29/12/10-USA
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[da NCSE] Nel
Kentucky da un po’ di tempo c’è una certa agitazione per l’intenzione dei
creazionisti biblici di aprire un ulteriore parco a tema (denominato Ark
Encounter) sulla genesi e la creazione. L’ultima novità (“Update on the ark
park”) sarebbe la richiesta allo
stato di investire qualche decina di milioni di $ per modificare la viabilità
per favorire i visitatori che volessero accedere al futuro parco.
Ai primi di dicembre (“Creationism
theme park controversy continues“) gli evoluzionisti locali contestavano
anche eventuali contributi statali, magari sotto forma di sconti sulle tasse;
volevano infatti la garanzia che, in caso di contributi pubblici, i
dipendenti del parco non fossero poi selezionati sulla base di opinioni
politiche, religiose e ovviamente nemmeno … scientifiche.
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28/12/10-UK
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[da Pikaia]
Grandi novità sull’evoluzione umana e sulle nostre relazioni con le specie
più vicine a noi giungono dai primi risultati sul DNA estratto dal frammento
di un dito mignolo e da un dente trovati qualche mese fa in una grotta a
Denisova (Reich, Green, Kircher et al. 2010: Genetic history of an archaic hominin
group from Denisova Cave in Siberia. Nature 468:1053) .
Come avviene dalle analisi di reperti provenienti da un qualche appassionante
caso giudiziario, invece di un assassino qui si dimostrerebbe addirittura
l’esistenza in Asia di una nuova specie imparentata con l’Homo
neanderthalensis.
Come l’articolo di Pikaia (“L'uomo
di Denisova: sempre più specie a sé stante”) evidenzia, ci aspettano
probabilmente nuovi dubbi e certo non verità.
In particolare dalla verifica della somiglianza già dimostrata del DNA dei Denisovani
(nessuno si azzarda ancora a proporre un nuovo nome linneiano per una possibile
nuova, e ulteriore, specie del genere Homo) con quello di alcune
popolazioni asiatiche attuali. Oggi si preferisce muoversi con maggiore
prudenza rispetto a un secolo fa, quando ogni mignolo e ogni dente dava quasi
sempre origine a una nuova specie. E qui se ne rischiano addirittura due …
Se ne parla anche nel blog di A.Piombino (“L'uomo di Denisova: un'altro Homo
recente e i suoi riflessi dalla Siberia sulla genetica dell'Oceania”), forse cercando di distrarre gli italiani
dalla preoccupazione di un vulcano sottomarino poco noto che si trova i guai non vengono mai da soli nelle zone
vulcaniche .- dalle parti di Napoli.
In marzo era comparso un articolo sul DNA
mitocondriale dei Denisovani, mentre l’analisi recente
riguarda invece il DNA nucleare. Come al solito la scienza non si accontenta
di un solo dato, ma pretende sempre controlli incrociati e verifiche
indipendenti.
Interessanti anche le riflessioni che si possono leggere nei blog di J.Hawks
(The Denisova Genome FAQ) e in Panda’s
Thumb.
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26/12/10-USA
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In occasione
dell’uscita del video di un creazionista USA, P.Nelson,
che festeggia il decennale del libro creazionista di J.Wells (”Icons of Evolution”)
accusando i libri di biologia di contenere errori, un paio di biologi autori
di blog gli rispondono: il biochimico L.Moran (in Sandwalk)
il 14/12 e oggi PZ.Myers, di Pharyngula, con un lungo post (“Intelligent Design creationism is
fundamentally wrong”) in
cui risponde per le rime. Ambedue i post mostrano anche i molti commenti arrivati
dai loro lettori (ma anche da P.Nelson ...)
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24/12/10-USA
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[da NCSE] I siti web Understanding Evolution (progetto dell’University of California
Museum of Paleontology e del National Center for Science Education) e Understanding Science (progetto dell’UCMP - University of
California Museum of Paleontology) hanno ricevuto per il 2010 il Science
Prize for Online Resources in Education. Di questi importanti siti web si parla anche su Science (“Science 101: Building the Foundations for Real
Understanding”), dove si
legge che Understanding Evolution è stato realizzato anche in versione
spagnola e turca (www.sesbe.org/evosite/evohome.html, www.evrimianlamak.org/e/Ana_Sayfa) e che ha più di un milione di visitatori al
mese.
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23/12/10-IT
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Un’ottima notizia
per chi visiterà i blog italiani che trattano temi scientifici: ResearchBlogging, un sito web che aggrega i post che contengono
analisi e discussioni che utilizzano articoli tratti dalla ricerca peer-reviewed
(v. Revisione
paritaria), supporta finalmente anche i blog in lingua italiana, come si
legge nel post ResearchBlogging in Italiano.
Questo significa che anche i gestori di blog scientifici in italiano potranno
utilizzare un simbolo che permetterà di distinguere, nei loro post, quelli
che presentano ricerche peer-reviewed da quelli con contenuto più
personale.
Nel blog Laucophea
si può incontrare uno dei primi esempi di post “certificato” dal logo “Research
blogging”
Questa certificazione permetterà di abbandonare finalmente al loro destino i
blog che abusano della buona fede dei lettori, inducendoli in errore
approfittando della mancanza di controllo che caratterizza il mondo di
internet.
Un esempio di un sito non certificato lo si può verificare anche oggi in un
blog creazionista italiano, dove si può leggere un articolo contro
l’evoluzione biologica, in cui si mescolano notizie molto eterogenee;
sconcerta verificare come un
ingegnere che nel suo sito web dimostra da sempre di non
credere che la vita abbia più di qualche migliaia
di anni citi senza imbarazzo anche articoli peer-reviewed in cui
si parla di specie animali vissute milioni di anni fa.
Sarebbe interessante verificare quale sarebbe la scelta della scala dei tempi
nel caso dovesse rispondere a una domanda postagli non da un evoluzionista,
ma da un presentatore di … un quiz televisivo a premi …; certo sarebbe
inutile discutere di questi temi con un notaio … se la fonte del sapere fosse
solo una improbabile e inaccettabile (almeno in Italia) lettura letterale
della Bibbia.
Sconcerta davvero la reazione dei creazionisti italiani (1, 2 e 3) alle precisazioni (1,
2
e 3)
di chi, come il biologo R.Verolini, ha avuto la gentilezza di accettare di
partecipare a ben due loro incontri.
Ora che anche le aree più libere di internet sono invitate a confrontarsi con
il metodo scientifico (che non è certo la verità, ma solo un criterio
razionale di verifica dei fatti e delle spiegazioni) sarebbe meglio che prima
i creazionisti verificassero i loro dubbi in una situazione del mondo
“reale”.
Sarebbe meglio che si confrontassero con … qualche notaio delle trasmissioni
a quiz prima di sfidare i pochi evoluzionisti gentili e disponibili (ma fino
a un certo punto; è inaccettabile – e lo ha fatto notare anche il giudice J.Jones del processo di Harrisburg/Dover -
che arrivino solo banali dubbi invece di spiegazioni alternative serie;
quelle creazioniste basate solo su una fede religiosa sono ovviamente diverse
da una religione all’altra).
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21/12/10-UK
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[da Pikaia]
Una buona notizia da un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista Systematic
biology (“Dating
Primate Divergences through an Integrated Analysis of Palaeontological and
Molecular Data”); chi ha la curiosità indispensabile per capire le
scoperte scientifiche apprezzerà come siano stati utilizzati diversi metodi
di datazione indipendenti per ottenere le migliori approssimazioni per i
tempi di divergenza delle linee evolutive delle specie di primati
filogeneticamente più vicine alla nostra specie.
L’uso congiunto di metodi che utilizzano dati paleontologici e molecolari
permette oggi di situare in un ambito compreso fra 10 e 6 milioni di anni fa
il momento della divergenza fra le linee evolutive che hanno portato agli
scimpanzé e all’uomo attuale, confermando ulteriormente le opinioni dei
paleoantropologi. L’articolo si può leggere integralmente
nel sito web di uno degli autori.
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20/12/10-IT
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In un penoso
articolo (“Complessità:
la nuova sfida della scienza moderna”)
comparso oggi su Il Sussidiario, un quotidiano on line che fa
riferimento a CL, si pubblicizza il libro di un raro biologo
antievoluzionista per motivi religiosi (basta vedere la sua lezione di
biologia evoluzionistica - "L'uomo
deriva dalla scimmia?"
-tenuta in una chiesa a Desenzano).
Per dimostrare il livello di ignoranza in biologia basta riportare il
seguente ragionamento: “C’era proprio bisogno
di un altro volume sull’evoluzione e l’evoluzionismo? Non ne sappiamo già
abbastanza? No. Qualche settimana fa sull’inserto domenicale de Il Sole 24
Ore un illustre collaboratore invitava i medici a riflettere sulla prova
dell’evoluzione data dai batteri che diventano resistenti agli antibiotici!
Ora basta poco per comprendere che i
batteri acquisiscono una resistenza, ma batteri rimangono, più aggressivi, ma
sempre batteri. Altro che prova dell’evoluzione!”. [Ha
ragione: una scarsa conoscenza della biologia è devvero indispensabile …
]
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20/12/10-USA
Tammy Kitzmiller
giudice J.E.Jones
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Merry Kitzmas … Negli USA si festeggiano i 5 anni da una
importantissima sconfitta dei creazionisti, quella ottenuta nel processo che
si è concluso il 20/12/2005 nel tribunale di Harrisburg, con una sentenza
che, alla fine di una lunga e puntigliosa indagine gestita dal giudice
J.E.Jones III, aveva dimostrato e confermato che l’Intelligent Design
fosse solo un’ipotesi fondata su basi religiose.
Queste posizioni antiscientifiche continuano comunque a creare tuttora
problemi in alcuni stati del sud, soprattutto in alcuni ambienti scolastici
quando giunge il momento i scegliere i programmi scolastici o i libri di
testo di biologia ….
La situazione sarebbe stata molto peggiore se non si fosse riusciti a
dimostrare che i creazionisti nel 1987 avessero fatto addirittura carte false,
sostituendo in pochissimo tempo nei loro libri il
termine “creationism” con il termine “intelligent design”. Ottimo il video (in inglese)
sul processo di Harrisburg/Dover, dove l’Intelligent
Design USA ha svelato ufficialmente il suo lato oscuro e truffaldino.
Se ne parla sul Philadelphia Inquirer (“Five years ago, "intelligent
design" ruling in Dover case set a legal landmark”), nel sito dell’NCSE (“Kitzmas cheer in the Philly Inquirer”) dove si storpia anche il nome di uno dei
genitori della scuola di Dover che ha portato in tribunale il distretto
scolastico di Dover, creando il caso Kitzmiller v.
Dover.
Un articolo (“Merry Kitzmas, everybody! A gift from
the Louisiana Coalition for Science”) scritto il oggi da Barbara Forrest, una filosofa che ha
contribuito alla vittoria dei genitori e degli evoluzionisti, riflette sugli
effetti positivi del processo sulla recente vittoria ottenuta in Louisiana
(qui sono consultabili gli interventi di alcuni dei cittadini che hanno
difeso la didattica della biologia e dell’evoluzione biologica, sperando
proprio che non siano utili anche in Italia).
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18/12/10-USA
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L’ultimo numero di
Science
ci propone una visione panoramica (“Stepping Away
From the Trees For a Look at the Forest”) non solo delle ultime scoperte
di quest’anno ma anche delle principali realizzate nell’ultimo decennio. Alle
pagine Breakthrough of the Year e Insights of the
Decade si accede gratuitamente con una semplice registratione. Molti sono i termini nuovi, sia in inglese (quantum
machine, microbiome,
exoplanets,
metamaterials,
climate change,
ancient DNA,
dark genome,
precise
cosmology, cell
reprogramming) che in italiano; e bisogna imparare a conoscerli.
Sul blog La domanda nel sito del Sole 24 Ore, L.Ricci introduce
all’argomento (“Qual
è la scoperta del decennio?”)
Anche queste novità ci permettono di capire con quale velocità stia progredendo
la scienza e la conoscenza e quanto sia difficile mantenere aggiornata anche
solo una frazione della popolazione mondiale.
Certo non tutti possono collaborare al progresso della ricerca e della
conoscenza, ma tutti dovrebbero acquisire il minimo di competenze necessarie
per collaborare alla sua gestione.
In particolare si dovranno risolvere i problemi di chi, avendo il compito di
regolamentare il peso di ogni disciplina nella formazione scolastica, non si
accorge che altre culture, meno condizionate da una tradizione secolare,
stanno organizzando una rivoluzione che, nei prossimi decenni, rischia di
travolgere la cultura occidentale.
Alcune dei nuovi termini citati fanno evidentemente riferimento al processo
evolutivo che riguardano la nostra specie ma non solo. Ci sono anche novità
tecniche, come quelle che permettono lo studio dell’ancient DNA, che permette
di aumentare rapidamente le nostre conoscenze e ne garantiscono la qualità.
I risultati ottenuti in questi giorni da piccoli frammenti scheletrici
trovati nell’Asia centrale (a Denisova)
invitano ad una rivalutazione del materiale biologico del passato, di cui fra
l’altro il nostro paese è ricchissimo.
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17/12/10-USA
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[da NCSE]
Con la fine dell’anno un nuovo ma tradizionale sondaggio (le domande sono
sempre le stesse) ci illumina su quello che gi statunitensi pensano sulla
teoria dell’evoluzione e sul creazionismo (“A new
Gallup poll on evolution”).
Come prevedibile i dati fanno schiattare di invidia i creazionisti nostrani,
alle prese con un creazionismo basato spesso sull’ignoranza o sull’incertezza
e la confusione in cui sono tenuti i cattolici, schiacciati fra il formale
rispetto della chiesa cattolica per la scala dei tempi proposta dalla scienza
e l’insostenibile e incomprensibile rifiuto per le spiegazioni logiche e
razionali che la scienza invece propone.
Il sondaggio conferma il miglioramento continuo delle spiegazioni
scientifiche, ma gli stessi italiani presentano comunque rsultati ben
migliori rispetto al miglioramento dal 9% del 1982 al misero 16% attuale;
queste sono infatti le percentuali di chi crede che non solo gli scarafaggi
ma anche la specie umana sia comparsa grazie ad un processo evolutivo che si
è sviluppato naturalmente, senza l’intervento di entità misteriose.
Sembra incredibile a noi italiani, ma il 40% di statunitensi tuttora crede
che la nostra specie sia comparsa improvvisamente meno di 10.000 anni fa;
certo le percentuali del 1993 erano un po’ più elevate (47%), e il sondaggio
dimostra che un ruolo rilevante sia da attribuire all’ignoranza soprattutto
se associata ad una fede religiosa, Sappiamo comunque, e il genetista Francis
Collins, direttore dell’Istituto Nazionale della Sanità (NIH) lo dimostra,
che fede e cultura non impediscono di credere almeno all’evoluzione
biologica.
Nel sito dell’NCSE alcuni
articoli permettono di informarsi sull’andamento di questi sondaggi nel
tempo ma anche nello spazio.
Rimane comunque sconcertante verificare nel
sito della Gallup come la posizione intermedia sia rimasta
sostanzialmente immutata dal 1982 ad oggi, insensibile al cambiamento delle
generazioni ma probabilmente sensibile alla forte immigrazione dall’America
centrale.
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17/12/10-IT
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Al Museo di Archeologia
ligure si apre la mostra “Sulle
tracce di Darwin”. La mostra, in collaborazione con la Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Liguria, presenta pezzi inediti dal Museo dei Balzi
Rossi di Ventimiglia e dal Museo di Preistoria Regionale di Mentone, calchi
dell’Uomo di Neanderthal, libri, fotografie e documenti che completano la
ricostruzione di una straordinaria stagione della ricerca archeologica e ci
aiutano a comprendere una grande rivoluzione scientifica che ha coinvolto
direttamente la Liguria.
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16/12/10-IT
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Premiazione
il 16 dicembre 2010 presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati di
Margherita Hack, Gjergo Eda, Guido Risaliti e Simona Cerrato; sono gli autori
che hanno vinto il premio letterario FrascatiScienza 2010.
Per la sezione La scienza per i piccoli il vincitore è Mini
Darwin, l’evoluzione raccontata dai bambini, di Simona Cerrato,
edizioni Scienza, 2009.
Il libro trae spunto da un’iniziativa coraggiosa: un gruppo di 7 bambini
italiani, accompagnati da un biologo, hanno percorso la tappa più importante
del viaggio che Charles Darwin compì a bordo del brigantino Beagle tra il
1831 e il 1836: le isole Galápagos.
E’ stato anche realizzato un documentario
(“Mini Darwin alle Galápagos”) che è stato presentato alla quinta
edizione di PariScience, il festival internazionale
del cinema scientifico,
al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi.
L’eccezionale iniziativa ha anche permesso di realizzare anche un sito web e una mostra.
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15/12/10-IT
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[da Pikaia]
Come ogni anno, verso Natale Pikaia pubblica qualche buon consiglio per libri
di argomento scientifico, evoluzionistico in particolare, da regalare per le
feste. Qui l’elenco
in PDF.
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7/12/10-IT
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[da Repubblica]
Sono usciti i risultati dell’indagine PISA svolta nel 2009 che permette il
confronto fra i livelli di preparazione scolastica in 56 paesi del mondo.
L’indagine copre tre competenze: in Lettura, Matematica e Scienze.
Preoccupante, ma non inaspettata, la valutazione negativa della preparazione
fornita dalle scuole parificate, che, purtroppo, hanno anche l’effetto di
trascinare verso il basso il valore medio dell’Italia, che perde addirittura
10 posizioni in graduatoria (“L'Italia
in basso per colpa delle private”).
Primi
risultati di OCSE-PISA 2009. Presentazione primi risultati PISA 2009 [PDF] [PPT] - Sito
web INVALSI OCSE-PISA
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Non è certo una
novità per i visitatori di questo sito web il fatto che in Italia ci siano
alcune persone che dedicano molte energie nel contrastare l’articolo 9 della
Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione"), né è una novità che fra
questi ci siano anche persone con ruoli pubblici a cui magari sono stati
nominati da autorità politiche che, secondo molti italiani, sembrano
dimenticarsi di questo articolo.
In queste pagine si trovano molti esempi (forse sarebbe meglio non venissero
citati, ma spiace che passino inosservati…) che riguardano la scienza e la
cultura scientifica. Se giustamente inorridiamo di fronte a chi sminuisce una
delle più grandi scoperte della cultura e della ricerca scientifica, quello che è avvenuto ieri alla
Scala non può che evidenziare come anche altri aspetti dell’evoluzione
culturale umana affrontino oggi masochistiche sottovalutazioni.
Siamo arrivati quindi addirittura al punto che un direttore d’orchestra lanci
un inedito e preoccupato grido
di allarme alla presenza del capo dello stato
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Oggi a Roma, alle
17.10, presso l’Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, nell’ambito del Master in Scienza e Fede, si terrà la
conferenza con ingresso libero “Darwin
e l’evoluzionismo”. Parlerà il Prof. Carlo Cirotto dell’Università di
Perugia. Le sue idee sono recuperabili nel testo “LA
QUESTIONE EVOLUZIONISTA”. Da apprezzare i giudizi molto positivi sui
testi di T.Pievani e G.Manzi e la distinzione tra teologia e scienza. Non del
tutto chiara la valutazione sull’intelligent design.
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7/12/10-USA
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Un articolo su Slate
di C.Zimmer, autorevole giornalista scientifico, commenta una ricerca della
NASA (Wolfe-Simon et al, “A
Bacterium That Can Grow by Using Arsenic Instead of Phosphorus” Science,
10.1126/science.1197258 ) che avrebbe dimostrato la possibilità che alcuni
organizmi sostituiscano con atomi di Arsenico gli atomi di fosforo che
costituiscono la struttura di sostegno del DNA. Dal titolo dell’articolo (“This Paper Should Not Have Been
Published") già si capisce che c’è qualche problema… Qualche giorno
fa C.Zimmer ne aveva parlato anche nel suo blog (“Of
Arsenic and Aliens”).
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28/11/10-IT
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Sull’Avvenire un
articolo dal titolo certo un po’ ottimista (“E
l’evoluzione non divide più teologi e scienziati”) riferisce del convegno
(“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) organizzato ieri a
Milano dai medici cattolici, che hanno invitato teologi, paleoantropologi e
filosofi a confrontarsi sull’evoluzione dell’uomo. Fra i teologi spiccava
certamente il neocardinale Ravasi, organizzatore nel marzo 2009 di un
importante convegno sulla teoria dell’evoluzione (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), avvenuto a Roma.
Purtroppo il convegno del 2009 si era concluso senza
una dichiarazione ufficiale che permettesse di capire la posizione della
chiesa sulla teoria dell’evoluzione. Nulla di nuovo si era nemmeno detto su
Teilhard de Chardin, teologo e paleoantropologo che aveva ingenuamente
cercato di proporre una sintesi sulla base delle sue competenze certamente
uniche; anzi era pure saltata l’unica relazione su un argomento certo spinoso
e imbarazzante, dato che il pensiero di Teilhard, ancora a 55 anni dalla
morte è ritenuto pericoloso e quindi è sottoposto ad una condanna tuttora
valida.
E’ abbastanza curioso notare che forse la chiesa crede
che si aspetti una dichiarazione favorevole o contraria alla teoria
darwiniana, ormai decisamente superata da ben 150 anni di ricerca scientifica
che ovviamente l’hanno aggiornata e profondamente modificata e ampliata. Lo
dimostra il fatto che nel convegno si siano citati Lamarck e Cuvier mentre
oggi chi parla di evoluzione non può che riferirsi alle scoperte degli ultimi
decenni o comunque partire almeno dalla metà del 1900, quando la scoperta
della struttura del DNA ha fornito le basi per una completa revisione della
biologia e dei meccanismi evolutivi.
Nell’articolo si allude alle citazioni del pensiero
dell’evoluzionista S.Gould (“magisteri non
sovrapponibili”) fatte anche ieri dal card.Ravasi, che sembra non
abbia evitato di girare il coltello nella piaga con una frase fatta - ma non
certo nuova - che però non corrisponde né alla realtà né alla logica (“La scienza risponde alla domanda [sul] “come”, la teologia a
quella sul perché”). Purtroppo è noto come la teologia non accetti, pur
senza potere né volere proporre alternative, il “come” proposto dalla
scienza, né crede che il “come” possa e debba influenzare il “perché”
proposto dalla teologia. E la “ragione” difficilmente collabora, se queste
sono le basi di proposte teologiche.
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27/11/10-IT
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Come annunciato
(anche da Pikaia)
oggi si terrà a Milano in un incontro (“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) in cui si confronteranno, in un contesto
culturalmente molto eterogeneo, competenze diverse su temi che coinvolgono
l’origine ed evoluzione dell’uomo.
E’ già passato più di un anno dai convegni vaticani sull’evoluzione senza che
il neo cardinale Ravasi, responsabile della cultura vaticana, abbia ancora
chiarito se, ma soprattutto perché, l’attuale teoria dell’evoluzione rimanga
sempre inaccettabile per i cattolici, che comunque sono invitati a credere
nell’evoluzione biologica, nei 14 miliardi di anni della storia della terra,
ma soprattutto nell’origine comune di tutti gli esseri viventi. Se tutto ciò
è corretto e credibile, e non ci sono dubbi dopo il cocumento del
card.Ratziner del 2004, ci sono però anche molti cattolici che aspettano da
55 anni di sapere se lo scienziato cattolico più famoso per le sue ricerche
sull’evoluzione umana, Teilhard de Chardin, rimanga tuttora inchiodato
al “monitum” che ricevette addirittura post mortem, nel 1955, ben 55
anni fa!.
Se Teilhard non si gioverebbe certamente di un’assoluzione ricevuta pur
qualche secolo prima rispetto a quanto dovette aspettare Galilei, forse
qualcuno sarebbe oggi contento di poter finalmente dire quel che pensa
sull’evoluzione, la biologia e la scienza senza rischiare di perdere
importanti ruoli e relativi vantaggi.
Finirebbero anche i ridicoli tentativi personali
o istituzionali (distraendo
l’8 per mille da iniziative certo più utili) di sostituirsi a persone più
competenti con iniziative “alternative” fortemente orientate verso
l’insegnamento ai fedeli di una scienza “confessionale”, curiosamente nella
direzione opposta rispetto a quella indicata in un preoccupato documento
papale forse dimenticato (la lettera di GP2 a P.Coyne del
1988),
in cui si paventava il serio rischio di emarginazione culturale della chiesa
cattolica se non avesse affrontato in modo corretto e senza inutili e
ingiustificate paure il confronto con la scienza,.
L’effetto della paura non può che portare ad equivoci, come traspare in
questo sconcertante documento,
recentemente scritto da qualcuno che si prepara a insegnare la teoria
dell’evoluzione ai cattolici romani. Divertente, se si volesse scherzare, il
ragionamento per cui magari anche la teoria della gravitazione non potrebbe
MAI avere una spiegazione unica: “sarebbe come affermare che in un
procedimento giudiziario in cui vi sia un solo indiziato egli debba
necessariamente essere il colpevole”.
Certo sembra un’ottima scusa per poter sempre contestare e dar torto a chi
cercasse ipotesi alternative a quelle basate su una spiegazione del tipo “ipse
dixit”. Semplicemente geniale, anche se difficilmente compatibile con
qualsiasi frase che difendesse l’uso della ragione o che cercasse addirittura
di associare alla chiesa l’origine del metodo scientifico…
Lui e i suoi collaboratori antievoluzionisti probabilmente sarebbero stati accompagnati alla porta
se avessero voluto parlare ai convegni vaticani organizzati dalle università
pontificie.
Dev’essere successo qualcosa! Sembra davvero che il convegno di maggior
successo realizzato a Roma dai cattolici nell’anno di Darwin non sia stato
uno di quelli organizzato dal Vaticano, ma questo
convegno creazionista sponsorizzato dal CNR!
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25/11/10-IT
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Sull’Avvenire,
in occasione del convegno del 27/11 a Milano (“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) si pubblica un’intervista (“Teilhard
e le tre vie all’evoluzione”) a Lodovico Galleni, forse
interessato a spingere verso una riabilitazione del gesuita e paleontologo
umano Teilhard de Chardin, che era stata fatta intravedere nel 2007 dal
card,Poupard, predecessore del Card.Ravasi, attuale responsabile della
cultura. Per questo suo ruolo è quindi e quindi anche responsabile
dell’eventuale abolizione della condanna che ormai da 55 anni colpisce una
figura di confine fra la chiesa e il mondo degli esperti delll’evoluzione.
Nell’intervista non si capisce affatto come le ipotesi di meccanismi
teleologici potrebbero essere compatibili con una scipegazione scientifica
dei processi evolutivi, anche se ancor meno chiaro appare il motivo per cui
le ipotesi poco scientifiche che tanto piacciono ad un docente abilitato alle
università pontificie siano comunque costate una condanna post mortem che
ancora viene mantenuta attiva dopo 55 anni,,,
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24/11/10-IT
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Il 14 dicembre
si realizzerà a Milano all’università Bicocca un’eccezionale
occasione di discussione critica sulle nuove prospettive future della teoria
dell’evoluzione (“Prospettive
sullʼevoluzione della teoria dellʼevoluzione: verso una Sintesi
Estesa? ”).
Forse sarebbe istruttiva anche per chi non immagina i cambiamenti del
“darwinismo” rispetto a quello di 150 anni fa che loro conoscono e criticano.
Si potrà sentire, anche dalla viva voce di G.Müller, uno degli organizzatori
del convegno Altenberg 16, fino a che punto si sia parlato male non solo di
Darwin, ma anche dei suoi successori, in occasione dell’incontro organizzato
da 16 dei maggiori biologi evoluzionisti nel 2008 ad Altenberg, vicino a
Vienna. Saranno presenti G.Fusco, M.Casiraghi, L.Bruni, T.Pievani,
E.Serrelli.
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23/11/10-UK
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[da Pikaia]:
Interessante nuovo numero della rivista Evolution:
Education and Outreach, con tutti gli articoli liberamente accessibili.
Difficilmente passa di qui, ma se lo facesse qualcuno che si chiede ancora
come mai ci sono delle scimmie che non si sono ancora ulteriormente evolute
,,, qui troverà la risposta
da E.Scott. Si parla anche, in due articoli, di un paleontologo italiano,
Brocchi,
che ha ragionato di possibili fenomeni evolutivi davanti a fossili trovati in
Italia nel 1814
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22/11/10-UK
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[da NCSE]
"Biology simply means evolution" Davvero stimolante l’idea proposta in un
editoriale di L.Moroz sull’ultimo numero di The Scientist (“The devolution of
evolution. Why evolution and
biosystematics courses must be included in all biomedical curricula”.
Spesso ci si sforza a cercare di
distinguere fra l’evoluzione, soprattutto un fatto, e la teoria
dell’evoluzione, che non tutti ritengono corretto considerare solo una
teoria, dato che anche queste spiegazioni sono da considerare altrettanti
fatti (come la selezione naturale o gli altri meccanismi che ormai, dopo
tanti decenni, hanno acquisito la consistenza e l’oggettività di fatti anche
loro).
Giusta e stimolante nel suo obiettivo di ridurre il numero di termini
coinvolti nel descrivere fatti, la proposta di attribuire allo stesso termine
“biologia” il significato che siamo abituati ad attribuire all’evoluzione.
Anche per chi biologo non è diventerebbe naturale guardare gli esseri viventi
come naturalmente inseriti nel processo vitale che d’altronde ben conosciamo
come esseri viventi.
Certo che se questa idea prevalesse, non ci sarebbe più spazio (per fortuna
ce n ‘è ben poco già oggi) per chi cerca di far credere che possa esistere
una biologa senza quell’evoluzione che pur sperimentiamo ogni giorno nella
quotidiana “lotta per l’esistenza” ,,, Adeguata sembra la frase di Medawar
che viene proposta alla fine dell’articolo: “L’alternativa
al pensare la biologia in termini evolutivi è il non pensare affatto”
Anche un'altra frase dovrebbe far riflettere chi pianifica i curricula
didattica in campo biomedico: “se biologia significa semplicemente
evoluzione, lo studio dell’evoluzione e della biodiversità sono fondamentali
per ottenere una eccezionale prossime generazioni di ricercatori clinici e
biomedici”.
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[da NCSE]
Nuovi video con conferenze sull’evoluzione nel sito del National Center for
Science Evolution. Si tratta soprattutto di conferenze della direttrice
Eugenie Scott: Science and Religion:
Confrontation or Accommodation? e Why the fuss
about Darwin and evolution?
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18/11/10-IT
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In un articolo di
Emma Bonino a proposito del libro distribuito oggi con la rivista
settimanale, sul Corriere
Sette si pubblicizza la prossima uscita di un altro libro, che sarà
allegato al quotidiano il 16/12. Il titolo del libro sarà “L’origine della specie” e l’autore sembra un’omonimo del
famoso Charles Darwin ….
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Sul blog di
A.Piombino Scienzeedintorni è stato
pubblicato un terzo intervento di R.Verolini, uno degli evoluzionisti
partecipanti al confronto con i creazionisti biblici, avvenuto a Roma il
22/10/10:
3:
il Dio di Darwin: una alternativa laica al creazionismo e all'intelligent
design
Interessante, coraggiosa e senza dubbio di un certo interesse in un
periodo di scarsi finanziamenti statali per la ricerca scientifica seria, la
proposta di R.Verolini di sfidare, con l’intercessione dell’AISO, i loro
nuovi consulenti creazionisti turchi proprio sulla loro provocatoria e
preziosa proposta fatta agli evoluzionisti, offrendo nientepopodimenochè solo
il doppio “a favore di qualunque studioso capace
di presentare un fossile in grado di dimostrare la creazione diretta e
immediata delle specie viventi da parte di Dio”. Ormai tutti hanno
quindi la possibilità di vincere qualcosa…
L’associare in questo post i due eventi incompatibili organizzati dall’AISO
il 21 e il 22 ottobre - con gli antievoluzionisti turchi a Milano e con i
creazionisti biblici a Roma - è stato utile anche per evidenziare come gli
organizzatori italiani dell’AISO non si siano accorti di quanto abbiano messo
in difficoltà se stessi oltre a chi volesse provare a chiarire loro le idee.
Non è infatti possibile rispondere nello stesso modo se non si sa quali siano
i fatti in cui credono su un punto che dovrebbe essere ben chiaro e definito,
la durata della vita sulla terra …
Infatti è evidente a chiunque che i 3.5 miliardi di anni in cui credono i
turchi o i 6000 anni in cui crede il prof. De
Mattei o l’ing.Bertolini, nuovo presidente
dell’AISO … non sono proprio compatibili … non dovrebbero chiarirsi le idee
prima di far vedere in giro una tale evidente incompatibilità? Come fanno a
collaborare se i tempi in cui credono rimangono così differenti? Credono
forse che non sia ben eidente? Certo non basta nascondere il tallone
d’Achille quando gli si fa notare che su questo punto . a differenza magari di
alri -devono necessariamente sorvolare …
D’altronde, in una recente risposta nel loro sito web, il nuovo presidente
dell’AISO dimostra di non voler nemmeno difendere le sue idee sulla terra
giovane di fronte a chi gli chiede di fossili di milioni di anni fa.
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16/11/10
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Il sito web dell’NCSE
annuncia (“Morris Goodman dies“) la morte a 85 anni del biologo evoluzionista
Morris Goodman, uno degli scopritori della filogenesi molecolare. Qui una sua
intervista
del 2004, dove
ricorda come nel 1975 un suo lavoro su Nature sull’evoluzione
dell’emoglobina (“Darwinian
evolution in the genealogy of haemoglobin”) gli permise di dire che “we were the first to get hard evidence of Darwinian
evolution".
Le sue ricerche di sistematica molecolare, di cui fu senza dubbio uno dei
grandi pionieri, confermarono una relazione fra le specie che si può ottenere
solo grazie ai meccanismi che Darwin ha cominciato a proporre per spiegare
l’evoluzione. Fu tra i primi a proporre, già nel 1962, la somiglianza fra scimpanzé tale da
richiedere una modificazione della tassonomia, che è arrivata solo nel 1999 quando
ambedue le specie furono inserite nella famiglia Hominidae.
Qui un lavoro del 1985, uno dei primi, sulla filogenesi dei primati.
Nel 1992 scrisse che "If the biblical account of creation were true, then
independent features of morphology, proteins and DNA sequences would not be
expected to be congruent with each other. Chaotic patterns, with different
proteins and different DNA sequences failing to indicate any consistent set
of species relationships, would contradict the theory of evolution. However,
such patterns do not exist: the molecular phylogeny of primates and of all
vertebrates is remarkably similar to the picture that emerges from morphology"
Qui una commemorazione con vari links a pagine web su Morris Goodman e un commento sul blog di Greg Laden.
Qui una bibliografia di M.Goodman da Google scholar
Qui la pagina nel sito della sua università.
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15/11/10-UK
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L’APE Alliance organizza a Londra il 6/12 un’iniziativa per la
sopravvivenza delle antropomorfa (Hope4Apes).
Gli oratori, coordinati da Sir R.Attenborough, saranno Chanee (Aurélien
Brulé), Dr Birute Galdikas, Dr Jane Goodall DBE, Ian Redmond OBE, Dr Jo
Thompson.
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15/11/10-USA
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Current
Anthropology pubblica in ottobre un numero speciale, coordinato da Setha M. Low
e Sally Engle Merry, su
“Engaged
Anthropology: Diversity and Dilemmas”. In giugno invece era stato
pubblicato un numero speciale su “Working Memory:
Beyond Language and Symbolism” curato da Thomas Wynn
e Frederick L. Coolidge).
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14/11/10-IT
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Nel blog di
A.Piombino Scienzeedintorni sono comparsi due interventi di R.Verolini, uno dei partecipanti al confronto con i creazionisti
biblici avvenuto a Roma il 22/10/10:
Si evidenzia come difetto principale che non arrivino affatto serie
proposte alternative e che nascondano il problema della scala dei tempi.
Anche per questo è impossibile che possano arrivare proposte alternative: ci
sono carenze nelle conoscenze di base necessarie (in qualsiasi campo!)
proprio per fare un minimo di proposte,
Fare critiche non è difficile (i biologi evoluzionisti non hanno mai smesso
di suggerirle e poi testarle, almeno negli ultimi 250 anni …).
E’ come pensare che chi crede che la terra giri intorno al sole possa fare
proposte che oggi qualcuno possa seriamente considerare, dato che GIA’ le
premesse contrastano con i fatti. Difficilmente possono essere utili proposte
fatte da chi parte da premesse
incompatibili con i fatti oggi dimostrati, come appunto la scala dei tempi.
D’altronde chi è sincero ammette di avere altri motivi per difendere una
scala dei tempi di poche migliaia di anni;
e sono motivi ideologici,
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13/11/10-UK
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A novembre il
fascicolo di Scienze biologiche delle Phylosophical Transactions of the Royal
Society contiene gli atti del convegno su “Biological
diversity in a changing world”. Gli articoli sembrano liberamente
consultabili. Qui l’introduzione
al convegno.
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13/11/10-IT
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[da Pikaia]
In occasione dell'Evolution Day (che
è il 24/11, giorno di pubblicazione del principale libro di Darwin), tra il 23
e il 24 novembre si terrà al Museo di Storia Naturale di Milano il
convegno "Diverso
è bello. Specie, adattamenti, ecosistemi, cibo: la biodiversità e
l'evoluzione"
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[da Pikaia]
Mercoledì 17 novembre alle ore 14.30 all'Università degli studi di
Milano, si terrà una conferenza sull'evoluzione sotto forma di intervista tra
M. Ferrari (giornalista scientifico) e M. Ferraguti (docente di
evoluzione biologica di UNIMI)
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12/11/10-USA
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Animate
discussioni in Louisiana dove alcuni componenti dei comitati che devono
verificare i libri di testo contestano il fatto che nei libri di scienze si
parli di evoluzione: Panel endorse textbook that describes
evolution, Louisiana Citizens Horrified that
there’s Evolution in Science Books. Per fortuna altri non sono d’accordo.
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12/11/10-IT
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Una buona notizia
per chi temeva che fosse sottovalutato il ruolo di chi ha la responsabilità
di promuovere lo sviluppo della cultura scientifica nel nostro paese. Il
vicepresidente del CNR si è visto accogliere un ricorso al TAR che gli
triplicherà l’indennità di carica. Avrà
quindi la possibilità di finanziare personalmente altri convegni sull’evoluzione
della vita sulla terra negli ultimi 10000 anni, come già fece nel 2009 in
occasione dei festeggiamenti del bicentenario darwiniano, quando ospitò a sue
spese un convegno su posizioni chiaramente in conflitto con quelle presentate
in un contemporaneo convegno vaticano (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
Si può sperare che almeno non inviti più il chimico H.Miller, che negli USA
sta partecipando in questi giorni al convegno dal curioso titolo “Galileo was wrong”.
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10/11/10-FR
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Su Science
un articolo (“Why French Scientists Find Joie de Vivre
in the U.S.”) che
evidenzia un problema che sta coinvolgendo in questi ultimi anni non sola la
Francia ma anche altri paesi europei, fra cui l’UK ma anche l’Italia.
L’articolo fa riferimento ad una ricerca svolta dal francese Istituto Montagne
(“French Higher Education Expatriates in
the United States”), citata anche da un
articolo pubblicato dall’istituto (“Gone for Good ? Partis pour de bon ? Les expatriés de
l’enseignement supérieur français aux Etats-Unis»). Per chi non volesse leggere tutto il report, è disponibile anche un resumé.
Quello che lascia davvero perplessi è che la Francia sembri preoccupata di un
fenomeno, la fuga dei cervelli, che da più tempo colpisce l’Italia, e cerchi
soluzioni per evitare danni all’economia del paese. Stupisce che la Francia
cominci a preoccuparsi di un fenomeno che sarebbe “meno rilevante rispetto a
quanto avviene nei paesi vicini” e che cerchi soluzioni, mentre, come
sappiamo, in Italia sembra che nessune se ne preoccupi.
Sconcerta che non si riesca a pretendere un maggiore rispetto per la cultura
e si rinunci a contestare e contrastare la tendenza a svuotare l’università
pubblica, esaltando invece università che sono poco più che gusci vuoti,
senza ricerca e senza docenti, solo perchè allo stato costano ben poco.
Cosa attira i migliori ricercatori francesi (soprattutto in biologia ed
economia) nelle università americane?
• La place
fondamentale de la recherche dans la société.
• La proximité
entre la recherche et l’enseignement.
• La
reconnaissance du travail des chercheurs et leur niveau de rémunération.
• L’ouverture au
talent, d’où qu’il vienne.
• L’esprit de
compétition.
•
L’excellence de l’environnement de travail.
Come si sa, in Italia invece sembra si sia rinunciato a contrastare la
tendenza a svuotare di finanziamenti e di serietà l’università, e ci si
accontenti del giudizio positivo che molti dei cervelli esportati ricevono
negli USA, senza pensare di invertire la tendenza
all’apertura di università pubbliche e private giudicate talvolta anche
inutili dalle previste commissioni regionali, le cui delibere, ad esempio in
Calabria e nel Lazio, sono state scavalcate dai ministri.
Quasi tutto è documentato nelle relazioni – alcune sconcertanti - del
Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario (CNVSU),
che a volte ha valutato anche strutture quasi senza docenti.
Impressionanti invece gli obiettivi e l’elenco di proposte fatte nel
documento francese.
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10/11/10-IT
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A Pavia al
collegio Borromeo venerdi’ 12/11/10 alle ore 18.30 un incontro con il card.Poupard (ex responsabile della cultura per il
Vaticano) sul contrasto fra scienza e fede. A fine mese, il 27/11, a Milano
si potrà incontrare invece l’attuale responsabile (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”).
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[da Pikaia]
Anche PLOS realizza, raccogliendo articoli pubblicati durante l’anno, un fascicolo speciale su ricerche che riguardano l’epigenetica.
Qui il PDF
completo.
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9/11/10-IT
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Il 21/10/10 avevo
dato l’informazione di un corso di scienze (soprattutto biologia ma anche
chimica e fisica: “L'INSEGNAMENTO
DELLE SCIENZE”) organizzato dal vicariato di Roma allo scopo di fornire una informazione
scientifica “certificata” per le scuole cattoliche (?).
Per gestire questo corso di scienze e di biologia “certificato” era stato
preparato per i docenti delle scuole cattoliche romane del materiale didattico
in cui si parlava bene (ovviamente, visto che fa parte della cultura
occidentale) dell’evoluzione come un fatto e dei meccanismi che erano stati
scoperti da Darwin e dai suoi successori.
L’aspetto curioso era che il corso che avrebbe probabilmente dovuto usare
questo materiale didattico era invece tenuto da persone non tutte competenti
(a parlare di evoluzione biologica ci sono anche persone senza una
preparazione biologica) ma tutte critiche e prevenute verso l’evoluzione e la
teoria dell’evoluzione, persone che non sarebbero state coinvolte nei
convegni vaticani del 2009 sull’evoluzione, dove intenzionalmente venivano
ammessi solo coloro che credevano nell’evoluzione.
Ovviamente era una situazione sconcertante e palesava un’evidente confusione
e ignoranza sui problemi della didattica della biologia, in cui ha un ruolo
centrale proprio la didattica dell’evoluzione.
Ora è stata trovata una soluzione.
Il materiale didattico evoluzionista certificato
I.S. è oggi scomparso
dalla rete [forse a
causa del fatto che qualcuno lo aveva fatto notare?] mentre i relatori
antievoluzionisti sono sempre presenti nel programma, nonostante la chiesa
cattolica si professi ufficialmente favorevole all’evoluzione e
all’evoluzionismo e nonostante insista che non c’è contrasto.
La coerenza non si sa se dovrà nascondersi, ma sarebbe interessante sapere se
davvero il materiale didattico evoluzionista rimarrà nascosto o verrà
comunque utilizzato per i corsi del vicariato…
Sarebbe anche interessante capire se questa iniziativa è una patetica
risposta “tombale” ai corsi evoluzionisti (il workshop “Evolution:
New Methodologies and Old Theories” di Roma, ma anche il corso estivo a Poblet,
in Catalogna) che negli anni scorsi erano stati organizzati sempre nell’ambito
del progetto STOQ ma utilizzando correttamente esperti universitari
qualificati e davvero competenti di evoluzione, anche se – e questo forse non
è piaciuto - non necessariamente cattolici.
Sembra che con l’allontanarsi del 2009 stiano ritornando in campo i
“fedelissimi creazionisti”
Comunque è divertente notare che nel sito sia presente una pagina intitolata
“Falsi
storici, luoghi comuni, "miti" et alia...”; non è affatto
chiaro se sia destinata a ricevere un testo critico sul creazionismo o
piuttosto … sull’evoluzionismo darwiniano. Per ora si limita a proporre un
unico testo, sul “terrapiattismo”,
per cui possiamo gustare solo le critiche a quegli ignoranti che pensavano
che la terra fosse piatta. Per ora nulla si dice nemmeno sui numerosi, anche
storici di professione, che credono che Adamo ed Eva siano personaggi
storici, ma dovrebbe esserci spazio qui anche per ricondurli ad una
corretta interpretazione dei miti delle origini.
Fa MOLTO ben sperare il fatto che l’unico articolo ora presente citi
positivamente “il grande paleontologo Stephen J.Gould”…
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9/11/10-USA
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[da Pikaia]
L'NCSE offre una preview gratuita (in pdf)
di un pezzo dell'ultimo libro di Brian Switek "Written in Stone:
Evolution, the Fossil Record, and Our Place in Nature" (Bellevue
Literary Press, 2010). Switek gestisce un ottimo blog sulla paleontologia,
dove ha affrontato anche problemi interessanti e svelato misteri (come quelli
legati alla scoperta del Darwinius masillaae, su cui ha anche scritto
un libro)
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8/11/10-VA
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Nel sito web dell’Accademia
Pontificia delle Scienze sono da tempo disponibili, egratuitamente
consultabili, gli atti
del convegno sull’evoluzione della materia e della vita (“Scientific
Insights into the Evolution of the Universe and of Life”),
organizzato a fine ottobre 2008 dall’allora presidente, il fisico
Prof.N.Cabibbo.
Interessante leggere il contributo del card.Schonborn su “POPE BENEDICT XVI
ON ‘CREATION AND EVOLUTION’” (da pag.12). Ma è interessante soprattutto la discussione
che si conclude fotografando un contrasto difficilmente sanabile (pag.31):
nel suo intervento De Duve dice che è stufo di sentir parlare dell’evoluzione
come di una teoria, dato che oggi è ormai da considerare come un fatto. Gli
risponde Schonborn chiarendo che per lui invece forse sarebbe ancora
un’ipotesi e insiste a voler ancora contestare quello che, pur da
incompetente come ammette di essere, non gli piace.
E’ davvero sconcertante scoprire così che non gli piace proprio un punto
assolutamente fondamentale e a cui si continua a girare intorno senza
indicare se si accetta la soluzione proposta dagli esperti: il passaggio da
una specie all’altra: “I would appreciate very much
if also questions by simple people like me, who are not scientists, who
question also points of the evolution theory, were not banned but were
permitted, for instance, the questions of the transition from one species to
the other”. [NB: sconcerta dover ricordare – anche al cardinale –
che nel documento vaticano del 2004
firmato dal card.Ratzinger il passaggio da una specie all’altra è accettato
senza problemi!].
Conclude il dibattito il prof.Zichichi con il solito mantra che per lui la
biologia non é scienza fino a quando non diventa scienza galileaiana. Non
riesce proprio ad capire che già le scoperte di Mendel lo impediscono … per
cui sembra che ne approfitti per far contenta la “gente semplice” …
Tante sembrano le comunicazioni stimolanti nelle 600 pagine degli atti di
questo convegno. Stimolante anche l’ipotesi di Zichichi sui 3 big bang che ci
coinvolgerebbero, anche se la sua rappresentazione
mentale dell’evoluzione biologica è inaccettabile e non l’ha certo
trovata su un testo di biologia. Sembra davvero curioso, e certo non ci si
deve stupire, che il grafico sembri rappresentare più una reazione fisica che
un processo biologico!
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7/11/10-IT
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Al festival
della Scienza di Genova B.Fantini, introdotto da T.Pievani, commemora
i quarant’anni del libro “Il caso e la necessità” di J.Monod, un
grande genetista degli anni ’60 del secolo scorso, scopritore di alcuni fra i
primi meccanismi di controllo della sintesi proteica.
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3/11/10-VA
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Sembra di capire
che anche il comitato di Expo 2015 stia cercando di interessare il Vaticano
ai problemi dei cambiamenti climatici.
Oggi infatti L.Moratti, R.Schmidt e G.Sala, con mons.Sorondo dell’Accademia
Pontificia, organizzano una conferenza del prof.P.Raven su “Cambiamenti
climatici e biodiversità”
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2/11/10-IT
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Conferenza di
F.Facchini a Roma (“Casualità e finalismo nell’evoluzione”) all’Università pontificia Regina Apostolorum,
per il modulo Evoluzione e Creazione del Master in Scienza e Fede :
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2/11/10-F
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[da Pikaia] Una notizia interessante. Nature
pubblica un articolo di un gruppo di ricercatori guidato da M.Brunet (“Late
middle Eocene epoch of Libya yields earliest known radiation of African
anthropoids”) su reperti fossili trovati in Libia, datati circa 40
milioni di anni fa e attribuiti ad antenati fossili delle Anthropoidea (= le
scimmie meglio adattate all’ambiente arboricolo), probabilmente i più antichi
trovati in Africa.
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1/11/10-IT
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Intervista alla
sempre vivace Rita Levi Montalcini su Il Giorno (“LEZIONE DA NOBEL
"PRIMO, VINCERE LE PAURE"”), dove racconta delle tante battaglie che ha combattuto nei suoi 101
anni che ha passato in un secolo certamente eccezionale non solo per i grandi
e sanguinosi conflitti e contrasti fra culture, ma anche per lo sviluppo
delle conoscenze umane, a cui ha partecipato in prima fila grazie ai suoi
interessi e alle sue competenze costantemente coltivati.
Acquistano quindi rilevanza le sue parole in favore dell’istruzione: “diffondere l’istruzione rappresenta una sfida educativa
che assume un aspetto essenziale per lo sviluppo sostenibile e per
l’affermazione di un sistema democratico a livello mondiale. All’inizio del
III millennio l’analfabetismo affligge ancora milioni di persone e è la causa principale dello sfruttamento e del
mancato sviluppo di intere popolazioni del sud del mondo”.
La Montalcini auspica che non si
perda di vista la solidarietà e si crei quindi “una soddisfacente armonia fra il capitale umano, il
capitale finanziario e il capitale del sapere”.
In realtà si notano segnali che indicano che la ricerca di questa armonia
sembra oggi tenuta in maggiore considerazione in alcuni paesi di nuova
industrializzazione. Da molti paesi occidentali, a cominciare dagli Stati
Uniti giunge invece il preoccupante segnale dell’investimento di risorse
finanziarie, per fortuna per ora limitate, nella diffusione di conoscenze
superate o errate da parte di persone evidentemente incompetenti; questo
segnale arriva su alcuni temi (clima, evoluzione, energia, ecc.)
particolarmente rilevanti per la nostra interazione con l’ambiente, per cui i
danni riguarderanno soprattutto le generazioni future.
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31/10/10-USA
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Il giornalista
scientifico C.Zimmer mette a disposizione nel suo sito il link al
video di una conferenza svoltasi il 14/10: “communicating science in new media”, dove tracciava un confronto fra l’attuale
rivoluzione e la rivoluzione che seguì all’introduzione del libro nel
medioevo.
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29/10/10-USA
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The American Institute of Biological Sciences (AIBS) and NESCent co-sponsor a
symposium on evolution at the annual National Association of Biology Teachers
(NABT)
conference. The goal of the symposium is to bring applied and current
evolutionary science to teachers for use in the classroom. Each year the
symposium focuses on a different aspect of evolutionary science, and leading
scientists give presentations on their research. Videos of the
presentations are available for most years. From 2006 to the present, a
collection of topical educational resources are developed for each symposium.
These collections include video clips, articles, classroom activities and other
relevant resources. There is additional information about each
presenter, along with resources specific to his or her presentation.
These resources are available on the web, and as
CDs.
To request a CD, please contact eog@nescent.org.
Il simposio del convegno di
quest’anno sarà in diretta
web dalla Duke University il 5/11
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Oggi un
numero speciale di Science sull’Epigenetica.
Molti link ad articoli sull’intrigante tema.
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29/10/10-IT
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Spiace
scoprire solo oggi un
altro motivo, altrettanto valido dei precedenti, per sconsigliare ai
professionisti esperti di evoluzione biologica di perdere tempo
confrontandosi con chi, per motivi spesso ideologici, sul treno
dell’evoluzione culturale umana non solo si rifiuta di salire, ma cerca anche
di non far salire gli altri.
Si scopre infatti da un articolo nel sito
dei creazionisti avventisti italiani che probabilmente i costi, rimborsi
spese compresi, di questi incontri forse purtroppo inutili possono incidere
su bilanci familiari magari modesti (“ci
annunciò che era disposto a mettere di tasca sua, e a fondo perduto, una
notevole somma: diversi milioni di lire!”).
L’articolo infatti evidenzia che fra le persone
così generosamente finanziate per
secondi fini non esistono competenze specifiche sull’argomento, in quanto si
accontentano di tradurre domande e improbabili dubbi e racconti
fantasiosi tratti da siti web USA o magari anche turchi; lo scopo,
dichiarato senza pudore, è di “proclamare, utilizzando qualsiasi mezzo, Dio quale
unico creatore dei cieli, della terra e dell’intero universo”.
Insomma, non si importa in Italia nemmeno l’Intelligent
Design, che fin dal 1987 negli USA ha sostituito quasi completamente il
vecchio e ormai impresentabile creazionismo biblico … e che ha il vantaggio
che dal 2005 ha anche trovato qualche appoggio in Vaticano grazie al card
Schönborn.
Sconcerta scoprire come un gruppetto
di volonterosi ideologicamente motivati riescano a condizionare il ministero
della pubblica istruzione, che si vantano (“il lavoro andasse avanti con
contatti di vario tipo sino a raggiungere il Ministero della Pubblica
Istruzione”) di aver raggiunto e influenzato ai tempi
dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi scolastici da parte del
ministro Moratti, nel 2003/04.
Curioso anche poter verificare come i cattolici
italiani, che rispettano la scienza, e hanno quindi una posizione ben diversa
sull’evoluzione, in realtà non sempre si accorgano subito di queste
iniziative contrarie ai documenti vaticani, sia che traggano origine dai
cattolici USA del “Kolbe Center for the study of creation”, sia che
nascano da centri creazionisti italiani ma sostenuti e finanziati da altre
confessioni religiose, che vengono aiutate da enti locali timorosi e
rispettosi della chiesa cattolica a diffondere informazioni che non hanno
basi scientifiche e che contrastano anche con le opinioni della religione
cattolica … il comune di Brescia ha perfino fornito il patrocinio a queste
iniziative, che ha negato ad iniziative corrette dal punto di vista
scientifico.
Se poi questi incontri con i creazionisti si
svolgono senza rispettare conoscenze scientifiche consolidate e confermate e
si concludono con assurdi
e surreali giudizi che non si possono nemmeno più discutere e contestare
(“gli evoluzionisti, pieni di pregiudizi e
molto presuntuosi, non leggono i testi ma procedono per “sentito dire””,
“gli evoluzionisti credono di essere i detentori
della verità senza provare a mettere in dubbio le proprie convinzioni”,
“gli evoluzionisti non hanno la minima conoscenza
della letteratura antievoluzionista e creazionista”, “la sostanziale preponderanza nel pregiudizio
dell’analisi dei dati”), è
davvero masochista fornire occasioni per sgretolare punti rilevanti della
cultura occidentale.
Si è arrivati quindi all’assurdo che siano
proprio degli scienziati laici a collaborare nella diffusone di punti di
vista religiosi che sono alternativi a quelli cattolici che la chiesa cattolica,
ma anche la Fondazione Templeton USA, giustamente censurano ed ostacolano in
quanto antiscientifici!
Una prova la troviamo in questo articolo dell’aprile
2009 che evidenzia come esista un
contrasto fra evoluzionismo e creazionismo tutto interno alla chiesa
cattolica, e gli evoluzionisti laici hanno contribuito a farlo conoscere.
L’impegno di A.Piombino a dimostrare nel suo
documentato intervento a Roma una scala dei tempi geologici che dimostrava e
garantiva le centinaia di milioni di anni e quindi tempi certi e
assolutamente non contestabili con le solite bugie su presunti metodi di
datazione inaffidabili, intenzionalmente non merita nemmeno una citazione in
quello che non è certo un resoconto dell’iniziativa realizzata a Roma.
Ininfluente poi la polemica sulla mancata
lettura degli atti del convegno creazionista del 23/2/09.
E’ sufficiente leggere su Radici Cristiane gli articoli sulle relazioni al
convegno per capire che le notizie riferite sono incompatibili con quanto si
legge su qualsiasi libro di testo e in tutti gli articoli su riviste
scientifiche. Proprio H.Miller, che in quel convegno si illudeva di
confermare la recente scomparsa dei dinosauri e la loro convivenza con l’Homo
sapiens, il 6/11 parteciperà con gli stessi dati ad un convegno (“Galileo was
wrong”) contro Galilei e in favore del sole che gira intorno alla
terra… Per chi volesse perder tempo, è in rete anche il volume “Galileo was wrong”
Nessuno scienziato serio oggi mette in dubbio
che i dinosauri siano scomparsi 65 milioni di anni fa. Lo possono confermare
anche gli “amici” creazionisti turchi, ospitati a Milano il 21/10/10, ma
anche molti dei sostenitori dell’ID.
Del resto nello stesso sito web dei creazionisti
italiani la confusione è evidente; ogni tanto si dimenticano anche di
nascondere o correggere le date presenti negli articoli scientifici che
traggono dalle riviste scientifiche
serie che ogni tanto citano senza far notare che davanti ai milioni di
anni vanno in confusione e quindi non ci credono; e allora si accetta il
tempo profondo e i miliardi di anni che fanno inorridire
il vicepresidente del CNR; un esempio lo troviamo in questa pagina in cui si
presenta l’Ardipithecus,
un fossile di 4,4, milioni di anni fa, o questa in cui si presenta il Darwinius di
47 milioni di anni fa .... ovviamente
non se la sentono di correggere i milioni in migliaia … nessuno glielo
perdonerebbe,
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28/10/10-USA
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Oggi Kanzi,
uno dei primati più intelligenti e più studiati, ha compiuto 30 anni. La sua
collaborazione con l’uomo iniziò fin dai suoi primi mesi di vita, quando
accompagnava la madre adottiva nel laboratorio in cui cercavano di insegnarle
il linguaggio umano. Lei non aveva un grande interesse a imparare, mentre
Kanzi non ha ancora smesso di conversare con i suoi nuovi amici.
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28/10/11-VA
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Tre giorni
di discussione su “The
Scientific Legacy of the 20th Century” all’Accademia
delle Scienze Pontificia. Molti contributi hanno riguardato la biologia e
si discutevano aspetti riguardanti l’evoluzione e il ruolo del caso in
biologia. Qualche relazione
aveva titoli stimolanti: “Emergence of
Order by Chance”, “The
evolutionary lottery”, “Molecular Darwinism and its Relevance for
Translational Genetic Research”, “Merging of Evolution and Development”.
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28/10/10-IT
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Non c’è da
meravigliarsi se nell’anno della biodiversità arrivano ogni tanto
aggiornamenti proprio sulla biodiversità. E’ ovviamente importante avere
un’idea della tendenza all’aumento o alla diminuzione (sarebbe grave e
preoccupante) della biodiversità. Ci sono un paio di lavori recenti con
approccio globale, pubblicati su Science; come si vedrà, le notizie
per i nostri discendenti non sono buone, e bisognerebbe fare qualcosa:
The Impact
of Conservation on the Status of the World’s Vertebrates
Using
data for 25,780 species categorized on the
International
Union for Conservation of Nature (IUCN)
Red List,
we present an assessment of the status of the
world’s
vertebrates. One-fifth of species are classified as
Threatened,
and we show that this figure is increasing: on
average,
52 species of mammals, birds and amphibians
move one
category closer to extinction each year.
Scenarios
for Global Biodiversity in the 21st Century
Quantitative
scenarios are coming of age as a tool for
evaluating
the impact of future socio-economic
development
pathways on biodiversity and ecosystem
services.
We analyze global terrestrial, freshwater and
marine
biodiversity scenarios using a range of measures
including
extinctions, changes in species abundance,
habitat
loss, and distribution shifts, as well as comparing
model
projections to observations. Scenarios consistently
indicate
that biodiversity will continue to decline over the 21st century.
Quello che
angoscia è la difficoltà di fidarsi anche di chi sembra preoccuparsi della
biodiversità. D’altronde gli italiani dovrebbero essere i più abili nel
riconoscere i conflittidi interesse, diffusi anche altrove nel mondo, come
conferma questo appello contro qualcuno che non sembra accorgersi dei danni
che arreca all’ambiente. Se ne parla nel blog di Ocasapiens (“Global
racket”)
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Gravità
Zero e Pikaia
informano dell’uscita in edicola di un interessante numero di Micromega, con
dibattito su molti temi scientifici connessi con l’evoluzione. Contributi di Atkins, E.Scott, E.Boncinelli, Pievani,
Zuberbuehler, Pepperberg, Vallortigara, De Cesare, Veruggio, Caramelli,
Dehaene, Clark e Chalmers
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[da Pikaia]
Salpa domani da Genova il Festival della Scienza
(dal 29/10 al 7/11) - Programma –
In piazza de Ferrari, nella fontana, è stato ricostruito un geyser.
Qui una newsletter
per ricevere info aggiornate.
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27/10/10-IT
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Su Repubblica un articolo (“Cara
evoluzione ti scrivo”) riporta alcuni scambi epistolari fra Darwin e
Wallace
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Sembrava
dovesse essere mons.Ravasi con il suo convegno a Roma del marzo 2009 (“Evolution: facts and theories”)
a far sapere se c’era qualche novità per chi in Italia non capisce ancora
l’importanza della teoria dell’evoluzione, ma si sta ancora aspettando.
Vedremo se finalmente il 27 novembre, durante un convegno organizzato
a Milano dai medici cattolici (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”), qualcuno si
deciderà a dire qualcosa.ai cattolici desiderosi di indicazioni precise …
dopo 150 anni.
L’elenco dei partecipanti mostra un panorama davvero troppo eterogeneo,
dall’antropologo evoluzionista al filosofo della scienza che ama i teologi e
che non sopporta né gli antropologi né gli evoluzionisti. C’è comunque
mons.Ravasi e ci si può augurare che fornisca le spiegazioni che non erano
allegate al famoso documento del 2004
in cui il card.Ratzinger accettava senza problemi l’origine comune
degli esseri viventi, cioè l’evoluzione biologica; sembrava già un fatto nel
1794, ma lo è diventato solo a partire dal momento in cui Charles Darwin ha
cominciato a spiegare il meccanismo razionale che aveva scoperto. A dir la
verità in Italia quest’anno si è parlato di più di un convegno creazionista
organizzato in contemporanea dal vicepresidente del CNR, non certo disposto,
come lo era mons.Ravasi nel 2005, a lasciare questo tema scientifico agli
scienziati (“E l’uomo in
cerca di Dio incontrò le scimmie”)
Purtroppo non si sa ancora se mons.Ravasi abbia oggi cambiato idea rispetto a
5 anni fa.
Certo una frase simile (“E’ ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare
i risultati degli scienziati; ma se la teoria evolutiva è giusta non spetta
al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”) non l’ha
più ripetuta …anche se ha lasciato spazio ad altri che invece sostengono,
senza pudore e senza accorgersene, ipotesi assurde e a volte pure
indimostrabili.
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27/10/10-USA
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100 genomes, il sito web che raccoglie i risultati di
un’indagine che ha l’obiettivo di sequenziare, analizzare e confrontare 1000
genomi umani provenienti da varie parti del mondo.
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26/10/10-IT
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Con la
lezione del prof. Fiorenzo Facchini (Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Bologna) dal
titolo "Creazione ed evoluzione", oggi
si è aperto presso la Rettoria di Sant'Ivo alla Sapienza il II anno
del II ciclo triennale di formazione culturale "Fede,
Cultura e Scienza". Il Ciclo di incontri è
organizzato congiuntamente - nell'ambito del Progetto STOQ e del progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana -
dalla Facoltà di Filosofia
dell'UPS e dal Vicariato di Roma
(quello che diffonde
alcuni powerpoint che presentano l’evoluzone biologica in un’ottica senza
dubbio neodarwiniana e materialista)
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Difficile
non rimanere sconcertati leggendo le riflessioni che il “moderatore” del
“dibattito” fra evoluzionisti e gli ultimi creazionisti “impegnati”, svoltosi
il 22/10 a Roma ha diffuso nel suo blog in
internet, mostrando e confermando pregiudizi che, è inevitabile, dovrà
correggere nel caso fossero dovuti solo a equivoci o ignoranza.
E’ difficile immaginare che ci possa essere un
qualche utile scambio di idee o anche solo di informazioni fra creazionisti
della terra giovane (come quelli presenti a Roma) e creazionisti della terra
vecchia (come quelli islamici presentati a Milano il 21/10); certamente non
possono essere tutti “preparatissimi”, visto che sostengono fatti opposti e incompatibili.
Ovviamente hanno torto quelli dell’universo
giovane, dato che gli astronomi ci fanno vedere oggi galassie
di 13 miliardi di anni fa.
Dopo quel che è successo a Roma, dove si è
cercato di far passare per effetto ottico anche lo spostamento, che non
avviene certo alla velocità della luce, di masse continentali, certamente
durato centinaia di milioni di anni, si può immaginare che anche la presenza
di un astronomo non avrebbe convinto nessuno scettico che la luce si muova
così lentamente, impiegando ben 13 miliardi di anni solo per andare da qui a
là …
Del tutto impossibile quindi qualunque confronto
o discussione fra creazionisti ed evoluzionisti di vario tipo, data la non
concordanza sull’esistenza di fatti non secondari; purtroppo nessun
creazionista ama chiarire a priori quanto accetti delle scoperte fatte dalla
biologia a vantaggio della cultura occidentale, anche se possiamo sospettare
che non rifiutino quelle che hanno portato ad aumentare la durata della vita.
La difficoltà di comunicazione diventa poi
maggiore se il moderatore sembra approfittare del confronto che ha
organizzato per permettersi, a posteriori e senza nessuna possibilità di
richiedere che vengano presentate anche le prove, di esprimere valutazioni
negative su punti rilevanti della cultura occidentale, come quelle che sono
comparse in un paio di blog nei giorni successivi, uno
dei quali allude nel titolo anche alle nuove collaborazioni nel mondo
islamico
Essendo l’evoluzione biologica uno dei punti
qualificanti della cultura occidentale, la Templeton Foundation dice
ufficialmente che non
intende finanziare (“we do not support research or programs that deny
large areas of well-documented scientific knowledge”) chi nega fatti evidenti
come l’evoluzione; non può
quindi essere un’accusa quella di non conoscere
la “letteratura antievoluzionista e
creazionista”, non essendo supportata da dimostrazioni verificabili
che spieghino fatti importanti. Anche per questo motivo gli ultimi vincitori
del ricchissimo premio Templeton hanno rilasciato dichiarazioni contrarie
all’ID, come il teologo cattolico
M.Heller nel 2008: “Newest
Templeton Prize winner rejects "intelligent design" o, per anni
hanno contrastato i creazionisti e l’ID nei tribunali USA e festeggiano il Darwin Day
come fa in questo video l’ex domenicano F.Ayala, uno dei protagonisti
dell’ultimo convegno vaticano sull’evoluzione biologica.
Altrettanto triste è che non abbia capito che l’intervento del geologo era
tutto basato su conoscenze non solo serie e certificate; quasi tutte acquisite
recentemente, avevano smentito e distrutto convinzioni precedenti non
supportate da dimostrazioni razionali.
Stupisce che non sia chiaro che tutta la scienza sia infatti basata sulla
messa in dubbio di conoscenze e di false “verità” precedenti che si sono
dimostrate poco affidabili, soprattutto quando l’origine di queste verità era
uno dei tanti miti inseriti in una delle tante religioni tradizionali.
Ma la parte più sconcertante di questo intervento è quando si permette di
applicare un’interpretazione ideologica a un campo che non conosce, la
biologia, e a qualcuno, come Francis Collins, che alla biologia ha dato
certamente contributi importanti.
Spiace che, facendo finta di non sapere che ci sono religioni, come quella
cattolica, che sostengono una particolare forma di evoluzionismo, cerchi di
abusare della fede religiosa di F.Collins per indurre in errore chi fosse
ancora meno informato.
Oltre al fatto che non ci possono essere biologi e genetisti
antievoluzionisti (tanto è vero che anche il genetista G.Sermonti su questo
non transige…), certamente chi come F.Collins ha diretto il progetto di
ricerca sul genoma umano (e oggi dirige l’NIH – ente nazionale della sanità -
USA) non può che essere un evoluzionista, e anche in interventi su internet
(come questo per la
Templeton Foundation o qui
nel NYT), oltre che nel suo libro (“Il linguaggio di Dio”)
lo manifesta ripetutamente e chiaramente:
”The evidence in
support of Darwin's theory of evolution is overwhelming. In my own field of genomics, the digital
record of the long history of life on this planet - a complex and awesome
story of gradual change in DNA acted upon by natural selection - provides
incontrovertible proof of descent from a common ancestor. As the noted
geneticist and evolutionary theorist Theodosius Dobzhansky wrote several
decades ago, "Nothing in
biology makes sense except in the light of evolution." And that includes humankind.”
Collins sa che purtroppo ci sono in giro persone che lo fanno disperare: “Scientists who share my
view do not see evolution as incompatible with the Bible, and we are puzzled
and distressed that so many modern-day Christians insist on an ultra-literal
reading of Genesis … this
story of God's plan for creation was never intended to be read as a
scientific textbook.”. Qui anche un video dell’AAAS
con interventi di
F.Collins, che non può certo essere confuso con i creazionisti che in
questo intervento invece vengono criticati.
L’ammissione di questa ignoranza sul
pensiero di Collins, che è stato completamente ribaltato, dovrebbe quindi
portare non solo ad una revisione delle proprie convinzioni sull’evoluzione,
ma anche ad ammettere che, come crede un esperto come Collins, l’universo abbia
14 e rotti miliardi di anni. Tutto sembrerà a quel punto più chiaro e
coerente … nonostante quel che raccontano gli ingegneri e i fisici che
sponsorizza.
E’ quindi falso, ma pure irrazionale cercare di far credere, e da oggi lo
farebbe in malafede, che “vi è una sostanziale
credenza erronea, cioè che tutti i biologi e genetisti siano evoluzionisti;
un nome per tutti: Francis Collins”.
Ovviamente errata anche una frase conclusiva: “la strada da percorrere nella ricerca
delle nostre origini è ancora molto lunga e lo sarà sino al momento in cui il
dubbio non sarà la parola d’ordine degli scienziati”; se non fosse il dubbio a guidare, fin dai
tempi di Gelilei, la curiosità dei ricercatori, probabilmente ci sarebbe
molta più gente che crederebbe ancora al mito di Adamo ed Eva.
E invece oggi abbiamo anche credenti che, come Collins, sono evoluzionisti e pure darwinisti. Sapere
questa novità su Collins potrebbe essere sufficiente per rivedere almeno qualcuna
delle idee incompatibili con la realtà oggettiva.
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25/10/10-IT
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Aldo
Piombino col suo blog sembra sia l’unico ad avere il tempo e il modo di
raccontare qualcosa sul pomeriggio del 22/10, quando a Roma si sono
incontrati un paio di creazionisti del tipo biblico (della terra giovane), un
creazionista ambiguo (non ha ancora deciso a chi credere sulla durata
dell’universo) e un paio di evoluzionisti (a cui si sono poi aggiunti anche
interventi fantasiosi dal pubblico). Ne racconta sul suo blog,
ma in realtà ne avrebbe potuto forse fare a meno per la presenza inquietante
di un antievoluzionista che, veniamo a sapere solo ora, davvero fa finta di
non capire che non è possibile mantenersi ambigui su un argomento cruciale come la durata
dell’universo e della vita sulla terra, due dati che possiamo ottenere da
fonti diverse.
A.Piombino (“non so di quale “partito” faccia
parte”) ci svela infatti l’esistenza di un mistero inquietante.
Come sospettavo da tempo, F.Fratus è agnostico e si rifiuta di svelare la sua
opinione sul mistero delle origini e di riconoscere che anche gli
antievoluzionisti devono in qualche modo chiarire gli elementi principali del
loro pensiero, che non può assolutamente essere anti-tutto. Qualcosa di
definito e preciso ci deve essere, e il momento dell’inizio dell’universo,
indipendentemente dal suo evolversi o meno deve essere indicato.
Se non altro perché il non farlo fa ricadere nel
principale difetto degli antievoluzionisti, quello che fanno finta di vedere
anche se certamente vedrebbero se si discutesse delle loro competenze
professionali, certo lontano dai temi dell’evoluzione: non comprendere che
tutto è connesso, tutto è spiegato e giustificato ripetutamente anche grazie
alle interconnessioni impedisce loro di non capire come riescano a
distruggere anche quello che pensano di aver lasciato in piedi.
E’ infatti divertente come sia chiaro che i
creazionisti, o comunque gli antievoluzionisti stessi, si muovano molto
peggio di un elefante in una cristalleria.
Ogni loro negazione o critica di qualcosa in una
realtà complessa e quindi interconnessa trascina con sé una serie di
conseguenze che portano a situazioni che non possono trovare soluzioni ma si
ingarbugliano sempre più.
I biologi fin dal tempo di Cuvier sanno
benissimo che ci sono correlazioni innumerevoli fra le strutture anatomiche
di un organismo vivente che permettono verifiche di coerenza, come pure ci
sono correlazioni innumerevoli fra gli organismi viventi che convivono nei
diversi ambienti. Sicuramente l’ing.Bertolini conosce benissimo le
interconnessioni che mantengono in piedi la coerenza fra i diversi aspetti
del suo lavoro di ingegnere; non dovrebbe essergli difficile sospettare che
esperti in altri campi in cui effettua ardite scorribande potrebbero
accorgersi dei suoi errori.
Forse per quello preferirebbe essere solo col
pubblico, in modo da poterlo anche convincere che con l’argilla
oltre agli uomini … si fa anche il carbone, come ha cercato di fare almeno a
Brescia ma è stato stoppato da un giovane naturalista bresciano ben
addestrato a Pavia. Onestamente si è poi scusato, ma solo privatamente e il
giorno dopo.
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24/10/10-N Pole
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M.Ferrari
di Leucophaea
informa della pubblicazione dell’Arctic Card 2010
da parte della NOAA (National oceanic and atmospheric
administration). Si tratta di una sinteticissima informazione sulle ultime novità
dall’Artico. Poche righe e pure poche lucine che indicano se ci sono prove
certe, o solo indicative, di un cambiamento climatico in corso. Come si può
vedere (e c’è anche un video)
ci sono 3 luci rosse e 3 gialle. Nulla di un tranquillizzante e rilassante verde.
E’ evidente come la situazione richieda un elevato tasso di razionalità, che
purtroppo sembra carente in molti ambienti culturali e religiosi umani. Qui
altri dati in video
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23/10/10-TZ
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Come si
può immaginare, la presenza di persone che non capiscono la biologia e la
genetica può portare in Tanzania a situazioni ben più gravi e
preoccupanti: sul quotidiano “The Citizen” oggi un articolo (“Film
to correct attitude on albinism”) riferisce
della campagna realizzata dal governo per convincere a non uccidere più gli
albini, cercando di far capire che l’albinismo non non è una pericolosa
maledizione ma un semplice difetto genetico, per cui non si creano situazioni pericolose per
chi si avvicina loro, né il loro corpo è utile per la produzione di amuleti o
pozioni che possano indurre un qualche vantaggio.
Il governo tanzaniano, grazie anche ad un aiuto
proveniente da UKAid, ha realizzato un video (‘Hawa ni Wenzetu’ =They are like us) per cercare di convincere che l’albinismo è
semplicemente una malattia genetica ereditaria, pericolosa solo per l’albino
stesso.
Il video è stato trasmesso più volte dalla rete
televisiva nazionale, e si spera di poter impedire che continuino le
uccisioni di albini nel paese. Fino ad ora circa 170000 tanzaniani hanno
visto il video anche in proiezioni realizzate nei villaggi. One viewer said: “Before, I didn’t know why
someone is an albino and I thought one should not get too close to them. Now
I know that it is a medical condition”.
Qui
un articolo in italiano riferisce delle decine di albini uccisi negli ultimi
anni in Tanzania e in Burundi, del criminale traffico di parti umane verso la
Tanzania, e delle centinaia di stregoni arrestati senza riuscire ancora a
modificare l’irrazionalità della cultura tradizionale.
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23/10/10-IT
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Sembra che
nessuno dei creazionisti biblici presenti a Roma al dibattito sull’evoluzione
in Campidoglio abbia ricordato di santificare la giornata di oggi.
E’ infatti OGGI la festa per i 6013 anni
dell’universo, che certo li dimostra e che anzi, per quasi tutti, ne dimostra
qualche miliardo in più. Così almeno riferì, indicando questo giorno (il
23/10/-4004) il vescovo Usher un giorno del 1625. Forse a Roma si è sentito
la mancanza di uno storico, e l’ing.Bertolini che l’ha sostituito non ha dato
adeguata rilevanza all’importante ricorrenza.
Più che di un big bang sembra che, secondo il
predetto vescovo, si sia trattato dell’inizio, all’alba delle 9 di mattina,
di una settimana di intenso lavoro, forse iniziata al suono delle sirene.
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22/10/10-IT
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Sono
comparse in rete alcune relazioni (1,
2,
3,
4,
5,
video)
sull’iniziativa realizzata dai creazionisti turchi ieri pomeriggio alle
Stelline a Milano. Sembra che il pubblico fosse costituito soprattutto da
evoluzionisti curiosi (è normale che lo siano) e islamici residenti a Milano
(non curiosi ma desiderosi di sentire l’aria di casa). Visto che il pubblico
avrebbe potuto essere di più, non è chiaro quale dei due gruppi qualcuno
vorrebbe poter trovare a Milano in maggiore quantità,
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Sarà un
caso, ma oggi un articolo del ministro Frattini sull’Osservatore Romano
(«La
libertà di promuovere la pace»”) auspica proprio una migliore collaborazione fra ebrei,
cristiani e musulmani per combattere meglio atei, materialisti e relativisti.
Come si sa la scienza ci raccomanda da qualche secolo, le spiegazioni
materialiste sono le migliori, in quanto sono le uniche verificabili
sperimentalmente. Il secolo dei lumi forse si è già prolungato
eccessivamente? Certe notizie non dovrebbero essere date con maggiore
delicatezza? Lasceranno un po’ tempo per chiudere le università o bisogna che
avvenga subito, entro dicembre? Potrebbero magari evitare la chiusura se
si trasformano in università pontificie oppure islamiche?
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21/10/10-IT
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In un sito
del National
Geographic si va a caccia con M.Gamba delle vocalizzazioni degli Indri e
di altre Strepsirrine del Madagascar,.
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Curioso …
quasi sconcertante la coincidenza …
Proprio nei giorni in cui singoli esponenti di
diverse religioni (cattolica, avventista e islamica) trovano chi li aiuta a
indirizzare piccole iniziative contro la teoria dell’evoluzione (a Milano) o
perfino contro l’evoluzione stessa come fatto (facendo parlare a Roma anche
chi crede che la vita sulla terra sia iniziata poche migliaia
di anni fa), il vicariato di Roma organizza un’iniziativa con cui
intenderebbe sostituirsi agli esperti rilanciando l’insegnamento della
scienza in un’ottica cattolica.
Peccato che … l’iniziativa stia partendo con
premesse scorrette e in modo talmente caotico e confuso che gli organizzatori
non si accorgono nemmeno dei guai che si stanno creando al dibattito
antievoluzionista previsto per domani a Roma in Campidoglio, mettendo in
serie difficoltà addirittura l’intervento, purtroppo dal lato sbagliato della
barricata, del vicepresidente del CNR.
Che sia dal lato sbagliato, anche questa
iniziativa del vicariato (“L'INSEGNAMENTO
DELLE SCIENZE”) lo mette
chiaramente in evidenza; come pure evidenzia che altri esponenti cattolici si
trovano insieme a lui dalla parte sbagliata quando sostengono opinioni non
dimostrate.
Che anche le premesse siano sbagliate è molto,
troppo facile dimostrarlo; infatti l’iniziativa non è stata stimolata,
come forse sarebbe stato meglio, dalla lettera di GP2 a
P.Coyne del 1988,
ma è nata come reazione alla lettera
di M.Cini
(14/11/07) approvata
anche da altri docenti sulla visita del papa alla Sapienza.
Il ragionamento, che sarà illustrato il 27/10 nella prima
della serie di conferenze (“Esiste un insegnamento cattolico delle scienze?”),
parte da un sondaggio e dall’analisi
di problemi ed esperienze reali, ma giunge, attraverso passaggi arditi e
pericolosamente poco ragionevoli (“Oltre il 50% [di studenti di
scuole superiori cattoliche] ha invece sviluppato un atteggiamento errato
verso la scienza giungendo a ritenere che un’affermazione è scientifica nella
misura in cui la stessa affermazione proviene da qualcuno che sia ritenuto
autorevole nel campo scientifico. Si giunge così ad un doppio errore: da una
parte si ritiene incompatibile il rapporto tra fede e scienza in quanto alla
fede viene associato il “dogmatismo” delle sue affermazioni senza
riconoscere la differenza tra le affermazioni nel campo della fede e quelle
nel campo scientifico, dall’altra si accettano invece “dogmaticamente” delle “verità” solo
in quanto affermate da un’autorità che viene definita “scientifica”) incredibilmente a conclusioni
opposte rispetto al documento del 1988, attribuendo alla
scienza i difetti che invece caratterizzano tutte le diverse religioni (“Nella Nova Atlantis di
Francis Bacon gli scienziati sono rappresentati come una casta sacerdotale,
oggi tale modello appare ampiamente realizzato e la scienza anziché liberare
l'uomo dai dogmatismi degli "ipse dixit" sembra averlo spinto verso
i rischi di nuovi dogmatismi che possono essere tanto più insidiosi quanto
più si trincerano dietro una dichiarata infallibilità attribuita al
"metodo").
Ci sono poi altri spunti e motivazioni non ragionevoli o poco utili (come il mito di Galileo, la sacralizzazione
della scienza, la supposta e non creduta
accusa di ingerenza della chiesa nella scienza, i prevedibili soliloqui
fra cattolici nei convegni - senza contraddittorio -
sulla compatibilità fra fede e scienza).
E il risultato di queste riflessioni quale sarebbe?
Un’iniziativa che invade il campo della scienza e che è facile dimostrare
quanto sia confusa e probabilmente ingestibile per l’evidente eterogeneità,
se non incompatibilità, dei fini perseguiti dai diversi partecipanti.
Per evidenziarlo basta mettere a confronto i responsabili
delle conferenze previste con i testi consigliati (fra cui troviamo
addirittura un ottimo paleontologo evoluzionista come S.J.Gould) e i
contenuti dell’improbabile materiale
didattico certificato I.S. che è stato predisposto (da chi? per chi? Per
quali “scuole cattoliche”?) con l’imprimatur della diocesi di Roma.
Alcuni dei previsti oratori, che probabilmente non sanno
ancora niente del materiale didattico “darwinista” e evoluzionista, hanno
idee in proposito tali per cui probabilmente non sarebbero stati invitati ai
convegni organizzati in Vaticano in onore di Darwin nel 2009 (“Creationists, Intelligent Design
Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution Conference”).
Il responsabile vaticano della cultura, mons.Ravasi, o il
presidente dell’accademia delle scienze pontificia, Nicola Cabibbo, sono
stati rigorosi e ai 2 convegni del 2009 non sono entrati, se non con qualche
sotterfugio, antievoluzionisti o creazionisti o sostenitori dell’intelligent
design, che sono presenti invece fra gli arruolati dal vicariato.
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio, il 2009
sembra passato invano, tanto che in questa iniziativa cercano di far
convivere evoluzionisti (che preparano le slides) e antievoluzionisti (che
dovrebbero forse spiegarle!)
Sarebbe divertente vedere la faccia di G.Monastra o di
F.AgnoIi o anche di De Mattei se qualcuno facesse vedere loro le slides
preparate … dal vicariato di Roma (e questa non sarebbe imprudente invadenza?!)
su Darwin, sulla selezione naturale, sull’evoluzione e sull’unica teoria dell’evoluzione
(senza alcuna alternativa!) o sui 3.5 miliardi di anni di evoluzione della
vita sulla terra. Non mancano nemmeno, nelle slide sulla selezione naturale,
le prove dell’inquinamento che ha selezionato le varianti melaniche della Biston
betularia, quasi che il vicariato confermasse che l’uomo è stato un danno
per il pianeta …
PREOCCUPANTE AGGIORNAMENTO:
Le lezioni di biologia evoluzionistica in powerpoint, favorevoli al
neodarwinismo, sono state cancellate o nascoste dal sito web del vicariato,
Come si vede qui sopra dove vengono riproposte nella loro versione originale,
non contrastavano con la ragione [anche se non erano proprio complete e
aggiornate] ma erano probabilmente incompatibili con le conferenze
antievoluzioniste previste dal programma. Mons.Ravasi non ha nulla da
commentare su chi si vergogna di mostrare di accettare e apprezzare la
conoscenza scientifica patrimonio della cultura occidentale?
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20/10/10-USA
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Su New Scientist un articolo
(“Creationism
lives on in US public schools“) ci ricorda come la situazione negli USA
rimanga comunque ben peggiore di quella europea e italiana, dove ben pochi
sono coloro che non ridono quando si parla di creazionisti, soprattutto se
biblici. Certo non si può dire che in Italia ci siano ostacoli a chi diffonde
idee creazioniste nascondendosi dietro la bibbia; si sa che ci sono anche
sacerdoti che approfittano dell’ignoranza dei bambini per cercare di
insegnare fatti errati che poi la scuola (non sempre) smonta. L’insegnamento
ufficiale comunque prevede che l’evoluzione sia un processo reale anche se
per ora un po’ misterioso, dato che sulla teoria dell’evoluzione si sta
aspettando che non si sa chi prenda qualche decisione. Sembrava dovesse
essere mons.Ravasi con il suoi convegno a Roma del marzo 2009, ma si sta ancora aspettando, Vedremo se a fine
novembre, durante il convegno organizzato a Milano dai medici cattolici (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”), qualcuno si
deciderà finalmente a dire qualcosa. L’elenco dei partecipanti mostra un
panorama ancora troppo eterogeneo, dall’antropologo evoluzionista al filosofo
che non sopporta né gli antropologi né gli evoluzionisti. C’è comunque
mons.Ravasi e ci si può augurare che fornisca le spiegazioni che non erano
allegate al famoso documento del 2004
in cui il card.Ratzinger accettava l’origine comune degli esseri viventi;
sembrava già un fatto nel 1794, ma lo è diventato solo a partire dal momento
in cui Charles Darwin ha comincito a spiegare il meccanismo che aveva
scoperto.
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[da NCSE] Si è
finalmente conclusa alla corte suprema, con la vittoria dell’Università della
California, una causa iniziata nel 2005, quando una scuola religiosa aveva
contestato il fatto che l’università non aveva accettato l’iscrizione a
studenti che, avendo seguito corsi di creazionismo, non avevano una
preparazione adeguata agli studi che intendevano intraprendere. Da ricordare
che un famoso scienziato evoluzionista con una formazione religiosa
cattolica, Francisco Ayala, aveva sostenuto come consulente la posizione
dell’Università.
Nel sito del NCSE c’è una sezione dedicata a questo processo (ACSI v. Stearns), con tutti i documenti che dimostrano come i creazionisti rovinano la
formazione culturale dei giovani americani, non preparandoli adeguatamente a
capire il mondo attuale. Come sappiamo che anche in Italia c’è chi spinge i
propri figli verso una formazione culturale limitata, che riproduce magari
quella religiosa fornita a casa, ma insegnanti che forniscono una formazione
carente e inadeguata si trovano anche nella scuole, probabilmente privatre e
di orientamento religioso, come quella di cui parla questo insegnante
di scienze creazionista che ha approfittato dell’eliminazione di Darwin
dal programma scolastico delle medie.
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20/10/10-IT
[ã D.Formenti, 8/7/2010]
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Per
fortuna i giornalisti hanno imparato almeno a separare il grano dal loglio, e
in massa si preferisce non andare alla conferenza stampa
“scientifica” organizzata da chi si capisce subito non è persona competente
di scienza. Purtroppo qualcuno c’è andato ma ha potuto avere la conferma che
se le cose non si studiano fin da piccoli, da grande uno non riuscirà a smettere di fare sempre gli stessi errori
e a ripetere sempre sbagliato il titolo del libro di Darwin; che sia il
giornalista della Voce o il responsabile dell’iniziativa, comunque lo sanno
tutti che non si può dire "insegnare
l'evoluzione della specie è importante
per i bambini" in quanto anche la sola e semplice evoluzione umana,
che Darwin non ha nemmeno trattato nel suo primo e principale volume,
coinvolge ben più di una specie.
Non ci si deve quindi preoccupare di chiedersi “A chi fanno paura gli
anti-evoluzionisti?”, soprattutto se si insiste, come si sente nel video dell’intervista
al fisico, a proporre alternative creazioniste che negano l’evoluzione,
un fatto che era già evidente ai nostri antenati di media cultura di 200 anni
fa, a cominciare addirittura dal nonno di Darwin, la cui astuzia ovviamente
fa ben sperare per il successo dei suoi discendenti.
Curiosa l’informazione sulla preoccupazione dei
responsabili della sala milanese che ospiterà questi creazionisti. Forse non
sanno che le certezze manifestate dai creazionisti islamici loro ospiti
richiederebbero interventi diversi da quelli che possono essere gestiti da
una questura; come esempi abbiamo la surreale equazione darwinisti=terroristi
sostenuta nell’inquietante intervista
allo Spiegel del 2008, o la sconcertante proposta di associare al fascismo una
scoperta scientifica che dimostra una nostra fastidiosa - per qualcuno -
stretta parentela addirittura con specie diverse).
Il video permette di capire che la conferenza stampa sia
stata più che sufficiente e che possa sostituire interamente l’evento
previsto per giovedì.
A meno che non si voglia invece chiedere spiegazione della
provocatoria richiesta ai cattolici italiani, di cui finora non si è ancora
parlato e per la quale non serve la presenza degli evoluzionisti: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Si potrebbe però anche chiedere spiegazioni sullo skvader che si può vedere imbalsamato in un museo di
Stoccolma ma che nel loro librone in cui dovrebbero esserci tutte le specie
del passato uguali a quelle future … finora proprio non compare.
NB: Se tutti si immaginassero che per i creazionisti un anello mancante
è fatto solo così … capirebbero perché gli evoluzionisti non potrebbero mai
vincere il favoloso premio di cui si parla …
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19/10/10-UK
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Il Guardian intervista
il primatologo Frans de Waal: "My
bright idea: humans found a nicer way to evolve"
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19/10/10-IT
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C.Pasqua
del blog GravitàZero ha provato, con scarso successo per problemi
che un dizionario non ha saputo risolvere, a inviare al comune di Milano un
reclamo per l’iniziativa antievoluzionista prevista per il 22/10 in locali
del comune. Per fortuna per tranquillità sua non ha raccolto ulteriori
informazioni né sulla personalità nè sulle opinioni degli ospiti sugli
evoluzionisti, accontentandosi di capire che non sarebbero molto apprezzati.
Non si prevede infatti che arrivi una risposta
dall’ufficio reclami, dato che per reclamare sembra non si debba fare un
reclamo ma qualcos’altro.
Certo che ogni volta che l’AISO cerca di far
qualcosa in Lombardia … sorge sempre qualche problema con i locali (“All’Università
di Bergamo ingresso vietato ai creazionisti”). … forse sarebbe
meglio continuare a Roma, dove, dal Campidoglio al CNR (basta
la sala Marconi?), alle università, statali (La
Sapienza) o private (S.Pio
V) l’ospitalità è assicurata, ma soprattutto … discreta.
Anche nei palazzi romani del vicariato ritornano
a manifestarsi, dopo il terribile ma necessario coprifuoco del 2009, i
creazionisti antievoluzionisti, che si preparano a sostituire nel suo
importante ruolo l’incredibile
N. Cabibbo, un “darwinista” che non sopportava l’irrazionalità,
soprattutto degli antievoluzionisti,
e che certamente aveva e si era fatto molti nemici all’interno della chiesa.
Uno di questi era ospite del convegno organizzato a Roma da De Mattei, e così raccontava la
sua rozza ma chiara opinione sul convegno organizzato da N.Cabibbo,
presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze: “Proof the Pontifical
Academy of Science is Run by Atheists”.
Un altro era probabilmente lo stesso
vicepresidente del CNR, che pur l’aveva difeso quando sembrava evidente che
gli avessero negato il premio Nobel. Nel mondo cattolico le sue sciocchezze
sull’evoluzione avevano purtroppo suscitato la reazione quasi solo da parte
di N.Cabibbo.
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Oggi alle
ore 17.10 all’Ateneo pontificio Regina Apostolorum una conferenza di
F.Facchini su Complessità
ed Evoluzione (nel modulo di Evoluzione e Creazione)
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17/10/10-IT
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Il Fatto si mostra giustamente inorridito (“Il
darwinismo è un falso”. Il Comune di Milano accoglie l’ispiratore del
negazionismo”) per
l’iniziativa creazionista ospitata a Milano in un locale del comune.
Certamente ignorano che l’iniziativa antievoluzionista
romana del giorno dopo
- si realizzerà addirittura in una sala del
Campidoglio e
- vedrà la partecipazione del VP del CNR e
- sarà ancora più creazionista
dell’iniziativa milanese in quanto si difenderà l’ipotesi della “terra
giovane”, di qualche migliaia di anni, sostenuta
e dimostrata (?!) nel convegno
organizzato l’anno scorso al CNR per contestare l’evoluzionismo teista del
Vaticano.
Il fatto sarebbe ancora più preoccupato se solo
si fossero informati sulla biografia,
probabilmente non nota agli organizzatori italiani e sulle accuse che lo
hanno portato ad una condanna a tre anni che è in attesa dei risultati dell’appello.
Probabilmente non è nota nemmeno l’intervista
allo Spiegel del 2008, dove manifesta opinioni certo originali su bin
Laden, accusato di essere più … darwinista che musulmano; addirittura sembra
certo del fatto che tutti i terroristi islamici siano in realtà solo
darwinisti (“we
see that all the members of terrorist organizations -- even those that
portray themselves as Muslim organizations -- are Darwinists. It is impossible for a person who fears Allah to
commit terrorist acts because of his faith. Such acts are committed by people
who were educated abroad, who received a Darwinist education and who
internalized Darwinism, but who later called themselves Muslims. When
scrutinized carefully, when their speech and essays are carefully analyzed,
we see that all these people are Darwinists.”).
Si puo’ solo sperare che simili fantasie
vengano ripetute a Milano prima che si consolidi una collaborazione
dell’Italia con questi bei tipi certamente ben dotati, almeno
finanziariamente.
Certo sembra abbia un giudizio molto negativo
del fascismo e del nazismo, ma non si capisce perché anche qui non riesca a
nascondere che soprattutto non sopporta l’evoluzione biologica (come si
capisce dal volume “Fascism: The Bloody Ideology of
Darwinism”).
E sembra non disposto a fermarsi davanti a
nessun ostacolo: il suo amore per le religioni non gli impedisce quindi di
invitare il papa a ravvedersi, e anche lui si preoccupa di dare indicazioni
alla traballante barchetta di Pietro: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Non stupisce invece che, come i cattolici, ritenga assurdo e ipocrita credere
nell’Intelligent Design (“I find the concept of
intelligent design rather dishonest. One should openly stand up for the existence
of Allah, should sincerely stand up for religion, for Islam. Or, if one is a Christian, one
should honestly stand up for Christianity.”) come stranamente fanno alcuni amici antievoluzionisti novelli
che chiudono gli occhi di fronte ai grafici
che dimostrano come “creazionismo” sia una parola che nel 1987 scompare
improvvisamente dai libri creazionisti stampati solo l’anno prima. Quale sia
la parola che improvvisamente la sostituisce non è difficile da scoprire … e la vispa A.Holden del video
del NCSE aiuta a tenere gli occhi ben aperti e a non perdere il famoso anello
mancante dei creazionisti (cdesign proponentsists). [E il naso non si allunga…]
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16/10/10-IT
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A Ravello
nei giorni 20/22 ottobre si terrà un importante convegno in onore di J.Monod:
“Chance
and Necessity in Evolution”, An International Meeting honouring Jacques Monod on the
100th Anniversary of his birth and the 40th Anniversary
of his book. Questi gli interventi previsti, che
sicuramente oscureranno qualsiasi contemporanea iniziativa dei creazionisti,
qualsiasi sia la religione da cui traggono le loro verità su temi da cui sono
evidentemente infastiditi):
o
Werner
Arber
§ "Molecular Darwinism: The
Contingency of Spontanious Genetic Variation"
o
Gill
Bejerano
§ "Studies of Change and Constancy
in the Evolution of the Human Genome"
o
Adam
Eyre-Walker
§ “Adaptive evolution of gene
expression”
o
Walter
Gehring
§ "Chance and Necessity in Eye
Evolution"
o
Takashi
Gojobori
§ "Chance and Necessity in
Evolutionary Formation of Connection between
Sensory and Nervous Systems"
o
David
Haussler
§ "The Genome 10K project: what
might we learn from sequencing 10,000 vertebrate species"
o
Eugene
Koonin
§ The role of extremely rare events in
the evolution of life"
o
William
Martin
§ “The underappreciated role of
mitochondria in the origin of eukaryote genome complexity"
o
Masatoshi
Nei
§ "Mutationism and selectionism in
evolution: Retrospectives and perspectives"
o
Eviatar
Nevo
§ "Stress and Evolution at micro-
and microscales"
o
Tomoko
Ohta
§ “Near-Neutrality, Robustness and
Epigenetics”
o
Norihiro
Okada
§ "How did mammals become
mammalian? Link to P-T mass-extinction"
o
Massimo
Pigliucci
§ "Biology as the borderland
between soft and hard science: the epistemic challenges of chance and
necessity
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14/10/10-IT
Esca manufatta a pag.244 dell’Atlante della Creazione. Notare l’amo…
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Come
annuncia anche il sito della UAAR,
la settimana prossima sbarcheranno a Milano i creazionisti islamici,
preannunciati da costosi
manifesti. Sconcerta notare che non si sono nemmeno accorti che i
manifesti sono corretti dal punto di vista scientifico, dato che nessun
esperto raffigurerebbe il processo evolutivo come un percorso lineare;
d’altronde cosa ci possiamo aspettare
da creazionisti antievoluzionisti? Almeno un po’ di ignoranza e
confusione, per cui non riconoscono che le immagini disegnate … da altri
creazionisti.
Sui manifesti sono indicati 2 indirizzi internet
affittati dalla Turchia nel 2009 contenenti
informazioni che fanno riferimento a rappresentazioni mentali che la
cultura occidentale ha da tempo superato grazie all’evoluzione [si può
dire?] culturale [si può dire?] che caratterizza la nostra specie
e ai cui vantaggi, anche solo in termini di aumento notevole della durata
della vita, pochi intenderebbero seriamente rinunciare.
Quello che non è stato ancora notato è che la
diffusione di ipotesi che erano ragionevoli migliaia di anni fa (e purtroppo
tuttora hanno successo soprattutto
in Turchia e negli USA) non abbia come obiettivo solo la cultura e
l’intelligenza umana, ma rientri anche nell’attuale competizione fra le
religioni più dinamiche, sempre in cerca di nuovi adepti.
Nel loro sito internet questi creazionisti
islamici si mostrano infatti inorriditi per la posizione ufficiale della
chiesa cattolica (“riguardo a Darwin, il Vaticano, il simbolo della cristianità,
ha assunto il patronato di una posizione sorprendente, addirittura
sconcertante”).
Informano quindi molti cattolici italiani di
qualcosa che probabilmente ignorano, invitandoli addirittura a contestare il
papa: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Qui un’anticipazione
di quello che racconteranno, anche in videoconferenza
dalle sponde del Bosforo, ma probabilmente in inglese, a Milano il 22/10.
Il fatto che il messaggio sia in italiano è certo un fatto connesso con la
loro visita, e si può anche ricordare che uno dei partecipanti allo show di
Milano si è già fatto notare a contestare la posizione cattolica facendosi cacciare
nel marzo 2009 da un convegno sull’evoluzione tenutosi in Vaticano. In quel
convegno infatti i creazionisti
biblici (e lo sa bene il
vicepresidente del CNR che conduce simili battaglie dall’interno della
chiesa) non erano stati nemmeno invitati (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”) in quanto non sono più ritenuti presentabili; è infatti
assurdo che neghino fatti evidenti e che ormai fanno parte della cultura
occidentale. E’ una posizione che è inaccettabile per una religione che cerca
di non negare la ragione, quando non è necessario.
Infatti, ma non tutti i cattolici se ne sono accorti, dal 2002 il
creazionismo non è più presentabile. In quell’anno, proprio due giorni dopo
che il liceo milanese Vittorini aveva lasciato organizzare un’iniziativa
creazionista, le massime autorità del Vaticano avevano
ricevuto per l’ultima volta i nuovi amici creazionisti del vicepresidente
del CNR.
Sarà interessante verificare a posteriori se i media dimostreranno di
conoscere l’attuale posizione evoluzionista (e non creazionista o anche solo
antievoluzionista!) non solo della cultura occidentale, ma perfino della
chiesa cattolica, il vero obiettivo di queste nostalgiche iniziative
propagandistiche.
E’ infatti noto quanto sia … poco nota questa posizione, certo evoluzionista
(l’evoluzionismo teista) anche se non accetta le attuali conoscenza
scientifiche, ritenendo, come i sostenitori dell’Intelligent Design, che
siano insufficienti; richiedono quindi altre spiegazioni pur non mostrando
interesse a collaborare alle ricerche o al loro finanziamento.
Purtroppo sembra che la tendenza a diffondere le insostenibili e
indimostrabili (non ci provano nemmeno!) ipotesi del creazionismo biblico
trovi ancora oggi appoggi e adeguate incompetenze anche nel mondo giornalistico e nella diplomazia.
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13/10/10-USA
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Si integra
molto bene con la notizia sopra …: il Bellarmine
Theological Forum ci ricorda che il 6/11/10 si terrà negli USA la
conferenza “Galileo was wrong”.
Sembra che, come per la teoria dell’evoluzione ci siano importanti novità,
che Copernico, Bellarmino e Galileo ignoravano …
Chi non potesse partecipare ma fosse interessato
alle ultime novità … del geocentrismo (per il terrapiattismo ci
sono ancora problemi e bisogna aspettare …) , può ordinare i due volumi “Galileo Was Wrong
The Church Was Right” o una loro versione ridotta.o addirittura il
DVD (quasi gratis, 25$),
Non so se farà piacere al vicepresidente del CNR sapere che al convegno
porterà un contributo anche un “esperto” a cui ha personalmente finanziato –
almeno parzialmente - la permanenza a Roma.
Si tratta di uno dei consulenti
del Kolbe
Center for Creation, H.Miller, l’esperto in datazioni minime che teneva in
piedi [?!] la cronologia nel convegno da lui organizzato il 23/2/09 a
Roma al CNR con l’obiettivo di contestare il convegno evoluzionista alla
università pontificia Gregoriana, organizzato da mons.Ravasi.
Qualsiasi laboratorio di geocronologia del
CNR contesterebbe datazioni in cui il loro vicepresidente invece crede,
forse non pensa che potrebbe chiedere un consiglio gratuito ai suoi esperti
invece, soprattutto ora che scopre che si è fidato di un esperto in
geocentrismo … in un momento in cui non si trova più facilmente nemmeno un
sostenitore dell’eliocentrismo.
Come è evidente, non si può sempre discutere con tutti … sono circa 10000
anni che, dalla scoperta dell’agricoltura, si è capito quanto la divisione
del lavoro, e la maggiore competenza individuale che necessariamente ne
deriva, sia stata un elemento
determinante per l’evoluzione culturale umana. Basta chiedere agli … esperti,
verificandone le competenze ancor prima di offrigli il pranzo o la sala
Marconi della sede centrale di un’autorevole struttura scientifica che si
dovrebbe dirigere.
Certi problemi i cacciatori-raccoglitori se li potrebbero tranquillamente
discutere fra di loro.
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11/10/10-IT
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Presentato
a Pordenone il programma della 14’ edizione di Scienzartambiente
– per un mondo di pace -,
il festival della biodiversità, che
inizierà il 14 ottobre a Pordenone e si concluderà il 18. Se ne parla nel
sito IlFriuli.it
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7/10/10-UK
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L’Animal Simulation Laboratory
dell’Università di Manchester, diretto da W. I. SELLERS mette a disposizione dei ricercatori alcuni video ad
alta risoluzione che descrivono i comportamenti dell’apparato locomotore in
alcune situazioni di interesse evolutivo. Sono disponibili video che
descrivono o simulano la locomozione in scimmie antropomorfe che trasportano
oggetti (per capire meglio il passaggio verso la locomozione bipede (“Hominoid energetics: could load carriage have
driven the early adoption of bipedal locomotion in human evolution”) o in
dinosauri bipedi o quadrupedi (“Four legs good, two legs better?")
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Su Nature
un articolo (“Altruism
researchers must cooperate”) informa su una recente riunione fra etologi
esperti di comportamento sociale. Sembra che sia sorta l’esigenza di
riprendere la discussione su un problema che già angosciava Darwin e che
forse non è da ritenersi già risolto, cioè il modo con cui la selezione
naturale possa aver favorito il successo del comportamento altruistico, che oggettivamente
non favorisce il successo del patrimonio genetico di chi rischia la vita per
permettere la sopravvivenza di altri, più o meno imparentati.
Se il comportamento altruista pone rilevanti quesiti nei meccanismi quasi
automatici che osserviamo negli insetti sociali, non dobbiamo dimenticare
come i nuovi comportamenti sociali complessi e ben poco automatici che sono
comparsi nei mammiferi ma soprattutto nei primati e poi, ancora più compessi
e sempre meno automatici, anche nell’uomo.
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6/10/10-INDIA
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Originale l’idea di addestrare
primati (Langur/colobi) per garantire, agli sportivi che partecipano a New
Dehli ai Commonwealth Games, la protezione da altri primati (Macaca)
invadenti (“Monkeys Hired to Work at Commonwealth Games”), ma non tutti questi guardiani sembra siano stati
adeguatamente addestrati. C’è il sospetto che anche loro o amino
l’elettronica come tutti gli umani, o non apprezzino il lavoro dei
giornalisti come fanno alcuni umani (“Phone-stealing monkey attacks BBC man”). Meno chiaro con quale lotta biologica intendano
controllare la presenza la presenza di grossi
insetti e cobra nell’area dei giochi.
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6/10/10-SE
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Il premio
Nobel per la chimica è
stato assegnato a tre ricercatori (Heck, Negishi e Suzuki) che hanno scoperto
alcuni meccanismi di base della chimica del carbonio, che costituisce
l’elemento principale nelle molecole che costituiscono gli esseri viventi:
"La chimica basata sul carbonio -
ha spiegato mercoledì mattina a Stoccolma il comitato Nobel che assegna il
premio - permette di assemblare
molecole così complesse come quelle create dalla natura. È alla base stessa
della vita ed è responsabile per numerosi fenomeni affascinanti, come il
colore dei fiori, il veleno dei serpenti e la produzione di sostanze che
uccidono i batteri come la penicillina. La chimica organica ha permesso agli
uomini di continuare a costruire partendo da ciò che la natura aveva già
fatto, sfruttando la capacità degli atomi di carbonio di fornire uno
scheletro solido per una grande varietà di molecole”.
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5/10/10-IL
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[da NCSE]
E’ abbastanza evidente che in Israele la libertà di espressione sia
negata, almeno agli antievoluzionisti. D’altronde lo stesso è successo in
Turchia quando ci hanno provato nel 2009 (in una struttura simile, il TUBITAK
- il loro CNR: “Turkey's Science Board Censors Darwin”). A differenza di quanto può avvenire in
Italia, il chief scientist G.Avital è stato licenziato dal ministro
dell’educazione israeliano Gideon Sa'ar “SOLO” per le sue prese di posizione
contro la teoria di Darwin, oltre che contro il riscaldamento globale (“Sa'ar
dismisses chief scientist for questioning evolution”).
Sembra quindi che in Israele, dove forse si impegnano molto per mantenere a
qualsiasi costo la loro attuale posizione elevata nella ricerca scientifica,
non si possano mettere in discussione le basi della scienza moderna senza
pagarne le conseguenze.
Il capo scienziato sosteneva infatti che “There are those for whom evolution is a religion and
are unwilling to hear about anything else. If textbooks state explicitly that
human beings' origins are to be found with monkeys, I would want students to
pursue and grapple with other opinions.There are many people who don't
believe the evolutionary account is correct”. Anche qui si sentono le solite sciocchezze sulla
scienza come religione e sull’esigenza di fornire anche le spiegazioni
mitologiche incompatibili con lo sviluppo della cultura umana, il prodotto
dell’evoluzione biologica che più ci distingue dagli altri animali.
La notizia è stata ripresa anche in Turchia,
Spagna,
Francia,
USA
e UK
(anche da Nature).
In una rivista religiosa ebraica (Chabad)
si pubblica invece un articolo scientifico che smentirebbe la teoria
dell’evoluzione e si chiarisce che … “science is no longer a contradiction to
Judaism”.
Anche il Discovery
Institute non è stato indifferente. In Italia, come è successo per la
notizia quanto avvenuto al CNR turco l’anno scorso, la notizia sembra sia
stata fermata alla frontiera…
Per fortuna ne aveva almeno parlato Tarditi Spagnoli su Pikaia
in marzo, mentre un altro blog attento alla questione era stato Pharyngula già in febbraio...
Come forse si sa, dopo i creazionisti USA che hanno organizzato ben tre
micro-convegni creazionisti a Roma nel 2009, a fine mese giungeranno
creazionisti turchi.
Forse non ci si è accorti che da tempo invitano gli italiani a fare domande
imbarazzanti e invadenti al papa sull’attuale posizione dei cattolici,
favorevole sia all’evoluzione biologica che ai suoi tempi lunghissimi (“I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”)…
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5/10/10-IT
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M.PiatteIIi
Palmarini, con un articolo dal titolo
apparentemente provocatorio (“SVELATO IL
"PUNTO DEBOLE" DI DARWIN”), racconta sul Corriere di alcuni recenti esperimenti che fanno
ipotizzare un’accelerazione dell’evoluzione nei momenti successivi ai
fenomeni di speciazione. Sembra di capire che in uno dei lavori si siano
ottenute più datazioni indipendenti del momento della separazione fra le
specie di Drosophila citate.
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4/10/10-USA
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Non sarà l’unico
“animale” ad essere protagonista in una puntata della trasmissione, ma Kanzi
(“The
ape who has conversations with humans”) sarà il personaggio di cui si
parlerà nella puntata odierna di “Ultimate
Amazing Animals” di Oprah Winfrey.
Sembra di capire che, a differenza di altre trasmissioni televisive in
cui si utilizzano i primati, non se ne dovrebbe fare un uso strumentale. Nel
sito ci sono infatti pagine su
Kanzi e si approfitta della sua presenza per informare sui pericoli
a cui vanno incontro i bonobo in natura. Come si sa, i bonobo costituiscono
una delle specie animali attualmente viventi filogeneticamente più vicine
alla nostra specie.
Nel sito si pubblicizza anche un libro davvero originale, Ape
House, un romanzo di Sara Gruen i cui interpreti sono … un gruppo di
bonobo. Qui
un altro articolo sul libro.
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3/10/10-Europe
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L’autunno sembra
propiziare i viaggi in Europa di chi riesce a mescolare le religioni, diverse
fra loro, con le conoscenze scientifiche, che sono universali. Da una parte
abbiamo il tour inglese di M.Behe, un biochimico universitario
esponente dell’Intelligent Design USA. E’ la seconda volta che un esponente
importante dell’ID viene in Europa ed è la prima volta che si presenta in
iniziative pubbliche fuori da un ambito congressuale
Pur non essendo riuscito a convincere il giudice di
Harrisburg che l’ID sia diverso da una fede religiosa (l’ID non offre
infatti spiegazioni scientifiche alternative adeguate alle esigenze e alle
conoscenze del mondo attuale), proverà in novembre a convincere gli inglesi,
in un tour che lo porterà anche a Oxford; qui
il calendario per chi volesse prenotarsi per una delle conferenze a
pagamento su “Darwin or Design?” o volesse fare donazioni.
Purtroppo per lui si è scoperto recentemente che non è riuscito nemmeno a
convincere uno dei figli, che gli ha fatto pure uno scherzo spiacevole oltre
che scorretto (lo cita PZ Meyer il 7/10/10 nel suo blog: “Michael Behe's son has a surprise”).
Esclusivamente religioso è invece l’interesse del tour di creazionisti
islamici organizzato in ottobre in Germania e Italia (saranno a Milano il
21/10). In questo caso l’interesse primario non sono proprio gli scienziati,
quanto gli esponenti delle religioni protestante e cattolica, che
sull’evoluzione biologica come fatto hanno opinioni opposte, pur non
accettando la teoria neodarwiniana né proponendo serie ipotesi
alternative.
Non stupirebbe quindi che approfittassero dell’occasione per diffondere il
loro appello a mettere in difficoltà
il papa (“I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”) con domande
che sarebbero certo imbarazzanti, in quanto fanno riferimento anche al suo
documento del 2004
in cui (al par.63) si accettano molte scoperte della scienza. In particolare
qui si accetta che l’universo abbia 14 miliardi di anni, che l’uomo abbia
avuto origine nei primati e addirittura che tutte le specie attualmente
viventi abbiano avuto un’origine comune, fatto che richiede e giustifica un
processo evolutivo il cui meccanismo è tutto da spiegare.
In particolare fanno chiedere (?) che il papa smentisca che “la fede nella creazione propria della cristianità e
l’evoluzione biologica sono complementari”
Per questi predicatori tutto ciò sarebbe infatti inaccettabile anche per i
cristiani: “A fronte di queste posizioni,
irrenconciliabili con la fede in Allah (Dio) e il cristianesimo, è necessario
mettere in chiaro se queste sconcertanti affermazioni siano attribuibili al
Vaticano oppure no”.
Curiosa, ma non sorprendente, la concordanza di queste posizioni creazioniste
con le posizioni della parte conservatrice della chiesa cattolica; simili
sono anche le pressioni per modificare la posizione ufficiale
(l’evoluzionismo teista) della chiesa cattolica,. Lo si capisce da un
editoriale dell’aprile
2009 e da un articolo della fine del 2009 (“Il teo-evoluzionismo è
una malattia dello spirito da cui guardarsi”).
Queste pressioni si sono manifestate organizzando a Roma
nel 2009 ben tre diverse iniziative (all’Università statale
La Sapienza il 3/11/08, al CNR il 23/2/09, e all’Università
privata S.Pio V il 9/11/09)
che propagandavano settecentesche posizioni “creazioniste
bibliche“ simili a
quelle islamiche, che prevedono un universo di poche migliaia di anni.
O forse sarebbe meglio dire “quasi simili”: finora nessuno
aveva avuto la bella idea di invitare in Italia, presentandolo magari come uno
scienziato, un predicatore che a Milano il 21/10 potrebbe mettere tutti in
imbarazzo ripetendo
anche davanti ai giornalisti l’appello ai cattolici italiani presente nel suo
sito web: “Se queste affermazioni fossero
veramente attribuibili al Vaticano, [e
sull’origine unica degli esseri viventi e sul tempo profondo non c’è dubbio]
ne deriverebbe la seguente conclusione: la
massoneria e i sionisti starebbero esercitando pressioni sul Papato [!]. Se una tale pressione da parte dei massoni e dei
sionisti atei [!] fosse vera, e al Papa
fosse impedito di sostenere la verità, si tratterebbe allora di una
situazione estremamente seria. Ciò significherebbe che la dittatura
darvinista [!] non ha limiti. Si dovrebbe
inoltre concludere che il Vaticano si è fatto strumento di questo orribile
complotto, evitando di difendere e affermare queste verità”.
Non sono problemi che riguardano certo la scienza, ma
chiarisce molto bene quanto la ragione dovrebbe essere sempre tenuta in gran
considerazione. Anche per questo i toni delle relazioni fra le diverse
religioni dovrebbero essere mantenute su livelli di maggior rispetto
reciproco.
Nulla da dire sui rapporti con la scienza; non esistono,
tanto è vero che si potrebbe approfittare dell’occasione per restituire loro
i volumi del suo “Atlas of creation” che hanno regalato a mezza
Europa; chi ce l’ha può controllare che a pag.241 e 244 contengono l’immagine
di esche
da pescatori, a confronto con i fossili… sono capolavori, talmente ben
fatti da confondere qualsiasi creazionista, oltre ai pesci a cui sarebbero in
realtà destinate.
C’è anche un bel video di R.Dawkins su questo
divertente pasticcio.
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3/10/10-IT
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Sull’Avvenire
un articolo del responsabile del DISF, il
fisico don TanzeIIa-Nitti: “Scienziati
e Dio, attrazione o Repulsione”. Curioso che di Darwin si dica “che molti lo considerano erroneamente uno dei Padri
fondatori del materialismo”, come se non fosse possibile scoprire
chi siano questi “molti”.
A Darwin viene comunque diagnosticato un agnosticismo scientifico e non
teologico. Non è invece chiaro se gli erronei siano affetti da una semplice allergia,
anche se preoccupa che si prolunghi ormai da un secolo e mezzo e non sembra
vi siano cure efficaci. C’è il dubbio che don TanzeIIa Nitti non ami questa
allergia, ma comunque rimane prudente.
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2/10/10-IT
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Sul quotidiano di
Como un articolo di L.L.Cavalli Sforza (“Un
antenato comune nel DNA dell’umanità”), tratto dal volume “La specie
prepotente”
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29/9/10-USA
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Nel blog di C.Zimmer
si commenta il recente articolo in cui AZ.Rajala et al. raccontano della
capacità della Macaca rhesus di riconoscersi in uno specchio. Per
questa specie sarebbe la prima dimostrazione, per cui la notizia è importante
(“Rhesus
Monkeys (Macaca mulatta) Do Recognize Themselves in the Mirror:
Implications for the Evolution of Self-Recognition”). Rimane comunque qualche ricercatore che
dice a C.Zimmer che non è del tutto convinto. In effetti in Macaca si
era provato a dimostrarlo anche altre volte, ma senza successo. Ben
diversa, si sa, la capacità di autoriconoscimento negli
scimpanzé.
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29/9/10-IT
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[da Pikaia]
Le prossime generazioni dovranno imparare a gestire correttamente le
informazioni che si otterranno grazie ad un sempre maggiore utilizzo del
metodo scientifico, che attribuisce grande importanza alla coerenza di
risultati ottenuti con metodi diversi.
I biologi ben sanno che una gran massa di dati sta confermando non solo
le alterazioni climatiche influenzate dalle attività umane, ma anche gli
effetti di questi cambiamenti sulla biologia di molte specie animali e
vegetali, e i dati, ottenuti da diverse fonti, sono spesso coerenti fra di
loro e difficilmente possono essere contestati.
Altri dati che confermano invece come anche la nostra specie stia cominciando
ad essere coinvolta, e di ciò se ne rendono conto soprattutto le compagnie di
assicurazione.
Utile quindi dare un’occhiata non superficiale ai risultati di questa
ricerca, coordinata da uno zoologo italiano, N.Saino: “Climate warming, ecological mismatch at arrival and
population decline in migratory birds”.
Certo si potrà sempre incontrare qualcuno
che sostiene che questi dati si basino su “presupposti filosofici e religiosi
come la teorie di Darwin”, ma è sperabile che si cominci a saper distinguere
fra diritto di opinione e diritto alla ragione, ovviamente allergica a perder
tempo ad ascoltare sciocchezze, se ben preparata e allenata a
riconoscerle …
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28/9/10-USA
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[da NCSE]
Interessante e originale sondaggio realizzato negli USA dal Pew Research Center’s Forum on Religion &
Public Life sulla conoscenza della religione (“US
religious knowledge of religion”). Abbastanza sconcertante la scarsa
conoscenza di eventi e persone che riguardano le religioni, come pure il
fatto che i più informati (solo il 20% di risposte esatte, comunque)
risultano essere atei e agnostici, seguiti a breve distanza solo da ebrei e
mormoni, come riferisce il New York Times (“Basic Religion
Test Stumps Many Americans”). Il presidente degli atei USA non era troppo stupito del risultato: “Atheism is an effect of that knowledge, not
a lack of knowledge. I gave a Bible to my daughter. That’s how you make
atheists”.
C’era anche una domanda su Darwin e
una sul processo Scopes, che hanno evidenziato una scarsa conoscenza perfino
di Darwin /70% ha attribuito a lui la teoria dell’evoluzione per selezione
naturale).
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Sembra di vedere
un notevole dinamismo nel gruppo creazionista USA che gestisce anche il sito
web “Creation ministries International”. L’anno
scorso è riuscito a produrre un film apparentemente ben fatto sulla vita di
Darwin (“Darwin: the Voyage that Shook the World”),
tanto da essere stato acquistato e tradotto in italiano dalla rete La7, che
il 16/9 lo ha proiettato, inserendolo in un contesto evoluzionista non
coerente con gli obiettivi
del film.
Da poco hanno messo in rete una ventina di video creazionisti di circa un’ora
(“Creation magazine live”),
dove dimostrano di riuscire a spiegare quasi qualsiasi cosa, anche se
riconoscono che “Although evolution does fit with
many religions (atheism, for example) it cannot be made to fit with
Christianity”.
Hanno messo in piedi anche un sito web
in italiano con la traduzione dei loro documenti (per ora solo di 4, fra
cui uno
da cui si capisce che sono YEC, “young earth creationists”). Gestiscono anche
siti web in molte altre lingue e
un sito per bambini
creazionisti. Un altro sito creazionista pediatrico è “Kids for truth”
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27/9/10-USA
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Uno spettatore del
dibattito “4 nails in Darwin’s coffin”, avvenuto il 23/9 fra
creazionisti ed evoluzionisti alla Southern Medhodist University, ha messo in
rete i
video che ha personalmente realizzato. Si può quindi partecipare al
dibattito anche se in differita. Nel sito del video che è stato presentato
per la prima volta in qull’occasione, Darwin’s dilemma, è stata aggiunta una pagina web per gestire le
reazioni a quell’iniziativa.
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L’NCSE offre una preview (in PDF) del libro di Char Matejovsky Stones & Bones (Polebridge Press, 2007)
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26/9/10-USA
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Certo si sospetta
subito di non essere in Italia quando leggiamo una frase come “La leadership futura dipende da come noi educhiamo oggi
i nostri figli soprattutto in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica
(STEM)”.
La certezza si rafforza quando si scopre che sono parole dette dal capo del
governo. E infatti si tratta di parole pronunciate dal presidente USA Obama
il 16 settembre, chiamando il popolo americano ad attrezzarsi meglio di
fronte alla sfida che sta arrivando, minacciosa come una tempesta, dall’oriente
(che per gli USA è però ad occidente…). Si stanno infatti accorgendo degli
enormi investimenti che, soprattutto in Cina, fanno in questi settori. Negli
USA sanno bene quanto molti paesi orientali, soprattutto Corea e Iran, stanno
investendo per inviare i loro migliori studenti nelle migliori università
americane, che non sembra proprio siano intenzionate a favorire i lombardi,
come sembra che qualche nostro bel tipo un po’ provinciale abbia proposto,
forse sospettando che molti lombardi … non siano più così competitivi e
debbano quindi ricorrere a qualche aiutino.
La National Academy Press sembra che stia dando il suo contributo in
questa sfida, pubblicando Rising Above the Gathering Storm,
Revisited: Rapidly Approaching Category 5, una ricerca che valuta i progressi rispetto al
lavoro originale di 5 anni fa (Rising Above the Gathering Storm, 2005), Come si può verificare ciccando sui
link, ambedue i volumi sono scaricabili gratuitamente, per cui sono a
disposizione di chi volesse organizzare meglio la formazione scolastica anche
nel nostro paese e anche nelle regioni più a rischio, come la Lombardia.
Un’ulteriore occhiata alla pagina
della NAP che inizia con la citazione di Obama permette di scoprire altre
interessanti pubblicazioni,tutte in gran parte liberamente disponibili:
o
Ready,
Set, SCIENCE! (free)
o
Surrounded
by Science (free on line)
o
Learning
Science in Informal Environments (free on
line)
o
Taking
Science to School (free)
o
How
People Learn (free on line)
o
How
Students Learn: Science in the Classroom (free)
o
Teaching
About Evolution and the Nature of Science ((free
on line)
o
Science,
Evolution, and Creationism (free)
o
How
Students Learn: Mathematics in the Classroom (free on line)
o
Engineering
in K-12 Education: Understanding the Status and Improving the Prospects (free
on line)
Da una parte è interessante verificare l’enfasi con cui negli USA ci si
impegni nella formazione scientifica, dall’altra si nota come siano
assolutamente da finanziare e sostenere iniziative come i Festival della
Scienza che in autunno si realizzano in alcune (troppo poche) città italiane;
in questi giorni vediamo infatti aprirsi iniziative per la diffusion delle
conoscenze scientifiche gestite dagli enti locali, anche se non tutte
purtroppo in espansione rispetto agli anni precedenti.
Sono tutte comunque iniziative che si svolgono in un ambiente informale, in
luoghi in cui di solito era molto difficile incontrare la scienza.
Su Science
Fair di USAToDay, un commento
all’uscita questa settimana di questo importante report
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25/9/10-USA
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Il 24/10 si terrà
un convegno antievoluzionista (“Evolution: the
untold story: Latest Scientific Discoveries Challenge Darwinian
Evolution's Fitness to Survive”) a Radnor in Pennsylvania. Ci saranno sia esponenti
dell’ID, come il biologo M.Behe, che esponenti del creazionismo biblico e del
geocentrismo, come Hugh Miller, che racconterà anche qui dei suoi
dinosauri recenti). Ci
saranno, sembra, grosse novità (“Mathematical proof that Man is devolving, not evolving”)
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24/9/10-USA
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Molto interessante
il podcast
(di 24’) di C.Zimmer su un argomento molto interessante, anche
didatticamente. Si tratta di un ampliamento di quelle iniziave, tipo il
progetto SETI, che prevedono di usare la potenza di calcolo dei cervelli
elettronici (PC) che ci sono nelle nostre case. Adesso sembra che qualcuno
non si accontenti più di quelli elettronici ma intenda mettere al suo
servizio anche quelli biologici. Come si può capire, si chiede di collaborare
attivamente accendendo il proprio cervello. Cosa c’è di meglio che proporre
un gioco? Ed ecco il progetto Foldit,
proposto da David Baker, professore di biochimica all’Università of
Washington. Baker ha proposto di giocare ad un’attività di piegatura
(folding) delle proteine, organizzata come una gara, con un punteggio ed una
graduatoria. Il tutto è spiegato nel sito rosetta@home. Finora si sono
presentate … 40000 persone!!!
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Ci sarebbe a volte
da imparare dagli USA: in Florida Joe Wolf, il presidente dei Florida Citizens for Science, ha avvertito il Florida Department
of Education che in un libro di scienze che si chiedeva di poter
adottare nelle scuole superiori
c’erano due pagine con frasi che dimostravano un’apertura verso il pensiero
antiscientifico.
Cosa c’era scritto di scorretto? Si
confondeva fra meccanismi evolutivi casuali e non casuali, ma si alludeva a
chi dubitava anche della teoria dell’evoluzione (“Skeptics
observe that general evolution doesn’t adequately explain how a complex
structure, such as the eye, could come to exist through infrequent random
mutations”).
Per permettere l’adottabilità del libro le due pagine sono state eliminate,
su richiesta del Department of Education.
In Italia magari avrebbe potuto anche succedere (ed è realmente successo …)
che si censurassero le indicazioni della commissione, oppure che ci si
appellasse alla liberta di espressione garantita dalla costituzione …; in
questo modo ha potuto parlare in una sala del CNR anche Hugh Miller, uno dei
partecipanti al prossimo convegno “Galileo was wrong”,
che si terrà il 6/11/10.
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24/9/10-UK
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Nel sito della Biologos
Foundation si annuncia lo sbarco in Europa del movimento USA
dell’Intelligent Design. Si parte dall’alto: il Center for Intelligent Design ha aperto la prima sede europea a Glasgow.
Come ripetono nel loro nuovo sito web, non c’è niente di nuovo e soprattutto
hanno un’idea talmente errata di cosa sia una teoria scientifica che non hasi
vergognano a pubblicizzarla, sperando che col tempo diventi convincente: “The theory of Intelligent Design argues that certain
features of the universe and of living things are best explained by
intelligent causation”. Questa è la stessa definizione, priva di
analisi distruttive o ragionevoli spiegazioni alternative, che diede Behe
quando testimoniò nel 2005 al processo di
Harrisburg/Dover, convincendo il giudice Jones che l’ID fosse evidentemente
solo una fede religiosa.
E’ facile rendersi conto che è più adatta per una fede che che per una teoria
scientifica, non fornendo alcuna dimostrazione che fosse alternativa e
migliore rispetto alla teoria proposta oggi dal metodo scientifico.
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24/9/10-IT
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Questa sera è La notte dei
Ricercatori. In tutta Europa la notte del 24 settembre è dedicata ai
ricercatori e alle loro scoperte
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[da Pikaia]
E’ disponibile, per chi volesse dedicare molto tempo ad organizzare in
anticipo la propria visita, il calendario delle iniziative previste per il Festival della Scienza di
Genova, previsto fra il 29 ottobre e il 7 novembre. Programma.
Gli eventi del Festival della Scienza sono
organizzati in sei orizzonti tematici. L'intero programma è consultabile anche per tipologia di evento e ordine cronologico. Sezioni speciali sono dedicate agli eventi dedicati
alla Biennale del Mediterraneo , ai grandi " contenitori " del Festival e al Festival in Liguria. Il Festival
della Scienza aderisce all’Anno Internazionale della Biodiversità 2010
proclamato dalle Nazioni Unite ed è
partner di LaserFest ,
iniziativa internazionale per il 50° anniversario della realizzazione del
primo LASER.
In Piazza De Ferrari, dentro la Fontana,
è allestita una riproduzione scenografica di un
geyser, con le sue fumarole, i suoi brontolii e i suoi sbuffi.
Su Affari
italiani si può leggere un lungo articolo sul Festival di Genova
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Nel caso si
volesse approfittare di altri festival della scienza che si svolgeranno nel
frattempo, ci sono quelli di Perugia (PerugiaScienceFest) che inizia
il 30 settembre, e di Bergamo (BergamoScienza) dal
primo ottobre; qui
il progranma e le mappe per orientarsi a Bergamo..Se ne parla nel blog di
M.Ferrari (“Bergamoscienza o bergamoscettica?”)
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23/9/10-USA
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Chi avesse avuto
la costanza di leggere sulla rivista diretta dal prof.De Mattei (Radici
Cristiane n.45) tutti gli articoli sul convegno creazionista da lui
organizzato al CNR il 23/2/09 insieme a ben 6 consulenti del Kolbe Center for Creation (per
contestare il contemporaneo convegno evoluzionista organizzato sempre a Roma
dal Vaticano) si ricorderà certo dell’intervista al chimico Hugh Miller. Per
cercare di convincere che l’evoluzione biologica non fosse un fatto reale,
raccontava infatti con quanta abilità l’uomo preistorico cacciasse i
dinosauri e li trasformasse in bistecche.
Una relazione “più seria” del convegno la si può trovare nel libro (“Evoluzionismo:
Il tramonto di un’ipotesi”, incredibilmente finanziato con 9800 euro dal
CNR nonostante i laboratori di ricerca ottengano risultati ben diversi…). Il
libro è stato presentato il 20/11 in un dibattito
a Chiasso, raccontato dal presidente della SIBE (presente come spettatore
“straniero”), e poi il 30/11 perfino a Montecarlo.
Un sunto del convegno in inglese lo si può trovare qui
nel sito del Kolbe
Center for Creation (“The day’s presentations
delivered a devastating refutation of the evolutionary hypothesis”),
dove si trova anche il testo integrale della comunicazione del presidente del
KC, Hugh
Owen (“The Negative Impact of Evolutionary
Hypothesis on Scientific Research”).
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Scopriamo oggi che
H.Miller non si limita a credere (e purtroppo ha convinto di questo
addirittura il nostro vicepresidente del CNR!)
che i dinosauri fossero vissuti fino a 30000 anni fa quando l’Homo sapiens
li avrebbe mangiati uno dopo l’altro, facendoli prima inciampare con una
corda fra gli alberi (non è chiaro come abbiano fatto con gli
pterodattili…!?).
Miller non ha infatti dubbi a sconfessare anche N.Copernico e G.Galilei (e
non solo…), sostenendo che sia il sole a girare intorno alla terra … [come
appare evidente a chiunque abbia la pazienza di guardare cosa fa il sole da
mane a sera…]
Hugh Miller infatti, oltre ad animare i convegni (in USA, ma anche in Italia
al CNR) che sostengono che “Darwin was wrong” (qui i gadget) sarà uno
degli “scienziati” a tenere in piedi il 6/11/10 il convegno cattolico “Galileo was wrong”
(qui i gadget, meno
fantasiosi). Sembra sia solo l’inizio, dato che il convegno si presenta come
“the first annual conference on geocentrism”.
Aprirà il convegno anti-Galilei un altro dinamico cattolico del comitato
“scientifico” del Kolbe Center, R.Sungenis, con una
comunicazione “Geocentrism they know it but
they’re hiding it”, una chiave di lettura che ha molto successo fra
chi non capisce molto il metodo scientifico.
Il convegno “casualmente” (?) si terrà a South Bend nell’Indiana, proprio a
fianco dell’università cattolica Notre Dame, da considerare un covo di
biologi evoluzionisti cattolici. Proprio loro hanno infatti collaborato
nell’organizzazione del convegno “evoluzionista” vaticano su Darwin organizzato
da Mons.Ravasi e contestato dal Kolbe Center con il convegno contemporaneo
realizzato (a spese loro?) al CNR il 23/2/09!
Se qualcuno il prossimo 6 novembre non potesse andare in Indiana al convegno,
qui
puo’ ordinare per 86$ i due volumi “molto convincenti” sul geocentrismo;
dicono siano oggi i migliori, grazie anche a … recenti scoperte di fatti …
che Galilei non conosceva ancora.
Se invece qualcuno incontrasse il papa, dovrebbe riferire che Sungenis non
crede sia stato chiaro quando ai parroci del Cadore il 24/7/07 disse “ci sono tante prove scientifiche in favore di
un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che
arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell’essere come tale”. Il messaggio da riferire (“Pope Benedict’s Recent Statement on
Evolution What It Really Means”) finisce con l’invito “Would some dedicated and courageous
individual please get this information to Pope Benedict XVI?”).
Un commento sul blog Bad
Astronomy: Geocentrism? Seriously? Se ne parla anche sul blog Panda’s
Thumb, dove suggeriscono pure alcuni esperimenti che si possono fare
anche personalmente per dimostrare che il geocentrismo proprio non spiega
alcuni fatti, nonostante le apparenze.
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J.Coyne nel suo blog Why evolution is true
si stupisce parecchio che la rivista PlosOne abbia accettato di pubblicare un
articolo che spiega un fatto che nemmeno si sa se sia avvenuto (e nemmeno si
sa se ha risolto un problema realmente esistito). Nel suo post “Parting
the red sea”, cita e linka l’articolo sulle eventuali possibili modalità
di attraversamento a piedi (asciutti) del mar Rosso (“Dynamics of wind setdown at Suez and the
eastern Nile Delta””),.Ovviamente
la ricerca ha l’obiettivo di rendere meno miracolosa l’impresa di Mosè.
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22/9/10-IT
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[da Pikaia]
"Come comunicare la scienza e organizzare eventi divulgativi scientifici
e culturali", questo il tema del congresso "Comunicare la
scienza", che si terrà tra il 6 e l'8 ottobre presso il Centro
Universitario EuroMediterraneo di Ronzano, Bologna. Ci si può iscrivere fino
al 28 settembre. Locandina (226kB). Programma (14kB)
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Sempre sullo
stesso argomento (comunicazione della scienza), sono on line nel blog Presente 2.0 (“Biolunch at ESOF 2010 – The first videos
are online”) i
video che illustrano un’insolita iniziativa organizzata da F.Turone e
J.Pasotti in luglio all’ESOF2010
(Euroscience Open Forum) di Torino, un Taste of Science Biolunch di cui
aveva parlato anche Science (“Italian
Scientists Provide Food With Thought”). All’iniziativa hanno partecipato
(occupando i posti in piedi e cercando di distrarre gli altri che mangiavano)
A.Pilastro, G.Bertorelle, M.Casiraghi, P.Bonfante, R.Papa, R.Velasco.
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18/9/10-IT
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Su Repubblica
due articoli a commento dell’ultimo di libro di S.Hawking (“Grand
design”), che contiene la sua spiegazione del motivo per cui l’ipotesi di Dio non sarebbe necessaria
per spiegare l’origine e l’evoluzione dell’universo.
Il primo è un articolo di M.Cattaneo (“DIO E LO
SCIENZIATO”) e il
secondo di L.L.Cavalli Sforza (“DIO E LO
SCIENZIATO”). Sconcerta
un po’ il fatto che alcuni
sottotitoli attribuiscano ad Hawking la pretesa di “provare l’inesistenza del creatore”; e questo
nonostante Cattaneo sottolinei come Hawking abbia invece detto qualcosa di
diverso: “non è necessario ipotizzare l’esistenza
di un dio o di un essere soprannaturale”. Altri sottotitoli invece
sono corretti: “non c’è alcun bisogno di
ipotizzare l’intervento esterno di un creatore”.
Cavalli-Sforza poi, ricordando come un problema simile ci sia stato anche per
la spiegazione dell’evoluzione dei viventi, sottolinea come anche Darwin da
giovane la spiegasse allo stesso modo dei creazionisti attuali; solo
successivamente ha scoperto che invece ci possono essere spiegazioni migliori
e più semplici.
Il mondo gli è stato grato di una scoperta che comunque anche altri colleghi
stavano facendo in quel periodo, a cominciare da Wallace, che gli ha
insidiato la primogenitura.
Cavalli-Sforza giustamente ricorda come nessuno si stupisca o addirittura si
metta per traverso se in molti altri campi del sapere la scienza ci fornisce
spiegazioni che permettono di non dover più ricorrere alla magia o al
soprannaturale. Forse si ricorda meglio di altri più giovani quanto le
spiegazioni che fanno ricorso al soprannaturale siano state molto frequenti
anche in un recente passato.
Ancora oggi, comunque possiamo trovare, anche grazie ad internet, chi crede
che si possano risolvere con S.Giuseppe i problemi
degli esami universitari in modo più economico rispetto al CEPU.
E’ noto, e nessuno pochi si stupiscono, che né la ragione nè la
giustizia oggi accettano che si risolvano i problemi di salute o scolastici o
metereologici ricorrendo a preghiere o cure miracolose.
E’ evidente, e non ci si dovrebbe più meravigliare, come dai tempi di
G.Galilei buona parte delle spiegazioni irrazionali abbiano lasciato il campo
a spiegazioni materialiste e razionali. Qualcuno non lo apprezza…
Pochi sanno che quando ha voluto discutere di evoluzione biologica anche il
papa attuale nel 2006 ha invitato a Castelgandolfo ad un seminario ristretto
con i suoi allievi un esperto, un biologo molecolare austriaco, Peter
Schuster. Il 18/8/06 in
un’intervista a J.Allen del National
Catholic Review P.Schuster ha chiarito che i biologi non hanno ormai più
bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione biologica (“Biology by no means disproves the idea of a Creator,
but the point is that we don't need a Creator to explain what we see. One
hundred years ago, it was the common belief of Christians that God directly
created every new species. Darwin showed how natural development can lead to
new species. Today we understand this much better, and there's no evidence
that can't be explained within this general framework”). Il papa si è purtroppo assentato
nella mattinata in cui Schuster parlava, ma gli hanno fatto un riassunto e
comunque Schuster ha poi partecipato alla discussione.. .
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Nel blog Cattolicesimo
vengono ripresi alcuni articoli critici verso le opinioni di Hawkins, non
disgiunte da riflessioni sul significato del dolore nel mondo in relazione
all’esistenza o meno di un’entità che secondo qualcuno dovrebbe vigilare.con
modalità che secondo qualche articolo sarebbero chiaramente inadeguate. S.Zecchi
nel suo intervento sui confini fra “il come” e “il perché” (“Stephen Hawking ci dice com'è nato l'universo Ma non
affronta il perché “) va anche oltre, con un rischioso accostamento
fra la grave patologia che ha colpito Hawking e una possibile causa: “Ma la scienza medica non gli dirà mai perché proprio
lui è stato colpito dal male e quale significato ha la sua sofferenza per il
male. Forse Hawking, come Giobbe, avrà domandato a Dio il perché del male a
un giusto”. Altri evitano di porsi domande a rischio (“Il
senso della vita: "Difficile credere a Dio di fronte a certi fatti")
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18/9/10-USA
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Per evidenziare
l’abisso, o l’oceano che separa i neocreazionisti protestanti USA dai
paleocreazionisti cattolici e eventuali possibili protestanti associati che
cercano di farsi notare oggi in Italia, basta confrontare il convegno
organizzato il 16 ottobre a Roma con quello della settimana prossima alla Southern
Methodist University di Dallas (“4 nails in Darwin’s coffin”).
Negli USA ci sarà il confronto
fra due degli “esperti” del Discovery Institute (J.Wells e S.Meyer) e
un paio di biologi evoluzionisti. In Italia si difenderà ancora
l’indifendibile storia biblica, che prevede una “terra giovane”, avente
qualche migliaia di anni, come confermano sia l’AISO
che il vicepresidente del CNR, che a Roma
rappresenterà la parte “non allineata”, irrazionale, degli antievoluzionisti
cattolici.
Possiamo sperare che il vocepèresidente del CNR, star della serata, ripeta
davanti al previsto geologo e ad un pubblico più qualificato di quello
svizzero la sua originalissima e sconcertante ipotesi sul motivo dei
cambiamenti, che già Darwin sospettava razionalmente necessari, della scala
dei tempi dell’evoluzione dell’universo, su cui concordava ovviamente anche
il papa già nel 2004.
Negli USA invece gli “esperti” dell’Intelligent Design “intelligentemente”
hanno deciso di puntare quest’anno su un aspetto molto interessante e non
ancora del tutto chiarito, l’esplosione delle forme di vita nel Cambiano, più
di 500 milioni di anni fa, che secondo loro “Darwin
non ha mai risolto” [che ne sapeva del Cambriano ...!].
Il confronto di Dallas (“Scientists
Converge on SMU to Discuss Death of Darwin's Theory”) si svolgerà quindi
il 23/9, discutendo attorno a questo argomento reale e intrigante, e sarà
l’occasione per la prima proiezione di un film recentemente realizzato dal
Discovery Intitute (“Darwin’s
Dilemma”).
Dopo la pesante sconfitta in una battaglia non prevista e non voluta (che ha
portato alla sconfitta al processo di
Harrisburg/Dover) l’Intelligent Design si ripresenta con nuove
strategie; soprattutto non lascerà scegliere ad altri, fossero anche i suoi
sostenitori più impulsivi e meno “intelligenti”, il terreno di battaglia.
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17/9/10-UK
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Gli scienziati
gesuiti che si occupano di evoluzione (Teilhard de Chardin è unn ottimo
esempio e ha avuto e ha tuttora, nonostante gli anni – ormai 55 … dalla morte
- anche qualche problema di incompatibilità …) sembra che a volte esagerino
un po’ con la fantasia…
Oggi un articolo sul Mail OnLine (“I'd love to baptise ET, says Vatican's
stargazer”) ci informa
che al Festival
Britannico della Scienza di Birmingham P.Guy Consolmagno, uno dei
12 astronomi vaticani (custode dei meteoriti vaticani e amante della
fantascienza) oltre ad altre dichiarazioni curiose sembra ne abbia fatta una
che aiuta i cattolici a porre un confine importante, chiarendo – sulla base
di idee medioevali - una differenza fra le macchine e qualsiasi essere
vivente:
“In the middle ages, the definition of a soul was to
have intelligence, free will, freedom to love and freedom to make decisions,
he said. Those characteristics may not be unique to humans. Any entity - no matter how
many tentacles it has - has a soul”.
Spero che la traduzione sia facile:
“Ogni essere vivente ha un’anima,
indipendentemente dal numero di tentacoli che possiede”,
E’ probabile che una tale definizione dell’anima dovrebbe avere una
notevole conseguenza sul modo in cui i cattolici si pongono di fronte ad ogni
e qualsivoglia essere “animato”, ma soprattutto ridurre drasticamente la
differenza percepita fra la nostra e le altre specie viventi.
In un’altra dichiarazione P.Consolmagno spiega meglio di tanti altri
(d’altronde vive negli USA) il trucco che gli evoluzionisti ben conoscevano,
ma che ad esempio il Card.Schonborg non aveva capito quando aveva preso una
cotta per l’ID. Questo è il motivo per cui il cosiddetto “Disegno Intelligente”,
un semplice cambio di nome del vecchio creazionismo, avvenuto nel 1989, ha
avuto poi tanto immeritato successo fra chi continua a non accettare le
semplici e evidenti spiegazioni che offre la scienza alle somiglianze fra gli
esseri viventi:
“On
'intelligent design', which claims that Darwin's theory of evolution cannot
explain the complexity of life, he said: 'The word has been hijacked by
a narrow group of Creationist fundamentalists in America to mean something it
didn't originally mean at all. 'It's another form of the God of the
gaps. 'It's bad theology in that it turns God once again into the
pagan god of thunder and lightning.' The phrase 'intelligent design' was
centuries old and described the idea that God could be discovered in the laws
of space and time and the existence of human reason.
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17/9/10-USA
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B.Switek, il paleontologo gestore del blog Laelaps
che ha da poco cambiato indirizzo web, fa notare come ci sia una
continuazione della saga del Darwinius masillae (“Darwinius
Strikes Back”). E’ uscita infatti una risposta degli scopritori
alla contestazione sulla attribuzione del reperto fossile, estremamente ben
conservato, alle Aplorrine, cioè alle forme più primitiva di primati. La
risposta è estremamente chiara (“Darwinius
masillae is a Haplorhine - Reply to Williams et al. (2010)”) ma non sembra aver convinto B.Switek, che insiste a
sostenere che non sia corretto confrontare le caratteristiche di un fossile
con le caratteristiche dei primati attuali. Se ne parlerà anche nel sito di Pikaia.
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Esce oggi “on line
first” il fascicolo
3 di settembre della rivista “Evolution: Education
and Outreach” diretta da Niles Eldredge. Tema principale è
l’evoluzione umana, con le sue novità a volte sconcertanti, e i problemi
didattici che anche queste creano. Ecco i titoli:
o
The
Biodiversity Crisis: Lessons from Phylogenetic Sagas
o
Sagas
of the Children of Time: The Importance of Phylogenetic Teaching in Biology
o
The
Pleasures and Pitfalls of Teaching Human Evolution in the Museum
o
On Human Evolution
o
Fossils
that Change Everything We Know About Human Evolution (...Or Not) […se
ci si mette a scimmiottare i titoli creazionisti …]
o
Anthropological
Genetics: Inferring the History of Our Species Through the Analysis of DNA
o
The
First Hominins and the Origins of Bipedalism
o
Origin
of the Genus Homo
o
Ci sono poi le review di due nuovi libri:
§
How Humans Evolved, 5th Ed., by Robert Boyd and
Joan Silk. New York: W. W. Norton, 2009. pp 474 + front and end matter. P/b
§
Caves of the Ape-Men: South Africa's Cradle of Humankind
World Heritage Site, by Ronald J. Clarke and Timothy Partridge, with
contributions by Kathleen Kuman. S.E. Publications/Witwatersrand University
Press, 2010. Pp. 151. H/b R390.00/$70.00
·
Sempre dalla casa
editrice Springer, sull’argomento c’è un interessante volume del 2007, con
contributi di decine di paleoantropologi, coordinati da Winfried Henke and Ian Tattersall: ”Handbook
of paleoanthropology”, in 3 volumi (indice).
Nei primi capitoli (non sempre presenti in simili volumi) vengono
fornite le informazioni necessarie per capire come decine di diverse
discipline permettano oggi di definire con notevole dettaglio sia i tempi che
i modi dell’evoluzione dei primati e degli ominidi, fornendo gli strumenti
per una ricostruzione non solo abbastanza fedele ma soprattutto confermata da
diversi riscontri che si basano su dati fra loro indipendenti.
Fisica, chimica e biologia collaborano nelle indagini sui terreni, sui climi,
sulla vegetazione, sulla fauna per fornire informazioni coerenti e quindi
verosimili dell’ambiente in cui si sono evoluti i nostri antenati, che hanno
acquisito progressivamente le caratteristiche che hanno permesso a Linneo di
usare per noi il termine tassonomico di sapiens.
Forse la parola handbook poco si adatta alle 2100 pagine dei 3 volumi
…; una visita al sito web permette
anche di scoprire che si possono leggere impunemente le 3 pagine iniziali dei
capitoli, arricchendo le proprie conoscenze … almaneo sulle premesse
necessarie per capire ad esempio i metodi
cronometrici, la tafonomia
e la diagenesi, e anche l’omologia.
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16/9/10-IT
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Oggi pomeriggio su
La7 nella trasmissione Atlantide, è stata raccontata (“Rapa Nui:il
tramonto degli idoli di pietra”) la triste ma istruttiva storia
dell’isola di Pasqua, trascinata in una tragedia ecologica dall’irrazionale
interesse per un’attività, la costruzione dei mohai, monoliti in pietra, che
ha portato al completo disboscamento e desertificazione dell’isola. Il
documentario dimostra come la rinuncia ad un’analisi scientifica dei
problemi, soffocata da una visione ideologica della realtà, possa impedire
una corretta visione dei problemi.
Sono rischi a cui va incontro qualsiasi cultura, e anche la nostra non è
immune dal rifiuto di una visione razionale e scientifica della realtà, con i
rischi che ne derivano in un mondo sempre più piccolo e sovraffollato e in
veloce cambiamento.
Si ne è avuta una dimostrazione della presenza del pensiero irrazionale (e
soprattutto della difficoltà di accorgersene) nel vedere il successivo
documentario (“I
creazionisti raccontano il viaggio di Darwin”) presentato da Atlantide (a partire da
50’); si tratta di una versione particolare del racconto della vita di
Darwin, il film “Darwin: the Voyage that Shook the World”;
è stato infatti finanziato (ben 1M di $) da Creation Ministries International (qui le loro idee sulla
scienza e l’evoluzione) e realizzato da una compagnia australiana utilizzata
per mimetizzarsi, Fathom Media. Nel sito di Wikipedia
sul film si racconta dei problemi sorti con i tre storici che sono stati
coinvolti nel film senza che avessero chiari gli obiettivi dei finanziatori,
Certamente qualcuno non sapeva che cosa La7 aveva fatto doppiare e stava
trasmettendo … la presentatrice per esempio [che nel finale presenta
addirittura in modo negativo i gruppi integralisti americani che hanno
finanziato il film!].
Se qualcuno non l’ha capito nemmeno alla fine, è dovuto anche alla qualità e
alla prudenza del filmato, non certo rozzo e incoerente come molti interventi
di antievoluzionisti, che spesso non si accorgono nemmeno di aprire più
problemi di quelli che cercano di risolvere (a loro).
E’ giunto quindi davvero a proposito l’intervento finale di
T.Pievani, che dimostrava come nel 2004 l’irrazionalità e l’ideologia
degli antievoluzionisti si fosse manifestata perfino nella sede che ne dovrebbe
essere immune, il Ministero della Pubblica Istruzione, dove si osava
modificare e nascondere perfino relazioni scritte da premi Nobel e dirette al
ministro. Un articolo su Micromega (“L’affare
Moratti/Darwin”) presenta tutto quello che tuttora si sa della vicenda.
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16/9/10-USA
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Non dovrebbe
essere difficile suscitare l’interesse dei critici di Darwin e
dell’evoluzione con i titoli degli articoli apparsi sul numero 25 (settembre
2010) della rivista Biology &
Phylosopy, tanto sembrano mettere in dubbio le idee e le ipotesi care
al buon vecchio Charles.
Questa infatti è oggi la biologia, estremamente complessa e difficilmente
comprensibile soprattutto per chi non si mantiene aggiornato per motivi di
lavoro.
Gli evoluzionisti - oltre ai titoli - potrebbero essere ancora più
interessati al fatto che … tutti gli articoli sul concetto di “albero
della vita” (forse davvero da rivedere in un periodo in cui si discute
sul ruolo dei trasferimenti orizzontali di informazione genetica…) sono
consultabili liberamente on line…
Special Issue: The Tree of Life/ Guest Edited by
M.A.O`Malley
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The
tree of life: introduction to an evolutionary debate by
·
Maureen A.
O’Malley, William Martin and John Dupré
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The
attempt on the life of the Tree of Life: science, philosophy and politics
by W. Ford
Doolittle
·
The
series, the network, and the tree: changing metaphors of order in nature
by Olivier Rieppel
·
Why
was Darwin’s view of species rejected by twentieth century biologists? by
James Mallet
·
Ernst
Mayr, the tree of life, and philosophy of biology by Maureen A. O’Malley
·
Microbiology
and the species problem by Marc
Ereshefsky
·
The
myth of bacterial species and speciation by Jeffrey G. Lawrence
and Adam C.
Retchless
·
Natural
taxonomy in light of horizontal gene transfer by Cheryl P. Andam, David Williams and J. Peter
Gogarten
·
Evaluating
Maclaurin and Sterelny’s conception of biodiversity in cases of frequent,
promiscuous lateral gene transfer by
Gregory J. Morgan
·
Symbiosis,
lateral function transfer and the (many) saplings of life by Frédéric
Bouchard
·
Lifeness
signatures and the roots of the tree of life by Christophe
Malaterre
·
Gene
sharing and genome evolution: networks in trees and trees in networks by Robert G. Beiko
·
Testing
for treeness: lateral gene transfer, phylogenetic inference, and model
selection by Joel D.
Velasco and Elliott Sober
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On
the need for integrative phylogenomics, and some steps toward its creation
by Eric Bapteste and Richard M.
Burian
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15/9/10-EIRE
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Sembra che le
reazioni suscitate dalla sua incoerenza abbiano convinto il Ministro della
Scienza irlandese a non presenziare al lancio di un libro antievoluzionista
(“Irish
Minister for Science will not launch anti-evolution book”). Iil ministro
comunque insiste ad apprezzare la libertà di opinione ,,,; forse il ministro
non capisce che tornare oggi a spiegazioni non dimostrabili e non dimostrate
non è certo indicazione di grande furbizia, quando si tratta di fatti
materiali che hanno da tempo spiegazioni razionali convincenti e soprattutto
utili.
Se negli USA il presidente Bush non si era preoccupato di nascondere le sue
idee antievoluzioniste se non creazioniste (e il suo addetto scientifico
aveva dovuto subito specificare
che le idee del presidente non avrebbero ridotto l’ottimo livello dei
finanziamenti alla ricerca biologica negli USA…), in Europa negli alti
livelli governativi non si manifestava più da tempo il desiderio di tornare
ai miti che caratterizzavano i precenti stadi dell’evoluzione culturale
umana.
Per chi avesse dubbi e volesse verificare la fantasia e i deliri dell’autore
del libro, trova su YouTube un
paio di video che dovrebbero invogliare all’acquisto del libro.
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15/9/10-USA
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Con la scusa del
ritorno a scuola, l’antropologo G.Laden ricorda nel suo blog un interessante
articolo uscito agli inizi del 2010. Era un lungo articolo di un esperto nel
NCSE (J.Rosenau: “Leap of faith: Intelligent
Design’s trajectory after Dover”), sempre interessante per chi vuole capire le nuove
strategie del Discovery Institute dopo la pesante (e costosa) sconfitta
subita nel processo di
Harrisburg/Dover. L’articolo sembra sia stato molto apprezzato dai
lettori che hanno inviato commenti sul suo blog (Thoughts
from Kansas)..
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Nel sito web Climate
Services della NOAA (National
Oceanic and Atrtmospheric Administration) si può giocare con alcuni
cursori che controllano l’ambito temporale di alcuni grafici che mostrano i
cambiamenti di alcuni importanti parametri climatici. Alcuni di questi
oscillano, ma altri purtroppo no,
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14/9/10-IT
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Sull’Avvenire
compare un intervista (“Coppens:
L’Homo? Religiosus fin dalle caverne”) al paleoantropologo Yves
Coppens, in occasione dell’uscita in Italia di un suo libro
sull’evoluzione umana (“Il presente del passato”, Jaka Book). Coppens associa il sentimento religioso
ad un trattamento dei morti diverso da quello che osserviamo negli animali. [in
realtà ci sono alcune novità interessanti e poco note
che riguardano il comportamento degli scimpanzé di fronte alla morte di
qualcuno che è loro caro]
Incomprensibile la domanda sui “darwinisti duri e puri”, come se qualcuno
potesse fare a meno di Mendel o del DNA … sarebbe stata più comprensibile una
domanda sugli antidarwinisti duri e puri?
Oltre a non poter concordare su molte
frasi dell’intervista , Il vicepresidente del CNR sarà
dispiaciuto di sapere che anche Y.Coppens, come F.Facchini, ha appena scritto
con la stessa casa editrice cattolica anche un libro (“La
vita dei primi uomini”)
su un argomento che non sopporta.
E così si può notare che anche Coppens, che sull’evoluzione umana lavora da
una vita, non concorderebbe con l’inesperto
di cui il prof.De Mattei ha citato
l’improbabile dimostrazione che la teoria dell’evoluzione non sia confermata
(“Se la teoria dell'evoluzione fosse vera e
la scala delle specie fosse il risultato di un processo perfettivo della
natura, il mondo dovrebbe abbondare di specie abbozzate, rudimentali e
incomplete, cioè in ritardo rispetto alle singole specie complete verso
cui sarebbero avviate”).. Peccato che alla scala
delle specie non ci crede più nessuno e che nemmeno il processo
perfettivo non sia
una premessa… dimostrata …
E’ triste vedere come indottrinamenti infantili mantengono i loro effetti
anche oltre l’età della ragione … sarà per questo motivo che all’oratorio
salesiano delle Crocette di Torino continuano diffondere confusione fra i
cattolici riportando testi antievoluzionisti del 1957!?
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13/9/10-JAP
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Nei prossimi
giorni si aprirà a Kyoto il Congresso
Internazionale di Primatologia, organizzato dalla International Primatological Society.
Sarà un’occasione non solo per fare il punto sullo sviluppo delle conoscenze
sia sulla biologia che sugli aspetti comportamentali e cognitivi delle specie
più simili a noi. I primati, secondo l’IPS sono classificati in circa 400
specie e altre 200 sottospecie, che dimostrano come le migliaia di tentativi
di sempre nuovi e migliori adattamenti ai diversi ambienti arboricoli sono
riusciti alla fine anche ad organizzare un insieme di caratteristiche che, in
condizioni particolari, hanno permesso di sviluppare circa una ventina di
diverse specie di ominidi bipedi, vissuti negli ultimi 6 milioni di anni. In questo periodo i
primati sono stati capaci di colonizzare l’ambiente aperto e, grazie
all’utilizzo degli arti superiori esclusivamente per la manipolazione di oggetti, hanno scoperto la strada che
ha portato all’attuale Homo sapiens.
Come al solito gli abstract delle comunicazioni congressuali sono on line,
per cui chiunque sia interessato puo’ informarsi sulle migliaia di ricerche
che vengono effettuate, sia in natura che in cattività, per conoscere meglio
i primati:
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Pre-congress Symposium and Workshop in Inuyama
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Plenary Lectures
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Symposium & Workshop >>
Over view
Oral Session >> Over
view
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Poster
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Open Symposium
La lettura degli atti del congresso può essere indispensabile per evitare
di dire (o di bere) le enormi sciocchezze che spesso si dicono impunemente e
si accettano ingenuamente sulla biologia, l’etologia e gli aspetti cognitivi
di queste specie a noi connesse da un’evidente relazione filogenetica.
Si saprà poi qualcosa di nuovo anche dei rischi per la sopravvivenza dei
primati, che sarebbe sciocco
attribuire ai primatologi quando da alcuni decenni per ottenere
ricchezze a basso prezzo si distruggono gli ambienti, gli unici, in cui
vivono i primati.
Dal congresso dell’IPS usciranno certamente anche versioni aggiornate dei
documenti che gli esperti pubblicano ad ogni congresso per far conoscere un
panorama dei rischi che corrono le centinaia di specie, quasi tutte
minacciate o addirittura a rischio di estinzione,
Probabilmente molti sanno che ci sono solo 730 gorilla di montagna
al mondo, ma quasi nessuno sa che sono centinaia le specie tropicali che
vengono trascinate sempre più verso l’estinzione dalla lotta per la
sopravvivenza delle popolazioni che vivono nel loro territorio e dalla
cupidigia delle popolazioni che vivono altrove ma hanno i soldi per comperare
i prodotti alimentari, forestali, o minerari la cui produzione e commercializzazione minaccia soprattutto
specie che, come i primati, hanno bisogno delle foreste per sopravvivere.
In attesa degli aggiornamenti, ci possiamo informare sugli ultimi documenti,
che sono disponibili on line:
Primates in
Peril: The World’s 25 Most Endangered Primates 2008–2010
Most
endangered primate 2008/10 (Conservation International)
Nel sito web dell’IUCN/SSC Primate
Specialist Group si può consultare anche il livello di rischio di
estinzione attuale di ognuna delle specie.Chi vuole conoscere qualcosa di più
sui primati, può trovare informazioni anche in italiano nella pagina web
della sezione italiana dell’IPS, l’API.
Si può ad esempio trovare informazioni utili per capire come sia
impossibile che, come dice qualcuno, siano i primati ad essere derivati
dall’uomo in tempi recenti: forse qualcuno pensa che ci sia solo lo
scimpanzé, ma la
tassonomia dei primati in italiano chiarisce quanto sia improbabile, ma
anche impossibile, questo antropocentrismo fuori dal tempo e dalla ragione.
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13/9/10-EIRE
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[da NCSE]
Se l’Irishtimes non racconta favole (“Lenihan to launch anti-evolution book”) il ministro della scienza di un paese
eruropeo promuoverà un libro antievoluzionista, assistendo alla
presentazione. Qualcosa di simile
erà già successo in Italia, ma non riguardava l’Italia, e non si trattava di
un ministro della scienza ma di un altro tipo di “ministro”,
“Mr Lenihan will attend the launch of The
Origin of Specious Nonsense by Dublin writer John J May in
Buswell’s Hotel on Wednesday evening. According to the book’s website, Mr May says evolution
“cripples sanity, promotes myths and obscures reality”. He also said anyone who teaches
evolution is “either ignorant or deliberately suppressing the known
scientific facts”.,
Curiosamente l’autore mette a disposizione, nel sito web del libro, il capitolo
che racconta il differenziamento cellulare (come da una cellula se ne formano
miliardi sulla base dell’informazione contenuta nel DNA), un altro dei
“misteriosi” processi che la scienza da decenni cerca di spiegare; proprio
come l’evoluzione biologica. Nel libro invece spiegazioni non ce ne sono.
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11/9/10-USA
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Nel sito dell’NCSE
è in linea la trascrizione del dibattito avvenuto il 23/4/2002 fra R.Dembski,
M.Behe, K.Miller e R.Pennock, due esponenti dell’ID e due evoluzionisti.
Ci sono anche due video (1
e 2)
nel canale dell’NCSE su YouTube.
Nel canale del’NCSE su YouTube hanno recentemente caricato anche 3 video del
2001 riferiti ad una serie di interventi ad un convegno in occasione dei
vent’anni da un famoso processo (McLean Vs Arkansas). Oratori sono Eugenie
Scott, Francisco
Ayala e lo scomparso Stephen
J.Gould (qui
altri suoi video su YouTube)
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10/9/10-USA
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E’ scomparso in
questi giorni George C. Williams (1926-2010), uno dei grandi biologi
evoluzionisti del secolo scorso. E’ purtroppo poco noto (è stato poco
presente al di fuori delle riviste e dei libri scientifici), per cui è utile
fornire qualche testo per recuperare eventuali precedenti ignoranze (e
l’ignoranza ha appunto il vantaggio di poter essere recuperata, …):
sul
Chronicle of Higher Education una biografia By Michael Ruse
REMEBERING GEORGE WILLIAMS (1926-2010) su The Edge
Le
pubblicazioni su Google Scholar
Carl Zimmer: commento e intervista
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10/9/10-IT
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[da Pikaia]
Un’intervista a T.Pievani, pubblicata oggi da Pikaia, riprende
alcune problematiche della relazione fra scienza e libertà discusse a Pavia
nella serata del 9/9 nell’ambito del Festival dei
saperi 2010
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9/9/10-USA
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Dopo aver visto in
un video
su Google che anche nelle scuole Italiane (spero sia comunque un evento
rarissimo …) ci possono essere insegnanti di scienze che negano l’evoluzione
e la teoria dell’evoluzione) può essere utile sapere il modo migliore per
difendere i propri figli. Nel blog di Greg Laden, un antropologo, c’è
un modello di lettera (Your letter to your child's biology
teacher“) per mettere
educatamente in guardia l’insegnante, fornendogli nel contempo informazioni
utili. In un altro sito web un genitore racconta nel blog Parenting Beyond Belief come sta aiutando il figlio che
ha incontrato un insegnante di scienze creazionista.
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9/9/10-IT
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Sappiamo che in
Italia la scienza viene strapazzata un po’ troppo, soprattutto su alcuni temi
di cui qualcuno si illude che la scienza non debba o non possa occuparsi.
L’evoluzione biologica è proprio uno di questi, soprattutto perché si crede
che la conoscenza di alcuni fatti che oggi siamo certi che siano avvenuti
possa indebolire la fede in fatti forse improbabili ma comunque avvenuti
migliaia di anni fa e considerati alla base di molte credenze religiose. Ma
lo stesso vale pure per temi che riguardano i rischi delle attività umane
sull’ambiente o le cellule staminali.
Il problema non è pero’ ristretto, per nostra fortuna – ma per una maggiore
sfortuna globale - alla sola Italia. Se ne accorge anche la rivista Nature,
che oggi dedica l’editoriale “Science scorned” alla “tensione
antiscientifica che pervade l'ala destra negli Stati Uniti, che è l'ultima
cosa di cui il Paese ha bisogno in un momento di sfida economica”.
L’articolo fa notare anche l’evidente sfida economica, politica e soprattutto
scientifica che viene ad esempio dalla Cina, i cui investimenti nella ricerca
hanno assunto dimensioni colossali.
Questo avviene proprio mentre l’Europa, ma anche gli USA, sono in una fase
economica calante.
Purtroppo la soluzione proposta da Nature non è di facile applicazione: “Come educatori, gli scienziati
dovrebbero raddoppiare i loro sforzi per promuovere il razionalismo, borse di studio e pensiero
critico tra i giovani, e dovrebbero impegnarsi sia con i media che con i politici
per contribuire a chiarire gli incombenti problemi risolvibili su basi
scientifiche che caratterizzano il nostro tempo”.
Certo è corretto che Nature ricordi agli scienziati quanto sia importante
anche il loro ruolo di educatori (di solito riconosciuto dall’opinione
pubblica), ma sappiamo come abbiano una certa ritrosia a usare strumenti di
comunicazione che altri sanno usare meglio, come vediamo anche in Italia,
dove gli scienziati non riescono a diffondere la razionalità né a difendere
un ruolo adeguato alle loro competenze e alla loro utilità.
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Di problemi simili
si è discusso questa sera a Pavia in un dibattito fra Pievani,
Luzzatto e Brezzi, nell’ambito dell’iniziativa “Festival dei
saperi 2010”, dove si sono ricordati (la citazione di Voyager ha
giustamente meritato un applauso del pubblico, ma anche Di Bella è stato
evocato) troppi episodi recenti che danno segnali negativi anche per la
tenuta del livello di razionalità nel nostro paese.
E tutto ciò avviene in un contesto che dovrebbe invece essere protetto con
una garanzia che dovrebbe giungere addirittura dalla costituzione (art.33).
Nonostante ciò, una valanga di ignoranza e di disprezzo per la cultura
tracima da una nota radio cattolica non molto ufficiale, seppellendo dati e
conoscenze in una palude
di ignoranza e incomprensione dei fatti, offrendo ospitalità a esponenti
di religioni cristiane che, a differenza di quella cattolica, non hanno
dall’autorità indicazioni precise sull’argomento.
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Interessante
trovare un articolo che riporta addirittura “le
opinioni di trenta esperti sulla creazione”; si è ritenuto necessario
rispondere così, in massa (Scienziati di tutto
il mondo smentiscono le tesi di Hawking) al fisico Hawking che pretendeva di essere un
esperto di creazione; [Hawking già disse davanti al papa che Dio non era
indispensabile per spiegare l’origine del mondo, nel novembre 2008 al
convegno vaticano sull’evoluzione: «L'origine del mondo? La spiegheremo
noi».]
E cosi’ oggi abbiamo improvvisamente ben 31 esperti … I 30 scienziati
presentati come esperti di creazione in realtà tempo fa hanno collaborato ad
un documentario prodotto in Spagna, piuttosto interessante in quanto dovrebbe far conoscere le opinioni cattoliche
sull’evoluzione ai fedeli, per evitare di avere una
fede non aggiornata.
Già nel trailer
purtroppo si sostiene che “en el siglo 20 la
evoluciòn fue utilizada por las ideologias para justificar el
materialismo o el racismo”; per il razzismo si sa che esisteva anche
prima che chiunque scoprisse quanto siamo simili a scimpanzè e quindi non ci
possano essere così grandi differenze fra le diverse popolazioni umane (in
effetti sarebbe meglio trovare una scusa migliore per giustificare un
“documentario” che “gira intorno a esta pregunta;
“Hay una inteligencia que ha creado el maravilloso
proceso de la evoluciòn?”. Non c’è ancora la versione italiana, ma per
sapere in spagnolo o in inglese la risposta che già si sapeva fino a 150 anni
fa, si può ordinare qui
per 25 euro.
Un po’spiace comunque che in Italia non circoli questo documentario (e le Paoline
non hanno qualcosa di simile); aggiornerebbe i cattolici sull’attuale poco
nota posizione ufficiale, certificata dal documento vaticano del 2004,
di accettazione delle scoperte scientifiche che confermano l’origine comune
degli esseri viventi da un unico antenato comune arcaico (“hoy pocos niegan la evidencia fosil, pero el
dibatito…”). Certo al CNR c’è qualcuno che “niega”,
come si è ricordato oggi anche a Pavia…
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8/9/10-EU
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Oggi è stata
approvata al Parlamento Europeo la Direttiva EU
86/609 sulla sperimentazione animale, che aggiorna una legge che aveva
già 25 anni:. Sotto sono indicate alcune delle tappe che hanno portato
l’8/9 all'approvazione definitiva del testo approvato in prima lettura il
3/6/10. Nelle due schede informative finali vengono evidenziati alcuni punti
qualificanti, fra cui la fine della sperimentazione sulle antropomorfe (del
resto già sospesa da tempo anche per i costi eccessivi) e un maggiore
controllo sulla sperimentazione sugli altri primati non umani; una delle
principali novità è la necessità di provvedere ad eliminare la cattura degli
a animali selvatici dall'ambiente, organizzando allevamenti per sopperire al
fabbisogno per la sperimentazione. C’è comunbque da sottolineare come in alcuni
paesi europei ci fosse già una legislazione nazionale piuttosto rigida,
mentre in altri paesi (soprattutto all’est) le leggi precedenti erano più
permissive, per cui il miglioramento sarà notevole.
Info sulla legge e il suo percorso: Proposta commissione 2008 - Scheda1 - Scheda2: 1' lettura (3/5/10 - GU del 27/7/10 19/69) - 2' lettura (approvata senza
emendamenti l'8/9/10) - Informazione 1, 2.
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8/9/10-IT
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Un nuovo sito web
interessante che si propone di verificare il tasso di bufale scientifiche
propinate dalla TV italiana: (cattiva)Scienza in TV, Fra
gli obiettivii soprattutto quello di fare cultura segnalando e riparando (se
e dove possibile) le offese alla cultura e magari anche all’intelligenza..
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7/8/10-IT
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Dal 9 al 26
settembre, a Pavia una mostra (La
scienza in chiaroscuro. Lombroso e Mantegazza a Pavia tra Darwin e
Freud ) ripercorrerà la vita e le dispute dei due scienziati,
Lombroso e Mantegazza, che proprio nella locale Facoltà di Medicina iniziarono la loro carriera accademica che si concluse poi a
Torino o a Firenze.
Organizzata dal Museo per la
Storia dell’università di Pavia, la mostra si inserisce nel
programma del Festival dei
saperi 2010 del Comune di Pavia, dedicato al tema “Le libertà
dell’uomo: limiti e possibilità”. Resterà aperta dal 9 al 26 settembre
2010 in santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria) a Pavia.
Piuttosto interessante (e dimostrazione della fitta rete globale di scambio e
verifica di di conoscenze, instaurata da Darwin nel suo meticoloso e rigoroso
lavoro di verifica delle sue ipotesi) lo scambio di lettere fra Paolo
Mantegazza (medico igienista e fondatore dell’Antropologia in Italia) e
Darwin. Il motivo era l’interesse di Darwin per un esperimento effettuato da
Mantegazza: “uno sperone di gallo, che,
inserito nell'orecchio di un bue , dopo 8 anni raggiunse un peso di 396
grammi ed una lunghezza di 24 centimetri, per guisa che l'animale pareva
fornito di tre corna”.
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6/9/9-USA
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[da Panda’s Thumb]
Dale McGowan, autore del blog Parenting Beyond Belief ci permette di seguire in diretta le iniziative
che sta gestendo per sostenere il figlio che ha trovato a scuola un
insegnante di scienze creazionista. Come sappiamo anche in Italia si possono
trovare (ne abbiamo visto uno che si vanta in un video
su Google dell’ignoranza scientifica che riesce a trasmettere ai suoi
allievi); forse lo fa grazie al fatto di insegnare in una scuola che permette
di svolgere il programma in grande autonomia, confidando che mai qualcuno
farà qualche domanda sulla teoria dell’evoluzione all’esame di scuola media
in una scuola privata confessionale.
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6/9/10-IT
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[da neuro@antropologia] E’ stato pubblicato il volume 88 (2010) del Journal of Anthropological Sciences, rivista dell’Istituto Italiano di
Antropologia. Per quanto riguarda temi di evoluzione cerebrale, da notare la presenza
di due review piuttosto complete e utili. Le relazioni tra encefalizzazione e intelligenza nei primati vengono analizzate da David Alba, dell’Institut Català de Paleontologia, attraverso una vasta analisi allometrica delle
variazioni nelle forme attuali e in quelle fossili. La seconda review, a nome
di Lambros Malafouris del McDonald Institute for
Archaeological Research, presenta lo scenario concettuale e
metodologico della Neuroarcheologia : archeologia della mente, integrazione tra
neuroscienze e discipline umanistiche, le interazioni tra plasticità neurale
e culturale. Vale la pena dare un’occhiata …[E.Bruner]
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3/6/10-USA
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Un recente canale
di YouTube sembra molto interessante per chi vuole capire meglio i
fatti e le idee che riguardano i numerosi aspetti dell’evoluzione biologica: WhyEvolutionIsTrue.
Molti sono anche i video di conferenze sull’evoluzione. A questo proposito si
puo’ consigliare anche il sito di FORA TV usando
evolution come keyword.
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2/9/10-IT
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[da Irpinia News]
Dibattito sul razzismo ad Ariano Irpino, con il genetista G.Barbujani
e lo storico G.Galasso. Ambedue illustrano i motivi per cui sia
inutile scaldarsi parlando di razze; lo storico sa bene quanto i confini
siano fatti per essere superati, il genetista quanto la variabilità dei
caratteri che dovrebbero identificare le razze sia comunque bassa e che
comunque non ci sia affatto accordo su caratteri che siano davvero utili per
distinguersi anche fra vicini di casa quando i biologi sanno quanto poche
siano le differenze anche con le specie di primati a noi più vicine.
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2/9/10-UK
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Il 7/9 uscirà in UK
l’ultimo libro di Stephen Hawking “The
grand design”, e il sito web
relativo è già pronto per il 7/9. Se ne parla in un articolo di Repubblica,
che riporta la frase con la quale Hawking propone un’ipotesi di spiegazione
che può essere discussa e confrontata con le molte altre ipotesi già disponibili
e che solo ora possono essere sottoposte ad una qualche verifica comparativa.
Già per altri problemi è successo: la massa critica delle conoscenze
scientifiche accumulate dalla specie più intelligente finora comparsa sul
pianeta (anche se si possono sempre temere drammatiche smentite…) ha permesso
di formulare un’ipotesi che certamente può mettere in crisi tutte le decine
di precedenti ipotesi tuttora disponibili e che, come è ovvio, non dispongono
dell’universalità che di solito caratterizza le ipotesi scientifiche, ma
fanno riferimento a culture che non sempre accettano di discutere
pacificamente i concetti fondanti.
La riflessione quindi può cominciare, come già successe per l’ipotesi che
avrebbe dovuto spiegare l’evoluzione della vita sulla terra. Come sappiamo,
molti furono subito entusiasti già dell’ipotesi iniziale di Darwin,
nonostante nemmeno lui fosse del tutto convinto; altri si sono convinti solo
in presenza di una robustezza tale da convincere perfino capi religiosi (come
quelli delle chiese anglicana e cattolica) che hanno dovuto ammettere che
forniva soluzioni coerenti e complete per moltissimi fenomeni di cui si
faceva difficoltà ad afferrare perfino le dimensioni.
I responsabili della chiesa anglicana hanno perfino riconosciuto il loro
errore nel settembre 2008,
l’unico modo per dimostrare il pentimento e per dare ai fedeli l’indicazione
di un aggiornamento culturale, mentre nella chiesa cattolica convivono
tuttora, anche se non pacificamente, P.G.Coyne che festeggia Darwin e il Kolbe Center for the study of creation che riesce a trovare le risorse per organizzare
ben tre convegni creazionisti al CNR e in due università romane solo per
contestare le idee evoluzioniste che sembrano prevalenti in Vaticano.
Proprio le dimensioni del fenomeno “evoluzione biologica” rendono quasi più
difficile accettare il problema che la soluzione, più semplice de problema e
certamente geniale. Difficile comunque immaginare l’esistenza di un
meccanismo che agisca su tempi che sono inimmaginabili, tanto che c’è chi
preferisce addirittura immaginare un’entità che possa funzionare
ininterrottamente per circa quattoridici miliardi di anni senza scadenze di
garanzia né necessità di manutenzione, nonostante una decina di miliardi di
anni iniziali di quasi inattività, senza che si muovesse foglia
nell’universo.
Non sembra comunque che per ora la reazione ad Hawking sia positiva. Anzi si
trovano anche scienziati che sembrano preoccupati che il dubbio possa mettere
in dubbio improbabili spiegazioni, come se costituissero davvero i fondamenti
di idee che dovrebbero semplicemente occuparsi di etica e di pacifica convivenza
umana.
Cosa propone Hawking?
”Poiché esiste una legge come la gravità,
l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione
spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per
cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi".
Sarebbe comunque strano che chi sembra essere interessato soprattutto al
“perché” più che al “come” non volesse valutare i dati di base (anche solo le
sconcertanti dimensioni temporali e spaziali del problema …) e le spiegazioni
scientifiche proposte. Un articolo critico sul sito de Il Tempo (“Ma
Dio serve a spiegare il Mondo”), scritto da un fisico, correttamente non
accusa Hawking di negare l’esistenza di Dio; ma non si preoccupa però,
proprio ora che di fronte all’alternativa, sarebbe necessario, di fornire la
prova dell’esistenza o di citare qualcuno che l’abbia fatto. Il fisico cerca
almeno di rassicurare che la valutazione prescinderebbe dal conflitto di
interessi; “non possiamo però esimerci dall'avere
una posizione dubbiosa che prescinde dal credo personale e dall'essere
cristiani. Le giustificazioni addotte da Hawking non hanno la forza per
convincerci mentre ci sostiene la convinzione che esista un Creatore”.
E in realtà non riesce comunque a convincere alcuni lettori…
Sarà comunque difficile gestire la discussione sulle diverse “creazioni
spontanee” (biologica e fisica) evitando i cortocircuiti … già molti
antievoluzionisti riescono a creare confusione anche solo su quella
biologica … :-)
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, “
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1/9/10-IT
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[da Pikaia]
Inizia domani a Milano all’Università Bicocca e al Museo di Storia
Naturale (sabato) il 4’convegno della
Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), come molte
iniziative aperte al pubblico, che si concluderà sabato 4. Qui il programma
e la locandina.
Il convegno si concluderà sabato al Museo di Storia Naturale alle 20.30 con
la proiezione di un film sulla vita di Darwin (Creation) che non è
stato distribuito in Italia.
Si parlerà di evoluzione biologica, di didattica della biologia e
dell’evoluzione, di evoluzione umana, ma anche di biodiversità.
Se ne parla sul Giornale.
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1/9/10-IT
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Dal 22 al 25
settembre si terrà a Verona, ospitata dal Parco Natura Viva, la
conferenza annuale dell’European Association of Zoos and Aquaria (EAZA), che rappresenta 300 strutture in
35 paesi.
La conferenza, cui parteciperanno più di 550 delegati, cade proprio nell’anno
della biodiversità, e si discuterà il ruolo di queste strutture nella
gestione di animali in cattività appunto dal punto di vista di fornire
contributi significativi per aumentare la biodiversità, sia per quanto
riguarda gli esemplari in cattività che per la conservazione
in situ degli animali, soprattutto quelli più a rischio.
Anche per questo gli obiettivi di sostegno alla formazione, alla ricerca e
alla didattica vedranno prossimamente un interesse concentrato soprattutto
sulle scimmie antropomorfe, a cui verrà appunto dedicata la prossima
campagna, coordinata da Bryan Carroll, del Bristol Zoo. Giunge al
termine in questi mesi invece la campagna
dedicata ai carnivori.
L’obiettivo della campagna permetterà di sviluppare meglio anche tutte quelle
iniziative per gettare maggiore informazione sulle relazioni rilevanti fra le
minacce alla sopravvivenza delle antropomorfe e le abitudini anche alimentari
delle popolazioni occidentali, che hanno una certa difficoltà a prendere coscienza
dell’esistenza di rapporti più stretti di quanto vorrebbero ammettere.
Nella pagina web ancora in fasce della EAZA APE CAMPAIGN, già sono presenti
informazioni (“Important
breakthrough on food labelling and palm oil”) sul rapporto fra la
produzione di olio di palma e l’estinzione degli oranghi nel Borneo. Leggi
europee che prevedono un’etichettatura che indica dove troviamo l’olio di
palma non può che essere urgente e necessaria. Sarà difficile, ma politici e
cittadini dovranno darsi da fare per riservare un po’ di spazio anche a
queste preoccupazioni … i membri
dell’EAZA già si stanno movendo per attivare i componenti del Parlamento Europeo.
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31/8/10-USA
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Su The Huffington
Post Steven Newton NCSE (“Darwin Was Not
Wrong--New Study Being Distorted”) spiega quale pasticcio abbiano fatto alcuni giornalisti che nel citare
un articolo di biologia evoluzionistica hanno cercando di mettere un po’ di
peperoncino approfittando di un tema su cui si entra facilmente in
ebollizione. Anche semplicemente usando alcune parole magiche è infatti
possibile rendere più appetibili notizie e quotidiani ostacolando nel
contempo la diffusione della conoscenza scientifica nel mondo: “When scientific topics are reported, they are
consistently misunderstood and spiced-up with such sensationalism that the
original significance is contorted beyond all recognition. Such misreporting has happened again--this
time involving Charles Darwin and evolution”.
S.Newton dimostra nell’articolo
come molti giornalisti nel mondo abbiano distorto la notizia all’insaputa
degli autori e in contrasto sia con le loro intenzioni che con i dati
scientifici presentati, creando confusione nei lettori incompetenti e
sconcerto o rabbia nei ricercatori competenti..
Uno degli autori dell’articolo strumentalizzato (“Links
between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of
vertebrates on land”) aveva da poco riattivato il suo blog; era
rimasta infatti colpita di come il suo articolo fosse stato stravolto e
strumentalizzato a fini antiscientifici. In particolare era rimasta
inorridita che proprio l’Huffington Post avesse messo in maiuscolo il termine
“WRONG” associandolo alla parola “Darwin”. [E nell’articolo nemmeno si
parlava di Darwin!]
Si sa che è un’associazione di parole assolutamente “vincente”, ma si
dovrebbe anche sapere che è un gioco sporco in quanto è assolutamente falsa;
anche se ci sono molti che pagano chi la usa, per i danni che produce alle quotazioni
della ragione.
La notizia è stata data in modo errato anche in Italia, ma soprattutto in
blog antievoluzionisti.
C’è chi paga bene, e succede soprattutto negli USA, e chi invece paga quello
che può senza rovinarsi, come il vicepresidente del CNR che ha fornito solo
il catering per un assurdo
convegno con questo obiettivo.
C’è chi invece chi, come il CNR, spera che 9800 euro spesi per pubblicare un
libro in cui si dice che Darwin ha sbagliato (“Evoluzionismo: il tramonto
di una ipotesi”) non siano sufficienti per rovinarsi la reputazione
scientifica, e quindi non siano nemmeno da restituire.
Sembra evidente che al metodo scientifico, alla ragione e alla reputazione
scientifica ci tenesse di più l’ex-presidente dell’Accademia Pontificia delle
Scienze, N.Cabibbo! (Eco di
Bergamo del 2/2/09)
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Nel blog di
L.Moran, Sandwalk, si
conclude (“The
Mutationism Myth, part 6. Back to the Future”) una serie di sette post di
Arlin Stoltzfus che costituisce un’interessante introduzione alla teoria
dell’evoluzione e al concetto di mutazionismo. L’articolo cita un volume
importante di qualche mese fa, “Evolution—the
Extended Synthesis”, che contiene i contributi usciti dal convegno sul
futuro della teoria dell’evoluzione, sessant’anni dopo la Sintesi Moderna
proposta da J.Huxley. Il convegno, organizzato da M. Pigliucci, si era tenuto
nel luglio del 2008 ad
Altenberg presso Vienna, al Konrad Lorenz Institute.
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30/8/10-UK
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R.Dawkins ce la
mette tutta per dimostrare che non è uno scienziato che ama stare in poltrona
(pur essendo ora in pensione) e che stando in poltrona non si può capire
molto della biologia; questa volta compare nel sito web di C.Zimmer (Dawkins gets inside the giraffe’s neck)
in un video (tratto da una serie di video
di autopsie fatte a grandi animali, prodotta dalla BBC) in cui lo si vede
intento a dimostrare i processi complessi e meravigliosi che confermano la
possibilità di ricostruire la storia dei meccanismi anche apparentemente un
po’ confusi e complessi che hanno agito nel corso dell’evoluzione biologica.
Quello che è facile dimostrare invece è la presenza costante di fatti non
spiegabili senza ricorrere a processi che hanno richiesto necessariamente
milioni di anni. Solo ricorrendo a questo fattore tutto diventa facile e
comprensibile
Nel video cerca di mostrare l’imprevedibile percorso del nervo laringeo, che
collega appunto la laringe, appena sotto la bocca.
Solo che in questo video l’autopsia è di una giraffa, una specie in cui nel
corso dell’evoluzione si è avuto un continuo allungamento del collo; viene
quindi verificato direttamente come il nervo laringeo scenda lungo il collo,
giri, e risalga poi, tornando indietro fino alla laringe.
E’ un classico caso in cui in una specie attuale troviamo evidenti e ben
conservate le tracce (in questo caso i fossili quasi non servono nemmeno!) di
un lontano passato, con una connessione con specie oggi estinte aventi
anatomie ben diverse (in questo caso un collo non così lungo).
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29/8/10-it
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Un intrigante video ,
in cui si
accenna anche a una fanta[scientifica] proposta che vorrebbe spiegare la creazione della specie umana e la creazione di qualsiasi nuova specie animale, in realtà dimostra
con esempi l’esistenza di seri e evidenti problemi reali di compatibilità fra
scienza e fede sulle questioni che riguardano l’evoluzione biologica (“Ma Don Franco! quello che ci dicevi di Adamo ed Eva
non era vero! Il maestro ci ha detto che noi scendiamo dalle scimmie!”).
In realtà un’analisi del video
(necessaria per chi voglia inquadrare e
interpretare il video alla luce della situazione attuale) mostra che le
incompatibilità siano da cercare soprattutto nel mondo religioso e che la
confusione sia dovuta anche ad aggiornamenti previsti ma non effettuati per
tempo, intenzionalmente o per negligenza.
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28/8/10-IT
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Nel sito
della UAAR è stata inserita la versione italiana di un video belga: “La
minaccia creazionista”
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27/8/10-IT
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Sull’Avvenire
un articolo (“Anthony Flew,
l'ateo pentito”) su un filosofo oggi
credente ma un tempo ateo, molto
apprezzato dagli antievoluzionisti. Flew propone all’approvazione dei lettori
una frase di Darwin senza chiarire nemmeno che sono pensieri del periodo
giovanile, quando Darwin era ancora, come molti suoi contemporanei, un
ammiratore delle idee del reverendo Paley sulle meraviglie del creato. Queste
idee hanno stimolato la sua enorme curiosità, che lo ha portato
successivamente a utilizzare la sua ragione in modo sopraffino per trovare spiegazioni
migliori. Flew non ha probabilmente avuto una simile esperienza.
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25/8/10-USA
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Il sito dell’NCSE offre una preview (PDF) gratuita del libro di Iain McCalman (“Darwin's Armada:
Four Voyages and the Battle for the Theory of Evolution”, W. W. Norton, 2009). In questo capitolo omaggio si raccontano dei viaggi
di Alfred Russel Wallace.
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26/8/10-IT
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Sembra che solo La
Stampa abbia in parte abboccato alle publicazioni antievoluzioniste che
avevano presentato male [non sono cattivi … non capiscono…] l’articolo qui
citato il 23/8. In un articolo (“CIAO DARWIN: L'EVOLUZIONE NON DIPENDE PIU' DALLA
COMPETIZIONE”) si
accusano addirittura di eresia dei ricercatori che a criticare Darwin non ci
avevano nemmeno pensato (tanto che non lo citano): nella seconda parte
l’articolo comincia a contraddirsi citando specie che pur non avendo problemi
di spazio non riescono a espandersi!
Si vuol forse confermare Darwin senza farsi notare? Quasi ci riesce,
riproponendone il ragionamento a partire da Malthus. Rimane il dubbio, che
probabilmente verrà risolto nel prossimo articolo, sul rapporto (competitivo
o collaborativo?) fra selezione naturale e …. competizione.
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24/8/10-UK
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Questo è l’anno
della biodiversità, ed è uno stimolo a preoccuparsi per la sorte di molte
specie animali a rischio di estinzione.
Fra i grandi animali pochi hanno la fortuna di essere inseriti, come capita a
noi, in quasi sette miliardi di esemplari simili attualmente viventi. Pochi
umani in verità hanno poi un’idea del dato quantitativo che conferma il
successo della nostra specie, soprattutto negli ultimi decenni.
Chi (e so per certo che son quasi tutti) non ha un’idea di quanti miliardi di
esseri umani vivessero sulla terra 60 anni fa (nel 1950, quando molti di noi
erano già qui presenti) non riesce proprio a capire quanto siano gravi i
rischi per le specie che hanno avuto meno successo, perché non si rende conto
di quanto spazio vitale sia stato tolto alle altre specie, né quante nicchie
ecologiche e relative risorse siano state loro sottratte negli ultimi
decenni.
Fra le specie più a rischio di estinzione negli ultimi decenni è tragico far
notare come sono inserite proprio le specie a noi più vicine
filogeneticamente, i primati ma soprattutto le antropomorfe (le due
sottospecie di orango, le sottospecie di gorilla e le due specie di
scimpanzé) che hanno avuto origine da antenati che hanno in comune con noi.
Per il fatto di presentare caratteristiche genetiche, anatomiche,
fisiologiche e psicologiche simili a quelle che hanno permesso la formazione
di tutte quelle specie intermedie che ci hanno preceduto e hanno popolato
l’Africa e il mondo negli ultimi sei milioni di anni, queste specie
meriterebbero senza dubbio un maggiore rispetto e una maggiore protezione.
Negli ultimi decenni si è capito non solo l’importanza di una maggiore
conoscenza di queste specie straordinarie (quasi quanto noi!), ma anche
l’assoluta necessita che le popolazioni che vivono nei paesi tropicali
imparino a conoscere meglio queste specie e imparino a trarre dei vantaggi
economici, per sentirsi responsabili della loro protezione, altrimenti
impossibile in aree vaste e incontrollabili.
Negli ultimi anni si è anche dimostrato che lo sviluppo del turismo attirato
dalla presenza delle grandi antropomorfe è stato la soluzione migliore per
proteggere queste specie, anche perché migliorava nel frattempo anche le
condizioni di vita delle popolazioni locali, che erano coinvolte in attività
economiche più vantaggiose della caccia alle antropomorfe.
Occorre però indicare con competenza e rigore i criteri necessari affinché lo
sviluppo del turismo sia tale che davvero favorisca la sopravvivenza di
questi primati, azzerando i rischi per loro oltre che per i turisti (ci sono,
infatti, anche molte malattie facilmente scambiabili con questi primati….).
Per questo motivo le primatologhe Elizabeth J. Macfie and Elizabeth A. Williamson,
affiancate anche da molti colleghi esperti (da notare la presenza di una
primatologa italiana che si occupa da anni di sviluppare l’uso turistico
anche nei gorilla di pianura, Chloe Cipolletta) hanno appena pubblicato la quinta edizione delle
“Best Practice Guidelines for Great Ape Tourism”, pubblicate come “Occasional Papers of the IUCN Species
Survival Commission”.
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23/8/10-UK
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Nel fascicolo di Biology Letters uscito
oggi è presente un interessante articolo (“Links
between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of
vertebrates on land”) che mette in relazione la biodiversità e la
variabilità tassonomica dei tetrapodi con le condizioni ambientali e la
disponibilità di territorio adeguata per una semplice colonizzazione di un
nuovo territorio o addirittura per una radiazione adattativa, come avvenne ad
esempio per i mammiferi dopo la scomparsa dei dinosauri o in seguito alle
precedenti estinzioni di massa. Difficile ipotizzare che Wallace si fosse
dimenticato di considerare il ruolo della biogeografia … o che Darwin sia
stato nelle Galapagos e non abbia notato i famosi “fringuelli di Darwin”,
come pure non deve essere facile per M.Benton spiegare ad un T.rex che
”la competizione
non ha svolto un ruolo importante nell’evoluzione in generale”, e
che per farsi spazio basterebbe chiedere gentilmente ... anche chi potrebbe farlo sembra non si sia
accontentato delle ragguardevoli dimensioni.
Certo non c’è dubbio che il meccanismo evidenziato sia stato importante nei
momenti successivi alle estinzioni di massa, ma non tutte le specie (la
durata media di una specie è di circa 5 milioni di anni) ha potuto
scommettere su quegli eventi: ce ne sono stati solo 5 in 560 milioni di anni!
C’è poi la situazione ben diversa delle specie che non hanno proprio problemi
di spazio … se pensiamo che per ogni cellula che ci portiamo dietro ogni
giorno se ne aggiungono altre 10 di organismi unicellulari che trasportiamo
involontariamente al nostro interno!
L’articolo era già noto in quanto era già stato pubblicato on line il
27/1/10.
Uno degli autori dell’articolo ha da poco riattivato il suo blog.
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21/8/10-IT
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La vita diventa
sempre più complicata, c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo!
Ora dovremmo imparare anche a festeggiare (si fa per dire …) con i nostri
figli
L’Earth
Overshoot Day, che è stato
il 21 agosto ma che è passato quasi inosservato (purtroppo soprattutto dai
giovani).
E’ una proposta del
Global
Footprint Network, e si
tratterebbe del giorno in cui finirebbero le risorse disponibili per il
presente anno se per assurdo tutti i terrestri avessero uguali diritti e
uguali doveri.
I conti e le risorse del mondo non sembrano comportarsi in modo molto diverso
da quel che avviene a chi non riesce ad arrivare a gestire i propri beni in
modo da arrivare a gestire anche alla
quarta settimana del mese, solo che in questo caso si possono
utilizzare le risorse mondiali a disposizione delle prossime generazioni, non
essendo previsto che la nostra sia l’ultima, anche se a molti nel mondo
occidentale forse la sembrerebbe. Forse molti non si guardano attorno, ma
sono pochi quelli che si guardano indietro e si accorgono che solo l’anno
scorso l’Earth Overshoot Day è stato “festeggiato” il 24 settembre.
Se nel 1986 quel giorno era il 31 dicembre, nel 1995 la bancarotta ecologica
è arrivata il 21 novembre, nel 2005 la data è caduta il 2 ottobre. E l’anno
scorso? Era
il 25 settembre,
Sembra quindi oggi ottimista la previsione dell’anno scorso che nel 2030
l’Earth Overshoot Day potremo (?) “festeggiarla” il 1’ luglio,
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21/8/10-IT
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Non è che si parli
molto in giro di “MiniDarwin”, un’iniziativa che è nata grazie a
un’idea della giornalista Paola Catalano nel 2006, in
vista del bicentenario di Darwin e che continua tuttora con la terza
iniziativa, “MiniDarwin in Amazzonia”.
Ad imitazione del giovane Darwin, che si era buttato a soli 23 anni in un’impresa
che l’aveva costretto ad aprire gli occhi su un mondo che non conosceva
mettendolo in condizione di porsi tutte insieme molte ottime domande, un
gruppo di giovani di vari paesi è stato portato dal 26 luglio al 13 agosto in
ambienti in cui hanno potuto confrontarsi con la biodiversità che nella vita
normale difficilmente riescono a conoscere e ad apprezzare.
Ne parla un articolo di oggi del quotidiano l’Unione
Sarda, citato dal blog Linguaggio
Macchina.
Per una migliore comprensione dell’iniziativa, che (con il contributo della
Merck Serono) ha portato ragazzi europei e sudamericani di 7/13 anni sulle
tracce di Darwin da Fernando di Noronha a Manaus, nel cuore dell’Amazzonia,
si può consultare il loro sito web
(Minidarwin Travel Blog), che raccoglie le scoperte fatte
quotidianamente.
Questi giovani sono stati buttati con guide adeguate in un contesto nuovo,
reale e capace di stimolare la loro curiosità, come dovrebbe essere normale
per i temi scientifici. Spiace aver verificato il 18/8 che ci sono docenti di
scienze delle medie per cui le scienze non sono un pretesto per stimolare la
curiosità e l’entusiasmo di giovani destinati a continuare con strumenti e
idee sempre migliori e originali il lavoro di conoscenza e di studio del
mondo in cui vivranno dopo di noi..
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20/8/10-USA
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In un blog di
Nature compaiono oggi alcune nuove informazioni sul caso di “scientific misconduct” che coinvolge lo
psicologo Marc Hauser per le sue ricerche sul comportamento e le
capacità cognitive dei primati sudamericani che studiava (Saguinus oedipus in particolare, ma anche Macaca rhesus). Mentre il Chronicle of Higher Education e il blog Neuron Culture riportano oggi alcune nuove informazioni e
prove degli errori denunciati all’università dai suoi collaboratori e
studenti, il NY Times ha pubblicato il documento dell’Università
(“FAS
Dean Smith Confirms Scientific Misconduct by Marc Hauser”) e ha raccolto
alcune conferme dello stesso Marc Hauser (“I made
some significant mistakes”) .
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18/8/10-IT
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In un video
su Google
si trova un’istruttiva
dimostrazione di come provveda alla formazione scientifica di ragazzi delle
medie un insegnante che si sente libero di somministrare fatti e concetti
certamente non previsti dai programmi didattici (e nel video lo ammette,
spiegando addirittura che prima fa credere -erroneamente! - agli sfortunati
allievi che l’evoluzione sia “solo una teoria”
[intesa qui come “ipotesi” o
semplice idea], e poi fornisce loro le sue idee creazioniste
motivandole solo con il fatto che
sono il suo “punto di vista da credente”).
Come si vede la reazione degli scienziati all’eliminazione di Darwin dei
programmi delle medie è stata inutile, almeno in certi contesti, dove
togliere un argomento dal programma ha lo scopo di permettere che non venga
insegnato.
Qualcuno non voleva questo argomento nel programma di esami di terza media
per evitare che si possa verificare che qualche insegnante racconti il
contrario (e magari se ne vanti pubblicamente) ai suoi sfortunati allievi.
Questo video fa anche sospettare che, se si vuole accusare i docenti della
qualità degli studenti universitari, sarebbe opportuna anche una verifica su
tutto il percorso formativo; ben difficilmente si riuscirebbero a recuperare
ignoranze e disinformazioni come quelle che si vedono in questo video!
Il video che espone infondate critiche anche all’evoluzione come fatto e propone in alternativa una visione
creazionista su basi fortemente religiose, confondendo quindi due piani e due
strumenti di conoscenza ben diversi e specifici.
Apparentemente la conferenza ingenuamente pubblicata su Google è rivolta ad
un pubblico di fedeli evangelici, ma l’oratore, professore di matematica e
scienze in una scuola dalle parti di Corsico, chiarisce alla fine che (è “proprio quello che avete visto voi!“) si tratta di
materiale “didattico” preparato per mostrarlo alla sua classe di terza media,
apparentemente in una scuola privata confessionale (“fai
tu gli evangelici quest’anno?”, gli ha chiesto la collega suor Mara,
come racconta nel video).
L’aspetto più deprimente di questo video è però la conclusione che ne trae
quello che sembra l’organizzatore della conferenza; è sconcertante come
tenti, in poche frasi, di sintetizzare il messaggio che gli sembra di aver
capito: “… l’evoluzione fa parte di un progetto
antireligioso … tutto sarebbe frutto
del caso … atteggiamenti anche lascivi sono permessi … c’è il gene
dell’omicidio … c’è il gene della pedofilia ... senza disegno divino .. tutto
è permesso … si torna all’animale … se pecchiamo non è colpa nostra … agiamo per istinto”). Un delirio…
Il video è consigliabile (almeno il finale); è utile per capire perché sia
difficile che un ambiente formativo di questo tipo possa stimolare la
curiosità necessaria per intraprendere una carriera scientifica; purtroppo
aiuta anche a capire perché ci siano in giro alcuni che non sopportano
nemmeno che qualcun altro la intraprenda, anche se probabilmente godono i
frutti del loro lavoro di ricerca e non rinuncerebbero volentieri al
raddoppio della durata della loro vita ….. Fra il pubblico c’è pure un
contestatore della posizione evoluzionista cattolica … “la maggior parte dei cattolici crede che la creazione sia
una storiella”. Manca invece qualcuno che sappia che negli USA adesso
ci sono, oltre ai ben noti creazionisti protestanti battisti della Bible
Belt, anche ben 10000 pastori ragionevoli, aderenti al Clergy Letter
Project!!!
Nella conferenza successiva si prevede di parlare degli anelli mancanti … ma
anche la conferenza risulta mancante.
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17/08/10-VA
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Articolo della Radio
Vaticana sulla morte, avvenuta ieri,
di N.Cabibbo, presidente dell’Accademia Pontificia delle scienze (“Una vita per la
scienza in dialogo con la fede: si è spento a Roma il fisico Nicola Cabibbo, presidente
della Pontificia Accademia delle Scienze”). Nell’intervista il filosofo
della scienza della Lateranense, monsignor Basti, spiega i contributi di
Cabibbo alla denuncia degli errori e alla chiarificazione delle confusioni,
ed ha spiegato come dipendiamo “verticalmente da una casualità divina , che
tiene insieme l’universo e le sue leggi” e “orizzontalmente dalla successione
delle cause seconde” . Ne conseguirebbe che “essendo su due piani distinti
e complementari, evoluzione e creazione non si contraddicono”.
Possiamo consolarci con l’avvertimento finale, forse rivolto anche al
vicepresidente del CNR: “la fede che offendesse l’intelligenza sarebbe una
fede che non dà gloria a Dio”.
Direi proprio che la lettera di GP2 del 1988
non sembra sia stata gradita. Lo stesso P.Coyne non sembra ami citarla.
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17/8/10-NO
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Non c’è più niente
da vedere in diretta nel sito in cui stavano scavando soto le telecamere
per portare alla luce un fossile di plesiosauro. I ricercatori oggi hanno
chiuso lo scavo e impacchettato le ossa scoperte e le telecamere collegate a
a internet. D’altronde è il clima a non essere più favorevole alle nuove
tecniche di comunicazione della scienza sperimentate dal museo di storia
naturale di Oslo…
Lo scavo si svolgeva infatti … alle isole
Svalbard …
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17/8/10-USA
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[da NCSE]
Sono disponibili on line quasi tutti i video delle conferenze tenutesi al
convegno Darwin/Chicago
2009. Aggiungerò anche questo link all’archivio
di video sull’evoluzione. Buona visione
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17/8/10-IT
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Dal 9 al 26
settembre, a Pavia una mostra (La
scienza in chiaroscuro. Lombroso e Mantegazza a Pavia tra Darwin e
Freud ) ripercorrerà la vita e le dispute dei due scienziati,
Lombroso e Mantegazza, che proprio nella Facoltà di Medicina di Pavia iniziarono la loro carriera accademica che si concluse poi a
Torino o a Firenze.
Organizzata dal Museo per la
Storia dell’università di Pavia, la mostra si inserisce nel
programma del Festival dei
saperi 2010 del Comune di Pavia, dedicato al tema “Le libertà
dell’uomo: limiti e possibilità”. Resterà aperta dal 9 al 26 settembre
2010 in santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria) a Pavia.
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16/8/10-IT
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Giunge anche in Italia, attraverso un articolo di
Repubblica del 13/8 ("Ricerche truccate e Harvard sospende
l'uomo delle scimmie") e oggi con un
post nel blog Leucophea di Marco Ferrari, la preoccupante notizia che si è conclusa un'indagine
di "scientific misconduct" durata ben 3 anni, svolta su tre
articoli di Marc Hauser, uno psicologo molto famoso per le sue ricerche
sul comportamento di una specie di primati del sudamerica, il cotton-top
tamarin (Saguinus oedipus).
L'indagine si è conclusa in maniera un
po' riservata (l'università di Harvard non ha ancora pubblicato i risultati
della lunga indagine e non si sa nemmeno se lo farà), ma certamente male
per Marc Hauser, che ha ammesso errori e comportamenti scorretti; si
ritroverà quindi sospeso dal lavoro per un anno ed è stato costretto a far
ritirare un famoso articolo (Rule learning by cotton-top tamarins) pubblicato nel 2002
sulla rivista Cognition. Per altri due articoli non è ancora nota la
sentenza della commissione di indagine.
Le prime
notizie erano comparse il 10/8 sul quotidiano di Boston (Author on leave after Harvard inquiry) ma poi la notizia si
è rapidamente diffusa, anche per la notorietà di Mark Hauser,
apprezzato conferenziere (molto interessanti i
video di questo convegno: Darwin/Chicago
2009) ma anche autore di libri sull'evoluzione e
l'origine della mente, come Moral minds e Wild Minds, dove comunque
presenta soprattutto ricerche di colleghi che non destano sospetti.
Se ne parla anche su New Scientist ("Observations:
Scientific misconduct estimated to drain millions each year") e nel blog di Jerry Coyne.
Non mancano interventi piuttosto perplessi e preoccupati di alcuni che hanno
lavorato per anni con lui, come l'antropologo Greg Laden ("What I know about
Marc Hauser, the recently 'investigated' Harvard primatologist : Greg Laden's
Blog").
Un
articolo sull'argomento è comparso poi anche su Nature ("Harvard probe kept
under wraps : Nature News")
Curioso il fatto che proprio in questi giorni il settimanale Time sia
uscito con un grosso articolo sulla mente degli animali, dai corvi ai primati
("Inside the minds of animals"). La notizia di
due giorni fa dimostra come in Italia ci si preoccupi meno di controllare il
funzionamento delle strutture di ricerca finanziate con soldi pubblici (anche
se in minore quantità).
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15/8/10-IT
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Il 20 agosto si
terrà a Ravenna nei pressi di S.Vitale uno spettacolo musicale (L’evoluzione
sgond a me. A 150
anni e qualcosa dalla pubblicazione dell’Origine
della specie di Charles Darwin, do ciàcar di un creazionista
romagnolo tra parole e musica). Nella scheda
illustrativa si spiega che “Lo spettacolo è nato come celebrazione romagnola degli
anniversari darwiniani del 2009: 200° della nascita del grande scienziato e
150° della pubblicazione della sua opera fondamentale, L’origine della
specie. E
proprio quest’opera ispira i dubbi e le perplessità di un “creazionista
romagnolo” non solo sulla teoria dell’evoluzione intesa come continuo miglioramento
della specie ma più in generale proprio sui risultati della creazione e sul
senso dell’esistenza umana. Alcuni
brani tratti dalle opere del grande poeta Raffaello
Bladini danno man forte alla confutazione”. [All’orchestra di Ravenna servirebbe anche
un consulente scientifico…]
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14/8/10-IT
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E’ davvero un
minestrone di idee e metodi fra loro incomparabili e probabilmente anche
incompatibili quello che di potrà gustare a Roma il
16 ottobre in una iniziativa, addirittura la quarta in due anni
organizzata proprio sotto le finestre del Vaticano;nonostante l’insistenza,
pochi ammetterebbero che sia in atto il tentativo di contestare la posizione
evoluzionista della chiesa cattolica, finalizzato a “ricondurre verso il porto sicuro
dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le
provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” [(editoriale
del direttore in “Radici Cristiane” N.45)!?].
Già 3 convegni erano stati organizzati dai
creazionisti biblici cattolici del Centro Kolbe (“Kolbe Center for the study of creation”): all’Università
statale La Sapienza il 3/11/08, al CNR il 23/2/09,
e all’Università privata S.Pio V il 9/11/09.
Sono iniziative che vogliono sottolineare come
alcuni cattolici abbiano ritenuto inopportuni i due convegni evoluzionisti
organizzati dal Vaticano, uno (“Scientific
insights into the evolution of the universe and of life”) sull’evoluzione in generale (organizzato nel 2008 dal prof.Cabibbo
recentemente scomparso) e il secondo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) ai primi di marzo del
2009.
Quest’ultimo, dedicato soprattutto a Darwin e
all’evoluzione biologica, è stato organizzato da mons.Ravasi che, almeno per
la parte scientifica, si è avvalso della collaborazione di scienziati
qualificati, per cui nessuno ha parlato di creazionismo o di intelligent
design. Chi lo ha fatto (un creazionista turco che non era previsto in programma)
è stato allontanato.
Scopo di queste iniziative dei creazionisti è
quello di contestare dall’interno l’attuale posizione della Chiesa Cattolica,
che, pur non avendo ancora riabilitato Teilhard de Chardin, oggi accetta
ufficialmente l’evoluzione biologica e quindi anche l’origine della nostra
specie attraverso un percorso complesso e apparentemente imprevedibile
svoltosi all’interno dell’albero evolutivo degli animali e in particolare dei
primati (in questo caso intesi come scimmie). Lo si legge chiaramente in 2
interventi pubblicati da uno degli organizzatori, il vicepresidente del CNR, nell’aprile
2009 in una sua rivista e il 29/12/09 sul Foglio (“Il teo-evoluzionismo è
una malattia dello spirito da cui guardarsi”),
Questa posizione, almeno in parte rispettosa della
scienza e quindi favorevole almeno all’evoluzione biologica e ad una storia
dell’universo durata quasi 15 miliardi di anni, è stata confermata anche dal
Card.Ratzinger, in un recente documento ufficiale del 2004 che sembra però ben pochi conoscano e accettano.
Sembra strano che il ministro dell’Università e
della Ricerca, oggi molto preoccupata della qualità della ricerca scientifica, non abbia mai detto nulla sulle tre iniziative creazioniste critiche
verso il Vaticano, che si sono realizzate addirittura a Roma; si sono infatti
svolte tutte in strutture che lei intenderebbe controllare sempre meglio dal
punto di vista della qualità della ricerca e del rispetto del metodo
scientifico, che è stato contestato solo sulla base di antichi miti che non
sopporterebbero una verifica sperimentale.
In realtà è improbabile che il ministro possa fare
qualcosa, dato che l’organizzatore dello sconcertante convegno
creazionista tenutosi il 23/2/09 addirittura al CNR era proprio … il suo
vicepresidente. Proprio lui aveva coraggiosamente confermato l’intenzione
di organizzare “un workshop internazionale a cui parteciperanno solo
studiosi di netta impostazione antievoluzionistica” anche alla
giornalista che scrisse poi l’articolo sul Foglio del 31/1/09.
C’è da rimanere stupiti: è proprio l’opposto degli obiettivi che si erano
posti gli organizzatori dei convegni vaticani sull’evoluzione! Conviene forse
rassegnarsi a chiedere la ricostruzione dello stato pontificio?….
Sarebbe forse il caso che anche in Italia si
verificasse il livello di applicazione e di rispetto del metodo scientifico?
Quale ministro dell’Università approverebbe, se lo avesse saputo, che nella
sala Marconi del CNR il 23/2/09 si raccontasse di uomini che 40.000 anni fa
catturavano i dinosauri con una corda legata fra due alberi? Nessuno, nemmeno
l’inviato del Pontificio
Consiglio della Cultura, don Tomasz Trafny o il vicepresidente
del CNR, presenti al tavolo del convegno, si è messo a ridere? O non dobbiamo
credere al resoconto e alle interviste ai relatori pubblicati sul numero 45 della
rivista “Radici Cristiane”?
Dovremmo dubitare della serietà di una rivista diretta dal vicepresidente del
CNR?
Se il ministro intendesse difendere il livello
culturale della scienza italiana, può ancora valutare se sia ragionevole e
corretto che un rappresentante più che autorevole della nostra più
qualificata struttura di ricerca sia l’unico docente universitario presente
al dibattito del 16 ottobre, dove probabilmente contesterà fatti scientifici
accettati da tutta la cultura occidentale e mondiale attuale (e che anche i vertici
della Chiesa cattolica oggi non mettono più in discussione).
[Comunque puo’ essere importante far notare che Il
Giornale sa già da tempo che, a causa della sua ostilità verso
l’ingresso della Turchia in Europa, il prof.R.De Mattei, docente presso
l’università romana dei Legionari
di Cristo, non è più consulente culturale dell’on.Fini come ai tempi in
cui era ministro degli esteri].
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13/8/10-USA
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[da NCSE]
Lauri Lebo,la giornalista autrice di un interessante libro sul processo
di Harrisburg/Dover che ha segnato una
delle più pesanti sconfitte (anche economiche ..) per i neocreazionisti
dell’Intelligent Design, ha scritto un articolo per iniziare a ricordare che
ormai sono passati quasi 5 anni.
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12/8/10-USA
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Una grande scoperta si
merita giustamente la copertina di Nature. Si tratta di due segnetti
che sembrano la prova (ma la certezza non c’è) di due taglietti fatti su un
osso con una pietra con un bordo tagliente tagliente. Sono i nostri antenati
ad aver lasciato queste tracce della loro presenza, della loro esistenza ma
soprattutto della loro capacità di utilizzare dei ciottoli con bordi
taglienti per staccarsi una bella fetta di carne da un cosciotto. Nessun
altra specie oggi è capace di fare ciò. Il problema è soprattutto la data.
L’osso con questi due taglietti è datato ben 3.4 milioni di anni fa, ben
800.000 anni prima di quanto si pensasse finora. Il tutto, con una certa
prudenza e con tutti i dubbi necessari, è raccontato al mondo nell’articolo “Evidence
for stone-tool-assisted consumption of animal tissues before 3.39 million
years ago at Dikika, Ethiopia” di Shannon P. McPherron, Zeresenay Alemseged, Curtis W. Marean, Jonathan G.
Wynn, Denné Reed, Denis Geraads, René Bobe & Hamdallah A. Béarat.
Qui sullo stesso numero di Nature c’è un
commento di D.Braun: “Australopithecine
butchers”. Se ne parla poi anche in Science
Daily, e nel blog
di Greg Laden. Qui c’è la dichiarazione
del Max Plank di Lipsia, chde dirigeva la ricerca.
Per quanto riguarda l’opinione dell’ICR, ci basti sapere che come al
solito non sono particolarmente sorpresi: e invitano a cercare ancora e
meglio: “Because mankind
has been living alongside all animals since the creation week was completed, the discovery of fully human
artifacts--like footprints and tool marks--from these post-Flood deposits
fits perfectly well with creation thinking”.
Più scettici sono invece alcuni
scienziati su anthropology.net “A
Curious Look At The 3.39 Million Year Old “Stone Tool Markings” From
Dikika, Ethiopia”, dove presentano una ragionevole ipotesi
alternativa per spiegare i segni mostrati nell’articolo su Nature,
basata su un lavoro di
Njau e Blumenshine.
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11/08/10-USA
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Nel blog di Greg Laden si evidenzia (“New Primate Fossil Informs Us of the
Ape-Monkey Split During the Oligocene”) una recente
pubblicazione su un fossile di primate trovato in Arabia
Saudita, il Saadanius
hijazensis, appartenente alla famiglia Saadanidae e alla
superfamiglia Saadanioidea; come si capisce, il reperto ha creato qualche
problema di classificazione, ed ha richiesto quindi tutta una serie di
categorie tassonomiche tutte sue fino al livello di superfamiglia. Articolo con video sul Guardian: “Monkey fossil links ancient primates to
modern apes”. Articolo su Nature: “New
Oligocene primate from Saudi Arabia and the divergence of apes and Old World
monkeys”
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Nel sito del Discovery
Institute si può vedere un video in cui S.Meyer spiega da dove
venga l’informazione digitale [?!] contenuta nel DNA (“What
is the origin of the digital information found in DNA?”). Nel caso lo si
ascolti, consiglio di farsi subito spiegare da PZMyers “The
vacuity of Stephen Meyer”..
Sempre oggi e sempre sullo stesso sito, si può
leggere un post di C.Luskin, un biologo del DI. Si tratta di
un’importante novità in quanto sembra far presagire un’importante cambiamento
nella strategia processuale futura. In realtà sono strategie che in Italia
sono note da tempo per cui oggi sono un po’ spuntate. Saltano fuori ormai
solo in casi di emergenza, dato che non è troppo coerente riprendere accuse
di 400 anni fa dopo aver ammesso le colpe e dopo essersi finalmente da poco
scusati.
Nonostante ciò sappiamo che ci sono comunque anche
oggi grandi e autorevoli scienziati che temono ancora di essere vittime di
queste accuse, per cui sono costretti a difendersi dichiarandosi difensori
della libertà di espressione anche quando non è assolutamente il caso.
Il post di Luskin riporta un suo articolo da poco pubblicato sulla “New Law Review” (“Zeal for Darwin's House Consumes Them:
How Supporters of Evolution Encourage Violations of the Establishment Clause”) in cui si illustrano le
motivazioni che rendono utile e necessaria questa strategia, dopo le recenti
sconfitte, come quella disastrosa del processo di
Harrisburg/Dover.
Leggendo l’articolo si capisce che l’artifizio è una
modificazione del metodo utilizzato a suo tempo dalla chiesa cattolica con
Galileo, semplicemente adattato con le modifiche necessarie per poter
annullare i confini fra stato e chiesa che la “Establishment clause”
pone a difesa della laicità dell’insegnamento scolastico.
Si tratta infatti di ribaltare l’accusa, facendo credere
che certe scoperte e teorie scientifiche, anche se utili, vanno contro la
separazione fra stato e chiesa, negando valore a verità di fede. Come ben
sappiamo, questa è stata proprio l’accusa che ha portato alla condanna di Galileo, che ha evitato la condanna capitale grazie all’abiura e che ha
allontanato le pene accessorie rifilandole alla figlia suora.
Proporre questa strategia oggi in Italia non
sembrerebbe proprio un’idea intelligente. In realtà utilizza comunque
spudoratamente (o ingenuamente o arrogantemente) questa strategia proprio
quando si affrontano temi legati all’evoluzione o alla teoria
dell’evoluzione, temi su cui nemmeno la chiesa cattolica sembra intenzionata
a chiarirsi le idee né ad accettare fino in fondo le conoscenze scientifiche
ottenute grazie al metodo scientifico e quindi al modo migliore per utilizzare
la ragione.
Sono tornate quindi (come se i convegni su Galileo
non fossero mai esistiti) le accuse di provocazione antireligiosa che un
tempo si facevano a Galileo. Ne sanno qualcosa Teilhard de Chardin, Odifreddi
o Pievani, che pure ha dimostrato strane manipolazioni a posteriori su un
documento in favore dell’evoluzionismo scritto per il ministro Moratti da una
commissione con due premi Nobel.
Ben più coraggioso o semplicemente razionale fu in
quei giorni il presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, N.Cabibbo,
scomparso il 16/8 che nell’articolo del 5/1/09 (“Perché
la Chiesa sbagliò”) disse: “Il possibile imbarazzo teologico di oggi verso alcune idee della scienza
sembrerà domani del tutto irrilevante: le teorie scientifiche di oggi saranno
forse rafforzate, e poi sopravanzate da teorie più complete e dettagliate. È
quello che è successo alle teorie di Copernico, inglobate e completate da
quelle di Newton e poi di Einstein. È così che la scienza procede, ed è bene
abituarsi”. (La citazione è stata ripresa in questi giorni anche da A.Massarenti sul Sole
24 ore del 17/8: “Prima
scienziato poi uomo di fede”)
E’ curioso stupirsi di uno scienziato che chiaramente riversa le sue
conoscenze scientifiche verso chi si accorge che ne ha più bisogno.
Probabilmente nemmeno N.Cabibbo
sarebbe stato rispettoso della libertà di dire addirittura che “l’evoluzionismo
era nato come un movimento di rifiuto della Creazione“ o che
“« … nel campo antievoluzionista, e più
precisamente in campo cattolico, non manca chi .. accetta sul piano
scientifico la teoria dell’evoluzione. …. Tali posizioni, ieri ed oggi,
nascono da un complesso di inferiorità nei confronti
della cultura laica, caratteristico di chi non
si sente sicuro delle proprie idee cattoliche».
Vedremo chi lo sostituirà
all’accademia delle Scienze … possiamo solo sperare che, nonostante sembri
già in ottima posizione, non sia il VP del CNR … se il card.Bellarmino avesse ragionato in questo modo
probabilmente le scuse non sarebbero arrivate solo dopo 400 anni, né
Feyerabend avrebbe potuto pensare che “La chiesa
dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo” …
[PS: Purtroppo forse questa strategia è ancora
utile per qualcuno, anche se Galilei si stupirebbe parecchio per le scuse
poco sincere e poco credibili. Luskin comunque è solo arrivato in ritardo a
riscoprire questa strategia ben nota in Italia… O forse la situazione
politica e culturale italiana è peggiore di quanto si pensasse]
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Egli
USA
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10/8/10-IT
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Una buona notizia da Padova:
“Ed
ecco a voi il Ponte Darwin! E le passerelle sul Bacchiglione come le
chiamiamo?”. Quando si è trattato di dare il nome ad un
ponte, a Padova si sono ricordati di Darwin e del suo ruolo nel fornire le
chiavi per cominciare ad aprire le porte che permettono di capire e spiegare
l’origine delle specie viventi e anche dell’uomo.
Peccato che abbiano scelto come elemento decorativo
una rappresentazione lineare
dell’evoluzione umana, certo ottimale per essere rappresentata lungo un
ponte, ma poco adatta per far capire ai padovani la struttura a cespuglio, o
a corallo, degli alberi evolutivi reali che conosciamo. Se la sono cavata con
1500
euro.
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9/8/10-USA
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[da NCSE]
Sembra che negli USA le società scientifiche debbano continuamente firmare
appelli e dichiarazioni in favore dell’evoluzione e della teoria che la
spiega, per ricordare a tutti che non siamo più nel ‘700. Questa settimana è toccato a: American Society of
Plant Taxonomists, American Statistical
Association, e Union for Reform Judaism. Il più interessante è però il documento dell’Affiliation of
Christian Geologists, che certifica la grande età della terra e
dell’universo, smentendo i creazionisti
“della terra giovane”
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8/8/10-USA
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Un blogger
paleontologo, B.Switek, analizza la
insolita e sconcertante gestione della presentazione alla scienza e al
pubblico (il 19/5/09) di un fossile di primate di 40 milioni di anni fa (il Darwinius
masillae); lo fa con un articolo su Evolution: Education and Outreach: Human Evolution
and the Media. Ancestor or
Adapiform? Darwinius and the Search for Our Early Primate Ancestors. L’articolo è liberamente consultabile.
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6/8/10-USA
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Il sito dell’NCSE
offre una free preview (PDF) del libro di Richard Milner Darwin's Universe: Evolution from A to Z
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4/8/10-AU
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[dal NCSE]
I sondaggi sull’evoluzione arrivano anche dagli antipodi, ma sono abbastanza
buoni: solo 1 australiano su 10 non crede nell’evoluzione biologica, anche se
3 su 10 sono disposti a credere alla convivenza dell’uomo con i dinosauri.
Sconcertante il numero di australiani che crede che il sole impieghi un
giorno per girare intorno alla terra
la terra impieghi un giorno per girare intorno al sole (circa il 28%).
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3/8/10-USA
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[da NCSE]
Chi fosse stufo delle sciocche recenti critiche all’evoluzione anche da parte
di persone che possono semplicemente informarsi, potrebbe essere invece
interessato a un libro che presenta le prime e più antiche critiche alle
indimostrabili ipotesi creazioniste (“Creationism and Its Critics in Antiquity”
di
D.Sedley). Il libro, di cui si possono
assaggiare qui
alcune pagine, presenta le riflessioni di alcune persone davvero ignoranti
dal punto di vista scientifico ma sicuramente tanto intelligenti da avere già
qualche dubbio (Anassagora, Empedocle, Socrate, Platone, Democrito e
Aristotele).
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1/8/10-IT
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Nel blog Gravità
Zero il giornalista scientifico C.Pasqua riprende (“LA SCIENZA NEL BEL PAESE? SIAMO NEL
MEDIOEVO? ) un articolo di T.Pievani (UFO, cerchi nel grano e altri incubi) su Le
Scienze di agosto riguardo al livello delle trasmissioni di divulgazione
scientifica della RAI, con particolare riferimento a Voyager e alla scelta
dei temi che utilizza per attirare, e con successo!, il pubblico.
Molto interessante in quel blog, anche per i
premi in palio … l’iniziativa “Trova
la bufala e vinci”.
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29/6/10-USA
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[da NCSE]
Sarebbe interessante capire il motivo per cui non sia mai arrivato in Italia
il film “Creation”, che
presenta alcuni aspetti della vita, anche familiare, e del pensiero di
Charles Darwin. Ormai siamo comunque al momento in cui, proprio da oggi, il
film è scaricabile e disponibile
anche in DVD.
[da NCSE]
E’ uscito l’ultimo fascicolo (Vol.3 Fasc.2) di Evolution:
Education and Outreach, dedicato ai 65 anni di Eugene Scott, presidente del
NCSE. contiene come al solito articoli interessanti sul dibattito in corso sull’evoluzione.
Chi non avesse ancora capito il problema, può finalmente scoprire perché “The
Theory of Evolution is Not an Explanation for the Origin of Life” o
scoprire un processo evolutivo in cui credono e sperano anche i creazionisti
(“The
Evolution of Creationist Movements”, free access), o capire le non
novità dell’ID (“The
Intelligent Design Movement's Recycling of Creationist Strategies”).
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28/6/10-USA
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[Da Pikaia]
Rinvenuto un fossile di Australopithecus afarensis di 400.000 anni più
antico di Lucy. Si tratta di un maschio di grosse dimensioni che dimostra
come questo ominide fosse perfettamente in grado di spostarsi con andatura
bipede. Se ne parla su PNAS
(Selassie Y, et al. An Early Australopithecus afarensis Postcranium from
Woranso-Mille, Ethiopia. Proceedings of the National
Academy of Sciences, 2010) .
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23/6/10-IT
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Sull’Avvenire
un articolo (“EVOLUZIONISMO, IL
"DOGMA" CHE ESCLUDE DIO”) difende e sostiene il recente volume dedicato ai presunti errori di
Darwin.
Curioso notare come venga evidenziato nel titolo un aspetto che non era certo
sottolineato dagli autori del libro; avevano infatti ribadito il loro ateismo
e quindi non potevano certo utilizzare argomenti religiosi, e avere le stesse
preoccupazioni, nella loro critica a Darwin. Forse chi ha suggerito i titoli
non lo sapeva …
Comunque nell’articolo si chiarisce che si condanna … l’“indignazione
verso chi osa mettere in dubbio un pilastro della moderna concezione
scientifica del mondo” senza verificare chi ha ragione: “qui però non ci interessa tanto discutere se l’impianto
critico di PiatteIIi Palmarini e Fodor riesce a scardinare la teoria
evoluzionistica di Darwin”; addirittura si deve ammettere che “A onor del vero, non si può negare che
qualche 'svista' sia realmente presente nel testo”.
Certamente curioso, se non sconcertante, notare lo sbigottimento per il fatto
che: “tra i contestatori più numerosi di questo
saggio si contano proprio i genetisti, i quali hanno cercato con acribia
tutti i possibili errori scientifici commessi dai due autori”. [Forse
si pensava che i più critici fossero i calzolai…?]
La frase è sconcertante, in quanto si cerca di indurre a credere che il
mestiere dei genetisti NON debba essere proprio quello di occuparsi in modo
serio e con competenza di genetica.
Sembra proprio immeritata la critica proprio a chi, come i genetisti, da 150
anni ha lavorato per migliorare profondamente il darwinismo … proprio
cercando e correggendo tutti i possibili errori.
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22/6/10-USA
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[da NCSE]
Sconfitta legale dell’ICR (Institute for
Creation Research) che si era ribellata alla decisione del Texas Higher
Education Coordination Board di impedire ad una loro scuola di attivare un
master in … Science Education. E’ curioso che inaspettatamente non riescano
più a svolgere attività “formative” che invece erano riusciti a svolgere in
California, dove prima avevano la loro sede.
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22/6/10-CH
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[Da Environment New Service] “The
nations of East and Central Africa and some of the world's largest
conservation organizations have developed a 10-year conservation action plan
to save thousands of endangered eastern chimpanzees. The main threats to
these animals, which share 98 percent of human genes, include hunting for
bushmeat, capture of infants for the pet trade, disease and habitat loss. The
International Union for the Conservation of Nature, IUCN, and the Wildlife
Conservation Society Monday released the action plan. It shows that the
conservation of 16 areas could conserve 96 percent of the known populations
of eastern chimpanzees, estimated to be around 50,000 animals.
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21/6/10-IT
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Davvero
sconcertante scoprire che la notizia qui sotto sulla strage della fauna
protetta in Africa probabilmente a qualcuno non interessa. Anzi, rimarrebbe
sconvolto nel sapere che ci si preoccupa del benessere o della sopravvivenza
di animali selvatici, temendo che si voglia paragonarli con l’uomo. Se ne
parla in un articolo su Cultura Cattolica (“Gli
ultradarwinisti della pubblicità”) ripreso poi nel sito web del Sussidiario
(“Lo
sapevate? Uomini e animali pari sono, parola di (certa) Ue”), e da decine
di altri
siti web.
Per capire meglio la situazione è però importante andare a leggere le
dichiarazioni (suggerite dallo sviluppo delle conoscenze scientifiche
garantite dalla competenza di esperti delle diverse materie) contenute nella
bozza del 26/5/10 della “DIRETTIVA
DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla protezione degli animali
utilizzati a fini scientifici” [versione
inglese].
La lettura del documento permette di capire il miglioramento delle conoscenze
scientifiche sul benessere animale, e in particolare sui primati, e ancora di
più sulle scimmie antropomorfe, che hanno mostrato aspetti comportamentali
che confermano la loro posizione evolutivamente molto vicina alla nostra
specie.
Critico verso questo documento sembra sia infatti il COMECE,
la conferenza dei vescovi della comunità europea. In realtà il documento non
sembra cosi’ critico verso la difesa della sopravvivenza e del benessere
animale, quanto teme che da ciò derivi lo sviluppo di tecniche di
sperimentazione alternative che possano basarsi anche su cellule umane, che
potrebbero essere anche cellule di origine embrionale.
Ci sono comunque anche altre frasi sconcertanti nell’articolo: spassosa
quella che cita un’assurda critica ad una mostra
sull’evoluzione: “allestita al Museo di Scienze Naturali di Trento, dal titolo “La scimmia
è nuda”, e dall’intento dichiaratamente evoluzionista”. Certo non sa che la critica di un
integralista cattolico trentino è stata stroncata da un teologo di Trento che
insegna in Germania,
Penosa anche la frase “È seguito il consueto refrain della scimmia che
condivide con l’uomo il 98 per cento del patrimonio genetico, senza che però
venisse data alcuna giustificazione plausibile di come possano stare in
quella piccola differenza del due per cento di Dna, e solo in essa, tutte le
caratteristiche tipicamente umane, quali linguaggio, pensiero, autocoscienza,
libertà, conoscenza, creatività”.
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Del problema si
parla anche in “Cronache Romane” di R.De Mattei (“UE: critiche a un progetto che protegge
gli animali ma non gli embrioni”) dove si chiarisce anche che la direttiva non è esplicita, anche se
comunque sembra spingere verso un minor uso di animali, e in particolare di
animali selvatici, nella sperimentazione dei farmaci per l’uomo, una tendenza
ormai in corso da anni e che sembra davvero infastidire chi da sempre rifiuta
di accettare, senza validi motivi, che un processo evolutivo colleghi
inesorabilmente l’uomo alle altre specie animali e vegetali, dimostrando che
non sono e non possono essere al servizio dell’uomo, non avendo proprio avuto
origine a questo scopo, Il giorno in cui si accetterà che tutte le specie
viventi abbiano avuto UN’ORIGINE INDIPENDENTE DA QUELLA UMANA si riuscirà a
capire l’evoluzione biologica.
La frase del documento dei vescovi citata in questo articolo (“Esiste il pericolo di cancellare la differenza tra
l’animale e l’uomo”) è davvero illuminante, in quanto spiega
l’impossibilità di accettare l’evoluzione e il fatto che ci sianio differenze
fra ognuna delle diverse specie.
Interessante riflettere anche sulla frase «per
difendere gli animali, il testo attuale stabilisce che, quando possibile,
sarà necessario usare un metodo o una strategia di sperimentazione scientificamente
soddisfacente che non implichi l’utilizzo di animali vivi”.
Un altro aspetto evidente è l’insistenza a non voler nemmeno citare il fatto
che ci siano differenze notevoli fra le diverse specie animali e ci siano
evidenti differenze dovue proprio a ciò che si cerca di negare e quindi far
scomparire.
Un aspetto del problema che pochi conoscono è che si cerca di ribaltare la
non-decisione presa a Sibiu nel settembre 2007. In un incontro fra tutte le
diverse religioni cristiane europee i protestanti erano riusciti ad
accorgersi dell’inserimento abusivo di una frase sulla difesa della vita dal
concepimento alla morte naturale. Non essendo affatto d’accordo, a posteriori
ottennero l’eliminazione di questa frase inserita di soppiatto, dimostrando che
fra diverse religioni sono negoziabili anche questioni di solito non
negoziabili.
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21/6/10-F
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Anche
coccodrilli e potamoceri nella dieta degli europei attuali? [da ecoblog.it]
A qualcuno il pessimismo ma anche solo la preoccupazione di F.Fenner
potrebbe sembrare eccessiva, ma
sappiamo bene come verificare quale sia il rispetto per la natura dell’uomo
attuale …
Effettivamente c’è molta confusione su alcune questioni ambientali ma anche
troppa ignoranza su alcuni dati necessari per capire meglio la realtà, se si
ha il coraggio di affrontarla.
Proprio oggi si parla in alcuni giornali di un articolo con i primi dati,
anche se campionari e certamente imprecisi, di un fenomeno noto ma
misterioso: l’importazione in Europa e nel mondo occidentale, clandestina ma
ben organizzata, di carne proveniente da fauna, anche protetta, delle foreste
tropicali, e in particolar modo di quelle africane.
La notizia era presente nelle notizie ANSA
di ieri ma stranamente oggi la riprende solo il Manifesto (“Una
scimmia in tavola”) e il sito di ecoblog (“All'aeroporto
Charles De Gaulle di Parigi, ogni anno, transitano circa 270 tonnellate di
carne di animali selvatici”), che rimanda all’articolo orignale,
pubblicato recentemente su Conservation Letters da ricercatori inglesi e francesi (“The
scale of illegal meat importation from Africa to Europe via Paris”).
In 17 giorni sono state perquisiti134 passeggeri arrivati a Paris Charles de
Grulle dall’Africa subsahariana in 29 voli. Il traffico in quell’aeroporto è
di 72 voli alla settimana con 17000 passeggeri.
Cos’hanno trovato nei bagagli di questi 134 viaggiatori arrivati dall’Africa?
L’incredibile quantità di 446 kg di pesce, 131 kg di carne di animali
domestici e ben 188 kg di carne di animali selvatici (bushmeat) in parte
animali protetti inseriti nella lista CITES, in
quanto a rischio di estinzione. Altri dati (tutti sconcertanti!) possono
essere recuperati nell’articolo, come la stima di 62 tonnellate di carne alla
settimana solo sulle linee dell’Air France esaminate, per un totale di
3278 tonnellate all’anno di cui 273 di bushmeat (e il 39% delbushmeat era
costituito di animali nell’elenco della CITES). E tutto ciò solo
nell’aeroporto di Parigi De Gaulle!!!
Quanti erano i viaggiatori che nascondevano carne? Solo il 7% nascondeva
bushmeat (però in gran quantità: mediamente 20 kg a testa!) mentre il 25%
trasportava pesce e il 37% carne di animali domestici. La carne è normalmente
trattata per sopportare il trasporto (qui una foto
di scimmie affumicate arrivate a Parigi! E qui
altre).
Ci sono poi i dati, anche verificati sul campo parlando in confidenza con i
commercianti, sugli aspetti commerciali ed economici dello sconcertante
business, che vive sul fatto che il bushmeat a Parigi si vende a ben 30 euro
al kg, 20 volte più che in Africa (5 euro) e a ben più del filetto.
Come sanno bene i naturalisti, il commercio di carni di animali protetti è un
crimine in quanto accelera la distruzione dell’ambiente e l’alterazione dei
suoi equilibri.
Come sanno bene i primatologi, il consumo di carne di animali selvatici,
soprattutto se imparentati con l’uomo, può avere rilevanti ripercussioni,
essendo la via privilegiata per diffondere anche microrganismi patogeni
sconosciuti e letali, come sappiamo esistere da tempo nei paesi dell’Africa
tropicale.
Per chi ignorasse questi, che non sono certo dettagli (basta citare il
terribile virus
Ebola), nel sito dell’Associazione
Primatologica Italiana sono accessibili aggiornamenti sul bushmeat e
sulle zoonosi che ne possono derivare.
Forse non è il caso anche di sottolineare un aspetto gravissimo: sarebbe
masochista per I doganieri fare ispezioni approfondite dei bagagli; tranne
che nel caso di animali protetti, non si va infatti oltre il sequesto e
l’incenerimanto del materiale, che comunque deve essere prima identificato e
classificato (molti altri soldi e altro tempo).
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20/6/10-IT
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Anche in Italia si
cita l’articolo dell’”Australian” del 16/6 con l’intervista (“Frank
Fenner sees no hope for humans”) al pessimista/preoccupato scienziato
australiano che contribuì a sconfiggere il vaiolo. Sono comunque in pochi: ne
parla il Corriere («Esseri umani estinti entro cento anni»), Il Sussidiario (“La
razza umana tra cent'anni sarà estinta”), Altre opinioni pessimiste
vengono da Nicholas Boyle, citato in un ancora più preoccupante articolo del
19/6 sul Daily Mail (“Human
race 'will be extinct within 100 years', claims leading scientist”), dove
compare anche una mappa
del mondo che evidenzia i dati demografici; secondo lui si innescheranno
quanto prima eventi che porteranno addirittura ad iniziare una riduzione
della popolazione umana.
Sempre nello stesso articolo si riporta un’opinione di S.Boyden, solo apparentemente
ottimista: spera infatti che “si arrivi a
prendere consapevolezza della situazione e che, di conseguenza, si mettano in
atto i cambiamenti necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”.
Purtroppo molti segnali indicano oggi la presenza di tendenze opposte, con
dilettanti ben finanziati che invitano a chiudere gli occhi e a ideologizzare
anche problemi molto seri; vediamo che questo avviene ad esempio per i
cambiamenti climatici e l’evoluzione biologica, dove gli scienziati vengono
distratti dal loro lavoro (di ricerca e di studio di meccanismi estremente
complessi che gestiscono la realtà fisica e biologica in cui siamo inseriti)
per ripetere continuamente quello che sembra non venga più seriamente
insegnato a scuola.
Anche le ultime notizie riportate qui sotto e riferite anche ai giorni
scorsi, non casualmente, fanno riferimento proprio a iniziative che
impediscono di “prendere consapevolezza della
situazione”, ostacolando la realizzazione dei “cambiamenti
necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”.
Fenner cita, e non a caso, un evento storico che dovrebbe preoccupare:
l’incapacità degli abitanti dell’isola di Pasqua di “prendere
consapevolezza della situazione” che li stava portando all’estinzione; la loro civiltà – che girava intono alla
produzione di enormi monoliti, i Moai
- è scomparsa infatti insieme agli ultimi alberi della loro isola, abbattuti
per mantenere in vita una tradizione che aveva probabilmente solo un significato
ideologico ma che si ripercuoteva sull’ambiente con effetti distruttivi.
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19/6/10-I
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Sul sito
dell’Agenzia Corrispondenza Romana un articolo (“UE: critiche a un progetto che protegge
gli animali ma non gli embrioni”) diffonde la protesta dei
vescovi europei riuniti nel COMECE contro una bozza di direttiva della CE
(pubblicata il 25/5) che intende proteggere gli animali vivi utilizzati a
scopi scientifici. Pur apprezzando l’intento lodevole, i vescovi sono
preoccupati dell’articolo 4 che intende limitare l’uso degli animali nella
sperimentazione e nella ricerca scientifica,
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19/6/10-UK
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Sul Telegraph
un articolo (“Richard Dawkins among academics calling
for compulsory evolution teaching at primary school”) riferisce della richiesta di un gruppo di
scienziati, fra cui 3 premi Nobel, che chiedono di rendere obbligatorio
l’insegnamento dell’evoluzione a partire dalla scuola elementare.
Questa iniziativa è una risposta alla bocciatura di due iniziative
parlamentari che lo proponevano, una laburista e e una della coalizione
liberaldemocatica. “The 26 signatories to the letter sent to
Michael Gove, the Education Secretary, say they are “deeply concerned that
evolution and science form a core part of any revised primary curriculum”.
They wrote: “Evolution is the most important idea underlying biological
science. It is a key concept that children should be introduced to at an
early stage”
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18/6/10-IT
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Nel blog di A.Pombino
si può leggere oggi una recensione all’ultimo libro di R.Dawkins: Letto e consigliato: "Il più grande
soettacolo della Terra" di Richard Dawkins: “un libro dedicato
alla dimostrazione delle prove dell'evoluzione per selezione naturale, un
concetto che continua ad essere solidissimo, anzi ogni giorno incassa nuove
conferme (se ce ne fosse bisogno) ma che, come l'Olocausto, viene tuttora
messo in dubbio da una serie di personaggi che con la Scienza non hanno nulla
a che vedere”
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Possibile che il Corriere
debba far tradurre un articolo (“LO SCIVOLONE DI
CARLO SE I MALI MODERNI VENGONO DA GALILEO “) del noto giornalista Hitchens dal New York
Times per difendere G.Galilei da un’assurda accusa? Spiace che non abbiano
trovato un esperto italiano disposto a difendere Galilei e il metodo
scientifico che proprio lui ha contribuito a introdurre nella cultura umana,
anche se certamente, da scienziato, dimostrò poca prudenza nel contrastare i
poteri e la cultura dominante ai suoi tempi.
L’incredibile attacco a Galilei (e al metodo scientifico) è arrivato
nientemeno che dal futuro capo della religione anglicana ed è avvenuto nel
contesto di un incontro con rappresentanti della religione islamica (voleva
forse farsi perdonare per i problemi che il suo conterraneo C.Darwin crea
tuttora ai religiosi islamici?).
La sua posizione del principe Carlo sembra davvero nuova e incoerente
rispetto alla recente (settembre
2008) scelta degli anglicani di scusarsi ufficialmente per non aver
inizialmente compreso le idee di Darwin ma anche per aver indotto in errore
milioni di fiduciosi fedeli.
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Sul quotidiano on
line Terra si cita e si commenta (I MERCANTI DELLA
DISINFORMAZIONE) un
preoccupatissimo articolo pubblicato da Nature il 10/6/10 (“Defeating
the merchants of doubt”) sulla fiorente industria della disinformazione
scientifica nel caso di alcuni temi di cruciale interesse per la
progettazione del futuro.
Nature era interessato soprattutto ai temi dell’ambiente e in particolare del
cambiamento climatico in corso.
Chi si occupa di evoluzione biologica vede benissimo come ci siano anche in
questo campo iniziative propagandistiche abili e ben finanziate che
utilizzano e diffondono testi di pseudoscienziati di cui certo non si svela
che lavorano principalmente se non esclusivanente su libri (spesso solo
sfogliati) e computer (che invece sanno usare bene).
Come viene sottolineato nella conclusione dell’articolo, l’aspetto
preoccupante è l’intralcio al lavoro dei ricercatori, che “devono anche difendersi dalla disinformazione, imparando
strategie, metodi e tecniche di manipolazione delle informazioni, per
difendere la serietà della scienza, la dignità del proprio lavoro di ricerca,
e non ultima la propria reputazione professionale. I mercanti della
disinformazione sono potenti, cinici, duri, spietati!”.
L’intralcio è tanto più grave quanto più gli organi di informazione
sostengono, intenzionalmente, per ignoranza o per interesse, queste campagne
di disinformazione.
Oggi sappiamo bene quanto le industrie del tabacco contrastassero le
iniziative antifumo e quali patrimoni finanziari sostengano tuttora le
iniziative dei creazionisti biblici USA (“Creationist finances revisited”). In futuro scopriremo anche quanto si investe
per impedire di porre freno alla deforestazione nelle zone tropicali e alle
altre iniziative che mettono a rischio i delicati equilibri su cui si basa il
successo, almeno finora, della nostra specie.
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18/6/10-CA
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[da Leucophea] Su
un quotidiano canadese, Ottawa Citizen, un’interessante e istruttiva
serie di interviste per verificare la posizione di diverse importanti
religioni attuali sulla teoria dell’evoluzione (“Is
evolution compatible with a belief in God?”). Curioso notare come ci
siano diverse opinioni su un problema “relativamente” nuovo che questi religiosi
si sono improvvisamente trovati sulla loro strada. Molto strano riflettere
sul fatto che probabilmente l’incontro improvviso con le migliaia di diverse
religioni dovrebbe essere stato più sconcertante, viste le notevoli
differenze fra esperienze di vita che dovrebbero garantire un simile
risultato, o almeno una simile risposta alle esigenze dell’uomo.
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Giusto un mese fa,
l’11/5/10, sul blog Beliefnet
si commentava invece il recente libro di Elaine Howard Ecklund, sociologa
alla Rice University: Science vs Religion: What Scientists
Really Think. A questo proposito
proprio ieri L.Moran nel suo blog (sandwalk)
invitava a dimettersi (“AAAS Supports Accommodationism,
Illogically”) il
presidente dell’AAAS (l’American Association for the advancemente of Science,
l’editore della rivista Science) per un suo articolo “accomodazionista”
sulla religione nel the Huffington Post (“Science, Religion and Civil Dialogue”).
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18/6/10-USA
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Mentre in Italia
una piccola casa editrice mette on line un libro antievoluzionista scritto da
un filosofo amante dell’occulto e di tutto ciò che non si basa sul metodo
scientifico, Carl Zimmer nel suo blog The Loom mostra con
giusto orgoglio le ultime valutazioni positive ricevute dal suo libro
divulgativo e molto stimolante sull’evoluzione biologica (“The
tangled bank”).
Visti i giudizi, è auspicabile che qualcuno stia già pensando ad un’edizione
italiana. Per i meno impressionabili Zimmer ha anche scritto un libro sugli
organismi viventi invisibili – e non
sempre benevoli - che sono intorno, sopra ma soprattutto dentro di noi (“The
microcosm”).
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17/6/10-JAP
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Una notizia
preoccupante (soprattutto se l’articolo venisse letto da chi si occupa di
arricchimento ambientale negli zoo): “Monkeys
like watching television”. Sembra quindi che anche nei primati non umani
in cattività sarebbe possibile organizzare attività alternative forse più
interessanti rispetto all’osservazione degli umani che visitano gli zoo …
L’articolo originale, di ricercatori del Primate
Research Institute, Kyoto University, Japan (“Measurement of neuronal activity in a
macaque monkey in response to animate images using near-infrared spectroscopy
(NIRS)”), è stato
pubblicato su Frontiers in Behavioural Neurosciences.
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16/6/10-AU
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Sul quotidiano The
Australian (“Frank
Fenner sees no hope for humans”) un famoso microbiologo 95enne, F.Fenner
si dichiara convinto della prossima scomparsa della nostra specie (oltre
ovviamente a tante altre). Il suo pessimismo sembra abbia origine dal
continuo aumento delle dimensioni della nostra specie ma soprattutto per gli
elevati consumi, soprattutto energetici, che stanno alterando il clima e
l’ambiente. Non solo immagina che la nostra specie possa scomparire entro 100
anni, ma pensa che non si possa fare più nulla per impedirlo. Nell’intervista
accenna anche alla situazione caotica che si creerà nei prossimi decenni, con
una popolazione umana che si avvicinerà ai 9 miliardi (oggi siamo 6,9
miliardi), premendo sempre più sulle risorse alimentari ed energetiche.
Non ci sono dubbi che in pochi decenni la situazione si è profondamente
modificata, anche se si è già pesantemente intervenuti per frenare la
crescita demografica.
Pochi oggi sanno quanti eravamo sulla terra nel 1950.
Pochi sanno quanti abitanti della terra erano previsti per il 2010 (oggi) nel
1972, quando ci si cominciò a interrogarsi sui possibili “limiti
dello sviluppo” (o meglio della crescita).
Se oggi siamo “solo” poco meno del triplo rispetto alla popolazione esistente
nel 1950, qualcuno puo’ dire che le previsioni erano sbagliate, mentre
sappiamo quali siano stati i costi di una transizione demografica ottenuta in
molti paesi anche con incredibili violenze, in pochi decenni, mentre in
Europa la transizione era stata ottenuta in più di un secolo e mezzo.
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16/6/10-USA
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[da G.Laden] Nel blog
dell’antropologo Greg Laden si trova il link a una conferenza di Eugenie
Scott, direttrice del NCSE: “Why
Darwin matters”.
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Festa grande
probabilmente oggi al Discovery Institute, la struttura neocreazionista che
gestisce l’Intelligent Design dal 1989, quando l’hanno dovuto riscoprire per
rilanciare il creazionismo in una confezione più accettabile.
Il punto esclamativo nel titolo del post (“ID proponents Seaman and Sanford Peer-Reviewed Article Published!”) evidenzia come non capiti loro tanto spesso
di poter pubblicare un articolo su una rivista scientifica seria, anche se
non si riesce a capire come un articolo su un software che rappresenta
graficamente le informazioni genetiche possa in qualche modo proporsi come
alternativa all’attuale teoria dell’evoluzione, estremamente complessa e
robusta anche grazie a 150 anni di continue critiche e relative verifiche
sperimentali.
Come questo (“Skittle: A 2-Dimensional Genome
Visualization Tool”), anche un loro precedente articolo peer-reviewed aveva ben poco di
biologico e molto di informatico.
Come si capisce dal commento sul blog dal nome chiaramente creazionista (“Uncommon descent”), sembra si
meraviglino di scoprire che l’evoluzione non sia un processo gestito dal
caso; il software infatti evidenzierebbe “intriguing genomic patterns not otherwise obvious,
including structured variations inside tandem repeats” che “led the authors to theorize that imperfect tandem
repeats could act as information carriers, and may form tertiary structures
within the interphase nucleus”. Stupisce trovare ancor oggi qualcuno che, oltre
a credere che ci possa essere qualcosa di “obvious” nella biologia, si esalti per il
fatto che “we can see
that the mutations would likely have
been non-random. Thus Skittle is a new a tool that can be used to
strengthen ID arguments”.
Sarebbe facile insinuare il dubbio
che ci sia un meccanismo non casuale (che potremmo chiamare selezione
naturale) che favorisce e lascia sopravvivere solo le mutazioni casuali
che si rivelano utili … un’ipotesi che ha 150 anni. Questa ipotesi prevede
che la casualità delle mutazioni non possa proprio essere contestata con una
verifica a posteriori, mentre non mancano esperimenti che dimostrano la
casualità delle mutazioni.
Non si dovrebbe illudere
qualcuno che sia sufficiente “look at the
visualizations and suspect a mind was behind the non-random patterns, that a
strategic plan had to be in place to assemble these patterns”. E soprattutto non lo si dovrebbe fare citando in
modo scorretto un articolo peer-reviewed
….
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15/6/10-USA
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Nel blog del
biochimico L.Moran (Sandwalk) si racconta (“False History and the Number of Genes”) la curiosa storia delle oscillazioni della
stima del numero di geni presenti nel genoma umano. Si prende spunto dal
lavoro di Mihaela Pertea e Steven L Salzberg recentemente pubblicato su Genome
Biology (“Between a chicken and a grape: estimating the number of human genes”).
Sconcerta un po’ verificare come le stime fossero abbastanza corrette negli
anni ’60 (King 1969: <40.000), ’70 (Ohno, 19732: 30.000) e ’80 (Alberts
1983: 30.000). E’ dai primi anni ’90 (la stima compare nel primo report
dell’Human Genome Project, nel 2001) che iniziano a circolare, e vengono poi
riprese, stime che portano a100000 il numero dei geni umani. Interessante
vedere, nel grafico presente nell’articolo (e riportato nel blog) come negli ultimi 20 anni si sia poi
progressivamente scesi per assestarsi oggi su 22.000 geni, un numero non
molto diverso da quello iniziale.
Nel lavoro su Genome Biology c’è anche un curioso e forse sconcertante
grafico che vedrebbe in posizione dominante (per chi crede che il numero dei
geni possa fornire un indicazione sulla posizione gerarchica di una specie…)
l’uva, con ben 33.000 geni.
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14/6/10-USA
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Nel sito nel NCSE
(“Free
evolution book downloads!”) sono linkati tutti i capitoli di libri
sull’evoluzione che sono stati messi gratuitamente a disposizione dei
visitatori come “assaggio”. Nello stesso sito ci si può abbonare alla “Evolution Education Update”, una
newsletter digitale che permette di mantenersi aggiornati sulle novità
dell’evoluzionismo (e dell’antievoluzionismo…) USA. L’ultimo capito gratuito inserito
è tratto da un libro di Massimo Pigliucci (“A preview
of Nonsense on Stilts”), un “cervello” di “evoluzionista” ormai
stabilmente e ottimamente posizionato, anche grazie alla preparazione
acquisita anche in filosofia della scienza, nella cultura evoluzionista USA (qui il suo blog Rationally
Speaking).
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11/6/10-IT
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Sul sito della
rivista Le Scienze un link ad un sondaggio internazionale gestito
dalla rivista Nature e rivolto soprattutto ai lettori delle doverse versioni
locali di Scientific American; la domanda a cui rispondere è: “Vi
fidate della scienza?”. Certo il target del sondaggio non è un campione
casuale …
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10/11/10-RU
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[da NCSE]
Qualche novità creazionista giunge anche dalla Russia (“Creationism in
Russia?”. In questo caso di tratta di creazionismo biblico ortodosso;
sembra che anche in Russia si faccia oggi la solita confusione fra creazione
ed evoluzione, e a farne le spese è, ovviamente anche qui, la geniale teoria
dell’evoluzione e il solito Darwin.
E’ davvero tragico che questo avvenga proprio in un paese che, ai tempi di
Stalin e di Lysenko, ha già pagato molto caro anche l’antievoluzionismo su
base ideologica (e in questo caso si trattava soprattutto di antidarwinismo).
“A senior official of the Russian Orthodox Church called
for the end to the "monopoly of Darwinism" in Russian schools
during a recent talk in Moscow, according to Reuters (June 9, 2010). "Darwin's
theory remains a theory," Hilarion Alfeyev, the Metropolitan of
Volokolamsk and a permanent member of the Holy Synod of the Patriarchate of
Moscow, was quoted as
saying. "This means it should
be taught to children as one of several theories, but children should know of
other theories too.".
La situazione dell’evoluzionismo in
Russia non è comunque soddisfacente, come mostrano vari sondaggi (2003, 2005, 2009):
nel 2009 “solo il 10% riteneva che
"solo le teorie evoluzioniste avrebbero
dovuto essere insegnate a scuola nelle lezioni di scienze".
Se ne parla anche su The Moskow Times (“Church
Wants End to Darwin School 'Monopoly'”), ma “stranamente” la
notizia viene ripresa ed evidenziata anche dall’Osservatore Romano; almeno
così riferisce un articolo dell’agenzia APCOM (“Patriarcato
ortodosso: Stop monopolio darwinismo in scuole. Dialogo con laici moderati e
cattolici contro avversari comuni"), che riferisce perfino che “Il presidente del Dipartimento per le relazioni
ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ricevuto di recente in
Vaticano dal Papa, ha auspicato il dialogo con i laici moderati e la
cooperazione con i cattolici contro "avversari comuni".
C’è davvero da augurarsi che qualcuno in Vaticano abbia avuto il coraggio di
deludere l’interlocutore chiarendo che l’opinione sugli "avversari comuni" non può essere
certo condivisa: proprio il Vaticano ha organizzato solo un anno fa un
convegno sull’evoluzione (“Evolution: facts and theories”),
organizzato insieme a scienziati atei laici “moderati”, e a cui i
creazionisti non erano stati intenzionalmente invitati (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”).
Si sarebbe poi dovuto precisare agli sconcertati cristiani ortodossi che allo
stesso convegno i creazionisti non moderati erano anche stati zittiti e
allontanati.
A meno che non si sia cambiato idea negli ultimi 12 mesi, come d’altronde si
potrebbe sospettare seguendo le iniziative del sito web SRM, costretto pure a
scusarsi per aver ripubblicato l’articolo molti un filosofo o critico verso
due esperti di evoluzione come F.Facchini e F.Ayala.
Sarebbe comunque interessante verificare se l’Osservatore Romano avesse
ripreso e diffuso con uguale risalto anche le opinioni dello stesso Hilarion Alfeyev sulla fine del celibato dei
preti cattolici (3/6/10: “Catholic
Church will abolish celibacy, Metropolitan Hilarion believes”).
Interessante verificare l’eterogenità e la confusione nelle repliche
stimolate da un commento critico all’articolo “Monopoly
of Darwinism Must End”, pubblicato nel sito web USA National
Catholic Register.
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7/6/10-USA
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Su The
Huffington Post il filosofo Michael Ruse analizza e critica i
tentativi di dimostrare una connessione diretta fra la teoria dell’evoluzione
e l’eugenetica nazista (“Charles Darwin and
Adolf Hitler: Rethinking the 'Links'”), un tema molto coltivato dai creazionismi USA, che contano molto su
libri e video curati da Richard Weikart del Discovery Intitute (“From Darwin to Hitler: Evolutionary Ethics,
Eugenics, and Racism in Germany”, “What hath Darwin
wrought”)
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7/6/10-VA
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Articolo di
F.Facchini sull’Osservatore Romano (“Dal DNA un flash
sul passato”). Traendo
spunto dalle nuove scoperte su DNA neandertaliano, una lezione per spiegare
la variabilità delle popolazioni umane che ci hanno preceduto. Qualche
critica a chi preferisce credere che diverse specie di ominidi potessero
convivere nello stesso periodo geologico.
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6/6/10-ITA
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Un curioso
articolo di A.Panebianco sul Corriere (“QUANDO GLI
SCIENZIATI NON AMMETTONO ERRORI”). Sembra quasi che la valutazione contenuta nella citazione conclusiva
(“«Non so, è un fenomeno complesso, devo
studiarlo ». Pensai: forse è proprio lui lo scienziato degno di maggior
fiducia”) non sia stata utilizzata come guida per l’articolo; non
avrebbe scritto, senza citare “evidenze
sperimentali”, “è probabile che il
nostro scienziato lotti duramente, anche contro le evidenze sperimentali che
si vanno accumulando, per difenderla” dopo aver correttamente
riconosciuto che “Il carattere antidogmatico è la
vera virtù della scienza, il vero motore che sta dietro all’ampliamento della
conoscenza umana che l’attività scientifica determina”. Se questa è la
caratteristica principale della scienza sconcerta che non si manifesti
proprio negli scienziati …
Sappiamo infatti bene (gli evoluzionisti soprattutto) quanto sia ben più
serio il problema del tempo che perdono gli scienziati per far accettare ad
agguerriti e ben finanziati contestatori teorie confermate da tempo da “evidenze sperimentali” …
Un commento a questo articolo si trova anche nel blog Leucophea (“Dal
mondo del pressappoco…”).
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3/6/10-ITA
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Arriva anche sul Manifesto
una recensione (“Darwin sotto tiro”), piuttosto complessa e purtroppo
ingarbugliata, sul recente libro di MPP sulle bugie di Darwin. Nel finale si
prospetta anche una valutazione positiva basata anche su premesse
discutibili: “A parte alcune imprecisioni, la
proposta epistemologica di Fodor e Palmarini, se ha una pecca, è di essere
non troppo ma troppo poco radicale. Il libro, infatti, non si limita a
definire la selezione naturale un concetto vago ma facendo questo lo accosta
in modo piuttosto sprezzante a un altro concetto, quello di «storia naturale»
(le ricostruzioni a posteriori su cui si basano, ad esempio, i più importanti
musei naturalistici del mondo), che proprio perché storico sarebbe non
scientifico e poco interessante”.
Difficile non far notare che la biologia “funziona” in modo ben diverso
rispetto alla fisica, dato che ogni livello della realtà ha sue leggi; fra
l’altro sembra difficile negare l’esistenza di una “storia evolutiva”
(salvo che si accetti tuttora come valido il
racconto biblico )
Un commento sconcertato il 4/6 nel blog Leucophea.
Splendido e MOLTO illuminante anche il commento del biologo evoluzionista
M.Mandrioli il 7/6 su Pikaia (“Svicolando..anzi
svincolando!”). L’illuminazione riguarda la lezione sulla competenza di
alcuni a cui viene concesso spazio per diffondere “conoscenza” riguardo alla
biologia evoluzionistica: ancora oggi troviamo conferme a quanto disse Monod
quasi quarant’anni fa “Un aspetto curioso
della teoria dell’evoluzione è che tutti pensano di conoscerla. Mentre di
fatto, pochissimi la conoscono realmente, così come pochissimi l’hanno capita
quando Darwin la descrisse, e ancora meno persone conoscono quanto noi siamo
oggi capaci di comprenderla”.
Il problema dell’abuso di professione … certo non riguarda solo i medici.
Dopo aver sentito (a “Porta a porta” dell’8/6) come arrivino
intellettualmente poco attrezzati gli studenti italiani all’esame di maturità
(ormai venivano ammessi anche con 2/3 insufficienze), possiamo supporre che
alcune delle carenze citate riguardino la biologia e le scienze … e che poi
non vengano successivamente recuperate se non dai pochi che seguono corsi
specifici all’università.
Ma il problema più serio è che la conoscenza di questa situazione non impedisca che vengano attribuite
all’università colpe che non ha, né che chi sa scrivere bene faccia conoscere
al mondo anche i lati oscuri della sua preparazione scientifica.
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2/6/10-ITA
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Anche la Gazzetta
di Parma si occupa in un articolo ("Darwin? Non tutto oro") del libro su Darwin ma soprattutto di
MPP, che viene anche intervistato; l’incipit non invita alla lettura
dell’articolo (“Secondo la teoria darwiniana,
l’evoluzione delle specie è spinta avanti da tre forze: la selezione
naturale, la deriva genetica, ossia il fatto che le popolazioni sono piccole,
e la migrazione, ossia il fatto che le popolazioni si mescolano”, “sostiene che l’evoluzione va avanti non per selezione
naturale ma perché ci sono dei limiti fisici, intrinseci, tra le componenti
degli organi, cioè quelle che si chiamano condizioni al contorno “, “non negano l’esistenza dell’evoluzione e neppure negano
che vi sia similarità generica tra le specie”).
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1/6/10-ITA
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Partecipazione di Massimo
PiatteIIi PaImarini alla trasmissione “Parla con me” (dal minuto 12:30), sul divano rosso di Serena
Dandini. Oltre ad alcuni chiarimenti sulla bravura e la rilevanza di Darwin,
di nuovo c’è una breve definizione che sembra alludere (ma non è certo)
a ciò che Gould chiamavaa exaptation; “non
è scientifico pensare che qualcosa viene stabilizzato ora perché sarà utile
in futuro; questo non è possibile; questa è l’idea del disegno intelligente”.
Numerose sono state altre definizione che avranno suscitato perplessità fra
gli evoluzionisti ma – soprattutto – fra gli antievoluzionisti: “Certi geni sono rimasti gli stessi per centinaia di
milioni di anni”, “Gli stessi geni
regolati in modo diverso danno origine al topo, alla giraffa, alla ranocchia”
, …
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1/6/10-USA
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[da NCSE] Ancora un sondaggio USA, questa volta
con una domanda sull’origine dell’universo e in particolare sul momento in
cui è avvenuta. Il 62% delle risposte accetta i 13,7 miliardi come il momento
migliore, mentre il 25% pensa sia recente. Nella domanda comunque c’è un
riferimento alla certificazione della data da parte degli astronomi, e questo
può avere influenzato la risposta… Interessante la variabilità all’interno
del campione, con i bianchi e i repubblicani con valori relativamente bassi.
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31/5/10-USA
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[da Panda’s
Thumb] Interessantissime alcune informazioni sulla potenza economica dei
creazionisti USA, che viene illustrata nel blog di un YEC (young earth
creationist), T.Wood, che aggiorna (“Creationist finances revisited”) un’indagine presentata nel 2007 in un altro
blog (J.Lippard: “Creationist finances: some conclusions”). Interessante notare come gran parte del
mercato sia in mano ai creazionisti biblici e in particolare ad “Answer in Genesis” (AIG di
Ken Ham) che gestisce il 60% del mercato ed è in continua crescita rispetto
al 1998, quando era invece l’Institute of
Creation Research che gestiva il 45% del mercato creazionista (oggi pur
con 8,7 milioni di dollari si deve accontentare del 26% del mercato).
Stupisce invece la posizione stabile ed relativamente limitata ($ 3,5M) dei
neocreazionisti del Discovery Institute
che hanno riscoperto il vecchio Intelligent Design; contrasta notevolmente
con la crescita
dei creazionisti biblici, che nel 2008 facevano girare 35 milioni di dollari,
tre volte tanto rispetto al 1998.
Sempre molto modeste, anche se in crescita, sono invece le risorse a
disposizione del National Center of Science
Education, che per contrastare la decina di organizzazioni creazioniste deve accontentarsi di $ 1,2M.
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30/5/10-USA
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Poco dopo la
pubblicazione di un sito web (“12
Events That Will Change Everything”)
su Scientific American che elenca anche i rischi delle pandemie
(Deadly
pandemic) fra i 12 problemi che rischiano di sconvolgere il mondo nei
prossimi anni, è giunta una buona notizia (“Experimental
vaccine protects monkeys from three strains of Ebola”): che presto non sarà più necessario (anche se insufficiente) credere nei
miracoli per sopravvivere all’attacco di un virus tuttora letale al 90%,
quello di Ebola, che colpisce anche le antropomorfe africane.
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[da NCSE]
Sul Washington Post c’è la recensione
di un recente libro (“SCIENCE VS. RELIGION” - What Scientists Really Think -
di Elaine Howard Ecklund) che presenta i risultati di un sondaggio reale
realizzato su 1700 ricercatori USA su questo tema per nulla semplice.
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29/5/10-RU
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In un sito web
russo è comparsa la traduzione in inglese di un testo che fornisce
informazioni sul contrasto in Russia fra evoluzione/creazione “The Divine Creation
and Biological Evolution: The Experience of the Teaching of Evolution in
Russian Secondary School”.
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29/5/10-USA
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L’Harvard Museum
of Natural History.ha messo in rete un’insolito dibattito fra due grandi
vecchi della biologia, James D. Watson (uno degli scopritori della
struttura molecolare del DNA) and Edward
O. Wilson (un pioniere dello studio e quindi della conoscenza e
dell’esigenza di difesa della biodiversità), avvenuto il 9/9/09 sul tema “Looking Back, Looking Forward”
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28/5/10-UK
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Sul Guardian
è comparso un articolo (“Religion
has nothing to do with science – and vice versa“) con cui F.Ayala,
recente vincitore del ricchissimo premio Templeton, amplia la critica da lui
fatta anche nel discorso fatto al momento di ricevere il premio,
all’atteggiamento di R.Dawkins, che ha preferito una strategia difensiva
molto critica, critica verso tutte le religioni.
La posizione che F.Ayala delinea nell’articolo, riprendendo la posizione di
S.J.Gould sui due magisteri non contrapposti (NOMA) sembra non considerare
che lo stesso Ayala ha pubblicamente contestato con una lettera al Papa la
posizione antiscientifica assunta recentemente (nel 2005) dal card.Schonborn,
che aveva appoggiato il neocreazionismo dell’Intelligent Design. Nonostante
non abbia mai ottenuto alcuna risposta rassicurante, e nonostante non ci
siano state novità nella posizione dela chiesa cattolica sulla teoria
dell’evoluzione anche dopo un convegno a cui lui stesso ha partecipato con un
ruolo rilevante, sembra che Ayala riesca a vedere più facilmente le pagliuzze
che non le travi.
Impressionante la reazione dei lettori del Guardian a qusto articolo, con un
migliaio di interventi dei lettori. D’altronde si sa che il tema è certamente
continuamente ravvivato proprio dal fatto che non venga rispettata
l’autonomia soprattutto della scienza.
Se ne parla anche su Pikaia.
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28/5/10-USA
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Su Repubblica
si può leggere oggi un articolo deprimente se non agghiacciante (“L'esercito
dei falsi medici che curano gli ammalati veri”) … che solo i biologi
evoluzionisti possono trovare consolante.
Si racconta che in Italia vengono processate circa 1000 persone all’anno per
esercizio abusivo della professione medica e si stima che riescano a
guadagnarsi da vivere circa 15.000 medici abusivi e circa 15.000 dentisti
abusivi. Quel che è sconcertante è la misera pena (500 euro) che aspetta chi
viene condannato per abuso di professione.
Solo i biologi evoluzionisti possono consolarsi: le persone inesperte che
svolgono un abusivamente la loro professione, diffondendo idee spesso
incoerenti e non supportate dai fatti, si contano sulle dita di una mano, e
sono quasi sempre le stesse; … non è poi detto che riescano anche a
guadagnarsi da vivere.
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[da Pikaia]
Una nuova scoperta di un primate eocenico in scavi realizzati nella
depressione di El Fayum, presso il Cairo, in Egitto; si tratta del Nosmips
aenigmaticus, di cui sono arrivati a noi solo i denti, come si legge
nell’articolo (“A
fossil primate of uncertain affinities from the earliest late Eocene of Egypt”)
sull’ultimo numero di PNAS.
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27/5/10-USA
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Un articolo (“New
survey results on evolution”) nel sito web del National Center for
Science Education (NCSE) presenta un recente sondaggio,
realizzato negli USA su scala nazionale, che contiene le risposte ad alcune domande
sull’evoluzione biologiche e sulle sue conseguenze. Un precedente sondaggio
era stato condotto nel 2005.
Le domande sono un po’ diverse rispetto a quelle presenti nel noto sondaggio Gallup, ripetuto identico (ma un po’ impreciso) da
anni. Alcune delle risposte
sembra riescano a far capire come sia possibile che la cultura e la scienza
cinese stiano ormai raggiungendo - e presto supereranno - in molti campi
quella statunitense o europea:
Asked "which of these statements comes closest to
your views on the origin of biological life," 43% of respondents
selected "God directly created biological life in its present form at one point in time," 24% selected "biological
life developed over time from simple substances, but God guided this process,"
and 18% selected "biological life developed over time from simple
substances but God did not guide this process".
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26/5/10-IT
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Nel blog Cronache
Laiche compare un’intervista a G.Barbujani su “Identità
e razzismo”. La prima domanda è presentata come una constatazione ma
sembrerebbe essere invece proprio una domanda: “Partiamo da una
constatazione: le razze umane esistono?”.
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26/5/10-UK
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Un articolo su Nature
(“Life
after the synthetic cell”) presenta alcune riflessioni una settimana dopo
l’articolo sul successo ottenuto dal gruppo di C.Ventre: la sintesi di un DNA
batterico inserito inserito poi con successo in un involucro batterico privo
di DNA.
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Un ministro dell’Ulster
spinge per iniziative creazioniste e antievoluzioniste, fra cui l’istituzione
di una sezione creazionista nell’Ulster
Museum di Belfast. Se ne parla in un articolo sul Guardian (“Northern Ireland minister calls on
Ulster Museum to promote creationism”) dove si riporta anche la reazione di R.Dawkins che ricorda che
l’evidenza scientifica non può essere votata a maggioranza e chiede che
vengano allora presentate anche le vecchie ipotesi alternative sulla terra
piatta o sulla nascita dei bambini…
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25/5/10-IT
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[da Pikaia]
Se qualcuno ritenesse utile rivitalizzare la discussione sui meccanismi
evolutivi, un articolo di G.Bernardi su PNAS (“The
neoselectionist theory of genome evolution”) potrebbe essere una
risposta stimolante, con la “definizione di una nuova visione della teoria
dell’evoluzione che ha come unità di selezione il genoma”.
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24/5/12-USA
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Il numero di
giugno di Scientific American contiene un articolo dal titolo certamente
preoccupante per ogni persona previdente: “12 Events That Will Change
Everything”. Nel sito web si aggiunge una bella e intrigante versione
multimediale che illustra questi 12 eventi, tre dei quali riguardano la
biologia e richiederebbero quindi urgentemente una diffusione di massa delle
conoscenze di base necessarie per la comprensione e la gestione di questi
eventi.
La rivista contiene anche un articolo su un tema cruciale connesso con
l’evoluzione umana: “Did
Neandertals Think Like Us?”.
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23/5/10-PL
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[da Repubblica]
La chiesa polacca ha riabilitato Copernico, con secoli di ritardo. Era
già sepolto in una cattedrale, come Darwin, ma la sua presenza non è stata
notata fino a quando, grazie alle tecniche della biologia molecolare, il suo
scheletro ha potuto essere identificato, permettendo quindi una sepoltura
separata e adeguata al suo contributo alla cultura umana.
Per fortuna, di Darwin si è dovuta occupare invece la chiesa anglicana, che,
pur non avendo capito tutto subito, aveva avuto per lo meno un grande
intuito, e uno spazio a Darwin l’aveva trovato immediatamente e proprio nella
sua cattedrale principale. Per le dovute scuse, però, Darwin ha dovuto
attendere fino al settembre
2008, quando la chiesa anglicana ha riconosciuto la sua genialità e la
sua incapacità di riconoscerla a suo tempo. L’aspetto più rilevante delle
scuse è stato comunque il fatto di aver aggiunto l’ammissione di aver
trascinato nell’errore in questi 150 anni anche milioni di fedeli.
Nessuna scusa venne in quei giorni da mons.Ravasi, che ad una domanda
specifica lo ritenne non necessario; in realtà lo sarebbe stato, ma non era
forse possibile data la posizione tuttora ambigua e prevalentemente critica,
per i numerosi motivi enunciati nella lettera di GP2 del 1988.
Sulla posizione della chiesa anglicana può essere interessante guardare
l’intervista realizzata da R.Dawkins con l’arcivescovo di Canterbury
Rowan Williams o con il
vescovo di Oxford.
Per quanto riguarda la chiesa cattolica la valutazione autorevole più recente
(2007) e più nota (è stata trasmessa addirittura dal TG2
serale) è stata quella del card.Martino, che non solo non si scusa con
Darwin, ma nemmeno si scusa con il card.Ratzinger che nel 2004
aveva approvato un documento che confermava l’origine comune di tutti gli
esseri viventi e quindi l’origine dell’uomo da un antico primate. Sconcertava
un po’ il suo atteggiamento ironico e sarcastico su un argomento che
chiaramente non conosceva.
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Sull’Avvenire
un lungo articolo essenzialmente informativo (“Origini:
il lungo cammino per diventare «homo»”) di F.Facchini per illustrare
e inquadrare le più recenti conoscenze sull’evoluzione umana, con uno schema
del complesso cespuglio che i paleoantropologi hanno ricostruito, essendo
riusciti negli ultimi anni a rintracciare i resti fossili di ominidi bipedi
vissuti fino a 6/7 milioni da anni fa.
Il percorso non lineare, e ben difficilmente riducibile ad una marcia
prevedibile e trionfale verso il sapiens, provocherà certo qualche
serio mal di pancia ai numerosi antievoluzionisti che tuttora sperano di indurre il Vaticano a rinnegare magari
anche quanto certificato dal card.Ratzinger nel 2004,
quando confermò l’esistenza dell’evoluzione biologica, cioè dell’origine
comune di tutte le specie e di tutti gli esseri viventi.
Anche in questo articolo si confermano i risultati della ricerca scientifica
(“la linea evolutiva umana si è differenziata da
quella dello scimpanzè a partire da antenati comuni che vissero in territorio
africano”) evitando però di far notare che la scomparsa nel tempo di
tante varietà (specie o sottospecie) di ominidi bipedi non può che sollevare
domande a cui forse anche i teologi vorrebbero poter rispondere, ma non lo
possono fare, non avendo informazioni diverse da quelle dei paleoantropologi.
La problematica della variabilità viene comunque “alleggerita” sottolineando
quanto sia difficile sostenere, soprattutto oggi dopo i dubbi sul fatto che
il Neandertal sia una specie diversa dal sapiens, l’esistenza (magari
pure contemporanea) di diverse specie di omindi
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22/5/10-IT
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[da Pikaia]
Sono ancora aperte le iscrizioni alla "Scuola Estiva di Alta
Formazione in Filosofia ed Etologia Umana. Culture Animali e dimensioni
ecologiche" che si terrà dal 7 al 9 giugno all'Università di
Cassino. I seminari saranno tenuti da numerosi professori provenienti da
atenei italiani e internazionali.
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Su nuovo cromosoma
batterico costruito da C.Venter c’è oggi anche il commento di F.AgnoIi sul suo sito web, dove però si riporta soprattutto l’articolo
comparso su’Avvenire (“Hanno fatto un abile «puzzle» e lo
chiamano nuova vita”),
utile per chi fosse interessato a verificare che per una volta non la si
considera una sfida al di fuori dalla portata umana. Per giustificare un tale
giudizio occorre però individuare qualcosa di positivo …; stupisce (ma forse
non troppo se si considerano le competenze) il fatto che si scelga
un’ovvietà: che non sono stati inventati nuovi amminoacidi ma sono
stati usati sempre gli stessi (“Per produrre il
genoma in laboratorio non sono stati utilizzati nuovi aminoacidi. I
"mattoni" con cui è stato costruito questo DNA sono quelli di
sempre”).
Il motivo è semplice: … per il
rispetto che i biologi hanno per il lavoro della selezione naturale, che ha
impiegato miliardi di anni per creare e selezionare i migliori amminoacidi
disponibili sul mercato!
Comunque per fortuna i pasticcioni boriosi citati usano bene il loro
cervello, non “bruciano la loro intelligenza, donatagli da Dio”: sanno infatti bene che gli amminoacidi sono
indispensabili per costruire il DNA,
ma non si possono certo usare come mattoni!
Si può sperare che per molti scettici preoccupati sia tranquillizzante
accontentarsi di capire e sapere che i ricercatori “utilizzano
i pezzi già messi a disposizione dalla natura, per realizzare un disegno pressoché
identico a quello già tracciato naturalmente”, “non è una creazione dal nulla, piuttosto sono
state sapientemente assemblate sequenze di Dna già esistenti in natura”.
….
Se chi trova semplice credere addirittura nella “creazione
dal nulla “ si accontenta del “pressochè”
… siamo tutti molto contenti.
D’altronde anche il card.Bagnasco e il card.Fisichella hanno apprezzato “l’intelligenza
dell’uomo” (La Repubblica: “DNA artificiale, la chiesa è cauta”) .
Rimane comunque il dubbio che l’apprezzamento solitamente rivolto agli OGM
abbia influenzato queste prime opinioni sul cromosoma batterico
artificiale.
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21/5/10-USA
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[da Pikaia]
Il 21 maggio 2010, Craig Venter e il suo consistente gruppo di
collaboratori del Craig Venter Institute hanno per la prima volta nella
storia creato una cellula batterica controllata da un genoma sintetico (Creation of a Bacterial Cell Controlled
by a Chemically Synthesized Genome). La scoperta è pubblicata su Science. Qui il video della conferenza stampa in cui C.Venter
presenta la sua scoperta, qui un commento di Elisabeth Pennisi su Science e uno di Carl Zimmer (“Synthetic Genome+Natural Cell=New Life?”). Qui
anche un commento da parte dell’Avvenire (“Dal
laboratorio la prima cellula che si riproduce”)
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21/5/10-IT
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Oggi a Bergamo, in
occasione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CULTURA: Ore 18, Centro la
Porta, viale Papa Giovanni XXIII 30, Guido Barbujani discute di «Razze e razzismi», introduce Telmo Pievani.
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Dal 13 maggio a Parma
si tiene una serie di dibattiti sul tema “ELOGIO DELLA LAICITA' E DEL
PENSIERO CRITICO”; giovedì 27 maggio, ore 21: “Darwin, al lupo al lupo! La scienza evolve,
l’integralismo religioso un po' meno”, con Telmo Pievani. Per
informazioni: info@liberacittadinanza.it.
Per partecipare è necessario comunicare la propria presenza tramite mail
oppure telefonando al numero: 0522/39.21.37. Il 10 giugno sarà poi presente
G.Odifreddi.
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Sul Foglio
un impegnativo articolo (“Darwin
(e l’Intelligent Design) alla prova drella quinta via di S.Tommaso”) sul
motivo per cui i cattolici non seguirebbero il Foglio nel suo incensamento al
libro sugli errori di Darwin. Sembra che sia utile e necessario citare anche
San Tommaso.e ricordare che “ammettere che nel
mondo ci siano eventi casuali non significa negare che li mondo sia stato
creato da Dio”
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Sempre oggi sul Foglio
anche una citazione (“UN ENDORSEMENT
ECCELLENTE AL LIBRO CHE CRITICA LA SELEZIONE NATURALE “) della lunga e positiva recensione di R.Lewontin
al libro di MPP critico verso Darwin, comparsa sulla New York Review of
Books in data 27/5 (“Not
so natural selection”).
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21/5/10-E
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[da Pikaia]
Un’altra scoperta di primate fossile nel sito paleontologico catalano di
Pierola; un articolo sull’American Journal of Physical Antropology (“A new species of Pliopithecus
Gervais, 1849 (Primates: Pliopithecidae) from the Middle Miocene (MN8) of
Abocador de Can Mata (els Hostalets de Pierola, Catalonia, Spain)”) presenta al mondo l’ultima scoperta, il Pliopithecus
catmanensis, vissuto in Europa circa 11.6 milioni di anni fa.
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20/5/10-IT
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[da Pikaia]
E' in edicola l'ultimo fascicolo della rivista Darwin (num. 37 - anno 6). Su questo numero:
evoluzione umana, selezione sessuale e l'ennesima critica, di Michele
Luzzatto, al libro di PiatteIIi-PaImarini.
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19/5/10-IT
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Sempre molto
attivo, L.L.Cavalli Sforza ieri era presente ad un seminario a Pavia, dove ha
dato la parola a D.Reich che ci raccontava del DNA nucleare dei
neandertaliani, mentre il 27/5 a Torino aprirà il convegno “La
teoria dell'evoluzione: modelli e sviluppi”.
Il 28/5 alle 14 a Roma introdurrà invece il convegno “African
Pygmies, origins, biology and culture” con il suo contributo
“Some social customs
of Centrafrican Pygmies of interest from a genetic point of view” (Aula Sergi, Dipartimento di Biologia Animale
e dell’Uomo, sede di Antropologia).
Qui sotto, in data 16/5, è citato l’ultimo libro di Luca Luigi Cavalli Sforza, … probabilmente scritto fra un convegno e
l’altro.
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18/5/10-IT
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Seminario a Pavia
di un ospite di L.L.Cavalli Sforza, il genetista David Reich di Harvard, su
un tema certo molto attuale: “A population genetic
analysis of the Neandertal genome and comparison to human genomes”.
Reich, che ha collaborato al recentissimo lavoro sul DNA dei Neandertal, ha
tenuto a precisare che in questo
articolo su Science
sono stati ben attenti a non sollevare il problema della tassonomia, su cui
non volevano proprio esprimersi. Sembra comunque accertato che non dovremo
più parlare più solo di blood flow: ormai sembra che il gene flow
sia stato l’evento più probabile fra queste due entità tassonomiche non ben
definite. Per lo meno dopo l’uscita del sapiens dall’Africa.
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Non è una novità,
ma quando si tratta di Darwin il mondo cattolico non smette di stupire, dato
che ognuno va per conto suo; un’ultima dimostrazione arriva dal quotidiano
online Il Sussidiario, espressione di un’area cattolica che dovrebbe
essere rispettosa della scienza. Oggi, dopo che molti quotidiani e
settimanali avevano ospitato una serie di critiche e di osservazioni fatte da
esperti di evoluzione sul recente libro contro Darwin, questo quotidiano usa,
per presentare un’intervista a M.PiatteIIi-PaImarini, un titolo davvero un
po’ esagerato “La
teoria di Darwin? È morta e sepolta”.
E che sia esagerato, curiosamene lo dimostra addirittura un precedente
articolo dello stesso Il Sussidiario, pubblicato il 20/4/05 con il titolo “Anche i
laici attaccano Darwin: ma il fuoco amico sbaglia bersaglio…”. L’autore
dell’articolo, che in questo caso era un biologo, iniziava l’articolo
chiarendo ai lettori del Sussidiario che il libro aveva lo scopo di “minare alle fondamenta la teoria dell’evoluzione
darwiniana. Ma non ci riesce”.
Infatti il libro non proponeva teorie alternative migliori, per cui il
biologo A.Barzaghi si premurava di tranquillizzare i lettori, avvertendoli di
non preoccuparsi di un possibile vuoto culturale, perché dimostrava che il
libro “non riusciva” ad essere
convincente; mette quindi in guardia dal pericolo di seppellire una teoria
senza prima averne una migliore, anche perché ricorda che le ricerche recenti
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