[Prof.Daniele Formenti]

 

NB: Articoli disposti in ordine cronologico inverso: in alto i più recenti

ANTI-EVOLUZIONISTI IN ITALIA?!

RASSEGNA STAMPA del 2014

(Anche A.R.Wallace fa ancora paura? E la sintesi estesa?)

Per chi vuole rievocare … ci sono anche le

Rassegne stampa degli ultimi 10 anni:

(2003/04- 2005- 2006- 2007- 20082009 1’s2009 2’s.- 2010 - 20112012 1’semestre2012 2’semestre2013 1’sem2013 2’sem - 2014)

 

Documenti per capire il dibattito sull’evoluzione e documentari per conoscere l’evoluzione e le sue problematiche. Come orientarsi fra i diversi creazionismi, NUOVI E VECCHI e gli antidarwinismi mappa  - L’interesse della rassegna stampa è soprattutto per verificare se compaiono ipotesi documentate che provano a spiegare in modo "diversamente neodarwiniano" i fatti che confermano l’evoluzione. Chiunque può riciclare liberamente e senza fatica critiche prescientifiche vecchie anche di secoli, illudendo i lettori che la curiosità umana, un prodotto dell'evoluzione dei primati, sia eccessiva e la ricerca scientifica, per scoprire o verificare i fatti, sia inutile. Chi pensa “Non è mio scopo proporre una nuova teoria; prima comincaiamo col riconoscere che quella neodarwiniana non funziona” non ha letto la sentenza del processo di Harrisburg, che ha condannato i neocreazionisti (certo oggi ci sono anche i creazionisti di una volta … e ogni tanto si fanno vedere anche in Italia ma non ci sono solo loro;  comunque è sempre facile riconoscerli, come ha fatto il giudice Jones ad Harrisburg: per l’assenza di laboratori e quindi di pubblicazioni scientifiche; in Italia li troviamo talvolta a ripetere o copiare sciocchezze dai creazionisti turchi o USA). Cliccare per ritrovare (in fondo alla pagina) i concetti e i link che servono per chiarire i problemi e le metodiche necessarie per capire sempre meglio l’evoluzione biologica.

Per studiare e capire le basi della biologia c’è anche un semplice ipertesto in italiano: La Biologia di Omodeo.

Per l'evoluzione c'è il corso di Pikaia sull’evoluzione biologica o, come alternativa, 10 Top Intelligent Designs;
C’è poi un recentissimo libro di Piergiacomo Pagano sulla "Storia del pensiero biologico evolutivo".

 [I testi originali sono linkati, se accessibili, per una verifica personale della qualità delle fonti - e per verificare i commenti]

 

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile 

maggio

Giugno 

luglio

agosto

 

settembre

ottobre

novembre

dicembre

 

OTTOBRE 2014

26/10/14-IT

·        Al festival della scienza di Genova alle 21 si parla stasera di Ebola e Pandemie con il giornalista scientifico David Quammen.
Per chi volesse partecipare solo virtualmente, questo è il link per lo streaming. Per chi volesse leggere le informazioni sull'ultimo libro di Quammen, qui una recensione di Spillover, il suo ultimo libro che ci aggiorna su patologie che ci scambiamo gli animali dinmostrano che la biologia e la geografia ci confermano la nostra somiglianza con le specie che sono sensibili ai nostri stessi patogeni. La nostra appartenenza agli ominidi (al cui interno non dimentichiamo che ci sono anche le scimmie antropomorfe) sono la migliore dimostrazione della nostra origine da questi primati. Qui altri libri in inglese di D.Quammen, fra cui il più famoso è probaabilmente L'Evoluzionista Riluttante, sulle angosce che tormentavano C.Darwin

 

24/10/14-IT

·        Me ne sono accorto in ritardo ma nella 5' edicola l'ho trovato.
E' il libro allegato al numero delle Scienze di questo mese. E' scritto da un famoso paleoantropologo di Harvard, Daniel E. Lieberman ed è molto utile per capire la complessità dei meccanismi evolutivi che, come al solito attraverso un percorso complesso e imprevedibile, ha modificato  in modo meraviglioso - e apprezzabile - una struttura biologica che abbiamo sempre sottomano, almeno fino a quando riesce a funzionare correttamente.
Il libro è intitolato "La storia del corpo umano". Chi non avesse tempo o voglia di girare troppo per edicole alla ricerca dell'ultimo esistente può rivolgersi direttamente ai siti che ne permettono l'acquisto in formato digitale, e probabilmennte risparmia anche parecchio (oggi si trova a 3€) e può forse ascoltarlo anche in piscina, pur rinunciando alle molte immagini. Per coloro che apprezzano i dettagli, sempre di Daniel Lieberman è anche un libro sull'evoluzione della testa e un famoso articolo ("Endurance running and the Evolution of Homo. Nature. 432: 345-352") sull'evoluzione del bipedismo che ofre in omaggio anche una  geniale e ragionevole giustificazione, molto ragionevole anche se poco dimostrabile, a una perdita precoce del pelo; sarebbe associata alla corsa su lunga distanza, una strategia favorita da exattamenti acquisiti nell'ambiente arboricolo che avrebbero aiutato i nostri primi antenati bipedi a sviluppare rapidamente una strategia che permettesse di mantenere una posizione dominante pur avendo cambiato completamente ambiente.
Lieberman, usando proprio il corpo umano, cerca di far capire concetti e meccanismi che gli antievoluzionisti e i creazionisti spesso dimostrano di non riuscire proprio a capire, come ad esempio l'evoluzione a mosaico, gli esattamenti ma soprattutto che negli adattamenti un ruolo altrettanto importante è l'esclusione della possibilità di percorrere altri percorsi evolutivi alternativi. La conseguenza di ciò è che non si capisca che nell'evoluzione si trovano spesso vie alternative che perà, una volta prese, escludono ripensamenti e quindi condizionano e rifucono, a volte pesantemente, le scelte successive ancora disponibili.

 

23/10/14-USA

·        Nel sito web del Max Plank un link invita a visitare un'interessante mostra virtuale all'Exploratorium di San Francisco.
La mostra è intitolata EVIDENCE, how we know what we know; si propone di far capire un punto che non è sempre chiaro per chi non conosce il metodo scientifico, cioè la sua necessità di arrivare a spiegazioni naturalistiche e quindi materialistiche.
Se si sminuisce o si rifiuta questa esigenza inevitabilmente si cerca di aprire un varco utilizzato dalle pseudoscienze e dalle spiegazioni metafisiche per confondere le idee anche a chi apprezza e utilizza le scoperte ottenute attraverso il metodo scientifico, ma rinuncia facilmente a difenderlo quando incontra un ciarlatano che riesce a confondere le idee sul metodo scientifico.
Il sito web dell'Exploratorium cerca quindi di far capire come viene applicato il metodo scientifico e come si sono ottenute negli scorsi secoli  le conoscenze che si aggiungono e si sotituiscono alle precedenti - ovviamnte solo se si dimostrano migliori e più utili delle precedenti.
Il sito si rivolge soprattutto a chi, conoscendo poco il metodo scientifico, vuole capire come, grazie allo sviluppo coordinato e coerente delle conoscenze in campi diversi, permettono oggi condizioni di vita molto migliori rispetto a quelle di un secolo o due fa. A quel tempo pochi riuscivano a raggiungere età che oggi si superano facilmente, ma solo con qualche conoscenza o aiutino un tempo ignoto o inesistente.

 

23/10/1.4-DE

·        Dal Max Plank un paio di notizie di nostri antenati di 45000 anni.

o       La prima e più importante riguarda  l'uomo di Ust’-Ishim, un H.sapiens che viveva in Siberia (lungo le rive del fiume Irtysh, uno dei più importanti affluenti dell'Ob) circa 45000 anni fa e quindi era stato uno dei primi a spingersi così a nordest dopo l'uscita dall'Africa. La possibilità di analizzare il DNA estratto dal suo femore nei laboratori di S.Paabo al Max Plank Institute ha permesso di compararlo con le sequenze del DNA di popolazioni e specie diverse che S.Paabo aveva già analizzato.
L'articolo scientifico che lo dimostra è stato pubblicato su Nature: "Genome sequence of a 45,000-year-old modern human from western Siberia"

o       La seconda riguarda la datazione di uno dei più antichi insediamenti di Homo sapiens nel nordest rispetto alle Alpi.
Si tratta del sito di Willendorf, lungo il Danubio a nord di Vienna, dove già era è stata trovata la statuetta di una figura femminile, la famosa venere di Willendorf.
Il sito è stato recentemebte datato a 43500 anni fa, grazie alla cronostratigrafia ed indica, grazie alla presenza di tecniche Aurignaziane, la prima presenza in quell'area di una popolazione di H.sapiens che, "appena" arrivato dal medio oriente attraverso Bulgaria e Romania, si apprestava a dilagare nelle pianure dell'Europa centrale, sostituendosi in 10000 anni ai preesistenti neandertaliani.
L'articolo scientifico che dimostra con quali metodi è stata ottenuta questa nuova conoscenza che si aggiunge e modifica le precedenti è stato pubblicato su PNAS: "Early modern human settlement of Europe north of the Alps occurred 43,500 years ago in a cold steppe-type environment".

 

22/10/14-IT

·        Festival della Scienza 2014.
A Genova dal 24 Ottobre al 2 Novembre, oltre 300 eventi nelle piazze, nei palazzi storici e nei musei della città.
Qui il  Programma. Sull'evoluzione ho trovato:

o       Conferenza: I tempi dell'evoluzione biologica e culturale,  con il genetista Piazza il 31 ottobre, alle 15:00 Biblioteca Berio, Sala dei Chierici

 

21/10/14-UK

·        Il punto sul dibattito sull'evoluzione
Un interessante post di M.Ferraguti su Pikaia presenta un articolo apparso su Nature (Does evolutionary theory need a rethink?) in cui due gruppi diversi di importanti studiosi dell’evoluzione fanno il punto sulla ricerca evoluzionistica e sulla domanda cruciale: la teoria corrente va soppiantata o riformata?
Centro della discussione, quasi come ai tempi di Galilei, è proprio la localizzazione del centro dell'evoluzione: il sistema è complesso e stratificato, ed è difficile concordare sulla struttura biologica da considerare al centro di un processo unico come quello dell'evoluzione biologica: il gene o l'individuo?

 

21/10/14-USA

·         Ecco le informazioni che cominciavano a scadere (se non sono già scadute). Da novembre comunque vorrei riprendere … :

o       Information, Comprehension, and Evolution. Il 21 ottobre alle 16.30, all'Università degli Studi di Milano si terrà una lectio magistralis di Daniel Dennett

o       Scientific American eBooks list (4/5$ l’uno). Recenti:

§         Martin Gardner: The Magic and Mystery of Numbers

§         The Science of Education: Back to School

§         Tomorrow's Medicine

§         Designing the Urban Future: Smart Cities

§         Doing the Right Thing: Ethics in Science

 

 

21/10/14-UK

All Royal Society content is currently free to access 

To celebrate Open Access Week all Royal Society content will be free to access

from Monday 20 October until Sunday 26 October

·        Latest content from Proceedings A

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·        Latest content from Biology Letters

·        Latest content from Interface

·        Latest content from Royal Society Open Science

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SETTEMBRE 2014

15 Settembre 2014-IT

·        Ecco le informazioni che cominciavano a scadere (se non sono già scadute) su iniziative in cui vengono presentati e dimostrati alcuni risultati del lavoro di migliaia di cercatori in tutto il mondo:

È ancora possibile iscriversi in sede di congresso (To request to register at the meeting, please e-mail info@eshe.eu).
Iscrizione: 100 euro per gli strutturati e di 60 euro per studenti, dottorandi, etc. La registrazione inizia mercoledì 17 a palazzo Nonfinito, in via del Proconsolo,12, (tra le 17 e le 19) e prosegue da giovedì 18 nella sede del congresso (via Laura 48, Firenze).

  • 9-11/10/14 Cassino: Scuola di Alta Formazione in Filosofia Etica ed Etologia. Corso su "Cooperazione ed Evoluzione", con J.Goodall
  • 10-12/10/14 Bussolengo (VR) V Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi al Parco Natura Viva: “L’Uomo per gli Animali” con J.Goodall. Iscrizione: 35€
  • 25/10/14 Firenze. API: giornata dedicata alla ricerca sui Primati a Firenze sabato 25 ottobre 2014. Iscrizione: 10€. Invia subito mail a primate.day@gmail.com per ricevere gli aggiornamenti, e controlla il sito dell’API (Associazione Primatologica Italiana).
  • 14-19/10/14. Erice, Sicily: Workshop "What made us human? Biological and cultural Evolution of Homo sapiens". Iscrizioni fino al 15/9
  • Scientific American (sept.2014): speciale ($6) su Human Journey. In un unico fascicolo tutte le novità degli ultimi 15 anni e le domande intriganti suscitate dalle novità.  
    • Solo chi si dimentica della recente accelerazione nelle conoscenze scientifiche (la struttura del DNA - scoperto nell'800 - è stata capita solo 60 anni fa) può stupirsi di quante siano le novità anche della paleoantropologia negli ultimi 20 anni ... [è facile dimenticarsi che la terra ha 3.700.000.000 anni]
      E' stato davvero un secolo e mezzo eccezionale per la nuova conoscenza di noi stessi che deriva dall'evoluzione culturale umana: il primo uomo antidiluviano venne alla luce solo nel 1857, fornendo un eccezionale supporto alla diffusione della contemporanea teoria darwiniana dell'evoluzione, presentata nel 1858 nella comunicazione congiunta alla Linnean Society di Darwin e Wallace, che comunque non accennavano nemmeno alla nostra specie.

 

 

AGOSTO 2014

Agosto 14-IT

·        Giustamente prima o poi finisce anche il mio abbondante mese sabbatico, forse meritato dopo 10 anni di aggiornamento quasi quotidiano di questa pagina che fornisce gli strumenti e i link per informarsi su un tema, la critica all’evoluzione e ai suoi meccanismi, che, per vari motivi, per fortuna in Italia non suscita grande interesse e grandi discussioni (e quindi qui c’è spazio anche per diffondere anche informazioni serie, utili e importanti sui risultati di chi fa ricerca).
Deboli e confusi (ma soprattutto poco rispettosi di moltissime altre conoscenze scientifiche) sono infatti i tentativi di contrastare la diffusione di una delle maggiori scoperte realizzate da poco tempo grazie all’evoluzione culturale umana degli ultimi secoli.
Oggi, grazie al continuo lavoro di ricerca e di verifica sperimentale, abbiamo la certezza che, come tutto il resto che ci circonda, perfino il processo che gestisce la vita sulla terra non sia un regalo, ma il prodotto di uno straordinario e complesso meccanismo che oggi chiamiamo evoluzione biologica e che ha portato, in un periodo di tempo incommensurabilmente maggiore di qualsiasi  intervallo di tempo che potremmo immaginare, alla comparsa di milioni di specie animali e vegetali a partire da forme viventi iniziali estremamente semplici. 

 

 

LUGLIO 2014

+30/7/14-IT

·        Al via su Rete Quattro tre puntate sulla storia dell’umanità
Alle ore 21.15 va in onda su Rete Quattro
il primo appuntamento di tre con Mankind – La storia di tutti noi, la più innovativa e costosa produzione documentaristica mai realizzata che ci condurrà in viaggio dai primi passi degli ominidi in Africa fino alla società globalizzata del ventunesimo secolo. La serie, prodotta – con il titolo di Mankind - da History Channel, è già disponibile in italiano su YouTube, se ci si accontenta di una qualità limitata.

·        Un nuovo film sul pianeta delle scimmie in arrivo nei cinema
Sta arrivando in Italia, dopo un grande successo negli USA, Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie; è diretto da Matt Reeves, con Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman, Keri Russell, Toby Kebbell. Ovviamente il film attiva pesantemente pensieri e riflessioni non sempre e solo razionali su un tema su cui c’è spesso ignoranza e confusione: la relazione, all’interno del processo evolutivo, fra la nostra specie e le specie filogeneticamente a noi vicine e tuttora viventi, essendo  sopravvissute al processo evolutivo (fino a che l’uomo lo concederà).
La scomparsa delle specie di ominini bipedi che ci hanno preceduto negli ultimi 6 milioni di anni ovviamente nasconde ciò che è stato scoperto negli ultimi 100 anni sull’evoluzione umana.
Forse sfruttando i seri problemi che la nostra specie ha anche in questi giorni con Ebola, un virus letale che sembra abbia come obiettivo e fonte proprio le scimmie antropomorfe nel film si ipotizza che proprio un virus abbia favorito l’”umanizzazione” di una popolazione di scimpanzé.

 

+30/7/14-GUINEA

·        Sembra difficile controllare gli effetti di Ebola in Africa Orientale.
Oltre a coinvolgere Liberia, Guinea e Sierra Leone, da poco è stato scoperto un caso mortale in Nigeria, e addirittura a Lagos, la popolosissima capitale. Il paziente (Patrick Sawyer) aveva portato in volo il virus dalla Liberia e stava per recarsi prossimamente in Minnesota (USA). Le immagini che arrivano dalle aree in cui il virus si è diffuso (Conakry, Guinea) fanno capire i costi e le enormi difficoltà a reagire efficacemente e rapidamente a questa epidemia in un’area in attualmente cui si muore anche solo per l’assenza di acqua potabile e non si riesce a proteggere nemmeno il personale sanitario esperto.
Le immagini e le notizie sono utili anche a capire bene che il processo evolutivo e la lotta per la vita non li hanno certo inventati gli evoluzionisti nella seconda metà del XIX secolo ... e il motivo per cui i virus sopravvivono anche … all’evoluzione … (e probabilmente meglio, più a lungo e più facilmente della nostra specie, messa qui alla prova).

 

15/7/14-USA

·        Il giornalista scientifico Carl Zimmer propone - come sempre – di riflettere su  domande semplici che spesso dimentichiamo di farci, nonostante siano utili per indirizzarci a scoprire le spiegazioni naturalistiche per i processi vitali.
Oggi la domanda a cui Zimmer risponde sulla rivista Mosaic è:"Why do we have blood types?"

 

11/7/14-UK

·        A proposito di libri e di Darwin: sono in rete, consultabili da chiunque [sappia bene l'inglese] i libri che Darwin poteva leggere e consultare durante i 5 anni passati sul Beagle, mare permettendo.
Penso che sia fondamentale poter verificare quali erano le basi culturali, le conoscenze e le spiegazioni che avevano messo a disposizione di Darwin gli scienziati che l’avevano preceduto.
E' una preconoscenza necessaria per capire quanto di nuovo vi fosse in Darwin e come molte delle ignoranze del tempo abbiano in parte frenato e condizionato la creatività di Darwin.
Non c'è dubbio però che da anni ogni critico o curioso di Darwin ha a disposizione il materiale per capire in che modo Darwin abbia utilizzato le conoscenze disponibili al suo tempo.
Anche questo materiale, oggi addirittura on line nella "Charles Darwin Beagle's Library", contribuisce a dimostrare quanto sia dura la vita di chi studia la vita e il pensiero di Darwin: sarebbe auspicabile che conosca anche le 195000 pagine dei testi (qui catalogo completo) e le 5000 immagini, che hanno contribuito alla sua formazione da eterno studente di scienze naturali.
Questo materiale, curato da John van Wyhe, si inserisce nel progetto Darwin Online, che ha già digitalizzato tutti gli scritti scientifici e la corrispondenza privata del grande naturalista inglese.
Grazie soprattutto ai diari, noi oggi sappiamo molto su come passasse le sue giornate alle diverse età, per cui non c'è da stupirsi se Darwin è inserito in una pagina web che illustra "The daily routines of famous creative people".

 

10/7/14-IT

·        Da Pikaia arrivano nuovi consigli di letture per l'estate, utili per approfondire le novità sull'evoluzione e le nuove scoperte della biologia.
Qui la notizia e qui l'elenco di libri, proposto da due evoluzionisti bibliofili M.Ferraguti e P.Coccia. Cercherò, visti gli impegni, almeno di inserire brevi link alle notizie che comunque seguo. Le notizie, anche intriganti, non mancano e spiace non suggerire come capirle e approfondirle. Sembra che il 20/7 anche un comico inizierà a girare l'Italia, isole comprese - vista la sua origine, a parlare di evoluzione e di Darwin. Come se non bastassero i [neo]creazionisti nostrani.
Per fortuna un comico non ha secondi fini nascosti, per cui non sentiremo ancora di far ridere con la battuta su Mendel e la dimostrazione del caso in biologia.
Anche lui comunque sembra che intenda far ridere su Adamo ed Eva e la strana storia della mela consigliata da un animale parlante.
Chi vorrà verificare l'esistenza di secondi fini antiscientifici non ha che da scegliere la città più vicina e acquistare prendere il biglietto per EVOSHOW di Enrico Brignano. Si partirà da Spoleto il 20 con un'iniziativa che per fortuna si propone come una sfida e non come un tentativo di seppellire Darwin ma anche migliaia di scienziati e milioni di parsone che forse non hanno capito tutto ma preferiscono rinunciare a spiegazioni irrazionali e oggettivamente assurde, almeno per gli eventi naturali e quindi reali.
Come in tutti i tour, non manca una tappa all'estero, a Bellinzona il 29/7.
Forse qualcosa di serio su Darwin e la sexual selection verrà inserito nello spettacolo a Catona; evidentemente non è sempre sufficiente che sia solo l'occhio ad avere la sua parte, almeno dal punto di vista di Brignano.

 

9/7/14-GUINEA

·        Ieri è comparso un nuovo bollettino dell’OMS sulla diffusione di Ebola in Guinea, Sierra Leone e Liberia.
La situazione è sempre preoccupante e i numeri di infettati e di decessi, anche fra il personale sanitario, indica una certa difficoltà a controllare la situazione attivando efficienti meccanismi di isolamento dei soggetti infettati. Qui le notizie da MSF, impegnati in quelle aree, e qui quelle dell’ECDC.
Un recente articolo su Nature (“Barriers to trust”) evidenzia i problemi culturali, economici e sociali che giustificano una reazione meno efficiente rispetto a quanto avvenuto nelle precedenti epidemie, d’altronde per fortuna avvenute in aree più isolate e meno densamente abitate. Lo dimostra lo stesso fatto che l’epidemia è presente in ben 3 stati africani, e che il personale sanitario deve difendersi non solo dalla possibilità di contagio ma anche dall’ostilità della popolazione che li accusa addirittura di diffondere l’infezione.
D’altronde è noto che perfino nei paesi occidentali l’ostilità verso la scienza e la medicina trovano a volte il modo per emergere e per diffondersi.

 

8/7/14-IT

·        Una notizia veramente importante giunge dall'Abruzzo, da uno dei siti paleontologici più importanti di'Italia, Isernia la Pineta.
La fornisce Carlo Peretto, paleoantropologo dell'università di Ferrara, che da quasi trent'anni dirige gli scavi che finora hanno portato alla luce un'enorme quantità di fossili di vertebrati e di industria litica di 700000 anni fa.
C'era però un grosso cruccio, che durava da quasi trent’anni: nonostante già si sia stampato perfino un francobollo dedicato all'Homo aeserniensis, finora non si era trovato nemmeno un frammento scheletrico attribuibile agli autori di di quegli accumuli di ossa di vertebrati e di quei manufatti litici, attribuiti ad alcuni degli antichi abitanti della penisola italiana, quasi certamente appartenenti al genere Homo e alla specie heidelbergensis. Tante ossa animali e tanti ciottoli scheggiati, ma nessuna parte dello scheletro è davvero una situazione insolita e molto spiacevole per chi lavora per capire i meccanismi e i percorsi dell’evoluzione umana.
Il cruccio, ma anche una speranza ricoperta da ragionevole certezza, accompagnava i ricercatori, come si capisce dalla risposta che quattro anni fa venne data ad Alberto Angela da una giovane paleoantropologa impegnata nello scavo: finora non abbiamo trovato reperti umani, ma siamo certi che li troveremo. In questa puntata di Ulisse del 2010 lo stesso Carlo Peretto illustrava quanto era stato scoperto in questo sito fino ad allora, preparandoci alla notizia di oggi.
Ben diversa è infatti la soddisfazione che compare sulla faccia di C.Peretto quando oggi, in seguito alla scoperta del primo frammento attribuibile ad uno degli abitanti del sito di Isernia la Pineta, spiega in un'intervista che si tratta del dente di un bambino di 5 anni, di cui illustra le dimensioni veramente minime (7 mm) e l'antichità veramente massima.
Si può poi leggere il comunicato dell'università di Ferrara (in cui si conferma che si tratta del più antico reperto fossile trovato in Italia) e vari articoli di quotidiani (Huffington Post, IserniaNews). Altri seguiranno nei prossimi giorni, man mano crescerà l'interesse. Anche l'intervista ha visto aumentare le visite da 7 a 45 nel corso della serata.
Il comunicato dell’Università di Ferrara chiarisce la datazione e l'attribuzione specifica: "Il reperto rinvenuto viene attribuito a Homo heidelbergensis sulla base delle sue caratteristiche, per le sue dimensioni e per la sua età cronologica  In Europa, infatti, Homo heidelbergensis è attestato a partire da circa 600 mila anni e rappresenta l’antenato dell’Uomo di Neanderthal che si diffonde successivamente in tutta Europa e che scompare in seguito alla diffusione dell’Uomo anatomicamente moderno (Homo sapiens) almeno a partire da 40.000 anni fa".     

 

 

GIUGNO 2014

6/6/14-USA

·        Anche il settimanale Internazionale oggi riprende alcune delle risposte alla domanda annuale proposta dal sito EDGE.ORG. 
La notizia è dei primi di gennaio e già se n'era parlato anche qui sotto il 19/1, quando la notizia era stata ripresa anche sul Sole 24 ore.
La domanda per il 2014 era WHAT SCIENTIFIC IDEA IS READY FOR RETIREMENT?, e si presta molto bene a stimolare una reazione chi vorrebbe che il metodo scientifico accettasse una definizione della scienza e del metodo scientifico che fosse più ampia di quella oggi accettata.
Comunque le ipotesi sono numerose e i ragionamenti proposti sono comunque sempre stimolanti, soprattutto tenendo conto che un po’ in tutto il mondo le idee scientifiche, rinnovabili e modificabili per definizione, sono facile bersaglio per chi, approfittando della generale insicurezza scientifica, decide di procurarsi da vivere mettendosi a disposizione di qualcuno che preferisce certezze immutabili a una qualche idea scientifica non troppo evidente anche se ben dimostrata.    
Chi negli USA ha provato a contestare questa definizione, finora ha fallito, come conferma l'insuccesso di far accettare, dopo 20 anni di tentativi, la WEDGE Strategy del Discovery Institute

 

 

5/6/14-WORLD

·        Oggi è ancora (e lo è dal 1972) la giornata mondiale dell’ambiente.
Nel sito web della WED dell’ONU si può scaricare l’opuscolo e verificare che viene festeggiata oggi alle Barbados.
Il tema della giornata del 2014 richiama il tema globale scelto dall’ONU per il 2014, la preoccupazione per le numerose isole minacciate dall’innalzamento dei livelli marini a causa del riscaldamento globale: è infatti l’"Anno internazionale dei piccoli stati insulari" (SIDS). Siti web utili per seguire e far conoscere le iniziative organizzate quest’anno sono quelli del
-  Third International Conference on Small Island Developing States (1/4 Settembre 2014 a Apia, Samoa),
- Global Island Partnership (GLISPA)
- GLISPA brochure
- Global Islands Network (GIN)
- Global Islands Database (GID)
Alcune iniziative italiane sono elencate oggi in un articolo di Repubblica (“La Giornata Mondiale dell'Ambiente, gli eventi in programma in Italia”) ma soprattutto in un ampio inserto (Tuttogreen) sulla Stampa (1, 2); fra di queste:
- l’iniziativa “Territori intelligenti“organizzata a Roma nella sede della Fao con la collaborazione di "Connect4climate" e di Earth Day Italia; nella locandina compare anche l’Expo 2015.
- A Firenze oggi è stato presentato un dossier della Coldiretti dal titolo "Lavorare e vivere green in Italia", dove si elencano i prodotti alimentari che chi si preoccupa dell’ambiente dovrebbe contribuire ad eliminare dal commercio in Italia. Se parla anche nei siti ANSA, Il Fatto.

 

5/6/14-VA

·        Non c’è da stupirsi che sull'ambiente anche il Vaticano abbia recentemente organizzato un convegno di esperti qualificati.
E' un workshop congiunto delle Accademie Pontificie sui dubbi che stanno sorgendo della compatibilità della nostra specie con l’ambiente, a cui si sta dando la massima diffusione: saranno quindi presto disponibili i videoof the Joint PAS and PASS Workshop on
"Sustainable Humanity, Sustainable Nature: Our Responsibility"
che si è tenuto il 2-6 Maggio 2014 e che si è interrogato su domande angoscianti: "Are Humanity's dealings with Nature sustainable? What is the status of the Human Person in a world where science predominates? How should we perceive Nature and what is a good relationship between Humanity and Nature? Should one expect the global economic growth that has been experienced over the past six decades to continue for the foreseeable future? Should we be confident that knowledge and skills will increase in such ways as to lessen Humanity's reliance on Nature despite our increasing economic activity and growing numbers? Is the growing gap between the world's rich and world's poor in their reliance on natural resources a consequence of those growths?".
Le risposte che si darenno a queste domande condizioneranno il futuro soprattutto dei nostri figli e nipoti: "if we look at specific examples of what one may call natural capital, there is convincing evidence that at the rates at which we currently exploit them, they are very likely to change character dramatically with little advance notice. The melting of glaciers and sea-ice are recent symptoms"-  
Sono accessibili il
Conference Booklet e la dichiarazione finale con l’invito aStabilizing the Climate and Giving Energy Access to All with an Inclusive Economy”.
I testi integrali del workshop (testi e PPT) non sono stati forniti ai convegnisti (sarebbe stato insostenibile) ma erano comunque a disposizione in una cartella Dropbox da cui ogni convegnista (e come lui poi anche ogni cattolico) può scaricarseli (sono 456MB) e diffonderli per farli conoscere.

 

3/6/14-USA

·        Aggiornamento del sondaggio della Gallup sul creazionismo USA.
E’ il solito che si ripete fin dal 1982, nonostante sia criticabile il fatto che alcune domande possano essere equivocate.
Se ne parla sul sito del NCSE (National Center Science Education): “The latest Gallup poll on evolution”), che fornisce anche il link al sito della Gallup (“In U.S., 42% Believe Creationist View of Human Origins”). Il titolo non lo evidenzia, ma quest’anno c’è stato un “incredibile” e improvviso balzo in avanti di quanti credono che Dio non abbia avuto alcun ruolo nell’evoluzione umana: ci avevano messo 30 anni (dal 1982 al 2012) per salire dal 9% al 15% (e chi sa quanti americani sono nati e morti nel frattempo…), e poi in 2 anni il 4% degli statunitensi ha cambiato idea (e quindi è salito al 19% il numero di coloro che hanno capito che non si deve confondere scienza e religione). L’assoluta stabilità nel tempo dei creazionisti della terra giovane è comunque impressionante (44% nel 1982 e 42% oggi). Un po’ instabili sulle loro certezze sono quindi coloro che almeno ammettono che l’evoluzione ci sia stata, anche se sono (abbastanza) certi che sia dovuta a qualche evento miracoloso (e sono scesi dal 38% al 31% in 32 anni).

 

3/6/14-JP

·        Ci sono on line video che aiutano a capire il ruolo del caso.
Non è difficile incontrare, e ogni tanto capita che vengano anche proposti in siti web giornalistici molto frequentati, video che mostrano come in un certo periodo si manifestino eventi sismici (evidentemente caratterizzati da localizzazione e potenza estremamente variabili).
Ai primi di maggio circolava un video sulla rilevante attività sismica avvenuta nel mondo nel mese di aprile ma anche da gennaio ad aprile.
Per osservare un periodo di tempo più ampio, c’è un video dell’intero 2010 e un altro che copre addirittura il periodo dal 1980 al 2012.
Per limitarci ad un’area più ristretta, ma ormai assuefatta ad una rilevante attività sismica, si può trovare un video che mostra quello che avevano dovuto sopportare in Giappone nel 2011.

 

3/6/14-UK

·        Quante volte si è evoluto il sistema nervoso?
[da Pikaia]
Un post di Daria Graziussi su Pikaia riprende e commenta un recente interessante articolo su Nature (“The ctenophore genome and the evolutionary origins of neural systems”) a proposito del sistema nervoso di un gruppo di Ctenofori.
Il risultato più interessante della ricerca sembra la prova che il sistema nervoso si sia originato almeno due volte nella filogenesi animale, dimostrando come ci sia tempo che alcuni eventi rilevanti possano avvenire anche due volte. Comunque si fa notare anche una caratteristica molto importante e non sempre correttamente inserita nella propria valutazione del processo evolutiva: molti passaggi importanti possono avvenire anche una volta sola e in situazioni spesso irripetibili. Ne derivano altre conseguenze rilevanti, come il fatto che l'evoluzione ha una direzione e non può scorrere al contrario nè ripetere lo stesso percorso nel caso improbabile che potesse ricominciare da capo.
I creazionisti approfittano dell'ignoranza di queste conseguenze del processo evolutivo per far credere che l'imprevedibilità sia dovuta all'ignoranza invece che una conseguenza inevitabile.
A differenza che nella politica o nel calcio, nell'evoluzione biologica gli eventi naturali casuali impediscono gli accordi riservati che caratterizzno l'evoluzione culturale umana.

 

2/6/14-IL

·        L'evoluzione biologica diventerà finalmente un argomento obbligatorio anche nei programmi delle scuole medie israeliane.
La notizia, pubblicata ieri sul quotidiano Haaretz ("Israel okays plan to teach theory of evolution at middle schools"), è ripresa oggi dal bollettino di news nel sito dell'NCSE ("Evolution to reach Israeli middle schools").

 

 

MAGGIO 2014

30/5/14-IT

·        Su un sito web ambientalista italiano (greenreport) si commenta la confessione di un creazionista USA, David MacMillan.
Il materiale arriva da un blog evoluzionista USA, Panda's Thumb, che in un post ("An insider’s guide by a former young-Earth creationist") riporta alcuni punti delle tecniche usate dai creazionisti USA "della terra giovane" per convincere i tantissimi statunitensi che sono handicappati dalle loro conoscenze limitate di biologia evoluzionistica.
E' interessante notare che nel post di Panda's Thumb e  in questo articolo in italiano che lo cita e lo commenta ("Confessioni di un (ex) creazionista della Terra Giovane") si può imparare a riconoscere i ragionamenti che caratterizano chi pensa di mimetizzarsi solo negando di essere creazionista ma cercando di far credere di voler solo criticare il darwinismo. Non basta presentarsi con i baffi finti ...
In realtà a questa premessa possono seguire anche le tradizionali posizioni dei creazionisti che si illudono di poter facilmente negare il processo evolutivo senza proporre alternative più convincenti ai fatti ben noti che devono trovare spiegazioni razionali che devono ovviamente rimanere nei confini, che pochi creazionisti conoscono, della moderna biologia evoluzionistica. A cominciare dall'inesistenza di un confine preciso fra microevoluzione e macroevoluzione.
L'aspetto più interessante e nuovo è comunque la partecipazione diretta dello stesso creazionista pentito, David MacMillan, alla discussione che sta avvenendo in questi giorni nel post del 28/5 su Panda's Thumb, e le sue risposte alle curiosità sollevate ad esempio il 28/5 sui meccanismi che permettono la sopravvivenza della pseudoscienza creazionista: "the rejection of biological evolution by otherwise-intelligent scientists with strong academic backgrounds is made possible by the accumulation of many many major misconceptions and misunderstandings of actual fact. They’ve replaced hundreds of critical facts with pseudo-facts…understandings that are just close enough to the truth to sound reasonable, but twisted enough to allow the pseudoscience to survive".  

 

29/5/14-IT

·        Arriva in Italia, a CinemAmbiente di Torino, il film “Virunga”.
[da Greenreport, ANSA, DIRE]
Dopo il prestigioso Tribeca Film festival di New York in aprile, arriva anche in Italia il film/documentario “Virunga” (qui il trailer) girato nell’omonimo Parco Nazionale africano considerato Patrimonio dell’Unesco e minacciato da perforazioni petrolifere. Giusto un mese fa, il 16/4 era stato ferito in un attentato il direttore del parco, il belga Emmanuel de Merode, marito della paleoantropologa Louise Leakey. Qui un suo messaggio dopo l’agguato e l’operazione che gli ha salvato la vita e qui il suo ritorno al centro parco di Rumangabo il 24/5
Minacciati da bracconieri e ribelli congolesi e rwandesi (e forse oggi anche dalle compagnie petrolifere, che hanno diritto di cercare il petrolio nell’80% dell’area del parco) i rangers del parco svolgono senza dubbio uno dei lavori più pericolosi del mondo: più di 150 sono morti, dal 1996, per difendere i 200 gorilla di montagna che vivono nel parco del Virunga.
News aggiornate si trovano nel sito “SAVE VIRUNGA” o nel sito del parco (o tramite twitter con hashtag: #virunga o #SOCO).
In questi giorni il WWF sta rilanciando in Italia la Petizione http://www.wwf.it/petizione_virunga.cfm firmata da oltre 700mila persone da tutto il mondo e rivolto alla compagnia petrolifera britannica Soco International, che, nonostante gli appelli dell'Unesco, della Comunità Europea e l'opposizione del governo britannico, "persiste nel proseguire le esplorazioni petrolifere in un luogo così simbolico e delicato".
Numerosi video gratuiti sui gorilla e i  Virunga (di durata > 20 minuti)

·        Oggi a Trento, Telmo Pievani ha tenuto un’interessante seminario (“Exaptation e avvento del simbolico: come l’evoluzione diventa culturale”)
[da Pikaia]

 

28/5/14-UK

·        Pubblicata su Nature la mappa delle proteine umane che sono state identificate sequenziando il genoma di diversi tipi cellulari in diverse fasi dello sviluppo.
L’argomento è trattato nell’articolo “A draft map of the human proteome”, e i risultati sono consultabili nel sito interattivo http://www.humanproteomemap.org si possono trovare i risultati di un’indagine approfondita realizzata su 30 campioni istologici umani piuttosto eterogenei (17 tessuti adulti, 7 tessuti fetali e 7 tipi di cellule ematopoietiche purificate) che hanno permesso di identificare proteine codificate da 17294 geni, circa l’84% dei 20,687 geni umani finora identificati che codificano per le proteine.
Se ne parla anche in un articolo su Repubblica ("17mila proteine ci rendono umani: ecco la biblioteca del DNA").

·        Su Nature un’analisi sugli effetti letali conseguenti alla produzione domestica del cibo quotidiano.
L’articolo “Deadly dinners” illustra i risultati delle ricerche epidemiologiche che cercano di quantificare e analizzare la mortalità connessa con le condizioni antigieniche in cui si svolge in alcune aree del mondo l’indispensabile attività quotidiana di produzione del cibo (video: “Cooking that kills”).
Le statistiche ONU del 2012 stimano in 4.3 milioni la mortalità annua derivante dalla combustione domestica di biomassa e carbone per la produzione domestica del cibo in ambienti chiusi. L’articolo illustra sia le diverse cause dirette di mortalità (soprattutto per patologie polmonari e cardiache) che la distribuzione geografica, evidenziando come il problema riguardi soprattutto le popolazioni asiatiche ed africane (“A burning issue”).
Ulteriori informazioni sulle iniziative coordinate dall’ONU e dagli organismi internazionali per contrastare questa piaga (connessa anche a una gestione poco efficiente delle risorse energetiche disponibili localmente) si possono trovare nel sito della Global Alliance of Clean Cookstoves, dove si trova anche un catalogo delle iniziative (“The cookstove story”). Ci sono link a prossime iniziative internazionali, che si svolgeranno in giugno a  New York (“Sustainable Energy for All”) e a Kigali (“Training on Safe Access to Fuel and Energy in Humanitarian Settings”).
Un altro articolo (“Clean break”) sullo stesso numero di Nature riferisce su altri metodi (come l’uso del forno solare o di altri forni) più salubri ma non sempre accettati dalle popolazioni.

 

26/5/14-USA

·        Un articolo pubblicato su PNAS annuncia il test, effettuato con successo su scimpanzè in cattività, di un vaccino che proteggerebbe dal virus Ebola.
Ne parla Ed Young nel suo blog nel sito del National Geographic ("Testing Vaccines On Captive Chimps To Protect Wild Chimps—Is It Worth It?").
Non è un vaccino utilizzabile sull'uomo, non essendo stati effettuati i necessari controlli, ma potrebbe servire a salvare la vita ad altri scimpanzé. Negli scimpanzé in cattività non è poi stato realmente iniettato il virus Ebola, ma se ne è solo verificata l'attivazione della reazione immunitaria nei soggetti vaccinati. Non si intende usare queste antropomorfe in cattività per la sperimentazione umana ma solo per creare un vaccino che possa proteggere loro o i gorilla, in alcuni casi falcidiati proprio dalla diffusione del virus Ebola già avvenuta nel 2007 in alcune foreste centrafricane. Ebola è una minaccia anche per la nostra specie, e non ci sono terapie che permettano di ridurre la mortalità a meno del 90%

 

25/5/14-IT

·        Su Left c'è un'intervista a T.Pievani sulla psicologia evoluzionistica americana
L'articolo ("Darwin e la filosofia pop") è firmato da F.Tulli e la versione completa è uscita poi sull'Unità

 

24/5/14-USA

·        Special Issue davvero interessante sull'ultimo numero di Science: "The science of inequality"
Il contenuto dell'issue è ad accesso libero per un mese, ed è quindi possibile scaricarsi gli articoli, che sollevano problemi, suscitano domande ed evocano scenari decisamente preoccupanti, difficili da gestire per paesi che continuano a preferire la democrazia e la convivenza pacifica.
L'ineguaglianza infatti aumenta le differenze e crea quindi squilibri che generano contrasti di interesse e una crescente instabilità economica e politica.
Si può cominciare la lettura  dall'introduzione ("The Science of Inequality

. What the numbers tell us", di Gilbert Chin, Elizabeth Culotta).
Lo scenario prospettato in uno degli articoli ("Tax man’s gloomy message: the rich will get richer") rievoca un recente documento dell'Accademia delle Scienze Pontificia, il booklet pubblicato in occasione del workshop del 5/12/2013 ("The Emergency of the Socially Excluded"): Come si capisce anche qui si era discusso degli effetti della disuguaglianza. Fa una certa impressione vedere che nell'opuscolo al testo dell'ultima enciclica papale (Evangelii Gaudium) si associano immagini (o meglio grafici) che dimostrano gli enormi squilibri di potere e di ricchezza esistenti oggi nel mondo. L'immagine più impressionante è forse quella che evidenzia le cause del disastro economico che sta angosciando gli italiani: siamo il terzo paese al mondo per evazione fiscale e per dimesione dell'economia illegale.
Dovevamo aspettare il nuovo papa e l'Accademia Pontificia delle Scienze per rendercene conto? quanti conoscono questo documento che dimostra la particolare cattiveria di chi ha rapinato per anni uno dei paesi più ricchi e sviluppati del mondo

·         

 

23/5/14-USA

·        La paleontologia virtuale permette di digitalizzare i reperti fossili.
Come spiega un post di S.Della Casa su Pikaia ("I fossili rivivono online grazie agli scanner 3D"), oggi siamo in condizione di far rivivere la specie del passato, sempre che ci accontentiamo delle loro strutture scheletriche tridimensionali; si tratta solo di paleontologia virtuale, ma grazie a internet e ai nostri computer chiunque potrà migliorare la propria conoscenza (o ignoranza) sulle somiglianze e le relazioni fra le migliaia di specie estinte anche senza nemmeno doversi recare in un museo.
Il museo di paleontologia della University of Michigan ha appena cominciato a mettere on-line - in un al sito dedicato - i modelli 3D della propria immensa collezione di fossili.
Un video presente nel sito permette di capire i vantaggi della possibilità di osservazioni anche dettagliate del materiale scannerizzato.    

 

22/5/14-WORLD

·        Oggi tocca alla biodiversità, e la struttura più competente dell’ONU ad occuparsene è l’UNEP.
A livello informativo se ne occupa in particolare il sito web della Convenzione sulla Diversità Biologica. La giornata della biodiversità (festeggiata fin dal 2000) intende ricordare anche il lavoro di chi ha costruito e portato all’approvazione il testo preliminare della Convenzione, il Nairobi Final Act del 22/5/1992, poi approvata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992.
Si è preferito rispettare chi aveva da festeggiare altri eventi nei dintorni del 29 dicembre, la data ufficiale di entrata in vigore della Convention on Biological Diversity nel 1993.
Attualmente siamo nel Decennio della Biodiversità, un periodo dedicato dall’ONU a implementare lo Strategic Plan for Biodiversity (2011-2020) che prevede Thematic Programmes and Cross-Cutting Issues, attivati e seguiti da periodiche Conference of the Parties (COP).
Tema della giornata del 2014 sono i problemi dell’Island Biodiversity.
Nel sito web IDBD 2014 si comincia a sottolineare l’importanza degli endemismi legati alle isole (già Darwin e Wallace l’avevano notato); anche l’ONU aveva dedicato il 2014 all’ International Year of Small Island Developing States. L’ultima COP aveva poi approvato la decisione XI/15 paragraph 1(a), che prevede un maggior impegno nel  Programme of Work on Island Biodiversity”.
Siti web utili per seguire e far conoscere queste iniziative sono quelli del
-  Third International Conference on Small Island Developing States (1/4 Settembre 2014 a Apia, Samoa),
- Global Island Partnership (GLISPA)
- GLISPA brochure
- Global Islands Network (GIN)
- Global Islands Database (GID)
Come sappiamo il problema si presenta attualmente come piuttosto problematico e senza dubbio piuttosto caldo. Dovrebbe interessare anche il nostro paese; anche se l’Italia è una penisola, il possibile innalzamento dei livelli marini non fa grande differenze fra isole e penisole, anche se per moltissime piccole isole appena emergenti il rischio di naufragio non è da escludere, alla fine di una lunga fase di progressive difficoltà a sopravvivere.
La Convenzione è una delle prime iniziative globali che nella gestione dell’ambiente intende superare le conflittualità su basi culturali che hanno caratterizzato millenni di storia umana.
Non essendoci alternative serie a una convivenza che porti rapidamente alla gestione comune di un bene che solo oggi si può capire come sia limitato e comune, diventa necessario il successo di iniziative che permettano di migliorare il livello di consapevolezza e la capacità di gestione anche della biodiversità necessaria alla sopravvivenza dell’uomo e dei diversi popoli che gestiscono un mondo eterogeneo ma interdipendente e soprattutto unico.
Immagino che qualcuno si chieda quali iniziative sono state organizzate in Italia
Dal database ne risultano due, una a Lucca (Orto Botanico) e una a Siena (all’orto botanico: Biodiversity: a necessity for all of us).
E’ molto probabile che comunque ce ne siano state altre, come questa, certo meritoria, di Codice Edizioni, che si conclude a fine mese
D’altronde si sa che abbiamo altro a cui pensare…
Il tema trova comunque spazio su alcuni quotidiani. Il Fatto Quotidiano per esempio elenca oggi (“Biodiversità, Onu: “L’uomo una minaccia per tutte le specie”. Italia in ritardo”) un po’ di problemi in cui la gestione della biodiversità si interseca con i cambiamenti climatici, e cita la comparsa dei primi profughi climatici anche fra le popolazioni umane. Sono problemi di cui ogni essere umano potrebbe cogliere i segni nelle notizie che gli potrebbero arrivare ogni giorno dal mondo, se solo esistesse un quotidiano che si occupa di Biodiversità.
L’articolo ricorda e addirittura linka sia la “Strategia nazionale per la biodiversità” (2010) che il I Rapporto Italiano sulla Strategia Nazionale per la Biodiversità (2011/12), di cui  probabilmente pochi conoscono non solo l’utilità ma anche la stessa esistenza (visto che non si parla di cani o di gatti), e invita a conoscere la lista rossa delle specie in via di estinzione, che si è iniziato a compilare 50 anni fa (qui la RED LIST IUCN, e qui  le liste italiane).
Le informazioni tratte da questo monitoraggio gestito per decenni oggi dimostrano che si può seriamente sospettare che si stia preparando una sesta estinzione di massa, la prima causata dall’uomo, un tema trattato anche in un recente libro di Elizabeth Kolbert (“The sixth extinction: an unnatural history”) di cui il sito dell’NCSE offre un estratto, accompagnato da un’intervista all’autrice e da un link ad alcune recensioni.
Il tema comunque non è nuovo e curiosamente non è un terreno di caccia per i negazionisti; non si può negare che, caccia o non caccia, la minaccia alla sopravvivenza di molte specie dipenda dalla pressione antropica, come da anni confermano i testimoni.
Già nel 1998 il paleoantropologo Richard E. Leakey aveva scritto con Roger Lewin un libro tradotto anche in italiano, la “La sesta estinzione”. Sapeva di cosa parlava in quanto era allora responsabile della protezione della fauna selvatica di un intero paese, come direttore del Kenya Wildlife Service.
L’articolo cita anche un recente (2004) volume sulla biodiversità curato da Niles Eldredge, in questi giorni presente in Italia: La vita sulla Terra, di cui propone l’indice e l’inizio.    

 

21/5/14-IT

·        Due articoli free sulle novità dell'evo-devo, i cui processi fanno necessariamente parte di quelli evolutivi. [da Pikaia]
- Evo-Devo, alle frontiere del pensiero biologico
 di Carlo Alberto Redi, Maurizio Zuccotti e Silvia Garagna, da "Le Scienze", n. 434
- Evo-devo: tra sviluppo ed evoluzione di Michele Bellone, da Micron Anno XI numero 28 marzo 2014 

 

21/5/14-USA

·        Nonostante l'evoluzione, a Dayton (Tennessee, USA) il creazionismo sopravvive; e in ottima salute
Si stenta a crederlo, ma proprio a Dayton - dopo quasi 90 anni dal processo del 1925 - gli  animi si scaldano ancora su un tema che continua ad essere un utile test del tasso di irrazionalità.
Il motivo è certo grave: sugli insegnanti di un liceo privato pende una seria minaccia di licenziamento se non firmano un documento che certifichi la loro fede nella storicità di Adamo ed Eva.
Il problema è talmente serio che ne parla anche il New York Times ("Bryan College Is Torn: Can Darwin and Eden Coexist?"); il punto centrale è proprio una nuova formulazione della dichiarazione di fede che devono firmare i docenti che volessero rimanere a insegnare in questo liceo dedicato proprio all'avvocato (William Jennings Bryan) che fece condannare l'insegnante John Scopes nel memorabile Scopes Trial (o Monkey Trial o Processo della scimmia).
Sappiamo come il processo allora fosse stato un po' stimolato; ora invece si fa seriamente e ci si trova davanti ad una provocazione che sta già avendo i suoi effetti: il nuovo testo, che in Italia farebbe piacere forse solo al prof.De Mattei (che non ha trovato chi ripetesse le sue affermazioni), prevede infatti di accettare che Adamo ed Eva “are historical persons created by God in a special formative act, and not from previously existing life-form”. Per De Mattei invece pure:  "un cattolico deve credere, per esempio, nella storicità di quel passo della Genesi in cui si afferma che Adamo ed Eva sono la coppia originaria da cui è nato il genere umano 
Qualche insegnante del Bryan College sta già preparandosi a passare in  altri college privati, come il biologo Brian Eisenback, che addirittura non teme di dichiarare la sua accettazione (e anche questo sarebbe contestato non solo in un college religioso  protestante) per una scienza non basata sull'ideologia ma sul metodo scientifico: "I think it’s important for me to teach my students the same material they would hear at any state university".
Un commento a questi incredibili fatti lo possiamo leggere nel blog di Jerry Coyne: "
The Adam-and-Eve war continues at Bryan College".

 

19/5/14-USA

·        In alcuni stati USA si cerca di bloccare l'aggiornamento degli standard nazionali per l'educazione scientifica
Come riferisce un  post sul bollettino del NCSE ("The New York Times on the Wyoming debacle"), anche il New York Times si stupisce ("Science Standards Divide a State Built on Coal and Oil") che proprio nello Wyoming si cerchi di bloccare l'introduzione dei nuovi standard, che chiedono che nelle scuole si insegni a interpretare i segnali che permettono di capire l'impatto dell'attività dell'uomo sull'ambient e sul clima. Anche in Oklahoma la settimana scorsa si era votato contro l'introduzione dei Next Generation Science Standards, già approvati in 11 stati USA.

 

16/5/14-ARABIA

·        Aggiornamenti sull'epidemia di un nuovo tipo di coronavirus (Mers-CoV), comparso per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita.
Vengono dall'ECDC dell'Unione Europea ("Epidemiological update: Middle East respiratory syndrome coronavirus (MERS-CoV)") e evidenziano con un grafico l'accelerazione avvenuta nell'ultimo mese, che ha portato a 621 casi accertati (322 solo negli ultimi 16 giorni), di cui 188 letali.
Una mappa indica le modalità e i  tempi di diffusione che hanno permesso la comparsa di singoli casi un po' in tutti i continenti.
Un bollettino del CDC USA annuncia il 12/5 la presenza di un secondo caso diagnosticato negli USA

 

15/5/14-USA

·        La pesca dei predatori può uccidere un intero ambiente
Il giornalista Carl Zimmer riferisce in un articolo sul New York Times ("When Predators Vanish, So Does the Ecosystem") i risultati di una ricerca - durata 26 anni - dell'ecologo Mark D. Bertness sugli effetti della pesca in alcune lagune salate del New England (USA)

 

15/5/14-IT

·        Niles Eldredge parlerà di equilibri punteggiati. A Padova il 21/5.
[da Pikaia] N.
Eldredge è oggi curatore emerito della sezione di paleontologia degli invertebrati dell’American Museum of Natural History di New York, e uno dei massimi evoluzionisti viventi, avendo contribuito con Stephen J.Gould ad adeguare la teoria dell’evoluzione anche alle prove che forniva la paleontologia.
Nell’ambito delle Special Lectures in Evolutionary Biology, mercoledì 21 Maggio 2014 alle ore 15.00 (Aula Magna, Complesso Vallisneri) illustrerà The Origin and Current Status of Punctuated Equilibria.
N.Eldredge collabora insieme ad evoluzionisti come Ian Tattersall, Ryan Gregory, Bruce Lieberman, Dan Brooks, e a storici della biologia come David Sepkoski e David Kohn alla revisione degli aspetti teorici della teoria dell’evoluzione, costantemente interrogata e verificata da migliaia di ricercatori sul campo.

 

14/5/14-IT

·        Sabato 17 maggio. La notte dei musei anche in Italia.
[da Pikaia] Sito ufficiale - Programma - Musei che hanno aderito all'iniziativa (decine di musei italiani saranno aperti gratuitamente dalle 22.00 alle 02.00). E' stata particolarmente pubblicizzata l'iniziativa a Roma, dove ci sono invitanti iniziative anche nel campo dell'evoluzione umana, con iniziative che permettono di seguire una visita al Museo di Antropologia S.Sergi, articolato in due sezioni:
1) LA NOSTRA STORIA. Un profilo dell’evoluzione umana
2) DALL’ANTROPOLOGO ALL’ANTROPOLOGIA. Due secoli di scienza dell’uomo.
Ma soprattutto, alle 22 del 17/5 si potranno incontrare i ricercatori che hanno scoperto e studiato uno dei principali e più antichi reperti fossili trovati
in Italia, il cranio di Ceprano:
Ceprano, detto "Argil". A vent'anni dalla scoperta (13 marzo 1993) del cranio fossile umano più antico d'Italia:
-
Italo Biddittu (Istituto Italiano di Paleontologia Umana): Il mio Argil: la scoperta del cranio di Ceprano
-
Giorgio Manzi (Direttore del Polo museale Sapienza): Il cranio di Ceprano nell'evoluzione umana

 

13/5/14-USA

·        Il fossile ufficiale della South Carolina sarà il mammuth (Mammuthus columbi).
Per fortuna il Senato è riuscito ad eliminare dalla legge un riferimento ad aspetti metafisici che i creazionisti erano riusciti ad introdurre, con grande sprezzo del ridicolo che avrebbe attirato su un organismo politico rappresentativo dello stato.
L'inizio dell'iniziativa, partita dalla proposta di Olivia McConnell, una bambina di 8 anni entusiasta della paleontologia, è raccontato in un articolo del 4/4/14 ("A mammoth debate in South Carolina") pubblicato sul bollettino del NCSE (National Center for Science Education).
La proposta di nominare il Mammuthus columbi (di cui erano state trovate alcune ossa fossili) come fossile di stato era passata senza problemi alla Camera.
Ma la situazione si è poi complicata al Senato, dove in febbraio la maggioranza creazionista aveva deciso che ad ogni comparsa del mammuth si dovesse aggiungere la frase "as created on the Sixth Day with the other beasts of the field", come si può verificare qui.
La Camera si era però rifiutata di accettare questa incredibile modifica, e solo l'8 maggio anche il Senato si è rassegnato all'abolizione di questa precisazione, come si racconta nell'articolo "A mammoth victory in South Carolina?".

 

13/5/14-IT

·        La Bufala è servita, tra scienza e pseudoscienza
[da Pikaia e
da Le Scienze] L’evento “La bufala è servita: tra scienza e pseudoscienza”, promosso da Italia Unita per La Scienza, con l’aiuto organizzativo di Città della Scienza, Pro-Test Italia e ANBI (Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani), nasce dalla necessità di far fronte al problema della disinformazione scientifica che è motivo di degrado sociale e culturale.

 

12/5/14-USA

·        Anche le ricorrenze annuali possono essere sfruttate per migliorare le proprie conoscenze.
Il World Migratory Bird Day e il World Veterinary Day vengono sfruttati da una casa editrice scientifica per farsi pubblicità.
Ovviamente non è proibito approfittare dell'accesso gratuito ad alcuni articoli e riviste per acquisire una maggior conoscenza su temi come sia necessario proteggere gli uccelli migratori e migliorare le proprie conoscenze sulle tecniche di navigazione degli uccelli.

 

12/5/14-UK

·        Una nuova ipotesi sull'origine degli Eucarioti
Sentiremo ancora discutere un articolo di Nature Reviews Microbiology ("The hybrid nature of the Eukaryota and a consilient view of life on Earth") in cui James O. McInerney, Mary J. O'Connell & Davide Pisani esaminano e discutono le numerose ipotesi sull'origine degli Eucarioti, ma la loro conclusione è che "cellular life consists of two primary, paraphyletic prokaryotic groups and one secondary, monophyletic group that has symbiogenic origins — the eukaryotes"
Per ora l'articolo ha attirato l'attenzione del giornalista Carl Zimmer che lo commenta nel suo blog The Loom ("Seeing The Branches for the Tree"). Zimmer cita nche un lungo post di Ed Young nella rivista Nautilus ("The Unique Merger That Made You (and Ewe, and Yew)"). 

 

11/5/14-IT

·        Il 20 maggio, a Roma si terrà un convegno sulle esplorazioni naturalistiche settecentesche, inaugurate dal grande naturalista svedese Linneo. [da Pikaia] Programma e locandina - Info

 

10/5/14-IT

·        Il premio Galileo 2014 è stato attribuito al primatologo De Waal.
[da Pikaia]
Frans De Waal ha vinto l'ottava l'edizione del Premio Letterario Galileo con il suo ultimo libro "Il bonobo e l'ateo. In cerca di umanità fra i primati", tradotto da Libero Sosio e edito da Raffaello Cortina.
Intervista al vincitore - La cinquina finalista del Premio Galileo 2014

 

8/5/14-USA

·        Batteri isolati e resistenza agli antibiotici. Brutte notizie.
Articolo molto interessante quello pubblicato oggi da Carl Zimmer sul New York Times: "Antibiotic-Resistant Germs, Lying in Wait Everywhere". In un periodo in cui l'OMS è in allarme per il rapido incremento di batteri che presentano mutazioni che garantiscono loro la sopravvivenza anche quando incontrano antibiotici che credevamo invincibili, è interessante conoscere e capire i risultati di alcuni esperimenti di Gerry Wright, un microbiologo che sottopose a test di sopravvivenza alcuni batteri trovati nelle profondità della Lechuguilla Cave  del New Mexico. I suoi risultati, da poco pubblicati su PLOS One ("Antibiotic Resistance Is Prevalent in an Isolated Cave Microbiome") non suonano come una musica piacevole alle nostre orecchie; lo si capisce fin dal titolo, e Carl Zimmer cerca di spiegarne i motivi ma soprattutto le possibili  conseguenze, citando anche un lavoro pubblicato oggi ("Large-Scale Metagenomic-Based Study of Antibiotic Resistance in the Environment") dal microbiologo Joseph Nesme dell'Università di  Lione, che ha cercato e trovato le sequenze dei geni per la resistenza agli antibiotici in molti genomi batterici conservati nelle banche dati genomiche.

 

5/5/14-ECUADOR

·        La Charles Darwin Foundation festeggia nel 2014 il 50' della fondazione del suo laboratorio alle Galapagos.
Nel parla oggi un articolo su Huffington Post ("Celebrating Darwin and the Darwin Research Station in Galápagos").

 

3/5/14-IT

·        Informazioni sulla sconcertante storia della vicenda Stamina.
Salvo Di Grazia
, autore del recente volume "Salute e bugie", riferisce le ultime notizie in proposito in un post sul suo blog Medbunker ("Stamina e media: vergognarsi? Macchè...").

 

2/5/14-NICARAGUA

·        [da Pikaia] Speciazione simpatrica in un pescetto del lago Nicaragua.
Anche in questo articolo (“Genomic architecture of ecologically divergent body shape in a pair of sympatric crater lake cichlid fishes”) vediamo ricercatori italiani che lavorano all’estero all’opera su temi che cercano di chiarire e spiegare gli onnipresenti e interessanti dubbi su problemi dell’evoluzione. Se è facile capire come la speciazione possa essere un conseguenza inevitabile nel caso sorgano barriere geografiche (non è difficile immaginare quali fattori non biologici possano creare col tempo una decina di specie diverse all’interno di un genere di primati della foresta amazzonica: barriere create dall’orografia e dalla forza di gravità). Più difficile spiegare le speciazione simpatiche, in cui anche aspetti biologici possono intervenire anche come cause e non solo come conseguenze.

 

2/5/14-RWANDA

·        Una compagnia petrolifera sta minacciando il parco di Virunga.
A lanciare dalle pagine del World Post l'appello per impedire le prospezioni petrolifere nel Parco dei Vulcani sono Sir Richard Branson e l'arcivescovo Desmond Tutu.
Secondo il censimento più recente dei ricercatori rimangono solo 880 esemplari di gorilla, molti dei quali residenti proprio nell’area vulcanica del Virunga, riserva, protetta dall'Unesco (qualche anno fa erano comunque solo 700, ma la situazione è grave per la difficoltà e l’aleatorietà nel controllo di quell’area, sempre teatro di conflitti per il controllo delle ricchezze minerarie dell’area). Se ne parla sull’Huffington Post, con foto di gorilla dal Telegraph e un video HD sul parco.

 

1/5/14-NAMIBIA

·        La matematica è uno strumento di lavoro anche per i ragni?
Un articolo pubblicato oggi sul Journal of Arid Environments (A ‘5mathematical’ spider living on gravel plains of the Namib Desert”) fa notare gli aspetti quantitativi (matematici) di un incredibile comportamento osservato in un ragno che vive in ambiente desertico. Una sintesi dell’articolo, che non è liberamente accessibile, si può trovare in un post di J.Coyne.

 

1/5/14-WORLD

·        Minacce alle foreste centrafricane vengono anche dal cielo (o no?)
Un articolo su Nature di oggi indica che nell’ultimo decennio si è evidenziata una riduzione nella piovosità delle foreste del bacino del Congo, una delle aree geografiche di maggior ricchezza della biodiversità al mondo, l'unica in cui ancora sopravvivono abbastanza indisturbate diverse specie di scimmie antropomorfe: "Widespread decline of Congo rainforest greenness in the past decade".
La foresta pluviale sembra quindi stia manifestando periodi meno piovosi.
A proposito delle biodiversità, non dobbiamo dimenticare che la stessa area mediterranea di cui siamo responsabili è uno dei più importanti “biodiversity hotspots” mondiali. Qui una mappa globale di queste aree (la maggioranza di aree chiare indica che la biodiversità è quasi ovunque limitata), e qui la pagina web che Conservation international dedica al Mediterranean Basin. 

 

1/5/14-USA/NL

·        Si indaga, anche sulla base di fatti e informazioni nuove,  sulla scomparsa dei Neandertaliani.
Questa volta è un articolo di Paola Villa e Wil Roebroeks pubblicato su PLOSOne (“Neandertal Demise: An Archaeological Analysis of the Modern Human Superiority Complex”).
Ovviamente la scomparsa di una specie che ha avuto così tanto successo in Europa e nelle aree circostanti fra 400.000 e 40.000 anni fa ha avuto certamente delle cause che sono da cercare non solo nel periodo fra i 45000 e i 35000 anni fa. I recenti e sempre più numerosi dati genetici – che evidenziano una ben più lunga storia comune - ci invitano oggi a indagare anche su fatti avvenuti decine e forse centinaia di migliaia di anni prima.
Una delle novità è evidenziata fin dal titolo di un articolo divulgativo pubblicato oggi su Sci-News.com (“Neanderthals were as Smart as Early Humans, Say Scientists”), dove la stessa P.Villa conferma questa importante novità: “The evidence for cognitive inferiority is simply not there. What we are saying is that the conventional view of Neanderthals is not true”. Rimane comunque da rispondere alla domanda che sorge immediatamente e inevitabilmente: “But if Neanderthals were not technologically and cognitively disadvantaged, why didn’t they survive?

 

 

APRILE 2014

30/4/14-IT

·        L'ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) diffonde un nuovo aggiornamento sulla diffusione della Mers, una sindrome respiratoria causata da un coronavirus comparso in Arabia Saudita nell'aprile 2012.
L'aggiornamento sembra giustificato dal fatto che il mese scorso ci sono stati ben 217 nuovi casi, su un totale di 424 (con 131 vittime, di cui 38 in aprile) in 24 mesi ("Epidemiological update"). Istruttiva anche l'immagine che mostra la diffusione dei nuovi casi in paesi al di fuori del Medio Oriente. Molto preoccupante anche l'elevato numero di personale sanitario coinvolto nell'infezione (95 in totale, di cui 61 solo nell'ultimo mese).
L'aumento dei casi in aprile non sembra dipendere da modificazioni genetiche rilevanti, anche se ci sono differenze genetiche in alcuni virus.
Non ci  sono comunque preoccupazioni in Europa, né si limitano i viaggi. Si raccomandano comunque rigorose precauzioni igieniche a chi viaggia nei paesi arabi.
E' comparso anche un primo caso non mortale in Italia.

 

30/4/14-WORLD

·        Anche l'OMS vuole ricordarci che viviamo in un mondo in evoluzione e che le forme di vita più semplici sono più veloci nei meccanismi evolutivi, sia adattativi che no.
Proprio oggi a Ginevra l'OMS (Organizzazione Mondiale delle Sanità) diffonde il report "Antimicrobial resistance: global report on surveillance 2014") " ("WHO’s first global report on antibiotic resistance reveals serious, worldwide threat to public health").
Questa pagina di news (che contiene una sintesi dei punti più rilevanti del report) fa parte del sito Drug resistance, che offre anche altre pubblicazioni dell'OMS sull'evoluzione della resistenza agli antibiotici e invita a controllare e tracciare l'uso degli antibiotici.
Il poster, che mostra come dal 1980 non siano stati scoperti nuovi tipi di antibiotici, avverte che "senza un'azione urgente ci stiamo dirigendo verso un'era 'post-antibiotici', in cui infezioni oggi comuni e ferite di poca importanza possono ancora tornare ad uccidere".
Insoliti, ma da diffondere, i suggerimenti (ancora maggiore igiene e pulizia, vaccinazioni) per evitare l'insorgenza di infezioni che potrebbero richiedere l'uso di antibiotici che possono rivelarsi  inefficaci.
Il report indica chiaramente come i dati dimostrino che in gran parte del mondo sia oggi elevata la presenza della resistenza dei batteri agli antibiotici finora utilizzati con successo.
Spero che la notizia non venga apprezzata da chi trae vantaggi contrastando il comportamento razionale e il metodo scientifico. Pur imprecisi, sono i migliori strumenti che abbiamo oggi a disposizione e che proprio nell'ultimo secolo hanno dato prova della loro progressiva efficacia, raddoppiando l'aspettativa di vita e gli esseri umani.
Può far piacere notare che questo tipo di eventi evolutivi possa essere da tutti attribuito a meccanismi casuali più che a un progetto intelligente. L' augurio è che la nostra specie possa trovare una soluzione intelligente.

 

30/4/14-UK

·        Altri si preoccupano invece in questi giorni di informarci dei successi evolutivi del microworld.
E non sono buone notizie per il futuro della nostra specie se non affina i suoi strumenti di indagine, ma soprattutto se non impara a progettare il futuro su tempi lunghi e tenendo presente l'esigenza di concentrarsi su problemi reali e di porsi obiettivi razionali.
Come si può leggere qui sotto, il 7 aprile l'OMS (Organizzazione Mondiale delle Sanità) ci aveva invitato a guardarci intorno per difenderci da certi insetti insidiosi, vettori di parassiti ("World Health Day 2014: small bite, big threat").
Oggi Nature pubblica un inserto dal titolo Antibiotics; l'articolo introduttivo rievoca l'incoscienza con cui l'uomo utilizzava gli antibiotici negli anni '60; quasi fossero farmaci da usare preventivamente: " It seemed that anything from hangnails to headaches called for an antibiotic just in case". E non ci si è fermati lì, diffondendoli anche fra gli animali e nell'ambiente: "At the same time, most cows and pigs on even small farms received antibiotics regularly whether they were needed or not".
A causa di un uso così irrazionale ripetuto per decenni ora ci troviamo di fronte a batteri che sono oggi geneticamente diversi e che ci assediano con infezioni intrattabili (che sono in aumento) e le peggiori si incontrano proprio negli ambienti ospedalieri, che dovrebbero essere quelli di cui ci fidiamo maggiormente. Fra l'altro non ci consola il fatto che in Italia l'abuso di antibiotici sia tuttora ancora maggiore che nei paesi nordeuropei, anche se le situazioni peggiori si trovano in Grecia e in Francia. Se poi consideriamo la ricerca e la scoperta di nuovi farmaci, questa è sicuramente l'immagine meno tranquillizzante per chi non vorrebbe credere all'utilità della medicina omeopatica, quella che almeno non produce effetti collaterali.
[In italiano c'è questo articolo di Repubblica ("Resistenza agli antibiotici, l'allarme dell'Oms: "Infezioni minori rischiano di tornare a uccidere")]

·        Nello stesso fascicolo si può leggere anche un curioso articolo ("Infectious diseases: Smallpox watch") che riguarda un virus di cui si sperava non ci dovessimo più preoccupare  spiegherebbe il motivo per cui si è rinviata un'altra volta la decisione di eliminare anche gli ultimi esemplari dei virus del vaiolo, tuttora conservati in due laboratori di massima sicurezza.
Il virus del vaiolo è infatti stato eliminato dalla faccia della terra per cui si pensava che si potesse eliminarlo anche dai laboratori.
La storia raccontata nell'articolo riferisce di una tomba trovata casualmente in uno scavo nel 2011 negli USA. La cassa, metallica e molto robusta e costosa, stranamente conteneva la mummia di una donna di origine africana; tutto fu più chiaro quando si scoprirono le tracce del vaiolo. "Purtroppo", per i curiosi scienziati, non si trovarono tracce di un virus del vaiolo del 1850.
Si sa che l'effetto serra nelle zone circumpolari sta facendo emergere  mummie che potrebbero portare virus che non si sa se potrebbero essere ancora attivi; anche questo ha suggerito di continuare a rinviare la decisione (" Frozen mummies and envelopes of scabs could contain remnants of one of history's most prolific killers").
Il virus è stato anche cercato in reperti museali e anche in corrispondenze e libri risalenti all'800, quando si provavano diverse tecniche di difesa dal vaiolo.
Un pacchettino del 1876 con materiale biologico trovato in un  museo conteva tracce degradate di DNA virale, anche se non era vaiolo.
Non sapere con certezza la capacità di sopravvivenza nel tempo di questi virus induce alla prudenza (finora si è dimostrato che possono sopravvivere.fino a 13 anni nelle croste dei soggetti colpiti dal vaiolo. (Queste di Ramsete V sono quindi inoffensive).
Non si sa con certezza il rischio che deriverebbe da materiale biologico.nel caso provenisse da cadaveri congelati emersi dal permafrost e poi fosse stato disperso da uccelli.

 

29/4/14-IT

·        Pubblicato il nuovo rapporto al Club di Roma: "Natura in bancarotta, perché rispettare i confini del pianeta”.
E' avvenuto oggi a Roma, nell’Aurelio  Peccei Lecture del 2014 organizzata oggi da WWF Italia, Club di Roma e Fondazione Aurelio Peccei. Autori del rapporto, pubblicato in occasione del 30° anniversario della scomparsa di Aurelio Peccei, sono stati Johan Rockström e Anders Wijkman. Qui il video dell'iniziativa.

 

29/4/14-WORLD

·        Il WorldWatch Institute ha pubblicato oggi State of the World 2014
Tema dell'anno è "Governing for the sustainability". Il volume si può scaricare in formato ebook a 3€; ancora per poco tempo (dicono).

 

29/4/14-USA

·        I neocreazionisti dell’ID non apprezzano la retromarcia di ENCODE
Anche il sito web Evolution News dei sostenitori dell’ID è costretto a commentare più ampiamente l’articolo del 21/4 dei ricercatori del progetto ENCODE (PNAS: “Defining functional DNA elements in the human genome”). Nella conclusione ammettono di essere rimasti spiazzati dalla smentita su frazioni di DNA che loro già sapevano non si potesse pensare di trovare in una creazione divina così perfetta.
Nella conclusione del post (“Defining "Functional": The Latest from ENCODE”) comparso oggi sul loro sito Evolution News sono molto chiari: dimostrano di aver capito bene che l’articolo su PNAS fosse una smentita (“Unfortunately, the authors do not specify exactly how the three approaches could be integrated to yield a single reliable estimate of the percentage of functional DNA”) ma fan credere che non sia successo niente di grave: “So the debate continues”.
Certo, ma dopo una retromarcia, dopo un articolo in cui non si forniscono percentuali e non si confermano le percentuali fornite 19 mesi fa. Come si sa da tempo (qui un post di Larry Moran del 2007: “Genome Size, Complexity, and the C-Value Paradox”) bisogna ricordarsi dell’onion test proposto da T.Ryan Gregory, gestore dell’Animal Genome Size Data Base, a cui a suo tempo contribuii.
Ma soprattutto l’articolo su PNAS del 21/4 conferma che per avere “a single reliable estimate of the percentage of functional DNA si deve prima cercare e trovare dati affidabili (reliable data>reliable estimate?): “Given the limitations of our current understanding of genome function, future work should seek to better define genome elements by integrating all three methods to gain insight into the roles they play in human biology and disease”.
Questo però è lavoro futuro, come ammettono anche loro.

·        Larry Moran commenta l'imbarazzo dei neocreazionisti dell'ID
Lo fa con un post ("Creationists admit that junk DNA may not be a "myth" after all") in cui ricorda anche un libro ("The Myth of Junk DNA", scritto da J.Wells del DI) che lui aveva commentato nel 2011 ("The Myth of Junk DNA by Jonathan Wells").

 

28/4/14-USA

·        I nuovi geni nascono sotto i cavoli; o oggi finalmente siamo in grado di verificare vecchie e nuove ipotesi?
Cerca di spiegarlo il giornalista Carl Zimmer nel suo odierno articolo sulla sua pagina scientifica del New York Times ("The Continuing Evolution of Genes").
Con l'aiuto di esperti ricercatori (come David Begun, Diethard Tautz, Anne-Ruxandra Carvunis, Aoife McLysaght, Christian Schlötterer, Yusuke Suenaga) che lavorano su diversi modelli usati in biologia evoluzionistica, C.Zimmer cerca di far capire alcune delle principali domande (e relative risposte ottenute) della moderna biologia.
Per capire come si siano evolute le circa 20.000 proteine che oggi la nostra specie sa come produrre per sopravvivere con successo, si   incontrano anche spiegazioni che spesso hanno avuto difficoltà ad essere accettate anche da ricercatori che pur dovrebbero essere sempre pronti ad accogliere spiegazioni originali e improbabili.
Un aiuto alla comprensione delle “incomprensioni” lo fornisce anche una citazione di Arthur Conan Doyle apprezzata anche dagli scienziati: “When you have eliminated the impossible, whatever remains, however improbable, must be the truth”.
L'aspetto dell'articolo che sembra più interessante è la dimostrazione dell'importanza fondamentale della recentissima possibilità di sequenziare rapidamente ed economicamente interi genomi. Non solo si ha un'ulteriore conferma dell'unitarietà della storia della vita, ma si dispone delle conoscenze necessarie per seguire la comparsa di geni orfani, di geni "de novo", o di intere famiglie di geni magari originati in tempi rapidi per meccanismi di duplicazione.
Conoscendo le sequenze si riesce finalmente anche a localizzare e datare la comparsa di particolari geni e a poter capire se e come il DNA non codificante (e quindi impossibile da riconoscere sulla base delle sequenze proteiche prodotte) dia origine a nuovi geni, avvenuta magari in seguito a mutazioni casuali avvenute in una parte del DNA che non è nemmeno sottoposta a selezione naturale.  

 

27/4/14-USA

·        L‘Heartland Institute annuncia la 9’ International [CONTRO]Conference on Climate Change (in luglio a Las Vegas).
La notizia si accompagna all’invito a scaricare gratuitamente le recenti pubblicazioni (“Climate Change Reconsidered II”) curate dai negazionisti del Nongovernmental International Panel on Climate Change (NIPCC), pubblicate dall’Heartland Institute.
E’ un think tank che dispone di fonti di finanziamento decisamente molto maggiori di quelle della squattrinata Flat Earth society, non più fiorente come un tempo, quando felicemente conviveva con le numerose Young Earth Societies, ancora oggi in buona salute grazie al sostegno finanziario ma soprattutto culturale dei diversi tipi dicreazionisti.
Gli interessi di ambedue le associazioni sembrano comunque datati e legati a interessi privati piuttosto sospetti (l’Heartland non è imbarazzata a ricordarci che i “Benefits of Global Warming Greatly Exceed Costs”; d’altronde la faccia tosta viene da lontano;  da anni si occupano di difendere anche altri vizi letali: gestiscono tuttora il loro vecchio sito in difesa dei diritti dei fumatori, ai quali offrono gratuitamente il libro “Please Don't Poop in My Salad” in modo che continuino, fin quando sarà loro possibile, a garantire la loro fiducia e i relativi “contributi economici” ai finanziatori dell’Heartland Institute.
Dalla Philip Morris e dai fumatori minacciati nelle loro libertà (che ancora ricordiamo esistesse anche in Italia fino a pochi anni fa), l’Heartland è poi passata negli ultimi anni a difendere i diritti dei petrolieri con le stesse tecniche propagandistiche, come raccontano due storici nel volume Merchants of Doubt.  

 

27/4/14- AS

·      Si prevedono problemi futuri a causa dalla Mers in Arabia Saudita
Dopo la scoperta (Al-Arabiya: “Eight new MERS deaths take Saudi toll to 102”) dei primi casi di infezione alla Mecca a causa del coronavirus che causa la Mers (Middle East respiratory sindrome), ci si preoccupa seriamente di come poter gestire e controllare/permettere gli afflussi previsti in occasione dei prossimi pellegrinaggi dei fedeli islamici (in luglio ma soprattutto in ottobre).
Il totale dei decessi in due anni è salito a 102 (su 323 casi di Mers accertati); in alcuni ospedali non ben attrezzati i medici si rifiuterebbero anche di curare i pazienti.
Qui gli aggiornamenti dal sito del GAR (Global alert & response) dell’OMS per il coronavirus della Mers.
Sembra oggi abbastanza sotto controllo il virus Ebola; comparso il 13 marzo. Per la prima volta questo virus è comunque uscito dalle foreste in cyui si annida ed ha raggiunto grandi città e capitali, coinvolgendo ben 3 paesi (Guinea, Liberia e Sierra Leone).
Oltre a numerosi casi sospetti ci sono stati 115 casi accertati con 72 morti (fra cui ben 16 fra il personale sanitario).

 

26/4/14-VIETNAM

·      Hanoi ospiterà in agosto il 25’ Congresso dell’International Primatological Society. Qui il sito web
Tema del convegno sarà la conservazione della biodiversità, particolarmente minacciata nel sud-est asiatico ma necessaria per la sopravvivenza dei primati (e della nostra specie):MEETING THE CHALLENGES OF CONSERVING PRIMATE DIVERSITY”.

 

25/4/14-WORLD

·      Oggi l’OMS festeggia la Giornata della [lotta alla] Malaria.
Un poster scaricabile dal sito web di Bill Gates (The Deadliest Animal in the World) cerca di far capire il motivo per cui lui preferirebbe che se ne parlasse per 7 giorni, anche se le zanzare non sono diffondono solo la malaria.

 

25/4/14-CA

·      Quali sono i concetti di base di biochimica e biologia molecolare
Il biochimico canadese Larry Moran, sempre molto preoccupato della precisione e della correttezza delle definizioni dei concetti usati da studenti e colleghi di biologia (fu uno dei primi a sollevare dubbi su alcuni risultati del progetto ENCODE), ha completato oggi con un post nel suo blog Sandwalk (“ASBMB Core Concepts in Biochemistry and Molecular Biology: Molecular Structure and Function”)i suoi commenti  ad una iniziativa dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology (ASBMB), esposta nell’articolo di J.T.Tansey et al del 2013 (“Foundational concepts and underlying theories for majors in biochemistry and molecular biology”). I post di L.Moran, talvolta critici anche sulle definizioni proposte da J.T.Tansey, si sono occupati dei seguenti “core concepts”:
- evolution
- matter and energy transformation
- homeostasis
- biological information
- macromolecular structure and function.

 

24/4/14-RWANDA

·        Il WWF lancia allarme per le trivellazioni petrolifere nell'area del Parco dei Vulcani, sui monti Virunga,una delle poche aree in africa in cui vivono gli ultimi 800 esemplari del Gorilla di montagna
Se ne parla nel sito del WWF_Italia: "No ai test pre trivellazioni nel Virunga". Oltre 670.000 persone in tutto il mondo hanno sottoscritto fino ad ora la Petizione del WWF contro le esplorazioni petrolifere della Soco nel Parco Nazionale Virunga. Il Parco  è anche patrimonio dell’UNESCO e racchiude specie animali e vegetali estremamente rare, compresi  i 200 esemplari degli 800 Gorilla di montagna ancora superstiti in tutta l’Africa

 

25/4/14-IT

·        Un gruppo di ricercatori italiani ha contribuito ad un’importante scoperta biologica, con probabili ripercussioni sulla salute umana.
Sull'ultimo numero di Science la pagina di copertina rende omaggio all'articolo "Genome Sequence of the Tsetse Fly (Glossina morsitans): Vector of African Trypanosomiasis", pubblicato dall'International Glossina Genome Initiative, un gruppo internazionale di ricerca a cui partecipa anche un gruppo di zoologi di Pavia.
L'importanza della pubblicazione del genoma della mosca tsetse deriva dal fatto che questo insetto è il vettore di diverse specie di Tripanosoma, un genere di parassiti (umani ma anche animali) che causano la malattia del sonno in aree dell'Africa subsahariana in cui vivono circa 70 milioni di individui. Qui un video sul team di Pavia.
Un altro articolo sullo stesso numero di Science ("Genome Yields Clues to Tsetse Fly's Strange and Deadly Ways" di Elizabeth Pennisi) illustra gli effetti complessivi delle minacce che giungono all'uomo e ai suoi animali domestici dai parassiti trasmessi dalla mosca tsetse (Glossina morsitans), di cui è stato finalmente sequenziato il DNA.

 

24/4/14-USA

·        Su Uncommon Descent (il blog del Discovery Institute) esce u primo breve commento al nuovo articolo su PNAS dei ricercatori di ENCODE.
Con molta flemma (“Anyone remember ENCODE? Not much junk DNA? Still not much”) e un goccio di imbarazzo (“If they say so”). In effetti loro avevano davvero creduto che l’80% DNA avesse una qualche funzione biologica come avevano letto nel settembre 2012 su Nature (“An integrated encyclopedia of DNA elements in the human genome”).

·        Per il quarto anno non si riesce ad abolire il Louisiana Science Education Act
Come riferisce il National Center for Science Education (“Repeal effort fails again in Louisiana”) anche quest’anno non si è riusciti ad abolire la legge che in Louisiana permette di insegnare anche il creazionismo a scuola nelle ore di scienze.
Le intenzioni della legge sembrano le migliori, ma in realtà indicano i quattro temi per cui è possibile promuovere anche ipotesi non basate sul metodo scientifico, con l’obiettivo di promuovere "critical thinking skills, logical analysis, and open and objective discussion of scientific theories being studied including, but not limited to, evolution, the origins of life, global warming, and human cloning"

·        Riscaldamento globale e fenologia, con citazioni letterarie.
Da 5 anni Richard B. Primack, un biologo della Boston University studia ed analizza i numerosi segnali che permettono di quantificare i  tempi di comparsa della primavera nei dintorni di Concord, una cittadina del Massachussets.
Quest'anno la primavera sembra arrivare con qualche ritardo rispetto agli anni precedenti , probabilmente a causa dei venti freddi che hanno caratterizzato l'ultimo inverno.
Ma, come racconta il giornalista scientifico Carl Zimmer nel suo ultimo articolo sul New York Times ("Springing Forward, and Its Consequences"), Richard B. Primack rimane comunque preoccupato.
Il riferimento utilizzato da questo biologo non sono infatti i ritmi della natura che lui aveva osservato nel Walden Pond nelle scorse primavere, ma quelli che descrisse 160 anni fa Henry David Thoreau nel suo libro Walden ovvero Vita nei boschi, frutto di un paio di anni vissuti a stretto contatto con la natura che circondava il Walden Pond.
I primi risultati delle ricerche di Richard B. Primack hanno stimolato la pubblicazione di un suo volume da poco pubblicato dalla Univ.Chicago Press, "Walden Warming" e destinato probabilmente a trarre vantaggio anche dalla notorietà di quello che è considerato uno dei primi romanzi che ha influenzato il pensiero ecologico contemporaneo, ben  prima che qualcuno iniziasse a preoccuparci di un possibile riscaldamento globale.  La connessione è ben ricordata dal sottotitolo: "Climate change comes to Thoreau's woods".
Forse sarebbe stato più importante sottolineare come questo libro e queste ricerche, come quelle di tanti altri biologi e naturalisti che sono al lavoro da qualche anno su questi temi, si preoccupano più degli effetti sui ritmi degli esseri viventi, e quindi sulle loro interazioni, che dei problemi che riguardano esclusivamente il clima.
Tutte queste ricerche si concentrano quindi sui processi evolutivi inevitabilmente indotti dalle modificazioni dell'ambiente. Un'ottima occasione per indagare - purtroppo - su fenomeni evolutivi attualmente in corso.
Carl Zimmer cita in proposito anche un recente articolo uscito su PNAS ("Shifts in flowering phenology reshape a subalpine plant community" di Amy M. Iler), in cui si riferiscono i tempi di fioritura (=fenologia) in una valle del Colorado; è uno dei tanti articoli peer-reviewed realizzati da botanici interessati a studiare l'evoluzione oggi in atto, influenzata dalle attuali modificazioni del clima.
Allo scopo di evidenziare variazioni di frequenze alleliche (=evoluzione) ed eventuali comparse di nuove specie; è un momento particolarmente favorevole per studiare e capire i meccanismi evolutivi, sia per i curiosi e dinamici evoluzionisti che per i sedentari antievoluzionisti, poco disposti a farsi coinvolgere dalle nuove dinamiche inter e intraspecifiche dimostrate e quantificate oggi dalla fenologia.
Chiunque con un orto come quello di Mendel potrebbe probabilmente collaborare al progetto Phenagri del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF), seguendo le indicazioni contenute nei testi proposti nel sito.

 

22/4/14-USA

·        Una giusta conclusione all’articolo di ieri dei ricercatori di ENCODE
La troviamo nel blog di Dan Graur, con un post che conferma la soddisfazione per l’articolo comparso ieri su PNAS: “@ENCODE_NIH in PNAS 2014: In 2012, the Dog Ate Our Lab Notebook and We Had No Laxative to Retrieve It”.
Sembra che voglia attribuire comunque a sua madre almeno la responsabilità per il suo carattere ritenuto piuttosto agressivo e polemico: “Let me retell the ENCODE version of the story the way my mother would have told it. “First, we never claimed that 80% of the human genome is functional. Second, determining the fraction of the human genome that is functional was never one of the aims of ENCODE. And third, the dog ate our lab notebook and we had no laxative to retrieve it in readable form.”
Graur continua poi elencando tutte le dichiarazioni pubblicate dal gruppo di ENCODE sulla percentuale elevata di DNA che avrebbe una qualche funzione, visto che nell’articolo di ieri non erano state ricordate. Conclude sintetizzando l’articolo di ieri con parole sue. Riporto solo l'incipit, che è: “In 2012, ENCODE lied and deceived so well that a few ignorant dimwits from Science to the New York Times fell for it big time”.
Interessanti anche i commenti al post: c’è Larry Moran che apprezza che finalmente abbiano studiato i meccanismi evolutivi, e quindi citato i buoni motivi che da tempo giustificano l’esistenza di “junk DNA”.
Fa comunque notare  che, nonostante gli esperti li avessero già avvertiti che le loro interpretazioni creavano qualche problema (per cui avrebbero dovuto studiare meglio l’argomento) abbiano aspettato che intervenisse più vigorosamente Dan Graur (“I guess they just forgot until people like Dan politely reminded them of their ignorance”).
Cattivello invece Ryan Gregory, che è ancora molto critico e sospettoso; polemicamente si chiede “Why on Earth does a paper like this need 30 authors?”. Interviene P.Gasiorowsky, che fornisce una giustificazione molto ragionevole: “To divide the blame into teeny-weeny chunks, of corse”.

 

21/4/14-USA

·        Un nuovo sondaggio sulla fiducia in quanto propone la scienza
Se ne parla nel sito del National Center for Science Education: “Polling confidence in science” e in un articolo dell’AP: “Poll: Big Bang a big question for most Americans

·        I ricercatori del progetto ENCODE “precisano” su PNAS le loro valutazioni di 19 mesi fa sul ruolo limitato o assente del junk DNA
Queste valutazioni incautamente erano state molto apprezzate dai neocreazionisti dell’ID, ma furono subito criticate dagli evoluzionisti più accorti.
Immagino che nel sito del Discovery Institute non sia stato apprezzato l’articolo “Defining functional DNA elements in the human genome” comparso oggi su PNAS.
Se si riesce ad accedere alla versione in PDF si potrà leggere la frase che smentisce le audaci certezze sulla percentuale di DNA che, secondo gli autori del progetto ENCODE, avrebbe un ruolo funzionale (“fino all’80% [ma qualcuno si lanciò anche verso il 100%] fu una frase che aveva fatto esultare i neocreazionisti non solo USA, da sempre convinti che nulla fosse stato creato per niente o in modo pasticciato).
Qualcuno addirittura non aveva nemmeno notato che la percentuale preferita dal gruppo di ENCODE era l’80%, e si era buttato sulla percentuale che sarebbe piaciuta si più anche ai suoi seguaci, il 100%: “Il DNA spazzatura non esiste. Reazioni nervose dei darwinisti”.
La frase, nelle conclusioni dell’articolo di oggi (che non “spara” percentuali), è “We believe that this public resource is far more important than any interim estimate of the fraction of the human genome that is functionalGiven the limitations of our current understanding of genome function, future work should seek to better define genome elements by integrating all three methods to gain insight into the roles they play in human biology and disease”. Insomma: massima prudenza e il lavoro sul ruolo delle sequenze di DNA non è ancora iniziato…
Ma soprattutto sconcerta che nell’articolo vengono ripresi e citati alcuni fatti noti da tempo agli evoluzionisti (il “C-value paradox” [o “C-value enigma”] o la teoria neutrale dell’evoluzione) che erano già stati citati nelle critiche fatte già 19 mesi fa da chi conosceva meglio i meccanismi evolutivi, come T.Ryan Gregory, Larry Moran e Dan Graur.
Purtroppo è facile cadere in errori simili a quelli in cui erano cascati gli “scopritori” del cranio di Piltdown, un falso ma ben costruito. Pochi oggi conoscono il motivo del suo successo: corrispondeva proprio al cranio che allora tutti avrebbero voluto trovare; purtroppo in quel caso i preconcetti errati trassero in inganno anche chi voleva fare solo uno scherzo.
Curioso notare cosa è successo nello scorso mese: su Science del 21/4/2014 è comparso un articolo dedicato a Dan Graur (“The Vigilante”), in cui si evidenzia il dubbio che nel 2012 avesse esagerato nelle sue critiche: “When the ENCODE Project declared that there is no such thing as junk DNA, Dan Graur counterattacked. But does he go too far?”.
A questo articolo si erano poi allacciati qualche giorno dopo, proprio all’inizio di aprile, i neocreazionisti USA dell’ID, che insistevano a sostenere i vecchi risultati di ENCODE, favorevoli ai loro idoli: “Dan Graur: The Vigilante Who Wants to Retain the Myth of Junk DNA”. A queste critiche immotivate aggiungevano poi alcuni riferimenti al suo ateismo, non avendo ovviamente competenze per attacchi non ad hominem alle sue competenze scientifiche.
Per divertimento nell’articolo si ipotizzava poi un dialogo fra Graur e i ricercatori di ENCODE (Graur asks, "How do you know it's functional?" ENCODE responds, "How do you know it's not?"), senza immaginare che meno di un mese dopo la stessa gente di ENCODE ammettesse la sua incapacità a rispondere ad una domanda che era molto ovvia e anche ben giustificata dai dati che ora sono stati citati nell’articolo di oggi.
Oggi verifichiamo che anche i ricercatori di ENCODE hanno dovuto riconoscere che la domanda era ovvia. E doverosa.

Chi volesse leggere una storia del junk DNA scritta da Dan Graur, la trova qui: “The Origin of Junk DNA: A Historical Whodunnit”.

 

21/4/14-IT

·        A Pavia conferenza della prof.Maria Daniela Candia Carnevali: "Le invenzioni della natura. Evoluzione biologica e creatività adattativa" La prof. Candia è ordinaria di Zoologia e Antropologia e Prorettore vicario dell’Università Statale di Milano. La conferenza si terrà Domenica 27 aprile alle ore 11 alla Libreria Feltrinelli di Pavia.
"L’ingegno umano mai troverà invenzione più bella, né più facile né più breve della natura, perché nelle sue invenzioni nulla manca e nulla è superfluo (Leonardo da Vinci)

 

20/4/14-USA

·        L.Moran riprende e commenta sul suo blog le risposte di V.Torley dell'ID.
L.Moran: Five questions for Intelligent Design Creationists.
Fra le ulteriori novità, mette in evidenza come Torley definisca la differenza fra l'ID e l'evoluzionismo teista dei cattolici ("the existence of an Intelligent Being guiding evolution is scientifically detectable. only according to Intelligent Design advocates") e l'accettazione dell'esistenza di "junk DNA", finora contestata dagli altri sostenitori dell'ID.

 

18/4/14-USA

·        Continua la discussione fra L.Moran e i neocreazionisti dell'ID
Vincent Torley -
che contribuisce al blog Uncommon Descent del Discovery Institute – mette in discussione l'elenco di 5 punti che L.Moran nel suo post “What would happen if Intelligent Design Creationists understood evolution?aveva indicato come probabili punti di crisi fra i neocreazionisti dell’ID e i creazionisti YEC (da cui l'ID aveva avuto origine, per motivi strumentali. solo nel 1989, come ha messo in evidenza un vero anello mancante (cdesign proponentsists”) scoperto nel 2005 dalla filosofa Barbara Forrest).
Oggi V.Torley prova a rispondere ("Professor Larry Moran poses five questions for the ID movement") alle questioni sollevate da L.Moran che potrebbero turbare l'apparente quiete fra neocreazionisti dell'ID e creazionisti YEC ("young earth creationist").
L'interesse per i problemi sollevati da L.Moran dipende anche dalla sua insistenza a rifiutare di essere etichettato come "darwinista", l'etichetta che i sostenitori dell'ID amano spesso attribuire - spesso senza riflettere troppo - a qualsiasi evoluzionista. L.Moran recentemente (11/4) aveva obiettato a questa semplificazione che riteneva gli facesse torto: "On being "outed" as a closet Darwinist". In quel post aveva citato suoi precedenti interventi in proposito, fra cui "Why I'm Not a Darwinist" (17/11/06)  

 

18/4/14-IT

·        Una conferenza a Ferrara su quel che avveniva a casa Darwin
[da Pikaia]
Il 18 aprile, a Ferrara, si è tenuta un'interessante conferenza di Chiara Ceci ("Casa Darwin e la Storia della Teoria dell'Evoluzione") sulla cornice familiare che circondò Darwin durante l'elaborazione della teoria dell'evoluzione

 

17/4/14-IT

·        Che fare in attesa degli Evolution Days 2015?
Si può cercare se è già disponibile in Internet il video del vostro Darwin Day 2014 preferito. Qualche video interessante degli Evolution Days degli anni precedenti si trova anche - a partire dal secondo - in Pikaia Channel su You Tube o nella pagina web VideoEvol.
E’ evidente l’importante contributo informativo e culturale fornito da queste iniziative sui temi sollevati dall’evoluzione biologica, un processo naturale che pochi oggi mettono seriamente in discussione e a cui certamente tutti partecipano gratuitamente.
Quasi tutti hanno avuto occasione di essere informati sull’evoluzione ma poi, se sono onesti e sinceri, molti ammettono di essere stati poco attenti e di non aver capito bene, o di aver comunque dimenticato presto.
Coloro che sono comunque cresciuti rimanendo curiosi e interessati sono favoriti dagli strumenti oggi a disposizione, che insegnano a riconoscere coloro che non concordano nemmeno su alcune definizioni e spessonemmeno su alcune conoscenze di base necessarie per capire come funziona la vita a questo mondo.
Per capire il ruolo della casualità nei processi riproduttivi dimostrati da Gregor Mendel più di un secolo fa, ci sono alcuni video in italiano, alcuni anche fatti da giovani studenti che sembrano non abbiano  difficoltà a comprendere i semplici concetti della biologia.
Un recente articolo pubblicato da Science ("A Single Gene Affects Both Ecological Divergence and Mate Choice in Drosophila") dimostra come anche un singolo gene possa gestire contem poraneamente sia aspetti connessi con l'adattamento all'ambiente che barriere genetiche che probabilmente hanno portato a separare due popolazioni, creando poi una barriera che agisce anche a livello di specie [da Pikaia].

 

15/4/14-UK

·        La rivista Nature intervista James Lovelock
[da Pikaia] Fu lo scienziato che formulò l'ipotesi Gaia, ovvero del pianeta vivente.
Sono passsati 35 anni dalla formulazione ("Gaia. A New Look at Life on Earth").
James Lovelock reflects on Gaia's legacy

 

14/4/14-USA

·        Un piccolo Big One nella California dell'Intelligent Design.
Sul blog Rational Skepticism si può leggere una sintesi ("Confusion reigns at Uncommon Descent") dello straordinaria novità, stimolato da un intervento (di circa venti giorni fa) del biochimico e blogger (Sandwalk) Larry Moran, sempre molto preciso: è stata pubblicata su Uncommon Design, il blog del Discovery Institute, un'ammissione di errore su aspetti si solito poco discussi dai neocreazionisti, quelli che quantificano il reale tasso di mutazione fra una generazione e l'altra (100 nuove mutazioni casuali fra genitori e ogni figlio).
Le conseguenze coinvolgono ovviamente il processo evolutivo che scorre entro la nostra specie. Larry Moran elenca nel suo blog anche la catena di [interessanti e devastanti] conseguenze che potrebbe portare ad una grossa frattura, che finora si è cercato di evitare, fra creazionisti della terra giovane e creazionisti della terra vecchia. Sembra che anche in Italia ci siano molti che ignora il numero di mutazioni che compaiono fra una generazione e l'altra.
Questi i post che illustrano come sul blog del Discovery Institute (Uncommon Descent) i neocreazionisti Branko Kozulic e Vincent Torley hanno reagito, in modo diverso, alle informazioni fornite da Larry Moran per aiutare V.Torley a capire come un biologo evoluzionista possa spiegare il processo che ha portato alla comparsa della linea evolutiva che porta dopo qualche milione di anni alla nostra specie:
14/2 PZ Myers: The state of modern evolutionary theory may not be what you think it is
15/2 Moran: On the difference between Neutral Theory and random genetic drift
28/2 Moran: Why are the human and chimpanzee/bonobo genomes so similar?
30/3 Torley: Fixation: the neutral theory’s Achilles’ heel?
1/4 Torley:
Can the neutral theory of evolution explain what makes us human?
2/4 Moran: Breaking news: Creationist Vincent Torley lies and moves goalposts
3/4 Moran: Vincent Torley apologizes and claims that he is not a liar
5/4 Torley:
A short post on fixation
6/4 Moran: Vincent Torley tries to understand fixation
10/4 Kozulic: Branko Kozulic responds to Professor Moran
11/4 Moran: On the frustration of trying to educate IDiots
11/4 Torley: When I’m wrong.
[Qui Torley ammette che le nuove informazioni sul tasso di mutazione l'hanno convinto].
13/4 Arrington: Branko Kozulic Responds
13/4 Kozulic:
Branko Kozulic responds to Professor Moran, Part II
13/4 Torley: A question of bias
14/4: Moran: Why creationists think they are more open-minded than scientists.
Qui L.Moran apprezza che l'11/4 Torley abbia dimostrato di aver capito meglio l'evoluzione e i biologi evoluzionisti:

"Thank-you Vincent Torley. I greatly respect you for taking the time to understand evolution and to listen to the explanations of evolutionary biologists.
I think you can see how your initial biases affected your ability to understand evolution. That's why you tried so hard to prove that population genetics was wrong when you didn't understand it and had only heard of the explanation for the first time a few days earlier".

16/4 Moran trae alcune rilevanti conclusioni ("So, here's the situation. If the IDiots actually start understanding modern evolution then there will be consequences. Some of them realize the implications and they are not happy. Here's a brief list of issues that are now on the table under the big tent."): What would happen if Intelligent Design Creationists understood evolution?  

 

10/4/14-IT

·        A Fogligno apre oggi la IV Festa di Scienza e Filosofia
[da Pikaia] Il tema della IV edizione di Festa di Scienza e di Filosofia – Virtute e Canoscenza sarà: Umano, Sensibile, Ignoto.
Ancora una volta un tema molto ampio che abbraccia e riassume problematiche antiche, moderne e attuali riguardanti la conoscenza dell’uomo e in particolar modo la scienza.
Referenti scientifici e culturali sono:
Edoardo Boncinelli, fisico e genetista; Giulio Giorello, filosofo, matematico ed epistemologo; Silvano Tagliagambe, filosofo; Roberto Battiston, fisico.
La festa abbraccerà quattro grandi aree scientifiche e filosofiche, con decine di contributi da discipline diverse:
Scienza e Fede (si parlerà anche di evoluzione con G.Di Segni, F.Facchini), • Cervello e Mente, • Semplice e Complesso,• Il Tempo
Il programma completo in pdf è qui

 

8/4/14-IT

·        Commenti positivi alla puntata di Visionari (RAI3) su Darwin
Questo risulta dalle reazioni della quasi totalità dei commenti lasciati fino a ieri nel sito di RAI3 che per qualche giorno permetterà di rivedere la prima puntata del programma Visionari (“Dopo di loro, nulla fu più come prima”), curata da Corrado Augias.

·        E’ stata interessante all’inizio la ricostruzione delle umane ragionevoli preoccupazioni che, siamo certi, hanno reso prudenti molti “visionari” come Copernico, Galilei e Darwin, che avevano avuto “visioni” che immaginavano avrebbero potuto procurare seri guai invece che premi alla loro genialità. Era troppo presto per ricevere i premi che Alfred Nobel introdusse per sfruttare in modo creativo la sua esplosiva distruttività.
Copernico addirittura, nel dubbio sulle possibili conseguenze, per maggiore sicurezza rinviò la pubblicazione del suo libro fino a pochi giorni prima della sua morte.
L’imponente documentazione scritta (diari e appunti, ma anche le ricevute delle spese fatte da studente – che nemmeno i consiglieri regionali spesso conservano) sono state lasciate da Darwin ai posteri.  E’ quindi possibile ricostruire il susseguirsi delle sue esperienze, delle sue letture e i ragionamenti che hanno portato alla comparsa delle idee, che spesso teneva nascoste anche ai colleghi.
Risulta quindi dimostrabile come si preoccupasse della reazione non solo dei suoi contemporanei, molto vincolati alle tradizioni e condizionati dall’ignoranza scientifica del tempo, ma anche dei suoi stessi amici e colleghi. Anche se in maggioranza questi ultimi non dubitavano della “trasmutazione” dei viventi, non immaginavano di scoprire che proprio la spiegazione naturalistica fosse la migliore: anche se sapevano che la prima spiegazione scientifica proposta, quella di Lamarck, non riuscisse ad essere convincente.

·        Oggi è per noi difficile immaginare come avrebbe reagito un creazionista ottocentesco che ignorava anche le basi scientifiche della teoria. dell’evoluzione intuita da Darwin; era fra l’altro una teoria ancora molto imprecisa e carente di alcune conoscenze di base: non era ancora noto nemmeno il contributo dato da Gregor Mendel alla conoscenza dei meccanismi riproduttivi e all’evidente e fondamentale ruolo del caso.
Possiamo immaginare le possibili reazioni e le strane domande che si sarebbe posto se abbiamo la pazienza di accostarci ai testi che troviamo nei numerosi siti creazionisti protestanti USA (come AIG) o italiani (AISO, con sito, lezioni e dimostrazioni della creazione), o a quelli di uno dei pochi creazionisti italiani che sono ancora convinti di poter smentire l’evoluzione anche solo ricordando che tuttora sopravvivono specie comparse prima dell’uomo [l'evoluzione prevede infatti la sopravvivenza delle scimmie (ma anche delle specie che in alcune ore della giornata – cacciate o acquistate, oggi nel nostro caso - sono assolutamente indispensabili come alimento…); forse non necessari invece, ma purtroppo ci perseguitano sempre, zanzare, batteri e virus…].

·        La puntata di Visionari ha poi evidenziato, con l’aiuto di un’intervista impossibile a Darwin, e con la collaborazione di T.Pievani, alcuni aspetti della vita avventurosa, delle esperienze e delle scoperte che stimolano la curiosità di chi oggi ha la fortuna di avere ancora la curiosità e la giovane età di Darwin, che a soli 22 anni si imbarcò sul Beagle per il suo viaggio intorno al mondo, alla fine del quale, come avvenne anche ad A.Wallace, nulla fu come prima.

·        Interessante poi l’esempio molto attuale (quello dell’irrazionalità della legge 40) che ha dimostrato l’importanza del contributo alla medicina delle scoperte di Darwin e di Mendel. 
Non tutti riescono a capire l’importanza della biologia evoluzionistica anche per la medicina; forse anche perché quasi tutti ignorano che ognuno di noi costituisca un ambiente molto affollato: ognuno convive quotidianamente con un numero di microrganismi che è dieci volte il numero delle proprie cellule; di solito la convivenza è apparentemente pacifica, ma proprio ieri ("World Health Day 2014: small bite, big threat") l’OMS invitava gli ignoranti ad aggiornarsi (Vector-borne diseases", " World Malaria Report 2013", "Global brief on vector-borne diseases", video sulle tecniche di difesa) in modo da cercare di mantenere una convivenza equilibrata con questi organismi che, nostro malgrado, ospitiamo.
Non è comunque una novità: da secoli ci garantiamo una sopravvivenza sempre migliore e più lunga, controllando e modificando le strutture casuali disegnate dall’evoluzione geologica sulla superficie del pianeta su cui viviamo. Poi, dalla fine dell’800, abbiamo imparato anche a gestire sempre sempre più razionalmente gli eventi soprattutto casuali che minacciavano la nostra salute, e grazie a questo la qualità e la durata della vita sono migliorate.
Da qualche decennio è possibile un ulteriore miglioramento: grazie agli enormi progressi della biologia abbiamo anche imparato a controllare e gestire a nostro vantaggio anche gli aspetti casuali – e potenzialmente letali - che coinvolgono, come scoprì Mendel, i meccanismi riproduttivi che dimezzano l’informazione genetica che ognuno di noi trasmette ai figli. Il risultato complessivo è che (anche se non dappertutto, la durata della vita è raddoppiata e, anche se non solo per questo, la popolazione umana è cresciuta esponenzialmente.

·        Nella trasmissione si è presentato anche il contributo di un teologo come Vito Mancuso, che ha ammesso la reazione negativa della chiesa cattolica al cambio di paradigma e di gestione oggettivamente imposto nell’800 da uno sviluppo importante della conoscenza scientifica, la teoria dell’evoluzione; Mancuso ha ricordato con piacere che i libri dell’anglicano agnostico Darwin non sono mai stati messi all’indice [ci si dimentica sempre che un messaggio molto chiaro fu comunque mandato a famosi biologi evoluzionisti cattolici, come Paolo Mantegazza ma soprattutto Teilhard de Chardin, a monito per chi avesse voluto seguirli su strade perigliose come quelle da loro intraprese].
Mancuso ha anche ricordato come da quasi un secolo, soprattutto negli USA ma anche in Europa e in Italia, alcuni cerchino, recentemente anche con l’Intelligent Design, un modo migliore per far accettare le spiegazioni metafisiche nell’ora di scienze e di biologia per favorire, solo in alcuni paesi, la  sopravvivenza della secolare ignoranza umana su alcune tematiche “sensibili”.

·        Si è poi cercato di verificare gli effetti di questa competizione, comunque oggettivamente impari, presentando i risultati di un fresco sondaggio sulle opinioni degli italiani sull’evoluzione.
Purtroppo in Italia non c’è, come negli USA, una tradizione a realizzare sondaggi approfonditi e corretti su questo tema; spesso quindi le stesse  domande presentano una notevole imprecisione o ambiguità; in questo sondaggio non è ben chiaro, ad esempio, quale concetto un “sondato” associ a “disegno superiore”, “creazione” o “scimmia” [termine qui usato impropriamente al singolare (come fanno spesso i creazionisti…): ci sono oggi ben 300 specie diverse di scimmie; anche solo il loro diverso fenotipo e la loro biogeografia manifestano l’effetto di adattamenti ad ambienti diversi, dimostrando facilmente l’esistenza oggettiva di un precedente processo evolutivo, durato già 70 milioni di anni…].

·        La prima risposta al sondaggio, che dimostrerebbe che in Italia ci sarebbe il 48% di evoluzionisti e il 47% di creazionisti e neocreazionisti insieme [se davvero tutti gli “evoluzionisti” pensassero ad un processo “non guidato”!], mostra una situazione che è molto diversa da quella sondata contemporaneamente in vari paesi del mondo nel 2005.
Ma c’è da notare che per gli intervistati la domanda poteva sembrare molto diversa, non essendo associata alle scimmie: Human beings, as we know them, developed from earlier species of animals”; se in Italia c’era 9 anni fa il 75% di evoluzionisti e il 20% creazionisti, certo i dati non sono comparabili con quelli più freschi.
Puo’ essere utile ricordare che l’origine comune degli esseri viventi è oggi un fatto scientificamente accertato con decine di metodi, anche se negato da creazionisti e neocreazionisti. Già alla fine del ‘700 molti (fra cui Erasmus Darwin, il nonno di Charles, lo sospettavano, e tutti dovrebbero sapere che nel 2004 anche la chiesa cattolica lo aveva accettato in un suo documento ufficiale. Probabilmente fra il 75% di favorevoli del 2005 ci saranno stati molti che pensavano comunque ad un processo guidato, come risulterebbe dal confronto con altri sondaggi con domande meno ambigue ….
E’ probabile che su un tema così intricato i dettagli delle domande possano influenzare le risposte: pesano certamente anche le semplificazioni e confusioni infantili derivate dalla permanenza dell’insegnamento in giovane età di spiegazioni metafisiche legate al tradizionale creazionismo - tuttora insegnato anche nelle scuole materne come questa di Torino - perfino per aspetti che oggi sappiamo avere spiegazioni naturalistiche più convincenti.
Purtroppo sono ambienti in cui sopravvivono le spiegazioni creazionistiche;  Mendel e Spallanzani non sono nati ieri, e oggi solo i ricercatori li apprezzano e li ricordano soprattutto come ottimi naturalisti. C’è anche chi si vanta di ignorare il loro contributo alla scienza. Non c'è quindi da stupirsi che i creazionisti preferiscano impegnarsi a cercare errori nei testi dei premi Nobel piuttosto che nei testi creazionisti che circolano nelle scuole materne o nelle prediche che apprezzano.

·        Un po’ più interessante è la risposta alla seconda domanda, che mostra una possibile interazione fra ignoranza e livello della pratica religiosa [stupisce comunque che nelle risposte scompaia il “progetto intelligente”, pur precedentemente citato, e ritenuto da Vito Mancuso l’ipotesi più apprezzata dai cristiani…].
E’ evidente come per un'interpretazione corretta dei risultati sarebbe  necessario conoscere le dimensioni dei sottocampioni (anche per capire se davvero il dato importante del sondaggio è che in Italia ci sono solo cattolici, a cui si concede di essere solo più o meno praticanti…); certo, rispetto alla media nazionale (48%) sembra rimanga elevata (31%) la percentuale di evoluzionisti che silenziosamente si annidano fra i cattolici “assidui”. Sono davvero così tanti i cattoevoluzionisti?
Può stupire anche il 19% di creazionisti fra i “non praticanti”, ma o l’ignoranza ha influenzato le risposte, o nelle ore di religione della scuola materna si imparano concetti che risultano più semplici da ricordare. Le risposte alla seconda domanda evidenziano comunque come nel campione cattolico sia notevole la diversità di opinione sul creazionismo, di cui è difficile negare la sopravvivenza.

·        Il mistero sembra diradarsi un po' nella terza risposta, dove finalmente  compare, apparentemente per la prima volta nel sondaggio, anche Darwin; stupisce innanzitutto come fra gli italiani esisterebbe una notevole ignoranza su Darwin (32%), nonostante sia spesso indicato come l’iniziale scopritore proprio dell’idea rivoluzionaria che era stata apprezzata dal 49% degli italiani; questo costringe a sperare che almeno qualcuno dei sondaggisti avesse aiutato i “sondati” a connettere Darwin alla “teoria dell’evoluzione”… o anche solo alla “scimmia” citata nella prima domanda!
[Non ho trovato nel sito della Demos di Diamanti le informazioni mancanti, indispensabili per valutare meglio domande e risultati].
Comunque è positivo scoprire non solo quanto Darwin sia apprezzato (49%), ma anche quanto lavoro rimanga ancora da fare per chi, come il prof.De Mattei, sembra non poter accettare che perfino fra i cattolici “assidui” come lui o gli altri creazionisti si nasconda ben un terzo di fedeli con un visione evoluzionistica.
Secondo il prof.De Mattei ci sarebbero comunque molti laici pronti alla pugna qualora i pastori su questi temi arretrassero… Propaganda.
Anche lui sa da tempo (2009) che almeno da 35 anni i papi accolgono ottimi evoluzionisti neodarwinisti all’Accademia Pontificia delle Scienze. Ora uno di loro (Werner Arber) ne è addirittura il presidente e un altro (Christian De Duve) ha fatto una scelta probabilmente non apprezzata da tutti. Ci sono anche Cavalli Sforza e - da poco - Francis Collins, anche loro biologi evoluzionisti, esperti proprio dell'evoluzione dell'uomo.

 

9/4/14-EU

·        Dobbiamo chiudere le frontiere europee o le accogliamo tutte?
La domanda è di quelle che non si possono proprio fare, visto che da che mondo è mondo le specie (almeno quelle animali e vegetali, per non parlare dei microorganismi) non hanno mai rispettato le frontiere.
Possono però essere almeno una fonte di interesse e di lavoro per i cultori della tassonomia interessati all’influenza degli “alieni” alla biodiversità e alla sua evoluzione nel tempo.
Chi fosse interessato al tema può visitare il sito della DAISIE (Delivering Alien Invasive Species Inventories for Europe).
Chi fosse interessato a “NON festeggiamenti” che si rinnovano nel tempo, l’ISSG (Invasive species specialist group) dell’IUCN propone di “non festeggiare” l’”Invasive Species of the Week”.
Come si capisce bene dal titolo della pagina web che nel sito ISSG contiene un lungo elenco di alieni invasori (“100 of the worst”), sembra ci siano anche naturalisti a cui non piace l’evoluzione biologica (la cui accelerazione è l’ovvia conseguenza della colonizzazione di ambienti nuovi al di là di barriere geografiche).
Chi fosse quindi interessato a studiare la nascita di nuove specie, nei prossimi secoli molte di queste specie lo diventeranno certamente, per gli ovvi motivi che già Darwin e Wallace ben conoscevano. Nella pagina web European Summary si può cominciare a pianificare il lavoro,  trovando l’area migliore per iniziare. Per documentare la speciazione  sarebbe utile surgelare qualche zigote ogni tanto. Per accorgersi poi dell’inizio della macroevoluzione.

·        A proposito di imprese a più lungo termine di quella appena citata, in un post (“Launching genetic diversity to the stars”) nel blog di John Hawks [che sta scavando fossili di ominini nel sito Rising Star in Sudafrica] si cerca di dare una mano per trovare la soluzione migliore ad una domanda che qualcuno ha lanciato sulla rivista Popular Mechanics: “"How Many People Does It Take to Colonize Another Star System?".
Ovviamente la domanda non è di quelle per cui si può trovare una soluzione semplice, anche se, circolando l’ipotesi che si richieda un viaggio di almeno due migliaia di anni su un’astronave con almeno 10000 passeggeri (per garantire un minimo di biodiversità umana), forse si potrebbe pensare ad una soluzione migliore, o trovare urgentemente il modo di andare d’accordo su questa terra… a cominciare da chi si accapiglia perfino per fondamentali questioni che ammette candidamente essere solo metafisiche.
Sembra comunque che qualcuno abbia proposto una soluzione “migliore” e più economica: sarebbe possibile ridurre il carico trasportando su un’astronave più maneggevole e un congelatore pieno di zigoti ben assortiti, sperando che nessuno stacchi la corrente … 

 

8/4/14-USA

·        Niles Eldredge difende gli equilibri punteggiati
[da Pikaia] In un articolo su Pikaia Francesco Suman ricostruisce e sintetizza una discussione sugli equilibri punteggiati, iniziata con un articolo su Trends in Ecology and Evolution (“Is there room for punctuated equilibrium in macroevolution?”; [interessanti le definizioni dei termini che precedono l’articolo]) e conclusa /(almeno per ora) da Niles Eldredge e Bruce S. Lieberman con un articolo su Tree di aprile (“What is punctuated equilibrium? What is macroevolution? A response to Pennell et al”)

 

7/4/13-WORLD

·        L'OMS invita ad usare il 7/4 per informarsi e a informare sui rischi alla salute
La giornata odierna sarebbe dedicata a quelli associati alle conseguenze dell’incontro con molti virus e batteri che purtroppo amano interagire con noi, soprattutto nei paesi tropicali.
Come sappiamo, ci sono giornate che per motivi anagrafici (come il 12/2, il giorno in cui ci sono anche pastori protestanti che festeggiano il compleanno di Charles Darwin), strumentali (come il 20/2 per Gregor Mendel, nato giusto 5 mesi dopo) o casuali (come il 7/4, per la Giornata Mondiale della Salute indetta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità) vengono dedicate all'approfondimento collettivo di temi culturali diversi, per rinnovare ogni anno l’invito a ristudiare conoscenze importanti già apprese in gioventù e magari dimenticate perché non capite nonostante l'importanza per la cultura umana.
S
pesso poi queste conoscenze vengono lasciate anche senza aggiornamento (e se questo è grave per le questioni scientifiche che si aggiornano ormai costantemente, può essere anche letale per le questioni che riguardano la salute).
Sono molti i temi che riguardano la salute e che sarebbe meglio che i terrestri (e i particolare quelli che si occupano di politiche sanitarie) non dimenticassero cogli anni.
Gli enormi miglioramenti, della salute e della stessa durata della vita, ottenuti nell'ultimo secolo in alcuni paesi richiedono di mantenere elevate e costanti le conoscenze necessarie per adeguare le procedure igieniche e sanitarie alle trasformazioni culturali e ambientali.
Quest'anno l'OMS invita a portare all'attenzione dei terrestri situazioni  che agiscono in un'area della conoscenza in cui interagiscono problemi igienici e ambientali, ma anche evolutivi ("World Health Day 2014: small bite, big threat").
I rapporti dell'uomo con virus e batteri che gli vengono iniettati da zanzare e altri insetti sta diventando critica, sia a causa dell'incremento demografico che dell'accelerazione, per quantità e velocità, degli spostamenti delle popolazioni fra le diverse aree geografiche ("40% of the world's population is at risk from dengue; An estimated 1.3 million new cases of leishmaniasis occur annually").
Per chi non fosse aggiornato, dal 2012 un'infezione virale trasmessa dalla zanzare tigre (qui la scheda dell'OMS sul Dengue) è arrivata anche in Europa (nell'isola di Madeira, P, molto frequentata da turisti europei che poi rischiano di riportarla in patria).
Per chi ci volesse credere, non ci sono cure specifiche efficaci né vaccini, e la recente estensione verso nord dell'areale è ovviamente favorita dai cambiamenti climatici. La mortalità è mantenuta sotto l'1% grazie a diagnosi precoci e terapie, non sempre accessibili nei paesi tropicali, dove può causare anche letali febbri emorragiche.
Nel sito web dell'OMS è disponibile materiale informativo in inglese, che può essere utilizzato da chi fosse interessato a verificare se ha capito male o dimenticato qualche informazione utile magari per aggiornare i suoi protocolli sanitari: ci sono i poster con l'efficace slogan ("Posters: Small bite, big threat").
Sarebbe comunque meglio impegnarsi per ottenere un'informazione più completa sulle strategie quotidianamente utilizzate dalle popolazioni che vivono in aree del mondo che oggi sono anche molto apprezzate dai turisti europei ("Vector-borne diseases", " World Malaria Report 2013", "Global brief on vector-borne diseases", video sulle tecniche di difesa).
Chi fosse interessato ad approfittare della giornata del 7/4 per aggiornarsi soprattutto su problematiche europee, può invece consultare le pagine dell'ECDC (European Center for Diseases Prevention and Control), dove troverà aggiornamenti che riguardano gli effetti della selezione naturale sull'evoluzione umana, oggi influenzata anche in Europa dall'interazione con i microorganismi patogeni, che purtroppo vivono e si evolvono bene soprattutto negli ospedali.
Nel sito ci sono pagine con News and epidemiological updates, dove sono archiviati i bollettini epidemiologici (fra cui quello più recente), i risultati di indagini sull'aumento della resistenza agli antibiotici, la notizia di un'epidemia di morbillo su una nave da crociera italiana e del virus Ebola in un'ampia zona della Guinea, con propaggini anche nei paesi circostanti.
Ci sono poi anche le Press Releases, fra cui una sull'incremento in alcuni paesi europei, soprattutto mediterranei, di batteri "ospedalieri" resistenti al carbapeneme e un'altra, necessariamente connessa, sul fatto che una recente indagine, la prima effettuata, quantifica in 1/18 i pazienti ricoverati che ogni giorno in Europa manifestano almeno un'infezione ospedaliera, non sempre facile da controllare e curare con antibiotici che vengono aggiornati con molta lentezza.
Qui un documento ufficiale svizzero sui rischi dell'aumento della resistenza agli antibiotici e sulla differenza fra paesi europei, con una situazione critica dell'Italia; statistiche preoccupanti sulla mortalità dovuta a infezioni ospedaliere riguardano comunque anche la Svizzera.  

 

6/4/14-USA

·        L.Moran vorrebbe che si dovesse insegnare biologia solo ai creazionisti.
Oggi nel suo blog Sandwalk il biochimico Larry Moran si lamenta (“The American Society of Plant Biologists embarrasses itself by publishing "New functions for 'junk' DNA?"”) dell’uso errato dei termini “junk Dna” e “non-coding DNAche The American Society of Plant Biologists fa in una sua press release: “It's bad enough having to teach biology to creationists but when you also have to teach it to biologists, you know we're in big trouble”.

 

4/4/14-IT

·        Dopo di loro nulla è stato più come prima.
[Da Pikaia] Un nuovo programma di Corrado Augias su RAI3: il 7 aprile alle 22.50 ci sarà la puntata di apertura di un nuovo e promettente progetto,“Visionari”, dedicato a grandi personaggi della storia (e della scienza) che hanno cambiato per sempre il nostro modo di vedere il mondo. La prima serata sarà dedicata a Charles Darwin e alla sua rivoluzione scientifica, con filmati, conversazioni, interviste a esperti e un sondaggio inedito di Ilvo Diamanti. In studio ad accompagnare Augias nel suo racconto ci sarà Telmo Pievani. 

 

3/4/14-UK

·        Un nuovo fascicolo del settimanale Nature: quello del 3 aprile.
Migliaia di ricercatori ogni settimana dedicano qualche momento, lungo o breve, alla lettura dell’indice di una delle tanti autorevoli riviste scientifiche settimanali peer-reviewed che probabilmente pubblicherà qualche contributo utile per le ricerche che si stanno realizzando nel proprio laboratorio. [Ovviamente rimanendo diffidenti e ben sapendo che ogni nuova scoperta dovrà essere verificata e poi confermata].
E’ possibile che lo stimolo venga dalla curiosità di scoprire se un collega di un’altra università o di un altro paese o di un altro continente ha appena fatto qualche scoperta utile per capire un qualche aspetto importante connesso con le proprie ricerche, fornendo un tassello utile magari anche solo come conferma di un risultato che dovrebbe essere coerente con i propri.
A volte lo stimolo potrebbe essere anche la seria preoccupazione di scoprire se qualcuno abbia appena pubblicato proprio la soluzione ad un particolare problema che si sta cercando di dimostrare.
Sono speranze e preoccupazioni che dai tempi di Galilei i ricercatori curiosi e seri ben conoscono, soprattutto se stanno inseguendo la soluzione ad un problema che cambierà in parte la visione della realtà. Sappiamo bene quanto C.Darwin seguisse, in un contesto e con strumenti diversi e più lenti di quelli oggi disponibili, le pubblicazioni dei principali ricercatori naturalistici del suo tempo.
Sappiamo bene come nel 1858 non avesse apprezzato che anche il giovane A.Wallace, sottoposto a stimoli naturali e culturali molto simili, fosse arrivato un bel giorno a proporre la sua stessa soluzione ad un problema che già nel secolo precedente qualcuno aveva intuito: l'origine comune degli esseri viventi e il processo evolutivo che li unisce.
Già Lamarck per primo aveva dato una soluzione, che comunque dopo 50 anni rimaneva ancora poco convincente, non riuscendo nemmeno a suscitare né vivace interesse scientifico né violente critiche scientifiche o ideologiche alla soluzione da lui proposta.
Sappiamo oggi come la nuova soluzione proposta nel 1858 da Darwin e Wallace, pur ancora priva del contributo di Mendel e quindi con alcuni punti critici ancora oscuri, venne invece accolta con grande entusiasmo in tutto il mondo, e venne rapidamente applicata e verificata in numerosi contesti diversi, anche approfittando della contemporanea comparsa dei primi reperti fossili di nostri antenati.
Oggi, diversamente dal secolo scorso, è più facile avvicinarsi agli articoli scientifici che costituiscono il pane quotidiano e la fonte degli stimoli e delle conoscenze per i ricercatori. Come sanno bene gli studenti universitari, è oggi decisamente più facile condividere anche nella stessa giornata le notizie che arrivano ai docenti ed ai ricercatori.
Le notizie possono arrivare facilmente e in pochi giorni anche in ambienti lontani al mondo della ricerca, spesso attraverso passaggi intermedi in cui le notizie vengono selezionate per essere poi presentate in modo più semplice, contestualizzate per essere meglio comprese, ma anche per poterle presentare in modo distorto o tendenzioso. 
Per chi ha poca dimestichezza con la scienza, e soprattutto con le aree di punta della ricerca, da qualche anno si possono consultare i blog di chi fa ricerca scientifica per professione ma dedica parte del suo tempo ad indicare le novità che ritiene più interessanti per le persone curiose desiderose di capire il contesto in cui si muove oggi la ricerca scientifica, per verificare la correttezza e l'aggiornamento del proprio personale approccio alla scienza e al metodo scientifico.

·        E' per esempio utile e interessante come alcuni blogger o giornalisti scientifici abbiano recentemente fatto notare un articolo comparso qualche giorno fa su Cell, Individualized medicine from prewomb to tomb” in cui Eric J Topol riassume ed esamina i diversi livelli (o se preferite i diverse approcci metodologici) tramite cui ciascuno di noi potrebbe essere analizzato per capire i segreti del funzionamento del nostro corpo. In italiano ne scrive M.Mandrioli sul suo blog ("Vuoi conoscere il tuo profilo biologico personale?") , riportando anche alcune delle immagini che dimostrano i problemi che si pongono a chiunque debba o voglia intervenire per modificare un qualsiasi sistema vivente; impressionante quella del Geographic Information System of a Human Being, che comunque fa riferimento ad un singolo fotogramma di una complessità multidimensionale che accompagna ogni essere vivente dalla nascita alla morte.
A pensarci bene l'articolo fa riflettere anche chi volesse solo trovare o valutare un modello per prevedere la risposta (efficace o letale per l'uomo?) ad un nuovo farmaco, magari dovendo scegliere fra un economico software e un modello animale, che potrebbe essere comunque impreciso ma è certamente una struttura complessa con innumerevoli controlli a vario livello.

·        Un argomento vicino è toccato anche dal giornalista scientifico Carl Zimmer, che fa notare in un articolo sul New York Times (“Enlisting a Computer to Battle Cancers, One by One”) che se vogliamo andare verso una medicina personalizzata che considera un numero più elevato di variabili, è estremamente complesso gestire e sintetizzare la massa di informazioni che escono dalle riviste scientifiche.

 

3/4/14-IT

·        Da Orvieto Scienza 2014 giunge la proposta di costituire un’autority che dovrebbe aiutare la politica ad evitare di lasciare un vuoto spesso riempito da ciarlatani o, quando va bene, dalla magistratura. 
Un articolo sul sito di Pikaia riporta con notevole risalto che:Nell’ambito del convegno “OrvietoScienza” 2014, è stato sottoscritto il “Manifesto di Orvieto” in cui si propone la creazione in Italia di un’Authority di raccordo tra il mondo della ricerca e della formazione e i luoghi della decisione politica, sul modello della Royal Society britannica. Non dimentichiamo mai le parole di Goethe “ Niente è più terribile di un’ignoranza attiva”
In sintesi, il “Manifesto di Orvieto” richiede ai politici l’istituzione di un’Authority scientifica, di un’autorità garante e indipendente che fornisca le conoscenze necessarie per i processi decisionali, e che si trovi al centro di una rete di “relazioni istituzionalizzate” tra la scuola, il territorio, la società civile e la ricerca, da una parte, e i decisori pubblici di vario livello, dall’altra. Non si tratta certamente di una richiesta d’avanguardia o addirittura utopistica. In altri paesi, questo insieme di relazioni è da anni ufficialmente strutturato e affidato a istituzioni universalmente riconosciute per competenza e indipendenza

Alcuni paesi occidentali interessati alla ricerca scientifica si sono già dotati di authority (c’è ad esempio da tempo in UK la Royal society, fondata nel 1660) che dovrebbero promuovere il ruolo e il rispetto della scienza.
Una delle più antiche accademie, l'Accademia dei Lincei, fu fondata nel 1603 in Vaticano e quindi in ambito cattolico, ed ebbe fra i suoi primi membri G.Galilei, uno dei fondatori della scienza moderna.
Dopo alterne vicende e diverse rifondazioni e gemmazioni, dal 1936 questa struttura vaticana si chiama Accademia Pontificia delle Scienze (PAS) e, secondo l'attuale presidente, il Nobel Werner Arber, biologo molecolare e neodarwinista, questo organo vaticano di consulenza scientifica, il più ricco di membri premiati con premi Nobel, avrebbe l'obiettivo (12/10/12) di "seguire con occhio critico lo sviluppo delle ricerche scientifiche e i progetti di applicazione della conoscenza acquisita a vantaggio del benessere dell’umanità e di un ambiente inalterato idoneo a uno sviluppo sostenibile a lungo termine del nostro pianeta terra e dei suoi abitanti; la conoscenza scientifica può influenzare, insieme ad altri elementi del nostro sapere orientativo, le attività umane".
L'autorevolezza della PAS (che "pubblica periodicamente i suoi libri per informare il mondo scientifico, la gerarchia della Chiesa e tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà, offrendo importanti suggerimenti a favore di uno sviluppo sicuro, responsabile e sostenibile") ha da tempo attirato l'ostilità non di chi vorrebbe conoscerne i costi - come forse qualcuno potrebbe oggi pensare -, ma dei creazionisti "biblici", come sono gli "esperti" del Kolbe Center USA, le cui polemiche spiegano i continui tentativi dei suoi "consulenti" di reintrodurre in Italia il creazionismo biblico - anche grazie al prof.De Mattei che nel 2009 li ospitò a Roma a sue spese).
E' sconcertante come i creazionisti e i neocreazionisti di solito neghino al caso il ruolo importante che ha nell'evoluzione biologica. Esso è stato osservato e dimostrato per la prima volta nel 1866 da Gregor Mendel nei meccanismi riproduttivi che - negli organismi diploidi - dimezzano l'informazione genetica trasmessa con i gameti ai figli.
Mendel aveva idee molto chiare e tranquille sul ruolo del caso, che proprio non lo innervosiva nemmeno: "Dipende semplicemente dal caso - scriveva nei suoi Versuche über Pflanzenhybriden, Brno 1866 - quale dei due tipi di polline si unirà con ciascuna cellula uovo".
Non si crede invece al ruolo del caso se si osserva chi collabora -  non casualmente - con creazionisti biblici come M.Giertych o P.Rabischong, o altri che si dimostrano comunque creazionisti non sopportando di accettare l'evidenza dell'origine dell'uomo dall'interno dell'ordine dei primati; un fatto anatomicamente evidente già a Linneo, anche molto prima delle risolutive analisi dei cromosomi ma soprattutto prima del confronto fra il DNA umano e quello di altre specie di primati, più o meno simili.

 

2/4/14-UK

·        A 50 anni dalla scoperta di Homo habilis
Su Nature un articolo del paleoantropologo Bernard Wood commemora (“Human evolution: Fifty years after Homo habilis”)  il cinquantenario della scoperta ad Olduvai, da parte di Louis Leakey, del primo reperto fossile associato alla prima forma del genere Homo. L’articolo offre l’occasione non solo di linkare alcuni importanti recenti articoli che hanno permesso aggiungere nuove conoscenze sulle tappe dell’evoluzione umana e ovviamente nuove ipotesi alla ricostruzione e all’interpretazione di una delle fasi dell’evoluzione biologica che ci interessa maggiormente; senza escludere le difficili relazioni con la tassonomia, a cui sta dando certo un grande contributo anche la recente possibilità di analizzare le sequenze di parti sempre più ampie del DNA dei nostri antenati.
Un esempio della possibilità di nuove audaci ipotesi lo vediamo anche in un post odierno del blog del paleoantropologo John Hawks (“'My sense is that handy man should belong to its own genus, neither australopith nor human'”)

 

2/4/14-IT

·        La storia della biologia a Padova
[Da Pikaia] Martedì 8 aprile alle ore 16 presso l'Aula A al piano terra del Dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, Elena Canadelli e Alessandro Minelli presenteranno le "Cronache della biologia padovana", ovvero il quaderno, trascritto per la prima volta, che racconta la vita scientifica e accademica dei biologi di Padova tra il 1735 e il 1967. Introduce Telmo Pievani. Programma.

 

 

MARZO 2014

 

31/3/14-IT

·        “Tra aggressività e altruismo negli animali”, e nell’uomo.
Il genetista M.Mandrioli riferisce nel suo blog Il gene irriverente (“Tra aggressività e altruismo”) sull’ultima conferenza tenuta il 28/3 da T.Pievani a Modena al Collegio San Carlo (qui l’archivio dei video delle conferenze del decennio).
Pievani riferisce, e commenta, sulle interazioni fra egoismo/altruismo e gradi di parentela nello svilupparsi delle relazioni sociali che si instaurano nei mammiferi ma soprattutto nell’uomo. Inevitabili i riferimenti all’ultimo numero di Micromega (2/2014) con alcuni contributi alla “Bellezza di Homo sapiens” e alla sua evoluzione.
In particolare si cita il primo contributo, quello su “Homo sapiens, ostile e solidale”, di Samuel Bowles, un economista statunitense che attribuisce un ruolo importante all’evoluzione biologica anche nella costruzione del significato che nella nostra specie diamo a parole come democrazia, solidarietà e legalità.
Mandrioli continua quindi il discorso iniziato con un precedente recente post (“Homo sapiens, geneticamente ostile o solidale?”) che riguarda l’ultimo fascicolo di Micromega, aggiungendo anche il suggerimento di dare un’occhiata al recente libro di Luigi Luca Cavalli-Sforza e Daniela Padoan, “Razzismo e Noismo”.

 

 

28/3/14-USA

·        Trovato il più antico genoma di Homo sapiens, di 45k anni fa.
Per ora c’è la notizia, presentata ad un convegno e annunciata su Science da Ann Gibbons con un suo articolo (“Oldest Homo sapiens Genome Pinpoints Neandertal Input”), del ritrovamento di un osso di H.sapiens di 45000 anni fa trovato in Siberia, che contiene DNA che sarà presto sequenziato.
Ne parla anche l’antropologo Dienekes nel suo blog (“Oldest modern human genome from Siberia ~45 thousand years ago”).

 

 

26/3/14-USA

·        Un nuovo esperimento su corvi della Nuova Caledonia.
Sono davvero impressionanti gli esperimenti che gli etologi riescono a progettare per dimostrare la capacità dei corvi della Nuova Caledonia di raggiungere il cibo attraverso percorsi che risulterebbero complessi anche per un essere umano.
Oggi è uscito su PlosOne l’articolo dal classicheggiante titolo “Using the Aesop's Fable Paradigm to Investigate Causal Understanding of Water Displacement by New Caledonian Crows”.
Qui si possono trovare link a video e conferenze sull’incredibile abilità di questa specie, e qui troviamo l’esperimento citato da New Scientist di oggi. L’argomento interessa anche a J.Coyne, che nel suo blog (“Eureka! Canny crows figure out water displacement to get noms”), spiega incuriosito e stupito le diverse fasi dell’esperimento.

 

 

24/3/14-UK

·        Un teologo ammette di dover lasciare spazio agli scienziati?
Curioso articolo oggi sul Guardian (“Good luck, physicists, with those tricky 'meaning of life' questions”; chiaro e onesto anche il sottotitolo:”Scientists have replaced us theologians as the people you'd ask your existential queries”), in cui sembra che un teologo della cattedrale di S.Paolo e collaboratore del quotidiano (Giles Fraser) voglia gettare la spugna e passare la palla ai fisici su temi che giustamente ammette essere ormai difficili da gestire, almeno in certe ore della giornata (“To be honest, my head doesn't really get itself around gravitational waves at the best of times, but before breakfast it's all too much”).
L’argomento sembra sia piaciuto ai lettori (e ci sono quindi 600 commenti, se qualcuno ha tempo di leggerli).
Il ragionamento del teologo (e l’augurio di buona fortuna) inizia citando la risposta apparentemente evasiva (“clever but unsatisfying”) di un fisico teorico a cui viene chiesto cosa ci fosse stato prima del big bang.
Il teologo prosegue poi ammettendo che la risposta del fisico non era però molto diversa dalla risposta ancor più evasiva dei teologi a chi qualche secolo fa chiedeva loro “chi ha creato Dio che ha creato il resto?”.
L’articolo e la discussione proseguono poi, fra “God of the gaps” e “non-overlapping magisteria”, e continua anche in un post nel blog di J.Coyne (“Theologian gets pwned by physicist in The Guardian”).
A questo articolo risponderà poi sul Guardian un fisico, Jon Butterworth (“Giles Fraser says scientists are replacing theologians. Some thoughts on that”), che fin dall’inizio apprezza che non si attribuisca alla scienza un ruolo assurdo, che già Galilei rifiutava, quello di essere una nuova religione. Ammette poi che non sia sempre facile conoscere il mondo e capirne il significato, anche se terrebbe ben distinte le due questioni, evitando soprattutto di concedere spazio al God of the gaps”.

 

 

24/3/14-USA

·        Ci sono in giro delle bestie davvero originali
Si tratta di una specie di lucertola con le corna che vive in aree desertiche, si ciba di formiche e si difende dai predatori con un cannone caricato “a sangue” (video). Per non sbagliare mira, il getto esce dagli occhi.

 

 

24/3/14-IT

·        Sono in rete molti video delle conferenze dei Darwin Day
Molti di quelli realizzati nel corso delle iniziative del 2014 si possono trovare qui (interessanti le iniziative realizzate al Pigorini e a Firenze), mentre sono ancora disponibili alcuni dei video delle iniziative del 2013.
E’ evidente l’importante contributo informativo e culturale fornito da queste iniziative sui temi sollevati dall’evoluzione biologica, un processo naturale a cui certamente tutti partecipano gratuitamente. Quasi tutti hanno avuto occasione di conoscere ma che poi, se sono onesti e sinceri, avranno il coraggio di ammettere di non aver capito bene, di aver comunque dimenticato e magari di non essere interessato a cercare di capire anche se deve parlarne.
Non può che far piacere che, nonostante le iniziative su Mendel, di cui finora si trovano in giro solo un paio di documenti audio di qualità non sempre accettabile, si lasci agli evoluzionisti anche la divulgazione corretta, che già si dovrebbe fare a scuola, delle importantissime scoperte fatte da Mendel.
E' l'unica possibilità per ottenere che sia presentato correttamente il suo contributo anche alla scoperta del ruolo rilevante del caso anche nei meccanismi riproduttivi, un punto apparentemente incomprensibile da creazionisti poco interessati a capire il ruolo la scienza.
Evidente la differenza rispetto a Mendel, che aveva idee molto chiare e sul ruolo del caso, con cui non sembrava avesse allergie particolari: "Dipende semplicemente dal caso - scriveva nei suoi Versuche über Pflanzenhybriden, Brno 1866 - quale dei due tipi di polline si unirà con ciascuna cellula uovo. Tuttavia, per la legge delle probabilità, nella media di molti casi avverrà sempre che ogni forma di polline si unirà con egual frequenza con ciascuna delle forme di cellule uovo [...]. I veri rapporti numerici possono risultare soltanto dalla media tratta dal maggior numero possibile di casi individuali; più grande è il loro numero, più facilmente si eliminano le perturbazioni accidentali".

 

 

23/3/14-USA

·        Risposta del fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, ai “lunatic charlatans”
D’altronde la risposta era quasi prevedibile: la petition su Change.org per cui l’Association for Comprehensive Energy Psychology“ raccoglieva le firme iniziava infatti con la frase “Wikipedia is widely used and trusted” purtroppo continuava lamentandosi che, nonostante i tentativi dell’associazione che continuava a correggere in wikipedia i testi che riguardavano l’”holistic approaches to healing” i testi venivano sempre corretti (“For five years, repeated efforts to correct this misinformation have been blocked”), per cui l’informazione rimaneva “ biased, misleading, out-of-date, or just plain wrong”. 
La risposta di J.Wales, pubblicata anche sul sito della petizione, è diretta e precisa, confermando che intende mantenere il livello che porta a fidarsi di wikipedia; invitava quindi i firmatari della petizione ad essere seri: “Every single person who signed this petition needs to go back to check their premises and think harder about what it means to be honest, factual, truthful”, ricordando gli obiettivi di Wikipedia: “Wikipedia's policies around this kind of thing are exactly spot-on and correct. If you can get your work published in respectable scientific journals - that is to say, if you can produce evidence through replicable scientific experiments, then Wikipedia will cover it appropriately”. Brutale e precisa la conclusione: “What we won't do is pretend that the work of lunatic charlatans is the equivalent of "true scientific discourse. It isn't
Lo scambio di opinioni ovviamente ha interessato anche altri che negli USA hanno spesso a che fare con gente simile, a cui anche i giudici chiedono dove siano gli articoli che presentano esperimenti scientifici ripetibili che confermino i fatti sostenuti.
Anche l’evoluzionista J.Coyne, preoccupato dei disastri culturali di cui sono responsabili i creazionisti e i neocreazionisti, riporta la petizione e la risposta di J.Wales (“Wikipedia definitively rejects unsubstantiated woo”), che suscita molti commenti positivi, fra cui un parallelo con un’altra famosa drastica valutazione, quella del giudice Jones che nella sentenza al processo di Harrisburg/Dover del 2005 aveva chiamato 'Breathtaking Inanity' (“inanità mozzafiato”) quella del Dover Area School Board che aveva cercato di introdurre l’ID nelle lezioni di scienze: “lied to cover up their religious motives, made a decision of breathtaking inanity and dragged their community into this legal maelstrom with its resulting utter waste of monetary and personal resources."
Il termine era piaciuto anche ad altri, come a Michael Zimmerman, fondatore del Clergy Letter Project, che scrisse un articolo sull’Huff.Post (“The 'Breathtaking Inanity' of Rick Santorum and Michele Bachmann”) contro due creazionisti USA, ricordando che nessuno oggi può contestare che

·  Evolutionary teaching has nothing to say about religion, and the leaders of most major religions understand this;

1.Evolutionary theory is the only viable scientific theory explaining the diversity of life found on Earth and virtually every major biological society in the world has issued a statement in support of this position

Lo stesso Zimmermann scrisse sempre sull’Huff.Post un articolo su "Intelligent Design's Final Days".

 

19/3/14-USA

·        Creazionismo ed educazione. Due problemi con una soluzione unica?
Forse sì, ma la soluzione  non è certo questa…
Nel blog di PZ.Myers si associano queste due emergenze (che certo sarebbero incompatibili) nel post “If you won’t pay people what they’re worth, you’ll get people worth what you pay”, dove tratta il problema della crescente instabilità e precarietà dei docenti universitari, assunti a tempo parziale, pagati sempre meno, lasciati senza benefits o assistenza sanitaria, e della stabile presenza dei creazionisti negli USA.
Da qualche giorno PZ.Myers citava il primo argomento, prendendo spunto dalla storia di un buon brillante sessantenne, il filosofo della scienza John Wilkins, il cui unico lavoro da 3 anni sono i libri che scrive e il blog Evolving Thoughts.
Oggi aggiunge la dimostrazione che qualche struttura didattica cerchi una soluzione al risparmio assumendo personale docente part time che accetta la precarietà e un basso stipendio, forse accontentandosi che vengano apprezzate anche le sue pubblicazioni sulle migliori tecniche statistiche baraminologiche, apprezzate solo da “Answer in Genesis”.
Si racconta quindi la storia di un entomologo creazionista biblico assunto come docente di microbiologia da un’università confessionale (University of Idaho).

 

 

18/3/14-WORLD

·        Amazzonia 3D, il film documentario, sarà nei cinema dal 23 marzo,
per celebrare la Giornata Mondiale delle Foreste, indetta dall’ONU.
Il film è stato premiato dal WWF alla 70° Mostra del cinema di Venezia con il Premio Ambiente. Si può leggere un articolo sul film su L’Espresso, con una clip di questo straordinario viaggio per immagini nella foresta amazzonica.
Per chi non avesse pazienza di aspettare per vedere un documentario sulle foreste, è interessante anche il film Le foreste e l’uomo diretto da Yann Arthus-Bertrand, autore anche del documentario Home, che illustra i locali più belli della casa in cui abita la nostra specie.
Oppure può leggersi un paio di documenti informativi fra quelli disponibili nel sito dell’ONU: Forests in a Green Economy - A Synthesis, UNEP  e Forests for People.
Altri brevi film disponibili sono i finalisti al concorso “Forests for People: 2013 UN International Short Film Contest”.
Se si ha fretta e ci si accontenta di una sola foto, suggerirei questa; chiarisce un po’ l’idea dell’importanza che la natura attribuisce alla nostra specie, e del significato relativo che la nostra specie attribuisce al tempo in cui si svolgono i processi evolutivi...

 

 

17/3/14-USA

·        Una nuova serie di “Cosmos”, 30 anni dopo quella di Carl Sagan.
30 anni fa Carl Sagan realizzò «Cosmos: A Personal Voyage», che ebbe un successo planetario (500 milioni di spettatori in tutto il mondo) soprattutto grazie al suo entusiasmo e alla sua abilità divulgativa.
In Italia Cosmos trovò spazio all’interno di Quark, di Piero Angela.
Ieri è andata in onda la seconda puntata della nuova serie («Cosmos, Odissea nello Spazio»), realizzata da un altro abile divulgatore scientifico, Neil deGrasse Tyson, per la FOX e il National Geographic,. In Italia era visibile sul National Geographic Channel di Sky.
Ne parla un articolo sulla Stampa (“Il ritorno di Cosmos”).
Il tema della seconda puntata era quello dell’evoluzione biologica e dei suoi meccanismi.
Un post (“Discoveroids React to “Cosmos” Episode 2”) su un blog USA sintetizza le critiche del Discovery Institute contro questa puntata e riporta quali sono gli antidoti suggeriti dai neocreazionisti.
La reazione del DI è giustificata dalla semplicità con cui Tyson ha evidenziato, riferendosi proprio all’intelligent design, l’assurdità di rimanere ancora dubbiosi oggi; dopo ben duecento anni di prove e dimostrazioni, ci sono ormai spiegazioni decisamente convincenti (“Neil DeGrasse Tyson Explains Evolution and Critiques Intelligent Design”). Certo ci sono anche quelle meno convincenti e quelle poco convincenti.
I creazionisti, abituati a credere a quelle per niente convincenti, perdono sempre molto tempo su quelle meno convincenti, di cui la loro mente è stracolma e non lascia spazio alle altre. De gustibus ...
Se ricordiamo che il DI era già stato più volte invitato – anche da un giudice nel 2005 - a fare ricerca se vuole dimostrare che le sue ipotesi sono sia scientifiche che migliori, sconcerta che la reazione di un suo alto esponente sia tuttora incoerente (o tendenziosa): “Imagine if intelligent design had the money and other resources to tell our story at this length and in such high style”.
Evidentemente non solo non riescono a capire la biologia moderna (per mantenere in vita – e non troppo affollata l’arca - insistono a credere che sia sbagliata la solita definizione di evoluzione!), ma nemmeno che Cosmos mostri e dimostri le conoscenze ottenute e accumulate nei secoli grazie a migliaia di ricercatori e non a pochi sceneggiatori abili “to tell our story
In fondo sfruttano anche l’ambiguità, di cui si vantano e su cui si adagiano, del verbo “credere”, che preferiscono usare ancor oggi nell’accezione tradizionale e riduttiva, molto efficace con le verità metafisiche, anche se non viviamo più una cultura prescientifica che lascia molto spazio all’irrazionalità.

 

 

16/3/14-USA

·        Ancora sui problemi del DI con la Ball State University
La situazione si complica – o si chiarisce - ad un’analisi delle dichiarazioni comparse in questi giorni sull’EvolutionBlog di Jason Rosenhouse (“Dubious Legal Analysis From the Discovery Institute”). Lo sintetizza efficacemente il canadese Larry Moran in un suo post (“On teaching creationism in American public universities”): “It's okay to criticize ID as bad science but it's illegal and a dereliction of duty to allow any professors to defend ID and make the case that it's actually good science. My head is spinning”.
Il problema sorge anche se si riflette sull’utilità del fatto che siano dei parlamentari o degli avvocati ad occuparsi di cosa si insegna nelle università USA o sulla necessità che anche in università debba essere difesa quella separazione fra religioni e scienza che viene garantita nelle altre strutture scolastiche, a difesa della libertà religiosa individuale. Ci sono tante religioni anche in Canada o in Italia, ma la situazione USA è molto diversa (come si è visto ieri con lo studente della Louisiana che ha fatto arrabbiare l’insegnante rispondendo “Lord Budda” invece che semplicemente “Lord” nello spazio del compito riservato al nome del creatore).

 

 

15/4/14-USA

·        In Louisiana un giudice condanna un’insegnante e una scuola creazionista che aveva umiliato uno studente diversamente credente.
Tutti i docenti sono stati addirittura condannati a seguire un corso sulle procedure e i divieti derivanti dalla protezione alla libertà di religione prevista ad ogni individuo dalla costituzione.
La sentenza, pubblicata oggi, condanna la scuola anche al pagamento delle spese processuali (40.000$).
La storia viene raccontata oggi (“Louisiana Creationists Crushed in Sabine Parish”) in un blog che fornisce anche una descrizione degli eventi di cui si è occupato il processo, davvero offensivi per la scienza e per la religione ma soprattutto per il ragazzo coinvolto, che ha dovuto cambiare scuola (“Louisiana Creationism: A Typical Science Class).
Della sentenza si parla nel quotidiano locale (“Settlement reached over harassment of Louisiana Buddhist student”) e nel sito dell’ACLU che ha appoggiato i genitori del ragazzo (“Buddhist Student, Religious Liberty Prevail In Louisiana; la notizia viene ripresa e discussa anche dal blog di J.Coyne (“ACLU overturns blatant First Amendment violation in Louisiana”). Interessante il fatto che la scuola dovrà continuare a pagare per anni le spese di trasporto che il ragazzo dovrà affrontare per spostarsi nella nuova scuola.
La lettura della sentenza, con tutte le definizioni e le restrittive norme di comportamento che gli insegnanti dovranno studiare e rispettare rende evidente quanto sia difficile ancor oggi  far rispettare i diritti costituzionali in un’area degli USA in cui l’integralismo religioso – e il relativo creazionismo - è tuttora invadente e aggressivo, verso altre religioni ma soprattutto verso l’evoluzione culturale umana.

 

 

14/4/14-USA

·        La situazione ritorna problematica alla Ball State University (Indiana. USA).
L'anno scorso, dopo la segnalazione (maggio 2013) che in un’università statale un fisico (Eric Hedin) stava tenendo un corso sull'Intelligent Design ("The Boundaries of Science") utilizzando prevalentemente i testi poco scientifici dei suoi principali esponenti, la presidente della BSU, sulla base anche di una richiesta ufficiale pervenuta dalla Freedom From Religion Foundation, aveva ritenuto necessario e urgente aprire una procedura di verifica.
A seguito di ciò la commissione nominata dall’università aveva evidenziato aspetti che ai primi di agosto avevano poi portato alla sospensione del corso, nonostante le proteste del Discovery Institute, con cui E.Hedin collaborava.
La situazione si era ulteriormente complicata nel luglio 2013 per l'afferenza alle stessa università di un altro fisico (Guillermo Gonzalez), un astrofisico che aveva collaborato con il DI (per il libro e il video "The Privileged Planet") e che era perfino stato citato nel film antievoluzionista "Expelled" di Ben Stein per aver perso il lavoro che aveva all'Università dello Iowa.
 
In questi giorni la situazione sembra sul punto di riaprirsi, in seguito all'iniziativa del Discovery Institute di far intervenire 4 parlamentari repubblicani dell'Indiana (11/4, il 14/4 su USAToDay) per indagare  sul sospetto che ci sia una situazione di attacco alla "libertà accademica" ("imposition of a speech code censoring faculty speech on intelligent design”).
Se ne parla anche nel blog di J.Coyne.
Un aspetto importante, quello che probabilmente ha spinto il DI a non subire senza reagire l’annullamento del corso, è il documento molto netto che la presidente della BSU, Ann M. Gora, inviò l’estate scorsa (31/7/13) a tutti i docenti e gli studenti della BSU, e che viene riportato in questo post.
Il documento è stato evidentemente scritto dopo aver verificato le opinioni della scienza e della giustizia (la sentenza del 2005) sull’ID. La frase principale è la seguente: “Intelligent design is overwhelmingly deemed by the scientific community as a religious belief and not a scientific theory. Therefore, intelligent design is not appropriate content for science courses. The gravity of this issue and the level of concern among scientists are demonstrated by more than 80 national and state scientific societies’ independent statements that intelligent design and creation science do not qualify as science”.
Un altro punto rilevante è il seguente: “Teaching intelligent design as a scientific theory is not a matter of academic freedom – it is an issue of academic integrity. As I noted, the scientific community has overwhelmingly rejected intelligent design as a scientific theory. Therefore, it does not represent the best standards of the discipline as determined by the scholars of those disciplines”.

Si è poi aperta poi anche una discussione sulla frase di un alto esponente del DI citato anche qui sotto per il convegno di Huston, John West, pubblicata da TheStarPress ("Lawmakers probe religion vs. science at BSU"): "We determined through public documents one science class is covering intelligent design in order to bash it. If they allow that, it’s tantamount to state endorsement of an anti-religious view”.
Secondo Jerry Coyne che ci ragiona nel suo blog, West sosterrebbe che l'Intelligent Design sia meritevole della protezione speciale riservata alle opinioni religiose o alle istituzioni religiose!
J.Coyne ritiene quindi che "this is an explicit admission by the Discovery Institute that Intelligent Design (ID) is a religious point of view, for “bashing it” is “tantamount” to being “anti-religious.”That’s an admission that they’ve avoided making, as they claim that ID is not religion, but pure science".
Il DI nel suo blog nega questa interpretazione della frase, anche se suggerisce che l'intervistatore non abbia riferito correttamente il suo pensiero.

·        Comunque la notizia del convegno di Huston non sembra escludere che ci sia, a questo proposito, qualche grossa novità in vista sul futuro del Discovery Institute e dell’ID.

 

 

13/3/14-DE

·        S.Pääbo riferisce le curiose reazioni dei diversi creazionisti alla notizia dell’ibridazione dimostrata fra neandertalensis e sapiens. E da Panda’s thumb arriva la conferma.
Un post di Nick Matzke (del NCSE) sul blog Panda’s Thumb (“Svante Pääbo on creationist reactions to Neanderthal interbreeding”) dimostra quanto racconta Svante Pääbo in un suo recente libro (“Neanderthal Man: In Search of Lost Genomes”). Svante Pääbo racconta di aver scoperto che la sua dimostrazione sull’ibridazione fra neandertalensis e sapiens ha ottenuto una ben diversa valutazione fra creazionisti “della terra giovane” (a cui va bene) e creazionisti “della terra vecchia” (per cui sarebbe inaccettabile).
La dimostrazione viene dalla trascrizione di un dibattito avvenuto nel 2010 fra diversi creazionisti, e ciò spiega perché negli USA i diversi creazionisti avrebbero una qualche difficoltà ad “ibridarsi” …
Negli USA infatti i diversi creazionisti si danno molto da fare per proporre spiegazioni alternative, anche a costo di essere ridicoli o di arrampicarsi sui vetri.
In Italia solo alcuni creazionisti “della terra giovane” si impegnano a diffondere in Italia ipotesi alternative che nascono negli USA.
Purtroppo non è chiaro se la convivenza con i creazionisti del gruppo che si riconosce in Evoluzione (?) Scientifica preveda anche la condivisione di queste certezze o si prevedano piuttosto lunghe serate di discussioni fra idee incompatibili, come quella riportata da Panda’s Thumb.

 

 

13/3/14-USA

·       Cosa succede al Discovery Institute? Si arrende? O rinuncia alle ambiguità?
Da domani infatti inizia un convegno a Huston in Texas (REASONS 2014). Ci saranno i 3 massimi esponenti (William A. Dembski, Ph.D., Stephen C. Meyer, Ph.D., John G. West, Ph.D.), che  intendono "to demonstrate the beautiful compatibility and synergy of the natural sciences and orthodox Christianity". Assieme a loro interverranno anche 4 docenti della vicina Houston Baptist University.
Cos'è cambiato dal 2005, quando John West voleva far credere che "Intelligent Design is Based on Science, Not Religion"? La condanna a Harrisburg ha cambiato qualcosa?
In realtà ancora recentemente, nel 2013, Stephen Meyer del DI confermava che " Contrary to media reports, Intelligent Design is not a religious-based idea, but instead an evidence-based scientific theory about life's origins--one that challenges strictly materialistic views of evolution".
Già un mese fa si era insospettito per questa frase il Texas Freedom Network (TFN), che conosce bene il DI, avendo sempre contrastato le sua iniziative neocreazioniste in Texas: "'Intelligent Design’ Advocates Acknowledge the Truth: It Really Is About Religion".
Nell'articolo si chiedono cosa sia successo, visto che il DI "have long insisted that they aren’t promoting a religious concept like straight-up creationism".
Riportano anche una "curiosa" domanda che compare nella pagina web del convegno: "Are science and Christian faith friends or enemies? Do advances in cosmology, biochemistry, paleontology, and genetics undermine essential Christian doctrines, or is there in fact compelling evidence for design in nature?".
A pensarci bene infatti la stessa domanda se la facevano giù 20 anni fa, quando inventarono l'ID. Forse qualcuno pensava o temeva che oggi avessero già trovato una risposta?
Nel 2005 (l'anno del processo di Harrison/Dover) non sembrava, visto che il giudice non la riteneva una risposta accettabile in un tribunale. Forse non lo sarebbe neppure oggi, visto che se lo chiedono.
La conseguenza invece alla domanda che si era posto un mese fa il TFN la vede molto chiaramente e brutalmente oggi Michael Zimmerman, il fondatore del Clergy Letter Project (un gruppo di migliaia di religiosi cristiani e neodarwinisti; immaginetta di Darwin in homepage e modelli di sermone), e quindi pregiudizialmente non particolarmente ostile: "Intelligent Design's Final Days".
Zimmermann evidenzia una situazione per lui inaccettabile: "According to the conference promoters, therefore, intelligent design is the only interpretation of scientific evidence that is compatible with their version of Christianity".
Certo, sarà interessante vedere se a Huston anche i responsabili del Discovery Institute trarranno le stesse conclusioni.
E' possibile che anche loro siano arrivati alla conclusione che se 9 anni fa non erano riusciti a convincere nemmeno un giudice conservatore dell'esistenza di un progetto di un essere superiore nell'evoluzione biologica, ammetteranno addirittura che "genetics undermine essential Christian doctrines"? Proprio adesso che in Italia si ricorda come Mendel abbia scoperto il ruolo fondamentale del caso nei meccanismi di trasmissione dei caratteri ereditari?
Curioso che Zimmermann nelle conclusioni del suo post sospetti che il DI possa oggi scusarsi, 9 anni dopo, con il giudice John Jones III del processo di Harrisburg/Dover per il testo che avevano diffuso subito dopo la sentenza: "The Dover decision is an attempt by an activist federal judge to stop the spread of a scientific idea and even to prevent criticism of Darwinian evolution through government-imposed censorship rather than open debate, and it won't work".
Il giudice infatti aveva dimostrato come non ci fosse traccia di lavoro scientifico nei loro testi, come pure li aveva criticati per l'assenza di laboratori e di ricerca sperimentale.

·       PS: Sono davvero dinamici questi pastori, sacerdoti e rabbini evoluzionisti! Il Clergy Letter Project è riuscito ad organizzare in questo mese ben 605 iniziative per l'Evolution Weekend in onore di Darwin.
Quasi tutte negli USA, ma una era perfino a Milano, alla All Saints' Anglican Church. Celebrante: l'anglicano Rev. Russell G. Ruffino.
I laici, hanno sempre qualcosa da imparare dai religiosi evoluzionisti ... Che l'evoluzionismo sia davvero una nuova religione con i suoi sacerdoti (anche battisti ed evangelici) come ripetono i nostri creazionisti? Negli USA sarebbe più facile confondersi.
Possiamo visitare anche il sito di una grossa iniziativa realizzata a Fulton (MD) il 9 febbraio, forse anche con la collaborazione di  Biologos...

 

 

12/3/14-USA

·       205 anni fa Darwin e Wallace aiutarono a superare un ostacolo notevole alla conoscenza umana; il mese dei Darwin Days si può quindi concludere rivedendo un coretto molto particolare.
E' un Happy Birthday C.Darwin del 2009 che dovrebbe essere apprezzato soprattutto in Italia, un paese in cui i diversi tipi di  integralismo e [neo]creazionismo sono costretti a convivere anche con gente che si nega di apprezzare e frequentare (i creazionisti biblici) pur di fare un minimo di massa critica.
Partecipano infatti a questo video, con coretto e brindisi in onore di Darwin, molti scienziati che frequentano l'Italia e il Vaticano, o docenti che sono riusciti a cacciare i neocreazionisti dalla loro scuola, o ricercatori impegnati nella difesa della scienza nei settori in cui è più minacciata dall'irrazionalità, per motivi ideologici o economici.
Sono un esempio di quello che è necessario organizzare in paesi come gli USA, dove un integralismo religioso ben finanziato diffonde e difende l'ignoranza su un'ampia parte delle scoperte fatte dalla biologia negli ultimi 150 anni.
Possiamo riconoscere nel video ben tre autorevoli esponenti della ricerca scientifica USA (P.George Coyne, Francisco Ayala, Paul Raven), cattolici che fanno parte dall'Accademia Pontificia delle Scienze, dove sono spesso intervenuti sui problemi dell'evoluzione o del riscaldamento globale, il gruppo dirigente del NCSE e il gruppo di insegnanti di biologia del liceo di Dover (che ha collaborato alla condanna del comitato didattico che aveva provato ad imporre alla biblioteca del liceo i libri di biologia regalati dalla vicina parrocchia battista).
Ricordiamo bene che il processo di Harrisburg/Dover si concluse davvero male per i sostenitori dell'ID (se lo ricorda meglio il comitato didattico che ha dovuto pagare un milione di dollari di spese processuali).

·       Purtroppo sembra che dopo 9 anni il Discovery Institute se ne stia dimenticando: l'anno scorso ha cercando di inserire l'ID anche nei corsi universitari (alla Ball State University, in Indiana) per insegnare un'ipotesi religiosa non dimostrata, l'ID, che permetterebbe di chiamare scienza anche l'astrologia, come ammise perfino lo stesso Behe al processo. 
Il processo di Harrisburg permise anche di scoprire un vero missing link, capace di dimostrare la transizione (truffaldina) fra il creazionismo della Genesi e il neocreazionismo dell'ID: fu merito della filosofa della scienza Barbara Forrest, che, controllando le successive edizioni del libro dei creazionisti ("Of Panda and people"), scoprì il missing link del 1987 e contribuì all'umiliante sconfitta da cui il Discovery Institute si riprese solo dopo anni, con difficoltà e solo parzialmente.
Nel suo sito web (Creationism's trojan horse) ci sono link a documenti che permettono di conoscere meglio il lato oscuro di un'ipotesi religiosa che nessuno può prendere seriamente in considerazione, come spiegò nella sentenza del 2005 il giudice che condannò la commissione didattica: l'intelligent design non è nè una teoria nè un'ipotesi scientifica, ma un'ipotesi religiosa per cui "To preserve the separation of church and state" si proibiva agli insegnanti "to denigrate or disparage the scientific theory of evolution, and to refer to a religious, alternative theory known as ID". Il giudizio complessivo riportato nella sentenza era senza appello: "We find that ID is not science and cannot be adjudged a valid, accepted scientific theory as it has failed to publish in peer-reviewed journals, engage in research and testing, and gain acceptance in the scientific community. ID, as noted, is grounded in theology, not science". E in effetti i condannati non fecero appello.

 

 

11/3/14-USA

·       Cosa si insegna nelle scuole creazioniste USA? Quali testi usano?
Il 28/1 avevo riferito dell'esistenza negli USA di un'ampia rete di scuole semiprivate (riunite nel Responsive Education Solutions charter system) in cui si seguono programmi didattici che prevedono l'insegnamento di una biologia irrazionale, non basata sull'evoluzione ma sulla creazione e sulla bibbia.
L'aspetto più grave è che queste scuole sono parzialmente finanziate dagli stati, con un sistema di voucher.
Una situazione che, vista dall'Italia dove anche le scuole parificate devono rispettare il programma didattico statale, eventualmente integrato con altri corsi, sembra decisamente assurda.
Non avevo avuto tempo di raccontare altri elementi interessanti che avevo potuto evidenziare. In particolare mi avevano colpito le informazioni fornite da questa pagina web ("Say no to creationst voucher").
Qui si può consultare l'elenco delle scuole che, in vari stati, usano questo sistema di voucher. Per ognuna delle scuole ci sono schede con altre informazioni, come ad esempio i link a siti con i manuali informativi, o con eventuali dichiarazioni di fede richieste; viene poi indicato quale curriculum didattico viene utilizzato gfra quelli accettati dalle chiese evangeliche.
Si scopre così che ad ogni curriculum, corrisponde una casa editrica che pubblica i libri di testo per tutte le materie.
Chi volesse immergersi in questo mondo di integralisti religiosi che usano la bibbia come metro di valutazione dei libri di testo, e che vogliono imporre anche ai loro figli lo stesso contesto culturale, scoprirebbe che si può scegliere fra Accelerated Christian Education (ACE), ABeka, Bob Jones University Press, Apologia, Purposeful Design, ConcordiaAlpha Omega, Landmark’s Freedom Baptist Curriculum, Christian Schools International (CSI), e The Foundation for American Christian Education (FACE).
Ovviamente non ci si può fare un'idea precisa di questi testi senza comperarli ... ma ho scoperto in uno dei libri di biologia anche un'informazione che in Italia sembra che i creazionisti ignorino completamente. Nella prima pagina di questo testo si avverte infatti che da qualche secolo la scienza ufficiale è materialista, cerca spiegazioni naturali, e quindi non ha bisogno di Dio.
Sembra che qualcuno in Italia non lo sappia..
Chiunque avesse studiato su quel libro invece avrebbe chiaro fin da piccolo che non sarebbe educato accusare di ateismo chiunque sostenesse di non avere ormai più bisogno di Dio per spiegare qualche fenomeno naturale.
Immagino che anche gli evoluzionisti Peter Schuster e Werner Arber, consulenti vaticani per la scienza e l'evoluzione biologica che hanno espresso opinioni simili, non verrebbero inseguiti da integralisti religiosi che li accusano di ateismo, apparentemente cercando qualche pretesto per fare conoscenza con i loro avvocati.
Lo stesso avverrebbe ovviamente anche per normali ricercatori, che non sono né premi Nobel né consulenti del papa.
Ricordo comunque come Francisco Ayala nel 2008 sia stato coinvolto come consulente per certificare davanti ad un tribunale che una preparazione in biologia effettuata su libri creazionisti come quelli citati non fosse accettabile per iscriversi alla sua università, l'U. of California (in quel caso i testi erano "Biology: God's Living Creation", "Chemistry for Christian Schools", "Science of the Physical Creation in Christian Perspective"). Ayala lo ha certificato e il giudice ha dato ragione a lui e torto a Michael Behe, consulente per le scuole religiose.
Certo negli USA deve essere imbarazzante avere una cultura creazionista, ma almeno sono più coerenti: come si vede hanno anche una fisica e una chimica creazionista, per cui si notano meno rispetto a chi altrove spera di non essere riconosciuto come creazionista; ammettendo di avere  problemi solo con Darwin, cerca di mimetizzarsi come un antidarwinista semplice.
Aggiungo che non bisogna dimenticare il ruolo dell'homeschooling, abbastanza diffuso fra gli integralisti religiosi USA, utile anche per far seguire ai propri figli i curricula didattici creazionisti citati, che la scuola più vicina a casa non sempre offre.

 

 

10/3/14-USA

·       Il NSB (National science Board) che coordina la NSF (National Science Foundation) ha realizzato e pubblicato il volume "Science & Engineering Indicators 2014" (SEI).
Il volume presenta il panorama internazionale della ricerca scientifica e tecnologica, in cui viene inserita la posizione degli USA e a cui affianca un'analisi delle strutture didattiche che rendono possibile che gli USA rimangano tuttora nelle migliori posizioni.
Il volume, interamente disponibile on line anche in formato PDF (overview, sitemap), si compone di 8 capitoli e presenta anche risultati di indagini che presentano il livello di competenza raggiunto dai diversi paesi per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo. Si trovano quindi anche valutazioni delle conoscenze, e in particolare anche quelle sull'evoluzione, in diversi paesi.
Questi i capitoli del volume:

1-     Elementary and Secondary Mathematics and Science Education

2-     Higher Education in Science and Engineering

3-     Science and Engineering Labor Force

4-     Research and Development: National Trends and International Comparisons

5-     Academic Research and Development

6-     Industry, Technology, and the Global Marketplace

7-     Science and Technology: Public Attitudes and Understanding

8-      State Indicators (con interactive state data tool)

 

 

9/3/14-USA

·        Un aggiornamento sulla situazione a Dayton, dal quotidiano locale.
Un nuovo articolo sul quotidiano locale TimesFreePress (“Discord roils Bryan College as creation flap brings host of issues”) presenta rapporti abbastanza tesi fra le varie componenti del Bryan College, con un presidente che ottiene l’appoggio solo dal comitato dei garanti per la sua richiesta oggettivamente eccessiva e assurda di certificare pubblicamente che nel collegio si insegna una biologia sbagliata, priva dell'elemento che unisce e collega tutti i fatti della vita, l'evoluzione.
Fra i docenti si teme quindi che, procedendo nella direzione imposta dal presidente, il collegio potrebbe perdere in breve tempo “the school's identity, its academic integrity and its viability” (e quindi anche i 29000$ che ogni famiglia paga di retta annua).

 

 

8/3/14-IT

·        Filosofia/filosofi e scienza/scienziati . Vivace cambio di opinioni fra Mancuso e Pievani su MicroMega. Molto vivace.
[da Pikaia]
Al ragionamento esposto da T.Pievani sull’ultimo numero di Micromega sull’uso e l’abuso del pensiero degli scienziati per altri fini (“Con buona pace dei teologi (eretici e non)”) il 4/3 aveva risposto Vito Mancuso (“Il cosmo e l’evoluzione sono tutto un Dharma”), pur non essendo l’unico ad essere direttamente coinvolto.
Controreplica oggi di T.Pievani (“Perseverare diabolicum. Risposta a Vito Mancuso”), certo provocato anche dall’imprevedibile conclusione della replica.
L’aspetto più sconcertante è comunque che c’è ancora qualcuno (addirittura un teologo in questo caso) che, prima di affrontare il tema dell’evoluzione e di criticare le attuali conoscenze (non verità) scientifiche, evita di informare sull’evidente rispetto delle conoscenze scientifiche dimostrato negli ultimi anni dal Vaticano, con la nomina nel 2010 di un biologo evoluzionista alla presidenza dell’Accademia Pontificia delle Scienze.
Certo il premio Nobel Werner Arber non deve occuparsi di teologia (anche se pochi mesi fa si era permesso di suggerire ad un pubblico qualificato che sarebbe indispensabile e urgente un aggiornamento della teologia, per adeguarsi allo sviluppo delle scienze) ma è assurdo che chi intende influenzare scelte teologiche disprezzi e contesti, senza avere il coraggio di manifestarlo esplicitamente, una scelta così precisa e significativa effettuata solo 2 anni fa dalla massima autorità vaticana.
E questo sia sull’evoluzione biologica come fatto indiscutibile (origine comune di tutti gli esseri viventi compresa, che si ammette risalga a 4.5 miliardi di anni fa) che sull’attuale teoria dell’evoluzione come migliore spiegazione (per ora solo scientifica, ovviamente) di questo processo.
Non dimentichiamo che cambiamnti notevoli comunque si fanno: solo 12 anni fa, nel 2002, l’attuale papa emerito accoglieva in Vaticano M.Giertych e i suoi amici creazionisti biblici del Kolbe Center USA; poi cambiò idea e cercò inutilmente (anche nel 2009 qualcuno in Vaticano tradì la fiducia del papa) di tenerli lontani, soprattutto in occasione dei convegni del 2009 su Darwin e l’evoluzione).
Se di queste novità recenti può essere considerato responsabile il precedente papa, mi sembra improbabile che la situazione possa regredire proprio ora che c’è un papa che ha, forse per primo, anche un po’ di preparazione scientifica di base. Forse è anche uno dei primi religiosi importanti, dopo l'abate Mendel, a conoscere l’importanza fondamentale di eventi probabilistici, ben noti non solo a chiunque abbia studiato biologia, ma anche a chi conosce la struttura dell’atomo e la chimica.

 

 

8/3/14-USA

·        Il gruppo Biologos, certamente coinvolto nell’affare, chiarisce i fatti che hanno portato allo scontro al Bryan College di Dayton.
Il post “BioLogos Responds to Bryan College Decision” comparso sul sito Patheos riporta alcuni fatti nuovi, che coinvolgono direttamente  iniziative finanziate da Biologos proprio al Bryan College.

Biologos è un gruppo di evangelici, fondato da Francis Collins per diffondere l’evoluzionismo teista fra gli evangelici della bible belt.

Da notare che Biologos si presenta con un sito web in cui non solo c’è un’ampia pars construens (che non è necessariamente convincente per tutti, essendo rivolta prevalentemente a creazionisti biblici) ma anche una paginetta semplice e chiara (“What we believe”) in cui è esposta la pars declarans, che aiuta a capire quali sono le premesse che utilizzano per interpretare il mondo. Purtroppo se dalle undici premesse elencate togliamo quelle che invocano Dio e i suoi multiformi e indimostrabili interventi (“In both natural and supernatural ways, God continues to be directly involved in creation and in human history”), di quel paragrafo rimane solo il titolo (“What we believe”), a cui sarebbe a questo punto necessario aggiungere almeno un punto di domanda (sempre che sia utile lasciarlo…).
Essendo un sito rivolto ai creazionisti, educatamente manca una pars destruens, del resto poco adatta per un sito di sostenitori dell’evolutionary creation.

Tutto iniziò l’anno scorso con il finanziamento di Biologos ad un progetto di ricerca proposto da due docenti del college, un biologo e un biblista, intenzionati a confrontare le diverse ipotesi sulle origini della vita.
Con i soldi di Biologos il 3/2/14 è stato organizzato un dibattito (“Young earth creationist and theistic evolutionist discuss beliefs”) fra l’ex presidente di Biologos e un creazionista biblico, che sono spesso in tournee insieme.
Nel sito del college è disponibile anche l’audio della discussione (“A question of origins”), se qualcuno volesse verificare come sia più costruttivo discutere fra creazionisti di diverso tipo, evitando di disturbare quelli che sono fissati con le dimostrazioni, pur dovendo ormai sapere che è un atteggiamento materialista e quindi considerato un po’ provocatorio.
Sembra che il presidente del Bryan College non abbia apprezzato l’apparizione di un evoluzionista teista nel suo college, e abbia deciso di utilizzare meglio la bibbia per stilare un nuovo giuramento non ambiguo, per evitare che il suo college venga sommerso da questo diluvio di modernità (“We believe that there was a singular Adam and Eve, we believe that Adam and Eve sinned and because of that sin that we have the incredible fall of mankind. So that has been the historical position, continues to be the position of Bryan College)”.
In realtà è possibile che vengano travolti i docenti , e forse anche il collegio, visti i risultati della successiva votazione di sfiducia.

·        Materiale didattico interessante sul DNA
In un sito web creato dal Laboratorio di Cold Sping Harbor, “DNA from the beginning”, 75 spiegazioni con animazioni mostrano i 75 esperimenti scientifici che hanno contributo a dimostrare le conoscenze su cui si basa la genetica e la biologia  moderna.
Si inizia con quelli che hanno permesso di capire la genetica classica (e ovviamente incotriamo Mendel), passando poi agli esperimenti che hanno dimostrato quali sono le strutture e i ruoli delle diverse molecole. Alla fine si mostrano gli esperimenti più recenti che hanno svelato i meccanismi che gestiscono l’organizzazione e il controllo che  permettono al materiale genetico di fare, se possibile, il suo dovere nel modo migliore e più sicuro (caso permettendo, ovviamente). Prima di discutere di biologia bisogna conoscerli.
Lo so, è difficile, ma ora se non ci si fida non serve nemmeno un laboratorio per controllare: ci sono anche su internet. E ora si conosce anche il sito web: “DNA from the beginning

 

 

8/3/14-IT

·        Esce un libro di Dario Maestripieri sul comportamento dei primati.
Il libro, pubblicato da Cortina, è intitolato “A che gioco giochiamo noi primati”.
Dario Maestripieri insegna Biologia evoluzionistica, Neurobiologia, Psichiatria e Neuroscienze comportamentali all’Università di Chicago, all’Institute for Mind and Biology, nel Department of Comparative Human Development, dove dirige il Behavioral Biology Laboratory.
Qui gli altri libri di D.Maestripieri e le principali pubblicazioni.
Si è laureato alla Sapienza in biologia nel 1987 e dopo il dottorato in Psicobiologia a Roma si è subito trasferito negli USA (come post-doc all’Università di Emory); da quest’anno è anche visiting professor a Cambridge (UK).
Come ci illustra Maestripieri, I codici che regolano il nostro comportamento sono il frutto di milioni di anni di evoluzione e tutto, dal modo in cui gli amanti si lasciano a quello in cui facciamo carriera, dipende dalle nostre radici da primati.

·        A proposito: uno stimolante contributo italiano alle ipotesi sul ruolo dei diversi tipi di sbadiglio nei Theropithecus gelada
Un gruppo di primatologi delle università di Parma e di Pisa (P.F.Ferrari ed E.Palagi) hanno pubblicato il 6/2/14, nella sezione Scientific Reports di Nature, un articolo in cui si ipotizza che nei babbuini Gelada i diversi tipi di sbadiglio abbiano diversi significati: “Different yawns, different functions? Testing social hypotheses on spontaneous yawning in Theropithecus gelada

 

 

7/3/14-USA

·        Si è già allo scontro, a Dayton, sulla dichiarazione di fede creazionista biblica da sottoporre agli insegnanti per rimanere.
Un articolo su Christianity toDay (“Bryan College Faculty Vote 'No Confidence' in President over Adam and Eve”) racconta alcuni aspetti ancora poco noti della reazione dei docenti del Bryan College a partire dal 23/2, quando si seppe della novità proposta dal presidente e dal comitato dei garanti [dei finanziatori].
L’articolo offre la possibilità di consultare molti documenti chiarificatori che sono emersi recentemente.
Per esempio si ricorda la votazione di sfiducia del collegio dei docenti verso il presidente della scuola, Dr.Stephen Livesay, avvenuta il 25/2; era la prima volta che avveniva qualcosa di simile, ed era stata approvata con una votazione schiacciante: 30-2 e 6 astenuti. Con un’altra votazione altrettanto chiara (38-1) si era chiesta almeno “a one-year moratorium on signing the contracts with the clarification statement”.
Anche fra gli studenti era circolato un documento in appoggio alla posizione critica dei docenti, firmato da 300 su 800 studenti.

 

 

7/3/14-IT

·        Dal 28/2 c’è un research blog in italiano che si occupa di biologia evoluzionistica, con interesse particolare per la genetica e gli insetti.
Lo gestisce il prof.Mauro Mandrioli, genetista all’Università di Modena/Reggio, ex-presidente della SIBE e collaboratore del sito di  Pikaia.
Il titolo del blog è Il gene irriverente, e Mauro nella presentazione ci ricorda che “La genetica riserva ogni giorno nuove sorprese, mostrando come spesso i geni sfuggano ai dogmi in cui abbiamo cercato di rinchiuderli. I geni guidano l’evoluzione, mentre altre volte ne subiscono le bizzarrie. A volte si spostano, saltano o si trasferiscono. Che irriverenti che sono!
E’ particolarmente stimolante l’articolo commentato oggi, un interessante editoriale su Nature dal titolo “Epigenetics: the sins of the father“ dedicato all’eredità epigenetica e scritto da Virginia Hughes, che tiene un suo blog (Only human) sul sito del National Geographic. Vi si cita un recente esempio di ereditarietà epigenetica presentato su Nature neuroscience:”Parental olfactory experience influences behavior and neural structure in subsequent generations

·        Sempre nello stesso fascicolo di Nature, uno speciale sui Vaccini.
Nel numero di oggi di Nature è presente un inserto sui vaccini, che rimarrà disponibile gratuitamente per i prossimi 6 mesi.
La prima frase dell’introduzione ricorda come la scoperta e la diffusione di massa delle vaccinazioni costituisce un trionfo della medicina preventiva e ha certamente contribuito all’in credibile successo della nostra, ma si sottolinea anche come non abbiamo ancora uno scudo adeguato contro i patogeni letali.
Ogni giorno abbiamo infatti le prove che non solo ci sono ancora patogeni di fronte ai quali non abbiamo difese adeguate,  ma ci sono ancora ostacoli scientifici, tecnologici ed economici, per non parlare dell’esistenza anche di irrazionali ostacoli culturali, di cui tratta l’articolo “Polio: The eradication endgame” di Cassandra Willyard. Un video (“Vaccine delivery: The last mile”) illustra le difficoltà che si affrontano per distribuire i vaccini in alcune delle aree più disagiate del mondo.
Il successo di ogni specie dipende dall’interazione con l’ambiente, di cui fanno ovviamente parte anche le altre specie, sia quelle che ci circondano che quelle con cui viviamo in simbiosi. Oggi conosciamo sempre meglio il microbioma che ospitiamo e i microrganismi (nessuno li ha contati con precisione, ma si pensa che mediamente per ogni nostra cellula ci siano ben 10 cellule di microrganismi a noi estranei ma con cui è meglio convivere nel modo più pacifico possibile).
Ovviamente è un caso imbarazzante di coevoluzione, che può comprendere situazioni di parassitismo ma anche di simbiosi; non per niente da quando ci si è resi conto della realtà, da circa vent’anni, in qualche università americana è nato l’interesse per la medicina darwiniana o evoluzionistica.
Certo che, se si altera il normale equilibrio, non si può escludere che siano solo  i microrganismi a vivere qualche ora di più.
Questi supplementi di Nature (ad accesso libero) sono decisamente interessanti, in quanto approfondiscono singoli argomenti, cercando di usare un linguaggio non molto specialistico. Qui c’è l’indice degli articoli sui vaccini.
Intro: “Vaccination is a triumph of preventative healthcare. But the project to erect immunological shields against deadly pathogens is far from complete — some of the most lethal diseases still lack effective vaccines. Moreover, major inequities exist in the global distribution of vaccines. Despite substantial advances in vaccine production and development, global efforts to eradicate disease through inoculation still face scientific, technological and economic hurdles”.
Video: “In this film we hear how Riders for Health are tackling the transport problem in the last mile or so of a vaccine's journey from factory to child in Africa”.
Se qualcuno volesse dare un’occhiata ai supplementi di biologia, qui c’è l’indice completo. Troverà le conoscenze attuali su numerose questioni che per secoli non hanno avuto risposte verificate con il metodo scientifico.

 

 

6/3/14-IT

·        Dal 10 al 16 marzo, a Verona si terrà il Festival della Scienza – InfinitaMente. Sono previste iniziative anche sull’evoluzione biologica, la mente, il linguaggio e le interazioni con l’ambiente.
L’iniziativa, dal titolo “Viaggio nella vita. Il cambiamento”, è costituita da più di 100 eventi con la partecipazione di circa 200 tra scienziati e protagonisti di spicco del panorama culturale e artistico internazionale.
Il festival ha inoltre il patrocinio dell’Istituto Italiano delle Neuroscienze e della Società italiana di Neurologia, che dall’edizione 2013 ha fatto di Infinitamente il suo evento portante per la promozione nazionale della Settimana mondiale del cervello.
I focus sono suddivisi in 12 aree tematiche su cui si fonda l’edizione 2014 del festival: “Flussi e ritmi del cambiamento”, “Dall’uomo all’universo. Ordine, disordine e caos”, “Cervello e fattori di cambiamento”, “Cambiamento e nuovi modelli”, “Itinerario storico-archeologico del cambiamento”, “Linguaggi e simboli del cambiamento”, “Viaggio nella vita: le regole e non regole del cambiamento”, “Interazioni con l’ambiente e stimoli al cambiamento”, “Prevedere e adattarsi al cambiamento”, “Percorso Galileiano”, “L’evoluzione è servita: scienza e cibo”, “Cambiamento e dintorni”. 
Programma completo

 

 

4/3/14-USA

·        Un nuovo articolo sul preoccupante caso di Dayton. Ci sarà un nuovo processo dopo quello del 1925? Gli avvocati lo sperano…
Anche New Repubblic pubblica oggi un articolo sull’incredibile dichiarazione di fede creazionista richiesta dal Bryan College di Dayton.
L’articolo (“A Tennessee College is Forcing its Faculty to Swear They Believe Adam and Eve Existed”) è ripreso dal blog di Jerry Coyne; forse le sue opinoni non interesseranno molto ai responsabili del Bryan College, ma è la prova che gli altri 119 collegi privati evangelici non intervengano su questioni di interesse comune ma così imbarazzanti (al Bryan college stesso il presidente ha proibito ai docenti di raccontare i segreti agli studenti, per non distrarli,)
In fondo, perché si dovrebbe far pressione contro chi vuol  porre un limite alla ragione, se si è d’accordo? Anche J.Coyne dovrebbe essere d’accordo?
Possiamo sperare che in Italia pochi firmerebbero una dichiarazione di fede in cui si chiede ad un docente di biologia di mantenere nell’ignoranza i suoi allievi solo perché il preside pretende che spieghi che Adamo ed Eva “non provengono da forme di vita precedenti”.
Anzi, quasi nessuno ha finora ammesso chiaramente e pubblicamente, di essere certo che non abbiamo antenati fra le scimmie, tranne gli Avventisti dell’AISO, il prof. De Mattei, il Card.Martino, F.Agnoli, G.Sermonti e R.Fondi.
E’ comunque “curioso” che le posizioni vaticane siano oggi ben diverse, anche se solo apparentemente chiare: non solo lo stesso card.Ratzinger nel 2004 ha firmato un documento in cui si riconosce l’origine comune di tutti gli esseri viventi, dimostrata dalla ricerca sperimentale, ma sempre lui nel 2009 ha fatto organizzare ben due convegni in Vaticano sull’evoluzione, in occasione del bicentenario di Darwin.
Questo non è sufficiente per dire che in Vaticano apprezzino o accettino anche la teoria dell’evoluzione e la casualità che Mendel dimostrò esistere nella trasmissione ereditaria, ma non c’è alcun dubbio che (anche in assenza di alternative credibili) i biologi evoluzionisti siano tenuti in grandissima considerazione: poco più di un anno fa, il 20/12/2010, il papa ha nominato un autorevole biologo evoluzionista come presidente della PAS. W.Arber sostituì Nicola Cabibbo, fisico ma anche lui evoluzionista, da poco scomparso. Cabibbo fu uno dei pochi cattolici a strapazzare il prof.De Mattei quando osò sostenere il creazionismo, facendo venire a Roma a sue spese (lui dice…) un pittoresco gruppo di creazionisti del Kolbe Center USA per contestare la decisione vaticana di organizzare addirittura due convegni sull’evoluzione. 

 

 

3/3/14-IT

·        Padova ospiterà due conferenze di Michael Ghiselin, biologo evoluzionista, studioso di Darwin e filosofo della biologia.
Special Lectures in Evolutionary Biology:
Lunedì 10 Marzo 2014
: The size-advantage model for the evolution of hermaphroditism: its discovery and implications
Martedì 11 Marzo 2014:A Radical Solution to the Species Problem" in retrospect 

 

 

3/3/14-USA

·        Esiste perfino un sito web dedicato all’omeopatia darwiniana.
La ricerca dei termini inglesi corrispondenti fanno comparire articoli che ci riportano solo ai tentativi disperati di Darwin di curarsi dai misteriosi acciacchi che lo inseguirono per tutta la vita.
Si rivolse infatti ad un omeopata, il dott. James Manby Gully, esperto di omeopatia e idroterapia. Per iniziare ad informarsi, si puòcominciare un articolo sull’Huffington Post (“The Amazing Story Of Charles Darwin And His Homeopathic Doctor”).
Gli attuali amici di Darwin comunque si premurano di dimostrare che Darwin fosse ben cosciente dell’irrazionalità del metodo, che pur utilizzò.
C’è poi solo “just another WordPress.com weblog” dal nome “Evolutionary Homeopathy”. Disperatamente vuoto….

·        Sarà ancora ricco di interventi il Darwin Day di Parma
Si terrà il 14 marzo e avrà come titolo Dal micro al macro: piccole grandi storie di evoluzione”.  Aula Magna dell’Università, Via dell’Università 12, Parma.
Si parlerà della simbiosi dell’uomo (M.Mandrioli), dell’origine ed evoluzione delle piante terrestri (R.Ligrone), degli insetti parassitoidi (R.Romani), dei dinosauri (A.Cau) e degli adattamenti dimensionali (L.Signorile) e alla vita acquatica (C.Fossati) dei mammiferi

·        E.Boncinelli il 7 marzo a Varese riconfermerà che “La scienza non ha bisogno di Dio
Lo farà in occasione del Darwin Day e riconfermerà non solo quello che ha scritto nel suo libro, ma anche quello che hanno confermato recentemente perfino i biologi evoluzionisti a cui il Vaticano ha chiesto consulenza o offre cariche rilevanti, come il biochimico Peter Schuster (invitato a Castelgandolfo nel 2006 per spiegare l’evoluzione biologica al papa) o Werner Arber¸ biologo evoluzionista, premio Nobel nel 1978 e attuale presidente dell'Accademia Pontificia delle Scienze. 
Ambedue, probabilmente indifferenti ai “rischi” d iincotrare qualche integralista creazionista, ammettono spomjtaneamente che oggi la biologia non ha più bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione: “we don’t need a Creator to explain what we see”, “In our civilization, both scientific knowledge and religious beliefs contribute essentially to our orientating knowledge, but these two sources of our worldview should not be intermingled” [2009].
Solo chi ha una visione davvero limitata della realtà (e magari crede che esista una sola religione al mondo) pensa ancora che si investano soldi e tempo nella ricerca scientifica solo per mettere in difficoltà la sua fede o perché qualche talebano lo etichetti come ateo scientista che vuole la fine della religioni.
Certo oggi nel mondo occidentale non dovrebbero esserci più le preoccupazioni che assillavano il prudente Darwin; ai suoi tempi la prudenza era un atteggiamento comprensibile, a causa dalle tante ignoranze, anche sue, su fatti che allora si studiavano da poco e che non si conoscevano.
Ora l’ignoranza (e l’impossibilità di proporre almeno una spiegazione migliore) sopravvive prevalentemente in chi nega l’evoluzione; con la scusa che lui personalmente non capisce la teoria che oggi la spiega nel modo migliore, anche se non sarà mai perfetta e completa.
Purtroppo perfino Werner Arber ha dovuto imparare a preoccuparsi dell’ignoranza dei creazionisti. Nel 2008 fu accusato di incoerenza da un biologo creazionista dell’Institute of Creation Research (nel post di Jerry Bergman “Werner Arber: Nobel Laureate, Darwin Skeptic“ si legge: “Arber concluded that the genetic mechanisms that produce variation are designed and are not products of Darwinian evolution. Furthermore, this variation--often called microevolution--has clear limits and is unable to produce macroevolution.”).
W.Arber gli rispose attraverso il blog di J.Rosenau, oggi del NCSE: “W.Arber also pointed out a common problem in dealing with creationists: “I slowly learn to write my papers by taking care to reduce the chance of misinterpretation, but this is not easy”. Given creationists’ propensity for misrepresentation and quotemining, it is indeed difficult to prevent such misinterpretation.
E in effetti gli capitò di essere contestato una seconda volta, nel 2011, quando ricomparvero incomprensioni molto simili a quelle dei creazionisti USA dell’ICR: “le affermazioni di Arber parlano di mutazioni compatibili solo con la microevoluzione, e non con la macroevoluzione, cosa che sostengono anche tutti i critici della teoria neodarwiniana” (ma anche dell’evoluzione, come si è visto); si insiste su una distinzione inutile, se ci riferiamo solo ai meccanismi e non ai tempi e quindi alla possibilità di verifica:”despite their differences, evolution at both of these levels relies on the same, established mechanisms of evolutionary change”. Purtroppo non è semplice ragionare utilizzando la scala dei tempi geologici.

 

 

2/3/14-USA

·        Sconcertante la notizia pubblicata oggi dal sito del TimesFreePress di Dayton, Tennessee, USA, adatta per festeggiare la legge Moratti.
Probabilmente molti si ricorderanno del processo (lo Scopes Trial) che si tenne nel 1925 proprio in questa città degli USA. Forse qualcuno si ricorderà anche del nome di uno degli avvocati che parteciparono a questo processo, William Jennings Bryan, bravissimo e appassionato antievoluzionista.

Bryan morì 5 giorni dopo la fine del processo, e in sua memoria venne costruito a Dayton un collegio religioso (il Bryan College) che forniva corsi per studenti universitari. Venne sostituito all’accusa da un bel tipo, favorevole all’eugenetica: Conservative Rev. Clarence True Wilson, the General Secretary of the Methodist Episcopal Board of Temperance, Prohibition and Public Morals, was chosen to debate Clarence Darrow after William Jennings Bryan’s death, believed that "only the white Aryan race was the descendent of the lost tribes of Israel

L’articolo di oggi informa che il “Bryan College takes stand on creation that has professors worried for their jobs”.
Perché questi insegnanti sono preoccupati e dovranno forse trovarsi degli avvocati bravi come Bryan?
La notizia ha dell’incredibile, ma permette di scoprire che in molti college privati religiosi USA gli insegnanti e/o gli studenti sono obbligati a firmare una dichiarazione di fede, pena la non ammissione come studenti o insegnanti.
La novità è che il Bryan College ha deciso di modificare questa dichiarazione di fede per rendere obbligatoria, ma soprattutto inequivocabile, l’adesione al creazionismo biblico “della terra giovane”; sembra che il dibattito fra Ken Han e Bill Nye abbia stimolato l’esigenza di distinguere nettamente evoluzionisti e creazionisti (Ken Ham influenzerebbe molti donatori che sostengono il collegio).
L’attuale dichiarazione di fede (“the origin of man was by fiat of God in the act of creation as related in the Book of Genesis; that he was created in the image of God; that he sinned and thereby incurred physical and spiritual death”) verrebbe sostituita dalla seguente: “We believe that all humanity is descended from Adam and Eve. They are historical persons created by God in a special formative act, and not from previously existing life forms”.
Nell’articolo vengono citati altri esempi di dichiarazioni di fede (e questa è un’altra), ma nessuna pretende che si creda che tutti gli esseri viventi siano comparsi nello stesso momento, né che Adamo non deriverebbe da forme di vita precedente.
Proprio sul Wheaton College appena citato, e sulla realtà esistente nelle 120 scuole evangeliche in cui sarebbe forse impossibile insegnare correttamente biologia, ci sono un paio di post gustosi e interessanti, scritti da un ex-studente di scuole evangeliche: “Misstatements of faith: How lying is mandatory for white evangelical institutions (part 1), (part 2)”; l’autore si chiede se non sia una truffa far pagare 29.000$ se non si può insegnare la biologia moderna necessaria per passare ad altre università, dove, fa notare, “I learned that the science of evolution is true and beautiful and good, and nothing like the menace to my faith that I’d been warned against growing up attending a fundamentalist church and private school”.
Nel post ci sono anche molte altre osservazioni interessanti, come ad esempio il dubbio che “those professors are instead required to lie outside of the classroom; questi insegnanti racconterebbero quindi la verità ai loro studenti e farebbero poi i creazionisti al pomeriggio?! Sarebbe il caso di verificare meglio i libri di biologia che usano; se sono quelli usati anche nelle altre università si potrebbe stare tranquilli?
Comunque nel post si fa capire che domina l’ipocrisia “I know that biology students at Messiah College study evolution. I suspect the same is true for biology students at Gordon College and at Westmont and at Asbury. It’s probably also true at Wheaton College, although it also seems as though Wheaton would very much prefer that we not say anything in public that might associate them with the E-word”.
Lo stesso viene riferito in altri post dello stesso sito evangelico: uno di Peter Enns di Biologos (“If They Only Knew What I Thought”), e un altro di F.Clarck (“Most evangelical college grads have a story like this one”). Sembra ci sia qualche problema per docenti “under inhuman stress trying to negotiate the line between institutional expectations and academic integrity”.
Qui un altro articolo critico (“Bryan College “takes a stand” on creationism”) su un sito web evangelico, con centinaia di commenti.
Ovviamente non è credibile un creazionista o un antievoluzionista che manifesta dubbi sulla teoria dell’evoluzione senza akmeno chiarire subito se nega anche l’origine comune degli esseri viventi o i tempi dell’evoluzione; è noto che, anche solo su questi punti, nell’ambito dei sostenitori dell’ID ci sia confusione e un evidente imbarazzo (il loro blog ha infatti un titolo molto esplicito, “Uncommon descent”; anche recentemente hanno cercato di convincere che il confronto fra uomo e bonobo “Might Be the World's Most Underwhelming Evidence for Darwinian Evolution).
La pagina web su Adamo ed Eva che troviamo nel sito di Biologos, gestito da evangelici evoluzionisti teisti (come i cattolici osservanti quel che avviene in Vaticano), propone una via d’uscita da una situazione che è davvero imbarazzante da 205 anni, da quando Lamarck capì che era assolutamente urgente e necessario spiegare l’evidente evoluzione degli esseri viventi. 
Della questione parla anche un blog (“Creationist Chaos at Bryan College”)

 

 

 

2/3/14-IT

·        Decennale
Dieci anni fa, il 2/3/2004, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la riforma Moratti (il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n.59: Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione), con le modifiche ai programmi scolastici, dalla scuola materna alle superiori. Il coordinatore della commissione che propose la modifica dei programmi scolastici della precedente riforma del 1976, fu il prof.Bertagna.
Nel 1976 era stato accettato per la prima volta dai tempi di Darwin di inserire nei programmi scolastici italiani delle medie lo studio dell'evoluzione e della teoria dell'evoluzione, che la riforma Moratti poi eliminò dai programmi delle medie, mentre avrebbe dovuto essere inserito nei programmi delle elementari.
Quasi subito iniziarono le proteste contro una riforma che, oltre ad eliminare dalle media la teoria dell'evoluzione e quindi la stessa evoluzione, aveva tolto un'impostazione che dal 1976 era favorevole al metodo sperimentale fin dalla scuola materna; in quei giorni nacquero queste pagine web, che quindi iniziano con un file che riguarda il 2004, tuttora consultabile anche se probabilmente piena di links non più consultabili. I titoli degli articoli e i testi citati sono comunque utilizzabili come chiavi di ricerca per far ricomparire da internet i testi cercati.
Come qualcuno ricorderà, la protesta aumentò quando si scoprirono  gli incredibili motivi che avevano portato al peggioramento dei programmi per la parte che riguardava la scienza e il metodo scientifico (prima presenti fin dalla scuola materna, invitata a stimolare la curiosità dei bimbi invece di far portare a scuola la scienza imparata … a casa).
La protesta e una raccolta di firme portarono alla formazione di una commissione con ben due premi nobel (Levi Montalcini e Rubbia), che propose ed ottenne la modifica dei programmi.
Ricomparve così l'insegnamento di una delle maggiori scoperte umane, che modificò l'interpretazione stessa della realtà naturale, sostituendo (involontariamente, sia chiaro) miti religiosi che in tutte le culture avevano completamente frainteso il meccanismo naturale, e non soprannaturale, che aveva portato alla biodiversità in cui siamo immersi e al processo evolutivo a cui partecipa anche la nostra specie. 
Come si può verificare dalle notizie del 2004, l'entievoluzionismo di allora non era molto diverso da quello attuale, anche se i nomi di chi criticava la teoria dell'evoluzione con libri dal titolo Per finirla con l’evoluzionismo”, L'uccellosauro ed altri animali“ e “Dopo Darwin sono in parte diversi da quelli degli autori che, sempre con una motivazione religiosa integralista, oggi sfruttano il nome di Darwin illudendosi di far dimenticare anche A.Wallace ma soprattutto le migliaia di ricercatori che dopo Darwin hanno contribuito a precisare e migliorare i dati e le ipotesi che, già 50 anni prima, nel 1809, Lamarck aveva proposto.
I creazionisti si guardano bene dal ricordare questo dettaglio, soprattutto per far dimenticare che le motivazioni scientifiche sono alla base della ricerca delle spiegazioni naturalistiche, iniziata già prima di Galilei (o si vuol dimenticare il coraggio di chi, contestando i miti del tempo, fece l’importante scoperta che la terra non fosse piatta). Per fortuna a quei tempi giustamente non c’era rispetto per l’ignoranza. 
Proprio in quei giorni, il 23/4/04, a Milano venne fondata l'AISO, l'associazione avventista che aveva organizzato un paio di anni prima  un’assemblea sul creazionismo in un liceo milanese e che ancor oggi propone con ingenuità e molta ignoranza l'antico creazionismo biblico, forse ignorando che alla fine G.Galilei era sopravvissuto nonostante fosse stato accusato “
d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture” e di “tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e deffinita per contraria alla Sacra Scrittura; e conseguentemente [essere]incorso in tutte le censure e pene dai sacri canoni et altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.
Indubbiamente, forse anche grazie ad una grossa donazione di cui l’AISO si era pubblicamente vantata, ha avuto un certo successo in questi dieci anni: oggi nel loro sito www.creazionismo.org ospitano anche testi che provengono anche da creazionisti diversi dai creazionisti biblici e addirittura da antievoluzionisti che negano di essere creazionisti, pur contestando anche l’evoluzionismo teista della chiesa cattolica.
In realtà è una piattaforma che, dopo essersi mimetizzata anche dietro altri nomi (come fece il creazionismo USA che divenne Intelligent Design immediatame nte dopo la sentenza
"Edwards v. Aguillard, 1987"), raccoglie oggi antievoluzionismi diversi, a dimostrazione dello svuotamento degli appoggi ufficiali al creazionismo cattolico in Italia, probabilmente dovuto al documento firmato dal card.Ratzinger nel 2004, quando si accettò uno dei punti cardine della teoria dell’evoluzione, l’origine comune di tutti gli esseri viventi, un dato scientifico oggi evidente ma che distingue gli evoluzionisti dai creazionisti, sia quelli biblici che quelli dell’Intelligent Design, alcuni dei quali accettano che la terra sia “vecchia”.
Molti criptocreazionisti preferiscono nascondere la loro opinione sull’origine comune di tutti gli esseri viventi. Quelli più sinceri, come G.Sermonti o R.Fondi ammettono di non accettare l’origine comune degli esseri viventi (e giustamente collaborano con i creazionisti biblici del
Kolbe center USA; li vediamo con M.Giertych nel video Evolution Fact or Belief”, teso a dimostrare che la terra ha meno di 10000 anni).
Nel 2002 i creazionisti del Kolbe Center erano ospitati in Vaticano per un loro convegno creazionista, e sono stati perfino ricevuti dal papa e dal card.Ratzinger.
Già pochi anni dopo le porte del Vaticano si chiusero: nel 2009 M.Giertych riuscì ad entrare solo di nascosto grazie a complicità interne (come racconta in
Investigating Evolution in Rome), ed erano costretti ad organizzare collette per realizzare patetici controconvegni fuori dalle mura del Vaticano (al cui interno si organizzavano invece convegni sull'evoluzione e su Darwin nel centenario della nascita).
Oggi sembra che fra i consulenti del
Kolbe center solo M.Giertych sia tuttora interessato a contrastare le opinioni del Vaticano sull’evoluzione e la spiegazione naturalistica dell'evoluzione biologica, unendosi ai pochi altri che non si rassegnano al fatto che ormai in Vaticano sia tutto cambiato.
Come consulenti per i problemi scientifici oggi si chiamano solo ricercatori evoluzionisti competenti, come Peter Schuster (invitato a Castelgandolfo nel 2006 per spiegare l’evoluzione) o come
Werner Arber¸ premio Nobel e presidente dell'Accademia Pontificia delle Scienze.
Recentemente (12/12/2013: “
Contemplation on the Relations Between Science and Faith”) ha avuto l’eccezionale occasione di esporre al sinodo mondiale dei vescovi i suoi auspici, da biologo evoluzionista, u un nuovo e diverso rapporto con la scienza, invitando coraggiosamente a modificare la teologia adeguandola all'evoluzione delle conoscenze scientifiche.
Ambedue i consulenti, probabilmente ignari dei “rischi” che qualcuno lo etichettassei come ateo e scientista nemico della chiesa e della religione, ammettono che la biologia non ha bisogno di Dio per spiegare l’evoluzione (“we don’t need a Creator to explain what we see”, “
In our civilization, both scientific knowledge and religious beliefs contribute essentially to our orientating knowledge, but these two sources of our worldview should not be intermingled” [2009]).
Positiva è anche la notizia che la stessa università cattolica USA di Notre Dame, che dispone di laboratori di biologia evoluzionistica e che ha collaborato nel convegno varticano su Darwin del 2009, ha appena aperto una nuova sede a Roma
(Notre Dame Rome Center). In questi giorni hanno organizzato nella loro sede centrale un convegno in cui invitano a non dimenticarsi della ragione: si terrà il 14/3/2014, è "What Darwin Didn't Change: Enduring Interactions of Faith, Science, and Reason".
E’ possibile che queste recenti novità siano dovute anche al nuovo papa, il primo, negli ultimi 2000 anni, ad avere anche un preparazione scientifica che, da giovane chimico, gli ha già permesso di conoscere, e accettare quindi come naturale, il ruolo del caso.
       

 

 

1/3/14-USA

·        69th Carnival of Evolution: Darwin’s Day Edition
Sul blog di Scientific American si presentano i titoli (e relativi links) dei post che hanno partecipato ad un “carnevale dell’evoluzione  in occasione del Darwin Day. Riguardo all’evoluzione ci sono” some exciting new research on the ape in the trees and a discussion of the definition of the human genus from John Hawks. From the university of Vermont, we also have a study on sexual selection in human populations”.
Molto attuale il post di J.Hawks sui problemi di classificazione dei fossili di ominini (“Leakey, Tobias and Napier on the definition of our genus”); si rievocano i problemi sorti quando si dovette distinguere (e poi accettare) il genere Homo in mezzo alle australopitecine.
Si capisce meglio come sia difficile fare un po’ di ordine quando aumentano le conoscenze delle diverse fasi di una “macroevoluzione” che ci coinvolge emotivamente. In effetti anche Linneo ebbe qualche difficoltà a distinguere fra le scimmie e l’uomo, che comunque nessuno lo contestò per averlo inserito insieme agli altri primati. I problemi cominciarono solo con Darwin?

 

 

 




FEBBRAIO 2014

27/2/14-IT

·        Darwin Day a Ferrara il 27/2/14 alle 21. Film sul viaggio di Darwin al giovedì pomeriggio fino al 20 marzo.
Sarà dedicata a 'Vivere insieme: la coesistenza fra le specie di grandi mammiferi'” la conferenza in programma giovedì 27 febbraio alle 21 al Museo civico di Storia naturale. L'incontro, inserito nel programma delle iniziative ferraresi per il Darwin Day 2014 promosse dalla stesso Museo di via De Pisis e dall'Università di Ferrara, vedrà nelle vesti di relatore Sandro Lovari dell'Università di Siena.
Il film  'Il grande viaggio di Charles Darwin' diretto da A. Schuler e K. von Flotow sarà riproposta ogni giovedì fino al 20 marzo, sempre alle 16.
Le prossime conferenze (al Museo di Storia Naturale) saranno:  
- Giovedì 6 marzo, ore 21.00 – “L’impronta originale ” . Con Guido che lazzi
- Giovedì 13 marzo, ore 21.00 : “Uno, nessuno e centomila. Superorganismi e animali eusociali: due teorie a confronto” . Con Augusto Foà
- Giovedì 20 marzo, ore 21.00: “Le città invisibili" : Conferenza e Laboratori: "Termiti e termitai”. Con Mario Marini e "Arnie, formicai e altre metropoli”. Con Lucrezia Mattioli e Carla Corazza 

 

25/2/14-IT

·        La Grotta di Fumane (VE), uno dei maggiori siti preistorici neandertaliani europei, ha finalmente un suo sito web ufficiale.
[da Pikaia]
Dopo avere visitato la photogallery, è possibile anche a scaricare le pubblicazioni che analizzano i reperti neandertaliani estratti da questa grotta.

 

24/2/14-AU

·        Trovato un pezzo di terra davvero molto antico: 4.4 miliardi di anni.
Lo annuncia un articolo accettato da Nature Geoscience (“Hadean age for a post-magma-ocean zircon confirmed by atom-probe tomography”). E’ un cristallo di zircone trovato in Australia.
La linea del tempo si arricchisce quindi di una conferma alle informazioni che prima giungevano solo dall’analisi dei meteoriti, che indicavano 4.56 miliardi (4.560.000.000) di anni come il momento della formazione del nostro pianeta. Secondo quanto riferisce un post su zmescience (“This is the oldest known piece of our planet“) l’autore della ricerca, John W. Valley, ha qualche sospetto ma nessuna certezza quando gli si fa una domanda intrigante (We have no evidence that life existed then. We have no evidence that it didn’t. But there is no reason why life could not have existed on Earth 4.3 billion years ago”). Di certo finora si sapeva che i primi fossili fossero comparsi circa 3,4 miliardi di anni fa (stromatoliti).
Anche Carl Zimmer dedica un suo post a questa prima datazione radiometrica non effettuata su qualche oggetto arrivato dall'esterno del pianeta : "
Searching For the Oldest Pieces of Earth".

·        Un altro Darwin Day in vista è quello di Terni, il 1’ marzo
Sabato 1 Marzo alle ore 16.30 alla Sala Laura in Via Carrara 2, L'Associazione Culturale Civiltà Laica, in collaborazione con il circolo di Terni dell'Uaar - Unione Atei e Agnostici Razionalisti, organizzerà il decimo Darwin Day per la Città di Terni. Si parlerà di evoluzione, il filo comune che lega i Darwin Day, ma in questo caso si parlerà di come anche l’antievoluzionismo riesce ad evolvere, nonostante non riesca proprio a sganciarsi dai robusti fili che lo collegano, tranne nei pochi momenti in cui lo si nega, al neocreazionismo o perfino al creazionismo della terra giovane, il cui materiale antididattico, ora anche tradotto, continua a inquinare internet. Certo è più economico finanziare dubbi che finanziare ricerche, le uniche che forniscono nuove informazioni e nuove conoscenze utili per le generazioni future.

 

24/2/14-IT

·        Un articolo su Genome Research propone qualche novità sulle prime fasi dell'evoluzione di Homo sapiens, avvenute in Africa.
Ne riferisce un articolo di Repubblica che vuole invitare a leggere quanto scritto sulla pubblicazione scientifica "An unbiased resource of novel SNP markers provides a new chronology for the human Y chromosome and reveals a deep phylogenetic structure in Africa".
Si riportano i risultati di ricerche realizzate a Roma da docenti e ricercatori formatisi alla Sapienza, e questo è ovviamente positivo anche come invito ai giovani a stimolare la curiosità necessaria per impegnarsi  nella ricerca biologica.
Si parla di nuovi SNP (polimorfismi di singoli nucleotidi) fra i 2.368 analizzati e di ipotesi sull'origine geografica dell'Homo sapiens in Africa (sarebbe più a occidente) e sui tempi di permanenza dei nostri antenati in un'area contigua all'Africa, la penisola arabica, una della poche via di uscita dal continente africano, l'unica area al mondo che aveva ospitato i primi 4 milioni di anni di evoluzione delle diverse specie dei nostri antenati bipedi.
Sono risultati ottenuti grazie a indagini effettuate su DNA ottenuto da popolazioni umane attuali; quindi ci sono alcuni limiti dovuti alle ipotesi sui meccanismi di trasmissione del DNA per 200.000 anni da una generazione all'altra, oltre al fatto, evidenziato anche nell'abstract, che non esistono documentazioni archeologiche e che si è analizzato solo il cromosoma Y. E' un contributo che verrà confrontato e verificato, è una ricerca che perfeziona e prepara laboratori e ricercatori che cercano di chiarire tutti i dubbi che abbiamo sull'evoluzione umana negli ultimi 200.000 anni e anche prima.     

 

23/2/14-USA

·        Sul NYT c'è un articolo di Carl Zimmer sulle misteriose estinzioni di massa
In questo articolo ("Seeking a Break in a 252 Million-Year-Old Mass Killing") si cita in particolare quella avvenuta 252 milioni di anni fa, alla fine del Permiano e segna l'inizio del Triassico. E' l'estinzione più drammatica; come se qualcuno avesse voluto distruggere il lavoro realizzato dall'evoluzione biologica, scompare il 96% delle specie allora viventi. Il problema serio che pone l'articolo su PNAS "High-precision timeline for Earth’s most severe extinction" di Sam Bowring è quello di capire cosa sia successo sulla terra. La biodiversità scomparve quasi del tutto in soli 60.000 anni e ne servirono poi  molti milioni prima che la biodiversità tornasse a livelli comparabili a quella precedente. Ovviamente una diversità molto ... diversa. Il collasso della biosfera sembra sia stato un effetto dell'incremento di attività di vulcani siberiani, che potrebbero aver diffuso polveri che hanno reso sempre più vivibili i diversi ambienti. I ricercatori stanno cercando di ricostruire anche la sequenze di eventi, per capire le diverse fasi del collasso della biodiversità.

 

22/2/14-IT

·        C’è almeno un direttore che interviene quando qualcuno dei collaboratori non capisce l’evoluzione biologica. Ma in ritardo…
Anche se quasi in tempo per un insolito e imprevisto festeggiamento per il Darwin Day: il 13 febbraio da P.Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, ha sospeso la trasmissione “Radici Cristiane”, tenuta mensilmente dal creazionista biblico ed ex-vicepresidente del CNR, R.De Mattei.
Il fatto è avvenuto qualche giorno fa, ma sembra sia tenuto riservato; l’unico che lo pubblicizza è lo stesso De Mattei che nel suo sito Corrispondenza Romana rende nota sia la lettera di Padre Livio che la sua risposta; e informa di una raccolta di firme in favore di chi critica il papa e la chiesa.
L’aver organizzato nel 2009 nella stessa sede del CNR un convegno creazionista e antivaticano finanziato da lui e un po’ anche dal CNR (nello stesso periodo il Vaticano aveva infatti organizzato il convegno evoluzionista «EVOLUZIONE BIOLOGICA. Fatti e Teorie»…) non era stato sufficiente per una difesa della scienza da parte del massimo organo che gestisce la ricerca scientifica in Italia.
E questo nonostante in quel convegno siano riusciti a scandalizzare tutte le persone ragionevoli, cercando di far credere che  la vita e la terra non avessero più di 10,000 anni. Si fecero arrivare, a pagamento, i conferenzieri “creazionisti della terra giovane” (YEC) del Kolbe center USA; uno degli esperti ospitato a Roma nel 2008/09 (alla Sapienza nel 2008), fu il polacco Maciej Giertych, che grazie al fratello teologo vaticano (che nel video difende una sua visione di natura che escluderebbe gli omosessuali: “Treating homosexuals with dignity means telling them the truth”)

·        ), si infiltrò nel convegno vaticano del 2008 sull’evoluzione, dove non accettavano creazionisti e sostenitori dell’ID.
M.Giertych fece poi una gustosa relazione ai colleghi del Kolbe Center presenti a Roma per il controconvegno tenutosi alla Sapienza, dove spiegò che Geneticists Observe Devolution—Not Evolution.”; al successivo controconvegno ospitato dalla S.Pio V, nel 2009, spiegò invece l'”Impact of Research on Race Formation and Mutations on the Theory of Evolution”.
Aveva anche collaborato, con G.Sermonti e R.Fondi, al video YEC contro l’evoluzione, curato dal Kolbe Center (“Evolution Fact or Belief”), dove si spiega che la scienza (?) ha dimostrato (?) che la vita sulla terra avrebbe solo meno di 10.000 anni.
Da un anno contribuisce con la sua esperienza di navigato creazionista YEC anche ad un originale gruppo interconfessionale di creazionisti (Evoluzione Scientifica). Non hanno in comune fra di loro nè opinioni su fatti materiali oggi scientificamente verificabili (come l’evoluzione o i tempi della terra o l’origine comune degli esseri viventi), nè una fede comune in fatti e opinioni non scientificamente verificabili; condividono però un dinamico responsabile della comunicazione, la cui afferenza religiosa dipende dall'occasione sociale. E’ un esperimento forse unico di Arca di Babele del XXI secolo.
Se il loro obiettivo è di riconciliare la scienza e le fedi, dovrebbero diventare molto famosi, visto l’incompatibilità e la competizione esistente fra le religioni. Inoltre finora nessuno aveva provato a trovare una sintesi fra YEC, neocreazionisti dell’ID, antievoluzionisti antidarwinisti; magari creando spazio anche per i creazionisti islamici; anche loro angociati per le recenti posizioni vaticane sull’evoluzione; perché lasciarli fuori?
Come si può sospettare, vista la scelta delle “armi” utilizzate, l’obiettivo è di contrastare l’evoluzionismo teista, apprezzato in Vaticano, facendo notare gli elementi della teoria dell’evoluzione che presentano aspetti che dovrebbero essere incompatibili con qualsiasi religione che volesse controllare le aree del sapere che si occupano degli aspetti materiali, oggi meglio spiegati con il metodo scientifico.
Per quanto riguarda l'epurazione effettuata da P.Livio a Radio Maria in occasione del Darwin Day, altri integralisti allontanati qualche mese fa per incompatibilità con la sua radio hanno effettuato una raccolta di firme (arrivate a 870) per certificare l’ortodossia dell’articolo comparso su “Corrispondenza Romana” e contestata da P.Livio.
Per ora prevalgono le 13000 firme di coloro che nel 2011 avevano chiesto (inutilmente) che De Mattei fosse allontanato dal CNR.
Non diversamente dal contestato convegno creazionista del 2009 al CNR, l’articolo che ha causato l’allontanamento di De Mattei ha una posizione critica verso il papa, sia per alcune sue opinioni, ma anche ritenendolo già ora in difficoltà dai primi risultati di un sondaggio da lui proposto l’autunno scorso in preparazione del sinodo sulla famiglia previsto per ottobre 2014. Le prime risposte evidenziano fra i fedeli una situazione di contestazione (per ora si sa di quelli europei) su molte questioni su cui si pensava ci fosse obbedienza.
Sembra chiaro che alcune delle novità messe in luce dai questionari (se compilati correttamente dai fedeli) coinvolgono la scoperta che (grazie allo sviluppo delle conoscenze biologiche) si potrebbero ormai gestire – invece di subire – anche alcune conseguenze di effetti che riguardano la biologia riproduttiva; da tempo (molto tempo, e proprio grazie a Gregor Mendel) si sa quanto questi siano in gran parte conseguenza di eventi dimostrati casuali, e quindi non più misteriosi o sovrannaturali.

·        E’utile che in questo mese di febbraio, dedicato di solito a Darwin, gli antievoluzionisti dell’associazione interconfessionale creazionista ES preferiscano festeggiare proprio Gregor Mendel invece di pensare a Darwin.
Si deve solo sperare che siano coerenti e approfondiscano la sua curiosità per gli aspetti materiali della natura e le sue scoperte scientifiche, invece di distrarre il pubblico con problemi metafisici facilmente risolvibili o addirittura con contestazioni ai risultati della scienza.
Grazie alle sue insolite competenze in statistica e calcolo delle probabilità, già ai tempi di Darwin Mendel era riuscito a dimostrare dove si nascondessero proprio quei meccanismi casuali che Darwin non riusciva a trovare e che indebolivano seriamente - come lo stesso Darwin, oltre agli antidarwinisti, aveva allora già ben presente - l'intera teoria darwiniana, che entrò in una fase di crisi, superata solo integrando definitivamente i meccenismi ereditari scoperti da Mendel nella teoria di Darwin. 
Mendel li trovò proprio dove era utile che si nascondessero (nei meccanismi riproduttivi) togliendo a Darwin il merito della scoperta di un meccanismo fondamentale, ma contribuendo al successo della teoria dell'evoluzione con una nuova “informazione”, corretta e dimostrata da un impegnativo e pignolo lavoro sperimentale.
Permise infatti di capire come si conservasse e si diffondesse quella che noi oggi chiamiamo “variabilità genetica”, uno dei fattori evolutivi identificati da Darwin, anche se non ben compresi. Alla creazione di questa variabilità ci pensano invece le mutazioni e altri eventi, casuali ma costanti fonti di novità (oggi si sa che c’è circa un centinaio di nuove mutazioni in ogni nuovo essere umano, come spiega anche LarryMoran nel suo blog).
Qualcuno oggi si stupisce che Darwin non avesse capito che i caratteri fenotipici avrebbero ben potuto trasmettersi proprio come avviene per il sesso. Si sa da sempre che uno dei due cromosomi sessuali paterni si trasmette casualmente e con una probabilità del 50% circa, ma soprattutto non ci sono dubbi che nella generazione successiva non si manifesti mai la situazione intermedia fra quella dei genitori prevista dalla teoria premendeliana del rimescolamento.
Purtroppo i pregiudizi non si superano tutti con uguale facilità.  

 

22/2/14-SA

·        Riprendono gli scavi di reperti fossili di ominini nel sito Rising Star in SudAfrica.
I paleoantropologi Lee Berger e John Hawks sono ricomparsi nel blog Explorers Journal del National Geographic: “Scientists Return to Explore a Second Fossil Chamber.

 

22/2/14-USA

·        La Springer ha pubblicato il fascicolo di dicembre della rivista Evolution: Education and Outreach. diretta da Niles Eldredge
Oltre ai numerosi articoli che aiutano gli evoluzionisti a capire come gestire, soprattutto in ambienti scolastici, le interazioni, spesso incomprensibili e irrazionali, fra la teoria dell'evoluzione e le diverse culture e religioni, c'è la buona notizia che da questo numero Evolution: Education and Outreach goes open access!. E non solo: anche i primi 5 anni della rivista sono a disposizione anche di coloro che non pagano per leggerla.
Come si vede anche in questo fascicolo, gli argomenti trattati vanno dai sussidi didattici per gli insegnanti, all'indagine delle interazioni fra questo aspetto particolare della conoscenza scientifica e le diverse religioni, fino alle risposte a domande che gli evoluzionisti spesso non capiscono ("Does evolution compromise Christian faith?"); è la recensione del libro del paleontologo (e cristiano) W.Asher: "Evolution and Belief". Libro utile utile quindi per i [neo]creazionisti che, già dai tempi dell'abate Raffaello Lambruschini, pensano di conoscere la risposta a quella domanda).
NB, PS, NB:
Interessante verificare nel sito della sola Springer quante riviste, quanti articoli e da quanti anni pubblichino solo sulla biologia evoluzionistica; chiunque può capire  come non ci sia proprio tempo da perdere se si vuole rimanere aggiornati e se si deve, con pochi soldi, garantire ai giovani competenze adeguate e aggiornate. Ma soprattutto si riesce a capire immediatamente che difficilmente chi si occupa di biologia o di medicina o di ingegneria possa insegnare qualcosa di utile; anche solo perché non conoscono la letteratura e non si aggiornano.
Non è difficile capire perché nessuna persona esperta ragionevole può pensare di scambiare più che un caffè con chi non segue gli sviluppi della ricerca su questi problemi. Spiace che non capiscano e di solito si offendano.
Forse negli USA, dove il creazionismo è diffuso e ha un sostegno culturale, religioso e anche economico, la situazione è diversa. Per ora in Italia i [neo]creazionisti devono essere importati dagli USA o da altri paesi europei.  

 

21/2/14-IT

·        Si rievoca in questi giorni Filippo De Filippi, lo zoologo che per primo diffuse in Italia le idee di Darwin sulla teoria dell'evoluzione,.
Comincia oggi S.Bertani su Il Sussidiario con un articolo in cui sottolinea l'importanza e il coraggio personale del primo evoluzionista cattolico italiano, lo zoologo torinese Filippo de Filippi ("La sfida a Darwin dell'evoluzionista cattolico De Filippi"), nato e laureato in medicina a Pavia.
La sua sfida a Darwin volle ovviamente che fosse sullo stesso terreno, per cui si convinse che il suo posto era in mezzo alla natura, nelle zone per cui già era passato Darwin; volle provare a rivivere, con una maggiore competenza naturalistica, l'avventura di vivere personalmente gli stessi stimoli e le stesse impressioni vissute dal giovanissimo Darwin e da Wallace. Si imbarcò il 2/2/1866 a Montevideo sulla pirocorvetta Magenta, ma purtroppo il suo viaggio si concluse molto presto: morì di malattia a Hong Kong durante la circumnavigazione del globo. Il previsto lavoro scientifico fu quindi gestito da Enrico Giglioli, che creò la base della collezione naturalistica del Museo di Storia Naturale di Firenze.
Di De Filippi ricordiamo, oltre all'immediata accoglienza dell'idea geniale di Darwin (prima che qualcuno - dimenticando la tragica condanna di G.Galilei - facesse notare che forse la scienza non avrebbe dovuto cercare una spiegazione naturalistica dell'evoluzione dei viventi), una famosissima e clamorosa conferenza ("L'uomo e le simie") a Torino nel il 10/1/1864,giusto 150 anni fa) quando presentò anche in pubblico - con grande successo - le idee di Darwin; evidenziò anche la parte che riguardava la relazione fra i primati e l'uomo, ben prima che Darwin si decidesse a pubblicare "L'origine dell'uomo" (1871).
Altri zoologi che diffusero il darwinismo in Italia furono Michele Lessona, allievo di De Filippi, e Giovanni Canestrini oltre all'igienista, antropologo e senatore Paolo Mantegazza, laureatosi in medicina a Pavia, dove fondò l'istituto di patologia.   

·        Il 28 febbraio, al Museo Paleoantropologico di San Daniele Po si celebrerà il Darwin Day 2014. Ci sarà perfino ... Filippo De Filippi
Pikaia presenta il programma di un incontro sull'evoluzione del pensiero darwiniano, che si terrà al museo paleontologico di San Daniele Po.
Oltre a vari interventi di ricercatori nostri contemporanei, ricomparirà De Filippi, ma solo grazie ad un nattore che ripropone la sua famosa conferenza di Torino "L'uomo e le scimie", quando raccontò la parte dell'evoluzione che ancor oggi fa inorridire molte persone religiose che non conoscono alcune scoperte della scienza (dal card.Martino che nel 2007 partecipò con altri cardinali ad un'iniziativa editoriale contro la scienza e l'evoluzione, a F.Agnoli che nel 2007 organizzò nella sala dei salesiani di Trento una contestazione, mai vista fino ad allora in Italia, a una mostra scientifica sull'evoluzione, solo perché si dimostrava "che l’uomo deriva dalla scimmia", proprio il tema della conferenza di De Filippi del il 10/1/1864, ben 150 anni fa).
E' importante scoprire che già nel 1864 c’erano zoologi cattolici che non avevano proprio alcun timore a raccontarlo pubblicamente mentre oggi sanno che verrebbero notati. Forse anche da qualcuno che scrive magari su ... Il Sussidiario di qualche giorno fa. 

·        Bisogna ricordare però anche la conferenza dal titolo più esplicito "Sulla parentela fra l'uomo e le scimmie", tenuta a Firenze nel 1869 da a.d.r., contestata dall'abate e senatore Raffaello Lambruschini.
Dopo il 1864 e dopo la conferenza di De Filippi anche i non-zoologi capirono perché Darwin ci mise tanto a scrivere il libro in cui trattava dell'evoluzione umana. Qui il testo della conferenza con allegata la contestazione di Lambruschini e la risposta.
Il fisiologo Alessandro Herzen rispose a Lambruschini, e nel dibattito si inserirà "anche il filologo Niccolò Tommaseo nel libello "L'uomo e la scimmia", dove con feroce retorica antidarwiniana Herzen sarà definito «Mosè delle scimmie» e i praticanti della «scienza fetente» dell'evoluzionismo saranno bollati come «bestie»".
Qualcosa in Italia era cambiato, rispetto al 1864.
Le cose si chiarirono poco dopo, e definitivamente: nel 1870 a Firenze "è istituita la prima cattedra di antropologia, tenuta da Paolo Mantegazza, il quale tenne ad intendere la nuova disciplina come una «storia naturale dell'uomo» interpretata in chiave darwiniana".
Ci si può stupire o no, ma - erano altri tempi - molti dei libri di Mantegazza (anche lui divenne senatore), grande divulgatore scientifico soprattutto come igienista, sono finiti nell'Index librorum prohibitorum. Certo Darwin nell'Indice non c'è (c’è comunque il nnonno Erasmus!), ma Mantegazza sì, e con tanti libri un po’ troppo scandalosi. E non tanto per l'evoluzione e le scimmie: curiosamente per il suo grande sostegno all'autonomia e alla libertà delle donne, oltre che al divorzio e all'aborto.

·        Dal 24 al 28 febbraio a Spoleto: settimana darwiniana al laboratorio di scienze della terra
Lo annuncia Spoleto On Line.

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19/2/14-USA

·        Presentati all'AAAS i primi risultati della ricerca di una sociologa della Rice University: "Religious Understandings of Science
Il 16/2 al congresso dell'AAAS (American Association for the Advancement of Science) la sociologa Elaine Howard Ecklund ha presentato alcuni risultati preliminari di un indagine da un milione di dollari che ha realizzato con interviste a più di 10.000 americani (un po' di ognuna delle religioni USA), fra cui religiosi e scienziati.
I primi risultati riguardano solo 6 sulle 75 questioni esaminate.
Se ne parla in Science & Religion Today, Huff.Post, Muslim Times, Rice News,  Religion News service, Wash.Post, Phys Org,
Qualche sospetto e qualche dubbio su questi risultati preliminari si trovano in un blog (The Sensuous Curmudgeon, science 2.0, ).
Ad esempio non è chiaro, nei brevi testi disponibili, cosa si intenda per 'scienziati', a quali discipline si faccia riferimento e se siano coinvolti con la ricerca. Ci sono i numerosissimi ingegneri USA?

 

18/2/14-USA

·        L'università cattolica di Notre Dame (USA) sta organizzando un convegno in cui si parlerà non solo di Darwin, di scienza e fede, ma anche di ragione.
Il tema del convegno, che si terrà il 14/3/2014, è "What Darwin Didn't Change: Enduring Interactions of Faith, Science, and Reason".
I biologi evoluzionisti di quest'università che ha appena aperto una sede a Roma (Notre Dame Rome Center) presso il Colosseo, avevano collaborato con mons.Ravasi nell'organizzazione del convegno su Darwin nel 2009 («EVOLUZIONE BIOLOGICA. Fatti e Teorie»).

 

18/2/14-IT

·        Sull'Avvenire si citano le iniziative per festeggiare Mendel nei giorni in cui nel mondo si festeggia il compleanno di Darwin (12 febbraio)
Probabilmente si teme che pochi parteciperebbero ad iniziative organizzate il 20 luglio, oppure si teme che sarebbe meno piacevole celebrare, ai primi di gennaio, la morte di Mendel.
Negli anni precedenti in questi giorni di metà febbraio si evocava l'evoluzione biologica:
- il 12/2/2012 Bologna Sette, allegato all'Avvenire, intervistava l'antropologo F.Facchini sull'evoluzione;
- il 10/2/2011 sull'Avvenire c'è un'intervista al biologo evoluzionista Werner Arber, presidente dell'Accademia Pontificia delle Scienze", che ricorda come le sue ricerche avevano contribuito a confermare la "teoria neo-darwiniana dell'evoluzione biologica";
- anche l'11/2/2010 sull'Avvenire si parlava di evoluzione, anche se il coinvolgimento di un medico aveva portato a occuparsi dei "talebani dell'evoluzione";
- ovviamente anche nel 2009 in febbraio l'Avvenire citava l'evoluzione e Darwin, anzi era il periodo del convegno in Vaticano organizzato da mons.Ravasi («EVOLUZIONE BIOLOGICA. Fatti e Teorie»)
Un recente articolo sul MendelDay era già uscito sull'Avvenire (Bologna sette del 9 febbraio.
Da notare che nella pagina, accanto alla notizia sul Mendel Day bolognese, c'è un [casuale] riferimento all'importanza attribuita oggi dagli italiani alla diagnosi precoce delle malattie genetiche incurabili, possibile anticamera all'aborto ma anche - e stranamente non viene fatto notare un aspetto molto positivo - il via libera ad una nascita che probabilmente  non sarebbe stata nemmeno cercata se si sa che ci sono gravi patologie ereditarie in famiglia.
In caso di malattia genetica di tipo mendeliano la diagnosi precoce, soprattutto se la patologia compare casualmente solo in 1/4 delle gravidanze, evita una costosissima fecondazione eterologa da fare probabilmente all'estero.
Si spera che, celebrando il fondatore della genetica, si rifletta anche sulla sua scoperta del ruolo del caso, e della possibilità di aumentare le gravidanze sapendo di poter identificare ed evitare anche la comparsa di gravi malattie genetiche prevedibili.
Questo sembra essere anche il messaggio, per alcuni sconcertante, che recentemente è arrivato dai 12000 cattolici che, in 12 paesi  nel mondo, hanno partecipato al sondaggio "Voice of the people" dell'Univision (in Italia ben il 68% dei cattolici sarebbe - per alcuni casi particolari - favorevole all'aborto, il 15% sempre; la legge 40 sulla riproduzione assistita, che compie 10 anni, sembra stare stretta non solo agli altri italiani).

·        Un altro articolo è uscito sull'Avvenire il 13/2/14, su un'iniziativa per far conoscere Mendel, che scoprì i meccanismi biologici casuali che garantiscono il rimescolamento  dell'informazione genetica da una generazione all'altra ("Con Mendel la genetica onesta").
Fa comunque piacere che l'animatore, nel 2007, di una inusitata  contestazione ad una mostra sull'evoluzione a Trento ("Simposio anti-evoluzionista di un gruppo di intellettuali cattolici": "la natura e quindi il creato non sono frutto del caso", "la mostra esalta una concezione materialistica della natura umana, che l’uomo deriva dalla scimmia") oggi abbia cambiato idea, almeno sul ruolo del caso.
Gregor Mendel è infatti il naturalista che per primo ha dimostrato come il caso abbia un ruolo fondamentale nel determinare il sesso e le caratteristiche genetiche in tutte le piante e gli animali, uomo compreso, dotati di riproduzione sessuata. Il meccanismo da lui scoperto garantisce la trasmissione e contribuisce, con le mutazioni, alla creazione di variabilità. Aspetti dell'evoluzione biologica che Darwin ignorava.
La sua scoperta del ruolo determinante del caso nell'evoluzione dipende  ovviamente dalla sua qualità - insolita a quel tempo - di esperto di statistica e probabilità, e non certo al suo ruolo ecclesiastico.
Certo la scelta religiosa gli permise (grazie all'abate Cyrill Napp che investì sulla sua formazione dopo una grave bocciatura) di studiare scienze all'università di Vienna (soprattutto botanica, fisica e statistica), ma comunque poi lo costrinse ad abbandonare precocemente una ricerca che aveva contribuito involontariamente a salvare la teoria dell'evoluzione di Darwin.  
Come contributo rilevante alla scienza, Mendel per primo fornì la conoscenza necessaria per superare uno scoglio che aveva bloccato Darwin in una posizione imbarazzante: usava infatti un'idea dell'ereditarietà, quella per mescolamento, che era oggettivamente  incompatibile con la sua stessa teoria dell'evoluzione. D'altronde è noto che le leggi di Mendel si trovino di solito nel primo capitolo di ogni libro di biologia evoluzionistica.   

·        Oggi è uscito sull'Avvenire un altro articolo sulle iniziative in cui si associa Mendel, in quanto frate agostiniano, alla relazione fra scienza e fede: "Mendel Day, fede e scienza a braccetto".
In effetti negli ultimi anni la ricerca scientifica di Mendel venne bloccata da chi non capì le sue eccezionali competenze e lasciò che si occupasse della gestione amministrativa del monastero di Brno invece di coltivare il suo orto per scoprire la probabilità di comparsa dei diversi caratteri.
Per fortuna oggi la ricerca scientifica viene coltivata soprattutto in ambienti dove ne riconoscono il valore, che viene premiato con finanziamenti ma anche con ambiti riconoscimenti individuali come i premi Nobel.
E' quindi giusto rilevare che la presenza di Werner Arber, un premio Nobel che si occupa di biologia evoluzionistica, ai vertici dell'Accademia Pontificia delle Scienze dovrebbe essere una garanzia, in quanto nominato direttamente dall'abate superiore, il papa.
W.Arber manca comunque dalle pagine dell'Avvenire da più di un anno, dal dicembre del 2012, proprio dopo aver presentato al sinodo dei vescovi la sua apprezzata "Riflessione sui rapporti tra scienza e fede", in cui cercò di spiegare ai vescovi anche l'importanza della genetica e delle importanti mutazioni casuali spontanee...
Le conclusioni di quell'intervento, con l'invito a "ristabilire  coerenze adeguate, sulla base della migliorata conoscenza scientifica ora disponibile" forse non sono piaciuti ad altri abati intermedi, che comunque non avrebbero potuto capire nulla dalla sintesi dell'intervento.
Qualsiasi novità scientifica recente, "non biblica" che metta in dubbio la fede "biblica" forse viene considerata una minaccia? Le patetiche, vuote e assurde critiche - anche se non motivate - a fatti dimostrati come l'evoluzione ne sono la prova.
Le "coerenze adeguate" chieste W.Arber sono considerate minacce, e quindi gli integralisti, non interessati al superamento delle conoscenza scientifiche,  andranno sempre, come hanno già fatto, a cercare le sue di incoerenze ("Il Nobel Werner Arber, un darwinista conflittuale?", Werner Arber: Nobel Laureate, Darwin Skeptic"), facendolo arrabbiare, ma non ricevendo risposta.
Non c'è da stupirsi che la sintesi della Radio Vaticana e anche un articolo successivo di V.Ascheri nel suo blog (docente di filosofia alla Santa Croce ha scelto di dare spazio nel suo post non a W.Arber ma a noti testi papali (spesso privi di conseguenze e non diffusi nè utilizzati se non per sostituire il "dialogo") e perfino ad una lezione agli "atei e agnostici" (che probabilmente hanno capito meglio l'intervento con l'onesto invito di W.Arber ad adeguarsi ai progressi della scienza).
Il risultato è che è evidente come Werner Arber non sia piaciuto, per cui tutti hanno evitato di far notare l'invito pressante a "ristabilire le coerenze adeguate" esistenti ai tempi della Bibbia.

 

17/2/14-IT

·        Inizia oggi, con Carrozza, il ministro uscente dell'Università, l'iniziativa PalermoScienza 2014. Calendario
La settima edizione di Esperienza inSegna, dal titolo "Certoè probabile", viene realizzata nel Polididattico e vedrà la partecipazione degli studenti delle scuole superiori e dei loro insegnanti di scienze, che cattureranno l'attenzione dei visitatori che potranno sperimentare, giocare e interagire con gli oggetti. L'iniziativa durerà fino al 21. 

 

17/4/14-USA

·        Coinvolge sia Darwin (la selezione artificiale, ma anche il premio) che Mendel (il ruolo del caso nell’evoluzione) la notizia sulla fine di chi ha troppa fede per accontentarsi di sfidare solo gli evoluzionisti.
La notizia viene da un paesello del Kentucky, Middlesboro, e riguarda un pastore pentecostale che insisteva in una pratica che sembra solo gli animalisti cerchino da tempo di ostacolare, invocando inutilmente (un tribunale un mese fa ha sentenziato che “Pastor won't be charged with violating Tenn. Law”) proprio le leggi a protezione dei diritti dei serpenti al benessere.
Purtroppo il Primo Emendamento NON li può proteggere, pur se velenosi; il giudice ha accertato che esiste una valida e documentata motivazione religiosa (Mc 14, 18, sempre che il testo non sia stato modificato). Devono quindi difendersi da soli; la legge comunque non lo può impedire e non li condannerà ("Snake handlers not charged for violating state law; “religious freedom” cited").
La notizia, riferita da un giornale locale (“Snake-handling pastor, reality star dies from snakebite”), sembra non sia del tutto una novità; è successo anche nel 2012 a un altro pastore che si dedicava a questo rito praticato da un migliaio di persone nell'area del Tennessee e del Kentucky ("Serpent-handling pastor dies from rattlesnake bite").
Si capisce il motivo per cui negli USA la maggior parte di coloro (creazionisti soprattutto) che vogliono convincere che per chi ha fede  l’evoluzione della vita avvenga attraverso eventi non casuali ma decisi dall’alto, preferiscano comunque criticare i poveri evoluzionisti invece di dimostrare pubblicamente la loro fede nella parola del vangelo.
Sarebbe comunque sufficiente dimostrare che Mendel si era sbagliato nel dimostrare che la trasmissione ereditaria dei caratteri fosse solo una questione di probabilità e di calcolo combinatorio applicato al rimescolamento casuale dei geni nei gameti dei piselli (la cui genetica non interessa a nessuno ma funziona proprio come quella degli animali e dell'uomo).
Qui il sito web di “Snake salvation”, frequentato da sopravvissuti ed eredi di coloro che hanno il buon gusto di dimostrare la loro fede senza insultare e sfidare la natura.
Un intervento recente (20/2/14) di una ragazza orfana di due genitori che probabilmente non avevano abbastanza fede ("Girl orphaned by snake-handling parents writes in") dimostra che ci sono notevoli differenze fra quello che le religioni, o almeno gli dei, pretendono dall'uomo, ma molti oggi credono davvero che lo spazio di libertà che l'uomo ha conquistato  grazie all'evoluzione culturale possa un giorno essere considerato eccessivo ("no matter what happens in this life, it doesnt change Gods wordit was simply just their time to go" scrive la ragazza, probabilmente angosciata per il giudizio divino negativo sulla fede dei genitori - annunciato da Mc 14, 18).
Secondo questa logica si dovrebbe temere che il recente raddoppio della durata media della vita, o il consumo eccessivo di combustibili fossili possa essere considerata una provocazione da che porterà punire la gente che vive su questo pianeta, che d poco sappiamo essere solo un puntino invisibile che vola in un universo infinito.
Chi lo sa? Il livello del mare in effetti sta salendo. Adesso si capisce perchè negli USA insistono a negare, contro l'evidenza, qualsiasi responsabilità umana! Hanno la coda di paglia..!.

 

16/2/14-IT

·        Sul web USA un antidarwinista viene soccorso e aiutato a ragionare.
Come buoni samaritani, gli evoluzionisti presenti sul web corrono in aiuto di Kas Thomas, che gestisce il blog BigThink, quando lo vedono annaspare (pur dotato di due lauree biologiche non utilizzate, dalle sue riflessioni sembrava che come unico inutile salvagente disponesse delle sciocchezze [neo]creazioniste, di cui anche lui sembrava poco convinto) sulla teoria dell'evoluzione presentata da Bill Nye.
Kas Thomas infatti in un suo post ("The Trouble with Darwin") commette l'imprudenza di esporre in pubblico quello che gli passa per la testa dopo aver visto il dibattito fra K.Ham e B.Nye.
Dopo aver premesso che non gli piacciono i creazionisti biblici, prova a criticare la teoria dell'evoluzione che sembra conoscere solo dal film sul processo del 1923 e dalle critiche che sente girare per le pianure della bible belt (provenienti soprattutto dai neocreazionisti dell'ID) che comunque ripete come se le avesse approfondite e ne fosse convinto ("Evolutionary theory is terrible at explaining gain of function...").
La sua apparente ignoranza, profonda ma sincera, frequente nei paesi in cui il creazionismo è così diffuso, ha stimolato l'aiutino che gli giunge dalla rete, forse stimolato da una frase pubblicitaria, quasi un appello, presente nel suo sito web (Brain want more food), indirizza rapidamente verso il suo post più di 350 commenti di persone che invece dimostrano curiosità per la biologia e una buona conoscenza dei meccanismi evolutivi.
E' interessante notare anche come i commenti facciano riferimento alle attuali conoscenze scientifiche, e siano apparentemente ben poco preoccupati - a differenza dei creazionisti professionisti USA - di cosa pensasse Darwin 155 anni fa; quasi tutti forniscono suggerimenti utili e aggiornati per alimentare i suoi neuroni, che evidentemente sono apparsi a tutti poco nutriti e quindi carenti di nuove informazioni aggiornate.

 

14/2/14-IT

·        Domani dalle 16 ci sarà un DarwinDay interessante anche al Museo Pigorini: ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO”. E’ prevista la diretta in streaming.

 

12/2/14-IT

·        Qualcuno oggi ha fatto la festa alla [sua] ragione, più che a Darwin.
[da Il Sussidiario]
Da qualche anno in vari paesi del mondo occidentale (ma anche orientale …, dato che coinvolge i paesi dell’OCSE) ci si preoccupa di verificare i risultati che si ottengono dagli investimenti nell’istruzione, che in molti paesi sono decisamente elevati.
Si tratta del sistema dei test PISA, che in Italia vengono gestiti dall’INVALSI. Gli ultimi test effettuali sono del 2012, mentre i prossimi saranno nel 2015. Una sintesi dei risultati si può consultare sui quotidiani pubblicati nei giorni dell'uscita dei risultati (Internazionale: “L’Italia delude nei test Pisa”), mentre qui si trova una sintesi dei risultati del 2012 con le tabelle e i confronti fra paesi.
Come si racconta nell'articolo e si verifica nelle tabelle, una parte del test intendeva valutare fra l'altro la capacità di comprensione del testo da parte degli studenti di 15 anni. I risultati non sembra pongano l'Italia in buona posizione (con 490 è nella parte alta della metà peggiore). Qui il report completo sui risultati per la lettura, riferito all’Italia. C'è da notare che se si guardano i risultati degli studenti dei licei, sembra che vivano in Giappone, il paese con il migliore risultato: 538  (che è un valore medio, però).
Precedenti indagini PISA avevano evidenziato però grosse differenze fra le scuole statali e le scuole parificate, che avevano suscitato reazioni che evidenziavano problemi di campionamento e classificazione delle diverse scuole parificate («Le paritarie abbassano il livello ? È solo un’idea (falsa) di Repubblica») ma senza negare ("La questione scottante della campionatura") che nelle scuole paritarie (non le professionali regionali) la qualità economica degli studenti fosse elevata, ma la voglia di studiare invece no. L'articolo comunque fa sorgere il dubbio che la difficoltà degli studenti di comprendere il testo possa essere indotta anche dai docenti. L'OCSE sembra però orientata a non focalizzare le proprie indagini sugli insegnanti. Qui una sintesi di una recentissima indagine "Prospettive dell’OCSE sulle competenze 2013. Primi risultati dello studio sulle competenze degli adulti".
Lo sconcertante articolo sul sussidiario che dimostra l'incomprensione del testo da parte di una docente liceale di italiano (che ora sembra passata ad un'attività diversa e più impegnativa) poi è incomprensibilmente ripreso e diffuso nel suo blog anche da un docente liceale di scienze in una scuola paritaria. E' davvero strano che, pur conoscendo il pensiero di Darwin, eviti di far notare il clamoroso errore di interpretazione della collega, che ha capito il contrario di quanto scrisse Darwin, diffondendolo.
Pur conoscendo il testo originale completo (che la collega probabilmente ignora, come pure non ha letto quello che ha copiato "Noi uomini civilizzati facciamo tutto ciò che è in nostro potere per controllare il processo di eliminazione") non le fa neppure notare che già la frase successiva non fosse proprio equivocabile, visto che si evidenzia come - ed è difficile non saperlo né vederlo - la specie umana abbia ulteriormente sviluppato caratteristiche che erano già presenti anche nei primati a noi filogeneticamente più vicini. E anche Darwin lo sapeva: "L'aiuto che ci sentiamo costretti a dare a chi ne è privo è soprattutto un risultato incidentale dell'istinto di simpatia, che fu acquisito originariamente come parte dell'istinto sociale".
Lo stesso testo, a cui si allega una traduzione in italiano altrettanto sconcertante anche se meno strutturata, è comparsa sempre oggi sul Corriere AL (magazine on line di Alessandria e provincia), sotto il titolo "Ciao Darwin". Anche qui manca la frase successiva, assolutamente non ambigua, a prova della malafede o dell'imbeccamento, e passa inosservata perfino l'osservazione sui medici ("i nostri medici investono tutta la loro abilità per cercare di salvare la vita di ciascuno fino all’ultimo momento").
La successiva sconcertante e stravolgente traduzione in italiano - riportata con apparente soddisfazione in ambedue i post citati - è molto  imbarazzante in quanto evoca immediatamente le iniziative realmente poste in atto, ovviamente sulla base di premesse in parte diverse, negli USA a partire dal 1922.
Si tratta della politica eugenetica che è iniziata nel 1907 nell'Indiana ed è culminata con il "Model Eugenical Sterilization Law" proposto nel 1922 da Harry Hamilton Laughlin (diventato direttore dell'Eugenics Record Office dopo una carriera come insegnante e poi direttore didattico nelle scuole superiori, dove insegnava agricoltura). La politica di sterilizzazione di è poi diffusa in altri stati, con la seconda legge (promulgata in Virginia nel 1924 e poi replicata in moltissimi altri stati USA) che ha permesso la sterilizzazione coatta fino alla fine degli anni '80 (quando fu abolita l'ultima legge) effettuata su circa 65000 americani.
Mentre in Germania le leggi sulla sterilizzazione vennero immediatamente abolite nel dopoguerra, negli USA si dimostrarono meno sensibili al problema; queste leggi vennero applicate sempre meno, ma in alcuni stati rimasero incredibilmente in vigore fino al 1989.
Per alcuni anni dopo il 1922 queste pratiche di sterilizzazione coatta sono rimaste confinate negli Stati Uniti, dove ebbero anche l'importante sostegno ideologico di ambienti religiosi protestanti americani (in particolare metodisti).
Nei primi anni '30 attraversarono l'oceano, trovando accoglienza nei paesi protestanti del nord Europa (nella penisola scandinava e in Danimarca; e in Germania, dove piacquero molto).
Sappiamo dell'apprezzamento e dell'applicazione intensiva da parte dei nazisti, che ritennero doveroso attribuirne pubblicamente il merito a H.Laughlin, che ricevette una laurea honoris causa in medicina di Heidelberg nel 1936, poco dopo l’introduzione, nel 1933, della legge sulla sterilizzazione, che era stata copiata da quella in vigore negli USA.
Esistono, consultabili on line, l’Eugenics Archive (USA) e gli Eugenics Record Office Records (USA).   
I metodisti nel 2008 ammisero, con una votazione su un documento (Repentance for Support of Eugenics), le loro responsabilità per gli errori commessi dal 1910 al 1990, ma soprattutto quando sostennero, anche con la loro rilevante presenza fra i dirigenti del movimento eugenetico, perfino le leggi che prevedevano la sterilizzazione coatta.
Nel documento ci sono ammissioni che sembrano poco giustificabili, sia attuali  ("Ironically, as the Eugenics movement came to the United States, the churches, especially the Methodists, the Presbyterians, and the Episcopalians, embraced it", "Unlike the battles over evolution and creationism, both conservative and progressive church leaders endorsed eugenics") che passate ("Christianity and Eugenics were compatible because both pursued the “challenge of removing the causes that produce the weak", "only the white Aryan race was the descendent of the lost tribes of Israel", "the strongest and the best are selected for the task of propagating the likeness of God and carrying on God's work of improving the race”).
Permettono comunque di capire quanta speranza avesse suscitato la genetica mendeliana ai primi del 1900, purtroppo soprattutto fra chi avrebbe difficoltà a capire che il numero dei portatori sani di patologie determinate da caratteri mendeliani semplici aumentano esponenzialmente al ridursi della frequenza dell'allele che determina la patologia, vanificando l'utilità della sterilizzazione per le caratteristiche con base genetica di tipo mendeliano, elencate nel database OMIM.

·        Nota storica 1: Qualcuno nel 1926 criticava l'eugenetica USA?
Sì: fu colui che scrisse “The eugenics cult” (The American Mercury, Volume VIII, Number 30, June 1926). Si chiamava Clarence Darrow, e non è un nome nuovo: è l' avvocato che nel 1926 sostenne con successo (soprattutto mediatico e culturale, visto che la condanna arrivò comunque …) la difesa nel processo a John Scopes, il giovane falso supplente di scienze che venne accusato di violare la legge (il Butler Act) che impediva di parlare di evoluzione a scuola, sia a Dayton (nel Tennessee, dove si svolse il processo), che in una ventina di altri stati USA. C’è un sito web con una collezione di testi di Clarence Darrow.
Chi leggesse “The eugenics cult” scoprirebbe dove siamo arrivati senza volerlo. Già allora negli USA si verificava la comprensione del testo!!
Sconcerta che si pensasse di utilizzarla, e in questo modo: "On the basis of literacy tests the population is to be divided into two classes, which we may call the A and C classes. Intermarriage between these two classes is to be strictly prohibited". [Caspita!]

·        Nota storica 2: Al processo di Dayton c'era qualcuno che, invece, era favorevole alle leggi sull'eugenetica?
Sì, c'era anche uno dei maggiori responsabili. Era un altro avvocato presente nel processo a John Scopes, uno di quelli dell’accusa, però: “Conservative Rev. Clarence True Wilson, the General Secretary of the Methodist Episcopal Board of Temperance, Prohibition and Public Morals, and the man chosen to debate Clarence Darrow after William Jennings Bryan’s death, believed that "only the white Aryan race was the descendent of the lost tribes of Israel”.
Come si auguravano nel 2011 su Panda’s Thumb, quando fu pubblicato il testo di Darrow, “Hopefully the IDists/creationists will never be able to mention Darrow and eugenics in the same sentence again, without being sent a link to this essay”.

 

11/2/14-UK

·        E' scomparsa la primatologa Allison Jolly
Dal 1963 il suo nome è strettamente legato ai lemuri di Berenty, in Madagascar. Qui una sua biografia in italiano, letta in occasione della laurea honoris causa attribuitale dall'Università di Torino nel 2012. La notizia è arrivata anche alla Lemur Conservation Foundation.  Lei si occupava soprattutto del Progetto AKO, che riguardava la produzione di materiale didattico e libri per bambini sui lemuri

 

10/2/14-IT

·        Sul Corriere un link al programma dei Darwin Days in Italia.
Sul Corriere troviamo un articolo ("Darwin Day, l’evoluzione fa ancora discutere") che fa credere che sull'evoluzione ci sia in corso una discussione.
Nulla di strano se si accennasse alle novità scientifiche: il 2013 è stato un anno davvero eccezionale, in particolare per quanto riguarda la verifica di poter arrivare ad analizzare il DNA di possibili nostri antenati di addirittura 400.000 anni fa (immagino la gioia dei creazionisti romani che 5 anni fa hanno organizzato ben 3 conferenze di creazionisti fatti arrivare dagli USA per farsi spiegare che la vita sulla terra c’era solo da 6000 anni, e c’era cascato anche almeno un professore di storia.
Le citazioni riguardano però solo critiche, diverse fra loro,  che vengono da ambiti religiosi, sia statunitensi (si cita il dibattito avvenuto recentemente con i creazionisti) che italiani (e si citano un paio di articoli, uno di F.Facchini sull'Avvenire del 2012 e uno dall'Osservatore Romano che riguarda uno dei due convegni organizzati nel 2009 nel bicentenario di Darwin).  
Curiosamente si evidenzia solo che la S.Sede non incoraggerebbe l'Intelligent Design (senza linkare l'articolo del 16/1/2006 di F.Facchini), anche se sarebbe più facile dimostrare che esiste un orientamento positivo verso le posizioni attuali della scienza e quindi della biologia evoluzionistica: non solo il presidente dell'Accademia Pontificia, l'organo di consulenza per le questioni scientifiche, è un premio Nobel e biologo evoluzionista, Werner Arber, ma si organizzano anche seminari di aggiornamento sull'evoluzione umana. Uno di questi, dell'aprile 2013, riguardava l'evoluzione biologica della nostra specie (Via Humanitatis). 

 

10/2/14-USA

·        Esce oggi sulla rete HBO il documentario “Questioning Darwin”.
Era stato citato qui sotto il 26/1.

 

10/2/14-WORLD

·        Un sondaggio in vari paesi evidenzia quanto il caso abbia un ruolo importante anche per i cattolici quando sono personalmente coinvolti in eventi casuali in ambito biologico. Non è quello che ci si aspettava da loro, però. Forse.
Il sondaggio, condotto per Univision, la principale tv degli Stati Uniti in lingua spagnola, dall'azienda internazionale di consulenza Bendixen & Amandi, è consultabile in questo sito web: "Voice of the people".
Il sondaggio ha coinvolto 12000 cattolici di 5 continenti e 12 paesi su temi piuttosto caldi; i risultati hanno spinto molti giornalisti a pensare che il termine choc fosse adeguato. 
E’ interessante notare che alcune di queste domande coinvolgevano le opinioni su eventi in cui il caso oggi sappiamo, anche grazie alle scoperte biologiche e genetiche degli ultimi decenni, ha un ruolo rilevante. Sembra che le risposte al sondaggio vengano da soggetti che si stanno rendendo conto che oggi finalmente si possono gestire gli effetti negativi di eventi casuali che in realtà oggi conosciamo meglio.
Tali erano per esempio la domanda su quanto fosse penalizzante il ruolo di chi per il bene della specie casualmente nasce donna, se poi – come avviene in molti contesti religiosi un po’ in tutto il mondo - questo comporta essere poi limitato a ruoli subordinati, o la possibilità di esprimersi su un evento, come la possibile nascita di un figlio, che è la conseguenza di una serie di eventi casuali che possono a volte comportare anche dei rischi per la propria vita.
E’ la dimostrazione evidente di una presa di coscienza di quanto il caso abbia un ruolo importante e probabilmente eccessivo; sappiamo quanto questa coscienza sia difficile da raggiungere ad esempio da parte dei pazienti ludopatici, e quindi è sicuramente un fatto positivo, ma potrebbe ugualmente essere interpretata come un desiderio di onnipotenza, una  ribellione che prelude quindi ad un nuovo peccato, simile ma certo meno originale del precedente. 
Da questo sondaggio emerge come stia crescendo la coscienza che non sia più un tabù controllare eventi che molti sanno attribuire correnttamente anche a sequaneze di eventi casuali.
Stupisce che siano così numerosi coloro che non accettano di non potersi esprimere e di non poter intervenire (spesso sono simili le percentuali che accomunano il rifiuto assoluto all’aborto e alla contraccezione, ad esempio anche in Italia, 12% e 13%, come fossero eventi di uno stesso  processo).
Le alte percentuali in favore del rispetto delle indicazioni della chiesa purtroppo le troviamo solo nelle risposte su problemi (determinati dal caso, oltre che da scelte volontarie) che però riguardano probabilmente “qualcun altro” (le donne, i preti, i gay).
Del sondaggio si possono scaricare i dati, che permettono anche analisi parziali per paese oppure per sottocampione (per sesso, età, condizione economica), oppure il PDF con una sintesi grafica dei principali risultati. I risultati sono decisamente sconcertanti, anche perchè le differenze maggiori distinguono le popolazioni dei diversi paesi esaminati (Argentina, Brasile, Congo, Colombia, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Filippine, Uganda, Stati Uniti), correlate soprattutto con situazioni economiche e sanitarie diverse.
Per avere una veloce idea del proprio interesse verso i risultati di questo sondaggio, questi sono i risultati complessivi ottenuti sul campione italiano, che dimostrano la difficoltà ad accettare che il ruolo subordinato della donna sia un dogma, ma soprattutto che sia necessario subire il ruolo eccessivo del caso sia sulle conseguenze di rapporti sessuali e che sulla probabilità di successo delle diverse fasi dello sviluppo embrionale e fetale, che oggi sappiamo condizionate da numerosi meccanismi di controllo a vario livello.
Tutti eventi che in tutte le culture un tempo venivano giustificati come associati ad enti o eventi soprannaturali; oggi invece, grazie all'apprezzamento dell’applicazione delle nuove conoscenza scientifiche alla salute propria e dei propri cari, ci si è improvvisamente resi conto che, come per la salute, si è creato comunque un po’ di spazio anche per scelte personali autonome; oggi si è  anche capito che non si fa dispetto a nessuno, ma al massimo ci si sta difendendo con intelligenza dal lavoro del caso, che nessuno – tranne i ludopatico – pensa abbia un ruolo positivo. Perché non notare che l’intelligenza umana espande continuamente le aree che traggono vantaggio da un contributo intelligente? 
Le basse frequenze di chi oggi (in tutti i paesi in cui ciò è possibile e sicuro farlo) ancora teme di interferire su eventi casuali dimostra il naturale desiderio di gestire un potere che deriva dalle maggiori conoscenza oggi disponibili. E’ da meno di un secolo che lo si può fare in campo sanitario, senza alcun rimorso ma con grande soddisfazione e grandi vantaggi, oltre che. non dimentichiamolo, grandi costi e rischi),.
La grande novità del sondaggio è l’evidenza che fra i 12000 sono pochissimi coloro che comunque condannano gli interventi umani che tengono sotto controllo gli aspetti casuali di eventi biologici. Forse hanno capito come non sia umano subire eventi casuali attribuendo loro significati particolari o addirittura soprannaturali..
Forse sta anche diventando più facile capire che nel processo evolutivo (in cui il caso ha solo il ruolo di creare novità e variabilità) intervengono poi processi selettivi che producono risultati che sono spesso positivi. Perché non sperare che l’intelligenza umana possa fare di meglio, quando si dispone di conoscenze adeguate, e per migliorare le nostre conoscenze?

·        Sono comparsi articoli e commenti su questo sondaggio
Un articolo sull’Irish Times fa subito notare il motivo per cui non sarà facile criticare molto questo sondaggio: “Ironically, many of the findings of this opinion poll appeared to be confirmed by a series of  Vatican documents released in recent days”.
Effettivamente sarà molto interessante il confronto con i risultati della consultazione (non è stato un sondaggio scientifico) promossa in tutto il mondo dal Vaticano in vista del sinodo mondiale dell’ottobre 2014 sulla famiglia, e di cui stanno circolando alcuni interessanti risultati, proprio in questi giorni in cui vengono raccolti i questionari.
Come nel sondaggio Univision, anche in questa indagine ci sono risposte che verificano il rispetto delle indicazioni su aspetti connessi perfino con aspetti casuali della vita che riguardano la biologia e l’evoluzione (qui il questionario, che per gli aspetti citati fa spesso riferimento ad una “legge naturale” che sembra poco conosciuta).
In un articolo oggi su Repubblica (“Santa Sede, dai paesi europei una valanga rinnovatrice”) si scopre che già circolano, sul Sir (Servizio informazione religiosa) e altrove, i risultati (“I cattolici tedeschi: morale sessuale lontana dalla vita reale”, "La famiglia interroga i cattolici") che riguardano alcuni paesi (Belgio, Lussemburgo, Svizzera e Germania) e che dimostrano la “grande differenza tra i credenti e la dottrina ufficiale della Chiesa”, facendo perfino notare che siamo in alcuni casi in una situazione di ribellione, silenziosa forse, ma di massa: “il divieto di ricorrere ai contraccettivi viene rifiutata e praticamente ignorata.
Sembra che il termine choc potrebbe essere tranquillamente usato anche per questa indagine, anche se le modalità di compilazione del questionario sono probabilmente discutibili ed eterogenee, e impediscano  di confermare o smentire il sondaggio dell’Univision (anche se la valutazione "praticamente ignorata" potrebbe anche corrispondere a meno del 12%, rilevato in Europa dal sondaggio) .
Stupisce che la disobbedienza poi che non si limiti affatto ai semplici fedeli: i dati e le relazioni dei vescovi non avrebbero dovuto essere resi pubblici, tanto meno ancora prima di trasmetterli il Vaticano per preparare il sinodo di ottobre, ma in Lussemburgo sono stati addirittura messi in rete (la Sir si è dimenticata di mettere il link), dimostrando che anche le conferenze episcopali sono pronte anche loro a scelte autonome. In Germania è stato già pubblicato dalla DBK il documento conclusivo inviato in Vaticano, che si trova e si legge facilmente (Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, addirittura in italiano!).
Si viene così a sapere che, sulle tematiche connesse con il ruolo del caso e presenti anche nel sondaggio svolto professionalmente per l’Univision, la maggioranza rifiuta le indicazioni a credere che si debbano subire passivamente eventi che un tempo si credeva davvero fossero controllati dall’alto: ci sono infatti “difficolta' ad accettare la dottrina della Chiesa su famiglia, matrimonio e omosessualita'', e in particolare vi e' poi un ''disaccordo profondo sul divieto dei metodi artificiali di contraccezione'', per non parlare della scarsa conoscenza di una legge naturale, che non si conosce e non si capisce quindi come potrebbe essere rispettata. [Sembra che la scienza e la medicina abbiano fatto un bel guaio … ma si sa che non è più possibile accontentarsi del God of the gaps]

·        Su ambedue le indagini interviene, con un articolo sincero ed esplicativo  su Il Sussidiario, un parroco (“La trappola del sondaggio che usa i cattolici per "rottamare" la Chiesa”). Oltre alle critiche al sondaggio Univision, che presenterebbe i “tabù che la famigerata base chiederebbe di superare”, non sembra che il parroco abbia apprezzato nemmeno il questionario del Vaticano. Scrive che “ha affrontato e condiviso il famigerato questionario con i propri collaboratori”; secondo lui il papa ha chiesto di sapere solo “cosa prevedono le le leggi, come stanno e cosa ci dicono coloro che vivono queste situazioni e come trattiamo le singole problematiche”.
Qualche fedele s’è accorto della gestione “ristretta” del questionario.
Sembra che, almeno in altri paesi europei, abbiano capito che le preoccupazioni e gli obiettivi del Vaticano fossero più audaci, che si chiedesse di non accontentarsi di verificare solo le opinioni dei parroci e dei collaboratori. Forse si voleva sapere qualcosa di più, anche su chi non collabora... 
Comunque anche alla diocesi di Torino si mostrano molto timorosi dei risultati: il 5/11/13 nella lettera di accompagnamento hanno consigliato ai parroci questa procedura: “La cosa migliore potrebbe essere convocare una riunione con i tutti i sacerdoti e diaconi della tua Unità Pastorale (o anche di alcune U.P. se già lavorano insieme) per raccogliere in un documento unitario le risposte condivise al questionario”. A Parma invece seguono le indicazioni (“consultazione capillare nelle parrocchie e tra le associazioni”), e le risposte possono arrivare da “famiglie, gruppi, parrocchie, associazioni, movimenti o singoli fedeli”.
Qualcuno in ambito cattolico ha comunque già fatto notare che l'indagine non sembra sia piaciuta ai vescovi italiani (Adista).
Gli inglesi forse hanno esagerato nell'altro senso: il questionario era scaricabile online. [In una città non a caso, Shrewsbury, raccoglievano le risposte fino al 13/12/13].

·        Da associare (e confrontare): in Svizzera fallisce il referendum per abolire il finanziamento pubblico dell'aborto.
E' stato ripetuto ieri un referendum che era già fallito nel 2002. I risultati sono stati un po' diversi, forse nella speranza di poter risparmiare qualcosa di tasse, forse per un aumento dell'interesse ad ostacolare l'aborto, che non sarebbe più finanziato dallo stato. Si è infatti passati dal 18% di contrari al 30%, con un  incremento soprattutto nei cantoni di linngua tedesca, a maggioranza religiosa protestante ("Voto aborto in svizzera: sorprese dall'analisi"). La partecipazione è stata elevata (55%), probabilmente trainata dal referendum antiimmigrazione.
Per quanto riguarda l'appartenenza religiosa, i dati più recenti (del 2012)   riguardanti l'intera Svizzera indicano i cattiolici al 28% (-4% rispetto al 2000), i protestanti al 27% (-7% rispetto al 2000), i non credenti al 21% (+10%, addirittura raddoppiati rispetto al 2000) e  poi i musulmani al 5% (+1%).

 

8/2/14-IT

·        Wired ci invita fare un controllo prima del Darwin Day
Un articolo comparso ieri su WIRED ricorda che occorre presentarsi con le idee a posto per non farsi trovare impreparati al prossimo Darwin Day.
L’articolo ha un titolo che sembra una sfida a chi forse nemmeno si accorge di allevare bufale nella propria testa (“5 bufale sull’evoluzione”); la sfida continua anche nel sottotitolo (“Il Darwin Day sta per arrivare, ecco gli errori cui andiamo spesso incontro. A quanti avete creduto?”), e in effetti qualcuno accetta la sfida e va a controllare. Stefano Dalla Casa si illudeva che non ci potessero stare più di 5 bufale nella testa della gente, ma una bella grossa salta subito fuori:  tocca uno dei punti critici, e coinvolge addirittura l’equivoco fra due  definizioni di “teoria”, quella utilizzata in ambito scientifico e quella usata nel linguaggio comune; quella da usare copn l’evoluzione  permette di sostenere che l’evoluzione è ormai da considerare un fatto. Sono 150 anni che si controllano tutti i fatti che possono confermare appunto che l’evoluzione è complessivamente un fatto, e non si sono trovate smentite; è imbarazzante ammettere che non solo Darwin e i suoi colleghi si accontentavano di molto meno, ma anche tutti quelli che per 150 anni l’anno studiata e capita.
Bisogna ammettere che le 5 proposte sono solo una parte della mandria. Recentemente, dopo il dibattito Ham/Nye i creazionisti ne avevano fatte circolare ben 22, a cui è stato risposto da persone in rete un po’ più istruite. Qualcuno ha provato anche a raccogliere domande da porre ai creazionisti, che sono state poi ridotte di numero, ma non si è riusciti a scendere sotto le 80 domande.  

 

7/2/14-IT

·        Un’università cattolica USA che svolge ricerche in biologia evoluzionistica ha appena aperto una sede in centro a Roma.
A proposito di evoluzionismo teista di Biologos, è interessante la notizia di un recente incontro del papa con i responsabili dell’Università Notre Dame, che ha sede nell’Indiana.
Sembra sia la più grande università cattolica esistente, ed era stata invitata dal card.Ravasi a collaborare con il Vaticano nell’organizzare uno dei due convegni del 2009 sull’evoluzione biologica.
Non sembrava facile trovare in Italia ambienti cattolici competenti sull'evoluzione, e si è ricorso al loro dipartimento di biologia.
Era il periodo in cui alcuni gruppi cattolici italiani avevano cercato di contrastare pubblicamente queste iniziative vaticane, organizzando anche convegni creazionisti biblici sotto alle mura vaticane – il più noto venne organizzato addirittura nella sede CNR dal suo vicepresidente, ma ce ne furono anche uno a medicina alla Sapienza e uno alla S.Pio V - per cercare di far capire quanto gli integralisti cattolici romani aborrissero i due convegni sull’evoluzione organizzati nel bicentenario di Darwin.
Preferirono far venire creazionisti biblici a pagamento dagli USA (Kolbe center for creation) e da altri paesi europei. Nessun italiano fu presente, tranne De Mattei, che finanziò personalmente quello che ospitò al CNR, molto simile agli altri due. Il CNR comunque spese 9000 euro per pubblicare un volume contro l'evoluzione (proprio pochi giorni dopo un convegno sul quaternario, sempre nella sala Marconi si spiegò al prof.De Mattei - che ci credette e lo raccontò in giro - che la terra avesse solo poche migliaia di anni)
L’università di Notre Dame si era fatta apprezzare già nel 2005, quando il prof. Gary Belovsky aveva contestato ("Cardinal Schönborn is afraid of Neo-Darwinsism because he has advocated literal interpretation of biblical creation stories and proclaims Gods purpose in all events. Particularly disturbing is the cardinal's disregard of overwhelming scientific evidence that supports Neo-Darwinian evolution. If Cardinal Schönborns perspective became doctrine, no Catholic university could maintain a reputable biology or science program, because the vast majority of scientists acknowledge that overwhelming evidence supports Neo-Darwinian evolution. Notre Dame could no longer stand with Harvard, Stanford and other world-class institutions of learning") un’articolo del card.Schönborn in favore dei neocreazionisti dell’Intelligent Design, comparso il 7/7 sul New York Times, a cui l’aveva fatto arrivare un’agenzia vicina al DI.
D’altronde l’università di Notre Dame aveva i titoli per rimanere sconcertata. Sembra sia l’unica università cattolica che abbia le competenze e l'interesse per svolgere normalmente ricerca scientifica in biologia evoluzionistica. Proprio per queste competenze era stata chiamata poi ad una collaborazione con il Vaticano, che sarebbe iniziata con la cogestione del convegno sull’evoluzione del 2009, chiuso ai creazionisti ("Vatican evolution congress to exclude creationism, intelligent design").
Come si legge, uno dei docenti (P.Sloan) pensava che la collaborazione fosse indispensabile per rimediare ad una carenza rilevante che aveva notato ("While there has been Catholic commentary on the compatibility of faith and evolutionary theories, there is no definitive written source to which people can refer to learn the church's position, he said. Sloan said he hoped the March conference and other initiatives planned by Notre Dame and the Vatican would foster the development of "informed Catholic thought" on the subject").
L’occasione della visita collettiva a Roma di qualche giorno fa (qui il discorso del papa) è dovuta ad un’iniziativa che vedrebbe il Vaticano intenzionato a riprendere la collaborazione instaurata nel 2009, apprezzando il successo dell’università e il suo impegno anche nella ricerca biologica e ambientale.
Il dipartimento di Scienze Biologiche gestisce programmi di ricerca in Cellular and Molecular Biology e in Ecology, Evolution and Environmental Sciences). Studiano anche recenti eventi di speciazione, che vengono presentati ("Notre Dame biologists tackling big question in evolution") nella newsletter del dipartimento di scienze biologiche: “over the last 150 to 200 years, the fruit flies have been gradually evolving from a single variety into two distinct and separate species”.
L'università, nell'ambito del suo interesse per lo studio dell'influenza dell'attività umana sui cambiamenti climatici, ha anche organizzato nel 2013 un convegno "Climate change and the common good" nella cui pagina web si premette che "Human-caused climate change is a complex and urgent problem. Polar ice is melting and sea levels are rising; storms and droughts have increased; and precious agriculture and species and ecosystems have declined".
Fra gli esperti invitati a questo convegno (i cui video sono on line) c'è V. “Ram” Ramanathan, membro dell'Accademia Pontificia delle Scienze, dove ha organizzato nel 2011, con il Nobel P.J.Crutzen il convegno "Fate of Mountain Glaciers in the Anthropocene" sul ritiro dei ghiacciai.
Sono certo competenze utili a chiunque, in un mondo sotto stress, e non è detto che in futuro nella nuova sede romana (Notre Dame Rome Center, in via Ostilia 15, presso il Colosseo) si gestiranno solo i titoli di studio attualmente forniti dalla School of Architecture e dal College of Arts and Letters.
Potrebbero infatti fornire competenze qualificate di biologia evoluzionistica, evitando il costoso trasferimento dei creazionisti esperti del Kolbe Center, che organizzano ovunque seminari chiavi in mano [da notare in homepage la foto del 2008 del prof.De Mattei con i creazionisti del Kolbe Center invitati da lui nella sala Marconi del CNR. Questi "esperti" preferiscono essere chiamati per discutere con gli evoluzionisti teisti: "Please pray that the Pope and the Bishops will allow an open debate between the advocates of theistic evolution and the defenders of the traditional doctrine of creation")].
Lo sbarco in Italia della Notre Dame University è una novità probabilmente non apprezzata da tutti. Ci sono articoli in siti web USA in cui si sorvola sul significato della nuova sede romana, ma si forniscono suggerimenti sui possibili rimproveri che i dirigenti dell'università avrebbero meritato di ricevere durante la visita al papa.
In rete si trovano addirittura molte pagine informative sulla “Notre Shame University”, per cui è comunque probabile che molte iniziative della più grande università cattolica siano state poco apprezzate dai cattolici americani (e italiani).
Sembra che recentemente le meno apprezzate siano state l'adesione al National Coming Out Day del 10 ottobre e la laurea honoris causa attribuita ad Obama nonostante le sue posizioni sull’aborto; tra l'altro la nuova legge di riforma sanitaria ha spinto l'università a ribellarsi all'obbligo di pagare le spese ai dipendenti che volessero evitare gravidanze o abortire.
Forse qualcuno non apprezzerebbe molto nemmeno che nel 2009 alla Notre Dame University abbiano festeggiato il bicentenario della nascita di Darwin con una serie di iniziative "to promote discussion about the"father of evolutionary biology"and his book that introduced the theory of natural selection to explain evolution", rispettose del secolare interesse dei cattolici per la scienza: “That Notre Dame would celebrate and investigate Darwin’s accomplishments is especially appropriate given the long history of interaction between Catholicism and modern science, from the geneticist monk Gregor Mendel to scholars working at the Vatican observatory,”

 

6/2/14-IT

·        Stimolanti ipotesi sul ruolo dello sbadiglio nei Gelada
Un gruppo di primatologi delle università di Parma e di Pisa (P.F.Ferrari e E.Palagi) hanno pubblicato oggi nella sezione Scientific Reports di Nature un articolo in cui si ipotizza che nei babbuini Gelada lo sbadiglio abbia diversi significati: “Different yawns, different functions? Testing social hypotheses on spontaneous yawning in Theropithecus gelada

 

6/2/14-USA

·        Reazioni al dibattito Ham/Nye vengono anche da evoluzionisti teisti.
Biologos
, non può ovviamente accettare che la sua posizione (sono evangelici ma sull’evoluzione hanno una posizione “evoluzionista teista” che chiamano “Evolutionary creation”, simile a quella della chiesa cattolica) scompaia dietro ad una discussione fra creazionisti biblici (che comunque negli USA sono un problema che nessuno può sottovalutare, essendo il 46%) e biologi evoluzionisti, che sostengono una spiegazione naturalistica e materialistica, come è normale in ambito scientifico.
Biologos è un centro creato dagli evangelici USA che sull’evoluzione biologica si vogliono distinguere da creazionisti e sostenitori dell’ID:  vorrebbero convincerli ad abbandonare ipotesi che si sono dimostrate errate o comunque non dimostrabili. Fra i fondatori di Biologos c’è perfino Francis Collins, evoluzionista e direttore attuale del National Institute of Health (NIH) che finanzia tutta la ricerca medica USA; qualche anno fa fu anche direttore per vari anni dell’Human Genome Project (HGP), che decifrò il DNA sia dell’uomo che di altre specie filogeneticamente connesse).
Biologos si differenzia dagli altri gruppi in quanto si preoccupa del 46% di creazionisti biblici, più di loro che degli scienziati che studiano l’evoluzione. Lo si vede dalla preoccupazione di spiegare subito la loro posizione (“What We Believe”) e di spiegarne i motivi (“Common Questions”), fornendo materiale didattico (“Resources”) rivolto soprattutto ai creazionisti, così numerosi negli USA.
Biologos aveva preparato al dibattito con i post “Ken Ham vs. Bill Nye” e  Ham on Nye – What to Watch for”; e risponde poi con i post “Ham on Nye: Our Take” e “BioLogos offers another choice”, dove manifesta appunto le reazioni di chi non vede rappresentate le sue posizioni critiche sia verso il creazionismo della terra giovane di Ken Ham che verso l’evoluzionismo che non ha bisogno di ricorrere al soprannaturale (Bill Nye).
C’è da sottolineare come ovviamente la posizione di Biologos sia ambigua, in quanto per spiegare l'evoluzione biologica attribuisce comunque un ruolo ad enti ed eventi soprannaturali ma bisogna ammettere che il suo impegno verso l’evangelizzazione dei creazionisti biblici protestanti per allontanarli da una irrazionale interpretazione letterale di qualche riga della bibbia è rilevante e costante, anche se il successo non appare evidente (le percentuali dei creazionisti non cambiano molto).

·        Un'altra reazione simile la troviamo in un sito cattolico, e quindi "evoluzionista teista"
Sul sito del quotidiano on line "Catholic Online" l'articolo che commenta il dibattito è intitolato "In the debate between Ken Ham's Creationism vs. Bill Nye's Science, both are wrong". L'articolo, scritto prima del dibattito, precisa che " Catholics should know that biblical literalism in approaching the account of the beginnings in the Book of Genesis is essentially Protestant, not Catholic. ..The Church also respects other prevailing scientific theories pertaining to the origin and age of the universe and planet Earth, global warming, and some notions of human evolution. The Catholic Church essentially teaches that science and religion are not incompatible, and that God still governs, not only as the First Mover and Creator of all things, but as the One in whose Image men and women are fashioned and then given the universe to properly steward". 
Curiosamente si ammette comunque che i cattolici non si pongono in una posizione intermedia, diversa da quella di ambedue gli oratori, ma "So while most Protestants will firmly support Ken Ham and the Creation Museum, Catholics may find themselves divided or confused on the debate". L'articolista si lamenta che " the dichotomy presented by a debate such as the one that will be taking place on Tuesday, is a false dichotomy. Viewers are being asked to either favor a Protestant literalistic young earth creation story, or a scientific, atheistic view of the universe".

 

6/2/14-UK/USA

·        Risposta collettiva, quasi virale, ai ragazzi creazionisti che sul web avevano fatto 22 domande - alcune assurde, altre pure sbagliate - agli “evoluzionisti”.
Speriamo che anche i fedeli di altri tipi di antievoluzionismo/ antidarwinismo/ antiwallacismo/ antimaterialismo, ecc. non si sentano  tagliati fuori (visto che nessuno attribuisce importanza alla loro idea di evoluzione – che ritengono la migliore) e apprezzino anche loro le risposte mandate alle domande proposte da creazionisti biblici USA ("22 Messages From Creationists To People Who Believe In Evolution") dopo il dibattito USA sul creazionismo.
Le prime 22 risposte sono apparse in questa pagina web, ma anche in un articolo del Guardian ("22 answers for creationists from someone who understands evolution").
Nei giorni successivi si sono poi aggiunte anche le seguenti pagine con risposte che possono essere utili a chi capisce poco di evoluzione: “Answers to the ’22 Messages From Creationists’ – Part 1” (di un ex-mormone), “22 Messages of Hope (and Science) for Creationists”, “A Scientist Takes on 22 Questions From Creationists – The Result Is the Exact Opposite of What You’re Used to Seeing”, “Messages from Creationists”.
Comunque è difficile credere che dibattiti come quello fra Ham e Nye possa avvicinare alla ragione chi ammette di aver ricevuto raccomandazioni precise: "Why I Don’t Care About Creation vs. Evolution Anymore".

Qualcuno poi ha voluto invece rivolgere qualche domanda ai creazionisti, e ne propone (è prevedibile) una pagina facebook con quasi un centinaio di domande: "80 questions (and comments) for creationists (and christians)"

·        A proposito di quiz sull’evoluzione, anche il Discovery Institute propone le sue domande …
Qualche giorno fa, anche i sostenitori dell’ID hanno voluto mettere in difficoltà i loro critici, proponendo di risolvere un test per verificare la loto competenza: “A Quiz for Intelligent Design Critics”. Il post, pubblicato sul blog “Uncommon Descent”, ha avuto un certo successo, e moltissime sono stati gli interventi sulle 10 domande che sono state proposte.  Anche in rete qualcuno ha provato a cimentarsi, per verificare il suo livello di conoscenza sul neocreazionismo.

 

5/2/14-IT

·        Continuano ad aumentare le iniziative organizzate in tutta Italia in occasione del Darwin Day.
A Milano, al Museo di Storia Naturale a Porta Venezia, l’iniziativa “IL BACKSTAGE DELL’EVOLUZIONE” durerà tutto il giorno 12 febbraio. Altre iniziative rilevanti si terranno a Roma (Museo Pigorini),  Napoli, Grosseto (sulla didattica) e Firenze.
L’iniziativa più panoramica e avventurosa? Quella organizzata domenica 16 febbraio 2014, dalle ore 9,30 alle ore 16,30 – Parco del Beigua, loc. Prariondo: Escursione guidata "Ciaspolando con Darwin…" alla scoperta delle emergenze geomorfologiche presenti nel Beigua e descritte anche in altre parti del mondo dal famoso scienziato inglese; organizzata in collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria". Credo che convenga seguire le precedenti lezioni su "Darwin geologo e i pionieri della geologia in Liguria" e vedere la mostra di Genova.

 

5/2/14/USA

·        Escono alcune altre reazioni al dibattito sul creazionismo fra Ham e Nye.
Prima è utile fare una visita alla lunga valutazione del NCSE, scritta da Josh Rosenau: “How Bill Nye Won the Debate”.

·        Poi consiglierei di visitare alcune pagine che raccolgono "22 Messages From Creationists To People Who Believe In Evolution". I giovani creazionisti biblici delle foto sono giovani, allegri e simpatici, ma alcune domande sono davvero deprimenti, come la 5, 11, 16 (con una versione incomprensibile della solita domanda sull'aumento di informazione che i creazionisti credono associata a ogni mutazione o processo evolutivo... e che hanno fatto a Dawkins e a Pievani) e la 22, che probabilmente il ragazzo non ha letto (o capito) altrimenti non sorriderebbe affatto della sua ignoranza.
Forse non gli hannoancora detto che le università USA sono già da tempo più interessate a persone intelligenti indipendentemente dal paese natale. Poi magari, come il biologo evoluzionista Francisco Ayala, possono permettersi di regalare 10M$ (magari guadagnati anche facendo consulenze contro le scuole religiose creazioniste) all'università che li ha accolti.
Qualcuno si è divertito a rispondere a queste domande, in gran parte fatte da persone evidentemente poco scolarizzate in biologia. Qui risponde un volontario anonimo (“22 Responses From An Evolutionist To Creationists”) che ogni tanto si innervosisce, mente qui risponde una giornalista scientifica. Roxanne Palmer dell’International Business Times (“22 Responses To Buzzfeed's 22 Creationist Messages”), che non si spazientisce e che fornisce anche utili link per educare questi giovani creazionisti ignoranti. Non capisce proprio la domanda mal formulata sull’informazione che non aumenterebbe, ma le arriva una soffiata dalla rete (“Thanks to commenters below for adding additional possible interpretations of the question”) che la indirizza verso una risposta che forse è quella richiesta.

·        Ci sono anche reazioni da ambienti creazionisti: Il Christian Science Monitor giustamente chiede in giro chi abbia vinto il dibattito, che è stato visto in USA da 3 milioni di spettatori:Bill Nye versus Ken Ham: Who won?”; si cita ancora oggi pure il sondaggio, probabilmente dirottato dagli evoluzionisti (“pharyngulated”), proposto ingenuamente dal sito evangelico inglese Christian ToDay. [In realtà fa piacere verificare che PZ Myers di Pharyngula deve ammettere che il sondaggio non richiedeva  un suo intervento raddrizzatore: "it’s a landslide even before I start pharyngulating it"

·        Qui un primo e parziale - poi si vedrà perché - commento al dibattito, sul blog Uncommon Descent del Discovery Institute; poi se ne parla nel blog dell'antropologo Greg Laden (Who won the Bill Nye – Ken Ham Debate? Bill Nye!, con discussione), degli evoluzionisti Matt Young (Panda'sThumb Nye-Ham debate an hour away) e Jerry Coyne (NBC News reports on the debate, and bonus anti-Ham tw**ts). In quest'ultimo post si fa notare che un articolo su NBC News (“Bill Nye wins over the science crowd at evolution debate.”) sottolinea un "dettaglio" che è stato trascurato.

·        L'antropologo Greg Laden ha notato nel suo blog (“Who won the Bill Nye – Ken Ham Debate? Bill Nye!”) come gli spettatori visti nel video, probabilmente creazionisti, sembrassero più incantati quando parlava Bill Nye.
Se Bill Nye aveva fatto notare un grave difetto della posizione creazionista di Ken Ham basata sulla Bibbia (fino a qualche decennio fa non era un problema, ma oggi il mondo è diventato più piccolo ed è evidente che qualche miliardo di persone non sono ancora state informate dell'esistenza di questo antico manuale sull'evoluzione ...), comunque il gravissimo errore del dibattito è che non avesse nemmeno citato la grande novità che dal 1987 esiste sul mercato dell'antievoluzionismo, o  almeno dell'antidarwinismo: il "progetto intelligente".
Secondo il Discovery Institute dovrebbe aver da tempo sostituito proprio il creazionismo biblico di Ken Ham...  ma non sono evidentemente riusciti a coinvolgerlo, e li sta intralciando.
Ovviamente l'avevano notato anche al Discovery Institute, e un loro secondo commento, scritto da uno dei capi, C.Luskin, si occupa proprio di far notare "A Huge Missed Opportunity".
Grazie ai giudici, i fondatori del DI avevano già capito dal 1987 che ormai non era più accettabile il creazionismo biblico "della terra giovane", e avevano fatto risorgere l'ottocentesco "intelligent design", illudendosi di poter dimostrare "the compelling scientific evidence for design in nature anche con una terra di qualche miliardo di anni, un po' più invecchiata ("all of what Ken Ham said focused on trying to support a young earth viewpoint. Since he's not a scientist, the great majority of his arguments amounted -- over and over again -- to "Because the Bible says so". Nye's main argument was, "Because the evidence says so" and he cited a lot of reasonable evidence for an old earth").
C.Luskin del DI ha insomma evidenziato un "macigno" che avrebbe dovuto sconsigliare qualsiasi dibattito fra i due, che comunque fan finta di dialogare pur avendo oggettivamente posizioni incompatibili. Lamentava quindi che non si fosse invitato anche qualcuno a difesa dell'ID (per aumentare le incompatibilità?).
Con chi C.Luskin avrebbe voluto discutere le sue "powerful evidence for design in nature"? Forse avrebbe preferito un suo dibattito solo con Ken Ham e senza "Nye's intolerant, materialist beliefs about the history of life").

Sembra evidente che Ham e Nye hanno dimenticato di invitare qualcun altro oltre al Discovery Institute… Ci sono in giro altre ipotesi?
Non illudiamoci, la domanda è retorica.
E' facile dimostrare che la creatività umana sia senza limiti e, è difficile crederlo, altre ipotesi che si credono migliori potrebbero offendersi per essere state ingiustamente trascurate!
Le alternative possibili sono probabilmente molte altre, e le iscrizioni sono sempre aperte: qualcuno molto recentemente ha coraggiosamente sostenuto, come novità rivoluzionaria e risolutiva, che intendono "prendere le distanze tanto dal darwinismo quanto dall’Intelligent Design e, ovviamente, dal creazionismo fondamentalista".
Il progetto sembra audace e ambizioso (che ne direbbe C.Luskin del DI?) e richiederebbe la pianificazione di obiettivi a medio e lungo termine. Sedici anni fa, nel 1998, il Discovery Institute ha pubblicato il progetto riservato ("The wedge strategy") che avrebbe permesso di sostituire in 20 anni solo altre 2 visioni alternative dell’evoluzione del mondo ... e non sembra proprio che riescano a rispettare la tabella di marcia che prevedeva di costringere l'uomo ad ampliare la definizione di scienza per renderla ben poco materialista.
Come spiegò uno dei teorici dell'ID, il biochimico M.Behe, l'ID proponeva una definizione di scienza talmente ampia che potesse “comprendere anche l'astrologia”. Questo fu uno dei punti della deposizione di M.Behe che contribuì a convincere il giudice del processo di Harrisburg, che era chiamato a decidere se l'Intelligent Design potesse entrare nel liceo di Dover).
Sembra sia difficile non accorgersi che in 100 anni la popolazione umana è quadruplicata; siamo più di 7 miliardi e perfino la Bibbia, su cui si basa il creazionismo “occidentale” e che ha cominciato a circolare già qualche secolo fa, senza più imperi coloniali amici ha qualche difficoltà a farsi conoscere da tutti loro.
Questi poi vorrebbero prendere le distanze dal neodarwinismo (se l'erano dimenticato?), dal darwinismo, dal disegno intelligente e ovviamente dal creazionismo poco intelligente di Ken Ham.
Anche se si dimenticassero di tutti gli altri creazionismi ben poco disposti a cedere, non sembra proprio che per ora abbiano sponsor e risorse economiche e intellettuali adeguate per competere, davanti ad una platea di più di 7 miliardi, con le proposte e i metodi della scienza moderna, oggi più o meno sostenuta culturalmente e economicamente da tutti i paesi del mondo.
E' poi da escludere che razionalmente chiunque possa rinunciare ai criteri di valutazione delle idee e dei risultati introdotti dal moderno metodo scientifico e il cui successo è indubbio (e anche solo lo spostamento di equilibri causato dalla transizione demografica lo ha dimostrato).
Comunque ogni elettore italiano sa che opinioni che hanno una forte base ideologica cambiano non tanto sulla base di un’analisi della realtà, quanto dalla speranza in una realtà futura, anche se improbabile e magari poi nemmeno verificabile. 

·        Un commento su ABC News sottolinea gli errori di Ham
S
econdo un articolo su ABCNews (“Bill Nye Wins Over the Science Crowd at Evolution Debate”) l’errore maggiore nel dibatito sarebbe stata l’insistenza di Ham – impressionante la nenia nel finale - sulla verità delle prime righe della Bibbia, un argomento che, anche grazie all’aiuto dei giudici ("Edwards v. Aguillard”, 1987, che chiuse le porte delle scuole al creazionismo) i fondatori del Discovery Institute avevano capito che doveva essere tolto di mezzo al più presto.
E scelsero di fare maggior riferimento alla scienza, anche se non era la stessa scienza che tutti conoscono e hanno imparato ad apprezzare; e nel 2005 il giudice Jones se ne accorse...
Come ricorda l’articolo “Who Won the Bill Nye and Ken Ham Debate Evolution vs Creation Battle?”, la storia dell’Intelligent Design ha dimostrato che in caso di emergenza si può anche fare a meno del creazionismo biblico, cambiando semplicemente idea sulla lettura letterale della bibbia (e togliendo la parola creazione dal proprio testo).
Ken Ham non ha ceduto, pur ammettendo che in altre parti la bibbia si può leggere in chiave poetica, non ammette che lo si facia ai versetti della genesi.; anzi ha instito sulla sua personale impossibilità di cambiare idea, facendo capire chiaramente come il mito del peccato sia da difendere a qualsiasi costo, anche del ridicolo. Lo ha dimostrato insistendo sui leoni creati erbivori e trascinati anche loro nell’abisso delle conseguenze dell’incauto acquisto di una mela.
Nye ha avuto quindi la possibilità di ricordare, e non è un dettaglio:, che ci sono persone ragionevoli: “there are billions of people in the world who are deeply religious, who get enriched by the wonderful sense of community by their religion. But these same people do not embrace the extraordinary view that the Earth is somehow only 6,000 years old”.
Un’altra buona carta giocata da Nye è stata l’evocazione di una preoccupazione che da qualche anno angoscia gli statunitensi: dato chetechnology preserves America as a world leader” c’è il rischio che “if creationism is taught to kids, the nation would degenerate”.

 

5/2/14-UK

·        Convegno EMBO sull’evoluzione umana a Leicester in aprile.
1-4 aprile 2014: “Human evolution in the genomic era: Origins, populations and phenotypes”. Si terrà a Leicester, organizzato da Chiara Batini e Mark Jobling (Università of Leicester) per la European Molecular Biology Organization, ed è sponsorizzato dall’Istituto Italiano di Antropologia.
Molecular studies of human evolution have undergone an extraordinary transformation in the last decade. The analysis of human genetic diversity has shifted from locus-specific to genome-wide, with new molecular techniques and informatic methods, and their application in large-scale collaborative projects. This revolution is providing new insights into the human past, into mutation rates and recombination processes, and into adaptation and the molecular and evolutionary basis of genetic disease

 

5/2/2014-USA

·        Dibattito fra il creazionista biblico Ken Ham e Bill Nye. Ancora disponibile gratuitamente su You Tube.
I risultati di un sondaggio dilentantesco e molto sospetto, probabilmente  pharyngulated”, effettuato sul sito web evangelico britannico di ChristianToDay,  rappresentano comunque l’impressione di chi ha visto il dibattito (tuttora scaricabile) dall’Europa: sembra che il 92% ritenga che abbia prevalso Bill Nye, che ha veramente travolto il creazionista, che d’altronde può essere scusato: aveva ben poca esperienza di confronti rispetto a Nye; finora, a differenza di creazionisti collaudati come Duane Gish, era stato coinvolto in un unico dibattito. 
Come ha notato in uno dei suoi twitter il giornalista scientifico Carl Zimmer (“A thousand “kinds” on the ark. So—several million species in just the past 4000 years? That’s quite a speciation rate!”), Ken Ham ha fatto molte dichiarazioni incredibilmente masochiste anche perché  assurde: come si fa a dire per esempio che non più 7000 anni fa, c’erano da imbarcare sull’arca solo poche migliaia di “kinds”/”tipi” diversi di animali, mentre adesso ci sono milioni di specie viventi diverse? Se fosse vero, avremmo una speciazione tutti i giorni. Ham ha dovuto quindi ammettere che l’evoluzione c’è, almeno all’interno del “kind”. Questa novità strana e imprecisa, inventata da S.Scherer nel 1993, sembra piaccia molto ai creazionisti anche non biblici (finalmente permette di rispondere alla domanda “How did all the animals fit on Noah’s Ark?”); però si aprono molte altre domande …
Assurda anche l’idea dei leoni erbivori che pascolavano sull’arca nonostante la “caduta” – con l’arrivo del male, che sembra i creazionisti associno a una dieta carnivora - nonostante osse già avvenuta …
E come fa Ken Ham  poi a dire che nulla gli farà mai cambiare idea? A nessuno piace cambiare idea, ma Nye ha chiaramente detto che in alcuni casi è possibile e necessario. Ogni giorno la ricerca scientifica (basta verificare su Google Scholar) fornisce moltissimi motivi validi; anche solo per prepararsi a cambiare idea se un articolo verrà poi confermato; evidentemente è questo che Ham non sopporta proprio… l’attesa dell’apparizione (di una conferma).
Ham ha sbagliato anche insistendo che nessuno gli ha ancora dimostrato che c’è un aumento di informazione associato alla formazione di una nuova specie. E’ la solita domanda che oltre ai creazionisti USA fanno anche i sostenitori dell’ID USA e gli antidarwinisti USA; nessuno di loro si è ancora accorto che la domanda è sbagliata…. e insistono
Speriamo che il programma “no child left behind” del U.S. Department of Education prosegua e raggiunga anche i creazionisti e tutti coloro che non hanno bisogno di informarsi sulla letteratura scientifica e non sanno che nell’evoluzione dell’olfatto nei primati o nei cetacei c’è ovviamente la perdita di quella che loro chiamano “informazione”, e che è qualcosa un po’ diversa dall’informazione genetica.
Importante è quindi qualsiasi differenza, e anche la perdita è utile perché lascia disponibili informazioni genetiche inutilizzabili, che possono essere modificate e riciclate per altre funzioni. Ken Ham ha anche insistito che nell’esperimento di Lenski non c’è evoluzione, come sostengono al Discovery Institute, e non solo.
Bill Nye avrebbe potuto forse non perdere qualche buona occasione (PZ Meyers:“My main gripe with the #creationdebate is that there were so many places where Ham could have been skewered, and Nye missed”), ha comunque fatto emergere che oggi il mondo è cambiato, ricordando che miliardi di persone non sanno nulla dell’arca, e già oggi competono con culture che non si impegnano nella conoscenza, nella scienza e nella creazione e sfruttamento dei prodotti della ricerca scientifica.
 
Difficile comunque che cambi idea chi crede a Ken Ham che pensa che anche i leoni siano diventati cattivi (carnivori) dopo che un serpente ha fatto uno spot molto convincente. E ci fanno sapere che loro non crederebbero mai che tutto quello che vediamo intorno a noi in gran parte non sia bio ma sia artificiale.

·        Dopo il dibattito sull’evoluzione, Ken Ham e Bill Nye si sono trovati, fianco a fianco, a discutere di riscaldamento globale con il moderatore del dibattito precedente; testo e video sulla CNNBill Nye and Ken Ham join Piers Morgan to discuss global warming”).

 

3/2/14-USA

·        Domani ci sarà un dibattito fra un noto creazionista. Ken Ham, e un divulgatore di scienza ed evoluzione, Bill Nye (“the science guy”).
Verrà trasmesso in diretta streaming gratuita e negli USA se ne parla da tanto tempo; chi vorrà seguirlo potrà facilmente verificare come sia molto difficile perfino contrastare un creazionista biblico come Ken Ham (di Answers in Genesis), cioè uno che crede che il mondo sia stato creato solo circa 6000 anni fa.
Le sue opinioni, anche solo sulla cronologia, fanno sorgere la seguente domanda: “Should Evolution Really Be "Debated?"; fin dai tempi di Galilei sappiamo che la conoscenza procede con la ricerca sperimentale.
Dopo l’arresto per reati patrimoniali del collega K.Hovind del Dinosaur Adventure Land, sono soprattutto le idee di Ken Ham (ma soprattutto i dubbi che in mancanza di meglio alimentano almeno la sua pars destruens) a circolare anche al di fuori del mondo creazionista biblico a cui appartiene (“Do evolutionists have any examples of mutations or evolutionary processes which have led to an increase in genetic information?”), cercando di dimostrare che l’evoluzione è proprio impossibile.
Come sappiamo, sono dubbi formulati in modo da trarre in inganno anche i neocreazionisti dell’ID e forse anche gli evoluzionisti teisti.
Di Ken Han dobbiamo ricordare la notevole cre-attività edilizia, che tuttora procede anche se si prevede una fase tempestosa (suo è il Creation Museum e il progetto di realizzare una copia dell’Arca, che dovrebbe essere utile per chiarire meglio la logica della tassonomia creazionista, la Baraminologia, che si cerca di diffondere anche in Europa fra i sostenitori dell’Intelligent Design; è infatti applicata nel testo tedesco di Junker e Scherer sull’evoluzione, tradotto e diffuso dai creazionisti protestanti in Italia).
Bill Nye si impegna da tempo in iniziative di divulgazione scientifica, ma tutti l’avevano dissuaso dall’accettare un confronto diretto, anche perché sul tema della discussione (“Is Creation a Viable Model of Origins?”) non ci sono ancora sufficienti informazioni scientifiche e comunque l’origine della vita riguarda la chimica più che la biologia, per cui nessuno crede che riguardi l’evoluzione biologica. 
Chiunque sia mai entrato in una biblioteca piena di riviste e libri scientifici può immaginare come sia impossibile che un singolo individuo possa gestire una discussione che coinvolga critiche (e quindi non dimostrazioni di proposte alternative) a un qualsiasi dettaglio su un argomento che coinvolga l’evoluzione biologica.
I creazionisti sanno bene che è difficile sopravvivere a domande rivolte anche solo su una decina delle migliaia dei punti su cui abbiamo conoscenze imprecise, e nel contempo illudersi di poter dimostrare come errata anche una sola affermazione su presunte “realtà” metafisiche che mai sono stati dimostrate, e di cui comunque ci sono molte varianti fantasiose e casuali nei numerosi miti [della creazione] esistenti.
Un creazionista molto abile e simpatico scomparso l’anno scorso a 92 anni, il biochimico Duane Gish, metodista e poi battista fondamentalista, era talmente bravo che questa strategia si chiama oggi “Gish gallop”. Il termine fu inventato da Eugene Scott, direttrice del NCSE fino all’anno scorso, mentre Sam Harris associò questa tecnica all’immagine di una situazione a cui è difficile rispondere: “accendere 10 incendi in 10 minuti”.
Anche il biologo italiano Massimo Pigliucci, quand’era ancora un giovane universitario immigrato negli USA, si mise a far pratica in uno sport USA che in Italia non è mai arrivato, e incontrò Gish cinque volte, riportando la sua esperienza nel volume “Denying evolution”.
La tecnica è molto efficace, tanto che viene applicata anche in dibattiti in cui si negano anche altri dati scientifici più limitati, come quelli connessi con i cambiamenti climatici. Il successo ovviamente dipende soprattutto dalla probabile ignoranza del pubblico su temi ampi e complessi che richiedono di solito anni di studio e di cui in un’ora di dibattito viene presentata inevitabilmente una parte limitata e sganciata dalle necessarie premesse.

·        Da notare che il 4/2/2014, nel sito web di Ken Ham, il dibattito è già stato definito come quello dei “Two science guys”, e si  esaltano “two men who love science” proprio sopra ad un link a “Remembering The Genesis Flood”. Sembra un caso da manuale di scippo di identità!

 

3/2/14-USA

·        Alla camera USA è stata presentata la proposta di definire ufficialmente il 15 febbraio 2014 come “Darwin Day”.
La richiesta è contenuta nella House Resolution 467
, presentata il 29/1; in essa la proposta è accompagnata dalla richiesta di considerare "Charles Darwin as a worthy symbol on which to celebrate the achievements of reason, science, and the advancement of human knowledge".
Interessante leggere nella richiesta anche l’associazione a Darwin, che ha dimostrato come l’origine comune dei tutti gli esseri viventi fosse un’idea molto ragionevole, del riferimento all’unità di tutti gli esseri umani, utile e necessario in un momento in cui si vogliono creare o rinforzare le barriere reali o virtuali che per millenni hanno condizionato l’evoluzione umana.
Queste barriere fra continenti, lingue, paesi, culture e religioni erano sempre esistite, ma ora stanno cedendo anche grazie all’esplosione demografica dell’ultimo secolo; è quindi giusto allarmarsi per i rischi che certamente derivano dalla continua presenza del creazionismo nelle scuole USA e dal suo diffondersi, un tema che aveva preoccupato anche il parlamento europeo (“I pericoli del creazionismo nell’educazione”, 2007) soprattutto in quanto contrasta il ruolo formativo ed educativo della scuola, cercando di introdurre altre barriere culturali.   
Immagino che, se l’improbabile notizia pubblicata proprio oggi da Brescia Oggi fosse vera (“Ciao Darwin e gli strali del don”), bisognerebbe trovare un’ulteriore data ma soprattutto un’ulteriore fulgido esempio su cui possa concordare don Sergio di Roccafranca (BS) se un giorno volesse festeggiare la ragione e la scienza (“don Sergio, infatti, non ha visto di buon occhio questa iniziativa, a partire dalla scelta di evocare Darwin l'evoluzionista … Darwin sarebbe inviso alla chiesa con la sua teoria evoluzionista secondo la quale l'uomo e la scimmia sono parenti prossimi”). Immagino che anche chi fa circolare idee prelamarckiane che giungono fin nella bassa bresciana potrebbe suggerirgli Galilei, Mendel o Spallanzani. 

 

2/2/14-IT

·        Prossimamente (15 febbraio) ci sarà un DarwinDay interessante anche al Museo Pigorini. E’ prevista la diretta in streaming.
Pochi giorni dopo il ritorno a Roma di Noam Chomsky (chi lo conosceva e se l’era perso quand’era passato l’ultima volta - 40 anni fa - ha potuto verificare quanto fosse cambiato …), il 15/2 alle ore 16 al museo Pigorini all’EUR si torna a parlare di linguaggio (“ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO”).
Questa volta ci saranno anche un paio di oratori esperti di evoluzione umana e della cucina italiana - in quanto frequentano il nostro paese più di Chomsky. Per avere certezze sulla corretta tassonomia dei nostri antenati più vicini bisognerà però aspettare che si chiariscano meglio le relazioni di parentela con le poche “forme” (specie o sottospecie?) ominine che solo da poco tempo ci lasciano accedere al loro aDNA (ancient DNA), permettendoci di svelare nuovi dettagli del funzionamento a livello del DNA dei meccanismi evolutivi anche intraspecifici.
Programma: 
- Ian Tattersall: Becoming Human 
- Dan Sperber: A che cosa serve il linguaggio: una prospettiva evoluzionistica
-
Tecumseh Fitch: Musical Protolanguage: Darwin's Theory of Language Evolution
-
David Frayer: Language in Neandertals?

·        Una ricca serie di conferenze si terrà a Ferrara dal 12 febbraio
Sono iniziative organizzate presso il Museo di Storia Naturale;  iniziano proprio il 12/2 con la proiezione in anteprima del nuovo film “Chimpanzee” (2012), seguite ogni giovedì da conferenze di etologia (Palagi, Lovari, Cherlazzi, Foà)

·        Il Museo di Storia Naturale della Maremma (Grosseto) il 14 e 15 febbraio si concentrerà sulla didattica dell’evoluzione.
E lo farà con un seminario (Teoria evolutiva ed Educazione) e la collaborazione di Marcello Sala e Giorgio Narducci, che gestiranno laboratori per alcune classi già prenotate.
Dato che siamo a Grosseto, il simbolo del museo è l’Oreopithecus bambolii, un primate fossile filogeneticamente prossimo ai Gibboni anche se di maggiori dimensioni, trovato per la prima volta in una miniera sul monte Amiata, a Montebamboli.

 

1/2/14-USA

·        Un post di J.Hawks, preoccupato dell’assenza di paleoantropologi nella sezione “paleoanthropology” delle TED conferences
il post è titolato: TED needs a better curator, e si elencano i casi in cui la paleoantropologia è stata rappresentata come pseudoscienza. Si cita anche un articolo sul Guardian del 30 dicembre, da cui si capisce come attorno a questa iniziativa ci siano probabilmente molti interessi (“We need to talk about TED: Science, philosophy and technology run on the model of American Idol – as embodied by TED talks – is a recipe for civilisational disaster”)

 

1/2/14-IT

·        Creazionismo e antidarwinismo, in USA e in Italia
[da Pikaia]
Una breve rassegna sui movimenti antidarwinisti americani e italiani: origini, differenze, punti in comune e un approfondimento su come sono cambiate le loro strategie negli ultimi anni.
Sono due articoli del biogiornalista Michele Bellone, pubblicati da Micron, la rivista di ARPA Umbria, nei suoi ultimi numeri:
- Antidarwinismo a stelle e strisce [dove i finanziamenti non mancano]
- L'evoluzione dell'antidarwinismo [
sull'Italia c'è davvero poco da dire, per fortuna mancano i finanziatori, che negli USA abbondano]

 

1/2/14-UK

·        [da Pikaia] Il genoma di un cacciatore-raccoglitore europeo, risalente a 7-8.000 anni fa, mostra somiglianze e differenze con quello degli europei attuali
La rivista Nature ("Derived immune and ancestral pigmentation alleles in a 7,000-year-old Mesolithic European") ha pubblicato sull’ultimo numero un importante studio che ha analizzato i cambiamenti nel genoma degli europei occidentali in seguito alla conquista dell’agricoltura.

·        Altri articoli sul DNA antico neandertaliano sono usciti in questi giorni su Nature (“The genomic landscape of Neanderthal ancestry in present-day humans”) e Science (“Resurrecting Surviving Neandertal Lineages from Modern Human Genomes”); gli articoli sono anche accompagnati da commenti (“Neandertals and Moderns Made Imperfect Mates” di Ann Gibbons su Science e “Modern human genomes reveal our inner Neanderthal” di E.Callaway su Nature). Le notizie ovviamente circolano e molti quotidiani sottolineano gli aspetti che ritengono interessanti (C.Zimmer sul NYT: “Neanderthals Leave Their Mark on Us”, Which parts of us are Neanderthal? Our genes point to skin and hair“ su NBCNews

 

 

 

GENNAIO 2014

31/1/14-IT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

·        Ecco l'elenco delle iniziative organizzate nell'ambito dei DarwinDays in tutta Italia. [da Pikaia, che invita a segnalare errori od omissioni]
Per quanto riguarda la grande iniziativa organizzata al Museo di Storia Naturale di Milano, il 12 febbraio, oltre al programma si trova anche il manifesto (definitivissimo, dicono) e il pieghevole, oltre al link per lo streaming per i pigri, realizzato in collaborazione con www.scienzainrete.it.
Ci saranno iniziative varie in alcune sale del Museo, che seguiranno le tre serie di conferenze:
- ore 9/11.45: Il cinema e Darwin - Letteratura ed evoluzione - Evo-comix -  Fantascienza ed evoluzione
- ore 14.30: Comunicare la scienza
- ore 17.45: IL GRANDE RACCONTO DELL’EVOLUZIONE UMANA, con Giorgio Manzi
A Milano ci saranno anche iniziative didattiche per bambini e famiglie, organizzate dall'ADM il 9 e il 16 febbraio. E’ prevista anche la visita guidata alla mostra BRAIN, che chiuderà il 4 aprile.
N
el poster del DarwinDay [“da ridere”] di Firenze, che invita ad ascoltare gli interventi di Giulio Barsanti (Prove del diluvio universale e dell’importanza, all’epoca, del sesso), Marco Tannini (“A che servono le zanzare?”) e Jacopo Moggi (“Homo sapiens, un’altra specie invasiva”), hanno preferito mostrare, un'immagine un po’ modificata, in cui Darwin appare meno preoccupato del solito della sua salute (o di essere accusato di un qualche omicidio?).

 

30/1/14-CH

·        Il ministero indaga su una scuola religiosa; nell'ora di scienze si insegnerebbe il creazionismo.
Un quotidiano on line svizzero riferisce dell'apertura di un'indagine per il sospetto che in due scuole evangeliche private presso Ginevra (a Grand-Saconnex e a Cologny) si siano inquinati i corsi di scienze con informazioni creazioniste non autorizzate dai programmi ("Creazionismo a scuola, controllati due istituti").
Si  tratta di strutture connesse a "instruire.ch", e il Dipartimento dell'istruzione pubblica (DIP) verificherà se "il programma scolastico rispetta gli obiettivi del piano di studi romando o un programma d'insegnamento equivalente".
Ci sono notizie e commenti su vari quotidiani svizzeri, come sulla Tribune de Geneve dove c'è anche un dibattito; è impressionante come alcuni commentatori non si preoccupino di pretendere che si forniscano le migliori e più aggiornate conoscenze scientifiche a tutti i bambini che vivono nella loro città, come se ogni scuola privata religiosa avesse anche il diritto di insegnare una scienza diversa dalle altre, o i genitori, pagando, avessero il diritto a non fornire una formazione scientifica aggiornata almeno all'ultimo decennio.
Se ne parla anche in un bollettino evangelico pubblicato in Italia ("Svizzera. Sette scuole private insegnano il creazionismo"), dove si intervista il presidente di queste scuole private gtestite da "instruire.ch", che spiega come però «Anche la teoria dell’evoluzione viene presentata ma non come una verità. Per noi, è chiaro che siamo stati creati da Dio».
Nello stesso articolo si evidenzia l'imbarazzo delle autorità didattiche cantonali, che sembra ignorassero queste situazioni.
Aveva quindi ragione il Consiglio d’Europa a pubblicare nel 2007 un rapporto su "I pericoli del creazionismo nell’educazione", incoraggiando gli Stati membri dell’Europa «a difendere e a promuovere il sapere scientifico» e «a opporsi fermamente all’insegnamento del creazionismo come disciplina scientifica allo stesso titolo della teoria dell’evoluzione».    

 

30/1/14-IT

·        Darwin temeva di scoprire che nella sua teoria dell’evoluzione si celasse un meccanismo casuale che potesse smentire le idee del reverendo Paley?
La preoccupazione non la tenne nascosta; temendo le probabili reazioni di molti suoi contemporanei ad una spiegazione naturalistica dei meccanismi che hanno provocato l'enorme biodiversità che ci circonda, scrisse chiaramente che era imbarazzato («E' come confessare un omicidio»). Ma le limitate conoscenze del tempo non gli permisero però di dimostrare con precisione quale fosse questo meccanismo casuale, anche se ne sospettava l'esistenza.
Come avviene normalmente quando si utilizza correttamente il metodo scientifico, la competenza è di grande aiuto se si aggiunge alla curiosità e alla genialità individuale. Infatti un altro ricercatore, con una preparazione allora non comune in statistica e probabilità (ottenuta grazie ad un suo docente dell'Università di Vienna, Andreas von Ettingshausen, matematico specializzato in analisi combinatoria) riuscì a scoprire che il meccanismo casuale era proprio dove Darwin sospettava si nascondesse, nei meccanismi riproduttivi, allora erroneamente ricostruiti sulla base della teoria del mescolamento, che Darwin si accorse essere incompatibile con un punto centrale della sua teoria, che pretendeva che la variabilità di ogni carattere non scomparisse col tempo.
Gli esperimenti di Mendel dimostrarono proprio come la trasmissione dei caratteri ereditari avvenisse con un meccanismo che garantiva non solo la conservazione nel tempo delle varianti (che oggi chiamiamo alleli) dei singoli caratteri genetici, ma anche la loro trasmissione indipendente e il loro rimescolamento da una generazione all'altra, per non parlare dell'evidenza dell'esistenza di caratteri dominanti e recessivi.
La casualità della comparsa dei caratteri era confermata anche dalle oscillazioni dei dati reali attorno alle percentuali attese, le uniche ad essere precise.
Mendel riuscì perfino ad immaginare il funzionamento di alleli, geni e cromosomi, e i vantaggi della diploidia prima che l'istologia potesse dimostrarli e molto prima della scoperta della struttura e del funzionamento del DNA.
Non c'è da stupirsi che i suoi colleghi, pur informati, non abbiano subito capito e apprezzato i risultati dei suoi complessi esperimenti. Per non parlare di Darwin, che si bloccò davanti al lavoro in tedesco che gli arrivò dal monastero di Brno.
Peccato poi che frequentasse un ambiente che inizialmente lo aveva appoggiato, permettendo che studiasse a Vienna la matematica che gestisce la probabilità e gli eventi casuali, ma che poi, non capisse quanto le sue scoperte sull'ereditarietà fossero fondamentali per capire la biologia evoluzionistica.
Trentacinque anni dopo solo dei naturalisti (l'olandese Hugo de Vries, il tedesco Carl Correns e l'austriaco Erich von Tschermak) riuscirono a capire che Gregor Mendel aveva anticipato i loro ragionamenti.
Si può immaginare che, se la scoperta di Mendel fosse stata davvero capita dai suoi contemporanei e subito applicata alla teoria dell'evoluzione, si sarebbe potuto anche verificare se Darwin sarebbe stato incolpato di un delitto, come temeva («E' come confessare un omicidio»). Purtroppo si dovette aspettare il  1900 e le preoccupazioni di Darwin non ebbero una vera conferma fintanto che rimase in vita.
In realtà anche Mendel e Copernico non riuscirono a vivere tanto a da conoscere la reazione dei colleghi e degli altri contemporanei alle loro scoperte, che da vvero rivoluzionarono il pensiero scientifico. Se Copernico aveva evidentemente cercato di evitarlo, molto frenato dalla stessa preoccupazione di Darwin (giustificata, come G.Galilei poté poi verificare), allo scarso successo delle leggi di Mendel sembra abbiano contribuito sia un ambiente poco interessato alla scienza che gli incombenti impegni amministrativi associati ai problemi col fisco imperiale.

E’ quindi positivo che si stiano programmando molte iniziative (MendelDays) per pubblicizzare l’importante contributo di Mendel alla teoria darwiniana dell’evoluzione, che a quei tempi era incagliata, e tale rimase ancora per anni, proprio sull’ipotesi errata dell’ereditarietà per mescolamento, che era quella che allora passava forse anche al convento agostiniano di Brno.
Può essere quindi positivo che queste iniziative siano successive all’uscita di un fascicolo di Micromega in cui si discute come la scienza non riesca tuttora ad eliminare completamente le tradizionali ipotesi, basate su meccanismi non casuali e magari destinati a realizzare un fine raggiungibile solo dopo miliardi di anni (e a questo proprio Mendel fornì un contributo rilevante, permettendo di far notare come anche solo 10 milioni di anni fa – su ben 4.5 miliardi! - quel fine proprio non era per niente raggiunto né in vista; anche qui un improbabile fine tuning riconoscibile solo a posteriori).
Certo Mendel nacque il 22 luglio 1822  (anche Google lo conferma) e morì il 6 gennaio 1884 (giusto 130 anni fa).
Già nel 2008, il 20 luglio, i botanici dell'Andhra Loyola College (Vijayawada, Andhra Pradesh, India) iniziarono a festeggiare la nascita di  Mendel nel periodo della sua nascita, i luglio; forse furono i primi ad aver avuto l’idea, che ripeterono nel 2011 e nel 2012.
Comunque bisogna riconoscere che può essere importante che queste iniziative, sempre che privilegino gli aspetti scientifici che hanno reso famoso Mendel, si svolgano in un periodo dell’anno che tradizionalmente invita a ricordare la genialità di Charles Darwin (nato il 12/2/1809), che Mendel con le sue leggi aiutò ad uscire da una situazione imbarazzante e insostenibile.
Come dimostrano le sue scoperte sulla probabilità della comparsa dei semplici caratteri genetici che stava studiando sui piselli, Mendel aveva idee molto chiare sul ruolo del caso: "Dipende semplicemente dal caso - scriveva nei suoi Versuche über Pflanzenhybriden, Brno 1866 - quale dei due tipi di polline si unirà con ciascuna cellula uovo. Tuttavia, per la legge delle probabilità, nella media di molti casi avverrà sempre che ogni forma di polline si unirà con egual frequenza con ciascuna delle forme di cellule uovo [...]. I veri rapporti numerici possono risultare soltanto dalla media tratta dal maggior numero possibile di casi individuali; più grande è il loro numero, più facilmente si eliminano le perturbazioni accidentali". Spero quindi che si riesca a bloccare in tempo  un eventuale titolo di Libero che associasse ancora Mendel alla " vittoria sul caso

Tutti sanno che in qualsiasi specie, animale e vegetale il caso ha un ruolo fondamentale nella riproduzione, in quanto "condiziona" il rimescolamento dei caratteri paterni e materni in ognuno dei gameti e nella "scelta" casuale del gamete che ha successo.
Se ci limitiamo a considerare la nostra specie, la  conoscenza è ancora migliore e spesso anche coinvolgente, come può confermare chiunque aspetti un figlio, e tanto più se sa che in famiglia circolano malattie genetiche.
Grazie a Mendel e alla genetica, oggi biologi e medici possono consultare tabelle che indicano le diverse probabilità di rischio; e ovviamente ci sono talvolta possibilità di intervenire: oggi i genetisti possono anche suggerire procedure che permettano di evitare i danni peggiori, ben sapendo che, secondo Mendel ma anche secondo i medici, spesso tutto "dipende semplicemente dal caso”.
E' certo importante che finalmente qualcuno cominci anche a festeggiare l'importante contributo di Mendel allo sviluppo delle conoscenze su aspetti talmente importanti della biologia da costituire in genere il primo capitolo dei libri scolastici di biologia.
Se si volesse usare il nome di Mendel in un contesto scientifico, sarebbe coerente che nei MendelDays si discutesse soprattutto delle conseguenze delle sue ricerche e delle sue scoperte, magari riferendosi non solo al fatto che avessero risolto un serio problema alla teoria di Darwin, indirizzandola verso la soluzione corretta, ma anche alle applicazioni che oggi sono o potrebbero essere utilizzate dai medici (magari realizzabili solo in alcune nazioni o contesti culturali) per migliorare e aumentare le possibilità di vita. 
Se invece si evita di sottolineare l'importanza della sua scoperta del ruolo del caso nella riproduzione e sulla conseguente possibilità che oggi abbiamo di controllarne le conseguenze più gravi, si sospetterebbe che sia lui, magari oltre a Darwin e più di Darwin, ad essere tuttora sospettato di qualche possibile reato.

Se si volesse, si potrebbero poi associare a Mendel e alle sue competenze sulla probabilità e il calcolo combinatorio applicate alla biologia altre problematiche che troverebbero almeno sollievo, se non soluzione, se anche gli italiani  utilizzassero nella vita reale una definizione corretta e razionale della probabilità e di tutto ciò che ne consegue. Conosciamo bene le positive conseguenze del gioco d'azzardo su molti bilanci statali, ma non possiamo negare che queste ricchezze derivino dall'interesse a favorire un visione distorta e masochista della probabilità di un evento casuale molto improbabile, che trascina molti verso la schiavitù delle ludopatie.
Statistiche recenti (“Half of American fans see supernatural forces at play in sports”) mostrano come anche nel mondo dello sport i tifosi abbiamo indimostrabili motivi per sottovalutare il ruolo del caso, sostituendolo con potenti forze metafisiche non casuali (anche perché vengono ritenute “partigiane”) che influenzerebbero i risultati.
Potrebbe essere utile e importante che si approfittasse delle scoperte di Mendel sul ruolo rilevante del caso per aiutare la ragione a riprendere il controllo delle menti dei tifosi e dei ludopatici italiani?
Per le iniziative previste, prevalentemente focalizzate sul tema "scienza e fede" è lecito sospettare che Mendel sia il testimonial meno adeguato, avendo avuto il merito di aver tentato inutilmente di dare fin dal 1865 una grossa mano Darwin, rimettendo in carreggiata una teoria dell'evoluzione che si basava su premesse  coerenti con le conoscenze errate di Darwin sull'ereditarietà dei caratteri.
Forse per questo si coinvolgono, insieme a Mendel, prevalentemente medici, ingegneri e letterati, probabilmente poco adatti a discutere di problemi di biologia e di evoluzione, che quindi passeranno in secondo piano.   

 

29/1/14-IT

·        MicroMega 1/2014 - Almanacco della scienza
[da Pikaia]
Da dove veniamo? Come si è formato l'universo? Esiste o no un'anima separata dal corpo? Le nostre azioni sono libere o frutto di necessari rapporti di causa e effetto? E che ne è, in quest'ultimo caso, della nozione di responsabilità morale? Sono queste le principali domande che la filosofia occidentale si è posta nel corso dei secoli, alle quali la ricerca scientifica è oggi in grado di offrire alcune risposte che, per quanto parziali e provvisorie, rendono superfluo ogni ulteriore ricorso alla speculazione astrattaPievani nel saggio introduttivo si occupa di chi si ostina a considerare tanto l'universo quanto l'essere umano, che starebbe al centro di esso, non come frutto di un'evoluzione cieca, ma come il risultato di uno sviluppo finalizzato, rispondente a un disegno e a uno scopo precostituiti, chiamando magari in causa la scienza per fondare la propria visione finalistica del mondo”.
Indice del fascicolo:
Telmo Pievani – Con buona pace dei teologi (‘eretici’ e non)
Carlo Rovelli – Il principio antropico dalla scienza alla leggenda
Amedeo Balbi – L’universo è contingente
Ian Tattersall – La seconda nascita di Homo sapiens
Edoardo Boncinelli – Che cosa resta dell’anima
Arnaldo Benini – La mente è il cervello
Alessandro Treves – Il nostro cervello è una democrazia corticale
Giorgio Vallortigara – Kant e le neuroscienze
Daniel C. Dennett – Criminali si nasce o si diventa?
Paolo Legrenzi – L’empatia, il bene e il male
Stewart Guthrie – Dall’animismo animale al senso religioso
Vittorio Girotto – Se siamo nati per credere, da dove vengono gli atei?
Fabrizio Tassi – Io so di non sapere (Uh! Uh!) 

 

28/1/14-USA

·        Un viaggio nelle scuole creazioniste USA; alla ricerca dei testi.
Stimolato da una serie di citazioni ben poco scientifiche tratte dai testi di scienze analizzati da F.Ayala, posso iniziare un viaggio, grazie ad internet, sui banchi delle scuole pubbliche e private USA in cui si insegna il creazionismo. Il momento è favorevole, dato che proprio oggi un post del blog di J.Coyne indica la direzione e suggerisce la via per trovare queste scuole creazioniste: “Teaching creationism is widespread in U.S. public schools”.
Il post invia ad un paio di articoli investigativi recentemente pubblicati sulla rivista Slate.
Il primo, scritto da Zack Kopplin, un giovane studente universitario che si è molto impegnato a contrastare l’insegnamento del creazionismo in Texas (“Texas Public Schools Are Teaching Creationism“) evidenzia lo sconcertante comportamento di alcune scuole che adottano il Responsive Education Solutions charter system. Sono in parte finanziate da fondi pubblici con un sistema di vouchers, ma insegnano il creazionismo biblico. E' una situazione inaccettabile: l’evoluzione sia scientificamente un fatto dimostrato e da anni i tribunali hanno sempre condannato chi usava fondi pubblici per insegnare un particolare punto di vista religioso (ogni religione ha infatti un suo particolare creazionismo); violava infatti il primo emendamento che si preoccupa soprattutto della libertà religiosa.
Il 26/1 sempre Slate ha pubblicato un articolo di Chris Kirk (“Map: Publicly Funded Schools That Are Allowed to Teach Creationism”) che allarga ad altri stati oltre al Texas la ricerca di queste scuole.
Viene quindi presentata una mappa che localizza le scuole che, pur finanziate da fondi pubblici, nell'ora di scienze insegnano anche il creazionismo.
E’ una situazione quindi diversa da quella prospettata da S.Romano sul Corriere del 26/1 (“L’evoluzionismo di Darwin. Processi in USA, dibattiti in Italia”): è evidente che le differenze sono - anche con molte situazioni di sfida alla legalità - più fra le scuole (pubbliche o private) che fra gli stati. E per non parlare del fenomeno degli homeschoolers, molto diffuso fra i creazionisti
E’ evidente come gli stati indicati nella mappa su Slate siano ben di più dei 4 indicati da Romano (l’Alabama, la Georgia, la Louisiana, il Mississippi, il Tennessee). Se si considerano anche le scuole religiose, presenti, come si è visto, anche in California e negli altri stati, sono numerosissime le situazioni che non garantiscono una formazione scolastica accettabile e che non crei troppe difficoltà all'università.  
Un argomento a parte è poi quello che riguarda la notevole disponibilità di materiale didattico specifico per le scuole creazioniste e gli homeschoolers. Cercherò di indagare

 

27/1/14-USA

·        E' entrato da poco nel consiglio di amministrazione del NCSE (National Center of Scientific Education) Francisco Ayala.
F.Ayala
, docente di biologia all'univ. della California (Irvine) e uno dei più premiati, produttivi e famosi biologi evoluzionisti USA, è ora fra i dirigenti dell'NCSE ("Ayala joins NCSE board of directors"): "I have long been impressed with NCSE's effective advocacy in the cause of the integrity of science education," Ayala explained. "At a time when its efforts are as needed as ever, I am pleased to become a member of NCSE's board of directors and to help it with its diverse efforts to defend the teaching of evolution and climate". Anche all'NCSE. con cui ha già collaborato molte volte, sono contenti ("Ayala's contributions to NCSE and its goal of defending the teaching of evolution in the public schools have always been substantial") e ricordano "Ayala's contributions to NCSE and its goal of defending the teaching of evolution in the public schools have always been substantial".
La collaborazione di Ayala dura da più di 30 anni, e iniziò con la sua testimonianza nel processo McLean v. Arkansas (1981). Purtroppo la documentazione di questo importante processo, il primo con la partecipazione di testimoni esperti contrapposti, è andata in parte persa. Manca in particolare la testimonianza di Ayala, anche se possiamo ancora leggere quelle di Michael Ruse e di Stephen Jay Gould, grazie all’archiviazione di tutto questo materiale che oggi è gestita dal sito dell’NCSE.
Questo processo precedette l’importante "Aguillard vs. Treen" (Louisiana, 1983), che si concluse definitivamente solo con la fondamentale sentenza della corte costituzionale USA del, "Edwards v. Aguillard, 1987", che chiuse le porte delle scuole al creazionismo. Questa sentenza, che garantiva la laicità della scuola ma anche la libertà ai moltissimi culti presenti negli USA, costringeva chi smaniava per far  insegnare a scuola il mito della Genesi invece della teoria dell'evoluzione, a percorrere l'unica strada rimasta aperta, quella di cancellare in fretta dal loro libro Of Pandas and People” la parola "creation", e tornare a riferirsi all' ottocentesco Intelligent Design, di cui parla il progetto del Discovery Institute "The wedge strategy"; solo così sarebbe stato forse possibile rientrare nelle scuole per provare a riproporre le vecchie alternative all'evoluzione.
Un altro processo a cui Ayala diede un contributo rilevante fu ACSI et al. v. Stearns et al. (nel 2005), quando proprio la sua università della California bloccò l'accesso a 6 studenti che non avevano avuto una preparazione adeguata, avendo frequentato una scuola privata confessionale in cui si insegnava il creazionismo.
F.Ayala fu molto più convincente dei testimoni della difesa (fra cui c’era anche il neocreazionista M.Behe) e dimostrò che la Calvary Chapel Christian School in Murrieta (California) aveva forse un bel sito web ma i suoi docenti adottavano testi (come "Biology for christian schools" e "Biology: God's living creation", “Physics for christian schools”) che secondo Ayala non potevano preparare gli studenti ad affrontare i corsi di biologia dell'Università
E lo dimostra chiaramente nella sua impressionante analisi dei due testi, dimostrando le gravi carenze e distorsioni indotte dall'esigenza di rispettare miti che non proprio si possono adeguare allo sviluppo delle conoscenze (“The two textbooks demand that the statemements in the Bible be held as unquestionable truth, no matter what questionable evidence may exist on the contrary”).
La lettura dell’analisi di Ayala dei testi creazionisti presenti nei libri usati per le scuole superiori cristiane avrebbe trattenuto dal contestare nel 2007 la risoluzione 1580 approvata dal parlamento europeo: “I pericoli del creazionismo nell’educazione”.
Quale insegnante di scienze europeo insegnerebbe ai suoi allievi a non cambiare idea nonostante l’evidenza accertata e quindi accettata dalla maggior parte degli scienziati esperti in una particolare disciplina? Quale genitore non toglierebbe subito i figli da una scuola in cui questo avvenisse? L’NCSE ha dimostrato di conoscere, apprezzare e saper utilizzare il lavoro di F.Ayala in difesa della cultura e della scuola.
Per fortuna la Bible Belt (ma anche in California c'è qualcuno che non sopporta le scoperte dell'evoluzione culturale umana....) è lontana.        
F.Ayala recentemente viene spesso invitato in Vaticano (era presente al convegno della PAS del 2009 organizzato da W.Arber e N.Cabibbo); lo chiamano quando serve un consulente non ostile ma autorevole se si deve discutere di evoluzione o dei problemi della  biologia.
Di origini spagnole, da giovane infatti entrò fra i domenicani ma vi rimase solo fino a quando iniziò la sua carriera universitaria in biologia evoluzionistica negli USA.
E' noto per il suo autorevole ed efficace impegno nella divulgazione della biologia e dell'evoluzione; in particolare si è dimostrato sempre pronto ad impegnarsi - anche nei tribunali e per i comitati statali di valutazione dei programmi scolastici - in difesa della biologia evoluzionistica: fu lui poi a curare il volume Science, Evolution, and Creationism (National Academies Press, 2008), disponibile gratuitamente nel sito della NAP.
Non bisogna poi dimenticare che F.Ayala, oltre ad essere stato domenicano ... è anche professore di filosofia, ha ricevuto la prestigiosa National Medal for Science e il ricchissimo premio Templeton, oltre ad aver collezionato 21 lauree ad honorem in giro per il mondo.
Nel consiglio di amministrazione raggiunge Barbara Forrest, la filosofa della scienza famosa per aver scoperto al processo di Dover/Harrisburg i segreti del Discovery Institute (svelati qui: Creationism's Trojan Horse: The Wedge of Intelligent Design), e gli antropologi Andrew J. Petto e Eugenie C. Scott, direttrice dell’NCSE prima dell’attuale Ann Reid, microbiologa. 

 

26/1/14-USA

·        Negli USA il 10 febbraio il canale via cavo HBO trasmetterà un documentario che sembra critico verso la teoria dell’evoluzione.
Il titolo del documentario è infatti “Questioning Darwin”, ma è disponibile in rete un trailer che comunque lascia intravedere (oltre a quella del creazionista J.Martin di AiG che da tempo sfida l’evoluzione) una faccia rassicurante, quella dell’ex-creazionista Rebecca Stott, autrice di “Darwin’s Ghosts”, un interessante libro che indaga su naturalisti precursori di Wallace e Darwin; lo stesso Darwin aveva approfondito le loro idee soprattutto dopo che qualcuno gli aveva fatto  notare che sarebbe stato meglio scrivere qualcosa anche sui suoi precursori, a cominciare da Aristotele.
Alcuni dei più interessanti li troviamo anche poco prima dell’anno 1000, soprattutto localizzati in un ambiente culturale che a quel tempo era più vivace rispetto al mondo medioevale europeo. E’ interessante scoprire che alcuni naturalisti del mondo arabo avevano coltivato lo stesso interesse di Aristotele per le caratteristiche del mondo materiale e si erano fatti notare per i loro studi sulla natura.
Il più famoso fu probabilmemente un filosofo e naturalista di origine africana, Uthman Amr bin Bahr al-Fukaymi al-Basri, soprannominato Al-Jahiz, di cui si racconta nell’articolo “Al-Jahiz and the rise of biological evolutionism” (di Mehmet Bayrakdar), anche se una interpretazione più realistica e meno agiografica (è difficile interpretare la frase “Gli animali si scontrano in una lotta per l'esistenza; per le risorse, per evitare di essere mangiati e per riprodursi” se non come una sintetica descrizione della catena alimentare) viene proposto in un articolo (“The Book of Animals by Al-Jahiz - 9th Century“) che appunto parla del principale libro di Al-Jahiz (“Kitab al-Hayawan”, “Il libro degli animali”).
E’ evidente comunque che Al Jahiz si rendeva conto anche dell’interazione fra le specie animali e vegetali e l’ambiente e aveva notato che la trasmissione ereditaria delle caratteristiche fenotipiche provocava eventi di speciazione (“I fattori ambientali spingono gli organismi viventi a sviluppare nuove caratteristiche per assicurarsi la sopravvivenza, e questo li trasforma in nuove specie. Gli animali che sopravvivono e si riproducono trasmettono le loro caratteristiche di successo alla discendenza”), osservazioni che comunque si trovano anche in altri precursori di Darwin, come Lamarck.
Mancano però ancora le osservazioni e le ipotesi che Darwin collegava alla selezione naturale; soprattutto manca l’origine comune degli esseri viventi (già comunque sospettata dal nonno Erasmus, e la riproduzione differenziale da cui deriva la selezione naturale.
Rebecca Stott inserisce Al-Jahiz dopo Aristotele, nel secondo capitolo di “Darwin’s Ghosts”, seguito da altri precursori. 
Mettendo però Darwin alla fine di una lunga lista di precursori ne sminuisce comunque l’importanza, un comportamento che però può essere utile, evidenziando il fatto che spesso questa rilevanza oggi gli sia attribuita - magari solo strumentalmente - da chi spesso contesta soprattutto il fatto dell'evoluzione, non accettando che la fila dei sostenitori dell’evoluzione biologica continui, sempre più imponente e determinata, soprattutto nei 150 anni successivi.
E’ davvero interessante che nella prefazione R.Stott si presenti raccontando come sia nato il suo interesse per la teoria dell’evoluzione e per Darwin, che i suoi genitori - integralisti e creazionisti – le presentavano come un essere inviato sulla terra da satana per mettere in crisi le credenze religiose.
Non so se può essere un motivo sufficiente per sconsigliare l’homeschooling che tanto piace ai creazionisti USA, ma racconta che a nove anni, colpita da irrefrenabile curiosità, non riuscì a trovare la pagina relativa a Darwin nell’Enciclopedia Britannica che consultò di nascosto un giorno che era sola in casa. Era stata asportata con cura.
Venne a sapere che suo nonno l’aveva religiosamente tagliata già anni prima, il giorno stesso in cui l’imponente enciclopedia era stata sistemata in salotto.
Questo piccolo trauma infantile fu l’inizio di una curiosità crescente di Rebecca su una delle idee più geniali prodotte dall’evoluzione culturale umana. Straripò poi nell’adolescenza, quando iniziò a scoprire quel che non avrebbe dovuto conoscere.
Come sappiamo, ormai anche chi l’aveva criticato in vita non si vergogna affatto di chiedere scusa a Darwin; magari anche solo per l'imbarazzo di “non averlo capito” (come fece nel 2009 la chiesa anglicana che comunque lo aveva subito ospitato nella cattedrale di Westminster) o di cercare di capirlo meglio (come la chiesa cattolica che recentemente, nel 2008 e nel 2009, ha organizzato ben due convegni con  esperti anche di biologia per discutere di tutte le novità sulla teoria dell’evoluzione e, molto recentemente, anche delle entusiasmanti novità sulla stessa evoluzione umana).

 

27/1/14-IT

·        Prossimamente: conferenza di Carel van Schaik: ("Cultural intelligence and orangutans") a Roma. 
Lunedì 10 FEBBRAIO alle ore 11:00 il Prof. Carel van Schaik, primatologo e direttore dell'Istituto e del Museo di Antropologia dell'Università di Zurigo, terrà una conferenza intitolata: "Cultural intelligence and orangutans" presso l'Auditorium del Bioparco, con ingresso da via del Giardino Zoologico 20. 
Carel van Schaik ha una lunga esperienza di ricerca sul campo con gli oranghi in Indonesia (Sumatra e Kalimantan), di cui ha scritto in numerosi articoli scientifici e in libri in cui presenta osservazioni e ipotesi sulla comunicazione, sulla cooperazione, sul social learning e sull'evoluzione della cultura e dell'etica negli oranghi e nelle antropomorfe.
A ciò si aggiungono anche testi sulla conservazione della biodiversità e della foresta tropicale.

 

24/1/14-USA

·        Un aggiornamento del “project Steve”. Sono arrivati già a 1300.
Se ne parla nel sito USA del sito del NCSE, che gestisce l’elenco dei firmatari di una dichiarazione di sostegno all’evoluzione biologica (“Evolution is a vital, well-supported, unifying principle of the biological sciences, and the scientific evidence is overwhelmingly in favor of the idea that all living things share a common ancestry…. “)
Il progetto si propone di essere un omaggio a Steve J.Gould, rispondendo soprattutto a quanto dichiarato da circa 800 laureati USA (in gran parte ingegneri e chimici) che dicono di non credere nella teoria dell’evoluzione, che loro chiamano impropriamente “darwinismo”, come avviene talvolta/spesso fra i creazionisti USA (“A scientific dissent from darwinism”).
Peccato che non solo non forniscano spiegazioni alternative all’evoluzione biologica (dicono solo che non gli piace; cosa vuol dire  Careful examination of the evidence for Darwinian theory should be encouraged”?), ma soprattutto che questi sappiano poco o niente di evoluzione e il dubbio serio è che non ci credano nemmeno. Al contrario i i firmatari dell’elenco gestito dal progetto Steve sono PhD (e quindi non solo competenti ma anche addestrati alla ricerca) su discipline che prevedono. Per rendere l’impresa ancora più difficile, tutti i 1300 hanno un nome che corrisponde a Steve/Stefano/Stefania.

 

23/1/14-USA

·        L’antropologo John Hawks rispondendo alla domanda “Che cos’è l’evoluzione?” spiega le 7 principali caratteristiche dell’evoluzione biologica, quelle che leggiamo su tutti i testi di biologia.
Probabilmente il suo post “Seven things about evolution” è stato  stimolato dal recentissimo inizio del suo MOOC dedicato a "Human Evolution: Past and Future".

 

23/1/14-IT

·        Da oggi a Roma c’è il Festival delle Scienze. Tema: “I Linguaggi”
Programma.
Il Festival delle Scienze si concluderà domenica 26/1. Se ne parla su Pikaia. L’iniziativa, diretta da Vittorio Bo e Jacopo Romoli, si svolge in collaborazione con Radio3 Scienza, che porterà i suoi microfoni all’Auditorium Parco della Musica per raccontare gli eventi.

·        Dal 30 gennaio al 10 aprile, torna il Café Scientifique di Bologna!
[da Pikaia]
Riparte anche quest’anno a Bologna Café Scientifique!, rassegna di aperitivi scientifici in cui ricercatori nelle più diverse discipline delle scienze naturali presenteranno al pubblico un aspetto peculiare delle loro ricerche in un contesto del tutto informale. 
Gli incontri si svolgeranno per cinque giovedì in orario aperitivo (18.30) e la location di quest’anno sarà il Caffè La Gazzetta (Via Zamboni, 26), a fianco del Teatro Comunale.
Si parlerà di coccodrilli in Puglia, di evoluzione della bellezza, della scelta di coppia nei lupi, di ecosistemi fluviali e di biodiversità. L'ultimo giorno il protagonista sarà l'uomo di Neandertal.

 

22/1/14-IT

·        In ottobre a Erice ci sarà un grande incontro internazionale sull'evoluzione biologica e culturale di Homo sapiens.
[da Pikaia]
A questa interessante iniziativa (“What made us human? Biological and cultural Evolution of Homo sapiens”) diretta da Ian Tattersall, Telmo Pievani e Stefano Parmigiani ci si può iscrivere fino al 31 maggio. Programma.
Gli oratori saranno Quentin Atkinson (University of Auckland); Peter Brown (University of New England, Armidale, Australia); Emiliano Bruner (Centro Nacional de Investigación sobre la Evolución Humana, Sierra de Atapuerca, Burgos); Francesco D’Errico (Université Bordeaux 1); Dean Falk (Florida State University); Pier Francesco Ferrari (University of Parma); John Dupré (University of Exeter); Robert D. Martin (The Field Museum, Chicago); Robert Desalle (American Museum of Natural History, New York); Will Harcourt-Smith (Lehman College, City University of New York); Philip Lieberman (Brown University); Giuseppe Longobardi (University of York); Giorgio Manzi (La Sapienza Università, Rome); Paola Palanza (University of Parma); Stefano Parmigiani (University of Parma); Telmo Pievani (University of Padua); Thomas Plummer (Queens College, City University of New York); Yoel Rak (Tel Aviv University); Jeffrey Schwartz (University of Pittsburgh); Ian Tattersall (American Museum of Natural History, New York), Bernard Wood (George Washington University, Washington DC).

 

22/1/4-WORLD

·        Su molti quotidiani, settimanali e siti web si inizia a discutere oggi del WEF di Davos
Conviene cominciare a indagare quali siano le preoccupazioni per chi sta saldamente al vertice della piramide delle ricchezze mondiali (che in totale è di 241.000 miliardi di $, 241.000.000.000.000 $, 51.600$ - in media - per ognuno dei 4.7 miliardi di esseri umani adulti) …
E' utile quindi cominciare sfogliando Forbes e il sito della Bloomberg.
Nel sito delle News della Bloomberg risulta che gli ottanta miliardari che hanno annunciato la loro presenza a Davos per tenere un occhio sul convegno siano mediamente molto tranquilli per i profitti passati (“Davos Billionaires See Wealth Gains on 2014 Stocks Rally”).
I dati confermano anche la loro probabile soddisfazione per i successi che si prospettano nel prossimo futuro (“The wealthiest people on the planet got even richer last year, adding $524 billion to their collective net worth”, “Billionaires attending the World Economic Forum’s annual meeting this week in Davos, Switzerland, expect to be richer when they return to the Alpine village next year”,  Using Gini coefficients to measure income inequality, UBS economist Paul Donovan (“Inequality in a time of crisis”) found those for the U.S., U.K., Japan, France and Canada have each risen since 2005”).
Anche loro hanno qualche preoccupazione però: un certo Denis O’Brien (è il N.233 della lista di Forbes), che tutti gli anni partecipa al WEF, rivela che i politici sono il maggiore ostacolo all’economia globale, in quanto si preoccupano della loro rielezione più che dello sviluppo dell’economia. Sembra quindi che dovremmo fidarci piuttosto di lui, il cui posto invece è permanente (e magari anche ereditabile) per cui si occupa tutto il giorno solo dello sviluppo dell'economia; certamente della sua, forse anche di quella degli altri.
Questi pochi UHNW (=ultra high net worth) sono angosciati se a Davos si parla d’altro; in particolare temono che si cerchi di colpevolizzarli e spaventarli: “A study released last week by the forum identified the income gap as the most probable menace to the global economy during the next decade. Wealth disparity -- driven by globalization and the recent financial crisis -- threatens to breed poverty and social disorder, it said”.
Nelle parti alte (ma non troppo) della piramide sembra invece che abbia creato un certo sconcerto l’allarme lanciato da Oxfam con l’immagine degli 85 UHNW ognuno circondato da 41 milioni che posseggono quanto lui, che viene rilanciata (a volte senza nemmeno verificare che quanto scritto corrisponda al documento originale di Oxfam e al documento del Credit Suisse) da molte fonti informative in Italia e nel mondo (Independent, Guardian, RAINews [titolo errato], Internazionale [titolo errato], Huffington Post [titolo errato] ecc.).
Perfino Libero [titolo errato] riporta la notizia con sottotitolo corretto ma titolo clamorosamente sbagliato ("Classifica Oxfam: 85 paperoni hanno la metà della richezza del pianeta"). In realtà questi 85 paperoni hanno "solo" 1,7 miliardi di $; è invece il primo 0,7% dell'umanità (32 milioni di UHNW+HNW) che dispone di circa 110.000 miliardi di $, cioè 65 volte quanto indicato da Libero e dagli altri quotidiani che non hanno consultato o capito bene i dati del report del Credit Suisse (Global Wealth Report 2013)...
All'articolo di Libero segue poi il commento sconcertante di un lettore, forse poco abituato ad accettare una realtà incoerente con quello che ha imparato e a cui crede (“I tre miliardi già ci vivono con i soldi dei ricconi! Fanno veramente pena questi calcoli "geniali" da poveracci che vedono nei ricchi le cagioni della loro povertà”).
Anche un altro commento cerca di colpevolizzare metà degli Homo sapiens, parlando di milioni che vorrebbero essere "filantropi ai costi altrui", e lamentandosi che "Qualunque migrante è convinto che sebbene qui vi stia una crisi, basta togliere i soldi agli abbienti e tutto si aggiusta".
Certo nessuno dei due ha avuto occasione di leggere nemmeno il Conference booklet + Final Statement pubblicato in occasione del workshop del 3/11/2013 dell'Accademia Pontificia delle Scienze (PAS), dedicato al moderno schiavismo: "Trafficking in Human Beings: Modern Slavery” o il  Conference Booklet del workshop del 5/12/2013, tenutosi sempre alla PAS, dedicato a "The Emergency of the Socially Excluded"; in cui ai 10 punti di Davos si aggiunge anche (scomparirebbe il 2' punto) il problema dell'evasione fiscale (illuminante ma sgradevole il grafico tratto da un documento europeo che mostra l'Italia in ottima posizione nel mondo, addirittura terza dopo USA e Brasile)
Certo che non è facile trovare soluzioni senza riuscire almeno a capire quali differenze (forse epigenetiche? certo erano notevoli e si sono dimostrate utili) esistevano fra gli zigoti dei primi 85 della lista di Forbes e quelli degli altri 3 miliardi e mezzo di zigoti che hanno poi avuto (complessivamente) la stessa disponibilità economica (="già ci vivono con i soldi dei ricconi"), per cui spesso hanno avuto una vita molto breve.
Nell'economia, a differenza che nella biologia, il caso di solito non serve a spiegare la realtà. Forse spiace un po' (ma è prevedibile) che il caso sia casuale, ma probabilmente è almeno democratico, non favorendo a priori il benessere di nessuno zigote in particolare; sempre che non rientri nel terzo – almeno - che viene naturalmente selezionato prima della nascita (“Conception to ongoing pregnancy: the ‘black box’ of early pregnancy loss”, e lavori simili).

 

21/1/14-WORLD

·        Dal 22 al 25 oltre 2.500 personaggi saranno a Davos al World Economic Forum. Il proposito ambizioso è "Rimodellare il mondo”.
Un grafico interessante mostrato nel sito web del WEF permette di identificare con un pallino (colorabile in base a sesso e provenienza) ognuno dei 2500 partecipanti al WEF, permettendo una visione panoramica della loro tipologia, della provenienza geografica e del solito gender gap (presente anche al WEF). Sono 2500 persone eterogenee e con differenze. E si dovrebbero preoccupare di gestire gli effetti delle differenze individuali (biologiche, culturali, materiali ed economiche) sugli equilibri globali futuri.
Secondo l’Oxfam, un’organizzazione umanitaria inglese la situazione non è stata gestita bene: l'aumento della disuguaglianza rischia di portare a disordini e squilibri sociali gravi, ovvero a proteste, caos, violenze”, e suggerisce di mettersi in un'ottica diversa.
Per comprendere meglio la gravità della realtà e l’urgenza di affrontarla per modificarla prima che sia troppo tardi, propone infatti un paio di altri grafici; uno - facile da fare e da gestire - con solo 85 pallini e l’altro - più angosciante - con 3.500.000.000 (“Gli 85 paperoni della terra sono ricchi come i 3,5 miliardi più poveri. E fa notare che, secondo il Credit Suisse, questi due insiemi un po' asimmetrici hanno la stessa disponibilità di risorse economiche: 1700 miliardi di $.
Per avere l’elenco degli 85 basta rivolgersi alla rivista Forbes (The World’s Billionaires e "Inside the 2013 Billionaires List: Facts and Figures") o alla pagina segnaletica della Bloomberg (Bloomberg Billionaires) mentre sulla capacità di spesa e sul patrimonio anche degli altri pallini, il Credit Suisse li ha studiati, e nel Global Wealth Report 2013 (sintesi del più ampio e dettagliato Global Wealth Databook 2013) ci spiega come si distribuisce la ricchezza totale (che è di 241.000 miliardi di $, 51.600$ per adulto)
L’Oxfam ha quindi fornito ai 2500 partecipanti al Forum di Davos il loro report “Working for the Few: Political capture and economic inequality” che, sulla base della documentazione disponibile, evidenzia la concentrazione della ricchezza e il suo costante aumento (a Parigi c’è anche un World Top Incomes Database) preoccupanti e minacciosi, certo più del riscaldamento globale, soprattutto per chi dice di voler rimodellare il mondo per metterlo in sicurezza.
Il documento dell’Oxfam integra, con ulteriori documenti sull'iniqua distribuzione dei patrimoni (e non solo delle entrate), il documento preparatorio del WEF 2014 (“Outlook on the Global Agenda 2014”, che già presentava 10 punti critici da affrontare urgentemente) sperando che di fronte alla documentazione della realtà i partecipanti al WEF di Davos adeguino il proprio pensiero ai fatti invece di illudersi di poter cambiare i fatti per adeguarli al proprio pensiero. Questi i 10 punti critici:

1. Rising societal tensions in the Middle East and North Africa

2. Widening income disparities

3. Persistent structural unemployment

4. Intensifying cyber threats

5. Inaction on climate change

6. The diminishing confidence in economic policies

7. A lack of values in leadership

8. The expanding middle class in Asia

9. The growing importance of megacities

10. The rapid spread of misinformation online

 

20/1/14-USA

·        Abbiamo visto D.Attenborough socializzare con i gorilla di Dian Fossey; altri umani si rotolano anche con animali ancora più grossi.
I
n un documentario vediamo che anche David Attenborough apprezza la compagnia degli elefanti marini, anche se mantiene comunque le distanze dagli enormi maschi di 4t.
Altri, e pure il giornalista Charlie Bird, invece provano a socializzare facendo amicizia con questi altri mammiferi, anche se per prudenza scelgono esemplari giovani e giovanissimi.
Negli incontri con gli elefanti africani, invece, anche un’auto può non essere abbastanza minacciosa.
Avendo intravisto dei pinguini insieme agli elefanti (marini), può essere utile ricordare che il 7/1, dopo che il vento era cambiato, tutte e due le navi attorno a cui si era accatastato il ghiaccio in Antartide avevano potuto riprendere la loro rotta; quella russa il 14/1 è arrivata in Nuova Zelanda. Il rompighiaccio USA è invece dalle parti di Sidney.

 

19/1/14-USA

·        Sono consultabili le risposte alla domanda del 2014, proposta nel sito di EDGE: Quale teoria scientifica può andare in pensione?”.
Sulle pagine del Sole24Ore si può leggere oggi qualcuna delle 174 riposte, anche in italiano. Una fra quelle scelte per la traduzione coinvolge la biologia e non riguarda in realtà una “teoria” ma la casualità delle mutazioni genetiche che a Kevin Kelly piacerebbe non fossero del tutto casuali; lui le preferirebbe anche un po’ caotiche… conun caso "truccato", con diversi vincoli ed errori, effetti di concentrazioni e distribuzioni asimmetriche” [sulla cui non casualità non mi sembra si esprima].
Per rimanere nella biologia, queste sono alcune proposte che ho trovato: Nina Jablonski pensionerebbe la razza,  Seirian Sumner pensionerebbe l’idea che Life Evolves Via A Shared Genetic Toolkit, Scott Sampson che Nature = Objects, Kate Jeffery l’ Animal Mindlessness, Athena Vouloumanos (ma giunge in ritardo) che Natural Selection is the Only Engine of Evolution, Kurt Gray Numbering Nature, Peter Richerson pensionerebbe la Human Nature, Satyajit Das l’Anthropocentricity, Pascal Boyer vorrebbe provare a fare a meno del concetto di Cultura, Paul Davies pensionerebbe la Somatic Mutation Theory of Cancer, Jerry Coyne invece la Free Will, Richard Dawkins l’Essenzialismo, Matt Ridley il Malthusianesimo, Eric J. Topol, M D dice che sono troppe le prove del mosaicismo per non pensionare l’idea che ci sia solo One Genome Per Individual, Timo Hannay pensionerebbe l’idea di Nature Versus Nurture, Steven Pinker rinuncerebbe a Behavior = Genes + Environment, Sean Carroll la Falsifiability, Daniel L. Everett pensionerebbe Instinct and Innate, Tania Lombrozo non è convinta che The Mind Is Just The Brain, mentre Kevin Kelly rinuncerebbe all’idea delle Fully Random Mutations.
Comunque non c’è da preoccuparsi troppo; in almeno tre altri contributi si vorrebbe impedire di pensionare una teoria scientifica, rifiutando l’utilità della stessa proposta che un'idea debba comunque non avere almeno un aspetto positivo.
E’ inoltre piuttosto sospetto che anche Sam Harris vorrebbe farebbe a meno della Our Narrow Definition of "Science"; meglio indagare su questa convergenza parallela ... anche se i creazionisti USA applaudirebbero con calore Roger Highfield, un chimico già noto per questa sua idea non molto originale, che rottamerebbe l’idea che Evolution is True. Solo perché mancherebbe una formula lui abolirebbe addirittura una filogenesi che già da secoli fa sospettare che tutti gli esseri viventi derivano da un unico “vermicello”, come intuì già Erasmus Darwin alla fine del 1700...
Nel sito di Edge rimangono sempre presenti anche le risposte alle intriganti domande proposte negli anni precedenti, ma son consigliabili anche le numerose Conversazioni, ma si possono acquistare libri o vedere gratuitamente video.

 

19/1/14-IT

·        Tre scienziati puntano il dito sulle responsabilità di chi, sul caso Stamina, ha cercato di  a criminalizzare il metodo scientifico.
In una lettera oggi sulla Stampa (“Sul caso Stamina l’informazione-spettacolo è stata irresponsabile”) tre biologi molecolari (Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini e Michele De Luca) hanno manifestato la loro opinione sul ruolo negativo di una trasmissione TV che ha indotto a comportamenti pericolosi e anche illegali nella gestione del caso Stamina, presentando in modo distorto e negativo comportamenti rispettosi sia del metodo scientifico che dei diritti dei pazienti di fronte a "pseudo-trattamenti dai poteri taumaturgici".
I tre ricercatori elencano nell'articolo i motivi per cui ritengono che ci possano essere anche responsabilità oggettive nella ricostruzione dei fatti e nell'indicazione della magistratura come la struttura da utilizzare per ottenere una guarigione o almeno una terapia compassionevole, e che si è "manipolato e spettacolarizzato le sofferenze di malati e parenti" convincendo loro e il pubblico che "il trattamento Stamina producesse effettivi e «visibili» miglioramenti", mentre in parallelo "hanno prodotto immagini distorte del serio lavoro svolto dai professionisti della Commissione incaricata dal ministro".

 

16/1/14-USA

·        Consulteremo le “previsioni dell’influenza” prima di uscire di casa?
Sul New York Times Carl Zimmer presenta (“This Week’s Forecast: What Flu Season May Look Like”) un’iniziativa che potrebbe in futuro affiancare le previsioni del tempo, e che stanno sperimentando alla Columbia University: “Influenza Forecast”.

 

16/1/14-RW

·        Il doodle di Google è oggi dedicato a Dian Fossey. [Video]
La primatologa Dian Fossey nacque a S.Francisco nel 1932, il 16 gennaio; avrebbe oggi 82 anni se non fosse stata uccisa nel 1985, probabilmente da bracconieri anche loro interessati ai gorilla che lei studiava e proteggeva dalla caccia a scopo alimentare e anche dal bracconaggio a scopo commerciale.
Seguendo i suggerimenti del paleoantropologo Louis Leakey, si dedicò infatti allo studio dei gorilla a Karisoke (Ruhengeri), in Ruanda, dove nel 1967 fondò il Karisoke Research Center. La sua attività venne presto pubblicizzata dal National Geographic e da un documentario in cui un giovane David Attenborough nel 1979 fa vedere al mondo il suo incontro con il gruppo di gorilla che Dian Fossey aveva abituato a relazionarsi pacificamente con la nostra specie.
La sua figura è stata resa ancor più famosa dalla realizzazione del film Gorilla nella nebbia” (1988), in cui è interpretata da Sigourney Weaver, tratto dal suo libro “Gorillas in the Mist”.
La sua vita è raccontata in alcuni libri (“No one loved gorillas more: Dian Fossey, letters from the mist”, Gorillas Dreams: The legacy of Diane Fossey); alcuni aspetti problematici nella modalità di gestione delle popolazioni locali vengono descritti nel “Diario di un uomo scimmia”, scritto da un neurobiologo e primatologo, Robert Sapolskj, che la conobbe e che poi per anni studiò un gruppo di babbuini in Kenya.
Un lungo articolo dedicato a Dian Fossey (con un video su di lei) si può leggere anche su Il Sussidiario on line di oggi e su molti altri siti di quotidiani e settimanali on line, dimostrando l'utilità informativa dei doodle di Google.

 

15/1/14-USA

·        Inizia fra pochi giorni il primo MOOC di Human Evolution
Purtroppo è in inglese, ma il corso "Human Evolution: Past and Future" che inizierà il 21/1 è gratuito. E' tenuto da un ottimo ricercatore in paleoantropologia, John Hawks, ed è gestito dal sito web (Coursera) che molte università, USA ma anche europee, usano come piattaforma di corsi mondiali on line, a cui si possono iscrivere anche migliia di studenti.
Ho visto che esistono anche corsi in molte altre lingue, ed è già disponibile anche un primo corso in italiano (su relatività e meccanica quantistica). E' auspicabile che nessuno approfitti di questa possibilità per depontenziare le università, ma soprattutto la ricerca italiana...
Se ci fossero dubbi anche sui modelli matematici necessari per capire il processo evolutivo, purtroppo il corso "Computational Molecular Evolution" (un corso danese) è iniziato il 13/1; credo che le porte siano già chiuse e non basti la giustificazione dei genitori.
C'è chi, rifiutandosi di salire sulle spalle dei giganti che l'hanno preceduto, confonde ancora l'evoluzione con la speciazione. Purtroppo per farselo spiegare dovrà aspettare il passaggio del prossimo corso "Introduction to Genetics and Evolution" (della Duke university); il corso in corso è già iniziato il 3/1/14, per cui il modulo iniziale "Evidence for evolution" è già passato da tempo.
Sono interessanti anche i 2 corsi di Useful genetics, ma anche loro sono già stati fatti.
In arrivo ci sono invece i corsi Genetics and Society: A Course for Educators e Evolution: A Course for Educators, tenuti da esperti dell'American Museum Natural History.

 

15/1/14-IT

·        In questi giorni il dibattito su Stamina stimola a riflettere su pseudoscienza, cattiva scienza e falsa scienza con frode.
E' comprensibile e ragionevole, e lo si nota dalla comparsa recente di almeno due articoli che recensiscono un libro collettivo che nell’estate scorsa un biologo evoluzionista neo-italo-americano (e oggi anche e soprattutto filosofo della scienza), Massimo Pigliucci, ha pubblicato con Maarten Boudry:Phylosophy and pseudoscience. Reconsidering the demarcation problem”.
E’stato commentato infatti sia sul Sole 24 Ore (A.Pagnini: “Come si individua la pseudoscienza”, dove è stato citato anche “La falsa scienza” di S.Fuso) che sul Corriere della Sera (S.Gattei: “Soltanto la scienza può battere la scienza”). [Sulla pseudoscienza M.Pigliucci nel 2010 aveva anche pubblicato il libro “Nonsense on Stilts: How to Tell Science from Bunk].
I temi trattati negli articoli e nei libri coinvolgono evidentemente anche i tentativi di ostacolare la diffusione delle conoscenze sull’evoluzione biologica e umana, che è fra gli obiettivi di ricerca scientifica che tutti gli stati moderni finanziano e su cui impegnano quindi anche risorse economiche.
D'altronde è noto che l'obiettivo dell'ID era soprattutto quello di cercare di imporre, con un progetto di durata ventennale, un diverso e più ampio concetto di scienza, come veniva spiegato nella "Strategia del cuneo", delineata nel documento scritto verso il 1998 dal filosofo Phillip E. Johnson, autore del libro The Wedge of Truth: Splitting the Foundations of Naturalism e uno dei fondatori del Discovery Institute; egli si proponeva di sostituire il metodo scientifico, che era dai tempi di Galileo alla base dell'obbiettivo di una spiegazione naturalista del mondo, "with a science consonant with Christian and theistic convictions" (da "The wedge strategy", 1998). Questa posizione oggi inaccettabile, esposta al processo di Dover/Harrisburg nel 2005 anche da M.Behe (che ammise che anche l'astrologia avrebbe potuto rientrare in una visione del mondo come la loro, che utilizzava anche spiegazioni soprannaturali, ha portato alla condanna del DI. 
Forse A.Pagnini ha ragione a pensare (“Come si individua la pseudoscienza”) che la diffusione del creazionismo e di pseudoscienze come l’ID sia “socialmente meno dannoso”, in quanto costa meno (infatti “il disegno intelligente lo si può trattare a tavolino”); purtroppo costa meno anche a chi si contrappone allo sviluppo delle conoscenze e della cultura umana, dato che non sembra abbiano intenzione di dover fornire prove alle ipotesi alternative (come ha dimostrato benissimo M.Behe nel disastroso processo di Dover); per A.Pagnini i [neo]creazionisti dell'ID agiscono “rappresentando disonestamente come fallace la teoria dell’evoluzione solo perché si vuole impedire che un’educazione scientifica possa progressivamente sostituire un’educazione religiosa”.
Bisognerebbe però considerare almeno le conseguenze negative sugli investimenti umani ed economici che anche queste ricerche hanno comportato; come le cattive scienze e le false scienze, anche le pseudoscienze come l’ID “insinuano in menti deboli e ignoranti il tarlo dello scetticismo e della sfiducia nella scienza”, e questo avviene su temi, come quelli connessi con l’ambiente, che possono essere affrontati solo in un’ottica globale e complessa, capace di gestire anche problematiche che si sviluppano su tempi lunghi. 
S.Gattei nel suo articolo (“Soltanto la scienza può battere la scienza”) si preoccupa di quanto sta succedendo (“Capita così che anziché lasciare l’ultima parola in tema di efficacia, inutilità o pericolosità di un trattamento ai ricercatori (medici e biologi), ci si lasci guidare dalla piazza, o trascinare da una «folla» di manzoniana memoria, fomentata magari da giornalisti improvvisati, comici e imbonitori catodici”) ma si chiede anche se non ci sia una responsabilità dei giudici che si sostituiscono addirittura ai medici (“Ancora peggio, capita che anziché perseguire ciarlatani e truffatori, alcuni giudici arrivino a prescrivere d’ufficio un trattamento inutile, se non addirittura pericoloso, autorizzandolo come «cura compassionevole»).
Citando Pigliucci, S.Gattei fa notare che “Non è solo una questione di alfabetizzazione scientifica: come osserva Pigliucci (autore anche di Nonsense on stilts. How to tell science from bunk, 2010), gli sforzi tesi a una migliore comprensione delle conquiste della scienza da parte di strati sempre più ampi della popolazione, pur importanti, devono essere integrati da un’attenzione altrettanto forte verso le fallacie in cui incorre frequentemente il linguaggio comune, i pregiudizi cognitivi e il ruolo svolto dall’ideologia”.
E’ evidente la preoccupazione per la debolezza e la scarsa solidità, probabilmente inevitabile, della formazione scientifica scolastica, che comunque difficilmente riuscirebbe a fornire in pochissimo tempo sia strumenti di conoscenza adeguati ad ambiti culturali diversi e in continuo avanzamento che gli strumenti di lettura e controllo delle attuali raffinate tecniche di comunicazione di massa.

 

14/1//14-IT

·        Convegno sulla Sperimentazione animale, a Roma, organizzato dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato.
La registrazione video e audio del convegno “Sperimentazione animale e diritto alla conoscenza e alla salute” è disponibile nel sito di R.Radicale.

 

14/1/14-USA

·        Phil Plait, astronomo e blogger USA, aggiorna sulla letteratura sul riscaldamento globale e sul probabile ruolo dell’uomo.
Lo fa in un articolo (“The Very, Very Thin Wedge of Denial”) sulla rivista Slate.
Riferisce di precedenti indagini, come quella del 2012 (“Why Climate Deniers Have No Scientific Credibility - In One Pie Chart”) in cui di James L.Powell (del National Science Board e direttore del LA Natural History Museum) aveva analizzato la letteratura scientifica fra il 1991 e il 2012 ottenendo un grafico che, solo ingrandito, permette di notare la presenza dei 24 lavori (su 13950) che negano il riscaldamento globale o la responsabilità umana, o tutte e due.
Una successiva indagine è stata pubblicata nel maggio 2013 su Environmental Research Letters; era orientata soprattutto a “Quantifying the consensus on anthropogenic global warming in the scientific literature”, per cui si è evidenziata anche una preoccupante distanza fra le conoscenze dei ricercatori e la consapevolezza da parte del publico dell’assenza di prove che supportassero ipotesi alternative.
L’intervento più recente citato da Phil Plait è dell’8/1/14 ed è un aggiornamento di James L.Powell della sua precedente metaanalisi (“Why Climate Deniers Have No Scientific Credibility: Only 1 of 9,136 Recent Peer-Reviewed Authors Rejects Global Warming”).
L’autore (S. V. Avakyan) dell’unico articolo (in questo aggiornamento il “cuneo” tende davvero a scomparire) che propone un’ipotesi alternativa (“associates the recently observed climate warming and carbon dioxide concentration growth in the lower atmospheric layers with variations of solar–geomagnetic activity in global cloud formation”) non nasconde le sue preoccupazioni e giustificazioni, comuni a quelle di molti che, pur di negare la responsabilità umana, provano anche a negare le modificazioni climatiche ("The switch of world powers first to decreasing the use of fossil fuel and then to carbon-free energy within the framework of the Kyoto Protocol may lead to economic collapse for Russia as a consequence of the reduction and, probably, even loss of the possibility to sell oil and natural gas on the world market").

 

13/1/14-IT

·        Un'indagine sulla diversità (biologica e linguistica) degli Italiani.
Pikaia
propone in un suo post ("Diversità linguistica e genetica, un primato (…positivo) per l’Italia in Europa) una pubblicazione scientifica recentissima che illustra la diversità linguistica e genetica attuale della popolazione italiana.
La ricerca si è avvalsa della collaborazione di antropologi e genetisti di molte università italiane, e presenta una variabilità linguistica e genetica davvero elevata, probabilmente più elevata di quelle che si trovano in altre aree del nostro continente. Probabilmente il merito è dovuto alla forma e alla posizione della nostra penisola, utilizzabile come ponte di connessione sia verso le aree dell'est europeo che verso il continente africano. Ai fenomeni migratori, avvenuti durante i molti secoli passati, si sono poi aggiunte anche situazioni in cui, grazie all’orografia, l'isolamento geografico e il conseguente inbreeding hanno contribuito ad aumentare ulteriormente la variabilità genetica, che viene conservata nel tempo.
L'articolo ("Linguistic, geographic and genetic isolation: a collaborative study of Italian populations") è stato pubblicato sul Journal of Archeological sciences (JASS).  

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10/1/14-IT

·        Un articolo di F.Facchini sulle nuove prove dell’evoluzione umana
L’Avvenire
pubblica un articolo (“Homo, siamo sempre più africani”) in cui F.Facchini informa che le nuove tecniche di sequenziamento del DNA antico permettono di integrare le informazioni che venivano finora solo dall’analisi dei dati morfologici che arrivano solo dai rarissimi fossili, poco informativi nel dimostrare eventi fondamentali dell’evoluzione come divergenze genetiche e mescolanze fra popolazioni che permettono finalmente di ipotizzare le precise relazioni fra le diverse forme.
L’articolo fa riferimento ai dati genetici ottenuti dall’incredibile analisi del DNA mitocondriale effettuata su un reperto di 400.000 anni fa, trovato nella grotta di Sima de los Huesos ad Atapuerca in Spagna ai primi di dicembre.
L’articolo cita anche la recente ricerca sulla variabilità genetica e linguistica degli Italiani, ma non l’altra importante scoperta recente (18/12/13), quella sul DNA nucleare (e non solo mitocondriale) ottenuto da un ossicino neandertaliano trovato nella grotta di Denisova sui monti Altai nella Siberia Meridionale.
Nelle conclusioni si sottolinea il fatto che questi nuovi e imprevisti dati che si ottengono dal DNA dei fossili permettono finalmente di capire meglio i percorsi e le relazioni fra le diverse forme che si succedono nel tempo a partire dagli antenati comuni. Certo l’osservazione “Le analisi del Dna met­tono in guardia dal facile vezzo di identificare specie ove si osserva qualche differenza” non dovrebbe essere ingenerosa verso il comportamento di chi, come lui, aveva a disposizione solo ossa, magari frammentate, che potevano essere solo o più grandi o più piccole o di forma diversa. Possiamo sperare che ora la nuova possibilità di confrontare sequenze genetiche che ci distinguono da individui di decine o centinaia di migliaia di anni fa permetterà finalmente di tracciare le linee continue che uniscono diversi reperti fossili, diverse popolazioni e forse anche diverse specie.
Per ora non ci sono dubbi che nel pleistocene medio ci siano comunque stati rimescolamenti e spostamenti di popolazioni diverse, molto condizionati dalla possibilità di muoversi fra le diverse terre emerse disponibili.

 

10/1/14-CA

·        Tagli dei finanziamenti alla ricerca anche in Canada
Nel blog Sandwalk di Larry Moran (“Canada is destroying a generation of scientists”) si riportano le notizie sul sottofinanziamento del Canadian Institutes of Health Research (CIHR) e si illustrano gli effetti della riduzione dei finanziamenti che permettono l’assunzione dei giovani borsisti e il funzionamento dei laboratori: niente borse e chiusura dei laboratori di ricerca che non ottengono i finanziamenti.
Le iniziative di protesta dei ricercatori in tutto il paese vengono presentate in una trasmissione della CBCNews canadese: “Silence in the labs

 

10/1/14-IT

·        Il fascicolo 9 della rivista Riflessioni Sistemiche è consultabile del sito dell’Ass. It. di Epistemologia e Metodologia Sistemiche.
Il sito ionforma che è in preparazione un Convegno su Marcello Cini, che si terrà a Roma il 14 febbraio. Nel sito sono disponibili anche i fascicoli precedenti, fino al 7°, della rivista diretta da Sergio Boria e Giorgio Narducci.

 

8/1/14-IT

·        Si è aperta a Roma una mostra sui problemi di salute dei romani.
Come si capisce dal titolo ("Scritto Nelle Ossa. Vivere, Ammalarsi e Curarsi a Roma in Età Imperiale") la mostra si occupa comunque di problemi già risolti da tempo … in un modo o nell’altro
Sono consultabili i materiali informativi (Presentazione, Comunicato stampa e Catalogo mostra).
La mostra (è al Museo della Via Ostiense – a Porta S.Paolo e c’è ingresso gratuito) è stata curata da Paola Catalano, Gino Fornaciari, Valentina Gazzaniga, Andrea Piccioli, Olga Rickards.
Il catalogo, consultabile on line, fornisce anche una notizia che oggi farebbe molto piacere (soprattutto a chi si preoccupa dei costi delle pensioni, propria o altrui): “L’aspettativa di vita alla nascita in tutti i sepolcreti si attesta intorno ai 27 anni.

 

7/1/14-CINA

·        Dopo la giornata dell’#IVORYCRUSH, organizzata negli USA il 14/11/13, oggi c’è stato il #ChinaIvoryCrush.
Anche quello che oggi è oggi il primo mercato dell’avorio, grazie alle notevoli disponibilità economiche di una parte del paese, ha voluto dare un segnale che è il momento di interrompere questo commercio illegale che sta portando alla scomparsa degli elefanti africani. E ha triturato 6 tonnellate di avorio, grezzo e lavorato. Qui articolo e  foto da Repubblica.
Occorre muoversi per chiedere che il 24/1 anche il governo di Hong Kong, un importante punto di transito, decida di distruggere le 33 tonnellate che ha sequestrato.
Nel giugno 2013 anche nelle Filippine si era dato questo segnale (delle 13 tonnellate sequestrate, 7 però erano state già rubate…), e in questi giorni il WWF Italia chiede che anche l’Italia prenda una decisione simile, per non dare speranze a chi non rispetta l’ambiente naturale.
E’ infatti poco sicuro conservare enormi quantità di avorio sequestrato.

 

6/1/14-USA

·        La nuova responsabile del NCSE prende servizio oggi.
La nuova direttrice del National Center for Scientific Education si chiama Anne Reid, ed è stata ricercatrice in Biologia molecolare e microbiologia. Eugenie Scott, la precedente direttrice, è andata a dirigere l'Advisory Council.

·        Una nuova interessante mutazione nelle fiasche di R.Lenski
La descrive un recente lavoro su PNAS ("Recursive genomewide recombination and sequencing reveals a key refinement step in the evolution of a metabolic innovation in Escherichia coli") che riferisce i risultati ottenuti da un ricercatore, J.Barrick, che ha rianalizzato con nuovi metodi alcune mutazioni comparse durante il progetto di evoluzione a lungo termine iniziato 25 anni fa da Richard Lenski.
E' stata messa in evidenza una mutazione che produce una nuova caratteristica che conferisce un vantaggio competitivo decisivo.
L'articolo viene spiegato nel suo blog The Loom da Carl Zimmer ("Evolution Hidden in Plain Sight") che riporta anche un commento soddisfatto di R.Lenski, che non aveva partecipato alla scoperta di questa nuova mutazione, che si aggiunge alle 79 che già si erano manifestate prima che comparisse, alla 33.000' generazione, la mutazione che ha reso famosa questa "coltivazione" pluriennale di E.coli.

 

4/1/13-USA

·        C'è una nuova definizione, più semplice, dell'Intelligent Design?
Se lo chiedeva recentemente il biologo evoluzionista Larry Moran nel suo blog Sandwalk ("What do Intelligent Design Creationists believe?"). Ha infatti notato che dal blog dell'ID c'era un invito ad andare a leggere un editoriale scritto da un matematico, Granville Sewell, su un quotidiano di El Paso ("Granville Sewell: Intelligent design shouldn't be dismissed").
Preceduta dalla domanda "So what do ID proponents believe?" e da un ragionamento che prevede anche di presupporre che per qualche essere razionale la fisica sia sufficiente a spiegare la mente e non solo, arriva una risposta in negativo che dovrebbe sembrare estremamente semplice (ed è anche difficilmente rifiutabile, se fosse vera): "Contrary to popular belief, to be an ID proponent you do not have to believe that all species were created simultaneously a few thousand years ago, or that humans are unrelated to earlier primates, or that natural selection cannot cause bacteria to develop a resistance to antibiotics.If you believe that a few fundamental, unintelligent forces of physics alone could have rearranged the basic particles of physics into Apple iPhones, you are probably not an ID proponent".
Strano che qualcuno ritenga utile e sufficiente questa definizione in negativo, ma questa sembra l'opinione del sito ID "Uncommon Design", che in un post (dal titolo "Introduction to ID") invita a leggere l'editoriale con questa bella pensata, usando un testo proposto dallo stesso G.Sewell: "this one writing is especially basic, written as an introduction for people who know little or nothing about the debate".
Forse il concetto sarà spiegato meglio nella sua pagina web "A Mathematician's View of Evolution"?

 

3/1/14-IT

·        L'Ohio State University e l'università di Pisa organizzano una Field School in archeologia medioevale e bioarcheologia presso Lucca.
La scuola di Badia Pozzeveri (Altopascio) è diretta da Clark Spencer Larsen e Gino Fornaciari. Qui la brochure e il poster 2014.

 

2/1/14 -VA

·        La prossima iniziativa della PAS - organizzata insieme alla PASS -  affronterà aspetti che coinvolgono l'evoluzione umana, sia biologica che culturale.
Il tema del workshop che si terrà il 2/6 maggio all'Accademia delle Scienze Pontificia (PAS) sarà infatti "Umanità sostenibile, natura sostenibile: la nostra responsabilità" e coinvolgerà anche la Pontificia Accademia delle Scienza Sociali; coordinatori saranno P.S. Dasgupta, V. Ramanathan, R. Minnerath; mentre fra i partecipanti ci sono economisti, climatologi, sociologi, educatori, ambientalisti e paleoantropologi.
Si discuterà dell'inquinamento e dei suoi danni letali, della sostenibilità di una crescita economica e demografica esponenziali, del recente notevole progresso economico e dei limiti anche ambientali alla possibilità di proseguirlo, dato lo sfruttamento eccessivo e squilibrato del capitale naturale, che comincia a lanciare preoccupanti segnali:
"questo capitale naturale molto probabilmente vedrà le sue caratteristiche mutare in peggio con poco preavviso. Lo scioglimento dei ghiacciai e del ghiaccio marino sono sintomi recenti. D’altra parte, se studiamo le tendenze del consumo di cibo, dell’aspettativa di vita, e del reddito registrato nelle regioni attualmente ricche e in quelle che stanno per diventarlo, la scarsità di risorse non sembra ancora aver colpito". [qui il sito ONU sul “capitale naturale”]
Come si legge nel booklet con il programma, il workshop inizierà il 2/5 con 2 interventi che inquadreranno l'obiettivo ("Human-Nature Co-evolution", Werner Arber; The Emergence of Humans: Brains (Bodies and Hands), Mind and Soul,  Yves Coppens) e poi si analizzeranno in modo integrato i diversi problemi, biologici e culturali.
"
Se davvero oggi il PIL è indifferente ai vincoli della natura, non dovrebbe essere assolutamente messo in dubbio il fatto che l’Umanità abbia urgente bisogno di reindirizzare il proprio rapporto con la Natura in modo da promuovere un modello sostenibile di sviluppo economico e sociale"; "Ci proponiamo di visualizzare gli interscambi dell’umanità con la natura sulla base di tre bisogni umani fondamentali tra loro collegati – alimentazione, salute e energia – e chiediamo alle nostre rispettive Accademie di collaborare, per parlare dei vari percorsi per soddisfare queste esigenze, sottolineando gli ostacoli che la Natura si trova ad affrontare".

·        Anche il sito della PAS si è recentemente rinnovato.
E' stato aggiunto un canale twitter (forse ancora poco controllato, dato che arrivano anche informazioni pubblicitarie di auto), e recentemente sono stati anche aggiunti i video degli interventi degli esperti che hanno partecipato a un paio di workshop molto interessanti: quello sull'evoluzione dell'uomo (2013: "Via Humanitatis", contenente anche la relazione del premio Nobel De Duve, biochimico ed evoluzionista, recentemente scomparso nel momento e nel modo scelto da lui) e quello sul progresso delle scienze nel XX secolo (2010: "The Scientific Legacy of the 20th Century").
A questo proposito è apprezzabile che un sito antievoluzionista italiano abbia finalmente sostituito con una frase che evoca la filosofia medioevale (quindi pregalileiana e pre-PAS) la frase che prima compariva nell'homepage; alludeva infatti al metodo scientifico, e molti visitatori rimanevano perplessi, dato che sembrava poco coerente con un sito che utilizzava criteri di valutazione un po' diversi da quelli utilizzati con rigore anche dal ministero dell'università, oltre che dalla stessa PAS, piena di premi Nobel e oggi presieduta da un premio Nobel biologo evoluzionista, Werner Arber.

 

1/1/14 - USA

·        Novità ci sono anche sull'arca di Noè. I soldi di Ken Ham non bastano e rischia di affondare.
Negli USA Ken Ham un creazionista esperto in parchi gioco su temi biblici, sta sognando di ricostruirne un modello a grandezza naturale e con ampio parcheggio (Ark Encounter project) ma i finanziatori latitano e il progetto rischia di non salpare ("Noah’s Ark Risks Collapse Without Bond Buyers by February", "Ken Ham’s Ark Bonds").
Per quanto riguarda i dubbi sulle dimensioni, proprio oggi se ne parla in un post sul blog di J.Coyne ("The mystery of Noah’s Ark solved"), che introduce all'improbabile baraminologia, la "tassonomia creazionista" a volte linkata e pubblicizzata da creazionisti italiani, anche di diverse religioni, che evidentemente non credono all'origine comune degli esseri viventi.

 

1/1/14-USA

·        Un ottimo articolo per cominciare bene l'anno. Da ottimisti, che sperano che il caso collabori anche nel prossimo ...
E' l'articolo ("The Most Fascinating Human Evolution Discoveries of 2013") pubblicato da Kate Wong, la giornalista scientifica che segue la paleontologia umana per Scientific American, dopo aver riguardato e rivalutato per due giorni le grandi scoperte del 2013: "I must say it was a banner year. There were so many exciting new findings that bear on scientists’ understanding of just about every chapter of humanity’s seven-million-year saga—from our ancestors’ first upright steps to the peopling of the Americas".
E' stato davvero un anno di nuove eccezionali scoperte, che spesso stimolano a ragionare magari anche su nuove e diverse interpretazioni dei dati. E' quindi estremamente utile rivedere l'elenco, contenente ben 15 scoperte, proposto da Kate Wong.

·        Interessante anche la lettura di un post nel blog The Sensuous Curmudgeon in cui si cerca di dimostrare come il 2013 sia stato invece un anno negativo per il Discovery Institute, a cominciare dalla stroncatura fatta da C.Marshall, un vero esperto del Cambriano, su Science ("When Prior Belief Trumps Scholarship") del nuovo libro in cui S.Mayer aveva cercato di mettere in dubbio le nostre conoscenze sul Cambriano.

 

 


 

 

Come il TG2 il 29/11/07 ha disinformato sulla teoria dell’evoluzione (con l’imbarazzante “intervento” del Card.Martino, che confonde fede e ragione, ma soprattutto è in disaccordo perfino rispetto a mons. Ravasi o a don G.TanzeIIa Nitti). Informazioni errate sulla teoria dell’evoluzione e l‘evoluzione stessa nel sito di un oratorio salesiano. L’Intelligent Design USA è in realtà rinato nel 1987 da una truffa, svelata e dimostrata nel 2005 (a chi ha fretta basta solo questa pagina, che conferma come e quando i creazionisti USA siano diventati sostenitori dell'ID … da un mese all’altro grazie al … copia/incolla) Molto autorevole, per un credente diffidente, è anche l’ISSR Statement on the Concept of 'Intelligent Design'” (del febbraio 2008). Rilevante soprattutto la recente nomina papale di un premio Nobel biologo evoluzionista, Werner Arber, a presidente dell'Accademia Pontificia delle Scienze. Interessante il suo documento del 2008 (“Statement on my view on biological evolution”), dove difende il suo “neodarwinismo” e la sua professionalità di esperto anche in evoluzione dei batteri.

Consigli di lettura sulla teoria dell’evoluzione  2007: Ottimo video (in inglese) sul processo di Harrisburg/Dover, dove l’Intelligent Design USA ha svelato ufficialmente il suo lato oscuro e truffaldino. Per averne la prova, basta analizzare il famoso  anello “mancante” (cdesign proponentsists”)  scoperto dalla filosofa B.Forrest leggendo le bozze di un libro creazionista … [bello anche il video! E, per i frettolosi, basta un semplice grafico] Accademia dei Lincei Documento sulla teoria dell’evoluzione (feb 08) Documento dell’ISSR su Intelligent Design (feb 08)  Successive modifiche al logo del DI Corso introduttivo sull’evoluzione (Bicocca) Libri di Darwin gratis on line in italiano. L’uomo e le scimie” di F.De Filippi (Torino, 1864) Decine di video (sull’evoluzione e sul relativo dibattito; in inglese, ma qualcosa anche in italiano o con sottotitoli italiani), Evolver Zone  Darwin Online Project

Per chi fosse stato infettato da idee creazioniste USA: Misconceptions about evolution

_____________________________  NSF web site about Darwin and Evolution

Queste pagine web forniscono un utile strumento per monitorare le critiche (spesso tradotte senza fatica dalle Main Issues recuperabili nella ricca letteratura USA) degli antievoluzionisti di diverso tipo all’attuale teoria dell’evoluzione; ingenuamente molti ignorano quanto la nostra conoscenza dell’evoluzione sia oggi molto diversa e complessa rispetto a quella proposta da Darwin 150 anni fa. 150 anni di verifiche da parte di critici esperti e pignoli l’hanno continuamente modificata, tanto è vero che oggi solo … gli antievoluzionisti sembrano fissati con il “darwinismo”.
Per questo le seguenti pagine richiedono impegno, curiosità, tempo (per verificare se è vero che i testi originali citati dimostrano chi fa “il lupo” e chi “l’agnello”) ma anche un po’ di competenza per una comprensione dei termini. 
Per la competenza … non ci sono soluzioni semplici: occorre studiare la biologia attuale, molto frammentata e quindi spesso complessa anche per gli esperti; qui c’è una pagina web con link per verificare e aggiornare le proprie conoscenze sull’evoluzione biologica, sui primati e sull’evoluzione umana; qui alcuni consigli di lettura e c’è anche un sito web in italiano (Pikaia) non solo per mantenersi aggiornati, ma soprattutto per capire come anche l’attuale teoria dell’evoluzione sia continuamente contestata e criticata … ma giustamente le critiche serie vengono ovviamente … solo dagli esperti, quelli che sanno quel che criticano e perché lo fanno. Per studiare e capire la biologia c’è perfino un ipertesto gratuito on line: La Biologia di Omodeo. Da poco in rete si trova anche un database di slide in Powerpoint, di solito di buon livello. C’è poi il corso di Pikaia sull’evoluzione biologica, in italiano nel sito dell’Università Bicocca. I creazionisti non ci crederanno, ma dovrebbero apprezzare parecchio che NON ci sono contestazioni scientifiche alle numerose ipotesi di creazione offerte dalle varie religioni (ne abbiamo circa 600 solo in Italia). Sono troppe e indimostrabili, spesso un po’ ridicole ma soprattutto incoerenti e incomparabili … ma si può scegliere…quale si preferisce. Da non dimenticare, una citazione di C.Darwin; utile a lui, e a tutti (e quindi anche agli antievoluzionisti): Non torna inutile mai di farsi una giusta idea della propria ignoranza” [Da L'espressione dei sentimenti nell'uomo e negli animali], mentre non è il caso di ricordare i tempi di G.Galilei: Infelice questo nostro clima, nel quale regna una fissa resoluzione di voler esterminare tutte le novità, in particulare nelle scienze, quasi che già si sia saputo ogni scibile”. (Da una lettera di Galileo ad Elia Diodati del 18 dicembre 1635)   News da Francia, UK+US, Germania, Spagna, Vaticano, Vat (en), Vat (it)

                                                                                                                                                                  

 

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