29/12/10-USA
|
·
[da NCSE] Nel
Kentucky da un po’ di tempo c’è una certa agitazione per l’intenzione dei
creazionisti biblici di aprire un ulteriore parco a tema (denominato Ark
Encounter) sulla genesi e la creazione. L’ultima novità (“Update on the ark
park”) sarebbe la richiesta allo
stato di investire qualche decina di milioni di $ per modificare la viabilità
per favorire i visitatori che volessero accedere al futuro parco.
Ai primi di dicembre (“Creationism
theme park controversy continues“) gli evoluzionisti locali contestavano
anche eventuali contributi statali, magari sotto forma di sconti sulle tasse;
volevano infatti la garanzia che, in caso di contributi pubblici, i
dipendenti del parco non fossero poi selezionati sulla base di opinioni
politiche, religiose e ovviamente nemmeno … scientifiche.
|
|
28/12/10-UK
|
·
[da Pikaia]
Grandi novità sull’evoluzione umana e sulle nostre relazioni con le specie
più vicine a noi giungono dai primi risultati sul DNA estratto dal frammento
di un dito mignolo e da un dente trovati qualche mese fa in una grotta a
Denisova (Reich, Green, Kircher et al. 2010: Genetic history of an archaic hominin
group from Denisova Cave in Siberia. Nature 468:1053) .
Come avviene dalle analisi di reperti provenienti da un qualche appassionante
caso giudiziario, invece di un assassino qui si dimostrerebbe addirittura
l’esistenza in Asia di una nuova specie imparentata con l’Homo
neanderthalensis.
Come l’articolo di Pikaia (“L'uomo
di Denisova: sempre più specie a sé stante”) evidenzia, ci aspettano
probabilmente nuovi dubbi e certo non verità.
In particolare dalla verifica della somiglianza già dimostrata del DNA dei Denisovani
(nessuno si azzarda ancora a proporre un nuovo nome linneiano per una possibile
nuova, e ulteriore, specie del genere Homo) con quello di alcune
popolazioni asiatiche attuali. Oggi si preferisce muoversi con maggiore
prudenza rispetto a un secolo fa, quando ogni mignolo e ogni dente dava quasi
sempre origine a una nuova specie. E qui se ne rischiano addirittura due …
Se ne parla anche nel blog di A.Piombino (“L'uomo di Denisova: un'altro Homo
recente e i suoi riflessi dalla Siberia sulla genetica dell'Oceania”), forse cercando di distrarre gli italiani
dalla preoccupazione di un vulcano sottomarino poco noto che si trova i guai non vengono mai da soli nelle zone
vulcaniche .- dalle parti di Napoli.
In marzo era comparso un articolo sul DNA
mitocondriale dei Denisovani, mentre l’analisi recente
riguarda invece il DNA nucleare. Come al solito la scienza non si accontenta
di un solo dato, ma pretende sempre controlli incrociati e verifiche
indipendenti.
Interessanti anche le riflessioni che si possono leggere nei blog di J.Hawks
(The Denisova Genome FAQ) e in Panda’s
Thumb.
|
|
26/12/10-USA
|
·
In occasione
dell’uscita del video di un creazionista USA, P.Nelson,
che festeggia il decennale del libro creazionista di J.Wells (”Icons of Evolution”)
accusando i libri di biologia di contenere errori, un paio di biologi autori
di blog gli rispondono: il biochimico L.Moran (in Sandwalk)
il 14/12 e oggi PZ.Myers, di Pharyngula, con un lungo post (“Intelligent Design creationism is
fundamentally wrong”) in
cui risponde per le rime. Ambedue i post mostrano anche i molti commenti arrivati
dai loro lettori (ma anche da P.Nelson ...)
|
|
24/12/10-USA
|
·
[da NCSE] I siti web Understanding Evolution (progetto dell’University of California
Museum of Paleontology e del National Center for Science Education) e Understanding Science (progetto dell’UCMP - University of
California Museum of Paleontology) hanno ricevuto per il 2010 il Science
Prize for Online Resources in Education. Di questi importanti siti web si parla anche su Science (“Science 101: Building the Foundations for Real
Understanding”), dove si
legge che Understanding Evolution è stato realizzato anche in versione
spagnola e turca (www.sesbe.org/evosite/evohome.html, www.evrimianlamak.org/e/Ana_Sayfa) e che ha più di un milione di visitatori al
mese.
|
|
23/12/10-IT
|
·
Un’ottima notizia
per chi visiterà i blog italiani che trattano temi scientifici: ResearchBlogging, un sito web che aggrega i post che contengono
analisi e discussioni che utilizzano articoli tratti dalla ricerca peer-reviewed
(v. Revisione
paritaria), supporta finalmente anche i blog in lingua italiana, come si
legge nel post ResearchBlogging in Italiano.
Questo significa che anche i gestori di blog scientifici in italiano potranno
utilizzare un simbolo che permetterà di distinguere, nei loro post, quelli
che presentano ricerche peer-reviewed da quelli con contenuto più
personale.
Nel blog Laucophea
si può incontrare uno dei primi esempi di post “certificato” dal logo “Research
blogging”
Questa certificazione permetterà di abbandonare finalmente al loro destino i
blog che abusano della buona fede dei lettori, inducendoli in errore
approfittando della mancanza di controllo che caratterizza il mondo di
internet.
Un esempio di un sito non certificato lo si può verificare anche oggi in un
blog creazionista italiano, dove si può leggere un articolo contro
l’evoluzione biologica, in cui si mescolano notizie molto eterogenee;
sconcerta verificare come un
ingegnere che nel suo sito web dimostra da sempre di non
credere che la vita abbia più di qualche migliaia
di anni citi senza imbarazzo anche articoli peer-reviewed in cui
si parla di specie animali vissute milioni di anni fa.
Sarebbe interessante verificare quale sarebbe la scelta della scala dei tempi
nel caso dovesse rispondere a una domanda postagli non da un evoluzionista,
ma da un presentatore di … un quiz televisivo a premi …; certo sarebbe
inutile discutere di questi temi con un notaio … se la fonte del sapere fosse
solo una improbabile e inaccettabile (almeno in Italia) lettura letterale
della Bibbia.
Sconcerta davvero la reazione dei creazionisti italiani (1, 2 e 3) alle precisazioni (1,
2
e 3)
di chi, come il biologo R.Verolini, ha avuto la gentilezza di accettare di
partecipare a ben due loro incontri.
Ora che anche le aree più libere di internet sono invitate a confrontarsi con
il metodo scientifico (che non è certo la verità, ma solo un criterio
razionale di verifica dei fatti e delle spiegazioni) sarebbe meglio che prima
i creazionisti verificassero i loro dubbi in una situazione del mondo
“reale”.
Sarebbe meglio che si confrontassero con … qualche notaio delle trasmissioni
a quiz prima di sfidare i pochi evoluzionisti gentili e disponibili (ma fino
a un certo punto; è inaccettabile – e lo ha fatto notare anche il giudice J.Jones del processo di Harrisburg/Dover -
che arrivino solo banali dubbi invece di spiegazioni alternative serie;
quelle creazioniste basate solo su una fede religiosa sono ovviamente diverse
da una religione all’altra).
|
|
21/12/10-UK
|
·
[da Pikaia]
Una buona notizia da un articolo pubblicato in questi giorni sulla rivista Systematic
biology (“Dating
Primate Divergences through an Integrated Analysis of Palaeontological and
Molecular Data”); chi ha la curiosità indispensabile per capire le
scoperte scientifiche apprezzerà come siano stati utilizzati diversi metodi
di datazione indipendenti per ottenere le migliori approssimazioni per i
tempi di divergenza delle linee evolutive delle specie di primati
filogeneticamente più vicine alla nostra specie.
L’uso congiunto di metodi che utilizzano dati paleontologici e molecolari
permette oggi di situare in un ambito compreso fra 10 e 6 milioni di anni fa
il momento della divergenza fra le linee evolutive che hanno portato agli
scimpanzé e all’uomo attuale, confermando ulteriormente le opinioni dei
paleoantropologi. L’articolo si può leggere integralmente
nel sito web di uno degli autori.
|
|
20/12/10-IT
|
·
In un penoso
articolo (“Complessità:
la nuova sfida della scienza moderna”)
comparso oggi su Il Sussidiario, un quotidiano on line che fa
riferimento a CL, si pubblicizza il libro di un raro biologo
antievoluzionista per motivi religiosi (basta vedere la sua lezione di
biologia evoluzionistica - "L'uomo
deriva dalla scimmia?"
-tenuta in una chiesa a Desenzano).
Per dimostrare il livello di ignoranza in biologia basta riportare il
seguente ragionamento: “C’era proprio bisogno
di un altro volume sull’evoluzione e l’evoluzionismo? Non ne sappiamo già
abbastanza? No. Qualche settimana fa sull’inserto domenicale de Il Sole 24
Ore un illustre collaboratore invitava i medici a riflettere sulla prova
dell’evoluzione data dai batteri che diventano resistenti agli antibiotici!
Ora basta poco per comprendere che i
batteri acquisiscono una resistenza, ma batteri rimangono, più aggressivi, ma
sempre batteri. Altro che prova dell’evoluzione!”. [Ha
ragione: una scarsa conoscenza della biologia è devvero indispensabile …
]
|
|
20/12/10-USA
Tammy Kitzmiller
giudice J.E.Jones
|
·
Merry Kitzmas … Negli USA si festeggiano i 5 anni da una
importantissima sconfitta dei creazionisti, quella ottenuta nel processo che
si è concluso il 20/12/2005 nel tribunale di Harrisburg, con una sentenza
che, alla fine di una lunga e puntigliosa indagine gestita dal giudice
J.E.Jones III, aveva dimostrato e confermato che l’Intelligent Design
fosse solo un’ipotesi fondata su basi religiose.
Queste posizioni antiscientifiche continuano comunque a creare tuttora
problemi in alcuni stati del sud, soprattutto in alcuni ambienti scolastici
quando giunge il momento i scegliere i programmi scolastici o i libri di
testo di biologia ….
La situazione sarebbe stata molto peggiore se non si fosse riusciti a
dimostrare che i creazionisti nel 1987 avessero fatto addirittura carte false,
sostituendo in pochissimo tempo nei loro libri il
termine “creationism” con il termine “intelligent design”. Ottimo il video (in inglese)
sul processo di Harrisburg/Dover, dove l’Intelligent
Design USA ha svelato ufficialmente il suo lato oscuro e truffaldino.
Se ne parla sul Philadelphia Inquirer (“Five years ago, "intelligent
design" ruling in Dover case set a legal landmark”), nel sito dell’NCSE (“Kitzmas cheer in the Philly Inquirer”) dove si storpia anche il nome di uno dei
genitori della scuola di Dover che ha portato in tribunale il distretto
scolastico di Dover, creando il caso Kitzmiller v.
Dover.
Un articolo (“Merry Kitzmas, everybody! A gift from
the Louisiana Coalition for Science”) scritto il oggi da Barbara Forrest, una filosofa che ha
contribuito alla vittoria dei genitori e degli evoluzionisti, riflette sugli
effetti positivi del processo sulla recente vittoria ottenuta in Louisiana
(qui sono consultabili gli interventi di alcuni dei cittadini che hanno
difeso la didattica della biologia e dell’evoluzione biologica, sperando
proprio che non siano utili anche in Italia).
|
|
18/12/10-USA
|
·
L’ultimo numero di
Science
ci propone una visione panoramica (“Stepping Away
From the Trees For a Look at the Forest”) non solo delle ultime scoperte
di quest’anno ma anche delle principali realizzate nell’ultimo decennio. Alle
pagine Breakthrough of the Year e Insights of the
Decade si accede gratuitamente con una semplice registratione. Molti sono i termini nuovi, sia in inglese (quantum
machine, microbiome,
exoplanets,
metamaterials,
climate change,
ancient DNA,
dark genome,
precise
cosmology, cell
reprogramming) che in italiano; e bisogna imparare a conoscerli.
Sul blog La domanda nel sito del Sole 24 Ore, L.Ricci introduce
all’argomento (“Qual
è la scoperta del decennio?”)
Anche queste novità ci permettono di capire con quale velocità stia progredendo
la scienza e la conoscenza e quanto sia difficile mantenere aggiornata anche
solo una frazione della popolazione mondiale.
Certo non tutti possono collaborare al progresso della ricerca e della
conoscenza, ma tutti dovrebbero acquisire il minimo di competenze necessarie
per collaborare alla sua gestione.
In particolare si dovranno risolvere i problemi di chi, avendo il compito di
regolamentare il peso di ogni disciplina nella formazione scolastica, non si
accorge che altre culture, meno condizionate da una tradizione secolare,
stanno organizzando una rivoluzione che, nei prossimi decenni, rischia di
travolgere la cultura occidentale.
Alcune dei nuovi termini citati fanno evidentemente riferimento al processo
evolutivo che riguardano la nostra specie ma non solo. Ci sono anche novità
tecniche, come quelle che permettono lo studio dell’ancient DNA, che permette
di aumentare rapidamente le nostre conoscenze e ne garantiscono la qualità.
I risultati ottenuti in questi giorni da piccoli frammenti scheletrici
trovati nell’Asia centrale (a Denisova)
invitano ad una rivalutazione del materiale biologico del passato, di cui fra
l’altro il nostro paese è ricchissimo.
|
|
17/12/10-USA
|
·
[da NCSE]
Con la fine dell’anno un nuovo ma tradizionale sondaggio (le domande sono
sempre le stesse) ci illumina su quello che gi statunitensi pensano sulla
teoria dell’evoluzione e sul creazionismo (“A new
Gallup poll on evolution”).
Come prevedibile i dati fanno schiattare di invidia i creazionisti nostrani,
alle prese con un creazionismo basato spesso sull’ignoranza o sull’incertezza
e la confusione in cui sono tenuti i cattolici, schiacciati fra il formale
rispetto della chiesa cattolica per la scala dei tempi proposta dalla scienza
e l’insostenibile e incomprensibile rifiuto per le spiegazioni logiche e
razionali che la scienza invece propone.
Il sondaggio conferma il miglioramento continuo delle spiegazioni
scientifiche, ma gli stessi italiani presentano comunque rsultati ben
migliori rispetto al miglioramento dal 9% del 1982 al misero 16% attuale;
queste sono infatti le percentuali di chi crede che non solo gli scarafaggi
ma anche la specie umana sia comparsa grazie ad un processo evolutivo che si
è sviluppato naturalmente, senza l’intervento di entità misteriose.
Sembra incredibile a noi italiani, ma il 40% di statunitensi tuttora crede
che la nostra specie sia comparsa improvvisamente meno di 10.000 anni fa;
certo le percentuali del 1993 erano un po’ più elevate (47%), e il sondaggio
dimostra che un ruolo rilevante sia da attribuire all’ignoranza soprattutto
se associata ad una fede religiosa, Sappiamo comunque, e il genetista Francis
Collins, direttore dell’Istituto Nazionale della Sanità (NIH) lo dimostra,
che fede e cultura non impediscono di credere almeno all’evoluzione
biologica.
Nel sito dell’NCSE alcuni
articoli permettono di informarsi sull’andamento di questi sondaggi nel
tempo ma anche nello spazio.
Rimane comunque sconcertante verificare nel
sito della Gallup come la posizione intermedia sia rimasta
sostanzialmente immutata dal 1982 ad oggi, insensibile al cambiamento delle
generazioni ma probabilmente sensibile alla forte immigrazione dall’America
centrale.
|
|
17/12/10-IT
|
·
Al Museo di Archeologia
ligure si apre la mostra “Sulle
tracce di Darwin”. La mostra, in collaborazione con la Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Liguria, presenta pezzi inediti dal Museo dei Balzi
Rossi di Ventimiglia e dal Museo di Preistoria Regionale di Mentone, calchi
dell’Uomo di Neanderthal, libri, fotografie e documenti che completano la
ricostruzione di una straordinaria stagione della ricerca archeologica e ci
aiutano a comprendere una grande rivoluzione scientifica che ha coinvolto
direttamente la Liguria.
|
|
16/12/10-IT
|
·
Premiazione
il 16 dicembre 2010 presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati di
Margherita Hack, Gjergo Eda, Guido Risaliti e Simona Cerrato; sono gli autori
che hanno vinto il premio letterario FrascatiScienza 2010.
Per la sezione La scienza per i piccoli il vincitore è Mini
Darwin, l’evoluzione raccontata dai bambini, di Simona Cerrato,
edizioni Scienza, 2009.
Il libro trae spunto da un’iniziativa coraggiosa: un gruppo di 7 bambini
italiani, accompagnati da un biologo, hanno percorso la tappa più importante
del viaggio che Charles Darwin compì a bordo del brigantino Beagle tra il
1831 e il 1836: le isole Galápagos.
E’ stato anche realizzato un documentario
(“Mini Darwin alle Galápagos”) che è stato presentato alla quinta
edizione di PariScience, il festival internazionale
del cinema scientifico,
al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi.
L’eccezionale iniziativa ha anche permesso di realizzare anche un sito web e una mostra.
|
|
15/12/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Come ogni anno, verso Natale Pikaia pubblica qualche buon consiglio per libri
di argomento scientifico, evoluzionistico in particolare, da regalare per le
feste. Qui l’elenco
in PDF.
|
|
7/12/10-IT
|
·
[da Repubblica]
Sono usciti i risultati dell’indagine PISA svolta nel 2009 che permette il
confronto fra i livelli di preparazione scolastica in 56 paesi del mondo.
L’indagine copre tre competenze: in Lettura, Matematica e Scienze.
Preoccupante, ma non inaspettata, la valutazione negativa della preparazione
fornita dalle scuole parificate, che, purtroppo, hanno anche l’effetto di
trascinare verso il basso il valore medio dell’Italia, che perde addirittura
10 posizioni in graduatoria (“L'Italia
in basso per colpa delle private”).
Primi
risultati di OCSE-PISA 2009. Presentazione primi risultati PISA 2009 [PDF] [PPT] - Sito
web INVALSI OCSE-PISA
·
Non è certo una
novità per i visitatori di questo sito web il fatto che in Italia ci siano
alcune persone che dedicano molte energie nel contrastare l’articolo 9 della
Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione"), né è una novità che fra
questi ci siano anche persone con ruoli pubblici a cui magari sono stati
nominati da autorità politiche che, secondo molti italiani, sembrano
dimenticarsi di questo articolo.
In queste pagine si trovano molti esempi (forse sarebbe meglio non venissero
citati, ma spiace che passino inosservati…) che riguardano la scienza e la
cultura scientifica. Se giustamente inorridiamo di fronte a chi sminuisce una
delle più grandi scoperte della cultura e della ricerca scientifica, quello che è avvenuto ieri alla
Scala non può che evidenziare come anche altri aspetti dell’evoluzione
culturale umana affrontino oggi masochistiche sottovalutazioni.
Siamo arrivati quindi addirittura al punto che un direttore d’orchestra lanci
un inedito e preoccupato grido
di allarme alla presenza del capo dello stato
·
Oggi a Roma, alle
17.10, presso l’Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, nell’ambito del Master in Scienza e Fede, si terrà la
conferenza con ingresso libero “Darwin
e l’evoluzionismo”. Parlerà il Prof. Carlo Cirotto dell’Università di
Perugia. Le sue idee sono recuperabili nel testo “LA
QUESTIONE EVOLUZIONISTA”. Da apprezzare i giudizi molto positivi sui
testi di T.Pievani e G.Manzi e la distinzione tra teologia e scienza. Non del
tutto chiara la valutazione sull’intelligent design.
|
|
7/12/10-USA
|
·
Un articolo su Slate
di C.Zimmer, autorevole giornalista scientifico, commenta una ricerca della
NASA (Wolfe-Simon et al, “A
Bacterium That Can Grow by Using Arsenic Instead of Phosphorus” Science,
10.1126/science.1197258 ) che avrebbe dimostrato la possibilità che alcuni
organizmi sostituiscano con atomi di Arsenico gli atomi di fosforo che
costituiscono la struttura di sostegno del DNA. Dal titolo dell’articolo (“This Paper Should Not Have Been
Published") già si capisce che c’è qualche problema… Qualche giorno
fa C.Zimmer ne aveva parlato anche nel suo blog (“Of
Arsenic and Aliens”).
|
|
28/11/10-IT
|
·
Sull’Avvenire un
articolo dal titolo certo un po’ ottimista (“E
l’evoluzione non divide più teologi e scienziati”) riferisce del convegno
(“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) organizzato ieri a
Milano dai medici cattolici, che hanno invitato teologi, paleoantropologi e
filosofi a confrontarsi sull’evoluzione dell’uomo. Fra i teologi spiccava
certamente il neocardinale Ravasi, organizzatore nel marzo 2009 di un
importante convegno sulla teoria dell’evoluzione (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”), avvenuto a Roma.
Purtroppo il convegno del 2009 si era concluso senza
una dichiarazione ufficiale che permettesse di capire la posizione della
chiesa sulla teoria dell’evoluzione. Nulla di nuovo si era nemmeno detto su
Teilhard de Chardin, teologo e paleoantropologo che aveva ingenuamente
cercato di proporre una sintesi sulla base delle sue competenze certamente
uniche; anzi era pure saltata l’unica relazione su un argomento certo spinoso
e imbarazzante, dato che il pensiero di Teilhard, ancora a 55 anni dalla
morte è ritenuto pericoloso e quindi è sottoposto ad una condanna tuttora
valida.
E’ abbastanza curioso notare che forse la chiesa crede
che si aspetti una dichiarazione favorevole o contraria alla teoria
darwiniana, ormai decisamente superata da ben 150 anni di ricerca scientifica
che ovviamente l’hanno aggiornata e profondamente modificata e ampliata. Lo
dimostra il fatto che nel convegno si siano citati Lamarck e Cuvier mentre
oggi chi parla di evoluzione non può che riferirsi alle scoperte degli ultimi
decenni o comunque partire almeno dalla metà del 1900, quando la scoperta
della struttura del DNA ha fornito le basi per una completa revisione della
biologia e dei meccanismi evolutivi.
Nell’articolo si allude alle citazioni del pensiero
dell’evoluzionista S.Gould (“magisteri non
sovrapponibili”) fatte anche ieri dal card.Ravasi, che sembra non
abbia evitato di girare il coltello nella piaga con una frase fatta - ma non
certo nuova - che però non corrisponde né alla realtà né alla logica (“La scienza risponde alla domanda [sul] “come”, la teologia a
quella sul perché”). Purtroppo è noto come la teologia non accetti, pur
senza potere né volere proporre alternative, il “come” proposto dalla
scienza, né crede che il “come” possa e debba influenzare il “perché”
proposto dalla teologia. E la “ragione” difficilmente collabora, se queste
sono le basi di proposte teologiche.
|
|
27/11/10-IT
|
·
Come annunciato
(anche da Pikaia)
oggi si terrà a Milano in un incontro (“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) in cui si confronteranno, in un contesto
culturalmente molto eterogeneo, competenze diverse su temi che coinvolgono
l’origine ed evoluzione dell’uomo.
E’ già passato più di un anno dai convegni vaticani sull’evoluzione senza che
il neo cardinale Ravasi, responsabile della cultura vaticana, abbia ancora
chiarito se, ma soprattutto perché, l’attuale teoria dell’evoluzione rimanga
sempre inaccettabile per i cattolici, che comunque sono invitati a credere
nell’evoluzione biologica, nei 14 miliardi di anni della storia della terra,
ma soprattutto nell’origine comune di tutti gli esseri viventi. Se tutto ciò
è corretto e credibile, e non ci sono dubbi dopo il cocumento del
card.Ratziner del 2004, ci sono però anche molti cattolici che aspettano da
55 anni di sapere se lo scienziato cattolico più famoso per le sue ricerche
sull’evoluzione umana, Teilhard de Chardin, rimanga tuttora inchiodato
al “monitum” che ricevette addirittura post mortem, nel 1955, ben 55
anni fa!.
Se Teilhard non si gioverebbe certamente di un’assoluzione ricevuta pur
qualche secolo prima rispetto a quanto dovette aspettare Galilei, forse
qualcuno sarebbe oggi contento di poter finalmente dire quel che pensa
sull’evoluzione, la biologia e la scienza senza rischiare di perdere
importanti ruoli e relativi vantaggi.
Finirebbero anche i ridicoli tentativi personali
o istituzionali (distraendo
l’8 per mille da iniziative certo più utili) di sostituirsi a persone più
competenti con iniziative “alternative” fortemente orientate verso
l’insegnamento ai fedeli di una scienza “confessionale”, curiosamente nella
direzione opposta rispetto a quella indicata in un preoccupato documento
papale forse dimenticato (la lettera di GP2 a P.Coyne del
1988),
in cui si paventava il serio rischio di emarginazione culturale della chiesa
cattolica se non avesse affrontato in modo corretto e senza inutili e
ingiustificate paure il confronto con la scienza,.
L’effetto della paura non può che portare ad equivoci, come traspare in
questo sconcertante documento,
recentemente scritto da qualcuno che si prepara a insegnare la teoria
dell’evoluzione ai cattolici romani. Divertente, se si volesse scherzare, il
ragionamento per cui magari anche la teoria della gravitazione non potrebbe
MAI avere una spiegazione unica: “sarebbe come affermare che in un
procedimento giudiziario in cui vi sia un solo indiziato egli debba
necessariamente essere il colpevole”.
Certo sembra un’ottima scusa per poter sempre contestare e dar torto a chi
cercasse ipotesi alternative a quelle basate su una spiegazione del tipo “ipse
dixit”. Semplicemente geniale, anche se difficilmente compatibile con
qualsiasi frase che difendesse l’uso della ragione o che cercasse addirittura
di associare alla chiesa l’origine del metodo scientifico…
Lui e i suoi collaboratori antievoluzionisti probabilmente sarebbero stati accompagnati alla porta
se avessero voluto parlare ai convegni vaticani organizzati dalle università
pontificie.
Dev’essere successo qualcosa! Sembra davvero che il convegno di maggior
successo realizzato a Roma dai cattolici nell’anno di Darwin non sia stato
uno di quelli organizzato dal Vaticano, ma questo
convegno creazionista sponsorizzato dal CNR!
|
|
25/11/10-IT
|
·
Sull’Avvenire,
in occasione del convegno del 27/11 a Milano (“Evoluzione Biologica.
Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”) si pubblica un’intervista (“Teilhard
e le tre vie all’evoluzione”) a Lodovico Galleni, forse
interessato a spingere verso una riabilitazione del gesuita e paleontologo
umano Teilhard de Chardin, che era stata fatta intravedere nel 2007 dal
card,Poupard, predecessore del Card.Ravasi, attuale responsabile della
cultura. Per questo suo ruolo è quindi e quindi anche responsabile
dell’eventuale abolizione della condanna che ormai da 55 anni colpisce una
figura di confine fra la chiesa e il mondo degli esperti delll’evoluzione.
Nell’intervista non si capisce affatto come le ipotesi di meccanismi
teleologici potrebbero essere compatibili con una scipegazione scientifica
dei processi evolutivi, anche se ancor meno chiaro appare il motivo per cui
le ipotesi poco scientifiche che tanto piacciono ad un docente abilitato alle
università pontificie siano comunque costate una condanna post mortem che
ancora viene mantenuta attiva dopo 55 anni,,,
|
|
24/11/10-IT
|
·
Il 14 dicembre
si realizzerà a Milano all’università Bicocca un’eccezionale
occasione di discussione critica sulle nuove prospettive future della teoria
dell’evoluzione (“Prospettive
sullʼevoluzione della teoria dellʼevoluzione: verso una Sintesi
Estesa? ”).
Forse sarebbe istruttiva anche per chi non immagina i cambiamenti del
“darwinismo” rispetto a quello di 150 anni fa che loro conoscono e criticano.
Si potrà sentire, anche dalla viva voce di G.Müller, uno degli organizzatori
del convegno Altenberg 16, fino a che punto si sia parlato male non solo di
Darwin, ma anche dei suoi successori, in occasione dell’incontro organizzato
da 16 dei maggiori biologi evoluzionisti nel 2008 ad Altenberg, vicino a
Vienna. Saranno presenti G.Fusco, M.Casiraghi, L.Bruni, T.Pievani,
E.Serrelli.
|
|
23/11/10-UK
|
·
[da Pikaia]:
Interessante nuovo numero della rivista Evolution:
Education and Outreach, con tutti gli articoli liberamente accessibili.
Difficilmente passa di qui, ma se lo facesse qualcuno che si chiede ancora
come mai ci sono delle scimmie che non si sono ancora ulteriormente evolute
,,, qui troverà la risposta
da E.Scott. Si parla anche, in due articoli, di un paleontologo italiano,
Brocchi,
che ha ragionato di possibili fenomeni evolutivi davanti a fossili trovati in
Italia nel 1814
|
|
22/11/10-UK
|
·
[da NCSE]
"Biology simply means evolution" Davvero stimolante l’idea proposta in un
editoriale di L.Moroz sull’ultimo numero di The Scientist (“The devolution of
evolution. Why evolution and
biosystematics courses must be included in all biomedical curricula”.
Spesso ci si sforza a cercare di
distinguere fra l’evoluzione, soprattutto un fatto, e la teoria
dell’evoluzione, che non tutti ritengono corretto considerare solo una
teoria, dato che anche queste spiegazioni sono da considerare altrettanti
fatti (come la selezione naturale o gli altri meccanismi che ormai, dopo
tanti decenni, hanno acquisito la consistenza e l’oggettività di fatti anche
loro).
Giusta e stimolante nel suo obiettivo di ridurre il numero di termini
coinvolti nel descrivere fatti, la proposta di attribuire allo stesso termine
“biologia” il significato che siamo abituati ad attribuire all’evoluzione.
Anche per chi biologo non è diventerebbe naturale guardare gli esseri viventi
come naturalmente inseriti nel processo vitale che d’altronde ben conosciamo
come esseri viventi.
Certo che se questa idea prevalesse, non ci sarebbe più spazio (per fortuna
ce n ‘è ben poco già oggi) per chi cerca di far credere che possa esistere
una biologa senza quell’evoluzione che pur sperimentiamo ogni giorno nella
quotidiana “lotta per l’esistenza” ,,, Adeguata sembra la frase di Medawar
che viene proposta alla fine dell’articolo: “L’alternativa
al pensare la biologia in termini evolutivi è il non pensare affatto”
Anche un'altra frase dovrebbe far riflettere chi pianifica i curricula
didattica in campo biomedico: “se biologia significa semplicemente
evoluzione, lo studio dell’evoluzione e della biodiversità sono fondamentali
per ottenere una eccezionale prossime generazioni di ricercatori clinici e
biomedici”.
·
[da NCSE]
Nuovi video con conferenze sull’evoluzione nel sito del National Center for
Science Evolution. Si tratta soprattutto di conferenze della direttrice
Eugenie Scott: Science and Religion:
Confrontation or Accommodation? e Why the fuss
about Darwin and evolution?
|
|
18/11/10-IT
|
·
In un articolo di
Emma Bonino a proposito del libro distribuito oggi con la rivista
settimanale, sul Corriere
Sette si pubblicizza la prossima uscita di un altro libro, che sarà
allegato al quotidiano il 16/12. Il titolo del libro sarà “L’origine della specie” e l’autore sembra un’omonimo del
famoso Charles Darwin ….
·
Sul blog di
A.Piombino Scienzeedintorni è stato
pubblicato un terzo intervento di R.Verolini, uno degli evoluzionisti
partecipanti al confronto con i creazionisti biblici, avvenuto a Roma il
22/10/10:
3:
il Dio di Darwin: una alternativa laica al creazionismo e all'intelligent
design
Interessante, coraggiosa e senza dubbio di un certo interesse in un
periodo di scarsi finanziamenti statali per la ricerca scientifica seria, la
proposta di R.Verolini di sfidare, con l’intercessione dell’AISO, i loro
nuovi consulenti creazionisti turchi proprio sulla loro provocatoria e
preziosa proposta fatta agli evoluzionisti, offrendo nientepopodimenochè solo
il doppio “a favore di qualunque studioso capace
di presentare un fossile in grado di dimostrare la creazione diretta e
immediata delle specie viventi da parte di Dio”. Ormai tutti hanno
quindi la possibilità di vincere qualcosa…
L’associare in questo post i due eventi incompatibili organizzati dall’AISO
il 21 e il 22 ottobre - con gli antievoluzionisti turchi a Milano e con i
creazionisti biblici a Roma - è stato utile anche per evidenziare come gli
organizzatori italiani dell’AISO non si siano accorti di quanto abbiano messo
in difficoltà se stessi oltre a chi volesse provare a chiarire loro le idee.
Non è infatti possibile rispondere nello stesso modo se non si sa quali siano
i fatti in cui credono su un punto che dovrebbe essere ben chiaro e definito,
la durata della vita sulla terra …
Infatti è evidente a chiunque che i 3.5 miliardi di anni in cui credono i
turchi o i 6000 anni in cui crede il prof. De
Mattei o l’ing.Bertolini, nuovo presidente
dell’AISO … non sono proprio compatibili … non dovrebbero chiarirsi le idee
prima di far vedere in giro una tale evidente incompatibilità? Come fanno a
collaborare se i tempi in cui credono rimangono così differenti? Credono
forse che non sia ben eidente? Certo non basta nascondere il tallone
d’Achille quando gli si fa notare che su questo punto . a differenza magari di
alri -devono necessariamente sorvolare …
D’altronde, in una recente risposta nel loro sito web, il nuovo presidente
dell’AISO dimostra di non voler nemmeno difendere le sue idee sulla terra
giovane di fronte a chi gli chiede di fossili di milioni di anni fa.
|
|
16/11/10
|
·
Il sito web dell’NCSE
annuncia (“Morris Goodman dies“) la morte a 85 anni del biologo evoluzionista
Morris Goodman, uno degli scopritori della filogenesi molecolare. Qui una sua
intervista
del 2004, dove
ricorda come nel 1975 un suo lavoro su Nature sull’evoluzione
dell’emoglobina (“Darwinian
evolution in the genealogy of haemoglobin”) gli permise di dire che “we were the first to get hard evidence of Darwinian
evolution".
Le sue ricerche di sistematica molecolare, di cui fu senza dubbio uno dei
grandi pionieri, confermarono una relazione fra le specie che si può ottenere
solo grazie ai meccanismi che Darwin ha cominciato a proporre per spiegare
l’evoluzione. Fu tra i primi a proporre, già nel 1962, la somiglianza fra scimpanzé tale da
richiedere una modificazione della tassonomia, che è arrivata solo nel 1999 quando
ambedue le specie furono inserite nella famiglia Hominidae.
Qui un lavoro del 1985, uno dei primi, sulla filogenesi dei primati.
Nel 1992 scrisse che "If the biblical account of creation were true, then
independent features of morphology, proteins and DNA sequences would not be
expected to be congruent with each other. Chaotic patterns, with different
proteins and different DNA sequences failing to indicate any consistent set
of species relationships, would contradict the theory of evolution. However,
such patterns do not exist: the molecular phylogeny of primates and of all
vertebrates is remarkably similar to the picture that emerges from morphology"
Qui una commemorazione con vari links a pagine web su Morris Goodman e un commento sul blog di Greg Laden.
Qui una bibliografia di M.Goodman da Google scholar
Qui la pagina nel sito della sua università.
|
|
15/11/10-UK
|
·
L’APE Alliance organizza a Londra il 6/12 un’iniziativa per la
sopravvivenza delle antropomorfa (Hope4Apes).
Gli oratori, coordinati da Sir R.Attenborough, saranno Chanee (Aurélien
Brulé), Dr Birute Galdikas, Dr Jane Goodall DBE, Ian Redmond OBE, Dr Jo
Thompson.
|
|
15/11/10-USA
|
·
Current
Anthropology pubblica in ottobre un numero speciale, coordinato da Setha M. Low
e Sally Engle Merry, su
“Engaged
Anthropology: Diversity and Dilemmas”. In giugno invece era stato
pubblicato un numero speciale su “Working Memory:
Beyond Language and Symbolism” curato da Thomas Wynn
e Frederick L. Coolidge).
|
|
14/11/10-IT
|
·
Nel blog di
A.Piombino Scienzeedintorni sono comparsi due interventi di R.Verolini, uno dei partecipanti al confronto con i creazionisti
biblici avvenuto a Roma il 22/10/10:
Si evidenzia come difetto principale che non arrivino affatto serie
proposte alternative e che nascondano il problema della scala dei tempi.
Anche per questo è impossibile che possano arrivare proposte alternative: ci
sono carenze nelle conoscenze di base necessarie (in qualsiasi campo!)
proprio per fare un minimo di proposte,
Fare critiche non è difficile (i biologi evoluzionisti non hanno mai smesso
di suggerirle e poi testarle, almeno negli ultimi 250 anni …).
E’ come pensare che chi crede che la terra giri intorno al sole possa fare
proposte che oggi qualcuno possa seriamente considerare, dato che GIA’ le
premesse contrastano con i fatti. Difficilmente possono essere utili proposte
fatte da chi parte da premesse
incompatibili con i fatti oggi dimostrati, come appunto la scala dei tempi.
D’altronde chi è sincero ammette di avere altri motivi per difendere una
scala dei tempi di poche migliaia di anni;
e sono motivi ideologici,
|
|
13/11/10-UK
|
·
A novembre il
fascicolo di Scienze biologiche delle Phylosophical Transactions of the Royal
Society contiene gli atti del convegno su “Biological
diversity in a changing world”. Gli articoli sembrano liberamente
consultabili. Qui l’introduzione
al convegno.
|
|
13/11/10-IT
|
·
[da Pikaia]
In occasione dell'Evolution Day (che
è il 24/11, giorno di pubblicazione del principale libro di Darwin), tra il 23
e il 24 novembre si terrà al Museo di Storia Naturale di Milano il
convegno "Diverso
è bello. Specie, adattamenti, ecosistemi, cibo: la biodiversità e
l'evoluzione"
·
[da Pikaia]
Mercoledì 17 novembre alle ore 14.30 all'Università degli studi di
Milano, si terrà una conferenza sull'evoluzione sotto forma di intervista tra
M. Ferrari (giornalista scientifico) e M. Ferraguti (docente di
evoluzione biologica di UNIMI)
|
|
12/11/10-USA
|
·
Animate
discussioni in Louisiana dove alcuni componenti dei comitati che devono
verificare i libri di testo contestano il fatto che nei libri di scienze si
parli di evoluzione: Panel endorse textbook that describes
evolution, Louisiana Citizens Horrified that
there’s Evolution in Science Books. Per fortuna altri non sono d’accordo.
|
|
12/11/10-IT
|
·
Una buona notizia
per chi temeva che fosse sottovalutato il ruolo di chi ha la responsabilità
di promuovere lo sviluppo della cultura scientifica nel nostro paese. Il
vicepresidente del CNR si è visto accogliere un ricorso al TAR che gli
triplicherà l’indennità di carica. Avrà
quindi la possibilità di finanziare personalmente altri convegni sull’evoluzione
della vita sulla terra negli ultimi 10000 anni, come già fece nel 2009 in
occasione dei festeggiamenti del bicentenario darwiniano, quando ospitò a sue
spese un convegno su posizioni chiaramente in conflitto con quelle presentate
in un contemporaneo convegno vaticano (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
Si può sperare che almeno non inviti più il chimico H.Miller, che negli USA
sta partecipando in questi giorni al convegno dal curioso titolo “Galileo was wrong”.
|
|
10/11/10-FR
|
·
Su Science
un articolo (“Why French Scientists Find Joie de Vivre
in the U.S.”) che
evidenzia un problema che sta coinvolgendo in questi ultimi anni non sola la
Francia ma anche altri paesi europei, fra cui l’UK ma anche l’Italia.
L’articolo fa riferimento ad una ricerca svolta dal francese Istituto Montagne
(“French Higher Education Expatriates in
the United States”), citata anche da un
articolo pubblicato dall’istituto (“Gone for Good ? Partis pour de bon ? Les expatriés de
l’enseignement supérieur français aux Etats-Unis»). Per chi non volesse leggere tutto il report, è disponibile anche un resumé.
Quello che lascia davvero perplessi è che la Francia sembri preoccupata di un
fenomeno, la fuga dei cervelli, che da più tempo colpisce l’Italia, e cerchi
soluzioni per evitare danni all’economia del paese. Stupisce che la Francia
cominci a preoccuparsi di un fenomeno che sarebbe “meno rilevante rispetto a
quanto avviene nei paesi vicini” e che cerchi soluzioni, mentre, come
sappiamo, in Italia sembra che nessune se ne preoccupi.
Sconcerta che non si riesca a pretendere un maggiore rispetto per la cultura
e si rinunci a contestare e contrastare la tendenza a svuotare l’università
pubblica, esaltando invece università che sono poco più che gusci vuoti,
senza ricerca e senza docenti, solo perchè allo stato costano ben poco.
Cosa attira i migliori ricercatori francesi (soprattutto in biologia ed
economia) nelle università americane?
• La place
fondamentale de la recherche dans la société.
• La proximité
entre la recherche et l’enseignement.
• La
reconnaissance du travail des chercheurs et leur niveau de rémunération.
• L’ouverture au
talent, d’où qu’il vienne.
• L’esprit de
compétition.
•
L’excellence de l’environnement de travail.
Come si sa, in Italia invece sembra si sia rinunciato a contrastare la
tendenza a svuotare di finanziamenti e di serietà l’università, e ci si
accontenti del giudizio positivo che molti dei cervelli esportati ricevono
negli USA, senza pensare di invertire la tendenza
all’apertura di università pubbliche e private giudicate talvolta anche
inutili dalle previste commissioni regionali, le cui delibere, ad esempio in
Calabria e nel Lazio, sono state scavalcate dai ministri.
Quasi tutto è documentato nelle relazioni – alcune sconcertanti - del
Comitato Nazionale per la valutazione del sistema universitario (CNVSU),
che a volte ha valutato anche strutture quasi senza docenti.
Impressionanti invece gli obiettivi e l’elenco di proposte fatte nel
documento francese.
|
|
10/11/10-IT
|
·
A Pavia al
collegio Borromeo venerdi’ 12/11/10 alle ore 18.30 un incontro con il card.Poupard (ex responsabile della cultura per il
Vaticano) sul contrasto fra scienza e fede. A fine mese, il 27/11, a Milano
si potrà incontrare invece l’attuale responsabile (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”).
·
[da Pikaia]
Anche PLOS realizza, raccogliendo articoli pubblicati durante l’anno, un fascicolo speciale su ricerche che riguardano l’epigenetica.
Qui il PDF
completo.
|
|
9/11/10-IT
|
·
Il 21/10/10 avevo
dato l’informazione di un corso di scienze (soprattutto biologia ma anche
chimica e fisica: “L'INSEGNAMENTO
DELLE SCIENZE”) organizzato dal vicariato di Roma allo scopo di fornire una informazione
scientifica “certificata” per le scuole cattoliche (?).
Per gestire questo corso di scienze e di biologia “certificato” era stato
preparato per i docenti delle scuole cattoliche romane del materiale didattico
in cui si parlava bene (ovviamente, visto che fa parte della cultura
occidentale) dell’evoluzione come un fatto e dei meccanismi che erano stati
scoperti da Darwin e dai suoi successori.
L’aspetto curioso era che il corso che avrebbe probabilmente dovuto usare
questo materiale didattico era invece tenuto da persone non tutte competenti
(a parlare di evoluzione biologica ci sono anche persone senza una
preparazione biologica) ma tutte critiche e prevenute verso l’evoluzione e la
teoria dell’evoluzione, persone che non sarebbero state coinvolte nei
convegni vaticani del 2009 sull’evoluzione, dove intenzionalmente venivano
ammessi solo coloro che credevano nell’evoluzione.
Ovviamente era una situazione sconcertante e palesava un’evidente confusione
e ignoranza sui problemi della didattica della biologia, in cui ha un ruolo
centrale proprio la didattica dell’evoluzione.
Ora è stata trovata una soluzione.
Il materiale didattico evoluzionista certificato
I.S. è oggi scomparso
dalla rete [forse a
causa del fatto che qualcuno lo aveva fatto notare?] mentre i relatori
antievoluzionisti sono sempre presenti nel programma, nonostante la chiesa
cattolica si professi ufficialmente favorevole all’evoluzione e
all’evoluzionismo e nonostante insista che non c’è contrasto.
La coerenza non si sa se dovrà nascondersi, ma sarebbe interessante sapere se
davvero il materiale didattico evoluzionista rimarrà nascosto o verrà
comunque utilizzato per i corsi del vicariato…
Sarebbe anche interessante capire se questa iniziativa è una patetica
risposta “tombale” ai corsi evoluzionisti (il workshop “Evolution:
New Methodologies and Old Theories” di Roma, ma anche il corso estivo a Poblet,
in Catalogna) che negli anni scorsi erano stati organizzati sempre nell’ambito
del progetto STOQ ma utilizzando correttamente esperti universitari
qualificati e davvero competenti di evoluzione, anche se – e questo forse non
è piaciuto - non necessariamente cattolici.
Sembra che con l’allontanarsi del 2009 stiano ritornando in campo i
“fedelissimi creazionisti”
Comunque è divertente notare che nel sito sia presente una pagina intitolata
“Falsi
storici, luoghi comuni, "miti" et alia...”; non è affatto
chiaro se sia destinata a ricevere un testo critico sul creazionismo o
piuttosto … sull’evoluzionismo darwiniano. Per ora si limita a proporre un
unico testo, sul “terrapiattismo”,
per cui possiamo gustare solo le critiche a quegli ignoranti che pensavano
che la terra fosse piatta. Per ora nulla si dice nemmeno sui numerosi, anche
storici di professione, che credono che Adamo ed Eva siano personaggi
storici, ma dovrebbe esserci spazio qui anche per ricondurli ad una
corretta interpretazione dei miti delle origini.
Fa MOLTO ben sperare il fatto che l’unico articolo ora presente citi
positivamente “il grande paleontologo Stephen J.Gould”…
|
|
9/11/10-USA
|
·
[da Pikaia]
L'NCSE offre una preview gratuita (in pdf)
di un pezzo dell'ultimo libro di Brian Switek "Written in Stone:
Evolution, the Fossil Record, and Our Place in Nature" (Bellevue
Literary Press, 2010). Switek gestisce un ottimo blog sulla paleontologia,
dove ha affrontato anche problemi interessanti e svelato misteri (come quelli
legati alla scoperta del Darwinius masillaae, su cui ha anche scritto
un libro)
|
|
8/11/10-VA
|
·
Nel sito web dell’Accademia
Pontificia delle Scienze sono da tempo disponibili, egratuitamente
consultabili, gli atti
del convegno sull’evoluzione della materia e della vita (“Scientific
Insights into the Evolution of the Universe and of Life”),
organizzato a fine ottobre 2008 dall’allora presidente, il fisico
Prof.N.Cabibbo.
Interessante leggere il contributo del card.Schonborn su “POPE BENEDICT XVI
ON ‘CREATION AND EVOLUTION’” (da pag.12). Ma è interessante soprattutto la discussione
che si conclude fotografando un contrasto difficilmente sanabile (pag.31):
nel suo intervento De Duve dice che è stufo di sentir parlare dell’evoluzione
come di una teoria, dato che oggi è ormai da considerare come un fatto. Gli
risponde Schonborn chiarendo che per lui invece forse sarebbe ancora
un’ipotesi e insiste a voler ancora contestare quello che, pur da
incompetente come ammette di essere, non gli piace.
E’ davvero sconcertante scoprire così che non gli piace proprio un punto
assolutamente fondamentale e a cui si continua a girare intorno senza
indicare se si accetta la soluzione proposta dagli esperti: il passaggio da
una specie all’altra: “I would appreciate very much
if also questions by simple people like me, who are not scientists, who
question also points of the evolution theory, were not banned but were
permitted, for instance, the questions of the transition from one species to
the other”. [NB: sconcerta dover ricordare – anche al cardinale –
che nel documento vaticano del 2004
firmato dal card.Ratzinger il passaggio da una specie all’altra è accettato
senza problemi!].
Conclude il dibattito il prof.Zichichi con il solito mantra che per lui la
biologia non é scienza fino a quando non diventa scienza galileaiana. Non
riesce proprio ad capire che già le scoperte di Mendel lo impediscono … per
cui sembra che ne approfitti per far contenta la “gente semplice” …
Tante sembrano le comunicazioni stimolanti nelle 600 pagine degli atti di
questo convegno. Stimolante anche l’ipotesi di Zichichi sui 3 big bang che ci
coinvolgerebbero, anche se la sua rappresentazione
mentale dell’evoluzione biologica è inaccettabile e non l’ha certo
trovata su un testo di biologia. Sembra davvero curioso, e certo non ci si
deve stupire, che il grafico sembri rappresentare più una reazione fisica che
un processo biologico!
|
|
7/11/10-IT
|
·
Al festival
della Scienza di Genova B.Fantini, introdotto da T.Pievani, commemora
i quarant’anni del libro “Il caso e la necessità” di J.Monod, un
grande genetista degli anni ’60 del secolo scorso, scopritore di alcuni fra i
primi meccanismi di controllo della sintesi proteica.
|
|
3/11/10-VA
|
·
Sembra di capire
che anche il comitato di Expo 2015 stia cercando di interessare il Vaticano
ai problemi dei cambiamenti climatici.
Oggi infatti L.Moratti, R.Schmidt e G.Sala, con mons.Sorondo dell’Accademia
Pontificia, organizzano una conferenza del prof.P.Raven su “Cambiamenti
climatici e biodiversità”
|
|
2/11/10-IT
|
·
Conferenza di
F.Facchini a Roma (“Casualità e finalismo nell’evoluzione”) all’Università pontificia Regina Apostolorum,
per il modulo Evoluzione e Creazione del Master in Scienza e Fede :
|
|
2/11/10-F
|
·
[da Pikaia] Una notizia interessante. Nature
pubblica un articolo di un gruppo di ricercatori guidato da M.Brunet (“Late
middle Eocene epoch of Libya yields earliest known radiation of African
anthropoids”) su reperti fossili trovati in Libia, datati circa 40
milioni di anni fa e attribuiti ad antenati fossili delle Anthropoidea (= le
scimmie meglio adattate all’ambiente arboricolo), probabilmente i più antichi
trovati in Africa.
|
|
1/11/10-IT
|
·
Intervista alla
sempre vivace Rita Levi Montalcini su Il Giorno (“LEZIONE DA NOBEL
"PRIMO, VINCERE LE PAURE"”), dove racconta delle tante battaglie che ha combattuto nei suoi 101
anni che ha passato in un secolo certamente eccezionale non solo per i grandi
e sanguinosi conflitti e contrasti fra culture, ma anche per lo sviluppo
delle conoscenze umane, a cui ha partecipato in prima fila grazie ai suoi
interessi e alle sue competenze costantemente coltivati.
Acquistano quindi rilevanza le sue parole in favore dell’istruzione: “diffondere l’istruzione rappresenta una sfida educativa
che assume un aspetto essenziale per lo sviluppo sostenibile e per
l’affermazione di un sistema democratico a livello mondiale. All’inizio del
III millennio l’analfabetismo affligge ancora milioni di persone e è la causa principale dello sfruttamento e del
mancato sviluppo di intere popolazioni del sud del mondo”.
La Montalcini auspica che non si
perda di vista la solidarietà e si crei quindi “una soddisfacente armonia fra il capitale umano, il
capitale finanziario e il capitale del sapere”.
In realtà si notano segnali che indicano che la ricerca di questa armonia
sembra oggi tenuta in maggiore considerazione in alcuni paesi di nuova
industrializzazione. Da molti paesi occidentali, a cominciare dagli Stati
Uniti giunge invece il preoccupante segnale dell’investimento di risorse
finanziarie, per fortuna per ora limitate, nella diffusione di conoscenze
superate o errate da parte di persone evidentemente incompetenti; questo
segnale arriva su alcuni temi (clima, evoluzione, energia, ecc.)
particolarmente rilevanti per la nostra interazione con l’ambiente, per cui i
danni riguarderanno soprattutto le generazioni future.
|
|
31/10/10-USA
|
·
Il giornalista
scientifico C.Zimmer mette a disposizione nel suo sito il link al
video di una conferenza svoltasi il 14/10: “communicating science in new media”, dove tracciava un confronto fra l’attuale
rivoluzione e la rivoluzione che seguì all’introduzione del libro nel
medioevo.
|
|
29/10/10-USA
|
·
The American Institute of Biological Sciences (AIBS) and NESCent co-sponsor a
symposium on evolution at the annual National Association of Biology Teachers
(NABT)
conference. The goal of the symposium is to bring applied and current
evolutionary science to teachers for use in the classroom. Each year the
symposium focuses on a different aspect of evolutionary science, and leading
scientists give presentations on their research. Videos of the
presentations are available for most years. From 2006 to the present, a
collection of topical educational resources are developed for each symposium.
These collections include video clips, articles, classroom activities and other
relevant resources. There is additional information about each
presenter, along with resources specific to his or her presentation.
These resources are available on the web, and as
CDs.
To request a CD, please contact eog@nescent.org.
Il simposio del convegno di
quest’anno sarà in diretta
web dalla Duke University il 5/11
·
Oggi un
numero speciale di Science sull’Epigenetica.
Molti link ad articoli sull’intrigante tema.
|
|
29/10/10-IT
|
·
Spiace
scoprire solo oggi un
altro motivo, altrettanto valido dei precedenti, per sconsigliare ai
professionisti esperti di evoluzione biologica di perdere tempo
confrontandosi con chi, per motivi spesso ideologici, sul treno
dell’evoluzione culturale umana non solo si rifiuta di salire, ma cerca anche
di non far salire gli altri.
Si scopre infatti da un articolo nel sito
dei creazionisti avventisti italiani che probabilmente i costi, rimborsi
spese compresi, di questi incontri forse purtroppo inutili possono incidere
su bilanci familiari magari modesti (“ci
annunciò che era disposto a mettere di tasca sua, e a fondo perduto, una
notevole somma: diversi milioni di lire!”).
L’articolo infatti evidenzia che fra le persone
così generosamente finanziate per
secondi fini non esistono competenze specifiche sull’argomento, in quanto si
accontentano di tradurre domande e improbabili dubbi e racconti
fantasiosi tratti da siti web USA o magari anche turchi; lo scopo,
dichiarato senza pudore, è di “proclamare, utilizzando qualsiasi mezzo, Dio quale
unico creatore dei cieli, della terra e dell’intero universo”.
Insomma, non si importa in Italia nemmeno l’Intelligent
Design, che fin dal 1987 negli USA ha sostituito quasi completamente il
vecchio e ormai impresentabile creazionismo biblico … e che ha il vantaggio
che dal 2005 ha anche trovato qualche appoggio in Vaticano grazie al card
Schönborn.
Sconcerta scoprire come un gruppetto
di volonterosi ideologicamente motivati riescano a condizionare il ministero
della pubblica istruzione, che si vantano (“il lavoro andasse avanti con
contatti di vario tipo sino a raggiungere il Ministero della Pubblica
Istruzione”) di aver raggiunto e influenzato ai tempi
dell’eliminazione dell’evoluzione dai programmi scolastici da parte del
ministro Moratti, nel 2003/04.
Curioso anche poter verificare come i cattolici
italiani, che rispettano la scienza, e hanno quindi una posizione ben diversa
sull’evoluzione, in realtà non sempre si accorgano subito di queste
iniziative contrarie ai documenti vaticani, sia che traggano origine dai
cattolici USA del “Kolbe Center for the study of creation”, sia che
nascano da centri creazionisti italiani ma sostenuti e finanziati da altre
confessioni religiose, che vengono aiutate da enti locali timorosi e
rispettosi della chiesa cattolica a diffondere informazioni che non hanno
basi scientifiche e che contrastano anche con le opinioni della religione
cattolica … il comune di Brescia ha perfino fornito il patrocinio a queste
iniziative, che ha negato ad iniziative corrette dal punto di vista
scientifico.
Se poi questi incontri con i creazionisti si
svolgono senza rispettare conoscenze scientifiche consolidate e confermate e
si concludono con assurdi
e surreali giudizi che non si possono nemmeno più discutere e contestare
(“gli evoluzionisti, pieni di pregiudizi e
molto presuntuosi, non leggono i testi ma procedono per “sentito dire””,
“gli evoluzionisti credono di essere i detentori
della verità senza provare a mettere in dubbio le proprie convinzioni”,
“gli evoluzionisti non hanno la minima conoscenza
della letteratura antievoluzionista e creazionista”, “la sostanziale preponderanza nel pregiudizio
dell’analisi dei dati”), è
davvero masochista fornire occasioni per sgretolare punti rilevanti della
cultura occidentale.
Si è arrivati quindi all’assurdo che siano
proprio degli scienziati laici a collaborare nella diffusone di punti di
vista religiosi che sono alternativi a quelli cattolici che la chiesa cattolica,
ma anche la Fondazione Templeton USA, giustamente censurano ed ostacolano in
quanto antiscientifici!
Una prova la troviamo in questo articolo dell’aprile
2009 che evidenzia come esista un
contrasto fra evoluzionismo e creazionismo tutto interno alla chiesa
cattolica, e gli evoluzionisti laici hanno contribuito a farlo conoscere.
L’impegno di A.Piombino a dimostrare nel suo
documentato intervento a Roma una scala dei tempi geologici che dimostrava e
garantiva le centinaia di milioni di anni e quindi tempi certi e
assolutamente non contestabili con le solite bugie su presunti metodi di
datazione inaffidabili, intenzionalmente non merita nemmeno una citazione in
quello che non è certo un resoconto dell’iniziativa realizzata a Roma.
Ininfluente poi la polemica sulla mancata
lettura degli atti del convegno creazionista del 23/2/09.
E’ sufficiente leggere su Radici Cristiane gli articoli sulle relazioni al
convegno per capire che le notizie riferite sono incompatibili con quanto si
legge su qualsiasi libro di testo e in tutti gli articoli su riviste
scientifiche. Proprio H.Miller, che in quel convegno si illudeva di
confermare la recente scomparsa dei dinosauri e la loro convivenza con l’Homo
sapiens, il 6/11 parteciperà con gli stessi dati ad un convegno (“Galileo was
wrong”) contro Galilei e in favore del sole che gira intorno alla
terra… Per chi volesse perder tempo, è in rete anche il volume “Galileo was wrong”
Nessuno scienziato serio oggi mette in dubbio
che i dinosauri siano scomparsi 65 milioni di anni fa. Lo possono confermare
anche gli “amici” creazionisti turchi, ospitati a Milano il 21/10/10, ma
anche molti dei sostenitori dell’ID.
Del resto nello stesso sito web dei creazionisti
italiani la confusione è evidente; ogni tanto si dimenticano anche di
nascondere o correggere le date presenti negli articoli scientifici che
traggono dalle riviste scientifiche
serie che ogni tanto citano senza far notare che davanti ai milioni di
anni vanno in confusione e quindi non ci credono; e allora si accetta il
tempo profondo e i miliardi di anni che fanno inorridire
il vicepresidente del CNR; un esempio lo troviamo in questa pagina in cui si
presenta l’Ardipithecus,
un fossile di 4,4, milioni di anni fa, o questa in cui si presenta il Darwinius di
47 milioni di anni fa .... ovviamente
non se la sentono di correggere i milioni in migliaia … nessuno glielo
perdonerebbe,
|
|
28/10/10-USA
|
·
Oggi Kanzi,
uno dei primati più intelligenti e più studiati, ha compiuto 30 anni. La sua
collaborazione con l’uomo iniziò fin dai suoi primi mesi di vita, quando
accompagnava la madre adottiva nel laboratorio in cui cercavano di insegnarle
il linguaggio umano. Lei non aveva un grande interesse a imparare, mentre
Kanzi non ha ancora smesso di conversare con i suoi nuovi amici.
|
|
28/10/11-VA
|
·
Tre giorni
di discussione su “The
Scientific Legacy of the 20th Century” all’Accademia
delle Scienze Pontificia. Molti contributi hanno riguardato la biologia e
si discutevano aspetti riguardanti l’evoluzione e il ruolo del caso in
biologia. Qualche relazione
aveva titoli stimolanti: “Emergence of
Order by Chance”, “The
evolutionary lottery”, “Molecular Darwinism and its Relevance for
Translational Genetic Research”, “Merging of Evolution and Development”.
|
|
28/10/10-IT
|
·
Non c’è da
meravigliarsi se nell’anno della biodiversità arrivano ogni tanto
aggiornamenti proprio sulla biodiversità. E’ ovviamente importante avere
un’idea della tendenza all’aumento o alla diminuzione (sarebbe grave e
preoccupante) della biodiversità. Ci sono un paio di lavori recenti con
approccio globale, pubblicati su Science; come si vedrà, le notizie
per i nostri discendenti non sono buone, e bisognerebbe fare qualcosa:
The Impact
of Conservation on the Status of the World’s Vertebrates
Using
data for 25,780 species categorized on the
International
Union for Conservation of Nature (IUCN)
Red List,
we present an assessment of the status of the
world’s
vertebrates. One-fifth of species are classified as
Threatened,
and we show that this figure is increasing: on
average,
52 species of mammals, birds and amphibians
move one
category closer to extinction each year.
Scenarios
for Global Biodiversity in the 21st Century
Quantitative
scenarios are coming of age as a tool for
evaluating
the impact of future socio-economic
development
pathways on biodiversity and ecosystem
services.
We analyze global terrestrial, freshwater and
marine
biodiversity scenarios using a range of measures
including
extinctions, changes in species abundance,
habitat
loss, and distribution shifts, as well as comparing
model
projections to observations. Scenarios consistently
indicate
that biodiversity will continue to decline over the 21st century.
Quello che
angoscia è la difficoltà di fidarsi anche di chi sembra preoccuparsi della
biodiversità. D’altronde gli italiani dovrebbero essere i più abili nel
riconoscere i conflittidi interesse, diffusi anche altrove nel mondo, come
conferma questo appello contro qualcuno che non sembra accorgersi dei danni
che arreca all’ambiente. Se ne parla nel blog di Ocasapiens (“Global
racket”)
·
Gravità
Zero e Pikaia
informano dell’uscita in edicola di un interessante numero di Micromega, con
dibattito su molti temi scientifici connessi con l’evoluzione. Contributi di Atkins, E.Scott, E.Boncinelli, Pievani,
Zuberbuehler, Pepperberg, Vallortigara, De Cesare, Veruggio, Caramelli,
Dehaene, Clark e Chalmers
·
[da Pikaia]
Salpa domani da Genova il Festival della Scienza
(dal 29/10 al 7/11) - Programma –
In piazza de Ferrari, nella fontana, è stato ricostruito un geyser.
Qui una newsletter
per ricevere info aggiornate.
|
|
27/10/10-IT
|
·
Su Repubblica un articolo (“Cara
evoluzione ti scrivo”) riporta alcuni scambi epistolari fra Darwin e
Wallace
·
Sembrava
dovesse essere mons.Ravasi con il suo convegno a Roma del marzo 2009 (“Evolution: facts and theories”)
a far sapere se c’era qualche novità per chi in Italia non capisce ancora
l’importanza della teoria dell’evoluzione, ma si sta ancora aspettando.
Vedremo se finalmente il 27 novembre, durante un convegno organizzato
a Milano dai medici cattolici (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”), qualcuno si
deciderà a dire qualcosa.ai cattolici desiderosi di indicazioni precise …
dopo 150 anni.
L’elenco dei partecipanti mostra un panorama davvero troppo eterogeneo,
dall’antropologo evoluzionista al filosofo della scienza che ama i teologi e
che non sopporta né gli antropologi né gli evoluzionisti. C’è comunque
mons.Ravasi e ci si può augurare che fornisca le spiegazioni che non erano
allegate al famoso documento del 2004
in cui il card.Ratzinger accettava senza problemi l’origine comune
degli esseri viventi, cioè l’evoluzione biologica; sembrava già un fatto nel
1794, ma lo è diventato solo a partire dal momento in cui Charles Darwin ha
cominciato a spiegare il meccanismo razionale che aveva scoperto. A dir la
verità in Italia quest’anno si è parlato di più di un convegno creazionista
organizzato in contemporanea dal vicepresidente del CNR, non certo disposto,
come lo era mons.Ravasi nel 2005, a lasciare questo tema scientifico agli
scienziati (“E l’uomo in
cerca di Dio incontrò le scimmie”)
Purtroppo non si sa ancora se mons.Ravasi abbia oggi cambiato idea rispetto a
5 anni fa.
Certo una frase simile (“E’ ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono ignorare
i risultati degli scienziati; ma se la teoria evolutiva è giusta non spetta
al teologo dirlo, perché invaderebbe un campo non suo”) non l’ha
più ripetuta …anche se ha lasciato spazio ad altri che invece sostengono,
senza pudore e senza accorgersene, ipotesi assurde e a volte pure
indimostrabili.
|
|
27/10/10-USA
|
·
100 genomes, il sito web che raccoglie i risultati di
un’indagine che ha l’obiettivo di sequenziare, analizzare e confrontare 1000
genomi umani provenienti da varie parti del mondo.
|
|
26/10/10-IT
|
·
Con la
lezione del prof. Fiorenzo Facchini (Facoltà di Scienze
Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Bologna) dal
titolo "Creazione ed evoluzione", oggi
si è aperto presso la Rettoria di Sant'Ivo alla Sapienza il II anno
del II ciclo triennale di formazione culturale "Fede,
Cultura e Scienza". Il Ciclo di incontri è
organizzato congiuntamente - nell'ambito del Progetto STOQ e del progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana -
dalla Facoltà di Filosofia
dell'UPS e dal Vicariato di Roma
(quello che diffonde
alcuni powerpoint che presentano l’evoluzone biologica in un’ottica senza
dubbio neodarwiniana e materialista)
·
Difficile
non rimanere sconcertati leggendo le riflessioni che il “moderatore” del
“dibattito” fra evoluzionisti e gli ultimi creazionisti “impegnati”, svoltosi
il 22/10 a Roma ha diffuso nel suo blog in
internet, mostrando e confermando pregiudizi che, è inevitabile, dovrà
correggere nel caso fossero dovuti solo a equivoci o ignoranza.
E’ difficile immaginare che ci possa essere un
qualche utile scambio di idee o anche solo di informazioni fra creazionisti
della terra giovane (come quelli presenti a Roma) e creazionisti della terra
vecchia (come quelli islamici presentati a Milano il 21/10); certamente non
possono essere tutti “preparatissimi”, visto che sostengono fatti opposti e incompatibili.
Ovviamente hanno torto quelli dell’universo
giovane, dato che gli astronomi ci fanno vedere oggi galassie
di 13 miliardi di anni fa.
Dopo quel che è successo a Roma, dove si è
cercato di far passare per effetto ottico anche lo spostamento, che non
avviene certo alla velocità della luce, di masse continentali, certamente
durato centinaia di milioni di anni, si può immaginare che anche la presenza
di un astronomo non avrebbe convinto nessuno scettico che la luce si muova
così lentamente, impiegando ben 13 miliardi di anni solo per andare da qui a
là …
Del tutto impossibile quindi qualunque confronto
o discussione fra creazionisti ed evoluzionisti di vario tipo, data la non
concordanza sull’esistenza di fatti non secondari; purtroppo nessun
creazionista ama chiarire a priori quanto accetti delle scoperte fatte dalla
biologia a vantaggio della cultura occidentale, anche se possiamo sospettare
che non rifiutino quelle che hanno portato ad aumentare la durata della vita.
La difficoltà di comunicazione diventa poi
maggiore se il moderatore sembra approfittare del confronto che ha
organizzato per permettersi, a posteriori e senza nessuna possibilità di
richiedere che vengano presentate anche le prove, di esprimere valutazioni
negative su punti rilevanti della cultura occidentale, come quelle che sono
comparse in un paio di blog nei giorni successivi, uno
dei quali allude nel titolo anche alle nuove collaborazioni nel mondo
islamico
Essendo l’evoluzione biologica uno dei punti
qualificanti della cultura occidentale, la Templeton Foundation dice
ufficialmente che non
intende finanziare (“we do not support research or programs that deny
large areas of well-documented scientific knowledge”) chi nega fatti evidenti
come l’evoluzione; non può
quindi essere un’accusa quella di non conoscere
la “letteratura antievoluzionista e
creazionista”, non essendo supportata da dimostrazioni verificabili
che spieghino fatti importanti. Anche per questo motivo gli ultimi vincitori
del ricchissimo premio Templeton hanno rilasciato dichiarazioni contrarie
all’ID, come il teologo cattolico
M.Heller nel 2008: “Newest
Templeton Prize winner rejects "intelligent design" o, per anni
hanno contrastato i creazionisti e l’ID nei tribunali USA e festeggiano il Darwin Day
come fa in questo video l’ex domenicano F.Ayala, uno dei protagonisti
dell’ultimo convegno vaticano sull’evoluzione biologica.
Altrettanto triste è che non abbia capito che l’intervento del geologo era
tutto basato su conoscenze non solo serie e certificate; quasi tutte acquisite
recentemente, avevano smentito e distrutto convinzioni precedenti non
supportate da dimostrazioni razionali.
Stupisce che non sia chiaro che tutta la scienza sia infatti basata sulla
messa in dubbio di conoscenze e di false “verità” precedenti che si sono
dimostrate poco affidabili, soprattutto quando l’origine di queste verità era
uno dei tanti miti inseriti in una delle tante religioni tradizionali.
Ma la parte più sconcertante di questo intervento è quando si permette di
applicare un’interpretazione ideologica a un campo che non conosce, la
biologia, e a qualcuno, come Francis Collins, che alla biologia ha dato
certamente contributi importanti.
Spiace che, facendo finta di non sapere che ci sono religioni, come quella
cattolica, che sostengono una particolare forma di evoluzionismo, cerchi di
abusare della fede religiosa di F.Collins per indurre in errore chi fosse
ancora meno informato.
Oltre al fatto che non ci possono essere biologi e genetisti
antievoluzionisti (tanto è vero che anche il genetista G.Sermonti su questo
non transige…), certamente chi come F.Collins ha diretto il progetto di
ricerca sul genoma umano (e oggi dirige l’NIH – ente nazionale della sanità -
USA) non può che essere un evoluzionista, e anche in interventi su internet
(come questo per la
Templeton Foundation o qui
nel NYT), oltre che nel suo libro (“Il linguaggio di Dio”)
lo manifesta ripetutamente e chiaramente:
”The evidence in
support of Darwin's theory of evolution is overwhelming. In my own field of genomics, the digital
record of the long history of life on this planet - a complex and awesome
story of gradual change in DNA acted upon by natural selection - provides
incontrovertible proof of descent from a common ancestor. As the noted
geneticist and evolutionary theorist Theodosius Dobzhansky wrote several
decades ago, "Nothing in
biology makes sense except in the light of evolution." And that includes humankind.”
Collins sa che purtroppo ci sono in giro persone che lo fanno disperare: “Scientists who share my
view do not see evolution as incompatible with the Bible, and we are puzzled
and distressed that so many modern-day Christians insist on an ultra-literal
reading of Genesis … this
story of God's plan for creation was never intended to be read as a
scientific textbook.”. Qui anche un video dell’AAAS
con interventi di
F.Collins, che non può certo essere confuso con i creazionisti che in
questo intervento invece vengono criticati.
L’ammissione di questa ignoranza sul
pensiero di Collins, che è stato completamente ribaltato, dovrebbe quindi
portare non solo ad una revisione delle proprie convinzioni sull’evoluzione,
ma anche ad ammettere che, come crede un esperto come Collins, l’universo abbia
14 e rotti miliardi di anni. Tutto sembrerà a quel punto più chiaro e
coerente … nonostante quel che raccontano gli ingegneri e i fisici che
sponsorizza.
E’ quindi falso, ma pure irrazionale cercare di far credere, e da oggi lo
farebbe in malafede, che “vi è una sostanziale
credenza erronea, cioè che tutti i biologi e genetisti siano evoluzionisti;
un nome per tutti: Francis Collins”.
Ovviamente errata anche una frase conclusiva: “la strada da percorrere nella ricerca
delle nostre origini è ancora molto lunga e lo sarà sino al momento in cui il
dubbio non sarà la parola d’ordine degli scienziati”; se non fosse il dubbio a guidare, fin dai
tempi di Gelilei, la curiosità dei ricercatori, probabilmente ci sarebbe
molta più gente che crederebbe ancora al mito di Adamo ed Eva.
E invece oggi abbiamo anche credenti che, come Collins, sono evoluzionisti e pure darwinisti. Sapere
questa novità su Collins potrebbe essere sufficiente per rivedere almeno qualcuna
delle idee incompatibili con la realtà oggettiva.
|
|
25/10/10-IT
|
·
Aldo
Piombino col suo blog sembra sia l’unico ad avere il tempo e il modo di
raccontare qualcosa sul pomeriggio del 22/10, quando a Roma si sono
incontrati un paio di creazionisti del tipo biblico (della terra giovane), un
creazionista ambiguo (non ha ancora deciso a chi credere sulla durata
dell’universo) e un paio di evoluzionisti (a cui si sono poi aggiunti anche
interventi fantasiosi dal pubblico). Ne racconta sul suo blog,
ma in realtà ne avrebbe potuto forse fare a meno per la presenza inquietante
di un antievoluzionista che, veniamo a sapere solo ora, davvero fa finta di
non capire che non è possibile mantenersi ambigui su un argomento cruciale come la durata
dell’universo e della vita sulla terra, due dati che possiamo ottenere da
fonti diverse.
A.Piombino (“non so di quale “partito” faccia
parte”) ci svela infatti l’esistenza di un mistero inquietante.
Come sospettavo da tempo, F.Fratus è agnostico e si rifiuta di svelare la sua
opinione sul mistero delle origini e di riconoscere che anche gli
antievoluzionisti devono in qualche modo chiarire gli elementi principali del
loro pensiero, che non può assolutamente essere anti-tutto. Qualcosa di
definito e preciso ci deve essere, e il momento dell’inizio dell’universo,
indipendentemente dal suo evolversi o meno deve essere indicato.
Se non altro perché il non farlo fa ricadere nel
principale difetto degli antievoluzionisti, quello che fanno finta di vedere
anche se certamente vedrebbero se si discutesse delle loro competenze
professionali, certo lontano dai temi dell’evoluzione: non comprendere che
tutto è connesso, tutto è spiegato e giustificato ripetutamente anche grazie
alle interconnessioni impedisce loro di non capire come riescano a
distruggere anche quello che pensano di aver lasciato in piedi.
E’ infatti divertente come sia chiaro che i
creazionisti, o comunque gli antievoluzionisti stessi, si muovano molto
peggio di un elefante in una cristalleria.
Ogni loro negazione o critica di qualcosa in una
realtà complessa e quindi interconnessa trascina con sé una serie di
conseguenze che portano a situazioni che non possono trovare soluzioni ma si
ingarbugliano sempre più.
I biologi fin dal tempo di Cuvier sanno
benissimo che ci sono correlazioni innumerevoli fra le strutture anatomiche
di un organismo vivente che permettono verifiche di coerenza, come pure ci
sono correlazioni innumerevoli fra gli organismi viventi che convivono nei
diversi ambienti. Sicuramente l’ing.Bertolini conosce benissimo le
interconnessioni che mantengono in piedi la coerenza fra i diversi aspetti
del suo lavoro di ingegnere; non dovrebbe essergli difficile sospettare che
esperti in altri campi in cui effettua ardite scorribande potrebbero
accorgersi dei suoi errori.
Forse per quello preferirebbe essere solo col
pubblico, in modo da poterlo anche convincere che con l’argilla
oltre agli uomini … si fa anche il carbone, come ha cercato di fare almeno a
Brescia ma è stato stoppato da un giovane naturalista bresciano ben
addestrato a Pavia. Onestamente si è poi scusato, ma solo privatamente e il
giorno dopo.
|
|
24/10/10-N Pole
|
·
M.Ferrari
di Leucophaea
informa della pubblicazione dell’Arctic Card 2010
da parte della NOAA (National oceanic and atmospheric
administration). Si tratta di una sinteticissima informazione sulle ultime novità
dall’Artico. Poche righe e pure poche lucine che indicano se ci sono prove
certe, o solo indicative, di un cambiamento climatico in corso. Come si può
vedere (e c’è anche un video)
ci sono 3 luci rosse e 3 gialle. Nulla di un tranquillizzante e rilassante verde.
E’ evidente come la situazione richieda un elevato tasso di razionalità, che
purtroppo sembra carente in molti ambienti culturali e religiosi umani. Qui
altri dati in video
|
|
23/10/10-TZ
|
·
Come si
può immaginare, la presenza di persone che non capiscono la biologia e la
genetica può portare in Tanzania a situazioni ben più gravi e
preoccupanti: sul quotidiano “The Citizen” oggi un articolo (“Film
to correct attitude on albinism”) riferisce
della campagna realizzata dal governo per convincere a non uccidere più gli
albini, cercando di far capire che l’albinismo non non è una pericolosa
maledizione ma un semplice difetto genetico, per cui non si creano situazioni pericolose per
chi si avvicina loro, né il loro corpo è utile per la produzione di amuleti o
pozioni che possano indurre un qualche vantaggio.
Il governo tanzaniano, grazie anche ad un aiuto
proveniente da UKAid, ha realizzato un video (‘Hawa ni Wenzetu’ =They are like us) per cercare di convincere che l’albinismo è
semplicemente una malattia genetica ereditaria, pericolosa solo per l’albino
stesso.
Il video è stato trasmesso più volte dalla rete
televisiva nazionale, e si spera di poter impedire che continuino le
uccisioni di albini nel paese. Fino ad ora circa 170000 tanzaniani hanno
visto il video anche in proiezioni realizzate nei villaggi. One viewer said: “Before, I didn’t know why
someone is an albino and I thought one should not get too close to them. Now
I know that it is a medical condition”.
Qui
un articolo in italiano riferisce delle decine di albini uccisi negli ultimi
anni in Tanzania e in Burundi, del criminale traffico di parti umane verso la
Tanzania, e delle centinaia di stregoni arrestati senza riuscire ancora a
modificare l’irrazionalità della cultura tradizionale.
|
|
23/10/10-IT
|
·
Sembra che
nessuno dei creazionisti biblici presenti a Roma al dibattito sull’evoluzione
in Campidoglio abbia ricordato di santificare la giornata di oggi.
E’ infatti OGGI la festa per i 6013 anni
dell’universo, che certo li dimostra e che anzi, per quasi tutti, ne dimostra
qualche miliardo in più. Così almeno riferì, indicando questo giorno (il
23/10/-4004) il vescovo Usher un giorno del 1625. Forse a Roma si è sentito
la mancanza di uno storico, e l’ing.Bertolini che l’ha sostituito non ha dato
adeguata rilevanza all’importante ricorrenza.
Più che di un big bang sembra che, secondo il
predetto vescovo, si sia trattato dell’inizio, all’alba delle 9 di mattina,
di una settimana di intenso lavoro, forse iniziata al suono delle sirene.
|
|
22/10/10-IT
|
·
Sono
comparse in rete alcune relazioni (1,
2,
3,
4,
5,
video)
sull’iniziativa realizzata dai creazionisti turchi ieri pomeriggio alle
Stelline a Milano. Sembra che il pubblico fosse costituito soprattutto da
evoluzionisti curiosi (è normale che lo siano) e islamici residenti a Milano
(non curiosi ma desiderosi di sentire l’aria di casa). Visto che il pubblico
avrebbe potuto essere di più, non è chiaro quale dei due gruppi qualcuno
vorrebbe poter trovare a Milano in maggiore quantità,
·
Sarà un
caso, ma oggi un articolo del ministro Frattini sull’Osservatore Romano
(«La
libertà di promuovere la pace»”) auspica proprio una migliore collaborazione fra ebrei,
cristiani e musulmani per combattere meglio atei, materialisti e relativisti.
Come si sa la scienza ci raccomanda da qualche secolo, le spiegazioni
materialiste sono le migliori, in quanto sono le uniche verificabili
sperimentalmente. Il secolo dei lumi forse si è già prolungato
eccessivamente? Certe notizie non dovrebbero essere date con maggiore
delicatezza? Lasceranno un po’ tempo per chiudere le università o bisogna che
avvenga subito, entro dicembre? Potrebbero magari evitare la chiusura se
si trasformano in università pontificie oppure islamiche?
|
|
21/10/10-IT
|
·
In un sito
del National
Geographic si va a caccia con M.Gamba delle vocalizzazioni degli Indri e
di altre Strepsirrine del Madagascar,.
·
Curioso …
quasi sconcertante la coincidenza …
Proprio nei giorni in cui singoli esponenti di
diverse religioni (cattolica, avventista e islamica) trovano chi li aiuta a
indirizzare piccole iniziative contro la teoria dell’evoluzione (a Milano) o
perfino contro l’evoluzione stessa come fatto (facendo parlare a Roma anche
chi crede che la vita sulla terra sia iniziata poche migliaia
di anni fa), il vicariato di Roma organizza un’iniziativa con cui
intenderebbe sostituirsi agli esperti rilanciando l’insegnamento della
scienza in un’ottica cattolica.
Peccato che … l’iniziativa stia partendo con
premesse scorrette e in modo talmente caotico e confuso che gli organizzatori
non si accorgono nemmeno dei guai che si stanno creando al dibattito
antievoluzionista previsto per domani a Roma in Campidoglio, mettendo in
serie difficoltà addirittura l’intervento, purtroppo dal lato sbagliato della
barricata, del vicepresidente del CNR.
Che sia dal lato sbagliato, anche questa
iniziativa del vicariato (“L'INSEGNAMENTO
DELLE SCIENZE”) lo mette
chiaramente in evidenza; come pure evidenzia che altri esponenti cattolici si
trovano insieme a lui dalla parte sbagliata quando sostengono opinioni non
dimostrate.
Che anche le premesse siano sbagliate è molto,
troppo facile dimostrarlo; infatti l’iniziativa non è stata stimolata,
come forse sarebbe stato meglio, dalla lettera di GP2 a
P.Coyne del 1988,
ma è nata come reazione alla lettera
di M.Cini
(14/11/07) approvata
anche da altri docenti sulla visita del papa alla Sapienza.
Il ragionamento, che sarà illustrato il 27/10 nella prima
della serie di conferenze (“Esiste un insegnamento cattolico delle scienze?”),
parte da un sondaggio e dall’analisi
di problemi ed esperienze reali, ma giunge, attraverso passaggi arditi e
pericolosamente poco ragionevoli (“Oltre il 50% [di studenti di
scuole superiori cattoliche] ha invece sviluppato un atteggiamento errato
verso la scienza giungendo a ritenere che un’affermazione è scientifica nella
misura in cui la stessa affermazione proviene da qualcuno che sia ritenuto
autorevole nel campo scientifico. Si giunge così ad un doppio errore: da una
parte si ritiene incompatibile il rapporto tra fede e scienza in quanto alla
fede viene associato il “dogmatismo” delle sue affermazioni senza
riconoscere la differenza tra le affermazioni nel campo della fede e quelle
nel campo scientifico, dall’altra si accettano invece “dogmaticamente” delle “verità” solo
in quanto affermate da un’autorità che viene definita “scientifica”) incredibilmente a conclusioni
opposte rispetto al documento del 1988, attribuendo alla
scienza i difetti che invece caratterizzano tutte le diverse religioni (“Nella Nova Atlantis di
Francis Bacon gli scienziati sono rappresentati come una casta sacerdotale,
oggi tale modello appare ampiamente realizzato e la scienza anziché liberare
l'uomo dai dogmatismi degli "ipse dixit" sembra averlo spinto verso
i rischi di nuovi dogmatismi che possono essere tanto più insidiosi quanto
più si trincerano dietro una dichiarata infallibilità attribuita al
"metodo").
Ci sono poi altri spunti e motivazioni non ragionevoli o poco utili (come il mito di Galileo, la sacralizzazione
della scienza, la supposta e non creduta
accusa di ingerenza della chiesa nella scienza, i prevedibili soliloqui
fra cattolici nei convegni - senza contraddittorio -
sulla compatibilità fra fede e scienza).
E il risultato di queste riflessioni quale sarebbe?
Un’iniziativa che invade il campo della scienza e che è facile dimostrare
quanto sia confusa e probabilmente ingestibile per l’evidente eterogeneità,
se non incompatibilità, dei fini perseguiti dai diversi partecipanti.
Per evidenziarlo basta mettere a confronto i responsabili
delle conferenze previste con i testi consigliati (fra cui troviamo
addirittura un ottimo paleontologo evoluzionista come S.J.Gould) e i
contenuti dell’improbabile materiale
didattico certificato I.S. che è stato predisposto (da chi? per chi? Per
quali “scuole cattoliche”?) con l’imprimatur della diocesi di Roma.
Alcuni dei previsti oratori, che probabilmente non sanno
ancora niente del materiale didattico “darwinista” e evoluzionista, hanno
idee in proposito tali per cui probabilmente non sarebbero stati invitati ai
convegni organizzati in Vaticano in onore di Darwin nel 2009 (“Creationists, Intelligent Design
Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution Conference”).
Il responsabile vaticano della cultura, mons.Ravasi, o il
presidente dell’accademia delle scienze pontificia, Nicola Cabibbo, sono
stati rigorosi e ai 2 convegni del 2009 non sono entrati, se non con qualche
sotterfugio, antievoluzionisti o creazionisti o sostenitori dell’intelligent
design, che sono presenti invece fra gli arruolati dal vicariato.
Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio, il 2009
sembra passato invano, tanto che in questa iniziativa cercano di far
convivere evoluzionisti (che preparano le slides) e antievoluzionisti (che
dovrebbero forse spiegarle!)
Sarebbe divertente vedere la faccia di G.Monastra o di
F.AgnoIi o anche di De Mattei se qualcuno facesse vedere loro le slides
preparate … dal vicariato di Roma (e questa non sarebbe imprudente invadenza?!)
su Darwin, sulla selezione naturale, sull’evoluzione e sull’unica teoria dell’evoluzione
(senza alcuna alternativa!) o sui 3.5 miliardi di anni di evoluzione della
vita sulla terra. Non mancano nemmeno, nelle slide sulla selezione naturale,
le prove dell’inquinamento che ha selezionato le varianti melaniche della Biston
betularia, quasi che il vicariato confermasse che l’uomo è stato un danno
per il pianeta …
PREOCCUPANTE AGGIORNAMENTO:
Le lezioni di biologia evoluzionistica in powerpoint, favorevoli al
neodarwinismo, sono state cancellate o nascoste dal sito web del vicariato,
Come si vede qui sopra dove vengono riproposte nella loro versione originale,
non contrastavano con la ragione [anche se non erano proprio complete e
aggiornate] ma erano probabilmente incompatibili con le conferenze
antievoluzioniste previste dal programma. Mons.Ravasi non ha nulla da
commentare su chi si vergogna di mostrare di accettare e apprezzare la
conoscenza scientifica patrimonio della cultura occidentale?
|
|
20/10/10-USA
|
·
Su New Scientist un articolo
(“Creationism
lives on in US public schools“) ci ricorda come la situazione negli USA
rimanga comunque ben peggiore di quella europea e italiana, dove ben pochi
sono coloro che non ridono quando si parla di creazionisti, soprattutto se
biblici. Certo non si può dire che in Italia ci siano ostacoli a chi diffonde
idee creazioniste nascondendosi dietro la bibbia; si sa che ci sono anche
sacerdoti che approfittano dell’ignoranza dei bambini per cercare di
insegnare fatti errati che poi la scuola (non sempre) smonta. L’insegnamento
ufficiale comunque prevede che l’evoluzione sia un processo reale anche se
per ora un po’ misterioso, dato che sulla teoria dell’evoluzione si sta
aspettando che non si sa chi prenda qualche decisione. Sembrava dovesse
essere mons.Ravasi con il suoi convegno a Roma del marzo 2009, ma si sta ancora aspettando, Vedremo se a fine
novembre, durante il convegno organizzato a Milano dai medici cattolici (“Evoluzione
Biologica. Dialogo tra Scienza, Filosofia e Teologia”), qualcuno si
deciderà finalmente a dire qualcosa. L’elenco dei partecipanti mostra un
panorama ancora troppo eterogeneo, dall’antropologo evoluzionista al filosofo
che non sopporta né gli antropologi né gli evoluzionisti. C’è comunque
mons.Ravasi e ci si può augurare che fornisca le spiegazioni che non erano
allegate al famoso documento del 2004
in cui il card.Ratzinger accettava l’origine comune degli esseri viventi;
sembrava già un fatto nel 1794, ma lo è diventato solo a partire dal momento
in cui Charles Darwin ha comincito a spiegare il meccanismo che aveva
scoperto.
·
[da NCSE] Si è
finalmente conclusa alla corte suprema, con la vittoria dell’Università della
California, una causa iniziata nel 2005, quando una scuola religiosa aveva
contestato il fatto che l’università non aveva accettato l’iscrizione a
studenti che, avendo seguito corsi di creazionismo, non avevano una
preparazione adeguata agli studi che intendevano intraprendere. Da ricordare
che un famoso scienziato evoluzionista con una formazione religiosa
cattolica, Francisco Ayala, aveva sostenuto come consulente la posizione
dell’Università.
Nel sito del NCSE c’è una sezione dedicata a questo processo (ACSI v. Stearns), con tutti i documenti che dimostrano come i creazionisti rovinano la
formazione culturale dei giovani americani, non preparandoli adeguatamente a
capire il mondo attuale. Come sappiamo che anche in Italia c’è chi spinge i
propri figli verso una formazione culturale limitata, che riproduce magari
quella religiosa fornita a casa, ma insegnanti che forniscono una formazione
carente e inadeguata si trovano anche nella scuole, probabilmente privatre e
di orientamento religioso, come quella di cui parla questo insegnante
di scienze creazionista che ha approfittato dell’eliminazione di Darwin
dal programma scolastico delle medie.
|
|
20/10/10-IT
[ã D.Formenti, 8/7/2010]
|
·
Per
fortuna i giornalisti hanno imparato almeno a separare il grano dal loglio, e
in massa si preferisce non andare alla conferenza stampa
“scientifica” organizzata da chi si capisce subito non è persona competente
di scienza. Purtroppo qualcuno c’è andato ma ha potuto avere la conferma che
se le cose non si studiano fin da piccoli, da grande uno non riuscirà a smettere di fare sempre gli stessi errori
e a ripetere sempre sbagliato il titolo del libro di Darwin; che sia il
giornalista della Voce o il responsabile dell’iniziativa, comunque lo sanno
tutti che non si può dire "insegnare
l'evoluzione della specie è importante
per i bambini" in quanto anche la sola e semplice evoluzione umana,
che Darwin non ha nemmeno trattato nel suo primo e principale volume,
coinvolge ben più di una specie.
Non ci si deve quindi preoccupare di chiedersi “A chi fanno paura gli
anti-evoluzionisti?”, soprattutto se si insiste, come si sente nel video dell’intervista
al fisico, a proporre alternative creazioniste che negano l’evoluzione,
un fatto che era già evidente ai nostri antenati di media cultura di 200 anni
fa, a cominciare addirittura dal nonno di Darwin, la cui astuzia ovviamente
fa ben sperare per il successo dei suoi discendenti.
Curiosa l’informazione sulla preoccupazione dei
responsabili della sala milanese che ospiterà questi creazionisti. Forse non
sanno che le certezze manifestate dai creazionisti islamici loro ospiti
richiederebbero interventi diversi da quelli che possono essere gestiti da
una questura; come esempi abbiamo la surreale equazione darwinisti=terroristi
sostenuta nell’inquietante intervista
allo Spiegel del 2008, o la sconcertante proposta di associare al fascismo una
scoperta scientifica che dimostra una nostra fastidiosa - per qualcuno -
stretta parentela addirittura con specie diverse).
Il video permette di capire che la conferenza stampa sia
stata più che sufficiente e che possa sostituire interamente l’evento
previsto per giovedì.
A meno che non si voglia invece chiedere spiegazione della
provocatoria richiesta ai cattolici italiani, di cui finora non si è ancora
parlato e per la quale non serve la presenza degli evoluzionisti: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Si potrebbe però anche chiedere spiegazioni sullo skvader che si può vedere imbalsamato in un museo di
Stoccolma ma che nel loro librone in cui dovrebbero esserci tutte le specie
del passato uguali a quelle future … finora proprio non compare.
NB: Se tutti si immaginassero che per i creazionisti un anello mancante
è fatto solo così … capirebbero perché gli evoluzionisti non potrebbero mai
vincere il favoloso premio di cui si parla …
|
|
19/10/10-UK
|
·
Il Guardian intervista
il primatologo Frans de Waal: "My
bright idea: humans found a nicer way to evolve"
|
|
19/10/10-IT
|
·
C.Pasqua
del blog GravitàZero ha provato, con scarso successo per problemi
che un dizionario non ha saputo risolvere, a inviare al comune di Milano un
reclamo per l’iniziativa antievoluzionista prevista per il 22/10 in locali
del comune. Per fortuna per tranquillità sua non ha raccolto ulteriori
informazioni né sulla personalità nè sulle opinioni degli ospiti sugli
evoluzionisti, accontentandosi di capire che non sarebbero molto apprezzati.
Non si prevede infatti che arrivi una risposta
dall’ufficio reclami, dato che per reclamare sembra non si debba fare un
reclamo ma qualcos’altro.
Certo che ogni volta che l’AISO cerca di far
qualcosa in Lombardia … sorge sempre qualche problema con i locali (“All’Università
di Bergamo ingresso vietato ai creazionisti”). … forse sarebbe
meglio continuare a Roma, dove, dal Campidoglio al CNR (basta
la sala Marconi?), alle università, statali (La
Sapienza) o private (S.Pio
V) l’ospitalità è assicurata, ma soprattutto … discreta.
Anche nei palazzi romani del vicariato ritornano
a manifestarsi, dopo il terribile ma necessario coprifuoco del 2009, i
creazionisti antievoluzionisti, che si preparano a sostituire nel suo
importante ruolo l’incredibile
N. Cabibbo, un “darwinista” che non sopportava l’irrazionalità,
soprattutto degli antievoluzionisti,
e che certamente aveva e si era fatto molti nemici all’interno della chiesa.
Uno di questi era ospite del convegno organizzato a Roma da De Mattei, e così raccontava la
sua rozza ma chiara opinione sul convegno organizzato da N.Cabibbo,
presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze: “Proof the Pontifical
Academy of Science is Run by Atheists”.
Un altro era probabilmente lo stesso
vicepresidente del CNR, che pur l’aveva difeso quando sembrava evidente che
gli avessero negato il premio Nobel. Nel mondo cattolico le sue sciocchezze
sull’evoluzione avevano purtroppo suscitato la reazione quasi solo da parte
di N.Cabibbo.
·
Oggi alle
ore 17.10 all’Ateneo pontificio Regina Apostolorum una conferenza di
F.Facchini su Complessità
ed Evoluzione (nel modulo di Evoluzione e Creazione)
|
|
17/10/10-IT
|
·
Il Fatto si mostra giustamente inorridito (“Il
darwinismo è un falso”. Il Comune di Milano accoglie l’ispiratore del
negazionismo”) per
l’iniziativa creazionista ospitata a Milano in un locale del comune.
Certamente ignorano che l’iniziativa antievoluzionista
romana del giorno dopo
- si realizzerà addirittura in una sala del
Campidoglio e
- vedrà la partecipazione del VP del CNR e
- sarà ancora più creazionista
dell’iniziativa milanese in quanto si difenderà l’ipotesi della “terra
giovane”, di qualche migliaia di anni, sostenuta
e dimostrata (?!) nel convegno
organizzato l’anno scorso al CNR per contestare l’evoluzionismo teista del
Vaticano.
Il fatto sarebbe ancora più preoccupato se solo
si fossero informati sulla biografia,
probabilmente non nota agli organizzatori italiani e sulle accuse che lo
hanno portato ad una condanna a tre anni che è in attesa dei risultati dell’appello.
Probabilmente non è nota nemmeno l’intervista
allo Spiegel del 2008, dove manifesta opinioni certo originali su bin
Laden, accusato di essere più … darwinista che musulmano; addirittura sembra
certo del fatto che tutti i terroristi islamici siano in realtà solo
darwinisti (“we
see that all the members of terrorist organizations -- even those that
portray themselves as Muslim organizations -- are Darwinists. It is impossible for a person who fears Allah to
commit terrorist acts because of his faith. Such acts are committed by people
who were educated abroad, who received a Darwinist education and who
internalized Darwinism, but who later called themselves Muslims. When
scrutinized carefully, when their speech and essays are carefully analyzed,
we see that all these people are Darwinists.”).
Si puo’ solo sperare che simili fantasie
vengano ripetute a Milano prima che si consolidi una collaborazione
dell’Italia con questi bei tipi certamente ben dotati, almeno
finanziariamente.
Certo sembra abbia un giudizio molto negativo
del fascismo e del nazismo, ma non si capisce perché anche qui non riesca a
nascondere che soprattutto non sopporta l’evoluzione biologica (come si
capisce dal volume “Fascism: The Bloody Ideology of
Darwinism”).
E sembra non disposto a fermarsi davanti a
nessun ostacolo: il suo amore per le religioni non gli impedisce quindi di
invitare il papa a ravvedersi, e anche lui si preoccupa di dare indicazioni
alla traballante barchetta di Pietro: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Non stupisce invece che, come i cattolici, ritenga assurdo e ipocrita credere
nell’Intelligent Design (“I find the concept of
intelligent design rather dishonest. One should openly stand up for the existence
of Allah, should sincerely stand up for religion, for Islam. Or, if one is a Christian, one
should honestly stand up for Christianity.”) come stranamente fanno alcuni amici antievoluzionisti novelli
che chiudono gli occhi di fronte ai grafici
che dimostrano come “creazionismo” sia una parola che nel 1987 scompare
improvvisamente dai libri creazionisti stampati solo l’anno prima. Quale sia
la parola che improvvisamente la sostituisce non è difficile da scoprire … e la vispa A.Holden del video
del NCSE aiuta a tenere gli occhi ben aperti e a non perdere il famoso anello
mancante dei creazionisti (cdesign proponentsists). [E il naso non si allunga…]
|
|
16/10/10-IT
|
·
A Ravello
nei giorni 20/22 ottobre si terrà un importante convegno in onore di J.Monod:
“Chance
and Necessity in Evolution”, An International Meeting honouring Jacques Monod on the
100th Anniversary of his birth and the 40th Anniversary
of his book. Questi gli interventi previsti, che
sicuramente oscureranno qualsiasi contemporanea iniziativa dei creazionisti,
qualsiasi sia la religione da cui traggono le loro verità su temi da cui sono
evidentemente infastiditi):
o
Werner
Arber
§ "Molecular Darwinism: The
Contingency of Spontanious Genetic Variation"
o
Gill
Bejerano
§ "Studies of Change and Constancy
in the Evolution of the Human Genome"
o
Adam
Eyre-Walker
§ “Adaptive evolution of gene
expression”
o
Walter
Gehring
§ "Chance and Necessity in Eye
Evolution"
o
Takashi
Gojobori
§ "Chance and Necessity in
Evolutionary Formation of Connection between
Sensory and Nervous Systems"
o
David
Haussler
§ "The Genome 10K project: what
might we learn from sequencing 10,000 vertebrate species"
o
Eugene
Koonin
§ The role of extremely rare events in
the evolution of life"
o
William
Martin
§ “The underappreciated role of
mitochondria in the origin of eukaryote genome complexity"
o
Masatoshi
Nei
§ "Mutationism and selectionism in
evolution: Retrospectives and perspectives"
o
Eviatar
Nevo
§ "Stress and Evolution at micro-
and microscales"
o
Tomoko
Ohta
§ “Near-Neutrality, Robustness and
Epigenetics”
o
Norihiro
Okada
§ "How did mammals become
mammalian? Link to P-T mass-extinction"
o
Massimo
Pigliucci
§ "Biology as the borderland
between soft and hard science: the epistemic challenges of chance and
necessity
|
|
14/10/10-IT
Esca manufatta a pag.244 dell’Atlante della Creazione. Notare l’amo…
|
·
Come
annuncia anche il sito della UAAR,
la settimana prossima sbarcheranno a Milano i creazionisti islamici,
preannunciati da costosi
manifesti. Sconcerta notare che non si sono nemmeno accorti che i
manifesti sono corretti dal punto di vista scientifico, dato che nessun
esperto raffigurerebbe il processo evolutivo come un percorso lineare;
d’altronde cosa ci possiamo aspettare
da creazionisti antievoluzionisti? Almeno un po’ di ignoranza e
confusione, per cui non riconoscono che le immagini disegnate … da altri
creazionisti.
Sui manifesti sono indicati 2 indirizzi internet
affittati dalla Turchia nel 2009 contenenti
informazioni che fanno riferimento a rappresentazioni mentali che la
cultura occidentale ha da tempo superato grazie all’evoluzione [si può
dire?] culturale [si può dire?] che caratterizza la nostra specie
e ai cui vantaggi, anche solo in termini di aumento notevole della durata
della vita, pochi intenderebbero seriamente rinunciare.
Quello che non è stato ancora notato è che la
diffusione di ipotesi che erano ragionevoli migliaia di anni fa (e purtroppo
tuttora hanno successo soprattutto
in Turchia e negli USA) non abbia come obiettivo solo la cultura e
l’intelligenza umana, ma rientri anche nell’attuale competizione fra le
religioni più dinamiche, sempre in cerca di nuovi adepti.
Nel loro sito internet questi creazionisti
islamici si mostrano infatti inorriditi per la posizione ufficiale della
chiesa cattolica (“riguardo a Darwin, il Vaticano, il simbolo della cristianità,
ha assunto il patronato di una posizione sorprendente, addirittura
sconcertante”).
Informano quindi molti cattolici italiani di
qualcosa che probabilmente ignorano, invitandoli addirittura a contestare il
papa: “I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”.
Qui un’anticipazione
di quello che racconteranno, anche in videoconferenza
dalle sponde del Bosforo, ma probabilmente in inglese, a Milano il 22/10.
Il fatto che il messaggio sia in italiano è certo un fatto connesso con la
loro visita, e si può anche ricordare che uno dei partecipanti allo show di
Milano si è già fatto notare a contestare la posizione cattolica facendosi cacciare
nel marzo 2009 da un convegno sull’evoluzione tenutosi in Vaticano. In quel
convegno infatti i creazionisti
biblici (e lo sa bene il
vicepresidente del CNR che conduce simili battaglie dall’interno della
chiesa) non erano stati nemmeno invitati (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”) in quanto non sono più ritenuti presentabili; è infatti
assurdo che neghino fatti evidenti e che ormai fanno parte della cultura
occidentale. E’ una posizione che è inaccettabile per una religione che cerca
di non negare la ragione, quando non è necessario.
Infatti, ma non tutti i cattolici se ne sono accorti, dal 2002 il
creazionismo non è più presentabile. In quell’anno, proprio due giorni dopo
che il liceo milanese Vittorini aveva lasciato organizzare un’iniziativa
creazionista, le massime autorità del Vaticano avevano
ricevuto per l’ultima volta i nuovi amici creazionisti del vicepresidente
del CNR.
Sarà interessante verificare a posteriori se i media dimostreranno di
conoscere l’attuale posizione evoluzionista (e non creazionista o anche solo
antievoluzionista!) non solo della cultura occidentale, ma perfino della
chiesa cattolica, il vero obiettivo di queste nostalgiche iniziative
propagandistiche.
E’ infatti noto quanto sia … poco nota questa posizione, certo evoluzionista
(l’evoluzionismo teista) anche se non accetta le attuali conoscenza
scientifiche, ritenendo, come i sostenitori dell’Intelligent Design, che
siano insufficienti; richiedono quindi altre spiegazioni pur non mostrando
interesse a collaborare alle ricerche o al loro finanziamento.
Purtroppo sembra che la tendenza a diffondere le insostenibili e
indimostrabili (non ci provano nemmeno!) ipotesi del creazionismo biblico
trovi ancora oggi appoggi e adeguate incompetenze anche nel mondo giornalistico e nella diplomazia.
|
|
13/10/10-USA
|
·
Si integra
molto bene con la notizia sopra …: il Bellarmine
Theological Forum ci ricorda che il 6/11/10 si terrà negli USA la
conferenza “Galileo was wrong”.
Sembra che, come per la teoria dell’evoluzione ci siano importanti novità,
che Copernico, Bellarmino e Galileo ignoravano …
Chi non potesse partecipare ma fosse interessato
alle ultime novità … del geocentrismo (per il terrapiattismo ci
sono ancora problemi e bisogna aspettare …) , può ordinare i due volumi “Galileo Was Wrong
The Church Was Right” o una loro versione ridotta.o addirittura il
DVD (quasi gratis, 25$),
Non so se farà piacere al vicepresidente del CNR sapere che al convegno
porterà un contributo anche un “esperto” a cui ha personalmente finanziato –
almeno parzialmente - la permanenza a Roma.
Si tratta di uno dei consulenti
del Kolbe
Center for Creation, H.Miller, l’esperto in datazioni minime che teneva in
piedi [?!] la cronologia nel convegno da lui organizzato il 23/2/09 a
Roma al CNR con l’obiettivo di contestare il convegno evoluzionista alla
università pontificia Gregoriana, organizzato da mons.Ravasi.
Qualsiasi laboratorio di geocronologia del
CNR contesterebbe datazioni in cui il loro vicepresidente invece crede,
forse non pensa che potrebbe chiedere un consiglio gratuito ai suoi esperti
invece, soprattutto ora che scopre che si è fidato di un esperto in
geocentrismo … in un momento in cui non si trova più facilmente nemmeno un
sostenitore dell’eliocentrismo.
Come è evidente, non si può sempre discutere con tutti … sono circa 10000
anni che, dalla scoperta dell’agricoltura, si è capito quanto la divisione
del lavoro, e la maggiore competenza individuale che necessariamente ne
deriva, sia stata un elemento
determinante per l’evoluzione culturale umana. Basta chiedere agli … esperti,
verificandone le competenze ancor prima di offrigli il pranzo o la sala
Marconi della sede centrale di un’autorevole struttura scientifica che si
dovrebbe dirigere.
Certi problemi i cacciatori-raccoglitori se li potrebbero tranquillamente
discutere fra di loro.
|
|
11/10/10-IT
|
·
Presentato
a Pordenone il programma della 14’ edizione di Scienzartambiente
– per un mondo di pace -,
il festival della biodiversità, che
inizierà il 14 ottobre a Pordenone e si concluderà il 18. Se ne parla nel
sito IlFriuli.it
|
|
7/10/10-UK
|
·
L’Animal Simulation Laboratory
dell’Università di Manchester, diretto da W. I. SELLERS mette a disposizione dei ricercatori alcuni video ad
alta risoluzione che descrivono i comportamenti dell’apparato locomotore in
alcune situazioni di interesse evolutivo. Sono disponibili video che
descrivono o simulano la locomozione in scimmie antropomorfe che trasportano
oggetti (per capire meglio il passaggio verso la locomozione bipede (“Hominoid energetics: could load carriage have
driven the early adoption of bipedal locomotion in human evolution”) o in
dinosauri bipedi o quadrupedi (“Four legs good, two legs better?")
·
Su Nature
un articolo (“Altruism
researchers must cooperate”) informa su una recente riunione fra etologi
esperti di comportamento sociale. Sembra che sia sorta l’esigenza di
riprendere la discussione su un problema che già angosciava Darwin e che
forse non è da ritenersi già risolto, cioè il modo con cui la selezione
naturale possa aver favorito il successo del comportamento altruistico, che oggettivamente
non favorisce il successo del patrimonio genetico di chi rischia la vita per
permettere la sopravvivenza di altri, più o meno imparentati.
Se il comportamento altruista pone rilevanti quesiti nei meccanismi quasi
automatici che osserviamo negli insetti sociali, non dobbiamo dimenticare
come i nuovi comportamenti sociali complessi e ben poco automatici che sono
comparsi nei mammiferi ma soprattutto nei primati e poi, ancora più compessi
e sempre meno automatici, anche nell’uomo.
|
|
6/10/10-INDIA
|
·
Originale l’idea di addestrare
primati (Langur/colobi) per garantire, agli sportivi che partecipano a New
Dehli ai Commonwealth Games, la protezione da altri primati (Macaca)
invadenti (“Monkeys Hired to Work at Commonwealth Games”), ma non tutti questi guardiani sembra siano stati
adeguatamente addestrati. C’è il sospetto che anche loro o amino
l’elettronica come tutti gli umani, o non apprezzino il lavoro dei
giornalisti come fanno alcuni umani (“Phone-stealing monkey attacks BBC man”). Meno chiaro con quale lotta biologica intendano
controllare la presenza la presenza di grossi
insetti e cobra nell’area dei giochi.
|
|
6/10/10-SE
|
·
Il premio
Nobel per la chimica è
stato assegnato a tre ricercatori (Heck, Negishi e Suzuki) che hanno scoperto
alcuni meccanismi di base della chimica del carbonio, che costituisce
l’elemento principale nelle molecole che costituiscono gli esseri viventi:
"La chimica basata sul carbonio -
ha spiegato mercoledì mattina a Stoccolma il comitato Nobel che assegna il
premio - permette di assemblare
molecole così complesse come quelle create dalla natura. È alla base stessa
della vita ed è responsabile per numerosi fenomeni affascinanti, come il
colore dei fiori, il veleno dei serpenti e la produzione di sostanze che
uccidono i batteri come la penicillina. La chimica organica ha permesso agli
uomini di continuare a costruire partendo da ciò che la natura aveva già
fatto, sfruttando la capacità degli atomi di carbonio di fornire uno
scheletro solido per una grande varietà di molecole”.
|
|
5/10/10-IL
|
·
[da NCSE]
E’ abbastanza evidente che in Israele la libertà di espressione sia
negata, almeno agli antievoluzionisti. D’altronde lo stesso è successo in
Turchia quando ci hanno provato nel 2009 (in una struttura simile, il TUBITAK
- il loro CNR: “Turkey's Science Board Censors Darwin”). A differenza di quanto può avvenire in
Italia, il chief scientist G.Avital è stato licenziato dal ministro
dell’educazione israeliano Gideon Sa'ar “SOLO” per le sue prese di posizione
contro la teoria di Darwin, oltre che contro il riscaldamento globale (“Sa'ar
dismisses chief scientist for questioning evolution”).
Sembra quindi che in Israele, dove forse si impegnano molto per mantenere a
qualsiasi costo la loro attuale posizione elevata nella ricerca scientifica,
non si possano mettere in discussione le basi della scienza moderna senza
pagarne le conseguenze.
Il capo scienziato sosteneva infatti che “There are those for whom evolution is a religion and
are unwilling to hear about anything else. If textbooks state explicitly that
human beings' origins are to be found with monkeys, I would want students to
pursue and grapple with other opinions.There are many people who don't
believe the evolutionary account is correct”. Anche qui si sentono le solite sciocchezze sulla
scienza come religione e sull’esigenza di fornire anche le spiegazioni
mitologiche incompatibili con lo sviluppo della cultura umana, il prodotto
dell’evoluzione biologica che più ci distingue dagli altri animali.
La notizia è stata ripresa anche in Turchia,
Spagna,
Francia,
USA
e UK
(anche da Nature).
In una rivista religiosa ebraica (Chabad)
si pubblica invece un articolo scientifico che smentirebbe la teoria
dell’evoluzione e si chiarisce che … “science is no longer a contradiction to
Judaism”.
Anche il Discovery
Institute non è stato indifferente. In Italia, come è successo per la
notizia quanto avvenuto al CNR turco l’anno scorso, la notizia sembra sia
stata fermata alla frontiera…
Per fortuna ne aveva almeno parlato Tarditi Spagnoli su Pikaia
in marzo, mentre un altro blog attento alla questione era stato Pharyngula già in febbraio...
Come forse si sa, dopo i creazionisti USA che hanno organizzato ben tre
micro-convegni creazionisti a Roma nel 2009, a fine mese giungeranno
creazionisti turchi.
Forse non ci si è accorti che da tempo invitano gli italiani a fare domande
imbarazzanti e invadenti al papa sull’attuale posizione dei cattolici,
favorevole sia all’evoluzione biologica che ai suoi tempi lunghissimi (“I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”)…
|
|
5/10/10-IT
|
·
M.PiatteIIi
Palmarini, con un articolo dal titolo
apparentemente provocatorio (“SVELATO IL
"PUNTO DEBOLE" DI DARWIN”), racconta sul Corriere di alcuni recenti esperimenti che fanno
ipotizzare un’accelerazione dell’evoluzione nei momenti successivi ai
fenomeni di speciazione. Sembra di capire che in uno dei lavori si siano
ottenute più datazioni indipendenti del momento della separazione fra le
specie di Drosophila citate.
|
|
4/10/10-USA
|
·
Non sarà l’unico
“animale” ad essere protagonista in una puntata della trasmissione, ma Kanzi
(“The
ape who has conversations with humans”) sarà il personaggio di cui si
parlerà nella puntata odierna di “Ultimate
Amazing Animals” di Oprah Winfrey.
Sembra di capire che, a differenza di altre trasmissioni televisive in
cui si utilizzano i primati, non se ne dovrebbe fare un uso strumentale. Nel
sito ci sono infatti pagine su
Kanzi e si approfitta della sua presenza per informare sui pericoli
a cui vanno incontro i bonobo in natura. Come si sa, i bonobo costituiscono
una delle specie animali attualmente viventi filogeneticamente più vicine
alla nostra specie.
Nel sito si pubblicizza anche un libro davvero originale, Ape
House, un romanzo di Sara Gruen i cui interpreti sono … un gruppo di
bonobo. Qui
un altro articolo sul libro.
|
|
3/10/10-Europe
|
·
L’autunno sembra
propiziare i viaggi in Europa di chi riesce a mescolare le religioni, diverse
fra loro, con le conoscenze scientifiche, che sono universali. Da una parte
abbiamo il tour inglese di M.Behe, un biochimico universitario
esponente dell’Intelligent Design USA. E’ la seconda volta che un esponente
importante dell’ID viene in Europa ed è la prima volta che si presenta in
iniziative pubbliche fuori da un ambito congressuale
Pur non essendo riuscito a convincere il giudice di
Harrisburg che l’ID sia diverso da una fede religiosa (l’ID non offre
infatti spiegazioni scientifiche alternative adeguate alle esigenze e alle
conoscenze del mondo attuale), proverà in novembre a convincere gli inglesi,
in un tour che lo porterà anche a Oxford; qui
il calendario per chi volesse prenotarsi per una delle conferenze a
pagamento su “Darwin or Design?” o volesse fare donazioni.
Purtroppo per lui si è scoperto recentemente che non è riuscito nemmeno a
convincere uno dei figli, che gli ha fatto pure uno scherzo spiacevole oltre
che scorretto (lo cita PZ Meyer il 7/10/10 nel suo blog: “Michael Behe's son has a surprise”).
Esclusivamente religioso è invece l’interesse del tour di creazionisti
islamici organizzato in ottobre in Germania e Italia (saranno a Milano il
21/10). In questo caso l’interesse primario non sono proprio gli scienziati,
quanto gli esponenti delle religioni protestante e cattolica, che
sull’evoluzione biologica come fatto hanno opinioni opposte, pur non
accettando la teoria neodarwiniana né proponendo serie ipotesi
alternative.
Non stupirebbe quindi che approfittassero dell’occasione per diffondere il
loro appello a mettere in difficoltà
il papa (“I
Cristiani devoti dovrebbero porre queste domande al Papa”) con domande
che sarebbero certo imbarazzanti, in quanto fanno riferimento anche al suo
documento del 2004
in cui (al par.63) si accettano molte scoperte della scienza. In particolare
qui si accetta che l’universo abbia 14 miliardi di anni, che l’uomo abbia
avuto origine nei primati e addirittura che tutte le specie attualmente
viventi abbiano avuto un’origine comune, fatto che richiede e giustifica un
processo evolutivo il cui meccanismo è tutto da spiegare.
In particolare fanno chiedere (?) che il papa smentisca che “la fede nella creazione propria della cristianità e
l’evoluzione biologica sono complementari”
Per questi predicatori tutto ciò sarebbe infatti inaccettabile anche per i
cristiani: “A fronte di queste posizioni,
irrenconciliabili con la fede in Allah (Dio) e il cristianesimo, è necessario
mettere in chiaro se queste sconcertanti affermazioni siano attribuibili al
Vaticano oppure no”.
Curiosa, ma non sorprendente, la concordanza di queste posizioni creazioniste
con le posizioni della parte conservatrice della chiesa cattolica; simili
sono anche le pressioni per modificare la posizione ufficiale
(l’evoluzionismo teista) della chiesa cattolica,. Lo si capisce da un
editoriale dell’aprile
2009 e da un articolo della fine del 2009 (“Il teo-evoluzionismo è
una malattia dello spirito da cui guardarsi”).
Queste pressioni si sono manifestate organizzando a Roma
nel 2009 ben tre diverse iniziative (all’Università statale
La Sapienza il 3/11/08, al CNR il 23/2/09, e all’Università
privata S.Pio V il 9/11/09)
che propagandavano settecentesche posizioni “creazioniste
bibliche“ simili a
quelle islamiche, che prevedono un universo di poche migliaia di anni.
O forse sarebbe meglio dire “quasi simili”: finora nessuno
aveva avuto la bella idea di invitare in Italia, presentandolo magari come uno
scienziato, un predicatore che a Milano il 21/10 potrebbe mettere tutti in
imbarazzo ripetendo
anche davanti ai giornalisti l’appello ai cattolici italiani presente nel suo
sito web: “Se queste affermazioni fossero
veramente attribuibili al Vaticano, [e
sull’origine unica degli esseri viventi e sul tempo profondo non c’è dubbio]
ne deriverebbe la seguente conclusione: la
massoneria e i sionisti starebbero esercitando pressioni sul Papato [!]. Se una tale pressione da parte dei massoni e dei
sionisti atei [!] fosse vera, e al Papa
fosse impedito di sostenere la verità, si tratterebbe allora di una
situazione estremamente seria. Ciò significherebbe che la dittatura
darvinista [!] non ha limiti. Si dovrebbe
inoltre concludere che il Vaticano si è fatto strumento di questo orribile
complotto, evitando di difendere e affermare queste verità”.
Non sono problemi che riguardano certo la scienza, ma
chiarisce molto bene quanto la ragione dovrebbe essere sempre tenuta in gran
considerazione. Anche per questo i toni delle relazioni fra le diverse
religioni dovrebbero essere mantenute su livelli di maggior rispetto
reciproco.
Nulla da dire sui rapporti con la scienza; non esistono,
tanto è vero che si potrebbe approfittare dell’occasione per restituire loro
i volumi del suo “Atlas of creation” che hanno regalato a mezza
Europa; chi ce l’ha può controllare che a pag.241 e 244 contengono l’immagine
di esche
da pescatori, a confronto con i fossili… sono capolavori, talmente ben
fatti da confondere qualsiasi creazionista, oltre ai pesci a cui sarebbero in
realtà destinate.
C’è anche un bel video di R.Dawkins su questo
divertente pasticcio.
|
|
3/10/10-IT
|
·
Sull’Avvenire
un articolo del responsabile del DISF, il
fisico don TanzeIIa-Nitti: “Scienziati
e Dio, attrazione o Repulsione”. Curioso che di Darwin si dica “che molti lo considerano erroneamente uno dei Padri
fondatori del materialismo”, come se non fosse possibile scoprire
chi siano questi “molti”.
A Darwin viene comunque diagnosticato un agnosticismo scientifico e non
teologico. Non è invece chiaro se gli erronei siano affetti da una semplice allergia,
anche se preoccupa che si prolunghi ormai da un secolo e mezzo e non sembra
vi siano cure efficaci. C’è il dubbio che don TanzeIIa Nitti non ami questa
allergia, ma comunque rimane prudente.
|
|
2/10/10-IT
|
·
Sul quotidiano di
Como un articolo di L.L.Cavalli Sforza (“Un
antenato comune nel DNA dell’umanità”), tratto dal volume “La specie
prepotente”
|
|
29/9/10-USA
|
·
Nel blog di C.Zimmer
si commenta il recente articolo in cui AZ.Rajala et al. raccontano della
capacità della Macaca rhesus di riconoscersi in uno specchio. Per
questa specie sarebbe la prima dimostrazione, per cui la notizia è importante
(“Rhesus
Monkeys (Macaca mulatta) Do Recognize Themselves in the Mirror:
Implications for the Evolution of Self-Recognition”). Rimane comunque qualche ricercatore che
dice a C.Zimmer che non è del tutto convinto. In effetti in Macaca si
era provato a dimostrarlo anche altre volte, ma senza successo. Ben
diversa, si sa, la capacità di autoriconoscimento negli
scimpanzé.
|
|
29/9/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Le prossime generazioni dovranno imparare a gestire correttamente le
informazioni che si otterranno grazie ad un sempre maggiore utilizzo del
metodo scientifico, che attribuisce grande importanza alla coerenza di
risultati ottenuti con metodi diversi.
I biologi ben sanno che una gran massa di dati sta confermando non solo
le alterazioni climatiche influenzate dalle attività umane, ma anche gli
effetti di questi cambiamenti sulla biologia di molte specie animali e
vegetali, e i dati, ottenuti da diverse fonti, sono spesso coerenti fra di
loro e difficilmente possono essere contestati.
Altri dati che confermano invece come anche la nostra specie stia cominciando
ad essere coinvolta, e di ciò se ne rendono conto soprattutto le compagnie di
assicurazione.
Utile quindi dare un’occhiata non superficiale ai risultati di questa
ricerca, coordinata da uno zoologo italiano, N.Saino: “Climate warming, ecological mismatch at arrival and
population decline in migratory birds”.
Certo si potrà sempre incontrare qualcuno
che sostiene che questi dati si basino su “presupposti filosofici e religiosi
come la teorie di Darwin”, ma è sperabile che si cominci a saper distinguere
fra diritto di opinione e diritto alla ragione, ovviamente allergica a perder
tempo ad ascoltare sciocchezze, se ben preparata e allenata a
riconoscerle …
|
|
28/9/10-USA
|
·
[da NCSE]
Interessante e originale sondaggio realizzato negli USA dal Pew Research Center’s Forum on Religion &
Public Life sulla conoscenza della religione (“US
religious knowledge of religion”). Abbastanza sconcertante la scarsa
conoscenza di eventi e persone che riguardano le religioni, come pure il
fatto che i più informati (solo il 20% di risposte esatte, comunque)
risultano essere atei e agnostici, seguiti a breve distanza solo da ebrei e
mormoni, come riferisce il New York Times (“Basic Religion
Test Stumps Many Americans”). Il presidente degli atei USA non era troppo stupito del risultato: “Atheism is an effect of that knowledge, not
a lack of knowledge. I gave a Bible to my daughter. That’s how you make
atheists”.
C’era anche una domanda su Darwin e
una sul processo Scopes, che hanno evidenziato una scarsa conoscenza perfino
di Darwin /70% ha attribuito a lui la teoria dell’evoluzione per selezione
naturale).
·
Sembra di vedere
un notevole dinamismo nel gruppo creazionista USA che gestisce anche il sito
web “Creation ministries International”. L’anno
scorso è riuscito a produrre un film apparentemente ben fatto sulla vita di
Darwin (“Darwin: the Voyage that Shook the World”),
tanto da essere stato acquistato e tradotto in italiano dalla rete La7, che
il 16/9 lo ha proiettato, inserendolo in un contesto evoluzionista non
coerente con gli obiettivi
del film.
Da poco hanno messo in rete una ventina di video creazionisti di circa un’ora
(“Creation magazine live”),
dove dimostrano di riuscire a spiegare quasi qualsiasi cosa, anche se
riconoscono che “Although evolution does fit with
many religions (atheism, for example) it cannot be made to fit with
Christianity”.
Hanno messo in piedi anche un sito web
in italiano con la traduzione dei loro documenti (per ora solo di 4, fra
cui uno
da cui si capisce che sono YEC, “young earth creationists”). Gestiscono anche
siti web in molte altre lingue e
un sito per bambini
creazionisti. Un altro sito creazionista pediatrico è “Kids for truth”
|
|
27/9/10-USA
|
·
Uno spettatore del
dibattito “4 nails in Darwin’s coffin”, avvenuto il 23/9 fra
creazionisti ed evoluzionisti alla Southern Medhodist University, ha messo in
rete i
video che ha personalmente realizzato. Si può quindi partecipare al
dibattito anche se in differita. Nel sito del video che è stato presentato
per la prima volta in qull’occasione, Darwin’s dilemma, è stata aggiunta una pagina web per gestire le
reazioni a quell’iniziativa.
·
L’NCSE offre una preview (in PDF) del libro di Char Matejovsky Stones & Bones (Polebridge Press, 2007)
|
|
26/9/10-USA
|
·
Certo si sospetta
subito di non essere in Italia quando leggiamo una frase come “La leadership futura dipende da come noi educhiamo oggi
i nostri figli soprattutto in scienze, tecnologia, ingegneria e matematica
(STEM)”.
La certezza si rafforza quando si scopre che sono parole dette dal capo del
governo. E infatti si tratta di parole pronunciate dal presidente USA Obama
il 16 settembre, chiamando il popolo americano ad attrezzarsi meglio di
fronte alla sfida che sta arrivando, minacciosa come una tempesta, dall’oriente
(che per gli USA è però ad occidente…). Si stanno infatti accorgendo degli
enormi investimenti che, soprattutto in Cina, fanno in questi settori. Negli
USA sanno bene quanto molti paesi orientali, soprattutto Corea e Iran, stanno
investendo per inviare i loro migliori studenti nelle migliori università
americane, che non sembra proprio siano intenzionate a favorire i lombardi,
come sembra che qualche nostro bel tipo un po’ provinciale abbia proposto,
forse sospettando che molti lombardi … non siano più così competitivi e
debbano quindi ricorrere a qualche aiutino.
La National Academy Press sembra che stia dando il suo contributo in
questa sfida, pubblicando Rising Above the Gathering Storm,
Revisited: Rapidly Approaching Category 5, una ricerca che valuta i progressi rispetto al
lavoro originale di 5 anni fa (Rising Above the Gathering Storm, 2005), Come si può verificare ciccando sui
link, ambedue i volumi sono scaricabili gratuitamente, per cui sono a
disposizione di chi volesse organizzare meglio la formazione scolastica anche
nel nostro paese e anche nelle regioni più a rischio, come la Lombardia.
Un’ulteriore occhiata alla pagina
della NAP che inizia con la citazione di Obama permette di scoprire altre
interessanti pubblicazioni,tutte in gran parte liberamente disponibili:
o
Ready,
Set, SCIENCE! (free)
o
Surrounded
by Science (free on line)
o
Learning
Science in Informal Environments (free on
line)
o
Taking
Science to School (free)
o
How
People Learn (free on line)
o
How
Students Learn: Science in the Classroom (free)
o
Teaching
About Evolution and the Nature of Science ((free
on line)
o
Science,
Evolution, and Creationism (free)
o
How
Students Learn: Mathematics in the Classroom (free on line)
o
Engineering
in K-12 Education: Understanding the Status and Improving the Prospects (free
on line)
Da una parte è interessante verificare l’enfasi con cui negli USA ci si
impegni nella formazione scientifica, dall’altra si nota come siano
assolutamente da finanziare e sostenere iniziative come i Festival della
Scienza che in autunno si realizzano in alcune (troppo poche) città italiane;
in questi giorni vediamo infatti aprirsi iniziative per la diffusion delle
conoscenze scientifiche gestite dagli enti locali, anche se non tutte
purtroppo in espansione rispetto agli anni precedenti.
Sono tutte comunque iniziative che si svolgono in un ambiente informale, in
luoghi in cui di solito era molto difficile incontrare la scienza.
Su Science
Fair di USAToDay, un commento
all’uscita questa settimana di questo importante report
|
|
25/9/10-USA
|
·
Il 24/10 si terrà
un convegno antievoluzionista (“Evolution: the
untold story: Latest Scientific Discoveries Challenge Darwinian
Evolution's Fitness to Survive”) a Radnor in Pennsylvania. Ci saranno sia esponenti
dell’ID, come il biologo M.Behe, che esponenti del creazionismo biblico e del
geocentrismo, come Hugh Miller, che racconterà anche qui dei suoi
dinosauri recenti). Ci
saranno, sembra, grosse novità (“Mathematical proof that Man is devolving, not evolving”)
|
|
24/9/10-USA
|
·
Molto interessante
il podcast
(di 24’) di C.Zimmer su un argomento molto interessante, anche
didatticamente. Si tratta di un ampliamento di quelle iniziave, tipo il
progetto SETI, che prevedono di usare la potenza di calcolo dei cervelli
elettronici (PC) che ci sono nelle nostre case. Adesso sembra che qualcuno
non si accontenti più di quelli elettronici ma intenda mettere al suo
servizio anche quelli biologici. Come si può capire, si chiede di collaborare
attivamente accendendo il proprio cervello. Cosa c’è di meglio che proporre
un gioco? Ed ecco il progetto Foldit,
proposto da David Baker, professore di biochimica all’Università of
Washington. Baker ha proposto di giocare ad un’attività di piegatura
(folding) delle proteine, organizzata come una gara, con un punteggio ed una
graduatoria. Il tutto è spiegato nel sito rosetta@home. Finora si sono
presentate … 40000 persone!!!
·
Ci sarebbe a volte
da imparare dagli USA: in Florida Joe Wolf, il presidente dei Florida Citizens for Science, ha avvertito il Florida Department
of Education che in un libro di scienze che si chiedeva di poter
adottare nelle scuole superiori
c’erano due pagine con frasi che dimostravano un’apertura verso il pensiero
antiscientifico.
Cosa c’era scritto di scorretto? Si
confondeva fra meccanismi evolutivi casuali e non casuali, ma si alludeva a
chi dubitava anche della teoria dell’evoluzione (“Skeptics
observe that general evolution doesn’t adequately explain how a complex
structure, such as the eye, could come to exist through infrequent random
mutations”).
Per permettere l’adottabilità del libro le due pagine sono state eliminate,
su richiesta del Department of Education.
In Italia magari avrebbe potuto anche succedere (ed è realmente successo …)
che si censurassero le indicazioni della commissione, oppure che ci si
appellasse alla liberta di espressione garantita dalla costituzione …; in
questo modo ha potuto parlare in una sala del CNR anche Hugh Miller, uno dei
partecipanti al prossimo convegno “Galileo was wrong”,
che si terrà il 6/11/10.
|
|
24/9/10-UK
|
·
Nel sito della Biologos
Foundation si annuncia lo sbarco in Europa del movimento USA
dell’Intelligent Design. Si parte dall’alto: il Center for Intelligent Design ha aperto la prima sede europea a Glasgow.
Come ripetono nel loro nuovo sito web, non c’è niente di nuovo e soprattutto
hanno un’idea talmente errata di cosa sia una teoria scientifica che non hasi
vergognano a pubblicizzarla, sperando che col tempo diventi convincente: “The theory of Intelligent Design argues that certain
features of the universe and of living things are best explained by
intelligent causation”. Questa è la stessa definizione, priva di
analisi distruttive o ragionevoli spiegazioni alternative, che diede Behe
quando testimoniò nel 2005 al processo di
Harrisburg/Dover, convincendo il giudice Jones che l’ID fosse evidentemente
solo una fede religiosa.
E’ facile rendersi conto che è più adatta per una fede che che per una teoria
scientifica, non fornendo alcuna dimostrazione che fosse alternativa e
migliore rispetto alla teoria proposta oggi dal metodo scientifico.
|
|
24/9/10-IT
|
·
Questa sera è La notte dei
Ricercatori. In tutta Europa la notte del 24 settembre è dedicata ai
ricercatori e alle loro scoperte
·
[da Pikaia]
E’ disponibile, per chi volesse dedicare molto tempo ad organizzare in
anticipo la propria visita, il calendario delle iniziative previste per il Festival della Scienza di
Genova, previsto fra il 29 ottobre e il 7 novembre. Programma.
Gli eventi del Festival della Scienza sono
organizzati in sei orizzonti tematici. L'intero programma è consultabile anche per tipologia di evento e ordine cronologico. Sezioni speciali sono dedicate agli eventi dedicati
alla Biennale del Mediterraneo , ai grandi " contenitori " del Festival e al Festival in Liguria. Il Festival
della Scienza aderisce all’Anno Internazionale della Biodiversità 2010
proclamato dalle Nazioni Unite ed è
partner di LaserFest ,
iniziativa internazionale per il 50° anniversario della realizzazione del
primo LASER.
In Piazza De Ferrari, dentro la Fontana,
è allestita una riproduzione scenografica di un
geyser, con le sue fumarole, i suoi brontolii e i suoi sbuffi.
Su Affari
italiani si può leggere un lungo articolo sul Festival di Genova
·
Nel caso si
volesse approfittare di altri festival della scienza che si svolgeranno nel
frattempo, ci sono quelli di Perugia (PerugiaScienceFest) che inizia
il 30 settembre, e di Bergamo (BergamoScienza) dal
primo ottobre; qui
il progranma e le mappe per orientarsi a Bergamo..Se ne parla nel blog di
M.Ferrari (“Bergamoscienza o bergamoscettica?”)
|
|
23/9/10-USA
|
·
Chi avesse avuto
la costanza di leggere sulla rivista diretta dal prof.De Mattei (Radici
Cristiane n.45) tutti gli articoli sul convegno creazionista da lui
organizzato al CNR il 23/2/09 insieme a ben 6 consulenti del Kolbe Center for Creation (per
contestare il contemporaneo convegno evoluzionista organizzato sempre a Roma
dal Vaticano) si ricorderà certo dell’intervista al chimico Hugh Miller. Per
cercare di convincere che l’evoluzione biologica non fosse un fatto reale,
raccontava infatti con quanta abilità l’uomo preistorico cacciasse i
dinosauri e li trasformasse in bistecche.
Una relazione “più seria” del convegno la si può trovare nel libro (“Evoluzionismo:
Il tramonto di un’ipotesi”, incredibilmente finanziato con 9800 euro dal
CNR nonostante i laboratori di ricerca ottengano risultati ben diversi…). Il
libro è stato presentato il 20/11 in un dibattito
a Chiasso, raccontato dal presidente della SIBE (presente come spettatore
“straniero”), e poi il 30/11 perfino a Montecarlo.
Un sunto del convegno in inglese lo si può trovare qui
nel sito del Kolbe
Center for Creation (“The day’s presentations
delivered a devastating refutation of the evolutionary hypothesis”),
dove si trova anche il testo integrale della comunicazione del presidente del
KC, Hugh
Owen (“The Negative Impact of Evolutionary
Hypothesis on Scientific Research”).
·
Scopriamo oggi che
H.Miller non si limita a credere (e purtroppo ha convinto di questo
addirittura il nostro vicepresidente del CNR!)
che i dinosauri fossero vissuti fino a 30000 anni fa quando l’Homo sapiens
li avrebbe mangiati uno dopo l’altro, facendoli prima inciampare con una
corda fra gli alberi (non è chiaro come abbiano fatto con gli
pterodattili…!?).
Miller non ha infatti dubbi a sconfessare anche N.Copernico e G.Galilei (e
non solo…), sostenendo che sia il sole a girare intorno alla terra … [come
appare evidente a chiunque abbia la pazienza di guardare cosa fa il sole da
mane a sera…]
Hugh Miller infatti, oltre ad animare i convegni (in USA, ma anche in Italia
al CNR) che sostengono che “Darwin was wrong” (qui i gadget) sarà uno
degli “scienziati” a tenere in piedi il 6/11/10 il convegno cattolico “Galileo was wrong”
(qui i gadget, meno
fantasiosi). Sembra sia solo l’inizio, dato che il convegno si presenta come
“the first annual conference on geocentrism”.
Aprirà il convegno anti-Galilei un altro dinamico cattolico del comitato
“scientifico” del Kolbe Center, R.Sungenis, con una
comunicazione “Geocentrism they know it but
they’re hiding it”, una chiave di lettura che ha molto successo fra
chi non capisce molto il metodo scientifico.
Il convegno “casualmente” (?) si terrà a South Bend nell’Indiana, proprio a
fianco dell’università cattolica Notre Dame, da considerare un covo di
biologi evoluzionisti cattolici. Proprio loro hanno infatti collaborato
nell’organizzazione del convegno “evoluzionista” vaticano su Darwin organizzato
da Mons.Ravasi e contestato dal Kolbe Center con il convegno contemporaneo
realizzato (a spese loro?) al CNR il 23/2/09!
Se qualcuno il prossimo 6 novembre non potesse andare in Indiana al convegno,
qui
puo’ ordinare per 86$ i due volumi “molto convincenti” sul geocentrismo;
dicono siano oggi i migliori, grazie anche a … recenti scoperte di fatti …
che Galilei non conosceva ancora.
Se invece qualcuno incontrasse il papa, dovrebbe riferire che Sungenis non
crede sia stato chiaro quando ai parroci del Cadore il 24/7/07 disse “ci sono tante prove scientifiche in favore di
un’evoluzione che appare come una realtà che dobbiamo vedere e che
arricchisce la nostra conoscenza della vita e dell’essere come tale”. Il messaggio da riferire (“Pope Benedict’s Recent Statement on
Evolution What It Really Means”) finisce con l’invito “Would some dedicated and courageous
individual please get this information to Pope Benedict XVI?”).
Un commento sul blog Bad
Astronomy: Geocentrism? Seriously? Se ne parla anche sul blog Panda’s
Thumb, dove suggeriscono pure alcuni esperimenti che si possono fare
anche personalmente per dimostrare che il geocentrismo proprio non spiega
alcuni fatti, nonostante le apparenze.
·
J.Coyne nel suo blog Why evolution is true
si stupisce parecchio che la rivista PlosOne abbia accettato di pubblicare un
articolo che spiega un fatto che nemmeno si sa se sia avvenuto (e nemmeno si
sa se ha risolto un problema realmente esistito). Nel suo post “Parting
the red sea”, cita e linka l’articolo sulle eventuali possibili modalità
di attraversamento a piedi (asciutti) del mar Rosso (“Dynamics of wind setdown at Suez and the
eastern Nile Delta””),.Ovviamente
la ricerca ha l’obiettivo di rendere meno miracolosa l’impresa di Mosè.
|
|
22/9/10-IT
|
·
[da Pikaia]
"Come comunicare la scienza e organizzare eventi divulgativi scientifici
e culturali", questo il tema del congresso "Comunicare la
scienza", che si terrà tra il 6 e l'8 ottobre presso il Centro
Universitario EuroMediterraneo di Ronzano, Bologna. Ci si può iscrivere fino
al 28 settembre. Locandina (226kB). Programma (14kB)
·
Sempre sullo
stesso argomento (comunicazione della scienza), sono on line nel blog Presente 2.0 (“Biolunch at ESOF 2010 – The first videos
are online”) i
video che illustrano un’insolita iniziativa organizzata da F.Turone e
J.Pasotti in luglio all’ESOF2010
(Euroscience Open Forum) di Torino, un Taste of Science Biolunch di cui
aveva parlato anche Science (“Italian
Scientists Provide Food With Thought”). All’iniziativa hanno partecipato
(occupando i posti in piedi e cercando di distrarre gli altri che mangiavano)
A.Pilastro, G.Bertorelle, M.Casiraghi, P.Bonfante, R.Papa, R.Velasco.
|
|
18/9/10-IT
|
·
Su Repubblica
due articoli a commento dell’ultimo di libro di S.Hawking (“Grand
design”), che contiene la sua spiegazione del motivo per cui l’ipotesi di Dio non sarebbe necessaria
per spiegare l’origine e l’evoluzione dell’universo.
Il primo è un articolo di M.Cattaneo (“DIO E LO
SCIENZIATO”) e il
secondo di L.L.Cavalli Sforza (“DIO E LO
SCIENZIATO”). Sconcerta
un po’ il fatto che alcuni
sottotitoli attribuiscano ad Hawking la pretesa di “provare l’inesistenza del creatore”; e questo
nonostante Cattaneo sottolinei come Hawking abbia invece detto qualcosa di
diverso: “non è necessario ipotizzare l’esistenza
di un dio o di un essere soprannaturale”. Altri sottotitoli invece
sono corretti: “non c’è alcun bisogno di
ipotizzare l’intervento esterno di un creatore”.
Cavalli-Sforza poi, ricordando come un problema simile ci sia stato anche per
la spiegazione dell’evoluzione dei viventi, sottolinea come anche Darwin da
giovane la spiegasse allo stesso modo dei creazionisti attuali; solo
successivamente ha scoperto che invece ci possono essere spiegazioni migliori
e più semplici.
Il mondo gli è stato grato di una scoperta che comunque anche altri colleghi
stavano facendo in quel periodo, a cominciare da Wallace, che gli ha
insidiato la primogenitura.
Cavalli-Sforza giustamente ricorda come nessuno si stupisca o addirittura si
metta per traverso se in molti altri campi del sapere la scienza ci fornisce
spiegazioni che permettono di non dover più ricorrere alla magia o al
soprannaturale. Forse si ricorda meglio di altri più giovani quanto le
spiegazioni che fanno ricorso al soprannaturale siano state molto frequenti
anche in un recente passato.
Ancora oggi, comunque possiamo trovare, anche grazie ad internet, chi crede
che si possano risolvere con S.Giuseppe i problemi
degli esami universitari in modo più economico rispetto al CEPU.
E’ noto, e nessuno pochi si stupiscono, che né la ragione nè la
giustizia oggi accettano che si risolvano i problemi di salute o scolastici o
metereologici ricorrendo a preghiere o cure miracolose.
E’ evidente, e non ci si dovrebbe più meravigliare, come dai tempi di
G.Galilei buona parte delle spiegazioni irrazionali abbiano lasciato il campo
a spiegazioni materialiste e razionali. Qualcuno non lo apprezza…
Pochi sanno che quando ha voluto discutere di evoluzione biologica anche il
papa attuale nel 2006 ha invitato a Castelgandolfo ad un seminario ristretto
con i suoi allievi un esperto, un biologo molecolare austriaco, Peter
Schuster. Il 18/8/06 in
un’intervista a J.Allen del National
Catholic Review P.Schuster ha chiarito che i biologi non hanno ormai più
bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione biologica (“Biology by no means disproves the idea of a Creator,
but the point is that we don't need a Creator to explain what we see. One
hundred years ago, it was the common belief of Christians that God directly
created every new species. Darwin showed how natural development can lead to
new species. Today we understand this much better, and there's no evidence
that can't be explained within this general framework”). Il papa si è purtroppo assentato
nella mattinata in cui Schuster parlava, ma gli hanno fatto un riassunto e
comunque Schuster ha poi partecipato alla discussione.. .
·
Nel blog Cattolicesimo
vengono ripresi alcuni articoli critici verso le opinioni di Hawkins, non
disgiunte da riflessioni sul significato del dolore nel mondo in relazione
all’esistenza o meno di un’entità che secondo qualcuno dovrebbe vigilare.con
modalità che secondo qualche articolo sarebbero chiaramente inadeguate. S.Zecchi
nel suo intervento sui confini fra “il come” e “il perché” (“Stephen Hawking ci dice com'è nato l'universo Ma non
affronta il perché “) va anche oltre, con un rischioso accostamento
fra la grave patologia che ha colpito Hawking e una possibile causa: “Ma la scienza medica non gli dirà mai perché proprio
lui è stato colpito dal male e quale significato ha la sua sofferenza per il
male. Forse Hawking, come Giobbe, avrà domandato a Dio il perché del male a
un giusto”. Altri evitano di porsi domande a rischio (“Il
senso della vita: "Difficile credere a Dio di fronte a certi fatti")
|
|
18/9/10-USA
|
·
Per evidenziare
l’abisso, o l’oceano che separa i neocreazionisti protestanti USA dai
paleocreazionisti cattolici e eventuali possibili protestanti associati che
cercano di farsi notare oggi in Italia, basta confrontare il convegno
organizzato il 16 ottobre a Roma con quello della settimana prossima alla Southern
Methodist University di Dallas (“4 nails in Darwin’s coffin”).
Negli USA ci sarà il confronto
fra due degli “esperti” del Discovery Institute (J.Wells e S.Meyer) e
un paio di biologi evoluzionisti. In Italia si difenderà ancora
l’indifendibile storia biblica, che prevede una “terra giovane”, avente
qualche migliaia di anni, come confermano sia l’AISO
che il vicepresidente del CNR, che a Roma
rappresenterà la parte “non allineata”, irrazionale, degli antievoluzionisti
cattolici.
Possiamo sperare che il vocepèresidente del CNR, star della serata, ripeta
davanti al previsto geologo e ad un pubblico più qualificato di quello
svizzero la sua originalissima e sconcertante ipotesi sul motivo dei
cambiamenti, che già Darwin sospettava razionalmente necessari, della scala
dei tempi dell’evoluzione dell’universo, su cui concordava ovviamente anche
il papa già nel 2004.
Negli USA invece gli “esperti” dell’Intelligent Design “intelligentemente”
hanno deciso di puntare quest’anno su un aspetto molto interessante e non
ancora del tutto chiarito, l’esplosione delle forme di vita nel Cambiano, più
di 500 milioni di anni fa, che secondo loro “Darwin
non ha mai risolto” [che ne sapeva del Cambriano ...!].
Il confronto di Dallas (“Scientists
Converge on SMU to Discuss Death of Darwin's Theory”) si svolgerà quindi
il 23/9, discutendo attorno a questo argomento reale e intrigante, e sarà
l’occasione per la prima proiezione di un film recentemente realizzato dal
Discovery Intitute (“Darwin’s
Dilemma”).
Dopo la pesante sconfitta in una battaglia non prevista e non voluta (che ha
portato alla sconfitta al processo di
Harrisburg/Dover) l’Intelligent Design si ripresenta con nuove
strategie; soprattutto non lascerà scegliere ad altri, fossero anche i suoi
sostenitori più impulsivi e meno “intelligenti”, il terreno di battaglia.
|
|
17/9/10-UK
|
·
Gli scienziati
gesuiti che si occupano di evoluzione (Teilhard de Chardin è unn ottimo
esempio e ha avuto e ha tuttora, nonostante gli anni – ormai 55 … dalla morte
- anche qualche problema di incompatibilità …) sembra che a volte esagerino
un po’ con la fantasia…
Oggi un articolo sul Mail OnLine (“I'd love to baptise ET, says Vatican's
stargazer”) ci informa
che al Festival
Britannico della Scienza di Birmingham P.Guy Consolmagno, uno dei
12 astronomi vaticani (custode dei meteoriti vaticani e amante della
fantascienza) oltre ad altre dichiarazioni curiose sembra ne abbia fatta una
che aiuta i cattolici a porre un confine importante, chiarendo – sulla base
di idee medioevali - una differenza fra le macchine e qualsiasi essere
vivente:
“In the middle ages, the definition of a soul was to
have intelligence, free will, freedom to love and freedom to make decisions,
he said. Those characteristics may not be unique to humans. Any entity - no matter how
many tentacles it has - has a soul”.
Spero che la traduzione sia facile:
“Ogni essere vivente ha un’anima,
indipendentemente dal numero di tentacoli che possiede”,
E’ probabile che una tale definizione dell’anima dovrebbe avere una
notevole conseguenza sul modo in cui i cattolici si pongono di fronte ad ogni
e qualsivoglia essere “animato”, ma soprattutto ridurre drasticamente la
differenza percepita fra la nostra e le altre specie viventi.
In un’altra dichiarazione P.Consolmagno spiega meglio di tanti altri
(d’altronde vive negli USA) il trucco che gli evoluzionisti ben conoscevano,
ma che ad esempio il Card.Schonborg non aveva capito quando aveva preso una
cotta per l’ID. Questo è il motivo per cui il cosiddetto “Disegno Intelligente”,
un semplice cambio di nome del vecchio creazionismo, avvenuto nel 1989, ha
avuto poi tanto immeritato successo fra chi continua a non accettare le
semplici e evidenti spiegazioni che offre la scienza alle somiglianze fra gli
esseri viventi:
“On
'intelligent design', which claims that Darwin's theory of evolution cannot
explain the complexity of life, he said: 'The word has been hijacked by
a narrow group of Creationist fundamentalists in America to mean something it
didn't originally mean at all. 'It's another form of the God of the
gaps. 'It's bad theology in that it turns God once again into the
pagan god of thunder and lightning.' The phrase 'intelligent design' was
centuries old and described the idea that God could be discovered in the laws
of space and time and the existence of human reason.
|
|
17/9/10-USA
|
·
B.Switek, il paleontologo gestore del blog Laelaps
che ha da poco cambiato indirizzo web, fa notare come ci sia una
continuazione della saga del Darwinius masillae (“Darwinius
Strikes Back”). E’ uscita infatti una risposta degli scopritori
alla contestazione sulla attribuzione del reperto fossile, estremamente ben
conservato, alle Aplorrine, cioè alle forme più primitiva di primati. La
risposta è estremamente chiara (“Darwinius
masillae is a Haplorhine - Reply to Williams et al. (2010)”) ma non sembra aver convinto B.Switek, che insiste a
sostenere che non sia corretto confrontare le caratteristiche di un fossile
con le caratteristiche dei primati attuali. Se ne parlerà anche nel sito di Pikaia.
·
Esce oggi “on line
first” il fascicolo
3 di settembre della rivista “Evolution: Education
and Outreach” diretta da Niles Eldredge. Tema principale è
l’evoluzione umana, con le sue novità a volte sconcertanti, e i problemi
didattici che anche queste creano. Ecco i titoli:
o
The
Biodiversity Crisis: Lessons from Phylogenetic Sagas
o
Sagas
of the Children of Time: The Importance of Phylogenetic Teaching in Biology
o
The
Pleasures and Pitfalls of Teaching Human Evolution in the Museum
o
On Human Evolution
o
Fossils
that Change Everything We Know About Human Evolution (...Or Not) […se
ci si mette a scimmiottare i titoli creazionisti …]
o
Anthropological
Genetics: Inferring the History of Our Species Through the Analysis of DNA
o
The
First Hominins and the Origins of Bipedalism
o
Origin
of the Genus Homo
o
Ci sono poi le review di due nuovi libri:
§
How Humans Evolved, 5th Ed., by Robert Boyd and
Joan Silk. New York: W. W. Norton, 2009. pp 474 + front and end matter. P/b
§
Caves of the Ape-Men: South Africa's Cradle of Humankind
World Heritage Site, by Ronald J. Clarke and Timothy Partridge, with
contributions by Kathleen Kuman. S.E. Publications/Witwatersrand University
Press, 2010. Pp. 151. H/b R390.00/$70.00
·
Sempre dalla casa
editrice Springer, sull’argomento c’è un interessante volume del 2007, con
contributi di decine di paleoantropologi, coordinati da Winfried Henke and Ian Tattersall: ”Handbook
of paleoanthropology”, in 3 volumi (indice).
Nei primi capitoli (non sempre presenti in simili volumi) vengono
fornite le informazioni necessarie per capire come decine di diverse
discipline permettano oggi di definire con notevole dettaglio sia i tempi che
i modi dell’evoluzione dei primati e degli ominidi, fornendo gli strumenti
per una ricostruzione non solo abbastanza fedele ma soprattutto confermata da
diversi riscontri che si basano su dati fra loro indipendenti.
Fisica, chimica e biologia collaborano nelle indagini sui terreni, sui climi,
sulla vegetazione, sulla fauna per fornire informazioni coerenti e quindi
verosimili dell’ambiente in cui si sono evoluti i nostri antenati, che hanno
acquisito progressivamente le caratteristiche che hanno permesso a Linneo di
usare per noi il termine tassonomico di sapiens.
Forse la parola handbook poco si adatta alle 2100 pagine dei 3 volumi
…; una visita al sito web permette
anche di scoprire che si possono leggere impunemente le 3 pagine iniziali dei
capitoli, arricchendo le proprie conoscenze … almaneo sulle premesse
necessarie per capire ad esempio i metodi
cronometrici, la tafonomia
e la diagenesi, e anche l’omologia.
.
|
|
16/9/10-IT
|
·
Oggi pomeriggio su
La7 nella trasmissione Atlantide, è stata raccontata (“Rapa Nui:il
tramonto degli idoli di pietra”) la triste ma istruttiva storia
dell’isola di Pasqua, trascinata in una tragedia ecologica dall’irrazionale
interesse per un’attività, la costruzione dei mohai, monoliti in pietra, che
ha portato al completo disboscamento e desertificazione dell’isola. Il
documentario dimostra come la rinuncia ad un’analisi scientifica dei
problemi, soffocata da una visione ideologica della realtà, possa impedire
una corretta visione dei problemi.
Sono rischi a cui va incontro qualsiasi cultura, e anche la nostra non è
immune dal rifiuto di una visione razionale e scientifica della realtà, con i
rischi che ne derivano in un mondo sempre più piccolo e sovraffollato e in
veloce cambiamento.
Si ne è avuta una dimostrazione della presenza del pensiero irrazionale (e
soprattutto della difficoltà di accorgersene) nel vedere il successivo
documentario (“I
creazionisti raccontano il viaggio di Darwin”) presentato da Atlantide (a partire da
50’); si tratta di una versione particolare del racconto della vita di
Darwin, il film “Darwin: the Voyage that Shook the World”;
è stato infatti finanziato (ben 1M di $) da Creation Ministries International (qui le loro idee sulla
scienza e l’evoluzione) e realizzato da una compagnia australiana utilizzata
per mimetizzarsi, Fathom Media. Nel sito di Wikipedia
sul film si racconta dei problemi sorti con i tre storici che sono stati
coinvolti nel film senza che avessero chiari gli obiettivi dei finanziatori,
Certamente qualcuno non sapeva che cosa La7 aveva fatto doppiare e stava
trasmettendo … la presentatrice per esempio [che nel finale presenta
addirittura in modo negativo i gruppi integralisti americani che hanno
finanziato il film!].
Se qualcuno non l’ha capito nemmeno alla fine, è dovuto anche alla qualità e
alla prudenza del filmato, non certo rozzo e incoerente come molti interventi
di antievoluzionisti, che spesso non si accorgono nemmeno di aprire più
problemi di quelli che cercano di risolvere (a loro).
E’ giunto quindi davvero a proposito l’intervento finale di
T.Pievani, che dimostrava come nel 2004 l’irrazionalità e l’ideologia
degli antievoluzionisti si fosse manifestata perfino nella sede che ne dovrebbe
essere immune, il Ministero della Pubblica Istruzione, dove si osava
modificare e nascondere perfino relazioni scritte da premi Nobel e dirette al
ministro. Un articolo su Micromega (“L’affare
Moratti/Darwin”) presenta tutto quello che tuttora si sa della vicenda.
|
|
16/9/10-USA
|
·
Non dovrebbe
essere difficile suscitare l’interesse dei critici di Darwin e
dell’evoluzione con i titoli degli articoli apparsi sul numero 25 (settembre
2010) della rivista Biology &
Phylosopy, tanto sembrano mettere in dubbio le idee e le ipotesi care
al buon vecchio Charles.
Questa infatti è oggi la biologia, estremamente complessa e difficilmente
comprensibile soprattutto per chi non si mantiene aggiornato per motivi di
lavoro.
Gli evoluzionisti - oltre ai titoli - potrebbero essere ancora più
interessati al fatto che … tutti gli articoli sul concetto di “albero
della vita” (forse davvero da rivedere in un periodo in cui si discute
sul ruolo dei trasferimenti orizzontali di informazione genetica…) sono
consultabili liberamente on line…
Special Issue: The Tree of Life/ Guest Edited by
M.A.O`Malley
·
The
tree of life: introduction to an evolutionary debate by
·
Maureen A.
O’Malley, William Martin and John Dupré
·
The
attempt on the life of the Tree of Life: science, philosophy and politics
by W. Ford
Doolittle
·
The
series, the network, and the tree: changing metaphors of order in nature
by Olivier Rieppel
·
Why
was Darwin’s view of species rejected by twentieth century biologists? by
James Mallet
·
Ernst
Mayr, the tree of life, and philosophy of biology by Maureen A. O’Malley
·
Microbiology
and the species problem by Marc
Ereshefsky
·
The
myth of bacterial species and speciation by Jeffrey G. Lawrence
and Adam C.
Retchless
·
Natural
taxonomy in light of horizontal gene transfer by Cheryl P. Andam, David Williams and J. Peter
Gogarten
·
Evaluating
Maclaurin and Sterelny’s conception of biodiversity in cases of frequent,
promiscuous lateral gene transfer by
Gregory J. Morgan
·
Symbiosis,
lateral function transfer and the (many) saplings of life by Frédéric
Bouchard
·
Lifeness
signatures and the roots of the tree of life by Christophe
Malaterre
·
Gene
sharing and genome evolution: networks in trees and trees in networks by Robert G. Beiko
·
Testing
for treeness: lateral gene transfer, phylogenetic inference, and model
selection by Joel D.
Velasco and Elliott Sober
·
On
the need for integrative phylogenomics, and some steps toward its creation
by Eric Bapteste and Richard M.
Burian
|
|
15/9/10-EIRE
|
·
Sembra che le
reazioni suscitate dalla sua incoerenza abbiano convinto il Ministro della
Scienza irlandese a non presenziare al lancio di un libro antievoluzionista
(“Irish
Minister for Science will not launch anti-evolution book”). Iil ministro
comunque insiste ad apprezzare la libertà di opinione ,,,; forse il ministro
non capisce che tornare oggi a spiegazioni non dimostrabili e non dimostrate
non è certo indicazione di grande furbizia, quando si tratta di fatti
materiali che hanno da tempo spiegazioni razionali convincenti e soprattutto
utili.
Se negli USA il presidente Bush non si era preoccupato di nascondere le sue
idee antievoluzioniste se non creazioniste (e il suo addetto scientifico
aveva dovuto subito specificare
che le idee del presidente non avrebbero ridotto l’ottimo livello dei
finanziamenti alla ricerca biologica negli USA…), in Europa negli alti
livelli governativi non si manifestava più da tempo il desiderio di tornare
ai miti che caratterizzavano i precenti stadi dell’evoluzione culturale
umana.
Per chi avesse dubbi e volesse verificare la fantasia e i deliri dell’autore
del libro, trova su YouTube un
paio di video che dovrebbero invogliare all’acquisto del libro.
|
|
15/9/10-USA
|
·
Con la scusa del
ritorno a scuola, l’antropologo G.Laden ricorda nel suo blog un interessante
articolo uscito agli inizi del 2010. Era un lungo articolo di un esperto nel
NCSE (J.Rosenau: “Leap of faith: Intelligent
Design’s trajectory after Dover”), sempre interessante per chi vuole capire le nuove
strategie del Discovery Institute dopo la pesante (e costosa) sconfitta
subita nel processo di
Harrisburg/Dover. L’articolo sembra sia stato molto apprezzato dai
lettori che hanno inviato commenti sul suo blog (Thoughts
from Kansas)..
·
Nel sito web Climate
Services della NOAA (National
Oceanic and Atrtmospheric Administration) si può giocare con alcuni
cursori che controllano l’ambito temporale di alcuni grafici che mostrano i
cambiamenti di alcuni importanti parametri climatici. Alcuni di questi
oscillano, ma altri purtroppo no,
|
|
14/9/10-IT
|
·
Sull’Avvenire
compare un intervista (“Coppens:
L’Homo? Religiosus fin dalle caverne”) al paleoantropologo Yves
Coppens, in occasione dell’uscita in Italia di un suo libro
sull’evoluzione umana (“Il presente del passato”, Jaka Book). Coppens associa il sentimento religioso
ad un trattamento dei morti diverso da quello che osserviamo negli animali. [in
realtà ci sono alcune novità interessanti e poco note
che riguardano il comportamento degli scimpanzé di fronte alla morte di
qualcuno che è loro caro]
Incomprensibile la domanda sui “darwinisti duri e puri”, come se qualcuno
potesse fare a meno di Mendel o del DNA … sarebbe stata più comprensibile una
domanda sugli antidarwinisti duri e puri?
Oltre a non poter concordare su molte
frasi dell’intervista , Il vicepresidente del CNR sarà
dispiaciuto di sapere che anche Y.Coppens, come F.Facchini, ha appena scritto
con la stessa casa editrice cattolica anche un libro (“La
vita dei primi uomini”)
su un argomento che non sopporta.
E così si può notare che anche Coppens, che sull’evoluzione umana lavora da
una vita, non concorderebbe con l’inesperto
di cui il prof.De Mattei ha citato
l’improbabile dimostrazione che la teoria dell’evoluzione non sia confermata
(“Se la teoria dell'evoluzione fosse vera e
la scala delle specie fosse il risultato di un processo perfettivo della
natura, il mondo dovrebbe abbondare di specie abbozzate, rudimentali e
incomplete, cioè in ritardo rispetto alle singole specie complete verso
cui sarebbero avviate”).. Peccato che alla scala
delle specie non ci crede più nessuno e che nemmeno il processo
perfettivo non sia
una premessa… dimostrata …
E’ triste vedere come indottrinamenti infantili mantengono i loro effetti
anche oltre l’età della ragione … sarà per questo motivo che all’oratorio
salesiano delle Crocette di Torino continuano diffondere confusione fra i
cattolici riportando testi antievoluzionisti del 1957!?
|
|
13/9/10-JAP
|
·
Nei prossimi
giorni si aprirà a Kyoto il Congresso
Internazionale di Primatologia, organizzato dalla International Primatological Society.
Sarà un’occasione non solo per fare il punto sullo sviluppo delle conoscenze
sia sulla biologia che sugli aspetti comportamentali e cognitivi delle specie
più simili a noi. I primati, secondo l’IPS sono classificati in circa 400
specie e altre 200 sottospecie, che dimostrano come le migliaia di tentativi
di sempre nuovi e migliori adattamenti ai diversi ambienti arboricoli sono
riusciti alla fine anche ad organizzare un insieme di caratteristiche che, in
condizioni particolari, hanno permesso di sviluppare circa una ventina di
diverse specie di ominidi bipedi, vissuti negli ultimi 6 milioni di anni. In questo periodo i
primati sono stati capaci di colonizzare l’ambiente aperto e, grazie
all’utilizzo degli arti superiori esclusivamente per la manipolazione di oggetti, hanno scoperto la strada che
ha portato all’attuale Homo sapiens.
Come al solito gli abstract delle comunicazioni congressuali sono on line,
per cui chiunque sia interessato puo’ informarsi sulle migliaia di ricerche
che vengono effettuate, sia in natura che in cattività, per conoscere meglio
i primati:
·
Pre-congress Symposium and Workshop in Inuyama
·
Plenary Lectures
·
Symposium & Workshop >>
Over view
Oral Session >> Over
view
·
Poster
·
Open Symposium
La lettura degli atti del congresso può essere indispensabile per evitare
di dire (o di bere) le enormi sciocchezze che spesso si dicono impunemente e
si accettano ingenuamente sulla biologia, l’etologia e gli aspetti cognitivi
di queste specie a noi connesse da un’evidente relazione filogenetica.
Si saprà poi qualcosa di nuovo anche dei rischi per la sopravvivenza dei
primati, che sarebbe sciocco
attribuire ai primatologi quando da alcuni decenni per ottenere
ricchezze a basso prezzo si distruggono gli ambienti, gli unici, in cui
vivono i primati.
Dal congresso dell’IPS usciranno certamente anche versioni aggiornate dei
documenti che gli esperti pubblicano ad ogni congresso per far conoscere un
panorama dei rischi che corrono le centinaia di specie, quasi tutte
minacciate o addirittura a rischio di estinzione,
Probabilmente molti sanno che ci sono solo 730 gorilla di montagna
al mondo, ma quasi nessuno sa che sono centinaia le specie tropicali che
vengono trascinate sempre più verso l’estinzione dalla lotta per la
sopravvivenza delle popolazioni che vivono nel loro territorio e dalla
cupidigia delle popolazioni che vivono altrove ma hanno i soldi per comperare
i prodotti alimentari, forestali, o minerari la cui produzione e commercializzazione minaccia soprattutto
specie che, come i primati, hanno bisogno delle foreste per sopravvivere.
In attesa degli aggiornamenti, ci possiamo informare sugli ultimi documenti,
che sono disponibili on line:
Primates in
Peril: The World’s 25 Most Endangered Primates 2008–2010
Most
endangered primate 2008/10 (Conservation International)
Nel sito web dell’IUCN/SSC Primate
Specialist Group si può consultare anche il livello di rischio di
estinzione attuale di ognuna delle specie.Chi vuole conoscere qualcosa di più
sui primati, può trovare informazioni anche in italiano nella pagina web
della sezione italiana dell’IPS, l’API.
Si può ad esempio trovare informazioni utili per capire come sia
impossibile che, come dice qualcuno, siano i primati ad essere derivati
dall’uomo in tempi recenti: forse qualcuno pensa che ci sia solo lo
scimpanzé, ma la
tassonomia dei primati in italiano chiarisce quanto sia improbabile, ma
anche impossibile, questo antropocentrismo fuori dal tempo e dalla ragione.
|
|
13/9/10-EIRE
|
·
[da NCSE]
Se l’Irishtimes non racconta favole (“Lenihan to launch anti-evolution book”) il ministro della scienza di un paese
eruropeo promuoverà un libro antievoluzionista, assistendo alla
presentazione. Qualcosa di simile
erà già successo in Italia, ma non riguardava l’Italia, e non si trattava di
un ministro della scienza ma di un altro tipo di “ministro”,
“Mr Lenihan will attend the launch of The
Origin of Specious Nonsense by Dublin writer John J May in
Buswell’s Hotel on Wednesday evening. According to the book’s website, Mr May says evolution
“cripples sanity, promotes myths and obscures reality”. He also said anyone who teaches
evolution is “either ignorant or deliberately suppressing the known
scientific facts”.,
Curiosamente l’autore mette a disposizione, nel sito web del libro, il capitolo
che racconta il differenziamento cellulare (come da una cellula se ne formano
miliardi sulla base dell’informazione contenuta nel DNA), un altro dei
“misteriosi” processi che la scienza da decenni cerca di spiegare; proprio
come l’evoluzione biologica. Nel libro invece spiegazioni non ce ne sono.
|
|
11/9/10-USA
|
·
Nel sito dell’NCSE
è in linea la trascrizione del dibattito avvenuto il 23/4/2002 fra R.Dembski,
M.Behe, K.Miller e R.Pennock, due esponenti dell’ID e due evoluzionisti.
Ci sono anche due video (1
e 2)
nel canale dell’NCSE su YouTube.
Nel canale del’NCSE su YouTube hanno recentemente caricato anche 3 video del
2001 riferiti ad una serie di interventi ad un convegno in occasione dei
vent’anni da un famoso processo (McLean Vs Arkansas). Oratori sono Eugenie
Scott, Francisco
Ayala e lo scomparso Stephen
J.Gould (qui
altri suoi video su YouTube)
|
|
10/9/10-USA
|
·
E’ scomparso in
questi giorni George C. Williams (1926-2010), uno dei grandi biologi
evoluzionisti del secolo scorso. E’ purtroppo poco noto (è stato poco
presente al di fuori delle riviste e dei libri scientifici), per cui è utile
fornire qualche testo per recuperare eventuali precedenti ignoranze (e
l’ignoranza ha appunto il vantaggio di poter essere recuperata, …):
sul
Chronicle of Higher Education una biografia By Michael Ruse
REMEBERING GEORGE WILLIAMS (1926-2010) su The Edge
Le
pubblicazioni su Google Scholar
Carl Zimmer: commento e intervista
|
|
10/9/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Un’intervista a T.Pievani, pubblicata oggi da Pikaia, riprende
alcune problematiche della relazione fra scienza e libertà discusse a Pavia
nella serata del 9/9 nell’ambito del Festival dei
saperi 2010
|
|
9/9/10-USA
|
·
Dopo aver visto in
un video
su Google che anche nelle scuole Italiane (spero sia comunque un evento
rarissimo …) ci possono essere insegnanti di scienze che negano l’evoluzione
e la teoria dell’evoluzione) può essere utile sapere il modo migliore per
difendere i propri figli. Nel blog di Greg Laden, un antropologo, c’è
un modello di lettera (Your letter to your child's biology
teacher“) per mettere
educatamente in guardia l’insegnante, fornendogli nel contempo informazioni
utili. In un altro sito web un genitore racconta nel blog Parenting Beyond Belief come sta aiutando il figlio che
ha incontrato un insegnante di scienze creazionista.
|
|
9/9/10-IT
|
·
Sappiamo che in
Italia la scienza viene strapazzata un po’ troppo, soprattutto su alcuni temi
di cui qualcuno si illude che la scienza non debba o non possa occuparsi.
L’evoluzione biologica è proprio uno di questi, soprattutto perché si crede
che la conoscenza di alcuni fatti che oggi siamo certi che siano avvenuti
possa indebolire la fede in fatti forse improbabili ma comunque avvenuti
migliaia di anni fa e considerati alla base di molte credenze religiose. Ma
lo stesso vale pure per temi che riguardano i rischi delle attività umane
sull’ambiente o le cellule staminali.
Il problema non è pero’ ristretto, per nostra fortuna – ma per una maggiore
sfortuna globale - alla sola Italia. Se ne accorge anche la rivista Nature,
che oggi dedica l’editoriale “Science scorned” alla “tensione
antiscientifica che pervade l'ala destra negli Stati Uniti, che è l'ultima
cosa di cui il Paese ha bisogno in un momento di sfida economica”.
L’articolo fa notare anche l’evidente sfida economica, politica e soprattutto
scientifica che viene ad esempio dalla Cina, i cui investimenti nella ricerca
hanno assunto dimensioni colossali.
Questo avviene proprio mentre l’Europa, ma anche gli USA, sono in una fase
economica calante.
Purtroppo la soluzione proposta da Nature non è di facile applicazione: “Come educatori, gli scienziati
dovrebbero raddoppiare i loro sforzi per promuovere il razionalismo, borse di studio e pensiero
critico tra i giovani, e dovrebbero impegnarsi sia con i media che con i politici
per contribuire a chiarire gli incombenti problemi risolvibili su basi
scientifiche che caratterizzano il nostro tempo”.
Certo è corretto che Nature ricordi agli scienziati quanto sia importante
anche il loro ruolo di educatori (di solito riconosciuto dall’opinione
pubblica), ma sappiamo come abbiano una certa ritrosia a usare strumenti di
comunicazione che altri sanno usare meglio, come vediamo anche in Italia,
dove gli scienziati non riescono a diffondere la razionalità né a difendere
un ruolo adeguato alle loro competenze e alla loro utilità.
·
Di problemi simili
si è discusso questa sera a Pavia in un dibattito fra Pievani,
Luzzatto e Brezzi, nell’ambito dell’iniziativa “Festival dei
saperi 2010”, dove si sono ricordati (la citazione di Voyager ha
giustamente meritato un applauso del pubblico, ma anche Di Bella è stato
evocato) troppi episodi recenti che danno segnali negativi anche per la
tenuta del livello di razionalità nel nostro paese.
E tutto ciò avviene in un contesto che dovrebbe invece essere protetto con
una garanzia che dovrebbe giungere addirittura dalla costituzione (art.33).
Nonostante ciò, una valanga di ignoranza e di disprezzo per la cultura
tracima da una nota radio cattolica non molto ufficiale, seppellendo dati e
conoscenze in una palude
di ignoranza e incomprensione dei fatti, offrendo ospitalità a esponenti
di religioni cristiane che, a differenza di quella cattolica, non hanno
dall’autorità indicazioni precise sull’argomento.
·
Interessante
trovare un articolo che riporta addirittura “le
opinioni di trenta esperti sulla creazione”; si è ritenuto necessario
rispondere così, in massa (Scienziati di tutto
il mondo smentiscono le tesi di Hawking) al fisico Hawking che pretendeva di essere un
esperto di creazione; [Hawking già disse davanti al papa che Dio non era
indispensabile per spiegare l’origine del mondo, nel novembre 2008 al
convegno vaticano sull’evoluzione: «L'origine del mondo? La spiegheremo
noi».]
E cosi’ oggi abbiamo improvvisamente ben 31 esperti … I 30 scienziati
presentati come esperti di creazione in realtà tempo fa hanno collaborato ad
un documentario prodotto in Spagna, piuttosto interessante in quanto dovrebbe far conoscere le opinioni cattoliche
sull’evoluzione ai fedeli, per evitare di avere una
fede non aggiornata.
Già nel trailer
purtroppo si sostiene che “en el siglo 20 la
evoluciòn fue utilizada por las ideologias para justificar el
materialismo o el racismo”; per il razzismo si sa che esisteva anche
prima che chiunque scoprisse quanto siamo simili a scimpanzè e quindi non ci
possano essere così grandi differenze fra le diverse popolazioni umane (in
effetti sarebbe meglio trovare una scusa migliore per giustificare un
“documentario” che “gira intorno a esta pregunta;
“Hay una inteligencia que ha creado el maravilloso
proceso de la evoluciòn?”. Non c’è ancora la versione italiana, ma per
sapere in spagnolo o in inglese la risposta che già si sapeva fino a 150 anni
fa, si può ordinare qui
per 25 euro.
Un po’spiace comunque che in Italia non circoli questo documentario (e le Paoline
non hanno qualcosa di simile); aggiornerebbe i cattolici sull’attuale poco
nota posizione ufficiale, certificata dal documento vaticano del 2004,
di accettazione delle scoperte scientifiche che confermano l’origine comune
degli esseri viventi da un unico antenato comune arcaico (“hoy pocos niegan la evidencia fosil, pero el
dibatito…”). Certo al CNR c’è qualcuno che “niega”,
come si è ricordato oggi anche a Pavia…
|
|
8/9/10-EU
|
·
Oggi è stata
approvata al Parlamento Europeo la Direttiva EU
86/609 sulla sperimentazione animale, che aggiorna una legge che aveva
già 25 anni:. Sotto sono indicate alcune delle tappe che hanno portato
l’8/9 all'approvazione definitiva del testo approvato in prima lettura il
3/6/10. Nelle due schede informative finali vengono evidenziati alcuni punti
qualificanti, fra cui la fine della sperimentazione sulle antropomorfe (del
resto già sospesa da tempo anche per i costi eccessivi) e un maggiore
controllo sulla sperimentazione sugli altri primati non umani; una delle
principali novità è la necessità di provvedere ad eliminare la cattura degli
a animali selvatici dall'ambiente, organizzando allevamenti per sopperire al
fabbisogno per la sperimentazione. C’è comunbque da sottolineare come in alcuni
paesi europei ci fosse già una legislazione nazionale piuttosto rigida,
mentre in altri paesi (soprattutto all’est) le leggi precedenti erano più
permissive, per cui il miglioramento sarà notevole.
Info sulla legge e il suo percorso: Proposta commissione 2008 - Scheda1 - Scheda2: 1' lettura (3/5/10 - GU del 27/7/10 19/69) - 2' lettura (approvata senza
emendamenti l'8/9/10) - Informazione 1, 2.
|
|
8/9/10-IT
|
·
Un nuovo sito web
interessante che si propone di verificare il tasso di bufale scientifiche
propinate dalla TV italiana: (cattiva)Scienza in TV, Fra
gli obiettivii soprattutto quello di fare cultura segnalando e riparando (se
e dove possibile) le offese alla cultura e magari anche all’intelligenza..
|
|
7/8/10-IT
|
·
Dal 9 al 26
settembre, a Pavia una mostra (La
scienza in chiaroscuro. Lombroso e Mantegazza a Pavia tra Darwin e
Freud ) ripercorrerà la vita e le dispute dei due scienziati,
Lombroso e Mantegazza, che proprio nella locale Facoltà di Medicina iniziarono la loro carriera accademica che si concluse poi a
Torino o a Firenze.
Organizzata dal Museo per la
Storia dell’università di Pavia, la mostra si inserisce nel
programma del Festival dei
saperi 2010 del Comune di Pavia, dedicato al tema “Le libertà
dell’uomo: limiti e possibilità”. Resterà aperta dal 9 al 26 settembre
2010 in santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria) a Pavia.
Piuttosto interessante (e dimostrazione della fitta rete globale di scambio e
verifica di di conoscenze, instaurata da Darwin nel suo meticoloso e rigoroso
lavoro di verifica delle sue ipotesi) lo scambio di lettere fra Paolo
Mantegazza (medico igienista e fondatore dell’Antropologia in Italia) e
Darwin. Il motivo era l’interesse di Darwin per un esperimento effettuato da
Mantegazza: “uno sperone di gallo, che,
inserito nell'orecchio di un bue , dopo 8 anni raggiunse un peso di 396
grammi ed una lunghezza di 24 centimetri, per guisa che l'animale pareva
fornito di tre corna”.
|
|
6/9/9-USA
|
·
[da Panda’s Thumb]
Dale McGowan, autore del blog Parenting Beyond Belief ci permette di seguire in diretta le iniziative
che sta gestendo per sostenere il figlio che ha trovato a scuola un
insegnante di scienze creazionista. Come sappiamo anche in Italia si possono
trovare (ne abbiamo visto uno che si vanta in un video
su Google dell’ignoranza scientifica che riesce a trasmettere ai suoi
allievi); forse lo fa grazie al fatto di insegnare in una scuola che permette
di svolgere il programma in grande autonomia, confidando che mai qualcuno
farà qualche domanda sulla teoria dell’evoluzione all’esame di scuola media
in una scuola privata confessionale.
|
|
6/9/10-IT
|
·
[da neuro@antropologia] E’ stato pubblicato il volume 88 (2010) del Journal of Anthropological Sciences, rivista dell’Istituto Italiano di
Antropologia. Per quanto riguarda temi di evoluzione cerebrale, da notare la presenza
di due review piuttosto complete e utili. Le relazioni tra encefalizzazione e intelligenza nei primati vengono analizzate da David Alba, dell’Institut Català de Paleontologia, attraverso una vasta analisi allometrica delle
variazioni nelle forme attuali e in quelle fossili. La seconda review, a nome
di Lambros Malafouris del McDonald Institute for
Archaeological Research, presenta lo scenario concettuale e
metodologico della Neuroarcheologia : archeologia della mente, integrazione tra
neuroscienze e discipline umanistiche, le interazioni tra plasticità neurale
e culturale. Vale la pena dare un’occhiata …[E.Bruner]
|
|
3/6/10-USA
|
·
Un recente canale
di YouTube sembra molto interessante per chi vuole capire meglio i
fatti e le idee che riguardano i numerosi aspetti dell’evoluzione biologica: WhyEvolutionIsTrue.
Molti sono anche i video di conferenze sull’evoluzione. A questo proposito si
puo’ consigliare anche il sito di FORA TV usando
evolution come keyword.
|
|
2/9/10-IT
|
·
[da Irpinia News]
Dibattito sul razzismo ad Ariano Irpino, con il genetista G.Barbujani
e lo storico G.Galasso. Ambedue illustrano i motivi per cui sia
inutile scaldarsi parlando di razze; lo storico sa bene quanto i confini
siano fatti per essere superati, il genetista quanto la variabilità dei
caratteri che dovrebbero identificare le razze sia comunque bassa e che
comunque non ci sia affatto accordo su caratteri che siano davvero utili per
distinguersi anche fra vicini di casa quando i biologi sanno quanto poche
siano le differenze anche con le specie di primati a noi più vicine.
|
|
2/9/10-UK
|
·
Il 7/9 uscirà in UK
l’ultimo libro di Stephen Hawking “The
grand design”, e il sito web
relativo è già pronto per il 7/9. Se ne parla in un articolo di Repubblica,
che riporta la frase con la quale Hawking propone un’ipotesi di spiegazione
che può essere discussa e confrontata con le molte altre ipotesi già disponibili
e che solo ora possono essere sottoposte ad una qualche verifica comparativa.
Già per altri problemi è successo: la massa critica delle conoscenze
scientifiche accumulate dalla specie più intelligente finora comparsa sul
pianeta (anche se si possono sempre temere drammatiche smentite…) ha permesso
di formulare un’ipotesi che certamente può mettere in crisi tutte le decine
di precedenti ipotesi tuttora disponibili e che, come è ovvio, non dispongono
dell’universalità che di solito caratterizza le ipotesi scientifiche, ma
fanno riferimento a culture che non sempre accettano di discutere
pacificamente i concetti fondanti.
La riflessione quindi può cominciare, come già successe per l’ipotesi che
avrebbe dovuto spiegare l’evoluzione della vita sulla terra. Come sappiamo,
molti furono subito entusiasti già dell’ipotesi iniziale di Darwin,
nonostante nemmeno lui fosse del tutto convinto; altri si sono convinti solo
in presenza di una robustezza tale da convincere perfino capi religiosi (come
quelli delle chiese anglicana e cattolica) che hanno dovuto ammettere che
forniva soluzioni coerenti e complete per moltissimi fenomeni di cui si
faceva difficoltà ad afferrare perfino le dimensioni.
I responsabili della chiesa anglicana hanno perfino riconosciuto il loro
errore nel settembre 2008,
l’unico modo per dimostrare il pentimento e per dare ai fedeli l’indicazione
di un aggiornamento culturale, mentre nella chiesa cattolica convivono
tuttora, anche se non pacificamente, P.G.Coyne che festeggia Darwin e il Kolbe Center for the study of creation che riesce a trovare le risorse per organizzare
ben tre convegni creazionisti al CNR e in due università romane solo per
contestare le idee evoluzioniste che sembrano prevalenti in Vaticano.
Proprio le dimensioni del fenomeno “evoluzione biologica” rendono quasi più
difficile accettare il problema che la soluzione, più semplice de problema e
certamente geniale. Difficile comunque immaginare l’esistenza di un
meccanismo che agisca su tempi che sono inimmaginabili, tanto che c’è chi
preferisce addirittura immaginare un’entità che possa funzionare
ininterrottamente per circa quattoridici miliardi di anni senza scadenze di
garanzia né necessità di manutenzione, nonostante una decina di miliardi di
anni iniziali di quasi inattività, senza che si muovesse foglia
nell’universo.
Non sembra comunque che per ora la reazione ad Hawking sia positiva. Anzi si
trovano anche scienziati che sembrano preoccupati che il dubbio possa mettere
in dubbio improbabili spiegazioni, come se costituissero davvero i fondamenti
di idee che dovrebbero semplicemente occuparsi di etica e di pacifica convivenza
umana.
Cosa propone Hawking?
”Poiché esiste una legge come la gravità,
l'universo può essersi e si è creato da solo, dal niente. La creazione
spontanea è la ragione per cui c'è qualcosa invece del nulla, il motivo per
cui esiste l'universo, per cui esistiamo noi".
Sarebbe comunque strano che chi sembra essere interessato soprattutto al
“perché” più che al “come” non volesse valutare i dati di base (anche solo le
sconcertanti dimensioni temporali e spaziali del problema …) e le spiegazioni
scientifiche proposte. Un articolo critico sul sito de Il Tempo (“Ma
Dio serve a spiegare il Mondo”), scritto da un fisico, correttamente non
accusa Hawking di negare l’esistenza di Dio; ma non si preoccupa però,
proprio ora che di fronte all’alternativa, sarebbe necessario, di fornire la
prova dell’esistenza o di citare qualcuno che l’abbia fatto. Il fisico cerca
almeno di rassicurare che la valutazione prescinderebbe dal conflitto di
interessi; “non possiamo però esimerci dall'avere
una posizione dubbiosa che prescinde dal credo personale e dall'essere
cristiani. Le giustificazioni addotte da Hawking non hanno la forza per
convincerci mentre ci sostiene la convinzione che esista un Creatore”.
E in realtà non riesce comunque a convincere alcuni lettori…
Sarà comunque difficile gestire la discussione sulle diverse “creazioni
spontanee” (biologica e fisica) evitando i cortocircuiti … già molti
antievoluzionisti riescono a creare confusione anche solo su quella
biologica … :-)
|
, “
|
1/9/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Inizia domani a Milano all’Università Bicocca e al Museo di Storia
Naturale (sabato) il 4’convegno della
Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), come molte
iniziative aperte al pubblico, che si concluderà sabato 4. Qui il programma
e la locandina.
Il convegno si concluderà sabato al Museo di Storia Naturale alle 20.30 con
la proiezione di un film sulla vita di Darwin (Creation) che non è
stato distribuito in Italia.
Si parlerà di evoluzione biologica, di didattica della biologia e
dell’evoluzione, di evoluzione umana, ma anche di biodiversità.
Se ne parla sul Giornale.
|
|
1/9/10-IT
|
·
Dal 22 al 25
settembre si terrà a Verona, ospitata dal Parco Natura Viva, la
conferenza annuale dell’European Association of Zoos and Aquaria (EAZA), che rappresenta 300 strutture in
35 paesi.
La conferenza, cui parteciperanno più di 550 delegati, cade proprio nell’anno
della biodiversità, e si discuterà il ruolo di queste strutture nella
gestione di animali in cattività appunto dal punto di vista di fornire
contributi significativi per aumentare la biodiversità, sia per quanto
riguarda gli esemplari in cattività che per la conservazione
in situ degli animali, soprattutto quelli più a rischio.
Anche per questo gli obiettivi di sostegno alla formazione, alla ricerca e
alla didattica vedranno prossimamente un interesse concentrato soprattutto
sulle scimmie antropomorfe, a cui verrà appunto dedicata la prossima
campagna, coordinata da Bryan Carroll, del Bristol Zoo. Giunge al
termine in questi mesi invece la campagna
dedicata ai carnivori.
L’obiettivo della campagna permetterà di sviluppare meglio anche tutte quelle
iniziative per gettare maggiore informazione sulle relazioni rilevanti fra le
minacce alla sopravvivenza delle antropomorfe e le abitudini anche alimentari
delle popolazioni occidentali, che hanno una certa difficoltà a prendere coscienza
dell’esistenza di rapporti più stretti di quanto vorrebbero ammettere.
Nella pagina web ancora in fasce della EAZA APE CAMPAIGN, già sono presenti
informazioni (“Important
breakthrough on food labelling and palm oil”) sul rapporto fra la
produzione di olio di palma e l’estinzione degli oranghi nel Borneo. Leggi
europee che prevedono un’etichettatura che indica dove troviamo l’olio di
palma non può che essere urgente e necessaria. Sarà difficile, ma politici e
cittadini dovranno darsi da fare per riservare un po’ di spazio anche a
queste preoccupazioni … i membri
dell’EAZA già si stanno movendo per attivare i componenti del Parlamento Europeo.
|
|
31/8/10-USA
|
·
Su The Huffington
Post Steven Newton NCSE (“Darwin Was Not
Wrong--New Study Being Distorted”) spiega quale pasticcio abbiano fatto alcuni giornalisti che nel citare
un articolo di biologia evoluzionistica hanno cercando di mettere un po’ di
peperoncino approfittando di un tema su cui si entra facilmente in
ebollizione. Anche semplicemente usando alcune parole magiche è infatti
possibile rendere più appetibili notizie e quotidiani ostacolando nel
contempo la diffusione della conoscenza scientifica nel mondo: “When scientific topics are reported, they are
consistently misunderstood and spiced-up with such sensationalism that the
original significance is contorted beyond all recognition. Such misreporting has happened again--this
time involving Charles Darwin and evolution”.
S.Newton dimostra nell’articolo
come molti giornalisti nel mondo abbiano distorto la notizia all’insaputa
degli autori e in contrasto sia con le loro intenzioni che con i dati
scientifici presentati, creando confusione nei lettori incompetenti e
sconcerto o rabbia nei ricercatori competenti..
Uno degli autori dell’articolo strumentalizzato (“Links
between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of
vertebrates on land”) aveva da poco riattivato il suo blog; era
rimasta infatti colpita di come il suo articolo fosse stato stravolto e
strumentalizzato a fini antiscientifici. In particolare era rimasta
inorridita che proprio l’Huffington Post avesse messo in maiuscolo il termine
“WRONG” associandolo alla parola “Darwin”. [E nell’articolo nemmeno si
parlava di Darwin!]
Si sa che è un’associazione di parole assolutamente “vincente”, ma si
dovrebbe anche sapere che è un gioco sporco in quanto è assolutamente falsa;
anche se ci sono molti che pagano chi la usa, per i danni che produce alle quotazioni
della ragione.
La notizia è stata data in modo errato anche in Italia, ma soprattutto in
blog antievoluzionisti.
C’è chi paga bene, e succede soprattutto negli USA, e chi invece paga quello
che può senza rovinarsi, come il vicepresidente del CNR che ha fornito solo
il catering per un assurdo
convegno con questo obiettivo.
C’è chi invece chi, come il CNR, spera che 9800 euro spesi per pubblicare un
libro in cui si dice che Darwin ha sbagliato (“Evoluzionismo: il tramonto
di una ipotesi”) non siano sufficienti per rovinarsi la reputazione
scientifica, e quindi non siano nemmeno da restituire.
Sembra evidente che al metodo scientifico, alla ragione e alla reputazione
scientifica ci tenesse di più l’ex-presidente dell’Accademia Pontificia delle
Scienze, N.Cabibbo! (Eco di
Bergamo del 2/2/09)
·
Nel blog di
L.Moran, Sandwalk, si
conclude (“The
Mutationism Myth, part 6. Back to the Future”) una serie di sette post di
Arlin Stoltzfus che costituisce un’interessante introduzione alla teoria
dell’evoluzione e al concetto di mutazionismo. L’articolo cita un volume
importante di qualche mese fa, “Evolution—the
Extended Synthesis”, che contiene i contributi usciti dal convegno sul
futuro della teoria dell’evoluzione, sessant’anni dopo la Sintesi Moderna
proposta da J.Huxley. Il convegno, organizzato da M. Pigliucci, si era tenuto
nel luglio del 2008 ad
Altenberg presso Vienna, al Konrad Lorenz Institute.
|
|
30/8/10-UK
|
·
R.Dawkins ce la
mette tutta per dimostrare che non è uno scienziato che ama stare in poltrona
(pur essendo ora in pensione) e che stando in poltrona non si può capire
molto della biologia; questa volta compare nel sito web di C.Zimmer (Dawkins gets inside the giraffe’s neck)
in un video (tratto da una serie di video
di autopsie fatte a grandi animali, prodotta dalla BBC) in cui lo si vede
intento a dimostrare i processi complessi e meravigliosi che confermano la
possibilità di ricostruire la storia dei meccanismi anche apparentemente un
po’ confusi e complessi che hanno agito nel corso dell’evoluzione biologica.
Quello che è facile dimostrare invece è la presenza costante di fatti non
spiegabili senza ricorrere a processi che hanno richiesto necessariamente
milioni di anni. Solo ricorrendo a questo fattore tutto diventa facile e
comprensibile
Nel video cerca di mostrare l’imprevedibile percorso del nervo laringeo, che
collega appunto la laringe, appena sotto la bocca.
Solo che in questo video l’autopsia è di una giraffa, una specie in cui nel
corso dell’evoluzione si è avuto un continuo allungamento del collo; viene
quindi verificato direttamente come il nervo laringeo scenda lungo il collo,
giri, e risalga poi, tornando indietro fino alla laringe.
E’ un classico caso in cui in una specie attuale troviamo evidenti e ben
conservate le tracce (in questo caso i fossili quasi non servono nemmeno!) di
un lontano passato, con una connessione con specie oggi estinte aventi
anatomie ben diverse (in questo caso un collo non così lungo).
|
|
29/8/10-it
|
·
Un intrigante video ,
in cui si
accenna anche a una fanta[scientifica] proposta che vorrebbe spiegare la creazione della specie umana e la creazione di qualsiasi nuova specie animale, in realtà dimostra
con esempi l’esistenza di seri e evidenti problemi reali di compatibilità fra
scienza e fede sulle questioni che riguardano l’evoluzione biologica (“Ma Don Franco! quello che ci dicevi di Adamo ed Eva
non era vero! Il maestro ci ha detto che noi scendiamo dalle scimmie!”).
In realtà un’analisi del video
(necessaria per chi voglia inquadrare e
interpretare il video alla luce della situazione attuale) mostra che le
incompatibilità siano da cercare soprattutto nel mondo religioso e che la
confusione sia dovuta anche ad aggiornamenti previsti ma non effettuati per
tempo, intenzionalmente o per negligenza.
|
|
28/8/10-IT
|
·
Nel sito
della UAAR è stata inserita la versione italiana di un video belga: “La
minaccia creazionista”
|
|
27/8/10-IT
|
·
Sull’Avvenire
un articolo (“Anthony Flew,
l'ateo pentito”) su un filosofo oggi
credente ma un tempo ateo, molto
apprezzato dagli antievoluzionisti. Flew propone all’approvazione dei lettori
una frase di Darwin senza chiarire nemmeno che sono pensieri del periodo
giovanile, quando Darwin era ancora, come molti suoi contemporanei, un
ammiratore delle idee del reverendo Paley sulle meraviglie del creato. Queste
idee hanno stimolato la sua enorme curiosità, che lo ha portato
successivamente a utilizzare la sua ragione in modo sopraffino per trovare spiegazioni
migliori. Flew non ha probabilmente avuto una simile esperienza.
|
|
25/8/10-USA
|
·
Il sito dell’NCSE offre una preview (PDF) gratuita del libro di Iain McCalman (“Darwin's Armada:
Four Voyages and the Battle for the Theory of Evolution”, W. W. Norton, 2009). In questo capitolo omaggio si raccontano dei viaggi
di Alfred Russel Wallace.
|
|
26/8/10-IT
|
·
Sembra che solo La
Stampa abbia in parte abboccato alle publicazioni antievoluzioniste che
avevano presentato male [non sono cattivi … non capiscono…] l’articolo qui
citato il 23/8. In un articolo (“CIAO DARWIN: L'EVOLUZIONE NON DIPENDE PIU' DALLA
COMPETIZIONE”) si
accusano addirittura di eresia dei ricercatori che a criticare Darwin non ci
avevano nemmeno pensato (tanto che non lo citano): nella seconda parte
l’articolo comincia a contraddirsi citando specie che pur non avendo problemi
di spazio non riescono a espandersi!
Si vuol forse confermare Darwin senza farsi notare? Quasi ci riesce,
riproponendone il ragionamento a partire da Malthus. Rimane il dubbio, che
probabilmente verrà risolto nel prossimo articolo, sul rapporto (competitivo
o collaborativo?) fra selezione naturale e …. competizione.
|
|
24/8/10-UK
|
·
Questo è l’anno
della biodiversità, ed è uno stimolo a preoccuparsi per la sorte di molte
specie animali a rischio di estinzione.
Fra i grandi animali pochi hanno la fortuna di essere inseriti, come capita a
noi, in quasi sette miliardi di esemplari simili attualmente viventi. Pochi
umani in verità hanno poi un’idea del dato quantitativo che conferma il
successo della nostra specie, soprattutto negli ultimi decenni.
Chi (e so per certo che son quasi tutti) non ha un’idea di quanti miliardi di
esseri umani vivessero sulla terra 60 anni fa (nel 1950, quando molti di noi
erano già qui presenti) non riesce proprio a capire quanto siano gravi i
rischi per le specie che hanno avuto meno successo, perché non si rende conto
di quanto spazio vitale sia stato tolto alle altre specie, né quante nicchie
ecologiche e relative risorse siano state loro sottratte negli ultimi
decenni.
Fra le specie più a rischio di estinzione negli ultimi decenni è tragico far
notare come sono inserite proprio le specie a noi più vicine
filogeneticamente, i primati ma soprattutto le antropomorfe (le due
sottospecie di orango, le sottospecie di gorilla e le due specie di
scimpanzé) che hanno avuto origine da antenati che hanno in comune con noi.
Per il fatto di presentare caratteristiche genetiche, anatomiche,
fisiologiche e psicologiche simili a quelle che hanno permesso la formazione
di tutte quelle specie intermedie che ci hanno preceduto e hanno popolato
l’Africa e il mondo negli ultimi sei milioni di anni, queste specie
meriterebbero senza dubbio un maggiore rispetto e una maggiore protezione.
Negli ultimi decenni si è capito non solo l’importanza di una maggiore
conoscenza di queste specie straordinarie (quasi quanto noi!), ma anche
l’assoluta necessita che le popolazioni che vivono nei paesi tropicali
imparino a conoscere meglio queste specie e imparino a trarre dei vantaggi
economici, per sentirsi responsabili della loro protezione, altrimenti
impossibile in aree vaste e incontrollabili.
Negli ultimi anni si è anche dimostrato che lo sviluppo del turismo attirato
dalla presenza delle grandi antropomorfe è stato la soluzione migliore per
proteggere queste specie, anche perché migliorava nel frattempo anche le
condizioni di vita delle popolazioni locali, che erano coinvolte in attività
economiche più vantaggiose della caccia alle antropomorfe.
Occorre però indicare con competenza e rigore i criteri necessari affinché lo
sviluppo del turismo sia tale che davvero favorisca la sopravvivenza di
questi primati, azzerando i rischi per loro oltre che per i turisti (ci sono,
infatti, anche molte malattie facilmente scambiabili con questi primati….).
Per questo motivo le primatologhe Elizabeth J. Macfie and Elizabeth A. Williamson,
affiancate anche da molti colleghi esperti (da notare la presenza di una
primatologa italiana che si occupa da anni di sviluppare l’uso turistico
anche nei gorilla di pianura, Chloe Cipolletta) hanno appena pubblicato la quinta edizione delle
“Best Practice Guidelines for Great Ape Tourism”, pubblicate come “Occasional Papers of the IUCN Species
Survival Commission”.
|
|
23/8/10-UK
|
·
Nel fascicolo di Biology Letters uscito
oggi è presente un interessante articolo (“Links
between global taxonomic diversity, ecological diversity and the expansion of
vertebrates on land”) che mette in relazione la biodiversità e la
variabilità tassonomica dei tetrapodi con le condizioni ambientali e la
disponibilità di territorio adeguata per una semplice colonizzazione di un
nuovo territorio o addirittura per una radiazione adattativa, come avvenne ad
esempio per i mammiferi dopo la scomparsa dei dinosauri o in seguito alle
precedenti estinzioni di massa. Difficile ipotizzare che Wallace si fosse
dimenticato di considerare il ruolo della biogeografia … o che Darwin sia
stato nelle Galapagos e non abbia notato i famosi “fringuelli di Darwin”,
come pure non deve essere facile per M.Benton spiegare ad un T.rex che
”la competizione
non ha svolto un ruolo importante nell’evoluzione in generale”, e
che per farsi spazio basterebbe chiedere gentilmente ... anche chi potrebbe farlo sembra non si sia
accontentato delle ragguardevoli dimensioni.
Certo non c’è dubbio che il meccanismo evidenziato sia stato importante nei
momenti successivi alle estinzioni di massa, ma non tutte le specie (la
durata media di una specie è di circa 5 milioni di anni) ha potuto
scommettere su quegli eventi: ce ne sono stati solo 5 in 560 milioni di anni!
C’è poi la situazione ben diversa delle specie che non hanno proprio problemi
di spazio … se pensiamo che per ogni cellula che ci portiamo dietro ogni
giorno se ne aggiungono altre 10 di organismi unicellulari che trasportiamo
involontariamente al nostro interno!
L’articolo era già noto in quanto era già stato pubblicato on line il
27/1/10.
Uno degli autori dell’articolo ha da poco riattivato il suo blog.
|
|
21/8/10-IT
|
·
La vita diventa
sempre più complicata, c’è sempre da imparare qualcosa di nuovo!
Ora dovremmo imparare anche a festeggiare (si fa per dire …) con i nostri
figli
L’Earth
Overshoot Day, che è stato
il 21 agosto ma che è passato quasi inosservato (purtroppo soprattutto dai
giovani).
E’ una proposta del
Global
Footprint Network, e si
tratterebbe del giorno in cui finirebbero le risorse disponibili per il
presente anno se per assurdo tutti i terrestri avessero uguali diritti e
uguali doveri.
I conti e le risorse del mondo non sembrano comportarsi in modo molto diverso
da quel che avviene a chi non riesce ad arrivare a gestire i propri beni in
modo da arrivare a gestire anche alla
quarta settimana del mese, solo che in questo caso si possono
utilizzare le risorse mondiali a disposizione delle prossime generazioni, non
essendo previsto che la nostra sia l’ultima, anche se a molti nel mondo
occidentale forse la sembrerebbe. Forse molti non si guardano attorno, ma
sono pochi quelli che si guardano indietro e si accorgono che solo l’anno
scorso l’Earth Overshoot Day è stato “festeggiato” il 24 settembre.
Se nel 1986 quel giorno era il 31 dicembre, nel 1995 la bancarotta ecologica
è arrivata il 21 novembre, nel 2005 la data è caduta il 2 ottobre. E l’anno
scorso? Era
il 25 settembre,
Sembra quindi oggi ottimista la previsione dell’anno scorso che nel 2030
l’Earth Overshoot Day potremo (?) “festeggiarla” il 1’ luglio,
|
|
21/8/10-IT
|
·
Non è che si parli
molto in giro di “MiniDarwin”, un’iniziativa che è nata grazie a
un’idea della giornalista Paola Catalano nel 2006, in
vista del bicentenario di Darwin e che continua tuttora con la terza
iniziativa, “MiniDarwin in Amazzonia”.
Ad imitazione del giovane Darwin, che si era buttato a soli 23 anni in un’impresa
che l’aveva costretto ad aprire gli occhi su un mondo che non conosceva
mettendolo in condizione di porsi tutte insieme molte ottime domande, un
gruppo di giovani di vari paesi è stato portato dal 26 luglio al 13 agosto in
ambienti in cui hanno potuto confrontarsi con la biodiversità che nella vita
normale difficilmente riescono a conoscere e ad apprezzare.
Ne parla un articolo di oggi del quotidiano l’Unione
Sarda, citato dal blog Linguaggio
Macchina.
Per una migliore comprensione dell’iniziativa, che (con il contributo della
Merck Serono) ha portato ragazzi europei e sudamericani di 7/13 anni sulle
tracce di Darwin da Fernando di Noronha a Manaus, nel cuore dell’Amazzonia,
si può consultare il loro sito web
(Minidarwin Travel Blog), che raccoglie le scoperte fatte
quotidianamente.
Questi giovani sono stati buttati con guide adeguate in un contesto nuovo,
reale e capace di stimolare la loro curiosità, come dovrebbe essere normale
per i temi scientifici. Spiace aver verificato il 18/8 che ci sono docenti di
scienze delle medie per cui le scienze non sono un pretesto per stimolare la
curiosità e l’entusiasmo di giovani destinati a continuare con strumenti e
idee sempre migliori e originali il lavoro di conoscenza e di studio del
mondo in cui vivranno dopo di noi..
|
|
20/8/10-USA
|
·
In un blog di
Nature compaiono oggi alcune nuove informazioni sul caso di “scientific misconduct” che coinvolge lo
psicologo Marc Hauser per le sue ricerche sul comportamento e le
capacità cognitive dei primati sudamericani che studiava (Saguinus oedipus in particolare, ma anche Macaca rhesus). Mentre il Chronicle of Higher Education e il blog Neuron Culture riportano oggi alcune nuove informazioni e
prove degli errori denunciati all’università dai suoi collaboratori e
studenti, il NY Times ha pubblicato il documento dell’Università
(“FAS
Dean Smith Confirms Scientific Misconduct by Marc Hauser”) e ha raccolto
alcune conferme dello stesso Marc Hauser (“I made
some significant mistakes”) .
|
|
18/8/10-IT
|
·
In un video
su Google
si trova un’istruttiva
dimostrazione di come provveda alla formazione scientifica di ragazzi delle
medie un insegnante che si sente libero di somministrare fatti e concetti
certamente non previsti dai programmi didattici (e nel video lo ammette,
spiegando addirittura che prima fa credere -erroneamente! - agli sfortunati
allievi che l’evoluzione sia “solo una teoria”
[intesa qui come “ipotesi” o
semplice idea], e poi fornisce loro le sue idee creazioniste
motivandole solo con il fatto che
sono il suo “punto di vista da credente”).
Come si vede la reazione degli scienziati all’eliminazione di Darwin dei
programmi delle medie è stata inutile, almeno in certi contesti, dove
togliere un argomento dal programma ha lo scopo di permettere che non venga
insegnato.
Qualcuno non voleva questo argomento nel programma di esami di terza media
per evitare che si possa verificare che qualche insegnante racconti il
contrario (e magari se ne vanti pubblicamente) ai suoi sfortunati allievi.
Questo video fa anche sospettare che, se si vuole accusare i docenti della
qualità degli studenti universitari, sarebbe opportuna anche una verifica su
tutto il percorso formativo; ben difficilmente si riuscirebbero a recuperare
ignoranze e disinformazioni come quelle che si vedono in questo video!
Il video che espone infondate critiche anche all’evoluzione come fatto e propone in alternativa una visione
creazionista su basi fortemente religiose, confondendo quindi due piani e due
strumenti di conoscenza ben diversi e specifici.
Apparentemente la conferenza ingenuamente pubblicata su Google è rivolta ad
un pubblico di fedeli evangelici, ma l’oratore, professore di matematica e
scienze in una scuola dalle parti di Corsico, chiarisce alla fine che (è “proprio quello che avete visto voi!“) si tratta di
materiale “didattico” preparato per mostrarlo alla sua classe di terza media,
apparentemente in una scuola privata confessionale (“fai
tu gli evangelici quest’anno?”, gli ha chiesto la collega suor Mara,
come racconta nel video).
L’aspetto più deprimente di questo video è però la conclusione che ne trae
quello che sembra l’organizzatore della conferenza; è sconcertante come
tenti, in poche frasi, di sintetizzare il messaggio che gli sembra di aver
capito: “… l’evoluzione fa parte di un progetto
antireligioso … tutto sarebbe frutto
del caso … atteggiamenti anche lascivi sono permessi … c’è il gene
dell’omicidio … c’è il gene della pedofilia ... senza disegno divino .. tutto
è permesso … si torna all’animale … se pecchiamo non è colpa nostra … agiamo per istinto”). Un delirio…
Il video è consigliabile (almeno il finale); è utile per capire perché sia
difficile che un ambiente formativo di questo tipo possa stimolare la
curiosità necessaria per intraprendere una carriera scientifica; purtroppo
aiuta anche a capire perché ci siano in giro alcuni che non sopportano
nemmeno che qualcun altro la intraprenda, anche se probabilmente godono i
frutti del loro lavoro di ricerca e non rinuncerebbero volentieri al
raddoppio della durata della loro vita ….. Fra il pubblico c’è pure un
contestatore della posizione evoluzionista cattolica … “la maggior parte dei cattolici crede che la creazione sia
una storiella”. Manca invece qualcuno che sappia che negli USA adesso
ci sono, oltre ai ben noti creazionisti protestanti battisti della Bible
Belt, anche ben 10000 pastori ragionevoli, aderenti al Clergy Letter
Project!!!
Nella conferenza successiva si prevede di parlare degli anelli mancanti … ma
anche la conferenza risulta mancante.
|
|
17/08/10-VA
|
·
Articolo della Radio
Vaticana sulla morte, avvenuta ieri,
di N.Cabibbo, presidente dell’Accademia Pontificia delle scienze (“Una vita per la
scienza in dialogo con la fede: si è spento a Roma il fisico Nicola Cabibbo, presidente
della Pontificia Accademia delle Scienze”). Nell’intervista il filosofo
della scienza della Lateranense, monsignor Basti, spiega i contributi di
Cabibbo alla denuncia degli errori e alla chiarificazione delle confusioni,
ed ha spiegato come dipendiamo “verticalmente da una casualità divina , che
tiene insieme l’universo e le sue leggi” e “orizzontalmente dalla successione
delle cause seconde” . Ne conseguirebbe che “essendo su due piani distinti
e complementari, evoluzione e creazione non si contraddicono”.
Possiamo consolarci con l’avvertimento finale, forse rivolto anche al
vicepresidente del CNR: “la fede che offendesse l’intelligenza sarebbe una
fede che non dà gloria a Dio”.
Direi proprio che la lettera di GP2 del 1988
non sembra sia stata gradita. Lo stesso P.Coyne non sembra ami citarla.
|
|
17/8/10-NO
|
·
Non c’è più niente
da vedere in diretta nel sito in cui stavano scavando soto le telecamere
per portare alla luce un fossile di plesiosauro. I ricercatori oggi hanno
chiuso lo scavo e impacchettato le ossa scoperte e le telecamere collegate a
a internet. D’altronde è il clima a non essere più favorevole alle nuove
tecniche di comunicazione della scienza sperimentate dal museo di storia
naturale di Oslo…
Lo scavo si svolgeva infatti … alle isole
Svalbard …
|
|
17/8/10-USA
|
·
[da NCSE]
Sono disponibili on line quasi tutti i video delle conferenze tenutesi al
convegno Darwin/Chicago
2009. Aggiungerò anche questo link all’archivio
di video sull’evoluzione. Buona visione
|
|
17/8/10-IT
|
·
Dal 9 al 26
settembre, a Pavia una mostra (La
scienza in chiaroscuro. Lombroso e Mantegazza a Pavia tra Darwin e
Freud ) ripercorrerà la vita e le dispute dei due scienziati,
Lombroso e Mantegazza, che proprio nella Facoltà di Medicina di Pavia iniziarono la loro carriera accademica che si concluse poi a
Torino o a Firenze.
Organizzata dal Museo per la
Storia dell’università di Pavia, la mostra si inserisce nel
programma del Festival dei
saperi 2010 del Comune di Pavia, dedicato al tema “Le libertà
dell’uomo: limiti e possibilità”. Resterà aperta dal 9 al 26 settembre
2010 in santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria) a Pavia.
|
|
16/8/10-IT
|
·
Giunge anche in Italia, attraverso un articolo di
Repubblica del 13/8 ("Ricerche truccate e Harvard sospende
l'uomo delle scimmie") e oggi con un
post nel blog Leucophea di Marco Ferrari, la preoccupante notizia che si è conclusa un'indagine
di "scientific misconduct" durata ben 3 anni, svolta su tre
articoli di Marc Hauser, uno psicologo molto famoso per le sue ricerche
sul comportamento di una specie di primati del sudamerica, il cotton-top
tamarin (Saguinus oedipus).
L'indagine si è conclusa in maniera un
po' riservata (l'università di Harvard non ha ancora pubblicato i risultati
della lunga indagine e non si sa nemmeno se lo farà), ma certamente male
per Marc Hauser, che ha ammesso errori e comportamenti scorretti; si
ritroverà quindi sospeso dal lavoro per un anno ed è stato costretto a far
ritirare un famoso articolo (Rule learning by cotton-top tamarins) pubblicato nel 2002
sulla rivista Cognition. Per altri due articoli non è ancora nota la
sentenza della commissione di indagine.
Le prime
notizie erano comparse il 10/8 sul quotidiano di Boston (Author on leave after Harvard inquiry) ma poi la notizia si
è rapidamente diffusa, anche per la notorietà di Mark Hauser,
apprezzato conferenziere (molto interessanti i
video di questo convegno: Darwin/Chicago
2009) ma anche autore di libri sull'evoluzione e
l'origine della mente, come Moral minds e Wild Minds, dove comunque
presenta soprattutto ricerche di colleghi che non destano sospetti.
Se ne parla anche su New Scientist ("Observations:
Scientific misconduct estimated to drain millions each year") e nel blog di Jerry Coyne.
Non mancano interventi piuttosto perplessi e preoccupati di alcuni che hanno
lavorato per anni con lui, come l'antropologo Greg Laden ("What I know about
Marc Hauser, the recently 'investigated' Harvard primatologist : Greg Laden's
Blog").
Un
articolo sull'argomento è comparso poi anche su Nature ("Harvard probe kept
under wraps : Nature News")
Curioso il fatto che proprio in questi giorni il settimanale Time sia
uscito con un grosso articolo sulla mente degli animali, dai corvi ai primati
("Inside the minds of animals"). La notizia di
due giorni fa dimostra come in Italia ci si preoccupi meno di controllare il
funzionamento delle strutture di ricerca finanziate con soldi pubblici (anche
se in minore quantità).
|
|
15/8/10-IT
|
·
Il 20 agosto si
terrà a Ravenna nei pressi di S.Vitale uno spettacolo musicale (L’evoluzione
sgond a me. A 150
anni e qualcosa dalla pubblicazione dell’Origine
della specie di Charles Darwin, do ciàcar di un creazionista
romagnolo tra parole e musica). Nella scheda
illustrativa si spiega che “Lo spettacolo è nato come celebrazione romagnola degli
anniversari darwiniani del 2009: 200° della nascita del grande scienziato e
150° della pubblicazione della sua opera fondamentale, L’origine della
specie. E
proprio quest’opera ispira i dubbi e le perplessità di un “creazionista
romagnolo” non solo sulla teoria dell’evoluzione intesa come continuo miglioramento
della specie ma più in generale proprio sui risultati della creazione e sul
senso dell’esistenza umana. Alcuni
brani tratti dalle opere del grande poeta Raffaello
Bladini danno man forte alla confutazione”. [All’orchestra di Ravenna servirebbe anche
un consulente scientifico…]
|
|
14/8/10-IT
|
·
E’ davvero un
minestrone di idee e metodi fra loro incomparabili e probabilmente anche
incompatibili quello che di potrà gustare a Roma il
16 ottobre in una iniziativa, addirittura la quarta in due anni
organizzata proprio sotto le finestre del Vaticano;nonostante l’insistenza,
pochi ammetterebbero che sia in atto il tentativo di contestare la posizione
evoluzionista della chiesa cattolica, finalizzato a “ricondurre verso il porto sicuro
dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le
provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” [(editoriale
del direttore in “Radici Cristiane” N.45)!?].
Già 3 convegni erano stati organizzati dai
creazionisti biblici cattolici del Centro Kolbe (“Kolbe Center for the study of creation”): all’Università
statale La Sapienza il 3/11/08, al CNR il 23/2/09,
e all’Università privata S.Pio V il 9/11/09.
Sono iniziative che vogliono sottolineare come
alcuni cattolici abbiano ritenuto inopportuni i due convegni evoluzionisti
organizzati dal Vaticano, uno (“Scientific
insights into the evolution of the universe and of life”) sull’evoluzione in generale (organizzato nel 2008 dal prof.Cabibbo
recentemente scomparso) e il secondo (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) ai primi di marzo del
2009.
Quest’ultimo, dedicato soprattutto a Darwin e
all’evoluzione biologica, è stato organizzato da mons.Ravasi che, almeno per
la parte scientifica, si è avvalso della collaborazione di scienziati
qualificati, per cui nessuno ha parlato di creazionismo o di intelligent
design. Chi lo ha fatto (un creazionista turco che non era previsto in programma)
è stato allontanato.
Scopo di queste iniziative dei creazionisti è
quello di contestare dall’interno l’attuale posizione della Chiesa Cattolica,
che, pur non avendo ancora riabilitato Teilhard de Chardin, oggi accetta
ufficialmente l’evoluzione biologica e quindi anche l’origine della nostra
specie attraverso un percorso complesso e apparentemente imprevedibile
svoltosi all’interno dell’albero evolutivo degli animali e in particolare dei
primati (in questo caso intesi come scimmie). Lo si legge chiaramente in 2
interventi pubblicati da uno degli organizzatori, il vicepresidente del CNR, nell’aprile
2009 in una sua rivista e il 29/12/09 sul Foglio (“Il teo-evoluzionismo è
una malattia dello spirito da cui guardarsi”),
Questa posizione, almeno in parte rispettosa della
scienza e quindi favorevole almeno all’evoluzione biologica e ad una storia
dell’universo durata quasi 15 miliardi di anni, è stata confermata anche dal
Card.Ratzinger, in un recente documento ufficiale del 2004 che sembra però ben pochi conoscano e accettano.
Sembra strano che il ministro dell’Università e
della Ricerca, oggi molto preoccupata della qualità della ricerca scientifica, non abbia mai detto nulla sulle tre iniziative creazioniste critiche
verso il Vaticano, che si sono realizzate addirittura a Roma; si sono infatti
svolte tutte in strutture che lei intenderebbe controllare sempre meglio dal
punto di vista della qualità della ricerca e del rispetto del metodo
scientifico, che è stato contestato solo sulla base di antichi miti che non
sopporterebbero una verifica sperimentale.
In realtà è improbabile che il ministro possa fare
qualcosa, dato che l’organizzatore dello sconcertante convegno
creazionista tenutosi il 23/2/09 addirittura al CNR era proprio … il suo
vicepresidente. Proprio lui aveva coraggiosamente confermato l’intenzione
di organizzare “un workshop internazionale a cui parteciperanno solo
studiosi di netta impostazione antievoluzionistica” anche alla
giornalista che scrisse poi l’articolo sul Foglio del 31/1/09.
C’è da rimanere stupiti: è proprio l’opposto degli obiettivi che si erano
posti gli organizzatori dei convegni vaticani sull’evoluzione! Conviene forse
rassegnarsi a chiedere la ricostruzione dello stato pontificio?….
Sarebbe forse il caso che anche in Italia si
verificasse il livello di applicazione e di rispetto del metodo scientifico?
Quale ministro dell’Università approverebbe, se lo avesse saputo, che nella
sala Marconi del CNR il 23/2/09 si raccontasse di uomini che 40.000 anni fa
catturavano i dinosauri con una corda legata fra due alberi? Nessuno, nemmeno
l’inviato del Pontificio
Consiglio della Cultura, don Tomasz Trafny o il vicepresidente
del CNR, presenti al tavolo del convegno, si è messo a ridere? O non dobbiamo
credere al resoconto e alle interviste ai relatori pubblicati sul numero 45 della
rivista “Radici Cristiane”?
Dovremmo dubitare della serietà di una rivista diretta dal vicepresidente del
CNR?
Se il ministro intendesse difendere il livello
culturale della scienza italiana, può ancora valutare se sia ragionevole e
corretto che un rappresentante più che autorevole della nostra più
qualificata struttura di ricerca sia l’unico docente universitario presente
al dibattito del 16 ottobre, dove probabilmente contesterà fatti scientifici
accettati da tutta la cultura occidentale e mondiale attuale (e che anche i vertici
della Chiesa cattolica oggi non mettono più in discussione).
[Comunque puo’ essere importante far notare che Il
Giornale sa già da tempo che, a causa della sua ostilità verso
l’ingresso della Turchia in Europa, il prof.R.De Mattei, docente presso
l’università romana dei Legionari
di Cristo, non è più consulente culturale dell’on.Fini come ai tempi in
cui era ministro degli esteri].
|
|
13/8/10-USA
|
·
[da NCSE]
Lauri Lebo,la giornalista autrice di un interessante libro sul processo
di Harrisburg/Dover che ha segnato una
delle più pesanti sconfitte (anche economiche ..) per i neocreazionisti
dell’Intelligent Design, ha scritto un articolo per iniziare a ricordare che
ormai sono passati quasi 5 anni.
|
|
12/8/10-USA
|
·
Una grande scoperta si
merita giustamente la copertina di Nature. Si tratta di due segnetti
che sembrano la prova (ma la certezza non c’è) di due taglietti fatti su un
osso con una pietra con un bordo tagliente tagliente. Sono i nostri antenati
ad aver lasciato queste tracce della loro presenza, della loro esistenza ma
soprattutto della loro capacità di utilizzare dei ciottoli con bordi
taglienti per staccarsi una bella fetta di carne da un cosciotto. Nessun
altra specie oggi è capace di fare ciò. Il problema è soprattutto la data.
L’osso con questi due taglietti è datato ben 3.4 milioni di anni fa, ben
800.000 anni prima di quanto si pensasse finora. Il tutto, con una certa
prudenza e con tutti i dubbi necessari, è raccontato al mondo nell’articolo “Evidence
for stone-tool-assisted consumption of animal tissues before 3.39 million
years ago at Dikika, Ethiopia” di Shannon P. McPherron, Zeresenay Alemseged, Curtis W. Marean, Jonathan G.
Wynn, Denné Reed, Denis Geraads, René Bobe & Hamdallah A. Béarat.
Qui sullo stesso numero di Nature c’è un
commento di D.Braun: “Australopithecine
butchers”. Se ne parla poi anche in Science
Daily, e nel blog
di Greg Laden. Qui c’è la dichiarazione
del Max Plank di Lipsia, chde dirigeva la ricerca.
Per quanto riguarda l’opinione dell’ICR, ci basti sapere che come al
solito non sono particolarmente sorpresi: e invitano a cercare ancora e
meglio: “Because mankind
has been living alongside all animals since the creation week was completed, the discovery of fully human
artifacts--like footprints and tool marks--from these post-Flood deposits
fits perfectly well with creation thinking”.
Più scettici sono invece alcuni
scienziati su anthropology.net “A
Curious Look At The 3.39 Million Year Old “Stone Tool Markings” From
Dikika, Ethiopia”, dove presentano una ragionevole ipotesi
alternativa per spiegare i segni mostrati nell’articolo su Nature,
basata su un lavoro di
Njau e Blumenshine.
|
|
11/08/10-USA
|
·
Nel blog di Greg Laden si evidenzia (“New Primate Fossil Informs Us of the
Ape-Monkey Split During the Oligocene”) una recente
pubblicazione su un fossile di primate trovato in Arabia
Saudita, il Saadanius
hijazensis, appartenente alla famiglia Saadanidae e alla
superfamiglia Saadanioidea; come si capisce, il reperto ha creato qualche
problema di classificazione, ed ha richiesto quindi tutta una serie di
categorie tassonomiche tutte sue fino al livello di superfamiglia. Articolo con video sul Guardian: “Monkey fossil links ancient primates to
modern apes”. Articolo su Nature: “New
Oligocene primate from Saudi Arabia and the divergence of apes and Old World
monkeys”
·
Nel sito del Discovery
Institute si può vedere un video in cui S.Meyer spiega da dove
venga l’informazione digitale [?!] contenuta nel DNA (“What
is the origin of the digital information found in DNA?”). Nel caso lo si
ascolti, consiglio di farsi subito spiegare da PZMyers “The
vacuity of Stephen Meyer”..
Sempre oggi e sempre sullo stesso sito, si può
leggere un post di C.Luskin, un biologo del DI. Si tratta di
un’importante novità in quanto sembra far presagire un’importante cambiamento
nella strategia processuale futura. In realtà sono strategie che in Italia
sono note da tempo per cui oggi sono un po’ spuntate. Saltano fuori ormai
solo in casi di emergenza, dato che non è troppo coerente riprendere accuse
di 400 anni fa dopo aver ammesso le colpe e dopo essersi finalmente da poco
scusati.
Nonostante ciò sappiamo che ci sono comunque anche
oggi grandi e autorevoli scienziati che temono ancora di essere vittime di
queste accuse, per cui sono costretti a difendersi dichiarandosi difensori
della libertà di espressione anche quando non è assolutamente il caso.
Il post di Luskin riporta un suo articolo da poco pubblicato sulla “New Law Review” (“Zeal for Darwin's House Consumes Them:
How Supporters of Evolution Encourage Violations of the Establishment Clause”) in cui si illustrano le
motivazioni che rendono utile e necessaria questa strategia, dopo le recenti
sconfitte, come quella disastrosa del processo di
Harrisburg/Dover.
Leggendo l’articolo si capisce che l’artifizio è una
modificazione del metodo utilizzato a suo tempo dalla chiesa cattolica con
Galileo, semplicemente adattato con le modifiche necessarie per poter
annullare i confini fra stato e chiesa che la “Establishment clause”
pone a difesa della laicità dell’insegnamento scolastico.
Si tratta infatti di ribaltare l’accusa, facendo credere
che certe scoperte e teorie scientifiche, anche se utili, vanno contro la
separazione fra stato e chiesa, negando valore a verità di fede. Come ben
sappiamo, questa è stata proprio l’accusa che ha portato alla condanna di Galileo, che ha evitato la condanna capitale grazie all’abiura e che ha
allontanato le pene accessorie rifilandole alla figlia suora.
Proporre questa strategia oggi in Italia non
sembrerebbe proprio un’idea intelligente. In realtà utilizza comunque
spudoratamente (o ingenuamente o arrogantemente) questa strategia proprio
quando si affrontano temi legati all’evoluzione o alla teoria
dell’evoluzione, temi su cui nemmeno la chiesa cattolica sembra intenzionata
a chiarirsi le idee né ad accettare fino in fondo le conoscenze scientifiche
ottenute grazie al metodo scientifico e quindi al modo migliore per utilizzare
la ragione.
Sono tornate quindi (come se i convegni su Galileo
non fossero mai esistiti) le accuse di provocazione antireligiosa che un
tempo si facevano a Galileo. Ne sanno qualcosa Teilhard de Chardin, Odifreddi
o Pievani, che pure ha dimostrato strane manipolazioni a posteriori su un
documento in favore dell’evoluzionismo scritto per il ministro Moratti da una
commissione con due premi Nobel.
Ben più coraggioso o semplicemente razionale fu in
quei giorni il presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze, N.Cabibbo,
scomparso il 16/8 che nell’articolo del 5/1/09 (“Perché
la Chiesa sbagliò”) disse: “Il possibile imbarazzo teologico di oggi verso alcune idee della scienza
sembrerà domani del tutto irrilevante: le teorie scientifiche di oggi saranno
forse rafforzate, e poi sopravanzate da teorie più complete e dettagliate. È
quello che è successo alle teorie di Copernico, inglobate e completate da
quelle di Newton e poi di Einstein. È così che la scienza procede, ed è bene
abituarsi”. (La citazione è stata ripresa in questi giorni anche da A.Massarenti sul Sole
24 ore del 17/8: “Prima
scienziato poi uomo di fede”)
E’ curioso stupirsi di uno scienziato che chiaramente riversa le sue
conoscenze scientifiche verso chi si accorge che ne ha più bisogno.
Probabilmente nemmeno N.Cabibbo
sarebbe stato rispettoso della libertà di dire addirittura che “l’evoluzionismo
era nato come un movimento di rifiuto della Creazione“ o che
“« … nel campo antievoluzionista, e più
precisamente in campo cattolico, non manca chi .. accetta sul piano
scientifico la teoria dell’evoluzione. …. Tali posizioni, ieri ed oggi,
nascono da un complesso di inferiorità nei confronti
della cultura laica, caratteristico di chi non
si sente sicuro delle proprie idee cattoliche».
Vedremo chi lo sostituirà
all’accademia delle Scienze … possiamo solo sperare che, nonostante sembri
già in ottima posizione, non sia il VP del CNR … se il card.Bellarmino avesse ragionato in questo modo
probabilmente le scuse non sarebbero arrivate solo dopo 400 anni, né
Feyerabend avrebbe potuto pensare che “La chiesa
dell'epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo” …
[PS: Purtroppo forse questa strategia è ancora
utile per qualcuno, anche se Galilei si stupirebbe parecchio per le scuse
poco sincere e poco credibili. Luskin comunque è solo arrivato in ritardo a
riscoprire questa strategia ben nota in Italia… O forse la situazione
politica e culturale italiana è peggiore di quanto si pensasse]
|
Egli
USA
|
10/8/10-IT
|
·
Una buona notizia da Padova:
“Ed
ecco a voi il Ponte Darwin! E le passerelle sul Bacchiglione come le
chiamiamo?”. Quando si è trattato di dare il nome ad un
ponte, a Padova si sono ricordati di Darwin e del suo ruolo nel fornire le
chiavi per cominciare ad aprire le porte che permettono di capire e spiegare
l’origine delle specie viventi e anche dell’uomo.
Peccato che abbiano scelto come elemento decorativo
una rappresentazione lineare
dell’evoluzione umana, certo ottimale per essere rappresentata lungo un
ponte, ma poco adatta per far capire ai padovani la struttura a cespuglio, o
a corallo, degli alberi evolutivi reali che conosciamo. Se la sono cavata con
1500
euro.
|
|
9/8/10-USA
|
·
[da NCSE]
Sembra che negli USA le società scientifiche debbano continuamente firmare
appelli e dichiarazioni in favore dell’evoluzione e della teoria che la
spiega, per ricordare a tutti che non siamo più nel ‘700. Questa settimana è toccato a: American Society of
Plant Taxonomists, American Statistical
Association, e Union for Reform Judaism. Il più interessante è però il documento dell’Affiliation of
Christian Geologists, che certifica la grande età della terra e
dell’universo, smentendo i creazionisti
“della terra giovane”
|
|
8/8/10-USA
|
·
Un blogger
paleontologo, B.Switek, analizza la
insolita e sconcertante gestione della presentazione alla scienza e al
pubblico (il 19/5/09) di un fossile di primate di 40 milioni di anni fa (il Darwinius
masillae); lo fa con un articolo su Evolution: Education and Outreach: Human Evolution
and the Media. Ancestor or
Adapiform? Darwinius and the Search for Our Early Primate Ancestors. L’articolo è liberamente consultabile.
|
|
6/8/10-USA
|
·
Il sito dell’NCSE
offre una free preview (PDF) del libro di Richard Milner Darwin's Universe: Evolution from A to Z
|
|
4/8/10-AU
|
·
[dal NCSE]
I sondaggi sull’evoluzione arrivano anche dagli antipodi, ma sono abbastanza
buoni: solo 1 australiano su 10 non crede nell’evoluzione biologica, anche se
3 su 10 sono disposti a credere alla convivenza dell’uomo con i dinosauri.
Sconcertante il numero di australiani che crede che il sole impieghi un
giorno per girare intorno alla terra
la terra impieghi un giorno per girare intorno al sole (circa il 28%).
|
|
3/8/10-USA
|
·
[da NCSE]
Chi fosse stufo delle sciocche recenti critiche all’evoluzione anche da parte
di persone che possono semplicemente informarsi, potrebbe essere invece
interessato a un libro che presenta le prime e più antiche critiche alle
indimostrabili ipotesi creazioniste (“Creationism and Its Critics in Antiquity”
di
D.Sedley). Il libro, di cui si possono
assaggiare qui
alcune pagine, presenta le riflessioni di alcune persone davvero ignoranti
dal punto di vista scientifico ma sicuramente tanto intelligenti da avere già
qualche dubbio (Anassagora, Empedocle, Socrate, Platone, Democrito e
Aristotele).
|
|
1/8/10-IT
|
·
Nel blog Gravità
Zero il giornalista scientifico C.Pasqua riprende (“LA SCIENZA NEL BEL PAESE? SIAMO NEL
MEDIOEVO? ) un articolo di T.Pievani (UFO, cerchi nel grano e altri incubi) su Le
Scienze di agosto riguardo al livello delle trasmissioni di divulgazione
scientifica della RAI, con particolare riferimento a Voyager e alla scelta
dei temi che utilizza per attirare, e con successo!, il pubblico.
Molto interessante in quel blog, anche per i
premi in palio … l’iniziativa “Trova
la bufala e vinci”.
|
|
29/6/10-USA
|
·
[da NCSE]
Sarebbe interessante capire il motivo per cui non sia mai arrivato in Italia
il film “Creation”, che
presenta alcuni aspetti della vita, anche familiare, e del pensiero di
Charles Darwin. Ormai siamo comunque al momento in cui, proprio da oggi, il
film è scaricabile e disponibile
anche in DVD.
[da NCSE]
E’ uscito l’ultimo fascicolo (Vol.3 Fasc.2) di Evolution:
Education and Outreach, dedicato ai 65 anni di Eugene Scott, presidente del
NCSE. contiene come al solito articoli interessanti sul dibattito in corso sull’evoluzione.
Chi non avesse ancora capito il problema, può finalmente scoprire perché “The
Theory of Evolution is Not an Explanation for the Origin of Life” o
scoprire un processo evolutivo in cui credono e sperano anche i creazionisti
(“The
Evolution of Creationist Movements”, free access), o capire le non
novità dell’ID (“The
Intelligent Design Movement's Recycling of Creationist Strategies”).
|
|
28/6/10-USA
|
·
[Da Pikaia]
Rinvenuto un fossile di Australopithecus afarensis di 400.000 anni più
antico di Lucy. Si tratta di un maschio di grosse dimensioni che dimostra
come questo ominide fosse perfettamente in grado di spostarsi con andatura
bipede. Se ne parla su PNAS
(Selassie Y, et al. An Early Australopithecus afarensis Postcranium from
Woranso-Mille, Ethiopia. Proceedings of the National
Academy of Sciences, 2010) .
|
|
23/6/10-IT
|
·
Sull’Avvenire
un articolo (“EVOLUZIONISMO, IL
"DOGMA" CHE ESCLUDE DIO”) difende e sostiene il recente volume dedicato ai presunti errori di
Darwin.
Curioso notare come venga evidenziato nel titolo un aspetto che non era certo
sottolineato dagli autori del libro; avevano infatti ribadito il loro ateismo
e quindi non potevano certo utilizzare argomenti religiosi, e avere le stesse
preoccupazioni, nella loro critica a Darwin. Forse chi ha suggerito i titoli
non lo sapeva …
Comunque nell’articolo si chiarisce che si condanna … l’“indignazione
verso chi osa mettere in dubbio un pilastro della moderna concezione
scientifica del mondo” senza verificare chi ha ragione: “qui però non ci interessa tanto discutere se l’impianto
critico di PiatteIIi Palmarini e Fodor riesce a scardinare la teoria
evoluzionistica di Darwin”; addirittura si deve ammettere che “A onor del vero, non si può negare che
qualche 'svista' sia realmente presente nel testo”.
Certamente curioso, se non sconcertante, notare lo sbigottimento per il fatto
che: “tra i contestatori più numerosi di questo
saggio si contano proprio i genetisti, i quali hanno cercato con acribia
tutti i possibili errori scientifici commessi dai due autori”. [Forse
si pensava che i più critici fossero i calzolai…?]
La frase è sconcertante, in quanto si cerca di indurre a credere che il
mestiere dei genetisti NON debba essere proprio quello di occuparsi in modo
serio e con competenza di genetica.
Sembra proprio immeritata la critica proprio a chi, come i genetisti, da 150
anni ha lavorato per migliorare profondamente il darwinismo … proprio
cercando e correggendo tutti i possibili errori.
|
|
22/6/10-USA
|
·
[da NCSE]
Sconfitta legale dell’ICR (Institute for
Creation Research) che si era ribellata alla decisione del Texas Higher
Education Coordination Board di impedire ad una loro scuola di attivare un
master in … Science Education. E’ curioso che inaspettatamente non riescano
più a svolgere attività “formative” che invece erano riusciti a svolgere in
California, dove prima avevano la loro sede.
|
|
22/6/10-CH
|
·
[Da Environment New Service] “The
nations of East and Central Africa and some of the world's largest
conservation organizations have developed a 10-year conservation action plan
to save thousands of endangered eastern chimpanzees. The main threats to
these animals, which share 98 percent of human genes, include hunting for
bushmeat, capture of infants for the pet trade, disease and habitat loss. The
International Union for the Conservation of Nature, IUCN, and the Wildlife
Conservation Society Monday released the action plan. It shows that the
conservation of 16 areas could conserve 96 percent of the known populations
of eastern chimpanzees, estimated to be around 50,000 animals.
|
|
21/6/10-IT
|
·
Davvero
sconcertante scoprire che la notizia qui sotto sulla strage della fauna
protetta in Africa probabilmente a qualcuno non interessa. Anzi, rimarrebbe
sconvolto nel sapere che ci si preoccupa del benessere o della sopravvivenza
di animali selvatici, temendo che si voglia paragonarli con l’uomo. Se ne
parla in un articolo su Cultura Cattolica (“Gli
ultradarwinisti della pubblicità”) ripreso poi nel sito web del Sussidiario
(“Lo
sapevate? Uomini e animali pari sono, parola di (certa) Ue”), e da decine
di altri
siti web.
Per capire meglio la situazione è però importante andare a leggere le
dichiarazioni (suggerite dallo sviluppo delle conoscenze scientifiche
garantite dalla competenza di esperti delle diverse materie) contenute nella
bozza del 26/5/10 della “DIRETTIVA
DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO sulla protezione degli animali
utilizzati a fini scientifici” [versione
inglese].
La lettura del documento permette di capire il miglioramento delle conoscenze
scientifiche sul benessere animale, e in particolare sui primati, e ancora di
più sulle scimmie antropomorfe, che hanno mostrato aspetti comportamentali
che confermano la loro posizione evolutivamente molto vicina alla nostra
specie.
Critico verso questo documento sembra sia infatti il COMECE,
la conferenza dei vescovi della comunità europea. In realtà il documento non
sembra cosi’ critico verso la difesa della sopravvivenza e del benessere
animale, quanto teme che da ciò derivi lo sviluppo di tecniche di
sperimentazione alternative che possano basarsi anche su cellule umane, che
potrebbero essere anche cellule di origine embrionale.
Ci sono comunque anche altre frasi sconcertanti nell’articolo: spassosa
quella che cita un’assurda critica ad una mostra
sull’evoluzione: “allestita al Museo di Scienze Naturali di Trento, dal titolo “La scimmia
è nuda”, e dall’intento dichiaratamente evoluzionista”. Certo non sa che la critica di un
integralista cattolico trentino è stata stroncata da un teologo di Trento che
insegna in Germania,
Penosa anche la frase “È seguito il consueto refrain della scimmia che
condivide con l’uomo il 98 per cento del patrimonio genetico, senza che però
venisse data alcuna giustificazione plausibile di come possano stare in
quella piccola differenza del due per cento di Dna, e solo in essa, tutte le
caratteristiche tipicamente umane, quali linguaggio, pensiero, autocoscienza,
libertà, conoscenza, creatività”.
·
Del problema si
parla anche in “Cronache Romane” di R.De Mattei (“UE: critiche a un progetto che protegge
gli animali ma non gli embrioni”) dove si chiarisce anche che la direttiva non è esplicita, anche se
comunque sembra spingere verso un minor uso di animali, e in particolare di
animali selvatici, nella sperimentazione dei farmaci per l’uomo, una tendenza
ormai in corso da anni e che sembra davvero infastidire chi da sempre rifiuta
di accettare, senza validi motivi, che un processo evolutivo colleghi
inesorabilmente l’uomo alle altre specie animali e vegetali, dimostrando che
non sono e non possono essere al servizio dell’uomo, non avendo proprio avuto
origine a questo scopo, Il giorno in cui si accetterà che tutte le specie
viventi abbiano avuto UN’ORIGINE INDIPENDENTE DA QUELLA UMANA si riuscirà a
capire l’evoluzione biologica.
La frase del documento dei vescovi citata in questo articolo (“Esiste il pericolo di cancellare la differenza tra
l’animale e l’uomo”) è davvero illuminante, in quanto spiega
l’impossibilità di accettare l’evoluzione e il fatto che ci sianio differenze
fra ognuna delle diverse specie.
Interessante riflettere anche sulla frase «per
difendere gli animali, il testo attuale stabilisce che, quando possibile,
sarà necessario usare un metodo o una strategia di sperimentazione scientificamente
soddisfacente che non implichi l’utilizzo di animali vivi”.
Un altro aspetto evidente è l’insistenza a non voler nemmeno citare il fatto
che ci siano differenze notevoli fra le diverse specie animali e ci siano
evidenti differenze dovue proprio a ciò che si cerca di negare e quindi far
scomparire.
Un aspetto del problema che pochi conoscono è che si cerca di ribaltare la
non-decisione presa a Sibiu nel settembre 2007. In un incontro fra tutte le
diverse religioni cristiane europee i protestanti erano riusciti ad
accorgersi dell’inserimento abusivo di una frase sulla difesa della vita dal
concepimento alla morte naturale. Non essendo affatto d’accordo, a posteriori
ottennero l’eliminazione di questa frase inserita di soppiatto, dimostrando che
fra diverse religioni sono negoziabili anche questioni di solito non
negoziabili.
|
|
21/6/10-F
|
·
Anche
coccodrilli e potamoceri nella dieta degli europei attuali? [da ecoblog.it]
A qualcuno il pessimismo ma anche solo la preoccupazione di F.Fenner
potrebbe sembrare eccessiva, ma
sappiamo bene come verificare quale sia il rispetto per la natura dell’uomo
attuale …
Effettivamente c’è molta confusione su alcune questioni ambientali ma anche
troppa ignoranza su alcuni dati necessari per capire meglio la realtà, se si
ha il coraggio di affrontarla.
Proprio oggi si parla in alcuni giornali di un articolo con i primi dati,
anche se campionari e certamente imprecisi, di un fenomeno noto ma
misterioso: l’importazione in Europa e nel mondo occidentale, clandestina ma
ben organizzata, di carne proveniente da fauna, anche protetta, delle foreste
tropicali, e in particolar modo di quelle africane.
La notizia era presente nelle notizie ANSA
di ieri ma stranamente oggi la riprende solo il Manifesto (“Una
scimmia in tavola”) e il sito di ecoblog (“All'aeroporto
Charles De Gaulle di Parigi, ogni anno, transitano circa 270 tonnellate di
carne di animali selvatici”), che rimanda all’articolo orignale,
pubblicato recentemente su Conservation Letters da ricercatori inglesi e francesi (“The
scale of illegal meat importation from Africa to Europe via Paris”).
In 17 giorni sono state perquisiti134 passeggeri arrivati a Paris Charles de
Grulle dall’Africa subsahariana in 29 voli. Il traffico in quell’aeroporto è
di 72 voli alla settimana con 17000 passeggeri.
Cos’hanno trovato nei bagagli di questi 134 viaggiatori arrivati dall’Africa?
L’incredibile quantità di 446 kg di pesce, 131 kg di carne di animali
domestici e ben 188 kg di carne di animali selvatici (bushmeat) in parte
animali protetti inseriti nella lista CITES, in
quanto a rischio di estinzione. Altri dati (tutti sconcertanti!) possono
essere recuperati nell’articolo, come la stima di 62 tonnellate di carne alla
settimana solo sulle linee dell’Air France esaminate, per un totale di
3278 tonnellate all’anno di cui 273 di bushmeat (e il 39% delbushmeat era
costituito di animali nell’elenco della CITES). E tutto ciò solo
nell’aeroporto di Parigi De Gaulle!!!
Quanti erano i viaggiatori che nascondevano carne? Solo il 7% nascondeva
bushmeat (però in gran quantità: mediamente 20 kg a testa!) mentre il 25%
trasportava pesce e il 37% carne di animali domestici. La carne è normalmente
trattata per sopportare il trasporto (qui una foto
di scimmie affumicate arrivate a Parigi! E qui
altre).
Ci sono poi i dati, anche verificati sul campo parlando in confidenza con i
commercianti, sugli aspetti commerciali ed economici dello sconcertante
business, che vive sul fatto che il bushmeat a Parigi si vende a ben 30 euro
al kg, 20 volte più che in Africa (5 euro) e a ben più del filetto.
Come sanno bene i naturalisti, il commercio di carni di animali protetti è un
crimine in quanto accelera la distruzione dell’ambiente e l’alterazione dei
suoi equilibri.
Come sanno bene i primatologi, il consumo di carne di animali selvatici,
soprattutto se imparentati con l’uomo, può avere rilevanti ripercussioni,
essendo la via privilegiata per diffondere anche microrganismi patogeni
sconosciuti e letali, come sappiamo esistere da tempo nei paesi dell’Africa
tropicale.
Per chi ignorasse questi, che non sono certo dettagli (basta citare il
terribile virus
Ebola), nel sito dell’Associazione
Primatologica Italiana sono accessibili aggiornamenti sul bushmeat e
sulle zoonosi che ne possono derivare.
Forse non è il caso anche di sottolineare un aspetto gravissimo: sarebbe
masochista per I doganieri fare ispezioni approfondite dei bagagli; tranne
che nel caso di animali protetti, non si va infatti oltre il sequesto e
l’incenerimanto del materiale, che comunque deve essere prima identificato e
classificato (molti altri soldi e altro tempo).
|
|
20/6/10-IT
|
·
Anche in Italia si
cita l’articolo dell’”Australian” del 16/6 con l’intervista (“Frank
Fenner sees no hope for humans”) al pessimista/preoccupato scienziato
australiano che contribuì a sconfiggere il vaiolo. Sono comunque in pochi: ne
parla il Corriere («Esseri umani estinti entro cento anni»), Il Sussidiario (“La
razza umana tra cent'anni sarà estinta”), Altre opinioni pessimiste
vengono da Nicholas Boyle, citato in un ancora più preoccupante articolo del
19/6 sul Daily Mail (“Human
race 'will be extinct within 100 years', claims leading scientist”), dove
compare anche una mappa
del mondo che evidenzia i dati demografici; secondo lui si innescheranno
quanto prima eventi che porteranno addirittura ad iniziare una riduzione
della popolazione umana.
Sempre nello stesso articolo si riporta un’opinione di S.Boyden, solo apparentemente
ottimista: spera infatti che “si arrivi a
prendere consapevolezza della situazione e che, di conseguenza, si mettano in
atto i cambiamenti necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”.
Purtroppo molti segnali indicano oggi la presenza di tendenze opposte, con
dilettanti ben finanziati che invitano a chiudere gli occhi e a ideologizzare
anche problemi molto seri; vediamo che questo avviene ad esempio per i
cambiamenti climatici e l’evoluzione biologica, dove gli scienziati vengono
distratti dal loro lavoro (di ricerca e di studio di meccanismi estremente
complessi che gestiscono la realtà fisica e biologica in cui siamo inseriti)
per ripetere continuamente quello che sembra non venga più seriamente
insegnato a scuola.
Anche le ultime notizie riportate qui sotto e riferite anche ai giorni
scorsi, non casualmente, fanno riferimento proprio a iniziative che
impediscono di “prendere consapevolezza della
situazione”, ostacolando la realizzazione dei “cambiamenti
necessari a raggiungere un vero sviluppo ecosostenibile”.
Fenner cita, e non a caso, un evento storico che dovrebbe preoccupare:
l’incapacità degli abitanti dell’isola di Pasqua di “prendere
consapevolezza della situazione” che li stava portando all’estinzione; la loro civiltà – che girava intono alla
produzione di enormi monoliti, i Moai
- è scomparsa infatti insieme agli ultimi alberi della loro isola, abbattuti
per mantenere in vita una tradizione che aveva probabilmente solo un significato
ideologico ma che si ripercuoteva sull’ambiente con effetti distruttivi.
|
|
19/6/10-I
|
·
Sul sito
dell’Agenzia Corrispondenza Romana un articolo (“UE: critiche a un progetto che protegge
gli animali ma non gli embrioni”) diffonde la protesta dei
vescovi europei riuniti nel COMECE contro una bozza di direttiva della CE
(pubblicata il 25/5) che intende proteggere gli animali vivi utilizzati a
scopi scientifici. Pur apprezzando l’intento lodevole, i vescovi sono
preoccupati dell’articolo 4 che intende limitare l’uso degli animali nella
sperimentazione e nella ricerca scientifica,
|
|
19/6/10-UK
|
·
Sul Telegraph
un articolo (“Richard Dawkins among academics calling
for compulsory evolution teaching at primary school”) riferisce della richiesta di un gruppo di
scienziati, fra cui 3 premi Nobel, che chiedono di rendere obbligatorio
l’insegnamento dell’evoluzione a partire dalla scuola elementare.
Questa iniziativa è una risposta alla bocciatura di due iniziative
parlamentari che lo proponevano, una laburista e e una della coalizione
liberaldemocatica. “The 26 signatories to the letter sent to
Michael Gove, the Education Secretary, say they are “deeply concerned that
evolution and science form a core part of any revised primary curriculum”.
They wrote: “Evolution is the most important idea underlying biological
science. It is a key concept that children should be introduced to at an
early stage”
|
|
18/6/10-IT
|
·
Nel blog di A.Pombino
si può leggere oggi una recensione all’ultimo libro di R.Dawkins: Letto e consigliato: "Il più grande
soettacolo della Terra" di Richard Dawkins: “un libro dedicato
alla dimostrazione delle prove dell'evoluzione per selezione naturale, un
concetto che continua ad essere solidissimo, anzi ogni giorno incassa nuove
conferme (se ce ne fosse bisogno) ma che, come l'Olocausto, viene tuttora
messo in dubbio da una serie di personaggi che con la Scienza non hanno nulla
a che vedere”
·
Possibile che il Corriere
debba far tradurre un articolo (“LO SCIVOLONE DI
CARLO SE I MALI MODERNI VENGONO DA GALILEO “) del noto giornalista Hitchens dal New York
Times per difendere G.Galilei da un’assurda accusa? Spiace che non abbiano
trovato un esperto italiano disposto a difendere Galilei e il metodo
scientifico che proprio lui ha contribuito a introdurre nella cultura umana,
anche se certamente, da scienziato, dimostrò poca prudenza nel contrastare i
poteri e la cultura dominante ai suoi tempi.
L’incredibile attacco a Galilei (e al metodo scientifico) è arrivato
nientemeno che dal futuro capo della religione anglicana ed è avvenuto nel
contesto di un incontro con rappresentanti della religione islamica (voleva
forse farsi perdonare per i problemi che il suo conterraneo C.Darwin crea
tuttora ai religiosi islamici?).
La sua posizione del principe Carlo sembra davvero nuova e incoerente
rispetto alla recente (settembre
2008) scelta degli anglicani di scusarsi ufficialmente per non aver
inizialmente compreso le idee di Darwin ma anche per aver indotto in errore
milioni di fiduciosi fedeli.
·
Sul quotidiano on
line Terra si cita e si commenta (I MERCANTI DELLA
DISINFORMAZIONE) un
preoccupatissimo articolo pubblicato da Nature il 10/6/10 (“Defeating
the merchants of doubt”) sulla fiorente industria della disinformazione
scientifica nel caso di alcuni temi di cruciale interesse per la
progettazione del futuro.
Nature era interessato soprattutto ai temi dell’ambiente e in particolare del
cambiamento climatico in corso.
Chi si occupa di evoluzione biologica vede benissimo come ci siano anche in
questo campo iniziative propagandistiche abili e ben finanziate che
utilizzano e diffondono testi di pseudoscienziati di cui certo non si svela
che lavorano principalmente se non esclusivanente su libri (spesso solo
sfogliati) e computer (che invece sanno usare bene).
Come viene sottolineato nella conclusione dell’articolo, l’aspetto
preoccupante è l’intralcio al lavoro dei ricercatori, che “devono anche difendersi dalla disinformazione, imparando
strategie, metodi e tecniche di manipolazione delle informazioni, per
difendere la serietà della scienza, la dignità del proprio lavoro di ricerca,
e non ultima la propria reputazione professionale. I mercanti della
disinformazione sono potenti, cinici, duri, spietati!”.
L’intralcio è tanto più grave quanto più gli organi di informazione
sostengono, intenzionalmente, per ignoranza o per interesse, queste campagne
di disinformazione.
Oggi sappiamo bene quanto le industrie del tabacco contrastassero le
iniziative antifumo e quali patrimoni finanziari sostengano tuttora le
iniziative dei creazionisti biblici USA (“Creationist finances revisited”). In futuro scopriremo anche quanto si investe
per impedire di porre freno alla deforestazione nelle zone tropicali e alle
altre iniziative che mettono a rischio i delicati equilibri su cui si basa il
successo, almeno finora, della nostra specie.
|
|
18/6/10-CA
|
·
[da Leucophea] Su
un quotidiano canadese, Ottawa Citizen, un’interessante e istruttiva
serie di interviste per verificare la posizione di diverse importanti
religioni attuali sulla teoria dell’evoluzione (“Is
evolution compatible with a belief in God?”). Curioso notare come ci
siano diverse opinioni su un problema “relativamente” nuovo che questi religiosi
si sono improvvisamente trovati sulla loro strada. Molto strano riflettere
sul fatto che probabilmente l’incontro improvviso con le migliaia di diverse
religioni dovrebbe essere stato più sconcertante, viste le notevoli
differenze fra esperienze di vita che dovrebbero garantire un simile
risultato, o almeno una simile risposta alle esigenze dell’uomo.
·
Giusto un mese fa,
l’11/5/10, sul blog Beliefnet
si commentava invece il recente libro di Elaine Howard Ecklund, sociologa
alla Rice University: Science vs Religion: What Scientists
Really Think. A questo proposito
proprio ieri L.Moran nel suo blog (sandwalk)
invitava a dimettersi (“AAAS Supports Accommodationism,
Illogically”) il
presidente dell’AAAS (l’American Association for the advancemente of Science,
l’editore della rivista Science) per un suo articolo “accomodazionista”
sulla religione nel the Huffington Post (“Science, Religion and Civil Dialogue”).
|
|
18/6/10-USA
|
·
Mentre in Italia
una piccola casa editrice mette on line un libro antievoluzionista scritto da
un filosofo amante dell’occulto e di tutto ciò che non si basa sul metodo
scientifico, Carl Zimmer nel suo blog The Loom mostra con
giusto orgoglio le ultime valutazioni positive ricevute dal suo libro
divulgativo e molto stimolante sull’evoluzione biologica (“The
tangled bank”).
Visti i giudizi, è auspicabile che qualcuno stia già pensando ad un’edizione
italiana. Per i meno impressionabili Zimmer ha anche scritto un libro sugli
organismi viventi invisibili – e non
sempre benevoli - che sono intorno, sopra ma soprattutto dentro di noi (“The
microcosm”).
|
|
17/6/10-JAP
|
·
Una notizia
preoccupante (soprattutto se l’articolo venisse letto da chi si occupa di
arricchimento ambientale negli zoo): “Monkeys
like watching television”. Sembra quindi che anche nei primati non umani
in cattività sarebbe possibile organizzare attività alternative forse più
interessanti rispetto all’osservazione degli umani che visitano gli zoo …
L’articolo originale, di ricercatori del Primate
Research Institute, Kyoto University, Japan (“Measurement of neuronal activity in a
macaque monkey in response to animate images using near-infrared spectroscopy
(NIRS)”), è stato
pubblicato su Frontiers in Behavioural Neurosciences.
|
|
16/6/10-AU
|
·
Sul quotidiano The
Australian (“Frank
Fenner sees no hope for humans”) un famoso microbiologo 95enne, F.Fenner
si dichiara convinto della prossima scomparsa della nostra specie (oltre
ovviamente a tante altre). Il suo pessimismo sembra abbia origine dal
continuo aumento delle dimensioni della nostra specie ma soprattutto per gli
elevati consumi, soprattutto energetici, che stanno alterando il clima e
l’ambiente. Non solo immagina che la nostra specie possa scomparire entro 100
anni, ma pensa che non si possa fare più nulla per impedirlo. Nell’intervista
accenna anche alla situazione caotica che si creerà nei prossimi decenni, con
una popolazione umana che si avvicinerà ai 9 miliardi (oggi siamo 6,9
miliardi), premendo sempre più sulle risorse alimentari ed energetiche.
Non ci sono dubbi che in pochi decenni la situazione si è profondamente
modificata, anche se si è già pesantemente intervenuti per frenare la
crescita demografica.
Pochi oggi sanno quanti eravamo sulla terra nel 1950.
Pochi sanno quanti abitanti della terra erano previsti per il 2010 (oggi) nel
1972, quando ci si cominciò a interrogarsi sui possibili “limiti
dello sviluppo” (o meglio della crescita).
Se oggi siamo “solo” poco meno del triplo rispetto alla popolazione esistente
nel 1950, qualcuno puo’ dire che le previsioni erano sbagliate, mentre
sappiamo quali siano stati i costi di una transizione demografica ottenuta in
molti paesi anche con incredibili violenze, in pochi decenni, mentre in
Europa la transizione era stata ottenuta in più di un secolo e mezzo.
|
|
16/6/10-USA
|
·
[da G.Laden] Nel blog
dell’antropologo Greg Laden si trova il link a una conferenza di Eugenie
Scott, direttrice del NCSE: “Why
Darwin matters”.
·
Festa grande
probabilmente oggi al Discovery Institute, la struttura neocreazionista che
gestisce l’Intelligent Design dal 1989, quando l’hanno dovuto riscoprire per
rilanciare il creazionismo in una confezione più accettabile.
Il punto esclamativo nel titolo del post (“ID proponents Seaman and Sanford Peer-Reviewed Article Published!”) evidenzia come non capiti loro tanto spesso
di poter pubblicare un articolo su una rivista scientifica seria, anche se
non si riesce a capire come un articolo su un software che rappresenta
graficamente le informazioni genetiche possa in qualche modo proporsi come
alternativa all’attuale teoria dell’evoluzione, estremamente complessa e
robusta anche grazie a 150 anni di continue critiche e relative verifiche
sperimentali.
Come questo (“Skittle: A 2-Dimensional Genome
Visualization Tool”), anche un loro precedente articolo peer-reviewed aveva ben poco di
biologico e molto di informatico.
Come si capisce dal commento sul blog dal nome chiaramente creazionista (“Uncommon descent”), sembra si
meraviglino di scoprire che l’evoluzione non sia un processo gestito dal
caso; il software infatti evidenzierebbe “intriguing genomic patterns not otherwise obvious,
including structured variations inside tandem repeats” che “led the authors to theorize that imperfect tandem
repeats could act as information carriers, and may form tertiary structures
within the interphase nucleus”. Stupisce trovare ancor oggi qualcuno che, oltre
a credere che ci possa essere qualcosa di “obvious” nella biologia, si esalti per il
fatto che “we can see
that the mutations would likely have
been non-random. Thus Skittle is a new a tool that can be used to
strengthen ID arguments”.
Sarebbe facile insinuare il dubbio
che ci sia un meccanismo non casuale (che potremmo chiamare selezione
naturale) che favorisce e lascia sopravvivere solo le mutazioni casuali
che si rivelano utili … un’ipotesi che ha 150 anni. Questa ipotesi prevede
che la casualità delle mutazioni non possa proprio essere contestata con una
verifica a posteriori, mentre non mancano esperimenti che dimostrano la
casualità delle mutazioni.
Non si dovrebbe illudere
qualcuno che sia sufficiente “look at the
visualizations and suspect a mind was behind the non-random patterns, that a
strategic plan had to be in place to assemble these patterns”. E soprattutto non lo si dovrebbe fare citando in
modo scorretto un articolo peer-reviewed
….
|
|
15/6/10-USA
|
·
Nel blog del
biochimico L.Moran (Sandwalk) si racconta (“False History and the Number of Genes”) la curiosa storia delle oscillazioni della
stima del numero di geni presenti nel genoma umano. Si prende spunto dal
lavoro di Mihaela Pertea e Steven L Salzberg recentemente pubblicato su Genome
Biology (“Between a chicken and a grape: estimating the number of human genes”).
Sconcerta un po’ verificare come le stime fossero abbastanza corrette negli
anni ’60 (King 1969: <40.000), ’70 (Ohno, 19732: 30.000) e ’80 (Alberts
1983: 30.000). E’ dai primi anni ’90 (la stima compare nel primo report
dell’Human Genome Project, nel 2001) che iniziano a circolare, e vengono poi
riprese, stime che portano a100000 il numero dei geni umani. Interessante
vedere, nel grafico presente nell’articolo (e riportato nel blog) come negli ultimi 20 anni si sia poi
progressivamente scesi per assestarsi oggi su 22.000 geni, un numero non
molto diverso da quello iniziale.
Nel lavoro su Genome Biology c’è anche un curioso e forse sconcertante
grafico che vedrebbe in posizione dominante (per chi crede che il numero dei
geni possa fornire un indicazione sulla posizione gerarchica di una specie…)
l’uva, con ben 33.000 geni.
|
|
14/6/10-USA
|
·
Nel sito nel NCSE
(“Free
evolution book downloads!”) sono linkati tutti i capitoli di libri
sull’evoluzione che sono stati messi gratuitamente a disposizione dei
visitatori come “assaggio”. Nello stesso sito ci si può abbonare alla “Evolution Education Update”, una
newsletter digitale che permette di mantenersi aggiornati sulle novità
dell’evoluzionismo (e dell’antievoluzionismo…) USA. L’ultimo capito gratuito inserito
è tratto da un libro di Massimo Pigliucci (“A preview
of Nonsense on Stilts”), un “cervello” di “evoluzionista” ormai
stabilmente e ottimamente posizionato, anche grazie alla preparazione
acquisita anche in filosofia della scienza, nella cultura evoluzionista USA (qui il suo blog Rationally
Speaking).
|
|
11/6/10-IT
|
·
Sul sito della
rivista Le Scienze un link ad un sondaggio internazionale gestito
dalla rivista Nature e rivolto soprattutto ai lettori delle doverse versioni
locali di Scientific American; la domanda a cui rispondere è: “Vi
fidate della scienza?”. Certo il target del sondaggio non è un campione
casuale …
|
|
10/11/10-RU
|
·
[da NCSE]
Qualche novità creazionista giunge anche dalla Russia (“Creationism in
Russia?”. In questo caso di tratta di creazionismo biblico ortodosso;
sembra che anche in Russia si faccia oggi la solita confusione fra creazione
ed evoluzione, e a farne le spese è, ovviamente anche qui, la geniale teoria
dell’evoluzione e il solito Darwin.
E’ davvero tragico che questo avvenga proprio in un paese che, ai tempi di
Stalin e di Lysenko, ha già pagato molto caro anche l’antievoluzionismo su
base ideologica (e in questo caso si trattava soprattutto di antidarwinismo).
“A senior official of the Russian Orthodox Church called
for the end to the "monopoly of Darwinism" in Russian schools
during a recent talk in Moscow, according to Reuters (June 9, 2010). "Darwin's
theory remains a theory," Hilarion Alfeyev, the Metropolitan of
Volokolamsk and a permanent member of the Holy Synod of the Patriarchate of
Moscow, was quoted as
saying. "This means it should
be taught to children as one of several theories, but children should know of
other theories too.".
La situazione dell’evoluzionismo in
Russia non è comunque soddisfacente, come mostrano vari sondaggi (2003, 2005, 2009):
nel 2009 “solo il 10% riteneva che
"solo le teorie evoluzioniste avrebbero
dovuto essere insegnate a scuola nelle lezioni di scienze".
Se ne parla anche su The Moskow Times (“Church
Wants End to Darwin School 'Monopoly'”), ma “stranamente” la
notizia viene ripresa ed evidenziata anche dall’Osservatore Romano; almeno
così riferisce un articolo dell’agenzia APCOM (“Patriarcato
ortodosso: Stop monopolio darwinismo in scuole. Dialogo con laici moderati e
cattolici contro avversari comuni"), che riferisce perfino che “Il presidente del Dipartimento per le relazioni
ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ricevuto di recente in
Vaticano dal Papa, ha auspicato il dialogo con i laici moderati e la
cooperazione con i cattolici contro "avversari comuni".
C’è davvero da augurarsi che qualcuno in Vaticano abbia avuto il coraggio di
deludere l’interlocutore chiarendo che l’opinione sugli "avversari comuni" non può essere
certo condivisa: proprio il Vaticano ha organizzato solo un anno fa un
convegno sull’evoluzione (“Evolution: facts and theories”),
organizzato insieme a scienziati atei laici “moderati”, e a cui i
creazionisti non erano stati intenzionalmente invitati (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”).
Si sarebbe poi dovuto precisare agli sconcertati cristiani ortodossi che allo
stesso convegno i creazionisti non moderati erano anche stati zittiti e
allontanati.
A meno che non si sia cambiato idea negli ultimi 12 mesi, come d’altronde si
potrebbe sospettare seguendo le iniziative del sito web SRM, costretto pure a
scusarsi per aver ripubblicato l’articolo molti un filosofo o critico verso
due esperti di evoluzione come F.Facchini e F.Ayala.
Sarebbe comunque interessante verificare se l’Osservatore Romano avesse
ripreso e diffuso con uguale risalto anche le opinioni dello stesso Hilarion Alfeyev sulla fine del celibato dei
preti cattolici (3/6/10: “Catholic
Church will abolish celibacy, Metropolitan Hilarion believes”).
Interessante verificare l’eterogenità e la confusione nelle repliche
stimolate da un commento critico all’articolo “Monopoly
of Darwinism Must End”, pubblicato nel sito web USA National
Catholic Register.
|
|
7/6/10-USA
|
·
Su The
Huffington Post il filosofo Michael Ruse analizza e critica i
tentativi di dimostrare una connessione diretta fra la teoria dell’evoluzione
e l’eugenetica nazista (“Charles Darwin and
Adolf Hitler: Rethinking the 'Links'”), un tema molto coltivato dai creazionismi USA, che contano molto su
libri e video curati da Richard Weikart del Discovery Intitute (“From Darwin to Hitler: Evolutionary Ethics,
Eugenics, and Racism in Germany”, “What hath Darwin
wrought”)
|
|
7/6/10-VA
|
·
Articolo di
F.Facchini sull’Osservatore Romano (“Dal DNA un flash
sul passato”). Traendo
spunto dalle nuove scoperte su DNA neandertaliano, una lezione per spiegare
la variabilità delle popolazioni umane che ci hanno preceduto. Qualche
critica a chi preferisce credere che diverse specie di ominidi potessero
convivere nello stesso periodo geologico.
|
|
6/6/10-ITA
|
·
Un curioso
articolo di A.Panebianco sul Corriere (“QUANDO GLI
SCIENZIATI NON AMMETTONO ERRORI”). Sembra quasi che la valutazione contenuta nella citazione conclusiva
(“«Non so, è un fenomeno complesso, devo
studiarlo ». Pensai: forse è proprio lui lo scienziato degno di maggior
fiducia”) non sia stata utilizzata come guida per l’articolo; non
avrebbe scritto, senza citare “evidenze
sperimentali”, “è probabile che il
nostro scienziato lotti duramente, anche contro le evidenze sperimentali che
si vanno accumulando, per difenderla” dopo aver correttamente
riconosciuto che “Il carattere antidogmatico è la
vera virtù della scienza, il vero motore che sta dietro all’ampliamento della
conoscenza umana che l’attività scientifica determina”. Se questa è la
caratteristica principale della scienza sconcerta che non si manifesti
proprio negli scienziati …
Sappiamo infatti bene (gli evoluzionisti soprattutto) quanto sia ben più
serio il problema del tempo che perdono gli scienziati per far accettare ad
agguerriti e ben finanziati contestatori teorie confermate da tempo da “evidenze sperimentali” …
Un commento a questo articolo si trova anche nel blog Leucophea (“Dal
mondo del pressappoco…”).
|
|
3/6/10-ITA
|
·
Arriva anche sul Manifesto
una recensione (“Darwin sotto tiro”), piuttosto complessa e purtroppo
ingarbugliata, sul recente libro di MPP sulle bugie di Darwin. Nel finale si
prospetta anche una valutazione positiva basata anche su premesse
discutibili: “A parte alcune imprecisioni, la
proposta epistemologica di Fodor e Palmarini, se ha una pecca, è di essere
non troppo ma troppo poco radicale. Il libro, infatti, non si limita a
definire la selezione naturale un concetto vago ma facendo questo lo accosta
in modo piuttosto sprezzante a un altro concetto, quello di «storia naturale»
(le ricostruzioni a posteriori su cui si basano, ad esempio, i più importanti
musei naturalistici del mondo), che proprio perché storico sarebbe non
scientifico e poco interessante”.
Difficile non far notare che la biologia “funziona” in modo ben diverso
rispetto alla fisica, dato che ogni livello della realtà ha sue leggi; fra
l’altro sembra difficile negare l’esistenza di una “storia evolutiva”
(salvo che si accetti tuttora come valido il
racconto biblico )
Un commento sconcertato il 4/6 nel blog Leucophea.
Splendido e MOLTO illuminante anche il commento del biologo evoluzionista
M.Mandrioli il 7/6 su Pikaia (“Svicolando..anzi
svincolando!”). L’illuminazione riguarda la lezione sulla competenza di
alcuni a cui viene concesso spazio per diffondere “conoscenza” riguardo alla
biologia evoluzionistica: ancora oggi troviamo conferme a quanto disse Monod
quasi quarant’anni fa “Un aspetto curioso
della teoria dell’evoluzione è che tutti pensano di conoscerla. Mentre di
fatto, pochissimi la conoscono realmente, così come pochissimi l’hanno capita
quando Darwin la descrisse, e ancora meno persone conoscono quanto noi siamo
oggi capaci di comprenderla”.
Il problema dell’abuso di professione … certo non riguarda solo i medici.
Dopo aver sentito (a “Porta a porta” dell’8/6) come arrivino
intellettualmente poco attrezzati gli studenti italiani all’esame di maturità
(ormai venivano ammessi anche con 2/3 insufficienze), possiamo supporre che
alcune delle carenze citate riguardino la biologia e le scienze … e che poi
non vengano successivamente recuperate se non dai pochi che seguono corsi
specifici all’università.
Ma il problema più serio è che la conoscenza di questa situazione non impedisca che vengano attribuite
all’università colpe che non ha, né che chi sa scrivere bene faccia conoscere
al mondo anche i lati oscuri della sua preparazione scientifica.
|
|
2/6/10-ITA
|
·
Anche la Gazzetta
di Parma si occupa in un articolo ("Darwin? Non tutto oro") del libro su Darwin ma soprattutto di
MPP, che viene anche intervistato; l’incipit non invita alla lettura
dell’articolo (“Secondo la teoria darwiniana,
l’evoluzione delle specie è spinta avanti da tre forze: la selezione
naturale, la deriva genetica, ossia il fatto che le popolazioni sono piccole,
e la migrazione, ossia il fatto che le popolazioni si mescolano”, “sostiene che l’evoluzione va avanti non per selezione
naturale ma perché ci sono dei limiti fisici, intrinseci, tra le componenti
degli organi, cioè quelle che si chiamano condizioni al contorno “, “non negano l’esistenza dell’evoluzione e neppure negano
che vi sia similarità generica tra le specie”).
|
|
1/6/10-ITA
|
·
Partecipazione di Massimo
PiatteIIi PaImarini alla trasmissione “Parla con me” (dal minuto 12:30), sul divano rosso di Serena
Dandini. Oltre ad alcuni chiarimenti sulla bravura e la rilevanza di Darwin,
di nuovo c’è una breve definizione che sembra alludere (ma non è certo)
a ciò che Gould chiamavaa exaptation; “non
è scientifico pensare che qualcosa viene stabilizzato ora perché sarà utile
in futuro; questo non è possibile; questa è l’idea del disegno intelligente”.
Numerose sono state altre definizione che avranno suscitato perplessità fra
gli evoluzionisti ma – soprattutto – fra gli antievoluzionisti: “Certi geni sono rimasti gli stessi per centinaia di
milioni di anni”, “Gli stessi geni
regolati in modo diverso danno origine al topo, alla giraffa, alla ranocchia”
, …
|
|
1/6/10-USA
|
·
[da NCSE] Ancora un sondaggio USA, questa volta
con una domanda sull’origine dell’universo e in particolare sul momento in
cui è avvenuta. Il 62% delle risposte accetta i 13,7 miliardi come il momento
migliore, mentre il 25% pensa sia recente. Nella domanda comunque c’è un
riferimento alla certificazione della data da parte degli astronomi, e questo
può avere influenzato la risposta… Interessante la variabilità all’interno
del campione, con i bianchi e i repubblicani con valori relativamente bassi.
|
|
31/5/10-USA
|
·
[da Panda’s
Thumb] Interessantissime alcune informazioni sulla potenza economica dei
creazionisti USA, che viene illustrata nel blog di un YEC (young earth
creationist), T.Wood, che aggiorna (“Creationist finances revisited”) un’indagine presentata nel 2007 in un altro
blog (J.Lippard: “Creationist finances: some conclusions”). Interessante notare come gran parte del
mercato sia in mano ai creazionisti biblici e in particolare ad “Answer in Genesis” (AIG di
Ken Ham) che gestisce il 60% del mercato ed è in continua crescita rispetto
al 1998, quando era invece l’Institute of
Creation Research che gestiva il 45% del mercato creazionista (oggi pur
con 8,7 milioni di dollari si deve accontentare del 26% del mercato).
Stupisce invece la posizione stabile ed relativamente limitata ($ 3,5M) dei
neocreazionisti del Discovery Institute
che hanno riscoperto il vecchio Intelligent Design; contrasta notevolmente
con la crescita
dei creazionisti biblici, che nel 2008 facevano girare 35 milioni di dollari,
tre volte tanto rispetto al 1998.
Sempre molto modeste, anche se in crescita, sono invece le risorse a
disposizione del National Center of Science
Education, che per contrastare la decina di organizzazioni creazioniste deve accontentarsi di $ 1,2M.
|
|
30/5/10-USA
|
·
Poco dopo la
pubblicazione di un sito web (“12
Events That Will Change Everything”)
su Scientific American che elenca anche i rischi delle pandemie
(Deadly
pandemic) fra i 12 problemi che rischiano di sconvolgere il mondo nei
prossimi anni, è giunta una buona notizia (“Experimental
vaccine protects monkeys from three strains of Ebola”): che presto non sarà più necessario (anche se insufficiente) credere nei
miracoli per sopravvivere all’attacco di un virus tuttora letale al 90%,
quello di Ebola, che colpisce anche le antropomorfe africane.
·
[da NCSE]
Sul Washington Post c’è la recensione
di un recente libro (“SCIENCE VS. RELIGION” - What Scientists Really Think -
di Elaine Howard Ecklund) che presenta i risultati di un sondaggio reale
realizzato su 1700 ricercatori USA su questo tema per nulla semplice.
|
|
29/5/10-RU
|
·
In un sito web
russo è comparsa la traduzione in inglese di un testo che fornisce
informazioni sul contrasto in Russia fra evoluzione/creazione “The Divine Creation
and Biological Evolution: The Experience of the Teaching of Evolution in
Russian Secondary School”.
|
|
29/5/10-USA
|
·
L’Harvard Museum
of Natural History.ha messo in rete un’insolito dibattito fra due grandi
vecchi della biologia, James D. Watson (uno degli scopritori della
struttura molecolare del DNA) and Edward
O. Wilson (un pioniere dello studio e quindi della conoscenza e
dell’esigenza di difesa della biodiversità), avvenuto il 9/9/09 sul tema “Looking Back, Looking Forward”
|
|
28/5/10-UK
|
·
Sul Guardian
è comparso un articolo (“Religion
has nothing to do with science – and vice versa“) con cui F.Ayala,
recente vincitore del ricchissimo premio Templeton, amplia la critica da lui
fatta anche nel discorso fatto al momento di ricevere il premio,
all’atteggiamento di R.Dawkins, che ha preferito una strategia difensiva
molto critica, critica verso tutte le religioni.
La posizione che F.Ayala delinea nell’articolo, riprendendo la posizione di
S.J.Gould sui due magisteri non contrapposti (NOMA) sembra non considerare
che lo stesso Ayala ha pubblicamente contestato con una lettera al Papa la
posizione antiscientifica assunta recentemente (nel 2005) dal card.Schonborn,
che aveva appoggiato il neocreazionismo dell’Intelligent Design. Nonostante
non abbia mai ottenuto alcuna risposta rassicurante, e nonostante non ci
siano state novità nella posizione dela chiesa cattolica sulla teoria
dell’evoluzione anche dopo un convegno a cui lui stesso ha partecipato con un
ruolo rilevante, sembra che Ayala riesca a vedere più facilmente le pagliuzze
che non le travi.
Impressionante la reazione dei lettori del Guardian a qusto articolo, con un
migliaio di interventi dei lettori. D’altronde si sa che il tema è certamente
continuamente ravvivato proprio dal fatto che non venga rispettata
l’autonomia soprattutto della scienza.
Se ne parla anche su Pikaia.
|
|
28/5/10-USA
|
·
Su Repubblica
si può leggere oggi un articolo deprimente se non agghiacciante (“L'esercito
dei falsi medici che curano gli ammalati veri”) … che solo i biologi
evoluzionisti possono trovare consolante.
Si racconta che in Italia vengono processate circa 1000 persone all’anno per
esercizio abusivo della professione medica e si stima che riescano a
guadagnarsi da vivere circa 15.000 medici abusivi e circa 15.000 dentisti
abusivi. Quel che è sconcertante è la misera pena (500 euro) che aspetta chi
viene condannato per abuso di professione.
Solo i biologi evoluzionisti possono consolarsi: le persone inesperte che
svolgono un abusivamente la loro professione, diffondendo idee spesso
incoerenti e non supportate dai fatti, si contano sulle dita di una mano, e
sono quasi sempre le stesse; … non è poi detto che riescano anche a
guadagnarsi da vivere.
·
[da Pikaia]
Una nuova scoperta di un primate eocenico in scavi realizzati nella
depressione di El Fayum, presso il Cairo, in Egitto; si tratta del Nosmips
aenigmaticus, di cui sono arrivati a noi solo i denti, come si legge
nell’articolo (“A
fossil primate of uncertain affinities from the earliest late Eocene of Egypt”)
sull’ultimo numero di PNAS.
|
|
27/5/10-USA
|
·
Un articolo (“New
survey results on evolution”) nel sito web del National Center for
Science Education (NCSE) presenta un recente sondaggio,
realizzato negli USA su scala nazionale, che contiene le risposte ad alcune domande
sull’evoluzione biologiche e sulle sue conseguenze. Un precedente sondaggio
era stato condotto nel 2005.
Le domande sono un po’ diverse rispetto a quelle presenti nel noto sondaggio Gallup, ripetuto identico (ma un po’ impreciso) da
anni. Alcune delle risposte
sembra riescano a far capire come sia possibile che la cultura e la scienza
cinese stiano ormai raggiungendo - e presto supereranno - in molti campi
quella statunitense o europea:
Asked "which of these statements comes closest to
your views on the origin of biological life," 43% of respondents
selected "God directly created biological life in its present form at one point in time," 24% selected "biological
life developed over time from simple substances, but God guided this process,"
and 18% selected "biological life developed over time from simple
substances but God did not guide this process".
|
|
26/5/10-IT
|
·
Nel blog Cronache
Laiche compare un’intervista a G.Barbujani su “Identità
e razzismo”. La prima domanda è presentata come una constatazione ma
sembrerebbe essere invece proprio una domanda: “Partiamo da una
constatazione: le razze umane esistono?”.
|
|
26/5/10-UK
|
·
Un articolo su Nature
(“Life
after the synthetic cell”) presenta alcune riflessioni una settimana dopo
l’articolo sul successo ottenuto dal gruppo di C.Ventre: la sintesi di un DNA
batterico inserito inserito poi con successo in un involucro batterico privo
di DNA.
·
Un ministro dell’Ulster
spinge per iniziative creazioniste e antievoluzioniste, fra cui l’istituzione
di una sezione creazionista nell’Ulster
Museum di Belfast. Se ne parla in un articolo sul Guardian (“Northern Ireland minister calls on
Ulster Museum to promote creationism”) dove si riporta anche la reazione di R.Dawkins che ricorda che
l’evidenza scientifica non può essere votata a maggioranza e chiede che
vengano allora presentate anche le vecchie ipotesi alternative sulla terra
piatta o sulla nascita dei bambini…
|
|
25/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Se qualcuno ritenesse utile rivitalizzare la discussione sui meccanismi
evolutivi, un articolo di G.Bernardi su PNAS (“The
neoselectionist theory of genome evolution”) potrebbe essere una
risposta stimolante, con la “definizione di una nuova visione della teoria
dell’evoluzione che ha come unità di selezione il genoma”.
|
|
24/5/12-USA
|
·
Il numero di
giugno di Scientific American contiene un articolo dal titolo certamente
preoccupante per ogni persona previdente: “12 Events That Will Change
Everything”. Nel sito web si aggiunge una bella e intrigante versione
multimediale che illustra questi 12 eventi, tre dei quali riguardano la
biologia e richiederebbero quindi urgentemente una diffusione di massa delle
conoscenze di base necessarie per la comprensione e la gestione di questi
eventi.
La rivista contiene anche un articolo su un tema cruciale connesso con
l’evoluzione umana: “Did
Neandertals Think Like Us?”.
|
|
23/5/10-PL
|
·
[da Repubblica]
La chiesa polacca ha riabilitato Copernico, con secoli di ritardo. Era
già sepolto in una cattedrale, come Darwin, ma la sua presenza non è stata
notata fino a quando, grazie alle tecniche della biologia molecolare, il suo
scheletro ha potuto essere identificato, permettendo quindi una sepoltura
separata e adeguata al suo contributo alla cultura umana.
Per fortuna, di Darwin si è dovuta occupare invece la chiesa anglicana, che,
pur non avendo capito tutto subito, aveva avuto per lo meno un grande
intuito, e uno spazio a Darwin l’aveva trovato immediatamente e proprio nella
sua cattedrale principale. Per le dovute scuse, però, Darwin ha dovuto
attendere fino al settembre
2008, quando la chiesa anglicana ha riconosciuto la sua genialità e la
sua incapacità di riconoscerla a suo tempo. L’aspetto più rilevante delle
scuse è stato comunque il fatto di aver aggiunto l’ammissione di aver
trascinato nell’errore in questi 150 anni anche milioni di fedeli.
Nessuna scusa venne in quei giorni da mons.Ravasi, che ad una domanda
specifica lo ritenne non necessario; in realtà lo sarebbe stato, ma non era
forse possibile data la posizione tuttora ambigua e prevalentemente critica,
per i numerosi motivi enunciati nella lettera di GP2 del 1988.
Sulla posizione della chiesa anglicana può essere interessante guardare
l’intervista realizzata da R.Dawkins con l’arcivescovo di Canterbury
Rowan Williams o con il
vescovo di Oxford.
Per quanto riguarda la chiesa cattolica la valutazione autorevole più recente
(2007) e più nota (è stata trasmessa addirittura dal TG2
serale) è stata quella del card.Martino, che non solo non si scusa con
Darwin, ma nemmeno si scusa con il card.Ratzinger che nel 2004
aveva approvato un documento che confermava l’origine comune di tutti gli
esseri viventi e quindi l’origine dell’uomo da un antico primate. Sconcertava
un po’ il suo atteggiamento ironico e sarcastico su un argomento che
chiaramente non conosceva.
·
Sull’Avvenire
un lungo articolo essenzialmente informativo (“Origini:
il lungo cammino per diventare «homo»”) di F.Facchini per illustrare
e inquadrare le più recenti conoscenze sull’evoluzione umana, con uno schema
del complesso cespuglio che i paleoantropologi hanno ricostruito, essendo
riusciti negli ultimi anni a rintracciare i resti fossili di ominidi bipedi
vissuti fino a 6/7 milioni da anni fa.
Il percorso non lineare, e ben difficilmente riducibile ad una marcia
prevedibile e trionfale verso il sapiens, provocherà certo qualche
serio mal di pancia ai numerosi antievoluzionisti che tuttora sperano di indurre il Vaticano a rinnegare magari
anche quanto certificato dal card.Ratzinger nel 2004,
quando confermò l’esistenza dell’evoluzione biologica, cioè dell’origine
comune di tutte le specie e di tutti gli esseri viventi.
Anche in questo articolo si confermano i risultati della ricerca scientifica
(“la linea evolutiva umana si è differenziata da
quella dello scimpanzè a partire da antenati comuni che vissero in territorio
africano”) evitando però di far notare che la scomparsa nel tempo di
tante varietà (specie o sottospecie) di ominidi bipedi non può che sollevare
domande a cui forse anche i teologi vorrebbero poter rispondere, ma non lo
possono fare, non avendo informazioni diverse da quelle dei paleoantropologi.
La problematica della variabilità viene comunque “alleggerita” sottolineando
quanto sia difficile sostenere, soprattutto oggi dopo i dubbi sul fatto che
il Neandertal sia una specie diversa dal sapiens, l’esistenza (magari
pure contemporanea) di diverse specie di omindi
|
|
22/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Sono ancora aperte le iscrizioni alla "Scuola Estiva di Alta
Formazione in Filosofia ed Etologia Umana. Culture Animali e dimensioni
ecologiche" che si terrà dal 7 al 9 giugno all'Università di
Cassino. I seminari saranno tenuti da numerosi professori provenienti da
atenei italiani e internazionali.
·
Su nuovo cromosoma
batterico costruito da C.Venter c’è oggi anche il commento di F.AgnoIi sul suo sito web, dove però si riporta soprattutto l’articolo
comparso su’Avvenire (“Hanno fatto un abile «puzzle» e lo
chiamano nuova vita”),
utile per chi fosse interessato a verificare che per una volta non la si
considera una sfida al di fuori dalla portata umana. Per giustificare un tale
giudizio occorre però individuare qualcosa di positivo …; stupisce (ma forse
non troppo se si considerano le competenze) il fatto che si scelga
un’ovvietà: che non sono stati inventati nuovi amminoacidi ma sono
stati usati sempre gli stessi (“Per produrre il
genoma in laboratorio non sono stati utilizzati nuovi aminoacidi. I
"mattoni" con cui è stato costruito questo DNA sono quelli di
sempre”).
Il motivo è semplice: … per il
rispetto che i biologi hanno per il lavoro della selezione naturale, che ha
impiegato miliardi di anni per creare e selezionare i migliori amminoacidi
disponibili sul mercato!
Comunque per fortuna i pasticcioni boriosi citati usano bene il loro
cervello, non “bruciano la loro intelligenza, donatagli da Dio”: sanno infatti bene che gli amminoacidi sono
indispensabili per costruire il DNA,
ma non si possono certo usare come mattoni!
Si può sperare che per molti scettici preoccupati sia tranquillizzante
accontentarsi di capire e sapere che i ricercatori “utilizzano
i pezzi già messi a disposizione dalla natura, per realizzare un disegno pressoché
identico a quello già tracciato naturalmente”, “non è una creazione dal nulla, piuttosto sono
state sapientemente assemblate sequenze di Dna già esistenti in natura”.
….
Se chi trova semplice credere addirittura nella “creazione
dal nulla “ si accontenta del “pressochè”
… siamo tutti molto contenti.
D’altronde anche il card.Bagnasco e il card.Fisichella hanno apprezzato “l’intelligenza
dell’uomo” (La Repubblica: “DNA artificiale, la chiesa è cauta”) .
Rimane comunque il dubbio che l’apprezzamento solitamente rivolto agli OGM
abbia influenzato queste prime opinioni sul cromosoma batterico
artificiale.
|
|
21/5/10-USA
|
·
[da Pikaia]
Il 21 maggio 2010, Craig Venter e il suo consistente gruppo di
collaboratori del Craig Venter Institute hanno per la prima volta nella
storia creato una cellula batterica controllata da un genoma sintetico (Creation of a Bacterial Cell Controlled
by a Chemically Synthesized Genome). La scoperta è pubblicata su Science. Qui il video della conferenza stampa in cui C.Venter
presenta la sua scoperta, qui un commento di Elisabeth Pennisi su Science e uno di Carl Zimmer (“Synthetic Genome+Natural Cell=New Life?”). Qui
anche un commento da parte dell’Avvenire (“Dal
laboratorio la prima cellula che si riproduce”)
|
|
21/5/10-IT
|
·
Oggi a Bergamo, in
occasione del FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CULTURA: Ore 18, Centro la
Porta, viale Papa Giovanni XXIII 30, Guido Barbujani discute di «Razze e razzismi», introduce Telmo Pievani.
·
Dal 13 maggio a Parma
si tiene una serie di dibattiti sul tema “ELOGIO DELLA LAICITA' E DEL
PENSIERO CRITICO”; giovedì 27 maggio, ore 21: “Darwin, al lupo al lupo! La scienza evolve,
l’integralismo religioso un po' meno”, con Telmo Pievani. Per
informazioni: info@liberacittadinanza.it.
Per partecipare è necessario comunicare la propria presenza tramite mail
oppure telefonando al numero: 0522/39.21.37. Il 10 giugno sarà poi presente
G.Odifreddi.
·
Sul Foglio
un impegnativo articolo (“Darwin
(e l’Intelligent Design) alla prova drella quinta via di S.Tommaso”) sul
motivo per cui i cattolici non seguirebbero il Foglio nel suo incensamento al
libro sugli errori di Darwin. Sembra che sia utile e necessario citare anche
San Tommaso.e ricordare che “ammettere che nel
mondo ci siano eventi casuali non significa negare che li mondo sia stato
creato da Dio”
·
Sempre oggi sul Foglio
anche una citazione (“UN ENDORSEMENT
ECCELLENTE AL LIBRO CHE CRITICA LA SELEZIONE NATURALE “) della lunga e positiva recensione di R.Lewontin
al libro di MPP critico verso Darwin, comparsa sulla New York Review of
Books in data 27/5 (“Not
so natural selection”).
|
|
21/5/10-E
|
·
[da Pikaia]
Un’altra scoperta di primate fossile nel sito paleontologico catalano di
Pierola; un articolo sull’American Journal of Physical Antropology (“A new species of Pliopithecus
Gervais, 1849 (Primates: Pliopithecidae) from the Middle Miocene (MN8) of
Abocador de Can Mata (els Hostalets de Pierola, Catalonia, Spain)”) presenta al mondo l’ultima scoperta, il Pliopithecus
catmanensis, vissuto in Europa circa 11.6 milioni di anni fa.
|
|
20/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
E' in edicola l'ultimo fascicolo della rivista Darwin (num. 37 - anno 6). Su questo numero:
evoluzione umana, selezione sessuale e l'ennesima critica, di Michele
Luzzatto, al libro di PiatteIIi-PaImarini.
|
|
19/5/10-IT
|
·
Sempre molto
attivo, L.L.Cavalli Sforza ieri era presente ad un seminario a Pavia, dove ha
dato la parola a D.Reich che ci raccontava del DNA nucleare dei
neandertaliani, mentre il 27/5 a Torino aprirà il convegno “La
teoria dell'evoluzione: modelli e sviluppi”.
Il 28/5 alle 14 a Roma introdurrà invece il convegno “African
Pygmies, origins, biology and culture” con il suo contributo
“Some social customs
of Centrafrican Pygmies of interest from a genetic point of view” (Aula Sergi, Dipartimento di Biologia Animale
e dell’Uomo, sede di Antropologia).
Qui sotto, in data 16/5, è citato l’ultimo libro di Luca Luigi Cavalli Sforza, … probabilmente scritto fra un convegno e
l’altro.
|
|
18/5/10-IT
|
·
Seminario a Pavia
di un ospite di L.L.Cavalli Sforza, il genetista David Reich di Harvard, su
un tema certo molto attuale: “A population genetic
analysis of the Neandertal genome and comparison to human genomes”.
Reich, che ha collaborato al recentissimo lavoro sul DNA dei Neandertal, ha
tenuto a precisare che in questo
articolo su Science
sono stati ben attenti a non sollevare il problema della tassonomia, su cui
non volevano proprio esprimersi. Sembra comunque accertato che non dovremo
più parlare più solo di blood flow: ormai sembra che il gene flow
sia stato l’evento più probabile fra queste due entità tassonomiche non ben
definite. Per lo meno dopo l’uscita del sapiens dall’Africa.
·
Non è una novità,
ma quando si tratta di Darwin il mondo cattolico non smette di stupire, dato
che ognuno va per conto suo; un’ultima dimostrazione arriva dal quotidiano
online Il Sussidiario, espressione di un’area cattolica che dovrebbe
essere rispettosa della scienza. Oggi, dopo che molti quotidiani e
settimanali avevano ospitato una serie di critiche e di osservazioni fatte da
esperti di evoluzione sul recente libro contro Darwin, questo quotidiano usa,
per presentare un’intervista a M.PiatteIIi-PaImarini, un titolo davvero un
po’ esagerato “La
teoria di Darwin? È morta e sepolta”.
E che sia esagerato, curiosamene lo dimostra addirittura un precedente
articolo dello stesso Il Sussidiario, pubblicato il 20/4/05 con il titolo “Anche i
laici attaccano Darwin: ma il fuoco amico sbaglia bersaglio…”. L’autore
dell’articolo, che in questo caso era un biologo, iniziava l’articolo
chiarendo ai lettori del Sussidiario che il libro aveva lo scopo di “minare alle fondamenta la teoria dell’evoluzione
darwiniana. Ma non ci riesce”.
Infatti il libro non proponeva teorie alternative migliori, per cui il
biologo A.Barzaghi si premurava di tranquillizzare i lettori, avvertendoli di
non preoccuparsi di un possibile vuoto culturale, perché dimostrava che il
libro “non riusciva” ad essere
convincente; mette quindi in guardia dal pericolo di seppellire una teoria
senza prima averne una migliore, anche perché ricorda che le ricerche recenti
“non hanno eliminato dallo scenario evolutivo il concetto di
selezione naturale”.
Secondo lui il libro contro l’attuale teoria dell’evoluzione propende per “una netta
marginalizzazione dell’azione della selezione naturale”, che lii
ritiene non realistica e non giustificata.
Il 13/5 era comparso un terzo articolo, sul Sussidiario e sempre sullo stesso
libro (“Ha
ragione Darwin o la fede? La scienza non ha l’ultima parola...”), che
addirittura approfittava del libro per criticare le “rocciose
posizioni ideologiche” degli evoluzionisti. Sembra evidente che le
opinioni del biologo del Sussidiario sono opposte rispetto a quelle dei due
inesperti che hanno accesso in scrittura alla stessa rivista.
Che tristezza … poter dimostare come l’ideologia e non la ragione sia alla
base di molte critiche che arrivano alla teoria dell’evoluzione da parte di
chi nemmeno la conosce …
|
|
17/5/10-IT
|
·
Le questioni
relative all'evoluzione della specie umana e del suo destino evolutivo
rappresentano certamente uno dei temi più interessanti per la comunità
scientifica e per il pubblico in generale.
Se ne parlerà mercoledì 19 maggio alle ore 11.00 presso la Sala della
Miniatura in Palazzo Vecchio (Firenze) con il prof. Jeffrey
Schwartz, uno dei maggiori esperti a livello internazionale in questo
settore ed un profondo conoscitore di tutti i più importanti resti fossili di
antenati della linea evolutiva umana.
Schwartz è Professore di Antropologia, Storia e Filosofia della Scienza
all'Università di Pittsburgh e attualmente presidente della World Academy of Art
and Science, la famosa accademia scientifica internazionale non governativa
nata negli anni 50 per iniziativa di figure quali Albert Einstein, Robert
Oppenheimer, Joseph Rotblat, Bertand Russel.
Nel corso della conferenza il prof. Schwartz affronterà temi quali: quante e
quali erano le specie fossili antenate della nostra? Quali fra queste sono
state nostri diretti antenati? E, la più significativa, perché esiste una
sola specie umana vivente oggi sul Pianeta terra e quale sarà il suo futuro?
·
[da Pikaia] Domenica 23 maggio si terrà un incontro
con O. Rickards e E. Baccarini presso il "Lanificio 159" a Roma:
"L'origine dell'uomo. Ecco perchè NON discendiamo dallo scimpanzè"
|
|
16/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
L'ultimo libro di Luca Luigi Cavalli
Sforza riprende lo
stesso titolo di Monod, “Il caso e la necessità”. La scelta di Cavalli
Sforza è spiegata immediatamente all'inizio del libro ed è legata al fatto di
voler dare al caso una valenza ed una importanza ancora maggiore rispetto a
quella che Monod gli attribuiva nel 1970. La versione de "Il caso e
la necessità" di Cavalli Sforza è un efficace excursus
sull'evoluzione umana e sui diversi contributi (biologici e culturali) di cui
dobbiamo tenere conto per capirne pienamente le basi.
|
|
15/5/10-IT
|
·
[da Pikaia] Non ci siamo ancora abituati all'idea che Homo
sapiens e Homo neanderthalensis possano aver avuto episodi di
incrocio, le cui tracce sono ancora riscontrabili nel genoma dei sapiens
non africani (tra l'1 e il 4%, Pikaia ne ha parlato come si legge qui sotto in data 7/5/10), che giunge
un nuovo studio, tutto italiano, sull'argomento.
Si tratta del lavoro di D.Caramelli dell'Università di Firenze che riguarda
il gene della microcefalina (MCPH1), la cui espressione avrebbe contribuito
in maniera determinante allo sviluppo del cervello umano (“The Microcephalin Ancestral Allele in a
Neanderthal”).
|
|
14/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Nell'ambito della rassegna "Incontri di civiltà", Randal Keynes
sarà ospite del Museo di Storia Naturale di Venezia mercoledì
19 maggio alle ore 18: "Il mio
antenato Charles Darwin".
|
|
12/5/10-UK
|
·
Davvero geniale
l’articolo pubblicato su Nature da Douglas L. Theobald della
Brandeis Uni, un importante collaboratore del sito evoluzionista TalkOrigins
per cui ha scritto alcune delle pagine migliori e più convincenti (anche se
non per tutti): “29+ Evidences for Macroevolution:
The Scientific Case for Common Descent”.
L’articolo su Nature (“A formal test of
the theory of universal common ancestry”) è stato probabilmente stimolato dal continuo
uso di probabilità fasulle di eventi biologici, spesso usate da inesperti di
biologia per cercare di convincere altri inesperti di biologia. L’articolo si
è meritato un commento (“Origins
of life: Common ancestry put to the test”) sullo stesso numero di
Nature e citazioni su alcuni blog.di evoluzionisti (N.Maztke su Panda’s
Thumb, Pharyngula).
La probabilità calcolata da D.Theobald non è quella, improbabile,
dell’improbabile comparsa casuale dal nulla di un qualsiasi organismo
vivente, ma quella, improbabilissima, dell’origine di tutti gli esseri
viventi NON da un’unico organismo vivente iniziale! La probabilità di 1/102680
non c’è dubbio sia minore di tutte le “improbabilità” sventolate dagli
antievoluzionisti… che comunque già oggi hanno già notato che l’articolo li
riguarda (“Testing universal common ancestry?”). Qui
altre centinaia di pagine web che citano l’articolo. Come osserva giustamente
PZ.Myers, ora finalmente anche gli evoluzionisti hanno, oltre alla ragione,
un’improbabilità utilizzabile come efficiente arma di difesa da altre improbabilità,
ma fasulle.
|
|
12/5/10-EG
|
·
E.Seiffert, paleoprimatologo della Stony Brook
University (il gruppo creato da Elwyn L. Simons)
aggiunge un altro termine oltre a quello ormai abusato di “anello mancante”.
In suo articolo di oggi su PNAS (“A
fossil primate of uncertain affinities from the earliest late Eocene of Egypt”) presenta un fossile di primate di 37 milioni di anni
fa, trovato nella depressione di El Fayum in Egitto; Seiffert ipotizza l’esistenza di “undocumented
links”, anelli non documentati [o forse sarebbe meglio definire
come “non sospettati”]. La nuova specie è infatta stata insolitamente
denominata Nosmips aenigmaticus (forse con la segreta speranza di
poter essere presto invitato a raccontare questo nuovo mistero a Voyager…?).
|
|
10/5/10-IT
|
·
[da VareseNews]
"Caffèscienza" al liceo Arturo Tosi di Busto Arsizio, e con un ruolo
importante per gli studenti, che interpreteranno grandi scienziati: si tratta
di due incontri su “La diversità tra gli esseri viventi” (17-24
maggio) aperti al pubblico e un laboratorio per le medie inferiori.
La prima serata, il 17 maggio alle 20.30, verte sul tema della diversità
biologica ed è introdotta da un esempio di evoluzione animale per
selezione naturale. Segue un dialogo tra alcuni ragazzi che, vestendo i panni
degli scienziati, ridanno vita nientemeno che a luminari della scienza, quali
Darwin e Lamarck.
La seconda serata, il 24 maggio alle 20.30, punta l’attenzione sull’evoluzione
dell’uomo tra passato e futuro e viene introdotta da una lettura
teatralizzata, a cui segue la simulazione di un dibattito tra i due
scienziati, Lamarck e Darwin.
|
|
10/5/10-USA
|
·
[da Pikaia]
Ci mancava solo che arrivasse anche la critica di D.Futuyma al libro
di Fodor e PiatteIIi PaImarini- E’ arrivata anch’essa, e per di più è
ospitata dalla rivista Science ("Two Critics Without a Clue"). Anche lui trova insufficiente la conoscenza della biologia da parte dei
due autori: "Because they are prominent in
their own fields, some readers may suppose that they are authorities on
evolution who have written a profound and important book. They aren’t, and it
isn’t."
|
|
8/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Peter e Rosemary Grant saranno a Venezia
lunedì 10 maggio e a Roma
giovedì 13 maggio 2010, per una Balzan Distinguished Lecture su «L’evoluzione
dei fringuelli di Darwin»
·
Sull’Avvenire
un articolo di F.Facchini (“La
rivincita dell’uomo di Neandertal”) presenta la recente scoperta delle
informazioni genetiche contenute nbel DNA nucleare dei Neandertal, che oggi
permette di dimostrare che siano avvenuti scambi di materiale genetico di cui
rimangono tracce negli Homo sapiens non di origine africana: sembra
che si possa oggi sostenere che, dopo l’uscita dall’Africa, i sapiens
abbiano fatto conoscenze anche approfondite con i Neandertal che popolavano
il mdio oriente e l’Europa.
|
|
7/5/10-DE
|
·
Una giornata
particolare. Un articolo molto importante su Science:
A Draft Sequence of the Neandertal Genome (free), a cui se ne aggiunge un secondo (“Targeted Investigation of the Neandertal Genome
by Array-Based Sequence Capture”). C’è allegato anche un
video con un’intervista al responsabile del progetto, Svante Pääbo,
direttore del Department of Evolutionary Genetics, Max-Planck Institute for
Evolutionary Anthropology di Leipzig (D). Impressionanti sono anche le dimensioni (170 pagine) dell’allegato
all’articolo principale (supporting
on line material), che permette di inquadrare e capire le dimensioni
e l’importanza del progetto realizzato,
difficile da comprimere nel solo articolo.
Le grandi novità richiedono quindi anche una pagina speciale
(“Special Feature: The
Neandertal Genome”) per far capire l’importanza delle novità sul DNA
del genoma del Neandertal (4 miliardi di nucleotidi del DNA di 3 individui,
il 60% del genoma, confrontato poi con il genoma di 5 Homo sapiens
attuali.
Chi capisce poco di scienza, di biologia e di evoluzione sarà certamente
sconcertato per il fatto che Pääbo smentisca il “dogma” che aveva proposto
sulla base dei suoi risultati ottenuti dopo il sequenziamento del DNA
mitocondriale ottenuto sempre da reperti di Neandertal; sulla base di quella
ricerca ("Ecco il genoma mitocondriale dell'uomo
di Neanderthal")
aveva infatti concluso che Homo neanderthalensis fosse una specie
diversa da Homo sapiens "Nessuna traccia di Neanderthal").
Ora invece dimostra che sia stato possibile anche un limitato scambio di
materiale genetico. Gli esperti sanno bene che il DNA mitocondriale è di
dimensioni estremamente limitate, per cui non stupisce troppo che oggi i
risultati siano un po’ diversi, indicando le tracce, nel DNA nucleare, di un
probabile passaggio di materiale genetico
da H.sapiens a H.neandertalensis.
Per commenti e riflessioni si possono leggere le pagine di J.Hawks,
Dienekes, C.Zimmer.
In italiano ci sono Biondi/Rickards,
Pikaia
e Le
Scienze.
|
|
4/5/10-WORLD
|
·
Come se la
conservazione dei primati dei primati nel mondo non fosse già in una
situazione drammatica, un recente articolo Su Mammal Review
(“Primates in traditional folk medicine: a
world overview”) cerca
di fare il punto e di quantificare gli effetti di un’attività umana che si
aggiunge alle altre minacce per ben 101 specie di primati: il loro uso per la
medicina tradizionale.
|
|
3/5/10-USA
|
·
Nel sito
dell’NCSE si offre a free preview (PDF) of Daniel Loxton's Evolution:
How We and All Living Things Came to Be (Kids Can Press, 2010),
aimed at kids 8 to 13
|
|
3/5/10-IT
|
·
Il sito Orizzontescuola
informa che procede il “Riordino
[degli] Istituti Tecnici. Pubblicate le
schede di lavoro per le discipline del primo biennio”. Vengono fornite le
schede di lavoro predisposte dal Gruppo Tecnico nazionale costituito presso
il Dipartimento per l’Istruzione del MIUR e già presentate a una
rappresentanza di dirigenti e docenti degli istituti tecnici nel corso del
seminario svoltosi a Roma il 26 e 27 aprile 2010 presso l’istituto tecnico
industriale “G. Galilei”. Pur apprezzando i riferimenti al coordinamento
europeo per la formazione tecnica, stupisce, e parecchio, l’inserimento di
aspetti non scientifici all’interno del programma di biologia.
Come si sa, ngli USA attualmente non sarebbe possibile. Fra l’altro sembra
potrebbe essere un buon motivo per fare entrare nella scuola esperti di
fissismo e creazionismo, agomenti che da secoli non vengono più insegnati
nelle facoltà di scienze (Sembrerebbe un argomento di teologia o di storia
della scienza, non certo di biologia o di geologia)
Nelle linee
guida (art. 8 comma 3 d.P.R. 15/03/2010) pubblicate come schede di lavoro
per le discipline del primo biennio stupisce un po’ che fra gli argomenti
scientifici compaiano temi che scientifici non sono ma che riprendono idee
prescientifiche e ascientifiche che però alcuni ambienti culturali non
smettono tuttora di sostenere e difendere.
Nelle indicazioni
del biennio per geologia e biologia, nella riga che riguarda la
teoria dell’evoluzione, essa viene affiancata e comparata con le ipotesi e i
miti che l’hanno preceduta invece che con le precedenti ipotesi errate, come
quella di Lamarck:
“Vita e opere di Darwin: teoria evolutiva, fissismo e creazionismo”.
Soprattutto è falso far credere che anche prima di Darwin fissismo e
creazionismo non fossero già in crisi e non ci fossero già ipotesi
evoluzionistiche; basta ricordare che il dubbio l’aveva addrittura lo stesso
nonno di Darwin nel 1794. Questo è quello che vogliono far credere anche oggi
gli antievoluzionisti, ma non è onesto che la scuola collabori a questa
disinformazione.
Per fortuna nel paragrafo successivo, quello dedicato alle abilità da
conseguire, gli aspetti prescientifici sembrano scomparire, anche se si
evidenzia come problema solo quello che riguarda l’evoluzione della specie
umana (“Descrivere la storia evolutiva degli
esseri umani mettendo in rilievo la complessità dell’albero filogenetico
degli ominidi.”). “Descrivere” sembra
inoltre un po’ riduttivo; consiglierei di sostituirlo con il termine “Spiegare”.
Apprezzabile è comunque la continua insistenza sulla sperimentalità dei corsi
scientifici e tecnici (“È di fondamentale importanza che queste discipline vengano sviluppate, in
particolar modo in un primo biennio, con un forte supporto di esperienze
di laboratorio”), indispensabile per fornire un
atteggiamento critico verso eventuali visioni creazioniste e fissiste (non
sperimentabili…) che gli studenti purtroppo hanno incontrato e incontreranno
nonostante siamo nel 21’ secolo. Bisognerà verificare che i laboratori
esistano e che ne sia finanziato il funzionamento.
Comunque ci si può preparare: “Tra qualche giorno sarà possibile
proporre emendamenti ai contenuti delle sezioni seconda e
terza e avanzare proposte di modifica/completamento alla sezione quarta.
Le proposte pervenute saranno considerate attentamente dal Gruppo Tecnico
nazionale, ai fini della redazione finale delle linee guida, programmata
per la fine del mese di maggio”. Qui c’è
l’indirizzo e la composizione.del GTN
Il sito che riguarda la riforma dei licei è invece questo: “Costruire i nuovi licei”. Anche qui ci sono le nuove indicazioni
nazionali da poco approvate, divise per materia (qui le indicazioni per le scienze
naturali per i vari licei); anche qui gli insegnanti
interessati hanno già potuto discutere e commentare le proposte ministeriali
per circa un mese (fino al 22/4/10) facendo conoscere le opinioni alla cabina di regia, con una
procedura meno misteriosa di quella seguita ai tempi della Moratti.
Da notare che le indicazioni per le scienze naturali dei licei sono
abbastanza generiche e non elencano gli argomenti, come viene invece fatto
per gli istituti tecnici.
C’è poi anche il sito “Costruire i nuovi professionali”, e il Gruppo Tecnico di lavoro sembra
simile a quello degli istituti tecnici.
Molti riferimenti utili si trovano anche nella pagina web della GILDA di
Venezia su “La
riforma della scuola superiore”
|
|
2/5/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Nell'ambito dell'iniziativa del Comune di Milano, Milano Scienza
Milano Mondo, il Teatro Cargo di Genova porta in scena, giovedì 6
maggio alle ore 21.00 al Museo di Storia Naturale di “Darwin e FitzRoy,
viaggiatori per caso” (Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti).
La conferenza
spettacolo porta sul palcoscenico del Museo Patrizio Roversi di "Turisti
per caso", accanto a Roberto Serpi, attore del Teatro Stabile di Genova,
presentano con pieno rigore scientifico la storia del viaggio e delle
rivoluzionarie scoperte del naturalista inglese Charles Darwin, autore della
teoria dell'evoluzione delle specie. Accanto a lui il capitano di vascello
Robert FitzRoy, considerato l'inventore della moderna meteorologia.
|
|
1/5/10-IT
|
·
Nei giorni 27-29
maggio 2010 l'Accademia delle Scienze di Torino, l' Accademia
Nazionale dei Lincei e la Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften
organizzano il convegno "La teoria dell'evoluzione: modelli e sviluppi"
Il convegno si terrà nell'Aula magna dal Dipartimento di biologia animale e
umana dell'Università di Torino (Via Accademia Albertina, 13). Fra i partecipanti:
M.Ruse, L.L.Cavalli Sforza, P.Corsi, A.Piazza, J.Kocka, G.Vallortigara.
·
Il Foglio
sembra insistere nel cercare di coinvolgere la Chiesa nell’approvazione di un
libro scritto da due atei contro il nedarwinismo, e organizza un’interessante
tavola rotonda sul libro (“LE SUORE DARWINIANE. Gran libro di Fodor
e Piattelli Palmarini: Darwin ha sbagliato. Laici tolgono loro il saluto, la
chiesa nicchia. G. Ferrara”). .
Vengono invitati, con l’autore italiano, non solo l’antropologo universitario
mons.F.Facchini, ma anche – e non viene precisato - uno degli
organizzatori laici del convegno vaticano di marzo, S.Forestiero; a
loro si affianca anche un filosofo e matematico filodarwiniano, G.Giorello.
Nella discussione emergono, soprattutto da parte di G.Giorello e S.Forestiero
molte delle perplessità che erano uscite dall’ambiente scientifico mondiale
ma anche italiano, e che avevano scandalizzato G.Ferrara.
Interessanti alcune riflessioni di G.Giorello e di Forestiero, come pure
alcune ammissioni di MPP, mentre F.Facchini rimane prudente anche perché non
apprezza certo una critica del darwinismo che non si preoccupi di
reintrodurre una figura divina né di distinguere macroevoluzione da
microevoluzione.
Da notare come Ferrara non la smetta di riferirsi ad aspetti della psicologia
comportamentale, certamente marginali quando si parla di teoria
dell’evoluzione, ma forse utili nella sua ottica.
La battuta finale di MPP si illuminerebbe di una luce diversa se venisse
ricordato che esiste in realtà il Clergy Letter
Project, che coinvolge circa 10.000 pastori protestanti USA. Ferrara NON
potrebbe trovare argomenti per un suo prossimo sermone da rivolgere al popolo
cattolico.
·
La UAAR
di Ancona organizza in Piazza XXIV Maggio, davanti al Municipio di
Ancona una raccolta di firme per chiedere al sindaco di intitolare uan via a
Darwin.
|
|
29/4/10-IT
|
·
Davvero
sconcertante l’articolo sul Foglio (“Giornali e scimmie”) in cui si presenta un mondo in cui l’”intolleranza della cultura evoluzionista” [sic]
avrebbe “occupato i posti di comando nei
dipartimenti universitari e delle riviste scientifiche” [?!].
Il riferimento alle riviste scientifiche è infatti una condanna per tutta la
ricerca scientifica mondiale sull’evoluzione biologica; non riguarda quindi
solo il nostro paese, che non sarebbe l’unico in cui si rifiuterebbero
critiche (fra l’altro non sempre motivate né tutte informate) alla teoria
dell’evoluzione. Come si sa l’accusa è ridicola e infondata, dato che
le verifiche, e quindi le critiche, alla teoria dell’evoluzione sono costanti
e continue … tanto è vero che forniscono argomenti al libro.
Vista la citazione di un unico scienziato, sembra di capire che l’italica
Rivista di Biologia sia considerata dal Foglio l’unica rivista scientifica
seria… [sic]
Stupisce comunque soprattutto il fatto che il direttore del Foglio sottolinei
l’assenza della chiesa cattolica da quella che probabilmente ritiene da tempo
debba essere una sua battaglia, forse ignorando il documento del 2004
firmato dal card.Ratzinger che tranquillamente accettava i fatti dimostrati
dalla ricerca scientifica svolta “nei
dipartimenti universitari” e pubblicata nelle migliori “riviste scientifiche”.
Nell’articolo ci si stupisce che sia infatti piuttosto tiepida di fronte a un
“iperevoluzionismo darwiniano ha preso possesso della
terra con una teoria della selezione naturale considerata fallace da una
parte autorevole del mondo scientifico e nonostante sia una teoria non
provata né confermata”.
Difficile incontrare opinioni simili altrove… ma questo articolo permette di
intuire i problemi dei ricercatori e della ricerca sull’evoluzione in Italia;
è incredibile che,mentre il ministero giustamente pretende rigore, serietà e
peer-review, abbiamo creazionisti biblici ai massimi livelli decisionali e
giornali che alla serietà sembrano ben poco interessati
|
|
27/4/10-USA
|
·
Un post di C.Zimmer
(“A Day Among the Genomes”) racconta di un’incontro eccezionale a cui ha
partecipato oggi; il primo e probabilmente unico nelle sue dimensioni: è
stato invitato a moderare la discussione in un convegno a cui erano presenti
una dozzina di persone, quasi le uniche che ad oggi conoscono la sequenza
completa del loro DNA. Si tratta della GET conference, che oggi ha
riunito le persone
che per prime hanno aderito al Personal
Genome Project diretto da Gorge Church. Fra questi primi partecipanti
al progetto di sequenziamento del proprio DNA ci sono molti genetisti e anche
persone con malattie genetiche, per indicare l’interesse per la diagnosi
precoce di patologie genetiche. Il progetto, che utilizza la disponibilità di
ditte che dispongono di attrezzature
che ormai permettono il sequenziamento com meleto in pochi giorni, intende
arrivare a coinvolgere 100.000 volontari; finora le adesioni sono già 17.000.
La presenza di James Watson fra i volontari non può che evidenziare
l’impressionante velocità ormai raggiunta dall’evoluzione culturale: si è
passati dalla “semplice” scoperta del DNA (che lui fece con Crick nel 1953)
alla possibilità di leggere in pochi giorni la sequenza dei miliardi di
nucleotidi che costituiscono il DNA di un individuo. Forse anche per capire
come utilizzare queste informazioni per risolvere, anche se lo si potrà fare
solo su poche persone, i problemi creati da un processo evolutivo che
evidentemente non è stato troppo intelligente.
|
|
27/4/10-UK
|
·
Un paio di video
diffusi recentemente da Discovery News permettono di fare interessanti e forse
sconcertanti riflessioni dopo aver visto come gli scimpanzè gestiscono la
morte di parenti stretti. Sono evidenti i tentativi di mantenere in vita
anche per un paio di mesi le relazioni affettive nonostante il processo di
mummificazione (dall’articolo “Chimpanzee mothers at Bossou, Guinea
carry the mummified remains of their dead infants”). Se si vuol cercare e trovare “qualcosa di
più”, dopo aver visto queste scene non c’è dubbio che lo si trovi
probabilmente anche in altre specie animali, e certamente negli scimpanzé.
|
|
26/4/10-USA
|
·
Su The
Huffington Post si può leggere un interessante contributo (“Reconciling the Doctrine of Original Sin
with Evolutionary Biology”) di Michael Ruse (un filosofo della biologia da tempo molto
coinvolto nel dibattito evoluzionismo/creazionismo) su un punto che
qualcuno ritiene centrale nel confronto fra scienza e fede. In un suo recente
articolo del 10 aprile aveva ammesso di essersi precedentemente sbagliato (“Why Richard Dawkins Was Right and I Was
Wrong”).
|
|
26/4/10-IT
|
·
Sull’Avanti
compare un commento alla discussione in corso sul libro sulle “bugie di
Darwin” (“Ma Charles Darwin si era sbagliato?”). Purtroppo sembra si
voglia dare scarsa importanza a “dettagli tecnici”
senza dimostrare che vengono compresi, anche se si ha per lo meno ben chiaro che “tutte le
teorie scientifiche vengono continuamente aggiornate senza ortodossie
dogmatiche”, per cui l’articolo esprime un dubbio sul motivo
dell’insistenza nel libro sulle “bugie di Darwin”
·
[da Pikaia] Mentre si delira su fantomatici colpi fatali
alla teoria dell’evoluzione, ecco che Dawkins ci offre "Il più grande spettacolo della Terra", in cui il fatto dell’evoluzione emerge
in tutta la sua palese ovvietà. Obiettivo di Dawkins, lasciando da parte in
questo libro le sue solite polemiche, è di cambiare la percezione pubblica
dell’evoluzione: da teoria a fatto, facendo leva sulla curiosità che nessuno
nega sia particolarmente sviluppata nella nostra specie.
|
|
25/4/10-IT
|
·
Interessante
notare, in un’unica pagina nel sito web della rassegna stampa di
Euresis, l’eterogeneità di articoli con recensioni del recente libro
sulle “bugie di Darwin” raccolti in questi giorni, con le opinioni espresse
da persone più o meno competenti, da biologi (di solito favorevoli) fino ad
arrivare a storici e giornalisti, più spesso favorevoli. Difficile fare una
sintesi, e preoccupa la varietà dele posizioni che giungono dall’area
culturale cattolica. Non è comunque una novità, cone si è evidenziato anche
il 23/4/10.
·
Anche nel sito web
SRM oggi si trova una presentazione della discussione sul libro di F&PP
sulle “bugie di Darwin”. Il titolo dell’articolo (“Il dibattito sugli errori dei
neodarwinisti”) in
realtà “interpreta”, modificando notevolmente il bersaglio, il titolo del
libro recentemente tradotto in italiano, dove Darwin, forse a fare da
richiamo, è chiaramente evidente nel titolo. Nell’articolo ci sono,
contrapposti, due contributi: la lettera con cui MPP
chiarisce sul Foglio la sua dissociazione rispetto all’idea dell’esistenza di
un progetto, magari anche “intelligente”, che il Foglio gli aveva
impropriamente attribuito, trascinato dall’entusiasmo verso chi sembrava
proposrsi come un critico dell’evoluzionismo, e la recensione alla
discussione (non al libro!) di F.Facchini; da notare che la recensione era
stata pubblicata sull’Avvenire con un titolo inappropriato.
|
|
24/4/10-USA
|
·
[da Leucophea]
Uno dei più attivi e famosi blogger, Jerry Coyne, autore di un ottimo libro
sull’evoluzione “Why evolution is
true”, ha finalmente
prodotto la sua recensione del libro di F&PP (“The Improbability Pump”) su The Nation. Merita una visita. E’
un’ulteriore critica, ampia e approfondita, da parte di un esparto di
biologia evoluzionistica. Dimostra quanto sia difficile negare l’evidenza
quando una teoria è anche un fatto. Fa notare come questa sia anche la chiave
di lettura dell’ultimo libro di Dawkins (“Il più grande spettacolo della terra.
Perché Darwin aveva ragione”), da poco tradotto anche in italiano. E’ questa invece certamente una
lettura consigliabile, anche per il diverso approccio, più pacifico e
dialogante rispetto ai più famosi libri precedenti di Dawkins, scritto proprio
per chi ha qualche prevenzione, magari infantile o di origine ideologica o
religiosa, verso la teoria dell’evoluzione.
·
[Da Pikaia] E' in uscita l'ultimo numero di Micromega,
con un saggio di Telmo Pievani sulla fuorviante idea di
‘anello mancante’ (un’ossessione per chi scrive – ma soprattutto per chi
legge - occhielli e titoli dei giornali): "L'uomo che nacque più
volte".
|
|
23/4/
|
·
“In natura non esiste il cambio di specie”, “in natura si osserva la conservazione della specie”;
anche P.Livio Fanzaga ritiene di avere i titoli per intervenire a R.Maria
con un commento sul recente libro contro la selezione naturale e contro
Darwin. Almeno così sembra che l’abbia capito lui, che in realtà ha capito
male anche il documento vaticano del 2004
firmato dal card.Ratzinger, dove si conferma che tutte le specie attuali
hanno avuto origine da un’unica specie iniziale di qualche miliardo di anni
fa.
|
|
22/4/10-IT
|
·
Articolo di
F.Facchini sull’Avvenire, a commento (e parziale sostegno) del recente
libro sulle “bugie di Darwin”, e con critiche imprecise alla teoria
dell’evoluzione, uscito ieri in traduzione italiana.
Il titolo imposto (“Le
«falle fatali» dell'evoluzione”) lascia decisamente perplessi, dato che
la valutazione negativa dell’evoluzione sia chiaramente evidente,
nonostante PiatteIIi PaImarini sia decisamente favorevole all’evoluzione (gli
autori hanno chiarito ripetutamente che l’evoluzione sia per loro un fatto
indiscutibile).
Nell’articolo si incontrano frasi e discorsi non sempre così chiari e precisi
(ad esempio nei ripetuti riferimenti alla creazione, che dovrebbe essere un concetto
filosofico) come quelli fatti ad esempio da F.Collins nel video citato ieri.
Si allude anche a dubbi, come quello sulla distinzione fra micro e
macroevoluzione, che probabilmente non hanno un chiaro significato per tutti
i lettori.
Nell’ultimo paragrafo si evidenzia comunque l’assenza di una critica a Darwin
sulla mancanza di una” causa adeguata che non può
essere nella natura, una prospettiva che Fodor e Piattelli Palmarini non
considerano, anzi escludono”. F.facchini sostiene che sarebbe invece necessario
l’inserimento di una causa adeguata “di cui non
si può fare a meno se si allarga la riflessione a un piano di ordine
filosofico”.
Alle imprecisioni sottolineate in alcune critiche biologiche si aggiunge una
critica ad aspetti più connessi con la preparazione filosofica degli autori,
Lascia un po’ perplesso poi che gli autori di un libro sulle “bugie di
Darwin” vengano definiti “di formazione
darwiniana” … forse è per mantenere comunque una distinzione rispetto
ai “pasdaran
evoluzionisti”?
Che comunque ci sia qualche serio problema della chiesa cattolica anche con
Darwin e la teoria dell’evoluzione deve riconoscerlo perfino un teologo come Hans
Küng, che nel suo elenco di critiche pubblicato il 15/4/10 non si è
dimenticato nemmeno della preoccupante ambiguità e indecisione sul problema
del rapporto con la scienza e in particolare con la biologia e conn un
elemento di base come la valutazione della teoria dell’evoluzione (“Non si è colta l'opportunità di riconciliarsi con la
scienza moderna, riconoscendo senza ambiguità la teoria dell'evoluzione e aderendo, seppure con le debite differenziazioni,
alle nuove prospettive della ricerca”). Hans
Küng nion ha voluto infierire
ricordando che si è persa l’occasione del bicentenario della nascita
di Darwin; solo la chiesa anglicana ha tratto l’ioccasione per una pubblica richiesta di scuse
per non aver capito niente a suo tempo ma anche per aver trascinato in errore
milioni che aveva trascinato nell’errore per più di un secolo.
|
|
21/4/10-USA
|
·
Puo’ interessare a
qualcuno la registrazione della conferenza in cui Francis Collins
racconta con molta chiarezza come riesca a conciliare la credenza razionale
nell’evoluzione come fatto e (ovviamente) nei meccanismi che la gestiscono
(che ben conosce), con la sua conversione religiosa.
Francis Collins è uno dei biologi di maggiore successo e di maggior potere
oggi negli USA; è stato direttore del Progetto Genoma che ha portato in pochi
anni a decifrare l’informazione genetica contenuta nel DNA umano e
attualmente dirige l’NIH (National Institute of Health). La parte più
interessante inizia dal minuto 50 del video inserito in un post del blog di
L.Moran (Sandwalk): Francis Collins on Compatibility.. Interessante sentire
direttamente da lui che come scienziato è abituato a pretendere la
dimostrazione e l’evidenza dei fatti in cui crede e su cui basa la sua azione
per il bene dell’umanità; poi elenca però una serie di eventi in cui crede,
certamente indimostrabili e che comunque per molti suoi colleghi sono
probabilmente anche improbabili.
Ricorda questi dubbi e cerca di far capire che per lui non
nonn ce ne sono, nonostante siano ben meno problematici di quelli presenti
nel libro uscito in questi giorni con l’obiettivo di screditare la teoria
dell’evoluzione.
Purtroppo è più facile invece screditare l’evoluzione come
fatto, data la facilità con cui i lettori confondono i fatti dell’evoluzione
con la teoria che la spiega.
Di solito è sufficiente mettere un titolo in cui si
critica l’evoluzione (considerata come fatto) ad un articolo in cui si ripete
che non si vuole aftatto criticare l’evoluzione ma solo i meccanismi
evolutivi. La confusione è certa, ma la colpa può così ricadere solo su chi è
responsabile dei titoli.
Nel post su F.Collins, L.Moran commenta, elencando tutta
una serie di sue (e non solo sua) perplessità su fatti “naturali” non
dimostrabili, in cui F.Collins però crede.
|
|
21/4/10-IT
|
·
Oggi sul Riformista
esce anche il commento di Giorgio Manzi (“Ripensare
Darwin è impossibile senza conoscerlo”) al libro molto critico, ma
purtroppo anche confuso (“un filosofo e uno
psicologo abusano della selezione naturale”), verso le attuali
migliori spiegazioni dell’evoluzione biologica. Anche lui, come Barzaghi,
sospetta che sia stato buttato il bambino, e che bambino!, insieme all’acqua
sporca.
Lo preoccupa il sospetto di un’operazione editoriale ben calcolata, ma soprattutto
il dubbio tremendo che l’ambiente umanistico possa aver approfittato del suo
potere editoriale, o meglio “opinionistico”.
Positivo comunque il fatto che, a dfferenza della volta precedente, per
l’ultima parola e l’ultimo commento, nel caso della discussione sorta sul
Sole24Ore, si sia trovato spazio per le corrette opinioni critiche degli
esperti della disciplina, tanto è vero che G. Barbujani si è visto affiancato
e sostenuto da colleghi autorevoli a cui è stato lasciato spazio per le
repliche e per confermare e dimostrare le critiche. Lo stesso non era
successo un paio di anni fa a G.Bertorelle.
|
|
20/4/10-IT
|
·
Sul Corriere
un articolo di T.Pievani (“Le
origini? Un intricato cespuglio dove l’uomo (forse) è un eccezione”)
sulle ultime novità uscite rovistando nel cespuglio di specie in cui si
nasconde il mistero della comparsa delle diverse fasi evolutive che hanno via
via selezionato le novità che si sono accumulate nelle lunghissime fasi
precedenti alla comparsa della nostra specie, circa 200.000 anni fa.
Le conoscenze attuali dimostrano come sia ben difficile intuire, nella
varietà di forme di generi e specie diverse che convivevano circa 2 milioni
di anni fa, quali possano essere quelle che sopravviveranno.
Non dimentichiamo infatti che già allora esistevano, nelle stesse zone e da
centinaia di migliaia di anni, forme che i paleoantropologi GIA’ attribuivano
al genere Homo. Erano quindi ancora forme diverse, e non è ancora
chiaro se fossero in continua competizione fra di loro, o ben conviventi in
quanto adattate a nicchie ecologiche e ambienti diversi.
·
Anche il Sole24Ore
ha deciso di diffondere oggi sia la prima critica di G.Barbujani (4/4/10)
che lo scambio
di lettere dell’11/4 fra G.Barbujani e M.PiatteIIi-PaImarini sul suo
ultimo libro inutilmente polemico verso la biologia e i biologi dell’ultimo
secolo. Qualcosa infatti era trapelato sia attraverso il blog di L.Sofri che
altrove.
E’ molto utile che queste obiezioni possano raggiungere anche coloro che da
posizioni antievoluzioniste avevano mostrato di aver apprezzato le idee che
si intuivano nelle diverse presentazioni del libro senza aver capito che era
sostanzialmente un libro evoluzionista con almeno un equivoco su un punto importante.
Sempre sul Sole24Ore compare oggi anche una precisazione
di A.Massarenti sulle definizioni di “teoria”, su cui si basano
spesso le valutazioni errate e le inutili confusioni di quasi tutti gli anti
evoluzionisti.
Non manca poi sullo stesso quotidiano (forse per addolcire il fatto che
l’ultima parola sia stata lasciata a G.Barbuani…) una paterna parabola di
A.Minelli (“Darwin
nel labirinto di evo-devo“), che illustra il motivo per cui di solito ..
“per avere un'idea d'insieme di un
elettrodomestico ho bisogno di qualcuno che abbia, insieme, le competenze
dell'idraulico, dell'elettricista, e anche del meccanico”. In
questo modo si ricorda che non è offensivo che quando si vuole spiegare la
biologia … la presenza di almeno un biologo sarebbe necessaria, mentre altre
potrebbero essere addirittura superflue; forse anche lui si sarà stupito dell’osservazione, fatta recentemente
da M.Ferrari in Leucophea,
sulle competenze di chi ammirava, per interessi e con motivi spesso
diversi, il nuovo libro contro Darwin e tutti i neodarwinisti.
Minelli da biologo ricorda poi a tutti quelli che pensavano di potersi
sbarazzare facilmente in questi giorni della selezione naturale, che essa non
costituisce uno nei numerosi processi “creativi” nell’evoluzione, ma un meccanismo
inevitabile di controllo a posteriori, non sostituibile con i numerosi
diversi altri meccanismi scoperti successivamente, in quanto meccanismo non
casuale (“Evo-devo NON è un'alternativa alla
teoria dell'evoluzione per selezione naturale”)-.
·
Nonostante il
titolo impreciso di qualche unità di misura (“Anche i laici attaccano Darwin: ma il
fuoco amico sbaglia bersaglio…”), anche il Sussidiario pubblica oggi, grazie a un biologo, una
critica al libro che uscirà domani con l’obiettivo di screditare Darwin e uno
dei meccanismi alla base della teoria dell’evoluzione biologica.
Un libro con un titolo così (“Gli errori di
Darwin”) non sembra infatti proporsi obiettivi intermedi, tanto è vero
che fra gli esperi di evoluzione non sono molti quelli che lo difendono,
forse anche a causa di “strafalcioni” che qualche esperto ha trovato, con
grande dispiacere.
Preoccupa certo anche gli autori il fatto che ci siano molti sostenitori fra
creazionisti e sostenitori dell’ID, forse a dimostrazione della difficoltà
che hanno ad affrontare anche gli aspetti più semplici del problema.
Sarebbe stato poi meglio che il titolo cercasse di non generalizzare ma
indicasse con precisione i “due laici” autori del libro e magari si
abbondasse pure, ma solo sui creazionisti che li sostengono. Visti gli
strafalcioni si potrebbe anche discutere se il laicismo giustificasse davvero
il “fuoco amico”.
Molto apprezzabile comunque (pochi l’hanno ricordato in questi giorni!) la
citazione del lavoro di M.Pigliucci di verifica della situazione e del convegno
di Altenberg (premessa
+ risultati),
di cui starebbero uscendo gli atti.
|
|
18/4/10-IT
|
·
Su Pikaia
oggi è comparsa una lunga recensione (“L'almanacco
delle critiche all'evoluzione”) del genetista M.Mandrioli alla versione
inglese del libro di M.PiatteIIi PaImarini e J.Fodor “Gli errori di Darwin”.
Il libro sta per uscire in Italia, preceduto da una curiosa campagna di
stampa favorevole gestita un po’ spudoratamente da creazionisti (addirittura biblici),
e sostenitori dell’ID, sicuramente su posizioni ben diverse da quelle degli
autori, che – da evoluzionisti rispettosi du Darwin - hanno anche cercato di
smarcarsi, pur ringraziando dell’aiuto.
Come era già risultato chiaro nelle recensioni scritte da altri esperti di
evoluzione, anche M.Mandrioli è costretto a far notare che nel libro si sia
puntato troppo, e non sempre si capisce bene il motivo, su aspetti meno
importanti e a volte pure secondari (se non addirittura superati) di un
dibattito durato ben 150 anni e quindi inevitabilmente piuttosto vario ed
eterogeneo, soprattutto grazie alle continue e incredibili scoperte
scientifiche avvebute nel frattempo
·
L’Avvenire,
che già il 13/4 sembrava titubante di fronte alla possibilità di criticare
quelli che comunque definiva “pasdaran
evoluzionisti”, oggi molto coraggiosamente dedica quasi un’intera
pagina, la 17, a uno di questi “pasdaran”, un ex-domenicano oggi
biologo evoluzionista, uno dei più attivi e vivaci al mondo, decisamente
evoluzionista, nemico giurato dei creazionisti e dei neocreazionisti (i
sostenitori dell’ID) che hanno un certo successo negli USA. Si tratta di
F.Ayala, uno dei partecipanti al convegno su Darwin e l’evoluzionismo
organizzato dal Vaticano nel marzo del 2009, un convegno a cui non eano stati
ammessi quei creazionisti e sostenitori dell’Intelligent Design che però
trovano spesso il sostegno di molti cattolici e, anche recentemente, trovano
spazio nel quotidiano cattolico gestito dalla CEI.
Oggi la musica è molto diversa. Si festeggia infatti il premio di 1,5 milioni
di dollari che la Fondazione Templeton (che generosamente ha finanziato i
convegni vaticani sull’evoluzione…) consegnerà a Londra il 5 maggio a
F.Ayala, uno dei più famosi biologi universitari neodarwinisti.
L’Avvenire così oggi molto coraggiosamente pubblica una sintesi
dell’intervento letto da F.Ayala il 25/3/10, quando gli era stata comunicato
ufficialmente l’ottenimento di questo
ricchissimo premio Qui il
video della giornata e il
testo degli interventi e del discorso integrale di F.Ayala (il tutto si
può leggere anche in
spagnolo).
In questo intervento erano state fatte dichiarazioni che non è facile leggere
normalmente sull’Avvenire e che non è nemmeno facile sentire in ambito
cattolico (giusto il 13/4 l’Avvenire pubblicizzava
un libro che raccontava il contrario di quello che Ayala era anche venuto
fino a Roma a raccontare, giusto un anno fa …).
Lo stesso Ayala ben conosce questa confusione e questa instabilità di
pensiero sull’evoluzionismo, tanto è vero che in questa occasione ha iniziato
il suo attacco al creazionismo e all’ID con una premessa “I will
make a point that again I have made in various contexts which most people
find very shocking … science is more compatible with monotheistic religions
than so-called creationism or Intelligent Design”.
Faceva poi alcuni esempi che mostravano come non contestasse il ruolo della
selezione naturale, ed anzi cercasse di evitare l’accusa a Dio dei circa 20
milioni di aborti che avvengono naturalmente ogni anno nel mondo a causa di
meccanismi attribuibili alla selezione naturale.
Nella versione italiana il discorso è appena un po’ meno brutale e
insistente, ma risulterà comunque in contrasto con quanto propone chi
sostiene idee prescientifiche e irrazionali: “Ma vorrei dichiarare qualcosa che potrebbe essere una
sorpresa per la maggior parte della gente. La conoscenza scientifica, e la
teoria dell’evoluzione in particolare, è coerente con la fede religiosa in
Dio; a non esserlo sono invece i postulati del creazionismo e del cosiddetto
Intelligent Design, non almeno per le persone di fede che credono in un Dio
personale onnisciente, onnipotente e benevolente come i cristiani, i
musulmani e gli ebrei. Il mondo naturale abbonda di catastrofi, disastri,
imperfezioni, disfunzioni, sofferenza crudeltà. Maremoti e terremoti portano
distruzione e morte a centinaia di migliaia di persone, inondazioni e siccità
riducono in rovina gli agricoltori. La mandibola umana è mal disegnata, i
leoni divorano le loro prede, il parassita della malaria uccide milioni di
esseri umani ogni anno e colpisce gravemente cinquecento milioni di persone, il
venti per cento di tutte le gravidanze umane termina in un aborto spontaneo dovuto
all’insufficiente 'progetto' del nostro sistema riproduttivo. Le persone di
fede non dovrebbero attribuire tutta questa miseria, crudeltà e distruzione
al disegno specifico del Creatore. Io vi vedo piuttosto una conseguenza della
goffaggine della natura e del processo evolutivo”.
Solo cinque giorni fa sempre sull’Avvenire si leggeva che “dell’evoluzionismo
non esiste alcuna prova scientifica”!!! e che le idee degli
evoluzionisti “hanno
spesso connotati estremamente laici, spesso antireligiosi”
(!?)
Il fatto che il suo ultimo libro si intitoli “Il dono di Darwin alla
scienza e alla religione” mostra chiaramente quanto sia sempre stato
favorevole alla teoria dell’evoluzione, e lo dice chiaramente in una brochure e in un libro
(“Science, Evolution
and Creationism”) che possono essere consultati gratuitamente anche dalla
pagina della
Fondazione Templeton dedicata ad Ayala.
Potrebbe essere considerato uno dei “pasdaran
del darwinismo” citati dall’Avvenire, visto il suo impegno in dibattiti
pubblici ma anche anche nei
tribunali contro i creazionisti e visto la sua lettera
di protesta immediatamente inviata al Papa il 12/7/05
dopo lo sconcertante editoriale del card.Schönborn sul New York Times (7/7/05:
“Finding
Design in Nature”).
A quando la traduzione in italiano di queste pagine contro
il creazionismo e l’ID, … curata magari dal CNR? Leggendo l’articolo di oggi
viene il dubbio possa arrivare prima l’Avvenire… con certi articoli sembra
davvero voglia mettere in difficoltà anche il Corriere, dove sotto un titolo
“Perché
Darwin sbaglia” si legge addirittura che “È il conformismo evoluzionista
a frenare la ricerca”.
Negli USA invece l’atribuzione ad Aala del Premio
Templeton ha dato parecchio fastidio ai neocreazionisti del Discovery
Institute (“The View From Planet Ayala”) e ai creazionisti
biblici di Answer
in Genesis (“Sadly, even with his theological training, it seems Ayala is
apparently not familiar with the Bible’s teaching about creation and the Fall”). D’altronde anche in Italia c’era qualcuno da
tempo in allarme: un giudizio preoccupato sulle idee di F.Ayala e F.Facchini
era arrivato anche da un autorevole creazionista biblico italiano, docente in
una università privata vaticana, in un articolo del 29/12/09.
|
|
16/04/10-IT
|
·
Oggi a Villa
Caldogna (Vicenza) M.PiatteIIi PaImarini, attualmente professore a
contratto a Venezia, dialogherà con un designer su Scienza e Design alla
Rassegna "A
Regola d’Arte. Il piacere di saper fare tra scienza, tecnologia e cultura"
·
Difficile che
passi un giorno senza qualche allucinante riflessione nonostante G.Barbujani
abbia fatto anche notare il clamoroso equivoco (la
confusione fra geni e genoma) che MPP ha inserito nel suo ultimo libro
critico verso il neodarwinismo (negli articoli degli ultimi giorni qualcuno
dei commentatori non sembra aver capito se avesse sbagliato di più Darwin o
il neodarwinismo…!).
Oggi sul Foglio di trova un altro articolo (“TRE PROFESSORI CI
SPIEGANO QUANTO PESANO TUTTI "GLI ERRORI DI DARWIN") che procede come se nulla fosse stato
documentato sul Sole 24 Ore dell’11/4, e come se i docenti intervistati
confermassero tutti gli errori di Darwin. Le interviste non sembra proprio
che confermino errori di Darwin o dei neodarwinisti.., e comunque citano
anche meriti.
·
Sul Corriere
invece troviamo un articolo di L.Luca Cavalli Sforza (“LA SELEZIONE
NATURALE E' LA FORZA DELL'EVOLUZIONE BIOLOGICA E CULTURALE”) che non sembra molto distruttivo. Anche lui
comunque tende a cambiare discorso, passando a ragionare dell’uomo e
dell’evoluzione culturale che, nessuno lo contesta, caratterizza proprio la
nostra specie nelle ultime migliaia di anni
|
|
15/04/10-IT
|
·
Nonostante ci sia
una certa agitazione su alcuni quotidiani integralisti e cattolici per il
nuovo libro di MPP, è stato difficile finora poter incontrare “capolavori”
come i due articoli usciti oggi sul Foglio e incredibilmente ripresi
dalla rassegna stampa della Camera. Già i titoli sono sconcertanti (“I NEODARWINISTI
SONO LA PROVA SCIENTIFICA DELL'ESISTENZA DI DIO” e “ROVESCIAMENTI -
CHE COSA SUCCEDEREBBE SE LA SCIENZA SCOPRISSE CHE L'UOMO E' DESTINATO A
EVOLVERSI IN SCIMMIA?”),
ma il contenuto non manca di stupire, evidenziando problemi di rispetto della
stessa ragione.
|
|
14/4/10-IT
|
·
Anche il Sussidiario
dice la sua sul prossimo libro di PiatteIIi PaIlarmarini. L’articolo è
scritto da un biologo e non sembra che sia piaciuto. Anche qui sono stati
notati errori che nion sono proprio
di Darwin, anche se si manifesta un’inutile insofferenza per la triade
criticata per l’atteggiamento eccessivamente laico, non accettabile ceconodo
glli autori del libro
·
Sull’Osservatore
Romano un articolo di F.Facchini (“La
leggenda dell'anello mancante”) sul nuovo reperto trovato a Sterkfontein e
chiamato Australopithecus sediba. Condivisibile il fastidio per
l’abuso del termine “anello mancante”, anche se nel contesto dell’articolo il
motivo del fastidio non sembra giustificato, dato che è evidente che i
lettori dell’Osservatore Romano cercano proprio un “punto di discontinuità”,
un “salto ontologico” che potrebbe ben essere indicato in un anello da
inserire nel momento (quale? Dove?) del “concorso
del Dio creatore”.
Nell’articolo sembra evidente che non sia questo il momento dell’anello
mancante, dato che si sostiene che 2 milioni di anni sarebbe troppo presto
per un salto ontologico che non si sa bene dove si voglia mettere (e cosa gli
faccia credere che sarebbe troppo presto anche per un essere onnipotente che
da miliardi di anni aspetta solo di fornire il suo contributo creativo). Non
si capisce perché Dio dovrebbe attendere ancora qualche frazione
infinitesimale dei 14 milioni di anni giù passati… né perché “la discussione [sul salto ontologico e il suo momento preciso] rimanga aperta e riguardi soprattutto la scienza” (che non ha certo strumenti di misura adeguati e
affidabili; anche quelli usati per la sindone non sembrano affidabili;
figuriamoci se qualcuno potrebbe mai crederle in questo caso!). Tanto più che nell’articolo sembra si metta in
dubbio che l’uomo derivi da specie che hanno avuto origine da altre specie
inserite nella filogenesi dei primati (“non siamo scimmie e non siamo figli di scimmie”). E non lo dicono solo Linneo, Darwin e tutti i biologi evoluzionisti, ma
lo ha detto anche lo stesso Card.Ratzinger nel 2004,
accettando le scoperte della scienza
|
|
13/04/10-IT
|
·
L’Avvenire
pubblicizza oggi (“L’evoluzionismo, un ipotesi che va
meglio indagata”) un
libro antievoluzionista di un …. dermatologo. Quale ipotesi sarebbe da
approfondire? Non sembra chiaro: “Le scoperte
della genetica clinica e molecolare, le leggi della termodinamica e i dati
comparati con quelli di altre specie relativi all’energia residua
dell’isotopo radioattivo del carbonio sono certezze scientifiche
incompatibili con l’empirica credenza evoluzionistica”. Qualche dubbio
infatti può sorgere quando si va a controllare la “dinamica
genetica antievoluzionistica” … , “siccome
dell’evoluzionismo non esiste alcuna prova
scientifica” e che gli evoluzionisti “hanno
spesso connotati estremamente laici, spesso antireligiosi”.
Sembra probabile che i due convegni vaticani sull’evoluzionismo realizzati
nel 2009, nonostante la partecipazione di importanti evoluzionisti come
Futuyma ed Ayala, non abbiano conseguito l’obiettivo previsto di suggerire
come valutare nei prossimi anni “l’empirica
credenza evoluzionistica”. Ci si può chiedere per
che motivo sull’Avvenire si lasci oggi spazio agli antievoluzionisti che ieri
non erano stati accettati nei convegni vaticani finanziati dalla Templeton
Foundation.
Il dubbio, sollevato dal Discovery Institute, che il
merito sia dei finanziatori non sembra a questo punto infondato …
·
Davvero “coraggioso” l’intervento ulteriore sul Foglio (“LETTERA SULLA
SCIMMIA”) o a continuazione degli articoli sul volume di Fodor e PiatteIIi
Palmarini, presto in libreria. In un intervento personale in prima pagina,
oltre al ringraziamento per il contributo fornito, raccomanda al direttore di
non eccedere comunque nello zelo e di non attribuirgli anche lui quello che
già altri (zelanti ma certo con propri obiettivi) avevano insistito ad
attribuirgli: non solo l’apprezzamento per il creazionismo biblico ma anche
il tradizionale e poco ragionevole apprezzamento del Foglio per l’Intelligent
Design: molti commenti favorevoli ne avevano approfitttato per attribuirgli
improbabili opinioni antievoluzioniste.
Per essere ancora più chiaro con i suoi estimatori sulla
sua piena approvazione per l’evoluzione biologica, sottolinea un fatto che
forse nessuno aveva osato finora evidenziare; forse non lo aveva fatto
neppure uno della “triade”, R.Dawkins nel
suo splendido “Racconto dell’antenato”. Superando il cauto Darwin
(che già aveva avuto timore a proporre una somiglianza e una parentela con lo
scimpanzè), porta alle estreme conseguenze l’idea di Dawkins, non
accontentandosi del solo confronto con lo scimpanzé.
Già nei giorni scorsi aveva proposto che l’evoluzione
garantisse anche la parentela stretta dell’uomo con il moscerino della
frutta; oggi aggiunge sul piatto non solo altri animali (grandi e piccoli,
fra cui il riccio di mare) ma addirittura nuvole e sassi (“abbiamo in comune con i sassi e le nuvole gli atomi
tratti dai 92 elementi chimici”).
Se è un modo per evitare che G.Barbujani insista a voler
discutere non di linguistica ma di genetica, geni, genomi e selezione
naturale, la manovra di sganciamento è certamente abile e risolutiva ma
sarebbe stata originale e spericolata anche per Dawkins.
Nessuno potrà certo contestare che in qualche punto
dell’evoluzione della materia ci sia una soluzione di continuità fra l’uomo e
la natura.
Moltissimi dei suoi ammiratori però non apprezzeranno
affatto dove vorrebbe posizionarla.
|
|
12/4/10-IT
|
·
Sul Foglio
un lungo articolo (“Ma Darwin è
ancora di sinistra?”) integra la discussione sul volume in pubblicazione
su Darwin e sugli articoli recenti della parte più legata alla politica,
forse finora un po’ trascurata; si può in questo modo ricordare i rapporti,
davvero limitati, di Darwin con Marx (che verso la sua opera ebbe ammirazione
ma anche una posizione critica) e la relazione con l’eugenismo del cugino
Galton e suo darwinismo sociale di Spencer, continuando quindi
nell’evocazione dell’applicazione della selezione naturale in tutti i campi
in cui qualcuno aveva provato a declinarla indipendentemente da Darwin e
soprattutto dalla biologia; un’eccezione viene fatto per la tragedia del
Lysenkoismo, non citata accanto allo stalinismo nonostante il chiaro
tentativo di un uso politico e ideologico della selezione naturale. Altri
nomi, soprattutto italiani, si vanno ad aggiungere alla “triade” internazionale già demonizzata a
proposito del libro, e non manca un ulteriore riferimento a Micromega..
·
Sul Sussidiario
un’intervista a F.Facchini (“Facchini: si
fa presto a dire “anello mancante”)
|
|
12/4/10-USA
|
·
Un teologo protestante
(Bruce Waltke) è stato allontanato dal suo seminario (Reformed Theological Seminary) per
aver preso una posizione chiara sul tema dell’evoluzione biologica. Ha
rilasciato un’intervista in cui presentava alcuni suoi dubbi su temi legati
alla realtà di fatti raccontati nella genesi, messo di fronte al fatti che la
scienza ormai da tempo conferma sull’evoluzione umana.
Se ne parla nel sito web del NCSE (“Evangelical scholar expelled over evolution”). Le sue opinioni erano state diffuse
attraverso un video (poi ritirato) dal titolo "Why Must the Church
Come to Accept Evolution?" e diffuse nel sito web della fondazione Biologos, fondata da Francis Collins, attuale presidente
dell’NIH. Nel blog della fondazione Biologos sono esplicitate alcune precisazioni che correggerebbero quanto detto nel video, e
ci sono numerosi commenti.
|
|
11/4/10-IT
|
·
Dal blog di L.Sofri
si viene a sapere (“Strafalci
e strafalcioni”) che oggi sul Sole 24 Ore c’è la
risposta di PiatteIIi PaImarini a G.Barbujani per lo “strafalcione” sul
clamoroso e improbabile dato del “45% dei nostri
geni che deriva per trasferimento orizzontale da altre specie” e la
sconcertante replica del genetista, che può approfittarne per invitare a
studiare meglio la biologia invece di invitare un genetista a farlo
(offrendosi di fornire le fotocopie che sperava invece ignorasse..
Niente di nuovo. G.Barbujani ringrazia delle fotocopie che vorrebbero
inviargli, ma chiarisce che il problema gli era era ovviamente noto, e che
era ben diverso da come pensava MPP; rinnova quindi tristemente l’invito a
studiare ma soprattutto a capire il diverso significato del 44% di trasposoni
nel genoma umano
Nel blog Wittgenstein una biologa spiega il clamoroso errore, a
chi cerca ancora di giustificare MPP: la confusione fra geni e genoma, che lo
aveva trascinato a sostenere che “il 45% dei
nostri geni ci deriva da altre specie per trasferimento orizzontale”.
Se fosse stato vero, la biologia sarebbe davvero ben diversa, ma forse
qualcun altro si sarebbe accorto ben prima che Darwin – ma sopratttutto
Mendel! - fossero davvero ormai insufficienti …
E’ un esempio di qualcosa che purtroppo avviene spesso: non si rispettano le
competenze. Già lo aveva fatto notare G.Barbujani nel suo precedente articolo
(«Caro Piattelli, torna a studiare»): come è possibile che nessuno si fidi di un
dentista che si confessasse psicologo mentre quando si tratta di Darwin e di
evoluzionismo MAI si verificano le competenze? Basta andare a verificare (sul
blog Leucophea)
quanti giornalisti o storici si sono accodati senza riflettere alle critiche
a Darwin anche questa volta.
Molto meglio sarebbe, se proprio si è costretti a scrivere senza conoscere
l’argomento, indicare le premesse culturali già all’inizio degli articoli,
come si è apprezzato solo nell’articolo sul Giornale
del 9/4; prima di passare per il varco tenuto aperto da PP, il
giornalista ha preferito chiarire ai lettori che ci avrebbe provato, ma che
non disponeva degli strumenti culturali necessari per avere autonomamente
successo nell’impresa. Molti dei lettori lo hanno capito …
|
|
10/4/10-IT
|
·
Non sembra proprio
quello di cui abbiamo bisogno ihn qesti momenti, ma se non è possibile
risolvere le esigenze primarie … accontentiamoci di cercare la perfezione.
Il 15 e 16 aprile si terrà a Orvieto al liceo Maiorana un corso
di formazione sull’evoluzione biologica. No, è stato organizzato in tutta
fretta per evitare imbarazzanti figure a giornalisti onesti che vogliano
certificare preventivamente le loro competenze per mettere in guardia i
lettori da opinioni che procedono separate da fatti che ammettono di non
conoscere (ma di saper comunque criticare).
E invece sembra che si cerchi la perfezione, nonostante non molti la
richiedano a questo mondo.
Ci informano che ricercatori universitari di biologia evoluzionistica
andranno ad aggiornare professori di scuola superiore che GIA’ OGGI insegnano
scienze naturali ed evoluzione biologica, forse non hanno capito che hanno
già una preparazione che qualcuno in Italia potrebbe ritenere eccessiva, anche
se probabilmente non è più aggiornatissima…
Per fortuna comunque l’incontro del 16 sarà aperto anche a docenti di
filosofia, a cui verrà dimostrato perché è imbarazzante accusare di
dogmatismo proprio gli evoluzionisti. Infatti il metodo sperimentale usato
nelle scienze non lo permetterebbe, come dimostra anche il titolo scelto per
l’incontro del 16/4 con M,Ferraguti; si tratta tra l’altro di una delle tante
frasi ragionevoli e sincere lasciateci da C.Darwin: "Non so ricordare nessuna ipotesi che io abbia
formulato che non abbia poi dovuto abbandonare o modificare
radicalmente". Probabilmente chi accusa di dogmatismo
gli evoluzionisti non conosce nemmeno quel che disse già Darwin sul suo
scarso “dogmatismo” …
|
|
9/4/10-S.A.
|
·
Finalmente svelato
il mistero del nuovo ominino fossile trovato in Sudafrica. Sarebbe stato
chiamato Australopithecus
sediba. Le descrizioni si trovano in due articoli ("Australopithecus sediba: a New Species of Homo-like
Australopith from South Africa", di Berger et al. e "Geological Setting and Age of Australopithecus
sediba from Southern Africa", di Dirks et al.) pubblicati su Science.
Assolutamente consigliabile anche la consultazione del cosiddetto Supporting Online Material, che contiene la descrizione e l’analisi
cladistica dei reperti.
Commenti e discussioni nel
blog di J.Hawks (“What, if anything, is Australopithecus
sediba?”).
La ricostruzione
dell’evoluzione, anche umana, continua quindi inarrestabile e con un
improvviso aumento del tempo geologico esplorato negli ultimi 10/15 anni;
nonostante ciò sembra che gli antievoluzionisti rimanevano sempre ad
aspettare seduti le ultime novità, rimanendo sempre inevitabilmente scettici;
non stupiamoci, non sono sempre gli stessi, cambiano ogni decennio, ormai da
10000 anni …; basta che qualcuno gli dia ragione ogni tanto, anche se è
sempre più difficile.
Triste per loro ammettere che nella scoperta dei fossili il ruolo
dell’intelligenza non è decisivo.
Perché? Cosa serve soprattutto?
Perfino nel ritrovamento dei fossili, il CASO gioca un ruolo importante …
finora nessuno ha davvero mai avuto la originale e non necessaria idea di
proporre (e tanto meno di dimostrare) che il fattore che favorisce la
scoperta di fossili (di insetti, di mammuth o di ominini) sia qualcosa di
diverso dal caso.
|
|
9/4/10-IT
|
·
Sembra che al Foglio
mancasse ancora una conclusione “tombale” alla serie di articoli per
pubblicizzare un libro un po’ critico sulla biologia del XIX/XX/XXI secolo,
che per fortuna non rinuncia tanto facilmente e in pochi giorni a strumenti
di lavoro efficaci se prima non li si sostituisce con altri che si dimostrino
migliori.
Oggi, dopo un anno di rievocazioni e una settimana di critiche a raffica,
anche il Foglio si chiede, guardandosi intorno senza nostalgia, “Cosa
resta di Darwin”.
Sembra di capire che si ritenga la missione ormai compiuta e l’obiettivo (la
“decostruzione del paradigma evoluzionista ancora
egemone” fino a una settimana fa) raggiunto anche senza aver ancora
pubblicato il libro anche in un paese culturalmente importante come l’Italia,
un paese con “darwinisti” finora appostati un po’ dappertutto e addirittura
nelle chiese.
Il vicepresidente del CNR non ha supporters altrettanto devoti e ottimisti e
poi deve anche fare tutto limitandosi ad usare gli strumenti informativi a
disposizione. Nessuno si occupa di rassicurare il mondo che lui non sia un “autodidatta del disegno intelligente” (e infatti
preferisce il creazionismo biblico originale) nè che sia un “paleontologo underground” (forse quelli overground
sono meno efficienti o produttivi…?).
Veniamo a sapere che comunque per ora la selezione naturale non scomparirà
del tutto ma rimarrà comunque “un’ipotesi
marginale accanto a fattori più affidabili e meno unilineari
come la disposizione o deriva del corredo genetico” [e dici
poco?].
Si prospetterebbero poi brutte notizie per “triadi”
e “maestri cantori”, che però oggi si
sposterebbero dal San Raffaele, non più in posizione centrale come ieri, a
Micromega, forse meno resistente alla demonizzazione, per ovvi motivi,
rispetto a Don Verzè se si barricasse al San Raffaele.
Sembra, ma non se ne spiega il motivo, che questa bomba appena scoppiata sia
silenziosa ma forse essendo intelligente potrebbe salvare il disegno omonimo,
criticato ripetutamente e recentemente pure dall’Osservatore Romano e dai
convegni vaticani, ormai in preda al “darwinismo ecclesiastico”.
Difficile comunque pensare che non si approfitti della confusione o di un già
notato “effetto uguale e contrario” per
trovare un po’ di spazio per il creazionismo ecclesiastico, certo non
dimostrabile ma anche a prova di contestazione, ben più dell’ID di cui conosciamo oggi quasi tutti i trucchi usati. …
·
Davvero
inquietante l’articolo di oggi sul Giornale (“Gli
evoluzionisti credono di essere Dio”). Sconcerta che il giornalista, dopo
aver premesso e promesso “Non dirò una parola
sull’evoluzionismo” e dopo averne spiegato il MOLTO ragionevole
motivo (“non ho la minima autorità e competenza né per gloriarlo né per confutarlo, e nemmeno per spiegarlo.
E dunque mi
asterrò rigorosamente dal violento diverbio
tra gli scienziati che sta riducendo la cultura a una disputa tra
macachi, bertucce e babbuini.”). Poi, fronte alle righe bianche …
l’evoluzionismo viene invece confutato senza essere né gloriato (nessuno se
lo sarebbe aspettato!) né ovviamente spiegato … per tutto il resto
dell’articolo! Si accostano all’evoluzionismo fatti improbabili … fino ad
arrivare ai cicli delle stagioni e al giorno e alla notte, fornendo strumenti
culturali del tutto inutilizzabili in quel contesto, lasciando i lettori con
strumenti NON adatti … per capire lo scenario che presentava.
Qualche (forse troppi?) lettori non tardano ad accorgersene e nei commenti
chiedono anche vivacemente se la premessa poi subito smentita sia una presa
in giro. Alcuni subito allora si danno da fare per fornire ai colleghi
lettori qualche minimo strumento culturale per valutare l’articolo. Altri
preferiscono criticare le assurdità dimostrabili [e io ne posso aggiungere
una piuttosto rilevante e non evidente: come si legge nella sua rivista negli
articoli sul convegno
creazionista al CNR, il vicepresidente del CNR non ha nulla seriamente da
contestare a Darwin se non il fatto che per lui è proprio l’evoluzione
biologica che non c’è, e quindi gli uomini andavano a caccia dei dinosauri (leggere
per credere … no, non che è vero!).
Peccato che che già lo sospettasse invece il furbo nonno di Darwin, Erasmus Darwin nel 1794
(“Zoonomia”: “sarebbe osare troppo immaginare
che tutti gli animali a sangue caldo siano cresciuti da un singolo filamento
vivente”). E mentre Erasmus immaginava l’inimmaginabile c’è chi
oggi ritiene ancora che la verità sia impensabile.
In effetti qualche decennio fa ricordo un elevato interesse per la scienza
nei lettori (e nei giornalisti del Giornale). Forse sta ricominciando almeno
nei lettori, che hanno una opinione della cultura scientifica diversa e più
adeguata all’attuale secolo? Nei commenti ci sono infatti molti interventi di
lettori che cercano di fornire soccorso, sostituendosi volonterosamente …
all’inutile articolo. [La rubrica dei lettori merita davvero una
visita. Magari si può ancora dare una mano … meglio non credersi
un dio in terra accusando gli altri di esserlo]
|
|
8/4/10-IT
|
·
Oggi su Repubblica
una letterina di V.Sgaramella, un genetista che qualche collega
biologo perfino non vorrebbe inserire fra gli evoluzionisti, sulla pigrizia
di Darwin, forse con intento di distrazione e pacificazione.
Comunque, purtroppo, A.Sclater fornisce informazioni diverse da quelle di
V.Sgaramella in “The
extent of Charles Darwin’s knowledge of Mendel” (J. Biosci. 31(2),
June 2006, 191–193). Anche il lavoro di storico della scienza richiede
competenza …
·
Oggi sul Corriere
una risposta da parte di PiatteIIi PaImarini (“Perché
Darwin sbaglia Ecco la mia verità”) al “maestro” Cavalli Sforza e una
sintesi della discussione finora avvenuta, più sugli articoli e le recensioni
USA, vista la scelta dei tempi.
Un po’ stupisce che in un articolo critico verso “il
conformismo evoluzionista che frena la ricerca” si accetti il commento
favorevole di un sostenitore del creazionismo biblico e quindi della convivenza
fra uomini e dinosauri, in contrasto con il pur troppo prudente e non
dimostrabile evoluzionismo teista.
Vengono quindi contestate le posizioni vaticane sostenute da mons.Ravasi e
N.Cabibbo che nel 2008/09 hanno gestito due convegni evoluzionisti che hanno
suscitato la reazione dei creazionisti. Comunque i creazionisti biblici non
dovrebbero trovar alcun sostegno né in questo libro né da questi autori, che
ritengono “Darwin uno dei massimi scienziati di
ogni tempo, pochi gli stanno a petto per inventiva teorica, scrupolo
sperimentale e onestà intellettuale”.
Forse hanno solo qualche problema con gli allievi, anche se … biologi
evoluzionisti autorevoli come Pigliucci o Barbujani.
Per chi vuole capire le competenze in rapporto allo schieramento
favorevoli/contrari delineato nell’articolo, può visitare il blog Leucophea,
per raccogliere qualche goccia di sapere dalla noosfera e riflettere sulle
conseguenze.
NB: Verifichi poi, ovviamente, se le informazioni lo hanno indotto a
modificare la sua opinione.
Sul blog di Luca Sofri il 9/4 (“Pari e dispari”)
viene fatto notare un veniale errore matematico, sfuggito a qualcuno nell’articolo
del Corriere di oggi. Il doppio di un numero non può essere dispari,
come si sostiene. La dizione corretta sarebbe stata “quasi doppio”, come si
intuisce dalla frase successiva.
·
Oggi il Foglio
chiarisce davvero meglio (“Chiese
e sette del neodarwinismo”) quali ritiene siano i confini della
biologia evoluzionista (e in questo viene il dubbio che ne dia una
definizione ampia come quella che ne dà il volume sugli errori di Darwin che
sta per essere pubblicato in italiano). In effetti nella lista di
proscrizione che viene pubblicata ci sono molte informazioni che lasciano
piuttosto perplessi e sconcertati, ma anche alcune tracce che dovrebbero
capire che ci sia una enorme confusione sui confini fra medicina e biologia.
Il san Raffaele, qui presentato come centrale del darwinismo, un po’ dimostra
e chiarisce la confusione; è evidente che una struttura in cui si svolge
ricerca scientifica e attività sanitaria faccia sospettare che si pratichino
in quella sede discipline e scienze come la medicina, biologia e la biologia
evoluzionistica … come sicuramente certamente già da qualche secolo avviene
senza svenimenti anche in tutte le altre facoltà mediche italiane e mondiali,
di qualsiasi orientamento culturale e religioso.
A questo punto non si puo’ che bussare sull’elmetto e suggerire di andare a
leggere una pagina interessantissima che si puo’ leggere nel sito web
dell’università USA di Notre Dame (Indiana).
E’ l’università cattolica che ha organizzato con mons.Ravasi e le università
Vaticane (e si’ anche il programma STOQ finanziato dalla fondazione Templeton
che si sa bene che non sopporta e
non finanzia sciocchi, creazionisti e profeti dell’ID) uno dei due
convegni su Darwin in Vaticano, quello di marzo 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”) a cui erano presenti solo (preferibilmente) ricercatori seri e
competenti, per cui non erano stati accettati creazionisti e ID (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”). .
Nel sito di questa università cattolica USA sono sicuramente 2 i fatti che
contrastano rispetto all’articolo del il Foglio….; controllarli farà capire
anche cosa c’è in comune con l’Università San Raffaele di Milano ….
- 1) nella rivista del college si puo’ leggere un articolo per invitare a
festeggiare il Darwin Day,il compleanno di Darwin (si legga invece cosa
scrive il Foglio sul Darwin Day…)
- 2) nella rivista del college un docente del dipartimento di biologia
dell’università di Notre Dame ha reagito immediatamente (agosto 05)
all’imprevedibile articolo sul New York Times (7/7/05: “Finding Design in Nature”) in favore dell’Intelligent Design scritto dal
Card.Schönborn, molto vicino al Papa. Questo docente ha criticato (“Darwinism and Catholicism should be
compatible”) il
card. Schönborn spiegando un concetto semplice ma fondamentale: “If Cardinal Schönborn’s perspective became doctrine, no
Catholic university could maintain a reputable biology or science program,
because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming
evidence supports Neo-Darwinian evolution—Notre Dame could no longer
stand with Harvard, Stanford and other world-class institutions of learning”).
Chi sa che obbietivi si pone nella
ricerca medica il san Raffaele, non dubita che vi ritroverebbe la stessa
preoccupazione.
Al Foglio sono probabilmente abituati che le università pontificie invece non
si accorgono nemmeno del livello di iniziative
pubblicitarie di primitive idee settecentesche ostili alla scienza, alla
biologia e perfino al superato (in meglio…) darwinismo … e ci mandano i loro
rettori, mentre i TG ci mandano i direttori.
Per competere nella medicina e nella biologia … sarebbe meglio che l’Italia
si tenga ben stretti e valorizzi quei pochi medici e biologi che sono i pochi
veri evoluzionisti che ci sono davvero nella lista … anche per non far
scappare anche i giovani che li seguono e li ammirano.
Piuttosto curioso notare che per agli amici elencati vengano affiancati anche
colleghi famosi di altre facoltà della stessa univeristà prestigiosa (Gould
per esempio, anche se ricercatori con competenze diverse e afferenti a
strutture culturali diverse…; i colleghi degli agli altri ricercatori citati
vengono invece lasciati nell’ombra, forse per non fare troppo “sole” a
persone che si vuole “adornare” con epiteti dalla valenza negativa (fustigatore,
chiesa darwiniana, custodi, bersaglio inquisitorio, ideologia neodarwinista,
accusano di ceazionismo, il solo caso!, uomo uscito alla roulette!, dogmatica
darwinista, militante ateista, icona libertina, empirista e ateista,
scientista, laica, riduzionista, uomini come insetti, ala di pollo
come braccio umano (brr…!), militante, Natale secolarista). Certo che
avrebbe fatto davvero effetto presentare in quella corrida Pievani affiancato
dai suoi colleghi USA Nils Eldredge e Ian Tattersall. O forse due sono
troppi? .. Comunque anche gli altri
avrebbero diritto a essere presentati in compagnia di qualche collega della
sua università, no?
Curioso anche l’elenco degli ottantenni rappresentanti del “darwinismo
ecclesiastico”, una definizione che ricorda un po’ troppo il neologismo
creato dal vicepresidente del CNR … nella cui lista queste persone sono da
tempo inserite. Saranno ora inserite anche in quella del Foglio? Verranno
aggiunti anche gli evoluzionisti laici più giovani che stanno tenendo corsi
sull’evoluzione per le università pontificie o il Foglio si opporrà per il
rischio di nuovi Darwin Day Cattolici in Italia
Se tanti nuovi epiteti e definizione vengono aggiunti a piacere ai membri
della lista, sconcerta che le definizioni di ateo orgogliosamente sbandierate
dagli autori (o era un invito alla non belligeranza?) sono invece state
eliminate fosse davvero un epiteto orgogliosamente portato.
Valli a capire i giornalisti… vogliono sempre una notizia contenente una
novità nuova …
Se questo è l’ultimo articolo della serie, qui c’è l’indice completo. NB; non
bisogna dimenticare pero’ che, se si perde questo link, gli articoli si
ritrovano solo se ci si ricorda che i tag sono scienze e cultura. Lo so, è meglio
segnarselo da qualche parte.
|
|
7/4/10-IT
|
·
Oggi Il Foglio
continua a martellare i biologi evoluzionisti e invia … truppe dalla riserva.
Compare così un articolo (“Il
darwinismo è un credo che non tollera obiettori di coscienza o eretici”) di G.Sermonti, che prima sintetizza
in modo impreciso il libro che non è stato ancora pubblicato e poi non ha
ancora letto. Non c’è da stupirsi che la sintesi sia imprecisa perché, da
genetista, avrà pensato che il libro rimanesse nell’ambito scientifico e in
particolare biologico.
Sappiamo invece che in altre anticipazioni e interviste gli autori del libro
stavano indicavando un obiettivo ben più ambizioso, sottolineando
ripetutamente e chiaramente in quante altre discipline, come la filosofia, la
psicologia, la linguistica (utile ma non rilevante sapere che questo non
fosse il settore prevalente di Cavalli Sforza) ma perfino l’economia si
dimostrasse l’importanza di leggi interne dello sviluppo e
dell’autoorganizzazione. Si ipotizzava quindi che la biologia avesse
inoculato questa teoria dell’evoluzione anche nelle altre discipline, con
effetti perniciosi.
Ci sono poi errori e imprecisioni, come il fatto che sarebbe difficile
obiettare ad un darwinismo che ormai oggi è ben poco riconoscibile (altro
che dogma o chiesa…!), senza per questo disconoscere i meriti delle
scoperte iniziali, spesso genialmente intuite più che viste e riconosciute.
Difficile invece nascondere la gran quantità di conferme e dimostrazioni di
cui dispone OGGI la biologia e soprattutto la genetica, che senza dubbio ha
ottenuto risultati eccezionali solo dal 1953, tutti via via incorporati nella
biologia e nelal forma sempre più completa di evoluzionismo. Oggi abbiamo in
mane uno strumento di conoscenza estremamente potete ed efficace in campi
diversi della biologia ma con grande ricaduta in altre discipline anche
mediche, grazie alla scoperta di tecniche eccezionali, che forniscono
risultati diagnostici e terapeutico che molti non riescono più nemmeno a
seguire e capire … soprattutto se negano dei fatti assolutamente noti e
dimostrati. Sicuramente ne apprezzano gli effetti terapeutici di cui godono
in termini di durata e qualità della vita.
Quale genetista riesce a seguire i sempre nuove sequenziamenti, anno dopo
anno, di genomi interi? Chi puo’ pensare che si sia imboccata una strada
sbagliata? Chi può crederci ancora solo qualche mese dopo?
Uno dei fatti nuovi che G.Sermonti ora fa finta di non vedere è che gli
evoluzionisti (ormai di veri “darwinisti” come piacciono a lui e ad altri
forse non ce ne sono più …) possono accusare (senza difficoltà di
dimostrarlo) i diversi tipi di antievoluzionisti di creazionismo, di fissismo
e pure di complottiamo; le prove sono tante e sono pure risolutive (un tribunale USA non condanna
a un milione di dollari solo di spese processuali se le prove non sono
robuste).
Per il complottismo basta dimostrare come nel 1987 improvvisamente, dopo la sentenza
della corte suprema (Edwards v. Aguillard) contro la presenza del
creazionismo nella scuola e nei libri di scuola, “Of
Panda and People”, il libro dei creazionisti USA, sia improvvisamente
diventato, in pochi mesi, proprio da un’edizione all‘altra, un libro che
esaltava invece … l’Intelligent Design, che immediatamente prima non
esisteva. Da quella edizione non vi si trattava più il creazionismo. Questo ha
provato che l’ID rappresenta oggi con la semplice sostituzione di di una
parola in tutto il teso, gli ex-creazionisti. E’ una cosa seria?
Questa modificazione
(fatta certamente con un Word Processor!) è stata dimostrata nel processo di Dover/Harrisburg che,,anche per questa
dimostrazione, è costato ben un milione di dollari alla commissione
scolastica che aveva imprudentemente cercato di far leggere un libro
ex-creazionista agli studenti di una scuola superiore.
Non si capisce poi come anche Sermonti, un genetista e quindi un
evoluzionista potrebbe non ritenere creazionisti e complottasti quei gruppi,
coordinati anche dal vicepresidente del CNR, che l’anno scorso hanno organizzato
ben 3 convegni creazionisti a Roma per contestare i 2 convegni evoluzionisti
vaticani.
Tanto più che è impossibile negare che la traduzione (e il contenuto del
sito) del centro cattolico USA che li ha organizzati tutti e tre (“Kolbe Center for the study of creation”) possa trarlo in inganno nonostante che in un
tribunale USA avesse creato qualche
problema con la traduzione inglese della sua testimonianza favorevole
agli ex creazionisti nei "science hearings" tenutisi nel Maggio
2005 al Kansas Board of Education to justify its revision, at the expense of
evolution, of proposed new science standards, quando si discutevano i futuri
programmi scolastici a spese dell’evoluzionismo..
|
|
7/4/10-USA
|
·
Un paio di nuovi
video nel canale YouTube del National Center for Science Education
diretto da Eugene Scott; il primo è un’intervista realizzata al Cold Spring
Harbor Laboratory insieme al filosofo D.Dennet sull’Intelligent
Design e la sua recente sconfitta al processo di Harrisburg/Dover. Il secondo presenta
un’intervista
sull’insegnamento dell’evoluzione nelle scuole pubbliche USA a E.Scott,
realizzata all’università cattolica di Notre Dame, un’università con una
facoltà di biologia dotata, come dovrebbe essere, di laboratori biologici
dove si svolgono ricerche sull’evoluzione biologica, un’università che (forse
per carenza o indisponibilità di simili strutture in Italia?) ha organizzato
insieme a mons.Ravasi e a ricercatori laici italiani il convegno
sull’evoluzione biologica realizzato dal Vaticano nel marzo 2009 (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
|
|
6/4/10-IT
|
·
Oggi si legge nel
blog Wittgenstein un commento un po’ stupito di L.Sofri (“L’evoluzione
mi fa specie”, in cui prende un po’ posizione in base al vecchio, ma
qualche volta utile, criterio di competenza) sulla reazione di PiatteIIi
PaImarini alla critica di Guido Barbujani sul Sole24ore di domenica 4/4.
·
Oggi su Repubblica
anche uno dei massimi esperti di evoluzione biologica prova pacatamente a far
ragionare PiatteIIi Palmarini cercando di convincerlo a non confondere le
diverse discipline e le diverse competenze. Possiamo così leggere il
tranquillo articolo di Luca Luigi Cavalli Sforza (“COLLEGHI
SCIENZIATI NON SPARATE SU DARWIN”), sperando che almeno verso di lui si possa notare un rispetto che non
è stato rivolto neppure ai numerosi biologi evoluzionisti che hanno cercato
di far notare tutti i capitoli di biologia evoluzionista che sarebbero stati
utili per realizzare un libro meno polemico e più utile all’evoluzione
culturale della nostra specie. Vedremo se almeno Cavalli Sforza verrà citato
per nome …. Anche solo per aver fatto notare un punto molto importante:
alcuni nomi della triade che viene citata non sono nemmeno biologi e quindi
possono avere interessi e obiettivi divergenti rispetto a chi davvero si
occupa solo di problemi biologici. Fa molto riflettere anche il suo
riferimento all’elevato numero di aborti spontanei in gravidanza, un chiaro
riferimento a un meccanismo selettivo, reale anche se non facilmente
quantificabile, ma che molti nemmeno considerano.
·
Ancora un articolo
sul Foglio, con un’intervista
a PiatteIIi PaImarini sul suo ultimo libro contro “la “sacra triade” del neodarwinismo,
Dawkins-Dennett-Pinker, star dei media e custodi dell’ortodossia
evoluzionista” (?!); aggiunge poi anche “i neodarwinisti” che
sarebbero “fuori dal dominio della scienza e usano
l’evoluzione per attaccare la religione”. Forse non sa che la
situazione italiana è diversa e più complessa, e ben 3 convegni sono stati
realizzati a Roma dai creazionisti biblici cattolici USA del Centro Kolbe per attaccare la
posizione della chiesa cattolica. Forse non sa che in un anno sono stati
organizzati 2 convegni in Vaticano sull’evoluzione e Darwin. Forse non sa del
creazionista invadente che è stato allontanato dal convegno su Darwin in
Vaticano. Forse la realtà è un po’ diversa se vista dall’Italia … ?
Noi sappiamo che uno dei convegni contro l’evoluzionismo vaticano è stato
organizzato addirittura dal CNR, che ha ospitato addirittura i creazionisti
biblici cattolici USA, su cui certamente non concorderà. Dovrebbe piuttosto
invitare alla prudenza il vicepresidente del CNR che strumentalmente si
dimostra un
suo grande ammiratore nonostante
ai convegni vaticani fossero stati gli evoluzionisti, non gli
antievoluzionisti!. Forse PP non conosce questi articoli
su Radici Cristiane che raccontano il convegno creazionista…; forse non
dovrebbe tenere d’occhio solo gli articoli critici, come quello del Sole 24
ore di domenica, che oggi cita senza nominarne l’autore.
Comunque (se non ci sono problemi di interpretazione del suo pensiero) non
sembra proprio che riesca ad essere convincente, né coerente, quando propone
ipotesi alternative valide per la biologia con esempi tratti dall’evoluzione
culturale (!) o critica l’uso di meccanismi biologici fuori dal loro
contesto: “Ci sono strutture interne agli esseri
viventi. Più importanti sono i vincoli interni, meno lavoro c’è da fare
dall’ambiente per selezionarli. Due
economisti … hanno scoperto che ci sono vincoli interni anche nei prodotti
industriali … Chomski nel linguaggio ha scoperto che ci sono lingue
che anno adottato le stesse scelte sintattiche anche se sono in
continenti diversi”.
·
Sul Corriere
un articolo (“QUELLA POCO
SCIENTIFICA MANIA DI SCOPRIRE "ANELLI MANCANTI") sulla pessima abitudine di suggerire
un’immagine assolutamente errata e fuorviante dell’evoluzione biologica,
tratta da ideologie che diffondevano l’idea errata che l’evoluzione fosse un
percorso lineare che avrebbe condotto le specie animali magari verso un
obiettivo finale. L’idea dell’anello mancante si adatta infatti alla
rappresentazione mentale di una struttura lineare (una catena) che contrasta
con l’immagine che ci propone la scienza attuale, alludendo invece all’idea
della “grande catena dell’essere”. L’idea dell’evoluzione resterà sempre
legata all’immagine errata di un processo lineare finchè si riproporrà
quest’immagine riferita alla cultura limitata di qualche secolo fa.
Come sappiamo Darwin fu il primo a proporre come immagine più adatta quella
di un corallo, mentre oggi preferiamo rappresentare l’evoluzione biologica
con l’immagine di un cespuglio. Né l’uno né l’altro fanno uso di anelli, per
cui non possono “mancare”.
|
|
5/4/10-IT
|
·
Ritorna nei teatri
italiani, dopo essere stato rappresentato a Milano, Mosca e Lisbona, lo
spettacolo teatrale “Darwin...
tra le nuvole”, allestito dal Piccolo Teatro di Milano. Il programma
è il seguente::
11-13 aprile: Piacenza
14-15 aprile: Casalecchio (Bo)
18-19 aprile: Como
20-23 aprile: Modena
Qui
un video tratto dallo spettacolo
|
|
4/4/10-IT
|
·
Sul Sole24Ore
un articolo di Guido Barbujani («Caro Piattelli, torna a studiare») molto critico sulla campagna contro la teoria
dell’evoluzione sostenuta in questo periodo attorno al libro di Fodor e
PiatteIIi PaImarini. Nell’articolo ci sono numerose indicazioni agli autori
per approfondire tematiche che gli sembrano poco note. L’articolo di
Barbujani è citato nel blog Wittgestein di L.Sofri.
·
L’ultima volta è
successo nel maggio del 2009: era stato annunciato anche in quel caso un
improbabile anello mancante “fra la scimmia (?) e
l’uomo”, trovato in Germania. Quando è stato poi annunciato che questo
anello sarebbe stato il Darwinius
masillae di ben 46 milioni di anni fa si è capito che c’era troppo
fumo (mediatico) e poco arrosto, anche perché è stato ben presto dimostrato
che era certamente un primate ma che non era assolutamente sulla linea
evolutiva verso le antropomorfe e l’uomo, ma si trattava di una tappa verso
le attuali proscimmie.
Il lancio di agenzia di questa sera, con l’annuncio della scoperta di un
nuovo anello mancante, non fa quindi più lo stesso effetto, nonostante
sembri un po’ più coerente per la data preannunciata (fra i 4 e i 2,5 milioni
di anni), per la posizione tassonomica (fra Australopithecus e Homo
habilis) e pure per la posizione geografica (il Sudafrica, a
Sterkfontain). Una notizia interessante è anche che sembra che si tratti di
un bambino di cui cui è arivato fino a noi uno scheletro abbastanza completo,
una novità quindi per quanto riguarda i reperti fossili sudafricani di questo
periodo.
Staremo a vedere, certi comunque che ci sarà sempre almeno uno che
ripete da anni che “i fossili di forme intermedie che
Darwin aveva previsto non sono ancora stati scoperti”; e costui
troverà purtroppo migliaia di antievoluzionisti “a prescindere”, che
troveranno più coerente con la propria visione del mondo credergli,
rinunciando all’uso ottimale della ragione.
|
|
3/4/10-IT
|
·
Il Giornale
invece sembra confermare un certo interesse a … remare contro. Chi ha avuto
la possibilità di leggere l’editoriale di R.De Mattei dell’aprile
2009 su Radici Cristiane sarà rimasto certo stupito di aver letto non
solo la preoccupazione che “malgrado molti
evoluzionisti ammettano il fallimento del darwinismo, non mancano i cattolici
che accettano come scientifica la teoria dell’evoluzione” ma anche la
speranza dell’apparizione “di figure fulgide come
sant’Atanasio che illuminino la notte e riconducano verso il porto sicuro
dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le
provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno”.
E così oggi, il giorno dopo un articolo dell’Avvenire favorevole
all’evoluzionismo teista, il Giornale ospita proprio il direttore di
Radici Cristiane (che è pure vicedirettore del CNR) per sostenere che “Darwin non
aveva ragione. Lo dicono anche gli atei”.
E’ curioso notare come, dopo aver utilizzato l’opinione di due atei per
criticare la posizione degli evoluzionisti, li usi anche contro
l’evoluzionismo teista che caratterizza oggi la posizione della chiesa
cattolica (e che lui, favorevole al creazonismo biblico, contesta e chiama “teo-evoluzionismo”):
“La posizione di Fodor e PiatteIIi PaImarini
capovolge quella dei cosiddetti «teo-evoluzionisti». Questi ultimi rifiutano
la concezione filosofica di Darwin, ma ne salvano la teoria scientifica,
cercando di conciliarla con il «creazionismo»”.
Solo nell’ultima frase lascia intuire che in realtà sarebbe meglio che non
utilizzasse nemmeno una riga del libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini: essi
infatti dicono chiaramente che apprezzano Darwin e che non hanno dubbi
sull’evoluzione come fatto (dicono che deriviamo nientemeno che ai moscerini
a cui saremmo geneticamente molto simili – anche se Steve
Jones non è proprio d’accordo), mentre De
Mattei contesta tutto, confermando di non credere nemmeno nell’evoluzione: “la macroevoluzione non funziona semplicemente perché è una
teoria, filosofica e scientifica, falsa e infondata”!
Non solo nega l’evoluzione ma non sembra interessato a distinguere fra
evoluzionismo, creazionismo e Intelligent Design, concentrata nella frase “Fodor e PiatteIIi PaImarini non vogliono avere niente a che
fare con il «disegno intelligente», ma il loro libro va letto accanto a
quello di Michael J. Behe” (!) [se davvero avessero voluto
consigliare la lettura di uno dei pochi libri sull’ID è probabile che lo
avrebbero fatto loro, o no?]. Comunque, essendo stato l’organizzatore di
un convegno di creazionisti biblici, non puo’ esimersi dal raccomandare
nell’articolo anche la lettura del volume degli atti del suo convegno
creazionista, dove si sosteneva … la convivenza fra dinosauri e umani che
oggi si vede solo nei musei di creazionisti biblici USA come quello di Ken Ham!
Possiamo immaginare la confusione di cronologie (6000, 100000 …, 4,5 miliardi …, 15 miliardi di anni…)
nella testa di chi seguisse tutti i suoi consigli di lettura!
Sembra che poi non conosca 0 non apprezzi poi un recente articolo che
consiglia di non scommettere più sull’ID; è significativamente intitolato ”The
End of Intelligent Design?”. Qualcuno infatti si sta accorgendo che è
quasi un secolo ormai che si sostiene senza molto successo che la teoria
dell’evoluzione ha le ore contate (quotations on The Imminent Demise of Evolution.)… e si ricorda che i proponenti dell’ID avevano anche
posto delle scadenze; alcune che ormai sono state superate e altre che si
stanno avvicinando alla scadenza (“Failed
Prophecies: An ID Anniversary”) …
Per avere un’idea di cosa si
intenda per creazionismo biblico, ovviamente incompatibile con
l’evoluzionismo naturalista “ateo” del libro citato, qui ci sono alcuni
articoli sul convegno creazionista organizzato in concorrenza al convegno
evoluzionista in vaticano (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”).
Per chi non si fidasse di questi due atei (come caldamente suggerisce
l’articolo sul Giornale) consiglio una visita al sito web del Clergy Letter
Project, attorno a cui si radunano e collaborano più di 13000 pastori
protestanti e rabbini che ammirano Darwin e lo difendono anche nei loro
sermoni festivi.
Non dovremmo dimenticare nemmeno l’iniziativa della chiesa anglicana di chiedere scusa a Darwin
(anche se è stata un’iniziativa tardiva) non solo per non averlo capito ma
soprattutto per aver indotto in errore milioni di loro fedeli per 150 anni.
·
Sempre sul Giornale
oggi si può leggere un curioso articolo (“La
lucertola italiana che brucia le tappe e si evolve a modo suo”) su una
lucertola che avrebbe “deciso” di contestare i tradizionali meccanismi evolutivi darwiniani (“La lucertola italiana non rispetta i tempi dell’evoluzione
darwiniana”, “ha subìto metamorfosi che
dovrebbero richiedere milioni di anni”).
Come si vede non sembra difficile indurre a confusione su Darwin e
l’evoluzione … anche se in realtà la storia è ben diversa se ci si fa
accompagnare dagli esperti. Già dall’articolo si intuisce che è stato
inizialmente programmato un esperimento per valutare il ruolo del drift
genetico nel manifestare in omozigosi alleli recessivi (nell’articolo
chiamati ingenuamente geni “dormienti”).
Si è infatti partiti da un numero limitato (5) di coppie iniziali di
lucertole della specie Podarcis sicula,
introdotte nell’isola nel 1971, come si legge nell’articolo originale del
2008 su PNAS (“Rapid
large-scale evolutionary divergence in morphology and performance associated
with exploitation of a different dietary resource”).
La notizia era stata commentata a suo tempo nel blog di un esperto
evoluzionista; interessante il suo commento e le sue riflessioni, che non
troviamo in un quotidiano che usa come guide creazionisti inesperti.
Pur evidenziando che si tratta pur sempre di Still just a lizard, P.Z.Myers di Pharyngula ci fa notare la
notizia sconcertante che “These lizards have
evolved cecal valves. The
cecal valves are an evolutionary novelty, a brand new feature not
present in the ancestral population and newly evolved in these lizards. That's important. This is more than a simple quantitative
change, but is actually an observed qualitative change in a population, the
appearance of a new morphological structure. Evolution
created something new, and it did it quickly (about 30 generations), and the appearance was
documented. It's still just a lizard, but we expected nothing else — and it's
now a lizard with novel adaptations for herbivory”. Questo post è corredato da centinaia di
commenti, utili per capire quanto siano approfondite (e complicate) le
discussioni degli evoluzionisti…
[non illudiamoci comunque che un creazionista non riesca a spiegare a modo
suo anche questo chiaro esempio di evoluzione … ecco
come si fa; non stupiamoci di quanto sia difficile ragionare con un
creazionista …]
·
Sul Foglio
invece si dimostra come sia problematico il dialogo con i cattolici a cui
oggi il Giornale ha permesso di dimostrare che l’esistenza di gruppi creazionisti
biblici renderà difficile il rapporto fra la chiesa cattolica e la teoria
dell’evoluzione.
In un articolo (“FACCHINI, PRETE -
SCIENZIATO CHE NON AMA DOGMI DARWINISTI O CREAZIONISTI“) si presentano oggi le impressioni di
F.Facchini sulle notizie che arrivano dalla stampa nazionale e internazionale
sul libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini, di prossima pubblicazione anche in
Italia.
Qui non si vede certo la confusione o almeno l’ambiguità sui tempi
dell’evoluzione evidenti nell‘articolo del Giornale, ma si insiste comunque
sulla necessità di sottolineare una differenza che oggi molti evoluzionisti
tendono a ritenere non dimostrabile né utile o rilevante, quella fra
meccanismi micro e macroevolutivi.
Il mantenimento delle ipotesi anche neodarwiniane nell’ambito della
microevoluzione renderebbe più facile mantenere una distinzione fra
evoluzionismo e darwinismo, fra biologia e filosofia, magari per poter
sostenere che una teoria dell’evoluzione, “una
certa visione della realtà che escluda la creazione allora è filosofia”.
Nella conclusione dell’articolo, anche utilizzando come stimolo un
riferimento a Teilhard de Chardin, c’è spazio anche per una risposta alle
accuse di “darwinismo ecclesiasico” (forse si riferisce
all’”evoluzionismo teista”?) che sembra abbiano portato alla recente discesa
in campo proprio di R.De Mattei per cercare di correggere quella che in un
articolo del 29/12/09
riteneva una pericolosa deriva guidata da F.Facchini e F.Ayala.
E’ comunque poco chiaro se l’accenno al fatto che F.Facchini “in campo cattolico non constata un eccessivo ottimismo
sul tema dell’evoluzione” sia utile per suggerire il rinvio (di
qualche decennio?) del necessario chiarimento su evoluzione/evoluzionismo che
non è pervenuto nell’occasione del 2009, tanto è vero che c’è anche chi
tuttora “si attarda su posizioni antievoluzioniste
rivendicando la creazione in senso biblico-letterale” nonostante lui
ritenga che “tra evoluzione e creazione non
possono esservi contrasti”, nè quali siano le “necessarie aperture che ogni credente dovrebbe avere”, pur
senza aver avuto chiare indicazioni su un tema che vede una certa confusione
e un certo contrasto di opinioni, confermato dalla realizzazione in un anno a
Roma di 2 convegni vaticani evoluzionisti e 3 convegni antievoluzionisti
alternativi, in economia e quasi in clandestinità.
Quello che dovrebbe preoccupare i responsabili, soprattutto in questo momento
di assenza di indicazioni precise, è però la preoccupazione che F.Facchini
manifesta, certo da persona competente, che “l’attardarsi
su posizioni antievoluzioniste - rivendicando la creazione in senso biblico
letterale - è insostenibile sul piano scientifico ed è un cattivo servizio
alla religione”.
|
|
2/4/10-IT
|
·
Intervento (“Anche Avvenire di
tanto in tanto ragiona”)
un po’ stupito di G.Regalzi sul blog Bioetica, solo per il fatto che
una volta tanto l’Avvenire non sembra cascare nella trappola preparata da due
“atei” che invitano a fare a meno di Darwin pur confermando che l‘evoluzione
è un fatto e che anzi l’uomo è molto simile non solo alle scimmie ma perfino
ai moscerini della frutta. Purtroppo non si degnano nemmeno di spiegare il
motivo di questa apparentemente incredibile somiglianza genetica che non
dimostrano, come deve fare chiunque confermasse i fatti ma contestasse le
spiegazioni che finora sembrano
ragionevoli a tutti gli esperti.
Certamente non sa che il giornalista autore dell’articolo conosce da un po’
di anni l’ambiente degli evoluzionisti italiani; conosce inoltre già anche
l’ambiente un po’ folkloristico degli antidarwinisti italiani, avendo
partecipato personalmente, anche come autore di una comunicazione
scientifica, ad una iniziativa scientifica organizzata nell’ambiente
dell’evoluzionismo biologico italiano in un momento in cui erano aperti
alcuni canali di comunicazione (2003: “Fede
e darwinismo, la nuova sfida degli evoluzionisti”, 2005: “13’
incontro di studi del gruppo italiano di biologia eoluzionistica”).
Forse aveva semplicemente imparato ad essere diffidente
dell’antievoluzionismo degli atei (“non andrebbe presa troppo sul serio
la settimana antievoluzionistica promossa da Alleanza studentesca e di un
esponente di An pronti a dare battaglia a favore dell'insegnamento del
creazionismo nelle scuole”), oppure aveva potuto verificare che in quei convegni
anche i cattolici concordavano “sulla necessità
di difendere il paradigma evoluzionista” e sul fatto che “il creazionismo non
è una teoria scientifica, l'evoluzione biologica è un fatto storico, anche se
c'è discussione sui meccanismi evolutivi”.
|
|
1/4/10-IT
|
·
Sembra che l’Avvenire
gestisca con molta prudenza la notizia (“Gli atei che
bocciano Darwin“) che ha
colpito (positivamente…) molti quotidiani della destra italiana, quella di
due filosofi che sottolineano il fatto di essere atei come se fosse un titolo
di merito per il loro obiettivo di smentire le basi della teoria
dell’evoluzione senza essere capaci di trovare spiegazioni alternativa ad un
fatto (l’evoluzione biologica) che non
penzano nemmeno lontanamente di poter smentire, tanto è vero che lo
confermano ed anzi, più coraggiosamente di Darwin, non hanno paura a
sostenere che l’uomo è geneticamente simile non solo alle scimmie (un
confronto che ha creato grossi problemi a Darwin) ma anche ai moscerini (un
confronto che non sembra stia dando problemi a Fodor e PiatteIIi PaImarini
nonostante non provino nemmeno a spiegarlo).
Rriguardo alla citata reazione positiva, si può citare i ben tre articoli del
Foglio (25/3/10: “Ciao Darwin. Perché la selezione naturale non
spiega nemmeno l’evoluzione”; 1/4/10: “Ciao Neodarwin.
La “chiesa neodarwinista” e la sua assurda pretesa di sostituirsi alla
religione sconfessate dal grande genetista Lewontin” con alcune opinioni di Lewontin; 2/4/10: “Perché Darwin non ha le ali” con opinioni di Fodor.
|
|
31/3/10-IT
|
·
Sono ormai tanti,
in Italia e nel mondo, gli articoli sul libro di Fodor e PiatteIIi Palmarini,
che in aprile verrà pubblicato anche in Italia. Curioso, ma non stupisce gli
esperti di evoluzione, il fatto che di solito quelli lusinghieri vengano da autori
non competenti di biologia evoluzionistica, molti dei quali non sembrano
molto interessati ad evidenziare che anche gli autori del libro non sono
esperti di biologia evoluzionistica ma di scienze cognitive o di filosofia;
il contrario avviene per quelli critici. Interessante anche notare che solo
uno dei tre autori presi di mira nel libro sia un biologo evoluzionista,
mentre gli altri sono un filosofo e uno psicologo. Certo hanno cercato di
applicare le idee della biologia in altri campi della conoscenza, ma senza
chiedere il permesso a nessuno, nemmeno a Darwin…
Fra i pochi articoli italiani non citati c’è quello di T.Pievani sul Corriere
del 23/3/10 (“Darwin
la terza via dell’evoluzione”). Molto più numerosi sono gli articoli in
inglese, dato che il libro è già stato pubblicato in quella lingua:
22/2/10: Boston Review; Misunderstanding Darwin, by N.Block
e P.Kitcher
17/3/10: Boston Review; risposta degli
autori e commento
23/2/10: Pharyngula: Fodor and PiatteIIi-PaImarini get
everything wrong,
PZ.Myers
7/3/10: Chronicle Higher Education, Cultural Evolution, By Michael Ruse
19/3/10: The Guardian: Why everything you've been told about
evolution is wrong, by O.Burkeman
26/3/10: The spiked Review of Books: The party poopers at Darwin’s 200th birthday by John Gillott
26/3/10: The spiked Review of Books: It is now blasphemy to criticise Darwin by PiatteIIi
PaImarini, che non sembra capire che lo sviluppo del sapere scientifico ha
bisogno soprattutto di critiche costruttive e di spiegazioni alternative e
migliori
|
|
30/3/10-IT
|
·
Oggi il Foglio accorre
in appoggio all’articolo di Repubblica contro la teoria dell’evoluzione
darwiniana: BELLE CANNONATE
LAICHE CONTRO DARWIN. Strano che non aspettino
almeno qualche giorno che qualcuno proponga una teoria o almeno un’ipotesi
alternativa a quella che nobn è completamente superata per tutti quelli che
con l’evoluzione lavorano davvero.
La mancanza di un’alternativa li metterebbe davvero in difficoltà, a
differenza di chi non ritiene di fornire nemmeno un po’ di conforto o
speranza di chi si è sentito assimilato senza nessuna giustificazione ad un
moscerino della frutta.
E pensare che c’era chi si innervosiva anche solo a sentirsi paragonare ad
un’intelligente scimmia … comunque forse l’articolista non ha capito bene,
dato che non vengono messi affatto in dubbio i fatti, ma solo le spiegazioni
… Come è chiarito anche nell’articolo su Repubblica, la somiglianza non si
limiterebbe più solo allo scimpanzé (o al gorilla, se si preferisce o magari
anche al gibbone) ma si estende fino al moscerino, per cui possiamo
immaginare che ci sia un bel po’ di ressa per chiedere spiegazioni o per
contestare queste novità … ben più agghiaccianti rispetto a quelle che si
attribuiscono a Darwin.
Non ho dubbi che allora forse qualcuno
potrebbe ora preferire Darwin come male minore; almeno un po’ di dottrina da
giovane l’aveva seguita e certo aveva fatto anche un po’ il chierichetto.
|
|
30/3/10-USA
|
·
Nel sito del NCSE (National science for science Education)
hanno aggiunto da poco una sezione che dovrebbe rendere sempre disponibili,
oltre a metterli un po’ in ordine, i sondaggi di opinione su
creazione, evoluzione e l’evoluzionismo. Non si può infatti negare che ci
sia un po’ di confusione: si tende infatti a mantenere costanti le domande in
sondaggi che si ripetono negli anni, in modo da permettere una valutazione
dei cambiamenti (limitati) nel tempo. In realtà c’è il problema che alcune
domande sono ambigue, come si è potuto dimostrare modificando le domande in
altri sondaggi, pur sapendo di perdere la possibilità di analisi comparative.
E’ importante quindi di far conoscere anche altri sondaggi meno noti,
realizzati sulla base dei diversi obiettivi ma anche dei diversi campioni
(sia sulla base dei diversi paesi del mondo che sulla base delle
caratteristiche e delle competenze del campione scrutinato).
Si scopre così quanto sia evidente e drammatico (ma perché stupirsi?
d’altronde nessuno saprebbe progettare un ponte, anche se piccolo, sul fosso
dietro casa) l’effetto delle conoscenze di cui ognuno dispone e che usa
quotidianamente: "Nearly all scientists (97%) say
humans and other living things have evolved over time, while only 61% of the
public agrees, according to a new report (PDF, p. 37) from the Pew Research
Center for the People & the Press”.
Questa sezione mette comunque anche in evidenza quanto alcune religioni si
sentano minacciate dalla diffusione delle conoscenze, creando, magari senza
che si possa farlo notare in modo pacato e ragionevole, seri problemi
nell’evoluzione culturale, impedendo la diffusione di conoscenze scientifiche
sempre più inidispensabili per la sopravvivenza della nostra specie.
|
|
29/3/10-IT
|
·
Su Repubblica
un’intervista a PiatteIIi-Palmarini sul suo ultimo libro (“Gli errori di Darwin”, che verrà presto pubblicato
anche in talia) in cui, con il filosofo J.Fodor, dimostra come,
contrariamente a quanto sperano tutti i biologi evoluzionisti, l’idea della
selezione naturale non sia sufficiente per spiegare i meccanismi di
speciazione che hanno creato tutta la biodiversità che ci circonda (“CONTRO DARWIN E I
SUOI APOSTOLI”).
Per fortuna sembra che almeno per le sottospecie la selezione naturale sia
utile…
Sembra che il libro sia una reazione non tanto ai biologi evoluzionisti
(tranne quelli che hanno criticato l’autore), ma all’invasione delle scienze umane da parte di chi, come
Dennett, Dawkins e Pinker (“i tre corifei del
darwinismo”), si illuderebbe di applicare il paradigma darwiniano
anche fuori dal contesto biologico. Curioso l’uso del termine “apostoli”,
poco coerente con le sue dichiarazioni di ateismo, ma probabilmente utile per
invitare a leggere l’articolo.
Da notare comunque un aspetto da apprezzare tantissimo: la somiglianza
dell’uomo con i primati, che fa inorridire gli antievoluzionisti, sembra
comunque insufficiente secondo gli autori del libro, dato che propongono una
somiglianza strettissima con topi e moscerini … sarà impossibile che si
trovino accordi se non con … i biologi evoluzionisti … il cui lavoro viene
certamente molto apprezzato e sostenuto (“i geni
sono sostanzialmente quasi sempre gli stessi da centinaia di milioni di anni.
Altro che babbuini! Dividiamo tutto con i moscerini e i topi”).
Certo che con questa semplice frase fanno sentire ben più di altri la carenza
di una teoria che spieghi … la speciazione … e in particolare la differenza
fra l’uomo e un moscerino … Certamente Darwin avrebbe avuto l’impressione di
fare una strage se avesse lasciato i suoi colleghi senza una qualche
spiegazione della differenza fra lui e un moscerino … o più probabilmente
avrebbe temuto che qualcuno volesse far pagare ai figli le sue colpe …
Interessante e indispensabile quindi la precisazione, che lascia comunque un
bel po’ di possibile lavoro futuro per i biologi evoluzionisti che non
intendano far girare con lo stesso motore anche le scienze umane: “la selezione naturale esiste, ma non è il motore
dell’evoluzione”; d’altronde si concede che almeno la
selezione naturale permetta almeno di creare le sottospecie, per cui rimane
solo un piccolo passo da fare, magari con l’aiutino della deriva dei
continenti se non di altri meccanismi di isolamento riproduttivo che
certamente un qualche effetto devono averlo avuto.
Poco utile e quindi forse sospetta sembra poi la citazione dell’ignoranza ben
nota di Darwin (“ci sono tante cose che la sua
teoria non arrivava a spiegare”), dato che nessuno la contesta; è
comunque perdonabile: l’ignoranza allora era tanta, ed erano tempi in cui non
c’erano ancora i corifei del darwinismo ...
La biologia nel frattempo non è rimasta con le mani sui soli libri, e ha
scoperto tutti quei meccanismi che Darwin ignorava, come le mutazioni e “i molteplici meccanismi” che nel libro si citano
e che potrebbero benissimo rientrare nella selezione naturale; nessuno, ha
mai sostenuto fosse un unico meccanismo. Già lo stesso Darwin non dubitava
che fattori biologici e geologici cogestissero la selezione naturale.
|
|
27/3/10-USA
|
·
Oggi arriva anche
la reazione dei creazionisti biblici USA al conferimento a F.Ayala del premio
Templeton; in particolare è la
valutazione del sito creazionista biblico Answers in Genesis, e sono
davvero sconcertati che un evoluzionista per niente rispettoso dei primi
paragrafi delle sacre scritture possa ricevere un premio che finora (tranne
che nel 1999) era stato dato soprattutto a chi difendeva il soprannaturale
che rischiava di essere travolto dalla scienza e dal metodo scientifico (“Evolution Professor Receives
Spirituality Award”): “Sadly, even with
his theological training, it seems Ayala is apparently not familiar with the
Bible’s teaching about creation and the Fall”. E non è un complimento per un
ex-domenicano.
|
|
26/3/10-IT
|
·
I consigli di
Pikaia per chi vuole acquistare
un libro sull'evoluzione e dintorni.
|
|
26/3/10-USA
|
·
Questa notizia
richiede una casella tutta sua. Finalmente possiamo verificare di che cosa si
occupa durante l’anno il Discovery Institute, il centro di irraggiamento di
quella che chiamano l’Intelligent Design. Loro sostengono (e riescono pure a
farlo credere a chi si fida o ci capisce poco) che sia un progetto di ricerca
o addirittura una teoria che spiegherebbe meglio qualcosa che la scienza non
riuscirebbe a spiegare in maniera convincente, l’evoluzione della vita sulla
terra.
Come tutti sanno la scienza, e il metodo scientifico che ne favorisce il
successo, raggiunge qualche risultato grazie all’impegno anche economico
della ricerca scientifica, senza il quale non si riuscirebbero ad ottenere i
grandi risultati e le grandi scoperte.
Ebbene, oggi possiamo verificare come utilizza i suoi fondi il Discovery
Institute, e verificare se anche loro sono abituati a fare ricerca, o almeno
hanno cominciato a farla dopo che il giudice Jones al processo di Harrisburg/Dover ha fatto loro
notare che dicevano di fare scienza ma non avevano nemmeno un laboratorio,
per cui che almeno cominciassero a crearne qualcuno.
Oggi è disponibile, come informa un blog
USA (anche se non è detto che sia facilmente interpretabile) la loro dichiarazione
delle tasse per il 2007. Da quel poco che risulta chiaro, il bilancio
è di poco più di 4 milioni di dollari, di cui 1 milione per trasporti, 1
milione per il personale; la voce più rilevante sono i quasi 2 milioni che
sono stati utilizzati per “Production of public
service reports, legislative testimony, articles, public conferences and
debates, plus media coverage and the Institutes own publications in the field
of Science and Culture”.
Se qualcuno covava qualche illusione, il documento conferma che non hanno
spese connesse con la ricerca scientifica ma solo con la propaganda del
neocreazionismo dell’Intelligent Design.
Sospetto risulterebbe anche il pagamento di un contributo all’editor di una
rivista scientifica che ha permesso di pubblicare
il primo articolo dotato di peer-review.
Per coloro a cui piacciono le analisi comparative, qui c’è la denuncia
delle tasse del 2006.
|
|
26/3/10-USA
|
·
Sulla rivista New
Scientist del 19/3 possiamo ammirare alcune foto di scimmie antropomorfe
(oranghi) in un ambiente per loro insolito, l’acqua, che fornisce anche nuove
e insolite fonti alimentari (“Orang-utans can swim – we've got pictures to
prove it”); è evidente
come ambienti nuovi stimolino comportamenti adattativi insoliti.
·
Visto il nuovo
orientamento della Templeton Foundation, può essere consigliabile
andare a verificare quali sono le priorità
dei finanziamenti per i progetti di ricerca del 2010, che possono essere
richiesti dall’1/2 al 14/4 e dall’1/8 al 15/10.
·
Come prevedibile,
il Discovery Institute, il centro di produzione e diffusione
dell’Intelligent Design, è rimasto davvero colpito dall’attribuzione del
premio Templeton ad uno scienziato che si era sempre dimostrato dei loro
peggiori nemici già fin dall’inizio, dal 1989.
In un primo articolo ieri (“’Smooth
Words’ from Francisco Ayala”) si evidenziava come in realtà loro
considerassero questo in realtà soprattutto un premio alla riconciliazione
fra la fede e il darwinismo (“In Ayala’s case,
for “science” read “Darwinism”) e si citava una sua
frase di Ayala pubblicata nel libro “Darwin's gift to science and religion”: “It was Darwin’s
greatest accomplishment to show that the complex organization and
functionality of living beings can be explained as the result of a natural
process — natural selection — without any need to resort to a Creator
or other external agent” e in un articolo del 2007 su PNAS “Darwin's greatest discovery: Design without
designer”. Queste frasi sembrano molto simili a quelle che a volte si leggono in
contesti antievoluzionisti: la frase che abbiamo appena letto, il 23/3/10, su
il Sussidiario (“Ecco perché certe teorie non possono spiegare le ragioni
dell'esistenza”) ne sembra una parafrasi, e nessuno penserebbe
possa vincere il premio Templeton, né un laico premio nobel per la pace nel
mondo …
Come risulta chiaro da questa frase, Ayala ha sempre
raccomandato di evitare che la religione invadesse campi non suoi, e in
questo sembra essere d’accordo anche mons.Ravasi che nel 2005 avrebbe
lasciato volentieri la paleontologia umana ai paleoantropologi, sconsigliando interventi dei teologi anche in quel campo
a loro ignoto (“E l’uomo in
cerca di Dio incontrò le scimmie”).
Nell’articolo di oggi (“The View From Planet Ayala”) si ricordano
invece recenti comportamenti scorretti di Ayala nelle sue critiche a
un recente libro, che non avrebbe nemmeno letto, di un sostenitore dell’ID. “What planet does this man live on?”
si chiedono.
·
Sulla questione del premio ad Ayala
interviene oggi anche lo stesso Dembski,
con un post dal titolo inequivocabile: “The
Templeton Prize for Regress in Religion”: “In
the last decade the Prize has been continually given to people … who promise
to keep contemporary science inviolate and make sure that religion keeps its
hands off. According to him, science and
religion reside in air-tight compartments. So much for a fruitful dialogue
between science and religion”.
Nei commenti si trova anche un link
ai video di un dibattito fra Ayala e un sostenitore dell’ID (“Is Intelligent Design Viable?”), dibattito da cui non sembra che Ayala sia
uscito bene.
|
|
25/3/10-IT
|
·
Il ricchissimo premio Templeton 2010 è stato dato a Francisco Ayala,
un evoluzionista e biologo molecolare (oltre che ex-domenicano …) che il
3/3/2010 aveva partecipato al convegno sul bicentenario di Darwin organizzato
in Vaticano da Mons.Ravasi (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”),
convocando solo chi non metteva in discussione l’evoluzione biologica;
proprio secondo le raccomandazioni della Templeton Foundation, come sospettavano
i profeti dell’intelligent Design (5/3/09: “Templeton's
Darwin Conference in Rome”) prima che arrivassero le smentite dalla TF e
di mons.Leclerc (“Creationists,
Intelligent Design Advocates Blast Vatican for Not Inviting Them to Evolution
Conference”).
Sicuramente è un brutto colpo anche per chi in Italia e altrove sperava di
riportare la chiesa cattolica verso il creazionismo biblico, approfittando di
alcune situazioni favorevoli e organizzando magari anche al CNR a Roma
convegni creazionisti alternativi a quelli vaticani, allo scopo di “ricondurre verso il porto sicuro
dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le
provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” (aprile
2009).
Fatto ancora più interessante e intrigante, il vincitore del Premio Templeton
2010 è un genetista esperto di cellule staminali embrionali e ha contestato
il blocco al loro uso nella ricerca, imposto dal precedente governo Bush. Era
infatti nell’advisory board di Campaign to Defend the Constitution, un’organizzazione che dal 2005 al 2007 faceva
lobbying al Congresso per contrastare il blocco del finanziamento della
ricerca sulle staminali embrionali.
Per quanto riguarda la sua posizione sul darwinismo, non è difficile
verificarlo: lo si puo’ vedere di persona festeggiare (lui lo fa in spagnolo)
il compleanno di Darwin in questo video su You
Tube; qualcuno rimarrà forse ancora più stupito nel notare nel video anche la
presenza di padre George Coyne, astronomo vaticano per 25 anni fino a qualche
anno fa e uno dei pochi religiosi cattolici di ogni epoca a non avere dubbi
sull’importanza del ruolo di Darwin nella cultura umana, pur essendo un
astronomo; inoltre ci tiene sempre molto a farlo sapere …, magari evitando
anche di concludere i discorsi con vaghe e ovvie frasi critiche sui limiti
del darwinismo … o su Darwin che non spiega tutto …)
F.Ayala ha contrastato da sempre e vivacemente i creazionisti biblici
protestanti USA e da 20 anni anche i neocreazionisti sostenitori dell’ID
coordinati dal Discovery Institute di Seattle, contro i quali ha sempre
testimoniato nei diversi processi in cui si offriva come consulente per gli
evoluzionisti; collaborava infatti fin dall’inizio con l’NCSE,
e aveva contribuito al libro Science Evolution and
Creationism, disponibile free on line.
Era stato pure presidente dell’AAAS, un
incarico certamente prestigioso.
La presidente dell’NCSE propone nel
loro sito web una sintesi del suo ruolo sempre attivo in difesa della
biologia e dell’evoluzione la: "Ayala's
contributions to NCSE and its goal of defending the teaching of evolution in
the public schools are comparable to his contributions to biology in general:
immense".
Da ricordare, fra le sue iniziative più audaci, anche la lettera
di protesta immediatamente inviata al Papa il 12/7/05, quando il
card.Schönborn aveva preso un’incredibile sbandata per i neocreazionisti
dell’Intelligent Design (7/7/05: “Finding
Design in Nature”) contestanto anche le iniziative di GPII.
Non sembra che poi da Roma qualcuno gli abbia risposto, né che ci siano state
precisazioni da parte del cardinale, nemmeno sulla sua alterazione della
frase di GPII, citata come se non avesse capito la differenza fra evoluzione
e teoria che lòa scpiega.
Per capire meglio il contrasto e la confusione attuale, con una situazione
ancora poco chiara in cui si inserisce questo premio ad un biologo
evoluzionista, è sufficiente leggere la risposta di F.Facchini, a fine
gennaio sul sito SRM, (“Mons. Facchini risponde all'articolo del
prof. De Mattei su Il Foglio del 29.12.09”) all’articolo di De Mattei scritto proprio
contro di lui e contro F.Ayala (“Il teo-evoluzionismo è
una malattia dello spirito da cui guardarsi”) e incredibilmente ripreso pochi giorni dopo senza
commenti dal sito vaticano SRM, una struttura e un sito internet finanziati
dalla Fondazione Templeton e dal progetto STOQ, diretto da mons.Ravasi.
Sul fatto che quest’anno il vincitore sarebbe stato un membro dell’Accademia
delle Scienza USA c’era qualche strano e angosciato dubbio, e anche PZ
Myers e R.Dawkins,
oltre a De Mattei (che gli aveva da poco diagnosticato una grave malattia dello
spirito) non saranno stati proprio contenti.
Che Ayala consideri un grave errore l’ID lo
dice da decenni, da quando è stato inventato nel 1989 dopo la condanna
della corte suprema che ha allontanato il creazionismo dalle scuole USA, e
l’ha confermato nel suo ultimo libro “IL DONO DI DARWIN ALLA SCIENZA E ALLA
RELIGIONE”-
Questo premio non fa contento probabilmente nemmeno mons.Ravasi, che ha
appena fatto finanziare dalla Templeton Foundation un paio di convegni
vaticani sull’evoluzione; è riuscito a non invitare creazionisti o
neocreazionisti, ma nonostante ciò non è riuscito ad arrivare a definire
chiaramente la posizione della Chiesa cattolica nei riguardi della teoria
attuale dell’evoluzione, che fosse o meno in linea con il premio Templeton ad
Ayala o con la sua intervista fatta al Giorno nel 2005 (“E l’uomo in
cerca di Dio incontrò le scimmie”), quando coraggiosamente disse “è ovvio che l’evoluzione esiste, non si possono
ignorare i risultati della scienza. Le critiche alla teoria evoluzionistica
non spettano assolutamente ai teologi. E‘ un settore che non li riguarda”. La Templeton Foundation ha indirettamente fatto notare a mons.Ravasi come sia
arrivato tardi all’appuntamento lasciando passare inutilmente il 2009 …
E adesso non si sa bene cosa dire … non avendo preso ancora alcuna decisione
sull’accettabilità dell’attuale teoria dell’evoluzione, ben diversa rispetto
a quella darwiniana, ma ritenuta (tranne forse che da P.Coyne e da F.Ayala)
non compatibile con la dottrina cattolica. E si continuerà così per decenni a
sperare che si possa continuare a distinguere l’evoluzione come fatto dalla
contestata teoria che la spiega; e questo senza nemmeno preoccuparsi di
proporre ipotesi alternative credibili.
·
Qui
il video della cerimonia di premiazione (stranamente la sede delle National
Academies of sciences) e qui
il testo degli interventi. Leggendo l’intervento di B.Alberts si scopre che
anche il prossimo libro di Ayala farà certo arrabbiare gli antievoluzionisti,
dato che si intitola “Am I a monkey?”.
Chiaramente una domanda che Ayala non può che valutare come scientifica,
mentre gli altri la ritengono filosofica…
·
Proprio oggi,
certo non casualmente, il Washington Post pubblica un articolo di
Ayala: Science
and religion: Conflict or dialogue?. Curioso notare nella pagina un link
a un articolo di un precedente, e ben diverso, vincitore dello stesso premio,
il rev.Billy Graham.
·
Un articolo
interessante e anche un po’ perplesso sull’attribuzione del premio a F.Ayala
lo troviamo su the Scientist (“Templeton
prize is bad news for religion, not science”); M.Brooks cerca di capire
quale sia stato il reale obiettivo della TF, essendo stato premiato uno
scienziato che nega che la scienza contraddica la religione, ma solo perché
crede che "If they are properly understood
they cannot be in contradiction because science and religion concern
different matters". Purtroppo secondo M.Brooks non è probabile
che altri abbiano la stessa convinzione… se sono religiosi.
·
In un articolo sul
Guardian (“Francisco
Ayala wins Templeton 2010”) oltre a ricordare che l’enorme premio andrà
in beneficenza, si propone un parallelo fra la posizione di Ayala e quella di
S.J.Gould (“Non Overlapping MAgisteria” fra religione e scienza). Il
giornalista ricorda anche una valutazione su Darwin che ha raccolto in una
recente intervista con Ayala ("Darwin was
right in all the respects that are most important to natural selection").
|
|
25/3/10-IT
|
·
[da LeScienze]
Un articolo su Nature comunica la scoperta di un nuovo interessante
reperto fossile del genere Homo, trovato in una grotta a Denisova
nella Siberia meridionale, nella zona degli Altai e datato circa 48/30.000
anni fa. L’analisi del DNA mitocondriale ha identificato una specie diversa
sia dal Neandertal che dal sapiens. Qui l’articolo nel blog di
C.Zimmer: The X-Woman’s Fingerbone e qui un commento nel blog Leucophea,
che evidenzia un aspetto piuttosto sconcertante: questa nuova specie del
genere Homo si sarebbe separata circa un milione di anni fa dalla
linea evolutiva da cui avrebbero poi avuto origine sia l’H.heidelbergensis
che l’H.neanderthalensis. Su Spiegel uno slideshow
della grotta e delle ricerche.
Qualche riflessione su questo nuovo nostro antenato lo troviamo anche nel
blog di John Hawks.
·
Anche sul Foglio
una recensione (“Ciao Darwin.
Perché la selezione naturale non spiega nemmeno l’evoluzione”) del libro
di Fodor e PiatteIIi PaImarini (“Gli
errori di Darwin”). Si annunciano “molte
recensioni lusinghiere”, ma si cita solo quella molto critica di
M.Pigliucci su Nature (“A
misguided attack on evolution”) ... Fra l’altro Pigliucci non può proprio
essere considerato un biologo evoluzionista che si pone problemi a mettere in
discussione l’attuale teoria dell’evoluzione, visto che proprio lui avrebbe
organizzato una riunione
ad Altenberg (“la Woodstock dell’evoluzione”) nei pressi di Vienna nel
2008
|
|
24/3/10-USA
|
·
Un’intervista per
chi non teme angosce né relative insonnie… Nel sito web MicrobeWorld
si può ascoltare l’intervista realizzata da uno dei migliori giornalisti
scientifici USA, Carl Zimmer, su un tema che gli sta particolarmente a cuore
(o che ha scoperto essere particolarmente intrigante…): i virus – e altri
parassiti – sono le forme viventi di maggior successo sul nostro pianeta.
L’intervista in podcast è a Curtis Suttle, che studia la biodiversità
dei virus in tutto il pianeta. Qui il laboratorio, le pubblicazioni e l’intervista
a questo ricercatore.
Se qualcuno trovasse l’argomento interessante, può stare tranquillo che per i
virologi non sembra che manchi (né mancherà) il lavoro, come invece sembra
molto probabile avvenga in tempi brevi per i primatologi, anche grazie
all’olio di palma ....
|
|
23/3/10-IT
|
·
Sul Corriere
una recensione (“DARWIN, LA TERZA VIA DELL'EVOLUZIONE”) di
T.Pievani all’ultimo libro di Fodor e PiatteIIi PaImarini (“Gli
errori di Darwin”), piuttosto critico contro il darwinismo ma anche
contro il neodarwinismo (e la recensione su Nature del 17/3 non era
certo favorevole al libro: “A
misguided attack on evolution”).
·
Curioso (per usare
un eufemismo…) articolo oggi sull’Avanti, decisamente ancora più
critico del libro appena citato contro la teoria dell’evoluzione, la cui
negazione viene qui utilizzata addirittura per criticare l’università
italiana (“COME RITORNARE ALLA VERA ESSENZA DELL'UNIVERSITA'”);
certo si ignora [?!] che l’anniversario della nascita di Darwin non sia stato
festeggiato solo in Italia (“Perchè nel 2009 si è
celebrato il 150’ anniversario delle cosiddette teorie evoluzionistiche di
Darwin? Sono passati 150 anni e nessuno straccio di prova c’era allora e nessuno
straccio di prova c’è oggi. La cosa strana è che le università hanno
ricordato l’evento non come scoperte scientifiche ma celebrandolo come un
dogma” [?!]).
Curiosa e sconcertante la frase successiva, in cui si citano autorità
religiose e politiche che dovrebbero indirizzare la cultura di un popolo, in
alternativa alla “dittatura impalpabile della
tecnocrazia”, “una forma di assolutismo
che afferma che la società deve essere guidata da un’elite che non parla a
nome di un partito o di una classe sociale o di un mandato elettorale, ma che
pretende di dirigere i processi sociali in nome di un sapere tecnico,
svincolato da qualsiasi limite e non ancorato alla Verità”. Sembra
proprio che il nome di Lysenko venga quasi evocato da questo testo e in
questo contesto, nonostante la citazione dell’ultima enciclica papale.
|
|
23/3/10-World
oranghi senza alberi in Kalimantan (Borneo)
|
·
Come sappiamo, il
2010 è l’anno della biodiversità … e per questo motivo bisogna
ricordarsene e ogni tanto dare un’occhiata giù dal dal balcone del nostro
mondo occidentale per cercare di verificare e capire i processi in corso
nelle aree del mondo in cui c’è (c’era) un po’ più di biodiversità
(=diversità biologica) rispetto a quella che si puo’ trovare ad esempio a
Milano o a New York.
Certo buona parte del lavoro deve essere fatto da chi, come i naturalisti e i
biologi, la biodiversità la studiano e la conoscono (e quindi sono esperti
del problema – lo so … è un termine che agli ignoranti non piace e si
illudono sia pretenzioso - e non si sognerebbero mai di cercare di far
credere che “certe teorie non possono spiegare le ragioni dell'esistenza”
della biodiversità, una frase, riferita ovviamente alla teoria
dell’evoluzione, che non sembra considearare quali rischi stia correndo la
biodiversità ).
Il resto del lavoro deve invece essere fatto anche da chi trae vantaggio
dalla distruzione della biodiversità, dato che questa distruzione avrà
effetti sulle generazioni future.
Strano che molti cerchino di negare (almeno quando si parla di cambiamenti
climatici…) questa distruzione che è oggi davvero innegabile e dilagante.
Oggi, a partire dalle immagini satellitari a disposizione su ogni PC in
internet e arrivando ai documentari che sono sempre più numerosi e
dettagliati, nessuno può più credere di poter ignorare la realtà, come si
poteva fare 70 anni fa per problemi altrettanto drammatici.
Da qualche tempo ha cominciato a circolare (oggi è disponibile gratuitamente)
un video che racconta la storia della deforestazione in Indonesia, dovuta
alla diffusione delle coltivazioni di olio da palma, che trae vantaggio dal
costo limitato della distruzione delle aree coperte dalle foreste tropicali.
La storia delle ultimi fasi della deforestazione in Indonesia è vista
attraverso gli occhi di un orango morente, a cui è stato sottratto in
pochissimo tempo l’ambiente vitale.
Il documentario non può che smentire una delle favole più tremende che si
cerca di raccontare ai popoli occidentali poco abituati ad un’analisi
razionale della realtà: “l’uomo non può essere il cancro del pianeta”.
La visione del documentario “Green” (il nome
dell’orango) magari non convincerà tutti sulla possibilità che sia l’uomo il
responsabile del riscaldamento globale (è questo il punto su cui si attira
strumentalmente l’attenzione), ma è certamente convincente sul fatto che sia
l’uomo a eliminare le foreste tropicali, l’ambiente da cui ha avuto origine e
la principale area della biodiversità. Se non bastasse si può anche andare a
dare un’occhiata alle piantagioni
di palma da olio con Google
Map.
Oltre alla visione del video “Green” del
regista Moez, i siti web delle associazioni ambientaliste forniscono la
documentazione per dimostrare la strada su cui ci siamo incamminati e le
conseguenze possibili. Non nascondono ovviamente i ben noti motivi per cui si
è intrapresa questa strada di distruzione di un ambiente che si è creato in
milioni di anni e che viene distrutto da chi non sa e non vuol sapere che certe teorie possono
spiegare le ragioni dell'esistenza della biodiversità; e
non vuole nemmeno che si sappia in quanto … l’olio di palma costa molto meno
degli altri oli alimentari utilizzati finora
dalla nostra economia; addirittura non si nasconde nemmeno la
possibilità di utilizzare addirittura prodotti alimentari di origine vegetale
per far marciare le nostre automobili
… nonostante anche gli stessi umani abbiano ancora qualche problema a
“marciare”.
Il film e' disponibile gratuitamente sul sito http://greenfilm.free.fr e ha ricevuto I seguenti premi: Durango film festival 2009, USA - Best
short documentary, Festival Albert 2009, Francia - Grand prix Meilleur
scenario, International Wildlife Film
Festival 2009, USA - Best sound design, best editing, best
conservation and environmental issue, Festival
International du Film Nature et Environnement 2009, Francia - Hérisson
de Bronze.
Fra la documentazione associata a questo film nel sito web Salva
le foreste troviamo:
- Nestlé, gli oranghi e le foreste (ci sono state iniziative
di Greenpeace anche in Italia)
- Ghana: cibo, foreste o biodiesel?
- REDD: quell'accordo puzza di bruciato
- La Cargill sguscia via dall'olio di
palma di Papua Nuova Guinea
- Cargill’s
palm oil operation in Papua New Guinea
- The
oil for ape scandal
- Taglio
legno illegale in Camerun
- Fibre
tropicali nei libri per bambini stampati in Cina
- Caught
Red Handed (Olio di palma, deforestazione e fine degli oranghi)
- Data
base dei documenti
Come si capisce da questi titoli, ci sono MOLTI aspetti della nostra economia
che saremmo pronti a negare … ma solo perché li ignoriamo; sappiamo che la
nostra cultura e la nostra TV preferisce stimolare il nostro STUPORE e non la
nostra CURIOSITA’ di capire come funziona il mondo, alla base della scoperta
scientifica. E sono pochi che hanno
la curiosità di cercare di capire cosa c’è dietro ai temi affrontati
nelle diverse pagine web ad esempio del sito Salva
le foreste. E pensare che sono tutte problematiche che coinvolgono la
sopravvivenza delle prossime generazioni anche della nostra specie…
·
Ogni europeo
dovrebbe controllare anche l’uso della certificazione FSC (Forest
Stewarship Council) da parte dei commercianti in legname, per essere davvero
certo che l’uomo non sia e non diventi il cancro del pianeta.
Chi sa cosa sia l’FSC? Qui la sede dell’FSC-Italia.
|
|
23/3/10/USA
|
·
Che i cattolici
USA fossero in maggioranza favorevoli all’evoluzione e forse un po’ anche a
Darwin e alla sua teoria dell’evoluzione era noto (anche se non a tutti) in
Vaticano (qui un sondaggio
che mostra come solo il 26% dei cattolici USA sia creazionista biblico
rispetto al 45% dei protestanti USA!).
Quando mons.Ravasi nel marzo 2010 volle organizzare un convegno in Vaticano
sull’evoluzione biologica e su Darwin (“EVOLUTION: FACTS and THEORIES”),
trovò naturale chiedere una mano all’Università Cattolica di Notre Dame, una
struttura didattica con anche laboratori di biologia molecolare, dove non
trovano disdicevole festeggiare il Darwin Day o criticare (“Darwinism and Catholicism should be
compatible”) l’appoggio
che il card. Schönborn
diede nel 2005 (“Finding Design in Nature”) all’Intelligent Design (“If Cardinal Schönborn’s perspective became doctrine, no
Catholic university could maintain a reputable biology or science program,
because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming
evidence supports Neo-Darwinian evolution—Notre Dame could no longer
stand with Harvard, Stanford and other world-class institutions of learning”),
giustamente. Nelle università pontificie
invece non si vergognano di prestarsi
per iniziative
pubblicitarie di primitive idee settecentesche criticate perfino sull’Osservatore
Romano
Sembra strano, ma evidente che da qualche tempo si sta facendo più baldanzosa
nei dintorni del Vaticano la corrente creazionista biblica, che cerca di
ostacolare la corrente finora maggioritaria dell’evoluzionismo teista,
appoggiatabanche da mons.Ravasi. Si sono quindi organizzati nell’ultimo anno,
anche grazie ad università private e pontificie e addirittura al CNR, ben 3
convegni che hanno visto attivi sempre i pochi creazionisti biblici cattolici
che gestiscono il “Kolbe Center for the study of creation”, che dal 2002
non avevano più udienza in Vaticano (qui info ulteriori sul convegno
in Vaticano del 24/10/02, che ha preceduto la visita al papa e al
card.Ratzinger).
Sembra che a queste iniziative creazioniste si stiano aggiungendo
recentemente anche articoli di fisici, chimici e informatici cattolici con
base in USA che cercano di sostituire interventi di cattolici o cristiani USA
(come F.Ayala, K.Miller e F.Collins, tutti con un’ottima preparazione
biologica) che finora fornivano anche per la stampa cattolica italiana testi
a difesa della biologia, della scienza e perfino degli aspetti innegabili
della teoria dell’evoluzione.
E così troviamo persone non competenti che vengono incaricate di sostituire
come possono non solo questi ben noti
esperti USA (molti di loro sono da decenni impegnati a contrastare la
diffusione dei neocreazionisti dell’Intelligent Design), ma anche gli esperti
italiani apparentemente prudenti o taciturni.
Leggiamo quindi sul numero di oggi del Sussidiario idee che lasciano
davvero perplessi. Se ci possiamo consolare che non siano le idee dei
creazionisti biblici diffuse dal vicepresidente del CNR (dicono infatti,
anche se solo come vaga premessa, “sappiamo bene
che l’evoluzione è un fatto e riconosciamo l’importanza della teoria
evoluzionistica di Darwin (di cui ammiriamo l’indubbia grandezza”),
davvero non è chiaro come possano criticare idee alla base della biologia
attuale (“Quello che ci preoccupa, come detto sopra,
è l’uso che si fa dell’evoluzione per escludere il mistero dalla realtà,
e dunque eliminare alla radice lo stupore che è l’anima della ricerca”).
Come scienziati sanno certamente che le spiegazioni razionali, le soluzioni
dei problemi e il miglioramento della vita umana sono i prodotti della
ricerca che vengono richiesti loro (forse con gli astrofisica le esigenze e
le verifiche sonoforse minori …?).
Se fossero biologi saprebbero bene che da tempo (molto) nessuno pensa che “L’idea darwiniana dell’evoluzione che si basa solo su
mutazione e selezione naturale è messa in crisi da sempre nuove scoperte del
ruolo dell’epigenetica”; mutazione e selezione sono da tempo solo
alcuni dei tanti meccanismi evolutivi che sono stati dimostrati (e non solo
messi in crisi…!), a cui se ne sono aggiunti via via altri già da molti
decenni.
Non è proprio sufficiente oggi sperare di convincere qualcuno solo scrivendo
“Ecco perché certe teorie non possono spiegare
le ragioni dell'esistenza”. Come scrisse F.Facchini
nell’articolo sull’Oss.Romano del 17/1/06
(in cui condannava l’ID che invece il card.Schönborn era talmente
intenzionato ad appoggiare da stravolgere una frase centrale di un discorso
di GPII): “Così non si fa scienza, ci portiamo
su un piano diverso da quello scientifico;
se il modello proposto da Darwin non viene ritenuto sufficiente, se ne
cerchi un altro, ma non è
corretto dal punto di vista metodologico portarsi fuori dalla scienza
pretendendo di fare scienza”.
Purtroppo se non fosse più necessario
criticare facendo proposte alternative migliori, i biologi possono essere
criticati da chiunque sappia dire “io non sono d’accordo, io non sono
convinto, certe teorie non spiegano”.
Viene davvero da chiedersi perché un esperto della NIRCAM, una modernissima
telecamera usata per studiare il vicino infrarosso delle lontane stelle e
galassie accetti di presentare in modo incompleto le vecchie idee di Darwin;
sono ormai di 150 anni fa, da tempo cambiate, corrette e integrate, come
qualsiasi scienziato potrebbe facilmente sospettare.
D’altronde è comprensibile: posso capire che un biologo avrebbe qualche
imbarazzo a scrivere una frase sconcertante, ben poco rispettosa della logica
e della consecuzio temporum, attribuendo a Dawkins anche la colpa “del cosidetto Intelligent Design, dei creazionisti, di
certa medicina olistico/alternativa, del proliferare di sette” .
Non è certo la prima volta che davanti a Dawkins si perde la testa, ma questa
volta davvero si esagera: l’ID c’era già anche ai tempi di Darwin (i biologi,
e forse solo solo loro conoscono quello descritto dal reverendo William Paley
nel suo “Natural Theology” del 1802, che inizialmente aveva convinto
anche Darwin); anche i fisici invece dovrebbero sapere che invece i
creazionisti, direi, c’erano anche un bel
po’ prima, qualche migliaio di anni almeno, i cristiani dicono fin dai
tempi di Adamo ed Eva…
D’altronde anche a Darwin si è cercato di attribuire responsabilità anche per
le guerre e lo schiavismo, esistiti da sempre. Forse un biologo sarebbe più
prudente …; forse cercano di non scrivere sciocchezze di biologia, per cui
prudentemente si evita di chiederglielo
…
Da notare che questo è il secondo articolo che sembra preannunciare la
missione di un gruppo di fisici, chimici e informatici a cui qualcuno ha
chiesto di portare un po’ di ordine anche nella stessa definizione (quella
dei giornalisti!) di evoluzione, su cui ci sarebbe un po’ di confusione. E lo
confermano.
|
|
23/3/10-CH
|
·
Questa sera a TeleTicino
si parlerà di evoluzione biologica. Sembra che non si sia riusciti a rimanere
indifferenti di fronte alle due iniziative creazioniste che sono state
recentemente paracadutate in questa zona italofona ma fuori dai confini
italiani: il dibattito avvenuto a Chiasso fra Odifreddi e De Mattei, un
creazionista biblico di successo, e la conferenza organizzata a Lugano dai
creazionisti turchi che hanno invaso di libri creazionisti molte scuole
d’Europa. Questa sera un fisico, un chimico e due teologi (uno cattolico e
uno protestante) aiuteranno il pubblico a capire … la biologia (?!).
Si puo’ almeno sperare che il teologo protestante ticinese abbia sentito
parlare (e ne racconti) del gruppo di 10000 religiosi protestanti USA che
festeggiano il Darwin Day (Clergy Letter Project). Non diffondere questa informazione fornirebbe certo una visione
molto parziale dei protestanti USA.
E’ abbastanza improbabile invece che il sacerdote cattolico sappia come in
maggioranza i cattolici USA siano favorevoli all’evoluzione. [qui un articolo
(“Evolution / ID /
creationism conflicts in U.S. public schools”) che illustra la relazione
fra evoluzione/creazione e le diverse religioni cristiane USA].
QUI si può vedere la diretta della
trasmissione su TeleTicino alle 20:45
|
|
23/3/10-USA
|
·
[da Le
Scienze] Su PloS ONE un articolo (“Laetoli Footprints Preserve Earliest
Direct Evidence of Human-Like Bipedal Biomechanics”) rianalizza la biomeccanica delle famose
impronte di Laetoli (trovate da Mary Leakey nel 1974 e appartenute ad alcuni A.Afarensis
che 3,6 milioni di anni fa passeggiavano fra ceneri vulcaniche appena
deposte).
|
|
22/3/10-USA
|
·
La locomozione
bipede è certamente una delle caratteristiche peculiari della nostra specie,
ma anche della ventina di specie diverse che hanno preceduto Homo sapiens.
Per questo motivo le prime tracce della comparsa della locomozione bipede
vengono analizzate con tecniche sempre più sofisticate. Sce così su PLOS
un’ulteriore indagine sulle impronte di Laetoli, lasciate 3,6 milioni di anni
fa da alcuni A.afarensis che camminavano bipedi su ceneri vulcaniche che poi
si sono solidificate: “Laetoli
Footprints Preserve Earliest Direct Evidence of Human-Like Bipedal
Biomechanics”
|
|
22/3/10-IT
|
·
[da Le
Scienze] questa me l’ero persa: un parlamentare della Lega che
critica, facendo circolare cifre sbagliate sull’affluenza di pubblico, la
mostra sull’evoluzione umana “La Scimmia Nuda” realizzata a Trento, Udine e aperta
poi a Torino.
Niente di nuovo. Anche a Trento aveva avuto, primo caso in Italia, una
contestazione su base religiosa. Per fortuna era “autorevolmente” intervenuto
a difendere l’uso corretto della ragione un
teologo trentino che insegna in Germania. Anche questo è stato il primo
caso in Italia…
|
|
18/3/10-USA
|
·
Una casa editrice
scientifica USA (The National
Academies Press) regala sempre alcuni volumi in PDF. Questa settimana ci sono ben 13
titoli scaricabili gratuitamente in PDF. Il più interessante è certo il
volume dal titololo “Understanding climate’s influence on human evolution”.
Come si sa, nessuno oggi può dubitare che l’evoluzione dell’uomo sia iniziata
a partire da antenati che abbiamo in comune con le attuali antropomorfe; né
può negare che questa evoluzione sia avvenuta in un periodo di imponenti
cambiamenti climatici che hanno certamente stimolato l’accelerazione
dell’evoluzione biologica e culturale delle circa 20 specie di diversi
ominidi bipedi che ci hanno preceduto negli ultimi 6 milioni di anni. Il
libro aiuta quindi a capire anche il ruolo di importanti fattori abiologici,
di solito del tutto ignorati o almeno sottovalutati da chi ignora la
complessità dell’evoluzione umana; spesso ci si ferma ai fattori biologici,
ignorando altri fondamentali fattori che hanno influenzato l’evoluzione
umana: “This presents an opportunity for exciting
and fundamental scientific research to improve our understanding of how
climate may have helped to shape our species, and thereby to shed light on
the evolutionary forces that made us distinctively human”.
Ci sono comunque molti altri titoli che trattano argomenti poco noti e che a
qualcuno magari farebbe piacere approfondire, dalla veloficità di diffusione
delle epidemie, all’invecchiamento, all’evoluzione dei prezzi dei prodotti
alimentari dal 2008.
|
|
17/3/10-Flores
|
·
[da Panda’s
thumb] In un quotidiano californiano c’è un bel reportage fotografico sul
sito degli scavi archeologici della grotta di Liang Bua nell’isola
di Flores. E’ il sito archeologico che ha fornito gli sconcertanti
reperti dell’Homo floresiensis.
·
Proprio oggi un
articolo su Nature (“Hobbit
origins pushed back” … no, non ci sono nuovi reperti scheletrici…) retrodaterebbe di quasi 900.000 anni la
presenza dell’H.floresiensis sull’isola. Molti articoli su diversi
aspetti dell’Homo floresiensis si possono leggere nel numero di novembre
del J.of Human Evolution, fra cui il primo tentativo di analisi
cladistica (“Homo floresiensis: a cladistic analysis”). Alcuni di questi dati vengono citati in un post su Panda’s Thumb
(“New findings about the Hobbit”): “The first of our two equally parsimonious
trees suggests that H. floresiensis branched after H. rudolfensis (represented by KNM-ER 1470) but prior to
the divergence of H. habilis (represented by KNM-ER 1813 and OH 24). Alternatively,
our results are equally supportive of H. floresiensis branching after the emergence of H. habilis. Our results sustain H. floresiensis as a new species (Brown et al., 2004; Morwood et al., 2005)
and favor the hypothesis that H. floresiensis descended from an early species of Homo (Falk et al., 2005; Argue et al., 2006;
Larson et al., 2007; Tocheri et al., 2007). We find no evidence of close
phylogenetic relations to H. sapiens, and reject the idea that the Liang Bua
remains represent a pathological modern human”
|
|
16/3/10-VA
|
·
Di creazione, ma
soprattutto di evoluzione si parla invece sull’Osservatore Romano, in
un articolo (“Dio
non può essere solo una spiegazione”) di P.Gorge Coyne (il gesuita
presidente della Vatican Observatory Foundation); si tratta del suo intervento ad un convegno della CEI nel
dicembre scorso, e pubblicato nel volume “Dio oggi”.
Sembra evidente che P.Coyne non intenda
proprio nascondere i problemi drammatici che la nuova cosmologia, che lui ben
conosce, pone a chi ancora “ragiona” in modo irrazionale ignorando i fatti (“L'evoluzione è una caratteristica
intrinseca all'universo dalla quale non si può prescindere quando si voglia
dare una spiegazione sia del suo insieme, sia delle sue parti. Tenendo conto
dell'età dell'universo, la comparsa della vita è un fatto relativamente
recente”, “Il fatto è che ci vollero
dodici miliardi di anni prima che, con l'evoluzione dell'universo in
espansione, si realizzassero le condizioni necessarie affinché la vita
potesse iniziare a esistere”, “la vita non
ha altro significato che quello di essere lo stadio finale del lungo processo
di evoluzione dell'universo; oppure, è il culmine dello svolgersi
estremamente lungo e delicato di un programma rappresentato dalle leggi
fisiche insite nell'universo”, “Oggi si
ritiene che la vita sia comparsa, nelle sue prime forme microscopiche, poco
più di tre miliardi di anni fa; cioè circa tredici miliardi di anni dopo il
Big Bang”).
Non manca nemmeno la domanda angosciante
a cui non può rispondere chi immagina un progetto e magari un qualche
progettista onnipotente: “Perché essa ha impiegato tanto tempo ad apparire?”.
Come pure non manca un dubbio terribile sul reale ruolo
centrale della nostra specie: “la vita, a
livello dell'intelligenza e dell'autocoscienza rappresenta un fattore
importante per l'evoluzione futura dell'universo?”.
P.Coyne propone perfino una domanda che non dovrebbe
nemmeno porsi: “può la vita essere spiegata
senza far ricorso alla intenzionalità?”.
L’articolo non può che evidenziare il contrasto ideologico
in cui si è inserito il vicepresidente del CNR, che curiosamente sembra non
preoccuparsi troppo, come il gesuita astronomo P.Coyne, del “campo di competenza proprio dello scienziato” ma
si preoccupa di “ricondurre verso il porto sicuro
dell’ortodossia la navicella di Pietro in balia delle onde e dei colpi che le
provengono dall’interno più ancora che dal suo esterno” (aprile
2009).
|
|
16/3/10-IT
|
·
Di evoluzionismo
e creazionismo si parla questa sera, a Milano in una iniziativa
organizzata dai Legionari di Cristo. Con Mons. Fiorenzo
Facchini, professore emerito di Antropologia e Paleontologia umana
all’Università di Bologna e P. Rafael Pascual, LC, Decano della Facoltà di
Filosofia e Direttore del Master di Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio
Regina Apostolorum
Martedì 16 marzo alle ore 20.30, presso l'Ambrosianeum,
Via delle Ore, 3 - Milano
|
|
15/3/10-USA
|
·
Il
filosofo D.Dennett e la psicoterapista Linda LaScola pubblicano un
lavoro su “Preachers
who are not Believers”
|
|
15/3/10-IT
|
·
A cura dell’UAAR
di Varese è stata messa in rete in diversi spezzoni (in date fra 24 e 15
marzo 2010) la registrazione video della conferenza di Marco Ferraguti
per il Darwin Day dell’8 febbraio: “Malintesi Darwiniani”
·
[da Gravità
Zero] Dal 22 al 28 marzo 2010 allo Spazio Oberdan a Milano si terrà la
manifestazione internazionale di film e documentari scientifici "Vedere la Scienza Festival 2010",. Dall’Anno di Darwin all’Anno della
Biodiversità, ambiente ed energia, scienze della salute, le attuali frontiere
della ricerca, grandi nomi della storia della scienza, l’esplorazione dello
spazio vicino e lontano sono i temi di questa XIV edizione. Il Festival
(sessioni del mattino e del pomeriggio) vede in competizione una selezione di
50 film che provengono da oltre 20 paesi del mondo. Alcuni di questi
riguardano anche il tema dell’evoluzione. Il programma completo della
manifestazione, con orari delle proiezioni e schede informative sui film è
disponibile all'indirizzo www.brera.unimi.it/festival.
|
|
13/3/10-IT
|
·
Nel sito web “Darwin geologo”, gestito da
Guido Chiesura, da qualche giorno oltre all’e-book "Isole di Darwin" e all'Antologia delle opere geologiche di
Charles Darwin è
possibile leggere un nuovo contributo che si è inserito in una serie di
articoli che illustrano alcuni aspetti delle osservazioni geologiche svolte
da C.Darwin durante iI suo viaggio di 5 anni attorno al mondo.
Il nuovo articolo cerca di farci rivivere uno dei momenti sicuramente più
memorabili oltre che impegnativi, quando il ventiduenne Charles si trovò per
la prima volta solo di fronte a strutture geologiche da interpretare, durante
la prima tappa (16/1/32- 8/2/32) del suo viaggio
intorno al mondo “Illustrazione tematica della geologia di Darwin
a Santiago di Capoverde”.
L’articolo trae spunto da una spedizione geologica realizzata nel 2009 sulle
tracce di Darwin nell’isola di Santiago;
sono state ritrovate e documentate fotograficamente, proprio come fosse lo
stesso Darwin ad essere dietro alla macchina fotografica, le strutture
geologiche descritte nel Capitolo
I del secondo volume della trilogia
che forma il corpus dell’opera geologica di Darwin, cioè Geological
Observations on the Volcanic Islands (1844).
Ulteriori notizie sulla geologia dell’isola e sull’attività di Darwin si
trovano nei capitoli del libro Isole di Darwin parzialmente
leggibile on line nello stesso sito web, nonché nell’antologia Charles
Darwin, Opere geologiche, curata da G.Chiesura per conto della casa
editrice Hevelius (2004)
|
|
12/3/10-IT
|
·
Da domani in
edicola con l’Espresso o Repubblica verrà progressivamente
distribuita una collana di 20 DVD (“Beautiful
minds”) che raccoglie i ritratti dei protagonisti della storia della
matematica, della fisica, della chimica, della biologia e dell'astronomia.
Nel caso delle scoperte più recenti molti di questi ritratti saranno
presentati dagli stessi protagonisti. Come non tutti si immaginerebbero, sarà
lo stesso scopritore a curare un paio di DVD che presentano una delle
scoperte più importanti, quella della struttura molecolare del DNA, che dal
1953 ha cambiato completamente l’approccio alla biologia chiarendo ai biologi
tutto quello che risultava ancora misterioso fino alla metà del 1900: la struttura
del DNA, che permetteva finalmente di capire quello che ancora troppi non
capiscono: lem proprietà, fino ad allora insospettate, di questa molecola.
Questo semplice osservazione fa capire perchè non sia difficile trovare
ancora in giro chi non ha mai studiato nè capito queste … novità… di quasi 60
anni fa.
Un altro concetto che probabilmente risulterà evidente da questi DVD, è che
le scoperte scientifiche ormai sono il risultato di un lavoro collettivo che
coinvolge (come dice bene Odifreddi nella presentazione)
tutti gli esseri umani, accomunati da una cultura nuova e universale che
unisce e indirizza ricercatori di qualsiasi parte del mondo, accomunati da
una grande curiosità e dal desiderio di mettere in discussione e perfezionare
le scoperte precedenti che va al di là delle differenze religiose e culturali
che di solito non favoriscono lo sviluppo e la diffusione delle culture e
delle intelligenze umane. Fra i DVD consigliabili per capire meglio la
biologia e l’evoluzione ricordo:
- E.Boncinelli Charles Darwin L'uomo: evoluzione di
un progetto? 6 aprile
- J.Watson Watson e Crick il DNA e il segreto della
vita. 25 giugno
- J.Watson ll genoma umano La sequenza della vita 09
luglio
|
|
11/3/10-USA
|
·
Lo Smithsonian
Institute ha creato un nuovo e accattivante sito web sull’evoluzione
umana: “Human Origins”, che
approfondisce, con immagini e testi, ma anche con video, diverse tematiche:
- Human evolution evidence
- Human evolution research+
- Human characteristics
- Exibit
- Education
- Resources
Interessanti alcuni approfondimenti su novità sconcertanti, come quella dell’uomo di
Flores, o il tentativo di far capire cosa
ci raccontano i fossili, ora che sappiamo ricavar da loro una sempre
maggiore quantità di informazioni..
|
|
10/3/10-IT
|
·
[da Pikaia] Da non
credere! Anche nel il 2010 il comune di Brescia intende farsi notare per il
tentativo di ostacolare lo sviluppo della cultura scientifica fra i suoi
cittadini? Anche in questo caso non si intende patrocinare un’iniziativa
culturale organizzata dal circolo UAAR e connessa con il Darwin Day. Stavolta
però non si tratta, come avvenne nel 2009, di impedire un dibattito che coinvolge
la questione evoluzionismo/creazionismo, che si sa essere un argomento che
mette in difficoltà i creazionisti.
Quest’anno il comune si rifiuta di considerare utile che i cittadini possano
apprendere da un genetista, il prof.Guido Barbujani di Ferrara, quali sono le
basi biologiche della variabilità evidentemente esistente fra ed entro le
diverse popolazioni umane, in modo da sapere gestire in modo corretto una questione che,
soprattutto in una città multietnica come Brescia, non può prescindere dalle
reali basi biologiche della variabilità umana.
Come si sa, l’anno scorso il comune si era rifiutato di consigliare ai propri
cittadini di sentire le opinioni di un filosofo della scienza esperto di
teoria dell’evoluzione, preferendo raccomandare ai suoi cittadini una serie
di assurde conferenze di un ingegnere creazionista che cercava inutilmente di
contestare conoscenze scientifiche sull’evoluzione ormai talmente confermate
che nemmeno la chiesa cattolica oggi ufficialmente contesta; è stato sconcertante
verificare che gli amministratori di Brescia ignorano che i creazionisti non
abbiano ormai più udienza in Vaticano (non
sono infatti stati ammessi ai 2 convegni vaticani sulla teoria
dell’evoluzione, mentre a Brescia trovano amministratori che li sponsorizzano
e li ospitano gratuitamente nella sala del Museo di Storia Naturale, come se
fossimo ancora nel 1800).
Come si può, verificare, proprio in questi
giorni le loro conferenze si tengono in un comune che, quanto a
iniziative antiscientifiche, non intende davvero competere con Brescia, non
mettendo a disposizione alcuna sala.
Quest’anno per il Darwin Day è stata concessa la sala del museo per la conferenza del 6/2/10 di G.Barbujani
… ma non gratuitamente! Lo si capisce
dalla lettera del coordinatore UAAR al sindaco di Brescia, pubblicata oggi nel
sito web di Pikaia.
E questo nonostante fosse un’iniziativa gestita da un esperto del problema;
che Barbujani sia un esperto lo si puo’ facilmente verificare anche solo
consultando uno strumento di valutazione delle competenze che è a
disposizione di tutti, come Google
Scholar, apparentemente ignoto ai poveri creazionisti, che non sanno
nemmeno come distinguere gli esperti [C’è comunque reciprocità … anche Google
Scholar ignora i creazionisti
… talmente spudorati da continuare ancora a far credere che la vita sulla
terra abbia solo poche migliaia di anni!]
La risposta del sindaco non potrà che sottolineare come sul problema
dell’origine delle razze la sua opinione preferita corrisponda da tempo con
quella avventista, dato che lo scorso anno il comune di Brescia aveva appunto
scelto (?) di sponsorizzare la conferenza di un ingegnere avventista,
S.BertoIini: “La provenienza delle razze”, che ognuno può valutare [qui l’audio
e il Powerpoint della
conferenza, che sarebbe impossibile contestare punto per punto, tanto è piena
di indimostrabili riferimenti biblici che valgono solo per chi ci crede e non
si pone domande.
L’articolo viene ripreso anche su Micromega.
|
|
9/3/10-USA
|
·
Fa sempre piacere
verificare come Europa e in Italia siamo abbastanza lontani (forse solo
Brescia fa eccezione…) da certe follie che si ritrovano dove (negli USA) il
creazionismo biblico protestante si manifesta con situazioni al limite
dell’assurdità. In un articolo sul Telegraph (“At evolution exhibit, US creationists
are unswayed”) si
racconta delle riflessioni studenti di Biologia di un’università cristiana
protestante evangelica (la Liberty University di Lynchburg, Virginia) in
visita ad un museo di storia naturale ("210
million years, that's arbitrary. They put that time to make up for what they don't know", "There is no scientific,
biological genetic way that this, this rat, could become you"). Non c’è da stupirsi che I più perplessi siano
gli inglesi, i compatrioti di gente che era già furba 150 anni fa, come …
Darwin e Wallace.
|
|
7/3/10-VA
|
·
L’11/3
all’Università Pontificia della Santa Croce si terrà un seminario serio su
una questione che probabilmente seria non è: “L'Intelligent
Design e l'argomento teleologico”. Speriamo che lo sappiano
già o che qualcuno glielo racconti - basterebbe chiedere cosa ne pensa a
P.G.Coyne o basta studiarsi i documenti del processo di Dover, che sono
linkati qui. Chi conosce i segreti dell’origine poco
seria dell’Intelligent Design USA sa bene che esiste un anello mancante
che dimostra la connessione diretta con i creazionisti biblici: “cdesign
proponentsists”
|
|
6/3/10-IT
|
·
[Da Pikaia]
Una buona notizia da Milano: il museo di Storia Naturale è stato messo
in condizione di riprendere gli Happy Hour evoluzionistici. E lo farà dall’11
marzo: Programma.Prenotazione
obbligatoria entro il giorno precedente al numero:
02 - 884.63.337.
·
Un articolo sul
Corriere (“IERI DARWIN, OGGI IL CLIMA QUANDO LA POLITICA USA LA
SCIENZA”) fa notare come
un altro argomento scientifico da qualche tempo venga afrontato in modo
ideologico. E questo soprattutto negli USA.
Oggi anche nel dibattito sul clima cominciano infatti ad apparire interventi
basati su motivazioni ideologiche, che cercano di impedire un approccio
razionale al problema. E’ una situazione non nuova negli USA, ma anche in
Italia è sufficiente la presenza attiva in internet di poche persone per
introdurre nel dibattito sull’evoluzione o sul clima aspetti assolutamente
non rilevanti.
Oltre a medici e sociologi che ci intrattengono su Darwin troviamo sempre più
spesso che articoli sul clima (non sulla meteorologia!) siano scritti da
giornalisti o da persone senza particolari competenze specifiche.
Spesso vengono sottolineati aspetti abbastanza ovvi e banali, come il fatto
che la CO2 non sia un inquinante, né un gas letale, ma sia utile
per la crescita dei vegetali (come se anche l’ossigeno non possa essere
pericoloso…).
|
|
4/3/10-India
|
·
[da Pikaia]
La rivista PLoS Biology pubblica il resoconto dello straordinario
ritrovamento di un fossile risalente a 67 milioni di anni fa: si tratta di un
serpente lungo tre metri e mezzo avvinghiato a quello che doveva essere un
uovo di sauropode, il gruppo di dinosauri erbivori più grossi mai apparsi
sulla terra
|
|
4/3/10-IL
|
·
[da Pikaia]
Da Isreaele giunge la notizia che anche in quel paese ci sono alti
responsabili scientifici governativi che non credono all’evoluzione
nonostante i 150 anni di continue conferne. Si tratterebbe addirittura del
capo scienziato del ministero dell’educazione. Non c’è troppo da stupirsi, ma
si tratta di un ingegnere…
|
|
3/3/10-VA
|
· Sull'Osservatore Romano oggi un articolo
di F.Facchini in cui apparentemente si cerca di spiegare come il caso non sia
un evento casuale, ma sia gestito da una qualche intelligenza. Il concetto è
evidenziato però soprattutto nel titolo dell’articolo (“Una casualità troppo intelligente per
essere casuale”).
Già la prima frase dell’articolo
di F.Facchini sembra infatti mettere seriamente in dubbio l’intelligenza di
questo “processo casuale”: “Il lungo
periodo dei 400.000 anni seguito al Big Bang ha visto interazioni di quark, radiazioni
e particelle che hanno portato alle prime aggregazioni in forma di protoni,
neutroni, quindi di atomi e molecole”.
Di fronte all’idea tradizionale di una creazione in 6+1
giorni, che per migliaia di anni era sembrata del tutto “ragionevole” per un
essere onnipotente oltre che intelligente (come sembra di capire inizialmente
anche dal titolo di questo articolo), ci troviamo invece a confrontarci con
periodi di tempo enormi (non certo biblici….) in cui incredibilmente non
avviene quasi nulla oltre a interazioni di particelle probabilmente poco
intelligenti ma che con interazioni casuali ripetute darebbero vita a
strutture atomiche sempre più complesse.
Proseguendo nella lettura dell’articolo, si capisce quindi
che è soprattutto il titolo ad essere casuale… a tal punto che un po’
sconcerta leggere sull’Oss.Romano la frase “l'affermazione
che la vita si sia originata per intervento diretto di Dio esorbita
dall'ambito scientifico e non può essere contestata né dimostrata con i
metodi della scienza”. In effetti non
si parla poi solo di mutazioni, ma anche dei meccanismi NON casuali che
costituiscono la selezione naturale, il meccanismo evolutivo scoperto da
Darwin e da Wallace 150 anni fa.
Verso la fine nell’articolo vengono inserite alcune frasi che ripropongono
interpretazioni che non sembrano appoggiarsi sulla scienza, anche se forse
dovrebbero (“una visione evolutiva aperta al
trascendente”, “una creazione
che è causa di quello che esiste”, “Dio
realizza le condizioni iniziali, ma è sempre presente, come causa prima, e
opera per mezzo delle cause seconde, i fattori della natura”, “una creazione è sviluppata nel tempo attraverso
l'evoluzione della materia e dei viventi”); anche documenti vaticani poco noti ai fedeli
(come quello del 2004)
confermano che le specie esistenti sono frutto di processi evolutivi che
hanno visto la trasformazione da specie precedenti (secondo meccanismi che da
150 anni si ha difficoltà ad ammettere e descrivere, purtroppo … per cui non
sappiamo ancora se sono gli stessi che derivano da quelli che oggi gli
anglicani attribuiscono a Darwin, scusandosi per non averli capiti allora).
Apprezzabile il fatto che allo “stupore” di fronte alla natura, che
già caratterizzava da milioni di anni l’uomo primitivo, F.Facchini si
preoccupi di aggiungere che “non è meno
affascinante cercare di conoscere e ricostruire come si siano formate le
strutture che ammiriamo”. Non ci dice però se qualcuno ci sia già riuscito o no … lasciandoci
quindi sempre e solo nello stupore.
|
|
3/3/10-UK
|
·
Una notizia
certamente molto interessante e inattesa è stata pubblicata oggi su Nature
(“Heteroplasmic
mitochondrial DNA mutations in normal and tumour cells”); l’articolo
dimostra l’esistenza di una variabilità del DNA mitocondriale in cellule e
tessuti diversi nello stesso individuo. Oltre a questa eteroplasmia trovata
in tessuti normali, l’articolo indica che nei tessuti tumorali la varietà è
ancora maggiore. Ovviamente questo
articolo invita a verificare le implicazioni per l’uso del DNA mitocondriale
nelle analisi forensi e nelle analisi filogenetiche. Commenti sul Genome
Web Daily News, su The Scientist,
su Wired e su Daily Tech (“John
Hopkins Research: Over a Decade of DNA Evidence May be Faulty”)
|
|
3/3/10-IT
|
·
[da Pikaia]
In occasione dell’iniziativa "L’avventura della scienza", il corso di
Laurea in Scienze Naturali dell'Università di Milano organizza una mostra sulla Biodiversità che
sarà aperta dal 22 al 28 marzo all'Orto Botanico di Brera
|
|
27/2/10-IT
|
·
Sul Foglio
un articolo ( L'ATEISTA DAWKINS,
DA RISORSA DEL MONDO RAZIONALE A "DEFICIENTE ASSOLUTO") contro il fatto che nel sito di R.Dawkins, a
causa di molti commentatori un po’ esuberanti, siano stati introdotti
meccanismi di controllo di chi vuole inserrire commenti. Non stupisce che in
un articolo sul Manifesto abbiano fatto notare (“Ultra-Neo-Anti-Darwinismo”)
che nel sito del Foglio non sia affatto facile inserire commenti, anche non
critici…
|
|
26/2/10-USA
|
·
[da Pikaia]
Sempre interessante verificare cosa passa di solito per la testa ai
creazionisti biblici. In un sito web USA si sono divertiti a fare una
radiografia, realizzando 30 video semiseri: "Why people laugh at creationism?"
|
|
25/2/10-IT
|
·
L’incontro con Orlando
Franceschelli, filosofo della scienza, saggista, docente dell’università
“La Sapienza”, che giovedì 25 febbraio ha presentato il suo libro Darwin
e l’anima nella sede UAAR di
Roma è ora visionabile sulla pagina del sito dedicata agli
Incontri del
giovedì.
·
Un titolo davvero sconcertante si
trova oggi addirittura su Repubblica (“ECCO L'EVOLUZIONE
SBAGLIATA DELL'UOMO”,
forse nel disperato tentativo di stupire il lettore. Una ricerca che
purtroppo ha portato ad un risultato senza dubbio paradossale: l’evoluzione
umana sarebbe addirittura … sbagliata … un’idea davvero originale !!!….
Per assurdo sarebbe sbagliata proprio l’evoluzione della specie che secondo
alcuni sarebbe addirittura l’obiettivo unico e finale dell’universo?!!
A pensarci bene, perfino chi non crede all’evoluzione si trattiene comunque
dall’introdurre questo angosciante sospetto, che, tende a mettere in dubbio
il probabile finalismo alternativo.
L’articolo per fortuna non cerca di dimostrare come la nostra specie, lungi
dall’essere la meraviglia del “creato”, sia il prodotto finale e necessario
di un percorso decisamente molto tortuoso, ma soprattutto inutilmente lungo e
durato qualche miliardo di anni certo piuttosto monotoni e noiosi
·
Anche il Corriere dedica un
articolo (“OBESITA' E
DIABETE? L'ALTRA FACCIA DELLA LEGGE DI DARWIN”) alle notizie sulle ricerche di Stephen Stearns su quelli che
potrebbero sembrare i difetti nell’evoluzione umana (in realtà si dovrebbe
parlare di evoluzione a mosaico, che avviene anche grazie a interazioni
multiple, magari conteporanee, con fattori ambientali diversi).
Anche qui il titolo sconcerta, con il riferimento ad un’improbabile “legge
di Darwin” che potrebbe gettare nello sconforto i poveri creazionisti,
sempre più in difficoltà dopo essere stati abbandonati nel 2010 dalla
Chiesa.
Sembra poi improbabile che riesca il recente tentativo in extremis di
integralisti cattolici pur autorevoli come De Mattei e Federspil di contestare addirittura documenti ufficiali
autorevolmente certificati dal card.Ratzinger per chiedere lumi (?!)
addirittura agli ultimi creazionisti biblici cattolici e protestanti,
cercando di trascinare i nostalgici della curia vaticana lontano dai comunque
non convincenti dubbi dei colti e più razionali mons.Ravasi e Nicola Cabibbo.
|
|
21/2/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Non è chiaro se verrà trasmesso anche in Italia il film Creation. Un articolo su Pikaia cerca di fare informare
sulla situazione, non ancora affatto risolta.
·
All’Avvenire
non hanno apprezzato (“Ma Darwin non era ateo come Dawkins“) l’intervista di Odifreddi a R.Darwkins sul
suo ultimo libro, pubblicata il 19/2 da Repubblica
|
|
20/2/10-IT
|
·
Interessante il Dawin
Day che si terrà a Parma Giovedì 25 e venerdì 26 febbraio, con un
grande spazio dato ai primatologi (Camperio Ciani, Palagi) oltre ad esperti di
altri aspetti dell’evoluzione (Pievani, Bandi, Maffei, Turillazzi, Carere)
·
Sulla Stampa
un articolo (“Dio
esiste, parola di biologo") su un libro appena uscito e che sembra
proporre verità di fede garantite da un “coraggioso” biologo (!?)
|
|
19/2/10-IT
|
·
Su Repubblica
un’intervista di Odifreddi a R.Dawkins sul suo ultimo libro (“RICHARD DAWKINS
"DARWIN, ANTIDOTO ALL'IGNORANZA")
|
|
18/2/10-USA
|
·
Ecco che è
finalmente arrivato il documento più atteso per l’Anno della Biodiversità: il
documento dell’IUCN che presenta la fotografia della situazione dei primati a
rischio di estinzione (”Primati
a rischio estinzione. Ecco le 25 specie in pericolo”). E’ un
documento che non aspettavanono solo i primatologi, né solo gli zoologi;
riguarda infatti la situazione di rischio delle specie a noi più vicino e
ogni anno ci sono nuove preoccupazioni. E’ un documento che dovrebbe essere
analizzato con ansia da tutti coloro che sanno che la nostra specie è
inserita in un percorso evolutivo in cui nessuna specie animale potrebbe mai
sopravvivere da sola. "Il motivo che ci ha
spinto a stilare una classifica dei 25 primati maggiormente a rischio
d'estinzione è quello di attirare l'attenzione della gente al problema e di
far si che i governi si sentano stimolati a fare qualcosa per tentare di far
sopravvivere queste specie così importanti per la biodiversità del nostro
pianeta", ha spiegato Russell Mittermeier, responsabile del Primate
Specialist Group dell'Iucn. Qui la pagina dell’IUCN (“World's
most endangered primates revealed”) che presenta il documento
originale: “Primates in Peril: The World’s 25 Most Endangered
Primates, 2008–2010”.
La
preoccupazione aumenta quando si scopre che “Almost half (48 percent) of the world’s 634
primate species are classified as threatened with extinction on the IUCN Red
List of Threatened Species™. La preoccupazione
aumenta ULTERIORMENTE quando poi si scopre che “The
main threats are habitat destruction,
particularly from the burning and clearing of tropical forests (which
results in the release of around 16 percent of the global greenhouse gases
causing climate change), the hunting of primates for food, and the illegal
wildlife trade”.
|
|
15/2/10-it
|
·
Un articolo un po’
cattivello e parziale sull’Unità cerca di ridurre al nostro paese la
capacità umana di sfondare i i famosi “limiti dello sviluppo” che
rischierebbe di creare serissimi problemi alle prossime generazioni. E’
invece la caricatura di un discorso correttamente su b asi naturalistiche lo
scenario che descrive, di “una natura non cui
prevarrebbero gli individui più intelligenti, i migliori”, anche la
sua ipotesi che solo in Italia prevalgano “quelli
meno dotati” non è solo una esemplificazione provocatoria, confermata
dal voler posizionare proprio nell’ambiente accademico un centro di questo
“darwinismo invertito”.
La conclusione non può che confermare il sospetto di una confusione assoluta
della ragione (“I Baroni, sempre ammesso che
fossero dei luminari, stanno andando in
pensione e restano i loro protetti. Forse è
arrivato il momento di rivalutare il creazionismo”) [!!!!!????]
Anche se l’articolo fa pensare piuttosto alla evidente capacità creativa
dell’entità, mai qui citata, che crea le situazioni che condizionano la
distribuzione dei finanziamenti statali alla “ricerca” e che sa scegliere i
regali capaci di creare l’atmosfera migliore per condizionare la selezione
del personale politico.
Forse bisognerà trovare un nome anche a questa entità superiore che si muove
secondo linee e progetti di selezione del personale che risultano chiari solo
alla magistratura e solo grazie alle intercettazioni telefoniche?
|
|
12/2/10-USA
|
·
Non dimentichiamo
il successo negli USA dell’Evolution
weekend, il giorno festivo in cui anche in alcune chiese protestanti
e in alcuni templi ebraici si festeggia il compleanno di Darwin. Non vediamo
comunque proprio nessuno rischiare le ire dai conservatori cattolici, che
riescono anche a mantenere in silenzio biologi cattolici che
·
Scrivendo
sull’Huffington Post (“Five Reasons Why
Evolution Is Important”)
oggi Steven Newton dell’NCSE ha offerto, in onore di Charles Darwin, una lista di
cinque motivi per cui l’evoluzione è importante per la pratica medica:
migliorando la nostra comprensione dell’H1N1 e delle malattie emergenti,
dell’HIV, dei vaccini, della resistenza agli antibiotici, e dello sviluppo di
nuovi farmaci.
|
|
11/2/710_UK
|
·
Nel volume 463
dell’11 febbraio 2010 della rivista Nature un folto gruppo di ricerca,
coordinato da studiosi del Museo di Storia Naturale della Danimarca e
dell’University of Copenhagen, ha pubblicato la prima sequenza (completa al
79%) del genoma di un Homo sapiens antico, un “Paleo
Eschimese” di 4000 anni appartenente alla cultura Saqqaq.
|
|
10/2/10-IT
|
·
[da Pikaia]
Anche a Milano (dopo l’iniziativa
del CAI [?!] con Luca Novelli del 26/1) si festeggerà il Darwin Day il
12 febbraio, con una iniziativa organizzata dal Centro Filippo Buonarroti
alla Libreria Feltrinelli alle 18, con Francesco Cavalli Sforza, docente di
Antropologia al San Raffaele: “150
anni dopo Darwin: cosa abbiamo imparato?”
|
|
9/2/10-USA
|
·
Sulla rivista First
Things un articolo di Stephen Barr (“The
End of Intelligent Design?”) sulla fine dell’intelligent design, che non ha
saputo finora dimostrare la sua utilità: “It is time to take stock: What has
the intelligent design movement achieved? As science, nothing. The goal
of science is to increase our understanding of the natural world, and there
is not a single phenomenon that we understand better today or are likely to
understand better in the future through the efforts of ID theorists. If we
are to look for ID achievements, then, it must be in the realm of natural
theology. And there, I think, the movement must be judged not only a
failure, but a debacle”.
|
|
9/2/10-IT
|
·
Interessante Darwin
Day a S.Daniele Po il 12 febbraio ...con Giorgio Manzi, David Caramelli,
Claudio Tuniz, Mauro Cremaschi, Giacomo Anfossi e... Pàus, Neanderthal
padano. Speriamo che tutti abbiano tempo per dire qualcosa (Paus a parte…)
·
Lo stesso giorno
festa anche a Salerno
con O.Franceschelli, e all’Università
La Sapienza a Roma: Venerdì 12 febbraio si terrà la seconda delle tre
giornate di studio sul tema, iniziate il 24 novembre scorso; tra i
partecipanti Vittorio Gallese docente dell’Università di Parma, Pietro Greco,
della fondazione IDIS -Città della Scienza di Napoli.
·
Altre iniziative
si svilupperanno in molte altre località italiane, da Trapani (il
Caffè Sotto il Mare venerdì sera ospiterà il Darwin Day, un
incontro-dibattito con il Prof. Luca Sineo dell'Università di Palermo che
parlerà di Darwin e dell'evoluzione dell'uomo alle ore 18,30) fino
all’estremo nord, a Morbegno
·
Le librerie
Giunti ritengono invece che il 13
febbraio sia un giorno migliore per festeggiare Darwin, forse perchè è
sabato. Alle 16.30 in tutte le loro sedi.
|
|
8/2/10-USA
|
·
[da Leucophea]
Uno degli errori che spesso si fa quando si illustra la storia evolutiva
dell’uomo, è di utilizzare immagini di ricostruzioni filogenetiche parziali,
che iniziano in un momento posto di solito a circa 7/8 milioni di anni dal
presente, oltre al quale si potrebbe scrivere “hic sunt primates”.
Questa apparente sconnessione della filogenesi umana degli ultimi 7/8 milioni
di anni lascia spazio a troppe fantasie su quel che potrebbe esserci (o non
esserci) fra questo rametto di storia della vita e le radici che, come sappiamo
bene, sono costituite da un unico antenato comune di tutti gli esseri
viventi, un concetto ormai negato solo dai creazionisti; gli unici che hanno
paura anche solo di pensare ai meccanismi che potrebbero stare dietro a
questo processo che ha funzionato e funziona grazie all’interazione fra
milioni di organismi diversi, sviluppatasi per milioni di anni.
L’articolo di M.Ferrari, pubblicato anche da Pikaia,
presenta l’immagine di una recente filogenesi dei primati antropomorfi che
copre gli ultimi 20 milioni di anni, tratta da un articolo su Science
di Terry Harrison.
·
[da Deep Thoughts and Silliness] Sul blog di O’Hara si può leggere un
interessante commento sul recente libro di F&PP sulle bugie di Darwin (“Jerry Fodor Fails Evolution 101. Again”). Se ne parlerà anche su Pikaia il 16/4.
|
|
7/2/10-IT
|
·
Un articolo sulla Stampa
(“Il
mio trisnonno Darwin era un africano”) riporta la notizia dei risultati
dell’analisi del DNA di un attuale discendente di Darwin. Nel titolo si
sottolineano le origini africane sue, del suo trisnonno, ma anche di tutti
gli attuali esseri umani (ma non lo si fa notare… “anche lui” è
un’indicazione insufficiente). Interessante la frase “primo fra tutti osò immaginare che gli esseri umani si fossero
evoluti, come tutti gli animali, da unn manipolo di antenati comuni”.
In realtà l’idea circolava già negli ambienti scientifici un bel po’ di tempo
prima, tanto è vero che ne scrisse anche il nonno Erasmus già nel 1794.
Giusto ricordare, come fa Chris Darwin, che “è
impossibile denigrare uno perché è nero o non lo è”. Interessante
sapere che oggi già 265000 individui hanno fornito materiale biologico per le
ricerche del Genographic Project.
|
|
6/2/10-USA
|
·
[da Leucophea]
M.Ferrari nel suo blog (“Andiamo
sul pesante”) presenta un libro recentemente uscito piuttosto critico su
Darwin e il darwinismo (“What Darwin got wrong” di J.Fodor e
M.PiatteII
·
i-Palmarini, Dove
Darwin ha sbagliato) e linka alcuni dei primi commenti critici da
parte di alcuni evoluzionisti.
|
|
4/2/10-USA
|
·
A qualcuno potrebbe sembrare paradossale
che l’autore dell’”Origine delle Specie” non avesse le idee
chiare su quale fosse anche solo l’origine della sua famiglia. Ora le nuove
ricerche, sviluppatesi dalle scoperte successive alla sua geniale intuizione,
possono permetterci di risolvere anche questa (non è certo l’unica ….)
“ignoranza” di Charles Darwin.
Il Progetto
Genographic ha infatti ricostruito, a partire dal DNA messo a
disposizione da un suo discendente, il percorso seguito dagli antenati di Darwin a partire dalla
comparsa e dalla diffusione dall’Africa dell’H.sapiens, che sostituì
il Neandertal in Europa.
Proprio questa interpretazione “giornalistica” (che della scomparsa di una
specie siano responsabili gli antenati SOLO di C.Darwin) potrebbe indurre
qualcuno a pensare addirittura all’incongruenza di un titolo simile per un
libro scritto dal discendente dei responsabili della scomparsa di una
specie …
Come sappiamo è invece una responsabilità collettiva di tutti noi discendenti
dell’uomo di Cro-Magnon, il gruppo di H.sapiens che colonizzò il
continente europeo.
|
|
3/2/10-UK
|
·
E’ molto utile
disporre di una mappa dei siti migliori su cui spostare il monitor e posare
gli occhi: il Times pubblica (“Eureka's Top 30 Science Blogs”) l’elenco dei 30 migliori blog scientifici
in rete, una lista stilata dalla rivista Eureka (allegata al Times).
Ce ne sono anche di biologia.
|
|
3/2/10-IT
|
·
Qualcuno si è
accorto che non ci sono più i Darwin Days al museo di Storia Naturale di
Milano, come era
noto a qualcuno già a fine dicembre. Nel sito di Greereport.it si
presenta (“Ridateci il Darwin Day a Milano!”) un appello pubblicato nel sito web Scienzainrete, organo di informazione del prestigioso Gruppo
2003. Solo 37
per ora le firme, che si spera possano aumentare.
·
Giovedì 4
febbraio, alle ore 21,15, nei locali della Biblioteca comunale di Montevarchi,
presentazione del libro “Colpa di Darwin? Razzismo, eugenetica,
guerra e altri mali”
(Torino, Utet, 2009) scritto da Antonello La Vergata.
·
Curioso (e in
parte sconcertante) articolo (“Se Adamo ed Eva fanno ancora riflettere”) oggi sul sito finiano Fare Futuro.
Sembra di cerchi di smentire criticare (o almeno nascondere) un precedente
articolo (“Involuzione
dell’anti evoluzione”) davvero MOLTO critico contro De Mattei per le sue
posizioni creazioniste e per la sua posizione molto critica verso le
posizionei di mons.Ravasi, responsabile per la cultura. Qualche contrasto
sembra susciti quindi anche nell’arena politica, oltre che nella Chiesa …
L’autore dell’articolo relaziona su una conferenza svoltasi il 30 novembre scorso alla
presenza del giornalista A.Torno (lo stesso che lo intervistava a Chiasso
insieme ad Odifreddi; la prossima volta si troveranno a Capodistria?)
non si ricordi nemmeno bene … CHI debba difendere (se un certo De Paoli o De
Mattei … forse si confonde con l’ing.Bertolini? o con Paolini che il 12 e il
14/1/10 ha presentato due conferenze, sempre a Monaco e sempre di De
Mattei, contro la Turchia in Europa?).
Sconcerta anche la frase in cui lo difende (pur essendosi prima sorpreso che
De Mattei ritenesse che Adamo ed Eva fossero personaggi storici: “Può
stupire, certo, sentirlo dire convintamente che Adamo ed Eva sono figure
storiche; stupisce eccome”.): “In quanto scienziato, ricerca prove e, precisa,
che… la scienza è, nella sua visione delle cose, ragione applicata alle cose
materiali”.
Curioso anche che l’autore dell’articolo
ripeta che quella dell’evoluzione sarebbe “una teoria
cui, per un secolo e mezzo, si è applicato il principio di autorità”.
Non si capisce poi a chi alluda quando
riporta che lo definiscano uno “spietato creazionista”. Non so chi abbia
mai pensato che ai creazionisti manchi la pietà; magari la competenza o le
conoscenze, quello sì.
Quello che comunque sconcerta è che proprio
in questi giorni il ministro Gelmini stia lanciando una procedura di
valutazione che tende a penalizzare i ricercatori che più si allontanano
dalle vette dell’eccellenza; contemporaneamente abbiamo invece il CNR che
difende ufficialmente la libertà
di espressione e il VP del CNR che viene omaggiato dai nostri consoli
quando si presenta all’estero a vendere i
suoi libri creazionisti [NB: l’immagine di questi libri creazionisti
finanziati dal CNR può ledere la sensibilità di qualcuno, troppo razionale],
a tenere conferenze creazioniste dove stupisce un pubblico
d’elite certificando (autorevolmente, essendo docente di storia del
cristianesimo) che Adamo ed Eva erano personaggi storici realmente esistiti (“Credo
alla Bibbia e non a Darwin”).
Ovviamente lo fa con il logo del CNR,
visto che un VP se lo porta sempre cucito addosso, anche se sui libri sembra
non ci sia, nonostante il contributo finanziario [ma si può?].
Sarebbe meglio che il ministero e il CNR
stabilissero urgentemente criteri di valutazione dell’eccellenza che siano
almeno concordanti, ma soprattutto che non danneggino la libertà di
espressione anche delle altre migliaia di docenti universitari, attualmente
“minacciati” da questi criteri di valutazione che sembra abbiano tanto
successo all’estero … anche se c’è qualcuno che ritiene non siano adatti per
il nostro paese …
Nel sito web della conferenza
del 30 novembre c’è un’”interessante” videointervista al giornalista che
accompagna sempre De Mattei nei suoi ultimi dibattiti creazionisti oltre
confine. Numerose sue dichiarazioni lasciano perplessi: “che la
spiritualità dell’uomo sia nei quanti è una teoria scientifica, anche quella
non ha fondamento scientifico”, “è facile vedere della spiritualità in
una teoria nuova”, “in futuro scopriremo della spiritualità nell’atomo, quando lo conosceremo
più a fondo”, “che l’uomo derivi da Dio è una nostra speranza”.
|
|
2/2/10-USA
|
·
Visto che siamo
nei giorni più adatti, si può ricordare che esiste anche una “International
Darwin Day Foundation”, che fa riferimento all’American Humanist Association (AHA), con un suo sito web.
In questi giorni sta cercando di convincere il presidente Obama (con
l’antievoluzionista Bush sarebbe stati molto difficile…) a dichiarare il 12 febbraio sia il “Darwin
Day”. Una festa globale, dedicata
alla cultura, dove si festeggi una delle più grandi idee che hanno cambiato
il mondo, un’idea basata su fatti e dimostrazioni razionali, una festa che
non è limitata, come tutte le altre, da confini religiosi, ideologici o
politici.
Questi sono i membri
dell’advisory board e, come avviene normalmente quando si tratta di
problemi biologici e scientifici, sono esperti di biologia e di filosofia
della scienza.
Fra i dirigenti della fondazione c’è pure un italiano espatriato,
M.Pigliucci, biologo e filosofo della scienza, uno dei primi ad organizzare
Darwin Days negli USA.
Qui c’è la
storia di questa iniziativa e qui
un tentativo di creare una banca dati mondiale dei Darwin Days (in Italia
risultano oggi solo gli eventi di Varese, Correggio, Rimini e Udine).
Non manca nemmeno un corso on
line sull’evoluzione, che coinvolge M.Pigliucci
|
|
30/1/10-IT
|
·
Qui
nel suo blog si puo leggere la reazione di uno spettatore all’imprevista
(per lui) conferenza su “Darwin e la genesi”
tenuta ieri sera a Castellanza … con il patrocinio del comune; per fortuna la
serata non è stata per lui inutile, dato che ha potuto conoscere gli
organizzatori della prossima serata ben più raccomandabile, che si terrà a
Varese, poco lontano, su Darwin. Un’altra protesta comparirà il 2/2 nel sito
web CastellanzainRete.
Comunque l’aspetto curioso è che è stato invitato a parlare di Darwin proprio
un creazionista cattolico che era già stato inaspettatamente strapazzato
per le sue posizioni poco razionali …da un teologo che insegna in università
in Germania.
·
La serata su
Darwin di Varese infatti fa parte delle iniziative che sono state
organizzate in numerose città d’Italia, con oratori certamente ben più
autorevoli ed esperti, per i Darwin Day UAAR 2010. Un elenco simie si trova nel sito web di PIKAIA,
il portale italiano dell’evoluzione, dove manca ancora però il programma per l’interessante 2 giorni a Parma,
quando si parlerà molto di un tema che non dovrebbe mai mancare quando si
parla di evoluzione: i primati, l’ordine dei mammiferi in cui siamo
inseriti insieme a tante specie di bestie davvero interessanti, con cure
parentali intensive e popolazione e culture che ogni anno rischiano di scomparire.
|
|
29/1/10-IT
|
·
Le 22 domande di
A.Piombino al VP del CNR compaiono o vengono citate oggi anche in
altri siti web.
L’aspetto più impressionante delle 22 domande è che non solo Aldo Piombino si
aggiunge ad alcuni ricercatori che già in febbraio avevano fatto
riflettere il prof.Maiani sulla convenienza di togliere subito dal programma
ufficiale del CNR la notizia del convegno (ufficialmente presentato dal VP
del CNR ai giornalisti il 30/1/09); si
sostituisce infatti anche agli organi della Chiesa che finora, pur
sollecitati da G.Gennari, N.Cabibbo e ieri anche da F.Facchini, non hanno
criticato una contestazione pubblica e autorevole della posizione ufficiale
della Chiesa, che da tempo è favorevole almeno all’evoluzione biologica, come
confermato da vari documenti pontifici, fra cui l’ultimo (2004)
è firmato dal card.Ratzinger, che - per primo - non sembra oggi più tanto
intenzionato a difenderlo.
Già interventi autorevoli e pubblici come quello di due anni fa del card.Martino
(affiancato nell’occasione non solo da G.Sermonti ma anche da autorevoli
rettori di università pontificie) contestando il documento vaticano firmato
dal card.Ratzinger nel 2004
avevano fatto capire pubblicamente come nel 2007 proprio non c’erano né idee
chiare, né l’accettazione razionale di fatti oggettivi o di teorie gia
ampiamente dimostrate e perfino accettate da GP2 fin dal 1996.
Il fatto poi che addirittura un articolo di De Mattei contro l’evoluzionismo
teista, che costituisce la posizione ufficiale della Chiesa, sia stato
pubblicato anche nel sito vaticano SRM conferma il sospetto che si stia
cedendo non solo sulla teoria dell’evoluzione ma anche sull’evoluzione stessa
… nonostante i ben 2 convegni vaticani sull’evoluzione.
L’unica voce che si è sentita (nel deserto) è quella del giornalista G.Gennari
sull’Avvenire del 4/12, che nessuno più ha citato: “Per
lui il «creazionismo» che si pretende teoria scientifica, ben diverso dalla
fede nella creazione divina, sarebbe verità assoluta di fede e di ragione. Ma
così smentisce non solo fior di teologi cattolici, ma anche i Papi da Pio
XII a Benedetto XVI, tutti apertamente in errore”.
Nessun altro, nemmeno il sito vaticano SRM, ha finora citato e difeso il
presidente dell’Accademia Pontificia delle Scienze (N.Cabibbo si era
immediatamente espresso il 3/12 sul Corriere
e su Repubblica).
L’esplosivo articolo di F.Facchini in risposta all’attacco di De Mattei alla
posizione della chiesa non lascia più molto tempo per una risposta ufficiale
da parte del Pontificio Comitato per la Cultura, diretto da mons.Ravasi.
La presenza di un suo rappresentante ufficiale (qui
negli articoli su convegno creazionista lo
vediamo – pag.24 - mentre ascolta gli interventi
contro la stessa evoluzione biologica) al convegno di creazionisti biblici tenutosi al
CNR il 23/2/09 dovrebbe avergli fornito elementi per una fortissima critica a
questo convegno. Questa critica, sempre che esista, non sembra sia stata
pubblicizzata, nonostante De Mattei avesse intenzionalmente riunito al CNR
proprio i consulenti
del Kolbe Center USA non accettati nei convegni vaticani, e quindi
fosse in aperta polemica rispetto al convegno organizzato da mons.Ravasi il
3/7 marzo a Roma alla Gregoriana.
L’articolo di F.Facchini del 28/1/10 sarà un’altra occasione persa come la
lettera mai arrivata di GP2 del 1988,
sulla necessità di risolvere urgentemente la paura e l’ignoranza verso la
scienza, la dichiarazione sulla teoria dell’evoluzione del 1996 (audacemente modificata, per poterla contestare
meglio, dal card.Schönborn nel 2005) e l’anniversario darwiniano del 2009?
Sembra molto probabile, dato che i pessimisti articoli di T.Pievani su
Micromega sul rapporto fra chiesa ed evoluzionismo hanno finora trovato
conferma, nonostante i tentativi di protestare.
Non è difficile leggere nei fatti descritti nell’articolo di F.Facchini
proprio una conferma ai gravi e irrisolvibili problemi che T.Pievani (con o
senza O.Franceschelli) aveva solo più libertà di ammettere.
|
|
29/1/10-USA
|
·
[da NCSE]
La qualità davvero elevata del lavoro di divulgazione scientifica fatto da
C.Zimmer in particolare nel campo della biologia (è capace di "finds fresh and original ways to introduce readers to
complex basic science") gli ha fatto meritare l’“AAAS Kavli
Science Journalism Award for 2009” nel campo dei grandi
quotidiani.
|
|
28/1/10-IT
|
·
Convergenza o parallelismo?
F.Facchini risponde sul sito SRM
(“Mons. Facchini risponde all'articolo del
prof. De Mattei su Il Foglio del 29.12.09”) all’articolo di De Mattei contro di lui e di
F.Ayala (“Il
teo-evoluzionismo è una malattia dello spirito da cui guardarsi”, pubblicato dal Foglio il 29/12/09 e
incredibilmente ripreso pochi giorni dopo senza commenti dal sito vaticano
SRM, una struttura e un sito internet finanziati dal progetto STOQ diretto da
mons.Ravasi).
Sembra probabile che questo articolo , pur inviato, non sia stato pubblicata
dal Foglio.
L’articolo, conferma e illustra il contrasto non solo culturale (scientifico
ma anche religioso, come F.Facchini sottolinea: “non mi
sembra giusto che certe asserzioni, che non hanno nulla di scientifico e
ben poco sul piano religioso, passino inosservate”) fra le chiare (ma un po’ superate e antiscientifiche) posizioni settecentesche
(“Siamo dunque fermi a Linneo, due secoli
fa”), molto diffuse fra chi da allora non si aggiorna (“non sognando a occhi aperti, ma sulla
base della documentazione esistente che, evidentemente, il Prof. De Mattei
non conosce”), e la posizione ufficiale, l’evoluzionismo
teista. “Putroppo”, ma inevitabilmente, questa è una posizione ideologica e
poco chiara e questo articolo è rilevante in quanto dimostra come sia ban
poco convincente anche all’interno della Chiesa.
Da una parte si verifica che anche cattolici che hanno fatto carriera e
occupano posizioni scientificamente rilevanti nonostante idee settecentesche,
e dall’altro si puo’ qui oggi dimostrare che nessuna novità convincente è in
realtà uscita nel 2009, nonostante i due convegni sull’evoluzionismo
organizzati dalla Chiesa per il bicentenario di Darwin. E’ stato rinviato e
lasciato aperto un gravissimo problema, quello del ruolo e del funzionamento
del mondo naturale, proprio in un secolo in cui si dovranno prendere
rilevanti decisioni collettive, su basi scientifiche e non ideologiche.
Si potrebbe ricordare che nel primo convegno (“Scientific
insights into the evolution of the universe and of life”) era stata
lanciata proprio da N.Cabibbo la sfida a dimostrare in quella sede che
l’antievoluzionismo avesse basi scientifiche (“un
contributo scientifico che possa confermare o, al contrario, confutare le
teorie sull’evoluzione”).
Nonostante in quell’occasione non ci sia stata nessuna dimostrazione
convincente (forse anche perché i creazionisti non
erano stati fatti entrare … o venivano accompagnati alla porta
se troppo insistenti) il loro ruolo nella Chiesa sembra tuttora elevato, come
dimostra la pubblicazione dell’incredibile articolo di De Mattei contro
F.Facchini o la presenza inaspettata di articoli di creazionisti biblici nel
sito web SRM. Anche l’introvabile (nessuno lo ha ripreso) articolo pubblicato
un mese fa (il 30/12) dall’Avvenire (“Caos:
anche la scienza ha il suo tappabuchi”) conferma la confusione, che
deriva dalla difficoltà a capire e accettare il metodo scientifico e il ruolo
della scienza nello sviluppo della cultura e delle conoscenze.
Questa lettera di F.Facchini rende inevitabile un chiarimento che permetta di
giustificare la compresenza e il “co-successo” di posizioni così
incompatibili su un punto che viene spesso presentato come importante e
critico, il rapporto con la scienza (nonostante GP nel 1988
sapesse bene che non ce ne fossero le condizioni a causa dell’ignoranza e
della paura della scienza).
Quello che F.Facchini soprattutto conferma (anche se lo avevano già fatto
prima De Mattei e poi il responsabile del sito che si dovrebbe occupare del
rapporto fra la religione cattolica e la scienza) è che nella chiesa
incredibilmente convivono idee di secoli diversi (oltre al non rispetto delle
conoscenze e delle competenze, come F.Facchini avrà certamente notato sulla
sua pelle, come avvenne anche al collega paleoantropologo Teilhard de
Chardin).
Una situazione inevitabilmente incompatibile con la ragione.
La frase “Siamo dunque fermi a Linneo, due secoli
fa” dimostra bene anche
il fatto evidente che ci si rifaccia al secolo di G.Galilei (?!) quando si
voglia dimostare quanto la chiesa ami [amasse] la scienza …
Come è evidente, questo articolo di F.Facchini conferma
(autorevolmente, vista la fonte) che da ambienti molto vicini alla chiesa e
attribuendone la responsabilità all’insegnamento religioso e alla
sopravvivenza della religione stessa (non è certo fuori luogo citare il
luogo di Lepanto in questo caso) arrivano attacchi ideologici che hanno
come obiettivo la distruzione del metodo scientifico che è alla base della
scienza. Come sottolinea F.Facchini, sono critiche ideologiche alla scienza.
F.Facchini è stato costretto a difendersi da un attacco anche personale.
Se gli anglicani hanno chiesto scusa per non aver capito
Darwin e se ritengono che “Good religion
needs good science”), mons. Ravasi non può sostenere, di fronte a
contrasti così vivaci all’interno della Chiesaa cattolica fra evoluzionisti e
antievoluzionisti, che la Chiesa cattolica non debba chiedere scusa.
Questa sua iniziativa, probabilmente sofferta, può e
deve essere un invito (a scienziati ma anche a religiosi) a contestare sempre
le “asserzioni, che non hanno nulla di
scientifico e ben poco sul piano religioso” e a tornare ad accorgersi
di quando qualcuno, essendo rimasto “fermo a Linneo,
due secoli fa, evidentemente non conosce la documentazione esistente”.
Non è difficile, e F.Facchini ci ricorda che qualche volta
è indispensabile e necessario, dare dell’ignorante a qualcuno.
NB: Precedendo di qualche
mese F.Facchini, il 3/9/09 un ministro della Flying Spaghetti Monster's Italian Church aveva profeticamente intitolato “L’ignoranza
non è un crimine” il suo sermone proprio sul convegno del prof.De
Mattei. Convergenza o parallelismo?
·
A Roma oggi
c’è stata la presentazione del libro "La
politica secondo Darwin. L'origine evolutiva della libertà" di Paul
H. Rubin. E’ disponibile su Radio Radicale l’audio dell’incontro, a
cui hanno partecipato G.Corbellini, M, Marraffa e L.Pellicani. Si parla di
una triste situazione della cultura in Italia, con una elevata diffusione,
secondo Corbellini, del vaccino antinaturalista (che viene fatto risalire a
Croce e Gentile, certo preferendo ignorare le encicliche ottocentesche contro
massoni e naturalisti ...). Le sue critiche a chi, anche prima di lui, ha
fatto notare quelle che lui definisce “cumulo di
sciocchezze” dette al convegno organizzato dal VP del CNR, non si
capisce davvero se dipendano da un vaccino o siano piuttosto dovute ad una
reazione allergica … a qualcuno.
Se qualcuno volesse
capire meglio il contesto in cui una struttura che si occupa di politica e di
economia come l’Istituto Leoni si interessi perfino di Darwin, può trovare
qualche interessante spunto di riflessioni in uno stimolante post (“I think tank, ossia quando Dio e Darwin
benedicono l'Impero”)
nel blog Kelebek. Insomma, non sono solo i creazionisti ad avere
strani conflitti di interesse che
coinvolgono e distraggono i biologi evoluzionisti dal loro lavoro…
|
|
27/1/10-IT
|
·
Molti ricercatori
si erano stupiti che il prof.De Mattei non avesse approfittato del suo ruolo
di dirigente del CNR per non trovarsi in difficoltà in una competizione
religiosa; per presentarsi come creazionista biblico si è visto costretto a
non utilizzare affatto le rilevanti competenze scientifiche presenti proprio
all’interno dell’ente che dirige, un comportamento davvero originale: un
dirigente che non utilizza le risorse culturali di cui dispone ma anzi le
contesta in quanto in contrasto con il suo obbiettivo: contestare la
posizione ufficiale attuale della chiesa sull’evoluzione biologica.
A loro si è aggiunto Aldo Piombino, un geologo che già da giugno (“Ormai siamo alla frutta: un creazionista
al vertice del CNR.”) fu
fra i primi a manifestare nel suo blog (“Scienzeedintorni”) di non digerire
che il VP del CNR avesse accolto nella sede dell’ente alcuni creazionisti
biblici per certificare le loro idee in contrasto anche con l’evoluzionismo
cattolico. Non erano infatti creazionisti biblici qualsiasi, ma personaggi
che non erano stati ammessi ai convegni evoluzionisti vaticani a causa del
loro rifiuto ad accettare fatti che ormai da più di un secolo non possono più
essere negati.
A.Piombino nel suo blog propone quindi ad un creazionista biblico
(“22 questioni per il professor De Mattei”) di rispondere a ben 22 domande difficilissime
sulla biologia e la geologia, le cui risposte però si trovano certo nella
bibbia dei creazionisti (“Credo
alla Bibbia e non a Darwin”).
Potrebbe chiederlo a qualcuno che lavora nei laboratori di biologia e
geologia del CNR!
Certamente saprebbero rispondere, ma forse è troppo tardi per chi prima non
si fidava di loro e non ne usava le competenze per non coinvolgere
impropriamente il CNR in iniziative interne alla Chiesa cattolica.
·
La verifica delle
competenze però dovrebbe essere estesa a tutti coloro che si mettono ad
insegnare ciò che dimostrano di non conoscere (ma non se ne accorgono e non
riescono nemmeno a nasconderlo…).
E’ davvero imbarazzante leggere su un blog una lezione sull’equilibrio di
Hardy-Weinberg tenuta un fisico ottico creazionista biblico che non sa quali
siano le (numerose e probabili!)
condizioni che portano allo squilibrio e quindi all’evoluzione.
Oggi basta consultare Wikipedia
per ribaltare un ragionamento che avrebbe dovuto invece dimostrare che …
l’evoluzione non esiste.
La pagina si fa notare in Google anche perché viene data importanza (e pure
questo dovrebbe essere imbarazzante per un creazionista!), anche a misteriose
“leggi del caso”, che in Wikipedia non si trovano nemmeno.
Insomma, basterebbe qualche decina di correzioni, soprattutto per il rispetto
dovuto alla logica, e l’articolo meriterebbe, come l’autore ironicamente
sospetta, forse anche un premio (non certo il nobel … e non certo in fisica
né in biologia).
E’ riuscito infatti a dimostrare che non è facile scrivere un articolo contro
l’evoluzione senza tacere (le improbabile condizioni da rispettare per
mantenere l’equilibrio di H/W) o minimizzare (il ruolo del caso) fatti noti e
dimostrati a sostegno proprio della teoria dell’evoluzione.
Ho scoperto che oltre a lui (e prima di lui!) anche fisici non creazionisti
non sanno che processo complesso sia in realtà l’evoluzione biologica, e
quindi non capiscono l’utilità di questa formula (proposta indipendentemente
nel 1908 da Hardy
e Weinberg, un
matematico e un medico).
Posso suggerire loro di documentarsi, magari a partire da una pagina web didattica di
un collega zoologo, che dice chiaramente che “Il venir
meno di una o più di queste condizioni determina un cambiamento delle
frequenze alleliche, cioè un´evoluzione”.
E questa è la condizione più probabile nel mondo reale, come sanno bene i
biologi. Un articolo su Science del 1943 racconta la storia della scoperta: “The
Hardy-Weinberg Law”.
Spero che non sia un shock per un fisico scoprire che “evoluzione=cambiamento
delle frequenze alleliche”, ma i biologi lo sanno benissimo e da tempo,
come qui racconta
F.Collins, oggi direttore dell’NIH USA … di cui anche un fisico può
tranquillamente fidarsi …. e
prendersi un buon libro di genetica (meglio non uno di quelli del liceo su
cui forse aveva studiato qualche decennio fa…).
Chi volesse imparare giocando (perché no? Si rilasserebbe anche…) qui può
sperimentare come giocare con lo squilibrio, azzerando alcune varianti
genetiche pur senza uccidere nessuno: Evolutionary Genetics: H-W
Equilibrium. Qui
un altro tutorial, anche se meno divertente.
Comunque …
chi avesse studiato al liceo
Malignani di Udine, non rischierebbe di vincere un premio che si sta
cercando invece di attribuire ad altri forse meno meritevoli.
Scoprirebbe soprattutto che non esiste alcuna possibilità di predire il
futuro dell’evoluzione biologica, essendo troppe le variabili in gioco, di
diverso tipo, e molte non certo biologiche.
D’altronde nessuno si sognerebbe di chiedere o proporre formule magiche per
PREVEDERE processi storici come sono la storia dell’universo, della vita o
dell’uomo.
|
|
27/1/10-UK
|
·
La curiosità dei
ricercatori non finisce di stupire chi non a paura del continuo e costante
ampliamento delle conoscenze sui misteri della biologia, sia per il presente
che per il passato.
Un articolo di C.Zimmer sul New York Times (“Study Offers an Insight Into Dinosaur Colors”) dimostra come si stia cercando di rispondere
alla domanda, certo non per tutti angosciante …, “di che colore erano i
dinosauri?”. L’articolo di Nature
citato (“Fossilized melanosomes and the colour of
Cretaceous dinosaurs and birds”) presenta un’indagine fatta su un dinosauro teropode pennuto di
125 milioni di anni fa, il Sinosauropteryx.
|
|
26/1/10-USA
|
·
[da The Loom di C.Zimmer:
“Justice, Empathy, and Chimpanzees: A
Talk With Frans de Waal”]
E’ disponibile
dal canale YouTube della JTF l’intervista organizzata dalla Templeton
Foundation di Carl Zimmer a Frans de Waal
sul suo ultimo libro (“The Age of Empathy: Nature’s Lessons for
a Kinder Society”).
·
[da NCSE] Ancora un regalo dal NCSE … il capitolo 11
della nuova edizione del libro di Douglas J. Futuyma (“Evolution”),
quello in cui si parla
dell’argomento centrale e spesso diffamato dell’attuale teoria
dell’evoluzione: la teoria della selezione naturale e la sua relazione con i
meccanismi di adattamento.
Non è difficile verificare, sempre che
i problemi non siano anche con l’inglese, quanto tempo sia passato rispetto
alla biologia del 1859 e quanto lavoro di ricerca sia stato fatto da allora.
·
Nel sito di FORA.TV si possono vedere i video di due seminari:
-
Todd Disotell: A New Tale of the Primate Split (1h:20’) e
-
Katherine Pollard: What Makes Us Human? (52’)
·
Su PNAS di
oggi un articolo free: Sex, mixability,
and modularity di
Adi Livnat, Christos Papadimitriou, Nicholas Pippenger, and Marcus W.
Feldman, mentre non è free un articolo sul rapporto fra le antropomorfe africane e la malaria: “African great apes
are natural hosts of multiple related malaria species, including Plasmodium
falciparum”
·
Il fascicolo di PNAS
in arrivo (107, supp.1) è tutto dedicato agli “Arthur M. Sackler
Colloquia of the National Academy of Sciences” che quest’anno avevano
come tema il
rapporto fra biologia
evoluzionistica e medicina, un
punto certamente degno di interesse, visto il numero di medici anche
universitari che in Italia partecipano a conferenze antievoluzioniste
presentandosi come esperti.
Interessante quindi soprattutto l’articolo
“Making evolutionary biology a basic
science for medicine”. Il programma e alcune registrazioni audio
delle conferenze sono recuperabili sul sito web della NAS: www.nasonline.org/Sackler_Evolution_Health_Medicine.
|
|
26/1/10-IT
|
·
Alcuni
convegni che toccano temi evolutivi saranno organizzati prossimamente in
ambienti religiosi, come risulta dal calendario pubblicato nel sito del DISF.
- 28/30 gennaio a Roma il convegno “Scegliere
razionalmente”, con un
approccio che parte dalle strategie comportamentali nei primati (con
A.Vitale) per arrivare poi all’uomo.
- 5 febbraio a Bologna conferenza pubblica organizzata
dall'Istituto Veritatis Splendor di Bologna, nell'ambito di un
seminario di studio a porte chiuse che si svolgerà dal 5 al 6 febbraio 2010: “Le
vie dell’evoluzione e la domanda su Dio”, con F.Facchini che
coordina Simon Conway Morris (University of Cambridge) e Jean Michel Maldamé
(Institut Catholique de Toulouse). Sembra che la
conferenza sia considerata importante: “vuole
essere un momento di pubblico dibattito e di condivisione con studiosi,
giornalisti e comunicatori interessati ai temi dell'evoluzione e del rapporto
tra teorie evolutive e la fede in Dio. L'evento è patrocinato dall'Università
degli Studi di Bologna, dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Master
in Scienza e Fede dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum”.
- 22 - 23
febbraio 2010 – Roma, Pontificia Università della Santa Croce, Roma,
Convegno “Natura, cultura,
libertà”
-11 marzo a Roma alla S.Croce, seminario interno “L’Intelligent
Design e l’Argomento Teleologico”
- 20 maggio a Roma alla S.Croce, seminario interno “Creation
in Contemporary Philosophical Approaches”
Altre iniziative recenti sono state un incontro a Verona il 20/1 tra
M.Hack e il vescovo Zenti su Scienza e Fede e un incontro a Bologna (“Fra creazione ed evoluzione”) con F.Facchini e
G.Pancaldi il 21/1
·
- A Roma, organizzato dall’Accademia dei
Lincei, il 25/26 febbraio si terrà un convegno sul tema “Forza di gravità ed evoluzione biologica”. Oltre
al caso c’è anche un altro “agente” poco intelligente che influenza
l’evoluzione: la forza di gravità!
|
|
25/1/10-IT
|
·
Si sta avvicinando
il compleanno di Darwin (il 12 febbraio 2010 compirebbe 201 anni) e a Milano
qualcuno comincia già i festeggiamenti.
Se quest’anno il Museo di Storia Naturale si trova (come è
noto) nell’impossibilità di
organizzare non solo gli Happy Hours evoluzionistici settimanali, ma
addirittura una qualsiai iniziativa in occasione dell’incombente Darwin Day,
altri per fortuna si stanno muovendo.
Il 26/1/10 alle 21, nella sede del CAI (Club Alpino Italiano) in
V.S.Pellico 6 Luca Novelli, giornalista e disegnatore, autore di
alcuni recenti libri sul suo viaggio sulla rotta del Beagle, presenterà “Dalle Galapagos all'Australia (I vulcani e gli atolli visitati da Charles
Darwin)”.
·
Continua la
pubblicità positiva al convegno creazionista organizzato al CNR, Oltre al
Foglio anche altrove (nel sito ItalyNews) si legge che che sarebbe
stato
“un convegno
critico delle teorie evoluzioniste promosso
dal vicepresidente del CNR con la partecipazione di scienziati di varie nazionalità”, per cui non è
disdicevole che il direttore dei servizi radiofonici della RAI, dopo un
pellegrinaggio con Odifreddi …, presenti un libro ottcentesco di N.Tommaseo
recentemente pubblicato (“L’Uomo e la scimmia”) per contestare la
conferenza di uno scienziato sull’evoluzione. Chi seguirà il consiglio potrà
scoprire se davvero questo libro brilli ancora, a differenza di molti testi
di Darwin, per la “modernità delle argomentazioni
proposte, le quali rimangono ancora oggi pienamente attuali”.
Sinceramente stupisce che un convegno creazionista, critico contro
l’evoluzione stessa, possa continuare a essere fatto passare come “un convegno critico delle teorie evoluzioniste”. Che
lo sia non c’è dubbio, come sarebbe critico contro l’eliocentrismo anche un
convegno organizzato da terrapiattisti, a cui non interessa proprio sapere la
novità che anche l’eliocentrismo è ormai superato …
Anche in questo caso nessuno si deve offendere se si fa correttamente
riferimento all’ignoranza.
E’ impossibile confondere il creazionismo biblico, dominante fino a 200 anni
fa, con la critica all’evoluzionismo!
|
|
24/1/10-USA
|
·
Sono disponibili
in rete un paio di vivaci
conferenze di Sean
Carroll sull’evoluzionismo, una recente (21/1/10: “The making
of the fittest” : 1) e una di qualche mese fa (30/10/09: “New Frontiers in Evolutionary Biology: Evo Devo and the
DNA Record of Evolution” – 1).
Il link è solo al primo spezzone dei video di ambedue le conferenze,
archiviati su You Tube. Le altre parti devono essere cercate nelle vicinanze.
Alla fine della conferenza di ottobre
è gustoso ma ragionevole il riferimento ai professionisti (altrettanto
inesperti di biologia evoluzionistica) con cui dovrebbero confrontarsi i
creazionisti biblici.
|
|
23/1/10-IT
|
·
Finalmente
un’organizzazione nazionale comincia a prendere sul serio l’iniziativa del
primo convegno creazionista biblico organizzato nella sede di un ente di
ricerca, mettendo in imbarazzo sia il presidente che tutti i ricercatori, in
particolare quelli che svolgono ricerche incompatibili con quanto sostenuto
in quel “convegno” organizzato in realtà con l’obiettivo di usare il suo
ruolo per mettere
in difficoltà (“Oggi come ieri, la Chiesa ha
bisogno di figure fulgide come sant’Atanasio che illuminino la notte e
riconducano verso il porto sicuro dell’ortodossia la navicella di Pietro in
balia delle onde e dei colpi che le provengono dall’interno più ancora che
dal suo esterno”) nella chiesa cattolica sia i nuovi ariani (“Oggi semi-ariani sono, ad esempio, i cattolici
filo-evoluzionisti, che cercano di conciliare il Cristianesimo con la teoria
dell’evoluzione”) come mons.Ravasi, che tutti quelli che da qualche
secolo, da Galilei in poi, non sono molto convinti della lettura letterale
della Genesi ….
Non è però un’organizzazione scientifica ad essere preoccupata, ma la UAAR, che ha a cuore comunque la razionalità e
che, forse più del CNR e delle società scientifiche, è allarmata che si
approfitti di un contrasto interno alla chiesa per rivolgere attacchi assurdi
al metodo scientifico.
Un articolo (“Darwin Day UAAR 2010 e creazionismo al
CNR”) nel sito web della UAAR annuncia che “I Darwin Day UAAR del 2010 daranno ampio spazio al
“caso de Mattei” ovvero all’improvvida organizzazione nella sede romana del
CNR, il 23 febbraio 2009, di un convegno ‘creazionista’ ed antievoluzionista”.
L’articolo riprende alcune frasi celebri del VP del CNR. Se ne sono comunque
dimenticati una delle più sconcertanti, tratta dall’intervista recente a Repubblica
del 23/12/98:
“la teoria
evoluzionistica è una vera e propria posizione filosofica, basata cioè su
convinzioni generali di fondo e non su evidenze sperimentali”.
Speriamo che sia stato male interpretato, altrimenti i biologi
evoluzionistici si accorgerebbero improvvisamente di essere del tutto fuori
posto …
Quanto alla UAAR, sarebbe meglio che evitasse di organizzare … assemblee
affollate ma soprattutto eterogenee e squilibrate, come a Milano l’anno
scorso. Sapere cosa pensino i creazionisti biblici non è
difficile, soprattutto se si è frequentato il catechismo, per cui la par
condicio richiederebbe che gli evoluzionisti … siano in maggioranza per
aver tempo di raccontare tutto ciò che si è scoperto negli ultimi 150 anni a
persone che a scuola magari non han mai sentito parlare di evoluzione
biologica o di evoluzione umana in termini corretti e soprattutto per
spiegare, e non contestare, fatti che sono dimostrati.
|
|
22/1/10-IT
|
·
L’iniziativa
citata ieri, a cui si aggiungono alcune altre iniziative probabilmente antievoluzioniste che
utilizzano il nome di Darwin previste in questi giorni (a Figline, Bordighera,
Caserta)
stanno comunque sollevando qualche dubbio. C’è anche un sito web cattolico
che oggi
si esprime in un modo che certo sembra escludere qualsiasi effetto dei
convegni vaticani sulla valutazione di Darwin: “Spesso
Darwin è stato visto come un dissacratore, ma qualcuno invece lo ha salutato
come un profeta del nuovo Israele”.
Soprattutto se incrociamo queste iniziative e riflessioni con la recente
pubblicazione a stampa degli atti del convegno creazionista realizzato il 23/2/09
al CNR dal suo vicepresidente e le affianchiamo alla sbandata creazionista
biblica (=l’evoluzione biologica non esiste, contraddicendo quanto si legge in un documento vaticano
del 2004,
che dovrebbe essere ben nto) che ha
evidentemente travolto anche un sito cattolico apparentemente autorevole come
quello di SRM
(Scienza, Religione, Media).
Il dubbio che comincia a sorgere in queste settimane è:
il principale convegno sull’evoluzione organizzato dalla Chiesa cattolica
nel 2009 è
1 - quello realizzato al CNR il 23/2/09 senza esperti di evoluzione ma con un
delegato di mons.Ravasi al tavolo della presidenza o
2 - quello con anche scienziati
esperti di evoluzione, presieduto e organizzato da mons.Ravasi alla Gregoriana qualche giorno
dopo (3/7 marzo)?
Oggi anche una struttura come SRM appoggia chiaramente le opinioni
antiscientifiche e irrazionali che si possono leggere negli articoli ripresi
acriticamente dal Foglio del 29/12 (nonostante tardive “Precisazioni”
non sostenute da adeguate prove di rispetto anche delle idee del presidente
dall’Accademia delle Scienze Pontificia o di un giornalista dell’Avvenire).
A ciò si aggiunge che gli unici atti finora pubblicati siano quelli del
convegno creazionista e antiscientifico del 23/2/09, confermando che il dubbio sia moooolto
ragionevole.
|
|
21/1/10-IT
|
·
Dopo la recente
dichiarazione del VP del CNR che crede e cerca di far credere che Adamo ed
Eva siano personaggi storici realmente esistiti (“Credo
alla Bibbia e non a Darwin”)
, qualcuno può essere
stimolato ad andare a cercare spiegazioni ad una conferenza prevista per il
29/1 a Castellanza, che si propone di indicare quale sia la risposta corretta
ad un improbabile ed assurdo dubbio: “Darwin
va d'accordo con la Genesi?”
.
Assolutamente da sconsigliare, visto che anche in questo caso il relatore
preferisce da tempo non allontanarsi troppo delle poche righe della Genesi,
per lui più che sufficienti per convincersi che l’uomo non sia un primate …
nonostante che i primati gli (e ci!) somiglino davvero tanto. Qui
nel suo blog la reazione di uno spettatore all’imprevista (per lui)
conferenza; per fortuna la serata non è stata inutile, dato che ha potuto
conoscere gli organizzatori della prossima serata su Darwin, ben più
raccomandabile.
·
Più divertente, in
alternativa, ammirare le foto (“Paul
Bettany’s Journey to the Dawn of Creation”) del pacchiano museo della
Creazione del Kentucky, scattate da Charles Darwin (o meglio da Paul
Bettany, l’attore che lo interpreta nel film Creation, prossimamente
nei cinema anche in Italia) pubblicate da Vanity Fair, che ha
accompagnato l’attore nella visita al museo sui miti della Genesi (“Roll
Over, Charles Darwin!”). Se ne parla anche nel sito
del NCSE
|
|
20/1/10-CH
|
·
Nel blog
di P.Attivissimo si racconta che per le strade di Lugano sono improvvisamente comparsi poster
pubblicitari della traduzione italiana di un libro di un famoso creazionista
biblico turco.
Il poster, con un errore di italiano … fa pubblicità al sito internet che
permette di leggere gratuitamente un libro contro la teoria dell’evoluzione
(ma in realtà è soprattutto contro l’evoluzione come fatto) di un
creazionista turco.
La prefazione del libro, e non è una novità, né ci si stupisce troppo, è di
G.Sermonti, di un’altra religione, ma antidarwinista da qualche decennio, pur
non disdegnando di accompagnarsi incoerentemente (è/era un genetista!) anche
ai creazionisti.
A riprova del ruolo importante del caso anche nell’evoluzione culturale,
l’incontro fortuito con H.Yahia ha stimolato la nascita pressoché istantanea
di un nuovissimo blog
sul creazionismo, un settore “culturale” che sembra purtroppo in sviluppo
anche in Italia, pur essendo per ora in mano a dilettanti, che non
distinguono una teoria scientifica da una pensata, né hanno idea di quanto
durino 40.000 anni, nè di che cosa possa avvenire in un periodo come questo (“la vita sulla terra ha migliaia di anni” dicono), che
per biologi e geologi non è particolarmente lungo.
Certo per un blog su questo tema il momento è favorevole, soprattutto se i
commenti sono liberi, come ha potuto recentemente verificare M.Cattaneo sul
sito de Le Scienze, che si è trovato il blog
invaso e gestito da troll.
Si potrebbe anche fare coraggio ai molti scienziati che sono rimasti per lo
meno perplessi (ma soprattutto bloccati…) di fronte alla scoperta di avere
come VP del CNR un creazionista biblico; fra l’altro impegnato soprattutto, e questo è davvero
spiazzante anche per unn cattolico, nel contrastare le posizioni del
responsabile vaticano della cultura, mons.Ravasi (non particolarmente
avanzate e precisate, ma per lo meno non settecentesche e un tempo – nel 2005 – perfino rispettose dell’autonomia di chi si
occupa di evoluzione biologica).
Molti scienziati sono poi perplessi e preoccupati anche nel vedere come molti
quotidiani e ambienti religiosi tendano a perdere la bussola, pubblicandole
senza nemmeno preoccuparsi di una qualsiasi preventiva verifica del tasso di
razionalità, di fronte a incredibili sciocchezze sull’evoluzione dette da
incompetenti, purchè dette bene e con molta convinzione.
Migliorare l’informazione e la controinformazione su questo tema sarà
certamente utile e necessario, e c’è bisogno anche di esperti manipolatori di
bufale.
Così oggi si può verificare che non tutti rispondono in modo simile a stimoli
culturali simili; l’incontro con De Mattei (anche lui una persona raffinata,
anche se non abituato agli occhiali
neri su abito bianco) ha invece portato il sito web SRM (“Precisazioni”)
a tradire i vecchi amici esperti di evoluzione e perfino i finanziatori USA
che non
sopportano e quindi
non
finanziano chi nega fatti evidenti come l’evoluzione. E così da qualche
tempo vanno dietro a pifferai che suonano musiche settecentesche, addirittura
ignorando, non pubblicandoli, i richiami alla ragione che vengono non solo
dal quotidiano della CEI (il 4/12) ma addirittura dal presidente dell’Accademia
Pontificia delle Scienze (il 3/12 sul Corriere
e su Repubblica).
Sarà un caso, ma lo smantellamento dell’Accademia Pontificia delle Scienze è
sempre presente nelle preghiere
(ma anche nei pensieri
e soprattutto nelle opere) dei creazionisti del Kolbe Center for the study
of Creation, le cui previste iniziative antivaticane sono state ospitate
l’anno scorso a Roma dall’Università La Sapienza, dall’Università San Pio V e
anche dal VP del CNR, con grande calore e con i preziosi finanziamenti per
l’agognata pubblicazione di ricerche non confermate che smentiscono quelle
serie … realizzate al CNR e nel mondo!
Quanto alla nascita di un blog informativo, si può sperare che sia utile,
dato che ci si muove in un ambiente, il web, che – almeno in Italia - è il
principale se non l’unico medium in cui i creazionisti agiscono, anche per
motivi economici (finanziamento del CNR a parte, che si spera sia un caso
eccezionale).
Un’azione di controinformazione, soprattutto se in mano ad esperti e se non
impegna nè distrae chi fa ricerca e didattica sull’evoluzione, può rivelarsi
utile a dimostrare che, anche e soprattutto nel web, non ci si può illudere
di poter diffondere impunemente sciocchezze incompatibili con il metodo
scientifico, magari pretendendo assurdamente di confrontarsi, senza avere
proposte alternative non ridicole, con esperti qualificati.
Comunque manca in Italia un sito che utilizzi il ricco materiale in inglese
disponibile in siti web USA come Talk-origins;
purtroppo manca soprattutto lo stimolo a creare e finanziare strutture, come
l’NCSE (National Center of Science Education), legate alle società scientifiche, che si dedichino alla diffusione
dell’uso costante del metodo scientifico.
Già la situazione della versione italiana di Wikipedia nella sezione sull’evoluzionismo
era penosa, sottoposta al controllo di creazionisti esperti di santi e/o
amici di G.Sermonti sostenitori della sua pensata sul devoluzionismo,
e avrebbe richiesto un intervento più drastico di quello che comunque poi è
avvenuto, anche se in
ritardo e non ancora completato.
In Italia c’è poi la difficolta a dimostrare come molti attacchi non motivati
alla scienza e al metodo scientifico sui temi evolutivi vengano da ambienti
religiosi, magari nemmeno rispettosi di indicazioni che non sempre sono note
e comunque mai vengono diffuse per via gerarchica in modo capillare.
Nascono così iniziative interne alla Chiesa, come quella del VP del CNR, che
trovano facilmente appoggi nei media e perfino in ambienti vaticani che
dovrebbero invece diffondere indicazioni che però nemmeno loro hanno mai
ricevuto … nonostante l’anno darwiniano appena concluso.
|
|
18/1/10-IT
|
·
Su “Terni in
rete” si può leggere un articolo sulla conferenza di T.Pievani del 15/1
(“Telmo
Pievani a Terni, un successo da ricordare”).
|
|
17/1/10-USA
|
·
A fine dicembre
negli USA hanno trasmesso il video della PBS “What Darwin never knew”.
In Italia il sito PBS è bloccato, ma il video è visibile QUI
o QUI,
dopo aver installato un programma di visualizzazione. Moltissimi altri video
(qualcuno anche in italiano, ma pochi) sull’evoluzione biologica, e sul
dibattito attuale, si possono trovare da questa
pagina web.
|
|
16/1/10-IT
|
·
Nel sito dell’UAAR
viene tradotta in italiano la lettera che J.Coyne ha scritto al presidente
del CNR
(“Caso De Mattei: Jerry Coyne scrive al
CNR”). Ampio dibattito,
come al solito, con invito a pubblicizzarla e a unirsi all’invio di lettere.
|
|
14/1/09-IT
|
·
Un applauso è
doveroso.
A quasi due mesi
dall’articolo di T.Pievani del 27/11 (“Dove
sono finiti quei milioni di anni? La mirabolante storia del convegno
antievoluzionista al Cnr”) e dagli immediati interventi in suo sostegno
di cattolici come il fisico N.Cabibbo (3/12 sul Corriere,
su Repubblica
e a Radio3
Scienza), l’antropologo mons.F.Facchini (2/12
sull’Avvenire) e il corsivista
G.Gennari (4/12
sull’Avvenire), è arrivato oggi anche un documento di ricercatori
dall’interno del CNR, probabilmente sollecitato da alcune precisazioni natalizie
del presidente del CNR, che infatti vengono riprese e ripetute.
Questo comunicato dei ricercatori del CNR riguarda il convegno creazionista,
antiscientifico e antivaticano, organizzato dal VP del CNR al CNR il 23/2/09,
coinvolgendo quindi una struttura che svolge seriamente attività di ricerca
ai massimi livelli e non ama essere coinvolta in beghe religiose come questa
proprio su argomenti come i metodi di datazione che (non avrebbero potuto
precisarlo nel loro intervento?!) non presentano lati oscuri e di cui il
CNR ha ottime competenze, ben superiori a quelle dei partecipanti al convegno
(e anche questo non viene precisato!).
[Se qualcuno fosse scettico sulle “beghe”, può ricredersi leggendo
l’articolo di De Mattei del 29/12, incredibilmente ripubblicato nel sito SRM
il 9/1 (Il teo-evoluzionismo è una malattia
dello spirito da cui guardarsi, dice il prof. De Mattei”)].
Il documento dei ricercatori del CNR si può leggere qui
(“La mirabolante storia del convegno
antievoluzionista al Cnr”) o
nel
sito di Evoluzionando (di cui M.Pasqua riferisce un indirizzo errato).
Spero che qualcuno informi anche il sito SRM in modo che anche loro
pubblichino al più presto un documento che chiarisce il livello scientifico
di quel convegno non solo rispetto al CNR e alla scienza italiana, ma anche
al livello culturale degli scienziati che hanno partecipato ai convegni vaticani
sull’evoluzione, forse non perfetti, ma dove certamente non si azzardavano a
contestare la scienza e l’evoluzione.
Come è stato fatto invece, e lo si può verificare negli articoli
su Radici Cristiane, una rivista religiosa diretta dal VP del CNR, al
convegno organizzato dal VP del CNR.
E’ apprezzabile che si siano schierati contro un’iniziativa che potrebbe “accreditare
l'idea che sotto l'egida del CNR si attacchino sconsideratamente le teorie
scientifiche più consolidate, in difesa di paradigmi obsoleti e decisamente
improponibili… traendo conclusioni gravi e gratuite circa la validità di
quella che da più di un secolo è la teoria portante di tutta la biologia
moderna, una teoria che riceve continue conferme dalle scoperte e dai
risultati che emergono da tutti i settori della ricerca biologica”.
Sarebbe invece importante che nel documento fosse indicato più chiaramente come
il VP del CNR potrebbe “manifestare il proprio pensiero
in materia, purchè sia chiaro che egli lo esprime a titolo personale e non in
quanto rappresentante dell'Ente” e come realmente, con il ruolo
che ricopre, potrebbe “rinunciare ad ogni forma di
sostegno morale e finanziario da parte del CNR”.
Certo non può farsi leggi ad personam, ma la situazione di conflitto di
interessi (nel caso qualcuno pensasse che oggi in Italia sia ancora un
problema) non sembra proprio che si volesse evitarla. Il suo ruolo nel
CNR e quindi il sostegno morale è chiaramente evidenziato nei siti cattolici
che sostengono, anche citando il suo convegno. posizioni antivaticane
sull’evoluzione biologica. Non sembra nemmeno facile chiedere di oscurare la
parola “CNR”, anche se sarebbe doveroso ricordare che i ricercatori del CNR hanno
probabilmente le competenze per verificare l’effettuazione di questa bonifica
che propongono.
E dopo l’applauso …. un paio di critiche:
·
forse anche questi
ricercatori non hanno notato nel materiale disponibile su Radici
Cristiane che la parte scientifica del convegno non era per smontare e
proporre alternative a “una teoria che riceve
continue conferme dalle scoperte e dai risultati che emergono da tutti i
settori della ricerca biologica”, ma era soprattutto per smontare e
proporre alternative a ricerche sulla datazione stessa della storia della
vita sulla terra, ricerche che vengono svolte quotidianamente in molte delle
strutture scientifiche alle dipendenze del prof.De Mattei, per cui le
critiche “a titolo personale“ erano rivolte
anche a ricerche e ricercatori del CNR
·
se questo è vero,
non è chiaro l’appoggio alla libertà di pensiero, dato che si rivolge contro
i risultati delle ricerche dell’ente che De Mattei dirige…
Certo, se ci si abitua ad accettare che si critichino “a titolo personale e non in quanto rappresentante
dell'Ente” le sentenze della magistratura, è giusto non scandalizzarsi
nemmeno se il VP del CNR contesta i risultati delle ricerche sulla datazione
fatte dal CNR. Purchè le faccia senza chiedere consulenza ai suoi esperti, e
quindi evidentemente … “a titolo personale e non in
quanto rappresentante dell'Ente”?
[Se fosse vero quanto illustrato il 23/2/09
nel convegno creazionista al CNR, e se ci fosse un po’ di coerenza e serietà,
qualche ricercatore del CNR dovrebbe essere invitato a fornire urgenti
spiegazioni sulle sue ricerche riguardanti periodi geologici inesistenti
(almeno secondo quanto si legge nel libro pubblicato dal vicepresidente … con
il contributo finanziario del CNR, anche se senza il logo del CNR). Potrebbe
anche essere chiamato a giustificare l’assenza di pubblicazioni sui dinosauri
che sarebbero stati presenti fino a 20000 anni fa … secondo gli “esperti”
convocati il 23/2/09].
|
|
14/1/10-USA
|
·
[da Pikaia]
Su questo punto non sbaglia quindi Jerry Coyne, un noto biologo
evoluzionista USA, che ha inviato una lettera al presidente del CNR (“Una
lettera di Jerry Coyne a Maiani sull'affare ‘creazionismo al CNR’"),
in parte scandalizzato per l’iniziativa del convegno creazionista, ma
soprattutto stupito per il fatto che si parli di libertà di espressione
quando un VP del CNR si esprime contro i risultati delle ricerche
scientifiche svolte nel mondo ma anche nello stesso CNR. Coyne ne parla in
un post (“Italian
science organization funds creationist book”) del suo blog “Why evolution is true”:
“Sure, intellectual research is open to zealots
and crackpots, but did the CNR have to fund it? And would their
refusal to do so be exercising “censorship”? I wouldn’t have thought this
possible in Italy, or anywhere in western Europe.
Do you really think it’s at all useful
for a respected body of scientists to promote and support blatant lies like
those promulgated in this book? And do you really think that the CNR’s
refusal to publish these lies would be considered censorship? I call such a
refusal “good science”. Would it be “censorship” for your organization
to refuse to publish a book proving that the earth is flat? For that is what
creationism is equivalent to.
As an evolutionary biologist who has long fought against creationism, I
urge you to condemn this ludicrous volume rather than supporting it. It’s an
embarrassment to Italian science — indeed, to all of science”.
Speriamo che nessuno abbia ancora
il coraggio di sostenere che anche questa protesta di Coyne rischia di “accreditare gli antievoluzionisti come interlocutori
scientifici”….
|
|
14/1/10-world
|
·
L'11 gennaio si è
aperto ufficialmente a Berlino l'Anno Internazionale della Biodiversità promosso dalle Nazioni Unite.
|
|
12/1/10-E
|
·
La rivista Publico
pubblica un articolo sull’onda anomala di “Creacionistas
en la ciencia italiana”. Sono piuttosto sconcertati che “Este organismo público está a punto de publicar un libro
que vapulea a Charles Darwin y toda la investigación científica posterior,
basada en la evolución de las especies, y regresa a las teorías creacionistas
del universo”. Si fa notare l’afferenza di De Mattei a “la Universidad
Europea de Roma, fundada por los Legionarios de Cristo”.
L’articolo fa correttamente notare un fatto che pochi commentatori italiani
hanno il coraggio di evidenziare, che la tesi principale delle ricerche e
delle proposte presentate nel volume fa sì che, a parte le opinioni, “El texto defiende que la Tierra no es tan antigua
como establece la comunidad científica”.
Questo era lo scopo principale della parte scientifica e propositiva del
convegno. Non c’erano critiche particolari a Darwin, solo che … non c’era
abbastanza tempo, per cui il problema si risolve solo accettando Adamo ed Eva
e i loro discendenti …
Nell’articolo sconcerta l’apprezzabilissima presenza del principale critico
(e sostegno a T.Pievani) Nicola Cabibbo, presidente dell’Accademia delle
Scienza Pontificia, che perfino i siti cattolici dedicati alla scienza hanno
finora censurato: “la tesis antievolucionistas
no tienen ninguna predicación entre los biólogos y no corresponden a las
orientaciones de la Iglesia Católica”.
|
|
12/1/10-IT
|
·
Su Bolognanotizie
il resoconto (“L’EVOLUZIONE SPIEGATA AI BOLOGNESI”) della prima delle conferenze di E.Boncinelli
su Darwin. Sembra che la sala fosse gremita, anche se l’età media era
purtroppo alta.
Spero sia un errore di trasmissione la frase di Boncinelli secondo cui
l’evoluzione sarebbe passata per
“un antenato che ha dato da una parte
la scimmia e da un’altra l’uomo. Discendiamo da un anello mancante che
ancora non conosciamo”. Oggi ci
sono centinaia di specie di scimmie (o meglio primati), e l’uomo è una di
queste; inoltre son decine le specie di Ominidi bipedi che ci separano da una
specie che qualsiasi giornalista chiamerebbe “scimmia”. Anche il termine “anello mancante” è scorretto e masochistico
usarlo: per ogni anello mancante trovato ne mancano poi altri due, per cui il
problema si complica ulteriormente ed esponenzialmente …
|
|
12/1/10-VA
|
·
Ulteriori e più
ampie, anche se ancora … imprecise, le imbarazzate
Precisazioni
sul sito SRM dove si scusano per non aver capito di aver preso una
bella sbandata andando dietro al prof. De Mattei, oggi criticato non solo da
Telmo Pievani, che non ha nemmeno toccato temi che altri dopo di lui si sono
invece permessi di far notare, come le critiche a teologi e papi.
Nelle precisazioni si sostiene di continuare ad apprezzare il prof.Facchini,
di cui quindi (finalmente) ripubblicano l’articolo sull’Avvenire del 30/12,
rimasto sepolto fra il 5/1 e il 7/1 sotto le critiche del prof.De Mattei e
degli amici creazionisti biblici del sito Origini.
Il titolo del post di oggi avrebbe quindi potuto essere “Ciao Facchini, scusa
l’equivoco”, invece che Ciao Darwin, scusa l'equivoco (che è il titolo originale dell’articolo di
F.Facchini…)
Le Precisazioni sarebbero ben più precise se ci fosse anche la
ripubblicazione delle interviste a N.Cabibbo e dell’articolo di G.Gennari,
che – e non è un dettaglio - concordano con Telmo Pievani; così si
confermerebbe che il sito SRM davvero “prevede la segnalazione obiettiva,
e talvolta anche acritica, degli articoli e interventi più disparati”. N.Cabibbo,
soprattutto, sarà pure disparato ma è soprattutto qualificato per
esprimersi su quel tema ben più di altri di cui vengono riportate
sciocchezze.
Se si volesse esagerare, si potrebbe anche pubblicare l‘articolo
di M.Cappelli della
Fondazione finiana Fare Futuro
(“Involuzione
dell’anti evoluzione”); pur non essendo un monsignore né presiedendo
l’accademia delle scienza pontificia, sembra che abbia le idee ben più chiare
- e perfino sulle posizioni della Chiesa cattolica - di molti degli autori
degli articoli del Foglio del 29/12.
Il dubbio che fossero “diventati creazionisti a
oltranza” d’altronde c’è da tempo ed è “più che un’ipotesi”.
Quando si trova un
articolo (del 26/11/08) che inizia con l’inutile premessa originale
“Alcuni lettori ci chiedono come conciliamo la cronologia
biblica con la scoperta che la prima donna, dalla quale tutti discendiamo,
sarebbe vissuta 150 000 anni fa”, qualche sospetto viene. Nessun
lettore poi si rende conto che si pubblicano articoli dei creazionisti
biblici italiani, che a mons.Ravasi e a mons.Facchini, antropologo e quindi
evoluzionista, giustamente non piacciono.
E non solo: come ha confermato N.Cabibbo, ai convegni
vaticani non vengono fatti entrare, anche perchè – e certo non è un dettaglio
- negano quanto il card.Ratzinger aveva accettato nel 2004,
come ben racconta G.Gennari sull’Avvenire
del 4/12. Forse non tutti sono altrettanto attenti a chi firma
certi documenti vaticani? O non sono esaminati?
Se proprio si vuole essere imparziali, si potrebbe ripubblicare (dopo
N.Cabibbo e G.Gennari) anche uno strano articolo dell’Avvenire sempre del
30/12, in cui, forse senza volerlo, un antievoluzionista mette davvero in
dubbio l’utilità di fare convegni vaticani su quella che lui, bontà sua,
ritiene
“una teoria che non sembra poi del tutto normale: per dare
spiegazioni, ricorre al caso”!
(“Caos: anche la scienza ha il suo tappabuchi”).
[Non oso immaginare cosa penserebbe del tasso di normalità di una teoria
basata invece sui miracoli … almeno sappiamo bene, per esperienza, che il
sesso di ognuno è certamente dovuto al caso, come ha dimostrato l’abate
Mendel … o no?].
|
|
11/1/10-VA
|
·
Nel sito SRM,
forse per colpa di qualcuno che ha notato la pubblicazione di articoli
critici contro le posizioni varicane almeno dell’ultimo decennio, hanno
aggiunto oggi
una frase
“Segnaliamo gli articoli, pubblicati
sul sito SRM, pur specificando che le nostre posizioni non si identificano
affatto con le tesi degli autori”. L’aggiunta è inutile fino a quando non pubblicano,
sul convegno creazionista antivaticano tenutosi al CNR il 23/2/09, anche
posizioni che si identifichino almeno un po’ con quelle della Chiesa
cattolica.
Infatti si sono riportate le sciocchezze dei creazionisti biblici che non
erano stati ammessi ai due convegni evoluzionisti vaticani, ma non si
riportano nemmeno oggi le critiche di chi, come il prof.N.Cabibbo e
mons.Ravasi, avevano impedito che si sentissero in un convegno vaticano le
sciocchezze (anche contro la posizione del papa sull’evoluzione) che invece
si possono leggere nel sito SRM, che evidentemente non riesce a mantenere le
promesse fatte ai lettori di “illustrare
le varie posizioni, e in alcuni casi interpretazioni, su questo caso”.
Stupisce che tuttora manchino le opinioni di N.Cabibbo
(presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia) sul Corriere
e su Repubblica
del 3/12, e perfino l’intervento di G.Gennari sull’Avvenire
del 4/12. A difesa delle posizioni anticreazioniste della
Chiesa cattolica ci starebbe molto bene anche l‘articolo di M.Cappelli della Fondazione finiana Fare Futuro
(“Involuzione
dell’anti evoluzione”).
|
|
11/1/10-IT
|
·
Davvero originali
le conclusioni di un post (“Falsificabilità”)
sul VP del CNR nel blog di G.Comoretto, un astronomo cattolico.
Dopo aver esaminato l’impressionante articolo del creazionista biblico De Mattei pubblicato sul Foglio del
29/12/09 (“EVOLUZIONISMO: il teo-darwinismo è una
malattia dello spirito”)
scrive infatti:
“Bene (o male, per me):
questo [articolo] dimostra che le cose in cui crede sono solo un
colossale abbaglio. Esattamente come se dimostrasse che la cosmogonia
geocentrica fosse indispensabile per la fede. Significherebbe che è
riuscito dove schiere di atei militanti han fallito: falsificare la religione
cattolica. Ogni suo articolo, ogni sua argomentazione o è falsa
o è un chiodo sulla bara della religione in cui credo. In entrambi i casi, lui è indegno della carica che
ricopre.”.
PS: Come reagirebbe se qualcuno gli raccontasse che l’articolo contro
l’evoluzione, ma anche contro F.Facchini e mons.Ravasi che lo apprezza e lo
appoggia, è stato ritenuto degno
di pubblicazione nel sito SRM (un sito finanziato dal progetto STOQ
diretto da mons.Ravasi) che dovrebbe occupars del rapporto fra Scienza e
Fede?
Si convincerebbe a riflettere ancora un po’ su questa incompatibilità
fra religione ed evoluzionismo, che non vede solo De Mattei?
Perché non chiede (nemmeno un articolo di Cabibbo o di Gennari ha
trovato finora la strada del sito SRM!!) che pubblichino almeno il suo
articolo in cui scrive che “non capisce
assolutamente nulla di cosa sia la scienza”
|
|
9/1/10-VA
|
·
E’ successo.
L’hanno pubblicato per
ultimo, ma l’hanno
pubblicato. Nel sito SRM (con il logo del programma STOQ,
dell’Università Pontificia Regina Apostolorum e del Master in Scienza e Fede
della stessa università) non si sono fermati e hanno ripubblicato, copiando
dal Foglio del 29/12/09 anche l’articolo di De Mattei contro F.Ayala e
F.Facchini (che è apprezzato e citato da mons.Ravasi e che di solito
collabora con il sito SRM):
Il teo-evoluzionismo è una malattia
dello spirito da cui guardarsi, dice il prof. De Mattei..
Il sito SRM ha scelto (non ripubblicando anche autorevoli articoli critici
verso De Mattei) di schierarsi con i creazionisti biblici contro
l’evoluzionismo teista sostenuto finora (certo con poca convinzione…) dalla
chiesa cattolica. L’evoluzionismo
teista ovviamente accetta l’evoluzione biologica come un fatto. Che oggi
è assolutamente innegabile.
Gli evoluzionisti cattolici che dicono?
Mons.Ravasi, presidente del progetto STOQ, che cosa dice di questa novità
sconcertante e dell’accusa (“I teo-darwinisti", accreditati come "esperti" da gran parte
del mondo cattolico condividono la teoria dell'evoluzione, e cercano anzi di
offrirle una ciambella di salvataggio”) che gli rivolge il prof.
De Mattei, docente nell’università dei Legionari di Cristo?
Mons.Ravasi aveva cercato di tenere lontano dalle mura vaticane i
creazionisti biblici … e se li trova ora in casa e in particolare nelle
università di cui è responsabile …; proprio lui che per rendere più credibile
il suo convegno evoluzionista era andato fino negli USA per cercare
collaborazione con la Notre Dame University, un’università cattolica fornita
perfino di biologi evoluzionisti ….
Ora si trova spiazzato, e dovrà confrontarsi con uno storico creazionista da
poco trasferito dall’università Cassino – forse con un obbiettivo preciso -
in un’università privata (l’università Europea) gemmata da un’università
pontificia (la Regina Apostolorum)!
Da notare che con la frase ripresa nel sottotitolo dell’articolo
(“La stabilità
della specie, negata dall'evoluzionismo, è infatti un'evidenza sperimentabile
ad occhio nudo ogni giorno, come il fatto che la terra gira.”) De Mattei condannerebbe all’errore, come doveva
ammettere sull’Avvenire
del 4/12 perfino G.Gennari (che non è uno specialista di scienza/fede), anche il documento vaticano del 2004 firmato dal
Card.Ratzinger, che al par.63 accettava che
“Poiché è stato dimostrato che tutti gli organismi
viventi della Terra sono geneticamente connessi tra loro, è praticamente
certo che essi discendono tutti da questo primo organismo”.
Chi ritenesse che il sito SRM sia malfunzionante (o negasse verità
scientifiche confermate da decenni) anche dopo “il 5/6 gennaio”, può rivolgersi
qui.
|
|
8/1/10-USA
|
·
[da Pikaia]
I video di due conferenze sul bicentenario di Darwin sono ora disponibili on
line:
- J.Weiner: “Variation” (tenuta il 7/10/09 alla Columbia University)
- E.Mendelsohn: “World before Darwin” (tenuta il 16/09/09 all’Harvard Science
Center)
|
|
8/1/10-VA
|
·
Secondo i gestori
del sito web SRM (Science, Religion & Media, che diffonde informazioni
sul rapporto fra scienza e fede) sarebbero stati risolti alcuni problemi
tecnici che si erano manifestati nel sito web (“Problemi tecnici Sito web SRM risolti”).
In realtà sospetto che sia stato risolto invece qualche contrasto “culturale”
… o qualche problema di coscienza … Non dev’essere facile contestare
dall’interno il responsabile della cultura … [magari senza nemmeno
renderene conto …].
I problemi sono iniziati il 24/12/09, quando nel sito web SRM si era
accennato in modo per nulla imparziale
(“Se
il "conflitto" tra evoluzione e fede prende "svolte"
impreviste””) al dibattito in corso dai primi di dicembre sul
convegno creazionista organizzato in febbraio dal VP del CNR allo scopo di
contrastare, come lui
si
era impegnato a fare, le posizioni emerse nei convegni evoluzionisti
organizzati in Vaticano da evoluzionisti teisti come mons.Ravasi e N.Cabibbo,
presidente dell’Accademia delle Scienze Pontificia, classificati come semi-ariani.
La non imparzialità era evidente e facilmente verificabile, nonostante le
premesse di “illustrare le varie posizioni”, per il fatto che vengono riportati solo
articoli tratti “da Libero, Il Giornale …”, quotidiani favorevoli ai creazionisti biblici,
ma soprattutto perché hanno evitato accuratamente di citare gli interventi di
N.Cabibbo
(sul Corriere
e su Repubblica
del 3/12) e perfino un intervento di
G.Gennari sull’Avvenire
del 4/12, tutti chiaramente molto critici verso la posizione dei
creazionisti biblici e di De Mattei!
In questi giorni, risolti i “problemi tecnici”, si è ripreso a pubblicare nel
sito web articoli favorevoli alla posizione creazionista, tutti pubblicati il
29/12/09 sul Foglio (“Evoluzionismo un corno” il 5/1, “Altro
che Galileo. La nuova frontiera dentro la chiesa è la vertenza su Darwin”
e
“Ci
convertiremo al darwinismo quando ce ne daranno prova scientifica, almeno una”
il 7/1).
Ad oggi dei 4 articoli pubblicati dal Foglio il 29/12 ne manca da
ripubblicare e fare proprio solo uno, quello del prof. … De Mattei
contro … gli evoluzionisti teisti. Il pudore forse lo impedisce? O la paura
di mons.Ravasi?
Comunque qualcuno si potrebbe anche meravigliare che in questo sito web
certamente vicino al Vaticano, si pubblichino articoli di persone che
contestano perfino documenti papali come quello di GP2 del 1996, ma soprattutto quello del
card.Ratzinger del 2004, che azzerano di significato il convegno creazionista del 23/2/09, meglio di quel che potrebbe fare qualsiasi evoluzionista, ateo o
credente che fosse
[Certo che se ne vedono delle belle … quando la gente si
muove in terreni sconosciuti e si fida dei primi che incontra.
Affittare qualche guida esperta, come F.Facchini …? NO?
Perché? E’ vero!!! Al prof.De Mattei non piacciono proprio gli evoluzionisti
teisti come F.Facchin e F.Ayala, come si potrà presto leggere anche su SRM …
se e quando avranno il coraggio di pubblicare anche … il quarto articolo
ripreso dal Foglio del 29/12, che certamente hanno già letto:
“Il teo -
evoluzionismo e' una malattia dello spirito da cui guardarsi, dice il prof.
De Mattei”
.
Bisognerebbe poi verificare se il progetto SRM, che pubblica articoli – e
non è la prima volta - decisamente creazionisti come
questo
del 7/1/09, riceva finanziamenti anche dalla Templeton Foundation, che non sopporta
e quindi
non
finanzia chi nega fatti evidenti come l’evoluzione. Nel sito della SRM
compare comunque il logo del progetto
STOQ, diretto dall’evoluzionista teista mons.Ravasi, che certamente
riceve finanziamenti dalla Templeton (“This Project is supported by a Grant from John
Templeton Foundation”)].
|
|
7/1/10-IT
|
·
[da UNIBO] Dall’11 al 14 gennaio 2010 Edoardo
Boncinelli, autore
di "Perché non possiamo non dirci darwinisti", è ospite della Scuola Superiore di Studi
Umanistici di Bologna e terrà quattro lezioni magistrali
sull’evoluzione, sempre alle 18 nell’Aula Absidale di Santa Lucia (via
de’ Chiari, 25/a).
|
|
7/1/10-USA
|
·
[da Panda’s
Thumb:
Galilean Moons at 400] In un periodo in cui i nostri responsabili
della ricerca scientifica fanno riflettere sui rigorosi criteri previsti
dall’attuale ministro per la selezione dei docenti universitari, dagli USA ci
viene l’invito a celebrare una data di 400 anni fa, quando – prorprio in
Italia - la scienza stava nascendo. A quei tempi il ruolo del papato era certo
più rilevante e pervasivo rispetto ad oggi… 400 anni fa era difficile trovare
in giro scienziati mentre oggi sarebbe invece difficile trovare qualcuno che credesse che “Tra
l’Italia e il Papato c’è, per così dire, una simbiosi”, “L’identità italiana non è solo genericamente cattolica,
ma si definisce in funzione del Papato”. “La
vocazione dell’Italia non è solo ospitare il Papato, ma servirlo”, “L’Italia è se stessa quando serve la Chiesa, l’Italia
rinnega la propria vocazione, tradisce la propria identità, quando rifiuta la
Chiesa”.
400 anni fa c’era però anche G.Galilei, che proprio il 7 gennaio 1610 puntò
il suo nuovo cannocchiale verso Giove per vedere e descrivere quello che vide
in pagine (“Sidereus
Nuncius”) che ancora ci riportano la sua curiosità e il suo entusiasmo
per una scoperta che secondo lui confermava l’idea copernicana: “Abbiamo dunque un valido ed eccellente argomento per
togliere ogni dubbio a coloro che, accettando tranquillamente nel sistema di
Copernico la rivoluzione dei pianeti intorno al Sole, sono tanto turbati dal
moto della sola Luna intorno alla Terra, mentre entrambi compiono ogni anno
la loro rivoluzione attorno al Sole, da ritenere si debba rigettare come
impossibile questa struttura dell'universo”.
|
|
6/1/10-IT
|
·
C.Augias su Repubblica
sceglie anche oggi una lettera che gli permetta di inquadrare e capire meglio
il caso De Mattei
(“Quelle
teorie antiscientifiche al vertice del CNR”). La lettera viene
G.Martinotti, da un docente universitario che ha contribuito a creare
l‘attuale università italiana, con i suoi limiti e i suoi difetti.
Probabilmente non intende sentirsi responsabile proprio di tutti i difetti
dell’università italiana … , per cui è andato a cercare un’intervista a De
Mattei del 5/9/2006 per un’agenzia cattolica (Zenit:
“La Chiesa e l’identità cristiana uniscono e non
sono nemiche dello Stato nazionale”), quando sosteneva che saremmo tuttora inseriti in una guerra civile che
sarebbe iniziata quando, nel 1870, a Porta Pia, sarebbero state recise le
radici cristiane del nostro paese.
Augias risponde ricordando invece la polemica sollevata dalle sue
dichiarazioni a sostegno del creazionismo biblico, una posizione irrazionale
che a portato all’esclusione dai convegni vaticani sul’evoluzionismo dei
“profughi culturali” da lui ospitati al CNR (ma avevano a Roma molti altri
amici ostili al Vaticano e in particolare a mons.Ravasi e a N.Cabibbo: prima
li ospitarono alla Sapienza e poi alla S.Pio V). C.Augias è uno dei pochi che
cita questo aspetto che non è certo un dettaglio, anche perchè equivale ad
una critica all’evoluzione, oggi davvero improponibile. Conclude poi che, con
le premesse ricordate da G.Martinetti, le conseguenze risultano anche più
chiare.
|
|
4/1/10-IT
|
·
Sul blog Cronache
Laiche, forse ignorando un po’ il contesto in cui si inserisce, si rimane
stupiti e si apprezza (
“L’anno
di Darwin si chiude con un (piccolo) botto“) l’articolo di F.Facchini
comparso sull’Avvenire il 31/12 a chiusura dell’anno darwiano (“Ciao Darwin, scusa l’equivoco”). Si cita comunque la sconvolgente iniziativa
del convegno creazionista al CNR, (pur ignorando gli interventi di N.Cabibbo,
quello di G.Gennari e le critiche di De Mattei a F.Facchini su un argomento
di cui lui era del tutto incompetente), e si intuisce comunque che F.Facchini
sta, con la Chiesa da un’altra parte rispetto ai dilettanti, profughi dai
convegni vaticani, a cui il CNR ha offerto un tetto e il vicepresidente
qualche pranzo.
Anche quest’articolo conferma che all’esterno della Chiesa ci sono persone
interessate a capire meglio se si ritiene possibile e si prevede una via
d’uscita da una situazione estremamente confusa su molte questioni, alcune
anche citate, che coinvolgono temi centrali sul ruolo della scienza nella
cultura occidentale.
Piuttosto originale l’osservazione “se qualcuno
per 1859 anni propaganda l’esistenza di un dio portando come prova la
creazione umana è quanto meno comprensibile che una qualsivoglia teoria
alternativa sulla comparsa umana nel pianeta venga presa come base filosofica
opposta …”, che spiegherebbe
buona parte delle difficoltà ad esprimersi in modo chiaro e ad accettare che
il titolo di un famoso intervento di GP2 sull’evoluzione (1996) fosse
l’ottimistica frase “La
verità non può contraddire la verità”. Una premessa adatta, quando si
vorrà commentare quella frase …
|
|
3/1/10-USA
|
·
Sul Corriere
un articolo (“FINISCE IN
TRIBUNALE IL FILM ANTI- DARWIN. POLEMICHE IN
CALIFORNIA”) riprende la
notizia di un processo nato negli USA per la rottura di un cointratto per la
proiezione di un film finanziato dai neocreazionisti del Discovery Institute
(“Darwin’s dilemma”) in una sala
attrezzata del California Science Center. Altre notizie nel sito del NCSE (“Lawsuit against science center over
creationist film”).
Da notare come il nome di Darwin venga sempre utilizzato come richiamo, sia a
proposito che a sproposito ....
·
Sul Fatto,
in una risposta ad una domanda di un lettore (“DARWIN E DI PIETRO - LETTERA”), il direttore F.Colombo informa del suo
sconcerto di fronte alle iniziative antievoluzionistiche, e in particolare
creazioniste del tipo biblico, del VP del CNR. In realtà ci sarebbe da
preoccuparsi del sostegno che ha avuto, nonostante l’iniziativa fosse ostile
alle attuali posizioni vaticane. Purtroppo si sono avute poche reazioni,
alcune delle quali perfino ulteriormente contrastate, come è avvenuto anche
oggi, con critiche all’articolo di Odifreddi su Repubblica (sul quotidiano Roma
è stato pubblicato “Quel duello a distanza Odifreddi-Carlucci”). Per quanto
riguarda la Chiesa solo G.Gennari sull’Avvenire ha integrato e sostenuto
l’intervento di N.Cabibbo in difesa degli organizzatori dei convegni vaticani
sulla teoria dell’evoluzione.
|
|
2/1/10-IT
|
·
Visto che le
notizie sullo sconcertante tentativo di rilancio del creazionismo
settecentesco in Italia ormai sono arrivate anche negli USA (qualcuno ha
notato che sarebbe il primo caso, nella nostra galassia, con uno uno sponsor così autorevole), la New York
University (!) e il Center for The Study of Human Origins (!!)
hanno deciso che fosse necessario iniziare il 2010 sponsorizzando
un’iniziativa che, partendo dal vertice settentrionale del paese, intendesse
lanciare un messaggio che possa riconquistare l’Italia alla buona scienza e
alla ragione.
Il 3 gennaio quindi a Bormio, lasciati gli sci, ci si potrà riscaldare
il corpo e la mente alla conferenza “200
anni Darwin: evoluzione biologica e il posto dell’uomo nella natura”,
tenuta dal primatologo valtellinese Luca Pozzi, temporaneamente (università e
CNR permettendo) ricercatore negli USA.
Ancora un mese e mezzo e si dovrà scrivere: 2010: 201 anni di Darwin,
sempre senza nessuna intenzione di considerare Darwin un profeta; era
certamente uno scienziato che sapeva usare la ragione, ma non era il solo:
l’idea del meccanismo dell’evoluzione era ormai matura (sulla base delle
conoscenze scientifiche del tempo) e infatti sappiamo che nel 1859 già ad
altri era venuta la stessa idea.
[E’ importabte sottolineare che questo è un altro dei tanti fatti
che i creazionisti di vario tipo proprio non si verognano di non riuscire ad
ammettere, negandosi in questo modo … una botta di razionalità, ma anche una
frustrazione].
|
|
1/1/10-IT
|
·
Conviene sempre
iniziare l’anno nuovo diffondendo una buona idea, anche se trovata in rete, purchè
abbia qualcosa a che fare con l’evoluzione.
La trovo in questo
blog e mi sembra utile suggerirla soprattutto a quei pochi che in Italia
non credono nemmeno all’evoluzione.
I primatologi, ma non solo loro, sanno benissimo che uno dei principali
meccanismi che hanno agito sull’evoluzione degli esseri viventi è di solito
del tutto ignorato dai creazionisti; nemmeno lo immaginano, fissati come sono
su qualcosa che spesso non riescono a capire, la biologia, un complesso di
miliardi di miliardi di interazioni e reazioni biochimiche che avvengono ogni
secondo, una bazzecola, secondo molti di loro, facilmente gestibile da
un’entità superiore non meglio definita e caratterizzata.
Quest’altro fattore evolutivo che ignorano o almeno sottovalutano, anche se
lo capirebbero imediatamente, è la deriva dei continenti, un fenomeno
incontestabile come l’evoluzione ma per il quale finora nessuno ha mai
seriamente proposto di attribuirne la reponsabilità ad un essere superiore.
Nessuno quindi si preoccupa di sapere chi sia il responsabile del continuo
avvicinamento, per esempio, dell’Africa all’Europa, o dell’allontanamento
dell’Africa dall’America.
La Bibbia infatti non ne parla … ed è una fortuna … almeno i geologi infatti possono dedicarsi
al loro lavoro senza essere disturbati da creazionisti o da storici della
scienza nobn dovendo difendere quotidianamente le loro scoperte dalle idee
balzane di qualcuno non competente …
L’idea di una petizione
contro la deriva dei continenti
potrebbe trovare quindi
un largo sostegno … ma soprattutto (e anche Napolitano sarebbe tranquillizzato…)
nessuno sentirebbe minacciata la propria visione settecentesca (o infantile)
della realtà …
Comunque buon lavoro anche quest’anno agli evoluzionisti.
E il lavoro sarà tanto!
Essendo infatti il 2010 l’anno della biodiversità sarà duro difenderla;
le minacce sono tante, dall’artico che si scioglie alla deforestazione
tropicale. Sono processi, soprattutto la deforestazione causata senza dubbio
dall’uomo, che minacciano specie che, secondo il VP del CNR, qui
in veste di docente di religione, forse non servono a niente e poi se
anche servissero non avrebbero nemmeno diritto ad “alcuni
diritti umani, a cominciare da quello alla vita”. Sarebbe una idea
buona e utile quella di organizzare un bel convegno al CNR, ovviamente solo
per sentire le proposte operative dei numerosi naturalisti che lavorano per
il CNR.
|
|