISMO DI STATO IN BELGIO”) evidenzia con gioia alcuni successi del creazionismo sui due lati dell’Atlantico, sia quello biblico negli USA (con i successi del repubblicano conservatore Huckabee) che nella versione dell’ID la cui diffusione in Europa ha recentemente preoccupato il Consiglio d’Europa, che ha lanciato un allarme ai governi, temendo un peggioramento del livello culturale dei paesi europei; in Belgio l’appello è stato accolto e l’università di Gand (“En Belgique, le combat contre le créationnisme s'organise”) sviluppa indagini e iniziative nelle scuole. Fa un po’ effetto leggere sul Foglio, che in questo periodo è lanciatissimo nel difendere la vita, un’esaltazione di Huckabee, un esponente della lobby delle armi; pro armi, pro life e anti evoluzione? Che coerenza…

·         Sul Riformista un articolo di O.Franceschelli (“Darwin, una rivoluzione biologica che è evoluzione di laicità”) sul prossimo 199’ anniversario della nascita di Darwin (nato il 12 febbraio1809). L’articolo è un pressante invito a verificare il proprio modo di interpretare il mondo di fronte al serio rischio di  scambiare la fede per conoscenza effettiva delle cose“ con l’atteggiamento «Scettico e razionalista« di Darwin, che in tempi certamente più difficili (“nel clima tutt'altro che tollerante dell'Inghilterra vittoriana“) seppe dare

un'inaggirabile lezione di scrupoloso rispetto per la ricerca scientifica e di laica rettitudine nell'uso pubblico delle proprie convinzioni filosofiche e religiose. Una lezione di cui, proprio nell'odierno clima culturale e politico del nostro Paese, sarebbe veramente difficile esagerare l'attualità

L’articolo, dopo aver ricordato il recente documento dei Lincei in difesa della teoria dell’evoluzione, si conclude con una preoccupazione e un appello a riconoscere che ci sono anche … i limiti della fede di fronte alle scoperte della scienza:

Dover ancora denunciare, come si è sentita costretta a fare la stessa Accademia dei Lincei, quanto siano infondate le critiche al darwinismo e alla necessità di insegnarlo nelle scuole, è certo uno dei segni più allarmanti della carenza di laicità che oggi minaccia tutta la nostra vita pubblica. Segno insomma dell'innegabile pazienza di cui i laici devono saper fare esercizio di fronte al ritorno non del sentimento religioso in quanto tale, ma del fondamentalismo protestante o dell'integralismo cattolico. Incapaci entrambi di confrontarsi con la scienza e con la filosofia moderne

Non bisogna comunque dimenticare quanto sia stato importante il ruolo di Darwin (ma anche di Mendel, di De Vries e delle migliaia di ricercatori che nei successivi decenni hanno contribuito alla conferma e al consolidamento della scoperta sua e di Wallace):

le sue teorie hanno consentito di superare la «schizofrenia concettuale» (Ayala) tra mondo della materia inanimata e mondo della materia vivente. Il primo già indagabile e conoscibile mediante la scienza. Il secondo ancora sottratto a quest'ultima e spiegabile magari soltanto facendo appello a cause sovrannaturali.

Grazie a Darwin, anche l'evoluzione della vita può essere studiata come ogni altro processo naturale. Governato da meccanismi soltanto fisici (variazioni casuali e azione cumulativa della selezione naturale). E del quale fa parte anche homo sapiens, incluse le sue capacità intellettuali ed etiche.”

Sembra incredibile che a qualcuno queste scoperte sembrino sempre e solo “diavolerie”; insistere a contestarle, pretendere che i credenti continuino a “scambiare la fede per conoscenza” di fronte a migliaia di successi e di applicazioni utili della biologia evoluzionistica, renderà assolutamente inevitabile indurre anche altri, come Darwin, a non avere altre alternative che “il progressivo congedo dalle convinzioni religiose della giovinezza”…

Come ricorda Franceschelli, comunque qualcosa è cambiato, perfino la teologia ha dovuto adeguarsi, “evolvere”, per non illudere e deludere ..:

Anche la teologia si è vista costretta a far subentrare al creatore e disegnatore onnipotente della tradizione il Dio umile e vulnerabile del teismo evoluzionistico, che si limita ad accompagnare con amore l'odissea evolutiva, senza intervenire direttamente neppure sul male fisico (sprechi, sofferenze, eliminazioni di specie) che ne segna i processi”.

 

6/2/08-IT

·         Sul Corriere un contributo di E.Severino (“Il rapporto tra ragione e fede
Solo la filosofia può essere laica
”) alla discussione sulla laicità, a cui ha partecipato anche C.Magris il 20/1
(“CHI E' LAICO CHI E' CLERICALE“).

·         Sempre sul Corriere e su un argomento simile (ma legato alla notizia dell’embrione creato con un DNA mitocondriale diverso da quello materno per evitare una patologia genetica) c’è anche un’intervista a S.Veca (“Il filosofo «Da una parte e dall'altra vedo certezze brandite come spade. Dobbiamo prendere sul serio quello che ci dicono gli scienziati»”)

·         Sull’Unità si parla invece di un’assemblea organizzata oggi alla Sapienza per ragionare sulle polemiche sorte in seguito alla lettera dei 67 fisici sulla visita del Papa alla Sapienza. Sono già 1500 le firme di universitari di tutta Italia che cercano di far notare come il loro comportamento sia stato corretto e adeguato (“Caso Papa-La Sapienza: 1500 firme per la laicità”)

·         Sempre sullo stesso argomento un articolo del Foglio (“L'appello per i 67 "no Papa" e quello "per la ragione'. Accademici contro“) presenta la contrapposizione fra docenti universitari (circa 1500) che difendono  la lettera del 23/11/07 dei 67 fisici della Sapienza e docenti universitari (l’iniziativa sembra partita dalle facoltà scientifiche milanesi…) che invece appoggiano la decisione del Papa di non accettare l’invito, invitando a firmare un “appello per la ragione” in cui si presentano i fatti in modo un po’ fuori dalle righe: “Abbiamo con ciò toccato il fondo dell’intolleranza ideologica e scritto una delle pagine più nere della storia della libertà d’espressione nelle nostre università e nella società civile. Infatti, come poco si sa (ma risulta dai verbali del senato accademico) l’invito alla visita era partito solo dal rettore, e gli organi accademici erano stati informati solo a posteriori; la stessa iniziativa era poi stata progressivamente ridotta di importanza dallo stesso rettore. Essendo stata riconosciuto come insolito per l’occasione (l’inaugurazione dell’anno accademico), l’incontro del papa era stato infatti spostato a DOPO L’INAUGURAZIONE; è possibile che anche questo abbia non poco indispettito il Papa.

Nell’appello questi importanti “dettagli” non vengono nemmeno citati e quindi purtroppo non sono noti ai circa 400 che lo hanno firmato (almeno 1 senza saperlo … ed ha pure … l’alibi). Non dimentichiamo poi che c’è anche un elenco con addirittura 20300 firme in difesa dei 67 docenti della Sapienza che avevano scritto una lettera per sconsigliare che l’apertura dell’Anno Accademico si svolgesse alla presenza del papa. Altre 1100 firme sono invece sotto un appello di Magdi Allam, che contiene frasi un po’ forti contro i 67 docenti; anche qui non vengono spieati ai firmatari i fatti che giustificano il comportamento di questi docenti.

Ognuno invece può leggere i fatti in questa lettera in cui Giorgio Parisi, uno dei firmatari e uno dei nostri migliori fisici racconta gli eventi a cui ha partecipato.

 

6/2/08-UK

·         [da Pikaia] Sull’ultimo numero di Nature un articolo di Kevin Padian (un paleontologo dei vertebrati che in California collabora con il NCSE e che come esperto per l’accusa ha dato un notevole contribuito alla vittoria della ragione e alla sconfitta della truffa dell’ID al processo di Harrisburg) sull’eredità di Darwin “Darwin's enduring legacy

 

5/2/08-IT

·                    Sull’Unità di oggi un articolo (“La Chiesa che vorremmo“) di un fisico della Sapienza oggi in pensione, Carlo Bernardini, uno dei firmatari della lettera dei 67 sulla visita del papa; un’intervista pubblicata dal Corriere il 21/1/08 (“Bernardini il «ribelle»: provocazione dal Pontefice”) in poche parole fa notare quanto oggi la Chiesa ami mostrare il suo potere («E dire che Cristo era un bel tipo di sessantottino. Gli hanno creato intorno tutto quest'apparato di potere. Chissà che direbbe»”): “parto dall’idea che una massa non marginale di personale ecclesiastico (il clero) di nazionalità italiana goda di finanziamenti che gravano sul pubblico bilancio per svolgere attività per così dire professionali» in ambito religioso, in sedi sparse su tutto il territorio. Se di cittadini italiani si tratta, vorrei che un bravo giurista rispondesse a queste domande …”; le domande sono 5, alcune anche ovvie e gustose (il celibato non è contro natura?; per comportamenti immorali si condannano solo i normali cittadini e non gli amici politici?).

Lo scienziato Bernardini purtroppo, dopo aver sottolineato come molte leggi statali (ad esempio quella per gestire l’aborto) siano sottoposte a continue critiche ed obiezioni e come si voglia imporre il rispetto dei dogmi cattolici anche al resto dei cittadini italiani, si dimentica che anche grandi conquiste culturali della specie umana sono state (l’eliocentrismo) e sono tuttora (l’evoluzionismo) sotto tiro per lo stesso motivo ideologico: in quanto secondo alcuni non sono rispettose della visione “tradizionale” del mondo trasmessa dalla Bibbia.  

·                    Altrettanto preoccupato, e sullo stesso tema, anche l’articolo “Il pericolo dell'ondata neoguelfa” su La Repubblica, che illustra i segni di una possibile ricostruzione di uno stato pontificio, con la sfera pubblica sempre più sotto tutela. In ambedue gli articoli traspare lo sconcerto di accorgersi di avere perfino nostalgia per la maggiore laicità e autonomia della DC ai tempi di Rossetti e De Gasperi (come recentemente notato pure da Tina Anselmi su La Repubblica)…

·          Nel sito di Pikaia spesso (e soprattutto in questo periodo) si trovano anche informazioni su come passare bene ed utilmente una ventina di serate lontano dal televisore nonostante si abbia appena pagato il canone...

Per cominciare, si può passare molto tempo ascoltando gli audio di una ventina di dibattiti che si sono svolti in gennaio al Festival della Scienza di Roma. Qualche argomento interessante da ascoltare facendo la maglia o guidando (i file mp3 si possono scaricare) lo si trova sicuramente, e se anche la vista è buona e non si sta guidando, ci sono interessanti video archiviati nel sito di Videoscienza. Se poi la vista è migliore dell’udito … non si guida, non si fa la maglia, e si preferisce la lettura, QUI alcuni consigli per scegliere fra i nuovi libri sull’evoluzione  … il 2009 si avvicina e non bisogna farsi trovare impreparati e con le lampade spente.

Per chi invece ama uscire e girare il modo, non mancano suggerimenti per scegliere personalmente le iniziative interessanti che permettono di incontrare persone interessanti; ad esempio a Roma il 9/2 c’è un convegno (“L'evoluzione della medicina evoluzionistica) che evidenzia lo stretto legame fra la medicina di cui tutti hanno tanto bisogno e biologia evoluzionistica, mentre la prossima settimana, il 14/2, c’è un dibattito con Eva Jablonka, Bandi, Casiraghi e Pievani a Milano alla Bicocca al mattino, nel pomeriggio ci si può aggiornare sull’evoluzione umana con Manzi (un’ottima occasione per gli antievoluzionisti milanesi) e la sera si puà concludere la giornata ancora con la Jablonka. Nella stessa settimana ci saranno poi altre iniziative per il Darwin Day a Milano (per fortuna ormai sembrano lontani i tempi in cui, con assemblee creazioniste addirittura in un  liceo, sembrava la volessero trasformare nella capitale italiana dell’antievoluzionismo e del creazionismo…), Genova (locandina), Roma e perfino a Correggio e Castelbuono (PA) e, per fortuna, qualcuno e qualcosa si muove anche  in molte altre città italiane grazie alla UAAR.

Le iniziative di Milano sono comunque disponibili pure per i pigri che non amano o non possono uscire di casa: si potranno infatti vedere “in streaming video  la diretta su internet dal sito web di PIKAIA e sulla base di QUESTO PROGRAMMA.

4/2/08-USA

·         Negli USA  ci si sta preparando all’uscita nelle sale (in aprile) del film “Expelled”; nel sito web evoluzionista “Panda’s thumb” si fa notare un articolo (“Baptist professors featured in new film”) comparso il 28 gennaio su un quotidiano battista (Southern Baptist Texan) in cui si può leggere una frase sconcertante di uno dei massimi esperti dell’Intelligent Design; Dembski ha il coraggio di dire che molti credono che “the biological sciences are a dispassionate search for truth about life but many of whose practitioners see biology, especially evolutionary biology, as an ideological weapon to destroy faith in God”.

Questa valutazione di Dembski sembra proprio ricordare una frase tratta dal documento del 1999 di un teologo cattolico, non citato esplicitamente, che affrontava il problema della contrapposizione fra “razionalità e cristianesimo, … anzi considerati … persino reciprocamente escludentisi”:

La teoria dell'evoluzione si è sempre più consolidata come la via diretta per far scomparire definitivamente la metafisica, per rendere superflua l'«ipotesi di Dio» (Laplace) e formulare una spiegazione del mondo strettamente «scientifica»”).

Questa riflessione era inserita in un ragionamento e in preoccupazioni che sembrano tuttora attuali:

 Una teoria dell'evoluzione che spiega complessivamente tutto il reale, è divenuta una sorta di «filosofia prima» che rappresenta, per cosi dire, il fondamento vero della comprensione razionale del mondo. Ogni tentativo di mettere in gioco cause diverse da quelle elaborate da una tale teoria «positiva», ogni tentativo di «metafisica» deve apparire come una caduta al di sotto della ragione, come un'involuzione rispetto alla pretesa universale della scienza. Così, l'idea cristiana di Dio è necessariamente considerata come non scientifica.

Nel film si racconta il caso di un ricercatore battista creazionista che aveva dovuto chiudere un suo sito web favorevole all’ID; nel sito web del film si pubblicizza una curiosa iniziativa a premi, organizzata per aumentare l’affluenza dei cristiani nelle sale in cui trasmette questo film…

 

4/2/08-IT

·         Sul Riformista un articolo abbastanza amaro sul rapporto fra teoria dell’evoluzione e elezioni presidenziali USA (“DARWIN RESTA FUORI DALLA CASA BIANCA”); l’articolo evidenzia il fatto che si cerchi di evitare I’argomento, anche se probabilmente nessun candidato si preoccupa seriamente del lontano Vaticano e un po’ più dei battisti della “bible belt” (pur in difficoltà per la condanna di un paio di famosi redicatori) o del 50% di americani creazionisti di vario tipo; l‘unico che ne parla è il candidato democratico Mike Gravel … che nessuno conosce.

Strano che l’articolo citi però come quasi sovversiva una ovvia dichiarazione di Gravel (“l’evoluzione è un fatto”) che potrebbero firmare .. anche il Papa e il Card.Schönborn, dato che si difende comunque solo l’evoluzione, sorvolando su quale possa essere la spiegazione.

Purtroppo a volte si rischia di passare per papisti (… pur magari ignorando quello che ha detto il Papa) anche senza alcun motivo … dovrebbe essere chiaro che se è pericolosissimo mettere in bocca al papa una citazione non verificata … sarebbe meglio comunque non dire che “i candidati si allineano con il Vaticano  … la situazione politica USA non sembra influenzata dal Vaticano … come quella italiana.

 

2/2/08-VA

·         Cercando bene, si riesce anche a trovare un altro convegno vaticano in cui si parlerà di evoluzione; in realtà la biologia evolutiva la troviamo solo inserita in un contesto che in parte la nasconde e rischia di strumentalizzarla.  Il convegno  SCIENTIFIC INSIGHTS INTO THE EVOLUTION OF THE UNIVERSE AND OF LIFE” si terrà in novembre ed è organizzato dall’Accademia delle Scienze Pontificia, che è presieduta da un fisico, N.Cabibbo,  che probabilmente ha impostato i temi del convegno, con una commistione fra biotico e abiotico che di solito crea solo confusione.

Ci sono sicuramente oratori interessanti sia sul fronte scientifico (L.L.Cavalli Sforza) che su quello teologico (il card.Martini), mentre altri oratori lasciano perplessi a causa non delle loro opinioni ma per loro precedenti dichiarazioni non documentate contro l’evoluzione biologica e la teoria dell’evoluzione … Complessivamente sembra quindi (per ora) meglio impostata la conferenza NON organizzata dall’Accademia delle Scienze Pontificia ….

Che un chirurgo esperto in trapianti di teste, e secondo lui forse di anime, racconti che lui crede che  Origin of the Human Species (Mind) Requires Divine Intervention non sembra proprio un esempio di uso corretto del metodo scientifico e della ragione. Non so che cosa diranno di verificabile i teologi che interverranno prima e dopo, ma il chirurgo Robert J. White  nel suo abstract (a pagina 16 del documento citato) sembra credere in fatti non dimostrabili dagli esperti e diversi anche rispetto ad altre tradizioni religiose:

We will argue that at some time in the biological evolutionary course divine intervention with the introduction of a soul/spirit was required to create the unique human species. We will further argue that with the infusion of a soul/spirit at the time of human conception we are, in a sense, witnessing a replication of the creation process of mankind itself.  

The latest advances in molecular genetics and neuro-imaging will be presented to support the thesis that divine intervention was necessary in the origin and  development of man [!!] emphasizing that: ‘we are created in the image and likeness of God’”.

C’è da preoccuparsi del dubbio che questi siano già i primi effetti dell’auspicato “allargamento della ragione”… E’ possibile che queste frasi avranno in futuro molto successo? I teologi citeranno spesso queste frasi nei prossimi anni? Purtroppo anche il premio Nobel Rubbia, nel 2003 trovava addirittura una “impressionante vicinanza” fra i primi attimi del big bang e i primi attimi della genesi: “Le osservazioni della scienza moderna riprendono con impressionanti vicinanze l’impressionante descrizione idealizzata delle sacre scritture”

[non lamentiamoci se poi qualcuno in Vaticano ha dei dubbi sull’utilità di spendere soldi solo perchè i fisici non si accontentano più dell’“l’impressionante descrizione idealizzata delle sacre scritture “; [ “].

 

1/2/08-USA

·         Su Catholic News Service un articolo (“Evolution and creation: A recurring papal theme, often misunderstood”) sull’evoluzione secondo il Papa

 

1/2/08-VA

·         Nel 2009 anche il Vaticano organizzerà un grande convegno sull’evoluzione (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), in cui sembra si voglia affrontare il problema con un’impostazione logica e razionale; sembra evidente dal programma, ma soprattutto dalla scheda “Argomentum”, che si vogliano dedicare 4 giornate (dal 3 al 7 marzo) per analizzare sia i fatti comunque già noti alla fine del 1700 e finalmente accettati anche dal Card.Ratzinger nel 2004   (“A questo primo livello, bisogna anzitutto studiare attentamente i vari dati a nostra disposizione, riguardo alla paleontologia, alla biosistematica, alla biologia molecolare, che manifestano con evidenza sempre maggiore il fatto dell’evoluzione delle specie”) che le interpretazioni, cioè le diverse “teorie dell’evoluzione” che sono state proposte, ma che la Chiesa si rifiuta di accettare ufficialmente aprofittando del fatto che, a differenza di G.Galilei, Darwin e Wallace e le decine di loro allievi risultano già morti e non perseguibili da tribunali terreni.

Stupisce (quasi positivamente…) leggere nella pagina introduttiva del sito del convegno il rilievo dato al discorso indirizzato da Giovanni Paolo II , il 22 ottobre 1996, ai Membri della Pontificia Accademia delle Scienze, quando accettò di definire ripetutamente “teoria” quella neodarwiniana, e la critica alle “estremizzazioni fondamentaliste che portano ad un malinteso “creazionismo” o al così detto “Intelligent Design.

Queste premesse lasciano comunque aperto un serio dubbio sull’intuibile giudizio negativo su dichiarazioni, sia del Card. Schönborn (che in un editoriale del 2005 sul New York Times, aveva cercato di svalutare, modificando le parole stesse del precedente Papa, proprio questo documento del 1996 citato) che del Papa attuale, che ripetutamente ha appoggiato queste posizioni (come si può leggere ad esempio nei recenti libri Caso e disegno  e “Creazione e Evoluzione”).

In queste parole (“Intendiamo in questo modo evitare ogni opposizione frontale tra creazione ed evoluzione, nonché le polemiche suscitate per esempio dallo “Intelligent Design”, come se fosse una teoria scientifica alternativa al neodarwinismo”) si legge anche un giudizio negativo sulle posizioni – che erano spesso presenti in questi anni soprattutto nei quotidiani più letti dai cattolici italiani, l’Avvenire e il Foglio - di difesa di una truffa come l’Intelligent Design USA, per non parlare dei discorsi che negano addirittura l’origine comune degli esseri viventi, come ad esempio quello del card.Martino diffuso addirittura dal TG2. [speriamo che ci si dimentichi presto anche di un paio di interventi di biologi docenti universitari che sull’Avvenire “certificavano” che l’Intelligent Design fosse una teoria scientifica (Il «disegno intelligente» è da considerare seriamente”); fa quindi quasi piacere leggere oggi questo giudizio].

Molto chiara, anche se non sembra tenere conto dei tentativi papali di “ampliare la ragione” per evitare che la fede .. abbia in futuro basi meno solide rispetto alla scienza, la frase: “Un cristiano può credere nel disegno provvidenziale di Dio nella Creazione, senza farne una “teoria scientifica” concorrente ad un’altra: stiamo decisamente su un altro piano d’interpretazione. Questo però suppone, reciprocamente, che nessuna teoria scientifica si voglia erigere a spiegazione ultima della realtà, ciò che ne farebbe o una pseudo-metafisica, o una pseudo-religione – in ogni caso, il contrario della scienza..

Dal programma sembra che si voglia dare ampio spazio a Teilhard de Chardin, un gesuita paleoantropologo che negli anni 1926/1946 veniva considerato, quasi fosse un novello G.Galilei, una seria minaccia per la Chiesa, tanto che il santo Uffizio lo aveva allontanato (per ben 20 anni fu esiliato a lavorare come paleoantropologo in Cina) e i suoi libri, in cui cercava di conciliare l’evoluzione biologica con la teologia, venivano banditi – perfino dopo la morte avvenuta nel 1955 - dalle biblioteche delle istituzioni religiose. Oggi sembra venga rivalutato, ma bisogna sperare che si mantengano distinti i suoi contributi scientifici dalle sue ipotesi per cercare di conciliare la sua fede con i dati della scienza.

Fra i contributi previsti sembra che per ora manchi quello di un primatologo/a; sarebbe davvero grave che mancasse chi negli ultimi anni ha svelato una gran quantità di aspetti molto “umani” nel comportamento dei primati; nell’unica occasione simile precedente (un convegno in Vaticano nel 1984 [l’articolo di Gould è molto interessante e cita anche gli effetti nel mondo del documento papale del 1996!], a cui partecipò anche S.J.Gould) furono invitati anche primatologi esperti di biologia evoluzionistica per cercare di presentare le strette relazioni filogenetiche fra l’uomo e i primati (… inutilmente, viste le recenti esternazioni del card.Martino…).

Oggi sarebbe invece importante (e dimostrazione di aver capito le novità scientifiche importanti) che esperti del comportamento dei primati (R.Fouts, F.De Waal, A.Whiten, J.Goodall, R.Wrangham, E.Visalberghi, MD.Hauser) possano far capire il ruolo rilevante delle recentissime scoperte scientifiche sulla socialità e la cooperazione e sulla comunicazione nei primati superiori (in particolare negli scimpanzé comuni e nei bonobo). Importantissime anche le ultime novità sull’uso di strumenti, che una primatologa romana attualmente segretaria dell’IPS (E.Visalberghi) ha recentemente osservato perfino in alcuni primati americani, appartenenti ad una linea evolutiva con decine di specie diverse, che si è sviluppata autonomamente dopo la separazione del continente americano dall’Africa.

Verificare la complessità del comportamento nei primati può permettere di capire meglio che anche i biologi hanno diritto di interloquire su aspetti del comportamento umano che hanno evidentemente basi materiali più facilmente accettabili in altre specie.

Speriamo che L.Galleni, biologo evoluzionista presente nel comitato organizzatore e docente di filosofia della scienza alla Gregoriana, sia quindi interessato a far capire come ci siano somiglianze con le specie filogeneticamente vicine anche per quanto riguarda aspetti che spesso, ma solo se si tratta della nostra specie, qualcuno è tentato di associare all’anima.

Il dubbio infatti è che anche qualche teologo pensi che “gli animali” (e quindi logicamente anche i primati superiori) abbiano solo stupidi e banali comportamenti istintuali. La primatologia, soprattutto negli ultimi decenni, ha dimostrato aspetti prima sconosciuti e davvero sconcertanti nel comportamento dei primati, che chiaramente dimostrano una progressiva evoluzione anche del comportamento.

Recenti scoperte dei primatologi hanno anche permesso di evidenziare il ruolo eccezionalmente importante, per il successo della nostra specie, dei preadattamenti (=exaptations=exattamenti) che si sono sviluppati nei primati inizialmente e semplicemente come adattamenti all’ambiente arboricolo. Non tenerne conto, oltre a ridurre l’importanza e la completezza di questo convegno, potrebbe portare a ragionamenti e  conclusioni parziali e quindi poco aggiornate e poco ragionevoli … è importante che l’occasione del 2009 sia sfruttata al meglio, anche se Darwin sta antipatico…

Un altro aspetto che sembra poco presente nel programma del convegno è quello che riguarda l’interazione con l’ambiente e con la geologia: non si può capire l’evoluzione e la speciazione nei primati senza evidenziare il ruolo dei movimenti delle zolle continentali, né si può parlare di evoluzione umana senza analizzare le modificazioni dell’ambiente nel continente africano.

Sarebbe meglio che la discussione non si focalizzasse solo sugli aspetti biologici, che non esauriscono affatto i fattori dell’evoluzione (anche questo è un errore che si trova facilmente nei testi di teologi, che, già perplessi di fronte alla biologia, tendono ad evitare un approccio globale ai problemi dell’evoluzione).

Certo, se si intende sostenere altri fattori ed altre ipotesi sull’origine degli aspetti materiali dell’uomo (genotipicamente e fenotipicamente molto simile ad alcune specie di primati) … climatologi, ma anche primatologi e antropologi probabilmente non servono ed anzi disturbano …; speriamo quindi che il convegno si prefigga (l’occasione lo richiedebbe, avendo ovviamente addosso gli occhi di tutti i diversi esperti) effetti culturali più rilevanti rispetto al convegno del 1984, che doveva far capire agli uomini di chiesa perché Teilhard de Chardin e gli evoluzionisti fossero certi, da ben due secoli (=200 anni), che l’uomo avesse antenati comuni con gli attuali scimpanzé … è meglio non ritornare indietro anche su questo.

·         Leggendo però un articolo dal titolo altisonante proprio sul Venerdì di Repubblica di oggi (“Nell’ateneo del papa nero, dove Darwin è scienza”) comunque viene un grosso dubbio:  queste problematiche scientifiche molto complesse interessano davvero ai teologi? I futuri teologi delle università pontificie hanno le basi culturali sufficienti per poter valutare e discutere se e perché “Darwin è scienza”, come leggiamo nel titolo dell’articolo? Già è noto che nell’organico delle università vaticane vi è una grave carenza nella formazione scientifica: 1 solo docente di scienze naturali (1 su 1500) sembra un po’ poco per preparare i futuri teologi a parlare di evoluzione biologica (alcuni teologi gesuiti pubblicano talvolta loro riflessioni su Civiltà Cattolica).

E’ noto che ci sono fisici cattolici che sostengono addirittura che la biologia non sia una vera scienza (quella galileiana, per farsi capire…) solo perchè – a differenza della fisica -  non esistono formule matematiche che permettano di predire il futuro dell’evoluzione biologica; è quindi auspicabile che, prima di studiare biologia, nelle università pontificie si approfondiscano anche matematica e fisica. Che cosa svela invece il rettore della Gregoriana nell’intervista?  Matematica, fisica, astronomia non si studiano più; un tempo erano parte degli studi filosofici e teologici. Ciò non significa che manchi una riflessione sulle questioni che la scienza suscita. E’ in programma un congresso sul darwinismo”.

[Benissimo! Con queste premesse c’è davvero da rimanere a bocca … chiusa. Se non si fa ricerca ma nemmeno si studiano non solo la biologia e l’evoluzione ma nemmeno le basi fisiche e matematiche del metodo scientifico … come si può pensare di criticare in modo razionale e non ideologico chi conosce la scienza e fa ricerca scientifica? Sono ormai diecimila anni che il mondo si regge sulla divisione del lavoro e quindi sul rispetto delle conoscenze e delle competenze … Come si pensa di riuscire a discutere con gli scienziati? E a contestarli- magari in un modo banale - su un tema complesso come la teoria dell’evoluzione, che da 150 anni ha sconvolto la rappresentazione e la comprensione  degli aspetti materiali della natura del pianeta in cui viviamo?

Si sa che le vie del Signore sono infinite, ma con queste premesse c’è da dubitare che queste vie possano incontrare quelle della ragione …  Speriamo che si preferisca ascoltare le sagge parole di mons.Ravasi, un gesuita oggi con un ruolo importante,  ben cosciente della realtà e rispettoso delle competenze: è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”. Oggi sappiamo dal rettore della Gregoriana anche perché è “un campo non suo”.]

 

  

GENNAIO 2008                                                                                                                           

31/1/08-IT

·         Sul Foglio un articolo (“Genetisti e cardinali”) racconta un po’ delle ultime riflessioni del card.Schönborn (nel suo recente libro “Caso e disegno”) su creazione ed evoluzione, argomento in buona parte esterno alle sue competenze, che non sembrano molto diverse da quando nel 2005 aveva deciso di aprire la strada al Papa verso l’Intelligent Design.

Sembra invece che l’autore (forse finalmente ha letto gli articoli di F.Facchini) voglia prendere un po’ le distanze dall’Intelligent Design USA (speriamo che anche altri giornalisti del Foglio si convincano dell’errore in cui da tempo sono caduti …). Chissà cosa direbbero Zichichi (difensore qualche giorno fa di un minimo di serietà quando si usa il metodo scientifico: Per fare una scoperta scientifica è quindi necessario … realizzare un esperimentoOgni scoperta è stata ottenuta sempre dopo un esperimento), Ravasi (difensore, almeno nel 2005, dell’autonomia e del rispetto reciproco delle competenze fra scienza e fede: è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”), ma anche gli ultimi due papi sul modo in cui uno dei due miti della Genesi viene trasformato, senza prove razionali, dal Card. Schönborn, dal filosofo – ma addirittura anche dal biologo Lejeune - in un manuale di biologia evolutiva …

Curiosa e decisamente originale (ma soprattutto sconcertante per qualsiasi biologo) l’ipotesi che il caso, il cui ruolo fondamentale nei meccanismi “casuali” che gestiscono la creatività e la comparsa di novità nell’evoluzione era stato dimostrato già nell’800 dall’abate Mendel, si possa considerare addirittura “un’idea filosofica”. 

Fa sorridere il pensiero di poter attribuire a “un’idea filosofica” i numerosi decessi conseguenza di eventi casuali … [anche se “un’idea filosofica” forse è meglio di una divinità a cui si chiede sempre e solo il bene]

Nuovo sembra anche il risorgere della “creatio continua”, quando persone più competenti preferiscono evitare di pensare a continui interventi soprannaturali (anche perché sarebbe meglio evitarli, per non far arrabbiare Zichichi).

Risulta particolarmente evidente uno dei problemi che molti che vorrebbero criticare la teoria dell’evoluzione dimostrano di non vedere; l’articolo sembra dimenticare completamente il fatto che ci sono milioni di specie e miliardi di esseri viventi che nascono e muoiono continuamente da miliardi di anni; forse solo davanti ad una bistecca o ad una zanzara ci ricordiamo che la vita non riguarda solo la nostra specie?

Si citano anche le opinioni di un citogenetista (Lejeune) sull’evoluzione degli esseri viventi e sulla presunta corrispondenza (!?) con il mito della Genesi. Un commento a questo articolo si può trovare anche nel sito del blog “Bioetiche”, che ormai colleziona i gustosi interventi di questo filosofo antidarwinista del Foglio.

La situazione è molto triste … il lavoro che aspetta mons.Ravasi sembra difficile, avendo davanti solo un anno prima del 2009, quando tutto il mondo parteciperà alle iniziative per commemorare Darwin (nato nel 1809) e la publicaziome del suo libro che ha rivoluzionato la visione del mondo e dell’uomo (1859); se proprio si volesse, non dovremmo nemmeno dimenticarci dei 200 anni dalla prima teoria che spiegava l’evoluzione dei viventi, quella di Lamarck (1809).

Questa teoria ipotizzava i meccanismi che avevano permesso la diversificazione degli esseri viventi a partire da un unico organismo primitivo (accettata dal 2004 anche dal Vaticano), ma era una spiegazione errata e nessuno, a parte il tentativo fallimentare di Stalin in Unione Sovietica, ha cercato finora di utilizzarla per interagire con il mondo reale.

E noi, invece di avere dalla Chiesa indicazioni precise (soprattutto sui confini delle diverse competenze…), leggiamo ancora che “c’è una grande libertà per il credente di dimostrare tutte le ipotesi evoluzionistiche per sapere se coincidono con la realtà”. La storia di G.Galilei non è stata ancora capita …?

·         Sul Riformista un’intervista a mons.Ravasi, responsabile del Vaticano per la cultura (“RAVASI E LA CULTURA SECONDO RATZINGER”) in cui si parla anche dei fatti della Sapienza e si pone addirittura il problema che “quanto è avvenuto alla Sapienza deve essere anche una lezione per la Chiesa”. Si parla anche del progetto STOQ che dovrebbe gestire il rapporto fra scienza e fede. Al progetto partecipa anche l’Univesità Lateranense, il cui rettore forse si fa notare troppo con iniziative poco rispettose delle competenze… a cominciare da un’intevista a Micromega nel 2005 fino ad arrivare al patrocinio di iniziative antiscientifiche davvero poco serie.

 

30/1/08-IT

·         Negli ultimi giorni sono comparsi molti articoli in difesa del Papa, che ha preferito rinunciare alla visita alla Sapienza. Alcuni di questi articoli (“LAICI MA INTOLLERANTI“, “IL NANISMO DEI LAICISTI”, “VATTIMO: FATIMA MEGLIO DEGLI ATEI“, “LA PARROCCHIA DEI SUPERLAICI CHE FA CONCORRENZA ALLA CHIESA“) aggiungono alla difesa del Papa anche inutili e poco motivate critiche alla scienza in generale, evitando di fornire informazioni sul ruolo che la Chiesa concede alla scienza e alle sue scoperte, spesso affrontate senza una preparazione adeguata (come certifica la lettera del 1988 di GP2) e a cui si vorrebbe almeno in parte sottrarre (come evidente nei discorsi di Regensburg) il presunto monopolio di un utilizzo rigoroso della ragione.

Si distingue (ma solo in parte…) un articolo comparso oggi su Zenit, un’agenzia giornalistica cattolica vicina ai Legionari di Cristo, in cui si intervista il fisico Zichichi: “Antonio Zichichi: L’alleanza tra fede e scienza è possibile“; interessante già l’inizio, dove la ragione viene ripetutamente presentata come uno strumento indispensabile per lo sviluppo della scienza: “Senza ragione non avremmo potuto scoprire la scienza, questa straordinaria avventura intellettuale, iniziata solo 400 anni fa, con G.Galilei  e le prime Leggi fondamentali della natura da lui scoperte”; entra poi nei dettagli dei criteri piuttosto rigorosi richiesti dalla scienza: “la scienza galileiana esige rigore e riproducibilità”, “Per fare una scoperta scientifica è quindi necessario … realizzare un esperimento” e per far capire che “il pensiero” non basta ricorda come “Se nel 1965 avessi potuto dimostrare l’esistenza dell’antimateria nucleare solamente con carta e penna e utilizzando il rigore della matematica, non avrei avuto bisogno di fare un esperimento estremamente difficile … “Ogni scoperta è stata ottenuta sempre dopo un esperimento che ha richiesto almeno un’invenzione tecnologica”; contro il semplice uso del pensiero anche un ulteriore frase “Se non fosse per l’atto di umiltà intellettuale del padre della scienza moderna, saremmo rimasti fermi, chissà per quanti secoli ancora, a ciò che pensavano i nostri antenati: basta essere intelligenti per capire com’è fatto il mondo”.

Purtroppo nel finale dell’intervista, per difendere oltre alla scienza anche il Papa (a cui comunque non sembra concedere la richiesta autorizzazione ad “ampliare il concetto di razionalità”) definisce pre-aristotelici dei colleghi fisici appartenenti ad una delle migliori strutture di ricerca europee e mondiali...

 

29/1/08-VA

·         L’agenzia cattolica Zenit riprende solo oggi (“Benedetto XVI sostiene la scienza, secondo la rivista “The Lancet”), con una certa inerzia, la notizia (già comparsa sul Corriere del 25/1) che la rivista medica inglese Lancet sostiene (“The Pope and science”) che il Papa non sia affatto nemico della scienza. Certo fa un certo effetto che, senza commenti, si legga nell’articolo che  Secondo quanto si legge, il Pontefice avrebbe ammesso che ci sono diverse prove in favore della teoria dell'evoluzione”. In effetti è uscita la versione tedesca e quella italiana di “Creazione ed Evoluzione”, mentre non è ancora uscita quella in inglese. Il giorno in cui verrà tradotto anche in inglese …leggeremo poi i commenti di Lancet alle critiche all’evoluzione stessa, che non sarebbe scienza perché … non si può ricostruire in laboratorio (dinosauri compresi …) e poi perché ci sono … molti miliardi di scheletri ancora mancanti.

Si riporta comunque correttamente che su alcune questioni Lancet non è tenero con il Papa, ed anzi sembra tifare per alcune posizioni certo poco ortodosse del Card.Martini, “sottolineando come il porporato avrebbe appoggiato l'uso del preservativo per combattere l'AIDS e sostenuto l'utilità della legalizzazione dell'aborto per ridurre il numero illegale di interruzioni di gravidanza

·         2 pagine oggi sull’Avvenire su due temi interessanti. Nella prima si riporta il testo originale (“L'uomo non è il frutto del caso“) di un intervento (in occasione dell’incontro con i partecipanti al convegno inter-accademico "L'identità mutevole dell'individuo" promosso dalla "Académie des sciences" di Parigi e dalla Pontificia Accademia delle Scienze) in cui il Papa, pur attribuendo meriti (sub condicione) alle “scienze esatte” (“hanno fatto prodigiosi progressi nella conoscenza dell'uomo e del suo universo”) attribuisce alla scienze “meno esatte” ipotesi non vere (la frase “L'uomo non è il frutto del caso“ trova concordi anche gli scienziati!) ed esprime alcune preoccupazioni forse eccessive su un ruolo negativo di uno strumento di conoscenza che in alcuni campi è insostituibile: “Nella nostra epoca, in cui lo sviluppo delle scienze attira e seduce mediante le possibilità offerte, è più importante che mai educare le coscienze dei nostri contemporanei, affinché la scienza non divenga il criterio del bene“; spiace che approfitti così del fatto evidente che “nessuna scienza può dire chi è l'uomo, da dove viene e dove va“.

Manca nel suo discorso il ricorrente (da Ratisbona in poi) invito a depotenziare lo strumento principale del metodo scientifico, ma viene ricordato nell’articolo di commento a fianco (“Benedetto XVI: la scienza non sia il criterio del bene”): “Da Ratisbona in poi, invece, Bene­detto XVI ha rivolto numerosi inviti ad allargare il concetto di raziona­­lità, non circoscrivendolo alle sole scienze empiriche. 

Questo tema viene ripreso in questi giorni anche nella sessione invernale del Consiglio Episcopale Permanente, che si è svolta a Roma dal 21 al 24 gennaio e che crea una struttura organizzativa apposita:

Particolarmente viva è nei Vescovi l'attenzione al rapporto tra fede e cultura, ulteriormente alimentata dall'insegnamento pontificio circa la necessità di "allargare gli spazi della razionalità". A questo proposito, assume rilievo la scelta di costituire un apposito Comitato, finalizzato a promuovere il "progetto culturale orientato in senso cristiano", accompagnandone la riflessione e sostenendo le attività del relativo Servizio Nazionale.” (Osservatore Romano, 30/1/08)

·         In un’altra pagina (la 33’) mons.B.Forte (“Etica, ripartiamo dal dialogo“) se la prende con gli scienziati che non nascondono la loro attività per difendere alcuni aspetti della scienza e soprattutto della biologia che infastidiscono moltre delle religioni attuali; si citano così R.Dawkins e Odifreddi. Interessante, e diversa rispetto ad altri interventi precedenti, l’opinione di mons.Forte che non se la sente di negare la possibilità di un’etica atea:  l’etica è un mettersi in relazione con l’altro. Non c’è etica dove non c’è alterità, ovvero un corrispondere, un portare responsabilità nel senso del pondus, del peso dell’altro. Dunque, può esserci un’etica anche di chi non crede e riconosce l’alterità immediatamente nel prossimo, nel vicino, come esigenza con cui misurarsi e a cui corrispondere.

L’intervista a Bruno Forte fa parte di un dossier sul ruolo dell’ateismo nella sfera pubblica (“Ateismo, fede ed eguale rispetto“) presentato nel nuovo numero di «Reset», che esce in questi giorni. Tra gli altri contributi, gli interventi dei filosofi Martha Nussbaum, Gianni Vattimo, Telmo Pievani e Paolo Costa, degli scienziati Niles Eldredge e Edoardo Boncinelli, del giurista Francesco Margiotta Broglio e del direttore di Reset Giancarlo Bosetti.

 

29/1/08-IT

·         Articolo davvero preoccupato di E.Boncinelli sul Corriere (“Torna il sacro e sfida l'Illuminismo”); questo è solo l’inizio:

La religione, al pari di tutte le convinzioni parareligiose, rassicura e deresponsabilizza, e non saprei dire quale dei due aspetti sia più ben accetto agli individui che la professano. Se l'aspetto della rassicurazione non ci deve riguardare più di tanto, è sull'aspetto della deresponsabilizzazione che la modernità ha qualcosa da dire”,

ma poi Boncinelli comincia a preoccuparsi, citando

la delega che viene così conferita ai ministri di culto perché accertino e comunichino quale sia il comportamento etico giusto da tenere in ogni circostanza“,

e rifiutandola:

non ci piace la delega per l'etica che il clero si è attribuito. Nessuno può legiferare per nessuno in temadi morale. Non ci deve essere un'etica individuale quindi? Non cherziamo! La messa a fuoco di un'etica individuale è importate per il pensiero laico quanto e più che per il magistero cattolico, anche se, rispetto alle posizioni del secondo, il primo auspica una maggiore attenzione al caso singolo e alle istanze dell'individuo e una minore rigidità.“ …

preoccupato per gli effetti sull’etica sociale:

“Il fatto è che una volta che un'autorità si arroga il diritto di legiferare sul tema del retto comportamento, è facile per essa passare dalle questioni di morale individuale a quelle che definirei di etica sociale.”

Fino ad arrivare alla conclusione, molto chiara;

“È di moda oggi esultare, anche da parte di autori considerati laici, per un certo recente «ritorno del sacro». Non so bene di cosa si parli e di che cosa dovremmo esultare: il senso del sacro vive di ignoranza, di paure e di oscure minacce, confina con la superstizione e dispone al fatalismo e al fanatismo. Se c'è veramente questo ritorno del sacro, significa che l'Occidente tenta di rientrare in quello stato di minorità dal quale  l'Illuminismo, secondo Kant, l'aveva a suo tempo affrancato.

 

27/1/08-IT

·         A volte si trovano articoli con concetti interessanti anche dove meno uno se lo aspetta. Oggi su Libero si recensisce un libro di Arbasino del 1990 (“Paura e disgusto in Italia; i vizi di un Paese senza”);dopo aver citato alcune follie dell’Italia  contemporanea (ad esempio le continue condanne per omicidio nonostante si chieda ce anche l’aborto venga equiparato all’omicidio…) si accenna anche alla visita del Papa alla Sapienza, chiedendo che per par condicio anche R.Dawkins o Pievani possano “andare ad inaugurare l’anno ecclesiastico per dire cosa c’era sulla terra 3 miliardi di anni prima della genesi”; Parente sembra sia rimasto colpito da una giusta osservazione di Pievani nel libro “In difesa di Darwin”, dato che la cita: “Perchè esiste il vilipendio della religione e non della scienza e però tutti in fila se serve un antibiotico o un viagra o una chemio? E chissà che sgomitate se dalle staminali embrionali dovesse derivare una cura per il cancro…”. Come si nota, oltre a evidenziare l’incoerenza, si intravede anche un’allusione alla favola del lupo e dell’agnello, la cui ignoranza impedisce di vedere che quella della scienza è soprattutto una battaglia difensiva rispetto a critiche spesso ridicole.   

 

26/1/08-USA

·         Finalmente si può leggere un articolo che illustra un esempio di quella che i creazionisti biblici USA chiamano “ricerca scientifica” applicata al mito della Genesi. E’ uscito infatti (e lo fa notare Silvie Coyaud nel suo blog) il primo fascicolo del primo volume della prima rivista “scientifica” creazionista, Answers Reasearch Journal della “Answers in genesis”.

Come tutti sanno, la ricerca scientifica, quella vera, parte sempre da qualche domanda intelligente che pone un problema importante, che si risolve con una dimostrazione o proponendo un’ipotesi di lavoro che è il punto di partenza per sviluppare ulteriori ricerche che daranno luogo ad ulteriori articoli scientifici che permetteranno di aumentare le conoscenze utilizzabili dalla nostra specie.

Chi avrà l’ardire di leggere uno dei primi articoli (“Microbes and the Days of Creation”) scoprirà perchè non è difficile nè sintomo di maleducazione fare ironie sulle basi culturali di quella che certamente non è ricerca scientifica. Curioso anche scoprire che alcuni microorganismi potrebbero essere stati creati al terzo giorno della settimana dedicata alla creazione; altri microorganismi invece [chissà perchè… ma lo spiegano!] solo dopo il peccato originale … triste invece pensare che magari l’idea [non si può certo pensare che sia un’ipotesi, essendo priva di premesse serie], a troppi di noi possa sembrare plausibile … forse non sappiamo distinguere fra la ragione e un semplice pensiero?!

Ricordiamoci comunque che la Chiesa cattolica rifiuta il creazionismo biblico: “La Bibbia non è un libro di scienze”. Alla creazione però ci crede. Inevitabile quindi una certa … confusione nel pensiero … dopo la necessaria disattivazione della ragione.

 

25/1/08-UK

·         Secondo il Corriere (“LANCET PROMUOVE RATZINGER NON SU PRESERVATIVI E AIDS”) in un articolo su Lancet si apprezza il Papa per le sue dichiarazioni favorevoli alla scienza e in particolare alla teoria dell’evoluzione (“ci sono più evidenze scientifiche in favore dell’evoluzione”), ai problemi del clima (nel 2006 – o nel 2007? - si è tenuta una  conferenza in vaticano sui cambiamenti climatici). Curiosa l’anticipazione di quel che avverrà prossimamente: “Ratzinger parlando all’ONU disse <L’umanità è oggi giustamente preoccupata per l’equilibrio ecologico futuro>”. C’è qualche dubbio che si siano confusi gli ultimi due papi … Benedetto 16 andrà all’ONU solo nei prossimi mesi…

 

25/1/08-IT

·         Il pasticcio della rinuncia del Papa all’invito personale del rettore (il Senato Accademico è stato infatti solo informato a posteriori dell’evento) a inaugurare l’anno accademico alla Sapienza di Roma (valutato in modo per quanto possibile laico … prima da un teologo valdese e poi da un altro teologo valdese: Una farsa italiana in tre atti) ha permesso comunque di rinfrescare le conoscenze sul secondo processo a Galilei; fu il processo che si concluse con l’abiura e quindi con una modesta condanna (in parte comunque scontata dalla figlia suora…) di chi comunque viene considerato il fondatore della scienza moderna.

E’, ad esempio, comparso solo in questi giorni, oltre ad alcune riflessioni di un centro studi vaticano (“G.GALILEI E LA QUESTIONE GALILEIANA“), il testo completo del capitolo del filosofo Feyereband, citato dal card.Ratzinger nel 1990 a Parma ed a Roma. Quel testo non era ancora comparso in italiano, e lo si può leggere oggi sul Corriere della Sera (“Feyereband e G.Galilei: il testo mai letto in Italia”) affiancato da due commenti (“IL CONTESTO DELLE FRASI INCRIMINATE” di A.Carioti e “L'AFFAIRE SAPIENZA LO AVREBBE DIVERTITO” di G.Giorello).

Penso che sarebbe interessante che qualcuno approfondisse l’argomento, ma sembra che non si sia messo in evidenza, nè da parte del Papa (nel 1990), ma nemmeno da parte dei due commentatori odierni, quello che invece mi sembra il punto più interessante (e preoccupante) evidenziato nel capitolo di Feyereband: se fosse vero che G.Galilei venne condannato dal Sant’Uffizio soprattutto perché sosteneva ipotesi contrarie ai sacri testi pur non avendo prove serie dell’eliocentrismo (ed è vero, le maree non lo erano), non è più giustificabile oggi un parallelismo fra G.Galilei e Darwin (che sembra angosciare anche mons.Ravasi: “Quell’evento, e altri tristi episodi simili di confronto ci insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione).

Anche per Darwin infatti la difendibilità della sua teoria era inizialmente debole, per cui anche lui, quand’era in vita, avrebbe potuto essere condannato, in quanto mancavano ancora alcune prove fondamentali (la genetica, con i suoi meccanismi casuali, allora la conosceva solo … un abate boemo di nome Mendel …). OGGI INVECE è assolutamente irrazionale continuare a criticare una teoria che ha avuto finora 150 anni di continue conferme e soprattutto utili applicazioni; anche il teologo V.Mancuso potrebbe essere d’accordo … sull’irrazionalità, OGGI, di un simile comportamento e quindi di critiche come quelle che il Papa ha fatto nel corso del convegno di Castelgandolfo del 2005.

Se l’eliocentrismo ha avuto le prime conferme solo 150 anni dopo il processo a Galilei, il neodarwinismo le ha da tempo e continuano ad aumentare. Certo qualcuno (il card.Schönborn, per esempio) sta cercando disperatamente di negare che i miliardi di fatti indipendenti che avvengono in ogni frazione di secondo nell’evoluzione biologica abbiano ormai una spiegazione razionale (che non è certo solo dovuta al caso, come qualcuno pensa e cerca di far credere!).

Di fronte a questo comportamento critico fuori tempo massimo e irrazionale avviamente i biologi evoluzionisti dovrebbero alzare un po’ la voce, invitando ad usare appunto la ragione per capire  che non siamo più nel secolo in cui una religione poteva aver successo facendo credere che la scienza sostenga che “l’uomo è frutto del caso”.

E’ deprimente vedere in azione chi stravolge il pensiero e le frasi altrui, ma non è difficile far notare che questa frase … è contestata da sempre anche dai biologi evoluzionisti. Basta leggere quello che scrivono …
Il convegno su Darwin organizzato dall’Università Gregoriana nel marzo del 2009 (“
EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) sarà quindi un’occasione unica: dovrebbe avere come obiettivo principale la dimostrazione che la Chiesa non usa la ragione solo quando le fa comodo (come sostiene anche un teologo, V.Mancuso, i cui libri vediamo nelle librerie spesso in fianco a quelli del Papa …).

Per ora – manca solo un anno - abbiamo solo nervosi e poco convincenti iniziative irrazionali, anche sponsorizzate da rettori di università vaticane che sembrano contenti di partecipare a iniziative penose che negano non solo la razionalità della scienza ma anche precedenti dichiarazioni del Vaticano in cui si accettava l’evoluzione come un fatto (2004).

Purtroppo ognuno va per conto suo, cercando evidentemente di trascinare il Papa sulla sua strada.

 

25/1/08-IT

·        Lucido ma deprimente un articolo su Repubblica (“I DOCENTI "CRETINI" E IL METODO TARGATO CEPPALONI“) che ricorda la condanna come “cretini” e addirittura “cattivi maestri” dei docenti della Sapienza che contestavano che “l’università invitasse all’inaugurazione dell’anno accademico non il solito premio Nobel ma un signore che considera Darwin un delinquente e il processo a G.Galilei sacrosanto” [non c’è da stupirsi; sacrosanto e con le stesse premesse è anche quello in corso da 150 anni contro Darwin … nel disperato tentativo di negare una spiegazione razionale alla stessa evoluzione biologica, pur accettata 4 anni fa (2004) e oggi spesso messa pure in discussione] e lo collega al fatto che pochi giorni dopo “il 95% di chi ha espresso condanna per gli scienziati della Sapienza si è schierato con identico monolitismo a difesa di Mastella e signora” che oltre ad occuparsi di “piazzare primari di fiducia” hanno fatto cadere un governo che non li difendeva a sufficienza ("VOLEVANO FARMI FINIRE COME CRAXI MA IL POPOLO STAVOLTA E' CON ME")

[Un collega, che per quest’anno si è trasferito all’estero con tutta la famiglia per svolgere ricerche che coinvolgono lo studio dei primati e quindi l’evoluzione … non mi nascondeva ieri qualche perplessità sul tornare e far ritornare i suoi figli in un paese che continua a dimostrare così scarso rispetto non solo per la scienza ma anche per la ragione (LA POLITICA HA VOLUTAMENTE IGNORATO LE RAGIONI DEI 67 FISICI DELLA SAPIENZA): ormai solo da lontano ci si scandalizza se un governo non ha appoggio né parlamentare né popolare quando non difende comportamenti illegali di suoi esponenti; incredibile anche il fatto che chi spera di vincere le elezioni già oggi promette che non si potranno più fare intercettazioni telefoniche ("Mai più intercettazioni selvagge") contro la criminalità organizzata – e ben diffusa - dei colletti bianchi, di chi non paga le tasse ma anche dei politici corrotti].

 

24/1/08-IT

·         Il titolo dell’articolo presente nel sito web di ICN News certamente sopravvaluta (“Un fatto di portata storica per la cultura italiana“) un evento di portata … preistorica. Non c’è infatti dubbio che la novità dell’uscita della traduzione italiana di un libro che contesta il neodarwinismo sia proprio il salto culturale all’indietro di almeno un paio di secoli, tanto è vero che sia l’autore della traduzione che l’autore dell’articolo aderiscono all’AISO, un circolo “culturale” legato alle chiese evangeliche che crede senza pudore nel creazionismo biblico.

Forse in Italia sono gli unici, ma sanno come farsi notare. Anche la frase [anti-ratzingeriana] contro l’origine comune di tutti gli esseri viventi e la stessa evoluzione biologica (verso cui la chiesa cattolica ufficialmente non ha obiezioni) brilla all’interno dell’articolo: “la pubblicazione di un trattato critico sull'evoluzione, un manuale di biologia, a livello universitario, senza lo schema darwiniano "scimmia - uomo". Si tratta di un testo che aspettavano "tutti" in Italia”.

 

23/1/08-IT

·         Sull’Unità un interessante e pacato articolo di G.Barbujani (“LA STRANA SCIENZA DEL PAPA) che cerca di documentare uno dei punti (la posizione del papa sulla scienza) che altri avevano affrontato in questi giorni, spesso senza sentire il bisogno di fornire alcuna dimostrazione dei cambiamenti in atto rispetto a situazioni precedenti, che sembravano (ed erano) più ragionevoli. Spesso in questi giorni si era evocata la ragione ma si continuavano a leggere solo pensieri (spesso “acidi” … ma senza dimostrazioni razionali).

[E’ molto strano; si confrontano e si definiscono la fede e la ragione, ma si dimentica che nella nostra specie anche il solo pensiero – che è presente però anche negli animali più semplici - ha avuto un ruolo importante. Il rischio di confusione sembra rilevante …].

 

22/1/08-IT

·         Articolo di Gentiloni sul Manifesto (“L'università a piazza San Pietro”) in cui si esprimono seri dubbi sull’intervento del Papa alla Sapienza, e in particolare il punto in cui condanna la ragione che non passi attraverso la fede. 

·         Interessante articolo sul Foglio, stranamente molto critico verso il Papa e la Chiesa cattolica; non è quindi del direttore ma di un teologo laico, V.Mancuso: “LA RAGIONE VINCE, RIFARE LA CHIESA”. Si parla del ruolo attuale della ragione e della fede, della preoccupazione del Papa per la debolezza della fede di fronte alla ragione (sia quella della filosofia che si incontrava anche nella “Fides et ratio” che quella della scienza): “per secoli le argomentazioni condotte a partire dalla fede erano vere a priori, accettate senza discutere. Oggi avviene il contrario; le argomentazioni a partire dalla fede sono opinabili a priori, senza fondamento stabile, pura soggettività, gusto personale … oggi la ragione è più forte della fede”.
Impressionante, poi, anche per il riferimento al continuo, secolare e penoso irrazionale rifiuto ad accettare il neodarwinismo come spiegazione dell’evoluzione biologica (recentemente si è anche arrivati al punto di alterare una frase del papa precedente …), la frase seguente di Mancuso: “Laddove emerge un’inconciliabilità fra ciò che sostiene la ragione e ciò che sostiene la fede … è quest’ultima a cedere e uniformarsi”; la frase è esattamente opposta alla
dichiarazione di mons.Fisichella, rettore dell’università Lateranense: Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede(MicroMega, giugno 2005).

Ma Mancuso prosegue con un affondo: “O lo fa subito o, come purtroppo il più delle volte è avvenuto, lo fa quando è costretta dalla forza delle cose, della ragione della verità”.

Dopo aver comunque riconosciuto che il cattolicesimo attribuisce grande importanza alla ragione … un altro affondo: “se si accetta la ragione, la si deve accettare fino in fondo … non è una serva che si può congedare a piacimento .. o le si dà sempre il primo posto o la si mette sempre in secondo piano … significa impegnarsi a condurre il discorso teologico sempre all’insegna della ragione”.

A questo punto Mancuso svela, forse non intenzionalmente, un possibile motivo per cui da tempo il Papa insiste con la richiesta di un “ampliamento della ragione”: “a me sembra che questo primato della ragione nella nostra chiesa non venga sempre rispettato” …  facendo notare come la Chiesa prima debba cominciare ad usar la ragione in modo corretto in alcuni problemi. Cita ad sempio l’esigenza di rivedere il concetto irrazionale di creazione ex nihilo (Darwin e i biologi sarebbero davvero contenti…), il concetto irrazionale di peccato originale e le sue ripercussioni sui neonati innocenti e sui miliardi di animali e piante morti nel corso dell’evoluzione prima della comparsa dell’uomo e quindi prima del peccato originale che ha introdotto proprio la morte, che prima non era contemplata ...

Avendo evidenziato gli aspetti irrazionali (e a volte pure penosi e sciocchi) dell’attacco scoordinato alla biologia evoluzionistica non posso che concordare con Mancuso quando scrive “La battaglia per la ragione si combatte anche al nostro interno; prima di guardare la pagliuzza negli occhi degli altri guardiamo la trave nei nostri”. Mancuso non si ferma neppure davanti a temi spinosi come quello dell’aborto, proponendo spinosissime soluzioni: “se si vuole davvero contribuire ad evitare l’aborto, una revisione della dottrina della contraccezione si impone”; fa notare anche l’imbarazzante relazione, di solito non evidenziata, fra la posizione della Chiesa contro la contraccezione e l’idea, dimostrata falsa già più di un secolo fa, che la vita umana sia già presente negli spermatozoi ... [quanto tempo ci vorrà ancora per capire che anche moltissimi zigoti sono ancora solo una “potenzialità di vita”?]

Il finale però sembra purtroppo poco coerente: se addirittura un teologo strapazza così la Chiesa avvertendo che ci sono travi negli occhi di chi parla di ragione ma non la usa o la usa solo quando fa comodo (“prenderla come guida finchè i conti tornano e poi, quando i conti iniziano a non tornare, abbandonarla”) … perché ingrandire la pagliuzza negli occhi di chi queste travi già le vedeva da tempo? Perchè parlare di ”fatti incredibili come l’intolleranza laicista di qualche giorno fa alla Sapienza”? Forse quei 67+M.Cini hanno solo pensato, come V.Mancuso, che che “le parole di esaltazione della ragione spesso pronunciate da Papa Benedetto risultano poco credibili alle più avvertite coscienze contemporanee”!

[C’è stata molta confusione e c’è molta ignoranza sui fatti della Sapienza, ma perché chiamare “intolleranza laicista” un modo diverso dal suo di accusare la Chiesa di irrazionalità? Non sono molti i quotidiani che oggi accetterebbero un articolo di un fisico della Sapienza che accusa la Chiesa di irrazionalità … per i teologi è diverso … ma perché farlo pesare?

Per quanto riguarda l’ortodossia di Mancuso, non dimentichiamo che c’è qualcuno che gli contesta di non accettare più di un dogma: «Dogmi negati», bocciato Mancuso”]

 

20/1/08-IT

·         C.Magris in un articolo sul Corriere (“CHI E' LAICO CHI E' CLERICALE“) commenta il pasticcio avvenuto alla Sapienza. Purtroppo senza conoscere bene i fatti, né quelli avvenuti alla Sapienza, né quelli che riguardano la strana e ormai secolare battaglia attuale della Chiesa contro il neodarwinismo, di cui presenta una situazione confusa ma meno di quanto sia in realtà; peccato che, conoscendo bene il tedesco, come dimostra nell’articolo, non abbia letto fin dal maggio 2007 il libro (“Creazione ed evoluzione”) che raccoglie la discussione avvenuta a Castelgandolfo alla fine dell’estate del 2006. In quell’occasione il Papa, dopo aver consultato altri teologi e aver ripassato le idee di 2 biologi tedeschi molto critici verso il neodarwinismo, già citati in una preoccupata conferenza alla Sorbona nel 1999: «Verità del cristianesimo?», snobbò leopinioni del biologo molecolare austriaco neodarwiniano (P.Schuster) che era personalmente presente come consulente scientifico. Giunse quindi alla conclusione che non solo il neodarwinismo, oltre ad avere molti altri gravi difetti, non era scienza, ma nemmeno l’evoluzione fosse dimostrabile scientificamente, smentendo (forse senza rendersene conto) quanto aveva accettato – l’origine comune di tutti gli esseri viventi - in un documento che aveva firmato nel 2004. Lo stesso volume è uscito in italiano solo pochi mesi fa, probabilmente dopo un lavoro di traduzione molto elaborato …  per cui è molto ottimista C.Magris quando scrive

Si è detto che è inaccettabile l’opposizione della dottrina cattolica alle teorie di Darwin. Sto dalla parte di Darwin (le cui scoperte si pongono su un altro piano rispetto alla fede [?]) e non di chi lo vorrebbe mettere al bando, cone tentò un ministro del precedente governo, anche se la contrapposizione fra creazionismo e teoria della selezione non è più posta intermini rozzi e molte voci della chiesa [?], in nome di una concezione del creazionismo più credibile e meno mitica [?], non sono più su quelle posizioni  [?]”

·         Abbastanza interessante verificare (nella “illuminante” e sconcertante conferenza del card.Ratzinger alla Sorbona nel 1999: «Verità del cristianesimo?») come sia a volte del tutto opposto il modo di vedere l’evoluzione e la teoria dell’evoluzione; il dialogo in queste condizioni da “invasione di campo” risulta oggettivamente impossibile. Se per il biologo è il riferimento per ogni processo biologico che avviene sulla terra a partire dall’origine della vita (Dobzhansky: "in biologia nulla ha senso se non alla luce dell'evoluzione") e lo strumento che permette di procedere nella scoperta del funzionamento dei meccanismi vitali normali e patologici anche in vista del migliore adattamento della nostra specie all’ambiente, per il Card.Ratzinger nel 1999 invece:

La teoria dell'evoluzione si è sempre più consolidata come la via diretta per far scomparire definitivamente la metafisica, per rendere superflua l'«ipotesi di Dio» (Laplace) e formulare una spiegazione del mondo strettamente «scientifica». Una teoria dell'evoluzione che spiega complessivamente tutto il reale, è divenuta una sorta di «filosofia prima» che rappresenta, per cosi dire, il fondamento vero della comprensione razionale del mondo. Ogni tentativo di mettere in gioco cause diverse da quelle elaborate da una tale teoria «positiva», ogni tentativo di «metafisica» deve apparire come una caduta al di sotto della ragione, come un'involuzione rispetto alla pretesa universale della scienza. Così, l'idea cristiana di Dio è necessariamente considerata come non scientifica. […]

Ci si può chiedere se con questo sia stata detta l'ultima parola, se la separazione tra ragione e cristianesimo sia oramai definitiva.

In ogni caso, non si può fare a meno di affrontare la discussione sulla portata della dottrina dell'evoluzione come filosofia prima e sull'esclusività del metodo positivo come unica modalità di scienza e di razionalità. Una tale discussione dovrà dunque essere intrapresa dall'una e dall'altra parte con serenità e nella disponibilità ad ascoltare, cosa che è tuttora riuscita solo in piccola parte. Nessuno potrà seriamente dubitare delle prove scientifiche dei processi micro-evolutivi. […]

In fin dei conti, si tratta di un'alternativa che non si lascia più risolvere semplicemente dalle scienze naturali e neanche, in fondo, dalla filosofia. si tratta di sapere se la dottrina dell'evoluzione possa presentarsi come una teoria universale di tutto il reale, al di là della quale non sono più permesse, né sono più necessarie, questioni ulteriori sull'origine e la natura delle cose, o se questioni ultime di questo genere non vadano al di là, in fondo, del campo della ricerca aperta alle scienze naturali. Vorrei porre la questione in modo ancora più concreto. Si può dire che tutto è già stato detto con una risposta del genere di quella così formulata da Popper: «La vita quale noi la conosciamo consiste in “corpi” fisici (o meglio, in processi e strutture), che risolvono dei problemi. É quel che le diverse specie hanno “imparato” attraverso la selezione naturale, e cioè attraverso il metodo della riproduzione più variazione; un metodo che, a sua volta, vnne ricavato attraverso lo stesso metodo. É una regressione, ma non è infinita... ». Non lo credo”.

Non c’è nessun dubbio che è davvero sconcertante scoprire che nel 1999 pochi forse si erano accorti che la biologia e l’evoluzione per il card. Ratzinger fossero un serissimo problema da contrastare con tutti i mezzi (e senza fermarsi nemmeno di fronte … alle competenze altrui) e non una risorsa, prodotta dall’evoluzione culturale di un essere davvero intelligente come l’uomo.

E’ drammatico e nessuno se lo potrebbe immaginare, che si evidenzi davvero una visione dell’uomo, delle sue possibilità di conoscere la realtà e della sua evoluzione culturale nettamente diversa.

Sembra addirittura di trovarsi ancora nel paradiso terrestre davanti ad un improbabile serpente tentatore che parla dall’alto dell’albero della conoscenza … solo che oggi ci troviamo davanti un Papa … che nega l’accesso alla conoscenza che non avvenga passando per una fede … la sua.

Recentemente (si veda il volume “Creazione ed evoluzione” sul convegno di Castelgandolfo) si cerca di far credere che è addirittura l’evoluzione biologica (come fatto) a essere “non dimostrata scientificamente”, a differenza della microevoluzione che invece è pienamente dimostrata. [Riuscirà a essere convincente sull’utilità di ampliare la ragione, se i risultati sono questi?]

A questo proposito (purtroppo) viene alla mente anche l’art.33 della Costituzione: “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento”.

 

19/1/08-IT

·         Sul Corriere un articolo di T.Pievani ("L'EVOLUZIONE RITORNI A SCUOLA") su un recente documento  dell'Accademia dei Lincei sull'insegnamento dell'evoluzionismo nelle scuole; nel titolo ci si riferisce  riduttivamente alla sola evoluzione, un fatto ben noto fin dalla fine del 1700 – anche per quanto  riguardava l'uomo la somiglianza con le antropomorfe era già allora evidente - e accettato anche  dalla chiesa cattolica nel 2004, con un documento firmato dal Card.Ratzinger che però la chiesa  preferisce non diffondere adeguatamente, chiedendo e lasciando invece spazio per idee del 1600. Questa “censura” di un documento firmato dal Card.Ratzinger sembra davvero strana.

·         Un articolo di O.Franceschelli sul Riformista ("L'INTEGRALISMO CATTOLICO METTE IN PERICOLO LA LAICITA'") evidenzia non solo le parti non accettabili del discorso del Papa letto alla Sapienza (e in particolare le critiche alla scienza e la proposta di spezzettare la ragione), ma anche "le contumelie e le reazioni strumentali" che hanno  accompagnato la descrizione dei fatti nella stampa cattolica, dove sono assenti ricostruzioni  corrette ma si trovano anche provocazioni come l'invito ai rettori delle università italiane a far inaugurare gli anni  accademici dal Papa.

 

18/1/08-IT

·         Per riprendere una notizia di ieri, si può ritornare a citare alcune frasi sul processo a G.Galilei tratte sempre dal discorso del Papa tenuto a Roma nel 1990 (embra di capire che in questo caso non sono citazioni altrui, ma, trattandosi del card.Ratzinger … il dubbio rimane…), queste frasi sono certamente utili anche per evidenziare la somiglianza con l’attuale attacco irrazionale al neodarwinismo,  basato più su superstizioni che fatti (che pur il card.Ratzinger aveva ammesso di conoscere ed approvare nel 2004 ):

Da una parte troviamo l'Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l'avversario della libertà e della conoscenza. Dall'altra la scienza della natura, rappresentata da G.Galilei; ecco la forza del progresso e della liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell'oscuro Medioevo”.

Sarebbe stato meglio che i 67 fisici di Roma, accusati perfino di oscurantismo (!?) avessero trovato e pubblicato invece queste frasi … finora poco note; ora che quel discorso del 1990 non è più ignorato o tenuto nascosto … anche i biologi hanno qualche speranza in più … che a queste frasi si agganci subito almeno mons.Ravasi, che sappiamo desideroso di evitare di fare gli stessi errori nel gestire una soluzione per Darwin e il neodarwinismo. Se aveva bisogno di uno stimolo per fare in fretta, non ne potrebbe avere uno migliore: contribuire alla “liberazione dell'uomo dalle catene dell'ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura”. Se invece le frasi del Card.Ratzinger sono non opinioni ma una ricostruzione della storia del pensiero nel XVIII secolo, allora è il suo momento: lui ora è, per alcuni anni, nelle condizioni di influenzare la storia del pensiero del XXI secolo in modo rilevante.

·         Su Repubblica un’intervista a un chimico USA, premio Nobel, su quanto avvenuto a Roma ("FEDE E SCIENZA MONDI SEPARATI MA RATZINGER AVEVA DIRITTO A PARLARE"); dopo aver chiarito che negli USA, dove sono praticate 1200 diverse religioni, religione e scienza sono ben separati (forse in Italia qualcuno dimentica che anche nel nostro paese ci sono 600 religioni diverse)

·         Su l’Espresso un articolo di Veronesi (“IO CREDO AL DIALOGO”) che sottolinea il disagio di molti giovani verso la recente sempre maggiore invadenza della Chiesa anche su temi che non riguardano le sue competenze e le sue conoscenze, come ad esempio su problemi scientifici come l’evoluzionismo che non riguardano per niente la fede ma che vedono in azione la chiesa per evitarne l’insegnamento in alternativa ai miti creazionisti che vengono insegnati nell’ora di religione già a partire dai tre/quattro anni. Raccomanda inoltre di superare i blocchi verso il matrimonio dei sacerdoti e il sacerdozio delle donne per evitare alcuni gravi problemi, che non sempre facilitano il proselitismo fra i giovani.

 

17/1/08-IT

·         E’ disponibile nel sito del museo di Storia Naturale di Milano il programma delle iniziative che verranno realizzate a Milano e nei dintorni nei giorni 12 – 17 febbraio 2008, in occasione del prossimo Darwin Day, che avrà come tema generale “La Natura addomesticata”. Grazie a TELECOM ITALIA il tutto potrà essere seguito in diretta dal sito PIKAIA: www.pikaia.eu.

·         Bisogna sperare che le polemiche sull’annullamento/rinvio della visita del Papa all’Università di Roma si chiudano presto e che non si creino fronti contrapposti se questo avviene. Come sembra, sulla base di equivoci, ignoranza dei fatti, dei testi e della sequenza vera degli eventi; contrapposizioni che comunque renderanno problematico risolvere i problemi che la Chiesa continua ad avere con il metodo scientifico, come certificato dalla lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne e come risulta evidente dal continuo ricorso al termine “verità”, magari associato in un’improbabile “verità laica”. Utili le spiegazioni da parte di firmatari di una lettera diversa da come viene presentata e demonizzata.

Tutta la storia inizia il 23 ottobre 2007, in Senato Accademico, con la  comunicazione del rettore che aveva invitato il Papa il 30/11 a tenere una “lettura magistrale” all’interno dell’inaugurazione dell’anno accademico; forse qualcuno comincia a protestare per un’iniziativa del tutto insolita, dato che già il 1’ novembre il rettore cambia il programma cercando di far uscire il Papa dall’inaugurazione dell’anno accademico: il rettore informa infatti che ha deciso che il papa arriverà invece DOPO l’inaugurazione dell’anno accademico; c’è qualcuno che non si accontenta: il 14 novembre 2007 compare una lunga e complessa lettera pubblica del fisico ottantenne M.Cini al rettore (dove si citano numerose problematiche reali, fra cui il grave e incomprensibile contrasto sulla teoria dell’evoluzione, ma non si cita affatto il discorso del Papa a Parma nel 1990, l’unico elemento di novità introdotto successivamente); si fa anche notare lo spostamento dell’intervento del Papa, che viene però ritenuto insufficiente dal punto di vista mediatico.

Poco dopo (il 23 novembre 2007) in una breve lettera riservata inviata al rettore di appoggio a M.Cini da una sessantina di fisici si riporta una frase di Feyereband contro G.Galilei, citata dal Papa nel 1990 a Parma, ma poi in parte criticata; nella lettera non si chiarisce affatto se tale dichiarazione fosse stata fatta propria dal Card. Ratzinger, ma si chiede al rettore che “l'intervento di papa Benedetto XVI all'inaugurazione dell'Anno Accademico alla Sapienzapossa ancora essere annullato". Ambedue queste lettere, come si evidenzia, fanno riferimento proprio all’inaugurazione dell’anno accademico, fatto rilevante ma quasi mai citato nelle critiche alla lettera dei fisici.

Successivamente a queste iniziative, l’inaugurazione dell’anno accademico è stata spostata al 17/1/08 e ulteriormente separata rispetto alla “visita pastorale” del Papa, che comunque sarebbe stata immediatamente successiva: “Dopo la cerimonia è prevista la visita pastorale di Papa Benedetto XVI” (SA del 20/11/07); non si parla più di “lettura magistrale”, come si vede. Un autorevole sito cattolico evidenzia negativamente questo progressivo declassamento della visita papale:

il papa non avrebbe dovuto tenere la vera e propria Lectio inaugurale dell’atto accademico, ma intervenire in un secondo momento, a cerimonia ufficiale conclusa. Già questa insolita organizzazione ci era sembrata lesiva della dignità dell’ospite e una eccessiva concessione agli equilibri ideologici interni al Rettorato e al Senato Accademico. A maggior ragione amareggiano quindi le successive astiose opposizioni alla visita del papa, a partire dalla cosiddetta “lettera del 67”, fino ai manifesti e alle dichiarazioni degli studenti, molto sprovvedute nel linguaggio e nei contenuti. 

Successivamente, contrariamente a quanto si legge qui sopra, non ci sono state novità fino a quando in gennaio improvvisamente è ricomparsa su Repubblica la lettera dei fisici; a questo punto anche gli studenti si sono inseriti e hanno cominciato a gestire il problema (insieme ad alcuni dei docenti firmatari della lettera…), organizzando e programmando iniziative durante la visita papale, per le quali il rettore ha messo a disposizione un’aea vicino al rettorato.  Poco dopo questa decisione il Papa ha declinato l’invito rinunciando alla visita alla Sapienza.

Curioso il fatto che all’origine della querelle ci sia anche stavolta un equivoco, come avvenne con l’intervento del Papa a Regensburg, un discorso (in cui si critica la scienza e il suo metodo, ritenuto troppo rigoroso e vincolante per la filosofia e la teologia) che molti interpretarono come soprattutto ostile all’Islam.

In quel caso per fortuna l’appoggio al Papa fu più accorto e prudente e si evitò di criminalizzare i milioni di musulmani irritati per la citazione di una frase che loro ritenevano offensiva verso la loro razionalità.

Nella situazione attuale invece il rispetto dei fatti e della razionalità altrui non è un problema, data la scarsa minacciosità dei 70 fisici e della cultura italiana ... non per niente si usa nei titoli dell’Avvenire il termine “contropiede”, che si è evitato di usare con i musulmani.

Sembra utile un confronto con i fatti avvenuti nell’ottobre scorso a Sibiu (quando, senza nemmeno avvertire … G.Ferrara, i delegati cattolici hanno subìto la richiesta dei delegati protestanti di non precisare nel documento finale quale fosse il momento iniziale della vita individuale umana, per non mettere in difficoltà i protestanti, favorevoli all’aborto) mostrano come si rispettino e si temano molto di più le altre religioni, anche quelle cristiane, rispetto ai laici non devoti italiani.

E’ evidente come, lasciando perdere la difesa della “verità”, lo stesso problema, quello dell’aborto e dell’inizio della vita umana venga quindi gestito in modo diverso e solo con le altre religioni si accetta il relativismo etico anche su questioni che in Italia sembrano sempre questioni … di vita o di morte.

 

Sbagliare per leggerezza una citazione non è grave come sbagliare la citazione di un Papa per leggerezza; ancora più grave dovrebbe quindi essere la citazione intenzionalmente errata della frase di un Papa allo scopo di criticarlo meglio e di ritornare alla situazione culturale precedente, azzerando le novità nel tentativo si fermare l’evoluzione culturale.

 

Purtroppo è successo anche questo.

E proprio sul problema tuttora “caldo” dell’evoluzione (e sinceramente nessuno scienziato che si occupa di evoluzione capisce perché…per cui per fortuna continua il suo lavoro…in attesa che la Chiesa cattolica decida se le serve o no…).

E non sono stati … i fisici, né altri scienziati …

Il problema del rifiuto irrazionale della spiegazione neodarwiniana del processo evolutivo, citato anche nella lettera di M.Cini in quanto è un problema “attuale” (1859 J ) trattato … alla Bellarmino, è un problema drammatico che probabilmente sarà risolto solo da nostri discendenti, forse fra 200 anni (dalla pubblicazione del libro di Darwin ne sono infatti passati solo 150).

Di questo scoglio sembra che si renda conto oggi forse solo mons.Ravasi (che cita spesso, come se fosse preoccupato, gli errori commessi nella gestione caso G.Galilei) ma per ora sembra meno lucido e combattivo rispetto a quando (nel 2005) non aveva ancora l’attuale delega vaticana alla cultura.

 

E questi sono i FATTI, ben documentati (non sono testi impossibili da trovare come quello di Parma … ma sono del tutto ignorati):

22/10/1996: Papa Giovanni Paolo II scrisse, in un discorso all’Accademia delle Scienze Pontificia PERCHE’ ritenesse che la teoria dell’evoluzione neodarwiniana potesse e dovesse essere ormai accettabile da parte della Chiesa (anche perchè era evidente che il tempo passava: da ben 140 anni non aveva, né stava seriamente cercando, alternative da proporre; come struttura di ricerca ci sono ancor oggi solo i telescopi):

Oggi … nuove conoscenze conducono a non considerare più la teoria dell'evoluzione una mera ipotesi. È degno di nota il fatto che questa teoria si sia progressivamente imposta all'attenzione dei ricercatori, a seguito di una serie di scoperte fatte nelle diverse discipline del sapere. La convergenza non ricercata né provocata, dei risultati dei lavori condotti indipendentemente gli uni dagli altri, costituisce di per sé un argomento significativo a favore di questa teoria”.

Qual è l'importanza di una simile teoria? Affrontare questa questione, significa entrare nel campo dell'epistemologia. Una teoria è un'elaborazione metascientifica, distinta dai risultati dell'osservazione, ma ad essi affine. Grazie ad essa, un insieme di dati e di fatti indipendenti fra loro possono essere collegati e interpretati in una spiegazione unitiva. La teoria dimostra la sua validità nella misura in cui è suscettibile di verifica; è costantemente valutata a livello dei fatti; laddove non viene più dimostrata dai fatti, manifesta i suoi limiti e la sua inadeguatezza. Deve allora essere ripensata. Inoltre, l'elaborazione di una teoria come quella dell'evoluzione, pur obbedendo all'esigenza di omogeneità rispetto ai dati dell'osservazione, prende in prestito alcune nozioni dalla filosofia della natura”.

[versione inglese]

7/7/2005: intervento del card.Schönborn sul New York Times decisamente a favore della dottrina dell’Intelligent Design e contro la posizione di Giovanni Paolo II del 1996 sulla teoria dell’evoluzione, di cui incredibilmente (per giustificare la valutazione come “piuttosto vaga e non importante“)  se ne presenta (intenzionalmente?) una caricatura, a cominciare dalla confusione sui termini della questione:

A partire dal 1996, quando papa Giovanni Paolo II disse che l’evoluzione (un termine che non definì) era “più che una mera ipotesi”, i difensori del dogma neodarwiano hanno spesso invocato la supposta accettazione – o almeno l’acquiescenza – della Chiesa cattolica romana quando essi difendono la loro teoria come qualcosa di compatibile con la fede cristiana.”

Credo che chiunque possa vedere bene quanto il cardinale (alcune notizie fornite dallo stesso NYT inducono addirittura a dubitare che abbia scritto personalmente l’editoriale…) abbia stranamente strapazzato addirittura un testo papale, per cui è superfluo commentare la frase “un termine che non definì  riferita ad evoluzione, quando invece GP2 – è evidente!- parla sempre di “teoria dell’evoluzione”; anche il termine “dogma neodarwiniano” è certamente offensivo per la ragione umana e, appunto per questo motivo, viene sempre usato solo dai creazionisti e dai sostenitori dell’Intelligent Design (che qualcuno sospetta siano i veri autori del documento, avendo contribuito in vari modi, documentati, alla sua pubblicazione) ma non certo da papa GP2 che addirittura spiega in un linguaggio semplice che cos’è una teoria e quail sono le differenze rispetto ai dogmi!! (anche il testo papale fa sospettare la presenza di uno scienziato consulente…).

Sconcertante anche la frase “difendono la loro teoria come qualcosa di compatibile con la fede cristiana”; forse non è chiaro che, dopo il 22/10/1996, qualche dubbio di compatibilità sia ragionevole … e poi nemmeno mons.Ravasi oggi sarebbe d’accordo che anche le teorie scientifiche devono essere “compatibili con la fede”? Strano che ci siano scienziati che accettano una simile impostazione culturale, che non sembra nemmeno una premessa per un successo di qualsiasi proposta di fede; si pensi che già la Gaudium et Spesdel 1965 (concilio Vaticano II, quando il mons.Ratzinger era un teologo progressista molto presente e apprezzato…) era chiara: “La ricerca metodica di ogni disciplina, se procede [...] secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede”.

In questa intervista del 22/7/05 l’astronomo papale P.Coyne – normalmente usato come consulente scientifico da GP2 - smentisce il card.Schönborn, confermando che “the pope's 1996 message was carefully considered… what John Paul II said in 1996 "is very important".

Nel 2006, ai primi di settembre, a Castelgandolfo durante un convegno interno sull’evoluzione con i suoi allievi (Schülerkreis), Papa Ratzinger fa i complimenti al Card.Schönborn con una frase che, forse per far notare le limitazioni della scienza o per essere più convincente, coinvolge anche fonti riservate non verificabili che addirittura validerebbero le modifiche evidentemente fatte al testo originale di GPII:Ho l’impressione che sia stata la provvidenza che ha indotto il cardinale Schönborn a scrivere una glossa sul New York Times”.

Oltre al coinvolgimento della provvidenza, che fornisce un rilevante vantaggio improprio alle opinoni del card.Schönborn, lascia perplessi questa sequenza incontestabile di dichiarazioni critiche al documento papale del 1996; le critiche non basate sulla ragione ma sul terrore di fronte a nuove forme di conoscenza che, seguendo i metodi poco ortodossi di G.Galilei, non si preoccupano ormai più di verificare preventivamente la compatibilità con la fede, non possono che preoccupare chi non vorrebbe o non può utilizzare “armi” non convenzionali …; tanto più se non accetta di rischiare la propria reputazione e il proprio concetto (magari laico) di ragione imponendo le proprie opinioni su questioni che non conosce e che altri difendono addirittura modificando il documento papale del 1996, dal titolo forse drastico ma certamente profetico e minaccioso verso chi nel 2005 ne stravolgerà il testo: La verità non può contraddire la verità”.

[Come si vede non sono solo i fisici della Sapienza  a non controllare i testi originali].

Non tutti nella Chiesa hanno accettato queste novità introdotte - improvvisamente e … contraddicendo la verità - dal Card.Schönborn, nè l’antropologo (è quindi un sacerdote competente) F.Facchini (che lo scrive sull’Osservatore Romano il 17/1/06), nè Padre Coyne (Coyne described Schönborn's op-ed as a "tragic" episode in the relationship of the Catholic Church to science”); non è d’accordo, ma è il biologo molecolare presente a Castelgandolfo in quei giorni come unico esperto di evoluzione, nemmeno Peter Schuster. (Non l’hanno più chiamato come unico esperto  l’anno dopo….).

Probabilmente nemmeno il Papa potrebbe essere d’accordo …. nel 2004  aveva infatti autorevolmente confermato [anche questo è un testo che quasi tutti ignorano] che l’evoluzione (intesa solo come origine comune di tutti gli esseri viventi) era un fatto e l’anno dopo il suo amico cardinale pensa di smentire Giovanni Paolo II confondendo evoluzione, evoluzionismo, teoria dell’evoluzione e discendenza comune? (“L’evoluzione nel senso di una comune discendenza può essere vera, ma l’evoluzione nel senso neodarwiniano – un processo non guidato e non pianificato di variazioni casuali e di selezione naturale – non lo è”).

 

16/1/08-VA

·         Lungo e complesso articolo (“Principali nodi in tema di evoluzione “) sull’Osservatore Romano dell’antropologo (e monsignore) F.Facchini, che da un po’ di anni (oggi è giusto il secondo anniversario del suo primo articolo) trova spazio su quel giornale per chiarire alcuni aspetti che gran parte del clero e dei cattolici in genere ignora (e teme) e quindi rifiuta pur senza conoscere.

I problemi affrontati sono tanti (evoluzione e creazione, passaggio dalla non vita alla vita, finalità e casualità, l'uomo e il suo ruolo) e l’articolo evidenzia un po’ in tutti le preoccupanti differenze fra la scienza da una parte (con i suoi metodi rigorosi - che hanno permesso l’accelerazione dell’evoluzione culturale negli ultimi secoli - e quindi con i suoi ovvii limiti), la filosofia e soprattutto la teologia (con i loro metodi e quindi … senza limiti, senza confini oggettivi e senza possibilità di verifica, di comparazione e di scelta fra filosofie e teologie diverse e oggi sempre più contigue). E’ un confronto (a qualcuno piacerebbe chiamarlo “dialogo”, ma, forse involontariamente, F.Facchini dimostra chiaramente come sia un po’ troppo impari …) fra metodi di conoscenza e di interpretazione dei fatti diversi e spesso contrapposti. Non mancano quindi le occasioni per indicare quando la scienza deve lasciare il campo alla filosofia o alla teologia, senza che si riesca a spiegare né quali siano i vantaggi reali né se i ragionamenti senza dimostrazioni e senza verifiche dei risultati sono ancora utili (anche per la diffusione e il successo oggi di una religione fra le tante, in presenza di teologie diverse che spesso manifestano la loro origine “umana”) e soprattutto se vengono accettate.

Un problema con la ragione comunque sembra evidente dal ragionamento (non contestabile né dimostrabile con i rigorosi metodi della scienza) che coinvolge la stessa definizione, troppo ampia rispetto a quella accettata dalla scienza, di “ragione”, con la certezza di avvicinarsi un po’ troppo alla definizione di “pensiero”:

 Alla razionalità riconoscibile nella materia si aggiunge una razionalità anche nei processi evolutivi. Tutto ciò induce a pensare a una mente ordinatrice, a una ragione creatrice. Non è una dimostrazione scientifica, raggiunta con i metodi delle scienze, ma una conclusione ragionevole

[La frase cambierebbe sostituendo “ragionevole” con “pensabile”?]

Con queste premesse, e pensando a quanto frequentemente si chiedano e si desiderino interventi esterni (solo favorevoli!) di un Dio personale, sembra strano poter contestare in modo convincente la truffa USA dell’Intelligent Design:

“Anche la casualità di eventi imprevedibili o rientranti nelle leggi della statistica o come coincidenza di eventi collegati a linee indipendenti di cause, può rientrare nei processi evolutivi e nel piano di Dio, a cui tutto è presente essendo  fuori dalla dimensione del tempo.
Questo modo di vedere, che esclude interventi dall'esterno volti  a correggere e orientare l'evoluzione in vista di un disegno (come sostenuto dalla teoria dell'Intelligent Design) si illumina di una particolare luce nella rivelazione cristiana che parla di un progetto di Dio sulla creazione e sull'uomo, in qualunque modo esso possa essersi realizzato”.

Sembrano un po’ troppo trascurati alcuni problemi, forse perchè su questi già si è espresso in modo difforme il Papa; ad esempio sulla differenza fra microevoluzione – dimostrata e accettata dal cerd.Ratzinger già nel preoccupatissimo discorso fatto alla Sorbona nel 1999 - e macroevoluzione – dimostrabile soprattutto a posteriori e non accettata espressamente, anche sulla base delle opinioni di un paio di biologi tedeschi critici sull’evoluzione ripetutamente citati dal Papa – e molto amati anche dai creazionisti biblici italiani.

Nulla si dice (se non forse un accenno nella frase “Non è una dimostrazione scientifica, raggiunta con i metodi delle scienze, ma una conclusione ragionevole“) nemmeno riguardo alla pressante richiesta del Papa di “ampliare la ragione” allo scopo di rendere un po’ più “scientifiche” anche la filosofia e la teologia e quindi più accettabile l’uso di “scienze religiose” per indicare le sedi di insegnamento della teologia.

Nulla si dice nemmeno dell’incongruenza nell’accettazione dell’origine comune degli esseri viventi (come indicato chiaramente nel citato documento del 2004) senza accettare come necessaria spiegazione la macroevoluzione, che F.Facchini evidentemente accetta, dato che non ne parla affatto come problema. Non parla nemmeno di un altro punto che anche il Papa, oltre ai creazionisti, ha recentemente citato, quello degli “anelli mancanti”, che ogni biologo evoluzionista sa quanto “esalti” solo chi non vuole credere nemmeno all’evoluzione come un fatto. Anche questo non è ovviamente un problema per il paleoantropologo F.Facchini …

Nel prossimo articolo sarebbe utile quindi anche un chiarimento su punti che non risultano essere un problema per chi come F.acchini si occupa di evoluzione ma che angosciano invece chi non crede a quello che i biologi del 1700, prima che Darwin nascesse, già sospettavano.

·         E’ stato distribuito oggi alla stampa il testo del discorso che il Papa avrebbe voluto tenere all’Università di Roma (Testo integrale). Il Papa riprende il ragionamento, iniziato con il suo discorso di Regensburg, continuato nell’intervento a Verona e ripreso anche nella recente enciclica Spe salvi, sul drammatico problema che vede e lo angoscia:

il pericolo che la filosofia, non sentendosi più capace del suo vero compito, si degradi in positivismo; che la teologia col suo messaggio rivolto alla ragione, venga confinata nella sfera privata di un gruppo più o meno grande”

Sta cercando di risolverlo chiedendo insistentemente di poter urgentemente “allargare gli spazi della nostra razionalità”, in modo che possa recuperare la sua antica positiva relazione con la filosofia e la teologia, che fino a pochi anni fa speravano (“Fides et Ratio”) di non aver bisogno addirittura di una terza ala, quella negativamente e sbrigativamente definita [speriamo che G.Galilei non sia in ascolto…] come “scientismo”.

Il papa infatti nota da tempo con preoccupazione che i fedeli stanno diminuendo e i problemi di comunicazione stanno aumentando, mentre la scienza negli ultimi secoli, con procedure rigorose che hanno permesso di ottenere risultati strepitosi, si era praticamente accaparrata la ragione ed era stata molto convincente nel dimostrare che sapeva farne buon uso a tutti coloro che ne traevano vantaggio, come ad esempio ottenendo un aumento apprezzabile (ed apprezzato…) della durata media della vita.

Curiosa la proposta del Papa di aggiornare la quasi corrispondenza fra ragione e filosofia che si trovava nella “Fides et Ratio”, distinguendo fra la “ragione etica”, la “ragione storica”, e identificando addirittura una “ragione [che], alla fine, si piega davanti alla pressione degli interessi e all’attrattiva dell’utilità, costretta a riconoscerla come criterio ultimo”. [C’è quasi il sospetto che sia questa la ragione che preferirebbe lasciare ad altri, magari alla scienza…o allo scientismo]

E’ comprensibile mostrare di apprezzare la ragione e per questo cercare di “sottrarla” alla scienza, solo che c’è ancora molto da fare all’interno della Chiesa, prima. Se la “ragionevole” lettera di GP2 spedita nel 1988 all’astronomo gesuita P.Coyne non è ancora arrivata, è difficile che sui temi della scienza dalla Chiesa giungano sempre iniziative che sprizzano razionalità, per cui possiamo assistere a imbarazzanti e ingenue esibizioni di ignoranza ai “quasi” massimi livelli, come questo sostegno di altissimo livello a idee fantasiose, pubblicizzato addirittura dal TG2 del 29/11/07 e che non giustificherebbe proprio alcune delle dichiarazioni di questi giorni in favore del Papa; è evidente anche l’incongruenza con precedenti dichiarazioni del Papa favorevoli all’evoluzione, probabilmente non note al cardinale.

Discutibile anche un passo del discorso che il Papa precedente forse non avrebbe pronunciato in un’università non pontificia, anche per evitare il sospetto di un conflitto di interessi: “Se però la ragione diventa sorda al grande messaggio che le viene dalla fede cristiana e dalla sua sapienza, inaridisce come un albero le cui radici non raggiungono più le acque che gli danno vita. Perde il coraggio per la verità e così non diventa più grande, ma più piccola”. La frase, oltre ad essere poco adatta per una struttura formativa laica italiana e a non chiarire a quale “ragione” si faccia riferimento, potrebbe inoltre innervosire non poco persone, magari molto religiose, ma di altre fedi, per le quali l’iscrizione alle università consigliate, quelle pontificie romane, potrebbe essere troppo scomoda e onerosa. Sembra difficile condannare il relativismo evocandone l’inevitabilità e la costante presenza nel mondo …; la frase – e il contesto culturale proposto dal Papa e approvato da molti fedeli – purtroppo contrasta anche rispetto a documenti conciliari come la “Gaudium et Spes” del 1965:

ci sia concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali, che talvolta non sono mancati nemmeno tra i cristiani, derivati dal non avere sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza, suscitando contese e controversie, essi trascinarono molti spiriti fino al punto da ritenere che scienza e fede si oppongano tra loro “ … « La ricerca metodica di ogni disciplina, se procede [...] secondo le norme morali, non sarà mai in reale contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà della fede hanno origine dal medesimo Dio» Gaudium et spes, 36)

Purtroppo atteggiamenti offensivi verso la scienza (anche da parte di persone di grande responsabilità, ma non di saggezza né di prudenza) sono aumentati negli ultimi mesi, e non è facile far finta di nulla. E’ certamente anche poco “caritatevole”, poco “umano” e poco “etico” non perdere parte del proprio tempo per avvertire chi procede baldanzoso in direzione opposta a quella che a parole dice di voler seguire, speriamo solo per carenze nella formazione e nella comprensione di alcune discipline. E’ infatti poco nota ma ben verificabile (Catalogo dei professori) l’assoluta carenza anche solo di informazione scientifica garantita dalle università che il Papa ha calorosamente consigliato nel messaggio di oggi.

Un esempio clamoroso? recentemente (17/9/2007): proprio nei giorni dell’insediamento al vertice del Pontificio Consiglio per la Cultura del prudentissimo mons.Ravasi, dai confini dell’Europa il suo vice, Sánchez de Toca, forse ha esagerato un po’ nel cercare di imitare il Papa: parlando della discussione in atto su evoluzionismo (prodotto verificabile dell’evoluzione culturale umana e della ricerca scientifica) e creazionismo (un prodotto iniziale dell’evoluzione culturale umana, non verificabile e quindi presente in numerose forme alternative incompatibili fra di loro) non si è trattenuto e ha dato addirittura per risolto il problema che angoscia il papa:Ciò che è in gioco in questo dibattito è un’opzione tra l’irrazionale e la ragione e, alla fin fine, il cristianesimo è la religione del Logos, ossia della ragione, una religione che mira sempre alla verità”.  [… alla scienza rimarrebbe solo l’irrazionale?! Il Papa almeno è un po’ più prudente…]

Infatti ben diverse sono le parole del papa oggi, nonostante l’obiettivo sia il medesimo; come pure erano diverse, e in parte in conflitto con le parole del Papa, quelle di Mons.Ravasi sul problema dell’evoluzione nel 2005 (da La Nazione del 5/10/2005: è ovvio che l'evoluzione esiste, non si possono ignorare i risultati degli scienziati, i loro ritrovamenti, i reperti che hanno una oggettività solida. Ma se la teoria evolutiva è giusta, non spetta al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”).

Che ci sia confusione e ignoranza (e pure invasioni di campo … che trovano purtroppo anche sostenitori) è comunque evidente; la situazione non è nuova e pochi ormai ricordano come di questo si preoccupava GPII già vent’anni fa.

[A proposito … non sarebbe il caso – prima di prepararsi a far la festa a Darwin nel 2009con un previsto convegno in Vaticano - che almeno le poste vaticane organizzassero quest’anno un’iniziativa per festeggiare il ventennale della spedizione di quella lettera?].

compito, si degradi in positivismo; che la

15/1/08-IT

·         Proprio in un momento in cui sarebbe meglio dimostrare serietà e rispetto della scienza anche nei quotidiani cattolici, l’Avvenire nasconde e capovolge (nell’intrigante titolo che promette molto … ma invano: “Perché l’uomo non è un caso) quanto viene detto da un famoso antropologo che si occupa da sempre di evoluzione umana, Y.Coppens; le sue parole sono infatti non solo una dimostrazione del fatto che il Disegno Intelligente non è credibile (si legge infatti che Coppens ” rifiuta la pro­spettiva del Disegno intelligen­te, che ci sia una 'mano invisi­bile' che guida l’evoluzione”) ma si fa anche capire che la scienza oggi attribuisce un ruolo importante al caso nei processi evolutivi. E non è affatto facile leggere frasi simili sull’Avvenire, tanto che lo stesso F.Facchini, uno dei pochi fra I cattolici italiani a conoscere e capire questa problematica ben nota agli scienziati cattolici USA, preferisce scriverne sull’Osservatore Romano…. 

Con grande sincerità, rispetto per i suoi limiti e per le competenze dei colleghi, Coppens ammette che, su questioni che non conosce bene, lui ha semplicemente dei dubbi, ma crede comunque a quanto gli dicono gli esperti:

Quando osservo tante specie registrare una 'mutazione utile' esattamente nel momento in cui ne avevano bisogno, è difficile per me vedere l'opera del caso. D'altro canto, quando si parla con i genetisti, con i biologi molecolari, questi ti dicono: 'Ti assicuro, la mutazione è un processo assolutamente casuale'. Dunque, cosa bi sogna credere? Quando i colleghi mi dicono 'Devi ascoltarci', io non posso che essere d'accordo con loro. Quando sono io, però, che ho cinquant'anni di esperienza sul terreno, a fare delle osservazioni, allora anche loro dovrebbero ascoltare me. Una possibile soluzione è che le mutazioni siano sì eventi casuali, ma forse ne esiste uno 'stock': si trovano immagazzinate nella cellula in modo passivo e può essere che, nel momento in cui il cambiamento climatico ha luogo e interviene la selezione naturale, entro la gamma di mutazioni casuali che si sono conservate venga pescata quella giusta”.

L’ultima frase, che certo al giornalista non risultava ovvia [la spiegazione non è chiarissima e completa, ma le mutazioni casuali agiscono proprio così] , conferma che Coppens ha intuito, pur essendo un paleoantropologo, come agisce nell’evoluzione il meccanismo delle mutazioni casuali.

Coppens ripete poi ancora i suoi dubbi senza prove mi dico: è possibile che siano tutti guidati solo dal caso? Si ha l'impressione che ci sia un trucco”; il trucco, viene poi spiegato, sarebbe questo archivio di mutazioni che si accumulano nel tempo nel DNA senza alcuna finalità (casualmente). Come sappiamo, questo meccanismo di accumulazione di mutazioni casuali è favorito dalla riproduzione sessuata. Sconcerta quindi il fatto che il lettore trovi nel testo dell’intervista un normale dubbio (poi subito spiegato…), mentre dal titolo (“Perché l’uomo non è un caso) - si aspettava una spiegazione [NB: che avrebbe stravolto completamente la nostra visione della biologia e dell’evoluzione. Viene il dubbio che si preveda che il lettore legga … solo il titolo…]

Non sarebbe utile una serietà maggiore quando si affrontano argomenti che mettono in dubbio il lavoro razionale dei ricercatori? [è un dubbio, non una certezza!].

Lascia perplessi anche che, nella biografia dove si ricorda la lunga e complessa storia evolutiva dell’uomo, si introduca una frase che certo Coppens non potrebbe accettare, in quanto si nega che l’uomo derivi da forme scimmiesche precedenti ”Coppens ha stabilito che l’uomo è molto più antico di quanto si credesse e che ha tre o quattro milioni di anni sulle spalle; è comparso nella savana tropicale africana … grazie a un drastico peggioramento del clima; che da lì è emigrato ovunque, procedendo da un unico ceppo originario; inoltre, che non discende affatto 'dalla scimmia', come molti ancora oggi credono”. 

La frase del giornalista sembra davvero in contrasto con quanto affermato in un documento quasi sconosciuto ma firmato dal Card. Ratzinger nel 2004 e citato qui sotto (12/1/07). [Non si capisce perchè questa dichiarazione basata sulla ragione e sulle conoscenze scientifiche sia costantemente ignorata negli ambienti cattolici …].

Come si vede in questo grafico tratto dalla rivista scientifica Nature, l’Orrorin citato deriva comunque da un antenato in comune con le attuali scimmie antropomorfe. [Il problema è solo di intendersi sul significato da dare a “la scimmia”, ma la frase citata è scientificamente scorretta e davvero provocatoria … negando quanto affermato in documenti vaticani autorevoli]

 

14/1/08-USA

·         [dal sito NCSE] Tutti contenti i docenti di scienze in North Carolina dopo che la commissione scolastica nazionale ha reinserito nelle lista dei libri di biologia autorizzati anche quello scritto dal professore universitario di biologia (e cattolico) Kenneth Miller. Il libro, nonostante fosse uno dei più utilizzati, era stato tolto dall’elenco un mese fa a causa di alcune critiche di un antievoluzionista su come veniva trattata l’evoluzione biologica.

[Negli USA si continua a perdere tempo e soldi. Cerchiamo di evitarlo qui da noi…]

 

13/1/08-IT

·         [da Pikaia] E’ disponibile in rete, nel sito di Videoscienza, il video della conferenza “migrazioni umane e il DNA mitocondriale tenuta dal prof.Torroni di Pavia giovedì 10 nell’ambito degli Happy Hours evoluzionistici tenuti presso il museo di Storia Naturale di Milano.

 

12/1/08-IT

·        Sembra che sia in previsione un’iniziativa davvero unica, da non perdere: l’aula magna della Facoltà di Medicina di Pisa (nell’Università in cui persino un sacerdote – Raffaello Parenti - ha insegnato l’evoluzione umana per decenni, senza problemi per nessuno) sembra sia stata affittata per ospitare, il 25 gennaio un’iniziativa sull’origine e l’evoluzione dell’universo e “della specie [quale sarà mai?], gestita … da creazionisti biblici, quelli che credono che uomini e dinosauri abbiano convissuto (“Uomini e dinosauri sarebbero perciò vissuti nello stesso periodo ma in luoghi diversi e con diverse possibilità di fuga dal fenomeno diluvio. Perciò non li troviamo insieme”), che lo abbiano fatto anche pacificamente e  che sono rimaste tracce del mondo prediluviano che noi oggi abbiamo la possibilità di ricostruire almeno in parte)!!

Speriamo che qualcuno li avverta (molto gentilmente, per carità, dato che sono molto suscettibili, anche se non sono soli a credere che i primati non abbiano un ruolo importante nell’evoluzione umana) che stanno viaggiando contromano … e che l’evoluzione (soprattutto quella culturale…!) sta andando da tempo nella direzione opposta …
Una riunione simile in ambiente universitario non si farebbe nemmeno negli USA, dove accolgono chi almeno crede all’evoluzione come un fatto anche se ci vede poi un progetto almeno un po’ intelligente!

Forse è l’unica sala disponibile a Pisa quel giorno, o è la più economica (150€), ma il fatto è comunque molto utile, in quanto conferma l’esistenza e l’attività pubblica di frange cattoliche che ignorano le novità della dottrina cattolica e gli ultimi documenti vaticani senza dubbio favorevoli all’evoluzione biologica e all’origine comune degli esseri viventi, come quello del 2004; dimostra anche come, nonostante Don TanzeIIa Nitti non lo sapesse (il 6/11/07 ad una conferenza lo si è notato), in Italia esistano creazionisti biblici, cattolici molto autonomi che sulla Genesi non accettano le interpretazioni ufficiali della chiesa cattolica (“Il nostro sito presenta un creazionismo "biblico", nel senso che si rifà all'interpretazione letterale della Bibbia e considera che la creazione sulla Terra sia avvenuta in sei giorni, non più di 10.000 anni fa”; lo si legge qui e sono idee assolutamente false e non dimostrabili).
Il moderatore del dibattito è infatti uno dei due partecipanti italiani all’8’ congresso europeo dei creazionisti biblici, svoltosi in Svezia nel 2003 (“Questo è stata la prima edizione a vedere tra i relatori anche degli italiani, segno che nel nostro paese il dibattito creazione-evoluzione comincia a riscuotere interesse”)

In quell’occasione presentò personalmente una ricerca realizzata dall’Osservatorio Permanente dei Libri di Testo e dall’Associazione Gymnasium, illustrata e discussa per la prima volta tre anni prima al Meeting di Rimini del 2000 e che  può essere ancora integralmente consultata nel sito dei creazionisti biblici italiani (http://www.creazionismo.org/), in un sito cattolico pisano o nel sito web del meeting di Rimini del 2000. Nella ricerca si premette l’intento polemico e politico: “gli argomenti presi in esame sono quelli maggiormente suscettibili di deformazione ideologica”; il primo argomento verificato è quindi … l’evoluzione; si leggono critiche ad aspetti che sono invece positivi: “L’ analisi ha evidenziato la centralità dell’evoluzionismo quando si affronta l’ origine dei viventi, uomo compreso. Spazio dedicato alle critiche nei riguardi di questa teoria è esiguo e viene  accreditata come verificata dalle prove che vengono fornite agli studenti. La parola ipotesi compare una sola volta.  L’unica certezza che lo studente assimila nel corso degli studi è quella che tutto si evolve. L’evoluzione spiega tutto. Qua e là appare qualche piccola e trascurabile crepa che non viene approfondita e si diluisce nel conformismo evoluzionista.”
Nel testo in rete si riportano anche alcuni interventi fatti dai suoi consulenti nel 2000 al Meeting di Rimini, alla prima presentazione della ricerca; è probabile che nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina di Pisa, affittata per il 25 gennaio prossimo, non si sentiranno gli errori (NB: non opinioni, che devono essere rispettate …) che si sono sentiti a Rimini in un contesto diverso, per cui si possono riportare qui, in modo da preparare domande su una contestazione dell’evoluzione che contrasta con l’attuale posizione non solo degli scienziati ma anche della chiesa cattolica.

Sarebbe interessante verificare se A.BarteIIoni pensa davvero ancora oggi che “il falso mito evoluzionista, antecedente a Darwin, secondo il quale tutto si trasforma, porta ad una cultura antinaturale e anticristiana, sostenuta e condivisa ai tempi di Darwin da una parte limitata della società e imposta a tutti attraverso i testi scolastici che ha trovato poi terreno fertile in una società di massa che con la sua cultura riduttiva consente qualsiasi adattamento, qualsiasi moda, qualsiasi trasformazione, in un mondo senza senso e privo di certezze. In questo senso la resa della cultura è stata quasi totale, anche di quella cattolica” (sembra non si contesti solo l’interpretazione della Genesi…). Forse intuiva già quel che sarebbe successo di li’ a poco: infatti nel 2004 un documento del Vaticano firmato dal Card.Ratzinger riconosceva  (al par.63) che

il primo organismo ha abitato questo pianeta circa 3,5-4 miliardi di anni fa. Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente certo che essi discendono tutti da questo primo organismo. I risultati convergenti di numerosi studi nelle scienze fisiche e biologiche inducono sempre più a ricorrere a una qualche teoria dell’evoluzione per spiegare lo sviluppo e la diversificazione della vita sulla Terra, mentre ci sono ancora divergenze di opinione in merito ai tempi e ai meccanismi dell’evoluzione."

Una delle frasi discutibili pronunciate dal consulente geologo, creazionista, nella presentazione a Rimini della ricerca, è la seguente, posta alla fine di una descrizione  (contenente pure informazioni errate!!) delle tappe dell’evoluzione umana:

Il fenomeno precedentemente descritto non è equiparabile allo sviluppo di un albero, in quanto i vari gruppi di viventi non mostrano affatto di essere collegati fra di loro da sicuri legami di “discendenza con modificazione” ovvero implicanti connessioni genetiche o ereditarie dirette con gruppi progenitori antecedenti  … lungo tutto l’arco della storia della vita la comparsa di ogni novità biologica risulta essere avvenuta all’insegna della discontinuità, esprimendosi, come si è detto, con una straordinaria varietà di forme, le quali non mostrano affatto di essere derivate le une dalle altre, ma semplicemente di essersi succedute nel corso del tempo”.

Come si è visto anche la Chiesa cattolica oggi crede all’evoluzione come fatto e non propone (come si legge invece nel documento di BarteIIoni del 2000) continue creazioni divine per ogni nuova specie che compare, o distruzioni divine quando una specie scompare, ma accetta chetutti gli organismi viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro”. E questo meccanismo riguarderebbe anche l’uomo…

Sarà importante verificare, durante l’iniziativa organizzata nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina dell’Università di Pisa dall’Università Popolare Internazionale (UPI) dell’Associazione Interculturale Scientifica Internazionale (AISI) di Ponsacco (PI), se, dopo il chiarimento del 2004, ci sia qualche novità (positiva o negativa) rispetto al pessimismo espresso in un’altra altrettanto autorevole sede, il Meeting di Rimini del 2000: la resa della cultura - al falso mito evoluzionista, antecedente a Darwin, secondo il quale tutto si trasforma - è stata quasi totale, anche di quella cattolica.

Da notare che l’UPI dell’AISI sarà rappresentata dal professore emerito M.BuonfigIio, docente di “Religione e Scienza” e di “Sacra Scrittura”, le cui opinioni sull’evoluzione (che troviamo nel sito web “Fede Controcorrente”, gestito da un creazionista biblico che ha addirittura presentato il creazionismo biblico in una scuola, il Liceo scientifico Vittorini di Milano, il 24/10/2002) sono proprio quelle degli antidarwinisti italiani, utilizzati come consulenti per la stesura dell’indagine citata … [si sa, il mondo è piccolo … ]

Il professore emerito si è occupato comunque anche personalmente di problemi che riguardano … l’evoluzione. Nel sito dell’associazione di cui è oggi Presidente (l’Associazione Biblica Internazionale di Perugia) e nel sito creazionista italiano possiamo leggere una sua divertente pagina web sul catastrofismo che cita alcune delle sue ricerche … sul diluvio universale (La più grande catastrofe della Preistoria, Sulle tracce del diluvio, La creazione nella Bibbia e nella scienza)…

[anche lui è un “creazionista biblico” che non accetta le interpretazioni accreditate né ha capito le nuove recenti raccomandazioni di un utilizzo migliore della ragione anche nelle questioni di fede; sull’importanza e l’utilità di investire uomini, tempo e soldi nella ricerca scientifica sull’origine e l’evoluzione dell’universo e della vita, il suo giudizio indurrebbe ad abolirla in tutto il mondo, risparmiando un sacco di soldi: “i contrasti tra quello che afferma la scienza e quello che afferma la Bibbia si riducono a dettagli insignificanti e non fondamentali].

Ci sarà poi un fisico dell’università di Pisa, esperto nell’evoluzione delle galassie, mentre l’unico biologo è un ricercatore di biologia teorica del CNR di Pavia.

 

10/1/08-IT

·         Su City un’intervista di T.Pievani sui vincoli alla laicità in Italia (“Siamo un paese a laicità condizionata.  

 

8/1/08-IT

·         Nella pagina web della diocesi di Torino dedicata al problema del rapporto fra scienza e fede, oltre ad altri documenti riferiti ad altre in iziative, sono linkati i testi di alcuni interventi che sono stati fatto ad un corso di aggiornamento tenutosi a Diano Marina dal 7 all’11 gennaio:

·        Fede e scienza: scontro, incontro, dialogo?

·        La questione evoluzionista (aspetti scientifici) – tranquilla presentazione da parte di un docente universitario del neodarwinismo come spiegazione principale, pur affiancato secondo lui da altre “teorie dell’evoluzione” che spiegherebbero meglio alcuni dettagli; si parla di origine comune degli esseri viventi e si accettano comunque spiegazioni materialistiche dei meccanismi evolutivi.

·        La questione evoluzionista nel magistero e nella teologia cattolica; parecchie citazioni da documenti della Chiesa dal 1800 ad oggi.

·        Traccia: Evoluzione e creazione, aspetti pastorali e catechi

 

7/1/08-IT

·         Dal 14 al 20 gennaio a Roma: Festival delle scienze 2008; nel programma anche iniziative che riguardano l’evoluzione (“Darwin e la sopravvivenza umana”, “Verso la sesta estinzione di massa”) ma anche di energia e di cambiamenti climatici.

·         Su Repubblica un articolo critico (“Ma laicità e ateismo pari non sono“) verso le definizioni di laicità e ateismo utilizzate da Odifreddi; per criticarne le opinioni si cita una frase di Eldredge sugli eccessi delle iniziative di R.Dawkins contro le diverse religioni del mondo:

«Quando qualcuno come lui dichiara apertamente, rumorosamente e bellicosamente di essere un ateista, ne ha pieno diritto secondo i principi della libertà di parola», ma sta così promuovendo attivamente una guerra culturale – «e traendone vantaggio» – con la conseguenza di peggiorare di molto le cose negli Stati Uniti perché, alla fine, «i creazionisti, che vogliono che la loro materia sia inserita nel curriculum scolastico o che desiderano che l´evoluzione ne sia completamente rimossa, diranno che è in atto una guerra culturale e chiederanno di avere lo «stesso spazio».

Sembra sia difficile far capire che non è sempre possibile rispondere mantenendo il ruolo  dell’agnello, quando si è accusati per decenni di inquinare il ruscello al lupo ... in questa rassegna stampa sono riportate molte frasi rivolte da esponenti cattolici (di solito inesperti) contro la scienza e il metodo scientifico su temi che riguardano l’evoluzione biologica; è difficile non ammettere che di solito gli esperti fanno finta di non aver sentito ...; quando si stufano e cercano di dare il loro contributo di conoscenza e di esperienza, magari certificando prima la loro fede cattolica, vengono a volte strapazzati.

Si vada a leggere la risposta a un fisico universitario – angosciato che si facciano “passare i credenti come nemici della conoscenza scientifica”; un po’ meglio è andata più recentemente (24/4/07) ad un ambientalista cattolico universitario che contestava (“Ambientalismo, vizi e virtù”) un lungo articolo precedente (14/4/07) in cui si ironizzava pesantemente, sottovalutandoli, sui problemi ambientali. Ma su questi temi sembra in vista una svolta …

Curioso anche l’uso di dati non adeguati a valutare il ruolo culturale dei cattolici in Italia (“i cattolici praticanti sono una minoranza sovrastimata (circa un terzo della popolazione italiana si dichiara tale, ma molti mentono e non vanno a messa, le vocazioni sacerdotali sono al collasso).”

Comunque si deve apprezzare la coraggiosa frase “Sono personalmente convinto che l´estremismo integralista, agitato da gerarchie o militanti politici, nuoce alle bandiere per cui milita. Se i cattolici diventeranno un fattore di divisione e disordine, uno Stato giusto sarà inevitabilmente più severo, esigente, ed esattore, con le loro organizzazioni”.

Sarebbe interessante sapere come dovrebbe rispondere, secondo lui, uno stato laico alla seguente dichiarazione di mons.Fisichella, rettore di un’università vaticana: Se c’è veramente incompatibilità tra un dato della fede e un dato della scienza, allora uno dei due deve inevitabilmente fare un passo indietro. E a mio avviso lo deve fare la scienza, non la fede(MicroMega, giugno 2005).

[Non è invece difficile immaginare la reazione di Odifreddi … che poi però dovrebbe fare almeno due passi indietro … oltre a smettere di intorbidare l’acqua limpida del ruscello].

 

6/1/08-IT

·         Sull’Unità un articolo preoccupato di F.Targetti (“NON C'E' PD SENZA LAICITA'”) su alcuni punti del “Manifesto dei valori” del PD che sembrano voler porre limiti alla razionalità scientifica e quindi anche alla laicità dello stato. Si accenna in particolare al pericolo che  non si insegni nella scuola pubblica l’evoluzionismo perchè non si può contrapporgli il creazionismo con, [altrettanto] solide, basi scientifiche

 

4/1/08-IT

·                    Sul Corriere un articolo di Boncinelli (“L'anima razionale mette in crisi laici e credenti”) a commento di un recente libro del teologo V.Mancuso (“L'anima e il suo destino”, Raffaello Cortina). Mancuso affronta anche il problema dell’evoluzione biologica e della teoria neodarwiniana, che non accetta, forse perché interessato soprattutto alla nostra specie (“nella storia c'è «un disegno, divenuto sempre più intelligente fino a produrre la stessa realtà dell'intelligenza, che si è faticosamente formato dal basso»”). Purtroppo anche lui non riesce a capire e vedere la creatività del caso ma osserva altre evidenze - improbabili ma ipotizzate perfino intelligenti nonostante le montagne di errori (“è evidente come il caso con cui avvengono le mutazioni sia dominato da una legge superiore”) - e pensa di annullare, dopo il  caso, anche il neodarwinismo, negando un ruolo creativo e positivo alla selezione naturale (e questo è molto più facile…).

[Sembra proprio evidente, invece, che l’evoluzione biologica da un paio di secoli ormai … metta in crisi i credenti … che proprio non vogliono accorgersi ancora che l’evoluzione culturale umana ha prodotto strumenti di conoscenza prima inesistenti e che, essendo in alcuni contesti più efficaci, offuscano strumenti di conoscenza inadeguati di fronte a problemi materiali globali da risolvere urgentemente e non ideologicamente. Un esempio di confronto fra vecchi e nuovi strumenti di conoscenza? Basta leggere il prossimo articolo citato …]    

·                    Sull’Avvenire un articolo (“L’enigma della cometa”) che propone 2 possibili ipotesi alternative per spiegare l’origine della ben nota “stella cometa” di Betlemme; prima di proporre queste 2 spiegazioni il giornalista ironizza su chi perde tempo a cercare spiegazioni scientifiche (“il sapere che la 'stella' vista dai Magi era la cometa pe­riodica Churyumov-Gerasimenko oppure una Supernova esplosa nella Costellazione di Orio­ne o una rara congiunzione di Giove e Satur­no mi sembra davvero un inutile sforzo”) e addirittura ipotizza il rischio che la curiosità scientifica possa essere dannosa (“lo sforzo dell’astro­nomo di turno potrebbe anche essere danno­so, perché utilizzando un linguaggio scientifi­co (garanzia di veridicità per molti), riduce il ruolo dello Scrittore Sacro a semplice cronista di eventi cosmici”). [Quale potrebbe essere il commento a questa frase da parte di P.Coyne, astronomo e gesuita …?]

Che lo sforzo di un qualsiasi astronomo di turno possa “anche essere danno­so” è certamente un’idea e un’esperienza non nuova, tanto è vero che anche il nuovo esponsabile per la cultura del Vaticano, Mons.Ravasi, appariva preoccupato: poche settimane fa, l’8/12/07; introducendo un convegno diceva Una delle lezioni del caso G.Galilei, è stata appunto quella di favorire un maggior dialogo tra discipline rimaste troppo a lungo ignare del lavoro e dei risultati altrui. Quell’evento, e altri tristi episodi simili di confronto ci insegnano quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione”.

Proprio sull’Avvenire poi, e proprio 10 giorni fa (il 23/12) il prof.W.Shea confermava in un’intervista (“Il piano inclinato del nostro  Universo“) che “i credenti hanno il dovere di studiare la scienza. Parlare di G.Galilei è attualissimo. Il suo caso può insegnarci a prevenire le incomprensioni”.

 La citazione di G.Galilei (e la citazione di Mons.Ravasi che raccomanda una maggior autonomia e rispetto della scienza per evitare tragiche incomprensioni) non è certo fuori posto, dato che, dopo le critiche alla scienza, le due proposte sarebbero le seguenti:

1)       che Dio intervenisse, milioni di anni pri­ma della nascita di Gesù, perturbando l’orbita di una cometa nella nube di Oort in modo che apparisse al momento opportuno per annun­ciare ai Magi d’oriente l’atteso evento”,

2)       che lo Spirito Santo ispirasse Mat­teo a scrivere il suo racconto, utilizzando im­magini e conoscenze familiari ai suoi contemporanei,

L’aspetto più “stravagante” è però il fatto che secondo il giornalista, “Per il credente (anche per l’astronomo creden­te!) entrambe le interpretazioni sono possibili”.

Per fortuna, dopo aver piazzato anche un astronomo credente davanti ad un dilemma irresolvibile, il giornalista prima lo toglie dall’imbarazzo fornendogli la soluzione (“non c’è dubbio che oggi la seconda sia molto più efficace ai fini di una riflessione profonda che ci metta in sintonia con il pen­siero ispirato dell’Evangelista”) ma poi lo costringe ad inginocchiarsi davanti ad una “verità” che  secondo lui … addirittura cambia col tempo: “Probabilmente, ai tempi di Origene, la prima lettura era più vi­cina alla comprensione comune e quindi maggiormente efficace. Non credo che dob­biamo scandalizzarci se l’esegesi evolve nel tempo, ciò non fa che dimostrare la ricchezza inesauribile e la continua attualità della Sacra Scrittura”. 

Non so se questi ragionamenti (compresa la conclusione basata sulla fede in lui: “Speriamo quindi che tutti, anche gli astrono­mi, si convincano che la Stella di Betlemme è una cometa reale divenuta periodica duemila anni fa”) avrebbero convinto G.Galilei; dubito che possano soddisfare un astronomo o qualsiasi scienziato credente; metterà però in difficoltà Mons.Ravasi, che da qualche mese deve preoccuparsi di ricordare ai cattolici “quanto tragica possa risultare questa reciproca incomprensione.

[Credo che in questa pagina si possano trovare alcuni esempi, ben documentati, di questa tragica (ma di solito non reciproca…) incomprensione]

“Non credo che dob­biamo scandalizzarci se l’esegesi evolve nel tempo, ciò non fa che dimostrare la ricchezza inesauribile e la continua attualità della Sacra Scrittura”

 

Speriamo quindi che tutti, anche gli astrono­mi, si convincano che la Stella di Betlemme è una cometa reale divenuta periodica duemila anni fa

4/1/08-USA

·                    Il Los Angeles Times informa (“Academy defends the teaching of evolution”) del documento di 17 società scientifiche USA (strano che manchino primatologi ed antropologi…) in difesa dell’insegnamento dell’evoluzione (“Evolution and Its Discontents: A Role for Scientists in Science Education”):

The report says creationism, based on the explanation offered in the Bible, and the related idea of "intelligent design" are not science and, as such, should not be taught in science classrooms at public schools.

Evolution is a theory explaining change in living organisms over the eons due to genetic mutations. For example, it holds that humans evolved from earlier forms of apes.
The report stated that the idea of evolution could be fully compatible with religious faith. "Science and religion are different ways of understanding the world. Needlessly placing them in opposition reduces the potential of each to contribute to a better future," the report said.
But teaching creationist ideas in science classes confuses students about what constitutes science and what does not, according to the report's authors.

E’ comunque preoccupante vedere come negli USA anche la politica interagisca sempre più con le questioni della scienza e in particolare intenda indicare anche quali teorie scientifiche non sono politicamente corrette. La vittoria alle primarie nello Iowa di un candidato, pastore battista, che si è pubblicamente già espresso contro la teoria dell’evoluzione, alla base della moderna biologia, è un segnale davvero derammatico. Tanto che un sito del NCSE informa che negli USA “A non-partisan coalition (Science Debate 2008) is calling for a presidential debate on science and technology”:

In a December 26, 2007, press release, John Rennie, editor-in-chief of Scientific American and a member of the coalition's steering committee, explained, "Matters of science and technology underpin every important issue affecting the future of the United States. It's crucial for the nation's welfare that our next president be someone with an understanding of vital science, a willingness to listen to scientific counsel, and a capacity for solid, critical thinking. A debate would be the ideal opportunity for America and the candidates to explore our national priorities on these issues."

 

3/1/08-USA

·              [dal sito dell’NCSE] The National Academy of Sciences and Institute of Medicine recently released Science, Evolution, and Creationism, a book designed to give the public a comprehensive and up-to-date picture of the current scientific understanding of evolution and its importance in the science classroom.

NB: Il libro è disponibile gratuitamente per la lettura on line nel sito della NAP , dove si trova anche un podcast sull’argomento

 

3/1/08-IT

·              Sull’Avvenire a pag.31 la recensione di un libro (“Strategie dell’occulto. Come far apparire vere cose palesemente false“) che affronta il problema dell’atteggiamento da tenere di fronte all’irrazionale. Il libro tratta quindi di “maghi, cartomanti, astrologi e altri furbastri che prosperano in I­talia” e la recensione approva: “L’irrazionalità – dicono giu­stamente gli autori – può talvolta esser molto pericolosa”.

La recensione approva anche quando il libro distrugge omeopatia e medicine alternative “naturali” (“bisogna rico­noscere il merito al libro, poiché molti rimedi naturali non curano, anzi fanno danni seri.” “Ragionate, gente, ragionate! È que­sto insomma l’ottimo invito che il libro rivolge ai lettori”). Quando però il libro affronta le guarigioni miracolose … la recensione comincia a cambiare registro, e alla frase (che avrebbe potuto valere anche per le medicine alternative) «La scelta di credere a una spiegazione metafi­sica è inevitabilmente irrazionale o meglio a-razionale» la recensione invita ad andare oltre: “La ragione umana, se resta sola, si ferma alla materia”, tanto che la conclusione sembra non lasciare alcuno spazio alla ragione, prima apprezzata e difesa, dichiarando che la frase del libro (riferita a guarigioni miracolose) “sicuramen­te, studiando accuratamente que­sti casi, si potranno sviluppare nuove conoscenze che potranno, in futuro, condurre alla messa a punto di terapie valide” “non è una posizione scientifica: rivela anche negli autori una sorta di fede. [Strano non sia evidente a chiunque che la frase non lascia invece spazio alcuno alla fede; sicuramen­te si è fatta poca scienza a scuola].

·              Sul Foglio invece troviamo una recensione (“Il libro di Spaemann che sfida dialetticamente lo scientismo”) del libro (“L’ultima prova dell’esistenza di Dio”) con cui il filosofo cattolico R.Spaemann cerca di confutare Kant e Nietzsche partendo dalla ragione. Lo stesso giornalista ha però il sospetto che alcune affermazioni che per R.Spaemann dovrebbero dimostrare l’esistenza di Dio siano “troppo astratte, soggettive alle orecchie di chi è convinto che l’esistenza dell’uomo sia dovuta solo a una combinazione accidentale di atomi”. [Terribile!]

In una recente intervista Mons.Ravasi si lamentava del fatto che talvolta  lo scienziato irride tesi religiose"; mi auguro che anche Mons.Ravasi consideri che la frase appena citata del giornalista sia una assurda “sciocchezza” anche se si tenta di proporla come una tesi religiosa … dato che la si legge in un contesto apparentemente religioso…

Un’altra frase [involontariamente?] interessante è quella in cui il giornalista, raccontando di una recente sondaggio sulla fede fatto in Germania, cita “il numero sempre più esiguo di fedeli praticanti” e una situazione in cui “la religione perde sempre più terreno”, mettendo in evidenza le preoccupazioni che iil .

[Forse sarebbe utile, invece che deprimere la ragione e insultare la scienza (chiamandola scientismo anche se non esce dai suoi limiti), rivedere i rapporti con la ragione; forse non tutti sono convinti, come R.Spaemann, che per credere all’esistenza di Dio basti pensare che “la verità è indipendente dalle capacità del pensiero e del giudizio umano”.] 

non è una posizione scientifica: rivela anche negli autori una sorta di fede

 

troppo astratte, soggettive alle orecchie di chi è convinto che l’esistenza dell’uomo sia dovuta solo a una combinazione accidentale di atomi

2/1/08-USA

·                          [dal sito del NCSE] The first issue of the new journal Evolution: Education and Outreach is now available on-line, and it's a doozy! Featured are original scientific articles by Daniel R. Brooks and Eric P. Hoberg, Niles Eldredge, and William Miller III; lesson plans and thematic expansion ...

·                          Un articolo su Live Science (“Survey: 61 Percent Agree with Evolution”) presenta un nuovo sondaggio realizzato negli USA sull’evoluzione, con domande un po’ diverse rispetto alle solite, ripetute identiche da anni dall’Istituto Gallup, ma troppo influenzate da domande iniziali orientate verso la religione. Il nuovo sondaggio con domande che mostrano anche le (limitate) conoscenze scientifiche, ha stimolato 17 associazioni scientifiche, fra cui la National Academy of Sciences, l’American Institute of Physics e la National Science Teachers Association a inserirlo in un documento (“Evolution and Its Discontents: A Role for Scientists in Science Education”) pubblicato nel numero di gennaio del FASEB Journal (della Federation of American Societies for Experimental Biology):

"The introduction of 'non-science,' such as creationism and intelligent design, into science education will undermine the fundamentals of science education. Some of these fundamentals include using the scientific method, understanding how to reach scientific consensus, and distinguishing between scientific and nonscientific explanations of natural phenomena."

"In an age when people have benefited so greatly from science and reason, it is ironic that some still reject the tools that have afforded them the privilege to reject them," says Dr. Gerald Weissmann, the journal's editor-in-chief.

Interessante vedere la evidente relazione fra le conoscenze scientifiche e le risposte sull’evoluzione:

Although 69% of survey participants had some college education (27% were college graduates, and 14% had attended graduate school), only 23% gave correct responses to all three of the following statements: the continents or land masses on which we live have been moving for millions of years and will continue to move in the future (79% correctly agreed); antibiotics kill viruses as well as bacteria (43% correctly disagreed); the earliest humans lived at the same time as the dinosaurs (53% correctly disagreed). Respondents who answered all three questions correctly were much more likely to respond that humans and other living things evolved (78%) rather than that they were created in their present form (11%), and more favored teaching evolution (78%) than creationism (27%) or intelligent design (24%). In contrast, respondents who answered fewer than two questions correctly were less likely to accept that life evolved (36%) rather than to believe it was created in its present form (47%), and they were about as likely to favor teaching evolution (36%) as creationism (38%) and intelligent design (29%).

Nelle conclusioni del documento troviamo quindi un invito agli scienziati a contribuire a difendere e migliorare la situazione dell’insegnamento scientifico:

There is a clear need for scientists to become involved in promoting science education. Challenges to teaching science undermine students’ understanding of the scientific method, how scientific consensus develops, and the distinction between scientific and nonscientific explanations of natural phenomena. If our nation is to continue to develop the talent necessary to advance scientific and medical research, we must ensure that high standards in science education are maintained and that efforts to introduce non-science into science classes do not succeed. Failure to reach out effectively to a public that is supportive of science and open to information from the scientific community is not just a missed opportunity, it is a disservice to the scientific enterprise.

 

2/1/08-IT

·               Articolo del Corriere (“Quando lo scienziato confessa: ho sbagliato. Dalle teorie sull'evoluzione alle differenze tra razze, in rete i mea culpa degli studiosi”) che attira l’attenzione sulla “domanda per il 2008” (molto belle anche quelle degli anni precedenti…)  comparsa sul sito The Edge. 

Chiarire – o ricordare - già fin dal primo giorno dell’anno cosa distingue il metodo scientifico dagli altri metodi di conoscenza è certamente un ottimo modo per iniziarlo, ricordando quanto sia necessaria per il progresso culturale della nostra specie la capacità di cambiare idea se i fatti dimostrano che le idee precedenti si sono dimostrate false.

L’articolo dimostra bene, purtroppo, anche come invece è possibile che idee false possano rimanere immutate e venir tramandate (sempre false) da chi presenta al pubblico fatti e idee che già sono cambiate grazie al metodo scientifico. Sono ormai decenni che è chiaro che l’evoluzione umana non è affatto un processo lineare, ma che ci sono anche ominidi bipedi che hanno tentato strade evolutive nuove ma senza successo, per cui sono scomparsi senza lasciare discendenza; … e invece il Corriere presenta a corredo dell’articolo una rappresentazione lineare dell’evoluzione umana, che invece piace molto ai creazionisti … che non amano cambiare idea! E’ davvero incredibile e sconcertante che l’immagine scelta per l’articolo dimostri come invece alcuni giornalisti abbiano difficoltà a capire come … da un decennio all’altro … ci siano delle novità. Non piace vedere spesso le prove di quanto sia difficile far “vedere le cose in modo diverso“ … a qualche giornalista!

Purtroppo solo chi conosce l’inglese potrà scavalcare questa presentazione purtroppo inadeguata e scorretta per andare a leggere di persona le esperienze raccontate dagli scienziati che hanno risposto alla bella domanda «Quando pensare modifica la tua opinione è filosofia, quando Dio ti fa cambiare idea è fede. Quando i fatti ti fanno vedere le cose in modo diverso è scienza; su cosa avete cambiato idea? E perché? ».

Le risposte permetteranno di capire (oltre a quali sono i nuovi fatti…) perchè nessuno scienziato presenterebbe le ipotesi o le teorie scientifiche come verità o dogmi; è importante quindi sapere che sbaglia chi attribuisce visioni dogmatiche a chi invece sa che “quando i fatti ti fanno vedere le cose in modo diverso è scienza”.  Sempre sul Corriere anche Boncinelli (“Un privilegio per spiriti liberi”) aggiunge qualche riflessione: “L'avventura scientifica non avrebbe proprio senso se non dovesse continuamente considerare nuovi fatti e nuove idee. Sarebbe una religione, non una scienza”.

Interessante e in parte sconcertante (soprattutto … verificandone l’autore) articolo sull’Avvenire (“Wallace, l'altro Darwin“) dove, forse per la prima volta, si dichiara su questo quotidiano che Darwin aveva ragione nella sua teoria sui meccanismi automatici che hanno gestito la creazione dell’attuale biodiversità a partire da un unico antenato comune. Presentando infatti la figura e le idee di Wallace che, come spesso capita nella scienza, arrivò contemporaneamente ma indipendentemente da Darwin a formulare una teoria dell’evoluzione assolutamente simile, si conferma infatti che Wallace ebbe “le sue stesse identiche considerazionie si riporta una frase (“il testo di Wallace aveva straordinarie corrispondenze con quello di Darwin, oltre che nel significato generale e nel modo di investigare il problema, anche per quanto riguardava la concatenazione concettuale e la scelta terminologica“) comparsa in un libro del 1993 su Wallace (G.ScarpeIIi: Il cranio di cristallo Bollati Boringhieri). In questo articolo l’autore sorvola un po’, diversamente da quanto aveva precisato in un articolo del 9/10/07 sul Foglio, sullo spiritismo, che aveva affascinato Wallace nella sua strana ricerca di una strada diversa per l’evoluzione umana.

 



















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